Anno VII numero 22, settembre 2009 - Registrazione Tribunale di Firenze n. 3606 del 28.07.87 Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 - Firenze 1 â‚Ź 3,50
SETTEMBRE 2009
NUMERO
la cartografia22 PERIODICO DI INFORMAZIONE CARTOGRAFICA
MAPPE ANTICHE
analisi paesaggistiche
la rivoluzione della cartografia
Comitato di referaggio Evangelos Livieratos, Aristotle University of Thessaloniki (Grecia), School of Engineering, Faculty of Rural and Surveying Engineering Carlo Monti, Politecnico di Milano, Facoltà di Ingegneria Progetto grafico e impaginazione Leonardo Mura Design leonardomura.com Fotolito LAC, Firenze
Direttore responsabile Monica Naef m.naef@lacartografia.it Editore Andrea Bonomo Editore Redazione LAC Via del Romito 11/13r 50134 Firenze tel. 055 483 557, fax 055 483 690 info@lac-cartografia.it Comitato scientifico Antonio Arrighi, Istituto Geografico Militare Giorgio Bezoari, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e società Lucilia Gregori, Università di Perugia, Dipartimento di Scienze della Terra
Rivista trimestrale. Registrazione Tribunale di Firenze n. 3606 del 28.07.87. Stampata nel mese di settembre 2009. Copyright 2009 by LAC. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza autorizzazione scritta dell’editore. Hanno collaborato: Antonio Arrighi Istituto Geografico Militare Agata Lo Tauro Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, IPSIA Attilio Selvini Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società Le foto dell’articolo Come le mappe antiche sono di L. Maggini, come pure la foto di copertina e delle pagg. 3, 5. Le immagini dell’articolo La cartografia tra evoluzione e rivoluzione sono dell’Archivio del Politecnico di Milano.
Giovanmaria Lechi, Politecnico di Milano, Facoltà di Ingegneria Attilio Selvini, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e società
Abbonamenti Abbonamento annuale (4 numeri l’anno) 14,00 euro da versare a LAC Srl, via del Romito 11-13r, 50134 Firenze con causale: abbonamento La Cartografia sul c/c postale n. 20879508 oppure sul c/c bancario IBAN IT 30 N 01030 02822 000000020694
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Pagine interne Georgia Downcome regular Helvetica Helvetica Neue Sabon Carta Tutte le pagine da 1 a 48 sono stampate su patinata opaca da 115 grammi
Stampa La Tipografica, Firenze
La cartografia 22/2009 Periodico di informazione cartografica Rivista di LAC srl www.globalmap.it/magazine
Tipografia Copertina Handel Gothic Helvetica helvetica Neue Sabon
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Editoriale
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Implementazioni GIS-based per analisi paesaggistiche
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Il presente lavoro prevede metodologie di elaborazione di cartografia tematica e del paesaggio da strutturare in differenti fasi d’indagine: ricognizione aerea, analisi allo stereoscopio di fotografie aeree verticali, interpretazione GIS-based, indagini di superficie in aree campione integrate a metodologie di georeferenziazione per Cultural Heritage. Agata Lo Tauro come le mappe antiche
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Fondamenti geometrici della cartografia
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la Cartografia fra evoluzione e rivoluzione
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Una piccola azienda a conduzione familiare, nei pressi di Firenze, riproduce pregiate carte antiche, realizzate con le stesse tecniche e gli stessi materiali che si usavano nel Seicento e interamente acquarellate a mano. Monica Naef
La seconda parte, esposta nelle pagine che seguono, è dedicata ai sistemi di coordinate ovvero all’insieme di regole che stabiliscono come assegnare valori di posizione ad un determinato luogo della Terra. Vengono trattate le coordinate spaziali (geografiche e geocentriche) e le coordinate piane (cartesiane e polari), nonché le linee rappresentative di coordinate rettangolari costanti e di selezionati meridiani e paralleli, ovvero i reticolati cartesiano e geografico. Antonio Arrighi
Le profonde trasformazioni che la produzione cartografica ha subito negli ultimi trent’anni hanno stravolto (o meglio, rivoluzionato) una tecnica produttiva durata oltre tre secoli. Nel presente articolo si delinea per sommi capi qual’era la cartografia ancora negli anni Sessanta del ventesimo secolo, e quale sia invece oggi. Attilio Selvini
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Editoriale
Un
piccolo tesoro di Andrea Bonomo
È
stato qualche mese fa, in
Ebbene, la passione ci ha contagiato
di copertina ci ha particolarmente
occasione di un convegno,
e in questo numero vogliamo
coinvolto, ma non per questo abbiamo
che abbiamo conosciuto
raccontare ai nostri lettori la storia
trascurato il resto.
una piccola e straordinaria
di questa azienda e mostrare la
realtà artigianale. Un’azienda a
bellezza delle mappe che produce.
un articolo di carattere scientifico sulla
conduzione familiare che produce,
Una sequenza fotografica illustra il
strutturazione e gestione di informa-
o meglio, riproduce cartografia
processo di realizzazione delle carte,
zioni cartografiche su implementazioni
antica, principalmente del Seicento
fase per fase: questo perché ognuno
GIS-based per le analisi paesaggistiche
e del Settecento. La cosa che ci
possa rendersi conto ed apprezzare la
e del patrimonio culturale.
ha colpito di più è stata la tecnica
qualità del lavoro di questi bravissimi
di realizzazione che rende ogni
artigiani, la cui mano esperta è
rivista, continua, con la seconda parte,
mappa un capolavoro, un pezzo
l’ingrediente essenziale e insostituibile
la serie di articoli sui fondamenti
unico prodotto interamente a mano
nei passaggi più delicati.
geometrici della cartografia, che avrà
impiegando gli stessi materiali che
Ammirate le carte, a qualcuno verrà
In apertura del numero, presentiamo
Nello spazio tecnico-culturale della
seguito in altre ‘puntate’ successive.
si usavano all’epoca, come la carta
certamente voglia di averne una da
in puro cotone. Ci siamo recati
godersi nella propria casa, in ufficio,
soffermati tanto sulle carte antiche e
a visitare l’azienda e siamo stati
o magari di fare un regalo speciale
sulla loro tecnica di realizzazione, ci
accolti da padre, madre e figlio con
ad un appassionato di cartografia,
concentriamo sui mutamenti radicali
calore e grande disponibilità, l’intero
o semplicemente ad un amante delle
che sono avvenuti nella produzione
pomeriggio è trascorso tra racconti
cose belle (inutile dire che anche noi
cartografica a partire... da dove
e spiegazioni e senza accorgerci del
abbiamo fatto acquisti!). E quindi, in
l’avevamo lasciata, cioè dal Seicento,
tempo che passava ci siamo ritrovati
fondo all’articolo, troverete un box
e in particolar modo negli ultimi
a sera. Quando si dice lavorare con
con i riferimenti per poterle ordinare.
trent’anni che hanno visto una vera e
passione!
Avrete tutti capito che il tema
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E in chiusura, dopo esserci
propria rivoluzione.
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p Implementazion analisi
per
di Agata Lo Tauro
Il presente lavoro prevede metodologie di elaborazione di cartografia tematica e del paesaggio da strutturare in differenti fasi d’indagine: ricognizione aerea, analisi allo stereoscopio di fotografie aeree verticali, interpretazione GIS-Based, indagini di superficie in aree campione integrate a metodologie di georeferenziazione per Cultural Heritage.
generalmente uso quasi esclusivamente
173 –180). Uno dei riferimenti più
di riprese aerofotogrammetriche
esaustivi su analisi di fotografie
acquisite con finalità non sempre
oblique su tracce soilmark e cropmark
ricerca territoriale, la ricognizione
legate alla tutela e valorizzazione dei
rimane Wilson (Wilson 2000).
aerea risulta essere un prezioso
beni culturali. Tra la letteratura in
strumento per la scoperta, il
materia di fotografia obliqua in Italia
svolto presso l’Università degli Studi
monitoraggio e la conservazione
si citano i contributi significativi di
di Siena a Grosseto, Dipartimento
di siti UNESCO e dei paesaggi
Alvisi (Alvisi1989, pp48-57) e di e di
di Archeologia, Area Archeologia
d’interesse comunitario (SIC e ZPS) e
Piccarreta e Cerando ( Piccarreta,
Medievale-LAP&T1 in seno al
in particolare in quei contesti ove non
Cerando 2000, pp. 101-28). In paesi
progetto ‘European Landscapes:
è proponibile l’intervento stratigrafico,
quali Francia, Germania e Gran
past, present and future’, promosso
l’adozione di vincoli urbanistici
Bretagna la ricognizione aerea è una
dall’Università di Siena, l’English
implementati ad hoc o addirittura
metodologia ampiamente diffusa da
Heritage, l’Università di Lecce,
l’esproprio. Essa consente infatti di
oltre cinquant’anni ed è organizzata,
l’Università di Foggia, l’Archaeological
raccogliere dati su scala regionale
in Gran Bretagna, in sistematici
State Museum Mecklenburg
e contestualmente operare analisi
programmi nazionali e regionali di
Vorpommern, il Landesdenkmalamt
puntuali tramite la ripetizione dei voli
ricerca diretti dagli enti predisposti
Baden Wüttemberg e l’Università di
e la possibilità di variare (sebbene
alla tutela del patrimonio storico,
Ghent, Baranya Country Museum
entro certi limiti) il grado di dettaglio.
architettonico ed archeologico
Pécs. Il progetto è stato realizzato
(Beewely e Raczkowski 2002, pp.
grazie al contributo della Unione
Introduzione Tra i metodi disponibili per la
Le ricerche condotte hanno fatto
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Un altro riferimento è lavoro
oni GIS-based
paesaggistiche esegue una ricognizione sistematica del contesto territoriale, o mirato, in quanto rivolto alla migliore conoscenza di specifiche località. La ricognizione aerea consente inoltre di pianificare le campagne di surveying di superficie per campioni, permettendo di raccogliere dati su ampie scale territoriali e di effettuare analisi puntuali tramite ripetizioni di voli programmati ad hoc capaci di enfatizzare le ombre prodotte dalle tracce generate da microvariazioni della morfologia del terreno o sfruttando le condizioni di luce radente e di chiaro/scuro. Nonostante l’assenza in alcuni casi di Europea (Progetto Cultura 2000) e
indagine della air photography si basa
condizioni ideali (logistica e visibilità,
della Fondazione Monte dei Paschi di
sull’osservazione delle condizioni di
condizioni meteorologiche avverse) è
Siena (Pro-Archeologia dei Paesaggi
visibilità di varie tipologie di tracce
stato comunque possibile riconoscere
Medievali). Al progetto hanno
tra cui: cropmarks positivi o negativi
nuovi siti attraverso gli strumenti
partecipato docenti del LAP&T
(tracce da vegetazione), weedmarks
classici della fotointerpretazione e
dell’Università di Grosseto a Siena,
(tracce determinate da piccole
quindi, variazioni nella crescita della
della English Heritage, e dell’Aerial
variazioni di umidità o di valori
vegetazione, nel contenuto di umidità
Archaeology Research Group e
nutritivi) , grassmarks o parchmarks
dei suoli, delle caratteristiche fisiche
docenti di varie università italiane
(soggette alle caratteristiche
dei terreni o ancora micro-variazioni
tra cui Lecce, Foggia e Napoli e tutor
podologiche del terreno), soilmarks
altimetriche. La visibilità delle tracce
provenienti da varie nazioni europee
o dampmaks(tracce di colore su
sul territorio dipendeva in genere da
tra cui Gran Bretagna, Austria,
suolo) ed earthworks (tracce di
vari fattori: micro-differenze locali
Germania e Slovenia .
