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ritorno C a pollica A pochi giorni dal barbaro omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”, siamo tornati nel suo Cilento. Fra la sua gente. Un’intera comunità ci racconta un uomo straordinario, amatissimo. E spiega perché saprà andare oltre questa tragedia testo di Elisabetta Galgani foto di Pierpaolo Lista
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ompare dopo una cinquantina di chilometri di strada provinciale. Un cartello ricorda ai visitatori che Acciaroli è “la cittadina di Hemingway”, qui lo scrittore americano avrebbe trovato ispirazione per Il vecchio e il mare. Il panorama mozzafiato ripaga del viaggio dai molti tornanti, nello scendere giù verso il porto colpisce l’acqua cristallina, uno dei motivi per l’assegnazione delle Cinque vele di Legambiente. Undici volte dal 2000 a oggi. Eppure, nonostante il colore del mare e le colline verdi che salgono verso Pollica, non sembra esserci quiete in questi luoghi. L’ex villaggio dei pescatori, ora importante meta turistica, soffre il lutto del suo sindaco, Angelo Vassallo, ucciso lo scorso 5 settembre a bordo della sua auto con sette colpi di pistola.
non solo al bar
Al porto campeggia una sua gigantografia con la fascia tricolore mentre, fiero, brinda con l’acqua del suo mare. Qui incontriamo un altro primo cittadino, che si è offerto di accompagnarci nei luoghi che “raccontano” Angelo Vassallo. È il sindaco di San Mauro nel Cilento, Giuseppe Cilento, che con Vassallo condivideva la lotta per la legalità e la difesa per l’ambiente ma anche la rete fognaria, la polizia municipale e la segreteria comunale. «Una delle sue battaglie più importanti
Angelo Vassallo, 57 anni, era al suo quarto mandato come sindaco di Pollica. Contro di lui la sera del 5 settembre sono stati esplosi 7 proiettili. Era conosciuto al grande pubblico per le sue battaglie cittadine, come l’ordinanza con cui infliggere multe salate a chi lascia mozziconi per strada, e per le sue azioni a tutela dell’ambiente, che sono valse alla sua Acciaroli il riconoscimento delle Cinque Vele di Legambiente dal 2000 a oggi. Esponente del Pd, aveva assunto una posizione critica verso la sinistra, tanto da presentarsi alle ultime elezioni con una lista civica. Quest’estate aveva fatto rumore una sua intervista in cui, provocando, si diceva “leghista”: «È necessario che gli interessi dei cittadini siano curati dall’ente a loro più vicino, il Comune, che riesce a intercettare i loro bisogni e le loro necessità... il danno della politica a livello nazionale è che non conosce i territori e non sa più ascoltare». Allo stato la matrice dell’attentato è ignota, il pm Alfredo Greco parla di camorra.
FOTO: © olycom
Un lutto fatto di silenzi, rispetto e commozione. C’è sconcerto nel Parco del Cilento. Un’intera comunità si credeva immune da un certo tipo di criminalità e continua a non spiegarsi il motivo di questo omicidio: «Qui non ci stanno i malamente», qui la camorra non c’è ripetono come un mantra, quasi a voler scacciare un brutto fantasma. Perché a Pollica, il Comune che riunisce le frazioni marine di Acciaroli e Pioppi e quelle montane di Celso, Cannicchio e Galdo, il sentimento dominante è l’orgoglio. Ed è con orgoglio che questa comunità orfana parla di Angelo Vassallo: uno che, come raccontano in tanti, «controllava tutto, convinceva le persone anche a cambiare il colore delle finestre se non era compatibile con il resto dell’ambiente, uno pronto anche a darti uno scappellotto se facevi qualche stupidaggine». Amato, amatissimo. Tanto da essere ininterrottamente sindaco dal 1995, con una sola pausa di sei mesi. Il suo segreto ce lo spiega al nostro arrivo il vicesindaco Stefano Pisani: «Non aveva paura di perdere il consenso con scelte azzardate. La gente, mi ha ripetuto tante volte, non ti vota per i favori che gli hai fatto, quelli li dimentica il giorno dopo. Ti vota se migliora il benessere della comunità». E benessere per Vassallo era rispetto dell’ambiente, difesa del territorio, qualità della vita.
Siamo tutti di Pollica
Per testimoniare la propria solidarietà e far sentire il sostegno di tutta Italia alla comunità del Cilento, è possibile diventare cittadini di Pollica. Una cittadinanza simbolica, ovviamente, che punta a costruire una rete in grado di mantenere nel tempo l’attenzione su quanto accade in questo territorio. Dando allo stesso tempo il proprio sostegno affinché il progetto del “sindaco pescatore” prosegua. Sul sito, ideato da un gruppo di professionisti della comunicazione, si potrà acquisire una “carta d’identità” come cittadino di Pollica, ricevere informazioni sulle iniziative e i progetti in corso. Per restare uniti, nel nome di Angelo.
