costruire con classe magazine

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FEBBRAIO 2009

ECOCASA ECOIMPRESA EXPO‘09 Supplemento al Giornale delle Imprese, aut. del Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06

PRESENTI I PRINCIPALI ATTORI ITALIANI DEL SETTORE

ACER

L’utilizzo della domotica e delle nuove tecnologie nell’edilizia pubblica

ECONOMIA E AMBIENTE BINOMIO VINCENTE Reggio Emilia capitale dello sviluppo sostenibile

STUDIO ALFA La progettazione delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate

COSTRUIRE CON CLASSE La guida per costruire e ristrutturare la tua casa

ECOIMPRESA PARK Consulenza, progettazione, servizi e modelli di sviluppo







sommario

FEBBRAIO 2009

ECOCASA & ECOIMPRESA ‘09: una “vetrina“ nazionale sui nuovi materiali e sulle tecnologie per un’edilizia sostenibile

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10 Supplemento al Numero di gennaio 2009 del Giornale delle Imprese, aut. del Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06.

i nfo DIRETTORE RESPONSABILE: Ottavio Margini COORDINAMENTO REDAZIONE: Valentina Margini, Chiara Caselli, Elena Del Rio, Michael Montanari GRAFICA: Monica Fornaciari Filiberto Guatteri STAMPA: Tecnograf srl, Reggio Emilia AREA COMMERCIALE: info@kmg.it Tel. 0522 52.10.33 EDITORE: Key Media Group srl Via Settembrini, 12/1 42100 Reggio Emilia www.keymedia.it

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ACER: l’edilizia pubblica, l’utilizzo della domotica e delle nuove tecnologie per ridurre i consumi di energia

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ECOIMPRESA PARK: consulenza e servizi per le aree produttive del futuro

........................................... 13 ECOIMPRESA PARK: le APEA - i possibili modelli di sviluppo..... 15 SEI srl sperimenta prototipi di concentrazione solare a “specchi”. 17 CORMO: le finestre per una casa ad alta efficienza energetica. . 18 Come sfruttare le fonti di energia presenti nell’aria, nell’acqua e nel terreno

. ....................................... 23 Occorre riqualificare gli impianti di riscaldamento............ 25 I vantaggi della cogenerazione........................... 27 La scelta del laterizio: inerzia termica e biocompatibilità. ...... 29 Perché scegliere un impianto di micro-cogenerazione a condensazione

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Riqualificazione energetica degli edifici: indispensabile analizzare il sistema-impianto 33

.................................... Dal rubinetto acqua pura, naturale o gassata................ 35 Il sole in Italia può soddisfare il bisogno pro-capite di acqua calda

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INSERTO COSTRUIRE CON CLASSE: la Guida per costruire o ristrutturare la tua casa con soluzioni ad alta efficienza energetica



Un modo nuovo di concepire l’edilizia

Ecocasa & EcoImpresa ‘09: una “vetrina” nazionale sui nuovi materiali e sulle tecnologie per un’edilizia sostenibile imprese di esporre le più avanzate tecnologie di costruzione e di impiantistica. Le imprese, infatti, che dimostrano di essere attente al mercato ed alle tematiche ambientali – al centro dell’attenzione delle Società più avanzate – risentiranno certamente in misura minore della fase di recessione che stiamo vivendo, che ha colpito in particolare il settore dell’edilizia. Di particolare rilievo è poi il Programma di convegni e seminari realizzati a “latere“ della manifestazione che vede la partecipazione di esperti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. I numeri confermano, poi, il crescente interesse nei confronti EcoCasa & Ecoimpresa Expò: “La manifestazione è, dal suo esordio nel 2007, cresciuta ogni anno sia dal punto di vista dei metri quadrati di superficie espositiva - che sono nel tempo raddoppiati - sia per il numero di visitatori. Un segnale non solo che il settore individuato dalle Fiere di Reggio è vincente, ma soprattutto che la capacità organizzativa e imprenditoriale del nostro quartiere fieristico è in grado di attrarre espositori e visitatori anche in un ambito innovativo come questo. Sono convinto” – conclude Bigi – “che EcoCasa & Ecoimpresa

Ecocasa è giunta alla sua terza edizione ed in pochi anni è diventata una manifestazione di riferimento nel campo del risparmio energetico e dell’edilizia sostenibile. Ne parliamo con William Bigi, neo presidente ed amministratore delegato delle Fiere di Reggio Emilia. “La manifestazione” – ci illustra Bigi – “da questa edizione è nazionale ed ha cambiato denominazione: si chiama Ecocasa & Ecoimpresa Expò. Oltre infatti a riguardare l’edilizia civile si rivolge anche agli edifici del mondo del lavoro. Ecocasa & Ecoimpresa Expò” – continua Bigi – “ha per Fiere di Reggio Emilia un’importanza strategica. Il nostro obiettivo è di far crescere, anno dopo anno, questa manifestazione che propone un modello nuovo di concepire l’edilizia, nonché soluzioni innovative ed eco-sostenibili. La manifestazione si rivolge ad un territorio molto vasto e mette in risalto le tecniche costruttive più idonee per il clima presente nella pianura padana. Sono convinto” – prosegue Bigi – “che una manifestazione come Ecocasa & Ecoimpresa Expò sia fondamentale, soprattutto in un momento difficile per l’economia come questo. Proponendosi come vetrina che affronta i temi nuovi, legati ai bisogni di risparmio energetico, di ricerca di energie alternative e rinnovabili, offre alle aziende ed alle famiglie gli strumenti per affrontare la crisi da una doppia angolazione. Da un lato fornisce soluzioni per la riduzione dei costi di gestione degli edifici e dall’altro consente a molte

La manifestazione

Al via il nuovo Salone per l’impresa

William Bigi Presidente e Amministratore Delegato Fiere di Reggio Emilia

Expò sia uno strumento efficace per fornire alle aziende del territorio le risorse per fronteggiare meglio la crisi e presentarsi sul mercato da protagonista in un settore certamente in crescita ed in notevole sviluppo”.

