Costruire con classe Magazine

Page 1

costruire con S u p p l e m e n t o a l G i o r n a l e d e l l e I m p r e s e d i G i u g n o , a u t . d e l Tr i b u n a l e d i R e g g i o E m i l i a N . 1 1 6 5 d e l 0 9 / 0 5 / 0 6

GIUGNO 2009

classe

m a g a z i n e

Ecocasa & Ecoimpresa Expò

si conferma tra le manifestazioni italiane di riferimento per lo sviluppo sostenibile Fissato il nuovo appuntamento per il 25-28 febbraio 2010

Per costruire edifici ad alta efficienza energetica GREEN ECONOMY Per far fronte alla crisi economica

MUSEO ENZO FERRARI Posata la prima pietra

TECNOLOGIA A LED Per l’illuminazione pubblica

INTERNORM Nuove finestre in PVC ed alluminio





sommario

costruire con

classe

6

costruire con

classe

Supplemento al Numero di giugno 2009 del Giornale delle Imprese, aut. del Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06.

GIUGNO 2009

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPO’: L’appuntamento nazionale per l’edilizia sostenibile

. .................................. Il consorzio esi tra gli attori della ricostruzione de L’Aquila......

6 9

La Green Economy come strumento per far fronte alla crisi economica

................................... 10

i nfo

DIRETTORE RESPONSABILE: Ottavio Margini COORDINAMENTO REDAZIONE: Valentina Margini, Chiara Caselli, Elena Del Rio GRAFICA: Monica Fornaciari Filiberto Guatteri STAMPA: Tecnograf srl, Reggio Emilia AREA COMMERCIALE: info@kmg.it Tel. 0522 52.10.33 EDITORE: Key Media Group srl Via Settembrini, 12/1 42100 Reggio Emilia www.keymedia.it

magazine

10 13 33

Museo Enzo Ferrari: una struttura avveniristica progettata dallo Studio Future Systems di Londra

. .................... 13 Come calcolare le dimensioni di un impianto solare termico..... 15 Illuminazione pubblica con tecnologia a LED................ 17 Soluzioni per involucri ad alta efficienza energetica........... 21 I vantaggi degli impianti fotovoltaici....................... 23 Costruire edifici pubblici certificati in classe “A”.............. 25 La “geopietra”: un prodotto completamente biocompatibile..... 27 I sistemi di ventilazione meccanica controllata............... 29 La gestione del verde.................................. 31 Le nuove finestre di Internorm ........................... 33


Ecocasa

Cresciuta ogni anno sia come superficie espositiva che per il numero di visitatori

6

Ecocasa & Ecoimpresa Expò si conferma tra le manifestazioni italiane di riferimento per il risparmio energetico e l’edilizia sostenibile Già fissato da Fiere di Reggio Emilia l’appuntamento per il 2010 Ecocasa & Ecoimpresa Expò realizzata da Fiere di Reggio Emilia si può considerare certamente tra le manifestazioni italiane di riferimento per il risparmio energetico e la sostenibilità in edilizia. Sono stati circa 25.000 i visitatori che hanno raggiunto il quartiere fieristico reggiano per informarsi su nuovi prodotti e tecnologie nel campo dell’edilizia sostenibile. L’Emilia rappresenta la zona geografica ideale per questo tipo di manifestazione. Sotto l’aspetto climatico, infatti, alterna il freddo dei mesi invernali al caldo di quelli estivi. Il settore edile deve quindi affrontare il tema del risparmio energetico non solo per il riscaldamento degli edifici ma anche per il loro raffrescamento. Il fattore climatico incide molto sulle tecniche costruttive e diverse sono le problematiche da affrontare da regione a regione e l’Emilia, nel contesto italiano, può rappresentare una valida mediazione. La manifestazione ha avuto il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, degli Enti Locali e di tutti i principali Enti italiani impegnati sul tema della sostenibilità: da Enea a Kyoto Club, da Ises Italia ad Anit e Generazioneclimawwf.it. Ecocasa & Ecoimpresa Expò è, dal suo esordio nel 2007, cresciuta ogni anno sia dal punto di vista dei metri quadrati di superficie espositiva

- che sono nel tempo raddoppiati sia per il numero di visitatori.

contatti con visitatori desiderosi di informazioni.

I primi due giorni della fiera hanno visto soprattutto la partecipazione di tecnici ed operatori del settore. Nei giorni iniziali era prevalentemente concentrato, infatti, l’ampio Programma di Convegni e Seminari che si sono svolti nell’ambito della manifestazione e che hanno affrontato tutte le tematiche di maggiore attualià quali: il ri-uso sostenibile del patrimonio edilizio, la dimensione del nuovo abitare, Economia ed Ambiente, le Aziende dell’Housing Sociale. Molto soddisfatti, nel complesso, gli espositori per l’organizzazione ed i

Vero elemento di novità della manifestazione è infatti la prima edizione di “Ecoimpresa Park: il salone dedicato agli edifici del mondo del lavoro”, un padiglione interamente dedicato alle imprese: dal concetto di Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA), fino al comfort degli ambienti di lavoro. Un’APEA deve rispondere a precisi requisiti di qualità urbanistica, territoriale, edilizia ed ambientale e deve essere dotata di specifiche forme di gestione, infrastrutture, sistemi tecnologici e servizi comuni, in funzione dei reali fabbiso-


Ecoimpresa

L’inaugurazione di Ecocasa & Ecoimpresa Expo 2009

gni delle aziende insediate, delle caratteristiche del territorio e delle criticità ambientali dell’area, tali da garantire vantaggi ambientali ed economici. Ecocasa & Ecoimpresa Expò conferma l’appuntamento per il 2010, dal 25 al 28 febbraio. Il settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico si sta confermando come uno dei pochi settori che meno risentono della crisi. Anzi è considerato da molti esperti un settore trainante, alla base del rilancio della nuova economia. Ecocasa & Ecoimpresa Expò rappresenta quindi un appuntamento da non perdere, il contesto ideale per trovare nuove opportunità di sviluppo del proprio business. Tutte le imprese interessate possono rivolgersi alla Segreteria Organizzativa - Keymedia Group srl tel 0522-521033. 7



