La Cervara brochure italiano

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“... terra in parte domestica, alberata di ulivi, viti, fichi, limoni, ed in parte selvatica, alberata di pini e cipressi...� Catasto 1798





L’ORIGINE E LA STORIA L

a Cervara è da sempre avvolta in un alone di misterioso fascino: in sette secoli di storia, si sono alternati momenti di splendore a periodi di decadenza e le notizie tramandatesi nei secoli mescolano realtà e fantasia, storia e leggenda. I primi abitanti del luogo furono pochi monaci benedettini che nel 1361 vi fondarono un monastero e lo dedicarono a San Girolamo. Il prestigio dell’Abbazia della Cervara e la sua splendida posizione, lo resero una meta privilegiata al passaggio di personaggi illustri tra cui: il poeta Francesco Petrarca, Santa Caterina da Siena, papa Gregorio XI (1376) - ultimo papa di Avignone, Don Giovanni d’Austria (1574) - il famoso condottiero che sconfisse i Turchi a Lepanto, il letterato Alessandro Piccolomini e Guglielmo Marconi - l’inventore del telegrafo senza fili. Francesco I re di Francia, sconfitto a Pavia nel 1525 da Carlo V re di Spagna, ebbe la singolare sventura di essere imprigionato nella piccola torre a strapiombo sul mare, da cui si gode una splendida vista sulla baia di Portofino. Nel Cinquecento, il Monastero raggiunse il massimo splendore: da oltre un secolo era a capo di una Congregazione che annoverava più di dieci monasteri benedettini; ciò conferiva alla Cervara grande potere e non poca ricchezza. Per proteggersi dai pirati saraceni, che all’epoca infestavano le coste della Liguria, venne costruita la bella torre di impianto rinascimentale che ancora oggi domina l’intero complesso. Nei secoli successivi, il complesso della Cervara subì diverse trasformazioni. I passaggi di proprietà furono numerosi a partire dalla fine del Settecento, quando i Benedettini furono cacciati con la soppressione degli Ordini Monastici voluta in seguito alla Rivoluzione Francese. All’inizio dell’Ottocento, giunse alla Cervara una colonia di monaci trappisti ma, quando rifiutarono di sottomettersi all’Imperatore Napoleone, furono anch’essi cacciati ed esiliati sull’isola di Capraia. La Cervara cadde nuovamente in un triste stato di abbandono e l’intero complesso monastico fu messo in vendita nel 1859. Nel 1868, venne acquisito dal marchese Giacomo Durazzo, che ne eseguì importanti lavori di recupero e decise poi di venderlo ai Padri Somaschi, affinché la presenza dei religiosi potesse riportare il monastero a rivivere gli splendori del passato. Quest’ultimi eseguirono lavori di ripristino e adeguamento architettonico, il cui risultato è riflesso in ciò che vediamo oggi. Successivamente, la Cervara passò a un gruppo di Certosini provenienti dalla Francia: i nuovi monaci ebbero gran cura dell’Abbazia e del suo giardino, ma furono costretti a vendere nel 1937 e la Cervara fu definitivamente destinata a dimora privata. Buona parte di questa trasformazione ebbe luogo con i lavori eseguiti negli anni ‘50 e ‘60, ma successivamente la Cervara cadde di nuovo in stato di abbandono e subì un progressivo degrado sia nelle strutture che nelle decorazioni pittoriche. A partire dal 1990, anno in cui pervenne all’attuale proprietà, sono stati avviati importanti lavori di recupero e restauro, condotti con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici della Liguria, su progetto dell’architetto Mide Osculati con l’intervento, per il restauro pittorico, di Pinin Brambilla Barcilon, la celebre restauratrice del Cenacolo di Leonardo.


CORTE DEL GLICINE

SAGRESTIA T ERRAZZO BELVEDERE

CHIESA GIROLAMO

DI SAN

SALA

CAPITOLARE SALA MARCONI

CHIOSTRO

SALA CENACOLO

SALA URBANO VI

S GREG

GAL DELL’IM

SCALON DEGLI ARA SAGRATO

TORRE SALA PETRARCA

MAPPA DEL COMPLESSO MONUMENTALE “ABBAZIA DELLA CERVARA” SCALA 1:400


T ERRAZZO PORTOFINO

GIARDINO ALL’ITALIANA

3 PINI

GIARDINO DEI MANDARINI

SALA

GORIO XI

SALA FRANCESCO I GIARDINO DELLE GARDENIE

VIALE AL MASCHERONE

LLERIA MPERATORE

T ERRAZZO NEL BOSCO

E AZZI

AGRUMETO

N

PESCHIERA

N

GIARDINO DEI SEMPLICI








I GIARDINI A nticamente il tratto di costa affacciata sul Golfo del Tigullio che scende a picco sul mare verso Portofino era fitto di vegetazione: quei boschi, dal latino “Silvas”, davano il nome al luogo che nel Medio Evo era detto

