IL 2020 È STATO UN ANNO DIFFICILE ANCHE PER LA RAPPRESENTANZA (MILITARE E SINDACALE) DEI CARABIN

Page 1

03 febbraio 2021

il diario di michele fornicola

IL 2020 È STATO UN ANNO DIFFICILE ANCHE PER LA RAPPRESENTANZA (MILITARE E SINDACALE) DEI CARABINIERI

IL

2021

?

La pandemia ha provocato indubbie ricadute sull’attività Istituzionale ma, nello stesso tempo, ha sollecitato l’adozione di importanti iniziative organizzative che possono costituire un modello di riferimento anche dopo la fine dell’emergenza, e che esprimono il mutamento culturale anche in ambito militare. Le prassi adottate nei vari Comandi Legione, tuttavia, fanno talvolta emergere una diminuita uniformità di impiego, di informazione e di partecipazione attiva e consapevole

nei

processi

decisionali.

Criticità

che

si

registrano

anche

sul

versante

dell’interlocuzione con Comandante affiancato, al quale spettano diversi adempimenti previsti dalla legge sull’organizzazione e il funzionamento dei servizi anche di rappresentanza e sulle condizioni di un effettivo dialogo. In conclusione, può dirsi che la crisi pandemica ha indotto il Comando Generale ad adottare misure che hanno inciso profondamente anche sul relativo andamento dell’attività di tutela, ma non sempre ha fatto maturare un’accresciuta consapevolezza dell’importanza del coinvolgimento di tutti gli attori del mondo “rappresentanza” (militare e sindacale) per incrementare la qualità di vita e del lavoro.

Le misure adottate per la Rappresentanza Militare, ad esempio, hanno comportato la sospensione dei termini procedurali e il blocco delle riunioni per qualche mese. Terminata la fase più acuta della pandemia, nuove disposizioni (non interventi normativi in deroga) hanno solo in parte permesso di riprendere l’attività nel rispetto di misure volte a tutelare la salute dei Delegati e dei Carabinieri. Ciò, non di meno, nelle realtà territoriali sono ancora segnalate rilevanti criticità organizzative, derivanti dalla significativa scopertura dei posti, che determina importanti conseguenze sull’efficienza degli uffici e sulla qualità dell’attività Istituzionale. Fenomeni che incidono sulla qualità della “vita di caserma” e sul “benessere del personale” di cui si dovrebbe occupare (sempre) un sistema di “rappresentanza” efficace ed efficiente. Il Documento di valutazione del rischio (DVR), ad esempio, è stato più volte aggiornato col mutare della pandemia e delle misure adottate dagli organi Centrali. Gli strumenti di prevenzione e quelli


di protezione personale sono stati messi a disposizione dei Comandanti e del personale e resi obbligatori anche per l’utenza che accede nelle caserme ma…

interrompere il dialogo interno alla

rappresentanza, ostacolarne il senso di comunità e spingere il singolo delegato/sindacalista in una dimensione di solitudine silenziosa, risulta proprio di chi rifiuta i principi dello Stato di diritto e non intende rispondere ad alcun organo che non sia controllabile. La previa consultazione con le rappresentanze del personale, i diminuiti momenti di incontro istituzionale, la sicurezza dei luoghi di lavoro, hanno sofferto molto in termini di effettività e concretezza. Il profondo e inscindibile legame che unisce lo Stato di diritto alla libertà di associazione deve, però, far riflettere attentamente. Essa, la libertà, rappresenta un bene prezioso per la crescita culturale e per l’attuazione dello Stato democratico e non tollera deviazioni verso logiche corporative e autoreferenziali, né, tanto meno, forme di degenerazione correntizia.

Le insostituibili “Riunioni” e le attività in “Gruppo di lavoro”

Un problema che nel mese di febbraio 2021 sembra debba essere ancora risolto, concerne le modalità e l’organizzazione dei lavori della Rappresentanza: i delegati devono poter discutere, confrontarsi in contraddittorio fra loro, dinnanzi al Presidente dell’Organismo, o direttamente con il Comandante affiancato, prima della riunione assembleare, prima che sia adottata una qualunque decisione. La Cerimonia solenne avvenuta a Roma, nella Sede della Scuola Allievi Carabinieri a Roma, ha visto la partecipazione delle più alte cariche istituzionali. Abbiamo potuto ascoltare ed apprezzare le parole del Comandante Generale subentrante Gen.C.A. Teo Luzi. Come delegato del CoBaR Lombardia ho apprezzato molto i riferimenti circa la nostra talvolta difficile attività. Rimane tuttavia l’anomalia rispetto le indicazioni suggerite al livello centrale: in presenza di motivate ragioni connesse con l’espletamento del mandato, il Comando Generale ha suggerito di rinviare incontri/trasferte presso altri reparti dell’Arma e/o attività congiunte tra differenti Consigli privilegiando la convocazione di assemblee/gruppi di lavoro “in presenza” nella sola sede del Comandante affiancato. Nonostante il COBAR Lombardia ha valutato la sussistenza di quelle motivate ragioni che impongono di non interrompere l’esercizio del mandato, ai Delegati non è ancora consentito l’esercizio del mandato nella Sede naturale. Anche la Rappresentanza Militare, e ciascun delegato animato dalla medesima “unità di intenti”, nel rapportarsi con i Comandanti affiancati “meritano di essere ascoltati” nel quadro di quella consapevolezza che dovrebbe essere vissuta da tutti come momento di reciproco


riconoscimento ed arricchimento. Anzitutto attraverso le risposte e/o motivazioni ad ogni eventuale mancato accoglimento o accoglimento parziale di quanto rappresentato e/o deliberato. Posso auspicare, anzi sono certo, che in futuro vi sarà un sempre maggiore coinvolgimento di tutta la “Rappresentanza Militare” e dei “Sindacati” nelle decisioni che, a qualunque livello, riguardano il “benessere del personale” nell’interesse stesso dell’Istituzione.

Delegato CoBaR Lombardia App.Sc.Q.S. Michele FORNICOLA


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.