Il mensile del vivere naturale
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Arroganti perchÊ incapaci? Ferriera anno zero? L’imbroglio del Kamut Tutta da rifare Il Konrad dei piccoli: Orto in condotta
N.190 OTTOBRE 2013
KONRAD
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Da venticinque anni questo giornale è realizzato da un gruppo di esseri umani non infallibili, che cercano di scoprire cosa è successo nel mondo, spesso interrogando altre persone che a volte sono riluttanti a parlare, a volte oppongono un deciso ostruzionismo e in altre occasioni parlano troppo. I costi di KONRAD sono interamente ricoperti dagli annunci e dalle inserzioni esplicitamente pubblicitarie. Ma la sua uscita sarebbe impossibile se tutta la redazione, direttore compreso, non collaborasse gratuitamente.
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ottobre 2013 Konrad
Mensile di informazione di Naturalcubo s.n.c. Redatto dall’Associazione Konrad via Corti 2a - 34123 Trieste Fax 1782090961 info@konradnews.it www.konradnews.it Aut. Trib. di Udine n. 485 del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste
Sommario
4 Arroganti perché incapaci? 5 Ferriera anno zero? 6 Il filo di paglia: L’imbroglio del Kamut 7 Anarchia e Lega 7 Vaskning 8 Libri: Tutta da rifare 8 Une expo au top! 9 L’Italia desnuda. Il nuovo libro di Francesco Vallerani 10 Educazione sovietica 10 Siamo tutti intelligenti: Un gioco nuovo 11 Goffredo Fofi e lo Straniero 12 L’Isonzo: dalle Quarantie al Sabotino 13 Il punto della situazione 15-19 Il Konrad dei piccoli 20 Alimentazione: La castagna, moneta dei poveri 21 Pillole di cucina naturale 22 Arte: “Il giro di una danza e poi un’altra ancora...” 23 E sentii subito un’intesa con lo Spazioviadellatesa 24 Cinema: Trieste Science+fiction 25 Teatri di confine: Ad ognuno il suo Arlecchino 25 Jacopo Fo... i calzini sul comò 26 Colonna vertebrale 28 Gli appuntamenti di ottobre
Direttore editoriale: Roberto Valerio Direttore responsabile: Dario Predonzan Pubblicità: Alex Cibin cell. 340 4000934 advertising@konradnews.it Hanno collaborato: Nadia e Giacomo Bo, Michele Colucci, Stefano Crisafulli, Stefano De Franceschi, Giovanna A. de’Manzano, Giorgio Dendi, Sergio Franco, Giada Genzo, Alessandro Giadrossi, Francesco Gizdic, Gianna Gorza, Erika Lerco, Simonetta Lorigliola, Simonetta Marenzi, Annalisa Metus, Luisella Pacco, Laura Paris, Claudio Petracco, Giuliano Prandini, Livio Prodan, Riccardo Ravalli, Riccardo Redivo, Fabiana Salvador, Lino Santoro, Marco Segina, Marco Segulin, Lucia Sirocco, Maurizio Stagni, Mavis Toffoletto, Gianni Ursini, Francesca Versienti, Barbara Žetko
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OTTOBRE 2013
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Progetto grafico e impaginazione: Erratacorrige, Trieste edizionierratacorrige@gmail.com In copertina: Immagine di Davide Comelli Stampa su carta FSC: La Tipografica srl – Campoformido (UD) Konrad non è responsabile della mancata pubblicazione degli annunci o di eventuali inesattezze. Konrad inoltre non si assume la responsabilità dei contenuti degli annunci e degli spazi pubblicitari. Il rinvenimento del giornale in luoghi non autorizzati non è di responsabilità dell’editore. è vietata la riproduzione e l’utilizzazione esterna del materiale qui pubblicato, salvo espressa autorizzazione scritta dell’Editore. Informativa sulla legge che tutela la privacy. In conformità della legge 675/96 sarà nostra cura inserire nell’archivio informatico della redazione i dati personali forniti, garantendone la massima riservatezza e utilizzandoli unicamente per l’invio del giornale. Ai sensi dell’art. 13 della legge 675/96 i dati potranno essere cancellati dietro semplice richiesta da inviare alla redazione.
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Editoriale
Una veduta aerea della Ferriera di Servola a Trieste
associazioni ambientaliste e comitati di cittadini devono poter dire la loro. Se ciò non accadrà, si dovrà concludere che nel continuo riproporsi del conflitto tra le ragioni dell’ambiente e quelle del lavoro, sia un terzo fattore a prevalere, cioè la volontà delle strutture politico-burocratiche di salvaguardare sé stesse, schierandosi dalla parte dei più forti per nascondere la propria incapacità di affrontare e risolvere i problemi. Salvo poi cercare di scaricare sul “movimento anti industriale” la colpa dei propri fallimenti: un gioco squallido, già tentato nel caso dell’ILVA di Taranto. Arroganti perché incapaci.
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Dario Predonzan
OKTOBER TEST
La redazione di Konrad vorrebbe effettuare una piccola indagine per conoscere meglio i suoi lettori, e cosa pensano del giornale. Pensiamo costantemente a modi possibili per migliorare, ma ci rendiamo conto che non sempre riusciamo a vedere con gli occhi dei lettori. Stiamo preparando un breve questionario per raccogliere le vostre opinioni. Vi ruberemo poco del vostro tempo prezioso perché crediamo che poche domande precise siano meglio di molte domande fumose. Vi sarà però anche spazio per chi volesse esprimere diffusamente le proprie idee ed opinioni. Ci piacerebbe che fossero gli stessi lettori ad offrirsi volontari e non verremo quindi a cercarvi, ma vi chiederemmo di inviare un messaggio di posta elettronica all’indirizzo: redazione@konradnews.it, dando la vostra disponibilità. Vi invieremo quindi il questionario, sempre per posta elettronica. Ovviamente sappiamo che i lettori sono molto diversi tra loro, e noi vorremmo l’opinione di tutti. Non dovete per forza sentirvi lettori fedeli o convinti sostenitori delle cause di Konrad per dare la vostra opinione. Grazie a tutti i lettori che hanno dato la loro disponibilità. Ancora qualcuno e il sondaggio parte ...
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KONRAD
Nel recente “Report” sull’attività svolta in due anni e mezzo di mandato, l’assessore comunale all’ambiente Laureni ha onestamente riconosciuto le carenze di un sistema dei controlli ambientali – che coinvolge tutti gli enti “competenti”: Comune, Regione, Provincia, ARPA, Azienda Sanitaria – che ha fallito rispetto al compito di tutelare la salute pubblica dall’inquinamento. Il fallimento chiama ovviamente in causa anche i predecessori del sindaco Cosolini, Dipiazza e Illy, e le rispettive Giunte, così come i reggitori degli altri enti succedutisi negli anni e ha soprattutto un nome: Ferriera di Servola. Lo stabilimento, com’è noto, emette nell’aria grandi quantità di sostanze altamente nocive e cancerogene, tra cui il benzo(a)pirene e le diossine (per citare soltanto le principali), con grave impatto negativo sulla salute di tutti, non soltanto di chi abita nei pressi degli impianti. Senza dimenticare le montagne di rifiuti speciali ammassate alla rinfusa - anche dov’è prevista la futura Piattaforma Logistica – gli scarichi inquinanti in mare (c’è su Google Earth un’immagine satellitare più eloquente di tante parole) e così via. Alla Ferriera la Giunta regionale presieduta da Riccardo Illy rilasciò ai primi del 2008 – incomprensibilmente – l’Autorizzazione Integrata Ambientale (cioè la licenza di continuare a produrre), accompagnandola con una serie di prescrizioni rimaste per lo più lettera morta. Nessuno intervenne: anche il procedimento per la revoca dell’AIA si bloccò poco dopo essere stato avviato dalla Giunta Tondo. L’AIA scadrà a fine anno ed è già stata presentata la domanda per rinnovarla, perché nel frattempo si è fatto avanti il cav. Arvedi, intenzionato ad acquisire lo stabilimento. Cosa intenda fare per risolvere i problemi ambientali non è dato sapere: interpellato, l’assessore Laureni dichiarava di non poter dire nulla, perché ancora in attesa di ricevere il piano industriale di Arvedi … L’articolo di Lino Santoro, qui accanto, illustra i tanti aspetti da chiarire a tale proposito, eppure: “Siamo di fronte a un piano industriale serio con forti investimenti sul versante ambientale” ha dichiarato di recente, perentorio, il sindaco. Aggiungendo anche, spalleggiato in ciò dai sindacati, dal quotidiano principale della città e – ovviamente – da Confindustria, accenti intimidatori contro un fantomatico ”movimento anti industriale”, che rischierebbe di far sfumare la grande opportunità rappresentata da Arvedi. Forse l’imprenditore cremonese ha davvero in tasca la soluzione di tutti i problemi, ma sembra logico chiedere che il suo misterioso piano venga divulgato e discusso con tutti gli interessati, e non rimanga oggetto di valutazione e trattativa esclusiva tra enti locali (finora al disotto dei loro compiti, come ammette Laureni) e sindacati. Anche
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OTTOBRE 2013
ARROGANTI PERCHé INCAPACI?
impianti operativi ma anche il revamping del secondo altoforno e del personale a libro matricola al Ambiente e occupazione secondo il cavalier Arvedi 30 giugno fino al massimo di 350 unità. Interessano inoltre i rapporti Chi è Arvedi in essere con Elettra (leggi CIP6/92) e la concessione demaniale Arvedi Group è una multinazionale italiana dell’acciaio. In accordo con marittima in essere con l’Autorità portuale (corrispondente a circa Siemens VAI, multinazionale tedesca, opera sui mercati internazionali i 2/3 dell’area occupata dalla Ferriera)… il contratto di affitto avrà con impianti siderurgici innovativi. Il settore degli acciai speciali e in la durata di 30 mesi (non si parlava di 6?). Ma quale sarà effettiparticolare la tecnologia ESP (Endless Strip Production: produzione a vamente il futuro dello stabilimento di Servola? Su quali impianti ciclo continuo di lamierino sottiArvedi intende procedere le), è uno dei vanti del gruppo. all’ambientalizzazione? In Arvedi sa tessere egregiamente un documento della FIOM rapporti con le istituzioni locali e nazionale del maggio 2013, con la ricerca universitaria, eviche affronta la possibilità di denziati dai mezzi d’informazioconvertire alcuni impianti ne cremonesi: il cavalier Arvedi della Ferriera di Servola, si mecenate e filantropo, nonché ipotizza p.e. il dimezzamento proprietario dell’unico quotidiadei cicli di sfornamento della no locale Cremonaoggi, di TV cokeria (da 92/93 a 52) per Arvedi, generoso finanziatore ridurre proporzionalmente di attività sportive e culturali le emissioni inquinanti e miattraverso la sua Fondazione. gliorare le caratteristiche del Come sempre c’è un’altra faccoke, nonché la sostituzione Una veduta della Ferriera di Servola a Trieste cia della medaglia. A Cremona della torre di spegnimento ad non tutto fila liscio: attraverso acqua con un impianto a secco (sempre per ridurre l’inquinamenuna ricerca in rete e contatti mail trovi che comitati di cittadini, Movito) e altre opere di risanamento ambientale per un costo complesmento 5 stelle e partiti della sinistra alternativa denunciano problemi di sivo di 85 milioni di euro. L’investimento complessivo personale inquinamento acustico e concentrazioni di diossine preoccupanti sul di Arvedi non dovrebbe superare i 20 milioni, come risulta dalle terreno nei quartieri periferici dove sorgono gli impianti. Altre lamenrelazioni dell’ing. Rosato nel suo ruolo di consulente del Comune tele [relata refero] riguardano l’autorizzazione delle autorità locali (l’ultima consegnata il 5 luglio dopo la chiusura del suo incarico il all’ampliamento dello stabilimento siderurgico senza VIA (valutazione 30 giugno). d’impatto ambientale) e la concessione troppo sbrigativa dell’AIA La riconversione secondo l’ing. Rosato (autorizzazione integrata ambientale) ai nuovi impianti che si estendoLe tre relazioni di Rosato testimoniano un interessante quadro no a ridosso delle aree abitate. L’ARPA locale, per conto suo, taccia per l’individuazione delle alternative allo stabilimento Lucchini. di criminalità le proteste dei cittadini, i quali la ritengono poco incline a Non tutto è interpretabile in modo univoco; si individuano due urtare la suscettibilità del padrone delle ferriere. soluzioni possibili per la cokeria: la dismissione dell’impianto e la riconversione a scopi logistici o in alternativa una riduzione L’ultima spiaggia del 54% della produzione di coke (proposta Fiom), con interventi L’ultima spiaggia, così Cosolini e i sindacati definiscono la disponibilità di ambientalizzazione e l’insediamento di attività metalmeccadi Arvedi all’affitto e poi all’acquisto dello stabilimento siderurgico di niche (aree a freddo?), logistiche e di trattamento dei residui di Servola. Siamo però in attesa di piano industriale, piano ambientale e lavorazione. Uno dei punti di forza sembra essere la logistica di un piano economico-finanziario che contenga le garanzie di Arvedi anche nella prospettiva della fantomatica piattaforma logistica. sul futuro della Ferriera. Sicuramente chi è a conoscenza del futuro Dovrebbero restare operativi sia l’impianto di agglomerazione è l’ing. Rosato, amministratore unico di una delle tre società in cui che ha spesso presentato criticità per l’emissione di diossine, sia verrebbe suddivisa la Servola spa da Arvedi, la Società siderurgica la torre di spegnimento ad acqua del coke metallurgico. Viene triestina, ed ex consulente del Comune sui tavoli ministeriali istituiti per scartata evidentemente l’ipotesi dello spegnimento a secco (proaddivenire all’accordo di programma per la riconversione siderurgica, posta Fiom). Nelle relazioni si parla di riconversione industriale o per la riqualificazione siderurgica, termine introdotto per risolvere il e si fa riferimento sia al decreto legislativo sul Riordino della conflitto interpretativo del concetto riconversione. Un documento di disciplina in materia di riconversione e riqualificazione di aree manifestazione d’interesse del Gruppo Arvedi del 21/05/2013 annuncia di crisi industriale complessa in cui è stata inserita Servola, sia che si è preso atto del rapporto di consulenza dell’ing. Rosato con all’applicazione di quanto previsto dal d.l. 152/2006 sui criteri che il Comune di Trieste e nel contempo l’ing. Rosato viene incaricato regolano l’accordo di programma con cui si accede a finanziadi valutare la possibilità per una società NewCo del gruppo Arvedi menti pubblici per la riconversione e la riqualificazione dell’area. di assumere la gestione di “Lucchini TS”. Interesse che riguarda gli Altri finanziamenti dovrebbero arrivare dalla Regione (15 milioni) e dall’Unione Europea in base all’Action plan sulla siderurgia. Ma 40-50 milioni servono per la bonifica dell’area (messa in La Bottega delle Spezie sicurezza permanente?). Insomma servono ben oltre 100 milioni erboristeria per la parziale riconversione e riqualificazione dell’area. Chi li tira dott. Manuela Zippo fuori? E quali saranno i risultati sul piano occupazionale spezie e tè dal mondo - cioccolate selezionate e su quello ambientale? integratori alimentari - fitocosmesi
Lino Santoro linosantoro@alice.it
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OTTOBRE 2013
FERRIERA ANNO ZERO?
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Il filo di paglia
L’IMBROGLIO DEL KAMUT
Proprietà nutrizionali miracolose? E i costi? Nella propaganda pro-kamut molto ha Breve storia di una delle più riuscite contato l’aspetto nutrizionale. Ma non invenzioni di marketing degli ultimi 30 anni possiamo parlare di proprietà del kamut. Semmai di proprietà del Khorasan: elevato contenuto proteico, Pasta. Pane. Grissini. Crackers. Farina. Il kamut occupa un intero superiore alla media dei frumenti duri e teneri, e buon contenuto scaffale nei negozi bio e irrompe nella grande distribuzione. Costa, ma di alcune vitamine del gruppo A. Ripetiamo: sono proprietà del vende. L’Italia è il primo paese consumatore al mondo di kamut. “Ha Khorasan, anche se ci vengono vendute come proprietà del kaun buon sapore. Così rustico!” dice la mia estetista. Forse è vero. Ma mut. Per quanto riguarda il glutine il Khorasan ne contiene di più è veramente buono il kamut? Se la bontà non si ferma al momento rispetto ad altri tipi di grano, intorno al 15,5%,(il Farro dicocco il gustativo, ma cerca un piacere maggiore, che includa il diritto a cono14%, il grano tenero scere quel che mettiamo in tavola, la risposta il 13,4%). Infine, è si complica. Il kamut è una delle più riuscite un grano tradizionale invenzioni di marketing degli ultimi 30 anni. non sottoposto a miglioramento genetico, La bufala del grano egizio e quindi più digeribile C’era una volta, nel 1949, un baldo aviatore e meno allergenico, americano, Earl Dedman, in servizio in Portocome tutti i grani gallo. Venne in possesso di 32 chicchi di un tradizionali. Il kamut grano senza nome che gli dissero provenire costa dall’80 al 200% da una tomba egizia. Li spedì come regalo al in più di un grano padre, agricoltore nel Montana che prese la biologico normale. zappa e li piantò; crebbero le piante, ma quel Cosa paghiamo? grano dalla spiga lunga e dai chicchi grossi Prima di tutto si paga non interessava a nessuno. Tutto tacque il marchio. È un grano per 30 anni quando il signor Quinn, per farla “di marca”. Poi si breve, fondò un’azienda che cominciò a paga l’immagine creata ad hoc di grano sano, antico, leggero, coltivarlo e distribuirlo. Lo si vendeva raccontando la storiella d’Egitto nutriente. Non si paga di più per avere un grano unico al mondo; per anni. Funziona. Il grano dei faraoni. Puro, antico, incontaminato. si paga il marketing e si ingrossano i profitti della Kamut InternaRisponde al desiderio del consumatore di recuperare le origini, un tional. Il kamut è un monopolio privato fondato sulla brandizzatempo in cui tutto era più buono e naturale. Nessuno disse che i zione di un prodotto agricolo. semi di grano perdono la loro capacità germinativa al massimo dopo 10-20 anni. Altro che faraoni. La storiella si rivela oggi quasi del tutto Libero grano in libera spesa inventata e, dopo più di 30 anni, perfino la Kamut International oggi Esistono cereali italiani tradizionali che molti contadini stanno non la utilizza più. Tanto oramai il meccanismo è scattato, in termini di ripiantando, spesso bio. Hanno ottimi valori nutrizionali e alta digevisibilità del prodotto e di crescita del fatturato. Bingo. ribilità. Sapore rustico e deciso. Sostengono un’economia agricola su scala eco-compatibile, in territori vicini. La varietà non manca: Il kamut è proprietà privata Kamut non è il nome di un grano, è un brand aziendale. Come Ferrero, farro dicocco, grano saraceno (senza glutine) grano Senatore Cappelli, Khorasan (proprio lui!) o grano etrusco, grano Graziella Nestlè o Barilla. Il marchio è stato registrato nel 1990. In Italia arriva Ra. Tra questi scegliamo quelli in cui è indicata in modo trasparennel 1991. Forse la parola kamut corrisponde ad un geroglifico egizio te la tracciabilità; leggiamo sulle confezioni ed assicuriamoci che: che indicava il grano. Il che confermerebbe la mala fede nel propinare a) sia indicato il luogo di coltivazione del cereale (e che sia in Italia) la storiella dei faraoni. Il kamut è un grano duro della varietà Khorasan b) siano specificate le successive fasi di trasformazione (lavorazio(Triticum turgidum ssp. Turanicum), originario delle pianure tra Iran ne e confezionamento) ed Anatolia, (la regione Khorasan è là). Gli egizi non centrano nulla di c) la pasta sia ad essicazione lenta, a bassa temperatura e trafilanulla. Un grano Khorasan veniva e viene in parte coltivato in Basilicata ta a bronzo (non a teflon) ed Abruzzo. Ad oggi tutti possono coltivare il Khorasan, sconosciuto e d) cereali o trasformati siano integrali o semi-integrali per un più commercialmente non attrattivo. Ma il kamut è blindato. Prodotto solo bilanciato apporto nutritivo dalla Kamut International in Montana (Usa), Alberta e Saskatchewan Infine, se possibile, preferite le piccole produzioni che gestisco(Canada), secondo i dettami dell’agricoltura biologica, applicati all’agrino dal campo al pacchetto e non i prodotti marchiati dai coltura industriale. Non un grano coltivato dietro l’angolo. Non un distributori: la filiera più corta è, meglio è. Per noi e per il grano da piccole produzioni. Il kamut che tanto piace agli italiani, che pianeta. lo pagano profumatamente, arriva attraversando mezzo pianeta. Non Simonetta Lorigliola è caffè o cacao, coltivazioni qui impossibili. È grano. Di una varietà filodipaglia.konrad@gmail.com particolare, che cresce anche in Italia.
