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Analisi patrimoniale e reddituale dei bilanci presentati al 30 giugno 2010 da un campione di 150 aziende manifatturiere in provincia di Reggio Emilia

A cura di Stefano Campani e Anna Ruozi Ufficio Studi Bilanci aziendali della Camera del Lavoro di Reggio Emilia


INDICE

1. IL CAMPIONE PROVINCIALE DELLE AZIENDE AL 31/12/2009

Pag. 2

2. ANALISI DEI BILANCI

Pag. 4

3. TABELLE

Pag. 13

Allegato : Raffronto 2006 – 2009 dei principali indicatori

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IL CAMPIONE PROVINCIALE DELLE AZIENDE AL 31/12/2009

LE AZIENDE CHE COMPONGONO IL CAMPIONE OGGETTO DELLA NOSTRA ANALISI, CHE NEL 2009 PORTA A TERMINE IL 27ESIMO ANNO DI OSSERVAZIONE DELL’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA PROVINCIALE, SONO COMPLESSIVAMENTE 150, E SONO STATISTICAMENTE RAPPRESENTATIVE DEL TESSUTO ECONOMICO MANIFATTURIERO DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA.

IN OCCASIONE DELLA RILEVAZIONE RELATIVA AI BILANCI PRESENTATI AL 30 GIUGNO 2010, NEL CAMPIONE SONO STATE EFFETTUATE RILEVANTI VARIAZIONI. IN PARTICOLARE E' STATO RIDOTTO IL PESO NEL CAMPIONE DELLE IMPRESE CON LA PRESENZA DI RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE, CHE PROVOCAVA UNA SOVRARAPPRESENTAZIONE DELLE IMPRESE DI DIMENSIONI MEDIO-GRANDI. IL NUOVO CAMPIONE E' STATO COSTRUITO AVENDO COME UNICI PARAMETRI DI RIFERIMENTO IL NUMERO DEI DIPENDENTI DELLE IMPRESE RILEVATE E I SETTORI PRODUTTIVI DI APPARTENENZA. L’UNIVERSO DA CUI E’ STATO ESTRATTO IL NOSTRO CAMPIONE E’ QUINDI QUELLO DELLE AZIENDE MANIFATTURIERE CON STABILIMENTI PRODUTTIVI IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA CON ALMENO 20 DIPENDENTI. NEL CAMPIONE SONO INSERITE SOLO AZIENDE MANIFATTURIERE CON OLTRE 20 DIPENDENTI. RICORDIAMO CHE IL CAMPIONE QUI ANALIZZATO E’ COMPOSTO DA AZIENDE MANIFATTURIERE IN SENSO STRETTO: PERTANTO NON COMPRENDE NE’ AZIENDE DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI, NE’ AZIENDE DI SERVIZI.

L’UNIVERSO DI RIFERIMENTO E' STATO IDENTIFICATO DALL’UFFICIO STUDI BILANCI AZIENDALI DELLA CAMERA DEL LAVORO DI REGGIO EMILIA FACENDO RIFERIMENTO AI DATA BASE DI CAMERA DI COMMERCIO DI REGGIO EMILIA E DI MANIFATTURA AIDA. AL 30.6.2010 TALE UNIVERSO RISULTAVA COMPOSTO DA POCO PIU' DI 600 IMPRESE, DELLE QUALI IL 60% CIRCA METALMECCANICHE, IL 19% DELLA CERAMICA, CHIMICAGOMMA PLASTICA, IL 5% DEL TESSILE/ABBIGLIAMENTO, IL 6% DEL LEGNO, MOBILE E AFFINI, IL 6% DEL SETTORE ALIMENTARE, IL 4% DEL SETTORE GRAFICO, POLIGRAFICO E CARTOTECNICO.

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LE 150 AZIENDE DEL NOSTRO CAMPIONE SONO COSI’ SUDDIVISE, PER SETTORE E CLASSE DIMENSIONALE (MISURATA IN BASE AL NUMERO DEI DIPENDENTI)

20-49

50-99

100-249 250-499

500

TOT.

Meccanica

45

22

14

4

3

88

Chimica CeramicaGommaPlast.

9

9

10

-

2

30

Maglieria Tessileabbigliamento

2

3

1

1

1

8

Legno,mobili, lapidei e affini

4

2

2

1

-

9

Graficacartotecnica

2

3

1

-

-

6

Alimentare

4

2

2

1

-

9

Tot.

66

41

30

7

6

150

POSSIAMO PERCIO’ DIRE CHE IL NOSTRO CAMPIONE E’ RAPPRESENTATIVO DELL’UNIVERSO DELLE AZIENDE MANIFATTURIERE CON PIU’ DI 20 DIPENDENTI OPERANTI IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA.

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Analisi dei bilanci

Il tracollo La crisi finanziaria e industriale mondiale esplosa a partire dalla seconda metà del 2007 ha prodotto nel 2009 sulla struttura produttiva reggiana i suoi effetti più forti. L'economia reggiana ha subito un vero e proprio tracollo, che ha riportato le lancette dei fatturati indietro di 4 anni, ai valori del 2005. Se l'ingresso nella crisi della manifattura reggiana era stato tutto sommato relativamente soft, nel 2009 la crisi ha assunto contorni traumatici. Il fatturato delle 150 aziende del campione nel 2009 cala complessivamente del 22,1% (tab.1). Il 90% delle aziende del campione registra un calo del fatturato. Il 48% delle aziende chiude il bilancio al 30 giugno 2010 con una perdita. L'utile netto delle 150 aziende del campione tocca il fondo (40 milioni di euro scarsi, pari allo 0,99% del fatturato), ma si azzererebbe del tutto se a formare questo deludentissimo risultato non concorressero 30,7 milioni di euro di “gestione extracaratteristica”. Significa in sostanza che molte aziende hanno reso meno disastrosi i loro conti economici, o cercato di reperire liquidità, vendendo pezzi del loro patrimonio e realizzando qualche plusvalenza. Il calo del fatturato è più marcato sui mercati esteri (-24,1%) che sul mercato domestico (-20,1%). Nessun segnale di ottimismo neppure dagli investimenti: lo stock di investimenti in immobilizzazioni tecniche al netto degli ammortamenti è in calo (tab.16).

