Rassegna stampa agosto settembre def

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ago/sett ECONOMIA E MERCATI LA NAZIONE

Arezzo - Semestre negativo per l'export: 18% riferisce l'Istat Con noi arretra tutta la Toscana PAMBIANCONEWS Richemont, vendite a +4% nei 5 mesi CORRIERE DEL VENETO Se l’Iva aumenta si spenderanno 103 euro in più CORRIERE DEL VENETO «Vicenzaoro Fall» chiude. Diminuiscono i compratori ma tornano quelli italiani IL GIORNALE DI VICENZA «Uniti si vince» Fiera e manager ritrovano fiducia LIBERO Allarme Istat: prodotto interno -1,8%. E l’iva sarà un autogol da 300 milioni IL GIORNALE DI VICENZA I Paesi emergenti attraggono l´oro. La sfida è l´export TISCALI VicenzaOro: in aumento le esportazioni orafe nel 2013 INFORMAZIONI D’ORO Oro: analisi settimanale IL GIORNALE DI VICENZA L´export cresce del 10 per cento. Il distretto spera ABOUT JEWELLERY L’export svizzero degli orologi torna positivo L’ORAFO Export: qualche segnale di recupero… INFORMAZIONI D’ORO Bene i dati economici, ma tiene l’oro SOLE 24 ORE I segnali di ripresa rilanciano l’argento e frenano l’oro SOLE 24 ORE L’oro, cala la tensione in Siria e i prezzi si ridimensionano ABOUT JEWELLERY Esportazioni Orafo-Gioielliere: confermato trend positivo INFORMAZIONI D’ORO L'oro supera quota 1.350 SOLE 24 ORE Sciopero generale nelle miniere d’oro del Sudafrica LA REPUBBLICA Tutti pazzi per l’oro e il governo indiano ora corre ai ripari SOLE 24 ORE Oro in retromarcia Segnali di risveglio per gli investimenti in commodities SOLE 24 ORE Deludono i dati macro Usa e l’oro fallisce il rimbalzo SOLE 24 ORE Dal rame all’alluminio materie prime in rialzo SOLE 24 ORE Rimbalzi per oro e petrolio Rallenta in India l’export di gioielli SOLE 24 ORE Gold Fields chiude il trimestre in rosso e avvia il riassetto SOLE 24 ORE L’oro riprende a salire Il tapering deprime l’oro SOLE 24 ORE India, nuovo rialzo della tassazione sull’import di oro SOLE 24 ORE L’oro resta debole e mette in difficoltà i grandi produttori SOLE 24 ORE Oro ancora in ribasso sulla scia della Fed e dei consumi deboli SOLE 24 ORE Oro, nuovi caveaux segnalano fiducia nei consumi asiatici

FISCO

SOLE 24 ORE SOLE 24 ORE

La pressione fiscale effettiva al record del 53,3% nel 2013 Studi di settore senza obblighi

COMPRO ORO L’ESPRESSO CASERTANEWS.IT

Vendesi ORO Vasta operazione dei carabinieri nei negozi "Compro oro" in provincia di Caserta: diverse denunce per ricettazione INFORMAZIONI D’ORO Compro oro: emergono altre irregolarità LA STAMPA Fiamme gialle denunciano due “Compro oro” CORRIERE DELLA SERA Negli spot dei «compro oro» le speranze tradite del Paese SOLE 24 ORE La concorrenza dei compro oro non elimina il Monte di pietà

SETTORE E MODA

IL GIORNALE DELL’ORAFOOpinioni a confronto - Stefano De Pascale - Steven Tranquilli FEDERPIETRE INFORMA Il mercato definisce (finalmente) il gioiello FEDERPREZIOSI.IT L’ultimo saluto a Stefano Ricci


IL GIORNALE DEL LUSSO The Elementiun, l’eleganza è perfezione INFORMAZIONI D’ORO Gli eco gioielli di Eleonora Battaggia L’ORAFO Only Watch 2013 in tour fino al 25 Settembre PAMBIANCONEWS Morellato porta Venezia a Shenzhen PAMBIANCONEWS Amfitheatrof alla guida creativa di Tiffany INFORMAZIONI D’ORO L'arte orafa in Russia INFORMAZIONI D’ORO In Francia riaprono le miniere FEDERPREZIOSI.IT “Operazione corallo”: dalla cultura lo sviluppo d’impresa DELUXE BLOG.IT Orologi Bell & Ross WW1 Argentium Opalin IL GIORNALE DI VICENZASe nel diamante si nasconde un film IL GIORNALE DI VICENZASalin, 60 anni tutt d´oro e punto di riferimento per l´orologeria svizzera IL GIORNALE DI VICENZAFoglie del patio diventano stampi per nuovi preziosi IL GIORNALE DI VICENZA«Vicenza diventi l´unica fiera orafa in Italia» VICENZA PIÙ Salone dell'oro e dei gioielli di Fiera di Vicenza, gli incontri per gli operatori INFORMAZIONI D’ORO Gioielli in fermento IL GIORNALE DI VICENZAMarchi e qualità in Fiera a Vicenza. Il futuro dell'oro è bellezza e stile IL GIORNALE DI VICENZAUn´alleanza con l´Armenia sulle manifestazioni orafe IL GIORNALE DI VICENZALa ricerca anticipa di 18 mesi le linee e lo stile traendo ispirazione da fenomeni sociali, culturali mondiali TELESUD Il corallo di Trapani sbarca a Vicenza FEDERPREZIOSI.IT Responsabilità imprese orafe: memorandum siglato a Londra tra CIBJO e RJC

CRONACA

IL GIORNALE DI VICENZAL´orefice urla e mette in fuga i banditi NEWSRIMINI.IT Furto in gioielleria. Donna scappa con un rotolo di ori da 15 mila € LA REPUBBLICA.IT Firenze - Smascherati da un tatuaggio. Arrestati per furto in gioielleria LA REPUBBLICA.IT Genova - Rapina violenta in gioielleria, caccia a una vecchia Audi

Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati

^ĞŵĞƐƚƌĞ ŶĞŐĂƚŝǀŽ ƉĞƌ ůΖĞdžƉŽƌƚ͗ Ͳϭϴй ƌŝĨĞƌŝƐĐĞ ůΖ/ƐƚĂƚ ŽŶ ŶŽŝ ĂƌƌĞƚƌĂ ƚƵƚƚĂ ůĂ dŽƐĐĂŶĂ Prezzo del metallo in picchiata e diminuzione delle esportazioni di oro grezzo in Svizzera tra le cause della caduta

ŽŵƉƌŽ KƌŽ ;&ŽƚŽŐƌĂŵŵĂͿ

Arezzo, 12 settembre 2013 Ͳ L'export aretino in difficoltà nel primo semestre 2013. Il calo registrato dall'Istat rispetto al corrispondente periodo del 2012 è del 18% e questo porta Arezzo tra le province che hanno più contribuito alla diminuzione dell'export nazionale (Ͳ0,4%, valore contenuto solo grazie alla performance che si è avuta nell'Italia centrale nel suo complesso e nel Nordest). La robusta flessione di Arezzo porta in negativo il risultato della Toscana (Ͳ1,9%). Le cause sono varie, al di là del persistere della crisi. Intanto la riduzione del prezzo dell'oro fa retrocedere non i volumi ma il corrispettivo economico a essi conseguenti. In più è rallentata l'esportazione di oro grezzo verso la Svizzera. Non a caso la Toscana accusa un calo di esportazioni verso la Svizzera del 24%. Sia pure stavolta in negativo, il quadro indica chiaramente come la nostra regione sia legata a filo doppio alle performance di Arezzo per quanto riguarda il commercio verso l'estero.


ZŝĐŚĞŵŽŶƚ͕ ǀĞŶĚŝƚĞ Ă нϰй ŶĞŝ ϱ ŵĞƐŝ giovedì, 12 settembre 2013

DŽŶƚďůĂŶĐ dŝŵĞtƌŝƚĞƌ // ŚƌŽŶŽŐƌĂƉŚĞ ŝͲ&ƌĠƋƵĞŶĐĞ

Rallenta il passo di ZŝĐŚĞŵŽŶƚ nei primi cinque mesi dell’esercizio. Nel periodo conclusosi lo scorso 31 agosto le vendite del colosso elvetico del lusso sono incrementate del 4% a cambi correnti, “impattate negativamente dall’indebolimento del dollaro e dello yen rispetto all’euro”, come si legge in un comunicato della società. Le vendite nell’area AsiaͲPacifico sono cresciute di un solo punto percentuale: alle buone performance di Hong Kong e Macao ha fatto da contrappeso il calo in Cina che conferma il rallentamento nel settore della gioielleria e delle lancette di lusso. L’area EuropaͲMedio Oriente (+8%) ha continuato a beneficiare degli acquisti dei turisti, mentre le Americhe hanno messo a segno un +13% grazie soprattutto al forte incremento delle vendite di gioielli. Il Giappone ha riportato un calo dell’8% (a cambi costanti le vendite sono aumentate del 17%). Tra i segmenti di business, le maison di gioielleria e orologi sono cresciute rispettivamente del 2% e del 9 per cento. DŽŶƚďůĂŶĐ ha riportato un decremento del 3% “in quanto – si legge ancora in nota – meno esposta agli acquisti dei turisti”. Nella categoria ‘Other’, da segnalare che le vendite del sito eͲcommerce di moda NetͲaͲPorter sono incrementate a doppia cifra. A seguito della diffusione dei dati, nella giornata del 12 settembre il titolo di Richemont riporta un calo di circa il 2,5%. Il gruppo renderà noti i risultati dei sei mesi al 30 settembre 2013 il prossimo 8 novembre.


12-SET-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Alessandro Russello

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12-SET-2013

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giovedì 12 settembre 2013 ULTIMO GIORNO. Il bilancio dopo la chiusura del salone orafo

ͨhŶŝƚŝ Ɛŝ ǀŝŶĐĞͩ &ŝĞƌĂ Ğ ŵĂŶĂŐĞƌ ƌŝƚƌŽǀĂŶŽ ĨŝĚƵĐŝĂ Maria Elena Bonacini Oltre 18 mila operatori di cui quasi 11 mila italiani Il presidente Mantovani: «Adesso dobbiamo concentrarci su organizzazione e servizi ai clienti» Oltre 18mila espositori con un ritorno anche degli italiani. Danno segnali incoraggianti i dati di chiusura di VicenzaOro Fall, diffusi ieri a conclusione del terzo salone internazionale dell´oreficeria e gioielleria, ultimo degli appuntamenti berici del settore. I NUMERI. A somme fatte a varcare i tornelli di via dell´Oreficeria sono stati 18.039 operatori, 10.879 dei quali italiani e 7.160 provenienti invece dall´estero. Numeri che hanno confermato le aspettative emerse durante KůƚƌĞ ĚŝĐŝŽƚƚŽŵŝůĂ ŝ ǀŝƐŝƚĂƚŽƌŝ About J, l´evento su invito che ha portato a Venezia, rigorosamente su ŐŝƵŶƚŝ ŝŶ &ŝĞƌĂ ƉĞƌ ǀĞĚĞƌĞ ůĞ ŶƵŽǀĞ ƚĞŶĚĞŶnjĞ ĚĞů ŵĞƌĐĂƚŽ invito, 34 aziende d´eccellenza sia del Made in Italy che internazionale. ĚĞůůDzŽƌŽ Qui, infatti, i buyer internazionali e i top retailer italiani avevano già evidenziato un concreto orientamento al business. I buyer stranieri sono arrivati da 111 Paesi e in particolare dal Vecchio Continente, con operatori sia dalle nazioni della Zona Euro, che da quelli dell´area centroͲorientale, da Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita e dall´Asia, dove a fare la parte del leone è stata la Cina. Numeri importanti hanno riguardato poi l´affluenza dal Nord America. RIPRESA. VicenzaOro Fall, insomma, conferma la tendenza registrata dal mercato alla vigilia del salone, quando i dati sul primo trimestre 2013 hanno tracciato un quadro positivo, dopo due anni di segno negativo. Secondo l´Istat, infatti, le esportazioni italiane di gioielleria sono cresciute, rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, sia in valore (+6 per cento) che in quantità (+2,6 per cento). Ora, però, le aziende attendono di vedere se questo trend sarà confermato anche nei mesi finali dell´anno. LA NOSTRA FIERA. L´edizione appena conclusasi è stata anche l´occasione, nelle intenzioni della dirigenza, per lanciare un nuovo approccio alle aziende. Gli imprenditori sono infatti stati coinvolti in due serate, nelle quali intervistati dallo scrittore Sebastiano Zanolli hanno potuto raccontarsi ma anche espoprre le proprie necessità al nuovo management. Le richieste sono poi state portate all´opening di lunedì sera, durante il quale il presidente Paolo Mantovani ha risposto illustrato la sua visione strategica. Con lui il presidente nazionale di Federorafi Licia Mattioli, il suo omologo di Confartigianato Franco Pozzebon e il maestro Gianmaria Buccellati. Da più parti è stato espresso anche l´auspicio che Fiera di Vicenza possa diventare l´unica in Italia nel campo del gioiello. I COMMENTI. Una linea sostenuta in primo luogo da Mattioli. «Non ho mai visto un settore così unito, con obiettivi comuni Ͳ sottolinea l´imprenditrice Ͳ e penso che si possa fare di VicenzaOro l´unica fiera della gioielleria italiana. Come Basilea è la fiera degli orologi, VicenzaOro deve essere a fiera di riferimento del gioiello». E grande fan di Vicenza è anche il milanese Buccellati. «La gioielleria in Italia deve fare fronte unico Ͳ conferma Ͳ e penso che Fiera di Vicenza sia il catalizzatore ideale di questa fusione. Ora è indispensabile trovare punti in comune. Io aiuterò il presidente in questo». Soddisfatto dei risultati il presidente Mantovani, che guarda già oltre “Fall”. «In questi giorni Ͳ conclude Ͳ ho colto la soddisfazione di buona parte degli espositori per il buon tono del business: i buyer giunti a VicenzaOro erano motivati e concreti e sono convinto abbiano trovato in Fiera di Vicenza un´offerta


all´altezza delle loro aspettative. Adesso dobbiamo concentrarci sui prossimi appuntamenti, affinando la nostra organizzazione e i nostri servizi per renderli sempre piÚ orientati alla soddisfazione dei clienti.


11-SET-2013

Lettori: 295.000 Diffusione: 104.543

Dir. Resp.: Maurizio Belpietro

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CONFCOMMERCIO

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mercoledì 11 settembre 2013 SCENARI. La ricerca presentata dal Centro produttività veneto

/ WĂĞƐŝ ĞŵĞƌŐĞŶƚŝ ĂƚƚƌĂŐŐŽŶŽ ůDzŽƌŽ >Ă ƐĨŝĚĂ ğ ůDzĞdžƉŽƌƚ Maria Elena Bonacini «Il Made in Italy deve porsi il target di conquistare nuove quote di mercato in Asia, Africa e America» In palio c´è un giro d´affari da 2,3 miliardi di euro L´oro italiano vola più lontano della moda. E nei prossimi cinque anni dovrà cercare di agganciare almeno un po´ dei 12 miliardi di euro che si stima saranno assorbiti dai 30 principali mercati emergenti. Sono alcuni dei dati emersi dallo studio realizzato da Prometeia e dal Centro studi di Confindustria, presentato ieri pomeriggio a VicenzaOro Fall da Alessandra Benedini di Prometeia e da Antonio Girardi, direttore del Centro produttività veneto Ͳ Fondazione Rumor promotore con la Fiera dell´incontro “La sfida della crescita: le opportunità per l´industria dell´oreficeria". Ad introdurre il seminario Il Made in Italy dell´oreficeria dovrà puntare sempre più sull´export nei il direttore della Fiera Corrado Facco. «L´edizione di settembre Ͳ Paesi emergenti afferma Ͳ è una boa di verifica di come il mercato ha assorbito i dati del primo semestre e prelude alle festività natalizie, che da sole rappresentano il 50 per cento delle vendite. Dopo la chiusura vedremo se la ripresa verrà confermata dagli espositori». LA SITUAZIONE. L´analisi di Benedini è partita dal quadro mondiale, nel quale i Paesi emergenti stanno rallentando pur continuando a guadagnare quote di mercato, a fronte di difficoltà che permangono in Europa. In questo contesto il quadro italiano è impietoso, con una sola previsione in positivo, se si confrontano 2007 e 2014, che è il +2,5 per cento riguardante l´export (+2,9 stimato sul 2013) e una contrazione dei consumi che continuerà. A compensare la flessione interna è l´export, grazie alla capacità di diversificare i mercati. Secondo i calcoli di Prometeia, infatti, la distanza media coperta dall´export di oreficeria italiano è di 3.700 chilometri, contro i 2.900 del sistema moda e i 2.850 dell´industria manifatturiera. OPPORTUNITÀ. «Anche per il futuro Ͳ spiega Benedini Ͳ i Paesi asiatici e del Medio Oriente e Nord Africa si confermeranno quelli con maggiori prospettive. In particolare nel 2013Ͳ2015 crescerà la domanda in India, Emirati Arabi Uniti e Hong Kong. L´Italia ha un ruolo importante, ma non ha colto tutte le opportunità, visto che se si analizzano le performance sui 20 principali mercati tra il 2008 e il 2012 si evidenzia come solo in 5 paesi Ͳ Malesia, Brasile, Marocco, Svizzera e Romania Ͳ le esportazioni italiane siano aumentate più delle importazioni. Nel quinquennio precedente però era successo solo in due. La qualità italiana sembra avere sempre più appeal e ciò darà opportunità anche maggiori con la ripartenza del ciclo internazionale». I dati più interessanti, però, riguardano proprio l´oreficeria. Dal 2013 al 2018, infatti, si stima che i 30 principali mercati emergenti al mondo assorbiranno oltre 12 miliardi di euro di importazioni di oreficeria e gioielleria, con un aumento del 58 per cento in sei anni. Le importazioni dall´Italia di prodotti “belli e ben fatti" aumenteranno da 1,5 miliardi nel 2012 a 2,3 miliardi. Se l´industria italiana, quindi, manterrà la quota del 20 per cento dell´import totale di questi mercati, ci saranno 831milioni in più di nuove opportunità da intercettare nel campo del gioiello. COME. Come fare, allora, a non perdere questa opportunità? «Le Pmi se vogliono intercettare queste possibilità devono iniziare a fare rete Ͳ sottolinea Gabriella Centomo, presidente del Gruppo di studio


settore orafo del Cpv Ͳ. Gli studi del World gold council dicono che il mondo è disposto a pagare un 20% in più sulla manifattura per il prodotto Made in Italy, ma si deve muovere il sistema Paese». «Bisogna ragionare sulle reti d´impresa Ͳ conferma Girardi Ͳ perché le aziende hanno le potenzialità. In questo la Fiera può giocare un ruolo importantissimo».