Impegnato da anni nell’edilizia sostenibile

Il Consorzio ESI di Parma tra gli attori della ricostruzione de l’Aquila Beccarelli, è innovativo, il merito va all’utilizzo della tecnologia stratificata a secco (o sistema struttura/ rivestimento: S/R) messa a punto dal Consorzio Esi: ecosostenibile, sicura, veloce, flessibile. “Non solo questa avanzata modalità costruttiva, congiuntamente alle piastre antisismiche su cui sorgeranno gli edifici, permette un buon comportamento rispetto all’azione dinamica esercitata da un evento sismico” spiega l’architetto Luciana Canu di CeP, braccio progettuale e operativo del Consorzio Esi -, “ma determina anche, abbinata al prefabbricato, una drastica riduzione dei tempi di realizzazione: riusciremo a consegna-

re gli alloggi negli 80 giorni previsti dal bando”. Il sistema S/R offre, inoltre, una notevole flessibilità d’uso: “Gli edifici, destinati a ospitare le famiglie de L’Aquila fino a quando le loro case non saranno di nuovo agibili, diventeranno poi residenze universitarie e, grazie a questa tecnologia, sarà possibile modificare senza problemi l’assetto distributivo degli alloggi per rispondere ai mutati bisogni abitativi”. Ma sono le altissime prestazioni ambientali il vero asso nella manica: “Il sistema S/R permette di contenere i consumi energetici, ridurre le emissioni inquinanti e migliorare il confort degli ambienti interni”, conclude l’architetto Canu.

La proposta giusta al posto giusto. È quella presentata per la ricostruzione de L’Aquila, duramente colpita dal sisma del 6 aprile scorso, dall’Ati formata da Consorzio Esi (Edilizia sostenibile innovativa) e Co.Ge. Costruzioni Generali di Parma. Nella gara europea indetta dalla Protezione civile, le due società parmigiane – unico gruppo per l’Emilia-Romagna - sono arrivate quinte, tra le 16 aziende vincitrici, per aver risposto con successo alle molteplici esigenze del bando. Ed entro novembre realizzeranno nel capoluogo abruzzese cinque palazzine da 25 appartamenti l’una. Se il progetto, curato da un team parmigiano guidato dall’architetto Sergio

Edilizia innovativa

Saranno realizzate cinque palazzine

9


Il caro prezzo dell’inefficienza energetica degli edifici

Housing Sociale

La Green Economy come strumento per far fronte alla crisi economica

10

Il piano degli interventi proposto da Acer Reggio Emilia La crisi economica non ha risparmiato Reggio Emilia: da mesi le imprese ed i lavoratori reggiani ne stanno purtroppo verificando gli effetti. Tutto questo è visibile agli occhi della gente; ciò che invece è meno evidente è uno dei fattori che ha influenza sulla crisi economica ma che, per gli effetti diluiti nel tempo e meno eclatanti, non è direttamente percepita: la crisi climatica. A livello internazionale, il Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici ha stabilito obiettivi precisi che i Paesi industrializzati devono raggiungere per diminuire le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra e del riscaldamento del pianeta: abbiamo un pesante debito ambientale che si trasforma in debito economico concreto sia per l’Italia che per le famiglie. Il nostro Paese, infatti, vede accumulare ben 63 euro al secondo (pari a 5.400.000 euro al giorno) per il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo; le famiglie, dal canto loro, pagano di tasca propria l’inefficienza delle proprie abitazioni. Poiché gli obiettivi del Protocollo di Kyoto sono difficilmente raggiungibili, l’Unione Europea li ha “rilanciati” approvando il Pacchetto clima – energia e fissando nuovi obiettivi che sono stati sintetizzati con la sigla “20-20-20”: raggiungimento del 20% della produzione energetica da fonti rinnovabili, miglioramento del 20% dell’efficienza e taglio del 20% nelle emissioni di anidride carbonica. Traguardi da raggiungere tutti entro la data del 2020. In particolare, rispetto ai livelli del 2005, l’Italia

La sede di Acer Reggio Emilia

dovrà tagliare il 13% di emissioni di C02 e dovrà aumentare del 17% i consumi energetici da fonti rinnovabili. Poiché dall’analisi dei consumi e dalle relative proiezioni emerge che nemmeno gli obiettivi stabiliti dal Pacchetto clima – energia saranno realizzabili nei tempi imposti, si sta lavorando a livello europeo per creare una nuova piattaforma energetica. E’ assolutamente necessario fare qualcosa: in Italia, il settore civile è responsabile del 40% dei consumi globali e del 30% delle emissioni di C02. Esistono, inoltre, 1 milione di condomini con 400.000 caldaie

centralizzate, 250.000 delle quali obsolete, che rappresentano un primo potenziale intervento da 15 miliardi di euro. Nel settore dell’housing sociale, la necessità di aumentare l’efficienza energetica degli edifici è ancor più sentita: ACER Reggio Emilia è da tempo impegnata sia nel rispetto dell’ambiente che nella cura degli inquilini degli alloggi che gestisce e, con la propria attività di riqualificazione urbana, edilizia ed energetica, può contribuire alla ripresa del settore industriale edile che in futuro investirà proprio sulla riqualificazione. Ha inoltre stimato lo stato di fatto e gli interventi necessari al miglioramento del rendimento energetico del patrimonio residenziale pubblico a Reggio Emilia, elaborando poi tre possibili piani di interventi, che comportano differenti tipologie di lavori ed hanno diversi costi e tempi di ritorno dell’investimento: • interventi primari (riqualificazione degli impianti ed adozione di sistemi di regolazione): fabbisogno termico in meno pari al 22%; risparmio annuo sui consumi pari a circa 1 milione di euro; 2.000 tonnellate di C02 risparmiate ogni anno; costo degli interventi di circa 10 milioni di euro. • interventi secondari (riqualificazione): fabbisogno termico in meno pari al 50%; risparmio annuo sui consumi pari a circa 2,5 milioni di euro; 3.000 tonnellate di C02 risparmiate ogni anno; costo degli interventi di circa 45 milioni di euro.


