Raccolta di atti parlamentari http://www.laboratoriopoliziademocratica.it/index.php? option=com_content&view=category&id=27&Itemid=138
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05535 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 471 del 19/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: TUZI MANUEL Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 18/03/2021
Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Fasi iter:
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/03/2021 Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05535 presentato da TUZI Manuel testo di Venerdì 19 marzo 2021, seduta n. 471 TUZI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: da quanto si apprende da Daniele Tissone, segretario del sindacato di polizia Silp Cgil, da oltre 15 anni è stato ridotto il turn over di poliziotti, carabinieri, finanzieri e penitenziari di oltre il 50 per cento portando, per la sola Polizia di Stato, le 117.291 unite del 1989 alle attuali 99.781; in relazione alla persistenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19, sono stati rimandati i concorsi
pubblici per l'assunzione di allievi agenti della Polizia di Stato, come è accaduto al concorso pubblicato il 15 maggio 2020 in Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4ˆ Serie speciale «Concorsi ed esami» per l'assunzione di 1350 allievi agenti della Polizia di Stato, indetto con decreto del Capo della Polizia – direttore generale della pubblica sicurezza e rimandato per ben cinque volte comportando un ritardo nelle assunzioni ritenute urgenti; il decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, convertito dalla legge 2 novembre 2019, n. 128, recante «Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali», all'articolo 6bis – rubricato «Armonizzazione dei termini di validità delle graduatorie di concorsi pubblici» – ha novellato il comma 362 che proroga la validità delle graduatorie approvate nel 2016, al 30 settembre 2020, prevedendo che quelle approvate nel 2017 restino valide fino al 31 marzo 2021, e quelle approvate nel 2018 fino 31 dicembre 2021; quelle approvate a partire dal 1° gennaio 2019 saranno valide per i 3 anni successivi alla data di approvazione; vista l'applicazione di nuove misure restrittive per il contenimento del contagio da Covid-19, in particolare per effetto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, presumibilmente non sarà possibile effettuare, nel breve termine, nuovi concorsi –: se sia stata presa in considerazione l'ipotesi di adottare iniziative per prevedere un'ulteriore proroga delle graduatorie del concorso pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4ˆ Serie Speciale «Concorsi ed Esami» del 26 maggio 2017 per l'assunzione di 1.148 allievi agenti della Polizia di Stato in scadenza il 31 marzo 2021. (5-05535)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08779 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 478 del 31/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: TONELLI GIANNI Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 30/03/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 31/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 30/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08779 presentato da TONELLI Gianni testo di Mercoledì 31 marzo 2021, seduta n. 478 TONELLI e FOGLIANI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: nei giorni scorsi sono uscite alcune note dei maggiori sindacati di polizia, tra cui Sap, Fsp e Siulp, nelle quali si evidenziava un aggravamento delle disparità di trattamento in materia pensionistica tra il personale militare ed ex militare, da un lato, e gli appartenenti alla polizia di Stato, dall'altro; come noto, con l'introduzione dell'articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973, il legislatore intendeva assicurare a tutto il personale militare, in ragione della peculiare attività, di usufruire di determinati benefici del calcolo pensionistico: in virtù dell'articolo 61 dello stesso decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973 si prevede espressamente che al personale dei vigili del fuoco e al Corpo forestale dello Stato si applicano le medesime disposizioni previste per il personale militare; sul punto e recentemente le sezioni riunite della Corte dei conti (sentenza n. 1/2021/QM/PRES-SEZ depositata il 4 gennaio 2021) hanno stabilito che la «quota retributiva» della pensione da liquidarsi con il sistema «misto», ai sensi dell'articolo 1, comma 12, della legge n. 333 del 1995, in favore del personale militare cessato dal servizio, con oltre 20 anni di anzianità utile ai fini previdenziali e che, al 31 dicembre 1995, vantava un'anzianità contributiva ricompresa tra i 15 ed i 18 anni, va calcolata moltiplicando l'effettivo numero di anni di anzianità maturati al 31 dicembre 1995, applicando il coefficiente per ogni anno utile nella misura del 2,44 per cento; ciò ha comportato un più vantaggioso ricalcolo delle pensioni per tutti i ricorrenti; è d'uopo ricordare che, con sentenza n. 38/2021 dell'8 febbraio 2021, la Corte dei conti per la Calabria ha accolto parzialmente un ricorso anche per i vigili del fuoco pur sempre personale civile, con meno di 15 anni nella predetta anzianità; tutto ciò, invece, non sta avvenendo per il personale della polizia di Stato, producendo indubbie forme di disparità di trattamento, atteso che gli appartenenti alla polizia di Stato espletano di fatto le stesse funzioni degli appartenenti all'Arma dei Carabinieri, ed appare evidente che risulta necessario adottare un criterio congruo e identico per tutta la platea degli smilitarizzati, almeno per
