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Dinamicità di pensiero Dynamic thinking
Box intervista Daniele Lago, imprenditore e Art Director dell’omonima azienda. Un colloquio per scoprire i cambiamenti e gli aspetti salienti che hanno fatto e fanno di Lago una realtà sempre rivolta al buon design, scoprendo un’onestà intellettuale legata non solo alla studio di nuovi prodotti ma soprattutto a una socialità aziendale creatrici di importanti progetti. Box interviews Daniel Lago, entrepreneur and Art Director of the homonymous company. A chat in order to discover the changes and salient aspects that made, and make, Lago an enterprise that always addresses good design, revealing an intellectual honesty linked not only to the researching of new products, but above all to a corporate sociality creating important projects. . Elisa Facchetti
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36e8 Cucine, cucina composta da contenitori, Daniele Lago, Lago, 2008. 36e8 Cucine: kitchen composed of units, integrated with N.O.W. cupboard, Daniele Lago, Lago, 2008.
La casa della creatività Spazio creativo, luogo della sperimentazione e dello scambio con giovani designer da tutto il mondo, Lagostudio è concretamente una tipica casa di campagna veneta dove vengono riuniti per workshop, estivi e non, artisti e giovani designer allo scopo di portare alla luce idee e stimoli sempre nuovi. Come i due prodotti presentati al Salone del Mobile 2008: il letto Beam di Ewan Robertson e la poltroncina Huggy di Britt Leissler. Lagostudio, inoltre collabora attivamente con alcune delle Università che meglio progettano un futuro incentrato su sviluppo, sostenibilità e ambiente. Per date, informazioni e application www.lagostudio.it.
The home of creativity A creative space, a place for experimentation and exchanges with young designers from all over the world, Lagostudio is in concrete terms a typical Veneto country house where artists and young designers come together for workshops, summer or otherwise, in order to come up with fresh ideas and stimuli. Like the two products shown at the Salone del Mobile 2008: the Beam bed by Ewan Robertson and the Huggy easy-chair by Britt Leissler. Moreover, Lagostudio actively cooperates with some of the universities that best plan for a future centered on development, sustainability and the environment. For dates, information and applications: www.lagostudio.it.
Quanto è difficile conciliare la figura di progettista e imprenditore? Non parlerei di difficoltà. Per come li intendo io, sono mestieri che hanno molte caratteristiche comuni; è importante per un imprenditore essere un visionario e, inoltre, l’approccio che ho imparato facendo il designer mi ha agevolato nel trattare il “progetto azienda” come un “progetto prodotto”. Certamente, le variabili non mancano, ma l’approccio di base è molto simile. C’è anche da dire che come designer sono stato contaminato da un buon pragmatismo che permette alle visioni e sogni di diventare realtà. Credo, in buona sostanza, nel principio dei vasi comunicanti. Parli spesso di una squadra, di un gruppo di lavoro. Quali e quante decisioni vengono veramente prese in équipe. Tifo per il “NOI”! Credo che, per le aziende che vogliono costruire cose importanti, non ci sia altro modo. Facciamo molte riunioni e cerchiamo di condividere molte delle scelte che facciamo. Una scelta che non è condivisa nella squadra anche se corretta per il mercato non ha la forza necessaria per emergere. Da anni ormai abbiamo aperto le porte a personalità forti per via delle quali non sempre è facile gestire le relazioni, ma preferiamo avere persone che credono in quello che fanno e possibilmente orientate al lavoro in team. Proprio ora sta partendo un progetto di collaborazione con due artiste italiane che lavorano nel miglioramento delle relazioni. Quindi, dopo aver lavorato presso musei e università americane saranno qui ad affiancarci per capire come poter migliorare lo scambio di energie tra le varie persone. Lago è un caso aziendale molto interessante, per la filosofia di approccio al progetto, per il disincanto e l’informalità delle proposte.
