Hub Zama

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MILANO

HUB ZAMA

distretto residenziale

ex scuola Trecca

POLITECNICO DI
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni CdS di Laurea Magistrale in Archittetura-Ambiente costruito-Interni
Nuovo
nella
Relatore: Prof. GENNARO POSTIGLIONE ELISA RIPAMONTI [942902] Anno accademico 2021-2022 22 luglio 2022

Indice

ABSTRACT

CAPITOLO UNO

EMERGENZA ABITATIVA & LAVORO

1.1 \ La fascia grigia del disagio abitativo

1.2 \ Lavoro accessibile

CAPITOLO DUE

RIGENERAZIONE URBANA & SCUOLE DISMESSE

2.1 \ Piani rigenerativi per Milano

2.2 \ Patrimonio scolastico dismesso

2.3 \ Schedatura delle scuole milanesi abbandonate

CAPITOLO TRE

EX SCUOLA TRECCA DI VIA ZAMA 23

3.1 \ Introduzione

3.2 \ Analisi del contesto

\ Storia e costruzione dell’edificio

3.4 \ Vicende recenti

\ Stato di fatto

5
19 15 22
3.3
3.5
36 33 41 50 59
1 12

PROPOSTA PROGETTUALE DI RIUSO

ABSTRACT

Uno sguardo a Milano. Si intravede una città sofisticata, forte, iconica, mutevole, progressista, imprenditrice. Milano, però, non è solo questo, la città della Madonnina, del centro storico, della moda, delle università, dei palazzi, delle archistar, è anche periferia, quartieri popolari, abbandono.

Questa tesi ha voluto ricercare, tra le complessità di questa città, domande sociali a cui dare risposta attraverso gli strumenti dell’architettura e della progettazione urbana. L’attenzione si rivolge in particolare sulla situazione di difficoltà che investe la fascia grigia del disagio abitativo, che non ha accesso all’offerta residenziale pubblica e al mercato immobiliare. L’obbiettivo è quello di elaborare un’idea progettuale che possa espandersi nella città come modello di risposta alla domanda abitativa. Il progetto intende sfruttare a questo fine le potenzialità di un patrimonio che esiste, ma che è abbandonato, dimenticato e partecipa al degrado ambientale e sociale dei quartieri: il patrimonio pubblico dismesso, in questo caso scolastico. Di questo catalogo immobiliare, la ex scuola Trecca di via Zama risulta funzionale, in termini formali e di contesto, ad accogliere un nuovo distretto residenziale. Il tema dell’abitare collabora in questa tesi con quello lavorativo per sviluppare una strategia di affordability. Infatti, il progetto propone la conversione dell’edificio in alloggi tradizionali e case-atelier, con spazi di lavoro al piano terra e un ambiente esterno che si aprono al quartiere. L’intervento intende stringere un dialogo dinamico con il contesto e restituire alla città quel patrimonio dimenticato che con la rivalorizzazione diventa una risorsa.

1 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca
4.1 \ Fondamenti di progetto 4.2 \ Programma funzionale 4.3 \ Dispositivi di progetto CAPITOLO QUATTRO 64 63 68 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA 79 DOCUMENTI CONSULTATI 87 INDICE DELLE IMMAGINI 89 ALLEGATI 91

Let’s take a look at Milan. We can see a sophisticated, strong, iconic, changeable, progressive, entrepreneurial city. Milan, however, is not only this, the city of the Madonnina, of the center, of fashion, of universities, of palaces, of archistars. It is also suburbs, popular districts, abandonment.

This thesis wanted to research, among the complexities of this city, social questions to be answered through the tools of architecture and urban design. Attention is focused in particular on the difficult situation affecting the gray area of housing deprivation, which does not have access to both the public housing offer and the real estate market.

The goal is to develop a design idea that can expand in the city as a model of response to housing demand. For this purpose, the project intends to exploit the potential of a heritage that exists, but which is abandoned, forgotten and participates in the environmental and social degradation of the neighborhoods: the disused public heritage, in particular school buildings. Among these, the former Trecca school in via Zama is functional, in terms of form and context, to accommodate a new residential district. In this thesis, the theme of living collaborates with the working one to develop an affordability strategy. In fact, the project proposes the conversion of the building into traditional housing and studio-houses, with work spaces on the ground floor and an external environment that opens up to the neighborhood. The complex intends to enter into a dynamic dialogue with the context and return to the city the forgotten heritage which, with the revaluation, becomes a resource.

[Img. 001] Foto della scuola Trecca da via Zama

2

EMERGENZA ABITATIVA & LAVORO

1.1 \ LA FASCIA GRIGIA DEL DISAGIO ABITATIVO

Il tema dell’abitare è tornato, da alcuni anni, al centro dei dibattiti sociali e politici in Italia in seguito all’emergere di nuove forme di disagio abitativo. Ad introdurre la questione, alcuni pensieri e visioni sul significato di abitare, che concordano nella corrispondenza tra la casa e la dignità umana, dove la casa sta alla base del vivere o sopravvivere dell’uomo.

Abitare da soli o insieme a molte altre persone; abitare chiusi dentro insediamenti protetti da recinti e telecamere o per la strada, in pubblico; abitare per una vita intera lo stesso alloggio oppure cambiare casa più volte in una settimana, in una stagione, in un anno; abitare in appartamenti dentro i grandi edifici della modernità, in ville lussuose, in case unifamiliari su lotto, in cascine, in baracche, in

5 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 1 Gallione A. per Repubblica (2022)
CAPITOLO UNO

ospizi, in carcere o nei centri di identificazione ed espulsione; abitare in un centro storico o dispersi nello sprawl, in città o in campagna; abitare in proprietà o in affitto. […] Oggi, tuttavia, abitare è sempre più arte e insieme fatica, in presenza di un impoverimento delle attrezzature e dei servizi del welfare materiale e di un cambiamento sociale che ci consegna una varietà straordinaria di forme di vita e di organizzazione sociale. È una varietà in larga misura irrappresentabile in un’immagine unitaria: invecchiamento in alcune parti del mondo […]; fenomeni migratori che mutano culture e modi dell’abitare […]; una rottura forse non più componibile tra la famiglia […] e la casa. Ma anche relazioni nuove tra tempi di vita e di lavoro […].1

Avere una casa, un luogo in cui vivere, un recapito a cui essere raggiunti, un confine tra la nostra dimensione pubblica e quella più intima e privata è il primo requisito per poter affermare di avere una identità sociale. […] La casa non rappresenta (solo) un risultato sociale, ma uno strumento (magari temporaneo) per abitare. Dove abitare significa l’insieme delle condizioni che rendono possibile una

vita dignitosa, oltre le mura domestiche: il lavoro, la rete di uno ‘stato sociale’ efficace, la qualità dello spazio pubblico e dell’ambiente di vita.2

La casa viene prima ancora del lavoro, prima della salute, prima di qualunque altro diritto perché, nel nostro sistema di vita, il domicilio funge da base materiale e giuridica di ogni diritto esigibile.3

La casa è considerata da Tosi4 un indicatore fondamentale di cittadinanza e la stessa cittadinanza è da lui considerata una questione di dignità della persona.

Come anticipato, nella discussione sull’abitare sono emerse nuove forme di disagio abitativo, o povertà abitativa.

Partendo proprio dal temine povertà nel suo significato generale come la disponibilità delle risorse che permettono di vivere o di vivere secondo certi standard, questa può essere compresa come ostacolo a realizzare condizioni abitative adeguate, ma anche come condizione o processo in cui la casa entra come fattore di protezione o di compensazione, una risorsa4. Nello specifico, la povertà abitativa (o deprivazione abitativa) è definita da Tosi4 come la mancata realizzazione dei principi che fanno l’abitare,

Giacomo Venturi in Guerzoni (2009)

Luca Gaeta su Territorio (2019) 4 Tosi (2017)

7 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 6
1 Pasqui (2017) 01\ Emergenza abitativa & lavoro
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3

o meglio l’insieme delle situazioni di difficoltà, dalle forme estreme (esclusione abitativa) a quelle di normale disagio a quelle di rischio abitativo. È quindi la gravità della deprivazione il criterio che identifica le diverse classi di povertà abitativa, ovvero di coloro i quali non riescono a fronteggiare autonomamente le esigenze quotidiane connesse alla dimensione abitativa. Oltre alle categorie di individui che rientrano storicamente nei canoni di povertà, si apre una nuova articolazione dello scenario della domanda abitativa. Emerge una nuova categoria che si colloca in una situazione intermedia nella quale, senza l’adeguato sostegno, c’è la probabilità che venga coinvolta nelle forme di esclusione abitativa. Cosiddetta fascia grigia, è una fascia di popolazione che è troppo povera per accedere al mercato immobiliare, ma troppo ricca per aspirare all’offerta residenziale pubblica. Ovvero famiglie e individui con un reddito troppo alto per corrispondere i requisiti di accesso all’ERP (Edilizia Residenziale Pubblica), ma che allo stesso tempo non dispongono delle risorse necessarie per affrontare i canoni del mercato. Sono molte e in crescita queste famiglie che rischiano quotidianamente di incorrere in morosità e di ritrovarsi senza una casa. Fanno parte della fascia grigia le seguenti categorie di individui: nuclei monoparentali, nuclei monoreddito,

lavoratori in mobilità, lavoratori precari, giovani single, giovani coppie, studenti fuori sede, anziani autosufficienti. L’appellativo è appropriato sia per connotare l’eterogeneità e la difficile identificabilità che caratterizza questa fascia, sia per mettere in luce che si tratta di una categoria che aleggia nell’ombra della lacunosità e frammentarietà delle politiche abitative. I significativi cambiamenti socio-economici e demografici e la fatica delle politiche del welfare abitativo a trovare risposte efficaci, fanno emergere queste nuove vulnerabilità che ricadono sulla capacità delle persone di accedere all’alloggio. Le cause di questo impoverimento abitativo sono molteplici e combinate: l’incrementale invecchiamento della popolazione, il costante aumento dei flussi migratori, l’alto tenore dei prezzi delle abitazioni, degli affitti e dei mutui, la precarietà del lavoro, la comparsa di nuove tipologie di famiglie. Il mercato immobiliare non dispone di risposte adeguate a queste nuove mutate esigenze della società. Si rende, quindi, evidente la necessità di costruire strategie di welfare atte a contenere le nuove vulnerabilità ed evitare che si trasformino in marginalità. Il futuro della questione abitativa per la fascia grigia sta in politiche abitative che ne incrementino l’offerta a costi accessibili, orientate quindi alla promozione dell’edilizia

9 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 8
01\ Emergenza abitativa & lavoro

5 Dati aggiornati al 2019, Rapporto annuale al Consiglio Regionale - anno 2020 (2021)

6 The state of housing in Europe (2021)

sociale che che rappresenta questa accessibilità.

