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Cioccolato contro lo stress

Il cioccolato oltre ad essere un piacere per il palato è anche una medicina e un trattamento efficace contro lo stress emotivo. Negli esperimenti su esseri umani è stato scoperto che mangiando circa 30-40 grammi di cioccolato fondente al giorno, per due settimane si ha una riduzione degli ormoni dello stress e ciò allevia l’ansia e le persone si sentono più rilassate. Una piccola quantità di cioccolato, è sufficiente a modificare il metabolismo anomalo, questo effetto è dovuto all’insieme di sostanze utili contenute nei semi del cacao, in particolare antiossidanti. Il cioccolato fondente rappresenta una delle più generose fonti alimentari di flavonoidi, antiossidanti presenti negli alimenti, come il tè, il vino rosso, gli agrumi e i frutti di bosco. Maggiore è la percentuale di cacao e tanto superiore è la presenza di flavonoidi. Questi antiossidanti naturali limitano gli effetti negativi del colesterolo. I flavonoidi proteggono le arterie dai danni dell’arteriosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus. Il consumo quotidiano di piccole quantità di cioccolato fondente è in grado di abbassare la pressione arteriosa. Il cioccolato è un alimento derivato dai semi della pianta di cacao. È preparato a partire dal burro di cacao con aggiunta di polvere di semi di cacao, zucchero e altri ingredienti, quali il latte, le mandorle, le nocciole. Il cacao nella lingua che parlavano gli olmechi attorno al 1000 a.c. si pronunciava kakawa. Presso i maya il cioccolato veniva chiamato “cibo degli Dei”, e il suo consumo era riservato solo ad alcune classi della popolazione (sovrani, nobili e guerrieri). La pianta del cacao ha origini antichissime, si presume che fosse presente più di 6000 anni fa nel Rio delle Amazzoni e nell’Orinoco. I primi agricoltori che iniziarono la coltivazione della pianta del cacao furono i maya solo intorno al 1000 a.c. Le terre che si estendono fra la penisola dello Yucatàn, il Chapas e la costa pacifica del Guatemala furono le prime a vedere l’inizio della storia del cacao. Il cacao veniva consumato dall’élite durante le cerimonie importanti, offerto insieme all’incenso come sacrificio alle divinità. Oltre a un impiego cerimoniale, nelle Americhe il cioccolato veniva consumato come bevanda, spesso aromatizzata con vaniglia, peperoncino e pepe. I semi di cacao erano usati come moneta di scambio, nel tesoro dell’imperatore Montezuma se ne trovarono quasi un miliardo. Nel 1502 Cristoforo Colombo durante il suo quarto viaggio sbarca in Honduras dove ha l’occasione di assaggiare una bevanda a base di cacao; al ritorno, porta con se alcuni semi di cacao da mostrare a Ferdinando e Isabella di Spagna. Il primo carico documentato di cioccolato verso l’Europa a scopo commerciale viaggiò su una nave da Veracruz a Siviglia nel 1585. Per tutto il cinquecento il cioccolato rimase un’esclusiva della Spagna. Nel seicento, il cacao arriva in Toscana per merito del commerciante di Firenze Francesco d’Antonio Carletti. Nel 1606 il cioccolato veniva prodotto in Italia nelle città di Firenze, Venezia e Torino. Alla fine del XVIII secolo il primo cioccolatino da salotto, come lo conosciamo oggi, fu inventato a Torino da Doret. Nel 1879 Rudolph Lindt infine inventò il processo chiamato concaggio, che consiste nel mantenere a lungo rimescolando il cioccolato fuso per assicurarsi che la miscelazione sia omogenea.

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