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Housing sociale e domotica: i temi dei convegni promossi da ACER

Convegni & Seminari

EDILIZIA PUBBLICA: L’UTILIZZO DELLA DOMOTICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE PER RIDURRE I CONSUMI DI ENERGIA

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Potenzialità e sviluppo di un mercato ad alta efficienza energetica e nuovo abitare per salvaguardare il benessere delle persone In Europa più del 40% dei consumi energetici e delle emissioni nocive sono prodotti dagli edifici. Il settore residenziale e quello pubblico, inoltre, rappresentano insieme circa l’80% dei consumi e delle emissioni nocive ed esiste un potenziale di risparmio energetico stimato intorno al 30%. Nel 2009, anno del meeting di Copenhagen per il rilancio degli accordi di Kyoto, dopo l’approvazione del pacchetto energia e clima elaborato dall’Unione Europea e in attesa del rilancio della nuova direttiva europea sugli edifici, il settore dell’edilizia pubblica offre l’opportunità per lo sviluppo di un mercato dell’efficienza energetica in funzione della qualità dell’abitare. Questa opportunità è stata recepita dalla stessa Commissione Europea, che ha recentemente approvato un piano di rilancio economico in cui il settore dell’edilizia sociale rappresenta un elemento chiave, trainante e risolutivo. Per questo motivo, una parte dei fondi strutturali (FESR) sarà dedicata a misure che favoriscano l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili anche nel settore dell’edilizia. Queste priorità spingono verso una nuova rivoluzione industriale che rappresenta una necessità, un’opportunità di rilancio dell’economia basata sull’innovazione, su nuovi prodotti e su nuove tecnologie. Un’opportunità e una scelta

La sede di Acer

obbligata, anche perché l’efficienza in parte si autofinanzia. Una nuova economia basata sul risparmio ed il responsabile utilizzo delle risorse naturali. Necessità di risparmiare energia e nuove esigenze avvertite dalla popolazione europea: diventa così indispensabile analizzare, a fianco del risparmio energetico, anche l’insieme delle tecnologie messe a disposizione per fare sì che la casa sia sempre più a misura d’uomo. “A misura d’uomo” è infatti la parola d’ordine di questo scorcio di secolo: diventa quindi indispensabile ripensare al tema dell’abitare elaborando un nuovo concetto di casa che parta dai profondi cambiamenti sociali degli ultimi anni e dall’aumento dell’età della popolazione per rispondere efficacemente alle esigenze delle

persone anziane e non solo. ACER Reggio Emilia, che da tempo si occupa di garantire “una casa per tutti”, è promotore delle nuove e mutate esigenze di tutte quelle persone che avvertono la necessità di trascorrere il proprio tempo libero in abitazioni confortevoli e pratiche, divenute luogo primario di identità. In questo senso, grande sostegno è dato dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ITC) e dalle metodologie di progettazione, come le norme wel_hops, volte proprio a favorire una migliore qualità dell’abitare. Questi ed altri gli argomenti trattati nel convegno organizzato dalla rete regionale delle ACER (venerdì 27 febbraio dalle ore 15) per sviluppare il potenziale del settore edilizio pubblico e nel convegno


organizzato da ACER Reggio Emilia (sabato 28 febbraio dalle ore 11) per promuovere una concezione di abitare che sia a misura d’uomo. Nel primo convegno si parlerà delle novità introdotte a livello europeo nel rilancio della direttiva edifici (EPBD), dell’evoluzione della normativa italiana, dei fondi strutturali europei a supporto delle misure di efficienza energetica e per gli investimenti in energie rinnovabili e delle politiche della Regione EmiliaRomagna in campo energetico. Nel convegno dedicato alla dimensione dell’abitare si approfondirà il tema del nuovo e diverso modo di abitare delle persone anziane e delle tecnologie ed applicazioni per assistere, monitorare e rendere sicuro l’ambiente domestico. Durante i due convegni, poi, saranno presentati ed illustrati casi concreti di applicazione delle tecnologie e delle metodologie di progettazione oggetto della discussione. Tra i relatori: Roberto Moneta (Ministero dello Sviluppo Economico), Julien Dijol (Policy Co-ordinator CECODHAS), Morena Diazzi (Direttore Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo, della Regione Emilia Romagna), Anna Maria Pozzo (Direttore Area Tecnica Federcasa,– progetto TACKOBST e buone pratiche presentate da Aziende di Social Housing), Arch. Alessandro Tugnoli (ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA), Prof. Ing. Ilaria De Munari (Università di Parma), Arch. Assunta D’Innocenzo (segretario generale Associazione Abitare e Anziani), Marco Corradi (Presidente ACER Reggio Emilia e responsabile progetto Power House Europe del CECODHAS) e Ing. Roberto Capra (responsabile del Servizio Energia di ACER).

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Ecoimpresa Park: Consulenza, Progettazione e Servizi

Le future Aree Produttive devono essere orientate alla Sostenibilità ed alla Competitività

Migliorare la qualità della vita, del lavoro e dell’ambiente, nonché uno sviluppo sostenibile del sistema produttivo è uno degli obiettivi primari non solo di tutte le Amministrazioni locali ma sempre più anche del mondo delle imprese. Da molti anni all’estero si parla di Ecologia Industriale: lo strumento per raggiungere e mantenere lo sviluppo sostenibile. A livello italiano, la progettazione, la realizzazione e la gestione di Aree produttive orientate alla sostenibilità ed a una maggiore competitività è un tema relativamente nuovo. Sono di recente attuazione le prime norme che sono intervenute sul tema, in un contesto privo fino ad un decennio fa di un quadro legislativo di riferimento. Il primo passo è stato compiuto in Italia con l’introduzione del concetto di Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA) (Decreto Bassanini,) che sta diffondendosi rapidamente in diverse Regioni e Province italiane. In tale contesto diventa fondamentale l’attuazione di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate e la riqualificazione/riorganizzazione di Aree Produttive esistenti. Per intervenire in tali ambiti occorre un programma complesso di azioni coordinate e razionali che consentano il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate devono poter essere progettate e gestite tenendo conto di molteplici fattori quali: a) la salubrità e igiene dei luoghi di lavoro;

Ecoimpresa

Soluzioni e possibili modelli di sviluppo

b) la prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno; c) lo smaltimento e recupero dei rifiuti; d) il trattamento delle acque reflue; e) il contenimento del consumo dell’energia e al suo utilizzo efficace; f) la prevenzione, controllo e gestione dei rischi di incidenti rilevanti; g) un’adeguata e razionale accessibilità delle persone e delle merci. Inoltre, dette Aree devono essere per le imprese più funzionali, meglio organizzate nei servizi e rispondere alle esigenze di economicità e competitività dell’attuale siste-

ma economico. Per raggiungere tale obiettivo occorre un insieme di competenze e servizi che si devono integrare tra loro. Keymedia Group, Società specializzata in Progetti per lo Sviluppo d’Impresa e del Territorio (ha già attuato i progetti “Costruire con Classe” e “Keymedia Project”) unitamente ad importanti Partner ha realizzato all’interno della manifestazione un apposito spazio denominato Ecoimpresa Park.

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Intervista a Mauro Carretti, Presidente di Studio Alfa, sulle future aree produttive

logiche ecc.”. Ci sono dei vantaggi reali da parte delle aziende che si insediano? “Si” – risponde Carretti. “Infatti a fronte delle maggiori spese di progettazione e di costruzione di un’area ecologicamente attrezzata rispetto ad un area normale, stimate su casi reali attorno al 25%, si può pensare di recuperare tali extracosti nella successiva fase di gestione in un arco temporale di circa 5 anni”. Da chi sono gestite le aree produttive ecologicamente attrezzate? “Le APEA” – continua Carretti – “prevedono la figura del gestore, che può essere pubblico, privato o pubblico e privato assieme. In talune forme di gestione è comunque necessario definire, per le aziende che si insediano, regole certe fin dall’inizio sulla politica di gestione dell’area, al fine di perseguire gli obiettivi economici anzidetti.” Che tipo di controlli sono previsti nelle aree produttive ecologicamente attrezzate? “Il gestore definisce le attività di monitoraggio ambientale e le priorità di misura, tuttavia a fronte di un’area produttiva ecologicamente attrezzata viene altresì definito un comitato di controllo che vigila sulla correttezza delle scelte, degli obiettivi ambientali e può essere costituito da enti pubblici come ARPA, o Comuni interessati, qualora non coinvolti nel comitato di gestione, o dalle associazioni di categoria che hanno lo scopo di tutelare l’ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini”.