In questa prospettiva, quella dell’affitto è la linea di intervento da perseguire come strategia fondamentale. In Italia il possesso della casa è da sempre la priorità rispetto all’accesso all’uso di questa: il 78% circa delle famiglie italiane è proprietaria della casa in cui risiede, il dato è maggiore nei centri minori rispetto alle grandi città. Quindi solo il 22% delle famiglie vivono in affitto, ma la tendenza è in crescita negli ultimi anni. In Lombardia il dato si attesta al 23,4%, e di questo solo il 9,8% ha un tipo di contratto concordato o convenzionato5. Questo significa che la maggioranza della popolazione in affitto è a contratto libero, e con il continuo aumento dei prezzi di locazione insieme a quelli di compravendita, si spiega la notevole incidenza del costo della casa sulle spese familiari, che porta al conseguente impoverimento delle famiglie italiane.

Le politiche efficaci a contrastare questa tendenza, quindi, sono quelle orientate a un’offerta locativa più affordable con canoni moderati, convenzionati o concordati. In questo, l’housing sociale rappresenta la risposta più efficiente alla domanda abitativa della fascia grigia a rischio povertà. In Italia, però, l’edilizia sociale è solo il 3,8% del patrimonio residenziale6, considerevolmente inferiore rispetto ad altri paesi europei, e l’unica strada

perseguibile per una sua evoluzione è il coinvolgimento di operatori sia pubblici che privati. Milano è la città italiana dove la globalità ha la maggiore influenza sui cambiamenti e sui ritmi di sviluppo, e quindi di risposta alle domande che sorgono dai mutamenti. Ed è in una città come Milano, che propone la rigenerazione diffusa, che l’housing sociale diventa un fattore di sviluppo per una città che vuole essere attraente ed accogliente per la domanda abitativa non solo delle classi abbienti, ma anche delle fasce economicamente svantaggiate. I nuovi interventi di housing sociale, infatti, promuovono il mix sociale, valore peculiare della città, e la multifunzionalità, integrando negli insediamenti attività imprenditoriali, di spettacolo e di diffusione culturale, e servizi per l’abitare destinati ai residenti e al quartiere, per promuoverne il dialogo con la città.

Con l’housing sociale come modello gestionale sociale, si sono sviluppati in Europa e poi diffusi anche in Italia altri modelli e tendenze in risposta alla domanda abitativa. Questi sono, ad esempio, il co-housing e le cooperative d’abitazione.

Quindi, le soluzioni per un abitare accessibile e sostenibile esistono e nel resto dell’Europa sono già consolidate, mentre in Italia serve una base legislativa e politiche attuative solide per incoraggiarne lo sviluppo.

11 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 10 01\ Emergenza abitativa & lavoro

1.2 \ LAVORO ACCESSIBILE

La crisi sociale ed economica, accentuata dagli effetti della pandemia, ha impattato fortemente anche sul mercato del lavoro italiano facendo registrare un calo dell’occupazione senza precedenti e causando una forte espansione dell’inattività lavorativa. A Milano, nello specifico, si è registrata7 una tendenza negativa del tasso di occupazione, che si attesta al 68,7% della popolazione in età lavorativa, accompagnata da una flessione della disoccupazione al 5,7%, riflettendo così un aumento degli inattivi che scoraggiati hanno rinunciato alla ricerca di un impiego. L’emergenza sanitaria, non ha solo infierito negativamente su una tendenza già avviata, ma ha anche contribuito al consolidamento di nuove modalità di lavoro e al raggiungimento di nuovi equilibri tra vita e lavoro e tra casa e lavoro. Milano, che è per eccellenza la città dei lavori e dell’ecosistema innovativo, dove il mercato del lavoro è estremamente frammentato in una pluralità di tipologie, ha saputo assorbire e assecondare i cambiamenti che hanno impattato irreversibilmente sui tempi e sugli spazi della città. La sfera abitativa ha accolto quella lavorativa fondendosi in un unico spazio multifunzionale o in spazi prossimi tra di loro. Lo smart working, come esempio di svincolamento dagli spazi tradizionali, è una modalità di lavoro che nel post-pandemia è ben più diffusa che nel

passato e che ha coinvolto in questo ridimensionamento degli spazi una platea di utenti più ampia di quello che si poteva immaginare possibile prima. Questo processo di domesticizzazione del lavoro, insieme alla pressione del mercato immobiliare, comporta l’emergere di nuove esigenze spaziali e compositive nella domanda abitativa e nuovi spazi di lavoro accessibili. In questa prospettiva, si collocano perfettamente anche la multifunzionalità del housing sociale e la casa affordable come modelli dell’abitare per il sostegno e contrasto della fascia grigia.

Inoltre, tra le strategie di programmazione dell’Amministrazione Comunale per il lavoro8 si leggono anche i seguenti obbiettivi: - sostenere la creazione e lo sviluppo dell’imprenditorialità e dell’innovazione sociale nelle aree periferiche della città allo scopo di rivitalizzare i quartieri, creare occupazione di buona qualità e sperimentare nuove risposte ai bisogni degli abitanti; - sostenere lo sviluppo dell’economia di prossimità, dei negozi di vicinato, delle botteghe di quartiere e, in generale, delle esperienze di ‘economia civica’, capaci di coniugare sostenibilità economica e ambientale e impatti sociali positivi. 8 DUP 2021-2023 (2021)

13 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 12 01\ Emergenza abitativa & lavoro
7 Il lavoro a Milano su Assolombarda (2021)

RIGENERAZIONE URBANA & SCUOLE DISMESSE

2.1 \ PIANI RIGENERATIVI PER MILANO

Milano 2030, una regia pubblica per la città al bivio tra grattacieli e futuro verde Così il titolo di un articolo di Repubblica9 esprime in breve la direzione verso la quale si avvia la città di Milano nell’evoluzione positiva di sé stessa. Una città teatro di cambiamenti concreti, ma anche di nuove politiche e approcci, con intenzioni migliorative per una rigenerazione dall’interno che conseguentemente si rifletta oltre i confini.

Per raggiungere gli ambiziosi obbiettivi è necessario, dice l’Arch. Mario Cucinella nello stesso articolo, un documento semplice, ma visionario con linee guida che durino nel tempo e guardino a quello che dobbiamo fare complessivamente. Qual è l’immagine di Milano tra 15 o 20 anni? Sarebbe bello che la Milano del futuro sconfiggesse l’idea di periferia, ad

15 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 9 Gallione A. per Repubblica (2022)
CAPITOLO DUE

esempio, disegnando una nuova mappa di satelliti fuori dal centro

È a tale proposito che, con il Comune a fare da regia a questa rigenerazione della città, nell’ottobre 2019 è stato approvato il PGT Milano 2030: il nuovo Piano di Governo del Territorio nel quale l’idea di città per la Milano del futuro si costruisce attraverso un piano rigenerativo. È un piano urbanistico che riconosce la complessità dei rapporti e del divario tra le zone centrali e quelle periferiche, contraddistinte da situazioni di emarginazione e degrado sociale, e pone l’attenzione proprio su quest’ultime per dare inizio al cambiamento.

La strategia promuove interventi di rigenerazione urbana e ambientale che coinvolgono una pluralità di spazi, pubblici e privati, dismessi o sottoutilizzati: dal patrimonio edilizio degradato, generato durante le grandi espansioni urbane, agli spazi aperti di bassa qualità e non adeguati.

In concreto, queste azioni di rigenerazione diffusa includono la riqualificazione dell’ambiente costruito, la riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, il risanamento del costruito10 Intervenire sul patrimonio dismesso contribuisce, insieme agli interventi di natura gestionale e organizzativa, alla

rimozione di situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza urbana e condizioni di degrado ambientale e sociale. In particolare, il recupero degli edifici pubblici abbandonati e dismessi, molecolarmente diffusi all’interno della città, richiede una buona parte degli sforzi volti a questa rigenerazione. Si rivela anche incisivo in quanto il patrimonio immobiliare è un bene comune la cui valorizzazione è di interesse comune. A consolidare l’idea e l’importanza della rigenerazione urbana attraverso interventi di recupero e riorganizzazione del patrimonio costruito e ambientale, ha contribuito anche il PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato il 22 giugno 2021 dalla Commissione Europea e predisposto dallo Stato italiano per accedere ai fondi del NGEU (Next Generation EU) per la ripresa postpandemica. Il PNRR esplicita che gli investimenti in progetti di rigenerazione urbana rivolti ai Comuni (con popolazione superiore ai 15.000 abitanti) ai fini di ridurre le condizioni di emarginazione e degrado, possono riguardare diverse tipologie di azione, quali:

la manutenzione per il riutilizzo e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e strutture edilizie pubbliche esistenti a fini di pubblico interesse, compresa la demolizione di opere abusive eseguite da privati in assenza o totale difformità dal permesso di

17 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 16
10 Art. 14 NA PDR di PGT Milano 2030 02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse

M5C2.2 del PNRR

costruzione e la sistemazione delle aree di pertinenza; miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche attraverso la ristrutturazione edilizia di edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo di servizi sociali e culturali, educativi e didattici, o alla promozione di attività culturali e sportive; interventi per la mobilità sostenibile. 11

Il nuovo piano urbanistico comunale della città di Milano, PGT Milano 2030, concorda e attua nell’ambito delle linee guida del PNRR, il quale contribuisce sostanzialmente alla fattibilità e alla realizzazione degli obbiettivi del piano a lungo termine per una città come Milano che incide notevolmente sulla visione nazionale.