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V A S K nING
É cosa nota che quando il sangue scorre per le strade e le tensioni socio-economiche sfociano nella sommossa e nel malcontento, quello sarà il momento migliore per arricchirsi. In un clima mondiale da crisi economica l’ostentazione del lusso da parte della minoranza che muove il business del mondo è chiaramente il proverbiale schiaffo alla miseria. Ad arricchire il catalogo dei comportamenti tesi a sottolineare la differenza fra chi il cash ce l’ha e chi se lo sogna, arriva dalla progressista Svezia il Vaskning. Questo termine prende il nome dalla parola vask, che in italiano volgare significa lavandino, e consiste sostanzialmente nell’atto di ordinare 2 bottiglie di champagne pregiato e svuotarne una nel lavandino, o, ancora meglio, farla svuotare dal cameriere. La genesi di questa usanza, a dir poco singolare, nasce fra il 2007 e il 2010 nelle città di Båstad e Visby a seguito di un’ordinanza in vigore nei locali frequentati dalla gioventù più agiata e fighetta, che vietava di spruzzare lo champagne nel locale come se si avesse vinto un gran premio automobilistico (o perlomeno esser riusciti a salire sul podio). Quello che inizialmente era un atto di protesta contro un divieto è poi stato esportato nel resto del mondo come la nuova usanza per ostentare lo sperpero di danaro, tanto che ormai ha trovato pure il suo
corrispettivo inglese nel termine Sinking. Su youtube è possibile trovare testimonianze video di questo atteggiamento e ovviamente parecchi giornali svedesi e anglosassoni hanno versato inchiostro per inquadrare il fenomeno; nonostante non si sappia quanto questa usanza sia davvero in voga, quanto sia mito e quanto realtà (come la leggenda del setto nasale dorato di alcuni manager per l’abuso di cocaina), un barista di un noto locale di Båstad ha ammesso che tuttora ha almeno una richiesta di vaskning “seria” per notte. Questa simpatica attività che farà inorridere i più, darà l’ennesima conferma al classico polemista che glorifica la civilissima Svezia rispetto all’Italia cafona (“Guarda che su tutti pagano le tasse e i giovani sono fuori di casa a 18 anni, qui tutti mammoni”), che i paesi scandinavi riescono ad essere più pacati ed equilibrati pure nel tracciare un solco fra la gente perbene e i poveracci. Altro che da noi che fanno i trenini a capodanno con Maracaibo di sottofondo, mentre il padrone di casa può finalmente sfoderare la sciabola comprata per il corso di sommelier decapitando i colli delle bottiglie di spumante. Prima o poi riusciremo anche noi ad ottenere gli stessi diritti civili e libertà sociali della scandinavia e “lavandineremo” allegramente le bollicine.
Marco Segulin
OTTOBRE 2013 KONRAD
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Lottare contro il potere: non solo si può, si deve. Lo stato di diritto è una forma piuttosto discutibile di democrazia – spesso una democratura, per dirla con Matvejević, che mentre idolatra, ipocritamente, la legge, se ne serve per propri fini. La bellezza – morale – dell’uomo risiede nel suo interno, viva, e questo non tutti lo sanno o sono capaci di riconoscerlo, perché significherebbe comprenderne le conseguenze e accettarle: la bellezza circola nei pochi colori e nelle molte sfumature Alessio Lega della vita, nella presa di coscienza che le debolezze degli altri sono debolezze di tutti, quindi anche nostre, nella tolleranza, nella pace senz’armi… Insomma, si nasce anarchici e si diventa politici (nell’accezione più ampia): questo passaggio, questa metamorfosi sociale, non è un peccato, è uno sbaglio. La poetessa milanese Alda Merini ha detto che l’umanità è l’unica etnia possibile, volerlo negare è accettare un sistema già viziato all’origine. Il 14 settembre c’è stato il concerto di un cantautore anarchico, Alessio Lega. Ad aprire il concerto è stato Giancarlo Lombardi, un suo collega isontino non molto noto, le cui canzoni si farebbero sentire se gli ascoltatori fossero di più. Quest’ultimo si è definito clowntautore: dei pagliacci non prende la tristezza ma l’implicita ricerca della verità nascosta sotto un sorriso dipinto. La sede del concerto è stata spostata all’ultimo per problemi organizzativi: non più in piazza san Giacomo ma in piazza Puecher, e meno male! Cantare l’anarchia davanti alla chiesa, per quanto certe rare figure al suo interno possano averlo meritato, non è il posto più indicato per la lotta contro il potere. Non a caso Lega, anzi, siccome
la distanza è già una forma di potere, Alessio ha cantato la squisita e quasi straziante Difesa dell’allegria – una poesia del poeta uruguaiano Mario Benedetti dove, fra l’altro, si canta che l’allegria bisogna “difenderla da Dio”. Musicare per Alessio non è un caso isolato: ha rivestito anche tre poesie del nostro dimenticato Carolus Cergoly (a cui non è stata ancora intestata una stradina, una viuzza, un angoletto…). Ma non basta. E’ sua intenzione cantare tutte le nove poesie che compongono la raccolta delle Clandestine da cui le tre sono state prese. Ma non basta ancora: prima di cantarle ha ricordato e ringraziato Edi – Edoardo Kanzian –, estimatore di Cergoly e caro “lottatore” culturale (che abbiamo ricordato nel numero precedente di Konrad). Qualcuno del gruppo anarchico ha voluto giustamente ricordare anche la recente scomparsa di Edvino Ugolini, altro personaggio triestino che lavorava per la cultura della pace. Non mi dilungo sulle canzoni del nuovo album di Alessio, Mala testa, che sono state cantate assieme ad alcune vecchie e ad alcuni classici anarchici: lascio la curiosità e il mio consiglio di ascoltarle per intero e bene. Alessio, che ha suonato e cantato con Leonardo Spinedi (chitarra e violino), doveva inaugurare la nuova sede del gruppo anarchico Germinal (ora in via del bosco 52/a), ma per vari motivi non c’è riuscito. Poco importa, ora ha cantato per loro e per la poca gente che c’era, e dispiace non solo per Alessio: la gente è più occupata a girare attorno alle varianti di un nulla politico che ha sempre più voce, non ultimo il TLT, che insegue il soldo e la speranza di un diritto non scaduto (le leggi dell’impero romano valgono ancora?). E questa è Trieste, che distorce il passato, vive da fantasma il presente e vede male il futuro. Ma per fortuna, qualcuno, ogni tanto, canta. Riccardo Redivo
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ANARCHIA E LEGa
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OTTOBRE 2013 KONRAD
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Libri
TUTTA DA RIFARE
lezza sia la chiave di ogni successo. Lorenzo - chissà il cielo perché - se ne innamora in maniera assoluta e Noi, donne normali, più o meno carine, più o generosa, e continuerà ad amarmeno racchie, a seconda della giornata buona la, sempre categoricamente non o cattiva... Noi, che andiamo per la via senza anchegricambiato, anche nell’adolescenza giamenti, troppo stanche nei mocassini, figuriamoci sul e in un’aspra età adulta, quando tacco... Noi, che l’illuminazione dei camerini-prova la Sole prenderà strade tragicamente puniremmo come crimine contro l’umanità... Noi, che solo sbagliate. con stucco e pittura possiam far bella figura... Ossessionata dalla possibilità di miInsomma, noi donne vere - quelle che vedi attorno, quella gliorarsi, si sottopone a una sequenza che sei dentro - abbiamo un (come chiamarlo?) hobby, impressionante di interventi chirurgici. passatempo, innocente capriccio. E ce l’abbiamo tutte, Nuovo seno, nuovo naso, nuove labanche quelle che non lo ammettono. bra, nuovi zigomi, nuovi glutei, nuovo Ci piace trovare il difetto nelle bellissime. Non c’è miopia mento... E pure un aborto, affrontato che tenga, non c’è cataratta incombente che possa ostacoper le medesime ragioni estetiche larci nell’impresa. Probabilmente emettiamo anche un lieve (Come facevo a fare i provini con la Giorgia Würth biip biip, mentre passiamo lo sguardo sull’intera figura Tutta da rifare pancia?). della Bellona alla ricerca di qualcosa che non va. Perché Fazi, 2010 Sole diventa un mostro, nel volto e se c’è qualcuno lassù, se esiste giustizia divina - deve pur pp. 169, € 16,00 nella coscienza, disamorata della esserci qualcosa che non va... vita e di se stessa, fino all’inevitabile finale. Soltanto Lorenzo, con Ma la cosa che ci dà maggiore gioia è coglierla in flaganza di errola sua carica inesauribile di pazienza e d’amore, potrà salvarsi e re grammaticale, di frase squinternata, di condizionale e congiuntisalvare anche, in modo imprevisto e dolcissimo, il ricordo di lei. vo mischiati alla rinfusa. Una favola nera che si divora in un giorno ma rimane dentro a Mettiamoci il cuore in pace: stavolta questa soddisfazione non lungo. possiamo prendercela... Tutta da rifare dovrebbe essere lettura obbligatoria nelle scuole, Perché Tutta da rifare, primo romanzo di Giorgia Würth, di per spiegare ai giovani maschi come si debba amare (con rispetto, professione attrice, innegabilmente molto bella, è godibilissimo e accettazione, presenza, e anche distanza quando occorre) e per meritevole, e di svarioni non ne ho trovati (accidenti...). spiegare alle giovani femmine come il loro corpo sia prezioso e saLeggero e giocoso, ma anche spietato e profondo, scorre via liscio cro, compresi i difetti lievi, le rotondità ribelli, i nasini non francesi. come un ricciolo dopo il balsamo, per poi lasciare un retrogusto amaro e ampi margini di riflessione su cose serie, ma proprio serie: Se ci sentiamo brutte, per far passare il magone bastano l’allegria di una smorfia, lo sfogo veloce di un pianto, il prendersi in giro l’amicizia, l’amore, il perdono, la fiducia, l’opinione degli altri, la quanto più si può. stima di sé. E naturalmente, divertirsi a criticare le troppo belle, ça va Voce narrante è Lorenzo, bambino saggio, osservatore ironico del sans dire... mondo, che il primo giorno delle scuole medie conosce una ragazzina dal nome luminoso, Sole, e il carattere d’ombra. Insicura, Luisella Pacco spesso arrogante, con lampi di tenerezza subito mascherati da una luisellapacco.wordpress.com scorza cinica, Sole si nutre di superficiali sogni e crede che la bel-
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Une expo au top!
Piccolo omaggio a Giuliano Comelli, storico ed attuale autore delle originali copertine di Konrad. Chapeau!
Tracce. Tracce da trovare. Il filo conduttore in un legame naturale, Comelli et Fils. Una esposizione di pittura dai toni decisi che vede coinvolti i triestini Comelli, papà Giuliano ed i suoi due figli, Davide e Sara, grazie alla fortunata intuizione o, meglio, emozione di una gallerista francese, Nikki Ract. Sentimentalismi a parte, questa non è una mostra leggera ed i complimenti non sono di circostanza: all’inaugurazione le opere sorprendono, scuotendo pathos e ragione. Come dev’essere. Sono 30 lavori, allestiti nei suggestivi ambienti della Galleria JBC1, a due passi dal celebre marché aux puces di Parigi. Una cornice perfetta di un ex magazzino. Blocchi di cemento armato e mattoni a vista, molto trendy e per niente clean. Davide lavora su carta ed esclusivamente a graffite. Parte dal
caos al quale sovrappone geometrie. Rottami assolutamente casuali sono perlopiù gli oggetti delle sue ricerche. Catturati dalla macchina fotografia, ridisegnati e sottoposti all’ordine. Nell’allestimento troneggia il suo trittico, un soggetto combusto, 180x210, già ammirato in divenire quest’estate a Trieste dal pubblico di Trame, organizzato dall’Immaginario Scientifico presso il Salone degli Incanti. Giuliano fa ragionamenti analoghi ma con altri principi. Non utilizza la fotografia come soggetto delle sue analisi ma parte da macchie e segni casuali per poi ricercare equilibri interni. Interviene sui suoi acquarelli con
un segno a pennino, quasi da incisore. Presenta pure dei feltri dall’interessante valore materico: né tela né carta, privi di trama, impregnati di colore diventano quasi una pelle. Nessuna descrizione. Pittura informale, si direbbe la sua, anche se non mancano richiami a paesaggi.
Alessandro Giadrossi
Sara ha un altro approccio, un’altra sensibilità. La fotografia le serve per assemblare oggetti provenienti dalle situazioni più disparate, che considera per le loro forme particolari, funzionali alla rappresentazione che non descrive ma offre attraverso un’allusione. Ancora ricerca, dunque, di relazioni fra il caso e una volontà razionale che tutto sottintende e ricrea, fra mistero, suggestione e soprattutto colore. Sara e Davide, vivono da parecchi anni nella capitale francese. Insieme hanno realizzato importanti lavori di decorazione, a partire dal Pan Piper, un ex teatro completamente ristrutturato e da loro dipinto negli esterni ed interni a partire da un ragionamento basato sulla morfosi. Le loro competenze di grafici raffinatissimi applicate all’ambito architettonico danno risultati veramente notevoli. Un invito a consultare il loro sito www.chromosomestudio.com (ancora un geniale e riconoscente riferimento al patrimonio genetico e al colore che caratterizza l’attività di famiglia). Una speranza di poter vedere una loro mostra così ben strutturata anche a Trieste. E un augurio di trovare architetti interessati alle potenzialità incredibili e nuove delle loro decorazioni. A Trieste o altrove.
Fabiana Salvador
KONRAD
mia dei Disagiati”. Scrittori, poeti, saggisti, “anime belle” che fin dall’immediato secondo dopoguerra, tra fatto e finzione, manifestarono, con efficacia, un malessere crescente. Con “elegante fermezza nelle non certo eversive pagine” del Viaggio in Italia Guido Piovene espresse la garbata aspirazione a un diverso modo di fare territorio. Italo Calvino, testimone della rapida cementificazione della riviera Francesco Vallerani ligure, pochi anni dopo, bene la fece coL’Italia desnuda noscere all’Italia intera nel racconto lungo Unicopli, 2013 La speculazione edilizia. Lucio Mastropp. 191, € 16,00 nardi, nei due libri Il Calzolaio di Vigevano e il Maestro di Vigevano, nelle distorsioni sociali conseguenti al miracolo economico individuò come cementificazione delle menti la corsa ai “danè” di una comunità che sembra restare indifferente nei confronti della preziosa personalità dei suoi luoghi. A queste voci seguiranno quelle altrettanto inascoltate di Pier Paolo Pasolini, Giorgio Bassani, Leonardo Borgese e Antonio Cederna. Vallerani include a pieno titolo in questa “Accademia dei Sofferenti per il paesaggio” anche Salvatore Settis che, nel suo recente saggio dedicato ai mali del paesaggio italiano Paesaggio Costituzione Cemento, ha non solo ripercorso la storia della tutela delle bellezze naturali del nostro Paese ma analizzato le relazioni tra degrado ambientale e malessere esistenziale. Tema centrale, come abbiamo detto, di questo accorato libro di Vallerani. Fu proprio quest’ultimo a farmi conoscere il poeta Andrea Zanzotto che, nel dicembre del 2007, in una delle sue ultime apparizioni in pubblico, nel castello di Susegana, lanciò l’ennesimo appello a fermare la distruzione del nostro paesaggio. Il 21 ottobre alle ore 17 Francesco Vallerani terrà una conferenza sull’argomento presso il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste in via dei Tominz 4.