• interventi globali (riqualificazione degli impianti e dell’involucro, portando gli edifici in classe A o B di efficienza energetica): fabbisogno termico in meno pari al 65%; risparmio annuo sui consumi pari a circa 3 milioni di euro; 5.000 tonnellate di C02 risparmiate ogni anno; costo degli interventi di circa 55 milioni di euro. Gli obiettivi sono certo ambiziosi ma non più posticipabili: ACER Reggio Emilia ne è consapevole ed ha intenzione di mettere in campo tutte le risorse e le conoscenze che ha a disposizione, a partire dalla riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico secondo i criteri di efficienza energetica imposti dalla legge senza però tralasciare i criteri definiti “volontari”, di cui il sistema di certificazione degli edifici Ecoabita ne è esempio. La riqualificazione degli edifici, possibile grazie ad investimenti e finanziamenti, si tradurrà da un lato in nuove possibilità di lavoro e dall’altro in risparmio tangibile per le famiglie. Una spesa sostenibile nel rispetto dell’ambiente.

tab 1 - costo delle nuove energie



Una struttura avveniristica progettata dallo Studio Future Systems di Londra

Posata la prima pietra del museo Enzo Ferrari

Ferrari ha ricordato come il Museo realizzi un sogno che suo padre non era mai riuscito a trasformare in realtà: riacquistare quella casa di famiglia, venduta attorno al 1920 proprio per finanziare le sue prime corse. A simboleggiare questa indomabile vocazione, era presente l’Auto Avio Costruzioni 815 del 1940, portata da Mario Righini. Il Museo si inserirà nel circuito culturale e turistico della Motor Valley, zona nelle quale, più che in ogni altra parte del mondo, si manifestano la passione e la competenza per le corse e i motori. Il nuovo museo, in via Paolo Ferrari 85, molto vicino al centro storico di Modena, ha l’obiettivo di valorizzare un elemento estremamente significativo del patrimonio culturale, storico e turistico del territorio modenese, rappresentato dalla figura di Enzo Ferrari e dalla cultura dell’automobile e dei motori. La casa natale sarà accuratamente restaurata, mantenendo l’involucro esterno originario.

Il complesso museale

Un cocktail unico al mondo ha dato un sapore tutto particolare a una cerimonia, semplice, sentita, affollata, per la posa della prima pietra del nuovo Museo Enzo Ferrari a Modena, nel sito dove è stato conservato l’edificio in cui Enzo Ferrari nacque il 19 febbraio 1898. Il Museo Enzo Ferrari sarà aperto tra un paio d’anni integrando l’edificio storico in una struttura avveniristica di 6.000 mq, destinata a diventare un’icona della città di Modena, soprattutto grazie alla copertura gialla, sagomata come il cofano del motore di un’auto da corsa. Nulla è facile e veloce, anche nella capitale dei motori da corsa: ci sono voluti sei anni per arrivare a questa giornata di metà aprile 2009. Sei lunghi anni per reperire le risorse pubbliche e private necessarie a realizzare il progetto. E’ stata costituita la Fondazione Casa Natale di Enzo Ferrari, di cui è presidente onorario Piero Ferrari, figlio di Enzo, e presidente Mauro Tedeschini, modenese, direttore di Quattroruote. La Fondazione ha operato nel territorio e a Roma per raccogliere i 15 milioni di euro necessari a fare diventare realtà il progetto dello Studio Future Systems di Londra, disegnato dall’architetto Jan Kaplicky. Ingegneria e direzione lavori sono affidati a Politecnica Ingegneria e Architettura di Modena. La costruzione è opera di un consorzio di imprese di Modena e della Regione. Alla posa della prima pietra, Piero

Progetti

Sorgerà a Modena nel sito dove è stato conservato l’edificio in cui Enzo Ferrari nacque il 19 febbraio 1898

L’interno subirà un restauro che permetterà di ospitare un impianto museale in grado di narrare, attraverso la più avanzata tecnologia digitale e in maniera dinamica e interattiva, la vita e i successi di Enzo Ferrari.

13



Marco Piccinini (Romani & C.) ci illustra i prodotti Joannes

Lo sfruttamento delle energie rinnovabili, in particolare quella solare, sta avendo un notevole impulso derivato non solo da vincoli normativi e sensibilità ecologica, ma soprattutto da una serie di vantaggi economici che incentivano l’installazione di impianti solari termici. Joannes, azienda presente dal 1932 con prodotti per il settore energetico, è da sempre impegnata nello sviluppo di soluzioni impiantistiche per rispondere alla nuove esigenze del mercato italiano. Ne parliamo con Marco Piccinini di Romani & C. (tel. 0522-515792), agente ufficiale del marchio Joannes in Emilia. Quali sono i principali ambiti di applicazione di un impianto solare termico? “Un sistema solare termico”, spiega Piccinini, “ha come componente fondamentale uno o più convertitori di energia solare, detti collettori o pannelli solari, in grado di produrre calore per riscaldare, fino ed oltre i 60-80°C, l’acqua sanitaria da utilizzare per usi domestici nel settore residenziale, nei camping, nelle scuole, negli ospedali, negli alberghi e negli impianti sportivi oppure per riscaldare gli ambienti o l’acqua delle piscine”. Esistono tipologie di impianti più utilizzati? “Le nostre realizzazioni riguardano soprattutto installazioni di collettori solari ad incasso, pannelli solari sottovuoto e kit di collettori solari a circolazione naturale. Ricordo che per calcolare le dimensioni del giusto impianto da installare, dobbiamo partire dai consumi di acqua calda pro capite che, in

genere, si aggirano tra i 30-50 litri al giorno. Il numero di collettori necessario per soddisfare tale fabbisogno varia ovviamente a seconda della zona geografica, in base alla disponibilità di energia solare”. Ci può descrivere le prestazioni di questi prodotti? “Il collettore solare ad Schema impianto solare per produzione di acqua calda sanitaria con integrazione di caldaia incasso LEJ H1 TX ha una superficie assorbente pari a 2,38 mq. Ha il grande vantaggio estetico di poter essere integrato nel tetto, in sostituzione delle tegole. È chiaro che esistono vari gradi di integrazione. E’ possibile anche appoggiarlo “complanarmente”, cioè senza sostituire il materiale di costruzione, alla superficie di tetti, facciate e balaustre. I moduli sono montati mantenendo la stessa inclinazione Sezione di collettore solare piano della superficie che li accoglie. Eccellenti prestazioni sono date anche dall’impianto con pannelli sottovuoto JC 12-18VA, aventi una superficie captante pari a 1,89 mq e tivi a circolazione forzata, per il fatto 2,83 mq. Vantano una resa superiore che il boiler è collegato direttamente rispetto ai collettori piani, in virtù del al pannello, costituendo un’unica vuoto creato tra la copertura vetrata struttura, e non necessita pertanto e la piastra captante. La tecnologia di un impianto strutturato all’interno adottata garantisce alte temperature dell’edificio. La piastra captante e i ed alti rendimenti, anche in conditubi sono realizzati completamente zioni atmosferiche sfavorevoli, come in rame, con un assorbimento pari al cielo coperto e basse temperature. 95%., e i boiler hanno una capacità Sono previste, inoltre, basse spese che varia da 140l a 280l. di montaggio, grazie alla struttuÈ chiaro che il costo di un impianto ra preassemblata e ai pratici kit di a circolazione naturale è inferiore fissaggio. rispetto agli altri, ma è importante Il collettore solare a circolazione ricordare che si registrano significativi naturale LEJ HE 140.1-280.2, infine, limiti nella resa e nella dispersione di si differenzia dai precedenti disposicalore”.

