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Il Kite Magazine digitale
numero uno in Italia
Red BullUnfastened Eventi
Spot guide
Dakhla... molto a sud
Tecnica wave
Mitu
bottom turn
Formula Kite Y&M World Championships
interview
Airton Cozzolino e InĂŠs Correia
lightwind freeride SI ZE S
15 › 18
Sky
Solbach
“The Juice makes light wind free riding fun again! It is fast, flys upwind with ease and delivers smooth power even in the lightest of winds. The lightweight three-strut design allows me to get out and ride in super
Photo_David Grahn
light wind and still have the great turning and handling of my smaller kites.”
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High Performance meets Everyday Functionality
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INTRODUCING THE 2014/15 NAISH RIDE
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The Ride is for everyday kiteboarders looking for ease and simplicity. The incredibly lightweight, two-strut design provides superior low-end performance due to its fuller center section, creating a drifting effect while maintaining smooth power delivery throughout turning. It also has a slightly flatter arc compared to other kites, which gives it more punch when sheeting-in and provides easy jumping along with that nice “sheet-in and go” feel. The Ride has a new wing tip shape with increased leading edge curvature, which reduces the surface area allowing the kite to rotate with less drag on the water, resulting in an even easier water relaunch. In addition, the Ride also features faster inflation and smaller packing for easy transport due to its fewer amount of struts, so it can travel anywhere and be the first kite to get out on the water. Recommended Control System: Base Control System TWO-STRUT DESIGN
EVOLUTIVE PROFILE
OCTOPUS INFLATION SYSTEM
ANTI-STICTION WINDOW
SWEPT COMPACT C
RADIAL SEGMENTED ARC
SOLID FRAME CONSTRUCTION
MINI-BATTENS
POWER FOIL CANOPY
LOW DRAG WING TIP
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Kitesoul magazine giugno - luglio 2014 bimestrale Direttore Responsabile Roberta Pala roberta.pala@kitesoul.com Wave Technique Editor Mitu Monteiro Freestyle Tecnique Editor Alberto Rondina Tecnica Renato Casati Photo & Video Maurizio Cinti Testi Renato Casati, Giuseppe Esposito, Mitu Monteiro, Francesco Oppedisano, Cesar Portas, Alberto Rondina, Federico Sugoni, Annabel Van Westerop Immagini Sandro Bigozzi, Toby Bromwich, Gilles Calvet, Diogo Cardoso, Tisia Challal, Giangi Chiesura, Maurizio Cinti, Erwan Crouan, Quincy Dein, Zinou Guiri, Redattore tecnico Direttore responsabile Pedro Henrique, Christian wave Laubaney, Damiano Levati, Fotografo sportivo dal 1997. Alberto Maiorano, Federica Kitesurfer dal 2001, negli ultimi 15 Capoverdiano di Sal, Rider Ufficiale Ponteggi, Lukas Prudky, anni responsabile delle principali testate F-One, Manera. Campione Mondiale Hugo Silva, Gabriele di kitesurf. Spirito libero, ha mollato wave KPWT nel 2008 e tre volte Rumbolo, Kai Sou, Pablo tutto per una vita a contatto Vadillo, Stephen Whitesell, Vice Campione Mondiale. Jason Wolcott della Natura e dello sport. Vive Inizia giovanissimo con il Surf a Capo Mannu, in Sardegna, Redattore tecnico e con il Windsurf, dopo Cover: Airton Cozzolino Photo l’onda più bella poco scopre il Kitesurf freestyle Roberta Pala del Mediterraneo… e diventa amore puro. È il miglior esponente del Kite Italiano nel mondo delle competizioni, Rider Editore e pubblicità Ufficiale per Cabrinha Kites, Neil VISU Media Pryde e GoPro. Quattro volte Via Cavour, 20 24030 Ambivere (BG) Campione Italiano, Campione Europeo 2010 e terzo clasAmministratore Unico sificato nel Campionato Federico Sugoni Mondiale PKRA 2012. fs@kitesoul.com
Roberta Pala
Mitu Monteiro
Alberto Rondina
Registrazione Tribunale di Bergamo n°10/2014 del 15/04/2014. Periodicità bimestrale Copyright Kitesoul Magazine
La VISU Media è titolare esclusiva della testata Kitesoul Magazine e di tutti i diritti di pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo da parte di terzi di testi, fotografie e disegni, anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiara pienamente disponibile a valutare - e se del caso regolare le eventuali spettanze di terzi per la pubblicazione di immagini di cui non sia stato eventualmente possibile reperire la fonte. Informativa e Consenso in materia di trattamento dei dati personali (Codice Privacy d.lgs. 196/03). Nel vigore del D.Lgs 196/03 il Titolare del trattamento dei dati personali, Manager d’Azienda ex art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media, Wave team rider RRD. Kitesurfer dal ed Imprenditore, si appassiona con sede legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa La informa 2000, è stato giudice ed atleta PKRA e al surf da giovanissimo, ma scopre che i Suoi dati, eventualmente da Lei KPWT. Ha scritto continuativamente l’amore per il Kitesurf da grande trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti, trattati e conservati nel rispetto per diverse riviste di settore durante un viaggio alle Hawaii. del decreto legislativo ora enunciato negli ultimi 12 anni.Vive fra Il kite è la sua più grande anche per attività connesse all’azienda. La lettura della presente informativa deve lago di Como e Sardegna, passione dopo sua intendersi quale presa visione dell’Informativa ma sverna fra le onde figlia. Nel 2014 fonda ex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi dati Appassionato di cinema personali alla VISU Media varrà quale consenso Capoverdiane. Kitesoul Magazine. espresso al trattamento dei dati personali secondo e fotografia. Skater, Snowboarder quanto sopra specificato. L’invio di materiale (testi, e Wakeboarder, appena ha conosciuto fotografie, disegni, etc.) alla VISU Media deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro il kitesurf, tutto il resto è diventato libera utilizzazione da parte di VISU Media per un ricordo, inizia con il freestyle, qualsiasi fine e a titolo gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione ma ora ama le onde grandi gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e potenti. La ricerca e non, su qualsiasi pubblicazione (anche non della VISU Media), in qualsiasi canale dello swell perfetto di vendita e Paese del mondo.
Renato “Dr. Kite” Casati
Federico Sugoni Il BOSS
Responsabile tecnico
Maurizio Cinti
Videomaker
è la sua passione.
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Cosa sia KiteSoul è scritto nel nome, il nostro kite, la nostra anima... Chi siamo noi? Un gruppo di Kiters, alcuni professionisti, altri dei “veterani”, se così si può dire in uno sport così giovane, persone che hanno imparato con due cavi cassonati, sperimentando, esplorando, e si sono innamorati, vedendolo crescere, evolvere, migliorare. Kitesoul è nato in un momento in cui si sta cercando di ritrovare lo spirito del nostro sport, trasportandolo nell’era digitale in cui viviamo. La natura ci accoglie ogni giorno e ci dona il suo palcoscenico per esprimere noi stessi, attraverso questo fantastico sport, ed è per il rispetto di questa che abbiamo deciso di essere digitali, abbandonando la carta stampata in favore di un’informazione più veloce e dall’anima “green”. Avremo sempre un occhio per le espressioni estreme dello sport, quelle che vivono di agonismo e competizione, ma vogliamo essere qualcosa di più che narratori di gesta atletiche, di certo alla portata di un numero ristretto di persone... E non pretendiamo di diventare una guida per nessuno, ma compagni di viaggio, persone che mettono a disposizione la loro esperienza per realizzare qualcosa che possa essere uno scambio appassionato... E così avremo consigli tecnici speciali per gli approcci al waveriding, forniti da chi delle onde ha fatto la sua vita, una delle persone più umili e speciali, l’ex campione del mondo Mitu Monteiro. Ci sarà tra le pagine uno dei rider freestyle più forti del mondo con la sua disponibilità e il suo carisma, Alberto Rondina, inviato speciale per le tappe PKRA, e autore di didattiche e spot guide preziose. E ci aiuteranno persone entusiaste, come il super tecnico Renato Casati. Avremo test dei materiali, per aiutare il lettore nella scelta della vela e della tavola più adatta, e organizzeremo veri test che saranno fatti da persone normali quali siamo, rider di ogni livello, freeriders, o meglio soulriders... KiteSoul è quello che abbiamo dentro, durante e dopo ogni uscita, è questo legame che sentiamo così forte e intenso, con la Natura, il suo mare... e la nostra anima.
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Sommario
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Eventi
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eventi
Spot Guide
Red Bull Unfastened 9/13 aprile, Sardegna
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interview
Airton Cozzolino
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Dakhla‌ molto a sud
Naish demo tour 2014
con Kevin Langeree
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Spot guide
Handikite
Wave Spot Isola di Sal
Chris Ballois
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handiconsulting.com
interview
InĂŞs Correia
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Rider: Niccolò Porcella - Photo: Jason Wolcott KS oul
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Rider: Youri Zoon - Photo: Quincy Dein KS oul
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Rider: Jalou Langeree - Photo: Toby Bromwich/PKRA KS oul
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news
Marine Village Academy
Una nuova realtà del litorale romano, al chilometro 10,100 da Ostia in direzione Anzio, Marine Village Academy S.S.D. è una scuola di mare affiliata allo CSAIN e iscritta al Registro delle Associazioni e Società Sportive del CONI che promuove la cultura del mare fra i giovani. Marine Village Academy S.S.D. è una Scuola Vela Autorizzata dalla Federazione Italiana Vela che opera all’interno dell’impianto sportivo balneare Marine Village. Per il kitesurf, troverete la nuovissima scuola che ha come istruttore Roberto Foresti, conosciuto nel mondo del Kitesurf italiano ed internazionale come fotografo ufficiale del PKRA per diversi anni, è Giudice Nazionale FIV e Istruttore FIV. La conoscenza del mondo Kitesurf e la pratica sin dagli albori della disciplina fanno sì che Roberto possa avere una grande esperienza nel settore. Roberto utilizza per i corsi i migliori materiali North e ION. Per info: segreteria@academymv.it; www.academymv.it; tel 06.92918514; cell 333.1814619.
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La scuola e centro test Cabrinha nascono da una conversazione via Skype tra Gegè La Barbera e Alberto Rondina qualche mese fa. Alberto cercava uno spot di una certa visibilità in Italia, per poter avere una bella base dove organizzare camp, e divulgare al massimo l'immagine sua e di Cabrinha. Nelle parole di Alby: “Dal 2009 dopo aver vinto il 4° titolo di Campione Italiano e aver iniziato a fare tutto il Tour Pkra, oltre agli eventi promozionali, il tempo per promuovere Cabrinha in Italia, veramente non c’era! Sono sempre stato dispiaciuto di questo, perché pur essendo il rider di punta di
Collaborazione tra Alberto Rondina e Cabrinha e Sicily Kite Park allo Stagnone di Marsala Cabrinha, per assurdo, nel mio paese purtroppo non c’è stata grande promozione! Mi è capitato molto spesso di andare all’estero e trovare i negozi con tanti miei poster ma non vedere niente nei negozi italiani. Oltre a questo, sono convinto che la “mia” azienda abbia dei prodotti al top e penso che meriti una promozione maggiore: quindi chi non ha negozi vicino che vendano Cabrinha/NP può trovare tutta la gamma nel mio store! Quindi è da questa analisi che ho deciso di prendere degli impegni in questo senso, ho aperto uno store online di prodotti Cabrinha NP e ho
iniziato a sponsorizzare delle scuole ed aiutare qualche giovane rider! L’anno scorso ho iniziato con la scuola del mio home spot, il Vela Club Marano a Riccione e a collaborare con la scuola Kitesardegna di Porto Botte e quest’anno è partito il progetto Stagnone! E
così, il mio store online www.criticalslide.com, sponsorizza la scuola gestita da Gegè and company della Scily Kite Lounge”. Dal canto suo la Sicily Kite Park stava cercando il terzo marchio da affiancare a Wainman e Best per il loro circolo FIV e centro IKO, necessità nata dal continuo incremento di clientela, soprattutto europea. Così adesso, presso il Sicily Kite Park, Cabrinha è presente sia per i materiali usati nella didattica sia per i test per tutti quelli che volessero provare Switchblade, Vector e Chaos. Info: www.criticalslide.com; sicilykitepark.com; FB sicily kite lounge.