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i www.siamotuttidipollica.it è stata quella per la gestione comunale del porto, dei parcheggi. Stava cercando di ottenere anche la concessione di tutti gli ormeggi. Prendeva le risorse dal mare e una parte la reinvestiva nelle frazioni in montagna, “perché il porto è di tutta Pollica” diceva. Lo riteneva il biglietto da visita per i turisti». Il suo ultimo passo, non a caso, è stato il progetto di
In apertura, il porto. Angelo Vassallo voleva farne “il salotto di Acciaroli”, rendendolo pedonale e piantando nuovi alberi
riqualificazione del piazzale del porto. «Voleva farlo diventare “il salotto di Acciaroli”, con molto verde e senza automobili – spiega il vicesindaco Pisani – Si tratta di progetto da 4 milioni e mezzo di euro, oggi bloccato in Regione per lo sforamento del Patto di stabilità». Al porto se lo ricordano tutti, anche gli ormeggiatori cui aveva insegnato a pulire con le retine il mare dalle bottiglie di plastica portate dalla corrente. Per lui, “sindaco pescatore”, quel luogo era un punto di scambio con i cittadini. «Uno dei consigli che mi aveva dato – racconta Cilento – era di farsi trovare davanti al bar fra le 7 e le 8 di mattina: “Così i cittadini che vanno a lavorare ti trovano, le persone non ti vengono certo a cercare in Comune”». Uno dei punti d’incontro con i suoi cittadini era il bar Lucciola, che stava per essere comprato da uno “straniero”, ma dopo l’uccisione del sindaco una cordata di ottobre 2010 / La nuova ecologia
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il reportage Ad accompagnarci a Pollica nei luoghi di Vassallo è stato il sindaco di San Mauro nel Cilento, Giuseppe Cilento (a sinistra). Una prima tappa è stata il castello Vinciprova a Pioppi, che ospita il Museo del mare (a pagina 20) e quello della dieta mediterranea. Nella pagina accanto, il depuratore di Acciaroli e l’isola ecologica.
suo amico – erano la determinazione, l’intraprendenza, il rigore. A cui aggiungerei l’intelligenza di saper sempre comprendere lo sviluppo migliore per il territorio». Il piano regolatore del Parco del Cilento è frutto della sua tenacia e di una storia lunga dieci anni, che si è chiusa il 14 giugno scorso con la pubblicazione del Prg sulla Gazzetta ufficiale. imprenditori locali se l’è ripreso, stracciando il compromesso. Un moto d’orgoglio in ricordo di ciò che Vassallo ripeteva spesso: “Evitate di dare agli altri una ricchezza che è vostra”. Forse dentro quella frase c’era il timore che quella ricchezza finisse nelle mani sbagliate. Di sicuro il valore del suo territorio per Vassallo era nel “restare piccoli”, perché i turisti “ti scelgono se sei diverso”. Per questo aveva fatto della lotta alla speculazione edilizia e al consumo di suolo i suoi cavalli di battaglia. «Le sue qualità dirompenti – ricorda Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, 18
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Libera: l’importante è esserci
«In questi momenti l’importante è essere vicino alla famiglia e all’intera comunità: non devono sentirsi abbandonati». A parlare cosi è don Tonino Palmese, portavoce campano di Libera, l’associazione contro le mafie di Luigi Ciotti. «La società civile di Pollica, come di tutto il Cilento – riprende – non si farà intimidire da questo vile attentato. Angelo Vassalo è stato votato quasi all’unanimità dalla popolazione locale… Ci sarà continuità, vedrete». È dello stesso parere anche Peppe Ruggiero, capo ufficio stampa di Libera e di Legambiente Campania, che bene conosce il territorio e la sua gente: «Nel Cilento c’è stata una grande risposta, tutta la popolazione si è sentita responsabile – spiega – al di là della fiaccolata, del funerale e di quanto è stato organizzato dall’amministrazione. Noi resteremo qui, con loro, anche quando i riflettori saranno spenti. Bisogna vigilare sul territorio». (Adriana Stecca)
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Andare avanti
La ricchezza da non svendere per Angelo Vassallo era anche, o forse soprattutto, quel mare cristallino, ottenuto grazie ai depuratori di Acciaroli e Pioppi, realizzati nell’85 ma entrati in funzione solo sotto la sua gestione, nel 1995. «Il depuratore di Acciaroli è stato ampliato un paio di anni fa per ospitare anche i reflui della frazione marittima di San Mauro nel Cilento, Mezza Torre», spiega l’assessore all’Ambiente, Carla Ripoli. Nonostante il depuratore fosse gestito dal Consac ormai dal 2000, Vassallo tutte le mattine prima di andare in Comune passava a controllare che tutto fosse a posto. «Se c’era qualche problema – confermano quelli del Consac – ci chiamava subito». D’altra parte il depuratore è molto vicino alla sua casa, di fianco all’isola ecologica, un centro di raccolta di 600 metri quadrati. «Siamo stati il primo Comune del Cilento ad attivare la raccolta differenziata – riprende la Ripoli – Quando siamo arrivati c’erano cassonetti puzzolenti dappertutto, ricordo