TAB. 1- Il fatturato delle 150 aziende del campione (in migliaia di euro)

2006 2007 2008 2009

interno 2878541 3060449 3087952 2447843

% 58,5 58,9 59,3 60,3

estero 2044567 2138208 2121144 1609580

% 41,5 41,1 40,7 39,7

totale 4923109 5198657 5209096 4057424

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Più di due milioni di ore di cassa integrazione La crisi ha impattato sui livelli occupazionali in due modi: con una riduzione del personale alle dipendenze da un lato (616 unità in meno, pari al 3,6%), e con un fortissimo ricorso alla cassa integrazione guadagni dall'altro. Nel 2009 sono 103, il 68,7% del campione, quindi oltre 2 su 3, le imprese che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Sono 108 (72% del campione) le aziende che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali nel 2009 o nel 2010: 70 di queste sono metalmeccaniche. In termini di ore, i 16.549 dipendenti del nostro campione (escludiamo i 92 dipendenti di un'azienda che ha effettuato 12 mesi di cigs già nel 2009, per i quali non è disponibile il numero di ore esatte di cassa effettuate) hanno effettuato complessivamente 2.054.735,1 ore di cassa integrazione, corrispondenti a 124,2 ore di cassa integrazione ordinaria a testa. Se si considera che annualmente un lavoratore in media lavora – ferie escluse – un po' meno di 1.800 euro all'anno, si può dire che ogni occupato nel 2009 sia rimasto inattivo in cassa integrazione ordinaria per il 7% del proprio tempo di lavoro, ovvero per circa 15,5 giorni lavorativi. Questo valore è “figlio” dell'andamento molto diversificato della cigo nei settori produttivi osservati. In sostanza esso dipende soprattutto dall'esplosione della cigo nella metalmeccanica. L'83% delle ore di cassa integrazione guadagni ordinaria, infatti, risultano effettuate nel comparto metalmeccanico. Negli altri settori le ore di lavoro perse in cigo in media da ogni lavoratore nel corso del 2009, come mostra la tab. A, non superano le 66 ore: è il caso, ad esempio, della ceramica. Nelle imprese metalmeccaniche invece questo valore supera le 192 ore: quindi ogni lavoratore del settore metalmeccanico nel 2009 ha trascorso in media 24 giorni lavorativi in cassa integrazione guadagni ordinaria, pari all'11% circa del suo orario lavorativo annuo. Da notare che ben il 78% delle imprese metalmeccaniche nel 2009 ha fatto ricorso alla cigo: questa percentuale tra le imprese metalmeccaniche scende al 62,5% nel 2010, ma nel 44% dei casi si tratta di cassa integrazione straordinaria o di contratti di solidarietà. Proprio la disponibilità dei dati aggiornati in tempo pressochè reale sulla cassa integrazione e sugli altri strumenti di integrazione al reddito ci permette di disporre di cifre riferite anche al 2010. In tale anno le imprese che fanno ricorso alla cassa, ordinaria e/o straordinaria, o a contratti di solidarietà calano un po', con una riduzione più marcata negli ultimi mesi del 2010: sono 88, ovvero il 58,7% del campione. Proprio i dati sulla cassa confermano la pesantezza e, per così dire, l'incancrenirsi della crisi. Sono infatti ben 34, il 22,7% del campione (e di queste 26 sono metalmeccaniche), le aziende del campione che nel corso del 2010 o nelle prime settimane del 2011 hanno fatto ricorso alla cassa integrazione straordinaria o a contratti di solidarietà di durata pari a 12 o più mesi. E in 37 aziende (24,7% del campione) a fine gennaio 2011 registriamo ancora il ricorso a ore di cassa integrazione ordinaria o il protrarsi di periodi di cigs o contratti di solidarietà di durata pari a 12 o più mesi. Un anno prima, in uno dei periodi più intensi della crisi, cioè nel gennaio 2010, erano 66 (il 44% del campione) le aziende in cassa integrazione o in contratto di solidarietà.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Si ringrazia Vanna Gelosini per la collaborazione fornita nella raccolta e nell'analisi dei dati sulla cassa integrazione.

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Tab. A - 2009: Ore di cassa integrazione ordinaria totali e per lavoratore per settore 2009 2009 Ore totali di Ore di cigo cigo per per lavoratore settore Ceramica