VicenzaOro: in aumento le esportazioni orafe nel 2013 di Alessandra Pilloni BullionVault Le esportazioni di oro nei primi cinque mesi del 2013 sono saliti sia in valore che in quantità, secondo quanto indicato da un’indagine ISTAT divulgata sabato, e ripresa da Reuters.

L’Italia è il principale produttore ed esportatore di prodotti orafi in Europa. L’indagine, messa a punto in occasione della fiera del settore che si tiene a Vicenza annualmente, indica che le esportazioni sono aumentate del 6% in termini di valore, per un totale di oltre 2 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In termini di volumi, le esportazioni sono aumentate del 2,6% per un totale di quasi due tonnellate.

L’indagine è stata compilata con la collaborazione dell’Università di Verona. Il Professor Andrea Beretta Zanoni, intervistato da Reuters, ha commentato: “Il crollo del prezzo dell’oro ha sicuramente aiutato ad incrementare i volumi, ma l’Italia ha fatto bene in alcuni dei propri mercati chiave. Non è la prima volta che vediamo dei segnali di recupero, ma questa volta sembra essere un trend sostenibile.”

Guardando ai singoli mercati, vediamo che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 12%, verso gli Emirati Arabi del 32%. La Francia, tradizionalmente uno dei mercati chiave per l’oreficeria italiana, è stata responsabile per quasi il 25% del volume totale esportato. Per quanto le esportazioni in Cina sembrano invece essere state invariate, quelle verso Hong Kong, tradizionalmente un hub per il mercato cinese, sono incrementate del 20%.

“I nostri esportatori sono presenti in Cina, ma ancora non sono sufficientemente stabili. Per questa ragione un trimestre può essere di grande successo, e quello successivo no” ha concluso Beretta Zanoni.

A cura di BullionVault 10 settembre 2013


Oro: analisi settimanale Lunedì 09 Settembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

I futures sull’oro hanno chiuso la settimana scorsa in lieve ribasso. Al Comex i prezzi per i contratti con scadenza a dicembre erano scesi fino a 1.361,80 dollari prima di ricominciare a salire fino a +1,35%, chiudendo la settimana a 1.391,70 dollari. Nonostante il forte rialzo giornaliero, i prezzi dell’oro hanno perso lo 0,25 % settimanale, secondo calo consecutivo. La causa dei rialzi del venerdì è stata la pubblicazione dei dati economici USA, notevolmente più deboli delle previsioni. Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto che l’economia americana ha guadagnato 169.000 nuovi posti di lavoro nel mese di agosto, ben al di sotto dei 180.000 previsti dagli economisti. Il rapporto ha corretto anche la crescita di posti di lavoro del mese di luglio, rivista al ribasso da 162.000 a 104.000, e del mese di giugno, ridimensionata da 180.000 a 172.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,3%, minimo degli ultimi 4 anni e mezzo, ma il calo è stato in parte dovuto al maggior numero di persone che sono uscite dal computo della forza lavoro. I dati deludenti hanno convinto gli investitori a rivedere le attese riguardo i tempi di un ridimensionamento del QE da parte della FED. La banca centrale ha previsto un incontro per il 17 e 18 settembre, in cui farà il punto sull’economia e deciderà le proprie politiche. Intanto la moneta americana è stata messa sotto forte pressione dalle vendite seguite alla pubblicazione dei dati, favorendo ulteriormente i prezzi dell’oro. L’indice del dollaro è sceso dello 0,6 %, chiudendo la settimana a 82.18 punti. I prezzi dell’oro hanno ricevuto un sostegno supplementare dalla preoccupazione per un attacco militare statunitense contro la Siria. Venerdì scorso il presidente russo Vladimir Putin aveva messo in guardia gli Stati Uniti contro il lancio di un’azione militare senza l’approvazione delle Nazioni Unite. In settimana sarà bene seguire gli sviluppi della vicenda in Siria e la pubblicazione degli altri dati economici, sulle vendite e la fiducia dei consumatori, per cercare di capire quale sarà l’andamento dell’oro. Altrove sul Comex , l’argento per dicembre è salito del 2,7%, chiudendo a 23,88 dollari con un +1,4% settimanale. Il rame con consegna a dicembre è salito dello 0,5 %, chiudendo a 3,261 dollari con un +0,7% settimanale.


sabato 07 settembre 2013 CONGIUNTURA. Il rapporto sulle dinamiche strategiche dell´Università

>DzĞdžƉŽƌƚ ĐƌĞƐĐĞ ĚĞů ϭϬ ƉĞƌ ĐĞŶƚŽ /ů ĚŝƐƚƌĞƚƚŽ ƐƉĞƌĂ Arrivano segnali positivi nel comparto in crisi da tempo. Padroni del mercato si confermano Cina e India. Flessione invece per gli Stati Uniti Export vicentino in crescita del 9,7 per cento, anche meglio di quello italiano. E domanda globale di gioielleria in oro in aumento. Non è il caso di cantare vittoria, ma sono numeri senz´altro positivi, quelli del flash report sulle dinamiche strategiche di gioielleria globale, curato dal Polo scientifico didattico studi sull´impresa dell´Università di Verona con sede a Vicenza. Numeri che non possono che far ben sperare per VicenzaOro Fall, che aprirà i battenti oggi. DOMANDA GLOBALE. Nel secondo trimestre 2013 la domanda globale di gioielleria in oro ha registrato una crescita del 37 per Una modella sfoggia gioielli di design. L´export dei preziosi è in crescita, così come la cento in termini di quantità e del 20 per cento per quanto domanda globale. riguarda il valore sullo stesso periodo dell´anno scorso. Dato particolarmente significativo, quest´ultimo, proprio alla luce del prezzo dell´oro, diminuito nel secondo semestre del 12 per cento rispetto agli stessi mesi del 2012 e del 13,3 per cento rispetto al trimestre precedente. Padroni del mercato si confermano India e Cina, che da soli rappresentano il 59,3 per cento della domanda, in aumento rispetto a fine 2012 (55,7 per cento). L´India da sola ha una quota di mercato del 32,7 per cento e la sua domanda è ulteriormente cresciuta del 51 per cento in quantità e del 33 per cento in valore. La Cina, invece, assorbe il 26,6 per cento del mercato e la sua domanda sale del 54 per cento in quantità e del 35 per cento in valore. Altri dati significativi sono l´incremento della domanda della Turchia (38 e 21 per cento) cui fa da contraltare il dato della Russia, +4 per cento in quantità e addirittura Ͳ8 per cento in valore, verso la quale, però, l´Anatolia fa da ponte. Sale notevolmente anche la richista di Hong Kong (+66 e +46 per cento). Continua invece la flessione degli Usa, che cresce solo del 2 per cento in quantità e perde l´8 per cento in valore. EXPORT. Se per l´Italia non arrivano segnali incoraggianti dal mercato interno, che nel secondo semestre 2013 perde il 9 per cento sullo stesso periodo del 2012, buone notizie vengono dalle esportazioni. Per la prima volta da molto tempo, infatti, il periodo aprileͲgiugno 2013 fa registrare numeri positivi, con un +6 per cento in valore e un +2,6 per cento in quantità. In particolare, aumentano le esportazioni verso gli Usa (+12 per cento in valore) e verso gli Emirati Arabi Uniti (+32 per cento). I mercati di sbocco restano quelli tradizionali: gli Emirati che assorbono il 20,97 per cento dell´export in valore (491 milioni di euro da gennaio a maggio) e la Svizzera che detiene il 20,72 per cento (485,4 milioni). Seguono gli Usa, con l´8,76 per cento (205 milioni) e poi Francia (6,47%), Hong Kong (5,13%) e Cina (4,76%). Proprio l´incremento di Hong Kong (+20 per cento) mitiga la sostanziale stabilità della Cina, mentre l´India resta pressoché inaccessibile ai produttori locali a causa dei dazi. Per quanto riguarda invece le quantità, a fare la parte del leone è la Francia, con il 23,4 per cento del mercato totale (457 tonnellate). Un discorso a parte merita l´aumento del valore unitario delle esportazioni, in particolare di quelle verso Emirati Arabi


Uniti, Germania e Stati Uniti, salito del 3,7 per cento a fronte di un calo del prezzo della materia prima, che sta ad indicare una maggior ricerca di prodotti ad alto valore aggiunto. VICENZA. Segnali positivi si registrano anche per le esportazioni vicentine, salite del 9,7 per cento. In particolare gli aumenti sono significativi per quanto riguarda gli Emirati (+63,6 per cento), la Giordania (+67,3 per cento), Hong Kong (+27,9 per cento) e la Svizzera (+25 per cento), mentre cresce solo del 4 per cento la richiesta degli Usa e risultano in calo le esportazioni verso Turchia (Ͳ16,6 per cento), Francia (Ͳ36,4 per cento) e Cina (Ͳ14 per cento). Restano invece mercati ancora molto marginali la Russia e l´India, che rappresentano rispettivamente lo 0,3 e lo 0,5 per cento dell´export berico. M.E.B.


L'EXPORT SVIZZERO DEGLI OROLOGI TORNA POSITIVO ϰ ^ĞƚƚĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ

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džƉŽƌƚ͗ ƋƵĂůĐŚĞ ƐĞŐŶĂůĞ Ěŝ ƌĞĐƵƉĞƌŽ͙ 04/09/2013 By orafoitaliano AGGIORNAMENTO MENSILE DEI DATI CONGIUNTURALI a cura di Franco Marchesini. Per effetto anche del ridimensionamento della bolla aurifera (Siria permettendo), i recenti dati statistici pubblicati in Agosto 2013 (riferiti a Maggio) confermano il recupero delle esportazioni di gioielleria italiana, già rilevato un mese prima – mentre il mercato interno rimane debole. Si tratta, naturalmente, di un recupero parziale e ancora instabile, da analizzare con alcune cautele. Sotto l’aspetto congiunturale, i dati esposti hanno risentito della necessità di ricostituzione di scorte nei molteplici anelli della catena distributiva; il periodo in esame è breve e non consente di individuare nel risultato positivo – che pure c’è stato – una inversione consolidata della decennale tendenza all’arretramento oppure una semplice battuta d’arresto del ciclo negativo; dal punto di vista metodologico, i raffronti anno su anno non consentono una corretta analisi congiunturale (soprattutto in presenza di cambiamenti di tendenza) in quanto sono la risultante di andamenti diversi nei periodi messi a confronto – nel caso in esame i primi mesi 2013 e il corrispondente periodo 2012. A rendere sempre complicata la situazione, il drastico ridimensionamento dell’apparato produttivo italiano e la crescita della concorrenza internazionale. Per contro, come è ben noto, l’offerta italiana può beneficiare dell’attività dei distretti, dove abilissimi maestri artigiani sanno immettere nelle loro creazioni dosi crescenti di valore aggiunto, in grado di aumentare i ricavi complessivi delle aziende produttrici.


Bene i dati economici, ma tiene l’oro Mercoledì 04 Settembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

Dopo i recenti rialzi tengono bene i futures sull’oro, che ieri hanno viaggiato anche sopra i 1.400 dollari nonostante la recente pubblicazione di dati positivi sull’attività manifatturiera statunitense. L’indice che misura gli acquisti delle imprese è salito ad agosto a 55,7 punti, mentre l’attesa era di un calo a 54 punti, lasciando intendere che la ripresa potrebbe diventare sostenibile. Anche i dati sull’attività manifatturiera cinese sono stati positivi, insieme a quelli di Spagna ed Italia che sono tornate a crescere per la prima volta dal 2011, aiutando l’outlook dei metalli industriali. In precedenza i prezzi dell’oro erano saliti dopo che un’agenzia di stampa russa aveva parlato di un lancio di razzi nel Mediterraneo. Israele aveva dichiarato in seguito che si trattava di un test missilistico congiunto con gli Stati Uniti effettuato nella zona. La notizia, però, ha riportato l’attenzione sul Medio Oriente, dove si tiene d’occhio la situazione di crescente tensione tra Stati Uniti e Siria, quando è sembrato che il governo di Obama fosse vicino ad un’azione militare contro quello di Bashar alͲAssad. Ma i prezzi si sono ridimensionati dopo che il presidente statunitense ha detto di voler ottenere l’approvazione da parte del Congresso prima di ordinare un attacco militare contro la Siria. La decisione sarà presa non prima del 9 settembre, quando i legislatori americani torneranno dalla loro pausa estiva. Per completare il quadro sull’oro, le partecipazioni nell’SPDR Gold Trust sono rimaste stabili, dando un certo supporto al metallo giallo. Secondo gli analisti di Commerzbank «Finora, il prezzo dell’oro sta reggendo abbastanza bene, nonostante i buoni dati economici ed un dollaro più solido. Sta trovando sostegno sia dai rischi geopolitici in corso che da parte degli investitori che di recente avevano nettamente incrementato le loro puntate al rialzo». «Almeno psicologicamente, gli imminenti scioperi nel settore delle miniere d’oro del Sudafrica dovrebbero fornire ulteriore sostegno ai prezzi, non solo all’oro ma anche ai metalli del gruppo del platino». Gli scioperi sono iniziati ieri e si preannunciano ad oltranza, vista l’attuale distanza tra la posizione dei sindacati e quella delle compagnie minerarie.


del 4 Settembre 2013


del 3 Settembre 2013


ESPORTAZIONI ORAFOͲGIOIELLIERE: CONFERMATO TREND POSITIVO 3 Settembre 2013

Secondo l’analisi dei primi cinque mesi dell’anno prodotta dagli esperti di ASI, i valori nominali sono aumentati del +5,7% rispetto al corrispondente periodo di un anno fa. In termini reali (al netto del ridimensionamento della bolla aurifera e di altre materie prime preziose) la crescita è più consistente, dell’ordine del +10% circa. E’ questo un risultato indotto dal riavviarsi della domanda mondiale di gioielleria che ha fatto seguito al ridimensionamento del boom dei corsi dell’oro. Secondo il World Gold Council, infatti, l’attività dell’industria orafa mondiale è cresciuta nel secondo trimestre del 2013 del +36,8% in quantità (tonn.) e del +20,2% in valore (dollari) rispetto al corrispondente trimestre di un anno prima.