Wavy Dal progetto di Adriano Bertaggia e dalle sapienti mani artigianali di Max Galtarossa di KiteLoose è nata Wavy. Adriano ci racconta: “In questi anni abbiamo sviluppato un innovativo hydrofoil bidirezionale, Wavy, che sfruttasse possibilità diverse di stabilità fluidodinamica. La scelta di materiali, profili e sezioni era finalizzata alla massima efficienza e, cosa antitetica, alla stabilità e facilità di utilizzo. Visti i notevoli risultati ottenuti e con gli stessi propositi, abbiamo deciso di proporre la versione monodirezionale. Il particolare e unico shape da noi inventato consente elevati alfa di volo, elimina stalli indesiderati, estendendo in basso la velocità di crociera, e conferisce stabilità longitudinale che si concretizza in un elevatissimo range di utilizzo. L’efficienza idrodinamica della soluzione studiata, si sposa con l’estrema docilità nell'utilizzo e riduce i tempi d'apprendimento. Presso Mon-bay Villa, Monvalle (VA) www. bbmonvalle.it è possibile pernottare
in un resort esclusivo e testare Wavy trainati da motoscafo o kite in massima sicurezza. I confortanti test lì effettuati con principianti, che in pochi minuti gestivano la gioia di “volare sull’acqua”, ci permettono di affermare che Wavy è easy, divertente, ma assolutamente performante e versatile”. Info: loose@loose.it
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Calendario 28 giugno-4 luglio
IKA PKRA Kiteboarding Freestyle Junior World Championship
Camping La Ballena Alegre- Costa Brava, Sant Pere Pescador, Girona, Spagna
18 luglio-2 agosto
Fuerteventura Kiteboarding PKRA Grand Slam 2014
Rene Egli Center, Playa Sotavento, Fuerteventura
1-10 agosto
The Beetle Kitesurf World Cup 2014
St Peter Ording, Germania
15-19 ottobre
Barra Grande Kiteboarding Grand Slam
Barra Grande, Brasile
5-9 novembre
2014 PKRA World Tour Haikou/Hainan International Kitesurf Festival (da confermare)
Haikou, Hainan Island, Cina
Calendario provvisorio Freestyle 2/3 agosto
Talamone
ASD IKU
Open Maschile Femminile Juniores
5/7 settembre
Porto Botte
ASD Kitesardegna
Open Maschile Femminile Juniores
Sardegna
Chia Wind Club
Campionato Nazionale Wave
12/13 luglio
Riccione
Vela Marano
Foilcup assoluto nazionale/kitefest (long-distance open)
22/23 agosto
Malcesine
KSNavene/Fraglia
International Speed record One Hour Oper
19/21 settembre
CN Oristano
Formula Race Assoluto
1/2 novembre
CV Scirocco
Assoluto Slalom
Gizzeria
Hang Loose Beach
Wave 1 ottobre/10 dicembre
Racing
KTE 24-27 luglio
Course Racing European Championship
Altri eventi 4-9 luglio
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Foil week sul Garda a Torbole e Malcesine magazine
P R O G R E S S I V E
C O R E
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STRIKE SELECT
ANTI_SMELL: SANITIZED速 TREATMENT PREVENTS ODOR RESULTING FROM BACTERIA, MILDEW OR OTHER GATECRASHERS
SUPERB STRETCH: SUPERB ELASTIC AND LIGHT STRETCH JERSEY FOR BEST FREEDOM OF MOVEMENT
POWER_SEAM: SUPER STRETCHY FINE LINE SEAM SEALING TECHNOLOGY WITH EVEN LESS RESTRICTION AND WEIGHT
D_HYDRATE: FAST DRYING AND STRETCHY JERSEY INSIDE OF ALL SELECT MODELS
WWW.ION-PRODUCTS.COM
9-13 Ap Sardegnrile a
Testo: Roberta Pala Fotografie: Red Bull Content Pool (Giangi Chiesura, Damiano Levati, Alberto Maiorano, Lukas Prudky) e Roberta Pala
Chi non è mai stato in Sardegna forse non sa cosa voglia dire perdersi in paesaggi senza confine, con quelle dune morbide che circondano la spiaggia di Chia e danzano a ogni raffica di vento‌ 18
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Red bull unfastened Che cosa voglia dire lo sa bene Airton Cozzolino, che di Chia ha fatto la sua seconda casa e ha voluto condividere con alcuni dei più grandi waveriders del mondo, le sue emozioni, il suo vento, le sue onde… Con il supporto di Red Bull, l’evento in programma prevedeva lo svolgersi di quattro specialità, wave riding, wave impression (con aerial tricks sull’onda), flat & style (tricks su acqua piatta) e best trick, tutte rigorosamente strapless! I presupposti c’erano tutti per un evento eccezionale e, nonostante le condizioni non siano state al top per carenza di onde e vento leggero, i riders presenti hanno intuito
Classifica finale
Airton Cozzolino Lopes (ITA) Patri McLaughlin (USA) Patrick Rebstock (USA) Matchu Lopes Almeida (CV) Reo Stevens (USA) Francesco Maffei (ITA) Alexander John Karry (USA) Sandro Pisu (ITA)
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quali possano essere le potenzialità dell’isola e alcuni, di sicuro, non mancheranno di visitarla ancora, alla prima epica mareggiata. Il paesaggio di cui hanno goduto i riders fin dal primo giorno, mostrava Chia in tutta la sua bellezza, dalla sommità della collina su cui ha sede il Club Spartivento, dove alloggiavano gli atleti, la vista domina dalla torre di Chia, passando per lo stagno di Su Giudeu, a Capo Spartivento. Otto i partecipanti, il padrone di casa Airton Cozzolino, i quattro fortissimi riders USA Patrick Rebstock, Patri McLaughlin, Reo Stevens e Alexander Bear Karry, il capoverdiano Matchu Lopes Almeida e gli altri due italiani Francesco Maffei e la wild card local Sandro Pisu. La sera prima dell’inizio ufficiale della competizione, Sergio Cantagalli, organizzatore dell’evento con Red Bull Italia, ha osservato con cura le mappe del vento per la giornata seguente e la decisione è stata una sola: Funtanamare, lo spot wave dell’iglesiente, a una settantina di chilometri a nord di Chia. Partenza di buon’ora per l’organizzatissimo staff Red Bull e i ragazzi del K38, con le loro moto d’acqua, per il servizio di assistenza ai
riders. Con gli atleti ancora un po’ frastornati dalla bellezza del paesaggio tra Chia e Funtanamare, si da inizio al riscaldamento e allo skipper’s meeting del Flat and Style ovvero una competizione a heat uno contro uno con manovre freestyle in acqua piatta. Il vento è stato via via sempre più intenso, consentendo lo svolgersi del tabellone single e double elimination. Per alcuni riders, come il californiano Patrick Rebstock, è stata la prima volta in una competizione di questo tipo e, dopo una single elimination in cui è uscito al primo turno, nella double ha fatto una super rimonta chiudendo in terza posizione con uno stile ipnotico, potente, alto, radicale. Heat dopo heat il livello dei riders si è reso evidente in tutta la loro spettacolarità e potenza, impressionanti Airton Cozzolino e Patri McLaughlin che hanno dato vita a una sfida emozionante, single appannaggio di Patri, con manovre sempre con l’aquilone basso in potenza, uno dei criteri di giudizio più importanti, e un confronto dei due nella double dove le manovre sganciate e i pass di Airton hanno fatto la differenza assieme alla varietà e l’altezza delle stesse.
Airton Cozzolino
più sul “Mi concentro di o qui at vit in fatto di aver ondo, m al rti fo ù i rider pi qua noi andiamo in ac rò pe per sfidarci, ci stiamo anche divertendo!”
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Francesco Maffei
lto “È stato mo cqua a in re a st stimolante ni giorno g o e , e m tutti assie rcato abbiamo ce ia rc e g di spin pre m se re migliora . di più…”
Sandro Pisu
“Ho fatto una sp lendida esperienza con qu esti ragazzi ed è stat o un piacere e un onore stare in acqua con loro”.
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Matchu a Lopes Almeid
untanamare “in gara a F o ati a un cert siamo arriv d i il livello i punto in cu veramente manovre era o di noi un alto e ciasc l’altro”. va la o im st
Una delle heat più spettacolari e combattute è stata di certo quella tra Airton e Matchu, la scuola capoverdiana è un esempio per questa specialità, davvero un lavoro difficile quello della giuria, composta dal giudice italiano Romano Raspini, dall’ex campionessa del mondo wave 2011 Inês Correia e da Jim Gaunt di Kiteworld. Emozionatissimo Sandro Pisu, la wild card e local dell’evento, che si è scaldato subito realizzando una prestazione convincente, nonostante fosse la prima volta in una grande competizione. Bene in evidenza anche l’altro italiano Francesco Maffei, stile e classe per Reo Stevens e Bear Karry. La prima giornata è terminata con un risultato, non si poteva sperare in un inizio migliore. Il testa a testa della finalissima double è a favore di Airton Cozzolino, che batte per due volte Patri McLaughlin conquistando la prima posizione,
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Red bull unfastened terzo Patrick Rebstock. E dopo una seconda giornata senza vento, il terzo giorno le previsioni danno solo la possibilità del famoso termico di Maddalena Spiaggia, lo spot più conosciuto e frequentato dell’estate cagliaritana. Decisione sofferta per le condizioni davvero “extra flat water”, ma comunque è possibile un bel Best Trick. Reo Stevens, rider di grosse onde e abituato a forti venti, dice ai nostri microfoni che proverà ad atterrare più manovre possibili, sperando di impressionare la giuria. Anche Patrick Rebstock la pensa come lui, ma lo spirito è comunque altissimo, acqua piatta o meno, vogliono dare spettacolo e far divertire il pubblico. I rider scendono in acqua uno alla volta e sarà premiata la manovra migliore. Di dare spettacolo non si risparmia di certo Patri McLaughlin, davvero in forma, la sfida è, anche questa volta, tra lui e Airton. Differente la tattica di gara, Patri si concentra su poche difficili manovre con passaggi di barra, Airton propone una gran varietà di trick, ma nel Best Trick si premia la migliore manovra, ed è quindi Patri ad avere la meglio. Come ci spiegherà Sergio Cantagalli, la valutazione delle due competizioni prevede
Reo Stevens
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“Sono abituato ad avere più onda per i m iei trick ma cercherò di da re il massimo e atte rrare più manovre possibili”.
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Patrick Rebstock
dizione “È una con e, io di nuova per m e, non te n e lm ta to ond solo grandi solito surfo ick con acqua piatta tr ho mai fatto ero, sono curioso g g le to n ve e , molti sa succede ro co re e di ved l’a ho fatto lt dei trick che on esempio, n giorno, ad ai m o n e m li avevo nem a…”. provati prim
Patri McLaughlin
estazione “Una manif ta po, focalizza di questo ti eestyle dello fr sull’aspetto ente nuova, mi lm ta to è ss le anche strap ene grazie b to sono trova zione di Red Bull all’organizza on era perfetta, ti Italia, la loca fantastiche, e n o rs e le p bella è stata una . esperienza”
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Bear Karry
stato “L’evento è te, un n e rt e iv davvero d e spinge ch lo o im bellissimo st ding strapless ri lo sport e il n trick energia, co va o u n a le co ic p verso un i anche su potenti, fatt la mia prima rampe. Era ed è stato volta in Italia n bel u davvero viaggio”.
un coefficiente di moltiplicazione diverso, per la differente difficoltà della specialità. Al Best Trick è applicato un + 10% mentre al Flat and Style di Funtanamare un + 30%, in virtù di quest’assegnazione di punteggio, è sempre Airton Cozzolino a condurre la classifica e sarà così fino alla fine delle cinque giornate previste, portando Airton ad essere il primo vincitore della Red Bull Unfastened. L’idea di Airton di invitare i migliori rider wave del pianeta in una competizione strapless così varia, è stata una vera innovazione per il panorama del kiteboarding moderno e dello strapless style. Il prezioso supporto di Red Bull e di Sergio Cantagalli è stato indispensabile per la realizzazione dell’evento. Il team Red Bull ci ha abituato a splendide e innovative manifestazioni, cariche di adrenalina e spirito di gruppo, quegli eventi così speciali che aspetti di anno in anno e ti tieni i giorni di ferie solo per andarteli a gustare… ed è quello che ci aspettiamo per le eventuali edizioni future della Red Bull Unfastened, perché ci avete fatto accarezzare un sogno… e ora noi vogliamo continuare a viverlo!
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n o t r i A o n i l o z z o c ITW a cura di Federico Sugoni Fotografie: Red Bull Content Pool (Damiano Levati, Lukas Prudky) e Roberta Pala
KS. Sei giovanissimo, ma hai già vinto un campionato del mondo, sei su tutte le copertine, sei uomo North, Red Bull, sembra che tu lo faccia da una vita… AI. Praticamente ho iniziato nel 2006 quando mio padre, Libero Cozzolino, mi ha avvicinato a questo grande sport, dal surf al kite. Fin da piccolo io lo vedevo che faceva kite, avevo un po’ paura, vedere questo aquilone mi sembrava strano, poi mi ha convinto a provarlo e da quel giorno mi sono appassionato e tutti i giorni ero lì, prendevo il kite piccolo, giocavo tre ore, poi ho preso un 5 metri, ti parlo dei primi kite, quindi è stato divertente e da lì è iniziato tutto quello che avevo sognato… KS. Quello che si vede maggiormente in te, è quello stile che ti arriva dal surf da
Airton Cozzolino Lopes Data di nascita: 11 Luglio 1994 Home Spot: Ponta Preta – Sal Anni di kite: 10 Miglior risultato: 2011 - Kitesurfing KSP Wave World Champion Sponsors: North Kiteboarding, Red Bull, ION, Fanatic, Tribal Surf, Swing
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Airton Cozzolino onda, che è la tendenza che tutti stanno comunque cominciando a seguire, l’evoluzione del kite. Il kite resta lo strumento per andare sull’onda, un po’ come lo skilift nello sci… e poi surfi come se fossi un normale surfista, con il vantaggio di non dover remare… AI. Sì prima il kite era considerato vicino al windsurf, adesso ci stiamo avvicinando di più al surf da onda con lo stile strapless, sia flat water sia sulle onde, cerchiamo di essere più fluidi sull’onda, più radicali, facciamo curve dritte sul lip, cerchiamo di essere come i surfisti, senza muovere tanto l’ala, cercando di surfare normalmente, ormai ci stiamo avvicinando a un altro modo di vedere lo sport. KS. Questo è anche molto più bello da vedere… AI. Sì e poi adesso stiamo provando cose sempre più difficili, più va avanti lo strapless e più diventa difficile, la gente che impara impara le cose che ormai sono superate, per quello abbiamo cominciato a fare delle manovre veramente radicali come il cavallo pazzo con handle pass, sono manovre davvero toste! KS. Parlando di stile nuovo e com’è cambiato nelle competizioni, quest’anno ad esempio, nel mondiale, c’è stata una grande battaglia, con Keahi de Aboitiz che ha fatto un gran campionato. Come sono i tuoi competitor, vedi anche loro affrontare le cose in modo diverso, vedi cose estreme che ti sono piaciute anche negli altri e che vorresti fare tu o cose che magari hanno copiato da te? AI. Adesso nelle gare abbiamo una regola, abbiamo fatto delle riunioni staff e riders, per migliorare il wave riding, ad esempio il non muovere più il kite o andare troppo veloce, dobbiamo cercare di stare più diritto nel lip, entrare verticale e scendere sulla stessa linea che abbiamo fatto. Per cui i giudici giudicheranno più queste cose invece che quelli che andranno più veloci. Il mio stile di surfata è essere veloce e verticale nello stesso punto, ma ormai sto cambiando stile proprio perché i giudici vogliono vedere che sei fluido, che entri verticale, e quindi sto cercando di cambiare la mia surfata per impressionarli nelle prossime gare. KS. Cambiamo un po’ argomento, parlaci del tuo home spot a Capo Verde, tu ci sei nato e conosci gli spot palmo a palmo, come la vivi quando sei a casa, come la senti Sal e che sensazioni ti da surfare
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KS. Al di là di Capo Verde quali sono gli spot più belli dove tu ti sei divertito di più e che ti hanno impressionato? AI. Io dopo Ponta Preta penso a One Eye, Mauritius, è un dream per me, un sogno, è come a casa mia, però sinistra, perché io sono destro avanti, quindi è la mia mura Mauritius, per quello lo considero il mio secondo “home spot”. Dopo Mauritius mi è piaciuta anche la Nuova Caledonia, ci vogliono un bel po’ di ore di viaggio ma i panorami sono fantastici, il mare, la gente, è stato bellissimo. Poi ho l’opportunità di viaggiare e surfare tutte le onde del mondo, e questa la considero una gran fortuna. Il mio sogno era di diventare il campione del mondo, e lo sono stato nel 2011, tutto quello che sta arrivando da allora, è un regalo per me! KS. Quali sono le maggiori difficoltà che devi affrontare se vuoi imparare il riding strapless e che suggerimenti puoi dare per farlo più facilmente? Perché molti magari sbagliano tecnica o approcciano male… AI. Quello che io consiglio sempre è di andare con l’acqua piatta, perché quando c’è un po’ di mare viene subito un po’ difficile, e anche di non avere tanto vento, sui 13-16 nodi per imparare bene strapless. Io adesso sto iniziando a fare dei clinics per cui, chi volesse contattarmi, sono disponibile a insegnarvi tutto quello che volete e avvicinarvi a questa nuova disciplina.