165043,55

66,1

Meccanica

1.701134,95

192,4

Alimentare

7659,5

6,9

8286

21,4

Gomma-plasticachimica

74105,1

58,7

Legno-Lapidei

50905,5

50

tessile-abbigliamento

47600,5

33,1

2054735,1

124,2

Grafica-cartotecnica

TOTALE

La variabile dimensionale Anche nel 2009 i dati danno conferma a una tendenza interpretativa che pone l'accento sulla rilevanza della variabile dimensionale, e segnala le maggiori difficoltà che incontrano le imprese di dimensioni minori. In sostanza, se prima del 2008, quando il ciclo economico era in fase espansiva, le imprese di dimensioni minori crescevano meno, negli anni della grande crisi le piccole imprese soffrono più delle imprese di dimensioni maggiori: anche le grandi imprese “piangono”, ma le piccole “piangono” di più. In particolare, come mostrano le tabb. 2 e 3, se nel 2009 le imprese del campione con più di 100 dipendenti perdono circa il 20% del loro fatturato, quelle con meno di 50 dipendenti subiscono un crollo del fatturato che sfiora in media il 30%. Le differenze tra i due gruppi di imprese sono più marcate se si osserva l'andamento dell'occupazione: nelle 43 imprese con oltre 100 dipendenti essa cala in media del 2,5%, in quelle più piccole invece si contrae dell'8,5%. Ma è ancora la redditività che spalanca scenari da brivido: nelle 69 imprese con meno di 50 dipendenti il risultato operativo (Ebit) è negativo (-1,15%), e l'utile netto fa segnare un drammatico -4,7%. Nelle 43 imprese con oltre 100 dipendenti invece questi due indici di redditività rimangono in territorio positivo, anche se di poco. A formare questo risultato concorre anche la diversa incidenza del saldo degli oneri finanziari, che pesano per l'1,31% del fatturato nelle piccole imprese e per lo 0,45% del fatturato nelle grandi imprese. UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

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Tab. 2 - 43 aziende con piĂš di 100 dipendenti 2008

2009

Variaz.%

Fatturato**

3879606

3073049

-20,8

Dipendenti

11870

11569

-2,50%

Valore aggiunto (% sul fatturato)

23,5

23,69

Risultato operativo (% sul fatturato)

6,14

3,25

Utile netto (%sul fatturato)

3,87

1,81

Capitale netto* (% sul Passivo)

44,83 ( 7,38)

48,17 ( 7,54 )

*Tra parentesi le rivalutazioni monetarie ** in migliaia di euro

Tab. 3 – 69 aziende con meno di 50 dipendenti 2008

2009

Variaz.%

Fatturato**

574191

403617

-29,7

Dipendenti

2282

2088

-8,5

Valore aggiunto (% sul fatturato)

24,02

23,31

Risultato operativo (% sul fatturato)

3,94

-1,15

Utile netto (% sul fatturato)

0,61

-4,69

Capitale netto* (% sul passivo)

35,32 (9,74)

36,68 (10,62)

*Tra parentesi le rivalutazioni monetarie **in migliaia di euro

TAB. 4- MOL (EBITDA) e Risultato Operativo-MON (EBIT) in % sul fatturato nelle 150 aziende del campione M.O.L. AMMORTAM.TI M.O.N. 2006 10,89 3,16 7,48 2007 10,64 3,02 7,33 2008 9,07 2,83 5,82 2009 6,65 3,56 2,66 UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

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La metalmeccanica: dalla crisi al crollo

La vera novità del 2009 è il crollo del settore metalmeccanico. Se nel 2008, anno in cui, come detto, la crisi aveva già colpito in maniera significativa il sistema manifatturiero reggiano, la meccanica – che da decenni è il settore trainante dell'industria locale – aveva retto meglio degli altri settori, nel 2009 avviene il contrario. Come mostra la tabella 5, quasi tutti gli indicatori della meccanica hanno valori peggiori di quelli del resto del sistema manifatturiero, che pure, a sua volta, ha il segno meno davanti alla maggior parte degli indicatori. Nella meccanica il calo del fatturato (trattandosi di un – 30,5% è più giusto, appunto, parlare di un crollo) è molto più marcato nelle 88 aziende metalmeccaniche che nelle 62 imprese degli altri settori produttivi (-11,9%). Nella meccanica il personale alle dipendenze, dopo la “grande abbuffata” degli anni precedenti, cala di più (-4,8% contro -2,1%), e il calo, come abbiamo visto, è ancora più brusco se al numero di posti lavoro “scomparsi” si somma il dato della cassa integrazione guadagni: il 79,5% delle imprese metalmeccaniche ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali tra il 2009 e il 2010. Ma soprattutto è la redditività a fare registrare valori a dir poco allarmanti: l'incidenza del risultato operativo (Ebit) sul fatturato precipita allo 0,53%, e quella dell'utile netto tra le 88 imprese metalmeccaniche in media ha addirittura segno negativo: -0,11%. Anche la completa erosione dei margini di redditività, insieme al crollo dei fatturati che è la probabile spia di una perdita di quote di mercato sui mercati internazionali, è un dato che contribuisce ad autorizzare le previsioni meno ottimistiche. Come mostra la tabella 20, nella meccanica quasi il 79% del valore aggiunto prodotto viene assorbito dal costo del lavoro. Il R.o.e. nella meccanica è negativo: -0,18%. Da notare, al riguardo, che se nel campione delle 150 imprese il valore aggiunto (tab.11) tiene, in percentuale sul fatturato, al livello del 2008 (24,1%, comunque il più basso di sempre), in termini assoluti invece (tab.21) esso decresce del 22%, ovvero di 278 milioni di euro. Diminuisce insomma drasticamente la ricchezza che il sistema manifatturiero reggiano produce e trattiene per remunerare i suoi fattori produttivi, il capitale e il lavoro.

