di Adria
LA PIAZZA
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 24
È DISTRIBUITA DA
Proposta Un immigrato tra i banchi del Consiglio
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Salute Completato il nuovo Centro educativo disabili
Inquinamento Sequestrati 13 ettari di terreno nell’ex Deltalat
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EDITORIALE
Conti pubblici ora è battaglia
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
di Nicola Stievano
IL CONSERVATORIO CERCA UN AUDITORIUM
Il crescente successo di pubblico che gli allievi del Conservatorio Buzzolla incontrano ad ogni concerto, ha messo in evidenza che in città manca uno spazio adeguato ad accogliere eventi di questa portata. Al vaglio dell’Istituto e dell’Amministrazione due spazi cittadini pag. 8
PRODOTTI TIPICI. ADRIA CAPOLUOGO DEL PANE
La Ciabatta potrebbe diventare il logo promozionale di Adria, grazie alla sua fama e diffusione mondiale. Nel frattempo, dopo quasi tre anni di traversie, condite dalle pepate repliche del combattivo patron della Ciabatta, ora il sindaco Barbujani si sta riattivando per la caccia di alcuni sponsor pag. 12
A
Tanti dubbi sulla Tangenziale Ovest
Già sforati i tempi della progettazione e poi c’è l’incognita Veneto Strade
È
un progetto da milioni di euro che entusiasma il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, e l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Oscar Tosini. L’opera in questione è la tangenziale ovest di Adria. Finanziato dalla regione, mediante il braccio operativo di Veneto Strade, il progetto ha tra gli obiettivi principali quello di porre un freno al passaggio di traffico pesante nel bel mezzo della città. A fine gennaio l’assessore provinciale ai lavori pubblici Oscar Tosini ha incontrato, congiuntamente ai consiglieri
provinciali Franco Grotto, Alessandro Rigoni e Claudio Marzola, rappresentante della provincia nel consiglio di amministrazione di Veneto Strade, il progettista incaricato da Veneto Strade per la realizzazione dell’opera, Gianpaolo Milan. Scopo dell’incontro è stato quello di valutare congiuntamente i tempi tecnici necessari alla redazione dei diversi livelli di progettazione. Secondo quanto annunciato in seguito all’incontro, lo studio di fattibilità sarebbe dovuto esser redatto entro febbraio, in modo da riuscire
a predisporre il progetto preliminare entro marzo ed infine presentare il progetto definitivo entro maggio per il primo stralcio funzionale dell’opera, che comprende il sovrappasso ferroviario con innesto da via Risorgimento e una bretella di collegamento frala SR 443 ela SR516. Ma a fine febbraio non era ancora stato presentato nulla. Inoltre Veneto strade è ad un apsso dal default e dunque si rischia che l’arteria stradale rimanga un segno su una carta. pagg. 4-5
gli inizi di marzo la maggioranza dei Comuni non aveva ancora approvato il bilancio 2012. Idem le Province, oltretutto alle prese con prospettive di “sopravvivenza” non ancora definite. Insomma la situazione è incerta e quantomai controversa. Quasi tutti i sindaci, alle prese con la necessità di far quadrare i conti tenendo presente il patto di stabilità, l’Imu, i minori trasferimenti dello Stato, i servizi pubblici da garantire, il personale da pagare, i cantieri da mandare avanti, i nuovi progetti, hanno scelto di prendere tempo e sperare in un “ravvedimento” del Governo. L’Anci Veneto ha lanciato una proposta - provocazione: lasciateci tutta l’Imu (e non solamente la metà, come previsto dall’esecutivo nazionale) e tenetevi i trasferimenti. Difficile che l’idea venga raccolta, anche perché la nuova tassa che va a sostituire l’Ici è stata concepita proprio con l’obiettivo di ridare ossigeno alle casse centrali, soprattutto. Comunque se ne discute, perché in gioco, ora più che mai, c’è proprio l’autonomia degli enti locali. continua a pag. 3
L’Intervento
Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo*
C