Variano anche in base alla radiazione solare disponibile

Solare termico

PER CALCOLARE LE DIMENSIONI DI UN IMPIANTO SOLARE TERMICO, DOBBIAMO PARTIRE DAI CONSUMI DI ACQUA CALDA PRO CAPITE

15



Per salvaguardare l’ambiente e ridurre i costi di consumo e di manutenzione

Illuminazione pubblica con tecnologia a LED

1/4 rispetto al consumo di un palo tradizionale). Altro intervento “significativo”, continua Incerti, “è stato l’illuminazione pubblica a LED Eco-Compatibile di una via residenziale e di una rotonda nel comune di San Martino in Rio, in Provincia di Reggio Emilia. Nel primo caso, sono stati installati 8 Corpi Illuminanti a LEDs lungo la via, e nel secondo caso, 4 Corpi Illuminanti attorno alla rotonda, sempre in conformità alla Legge Regionale Anti-Inquinamento luminoso. Pista ciclo-pedonale a Casinalbo di Formigine (MO)

manutenzione pressoché inesistente. Evidenzio, inoltre, l’ottima compatibilità con fonti di energia rinnovabile, per esempio in un impianto fotovoltaico (il dimensionamento dei pannelli solari sarà più contenuto, rispetto all’utilizzo di sorgenti tradizionali)”. Ci può descrivere alcune realizzazioni di illuminazione urbana da Voi effettutate? “Certamente”, risponde Incerti. “Dei tanti interventi realizzati voglio ricordare l’illuminazione a LED Eco-compatibile della pista ciclo-pedonabile che collega Casinalbo a Formigine, in Provincia di Modena. Lungo la Pista, nel mese di Settembre 2008, sono stati installati 35 Corpi Illuminanti a LEDs CityLED™ e relativi Pali e Bracci KLEOS in conformità alla Legge Regionale Emilia Romagna n.19 del 29/09/2003 Anti-Inquinamento luminoso. L’impianto consente un elevato risparmio energetico, le Sorgenti a LEDs utilizzate hanno un Consumo Totale di 22W cadauna (vale a dire

Il risparmio energetico e la riduzione dei costi per l’illuminazione urbana e privata è una esigenza sempre più sentita sia per il rispetto dell’ambiente che per l’aumento del prezzo dell’energia elettrica. In tale contesto, la soluzione per quanti si trovano a gestire impianti d’illuminazione urbana e privata sono i sistemi per l’illuminazione a LED. Ne parliamo con Silvia Incerti, Responsabile Marketing di KLEOS (tel. 0522-877108), impresa nata nel 1997 con la mission di progettare, sviluppare e produrre sorgenti e corpi illuminanti a LED sia per utilizzo esterno che interno. A chi sono rivolti i Vostri prodotti? “In particolare il nostro settore di attività” - risponde la signora Incerti - “si concentra sulle soluzioni Illuminotecniche rivolte agli enti pubblici e privati: Illuminazione Pubblica e Votiva, Illuminazione di Centri Storici, Parchi, Giardini, Piscine, Fontane e tutto ciò che richiede luce”. Quali i vantaggi della tecnologia dell’illuminazione a LED? “Sono moltissimi!”, risponde Incerti. “Per fare un esempio, i principali vantaggi dei nostri corpi illuminanti a LED CityLED™ KLEOS sono innanzitutto un elevato risparmio energetico, con punte di oltre il 65% rispetto ad un corpo illuminante equivalente, a parità di rendimento. Si caratterizzano per la sicurezza totale degli impianti, in quanto realizzati in bassissima tensione di sicurezza; ovviamente hanno una durata molto elevata rispetto a tutte le altre fonti di luce tradizionali, circa 50.000h di funzionamento (nella pubblica illuminazione corrispondono a circa 10 anni di utilizzo ininterrotto), quindi

Illuminazione

Kleos progetta, sviluppa e produce dispositivi illuminanti a risparmio energetico

Intervento nel comune di S. Martino in Rio (RE)

Anche qui l’impianto consente un elevato risparmio energetico, le sorgenti a LEDs utilizzate hanno un consumo totale di 62W cadauna (vale a dire circa il 50% rispetto al consumo di un palo tradizionale). Oltre al ridotto consumo energetico dell’impianto, esso è stato concepito in modo da avere una tensione di corrente elettrica all’interno dei cavi posati di circa 40/42 Volt e non dei tradizionali 230 Volt”.

17





Per trasmittanza ed inerzia termica

I blocchi Alveolater sono la soluzione per involucri di edifici energeticamente efficienti

verifica in regime estivo. Un piccolo passo verso le esigenze del nostro clima mediterraneo, che ci richiede sempre di più una risposta “massiva”. Per quantificare il ruolo della massa in Italia sono state condotte, su diverse tipologie di edificio e in diverse zone climatiche, alcune simulazioni energetiche. Ne è emerso che la soluzione priva di massa può richiedere consumi energetici, sia invernali che estivi, fino al 30% in più rispetto a soluzioni massive (a parità di trasmittanza termica e condizioni d’uso)”. Quali le prestazioni dei blocchi Alveolater? “I nostri blocchi Alveolater ed Alveolater Bio hanno ottime prestazioni di isolamento termico, con valori di trasmittanza che si aggirano sui 0,33 W/m2K. Sono dotati, inoltre di un’elevata resistenza meccanica (per edifici in zona sismica - in conformità alle NTC 2008), proteggono dai rumori e hanno una notevole resistenza al fuoco (d.m. 16/02/2007 e circolare di aggiornamento). Possiedono una cospicua massa frontale, requisito che assicura alle murature l’indispensabile inerzia termica. I blocchi Alveolater Bio, ad esempio, realizzati con farina di legno, hanno spessori che variano da 8 a 42 cm,