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“L’esperienza personale in un dato luogo, cioè dell’individuo che abita, che si adatta allo spazio vissuto o che lo subisce, che ne connota il senso elaborando una specifica territorialità, genericamente condivisa con altri abitanti, o che le si oppone ponendosi così in uno stato di alienante minoranza, sono aspetti molto significativi per accrescere la comprensione delle reali dinamiche che governano l’evoluzione di ogni contesto geografico”. Questa esperienza è l’origine del disagio, poi sfociato in indignazione, che ha mosso Francesco Vallerani a scrivere il suo ultimo libro Italia desnuda. Percorsi di resistenza nel Paese del cemento, appena pubblicato per i tipi della casa editrice milanese Unicopli. Francesco Vallerani insegna Geografia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Da tempo dedica buona parte della sua ricerca a tematiche di geografia storica, con particolare riguardo alle secolari relazioni tra morfologie idrauliche e trasformazione dei paesaggi, promuovendo la rete di ricerca “European Historical Waterways”. Adottando i metodi dell’analisi geoculturale si sta occupando dell’evoluzione recente dei quadri ambientali della diffusione urbana. Vallerani è uno dei componenti del comitato scientifico del WWF di Trieste. Il Veneto, regione nella quale Vallerani vive e lavora, è divenuto negli ultimi decenni il simbolo di una trasformazione sconsiderata del territorio con lo sviluppo di paesaggi dell’angoscia ovvero di caotiche poltiglie urbanizzate, con gli abitanti preoccupati e malinconici per il degrado del vasto e prezioso patrimonio dei loro luoghi amati. Il pregio del libro sta, in particolare, nella sua unicità nel panorama editoriale italiano. L’Autore ha individuato una vera e propria cerniera che lega indissolubilmente la cementificazione e il consumo del suolo - temi frequenti nel dibattito politico culturale di questi anni – con lo stato d’ansia divenuto in breve tempo crescente diffusione di disagio e angoscia. Vallerani annota “quando i luoghi subiscono lesioni, è la comunità che vede alterato il rapporto vitale che consente il riconoscimento identitario, anche se il disagio psicologico viene avvertito dai componenti più sensibili del gruppo”. Il terzo capitolo del libro è una sorta di repertorio di quella che il geografo veneto definisce, con una punta di ironia, una sorta di “Accade-
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ITALIA DESNUDA. IL NUOVO LIBRO DI FRANCESCO VALLERANI
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OTTOBRE 2013 KONRAD
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EDUCAZIONE SOVIETICA
Pubblicato nel 1897, il romanzo storico è ambientato nel Granducato di Toscana e nella Romagna Pontificia al tempo delle lotte risorgimentali della A scuola leggevamo i classici greci e prima metà del secolo diciannovesimo. Ne è latini, Manzoni e Dante. E in Russia? protagonista un giovane studente, Arthur Burton, membro della Giovane Italia, che, con lo stesso slancio di Pavel Korciaghin, promette di “Dare la ... vita per l’Italia, Per Mikhail Khodorkovskij da studente era il libro preferito e anche aiutarla a liberarsi dalla schiavitù e dalla miseria e a scacciare gli adesso, in carcere per la sua opposizione a Putin, l’ex-oligarca fa austriaci, affinché essa possa diventare una repubblica libera...”. sapere che Pavel Korciaghin rimane il suo eroe. Scritto da Nikolaj Romanzo anticlericale, pieno di blasfemie (il giovane Ostrovskij agli inizi degli anni trenta, il romanzo larsi ribella all’educazione religiosa ricevuta, si avventa gamente autobiografico Come fu Temprato l’Acciaio con un martello sul crocefisso, definisce “malattia ha come protagonista un giovane ucraino di umili mentale” la religione), lascia i compagni di Pavel origini, che partecipa alla guerra civile contro i biancommossi per il coraggio e la dedizione alla causa chi, diventa commissario di guerra, organizzatore della libertà fino al sacrificio supremo. di komsomol (l’Unione comunista della gioventù), L’opera fu ammirata da Jack London, D.H. Lawrence, dedica con passione la sua esistenza alla costruzioBertrand Russel; G.B. Shaw ne fece una trasposizione dello stato socialista. ne teatrale, il regista sovietico Aleksandr Fajncimmer “La vita è la cosa più cara che un uomo possieda. ne ha tratto nel 1955 il film Ovod con colonna sonora Gli viene data una volta sola, e l’uomo deve viverla di Dmitrij Šostakovič, The Gadfly Suite, Op. 97A. in maniera tale che non gli resti poi la torturante anMentre in Italia, dove pure è ambientato, rimane goscia degli anni invano vissuti, che non gli bruci la sconosciuto (da noi è stato pubblicato all’inizio vergogna di un passato misero e gretto; e morendo dell’anno), fu nei paesi comunisti e soprattutto nella possa dire: ho impiegato tutta la mia vita e tutte le Russia Sovietica che i due testi ebbero un enorme mie forze per il fine più bello cui sia dato all’uomo di successo e furono letti da milioni di studenti; utilizzati tendere, per la lotta per la liberazione dell’umanità.” come strumenti di propaganda, dovevano preparare Ammira Giuseppe Garibaldi, lo affascinano le le nuove generazioni all’impegno, al sacrificio nella “avvincenti e interminabili avventure del leggendario costruzione della nuova società. capo delle ‘camicie rosse’”, di quel giovane capitano Gli intensi programmi scolastici del periodo sovietico che proprio in Russia, a Taganrog, sul Mar d’Azov, prevedevano la lettura di altri autori russi (Arsen’ev, aveva conosciuto la “Giovane Italia” e aveva giurato Kataev, Kaverin, Polevoy, Šolochov, Fadeev, Paudi combattere per la sua liberazione. stovskij, Gor’kij, Čechov...) ritenuti utili dalle autorità Pavel, come tanti russi, sogna l’Italia e, dopo la nella formazione dell’uomo sovietico. Né venivano vittoria della rivoluzione, promette alla madre una trascurati gli esponenti della letteratura occidentale: nuova vita. “Per tutti gli uomini ci sarà un’unica Verne, Stevenson, Hugo, Dickens, Kipling, London... repubblica, e manderemo voi, vecchietti e vecPer un breve periodo dopo la destalinizzazione chiette che avete lavorato, in Italia; esiste questo Nikolaj Ostrovskij, Come fu Temprato l’Acciaio, voluta da Chruščёv, fu resa possibile la lettura di Una paese caldo, sulle sponde del mare. Lì, mammina, La Nuova Biblioteca, giornata di Ivan Denisovič di Solženicyn, l’inverno non viene mai. Vi faremo vivere nei castelli Milano, 1945 sulla vita nei gulag. Il disegno delle autoridei borghesi e vi scalderete le ossicina al sole.” Ethel Lilian Voynich, tà non ne risultò incrinato. Durante una pausa dei combattimenti contro i poIl Figlio del Cardinale, lacchi Pavel legge ai compagni Il figlio del Cardinale Lit Edizioni srl, Roma, 2013 Giuliano Prandini dell’irlandese Ethel Lilian Voynich.
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Siamo tutti intelligenti
UN GIOCO NUOVO
Tante volte mi viene chiesto come si fa a creare un gioco o un problema nuovo. Mi trovo in difficoltà a rispondere, nonostante io ne abbia creati migliaia. Intanto bisogna distinguere fra gioco e schema. Mi spiego meglio: qualcuno ha inventato le parole crociate, e tutti gli altri inventano degli schemi di parole crociate, che una volta pubblicati verranno risolti dai lettori. È ovvio a questo punto che inventare uno schema è più semplice che inventare un gioco nuovo. Poi ci sono le varianti. A partire dal sudoku, ad esempio, ci sono le varianti denominate Killer, X, Tris, Pari/Dispari, A zone, Esterno, e tante altre, fra le quali Grattacieli (che io avevo inventato, senza sapere che esisteva già), e Spread (inventato da me, e pubblicato in prima mondiale sul primo numero della rivista “Amico Logico”, giornale che potete richiedere in edicola se interessati). Anche noi nel nostro piccolo possiamo inventare dei problemini, e
magari proporli a parenti ed amici (o nemici, vedete voi…) durante una cena. Proviamo? Partiamo dal numero 2013, che è l’anno in corso, lo scriviamo, e poi cerchiamo di tirar fuori qualcosa. Intanto 2013 è formato da 4 cifre diverse, e anche questo può ispirare una domanda. Ecco allora i problemi inventati tra amici in una recente serata. Se attorno ad un tavolo siamo in 2013, e ognuno di noi saluta con una stretta di mano il suo vicino di destra e quello di sinistra, quante strette di mano vengono effettuate? Se leggo un libro da pagina 2013 a pagina 3102 (2013 letto al contrario), quante pagine leggo? Quanti numeri si possono formare utilizzando le cifre 2 0 1 3, solo cambiando l’ordine? La somma delle cifre di 2013 è 6. Fino a 2013 compreso, quanti numeri hanno per somma delle cifre 6? Quante date ci sono del tipo 12/03/2013, cioè tali che anche nella
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Emeroteca
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Mavis Toffoletto
Da pagina 2013 a pagina 3102 ci sono 1090 (e non 1089). Calcolando che i numeri non iniziano con 0, posso formare 6 numeri che iniziano con 1 (1023 1032 1203 1230 1302 1320), altri 6 che iniziano con 2 e altri 6 che iniziano con 3: 18 in tutto. I numeri che hanno per somma 6 sono 6, 15, 24, 33, 42, 51, 60, 105, 114, 123, 132, 141, 150, 204, 213, 222, 231, 240, 303, 312, 321, 330, 402, 411, 420, 501, 510, 600, 1005, 1014, 1023, 1032, 1041, 1050, 1104, 1113, 1122, 1131, 1140, 1203, 1212, 1221, 1230, 1302, 1311, 1320, 1401, 1410, 1500, 2004, 2013: 51 in tutto (per non saltarne nessuno conviene scriverli nell’ordine dal più piccolo). Le date valide sono 5 14 23 gennaio, 4 13 22 febbraio, 3 12 21 30 marzo, 2 11 20 aprile, 1 10 maggio, 5 14 23 ottobre, 4 13 22 novembre, 3 12 21 30 dicembre: 25 in tutto. Le risposte citate sono venute fuori dopo un’abbondante cena… non ci assumiamo alcuna responsabilità… © Giorgio Dendi
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prima parte della data si usano le cifre 2 0 1 3? Ecco le risposte che abbiamo dato noi, dopo non poche discussioni. Vengono effettuate 2013 strette di mano (basta immaginare che fra le 4 persone A B C D ci sono 4 strette di mano: AB BC CD DA).
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KONRAD
“Lo straniero” è una rivista che, dall’estate del 1997, si occupa di cultura, arte, scienza e società ed è, secondo quanto dichiara il suo direttore Goffredo Fofi, in un’intervista rilasciata a “Repubblica” per i suoi settanta anni “la cosa più importante da leggere che circoli oggi in Italia”. In tempi più recenti ribadisce il suo punto di vista in un’altra intervista rilasciata, sempre per “Repubblica” , a Simonetta Fiori dove dichiara che “se ha resistito per 16 anni nella stessa rivista è perché fuori non succede granché, anzi sono stati gli anni più morti”. Per dare a questa dichiarazione il suo giusto valore bisogna sapere che la storia delle riviste culturali italiane, dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri, ha visto Fofi protagonista di continue nascite, collaborazioni e trasformazioni di testate e questa attività d’organizzatore culturale non sembra ancora esaurirsi. Riassumendo questo percorso in poche righe, si può iniziare dal suo arrivo a Torino negli anni Sessanta dove cominciò a collaborare con riviste importanti come Il Ponte, Nord e Sud e Nuovi argomenti. In seguito inizia a fondare le sue riviste e così nascono I “Quaderni Piacentini”, fondati con Grazia Cherchi e Piergiorgio Bellocchio (1962-1984), “Ombre Rosse” (1967-1969) una rivista di critica cinematografica che allarga il suo ambito d’intervento con lo svilupparsi del movimento del ‘68, e “Linea d’Ombra” (1983-1999). Poi “Il piccione viaggiatore”, “Dove sta Zazà”, “La Terra vista dalla Luna”, e adesso “Lo Straniero”. Dei “Quaderni Piacentini” Fofi racconta: “Era una rivista totalmente diversa, fatta da intellettuali tradizionali. Nessuno di noi era marxista. Piergiorgio Bellocchio, Grazia Cherchi ed io venivamo da storie diverse, con attenzione ad orizzonti nuovi come la psichiatria di Basaglia e a tutto quello che si muoveva in quegli anni”. In seguito lasciò la rivista e fondò “Linea d’Ombra” dove si circondò di un gruppetto di giovani tra i quali c’erano Sinibaldi, Lerner, Manconi, Mereghetti, Piersanti, Corrias, Lolli e Baricco. “Linea d’Ombra” scoprì Rushdie, Yehoshua e la Desai, Coetzee e Naipaul. Alla fine degli anni Ottanta però la situazione si rimise in movimento e così “La terra vista dalla luna”, da rubrica di “Linea d’Ombra” divenne rivista. Molto spesso le riviste di Fofi
nascono le une dalle altre, frutto di una germinazione interna. Lo Straniero era in origine un premio assegnato a nuove realtà e a giovani artisti ideato da Goffredo Fofi nel 1992, legato successivamente a ben tre riviste: “Linea d’ombra”, “La terra vista dalla luna” e infine “Lo Straniero”. L’ultima di queste gemmazioni è avvenuta nel 2010 quando da “Lo Straniero” è nata “Gli asini”, una rivista di educazione e d’intervento sociale che è al suo terzo anno di attività. Alla domanda che Oreste Pivetta rivolge a Fofi su quale sia la funzione che attribuisce alle riviste, Fofi risponde: “Ho sempre immaginato le riviste come strumenti formidabili di apertura e di incontro. Questo spiega il fascino che ha esercitato su di me un’impresa come quella dei “Quaderni piacentini” e la mia nuova ‘vocazione’ maturata negli anni Sessanta, a ideare e produrre riviste. [... ] In quegli anni il dibattito era vero e ricco a differenza del misero contesto attuale: una povertà che è un sintomo ulteriore di conformismo, di un reale pensiero unico travestito da finto individualismo. Spazzate via dal miracolo economico e dal ‘68, o sopravvissute con grande fatica, oggi riviste ‘di cultura’ come quelle semplicemente non ci sono più. Coltivo l’illusione che ‘Lo Straniero’ ne sia un piccolo erede.” E con questo spirito è arrivata ormai al suo 159° numero dove si possono trovare un pezzo di Alessandro Leogrande su Bergoglio a Lampedusa, Salvatore Romeo sull’Ilva, e diversi interventi sulle rivolte in corso. La rivista poi, riprendendo vecchi percorsi, ripubblica il testo della conferenza di Karl Barth, Cristianesimo e socialismo, ripresa da un vecchio numero di Linea d’ombra. Continuità e innovazione sono dunque la matrice dentro cui si muovono le riviste dirette da Goffredo Fofi. Le riviste “Lo Straniero” e “Gli Asini” sono consultabili presso l’Emeroteca di Piazza Hortis 4. L’articolo si basa, oltre alle riviste citate, su tre interviste, due uscite sul quotidiano “La Repubblica”: Simonetta Fiori Il mondo in rivista, Fofi: “Oggi in Italia domina l’analfabeta laureato” 17 dicembre 2012 pp. 54-55; Goffredo contro tutti, 14 aprile 2007 p. 51, e L’intervista di Oreste Pivetta, La vocazione minoritaria: intervista sulle minoranze, Laterza 2009.
OTTOBRE 2013
GOFFREDO FOFI E LO STRANIERO
OTTOBRE 2013 KONRAD
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l’isonzo: dalle quarantie al sabotino
Incrocio l’Isonzo andando a Grado. Dal ponte delle Quarantie ogni volta rimango colpito dalle sue tinte che scolorano dal grigio plumbeo, allo smeraldo, all’azzurro chiaro, a seconda dell’ora e della stagione, mentre porta al mare con sé molto del suo tratto montano. Attraversa aree artificiali di recente bonifica e lacerti di boschi planiziali. Quindi si confonde nell’acqua salmastra tramite un dedalo di canali risultato di fenomeni naturali come la progressiva migrazione della foce verso oriente. È un complesso gioco tra oscillazioni del livello marino e correnti, erosione e dispersione dei sedimenti fluviali lungo la costa, per finire con variazioni di quota della terraferma ed altre modificazioni della linea di riva. Ne sono prova le sabbie che hanno formato nel tempo l’arco sabbioso del litorale come il banco D’Orio ed altri, ora in via di progressiva demolizione. Inoltre poco al largo di Grado giacciono sommersi resti di edifici e lo stesso abitato attuale e le sue modificazioni nel corso del secolo, testimoniano dell’inarrestabile oscillazione di questi ambienti tra il dominio marino e quello terrestre. Per giungere qua il fiume ha abbandonato la sua sorgente carsica, lassù nella Val Trenta, e le alte cime delle Giulie ed quindi i più modesti rilievi calcarei del Carso isontino, con le cime del Sabotino e del vicino M. Santo. L’acqua mette in connessione due mondi completamente diversi, anche se il suo tragitto supera di poco il centinaio di kilometri. L’Isonzo sloveno è “Soča”, sostantivo femminile, e quasi mitologicamente puro, anche se non sono mancati problemi anche seri. L’alveo, inciso nella roccia, mostra un andamento rettilineo con brusche anse, condizionate dalla complessa struttura geologica dell’area. Nel più breve tratto nostrano risente maggiormente, purtroppo, della pressione dell’uomo ma nel contempo ne rimane discosto e si affaccia alla pianura costruita, sfiorando le periferie delle due Gorizie e il corso si fa sinuoso, scorrendo su abbondanti sedimenti alluvionali. Risaliamo la corrente e al termine della pianura ci imbattiamo nei primi rilievi dove un alto ponte unisce qui le sue sponde. È quello ferroviario di Salcano, famoso per la sua ardita campata, la più ampia al mondo, in pietra, realizzato nei primi anni del ‘900 per collegare Jesenice a N. Gorica. Distrutto dagli stessi austriaci nella 6° battaglia dell’Isonzo, perché non cadesse in mano italiana, appena dopo 10 anni dall’inaugurazione, ha subito le stesse devastazioni di altre ampie parti del nostro carso e di ogni zolla di questa terra e
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delle sottostanti città. La parte italiana, quasi completamente rasa al suolo, è stata ricostruita nel dopo guerra anche grazie a Max Fabiani, architetto mitteleuropeo che ha lasciato tracce del proprio agire anche Trieste. Questo comune passato è intessuto di tragedie che la vita quotidiana odierna per fortuna non offre più. Il nostro oggi è caratterizzato talvolta dalla noia e dalla ricerca di emozioni forti. Così il ponte di Salcano si è trasformato nella palestra del brivido elastico del bungeejumping, ma si può anche risalire la valle con più tranquilli percorsi ciclistici, per quanto impegnativi. In un viaggio della memoria, si può salire a piedi, superando, fino a pochi anni fa, l’emozione di un confine e di una “terra di nessuno”, e raggiungere l’affilata cresta del Sabotino, traforata da caverne e punti d’osservazione. Oggi si rivive l’emozione della vita di trincea in una specie di museo all’aperto, rasserenati da un impagabile spettacolo naturale. Ripenso a quelli che dal basso s’inerpicavano fino ai 600 m della cima, lungo il ripido pendio per assaltare ogni caverna, ogni anfratto dove si erano trincerati un migliaio di dalmati. L’esito contribuì grandemente all’inutile strage, deplorata con accorato appello dallo stesso Papa Benedetto XV. Ma la follia e il sonno della ragione erano ancora ben alimentate, anche da giornalisti e poeti di entrambe le parti che decantavano le virtù guerresche dei propri o gli “agi” del fronte. Poche voci fuori dal coro evidenziavano questa situazione paradossale e grottesca, come ad esempio il libro di K. Kraus Gli ultimi giorni dell’umanità, uno spaccato della società austriaca dell’epoca che presenta anche il mondo delle trincee del Carso dove la casta di nobili ufficiali ben protetti se la spassava e a morire erano invece migliaia di anonimi sudditi. Sabotino e Isonzo, luoghi di sofferenza e bellezza presentano un’anima duplice, aspra e mutevole come il Carso che li genera. Affacciandoci dalle feritoie, anche qui, come alla foce, vediamo l’acqua assumere tutti i colori e le gradazioni dell’azzurro ma basta una nuvola, un po’ di bora scura e improvvisamente vira al verde cupo. Pur normalmente placido, il fiume ha causato piene improvvise, che hanno ostacolato anche la stessa realizzazione del famoso ponte e il Monte ha scalfito l’anima di chi ha difeso o attaccato un metro della sua pietra carsica e di quanti ripercorrono ora in pace i suoi sentieri.