murature emergenti) . Individuato il
delle caratteristiche paesaggistiche,
momento più favorevole si vola e si
dalla pedologia, dall’uso
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Il principio che regola il metodo di
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Porto in provincia di Catania.
del suolo e dai fenomeni
com) del Galileo Joint, gli innovativi
postdeposizionali. Le stesse
programmi didattici e di ricerca
caratteristiche determinavano la
possono coinvolgere anche esperimenti
visibilità delle tracce sulle riprese
su Global Navigation Satellite
un territorio vasto individuando
verticali, nonostante queste in genere
System (GNSS) real time positioning
contesti territoriali vari sia per
non venissero eseguite per fini non
e telecomunicazioni avanzate
caratteristiche diacroniche che
strettamente archeologici, ma spesso
utilizzando varie tecnologie come
sincroniche caratterizzati da una vasta
per produzione di cartografie per
personal digital assistants (PDAs),
gamma tipologica e morfologica:
usi vari. È bene chiarire che le prese
TV - PCs, Smartphone e tecnologie
insediamenti, archeologia industriale,
verticali per la produzione di carte
GPS/PL/INS (Global Positioning
recinti di fossati, strutture tombali,
topografiche mediante tecniche di
System/ Pseudolite/Inertial Navigation
parcellizzazioni agrarie, sedi castrensi,
restituzione aerofotogrammetrica
System).
complessi religiosi e varie strutture
comportano l’impiego di appositi
Di recente l’Istituto Idrografico sta
Il case-study La ricognizione aerea ha coperto
archeologiche sommerse. Il rapporto di collaborazione con
velivoli con equipaggiamento
sperimentando per la prima volta con
fotografico e strumentazioni
la Codevintec l’integrazione tra Multi-
la Protezione Civile4 ha consentito
analogiche o digitali molto più costose
beam, Lidar e GPS/INS per il rilievo di
di analizzare cartografie tematiche
(almeno il doppio rispetto il noleggio
beni culturali e naturali, con partico-
(carte di pericolosità e per le carte
di un aeroplano per prese oblique),
lare attenzione alle coste, sopra e sotto
di rischio) e la cartografia elaborata
non sempre rispondenti alla dovuta
il pelo dell’acqua. A queste ricerche si
per l’esercitazione EURO SOT 2005
tempestività ed all’evoluzione delle
associano le analisi di uso del suolo
e di fotografie aeree e da telecamera
condizioni di visibilità delle tracce
sviluppate attraverso termografie.
termica5 con rapidità in funzione delle condizioni climatiche, delle procedure
sul territorio. Così come le fotografie oblique, esse però offrono una visione
Individuazione di anomalie termiche per analisi
burocratiche e delle variazioni di
sinottica del paesaggio indagato
tematiche del paesaggio e del patrimonio
visibilità delle strutture emerse e
nell’istante dello scatto e pertanto è
naturale.
sommerse. Il progetto prevede inoltre l’implementazione di differenti
necessario documentare il sito con più riprese nel corso degli anni per ottenere una più esaustiva ed efficiente analisi diacronica e sincronica delle trasformazioni territoriali. A questi dati si aggiungono le analisi change detection con Landsat, con dati open source, con ESA’s global land cover map, con tecnologie ad infrarosso con l’ausilio di nuovi prototipi per rilievi aerei (es. microdrome MDA-200) per l’implementazione di appropriati supporti tecnologici per la gestione degli scenari di rischio, per la tutela e la messa in sicurezza dei beni culturali ed ambientali. Nel quadro del Project MONITOR (www.monitorproject.
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metodologie didattiche per corsi IFTS:
principalmente la funzione track
nel caso di georeferenziazione di rotte
lezioni teoriche frontali, lezioni di volo
del ricevitore. Il GPS ha la funzione
su imbarcazioni.
e di aerofotointerpretazione, attività
di consentire di individuare nella
di laboratorio per la gestione della
cartografia vettoriale e raster le rotte
ubicazione più precisa dell’evidenza
documentazione cartacea e digitale
effettivamente coperte durante le ore
fotografata generalmente si
ed implementazioni di geodatabase,
di volo, o durante la registrazione
effettuavano altri passaggi sopra il sito
tecnologie GPS, remote sensing e GIS,
delle rotte da imbarcazioni, e
prima di abbandonare l’area.
oltre ai seminari alle attività di survey
rappresentano un prezioso strumento
in situ ed alle attività pratiche di volo
di indagine delle stratificazioni delle
volo durante la compilazione di schede
o da imbarcazioni turistiche.
rotte effettuate per la pianificazione
dettagliate e prestampate inserendo
Le riprese aerofotografiche utilizzate
In realtà, per ottenere una
Tali dati vengono registrati in fase di
di ricognizioni di aree future. I GPS
anche la descrizione dei luoghi, delle
nel progetto didattico si riferiscono
utilizzati (es. GPS Map 196 Garmin)
tracce ed i parametri climatici.
a dati rilevati da elicottero per la
hanno una capacità di memoria di
Per le rotte su mare si utilizzano
maggior parte tramite termocamere
circa 2000 punti capaci di coprire
tecnologie SAAB R3 Pilot Portable
e camere digitali della CANON (es.
più di dieci ore di volo, e circa 500
AIS Transponder System integrate
la 20 D) con speciale filtri skylight,
waypoint relativi alle emergenze note.
(AIS GPS Posityoning System SAAB)
impostando un tempo di esposizione
Inoltre tale dispositivo consente di
ed apparecchiature elettroniche di
di 1/500 di secondo per compensare
individuare la posizione del punto di
bordo Geonav 11 Flash7 corredate
ogni possibile movimento durante
scatto della fotografia delle emergenze
da nuova cartografia elettronica
lo scatto6. Il corso prevede inoltre
paesaggistiche assegnando al punto
multidimensionale nautica.
l’elaborazione di dati utilizzando una
un identificatore, in genere un numero
riserva di batteria e di un dispositivo
progressivo, al fine di collegare il
inoltre di successivi sistemi di
GPS per la registrazione completa
waypoint (punti di localizzazione del
georeferenziazione più accurati,
della rotta di volo (con un intervallo
sito) al datum della scheda di volo.
soprattutto nel caso in cui era difficile
di 20-30 secondi) utilizzando
Tale applicazioni si estendono anche
individuare i punti di
I dati rilevati necessitavano
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controllo sia nelle cartografie vettoriali
fotografiche digitali. I dati raccolti
Madonie, le isole Eolie e le province
o raster che nella aerofotografia e
dai dispositivi GPS, scaricati nei
di Catania e Messina. Le ricognizioni
fotografie oblique, al fine di una più
PC e nei server cartografici, hanno
condotte hanno anche consentito
accurata gestione del record della
richiesto conversioni di griglie di
di effettuare a bassa quota alcune
scheda di catalogazione e della ricerca
differenti sistemi di riferimento. In
indagini delle aree boschive e collinari,
di adeguate accuratezze metriche.
seguito a queste elaborazioni, facendo
anche se condotte nei periodi in cui il
In seguito al posizionamento
riferimento alla CTR (scala 1:10.000,
manto vegetale è più denso.
di punti di controllo a terra ben
contenente le seguenti coperture:
distribuiti e georeferenziati tramite
Assi stradali, Edifici, Strade) per la
è stato possibile riconoscere e
GPS topografico si è pertanto
misurazione dei punti di controllo
documentare siti definiti Patrimonio
proceduto, in una fase successiva, alla
a terra, il dato poteva anche essere
dell’Umanità dall’UNESCO o di
progettazione di analisi territoriali
misurato con una precisione che
Interesse Comunitario, tra cui
utilizzando scatti di fotografie aeree
variava da 1 a 2 m.
sedi appartenenti all’archeologia
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a bassa quota (fino a un minimo di
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Il progetto di ricognizione aerea
Nonostante queste condizioni,
industriale (provincia di Catania),
circa 200 m) con termocamere, camere
è stato strutturato didatticamente
complessi religiosi, architettura
digitali o analogica equipaggiata
attraverso differenti fasi di indagine.
rurale, per il monitoraggio del
con obiettivi di lunghezza focale tra
Una prima fase comprendeva l’analisi
territorio rurale e urbano (presenze
100 e 135 mm. Ciò consentiva di
preliminare dell’area sottoposta ad
di brownfields10). Altre indagini
avere control points più accurati da
indagine al fine di pianificare tempi
hanno consentito di individuare in
utilizzare nella fase di elaborazione
e luoghi della ricognizione. A questa
acque meno profonde in prossimità
GIS-based.
fase si è affiancata quella della
delle isole e lungo i litorali evidenze
consolidazione o raccolta sistematica
appartenenti all’archeologia
richiedevano differenti scatti: le vedute
dei dati utili (mappe, documenti
industriale e marina (cave, prodotti
panoramiche per l’inquadramento
storici, fotografie d’archivio, etc.) e
dell’attività vulcanica, scali maritmi,
dei punti di controllo ed i dettagli
delle ricognizioni tematiche nell’analisi
etc.). Alcune fotografie digitali
archeologici, utilizzando con
particolareggiata di luoghi o aree.
aeree venivano analizzate ai fini
In generale, le prese fotografiche
accuratezza e precisione gli obiettivi
Tali foto sono risultate essere
di costituire visioni stereoscopiche
particolarmente importanti per
elaborate in laboratorio con il
l’acquisizione di informazioni e
software Photoshop. La visione
Fotogramma dal battello per l’implementazione
per l’individuazione di nuovi siti
stereoscopica aiutava ad enfatizzare
del database per rotte sul mare.
