Raccolta di atti parlamentari dal 1° al 31 maggio 2022.

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ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06996 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 430 del 10/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: GASPARRI MAURIZIO Gruppo: FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC Data firma: 10/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-06996 presentata da MAURIZIO GASPARRI martedì 10 maggio 2022, seduta n.430 GASPARRI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: il 1° maggio 2022, durante i cortei in occasione della Festa dei Lavoratori a Torino e a Trieste ci sono state tensioni tra manifestanti e Polizia. Da una nota diramata dal sindacato di Polizia "Italia Celere", è emerso che nel capoluogo piemontese un cordone di Polizia schierato su via Roma ha impedito l'avanzata dei manifestanti in un'area che era inibita al passaggio del corteo; dopo poco i manifestanti hanno tentato di oltrepassare lo schieramento di cui una parte viene spostata sotto il porticato della medesima via con le spalle al muro a ridosso degli esercizi commerciali. Qui, il corteo ha cercato lo scontro con il Reparto mobile, investendolo con parolacce, sputi e bastonate; durante il corteo dei lavoratori ci sono stati dei tentativi da parte dei militanti "No Vax" di infiltrarsi tra i manifestanti, ma, grazie all'intervento della Polizia, questi tentativi sono stati respinti. In piazza Italia invece si è assistito ad una vera e propria rissa tra organizzatori dell'evento


e disturbatori "No Vax", perché di fatto, per ragioni ai più sconosciute, non è stato fatto intervenire chi era deputato alla sicurezza e alla legalità; un funzionario di Polizia, donna in abiti civili, avrebbe ordinato agli agenti di indietreggiare, permettendo ai manifestanti di avanzare contro gli uomini in divisa che stavano ripiegando, si chiede di sapere: quali siano le direttive impartite per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica in casi come quello descritto; se il Ministro in indirizzo non ritenga che occorra rivedere alcune scelte che espongono ad un rischio troppo elevato i poliziotti in divisa che, intervenendo, hanno la quasi certezza di essere indagati e indietreggiando, di finire in ospedale, come appunto accaduto a Torino; se a tal proposito ritenga opportuno prendere provvedimenti volti a chiarire i comportamenti da adottare al fine di tutelare il personale maggiormente esposto a violenze nei casi di cortei, come quello citato in premessa. (4-06996) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): polizia

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11977 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 686 del 03/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 03/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato


in data 03/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11977 presentato da BENVENUTO Alessandro Manuel testo di Martedì 3 maggio 2022, seduta n. 686 BENVENUTO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: il decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante «Disposizioni in materia di revisione dei ruoli o delle Forze di polizia, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche», ha dato la possibilità, al ruolo degli agenti e sovrintendenti della Polizia penitenziaria, di partecipare al concorso «per titoli», per la nomina a vice ispettore della Polizia penitenziaria; alla fine del corso di formazione, svoltosi nell'anno 2020 di allievo vice sovrintendente, sempre in riferimento al decreto de quo, tutto il personale interessato è stato riassegnato nelle proprie sedi di appartenenza; al termine del VI Corso degli allievi vice ispettori svoltosi nell'anno 2019, «provenienti da concorso esterno» tutto il personale già appartenente alla Polizia penitenziaria è stato riassegnato nelle proprie sedi di appartenenza; il concorso per complessivi 411 allievi vice ispettori (378 uomini e 33 donne) nel ruolo degli ispettori del Corpo di polizia penitenziaria, indetto con Pdg 25 novembre 2021, rettificato con Pdg 21 marzo 2022 in corso di definizione, potrà soddisfare in modo incisivo le carenze dei sottoufficiali negli istituti penitenziari italiani; l'intenzione dell'Amministrazione penitenziaria è di applicare la mobilità del personale vincitore del corso in questione così come ribadito alle organizzazioni sindacali in occasione dell'incontro svoltosi in data 19 aprile 2022, nonostante quest'ultime abbiano manifestato il proprio dissenso; la mobilità interesserebbe 394 uomini e 55 donne della Polizia penitenziaria i quali si troverebbero nella condizione di lasciare la propria attuale sede di servizio e gli affetti familiari a centinaia, se non migliaia, di chilometri di distanza per non rinunciare a un avanzamento in carriera conseguito, si ribadisce, «per titoli», quindi dopo anni di onorato servizio e con notevoli sforzi per conseguire un titolo di studio superiore; l'Amministrazione penitenziaria dovrebbe salvaguardare con rispetto la competenza e la professionalità, del personale del Corpo, acquisite nel corso degli anni. Un patrimonio professionale da valorizzare e da non disperdere in ambito locale, maturato sulla scia di una esperienza pregressa;


tale immotivata valutazione posta in essere dall'Amministrazione penitenziaria, ad avviso dell'interrogante, creerebbe una inevitabile disparità di trattamento nei confronti del personale interessato risultando, di fatto, in palese contraddizione con quanto previsto dal secondo comma dell'articolo 97 della Costituzione Italiana; la predetta decisione darà, sicuramente, corso a innumerevoli ricorsi alla giustizia amministrativa da parte degli agenti interessati, con conseguente dispendio di denaro pubblico –: se il Ministro interrogato sia stato informato di tale situazione da parte del Capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria; se e quali iniziative intenda tempestivamente porre in essere, vista l'imminente partenza del corso di formazione prevista nella seconda decade di maggio 2022, al fine di sanare definitivamente la problematica rappresentata, restituendo la dovuta serenità lavorativa a ben 449 uomini e donne della Polizia penitenziaria. (4-11977) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): amministrazione penitenziaria formazione professionale stabilimento penitenziario

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06968 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 429 del 03/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: DRAGO TIZIANA CARMELA ROSARIA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 03/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLA DIFESA


• MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-06968 presentata da TIZIANA CARMELA ROSARIA DRAGO martedì 3 maggio 2022, seduta n.429 DRAGO - Ai Ministri dell'interno, della difesa e dell'economia e delle finanze. - Premesso che: tra il 2006 e il 2008 veniva presentato il progetto di costruzione della nuova "Cittadella della Polizia" o Centro polifunzionale della Polizia di Stato a Catania, in un'area tra i quartieri Librino e Zia Lisa, necessaria per contenere tutti gli uffici della Questura di Catania e le articolazioni dipendenti sparse in diversi edifici locati in città, mentre la sede di rappresentanza sarebbe rimasta nell'antico palazzo di proprietà della Banca d'Italia nel centro storico; nel 2006 il Comune di Catania vendeva al demanio dello Stato, ai fini dell'innalzamento dell'edificio, un terreno di 40.000 metri quadrati, sito tra viale Bummacaro e viale Nitta, che in seguito si scoprì custodiva ordigni bellici inesplosi, nonché materiali in amianto, e il cui sottosuolo è inoltre attraversato da due collettori fognari, indicati in alcuni stralci della relazione del geologo dell'impresa incaricata della bonifica del sito, elementi rivelatisi fino ad oggi ostacoli insormontabili all'edificazione del Centro polifunzionale; secondo un documento del 28 aprile 2020 e dal servizio del 25 maggio 2021 di "Striscia la Notizia" dal titolo "Catania, la nuova questura finita nel nulla", il mancato avvio dei progetti comporterebbe la perdita dei finanziamenti destinati alla realizzazione della Cittadella della Polizia, lasciando i circa 2.300 poliziotti del territorio catanese dislocati nelle ben 14 sedi attuali, molte delle quali inagibili, inadeguate, fatiscenti e oltremodo costose, essendo stati calcolati quasi 3 milioni di euro di spesa annua complessiva per il loro mantenimento e soprattutto costringendo alla vigilanza ben 120 poliziotti al giorno, che altrimenti sarebbero disponibili per il controllo del territorio, costi che continuano a essere pagati dai contribuenti, diminuendo la sicurezza dei cittadini; il Provveditorato alle opere pubbliche sta quindi procedendo all'affidamento dell'incarico per l'elaborazione dello studio di fattibilità tecnico-economica, relativo all'intero quadro, al netto dell'area non edificabile, sfoltendo il progetto originale che potrebbe essere già insufficiente per le esigenze attuali della Polizia di Stato e quindi non utile, oltre ad allungare ancor di più i tempi di concretizzazione dell'intera opera; in questo contesto appare urgente rispondere alle esigenze di ordine e sicurezza pubblica del