Mauro Carretti Presidente di Studio Alfa

Ad Ecocasa & Ecoimpresa Expò 2009 vi è un Padiglione che riguarda gli edifici del mondo del lavoro. All’interno del padiglione è stata realizzato Ecoimpresa Park: un’area dove sono presenti imprese che possono fornire importanti servizi alle future Aree Produttive chiamate APEA. Cerchiamo di saperne di più parlandone con Mauro Carretti, Presidente di Studio Alfa. Cosa sono le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate? “Sono aree” – risponde Carretti – “per lo più sovra comunali di tipo nuovo o esistenti che godono dei seguenti principi ispiratori: - elevati contenuti tecnologici ed ambientali (reti telematiche trasmissione dati, imp. di riciclo delle acque, autosufficienza energetica, ecc.) - corretta localizzazione rispetto al sistema infrastrutturale (strade/ferrovie, sistema intermodale, ecc.) - idonei interventi sulla salute e sulla sicurezza (comfort acustico, basso inquinamento atmosferico, impianti antincendio, ecc.)”. Come è possibile raggiungere gli obiettivi prima descritti? “Attraverso una più capillare attività di progettazione” – spiega Carretti – “soprattutto di tipo interdisciplinare (urbanisti, tecnici ambientali, esperti di mobilità ed economisti) e con un maggior impegno da un punto di vista della costruzione dei lotti e degli edifici in quanto si rendono necessarie opere ambientali importanti come le vasche di laminazione delle acque, gli impianti energetici, l’acquisto delle reti tecno-

Ecoimpresa

APEA: occorre una progettazione soprattutto di tipo interdisciplinare (urbanisti, tecnici ambientali, esperti di mobilità ed economisti)

Che vantaggi traggono i comuni quando arriveranno a non gestire più le aree industriali? “Diciamo” – conclude Carretti – “che si sgraveranno di ingenti preoccupazioni e di significativi costi riguardanti la gestione delle reti, la logistica legata allo sgombero neve, al taglio dell’erba fino alla manutenzione stradale, in quanto il tutto rimarrà in capo al gestore dell’area. Sembra doveroso pensare che a fronte di tale scelta le amministrazioni possano quindi pensare ad una riduzione degli oneri di urbanizzazione”.

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L’importanza di investire nel campo delle energie rinnovabili

FUEL-CELL: UNA NUOVA FRONTIERA PER IL RISPARMIO ENERGETICO

più sconosciuti. Due anni fa abbiamo costruito il nostro prototipo di concentrazione solare a specchi, con cui intendiamo dimostrare che in un unico apparecchio con dimensioni ragionevolmente contenute possiamo avere, sia produzione di energia elettrica sia produzione di acqua calda, con indubbi benefici per l’utente finale, in termini economici e di impatto visivo. La fonte energetica solare (ma anche l’eolica e la micro idrica) ha il grosso vantaggio di essere gratuita, ma presenta il problema di non essere programmabile nel tempo: l’energia elettrica che possiamo ricavare, da un impianto fotovoltaico, eolico o micro idroelettrico, sarà intermittente. La nostra ricerca, inoltre, si è indirizzata verso le fuel-cell o celle a combustibile. Ci siamo chiesti se ci fosse un’alternativa alle batterie tradizionali in piombo per “livellare” i buchi presenti quando non abbiamo disponibile l’energia rinnovabile. La cella a combustibile è un generatore elettrochimico in cui, in linea di principio, entrano un combustibile (tipicamente idrogeno) e un ossidante (ossigeno o aria) e da cui si ricavano corrente elettrica continua, acqua e calore. Queste apparecchiature sono in grado di accumulare parte dell’energia prodotta, ad esempio dalla conversione fotovoltaica, in energia chimica sottoforma di idrogeno, partendo da semplice acqua demineralizzata (il passaggio energia elettrica/chimica ha un rendimento del 75 % circa). E’ possibile anche riconvertire l’energia chimica ancora in elettrica con rendimenti che, a seconda delle fuel-cell utilizzate, possono variare dal 35% al 45%”. Avete fatto una valutazione dei possibili vantaggi della fuel-cell?

Conversione dell’idrogeno in energia elettrica con fuel-cell

“Ogni tecnologia ha pro e contro, ed anche questo sistema di accumulo non ne è esente. Se l’energia elettrica di partenza viene generata sfruttando fonti rinnovabili, i due prodotti di scarto che avremo alla fine dell’intero processo saranno acqua demineralizzata ed un minimo di energia termica, mentre le emissioni di CO2 saranno pari a zero. Gli aspetti negativi possono riguardare il lato economico: il prezzo è ancora molto elevato”.

Nonostante la pesante crisi economica che stiamo vivendo, le energie rinnovabili rappresentano probabilmente uno dei settori in espansione nel prossimo futuro: tutto sta nella volontà dell’Italia di tener fede agli impegni presi in ambito europeo. Il nostro paese, infatti, ha promesso a Bruxelles di portare la quota delle energie rinnovabili, sul totale delle fonti, dal 7% a un più ambizioso 17% entro il 2020. “Purtroppo l’attuale incertezza dei vari comparti industriali, l’acuta crisi degli istituti bancari e la pubblicazione di normative poco cristalline legate al settore fotovoltaico, rischiano di affossare sul nascere un settore come quello delle rinnovabili che in altri paesi europei o internazionali è visto come uno dei pochi volani in grado di far ripartire l’economia”, afferma Alessandro Fantini di Sei srl (tel. 0522-679448), azienda specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici civili ed industriali. “Per uscire da questa “impasse” credo occorra uno sforzo sia dei legislatori, che dovrebbero impegnarsi nel dare maggiori certezze sulle normative vigenti in materia di energie rinnovabili, sia degli operatori del settore che dovrebbero operare in questo mercato in modo ineccepibile e soprattutto concentrarsi sull’attività di Ricerca & Sviluppo, per sperimentare nuove tecnologie”. Ci sono attività particolari sulle quali vi state focalizzando? “Il mondo delle energie alternative ha sempre rappresentato per noi una vera passione che ha necessitato, e necessita tutt’ora, di un continuo sforzo in termini economici e non solo. Per questo motivo stiamo sondando campi legati al mondo delle rinnovabili finora abbastanza inesplorati e ai

Impianti & Tecnologie

Sei srl sperimenta prototipi di concentrazione solare “a specchi”

Impianto stand-alone con accumulo tradizionale e ad idrogeno

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Da Cormo le finestre per una casa ad alta efficienza energetica