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Tab. 5 – Le aziende metalmeccaniche e quelle degli altri settori 88 aziende del comparto metalmeccanico

62 aziende degli altri settori

-450 (-4,8%)

-166 (-2,1%)

8841

7800

Variaz.% del fatturato 2008-2009

-30,50%

-11,90%

Fatturato 2009 (in milioni di di euro)

1988,05

2069,37

Investimenti netti per azienda in immobolizzaz. tecniche

-150.954

-92.451

Valore aggiunto (% sul fatturato) 2009

23,42

24,8

Valore aggiunto (% sul fatturato) 2008

24,61

23,58

Costo del lavoro per addetto

41580

43858

Risultato operativo (% sul fatturato)

0,53

4,7

Reddito netto (% sul fatturato)

-0,11

2

Incidenza del costo del lavoro sul fatturato

18,49

16,5

-237.939

-40.296

-33,80%

-7,30%

Variaz.personale alle dipendenze 2008-2009 Personale alle dipendenze nel 2009

Variazione valore aggiunto prodotto 2008-2009 in valori assoluti in migliaia di euro Variazione valore aggiunto prodotto 2008-2009 in %

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Il lavoro Sono decisamente preoccupanti, come abbiamo già anticipato, anche i dati sull’occupazione, che cala del 3,6% nel campione e, con andamenti diversificati, in tutti i settori osservati. Il dato come detto va integrato con le cifre imponenti della cassa integrazione guadagni, ordinaria e straordinaria, e dei contratti di solidarietà viste in precedenza. Tutti gli indicatori che riguardano il lavoro, infatti, sono negativi. Aumenta sensibilmente (tab.12) l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato (17,5% del fatturato), che resta invariata solo nell’alimentare, dove tra l’altro rimane inchiodata a un livello bassissimo, l'11,1%. Inoltre cala del 6,3% (tab.8) il costo del lavoro pro-capite, che nelle 150 aziende del campione scende da 45.500 euro a 42.650 euro. E' in fortissimo aumento anche l'incidenza del costo del lavoro sul valore aggiunto, al 72,4% nel campione (tab.20), con un picco del 79%, come visto, nella meccanica. Vale a dire che ogni 4 euro di valore aggiunto prodotto dalle imprese manifatturiere in provincia di Reggio Emilia circa 3 vengono assorbiti per remunerare il lavoro, in un contesto nel quale il costo del lavoro pro-capite cala e l'incidenza del costo del lavoro sul fatturato aumenta. Nelle imprese del campione con meno di 50 addetti questo indice (tab.20bis) sfiora l'88%! Anche l'indice di produttività espresso dalle vendite per addetto (tab.23) è in forte calo, e nel 2009 passa da 301.850 a 243.800 euro di fatturato per occupato, ma il dato di fatto non tiene conto del massiccio ricorso di molte imprese del campione alla cassa integrazione. Tutti questi fenomeni inducono a ritenere che quella formidabile “spugna”, costituita dall'industria manifatturiera, che produceva posti di lavoro e assorbiva manodopera, dando un contributo decisivo a fare di Reggio Emilia una provincia senza disoccupazione, ovvero con un tasso di disoccupazione “frizionale” inferiore al 2,5%, molto difficilmente tornerà a generare occupazione come in passato. Se già oggi, agli inizi del 2011, il tasso di disoccupazione ufficiale nell'economia provinciale sfiora il 5,5% - e risulterebbe molto più alto se nel novero venissero computati, secondo la metodologia utilizzata da Bankitalia, anche i cassaintegrati a zero ore - è presumibile che la disoccupazione zero in provincia di Reggio sia destinata a diventare un ricordo del passato. Anche perchè non c'è più il volano della crescita edilizia, che contribuiva a sua volta a dare ulteriore spinta all'espansione economica.

TAB. 6- Valore aggiunto (%sul fatturato) e costo del lavoro (% sul fatturato) nelle 150 aziende del campione

2006 2007 2008 2009

Valore Aggiunto 25,55 25,1 24,14 24,14

Incidenza % Incidenza % del del costo del costo del lavoro lavoro sul sul valore aggiunto fatturato 14,66 57,37 14,47 57,63 15,07 62,44 17,49 72,46

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Ricerca & Sviluppo Come è noto, le spese in Ricerca e Sviluppo non sono facilmente identificabili, perchè le spese destinate a questo tipo di attività fanno spesso capo ad altre voci, ad es. al “costo del lavoro”, oppure non sono neppure dichiarate dalle aziende. Registriamo tuttavia che, malgrado una leggera crescita che si osserva negli investimenti e spese in R&S, se sommiamo le poste iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale a quelle imputate a conto economico nel 2009, si ottiene una cifra di poco superiore ai 29 milioni di euro, che rappresenta un valore comunque molto modesto, pari a circa lo 0,7% del fatturato prodotto dalle 150 aziende del nostro campione.

Indici e performance a confronto tra le aziende dei vari settori L'unico settore produttivo che nel 2009 fa segnare una crescita del fatturato, ancorchè modesta (+1,5%), è quello alimentare, il settore anti-ciclico per eccellenza. E' interessante tuttavia notare che l'utile netto delle imprese agro-alimentari risulta quasi azzerato (in media è pari allo 0,42% del fatturato). La redditività prossima allo zero delle imprese agroalimentari è figlia del bassissimo valore aggiunto del settore, pari al 18% del fatturato, il peggiore dell'intero comparto manifatturiero. Inoltre le 9 imprese agroalimentari del campione sono le più esposte sul piano finaziario - infatti quasi il 40% delle loro attività è finanziato dal debito bancario - e hanno pagato nel 2009 7,7 milioni di euro di oneri finanziari: troppi, se consideriamo che alla fine il loro utile netto complessivo si riduce a 1,7 milioni di euro. E' importante invece sottolineare che i due settori produttivi con i migliori risultati dal punto di vista della redditività (tab.14) sono la ceramica (l'utile netto è pari al 3,9% del fatturato) e il tessile-abbigliamento (l' utile netto è pari al 4,5% del fatturato). Si tratta, come è noto, dei due settori che negli scorsi anni hanno subito i più pesanti processi di ristrutturazione all'interno dell'economia provinciale. Ma mentre la ceramica difende livelli di valore aggiunto ragguardevoli (33,5% del fatturato), il tessile-abbigliamento trasforma in valore aggiunto solo il 19,1% del fatturato, e la buona redditività di questo settore al netto delle imposte sembra derivare soprattutto dalla bassa incidenza del costo del lavoro (12,7% del fatturato). Nel campione, come abbiamo visto, cala sensibilmente, del 6,3%, il costo del lavoro pro-capite, che nelle 150 aziende del campione scende da 45.500 euro a 42.650 euro procapite: gli unici settori ad andare in leggera controtendenza sono i due settori che, per quanto concerne il costo del lavoro, fanno da fanalini di coda, il tessile-abbigliamento e l’alimentare, dove il costo del lavoro procapite (tab.8) fa registrare un modesto incremento.