lì? Anche per chi non c’è mai stato, cosa vuol dire surfare a Capo Verde? AI. Capo Verde per me è un Paradiso, uno degli spot più belli al Mondo, come una palestra, il vento non si ferma, le onde non si fermano, sei anche a cinque ore e mezza dall’Italia, è facile arrivarci, parlando delle condizioni, tutti lo sanno, è il top. Direte anche “basta basta non ne voglio più” perché ti alleni troppo. Devo dire che sono stato molto fortunato a nascere in uno degli spot più belli al mondo e ovviamente avere grandi personaggi come Mitu, Matchu, Djo e tanti altri ragazzi che stanno crescendo, la scuola capoverdiana è piccola ma tira fuori tanti grandi campioni. Se prendi un ragazzino giovanissimo di lì che si allena un anno, già spacca. Se non hai onde e magari hai ondine piccolissime, ti puoi sempre allenare ed è un posto ideale anche per imparare!
KS. Cosa vorresti fare crescendo? Come ti vedi andando avanti nel tempo? Sei ancora giovanissimo e ne hai ancora di posti dove surfare nel pianeta… AI. In futuro, se non farò più questa vita, mio padre è Libero Cozzolino, ha una scuola di kite, surf e S.U.P., quindi cercherò di dargli una mano, di aiutarlo a far crescere il marchio. Adesso sono un atleta e non ho molto tempo, in futuro lo aiuterò a far conoscere Tribal Surf in tutto il mondo. KS. Tuo papà è un po’ il tuo mito e vuoi seguirne le orme… AI. Sì sì è il mio mito e mi ha insegnato davvero tanto… ma ora gli insegno io… ;-) KS. Tu sei un uomo North, cosa vuol dire essere all’interno di uno dei marchi più importanti? AI. All’inizio, quando ho cominciato a fare kite, guardavo le riviste e i video e vedevo sempre questo grande brand. Io avevo uno sponsor che
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non mi supportava molto, mi dava una tavola e tre vele, e continuavo a vedere video North con mio padre che mi raccontava di questo grande marchio e di come fosse stato tra i primi ad avere grandi atleti. Il mio primo sogno era di diventare campione del mondo e l’altro di poter avere questo grande brand a supportarmi. E quindi, dopo la gara del Marocco del 2010, quando sono arrivato secondo, ricevere una mail da North International, mi ha cambiato la vita! Un sogno che si è realizzato da un’ora all’altra e sono molto fiero di essere un atleta North e di spingerlo in giro per il mondo. KS. E Red Bull? Sei entrato nel mondo Red Bull, che supporta gli atleti più estremi e più forti del mondo, anche entrare in un marchio così, che tocca solo gli atleti più rappresentativi, cosa ha significato per te? AI. Prima di tutto devo dire che sono un ragazzo molto fortunato. Ci ho anche lavorato tanto per avere questi grandi sponsor, ho spinto al massimo, li ho contattati e loro erano già interessati a me, vedendo i successi che avevo riportato, sia in campo nazionale sia internazionale, e questo per un brand è importante. Avere anche il loro contatto e diventare un atleta Red Bull è stata una cosa magnifica, non so nemmeno spiegarlo, un altro sogno che si è realizzato! KS. Quest’anno abbiamo visto che ti sei dedicato anche al S.U.P., disciplina nuova che piace a molte persone che praticano kite. Come l’hai vissuto questo passaggio al S.U.P. che è tra il surf e un qualcosa di diverso. Sei andato spesso anche alle Hawaii, come la vuoi vivere ancora quest’esperienza? AI. La prima volta che l’ho visto è stato quando Kai Lenny è venuto a Ponta Preta per la tappa del Mondiale Wave di windsurf. Dopo che l’ho provato, è stata la stessa cosa di quando ho sono salito la prima volta sul surf. Quando mi piace una cosa, la faccio, e il S.U.P. è una cosa in più, magari se non vincerò più sul kite, farò qualche gara di S.U.P. Qualcosa ho già fatto, ho partecipato a molte gare e fatto anche i mondiali e sono arrivato decimo in classifica, è stato un buon risultato. Voglio diventare un waterman anche per dare un buon supporto alla mia scuola nel futuro. KS. Il bilancio di questo evento? AI. Il Red Bull Unfastened è stata una grande
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Airton Cozzolino
idea, vedendo questa disciplina strapless, ho pensato di realizzare una manifestazione legata a questo, ovviamente da solo non ci sarei potuto riuscire, sono andato da Red Bull e ho fatto vedere che cosa avrei voluto realizzare e loro sono stati subito contentissimi. Un po’ come l’idea del King Of The Air che è stato rilanciato da Ruben Lenten, anch’io ho voluto cercare un modo di far conoscere e crescere lo strapless, per avvicinare più gente… e far dimenticare le straps… KS. Pensi sia un progetto che andrà avanti nei prossimi anni con altre edizioni? AI. Siamo all’inizio, io spero di fare un qualcosa di più grosso, con più invitati, così da farlo conoscere in tutto il Mondo e renderlo il miglior evento strapless conosciuto. KS. Ti faccio una domanda legata al giornale, è tutto nuovo, si chiama Kite Soul, parla dell’anima, di quello che uno prova dentro quando fa kite. Tu, anche quando freeride, che sei a casa e non sei in gara, che sensazioni ti da, cosa è per te uscire, stare in mare, affrontare le onde, ed essere solo con te stesso e con l’Oceano… AI. Per me è come se, condividendo questo allenamento con la Natura, mi sentissi un aquilone. Quando sono in acqua, cerco di sfidare il mare, la mia ala… Arrivando dal surf da onda e avvicinandomi al kite, ho scoperto essere uno degli sport più belli al mondo, ed è per questo che molte persone che lo provano… non lo lasciano più…
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Eventi
Formula
Kite Youth and Masters World Championships
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Play me
Cagliari non ha deluso le attese, dal Maestrale, al Libeccio, allo Scirocco, le giornate di gara del Mondiale Formula kite Youth e Master sono state caratterizzate da una costante presenza del vento, di ogni intensità e direzione. Una medal race domenica, con forte Scirocco e mare formato, ha reso ancor più delicata la battaglia per la conquista delle medaglie, grande prova dell’italiano Enrico Tonon, nella categoria gran master, che si porta a casa un meritatissimo argento. Wilson Veloso e Maxime Nocher sono i campioni del Mondo Master e Youth, Elena Kalinina conquista i due titoli femminili youth e under 18, il canadese Vance è il campione del mondo gran master e Axel Mazella quello dei giovanissimi Testo: Roberta Pala e Courtesy Y e M Championship Fotografie: Francesco Nonnoi e Roberta Pala
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Eventi
Alberto Floris, presidente YCC: “Siamo molto contenti della buona riuscita dell’evento, che ha visto il campo di regata cagliaritano esaltare le potenzialità kitesurf. Ci auguriamo che questo tratto del Poetto diventi meta fissa per i praticanti di questa disciplina, faremo tutto il possibile perché ciò si realizzi”. Grande accoglienza dello Yacht Club Cagliari che, per l’occasione, è stato ospite dello stabilimento balneare dell’Esercito Italiano, per il campionato del mondo, di ritorno a Cagliari dopo il grandioso successo del 2012. Vista la forte partecipazione di regatanti, per la prima volta sono state separate le categorie per l’assegnazione delle medaglie, a Cagliari sono i Master (over 35) e Youth (under 21) i protagonisti, quarantotto atleti in gara, e ben venticinque le nazioni rappresentate. Otto gli atleti presenti per l’Italia: Enrico Tonon, Pietro Fazioli, Davide Murtas, Renzo Mancini, Dario Piras, Andrea Caproni, Pierluigi Capozzi e lo Youth cagliaritano, Lucas Rey. Dopo una prima giornata di prove, la gara è entrata nel vivo mercoledì 14 Maggio con le regate di qualifica, subito è stata chiara la battaglia negli Youth tra il francese Maxime Nocher e il polacco Maks Zakowski. Nei master la lotta è sempre stata in tutte le regate, tra il campione in carica Tomek Janiak, lo spagnolo Pedro Garijo Velasco e il brasiliano Wilson Veloso, bellissime alcune prove delle qualifiche degli italiani Capozzi e Tonon, con partenze spettacolari, e tattica di regata perfetta. Con un’alternanza di venti da forte a leggeri, si è arrivati alle flotte Gold e Silver del 16 e 17 Maggio, il primo taglio
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Eventi
Maxime Nocher: “Sono molto contento di aver conquistato il mio secondo titolo mondiale quest’anno, dopo la specialità del kite foil. Fino all’ultimo la concorrenza di Maks è stata acerrima ma sono riuscito a mantenere la leadership”. della flotta Master. La Medal Race della domenica conclusiva si è disputata tra i migliori 10 Master e i migliori 10 Youth. Nonostante regate condotte sempre alla perfezione, Pierluigi Capozzi non è riuscito a mantenere lo stesso ritmo anche nelle regate conclusive della Gold, tra i tre italiani arrivati fino alla flotta Gold, Tonon, Capozzi e Fazioli, solo il gran master Tonon conquista un posto in finalissima. Enrico Tonon, 47 anni, veterano della pattuglia azzurra, del lago di Santa Croce dice: “In questo periodo, dalle mie parti, sul lago ci sono ancora lastroni di ghiaccio, qui invece è un posto fantastico, è un piacere regatare in condizioni così esaltanti”. Nulla da fare per Lucas Rey, il giovane cagliaritano della flotta Youth, “Le prime regate sono andato abbastanza bene, mantenendomi sempre attorno alla decima posizione” dice Lucas “poi alcune regate con vento leggero e alcuni errori, mi hanno impedito di mantenere la posizione ed accedere alle finalissime. Due anni fa, ero arrivato qua senza sapere cosa stavo facendo, adesso sto acquisendo sempre più consapevolezza, e mi rendo conto quanto sia importante potersi allenare con qualcuno, e avere un team che ti segue e ti prepara al meglio”. Uno spettacolo le regate finali, tra gli Youth, il francese Maxime Nocher, classe 1994 ha avuto la meglio sul polacco Maks Zakowski,
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Wilson Veloso: “Cagliari è un campo di gara eccezionale, abbiamo avuto tutti un’ottima accoglienza, tornerò sicuramente per godermi questo straordinario panorama”.
nel duello che ha tenuto banco sin dalle prime prove di qualificazione, con ingaggi da brivido tra le boe e arrivi al foto finish. Il bronzo è andato allo spagnolo Florian Trittel. Nei Master, al rider brasiliano Veloso, tra i protagonisti delle regate Gold, è bastato aggiudicarsi solo una delle quattro prove disputate in finalissima. Per quattro punti ha avuto la meglio sul polacco Tomek Janiak, che ha vinto tre regate ma si trascinava un punteggio maggiore dalle regate Gold. Terzo gradino del podio per lo spagnolo Pedro Garijo Velasco. L’unico italiano ancora in gara, il veneto Enrico Tonon, visibilmente emozionato,
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Eventi
Pierluigi Capozzi Davide Murtas
Lucas Rey Renzo Mancini
Dario Piras Andrea Caproni
porta a casa una medaglia d’argento a 47 anni, salendo sul secondo gradino del podio per la categoria Grand Master e concludendo in ottava posizione generale. La svizzera Astrid Berz ha conquistato il titolo Master femminile ed Elena Kalinina ha dominato la rivale della classe youth e under 18, e unica donna ad accedere alla finalissima delle Medal Race! Axel Mazella è il vincitore del titolo under 18 Youth. Un grande evento con un successo tutto made in Italy per quanto riguarda le tavole, infatti, Temavento, il marchio italiano che ormai si è specializzato nella costruzione di raceboard, ha spopolato tra gli atleti, portando a casa medaglie e super piazzamenti! Alle premiazioni, con una pioggerellina che accompagnava la fine giornata di gare e il suono degli inni nazionali, le regate
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si sono concluse con l’impegno importante, preso dal sindaco di Cagliari, per poter creare un’area invernale destinata alla pratica degli sport velici e agli allenamenti presso lo stabilimento dell’Esercito Italiano, una promessa fatta davanti a centinaia di testimoni, una bella spinta per il turismo attivo in Sardegna e per i nostri ragazzi, augurandoci di avere presto un bel team di allenatori e preparatori atletici per seguire i tanti giovani che punteranno all’obiettivo Olimpico. Ringraziamenti: il campionato è stato reso possibile dallo YCC, con la collaborazione dell’Esercito Italiano e grazie al contributo degli Assessorati al Turismo e allo Sport della Regione Sardegna, agli Assessorati al Turismo e allo Sport del Comune di Cagliari.