Infissi

Oltre alle caratteristiche tecniche fondamentale è una corretta posa in opera

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Nella nostra cultura “abitare” significa rifugiarsi in un luogo protetto e confortevole e di conseguenza sentiamo il bisogno di una casa ben isolata dove sia possibile gestire la temperatura, l’umidità, l’aerazione e l’illuminazione. Nella misura in cui controlliamo gli scambi tra ambiente interno ed esterno, possiamo migliorare la vivibilità contro le insidie di un clima che si fa ogni giorno più imprevedibile. Il nostro fabbisogno energetico dipende in massima parte da combustibili fossili in rapido esaurimento, di cui subiamo l’estrema incertezza di mercato, quindi investire nelle case a basso consumo è la prima arma per difendersi dai rincari. Alla parola “inquinamento” siamo abituati ad associare l’immagine delle ciminiere o del traffico congestionato; in realtà il riscaldamento ed il raffrescamento degli ambienti abitativi incide moltissimo sulle emissioni, addirittura più che il settore industriale o i trasporti. In questo contesto, quale funzione deve svolgere una finestra? Quando pensiamo ad un serramento ben isolato è intuitivo immaginarlo prima di tutto esente da spifferi. Tecnicamente significa scegliere buone classi di permeabilità all’aria secondo la UNI EN 12207: le classi sono quattro, dalla peggiore 1, alla migliore 4. Un serramento in classe 4 di permeabilità è stato sottoposto ad un test di pressione e ha presentato perdite ritenute tollerabili in riferimento alla sua superficie (meno di 10 m3/ hm2 per 600 Pascal di pressione). Ovviamente si tratta di un’indicazione molto parziale: nulla viene detto sulla durabilità della prestazione, o quel che è peggio, sulla permeabilità del giunto con la parte muraria realizzato in opera che risulta deter-

minante al fine di ottenere un buon risultato e pertanto deve essere particolarmente curato. La posa in opera diventa a tutti gli effetti una fase di produzione, che risponde agli stessi requisiti di qualità, con la sola particolarità di essere esterna allo stabilimento. A questo proposito assume un’importanza determinante la sigillatura da effettuarsi oltre che sul perimetro esterno del telaio fisso anche in battuta e sul traverso di fondo in appoggio a soglia e davanzale. Questo accorgimento consente di ottenere ottimi livelli di isolamento sia acustico che termico. D’altra parte se i serramenti sono impermeabili, come possiamo garantire sufficiente ricambio d’aria? La ventilazione è un requisito fondamentale per avere ambienti confortevoli, non un aspetto marginale da trattare con superficialità. A questo proposito Cormo collabora con un’azienda che opera nel settore della ventilazione meccanica controllata e l’Università di Ferrara per monitorare l’inqui-

namento domestico di un alloggio pilota in un anno di normale esercizio. La teoria già ci dice che i livelli di tossicità, condensa, proliferazione batterica possono diventare pericolosi se non si ha sufficiente ricambio d’aria e pertanto riteniamo che occorra affrontare il problema in fase di progetto, analizzando le condizioni esterne e di utilizzo dell’alloggio e disponendo di soluzioni integrate tra serramenti e dispositivi di aerazione. Tornando al tema dell’isolamento, dal 2 febbraio 2007 è in vigore il DL n° 311 del 29.12.2006 (versione definitiva del DL 192/05 riguardante il rendimento energetico in edilizia). Il decreto fissa i limiti di trasmittanza termica U sia per la finestra nel suo insieme che, indipendentemente, per i vetri utilizzati ed impone il rispetto di entrambi i valori prestazionali. Di seguito sono riportati i valori U del vetro ed i calcoli di trasmittanza termica relativi ad alcuni modelli di finestre di produzione Cormo.






Grazie alle pompe di calore

COME SFRUTTARE LE FONTI DI ENERGIA PRESENTI NELL’ARIA, NELL’ACQUA E NEL TERRENO

Esistono vari tipi di pompe di calore? “L’aria, l’acqua e il terreno rappresentano i serbatoi dal quale attinge una pompa di calore per poter funzionare”, risponde Silvi. “Pertanto, i dispositivi si differenziano in base all’utilizzo di questi elementi naturali (aria-aria, aria-acqua, acqua-acqua e acqua e geotermica). Il rendimento delle pompe di calore che utilizzano aria e acqua quale elemento di scambio termico è strettamente correlato alla temperatura di questi due fattori, mentre più costante risulta il rendimento delle pompe di calore che utilizzano il terreno (geotermia). Già a pochi metri di profondità dalla superficie, infatti, il terreno mantiene una temperatura quasi costante per tutto l’anno, a prescindere dall’andamento delle stagioni. Se consideriamo le caratteristiche del nostro territorio, di fatto tutte le pompe di calore prese in esame possono dare buoni risultati in termini di risparmio energetico e comfort abitativo. E’ chiaro che per noi installatori è indispensabile valutare a priori le esigenze del cliente e soprattutto capire quali zone dell’edificio necessitano di un maggior riscaldamento o raffrescamento”. Quali i consigli per la scelta di un buon impianto? “Prendiamo in esame, ad esempio, tutte le attività che si svolgono durante il giorno all’interno di uffici, negozi, studi tecnici e professionali e laboratori. In questa tipologia di ambienti”, continua Silvi, “consigliamo l’installazione delle pompe di calore Aria – Aria, molto convenienti per rendimenti e affidabilità.

E’ importante affidarsi a tecnici di settore competenti, che possano effettuare sopralluoghi dettagliati per proporre varie soluzioni d’intervento. La pompa di calore in oggetto, infatti, può essere monoblocco, se costituita da una sola unità, o split, se costituita da due parti, una esterna e una interna all’edificio. Altro aspetto da non sottovalutare nella scelta di una pompa di calore è il rendimento C.O.P. (Coefficient of Performance). In genere, una pompa di calore ha un rendimento che varia da 3,5 a 4,5 per Kw di potenza impegnata. Questo significa che impiegando 1 Kw di potenza se ne ricavano mediamente 4. Se tali prestazioni vengono sommate ai contributi statali previsti nel decreto legge sul risparmio energetico, i vantaggi economici derivanti dall’installazione delle pompe di calore sono davvero innegabili”.

L’esigenza di coniugare il comfort abitativo con le problematiche della crisi energetica e dell’inquinamento atmosferico ha spinto utenti e progettisti a ricercare soluzioni per la razionale ed efficiente climatizzazione degli ambienti. Quando si parla di energie rinnovabili, la parola efficienza diventa sinonimo di risparmio e semplicità. Sfruttando le naturali potenzialità della terra, ad esempio, è possibile estrarre calore d’inverno per riscaldare e cederlo in fase di raffrescamento, durante l’estate. Il calore, infatti, è una fonte di energia sempre presente nell’ambiente in cui viviamo, immagazzinata nell’aria, nell’acqua superficiale, nelle falde acquifere sotterranee, nel terreno o nelle rocce superficiali. E la pompa di calore rappresenta lo strumento ideale per catturare tale energia. Chiediamo a Silvano Silvi, titolare di Silvi Service (tel. 0522-878002), azienda che da oltre 30 anni opera nel settore del condizionamento e dell’aeraulica, di spiegarci nel dettaglio questa tecnologia. “Le pompe di calore sono macchine molto versatili, che hanno rivoluzionato il mondo della climatizzazione e del riscaldamento. Il loro funzionamento è semplice e poco dispendioso. Sono macchine che, con l’ausilio di una forza motrice, pompano calore da un serbatoio termico a bassa temperatura verso un livello di temperatura maggiore, portando questa energia termica ad una condizione tale da essere adatta per il riscaldamento dell’ambiente e, con il processo inverso, per il raffrescamento”.

