G8 diaz riflessioni di Orlando Botti alla luce della sentenza di strasburgo

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Appena avuto notizia della Corte dei Diritti Umani di Strasburgo che condannava l’Italia per i fatti del G8 alla Scuola Diaz ove la polizia coprì gli autori di comportamenti violenti invitando a mettere in atto una legge per il reato appunto di tortura mi è sembrato giusto dare a Cesare quello che è di Cesare e cioè di dare una testimonianza di vicinanza e di rispetto ad ARNALDO CESTARO colui il quale, con il suo ricorso a tale sede per mezzo dei propri avvocati Niccolò e Natalia Paoletti, aveva tentato di aprire questo portone democratico. Così mi sono fatto dare il suo numero di telefono dal mio amico Paolo Fornaciari , anche lui arrestato, malmenato ma dai Carabinieri e poi assolto per reati mai commessi in quella manifestazione e gli ho telefonato dandogli la mia piena solidarietà e la mia vicinanza per quanto subito, sofferto e affrontato. Il pensionato/operaio ARNALDO CESTARO, di anni 65 all’epoca dei fatti ,dopo aver partecipato alle manifestazioni del G8 a Genova, aveva deciso invece di fare ritorno a casa in quel di Vicenza , di passare la nottata alla Scuola Diaz soltanto per poi in mattinata onorare una promessa fatta e cioè di portare cinque rose rosse sulla tomba della figlia di una sua compaesana sepolta nel cimitero di Staglieno. Mal gliene incolse perché in quella notte fu malmenato da poliziotti con il volto coperto tanto da subire la rottura di un braccio,di una gamba e di dieci costole e arrestato con una accusa molto pesante :devastazione e saccheggio ,che prevede una pena dagli otto ai 15 anni di carcere. Contestualmente fu accusato di essere un black bloc ma poi fu prosciolto due anni dopo assieme ai 92 arrestati. Gli dovrebbero risarcire 45.000 euro ma Arnaldo nelle prime interviste a caldo non ha primariamente cavalcato questa onda economica bensì ha detto che i soldi non risarciscono il male che è stato fatto: ”E’ solo un primo passo ma mi sentirò davvero risarcito solo quando lo Stato introdurrà il reato di tortura.


Oggi ho 75 anni ma non cancellerò mai l’orrore vissuto. Ho visto il massacro in diretta,ho visto l’orrore del nostro Stato. Ho subito botte ,calci ,pugni ,sputi ,manganellate mentre voci straniere di giovani attorno a me invocavano pietà. Una mattanza incredibile. Mi sentivo la testa come una palla da rugby.” Arnaldo tornerà a casa dopo una settimana dopo quella notte tremenda a bordo di una autoambulanza e con un ferro nell’avambraccio per rimettere insieme la frattura scomposta dell’ulna refertata dai medici che negli anni successivi gli causerà nuovi interventi chirurgici per indebolimento permanente dell’organo di prensione e della deambulazione. E’ incredibile ,ma allo stesso tempo straordinario ,che un modesto operaio abbia sconfitto un muro di omertà e di arroganza e questo atto la dice lunga sulla possibilità di fare trionfare talvolta la giustizia calpestata e oltraggiata anche da parte dei piu’ deboli e dei più emarginati da questa nostra società. Altre voci in altre stanze si sono elevate su questo provvedimento della Suprema Corte di Strasburgo e parole come macigni hanno nuovamente rovistato in atti sconsiderati e omertosi compiuti dopo quei fatti gravissimi. Il Pubblico Ministero Enrico Zucca ha detto:” La tortura non è affatto lontana dalla nostra mentalità. L’Italia cedette alla tortura negli anni del terrorismo ,basti pensare al “waterboarding” nelle indagini sul sequestro del Generale americano Dozier ,al caso Triaca accertato dalla Corte d’Appello di Perugia e a Genova nei giorni del G8 i corpi di polizia sono stati pronti alla scorciatoia della tortura in presenza e sotto la vigilanza dei vertici,che alla Diaz hanno visto e coperto. Sono convinto che la nuova legge sulla tortura strutturalmente è inquinata da una premessa fallace ,per cui non si può costruire come reato proprio del