in relazione all’analisi dei diversi
la visione delle tracce consentendo di
casi-studio: il Parco dell’Etna, delle
accentuare le variazioni cromatiche
grandangolari delle macchine
delle colture al di sopra dei fossati di recinzioni come ombreggiature e chiaroscuro. Alcuni esempi di coppie di fotografie oblique elaborate stereoscopicamente si riferivano alle cave documentando le caratteristiche geomorfologiche (ossidiana, pomice, zolfo, etc) dei litorali delle isole Eolie. Le visioni stereoscopiche risultavano essere utili strumenti per indagini di discontinuità naturali e di anomalie individuando relazioni topografiche difficilmente percepibili ad occhio nudo. Le coppie di fotografie oblique vengono in genere scattate
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Coste in provincia di Messina.
ad un intervallo di circa un secondo
Interpretazione ed elaborazioni GIS-based Le fotografie aeree necessitavano, in
(sources) ottenute durante le campagne di volo e le relative basi cartografiche (targets) sia in formato vettoriale che raster. Ovviamente le basi cartografiche
dall’aereoplano durante il volo
una seconda fase, di software di post-
sono state georiferite al sistema na-
circolare sul sito indagato. Durante
processing per l’interpretazione dell’im-
zionale di riferimento, consentendo di
il lavoro condotto in laboratorio
magine che si concretizza con il disegno
ottenere la localizzazione automatica in
sono anche state effettuate delle
(in genere caratterizzato da punti, linee e
ambiente GIS.
analisi allo stereoscopio delle
poligoni e da primitive topologiche) de-
Si è lavorato attraverso immagini
fotografie aeree verticali per
dicato alle tracce e agli elementi ritenuti
affiancate (con lo schermo diviso in
processi di fotointerpretazione di
di interesse paesaggistico e culturale. È
due finestre) relative ai targets ed alle
evidenze topografiche appartenenti
bene ricordare che l’immagine rettificata
sources ottenendo indici di mismatches
all’archeologia industriale e di
e georeferenziata è comunque condivi-
variabili dallo 0,5 al 2%, cercando
earthworks seguite da trasformazioni
sibile con qualsiasi sistema informativo
sempre di mantenere l’errore quadratico
con disegno manuale, e successive
territoriale, regionale e provinciale.
medio inferiore a 3 m.
riproduzioni in laboratorio
I dati acquisiti sono stati elaborati
Con tale software sono stati creati an-
informatico mediante l’ausilio
tramite il software AirPhoto 3.2511 per
che i DTM attraverso l’individuazione
di softwares CAD e GIS. Queste
la georeferenziazione delle fotografie
delle isoipse e dei punti di controllo il
indagini, insieme all’analisi delle
oblique consentendo di ottenere gradi di
cui numero variava dal 5 al 7. La ridon-
mappe cartacee e vettoriali, fotografie
accuratezza variabili tra i 30 e 10 cm.
danza di punti di controllo consentiva
d’archivio e documentazioni scritte
In questa fase di post-processing, il
maggiori gradi di accuratezza, anche se
hanno consentito di integrare i
software per la trasformazione delle
le operazioni di rettifica potevano essere
dati per le fasi di elaborazione del
immagini oblique utilizzava quali dati
eseguite anche con soli quattro punti di
projetcGIS.
input file relativi alle fotografie aeree
controllo.
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Inoltre era possibile trasformare la
dell’archivio sono costituite dai seguenti
zati (remote sensing, fotografie verticali,
fotografia da proiezione centrale in
input: data del rilevamento, tipo di
fotografie aeree storiche14, indagini
proiezione ortogonale, ove le informa-
pellicola o sensore, regione, provincia,
geofisiche, etc.).
zioni archeologiche venivano integrate
comprensorio, comune, località, tipo di
a dati derivati da fonti storiche e da un
evidenza, interpretazione, affidabilità
repertorio di fotografie aeree acquisite
dell’interpretazione, verifica sul terreno,
in stagioni diverse o in epoche diverse.
definizione, cronologia. Durante la fase
Tali documentazioni risultano infatti
di interpretazione GIS-based per la crea-
preziosi record nei processi di interpre-
zione delle tabelle relazionali si sono
tazione GIS based (realizzate mediante
anche adottati gli standard dell’ICCD .
il software GIS della ESRI) soprattutto
La gestione dell’archivio fotografico
Conclusioni Dal bilancio dell’attività di ricerca condotta emerge chiara l’elevata quanti-
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tà e qualità di evidenze censite nel Parco dell’Etna e nelle Isole Eolie. Questi studi si inquadrano in una
quando queste rappresentavano l’uni-
attraverso uno strumento di questo
ca memoria per il rilevamento dei siti
tipo consente genericamente di ridurre
fase particolare della storia degli studi
UNESCO o durante le trasformazioni
in modo drastico i tempi di accesso ai
territoriali, successiva alle stagioni
del paesaggio urbano o agricolo. Si
dati, ma soprattutto di eseguire query
del grande sviluppo metodologico
tratta infatti di strumenti informatici
complesse coinvolgendo nell’interro-
e dell’ipercritica degli anni Ottanta,
utili per l’analisi dettagliata di insedia-
gazione più chiavi di ricerca. Nella
contemporanea alla comparsa di tutte
menti prima che vengano effettuati gli
pratica ciò significa che oltre alla rapida
quelle nuove applicazioni tecnologiche
interventi stratigrafici. La fase della re-
identificazione e visualizzazione, ad
che hanno interessato indistintamente
stituzione grafica su piattaforma GIS ha
esempio, di tutte le immagini relative a
l’ampio settore disciplinare delle Scienze
consentito di inserire nella cartografia
un sito o a un comprensorio territoria-
del Territorio ed alla liberalizzazione
vettoriale i layers relativi alle evidenze
le, possiamo richiedere al database di
delle riprese aeree in Italia, non più sog-
archeologiche estrapolati dall’analisi
eseguire la ricerca di evidenze specifiche
gette al vincolo della legge per le riprese
delle fotografie oblique, convertendo
quali potrebbero essere i cropmarks
aerofotografiche emessa nel 1939. Nel
a priori i file raster in formato vector.
documentati in differenti fasi diacro-
corso degli ultimi anni, infatti, lo svi-
Si tratta di un work-in-progress per il
niche, da interpretare e verificare, ove
luppo tecnologico e i mutamenti legisla-
projectGis relativo alla realizzazione
possibile, mediante successive campa-
tivi hanno profondamente modificato
della cartografia tematica nel territorio
gne di ricognizione, o di evidenziare i
gli strumenti e le metodologie, offrendo
del Parco dell’Etna e delle isole Eolie
brownfields. Il catalogo così concepito,
nuove prospettive alla ricerca, capace
ancora in fase di implementazione.
certamente suscettibile di miglioramenti
di disporre oggi di un ampio ventaglio
e ampliamenti, costituisce fin d’ora
di risorse: dalla capacità di effettuare
uno strumento efficace per la gestione
indagini diagnostiche non distruttive,
Il geodatabase multimediale
di informazioni. Il sistema rappresenta
applicabili su ampia scala, alle analisi
inoltre la base dati di riferimento dalla
remote sensing, alla fotografia aerea,
La difficoltà di gestire l’elaborazione
quale esportare le informazioni per la
alle indagini geognostiche sino alla
condivisione in internet del catalogo.
georeferenziazione mediante strumen-
di immagini ha richiesto la ricerca di un sistema di archiviazione informa-
Il geodatabase è inoltre caratterizzato
tazioni GPS e Virtual Reference Station
tizzato, capace di gestire anche i dati
da elementi fisicamente definibili e geo-
o utilizzando sensori per ricevere i dati
provenienti da scansioni digitali di tutto
referenziati su base cartografica consen-
GNSS. L’obiettivo è quello di arricchire
il materiale fotografico (comprese le
tendo di effettuare analisi spaziali e di
sempre più la quantità, ma soprattutto
stampe cartacee) attualmente disponi-
fornire preziose informazioni per gli or-
la qualità, del record catalografico con
bili. Il database multimediale è capace
gani di tutela e valorizzazione dei beni
l’ausilio di geodatabase mobili, imple-
di catalogare le informazioni in base a
culturali o della protezione civile.
mentando nuove strategie di ricerca,
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specifici tematismi che bene si integrano
L’archivio multimediale e gli standard
flessibili ed integrate ad un’ampia
alla piattaforma del projectGIS, legando
catalografici per la gestione delle infor-
gamma di metodologie di indagine e di
dati cartografici alle tabelle di attributi.
mazioni vengono applicati non senza
innovative tecnologie geomatiche per lo
Allo stato attuale, le chiavi di ricerca
varianti in funzione di tutti i dati analiz-
studio dei paesaggi pregressi.
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Se in Italia le ricognizioni aerofoto-
degli elementi del paesaggio culturale e
provenienza e infine può essere tutelato
grafiche hanno avuto solo di recente
naturale. È infatti solo tramite la restitu-
e regolarmente monitorato. Tali ricerche
uno sviluppo, le ricerche sulle prese fo-
zione delle anomalie su base cartografica
però non devono rinunciare alla rico-
togrammetriche hanno raggiunto livelli
che il dato territoriale può essere misu-
gnizione di superficie, che rimane una
altissimi, palesatisi nell’interpretazione
rato e confrontato con altri piani infor-
procedura indispensabile per il ricono-
contestuale alla restituzione cartografica
mativi di natura archeologica o di altra
scimento di siti sconosciuti o poco noti.
Bibliografia Alvisi G. (1989), La fotografia aerea nell’indagine archeologica, NIS, Roma. R. Bewley, R., W. Raczkowski (2002), Aerial Archaeology. Developing Future Practice, Nato Series 1, 337 Lo Tauro A. (2005c), Tecnologie GIS per la tutela e valorizzazione dei beni culturali,
Cultural Heritage and Risk Chart: research of novel applications, EVA2009 Florence Proceedings, 151-156 Manzoni, G., Palermo, C. (2003), Il Catasto delle Strade nel progetto pilota della Provincia di Teramo , Ondaverde 83, 11-12. Manzoni, G. (2001), Metodi di
archeologia, Siena Nybakken, James W. and Bertness, Mark D. (2005), Marine Biology: An Ecological Approach, sixth edition. Benjamin Cummings, San Francisco Piccarreta, F. e Cerando, G. (2000), Manuale di aerofotografia archeologica.