Riccardo Ravalli
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macchina che le cose sono un tutto e non solo un insieme di parti. Non per niente i computer “pensano”, comunicano tra loro e Osservando il cielo stellato sembra tutto così tranquillo, interagiscono con noi attraverso miriadi di punti: da quei corpuscoli immobile, eppure l’universo è in continuo subbuglio. Le di informazione chiamati “bit” agli elementi che compongono gli galassie stesse, come sappiamo, si stanno allontanando le une dalle schermi, i pixel, la storia dell’informatica è tutta una corsa al puntino. altre a velocità folle. Ne consegue che il cosmo La stessa Internet, in fondo, non è che un’evoluzione si sta espandendo. Potendo girare a ritroso il del vecchio telegrafo, quello inventato attorno al 1840 film con la storia dell’universo vedremmo che in da Samuel Morse, che trasmetteva, ma guarda un passato questo era più piccolo, e più andiamo po’, mediante punti e linee. indietro più era piccolo. C’è stato un momento Riguardo i punti di interpunzione, gli antichi ne fa— così dice la scienza — in cui l’universo poteva cevano tranquillamente a meno. Fino all’anno Mille stare nel punto alla fine di questa frase, e un circa i testi nell’area mediterranea e altrove erano attimo prima era più piccolo ancora. Si doveva redatti con la scriptio continua, o scriptura continua, stare stretti quella volta. ovvero con le parole attaccate l’una all’altra. Una Il punto, per definizione, non contiene parti, è difficoltà in più per chi deve interpretare i manoscritti indivisibile. Non c’è molto da dire su di lui. Il antichi, che si può trovare davanti a frasi ambigue punto non ha altezza né larghezza né spese dubbie (come in “chi ama la gente” e “chiama sore: la sua unica carta d’identità sono le sue l’agente”). coordinate nello spazio. La retta, altro ente Oggi, a una quasi scomparsa del punto e virgola si fondamentale della geometria, contiene infiniti affianca invece una grande fortuna dei puntini di sopunti. Come sia possibile che da tanti punti spensione, quasi un riflesso dell’epoca di incertezza senza dimensione messi in fila possa formarsi in cui stiamo vivendo. una linea continua e dotata di lunghezza è un Non sono molte le pagine letterarie ispiratesi al mistero. Un mistero a catena, se consideriamo punto. Ci sono però due citazioni a mio parere che infinite rette compongono il piano, infiniti imprescindibili. piani compongono lo spazio, e che quindi anche La prima la troviamo in Flatlandia (1884) del revenoi, come i cubi, le sfere e gli altri abitatori della rendo Edwin Abbott Abbott, un viaggio fantastico nel terza dimensione siamo composti in definitiva da mondo della geometria. A un certo punto della narrapunti senza consistenza. Un pensiero inquiezione si incontra una minuscola entità, per l’appunto tante e foriero di paradossi, ed è per questo che un punto, che costituisce il regno di Pointlandia. generazioni di matematici si sono scervellate per Un mondo così piccolo che il suo territorio coincide dimostrare come la somma di tanti nulla possa anche con il corpo del suo unico abitante, ovvero il dare qualcosa. Questo rompicapo geometrico, re. Si tratta probabilmente del personaggio più miope questa sorta di koan Zen è in definitiva il riflesso e autistico dell’universo, poiché questi non vede, non Nelle immagini, dall’alto: – Georges Seurat, Il circo (1890). del Grande Rompicapo: il Tutto è un Uno o un ode e non riesce a concepire nulla all’infuori di se Molti? Beh, forse è un problema solo per i filosofi Seurat, insieme con Paul Signac, è stesso. Il suo è un continuo monologare tra sé e sé uno dei più grandi esponenti del die i teologi. La nostra mente in realtà è fin troppo senza capo né coda, sull’unico argomento di cui è visionismo, conosciuto anche come ferrato: il suo minuscolo, sterminato ego. Vi ricorda brava a saltellare da una visione all’altra, quella puntinismo. Caratteristiche sono le frammentata del “molti” e quella unificata del qualcuno che conoscete? Spero di no. pennellate date con i colori puri e “tutto”. Non è però possibile (tranne forse per separati, che poi l’occhio, osservan- Concludiamo con Gianni Rodari, quel Rodari che parqualche illuminato) avere contemporaneamente lando ai piccoli parlava anche ai grandi. do il dipinto, fonderà insieme le due visuali: o vediamo il particolare o vediamo – Coccinella comune (Coccinella Il testo è la poesia Il dittatore: “Un punto il tutto, o vediamo il punto o vediamo la retta. piccoletto, / superbioso ed iracondo, / septempunctata). Caratterizzata Parlando sempre di punti, è altrettanto chimerico dall’avere sette punti sulla schiena, “Dopo di me —gridava — / verrà la fine è uno dei più conosciuti animali a raggiungere quel “centro di gravità permanente del mondo!”/ Le parole protestarono: / “Ma che non mi faccia cambiare idea sulle cose della pois e uno dei pochi insetti che la che grilli ha pel capo? / Si crede un punto-e-basta, / maggior parte delle persone trova gente” di cui cantava Battiato nel 1981. E forse e non è che un punto-e-a-capo”. / Tutto solo a mezza gradevole. In realtà il suo aspetto è un bene: raggiungere l’equilibrio perfetto, il bapagina / lo piantarono in asso, / e il mondo continuò, simpatico cela un’indole da micidiale ricentro, significherebbe ottenere l’illuminazione / una riga più in basso.” Vi ricorda qualcuno? Può predatore ma probabilmente anche l’immobilità e la morte. darsi, può darsi. In ogni caso continuiamo a cercare: dicono faccia bene alla salute. La macchina non ha questi problemi. La macchina analizza, Francesco Gizdic frammenta, e questo le basta. Un punto dolente di chi lavora con bizzarro@bazardelbizzarro.net l’intelligenza artificiale è proprio la difficoltà di far capire a una www.bazardelbizzarro.net
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KONRAD
OTTOBRE 2013
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
ilKo nrad dei p icco li ————————————————————————————————— ORTO IN CONDOTTA... SI RIPARTE
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scuola, che svolge il ruolo di reale presidio pedagogico e punto di incontro per Un secondo anno all’ombra del... tè la comunità. Martedì 24 settembre gli affezionati del progetto Il progetto, avviato lo scorso anno scolastico su iniziativa Orto in Condotta si sono incontrati per riprendere le attività e dell’Area Educazione, Università e Ricerca del Comune di programmare gli impegni dell’anno scolastico 2013-14 attorno Trieste, vedrà nel secondo anno ben 65 orti, collocati nei nidi agli amati orti. Il progetto Orto in Condotta, nato con gli comunali e privati, nelle scuole dell’infanzia e nei ricreatori, School Garden in California nei primi anni ’90 e introdotto in nelle scuole primarie e secondarie di primo grado: circa 1300 Italia da Slow Food, si è dimostrato uno dei principali strubambini e ragazzi e 100 insegnanti ed educatori menti pedagogici per l’educazione dei bambini e dei ragazzi all’orticultura e per la valorizzazione del cibo sano e genuino. coinvolti, un’età dei parSi tratta, come noto, di un progetto che promuove la costruzio- tecipanti da 0 a 100 anni, ne di un orto a scuola, coinvolgendo i bambini e i ragazzi con vista la partecipazione di gli insegnanti, in primis, quindi i genitori e le famiglie e l’intero ITIS - Azienda Pubblica quartiere, ricostitituendo in tal modo legami sociali attorno alla di Servizi alla Persona, Ass n.1 RSA San Giusto - Distretto n. 2 e del programma Habitat Microaree. Trieste è quindi una realtà di eccellenza nel panorama nazionale, fatto per cui ha già meritato nello scorso aprile una visita del Presidente di Slow Food, Carlo Petrini. Ricchissimo il programma proposto alle realtà scolastiche ed educative degli Orti in Condotta: si inizia l’11 novembre con la Festa nazionale degli Orti in Condotta, sul tema dei semi e delle stoppie; il Tè dell’orto per uno scambio di visite tra orti all’ora del tè; inoltre due appuntamenti per presentarci in grande stile alla città nel 2014: in aprile Horti Tergestini e il 5 giugno la Giornata Verde in occasione degli eventi per la WED – Giornata Mondiale dell’Ambiente. Ci pensate? Cento, mille bellissime “venderigole” nel salotto buono.
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comune di trieste
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“Il Konrad dei piccoli” vuole essere uno spazio di informazione ed aggregazione per mamme e papà curiosi di sapere cosa succede a Trieste e nei dintorni per i loro bambini. Da questo germe auspichiamo prenda avvio uno spazio virtuale e reale di dialogo, confronto e crescita, in un’ottica di solidarietà e attenzione alla qualità
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UN CALEIDOSCOPIO DI AVVENTURE ED EMOZIONI NEL PARCO DELLE DOLOMITI FRIULANE
Come e dove trascorrere le belle giornate e i fine settimana dei prossimi mesi autunnali in compagnia dei nostri figli? Terminata l’estate e abbandonate le spiagge ed il mare è questo l’interrogativo che molti genitori si pongono confrontandosi tra di loro o cercando ispirazione e suggerimenti su riviste e siti internet. A chi ama la natura e desidera trascorrere ancora qualche giornata all’aria aperta, con la possibilità di vivere emozioni ed avventure alla portata di tutti, suggeriamo di raggiungere Piancavallo e il vicino territorio del Parco Naturale Dolomiti Friulane, dichiarato nel 2009 “Patrimonio Naturale dell’Umanità” dall’Unesco che ne ha riconosciuto l’eccezionale pregio a livello mondiale (www.piancavallodolomitifriulane.it.). Il Parco, inserito nel comprensorio montuoso soprastante l’alta pianura friulano-veneta, sorge a cavallo tra le province di Udine e Pordenone, e si estende su una vasta area compresa tra i corsi d’acqua del Tagliamento, del Piave e del Cellina, contraddistinta dall’elevato grado di “wilderness” (www.parcodolomitifriulane.it). Numerosissime e originali sono le attività predisposte per venire incontro alle esigenze di tutta la famiglia. A partire dall’ ASINORDIC WALKING, ovvero la possibilità per i bambini, ma non solo, di andare in passeggiata tra le malghe di Piancavallo accompagnati da una coppia di asinelli, incaricati di trasportare la merenda, mentre i genitori li seguono cimentandosi nella sana disciplina del Nordic Walking (claudio.pasqualin@ gmail.com). Chi ama cimentarsi in attività più emozionanti ha a disposizione il vicino RAMPY
Sta per partire la stagione Wunderkammer. Venite a dare un’occhiata sul nostro profilo facebook, sentirete il profumo del festival di Musica Antica tra i più gustosi che ci siano. www.wunderkammer.trieste.it
PARK, un Parco Acrobatico Forestale attrezzato in una meravigliosa faggeta, che si sviluppa su 50 piattaforme e cinque percorsi di tree climbing, differenziati in base alla difficoltà. Fruibile sia dai bambini (oltre 5 anni ed un metro di altezza) che dagli adulti (senza limite d’età) garantisce divertimento, emozioni e la possibilità di trascorrere una giornata all’aria aperta in un ambiente sicuro e stimolante (www. rampypark.it). Dedicato ai più avventurosi è il canyoning, proposto dall’ACQUA PARK PRADIS di Clauzetto in Val d’Arzino, praticabile tranquillamente anche in autunno e da tutti i membri della famiglia, bimbi compresi. Indossata la muta, il caschetto e l’imbragatura fornite dagli organizzatori, si scende con l’assistenza di una guida alpina nelle forre scavate dal torrente Aga Viva e dal torrente Cosa e ci si lascia scivolare nelle acque cristalline racchiuse tra alte pareti di roccia, superando salti, cascatelle e profondi canyon (www.liveandplay.net). Il punto d’arrivo sono le famose e spettacolari Grotte di Pradis, riconosciute anche come importante sito archeologico frequentato fin dal paleolitico medio (da 40 a 80 mila anni fa). Numerosi sono i reperti rinvenuti, specialmente resti di animali e utensili, in parte conservati e visibili nel vicino Museo delle Grotte, aperto tutti i fine settimana del mese di ottobre e che nel corso dell’estate organizza le frequentatissime Giornate della Preistoria con numerosi laboratori di archeologia didattica (www. grottedipradis.it). Il Museo è solo una delle 25 cellule tematiche sparse sul territorio in cui è organizzato l’Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane “LIS AGANIS”, che offrono ad ogni visitatore la possibilità di conoscere e vivere in prima persona il patrimonio delle locali comunità, anche attraverso manifestazioni e percorsi legati alla degustazione dei prodotti tipici (www.ecomuseolisaganis.it) A tal proposito i buongustai e gli amanti delle cose genuine non si lasceranno sfuggire l’occasione di degustare i prodotti tipici di queste valli come la “peta o petina”, il “formadi salat-Asin”, o di partecipare alle strepitose “serate del frico” organizzate dall’Agriturismo “Pian dei tass” di Barcis, una bio-fattoria immersa nel verde dove si possono acquistare anche le verdure dell’orto ed il succo di mele da portare a casa come souvenir (www.agripiandeitass.it).
Stefano De Franceschi
Sabato 2 nov 2013, ore 21 Teatro Rossetti, Sala Bartoli La Scelta di Monsieur Masse.
Gyongy Erodi, violoncello Paola Erdas, clavicembalo
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le illustrazioni di questo numero di konradeipiccoli sono di Maurizio Stagni
PANNOLINI LAVABILI, PERCHé SCEGLIERLI?
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La scelta di utilizzare i pannolini lavabili che feci ormai più di 3 anni fa per mia figlia fu innanzitutto dettata da obiettivi ecologici. I pannolini usa e getta fin dalla loro produzione (consumo di cellulosa, consumo di acqua ed energia e utilizzo di sbiancanti chimici e materie plastiche per la produzione) sprecano risorse e inquinano l’ambiente. Inoltre essi costituiscono il 20% circa dei rifiuti nelle discariche e la loro decomposizione, che impiega dai 200 a 500 anni, rilascia nell’ambiente sostanze chimiche nocive. Inoltre utilizzare i pannolini lavabili è una scelta rispettosa dell’ambiente nel quale i nostri figli dovranno vivere. Lavare i pannolini con lavatrici ad alte prestazioni energetiche, a carico pieno e a temperature medio-basse, ed asciugare all’aria anziché in asciugatrici meccaniche, consente di spostare anche il bilancio idrico ed energetico a favore dei pannolini lavabili. Ma se gli argomenti ecologici non fossero stati sufficienti, non potevo ignorare gli effetti benefici sulla salute della mia bimba. I pannolini lavabili, infatti, garantiscono: – una migliore traspirazione delle zone genitali; – di evitare il contatto con sostanze chimiche potenzialmente tossiche, presenti negli usa e getta; – il mantenimento della posizione ottimale per il corretto sviluppo dell’articolazione delle anche; – una migliore percezione delle funzioni fisiologiche (quindi una
facilitazione del percorso verso il vasino/water). Per ultimo non potevo ignorare il vantaggio economico derivante dall’utilizzo dei pannolini lavabili. Considerando che per un utilizzo esclusivo di pannolini lavabili occorre un kit di almeno 15-20 pezzi, e che la spesa complessiva è molto variabile e dipende dal modello/marca scelto, comunque l’esborso si aggira attorno a poche centinaia di euro (in genere tra 150 e 500 euro). E sempre più di frequente le amministrazioni Comunali incentivano questo acquisto offrendo un rimborso parziale di quanto speso. Il genitore che compra pannolini usa e getta invece spende complessivamente di più, in quanto un bimbo minimo consuma 500 € annuali, e in media si usano i pannolini fino ai 2-3 anni Il risparmio della mia famiglia corrisponde anche a un risparmio per la collettività: in media per smaltire i pannolini usati da un bambino un Comune spende 150-200 euro, spese che si riversano sui cittadini tramite la Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani. Infine per la scelta di quale modello utilizzare può essere utilissimo avere il supporto di genitori già esperti, come quelli che compongono l’associazione Non Solo Ciripà - www. nonsolociripa.it. Erika Lerco
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DISLESSIA: IMPARIAMO A CONOSCERLA
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Intervista con la psicologa Deborah Rossit La dislessia è sempre più sulla bocca di tutti. Cerchiamo però di fare chiarezza su questo disturbo e su cosa comporta insieme alla dott.ssa Rossit, che opera nelle provincie di Trieste e Gorizia. Dott.ssa, ci può spiegare in poche e semplici parole cos’è la dislessia e cosa comporta? La dislessia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (conosciuto anche come DSA) che comporta una difficoltà nel leggere fluentemente e correttamente. La principale caratteristica del disturbo è la specificità: riguarda, infatti, uno specifico dominio di abilità: la lettura, e in questo caso parliamo di Dislessia, di scrittura (Disortografia), di calcolo (Discalculia) e di cattiva resa grafica (Disgrafia). I DSA non dipendono da fattori esterni come scarsa scolarizzazione, svantaggio socio-culturale o da condizioni di disabilità sensoriale e perdurano nel tempo. La diagnosi è un momento importante, ma quali sono i segnali a cui i genitori dovrebbero fare attenzione? Se un bambino presenta nei primi due anni di scuola primaria un’eccessiva lentezza nella lettura e scrittura, se sembra che nel leggere inventi le parole, se presenta difficoltà nell’associare grafema e fonema, se fa molta difficoltà nel produrre le lettere scritte in stampato minuscolo invertendole tra loro (“b” al posto di “d”, “q” al posto di “p”) o se non riesce a copiare dalla lavagna, è bene rivolgersi ad uno specialista per comprendere, attraverso test standardizzati, se siamo in presenza o meno di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Nella Scuola Secondaria di Primo e Secondo grado i segnali rimangono gli stessi, ma possono venire compensati dai ragazzi trovando strategie adeguate per arginare le difficoltà. Dobbiamo ricordare che più la “diagnosi” è precoce, migliori saranno i risultati ottenibili, sia in termini scolastici che di stati d’animo (autostima, senso di auto-efficacia, motivazione). Nel tempo la dislessia si può curare completamente o si può soltanto migliorare?