2.2 \ PATRIMONIO SCOLASTICO DISMESSO

Il patrimonio costruito pubblico milanese si costituisce in una buona parte di edilizia di categoria scolastica, che sconta, però, la difficoltà di rapportarsi con edifici datati. Infatti, l’età degli edifici scolastici a Milano è in media più elevata di quella nazionale: il 68% sono precedenti al 1976, il 48% dei quali risalgono agli anni sessanta e settanta12. Questi dati forniscono le ragioni per le quali parte del patrimonio scolastico materiale della città si trova in condizioni di inadeguatezza o addirittura di dismissione con conseguente degrado e abbandono. È proprio a fronte di questa situazione che il piano rigenerativo di Milano (PGT Milano 2030) unitamente con il piano di ripresa nazionale (PNRR) riportano nei loro obbiettivi non solo l’intenzione di riqualificare il patrimonio scolastico attivo in condizioni inadeguate, ma anche di investire in progetti di rifunzionalizzazione e riqualificazione degli edifici dismessi per la realizzazione di nuove strutture multifunzione e ibride. Quest’ultima si rivela una strategia di grande rilevanza poiché contribuisce di conseguenza all’attuazione di interventi rivolti ad altre cause di interesse pubblico, quali l’emergenza abitativa, la sostenibilità ambientale, la povertà lavorativa, etc.

Per risalire alle cause dell’abbandono di massa degli edifici scolastici bisogna retrocedere al secolo scorso. Gran 12 Fondazione Agnelli (2020)

19 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 18
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02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse

parte degli edifici scolastici della prima metà del Novecento risalgono al periodo fascista, durante il quale avviene la riforma del sistema scolastico in consonanza al progetto politico fascista per cui l’istruzione rappresentava un canale importante per trasmettere ai giovani l’impronta del regime e l’architettura svolgeva il ruolo di diffusore del gusto popolare imposto.

La costruzione di nuovi edifici scolastici riceve, inoltre, un altro forte incremento nella seconda metà del secolo, tra gli anni sessanta e settanta, grazie all’istituzione nel 1968 di nuovi ordini scolastici, quali la scuola materna statale e l’asilo nido, e al varo della scuola media unica nel 1962. Altro avvenimento determinante di questi anni è l’aumento degli studenti frutto dell’incremento delle nascite e dell’emigrazione dovuta al boom economico. Invece, ad innescare l’inversione di tendenza di questo processo di diffusione degli edifici scolastici è la diminuzione della popolazione e in particolare la contrazione delle nascite a partire dalla seconda metà degli anni ’70, intensificatasi poi nei decenni successivi fino ad oggi.

Successivamente, la conseguenza di questa decrescita si è evoluta negativamente nell’abbandono di molti edifici scolastici concentrando l’utenza in un minor numero di edifici per ottimizzarne gli usi; le scelte economico-

finanziarie dell’Amministrazione Comunale hanno privilegiato l’abbandono degli edifici più onerosi da mantenere o quelli più degradati.

Negli ultimi anni, come descritto precedentemente, si è rivalutata l’importanza di questo patrimonio scolastico abbandonato. Infatti, in presenza dei fondi disposti dai piani per la rigenerazione urbana di Milano, sono state individuate aree pilota, per la sperimentazione di soluzioni innovative di riutilizzo attraverso interventi scalabili e replicabili nella città. Queste aree sono destinate alla riconversione funzionale attraverso la realizzazione di hub da destinare all’emergenza abitativa e contestualmente alla riqualificazione urbana dell’ambito territoriale nel quale si collocano. Le aree identificate si localizzano in ambiti urbani periferici della città e sono le ex-strutture scolastiche in via Zama 23, in via del Volga 4 e in via Ugo Ojetti nel quartiere Gallaratese.

Qualora questi interventi realizzeranno le aspettative preposte e gli obbiettivi per i quali sono stati introdotti, potrebbero diventare le linee guida per un’attuazione diffusa nella città.

21 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 20
02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse

\ SCHEDATURA DELLE SCUOLE MI LANESI ABBANDONATE

A seguire, una mappatura di alcuni degli edifici scolastici dismessi individuati nel comune di Milano (esclusa la scuola di via Zama di cui si propone un approfondimento ni capitoli seguenti), accompagnati da informazioni riguardanti le loro condizioni postabbandono e gli eventuali progetti per il futuro. Come descritto precedentemente, molte di queste sono state realizzate negli anni ’60 e ne è prevista la demolizione, la ricostruzione o la riqualificazione, mentre altre sono ancora in attesa di conoscere il loro destino.

2 3 5 6 4 7 18 23 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 22
2.3
[Img. 002] Mappatura scuole abbandonate a Milano 02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse

01 \ EX LICEO OMERO

INDIRIZZO: via del Volga 4, quartiere Bruzzano, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: anni sessanta

ANNO DI DISMISSIONE: 2017

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: liceo classico

NOTE: occupazione da parte del centro sociale Ri-Make dal 2018; da agosto 2021 è prevista la demolizione e la bonifica dell’aera

02 \ EX ASILO DI CHIARAVALLE

INDIRIZZO: via San Bernardo 19, quartiere Chiaravalle, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: -

ANNO DI DISMISSIONE: 2020

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: scuola dell’infanzia

NOTE: a novembre 2020 il Consiglio comunale ha inserito l’asilo, il giardino e il circolo Arci nel PAVI (Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari), la valorizzazione dell’area può essere di carattere sociale e culturale o economica

25 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 24 02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse
[Img. 003] Foto del liceo Omero
[Img. 004] Foto del asilo di Chiaravalle

03 \ EX SCUOLA IN VIA OJETTI

INDIRIZZO: via Ojetti 20, quartiere Gallaratese, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: fine anni sessanta

ANNO DI DISMISSIONE: -

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: scuola dell’infanzia, centro anziani, servizi sociali, sede Asl

NOTE: necessari interventi manutentivi, di consolidamento statico e adeguamento impiantistico; a luglio 2021 è stato emanato un bando di assegnazione per riqualifica, ristrutturazione e riattivazione come sede per servizi di natura sociale; a ottobre 2021 Save The Children si è proposto per la realizzazione di un Punto Luce, sede per servizi rivolti ai giovani

04 \ EX SCUOLA PAVONI

INDIRIZZO: via Benigno Crespi 40, zona Maciachini, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: anni settanta

ANNO DI DISMISSIONE: 2015

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: scuola secondaria di I grado

NOTE: chiuso per individuazione di amianto; progetto di demolizione e ricostruzione ex novo in fase di cantiere, con apertura prevista per il 2024\2025

27 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 26
[Img. 005] Foto della scuola in via Ojetti
02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse
[Img. 006] Foto della scuola Pavoni

05 \ EX SCUOLA LUCIANO MANARA

INDIRIZZO: via Fratelli Zoia 10, quartiere Quarto Cagnino, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: anni trenta

ANNO DI DISMISSIONE: 2012

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: scuola primaria, centro di accoglienza migranti

NOTE: dopo la chiusura viene trasformata in hub di accoglienza per migranti; nel 2018 viene assegnata tramite bando alla Young Thinkers School (scuola internazionale per bambini) per la ristrutturazione e il riutilizzo, ma i lavori vengono interrotti nel 2020 dalla pandemia di Covid; la struttura è diventata poi un dormitorio abusivo per senzatetto; nel febbraio 2022 è stata sgomberata e il Comune ha avviato un processo di individuazione di un gestore con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio all’utilizzo dello stesso con finalità didattiche, socio-culturali, ricreative o sportive

06 \ EX COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA SCIALOIA

INDIRIZZO: via Scialoia\via Trevi, quartiere Dergano, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: anni sessanta\settanta

ANNO DI DISMISSIONE: -

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: complesso scolastico con asilo nido, scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I grado

NOTE: a gennaio 2022 pubblicata la gara per l’affidamento dei lavori e lo sviluppo della progettazione per un intervento di bonifica, demolizione e ricostruzione del complesso scolastico in un nuovo polo con asilo nido, scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola secondaria di I grado

29 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 28
[Img. 007] Foto della scuola Luciano Manara
02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse
[Img.
008]
Foto del complesso scolastico di via Scialoia

07 \ EX SCUOLA MEDIA SILVIO PELLICO

INDIRIZZO: piazza Abbiategrasso 2, quartiere Stadera, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: -

ANNO DI DISMISSIONE: anni novanta

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: scuola secondaria di I grado

NOTE: dopo l’occupazione da parte di gruppi di etnie ROM, il Comune la vende a BNP Paribas, che nel 2014 emette a sua volta un bando di vendita al quale non si presenta alcun acquirente; è stata presa la decisione di abbattere la struttura, ma ancora nessun intervento eseguito

08 \ EX SCUOLA ELEMENTARE DI VIA TRILUSSA

INDIRIZZO: via Trilussa 10, quartiere Quarto Oggiaro, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: anni sessanta

ANNO DI DISMISSIONE: 2017

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: scuola primaria

NOTE: a febbraio 2021 sono iniziati i lavori di demolizione e bonifica dell’edificio, ancora nessuna idea per il futuro dell’area

31 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 30
[Img. 009] Foto della scuola Silvio Pellico
02\ Rigenerazione urbana & scuole dismesse
[Img.
0010] Foto della scuola di via Trilussa

EX SCUOLA TRECCA

VIA

3.1 \ INTRODUZIONE

La ricerca degli immobili scolastici nel patrimonio dismesso del comune di Milano ha portato all’attenzione un edificio in particolare: l’ex Istituto G. Mazzini. Questo edificio, area del progetto che segue, ha suscitato interesse per le sue qualità architettoniche, per il contesto in cui si colloca e per le idee di riutilizzo futuro che l’Amministrazione Comunale ha proposto a riguardo, in linea con il tema progettuale che si intende sviluppare. La struttura, al momento della dismissione negli anni ’80, si identificava con il nome di Istituto G. Mazzini, ma è nata come Scuola Trecca per la località in cui si trovava. Era un complesso scolastico che si costituiva di una scuola primaria e una scuola dell’infanzia.