pubblico ufficiale ma come reato comune per non penalizzare gli operatori di polizia”. Occorre evidenziare che la predetta Corte ha segnalato che di fronte al semplice sospetto di gravi abusi commessi da appartenenti alle forze dell’ordine la Convenzione dei Diritti dell’uomo prevede l’allontanamento degli stessi dalle posizioni che occupano già nella fase d’indagine. Infatti ,siccome viviamo in una democrazia straordinaria, dopo quegli avvenimenti nulla di ciò è accaduto ma addirittura ,molti dei funzionari inquisiti/condannati sono stati promossi questori ,capi dipartimento ,prefetti raggiungendo livelli apicali. Invece ,coloro i quali ,più sfortunati diciamo ,hanno dovuto lasciare quella divisa sono rimasti con i piedi ben fermi e ben appoggiati sulla terra raggiungendo comodi posti di lavoro alla faccia magari degli operai ,degli esodati lasciati al loro destino. Per capire bene l’andazzo italico evidenzio le fulgide altre carriere di alcuni di loro:Filippo Ferri dopo la condanna diventa responsabile della sicurezza del Milan; Gilberto Caldarozzi lavora prima con le banche e poi viene giustamente chiamato come consulente della sicurezza a Finmeccanica a fianco del suo ex capo De Gennaro; Franco Gratteri ha avuto sino al 2013 un appartamento di servizio “a gratis” nel centro di Roma ,ufficialmente per motivi di sicurezza; Salvatore Gava lavora per Unicredit; Fabio Coccimarra sta svolgendo una attività manageriale; Vincenzo Canterini dopo aver preso parte a prestigiosi incarichi nelle ambasciate europee è andato in pensione mentre il suo vice ,Michelangelo Fournier ,il funzionario che al processo parlò di “macelleria messicana” oggi è sempre in servizio e riveste anche un ruolo in un sindacato ; alcuni altri funzionari interdetti non è detto che non possano rientrare in servizio stante nessun provvedimento intrapreso sui loro casi specifici da parte di esponenti del Governo. Rimane da sottolineare ancora che grazie alla prescrizione per le lesioni


gravi non hanno subito nessuna interdizione i capisquadra condannati: Fabrizio Basili ,Ciro Tucci,Carlo Lucaroni ,Emiliano Zaccaria ,Angelo Cenni ,Fabrizio Ledoti ,Pietro Stranieri continuando a fare il loro lavoro senza che il Governo attendesse alle indicazioni della Corte europea. Nel maggio del 2013 furono presentate alcune interrogazioni al Viminale inerenti queste episodi ma il ministro Angelino Alfano non ha ancora risposto. Due ultime dinamiche che possono dare contezza degli estremi punti a cui siamo arrivati in questo nostro disastrato Paese le voglio sottolineare. Parlo del Capo della Polizia dell’epoca dei fatti ,De Gennaro ,che processato e poi assolto con una particolare sciolina governativa venne promosso a Responsabile dei servizi segreti ,a Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania ,a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo Monti ,per poi andare a dirigere Finmeccanica! Naturalmente questa chicca non poteva essere isolata per il nostro caro ex Capo della Polizia così ha assunto come suo gregario a Finmeccanica un funzionario condannato per i fatti della scuola Diaz tale Gilberto Caldarozzi responsabile del ritrovamento delle false molotov con verbali fasulli. Giova ovviamente segnalare che l’agente Massimo Nucera ,l’agente della falsa coltellata ,lavorava fino a poco tempo fa in una associazione di Protezione Civile a Roma a 600 euro al mese mentre altri agenti campano con l’assegno alimentare in attesa di poter rientrare. Come si vede le alte sfere riescono sempre e comunque a salvare la loro pelle a scapito dei subordinati lasciati al loro destino. Una ciliegina sulla torta finale assieme ad altro episodio sconcertante e incredibile. Quello del medico chirurgo Giacomo Toccafondi ,alias dottor Mimetica ,che nel Reparto Mobile di Bolzaneto ,ha fatto quello che ha voluto ,infierendo su ragazze inermi e feriti senza pagare un giusto dazio. Le carte processuali