quelli appartenenti allo stesso comparto; innanzitutto, tale beneficio dovrebbe spettare, a parere degli interroganti, ai pensionati ex appartenenti al disciolto corpo delle Guardie di pubblica sicurezza, soggetti al sistema misto, assunti antecedentemente al 25 giugno 1982 e tuttavia esclusi dall'applicazione della più favorevole aliquota nonostante al momento dell'arruolamento godessero dello status di militare, posto che per il riconoscimento del diritto era richiesto il predetto status solo al momento dell'arruolamento; si dovrebbe tuttavia considerare la possibilità che anche gli organici assunti dopo il 1982 possano godere di questo trattamento, in virtù del su richiamato principio di non discriminazione e del principio di uguaglianza sostanziale, dal momento che, in costanza del rapporto di servizio, espletano gli stessi incarichi e mansioni dei predetti; in mancanza di una più chiara disciplina normativa, che fissi degli standard simili per situazioni simili, appare agli interroganti che tale operazione possa essere portata avanti anche attraverso la diramazione di istruzioni o linee guida, anche di carattere amministrativo, che possano dare generale applicazione al principio di uguaglianza del trattamento sopra richiamato –: quali iniziative il Governo intenda adottare per assicurare, che il ricalcolo delle pensioni di forze di polizia non sia irragionevolmente diverso rispetto a quello previsto per comparti di pubblica sicurezza del tutto analoghi per funzione e provenienza. (4-08779)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05516 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 469 del 16/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 15/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 15/03/2021
Stato iter:
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05516 presentato da GEMMATO Marcello testo di Martedì 16 marzo 2021, seduta n. 469 GEMMATO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: secondo quanto si evince dagli organi di stampa, in data 11 febbraio 2021, il direttore centrale per le specialità della polizia di Stato Armando Forgione, il direttore del servizio per la polizia stradale Giuseppe Busacca e il prefetto Luigi Savina hanno presentato il piano di razionalizzazione delle specialità del territorio predisposto dal dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno; secondo la stampa, pare che «(...) a fronte di un incremento del personale che consenta di passare da 10.693 unità a 12.890 unità, il Piano prevede la chiusura di undici distaccamenti tra cui quelli di Ruvo di Puglia e di Spinazzola per l'istituzione della Sezione nella Barletta-Andria-Trani». I due distaccamenti sono stati individuati «in ragione della loro forza effettiva in termini di risorse umane (...)». La ragione sarebbe da ascrivere al fatto «(...) che si tratta di un atto dovuto in quanto si tratta di una nuova provincia e la sezione sarà istituita recuperando il personale dei due distaccamenti (...)»; gli organi di stampa riferiscono della perplessità manifestata dai Sindacati di polizia, tra cui il Siulp, rispetto al piano presentato e alle chiusure dei 2 distaccamenti ed in particolare rispetto al «(...) mancato coinvolgimento nella fase di studio dei Questori delle realtà interessate dalle chiusure. Non tanto per un mero rispetto di galateo istituzionale, quanto per assai più articolate implicazioni che, in generale, potenzialmente potrebbero interessare il personale delle Volanti, la loro sicurezza e il controllo del territorio (...)». Il Coisp avrebbe anche chiesto un incontro con il prefetto della provincia Barletta-Andria-Trani, Maurizio Valiante, per discutere sulla soppressione dei due distaccamenti di polizia stradale; contrariamente alle determinazioni di chiusura le cui motivazioni non risultano ancora chiare, i due distaccamenti, in virtù dei loro posizionamenti, risultano invece strategici per il controllo del territorio e per gli interventi di sicurezza. Ad esempio, il distaccamento di PS di Spinazzola risulta strategico, poiché si trova in un comune che funge da cerniera tra la regione Puglia e la Basilicata ed è attraversato da due importanti arterie stradali come la strada statale 655 Bradanica e la strada provinciale 3 e dunque si trova sul crocevia tra la provincia di Barletta-Andria-Trani l'area metropolitana di Bari e la provincia di Potenza. Quindi, proprio in virtù della sua posizione, il distaccamento risulta di fondamentale importanza per la vigilanza del territorio e per la celerità di tutti gli interventi di gestione della sicurezza stradale determinati dall'altissimo carico di traffico, di merci e di automobilisti su questa grandi arterie;
così come per Spinazzola, anche la chiusura del distaccamento di PS di Ruvo di Puglia sarebbe causa di riduzione del necessario controllo del territorio e della sicurezza stradale. Nel chiudere la sezione distaccata di Ruvo di Puglia verrebbe compromesso un efficace ed efficiente controllo e presidio non solo del comune di Ruvo di Puglia ma anche del territorio della città Metropolitana di Bari e di tutti i comuni dell'area nord barese. È necessario sottolineare, inoltre, che la chiusura del distaccamento di Ruvo di Puglia causerebbe una riduzione di possibilità di controllo dei crimini messi in atto dai gruppi criminali presenti sul territorio, così come evidenziati dalla relazione del Ministro dell'interno al Parlamento sull'attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia – gennaio-giugno 2020 –: se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, se non intenda chiarire le ragioni del provvedimento di chiusura dei due distaccamenti citati in premessa e adottare le iniziative di competenza affinché sia rivalutata la determinazione assunta, al fine di non privare Ruvo di Puglia e Spinazzola di due importanti presìdi di pubblica sicurezza necessari più che mai a garantire il controllo del territorio e la tutela della sicurezza. (5-05516)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08726 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 475 del 26/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 24/03/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/03/2021 Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08726 