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Conclusioni Non è agevole identificare tendenze al termine di un anno, il 2009, che si è rivelato il peggiore da decenni a questa parte per l’economia provinciale, con indicatori talmente negativi che, è auspicabile, potrebbero risultare eccezionali. E' ampiamente prevedibile, e anzi i primi dati a disposizione per il 2010 in parte lo confermano, che le performance del 2010 segnino un parziale recupero. Tuttavia i dati del 2009, che suggellano un periodo di prolungata erosione dei margini di redditività, sembrano portare elementi a favore della tesi che, in assenza di coraggiose politiche di investimenti e di innovazione tecnologica, fare impresa in alcuni settori tradizionali in provincia di Reggio Emilia, a cominciare da quello della metalmeccanica, abbia sempre meno prospettive. Non ci sono sufficienti elementi per poter affermare che in provincia di Reggio Emilia, uno dei territori a maggiore vocazione manifatturiera in Italia, si sia avviato un processo di deindustrializzazione. Ed è sicuramente presto per sostenere che la crisi di alcuni distretti produttivi locali che per anni hanno macinato utili e fatturato sia irreversibile. Tuttavia sono molti i segnali che indicano che il sistema industriale reggiano stia andando verso un ridimensionamento strutturale della base produttiva. Nei prossimi mesi vedremo se le ristrutturazioni in atto saranno accompagnate anche da processi di riqualificazione.

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Tabelle Tab.7 – La dimensione media delle imprese Aziende

N° aziende nel campione

N° medio di dipendenti

Ceramica

14

178,3

Meccanica

88

100

Alimentare

9

123

Grafica-cartotecnica

6

64,5

Gomma-plastica-chimica

16

84,7

Legno-Lapidei

9

113

tessile-abbigliamento

8

180

150

111

TOTALE

Tab.8- Costo del lavoro pro-capite in migliaia di euro 2008

2009

variaz. %

Ceramica

51,96

49,84

-4,1

Meccanica

46,23

41,58

-10,1

Alimentari

40,66

41,31

1,6

Grafica-cartotecnica

43,2

42,86

-0,8

Gomma-plastica-chimica

44,94

44,62

-0,7

Legno-Lapidei

40,49

39,33

-2,9

38

38,19

0,5

45,5

42,65

-6,3

tessile-abbigliamento TOTALE

Tab.9- Fatturato in migliaia di euro 2008

2009

variaz. %

Ceramica

683584

589855

-13,7

Meccanica

2859344

1988053

-30,50%

Alimentare

405305

411207

1,5

Grafica-cartotecnica

97066

85257

-12,2

Gomma-plasticachimica

427584

346341

-19

Legno-Lapidei

249807

205142

-17,9

tessile-abbigliamento

486406

431568

-11,3

TOTALE

5209096

4057423

-22,1

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Tab.10 - Personale alle dipendenze 2008

2009

Variaz.

Variaz. %

Ceramica

2562

2496

-66

-2,6

Meccanica

9291

8841

450

-4,8

Alimentare

1109

1108

-1

0

Grafica-cartotecnica

395

387

-8

-2

Gomma-plasticachimica

1400

1355

-45

-3,2

Legno-Lapidei

1036

1017

-19

-1,8

tessile-abbigliamento

1464

1437

-27

-1,8

TOTALE

17257

16641

-616

-3,6

Tab.11 - Valore aggiunto (% sul fatturato) 2008

2009

Ceramica

30,55

33,51

Meccanica

24,61

23,42

Alimentare

18

18,06

Grafica-cartotecnica

26,46

27,54

Gomma-plasticachimica

21,69

24,55

Legno-Lapidei

25,1

24,86

tessile-abbigliamento

18,74

19,1

TOTALE

24,1

24,1

Tab.12 - Incidenza % del costo del lavoro sul fatturato 2008

2009

Ceramica

19,04

21,09

Meccanica

15

18,49

Alimentare

11,13

11,13

Grafica-cartotecnica

17,6

19,45

Gomma-plasticachimica

14,72

17,46

Legno-Lapidei

16,8

19,5

tessile-abbigliamento

11,43

12,71

TOTALE

15,07

17,49

UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

14


Tab. 13 - Risultato operativo – Ebit (% sul fatturato) 2008

2009

Ceramica

6,97

7,69

Meccanica

6,31

0,53

Alimentare

3,62

3,61

Grafica-cartotecnica

5,78

4,41

Gomma-plasticachimica

4,22

3,6

Legno-Lapidei

4,2

1

tessile-abbigliamento

5,36

4,38

TOTALE

5,82

2,66

Tab. 14 - Utile netto (% sul fatturato) 2008

2009

Ceramica

3,08

3,88

Meccanica

4,4

-0,11

Alimentare

0,29

0,42

Grafica-cartotecnica

1,99

1,28

Gomma-plasticachimica

2,04

2,81

Legno-Lapidei

0,18

-1,48

tessile-abbigliamento

6,54

4,49

TOTALE

3,41

0,99

Tab. 15 - Cash flow (in migliaia di euro) 2008

2009

Variaz.%

Ceramica

50105

51182

2,1

Meccanica

223531

90132

-59,7

Alimentare

14371

15362

6,9

Graficacartotecnica

4937

4222

-14,5

Gomma-plasticachimica

20721

21911

5,7

Legno-Lapidei

10776

5933

-44,9

tessileabbigliamento

28304

18415

-34,9

TOTALE

352745

207157

-41,3 UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

15


Tab. 16 - Investimenti tecnici netti (dopo gli ammortamenti) in migliaia di euro 2009