Il Dipartimento di Scienza e Tecnologia dell’Ambiente Costruito (BEST) del Politecnico di Milano ha condotto un’indagine sulle principali soluzioni tecnico-costruttive adottate nelle realizzazioni di edifici a basso consumo energetico in Europa e in Italia. Nel nord Europa si è assistito a un progressivo affermarsi di soluzioni leggere iperisolate (realizzate semplicemente come stratificazione di materiale isolante), il cui contributo alla riduzione della trasmittanza termica (e quindi delle dispersioni termiche) risultava premiante nella valutazione del comportamento energetico invernale. In realtà, questi modelli costruttivi, privi di inerzia termica, hanno prestazioni inferiori sia dal punto di vista del comfort abitativo che di quello del risparmio energetico, rispetto a involucri edilizi più “pesanti”, a parità di condizioni al contorno. Ne è derivata una “controtendenza” che ripristina la presenza e il ruolo della massa: le soluzioni di involucro più evolute propongono oggi soluzioni miste, con chiusure di grande spessore che abbinano murature massive e materiale isolante per lo più applicato in intercapedine o “a cappotto”. Ne parliamo con l’ing. Michele Destro, responsabile dell’area tecnica di Gruppo Stabila spa (tel. 0444-599011). “La normativa energetica italiana ha da sempre privilegiato il ruolo dell’isolamento imponendo valori di trasmittanza termica limite e richiedendo la verifica del solo EPi invernale, che adesso, con l’entrata in vigore del Dpr n°59/2009, dovrà essere affiancato anche dall’EPe la

Laterizi

La traspirabilità impedisce il sorgere di fenomeni di condensa e muffe

sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza costruttiva e di isolamento termico, dalle tramezzature interne alle pareri doppie, sino alle murature portanti di grosso spessore”. “Inoltre la traspirabilità del laterizio”, continua Destro, “è una proprietà chimico-fisica che favorisce il rapido smaltimento del vapore che si produce all’interno delle abitazioni, impedendo il sorgere di fenomeni di condensa che, oltre a peggiorare gli standard abitativi, rendono necessari anche costosi interventi di manutenzione. Le prestazioni dei blocchi Alveolater, sia per la trasmittanza che per la traspirabilità garantiscono quindi un elevato comfort ed un basso consumo energetico dell’edificio edificio che si mantiene inalterato nei decenni”. 21



Energie rinnovabili, un gap da colmare per l’Italia

I vantaggi degli impianti fotovoltaici

variabile a seconda della dimensione e della tipologia dell’impianto. Accanto al conto energia vi è poi anche un secondo vantaggio: viene conteggiata anche l’energia elettrica immessa nella rete e non auto-consumata. Questa viene pagata in caso di vendita, e compensata in caso di scambio sul posto. In pratica, per ogni kWh prodotto, da una parte si riceve il contributo erogato dal GSE, dall’altra si percepisce un utile sull’energia immessa nella rete o ci si “alleggerisce” la bolletta elettrica”. Quali le caratteristiche dei vostri impianti fotovoltaici? “Greensun è premium partner ufficiale di Schüco: società leader mondiale nello sviluppo di sistemi tecnologici per lo sfruttamento delle risorse rinnovabili. Un impianto fotovoltaico è composto da tre componenti principali: il modulo fotovoltaico per la trasformazione dell’energia solare in corrente continua, l’inverter per la trasformazione

della corrente da continua in alternata e la sottostruttura che garantisce l’installazione sicura e l’orientamento ottimale dei moduli rispetto al sole. I nostri sistemi fotovoltaici sono tecnologie ad istallazione flessibile che permettono le più diverse applicazioni dell’impianto: su tetto, in facciata, a terra, sia in abitazioni unifamiliari che in costose costruzioni con tetto trasparente con moduli a strati sottili semi-trasparenti. Tutti i componenti dell’impianto vengono sottoposti ai più severi controlli di qualità e le prestazioni dei moduli fotovoltaici sono coperte da garanzia. Inoltre, grazie ad un particolare sistema di installazione, chiamato PV-Light, praticamente tutti i nostri moduli fotovoltaici attualmente disponibili sul mercato italiano possono essere fissati sul tetto. La semplicità di movimentazione del sistema e l’ancoraggio collaudato dei singoli componenti, e della costruzione nel suo insieme, garantiscono un montaggio sicuro”.

In un’ora, il Sole irradia sulla Terra una quantità di energia pari al nostro fabbisogno energetico annuo. In particolare, l’Italia è “raggiunta” ogni anno da una quantità tale da poter colmare almeno 5 volte il fabbisogno elettrico nazionale, occupando con generatori fotovoltaici anche solo i tetti degli edifici già esistenti. Il nostro paese, però, è il meno autosufficiente in Europa in fatto di energia ed importa oltre i 4/5 del proprio fabbisogno sotto forma di petrolio, metano, carbone ed elettricità. Questo rappresenta un forte limite per la competitività e l’autonomia politica del paese. “Le ragioni di questa inerzia”, sostiene Luca Benevelli, General Manager di Greensun srl (05221694025) - società reggiana specializzata nello sfruttamento delle risorse rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, climatizzazione solare e riscaldamento) - “sono da ricercare innanzitutto nella mancanza di una pianificazione energetica, condivisa a livello regionale e nazionale, che possa guidare le relative scelte per il prossimo decennio. Ciò provoca, di conseguenza, il trasferimento di incertezza al mondo industriale ed imprenditoriale. Se, però, adeguatamente supportato ed incentivato, il fotovoltaico oggi è una scelta lungimirante”. Quali sono i vantaggi del fotovoltaico? “Le agevolazioni statali del Conto Energia favoriscono i piccoli impianti per utenze private: per 20 anni a partire dalla messa in esercizio, per ogni kWh prodotto dall’impianto fotovoltaico, il Gestore dei Sevizi Elettrici (GSE) paga un contributo

Fotovoltaico

Considerazioni di Luca Benevelli, General Manager di Greensun srl

23



Ha ottenuto il riconoscimento in base agli standard Ecoabita

Certificazione in classe A per il nuovo ASILO NIDO Di BIBBIANO (RE)