>ΖŽƌŽ ƐƵƉĞƌĂ ƋƵŽƚĂ ϭ͘ϯϱϬ Lunedì 02 Settembre 2013

Scritto da Pericle Cenci

>ΖŽƌŽ ƐƵƉĞƌĂ ƋƵŽƚĂ ϭ͘ϯϱϬ, segnando un ŵĂƐƐŝŵŽ ƐŽƉƌĂ ϭ͘ϰϬϬ. Adesso prende una pausa e per proseguire il rialzo è ŝŵƉŽƌƚĂŶƚĞ ůĂ ƚĞŶƵƚĂ ĚĞůůĂ ĚŝĂŐŽŶĂůĞ ǀĞƌĚĞ; ma ƉĞƌ ŶŽŶ ƐĐĞŶĚĞƌĞ è ĨŽŶĚĂŵĞŶƚĂůĞ che ŶŽŶ ƚŽƌŶŝ ƐŽƚƚŽ ŝ ϭ͘ϯϰϬͬϭ͘ϯϱϬ (linea orizzontale rossa).


del 31 Agosto 2013


del 30 Agosto 2013


del 30 Agosto 2013

del 29 Agosto 2013


del 27 Agosto 2013


del 26 Agosto 2013


del 24 Agosto 2013

del 24 Agosto 2013


del 23 Agosto 2013


del 23 Agosto 2013

del 20 Agosto 2013


del 14 Agosto 2013


del 8 Agosto 2013

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Balduino Ceppetelli

MILANO I prezzi dell'oro, nonostante il timido recupero di ieri, restano deboli e vulnerabili a possibili nuovi ribassi. Ieri a Londra la 2° fixing il metallo prezioso è risalito a 1.282,5 dollari per oncia, ma resta vicinissimo ai recenti minimi da ben 34 mesi; da gennaio il calo è stato di circa il 25 per cento. La situazione sta rendendo la vita difficile ai grandi produttori minerari, che soffrono un forte calo di fatturato e che vedono scivolare i propri titoli in Borsa. E che, dopo essere stati costretti a pesanti svalutazioni di asset (come per esempio il colosso canadese Barrick Gold e quello statunitense Newmont) stanno correndo ai ripari con ampie riorganizzazioni e tagli di costi. Le ultime notizie al riguardo giungono dal Sudafrica, dove il colosso locale AngloGold Ashanti, terzo gruppo aurifero al mondo, alla luce di una trimestrale assai deludente (l'ultima riga del bilancio è finita in rosso), si è detto pronto a portare avanti un programma con drastici tagli dei costi, a ridurre la forza lavoro e a ridimensionare i dividendi. Una decisione obbligata viste anche le perfomance di Borsa: ieri a Johannesburg il titolo è sceso ai minimi da 12 anni, perdendo circa il 6% e chiudere a ben sotto la soglia dei 12 rand (solo a inizio anno veniva scambiato sopra quota 26,50). Risultati simili, anche se in Paese differenti, sono quelli delle rivali Barrick Gold, i cui titoli a Toronto da inizio anno si sono quasi dimezzati. Lo stesso per Newmont, che ieri a Wall Street è stata scambiati poco sotto i 27 dollari, contro i 45 di inizio anno. AngloGold, che possiede giacimenti in molti paesi del mondo, dal Sudafrica alla Repubblica Democratica del Congo e all'Australia, vuole ora ridurre di 2mila addetti la propria forza lavoro. «Abbiamo preso questa decisione per prepararci ad affrontare una fase caratterizzata da prezzi dell'oro estremamente volatili», ha detto il ceo Srinivasan Venkatakrishnam (chiamato più semplicemente Venkat), che da maggio a preso il posto di Mark Kutifani, passato alla Anglo American. L'obiettivo, ha spiegato Venkat, è dimezzare i costi aziendali entro il 2014; e dimezzati sono già stati quelli relativi alle esplorazioni per il 2013. Le spese produttive nel secondo trimestre hanno infatti viaggiato in media a 898 dollari per oncia, un livello in linea con gli obiettivi e inferiore al trimestre precedente. Tuttavia se si considerano anche le spese per lo sviluppo delle miniere (circa un miliardo di dollari per i giacimenti di Tropicana e di Kibali, sviluppata assieme a Rangold) la spesa media per oncia supera ampiamente l'attuale prezzo spot del metallo giallo. Quindi, a questi prezzi, si lavora in perdita. Da ricordare che AngloGold Ashanti, come altre società mineraria australiane, ha visto i costi del lavoro salire velocemente a causa della tante rivendicazioni dei minatori. Il gruppo, sempre per contenere le spese, ha inoltre deciso di chiudere alcune miniere marginali in Sudafrica, dove – ha sottolineato Venkat – è stato tagliato il budget di quest'anno a 1,9 miliardi di dollari, 150 in meno di quanto previsto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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del 7 Agosto 2013

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Balduino Ceppetelli

MILANO Prosegue il ridimensionamento dei prezzi dell'oro. Dopo le fiammate di un paio di settimane fa, quando a Londra venne toccata la soglia dei 1.340 dollari l'oncia, ieri il metallo giallo ha accusato un nuovo scivolone per chiudere al 2° fixing a 1.280,5 dollari, l'1,9% in meno della seduta precedente. Ribassi analoghi a New York, dove la prima posizione di future è stata scambiata attorno a 1.284 dollari, con ribassi nell'ordine dell'1,5% rispetto a lunedì. A deprimere il settore stanno contribuendo diversi elementi. Gli stessi per esempi che stanno frenando la corsa di Wall Street, ossia i timori di un assottigliamento del programma di acquisto di bond (ossia la "riduzione graduale" del piano di iniezione monetaria varato lo scorso anno). Preoccupazioni che sono state confermate confermate dalle dichiarazioni del governatore della Fed di Dallas, Richard Fisher. Da non dimenticare poi che i ribassi vengono alimentati dal rafforzamento del dollaro – che rende gli acquisti più cari in moltissimi dei grandi importatori del settore, India su tutti – e dai programmi di vendita automatici che scattano sotto detrminate soglie di prezzo. I continui segnali sul rafforzamento della ripresa economica potrebbero spingere gli investitori a cambiare strategie, indebolendo il ruolo di «bene rifugio per eccellenza» del metallo prezioso. Difficile fare previsioni sulla direzione del mercato almeno nel breve periodo. «È arduo riuscire a leggere con precisione i movimenti dei prezzi nel mesi estivi – ha commentato Ross Norman, ceo della Sharps Pixley – quando forti oscillazioni possono verificarsi in presenza di modesti volumi di scambi. Comunque penso che le quotazioni del metallo giallo possano, almeno nel breve, sperimentare ulteriori indebolimenti». Da non dimenticare inoltre che la domanda di oro sul mercato fisico resta a livelli "insoddisfacenti". Basti pensare la frenata degli acquisti in India – il maggior consumatore del comparto – dove il Governo ha recentemente e nuovamente alzato i dati all'import. La Cina poi in giungo ha ridotto del 4% le sue importazioni di oro da Hong Kong, suo fornitore "chiave". Una mano al riequilibrio del comparto sembra arrivare invece, oltre che dalla frenata in atto nel settore minerario, anche dal settore del riciclo. Il World Gold Council ritiene infatti che la recentissima a ampia flessione dell'attività di riciclo dal settore del gioiello possa aiutare a rendere meno pesante il surplus di offerta che grava sul mercato e dare "una mano" alla ripresa dei prezzi. Da ricordare infatti che sul mercato quest'anno sono state "riversate" circa 650 tonnellate di oro derivante soprattutto da disinvestimenti da parte di grandi fondi. L'offerta di oro "riciclato" – secondo le stime del Wgc – quest'anno rischia infatti di scendere di 300 tonnellate, rispetto alle 1.600 calcolate per il 2012. «Molte persone – ha spiegato Marcus Grubb, responsabile investimento al Wgc – visti i prezzi bassi preferiscono non vendere i propri gioielli per fare cassa» in attesa di "tempi migliori". Per contro i grandi acquirenti – sempre India e Cina – rinviano gli acquisti sperando di "spuntare" condizioni più favorevoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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del 3 Agosto 2013

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3 agosto 2013

di Sissi Bellomo

Il recente recupero dell'oro, che ha permesso alle quotazioni di riconquistare quota 1.300 dollari – livello che è stato mantenuto anche ieri, dopo una breve caduta a 1.280 $/oncia – è stato guidato da movimenti speculativi, più che da una corsa all'acquisto di metallo fisico, fattore che era invece stato determinante per il rimbalzo dopo il crollo dei prezzi, in aprile. Oggi la domanda fisica appare poco brillante, non solo in India, dove il Governo ha dato un nuovo giro di vite sull'import, ma anche in Cina. Eppure, la fiducia nei confronti dei consumi asiatici è più viva che mai, almeno a giudicare dal ritmo con cui si moltiplicano i nuovi caveaux per la custodia di metalli preziosi. Solo questa settimana a Singapore sono stati inaugurati due nuovi depositi, capaci di contenere rispettivamente 50 tonnellate di oro e 200 d'argento. La prima struttura è fa capo all'Australia & New Zealand Bank (Anz), banca che distribuisce il 15% della produzione aurifera globale, a clienti che comprendono anche banche centrali e fondi sovrani, e che si vanta di essere fra i primi tre fornitori della Cina. «Non c'è nulla che indichi una possibile inversione di tendenza rispetto alla forte domanda fisica», assicura Eddie Listorti, co-responsabile della divisione Fixed income, valute e materie prime di Anz. «L'oro per alcune banche centrali rappresenta una piccola parte delle riserve. Pensiamo che in questo settore ci sia spazio di crescita». La banca australiana, che non a caso è molto più rialzista di altre (si aspetta che il lingotto risalga a 1.400 $/oz nel 2014 e 1.500 $ nel 2015), non esclude di aprire ulteriori caveaux a Singapore o in altre aree dell'Asia, oltre a quelli che già possiede a Perth, Zurigo e Hong Kong. A onor del vero le statistiche ufficiali mostrano che le banche centrali, pur restando acquirenti nette, nel 2013 hanno rallentato l'accumulo di riserve auree. Il settore non è però l'unica possibile fonte di domanda. È per rispondere soprattutto alle esigenze dei risparmiatori, in un'area dove le persone ad alto reddito sono sempre più numerose, che Malca-Amit Global ha aperto – sempre a Singapore – un nuovo deposito da 200 tonnellate, tutto dedicato alla custodia di argento: un metallo i cui Etf, a differenza di quelli sull'oro fisico, non hanno visto calare il patrimonio. Malca-Amit, specializzata in soluzioni per la custodia e il trasporto di preziosi (non solo metalli, ma anche diamanti e opere d'arte), afferma che il nuovo spazio è già stato noleggiato per un terzo ed era comunque assolutamente necessario, anche perché gli altri 5 caveaux che possiede a Singapore sono già tutti pieni d'oro. A Singapore dal mese scorso custodisce oro anche la svizzera Ubs, che si aggiunge ad altre banche già presenti da tempo, tra cui JpMorgan e Deutsche Bank. Una parte dei lingotti potrebbe comunque non rappresentare nuova domanda, ma essere stata solo trasferita da altri luoghi di custodia: il Governo di Singapore ambisce a trasformare la città Stato in un hub dell'oro, portando dal 2 al 15% la percentuale di lingotti che vi transitano, e nel 2012 ha abolito una tassa del 7% sugli investimenti in metalli preziosi. 3 agosto 2013 P.I. 00777910159 - © Copyright Il Sole 24 Ore - Tutti i diritti riservati


Fisco 12-SET-2013

Lettori: 907.000 Diffusione: 267.228

Dir. Resp.: Roberto Napoletano

da pag. 2

art

ECONOMIA E POLITICA

11


11-SET-2013

Lettori: 907.000 Diffusione: 267.228

Dir. Resp.: Roberto Napoletano

da pag. 18

art

SETTORI

28


Compro Oro

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sĂƐƚĂ ŽƉĞƌĂnjŝŽŶĞ ĚĞŝ ĐĂƌĂďŝŶŝĞƌŝ ŶĞŝ ŶĞŐŽnjŝ Η ŽŵƉƌŽ ŽƌŽΗ ŝŶ ƉƌŽǀŝŶĐŝĂ Ěŝ ĂƐĞƌƚĂ͗ ĚŝǀĞƌƐĞ ĚĞŶƵŶĐĞ ƉĞƌ ƌŝĐĞƚƚĂnjŝŽŶĞ Martedì 10 Settembre 2013

CRONACA | Caserta Ͳ I Carabinieri della Compagnia di Caserta, a seguito di una complessa ed articolata attività d'indagine, protrattasi da circa un mese ad oggi, hanno sottoposto a controllo amministrativo tutti i rivenditori c.d. "compro oro" presenti nel territorio di competenza, al termine del quale sono emerse numerose infrazioni amministrative e penali. In particolare sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria due coniugi, titolari di licenza ed esercenti in due negozi del capoluogo, in quanto resisi responsabili del reato di ricettazione, poiché in qualità di titolare e rappresentate del negozio comproͲoro, sono stati trovati in possesso di numerosi oggetti e preziosi in oro, per un peso complessivo di circa 850 grammi, di presunta provenienza illecita. Infatti né l'uomo, D.M.M. classe 66 di Napoli, né la consorte, S.K. classe 78 di origini ucraine, hanno saputo fornire valide motivazioni ai militari dell'Arma circa il possesso e la relativa provenienza dei monili in gran parte esposti in vetrina ed altri custoditi in un mobile del negozio. I militari operanti hanno immediatamente interessato l'autorità competente richiedendo la revoca per il citato D.M.M., al quale infatti, nel giro di brevissimo tempo, è stato notificato l'avvio del procedimento. Nel mirino dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caserta sono finiti anche i titolari di altri due negozi compro oro del centro cittadino. In questa circostanza G. R. classe 70 della provincia di Frosinone e V.D. classe 57 di San Nicola la Strada, i quali esercitavano il commercio di oggetti preziosi avvalendosi di persone gravate da numerosi precedenti di polizia e non autorizzate dalla competente autorità amministrativa. Nel corso della medesima attività, estesa oltre alla città di Caserta, anche ai comuni di Casagiove e Caiazzo, sono stati interessati altri ben 7 titolari di negozi compro oro ai quali sono state contestate altrettante sanzioni amministrative, per un importo complessivo di euro 2.156,00, poiché gli stessi hanno omesso di indicare nel prescritto registro le operazioni di vendita dei preziosi acquistati in ragione della propria attività. A seguito degli illeciti riscontrati, i militari operanti hanno ottenuto e notificato un provvedimento di sospensione della licenza, per giorni 60, a carico del titolare di un esercizio commerciale sito in Caserta, nonché notificato l'avvio del procedimento per la revoca della licenza nei confronti di ulteriori 5 esercenti. Gli accertamenti esperiti dai militari si sono principalmente soffermati sulla regolarità degli strumenti di precisione per pesare i metalli preziosi, nonché sul riscontro delle annotazioni apposte sul registro di carico e scarico della merce. I controlli posti in essere dai militari di Caserta sono solo un ulteriore anello che si aggiunge alle numerose attività ed indagini realizzate allo scopo di contrastare i reati predatori (furti in abitazione, rapine e scippi), in quanto spesso i preziosi trafugati finiscono nelle mani di ricettatori "senza scrupoli" che in qualche modo devono reimmetterli sul mercato.


Compro oro: emergono altre irregolarità Lunedì 09 Settembre 2013 Scritto da Greta Milici

La scorsa settimana i militari della Guardia di Finanza appartenenti alla Compagnia di Cuneo hanno concluso una serie di accertamenti nei riguardi di due Compro oro, mirati al controllo della quantità e della legittima provenienza dei monili presenti nei punti vendita. Al termine delle operazioni sono state contestate delle vendite in nero di brillanti, zaffiri, rubini e altre pietre preziose normalmente incassati o incastonati nei gioielli che erano stati ceduti in assenza di fatture. Altre rilevazioni sono state effettuate sul regime fiscale delle cessioni di oro usato. I militari hanno ritenuto erronea l'applicazione del reverse charge per alcuni monili che non erano in realtà rottami di metalli preziosi, ma dovevano essere trattati come oro vecchio applicando quindi il regime del margine. Inoltre i titolari degli esercizi commerciali provvedevano, in violazione della normativa di settore, a fondere autonomamente i monili senza essere in possesso dell'autorizzazione, per poi rivenderli alle fonderie autorizzate sotto forma di lingotti di maggior purezza. Questi controlli si aggiungono ad altri interventi che già avevano portato alla luce numerose cessioni in nero di preziosi. Fino ad ora gli interventi della Guardia di Finanza nei confronti dei Compro oro di Cuneo e provincia hanno consentito di recuperare a tassazione circa 574.000 euro di imposte dirette e circa 278.000 euro di IVA dovute. Sempre la scorsa settimana anche a Padova sono stati presi di mira i Compro oro, questa volta dagli operatori della Polizia di Stato. Sospensione dell'attività per 15 giorni e multa da 2.000 euro per l'esercizio di via Ariosto 48, il più grande di Padova. Le sanzioni sono state frutto delle irregolarità rilevate nella tenuta dei registri e nella mancata osservanza del previsto periodo di fermo, prima della reimmissione sul mercato, dei gioielli acquistati dai Compro oro. Contestata inoltre la reiterata assenza del titolare dell'esercizio. Altra situazione quella riscontrata invece per i due Compro oro di galleria Storione e piazza delle Erbe, gestiti dallo stesso imprenditore. In questo caso una colf che prestava servizio in una villa di Teolo aveva rubato anelli e collane per circa 3 mila euro, rivendendoli poi al negozio di galleria Storione per 800 euro: il titolare e la commessa sono stati denunciati per ricettazione. All'accusa si aggiungono la chiusura dei negozi per 30 giorni e due multe da 2 mila euro l’una.