on il Decreto “Salva Italia” esiste ancora la programmazione dei pubblici esercizi? E quali orari? Ce lo siamo chiesti come Appe, associazione che rappresenta i pubblici esercizi, in occasione di Tecno& Food a Padova Fiere. Per quanto riguarda l’orario non ci sono dubbi che l’apertura potrà effettuarsi 24 ore su 24. *Presidente Appe Padova
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
Conti pubblici ora è battaglia Ente Parco
D’ANGELO AL POSTO DELLA SACCHETTO Giorgio D’angelo è il nuovo vicepresidente del Parco del Delta del Po. L’incarico gli è stato conferito dal presidente Geremia Gennari dopo averlo ritirato a Paola Sacchetto. Un avvicendamento esclusivamente politico, in quanto la richiesta era pervenuta a Gennari direttamente dal segretario provinciale del Carroccio, Antonello Contiero, che dopo l’auto sospensione della Sacchetto dalla Lega, insieme al collega assessore nel comune di Porto Tolle, Ivano Gibin, ne aveva chiesto la testa. La ripartizione dei posti all’interno del direttivo dell’Ente Parco, infatti, era stato fatto con il manuale Cenecelli, ossia in riferimento al peso politico. La Sacchetto, essendosi sospesa dal Carroccio, non avrebbe più potuto esserne espressione in consiglio. Da qui la richiesta di Contiero.
Dopo vent’anni in cui si sente parlare di federalismo, applicato in maniera più o meno maldestra, il cammino verso una reale autonomia (e non solo dichiarata sulla carta, scritta in qualche documento che nessuno legge e nessuno mette in pratica, relegata ad ordinanze che hanno più il sapore della trovata pubblicitaria) non sembra ancora cosa semplice ma piuttosto pieno di ostacoli. I sindaci, di fronte alle drastiche decisioni di Monti e i suoi ministri, affermano di avere le mani legate, di essere degradati al ruolo antipatico di “esattori”. Molti amministratori locali svolgono con passione e competenza il proprio lavoro, si spendono senza sosta per fare in modo che lo scuolabus passi tutte le mattine, che i lampioni si accendano ogni sera, che gli anziani abbiano un posto accogliente per ritrovarsi. Altri però, in questi anni, si sono limitati ad amministrare senza avere il coraggio di imporre una nuova visione, non hanno fatto altro che preservare l’esistente pur sapendo che prima o dopo non sarebbe stato più possibile mantenere certe situazioni. Nei prossimi mesi tra nuove tasse e maggiori costi le famiglie dovranno affrontare notevoli sacrifici. Anche l’amministrazione pubblica dovrà fare altrettanto, cercando di ridurre gli sprechi (e ce ne sono), di tagliare i doppioni (che non mancano), di guardare oltre il proprio particolare. Alcuni piccoli Comuni si stanno già guardando attorno, perché entro giugno dovranno condividere con altre amministrazioni almeno un servizio, come prevede la legge. E si stanno accorgendo che si può fare anche qualcosa di più per tagliare alcune spese senza per questo privare i cittadini di servizi essenziali. Anche le Province saranno costrette, controvoglia, a cambiare pelle, ad alleggerirsi di infrastrutture che, per quanto relativo, hanno un peso sui bilanci. Le prese di posizione degli amministratori provinciali, invece, pur dimostrando la volontà di essere propositivi per razionalizzare i costi, all’opinione pubblica rischiano di apparire come l’estrema, disperata difesa del proprio “particulare”. Sentir palare di passaggio di comuni per “salvare” le province più piccole non è un bel segnale. La gente si aspetta altro dalla politica. di Nicola Stievano
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In Consiglio
Adria CENTRALE A BIOMASSE Dall’opposizione si leva un coro di “no” pag.
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Fusione sabotata dai sindaci del Centrosinistra
BOTTRIGHE
pag.
Il restauro di piazza Libertà rimane un sogno pag.
LAVORO
LIBERALIZZAZIONI
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Niente Imu per le paritarie senza fini di lucro
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Regione LEGALITÀ
Due progetti a sostegno degli under 35 pag.
pag.