Atti della IX Conferenza ASITA, vol 2, 1375-
posizionamento satellitare per GIS
Metodologia, tecniche ed applicazioni,
1380
in tempo reale [Methods of satellite
Edipuglia, Bari
Lo Tauro, A., Costa N. (2005d).
positioning systems for real time GIS], in
Surace, L. (1998), La georeferenziazione
Trasformazioni territoriali e VIA: un modello
Maggioli (Eds.) GIS Metodi e strumenti
delle informazioni territoriali, Bollettino
di analisi su piattaforma GIS, Atti della IX
per un nuovo governo della città e del
di Geodesia e Scienze Affini dell’Istituto
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territorio, (pp. 387-321) Rimini: Gisitinera.
Geografico Militare, 58, 181-234
Marani M.P., Gamberi, F., Bonatti, E.
Villa B. (2004), Tecniche innovative
and GIS for the implementation of
(2004), From seafloor to deep mantle:
per il rilievo e la rappresentazione dei
thematic cartography in protected areas,
architecture of the Thyrrhenian backarc
siti archeologici. Atti del I Convegno
Econgeo2006 - 5th European Congress on
basin, Memorie descrittive della Carta
Internazionale di studi: La Materia e i
Regional Geoscientific Cartography and
Geologica d’Italia, vol. LXIV, APAT, Servizio
Segni della Storia. Piazza Armerina (EN),
Information Systems, 96-98
Geologico d’Italia
9-13 aprile 2003, pp. 340-344. I Quaderni
Lo Tauro, A. (2006), Remote sensing
Lo Tauro, A. (2007), Geomathic
Musson, C., Palmer, R. e Campana, S.
di Palazzo Montalbo N. 4, Dario Flaccovio Editore
technologies in Cultural Heritage Survey
(2005), In volo nel passato, aerofotografia
and Conservation, EVA 2007 Florence
e cartografia archeologica, All’Insegna
Proceedings, 146-151
del Giglio, Biblioteca del Dipartimento di
Interpretation for Archaeologists, Tempus:
Archeologia e Storia delle arti – sezione
Stroud
Lo Tauro, A. (2009), Georeferencing of
Wilson, D.R. (2000), Air Photo
Note 1
Il Laboratorio di Archeologia dei
3
Per maggiori approfondimenti si
Paesaggi e Telerilevamento (LAP&T www.
rimanda al capitolo I di Un volo nel passato,
lap&t.it) è finalizzato alla progressiva
aerofotografia e cartografia archeologica.
introduzione di sistemi di osservazione
4
Si ringrazia il Direttore Elvezio
ringrazia il Capitano Davide Taranto (www. minicrociere.com). 8
Si ringrazia Leonardo Alestra di Trimble
Regione Sicilia (Corso GPS della Provincia
remota del territorio e al miglioramento
Galanti, Dipartimento di Protezione Civile,
Regionale di Catania) e CGT s.r.l. (www.
delle tecniche di ricognizione di superficie,
Ufficio Servizio Sismico Nazionale www.
cgtsrl.it).
tramite l’applicazione di nuovi strumenti
protezionecivile.it
per la documentazione e il rilievo del dato archeologico e ambientale. 2
L’obiettivo della scuola è stato
5
Galleria fotografica (http://www.
9
www.parcoetna.it
10
L 107-118 (H.R. 2869 11/1/02) USA EPA
protezionecivile.it/) ed analisi di datum da
norma le zone a rischio (abusivismo, disca-
telecamera termica di sorveglianza posta a
riche, stress della vegetazione, etc.).
avviare la costituzione di un projectGIS
quota 700m s.l.m (Dipartimento di Scienze
11
per l’implementazione della cartografia
della Terra - Università degli Studi di Firenze).
12
archeologica in materia di censimento del
Si ringrazia la FLIR System ed in particolare
patrimonio culturale toscano (naturale ed
Roberto Rinaldi (www.flirthermography.com).
antropico). Tra i contesti documentati vi è
6
Si ringrazia la prof. Adele Verga
http://www.uni-koeln.de Si ringrazia la prof. Tina Cusimano (do-
cente di Informatica). 13
Standard Catalografici dell’Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documenta-
una certa prevalenza di siti monumentali
dell’IPSIA di Giarre (http://www.ipsia. giarre.
zione http://80.205.162.235/Catalogazione/
con particolare riferimento a centri castrensi
ct.it) per le riprese aerofotografiche.
standard-catalografici/index
e a contesti urbani del paesaggio toscano.
7
http://www.geonav.it/index.html. Si
14
Piccarreta, Cerando (2000).
13
Come le mappe
14
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9
antiche
di Monica Naef
Una piccola azienda a conduzione familiare, nei pressi di Firenze, riproduce pregiate carte antiche, realizzate con le stesse tecniche e gli stessi materiali che si usavano nel Seicento e interamente acquarellate a mano.
L
e abbiamo scoperte in occasione di un convegno, dove erano esposte, ma
neanche tanto in vista, in una ambiente attiguo all’ingresso. Facile passare davanti a quella stanza senza accorgersi di niente, salvo entrare ed essere catturati da un mondo dal fascino senza tempo. Centinaia di carte – il catalogo è piuttosto ricco – che riproducono esemplari antichi, principalmente del Seicento e del Settecento, epoca in cui, a seguito delle grandi esplorazioni del globo terrestre, la produzione cartografica subì un notevole impulso. Ogni carta era allora la rappresentazione di un
L’Africa del Blaeu, 1669.
15
Particolari che raffigurano scene di vita di luoghi lontani, frequenti nelle antiche mappe.
16
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mondo che ancora non si conosceva completamente e che si cercava di delineare in base alle notizie più
Non sono copie “Non sono copie”, ci tiene a
recenti riportate dagli esploratori e dai
precisare il titolare e fondatore
loro diari. Erano oggetti
dell’azienda Franco Iacobelli, che nel
carichi d’emozione quelle carte,
1995 ha deciso di trasformare la sua
l’emozione della scoperta appunto,
passione per le carte antiche in attività
della meta raggiunta dopo un viaggio
commerciale. Non si tratta di vecchie
senza certezze, del pericolo superato,
mappe fotografate e ristampate, come
dell’incontro con luoghi, civiltà,
si potrebbe pensare. La mappa viene
animali e ambienti che nemmeno
ricreata a partire dalla lastra in zinco,
si immaginavano, e rendevano
che viene montata su uno zoccolo di
in qualche modo pubblico il
legno e stampata a mano al torchio,
privilegio di una conoscenza che era
un pezzo alla volta. Per le carte più
appannaggio di pochi. Lasciavano
grandi, quelle murali che misurano
spazio alla fantasia con eloquenti
oltre un metro per due, occorrono
campiture bianche, là dove il sapere si
otto lastre della dimensione massima.
fermava, come all’interno dell’Africa
I costi di realizzazione sono alti e
rappresentata dal Blaeu nel 1669, o
le tirature molto limitate, circa una
si abbellivano di particolari artistici,
ventina di pezzi alla volta.
assai frequenti nella produzione
Ex cartografo dell’Istituto Geografi-
francese dell’epoca, ma diffusi anche
co Militare, Iacobelli vanta una lunga
altrove, per diventare eleganti oggetti
carriera a servizio della cartografia,
d’arredo e richiamare la suggestione di
prima come rilevatore sul terreno, poi
mondi esotici e lontani.
assegnato alla biblioteca dell’Istituto.
17
E qui la sua passione per le carte antiche si nutre ogni giorno dell’incontro con i capolavori dei secoli passati, ancora in gran parte non visibili al pubblico se non in occasione di mostre particolari. Iacobelli compie ricerche su come lavoravano i suoi ‘colleghi’ del Seicento e così nasce l’idea di riprodurre le stesse carte con le stesse tecniche e gli stessi materiali dell’epoca e riproporle al mercato. Come nel Seicento, le mappe che produce Iacobelli sono stampate su carta in puro cotone, così come in cotone è la tela sulla quale vengono montate. Salvo le più piccole, le carte sono infatti normalmente composte da più pannelli che vengono montati a stacchi sulla tela. Questo sistema consente di piegarle senza che si usurino lungo la piega e di trasportarle facilmente; garantisce insomma una lunga vita al prodotto finale e una maneggevolezza che soddisfa le moderne esigenze di piccoli spazi e grande mobilità. Montate a stacchi, le carte si piegano e si confezionano facilmente.
La carta e la tela utilizzate sono in puro cotone, come nel Seicento.
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20
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Per riprodurre una mappa antica si inizia col rifare la lastra.
Prodotte interamente a mano Il catalogo dell’azienda si arricchisce
maggior parte delle mappe, siano carte o vedute di città, è composta da varie
La stampa avviene al torchio,
lastre e quindi vari pannelli.
un pezzo alla volta.
in continuazione di nuove scoperte.
La stampa al torchio conferisce una
Gli ‘originali’ (file o copie) da cui si
particolare bellezza al prodotto in cui
parte provengono infatti da varie fon-
l’effetto dell’incisione è percepibile sia
ti: alcune dagli archivi I.G.M. – come
al tatto che alla vista.
i quattro continenti del Blaeu, famoso
Una volta stampati i pannelli, si pas-
cartografo olandese del Seicento – ,
sa all’invecchiamento degli stessi e del-
altre sono state trovate sul mercato
la tela su cui verranno montati. La tela
da Iacobelli, altre ancora provengono
si distende e si bagna con acqua e un
da privati che ne chiedono la ripro-
colorante, lo stesso si fa con i pannelli.
duzione. Nel caso delle copie, queste
Questo procedimento, oltre a conferire
vengono scannerizzate e riportate alle
subito l’effetto antico, evita che con
dimensioni originali, quando sono
il passare del tempo la carta assuma
note. Si realizza quindi la lastra che
disomogeneità e macchie antiestetiche
rappresenta il costo principale di tutta
dovute al naturale invecchiamento dei
la produzione, tenendo conto che la
materiali e all’esposizione alla luce.
21
Invecchiamento
La fase successiva prevede che su
L’asciugatura richiederà da uno a
un lato della tela si stenda una colla
più giorni secondo la temperatura e
vinilica a pennello; a questo punto si
l’umidità.
possono montare i pannelli sulla tela. Il montaggio avviene tutto a
Carta e stoffa ritirano entrambe asciugando, ma in modi diversi.
bagnato, quindi, una volta terminato,
Sta all’esperienza e alla maestria
occorre appendere la carta ad
dell’artigiano saper tenere conto di
asciugare.
questo delicato passaggio.