Asilo di Bibbiano (RE) - Particolare dei pannelli solari

Ci può descrivere l’impianto integrato geotermico-solare da voi realizzato nella scuola? “Il nostro studio ha progettato nel dettaglio l’impianto di climatizzazione della scuola. Sfruttando la geotermia, abbiamo realizzato nel terreno”, spiega Mattioli, “alcune perforazioni verticali, profonde 110 metri. La scelta di una profondità simile è stata dettata dalle caratteristiche geologiche del terreno e dal fabbisogno termico invernale ed estivo. Le sonde inserite in tali perforazioni scambiano energia con il sottosuolo. Ogni sonda è costituita da un tubo, mandata e ritorno collegati sul fondo come una “U”. Il circuito sonde cede la temperatura captata dal terreno alle pompe di calore installate in centrale termica. Queste ultime sfruttano l’energia del calore sottratto al terreno, per aumentare la temperatura dell’acqua in circolo nell’impianto di utilizzo nel periodo invernale. In estate le pompe di calore non intervengono, lasciando circuitare nell’impianto, con interposto uno scambiatore, l’acqua raffreddata dal terreno stesso. Questo avviene grazie allo scambio termico tra le sonde e il terreno circostante durante tutto l’anno. Tale scambio permette di raffreddare il terreno in inverno e di riscaldarlo d’estate. Il suddetto funzionamento viene completamente gestito in centrale termica da una centralina

elettronica. Per la produzione di acqua calda sono stati installati pannelli solari sottovuoto, composti da tubi sottovuoto, per un massimo isolamento termico. Sono stati posizionati all’esterno dell’edificio, direttamente sul suolo. Per incrementare la capacità di captazione dei collettori, sul retro dei tubi sottovuoto è stato inserito un particolare specchio concentrico CPC (Compound Parabolic Concentrator), ad alto potere riflettente, che permette l’assorbimento di luce diretta e diffusa. La sua speciale geometria consente di concentrare la luce solare sulla superficie assorbente del pannello, anche in condizioni di irraggiamento sfavorevoli. Nel periodo estivo di chiusura del polo educativo, il sistema è stato studiato per immettere energia termica solare, quando non utilizzata, all’interno del circuito delle sonde geotermiche per ricaricarle”. Quali i principali vantaggi dell’impianto? “Oltre all’utilizzo di fonti di energia praticamente inesauribili, l’edificio ha la possibilità di scollegarsi dalla rete del gas per la produzione di calore. Nella centrale termica, infatti, non abbiamo installato nessuna caldaia, ma solo due grandi accumulatori per il calore proveniente dal terreno e dal sole”.

Il 19 aprile 2009, il Polo Educativo dell’Infanzia, situato a Barco di Bibbiano (RE), ha ricevuto la targa di edificio in “Classe A” secondo gli standard Ecoabita. Risultato importante, per un edificio il cui processo edilizio è iniziato nel 2004 prima che entrasse in vigore la procedura di certificazione ECOABITA. L’intervento sorge su una superficie di 1.500 metri quadrati, con un’area verde di circa 5.000 metri e ospita un asilo nido e una scuola d’infanzia. E’ il primo edificio che utilizza sinergicamente energia geotermica, solare termico e fotovoltaico ed un impianto di recupero delle acque piovane. Chiediamo all’ Ing. Mattioli Federico di MBI Energie (tel. 0522-984450) di presentarci meglio questa nuova struttura. Lo studio, impegnato da oltre 35 anni nella progettazione impiantistica, è stato coinvolto nei lavori per la realizzazione di un impianto integrato geotermico-solare. “Normalmente”, sottolinea Mattioli, “una struttura del genere emetterebbe circa 900 tonnellate di anidride carbonica in un anno. Grazie alla tipologia costruttiva adottata e all’innovazione tecnologica, i gas inquinanti sono ridotti di due terzi, con un risparmio di 600 tonnellate di CO2 immesse in atmosfera. Tra gli elementi che danno risalto alla realizzazione, oltre all’indiscussa qualità degli elementi costruttivi (tetti in legno, muri esterni spessi 50 cm con isolanti termici naturali e finestre in vetro stratificato), spiccano l’installazione congiunta di pannelli solari e di un impianto geotermico, grazie al quale il calore naturale ceduto dal terreno viene utilizzato per riscaldare gli ambienti dell’edificio durante l’inverno e raffrescarli nel periodo estivo”.

Impianti

L’impianto integrato geotermico-solare è stato progettato e realizzato da MBI Energie

25



E’ un prodotto completamente biocompatibile

SOFIT PRESENTA “GEOPIETRA”: LA PIETRA RICOSTRUITA

come copertura e rifinitura interna. GEOPIETRA“, continua Mattioli, “si applica direttamente sui muri grezzi, non trattati, su qualsiasi malta con caratteristiche meccaniche sufficienti, su cappotto e cartongesso adeguatamente ancorati. Si devono seguire, invece, specifiche procedure di preparazione del fondo prima della posa dei rivestimento su superfici in legno, metallo, cemento cellulare, intonaci deboli e superfici verniciate o trattate. Ovviamente Sofit si occupa anche della posa in opera del prodotto, grazie all’ausilio di personale tecnico qualificato. I tempi di posa del materiale variano a seconda del tipo di pietra scelta dal cliente”. Esistono dei vantaggi tangibili nell’utilizzo di questo materiale? “I vantaggi della pietra ricostruita sono molteplici”, risponde Mattioli. “Prima di tutto permette di semplificare le realizzazioni spaziando architettonicamente in soluzioni altrimenti troppo costose e di difficile attuazione. Inoltre è un materiale biocompatibile, non si scolorisce e soprattutto non si sgretola. Le caratteristiche di resistenza meccanica (durezza, usura, resilienza, trazione e compressione) sono del tutto simili a quelli delle pietre naturali. GEOPIETRA non è paragonabile ad un prodotto standardizzato e omogeneo, ottenuto da un procedimento automatizzato, come la piastrella da rivestimento. Proprio come avviene nella pietra naturale, a definirne il colore finale contribuiscono molte variabili, come ad esempio le sfumature dei materiali e la posa. La singola pietra, infatti, non si può considerare come un campione di colore, e anche i pannelli espositivi, con le loro ridot-