Classifica finale Youth U 18 Men
1. Axel Mazella (France) 2. Theo De Ramecourt (France) 3. Martin Dolenc (Croatia)
Youth U 18 Women
1. Elena Kalinina (Russia) 2. Anastasia Akopova (Russia)
Youth U21 Men & OVERALL Enrico Tonon
1. Maxime Nocher (France) 2. Maks Zakowski (Poland) 3. Florian Trittel (Spain)
Grand Masters
1. Adam Vance (Canada) 2. Enrico Tonon (Italy) 3. Miguel Villar (Spain)
Masters Women
1. Astrid Berz (Suisse) 2. Ariane Imbert (France) 3. Kathrin Borgwardt (Germany)
Masters Men & OVERALL Pietro Fazioli
1. Wilson Veloso (Brazil) 2. Tomek Janiak (Poland) 3. Pedro Garijo Velasco (Spain) KS oul
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Dakhla… molto a Sud…
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Testo: Alberto Rondina
Dakhla tradotto nel dialetto del Marocco, vuol dire “molto a sud” o “alla fine” e infatti è proprio così, più a sud di Dakhla ci sono solamente dune, cammelli, sole e vento fino ad arrivare in Mauritania, nel Sahara centrale Fotografie: Toby Bromwich/PKRA, Kai Sou e Roberta Pala
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Ormai sono un paio d’anni che vado sempre a Dakhla, sia per la tappa Pkra ma anche per allenarmi in acqua piatta. Dakhla ti regala quella vacanza full immersion di kite che ogni tanto ci vuole, si mangia, si beve e si fa solo kite. Il viaggio dall’italia è molto easy, almeno per i miei standard. Il volo con la Royal Air Maroc non è diretto, ma la connessione a Casablanca è solitamente facile e tranquilla. Ci sono voli da molte città italiane e secondo i diversi orari dei voli di ritorno, potreste essere costretti a dormire una notte a Casablanca, tutti spesati dalla compagnia comunque! La costa del Marocco, guardando la cartina, è abbastanza uniforme, quasi una linea retta fino ad arrivare a Dakhla, dove il mare forma questa laguna immensa, di oltre 40 km di lunghezza. Il paese sorge sull’istmo di terra la cosiddetta Penisola di Rio de Oro, quindi con il mare da una parte e la laguna dall’altra. Si fa kite in mare, ci sono diversi Spot con onde più o meno grosse e di diversa formazione, ma il “Main Spot” rimane la laguna, uno Spot piatto infinito dove si può fare kite per ore senza incontrare nessuno, salvo gabbiani e qualche fenicottero. Fino a qualche anno fa l’unico Camp dove si poteva dormire sullo Spot alla laguna era il Dakhla Attitude, adesso ne sono nati altri in diversi punti dello Spot, ma il Dakhla attitude rimane il più grosso e ben organizzato e l’unico nel punto strategico della laguna!
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Dakh
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Duna Bianca
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Sud…
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spot guide Arrivati al Camp vi stupirà non sentire vento per niente, questo perché tutti i bungalows sono costruiti in modo strategico sottovento a una grossa duna che ripara tutta la location dalla direzione di vento principale, cioè il N/NE. Se guardate la cartina, non molto distante dalla costa, e quasi in linea retta da Dakhla c’è l’arcipelago delle Canarie. Ebbene sì, le isole dove gli alisei da N/NE entrano decisi in Primavera e non mollano un giorno fino all’Autunno! Durante tutto l’arco dell’anno comunque c’è un’altissima percentuale di vento (e anche di onde) che è addirittura aumentata dall’effetto termico e Venturi che si genera nella laguna a Dakhla! Un’altra cosa da tener conto, come anche alle Canarie o in qualsiasi altro posto a queste latitudini, e il fattore marea, visto il fondale basso della laguna, anche piccoli cambiamenti di marea vogliono dire grossi cambiamenti dello Spot! Con l’alta marea si può uscire quasi direttamente sotto al bungalow, con la bassa marea in certi punti bisogna camminare anche 200-300m per trovare acqua! Andiamo più nello specifico parlando dei diversi Spot. Il Dakhla Attitude si trova su una specie di “punta” in modo che con l’alta marea ci sia acqua da una parte e acqua dall’altra. Quindi, secondo le preferenze, si può scegliere uno Spot con il vento mura a dritta, o side/side-off mura a sinistra. Le scuole Kite/Windsurf/ecc e gli altri centri e camp sono tutti nella stessa baia, il Main Spot, dove il vento arriva sempre da destra, più o meno angolato a seconda della previsione. Il fondale è sabbioso in lungo e in largo, non ci sono ostacoli o rocce da nessuna parte, per questo la zona si presta benissimo per fare corsi, prime partenze e boline. Poi l’acqua rimane all’altezza del bacino per almeno 150-200 metri il che rende questo Spot perfetto per provare anche le prime manovre, sapendo che, se qualcosa va male, possiamo sempre camminare indietro verso riva!
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spot guide L’acqua rimane più o meno piatta sempre a seconda della marea, con l’alta marea l’acqua arriva fino a sotto il centro Rihly e per i primi 200m rimane relativamente bassa e quindi molto piatta. Quando la marea si abbassa tutta quella parte è asciutta, e l’acqua rimane solo dove il fondale è più profondo… quindi diventa un po’ più choppata. Partendo dal Dakhla Attitude, e attraversando la piccola baia, dall’altro lato ci sono diverse lingue di sabbia che secondo la marea, formano pozze d’acqua più calda e super piatta, quindi dopo esservi acclimatati con lo Spot è d’obbligo una traversata per fare un “giro turistico!”. La Gara PKRA si svolge sempre nella baia principale, perché è lo Spot più vicino al centro sportivo e all’accomodation, anche se le condizioni migliori, cioè acqua piattissima stile brasiliano, si trovano al famoso “Speed Spot” come lo chiamano loro! Per andare allo Spot da speed, si può o fare un downwind dal main Spot e poi una bolina appena passata la punta di sabbia, oppure una bella camminata per arrivare prima “in linea d’aria!”. In entrambi in casi, è un po’ un viaggio arrivare allo Spot, ma quando si è in acqua, si pensa sempre che ne sia valsa la pena! Il vento non ha ostacoli prima di arrivare allo Speed Spot, s’incanala in questa “valle” asciutta gigantesca ad arriva constante come un phon, spianando l’acqua e rendendola veramente uno specchio! Questo per noi è il classico Spot da foto o da video, il vento arriva side off, quindi si può saltare bene vicino a riva, o vicino al fotografo, anche andare grosso sapendo che comunque vada si atterrerà in acqua, che diventa profonda più rapidamente da questa parte, e soprattutto è veramente grande, cioè anche quando ci sono 50 kite, puoi trovare benissimo il tuo pezzo di acqua piatta vicino alla spiaggia per provare le tue manovre e dove non verrà a romperti le scatole nessuno! Quando si va giù la mattina presto, o si sta fino al tramonto, si ha lo Spot tutto per sé, e lo spettacolo è veramente unico… ti senti veramente parte della Natura! Ogni tanto anche solo andare a mille all’ora a un metro da riva e poi fare dei gran “stapponi” è troppo divertente! La marea migliore per lo Speed Spot è la bassa marea invece per il Main Spot è l’alta… quindi sapete già come organizzare la giornata! Partendo dallo Speed Spot, e andando di downwind lungo la
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Dragon Island costa, si passa la Dragon Island sulla destra e dopo circa 10 chilometri, si arriva alla famosa Duna Bianca. Si vede bene da lontano, tra tante montagne rocciose questa duna è veramente alta e molto vicina all’acqua, assomiglia proprio alla duna di Jericoacoara, se l’avete mai vista! Sotto la duna c’è un’acqua piatta incredbile, anche se il vento diventa rafficato. Il bello di Dakhla è che prendendo la macchina dopo solo 20 minuti, si arriva al Wave Spot dove si svolge sempre la gara PKRA wave e che si trova invece sul mare più vicino alla città di Dakhla, Foum Loubouir. Quello che i surfisti chiamano un classico pointbreak di onde destre. Potrebbe sembrare California o Messico, dove i set arrivano puliti e le onde rompono sempre nello stesso punto ma siamo invece in Marocco! L’acqua ha sempre il colore marroncino tipico del Marocco, ma il fondale è questa volta roccioso, e questo è il motivo di queste onde cosi regolari! Secondo la marea o dello swell, rompono più o meno al
largo, ma sono veramente lunghe, si riescono a prendere dalla punta esterna della baia fino ad arrivare quasi in spiaggia nell’inside. Ho fatto una session quest’anno insieme a Keahi e su una sola onda faceva almeno 8 turns, troppo bello! Se invece capitano dei giorni proprio sfortunati senza vento e senza onde, il deserto può essere noioso, per questo da quest’anno hanno montato anche un bel Cable system 2.0, con due kickers e due sliders. Il feeling del 2.0 è in certi aspetti molto simile al kite, quindi oltre che provare le strutture in questo cable si riescono a provare bene anche air tricks! Quindi, acqua piatta, onde, cable, a Dakhla si puo fare veramente di tutto! Lo Spot ha una media di vento di 300 giorni all’anno, ma comunque vada non rimarrete mai fermi a riva con le mani in mano! Ciao, Alby www.dakhla-attitude.ma www.rihfly-dakhla.com
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MONDIAL DU VENT LEUCATE Testo: Annabel van Westerop e Roberta Pala - Fotografie: Toby Bromwich/PKRA
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Christophe Tack
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Annabel van Westerop
Il Mondial Du Vent di Leucate è un appuntamento storico del panorama kite mondiale, uno di quegli eventi immancabili per organizzazione, varietà di discipline e condizioni di vento, solitamente molto intense, che rendono le manches spettacolari, con vele addirittura di 4 mq come è accaduto proprio quest’anno nella seconda giornata. Leader della classifica è il belga Christophe Tack, un grande rientro quello dell’ex campione del Mondo Youri Zoon, e di Aaron Hadlow, sempre ai vertici per potenza e innovazione nelle sue manovre. Nel tabellone femminile, la lotta sembra essere focalizzata su Gisela Pulido e Carolina Winkowska che a Leucate si aggiudica la double elimination 58 KS oul
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Karolina Winkowska
Il PKRA di Leucate nelle parole di Annabel van Westerop.
Ad Aprile ero sulla strada per Leucate per il mio secondo anno di fila. Quando si arriva in un posto per la seconda volta si sa cosa aspettarsi, per cui ero emozionata e un po’ nervosa mano a mano che ci avvicinavamo e il vento sembrava essere sempre più forte di minuto in minuto… La piccola cittadina francese si presenta come l’innocenza stessa, un bel villaggio antico, circondato da campi e posizionato proprio vicino alla spiaggia. E lì è dove le cose si fanno interessanti, in una normale giornata è meglio mettersi un bel paio di occhiali da sole e tenersi stretto il
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Annabel van Westerop
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Podio Maschile 1. Christophe Tack 2. Marc Jacobs 3. Aaron Hadlow
Podio Femminile 1. Karolina Winkowska 2. Gisela Pulido 3. Manuela Jungo 60 KS oul
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Annabel van Westerop
cappello, ad ogni super raffica, la sabbia vola ovunque e si rischia anche di ribaltarsi! La cosa ovvia è che un evento in queste condizioni, non può non essere epico! Ogni anno è proprio nella piccola cittadina che si ospita una delle più importanti tapper PKRA e il mondiale di Speed. E ogni anno il pubblico affolla la spiaggia per godersi lo spettacolo. Ancora una volta abbiamo avuto un evento fantastico, benedetti da tanto sole e vento. Durante le giornate dei trials il vento era davvero fortissimo, tanto che gli uomini avevano montato aquiloni minuscoli e le donne sarebbero volate via con le stesse misure… Nelle heat maschili, Youri Zoon si è fatto subito male al ginocchio per cui non è potuto salire molto nel tabellone della single, tuttavia ha dimostrato nella double che cosa può fare, passando quattro manches di fila, per fermarsi solo contro Alex Neto che finora ha mostrato a tutti quanto sia in forma! Christophe Tack è di certo il rider da battere, ha condotto in modo fantastico la single e ha mostrato la più bella heat della gara nella finale della double contro Marc Jacobs. Nel tabellone femminile, tantissime facce nuove all’evento, una bella concorrenza per le top riders. Una grande sorpresa la sconfitta di Bruna Kajiya contro Annelous Lammerts nella single e contro Kristiin Oja nella double. Manuela Jungo ha fatto delle heat bellissime per tutta la gara e mi ha battuto ed è andata sul podio. Io, così, ho ottenuto il quarto piazzamento. Gisela Pulido, vittoriosa nella single, è stata battuta due volta da Karolina Winkowska nel doppio con manovre da heat maschile! E così anche l’evento di quest’anno in Francia è terminato, grazie a Leucate per averlo reso possibile, ancora una volta… Ci vediamo l’anno prossimo!
