Raccolta di atti parlamentari dal 1° al 31 gennaio 2021

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ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08071 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 454 del 20/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: BENEDETTI SILVIA Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO Data firma: 20/01/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VIZZINI GLORIA MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-ITALIANI IN EUROPA 20/01/2021 TRANO RAFFAELE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 20/01/2021 GIANNONE VERONICA MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 20/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08071 presentato da BENEDETTI Silvia testo di Mercoledì 20 gennaio 2021, seduta n. 454   BENEDETTI, VIZZINI, TRANO e GIANNONE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, recante «Disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche» ha previsto l'assorbimento del personale e delle funzioni del Corpo forestale dello Stato in


diverse amministrazioni statali (quali, Arma dei Carabinieri, polizia di Stato, vigili del fuoco, Guardia di finanza, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali); l'articolo 18 del decreto legislativo richiamato prevede, al comma 11, che «Il personale del Corpo forestale dello Stato transitato ai sensi del presente decreto ... conserva il regime di quiescenza dell'ordinamento di provenienza»; al personale transitato dal 1° gennaio 2017, quindi, si continuano ad applicare il regime di quiescenza e previdenziale dell'ordinamento «Comparto Sicurezza e Difesa» ed istituti quali, ad esempio: il mantenimento del diritto alla maggiorazione di 1/5 ai fini pensionistici, per un massimo di 5 anni, di contributi figurativi di cui all'articolo 3 della legge n. 284 del 1977; la maggiorazione della base pensionabile con l'attribuzione dei sei scatti (2,5 per cento a scatto) calcolati sullo stipendio in godimento all'atto del pensionamento, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 165 del 1997; l'applicazione del cosiddetto moltiplicatore alla base pensionabile, all'atto del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età, ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo n. 165 del 1997 ed il mantenimento dei requisiti per il diritto alla pensione di anzianità previsti per il personale appartenente al Comparto sicurezza, in base alla normativa previdenziale vigente; purtroppo, l'applicazione di tale norma non è mai stata oggetto di una apposita circolare esplicativa da parte dell'Inps alle proprie sedi territoriali, causando, a volte, rallentamenti nella concessione dei trattamenti pensionistici e quindi difformità interpretative –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto rappresentato in premessa e se non ritenga opportuno dare indicazioni operative alla competente direzione generale volte all'emanazione di una circolare esplicativa per riaffermare quanto previsto dall'articolo 18, comma 11, del decreto legislativo n. 177 del 2016 in argomento, ovvero che, nei confronti del personale del Corpo forestale dello Stato transitato a seguito della riforma, in particolare nelle amministrazioni statali diverse da quelle cui afferiscono le forze di polizia, continui a trovare applicazione la disciplina del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 165, ovvero il regime di quiescenza, previdenziale e di trattamento di fine servizio dell'ordinamento di provenienza. (4-08071)

ATTO CAMERA


INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02012 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 450 del 13/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 13/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-02012 presentato da DEIDDA Salvatore testo di Mercoledì 13 gennaio 2021, seduta n. 450   DEIDDA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: da tempo è stata denunciata la grave condizione in cui versano gli istituti penitenziari e i centri di reclusione della Sardegna, conseguente, in particolare, alle carenze strutturali degli organici e delle strumentazioni affidate agli operatori della polizia penitenziaria; nonostante le ripetute denunce, anche provenienti da diverse sigle sindacali, allo stato non risulta che siano stati programmati interventi tali da superare tutte le problematiche suindicate, ma unicamente misure temporanee, rivelatesi, come prevedibile, assolutamente insufficienti; recentissimamente, le sigle Sappe, Osapp, Uil-Pa polizia penitenziaria, PP, Sinappe, Cisl, Cnpp e Cgil hanno inviato una nota al capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia e al provveditore della Sardegna, Maurizio Veneziano, lamentando un gravissimo ritardo nella spedizione del vestiario assegnato al personale della polizia penitenziaria impiegato in Sardegna che, infatti, risulterebbe inspiegabilmente ancora in giacenza presso il


Sadav; anche per effetto del predetto ritardo, allo stato un numero sempre più rilevante di personale è stato costretto ad utilizzare tute operative e divise logore, con conseguente grave nocumento per l'immagine stessa del Corpo di polizia; ancora una volta, appare necessario denunciare il grave trattamento riservato agli operatori della polizia penitenziaria, peraltro, com'è noto, già costretti ad operare in condizioni di lavoro complesse, anche in ragione della strutturale carenza d'organico –: se sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative intenda assumere al fine di consentire l'immediata consegna del vestiario in questione al personale del Corpo di polizia penitenziaria impiegato negli istituti penitenziari della Sardegna. (3-02012)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08135 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 456 del 25/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: ZENNARO ANTONIO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 25/01/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BELLACHIOMA GIUSEPPE ERCOLE LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021 D'ERAMO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 25/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera


Interrogazione a risposta scritta 4-08135 presentato da ZENNARO Antonio testo di Lunedì 25 gennaio 2021, seduta n. 456   ZENNARO, BELLACHIOMA e D'ERAMO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: sul territorio nazionale esistono aree urbane che, nonostante la densità abitativa, la numerosità e la pericolosità dei reati registrati e soprattutto la difficoltà nell'intraprendere un'azione costante di controllo, sono privi di un distretto della polizia di Stato; tra queste aree urbane, vi è il comune di Martinsicuro, in provincia di Teramo, che risente fortemente dell'assenza di un presidio di sicurezza come quello della polizia di Stato, tanto che i cittadini, attraverso petizioni e la raccolta di firme, hanno richiesto alle autorità competenti di istituire un commissariato che possa rispondere in maniera più efficace alla criminalità presente sul territorio, garantendo un maggior controllo a tutela della sicurezza pubblica, soprattutto anche in considerazione dell'intensificazione di furti verificatosi nelle ultime settimane –: se il Ministro interrogato, per venire incontro alle esigenze di sicurezza della popolazione, intenda valutare la necessità di provvedere con celerità, attraverso prossime iniziative normative o amministrative all'istituzione di un distretto della polizia di Stato nel suddetto comune di Martinsicuro. (4-08135)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07974 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: VARCHI MARIA CAROLINA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 11/01/2021


Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07974 presentato da VARCHI Maria Carolina testo di Martedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449   VARCHI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: il nuovo anno è cominciato con le carceri al centro delle cronache dei quotidiani nazionali; l'ultimo episodio di violenza riportato da agenzie di stampa si è registrato nel carcere siciliano dell'Ucciardone, dove un assistente capo della polizia penitenziaria è stato colpito da un detenuto nella nona sezione; secondo una prima ricostruzione dei fatti, sui quali sta indagando la direzione del carcere che ha avviato un'indagine interna, l'agente penitenziario sarebbe intervenuto per sedare la lite tra due detenuti, finendo per essere colpito con ginocchiate nel basso ventre e ricevendo anche qualche morso; mentre secondo una diversa ipotesi l'obiettivo dell'aggressione sarebbe stato proprio l'assistente capo; l'ennesimo caso di aggressione ha messo nuovamente in allerta i sindacati di categoria, sempre più preoccupati per il clima di tensione che si respira negli istituti penitenziari italiani, attanagliati da insormontabili difficoltà, in particolare, in termini di sovraffollamento e carenza di organico della polizia penitenziaria che, nonostante le gravi criticità operative, si distingue per capacità professionale e senso del dovere; in particolare, gli episodi di violenza nei confronti degli agenti di polizia all'interno delle strutture penitenziarie sono continui su tutto il territorio nazionale, ma negli ultimi anni nulla sembra essere cambiato; anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha recentemente sollecitato il Ministro interrogato e il Capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a intervenire: «È grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è


concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario “aperto”, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. È intollerabile ed inaccettabile!» –: se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali immediate iniziative di competenza intenda assumere per sanare le problematiche del carcere dell'Ucciardone, con particolare riguardo alla salvaguardia dell'incolumità del personale di polizia penitenziaria e della sicurezza stessa dell'istituto; se e quali iniziative di competenza intenda assumere per ripianare la situazione di grave carenza in cui versa ormai da tempo la pianta organica di polizia penitenziaria presso la casa di reclusione Ucciardone; se non ritenga necessario adottare iniziative per rivedere il regime aperto di detenzione e, in particolare, la vigilanza dinamica. (4-07974)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07915 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 447 del 04/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 02/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/01/2021 Stato iter:

IN CORSO


Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07915 presentato da DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea testo di Lunedì 4 gennaio 2021, seduta n. 447   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: in un articolo del giornale La Stampa del 23 dicembre 2020, sono state sollevate questioni di fondamentale importanza in merito alla disparità di trattamento in materia di indennità di comando tra le diverse forze armate e tra i diversi gradi all'interno delle medesime forze; tra gli emendamenti alla legge di bilancio non sono mancati i giusti riconoscimenti per le forze armate e di polizia, seppur ancora insufficienti a giudizio dell'interrogante; in totale si tratterebbe di uno stanziamento da 52 milioni di euro circa: 40 milioni per le «indennità di ordine pubblico» del personale delle forze di polizia, compresi oneri per le polizie locali, e 11 milioni per lo straordinario. Anche per la polizia penitenziaria è arrivato 1 milione e mezzo per lo straordinario da COVID; nella legge di bilancio è stato approvato uno stanziamento di 7,6 milioni di euro per il 2021 per riconoscere una «indennità di comando» ai sottufficiali e ai tenenti dell'Arma dei carabinieri che reggono le oltre 4.000 stazioni disseminate sul territorio nazionale e che indubbiamente sono stati in primissima linea nella gestione della pandemia; questo riconoscimento era atteso da molti anni ed equipara i comandanti di stazioni e tenenze ai colleghi della Marina militare che detengono il comando di un'unità navale; purtroppo sono rimasti fuori dal beneficio economico numerose categorie come, a titolo meramente esemplificativo, i comandanti di plotone dell'Esercito coinvolti nell'operazione «Strade sicure», oppure i corrispettivi graduati della Polizia di Stato; occorre, quindi, pianificare un intervento strategico finalizzato a rendere strutturale ed estendere l'indennità di comando in oggetto, al fine di renderla una gratifica su cui i nostri uomini in divisa possono contare stabilmente anche a fronte dell'elevato e delicato impegno che consegue all'assunzione di un incarico di comando –: quali siano gli intendimenti del Governo in merito alla possibilità di rendere strutturale ed estendere l'indennità di comando in premessa ai corrispettivi titolari


di incarichi di comando analoghi appartenenti alle forze armate e di polizia attualmente escluse. (4-07915)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05308 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 455 del 22/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: RIZZETTO WALTER Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 21/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05308 presentato da RIZZETTO Walter testo di Venerdì 22 gennaio 2021, seduta n. 455   RIZZETTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che: a Ventimiglia, sulla frontiera franco-italiana, sono aumentati i respingimenti di migranti dalla Francia verso l'Italia;


in base agli ultimi dati, tra gennaio e settembre 2020, il numero ufficiale dei respingimenti operati dalla polizia francese al confine di Ventimiglia è di 12.045 persone (dati del Ministero dell'interno); a quanto è dato sapere, la polizia francese mette in atto una serie di pratiche illegali pur di respingere i migranti in Italia: mancanza dell'iter di identificazione, impossibilità di fare richiesta d'asilo, respingimenti dei minori non accompagnati, detenzioni arbitrarie; la prassi seguita è quella di trasportare quotidianamente gruppi di clandestini con un furgone al confine, per poi farli scendere e con l'intimazione di andare in Italia. In media più di cento persone vengono ricacciate in Italia, in alcune occasioni, quasi duecento; tra l'altro, nonostante la pandemia, risulta che la polizia francese, nel compiere queste pratiche, non garantisca tra i migranti il rispetto di tutte le misure di sicurezza; i respingimenti non escludono i minori stranieri non accompagnati, nonostante sia previsto che i minori soli che presentano domanda d'asilo in Francia non possono essere rinviati in Italia, anche nel caso in cui abbiano già presentato una domanda d'asilo. Addirittura, negli anni si è più volte verificato che la polizia di frontiera francese cambiasse l'età di un richiedente asilo, dichiarandolo maggiorenne, pur di respingerlo; nel luglio 2020, anche il Consiglio di Stato francese ha deliberato che, non registrando le domande e non esaminandole secondo le procedure previste, le autorità francesi di confine hanno compiuto una grave violazione del diritto d'asilo; è una situazione insostenibile rispetto alla quale il Governo italiano deve intervenire posto che i respingimenti da parte della polizia francese aggravano considerevolmente l'impatto del fenomeno migratorio sull'Italia; si tenga anche conto che questa emergenza è destinata a peggiorare anche alla luce della sentenza emessa il 18 gennaio 2021 dal tribunale ordinario di Romasezione diritti della persona e immigrazione, che ha dichiarato illegittima la prassi, adottata dal Ministero dell'interno in attuazione dell'accordo bilaterale con la Slovenia, di riportare in territorio sloveno i richiedenti asilo –: se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda adottare per porre fine, una volta per tutte, all'illegittima e notoria prassi della polizia francese di respingere i migranti in Italia, aggravando le ripercussioni del fenomeno sul territorio nazionale; se e quali iniziative il Governo intenda avviare per contenere il fenomeno migratorio in Friuli Venezia Giulia, anche in considerazione della sentenza del tribunale di Roma sulle riammissioni in Slovenia, come esposto in premessa.


(5-05308)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07960 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: GASTALDI FLAVIO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 07/01/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 12/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07960 presentato da GASTALDI Flavio testo di Martedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449   GASTALDI e GIACCONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: dal comunicato del sindacato autonomo Osapp, il 27 dicembre 2020, un tentativo di rivolta nel carcere di Cuneo è stato sedato dalla polizia penitenziaria: due detenuti, un italiano (che già si era reso protagonista nel mese di marzo 2020 della rivolta nel carcere di Modena) e uno straniero, hanno dato vita a una protesta devastando una


camera di pernottamento e invitando gli altri reclusi a fare lo stesso; preme ribadire, ancora una volta, che il problema del carcere di Cuneo è divenuto serio ed incontrollato tanto che il personale è stanco di subire invettive gratuite da parte di detenuti che sembrerebbero agire in tale modo perché certi di restare impuniti; la situazione è intollerabile, tanto da necessitare di un energico intervento da parte dei vertici dell'amministrazione penitenziaria, che a livello regionale è al corrente della grave situazione vigente in cui versa il personale di polizia penitenziaria ormai allo stremo delle forze –: se il Ministro interrogato non reputi necessario ed indifferibile farsi promotore, per quanto di competenza, delle iniziative necessarie, eventualmente anche sul piano disciplinare, volte a riaffermare il dovere di rispettare le regole interne a garanzia generale del mantenimento dell'ordine e della sicurezza. (4-07960)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08081 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 454 del 20/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 20/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/01/2021 Stato iter:

IN CORSO


Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08081 presentato da SPESSOTTO Arianna testo di Mercoledì 20 gennaio 2021, seduta n. 454   SPESSOTTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che: il 30 ottobre 2017 il comune di San Donà di Piave ha venduto ad Autovie Venete s.p.a. il fabbricato sito in via Giorgione n. 99, sede della caserma della polizia stradale – Compartimento per il Veneto; l'alienazione dell'immobile in questione fu richiesta, in vece di Autovie Venete, da parte del presidente della regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, nominato nel 2008 dal Presidente del Consiglio dei ministri quale commissario delegato per l'emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nell'autostrada A4 nella tratta Quarto d'Altino-Trieste e nel raccordo autostradale Villesse-Gorizia. La nomina prevedeva il compimento delle iniziative finalizzate alla realizzazione delle opere necessarie per risolvere lo stato emergenziale e l'adozione di atti e provvedimenti occorrenti alla urgente realizzazione delle opere, tra le quali risultava anche la costruzione di una caserma per la polizia stradale del compartimento del Veneto; le mutate esigenze organizzative della polizia di Stato sul territorio, unitamente alla constatazione dell'eccessiva onerosità della costruzione di una nuova caserma e alla necessità di adeguare il piano alle sopravvenute esigenze per la realizzazione della terza corsia dell'autostrada A4, hanno indotto a ricercare soluzioni alternative; l'articolo 2 della convenzione tra Autovie Venete e il Ministero dell'interno prevede espressamente che la società Autovie Venete debba assumere l'obbligo di costruzione e di manutenzione delle caserme per il servizio dei reparti della polizia stradale e l'onere di attuare eventuali ristrutturazioni delle caserme, attraverso interventi di riqualificazione funzionali ad un efficientamento eco-sostenibile; da parte dell'amministrazione di San Donà di Piave, l'alienazione fu concessa e motivata dalla necessità e condizione vincolante, presente nell'accordo, di fornire alla polizia stradale soprattutto locali sistemati e ristrutturati, adeguati alle vigenti condizioni di sicurezza e di salubrità; il prezzo concordato, assai conveniente (pari a 150 mila euro), fu determinato in quanto lo scopo della vendita fu la ristrutturazione, previa acquisizione, dell'immobile, in luogo della costruzione di un edificio ex novo, in modo da