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Ti stai avvalendo del contributo di giovani designer. Come li scegli? Sono ormai due anni che abbiamo aperto Lagostudio, centro creativo che ha nel suo intento quello di migliorare la capacità creativa e culturale di Lago, situato a pochi chilometri dall’azienda in uno splendido casale immerso nel verde. Qui selezioniamo giovani creativi delle migliori università europee i quali vengono a fare un’esperienza legata alla vita sociale e alla creatività; vivono insieme gruppi di 12 persone per 15 giorni. È questa la strada che abbiamo scelto per catalizzare le energie creative di tutto il mondo per dargli e darci la possibilità per un mondo migliore. È importante il tuo lavoro di aggiornamento, di collaborazione con istituzioni didattiche… Per me l’importante è vivere, e dentro al “vivere”, se lo fai fino in fondo, ci trovi tutti gli aggiornamenti del mondo. Sono molto curioso, leggo, cerco, viaggio, conosco, credo nel miglioramento e nell’apprendimento continuo; il problema è saper cogliere e maturare, la vita da sola offre mille di questi spunti. Insomma sono attratto dall’unconventional anche in termini di apprendimento, per esempio, alcuni dei nostri ragazzi hanno sentito l’esigenza di fare master, altri frequentano corsi di vario genere ecc. Per noi è cosa buona e giusta l’allenamento intellettuale costante perché il capitale umano è e sarà sempre più importante per un futuro solido. Una delle peculiarità di Lago è il suo messaggio internazionale, ben radicato nella tradizione dei vostri luoghi. È da tempo che cerchiamo di fare scelte che danno un senso al nostro “business”. Credo molto nel fare quello che siamo e da questi presupposti cerchiamo, laddove è possibile, di trovare delle connessioni intelligenti con il territorio; lo stesso Lagostudio porta uno scombussolamento
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36e8 Cucine, cucina composta da contenitori, integrata con armadio N.O.W. Daniele Lago, Lago, 2008. 36e8 Cucine: kitchen composed of units, integrated with N.O.W. cupboard, Daniele Lago, Lago, 2008.
sano all’interno di un paese di 700 anime, arrivano giovani da tutto il mondo con differenti culture e differenti sogni: straordinario! Aggiungerei a questo anche il progetto LagoBio grazie al quale abbiamo coinvolto l’azienda biologica Gaia del posto e diamo la possibilità a tutti i collaboratori di ricevere la spesa ogni settimana in azienda di frutta verdura rigorosamente di stagione e a KMzero. Il progetto cucina ha dato un altro colpo di spugna rispetto all’esistente. Quali riscontri hai a qualche mese dal lancio? Ho cercato, come in tanti dei miei progetti, di resettare quello che ho visto fino a oggi nel mondo delle cucine, le linee guida sono state quelle in cui credo di più: togliere piuttosto che mettere, semplificare, alleggerire. Ne è nato un sistema che permette di configurare su una griglia di
Packaging collection Le semplici e anonime scatole degli imballaggi diventano veicoli di un messaggio da collezione, affidato indistintamente alla fantasia dei bambini come al sentire di artisti affermati. L’importante progetto di Lago rispecchia l’idea di fondo del riciclaggio, riutilizzando il cartone da imballo che, dopo aver svolto il suo ruolo primario, può rinascere diventando una casa per bambole o un costume da robot. Ogni due anni il packaging Lago viene inoltre nobilitato da una veste grafica d’Autore: la collezione per il 2008-2009 è stata affidata allo studio Gilles & Cecilie, coppia franco-norvegese che ha scelto come tema della Nuova Packaging Collection il viaggio.
36,8x36,8 cm (divisibile x 2) elementi posizionabili in orizzontale e verticale che combinati insieme generano composizioni figurative o astratte. È possibile ironicamente replicare un’aragosta piuttosto che alberi e nuvole tutto sotto il segno di un grande equilibrio formale. Il Salone del Mobile è andato molto bene e l’idea di presentare
la CasaLago è stata vincente! Le cucine sembra proprio che abbiano “bucato lo schermo” anche se noi progettiamo pensando al consumatore ed è li che ci giocheremo la partita vera. Il prossimo autunno entreranno in produzione. A cosa state lavorando? A un sacco di cose! Ad architetture immaginarie che
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Dispensa N.O.W., mobile contenitore utilizzato in cucina come dispensa, con frigo e forno integrati, Daniele Lago, Lago, 2007. Dispensa N.O.W.: mobile unit used in the kitchen for storage, with integrated fridge and oven, Daniele Lago, Lago, 2007.