territorio catanese che, oltre a presentare una frammentazione eccessiva (basti pensare che le stesse strutture sono fuori norma e pericolose per l'incolumità dei poliziotti e cittadini), assorbono un elevato numero di agenti per la vigilanza e manutenzione, che corrispondono a 30 equipaggi della Polizia da utilizzare invero per la sicurezza del territorio; rilevato che recentemente sono stati dismessi ospedali cittadini da parte della Regione Sicilia, di cui uno, l'ex ospedale Ferrarotto, è stato già parzialmente assegnato per le utilità di polizia e carabinieri; a distanza di 16 anni non è stato ancora attuato il progetto di realizzazione del Centro polifunzionale e la costruzione sembrerebbe compromessa, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto rappresentato e quali azioni intenda intraprendere rispetto alle esigenze enumerate in premessa; se intenda prendere in seria considerazione l'utilizzo della nuova area assegnata dell'ex ospedale Ferrarotto, che potrebbe essere riconvertita per le esigenze sia della Polizia di Stato che dell'Arma dei Carabinieri operanti in territorio catanese. (4-06968) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): sicurezza pubblica protezione dell'ambiente sicurezza e sorveglianza

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/03312 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 430 del 10/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: CALANDRINI NICOLA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 10/05/2022


Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-03312 presentata da NICOLA CALANDRINI martedì 10 maggio 2022, seduta n.430 CALANDRINI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: la provincia di Latina negli anni ha visto aumentare plurimi fenomeni criminali, rendendo evidente l'esigenza di incrementare la pianta organica delle forze dell'ordine, in modo da rispondere alle mutate esigenze; dai dati pubblicati nel 2021 dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'interno emerge che vi sono state 17.267 denunce e lo scenario di illegalità crescente richiede l'innalzamento della Questura di Latina al livello superiore, al fine di conseguire l'obiettivo dell'aumento degli organici per rinforzare il sistema di sicurezza; le richieste delle forze politiche e dei sindacati per un aumento di organico si moltiplicano e da anni chiedono che ciò avvenga, alla luce del peggioramento delle condizioni di ordine pubblico e delle nuove e sempre più strutturali emergenze legate, in una provincia come quella di Latina, alle infiltrazioni della malavita organizzata, all'immigrazione, alle truffe e ai furti; di tutta evidenza l'esigenza che vengano effettuate verifiche nei settori dell'economia permeabili ad ingerenze da parte di associazioni mafiose e nei quali potrebbero annidarsi interessi economici rilevanti. Inoltre, è da considerare che la crisi di liquidità derivata dai recenti accadimenti, sia di natura sanitaria, che derivante dalla situazione di instabilità internazionale, potrebbe aprire spazio all'ingresso di capitali provenienti da attività illegali nei settori dell'edilizia, dell'urbanistica e dei lavori pubblici, dell'intrattenimento e turistico; negli ultimi dodici anni vi sono state indagini significative che hanno svelato sodalizi, la presenza di una criminalità organizzata e di mafia autoctona, oltre a realtà criminali limitrofe che derivano dalla particolare posizione geografica di Latina; dall'analisi degli atti processuali, delle segnalazioni della Banca d'Italia di operazioni finanziarie sospette, dai rapporti della Regione Lazio, si evince un incremento prevalente di reati di tipo economico;


la delinquenza organizzata sfrutta le difficoltà economiche quali quelle derivanti dalla crisi pandemica e quindi pone in essere strategie tra cui usura, attività estorsiva, speculativa in ambito immobiliare, illecita concorrenza attraverso l'uso di minaccia o violenza, corruzione nell'ambito dei rapporti con le pubbliche amministrazioni, riciclaggio di denaro. Ne deriva l'esigenza di tenere massima attenzione e di assegnare alla Questura di Latina un numero adeguato di rinforzi, al fine di aumentarne l'organico per garantire una maggiore presenza sul territorio da parte della Polizia di Stato, portando così ad aumentare la sicurezza per i cittadini; il Comune di Latina si è espresso con voto unanime di una mozione, in data 3 marzo 2022, in merito all'urgenza di procedere nell'elevazione di fascia della Questura di Latina, di cui è pervenuta comunicazione ufficiale all'interrogante e agli organi competenti, quali il Ministro, il capo della Polizia, il prefetto e il questore di Latina e al Presidente della Regione Lazio, manifestando, altresì, l'impegno del Sindaco di insistere nella richiesta di incrementare l'organico della Questura di Latina; a parere dell'interrogante e alla luce degli elementi evidenziati, sarebbe necessaria l'istituzione a Latina di una sede distaccata della Direzione distrettuale antimafia, oltre che l'apertura di un centro della Direzione investigativa antimafia, ufficio specializzato in indagini antimafia interforze composto da componenti delle varie forze di polizia; la seria situazione descritta è stata ulteriormente acclarata dalla recente intesa stipulata tra Prefettura e Comune per prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità? mediante la firma del protocollo di legalità e prevenzione antimafia, il cui obiettivo è rafforzare gli strumenti di prevenzione ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto evidenziato relativamente alle crescenti esigenze di assegnare alla Questura di Latina l'innalzamento al livello di fascia superiore, dotandola di un adeguato aumento dell'organico, al fine di garantire il necessario maggiore intervento delle forze dell'ordine su un territorio con una rilevante presenza della criminalità organizzata, oltre a realtà criminali limitrofe che derivano dalla particolare posizione geografica di Latina; se ritenga di dare seguito alla citata richiesta e a quella di istituire a Latina una sede distaccata della Direzione distrettuale antimafia, oltre che l'apertura di un centro della Direzione investigativa antimafia, ufficio specializzato in indagini antimafia interforze composto da componenti delle varie forze di polizia e a quanto disposto nell'atto unanime del Consiglio comunale di Latina e con quale tempistica intenda procedere. (3-03312) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): traffico illecito


riciclaggio di denaro sicurezza pubblica

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12000 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 688 del 05/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 05/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12000 presentato da BIGNAMI Galeazzo testo di Giovedì 5 maggio 2022, seduta n. 688 BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: dal primo momento dell'emergenza ucraina, l'Italia ha dimostrato, ancora una volta, di essere un popolo accogliente. In particolare, la regione Emilia-Romagna risulta essere la prima in Italia per numero di profughi ucraini accolti; l'arrivo in massa di profughi ucraini comporta un notevole carico di lavoro per gli Uffici Immigrazione delle Questure. L'emergenza si somma alle altre, già note, legate all'immigrazione.


Sono migliaia le pratiche di rifugiati ucraini già attivate dagli Uffici della Questura di Bologna; i sindacati di Polizia hanno a più riprese denunciato lo stato in cui sono costretti a lavorare gli operatori, nello specifico lamentano il sovraccarico di lavoro dell'Ufficio immigrazione e la carenza di personale. I rappresentanti del comparto di pubblica sicurezza esprimono preoccupazioni circa la possibilità di accettare, in tempi celeri, domande di rilascio dei permessi di soggiorno per protezione temporanea, previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 marzo 2022, la cui ricevuta risulta indispensabile per ottenere il contributo economico di sostentamento destinato ai profughi che hanno trovato sistemazione; inoltre, le associazioni sindacali sono preoccupate per l'arrivo di numerosi minori accompagnati da adulti diversi dai genitori naturali, che non sono riconosciuti formalmente come loro tutori secondo la legge italiana, e per i quali si aprirà un tortuoso iter burocratico per l'individuazione della figura giuridica alla quale essere affidati; gli uomini e le donne impegnati negli Uffici immigrazione dimostrano quotidianamente impegno e dedizione nella gestione della ricezione delle pratiche previste dalla legge, predisponendo anche, ove ne fosse bisogno, aperture prolungate e straordinarie degli uffici; sarebbe necessario una riorganizzazione degli Uffici territoriali, prevedendo un incremento di mezzi e di risorse –: se e come intenda farsi carico delle preoccupazioni espresse dai sindacati di polizia; se ritenga opportuna un'iniziativa volta alla riorganizzazione degli Uffici immigrazione della Questura di Bologna, che comporti un incremento di personale dato l'elevato numero di pratiche in pendenza. (4-12000) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): diritto di soggiorno sindacato polizia