ancora che mi disse: “Facciamo un’ordinanza e togliamo tutti i cassonetti”. Io gli risposi: “Così quelli te la buttano in mezzo la strada”. Mi disse di non preoccuparmi... È iniziato così il porta a porta». Quando aveva un dubbio, Vassallo non esitava a chiedere consiglio. Magari proprio chiamando gli amici di Legambiente, a Napoli o a Roma, alla sede nazionale. Ma quando aveva preso una decisione non amava aspettare. Come nel 1996, quando fece una delle prime battaglie con il Tar per recintare la spiaggia dei gigli di mare ad Acciaroli. «Partiva sempre in quarta – ricorda Carla Ripoli – e per la recinzione non aveva chiesto l’autorizzazione. “E mò pure per proteggere una pianta ci vuole la concessione?” si chiedeva». Quando aveva deciso di creare il lungomare di Pioppi si era scontrato con alcuni cittadini, che in quell’occasione addirittura si rivolsero al Consiglio di Stato. Ma era andato avanti.
Dare casa al mare
Arrivati sul lungomare di Pioppi camminiamo sulla pavimentazione in pietra per raggiungere uno dei gioielli della zona, il castello Vinciprova. «L’aveva fatto rivivere – dice il sindaco Cilento – tenen-
«Sapeva credere in un altro Sud» Il nostro ultimo articolo su Pollica è di Nicola Nicoletti. Ecco il suo ricordo di Vassallo
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e, perché no, anche di curiosità. «Sai – mi ha i eravamo visti ad agosto ad Acciaroli. raccontato con un sorriso – mi ha chiamato Una granita, offerta dal comune amico un sindaco dalla Puglia per sapere come Rosario, per poi fare il punto su come ho risolto il suo stesso problema. Lo ha rendere piacevole il soggiorno a Pollica e nel letto sul giornale e mi ha chiamato». Quelle Cilento. L’incontro era nato dalla curiosità di erano le sue vittorie, i momenti in cui si sapere che cosa avevo scritto sulla Nuova sentiva utile alla sua terra. Allo stesso modo Ecologia di luglio a propostito di lui e delle era critico sulle lungaggini burocratiche. In sue iniziative. Era come quando lo conobbi Provincia non aveva trovato per intervistarlo, sindaco al la stessa celerità delle azioni primo mandato: vulcanico e Aveva comunali e premeva perché il ottimista. Con un’inguaribile capito il valore Parco prendesse sempre più il capacità di vedere le cose dell’immagine. largo. Un sognatore con i piedi in modo positivo e l’abilità Ma anche per terra, che aveva capito di credere in un altro Sud. quello della l’importanza dell’immagine, di «Perché dobbiamo trattare determinazione come un turismo di qualità porti male la gente, proporgli i suoi benefici. Sapeva che la determinazione cose scadenti, il mare sporco, la spiaggia disordinata e tanti rifiuti? Se saremo capaci di ha una parte importante nel raggiungere un risultato. «C’è tanto da fare e si perde tempo offrire qualità, sicuramente saremo premiati». nei soliti discorsi» mi ha confidato in quel Era così, un uomo che credeva davvero in ciò bar. Dal problema delle cicche sulla spiaggia che diceva, non solo da singolo cittadino ma a come trovare rifugio per i cani abbandonati, anche da amministratore. Veniva dal mare e Angelo aveva sempre un’idea utile. Come come le persone di mare sapeva affrontare le quella di rendere accessibile ai disabili le mareggiate più insidiose. L’articolo era sulle pluripremiate spiagge, dalle Bandiere Blu alle sue ultime idee per rendere più verde Pollica: Cinque Vele, di Pioppi e Acciaroli. Un uomo una “tassa libera” che i turisti potevano diverso dalla media, nuovo nel pensare e regalare per la piantumazione di un albero. nell’agire, capace di portare alla ribalta una Un’idea nata così, al volo. Aveva fatto breccia piccola comunità, oggi orgogliosa di aver in una marea di quotidiani, come tante altre avuto come sindaco una persona semplice e delibere comunali riportate dalla stampa, che concreta come Angelo Vassallo. sapeva di poter contare sempre su di lui per un pezzo che parlasse di ambiente, vivibilità (Nicola Nicoletti)
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Per un no di troppo
Il procuratore Marino lancia l’allarme: «Qui la camorra è già arrivata»
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l convegno di Acciaroli organizzato dalla Cgil in ricordo di Angelo Vassallo a pochi giorni dalla sua morte abbiamo incontrato il procuratore aggiunto di Torre Annunziata, Raffaele Marino, legato da una forte amicizia col “sindaco pescatore”: «Era un sognatore, credeva di poter rivoltare il mondo. Era sicuro di poter tenere a bada chiunque ma alcuni non si fanno tenere a bada. È stato ucciso per un no di troppo, pronunciato contro persone che non accettano risposte negative. Ha trasformato il porto e il centro storico tenendo presente una stella polare, quella della legalità. Temo che la rinascita di Acciaroli abbia suscitato appetiti forti».