33 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca
DI
ZAMA 23 CAPITOLO TRE

Scheda dell’edificio

EX SCUOLA TRECCA

INDIRIZZO: via Zama 23, quartiere Mecenate-Ortomercato, Milano

ANNO DI COSTRUZIONE: 1938-1939

ANNO DI DISMISSIONE: 1980 ca.

PROPRIETÀ: Comune di Milano

FUNZIONI OSPITATE: scuola primaria e scuola dell’infanzia

DATI CATASTALI: fg. 487 part. 53\54

NOTE: negli anni 2000 è stata in parte ristrutturata e riutilizzata come archivio del Comune di Milano e del Tribunale di Milano, poi abandonata e occupata da abusivi; nel 2021 è stata sgomberata e data in gestione ad Amsa per la sicurezza e la pulizia; l’Amministrazione Comunale ha espresso la volontà di dargli nuova vita come hub per l’emergenza abitativa; nel aprile 2022 l’edificio è stato inserito nel Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari

[Img.

della scuola Trecca

35 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca
011] Foto della facciata

3.2 \ ANALISI DEL CONTESTO

L’ex complesso scolastico Trecca si colloca nella periferia est di Milano, nel quartiere Mecenate-Ortomercato del municipio 4, zona Taliedo, vicino al tracciato ferroviario che la separa dal mercato ortofrutticolo di via Lombroso. L’area è facilmente raggiungibile dai territori extraurbani mediante la tangenziale est di Milano, mentre si trova svantaggiata dalla presenza della ferrovia che ostacola i collegamenti con l’interno della città. La zona a cui si fa riferimento era nota come La Trecca, da cui prende il nome la scuola, da Tre Ca’, ovvero tre case in dialetto milanese, facendo riferimento alla presenza originaria di un borghetto di tre cascine. Questi tre edifici rurali, caratteristici dei territori agricoli attorno alla città, negli anni ‘30 sono stati sostituiti da un raggruppamento di case minime edificate in via Zama. Le case minime erano alloggi di 1\2 locali a due piani costruite nel ventennio fascista per famiglie disagiate e numerose. Successivamente, le difficoltà del dopoguerra e la mancanza di alloggi, per un numero sempre maggiore di abitanti che si insediavano nel quartiere, hanno portato alla demolizione delle case minime che vengono sostituite dalle case bianche di via Salomone: edifici a 9 piani che negli anni ’80 prendono il posto dell’originario quartiere Trecca. Inoltre, l’insediamento delle industrie aereonautiche lungo via Mecenate hanno contribuito ad

[Img. 012] Localizzazione dell’area di progetto nella città di Milano

[Img. 013] Localizzazione dell’area di progetto nel quartiere

37 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 36
[All. 028] Foto del sopralluogo (27 ottobre 2021) 03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

D.01 Progetto di Piano DdP del PGT

un grande sviluppo del settore produttivo nel quartiere, che è andato però riducendosi negli anni portando all’abbandono di grandi spazi. L’aspetto austero e degradato dei caseggiati e delle popolazioni che li abitano, la presenza di spazi abbandonati e il difficile accesso ai servizi del centro città, sono caratteristiche che determinano condizioni di disagio in questa zona marginale della città. Questa considerazione la rende una delle zone nelle quali gli interventi di recupero e di rigenerazione urbana potrebbero determinarne la valorizzazione e trasformarla in una risorsa per la città e per i cittadini che la abitano. Infatti, l’area è classificata da PGT negli Ambiti di rigenerazione ambientale e negli Ambiti di rinnovamente urbano13

LEGENDA

ferrovia area di progetto fermata treno strutture sportive fermata metro strutture scolastiche fermate bus\tram case bianche strade principali mercato comunale

C M A A S S S S S S S S S S S C M A 39 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 38
13 Tavola
Milano 2030
[Img. 014] Analisi del NIL Taliedo-Morsenchio-Q.re Forlanini 03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

3.3 \ STORIA E COSTRUZIONE DE LL’EDIFICIO

L’edificio scolastico di via Zama 23, nonostante le condizioni attuali di abbandono, deterioramento e dimenticanza, ha fatto parte della storia del quartiere e ne ha rappresentato un elemento importante per i suoi abitanti.

La sua costruzione risale agli anni trenta, in pieno ventennio fascista, e per comprenderne i caratteri e le ragioni è opportuno conoscere le vicende storiche che hanno riguardato il settore educativo dall’inizio del Novecento.

All’inizio del secolo, a livello nazionale le strutture scolastiche esistenti erano insufficienti per servire il numero di iscritti, l’alfabetizzazione era ostacolata e lo squilibrio interno del Paese tra nord e sud continuava ad aumentare. Le prime riforme nel campo dell’edilizia scolastica, quali la Legge Credaro n.487 del 1911 Provvedimenti per l’istruzione primaria e popolare e le Disposizioni relative alla costruzione di edifici scolastici, all’arredamento e al materiale didattico del 1912, segnano un deciso passo in avanti. Risvolti importanti si hanno, però, con il rinnovamento strutturale e pedagogico-didattico del sistema scolastico italiano attuato dal governo fascista a partire dagli anni venti. La ragione di tale impegno politico nel riscatto del settore scolastico dalla condizione di sofferenza è riconducibile alla strategia propagandistica [Img. 015] Foto del asilo da via Zama

41 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca

14 [All. 010] Documento del Comitato

Provinciale di Milano per l’assistenza e l’educazione fisica e morale della gioventù (1937)

del regime, secondo la quale le scuole rappresentavano uno strumento fondamentale per veicolare l’educazione e i valori fondanti dell’ideologia fascista. Si susseguono, quindi, una serie di provvedimenti legislativi: prima la riforma Gentile del 1923 e le Norme per la compilazione dei progetti per la costruzione degli edifici scolastici del 1925, sostituiti poi dalla Carta della Scuola promossa dal Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai nel 1939, sulla basa della quale è stato emanato il nuovo regolamento dal titolo Nuove norme per la compilazione dei progetti scolastici per le scuole elementari e preelementari.

È in questo contesto legislativo nazionale e locale, precedentemente descritto, che nella zona Trecca\Taliedo del quartiere Mecenate cresce l’esigenza di un nuovo complesso scolastico. Come si legge in un documento14 del Comitato provinciale di Milano per l’assistenza e l’educazione fisica e morale della gioventù datato 21 gennaio 1937, si proponeva con urgenza al podestà di Milano, a quel tempo Guido Pesenti, la realizzazione di una nuova scuola per i 246 fanciulli del rione Case Minime, che a breve sarebbero aumentati a 500 con l’aumentare degli alloggi. Al momento i ragazzi erano costretti a raggiungere a piedi la scuola più vicina tramite un percorso, oltre che lungo, disagevole. Il nuovo

regolamento legislativo, a tal proposito, intendeva la scuola come un organismo urbanistico e sociale, connesso e interdipendente con il contesto, oltre che uno strumento didattico che raccogliesse il maggior numero di alunni e che non fosse più distante di due chilometri dalle abitazioni. È proprio quello di cui necessitava il borgo della Trecca a livello sociale e didattico. L’urgenza e l’importanza di questa opera si percepiscono anche dalle parole del podestà di Milano, che, dopo aver ravvisato l’opportunità di procedere alla costruzione e averne autorizzato la spesa di circa 2,6 milioni di lire15, il 29 ottobre 1937 scrive una lettera indirizzata al Ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Cobolli Gigli sollecitandolo all’approvazione della proposta d’intervento16

Il progetto dell’opera da realizzarsi è descritto dettagliatamente nei disegni originali17 e nella relazione tecnica18 dell’agosto 1937, nella quale si evincono le scelte costruttive dell’edificio, che ad oggi sono rimaste quasi totalmente invariate.

Così come prescritto dalla riforma scolastica, la scuola elementare maschile e femminile e l’asilo infantile sono riuniti in edifici vicini e collegati tra di loro. La scuola elementare è una costruzione a L con tre piani fuori terra e uno seminterrato. È separata internamente in due ali,

15 [All. 011] Atto del Comune di Milano (1937)

16 [All. 012] Lettera del podestà (1937)

[All. da 001 a 009] Disegni storici originali dell’edificio (1937)

[All. 013] Relazione tecnica del progetto originale (1937)

43 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 42
17
18
03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

presumibilmente una destinata ai maschi e l’altra alle femmine, che si posizionano sui bordi del lotto per creare all’interno un cortile aperto. L’ingresso avviene tramite due scalinate all’angolo dell’edificio che convergono in un atrio da cui si dipartono i corridoi e la scala che porta ai piani. L’impianto distributivo è di tipo a corridoio, lo schema più ricorrente nella tradizione italiana dell’epoca che deriva dall’esperienza razionalista: una successione di aule contigue che si affacciano verso la migliore insolazione e collegate da un corridoio lineare. Tale distribuzione è giustificata da criteri di gerarchia degli spazi e della salubrità degli ambienti, per favorirne illuminazione e areazione.

Come disposto dal regolamento, per lo svolgimento delle attività didattiche e di propaganda, l’edificio scolastico è concepito come un organismo articolato e polifunzionale, che prevede una serie di locali oltre alle aule, quali: gli uffici amministrativi, la sala per gli insegnanti, il museo didattico, le aule comuni, la biblioteca, le stanze per il riposo, la sala cinematografica, il refettorio con la cucina e i servizi annessi, i servizi igienici, gli spogliatoi, l’alloggio del custode e i locali tecnici. Inoltre, un corpo scala secondario agevola l’accesso a due palestre coperte comunicanti con il corpo principale. La scuola dell’infanzia, invece, avendo esigenze funzionali

e didattiche speciali, si differenzia in un fabbricato a due piani di tipologia a villino con corridoio centrale, che distribuisce locali su entrambi i lati, e ingresso indipendente. Privilegia grandi spazi ricreativi e presenta, anche in questo caso, gli uffici della direzione, l’alloggio del custode, i servizi igienici, gli spogliatoi, le aule, il refettorio con la cucina e i locali tecnici. In linea con i principi del movimento razionalista, la scuola nella sua immagine complessiva veste un’estetica essenziale, priva di ornamenti esteriori, austera e monolitica, per uniformarsi all’architettura locale.