ATTO CAMERA ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03533-A/072 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18


Seduta di annuncio: 687 del 04/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: BAGNASCO ROBERTO Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 04/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/05/2022

Stato iter:

04/05/2022 Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 04/05/2022 COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 04/05/2022 PARERE GOVERNO IL 04/05/2022 RITIRATO IL 04/05/2022 CONCLUSO IL 04/05/2022 Atto Camera Ordine del Giorno 9/03533-A/072 presentato da BAGNASCO Roberto testo di Mercoledì 4 maggio 2022, seduta n. 687 La Camera, premesso che: il decreto-legge 1o aprile del 2021 n. 44 ha introdotto per gli esercenti delle professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario l'obbligo a vaccinarsi contro il virus della Sars-CoV2; tale previsione è stata poi modificata dal decreto-legge del 26 novembre 2021 n. 172, che ha introdotto lo stesso obbligo per il personale scolastico e per militari e forze di polizia; la circolare n. 1989 del 07 dicembre 2021, del Ministero dell'istruzione ha indicato le posizioni giuridiche escluse dall'obbligo vaccinale introdotto con il decreto-legge n. 172 del 2021, determinando come escluse i «rapporti di lavoro sospesi» esemplificando il «caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternità o parentale»; inoltre, la giurisprudenza di merito ha affermato che i professionisti non sono sottoposti ad obbligo vaccinale per il periodo di perduranza del congedo e dell'aspettativa (Tribunale di Milano, Sezione


Lavoro, sentenza del 15.11.2021; Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, sentenza del 26.11.2021; Tribunale di Napoli, Sezione Lavoro, ordinanza dell'8.3.2022), impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare misure che permettano di derogare all'obbligo vaccinale per gli esercenti delle professioni sanitarie durante i periodi di congedo obbligatorio parentale, di congedo straordinario per assistenza familiare, di aspettativa. 9/3533-A/72. Bagnasco, Novelli. Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): professione sanitaria congedo straordinario personale militare

ATTO CAMERA ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03533-A/029 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 687 del 04/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: RADUZZI RAPHAEL Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA Data firma: 04/05/2022

Stato iter:

04/05/2022 Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 04/05/2022 COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) DICHIARAZIONE VOTO 04/05/2022 Resoconto MANIERO ALVISE MISTO-ALTERNATIVA Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 04/05/2022 PARERE GOVERNO IL 04/05/2022


DISCUSSIONE IL 04/05/2022 RESPINTO IL 04/05/2022 CONCLUSO IL 04/05/2022 Atto Camera Ordine del Giorno 9/03533-A/029 presentato da RADUZZI Raphael testo di Mercoledì 4 maggio 2022, seduta n. 687 La Camera, premesso che; il decreto in conversione reca disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza; l'articolo 8, nonostante sia terminato lo stato di emergenza, non elimina gli obblighi vaccinali, previsti dal decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76, destinati agli esercenti delle professioni sanitarie, agli operatori di interesse sanitario, al personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, alla polizia locale, organismi di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 124, dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori, nonché dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale; i nuovi dati relativi all'andamento dei contagi, hanno spinto numerosi Stati europei ad alleggerire il peso delle restrizioni sulla vita sociale ed economica dei propri cittadini. Il tema dell'obbligo vaccinale è stato affrontato nelle settimane anche in altri stata europei. In Germania, nella prima settimana di aprile, il parlamento tedesco ha bocciato l'inserimento dell'obbligo vaccinale per le persone sopra i 60 anni; in Italia, come riportato dall'Istituto superiore di sanità, dall'inizio della sorveglianza al 10 gennaio 2022, «l'età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è di 80 anni. L'età mediana dei parenti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di circa 40 anni aspetto a quella dei pazienti che hanno contratto l'infezione (pazienti deceduti: età mediana 82 anni; pazienti con infezione: età mediana 43 anni). Al 10 gennaio 2022 sono 1.743, dei 138.099 (1,3 per cento), i parenti deceduti Sars-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni.»; lo Stato di emergenza nazionale è cessato il 31 marzo 2022; il tasso di mortalità da infezione Sars-Cov-2 per gli under 50 è pari all'1,3 per cento, nonché per i soggetti guariti da infezione in età lavorativa presentano, salvo patologie, rari rischi di mortalità,


impegna il Governo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa al fine di adottare le opportune iniziative normative volte a revocare, al primo provvedimento utile, tutti gli obblighi vaccinali previsti dal decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76. 9/3533-A/29. Raduzzi. Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): malattia stato d'emergenza professione sanitaria

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02967 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 695 del 17/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 17/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 ALBANO LUCIA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 MASCHIO


CIRO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 RUSSO GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 SILVESTRI RACHELE FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022 ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 17/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 17/05/2022 Stato iter:

18/05/2022 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 18/05/2022 Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA RISPOSTA GOVERNO 18/05/2022 Resoconto CARTABIA MARTA MINISTRO - (GIUSTIZIA) REPLICA 18/05/2022 Resoconto PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/05/2022 SVOLTO IL 18/05/2022 CONCLUSO IL 18/05/2022 Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02967 presentato da LOLLOBRIGIDA Francesco testo presentato Martedì 17 maggio 2022 modificato Mercoledì 18 maggio 2022, seduta n. 696 LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI,


MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. – Al Ministro della giustizia . – Per sapere – premesso che: a gennaio 2022 è arrivato il via libera alla nuova dotazione di bodycam, inviata a tutti i questori attraverso una circolare firmata dal Capo della Polizia Lamberto Giannini; si tratta di mille bodycam date in dotazione a poliziotti e carabinieri impegnati nei servizi di ordine pubblico. Le bodycam sono assegnate «quale ulteriore strumento di documentazione degli accadimenti e, nel contempo, di tutela del personale operante»; in base alla circolare i contenuti multimediali verranno conservati dal sistema «per sei mesi dalla data di effettuazione delle videoriprese». Settecento telecamere saranno suddivise tra i 15 reparti mobili della Polizia e 249 alla componente mobile dell'Arma dei carabinieri; altrettanto dovrebbe essere garantito per gli agenti di polizia penitenziaria costretti a lavorare in precarie condizioni di sicurezza all'interno degli istituti penitenziari italiani, ridotti oramai al collasso dopo anni di gravi carenze, come la cronica mancanza di organico e l'inadeguatezza di strutture talora deprivate di idonei sistemi di videosorveglianza; il progetto iniziale di videosorveglianza in mobilità in uso al personale della polizia penitenziaria, risalente ormai negli anni, non è andato a regime per questioni di natura tecnica. Per questo motivo, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha deciso – già nel corso del 2020 – di riavviare l'iniziativa; il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria in data 21 marzo 2022, in risposta all'Osapp, ha ribadito che: «Si sta avviando, a seguito di specifiche disposizioni e dopo l'approvazione del disciplinare da parte del Garante per la protezione dei dati personali, una sperimentazione presso i provveditorati di Roma e Napoli», con la prospettiva di estendere il progetto all'intero territorio nazionale, e che sarà possibile l'avvio alla sperimentazione una volta ricevuto il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali; il progresso tecnologico ha portato le organizzazioni criminali ad escogitare nuovi metodi illegali per superare i controlli della polizia penitenziaria; da una parte, si assiste all'elevato contesto tecnologico di cui possono avvantaggiarsi i detenuti e, dall'altra, alle condizioni in cui lavorano gli agenti di polizia penitenziaria, ai quali è ancora oggi inibito l'utilizzo del Taser e della bodycam, che potrebbe essere agevolmente utilizzata per documentare quanto accade in carcere, oltre che a difesa degli stessi agenti accusati di maltrattamenti –: quali iniziative di competenza intenda porre in essere per garantire l'utilizzo immediato, per il personale carcerario addetto al mantenimento della sicurezza e con compiti di vigilanza, di telecamere indossabili (bodycam), anche ai fini di provare la correttezza e la legalità del proprio operato. (3-02967)


Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): personale carcerario penuria di manodopera strumento di documentazione

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12134 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 697 del 19/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: SESSA ROSSELLA Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 19/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TORROMINO SERGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 19/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12134 presentato da SESSA Rossella testo di Giovedì 19 maggio 2022, seduta n. 697