Impianti & tecnologie

Silvi Service ci spiega come utilizzare l’energia presente nell’ambiente

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Garantito un risparmio fino ad un terzo del combustibile

OCCORRE RIQUALIFICARE GLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO

Caldaia a condensazione

mento termico insufficiente per i parametri odierni, dispersioni troppo elevate. Se con le vecchie caldaie è quindi necessario che la temperatura dell’ acqua sia costante anche con un fabbisogno di calore di riscaldamento ridotto, nelle caldaie di moderna concezione la temperatura si adegua al fabbisogno, così che, nel rilevare il rendimento stagionale, non è necessario considerare dispersioni costanti come nelle vecchie”. Cosa significa “rendimento stagionale” di una caldaia? “Al fine di determinare l’utilizzo di energia delle nuove caldaie a condensazione a bassa temperatura”, risponde Chierici, “è stato introdotto il concetto di rendimento stagionale (norma DIN 4702), che include tutte le dispersioni della caldaia (dispersioni per gas di scarico, da irraggiamento e per mantenimento in esercizio) correlate alla temperatura dell’acqua e al fattore di carico. Quest’ultimo viene definito come rapporto tra le ore di pieno utilizzo della caldaia e il tempo di mantenimento in funzione. Sono stati definiti cinque diversi fattori di carico, misurando per ciascuno il grado di rendimento a carico parziale. Le caldaie moderne hanno

un rendimento stagionale fino al 95% e funzionano con una temperatura dell’acqua di caldaia proporzionale, che di volta in volta viene adeguata al fabbisogno dell’edificio. E’ stato calcolato che i vecchi dispositivi, invece, raggiungono un valore pari al 60 -70%. L’andamento abbastanza costante del rendimento stagionale delle caldaie di concezione moderna comporta, anche con la diminuzione del fabbisogno di calore, un grande risparmio di energia. Al contrario per le vecchie caldaie, alla diminuzione del fabbisogno di calore e di conseguenza del fattore di carico, si ha un peggioramento del rendimento stagionale – un motivo in più per sostituire la vecchia caldaia prima o durante i lavori di modernizzazione dell’isolamento termico dell’edificio, al fine di sfruttarne appieno il potenziale di risparmio. Rammodernare gli impianti termici significa dunque”, conclude Chierici, “garantire un consumo energetico decisamente inferiore, a parità di condizioni dell’edificio e comportamento degli utenti: con le caldaie di concezione moderna possiamo risparmiare fino ad un terzo del combustibile”.

Il consumo energetico principale nelle abitazioni private è dato dall’energia termica: circa l’85% del consumo energetico totale di un’abitazione è dato dal riscaldamento e dall’acqua calda, mentre la percentuale di elettricità consumata è in realtà molto meno di quanto si pensi. Se consideriamo tutti i recenti provvedimenti in materia di risparmio energetico e di isolamento termico ed acustico, questa dispersione è dovuta anche al fatto che molti edifici non sono costruiti a norma, soprattutto quelli realizzati nel secolo scorso. L’odierna situazione del mercato vede pertanto un aumento consistente di ristrutturazioni in edifici esistenti, dove la tecnologia degli impianti è ormai obsoleta e lo spreco energetico rilevante. “Quando si parla di “rammodernare gli impianti di riscaldamento””, afferma Gianluca Chierici, titolare dell’azienda reggiana Termoidraulica Chierici (tel. 0522-873458), “è determinante valutare il consumo energetico degli impianti vecchi e nuovi. Riscaldare a basso consumo energetico significa ottenere un grosso guadagno di calore, per il riscaldamento, con la minima energia primaria. Un ruolo fondamentale nell’impianto termico è dato dalla caldaia, il cui dimensionamento avviene in modo tale che sia garantito il fabbisogno termico alla temperatura esterna più bassa”. Perché è importante sostituire una vecchia caldaia? “Il sovradimensionamento delle caldaie vecchie, molto comune quando l’energia costava poco, comporta, insieme alla temperatura dell’acqua di caldaia costantemente alta (superiore a 70 gradi) e all’isola-

Impianti & tecnologie

Termoidraulica Chierici mette a confronto caldaie di vecchia e nuova generazione

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Risparmio energetico e nuove costruzioni

LA REGIONE EMILIA ROMAGNA FISSA I REQUISITI DI RENDIMENTO ENERGETICO

ACQUA CALDA SANITARIA

MANDATA RISCALDAMENTO RITORNO RISCALDAMENTO PIANO TERRA

dovranno riservare circa 8-10 mq di solare fotovoltaico e 2 mq di solare termico per ogni alloggio, il tutto per una superficie complessiva pari a 100-120 mq esposta a sud/sud-est/ sud-ovest. Il costo per la realizzazione di impianti solari termici è stimabile in 1.500/2.000 euro ad alloggio e di 5.500/6.500 euro per il solare fotovoltaico, per un totale di circa 70.000/85.000 euro che si dovranno sommare al costo della normale impiantistica necessaria per il riscaldamento e raffrescamento dell’edificio. Se al posto della caldaia a condensazione installiamo un cogeneratore con potenza elettrica superiore ai 10 Kw, ed in grado di soddisfare il 50% del fabbisogno sanitario, la nuova normativa ci permette di considerare la micro-cogenerazione come un sistema compensativo all’utilizzo delle fonti rinnovabili. In questo modo è possibile contenere i costi, poiché la cogenerazione garantisce una produzione congiunta di energia elettrica e calore, a partire da una sola fonte energetica. Il costo per l’installazione di un sistema cogenerativo è stimabile in 35.000/40.000 euro, con un

PIANO TERRA

Schema di trincio. Centrale termica cogenerativa

risparmio del 50% rispetto all’installazione delle fonti rinnovabili. Il resto dell’impiantistica rimane ovviamente invariato”. Quali i vantaggi della cogenerazione? “Un impianto cogenerativo correttamente dimensionato consente elevati risparmi energetici dell’ordine del 25-40%, ed un pay-back dell’investimento intorno ai 36-50 mesi. La cogenerazione consente di ottenere rendimenti di primo principio (dati dalla somma del rendimento elettrico e del rendimento termico) pari al 70-85%, valore notevole se confrontato col 50-60% degli impianti nuovi a ciclo combinato per la sola produzione di elettricità. Oltre al beneficio derivante dal miglior uso del combustibile rispetto alla generazione termoelettrica tradizionale (si richiede il 35% in meno di carburante), la presenza di un impianto di cogenerazione ben dimensionato consente di aumentare la sicurezza della fornitura elettrica e di migliorare la qualità, proteggendo da interruzioni e cali di tensione”.

