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D R I T T O COME UNA SPADA

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MASSIMO

MAGLIOCCO [ max@massimomagliocco.it]

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Sono decenni che i pescatori a mosca si accapigliano sulla tecnica di lancio: si sono rotte amicizie, anche di vecchia data, solo per sostenere teorie che non collimavano con quelle dell’amico Ed è una cosa che avviene quasi solo per la tecnica italiana: chi lancia nel sistema classico non si pone problemi, in quanto dà tutto per scontato, cioè che le dinamiche, spesso molto semplici, che impiega servono a mandare la coda avanti e indietro: mai si sognerebbe di ‘litigare’ a causa delle eventuali opinioni differenti circa il punto in cui si effettuano gli stop per far sì che la coda formi il loop Nella tecnica italiana, teorie diverse si sono succedute e anche accavallate negli ultimi trent’anni In particolare, vorrei parlare qui del lancio ‘angolato’, cuore della tecnica in questione e dinamica estremamente importante per ottenere un elevato controllo della coda lanciata a grande velocità con lo scopo di far arrivare per prima la mosca, poi il finale e per ultimo la coda, il tutto disegnando, con la superficie dell’acqua, un angolo estremamente piccolo.

L’angolato, che ricordo essere stato messo a punto da Roberto Pragliola, è alla base della tecnica TLT, tecnica di lancio totale, di cui sono stato un esponente Non combatte il dragaggio come altri lanci nati per questo scopo, ma come detto è fondamentale, perché se si riesce a gestire una coda lanciata a velocità così alta, poi la gestione degli altri lanci più ‘da pesca ’ risulta molto facile. Il centro del lancio è quello che molti chiamano ‘momento spinta’, termine che a me piace poco perché dice tutto e niente; personalmente preferisco chiamarlo ‘spinta’, ma, specialmente quando si insegna il lancio, non riesce a interpretare il suo significato, in quanto molto generico. In ogni caso, cos’è questa benedetta spinta? Andiamo per ordine

Il lancio classico, quello anglosassone per intenderci, che è ancora oggi il più praticato al mondo, prevede, come molti sanno, un movimento abbastanza elementare. Immaginate di mettere il pescatore al centro di un quadrante di un orologio con il suo braccio che funge da lancetta Parlando delle due fasi del lancio, cioè quella indietro e quella in avanti, per il primo l’energia verrà data dalle ore 10 alle 13 o forse anche alle 12, per poi stoppare la canna. A questo punto il piegamento della vetta farà si che la coda formi il loop e si stenda all’indietro Sempre con la canna ferma, quando si sentirà la coda tirare sulla vetta, si ripartirà in avanti compiendo il percorso opposto fino ad arrivare alle ore 10 dove si stopperà e che, come per quello indietro, formerà il loop, il tutto eseguito in perfetta verticale, tant’è che ancora oggi molti, insegnando, fanno tenere all’allievo un libro sotto l’ascella per far aderire il gomito al corpo. Per sommi capi, il lancio verticale anglosassone, che chiamano ‘overhead’, è questo Per ottenere dei risultati, è necessario lanciare una coda di medio peso, 4-5, un finale non particolarmente lungo, 3,60 m, e avere una canna preferibilmente di 9 ’ non particolarmente rapida. Con la mia scuola in UK, ho avuto modo di approfondire le conoscenze di queste dinamiche che sono gelosamente custodite dai britannici, in quanto, pur avendo qualche centinaio di anni, le c o n s i d e r a n o l ’ e l e m e n t o d a l q u a l e n o n s i p u ò p r e s c i n d e r e : quello è stato detto all’inizio e quello deve essere oggi, guai a dire il contrario

Poi, come ormai noto, ci fu in Italia negli anni Settanta il cambiamento radicale effettuato da Roberto Pragliola, il quale intuì che se volevi pescare a secca anche in acque mosse e in fiumi le cui sponde non fossero prati all’inglese senza alberi, dovevi cambiare qualcosa, al fine di avere una coda estremamente veloce per far arrivare in acqua prima la mosca e poi tutto il resto Canne corte, code leggere e finali lunghi, ma fondamentalmente una tecnica che ‘sfruttasse’ al meglio le peculiarità dell’attrezzatura Si iniziò quindi a eliminare gli stop, ad avere un ’escursione del braccio molto lunga per aumentare l’accelerazione e, cosa più importante, ad effettuare l a s p i n t a , c o n u n r i s u l t a t o s t r a o r d i n a r i o c h e g e n e r a l o o p stretti, precisione e alta velocità L’obiettivo non è l’alta veloc i t à i n q u a n t o t a l e , m a è a t t r a v e r s o q u e s t a c h e s i r i e s c e a mantenere una coda tesa, che farà arrivare la mosca, per prima, con una delicatezza unica grazie a shooting molto lunghi E qui torniamo al discorso di cui sopra, la spinta o chiamatela come volete.

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