assicurare pertanto la permanenza del Distaccamento della Polizia Stradale; alla data di acquisto, la convenzione per la concessione autostradale era scaduta il 31 marzo 2017 e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, dispose «di proseguire nella gestione della Concessione medesima secondo i termini e le modalità previste dalla Convenzione vigente, in modo da garantire l'espletamento del servizio autostradale senza soluzione di continuità», nelle more del trasferimento della gestione a nuovo concessionario autostradale; a marzo 2018, tra la regione autonoma Friuli Venezia Giulia e la regione Veneto, in virtù di quanto previsto dall'articolo 13-bis del decreto-legge n. 148 del 2017, è stata costituita la società «in house» «Società Autostrade Alto Adriatico S.p.A. (SAAA)» finalizzata alla assunzione, alla gestione e all'esercizio della concessione autostradale trentennale delle tratte autostradali in capo ad Autovie Venete; a più di due anni dalla sua costituzione, la Saaa resta una sorta di scatola vuota e Autovie Venete continua a operare in un regime di prorogatio, senza peraltro rispettare i suoi impegni. Infatti, a distanza di oltre 3 anni, nessun intervento di ristrutturazione nella caserma suddetta è ancora stato realizzato né avviato –: se il Governo sia aggiornato riguardo alla programmazione degli interventi da effettuare alla sede della caserma della Polizia Stradale di San Donà di Piave; se intenda chiarire quale sia attualmente il soggetto istituzionale di riferimento al quale inoltrare le istanze per i ritardi riguardanti la ristrutturazione e messa in sicurezza della caserma suddetta; se intenda fornire elementi sui tempi relativi alla piena operatività di Autostrade Adriatico s.p.a. (4-08081)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08027 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 451 del 14/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: RIBOLLA ALBERTO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 14/01/2021


Destinatari

Ministero destinatario: • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • MINISTERO DELL'INTERNO Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14/01/2021 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 21/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08027 presentato da RIBOLLA Alberto testo di Giovedì 14 gennaio 2021, seduta n. 451   RIBOLLA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: i concorsi pubblici per le assunzioni sono ormai bloccati da marzo 2020 a seguito delle misure anti-Covid adottate dal Governo per il contenimento dell'epidemia e questo si traduce con l'affanno dei comuni nel portare avanti le proprie attività essenziali; molti comuni contavano, all'inizio di quest'anno, di poter far ripartire le procedure per l'assunzione di varie figure professionali in tutti gli uffici, in particolare per la polizia locale, l'ufficio tecnico, anagrafe e ragioneria, invece i dati dei contagi non rendono ancora possibile lo svolgimento dei concorsi pubblici; molti sindaci, temendo la paralisi nel lavoro dei propri comuni, stanno chiedendo che si affronti al più presto la questione individuando apposite misure che consentano lo sblocco e lo svolgimento dei concorsi, soprattutto con riguardo alla necessità di assumere agenti di polizia locale; il problema è quanto mai sentito nei comuni della provincia di Bergamo, tra cui Caravaggio, Cene, Lallio, Curno, Azzano San Paolo, nonché Treviglio, Dalmine Comun Nuovo e Zogho Valbrembo, i quali rischiano di non riuscire più a garantire il funzionamento dei loro servizi essenziali;


proprio in questi giorni la questione verrà sollevata nella riunione dell'Ufficio di presidenza di Anci Lombardia, in quanto c'è anche il problema dei molti dipendenti della pubblica amministrazione che, approfittando di «quota 100», sono andati in pensione e che vanno rimpiazzati e i comuni sopra elencati, se venissero sbloccati i concorsi, sarebbero in grado di assicurare dai 300 ai 500 posti di lavoro per consentire l'inserimento di giovani; per superare il blocco dei concorsi qualche sindaco ha provato a ipotizzare la possibilità che le prove scritte e orali vengano svolte online, oppure che si torni a poterle svolgere in presenza purché si rimanga sotto un determinato numero di candidati, ipotesi forse più percorribile, purché si superi l'attuale blocco, stante il perdurare della situazione di emergenza sanitaria e le difficoltà lamentate dalle amministrazioni comunali –: se il Governo intenda valutare la possibilità di adottare iniziative per sbloccare i concorsi pubblici, soprattutto quelli relativi all'assunzione del personale da impiegare negli uffici comunali e nei servizi di polizia locale, alla luce delle difficoltà rappresentate dai sindaci, individuando appositi protocolli di sicurezza sanitaria per lo svolgimento degli stessi, eventualmente coinvolgendo anche l'Anci nell'individuazione delle linee guida. (4-08027)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04746 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 290 del 12/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: PAGANO NAZARIO Gruppo: FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC Data firma: 12/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO


delegato in data 12/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04746 presentata da NAZARIO PAGANO martedì 12 gennaio 2021, seduta n.290 PAGANO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: con l'approssimarsi della stagione invernale, ogni anno vengono messi in atto dalla Polizia di Stato specifici servizi di sicurezza e soccorso in montagna, nell'obiettivo di fornire una risposta alla domanda di sicurezza nel particolare contesto dei comprensori sciistici; generalmente nei mesi di maggio e giugno, la società impianti effettua una richiesta di personale della Polizia di Stato al Ministero dell'interno e conseguentemente viene firmato un accordo tra le parti per stabilire le modalità di fruizione del vitto e degli alloggi, che sono in carico alla società; solitamente, negli anni precedenti, verso la fine di novembre, il Centro addestramento alpino di Moena della Polizia di Stato, centro preposto alla formazione del personale nelle specialità alpine e organo tecnico per l'organizzazione del servizio di sicurezza e soccorso in montagna, chiama il personale selezionato per sottoporlo ad un periodo di aggiornamento di 5 giorni; nel momento in cui la società impianti decide di aprire la stagione, invia una richiesta via PEC al centro di addestramento e alla Questura competente per territorio; di conseguenza il centro di Moena scrive al Ministero il quale, senza ritardo alcuno, autorizza l'aggregazione del personale individuato in precedenza e si procede all'apertura dell'ufficio distaccato sulle stazioni di sci ospitanti; dopo la comunicazione di apertura al centro di addestramento alpino di Moena da parte della società e la successiva richiesta fatta dal centro agli affari generali del Ministero, quest'ultimo sembrerebbe non aver preso alcuna decisione; il centro di addestramento ha chiesto l'invio di 60 soccorritori per lavorare su 20 località sciistiche che hanno deciso di aprire per gli allenamenti degli atleti di interesse nazionale, come indicazioni date da Flavio Roda, presidente della federazione italiana sport invernali; nei giorni antecedenti al Natale, il Ministero ha chiesto ai questori interessati territorialmente se fosse necessario l'invio del personale sulle piste, nonostante la previsione di "zone rosse", anche per la gestione dell'ordine e della sicurezza


pubblica, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione e se ritenga che siano state rispettate tutte le procedure del caso; se non ritenga di prevedere un'implementazione di detto personale per la sicurezza ed il controllo del territorio. (4-04746)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08060 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 453 del 18/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: IEZZI IGOR GIANCARLO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 12/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 12/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08060 presentato da IEZZI Igor Giancarlo testo di