Le opere di costruzione sono state aggiudicate alla Ditta Fratelli Falciola con sede a Milano, di cui si riporta il contratto di appalto firmato il 3 marzo 1938 nell’ufficio del podestà19. I sistemi costruttivi impiegati sono quelli comunemente adottati nella Milano dell’epoca: fondazioni in calcestruzzo, murature in laterizio e malta di calce idraulica, solai in laterocemento, serramenti in legno, tetto con struttura in legno e copertura di tegole. L’intento di economizzare sulla costruzione viene dalla circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n.6765 del 1926, che dispone la riduzione dei consumi di materiali edilizi, perché largamente provenienti dall’estero. Riguardo al ferro, invece, una circolare del 1935 ne limitava l’utilizzo, perché era un materiale ritenuto indispensabile per

19 [All. 014] Contratto di appalto delle opere di costruzione (1938)

45 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 44
03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

20 [All. 015] Lettera dell’Ufficio Tecnico (1939)

21 Regio decreto (1939)

GU n.92 del 18-04-1940

- Suppl. Ord. n.92

l’industria bellica. Infatti, per la scuola di via Zama esiste una lettera20 di richiesta del podestà al Commissario Generale Fabbricazione Guerra Gen. Dall’Olio per l’assegnazione di q.li 750 di acciaio semiduro per la costruzione dell’edificio Il controllo tecnico delle opere costruttive era regolato dal Regio Decreto n. 2229 del 193921, che comprendeva le Norme per l’accettazione dei leganti idraulici e le Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato, di cui di seguito alcuni articoli:

Art. 9. Per l’accertamento dei requisiti d’accettazione di cui nel capo II, i leganti idraulici debbono essere sottoposti a prove fisiche di finezza, indeformabilità, presa, trazione e pressione con le modalità indicate negli articoli seguenti.

Art. 2. La qualità e le proprietà dei materiali impiegati nella esecuzione di ogni opera devono essere comprovate prima e durante il corso dei lavori, da certificati rilasciati da uno dei laboratori ufficiali, indicati nell’allegato A alle presenti norme.

Art. 12. Il direttore dei lavori, in contraddittorio col costruttore, deve prelevare in cantiere, dagli

impasti impiegati nell’esecuzione delle opere, con la frequenza richiesta dalla natura e dall’importanza delle opere medesime, campioni di conglomerato, per sottoporli presso un laboratorio ufficiale a prove di resistenza secondo le modalità indicate negli articoli seguenti. […] Il direttore dei lavori deve altresì prelevare per ogni partita di tondini di uguale diametro ed in ogni caso per ogni mille tondini due campioni di m. 1 di lunghezza per ricavarne le provette da sperimentarsi a trazione ed a piegamento.

Art. 49. Nel cantiere dei lavori, a cura del direttore, deve tenersi un registro, nel quale siano indicate le date dell’ultimazione del getto delle varie parti dell’opera, la quantità del cemento impiegato e tutte le eventualità degne di nota verificatesi durante la costruzione.

Art. 50. Il direttore dei lavori ha l’obbligo di allegare ai documenti di collaudo, dopo averne dato visione al costruttore, i certificati delle prove eseguite a norma delle disposizioni contenute nel Capo II.

Allegato A. Elenco dei laboratori ufficiali. Laboratori sperimentali annessi alle cattedre di Scienza delle

47 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 46
03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

22 [All. da 016 a 018] Certificati di prova di resistenza dei materiali (1938)

23 [All. 019] Giornale dei lavori (1938-1939)

[Img. 016] Foto dell’ingresso della scuola Trecca

costruzioni: del R. Istituto superiore d’ingegneria (Politecnico) di Torino; dal R. Istituto superiore d’ingegneria (Politecnico) di Milano; […]

Si riportano in allegato alcuni certificati di prove meccaniche di tensione e compressione su campioni di cemento e prove di resistenza a trazione su tondini di ferro utilizzati dalla Ditta F.lli Falciola nella costruzione della scuola22

Dall’estratto del Giornale dei Lavori, invece, sono leggibili la data di inizio lavori, il 25 giugno 1938, e quella di inaugurazione della scuola, il 11 novembre 193923

48
03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

24 [All. 020] Verbale del Comune di Milano (1996)

25 [All. 021] Atto di Archivio del Comune di Milano (1996)

3.4 \ VICENDE RECENTI

Dopo qualche decennio di attività come sede della scuola G. Mazzini, negli anni ‘80 la struttura di via Zama 23 viene dismessa.

Dopo anni di inutilizzo, un verbale24 del Comune di Milano datato 3 maggio 1996 sancisce la consegna dell’edificio dal Settore Educazione – Sezione Edilizia Scolastica al Settore Demanio e Patrimonio, il quale diventa responsabile della gestione dell’immobile a partire da quel momento. Da un atto appena successivo25, si legge: l’edificio è attualmente interessato da interventi di riordino generale che fanno capo al Settore Edilizia Scolastica, per quanto riguarda ulteriori opere di manutenzione straordinaria […], queste saranno a carico del Settore Edilizio Comunale quale nuovo responsabile della struttura Infatti, dopo un primo rimaneggiamento, l’edificio è stato sottoposto a lavori di ristrutturazione, su progetto dell’Arch. Gianluca Panti, finalizzati al suo riutilizzo come Archivio del Comune di Milano e del Tribunale di Milano designato dal nuovo settore di competenza. L’intervento ha interessato l’edificio principale della ex scuola elementare mantenendone invariati i caratteri architettonici, comportandone però alcune modifiche, quali: un nuovo corpo scala esterno in aderenza, un vano ascensore nell’atrio d’ingresso, l’adeguamento impiantistico,

il rifacimento dei tavolati interni, la sostituzione dei serramenti, l’intonacatura e verniciatura delle pareti interne ed esterne, la posa di nuovi pavimenti e rivestimenti in alcuni locali, controsoffittature e sistemazioni esterne. È stato utilizzato con la finalità di archivio fino al 2009 e successivamente abbandonato.

Nel 2013 il complesso immobiliare viene dichiarato di non interesse culturale ai sensi del D.Lgs. 42\2004 da parte della Direzione Regionale della Lombardia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo26, comportandone l’esclusione dalle disposizioni di tutela architettonica e di conseguenza acquisisce la possibilità di essere trasformato o demolito.

Nel 2018 viene effettuato un sopralluogo dell’edificio dalle autorità competenti, nel quale si rileva uno stato di notevole degrado nei locali interni, che appaiono evidentemente abitati da abusivi.

A seguito, l’Area Patrimonio Immobiliare richiede una stima del valore di mercato del bene per la valutazione delle sue potenzialità di trasformazione. È così che, a luglio 2020, viene pubblicato un bando di vendita, con asta pubblica, del complesso immobiliare, ma in assenza di offerte viene ripubblicato e finisce nuovamente deserto senza acquirenti.

Dopo le vicende negative che lo hanno interessato negli

022]

Dichiarazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (2013)

51 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 50
26 [All.
03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

[Img.

Articolo di MilanoToday (23 febbraio

anni precedenti, l’edificio della ex scuola Trecca sembra finalmente entrato nell’interesse dell’Amministrazione Comunale, che lo ha assegnato alla Direzione Casa per la sua conversione funzionale in Hub Zama, in linea con le progettualità legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’intenzione è di realizzare un polo di sostegno per l’emergenza abitativa e riqualificarne il contesto territoriale dal punto di vista urbanistico. Questa affermazione ha ulteriormente tratto l’attenzione su questo edificio per l’esercizio progettuale di questo lavoro di tesi.

Di seguito una rassegna stampa con la cronaca degli anni recenti riguardante l’edificio di via Zama.

[Img.

Articolo di Milano Post (22 gennaio 2018)

[Img.

Articolo di Milano Post (18 gennaio 2020)

017]
2012)
018]
019]
53 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 52
03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23
[Img. 020] Articolo di MiTomorrow (23 luglio 2020) [Img. 021] Articolo di Il Giorno (2 febbraio 2021) [Img. 022] Articolo di Milano Post (4 luglio 2021) [Img. 023] Articolo di MilanoToday (21 luglio 2021) 55 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 54 03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

[Img.

[Img. 025] Articolo di Corriere della Sera (3 agosto 2021) [Img. 024] Articolo di L’Eco di Milano e Provincia (21 luglio 2021)
026] Programma elettorale Municipio 4 (ottobre 2021) [Img. 027] Articolo della Stampa del Comune di Milano (22 aprile 2022) 57 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 56 03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

DI FATTO

L’immobile di via Zama 23, ex Istituto scolastico G.Mazzini, si presenta prevalentemente invariato dal punto di vista tipologico-formale rispetto al progetto originale del 193727 nonostante le modifiche apportate nell’intervento di ristrutturazione e le condizioni di progressivo degrado, precedentemente descritte.

La proposta di riconversione oggetto di questo elaborato di tesi pone l’attenzione su una parte dell’immobile: l’edificio principale e lo spazio aperto.

Il fabbricato, che ha ospitato la scuola elementare e poi l’archivio, si colloca all’angolo del lotto tra via Zama e via Antonio Berlese. Si compone di due ali (da ora indicate come sezione A e B, vedi schema) che convergono in un volume angolare dal quale avviene l’accesso all’edificio e nel quale si colloca il vano scala e ascensore che collega verticalmente i 4 piani. Lungo le due sezioni laterali corre un setto murario portante che divide il corridoio, lineare e largo 3 metri, e le stanze, orientate a sud-est e affacciate sul cortile interno. Mentre a separare le stanze della sezione A sono dei tavolati semplici, nell’altra ala compaiono dei setti murari importanti ortogonali a quello principale a delimitare i locali. Gli ambienti interni sono ampi e alti circa 4 metri. Alle estremità dei due corpi si trovano dei corpi scala aggiuntivi. Al piano seminterrato c’è un’intercapedine

59 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca
27 [All. da 001 a 009] Disegni storici originali dell’edificio (1937) [Img. 028] Foto della scuola Trecca da via Zama 3.5 \ STATO

28 [All. da 023 a 027] Disegni dello stato di fatto

esterna che corre lungo il perimetro dell’edificio con un muro di contenimento.