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Montaggio
è
è
Asciugatura
è
Stesura Colla
23
Ed ecco la carta pronta per essere acquarellata, o lasciata in bianco
Una volta asciutte, le carte
e nero. Naturalmente il colore
vengono acquarellate a mano.
conferisce al tutto maggiore incisività
Ognuna è un pezzo unico.
e aiuta ad esempio a caratterizzare gli ambienti nelle vedute di città. La scelta dei colori, laddove gli originali ne siano privi, come spesso è il caso, è lasciata al gusto di chi esegue il lavoro. Essendo dipinte a mano le carte sono tutte diverse e ciascuna è un pezzo unico. L’azienda, che si chiama Formis, si avvale talvolta di alcune pittrici esterne per quest’ultima fase della lavorazione. Tutto il resto viene eseguito nel laboratorio di famiglia da Franco, dalla signora Manola e dal loro figlio Alessandro che ha fatto propria la passione del padre.
24
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Centinaia di mappe antiche Gli Iacobelli sono molto disponibili
mappe di partenza siano affreschi o dipinti, come nel planisfero di Fra’ Mauro (1460 circa) che misura
e cercano di accontentare il cliente
3 metri per 3, conservato in una
anche quando di qualche esemplare
biblioteca di Venezia. Attualmente è
sono richieste poche copie, magari
in catalogo ridotto nelle dimensioni
di un nuovo soggetto che lo stesso
più gestibili di 169x169 cm.
cliente porta in ditta da riprodurre.
L’archivio cartografico di Formis è
In questo caso i costi delle lastre non
veramente vasto: circa cinquecento
si potrebbero ammortizzare e si pro-
mappe tra planisferi di vari tipi,
cede a una stampa digitale anziché
anche celesti, continenti, stati, carte
al torchio. Il risultato, seppure inte-
regionali, piante di città italiane
ressante da un punto di vista estetico
(qualcuna anche estera) e vedute
e decisamente più economico, perde
delle principali città italiane (solo a
tuttavia quel tocco di tridimensiona-
titolo esemplificativo citiamo Milano,
lità della carta incisa che le conferisce
Napoli, Roma, Firenze, Trento,
una particolare qualità e un fascino
Torino, varie città umbre e molte
Alcune mappe raggiungono grandi
inimitabile e ‘antico’.
altre equamente diffuse su tutta la
dimensioni, di oltre 1x2 metri, come
penisola) e di alcune altre capitali.
il planisfero del De Wit del 1670.
Sempre con l’ausilio della stampa digitale si procede nel caso in cui le
Alcune città sono presenti con vedute
25
Veduta della città di Firenze, Spada, 1600. Sotto, il bellissimo planisfero celeste del Brunacci, 1700.
diverse. La maggior parte sono carte
scelta e la varietà sono comunque
Sudafrica!) è e sarà depositaria di un
del Seicento e del Settecento, ma
destinate a crescere, e se si considera
‘giacimento’ culturale e storico, oltre
ci sono anche mappe più antiche
che questo patrimonio è stato
che artistico, di tutto rispetto, poiché
e ottocentesche. Non tutte le carte
raccolto in meno di quindici anni si
le carte di tutti i tempi rappresentano
sono attualmente in catalogo, poiché
intuisce che questa piccola azienda
una sintesi della visione del mondo e
alcune sono state acquisite ma non
a conduzione familiare (piccola sì,
delle conoscenze tecniche dell’epoca
sono ancora state fatte le lastre. La
ma nota nel nordeuropa e anche in
in cui furono realizzate.
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Le riproduzioni di Mappe Antiche sono distribuite da:
Via del Romito 11/13r - 50134 Firenze, Italy Tel. 055 483 557, Fax 055 483 690 info@lac-cartografia.it, www.globalmap.it
27
Fondamenti geometrici della cartografia 2a parte di Antonio Arrighi
La seconda parte, esposta nelle pagine che seguono, è dedicata ai sistemi di coordinate ovvero all’insieme di regole che stabiliscono come assegnare valori di posizione ad un determinato luogo della Terra. Vengono trattate le coordinate spaziali (geografiche e geocentriche) e le coordinate piane (cartesiane e polari), nonché le linee rappresentative di coordinate rettangolari costanti e di selezionati meridiani e paralleli, ovvero i reticolati cartesiano e geografico. Premessa Le carte, sia analogiche che digitali,
individuare dove un certo dato è collocato nello spazio. Per georeferenziare i dati relativi
e i dati spaziali, sia in formato
alla superficie della Terra si impiegano
vettoriale che raster, sono in relazione
sistemi di coordinate tridimensionali.
con una posizione geografica.
Per esempio, qualunque luogo
Generalmente, tale posizione viene
terrestre può essere localizzato per
espressa adottando un sistema di
mezzo di coordinate geografiche
coordinate, ovvero un insieme di
spaziali (φ, λ, h) oppure tramite le
regole che stabiliscono come
corrispondenti geocentriche (x, y, z).
28
/0 fi a _ 2 2 r to g ar a_ 1 0 C la toag r a fi r a C la
28
9
Fig. 1 – Coordinate geografiche spaziali (φ, λ, h). Fig. 2 – Coordinate cartesiane spaziali o geocentriche (x, y, z).
Fig. 1
Z Un mezzo della Protezione Civile.
CIO
POLO NORD
P
Meridiano di Greenwich
Zp Xp
Y
Yp Equatore
X Fig. 2
29
Fig. 3 - Coordinate rettangolari piane (x, y).
I sistemi di coordinate piane sono invece utilizzati per individuare la localizzazione dei dati sul piano della carta. Per esempio, qualsiasi punto sul
Fig. 4 - Coordinate polari 2D (a, d).
piano cartografico può essere localizzato per mezzo di coordinate bidimensionali cartesiane o rettangolari (x, y) oppure polari (a, d).
Fig. 3
Fig. 4
Y Origine angoli
[u. l.] 300
Xp
P (280, 225)
200
Origine
a = 45°
Yp
100
100
200
300
P (45°, 345)
X [u. l.]
d = 345 u. l.
Origine distanze
Sistemi di coordinate spaziali Coordinate geografiche Il sistema di coordinate globali
La latitudine φ di un punto P è l’angolo tra la normale ellissoidica per P’ e il piano equatoriale. La longitudine λ è invece l’angolo
maggiormente impiegato è
tra l’ellisse meridiana che passa per
quello costituito dalle linee della
Greenwich e l’ellisse meridiana che
longitudine e latitudine geografica.
contiene il punto in questione; è
Le linee di uguale latitudine sono
misurata nel piano equatoriale dal
chiamate paralleli e, sulla superficie
meridiano di Greenwich (λ=0°) sia
dell’ellissoide, sono rappresentati da
verso est fino a λ= +180°, sia verso
circonferenze. Per contro, le linee di
ovest fino a λ= -180°.
uguale longitudine sono denominate
La latitudine e la longitudine
meridiani e, sulla superficie
rappresentano quindi le coordinate
dell’ellissoide, formano delle ellissi
geografiche φ, λ di un punto P
(ellissi meridiane).
rispetto alla superficie di riferimento
30
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Fig. 5 – Il sistema di coordinate geografiche. Fig. 6 – Il sistema di coordinate geografiche spaziali.
N
Fig. 5
90° 55° LATITUDINE-NORD
40° 20°
0°
55° EQ
UA TO
45°
RE
45° W LATITUDINE-SUD
0° E
DIN ITU G N LO EST
LONGITUDINE OVEST
90° S selezionata e sono espresse sempre in unità angolari. Le coordinate geografiche spaziali (φ, λ, h) si ottengono introducendo nel sistema appena enunciato l’altezza
Fig. 6
h
Polo
P
P|
Greenwich
ellissoidica h. Quest’ultimo parametro
φ
rappresenta la distanza del punto considerato rispetto all’ellissoide; viene misurata in unità lineari lungo la normale ellissoidica fra il punto
λ Equatore
preso in considerazione e la superficie ellissoidica. Tale concetto può essere applicato anche alla superficie di riferimento sferica.
SUPERFICIE DI RIFERIMENTO: ELLISSOIDE
31
Occorre osservare che l’asse
Coordinate geocentriche Un metodo alternativo, e spesso più
di rotazione della Terra cambia
conveniente, di definire la posizione
posizione nel tempo (in seguito
di un punto è quello di impiegare
al cosiddetto ‘moto del polo’). In
le coordinate cartesiane spaziali.
conseguenza di ciò, la posizione
Il sistema ha origine nel centro di
media del polo nell’anno
massa della Terra con gli assi x e
1903 (definita sulla base delle
y nel piano equatoriale. L’asse x
osservazioni tra il 1900 e il 1905)
passa per il meridiano di Greenwich,
è stata impiegata per definire il
mentre l’asse z coincide con l’asse di
‘Conventional International Origin’
Fig. 7 – Il sistema di coordinate geocentriche
rotazione della Terra. I tre assi sono
(CIO), ovvero l’asse di riferimento
spaziali.
mutuamente ortogonali e formano
z che risulta pertanto stabilito per
una terna destrorsa.
convenzione.
Z
Fig. 7
P
CIO
Greenwich
Zp
Xp
Yp Equatore
X
32
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9
Y
Sistemi di coordinate piane
denominate asse x e asse y. Di norma
per x e y nell’eventualità detta origine
il primo è l’asse orizzontale, mentre
cada all’interno dell’area di interesse.
Una carta ha solo due dimensioni:
il secondo costituisce quello verticale
In tale caso ai valori xP=0 e yP=0
la larghezza (da sinistra a destra)
(talvolta questi due assi di riferimento
è attribuita la denominata di falsa
e l’altezza (dal basso verso l’alto).
sono denominati rispettivamente E
origine. Da ricordare che le coordinate
Trasformare il corpo tridimensionale
(est) e N (nord)). La loro intersezione
rettangolari sono chiamate anche
della Terra in una carta bidimensionale
costituisce l’origine del sistema. Il
cartesiane, dal nome del matematico
è argomento che riguarda le proiezioni
piano cartografico che riporta le
e filosofo francese del diciassettesimo
cartografiche. In questo contesto,
coordinate cartesiane è segnato da
secolo René Descartes detto anche, in
come in altre svariate applicazioni
corrispondenti linee uniformemente
forma latinizzata, Renatus Cartesius.
cartografiche, le coordinate
distanziate.
bidimensionali sono necessarie per
Quindi, con tale sistema, l’attribu-
Coordinate polari
descrivere la localizzazione di qualsiasi
zione di due coordinate numeriche xP,
punto in modo chiaro e univoco.
yP permette di specificare in maniera
posizione di un punto sul piano è
precisa ed obbiettiva qualunque posi-
offerta dalle coordinate polari. Esse
zione P sulla carta.
sono costituite dalla distanza ‘d’
Coordinate cartesiane Una possibilità di individuare la
Un’altra possibilità di definire la
Normalmente, all’origine sono
dall’origine al punto considerato
posizione di un punto su un piano
assegnate le coordinate xP=0 e yP=0.
e dall’angolo ‘a’ tra una direzione
è rappresentata dalle coordinate
Tuttavia, alle coordinate dell’origine
stabilita (o zero) e la direzione verso
rettangolari piane. Si tratta di un
sono talvolta aggiunti dei grandi
cui si trova il punto di interesse.
sistema costituito da due linee
valori positivi. Questo artificio viene
L’angolo orario ‘a’ è detto ‘di
che si intersecano ad angolo retto
applicato per evitare valori negativi
orientamento’. Viene espresso in unità angolari, mentre la distanza ‘d’
Ng
Nm
Ng = nord geografico Nr = nord reticolato
Nr
Nm = nord magnetico
è definita in unità di lunghezza. Gli angoli di orientamento sono sempre definiti rispetto a una direzione fissa o di riferimento. In linea di principio la linea di riferimento può essere scelta in modo arbitrario. Tuttavia, in pratica,
δ
vengono impiegate, per lo più, tre
P
γ
direzioni: il nord geografico (Ng), il nord reticolato (Nr), il nord magnetico
(AP)
(Nm). I corrispondenti orientamenti sono detti: geografico, rete, magnetico.
