costruire con classe magazine

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MARZO 2011

S u p p l e m e n t o al G i o r n al e d e ll e I m p r e s e d i G e n n ai o 2011, Re g . Tr i b u n al e d i Re g g i o E milia N . 116 5 d e l 0 9 / 0 5 / 0 6

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPO’ 2011

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Politiche industriali ed abitative più verdi

L’Economia Verde a Reggio Emilia dal 3 al 6 marzo CONVEGNI: sostenibilità, risparmio energetico e benessere della persona in primo piano

WEB Progettoabitare.it il nuovo portale della sostenibilità e del benessere

ECOABITA Da marchio di certificazione a marchio di qualità

FINANZIAMENTI Contributi per rimuovere l’amianto




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Da oltre 50 anni i prodotti e i sistemi di isolamento termico per facciate Sto vengono sviluppati per soddisfare tutti gli standard di efficienza energetica, combinando perfettamente criteri di ecologia ed economicità. In tutto il mondo con l’impiego dei nostri sistemi di isolamento termico per facciate sono stati risparmiati 55 miliardi di litri di combustibile, pari a 150 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un contributo reale per la tutela dell’ambiente e della nostra salute. Prodotti e sistemi di isolamento per facciate Sto: coalizione giallo-verde per l’ambiente. www.stoitalia.it

Costruire con coscienza.


sommario

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MARZO 2011

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPO’ 2011: intervista ad Enrico Bini, Presidente di Fiere di Reggio Emilia

.... 7 GREEN ECONOMY: dal Rapporto Ervet risultati e prime indicazioni sul settore ...... 9 Ecoabita: da marchio di certificazione a marchio di qualità . ........... 11 Energia grigia ed architettura, istruzioni per l’uso ............ 13 PROGETTOABITARE.IT: il nuovo portale della sostenibilità e del benessere ........... 15 Dalla Regione contributi per rimuovere l’amianto e installare impianti fotovoltaici ................................... 17

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Supplemento al Numero di gennaio 2011 del Giornale delle Imprese, Reg. Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06.

Bios di Casalgrande Padana selezionato per l’ADI Design Index 2010

............................... 19 Laterizio: un settore che ha dato risposte concrete in tema di antisismica ed efficienza energetica..................... 21 Geotermia orizzontale: minor costo di installazione e maggior rendimento ........... 22 Ecovillaggio: un quartiere ad alta efficienza energetica . ...... 25 Frame&You: il nuovo brand presentato da I.R.S. spa ......... 27 Prodotti e sistemi di isolamento Come realizzare un impianto di climatizzazione con per facciate Sto costi di gestione ed impatto ambientale uguali a zero ......... 28 ni è Case prefabbricate in legno: Coalizione giallo-verde per l‘ambiente mbiente. una valida alternativa al laterizio? ........................ 30 e CFC, e. Sistema Aquapanel: libertà progettuale con la tecnologia costruttiva a secco ....... 31 Come ottenere elevati risparmi energetici ed idrici Da oltre 50 anni i prodotti e i sistemi di isolamento termico per facciateanche Sto vengono sviluppati soddisfare gli A standard di efficienza 33 in abitazioni nonper certificate in tutti classe .............. energetica, combinando perfettamente criteri di ecologia ed economicità. In tutto il mondo con l’impiego dei nostri sistemi di isolamento Accordo Mondoedile e Ziegelwerk Klosterbeuren ......... 34 termico per facciate sono stati risparmiati 55 miliardi di litri di combustibile, pari atra 150 milioni di tonnellate di emissioni di CO nell’atmosfera. Un contributo reale per la tutela dell’ambiente e della nostra salute. Illuminazione pubblica: il futuro nei lampioni a led ........... 35 Prodotti e sistemi di isolamento per facciate Sto: coalizione giallo-verde per l’ambiente.per www.stoitalia.it Rischio “Legionella” chi ha impianti con sistemi di ricircolo per l’acqua calda .............................. 37 group Perchè investire nella riqualificazione energetica? ............ 39 Baumit Open-Die Klimafassade: ideale per l’isolamento a cappotto . ...................... 40 Costruire con coscienza. Microcogenerazione: possibile anche nei piccoli edifici ........ 41 0536 940874 i nfo

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Le abitazioni ecocompatibili sono le uniche che non hanno avvertito la crisi

Enrico Bini: i risultati delle prime quattro edizioni sono stati davvero incoraggianti “È un’idea geniale, rivoluzionaria quasi, e allo stesso tempo talmente semplice da essere quasi incredibile. Eppure, quando abbiamo accettato la sfida, non tutti erano disposti a credere che si potessero coniugare sostenibilità ambientale delle costruzioni e business. Le cinque edizioni di Ecocasa & Ecoimpresa Expò dimostrano che avevamo ragione”. A confermare l’entusiasmo di Enrico Bini, presidente delle Fiere di Reggio Emilia, sulla manifestazione in programma al quartiere reggiano dal 3 al 6 marzo 2011 sono i segnali che arrivano dal mercato dell’edilizia, tanto privata quanto industriale: “Le abitazioni ecocompatibili, quelle pensate già con l’occhio rivolto ai parametri che la Comunità Europea imporrà a partire dal 2020, sono le uniche che non hanno avvertito una crisi che invece ha colpito molto duramente il settore nelle sue espressioni più tradizionali. Al di là di una nuova consapevolezza in materia di temi quali impatto ambientale ed energie rinnovabili, questa tendenza è dovuta alla qualità dei materiali e delle tecnologie di costruzione che garantiscono anche un comfort eccezionale e costi contenuti”. Costi che, in molti casi, possono essere parzialmente sostenuti da finanziamenti pubblici: “Proprio l’interazione tra pubblico e privato sarà l’argomento di alcuni dei dibattiti e dei seminari in programma in questa edizione di Ecocasa. Se, infatti, una manifestazione come questa ha potuto trovare terreno fertile per nascere e svilupparsi alle Fiere di Reggio

Emilia è anche grazie alla sensibilità nei confronti dell’argomento dimostrata dagli enti locali a tutti i livelli: dal Comune alla Regione”. E che tra Ecocasa & Ecoimpresa Expò e la Regione ci sia un rapporto consolidato lo si intuisce fin dal taglio del nastro: “Ad inaugurare la manifestazione

prime quattro edizioni di Ecocasa sono stati davvero incoraggianti, non solo perché abbiamo dato il via alla discussione su certe tematiche per primi in Italia, ma anche da punto di vista della risposta del pubblico. E senza grossi cambiamenti tra le ultime edizioni e quelle precedenti la

Ecocasa & Ecoimpresa Expo’

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPÒ: COME CONIUGARE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DELLE COSTRUZIONI E BUSINESS

Enrico Bini, Presidente di Fiere di Reggio Emilia

sarà Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde, edilizia della Regione EmiliaRomagna. Segnale tangibile di una collaborazione che va ben oltre la cortesia istituzionale”. Attenzione al rapporto con le istituzioni e agli aspetti ecologici della manifestazione, ma senza dimenticare il business: “I risultati delle

crisi del 2008. Basti pensare che solo nel 2010 abbiamo superato i 25mila visitatori, abbiamo avuto più di cento espositori, quasi duemila iscritti ai 25 convegni e seminari che si sono svolti durante i quattro giorni di apertura della manifestazione. Sono numeri forti, che puntiamo a migliorare ulteriormente nell’edizione 2011”.

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Dal Rapporto Ervet risultati e prime indicazioni sulla caratterizzazione del settore

GREEN ECONOMY: IN EMILIA-ROMAGNA 2 MILA IMPRESE, 230 MILA ADDETTI ED UN FATTURATO ANNUO DI OLTRE 61 MILIARDI Il fenomeno della Green Economy ha dato vita nel giro di pochi anni ad un vero e proprio settore di attività. Questo è ancora più evidente in Emilia-Romagna dove la Regione è fortemente impegnata per divenire sempre più verde. Più “verde” nelle politiche industriali, abitative, nel modo di produrre, nel modo stesso di vivere dei cittadini e nell’agricoltura, settore le cui imprese hanno un ruolo importante in questo processo. Tutto ciò emerge in modo chiaro dai dati del rapporto Ervet: quasi 2 mila imprese, circa 230 mila addetti, oltre 61 miliardi di euro di fatturato. “Il rapporto dice chiaramente – afferma Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde della Regione Emilia-Romagna – che conoscenza, innovazione, ricerca e qualità ambientale sono e saranno sempre più nei prossimi anni elementi chiave per competere. Noi crediamo fortemente – continua Muzzarelli – nella sfida dell’economia verde e nel solo 2010 gli investimenti della Regione sul versante della “green economy” hanno superato i 95 milioni di euro. E’ un impegno che trova riscontro e attuazione nella Rete regionale per l’Alta tecnologia (10 Tecnopoli in Emilia-Romagna, 50 laboratori al loro interno), per la quale stiamo investendo oltre 240 milioni di euro. L’economia verde è una realtà in Emilia-Romagna: in questo senso, le aziende che si

occupano di “Costruire con Classe”, per citare il titolo della vostra pubblicazione, hanno una grande importanza. La bioedilizia e l’efficienza energetica degli edifici – afferma Muzzarelli – hanno un ruolo chiave, e tra l’altro sono e saranno decisive per riuscire nell’obiettivo posto dal nuovo piano attuativo triennale

nuove Apea – continua Muzzarelli – i nostri imprenditori faranno impresa in aree produttive caratterizzate da una particolare qualità ambientale, superiore agli standard normativi, ottenuta nel rispetto dei principi di gestione sostenibile e dalla presenza di infrastrutture, dotazioni, impianti e accorgimenti gestionali che garantiscano elevate

Green Economy

Muzzarelli: crediamo fortemente nella sfida dell’economia verde

Gian Carlo Muzzarelli

del Piano Energetico Regionale: assicurare il rispetto degli obiettivi dell’Unione Europea, ovvero la riduzione del 20% dei consumi energetici entro il 2020. E’ questa convinzione, del resto, che ci ha convinto a destinare nel 2010 circa 26 milioni di euro per la riqualificazione energetica degli enti pubblici, 64 milioni di euro per le Aree produttive ecologicamente attrezzate (di cui 53 per progetti energetici e 11 per progetti di riqualificazione ambientale) e 5 milioni di euro per i progetti di filiera nel campo energetico ambientale. Grazie alle

prestazioni ambientali. In EmiliaRomagna, c’è sempre più interesse nel produrre, e più in generale vivere, in modo green, rispettando l’ambiente e traendo al contempo nuove opportunità di sviluppo. Nei prossimi anni – conclude Muzzarelli – concretizzeremo la rivoluzione verde, che diventerà pienamente la rivoluzione industriale del ventunesimo secolo.