presentato da ASCARI Stefania testo di Venerdì 26 marzo 2021, seduta n. 475 ASCARI e VILLANI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: dalle ultime notizie diffuse da alcuni articoli di giornali l'interrogante è venuta a conoscenza di numerose criticità sussistenti in merito allo smaltimento delle numerose pratiche di «sanatoria» per determinati lavoratori stranieri, con particolare riferimento alla provincia di Modena, derivanti dalla mancanza di personale negli uffici della pubblica amministrazione coinvolti nella procedura; a causa di questi problemi, al momento, moltissimi stranieri non hanno ancora ottenuto il permesso di soggiorno, nonostante abbiano presentato agli uffici competenti, da mesi, regolare domanda: per molte di queste istanze la procedura non sarebbe nemmeno stata ancora avviata; già adesso la Polizia di Stato modenese fatica a garantire i servizi di polizia e pubblica sicurezza essenziali, specie in questo momento particolare di emergenza per il nostro Paese dovuto alla pandemia; l'aggravio di questi carichi di lavoro di carattere amministrativo non è, pertanto, oggettivamente sostenibile con l'attuale organico; eppure, già un anno fa, il sindacato di polizia Siulp aveva preannunciato che l'aggravio dei carichi di lavoro sulle prefetture e questure, ma anche sull'Ispettorato del lavoro, se non accompagnato da nuove e consistenti immissioni di personale, avrebbe condotto, inevitabilmente, al blocco della procedura della lavorazione delle domande per emersione lavoro e rilascio del permesso di soggiorno temporaneo nei settori agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca, acquacoltura, assistenza alla persona e lavoro domestico, proprio a causa della mancanza di personale in ragione dei recenti pensionamenti, delle manate assunzioni e, da ultimo, della frequente indisponibilità dei dipendenti perché ammalata causa del Covid-19; da un recente documento del Ministero dell'interno del 22 marzo 2021 si è appreso che verranno assegnate 350 nuove unità di lavoratori interinali da applicare nell'ambito della procedura di emersione di rapporti di lavoro, in diverse prefetture del nostro Paese: fra queste non vi è quella di Modena nonostante la stessa pare essere in attesa, da almeno un anno, di nuovo personale da assegnare alla lavorazione delle pratiche di cui sopra; ci si chiede come sia possibile che Modena non sia stata inclusa in questo elenco visto che fa parte di una regione come l'Emilia-Romagna che è, ad oggi, la regione in Italia con la maggiore incidenza di cittadini stranieri in rapporto alla popolazione. Lo conferma il dossier statistico sull'immigrazione 2020 realizzato dal Centro studi e ricerche Idos, insieme al Centro studi Confronti, presentato il 28 ottobre 2020;
di queste problematiche irrisolte sopra illustrate stanno pagando il prezzo i cittadini stranieri onesti, desiderosi di regolarizzarsi in Italia, nonché poliziotti e impiegati civili della prefettura e della questura di Modena impegnati nella procedura che, pur volendo dare risposte all'utenza, per i motivi di cui sopra dovuti all'emergenza e alle esigue risorse disponibili, non sono in grado di assicurarle –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza ritenga opportuno adottare, per destinare nuove e adeguate risorse alla prefettura e alla questura di Modena, al fine di gestire e smaltire, al meglio, il carico di lavoro amministrativo concernente le pratiche di emersione del lavoro e di rilascio del permesso di soggiorno temporaneo relative ai lavoratori stranieri che hanno presentato regolare istanza. (4-08726)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08443 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 464 del 08/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: OSNATO MARCO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 04/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08443 presentato da OSNATO Marco testo di
Lunedì 8 marzo 2021, seduta n. 464 OSNATO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: nel luglio del 2020, per disposizione del Ministero dell'interno, sono stati ritirati i taser che dovevamo essere forniti agli agenti di polizia, perché ritenuti difformi rispetto ai requisiti tecnici previsti nel bando di gara aggiudicato alla società Axon; tale provvedimento ha privato le forze di polizia di uno strumento di deterrenza intermedio, che potesse indurre i malviventi alla «resa» senza che dovessero ricorrere all'uso della forza fisica o a quello di un'arma da fuoco. Mancanza più volte segnalata dagli operatori e dai vertici della polizia di Stato; in numerose occasioni, le forze di polizia sono state costrette ad affrontare colluttazioni o a utilizzare l'arma di ordinanza, perché non disponevano di uno strumento atto a neutralizzare i malviventi in modo non cruento, non ultimo il caso di Milano, che ha portato al ferimento di due agenti, alla morte del loro aggressore e a un'indagine sull'agente che ha fatto fuoco. Eventi che non si sarebbero verificati se gli operatori di polizia avessero potuto fermare la persona fuori controllo con il taser –: se sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda assumere al fine di ripristinare al più presto la fornitura dei taser alle forze di polizia. (4-08443)
ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02298 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 301 del 02/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: BERUTTI MASSIMO VITTORIO Gruppo: IDEA E CAMBIAMO Data firma: 02/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in