“Sylvaria”, da cui Cervara. Protetta ancora oggi dalla ricca vegetazione della macchia mediterranea, la Cervara e la sua torre cinquecentesca si notano appena arrivando dal lungomare. Lecci, pini di Aleppo, eriche, frassini, bagolari, il caratteristico sottobosco mediterraneo, vi circondano salendo verso il monastero. A monte, un susseguirsi di terrazze tipiche del paesaggio ligure, le “fasce”, coltivate allora come oggi ad ulivo, testimoniano la secolare presenza benedettina. Quello che un tempo fu l’orto dei Monaci Benedettini, è oggi il solo Giardino all’Italiana in Liguria che si affaccia sul mare. Le siepi di bosso (Buxus Sempervirens L.), abilmente potate a formare disegni geometrici, secondo i migliori canoni dell’arte topiaria, circondano la fontana in marmo del XVII secolo raffigurante un putto. Le piante addossate ai muri o disposte lungo le bordure sono parte integrante del disegno del Giardino Monumentale, come pure le vigne degli antichi pergolati. Nelle aiuole, una quantità di specie floreali, diverse per garantire la fioritura in tutti i mesi dell’anno, si alterna a piante dal fogliame colorato. Tra le specie, le coloratissime strelitzie, le piante di agrumi, l’esotica buganvillea, la singolare eritrina (Erythrina Crista-galli) e ancora, alberi di pino, un secolare albero del pepe rosa e i rarissimi capperi rosa (Capparis Spinosa L.). La silenziosa corte ombreggiata dal glicine plurisecolare (Wisteria Sinensis L.) e il pergolato del giardino superiore, i cui pilastri sono ricoperti da rincospermo, o falso gelsomino (Rhynchospermum Jasminoides L.), regalano suggestive e profumate - seppur effimere - fioriture. Nel Giardino dei Semplici, basse siepi di bosso riquadrano piccole particelle che alternano erbe aromatiche e piante officinali ad una collezione di rari agrumi in vaso, a ricordare la presenza dei monaci.













GLI EVENTI L

a posizione strategica del Complesso Monumentale della Cervara tra Santa Margherita e Portofino, lo rende il luogo ideale per organizzare, al suo interno e nei meravigliosi giardini che lo circondano, convegni, meeting aziendali, concerti, feste private e matrimoni. È in questa cornice, nell’incanto dei suoi giardini e nel silenzio del suo Chiostro, che l’organizzazione della Cervara offre tutta la collaborazione necessaria per ogni tipo di manifestazione, garantendo il massimo grado di personalizzazione. Il complesso viene messo a disposizione in esclusiva per celebrare eventi importanti o per incontri che semplicemente impongono riservatezza e raccoglimento. La struttura articolata consente di pianificare i diversi momenti in luoghi e ambienti sempre nuovi, cogliendo appieno le opportunità paesaggistiche offerte dal secolare Cenobio, nel lussureggiante scenario del Monte di Portofino. La Cervara si presenta anche come centro di incremento e di diffusione dei beni e delle attività culturali, integrandosi e collaborando con organismi nazionali e internazionali, con l’obiettivo primario di riportare il complesso al suo originario ruolo sociale e culturale. A tale scopo si propone per ospitare un interessante calendario di concerti ed eventi. Tra i grandi interpreti che qui si sono esibiti, vanno ricordati Uto Ughi accompagnato da Bruno Canino, il maestro Murray Perahia, il violinista Maxim Vengerov. In accordo con il Ministero dei Beni Culturali, la Cervara - dichiarata Monumento Nazionale nel 1912 - apre al pubblico per le visite guidate. Da marzo a ottobre, è possibile visitare l’Abbazia la prima e la terza domenica del mese (ore 10, 11 e 12). Con un minimo di 30 persone e prenotazione obbligatoria, è possibile visitare l’Abbazia in ogni giorno dell’anno.













L’OSPITALITÀ G

li ospiti degli eventi hanno un privilegio in più: fermarsi in una delle camere al piano nobile del corpo principale dell’Abbazia e nell’antica Torre Saracena. Qui tutto è pensato per unire alle suggestioni del passato le più raffinate piacevolezze contemporanee: storica magnificenza e modernissimo comfort. Ogni camera è unica, con arredi e decori che richiamano la tradizione artistica dell’Abbazia e i grandi personaggi che hanno segnato i sette secoli di storia della Cervara. Ogni camera regala scorci del giardino storico e magnifiche vedute del Golfo del Tigullio. L’antica torre in cui fu rinchiuso il re di Francia Francesco I dopo la battaglia di Pavia del 1525 (una lapide ne ricorda il soggiorno forzato), oggi ospita un’incantevole suite con una vista mozzafiato aperta sull’infinito. Mura antiche e comfort d’avanguardia: è da questa inconsueta unione che nasce il piacere di fermarsi alla Cervara. Un privilegio sorprendente per chi cerca esperienze da ricordare.









N

ASSOCIAZIONE DIMORE STORICHE ITALIANE

Lung omare Rosse tti - via Ce rvara, 10 16038 Santa Marg he rita Lig ure (Ge nova - Italia) te l. + 39.0185.293.139 - fax. + 39.0185.291.270 e .mail: ab b azia@ce rvara.it - www.ce rvara.it



Impianti e stampa: Mariani Tipolitografia - Lissone


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