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Un progetto nato nel 2005 che ha fortemente rinnovato la cultura del “costruire”

ECOABITA: SVILUPPO DEL MODELLO DI SOSTENIBILITÀ DIFFUSA L’esperienza Ecoabita è nata nel 2005 per iniziare un percorso mirato a sensibilizzare i vari attori dell’edilizia e dell’industria ad esso collegata ad un uso e progettazione più attenta dell’energia legata agli edifici. Il marchio, promosso da Acer Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e regione Emilia Romagna, hanno dato vita nel 2005 ad Ecoabita un progetto sperimentale per introdurre l’efficienza energetica degli edifici. Parliamo di questa esperienza con l’ing. Luigi Guerra, responsabile Ufficio Energia di Acer Reggio Emilia e l’ing. Alex Lambruschi, direttore di Ecoabita. “Con Ecoabita – afferma Lambruschi – è iniziato un percorso mirato a sensibilizzare i vari attori dell’edilizia e dell’industria ad esso collegata ad un uso e progettazione più attenta dell’energia legata agli edifici. L’iniziativa ha costituito il motore per un profondo rinnovamento culturale e professionale del territorio. Le attività di formazione, informazione ed aggiornamento delle varie maestranze, nonché dei cittadini e dei professionisti, ha fatto sì che già nel 2007 il territorio reggiano emergesse in ambito nazionale per interventi sull’efficienza energetica nelle ristrutturazioni (incentivi del 55% sulle ristrutturazioni previsto dalla finanziaria). L’azione di “ammodernamento” energetico – continua Lambruschi – è continuata negli anni e ha permesso anche alla regione EmiliaRomagna di supportare molto concetti tecnici contenuti nella delibera regionale (DAL RER 156/2008) di attuazione dell’efficienza e certifi-

cazione energetica regionale. Ora la sfida è l’ammodernamento del sistema Ecoabita che non deve solo perseverare nell’efficienza energetica degli edifici per la climatizzazione invernale, estiva e acqua calda, ma deve spingersi anche verso altri aspetti energetici e costruttivi degli edifici molto cari ai settori della green economy”. Quale l’evoluzione del progetto “Ecoabita”? “Il marchio di certificazione energetica – risponde Guerra – si sta trasformando in marchio di qualità dell’edilizia e questo permetterà di ampliare il campo d’azione. L’informazione, l’aggiornamento, e la formazione delle varie maestranze, il dialogo con le imprese nella continua ricerca di soluzioni e tecnologie per migliorare la sostenibilità (nel senso più ampio del termine) degli edifici stessi avrà una nuova fase anche nell’ottica di rilanciare l’economia locale. Nuovi parametri energetici ed ambientali per gli edifici, immobili ad energia quasi zero, uso delle rinnovabili a servizio delle unità immobiliari, nuove tecnologie costruttive (prefabbricazione, uso del legno, posa di impianti ed infissi evitando ponti termici) rappresentano lo start up del sistema per continuare nell’azione di crescita del territorio. Se queste sono azioni attuabili nel breve periodo – continua Guerra – la creazione di sinergie con il sistema creditizio e finanziario per il rilancio della ricerca e la sperimentazione legata alla green economy è il pensiero di azione attuale del sistema Ecoabita, che è anche impegnato in bandi nazionali ed europei di finanziamento per l’innovazione e la tecnologia legati al benessere e all’efficienza degli edifici. Si tratta –

Certificazione

Da marchio di certificazione a marchio di qualità

Il progetto è promosso da

conclude Guerra – di “un percorso necessario e virtuoso“ per rilanciare il territorio che ha fatto della sostenibilità e della green economy un motore di sviluppo”. 11


L’EMOZIONE DEL LEGNO, L’AFFIDABILITÀ DELLA TECNOLOGIA. PORTE E FINESTRE SISTEMA LIGNATEC 200

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Il parere dell’esperto

ENERGIA GRIGIA ED ARCHITETTURA, ISTRUZIONI PER L’USO

In ogni periodo della storia, l’architettura ha rappresentato la testimonianza concreta dell’incontro tra società, cultura e arte. In ognuna di queste opere s’individuano chiaramente le strategie compositive e tecniche, per garantire le migliori condizioni di vita possibili per l’epoca in cui furono progettate. L’invenzione della macchina a vapore e il suo progressivo miglioramento tecnologico hanno consentito di ottenere grandi quantità di energia in modo costante: ciò ha reso possibile passare da un’economia esclusivamente agricola, mirata alla sussistenza, ad un’economia del benessere. L’idea di una disponibilità infinita delle fonti energetiche ha condotto in seguito ad un uso sconsiderato dell’energia in tutti i settori della nostra vita modificando i rapporti umani ed economici, oltre all’equilibrio climatico. In architettura si sono costruiti edifici con un comfort artificiale indipendente dallo spazio e dalla forma, dal ciclo del sole, dalla natura. Uomo e architettura hanno progressivamente cominciato ad allontanarsi dal naturale stato delle cose senza accorgersene. Si è trascurato un tema antico, oggi straordinariamente attuale: sto parlando del rapporto tra architettura ed energia, che oggi non rappresenta più una scelta, ma una vera e propria necessità. Il rapporto “architettura energia” va affrontato liberandosi dalla retorica della tecnologia e della fisica tecnica. Sono questioni interessanti ma parziali e riduttive perché interpretano l’energia come una pura questione applicativa o, peggio ancora, come una pura questione di calcolo.

Concentrarsi sul calcolo annulla le idee, guardare alle sole questioni tecniche cancella il principio della qualità della vita. Il tema è molto più ampio: come possiamo ripensare l’energia nelle nostre abitazioni e quanto questa può essere influenzata dal progetto, che rappresenta la base di ogni processo costruttivo. Una parte notevole dei flussi di materiale e dei consumi energetici che ne derivano, sorge già durante

si dovrà pertanto orientare verso le continue trasformazioni della materia che rimangono completamente nascoste ai nostri occhi, abituati come siamo a vedere le cose misurabili e quantificabili. Prendiamo ad esempio la ceramica: con l’energia viene estratta l’argilla, con l’energia fabbricata la ceramica, poi montata nell’architettura, successivamente demolita e il macinato ritorna ad essere materiale da costruzione.

Architettura

di Andrea Rinaldi: Architetto, Direttore Centro Architettura Energia - Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara

Andrea Rinaldi

L’energia grigia può assumere valori, in edifici ad alta efficienza, fino a dieci volte superiori rispetto alla fase di gestione

la produzione, il trasporto e il riciclo di un materiale da costruzione: questa energia nascosta, che non vediamo, è definita “energia grigia”. In un momento in cui si sta ragionando su una rilevante riduzione dei consumi nella fase di gestione dell’edificio, l’energia grigia acquisisce un’importanza crescente. Questa energia può assumere valori, in edifici ad alta efficienza, fino a dieci volte superiori rispetto alla fase della gestione. La ricerca del progetto

Ogni volta che la materia cambia forma contiene in sé un potenziale di energia, su cui è necessario indagare. Questo rapporto tra la forma dei materiali e l’energia potenziale in essi contenuta porterà in un futuro non troppo lontano a diverse modalità di ideazione e costruzione dell’architettura.

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Styrodur® C è la lastra verde termoisolante di BASF che da oltre 40 anni è la soluzione migliore per un isolamento perfetto, nel pieno rispetto dell’ambiente. Garantita dal marchio di eco-efcienza del TÜV, è atossica, non contiene CFC, HCFC, HFC e soddisfa tutti i requisiti per isolare in modo eco-sostenibile. - Bassa emissività delle sostanze inquinanti riduzione di 6 tonnellate di CO2 ogni anno per abitazione - Risparmio energetico 2000 litri di combustibile per abitazione risparmiati ogni anno - Ciclo produttivo il consumo di risorse energetiche di produzione è minore rispetto ai beneci ambientali garantiti dal suo utilizzo.

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Collaborazione tra Keymedia Group, Fondazione Architetti di Reggio Emilia e “Centro Architettura Energia” dell’Università di Ferrara

PROGETTOABITARE.IT: IL NUOVO PORTALE WEB DELLA SOSTENIBILITÀ E DEL BENESSERE Molteplici sono i Portali web in Italia rivolti al mondo dell’edilizia. Tuttavia non sono presenti iniziative specificatamente rivolte al mondo dell’edilizia sostenibile, al risparmio energetico, alla salubrità ed al benessere. A colmare questa lacuna ci ha pensato Keymedia Group srl, azienda specializzata in progetti per lo sviluppo d’impresa e del territorio, che presenta ad Ecocasa &Ecoimpresa Expò 2011, il nuovo portale web www.progettoabitare.it Molteplici gli obiettivi che si pone l’iniziativa. Tra questi: • Affermare la cultura della sostenibilità, del risparmio energetico e del “vivere meglio”, incentivando l’uso di materiali salubri, naturali ed innovativi. • Presentare Progetti architettonici innovativi e sostenibili nonchè ricerche del mondo scientifico, • Agevolare gli studi di Progettazione e le imprese edili nell’individuazione delle migliori tecniche costruttive, dei materiali, delle aziende produttrici e delle dotazioni impiantistiche degli edifici. • Supportare l’azione di Istituzioni ed Enti pubblici per incentivare un nuovo modo di costruire, la realizzazione di quartieri ecosostenibili ed una nuova Edilizia Sociale. • Informare sulle iniziative (Convegni, Seminari, Corsi, Eventi) rivolte alla sostenibilità ed il benessere che si realizzano in Emilia-Romagna. Il Portale web ProgettoAbitare.it ha due importanti rubriche: la prima, realizzata in collaborazione con la Fondazione degli Architetti

di Reggio Emilia, riguarda l’illustrazione di progetti (relativi a edifici nuovi ed esistenti) con soluzioni innovative rivolte alla sostenibilità realizzati in Emilia-Romagna . La seconda rubrica, curata dal “Centro Architettura ed Energia” dell’Università di Ferrara, diretto dall’Arch.

meglio (in modo salubre e confortevole) rispettando l’ambiente e la persona. In questo contesto si inseriscono nuove linee di arredamento, di prodotti/impianti, coerenti con i principi sopra descritti, che in modo graduale si stanno affacciando sul mercato. Il Portale, che ha ottenuto

Andrea Rinaldi, sarà dedicata alla presentazione di Studi e Ricerche. ProgettoAbitare.it dedicherà poi uno spazio alle soluzioni riguardanti il “living”: ogni ambiente della nostra abitazione deve essere concepito scegliendo prodotti (mobili, elettrodomestici, accessori, ecc.) ed impianti per una casa in cui vivere

il patrocinio di molteplici Ordini e Collegi Professionali di Reggio Emilia (Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti) vuole divenire un importante strumento d’informazione ed aggiornamento per Progettisti, Tecnici ed operatori del settore.

web

L’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio di diversi Ordini e Collegi Professionali

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TRATTAMENTO DELLE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO IBATICI GROUP è una nuova realtà imprenditoriale formata da un pool di aziende specializzate in vari settori: - BONIFICA del CEMENTO AMIANTO - INSTALLAZIONE di COPERTURE - PORTONI e SERRAMENTI - OPERE MURARIE ed IMPIANTISTICHE IBATICI GROUP è stata volutamente concepita per soddisfare le esigenze di una clientela sempre più attenta alla qualità e all’ambiente ed offrire un unico referente come capo commessa per un servizio chiavi in mano.