[AP]
Le relazioni che li legano risultano evidenti dalla figura 8.
γ = convergenza meridiano δ = declinazione magnetica
Fig. 8 – Relazioni tra orientamento geografico, rete e magnetico. Fonte:
Fig. 8
Gortani-Pericoli, 2000.
33
Fig. 9
Le coordinate polari sono impiegate
di reticolato è utilizzato nella carto-
Fig. 9 – Esempio di ① reticolato cartesiano
spesso in topografia: infatti, in special
grafia a grande e media scala per con-
(grid) e ② reticolato geografico (graticule).
modo nei rilevamenti di dettaglio,
sentire calcoli accurati e localizzazioni
Fonte: ICA, 1984.
dove si usano tecniche di misura elet-
di precisione. Non è invece applicato
tronica delle distanze, rappresentano
nella cartografia a piccola scala (≤
una prassi praticamente universale.
1:1.000.000) dove le distorsioni geometriche conseguenti alla trasposizione della superficie curva della Terra sul
Reticolato cartesiano
piano cartografico sono tanto grandi
e geografico
da rendere assai difficili sia i calcoli sia le localizzazioni di precisione.
Il reticolato cartesiano (nella termi-
Il reticolato geografico (nella ter-
nologia anglosassone ‘grid’) è rappre-
minologia anglosassone ‘graticule’)
sentato da linee aventi coordinate ret-
rappresenta la proiezione ad intervalli
tangolari costanti (x, y). Questo tipo
costanti delle coordinate geografiche,
34
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9
Fig. 10 – La carta del mondo in
Fig. 10
proiezione di Mercatore Traversa e il relativo reticolato geografico.
Fig. 11
o in altre parole la posizione in proie-
e quindi dimensioni cartografiche non
zione di meridiani e paralleli seleziona-
regolari, ma al tempo stesso mostra
Fig. 11 – A = taglio cartesiano; B = taglio
ti. La forma del reticolato geografico
immediatamente l’estensione dell’area
geografico.
dipende largamente dalle caratteristi-
cartografica nel sistema geografico.
che della proiezione applicata e dalla Bibliografia
scala della rappresentazione. Il taglio che delimita l’area cartografica può essere definito sia dalla forma del reticolato geografico sia da quella del reticolato cartesiano. Il taglio cartesiano ha il vantaggio di permettere la formazione di serie cartografiche costituite da carte aventi l’area cartografica sempre uguale; per contro, il taglio geoografico comporta un contorno curvo
Gortani I., Pericoli A. (2000), La Topografia, vol. 2, Del Bianco Editore ICA, 1984, Basic Cartography, vol. I ITC, Internal notes on Geometric Cartography, vari anni Robinson A.H. & altri (1995), Elements of Cartography, Wiley
35
la
Cartografia
fra evoluzione e rivoluzione parte di Attilio Selvini
Le profonde trasformazioni che la produzione cartografica ha subito negli ultimi trent’anni hanno stravolto (o meglio, rivoluzionato) una tecnica produttiva durata oltre tre secoli. Nel presente articolo si delinea per sommi capi qual’era la cartografia ancora negli anni Sessanta del ventesimo secolo, e quale sia invece oggi.
D
alla sua nascita, che si
La Carta d’Italia al 25.000, rilevata
non sul terreno, in altri termini con
può datare a partire dal
dopo l’Unità dall’Istituto Geografico
l’impiego sempre maggiore della
Seicento, la cartografia
Militare fiorentino è ancora in parte
fotogrammetria, ormai aerea, al
scientifica si è sviluppata con una lenta
figlia delle tecniche settecentesche di
posto della topografia: tale tecnica,
evoluzione, di pari passo con progressi
rilevamento, in parte della celerimen-
del resto ottocentesca, sino ad allora
della geodesia e della topografia. Fra
sura introdotta dal Porro per il rileva-
era stata vista solo come ausilio del
la cartografia censuaria di Carlo VI,
mento del Ducato di Genova dal 1830
rilevamento topografico nel caso
meglio conosciuta come cartografia
in poi; le pratiche riproduttive sono
di terreni difficili. Quasi nulla però
‘teresiana’ (dal nome della figlia del
ancora quelle vecchie e tradizionali
cambia dal punto di vista della tecnica
grande imperatore, a sua volta poi
ben conosciute (Keats 1973).
di rappresentazione; ormai consolidate
seduta sul trono degli Asburgo) e la
Una forte evoluzione in tema di
le proiezioni di vario tipo, e prevalenti
cartografia catastale del nuovo Regno
rilevamento, ma non mi sembra
quelle conformi, la pratica del disegno
d’Italia non c’è molta differenza for-
fosse una rivoluzione, avviene negli
cartografico, pur se la misura viene
male e sostanziale, sia per le modalità
anni Trenta del secolo ventesimo,
fatta non sull’oggetto bensì sulle sue
operative impiegate sul terreno che per
con l’avvento delle carte prodotte
immagini, non è molto diversa da
la realizzazione della parte grafica.
tramite la misura sulle immagini e
quella ottocentesca.
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a
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Si diffondono le carte a grande scala, il cui supporto è il foglio di carta da disegno, coi tratti a china, con la
La carta non è più solo ‘di carta’
nasceva al momento stesso della restituzione stereoscopica, per il tramite di pantografi, poi di
Tutto muta, quasi all’improvviso,
sistemi ortogonali ad ingranaggi,
o cianografica. Dalla ‘restituzione’
verso la fine del millennio. A parte il
infine, ultimo ritrovato, per via di
a matita, abili disegnatori cartografi
fatto, già di per sé eclatante, che dalla
servomotori sincroni elettrici. Si erano
traevano l’originale su di un supporto
seconda metà del Novecento in poi le
poi sostitute le matite per le ‘minute’
poco deformabile (per es. ‘Astralon’),
carte, sia a piccola che a media e an-
di restituzione, se del caso, con
utilizzando gli stessi strumenti di un
cor più a grande scala non erano più
fresette ruotanti di vario diametro,
secolo prima: solo i vari ‘rapidograph’
‘topografiche’ bensì aerofotogram-
utilizzando al posto dei fogli di carta
sostituiranno i normali tiralinee, a
metriche. Il rilevamento da terra era
da disegno dei fogli di materiale
partire dal secondo dopoguerra.
ormai limitato a piccole estensioni,
plastico da incidere (es. ‘Topascribe’),
per esempio a lottizzazioni o a trac-
ottenendo così del ‘negativi’ del
sperimentate sin dai primi del
ciamenti, o ancora a zone urbane da
disegno da cui avere facilmente tante
Novecento, verso gli anni Sessanta
conservare o da rinnovare, con rap-
copie positive quante necessarie: ciò
di quel secolo si hanno le prime
presentazione a grande e grandissima
eliminava la necessità di ricopiare in
rappresentazioni ortofotografiche; non
scala. L’avvento della fotogrammetria
‘bella’ le minute originali. Giunta sul
più il disegno vettoriale, bensì la stessa
analitica, cui succederà abbastanza in
mercato la fotogrammetria analitica,
immagine fotografica ‘raddrizzata’,
fretta quella detta ‘digitale’, cambia il
per parecchi anni la tecnica rimase la
ovvero trasformata omograficamente
modo di cartografare e di riprodurre,
stessa: restituzione e congiuntamente
da prospettiva centrale a proiezione
ma soprattutto cambia l’essenza stes-
disegno ‘on-line’, ovvero in diretta
ortogonale. La cosa desta scalpore;
sa della cartografia che dal supporto
come nel caso consueto della
vi sono come sempre i favorevoli ed i
cartaceo passa al supporto informati-
fotogrammetria analogica. Ma poi le
contrari: la nuova tecnica offre infatti
co: è la rivoluzione, se tale sostantivo,
cose cambiano in fretta: il computer
in ogni caso vantaggi e svantaggi. In
come si legge nei vocabolari, indica
diventa sempre più potente (e sempre
una delle molte discussioni di quei
“… un mutamento improvviso e
di minor dimensioni e costi!); mutuati
tempi, un noto studioso ebbe a dire
profondo che comporta la rottura di
dal disegno meccanico e dalla
che se fosse nata per prima la carta
un modello precedente e il sorgere
progettazione industriale, compaiono
ortofotografica e poi fosse venuta alla
di un nuovo modello”. La rappre-
i tavoli da disegno da utilizzare
luce quella al tratto, probabilmente le
sentazione cartografica infatti non è
sia on-line che off-line (ovvero ‘in
discussioni sarebbero state altrettanto
più da allora (o non è più soltanto)
differita’), comandati anch’essi dal
severe: molti avrebbero ritenuto la
‘di carta’, ma è soprattutto diventata
computer; nascono i primi programmi
carta al tratto come una specie di
‘numerica’, annullando lo stesso con-
di ‘computer aided design’, in sigla
brogliaccio della rappresentazione
cetto di scala di rappresentazione; la
CAD. Ed è, lo ripetiamo ancora,
ortofotografica, insomma una specie
scala qui è sempre di uno ad uno (pur
la rivoluzione. Anche perché la
di caricatura del terreno (Cunietti
essendo naturalmente l’incertezza nel-
fotogrammetria analitica, negli anni
1974). Varie e complesse sono le
la definizione planoaltimetrica di un
Novanta, diventa essa pure ‘digitale’,
vicende delle ortofotocarte, anche
punto, funzione della scala media dei
rinunciando allo stereocomparatore
esse come le carte al tratto fortemente
fotogrammi utilizzati).
e quindi alla misura sulle immagini
possibilità di riproduzione eliografica
Peraltro già teorizzate e talvolta
cambiate nel corso di circa mezzo
Al tempo della fotogrammetria
fotografiche tradizionali. La cosa
secolo: si veda per esempio in Selvini
analogica, la rappresentazione
non è di poco conto: ingrandendo
2009.
cartografica, ancora ‘di carta’,
fortemente una fotografia analogica,
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Fig. 1: Sopra, fotografia analogica di una copertura; a destra l’ingrandimento mostra i granuli dell’emulsione sparsi casualmente.
ovvero ottenuta con pellicola ad alogenuri d’argento, si vede la ‘grana’, ovvero la distribuzione casuale dei granuli di alogenuri sotto
Ma la nuova fotografia ‘digitale’,
dell’ordine di pochi micron; lo
forma di punti di varia dimensione
ottenuta con sensori del tipo CCD
strumento di misura, come si è detto
(fig.1).