Dal 1° luglio 2008 sono entrate in vigore le disposizioni contenute nell’Atto d’indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulla procedure di certificazione degli edifici (D.A.L. 156/08). La delibera, in sintonia con quanto previsto dal Piano energetico regionale, rafforza i requisiti prestazionali relativi agli edifici fissati dal legislatore nazionale, in particolare per quello che riguarda il risparmio energetico per la climatizzazione estiva e il ruolo delle fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di energia primaria. Approfondiamo questi aspetti con il Geom. Dino Mattioli di MBI Energie (tel. 0522-984450), azienda che da oltre 30 anni si occupa di progettazione termotecnica. Nel dettaglio cosa prevede la nuova normativa? Quali gli aspetti da sottolineare? “Facciamo un esempio pratico: prendiamo in esame un nuovo edificio residenziale con più di quattro alloggi. In questa situazione, viene richiesto un impianto di riscaldamento centralizzato, oltre all’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione dell’energia termica ed elettrica. In particolare, la normativa richiede di soddisfare almeno il 50% del fabbisogno sanitario e l’installazione di impianti a fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica per una potenza installata non inferiore a 1 kW per unità abitativa. Se ipotizziamo la costruzione di una palazzina residenziale con dieci alloggi, dovrà essere realizzata una centrale termica in cui alloggiare il generatore di calore (caldaia a condensazione), l’accumulo per il sanitario e sul tetto dell’edificio si

Impianti & tecnologie

I vantaggi della cogenerazione per il rispetto delle normative

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Importante la scelta del laterizio in fase di costruzione

INERZIA TERMICA E BIOCOMPATIBILITA’: LA SOLUZIONE E’ LA LINEA ALVEOLATER BIO

to e medesimi valori di trasmittanza. Uno in muratura pesante progettato e realizzato secondo strategie bioclimatiche, l’altro con un sistema edilizio struttura-isolamento (pareti e solai) più leggero. La ricerca ha confermato”, continua Destro, “che la trasmittanza non può essere considerata l’unico parametro di valutazione dell’efficienza energetica di un involucro edilizio. Il valore aggiunto è dato dalla massa, sinonimo di energia gratuita, pulita, e garanzia comprovata di risparmio energetico e comfort abitativo. Come dimostrano i risultati ottenuti (30% di risparmio energetico nel solo periodo invernale), la massa, ovvero l’inerzia termica, delle murature in laterizio permette attraverso un accumulo ed un rilascio complesso del calore, non solo lo smorzamento dei picchi di temperatura dell’esterno, ma anche uno sfasamento nel tempo: si generano così ripercussioni molto rilevanti sulle prestazioni energetiche, tanto in estate quanto in inverno”. Quindi il segreto per ridurre consumi sta anche nella scelta del laterizio?

“Certamente”, risponde Destro. “I nostri blocchi in laterizio microalveolato, a marchio Alveolater®Bio, si distinguono per l’eccellente durabilità, requisito che tutela il valore delle costruzioni nel tempo senza l’onere di una continua manutenzione e per le comprovate caratteristiche termoigrometriche. Sono blocchi realizzati con farina di legno vergine che mantengono stabile la temperatura superficiale interna, non dissimile da quella dell’aria degli ambienti interni. Assorbono o cedono facilmente l’umidità, a seconda della necessità, e hanno un’ottima permeabilità al vapore (µ = 8÷10). Sfruttando in maniera efficace l’inerzia termica e le straordinarie proprietà termoigrometriche garantite dalle pareti massicce in laterizio (ove necessario abbinate a termointonaci e/o isolanti ecologici) garantiamo alle nostre abitazioni un isolamento sano e naturale tutto l’anno”.

I sistemi di progettazione adottati dai paesi nordeuropei, dove il contenimento delle dispersioni termiche viene attuato con l’applicazione di elevati spessori di isolanti, sono ormai diventati una prassi nel mondo dell’edilizia. Ne parliamo con l’ing. Michele Destro, responsabile dell’area tecnica di Gruppo Stabila spa (tel. 0444-599011). “Questa mentalità è figlia di soluzioni costruttive nelle quali l’efficienza energetica viene perseguita esclusivamente attraverso valori di trasmittanza altamente performanti. Tutto questo, se può essere accettato per i climi freddi e rigidi, si rivela assolutamente inappropriato per il nostro clima mediterraneo. Considerare la trasmittanza termica come unico fattore discriminante vuol dire esaminare l’involucro edilizio in un regime stazionario di calore. Un errore che ci allontana dalla realtà, soprattutto se la nostra analisi viene effettuata nell’arco di una giornata e ancora di più nell’intero anno solare (dove si riscontrano elevate escursioni termiche)”. Avete compiuto studi o ricerche al riguardo? “In collaborazione con il Dapt (Dipartimento di architettura e pianificazione territoriale) dell’Università di Bologna è stato effettuato uno studio sulla trasmittanza mettendo a confronto soluzioni costruttive pesanti e soluzioni di tipo leggero”, risponde l’ing. Destro. “La comparazione, in termini di prestazioni energetiche e condizioni di benessere, si è avvalsa di simulazioni in regime dinamico effettuate sia nel periodo invernale sia in quello estivo, ed ha riguardato un caso di studio concreto: due edifici costruiti seguendo un identico proget-

Laterizi

Gruppo Stabila ci svela il segreto per un maggior comfort abitativo

Blocco in laterizio microalveolato ALVEOLATER BIO

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Produzione efficiente di energia elettrica e calore

Perché scegliere un impianto di micro-cogenerazione a condensazione

La sede della Gnoccheria A destra: unità di micro generazione a condensazione A sinistra: contabilizzatore elettronico delle performances energetico / ambientali

inoltre la sua eventuale produzione eccedente può essere liberamente scambiata e\o venduta alla rete. In più, oltre agli evidenti vantaggi economici derivanti dall’auto-produzione e quindi dal mancato acquisto dell’energia dalla rete, le attività commerciali possono ottenere un ottimo ritorno di immagine, mostrandosi ai clienti come interessate e concretamente attive nella difesa dell’ambiente. L’impianto, infatti, è dotato di un contabilizzatore elettronico delle performances energetico ambientali conseguite (vedi foto) che nel caso del ristorante in oggetto, è installato all’ingresso dei locali. Grazie infatti ad un’interfaccia diretta tra il contabilizzatore e l’unità di micro-cogenerazione, nonché ad un affidabile software studiato appositamente per lo scopo, è resa possibile ai clienti del ristorante la fruizione dei dati effettivi di risparmio energetico ed ambientale conseguiti. In questo modo vengono direttamente e concretamente resi apprezzabili l’impegno e soprattutto i risultati dell’attenzione e rispetto ambientale dell’esercizio commerciale”. Perché scegliere di installare un sistema di micro-cogenerazione a

condensazione? “L’energia elettrica autoprodotta dall’impianto non deve più essere acquistata dalla rete e addirittura la sua eventuale produzione in eccesso può essere sempre ceduta-venduta o accumulata in rete, ottenendo da parte del distributore un riconoscimento pari ad un + 10,8% rispetto all’energia effettivamente immessa. Il risultato è un notevole risparmio economico, legato anche alla defiscalizzazione sul gas naturale riconosciuta per legge alla cogenerazione, una maggiore potenza disponibile per l’utenza e un impatto ambientale notevolmente limitato, con il conseguente incremento del valore e del pregio dell’immobile. La microcogenerazione è, inoltre, uno dei modi migliori (rapporto costo\beneficio, ingombri, ecc.) per rispondere alle nuove normative regionali in termini di efficienza e risparmio energetico (D.A.L. 156). Queste sono ovviamente solo alcune delle principali motivazioni che spingono sempre più privati ed aziende ad installare i nostri impianti di micro-cogenerazione a condensazione”.