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Naish Demo Tour 2014 con
Kevin Langeree ITW a cura di Federico Sugoni Fotografie: Sandro Bigozzi e Courtesy Action To Sport/Naish Italia
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Naish Demo Tour
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Play me Anche quest’anno il Naish Demo Tour è stato unico, Kevin Langeree, recente trionfatore alla Red Bull King Of The Air, è stato come sempre speciale, nella sua umiltà, nel suo modo di essere un grande campione sempre sorridente, pronto a dispensare consigli. Il tour ha fatto tappa sul Lago di Garda a Navene il primo giorno, poi si è spostato in Toscana a Marina di Grosseto, proseguendo per il cable park di Pontedera e concludendo le giornate di action a Genova
Abbiamo fatto qualche domanda a Kevin prima del suo volo di rientro, con un bilancio di questo terzo Naish Demo Tour e le prospettive per il tour del prossimo anno… KS. Sei stato ospite qui in Italia per il terzo anno consecutivo, come ti sei trovato? KL. È sempre speciale venire in Italia, il pubblico in spiaggia mi supporta sempre molto, è il mio terzo demo tour qui con Naish e mi piace davvero tanto questo paese, specialmente il cibo, è meraviglioso! Voi italiani sapete come si cucina! Ho visto moltissimi spot in questi anni, ho in pratica girato l’Italia quasi per intero grazie a questi tour e non vedo l’ora di tornare ancora il prossimo anno! KS. Il pubblico italiano è di solito molto caldo, molto vivace, com’è stata l’accoglienza nei tuoi confronti? Come hai vissuto il rapporto con i fans? KL. I fans italiani sono davvero super cool, in spiaggia l’accoglienza è sempre molto calorosa, quando sono in acqua, sono sempre tutti sul bagnasciuga ad applaudire e scattare
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Naish Demo Tour foto, per questo cerco sempre di fare qualcosa di speciale per farli divertire e per ispirarli. In questo demo tour non ho fatto solo kite, ma anche SUP e ieri siamo andati al cable park a fare wakeboard, abbiamo cercato di divertirci il più possibile ed approfittare di tutto il materiale a nostra disposizione per creare una vera esperienza nello spirito Naish. KS. Ogni anno abbiamo un appuntamento fisso con te, a quando un demo tour totalmente focalizzato sul wave? KL. Magari proprio il prossimo anno, ultimamente ho cambiato molto il mio stile, dal freestyle mi sto orientando ai grandi salti e sempre di più al wave riding e mi piace molto. Non mi è ancora capitato di vedere belle onde in Italia ma so che ci sono almeno un paio di spot fantastici e non vedo l’ora di provarli. Magari con Benni Bozano di Action to Sport ci organizzeremo per andare in Sardegna e vedrò di convincerlo a portarmi da quelle parti il prossimo anno a caccia di onde per il Demo Tour e volendo anche per una Wave Clinics. KS. Quest’anno con te al Demo Tour ci sono state delle giovani promesse del kite italiano, come ad esempio Riccardo Politi, cosa ti senti di consigliare a questi giovani che ti vedono come un mito, una leggenda, ancor di più dopo la vittoria alla Red Bull King Of The Air quest’anno? KL. Credo che la cosa più importante sia il divertirsi nel fare ciò che si fa, questo è il mio motto, amare ciò che si fa, godere di ogni uscita, di ogni session, ogni volta cercando di migliorarsi, se ti senti felice nel fare quello stai facendo allora sei sulla strada giusta e devi insistere in quella direzione.
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Kevin
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Kev Lang
vin geree
Riccardo Politi
KS. Ogni anno ormai sei a contatto con le persone che spingono il marchio Naish in Italia, come Benni Bozano e Francesco “Chicco” Oppedisano, quale rapporto si è instaurato con loro? KL. Benni e Chicco sono delle belle persone e mi fanno sentire come a casa, non importa da dove arrivi e dove vai, la famiglia Naish è sempre speciale in ogni posto, ed è divertente e bello trovarsi insieme, fare kite provando i nostri materiali ed essere circondati da un calore speciale. Proprio per quest’atmosfera che riescono a creare, amo confrontarmi con tutte le persone presenti e dare consigli a chi ne ha bisogno, e questa, alla fine, e questa è la cosa che fa sì che le persone tornino a casa con un gran sorriso… Ringraziamenti: Action To sport/Naish Italia, Sport Mission Milano, Evivasport Malcesine, Bagno Tre Stelle Marina di Grosseto, kitemalcesine.it, Kite Angel’s Beach/Kitebeach Fiumara Dos Marina di Grosseto, Cable Park Tarpons Bay Pontedera, Centro Surf Genova, Sandro Bigozzi Photographer.
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Bottom Turn Testo: Mitu Monteiro Fotografie: Gabriele Rumbolo e Roberta Pala
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1: Onda
Prima cosa per un buon bottom turn è la scelta dell’onda! Mai scegliere la prima del set altrimenti, se qualcosa andasse storto, tutte le altre vi arriverebbero sulla testa. Non sprecate tempo con onde che sembrano formarsi e poi scompaiono. Osservate sempre bene lo spot
prima di entrare, capite come si formano i set, dove e qual è il picco.
2: Take off
Scendete il più possibile insieme all’onda per cercare di perdere un po’ della velocità che avete acquisito con la ripidità dell’onda.
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Copyrigth Gilles Calvet
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Tecnica wave Troppa velocità non vi sarà per niente di aiuto nel bottom turn!
3: Vela
In base alle condizioni del vento bisogna sapere dove posizionare la vela perché i vostri movimenti siano ben sincronizzati. • vento offshore: muovete il meno possibile la vela e aiutatevi solo con il depower. • vento side/side-off: la vela deve accompagnarvi nel vostro bottom turn, quindi si muove esattamente insieme a voi, ma ricordatevi di richiamarla subito appena arrivate sulla cresta (vedi prossima didattica top turn…).
4: Posizione dei Piedi
I piedi vanno spostati più al centro o sulla parte posteriore della tavola in base alla velocità che abbiamo. Mettendo il piede più indietro la tavola gira più velocemente, ma se il vento venisse a mancare o se sentite che vi mancasse potenza, allora va subito spostato più al centro. L’obiettivo è cercare di mantenere una velocità costante per poi poter fare bene il top turn.
5: Mani (Consiglio di stile)
Front side: piegare le ginocchia il più possibile, fate pressione sulla punta delle dita dei piedi e adesso provate a lasciare la mano più vicina al piede posteriore e accarezzate l’acqua. Back side: piegate le ginocchia, girate il bacino e scaricando tutta la potenza verso il basso, quindi sui piedi, aprite le spalle lasciando la mano più vicina al piede anteriore che va ad accarezzare l’acqua. NB: Mentre accarezzate l’acqua con la mano, ricordatevi di non sbilanciarvi con il corpo in avanti, ma semplicemente piegate molto le ginocchia!
TEST:
Se volete essere sicuri che la vostra posizione sia corretta, potete fare un piccolo test: scegliete un’onda e scendendo provate a fare una curva stretta per vedere come reagisce la tavola. Se dovesse girare lentamente, vuol dire che o avete troppa velocità, oppure che i vostri piedi sono troppo al centro della tavola. Ricordate che per un buon bottom turn bisogna far lavorare il rail della tavola! Vi aspetto a Ponta Preta per un paio di bottom turn insieme! Per info su Clinic con Mitu Monteiro: www.mitumonteiro.com
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Volete andare a Capo Verde perché vedere Mitu, Airton, Matchu, Djo e gli altri Big dal vivo è un’emozione unica, ma vorreste anche prendere qualche ondina per voi? Vediamo QUANDO e DOVE andare e come muoversi sull’isola…
IS O L A D I S A L
WAVE
SPOT Testo: Renato Casati Fotografie: Maurizio Cinti, Roberta Pala e Gabriele Rumbolo
Cabo verde
Sal Fontona Corral Joule Secret
Ali Baba
Caletha Funda Rife Serra Negra
Ponta Preta Beach Break
Santa Maria
Kite Beach Ponta Leme
Ponta Sino
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Spot guide Cominciamo a dire che la stagione delle onde buone va da Novembre a fine Aprile, anche se la frequenza degli swell è maggiore fra metà dicembre e fine marzo, con febbraio che eccelle, solitamente, per numero di swell giunti sulle coste. In tutti questi mesi la direzione dello swell è prevalentemente dai quadranti N, NW, W. L’onda di fetch, invece, giunge da NE-E. Negli altri mesi possono giungere swell sporadici, a volte anche dai quadranti meridionali ma spesso con poco vento, e quindi buoni solo per il surf da onda. Il 70% degli swell buoni che colpiscono Capo Verde nella stagione invernale, origina nell’Atlantico nord occidentale a Sud della Groenlandia e dell’Islanda. L’onda della tempesta, formatasi in mare aperto, scende fino alle coste Europee, poi colpisce quelle marocchine, le Canarie e si distende infine fino a lambire l’arcipelago Capoverdiano. Quando si approfondisce questa configurazione barica sull’Atlantico, lo swell che entra ha direzione N/NW. Non tutti gli swell riescono ad arrivare a Sal, alcuni si esauriscono prima di giungere. Ciò accade se l’origine della depressione che li ha formati non era abbastanza profonda o se il vento da NE, che soffia quasi come un Aliseo nella stagione invernale, è molto forte e contrasta la direzione dello swell in ingresso, ritardandolo, modificandone la direzione originaria, e appiattendolo. Tuttavia, la maggior parte di quelli che giungono, è molto “distesa e ordinata” dopo tutto il tragitto che
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Kanoa hanno fatto, ed è uno dei segreti della bellezza assoluta delle onde capoverdiane. L’altra configurazione barica originatrice di swell, con una frequenza di circa il 30% sul totale, è quella da W che, secondo il punto di formazione, può distendersi verso Sal con direzione W, SW, NW. Questi swell si formano con basse pressioni formatesi al largo degli Stati Uniti, fra Maine, N.Y, Pensylvania, West Virginia, Carolina e Florida, insomma tutta la costa nord americana. Questa configurazione è molto meno frequente di quella precedente. Solitamente, ma non sempre, si formano maggiormente tra Febbraio e Aprile. Le onde sono di direzione migliore per gli spot capoverdiani, poiché la componente maggiore direzionale in ingresso da Ovest sbatte meglio sulle coste occidentali di Sal, il che si traduce, spesso, in onde più grosse... Poi, dipende anche dagli anni. Nel 2014, in sostanza, non è mai entrato uno swell da W, mentre ad esempio, nel 2009, circa nel mese di Marzo, 25 giorni su 30 hanno portato onda da questi quadranti.
Fino ad ora abbiamo visto gli swell veri e propri, ma ricordiamoci che il vento che colpisce l’arcipelago, se di forte intensità, porta comunque un’onda di fetch simile a quella Mediterranea. Poiché la direzione del vento dominante, che è quasi sempre Nord Orientale (NE-E-ESE), e con minore frequenza anche N, tutti gli spot che si trovano sulla costa orientale beneficiano degli swell da N e di quelli da fetch, mentre gli spot sulla costa Occidentale lavorano solo con swell da N-NW-W e in assenza di swell non hanno alcun tipo di onda. Prima di analizzare i vari spot è utile un consiglio, molti commettono l’errore di pensare che la direzione del vento che si vede a Santa Maria, sopratutto nella parte Sud vera propria fra Punta Leme e Punta Sino, sia quella dominante nella giornata, niente di più sbagliato! La parte Sud dell’isola è un caso a parte perché il vento, a causa della forma dell’isola e delle sue coste e montagne, scendendo s’incanala in modi strani, in base alla direzione originaria angolare del vento. Ad esempio, a Sud si può trovare angolo di
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Spot guide vento di SE 115°, mentre sulla costa occidentale all’altezza di Ali Babà, può essere addirittura NE 55°. Questo dipende dalla conformazione dell’isola in base all’angolo del giorno del vento e dall’instaurarsi o meno di termiche locali. Il vento tende a essere più rafficato quando le nuvole coprono il cielo, e più regolare quando il sole splende. Inoltre, quando è molto forte, l’angolo tende a mettersi verso E/SE e appena cala un po’, si gira fra E/NE/N. Infine, il vento spesso tende a rinforzare dopo le ore 10:00 e a calare dopo le ore 16:00. Tutte queste considerazioni sono essenziali a farvi scegliere, in base alla giornata, lo spot che lavora meglio e quindi a non buttare un’uscita sicura. Il noleggio di un pick up è essenziale. Potete anche farvi trasportare dai vari pick up drivers locali, ma se andate negli spot
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nord occidentali è meglio che il taxista stia con voi tutto il tempo, sia perché non si sa mai come può cambiare la condizione e dovrete spostarvi, sia perché in caso di infortuni o altro non dovrete aspettare più di mezz’ora che qualcuno arrivi a darvi aiuto. I vari spot, a volte, hanno diversi nomi derivanti dal fatto che originariamente venivano chiamati in modo diverso da quello che poi il turismo ha deciso, ecco il motivo per cui, a fianco del nome comune a volte troverete altri nomi. SPOT COSTA ORIENTALE (Onda di Fetch) Su questa costa gli spot lavorano mura a sinistra in uscita. Le onde sono delle sinistre, ideali da surfare in front per chi ha destro avanti. L’onda è formata dal vento e lo swell resta quasi sempre assente, riparato dalla costa occidentale.
1. KITE BEACH (Shark Bay, Griginha, Salinas Beach) Wind: NE-E-SE Angle: on/side on shore mura a sinistra. Swell: solo onda di fetch con vento forte che spinge a più di 25 nodi per almeno un giorno o 2. Traffico: Peggio della tangenziale in ora di punta (fate attenzione!) Pericolosità onda: bassa con poco vento (attenzione solo con bassa marea agli scogli proprio di fronte al punto di uscita principale). Attenzione che, con vento forte per diversi giorni, le onde possono arrivare a discrete altezze e, seppure sembra non esistano correnti significative che portano al largo, può non essere bello farsi frullare continuamente, soprattutto in alcuni punti particolari della spiaggia in cui le onde hanno altezze considerevoli.
Bellezza onda: medio bassa. Quando arrivai 15 anni fa sull’isola di Sal, questo spot era deserto, c’era talmente tanta sabbia sulla strada che vi conduce che spesso i pick up s’insabbiavano. Abbondavano gli scheletri di tartaruga e non sembrava vero avere a disposizione il Paradiso terrestre e poterselo godere tutto per sé... Oggi lo scenario è sicuramente cambiato. Giornate in cui si contano 150 kite in acqua, incidenti all’ordine del giorno, nervi tesi. Tuttavia è e resta il “main spot” dell’isola poiché la frequenza dell’onda di fetch è impressionante, la direzione del vento permette a chiunque di rientrare senza problemi camminando sull’enorme spiaggione. Gli unici pericoli sono gli scogli che fuoriescono, davanti al punto di uscita principale, quando c’è bassa
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marea. Attenzione anche a non scadere troppo sotto vento, arrivando fin dove finisce la lingua di sabbia, e non poter più rientrare a piedi a causa delle rocce. In questo caso, se non riuscite più a bolinare, è meglio provare a rientrare nella zona sud all’altezza degli albergoni (Crioula, Alpitour, ecc), ma sempre con qualcuno che vi segua da terra poiché girando Punta Leme, la direzione è side off. È consigliabile “sfruttare” lo spot in orari “non convenzionali” tipo 8,0010,00 al mattino o 16.30-18.30 la sera, orari in cui la “mandria” si è disciolta come un gelato al sole e lo spot assume finalmente una sembianza quasi umana. La qualità dell’onda non è eccelsa, ricorda per certi versi Marina delle Rose in Sardegna, anche se con i cambi di marea e vento forte tende a migliorare. 2. SERRA NEGRA (Los Tiburones... che vuol dire gli squali...) Wind: NE-E-SE Angle: on/side on shore mure a sinistra. Swell: onda di fetch con vento forte che spinge a più di 25 nodi per almeno un giorno o due Traffico: non pervenuto Pericolosità onda: medio bassa Bellezza onda: media Serra Negra è situato pochi chilometri sopravento a Kite Beach, raggiungibile anche via mare con 10 o 25 minuti di bolina (il tempo dipende dall’angolo del vento del giorno). Le poche volte che esco sulla costa orientale
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vengo sempre qui, sia per l’onda certamente più bella (quando c’è), sia perché il traffico è ancora molto modesto. Secondo la direzione del vento, tanto più scenderete l’onda, ponendovi sottovento alla montagna, tanto più il vento tenderà a rafficare in modo considerevole, a volte creando anche vere e proprie correnti ascensionali o comunque facendovi perdere il controllo del kite. Il vero pericolo dello spot è, infatti, questo, farsi prendere la mano dall’onda e scendere scendere scendere nella baia fino a che l’aquilone cade e il vento non c’è più per farlo ripartire, in questo caso preparatevi a una bella nuotata, anche se in realtà non ci sono correnti, può non essere bello se l’altezza dell’onda è considerevole e le prendete tutte in testa fino all’arrivo, che per inciso, non è sulla spiaggia bianca ma in mezzo a ricci e scogli... Consiglio anche il leash obbligatorio, poiché che se la tavola viene portata a rocce dopo una frullata, diventa impossibile da recuperare a causa delle rocce stesse e dell’angolo del vento sfavorevole al body drag in certi punti. ALTRI SPOT? Sulla costa orientale non esistono altri spot conosciuti degni di questo nome. A volte i forti local Capoverdiani organizzano downwind con partenza da Pedra de Lume e discesa fino a Punta Sino. Con loro potete andare tranquilli, MA da soli non è consigliato. La costa orientale abbonda di squali (innocui fino ad oggi...) e rocce...