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La Regione Emilia-Romagna ha aperto un bando per nove milioni di euro

CONTRIBUTI PER RIMUOVERE L’AMIANTO E INSTALLARE IMPIANTI FOTOVOLTAICI La Regione Emilia-Romagna ha stanziato nove milioni di euro per la rimozione dell’amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici attraverso un bando rivolto alle piccole e medie imprese emiliano-romagnole. Tra gli obiettivi del bando quello di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale favorendo la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici. Chiediamo a Mauro Carretti, Presidente di Studio Alfa, di meglio illustrarci le caratteristiche e le finalità del bando. “L’obiettivo del bando – spiega Carretti – non è solo quello di riqualificare, attraverso gli strumenti di sostegno finanziario, a livello ambientale gli edifici del mondo del lavoro che presentano coperture in amianto, ma anche di sostenere interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico. Tali interventi possono essere indirizzati su due fronti: sul fronte dell’autoproduzione di energia elettrica agevolando l’installazione di impianti fotovoltaici di nuova tecnologia e progettati per l’autoconsumo e sul fronte dei consumi legati alla climatizzazione sia invernale che estiva sommando alle agevolazioni nazionali già presenti anche un contributo a fondo perduto”. Quali aziende possono partecipare al bando e quale l’ammontare dei contributi? “Possono accedere ai contributi – risponde Carretti – le piccole e medie imprese aventi sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna

appartenenti alle categorie ATECO 2007 sezioni B-C-F-G-H-I-J-L-MN-Q-R-S (che siano attive e non si trovino in stato di liquidazione e/o in stato fallimentare, ed aventi una situazione di regolarità contributiva, oltre a rispettare le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e di tutela ambientale. Il regime di aiuto sarà per progetti non inferiori a 100.000,00 Euro e sarà comunque finanziabile per un

Mauro Carretti

importo massimo di 150.000,00 Euro”. Quali le modalità ed i termini di partecipazione? Le aziende – precisa Carretti – dovranno trasmettere domanda di contributo, tramite posta elettronica certificata e trasmissione della copia cartacea per raccomandata, pena la non ammissibilità delle stesse, nel periodo intercorrente tra il 1° aprile 2011 e le ore 16 del2 maggio 2011. Le aziende dovranno indicare le scelte di finanziamento che inten-

dono operare secondo le seguenti modalità: a) interventi di rimozione e smaltimento amianto + interventi di coibentazione degli edifici climatizzati + interventi per l’installazione e messa in esercizio di impianti fotovoltaici; b) interventi di rimozione amianto + interventi di coibentazione degli edifici climatizzati (con spese di installazione e messa in esercizio dell’impianto fotovoltaico totalmente a carico dell’impresa senza alcun contributo regionale); c) interventi di rimozione amianto + interventi per l’installazione e messa in esercizio di impianti fotovoltaici; d) interventi di rimozione amianto (con spese per l’installazione e messa in esercizio dell’impianto fotovoltaico totalmente a carico dell’impresa senza alcun contributo regionale). Le domande presentate saranno valutate essenzialmente in base ai risultati che gli interventi da realizzare avranno in termini di innalzamento della tutela ambientale, di risparmio energetico e di valorizzazione delle fonti rinnovabili.” Quale il ruolo di Studio Alfa nell’ambito del bando? “Studio Alfa – risponde Carretti –, grazie al proprio staff tecnico è in grado di supportare le aziende, nella richiesta di finanziamento e nella predisposizione dei progetti di carattere integrato richiesti dalla Regione Emilia-Romagna nonché nella predisposizione delle domande di autorizzazione, dei collaudi e delle perizie giurate di cui al presente bando”.

Qualificazione ambientale

Mauro Carretti (Studio Alfa) illustra le caratteristiche del bando

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Importante riconoscimento per Casalgrande Padana

BIOS, IL GRÈS PORCELLANATO CHE ELIMINA I BATTERI È STATO SELEZIONATO PER L’ADI DESIGN INDEX 2010 L’ Osservatorio Permanente del Design ADI ha selezionato per la pubblicazione sull’ADI Design Index 2010 il prodotto Bios Antibacterial Ceramics di Casalgrande Padana. L’ADI Design Index 2010 rappresenta il terzo e ultimo volume nel percorso triennale che raccoglie i selezionati per la XXII edizione del Premio Compasso d’Oro ADI. Il premio, che è divenuto negli anni il più prestigioso riconoscimento della qualità produttiva e progettuale di beni, servizi e sistemi del design italiano, in oltre cinquant’anni ha costruito la più grande Collezione Storica del Design, dichiarata nel 2004 “bene di interesse nazionale” (D.M. 22.04.2004). La selezione annuale è stata condotta su più di 2.000 prodotti presentati secondo una rigorosa metodologia di lavoro ed esclusivi criteri di merito dall’Osservatorio Permanente del Design ADI composto da circa 200 esperti, organizzati in commissioni che operano su tre diversi livelli: commissioni territoriali, commissioni tematiche, commissione di selezione finale. Questo importante risultato, conseguito con un prodotto ad alto contenuto tecnico-prestazionale, va ad aggiungersi ai numerosi premi e certificazioni di qualità ottenuti da Casalgrande Padana in cinquant’anni di attività. Riconoscimenti che testimoniano non solo l’impegno costante dell’azienda sul piano della ricerca e dell’innovazione, ma anche la sua particolare sensibilità nei confronti di temi quali la crescita consapevole, lo sviluppo sostenibile, la salvaguardia dell’ambiente e la responsabilità sociale d’impresa.

Premi & Riconoscimenti

Particolarmente utile per strutture sanitarie, asili, scuole, piscine e locali ad uso collettivo

Alcune applicazioni di Bios

Bios è una linea di piastrelle in gres porcellanato a tutta massa pienamente vetrificato con elevate proprietà antibatteriche, sviluppata sulla base di una ricerca effettuata in collaborazione con il Dipartimento di scienze Biomediche, sezione di microbiologia, dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Ne parliamo con Franco Manfredini - Presidente di Casalgrande Padana. “Il prodotto – spiega Manfredini – sottoposto a severe prove di laboratorio è risultato altamente efficace, in quanto capace di abbattere al 99,9% (valori inferiori al 90% non vengono nemmeno presi in considerazione dalla Comunità Scientifica) i quattro principali ceppi batterici: Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis, Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa. Questi batteri sono i principali responsabili delle infezioni che si registrano in ambito ospedaliero. Li abbiamo adottati come indicatori standard perché sono i più aggressivi e in alcuni casi risultano super resistenti anche agli

antibiotici. Questi risultati – continua Manfredini – documentati dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia testimoniano le straordinarie possibilità applicative del prodotto in tutti i campi di utilizzo dove siano richieste elevate prestazioni di igiene, pulizia, sicurezza e facilità di manutenzione, quali: strutture sanitarie, laboratori di ricerca, asili nido, scuole, piscine, impianti sportivi, centri benessere, spogliatoi, locali di servizio, cucine private e collettive, mense, ristoranti, industrie agro-alimentari, etc. Bios è disponibile in tutte le serie della linea Marmogres e può essere utilizzato anche in qualsiasi altro contesto abitativo dove si vogliano integrare le già notevoli caratteristiche tecniche del grès porcellanato di Casalgrande Padana con queste ulteriori proprietà. Anche sul piano estetico – conclude Manfredini – non esistono vincoli: finiture, colori e formati possono essere selezionati in funzione delle specifiche esigenze di progetto”.

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Ricerca & Sviluppo ed assistenza progettuale/cantieristica il vero valore aggiunto

Michele Destro (Gruppo Stabila): i consumi energetici estivi spesso non sono inferiori a quelli invernali Siamo coscienti che ad oggi la crisi non è ancora superata, forse “consapevolizzata” ma non completamente assorbita. Le forti trasformazioni di mercato e legislative degli ultimi anni hanno fatto vacillare molti equilibri ritenuti consolidati e quasi inamovibili soprattutto in ambito costruttivo ovvero nel settore dell’edilizia. Ne parliamo con l’ing. Michele Destro, Responsabile Area Tecnica di Gruppo Stabila (www.gruppostabila.it). “I cambiamenti sul fronte economico – afferma Destro – hanno avuto una particolare rilevanza soprattutto nella filiera “del costruire”, che dopo un primo momento di smarrimento ha reagito sul fronte aziendale. Consapevoli che la crisi non era di fatto congiunturale, abbiamo razionalizzato la capacità produttiva ed adottato, come necessario, un’attenta e selettiva politica di contenimento dei costi. Si è quindi – continua Destro – impostato il mercato futuro sulla qualità del prodotto e dell’organizzazione al servizio del prodotto medesimo: dunque capacità di investire per innovare. Anche se questo certamente non basterà. Il settore dovrà riprendere con convinzione il cammino delle aggregazioni industriali per conseguire la vitale razionalizzazione delle fonti produttive. Come in tutti i settori capital-intensive, l’imperativo del futuro sarà ottimizzare”. Come si pone il laterizio di fronte alle più importanti innovazioni legislative ovvero antisismica ed efficienza energetica? “Sul fronte normativo, in Italia, la