È davvero molto importante sottolineare che la dislessia, come anche gli altri disturbi specifici dell’apprendimento, non è una malattia né una patologia, ma è semplicemente un disturbo di natura neurobiologica. Non parliamo, quindi, di cura, ma di possibilità di miglioramento e potenziamento delle proprie abilità, trattandosi di una caratteristica individuale del soggetto. I bambini e ragazzi dislessici hanno bisogno di un’attenzione costante anche a scuola, cosa fanno in merito, o dovrebbero fare, gli istituti scolastici ed i docenti? Dunque... come indicato dalla Legge 8 Ottobre 2010 n.170, i docenti hanno il compito di provvedere alla compilazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP), nel quale vengono indicati gli strumenti dispensativi (es. non leggere a voce alta, non copiare dalla lavagna) e compensativi (computer, libri digitali, sintetizzatore vocale, tabelle pitagoriche, mappe concettuali), che potrebbero essere necessari al ragazzo. Il compito però più importante dei docenti è accogliere l’alunno nelle sue difficoltà, sostenere la sua autostima spiegando anche alla classe, dietro suo consenso, cosa voglia dire essere dislessici, portando come esempio qualche libro, video o film. Come non citare in questo caso “Stelle sulla terra” di Aamir Khan, la storia di un ragazzino indiano che dopo anni di difficoltà viene riconosciuto DSA proprio da un suo insegnante. Un bell’esempio direi! Certo, e si potrebbe dare qualche consiglio anche ai genitori su come comportarsi a casa con un bimbo dislessico? I genitori hanno l’importante compito di informarsi rispetto ai Disturbi Specifici di Apprendimento così da poter aiutare, o far aiutare, il bambino o ragazzo nelle attività scolastiche pomeridiane. Ovviamente l’obiettivo da perseguire è di rendere autonomo il figlio nello studio attraverso il potenziamento delle abilità di lettura e l’utilizzo degli strumenti compensativi a disposizione. Programmare i compiti attraverso delle routine concordate con il ragazzo, suddividere il materiale da studiare, avvalersi dell’uso della tecnologia sono solo alcune delle strategie utili per affrontare un po’ più serenamente il mondo della scuola. Ci sono nelle province di Trieste e Gorizia nelle quali lei lavora delle iniziative fisse o temporanee orientate a far capire meglio questo disturbo? Assolutamente sì. In Friuli Venezia Giulia sono presenti varie associazioni che si occupano di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, la più importante delle quali, riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, è l’Associazione Italiana Dislessia (AID) con sezioni provinciali, la quale organizza serate informative, doposcuola per bambini e ragazzi, incontri di formazione e tutto ciò che è necessario per sensibilizzare il mondo professionale, scolastico e la pubblica opinione. Francesca Versienti
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la soluzione a p. 28
Colora gli spazi contrassegnati dal puntino
MILLE IDEE PER UN CAPELLO
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A me hanno detto che le idee sono come tanti capelli che spingono per uscire dalla testa: ma come si fa a metterle in ordine quando sono troppe? O quando sono tutte attorcigliate? Ho provato con il pettine, ma non ha funzionato! Bisognerebbe trovare un modo di separare le idee una ad una e metterle in fila o dividerle in tanti mucchietti: di qua le storie avventurose, di là i regali di compleanno, di qua i giochi da fare dopo la scuola, di là i sogni fatti la notte... C’era, una volta, un signore che era bravissimo a giocare con le idee (non mi pare che avesse molti capelli, ma non è importante): era addirittura riuscito ad scrivere delle regole per inventare delle storie buffe e sapeva come non farsi sfuggire neanche un’idea! Per esempio ritagliava le frasi dei giornali e le rimescolava per ottenere delle notizie inventate, oppure sbagliava apposta a raccontare le favole, scambiava i buoni con i cattivi (vi immaginate Cappucetto Rosso che
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I GIOCHI DELLA ZIA LUCIA
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vuole mangiare il lupo?) e trasformava gli errori di grammatica in poesie. Ha scritto libri con storie cortissime per poterle leggere al telefono prima che cada la linea; racconti con tre finali diversi per lasciarvi decidere qual è il migliore; canzoni che ormai conoscono tutti bambini e... non è un personaggio di fantasia: si chiamava Gianni Rodari. Se volete saperne di più sulle regole per inventare le storie fate leggere “Grammatica della fantasia - introduzione all’arte di inventare storie” (Gianni Rodari, Einaudi) a un adulto e poi fatevele raccontare; se invece vi piace leggere da soli scegliete tra i libri di Rodari quello che vi incuriosisce di più, li troverete illustrati da grandissimi artisti come Francesco Altan, Bruno Munari, Lele Luzzati e da tanti altri.
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Ps: nel disegno vedete un altro signore che di capelli ne aveva tanti e di idee ancora di più: è Ludwig van Beethoven, ma di lui parleremo la prossima volta! Annalisa Metus
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Alimentazione
LA CASTAGNA, MONETA DEI POVERI
Sin da tempi antichissimi la castagna è sempre stata considerata un frutto di grande valore. Gli uomini semplici che spesso vivono più in armonia con la natura e con se stessi sono depositari di antiche saggezze e sanno cogliere il valore delle cose. Ecco che le castagne erano considerate un dono preziosissimo della natura perché potevano sfamare negli inverni più rigidi, si conservavano a lungo, si prestavano a moltissime ricette e addirittura venivano usate come moneta di scambio. I boschi venivano tenuti puliti proprio in attesa della loro caduta, e la raccolta era uno dei momenti più vivaci e allegri delle comunità montane. Le castagne sono ricche di fibre, di carboidrati e potassio, nonché di una serie di vitamine A- B che contengono proprietà curative ottime contro le anemie ed i cali di pressione sanguigna. I sali minerali rappresentano un valido aiuto per l’organismo umano in quanto pieni di fosforo, calcio e ferro molto utile per rafforzare la muscolatura e per combattere l’inappetenza. La cura a base di castagne è consigliata inoltre per la riduzione del colesterolo e per prevenire disturbi gastrici e stipsi renali. Rappresenta poi un ottimo alimento per i bambini, anziani e convalescenti o qualora essi vengono riscontrati allergici al latte di mucca, cosi come la sua farina impiegata nella preparazione di minestrine, risulta utilissima da somministrare a soggetti insofferenti ai cereali. Persino le bucce vengono impiegate in cosmetica per lucidare i capelli e rinforzarli, facendole bollire in un litro d’acqua per venti minuti e il succo applicato poi su di essi all’ultimo risciacquo, li fa brillare in maniera naturale donando loro dei riflessi splendenti. Quindi oltre alle sue qualità curative, la castagna offre numerose altre benemerenze persino per la bellezza del corpo. Per le mani secche, ad esempio, vi sono ricette a base di crema di castagne frullate, mescolate ad un cucchiaio di miele e succo di limone, per ottenere delle mani morbidissime. Lo stesso risultato si ottiene spalmando il prodotto sulla pelle. L’impiego della castagna in cucina dimostra la sua grande duttilità nel creare innumerevoli piatti e ricette ed esistono numerose pubblicazioni in commercio che esaltano le sue qualità. Celeberrimo è il “castagnaccio” con tutte le sue variazioni regionali.
Per schiarire le indecorose macchie cutanee tipiche della vetustà, basta ammorbidire alcune castagne in acqua bollente, schiacciarle con una forchetta e amalgamare poi il risultato con succo di limone, spalmato questo su di esse, spariranno. Inoltre si possono curare i reumatismi con un decotto ottenuto coi i ricci delle castagne bolliti per circa 20 minuti. Il risultato va filtrato e versato nella vasca da bagno. Il risultato è garantito. Come alimento il modo migliore per consumarle è come portata principale del pasto. Sono ottime sia bollite con l’aggiunta di cannella e zenzero, oppure di qualche erba aromatica, sia saltate sulla fiamma (le caldarroste). Possono essere accompagnate da verdure crude e cotte di stagione, mentre è meglio evitare altri carboidrati nello stesso pasto, come il pane o un cereale cotto. Diverse persone sostengono di non poterle mangiare perché gonfiano la pancia e irritano l’intestino. Questo è vero perché vengono consumate nei momenti sbagliati, a merenda oppure a fine pasto. Così facendo facilmente fermenteranno nello stomaco dando origine a gas e gonfiori. Le castagne sono buonissime nelle minestre di verdure, al posto del pane o della pasta, e accompagnano bene ogni tipo di pietanza, purché si abbia l’accortezza di non consumare insieme cibi molto proteici, come carne, pesce, formaggi e uova, perché questi impediscono la corretta digestione dei carboidrati contenuti nelle castagne, con la conseguente fermentazione degli zuccheri. Dove trovare le castagne? Ovviamente nei negozi, ma attenzione! Prima di tutto, è facile trovarne di provenienza dal Piemonte, dalla Toscana o peggio dall’estero, e non quelle friulane, per il principio economico secondo il quale più la merce viaggia, più persone guadagnano. In secondo luogo, per evitare che queste facciamo i vermi vengono spruzzate con prodotti chimici antivermifughi che ovviamente finiscono nei nostri piatti! Conclusione: scegliete castagne dei nostri boschi, o meglio ancora, andatele voi a raccogliere!
Nadia e Giacomo Bo www.ricerchedivita.it
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Ingredienti per gli gnocchi (5/6 porzioni) 400 gr di patate lessate con la buccia 200 gr di farina di castagne 90 gr fecola patate 100 ml circa di latte di soya (o di mucca) 3 cucchiai di olio di oliva sale e pepe noce moscata (facoltativo)
da cucina. Rosolare le verdure finchè sono morbide e saporite. A questo punto, frullare grossolanamente anche il seitan e farlo insaporire insieme alle verdure. A questo punto si può aggiungere la polpa di pomodoro. Aggiustare di sale o salsa di soya. Cucinare a fiamma dolce ancora per una ventina di minuti circa. Procedimento per gli gnocchi
Dopo aver bollito le patate con la buccia in acqua salata, pelatele e schiacciatele con uno schiacciapatate sopra una spianatoia. Formare una fontana e nel suo centro versare la farina di castagne e la fecola setacciate. Aggiungere il sale, l’olio e la noce moscata. Al centro della fontana, versare il latte leggermente intiepidito ed impastare fino ad ottenere un impasto morbido e facile da lavorare (potrebbe servire poco latte in più...). Avvolgerlo in un canovaccio pulito e farlo riposare per almeno 1 ora in frigorifero. Trascorso questo tempo dividete l’impasto in tanti bastoncini che andrete a dividere in piccoli tocchetti con l’aiuto di una spatola (potrebbe servire della farina di castagne sul piano di lavoro). Potete schiacciare ogni gnocchetto con con le dita su una grattugia per dargli la classica forma). Cucinare in abbondante acqua salata e “saltare” con la salsa di seitan; in alternativa potete preparare una salsa con burro e salvia o con funghi tipo Gialletti o Porcini trifolati.
200 gr di seitan (o Mopur o Muscolo di grano) 1 carota 1/2 cipolla o 3 cm di porro 1 costa di sedano 1 spicchio di aglio 1 rametto di salvia e rosmarino foglia di alloro polpa di pomodoro (facoltativo) olio evo qb sale integrale o salsa di soya qb Procedimento per la salsa Lavare e mondare le verdure, tagliarle a pezzetti e frullarle insieme al rosmarino, (se non si vogliono eventuali rametti nella salsa, mettere il rosmarino solo alla fine) in un robot
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Ingredienti per Ragout di verdure e seitan
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OTTOBRE
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IN OMAGGIO LA PASTA E LA PASSATA
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OTTOBRE 2013
GNOCCHETTI DI CASTAGNA AL RAGOUT DI VERDURE E SEITAN
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KONRAD
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Pillole di cucina naturale
OTTOBRE 2013 KONRAD
‘ Arte
"IL GIRO DI UNA DANZA E POI UN'ALTRA ANCORA..." (continua dal numero precedente)
Santa Maria delle Lastre deve il suo nome alle porzioni rettangolari di roccia calcarea che ne costituiscono il pavimento e che un tempo ricoprivano il tetto, ha una semplice pianta rettangolare ed un arco separa l’aula dal presbiterio. All’interno di questo piccolo scrigno, che ospitò attorno all’anno mille un monastero benedettino, si conservano quasi cinquanta affreschi risalenti al 1474, opera di Vincenzo da Castua (probabilmente il padre di Giovanni, autore degli affreschi di Cristoglie di cui abbiamo avuto modo di parlare lo scorso mese). Essi furono parzialmente distrutti (zona absidale), nonché danneggiati a causa dell’apertura di alcune finestre, successivamente ricoperti di intonaco e riportati alla luce solo nel 1913. Altre modifiche interessarono il soffitto che fu interamente rivestito da una struttura lignea a cassettoni dipinti. Le immagini, per quanto danneggiate, rivelano una discreta perizia tecnica, un buon uso della prospettiva e la probabile conoscenza della coeva pittura friulana, tirolese e carinziana. I soggetti rappresentati, disposti su tre pareti in due file sovrapposte, sono scene della vita di Maria e di Gesù intervallate ad immagini di santi presenti sulle pareti sud e nord e soggetti allegorici legati alla vita e alla morte sulla parete ovest. Proprio quest’ultima è la più degna di interesse, essa reca nella fascia inferiore il peccato originario e la ruota della vita, pesantemente danneggiate dall’apertura di due grandi finestre e infine nella zona sommitale della controfacciata, la Danza Macabra, ivi apposta affinché questo “memento mori” fosse l’ultima cosa a colpire l’attenzione dei fedeli prima di lasciare il luogo sacro. Il corteo, che procede guidato da uno zampognaro, alterna scheletri e viventi, i primi brandiscono armi, suonano strumenti e accennano passi di danza; i secondi li seguono sconsolati. Tra essi riconosciamo un papa, un cardinale, un vescovo, una coppia di sovrani, un oste, un bambino, uno storpio, un cavaliere ed un commerciante che mostra del denaro col quale, invano, spera di comprare la sua salvezza… Possiamo solo cercare di immaginare l’effetto che una simile rappresentazione doveva generare all’epoca della sua esecuzione, un epoca
La mostra fotografica Le vie delle Foto arriva, grazie anche agli ottimi risultati ottenuti negli anni precedenti, alla sua terza edizione. Il periodo in cui si svolgerà la manifestazione resta, come ormai tradizione, lo stesso, ovvero dal 1 al 31 Ottobre: aumenta però sia il numero dei locali che quello dei fotografi partecipanti. La terza edizione de Le vie delle Foto lascia spazio anche ad artisti non italiani, aprendo le porte al resto del mondo e diventando finalmente una mostra fotografica internazionale. Il progetto conserva l’idea originale della mostra collettiva, organizzata come un moderno network e realizzata collegando tante location diverse: un motivo in più per girare a piedi incuriositi questa città che negli ultimi anni si è ben adattata alla vita pedonale. Viene coinvolto tutto il
in cui epidemie, ondate di peste o semplici malanni strappavano vite con disarmante facilità. Oggi siamo in grado di procrastinare questo ineluttabile evento e persino di scherzarci su! “Non è che ho paura di morire. È che non vorrei essere lì quando questo succede.” (Woody Allen) Ma a volte vale la pena fermarsi un attimo, capire “dove” stiamo andando, che vita stiamo vivendo, se stiamo facendo il possibile per essere felici e per rendere tali anche coloro che ci circondano. Non sempre siamo in grado di porci di soli queste domande, ma l’Arte, le arti nel senso più ampio del termine, servono proprio a questo… J: Che cosa dipingi? P: La Danza della Morte. J: E quella è la morte? P: Sì, che danza trascinandosi dietro tutti quanti. J: Perché fai questi sgorbi? P: Perché penso che bisogna ricordare alla gente che tutti dobbiamo morire. J: Non servirà certo a renderla più felice. P: E perché diavolo si dovrebbe sempre cercare di renderla felice? A volte si può anche spaventarla un po’. J: Chiuderanno gli occhi e non guarderanno il tuo dipinto. P: Puoi star sicuro che lo guarderanno. Un teschio è quasi più interessante di una donna nuda. J: E se li spaventi. P: Li fai pensare. J: E se pensano. P: Si spaventano ancora di più. J: E così correranno a gettarsi in braccio ai preti. P: Questo non mi riguarda. (…) Io mi limito a mostrare le cose come sono, poi ognuno può fare quel che vuole. (Dialogo tra Jöns ed il pittore nel film Settimo Sigillo di Ingmar Bergman) Laura Paris
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centro cittadino e per un mese sarà possibile inventarsi dei percorsi per seguire anche quotidianamente per visitare alcune delle numerose esposizioni in catalogo. Questa presentazione esiste proprio perché raccoglie in questa città delle forze emergenti che possono esprimersi anche senza l’appartenenza a delle associazioni specifiche, e che possono, da un’idea nata ad un tavolino, generare un fresco evento dinamico. Nel 2013 inoltre Le vie delle Foto diventa un progetto turistico, viene ripreso il concetto di turismo fotografico che rielaborato ed adattato a questa mostra, offre dei pacchetti di Incoming in collaborazione con Aurora Viaggi atti a presentare, oltre che la mostra fotografica stessa, anche la città di Trieste, nei suoi scorci ricercati, per lasciare ai fotografi la possibilità di scattare foto mozzafiato. Un’altra iniziativa dedicata al turismo sarà lpartnership con Andrea Schillani fotografo certificato Google che creerà per l’occasione dei tour a 360° che verranno posizionati