data 02/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-02298 presentata da MASSIMO VITTORIO BERUTTI martedì 2 marzo 2021, seduta n.301 BERUTTI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: è attualmente in corso, come peraltro già riportato più di un anno fa da diversi organi di informazione, una riorganizzazione degli uffici periferici della Polizia stradale, della Polizia ferroviaria e della Polizia di frontiera; la riorganizzazione riguarderebbe, per la Polizia stradale, la soppressione dei distaccamenti di Ceva, Borgomanero, Domodossola, Lugo di Romagna, Rocca San Casciano, Sanremo, Finale Ligure, Fonni e l'elevazione a sottosezione ordinaria dei distaccamenti di Ventimiglia e di Albenga; per la Polizia ferroviaria, la soppressione della sottosezione di Torino Orbassano e dei posti di polizia ferroviaria di Campobasso, Iglesias, Nocera Inferiore, Palermo Notarbartolo, Canicattì, Colleferro, Bra, Casarsa e Calzo; per la Polizia di frontiera, la soppressione della sottosezione terrestre Traforo del Gran San Bernardo e degli uffici presso gli scali marittimi di La Spezia, Gioia Tauro, Taranto e presso lo scalo aereo di Parma e la riallocazione presso le questure di La Spezia e di Taranto dei nuclei artificieri della Polizia di Stato istituiti nell'ambito degli uffici di Polizia di frontiera marittima di La Spezia e Taranto; l'impatto della riorganizzazione avrà conseguenze negative su tutto il territorio nazionale e, come già indicato in un precedente atto di sindacato ispettivo ancora senza risposta (3-01375), per quanto concerne i distaccamenti di Polizia stradale, un impatto significativo riguarderà il Piemonte, regione nella quale una porzione di territorio verrebbe lasciata completamente priva dell'adeguato controllo, con particolare riferimento a province nelle quali sono note le esigenze di servizio da parte della Polizia stradale per la presenza di numerose infrastrutture viabili, siti produttivi e un flusso di traffico notevole; i principali criteri alla base della revisione dell'assetto organizzativo delle articolazioni dell'amministrazione della pubblica sicurezza, derivante dagli schemi di decreto sul medesimo oggetto, risultano essere connessi alle carenze di personale, nonché alla necessità di porre in essere economie gestionali ed operative e risparmi di spesa, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia consapevole della situazione e se non ritenga di dover porre in essere tutte le azioni di propria competenza per evitare la soppressione di presidi importanti per il monitoraggio e la sicurezza dei territori, anche invertendo le dinamiche di riduzione di personale ed incrementando la disponibilità di risorse destinate alle amministrazioni della pubblica sicurezza.
(3-02298)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08612 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 470 del 17/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: SCANU LUCIA Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 16/03/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CADEDDU LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 16/03/2021 MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 16/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08612 presentato da SCANU Lucia testo di Mercoledì 17 marzo 2021, seduta n. 470 SCANU, CADEDDU e MARTINCIGLIO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: la segreteria del dipartimento della pubblica sicurezza, Ufficio relazioni sindacali del Ministero dell'interno, ha protocollato in data 4 febbraio 2021 uno schema di decreto del Capo della Poliziadirettore generale della pubblica sicurezza (Prot. 587, n. 555/RS/01/58) che riguarda la prevista soppressione di diversi uffici della polizia stradale, della polizia ferroviaria e della polizia di
frontiera; ai sensi dell'articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002, nel rispetto dei doveri di informazione della categoria, questo documento è stato comunicato alle sigle sindacali di riferimento ai fini di eventuali osservazioni. L'emanando decreto rappresenta l'ultimo di una stratificazione normativa e provvedimentale che ha previsto una progressiva riduzione dei citati distaccamenti specializzati; in particolare, questo tipo di politica di organizzazione del personale e delle strutture rappresenta una delle conseguenze dell'applicazione della legge n. 124 del 2015 recante «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche», meglio conosciuta come «legge Madia» di riforma della pubblica amministrazione; dal documento si evidenzia una non indifferente riduzione di presidi su territori particolarmente appetibili alle mire della criminalità organizzata e sottoposti a rischio sicurezza; le determinazioni assunte sembrerebbero delineare una volontà di favorire la permanenza di presidi di polizia sulle arterie di comunicazione nazionale (stradale e ferroviaria) a forte vocazione privata (autostrade e alta velocità) nel fine ultimo, legittimo, di garantire gli investimenti fatti dai concessionari autostradali e dalle Ferrovie dello Stato italiane; il risultato che ne deriva, attesa la rilevanza della portata delle infrastrutture in questione, è una ancor più disomogenea presenza della Polizia di Stato nelle diverse aeree geografiche del Paese (maggiore presenza di infrastrutture al Centro-nord equivale a una maggiore permanenza dei presidi) strettamente connessa alla relativa capacità contributiva dei cittadini interessati (pagamento del pedaggio autostradale o del biglietto per l'alta velocità per le tratte ferroviarie a scapito della viabilità ordinaria e al pendolarismo ferroviario ordinario); a fronte delle previste chiusure sindacati, società civile e cittadini da tutta Italia hanno lanciato un grido di allarme per le conseguenze negative sulla tenuta della sicurezza del territorio; per quanto concerne la polizia stradale risulta sconcertante la previsione della chiusura del distaccamento di Fonni, in provincia di Nuoro, estremamente deleteria per la Sardegna, già ridimensionata nei presidi e dove fenomeni di spopolamento fanno sentire maggiormente il senso di insicurezza dei cittadini; del tutto irricevibile è l'ipotesi di chiusura del presidio di polizia ferroviaria di Campobasso che dopo la chiusura della sede di Isernia rappresenta l'unico presidio in Molise, che resterebbe l'unica regione in Italia a rimanere priva del comparto di sicurezza della rete ferroviaria regionale e quindi senza strumenti per la prevenzione contro fenomeni di microcriminalità, lasciando sguarnite tratte importanti come quelle di Campobasso-Napoli e di Campobasso-Roma; è stata poi evidenziata la illogicità della chiusura dei presidi di polizia di frontiera presso gli Scali Marittimi ed Aerei di Gioia Tauro, di Taranto e di La Spezia in ragione del ruolo strategico che gli stessi rivestono come porta d'ingresso dei flussi di merce per tutta l'Europa e dei conseguenti problemi in ordine al rischio di criminalità; le sigle sindacali di rappresentanza interpellate hanno sottolineato la necessità urgente di invertire