SESSA e TORROMINO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: sono state sollevate perplessità in merito all'esecuzione del bando del 27 dicembre 2018, relativo a concorso interno, per titoli ed esami, per l'accesso alla qualifica di Commissario del ruolo dei funzionari della Polizia di Stato, riservato al personale della Polizia di Stato indetto con decreto del Capo della Polizia – direttore generale della Pubblica sicurezza; al termine delle prove scritte e di efficienza fisica furono ammessi alla prova orale solo trentasette candidati, tra i quali sono stati selezionati i venti vincitori; stando a quanto dichiarato dai partecipanti non idonei, durante lo svolgimento della prova orale vi sarebbero state numerose anomalie tra le quali rileva la mancanza di verbali che attestino la definizione dei criteri per l'assegnazione dei voti e la motivazione dei voti assegnati; alla luce di tali difformità, dodici dei candidati non idonei hanno proposto ricorso al Tar Lazio che, il 13 gennaio 2020, ha ammesso con riserva i dodici ricorrenti al 109° corso commissari presso la Scuola superiore di polizia, in attesa dell'udienza di merito; l'Amministrazione dell'interno ha dato immediata esecuzione all'ordinanza cautelare, iscrivendo i 12 ricorrenti al corso di alta formazione presso l'Università La Sapienza di Roma, fornendo le nuove qualifiche da commissario, ma, dopo poco meno di due mesi di corso, la medesima amministrazione, per il tramite dell'Avvocatura di Stato, impugnava l'ordinanza cautelare; il Consiglio di Stato, per mano della Quarta Sezione, ha accolto l'appello dell'Amministrazione, revocando l'ordinanza di ammissione con riserva, riconoscendo l'esaustività sia dei criteri predeterminati, sia della motivazione del giudizio tecnico espressa con l'attribuzione di un punteggio numerico e ha ritenuto, di contro, incombente sulla parte ricorrente «l'onere di provare l'abnormità della valutazione espressa»; successivamente il Tar Lazio ha confermato, nel merito, l'impostazione del Consiglio di Stato. Avverso questa sentenza del Tar i ricorrenti hanno di nuovo adito il Consiglio di Stato; anche laddove il Consiglio di Stato accogliesse i ricorsi, lo stesso dovrebbe limitarsi, così come parrebbe evincersi dalla pronuncia cautelare del Consiglio di Stato, ad ordinare la reiterazione della prova orale, previa rideterminazione dei criteri eventualmente ritenuti inesaustivi; la direzione centrale per le risorse umane del Ministero ha ritenuto doveroso puntualizzare, infine, che, benché il concorso cui hanno partecipato i 12 dipendenti costituisca l'ultima procedura interna svolta con le modalità previgenti al cosiddetto riordino – decreto legislativo n. 95 del 2017, gli stessi potranno essere ammessi alla frequenza dei corsi che verranno organizzati in futuro per il concorso pubblico –: se il Ministro interrogato non ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza per la piena tutela delle posizioni dei ricorrenti del bando del 27 dicembre 2018, come peraltro pare sia orientata la Direzione centrale per le risorse umane del Ministero; se non ritenga opportuno adottare iniziative riguardo alla rideterminazione dei criteri di giudizio relativi ai partecipanti ai concorsi interni, che sono oggetto di frequenti ricorsi in quanto ritenuti


inesaustivi, anche al fine di evitare un danno all'immagine dell'Amministrazione. (4-12134) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): potere di nomina

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12128 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 697 del 19/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: SCANU LUCIA Gruppo: CORAGGIO ITALIA Data firma: 18/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma RIZZONE MARCO CORAGGIO ITALIA 18/05/2022 LOMBARDO ANTONIO CORAGGIO ITALIA 18/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 19/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12128 presentato da SCANU Lucia testo di Giovedì 19 maggio 2022, seduta n. 697 SCANU, RIZZONE e LOMBARDO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:


il XIII reparto mobile Sardegna della Polizia di Stato sito a Cagliari rappresenta una eccellenza operativa innegabile; gli operatori del reparto mobile operano su tutto il territorio nazionale e sono impegnati principalmente per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini durante le manifestazioni di piazza o sportive; i suoi agenti sono sottoposti ad uno specifico addestramento che li pone in condizioni fisiche e psicologiche adeguate per sostenere situazioni a diretto contatto con i manifestanti; le loro particolari caratteristiche li candidano ad essere in prima linea anche nelle grandi emergenze, infatti per la versatilità, la velocità di impiego e per le capacità professionali li hanno portati ad essere impiegati anche in alcuni degli eventi più drammatici della storia recente del nostro Paese, non da ultimo nel terribile scenario del terremoto che ha distrutto la città de L'Aquila; gli agenti del XIII reparto mobile Sardegna sin dal 1995, ovvero da quando è stato istituito, soffrono una grave situazione logistica; gli operatori sono attualmente accolti in una struttura che non gli permette di allenarsi in maniera adeguata, prepararsi alle emergenze efficacemente ed uscire in sicurezza per il servizio giornaliero; la Caserma Carlo Alberto che ospita il reparto, terminata nel 1846, ha le caratteristiche che la avvicinano ad un Museo, di molto distanti quindi dalle esigenze di operatività richieste ad un moderno distaccamento della Polizia di Stato; gli ambienti, infatti, sono angusti con la presenza anche di corridoi non transitabili se non in fila indiana, con impianti elettrici vetusti ed ambienti umidi ed inidonei ad ospitare gli alloggi del personale; all'appello, ad avviso dell'interrogante, manca la dignità che una Amministrazione dovrebbe riservare a chi realmente scende per strada e garantisce la sicurezza pubblica costringendo a vivere in una grave condizione alloggiativa e operativa, fatta di insicurezza e inadeguatezza; uno dei fattori di maggiore gravità è dato dalla mancanza di un gruppo elettrogeno adeguato che, in caso di mancanza improvvisa di elettricità, garantisca l'attivazione delle apparecchiature elettriche di sicurezza passiva, quali cancelli, telecamere, sistemi di allarme, il funzionamento dell'impianto di antincendio idranti, celle frigo per la mensa, laboratori chimici del Gabinetto regionale polizia scientifica; questa situazione sta a significare che il Compartimento risulterebbe completamente isolato e subirebbe, come già capitato, un black out totale con la paralisi totale dei ponti radio; appare grave anche la logistica dei parcheggi i cui spazi risultano assolutamente insufficienti ed inadeguati per la movimentazione dei mezzi a disposizione costretti a manovre difficili che mettono in difficoltà l'operatività generale; nonostante le proposte avanzate dalle sigle sindacali di cogliere varie opportunità offerte dalla possibilità di ristrutturare una tra le diverse caserme dismesse sul territorio e sistematicamente


portate al vaglio dell'Amministrazione di pubblica sicurezza, la situazione è rimasta immutata; in particolare, è stata avanzata la proposta di adeguare la caserma di proprietà del Demanio sita in Via Simeto a Cagliari, ex sede dei magazzini dell'Aeronautica, attualmente assegnata ad un altro ente ma di fatto non utilizzata; tale sede appare funzionale alle esigenze degli operatori e per le casse dello Stato a fronte degli oltre sei milioni di euro sborsati per l'attuale struttura che risulta obsoleta e che costringe gli operatori a lavorare in condizioni di grave disagio ed insicurezza –: quali urgenti iniziative intenda adottare per garantire la sicurezza, l'operatività e la dignità degli operatori del XIII reparto mobile Sardegna della Polizia di Stato. (4-12128) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): sicurezza pubblica protezione del consumatore gestione del materiale

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08088 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 693 del 13/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: COSTANZO JESSICA Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO Data firma: 13/05/2022