sismica e l’efficienza energetica – risponde Destro – hanno monopolizzato l’attenzione andando a mutare non solo le regole ma anche gli approcci della progettazione e della cantieristica. Nuovi sistemi di calcolo e nuovi limiti hanno di fatto scombinato gli automatismi di molti operatori del settore che, molto spesso, hanno trovato nel “laterizio” un valido sostegno. In questo il settore laterizio, oltre a prodotti che puntualmente rispondevano alle mutazioni legislative, ha dato prova di estrema valenza tecnica attraverso la consulenza, il supporto alla progettazione, l’assistenza in cantiere dove richiesto, ed i servizi post-vendita che hanno fornito ottimi e riconosciuti riscontri. Riscontri che sono stati recepiti anche a livello normativo, dove negli ultimi anni il laterizio ha creduto ed investito molto dando un’impronta fondamentale al settore Ricerca & Sviluppo soprattutto sul tema del risparmio energetico, introducendo nuovi prodotti e concetti quali la massa (inerzia termica), lo sfasamento e l’attenuazione, ormai entrati nel gergo quotidiano. Concetti che sono riusciti a correggere – continua Destro – un errore che immancabilmente si commetteva negli ultimi anni: identificare il risparmio energetico con il mero valore della trasmittanza termica (convinti che il parametro rappresentasse una condizione necessaria e

sufficiente per raggiungere l’obiettivo). Si è visto che non era cosi. Nel tempo ci si è resi conto che il tema richiedeva un’analisi più ampia sia in termini di fenomeni fisici sia nell’arco temporale da considerare. Prendere un po’ troppo fedelmente il modello dei paesi nord-europei ci ha portato a non valutare l’altra faccia della medaglia, il sole (ricordiamoci che nell’estate del 2006 i consumi energetici in Italia hanno superato quelli invernali). In questo, e non solo, il “Costruire in Laterizio” ha dato un fondamentale contributo per allineare il tiro”.

Laterizi

LATERIZIO: UN SETTORE EVOLUTO CHE HA DATO RISPOSTE CONCRETE IN TEMA DI ANTISISMICA ED EFFICIENZA ENERGETICA

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Utilizzabile per sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria (ACS)

Geotermia

GEOTERMIA ORIZZONTALE AD ESPANSIONE DIRETTA (DEX): MINOR COSTO DI INSTALLAZIONE E MAGGIORE EFFICIENZA RISPETTO ALLA TECNOLOGIA TRADIZIONALE Ogni Kw consumato per il funzionamento di una pompa geotermica equivale a 3/4 Kw di calore utile per la casa Per riscaldare le abitazioni esistono diverse soluzioni sul mercato. Nella scelta della giusta soluzione impiantistica, entrano in gioco diversi aspetti, come il costo di investimento, montaggio e manutenzione, la disponibilità dell’energia che alimenta l’impianto, l’affidabilità e la longevità del sistema, senza dimenticare il costo di gestione e soprattutto la qualità del comfort abitativo ottenuto. Tra gli impianti ad energie rinnovabili, la pompa di calore geotermica orizzontale DEX è utilizzabile ovunque, senza che ci siano terreni vocati, per tutto l’arco dell’anno, di giorno e di notte - contrariamente al sole ed al vento - e senza problemi di rifornimento - a differenza della biomassa. “Utilizzando un impianto geotermico, il calore della Terra diventa una fonte di energia naturale ed un alleato strategico per l’ottenimento di un comfort sostenibile e soprattutto economico” afferma Cesare Sirotti, titolare di Vitanova, specializzata nella consulenza e progettazione di edifici ecosostenibili e concessionario del marchio Sofath, azienda multinazionale francese presente nel settore della geotermia da oltre 25 anni. Come funziona il riscaldamento tramite pompa di calore geotermica orizzontale DEX? “Il principio del riscaldamento geotermico è oggi ben conosciuto.

La terra costituisce una formidabile riserva di calore, incessantemente rinnovata da sole, pioggia e dagli effetti del vento. Il principio della geotermia consiste nel recuperare le calorie presenti nel suolo per trasferirle nell’edificio. Questo calore è presente in tutti i terreni a poche decine di cm di profondità. Grazie alla geotermia, è possibile godere di un sistema di riscaldamento basato su tecnologie d’avanguardia che garantisca alte prestazioni e comfort. Il calore si diffonde in modo naturale ed omogeneo in tutto l’edificio ed è possibile modulare a volontà la temperatura di ogni locale. All’esterno, l’estetica del giardino non subisce alcun cambiamento. La gamma Caliane utilizza, per captare il calore del terreno, la ventennale ed affidabile tecnologia geotermica Sofath SINGLE DEX (Direct Expansion): in pratica un fluido frigorifero inserito nella captazione orizzontale sotto il giardino, che funge da evaporatore, e un circuito idraulico interno alla casa per la diffusione del calore. Quest’ultimo viene dunque prelevato dal suolo per mezzo di una rete di sensori in rame di qualità frigorifera, rivestiti in polietilene, a forma di serpentina, interrati nel giardino ad una profondità di circa 60/120 cm, su una superficie di dimensione sostanzialmente identica rispetto alla superficie da riscaldare (da 100 a 120%).

All’interno della casa, un sistema idraulico tradizionale a bassa temperatura (impianto a pavimento) o media temperatura (radiatori-fan coil max T 45°) provvede al riscaldamento della stessa. Questo sistema offre numerosi vantaggi rispetto a quelli tradizionali: no perforazioni, riduzione del 50% della superficie di captazione orizzontale, adozione di un fluido frigorifero ecologico R410/a ad elevate caratteristiche termodinamiche, rispettoso dell’ambiente riducendo le emissioni di CO2,compressore Scroll di ultima generazione, più performante e più silenzioso, produzione di ACS sanitaria a 65° attraverso circuito frigorifero speciale con bollitore da 300 lt, inversione frigorifera per gestire la climatizzazione estiva e – conclude Sirotti – riscaldamento della piscina attraverso uno speciale scambiatore frigorifero”.

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Il progetto immobiliare si sviluppa su un’area di sei ettari a Montale Rangone (MO)

ECOVILLAGGIO: UN QUARTIERE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA

L’Ecovillaggio di Montale Rangone, in provincia di Modena, è un progetto immobiliare che si sviluppa su un’area di circa sei ettari; è un quartiere concepito in base ad un approccio bioclimatico che unisce la tradizionale cultura dell’abitare ad una nuova e necessaria cultura della sostenibilità ambientale. Le prime abitazioni sono in corso di costruzione ed è prevista la consegna entro la fine dell’anno. Ecovillaggio è stato realizzato da un gruppo di lavoro interdisciplinare che dopo un’attenta analisi del territorio, delle condizioni climatiche e delle assonometrie solari, ha scru-

posizionate sui lati del parco, con un sistema “a corte interna”, per rendere qualitativamente migliore e più fruibile il verde comune. Altro elemento fondamentale del progetto è la luce. Luce utilizzata come fonte energetica in tutte le sue possibili applicazioni: pannelli solari termici, fotovoltaici, ma anche giardini d’inverno, logge areate d’estate e serre scaldate dal sole d’inverno. Ecovillaggio è concepito anche come un quartiere autosufficiente con servizi fondamentali per la comunità, come l’asilo nido Terramare, con ambienti progettati per ottenere la certificazione energetica in classe A,

logie più innovative per garantire le prestazioni energetiche richieste: impianti di riscaldamento a pavimento, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. Pompe di calore aria/acqua ad alta efficienza, inserite in impianti centralizzati, si occuperanno del riscaldamento e del raffrescamento. Inoltre, abbiamo installato un efficiente sistema di VMC (ventilazione meccanica controllata), tecnologia che consente di ottenere in modo continuo e controllato il ricambio d’aria necessario a far “respirare”

Progetti bioclimatici

Enertech coinvolta nella gestione impiantistica

A sinistra: Immagine di una palazzina in consegna entro il 2011 A destra: Un’immagine renderizzata dall’alto di Ecovillaggio

polosamente disposto i fabbricati all’interno dell’area oggetto dell’intervento. Il cuore di Ecovillaggio è sicuramente il parco attorno a cui si sviluppano tutte le residenze. Una progettazione bioclimatica non può prescindere dalle piante: la vegetazione rappresenta uno dei materiali biologici più importanti per controllare il clima degli spazi esterni e per questo motivo i progettisti hanno scelto il “verde” come elemento caratterizzante il progetto”. Le residenze (da villette monofamiliari ad edifici plurifamiliari) sono

come la “Piazza” su cui si affacceranno servizi commerciali e percorsi ciclopedonali immersi nel verde. Chiediamo a Paolo Cocconi di Enertech srl (tel. 0522-955037), a cui è stata affidata la gestione impiantistica della prima palazzina, quali tecnologie sono state messe in campo per ottenere edifici ad alta efficienza energetica. “Tutti gli edifici di Ecovillaggio sono ecocompatibili e riducono i consumi energetici al minimo. Da un punto di vista impiantistico, sono state messe in campo le tecno-

l’abitazione, agendo significativamente sulla riduzione dell’umidità relativa e sull’incremento del comfort abitativo. Infine – conclude Cocconi – è stato predisposto un efficace sistema di contabilizzazione dei consumi energetici con possibilità di controllo a distanza”.

www.ecovillaggiomontale.it info@ecovillaggiomontale.it tel: 059.216661 cell: 335689965 25


ISOLANTI ITALIANI É UN’AZIENDA DEL GRUPPO


I.R.S. spa di Campagnola Emilia (RE) si propone sul mercato con il nuovo “brand”

FRAME&YOU: L’AZIENDA PRODUTTRICE DI FINESTRE, PERSIANE, TAPPARELLE E PORTE VICINO A… CASA TUA! Una passione per i serramenti iniziata oltre 35 anni fa, quando Nardo Bonini decise di iniziare a produrre zanzariere. In pochi anni I.R.S. - questo è il nome dell’azienda - si è sviluppata rapidamente operando sia sul mercato nazionale che estero. Alla fine degli anni 90, con l’ingresso in azienda dei figli Simone ed Emiliano ai quali il padre aveva trasmesso questa passione, I.R.S iniziò il suo cammino nell’ambito dei serramenti producendo tapparelle in alluminio e acciaio coibentato. E’ in quel periodo che inizia una costante attività di ricerca e studio sulla progettazione di serramenti, componenti essenziali della casa, di quel luogo magico che ci coinvolge e avvolge allo stesso tempo, in cui realizziamo i nostri sogni. Nel 2010 la svolta. Viene presentato il nuovo brand “Frame&You” che contraddistingue oggi una vasta gamma di prodotti. Per saperne di più ne parliamo con il Direttore Commerciale, Alberto Anceschi. “L’impegno dell’azienda – afferma Anceschi – è innanzitutto quello di presentarsi sul mercato garantendo standard elevati di qualità, prodotti ecocompatibili, componenti che rispettino l’ambiente e, infine, innovazioni tecnologiche che migliorano il comfort delle abitazioni. La filosofia di Frame&You è quella di assicurare prodotti che coniughino perfettamente qualità ed estetica”. I vostri Prodotti sono in PVC. Quali le caratteristiche, anche rispetto alle politiche ambientali di questo materiale?

