62 | Tra i 5 e i 7 anni: pronti per nuove avventure!
Come nasce la fiducia in se stessi ... “Ti prego, mostrami come si fa!” Beatrice, 6 anni, si è cimentata in un puzzle difficile… Da mezz’ora è concentrata sul puzzle, ma sta per perdere la pazienza perché ha difficoltà a trovare i pezzi giusti. Quando sua mamma le passa accanto, dice: “Non ce la faccio proprio!” Tutti i genitori desiderano che i loro figli sviluppino una sana fiducia in loro stessi, che siano indipendenti e soddisfatti, che riescano nella vita e che sappiano affrontare le sfide. Ma come nasce la fiducia in sé? Come imparano i bambini a superare le difficoltà, a farsi coraggio e ad impiegare le loro forze per affrontare le piccole e grandi sfide nella loro vita? E come possiamo noi, in veste di genitori, contribuire a questo sviluppo? Spesso non sono i grandi eventi significativi a dare il via ad uno sviluppo positivo, bensì i tanti piccoli momenti di ogni giorno ad avere un effetto decisivo su ciò che i bambini e futuri adolescenti penseranno di se stessi, su ciò che si sentiranno in grado di fare e su come gestiranno ciò che viene preteso da loro. La mamma di Beatrice, ad esempio, ha varie possibilità
per reagire. Osserviamo quali effetti ha ciascun comportamento della mamma: 1a possibilità: La mamma va da Beatrice, si siede accanto a lei e le dice: “Non è affatto difficile. Vieni, ti aiuto. Guarda, qui c’è un pezzo che si incastra alla perfezione …” 2a possibilità: La mamma va da Beatrice, si siede accanto a lei e le dice: “Hai scelto un puzzle veramente difficile; ci vuole molta pazienza ma ce la farai sicuramente. Ti mostro un trucco …, guarda è un po’ più facile se cominci dal bordo … cerchiamo prima i pezzi che formano il bordo … così … chiamami quando hai finito il bordo e poi continuiamo!“ In entrambi gli esempi la mamma è in buona fede e vuole aiutare la propria figlia. Nel primo esempio, tuttavia, trasmette a Beatrice inconsapevolmente la sensazione che, in primo luogo, il problema non è difficile e, in secondo luogo, che lei non è capace di risolverlo da sola. Nel secondo esempio la mamma si comporta esattamente al contrario. Trasmette a Beatrice la sensazione che lei vuole affrontare qualcosa di difficile e che è capace di raggiungere il suo obiettivo. Le propone una possibilità per continuare nell’intento. In tal modo Beatrice apprende, innanzitutto, che sua madre ha fiducia in lei e, con il tempo,