Investimenti tecnici medi netti per azienda

Ceramica

-5511

-393,6

Meccanica

-13284

-151

Alimentare

-2155

-239,4

Graficacartotecnica

-398

-66,3

Gomma-plasticachimica

-311

-22,2

Legno-Lapidei

-467

-51,9

tessileabbigliamento

3110

388,75

-19016

-126,77

TOTALE

Tab.17 – Politiche degli ammortamenti (in % sul fatturato) 2008

2009

Ceramica

3,89

3,99

Meccanica

2,8

4,07

Alimentare

3,12

2,97

Grafica-cartotecnica

2,72

3,51

Gomma-plasticachimica

2,44

2,99

Legno-Lapidei

3,47

4,12

tessile-abbigliamento

1,23

1,39

TOTALE

2,83

3,56

Tab. 18 - Saldo della gestione finanziaria (in % sul fatturato) 2008

2009

Ceramica

-0,64

-0,6

Meccanica

0

-0,32

Alimentare

-2,56

-1,87

Grafica-cartotecnica

-1,55

-1,22

Gomma-plasticachimica

-0,59

-0,61

Legno-Lapidei

-1,38

-1,38

tessile-abbigliamento

-0,15

-0,12

TOTALE

-0,47

-0,59 UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

16


Tab. 19 - Livello di capitalizzazione (% del capitale netto sul totale delle passivitĂ ) 2008

2009

Ceramica

51,3 (10,64)

55,19 (11,09)

Meccanica

42,6 (6,47)

45,43 (6,65)

Alimentare

31,64 (16,53)

32,21 (16,22)

Grafica-cartotecnica

42,07 (26,58)

44,23 (26,58)

Gomma-plasticachimica

40,48 (9,90)

46,28 (8,43)

Legno-Lapidei

43,23 (8,84)

45,11 (9,44)

tessile-abbigliamento

47,07 (1,46)

52,81 (1,30)

TOTALE

43,19 (8,38)

46,27 (8,49).

Tra parentesi la percentuale di rivalutazioni monetarie

Tab. 20 - Incidenza % del costo del lavoro sul valore aggiunto 2008

2009

Ceramica

63,74

62,95

Meccanica

61

78,94

Alimentare

61,82

61,65

Grafica-cartotecnica

66,43

70,63

Gomma-plasticachimica

67,83

71,11

Legno-Lapidei

66,83

78,45

61

66,55

62,44

72,46

tessile-abbigliamento TOTALE

Tab. 20 bis - Incidenza % del costo del lavoro sul valore aggiunto nelle piccole e nelle grandi imprese 2008

2009

Aziende con piĂš di 100 dipendenti

60,32

69,39

Aziende con meno di 50 dipendenti

70,62

87,72 UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

17


Tab. 21 - Valore aggiunto prodotto in valori assoluti (in migliaia di euro) 2008

2009

Ceramica

208842

197639

Meccanica

703597

465658

Alimentare

72938

74250

Grafica-cartotecnica

25688

23481

Gomma-plasticachimica

92759

85028

Legno-Lapidei

62763

50990

tessile-abbigliamento

91143

82449

1257730

979495

TOTALE

Tab. 22 - Return on Equity (RoE) 2008

2009

Ceramica

5,35

5,54

Meccanica

10,82

-0,18

Alimentare

0,87

1,22

Grafica-cartotecnica

4,64

2,55

Gomma-plastica

6,53

6,91

Legno-Lapidei

0,36

-2,5

tessile-abbigliamento

10,72

5,31

8,2

1,78

TOTALE

Tab. 23 – Indice di produttività : le vendite per addetto 2008

2009

Ceramica

266,82

236,32

Meccanica

307,75

224,87

Alimentare

365,47

371,13

Grafica-cartotecnica

245,74

220,3

Gomma-plastica

305,42

255,6

Legno-Lapidei

241,13

201,71

tessile-abbigliamento

332,24

300,33

TOTALE

301,85

243,82 UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

18


Tab. 23bis – Indice di produttività: le vendite per addetto nelle grandi e nelle piccole imprese 2008

2009

Aziende con più di 100 dipendenti

326,84

265,63

Aziende con meno di 50 dipendenti

251,62

193,3

UFF. STUDI CGIL di REGGIO EMILIA

19


RAFFRONTO anni 2006 - 2009 dei

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI del CAMPIONE A cura di Stefano Campani e Anna Ruozi Ufficio Studi Bilanci aziendali della Camera del Lavoro di Reggio Emilia

legenda: FILCEM FILLEA FILTEA FLAI SLC FIOM

CHIMICA-GOMMA/PLASTICA-VARIE CERAMICHE LEGNO-MATERIALI DA COSTRUZIONE TESSILE/ABBIGLIAMENTO AGROINDUSTRIA GRAFICI-CARTOTECNICI METALMECCANICA


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009

FATTURATO ( migliaia di Euro )

tutte le imprese

2006 4.923.109

del campione

2007 5.198.657

2008 5.209.096

2009 4.057.423

del campione 6.000.000 5.500.000 5.000.000 4.500.000 4.000.000 3.500.000 3.000.000 2.500.000 2006

aziende <49 dip. aziende da 50 a 99 dip. aziende > 100 dip.