Commissione assegnataria

Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO


Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/05/2022 Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-08088 presentato da COSTANZO Jessica testo di Venerdì 13 maggio 2022, seduta n. 693 COSTANZO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: come riportato da Repubblica Torino in data 10 maggio 2022 Luca Cellamare, segretario provinciale del sindacato Cosap, è stato accusato di aver svolto «un intervento a tratti irrispettoso verso la polizia e i suoi vertici» durante una manifestazione no Green Pass organizzata da Italexit a gennaio a Milano; nei confronti di Cellamare è stato aperto un procedimento disciplinare dal consiglio di disciplina, che dovrà valutare se con le sue parole pronunciate durante la manifestazione di Milano il poliziotto abbia «denigrato l'amministrazione e i suo appartenenti». La partecipazione di Cellamare e i contenuti del suo discorso erano già stati segnalati in una nota della Digos di Milano nel gennaio scorso; Cellamare era già stato sospeso dal servizio quando ha preso parte al comizio; secondo quanto riportato da Repubblica Cellamare avrebbe detto al comizio «Abbiamo preso più acqua noi sotto la pioggia che i nostri vertici sotto la doccia. Mentre nei palazzi si rimpinguavano le scorte di mascherine noi eravamo quelli che allo sbaraglio tenevamo l'ordine nel Paese, chi aveva responsabilità e ruoli di comando si nascondeva dietro scudi penali come un ladro. In cambio adesso veniamo sospesi perché tacciati di essere contagiati, pensano di convincerci con questi meccanismi ignobili, ma non hanno capito niente. Non ci piegheremo mai. Non saremo quelli che vanno nei bar a controllare se l'impiegato che mangia un panino seduto sia in possesso di un ridicolo Qr code» –: se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga eccessiva, per quanto di competenza, l'apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Luca Cellamare. (5-08088) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):


procedura disciplinare Repubblica

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08088 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 693 del 13/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: COSTANZO JESSICA Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO Data firma: 13/05/2022

Commissione assegnataria

Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/05/2022 Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-08088 presentato da COSTANZO Jessica testo di Venerdì 13 maggio 2022, seduta n. 693 COSTANZO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:


come riportato da Repubblica Torino in data 10 maggio 2022 Luca Cellamare, segretario provinciale del sindacato Cosap, è stato accusato di aver svolto «un intervento a tratti irrispettoso verso la polizia e i suoi vertici» durante una manifestazione no Green Pass organizzata da Italexit a gennaio a Milano; nei confronti di Cellamare è stato aperto un procedimento disciplinare dal consiglio di disciplina, che dovrà valutare se con le sue parole pronunciate durante la manifestazione di Milano il poliziotto abbia «denigrato l'amministrazione e i suo appartenenti». La partecipazione di Cellamare e i contenuti del suo discorso erano già stati segnalati in una nota della Digos di Milano nel gennaio scorso; Cellamare era già stato sospeso dal servizio quando ha preso parte al comizio; secondo quanto riportato da Repubblica Cellamare avrebbe detto al comizio «Abbiamo preso più acqua noi sotto la pioggia che i nostri vertici sotto la doccia. Mentre nei palazzi si rimpinguavano le scorte di mascherine noi eravamo quelli che allo sbaraglio tenevamo l'ordine nel Paese, chi aveva responsabilità e ruoli di comando si nascondeva dietro scudi penali come un ladro. In cambio adesso veniamo sospesi perché tacciati di essere contagiati, pensano di convincerci con questi meccanismi ignobili, ma non hanno capito niente. Non ci piegheremo mai. Non saremo quelli che vanno nei bar a controllare se l'impiegato che mangia un panino seduto sia in possesso di un ridicolo Qr code» –: se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga eccessiva, per quanto di competenza, l'apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Luca Cellamare. (5-08088) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): procedura disciplinare Repubblica

ATTO CAMERA RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00842 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 698 del 20/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: TURRI ROBERTO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER


Data firma: 20/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ZANELLA FEDERICA LEGA - SALVINI PREMIER 20/05/2022 BELOTTI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER 20/05/2022

Commissione assegnataria

Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA) Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI) Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00842 presentato da TURRI Roberto testo di Venerdì 20 maggio 2022, seduta n. 698 Le Commissioni II e IX, premesso che: un recente caso di cronaca ha visto vittima una giovane giornalista toscana, madre di famiglia, alla quale sono stati fraudolentemente pubblicati nome, cognome e telefono su un sito di annunci in cui si dichiarava disposta ad incontri scambisti; la condivisione non consensuale di materiale intimo è definibile come la diffusione di immagini, fotografie, video che ritraggono una o più persone in situazioni di intimità o nudità che non hanno acconsentito a tale diffusione con terze persone; secondo il rapporto del servizio analisi della Direzione centrale della polizia criminale, tra l'agosto 2019 e lo stesso mese del 2020 sono stati denunciati 718 casi di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Le vittime sono per l'81,62 per cento di sesso femminile; la legge sul tema è piuttosto recente (legge n. 69 del 9 agosto 2019 cosiddetto «Codice rosso») e ha modificato il codice penale attraverso l'introduzione dell'articolo 612-ter: «È punibile con la reclusione da 1 a 6 anni e una multa da 5.000 a 15.000 euro chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica, immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate»; la legislazione ha introdotto forme di tutela per la donna, in particolare per i casi di revenge porn, stalkeraggio, maltrattamenti e abusi; il reato previsto dal Codice rosso si integra anche con quello di interferenza illecita nella vita privata;


nonostante la recente disciplina normativa, la pubblicazione di inserzioni sui siti di annunci non è sufficientemente regolamentata in quanto, per la registrazione, è necessario semplicemente un indirizzo email senza alcuna verifica circa l'identità dell'inserzionista; le conseguenze in occasione dei falsi annunci diffamatori richiamanti prestazioni sessuali sono devastanti per qualsiasi persona, mettendo a rischio anche la stabilità familiare della vittima; i principali server di siti di annunci hanno sede legale all'estero, ma questo non può essere causa di immobilismo verso la tutela delle persone, in particolari donne e minori, vittime di forme di revenge porn, ricatti, bullismo e diffamazione, impegna il Governo: ad adottare ogni opportuna iniziativa, anche di carattere normativo, per prevedere a carico dei siti internet, per annunci a sfondo erotico, l'obbligo di allegare un documento identità al momento della registrazione dell'annuncio, al fine di cercare di impedire l'uso fraudolento di annunci sessuali senza consenso; ad assumere ogni utile iniziativa volta a incentivare gli accertamenti tecnico-informatici che consentono, attraverso il tracciamento degli indirizzi IP, di individuare l'utilizzatore delle connessioni telematiche, responsabile delle illecite inserzioni. (7-00842) «Turri, Zanella, Belotti».

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08130 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 696 del 18/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: TONELLI GIANNI Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 18/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 18/05/2022 DI MURO FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 18/05/2022 FOGLIANI KETTY LEGA SALVINI PREMIER 18/05/2022 IEZZI IGOR GIANCARLO LEGA - SALVINI PREMIER 18/05/2022 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA - SALVINI PREMIER 18/05/2022 RAVETTO LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 18/05/2022 STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/05/2022 ZIELLO EDOARDO LEGA SALVINI PREMIER 18/05/2022


Commissione assegnataria

Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/05/2022 Stato iter:

19/05/2022 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 19/05/2022 Resoconto TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER RISPOSTA GOVERNO 19/05/2022 Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 19/05/2022 Resoconto TONELLI GIANNI LEGA SALVINI PREMIER Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/05/2022 SVOLTO IL 19/05/2022 CONCLUSO IL 19/05/2022 Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08130 presentato da TONELLI Gianni testo di Mercoledì 18 maggio 2022, seduta n. 696 TONELLI, BORDONALI, DI MURO, FOGLIANI, IEZZI, INVERNIZZI, RAVETTO, STEFANI e ZIELLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il 4 ottobre 2019 all'interno della Questura di Trieste, Alejandro Augusto Stephan Meran, sottratta l'arma di servizio ad uno degli agenti che lo scortavano, uccise barbaramente a colpi di pistola due giovani poliziotti, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, ferendone altri sette durante il tentativo di fuga; fortunatamente l'uomo, ritenuto altamente pericoloso e ancora armato, fu poi immobilizzato poco dopo l'uscita dal palazzo, grazie all'immediato intervento di altri agenti, ma le immagini della drammatica sparatoria e poi della fuga misero sotto shock l'intero Paese; il 6 maggio 2022 in Corte d'Assise di Trieste si è celebrato il processo a carico di Alejandro