Serramenti

Qualità e Tecnologia al servizio di progettisti ed imprese edili

“Il PVC – risponde Anceschi – è una scelta efficiente ed ecologica. Da circa vent’anni, il PVC è uno dei materiali più studiati dal punto di vista dell’ecocompatibilità. Infatti gli studi di LCA (Life Cycle Analysis) confermano che la produzione del PVC e i suoi manufatti rispettano l’ambiente, proprio perché essendo composti per il 50% di materia prima rinnovabile (il sale) riducono il consumo e l’utilizzo di risorse naturali e le emissioni di CO2 anche nella fase di smaltimento. Con i serramenti in PVC realizzati da Frame&you è possibile poi ottenere sia un elevato isolamento acustico per un miglior comfort abitativo sia un efficace isolamento termico per grandi risultati in tema di risparmio energetico. I nostri serramenti, grazie ad anni di impegno nella ricerca, consentono di avere massima resistenza alle intemperie ed un’assoluta tenuta alle pressioni del vento”. Come si caratterizza la Vo-

stra offerta a livello di prodotti? “Frame&You – afferma Anceschi – è in grado di rispondere ad ogni esigenza di progettisti e costruttori, con una vasta gamma di prodotti: porte, finestre, scorrevoli, scuri, persiane, monoblocchi coibentati, tapparelle, accessori per automazioni e zanzariere, oltre a tutti gli accessori ad essi connessi. Su ogni prodotto il cliente può scegliere tra modelli diversi. Siamo in grado di fornire ai nostri clienti un servizio completo: vogliamo essere un punto di riferimento sul territorio emiliano, della bassa lombardia e del basso Veneto. Una realtà dove Progettisti, imprese edili ed anche consumatori finali possano trovare prodotti di qualità ed una qualificata assistenza. Ricordo – conclude Anceschi – che sul nostro nuovo sito web www. frameandyou.it è possibile reperire informazioni e schede tecniche sulla gamma dei nostri prodotti”.

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Grazie ad una progettazione avanzata che sfrutta le diverse energie rinnovabili

COME REALIZZARE UN IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE CON COSTI DI GESTIONE ED IMPATTO AMBIENTALE UGUALI A ZERO

Impianti di climatizzazione

Enertech illustra le tecnologie chiave di un possibile intervento

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Oggi è possibile progettare e costruire edifici dotati di impianti di climatizzazione con costi di gestione praticamente nulli ed un impatto zero sull’ambiente circostante. Vivere in un’abitazione che produce più energia di quanta effettivamente ne consuma non è più un’utopia, ma una realtà concreta anche nel nostro territorio. Come è possibile raggiungere questo risultato? Con una progettazione avanzata che utilizzi le nuove tecnologie in campo geotermico, fotovoltaico, solare termico, eolico, integrandole tra loro, per ricavare gratuitamente dall’ambiente l’energia necessaria al funzionamento dei nostri impianti. Ne parliamo con Fabrizio Ferretti di Enertech srl (www.enertechsrl. net), azienda reggiana specializzata nella realizzazione di impianti termoidraulici ad alta efficienza energetica. Quali tecnologie è possibile mettere in campo per costruire impianti a zero costi di gestione? “Lo sfruttamento di diverse fonti rinnovabili rappresenta la soluzione ideale. Un esempio fra tutti: sfruttare la tecnologia geotermica tramite una pompa di calore ad alta efficienza, riscaldare l’edificio mediante pannelli radianti a bassa temperatura e integrare l’impianto con pannelli fotovoltaici per ricavare l’energia necessaria al suo funzionamento”. La geotermia rappresenta quin-

di la tecnologia “cuore” dell’impianto a costo ed impatto zero? “Certamente – risponde Ferretti. La pompa di calore, geotermica o ad aria, rappresenta il motore dell’impianto di climatizzazione. Le pompe di calore non sono altro che macchine in grado di produrre, in virtù di un ciclo termodinamico, caldo e freddo in base alle nostre necessità. Un impianto geotermico dimensionato a regola d’arte è più sufficiente a garantire l’energia necessaria all’edificio, senza installare caldaie per il riscaldamento. In inverno solo il 25% dell’energia occorrente per riscaldare gli edifici proviene dalla rete elettrica: circa il 75 %, infatti, è ricavato dal terreno. Grazie allo sviluppo di sofisticate tecnologie – continua Ferretti – sono oggi disponibili sul mercato pompe di calore particolarmente efficienti caratterizzate da un COP (Coefficient of Performance) davvero elevato e superiore a quattro. Non tutti sanno che il COP indica il rapporto tra l’energia termica presa dall’ambiente e l’energia elettrica consumata: questo significa che per ogni kWh di energia assorbita la nostra pompa di calore ne restituisce, sotto forma di caldo o freddo, quattro all’ambiente. Un’unica macchina, quindi, in grado di assicurare il riscaldamento, il raffrescamento dell’abitazione, oltre alla produzione di acqua calda sanitaria. Altro aspetto da non sottovalutare è la vita media di una pompa di calore, che si stima essere pari ad

Pompa di calore geotermica

almeno il doppio delle vita media di una caldaia, con interventi di manutenzione praticamente inesistenti”. Elemento chiave di un impianto a costo zero è anche l’integrazione con un sistema solare fotovoltaico? Come scegliere la giusta tipologia di pannelli? “I pannelli fotovoltaici si distinguono, in base alla loro tecnologia di produzione, in pannelli al silicio mono o poli cristallino, pannelli al silicio amorfo, pannelli con tecnologia CIS. Maggiore è la purezza del materiale, maggiore è il rendimento in termini energetici. In genere, si va da un rendimento ottimale dei


ad esempio, diminuisce l’energia prodotta). In Italia, un impianto da 1 kWp produce mediamente una quantità di energia annua compresa tra i 1.000 (regioni settentrionali) e i 1.300 kWh (Sicilia e Sardegna)”. Alla luce del nuovo Conto Energia 2011-2013, quali sono gli incentivi per la realizzazione di un impianto ad energie rinnovabili? “Il 24 Agosto scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che regola le tariffe incentivanti da riconoscere alla produzione di energia elettrica ottenuta da impianti fotovoltaici che entreranno in servizio nel triennio 2011-2013. Il decreto prevede che possano beneficiare delle tariffe incentivanti gli impianti che entrano in esercizio a seguito di interventi di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento e che appartengano a 4 categorie: impianti solari fotovoltaici; impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative; impianti a

concentrazione; impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica. Per gli impianti solari fotovoltaici, è stata prevista un’incentivazione compresa, a seconda dei vari casi, tra 0,29 euro e 0,40 euro per ogni kWh di energia prodotta. Per impianti integrati con caratteristiche innovative, si intendono quelle installazioni che utilizzano moduli e componenti speciali espressamente realizzati per integrarsi e sostituire elementi architettonici. In tal caso – conclude Ferretti – è stata prevista un’incentivazione compresa tra 0,37 euro e 0,44 euro”.

pannelli al silicio monocristallino, che si aggira intorno al 15%, ad un più scarso rendimento dei pannelli in silicio amorfo (6%). La tecnologia CIS è una delle più innovative sul mercato: test di laboratorio mostrano un rendimento pari al 18% e a mio avviso rappresentano una scommessa per il futuro, una nuova strada per la costruzioni di moduli fotovoltaici economici ma efficienti”. Quanta energia elettrica riesce a produrre un impianto fotovoltaico? “La produzione elettrica annua di un impianto fotovoltaico è influenzata da una serie di fattori quali l’irraggiamento solare annuale del luogo in cui viene installato, l’orientamento, l’angolo d’inclinazione dell’impianto ed eventuali ombre temporanee, le prestazioni e la resa dei moduli fotovoltaici, dell’inverter e degli altri componenti dell’impianto. Senza dimenticare le condizioni operative dei moduli (con l’aumento della temperatura di funzionamento,

Vivere in una abitazione che produce più energia di quanta effettivamente ne consuma non è più un’utopia, ma una realtà concreta anche nel nostro territorio

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Tecnologia, comfort e risparmio energetico

CASE PREFABBRICATE IN LEGNO: UNA VALIDA ALTERNATIVA AL LATERIZIO

Case prefabbricate

Marini (Tecnocomfort Case): i tempi di realizzazione sono quantificabili in 3-4 mesi di cantiere ed i costi sono certi Le case prefabbricate in legno rappresentano una valida alternativa all’edilizia classica in muratura e in cemento. Rispetto alle abitazioni più tradizionali, consentono di avere costi certi e tempi di costruzione brevi e ben definiti. È un settore che, nonostante i pregiudizi iniziali, ha avuto negli ultimi anni anche in Italia un intenso sviluppo, in virtù di una grande libertà progettuale e costruttiva. Ma cosa s’intende con il termine “prefabbricato”? Ne parliamo con un esperto, Marco Marini, direttore commerciale di Tecnocomfort Case (www.tecnocomfortcase.it), azienda di Reggio Emilia con esperienza decennale nella realizzazione di case prefabbricate

cm. Esiste infatti un concreto guadagno di superficie abitativa rispetto alle costruzioni in muratura, grazie alle pareti dagli spessori contenuti ma altamente performanti. Le case prefabbricate in legno - continua Marini - rappresentano quindi la soluzione ideale per ottenere una casa confortevole e a basso consumo energetico”. Quali i principali elementi costruttivi alla base di una casa prefabbricata in legno? “I materiali, i componenti e gli impianti utilizzati nelle nostre abitazioni sono il frutto delle migliori e più moderne tecnologie presenti sul mercato. Gli elementi strutturali sono in legno lamellare per il metodo di costruzione “a telaio” e

di energia, ma può prevedere anche l’installazione e la realizzazione di impianti geotermici, solare termici, fotovoltaici e di micro-cogenerazione. L’impianto elettrico viene deciso e progettato con il cliente, offrendo un supporto tramite operatori specializzati in grado di consigliare le soluzioni più opportune”. Esistono vantaggi tangibili anche in termini economici? Ci può dare qualche indicazione sui tempi di realizzazione? “Le nostre case prefabbricate consentono di risparmiare denaro e tempo in fase di costruzione, garantendo prestazioni uniche in termini di robustezza e comfort precisa Marini. L’obiettivo è quello di consegnare al cliente un prodotto