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Spot guide SPOT COSTA SUD (Onda di Swell) 1. PONTA LEME VEHLO Wind: NE-E-SE Angle: side off/off Swell: tutti Traffico: discreto Pericolosità onda: discreta Bellezza onda: Top Class Ponta Leme è lo spot situato sulla punta sud orientale dell’Isola. Si esce mure a sinistra e si surfa la sinistra più bella dell’Isola. A differenza di quanto si crede, lo swell lavora molto bene anche e sopratutto con swell da N, che scendono incanalandosi sulla costa orientale e trovano in questa punta un ottimo punto di uscita, ma la posizione molto aperta in realtà fa lavorare bene lo spot con quasi tutte le direzioni di swell (quando ci sono). Le diverse costruzioni avvenute negli anni nella zona hanno progressivamente reso l’ingresso in acqua un incubo a causa del vento iper rafficato che s’incanala fra le varie abitazioni. Quindi l’ingresso/uscita davanti al Josh Angulo center
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è molto pericoloso, sia per il vento rafficato, sia perché ci sono diverse rocce nascoste quando si entra o esce in fretta e furia per non restare col kite in aria per troppo tempo in spiaggia. A metà della costa che sale verso la punta c’è un piccolo ingresso in una spiaggetta mista a qualche sasso. È sicuramente più disagevole e più scomodo ma il vento è molto meno rafficato. Per chi ha problemi d’ingresso e uscita resta l’opzione sottovento al Crioula/Alpitour e relativa bolinata di 20-30 minuti oppure la discesa in downwind da Kite Beach. 2. PONTA DO SINO Wind: NE-E-SE-NW Angle: side/side off Swell: W-NW Traffico: non pervenuto Pericolosità onda: nessuna Bellezza onda: media Sottovento a tutti gli albergoni, a fine spiaggia, c’è un piccolo reef che lavora sempre e basta guardare la tabella delle maree per poter
prendere un po’ di onda anche nelle giornate peggiori. La cosa strana e allo stesso tempo fantastica è che pur essendo nella zona degli alberghi non c’è mai in pratica nessuno in acqua! Il vento a volte è un po’ più rafficato che a Kite Beach, ma il fatto di non aver nessuno in acqua e la spiaggia chilometrica deserta ne fanno l’alternativa nr. 1 a Kite Beach! Personalmente, tutte le volte che non c’è swell da W-NW, esco qui e resto sempre soddisfatto. Onda sinistra, discreta, mura a sinistra. SPOT COSTA OVEST (Onda di Swell) Tutti gli spot della costa Ovest lavorano mura a dritta, con onde destre, ideali per chi surfa in front con piede sinistro davanti. L’angolo del vento è sempre fra side (raro) e side off/off (condizione tipica). 1. BEACH BREAK Wind: NE-E-SE-NW Angle: side off/off Swell: W-NW
Traffico: non pervenuto Pericolosità onda: alta/media Bellezza onda: Top Class Prima di Ponta Preta e del Riu, dopo aver girato la punta di Ponta Sino, c’è questo spot che lavora solo in caso di grandi mareggiate, ma che quando lavora è da ricordare a lungo. Accesso da una spiaggia bianca e lunga, e surfate down the line indimenticabili. Attenzione alle correnti, chi fa surf da onda risale a piedi dalla spiaggia, il Brasile è la prossima meta se fate cavolate e nessuno vi viene a recuperare! 2. PONTA PRETA Wind: NE-E-SE-N-NW Angle: SIDE OFF - OFF Swell: W-NW-NNW Traffico: a volte troppo Pericolosità onda: alta/media Bellezza onda: Top Class Se n’è scritto anche troppo. Conosciuto ormai in tutto il mondo, resta lo spot Nr. 1 dell’isola per popolarità. Negli ultimi anni, tuttavia, a causa presumibilmente delle costruzioni, il vento è divenuto troppo off shore per poter surfare decentemente. Ecco quindi che da fuori sembra facile e l’onda super glassy ma poi quando entrate non riuscirete a prenderne una che sia una. Da non sottovalutare poi che i surfisti d’onda spesso sono un grosso problema numerico, sono sempre sul picco e si rischiano collisioni e litigate. Personalmente ho trovato spot migliori sull’isola. In caso di problemi
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l’ampia spiaggia sottovento e la mancanza di significative correnti, facilita il rientro. 3. RIFE e CALETHA FUNDA (Kanoa, Calethina) Wind: NE-E Angle: side/side off Swell: W-NW Traffico: medio basso Pericolosità onda: medio bassa Bellezza onda: alta Sono due spot abbastanza vicini tra loro. Da Santa Maria si percorre la strada verso l’aeroporto, dopo circa 11 km, trovate sulla sinistra un cartello che indica Calheta Funda, lì imboccate l’unica strada in terra battuta che trovate. Sono spot solitamente frequentati più dai windsurfisti, ma a volte la qualità dell’onda è fra le migliori dell’isola. L’ingresso e l’uscita sono non troppo impegnativi, anche se bisogna fare attenzione al fondale, ricci e scogli affioranti, ma se sbagliate o il vento cala preparatevi a nuotare, contare le escoriazioni e rompere i materiali. Le rocce la fanno da padrone in questa zona. 4. SECRET SPOT Wind: N-NE-E Angle: side on/side/side off Swell: N-W-NW Traffico: discreto Pericolosità onda: media Bellezza onda: medio alta Lo spot scoperto da Josh Angulo è situato
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proprio dietro Monte Leao, a circa 25 minuti d’auto da Santa Maria. È uno spot impegnativo, non per tutti, soprattutto a causa dell’ingresso/ uscita che è in mezzo a pietre e ricci. Tuttavia ha delle frequenze di onda impressionanti e a volte è l’unico spot che lavora su tutta la costa Ovest. Le onde possono essere davvero belle, non lunghissime, ma molto molto divertenti per aerials e surfate cattive da spaccare il lip con il perfetto timing, spesso si esce contenti perché l’onda e l’angolo del vento sfiorano la perfezione assoluta teorica! ATTENZIONE! Sconsigliatissimo uscire in questo spot se non si ha il livello adatto e se il vento è leggero tipo 15 nodi o meno, visto l’angolo del vento, spesso side off, in caso di problemi NON c’è un punto di rientro sicuro sottovento. Essendo impossibile passare l’isolotto sottovento a causa della copertura della montagna che fa cadere il kite, se dovete rientrare in emergenza, le onde vi sbatteranno a scogli sottovento in modo drammatico! 5. ALI BABA’ Wind: N-NE-E Angle: side/side off/off Swell: W-NW Traffico: basso Pericolosità onda: media Bellezza onda: High Top Class Quando fecero la tappa di coppa del mondo di windsurf e presero condizione epica, Kaouli
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Spot guide Seadi passò il resto della vacanza a surfare quest’onda tanto da rilasciare dichiarazioni su tutti i giornali del tipo “una delle tre onde più belle del Pianeta”. Negli anni seguenti è sempre tornato a surfarsela. Ali Babà è per molti, ma non per tutti. È uno spot da sogno, nella giornata giusta, con l’angolo di vento giusto, potrete cavalcare un’onda che non finisce mai, che dura due minuti da quando la prendete a quando la lasciate, sulla quale ci fate più di 20 bottom. Molte volte è da preferire a Punta Preta, ma non sempre lavora e non sempre la condizione è la “sua” giusta. Sembra uno spot abbastanza tranquillo poiché l’onda apre verso il centro baia, e non avete l’incubo delle rocce e perché l’acqua è super flat a causa del vento da terra, ma non sottovalutatelo, basta un attimo e il sogno diventa incubo. Le correnti possono allungare considerevolmente il tempo di rientro e spesso si finisce a scogli sulla lingua di rocce della baia opposta. 6. CORRAL JOULE Wind: N-NE-E Angle: side/side off/off Swell: N-W-NW Traffico: basso Pericolosità onda: alta Bellezza onda: media Spot raggiungibili solo da mare. Si entra ad Ali Babà e si bolina oppure si entra a Fontona e si scende in downwind. Come Secret Spot, spesso è l’unico posto che lavora sulla costa Ovest quando lo swell è debole. L’onda è molto lunga, a volte enorme (anche più di 8 metri). Anche con misure piccole non è un’onda facile, soprattutto man mano che ne aumenta l’altezza. Velocità folli down the line e poca soddisfazione per bottom e cut back decenti. Inoltre considerate che siete veramente in mezzo al mare e che tutto è roccia. Fate molta attenzione a non uscirci da soli MAI! 7. FONTONA Wind: NE-E Angle: side/side off/off Swell: W-NW Traffico: basso Pericolosità onda: alta Bellezza onda: alta Situato pochi chilometri sottovento il porto di Palmeira. Uno dei miei spot preferiti dell’isola. Lavora raramente perchè lo swell deve essere con maggiore predominanza da W a causa della copertura del porto, ma quando lavora è in grado
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Ali Baba’
WAV di regalare giornate epiche ed indimenticabili. L’onda è fantastica perché raggiunge altezze siderali pur riuscendo a surfarla in modo quasi decente e non diventa troppo rapida. La baia, seppur più piccola, ricorda Ali Babà e quindi mentalmente avrete una certa sicurezza data dallo srotolarsi dell’onda verso il centro baia piatto e non verso la roccia. Tuttavia, anche qui basta davvero un attimo di distrazione, per trasformare l’uscita in una brutta avventura. Quando lo swell è grosso, l’onda è enorme,
VE SPOT e rompe anche in mezzo alla baia e l’angolo del vento a volte è talmente off che il rientro con poco vento diventa un’impresa epica da raccontare agli amici... Ricordate poi sempre che comunque sull’isola avete tutti i locals che sono sempre sorridenti e ben disponibili a consigliarvi al meglio in caso di dubbi. Enjoy your trip :-) Aloha. Have fun.
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INÊS CORREIA ITW a cura di Roberta Pala - Fotografie: Toby Bromwich/PKRA, Diogo Cardoso, Andrea D’Antoni, Pedro Henrique/Red bUll , Roberta Pala, Hugo Silva/Red Bull.