Da sempre le forme, le linee, i colori esistenti in natura generano armonia e ognuno di noi vorrebbe riportare il calore e la semplicità di queste composizioni all’interno delle proprie abitazioni. Tutto questo è possibile grazie alla pietra ricostruita GEOPIETRA® , prodotto ecocompatibile che presenta tutte le caratteristiche estetiche dei rivestimenti effettuati con pietra naturale. Ne parliamo con il Geom. Alessandro Mattioli di Sofit snc (tel. 0522848201), azienda specializzata nella fornitura e posa in opera di questo materiale. “La pietra ricostruita GEOPIETRA rappresenta un’ottima alternativa alla pietra naturale. E’ prodotta con materiali naturali quali cemento portland, inerti leggeri, sabbia ed ossidi minerali. Viene perfezionata manualmente e trasformata in un elemento assolutamente unico ed inimitabile in natura con sfumature, texture naturali e variazioni di tono come si trovano ad ogni cambio di vena nell’escavazione di quella naturale”. In genere come viene utilizzata? Quali le tecniche di applicazione? “La pietra ricostruita GEOPIETRA“, spiega Mattioli, “grazie alla grandi doti tecniche e all’assoluta compatibilità con materiali e sistemi costruttivi odierni, trova applicazione anche in quelle situazioni in cui l’utilizzo della pietra naturale risulterebbe difficile o inefficace. Le pietre sono ricostruite in varie dimensioni, forme e strutture superficiali, presentano uno spessore medio di 44 mm ed un peso specifico di circa 1200 kg./mc. Vengono utilizzate come rivestimento esterno verticale non portante o

Materiali ecocompatibili

Si può utilizzare per rivestimenti esterni ed interni

Pareti in Geopietra

te dimensioni, sono solo indicativi di ciò che si potrà visionare ad opera finita. E’ una sorprendente materia da plasmare”, conclude Mattioli, “e ci dà la possibilità di realizzare la bellezza ed il calore delle costruzioni di un tempo, piaceri che credevamo di non poter più riassaporare, e che invece si possono ricreare e riproporre in tutta la loro suggestione”. 27



Aprire le finestre non rappresenta la soluzione al problema del ricambio d’aria

I VANTAGGI DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA gli ambienti in cui, per motivi di rumore o per le particelle polverose, le finestre devono restare sempre chiuse, ma è una necessità che nasce dall’ermetico sistema costruttivo dei moderni edifici. Grazie alla VMC, vengono fornite non solo aria ”fresca” e salubre, ma attraverso il completamento d’impianto con l’adozione di linee geotermiche – a seconda della stagione – anche aria preriscaldata o preraffrescata”. Esistono altri vantaggi? “Certamente”, risponde Barbieri. “Uno di questi è la preservazione dalla formazione di muffe e di condensa negli ambienti. Quando in inverno l’aria fredda, proveniente dall’esterno, giunge alla VMC, viene riscaldata dall’aria prelevata dall’ambiente stesso, consentendo anche l’abbattimento dell’umidità relativa. Di conseguenza, la deumidificazione dell’aria evita la formazione di muffe sui materiali della costruzione, proteggendo l’immobile da eventuali danni. Non dimentichiamo, inoltre, che le nuove normative sul risparmio energetico impongono i sistemi di VCM negli edifici di nuova costruzione (edifici costruiti in classe A). In aggiunta alla filtrazione standard, già prevista in ogni sistema, i sistemi di ventilazione controllata hanno anche la possibilità di inserire ulteriori filtrazioni, in grado di ridurre al minimo la concentrazione di polline, delle polveri e degli inquinanti. Un enorme sollievo per le persone allergiche!”. Come funzionano gli impianti di VCM? “L’impianto VMC si adatta ad ogni tipologia di edificio, garantendo un’ottimale qualità dell’aria. I diffusori in ambiente possono essere montati a parete, a soffitto o a pavimento e, come ogni altro elemento della casa,

Macchina per la VCM

Le moderne tecnologie applicate all’edilizia permettono di realizzare abitazioni e uffici con ottime prestazioni di isolamento termoacustico. Questi enormi vantaggi per l’utenza hanno ampliato però le problematiche connesse ai fenomeni legati all’umidità, come muffe e condense. Inoltre, benché i dati sulla qualità dell’aria esterna risultino talvolta allarmanti, non bisogna sottovalutare la densità degli inquinanti presenti all’interno di un’abitazione chiusa. Da sempre l’uomo “apre le finestre” per permettere un ricircolo dell’aria stagnante nelle stanze; ma non sempre questa soluzione è attuabile senza compromessi in termini di dissipazione di calore ed inquinamento acustico. La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) permette di ottenere questo ricambio d’aria in modo automatico, continuo e dimensionato alle effettive esigenze dell’edificio. Ne parliamo con Mirco Barbieri di Enertech srl (tel. 0522-955037), azienda operante da oltre 25 anni nel settore dell’impiantistica civile ed industriale. Perché è importante installare i dispositivi di VCM? “Aprire le finestre non può rappresentare la soluzione al problema del ricambio d’aria, poiché nel lungo periodo subentrano costi troppo elevati dovuti al raffreddamento delle masse del locale, con un conseguente spreco di energia”, spiega Barbieri. “La VMC provvede al rinnovo dell’aria negli ambienti favorendo il benessere e la salute dell’individuo, con un risparmio di energia dal 30 al 50% (10-25 kWh/ m2 annuo) ed un recupero di calore che può superare il 90%. La VMC non è solo da consigliare per

Impianti & Tecnologie

Consente un risparmio di energia pari al 30-50% ed evita la formazione di muffe e di condense

Tubi geotermici di preriscaldamentopreraffrescamento

si adattano e si integrano con l’arredamento - dalla più rustica casa di campagna al più futuribile loft. La VMC porta all’esterno dell’edificio l’aria “inquinata”, facendola passare attraverso uno scambiatore di calore. In contro flusso, senza contatto diretto, l’impianto riscalda l’aria in ingresso e la immette negli ambienti interni. Tutto questo avviene con spese energetiche molto basse, nell’ordine di qualche decina di Watt”. 29



Maioli Piante: 80 anni di esperienza

Parchi e giardini “chiavi in mano” tra innovazione e tradizione

il pronto effetto; ma l’aspetto forse più interessante è la bassa manutenzione richiesta”. Avete novità anche nel campo dell’irrigazione? “Sì” – risponde Maioli – “in particolare la subirrigazione: una tecnica in cui i tubi di erogazione sono posti sotto il piano di campagna, direttamente in prossimità degli apparati radicali. Viene solitamente abbinata la fertirrigazione, cioè la distribuzione di nutrienti attraverso gli stessi tubi, con una minore dispersione di prodotto e un risparmio idrico consistente.” Possiamo dire che la Sua azienda si occupa di verde a 360 gradi. “Forniamo” - continua Maioli - “un giardino “chiavi in mano”. Seguiamo il cliente fin dalla progettazione, consigliandolo e valutando insieme le soluzioni più adeguate; per poi passare alla realizzazione vera e propria dell’area verde. E non parliamo solo di piante, ma proponiamo un’ampia scelta di statue, fontane, rocce, giochi d’acqua, ecc.”. Progettazione, realizzazione…e manutenzione? “Sì, eseguiamo ogni genere di manutenzione, dagli abbattimenti alle potature fino a 35 metri, all’endoterapia e la dendrochirurgia, tecniche all’avanguardia per la difesa e la cura delle piante”. Partecipate ad altre manifestazione oltre ad Ecocasa & Impresa? “Sono diverse le manifestazioni in tutta Italia alle quali partecipiamo. Sicuramente la più prestigiosa è il Flormart di Padova, salone internazionale del florovivaismo e del giardinaggio, dove a settembre saremo presenti, presentando la nostra collezione di frutti antichi. Una passione che mi ha trasmesso mio