la rotta attraverso una revisione dei nefasti contenuti della «legge Madia» a tutela dei cittadini, ripristinando quantomeno la dotazione organica originaria della Polizia, che anteriormente prevedeva circa 10.000 agenti in più –: quali iniziative intenda adottare per evitare la soppressione degli uffici indicati nel citato schema di decreto e consentire un livello adeguato di personale nei presidi dei territori interessati. (4-08612)
ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02342 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 306 del 16/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: TARICCO MINO Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 16/03/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GIACOBBE FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2021 BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2021 STEFANO DARIO PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2021 ROJC TATIANA EUROPEISTI-MAIE-CENTRO DEMOCRATICO 16/03/2021 FERRAZZI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2021
Commissione assegnataria
Commissione: 1. COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, AFFARI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E DELL'INTERNO, ORDINAMENTO GENERALE DELLO STATO E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE) Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Fasi iter:
ASSEGNATO IN COMMISSIONE IL 16/03/2021 Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-02342 presentata da MINO TARICCO martedì 16 marzo 2021, seduta n.306 TARICCO, GIACOBBE, BOLDRINI, STEFANO, ROJC, FERRAZZI - Al Ministro dell'interno. Premesso che: la Polizia ferroviaria è l'unico reparto di polizia ad operare nelle stazioni e lungo la rete ferroviaria, con i compiti di garantire principalmente la sicurezza nelle stazioni ferroviarie, a bordo dei treni e delle infrastrutture ferroviarie e più in generale si occupa della prevenzione e repressione dei reati e della tutela dell'ordine e la sicurezza pubblica in ambito ferroviario; presso la stazione ferroviaria della città di Bra, in provincia di Cuneo, è presente un insediamento della Polizia ferroviaria adibito alla sicurezza e al mantenimento dell'ordine pubblico direttamente sui treni e nella stazione ferroviaria. Il sito è da sempre considerato punto strategico per i viaggiatori delle linee ferroviarie Alba - Torino - Cuneo e punto di connessione delle linee di autobus cittadini urbani ed extraurbani, nonché luogo frequentato quotidianamente da studenti, per la maggior parte iscritti alle scuole superiori, provenienti da e verso le cittadine limitrofe; considerato che: la Polizia ferroviaria della provincia di Cuneo ha subito negli anni una progressiva riduzione di agenti sul territorio. Nel capoluogo si è passati da 10 a 4 operatori e proprio a Bra da 9 a 4 (dati di fine 2019), registrando una situazione di emergenza e di riduzione dell'organico su tutto il territorio cuneese pari a quasi il 60 per cento in circa 10 anni; da pochi mesi è stato annunciato un nuovo nucleo di Polizia ferroviaria a Fossano, un distaccamento previsto con la presenza di 25 unità, utile anche, per sicurezza e ordine, per ulteriori collegamenti interregionali da e verso la Liguria, ma al momento senza certezza su date od organici, e tutto parrebbe purtroppo quasi "congelato"; rilevato che: in un quadro di riorganizzazione della Polizia ferroviaria in provincia di Cuneo, si è diffusa la notizia, per ora non ufficiale, della possibile chiusura del "posto Polfer" presso la stazione braidese entro il 2021, parrebbe per raggiunti limiti di età di tre dei quattro agenti in servizio; la Polizia ferroviaria di Bra ha visto negli ultimi anni aumentare il numero di passeggeri per via dei treni metropolitani torinesi e per la strategica collocazione geografica della città; l'intera area ferroviaria braidese
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08510 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 466 del 10/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: IEZZI IGOR GIANCARLO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 10/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08510 presentato da IEZZI Igor Giancarlo testo di Mercoledì 10 marzo 2021, seduta n. 466 IEZZI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che: da notizie di stampa e da quanto reso noto dall'associazione professionale di polizia locale d'Italia, il 1° marzo 2021, a Milano, un'agente di 58 anni si sarebbe tolta la vita con l'arma d'ordinanza; si tratta del secondo suicidio di un agente di polizia locale registrato nel capoluogo lombardo nel giro di pochi giorni: a metà febbraio 2021, infatti, un'altra «ghisa» aveva deciso di togliersi la vita con le stesse modalità; desta enorme preoccupazione la cadenza di questi tragici episodi e, secondo le statistiche, la loro impennata in questi ultimi anni: dal 2010 al 2018 si contano ben 252 suicidi tra le forze dell'ordine di tutta Italia, una cifra impressionante se si considera che è il doppio di quella registrata in media