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Accusati di acquisti di gioielli in nero dai cittadini e fusione irregolare di lingotti oltre che di evasione fiscale r. s. ƵŶĞŽ 'ůŝ ŝƐƉĞƚƚŽƌŝ ĚĞůůĂ 'ƵĂƌĚŝĂ Ěŝ &ŝŶĂŶnjĂ Ěŝ ƵŶĞŽ ŚĂŶŶŽ ĚĞŶƵŶĐŝĂƚŽ ŝ ƚŝƚŽůĂƌŝ Ěŝ ĚƵĞ ͞ ŽŵƉƌŽ KƌŽ͕͟ Ăƚƚŝǀŝ ŶĞů ĐĂƉŽůƵŽŐŽ ͘ EĞŝ ůŽƌŽ ĐŽŶĨƌŽŶƚŝ Ɛŝ ğ ƉƌŽĐĞĚƵƚŽ ĂŶĐŚĞ Ăů ĐŽŶƚƌŽůůŽ ĚĞůůĂ ƋƵĂŶƚŝƚă Ğ ĚĞůůĂ ůĞŐŝƚƚŝŵĂ ƉƌŽǀĞŶŝĞŶnjĂ ĚĞŝ ŵŽŶŝůŝ ƉƌĞƐĞŶƚŝ ŶĞŝ ƌŝƐƉĞƚƚŝǀŝ ƉƵŶƚŝ ǀĞŶĚŝƚĂ͘ /Ŷ ĂƐƐĞŶnjĂ ĚĞůůĞ ĨĂƚƚƵƌĞ Ěŝ ĐĞƐƐŝŽŶĞ ĚĞŝ ďƌŝůůĂŶƚŝ͕ njĂĨĨŝƌŝ͕ ƌƵďŝŶŝ Ğ ĚĞůůĞ ĂůƚƌĞ ƉŝĞƚƌĞ ƉƌĞnjŝŽƐĞ͕ ŶŽƌŵĂůŵĞŶƚĞ ŝŶĐĂƐƐĂƚŝ Ž ŝŶĐĂƐƚŽŶĂƚŝ ŶĞŝ ŐŝŽŝĞůůŝ ĐĞĚƵƚŝ ĚĂŝ ƉƌŝǀĂƚŝ ĐŝƚƚĂĚŝŶŝ ĂŐůŝ ĞƐĞƌĐĞŶƚŝ͕ Ɛŝ ğ ƉƌŽĐĞĚƵƚŽ Ă ĐŽŶƚĞƐƚĂƌŶĞ ůĂ ǀĞŶĚŝƚĂ ͞ŝŶ ŶĞƌŽ͘͟ ^ŽŶŽ ƐƚĂƚĞ ĂĐĐĞƌƚĂƚĞ ǀŝŽůĂnjŝŽŶŝ Ă ĨŝŶŝ /ǀĂ ƉĞƌ ĐŝƌĐĂ ϳϲ͘ϬϬϬ ĞƵƌŽ Ğ Ă ĨŝŶŝ ĚĞůů͛/ƌƉĞĨ ƉĞƌ ƋƵĂƐŝ ϴϵ͘ϬϬϬ ĞƵƌŽ͘ EĞů ĐŽƌƐŽ ĚĞůůĞ ŝƐƉĞnjŝŽŶŝ ğ ĞŵĞƌƐŽ ƵŶ ƵůƚĞƌŝŽƌĞ ƉƌŽĨŝůŽ Ě͛ŝƌƌĞŐŽůĂƌŝƚă ƉŽŝĐŚĠ ůĂ ĨƵƐŝŽŶĞ ĚĞŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ ƉĞƌ ƌŝĐĂǀĂƌŶĞ ůŝŶŐŽƚƚŝ ğ ĐŽŶƐĞŶƚŝƚĂ ƐŽůƚĂŶƚŽ ĂĚ ŽƉĞƌĂƚŽƌŝ ƌĞŐŝƐƚƌĂƚŝ ƉƌĞƐƐŽ ůĂ ĂŶĐĂ Ě͛/ƚĂůŝĂ͘ / ƚŝƚŽůĂƌŝ Ěŝ Ϯ ĞƐĞƌĐŝnjŝ ĐŽŵŵĞƌĐŝĂůŝ͕ ŝŶǀĞĐĞ͕ ƉƌŽǀǀĞĚĞǀĂŶŽ Ă ĨŽŶĚĞƌĞ ĂƵƚŽŶŽŵĂŵĞŶƚĞ ŝ ŵŽŶŝůŝ ƉƌĞƐƐŽ ĂůĐƵŶŝ ůĂďŽƌĂƚŽƌŝ ŽƌĂĨŝ ĚĞů WŝĞŵŽŶƚĞ͕ ƉĞƌ ƉŽŝ ƌŝǀĞŶĚĞƌůŝ͕ ƐŽƚƚŽ ĨŽƌŵĂ Ěŝ ůŝŶŐŽƚƚŝ ͞ƐĞŵŝůĂǀŽƌĂƚŝ͟ Ěŝ ŵĂŐŐŝŽƌĞ ƉƵƌĞnjnjĂ͕ ĂůůĞ ĨŽŶĚĞƌŝĞ ĂƵƚŽƌŝnjnjĂƚĞ͘


Negli spot dei «compro oro» le speranze tradite del Paese Nessuno discute la buona fede, ma ci vuole sensibilità. La crisi rimpingua gli incassi Un «Compro oro» «Più Leali di così». Il cantante Fausto Leali ci ha messo la faccia, è il caso di dirlo, per sponsorizzare una catena di negozi di «compro oro». Ma anche Renato Pozzetto non è da meno. In uno spot che reclamizza un marchio dei «compro oro» recita la parte del nonno che si è venduto un orologio regalatogli dal figlio per comprare i doni di Natale ai nipoti. In un altro, sempre in coppia con il figlio, sostiene di essersi sbarazzato di qualche «cianfrusaglia d'oro» per acquistare un megaschermo: «Così quando sono a casa, anziché aprire il cassetto e guardare l'oro, guardo il televisore e mi diverto di più». Beato lui che si diverte, perché i negozi di «compro oro», spuntati come funghi, sono uno dei segnali più laceranti della difficoltà che il Paese sta attraversando. Un italiano su quattro si è rivolto a un «compro oro nel 2013. Lo evidenzia il Rapporto Italia 2013 dell'Eurispes: in un anno, la percentuale è salita dall'8,5% al 28,1%. La crisi rimpingua gli incassi, i negozi del settore sono in crescita e la criminalità ha fiutato il business con una rete sempre più estesa di attività illecite. Lo confermano i dati della Guardia di finanza: nel 2013 sono stati arrestati 52 responsabili di traffico di metalli preziosi, oltre il 200% in più rispetto all'anno precedente. Molte famiglie sono costrette a vendere gli anelli, le collanine, gli orecchini, gli orologi conservati per molti anni come piccolo tesoro di famiglia, spesso dall'alto valore simbolico. Le difficoltà economiche, il bisogno di denaro contante per arrivare a fine mese fanno sì che persone senza scrupoli ne approfittino per traffici illegali. E i poveri cristi che si vendono l'oro non lo fanno certo per portarsi a casa un nuovo televisore! La figura del testimonial, una sorta di garante della pubblicità, è proprio quella di connotare positivamente un servizio davanti agli occhi «ingenui» del consumatore. Nessuno mette in discussione la buona fede di Leali o di Pozzetto (su grandi manifesti stradali sono apparsi anche Anna Falchi, Fabrizio Corona, persino, a sua insaputa, papa Francesco...) né la legittimità delle catene reclamizzate, ma un po' di sensibilità in questi casi non guasterebbe. Oro fa oro, ma lealtà fa lealtà. 1 settembre 2013 | 10:27


del 24 Agosto 2013


Settore e Moda



Federpietre Informa // IN REDAZIONE

di Claudio Franchi

Il mercato definisce (finalmente)

IL GIOIELLO RAPPORTO PROMETEIA:

per i prossimi sei anni si prevedono straordinarie nuove possibilità di sviluppo nei mercati emergenti per prodotti belli e ben fatti (BBF) Made in Italy. Nell’annuale studio Confindustria/Prometeia presentato a Milano lo scorso Maggio si evidenziano previsioni di aumento per i beni di fascia medio-alta (escluso il segmento del lusso) nell’alimentare, nell’arredamento, nell’abbigliamento e tessile casa, nelle calzature, nell’occhialeria e nell’oreficeria-gioielleria, di 4,4 miliardi di Euro, raggiungendo a 14,4 miliardi.

Nel rapporto spicca la sezione relativa ai prodotti di oreficeria e gioielleria che promette per il 2018 un aumento di importazioni per i nuovi mercati di 12.1 miliardi di euro, quasi 4.5 in più rispetto al 2012. Un aumento che sfiora il 60% in sei anni, il doppio rispetto alla crescita attesa nei paesi maturi, e che permetterà ai nuovi mercati di aumentare di 4 punti la propria incidenza sull’import mondiale arrivando fino al Il rapporto Prometeia 34%. diffuso dal Centro Studi Saranno, quindi, i nuovi di Confindustria si basa mercati a trainare le sulla potenzialità italiana importazioni mondiali di esportare il “bello e di gioielli, potendo ben fatto” nel mondo. beneficiare del progressivo La premessa di Edoardo miglioramento del potere di Nesi rivela che i prodotti acquisto dei consumatori e “belli e ben fatti” crescono della conseguente maggiore soprattutto nei nuovi richiesta di prodotti mercati, cioè nei trenta Paesi voluttuari, da ostentare come emergenti più dinamici, status symbol. che offrono vasti potenziali bacini di consumo grazie E qui si pone la necessità di all’ampliamento della propria riaprire l’analisi che riguarda classe benestante. il comparto del gioiello

italiano, che vive - oramai da un tempo troppo lungo - una preoccupante crisi di identità. La Commissione Studi dell’ARRO-Associazione Regionale Romana Orafi aveva sollevato l’argomento con la prima Conferenza di Sistema, tenutasi presso il MAXXI di Roma nel Giugno 2011, il cui titolo “Intorno al gioiello - Esperienze del contemporaneo nella strategia dell’ornamento” evidenziava la necessità di fare chiarezza sul termine “gioiello”, termine che l’ARRO denunciava essere stato oggetto di svilimento e manipolazione da parte di un crescente numero di figure professionali esterne al comparto (soprattutto architetti e designer). Da quell’appuntamento si è avviato un animato dibattito nel quale designer, autori, critici ed operatori si producevano nelle più fantasiose definizioni,

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spesso funzionali a giustificare la propria personale relazione con il mondo dell’ornamento. Così, a detta di costoro, il gioiello non doveva avere limiti di sorta. Gioiello diveniva tutto ciò che si poteva indossare, spesso anche ciò che non si prestava ad essere indossato, fatto dei materiali più eterogenei, compresa la carta, la plastica e le essenze organiche, come se questi materiali fossero la nuova frontiera della ricerca d’avanguardia. A fronte di una crescente forma di perdita delle conoscenze per le raffinate tecniche orafe manuali, l’illusoria tecnologia digitale consentiva a molti designer di misurarsi con la forma-gioiello, con gli esiti discutibili che oggi pervadono il mercato di massa. La mutazione antropologica dell’oggettogioiello si compiva irrimediabilmente con


Federpietre Informa // IN REDAZIONE

l’arroganza pretestuosa di abili professionisti della manipolazione. La società liquida dipinta lucidamente da Bauman, secondo la quale l’esperienza delle professioni nobili nel nostro tempo veniva superata dall’isterismo tecnologico, trovava la propria applicazione anche nel mondo del gioiello.

la tecnologia digitale quel gap si annulla. È molto più facile far lavorare una macchina (e farla lavorare dovunque), mentre ben più difficile è possedere l’esperienza di manualità tecnico-costruttiva nell’arte orafo-gioielliera (e questa qualità è in relazione ad un territorio). L’altro aspetto non da poco, che speriamo Ora, il rapporto possa finalmente zittire i Prometeia, elaborato da propositori confusionari Associazioni di settori del cosiddetto “gioiello interdisciplinari, Centro Studi contemporaneo”, è da Confindustria, Area Europa individuarsi nel concetto e internazionalizzazione di “purezza di materiali Confindustria, Anica, Aie e preziosi”, concetto che con il supporto dell’ISTAT, ci prende le distanze dall’uso consente di fare chiarezza dei materiali eterogenei: il - speriamo una volta per gioiello è prezioso e non si tutte e con buona pace dei faccia ulteriore confusione! cosiddetti “esperti” - su cosa sia il “gioiello”, come viene percepito dai mercati che ne determinano l’attenzione. Il « È stato definito rapporto in tal senso parla “gioiello” tutto ciò chiaro e non può essere che si può indossare motivo di libere e fantasiose e spesso anche quello interpretazioni. Per i nuovi consumatori la motivazione principale che guida l’acquisto rimane l’ostentazione, in quanto il gioiello rappresenta uno strumento per segnalare il prestigio sociale recentemente raggiunto; per questo motivo nei nuovi mercati i consumatori ricercano prevalentemente prodotti griffati, di qualità elevata, di alto prestigio e purezza dei materiali preziosi. “Qualità elevata” si riferisce in tutta evidenza all’aspetto manifatturiero (ben fatto) e segnatamente, per il prodotto italiano, alla concezione di cultura artigianale sofisticata che fa la differenza rispetto alla meccanizzazione omologante. Trasferire il concetto di ben fatto dal processo manuale a quello di tecnologia digitale equivale a privarsi di una qualità unica e non esportabile, mentre con

che non si presta ad essere indossato. »

Ma il report Prometeia dice di più: gli acquisti di oreficeria-gioielleria scontano la debolezza dei redditi delle famiglie nel mercato interno e sono penalizzati anche dallo spostamento delle preferenze verso il segmento del bijoux (comparto escluso dal perimetro BBF). Il rapporto definisce bijoux, quindi, l’intera categoria dell’ornamento alternativo al “gioiello”, anzi, non prevede per il bijoux la qualifica di BBF (Bello e Ben Fatto) perché non collocabile nella categoria di prodotti caratterizzati da una estetica definita in termini di equilibrio, assonanza e armonia (il bello) e da qualità di eccellenza costruttiva (ben fatto) conseguenza dell’abilità metallurgica

(fatta con la materia preziosa). Se non fosse sufficiente, la relazione relativa al gioiello fornisce anche un dato maggiormente esaustivo nel senso della corretta definizione di “gioiello”, quando rivela che la disattenzione per il gioiello in Italia è legata non solo alla crisi degli ultimi anni, ma anche all’affermarsi tra i consumatori dei mercati maturi della concezione del gioiello come accessorio moda, con elevato contenuto innovativo e di design. Proprio le forme dell’isterismo innovativo, determinate dall’invasività dei designer che si cimentano nel gioiello con la presunzione di conoscerlo, hanno provocato il depauperamento del gioiello propriamente detto, trasformandolo in un accessorio, prodotto che permette sicuramente maggiori spazi di sperimentazioni estetiche, ma che non può certo essere definito “gioiello”. Direi che il rapporto Prometeia fornisce finalmente - non solo la possibilità di disegnare i corretti confini di un prodotto che culturalmente e storicamente non dovrà più essere confuso, promette anzi una nuova rinascita a livello internazionale nel prossimo futuro. Per tale ragione inviterei sommessamente i maggiori responsabili dell’attuale stato confusionale a meditare profondamente sui danni compiuti in questi anni. Mi riferisco alle istituzioni del comparto, alle associazioni, agli enti espositivi, a critici ed esperti, alle scuole, insomma ai tanti “disattenti” che hanno rinunciato a perpetuare i fasti ereditati dalla storia per incuria,

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incapacità, presunzione, logica di basso profilo commerciale, interessi particolaristici. Troppo a lungo abbiamo assistito a campagne di promozione travestite da “eventi culturali” - soprattutto in importanti spazi fieristici nazionali di interesse internazionale - dove le merci più disparate venivano presentate come gioielli in nome di esigenze di innovazione e presunti nuovi bisogni del mercato. È giunto il momento di riprenderci il nostro mondo, liberandoci degli scintillii falsi e illusori, dei geni del design omnicomprensivo (spesso trasformati in presuntuosi indicatori di improbabili tendenze), dei critici autoreferenziali che non sanno cosa voglia dire saper trasformare la materia nobile e pregiata. Nell’attuale panorama di perdurante e grave crisi si apre finalmente un’opportunità reale e percorribile: una finestra che preannuncia un orizzonte sereno di potenzialità promettenti. Opportunità che non ci viene restituita dalla politica, ci viene sollecitata dalle persone, perché la percezione dell’unico e del bello parte dalla nostra mente, nonostante in molti abbiano tentato (e tenteranno ancora) di confutare questa irrinunciabile verità. Ritorniamo a fare gioielli, promuovendo la cultura dei territori e delle abilità manuali, di una forma di creatività che tenga conto del mestiere: restituiamo il gioiello agli artigiani e ai veri e unici conoscitori. Gli altri, coloro che in questi tempi hanno coltivato l’illusione di potersi cimentare con una forma così nobile di bellezza senza conoscerne la storia, si occupino d’altro, per favore.