2006 511.679 736.069 3.675.361

2007

2007 564.907 778.353 3.855.397

2008

2009

2008 574.191 755.299 3.879.606

2009 403.617 580.757 3.073.049

4.000.000 3.750.000 3.500.000 3.250.000 3.000.000 2.750.000 2.500.000 2.250.000 2.000.000 1.750.000 1.500.000 1.250.000 1.000.000 750.000 500.000 250.000 0 2006 aziende <49 dip.

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2007 da 50 a 99 2008 aziende dip.

aziende >2009 100 dip.

gr. 1


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009

DIPENDENTI 2006 16.787 11.398 3.141 2.248

campione aziende > 100 dip. aziende da 50 a 99 dip. aziende <49 dip.

2007 17.037 11.608 3.131 2.298

2008 17.257 11.870 3.105 2.282

2009 16.641 11.569 2.984 2.088

19.000 18.000 17.000 16.000 15.000 14.000 13.000 12.000 11.000 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 2006

2007

campione

2008

aziende > 100 dip.

2009

aziende da 50 a 99 dip.

aziende <49 dip.

DIPENDENTI per CATEGORIA FILCEM CERAM.

FILTEA FILCEM GOM/PL.CH.V.

FLAI FILLEA SLC

FILCEM CERAM.

2006 2.685 1.457 1.357 1.093 1.031 403

FILTEA

2007 2.616 1.489 1.379 1.095 1.022 417

FILCEM GOM/PL.CH.V.

2008 2.562 1.464 1.400 1.109 1.036 395

FLAI

FILLEA

2009 2.496 1.437 1.355 1.108 1.017 387

SLC

2.700 2.400 2.100 1.800 1.500 1.200 900 600 300 0 2006

2007

FIOM

2008

2006 8.761

2007 9.019

2009

2008 9.291

2009 8.841

9.300 9.200 9.100 9.000 8.900 8.800 8.700 8.600 8.500 8.400 2006

2007

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2008

2009

gr. 2


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009

INCIDENZA COSTO del LAVORO / VALORE AGGIUNTO (percentuale) 2006 57,37 53,80 67,54 67,65

CAMPIONE aziende >100 DIP. aziende da 50 a 99 DIP. aziende <49 DIP.

CAMPIONE

2007 57,63 54,89 65,28 64,81

aziende >100 DIP.

2008 62,44 60,32 66,27 70,62

2009 72,46 69,39 77,52 87,72

aziende da 50 a 99 DIP.

aziende <49 DIP.

90 88 86 84 82 80 78 76 74 72 70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 2006

2007

2008

2009

CATEGORIE

FILCEM G/PL-CH.V. FILCEM CERAMICHE

FILLEA FILTEA FLAI SLC FIOM

2006 67,47 61,31 64,80 53,20 62,11 67,71 54,03

FILCEM G/PL-CH.V.

2007 62,27 58,73 62,89 51,81 61,63 63,63 56,37

2008 67,83 63,74 66,83 61,02 61,82 66,43 61,05

FILCEM CERAMICHE

2009 71,11 62,95 78,45 66,55 61,65 70,63 78,94

FILLEA

FILTEA

FLAI

SLC

FIOM

80

75

70

65

60

55

50 2006

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2007

2008

2009

gr. 3


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009 COSTO DEL LAVORO MEDIO LORDO ANNUO PRO-CAPITE (in migliaia di euro)

campione aziende >100 DIP. aziende da 50 a 99 DIP. aziende <49 DIP.

2006 42,98 43,98 41,72 39,67

2007 44,15 45,10 42,78 41,17

2008 45,5 46,34 44,37 42,68

2009 42,65 43,65 40,93 39,53

CdL M.L.A.PROCAPITE campione

AZ. >100 DIP.

AZ. Da 50 a 99 DIP.

AZ. <49 DIP.

47,00 46,50 46,00 45,50 45,00 44,50 44,00 43,50 43,00 42,50 42,00 41,50 41,00 40,50 40,00 39,50 39,00 2006

2007

2008

2009

CATEGORIE FILCEM G/PL-CH.V. FILCEM CERAMICHE FILLEA FILTEA FLAI SLC FIOM

FILCEM G/PL-CH.V.

2006 42,51 49,88 39,35 34,53 37,62 40,03 43,58

FILCEM CERAMICHE

2007 44,05 51,07 40,29 35,48 40,26 40,44 44,67

FILLEA

2008 44,94 51,96 40,49 37,99 40,66 43,20 46,23

FILTEA

FLAI

2009 44,62 49,84 39,33 38,19 41,31 42,86 41,58

SLC

FIOM

54

51

48

45

42

39

36

33 2006

2007

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2008

2009

gr. 4


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009

Valore Aggiunto - Margine Operativo Lordo - Reddito Operativo ( in percentuale sul fatturato )

campione V.A. MOL R.O.

2006 25,55 10,89 7,48

2007 25,10 10,64 7,33

2008 24,14 9,07 5,82

2009 24,14 6,65 2,66

CAMPIONE V.A.

MOL

R.O.

28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

aziende >49 DIP.

V.A. MOL R.O.