Augusto Stephan Meran, accusato del duplice omicidio, il quale è stato assolto per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità «per vizio totale di mente»; per effetto dell'assoluzione, come anche denunciato dal padre dell'agente Matteo Demenego, le famiglie dei due giovani agenti caduti in servizio e brutalmente uccisi a sangue freddo saranno costrette a pagare tutte le spese processuali per un valore di circa 35 mila euro ciascuna, senza alcun rimborso o risarcimento da parte dello Stato; dopo l'assoluzione, di per sé già dolorosa per i familiari delle vittime e tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine che quotidianamente svolgono il proprio dovere a rischio della propria vita, la notizia delle spese processuali a totale carico delle famiglie dei due agenti, uccisi in servizio, ha legittimamente provocato enorme rabbia e sdegno anche tra l'opinione pubblica; questa sentenza mette in luce ancora una volta un grande problema, ossia come, a fronte di un fatto omicidiario di inaudita violenza, le famiglie delle vittime, in particolare delle forze dell'ordine maggiormente esposte in ragione del servizio reso alla comunità, non trovano alcun tipo di tutela né in termini di risarcimenti né in termini di spese processuali –: quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intenda attivare al fine di prevedere adeguate forme di risarcimento e di rimborso delle spese legali a favore dei familiari degli agenti di polizia vittime di reati violenti durante il servizio anche nei procedimenti che si concludono con l'assoluzione del reo per ragioni di non imputabilità. (5-08130) Atto Camera Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 maggio 2022 nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali) 5-08130 Signor Presidente, Onorevoli deputati, con l'interrogazione in oggetto indicata, gli On.li interroganti, facendo riferimento all'uccisione di due agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Trieste avvenuta il 4 ottobre 2019, chiedono di conoscere quali iniziative anche di carattere normativo, si intendano attivare al fine di prevedere adeguate forme di risarcimento e rimborso delle spese legali a favore dei familiari degli agenti di polizia vittime di reati violenti durante il servizio, anche nei procedimenti che si concludono con l'assoluzione del reo per ragioni di non imputabilità. A tal proposito, si rammenta che il 4 ottobre 2019, nei locali dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Trieste, è stato commesso il tragico duplice omicidio dell'Assistente Matteo Demenego e dell'Agente Scelto Pierluigi Rotta – appartenenti entrambi all'Ufficio Volanti – per mano del cittadino dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran. Il 6 maggio scorso, la Corte di Assise di Trieste, accogliendo le conclusioni della locale Procura della Repubblica e dei consulenti designati, circa l'assoluta pericolosità sociale ma, al contempo, la sua totale incapacità di intendere e volere, ha disposto l'assoluzione dell'imputato, per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità per vizio totale di mente; con la stessa sentenza è stata, altresì, disposta l'applicazione della misura di sicurezza non inferiore a 30 anni in una


Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS). Vale la pena di premettere che l'Amministrazione ha fornito sostegno materiale alle famiglie dell'agente scelto della Polizia di Stato Pierluigi Rotta e dell'assistente della Polizia di Stato Matteo Demenego, attraverso gli strumenti attualmente offerti dall'ordinamento. Sono stati, infatti, corrisposti i contributi estesi alle vittime del dovere a causa di azioni criminose e ai superstiti dello stesso personale da parte dall'articolo 82 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, vale a dire la cosiddetta «speciale elargizione», erogata in favore dei nuclei familiari delle due vittime, nonché l'assegno vitalizio mensile, corrisposto in favore di ciascuno dei genitori dei due agenti deceduti. A favore di un genitore di ciascuna delle vittime, è stato altresì erogato il contributo del Fondo di Assistenza per il personale della Polizia di Stato previsto per il decesso in servizio. Infine, in applicazione dell'articolo 5, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 337, si è provveduto alla nomina ad agente tecnico della Polizia di Stato della sorella dell'agente scelto Pierluigi Rotta. Con riguardo agli istituti della tutela legale a favore del personale dipendente o dei loro eredi, si sottolinea la massima attenzione prestata dal Ministero dell'interno nel garantire alle famiglie dei deceduti ogni forma di aiuto economico consentito dall'ordinamento, evidenziando altresì che la delicatissima questione segnalata impone una complessiva valutazione di carattere tecnicogiuridico al fine di individuare ogni soluzione normativa percorribile nel senso auspicato dagli interroganti. Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): spese processuali carico di famiglia vittima

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12082 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 693 del 13/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: TONELLI GIANNI Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 13/05/2022


Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/05/2022 Stato iter:

18/05/2022 Fasi iter:

RITIRATO IL 18/05/2022 CONCLUSO IL 18/05/2022 Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12082 presentato da TONELLI Gianni testo di Venerdì 13 maggio 2022, seduta n. 693 TONELLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: il 4 ottobre 2019 all'interno della questura a Trieste Alejandro Augusto Stephan Meran, sottratta l'arma di servizio ad uno degli agenti che lo scortavano, uccise barbaramente a colpi di pistola due giovani poliziotti, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, ferendone altri otto durante il tentativo di fuga; fortunatamente l'uomo, ritenuto altamente pericoloso e ancora armato, fu poi immobilizzato poco dopo l'uscita dal palazzo grazie all'immediato intervento di altri agenti, ma le immagini della drammatica sparatoria e poi della fuga misero sotto shock l'intero Paese; il 6 maggio 2022, in corte di assise di Trieste si è celebrato il processo a carico di Alejandro Augusto Stephan Meran, accusato del duplice omicidio, il quale è stato assolto per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità «per vizio totale di mente»; per effetto dell'assoluzione, come anche denunciato dal padre dell'agente Matteo Demenego, le famiglie dei due giovani agenti caduti in servizio e brutalmente uccisi a sangue freddo saranno costrette a pagare tutte le spese processuali per un valore di circa 35 mila euro ciascuna, senza alcun rimborso o risarcimento da parte dello Stato; dopo l'assoluzione, di per sé già dolosa per i familiari delle vittime e tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine che quotidianamente svolgono il proprio dovere a rischio della propria vita, la


notizia delle spese processuali a totale carico delle famiglie delle due agenti uccisi in servizio ha legittimamente provocato enorme rabbia e sdegno anche tra l'opinione pubblica; la pubblica accusa ha, infatti, accolto l'esito della seconda perizia psichiatrica che ha rovesciato le sorti del processo salvando Meran da un ergastolo sicuro per il duplice omicidio dei due poliziotti e per il ferimento di altri otto loro colleghi; questa sentenza mette in luce ancora una volta un grande problema, ossia come a fronte di un fatto omicidiario di inaudita violenza le famiglie delle vittime, in particolare delle forze dell'ordine maggiormente esposte in ragione del servizio reso alla comunità, non trovano alcun tipo di tutela né di risarcimenti né di spese processuali –: se i Ministri interrogati non ritengano opportuno valutare l'adozione di iniziative di competenza al fine di sollevare le famiglie degli agenti uccisi dal pagamento delle spese processuali, attivandosi affinché lo Stato se ne faccia carico; quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intendano attivare al fine di prevedere adeguate forme di risarcimento e di rimborso delle spese legali a favore dei familiari degli agenti di polizia vittime di reati violenti durante il servizio anche nei procedimenti che si concludono con l'assoluzione del reo per ragioni di non imputabilità. (4-12082) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): spese processuali carico di famiglia vittima

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12194 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 702 del 27/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: MORRONE JACOPO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 25/05/2022


Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 25/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12194 presentato da MORRONE Jacopo testo di Venerdì 27 maggio 2022, seduta n. 702 MORRONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: l'articolo 44, comma 10 del decreto legislativo n. 95 del 2017 nel normare l'accesso al ruolo degli ispettori del Corpo di polizia penitenziaria mediante concorso interno per titoli, ha stabilito che a tutto il personale con qualifica di sovrintendente capo è salvaguardato il mantenimento, a domanda, della sede di servizio; con decreto del 12 maggio 2020 del direttore generale della Direzione Generale personale e delle risorse del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia è stato bandito un concorso interno per 691 posti (606 uomini, 85 donne) per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile e femminile degli ispettori del Corpo di polizia penitenziaria, nel quale si legge che il concorso «è riservato per il cinquanta per cento dei posti, pari a 242 posti (212 uomini; 30 donne), al personale con la qualifica di sovrintendente capo. I vincitori di tale riserva conservano, a domanda, la sede di servizio. Il diritto alla conservazione della sede di servizio può essere esercitato esclusivamente dai sovrintendenti capo nel limite numerico dei 242 posti (212 uomini; 30 donne), corrispondente al 50 per cento della predetta riserva»; l'amministrazione penitenziaria ha deciso di salvaguardare il mantenimento della sede, a domanda, a soli 242 (212 uomini e 30 donne) sovrintendenti capo e non già a tutti, con una evidente disparità di trattamento e in apparente contrasto con la normativa di riferimento; il legislatore, infatti, nel decreto legislativo n. 95 del 2017 ha inteso riconoscere, ai sovrintendenti capo, peculiari e distintive qualità e caratteristiche che li differenziano dal resto dei vincitori non in possesso della qualifica di «sovrintendente capo» al momento della domanda di partecipazione al concorso; il sovrintendente capo, infatti, a differenza delle inferiori qualifiche, possiede un'anzianità non inferiore ai 15 anni, una professionalità e competenza del tutto analoga a quella di un «vice ispettore» del Corpo, una retribuzione annua, addirittura superiore a quella di un vice ispettore di