(Charged Coupled Device), se
lo sterecomparatore, diventa inutile.
ingrandita mostra una serie ordinata
E cambia quindi anche il modo di
di ‘pixel’, ovvero una matrice: si
‘restituire’, sia per via stereoscopica
tratta di una forma ‘raster’.
che per via ortofotoproiettiva.
La posizione di un punto è qui già
Come vedremo, è oggi possibile
di per sé definita dai numeri di riga e
avere restituzioni fotogrammetriche
colonna della matrice, con risoluzione
(a scopo cartografico od altro) sia in forma vettoriale che in forma raster:
Fig. 2: La restituzione planimetrica vettoriale del
anticipando le cose che verranno più
castello Visconti in Somma Lombardo.
avanti dette, si vedano le figure 2, 3 e 4 a tale proposito. Fig. 3: Ingrandimento della parte in basso a destra di fig. 2. La parte vettoriale rimane tale anche se ingrandita.
39
Fig. 4: Ingrandimento in forma raster della stessa immagine di fig. 3: si vedono chiaramente i pixel.
Dalla geometria pratica al calcolo numerico Vediamo di ricordare con un
aveva sostituito ai mezzi grafici di rilevamento quelli numerici: la celerimensura si diffuse abbastanza lentamente, coesistendo per tutto quel
minimo di ordine la successione che
secolo con la tradizione settecentesca.
ha portato dalla cartografia analogica
Data l’assenza di mezzi di calcolo al di
alla cartografia digitale.
fuori di carta e matita, con il ricorso
Vi è un certo parallelo fra i
alle tavole dei logaritmi, nacquero le
progressi della topografia e quelli
‘tavole celerimetriche’ ed i calcolatori
della fotogrammetria; la prima era
analogici (grafici o meccanici): il
ancor detta nell’Ottocento ‘geometria
calcolo numerico faceva ancora paura.
pratica’; largo uso avevano sia
Paura che dilagò con l’avvento della
il rilevamento con la tavoletta
aerofotogrammetria: come risolvere
‘pretoriana’ che quello con squadri ed
le equazioni di collinearità, peraltro
allineamenti. Quasi nullo l’impiego
ben note dalla geometria analitica
del calcolo. Ma già dal 1830 circa
nello spazio, se non rinviando tutto
Ignazio Porro (Monti, Selvini 2003)
al futuro, ciò che si verificherà dopo
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la seconda guerra mondiale? Ed ecco
numerico sostituiscono torni, trapani,
la Apache Software Foundation
la nascita, per l’appunto, a partire
fresatrici e rettificatrici a controllo
immette sul mercato il file .cxf , usato
dagli anni Venti del Novecento,
manuale. Si è già ricordato che i
attualmente dal catasto italiano e
dei restitutori ‘analogici’, nei quali,
primi tavoli da disegno controllati dal
convertibile in formato .dxf.
quasi in parallelo con la tavoletta
computer sono ad uso progettuale: la
Vale la pena, a questo punto,
pretoriana, la proiezione ortogonale
cartografia ne sarà interessata soltanto
ricordare che negli anni Ottanta
del modello ottico del terreno evitava
qualche (modesto) tempo dopo.
del secolo passato erano nati i
il calcolo, allora impossibile almeno in
Ma ormai tutto procede in fretta;
cosiddetti ‘GIS’, in origine Geografic
nel dicembre 1982 nasce insieme ad
Information System, da noi forse più
AutoCAD 1.0 il DraWinG format
noti come SIT (Sistemi Informativi
è accennato. Anni Cinquanta,
(che oggi tutti conoscono come
Territoriali). Dice uno dei padri dei
l’elaboratore elettronico è ancora
DWG), file binario per l’esecuzione
GIS, il Burrough, fondatore della
grosso, goffo, pesante e costoso,
di disegni d’ogni tipo, e nasce
Association of Geografic Informations
ma fa in millisecondi calcoli sino
anche un altro ‘formato’, il dxf
nel 1986, che “…il GIS è composto
ad allora impossibili. Uki Helava in
(drawing exchange format) adatto
da una serie di strumenti software
Canada, il nostro grande Umberto
all’esportazione verso altri sistemi
per acquisire, memorizzare, estrarre,
Nistri a Roma, concertano l’avvento
informatici. Nel 1986 è la volta di
trasformare e visualizzare dati spaziali
del nuovo tipo di restitutore.
JPEG ovvero del Joint Photografic
dal mondo reale” (Burrough 1986).
Tutto diverso dalla solita ‘routine’:
Expert Group, un comitato che si
basta con aggeggi ottico meccanici
occupa della memorizzazione di
creatasi da allora in questo campo:
complessi, costosi, lenti, limitati
fotografie e di trasformazione di
si parla indifferentemente di GIS o
nell’impiego: il calcolo numerico non
immagini raster nel formato .jpg. Il
di SIT, ma sarebbe necessaria una
ha più limiti, nasce la fotogrammetria
sistema diventa standard nel 1992, e
ulteriore ripartizione, peraltro poi da
analitica. Ma, come detto più sopra,
nel 1994 viene approvato come ISO
altri proposta.
la ‘carta’ è pur sempre di carta, anche
109181.
termini di tempo ragionevole. E poi l’evoluzione, cui già si
se ora è possibile archiviare ‘file’
Nel 1990 nasce Bitmap (.bmp),
Almeno un cenno alla confusione
Secondo Karl Kraus infatti (Kraus 1995), già nel 1995 si sarebbero
di coordinate utilizzandole poi per
introdotto da Windows 3.0, formato
dovuti ripartire i ‘Sistemi Informativi
elaborazioni successive, dal calcolo
per la rappresentazione di immagini
Spaziali’ (SIS, meglio che SIT) in
delle aree a quello dei volumi e
raster. Sempre di tale anno è la nascita
Land Information System (LIS),
addirittura alla progettazione stradale
dei famosi shape files, introdotti da
Topografic Information System (TIS),
‘on-line’.
ESRI (Environmental System Research
Geographic Information System (GIS).
Institute, fondato a sua volta nel
Nel LIS il catasto urbano e fondiario,
sono assai rapidi. L’informatica,
lontano 1969). Su questi torneremo,
insieme al catasto delle reti di
che tendenzialmente si potrebbe far
vista la loro enorme diffusione per
alimentazione; nel TIS tutte le forme
risalire all’Ottocento dal punto di
la formazione di banche di dati
naturali o antropiche del terreno,
vista concettuale, dopo un secolo
(database).
ovvero la ‘topografia’ globalmente
E poi i progressi dell’elettronica
‘in sonno’ prende forma insieme ai
Nel 1992 Aldus (poi assorbita da
intesa; infine, la terza parte avrebbe
progressi del computer e diventa cosa
ADOBE) introduce il .tiff (Tagged
dovuto riguardare ancora la
irrinunciabile nella società della fine
Image File Format), per immagini
topografia generalizzata insieme alle
del secondo millennio. Le ricadute
raster con diversi spazi di colore,
informazioni tematiche necessarie
interessano dapprima la progettazione
facilitando lo scambio di immagini
(ambiente, idrografia, viabilità…)
industriale: le macchine a controllo
fra scanner e stampanti. Nel 1999
(Selvini 1996).
41
Fig. 6: Il Comune di Ternate (VA) nel database topografico, in origine in scala 1:2000.
forma coincide con la scelta dell’intera
di tipo e di tono di grigio (o dei tre
forma. È perciò possibile cambiare
colori fondamentali). Non è possibile
le caratteristiche di una linea quali il
quindi aggiornare o comunque
cartografico. L’impatto con
suo spessore, il colore, la lunghezza…
modificare un disegno o una
l’informatica è veramente
semplicemente modificando gli
cartografia acquisiti con questa tecnica
rivoluzionario: vediamone il perché.
attributi dell’entità geometrica scelta.
operativa; se del caso occorrerà
I sistemi di disegno computerizzato
L’elaboratore memorizza la forma
vettorializzare la carta o in genere il
operano secondo la modalità
geometrica e non la sequenza di punti
disegno tramite operatore manuale
vettoriale, che a prima vista sembra
che la compongono; ciò permette di
o a inseguimento semiautomatico,
simile all’usuale disegno manuale:
accelerare e semplificare enormemente
associando ad ogni forma geometrica
ma in realtà le cose vanno ben
il lavoro, dato che il disegno diventa
gli attributi di competenza. La
diversamente. Nel disegno tradizionale
un aggregato di forme e di simboli
conversione al numerico di cartografia
a mano infatti, i concetti di linee ed
associati ai loro attributi, come colore,
analogica quindi, se la si vuole
elementi geometrici o meno (curve,
spessore, dimensioni, posizione, codice
aggiornare e comunque modificare
segmenti, poligoni, cerchi…) si
corrispondente e così via.
successivamente, costa tempo e denaro
Il disegno al computer Ma torniamo al disegno
perdono nell’istante in cui si stampa
Non è superfluo chiarire a
in misura considerevole. In fig. 5
il foglio da disegno. Cancellare
questo punto che i disegni acquisiti
una semplice dimostrazione della
una curva significa cancellare
per scansione (così come avviene
differenza tra immagini vettoriali e
tutta la sequenza di punti che la
per i tradizionali fogli catastali
raster di un cerchio.
compongono: nel disegno manuale il
‘digitalizzati’) non hanno le
concetto di ‘linea’ non esiste, se non
caratteristiche sopra indicate per i
come sequenza di punti interpretati
disegni vettoriali. Le immagini infatti
Fig. 5: A sinistra immagine raster di un cerchio
dall’osservatore. Con l’elaboratore
sono in questo caso del tipo raster,
(con pixel di proposito fortemente ingrandito);
invece si struttura per linee e per
ovvero un aggregato di pixel per
a destra l’immagine vettoriale.