Gli impianti di micro-cogenerazione a condensazione ed alto rendimento forniti da EnerGate rappresentano una delle soluzioni più performanti ed ecologiche per la produzione combinata di energia elettrica e termica ad oggi esistenti. Si tratta di sistemi che, a differenza delle normali caldaie, sfruttano il combustibile per produrre, congiuntamente all’energia termica, anche pregiata e costosa energia elettrica recuperando al contempo gran parte del calore latente contenuto nei fumi (condensazione). Possiedono, inoltre, le caratteristiche di rendimento energetico definite dalla delibera 42/02 AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) riguardanti le condizioni per il riconoscimento della produzione combinata di energia elettrica e calore meglio definite come cogenerazione ad alto rendimento. Marco Freschi, responsabile commerciale di EnerGate, spiega le potenzialità della micro-cogenerazione, illustrando una delle ultime installazioni realizzate presso il ristorante “La Gnoccheria” in Reggio Emilia. Quali le principali potenzialità dell’impianto di micro-cogenerazione a condensazione ad alto rendimento? “L’impianto di micro-cogenerazione a condensazione da noi proposto permette all’utenza di auto-prodursi direttamente on-site 14,5 kW termici e 5,5 kW elettrici: l’energia termica consente di riscaldare gli ambienti e produrre l’Acqua Calda Sanitaria necessaria alla cucina; l’energia elettrica viene in primis utilizzata per l’alimentazione del ristorante (illuminazione interna ed esterna, insegna, ecc.), della centrale termica (pompe, UTA, ecc.) e della cucina (fornelli, frigoriferi, forno, lavastoviglie, ecc.);

Impianti & tecnologie

EnerGate: la novità del contabilizzatore elettronico delle performances energetico\ ambientali

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L’importanza di sfruttare le tecnologie più evolute

Quando parliamo di efficienza energetica e di tecnologie per ridurre i consumi, non ci rivolgiamo solamente ad edifici di nuova costruzione, ma anche e soprattutto ad abitazioni già esistenti. Affrontiamo il tema della riqualificazione degli edifici con Paolo Cocconi di Enertech srl (tel. 0522-955037), azienda specializzata nella progettazione ed installazione di impianti ad alto rendimento energetico. Cosa s’intende per “riqualificazione energetica degli edifici”? “Per “riqualificazione energetica” s’intendono tutte le operazioni, tecnologiche e gestionali, atte al conferimento di una qualità superiore, dal punto di vista energetico, alle costruzioni esistenti. In generale, gli interventi di riqualificazione sono finalizzati a migliorare e contenere i consumi di energia, ridurre le emissioni inquinanti attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili e migliorare il comfort degli ambienti interni. E’ possibile intervenire su diversi fronti: 1) miglioramento della resistenza termica dell’involucro; 2) miglioramento dell’efficienza impiantistica, con ricorso, in varia misura, a tecnologie innovative di sfruttamento e fonti energetiche alternative; 3) recupero delle risorse riutilizzabili (ad esempio, energia termica dal ricambio d’aria, acqua per uso tecnico dal recupero delle precipitazioni meteoriche e delle acque di scarico poco inquinate”. Quale il vostro contributo in questo settore? Quali le tipologie di intervento? “Il patrimonio immobiliare esistente presenta ampi margini di miglioramento dal punto di vista energetico. Dopo aver effettuato un attento

Piastra radiante a bassa temperatura

sopralluogo, Enertech può fornire un contributo in merito a consulenza, realizzazione, messa in funzione, regolazione e successiva manutenzione nel tempo degli impianti ad alto risparmio energetico. Le tecnologie più ricorrenti sono: caldaie a condensazione, collettori solari termici, pannelli fotovoltaici, caldaie a biomassa, pompe di calore aria-acqua, impianti geotermici verticali acquaacqua ed orizzontali ad espansione diretta, sistemi ad energie combinate, sistemi radianti, ventilazione meccanica con recupero e sistemi per riutilizzo acque meteoriche. Grazie all’utilizzo di software particolari per il calcolo del fabbisogno energetico, possiamo fornire anche un’indicazione precisa degli investimenti e dei possibili ritorni economici. L’obiettivo è quello di raggiungere il massimo rendimento dell’impianto, partendo dalle fonti energetiche disponibili, attraverso l’assemblaggio di componenti evoluti ed efficienti. Un esempio pratico: quando non è stato possibile installare impianti radianti a pavimento, soffitto o parete, in molteplici casi abbiamo ottenuto ottimi risultati,

installando piastre radianti a bassa temperatura in luogo dei tradizionali radiatori”. Esistono soluzioni per la riqualificazione anche in ambito industriale? “Gli edifici ad uso industriale o terziario esistenti evidenziano spesso efficienze energetiche inferiori agli edifici residenziali. Alcuni esempi: per la climatizzazione invernale dei grandi ambienti possiamo realizzare sistemi radianti a soffitto o pavimento, in luogo dei sistemi ventilati, con l’azzeramento delle enormi perdite per stratificazione in quota ed il raggiungimento di un eccellente comfort anche a temperature modeste. Spesso i processi produttivi portano in dispersione buone quantità di calore: noi siamo in grado di studiare e proporre soluzioni per il recupero e riutilizzo ad uso climatizzazione di tali energie. Un altro aspetto spesso sottovalutato è quello dell’utilizzo delle risorse idriche. La nostra azienda, a tal fine, è in grado di studiare sistemi di recupero e purificazione delle acque usate e meteoriche, per usi meno nobili, in luogo dell’acqua di rete”.