L’ULTIMO SALUTO A STEFANO RICCI

Scritto da: Federpreziosi - 2 settembre 2013 Una persona, un professionista, un personaggio che ha avuto un significativo ruolo nell’ambito della cultura e del “mestiere” orafo e che indubbiamente ci mancherà: Stefano Ricci è scomparso alla fine di Agosto. Architetto, designer, definiva la sua professione “creatività organizzata”, vale a dire una creatività generata e stimolata dalle esigenze produttive e di marketing. Era impegnato anche nel campo della formazione come docente di Design del Gioiello, dell’Orologio e dell’Accessorio Prezioso. Strenuo e a volte irruento sostenitore di quanto sia essenziale uscire dalla progettazione tradizionale per mantenere il primato della gioielleria italiana esaltando gli elementi emozionali di cui è ricco il nostro Paese, il pensiero dominante nelle sue battaglie professionali era la promozione della cultura del progetto. Il suo modo di pensare e il principio ispiratore di tutto il suo lavoro ben si riassume in questa definizione “Il design è un sistema che mette in rapporto la produzione con gli utenti, occupandosi di ricerca, innovazione e ingegnerizzazione per dare funzionalità, valore sociale e significato culturale ai beni e ai servizi distribuiti sul mercato”. Una filosofia che appare evidente in tutte le sue opere, caratterizzate da un’impronta e da una progettualità assolutamente personali ed inconfondibili, se pur sviluppate sempre in stretta sintonia con le esigenze e il mood delle importanti aziende con le quali ha collaborato in oltre trent’anni. Ciao Stefano!! http://www.federpreziosi.it/lultimo-saluto-a-stefano-ricci/


The Elementiun, l’eleganza è perfezione Pubblicato il 12 settembre 2013 da redazione1 | Alta orologeria

Diamanti incastonati, cassa in argento e cinturino in vitello…

Il brand d’alta orologeria UͲBOAT non pone limiti alla creatività, dal classico acciaio al più tecnologico magnesio, dal carbonio al bronzo, passando per oro e argento. Un esempio perfetto è il Flightdeck THE ELEMENTIUM in puro argento non rodiato. La collezione di orologi Flightdeck proviene direttamente dal passato, ricorda gli altimetri che erano utilizzati sugli aeroplani militari degli anni ‘20. Italo Fontana, mente creativa UͲBOAT, stava visitando una vecchia portaerei e rimase colpito dalle somiglianze fra le apparecchiature di rilevazione poste sul pannello di controllo della nave e quelli sugli aerei per il decollo e l’atterraggio. Nel modello THE ELEMENTIUM la cassa è stata parzialmente forata in modo da creare delle piccole crepe all’interno dell’argento 925, in modo da incastonare 204 preziosissimi diamanti neri e marroni. Il quadrante si presenta nero in fibra di carbonio, con indici in rilievo e sfere beige, dotato di vetro in zaffiroantiͲgraffio. L’elegante cinturino in pelle di vitello nero, con pregiata decorazione in argento e diamanti neri. In puro argento non trattato e con pulsanti crono in argento, la cassa. Jacopo MARCHESANO


'ůŝ ĞĐŽͲŐŝŽŝĞůůŝ Ěŝ ůĞŽŶŽƌĂ ĂƚƚĂŐŐŝĂ Giovedì 12 Settembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo Sabato 7 settembre alle ore 11 è stata inaugurata presso il DƵƐĞŽ ĚĞů ŝũŽƵ Ěŝ ĂƐĂůŵĂŐŐŝŽƌĞ la prima ŵŽƐƚƌĂ personale dell’artista veneta ůĞŽŶŽƌĂ ĂƚƚĂŐŐŝĂ. La ĚĞƐŝŐŶĞƌ è conosciuta nel panorama italiano con il ŵĂƌĐŚŝŽ ĂƌĂĐŽů e risulta già vincitrice in ben due categorie al concorso nazionale Bijoux d’Autore 2012, essendosi classificata seconda nell’edizione del 2011. Il titolo della mostra è “sŝƐŝŽŶŝ ŝŶ ŵĂƌŐŝŶĞ” e sarà possibile prendere visione delle opere ƐŝŶŽ Ăůů͛ϴ ŽƚƚŽďƌĞ. L’artista esprime in ogni sua creazione un profondo ƐĞŶƐŽ ĞƚŝĐŽͲĞĐŽůŽŐŝĐŽ, dettato da un costante ƌŝƐƉĞƚƚŽ ƉĞƌ ƚƵƚƚĞ ůĞ ƌŝƐŽƌƐĞ ĚĞů ŶŽƐƚƌŽ ƉŝĂŶĞƚĂ, da tutelare ed apprezzare. Eleonora ha ƐĐĂƌƚĂƚŽ ŝ ĐůĂƐƐŝĐŝ ĐĂŶŽŶŝ ĚĞů ƐĞƚƚŽƌĞ ŽƌĂĨŽ ƚƌĂĚŝnjŝŽŶĂůĞ a causa del costo che l’estrazione dei metalli preziosi comporta per l’ambiente e per questo ha scelto di realizzare ƉŝĐĐŽůĞ ŽƉĞƌĞ Ě͛ĂƌƚĞ ĚĞů ƚƵƚƚŽ ŶĂƚƵƌĂůŝ, per la salvaguardia dei doni di madre natura. «Penso sia necessario riutilizzare ciò che abbiamo già a disposizione invece di intaccare ulteriormente le ricchezze del nostro pianeta», ha affermato Eleonora Battaggia, «per questo, nella mia continua ricerca di materiali con cui esprimermi, mi rivolgo soprattutto al recupero e al ƌŝĐŝĐůŽ ĐƌĞĂƚŝǀŽ». Il margine rappresenta la prospettiva che si ha rimanendo sul bordo, mantenendo il giusto distacco critico di chi sa e vuole accrescere la propria conoscenza senza porsi al centro dell’attenzione. >Ă ĚĞƐŝŐŶĞƌ ůĞŽŶŽƌĂ ĂƚƚĂŐŐŝĂ ƚƌĂƐĨĞƌŝƐĐĞ ƐƵůůĂ ŵĂƚĞƌŝĂ ŽŐŶŝ Ɖŝƶ ƉƌŽĨŽŶĚĂ ĞŵŽnjŝŽŶĞ, espresse da uno stile unico contraddistinto da una straordinaria perizia artistica.


KŶůLJ tĂƚĐŚ ϮϬϭϯ ŝŶ ƚŽƵƌ ĨŝŶŽ Ăů Ϯϱ ^ĞƚƚĞŵďƌĞ 11/09/2013 By orafoitaliano

E’ partito il 6 Settembre scorso il tour di Only Watch 2013, manifestazione biennale organizzata dall’Associazione Monegasca contro la Distrofia Muscolare, con il patrocinio del Principe Alberto II di Monaco. La mostra farà il giro del mondo passando per Singapore, Hong Kong, Shanghai, Pechino, New York e Ginevra, per poi approdare al Monaco Yacht Show dal 25 al 28 Settembre, giorno in cui saranno battuti all’asta pezzi unici di alta orologeria realizzati appositamente per la manifestazione e i cui proventi andranno a finanziare la ricerca sulla Distrofia Muscolare di Duchenne. A Only Watch 2013 hanno aderito 33 tra i più prestigiosi marchi dell’alta orologeria – da Blancpain a Corum da Richard Mille a Bell & Ross fino a Van Cleef & Arpels. Nella foto: il retro dell’orologio TiͲBridge 3ͲDay Power Reserve di Corum. In titanio e oro rosa, reca l’incisione di Esculapio e del serpente avvolto sul suo bastone, simbolo della medicina.


DŽƌĞůůĂƚŽ ƉŽƌƚĂ sĞŶĞnjŝĂ Ă ^ŚĞŶnjŚĞŶ ŵĞƌĐŽůĞĚŞ͕ ϭϭ ƐĞƚƚĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ

DŽƌĞůůĂƚŽ ʹ ^ŚĞŶnjŚĞŶ

DŽƌĞůůĂƚŽ ŚĂ ŝŶĂƵŐƵƌĂƚŽ ƵŶ ŶƵŽǀŽ ƐƚŽƌĞ Ă ^ŚĞŶnjŚĞŶ͕ ƉŽƉŽůŽƐĂ ŵĞƚƌŽƉŽůŝ ĐŝŶĞƐĞ ĚĞůůĂ ƌĞŐŝŽŶĞ ŵĞƌŝĚŝŽŶĂůĞ Ěŝ 'ƵĂŶŐĚŽŶŐ͘ /ů ŶĞŐŽnjŝŽ ĚĞů ŵĂƌĐŚŝŽ ŝƚĂůŝĂŶŽ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ Ğ ŽƌŽůŽŐĞƌŝĂ ĐŚĞ ĨĂ ĐĂƉŽ Ăůů͛ŽŵŽŶŝŵŽ ŐƌƵƉƉŽ ğ ƐŝƚƵĂƚŽ Ăůů͛ŝŶƚĞƌŶŽ ĚĞů ŵĂůů ,ŽůŝĚĂLJ WůĂnjĂ͘ /ů ĐŽŶĐĞƉƚ ƌŝƉƌĞŶĚĞ ůĞ ĚĞĐŽƌĂnjŝŽŶŝ Ěŝ WĂůĂnjnjŽ ƵĐĂůĞ Ă sĞŶĞnjŝĂ͕ ůĂ Đŝƚƚă ŝŶ ĐƵŝ DŽƌĞůůĂƚŽ ğ ŶĂƚŽ ŶĞů ϭϵϯϬ Ğ Ă ĐƵŝ Ɛŝ ŝƐƉŝƌĂŶŽ ůĞ ŶƵŽǀĞ ĐŽůůĞnjŝŽŶŝ͕ ĐŽŵĞ ƵĐĂůĞ͕ sĞŶĞnjŝĂ͕ EŽƚƚŝ͘ /ů ŶĞŐŽnjŝŽ Ěŝ ^ŚĞŶnjĞŶ ĨĂ ƐĞŐƵŝƚŽ Ă ƋƵĞůůŽ Ěŝ ƌĞĐĞŶƚĞ ŝŶĂƵŐƵƌĂnjŝŽŶĞ Ă ,ŽŶŐ <ŽŶŐ Ğ Ɛŝ ĂŐŐŝƵŶŐĞ ĂŐůŝ ŽůƚƌĞ ϰϬϬ ƉƵŶƚŝ ǀĞŶĚŝƚĂ͕ ƚƌĂ ĨůĂŐƐŚŝƉ Ğ ƐŚŽƉ ŝŶ ƐŚŽƉ͕ ĐŚĞ ŝů 'ƌƵƉƉŽ DŽƌĞůůĂƚŽ ŐĞƐƚŝƐĐĞ ŝŶ ŝŶĂ͘


Amfitheatrof alla guida creativa di Tiffany mercoledì, 11 settembre 2013 Nuovo direttore creativo per Tiffany. Il marchio newyorkese di gioielleria ha chiamato al timone stilistico Francesca Amfitheatrof, che rivestirà la carica di responsabile del design di tutte le categorie di prodotto, dopo un vuoto di quasi quattro anni dall’addio del suo predecessore John Loring, in carica dal 1979. Designer di gioielli e di argenteria, Amfitheatrof ha già lavorato per Chanel, Fendi e Marni e ha venduto le proprie creazioni anche al Moma di New York.


>ΖĂƌƚĞ ŽƌĂĨĂ ŝŶ ZƵƐƐŝĂ Mercoledì 11 Settembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Una tradizione da confermare ed uno status da rafforzare. L’ĂƐĐĞƐĂ ĚĞůůĂ ZƵƐƐŝĂ in ambito internazionale non si limita solo alla questione economica, visto che il paese dell’ex Unione Sovietica è intenzionato ad irrobustire la propria posizione anche nel ƐĞƚƚŽƌĞ ĚĞůůĂ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ, rispolverando gli antichi fasti che risalgono ai tempi del celebre Ăƌů &ĂďĞƌŐĠ. Proprio il tema dei preziosi sarà uno dei profili di maggior interesse nel &ŽƌƵŵ ĞĐŽŶŽŵŝĐŽ ŝŶƚĞƌŶĂnjŝŽŶĂůĞ ĚĞů ŐŝŽŝĞůůŽ che si terrà Ă DŽƐĐĂ ŝů ϭϯ ƐĞƚƚĞŵďƌĞ ϮϬϭϯ. La Russia, del resto, è ormai da anni ƵŶĂ ĚĞůůĞ ŶĂnjŝŽŶŝ ůĞĂĚĞƌ ŶĞůů͛ĞƐƚƌĂnjŝŽŶĞ ĚĞŝ ĚŝĂŵĂŶƚŝ. Logico, quindi, pensare ad un rafforzamento riguardo al settore delle gioielleria, anche se secondo gli esperti, per ottenere un sostanziale balzo in avanti bisognerà prima risolvere una serie di problemi legati principalmente al promulgamento dell’immagine. L’obiettivo appare alla portata, visto che l’ĂƌƚĂ ŽƌĂĨĂ ŝŶ ZƵƐƐŝĂ vanta una tradizione consolidata, con alcune maestose creazioni che risalgono addirittura al trionfale successo ottenuto alla prima Esposizione mondiale di gioielleria, svoltasi a Londra nel 1851. Non bisogna ad ogni modo andare così indietro nel tempo per trovare menzioni degne di nota: negli ultimi 20 anni il settore della gioielleria in Russia ha raggiunto ŶƵŽǀŝ ůŝǀĞůůŝ Ě͛ĞĐĐĞůůĞŶnjĂ, riportando alla luce alcune tecniche artigianali che sembravano ormai perdute. Le ultime creazioni hanno addirittura superato il talento degli antichi orafi, come gli arredi sacri per il Tempio di Cristo Salvatore, riprodotti mediante un lavoro specifico di altissimo profilo. Il grande lavoro svolto dagli artigiani porta la Russia a competere per le posizioni d’eccellenza nelle più grandi fiere internazionali dedicate al settore, come quelle di Vicenza, Basilea, Berlino e Hong Kong. Negli ultimi anni sono stati ŵŽůƚŝ ŝ ƌŝĐŽŶŽƐĐŝŵĞŶƚŝ ĂƚƚƌŝďƵŝƚŝ ĂŐůŝ ĂƌƚŝƐƚŝ ĚĞů ƉĂĞƐĞ: nel 1996 il gioiello "Sfinge di Giza" di Elena Opaleva si è aggiudicato il premio internazionale messo in palio dalla maison De Beers, mentre proprio nel 2013 il designer di gioielli Ilgiz Fazulzjanov, di cittadinanza russa, ha conquistato per la seconda volta consecutiva il Grand Prix ed il titolo di "Vincitore tra i vincitori" al concorso internazionale International Jewellery Design Excellence Award di Hong Kong. Eccellenze di rendimento che, però, non sono bastate fino a questo momento per promuovere con maggiore sostanza l’immagine orafa russa. Il pensiero diffuso a livello globale è quello di una ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ƐƚĂŶĚĂƌĚŝnjnjĂƚĂ, composta solamente da ĂŶĞůůŝ Ğ ĐĂƚĞŶĞ Ă ƐƚĂŵƉŽ. Un’ipotesi per certi versi condivisibile, visto che le aziende russe producono per l’80% oggetti di largo consumo, destinati ad una clientela con un reddito medioͲ basso, ma il restante 20% parla di un artigianato orafo in pieno fermento, una percentuale da non sottovalutare se si tiene conto della sterminata produzione che ha luogo nel Paese.