Intervento “Le ville del Sole” a Bagno (Reggio Emilia)

in legno. “Un edificio prefabbricato - afferma Marini - altro non è che una struttura/involucro scomposta nelle pareti e nei principali elementi costruttivi (solai, travi, tetto), appositamente creati per moduli in fabbrica, con l’obiettivo di essere assemblati e rimontati in cantiere realizzando un’abitazione finita e compatta. Il legno è un materiale naturale, ecologico, biodegradabile, con una grande elasticità, capacità portante e resistenza strutturale. Una parete in legno spessa 25 cm isola quanto una parete in muratura spessa 60 30

in pannelli X-Lam (pannelli di legno di abete incollati ad assi incrociati) per il metodo costruttivo “a pannello pieno”, entrambi sicuri ed antisismici. Gli isolanti utilizzati nelle intercapedini, come la lana di roccia o la fibra di legno, hanno ottimi coefficienti di trasmittanza termica ed acustica. L’impianto di riscaldamento è costituito da pannelli radianti in bassa temperatura, a pavimento o a parete. Per quanto riguarda l’impianto idrico/sanitario, Tecnocomfort Case utilizza caldaie a condensazione a basse emissioni e a consumi ridotti

con il massimo risultato in termini di qualità-prezzo - consumo energetico. Grazie all’elevato isolamento termico dell’involucro edilizio, che posiziona le nostre abitazioni in classe A, il fabbisogno energetico dell’edificio sarà minimo. I tempi di realizzazione, in funzione dell’alto grado di prefabbricazione, sono in genere quantificabili in 3 mesi di lavoro”.


Una valida alternativa ai materiali più tradizionali

SISTEMA AQUAPANEL®: AMPIA LIBERTA’ PROGETTUALE GRAZIE ALLA TECNOLOGIA COSTRUTTIVA A SECCO

Gli interventi di isolamento termico sugli edifici esistenti possono riguardare un’ampia parte della struttura del fabbricato: dalle facciate ai soffitti, dai controsoffitti alle contropareti. Esistono vari metodi per realizzare l’isolamento interno ed esterno: l’isolante può essere collocato, rispetto all’involucro, esternamente (a cappotto), in intercapedine o interamente integrato nelle pareti esistenti. Il sistema Aquapanel®, sviluppato da Knauf, offre a tecnici e progettisti una valida alternativa ai materiali tradizionali e un’ampia libertà espressiva, grazie alla tecnica costruttiva a secco. Ne parliamo con Alessandro Mattioli di Sofit (www.sofitsnc.it), azienda di Casalgrande (Reggio Emilia) specializzata nell’installazione e nella posa in opera di sistemi ad alte prestazioni per l’edilizia sostenibile e l’isolamento termico. “Aquapanel® ha aperto una nuova prospettiva nella realizzazione di nuovi edifici e nella ristrutturazione di immobili esistenti, siano essi ad uso residenziale o commerciale”, spiega Mattioli. Quali gli ambiti di applicazione di questo innovativo sistema costruttivo? “Aquapanel® – risponde Mattioli – è una tecnologia che può essere applicata con successo per il rivestimento di facciate esterne (outdoor) e per pareti e contropareti interne (indoor). Aquapanel® Outdoor è un prodotto ideale per la ristrutturazione di facciate, cornicioni, parapetti, controsoffitti di porticati, zoccolature perimetrali, rivestimenti di canne fumarie e per tutte quelle applicazioni

Isolamento

Mattioli (Sofit): ideale per il rivestimento di facciate esterne e per pareti e contropareti interne

Alcune realizzazioni con Aquapanel® Outdoor

per le quali si richiedono elevate prestazioni di resistenza alle sollecitazioni meccaniche e resistenza all’acqua. Aquapanel® Indoor, invece, consente di realizzare spazi e ambienti interni di qualunque tipo e dimensione: è possibile realizzare pareti, contropareti e soffitti in ambienti umidi o bagnati come saune, piscine e centri benessere dove le lastre di gesso non potrebbero essere utilizzate con la stessa efficacia. Permette di realizzare pareti leggere e di poco ingombro, garantendo al tempo stesso una posa rapida e sicura”. Che tipo di materiali compongono il sistema Aquapanel®? “Il sistema è essenzialmente costituito da Aquapanel Cement Board – spiega Mattioli – una lastra in cemento Portland ed inerti minerali, rinforzata con un tessuto in fibra

di vetro rivestita di cemento. E’ un prodotto in grado di affrontare le situazioni “più estreme” in esterno come in interno: pioggia, umidità, agenti atmosferici, shock termici e gelo. La lastra Aquapanel®, sia nelle piccole rifiniture che in opere più complesse, lascia al progettista la più ampia libertà espressiva, grazie alle sua caratteristiche strutturali che la rendono di fatto multifunzionale. Aquapanel® Outdoor, rappresenta la soluzione alternativa ai più tradizionali cappotti esterni per facciate, l’adeguata scelta di materiali isolanti, da inserire nell’intercapedine realizzata dalla struttura metallica di sostegno, permette infatti di ottenere valori di isolamento termico ed acustico estremamente elevati e adattabili ad ogni tipo di muratura esistente”.

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Il pannello fotovoltaico Luxferov, una maggiore resa energetica reale

www.luxferov.it


Grazie ad accorgimenti e razionalizzando l’utilizzo degli impianti

COME OTTENERE ELEVATI RISPARMI ENERGETICI ED IDRICI ANCHE IN ABITAZIONI NON CERTIFICATE IN CLASSE A Hydrocontrol ha realizzato, dopo un apposito studio, un progetto che consente, mediante interventi semplici riguardanti per lo più la gestione del sistema di automazione abitativo, notevoli risparmi nei consumi energetici ed idrici. Ad illustrarlo è Franco Menozzi, titolare dell’azienda. “L’attenzione su materiali e tecniche di costruzione – afferma Menozzi – spesso porta a sottovalutare gli aspetti che consentono di razionalizzare i consumi”. Il progetto che è stato realizzato vede la realizzazione di un’abitazione utilizzando le normali tecniche di costruzione definite in classe energetica “C”, per non generare un incremento nei costi di costruzione. “Il progetto – continua Menozzi – focalizza lo studio e la realizzazione di interventi semplici che grazie alla gestione del sistema di automazione abitativo incrementano notevolmente i risparmi nella gestione energetica ed idrica aumentando il comfort. Gli interventi hanno previsto – spiega Menozzi – per la realizzazione degli impianti di riscaldamento l’utilizzo di un impianto a bassa temperatura con generatore termico a condensazione ad alto rendimento ATAG. E’ previsto un impianto di riscaldamento a pavimento e non corpi scaldanti ad alta temperatura (termo arredo) per non perdere i vantaggi della condensazione. Ad integrare l’impianto è previsto per le zone bagno, che necessitano in alcuni momenti di maggior calore, l’inserimento di corpi scaldanti ad emissione di infrarosso che generano un calore salutare senza movimento di aria e polvere negli orari di

utilizzo. Il sistema di riscaldamento è coadiuvato, nei periodi più freddi, da una stufa a pellet. Il circuito sanitario per la produzione di acqua calda ha previsto l’utilizzo di un ricircolo (per ridurre i consumi di acqua) gestito da un sensore di flusso e dal controllo di temperatura sul ritorno per il funzionamento della pompa a velocità variabile. Il sistema di automazione, verificando le abitudini giornaliere, attiva il sistema di ricircolo solo nel periodo di effettivo utilizzo. Al raggiungimento della temperatura desiderata viene interrotto il funzionamento, l’utente può attivare dei ricircoli extra attivando semplicemente l’apertura di un rubinetto. Nella zona lavanderia è stato inserito un pannello radiante IR con installazione a soffitto utilizzato come essiccatoio, l’utente decide il tempo di asciugatura in base al bucato steso ottenendo dei risultati simili al naturale irraggiamento solare”. E per quanto riguarda l’impianto idrico? “L’acqua – risponde Menozzi – è parte fondamentale nell’abitazione ed abbiamo previsto un innovativo processo di trattamento HPureNF che grazie alla separazione selettiva elimina la presenza delle sostanze indesiderate sia per il nostro organismo che per gli impianti in modo da ottenere un’ acqua pura, sicura e piacevole sia per l’uso di cucina, per il ba-

gno e per gli elettrodomestici. Tale accorgimento riduce l’utilizzo dei detersivi e consente di eliminare le bottiglie dell’acqua da bere; inoltre il sistema non utilizza nessun tipo di rigenerante (sale etc…) producendo uno scarico riutilizzabile nell’irrigazione. Il programma di automazione controlla il processo di purificazione avvisando l’utente nelle manutenzioni, verificando sempre la qualità e controllando eventuali possibili perdite nel circuito idraulico. Tutte le rubinetterie dell’abitazione sono di tipo a risparmio idrico”. Circa l’impianto elettrico quali gli accorgimenti? “Il progetto – risponde Menozzi – prevede anche la gestione di parte dell’impianto elettrico per creare un punto di sicurezza e controllo dell’abitazione monitorando anche i cicli di accensione dell’illuminazione esterna e riducendo l’intensità delle luci a led con il passare delle ore. Il sistema di automazione – conclude Menozzi – è integrato con un modulo WEBSERVER che permette il controllo e la visione della abitazione sfruttando la connessione internet tramite GPRS o ADSL.