Packaging collection Simple and anonymous packing boxes become vehicles for a message to interest collectors, entrusted indifferently to the imagination of children as to the feelings of affirmed artists. This important project by Lago reflects the basic recycling idea, re-using cardboard that, after having carried out its primary packaging role, can be reborn to become a dolls house or a robot costume. What’s more, every two years the Lago packaging is ennobled by a designer’s graphical covering: the collection for 2008-2009 has been entrusted to the Gilles & Cecilie studio, a Franco-Norwegian pair that have chosen travel as a theme for the “Nuova Packaging Collection”.
raccontano come i nostri prodotti possano essere plasmati sulle sensibilità di chi ne fruisce; a nuovi format di negozi, perché siamo convinti che ci siano molti margini di miglioramento nel processo distributivo; a una nuova fabbrica cercando di aprirla al contesto e di pensarla come un elemento attivo per il territorio; a una collaborazione
con la Columbia University per esplorare nuovi confini del design; a connessioni con le istituzioni e aziende dell’eccellenza dell’“Innovation Valley” nome coniato da Cristiano Seganfredo per definire tutte le energie creative venete. A diventare più sostenibili consapevoli e magari anche più felici.
36e8 Cucine, dettaglio, Daniele Lago, Lago, 2008. 36e8 Cucine, dettaglio, Daniele Lago, Lago, 2008.
How difficult is it to reconcile the two figures of designer and entrepreneur? I wouldn’t think about difficulty. As for how I regard them, they are careers that have many common characteristics; it is important for an entrepreneur to be a visionary and, what’s more, the approach that I have learned by being a designer has aided me in treating the “corporate project” as a “product project”. Sure, there’s no lack of variables, but the basic approach is very similar. Also to mention is that as a designer I’ve picked up a fair amount of pragmatism that helps make the visions and dreams become real. Substantially, I believe in the principle of communicating vessels. You often talk about team work. Which and how many decisions are truly made as a team.
I’m a great fan of “WE”! I think that there is no other way for companies that want to accomplish something important. We have many meetings and try to share many of the decisions we make. A choice that isn’t shared in the team, even if it’s a correct one for the market, does not have the necessary strength to emerge. For years now we have opened our doors to strong personalities so that it’s not always easy to handle relations, but we prefer to have people who believe in what they do and are possibly oriented to team work. Just now a collaboration project is starting with two Italian artists who work in relationship improvement. So, after having worked with museums and American universities, they will be here
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N.O.W., armadio contenitore per camera da letto proposto nelle tonalità dell’autunno, Daniele Lago, Lago, 2007. .O.W.: wardrobe system proposed in autumn shades, Daniele Lago, Lago, 2007.
alongside us in order to understand how to be able to ameliorate the exchange of energies between the various folks. Lago is a very interesting business case, for its design approach philosophy, disenchantment and the informality of its offerings. You avail of the contribution of young designers. How do you select them? We opened Lagostudio two years now, a creative center whose intention includes improving Lago’s creative and cultural abilities, situated a few kilometers from the company in a splendid country home immersed in greenery. Here we select young creatives from the best European universities, who come to have an experience linked to social life and creativity; groups of 12 live together for 15 days. This is a path we have chosen in order to catalyze creative energies from the whole world so as to give them and us a chance for a better world. Your work of updating, collaboration with teaching institutions is important… For me the important thing is to
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Mostre d’attesa Lago inventa un modo nuovo di percepire la sala d’attesa. Con la collaborazione della Fondazione March di Padova che organizza mostre di artisti contemporanei, lo spazio d’ingresso nella sede Lago diventa Art Waiting Room: trasformata, la sala d’attesa si scopre come uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea dove con cadenza bimestrale vengono allestite mostre fotografiche, videoanimazioni digitali, lavori e opere realizzate da artisti diversi invitati a esprimersi proprio sul tema dell’attesa. Il luogo asettico dove si sfogliano automaticamente riviste o si controlla lo scorrere del tempo, si trasforma in un ambiente di pensiero; l’attesa invece di essere subita consente al visitatore di riflettere proprio sul significato stesso dell’attendere, sul momento di transito tra un prima e un dopo. L’Art Waiting Room è stata inaugurata con una videoanimazione in computergrafica tridimensionale firmata dall’artista Diego Zuelli nell’ambito delle sue “Esposizioni ultrarapide” (Dicembre 2007-Gennaio 2008). Nel video veniva raffigurato un uomo intento nell’atto di gettarsi in mare da uno scoglio. Atto che non avviene mai, costantemente rimandato, sospeso.