>Ă ƌĞŐŝŽŶĞ Ɖŝƶ ĂƚƚŝǀĂ ğ ƐŝĐƵƌĂŵĞŶƚĞ ůĂ zĂĐƵƚŝĂ, dove l'arte della gioielleria ha radici secolari e sta attraversando un nuovo periodo di fioritura, grazie agli investimenti privati ed al sostegno sempre più massiccio dello Stato. C’è ancora molto da fare, ad ogni modo, visto che ŝ ĐŽƐƚŝ Ěŝ ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ƐŽŶŽ ĂŶĐŽƌĂ Ăůƚŝ ƐŝĂ ŝŶ ƚĞƌŵŝŶŝ Ěŝ ĞƐƚƌĂnjŝŽŶĞ ĐŚĞ Ěŝ ůĂǀŽƌĂnjŝŽŶĞ delle materie prime, senza contare il problema della sicurezza per le merci finite, che richiede l’acquisto di casseforti speciali e di un’adeguata struttura in cemento armato. >Ă ůĞŐŝƐůĂnjŝŽŶĞ ŝŶŽůƚƌĞ ŶŽŶ ĂŝƵƚĂ ŝ ƉƌŽĨĞƐƐŝŽŶŝƐƚŝ ĚĞů ƐĞƚƚŽƌĞ: dal 2003 ŝ ŵĞƚĂůůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ Ğ ůĞ ƉŝĞƚƌĞ ŶŽŶ ƐŽŶŽ Ɖŝƶ ĐŽŶƐŝĚĞƌĂƚŝ ǀĂůƵƚĂ ƐƉĞĐŝĂůĞ, come ai tempi dell'Urss, retrocedendo al ruolo di merci comuni. Inoltre ůĂ ƉƌĞƐƐŝŽŶĞ ĨŝƐĐĂůĞ ƌĞƐƚĂ ĂŶĐŽƌĂ ĞůĞǀĂƚĂ, visto che le importazioni dall’estero di pietre preziose come gli smeraldi, gli zaffiri, le alessandriti sono soggette ad imposte che ammontano complessivamente al 33% del valore totale delle pietre.


/Ŷ &ƌĂŶĐŝĂ ƌŝĂƉƌŽŶŽ ůĞ ŵŝŶŝĞƌĞ Mercoledì 11 Settembre 2013 Scritto da Sara Parisi

ZŝĂƉƌŝƌĂŶŶŽ ĚŽƉŽ ƚƌĞŶƚ͛ĂŶŶŝ, in Francia, ůĞ ŵŝŶŝĞƌĞ Ěŝ ŵĞƚĂůůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ – ŽƌŽ͕ ĂƌŐĞŶƚŽ͕ ƌĂŵĞ͕ ƉŝŽŵďŽ Ğ njŝŶĐŽ. Il governo transalpino ha infatti autorizzato le ƉƌŝŵĞ ĞƐƚƌĂnjŝŽŶŝ ŶĞůůĂ ƌĞŐŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ^ĂƌƚŚĞ, in un territorio di circa 200 km quadrati, situato nella parte nordͲoccidentale della nazione. La discussione intorno alla decisione da prendere è nata in seguito alla ƉƌŽĐůĂŵĂnjŝŽŶĞ ĚĂ ƉĂƌƚĞ ĚĞůů͛hŶĞƐĐŽ ĚĞů ƐŝƚŽ ŵŝŶĞƌĂƌŝŽ WĂƐ ĚĞ ĂůĂŝƐ – dal quale per secoli si è estratto il carbone – come ƉĂƚƌŝŵŽŶŝŽ ŵŽŶĚŝĂůĞ ĚĞůů͛ƵŵĂŶŝƚă. Secondo il ministro del Riassetto Produttivo, Arnaud Montebourg, la riapertura delle miniere, ĐŚŝƵƐĞ ŶĞŐůŝ ĂŶŶŝ ^ĞƚƚĂŶƚĂ, offrirebbe un duplice vantaggio: in primis la facoltà di ƐĨƌƵƚƚĂƌĞ ůĞ ƌŝƐŽƌƐĞ ĚĞů ƚĞƌƌŝƚŽƌŝŽ, utilizzando metalli indispensabili all’industria, e in secundis la possibilità di ĐƌĞĂƌĞ ŶƵŽǀŝ ƉŽƐƚŝ Ěŝ ůĂǀŽƌŽ. D’altronde la Francia è stata la prima produttrice di tungsteno dell’Europa e la più importante produttrice di antimonio del mondo. Non la pensano così, però, i diciassette ŽŵƵŶŝ ĚĞůůĂ ƌĞŐŝŽŶĞ interessata, che hanno già ŵĂŶŝĨĞƐƚĂƚŽ ŝů ůŽƌŽ ĚŝƐƐĞŶƐŽ a RouezͲenͲChampagne e in altre località minori e si prevede l’intervento da parte delle ĂƐƐŽĐŝĂnjŝŽŶŝ ĂŵďŝĞŶƚĂůŝƐƚĞ, che avranno certamente molto da dire in proposito.


“OPERAZIONE CORALLO”: DALLA CULTURA LO SVILUPPO D’IMPRESA

Scritto da: Federpreziosi 10 settembre 2013 Per iI Presidente dell’Associazione Orafi di Trapani, Danilo Gianformaggio, l’edizione autunnale di VicenzaOro (7/11 Settembre 2013) è stata l’occasione ideale – considerata la tradizionale presenza di operatori dettaglianti orafi, sia con il nutrito gruppo organizzato da Federpreziosi sia direttamente - per raccontare ai colleghi e alla stampa, quella che si può definire “l’operazione corallo”. Affiancato dalla dottoressa Valeria Li Vigni, diettore del Museo Interdisciplinare Regionale Agostino Pepoli di Trapani e docente di Museologia Etno-Archeologica, Gianformaggio ha illustrato lo sviluppo del progetto di rivalutazione dell’impareggiabile ricchezza rtigianale e culturale costituita dalla lavorazione di quella che possiamo ritenere la sola materia prima preziosa di cui dispone il nostro Paese: il corallo. La presentazione, che un filmato dall’intrigante commento musicale ha reso di particolare immediatezza, è stata apprezzata per la semplicità e per la sintesi con cui i relatori hanno saputo illustrare un impegnativo lavoro iniziato tre anni or sono, al momento della ricostituzione dell’Orafa Trapanese. Un lungo lavoro portato avanti con determinazione, in cui sono stati coinvolti dapprima il Mueso Pepoli e poi tutte le istituzioni territoriali, in particolare la Camera di Commercio. Un lavoro sinergico, ben articolato e studiato ma soprattutto portato avanti con determinazione e competenti collaborazioni, si è tradotto in una serie di eventi e di incontri che hanno avuto importante riscontro in termini di interesse da parte del pubblico e dei media. Il più recente avvenimento è stato la mostra “I grandi capolavori del corallo. I coralli di Trapani del XVII e XVIII secolo” (Maggio/Giugno 2013), che Vittorio Sgarbi, in un’intervista televisiva, ha paragonato per bellezza a quella del Tiziano allestita nel medesimo periodo. Il presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino – che ha introdotto la presentazione dopo aver dedicato un minuto di silenzio in ricordo dell’architetto e collega Stefano Ricci recentemente scomparso – ha tenuto a sottolineare, in particolare, come con questo incontro si sia voluto offrire


uno spunto per la categoria a individuare e a valorizzare i punti di forza di cui è ricca la tradizione orafa italiana e a ricreare la cultura del gioiello nel pubblico dei consumatori. Quello di Trapani è un esempio di come le risorse umane, il patrimonio culturale e storico, l’impenditorialità, i saperi locali, focalizzati su obiettivi comuni, possano portare vantaggi allo sviluppo dell’intero territorio. “Il presidente Gianformaggio” ribadisce Giuseppe Aquilino “ha mantenuto fede alla dichiarazione fatta subito dopo la sua elezione nel 2010: ‘…fra gli obiettivi prioritari del nuovo gruppo direttivo c’è sicuramente quello di ricreare soddisfacenti livelli di visibilità e rappresentatività in ambito locale e non solo’. Non resta che attendere le prossime tappe del percorso di questo bel progetto, che fra i gli obiettivi più sentiti ha anche quello di coinvolgere tanti giovani e avvicinarli professionalmente all’arte della lavorazione del corallo trapanese attraverso Laboratorio del Corallo del Liceo Artistico indirizzo in Design del Corallo e del Gioiello di Trapani.

http://www.federpreziosi.it/operazione-corallo-dalla-cultura-lo-sviluppo-dimpresa/


Orologi Bell & Ross WW1 Argentium Opalin Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ martedì 10 settembre 2013 Bell & Ross è stata sempre affascinata dalla strumentazione aeronautica e dall’aereo in quanto oggetto. Questa ispirazione ha alimentato, sin dalle prime creazioni di orologeria, lo sviluppo delle sue collezioni attorno a due assi: da un lato, la strumentazione aeronautica e più precisamente quella del pannello di controllo con la Collezione Aviation; dall’altro, l’evocazione delle epoche chiave della storia dell’aviazione attraverso l’evoluzione degli orologi dei piloti con la Collezione Vintage.

Il Vintage WW1 ARGENTIUM (Wrist Watch 1) illustra così l’evoluzione intermedia tra l’orologio da tasca e l’orologio da polso degli anni ‘40. Con il WW1 ARGENTIUM, Bell & Ross preserva la magia degli orologi di una volta e li sublima attraverso tecniche orologiere all’avanguardia: grazie all’uso di una nuova lega che ritarda l’ossidazione, l’Argentium, Bell & Ross riporta in scena un metallo dimenticato. Colore inimitabile, brillantezza senza pari, profondità unica, impreziosita di tutta la nobiltà dell’argento. I modelli di questa serie, nati da una lega d’argento unica, ritrascrivono idealmente l’aspetto prezioso dei primi orologi da polso. Un esercizio di stile eseguito con grande maestria da Bell & Ross, che mette in scena, attraverso tre versioni, la raffinatezza unica della sua arte. Queste versioni riprendono i codici propri della collezione WW1: ͻ la finitura delle lancette e degli indici metallici applicati conferisce un’eleganza senza tempo al modello. ͻ il vetro bombato ricorda il vetro d’epoca. A differenza del modello originale, quest’ultimo è realizzato in zaffiro, un materiale ad elevata resistenza, con tecniche avanzate. ͻ il movimento meccanico a carica manuale, progettato nella più pura tradizione orologiera, offre qui un ritorno alle fonti stesse dell’orologeria. Nello stesso modo, la cassa lucida e la decorazione a «grano d’orzo» sul fondello sublimano il suo aspetto. ͻ le corna, realizzate nello stile delle anse a filo, sono saldate sulla cassa. La finezza del cinturino è un riferimento ai primi orologi da polso e offre una perfetta ergonomia.


Questi orologi si distinguono dagli altri modelli della collezione WW1 45 mm, per il loro diametro più piccolo (41 mm), la loro cassa in argento dalla brillantezza unica e le loro finiture. Nel 2013, una nuova versione con quadrante Opalescente completa le due versioni esistenti, Ruthénium e Silver. In questa nuova versione, il quadrante con decorazione “soleil” fa scintillare i riflessi opalescenti e si fonde abilmente con l’argento della cassa, conferendo una raffinata armonia. Le lancette, i numeri e gli indici definiscono una visualizzazione tono su tono di un’elegante sobrietà. Vestiti di cinturini in alligatore di colore blu, rosso, arancione o bianco, questi classici maschili si trasformano in icone femminili. I WW1 ARGENTIUM seducenti e raffinati nei minimi dettagli, pregni di eleganza e di un comfort ottimale, sono perfetti per un pubblico sia maschile che femminile. Questi modelli sono la perfetta incarnazione della missione di Bell & Ross: tornare indietro nel tempo per arricchire la collezione di nuovi tesori del passato.


martedì 10 settembre 2013 LA NOVITÀ. L´idea è venuta alla “Amin”, azienda di origini persiane, che ha brevettato il sistema per immortalare nel goiello le immagini dei clienti

^Ğ ŶĞů ĚŝĂŵĂŶƚĞ Ɛŝ ŶĂƐĐŽŶĚĞ ƵŶ Ĩŝůŵ Grazie ad una App si scansiona il “Diamond Luxury Memory” che all´interno cela un codice I video visibili sullo smartphone Un diamante è per sempre, si dice. Quasi sempre racconta una storia d´amore, fatta di momenti, sentimenti ed emozioni. E, a volte, li proietta pure. Può sembrare fantascienza, un accessorio degno di un film di spionaggio alla James Bond. Del resto non è facile associare un diamante, il più classico dei solitari, ad una memoria in grado di trasmettere un video all´iPhone o all´iPad e di visualizzarlo grazie a un’apposita “App”. Ma nell´era dominata da tablet e smartphone anche l´anello di fidanzamento non poteva resistere a lungo alle nuove tecnologie. E se la tradizione vuole che a raccontare il grande Una delle modelle presenti in Fiera ammira i momento della Proposta con la "p" maiuscola ad amici, figli e gioielli esposti. Nell´edizione di VicenzaOro Fall nipotini sia la diretta interessata con gli occhi che ancora spazio alle innovazioni e al design. brillano, in futuro basterà scansionare l´anello con il telefono per rivivere la scena in diretta. Fine della poesia o ricordo indelebile sta agli innamorati deciderlo. L´oggetto in questione si chiama Diamond Luxury Memory, creazione brevettata della Amin Luxury, azienda di origini persiane arrivata in Italia negli Anni Sessanta con sedi a Firenze, Valenza e New York, ed è stata presentata in anteprima a VicenzaOro Fall. «Il cliente può portarci il suo video che noi "inseriamo" incidendo all´interno del diamante un codice numerico, insieme ad un codice a barre tridimensionale Qrc Ͳ spiega Bobak M. Nasrollahi, amministratore delegato dell´azienda Ͳ. Poi non deve fare altro che scaricare sul telefono l´App che trova sul nostro sito. Al momento opportuno gli basterà scansionare il diamante utilizzando l´applicazione e si aprirà la pagina dedicata cin i video inseriti, che potranno essere visualizzati». Contenuti al plurale perché il diamante può anche diventare un micro hard disk nel quale custodire i ricordi più belli. E allora la coppia francese che ha rinchiuso nella pietra il video della proposta di matrimonio a bordo di una gondola potrà utilizzarlo, ad esempio, per un momento saliente del matrimonio o per la nascita di un figlio. «Grazie a questo sistema si possono portare ogni giorno con sé i momenti più emozionanti Ͳ continua Nasrollahi Ͳ che restano custoditi per sempre nell´anello. E anche i nipoti, dopo anni, potranno vedere il matrimonio dei nonni o la nascita della mamma sul cellulare». Un romanticismo che, però, rientra decisamente nella fascia del lusso, visto che si parte da un diamante di minimo 30 punti e da un prezzo base di oltre 2mila euro. Ma l´anello di fidanzamento con memoria incorporata non è il solo pezzo nuovo presentato dalla Amin a VicenzaOro. Parte infatti dal blister utilizzato per la vendita la linea Happy Diamond, un diamante “impachettato" con tanto di fiocchetto all´interno della resina trasparente, che può essere appeso come ciondolo ad una collana, ad un braccialetto, o usato come gemelli. Il concetto alla base è quello di diamante mai sempre del possessore, ma pietra da tramandare. «Abbiamo pensato a questa linea ironizzando sul blister da indossare Ͳ racconta Nasrollahi Ͳ. Mi è sempre piaciuta l´idea di un diamante visibile da ogni lato». Il target è abbastanza alto, prezzo base per una pietra taglio brillante è 200 euro e per il cuore 395 euro. M.E.B.


martedì 10 settembre 2013 L´AZIENDA. Il compleanno dell´impresa orafa

^ĂůŝŶ͕ ϲϬ ĂŶŶŝ ƚƵƚƚŝ ĚDzŽƌŽ Ğ ƉƵŶƚŽ Ěŝ ƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽ ƉĞƌ ůDzŽƌŽůŽŐĞƌŝĂ ƐǀŝnjnjĞƌĂ Esporta quasi interamente la sua produzione, avendo come mercati di riferimento la Svizzera, il Giappone e gli Usa. È la Salin, azienda orafa di Longare specializzata in casse per orologi, cinturini e fibbie in oro, che ha festeggiato i 60 anni di attività con un evento nella Basilica Palladiana. Per l´occasione, i soci fondatori, Giancarlo, Gianni e Gianna Salin, hanno riunito fornitori, clienti e rappresentanti dei principali marchi dell´orologeria svizzera, in una serata che ha visto la La famiglia Salin col presidente Zigliotto e il partecipazione anche del sindaco di Vicenza Achille sindaco Variati Variati e del presidente di Confindustria Vicenza Giuseppe Zigliotto (socio dell´azienda insieme al fratello Gianmarco). Fondata nel 1953 da Romeo Salin, l´azienda è cresciuta nel tempo diventando un riferimento per le imprese di orologeria della Svizzera. Oggi in azienda, oltre a Giancarlo e Gianni Salin, ci sono i figli. «Ricordo i miei primi contatti con i clienti svizzeri Ͳ ha detto Giancarlo Salin Ͳ. Io parlavo solo dialetto veneto, loro non capivano l´italiano, eppure hanno capito la nostra passione e la qualità dei nostri prodotti». «Il traguardo dei 60 anni Ͳ ha aggiunto Gianni Salin Ͳ è stato raggiunto raccogliendo sempre le sfide».