Gestione idrica

Franco Menozzi (Hydrocontrol) illustra il suo Progetto Abitativo


Siglato recentemente dal noto Consorzio Reggiano

ACCORDO TRA MONDO EDILE E ZIEGELWERK KLOSTERBEUREN

Murature

Ad Ecocasa saranno in mostra i nuovi blocchi della famosa azienda tedesca produttrice di laterizi

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Nuova partnership per Mondo Edile, consorzio reggiano che raggruppa importanti aziende del territorio con l’obiettivo di promuovere un’edilizia sostenibile e una cultura del risparmio energetico. Recentemente è stato chiuso un accordo con ZIEGELWERK Klosterbeuren, storica azienda tedesca produttrice di laterizi dal 1805. Un grande risultato per Mondo Edile, che testimonia la volontà di investire in una crescita qualitativa delle soluzioni architettoniche realizzate, puntando sulla scelta di materiali ad alte prestazioni energetiche e termoisolanti. Costruire edifici ecosostenibili è una delle grandi scommesse ingegneristiche dei nostri tempi. Il laterizio rappresenta ancora oggi il materiale più utilizzato nei cantieri, sia nella realizzazione di unità residenziali che in opere più complesse, soddisfacendo le più recenti e severe normative antisismiche. I mattoni in laterizio costituiscono la base di un “costruire ecologico” e a basso impatto ambientale. Sono creati con materiale naturale - creta, argilla, sabbia ed acqua - e, oltre ad una lunga durata, possono essere riutilizzati come sabbia di mattoni o materiale da riciclaggio. Il laterizio è un materiale inerte e, avendo una composizione 100% minerale, non rilascia alcun tipo di allergene. E’ pertanto la soluzione ideale per la progettazione di ambienti salubri e per il raggiungimento di un adeguato benessere abitativo. Ziegelwerk produce oggi oltre 200 tipi di blocchi in laterizio ad alte prestazioni. Numeri importanti per

Thermoplan M27

l’azienda che di fatto è una delle più grosse fornaci al mondo. In occasione di Ecocasa & Ecoimpresa Expò, mostra convegno sull’edilizia sostenibile e sul risparmio energetico che si terrà a Reggio Emilia dal 3 al 6 marzo 2011, Mondo Edile presenterà due nuovi prodotti, Thermoplan S9 e Thermoplan MZ7. Thermoplan S9 è un blocco rettificato di 249 mm di altezza ed uno spessore variabile da 30 a 42,5 cm. Ha un valore di trasmittanza della parete pari a U= 0,20 (con intonaco) ed è adatto per case a basso consumo energetico, perché non necessita di ulteriori sistemi isolanti termoacustici. Thermoplan MZ7 rappresenta invece un laterizio rivoluzionario sul mercato. Riempito con lana di roccia, può garantire importanti risultati in termini di isolamento termico, acustico e protezione antincendio.

La lana di roccia, infatti, isola non solo dal calore e dal freddo, ma anche dal rumore e il suo impiego idrofobo, permette che il muro sia resistente ad alti tassi di umidità. I mattoni forati rettificati di Klosterbeuren sono su entrambi i lati, al di sotto e al di sopra del prodotto, levigati esattamente al millimetro. Questa tecnica offre mattoni di misura esatta, garantendo una precisa posa in tempi di lavorazione ridotti. Costruendo con mattoni rettificati si riduce l’utilizzo della malta del 95% - e di conseguenza anche l’acqua che viene utilizzata per miscelare - diminuendo l’umidità nel muro in costruzione.


La vita media di una sorgente luminosa a led è di circa 50.000 ore

ILLUMINAZIONE PUBBLICA: IL FUTURO SARA’ NEI LAMPIONI A LED

La tecnologia LED (Light Emitter Diode) rappresenta una nuova frontiera nel settore dell’illuminazione. Il LED è un semiconduttore (diodo) che emette luce al passaggio della corrente elettrica attraverso una giunzione di silicio, opportunamente trattata. Al contrario delle normali lampade, il led è assolutamente privo di filamento interno, e questa sua peculiarità gli permette di avere una durata e un’affidabilità maggiore rispetto alle vecchie tecnologie. Da circa tre anni SEI srl, azienda specializzata nell’installazione di impianti fotovoltaici, è impegnata in un progetto di ricerca che prevede lo sfruttamento delle tecnologie di illuminazione a led alimentate da fonti rinnovabili, come l’energia solare e quella eolica. Ne parliamo con Ennio Fantini, titolare dell’azienda. Perché la scelta della costosa tecnologia led? “Sicuramente sarà la tecnologia del futuro – spiega Fantini. Basta pensare che la vita media di una sorgente luminosa a led è molto lunga (circa 50.000 ore), considerando che una lampada ad incandescenza tradizionale ha un’aspettativa di vita inferiore alle 1.000 ore e una lampada a scarica dura normalmente dalle 8.000 alle 10.000 ore. I costi sono ancora alti – precisa Fantini – perché la tecnologia led è nuova sul mercato. E’ normale pertanto aspettarsi un aumento di efficienza degli apparecchi led nel prossimo futuro, a cui corrisponderà anche una diminuzione dei prezzi dei singoli prodotti”. In che cosa consiste il vostro progetto di ricerca? “Abbiamo deciso di applicare la tecnologia led ai dispositivi di illumi-

nazione pubblica, mettendo in campo la nostra esperienza nel settore delle energie rinnovabili. Applicando moduli fotovoltaici o un generatore eolico ad un lampione, riusciamo a trasformare gratuitamente il sole e il vento in energia elettrica. Questa energia viene accumulata in batterie agli ioni di litio e addirittura sotto forma di idrogeno in apposite bombole. Di notte – continua Fantini – “peschiamo” l’energia accumulata per accendere un proiettore a led di ultima generazione. Ci tengo a precisare che questo sistema è completamente autonomo e non necessita di nessun collegamento alla rete elettrica, con un risparmio economico sul lungo periodo senza precedenti”. Può farci qualche esempio concreto? Avete già installato lampioni a led sul territorio? “Certamente – risponde Fantini. Particolarmente indicato per parcheggi, aree verdi pubbliche e private è il lampione STUD Mareco. L’apparecchio, costituito da 16 led ad alta luminescenza su cui sono state montate particolari lenti che amplificano ed indirizzano correttamente il fascio luminoso, garantisce - unitamente al modulo fotovoltaico da 43Wp ed alla batteria agli ioni di litio installati - un considerevole risparmio, sia in termini di energia elettrica, che di emissioni di CO2 in atmosfera. Un altro dispositivo è il lampione fotovoltaico a foglie con tracker, originale nel design e ottimo da un punto di vista prestazionale. Una delle peculiarità del prodotto è proprio la realizzazione e l’installazione di un modulo fotovoltaico su un dispositivo a foglia in acciaio inox. L’apparecchio è costituito da

Illuminazione pubblica

Potranno essere abbinati a moduli fotovoltaici o generatori eolici

Lampione fotovoltaico/eolico a foglie con traker

20 led che permettono, insieme ai 3 moduli fotovoltaici da 21Wp ed al generatore eolico ad asse verticale (opzionale), una significativa diminuzione dei costi energetici di gestione dell’impianto”.

Lampione fotovoltaico Stud Mareco 35



Un fenomeno diffuso che occorre prevenire

RISCHIO “LEGIONELLA” PER CHI HA IMPIANTI CON SISTEMI DI RICIRCOLO PER L’ACQUA CALDA Negli ultimi tempi stiamo assistendo al moltiplicarsi di iniziative volte ad affrontare il problema sempre più complesso dello sviluppo biologico all’interno delle reti di distribuzione idriche e alle implicazioni di carattere sanitario che da esso prendono origine. D’altro canto l’acqua potabile non è certamente un sistema sterile dal punto di vista microbiologico, quanto piuttosto un sistema vivo caratterizzato dalla presenza di microrganismi in grado di sopravvivere ai comuni trattamenti di potabilizzazione. In questi ambienti la maggior parte dei batteri possiede una spiccata tendenza ad aderire alle diverse superfici e ad interagire con i principali materiali utilizzati per le tubazioni. Nelle reti di distribuzione idriche, i microrganismi generalmente sono presenti in concentrazioni trascurabili e comunque non tali da presentare un problema per il consumatore; ben più pericolose sono quelle situazioni in cui questi microrganismi, seppur in concentrazioni modeste, vengono introdotti all’interno dei circuiti di distribuzione di acqua sanitaria, dei circuiti di condizionamento ed umidificazione ovverosia in tutti quegli impianti idrici che rappresentano veri e propri “bacini artificiali” in grado di promuoverne l’accrescimento. Uno di questi batteri è la Legionella Pneumophila, su cui si sono concentrati gli studi degli esperti del settore negli ultimi anni. “Nei circuiti per la produzione e distribuzione dell’acqua calda sanitaria – spiega Marco Piccinini di Romani & C. (tel. 0522-515792), azienda specializzata nel trattamento acqua

e rivenditore ufficiale del marchio Cillichemie Italiana – la Legionella Pneumophila prolifera e si moltiplica poiché la temperatura che viene mantenuta si trova nell’intervallo ideale per la crescita del microrganismo. La consueta presenza di incrostazioni calcaree e corrosioni costituisce un ambiente ideale nel quale annidarsi. La diffusione della Legionella ha luogo soprattutto laddove l’acqua calda viene distribuita con sistemi in

ricircolo. Il problema risulta pertanto accentuato in strutture pubbliche e private quali ospedali, case di cura, grandi alberghi, dove è pressoché indispensabile l’adozione di tali sistemi per poter mantenere la temperatura dell’acqua entro i 45°C a tutte le utenze”.

Che tipo di soluzioni è possibile mettere in campo per la bonifica degli impianti idrici? “L’eliminazione della Legionella da un impianto infettato può essere effettuata con tecniche diverse – afferma Piccinini. Quella che sta dimostrando maggiori risultati, dal punto di vista della facile messa in opera, gestione e del basso rapporto costo/prestazioni, è l’utilizzo di soluzioni stabilizzate di perossido d’idrogeno e argento (Cillit-Allsil), un prodotto inodore, insapore e che non altera le caratteristiche chimicofisiche dell’acqua. L’applicazione può seguire due diverse impostazioni: prevenzione e risanamento. Prevenzione significa dosare all’acqua il Cillit-Allsil sin da impianto

Impianti idrici

Le soluzioni per avere un’acqua microbiologicamente pura

nuovo, per impedire che il batterio possa colonizzare l’impianto. Nel caso di impianti già in uso e colonizzati, oltre ad operare la sanificazione dell’impianto, è necessario predisporre un’azione di rimozione progressiva dei depositi presenti e contrastare la formazione di incrostazioni e corrosioni. Unitamente al Cillit-Allsil, si doserà un prodotto a base di polifosfati (Cillit-55), compatibile con le acque destinate al consumo umano in grado di svolgere tali azioni”.