Lunedì 18 gennaio 2021, seduta n. 453   IEZZI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: in data 17 maggio 2019, lo scrivente depositava un'interrogazione n. 4-02932, poi trasformata nell'interrogazione n. 3-01277, in relazione al conferimento dell'incarico di comandante della polizia locale del comune di Milano a Marco Ciacci (avvenuto nell'agosto 2017), al fine di promuovere le verifiche di competenza con riguardo alla sussistenza dei requisiti professionali e culturali previsti dal regolamento del comune di Milano per tutti i dirigenti apicali provenienti dall'esterno; il Ministro Dadone rispondeva in aula il 4 febbraio 2020 e dichiarava di aver acquisito una nota a firma del presidente dell'Anac (prot. n. 4468 del 16 gennaio 2018) nella quale non si rilevavano impedimenti all'applicazione dell'articolo 23-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 relativamente alla collocazione in altro incarico del precedente comandante della polizia locale, e che il comune di Milano aveva regolarmente proceduto all'affidamento a Marco Ciacci dell'incarico mediante l'istituto della cosiddetta assegnazione temporanea, di cui al combinato disposto degli articoli 56 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, e 30, comma 2-sexies, del decreto legislativo n. 165 del 2001; innanzitutto la nota Anac n. 4468 non fa alcun riferimento alle procedure di conferimento dell'incarico a Marco Ciacci ma piuttosto alla possibilità di spostare l'ex comandante Antonio Barbato ad altro incarico nel comune di Milano; indipendentemente dall'istituto utilizzato dal comune, l'amministrazione prima di affidare tale incarico aveva l'obbligo, non la facoltà, di effettuare una ricognizione interna per verificare che vi fossero figure interne idonee che potessero ricoprire tale incarico, che pare esistessero e fossero state segnalate direttamente all'amministrazione dall'Anci nazionale da gennaio 2017, ma a quanto consta all'interrogante, ignorate dal comune; la persona scelta avrebbe dovuto comunque possedere i requisiti d'ingresso previsti dal regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Milano che, nel caso di Marco Ciacci, sulla delibera di affidamento dell'incarico a firma del sindaco, risultano celati da omissis, trattandosi invece di dati trasparenti che, se non posseduti, permetterebbero di effettuare ricorsi alle autorità competenti; Marco Ciacci è stato il capo della polizia giudiziaria della procura di Milano, durante le indagini a carico del sindaco di Milano su l'affaire Expo e, la scelta di conferirgli un incarico di tal genere, se risultasse non essere stata effettuata una ricognizione interna, appare all'interrogante quantomeno inopportuna richiedendosi invece assoluta trasparenza nelle procedure; il comune di Milano ha raddoppiato lo stipendio di Marco Ciacci, mentre, come riferito dal Ministro Dadone, avrebbe dovuto ricevere solo il trattamento economico


fondamentale dell'assegnazione temporanea; l'incarico di Marco Ciacci scadeva nel settembre 2020, ma, con determinazione dirigenziale, a quanto risulta all'interrogante, è stato prorogato di un anno, oltre il mandato elettorale del sindaco, così che i tre anni previsti dalla norma a cui ha fatto riferimento il Ministro Dadone nella risposta diventassero quattro, con il relativo ulteriore aggravio di spese per il comune di Milano; nel 2020 l'Anac, dopo aver esaminato, per quanto di competenza, taluni profili della vicenda, avrebbe trasmesso la documentazione alla procura di Brescia in relazione alla possibilità di eventuali ipotesi di reato anche a carico di alcuni magistrati della procura di Milano con riferimento a presunti scambi di favori che sarebbero emersi nella segnalazione alla stessa Anac –: quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati, per quanto di competenza, in relazione alle anomalie descritte in premessa e se, in particolare, sussistano i presupposti per promuovere, per quanto di competenza, una ulteriore verifica in ordine alle procedure per il conferimento dell'incarico di comandante del Corpo di Polizia locale di Milano a Marco Ciacci. (4-08060)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02003 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO Gruppo: LIBERI E UGUALI Data firma: 12/01/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 12/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO


delegato in data 12/01/2021 Stato iter:

13/01/2021 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 13/01/2021 Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI RISPOSTA GOVERNO 13/01/2021 Resoconto LAMORGESE LUCIANA MINISTRO - (INTERNO) REPLICA 13/01/2021 Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/01/2021 SVOLTO IL 13/01/2021 CONCLUSO IL 13/01/2021 Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02003 presentato da PALAZZOTTO Erasmo testo presentato Martedì 12 gennaio 2021 modificato Mercoledì 13 gennaio 2021, seduta n. 450   PALAZZOTTO e FORNARO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: secondo i dati del Ministero dell'interno la polizia di frontiera di Trieste e Gorizia, nel periodo che va da gennaio a metà novembre del 2020, ha respinto 1.240 migranti e richiedenti asilo, più del 420 per cento in più rispetto al 2019, quando furono «solo» 237; diversi migranti della cosiddetta «rotta balcanica» sono stati respinti a catena fino in Bosnia e in migliaia sono oggi abbandonati al gelo, nei boschi, senza cibo e acqua; sui respingimenti condotti al confine sloveno con sempre maggior intensità dalla primavera 2020 emergerebbero delle violazioni delle norme europee ed internazionali sul diritto d'asilo; secondo Altraeconomia da metà maggio 2020 le autorità italiane hanno intensificato le «riammissioni» in forza di precise direttive contenute in una circolare del Ministero dell'interno, per quanto consta agli interroganti, mai resa nota; anche i richiedenti asilo sarebbero oggetto dei rintracci e delle riammissioni in Slovenia, senza che venga offerta loro la possibilità di formalizzare la domanda di


protezione internazionale; la normativa italiana ed europea vieta i respingimenti verso uno Stato dove le persone possono subire violenze e abusi o quando esista tale rischio attraverso il meccanismo del respingimento «a catena». È ormai ampiamente documentato come i poliziotti sloveni consegnino i migranti ai colleghi croati che li riportano – spesso utilizzando violenza – in Bosnia, fuori dal perimetro dell'Unione europea; quanti dei respinti dall'Italia si ritrovino oggi nei boschi bosniaci al gelo, tra la vita e la morte, è un dato difficile da ricostruire. Secondo l'organizzazione non governativa Ipsia sarebbero uno su dieci; dalla Bosnia in questi giorni arrivano immagini drammatiche: sono circa 3.000 i migranti – in fuga da guerra, persecuzioni e trattamenti inumani e a cui l'Europa dovrebbe garantire accoglienza e protezione – intrappolati nei boschi e sotto la neve per l'evidente incapacità dell'Unione europea di governare i flussi migratori; i racconti delle violenze subite da coloro che hanno tentato di varcare il confine con la Croazia sono agghiaccianti: picchiati e abbandonati da forze di polizia comunque appartenenti all'Unione europea –: se il Governo non intenda adottare le iniziative di competenza per sospendere le cosiddette «riammissioni informali» con la Slovenia prevedendo che eventuali riammissioni avvengano solo previo esame delle situazioni individuali, in osservanza delle norme in materia, tenuto conto dei trattamenti inumani e degradanti che subiscono i migranti a seguito dei «respingimenti a catena» tra Slovenia, Croazia e Bosnia-Erzegovina. (3-02003)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04850 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 296 del 27/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: DE BERTOLDI ANDREA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 27/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario:


• MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04850 presentata da ANDREA DE BERTOLDI mercoledì 27 gennaio 2021, seduta n.296 DE BERTOLDI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: lo scorso 10 gennaio 2021, nel mezzo di un'accesa polemica sul finanziamento pubblico da parte della Provincia autonoma di Bolzano alla federazione degli "Schuetzen" (organizzazione a struttura paramilitare di carattere folcloristico al centro con frequenza di episodi come l'affissione di manifesti in memoria di terroristi secessionisti, video sessisti con spunti indipendentisti eccetera), il consigliere regionale e provinciale di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì, ha ricevuto attraverso il sistema di messaggistica istantanea "Messenger" minacce e gravi insulti personali da un profilo firmato da un certo "Max M." (oggetto di denuncia alla Polizia postale). Volgare e violento il contenuto, espresso in stretto dialetto apparentemente tirolese, anche con errori: "Devi stare attento a cosa dici, (...) walsche (...) Sei solo un fascista". "Walsche" sta in forma dialettale e linguaggio volgare per "italiano"; il gesto, a giudizio dell'interrogante, costituisce un'esplicita minaccia, contenente una pregiudiziale per la sola appartenenza di Urzì al gruppo linguistico italiano; tali minacce, ha dichiarato il consigliere di Fratelli d'Italia, non risultano nuove, in quanto nel passato si sono già verificati episodi sgradevoli, accompagnati da minacce, intimidazioni, danni all'autovettura; il fatto più recente non risulta in ogni modo, a detta di Urzì, collegato direttamente con i precedenti episodi; la vicenda, ad avviso dell'interrogante, desta sconcerto e preoccupazione, poiché tali avvenimenti gravi e pericolosi sono rappresentativi di un degrado del senso di civile di appartenenza ad una comunità composita dal punto di vista linguistico, come quella altoatesina, con aperta pregiudiziale verso quella di lingua italiana, minoritaria nel territorio dell'Alto Adige; l'interrogante evidenzia altresì che l'età del responsabile di tali atti intimidatori sarebbe, stando al profilo di riferimento, purtroppo anche molto giovane, e le gesta dimostrerebbero i gravissimi danni provocati dalle continue campagne di


delegittimazione, messe in atto con ostinata scientificità, da parte di ampi settori, non solo delle forze estreme separatiste, ma anche della politica locale, considerata la frequenza con la quale le legittime correnti di pensiero critiche verso il sistema di governo dell'autonomia dell'Alto Adige sono oggetto di ricorrenti ed ossessive accuse pubbliche e mediatiche di "fascismo", "postfascismo", "neofascismo", di ostilità verso l'autonomia, che condizionano gravemente le menti più fragili agitando un clima di tensione da cui scaturiscono anche i fatti descritti, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto; se intenda assumere le opportune iniziative volte a garantire la prosecuzione di tutti gli opportuni accertamenti da parte delle autorità di polizia e della magistratura sull'episodio denunciato per i risvolti connessi alla natura politica della funzione pubblica del consigliere Urzì, e se intenda attuare un intervento di più ampia portata volto a riaffermare (nel pieno diritto alla libertà di pensiero) in Alto Adige la vigilanza sull'abuso attraverso i mezzi social e gli ordinari canali di comunicazione delle espressioni che alimentano e rendono fertile il terreno su cui operano gli estremismi indipendentisti (contrari alla Costituzione) e il massiccio ricorso pubblico a terminologie apertamente provocatorie e offensive verso personalità politiche e partiti politici rappresentativi della minoranza di lingua italiana dell'Alto Adige, in episodi come quelli descritti. (4-04850)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07920 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 447 del 04/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 28/12/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 28/12/2020 ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 28/12/2020


Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/12/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07920 presentato da DEIDDA Salvatore testo di Lunedì 4 gennaio 2021, seduta n. 447   DEIDDA, PRISCO e ROTELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: in data 2 novembre 2017 veniva pubblicato il bando di concorso interno, per titoli ed esami, per la copertura di 501 posti di Vice-Ispettore della Polizia di Stato, per il quale l'Amministrazione, tra i requisiti oggetto di valutazione, aveva individuato sia i titoli di servizio, sia i titoli di cultura convalidati dagli uffici matricolari, sia i punteggi ottenuti a seguito delle prove concorsuali; dal 21 al 28 novembre del 2018 venivano espletate le prove scritte e, solo dopo lo svolgimento delle predette prove, veniva pubblicato un decreto del Capo della Polizia con il quale, in autotutela, si rettificavano i criteri di valutazione dei titoli precedentemente previsti dal Bando, con l'esclusione dalla valutazione dei titoli di cultura; successivamente, dopo lo svolgimento delle prove orali, in data 24 settembre 2019 veniva pubblicato, alla luce della citata rettifica, il verbale di valutazione dei titoli senza l'indicazione dei punteggi precedentemente assegnati per i titoli di cultura, nonché in data 25 ottobre 2019 il decreto di approvazione della graduatoria di merito e la dichiarazione relativa ai 501 vincitori; l'articolo 36, comma 1, lettera c-quinquies del decreto legislativo n. 172 del 27 dicembre 2019 ha stabilito che in caso di mancata immissione in ruolo in ciascuna annualità del previsto numero di Ispettori delle suddette procedure concorsuali, è previsto l'ampliamento dei posti disponibili in favore dei candidati risultati idonei nell'ambito della procedura concorsuale relativa alla stessa annualità giunta per


ultima a conclusione; in data 11 maggio 2020 veniva pubblicato il Bollettino Ufficiale del Personale – Supplemento straordinario n. 1/19, a mezzo del quale veniva data esecuzione alla suindicata disposizione normativa, con la previsione di un ampliamento parziale della graduatoria del concorso in esame per ulteriori 370 posti, con conseguente esclusione, allo stato, di 154 persone; il TAR del Lazio, con sentenza n. 6850/2020, ha annullato la graduatoria definitiva del concorso, congiuntamente agli atti che hanno determinato la valutazione dei titoli in senso difforme da quanto stabilito dal bando, nella parte in cui hanno escluso, nelle more della procedura, la valutazione dei titoli di cultura precedentemente indicati, in quanto costituisce ormai un principio del nostro ordinamento giuridico la regola per cui la disciplina dei pubblici concorsi non può essere modificata allorquando il concorso sia già in itinere (Cons. Stato, Sez. III, 30/09/2015, n. 4573); tenuto conto dell'errore in cui sembra essere incorsa l'Amministrazione, appare necessario, al fine di evitare qualsiasi disparità di trattamento e di prevenire l'ulteriore contenzioso, procedere allo scorrimento completo della graduatoria in esame, con l'assorbimento degli ulteriori 154 aspiranti, allo stato rimasti esclusi dalla precedente chiamata –: se sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative intenda adottare al fine di prevedere l'immediato, completo scorrimento della graduatoria in esame. (4-07920)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04731 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 290 del 12/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: MARIN RAFFAELA FIORMARIA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER - PARTITO SARDO D'AZIONE Data firma: 12/01/2021

Destinatari


Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04731 presentata da RAFFAELA FIORMARIA MARIN martedì 12 gennaio 2021, seduta n.290 MARIN - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: da oltre 17 anni l'edificio della Questura di Gorizia, sito in piazza Cavour, versa in condizioni di degrado non più accettabili, come soffitti in cedimento ed infiltrazioni d'acqua, tali da compromettere la sicurezza dell'edificio e dei lavoratori che operano al suo interno; questa vicenda, che nell'aprile 2018 sembrava dovesse trovare celere soluzione, grazie ad un protocollo d'intesa tra la Regione Friuli-Venezia Giulia, la stessa Questura di Gorizia, l'Agenzia del demanio Friuli-Venezia Giulia ed il provveditorato interregionale per le opere pubbliche per Veneto, Trentino-Alto Adige e FriuliVenezia Giulia (sezione di Gorizia), per l'individuazione ed il trasferimento degli uffici della Questura presso la nuova sede sita in piazza San Francesco, a tutt'oggi, non accenna ancora a risolversi, complici le lungaggini burocratiche del Ministero competente; l'annosa questione non può più essere ignorata, a maggior ragione trattandosi di un ufficio del Governo che opera su un territorio transfrontaliero considerato come una vera e propria porta sull'Occidente, dove gli operatori delle forze di Polizia dovrebbero potersi concentrare sulle importanti e delicatissime operazioni di controllo, da svolgere sul territorio, e non sul come restare incolumi nel proprio posto di lavoro, si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare, affinché vengano definitivamente ultimati i lavori di trasferimento degli uffici della Questura di Gorizia presso la nuova sede già debitamente individuata. (4-04731)


ATTO CAMERA RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00598 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: FERRARI ROBERTO PAOLO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 12/01/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PRETTO ERIK UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/01/2021 BONIARDI FABIO MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 13/01/2021 GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER 13/01/2021 FANTUZ MARICA LEGA - SALVINI PREMIER 13/01/2021 PICCOLO TIZIANA LEGA SALVINI PREMIER 13/01/2021 FONTANA LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 13/01/2021 CASTIELLO GIUSEPPINA LEGA - SALVINI PREMIER 13/01/2021 ZICCHIERI FRANCESCO LEGA - SALVINI PREMIER 13/01/2021

Commissione assegnataria

Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA) Stato iter:

IN CORSO Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/01/2021 Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00598 presentato da FERRARI Roberto Paolo testo presentato Martedì 12 gennaio 2021 modificato Mercoledì 13 gennaio 2021, seduta n. 450   La IV Commissione, premesso che: durante l'iter di approvazione del disegno di legge di bilancio pluriennale 2021, il Governo ha espresso parere favorevole sull'ordine del giorno presentato dal