CULTURA
Mafia in Veneto, attraverso le imprese in crisi pagg. 32-33
TECNOLOGIA
Un piano per superamento del “digital divide”
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Sei appuntamenti nel segno della grande musica pag. 31
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VENETO STRADE
IL “PUNTO SOLLIEVO” Oltre al consueto sostegno che l’Ulss 19 offre ai familiari di pazienti affetti da demenza è stato recentemente aggiunto anche un nuovo servizio: il “punto sollievo”. I Centri servizi per anziani situati nel territorio del Bassopolesine offriranno, infatti, la loro disponibilità per accogliere tutti i giorni, festivi compresi, le persone affette da demenza per mezza giornata, o anche per un giorno intero, provvedendo all’accudimento del malato, alla somministrazione dei farmaci ed eventualmente all’erogazione dei pasti. Il costo di questo servizio oscilla dai 25 ai 40 euro, in relazione al lasso di tempo che il malato trascorre nella struttura.
AGGIORNAMENTO PER GLI OSPEDALI
VALIDO PER TUTTO IL 2012
Provincia
Sanità
Volontariato
Essebi Ecologia s.r.l. - Via Maestri del Lavoro, 10 - CAVARZERE (VE) - per urgenze servizio 24 H su 24 H
CHIESTE LE DIMISSIONI DI SIMONI Chieste ancora una volta le dimissioni dell’assessore Federico Simoni. Ad avanzare la richiesta sono state Stefania Tescaroli, del Nuovo Polo, e Rosa Barzan, dell’Idv, sulla scorta di una situazione mai chiarificata in merito al terreno acquistato da parte del padre dello stesso assessore dopo essere stato inserito nel piano delle alienazioni di via Respighi. I due consiglieri di minoranza si sono dimostrate risolute nei loro propositi, paventando anche la volontà di ricorrere alle autorità giudiziarie nel caso l’assessore non abbandonasse le proprie deleghe.
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La società partecipata è a un passo dal default pag. 36
Proseguirà fino al 14 maggio il corso promosso dal Centro di servizio per il volontariato di Rovigo e la Caritas diocesana di Adria-Rovigo per l’aggiornamento ai volontari che si occupano delle persone che si trovano in difficoltà a causa della crisi economica. “Di fronte alle nuove forme di povertà – spiegano le associazioni - il volontariato è chiamato a passare da un ruolo di pura assistenza a un compito di sostegno e orientamento per individuare vie di uscita da situazioni di difficoltà. Gli incontri, nei quali verranno affrontati di volta in volta approfondimenti sul mercato del lavoro, sulle modalità di ascolto e orientamento, sulle dipendenze da droga e alcol hanno luogo alle 17.30 nella Casa Sant’Andrea in via Sichirollo, 60 a Rovigo. Nelll’incontro di apertura dello scorso 12 marzo è stato presentato anche l’undicesimo rapporto “Povertà ed esclusione sociale in Italia”, curato dalla Caritas e dalla Fondazione Zancan e intitolato “Poveri di diritti”. “Il fenomeno della povertà è cambiato - spiega Luca Dall’Ara, direttore del Csv - Oggi colpisce sempre più la classe media ed è sempre più facile ritrovarsi in difficoltà economiche, ad esempio per la perdita del lavoro, per problemi familiari, per una malattia improvvisa”.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da: Give Emotions Srl
DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E
CONCESSIONARIA
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana È distribuito in esclusiva da
Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Venezia Padova Rovigo Treviso
REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 febbraio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese VIABILITÀ Lo slittamento dei tempi concordati per l’iter progettuale e le difficoltà economiche in cui si trova ad operare Veneto Strade non lasciano presagire nulla di concreto per quanto riguarda la futura realizzazione del nastro d’asfalto
Tangenziale Ovest, esiste il ris
di Francesca De Luca
Il costo complessivo dell’opera è determinato in 11.510.000 euro
Nel capitolo dedicato alla viabilità, del bilancio regionale non ci si sono soldi per gli investimenti
È