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Play me ia InĂŠs Corre 993 a: 13 luglio 1 Anno di nascit al 2006 Anni di kite: d o aga e Guinch V a v o N t: o Home sp 2011 d Champion rl o W P S K : to Miglior Risulta D, Xcult eo, Roxy, RR M , ll u B d e R Sponsor: KS oul
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s e Due parole con Inês Correia, campionessa del mondo wave nel 2011, giudice della Red Bull Unfastened quest’anno, e rider RRD International, una ragazza dolcissima e timida fuori dall’acqua, una rider aggressiva e senza paura, quando deve affrontare le onde più grandi del pianeta…
KS. Ciao Inês, presentati ai lettori di KiteSoul, chi è Inês… IC. Sono una persona semplice, che adora la Natura e gli sport che hanno a che fare con il mare, ho sempre amato la spiaggia, e la maggior parte dei miei giorni li passo al mare, facendo kite o SUP. KS. Campionessa del Mondo Wave nel 2011, che ruolo hanno avuto le condizioni di allenamento nel tuo home spot? Come sono le tue onde, per forza, misura? IC. Il Portogallo ha una costa enorme e tante spiagge, quasi tutte le onde entrano con molta forza. Di solito mi alleno molto al Guincho, dove il vento è molto forte e le onde sono normalmente grandi, e questo è il top per un allenamento. Di sicuro queste condizioni mi hanno aiutata, essendo abituata ad allenarmi con onde difficili. KS. Due volte in Sardegna, la prima non molto fortunata, la seconda un po’ meglio, anche se sei entrata a Capo Mannu solo nel tardo pomeriggio con le condizioni di vento che erano già calate e ti hanno costretta a usare una vela grande… IC. Veramente è la mia terza volta in Sardegna, la mia prima volta è stata quattro anni fa, con onde per tre giorni e una session molto bella di freestyle. Per me la Sardegna è un’isola molto completa per un kiter, spot eccellenti per freestyle e un’onda spettacolare a Capo Mannu. Anche se avevo un aquilone davvero grande per surfare al Capo, semplicemente ho adorato quell’onda! Perfetta e con una direzione di vento molto buona, ci voglio tornare! KS. Un giorno di Inês, come si allena una campionessa? IC. Quando sono in Portogallo mi alleno in palestra con un preparatore fisico tutti i giorni,
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Ines Correia vado a nuotare due giorni la settimana, ed esco in kite ogni volta che c’è vento, anche se a volte devo fare molti chilometri. E, quando viaggio, cerco di allenarmi sempre il più possibile. KS. La tua onda preferita al mondo? E perché? IC. Credo siano due, One Eye a Mauritius e Ponta Preta a Capo Verde, tra le due non riesco proprio a sceglierne una, sono semplicemente perfette quando il vento è side shore. KS. Altri sport? Ho visto che esci molto con il S.U.P. IC. Sì, è vero, lo trovo un perfetto complemento per il kitesurf, quando non c’è vento è l’allenamento migliore… KS. Inês e il rapporto con i suoi sponsors. IC. Devo dire che ho avuto una gran fortuna con i mieri sponsors, Red Bull, ad esempio, è uno dei migliori sponsor che un atleta può chiedere, ti da tantissimo aiuto e appoggio! RRD è il mio partner “made in Italy” per le attrezzature e sono dei ragazzi fantastici, poi ho Roxy che semplicemente adoro, Xcult e appartengo al team di Meo, che è una marca di telecomunicazioni molto forte in Portogallo. KS. Perché strapless? IC. Perché, dopo aver provato a navigare strapless è semplicemente impossibile tornare alle strap… il feeling è completamente diverso, secondo me decisamente molto migliore, ti permette di avere uno stile più libero e fluido… KS. Ti ho incontrata a Sal, quest’anno ti sei allenata moltissimo lì, ti ho vista entrare a Ponta Preta su onde assurde, senza la minima paura, credi di aver trovato il tuo Paradiso per gli allenamenti invernali? IC. Assolutamente sì! All’inizio il viaggio a Sal sarebbe dovuto durare due settimane, poi, dopo la prima uscita a Ponta Preta e una settimana senza mai smettere di potermi allenare, ho deciso di restare due mesi, perché credo davvero sia il miglior posto al Mondo per allenarsi. Le condizioni sono fantastiche e le persone meravigliose, pure e simpatiche. KS. Hai vinto giovanissima il campionato del mondo nel 2011, come è il rapporto con i tuoi genitori da questo punto di vista, ti supportano nella realizzazione dei tuoi sogni? IC. I miei genitori sono il mio maggior aiuto, sono sempre con me in tutte le decisioni e
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s e InĂŞs a Capo Mannu in Sardegna
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s e appoggiano le mie scelte e i miei sogni, li ringrazio davvero per tutto quello che hanno fatto per me! Realmente mi stanno aiutando tantissimo affinché tutti i miei sogni e obiettivi si concretizzino… KS. Progetti 2014? Com’è andata la gara PKRA in Marocco? IC. Adesso sono in Portogallo, in estate ho molti progetti da sviluppare qui, inizia il campionato nazionale di kitewave e ci sono molti eventi che abbiamo organizzato con i miei sponsors e alcuni clinics. Il PKRA in Marocco non è andato molto bene, ero davvero super motivata e in eccellente forma, ma le cose non sono andate come speravo… Ora devo solo pensare positivo e prepararmi per le prossime competizioni.
KS. Le altre ragazze del wave riding, quale è il livello del riding strapless femminile e com’è il rapporto fuori dall’acqua? IC. Il livello ormai è sempre più alto, ci sono delle ragazze davvero molto brave, e questa è una motivazione a far sì che il wave riding femminile cresca sempre di più. Ovviamente quando siamo in acqua siamo rivali, ma fuori gara c’è davvero un bell’ambiente. KS. Il nostro mag si chiama KiteSoul, kite e anima… che cosa senti quando sei in acqua, anche per una semplice session freeride? Quali sono le emozioni che ti da il kitesurf? IC. Ho sempre stupende emozioni ogni volta che vado in acqua, soprattutto perché sono a contatto con la Natura e con il mare! Amo davvero tantissimo ciò che faccio, e per questo mi godo ogni momento con moltissima gratitudine…
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PINNE MANIA Testo: Renato Casati Fotografie: courtesy www.futuresfins.com
I surfisti da onda girano sempre con diversi “set” di pinne, è intuibile che le pinne siano realmente il “cuore” pulsante della tavola, quella parte spesso sottovalutata ma che in sostanza può fare una differenza notevole sulle prestazioni del vostro surfino. È peraltro vero che in kite, a differenza del surf, c’è sempre una componente di trazione dell’ala e che, quindi, alcuni concetti validi per il surf da onda, possono assumere un significato relativo in kite. Ad esempio, nel surf da onda, una pinna molto morbida e veloce con foil super concavo, che consenta una planata anticipata sul take off su onda piccola, nel kite potrebbe essere controproducente, poiché, a velocità troppo elevata, tenderebbe a peggiorare la surfata, poiché rilascerebbe continuamente, non tenendo la sollecitazione e facendo sbattere la tavola.
A cosa serve realmente una pinna?
Provate a fare un semplice test, togliete tutte le pinne dal surfino ed entrate in acqua cercando di sentire le sensazioni sotto il piede. Poi aggiungete quella posteriore, poi una laterale, poi l’altra, poi togliete la posteriore, poi rifate
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i test variando le misure/materiali delle pinne... In qualche uscita avrete capito perfettamente la funzione della pinna e come e cosa realmente possa cambiare sotto i vostri piedi cambiandone le variabili, e vi assicuro che è una figata quando lo capirete! Semplificando una parte teorica abbastanza complessa sulla carta, è intuitivo che le pinne servano a determinare:
1. Direzione
di scivolamento alla tavola
Perché ogni pressione ricevuta dalla pinna comporta un rilascio di energia che è direttamente proporzionale alla pressione ricevuta in rapporto alla lunghezza, larghezza, forma, materiale della pinna sottoposta a pressione.
2. Velocità
di scivolamento
Questo perché la pinna può rallentare notevolmente la tavola o dare la sensazione di farla scorrere più rapidamente.
3. Facilità
del cambio bordo
(Rail
to
Rail).
Quanto è difficile o meno farla girare da un bordo all’altro.
LOOSE/HOLD
Senza pinne la tavola reagisce alle pressioni dei piedi con un perenne scivolamento laterale in direzione della pressione data, il famoso spin out, come dicono gli Americani “loose”. Questo
Se la tavola non risponde a ciò che avevate in mente, se volete cambiare lo stile di surfata, se pesate 50 o 100 kg, se ci sono 15 o 30 nodi, se l’onda è 1 metro o 4, se la tavola che avete è 5’,7” o 6’2”, se la tavola slasha troppo per i vostri gusti o se non gira veramente mai… il cambiare set di pinne conferisce una notevole diversità alla “solita” tavola…
effetto può aversi con pinne sottodimensionate rispetto al peso/pressione del surfista. L’effetto diametralmente opposto allo spin out è la tenuta eccessiva, “hold”, quando la pinna è sovradimensionata e la pressione sulla tavola non è abbastanza forte da direzionare il surfino nella direzione voluta, o semplicemente si avverte troppa fatica sulla gamba.
2-3-4-5 Pinne?
Esistono modelli di tavole che montano 3 pinne (thruster) o 4 (quad) pinne, alcuni addirittura 5. Alcune tavole consentono di scegliere fra diversi settaggi sullo stesso modello. Ad alcuni piace montare solo le 2 laterali... In pratica, meno pinne si hanno, e maggiormente la tavola è maneggevole quindi gira con minor pressione. Si avverte un effetto loose più marcato e si slasha maggiormente. Per contro la bolina è minore e il bottom è meno preciso con tendenza allo spin out in caso di pressioni e velocità estreme. Aumentando il numero di pinne il tutto si ribalta ovviamente e la tavola tende ad attaccarsi all’acqua in maniera sempre più decisa.
FUTURE/FCS?
L’attacco della pinna sulla tavola avviene tramite una scassa proprietaria. Essendo un sistema di
attacco significa che la pinna deve avere la stessa forma della scassa. I più famosi e usati, sono FUTURE e FCS. Comunque, salvo che non vi facciate una tavola custom, voi dovrete scegliere solo la pinna perché il sistema di aggancio è quello che avrà deciso la casa madre produttrice.
ANATOMIA DI UNA PINNA
Le variabili di una pinna sono tante e molto più complesse di quanto si potrebbe credere a prima vista. Ciò che è fondamentale capire è che è l’INSIEME di tutte le caratteristiche della pinna che fa la differenza e NON i singoli parametri, che sono:
1. L’area
totale
Che si ottiene moltiplicando altezza per lunghezza della pinna. Fra tutti i dati da ponderare in una pinna, l’area totale è sicuramente il più importante. È strettamente correlato alla stazza del surfista. Più pesanti siete e più vi serve una pinna grossa, con tanta superficie! Nella pratica +Area = + tenuta sui bottom (curve + veloci e potenti ma meno chiuse). Sensazione maggiore di tavola attaccata all’acqua che non sbatte e non slasha troppo. Performano al meglio in Power Surf Waves (onde grosse o
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potenti e veloci). Unica controindicazione è che ci vuole più forza x girarle e la gamba si stanca prima. Se volete vedere quante pinne esistono e l’area differente che hanno basta collegarvi a: http://www.futuresfins.com dove, tra l’altro, potrete approfondire la parte teorica.
2. Altezza
pinna
Tanto più alto e potente è un surfista, maggiormente la pinna deve avere altezza e area globale elevata. Una pinna più “alta” ha intuitivamente più leva e quindi: + TENUTA (HOLD) quindi minor rilascio e più dura durante i bottom (curva più lunga) + CONTROLLO/STABILITà (Curva più lenta quindi minore velocità) + BOLINA (tavole race, ad esempio, hanno pinne lunghe e dritte) e più sensazione di tavola attaccata, non libera dall’acqua + DURA sulla gamba (più dura da girare, curve più lunghe)
3. RAKE (curvatura)
È la distanza fra la fine della base e la punta finale della curvatura, semplificando: quanto è curvata la pinna. Un rake accentuato conferisce un profilo di entrata più “corto”, e darà alla tavola maggior manovrabilità a scapito della
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tenuta globale. Significa surfare stando più vicini all’onda, una conduzione super morbida e più “slashata”. Ad esempio, nel bottom, se si spinge troppo con il piede o la velocità è troppo elevata, la tavola vi “molla” e la poppa perde aderenza, ma se riuscirete a trovare il giusto feeling, la curva sarà strettissima. Per contro il cut back sarà velocissimo e molto chiuso, la sensazione sarà che la poppa sia molto rapida da girare su se stessa.
4. Spessore (“corda”)
Quanto è “spessa” una pinna guardandola di profilo. Al suo diminuire, aumenterà la velocità (per una diminuzione dell’attrito) ma avremo un calo di portanza. La differenza di larghezza sulla base è percepita molto durante il bottom. Quando una tavola si sente rigida, dura da girare, a parità di altezza di pinna, basta ridurre la base, o il rake, o aumentare il flex della pinna.
5. Tipo
di profilo
(FOIL)
Questa è una delle variabili più complesse e affascinanti. Un profilo maggiore genera più portanza (lift) e quindi + attrito (drag). I due profili laterali di una pinna non sono sempre simmetrici, e qui il discorso si complica. Caratteristica di molte pinne laterali è quella di
essere asimmetriche, piatte sulla faccia interna e profilate su quella esterna, questo perché la differenza di scorrimento dell’acqua su queste due superfici crea una depressione che “attira” oppure “rilascia” la pinna verso l’interno della direzione di scorrimento della tavola, determinandone la manovrabilità complessiva globale. Esistono diversi tipi di profili. Senza entrare nel merito poiché la materia è davvero complessa, sappiate che se il profilo vi appare piatto si tratta di una pinna neutra, adatta alla maggior parte delle onde. Se vi appare convesso, la pinna tende a massimizzare gli attriti, quindi a frenare, utile, ad esempio, su onde molto veloci o nel town in. Se vi appare concavo, la pinna tende a minimizzare gli attritti, quindi quasi a “accelerare”, utile in condizioni on shore o con poco vento.
6. Flessibilità (twist)
e materiali costruttivi
Il grado di flessione di una pinna dipende dal materiale di costruzione. Un twist accentuato si traduce in maggiore manovrabilità e morbidezza generale, ma se troppo morbida, vibrerà alle forti velocità creando turbolenza, rallentando la tavola, dandole meno precisione in surfata. Esistono diversi tipi di materiali. Quello che
conta valutare è la rigidità del materiale della pinna. I più comuni e usati sono: - VETRORERESINA/G10: il più rigido in assoluto, indistruttibile, super resistente, precisissimo in surfata e con tanto grip (hold). Bisogna “aver la gamba” per portarla, o abbassare la misura se si fa troppo fatica a condurre. - TECHFLEX/CARBONIO: stesse caratteristiche del vetroresina, ma decisamente più leggera, più costosa e più fragile. - HONEYCOMB/BLACK STICKS: molto flessibili e super leggere - MIXED: esistono pinne con materiali misti, quindi ad esempio, con la parte d’ingresso in carbonio, per avere un ottimo grip a velocità elevate, e la parte di uscita in vetroresina per dare maggiore morbidezza in fase di rilascio. Il set che userete può chiaramente utilizzare anche combinazioni diverse di lunghezza e/o materiali di costruzione. Ad esempio, mettere le pinne laterali in carbonio, con poco rake, lunghe, e quella di poppa, in vetroresina, più corta e con molto rake permette alla tavola di avere un’eccellente tenuta sui bottom ad alta velocità, lasciando allo stesso tempo libera la poppa di “rilasciare” per avere una buona chiusura di curva.
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Tech
TUTTO QUI? ALTRO?
Chiaramente, la condizione di uscita influenza la scelta del set di pinne, uscendo con onde side off di 4 metri e vento forte, si avrà bisogno di una tenuta maggiore da parte della tavola, che non uscendo con vento on shore leggero e un metro d’onda. Così come la lunghezza della tavola incide. Sicuramente tavole più lunghe e larghe richiedono pinne più lunghe e con più area, sempre che la vostra gamba le riesca a girare. Il vostro livello, poi, è determinante! Inutile usare
Renato “Dr. Kite” Casati Responsabile tecnico
Wave team rider RRD. Kitesurfer dal 2000, è stato giudice ed atleta PKRA e KPWT. Ha scritto continuativamente per diverse riviste di settore negli ultimi 12 anni. Vive fra lago di Como e Sardegna ma sverna fra le onde Capoverdiane.