Il contributo di Enertech per una riduzione dei consumi

Impianti & tecnologie &

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI: INDISPENSABILE ANALIZZARE IL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO

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E’ possibile grazie al dispositivo proposto da Romani & C. snc

DAL RUBINETTO ACQUA PURA, NATURALE O GASSATA

prossimità del lavello in cucina, un apparecchio CILLIT AQUA DREAM, di cui siamo rivenditori ufficiali. Questi dispositivi garantiscono una disponibilità illimitata di acqua pura, naturale o gassata, a temperatura ambiente o refrigerata, con notevoli vantaggi in termini economici ed ambientali. Installare un dispositivo simile, infatti, garantisce una minor circolazione di materiale plastico, che di fatto rappresenta un costo per il consumatore nella fase di acquisto della bottiglia, ma anche un onere per quanto concerne lo smaltimento ed il trasporto”. Qual è la tecnologia alla base del Cillit Aqua Dream? “Grazie ad un prefiltro, approvato dal Ministero della Sanità, in ceramica e carbone attivo, il dispositivo permette di microfiltrare l’acqua dalle impurità, mantenendo però inalterate tutte le proprietà organolettiche. Il risultato è un’acqua limpida e cristallina, priva di odori e sapori sgradevoli. Nel dettaglio, la cartuccia svolge la funzione di trattenere il cloro in eccesso e, se presenti nell’acqua, eliminerà anche altre sostanze indesiderate come i pesticidi, gli erbicidi, i trialometani, etc. Ci tengo a precisare che il carbone utilizzato nei filtri destinati al trattamento dell’acqua potabile è di nature vegetale, e deriva

generalmente dalla carbonizzazione dei gusci di cocco”. Esistono altre tecnologie per depurare l’acqua? “Oltre al Cillit Aqua Dream”, risponde Romani, “la nostra azienda installa impianti ad osmosi inversa Cillit BONAQUA GOLD, utilizzati per ridurre al minimo la salinità dell’acqua. Cuore di questo impianto è la membrana osmotica, costituita da fogli di cellulosa avvolti in una pellicola semi-impermeabile, che di fatto rappresenta una barriera al passaggio di sali, virus e batteri, le cui dimensioni sono maggiori dei pori presenti sulla membrana stessa. L’acqua osmotizzata, a differenza di quella ottenuta attraverso la microfiltrazione, è povera di sali minerali. In questo caso le proprietà organolettiche sono completamente modificate, e lo stesso ph ridotto a 6,0/7,0 punti (l’acqua proveniente dall’acquedotto ha un ph pari a 7). È chiaro che anche in questo caso parliamo di un’acqua purissima da bere, forse la più adatta per un uso in cucina!”.

La depurazione dell’acqua è ormai un tema strettamente correlato al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Che sia ad uso domestico, civile od industriale, l’acqua necessita sempre di uno specifico trattamento prima di poter essere utilizzata. Ne parliamo con Marco Piccinini di Romani & C snc (tel. 0522-515792), azienda specializzata nella progettazione, fornitura, installazione e manutenzione di impianti per il trattamento delle acque e concessionario per Reggio Emilia di CILLICHEMIE ITALIANA. “Parlando di acqua ad uso domestico, l’Italia è uno dei paesi in cui si consuma più acqua in bottiglia, con una spesa media per famiglia di oltre 250 euro all’anno. Spesso ci chiediamo se l’acqua che scorre dai nostri rubinetti è sicura, e questo vale non solo riguardo alla possibilità di berla, ma anche in relazione all’utilizzo che se ne fa per lavare cibi, cucinare e per il funzionamento di elettrodomestici, come lavastoviglie o lavatrici. L’acqua proveniente dal rubinetto ha, in realtà, elevate qualità prestazionali e negli ultimi anni molti clienti hanno manifestato la volontà di installare, in casa propria, apparecchi in grado di erogare acqua di acquedotto affinata a temperatura naturale, refrigerata o refrigerata gassata, rendendo superfluo il costante acquisto e trasporto delle bottiglie”. E le impurità che normalmente si trovano nell’acqua? “L’acqua che arriva nelle nostre abitazioni può contenere una piccola percentuale di cloro (ipoclorito) o suoi derivati (biossido, cloro gas), dosati al fine di garantire una sicurezza dal punto di vista microbiologico. Per ovviare a questo problema, si può installare al punto d’uso, ovvero in

Impianti & tecnologie

Consente di eliminare l’acquisto, il trasporto e lo smaltimento delle bottiglie in plastica

Cillit Aqua Dream

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Trend crescente nel nostro Paese per il solare termico

IL SOLE IN ITALIA PUO’ SODDISFARE IL FABBISOGNO PRO-CAPITE DI ACQUA CALDA

sfruttarlo per le nostre abitazioni? “Il nostro Paese”, spiega Dossi, “offre buone condizioni meteorologiche per l’uso dell’energia solare. Per la produzione di acqua calda sanitaria, è interessante capire l’andamento della radiazione solare lungo tutto l’arco dell’anno. Il valore di insolazione annuo è in genere compreso tra 1.200 e 1.750 kWh/mq, anche se si possono avere variazioni in base alla posizione geografica. In ogni caso, questo valore è maggiore del fabbisogno annuo pro-capite di calore necessario per la preparazione di acqua calda nel residenziale. L’energia viene raccolta attraverso i collettori, che trasformano la luce solare in calore. Elemento principale di questa struttura è l’assorbitore, solitamente composto da un metallo che ha una buona capacità di condurre il calore (ad esempio, il rame). Dopo aver raccolto tutta l’energia possibile, l’assorbitore trasforma la

radiazione solare in calore (questo processo viene chiamato trasformazione fototermica). Per ridurre le dispersioni termiche e per migliorare il rendimento del collettore, l’assorbitore viene provvisto di una copertura trasparente frontale, mentre lateralmente e sul retro viene coibentato”. Quali le soluzioni proposte da Tecnodomus? “Grazie ai continui investimenti di RIELLO in ricerca e sviluppo, possiamo fornire una risposta competente a tutti i clienti e proporre sempre dispositivi all’avanguardia. Dai semplici collettori solari, a quelli sottovuoto con telaio in legno per l’integrazione nel tetto, dai gruppi di scambio termico ai veri e propri impianti solari termici a circolazione naturale e a circolazione forzata. Oltre ad avere una rete di vendita altamente qualificata”, conclude Dossi, “Tecnodomus rappresenta anche un punto di riferimento importante anche per l’assistenza tecnica e la manutenzione”.

Non solo fotovoltaico per produrre energia elettrica. Secondo le stime del GSE (Gestore Servizi Elettrici) l’Italia occupa, con 39 GWh, il terzo posto nell’ambito dell’Unione Europea per l’utilizzo del solare termico. Ne parliamo con Mirco Dossi, titolare di Tecnodomus, agenzia RIELLO per Reggio Emilia e Modena. “Oggi le tecnologie e i sistemi alternativi per la produzione di energia rappresentano importanti forme di investimento e di risparmio a lungo termine. Secondo le previsioni degli esperti, il mercato del solare termico in Italia continuerà a crescere rapidamente nei prossimi 5 anni. RIELLO rappresenta una delle aziende più impegnate nello sviluppo di componenti per impianti solari e termici ed è in grado di adattarsi alle esigenze degli utenti finali, dai limitati fabbisogni civili alle più complesse necessità del comparto industriale”. Il sole è una risorsa energetica praticamente illimitata. Come

Solare termico

Come sfruttare le radiazioni solari per produrre acqua calda sanitaria


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