un progetto da milioni di euro che entusiasma il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, e l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Oscar Tosini, entrambi infatti ne decantano le potenzialità e i benefici per il territorio: l’opera in questione è la Tangenziale Ovest di Adria. Finanziato dalla Regione, mediante il braccio operativo di Veneto Strade, il progetto ha tra gli obiettivi principali quello di porre un freno al passaggio di traffico pesante nel bel mezzo della città. A fine gennaio l’assessore provinciale ai lavori pubblici Oscar Tosini ha incontrato, congiuntamente ai consiglieri provinciali Franco Grotto, Alessandro Rigoni e Claudio Marzola, rappresentante della provincia nel consiglio di amministrazione di Veneto Strade, il progettista incaricato da Veneto Strade per la realizzazione dell’opera, Gianpaolo Milan. Scopo dell’incontro è stato quello di valutare congiuntamente i tempi tecnici necessari alla redazione dei diversi livelli di progettazione. Secondo quanto annunciato in seguito all’incontro, lo studio di fattibilità sarebbe dovuto esser redatto entro febbraio, in modo da riuscire a predisporre il progetto
preliminare entro marzo ed infine presentare il progetto definitivo entro maggio per il primo stralcio funzionale dell’opera, che comprende il sovrappasso ferroviario con innesto da via Risorgimento e una bretella di collegamento frala SR 443 e la SR516. Il costo complessivo dell’opera è determinato in 11.510.000,00 euro, provenienti dai piani triennali infrastrutturali della Regione Veneto 2006/2008 e 2009/2011. L’assessore Tosini ha assicurato “la massima attenzione nel monitorare lo svolgimento delle diverse fasi progettuali sopra indicate, verificandone in particolare il rispetto dei tempi, nella speranza di poter cantierare l’intervento possibilmente entro il prossimo 2013”. Ma i tempi iniziano già a slittare se è vero che entro fine febbraio non era ancora stato presentato nulla. Veneto strade, nelle ultime settimane, è stata soggetto di diversi articoli di giornale; l’oggetto di discussione e di dibattito è la sua precaria situazione economica. C’è chi non palesa preoccupazione, chi invece, parla di “società prossima al collasso”. Silvano Vernizzi, ammini-
stratore delegato di Veneto Strade, spera in “un intervento opportuno e necessario del Consiglio regionale che consenta di reperire 10 milioni di euro per la spesa corrente e almeno 30 milioni per gli investimenti, che salgono a 80 per attivare nuove opere”. Secondo alcuni consiglieri regionali del Pd, invece, la situazione è decisamente grave. “Pdl e Lega ci hanno raccontato un sacco di bugie – si legge in un comunicato a firma congiunta dei consiglieri eletti dal Partito Democratico in Regione - se si considera che, secondo le previsioni di bilancio, gli investimenti sul fronte della viabilità saranno pari a zero, vuol dire che non sarà realizzato alcun appalto nel 2012 e che le opere già in cantiere da tempo potrebbero essere bloccate per mancanza di fondi”. Di fronte a questo scenario apocalittico c’è chi si dimostra stoico: è Veneto strade che, ad esempio, non mette neppure in dubbio la realizzazione di un’opera importante, ma al momento inesistente anche sulla carta, come la tangenziale Ovest di Adria.
VENETO STRADE
Cantieri con il punto di domanda
R
accogliere le dichiarazioni di Veneto Strade non è semplice. Malgrado la nostra richiesta di chiarimenti in merito alla situazione vissuta dalla partecipata regionale, non abbiamo avuto risposte di sorta nemmeno sulle altre opere che riguardano il territorio polesano. Sull’argomento siamo riusciti ad ottenere qualche dichiarazione solo da fonti indirette nelle quali viene ribadito che l’opera sarebbe legata agli stanziamenti di bilancio previsti per il 2012 e successivi. Al momento la realizzazione dell’opera, quindi, non sarebbe compromessa. Ad agevolare l’iter inoltre il fatto che è prevista una valutazione di impatto ambientale, ritenuta dalla stessa Veneto Strade “non necessaria”. Per quanto riguarda la Nogara mare e il passante Nord di Rovigo anche qui le posizioni sono congelate alla fase precedente alle dichiarazioni di Vernizzi sulle difficoltà economiche di Veneto Strade. “Per la Nogara mare è stato pubblicato il bando di gara – è stato detto – mentre per il Passante Nord siamo in attesa delle decisioni del comune di Rovigo sul tratto di tracciato di collegamento al Passante stesso”. Per quanto riguarda l’ambiente, in merito a quanto avvenuto con la Valdastico Sud (sul fondo della quale sono stati rinvenuti scarti di fonderia altamente inquinanti), ci si domanda se si siano pensate delle soluzioni per evitare che ciò possa avvenire anche con la Nogara mare; Veneto strade ribadisce di “aver realizzato negli anni decine e decine di opere e sempre nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti”. F.D.L.
