SONO
TRASCORSI SOLO 09 MESI,
CONSIGLIO CENTRALE DI RAPPRESENTANZA - SEZIONE CARABINIERI NOTA INFORMATIVA
OGGI IL COCER CARABINIERI HA INCONTRATO IL COMANDANTE GENERALE CON IL QUALE HA AFFRONTATO LA TEMATICA PIU’ IMPORTANTE OSSIA IL PAGAMENTO DELL’ INDENNITA’ DI POSIZIONE E PEREQUATIVA DEI DIRIGENTI. L’ASSEMBLEA ALLA FINE DEL CONFRONTO HA ESPRESSO LA SUA SODDISFAZIONE RIUSCENDO A TRASMETTERE AL COMANDANTE IL SENSO DI DISAGIO E AMAREZZA AVVERTITO DA TUTTO I PERSONALE NON INTERESSATO AL PAGAMENTO DEI SOPRACITATI EMOLUMENTI. SONO STATE SUGGERITE VARIE IPOTESI PER SALVAGUARDARE ANCHE IL PERSONALE CONTRATTUALIZZATO AL MOMENTO ESCLUSO DAL BENEFICIO. IL COMANDANTE SI E RISERVATO ACCETTANDO POSITIVAMENTE I SUGGERIMENTI DATI RISERVANDOSI LA RISPOSTA A BREVE TERMINE IL COCER INOLTRE HA ESPRESSO IL PARERE PER IL PREMIO PRODUZIONE (FESI) L’ASSEMBLEA HA FORMULATO UNA MODIFICA ALLA PRECEDENTE PROPOSTA CHE CONSISTE NELLA DECURTAZIONE DI 10 EURO PRO CAPITE DALLE CATEGORIE : ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE, SPECIALE E MOBILE COSI RIPARTITE 290 EURO PER LA TERRITORIALE ANZICHÉ 300, 240 PER L’ORGANIZZAZIONE SPECIALE ANZICHÉ 250 E 190 ANZICHÉ 200 PER L’ORGANIZZAZIONE MOBILE. TALE PROPOSTA CONSENTE DI DISTRIBUIRE LA SOMMA RACCOLTA AL RESTANTE PERSONALE DI CUI ALL’ARTICOLO 5 DEL DECRETO MINISTERIALE OSSIA ORGANIZZAZIONE CENTRALE E LINEA ADDESTRATIVA. PARI AD UNA SOMMA DI EURO 90 DISTRIBUITE A 8393 MILITARI DELLE DUE PREDETTE ORGANIZZAZIONI . NATURALMENTE TUTTE LE SOMME SOPRA ELENCATE SONO DA AGGIUNGERE AL PREMIO PERCEPITO L’ANNO SCORSO . ROMA, 11.03.2015 IL COCER CARABINIERI
CONSIGLIO CENTRALE DI RAPPRESENTANZA -Sezione CarabinieriCOMUNICATO STAMPA Oggetto:- Indennità di posizione e di perequazione. Un ‘altra sperequazione ai danni della classe operaia dei Carabinieri. Il CO.CE.R. Sezione Carabinieri, denuncia ancora una volta, una sperequazione dettata da interpretazioni di norme e sentenze che spesso privilegiano alcune categorie Dirigenziali escludendo, quasi sempre, quelli dei ruoli di base ed intermedi. Infatti, La Corte Costituzionale, in una pronuncia sulla legittimità del blocco stipendiale triennale, imposto dall’art. 9, comma 21, D.L. n. 78/2010 (poi prorogato per un quarto anno), ha sottolineato che il congelamento non si riferisce all’indennità “di posizione”, ovvero a quella indennità collegata allo svolgimento effettivo di funzioni dirigenziali, la quale nel contesto del pubblico impiego può variare anche sensibilmente in relazione al posto occupato. Tale indennità, nel campo delle Forze Armate è percepita dai Generali di Divisione e di Corpo d’Armata, purché ricoprano un incarico ordinativamente previsto per il grado rivestito; inoltre, i restanti gradi Dirigenziali come i Colonnelli e i Generali di Brigata percepiscono invece, l’indennità “perequativa”, la quale, pur avendo la medesima natura, su quella di posizione, viene denominata diversamente, in quanto attribuisce un emolumento aggiuntivo agli Ufficiali che abbiano raggiunto la dirigenza piena dopo un certo numero di anni. Negli anni del cosiddetto ”blocco degli automatismi stipendiale” è emerso che altre componenti del Comparto Pubblico, abbiano applicato diversamente le disposizioni di contenimento della spesa prevista dal D.L. 78/2010, sia per quanto riguarda l’alta dirigenza, che in taluni casi, anche per i “primi dirigenti”, come verificatosi per i Vigili del Fuoco, considerando alcuni incarichi “nomine” e non “promozioni” e in altri casi considerando la nomina a “dirigente” un cambio di ruolo. D’altro canto, mentre le Forze Armate interessavano giustamente e diligentemente, la Ragioneria Generale per un parere sulla materia, la Guardia di Finanza, dal mese di giugno decideva di seguire la stessa linea interpretativa, di altri settori del Comparto Pubblico (compreso lo stesso personale della Ragioneria Generale), pagando l’indennità di posizione e l’indennità perequativa ai propri Colonnelli e Generali colpiti dal blocco stipendiale. Questo Consiglio Centrale, non vuole assolutamente promuovere lotte di classe tra i ruoli, che compongono la compagine Militare, ne tantomeno vuole privare nessun Dirigente di un diritto acquisito dopo una sentenza della Corte Costituzionale, ma nello stesso tempo, sottolinea la sottomissione e l’estromissione che Carabinieri, Sovrintendenti, Marescialli, Tenenti e Capitani/Maggiori, subiscono ogni qualvolta vi sia una norma che gli esclude da un loro sacrosanto diritto, come quello del blocco degli automatismi stipendiali ormai giunto inesorabilmente al quarto anno. Pertanto il CO.CE.R. Carabinieri, chiede un incontro immediato con il Presidente del Consiglio e con il Ministro della Difesa, per salvaguardare i Diritti di coloro che non sono compresi nella sentenza della Corte Costituzionale, suggerendo agli Organi Parlamentari di emanare una norma che ristabilisca una parità di trattamento tra chi, avendo già uno stipendio decoroso, è stato graziato dalla Corte di Costituzionale e dal M.E.F. e chi invece pur avendo uno stipendio da fame viene continuamente offeso, denigrato e calpestato nella sua dignità di essere Carabiniere.
“RIDATECI I NOSTRI SOLDI” O SAREMO COSTRETTI AD ESERCITARE ALLA LETTERA QUANTO PREVISTO DAL CONTRATTO ECONOMICO E NORMATIVO IL QUALE CITA CHE” IL CARABINIERE DEVE FARE 6 ORE DI SERVIZIO AL GIORNO” E NONQUELLO DI LAVORARE GRATUITAMENTE. ROMA 5 luglio 2014
IL CO.CE.R. Carabinieri Firmato
COTTICELLI, CANDIDO,TALLINI, BOSI, RIJLLO, MOLA, SERPI,CALABRO' LA FORTUNA, PITZIANTI, AVVEDUTO, BENEVENTO, PINTO,RUMORE