tra la popolazione; gli operatori di polizia locale che svolgono quotidianamente un fondamentale servizio a favore delle comunità locali, sono difatti sottoposti a forti pressioni, anche psicologiche, per via della peculiare natura del loro lavoro e dell'ambiente in cui si trovano a svolgerlo ogni giorno e ancor di più nel periodo attuale di pandemia; il numero e l'incremento dei suicidi tra gli agenti di polizia locale, ancor di più dopo i due tragici episodi accaduti a Milano, impongono la necessità di adottare tempestivamente misure volte a fornire agli stessi, all'occorrenza e in caso di bisogno, un immediato supporto specialistico e psicologico; al fine di agevolare e promuovere l'accesso a misure di prevenzione e di sostegno dovrebbero anche essere previste soluzioni che, potendo garantire l'anonimato, permettano all'agente in totale autonomia e libertà di poter segnalare specifiche fragilità conseguenti a un particolare momento o a traumi vissuti sul lavoro –: quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, a favore e supporto degli agenti di polizia locale al fine di prevenire tragedie come quelle accadute recentemente a Milano e onde evitare, anche alla luce dei numeri dei suicidi riportati in premessa, che tali tragedie si ripetano ancora in futuro. (4-08510)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08647 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 471 del 19/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 19/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 19/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08647 presentato da DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea testo di Venerdì 19 marzo 2021, seduta n. 471 DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: la segreteria provinciale di Caserta dell'Organizzazione sindacale «Libertà e Sicurezza Polizia di Stato (LeS)», con nota del 29 settembre 2020, ha denunciato la disparità di trattamento ai fini pensionistici dei dipendenti della Polizia di Stato rispetto alle altre Forze di polizia e Forze armate; secondo il sindacato, l'istituto del cosiddetto «moltiplicatore» per il personale delle Forze di polizia a status civile fu creato per compensare il beneficio dell'istituto «dell'ausiliaria» per i militari, e per cercare di ridurre l'enorme divario, in termini economici, venutosi a creare nel passaggio tra il sistema di calcolo retributivo e quello contributivo; con nota del 26 aprile 2018, l'Inps precisava che il decreto legislativo n. 94 del 2017 articolo 10, comma 2, ha operato un'estensione dell'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 165, applicando anche al personale delle Forze armate l'istituto del «moltiplicatore» in alternativa al collocamento in «ausiliaria»; l'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo n. 165 del 1997 prevede che, nei confronti del personale escluso dall'istituto dell'ausiliaria che cessa dal servizio per raggiungimento dei limiti di età ordinamentale previsto dall'ordinamento di appartenenza, il cui trattamento di pensione è liquidato in tutto o in parte con il sistema contributivo di cui alla legge 8 agosto 1995, n. 335, il montante individuale dei contributi è determinato con l'incremento di un importo pari a 5 volte la base imponibile dell'ultimo anno di servizio moltiplicata per l'aliquota di computo della pensione; al personale delle forze di polizia ad ordinamento militare il predetto incremento opera in alternativa al collocamento in ausiliaria, previa opzione da parte dell'interessato; destinatario di tale incremento figurativo è altresì, il personale militare che al raggiungimento dei limiti di età non sia in possesso dei requisiti psico-fisici per accedere o permanere in ausiliaria; l'Inps con la propria nota va ad individuare le cinque «finestre d'uscita» che danno diritto alla cessazione dell'attività lavorativa; tra queste figura la possibilità di uscire, a domanda, qualora il militare si trovi a non più di cinque anni dal raggiungimento del limite di età, e sempre che abbia maturato i requisiti per la pensione di
anzianità, il cosiddetto «scivolo» disciplinato dall'articolo 2229, comma 6, del codice dell'ordinamento militare; questa ipotesi crea una disparità di trattamento tra il personale ad ordinamento militare e il personale ad ordinamento civile, nella misura in cui riconosce al solo personale militare la possibilità di accedere al collocamento in «ausiliaria», o di beneficiare del «moltiplicatore» a seconda dell'opzione esercitata, ben 5 anni prima del limite ordinamentale fissato per legge; in sostanza, i poliziotti, per avere lo stesso beneficio devono lavorare 5 anni in più e attendere il sessantesimo anno di età prima di vedersi applicare il «moltiplicatore» –: quali siano gli intendimenti del Governo in merito alla possibilità di equiparare il trattamento di cui in premessa per il personale della polizia di Stato a quello delle altre Forze armate. (4-08647)
ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05011 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 303 del 04/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: AIMI ENRICO Gruppo: FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC Data firma: 04/03/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MALAN LUCIO FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC 04/03/2021 GASPARRI MAURIZIO FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC 04/03/2021 CANGINI ANDREA FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTEUDC 04/03/2021 RIZZOTTI MARIA FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC 04/03/2021 BARBONI ANTONIO FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC 04/03/2021 PEROSINO MARCO FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC 04/03/2021 SICLARI MARCO FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC 04/03/2021 MALLEGNI MASSIMO FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC 04/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in