forme; la scelta di un punto di una
ognuno dei quali vale un attributo
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Il disegno vettoriale computerizzato
su cui le varie componenti possono
descrive specialmente punti, polilinee,
ha una elevata strutturazione; tutte
essere nascoste, modificate, cancellate,
poligoni per rappresentare ad esempio
le forme geometriche e i simboli così
colorate, evidenziate, ingrandite. Tutti i
corsi d’acqua, stagni, laghi…
come le scritte sono ripartite in catego-
principali programmi di disegno auto-
rie con specifici attributi, che formano
matizzato usano il formato grafico .dxf
insieme, ma di fatto è l’insieme di più
all’interno del disegno delle classi par-
che fornisce in ASCII la descrizione
file, dei quali tre sono obbligatori, e
ticolari. Per una carta a media scala si
completa vettoriale della carta; il lato
a cui se ne possono aggiungere altri
può per esempio identificare un edificio
negativo è costituito dalla occupazione
nove. Gli obbligatori sono quelli le cui
per il tramite di un rettangolo; al suo
di memoria, per cui il formato .dxf è
estensioni sono state già sopra indicate:
interno si possono poi avere diverse ca-
utile per colloquiare fra sistemi diversi,
.shp che conserva le geometrie,
tegorie come edifico storico, edificio ad
ma non è comodo per la cartografia
.shx che conserva l’indice delle geo-
uso pubblico, sportivo, abitativo, com-
numerica, pur essendo sempre richiesto
metrie,
merciale ed associare quindi altri at-
nei capitolati. Ricordiamo poi che .dxf
.dbf che costituisce il database degli
tributi, quali tratteggio, colore, codice
va in crisi se al disegno vettoriale si ag-
attributi.
identificativo. Il disegno è organizzato
giungono delle informazioni in formato
su livelli differenti (layer) che contengo-
raster.
no le diverse componenti. Per esempio,
Ed ora parliamo brevemente di shape-
Uno shapefile è considerato un unico
Ormai praticamente la totalità dei capitolati d’appalto per cartografia numerica, regionale o comunale,
su di un livello sta la planimetria degli
file. Come già detto, sviluppato da
indica come obbligatorio tale
edifici, su di un altro la rete stradale, su
ESRI per accrescere l’interoperabilità
formato, insieme al minimale formato
altro ancora la rete idrica superficiale, e
fra ESRI ed altri sistemi GIS, shapefile
.dxf per la gestione del disegno. In
poi i confini, il verde pubblico e priva-
è un formato vettoriale specifico per i
figura 6 una sintesi del database
to e via di seguito. Ogni livello può ad
sistemi informativi territoriali. ‘Shape-
topografico di un piccolo comune
ogni istante venire ‘congelato’ e nasco-
file’ indica di norma un insieme di file
in provincia di Varese, Ternate: a
sto alla vista sullo schermo o sul plotter
con estensioni .shp, .dbf, .shx aventi
sinistra l’indicazione minima dei layer
per la stampa. Il disegno cartografico
in comune il prefisso dei nomi (per
relativi; il tutto in origine è leggibile
diventa quindi una tavolozza dinamica
esempio ‘fiumi’); un file di questo tipo
con ArcReader 9.2.
43
Fig. 7: Dal terreno alla carta e viceversa.
dal CIPE, otteniamo un valore di
corrisponda alla sua reale locazione;
circa 108 miliardi…”(Ornati 1970).
che un fabbricato sia ben identificato
E più tardi, in occasione di una ma-
come ‘scuola’ o come ‘caserma CC’
siderazione sull’uso specifico della
nifestazione per la carta tecnica della
piuttosto che la sua geometria corri-
cartografia tecnica, ovvero quella re-
Regione Lombardia, ricordando il ‘ca-
sponda, nei limiti dell’incertezza della
gionale, provinciale, comunale, in ge-
tasto delle reti’ allora già presente per
scala nominale, alle vere dimensioni: e
nere nelle scale (nominali) di 1:10.000,
esempio in Svizzera, diceva il relatore:
via di questo passo. Purtroppo tale si-
1:5000, 1:2000, 1:1000.
La cartografia tecnica È il momento di fare qualche con-
“…È necessario conoscere tutto della
tuazione è consolidata anche per opera
All’epoca della cartografia solo
nostra città, dov’è la rete di fogna-
di parecchi capitolati d’appalto, in al-
cartacea, ovvero sino a tutti gli anni
tura, come è fatta e a che profondità
cuni dei quali per esempio le tolleranze
Sessanta del secolo scorso, e a parte
si trova, dove sono i cavi, le condotte
metriche sono state, improvvisamente
il caso della cartografia catastale che
idriche ecc. e questo è un problema di
e nel giro di pochi anni, aumentate
come è noto è solo planimetrica, la
cartografia…” (Inghilleri 1969).
assurdamente nonostante i progressi
cartografia tecnica era usata soprattut-
Oggi per fortuna tutto è cambia-
della tecnica produttiva che avrebbero
to per la redazione dei piani regolatori
to, anche se poi non tanto. Infatti,
voluto esattamente il contrario (Bezo-
generali (PRG) o particolareggiati
le carte tecniche sono ancora usate
ari,
(PRP), e per la progettazione. Vi
per i successori del PRG, ovvero per
E a proposito della progettazione di
furono usi impropri della cartogra-
i ‘PGT’ (piani di governo del territo-
grandi opere, con progetti di massima
fia, sia per l’una che per la seconda
rio) e per la progettazione di opere
studiati sulle carte tecniche (per il
delle necessità sopra richiamate; per
civili e stradali o idrauliche anche
progetto esecutivo è necessaria adatta
esempio si fecero ‘collage’ assurdi fra
di vasta estensione (Bezoari, Selvini
cartografia, appositamente redatta
cartografia IGM al 25.000 ingrandita
2000). Ma spesso il loro uso è ancora
ed in genere riferita ‘localmente’
addirittura al 2000, e le carte catastali,
improprio. Chi scrive ha già ricorda-
e non ‘georeferenziata’ nei sistemi
sulle quali era obbligatorio riportare il
to altrove come della cartografia si
usuali (Gauss-Boaga IGM40, UTM
PRG. Ma il peggio fu raggiunto per la
siano impossessati, in concomitanza
WGS84…) (Bezoari, Selvini 1993)
progettazione di parti dell’Autostrada
con l’avvento dell’informatica, fisici
bisogna avere le idee chiare. Vale
del Sole, per cui si fece ricorso alle ‘ta-
e matematici, informatici e statistici,
allora la pena di ricordare quanto
volette’ IGM, con risultati, al riporto
tecnici di varia fattura e provenienza,
assai spesso ignorato da molti
del progetto sul terreno, sconcertanti.
lasciando a margine ingegneri e geo-
tecnici di enti locali: detto in poche
Nel convegno della Società Italiana di
metri. Col risultato che assai spesso
parole, salvo che per uso in ambito
Fotogrammetria e Topografia, SIFET,
negli odierni ‘database’ si privilegiano
urbano limitato (qualche chilometro
tenutosi a Palermo nell’ormai lonta-
le parti qualitative a scapito di quelle
di estensione) va sottolineato che i
no 1970, il relatore diceva fra l’altro
quantitative. Purtroppo hanno seguito
dati planimetrici estratti dalla carta
quanto segue, a proposito del danno
tale orientamento molti tecnici comu-
(distanze, direzioni) non sono riferiti
arrecato alla spesa pubblica per tali
nali, perlopiù provenienti dalle facoltà
al piano medio locale bensì alla sfera
insensate procedure: “…tale perdita
di architettura, quindi con ben scarse
locale e per di più sono deformati
sale invece a circa 87 miliardi di Lire
(quando non nulle!) nozioni topografi-
dal tipo di proiezione usato per
(di allora! n.d.a.) nel caso si consideri
che, cartografiche e fotogrammetriche.
redigere la carta. Per esempio, nei due
tutta la rete autostradale italiana,
Interessa di più che i marciapiedi siano
tipi di cartografia sopra indicati, le
costruita od in corso di costruzione…
ben disegnati, anche a scapito della
deformazioni in lunghezza vanno da
se infine consideriamo anche i 1886
loro giacitura; che il verde stia ben
+ 4 a – 4 metri su dieci chilometri. Per
km di prossimo inizio o già approvati
formato nel suo ‘layer’ piuttosto che
chiarire, si veda la figura 7.
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Monti, Selvini 2009).
Dalla superficie fisica ove si opera il
alla sfera locale (il che vale per le carte
Dalla sfera locale si passa poi alla pro-
rilevamento (in figura topografico, ma
tecniche, con estensioni di alcune deci-
iezione cartografica voluta, tenendo
lo stesso vale per la misura sull’imma-
ne di chilometri: per le carte, specie a
conto del modulo di deformazione
gine) si proietta su di un piano medio
piccola scala, di maggiore estensione,
lineare e, per le direzioni, della ridu-
locale, per passare successivamente
si passa all’ellissoide di riferimento).
zione alle corde nonchĂŠ
45
della convergenza dei meridiani. Per
medio andrebbe moltiplicata per il
estrarre dati metrici dalla carta, occorre
rapporto fra il raggio medio della sfera
quindi fare il percorso inverso: dalla
locale aumentato del valore medio del-
carta alla sfera locale, poi al piano me-
la quota, ed il netto del raggio conside-
dio della zona (limitata) interessata.
rato: per esempio, nella zona prealpina
La cosa, utilizzando i moderni me-
di Como, per 1,00013, divenendo così,
todi di calcolo con adatti programmi,
pur se depurata del valore della defor-
non è difficile ma va comunque os-
mazione cartografica, di 6000,75 me-
servata. Si pensi per esempio che la
tri. Valore che per esempio nella posa
distanza di sei chilometri fra due punti
di tubazioni per un oleodotto oppure di
sulla carta di Gauss, al limite del fuso
rotaie ferroviarie non sarebbe trascura-
di competenza, è già maggiore per 2,4
bile rispetto al valore bruto di 6002,40
metri per via della deformazione carto-
metri estratto sic et simpliciter dalla
grafica (al centro del fuso, ne sarebbe
carta numerica. Per avere un quadro
minore per altrettanto). Se la zona
completo delle differenze fra distanze
interessata fosse a 800 metri di quota
sul terreno e distanze sulle superfici di
media, per riportarla al piano locale
riferimento, si veda in Monti 2008.
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