fissano reati minori esercitati da tale attore come lesioni poi prescritte. L’Ordine dei Medici di Genova per tali condotte ha ritenuto di sospenderlo dalle funzioni per sei mesi. Molte testimonianze sottolinearono che tale medico aveva posto in essere una condotta non di cura bensì di vessazioni fisiche e psicologiche con ragazze denudate con frasi quali” Guardati ,fai schifo ,neppure il tuo ragazzo vorrà più toccarti”. Secondo i giudici il dottor Toccafondi agì con particolare crudeltà. Proviamo ,per un attimo ,seppur breve ,a entrare nella parte di quei ragazzi e ragazze ,pestati ,umiliati e offesi, allorquando si sono trovati innanzi una persona che per la sua funzione doveva dare loro soccorso e ausilio e invece si sono trovati davanti a ben altro soggetto. Invece di prendere un provvedimento drastico ,il prefato Ordine genovese non ha tenuto conto di questo comportamento per cui non ha ritenuto di radiarlo. Quale ulteriore provvedimento potrà esercitare dopo il pronunciamento della Corte di Strasburgo sulle carte in suo possesso che stanno esaminando sui fatti perpetrati da suddetto medico se verrà definitivamente accertata la sua condotta di torturatore?. Il Presidente italiano di Medici senza Frontiere Loris De Filippi ha dichiarato che accanirsi contro pazienti fragili e indifesi è l’opposto della nostra missione di medici e chi ha compiuto tali atti non potrebbe mai fare parte della nostra associazione in quanto se in una situazione di stress ,invece di limitare i danni ,uno li aggrava ,fa l’esatto contrario di quanto spetta ad un medico. Se poi questi danni vengono definiti “ tortura” da una Corte europea ,non servono altre parole. Sarebbe estremamente utile sentire il pensiero ,dopo questa decisione della Corte di Strasburgo ,di Roberto Sgalla ,al tempo portavoce di De Gennaro, ma prima Segretario Generale del Siulp ,che ha sempre negato quel sangue pur osservandolo mentre era intervistato come si può notare nei filmati girati alla Diaz adducendolo agli scontri pregressi di quei giorni.


Meglio tornare alle parole ,per carità di Patria,di ARNALDO CESTARO:” Mi sentirò risarcito solo dopo che lo Stato avrà introdotto il reato di tortura perché se il Parlamento non agisce il male che hanno fatto a me potranno sempre farlo ad altri. Più che le torture sofferte assieme al giornalista Lorenzo Guadagnucci ,più che le botte ,sono state quelle due ore successive in cui ci minacciavano e ci dicevano che potevano farci quello che volevano di noi a provocarmi più ferite. Concita De Gregorio ,testimone dei fatti accaduti alla Diaz ha aggiunto “ma è necessario assolutamente essere longevi ,ostinati ,bisogna credere nella giustizia :se non in quella degli uomini almeno in quella del tempo”. Ecco parole semplici ma pesantissime che fanno di questo paladino della pace e della convivenza civica un eroe come si dice senza medaglie, ma con una statura etica molto,molto più elevata dei suoi aguzzini. Se poi queste parole le uniamo a quelle di Amnesty International per i fatti della Diaz e di Bolzaneto…” LA PIU’ GRAVE SOSPENSIONE DEI DIRITTI DEMOCRATICI IN UN PAESE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE” abbiamo il risultato raggiunto in quei maledetti giorni. Purtroppo la parola vergogna non ha mai fine. Infatti,dopo la pronunciazione della Corte Europea sorge su una pagina Facebook dell’agente di polizia Fabio Tortosa un post ove osa dire “ Io sono uno degli 80 del VII Nucleo…io ero quella notte alla Diaz …io ci rientrerei mille e mille volte” e nella successiva intervista a Radio Capital precisa anche che “Io in quella scuola non ho picchiato nessuno e il massacro che mi dite ci sia stato non è stato operato né da me e né da personale che era al mio contatto visivo…”.In una foto di quel tempo si può osservare il predetto agente mentre sta portando fuori dalla scuola Diaz Moritz Von Unger ,dolorante ,oggi avvocato che guarda caso ,si