Gruppo parlamentare Lega-Salvini Premier – 9/2790-bis-AR/192 – che impegna l'attuale Esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative di carattere normativo, volte ad elevare il numero di ore di straordinario a favore del personale delle Forze armate impiegato nel contingente del dispositivo di sicurezza denominato «Strade Sicure», impegnato nell'attività di contrasto dell'emergenza epidemiologica da Covid-19; il dispositivo di sicurezza «Strade sicure» impegna un contingente di militari piuttosto numeroso e ampiamente utilizzato per le più disparate esigenze nell'assicurare controllo e fornire aiuto alla popolazione, tanto più in riferimento al periodo pandemico; il contingente è stato dispiegato a fini di contenimento della pandemia anche durante le festività natalizie e lo sarà per almeno tutto il mese di gennaio 2021; lo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 è stato, da ultimo, prorogato, fino al 31 gennaio 2021, con deliberazione del Consiglio dei ministri del 7 ottobre 2020; con il susseguirsi dei decreti-legge emanati per fronteggiare la pandemia, sono state di volta in volta prorogate le misure di contenimento dell'epidemia previste dall'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020 e dall'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 33 del 2020, nonché le misure previste dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 83 del 2020, dettando ulteriori interventi per fronteggiare l'emergenza e garantire la continuità operativa del sistema di allerta Covid, permettendo, ogni volta, la corresponsione delle 40 ore di straordinario mensile a pagamento al personale militare impiegato nel contingente «Strade Sicure»; la Commissione difesa ha approvato, in sede consultiva, in relazione al decretolegge n. 125 del 2020 un parere che impegnava il Governo, tramite una osservazione, a valutare l'opportunità di elevare, auspicabilmente fino a 70 ore, il numero di ore di straordinario a favore del personale delle Forze Armate impiegato nell'ambito del dispositivo di ordine pubblico «Strade sicure»; inoltre, in occasione della conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 7 ottobre 2020, n. 125, recante misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta Covid, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020, è stato presentato un ordine del giorno – che tuttavia non è stato accolto dal Governo – il n. 9/2779/36 Ferrari, con cui si chiedeva al Governo di impegnarsi a valutare l'opportunità di adottare iniziative di carattere normativo, volte ad elevare il numero di ore di straordinario a favore del personale delle Forze armate impiegato nell'attività di contrasto dell'emergenza epidemiologica da Covid-19; il contingente militare impiegato è infatti stato autorizzato a percepire al massimo


40 ore di straordinario mensile, ma solo in questo periodo di pandemia, mentre, come emerso dagli esiti delle numerose audizioni svolte dalla Commissione difesa della Camera, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul contingente militare di «Strade sicure», il monte ore di straordinari pagati al personale militare che ne fa parte, dovrebbe convergere fino ad arrivare ad un massimo di 70 ore mensili a regime, con valori e livelli paritetici a quelli delle altre forze di polizia, impegna il Governo ad adottare ulteriori iniziative, anche a carattere normativo, per elevare, a regime, fino a 70 ore mensili pagate, il monte ore di straordinario a disposizione del personale delle Forze Armate impiegato nell'ambito del dispositivo di ordine pubblico «Strade sicure», al fine di parificare il trattamento economico dei militari impiegati nel contingente con i valori e livelli del personale ivi impiegato appartenente alle forze di polizia, oltre che al fine di porre una garanzia per sostenere l'impegno per la prosecuzione, in relazione agli accresciuti impegni causati dall'emergenza epidemiologica, dello svolgimento dei maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del Covid-19. (7-00598) «Ferrari, Pretto, Boniardi, Gobbato, Fantuz, Piccolo, Lorenzo Fontana, Castiello, Zicchieri».

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08125 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 456 del 25/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: MARROCCO PATRIZIA Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 22/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO


DEI MINISTRI delegato in data 22/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08125 presentato da MARROCCO Patrizia testo di Lunedì 25 gennaio 2021, seduta n. 456   MARROCCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il 21 gennaio 2021, come riportato dalle fonti di stampa, una bambina di 10 anni di Palermo ha perso la vita per auto-soffocamento, dopo essersi legata una cintura al collo; la procura, che si sta occupando del caso, sospetta che la bambina stesse partecipando a una «hanging challenge» (letteralmente: sfida di appendersi), che consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più possibile senza respirare; la «hanging challenge» è una delle varie sfide diffuse sul social network Tik Tok, molto popolare tra gli adolescenti; in generale, attraverso i social, sono state create numerose «challenge»: mentre alcune sono a scopo benefico (come la Ice Bucket del 2014, realizzata dalla Als Association), altre, come quella che ha coinvolto la piccola Antonella, sono, al contrario, molto pericolose; infatti, Antonella non è la sola vittima dei giochi mortali sui social network: come lei, altri minori hanno perso la vita in una sfida online, ad esempio, mentre «giocavano» a ingerire ingenti dosi di Benadryl, o a «spaccarsi il cranio» (Skullbreaker Challenge); sebbene sul sito di TikTok sia presente un lungo documento riguardante le regole della community il quale stabilisce che i contenuti aventi ad oggetto atti pericolosi o lesionistici sono proibiti, effettuando una rapida ricerca su internet ci si accorge che i «giochi proibiti» si reiterano e sono alla portata di tutti; è evidente la necessità di un più attento controllo per queste sfide terribili che, peraltro, mettono in luce un fenomeno che ormai vede protagonisti non solo adolescenti ma anche bambini: una sfida alla morte che mostra la solitudine di questi giovani e giovanissimi in un momento così particolare per il Paese –: se il Governo non ritenga opportuno promuovere ogni iniziativa di competenza, in


particolare tramite la polizia postale in relazione a quelle che appaiono evidentemente all'interrogante gravissime responsabilità del social network TikTok in merito alla vicenda riportata in premessa; se non intenda adottare le opportune iniziative, per quanto di competenza, al fine di prevedere un monitoraggio dettagliato dell'utilizzo di TikTok e di limitare la diffusione di pericolosissime pratiche tra i giovani. (4-08125)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04784 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 293 del 19/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: BARBARO CLAUDIO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 19/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04784 presentata da CLAUDIO BARBARO martedì 19 gennaio 2021, seduta n.293 BARBARO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dell'interno. - Premesso che: risulta all'interrogante che negli ultimi mesi siano state molteplici le truffe ai danni


di persone anziane, attuate da soggetti che, mettendosi in contatto con il malcapitato attraverso il numero verde dell'istituto di credito di riferimento, si spacciano per addetti alla sicurezza orientati al controllo di presunte operazioni anomale, conquistando dunque la fiducia del correntista e agevolando pertanto dinamiche operative atte all'incursione nei conti bancari delle vittime; a titolo di esempio si evidenzia che lo scorso 4 novembre 2020, la signora M.G., di Bari, sia stata contattata dal numero verde di IntesaSanpaolo, da un soggetto al corrente delle sue generalità che si è presentato come addetto alla sicurezza, intenzionato a verificare la legittimità di quattro operazioni ritenute anomale: tale presentazione, alimentando la fiducia della correntista, ha consentito il raggiro della signora inducendola ad assecondare le richieste espresse dall'interlocutore telefonico, che avrebbe ottenuto dalla signora i codici personali necessari per l'autorizzazione ad effettuare operazioni bancarie. A seguito della conversazione telefonica, la signora ha riscontrato un ammanco sul proprio conto pari a circa 10.000 euro, configurabili in 4 ricariche effettuate su una carta prepagata di Lugano; a seguito di ciò, è stato effettuato formale disconoscimento delle operazioni presso la filiale di Bari di banca Intesa, dove la signora è correntista ed è stata effettuata denuncia alla Polizia postale, che avrebbe confermato come siano stati molteplici i casi, assimilabili a quello descritto, ricollegabili alla medesima banca e attuati con le medesime modalità, ovvero ricarica di una carta prepagata a Lugano, intestata a senza fissa dimora o ignari tossicodipendenti; sebbene, a seguito di formale pratica di disconoscimento, la banca abbia provveduto ad accreditare anticipatamente la somma sottratta con le operazioni in frode, risulta che senza alcun preavviso la medesima banca abbia provveduto all'addebito in conto corrente della somma originariamente anticipata, poiché secondo quanto riferito dall'istituto di credito all'esito dei controlli "la banca risulta totalmente estranea all'accaduto", malgrado vi siano più elementi riconducibili alla stessa in ragione, in primis, del numero verde da cui è partita la truffa telefonica, si chiede di conoscere: se gli elementi descritti, anche in ragione della serialità degli eventi truffaldini citati, non inducano ad un approfondimento nelle opportune sedi teso a vagliare eventuali responsabilità degli istituti di credito citati o dei profili al medesimo; quali siano gli strumenti di tutela e sostegno a favore dei correntisti truffati, segnatamente se soggetti deboli o anziani, e se non si intenda prevedere forme di ristoro verso i truffati. (4-04784)