martedì 10 settembre 2013 LA COLLEZIONE. Ispirati dalla casa nobiliare spagnola di Viana

&ŽŐůŝĞ ĚĞů ƉĂƚŝŽ ĚŝǀĞŶƚĂŶŽ ƐƚĂŵƉŝ ƉĞƌ ŶƵŽǀŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ Ciondoli, orecchini e anelli riproducono sull´argento le venature selezionate dal palazzo di Cordoba Le foglie dei “patio" come stampi per gioielli. Si chiama “Viana" come il palazzo nobiliare di Cordoba, la collezione portata in fiera dall´azienda spagnola Kuvo. Ciondoli, orecchini e anelli riproducono infatti sull´argento tutte le venature delle foglie appena raccolte, utilizzate per produrre gli stampi con i quali, poi, vengono realizzati i gioielli. «A Cordoba è tipico avere nelle case un "patio", attorno al quale si svolge la vita della famiglia e di solito sono pieni di piante», spiega Antonio Ramirez Osuna, direttore commerciale dell´azienda. E questi giardini circondati da colonnati sono presenti, in tutta la loro magnificenza anche nei palazzi nobiliari. «Le foglie che abbiamo utilizzato Ͳ I gioielli in oro e argento realizzati utilizzando continua infatti Ramirez Ͳ non sono state prese a casa foglie come stampi nostra, ma a palazzo Viana, molto importante in città, che ne ha otto diversi. Ne abbiamo raccolte da ogni patio e poi, quando abbiamo riscontrato che l´idea piaceva, le abbiamo utilizzate per creare gli stampi con i quali realizziamo i nostri gioielli. Per questo abbiamo voluto dare alla linea lo stesso nome del palazzo». Una collezione dai prezzi abbastanza contenuti che l´azienda produce da anni e che continua a dare grandi soddisfazioni. «È una linea senza tempo Ͳ conclude Ramirez Ͳ che i clienti continuano a chiederci e che è particolarmente apprezzata, ovviamente, da persone che hanno una certa sensibilità nei confronti della natura»


martedì 10 settembre 2013 IL DIBATTITO. Ieri sera il confronto con gli operatori del settore

ͨsŝĐĞŶnjĂ ĚŝǀĞŶƚŝ ůDzƵŶŝĐĂ ĨŝĞƌĂ ŽƌĂĨĂ ŝŶ /ƚĂůŝĂͩ Maria Elena Bonacini Il presidente Paolo Mantovani: «Siamo soddisfatti perchè è la primissima volta che si riscontra quasta unità d´intenti tra le imprese vicentine» «Vicenza unica Fiera orafa in Italia». È la richiesta di categorie economiche e imprenditori raccolta dal presidente Paolo Mantovani, durante l´opening svoltosi ieri sera nella lounge del VicenzaOro Café. «La stragrande maggioranza degli imprenditori e delle associazioni di categorie chiede che Vicenza rappresenti tutti Ͳ afferma Ͳ e noi non possiamo che esserne felici, sentendoci addosso una grande responsabilità. È una delle primissime volte che nel settore si Un momento del dibattito sul riscontra questa unità d´intenti e richieste». futuro del settore orafo che si è Proprio l´unità tra le categorie, ma anche tra Fiera e imprese, è stato svolto ieri sera in Fiera. uno dei temi portanti del dibattito, che ha visto sul palco, oltre a Mantovani, la presidente nazionale degli orafi di Confindustria, Licia Mattioli, il suo omologo di Confartigianato, il vicentino Franco Pozzebon e il maestro Gianmaria Buccellati, moderati dalla giornalista Natascha Lusenti. In platea il direttore Corrado Facco, i vertici delle categorie economiche e imprenditori. Ad aprire la serata il manager e scrittore Sebastiano Zanolli, che ha introdotto i video nei quali sono stati raccolti gli interventi degli orafi che hanno partecipato ai due incontri “VicenzaOro meets". E proprio da alcuni di loro è emersa la richiesta di concentrare le forze solo su Vicenza, pienamente condivisa da Mattioli. «Sono da sempre per unire le forze Ͳ afferma Ͳ e con le associazioni datoriali stiamo lavorando per fare fronte comune. La Fiera ha ascoltato le nostre esigenze e richieste, che spero entreranno nel piano strategico. Non ho mai visto un settore così unito, con obiettivi comuni e penso si possa fare di questa fiera l´unica in Italia. Sedici sono troppe. Come Basilea è quella degli orologi, Vicenza deve essere quella dei gioielli italiani. La Fiera deve far sognare, raccontare le storie del Made in Italy, copiare gli occhiali che creano fiere emozionali». Su questa unità concorda anche Confartigianato, che per bocca di Pozzebon porta diverse richieste: «Il settore orafo può dimostrare di riuscire a dare il meglio e la Fiera deve portare al di là dei confini le aziende artigiane e non solo che non hanno la forza, da sole, di stare di fronte a colossi con decine di migliaia di addetti. Nessun territorio come il Vicentino ha dato tanti campioni dello sport, segno della sua capacità di competizione. La Fiera deve fare quello che non fa l´amministrazione italiana, non gravare le aziende. Sappiamo che deve fare fronte all´investimento del nuovo padiglione, ma fate in modo che ciò che significa far fiera abbia un costo sostenibile. Anche per l´internazionalizzazione deve permettere alle imprese di arrivare nei mercati in modo non oneroso». Tra gli ospiti un grande fan della Fiera, il maestro Buccellati, che l´ha definita «non un colosso, ma un gioiello. Bisogna concretizzare, per non trovarci tra un anno con tante associazioni e fiere, visto che abbiamo interesse a ottenere risultati e Vicenza è la più qualificata». Mantovani ha ricordato quanto fatto nel campo dell´internazionalizzazione, come il recente accordo per portare il salone dei macchinari a Hong Kong, ma anche il prossimo padiglione che sarà inaugurato a maggio, appuntamento confermato. «Dobbiamo tutti concepirci come azienda Ͳ afferma Ͳ e in questi giorni si è cominciato. Servono umiltà e flessibilità, per dare alle imprese quello che serve loro oggi. Tanti


appuntamenti per supportarvi 365 giorni l´anno, con mezzi per trovare i mercati giusti, far girare le vostre collezioni anche senza di voi, creare “esperienze" per voi che non siano solo uno stand. Ho incontrato 19 associazioni di categoria e raccolto le richieste. Bisogna capire come razionalizzarle. Il confronto ha dato spunti per il prossimo piano strategico, pronto a ottobreÂť.


10 Settembre 2013

^ĂůŽŶĞ ĚĞůůΖŽƌŽ Ğ ĚĞŝ ŐŝŽŝĞůůŝ Ěŝ &ŝĞƌĂ Ěŝ sŝĐĞŶnjĂ͕ Őůŝ ŝŶĐŽŶƚƌŝ ƉĞƌ Őůŝ ŽƉĞƌĂƚŽƌŝ Di Redazione VicenzaPiù |

sŝĐĞŶnjĂKƌŽ &Ăůů Ͳ Sono state giornate ricche di approfondimenti dedicati a tutti gli operatori del settore della gioielleria quelle di ieri e oggi a VICENZAORO Fall, il Salone Internazionale dell'oreficeria e della gioielleria, aperto in Fiera di Vicenza fino a mercoledì 11 settembre. Primo appuntamento il Seminario, a cura di Federpreziosi, dal titolo “Il corallo a Trapani: La cultura di un territorio”. L’incontro ha puntato i riflettori sul corallo rosso, l’ “oro rosso”, un materiale naturale di grande fascino a cui si legano in modo indissolubile stupende creazioni dell’arte orafa siciliana. Dopo l’introduzione di Giuseppe Aquilino, Presidente di FederpreziosiͲConfcommerico, l’incontro ha visto la partecipazione di Danilo Gianformaggio, Presidente dell’Associazione Orafi di Trapani, Valeria Li Vigni, Direttrice del Museo Agostino Pepoli di Trapani e di Vincenzo Di Stefano, Preside del Liceo Artistico del Design del Corallo e del Gioiello di Trapani. VICENZAORO Fall è l’occasione anche per affrontare temi di carattere tecnico. Nel corso della conferenza dal titolo “L’evoluzione dell’analisi ai raggi X applicata alle perle”, a cura di Assogemme, l'attenzione si è focalizzata sulle difficoltà operative derivanti nell'identificazione delle perle naturali mostrando, attraverso l’evoluzione di tecniche di indagine, come sia possibile aiutare il gemmologo a pervenire ad un corretto giudizio. La conferenza ha proposto una panoramica sulle varie tecniche di riconoscimento mirando soprattutto ad informare gli operatori dei rischi legati a questo particolare prodotto.

Si è concluso anche il ciclo "VICENZAORO Incontra", con l'ultimo appuntamento dal titolo "La Nostra Fiera". Al talk, moderato dalla giornalista televisiva Natascha Lusenti, sono intervenuti Paolo Mantovani, Presidente di Fiera di Vicenza, Licia Mattioli, Presidente di Federorafi, Franco Pozzebon, Presidente Nazionale degli Orafi di Confartigianato e il Maestro Gianmaria Buccellati. E' stata l'occasione per tirare le fila della serie di incontri che hanno visto protagonisti gli imprenditori, disegnando un futuro di progetti, obiettivi e impegni per il mondo del gioiello. A VICENZAORO Fall si è celebrato anche il quarantennale dalla fondazione dell’Istituto Gemmologico Italiano, avvenuta nel 1973. Il Presidente Paolo Valentini ha presentato nel corso di una conferenza stampa tutte le news legate all’Istituto. Riflettori puntati inoltre sulle prospettive del gioiello grazie al Convegno “La sfida della crescita: le opportunità per l’industria dell’oreficeria”. L’appuntamento, rivolto principalmente ad aziende ed operatori del comparto, era promosso da Fiera di Vicenza con Fondazione Giacomo Rumor – Centro Produttività Veneto (CPV), ed è stato realizzato in collaborazione con Centro Studi Confindustria e Prometeia. Presentando i più recenti dati statistici a disposizione a livello Italia e mondo ed integrandoli con i dati previsionali relativi ai Paesi più interessanti per l’export di prodotti italiani ad alta qualità, il convegno ha fornito un’istantanea sullo stato di salute del comparto gioielliero Made in Italy e ha gettato inoltre luce sugli orizzonti a venire evidenziando le potenzialità per le aziende sullo scenario globale. La chiusura della giornata è infine stata affidata al party "Indian Family", tenutosi nella Lounge VICENZAORO: un'occasione informale per accogliere la delegazione indiana a Vicenza e celebrare l'accordo tra Fiera di Vicenza e The Gem and Jewellery Export Promotion Council (GJEPC), che ha portato per la prima volta, ad agosto, aziende del sistema gioielliero italiano all'India


Gioielli in fermento Martedì 10 Settembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

"Gioielli in Fermento" è il nome di un esclusivo evento che si terrà dal 26 settembre al 10 ottobre presso la sede di Enoteca Regionale Emilia Romagna nella Rocca Sforzesca di Dozza. Si tratta di un’occasione ove maestri orafi e designer contemporanei incontrano profumi di tradizioni popolari in un’incantevole cornice rappresentata dai colli piacentini. La manifestazione, giunta alla terza edizione, ha riscosso negli anni sempre più consensi da parte del pubblico. Il tema di quest’anno sarà “Il senso del gusto”, dal quale ben 50 designer provenienti dall’Italia, Argentina, Brasile, Austria, Germania, Francia, Korea e Gran Bretagna prenderanno ispirazione. Saranno esposti e poi premiati i frutti di tanta esperienza e passione, creati sulla scia dei colori delle vigne, del profumo dei calici e del fascino dei piatti preparati da grandi chef per l’occasione. Piccoli sorsi di vino e raffinati assaggi culinari si fonderanno in gioielli unici nel loro genere, impregnati di emozioni forti e gusti autentici. Dopo la premiazione e l’esposizione presso l’azienda vinicola Torre Fornello sui colli di Ziano Piacentino a cura di Eliana Negroni, ideatrice del percorso Gioielli in Fermento, le opere saranno esposte in altre sedi al di fuori della provincia di Piacenza.


Marchi e qualità in Fiera a Vicenza Il futuro dell'oro è bellezza e stile CONFRONTO. Gli espositori presentano le loro osservazioni sulla Fiera. Gli habitué del salone scommettono sul potenziale del nuovo padiglione. Ma per superare la crisi c'è bisogno di ricerca, dinamismo e investimenti 09/09/2013 VICENZA. Imprenditori di lungo corso “fan" della Fiera che tra i padiglioni si sentono a casa e che, da partner e amici non lesinano consigli, racconti, lodi ma anche critiche. Ieri sera il secondo appuntamento di “VicenzaOro meets" ha offerto un panel di espositori mediamente più maturo di quello di sabato, con molti orafi che ne hanno vissuto l'evoluzione, alcuni addirittura negli ultimi 35 anni. Moderati dallo scrittore Sebastiano Zanolli e introdotti dal presidente Paolo Mantovani hanno raccontato come hanno affrontato la crisi, ma anche portato le proprie osservazioni sulla Fiera. Ad aprire il ghiaccio è toccato proprio ad un'habituée, Gabriella Centomo di Fairline, il cui segreto è stato «la formazione fatta dal 1998, che è anche selezione del personale: perché alcuni non vogliono cambiare e ascoltare il cliente». Lei è una delle “fan": «Credo che per la sua competenza Vicenza dovrebbe essere l'unica fiera in Italia. Dobbiamo dare un'accoglienza bella. Mi auguro ci sia nel nuovo padiglione». Come lei Mattia Mazza, dell'azienda omonima che ha superato la crisi «Con un atto di umiltà, facendo gioielli belli ma meno costosi e cercando una migliore presenza all'estero». E suo ex dirimpettaio alla fine degli anni Settanta era Antonio Zonta di Giante la cui forza è «Vendere il 98% all'estero, ma anche i collaboratori, con me da quasi 20 anni, che mi sono stati vicini nei momenti difficili». «In fiera Ͳ racconta Ͳ ho visto bravi presidenti e crolli che ti facevano vergognare a Basilea o Las Vegas. Ma di Fiera di Vicenza ce n'è una che raccoglie tanti imprenditori che mettono la loro voglia di resistere e crescere insieme a lei. Adesso c'è ansia sulla prossima collocazione, ma se è vero che la posizione aiuta, è certamente più importante il prodotto». Non è molto d'accordo su questo punto Banga Harbans di New York Collection la cui ricetta è «Non rinunciare a onestà e correttezza. Noi l'abbiamo fatto e siamo pieni di ordini». Anche lui ha all'attivo 35 anni di fiere: «Stare vicino ai concorrenti crea una concorrenza terribile che non fa bene agli espositori. Quest'anno per la prima volta ho visto stand chiusi». Unisce creatività italiano e tecnologia tedesca la Clioro di Franco Pitscheider, che come ricetta anticrisi vede soprattutto l'impegno «Mentre chi si rassegna e guarda al passato resta indietro». Tantomeno vuole sentir parlare di crisi Luigi Marostica, di Karizia, che ha superato la congiuntura «Con innovazione tecnologica, uno staff giovane e dinamico. Siamo veloci nel rispondere alle richieste dei clienti che cambiano ogni anno ma sempre presenti alle fiere». Ricerca e made in Italy sono il segreto di Paolo Cesari di Cesari&Rinaldi. Maria Elena Bonacini


martedì 9 settembre 2013 L´INTESA. La firma del vicepresidente dell´associazione Aja di Yerevan

Un´alleanza con l´Armenia sulle manifestazioni orafe L´ obiettivo è esplorare opportunità commerciali e azioni promozionali per sviluppare i mercati Un´alleanza tra Armenia e Fiera di Vicenza. Ieri il presidente Paolo Mantovani e Artak Udumyan, vice presidente di Aja, l´Associazione dell´oreficeria armena, hanno sottoscritto un memorandum d´intesa. Aja è la società proprietaria e organizzatrice di Yerevan International Jewellery Show, la più importante manifestazione armena dedicata alla gioielleria che si svolge ogni anno ad ottobre. La collaborazione si propone di esplorare opportunità di promozione commerciale, sviluppando azioni congiunte in occasione delle manifestazioni dedicate alla gioielleria e alla tecnologia». Il presidente Mantovani con il vice Soddisfatto dell´intesa il presidente Mantovani. presidente di Aja Artak Udumyan «Con la firma di questo memorandum Ͳ afferma Ͳ si aprono nuove, interessanti prospettive per attivare azioni comuni nei rispettivi quartieri fieristici, progetti di cross marketing, attività promozionali, engagement dei buyer, creazione di eventi e road show, comunicazione. L´obiettivo è di aumentare le occasioni per l´incontro tra domanda e offerta anche in nuovi mercati». «Sono certo che unendo le nostre forze potremo raggiungere traguardi di successo amplificandone la portata Ͳ commenta Udumyan Ͳ. Ringrazio il presidente Mantovani, il management di Fiera di Vicenza e tutti coloro che si sono adoperati per raggiungere questa intesa che mi auguro possa generare nuove opportunità di business».