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL P
Garantisci il s
Argomento del mese 5 Il parere della Provincia
Sopra: Massimo Barbujani e Oscar Tosini
ischio che rimanga sulla carta Barbujani aspetta rassicurazioni dall’assessore Chisso
L’opera sposterà il traffico dei mezzi pesanti dal centro storico di Francesca De Luca
A
nche il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, non nasconde il proprio entusiasmo per un’opera che considera strategica per il territorio. Le ricadute positive che la tangenziale avrà sul territorio sono, secondo il primo cittadino, molteplici ed evidenti: innanzitutto si sposterà il traffico dei mezzi pesanti dal centro storico, nel quale ad oggi sono costretti a passare, a questa arteria posta fuori città. “Inoltre – confida - speriamo che attorno potranno sorgere delle attività commerciali e che quelle già situate in prossimità del raccordo potranno ottenere dei vantaggi economici, grazie all’aumento del transito in quella zona”. Non dimentica le lottizzazione che, dal punto di vista degli introiti nelle casse comunali, permetteranno all’ente di respirare e di investire in progetti di qualificazione della città. Anche se ci si potrebbe soffermare sull’utilità di creare delle strade lontane dai centri abitati, per costruire poi dei nuovi centri abitati proprio in prossimità delle strade stesse. “Certo - non indugia Barbujani - ci preoccupa la situazione finanziaria di Veneto strade e non ci rasserenano le ultime notizie apparse sui giornali. Tuttavia, per quanto riguarda la tangenziale di Adria, si parla di un’opera la cui realizzazione è già stata discussa e il cui progetto preliminare dovrebbe essere presentato a giorni, quindi riteniamo difficile che possa essere messa in discussione. Ora non possiamo far altro che attendere qualche nuova dall’assessore regionale Renato Chisso, in merito ai finanziamenti che la Regione ha intenzione di stanziare. Per ora mi sento di ringraziare l’ex assessore provinciale ai lavori pubblici, Francesco Ennio, che si è adoperato molto affinché il progetto legato a quest’opera potesse divenire concreto; l’assessore attuale, Tosini; l’assessore comunale, e la Presidente della Provincia, Tiziana Virgili, per la quale nutro grande stima e fiducia. Per far sì che ogni cosa funzioni al meglio è necessaria la collaborazione di tutti ed un lavoro di confronto e cooperazione costante”.
