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L’autonomia vista dall’esterno

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Autrici e autori

Autrici e autori

Le relazioni tra Austria e Alto Adige sono tradizionalmente caratterizzate da rapporti di grande amicizia. Oggi l’Alto Adige è anche un importante elemento di connessione nelle eccellenti relazioni di lunga data tra l’Austria e l’Italia, ed è sempre oggetto – e spesso luogo fisico – dei miei incontri con il presidente italiano Sergio Mattarella. A livello internazionale l’autonomia altoatesina è considerata un modello esemplare per la tutela delle minoranze e di questo possiamo esserne tutti orgogliosi. Noi continueremo a lavorare insieme per la sua conservazione e il suo ulteriore sviluppo.

Dr. Alexander Van der Bellen

Presidente della Repubblica d’Austria dal 2017 L’autonomia altoatesina si pone in Europa, idealmente e concretamente, come un ponte tra mondo germanico e mondo latino. Portata giustamente come esempio di un metodo per la soluzione democratica dei problemi, l’autonomia è l’esito di un processo politico complicato che, alla fine della seconda guerra mondiale, nessuno pensava possibile. Dall’Accordo di Parigi, a cui si giunse grazie alla lungimiranza di Degasperi e Gruber, a oggi l’autonomia ha richiesto, proprio per la sua natura di processo politico, una continua manutenzione. Personalmente ho memoria delle trattative su ogni singolo problema, linguistico o economico, ed è proprio questo il compito della politica: procedere per analisi dettagliate finalizzando ogni sforzo alla risoluzione dei problemi. È quanto è avvenuto in Alto Adige, la cui autonomia oggi è una ricchezza per l’Italia e per l’Europa.

Prof. Romano Prodi

Presidente del Consiglio dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008, presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004

L’Alto Adige rappresenta una priorità assoluta per l’Ufficio di diritto internazionale del Ministero degli Esteri austriaco. L’ampliamento dell’autonomia dell’Alto Adige, il mantenimento del diritto all’autodeterminazione esercitato attraverso l’autonomia, l’esercizio accorto della funzione tutrice dell’Austria nell’interesse dello sviluppo pacifico e della prosperità dell’Alto Adige, sono tutti temi di cui mi occupo costantemente: in ufficio, durante viaggi di lavoro, conferenze e seminari, nel fine settimana, in vacanza. Il rispetto dei diritti, non solo individuali ma anche collettivi, dei gruppi etnici e delle minoranze è un elemento essenziale per l’ulteriore sviluppo dell’Europa e un prerequisito per la pace anche in altre parti del mondo.

Prof. univ. e ambasciatore Helmut Tichy

Direttore dell’Ufficio di diritto internazionale e della sede ufficiale del Ministero degli Esteri austriaco

Per me l’Alto Adige è indissolubilmente legato a Silvius Magnago, il “padre” dell’autonomia altoatesina. In occasione di un convegno di studenti tedeschi a Innsbruck alla fine degli anni cinquanta, egli fu in grado, grazie alle sue profonde esperienze, di dare a noi giovani la speranza di un futuro di pace e libertà. Si è voluto ottenere dallo Stato italiano il diritto all’autonomia dei sudtirolesi non con l’uso della forza, bensì con il dialogo. Questo risultato è stato raggiunto grazie a molti anni di lavoro costante. Con il raggiungimento dell’autonomia territoriale, l’Alto Adige è diventato un eccellente modello di soluzione per le grandi minoranze aderenti all’Unione Federale delle Nazionalità Europee (FUEN). Pur mantenendo le sue strutture tradizionali, questa regione è una delle più ricche d’Europa ed è pronta ad affrontare il futuro.

Dr. Hans Heinrich Hansen

Presidente della minoranza tedesca in Danimarca dal 1993 al 2006, presidente della FUEN dal 2007 al 2016 Con il secondo statuto i nostri padri hanno saputo superare una drammatica divisione, evitando così il naufragio del progetto autonomistico e il tradimento dello spirito dell’Accordo di Parigi. Con il coraggio del dialogo e la fantasia istituzionale hanno invece guardato avanti, aprendo una stagione di pace e di sviluppo che ha pochi eguali in Europa. Hanno posto le basi per una autonomia dinamica, integrale, europea e responsabile. Alle nostre due “Comunità Autonome” servono ancora “dialogo” (il “comune sentire” contro la reciproca indifferenza) e “fantasia istituzionale” (per innovare le forme del loro stare insieme nella diversità, di fronte ai nuovi, incerti scenari globali). Serve, di nuovo, guardare avanti.

Lorenzo Dellai

Presidente della Provincia autonoma di Trento dal 1999 al 2012, presidente della Commissione paritetica dei Dodici durante la XVII legislatura nazionale

L’entrata in vigore del secondo Statuto di autonomia, mezzo secolo fa, ha segnato l’inizio di uno sviluppo positivo che non poteva essere dato per scontato e che oggi viene considerato esemplare a livello europeo e internazionale nell’ambito della tutela delle minoranze. La quietanza liberatoria del 1992 dimostra che anche i problemi difficili, e spesso dolorosi, risalenti al passato, possono essere risolti se tutte le parti si impegnano seriamente per trovare una soluzione. Italia e Austria sono oggi legate bilateralmente e all’interno della UE da relazioni intense e amichevoli. Sono fiducioso che il proseguimento del cammino comune nello sviluppo dell’autonomia dell’Alto Adige porterà a un futuro positivo e prospero.

Dr. René Pollitzer

Ambasciatore austriaco in Italia dal 2015 al 2020 Va riconosciuto che le basi per la soluzione positiva della questione sudtirolese sono state poste anche con l’apporto dei trentini, sia a livello nazionale che a livello locale. Nonostante le incomprensioni iniziali, le classi dirigenti del Trentino hanno accompagnato e condiviso la ricerca di soluzioni che permettessero all’autonomia di realizzarsi compiutamente, nel pieno riconoscimento delle legittime aspirazioni alla tutela delle minoranze. Contestualmente, nell’unità statutaria, anche la questione trentina ha potuto trovare un’adeguata soluzione. Partendo dai risultati di questo mezzo secolo vogliamo lavorare insieme e costruire il nostro futuro basato sull’autonomia, la convivenza e la cooperazione transfrontaliera.

Dott. Maurizio Fugatti

Presidente della Provincia autonoma di Trento dal 2018

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