A caratterizzare i prospetti è uno sviluppo orizzontale conferitogli dalle fasce di aperture disegnate da linee orizzontali aggettanti in pietra.

La copertura è di tipo a falde inclinate in tegole piatte.

Il cortile interno è accessibile tramite un cancello carraio e pedonale in fondo a via Berlese, e all’interno si trova anche il padiglione della palestra oltre ad un grande spazio verde. Un altro cancello, invece, permette l’accesso al giardino su cui affaccia l’edificio dell’asilo.

I disegni allegati28 llustrano la consistenza dell’edificio allo stato di fatto appena descritta.

via Zama

LEGENDA edificio principale scuola asilo perimetro lotto palestra scale

[Img. 029] Schema dell’area di progetto

P A A P P S S 61 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 60
via Antonio Berlese
03\ Ex scuola Trecca di via Zama 23

PROPOSTA PROGETTUALE DI RIUSO

4.1 \ FONDAMENTI DI PROGETTO

Il principio fondante della tesi è quello di disegnare un progetto che possa rappresentare un modello d’intervento esteso alla città, al fine di dare risposta al disagio abitativo di quella categoria di persone che è parte di processi di esclusione dalle offerte esistenti. L’intervento, inoltre, ha come fine anche quello di partecipare alla rigenerazione urbana della città, coinvolgendo il contesto territoriale e ridando vita al patrimonio abbandonato. Il progetto adotta una strategia di affordability che unisce il tema dell’abitare a quello del lavoro, con l’obbiettivo di creare una risorsa utile per lo sviluppo o l’applicazione delle skills produttive dell’utenza.

63 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca

\ PROGRAMMA FUNZIONALE

La proposta di progetto coinvolge una parte del complesso immobiliare di via Zama 23: l’edificio principale della scuola, precedentemente descritto nelle sue condizioni allo stato di fatto, e lo spazio di pertinenza esterno. L’originaria consistenza edilizia del fabbricato viene alterata per adattarsi alle nuove esigenze spaziali e funzionali: vengono eliminati il corpo scala che affianca l’edificio, comparso nell’ultimo intervento di ristrutturazione, e il padiglione della palestra collocato nel cortile. L’edificio principale, premesse le sottrazioni precedenti, conserva la sua forma generale, ma viene ampliato in altezza sostituendo la copertura preesistente con un nuovo piano sottotetto abitabile e l’attuale piano seminterrato diventa piano terra con la graduale discesa del terreno.

L’accesso all’area è garantito dall’ingresso esistente all’angolo dell’edificio e da due nuovi percorsi pedonali ai lati del lotto che portano al giardino interno e al piano terra dove si collocano gli ingressi ai piani residenziali. Gli alloggi tradizionali si distribuiscono su tre piani nelle sezioni laterali. Ogni sezione è caratterizzata da uno sviluppo a torre, con due corpi scala e ascensore che danno accesso a 2\3 appartamenti per piano ciascuno. Il piano sottotetto ospita, invece, alloggi speciali: case-atelier con un’ampia zona giorno destinata a spazi lavorativi.

SEZ.

piano

piano 2 piano 3 piano 1 piano 0

LEGENDA edificio principale esistente edifici eliminati nuovo piano sottotetto edifici fuori progetto

[Img.

Schema dell’intervento in progetto

65 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 64 04\ Proposta progettuale di riuso
Nel [Tav. da 01 a 08] Tavole di progetto 4.2
030]
4 SEZ. A
B

[Tav. da 01 a 08]

Tavole di progetto

volume angolare di questo ultimo piano si apre uno spazio lavanderia immerso in un giardino pensile, a supporto delle residenze.

Gli ambienti interni si organizzano in tre fasce gerarchiche: la zona notte rivolta verso l’esterno, una striscia centrale con i servizi e la zona giorno che affaccia sul giardino. Ogni appartamento presenta da una a tre camere camere da letto, il bagno e il soggiorno con angolo cottura. Alcuni alloggi tradizionali sono dotati di una stanza extra con accesso dal soggiorno, chiamata stanza neutra nelle cooperative di abitazione, che può ospitare un posto letto aggiuntivo, fungere da estensione del soggiorno o spazio di lavoro. La particolarità degli alloggi speciali, invece, è l’ampiezza della zona giorno con uno spazio ridotto per l’angolo cottura a favore dell’installazione di attività di lavoro.

La vocazione lavorativa si manifesta maggiormente, però, al piano terra dove, oltre agli accessi ai piani superiori, si collocano laboratori artigianali\atelier, ovvero spazi a disposizione per svolgere attività lavorative remunerative al servizio sia degli utenti interni che di quelli esterni del quartiere e della città. Quindi, mentre gli altri piani sono ad accesso privato dei residenti, il piano terra è uno spazio semipubblico che dialoga con l’ambiente esterno completamente aperto al

pubblico. Il giardino esterno, infatti, è pensato in continuità con il parco pubblico esistente, incrementandone le aree attrezzate con isole tematiche: uno spazio gioco per bambini, parcheggi per le biciclette, un’area pic-nic con barbeque e un solarium

[Tav. da 01 a 08]

Tavole di progetto

67 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 66
04\ Proposta progettuale di riuso

arredi fissi

fascia dei servizi

corpo scala corpo scala

4.3 \ DISPOSITIVI DI PROGETTO

La configurazione spaziale interna dell’edificio è governata da dispositivi progettuali generatori. Questi device di progetto sono strumenti che ripartiscono i collegamenti verticali, la circolazione orizzontale e i servizi. Altri device fissi all’interno degli appartamenti alloggiano le infrastrutture abitative come la cucina e le armadiature.

A seguire, la descrizione dei dispositivi di progetto.

LEGENDA dispositivi di progetto muri esistenti

[Img. 031] Schema riassuntivo dei device di progetto

69 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 68
04\ Proposta progettuale di riuso

CORPO SCALA

I corpi scala garantiscono i collegamenti verticali tra i piani e con l’ingresso al piano terra. Questo dispositivo è costituito da una scala e da un corpo ascensore che favorisce l’accessibilità dell’edificio. Il pianerottolo di sbarco diventa uno spazio modulare con aperture angolari rappresentate dagli ingressi agli appartamenti.

Al piano terra, l’accesso all’edificio dispone di uno spazio di circolazione e di un locale extra a supporto dei residenti, che potrebbe alloggiare ad esempio uno spazio gioco al coperto per bambini.

[Img.

pianerottoloscala\ascensore

71 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 70
032] Schema del device di progetto: corpo scala
04\ Proposta progettuale di riuso

fascia dei servizi

FASCIA DEI SERVIZI

La fascia dei servizi è uno spazio lineare parallelo alla direzione di sviluppo dell’edificio, ricavato tra il setto murario portante esistente e un nuovo setto di progetto. Tra i due si dispongono i setti divisori perpendicolari che separano i servizi igienici dai disimpegni o dividono due unità abitative. Per l’individuabilità del nuovo setto orizzontale come prova dell’intervento di recupero, questo assume caratteristiche materiche ed estetiche riconoscibili rispetto alle altre pareti.

[Img. 033] Schema del device di progetto: fascia dei servizi

nuovo setto murario parallelo a quello esistente setti murari perpendicolari divisori

73 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 72
04\ Proposta progettuale di riuso

ARREDI FISSI

Sono stati inseriti all’interno degli appartamenti alcuni elementi fissi che, oltre ad ottimizzare gli ingombri e a caratterizzare lo spazio con una consistenza materica comune, alloggiano infrastrutture come la cucina e le armadiature del salotto e della camera da letto, o trasformano gli ambienti di disimpegno in una sorta di box o spazi-bussole. Questi dispositivi si sviluppano a tutta altezza e diventano delle nuove pareti attrezzate. Gli arredi fissi sono presenti anche al piano terra nei disimpegni tra il fronte bottega e il retro.

parete attrezzata cucina\soggiorno parete attrezzata cucina\soggiorno

parete attrezzata camera da letto box disimpegno

[Img. 034] Schema del device di progetto: arredi fissi

75 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 74
04\ Proposta progettuale di riuso

LEGENDA

77 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 76 SCHEMA DEGLI ALLOGGI - SEZ. A [Img. 036] Schema distributivo degli alloggi sez. B[Img. 035] Schema distributivo degli alloggi sez. A m m 1 2 3 2 1+ 1 11+ + 1+ 1+ 1+ 1+ m m 1+ 11+ + 1+ 11+ + 1+ 11+ + 2+ 2+ n m n+
fascia dei ser vizi alloggio con n camere monolocale alloggio con n camere e la stanza neutra piano tipo 1 piano tipo 2 piano tipo 3 piano tipo 1 piano tipo 2 piano tipo 3 SCHEMA DEGLI ALLOGGI - SEZ. B C CCC C C C C C C C C C C C C C CC CCC CCCCC CCC sn snsnsn snsnsn sn snsnsn sn sn sn sn sn sn sn 04\ Proposta progettuale di riuso

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

CAPITOLO UNO

Agenzia delle Entrate, Rapporto immobiliare 2021. Il settore immobiliare, 2021

Assolombarda, Cgil, Cisl, Uil, Il lavoro a Milano, 2021

Bolognesi B., Analisi di efficienza nel campo dell’Hosing Sociale. Il partenariato pubblico-privato, Università degli Studi di Padova, a.a. 2010-2011

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79 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca

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CAPITOLO DUE

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Cassandri E., L’evoluzione dell’edificio della scuola primaria italiana, tra architettura e pedagogia, Tesi di laurea, Politecnico di Milano, a.a. 2014-2015