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Oscar Tosini
Bisogna attendere il bilancio regionale A
commentare il futuro della tangenziale è anche Oscar Tosini, assessore provinciale ai Lavori Pubblici che, a fine gennaio, dopo un incontro con i due consiglieri provinciali originari di Adria, aveva annunciato il progetto. La mancanza, all’incontro, di un rappresentante della giunta del comune interessato, è stato motivo di polemica e di prese di posizioni molto forti, in particolar modo, da parte del primo cittadino Massimo Barbujani. “Purtroppo non posso darle tutte le informazioni che mi ha chiesto - esordisce l’assessore - perché non siamo ancora in possesso del progetto preliminare, che dovrebbe essere ultimato a giorni”. Senza questo risulta impossibile divulgare cifre di qualunque genere; non potendo visionare il progetto non si è in grado di fornire dati concreti relativi a quest’opera che, eppure, suscita molti consensi e sembra essere di indubbia utilità. “Certamente posso confermare - sottolinea anche lo stesso Tosini - che l’opera avrà un importante ricaduta sul territorio; con la creazione di un sottopasso si eviterà il passaggio a livello, inoltre la tangenziale permetterà di dirottare il traffico, in modo da alleggerire i passaggi in centro città”. In merito all’ipotesi che la realizzazione dell’opera venga compromessa dalla situazione economica di Veneto “Ad ora non strade, che pare non essere delle più abbiamo alcuna floride, Tosini è lapidario. “Ad oggi notizia in merito non abbiamo ricevuto alcuna notizia in alla sospensione merito all’eventualità di sospendere il del progetto” progetto, nonostante ormai siano note le condizioni economiche in cui versa la società; certo è che il progetto ormai risulta inserito all’interno del piano triennale concordato con Regione, Provincia e Veneto strade, dunque non dovrebbero esserci sorprese inaspettate. Indubbiamente – ha ribadito - la volontà politica non è mai venuta meno”. In merito al coinvolgimento degli attori principali del progetto. “Quando il tecnico incaricato alla realizzazione del progetto presenterà la bozza preliminare – ha specificato - verrà concordato un incontro per promuovere attenzione nei confronti dello stesso. Incontro al quale – ha precisato ancora l’assessore - sarà presente la giunta di Adria, e in particolar modo verrà coinvolto il sindaco”. In merito alla polemica relativa all’incontro avvenuto a fine gennaio tra Provincia e Veneto strade, senza il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, Tosini ribadisce che si è trattato di un incontro interno alla Provincia. “Spesso ne avvengono di simili – ha concluso - nessuno aveva l’intenzione di “scavalcare” l’autorità del Comune visto anche che l’approvazione del progetto nel piano regolatore avverrà in municipio. Il compito della Provincia in questo caso, è quello di spostar risorse e certo, di contribuire; ma chi al momento ha potere decisionale è la Regione. Possiamo, e dobbiamo, attendere il bilancio regionale e i relativi stanziamenti previsti”. F.D.L.
6 Adria - In municipio Infrastrutture Impegno Comune, Cinque Stelle e Idv sono contrarie all’impianto
Centrale a Biomasse. Un coro di no dall’opposizione Barzan: “Non è chiaro quale sarà l’impatto ambientale. Il nostro territorio rischia di diventare un polo energetico pericolosissimo” di Roberta Giacomella
P
rimi attriti sulla centrale a biomasse di Cavanella Po. La scelta dell’amministrazione comunale adriese di promuovere l’impianto non è andata giù ai movimenti di Impegno Comune e Cinque Stelle. Contrarietà anche da parte di Rosa Barzan, capogruppo Idv, che ritiene l’impianto nocivo per la salute dei cittadini e ininfluente circa i benefici portati all’occupazione. Da qui un coro di appello a Sindaco e Giunta per cercare di ottenere un piano energetico regionale, che tenga conto dell’effettivo fabbisogno, della salute dei cittadini ed un monitoraggio ambientale. Ricordiamo che il progetto appartiene alla ditta Tie, ed è quello di costruire un impianto che funzionerà con i gusci del frutto della palma da olio. Brucerà 10 mila quintali di materie prime l’anno per una produzione di 999 kW. Sorgerà nell’aera dell’ex zuccherificio per un investimento totale di 12 milioni di euro. L’obiettivo, come spiegato dalla società,
Una centrale a biomasse
è quella di ridurre ad impatto zero le emissioni in atmosfera grazie a dei filtri speciali. Saranno poi realizzate della aule didattiche per formare il personale locale e creare delle figure specializzate che saranno impiegate all’interno della centrale. Non è chiaro quale sarà l’impatto ambientale. “La certificazione della materia prima avverrà esclusivamente all’atto della partenza dall’Indonesia - commenta Barzan - rimane il dubbio che i gusci del nocciolo del frutto della palma da olio, che verranno bruciati, siano stati trattati, nei luoghi di coltivazione con prodotti chimici de-
vastanti che nei paesi occidentali si sta cercando di eliminare”. Non è chiaro nemmeno il numero, i tempi e il tipo di posti di lavoro che si vogliono realizzare nelle quattro fasi progettuali previste, continua il capogruppo Idv, con il rischio di non vedere realizzate le trentacinque nuove assunzioni sbandierate a mezzo stampa dalla nostra amministrazione”. È pur vero che ci saranno i controlli ma dopo l’esperienza della centrale di Porto Tolle i dubbi rimangono tutti e il nostro territorio rischia di diventare un polo energetico pericolosissimo per la nostra salute.