data 04/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-05011 presentata da ENRICO AIMI giovedì 4 marzo 2021, seduta n.303 AIMI, MALAN, GASPARRI, CANGINI, RIZZOTTI, BARBONI, PEROSINO, SICLARI, MALLEGNI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: con decreto del Ministero dell'interno del 20 luglio 2018, l'Amministrazione della pubblica sicurezza è stata autorizzata alla sperimentazione della pistola ad impulsi elettrici "Taser modello X2"; la sperimentazione del "Taser" è stata avviata per le forze di polizia di sei città italiane, quali Milano, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Catania e Brindisi; l'ultimo passaggio nell'iter della sperimentazione, prima dell'autorizzazione alla dotazione, prevedeva lo svolgimento di prove balistiche, il cui esito è stato negativo, in base alla nota diffusa dall'Ufficio coordinamento e pianificazione delle forze di polizia, per il rilevamento di alcuni malfunzionamenti delle stesse armi, che sarebbero potute diventare pericolose, sia per i cittadini che per gli agenti, a causa della mancanza di precisione dei dardi; con circolare del 21 luglio 2020 il Ministero ha comunicato la non aggiudicazione della fornitura delle pistole ad impulso elettrico della Axon Public Safety Germany, vincitrice del bando di gara indetto per la fornitura del modello TX2, ed il ritiro degli stessi dispositivi già in dotazione alle forze dell'ordine; una serie di ricercatori, che hanno effettuato degli studi su questo tipo di armi, hanno dichiarato che le morti possono essere rare quando i Taser vengono utilizzati correttamente, ma in una situazione di emergenza è estremamente difficile accertare se la condotta di chi spara sia stata adeguata; recentemente la Polizia americana ha iniziato la sperimentazione di una nuova arma non letale, la BolaWrap100, tipologia di pistola che spara un laccio di kevlar lungo oltre 2 metri ed in grado di intrappolare una persona ad una distanza di 3- 8 metri; tale nuovo dispositivo viene considerato strumento efficace per tutte quelle situazioni in cui gli agenti vogliono bloccare in modo non violento una persona che non obbedisce agli ordini, soprattutto perché in pochi secondi consente agli agenti di neutralizzare l'individuo; questo stesso dispositivo è stato presentato, oltre che negli Stati Uniti, anche in Australia e Nuova Zelanda;
il Bola Wrap potrebbe sostituire efficacemente il Taser, e consentire di immobilizzare le persone in modo meno violento; chi opera nello svolgimento delle proprie funzioni non agisce nel proprio interesse, ma in quello dello Stato, perseguendo pertanto in quel momento finalità di interesse pubblico; le dotazioni delle forze di polizia devono essere costantemente adeguate alle nuove tecnologie e con gli strumenti più idonei a garantire, sia l'efficacia e la sicurezza dell'intervento, che le dovute garanzie a chi opera per la sicurezza del Paese, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda adottare il nuovo dispositivo Bola Wrap, arma inoffensiva, che consentirebbe, senza il contatto fisico con i violenti, di bloccarli, evitando che loro azioni possano produrre pregiudizio o danni alla sicurezza dei cittadini, garantendo quindi alle forze dell'ordine l'uso dello stesso dispositivo nel rispetto delle necessarie cautele per la salute e l'incolumità pubblica. (4-05011)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08506 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 466 del 10/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: TONELLI GIANNI Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 10/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08506
presentato da TONELLI Gianni testo di Mercoledì 10 marzo 2021, seduta n. 466 TONELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: da mesi si hanno notizie di diversi trasferimenti da altre province hotspot di Pozzallo di numerosi immigrati, non fotosegnalati e positivi al Covid-19, che, ovviamente, vanno ad aggiungersi a quelli presenti nella struttura; già il 10 aprile 2020 il Sap (Sindacato autonomo di polizia), con apposita nota al questore di Ragusa, lamentava l'improvviso e non preavvisato trasferimento presso la struttura di altri 50 immigrati circa, tra i quali un giovane positivo al Covid-19 che poi sarebbe risultato essere il «paziente zero» di una serie di successivi contagi; nel corso dell'anno, nonostante in Sicilia si sia registrato un aumento esponenziale del numero di sbarchi illegali, l'hotspot è stato ancora teatro di continui trasferimenti e di numerosi tentativi di fuga, alcuni dei quali andati a buon fine data l'inadeguatezza della struttura e nonostante il quotidiano impegno delle forze dell'ordine a presidio della stessa; più recentemente è di questi giorni la notizia che, a più riprese, una ventina di immigrati, sempre positivi al Covid-19 e provenienti da altre province, sarebbero stati ancora trasferiti presso l'hotspot di Pozzallo; dalla stampa si apprende poi di due recenti tentativi di fuga dal Centro ex Azienda Don Pietro di contrada Cifali ed ancora dall'hotspot di Pozzallo: nel primo caso il tutto si è risolto in un mero tentativo mentre, nel secondo caso, pare che ben 7 fuggitivi, di cui 6 positivi al Covid-19, dopo aver danneggiato parti della struttura, siano riusciti a dileguarsi e sono tuttora ricercati dalle forze dell'ordine; già in passato è stato richiesto più volte l'intervento dell'esercito a Pozzallo a presidio dell'hotspot e per prevenire eventuali fughe e casi di contagio da parte degli immigrati scappati dal centro di accoglienza; oltre alla vigilanza ai predetti Centri, occorre mettere in campo ulteriori risorse umane per la ricerca dei fuggitivi, con tutti i rischi che questo comporta in caso di positività al Covid-19 per gli agenti delle forze dell'ordine, a tutela della popolazione residente; vista la gravissima situazione che si protrae ormai da mesi a Pozzallo, gli operatori della polizia di Stato della provincia sono ormai allo stremo ed esposti a enormi rischi sanitari ed a questo ora si aggiunge il fondato timore di una crescita incontrollata dei contagi anche tra la popolazione se si dovesse proseguire su questa linea –: quale sia la ragione dei continui trasferimenti di immigrati positivi al Covid-19 presso l'hotspot di Pozzallo, anziché nelle strutture deputate alla quarantena, se quest'ultimo sia stato convertito in Centro di sorveglianza sanitaria e, in caso affermativo, quale autorità sanitaria lo abbia stabilito;