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ultimando N.a.r.d.a. (New Advanced Domotica for Autonomy) un sistema di assistenza a distanza per l’anziano. A sviluppare il design di N.A.R.D.A e ONDAONE, così come delle lampada, dei tavoli e dei mobili che popolano lo Spazioviadellatesa, ha provveduto Ilario BonLo ammetto, non so davvero da dove cominciare per spiegarvi cosa tempo che nel suo strategico laboratorio progetta interni e soluzioni di sia Spazioviadellatesa, proverò dunque a procedere per gradi. Si illuminazione a led per ogni tipo di ambiente. tratta innanzitutto di uno spazio di insospettabili volumi situato a Trieste in Via della Tesa (al numero 20 per essere precisi) nato come Oltre ai luci e ai suoni, Spazioviadellatesa pullula di vivaci colori, quelli deposito di legnami e riadattato a spazio multifunzionale ed espositi- dei murales dipinti da Donella Niccoli, art Trainer di formazione ed arvo con un progetto di Ilario Bontempo. Il punto cruciale è però capire tista per passione. E poiché luci, suoni e colori hanno innegabili effetti positivi sulle nostre vite, ecco che Spazioviadellateche cosa avvenga oggi in questo spazio… A sa si candida ad essere un luogo rigenerante in cui dire il vero un pò di tutto perché multiforme ristabilire equilibri psicofisici smarriti e dove sperie variegata è la “popolazione” che lo abita, o mentare assolutamente il percorso benessere. meglio che lo vive ed anima. Ad animare questi spazi restaurati ecologicamenIl cuore fisico di Spazioviadellatesa è una te ed arredati con numerosi materiali di recupero, “piazza”, priva di barriere architettoniche contribuisce l’Associazione culturale IN-TESA (pertanto accessibile anche a carrozzine, cardedita alla divulgazione culturale e alla solidarietà rozzelle, skateboard, monopattini e biciclette) sociale. ampia a sufficienza per ospitare riunioni, Venerdì 4 Ottobre 2013 alle 19.30 verrà presenconferenze, mostre, lezioni e laboratori di tato il programma delle attività associative che differenti tipologie. prevede, per l’anno in corso, il concorso per Su questa piazza si affacciano ambienti dalle giovani designers “recycLED” (iscrizioni entro il plurime, inaspettate funzioni. 31 ottobre, regolmento su www.spazioviadellatesa. Vi è innanzitutto una studiatissima sala acuit) e l’attivazione di numerosi corsi, alcuni speciastica in cui è possibile ascoltare musica in listici (es. L’Analisi Comportamentale Applicata), modo ottimale grazie alla perfetta insonorizaltri aperti a tutti e dedicati al benessere psicolozazione degli ambienti e alla tecnologia degli gico in ambito personale, ricreativo e lavorativo. impianti Hi-Fi esoterici di Luca Parlato. Se Saranno toccati diversi aspetti della vita quotidiana poi foste musicisti e appassionati del suono spaziando (come il nome impone!) dall’ambiente, caldo di un impianto valvolare, potete alla medicina, al potere dei miti; dall’educazione contare sul parere competente del simpatiall’ascolto musicale alle le tecniche di consapevocissimo Bruno Micovilovich. lezza; dalla prevenzione del disagio lavorativo al La musica e i suoni sono protagonisti anche “money management”. dello studio di pedagogia clinica in cui Per visite, contatti e/o richieste di informazioni è Natalizia Callipo esercita la sua professione sempre disponibile la comunicatrice e comunicae collabora con Federico Müllner, esperto di Gli interni e alcuni degli animatori dello tiva Chiara Graniero (spazioviadellatesa@gmail. musica e nuove tecnologie al progetto di ricer- Spazioviadellatesa com o alla pagina facebook www.facebook.com/ ca “Onda-one” un sistema integrato basato spazioviadellatesa) sull’emissione di musica, frequenze udibili e suoni binaurali in grado di sollecitare il corpo, indurre rilassamento e ottenere benefici Spazioviadellatesa (Trieste, Via della Tesa 20) psicofisici anche in presenza di disturbi come ansia, insonnia, ipertensione, dolori articolari etc.…). In linea con la filosofia del co-working, lo www.spazioviadellatesa.it L. P. stesso gruppo di lavoro, affiancato dall’informatico Andrea Ulian, sta
E SENTII SUBITO UN’INTESA CON LO Spazioviadellatesa
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su Google Maps e saranno fruibili da pc, smartphone ed apparecchi dotati di gps. Verrà data quindi, per la prima volta, la possibilità di visionare interamente alcuni locali, e le mostre in essi esposte, direttamente da casa o dal proprio dispositivo mobile. Per maggiori informazioni riguardo l’iniziativa potete consultare i siti internet: www.leviedellefoto.it e www.fotografo-certificato.it Le vie delle foto è un progetto a cura di Linda Simeone - Trieste info@leviedellefoto.it – linda.simeone@tin.it – 345 2911405, 338 6859808
L’associazione In-tesa, con sede a Trieste in via della Tesa 20, bandisce il Concorso “recycLED”, finalizzato alla realizzazione di un “oggetto luminoso”, utilizzando la luce LED e materiali riciclati. A termine del concorso verrà allestita una mostra espositiva dove i partecipanti esporranno le proprie opere davanti ad un pubblico di esperti del settore, responsabili tecnici sulla tecnologia LED, aziende produttrici, architetti e designer. Il concorso intende essere, oltre che occasione d’incontro tra giovani e professionisti del settore, un momento di sensibilizzazione e approfondimento rispetto alla luce LED e alla progettazione di nuovi oggetti con materiali di riciclo. Chiusura iscrizioni: 31.10.13 - Regolamento su www.spazioviadellatesa.it
OTTOBRE 2013 KONRAD
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Cinema
TRIESTE SCIENCE+FICTION
Trieste torna ad essere la capitale della fantascienza dal 30 ottobre al 3 novembre, con la tredicesima edizione di “Trieste Science+Fiction” alla Sala Tripcovich, grazie alla disponibilità del Comune di Trieste e del Teatro Lirico Giuseppe Verdi. La manifestazione internazionale organizzata da La Cappella Underground nel capoluogo giuliano quest’anno celebrerà il 50esimo anniversario del primo Festival della Fantascienza. Quartier generale dell’organizzazione sarà l’adiacente palazzo della Casa del Cinema, con la collaborazione del teatro Miela. Inoltre, nel restaurato spazio espositivo del Magazzino delle Idee, con la collaborazione della Provincia di Trieste, dal 25 ottobre al 17 novembre sarà aperta al pubblico una mostra di materiali iconografici sul “Festival Internazionale del Film di fantascienza”, la cui prima edizione si svolse a Trieste nel luglio del 1963 al Castello di S. Giusto, e che nell’arco di vent’anni, fino al 1982, ospitò grandi personalità come Forrest J. Ackerman, Arthur C. Clarke, Roger Corman, Umberto Eco, Riccardo Freda, Frederik Pohl, Bertrand Tavernier. Ospite d’onore della manifestazione sarà il filmaker premio Oscar Gabriele Salvatores, autore nel 1996 con Nirvana di uno dei pochi tentativi seri di girare un film di fantascienza ambientato in Italia. Il regista è attualmente impegnato a Trieste, grazie alla collaborazione della FVG Film Commission, sul set del suo nuovo lungometraggio di genere fantastico The Invisible Boy (Il ragazzo invisibile). Anche nell’edizione 2013 il cinema sarà al centro della kermesse, con anteprime nazionali e internazionali delle migliori produzioni nel genere science fiction, fantasy e horror. Come d’abitudine gli americani non manderanno nessuno dei loro filmoni miliardari, ma il programma si presenta lo stesso piuttosto succoso. Al pari degli altri anni, infatti, le produzioni indipendenti faranno la parte del leone. La selezione ufficiale presenterà due concorsi internazionali: il Premio Asteroide per il miglior lungometraggio di fantascienza; e il Premio Méliès d’Argento (organizzato in collaborazione con la European Fantastic Film Festivals Federation) al miglior film fantastico e al miglior cortometraggio. Tra i film che saranno
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presentati in anteprima nella selezione ufficiale: Real (Riaru), dramma sci-fi del maestro giapponese Kiyoshi Kurosawa, The Colony di Jeff Renfroe, lungometraggio canadese con un cast di star come Laurence Fishburne, Kevin Zegers, Bill Paxton, storia di un gruppo di sopravvissuti costretti alla clandestinità da un’imminente era glaciale, Rio 2096 (Uma História de Amor e Fúria) di Luiz Bolognesi, film di animazione che percorre la storia del Brasile dal 1500 al futuro, Desert (El desierto), lungometraggio d’esordio del tedesco Christoph Behl, prodotto e girato in Argentina, Upstream Color, opera seconda di Shane Carruth, enigmatico ed ipnotico thriller fantascientifico, e Across the River (Oltre il guado), nuova e originale incursione nei territori del genere fanta-horror per il regista friulano Lorenzo Bianchini, produzione indipendente girata fra i boschi al confine fra Italia e Slovenia, nella zona di Topolò. Nella sezione Classix, l’omaggio di quest’anno è dedicato a The Man Who Fell to Earth (L’uomo che cadde sulla Terra, 1976), capolavoro del cinema di science fiction firmato alla regia da Nicolas Roeg con protagonista David Bowie, tratto dal romanzo omonimo di Walter Travis del 1963, che sarà proiettato nella versione integrale in nuova copia digitale. Naturalmente come negli anni precedenti non mancheranno incontri quotidiani con attori e registi ed altre iniziative culturali. Infine un cenno alla grafica del Festival, totalmente rinnovata. Il coloratissimo manifesto del festival di quest’anno infatti è un disegno originale realizzato dall’illustratore e fumettista triestino Mario Alberti, disegnatore per la casa editrice Bonelli di numerosi albi delle collane di “Nathan Never” e “Legs Weaver”, autore con Luca Enoch della serie “Morgana” per l’editore francese Les Humanoides Associés e collaboratore delle testate americane Dc Comics e Marvel. Mi sembra ci sia abbastanza roba che bolle in pentola, da soddisfare anche i palati più esigenti.
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Per informazioni : La Cappella Underground: tel. +39 040 3220551 Ufficio Stampa Trieste Science+Fiction_13: Cristina Borsatti, tel. +39 347 9340720 crisborsatti@gmail.com
Gianni Ursini
MEDICINA TAOISTA DELL’INFORMAZIONE
REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA
Bencich Anita
Scuola di Pensiero Taoista
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La scuola di Pensiero Taoista, inizia quest’anno, un ampio programma di informazione sulla Medicina Taoista a portata
di tutti. Si terranno degli stage monotematici sulla funzionalità e l’interrelazione con tutti i meccanismi del sistema energetico, quali: chakra, meridiani, i tre riscaldatori i cinque elementi, la zona celebrale. Inoltre durante i corsi del 2013/2014 delle varie attività della scuola sarà introdotta gradualmente l’informazione sulla funzionalità del corpo fisico in relazione al corpo energetico Aura, con tutti i suoi meccanismi. Non esiste più separazione, la globalizzazione comprende anche l’unita dell’essere. Noi tutti abbiamo la capacita di gestire la nostra energia, quest’innovazione servirà a conoscere come interagire autonomamente su tutti i piani del nostro essere, la conoscenza pratica dei chakra e l’interrelazione con i meridiani, le varie energie sprigionate dal sistema emozionale, come gestirle, trasformarle ed usarle in ogni momento della nostra giornata. L’uomo possiede il cervello composto dal lobo sinistro, lobo destro e il lobo frontale. La Medicina Taoista dell’Informazione ci insegna come passare dal lobo sinistro a quello destro per poi incanalare il tutto nel lobo frontale, e spaziare cosi a 360 gradi nella visione della vita e oltre. Anita Bencic
Teatri di confine
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Quali sono i luoghi comuni sulla commedia dell’arte? Purtroppo la Commedia dell’Arte è piena di luoghi comuni. Ad esempio è considerata un tipo di teatro facile e banale. La chiamano il ‘teatro delle mascherine’, cosa che non sopporto. Ciò è dovuto alla tendenza italiana a negare le proprie origini e all’esterofilia: si fondano scuole di musical, che non appartengono alla tradizione italiana, e non scuole di Commedia dell’Arte. Cosa intendi per “teatro delle mascherine” Quando l’a gente viene a Venezia, trova un sacco di paccottiglia, come quelle maschere di cartapesta fatte molto spesso da cinesi, che non hanno nulla a che fare con le maschere in cuoio della commedia dell’arte, fatte invece da artigiani. Inoltre molto spesso, essendo un teatro popolare che prevede l’uso di dialetti come il veneto, il toscano, il napoletano, il bolognese, dà l’idea di essere un teatro facile, dove basta dire qualche parola un po’ sconcia per scatenare la risata grassa e volgare, ma in realtà non è così.
Esiste un solo modo di interpretare Arlecchino o ce ne sono molti? Molti: potrei dire che ognuno di noi ha il suo Arlecchino. Se andiamo a vedere i documenti dell’epoca e gli studi fatti, scopriamo che Arlecchino si chiamava anche Truffaldino, Trabacchino, Tracagnino, Trivellino e via dicendo. Lo stesso personaggio aveva quindici o venti nomi diversi ed era caratterizzato in maniera differente, pur mantenendo sempre la tipologia del ‘servo’. Allora perché al giorno d’oggi tutti insegnano un arlecchino che appartiene al teatro francese, più che a quello italiano, e che Strehler inventò con l’aiuto di un grande maestro, il mimo Lecoq: vale a dire l’arlecchino-gatto? Chi potrebbe rappresentare, oggi, Arlecchino? Berlusconi, senza dubbio.
Stefano Crisafulli
JACOPO FO ... I CALZINI SUL COMò
Correva, decisamente velocissimo, inesorabile, l’anno 1993. Scenario: hinterland triestino, nella fattispecie alture di Sgonico. Location: Biblioteca Comunale. Azione: Workshop di tecniche Teatrali con Jacopo Fo. Ma chi si fa scappare una simile occasione? Di certo non la sottoscritta che muoveva i primi passi nel mimo una quindicina d’anni prima! Quindi, partenza alla volta del capoluogo alla buon’ora e armata di entusiasmo. I miei ricordi mi riportano ad un Jacopo imberbe che proponeva esercitazioni tratte dal suo libro e metodo “come diventare dio in 10 mosse”. Condivisi l’esperienza con Roberto Valerio ed altri amici: sblocchi emotivi, smantellamento di tensioni psicofisiche, esperienze ludiche, Divertimento Cosmico, insomma. Agosto 2013. Location: Gorizia, Festival Vegetariano.
Scena: Jacopo Fo in uno spettacolo dal titolo ammiccante: I calzini sul comò, ti amo ma non li trovo. Azione: Jacopo perfettamente calato in un monologo con molte parti “a braccio”, in rimando dei feedback del pubblico. Pubblico che, alla luce del monologo incentrato sull’incontro/scontro degli universi maschile e femminile, annuiva divertito o amareggiato nell’udire quelle nobili verità trasfigurate da boutades comiche. Battute che rivelavano dei veri spaccati di vita reale nell’interazione quotidiana tra i due sessi e che quindi invitavano i convenuti a continue riflessioni. Intelligente, sarcastico, mai volgare. Azione postuma: perché non andare a salutarlo? Scena: Gianna e Roberto che si avvicinano a lui che li abbraccia affettuosamente rimembrando immediatamente quei tempi in cui si incontrarono per la prima volta. Gentile e disponibile, molto low profile, come si conviene ai grandi che non anelano a posizioni da supereroi. Conclusione: un bel disegno con dedica ad entrambi da pubblicare sul Konrad ed un invito ad Alcatraz. Grazie, Jacopo. Gianna Gorza e Roberto Valerio
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Qual è la funzione della commedia dell’arte oggi? Questa è una domanda che vedo spesso anche negli occhi di chi viene
Il tuo è anche un approccio innovativo agli stilemi della Commedia? Non propriamente. La mia interpretazione della Commedia deriva da uno studio dei libri e dei documenti che, nel 1500, parlano di un teatro moderno. Se lo era allora, perché non dovrebbe esserlo nel 2013? Quindi non sta a me dire se sono o no innovativo, piuttosto cerco di dare alla Commedia dell’Arte di oggi lo stesso spirito che aveva nel 1500.
KONRAD
"La Commedia dell'Arte è come il jazz: tutti suonano lo stesso motivo, ma, al suo interno, il singolo si stacca, fa il suo assolo e rientra. E questo è molto democratico". Ad affermarlo è Michele M. Casarin, attore, regista e insegnante presso l’Accademia Teatrale Veneta, nell’ambito di uno stage di Commedia dell’Arte organizzato dalla Fabbrica delle Bucce che si è tenuto a Trieste, presso l’ex Opp, i giorni 6, 7 e 8 settembre. Nel mese di ottobre, inoltre, Casarin è presente con il suo nuovo spettacolo Arlecchino, Arianna e il Minotauro, messo in scena dalla compagnia Pantakin, al Teatro San Gallo di Venezia.
a fare l’accademia nella quale insegno: cosa mi serve un teatro vecchio di cinquecento anni oggi? Oggi non si recita più con le maschere, per cui non serve. Io invece penso che serva, eccome, perché la commedia dell’arte è alla base di tutto il teatro moderno. A quei tempi non c’erano tante forme di teatro (prosa, teatro - danza, cabaret, ecc.): tutto rientrava in un’unica forma, il teatro all’italiana, ovvero la Commedia dell’Arte. Gli attori sapevano ballare, cantare, tirare di scherma, fare acrobazie: era, insomma, un teatro molto moderno. Ritengo sia fondamentale conoscere questa forma di teatro se vuoi fare l’attore oggi.