Waiting exhibitions Lago has invented a new way of perceiving the waiting room. With the collaboration of the Fondazione March in Padua that organizes exhibitions for contemporary artists, the entrance hall at the Lago HQ has become an “Art Waiting Room”. Transformed, the waiting area reveals itself as an exhibition space for contemporary art where, bimonthly, it is fitted out with photography exhibitions, digital video-animations, and works created by various artists invited to express themselves on the very topic of waiting. That aseptic space where one automatically browses through magazines or checks the passing-by of time is changed into an ambience for thought. Instead of something to be endured, the time there allows the visitor to reflect on the very meaning of waiting, on the moment of transition between a before and an after. The “Art Waiting Room” was inaugurated with a video-animation in 3-Dimensional computer graphics by artist Diego Zuelli in the context of his “Esposizioni Ultrarapide” (December 2007-January 2008). The video portrays a man intent on the act of hurling himself into the sea from a cliff. An action that never happens, constantly postponed, suspended.
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Huggy, materasso avvolto a cono in una base cilindrica che diventa poltrona, Britt Leissler, Lago, 2008. Huggy: mattress dovetailed into a cylindrical base, becoming an easy-chair, Britt Leissler, Lago, 2008.
experience, and within the “experiencing”, if you do it really fully, you’ll find all the updating in the world. I’m very curious: I read, search, travel, get to know; I believe in improvement and continuous learning. The problem is to know how or what to pick and accrue; life alone offers thousands of these cues. In short, I’m attracted by the unconventional also in terms of learning, for example, some of our guys have felt the need to do Master’s courses, others attend various other kinds of
courses, etc. For us, constant intellectual training is a good thing and right because human capital is and will increasingly be important for a solid future. One of Lago’s peculiarities is its international message, well rooted in the tradition of your locations. We have long sought to make choices that lend sense to our “business”. I very much believe in doing what we are and from these presuppositions we try, where it is possible, to find some intelligent connections with the territory. E.g.
Lagostudio brings a healthy topsy-turvy state to a village of 700 souls, in that young people arrive from all over the world with different cultures and dreams: extraordinary! I would also add to this the LagoBio project, thanks to which we have involved the biological company Gaia in the area and we offer all our collaborators the chance to receive their weekly shopping in the company of fruit and vegetables rigorously in season and with zero kilometers.
The kitchen project has been another shock wave compared to what already exists. What response have you had at some months since the launch? As in many of my projects, I tried to re-do what I had seen so far, in the kitchen world; the guidelines were those that I believe most in: to remove rather than to put in, to simplify, lighten. A system arose that allows you to configure, on a grill of 36,8x36,8 cm (divisible by 2), elements that can be positioned horizontally and vertically and that, arranged together, create figurative or abstract compositions. It is possible ironically to replicate a lobster rather than trees and clouds, all under the sign of grand formal balance. The Salone del Mobile fair went very well and the decision to display the CasaLago was a winning one! The kitchens really do appear to have “broken the mold” even if we design by keeping the consumers in mind and it is with them that we shall play the real game. Next autumn the kitchens will go into production. What are you working on now? A load of things! Imaginary architecture that tell how our products can be molded to the sensitivities of who those who make use of them; new store formats, because we are convinced that there is much room for improvement in the distribution process; a new factory, trying to open it in context and conceive it as an active element for the territory; a collaboration with Columbia University to explore new design frontiers; link-ups with institutions and companies of excellence in the “Innovation Valley”, a name coined by Cristiano Seganfredo to define all the creative Veneto energies. Becoming more sustainable, aware and even happier.
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