Eupolis, Il problema della denatalità in correlazione alle politiche di sostegno alla famiglia e di conciliazione in Lombardia, Policy paper, 2017

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Lupo V., L’idea di scuola: didattica e tipologia, https://web.uniroma1.it/ archiscuole/sites/default/files/lupoII.pdf

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Magnolfi N., Rigenerazione urbana come paradigma del piano e del progetto urbanistico: contenuti e strumenti per innescare il processo, Tesi di Laurea, Politecnico di Torino, a.a. 2017-2018

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Scorcia A., Giannantonio R., Architettura pedagogica nel tempo. Forma e anima dell’educazione, Di Felice Edizioni, Martinsicuro, 2016

Tacconi G., Il riuso degli spazi pubblici abbandonati, una guida per orientarsi, 2018, https://www.teknoring.com/guide/guide-edilizia-e-urbanistica/il-riusodegli-spazi-pubblici-abbandonati-una-guida-per-orientarsi/

Ufficio Stampa Comune di Milano, Edifici degradati-abbandonati-dismessi, 2022, https://www.comune.milano.it/servizi/edifici-degradati-e-abbandonati

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Comune di Milano, PGT. Piano delle Regole. Norme di Attuazione, 2019

Comune di Milano, PGT. Piano dei Servizi. Norme di Attuazione, 2019

81 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 80

Comune di Milano, Documento Unico di Programmazione (DUP) 2021-2023, 2021

Ex liceo Omero

Vazzana M., Omero, l’ex liceo avrà nuova vita, 2021, https://www.ilgiorno.it/ milano/cronaca/omero-lex-liceo-avra-nuova-vita-1.6675063

“Classico di periferia”, il liceo di Bruzzano compie 50 anni, 2016 https:// milano.corriere.it/foto-gallery/cronaca/16_gennaio_30/classico-periferia-liceobruzzano-compie-50-anni-966077f4-c793-11e5-b16b-305158216b61.shtml

L’ex liceo Omero di Bruzzano sarà demolito: “Sostanze tossiche da infiltrazioni d’acqua”, 2019, https://www.milanotoday.it/zone/niguarda/afforibruzzano/demolizione-liceo-omero.html

Manifestazione di interesse relativa allo stabile di via del Volga 4, Milano, https://rimake.noblogs.org/manifestazione-di-interesse-relativa-allo-stabile-divia-del-volga-4-milano/ Ex asilo di Chiaravalle

Ferri S., Vendita o valorizzazione della scuola di Chiaravalle? Risponde al Demanio Roberto Tasca. Il territorio avanzi proposte sostenibili, 2020, https:// www.milanosud.it/vendita-o-valorizzazione-della-scuola-di-chiaravalle-rispondelassessore-al-demanio-roberto-tasca-il-territorio-avanzi-proposte-sostenibili/

Implicito F., La beffa di Chiaravalle: il Comune mette in vendita l’ex scuola primaria, 2020, https://www.mitomorrow.it/cambiamilano/chiaravalle-scuolainfanzia-milano/

Vazzana M., Chiaravalle, solo tre bambini iscritti e la scuola dell’infanzia chiuderà, 2020, https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/chiaravalle-chiudescuola-1.5015963

Ex scuola in via Ojetti

Ufficio Stampa Comune di Milano, Quartieri. Servizi e attività per i giovani, la nuova vita dell’ex scuola di via Ojetti, 2021, https://www.comune.milano.it/-/ quartieri.-servizi-e-attivita-per-i-giovani-la-nuova-vita-dell-ex-scuola-di-via-ojetti

Una nuova vita per l’ex scuola abbandonata da anni, 2021, https://www. milanotoday.it/attualita/progetto-scuola-via-ojetti.html

Ex scuola Pavoni

Mulè N., Milano: niente restyling per la scuola Pavoni, il Comune cambia idea

e la ricostruisce, 2020, https://www.informatore.info/2020/10/10/scuola-pavoni/?

fbclid=IwAR14VosDudTYCcNIYjTT3k3SxaYSF8GGzktSiY-HVGgrsLb_Vhi0Fe5y5QQ

Vazzana M., Zona Maciachini, nuova vita per la scuola Pavoni, 2020, https:// www.ilgiorno.it/milano/cronaca/zona-maciachini-nuova-vita-per-la-scuolapavoni-1.5591100

Milano, sigillate le finestre della scuola abbandonata per fermare le occupazioni abusive, 2017, https://milano.repubblica.it/cronaca/2017/07/21/ news/milano_scuola_abbandonata_via_crespi_finestre_sigillate_ occupazioni-171326138/

Ex scuola Luciano Manara

Bernasconi F., L’ex scuola lasciata a sé stessa: “Ci dormono sbandati e balordi”, 2021, https://www.ilgiornale.it/news/milano/lex-scuola-lasciata-s-stessa-cidormono-sbandati-e-balordi-1932184.html

M.M., Il covid ha bloccato i lavori: ex scuola ridiventa rifugio di senzatetto, 2020, https://www.milanotoday.it/zone/baggio/scuola-senzatetto-via-zoia.html

Pantaleo R., Nuova vita per la ex scuola elementare “Luciano Mara”, 2018, https://circolopdfratellicervi.wordpress.com/2018/04/13/nuova-vita-per-la-exscuola-elementare-luciano-manara/

Ex complesso scolastico in via Scialoia

Berletta M., Milano, il progetto della scuola Scialoia (nato da un concorso) lo sviluppa l’impresa, 2021, https://www.professionearchitetto.it/news/ notizie/28386/Milano-il-progetto-della-scuola-Scialoia-nato-da-un-concorso-losviluppa-l-impresa

Ordine degli Architetti P.P.C. e degli Ingegneri della Provincia di Milano, Comune di Milano, Milano in crescita - Concorso internazionale di progettazione Scuola Scialoia, 2019, http://www.scuolascialoia.concorrimi.it/

Ex scuola Silvio Pellico

Arsuffi R., Milano|Chiesa Rossa - Ex Scuola Silvio Pellico: e ora?, 2019, https://blog.urbanfile.org/2019/09/12/milano-chiesa-rossa-ex-scuola-silviopellico-e-ora/

Ferri S., Bnp Paribas si prepara alla demolizione della ex scuola di piazza Abbiategrasso, 2017, https://www.milanosud.it/bnp-paribas-si-prepara-allademolizione-della-ex-scuola-piazza-abbiategrasso/

83 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 82

Maggi U., Ex Scuola Silvio Pellico da anni in abbandono e nel degrado tra Piazzale Abbiategrasso e Via Montegani, 2016, https://www.partecipami.it/ infodiscs/view/30819

Ex scuola in via Trilussa

Arsuffi R., Milano|Quarto Oggiaro - Demolizione Ex Scuola di via Trilussa, 2021, https://blog.urbanfile.org/2021/02/11/milano-quarto-oggiaro-demolizioneex-scuola-di-via-trilussa/

Consolini C., Abbattimento scuola Primaria di via Trilussa e trasferimento definitivo degli alunni in via Satta?, 2016, https://www.partecipami.it/infodiscs/ view/29632

CAPITOLO TRE

Arsuffi R., Milano|Taliedo - Al via la riqualifica per le Case Bianche di via Salomone, 2019, https://blog.urbanfile.org/2019/01/23/milano-taliedo-al-via-lariqualifica-per-le-case-bianche-di-via-salomone/

Bonessa M., Degrado Case Bianche Gli investitori fuggono da tutta la zona 4, 2018, https://www.ilgiornale.it/news/milano/degrado-case-bianche-investitorifuggono-tutta-zona-4-1486647.html

Bussetti C., Taccani M., Trecca, Milano. La periferia che insegna l’umanità, 2018, https://fondazionefeltrinelli.it/trecca-milano-dal-carcere-di-bollate-allecase-bianche-un-mondo-intero/

Focarete M., Rom e vecchia mala, i 60 anni fuorilegge del villaggio Trecca, 2014, https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_novembre_13/rom-vecchiamala-60-anni-fuorilegge-villaggio-trecca-43449e2a-6b22-11e4-8c60d3608edf065a.shtml

Guardigili L., Riflessioni sul recupero strutturale degli edifici del razionalismo italiano. La Casa del Balilla di Forlì, “in_bo”, (5), 2012, pp. 227-250

Lionti L., I quartieri scomparsi di Milano, 2022, https://www.milanocittastato.it/ evergreen/forse-non-sapevi-che/i-10-quartieri-scomparsi-di-milano/ Scorcia A., Giannantonio R., Architettura pedagogica nel tempo. Forma e anima dell’educazione, Di Felice Edizioni, Martinsicuro, 2016 Ufficio Stampa Comune di Milano, Consiglio comunale. Approvato il piano alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2022, 2022, https://www.comune.

milano.it/-/consiglio-comunale.-approvato-il-piano-alienazioni-e-valorizzazioniimmobiliari-2022

Ufficio Stampa Comune di Milano, Quartieri. L’ex scuola via Zama presto in gestione ad Amsa, 2021, https://www.comune.milano.it/-/quartieri.-l-ex-scuolavia-zama-presto-in-gestione-ad-amsa

Viola V., L’edilizia scolastica in Italia ai tempi del Fascismo, “História da Educação”, (23), 2019, https://doi.org/10.1590/2236-3459/82782/

Comune di Milano, PGT. Piano delle Regole. Norme di Attuazione, 2019

Comune di Milano, PGT. Documenti di Piano. Progetto di Piano. Tavola D.01, 2019

Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, Supplemento Ordinario n.92 del 18 aprile 1940. Regio Decreto n.2229 del 16 novembre 1939. Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato, 1940 Rassegna stampa sulla scuola Trecca

Chiricò G., Milano, ex scuola abbandonata diventa un ‘hotel’ per i più disperati, 2021, https://www.milanopavia.news/news-milano/milano-ex-scuolaabbandonata-diventa-un-hotel-per-i-piu-disperati/

Dagradi D., Il Comune mette all’asta la vecchia scuola di via Zama. Sardone: “Basta inerzia, sgombero immediato”, 2020, https://www.mitomorrow.it/ cambiamilano/asta-scuola-via-zama/

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Fabris C., L’ex scuola Via Zama in gestione ad Amsa, 2021, https:// ecodimilanoeprovincia.it/attualita/scuola-ama-amsa/

M.Min., Via Zama 23, va deserta anche la seconda asta, 2021, https://www. ilgiorno.it/milano/cronaca/via-zama-23-va-deserta-anche-la-secondaasta-1.5974971

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Milano Municipio 4, Programma del candidato presidente Stefano Bianco e

85 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 84

DOCUMENTI CONSULTATI

Disegni e documenti storici della scuola Trecca da Comune di Milano - Cittadella degli Archivi - fasc. 187\1943 I e II parte Ripartizione servizi e lavori pubblici

Si ringrazia la Cittadella degli Archivi del Comune di Milano nella persona del Sig. Tommaso Bonfanti.