Polizia penitenziaria in virtù dell'alto livello di responsabilità e professionalità raggiunti, una età anagrafica media di molto superiore ai cinquanta anni, che li espone a un pregiudizio maggiore in caso di cambiamento della sede di servizio; la disparità di trattamento, inoltre, risulta ancor più grave ed evidente, laddove il manifestato intento dell'amministrazione di assicurare il diritto del mantenimento – a domanda – delle sedi ai soli primi 212 uomini e prime 30 donne delle rispettive graduatorie finali, sia commisurato alla volontà di assegnare nelle sedi il restante 30 per cento, appartenente al ruolo degli agenti ed assistenti, ovvero l'intera aliquota b); i sovrintendenti capo, a differenza dei vincitori appartenenti al ruolo agenti/assistenti (aliquota b), hanno già svolto un corso di formazione della durata tre mesi – ex articolo 16 del decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443 – da sottufficiale del Corpo di polizia penitenziaria e, dunque, sono già tutti in possesso della qualifica (posseduta parimenti anche dagli appartenenti al ruolo degli ispettori di Polizia penitenziaria) di ufficiale di polizia giudiziaria; trattare quindi i sovrintendenti capo, tutti già aventi lo status giuridico di ufficiale di polizia giudiziaria e tutti con comprovata esperienza e professionalità, alla stregua di un appartenente al ruolo agenti assistenti, realizzerebbe una inammissibile disparità di trattamento; peraltro, sembrerebbe che a seguito delle numerosissime rinunce del personale vincitore di detto concorso (ben oltre le 100) avvenute prima dell'avvio del corso di formazione, a causa della supposta mobilità selvaggia, rimarrebbero esclusi dal diritto alla conservazione della sede a domanda, appena 70/80 sovrintendenti capo –: se e quali immediate iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere per fare in modo che a tutti i vincitori in possesso della qualifica di sovrintendente capo sia riconosciuto il diritto al mantenimento, a domanda, della sede di servizio. (4-12194) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): retribuzione del lavoro formazione professionale istruzione professionale

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12180 Dati di presentazione dell'atto


Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 701 del 25/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: FERRO WANDA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 24/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12180 presentato da FERRO Wanda testo di Mercoledì 25 maggio 2022, seduta n. 701 FERRO, VARCHI, CARETTA, GALANTINO, PRISCO e DE TOMA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: sarebbe uno scherzo di cattivo gusto, se non fosse notizia, che il Governo avrebbe intenzione di stanziare 28,3 milioni di euro per le «relazioni affettive dei detenuti», con la proposta di riservare stanze specifiche nelle carceri per consentire ai detenuti di avere rapporti sessuali con persone esterne; il costo dell'operazione è di 3,6 milioni di euro nel 2022, cui si aggiungeranno altri 24,7 milioni di euro in un biennio per pagare 100 casette nuove e ristrutturare allo scopo altri 90 fabbricati esistenti in tutte le altre 190 carceri italiane: una somma rilevante, della quale si fa davvero fatica a comprenderne l'urgenza e la priorità in un contesto internazionale delicato, prossimo a una vera e propria recessione, con imprese in affanno e numerose famiglie vicine alla soglia di povertà, mentre il piano nazionale di ripresa e resilienza che sta mostrando tutti i suoi limiti e lentezze; la funzione di queste «casette dell'amore» sarà quella di ospitare detenuti in regime di carcere duro


e che quindi non possano godere di permessi premio, fino a un massimo di 24 ore consecutive al mese per fare sesso con la propria consorte, fidanzata, amante ammessa per questo motivo alla visita nella casa circondariale; nella relazione tecnica il Governo, infatti, scrive che «nell'ambito del panorama italiano lo strumento attraverso il quale meglio si realizza la soddisfazione dei bisogni affettivi e sessuali del detenuto e attualmente ancora quello del permesso premio, di cui all'articolo 30-ter O.P., che la legge prevede anche al fine di coltivare interessi affettivi. Tale beneficio, tuttavia, non costituisce una soluzione al problema, non essendo fruibile dalla generalità dei detenuti: esso infatti è riservato ai soli condannati che si trovino nelle condizioni descritte dalla legge»; pur condividendo l'importanza di consentire ai detenuti di coltivare relazioni familiari stabili, a parere degli interroganti quello che il Governo rischia di finanziare è qualcosa di simile più alla riapertura di case chiuse, se è vero che nel «modulo abitativo», come definito dal Ministero in indirizzo, potranno esserci in contemporanea tre detenuti con la propria o il proprio partner; dure le parole di commento del Segretario del Sappe: «Gli agenti di polizia penitenziaria non sono dei guardoni di Stato. Meglio i permessi premio. [...] Il sesso in carcere è una proposta inutile e demagogica, che offende anche chi ha subito un reato anche molto grave. Si ricorra, piuttosto, alla concessione di permessi premio a quei detenuti che in carcere si comportano bene, che non si rendono cioè protagonisti di eventi critici e che durante la detenzione lavorano e seguano percorsi concreti di rieducazione. E allora, una volta fuori, potranno esprimere l'affettività come meglio credono», ricordando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che «Altri sono gli interventi urgenti per fronteggiare la costante situazione di tensione che si vive nelle carceri italiane: Nel 2021 abbiamo contato nelle carceri italiane 11.295 atti di autolesionismo, 1.669 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia penitenziaria, 8.063 colluttazioni, 1.087 ferimenti: numeri altissimi, i più alti degli ultimi vent'anni. E sorveglianza dinamica e regime penitenziario aperto sono stati concausa di questo pazzesco numero di eventi critici, questa folle spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori. Sospendiamo allora vigilanza dinamica e regime aperto se i detenuti non lavorano, non studiano o non sono impegnati in altre attività» –: se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per «congelare» lo stanziamento dei 28,3 milioni di euro, al fine di individuare ulteriori priorità nazionali da finanziare, anche alla luce del mutato contesto internazionale. (4-12180) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): regime penitenziario detenuto stabilimento penitenziario


ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07066 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 436 del 24/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: BALBONI ALBERTO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 24/05/2022 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BARBARO CLAUDIO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 CALANDRINI NICOLA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 DE BERTOLDI ANDREA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 DRAGO TIZIANA CARMELA ROSARIA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 GARNERO SANTANCHE' DANIELA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 IANNONE ANTONIO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 LA PIETRA PATRIZIO GIACOMO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 MAFFONI GIANPIETRO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 MALAN LUCIO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 RAUTI ISABELLA FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 RUSPANDINI MASSIMO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 URSO ADOLFO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 ZAFFINI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 24/05/2022 FAZZOLARI GIOVANBATTISTA FRATELLI D'ITALIA 25/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL Atto Senato


