36 | Tra i 5 e i 7 anni: pronti per nuove avventure!
Sole, pioggia e vento “Bambini, correte fuori nella natura!” “Ehi, sembra crema di cioccolato!", urla entusiasta Lilli, cinque anni. Con entrambe le mani tocca l’enorme pozzanghera nel bosco e si prende una manciata di fango. Ne fa una pallina e cerca di colpire l’albero più vicino. Anche René se ne prende una manciata per disegnare un viso a terra. Un bastoncino diventa la bocca, un po’ di muschio i capelli, un paio di bacche sono gli occhi, due pigne le orecchie. Alla fine il sentiero del bosco è decorato da uno “spaventoso spirito del bosco”. Lilli e René vivono un’esperienza che per numerosi bambini non è più così scontata: giocare all’aria aperta. Molti bambini non hanno mai sentito una coccinella camminare sulla loro mano, non si sono mai arrampicati su un albero né osservato un capriolo selvatico. Anche accarezzare un cavallo, sbarrare un ruscello, raccogliere bacche o bagnarsi durante un temporale nel bosco sono delle esperienze che molti bambini non conoscono. Esistono diverse cause per questo cambiamento: da un lato l’influenza sempre più incisiva di gameboy, computer, televisione & co. che spingono a rimanere più volentieri a casa invece che andare alla scoperta della natura all’aperto; dall’altro anche il traffico stradale, soprattutto per i bambini che vivono nelle città, comporta molti limiti. Spesso tuttavia, per paura, anche le mamme e i papà non permettono ai figli di trascorrere il tempo all’aperto senza essere sorvegliati. Tali fattori hanno portato negli ultimi anni a ridurre sempre più il raggio d’azione dei bambini (ved. riquadro). Ciò toglie però loro qualcosa di insostituibile, perché la libertà di fare esperienze senza lo stretto controllo degli adulti in un mondo evolutosi in modo più o meno naturale, permette di sviluppare delle abilità mentali, fisiche e intellettive d’importanza fondamentale. Nella natura i bambini possono vivere la loro fantasia, creatività e gioia di vivere e nel loro
rapporto con l’acqua, la terra, gli animali e le piante, rafforzare la loro empatia e la capacità emozionale di stringere legami. Nella natura essi si riconoscono come parte del tutto. Nel rapporto con gli animali, i fiumi e le pietre essi rafforzano l’autostima, imparano i confini naturali e sperimentano una nuova vivacità che altrimenti non potrebbero trovare. Nelle città in genere vi è poca natura incontaminata; tuttavia anche un giardino, un parco, un parco giochi o il cortile della scuola lasciato a se stesso e alla creatività dei bambini, consentono di fare esperienze nella natura. Naturalmente l’ideale sarebbe poter giocare su prati o campi incolti nelle vicinanze, fare delle gite nel bosco o al lago, nuotare e andare sott’acqua, trascorrere una vacanza in fattoria o su una spiaggia. È inoltre importante lasciare ampio raggio d’azione ai bambini e farli giocare senza osservarli, anche se ciò può risultare alquanto insolito e non è sempre facile. Un po’ di rischio, un po’ di pericolo fanno però parte del gioco.