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ARTE DONNA
from Marzo 2023
Vedere una donna dirigere l’orchestra della Scala di Milano o presentare una personale di pittura è oggi considerata cosa normale. Così non sarebbe se tornassimo indietro nel tempo di qualche secolo, diciamo cinque. Tutti sanno chi fossero Michelangelo, Tiziano, Caravaggio e via discorrendo, ma quanti conoscono il nome di pittrici o “architettrici” dell’epoca? Probabilmente in molte hanno preso in mano pennelli e colori, ma solo il nome di poche tra loro è giunto a noi. Ma due, in Italia, hanno disegnato la strada, sia con la loro arte, sia con le loro vicende personali.
Artemisia Gentileschi, figlia di Orazio, considerato uno dei più importanti pittori a cavallo tra i secoli XVI e XVII, nonostante un’esistenza non facile segnata da atti di violenza subiti in giovane età, ci ha lasciato lavori meravigliosi. Alcune tra le sue prime opere ricordano Caravaggio, ma con il passare degli anni il suo stile si fa più morbido per avvicinarsi a quello dei grandi artisti veneti. Si spegne a Napoli intorno alla metà del 1600.
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Altra figura straordinaria è quella di Giovanna Garzoni. Amica della Gentileschi, già in tenera età manifestava una grande perizia grafica. Dopo una breve esperienza matrimoniale, optava per una vita da “single”, cosa quasi inconcepibile a quei tempi, che le avrebbe permesso di muoversi liberamente per l’Italia e l’Europa. L’artista si specializzò nella miniatura su pergamena, eccellendo in particolare nella rappresentazione di nature morte con soggetti esotici e soggetti tratti dal mondo vegetale ed animale. Si racconta che usasse pennelli formati da pochi peli per rendere nei minimi dettagli i soggetti da lei dipinti. Nello stesso periodo, nella Roma di Bernini e Borromini, una figura insolita si muoveva nel campo dell’architettura: Plautilla Bricci, la cui biografia romanzata è narrata nel libro di Melania Mazzucco, è considerata la prima “architettrice” nota nel nostro paese.
Con lo scorrere del tempo, trovare grandi artiste al femminile diventa più facile: ricordiamo la nostra concittadina Rosalba Carriera che, dopo essersi affermata come miniaturista, affinò la sua arte attraverso l’uso dei pastelli diventando una delle più richieste ritrattiste dell’epoca. Il periodo impressionista avrebbe poi visto emergere, non senza difficoltà, Berthe Morisot. I tempi erano ormai pronti per vedere artiste dallo stile “rivoluzionario” come Frida Kahlo o Tamara De Lempicka.
Le donne, che per secoli erano state soprattutto modelle di capolavori dipinti da mani maschili, vedevano finalmente, combattendo contro una cultura maschilista ed emarginante, riconosciuto il loro valore.
Gianfranco Albertini
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Amo Te Che Mi Ascolti
Era la sera del 2 febbraio 2019 quando si svolse l’ultima edizione della serata di poesie organizzata dalle associazioni “Blog Territori e Paradossi” e “Amici di Oliviero Lessi”. Eravamo pronti per l’edizione 2020 che si sarebbe dovuta tenere nel mese di marzo ma il Covid ci mise lo zampino e fu silenzio. Dopo 3 anni ripartiamo, con nuovo vigore e un grande desiderio di scordare quei momenti tristi.
“Amo te che mi ascolti” è il titolo della serata, tratto dalla poesia “Amai” che Umberto Saba pubblicò nel 1946, pochi mesi dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Vi apettiamo nella sede “storica” di questa manifestazione, l’aula magna della scuola A. Gramsci di Campalto che coolabora nell’organizzazione dell’iniziativa, la sera di sabato 15 aprile alle 20.30. Tra breve sarà pronta la locandina con i dettagli della serata che sarà nostra cura pubblicare al più presto.
Invitiamo inoltre i nostri lettori che amano scrivere poesie a inviare, se lo desiderano, le loro composizioni entro il 30 marzo al nostro indirizzo mail: lapaginadicampalto@gmail.com
Saremo lieti di inserirle nel programma della serata.
Come consuetudine, la lettura delle poesie si alternerà alla musica in un contesto che, speriamo, sarà accogliente e ricco di emozioni.
UNA DOMENICA DI “SANA PROTESTA”.
Era una fredda domenica d’inverno il 26 febbraio, tirava vento e il cielo era tutto cupo, sembrava quasi che il tempo volesse sfidare i cittadini in questa domenica ecologica. Ma il freddo, il vento gelido e il cielo grigio non sono stati sufficienti a fermarli.