dolo aperto 365 giorni l’anno per le scuole e per il pubblico». Il castello del XII secolo oggi al piano terra ospita il Museo del mare. «Qui – spiega il consigliere Angelo Ferrarese, che ci accoglie nella struttura – Vassallo stava portando avanti un progetto di ristrutturazione insieme a Slow food». Il suo sogno era realizzare la Casa del mare, un’idea che oggi vogliono portare a compimento Slow food insieme a Legambiente e a Libera. Al primo piano del castello c’è invece il Museo della dieta mediterranea: Ancel Keys, il suo “inventore”, era venuto proprio a Pollica a trascorrere gli ultimi anni della sua vita prima di tornare negli Usa. Grazie all’alimentazione e alla qualità della vita, il dietologo è arrivato a 103 anni. Risalendo in macchina, la strada si fa impervia. Dopo qualche chilometro la frazione di Galdo ci dà il benvenuto con il suo cartello, rigorosamente in legno. «Anche questa cartellonistica è opera sua – dice Pasquale Colella, presidente del circolo di Legambiente Castellabate – Dal 1999 al 2006, come presidente della comunità montana “Alento Montestella”, tracciò tutta la sentieristica, creò un vivaio per le specie a rischio di 20
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Per il Museo del mare il sindaco Vassallo aveva in mente una ristrutturazione. il progetto della Casa del mare verrà portato avanti da Slow Food, Legambiente e Libera
C’è chi dice che non si tratta di camorra perché l’omicidio ha suscitato troppo clamore. Sarà il titolare delle indagini a individuare i possibili responsabili. Il mio amico era un simbolo e qualcuno ha voluto colpire il simbolo. Certo è strana la distinzione fra piccola criminalità e grandi organizzazioni criminali… l’ingresso delle grandi organizzazioni in un territorio corrisponde all’entrata della microcriminalità. Che succede in Cilento? In un panorama di degrado dell’economia, del lavoro che non c’è nella nostra regione, è uno dei pochi territori in via di sviluppo, uno sviluppo che rende la camorra vigile. Perché è un posto dove si possono fare molti soldi. Anche per fare le inchieste patrimoniali È uno dei pochi servono soldi? territori campani Sotto questo profilo siamo all’anno zero in via di sviluppo perché c’è poco presidio del territorio, poca e i clan sanno professionalità, pochi investimenti sulle che lì si possono risorse investigative. Le inchieste patrimofare molti soldi niali non s’improvvisano, un’indagine seria ha bisogno di persone capaci, di mezzi. Magari si fa più attenzione a Salerno e meno al Cilento... Qui c’è uno sviluppo edilizio importante, uno sviluppo turistico. Inoltre sono stati attivati e ristrutturati vari porti. C’è l’interesse della popolazione ad attirare un turismo che si serva della nautica con l’indotto che porta. E questo non è indifferente a chi ha tanta liquidità da immettere sul mercato. Quali sono gli interessi, da dove provengono? Ce ne sono vari che s’incrociano, innanzitutto quelli dei clan della Campania che storicamente hanno insediamenti in queste zone. Il territorio salernitano, in particolare il porto di Salerno, costituisce un crocevia di traffici illeciti anche con la Calabria. C’è un’autostrada, la SalernoReggio, poco presidiata. Proprio nel porto di Salerno c’è stato un enorme sequestro di droga un anno fa: il carico doveva essere portato in Calabria. Abbiamo elementi seri per dire che qui ci sono insediamenti camorristici. Che cosa possono fare gli amministratori locali? Dire dei no, come ha fatto Angelo. Ma soprattutto la gente deve dire no, non c’è miglior presidio di chi si cura del proprio territorio. Vassallo ha detto che era “leghista” in questo senso: voleva difendere il territorio e questo lo può fare solo chi è di qui, in prima persona. Poi ci sono le istituzioni che devono fare il loro dovere, ci sono le risorse che devono arrivare. Ma innanzitutto sono le persone di qui che devono capire questo. Dire “qui la camorra non c’è” non serve. (Eli. Gal.)