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08128 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 456 del 25/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: MACCANTI ELENA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 25/01/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CAPITANIO MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021 DONINA GIUSEPPE CESARE LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021 TOMBOLATO GIOVANNI BATTISTA LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021 ZORDAN ADOLFO LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021 ZANELLA FEDERICA LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021 TATEO ANNA RITA LEGA - SALVINI PREMIER 25/01/2021 CAVANDOLI LAURA LEGA SALVINI PREMIER 25/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE • MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 25/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08128 presentato da MACCANTI Elena testo di Lunedì 25 gennaio 2021, seduta n. 456   MACCANTI, CAPITANIO, DONINA, TOMBOLATO, ZORDAN, ZANELLA, TATEO e CAVANDOLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione, al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:


da alcuni recenti articoli di stampa è emerso che il cosiddetto «Blackout challenge» è la nuova scioccante sfida del social network Tik Tok che ha portato il 20 gennaio 2021 una bimba palermitana di 10 anni all'arresto cardio-circolatorio. La piccola è stata ricoverata in rianimazione all'ospedale «di Cristina» della città dove è arrivata, a seguito di un'asfissia prolungata; il suo cuore nonostante le manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario, si è fermato ed è sopraggiunta la morte; della pratica denominata «blackout challenge» si erano già occupati gli inviati della trasmissione Le Iene quasi due anni fa. La sfida consiste nel provocarsi uno svenimento togliendosi ossigeno con corde o sciarpe, da soli o con l'aiuto di qualcuno: un'esperienza filmata o fotografata e poi condivisa online. E qualcuno, soprattutto tra i più giovani, è attirato dal provare a farlo perché veicolato da fake news, come il fatto che provochi euforia: ma nulla di più lontano dalla realtà, come ha avuto, modo di spiegare al quotidiano Repubblica nell'aprile del 2019 da Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di neuroscienze del Fatebenefratelli di Milano. «Il soffocamento porta a sensazioni di panico e a una perdita di conoscenza che può causare dei profondi danni neurologici»; di tale pericolosissimo gioco mortale si parlò già alla fine del 2018 in relazione alla morte di Igor Maj, un ragazzo di 14 anni di Milano, che fu trovato morto soffocato con una corda al collo: inizialmente classificato come suicidio, per i genitori si trattò però di un caso di blackout challenge, perché nella cronologia del computer madre e padre del giovane trovarono ricerche proprio sull'argomento; il Garante per la protezione dei dati personali ha contestato, nel marzo 2020, al social Tik Tok, scarsa attenzione alla tutela dei minori, divieto di iscrizione ai più piccoli facilmente aggirabile, poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti, impostazioni predefinite non rispettose della privacy; l'istruttoria avviata dagli uffici dell'Autorità ha messo in luce una serie di trattamenti di dati effettuati dal social network che sembrerebbero non conformi al nuovo quadro normativo in materia di protezione dei dati personali. In particolare, il Garante ha contestato al Tik ToK che le modalità di iscrizione al social network non tutelino adeguatamente i minori. Il divieto di iscrizione al di sotto dei 13 anni, stabilito dal social network, risulta infatti facilmente aggirabile una volta che si utilizzi una data di nascita falsa. Tik Tok di conseguenza non impedirebbe ai più piccoli di iscriversi né verificherebbe che vengano rispettate le norme sulla privacy italiane, le quali prevedono per l'iscrizione ai social network il consenso autorizzato dei genitori o di chi ha la responsabilità genitoriale del minore che non abbia compiuto 14 anni; il fenomeno rischia di dilagare sui social media e sulle chat delle principali applicazioni di messaggistica istantanea e per tale motivo sarebbe auspicabile il preventivo intervento della polizia postale al fine di evitare che il fenomeno si


propaghi in maniera ancora più massiccia –: quali iniziative, anche di carattere normativo, i Ministri interrogati intendano porre in essere al fine di limitare la diffusione della pericolosissima pratica tra i giovani studenti, promuovendo, per quanto di competenza, l'intervento delle forze dell'ordine ed eventualmente campagne di sensibilizzazione anche presso le scuole medie inferiori e superiori. (4-08128)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08076 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 454 del 20/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 20/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08076 presentato da BIGNAMI Galeazzo testo di Mercoledì 20 gennaio 2021, seduta n. 454   BIGNAMI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:


fra i provvedimenti attuati con la legge n. 335 del 1995, che riformava il sistema pensionistico obbligatorio e complementare, vi è stata l'introduzione della distinzione fra i lavoratori che alla data del 31 dicembre 1995 avevano maturato un'anzianità contributiva di almeno 18 anni e quelli che alla stessa data avevano maturato un'anzianità inferiore, stabilendo che ai primi sarebbe spettata una pensione liquidata sulla base del cosiddetto «sistema misto»: l'importo spettante è pertanto composto da una prima quota, calcolata sulla base del sistema retributivo vigente all'epoca relativamente agli anni di anzianità maturati fino al 31 dicembre 1995, ed una seconda quota calcolata secondo il sistema contributivo relativamente agli anni maturati dopo tale data; da alcuni anni è tema di dibattito la modalità di calcolo del trattamento pensionistico spettante agli ex appartenenti alle Forze armate e di polizia che percepiscono una pensione liquidata con il sistema misto, dal momento che, per consuetudine, l'Inps calcola la prima quota applicando l'aliquota del 35,9 per cento prevista dall'articolo 44 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973 per i dipendenti civili dello Stato, invece che l'aliquota del 44 per cento stabilita dal successivo articolo 54 del medesimo decreto per il personale militare; sono sempre più numerose le sentenze favorevoli agli ex militari emesse dalle sezioni regionali della Corte dei conti in seguito al ricorso presentato dagli stessi per ottenere l'applicazione dell'aliquota prevista dall'articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973; i ricorsi finora presentati dall'Inps alla Corte dei conti centrale d'appello hanno avuto esito sfavorevole condannando l'Istituto a risarcire al ricorrente le spese legali e processuali nonché, in applicazione dell'articolo 54 sopra richiamato, alla liquidazione con arretrati; nonostante quanto evidenziato, l'Inps, per quanto consta all'interrogante, continua a non allinearsi a quanto stabilito dalle molteplici sentenze emesse dalla giustizia amministrativa; oltre al grave danno economico che continua a perpetrarsi nei confronti del personale militare collocato in quiescenza, la riluttanza della dirigenza dell'Inps ad ottemperare a quanto stabilito, ormai in maniera più che consolidata, dalla giurisprudenza, alimenta, secondo l'interrogante, un inutile spreco di denaro ai danni dei contribuenti caricando altresì la magistratura amministrativa di un'evitabile mole di lavoro –: se, alla luce di quanto sopra esposto, non ritenga necessario adottare urgentemente iniziative affinché l'Inps, anche in ottemperanza a quanto stabilito – e ribadito in più occasioni – dalle sentenze emesse dalla Corte dei conti, ai fini del calcolo del trattamento pensionistico del personale militare collocato in quiescenza, applichi l'aliquota del 44 per cento così come previsto dall'articolo 54


del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973. (4-08076)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05270 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 450 del 13/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: CATTOI MAURIZIO Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 11/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 11/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05270 presentato da CATTOI Maurizio testo di Mercoledì 13 gennaio 2021, seduta n. 450   MAURIZIO CATTOI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: 7 febbraio 2017 l'Associazione culturale «Unione Forestali Carabinieri e Diritti – Unforced», costituita il 23 dicembre 2016, Notaio dottor Giulio Majo, Roma, rep. n. 28.093 racc. n. 8.285 e registrata presso l'Agenzia delle entrate, CF n. 97916740588 – natura giuridica: associazioni non riconosciute e comitati – attività di organizzazioni con fini culturali e ricreativi, ha richiesto al gabinetto del Ministro della difesa l'autorizzazione a svolgere e a pubblicizzare le attività culturali del