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pinne troppo performanti che non riuscirete mai a far girare decentemente. HEEELLLPPP! TROPPO CASINO! CHE FACCIO? È chiaro che, inizialmente, si parte con le pinne di serie! Dovrete solo essere ben consci che sono sempre un compromesso e come tale non potrebbe essere il vostro! È impensabile che la stessa tavola possa essere usata, al meglio, con il set di pinne originario da chi pesa 50 kg e da chi ne pesa 100. È pur altrettanto vero che, se siete alle prime armi, quasi tutto va bene perché non avrete la necessità di far diventare la surfata più precisa o più “slashosa”. Col tempo, e quando il vostro livello sarà cresciuto, il consiglio è provare diverse pinne e vedere come cambia la conduzione della vostra “vecchia” tavola, a volte basta cambiare la pinna per avvicinarsi all’effetto di un’altra tavola senza dover tirare fuori i soldi per la tavola nuova, oppure per portare la tavola, e la vostra surfata, verso uno stile completamente diverso da quello che avete percepito per anni. Provare e riprovare, solo così acquisirete la sensibilità necessaria sul piede per capire al volo cosa avete sotto il piede e se e come possa essere migliorato in base alla condizione di quel giorno! Have fun, Aloha
Kite beach club
Beach Bar & Restaurant Corsi per tutti i livelli, Wave clinic, Down Wind e anche surf school! Area relax e area bambini!
L’unica scuola ad avere nel suo team due campioni!!! (Mitu 1x wave world champion; Djo national wave champion)
Per maggiori info: www.mitudjokiteschoolcaboverde.com - kiteschoolcaboverde@gmail.com
Primo contatto
NAISH
RIDE 2014/15 Testo: Francesco Oppedisano Fotografie: Stephen Whitesell
È stata presentata in questi giorni in Italia, proprio durante il Naish demo tour con Kevin Langeree, la nuova Ride 2015, la vela allround freeride di Naish. Una vela semplice, con due soli struts, concepita per essere il più semplice possibile e leggera, una vela allround, utilizzata molto nelle scuole, ma anche nel wave riding. Kevin che l’ha provata, l’ha trovata migliorata rispetto al modello dello scorso anno, anche se, ovviamente, non ha le performance di una Park, essendo concepita per un riding più semplice e con notevoli capacità nei venti leggeri, essendo una struttura veramente molto leggera. Una vela particolarmente adatta ai rider poco pesanti e con belle performance sia nel semplice cruising, come nel riding unhooked o nel wave. I cambiamenti nella struttura sono stati pochi, è stata ridotta un po’ la LE e i bladders, per il resto è rimasto pressappoco come il modello precedente. Come già nelle altre vele, Naish ha optato per l’eliminazione delle le carrucole, il che è un indubbio vantaggio per potenza, reattività e velocità. La barra 2015 è stata, invece, ridisegnata completamente, con un grip più comodo rispetto al precedente modello, più morbido e con una presa decisamente migliorata. In volo si ha la sensazione di un kite morbido, molto facile e controllabile, in acqua, lasciando la barra, si adagia tranquillo, annullando la potenza, ed è docile e morbido, quando poi si riprende la barra per farlo salire, e sale con una stabilità e progressione ideale. Disponibile nelle misure: 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14 m. Misura testata: 10 mq con condizioni impegnative sui 20 nodi.
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ITW a cura di Roberta Pala Fotografie: Tisia Challal, Erwan Crouan, Zinou Guiri/Le Bleu La Franqui, Christian Laubaney
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Abbiamo scambiato due parole con Chris Ballois, un uomo che arriva dal wave riding, prima nel windsurf, poi nel kitesurf, e che adesso è pronto per sfidare il record di velocità e quello di traversata della manica… Chi è Chris? Scopritelo con noi nelle parole della sua intervista, in attesa di averlo presto in Italia per un tour promozionale
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Ho fatto i miei primi bordi a Essaouira nel 1999 e l’ho adorato subito… e da allora non ho mai smesso
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Play me KS. Ciao Chris e benvenuto nelle pagine di Kite Soul, parlaci di te, chi sei, cosa fai… CB. Ciao Italia! Mi chiamo Chris Ballois, vivo in Bretagna, in Francia. Ho la particolarità di fare kite con una mano, in realtà io sono nato con un’agenesia, in altre parole l’assenza di un membro, in questo caso l’avambraccio sinistro, per me. Dopo aver praticato BMX, Windsurf, con quattro anni di gare wave del circuito francese, ho provato il kite in Marocco, con Frantz Olry e Bruno Legaignou, durante la Coppa del Mondo Kite a Essaouira nel 1999. Ho fatto lì i miei primi bordi con un kite e l’ho adorato immediatamente e da allora non ho mai smesso... Per il lato business, esco da una scuola di vendita di automobili, ho lavorato in negozio, poi per nove anni per Naish Francia
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come commerciale per il settore winsurf e kite e poi per Cabrinha, per consulenza commerciale e tecnica e intervenendo anche sul lato dello sviluppo. KS. Che cosa è Handiconsulting.com? CB. Handiconsulting è la mia organizzazione professionale, si tratta di un progetto che avevo in mente da tanto tempo, e che finalmente ho creato nel Febbraio 2014. Volevo lavorare in modo diverso e interessare differenti aree d’intervento, una cosa che trovo più gratificante. Handiconsulting sono, in pratica, tre entità in una… Cambiare lo sguardo sulla disabilità, attraverso sport di alto livello, per quanto mi riguarda, attraverso il kitesurf, uno sport considerato estremo...
Una persona con handicap può essere socialmente efficiente. Imparare a rispettarli e non avere pietà di loro!
Quando sono in acqua, per le persone che guardano da terra, sono uno sportivo di alto livello, è solo quando rientro che si vede il mio handicap. Organizzare seminari e interventi nelle imprese per mostrare la disabilità in modo diverso, per condividere la mia esperienza di vita, aiutando l’integrazione delle persone con disabilità nel business, management, comunicazione... Mostrare che una persona con handicap può essere socialmente integrata ed efficiente. Imparare a rispettarli e non avere pietà di loro. Poi collaborare con le aziende windsurf da un punto di vista commerciale, organizzativo, di marketing e ricerca e sviluppo, che è la mia parte preferita, in quanto, se sei disabile, non puoi navigare con tanta forza, ad esempio, se
il mio materiale non è regolato al meglio, non riesco a navigare correttamente. Quindi sono molto più sensibile su questo aspetto, rispetto alla maggior parte delle persone, è una cosa naturale per me e questa è una grande risorsa da testare e sviluppare. KS. Tu e gli altri amici handikite, Christophe Martin, che pratica kite con una particolare tavola con sedia, è il tuo migliore amico, hai sviluppato anche con lui questo progetto? CB. Sì, Christophe Martin è il mio migliore amico, l’ho conosciuto molto tempo prima del suo incidente in mountain bike. Ho fatto da cavia per la sua prima prova di sedia. Dopo, ha sviluppato la sua sedia MC1, che gli permette di fare kite seduto e da solo, è davvero una
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cosa pazzesca! Mi stupisce sempre vederlo navigare così bene, sul piatto e anche sulle onde, è veramente incredibile, è stato il primo a navigare su tavole di questo tipo, ed era il 2007, potete vederlo su kiteboatspeed.com. KS. Sei appena rientrato da Leucate, dove hai fatto la prova di speed, com’è stata questa esperienza? CB. Una bella sfida la Sosh Speed World Wind di Leucate… In effetti io nasco come uno specialista nel wave, lì mi sento a mio agio, ho fatto anche qualche gara di race e quest’anno mi sono anche dato al foil, e ho trovato che sia favoloso. Avevo sempre desiderato provare anche la velocità, ma in Bretagna non abbiamo posti adatti. È stata un’altra sfida, ho contattato Pascal Maka, il direttore di gara, a Febbraio, e gli ho detto “Pascal voglio fare speed, mi segui?”. Mi fidavo di lui. È una gara molto dura, con una bolina che è super faticosa in quelle condizioni, ma la gara, quella l’adoro! Devo essere un po’ masochista. Ringrazio i rider e il pubblico per avermi incoraggiato in tutte le
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manches, ho imparato tanto e il prossimo anno arriverò molto più preparato. KS. I progetti handiconsulting per quest’anno? CB. Che la società di comporti bene ☺. Assicurarsi che i miei clienti siano soddisfatti di ciò che faccio e delle mie competenze, convalidare le partnership sportive di qualità per le sfide a venire. KS. I tuoi progetti personali? Le tue sfide da affrontare oltre a quella, impegnativa, di venirmi a trovare?☺ CB. Venire in Sardegna a surfare belle onde… Per il 2014, l’obiettivo è quello di fare un record di velocità, vado a Luderitz due settimane alla fine di Ottobre. Poi, per il 2015, partecipare al Sosh Speed del Mondial du Vent, incrementando il record, già che mi sarò allenato tutto l’anno. E, se trovo il budget, battere il record di traversata della Manica sulle 100 miglia nautiche, che è quello di Bruno Sroka con 5 ore. KS. Il tuo sponsor e il rapporto con il mondo handikite.
Io dico sempre che a tutto c’è una soluzione. tà E poi l’uomo ha una capaci d’adattamento incredibile... CB. I miei sponsor sono sempre impressionati nel vedermi navigare, lavoro duro per questo e loro lo sanno bene, ho sempre lavorato a stretto contatto con i miei sponsors, si tratta di una vera e propra partnership. KS. Per molte persone siete un esempio da seguire, vuoi dire qualche cosa per motivare quei ragazzi che, con diversi tipi di disabilità, non riescono a trovare la forza per avvicinarsi a uno sport come il kitesurf, considerandolo troppo estremo? CB. Io dico sempre che a tutto c’è una soluzione. Ovvio, tutto è fatto nella società, per le persone “abili”, questa è una cosa normale, ma molte cose si possono adattare per una persona con abilità differenti. E, poi, l’uomo ha una capacità d’adattamento incredibile… KS. Credo moltissimo in te e nel tuo lavoro, credi che sia possibile fare qualcosa assieme in futuro? Sviluppare anche un progetto in Italia? CB. Grazie per il tuo supporto, spero davvero che potremo fare qualcosa insieme in futuro. www.handiconsulting.com
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Eventi
Prima Tappa Campio
Nazionale Frees Kiteboard CKI FIV
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onato
style V 2014
gi a Ponteg
e: Federic
tografi osito - Fo
tappa utare una p is d a ti rna piccola ia), una nni si è to a rm o i c (F ie d io i ic d er il suo Vind Dopo più aliano a famoso p it è t to a o n p s io Estate, è . Lo del camp avera ed sso Lazio m i a ri b P l e in d , ome tutt che cittadina ggiate. C a Ovest le d a o ll s o e u ic q te rm a pre vento te elle giorn ato è sem allenato quente n l campion è e i d s a ti p molto fre e p ta oi atl e la prima cuno di n lle propri s a ia e c s , a gli anni, e b n in io z o te n m lt a ’e re d gli ri iffe più carica maniera d frontarsi gli uni con in i o rn e v n in i co ovarsi tutt durante l’ i l’attesa d glia di ritr d o in v e u c la q is , o u à d it ib mo ntr disponibil llo stesso ertirsi, co nte alta. A ttutto div e ra a inizio il m p h o ra s e to v e n è . L’eve ggiare ra re a a g -g a re , p procedure mo insieme di tutte le el quale l’entusias e n re io ta z n a e il p ng, n com ad aum r’s meeti a con la e in p tt ip ne dei a k s m le sabato i valutazio diziona d a ri tr te il ri c e e di gara sui d’iscrizion nfrontarci a giornata o c m ri p to tu la o p ascorso il urante abbiamo bbiamo tr mente, d a i ta a a d n in u u rt q rt. L’ottim tito e tricks. Sfo o altri spo d a i ha assis n n c a e c c n ti o a ra n n ta u oep il vento per la sera cchierand ia a ia z v h ti e c o d n io e v g a L re pomerig i i riders. ’evento p ia con tutt e organizzatore zione dell rm o F i d organizza o e ntr elli, giudic tail nel ce oi atleti, e un cock pe Stefan di gara. N p e ta s a iu rn o G io r g pe mo decis conda del lutto ati, abbia nato la se b g e o n s d u a A l’ h i , o c dell’evento po giudice Leonard petizione aiutando i e d a m c ra o l la c on e insieme a lo stesso l’umore n , ti a e n s ll a a v re a o p n e fi re n di porta la decisio a del vento iudice nostante e in attes il capo g l’altro. No o restati comunqu battente, ia m g ia a per il g s io , p ri o una do la sfid miglio n tt a o d s n , a o d m n ri qua egna. È gara ore 15:00 a e in Sard ura della s n a iu c h s c o T la in to svolgere enti ha decreta on poter ppe segu n ta e to ll a a c c o e n p a rganizzato vero un titolo itali ire, era o d o stato dav v e d , ile. Per he l’evento c maniera ineccepib er in tefanelli p davvero iuseppe S G to a io rt z o p ra ri g n aver questo ri lto e per to o s v o s p ro n o u v , indicio V l’ottimo la a o n a n li o le s o ato ita ed al qua tà il campion li ia z n te di po dalle gran ionato. z e ff molto a pe Esp
sep Testo: Giu
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Una passione senza limite per creare la migliore piattaforma digitale dedicata al Kite Kitesoul è un universo media fatto da kiters per i kiters, costituito dal nostro sito web, dalla rivista bimestrale digitale sfogliabile online, dalla una forte presenza nei social networks e da un canale video che farà conoscere i protagonisti di questo sport e che farà “toccare” virtualmente le novità di prodotto al grande pubblico. La nostra missione è creare valore, per i lettori e per gli inserzionisti, attraverso una piattaforma media digitale dedicata esclusivamente al kite, raggiungibile con ogni tipo di device ed in grado
di raccogliere tutti gli appassionati del settore per condividere notizie, video, competizioni, eventi, test dei materiali, interviste, viaggi, spot guide, contests, momenti di aggregazione e tutto ciò che rende grande questo sport e chi lo pratica. Abbiamo grandi novità e stiamo lavorando a pieno regime, ma solo insieme a voi ed al vostro supporto saremo finalmente in grado di regalare al movimento kite Italiano la vetrina che merita. La Redazione di Kitesoul Magazine e kitesoul.com
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