quale sia il motivo per il quale gli immigrati trasferiti non vengano fotosegnalati prima del loro arrivo a Pozzallo; quanti siano i soggetti positivi e quanti in stato di isolamento fiduciario presso l'hotspot di Pozzallo e presso il Centro ex Azienda Don Pietro di Ragusa e di questi quanti siano i minori; quali misure specifiche siano state e si intendano adottare per tutelare gli agenti delle forze dell'ordine da eventuale contagio durante i trasferimenti e nelle operazioni di fotosegnalamento, per prevenire ulteriori fughe dal centro, in particolare di soggetti risultati positivi al Covid-19, e per il loro immediato rintraccio, anche a tutela della salute della popolazione locale. (4-08506)
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08521 Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 466 del 10/03/2021 Firmatari
Primo firmatario: TRIPODI ELISA Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 10/03/2021 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2021 D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2021 FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2021
Destinatari
Ministero destinatario: • • • •
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE MINISTERO DELLA DIFESA MINISTERO DELL'INTERNO MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 10/03/2021 Stato iter:
IN CORSO Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-08521 presentato da TRIPODI Elisa testo di Mercoledì 10 marzo 2021, seduta n. 466 ELISA TRIPODI, BALDINO, D'ARRANDO e FRUSONE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: in tema di candidati ad elezioni politiche o amministrative da parte degli appartenenti alle forze dell'ordine, la legge del 1° aprile 1981, n. 121 relativa al nuovo ordinamento dell'amministrazione della pubblica sicurezza, prevede una disciplina specifica; in particolare, l'articolo 81, comma 2, statuisce che: «Gli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento della accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale e possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell'ambito dei rispettivi uffici e in abito civile. Essi, comunque, non possono prestare servizio nell'ambito della circoscrizione nella quale si sono presentati come candidati alle elezioni, per un periodo di tre anni dalla data delle elezioni stesse»; in particolare, con riferimento al personale del Corpo della Guardia di finanza, l'articolo 36, comma 60-bis, del decreto legislativo 29 maggio 2017 n. 95, prevede che il militare eletto venga trasferito nella sede più vicina, da individuare compatibilmente con il grado rivestito e con le esigenze di funzionalità dell'amministrazione; la circolare n. 400000/263, edizione 2020 del Comando generale della guardia di finanza, riprende i princìpi enunciati negli articoli sopra indicati ponendo come ratio quella di tutelare l'elettorato attivo da eventuali interferenze tra la qualità di pubblico ufficiale del militare e la sua condizione di candidato, eletto o nominato; tale quadro normativo va, tuttavia, integrato con la fattispecie in cui il militare eletto usufruisce dei benefici previsti dalla legge n. 104 del 1992 (legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) ed, in particolare, si trovi nella condizione di cui al comma 5 dell'articolo 33 che prevede la possibilità, per il lavoratore dipendente che assiste una persona con handicap in situazione di gravità, di scegliere ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e di non essere trasferito senza il proprio consenso ad altra sede; si ritiene incontestata l'applicazione di tale norma anche alle Forze Armate se si considera l'articolo 981, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010, nonché il testo unico, citato nella circolare n. prot. 379389/09, Edizione 2013, relativo alla mobilità del personale dei ruoli ispettori, sovrintendenti, appuntanti e finanzieri, in cui, al capitolo IV, si fa espressamente riferimento alle modalità di applicazione della legge n. 104 del 1992 al Corpo della Guardia di finanza; purtuttavia, si sono verificate delle situazioni in cui il militare eletto appartenente al Corpo della
guardia di finanza e fruitore dei benefici della legge n. 104 del 1992, venisse ugualmente trasferito ad altra sede senza il proprio consenso; queste fattispecie impongono una riflessione sul valore da attribuire agli interessi coinvolti nelle ipotesi in cui un soggetto appartenente alle forze dell'ordine che si candidi alle elezioni politiche o amministrative si trovi nel contempo ad assistere un disabile con un handicap grave e a usufruire dei benefici previsti dalla legge n. 104 del 1992; si ritiene, pertanto, necessario valutare se nel bilanciamento degli interessi tra le esigenze di tutela del lavoratore gravato dal dovere di assistenza di una persona disabile (che, a loro volta, trovano fondamento nel diritto alla salute ex articolo 32 della Costituzione), e le esigenze organizzative di servizio in capo alle Forze Armate (che trovano espressione nel principio di buon andamento dell'amministrazione ex articolo 97 della Costituzione) sia giusto e ragionevole far prevalere sempre quest'ultimo interesse –: se il Governo intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, al fine della valutazione circa gli interessi da far prelevare in fattispecie particolari, come quelle sopra descritte, in cui occorre conciliare forme di tutela del diritto alla salute, ex articolo 32 della Costituzione, con il principio di buon andamento dell'amministrazione, ex articolo 97 della Costituzione. (4-08521)