Alle 11 ora di Tessera un nutrito numero di persone hanno partecipato al flash mob organizzato in tutta Italia da FIAB in occasione della giornata nazionale di mobilitazione per le “zone 30” a cui si è unito in sinergia Leonardo promotore di “NO
BIKE NO CITY”.
La richiesta è semplice: andare più piano in auto creando zone a bassa velocità e promuovere la realizzazione di piste ciclabili, in primis quella che collega Tessera a Campalto già approvata ma non ancora in fase di realizzazione, il tutto con lo scopo di creare una città più vivibile e sicura per tutti.
È stato importante vedere la partecipazione di tante persone di età diverse: nonni che rallentavano le auto mostrando orgogliosi i disegni a tema dei nipoti, madre e figlio uniti nel tendere uno striscione proprio sulla rotatoria e in particolare l’entusiasmo coinvolgente di tre bambine super motivate che ne reggevano un altro camminando avanti e indietro sulle strisce pedonali, quelle adiacenti alla rotatoria di Tessera, punto cruciale perché convoglia le auto provenienti da /per Campalto, Favaro e aeroporto.
L’iniziativa che ha riscosso un interessante successo si è conclusa con serenità al grido appassionato di
NO BIKE NO CITY!
Martina Pagnin
Ai più potrebbe sembrare strano che Edmondo De Amicis, proprio lui, quello del libro “Cuore”, si sia cimentato oltre 130 anni fa in un racconto che dà della donna una visione moderna, ben lontana dagli stereotipi dell’epoca, quasi un’antesignana del femminismo. Pubblicato quasi clandestinamente nel 1892, Amore e ginnastica è un racconto ricco di humour, malizia e acutezza psicologica: un libro sorprendente, che giunge a ribaltare completamente l'immagine dello scrittore zuccheroso, didascalico, moraleggiante, che è stata cristallizzata da Cuore. Quello stesso mondo scolastico, appare qui come un campo di forze contrastanti, diviso tra gli slanci ideali delle missioni civili e i piccoli segreti degli individui. De Amicis racconta infatti i retroscena di una passione collettiva per una maestra di ginnastica, la Pedani, bellezza femminile atletica e dominatrice. L’autore narra la passione che la maestra suscita nel segretario Celzani, protagonista maschile del racconto. “Trentanni e più, aspetto di un uomo di cinquanta, figura di precettore di casa patrizia clericale…”, questa la sua descrizione. Abitando, come la Pedani, in uno stabile costituito da appartamenti affittati per lo più a insegnanti, il segretario aveva occasione di ammirare la bellezza della maestra di ginnastica, di scambiare qualche parola di saluto con lei e con la sua coinquilina, la Zibelli, matura insegnante elementare, invidiosa dei successi della collega. I rari e fugaci incontri erano stati sufficienti perché il timido segretario restasse incantato e affascinato soprattutto dal corpo vigoroso della giovane donna alla quale, dapprima in una lettera, ma poi anche durante qualche rara ma ricercata occasione di incontro apparentemente casuale, confessa il suo amore e l’intenzione di sposarla.
Non sveliamo il sorprendente finale e lasciamo al lettore il piacere di muoversi attraverso i sentimenti e le sensazioni che si snodano tra le pagine di questo piacevolissimo romanzo. Ricordiamo anche il divertente film, ottimamente interpretato, dei primi anni ‘70.
Campalto S
Come avevamo già annunciato nel precedente numero della PDC, i lavori per il ripristino del percorso tra Passo Campalto e San Giuliano stanno per concludersi.
Il “manufatto alle Rotte” porte progettate negli anni ‘30 per essere aperte solo in caso di piena del Marzenego, di fatto sono state sempre aperte fin dagli anni ‘60, contribuendo all’interrimento di Seno della Sepa e Canale S. Secondo. le nuove porte dovrebbero garantire il passaggio in Laguna delle 2000 barche ormeggiate lungo l’Osellino, ma senza tradire la primaria funzione contro l’interrimento.
Sono già pronti i mezzi che dovranno intervenire sugli argini e, soprattutto, nell’alveo dell’Osellino diventato nel tempo una vera e propria discarica. Possiamo dire “finalmente” visto che il progetto, con i relativi finanziamenti pubblici, risale ormai a una buona decina di anni. Speriamo che anche l’area di Passo Campalto venga finalmente risistemata.