padre e che ad oggi ci ha portato a collezionare oltre 600 varietà antiche di frutti e viti. I frutti antichi” - spiega Maioli - “sono più resistenti alle malattie rispetto alle cultivar moderne, perciò richiedono pochi trattamenti fitosanitari”.

L’azienda Maioli Piante di Salvaterra (RE) ha presentato ad Ecocasa & Ecoimpresa Expò 2009 innovative soluzioni nel campo dell’edilizia sostenibile quali: Tetti verdi: così vengono denominati i tetti, e le coperture in genere, “inverditi” utilizzando zolle di prevegetato. Lo strato di vegetazione produce un effetto isolante dal freddo d’inverno e dal caldo d’estate, ma anche dai rumori, dal vento, dal fuoco. Pareti verdi: la presenza di vegetazione rampicante a protezione delle pareti di un edificio incide prevalentemente sull’andamento dei flussi energetici tra ambiente esterno ed interno. Tecniche irrigue che consentono di risparmiare acqua, bene sempre più prezioso. L’azienda (tel. 0522-840773) affonda le radici in 80 anni di esperienza nel settore della progettazione, realizzazione e manutenzione di parchi e giardini. Ne parliamo con Enzo Maioli, che oggi gestisce l’azienda. “La nostra impresa” - afferma Maioli - “è in grado di affiancare architetti, progettisti, imprese e privati nella realizzazione e gestione del verde, proponendo sempre soluzioni innovative e adatte alle reali esigenze”. Ci può fare alcuni esempi? “Certamente”, risponde Maioli. “Un esempio sono le soluzioni verdi a pronto effetto. Oggi il tappeto erboso può essere realizzato con zolle di prato pronto; possiamo “inverdire” anche aree con pendenza più o meno forte, come scarpate o tetti, o ancora pareti verticali, sempre con un effetto immediato. Notevoli sono i vantaggi: facilità e rapidità di installazione e, appunto,

Parchi & giardini

Dal 1928 la passione per i frutti antichi: radici antiche per guardare verso il futuro

Maioli Piante propone un vasto assortimento di piante ornamentali e da frutto e, nel rinnovato garden, una vasta scelta di articoli da giardino.

31



Viappiani Legno è partner Internorm nelle province di Reggio Emilia e Parma

INTERNORM PRESENTA LE NUOVE FINESTRE IN PVC E ALLUMINIO: THERMO 3 E PASSION VETRO DESIGN

Vetro Design, invece, presenta, con un vetraggio appropriato, valori di isolamento pari a Uw = 0,82 W/m²K e 43 dB. Le finestre, dal design innovativo e dal moderno effetto “tutto vetro”, sono disponibili esclusivamente con guscio in allumino esterno ed sono realizzabili in una varietà di colori. Il fissaggio perimetrale perfetto della lastra di vetro offre più stabilità, migliore isolamento termico/acustico e maggiore protezione antiscasso Inoltre, possono essere combinate con sistemi oscuranti, di protezione dagli sguardi indiscreti e zanzariere. Oltre ad un continuo investimento in ricerca & sviluppo, Internorm si caratterizza anche per la forte attenzione riservata al cliente finale, che non si esaurisce con il momento di acquisto e installazione del serramento. Questo è reso possibile dalla presenza sul territorio di una capillare rete di rivenditori altamente qualificati. Nelle province di Parma e Reggio Emilia, Internorm è rappresentata da Viappiani Legno, partner di lunga data che dispone di due eleganti

Ricerca continua, tecnologia innovativa, raffinatezza del design: questi i punti di forza di Internorm, leader europeo sul mercato dei serramenti, grazie ad una moderna produzione di finestre, portoncini di ingresso e accessori nei tre stabilimenti austriaci di Traun, Sarleinsbach e Lannach. Capofila dell’innovazione nell’ambito dei serramenti basso-emissivi, Internorm rappresenta l’unico produttore europeo a poter vantare ben 7 prodotti idonei all’uso per case passive, certificati dall’autorevole Passivhaus Institut del Dr. Wolfgang Feist. Le eccellenti prestazioni relative all’isolamento termo-acustico, unitamente alla consueta cura del design, sono gli elementi caratteristici anche di due dei nuovi prodotti lanciati da Internorm per il 2009: le finestre in PVC e alluminio Thermo 3 e Passion Vetro Design. Entrambe con tripla vetratura di serie, i due nuovi modelli sono in grado di garantire un elevato risparmio energetico, assicurando maggior benessere e comfort abitativo, oltre ad un abbattimento sostanziale dei costi di riscaldamento. Ciò è anche dovuto all’innovativa combinazione dei materiali: la praticità del PVC all’interno, l’alluminio resistente agli agenti atmosferici all’esterno, una termoschiuma – priva di HCFC alogenati, HFC alogenati e HFC – tra i due materiali. Thermo 3, con un valore di isolamento Uw di 0,75 W/ m²K, soddisfa già di serie lo standard richiesto per l’uso in case passive e, con un opportuno vetraggio, raggiunge valori di isolamento termico ed acustico davvero performanti, pari a Uw = 0,72 W/m²K e 43 dB. Passion

Serramenti

Elevate prestazioni termoacustiche e risparmio energetico

show room a Canossa (RE) (loc. Cerezzola 139, tel. 0522-878410) e a Parma (via Tazio Nuvolari 22/b, tel 0521-482484). Presso Viappiani Legno è possibile acquistare e ricevere informazioni su tutti i 150 modelli che compongono il catalogo, sui modelli di punta per il 2009 e sulle detrazioni fiscali del 55% previste dalla Finanziaria 20072010, che rendono particolarmente conveniente ristrutturare casa. 33





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.