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Alla luce del nuovo Conto Energia e della Finanziaria 2011

PERCHE’ INVESTIRE NELLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI Lo storico dell’architettura Reyner Banham, scriveva nel suo saggio “The Architecture of wall-temperature Environment”, libro datato 1984, “..per chiunque sia disposto a pagare la conseguente bolletta per l’energia consumata, è ora possibile vivere in qualsiasi tipo o forma di casa piaccia in qualsiasi parte del mondo venga in mente..”. Un’importante citazione apre la nostra intervista al geom. Dino Mattioli, titolare dello Studio MBI EnergiE s.r.l, azienda che da oltre 30 anni si occupa di progettazione termotecnica e, che negli ultimi 10 anni, si è sempre più rivolta allo studio e alla progettazione di impianti innovativi a basso consumo energetico. Perche conviene investire nella riqualificazione energetica degli edifici? “Il nuovo Conto Energia e la proroga per il 2011 del bonus fiscale del 55% e del 36% per interventi di ristrutturazione edilizia ad alto risparmio energetico sono una testimonianza di una maggiore sensibilità da parte dell’opinione pubblica e degli organi istituzionali verso queste tematiche. I punti di maggior interesse per imprese e privati – spiega Mattioli – sono gli interventi sull’involucro edilizio, cioè le murature esterne, i pavimenti, i soffitti, le coperture e le finestre; gli interventi di riqualificazione complessiva dell’edificio; l’istallazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda e gli interventi di sostituzione totale o parziale di impianti di climatizzazione, riscaldamento, etc”. Che tipo di consulenza può offrire lo studio MBI Energie?

Riqualificazione energetica

Valutazioni tecnico-economiche dello Studio MBI EnergiE

“La sola consulenza tecnicoimpiantistica non basta. E’importante offrire al cliente una valutazione economica precisa dell’investimento da effettuare, prendendo in considerazione tutte le variabili che determinano la spesa da sostenere. Naturalmente assumono valenza economica anche le migliorie in termini di benessere apportate dalla riqualificazione energetica”. Mattioli spiega, dati alla mano, costi e risparmi della messa in opera di un intervento di riqualificazione energetica per chiarire come tale valutazione sia effettuata e i criteri quindi utilizzati. “L’intervento – afferma Mattioli – è caratterizzato da una coibentazione delle strutture opache e trasparenti disperdenti, dall’installazione di un impianto geotermico con pannelli radianti a pavimento caldo/freddo, l’installazione di pannelli solari termici e l’installazione di pannelli fotovoltaici. I dati riportati in tabella mostrano che il maggiore investimento necessario per la riqualificazione energe-

tica rientra dopo l’ottavo anno e che da quell’anno in poi si ha un notevole risparmio economico (quindi un guadagno) derivante dal minor consumo energetico; risparmio non generabile da una ristrutturazione standard (isolamento strutture opache e trasparenti, installazione caldaia a condensazione e installazione pannelli solari termici). “Importante per la clientela è anche valutare il differenziale tra l’investimento nell’impianto di riqualificazione energetica e un normale investimento bancario. Un investimento in BOT con tasso al 1,8-2%, non potrà mai rendere tanto quanto l’investimento effettuato nell’impianto. Raggiunto il punto di pareggio, il risparmio si trasforma in guadagno perché diminuiscono drasticamente i costi del consumo energetico”.

www.mbienergie.it 39


Pannelli traspiranti che proteggono dal freddo e dal caldo

BAUMIT OPEN-DIE KLIMAFASSADE: LA SOLUZIONE IDEALE PER L’ISOLAMENTO A CAPPOTTO

Termoisolamento a cappotto

Un sistema certificato applicabile sia ai nuovi che ai vecchi edifici

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Un isolamento termico ottimale mantiene i muri esterni caldi d’inverno e freschi d’estate, riduce le spese di riscaldamento e aiuta a risparmiare limitando i consumi energetici. I fattori essenziali per un clima abitativo interno confortevole sono una temperatura ambientale compresa tra 19 e 22°C ed un’umidità relativa del 40-60%. Per questi motivi il termoisolamento costituisce parte integrante della progettazione generale di un immobile, in un’ottica economica, sanitaria ed ecosostenibile. Azienda leader nel campo dei materiali da costruzione, Baumit realizza ormai da decenni prodotti per facciate e sistemi di termoisolamento a cappotto. Una ricerca e uno sviluppo costante ha permesso di creare una nuova generazione di prodotti per il termoisolamento, che uniscono il comfort abitativo al risparmio energetico: Baumit open Die klimafassade. Con il sistema traspirante Baumit open KlimaFassade, l’azienda ha sviluppato un sistema di termoisolamento a cappotto dotato di certificazione ETAG 004 e adatto sia per la realizzazione di nuovi edifici e la ristrutturazione di vecchi immobili, che per il semplice ripristino di una facciata. D’altra parte, il risanamento termico del corpo di un edificio offre anche un’occasione per togliere di mezzo errori strutturali e creare un habitat piacevole in termini di comfort e di benessere. Ogni giorno, all’interno di un’abitazione, è necessario espellere all’esterno fino a 10 litri di vapore

acqueo. Baumit open KlimaFassade fornisce un’importante contributo, in quanto i sistemi open con pannelli Baumit open e Baumit open Reflect sviluppano lo stesso valore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo (≤ 10) di una muratura in laterizio. Baumit open-die KlimaFassade sfrutta al meglio le risorse della natura. I milioni di bollicine d’aria imprigionati nei pannelli open formano infatti uno speciale cuscinetto isolante. Grazie a quella sostanza termoisolante naturale che è l’aria, Baumit open-die KlimaFassade assicura una temperatura perfetta delle pareti esterne. La più recente evoluzione della famiglia traspirante open è il nuovissimo pannello Baumit open® Reflect - die KlimaFassade. Con una conducibilità termica di = 0,031 W/mK, è traspirante come un mattone, si integra perfettamente alla muratura e le conferisce un potere termoisolante del 23% superiore rispetto ai tradizionali sistemi in polistirene (EPS). Questo si traduce nella possibilità di avere, a parità di potere isolante, pannelli di minor spessore. Baumit open® Reflect-die KlimaFassade grazie alle sue innovative caratteristiche assicura un isolamento eccezionale sia rispetto al freddo dell’inverno che rispetto al calore dei mesi estivi. Negli edifici di nuova realizzazione, sistemi di termoisolamento a cappotto efficienti evitano la formazione di ponti termici e riducono i consumi energetici. Un buon termoisolamento non si ripaga solo d’inverno: infatti mentre nella

Un’applicazione di Baumit Open Die Klimafassade

stagione fredda i muri vengono mantenuti caldi, d’estate il sistema Baumit open funge da impianto di climatizzazione. I muri esterni bene isolati, non si riscaldano più eccessivamente, le stanze rimangono piacevolmente fresche. Senza il consumo aggiuntivo di energia degli impianti di climatizzazione.


Una nuova via per il risparmio energetico

I SISTEMI DI MICROCOGENERAZIONE POSSONO ESSERE UTILIZZATI IN CASE O PICCOLI EDIFICI

Termoidraulica Chierici (www.chierici.it ) è un’azienda che opera con sistemi avanzati nell’ambito della climatizzazione degli edifici, particolarmente attenta ad ogni evoluzione del settore. Rientrano in tale ambito i Sistemi di cogenerazione. “La cogenerazione – spiega Chierici – è la produzione combinata di più energie, solitamente energia elettrica e termica, ma può essere anche elettrica e frigorifera, termica e frigorifera, o addirittura elettricatermica-frigorifera (in questo caso si parla di trigenerazione). In un impianto convenzionale di produzione di singola energia, ad esempio elettrica, l’energia chimica del combustibile viene trasformata in energia termica con la combustione, e la forza prodotta (sia essa meccanica o termica) produrrà l’elettricità. Il calore di scarto della combustione (acqua calda) viene in buona parte disperso nell’ambiente, con un rendimento nell’ordine del 40-50%. Se tale energia dispersa la recuperiamo per usi di riscaldamento ecco che otteniamo la produzione combinata di due energie (cogenerazione appunto) con una efficienza di produzione che può essere anche dell’85%. Sino ad alcuni anni fa – continua Chierici – la cogenerazione era solo di taglia medio grande, e quindi il trasporto dell’energia alle utenze comportava un’ingente perdita nella distribuzione appunto, quindi la diffusione di tale tecnologia era giustificabile quasi esclusivamente su complessi industriali che permettevano la produzione e l’utilizzo in loco o a poca distanza. Ora in commercio si trovano macchine di piccola e piccolissima taglia, ad uso persino domestico, in modo

da annullare o quasi la dispersione di energia nel trasporto dalla produzione al consumatore. Il frutto di tale tipologia di macchine è detto “microcogenerazione” o “generazione distribuita”. Le potenze elettriche vanno dai pochi Kw ai Mw e la realizzazione di piccole unità di quartiere o similari permette di allungare il funzionamento dell’uni-

Particolare di un impianto di microcogenerazione

tà di produzione (cogeneratore) che avrà quasi sempre necessità di funzionare grazie alla richiesta costante di energia da parte di alcune utenze. Con la microcogenerazione domestica è possibile, ed è consigliabile, dimensionare l’unità di produzione combinata (micro G.H.P.) su una soglia di potenza termica di costante e sicura necessità (una sorta di

zoccolo di consumo da soddisfare costante) per poi integrare il necessario che il cogeneratore non soddisfa con una caldaia a condensazione, garantendo in questo modo che il G.H.P. funzioni il più a lungo possibile per produrre energia elettrica e termica. Sono in fase finale di sperimentazione e se ne sono viste le “pre-serie”, anche piccole unità di cogenerazione con motore Stirling e caldaietta a gas integrata, inseriti in un “contenitore”uguale a una caldaia murale da appartamento, che producono 1.1 KW elettico e 5.5KW termici con il ciclo Stirling a condensazione, e abbinato un bruciatorecaldaia supplementare da 24 KW termici per le punte di richiesta. Un altro vantaggio della cogenerazione e della microcogenerazione, in particolare, è che non vi è necessità di adeguare gli impianti in cui sono da inserire, perché funzionano niente di meno che con il metano o il gpl o gasolio che alimentano le “vecchie”, come tipologia, caldaie esistenti. Non ultimo aspetto è che il “cogenerare” è una fonte energetica sicura come la produzione, al contrario di altre fonti rinnovabili che in mancanza di energia primaria (sole, vento, ecc.) non producono energia, e quindi hanno bisogno di una produzione aggiuntiva. Quindi l’ammodernamento e il miglioramento della prestazione energetica degli impianti, soprattutto, in un paese come l’Italia – conclude Chierici – che si è svegliato solo ora per affrontare “seriamente” il problema energetico, può essere di facile percorribilità con la micro cogenerazione.

Climatizzazione

Gianluca Chierici (Termoidraulica Chierici) ci illustra le caratteristiche di questi impianti

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