OTTOBRE 2013
A CIASCUNO IL SUO ARLECCHINO
OTTOBRE 2013 KONRAD REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA
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Colonna vertebrale
IL MAL DI SCHIENA NEGLI ADOLESCENTI Le risposte alle domande dei genitori
Spesso nei nostri ambulatori, incontriamo genitori preoccupati dal mal di schiena di cui soffre proprio figlio. In questo breve articolo cercheremo di rispondere alle domande più frequenti che ci vengono poste in questa situazione. È vero che il mal di schiena sta aumentando negli adolescenti? Oggi si parla di 5-6 adolescenti su dieci che hanno sperimentato il mal di schiena. La percentuale di mal di schiena riferita dagli adulti (8 persone su 10) sembra che si raggiunga tra i 16 ed i 18 anni. Si tenga però conto del fatto che è un mal di schiena non grave, di cui spesso ci si dimentica e che nella maggior parte dei casi fortunatamente alla base di quel mal di schiena transitorio c’è una cattiva postura, un periodo di particolare carico di sport o comunque una condizione transitoria che con il cessare fa si che il mal di schiena regredisca. Che cosa fare con un ragazzo con mal di schiena? I primi a intervenire comunemente sono i genitori. Nel caso si tratti di un singolo evento saltuario, i genitori devono sedare i timori del bambino e non accentuarli. Se il mal di schiena si ripresenta più volte o se non passa, invece, i genitori devono portare il figlio dal pediatra che provvederà ad una prima visita e, se lo riterrà necessario, invierà da uno specialista della colonna vertebrale (Fisioterapisti, Fisiatri od Ortopedici con specifiche competenze ed esperienze in materia). Lo specialista farà una visita e, solo se da questa verranno dei segnali indicativi, provvederà ad esami specialistici che potranno andare dalla radiografia della colonna in toto, a quella della sola colonna lombare (sempre in piedi), ad esami del sangue o, più raramente, TAC e Risonanza Magnetica. Nella maggior parte dei casi si tratterà di un mal di schiena senza causa grave sottostante, del tutto analogo a quello degli adulti, e da trattare in parte allo stesso modo (consigli, educazione) con solo una maggiore accentuazione sulla ginnastica di miglioramento del controllo della colonna (perché nell’adolescente il rapido sviluppo corporeo porta spesso a difficoltà di controllo e di postura della colonna vertebrale). Nel raro caso che si tratti invece di un mal di schiena con cause specifiche precise, allora si dovranno prendere i provvedimenti che il caso richiede. Anche nell’adolescente può capitare l’ernia del disco, e spesso le ernie dei giovani sono voluminose e parecchio sintomatiche rispetto
a quella di un adulto, che potrebbe anche essere quasi asintomatica. Un’altra patologia tipica della colonna in età dello sviluppo è la Spondilo-listesi, ossia uno scivolamento di una vertebra su un’altra dalle cause miste (traumi diretti, movimenti ripetitivi o costituzionali e genetiche) che và trattata in maniera molto precisa; con stabilizzazioni e rinforzi selettivi per “rallentare” lo scivolamento di una vertebra sull’altra. Quali sono le regole (legate ai comportamenti e alle posture) a cui mio figlio si dovrà attenere per non soffrire di mal di schiena? La prima prevenzione del mal di schiena comune è legata al movimento, all’attività fisica fatta in modo regolare e continuativo, in modo da consentire al corpo di crescere in modo armonico. Un secondo elemento è dato dal controllo del proprio corpo nella quotidianità, con buone posture corrette, cambiando spesso posizione e muovendosi il più possibile. Quindi, in pratica, gli stessi principi degli adulti, ma anche qui con maggiore importanza del movimento, perché il ragazzo sta crescendo e, come cresce la conoscenza di sé attraverso le esperienze che vengono condotte, come cresce la cultura studiando, così deve crescere la conoscenza del proprio corpo attraverso il movimento, l’unico strumento che consente di migliorare il nostro fisico. Nel caso di un disturbo o patologia reale (accennate prima) cosa si può fare? Come dicevamo prima: se è saltuario e lieve, non far nulla.. tenere semplicemente in osservazione le abitudini, le cause scatenanti e i sintomi. Se permane, visita dal pediatra e dal medico con i loro consigli. Se non passa, anche su consiglio del pediatra o del curante, farlo visitare da uno specialista della colonna vertebrale, che dovrà dare dare tutti i consigli del caso dopo aver fatto la visita e le indagini necessarie: solitamente viene prescritto un controllo della colonna e attenzione nei comportamenti corretti, nonché soprattutto una buona attività fisica. Anche sul fronte sport è necessario un confronto con lo specialista di riferimento, perché, ad esempio, non è vero che il nuoto risolve tutti i problemi della schiena, anzi spesso è il contrario, né che gli sport asimmetrici come il tennis o quelli di impatto come pallavolo e pallacanestro vanno evitati. Ogni situazione è a sé stante e va valutata singolarmente per poter ricevere i consigli più corretti. Dott. Ft. Marco Segina
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Tutt’oggi esiste ancora una certa confusione sul ruolo della psicoterapia. Cosa s’intende per psicoterapia? Al contrario della farmacoterapia che si basa sull’impiego di molecole chimiche (i farmaci) per sedare sofferenze e sentimenti psicologici, la psicoterapia è una cura che si fonda sulla parola. Per poter portare a guarigione tramite il semplice utilizzo di parole è necessario che avvenga una sorta di alchimia, un rapporto fra psicoterapeuta e paziente molto profondo. Entrambi devono credere nel progetto, sono parte attiva nella terapia come due canottieri su una canoa che procedono, lungo un fiume, verso un preciso obiettivo. Le parole possono portare a chiarire un problema (ad esempio l’insonnia o l’ansia), a capire quale sia l’origine e come cambiare un comportamento o un atteggiamento che ci fa soffrire. Questo si verifica nei Dott. Cristina Orel Psicologa – Psicoterapeuta Tecniche di rilassamento, musicoterapia e visualizzazioni guidate Esperta in Fiori di Bach e Californiani Cell. 333 6913969 cristinaorel@libero.it
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Dott. Roberto Pagnanelli Psichiatra – Psicoterapeuta Esperto in Medicine Naturali Cell. 330 240171 robertopagnanelli@libero.it
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Vivere in un mondo migliore
momenti di sconforto dovuti ad una perdita (lutto), quando occorra preparare un esame o imparare una tecnica di memorizzazione per gli studenti, maturare una certa sicurezza e mantenere il sangue freddo in qualsiasi situazione. Generalmente la durata della psicoterapia è variabile, anche perché è importante mantenere i benefici nel tempo. Nei casi più semplici è possibile preventivare una decina di sedute. Ciò è possibile per imparare una buona tecnica di rilassamento (Training autogeno), per ascoltare il corpo e meditare con tranquillità. Il più delle volte invece è necessario un periodo di tempo più lungo, dai sei mesi ai due anni, per cambiare radicalmente certi aspetti della propria vita. Spesso è utile impiegare la musica, attraverso la musicoterapia, assai indicata per mitigare aspetti del proprio carattere come rabbia, intolleranza alle frustrazioni, gelosia eccessiva, cattivo rapporto col proprio corpo o il partner, o una dipendenza dai genitori. Perché una buona vita, piena di soddisfazioni, dipende, soprattutto dalla volontà di raggiungerla.
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UNA LUCE SULLE PSICOTERAPIE
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galattica; dopo la meditazione seguono sempre i Messaggi di aggiornamento sull’Ascensione, la situazione attuale del passaggio di frequenza e cambiamento di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info 347 2154583, arleensoundlight@gmail.com 8 martedì ingresso libero Cucina indiana per principianti Corso di cucina indiana per principianti. Il corso sarà articolato in 4 incontri a cura di Susheela Cignola. Inizio l’ 8 ottobre, dalle 17.30 alle 19.30, presso la Comunità Elvetico-Valdese piazzetta San Silvestro 1, Trieste. Per adesioni contattare, dalle 19.30 alle 21.30. Info 040 911602. Il ricavato sarà devoluto ad un progetto di scolarizzazione in India. 8 martedì ingresso libero Vajont 1963. La tragedia... Nell’ambito delle iniziative collegate alla mostra Acqua: identità di un territorio si terrà la conferenza Vajont 1963. La tragedia, l’inchiesta, il processo. Ne parleranno Adriana Lotto, storica, autrice del libro Quella del Vajont. Tina Merlin, una donna contro e Maurizio Ponton, docente di rilevamento geologico nel Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste. A cura del WWF Trieste, Provincia di Trieste e Area marina protetta di Miramare.Alle ore 17,30 al Magazzino delle idee in Corso Cavour (entrata di fronte al Molo IV). Info wwftrieste.altervista.org 9 mercoledì ingresso libero Laboratorio di autostima le divine Presentazione del Laboratorio di autostima per donne “Le divine”: un metodo di lavoro di gruppo lieve e inusuale per rafforzare il proprio sistema autovalutativo. Da provare, alle ore 18 in via S. Silvestro 5 al Goap - Centro antiviolenza. 11 venerdì ingresso libero Il cielo è un grande libro aperto dall’amore di Dio all’intelligenza dell’uomo. Conferenza sull’Astrologia Religiosa a cura del CEGEN Centro di Studi Generali Dr David Ferriz Olivares con il Dr. Guido Marotta alle ore 17 alla Libreria del Centro Borsatti in via Ponchielli 3. Info 333 4236902, 040 2602395. 11 venerdì ingresso libero Nuove idee per viaggi in Asia Incontro con proiezione di fotografie a cura di Dominic Kerridge e Martina Scarazzato, alle ore 20.30 presso l’Institute of Yogic Culture, via S.Francesco 34. Info 040 635718. 12 sabato Visite guidate all’Acquario In occasione della Barcolana riprendono le visite guidate al Civico Aquario Marino. Le visite saranno guidate da una volontaria del WWF Trieste. Ore 9.30, 10.45 e 13.15 in italiano e alle 12 in inglese (in caso di assenza di richieste per l’inglese anche la visita delle 12 sarà in italiano). Info wwftrieste.altervista.org 12-13 sabato e domenica Traditional thai yoga massage Introduzione al Ritmo del SIAM con una sequenza breve ma completa di pratica di nûad thai. Manipolazioni e stretching
in posizione prona nello stile classico thailandese, abbinati ad un essenziale modulo di lavoro sui Sên, le linee d’energia thailandesi. Ore 9.30-12.30 e 14-17.30. Cristina Radivo, Asokananda’s authorized teacher. Iscrizioni entro venerdì 4 ottobre. info@waithai.it. Ass. Shanti Trieste, via Carducci 12. 14 lunedì ingresso libero Biennale di Venezia ciò che ci racconta l’arte d’oggi. Scuola d’Arte Sintesi - UNINT Magna Fraternitas Universalis. Conferenza dell’artista Leonardo Calvo alle ore 17.30 alla Libreria del Centro Borsatti in via Ponchielli 3. Info 333 4784293, 040 2602395. 14-28 lunedì Progetta r.o.s.a. - gruppo autoaiuto Progetto gratuito rivolto a donne sole, separate, divorziate con o senza figli. Incontri a cadenza quindicinale in un gruppo di pari, condotti da professionisti, nei quali condividere le esperienze, ricevere supporto emotivo e imparare strategie di fronteggiamento dello stress, in un contesto senza giudizi. Info e iscrizioni segreteria 338 8040215, dr.ssa F. Parri 366 3534220, lifecare07.ml@gmail.com 15 martedì ingresso libero Corso di nuova medicina Le cause reali del cancro e di tutte le altre patologie. Le cinque leggi biologiche ci spiegano come si genera la malattia e come si sviluppa ai tre livelli: psichico, cerebrale e organico. Una conoscenza alla portata di tutti. Ore 20.30 presso Spazioviadellatesa, via della Tesa 20. Info 347 9775427. 15-22 martedì Fatti quotidiani Stai vivendo un momento difficile? Ansia, rabbia e incertezze ti rovinano la vita? Vuoi imparare a proteggerti? Due incontri pratici con Leonarda Majaron pratica di consapevolezza corporea. Il 15 e 22 ottobre ore 19 c/o studio medico Via San Lazzaro,7. Prenota 345 922445, 9226622. 16 mercoledì ingresso libero Meditazione e chakra Introduzione teorico-pratica al 1° chakra per mantenere il contatto con l’energia vitale e portare concretezza nella propria vita. Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info 335 8459003, www.trieste.espande.it 16 mercoledì ingresso libero Disegnare e dipingere stimolano entrambi i due emisferi cerebrali. Conferenza dell’artista Leonardo Calvo alla Scuola d’Arte Unint alle ore 19 in via Mazzini 30, 5 p. Info 333 4784293, 040 2602395. 17 giovedì ingresso libero Fai esprimere le tue voci interiori Scopri il tuo mondo interiore con il Voice Dialogue, impara a conoscere le tue Voci e potrai finalmente scoprire le varie parti della tua personalità. Conferenza introduttiva al corso base con Paola Poluzzi alle 18.30 da Alma in via Tor San Piero 16/a. Info 348 3049924. 18 venerdì ingresso libero Mustang: nel mitico regno di Lo Incontro con proiezione a cura di Ales-
18 venerdì ingresso libero 5° dimensione di luce e ascensione Un’aiuto per tutti per vivere in serenità e fiducia il passaggio ascensionale e il salto quantico in 5° dimensione. Come avviene e a che punto siamo ora? L’uomo e l’Universo nei numerosi aspetti multidimensionali; come si vive, cosa e come sono le “altre dimensioni?”; I diversi livelli di densità e frequenza, i piani e stati di coscienza; la Terra, la Natura, e i suoi regni interdimensionali; modelli di vita di una coscienza di luce in 5° dimensione con esempi di civiltà galattiche e la Terra Cava di Agartha; vissuti e testimonianze, requisiti di un canale di luce, come avvengono i contatti e i viaggi nei mondi sottili; la trasmutazione della materia densa e l’ attuale stato di eterizzazione di terra e corpo. Messaggi di luce sulla Transizione con Arleen Sidhe, alle ore 20.15 presso assoc. LAM-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info 347 2154583, arleensoundlight@gmail.com 19 sabato Guarire e creare lo spazio quantico Pratiche semplici alla portata di tutti, tecniche di trasformazione e guarigione quantistica, meditazioni e gesti semplici ma di grande potenza, da poter attuare ed applicare anche nei momenti della routine quotidiana, in pochi attimi, di grande effetto; per vivere meglio il Cambiamento e la transizione nelle nuove dimensioni e coscienza di luce, dove il potere più grande è quello del Cuore; per il corpo, per l’ anima, per tutti gli eventi della vita e del quoitidiano. Seminario pratico-esperenziale con Arleen Sidhe, dalle 14.30 alle 19.30, presso assoc. Lam in piazza Benco 4. Info 347 2154583, arleensoundlight@gmail.com 21 lunedì ingresso libero Italia desnuda Percorsi di resistenza nel Paese del cemento. Ne parlerà Francesco Vallerani, professore ordinario di geografia nell’Università Ca’ Foscari di Venezia e autore dell’omonimo libro. Introdurrà il tema Elena Marchigiani, assessore alla pianificazione urbana del Comune di Trieste. A cura del WWF Trieste e dei Musei scientifici del Comune di Trieste. Alle ore 17 al Museo Civico di Storia Naturale in via dei Tominz 4. Info wwftrieste.altervista.org 25 venerdì ingresso libero Sapienza e conoscenza Medicina Taoista dell’informazione, conferenza studio, I sei Suoni Terapeutici, come interagire sui tre riscaldatori a livello energetico con il Qigong Medico, per mantenersi in buona salute, la conferenza avrà luogo alle ore 20, alla Scuola di Pensiero Taoista, via Torre Bianca 43. Info 339 3204963, info@bencichanita.it, www.bencichanita.it 25 venerdì ingresso libero Il canto dell’anima Serata di meditazione, canti, kirthan e bhajan con sw. Nirvanananda e i Bhajan Sisters & Brothers. Alle ore 20.30 presso l’Institute of Yogic Culture in via S.Francesco 34. Info 040 635718.
25-26 venerdì e sabato Uomo sintesi armonica “L’essere umano quale accordo consonante della parola universale che crea, compone e dà forma” rel.M. Codogno. Organizza la Società Antroposofica presso la sede di via Mazzini, 30 1pvenerdì I parte ore 20 - sabato II parte ore 17.30. Prenotazione consigliata-max 60 posti. Info 040 280533, 339 7809778, s.antroposoficagruppopavisi@gmail.com, www.rudolfsteiner.it 25-27 da venerdì a domenica Insegnamento e iniziazione 21 Tara Il Centro Buddhista Tibetano Sakya organizza c/o Sala Actis Via Corti 3/a un seminario e iniziazione sulle 21 Tara tenuto dal Ven. Khenchen Sherab Amipa Rinpoche nei giorni 25 ven (20.30-22), 26 sab.(9.3011.30 e 15.30-17), 27 dom (9.30-11.30 e 15 a finire). Info e adesioni 040 571048. 26 sabato Il nunzio del bene venturo Dal libro di Gurdjieff una giornata di “lavoro” con Sauro Tronconi per non perdere ciò che possiamo essere; per essere quando ci rendiamo conto di dormire; per avere una vita reale. Info 380 7385996, www.espande.it 27 domenica Stage intensivo di Qigong medico Qigong livello base, tecniche di respirazione, metodi psicofisici di Qigong interni ed esterni, introduzione all’arte antica del Qigong Xiangong, suture cranio, radicamento, canali alfa. Orario dalle 9.30-12.30 alla Scuola di Pensiero Taoista di via Torre Bianca 43. Info 339 3204963, www.bencichanita.it, info@bencichanita.it 27 domenica Qi gong - ba duan jin Antica Arte Cinese di Lunga Vita. Giornata teorica e pratica rivolta a tutti coloro che desiderano sperimentare attraverso 8 semplici esercizi: Forza, Energia, Fluidità, Consapevolezza Corporea, Centratura, Rilassamento Interiore ed altro ancora. Posti limitati. Trainer Sonia Rizzi. Info 338 7592945, info@jingtao.it, www.jingtao.it, www.qi-ray.it 31 giovedì ingresso libero I miti nei 4 elementi e 12 segni L’emozione di riconoscersi ed esplorarsi grazie al simbolismo mitologico e zodiacale. Comprendere quale archetipo vive in noi per poterlo utilizzare come Stella Polare nel viaggio della propria vita. Ore 20.30 presso Spazioviadellatesa, via della Tesa 20. Info 392 9263434. 31 giovedì ingresso libero L’uguale diritto della donna all’evoluzione spirituale ed iniziatica. Magna Fraternitas Universalis. Conferenza alle ore 17.30 alla Libreria del Centro Borsatti in via Ponchielli 3. Info 333 4236902, 040 2602395.