Disegni e documenti recenti della Scuola Trecca da Direzione demanio e Patrimonio del Comune di Milano.

Si ringrazia il Sig. Re Sartò Luca, Responsabile al Comune di Milano dell’Unità Gestione Inventario Proprietà Comunali - Area Patrimonio ImmobiliareDirezione Demanio e Patrimonio.

87 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca

INDICE DELLE IMMAGINI

[Img. 001] Foto della scuola Trecca da via Zama, da sopralluogo del 27 ottobre 2021

[Img. 002] Mappatura scuole abbandonate a Milano

[Img. 003] Foto del liceo Omero, da https://milano.corriere.it/foto-gallery/ cronaca/16_gennaio_30/classico-periferia-liceo-bruzzano-compie-50-anni966077f4-c793-11e5-b16b-305158216b61.shtml

[Img. 004] Foto del asilo di Chiaravalle, da Google Maps

[Img. 005] Foto della scuola in via Ojetti, da Google Maps

[Img. 006] Foto della scuola Pavoni, da https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/ zona-maciachini-nuova-vita-per-la-scuola-pavoni-1.5591100

[Img. 007] Foto della scuola Luciano Manara, da Google Maps

[Img. 008] Foto del complesso scolastico in via Scialoia, da http://www. scuolascialoia.concorrimi.it/

[Img. 009] Foto della scuola Silvio Pellico, da https://blog.urbanfile. org/2019/09/12/milano-chiesa-rossa-ex-scuola-silvio-pellico-e-ora/ [Img. 010] Foto della scuola di via Trilussa, da https://blog.urbanfile. org/2021/02/11/milano-quarto-oggiaro-demolizione-ex-scuola-di-via-trilussa/

[Img. 011] Foto della facciata della scuola Trecca, da sopralluogo del 27 ottobre 2021

[Img. 012] Localizzazione dell’area di progetto nella città di Milano

[Img. 013] Localizzazione dell’area di progetto nel quartiere

[Img. 014] Analisi del NIL Taliedo-Morsenchio-Q.re Forlanini

[Img. 015] Foto del asilo da via Zama, da sopralluogo del 27 ottobre 2021

[Img. 016] Foto dell’ingresso della scuola Trecca, da sopralluogo del 27 ottobre 2021

[Img. 017] Articolo di MilanoToday (23 febbraio 2012), da https://www. milanotoday.it/zone/forlanini/rogoredo/via-zama-degrado-scuola.html

[Img. 018] Articolo di Milano Post (22 gennaio 2018), da https://www.milanopost. info/2018/01/22/il-comune-dimentica-lex-scuola-di-via-zama-che-diventadormitorio-abusivo-e-deposito-di-refurtiva/

[Img. 019] Articolo di Milano Post (18 gennaio 2020), da https://www.milanopost.

89 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca

info/2020/01/18/sopralluogo-ex-scuola-via-zama-pozzani-subitosgombero-degli-abusivi-e-bonifica-delledificio/

[Img. 020]

Articolo di MiTomorrow (23 luglio 2020), da https://www. mitomorrow.it/cambiamilano/asta-scuola-via-zama/

ALLEGATI

[Img. 021]

Articolo di Il Giorno (2 febbraio 2021), da https://www. ilgiorno.it/milano/cronaca/via-zama-23-va-deserta-anche-la-secondaasta-1.5974971

[Img. 022] Articolo di Milano Post (4 luglio 2021), da https://www. milanopost.info/2021/07/04/comitato-forlanini-ex-scuola-di-via-zamafermare-il-degrado-si-puo/

[Img. 023] Articolo di MilanoToday (21 luglio 2021), da https://www. milanotoday.it/attualita/progetto-scuola-zama.html

[Img. 024] Articolo di L’Eco di Milano e Provincia (21 luglio 2021), da https://ecodimilanoeprovincia.it/attualita/scuola-ama-amsa/

[Img. 025] Articolo di Corriere della Sera (3 agosto 2021), da https:// milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_agosto_03/milano-sgomberata-exscuola-occupata-via-zama-immobile-sara-riqualificato-275220b2-f45911eb-9680-9b12a81aa8eb.shtml

[Img. 026] Programma elettorale Municipio 4 (ottobre 2021), da https:// www.beppesala.it/wp-content/uploads/2021/09/stefano-biancoprogramma.pdf

[Img. 027] Articolo della Stampa del Comune di Milano (22 aprile 2022), da https://www.comune.milano.it/-/consiglio-comunale.-approvato-ilpiano-alienazioni-e-valorizzazioni-immobiliari-2022

[Img. 028] Foto della scuola Trecca da via Zama, da sopralluogo del 27 ottobre 2021

[Img. 029] Schema dell’area di progetto

[Img. 030] Schema dell’intervento in progetto

[Img. 031] Schema riassuntivo dei device di progetto

[Img. 032] Schema del device di progetto: corpo scala

[Img. 033] Schema del device di progetto: fascia dei servizi

[Img. 034] Schema del device di progetto: arredi fissi

[Img. 035] Schema distributivo degli alloggi sez. A

[Img. 036] Schema distributivo degli alloggi sez. B

DISEGNI STORICI ORIGINALI

DOCUMENTI STORICI DELL’EDIFICIO

DOCUMENTI RECENTI DELL’EDIFICIO

DISEGNI DELLO STATO DI FATTO

FOTO SOPRALLUOGO QUARTIERE

91 HUB ZAMA: nuovo distretto residenziale nella ex scuola Trecca 90
[All. 001] Progetto originale - Pianta piano seminterrato
DISEGNI
STORICI ORIGINALI
[All. 002] Progetto originale - Pianta piano terra [All. 003] Progetto originale - Pianta piano primo
[All. 004] Progetto originale - Pianta piano secondo [All. 005] Progetto originale - Prospetto scuola verso via Berlese
[All. 006] Progetto originale - Prospetto scuola verso via Zama [All. 007] Progetto originale - Prospetti palestra
[All. 008] Progetto originale - Sezioni scuola [All. 009] Progetto originale - Sezioni asilo e palestra
[All. 010] Documento del Comitato provinciale di Milano per l’assistenza e l’educazione fisica e morale della gioventù rivolto al podestà (21 gennaio 1937) DOCUMENTI STORICI DELL’EDIFICIO
[All. 011] Atto del Comune di Milano, dal podestà alla Ripartizione servizi e lavori pubblici (6 ottobre 1937)
[All. 012] Lettera del podestà al Ministro dei lavori pubblici Giuseppe Cobogli Gigli (29 ottobre 1937)
[All. 013] Relazione tecnica del progetto originale (26 agosto 1937)
[All. 014] Contratto di appalto delle opere di costruzione tra il Comune e la Ditta F.lli Falciola (8 marzo 1938)
[All. 015] Lettera dell’Ufficio tecnico al Commissario generale fabbricazione guerra Gen. Dall’Olio (9 agosto 1939)
[All. 016] Certificato di prova di resistenza a trazione sui tondini di ferro eseguito dal Laboratorio prove materiali del Politecnico di Milano (27 settembre 1938) [All. 017] Certificato di prova di resistenza atensione e compressione su cemento tipo 600 eseguito dal Laboratorio prove materiali del Politecnico di Milano (28 novembre 1938)
[All. 018] Certificato di prova di resistenza a tensione e compressione su cemento tipo 450 eseguito dal Laboratorio prove materiali del Politecnico di Milano (28 novembre 1938) [All. 019] Giornale dei lavori della Ditta F.lli Falciola - parte I e II (25 giugno 1938-17 novembre 1939)
[All. 020] Verbale di consegna dell’edificio dal Settore educazione al Settore demanio e patrimonio (3 maggio 1996) DOCUMENTI RECENTI DELL’EDIFICIO

[All. 021] Atto del Comune di Milano che archivia il verbale di consegna dell’edificio dal Settore educazione

Settore demanio e patrimonio

maggio

[All. 022] Dichiarazione di non interesse culturale dell’edificio da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (6 dicembre 2013)

al
(23
1996)
DISEGNI DELLO STATO DI FATTO [All. 023] Stato di fatto - Pianta piano seminterrato - scala 1:500 0 5 10
[All. 024] Stato di fatto - Pianta piano terra - scala 1:500 0 5 10 [All. 025] Stato di fatto - Pianta piano primo\secondo - scala 1:500 0 5 10
[All. 026] Stato di fatto - Pianta copertura - scala 1:500 0 5 10 [All. 027] Stato di fatto - Sezione\prospetto nord e sud sez.A - scala 1:500 0 5 10
[All. 027] Stato di fatto - Sezione\prospetto est e ovest sez.B - scala 1:500 0 5 10 [All. 028] Foto del sopralluogo del 27 ottobre 2021 FOTO DEL SOPRALLUOGO (27 ottobre 2021)
parco Guido Galli mercato comunale in viale Ungheria viale Ungheria viale Ungheria centro parrocchiale in viale Ungheria via Mecenate via Mecenate via Salomone parco di via Salomone edilizia residenziale pubblica di via Salomone vista della scuola da via Zama scale d’ingresso della scuola ingresso carraio\pedonale dell’asilo vista del asilo da via Zama facciata della scuola vista della scuola da via Zama vista della scuola da via Zama vista della ferrovia da via Zama dettaglio muro di cinta della scuola

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