Interrogazione a risposta scritta 4-07066 presentata da ALBERTO BALBONI martedì 24 maggio 2022, seduta n.436 BALBONI, BARBARO, CALANDRINI, DE BERTOLDI, DE CARLO, DRAGO Tiziana Carmela Rosaria, GARNERO SANTANCHÈ Daniela, IANNONE, LA PIETRA, MAFFONI, MALAN, PETRENGA Giovanna, RAUTI Isabella, RUSPANDINI, TOTARO, URSO, ZAFFINI Ai Ministri dell'interno e per la pubblica amministrazione. - Premesso che: lo scorso 23 dicembre 2021 è stato siglato a palazzo Vidoni, oltre che dai Ministri in indirizzo, anche dai Ministri della giustizia, della difesa e dell'economia e delle finanze, il contratto per il triennio 2019-2021 relativo a circa 430.000 addetti alla Polizia di Stato, alla Polizia penitenziaria, all'Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza e delle forze armate; l'accordo, come riportato tra l'altro da un comunicato pubblicato sul sito web istituzionale del Ministro per la pubblica amministrazione, ha riconosciuto aumenti economici a regime pari a circa 128 euro medi lordi (comprese le competenze accessorie) con riferimento all'intero comparto, pari a un incremento percentuale del 4,26 per cento sulla retribuzione media relativa all'anno 2018 e, più precisamente, l'incremento medio sul solo trattamento stipendiale previsto ammonta a circa 100 euro lordi; a sei mesi dalla sigla dell'accordo, per una serie di tardive attuazioni e mancati adempimenti burocratici, ad oggi gli stipendi dei destinatari dell'accordo risultano invariati: nessun incremento si è registrato in busta paga, nessun arretrato risulta corrisposto e analogamente è lamentata la grave impossibilità di usufruire di ulteriori diritti e tutele; nel considerare inaccettabile il persistere di una simile situazione nei riguardi di un comparto, quello della sicurezza pubblica, costantemente impegnato in prima linea per la salvaguardia dell'ordine pubblico e la tutela dell'incolumità dei cittadini, gli interroganti evidenziano la necessità e urgenza di un tempestivo intervento che soddisfi la legittima aspettativa di quanti quotidianamente con dedizione e fedeltà prestano la loro opera a presidio della legalità sul territorio nazionale, si chiede di sapere entro quale termine urgente i Ministri in indirizzo, ciascuno per le proprie competenze, ritengano necessario intervenire per sollecitare ed attuare il tempestivo adeguamento stipendiale nei riguardi del comparto difesa e sicurezza. (4-07066) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): retribuzione del lavoro


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12158 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 699 del 23/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 23/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario: • • • •

MINISTERO DELL'INTERNO MINISTERO DELLA GIUSTIZIA MINISTERO DELLA DIFESA MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12158 presentato da DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea testo di Lunedì 23 maggio 2022, seduta n. 699 DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: nonostante la firma apposta dal del Presidente della Repubblica al decreto con cui si procede al rinnovo contrattuale per le forze armate e di polizia a ordinamento civile e militare nel mese di aprile, la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale risulta tuttora assente; quella della pubblicazione, infatti, è l'ultimo passaggio necessario a garantire l'applicazione dei termini del nuovo contratto per il triennio 2019-2021, permettendo, ai membri delle categorie citate, di percepire gli emolumenti aggiornati con i nuovi importi, unitamente agli arretrati loro


spettanti per le mensilità non godute a partire dal primo di gennaio 2022; l'ingiustificabile ritardo circa la pubblicazione del rinnovo costringe i nostri agenti e militari a lavorare e a essere retribuiti tramite un contratto scaduto da più di tre anni, una mancanza assolutamente intollerabile e lesiva della dignità dei nostri uomini e donne in divisa; gli effetti diretti di tale indugio comporta il rischio concreto di veder traslare l'erogazione degli emolumenti aggiornati al mese di giugno, mentre per il bonus degli arretrati si rischia di arrivare al mese di luglio, nonostante la sigla dell'accordo sia avvenuta sul finire dell'anno precedente, il 23 dicembre 2021; data la delicatezza nonché l'importanza del caso in questione, sarebbe risultato più che giustificato un intervento repentino al fine della sua risoluzione. Tuttavia, lo Stato persiste nel ritardare l'erogazione del meritato compenso aggiornato ai quei suoi servitori che, spesso con la propria vita, difendono l'incolumità dei nostri cittadini e mantengono l'ordine nelle nostre città –: quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di procedere all'immediata corresponsione degli emolumenti aggiornati e agli arretrati dovuti secondo quanto disposto dal rinnovo contrattuale siglato nel dicembre 2021. (4-12158) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): contratto contratto di lavoro

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12208 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 702 del 27/05/2022 Firmatari

Primo firmatario: MORRONE JACOPO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 27/05/2022

Destinatari

Ministero destinatario:


• MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/05/2022 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12208 presentato da MORRONE Jacopo testo di Venerdì 27 maggio 2022, seduta n. 702 MORRONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: si apprende da un articolo pubblicato su La Verità/Affari del 23 maggio 2022 a firma di Franco Bechis, oltre che da altre fonti di stampa, che il Ministero della giustizia avrebbe intenzione di stanziare la somma di 28,5 milioni di euro per l'allestimento di unità abitative prefabbricate all'interno degli istituti penitenziari dove i detenuti possano incontrare una volta al mese, per la durata di 6-24 ore, le persone autorizzate ai colloqui, senza alcun controllo, per le finalità di tutela delle relazioni affettive intime degli internati; le unità, già ribattezzate «casette dell'amore», servirebbero pertanto a consentire ai detenuti di intrattenere rapporti sessuali; lo stanziamento è da ricollegare al disegno di legge n. 1876 proposto su iniziativa del Consiglio regionale della regione Toscana recante «Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di tutela delle relazioni affettive intime delle persone detenute», attualmente in trattazione al Senato, nel corso della quale la Ragioneria generale dello Stato ha individuato in 3,6 milioni la cifra da stanziarsi nel 2022 per la realizzazione delle prime venti casette (destinate a un Istituto per ciascuna delle regioni italiane) e in circa 24,7 milioni la cifra per il biennio successivo, per garantire un'unità abitativa a ciascun istituto penitenziario presente sul suolo nazionale (totale: 190); la notizia è stata accompagnata da dichiarazioni di esponenti politici che hanno considerato lo stanziamento da parte del Ministero un positivo impulso al prosieguo dell'iter parlamentare del disegno di legge; di contro si è registrata la reazione indignata dei sindacati di polizia penitenziaria, come il Sappe, che ha parlato di agenti ridotti a essere «guardoni di stato», oppure l'Uspp, che ha diffuso una nota in aperta polemica con la decisione adottata, nella quale si sottolineano in particolare «gli aspetti legati alle modalità organizzative che afferiscono alla sicurezza degli istituti penitenziari dove dovrebbero svolgersi gli scambi di effusioni, per non parlare dell'imbarazzante compito che dovrebbe essere assegnato al personale di Polizia Penitenziaria nelle sue imprescindibili attività di controllo»;


appare gravissimo che, con una guerra in corso in Europa, con imprese e cittadini che soffrono le conseguenze di una crisi energetica (più quelle della crisi pandemica) si reperiscano così tempestivamente risorse per una misura che appare tutt'altro che prioritaria; laddove le risorse utilizzate provengano dall'accantonamento relativo al Ministero della giustizia dei «Fondi di riserva speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2022, appare comunque fuori luogo che stanziamenti che potrebbero essere destinati alla ristrutturazione e adeguamento delle carceri (a reale beneficio dei detenuti e della sicurezza degli agenti) vengano impiegati per la predetta finalità; la decisione non può che indignare l'opinione pubblica, trasmettendo l'immagine di istituti penitenziari, che, anziché adempiere alle funzioni punitiva e rieducativa, si presentano alla stregua di strutture alberghiere finalizzate a soddisfare tutte le esigenze dei detenuti; da ultimo, la relazione tecnica del Ministero al disegno di legge sottolinea che «lo strumento attraverso il quale meglio si realizza la soddisfazione dei bisogni affettivi e sessuali del detenuto è attualmente ancora quello del permesso premio» il quale tuttavia non è «fruibile dalla generalità dei detenuti», adombrando l'ipotesi che le unità abitative siano espressamente pensate per i detenuti condannati per i delitti di cui all'articolo 4-bis OP (ergastolo ostativo), nonché quelli in regime di 41-bis, con tutte le ripercussioni del caso anche sotto il profilo del controllo e della sicurezza delle relazioni di questi con l'esterno –: se il Ministro interrogato non intenda destinare la somma stanziata a finalità più impellenti; se intenda chiarire a quali categorie di detenuti siano destinate le unità abitative. (4-12208) Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione): detenuto stabilimento penitenziario infrastruttura turistica







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