2006 25,76 8,33 5,25

2007

2007 25,84 9,09 6,02

2008

2008 24,02 7,06 3,94

2009

2009 23,31 2,86 -1,15

aziende >49 dip. R.O. V.A. R.O. R.O. 27 25 23 21 19 17 15 13 11 9 7 5 3 1 -1 -3

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2006

2007

R.O. MOL

2008

2009

gr. 5


aziende da 50 a 99 dip.

V.A. MOL R.O.

2006 26,36 8,56 5,50

2007 26,36 9,15 6,08

2008 27,53 9,28 5,57

2009 27,13 6,10 2,16

aziende da 50 a 99 dip. 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0

V.A.

2006

aziende >100 DIP.

V.A. MOL R.O.

2006 25,35 11,71 8,19

2007

2007 24,74 11,16 7,78

2008 23,50 9,33 6,14

MOL

R.O.

2008

2009

2009 23,69 7,25 3,25

aziende >100 dip. 28 26,5 25 23,5 22 20,5 19 17,5 16 14,5 13 11,5 10 8,5 7 5,5 4 2,5 1 2006

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

V.A. 2007

MOL

R.O. 2008

2009

gr. 5b


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009

RISULTATO D'ESERCIZIO PRE-IMPOSTE (in percentuale sul fatturato) campione aziende >100 DIP. aziende da 50 a 99 DIP. aziende <49 DIP.

campione

2006 7,55 8,40 5,40 4,52

aziende >100 DIP.

2007 7,34 7,92 6,27 4,91

2008 5,79 6,29 5,69 2,57

aziende da 50 a 99 DIP.

2009 2,82 3,67 2,36 -3,00

aziende <49 DIP.

8,5 7 5,5 4 2,5 1 -0,5 -2 -3,5 2006

FILCEM G./PL.-CH.-VARIE FILCEM CERAMICHE

FILLEA FILTEA FLAI SLC FIOM

2007

2008

2006 4,81 6,49 4,92 8,56 1,81 2,72 9,26

FILCEM G./PL.-CH.-VARIE

2007 6,21 7,44 4,04 9,50 1,97 5,26 8,24

FILCEM CERAMICHE

2009

2008 4,42 5,62 2,80 6,54 1,16 3,92 6,89

FILLEA

2009 5,18 6,89 -0,11 4,49 1,55 3,01 1,40

FILTEA

FLAI

SLC

FIOM

10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 -1

2006

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2007

2008

2009

gr. 6


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009

FATTURATO SLC

( in migliaia di euro)

2006 92.425

2007 97.894

2008 97.066

2009 85.257

SLC 99.000 97.000 95.000 93.000 91.000 89.000 87.000 85.000 83.000 2006

2007

2006 410.644 672.511 248.040 457.184 366.485

FILCEM G/PL-CH.VARIE FILCEM CERAMICHE

FILLEA FILTEA FLAI

2008

2007 443.985 689.344 251.194 497.712 390.635

FILCEM G/PL-CH.VARIE

2009

2008 427.584 683.584 249.807 486.406 405.305

FILCEM CERAMICHE

2009 346.341 589.855 205.142 431.568 411.207

FILLEA

FILTEA

FLAI

740.000 690.000 640.000 590.000 540.000 490.000 440.000 390.000 340.000 290.000 240.000 190.000 2006

FIOM

2007

2006 2.675.821

2007 2.845.893

2008

2008 2.859.344

2009

2009 1.988.053

FIOM

3.100.000

2.900.000

2.700.000

2.500.000

2.300.000

2.100.000

1.900.000 2006

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2007

2008

2009

gr. 7


SITUAZIONE PROVINCIALE AL 31/12/2009

VALORE AGGIUNTO - MOL - R. O. (in percentuale sul fatturato) FILCEM GOMMA/PLASTICA CHIMICA - VARIE

V.A. MOL RO

2006 20,82 6,77 3,81

2007 21,97 8,29 5,50

2008 21,69 6,98 4,22

2009 24,55 7,09 3,60

GOMMA/PLAST.-CHIMICA-VARIE V.A.

MOL

RO

24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

FILCEM CERAMICHE

V.A. MOL RO

2006 32,48 12,57 7,57

2007

2007 33,00 13,62 8,63

2008

2008 30,55 11,08 6,97

2009

2009 33,51 12,42 7,69

CERAMICHE V.A.

MOL

RO

34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

FILLEA V.A. MOL RO

2006 25,24 8,89 5,58

2007

2007 26,07 9,67 5,88

2008

2008 25,12 8,33 4,20

2009

2009 24,86 5,36 1,00

FILLEA V.A.

MOL

RO

28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2007

2008

2009

gr. 8


FILTEA V.A. MOL RO

2006 20,69 9,68 7,51

2007 21,25 10,24 8,47

2008 18,74 7,30 5,36

2009 19,10 6,39 4,38

FILTEA V.A.

MOL

RO

22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

FLAI V.A. MOL RO

2007

2006 18,07 6,85 3,52

2007 18,31 7,03 3,85

2008

2008 18,00 6,87 3,62

2009

2009 18,06 6,93 3,61

FLAI V.A.

MOL

RO

20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

SLC V.A. MOL RO

2006 25,78 8,33 3,37

2007

2007 27,07 9,85 6,67

2008

2008 26,46 8,88 5,78

2009

2009 27,54 8,09 4,41

SLC V.A.

MOL

RO

28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

FIOM V.A. MOL RO

2006 26,41 12,14 8,88

2007

2007 25,11 10,95 7,75

2008

2008 24,61 9,59 6,31

2009

2009 23,42 4,93 0,53

FIOM V.A.

MOL

RO

26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2006

CGIL REGGIO EMILIA - UFF. BILANCI AZIENDALI

2007

2008

2009

gr. 8b


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