Incontri con Legambiente Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 20 nella sede di via Donizetti, 5/a (presso il punto informativo dei soci di Trieste della Banca Popolare Etica). Circolo
Verdeazzurro di Legambiente Trieste. Info 366 3430369, 366 5239111, fax 040 9890553, info@legambientetrieste.it. Segui le nostre iniziative su www.legambientetrieste.it
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Musica e canto celtico Corsi di Canto tradizionale (stile, espressione e lingue delle aree celtiche) dal sacro al popolare, e degli strumenti in uso nella tradizione: feadog (flauto irlandese), bodhran (tamburo celtico), chitarra per accompagnamento. A cura di Arleen Sidhe, cantante, musicista e insegnante formatrice del settore. Info Arleen 347 2154583, arleensoundlight@gmail.com
Jing Tao® - Essenza in Movimento Rivolto a tutte le Donne che desiderano portare nella loro Vita più Armonia, Forza, Equilibrio ed Eleganza. Corsi con orario mattutino, pomeridiano e serale. Lezione di prova gratuita. M° Sonia Rizzi. Info 338 7592945, info@jingtao.it, www.jingtao.it Servizi per anziani Accompagnamento anziani, mettiamo a disposizione anche la carrozzina. Ritiro ricette dal medico, consegna medicinali a domicilio, commissioni varie. Info 040 761040 dalle ore 10 alle ore 12, 328 5336354 Andrea. Movimento Donne Trieste per i problemi sociali - Via Filzi 8 (V° Piano) - Trieste. Fax 040.761040, movimentodonne@virgilio.it Corsi di Restauro Ligneo Il Laboratorio D’Eliso & Tomè organizza, presso la propria sede, corsi amatoriali di restauro del mobile e dei manufatti lignei. Potete visitarci in via Alfieri 10\a, a Trieste. Info 040 763116, www.restaurodelisotome.it Conferenza e corso sul metodo Bates Togliere gli occhiali migliorare e prevenire i difetti visivi con il metodo Bates è possibile, anche per i bambini. Conferenza sul tema con Giorgio Ferrario 8/11 ore 20.30 presso Tekne via S. Lazzaro 4/1 TS. Giornata di corso 9/11 Info 366 2728008. ass. In Splendida Forma. Cure essene l’aura e forme pensiero Il percorso delle terapie essene e la lettura dell’Aura sono una medicina di luce e di guarigione quantistica messe oggi al Servizio per la Transizione nella Nuova Energia, facilitando il passaggio quantico; Un incontro con sè stessi, di guarigione e armonia interiore, fisica e sottile, disturbi del corpo e anima; il legame e origine delle malattie e le Forme Pensiero, come trasmutarle in luce; le modifiche del Dna in corso; il sistema dei chakra e relativi organi, la circolazione pranica e sottile dei nadi, il Suono, gli oli essenziali, i campi aurici. Incontri, conferenze e trattamenti individuali con Arleen Sidhe, terapeuta essena certificata alla scuola di formazione di Anne Givaudan e del dott. Antoine Achram. Info 347 2154583, arleensoundlight@gmail.com Canti e danze sacre dal mondo Per i Canti, lezioni individuali o di gruppo sono sempre attive durante tutto l’anno; Si organizzano periodicamente, anche a richiesta di gruppi ed associazioni, corsi e seminari di Canti e Danze sacre in cerchio delle culture dei popoli, di guarigione, di meditazione, ritualità e cicli della Natura, gli Elementi, la Terra e il Cosmo, la celebrazione alla Vita. Con
Materia e psiche Convegno ECM di due giorni su Materia e Psiche, la Scienza incontra la Teologia con relatori di grande levatura a Trieste il 23 e 24 novembre. Programma e iscrizioni www.smileservice.it. Info 040 3481631. Corsi di grafologia Per informazioni sui corsi di Grafologia, consultate il sito www.grafologiatrieste.it. Possibilità di assistere ad alcune lezioni gratuitamente, inviando una email a info@grafologiatrieste.it Corso Yoga Corso Yoga aperto a tutti: martedì dalle 20.15 alle 21.45 e giovedì dalle 17.30 alle 19. Da ottobre a dicembre. Presso Ass. Cult. Arkai, via Marconi 14. Movimento intelligente Corsi collettivi di pilates, ginn. posturale, yoga e gyrokinesis. Prova gratuita. Fisioforma Studio Galleria Fenice 2 Trieste Info e prenotazioni 393 0519405, informa@fisioformastudio.it, www.fisioformastudio.it Danza e salute La scuola popolare di Trieste riapre le iscrizioni ai vari corsi di espressione corporea, ritmi e armonie in sintonia con le esigenze delle varie età. Attività particolarmente rivolte ai bambini, ragazze e signore. Segreteria scuola popolare Trieste c/o Multicultura center, aderente ARCI via XXX ottobre 8/a dal lunedi’ al sabato dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20.00. Info 338 2118453, scuolapopolare.ts@libero.it Corsi di informatica Corsi di vari livelli per adulti e ragazzi, per chi usa già il computer oppure per chi fosse a un primo approccio. Segreteria scuola popolare presso multicultura center: via XXX ottobre 8/a dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Info 338 2118453, scuolapopolare.ts@libero.it Musica e cultura Come importante opportunità, nel mondo dei giovani, per esprimersi e comunicare le proprie emozioni e conoscere quelle altrui. Storia e didattica della musica a vari livelli di apprendimento. Corsi gratuiti di chitarra, tastiera ed altri strumenti. Segreteria scuola popolare Trieste c/o Multicultura center, aderente ARCI via XXX ottobre 8/a dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20. Info 338 2118453, 040 366557, scuolapopolare.ts@libero.it
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OTTOBRE 2013
sandro Tolusso e Viviana Zago, alle ore 20.30 presso l’Institute of Yogic Culture, via S.Francesco 34. Info 040 635718.
APPUNTAMENTI DI OTTOBRE
KONRAD
Su www.konradnews.it gli annunci di novembre entro il 20 ottobre
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APPUNTAMENTI DI OTTOBRE
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OTTOBRE 2013
Trieste Yoga della musica e suoni di luce L’uso del suono e della voce quale mezzo terapeutico, artistico e del benessere psicofisico; Nada e MantraYoga; Rilevamento del proprio Suono fondamentale, note e sinfonia individuale; Effetti e uso consapevole delle scale e intervalli musicali; Risonanza corporea, cellulare e organi interni; Gestualità, voce e corpo, e Canto; Ri-accordartura del Sè,i suoni dei chakra e dei corpi sottili; Il Canto Armonico, toning e Overtones; canalizzazione suoni di luce, per l’ anima, la Terra e l’ ambiente. Sedute terapeutiche, lezioni individuali; corsi, terapie di gruppo, laboratori e seminari collettivi anche a richiesta; con Arleen Sidhe. Info 347 2154583, arleensoundlight@gmail.com
Gorizia 4 venerdì ingresso libero Stop alla depressione La presentazione del volume “STOP alla depressione” avverrà a Monfalcone, presso la libreria UBIK, in viale San Marco, 29 alle 17.30. Info 0481 44520. 5 sabato ingresso libero Paesaggi deturpati “Grande distribuzione, ma quanto ci costi?” E’ il titolo di una serie di incontri che Forum per Gorizia, WWF Isontino “Eugenio Rosmann” e Comitato No Smog organizzano per discutere con i cittadini sul consumo del suolo e la proliferazione dei centri commerciali nell’Isontino e nella Bassa Friulana. Dopo l’incontro del 19 settembre a Gorizia, il prossimo si terrà a Villesse nella Sala Civica in Piazza San Rocco, alle ore 20.30. Interverranno Enrico Buscato, Alberto Fabio, Ilaria Costantini, Gianluca De Vido e Tommaso Montanari. 8 martedì ingresso libero Esercizi di bioenergetica Presso l’Associazione Spazio di Via Marega 26 a Lucinico-Gorizia alle ore 20,30 inizio delle Classi d’esercizi bioenergetici a cura di Claudia Marega diplomata SIAB. Info 346 4717858. 16 mercoledì ingresso libero Corso di nuova medicina Le cause reali del cancro e di tutte le altre patologie. Le cinque leggi biologiche ci spiegano come si genera la malattia e come si sviluppa ai tre livelli: psichico, cerebrale e organico. Una conoscenza alla portata di tutti. Ore 20.30 presso il centro Polivalente, via Baiamonti 22. Info 347 9775427. 28 lunedì ingresso libero I miti nei 4 elementi e 12 segni L’emozione di riconoscersi ed esplorarsi grazie al simbolismo mitologico e zodiacale. Comprendere quale archetipo vive in noi per poterlo utilizzare come Stella Polare nel viaggio della propria vita. Ore 20.30 al centro Polivalente, via Baiamonti 22. Info 392 9263434.
Associazione Spazio organizza Corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì dalle ore 9 alle ore 10.30 ed il martedì dalle ore
Su www.konradnews.it gli annunci di novembre entro il 20 ottobre 17.30 alle ore 19 con inizio lunedì 7 ottobre 2013; - corso di Qi Gong (ginnastica tradizionale cinese) il giovedì dalle ore 17.15 alle ore 18.15, con inizio giovedì 10 ottobre 2013, presso la Palestra SPAZIO via Marega 26 Lucinico. Info 0481 32990. Associazione Corpo Libero organizza corsi di Yoga Hatha-Raja ogni lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle ore 19.30 e dalle ore 20 alle ore 21.30 ed ogni giovedì mattina dalle ore 9.30 alle ore 11, con inizio lunedì 7 ottobre 2013 a Ronco dei Legionari presso la Palestra Corpo Libero via Roma 15. Info 0481 777737, Anna 0481 32990.
Udine 1 martedì Yoga al mattino! Il momento ideale per lo Yoga è al mattino, l’atmosfera è pacifica, le attività digestive sono ridotte e la mente è ricettiva. Ogni Martedì dalle 7 alle 8 per risvegliare e armonizzare corpo, mente e spirito. Info Centro Satyananda Yoga Udine, 327 1213807, satyanandayogaudine@gmail.com 4 venerdì ingresso libero Emotional intelligence healing Emotional intelligence healing: riappropriati della tua salute gestendo la mente emotiva. Conferenza con Anna Calvia, ph.d. e naturopata, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 34. 5 sabato Danza il tuo corpo con Sangha Dalle ore 20 alle 23.30. Progetto Danza il tuo Corpo, Workshop ideato da Gianna Gorza, Ciclo di 6 incontri con cadenza mensile. 1° incontro: Piedi: La Sacralità delle radici, il contatto col terreno. Espressione corporea, improvvisazione, auto massaggio/massaggio, esperienze sensoriali. Su prenotazione. Presso Waira- Aiar, Udine, via San Rocco 2. Info Gianna 340 2233995, giannashanti@libero.it, www.sanghaudine.com 9 mercoledì ingresso libero Prova le costellazioni familiari Incontro dimostrativo aperto a tutti per conoscere questo straordinario metodo che risolve le dinamiche inconsce che creano i problemi della vita. Ore 20.30, via S. Rocco 142. Info Giacomo Bo, www.lecostellazionifamiliari.net 11 venerdì ingresso libero La comunicazione e la manipolazione La comunicazione e la manipolazione: conoscerle per preservarsi in salute. Conferenza con Nicoletta Gottardo, personal coach, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 34.
costellazioni familiari sistemiche e autopoietiche. Prezzo: € 100. Udine, via Monte S. Marco, 60 dalle 9.30-18.30. Info 0432 470551, www.alcicostellazioni.it 13 domenica Favole consolatorie, piani di realtà La relazione con le persone del ns vivere, è il migliore dei mondi possibili? Quali sono le favole che ci hanno fatto sopravvivere o soccombere nel vivere la realtà? E perchè? Training condotto da Miten Dr Veniero Galvagni. Un percorso in 4 appuntamenti, a cominciare dal 13 ott, per coloro che desiderano rafforzare il modo di affrontare la realtà, consapevoli delle rappresentazioni che utilizziamo per vivere al meglio le ns relazioni. Info 349 4510379, www.aiet.it Giovedì 10 ott incontro con Miten alla libreria PerlAnima in via Pordenone a Udine, ore 20.30. 14 lunedì ingresso libero Esercizi di bioenergetica Presso lo Studio Ercoli di Viale Ledra 64 a Udine alle ore 18,30 e alle ore 20,30 inizio delle classi d’esercizi bioenergetici a cura di Claudia Marega diplomata SIAB. Info 346 4717858. 14 lunedì ingresso libero Corso di nuova medicina Le cause reali del cancro e di tutte le altre patologie. Le cinque leggi biologiche ci spiegano come si genera la malattia e come si sviluppa ai tre livelli: psichico, cerebrale e organico. Una conoscenza alla portata di tutti. Ore 20.40 presso GEM, via Canova 13, Feletto. Info 347 9775427. 15 martedì ingresso libero Voglio smettere di fumare... Incontro informativo sugli aspetti psicologici legati alla dipendenza da nicotina, al trattamento e alla prevenzione. La serata si terrà alle 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41. Info ASPIC 0432 547168. 16 mercoledì ingresso libero Prova le costellazioni familiari Sperimenta in prima persona questo straordinario metodo che fa luce sulla dinamiche psicologiche nascoste ereditate dalla propria linea genetica. Ore 20.30, via S. Rocco 142. Info Giacomo Bo, www.lecostellazionifamiliari.net 16 mercoledì Corso riflessologia plantare cinese Inizia il Corso Base, condotto da Marisa Briga merc.16/10 ore 20, presso Il Fiore d’Oro e Ass.Waira in via SanRocco2a Ud. Per il nostro benessere e per donarlo agli altri impariamo una tecnica antica di digitopressione al piede. Info 347 0192721, marisabri2006@libero.it
12 sabato Regressione attiva Capire e guarire il presente attraverso la regressione nel passato. Prof. Nadia Miniussi Istituto Pranic Healing Italia via Colloredo 148 Pasian di Prato. Info 0432 691448, iphitalia@libero.it
18 venerdì ingresso libero Vieni a conoscere la meditazione Conferenza con il dr. Giacomo Bo, da oltre 20 anni praticante ed insegnante di meditazione, per scoprire i benefici di questa antichissima pratica. Con l’occasione verrà presentato anche l’Intensivo di Illuminazione. Ore 20.30, via S. Rocco 142. Info www. intensivodiilluminazione.it
13 domenica Costellazioni con Silvia Miclavez Giornata esperienziale e formativa con le
18 venerdì ingresso libero Es, io e super io: Es, io e super io: chi è che ci comanda?” Con-
ferenza con Comelli Albino, psicologo e poeta, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 34. 25 venerdì ingresso libero Massaggio affettivo Alle 20.30 alla Libreria Perlanima, Aditi Roberta Beghi parla del Massaggio Californiano e dell’Arte del Prendersi Cura (Corso 16-17 nov). Info 349 2828221, prem_aditi@virgilio.it 25 venerdì ingresso libero Teatro e forze di guarigione: Teatro e forze di guarigione: un connubio ideale per crescere e rinnovarsi. Conferenza con Céline Lombardi, attrice professionista, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 34. 26 sabato Conosci le costellazioni familiari! Incontro esperienziale condotto dal dr Mario Franchi. Si potrà richiedere un lavoro personale. Via Canova 13 a Feletto; ore 15-18.30: Info e costi 335 5977306, www. ilmutamento.it 26 sabato Curarsi con la musica Sabato pomeriggio e sera, domenica mattina. Seminario di Nada e Mantra Yoga, lo Yoga dell’Energia. Con il Maestro Krishna Das. E’ anche possibile partecipare al solo concerto di sabato sera. Info Gianna 340 2233995, giannashanti@libero.it, www.sanghaudine.com, www.krishnadas.it 27 domenica Alla scoperta del piacere! Per ritrovare il “piacere di vivere” e la capacità di “giocare”, “sentire”, “credere” e “desiderare”. Via Canova 13 Feletto; ore 9,30-17,30. Info dr Mario Franchi 335 5977306, www.ilmutamento.it 31-3 da giovedì a domenica Intensivo di illuminazione Straordinario ritiro di meditazione a Sauris, sulle montagne della Carnia, alla scoperta di se stessi, oltre i condizionamenti e le illusioni della mente, per ritrovare la nostra vera natura infinita ed illimitata. Info Giacomo Bo, www.intensivodiilluminazione.it
Nuova zona olistica in centro a Udine Music Art, via Manin 6/9 a Udine. Corsi: Yoga, Yogaflex, Pilates, Meditazione, Karate Kempo, Kempo per bambini, Kempo Fitness, Chi Kung, Kyusho, Difesa Personale. Info 342 02575292, www.music-art.net Corsi Yoga a Sangha Udine E’ ancora possibile iscriversi ai corsi di Yoga Ayurveda della Scuola Sangha di Udine, condotti da Gianna Gorza, allieva del Maestro Swami Joythimayananda. Presso Sangha Udine. Info Gianna 340 2233995, giannashanti@libero.it, www.sanghaudine.com. I corsi sono stati attivati lunedì 30 settembre
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Rhodiola Rosea ... pianta grassa tipica delle zone fredde della Siberia • SUPPORTO ALLO STRESS • RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO • RESISTENZA MUSCOLARE • AIUTO NELLE PRESTAZIONI FISICHE E INTELLETTUALI • FAVORISCE L’AUMENTO DEI LIVELLI DI SEROTONINA
L’azione graduale e fisiologica della Rhodiola aiuta a ridurre l’impatto dei fattori di stress sul sistema nervoso. In questo senso, la Rhodiola rosea ha dato risposte positive contro le alterazioni dell’umore e i disturbi del sonno. Aiuta anche a ridurre i tempi di recupero in seguito ad attività fisica intensa. La Rhodiola può essere un valido sostegno nelle diete rivolte al controllo del peso in quanto si ritiene che agisca sulla fame nervosa. Agisce inoltre favorendo il meccanismo della memoria. La Rhodiola rosea di Natural Point è senza glutine, priva di sostanze allergeniche e non ha
subito alcuna modificazione genetica. L’estratto dalle radici si distingue per la quantità dei principi vegetali contenuti e per l’elevata qualità produttiva.
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Estratto secco di: Rhodiola rosea, Rosavin 3% e Salidroside 1%
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La Rhodiola rosea può quindi essere utile per chi desidera migliorare l’attenzione e le capacità d’apprendimento, nello studio e sul lavoro, ed anche a chi cerca un sostegno contro lo stress eccessivo: quello in cui ci si sente schiacciati dagli impegni o fisicamente indeboliti.
Natural Point srl via P. Mariani, 4 - 20128 Milano - tel. 02.27007247 - info@naturalpoint.it
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a Rhodiola rosea presenta un elevato potere adattogeno, utile all’uomo per accrescere la resistenza dell’organismo aiutandolo a fronteggiare stress di varia natura, legato a fattori esterni e interni, contrastando così le ripercussioni negative a livello del sistema nervoso.