Ϭ9 settembre 2013 TENDENZE. L´osservatorio Trendvision jewellery+forecast ha presentato le attitudini 2015 destinate a influenzare progettazione e produzione Città digitale: lusso da fantascienza

>Ă ƌŝĐĞƌĐĂ ĂŶƚŝĐŝƉĂ Ěŝ ϭϴ ŵĞƐŝ ůĞ ůŝŶĞĞ Ğ ůŽ ƐƚŝůĞ ƚƌĂĞŶĚŽ ŝƐƉŝƌĂnjŝŽŶĞ ĚĂ ĨĞŶŽŵĞŶŝ ƐŽĐŝĂůŝ͕ ĐƵůƚƵƌĂůŝ ŵŽŶĚŝĂůŝ Le anticipazioni del nuovo Trend Book spaziano dal minimalismo astratto al gotico regale, dall´arte hiͲtech all´oro di mosaici bizantini Dalle geometrie del minimalismo astratto all´opulenza elettrogotica, dalla ricchezza di colori dell´esotismo d´avanguardia al taglio fantascientifico della città digitale. Sono questi i megatrend del panorama del gioiello, identificati per le stagioni 2015 e seguenti dal Trendvision jewellery+forecast, l´osservatorio indipendente creato dalla Fiera di Vicenza. Sabato, nell´area dedicata del padiglione F, Paola Di Luca, direttore creativo, ha presentato il nuovo Trendbook, che contiene, appunto, il panorama delle prossime tendenze nel campo della gioielleria, ma anche di orologi e diamanti, e le previsioni dei megatrend basate sui gusti dei consumatori, sulla scorta di indicatori socioͲculturali e I megatrend del panorama del gioiello di mercato. identificati per le prossime stagioni MINIMALISMO ASTRATTO. Il primo megatrend parla di un gioiello dall´osservatorio Trendvision semplice, dalla forma grafica stilisticamente pura per la fascia più jewellery+forecast di VicenzaOro ampia di popolazione. Tre i sottotrend: Visioni frammentate, che punta su giochi di luce, trasparenze, fluidità e modulazioni di colore; Deco strutture, dalle geometrie semplici, forme astratte, motivi affilati e forti contrasti; Intrecci, in cui i colori vengono dal mondo naturale e nel quale i pezzi diventano più essenziali e modesti. ELETTRO GOTICA. Aggressiva e trasgressiva questa rivisitazione del gotico, che mette in equilibrio passato e futuro, il romanticismo e il taglio al laser, rimescolando i codici della regalità. I tre sottotrend sono Punkish, con ricchezza di punte, diamanti montati su oro nero, metalli ossidati ed effetti a cascata; Decadenza regale, che elabora una nuova regalità, con un lusso controverso fatto di nobile opulenza e forme animalier; Eterea opulenza con pezzi grandi e leggeri che sfruttano pizzo e filigrana, materiali preziosi come palladio e diamanti. ESOTISMO D´AVANGUARDIA. Tutt´altro tono ha questo stile ornamentale, antico, che mescola Oriente e Occidente, in un´eleganza multiculturale, che gioca con la magia di luoghi e dei tempi. Affascinanti i sottotrend: Oro antico, che attinge dell´eredità mediorientale ed egizia, donando un´estetica moderna a simbolismi legati al divino e disegni totemici; Mosaic story, che porta nel gioiello moderno l´opulenza dell´oro dei mosaici bizantini, con riferimenti anche a quelli romani e greci, utilizzando quadri grezzi, trame destrutturate, ma anche pixel e collage; Orizzonte lontano dà invece un´accezione più giocosa all´etnico, con colori vivaci, pietre grezze, influenze folcloriche e ampio uso di materiali come il corallo. CITTÀ DIGITALE. Guarda al futuristico, ultraterreno e tecnologico, quest´ultimo megatrend, che si muove tra il digitale e il reale, con nuovi materiali e tecnologie rivolti ai primi fan della science fiction come ai più giovani. I sottotrend partono da SciͲfi Luxe, un lusso “intergalattico” sulla scia dei film di fantascienza, a base di arte digitale, effetti olografici e pezzi che ricordano un´astronave o un bracciale spaziale; Cosmico si focalizza sulle galassie con linee sottili ricche di punti luce e diamanti a disegnare costellazioni, metalli ossidati, oro nero, polvere lunare e glitter stellare. M.E.B


La prestigiosa fiera Vicenza Oro Fall punta l'attenzione sul corallo di Trapani.

Il corallo di Trapani sbarca a Vicenza ATTUALITA' lunedì 9 settembre 2013

La prestigiosa fiera Vicenza Oro Fall punta l'attenzione sul corallo di Trapani. Un materiale prezioso per la sua valenza ma anche per l'importanza commerciale e culturale del territorio. Un progetto che parte dal corallo quale elemento di valorizzazione delle più antiche tradizioni del territorio che possono essere riproposte in chiave moderna e incrementare sviluppo ed economia del settore. A parlarne stamattina, in occasione dell'incontro che si è svolto a Vicenza, alla presenza del presidente di FederpreziosiͲConfcommercio Giuseppe Aquilino,sono stati Danilo Gianformaggio, presidente dell’Associazione Orafi Trapani; Valeria Li Vigni, Direttrice del Museo Agostino Pepoli eVincenzo di Stefano, Preside del Liceo Artistico del Design del Corallo e del Gioiello di Trapani.


RESPONSABILITA’ IMPRESE ORAFE: MEMORANDUM D’INTESA SIGLATO A LONDRA TRA CIBJO E RJC

Scritto da: Federpreziosi 4 settembre 2013 Arriva da Londra l’annuncio che CIBJO (Confederazione Mondiale della Gioielleria) e RJC (Responsible Jewellery Council) hanno sottoscritto, all’inizio di Settembre in occasione dell’International Jewllery London Show, un memorandum d’intesa che sancisce l’avvio di una rafforzata collaborazione tra le due organizzazioni al fine rendere sempre più incisive le inziative legate alla sensibilizzazione della responsabilità d’impresa nell’intera filiera orafa. Il MOU (Memorandum of Understanding) comprende l’uso di programmi di formazione in materia di responsabilità sociale sviluppati dalla CIBJO in collaborazione con le Nazioni Unite, e la chain of custody relativa ai programmi di certificazione sviluppati dal RJC. Il controllo del rispetto dell’applicazione del protocollo sarà affidato a un gruppo guidato da Gaetano Cavalieri, presidente della CIBJO, e da James Courage, presidente del RJC. 4 Settembre 2013

http://www.federpreziosi.it/responsabilita-imprese-orafe-memorandum-dintesa-siglato-a-londra-tracibjo-e-rjc/


Cronaca

mercoledì 11 settembre 2013 NOVENTA. Ieri pomeriggio alle 16 tre malviventi a volto scoperto hanno preso di mira l´orologeria oreficeria Veronese di corso Matteotti, in pieno centro storico

>DzŽƌĞĨŝĐĞ ƵƌůĂ Ğ ŵĞƚƚĞ ŝŶ ĨƵŐĂ ŝ ďĂŶĚŝƚŝ Claudia Milani Vicenzi Giorni fa uno dei rapinatori era entrato in negozio con la scusa di ordinare un orologio da tasca Sono scappati con 2500 euro Un colpo preparato da giorni. Almeno da una settimana. Senza fare però i conti con la prontezza dei riflessi della titolare che, senza farsi intimorire, ha reagito, si è messa ad urlare e li ha costretti a fuggire con un bottino ben più misero di quanto si aspettassero. IL PIANO. Martedì scorso uno dei rapinatori era entrato in gioielleria chiedendo di poter vedere degli orologi da tasca. Una scusa ovviamente. Un modo per poter studiare la disposizione del negozio, per poter osservare quali sistemi di sicurezza ci fossero e, >DzŽƌŽůŽŐĞƌŝĂ ŽƌĞĨŝĐĞƌŝĂ sĞƌŽŶĞƐĞ Ěŝ soprattutto, per scoprire dove fossero tenuti i preziosi. L´uomo ĐŽƌƐŽ DĂƚƚĞŽƚƚŝ ŝĞƌŝ ğ ƐƚĂƚĂ ƉƌĞƐĂ Ěŝ aveva finto di volere un modello diverso, lo aveva ordinato e ieri ŵŝƌĂ ĚĂŝ ƌĂƉŝŶĂƚŽƌŝ͘ pomeriggio si è ripresentato. Ma non c´era nessun acquisto. Il suo piano era quello di fare una rapina. Con lui due complici, anche loro a volto scoperto, che non hanno mai aperto bocca. IL COLPO. Alle 16, come tutti i giorni, Rosa Veronese, la titolare di 61 anni, è arrivata in corso Matteotti per aprire il negozio. Dopo pochi istanti si è presentato l´uomo, quello che lei credeva un cliente, accompagnato da altre due persone. Nemmeno il tempo di chiedergli se volesse vedere l´orologio che il rapinatore ha tirato fuori dalla tasca un taglierino e l´ha minacciata. Volevano che stesse ferma, che non reagisse, per riuscire ad agguantare più preziosi possibilli. Non avevano fatto i conti con la sua reazione: la donna, infatti, non si è fatta intimorire. Ha cominciato ad urlare, nella speranza che qualcuno la sentisse e che il colpo andasse a monte. IL BOTTINO. Ce l´ha fatta, almeno in parte. Perché le sue urla li hanno costretti ad agire in tutta fretta. Sono riusciti ad afferrare solo qualche banconota dal registratore di cassa e un un paio di rotoli di bracciali che la donna aveva lasciato sul banco. Per fortuna non erano modelli di grande valore. La titolare dovrà compiere un inventario per poter stimare, con precisione, il bottino ma da un primo, rapido calcolo, la perdita subita si aggirerebbe sui 2.500 euro. LE INDAGINI. È stata la stessa commerciante che, ancora sotto choc, ha dato l´allarme ai carabinieri. In corso Matteotti sono intervenuti i militari della stazione di Noventa e del nucleo investigativo. La vittima ha spiegato di aver riconosciuto uno dei rapinatori, un italiano che parlava senza particolari inflessioni dialettali. Ha raccontato di averlo visto per la prima volta solo una settimana prima, quando aveva finto di voler un modello particolare di orologio da tasca. Orologio che non aveva però trovato e che aveva dunque finto di ordinare. Rosa Veronese ha anche spiegato di aver visto i tre allontanarsi dal negozio su una station wagon di colore verde chiaro. Sembra probabile che, a bordo, ci fosse un complice che li aspettava, pronto per la fuga. Un´auto che avrebbe dovuto dare nell´occhio ma che, invece, nessuno sembra aver notato. I passanti di corso Matteotti non si sarebbero accorti di nulla.


&ƵƌƚŽ ŝŶ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĂ͘ ŽŶŶĂ ƐĐĂƉƉĂ ĐŽŶ ƵŶ ƌŽƚŽůŽ Ěŝ Žƌŝ ĚĂ ϭϱ ŵŝůĂ Φ è successo stamattina intorno alle 11.45 in una gioielleria di via Zanotti, zona ospedale a Rimini. La donna è entrata in negozio, si è fatta mostrare alcuni rotoli contenenti gioielli di vario genere e senza che i commessi se ne accorgessero, ne ha fatto cadere uno nella sua borsa.

RIMINI | 09 settembre 2013 La donna ha utilizzato una tecnica particolare: Ha lasciato 50 euro di acconto per 'fermare' il prezioso che aveva scelto dicendo che sarebbe ripassata in un secondo momento per saldare e ritirare il suo gioiello. Acquisita così la fiducia del commesso che la stava seguendo, si è fatta tirare fuori diversi rotoli finché ha approfittato di un momento di distrazione per compiere il furto con destrezza. La donna è uscita a piedi, come se nulla fosse.


Lunedì 09 settembre 2013

Smascherati da un tatuaggio Arrestati per furto in gioielleria Fingendosi clienti avevano rubato 18 anelli in via de' Servi. Sulla spalla della donna fermata una farfalla uguale a quella della rapinatrice di LUCIA MAFFEI

Incastrati da una farfalla. Un uomo di 39 anni e una donna di 37 sono stati arrestati dalla squadra mobile per furto. L'accusa è di essere entrati in una gioielleria fingendosi clienti, l'8 giugno scorso in via de' Servi a Firenze, e di aver portato via una cassetta con 18 anelli d'oro bianco e giallo con pietre incastonate, del valore di circa 10 mila euro, approfittando di una distrazione della proprietaria. Ad incastrare la coppia, un piccolo tatuaggio a forma di farfalla sulla spalla sinistra della donna. Secondo quanto emerso i due italiani, già noti alle forze dell'ordine, dopo aver chiesto alla proprietaria una serie di confezioni regalo avevano arraffato la scatola con gli anelli si erano allontanati con la scusa di andare al bancomat. Poco prima avevano tentato un furto analogo in una gioielleria della stessa via, dove erano stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, poi acquisite dagli agenti, ma il titolare si era insospettito e avevano desistito. Gli investigatori Ͳ le indagini sono state portate avanti dal capo della sezione antirapina Domenico Balsamo Ͳ li hanno identificati grazie alla descrizione fornita dalla vittima del furto e alle comparazioni fisiognomiche tra le immagini girate dalle telecamere di sorveglianza e le foto dei due ladri presenti negli archivi della polizia. Ad incastrare definitivamente la coppia, proprio la farfalla con il profilo delle ali bordato di nero. Ieri, 6 settembre, i malviventi, già detenuti per reati analoghi, sono stati raggiunti dalla notifica dell'ordinanza di misura cautelare. (07 settembre 2013)


Sez. Genova

Rapina violenta in gioielleria, caccia a una vecchia Audi UN' AUDI vecchio modello, station wagon di colore scuro, una targa parziale riferita da un testimone. Muovono da qui le indagini degli investigatori della Squadra Mobile di Genova sulla brutale rapina con sequestro di persona avvenuta mercoledì mattina in una oreficeria e orologeria di corso Martinetti,a Sampierdarena. Secondo la ricostruzione della polizia, coordinata dal pm Biagio Mazzeo, all' interno del negozio, appunto la gioielleria "Donato", più o meno alle dieci sono entrati due banditi, mentre altri due attendevano fuori in auto. Prima è stata immobilizzata e legata ad una sedia la titolare, una donna di 62 anni, poi il marito di 63 anni, sopraggiunto a rapina in corso, L' uomo è stato picchiato duramente, a calci e pugni. I malviventi a quel punto hanno preso i preziosi lasciati in riparazione dai clienti, poi sono fuggiti in auto. Ancora ieri era da quantificare il bottino. All' interno della gioielleria la Scientifica ha rilevato numerose impronte digitali che saranno analizzate. Mancano invece le immagini: il sistema a circuito chiuso, per quanto presente, era in avaria da maggio. La polizia, in oltre, sta tracciando tutti i telefoni cellulari che hanno agganciato la cella della zona all' ora della rapina. Intanto, proseguono a tappeto le ricerche dell' auto, con la quale i banditi sarebbero arrivati, posteggiandola nei pressi. Uno di loro è sceso per primo e ha gironzolato nei pressi della gioielleria per alcuni minuti per accertarsi che non vi fosse nessuno. Un testimone lo avrebbe sentito poi rivolgersi (in spagnolo) ai complici con la frase «Venite, lui non c' è». Al momento nessun mezzo con caratteristiche simili è stato rinvenuto abbandonato, né sono state rintracciate denunce di furto. Gli inquirenti sono anche a caccia di immagini registrate dalle molte telecamere di istituti bancarie esercizi commerciali presenti nella zona. 06 settembre 2013 9 sez. GENOVA


www.federpreziosi.it


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