sodalizio nell'ambito dell'Arma dei Carabinieri, ben specificando la natura culturale dell'Associazione ed evidenziando il divieto di svolgere attività sindacale; 4 settembre 2017, il Ministero della difesa nega l'assenso alla costituzione – peraltro mai richiesta – dell'associazione culturale – Unforced; l'associazione ha presentato ricorso (numero rg 11186 del 2017) al Tar del Lazio; 13 dicembre 2017 il citato Tar Lazio, sezione Prima Bis, accoglie il ricorso (13 gennaio 2018, n. 409) e annulla il provvedimento di diniego impugnato, condannando il Ministero della difesa a rifondere le spese di giudizio; il Tar afferma testualmente che «Il Ministero resistente ha negato l'autorizzazione travisando la natura dell'associazione costituita dai ricorrenti e pertanto il provvedimento va annullato perché l'Amministrazione possa procedere ad esaminare nuovamente la domanda di autorizzazione alla luce dei criteri indicati in sentenza.», e che «Nessuna di dette finalità consente di classificare l'associazione come rientrante in un'associazione di tipo sindacale vietata dall'art. 1475, comma 2, D.lgs. 66/2010»; peraltro, nello stesso articolo 3 dello Statuto si precisa che «L'associazione non ha altresì carattere sindacale ed è fatto divieto assoluto agli organi nazionali e/o territoriali dell'associazione ai soci di porre in essere comportamenti configurabili come sindacali.», infine «Sono proprio queste considerazioni che dimostrano il travisamento delle caratteristiche dell'associazione da parte di chi aveva il compito di valutarne la compatibilità con l'ordinamento.»; il Ministero della difesa, con ricorso n.r.g. 3417 del 2018, appella al Consiglio di Stato; il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), 7 giugno 2019, respinge il ricorso di appello del Ministero della difesa confermando la sentenza del Tar Lazio, riaffermando l'onere dell'Amministrazione di riesaminare la domanda di autorizzazione; afferma «Nel merito, il Ministero insiste sulla tesi che Unforced avrebbe innegabile natura sindacale e il suo statuto conterrebbe disposizioni in contrasto con i limiti posti all'associazionismo sindacale militare dalla ricordata decisione di accoglimento parziale resa dalla Corte costituzionale. Ciò fa anche con argomenti ulteriori rispetto alla motivazione del diniego impugnato e nuovi rispetto ai motivi prospettati nell'appello (apertura dell'associazione a tutti i cittadini e ad altre associazioni di analogo tenore; interventi non consentiti in settore di carattere operativo, come apparirebbe da vari comunicati stampa; disposizioni dello statuto in contrasto con l'esigenza di trasparenza del sistema di finanziamento; violazione dell'obbligo di sottoporre previamente i propri atti fondativi al vaglio dell'Amministrazione); argomenti come tali inammissibili.»; al riavvio dell'istruttoria, ove Unforced conferma la natura culturale, il 13 ottobre 2020 viene notificato all'associazione culturale Unforced il decreto del Ministro della difesa 22 settembre 2020, con il quale si respinge la originaria istanza del 7 settembre 2017 e si comunica di non aver accolto l'istanza di assenso alla


costituzione di associazione tra militari; l'insistenza degli uffici sopra citati di considerare erroneamente l'associazione Unforced un sodalizio tra militari avente natura sindacale, e dunque di rispondere negativamente ad altra istanza, ha creato danni all'immagine dell'associazione, ma anche alla credibilità ed alla «terzietà» del Ministero della difesa –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga opportuno intervenire personalmente per chiarire in via definitiva la situazione. (5-05270)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07915 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 447 del 04/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 02/01/2021

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07915 presentato da DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea testo di Lunedì 4 gennaio 2021, seduta n. 447


DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: in un articolo del giornale La Stampa del 23 dicembre 2020, sono state sollevate questioni di fondamentale importanza in merito alla disparità di trattamento in materia di indennità di comando tra le diverse forze armate e tra i diversi gradi all'interno delle medesime forze; tra gli emendamenti alla legge di bilancio non sono mancati i giusti riconoscimenti per le forze armate e di polizia, seppur ancora insufficienti a giudizio dell'interrogante; in totale si tratterebbe di uno stanziamento da 52 milioni di euro circa: 40 milioni per le «indennità di ordine pubblico» del personale delle forze di polizia, compresi oneri per le polizie locali, e 11 milioni per lo straordinario. Anche per la polizia penitenziaria è arrivato 1 milione e mezzo per lo straordinario da COVID; nella legge di bilancio è stato approvato uno stanziamento di 7,6 milioni di euro per il 2021 per riconoscere una «indennità di comando» ai sottufficiali e ai tenenti dell'Arma dei carabinieri che reggono le oltre 4.000 stazioni disseminate sul territorio nazionale e che indubbiamente sono stati in primissima linea nella gestione della pandemia; questo riconoscimento era atteso da molti anni ed equipara i comandanti di stazioni e tenenze ai colleghi della Marina militare che detengono il comando di un'unità navale; purtroppo sono rimasti fuori dal beneficio economico numerose categorie come, a titolo meramente esemplificativo, i comandanti di plotone dell'Esercito coinvolti nell'operazione «Strade sicure», oppure i corrispettivi graduati della Polizia di Stato; occorre, quindi, pianificare un intervento strategico finalizzato a rendere strutturale ed estendere l'indennità di comando in oggetto, al fine di renderla una gratifica su cui i nostri uomini in divisa possono contare stabilmente anche a fronte dell'elevato e delicato impegno che consegue all'assunzione di un incarico di comando –: quali siano gli intendimenti del Governo in merito alla possibilità di rendere strutturale ed estendere l'indennità di comando in premessa ai corrispettivi titolari di incarichi di comando analoghi appartenenti alle forze armate e di polizia attualmente escluse. (4-07915)


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05245 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021 Firmatari

Primo firmatario: CATTOI MAURIZIO Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 11/01/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2020 ALAIMO ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2020

Commissione assegnataria

Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA) Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 11/01/2021 Stato iter:

IN CORSO Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/01/2021 Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05245 presentato da CATTOI Maurizio testo di Martedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449   MAURIZIO CATTOI, DE CARLO e ALAIMO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: secondo il Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc) sarebbe «Inaccettabile, ancorché discriminatorio quanto avvenuto a danno delle Colleghe in merito alla valutazione dei titoli nei concorsi interni per Marescialli e Sovrintendenti dell'Arma, nella fattispecie in merito all'attribuzione dei punteggi incrementali in tema di


documentazione caratteristica», relativi rispettivamente all'ultimo quadriennio per i primi e all'ultimo biennio per i secondi. È da questo conteggio che sono stati esclusi i giorni di congedo obbligatorio di maternità, ovvero i 5 mesi a cavallo del parto, con l'effetto di considerare, per l'ennesima volta, la maternità alla stregua di una malattia; «Com'era prevedibile – sottolinea il Nsc in una nota stampa – ciò ha comportato, per molte giovani madri dell'Arma, il mancato raggiungimento del punteggio necessario per vincere il concorso. Come si evince dai bandi di concorso, per ogni giorno valutato eccellente (o giudizio equivalente) veniva attribuito uno specifico punteggio incrementale e per ogni giorno valutato superiore alla media (o giudizio equivalente) veniva analogamente attribuito un punteggio incrementale, di poco inferiore a quello previsto per l'eccellente. Per le restanti qualifiche non era previsto alcun punteggio incrementale». Inoltre, non sarebbero stati presi in considerazione i periodi non computabili ai fini della valutazione caratteristica ai sensi del decreto legislativo n. 66 del 2010 (e anche ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010 per il concorso sovrintendenti). Di conseguenza, non sarebbero stati conteggiati i giorni di assenza dal servizio menzionati nel modello; il conteggio dei giorni di astensione obbligatoria per congedo di maternità solo ai fini dell'anzianità di servizio ma esclusi dal conteggio dei punteggi incrementali, ben cinque mesi, possono determinare l'esito di un concorso. La gravidanza fisiologica nel 2020 non può essere considerata alla stregua di una malattia invalidante; la Corte di giustizia dell'Unione europea ha già stabilito che il principio di parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego esclude in via generale e in termini inequivocabili qualsiasi discriminazione basata sul sesso, mentre vieta qualsiasi tipo di trattamento meno favorevole per ragioni collegate alla gravidanza o al congedo per maternità come «l'accesso a tutti i tipi e a tutti i livelli di orientamento professionale, formazione, perfezionamento e riqualificazione professionali, nonché l'esperienza professionale, le condizioni di occupazione e di lavoro»; inoltre, si evidenzia che, in aderenza a quanto statuito dal decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, articolo 623, «Le forze armate si avvalgono, per l'espletamento dei propri compiti, in condizione di assoluta parità, di personale maschile e femminile, secondo le norme contenute nel presente codice». Pertanto, in linea generale nessuna discriminazione deve essere realizzata tra generi; si evidenzia quanto disciplinato dall'articolo 1495 del predetto provvedimento normativo, laddove statuisce che «le assenze dal servizio per motivi connessi allo stato di maternità, disciplinate dalla presente sezione non pregiudicano la posizione di stato giuridico del personale in servizio permanente...» aggiungendo


poi al comma 2 che «i periodi di congedo di maternità, previsti dagli articoli 16 e 17 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 sono validi ai fini dell'anzianità di servizio. Gli stessi periodi sono computabili ai fini della progressione di carriera, salva la necessità dell'effettivo compimento nonché del completamento degli obblighi di comando, di attribuzioni specifiche...». Orbene, appare incomprensibile che le discriminazioni denunciate dal succitato Sindacato possano realizzarsi all'interno di un'attività concorsuale –: se il Ministro interrogato, laddove i fatti evidenziati trovassero conferma, non ritenga opportuno adottare iniziative, anche a livello normativo, per porre rimedio alla situazione di grave nocumento per il personale femminile dell'Arma ed estendere un'eventuale previsione normativa a tutto il personale delle Forze armate. (5-05245)



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