occupa di diritti civili presso la Corte di Giustizia in Lussemburgo. Una ascoltatrice di Prima Pagina su Radio tre ha sottolineato che entrando fortunatamente nella pagina del suddetto agente ha potuto rilevare ,prima della cancellazione esercitata dai controllori di Facebook ,che era evidente un suo pensiero fascista con saluti analoghi e foto addirittura allineate a Hitler. Ancora più inquietante è l’aver acclarato che 200 colleghi di tale “poliziotto democratico” abbiano solidarizzato con lo stesso con frasi irriferibili sulla sua pagina ma uno di questi “Like” proveniva dal Dirigente il Reparto Mobile di Cagliari ,tale Antonio Adornato appariva gravissimo nella sua sostanza. Ora ,se questi sono i nuovi dirigenti atti a capovolgere pubblicamente la trascorsa immagine dei fatti del G8 studiata dal Dipartimento della P.S. siamo proprio a posto. Un alto responsabile dell’ordine pubblico che mette un Mi piace alle parole “ Io quella notte ero alla Diaz…io ci rientrerei 1000 e 1000 volte” affonda totalmente questo ipotetico tentativo del nucleo centrale della polizia a cambiare con nuove disposizioni più consone a un paese veramente democratico il rapporto cittadino/ poliziotto soprattutto in manifestazioni pubbliche. Sarà molto contento il Capo della Polizia Pansa informato dei fatti nottetempo in quanto si trovava in missione in quel di Singapore. Sarebbe opportuno farsi una semplice domanda e cioè se è davvero finita ,nella Polizia di Stato del 2015,la stagione spaventosa dei pestaggi da macelleria messicana ,la stagione delle torture ,la stagione delle manganellate a chi dorme in una scuola pubblica. O dobbiamo ritenere che dietro ai paraventi delle parole da brivido pronunciate da Fabio Tortosa si nascondano ancora dei vendicatori di stato che aderiscono al suo spirito cameratesco e che rimpiangono ancora le nefandezze poste in essere alla Diaz e a Bolzaneto ?


Logicamente ,dopo l’avvenuta conoscenza delle parole dell’agente Tortosa che ha creato un disastro mediatico ,lo stesso ha fatto notevoli passi indietro specificando ,tra l’altro ,che alla Diaz erano state sì inflitte torture da altri agenti non appartenenti al suo reparto. Dopo l’esplosione di questo caso su Facebook e sui media il Capo della Polizia e il ministro degli Interni Alfano hanno sospeso l’agente Tortosa e rimosso dall’incarico il Dirigente Adornato. Resta sul campo un interrogativo primario: come mai questo intervento immediato è stato fatto e invece i provvedimenti avverso i funzionari del G8 promossi seppur indagati ,processati e condannati non sono mai stati intrapresi? Siccome non ci facciamo mai mancare niente contestualmente a questo episodio ne è esploso un altro a Genova. Era stato organizzato un evento pubblico dal titolo “Il carico di malattia del detenuto :un’epidemiologia in evoluzione-l’accoglienza del detenuto-le attività di screening nella popolazione detenuta femminile” e incredibilmente a tenere la relazione di detto evento era stata chiamata la dottoressa Marilena Zaccardi ,nota per essere stata condannata e prescritta per i fatti del G8 relativi agli accadimenti occorsi al Reparto Mobile di Bolzaneto. I giudici ,a suo carico ,avevano scritto “ La Zaccardi sottopose le persone a trattamento inumano violando la loro dignità”, la stessa incredibilmente ,aveva costretto ragazze a stazionare nude in presenza di agenti uomini oltre il tempo strettamente necessario e quindi sottoponendole a umiliazione fisica e morale. Ad una di esse aveva anche urlato “Puzzi come un cane”( questa giovane ha studiato ed è diventata chirurgo, è bene sottolinearlo). Logicamente è imploso anche questo evento per cui gli organizzatori dell’Asl3 genovese dopo che il caso è stato pubblicato sui media e le proteste erano volate alte, sono stati costretti ad annullare detta manifestazione evidenziando la sconoscenza dei fatti perpetrati dalla dottoressa da parte di


chi aveva organizzato l’evento. Scelta di cui dovrà renderne conto. Termino sottolineando ,se ce ne fosse ancora bisogno ,le parole pronunciate ,dopo questo ultimo indecente atto ,da parte del giornalista massacrato alla Diaz Lorenzo Guadagnucci :” Penso che l’agente Tortosa potrebbe anche essere uno di quelli che mi ha pestato e oggi si permette di scrivere queste cose perché nessuno in questi anni gli ha mai detto niente .Spero che lui non sia rappresentativo della categoria ,io ce l’ho con chi gli ha permesso in questi anni di dire le stesse cose ,con quelli ,i capi della polizia e del ministero che hanno scelto di non fare nulla”. Parole pesanti come macigni che ci possono ancora seppellire.


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