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NEWS Patrimonio comunale
LEGAMBIENTE: “NO ALLA VENDITA DEL VERDE”
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’amministrazione comunale di Adria ha fatto inserire il parco di corte Guazzo nel piano delle alienazioni. Il circolo di Legambiente Adria-Delta del Po grida all’ennesimo scempio da parte dei Comuni che non sembrano avere particolare sensibilità nei confronti del verde cittadino. Nel mirino di Legambiente i quattro ettari di terreno di Corte Guazzo, che dovrebbero andare direttamente all’Ulss 19 in quanto erano già stati costruiti i fabbricati in una parte dell’area, dove vengono ospitate persone con disabilità. “Abbiamo una convenzione con l’azienda sanitaria, - afferma Antonio Scarda consigliere di maggioranza, - quindi si tratterà di fare una permuta, ma prima sarà fatta una stima da parte dell’agenzia del territorio”. Ma Legambiente vorrebbe la realizzazione di un parco pubblico, gestito anche con l’ausilio dei volontari. ”Come associazione - afferma Leonardo Conte, vicepresidente del circolo di Legambiente locale - è stata fatta la proposta di aprire un chiosco che in cambio dell’affitto avrebbe mantenuto il controllo e la manutenzione, assieme all’amministrazione e alle altre associazioni”. Gli ambientalisti, quindi, promettono battaglia assicurando che le associazioni si metteranno in moto per evitare la vendita del verde di corte Guazzo. “Non sarà il bosco di pianura a rovinare le casse del Comune. Chiederemo ai cittadini stessi di partecipare in tutti i modi alla legittima protesta della vendita del verde pubblico. Faremo raccolta di firme e manifestazioni di vario genere. Avanti così, conclude Conte, resteremo senza giardini, dato che questo patrimonio verde pare non venga tutelato”. Ro.Gi.
RAPPRESENTANTE DEGLI IMMIGRATI IN CONSIGLIO La proposta è arrivata dai banchi dell’Opposizione. Per Bonato si tratta di una scelta di civiltà
I consiglieri Zanetti e Bonato
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n rappresentante degli immigranti in sede di consiglio comunale. Questa è l’idea proposta da Leonardo Bonato, leader di Impegno Comune, affinché in consiglio comunale possa trovare spazio un delegato dei migranti con diritto di parola. “All’iniziativa non sottende alcuna idea demagogica, - rimarca Bonato, - ma è rivolta a promuovere la coesione attraverso la partecipazione e la conoscenza reciproca, perché la diffidenza e la discriminazione sono sempre figlie dell’ignoranza. Si tratta di garantire la dignità e il diritto di esprimersi a persone che vivono nel nostro territorio, ma che non hanno il diritto di voto”. Una risposta timida quella del sindaco Massimo Barbujani che l’ha riconosciuto come: “Un argomento da affrontare, ma non ora, perché ci sono già altri problemi”. Di diverso avviso, Bonato, non intravede nella questione un problema, bensì un’opportunità di crescita e arricchimento sociale “a costo zero” che farebbe riconoscere Adria come
città all’avanguardia, pluralista e aperta, dalla parte dell’integrazione, dell’accoglienza e del dialogo. L’idea di Leonardo Bonato ha trovato l’appoggio di Caterina Zanetti, consigliere comunale del Pd. A suo avviso il caso di Padova, con le elezioni dei rappresentanti stranieri, dovrebbe fungere da esempio: “Si è trattato di una reale lezione di democrazia e di pacifica convivenza, in una delle principali città del nordest. Anche il nostro Comune, in verità, non avrebbe che da guadagnare da un simile atto di civiltà, che ci farebbe avere una posizione di avanguardia a livello provinciale che porrebbe le basi di una evoluzione positiva della nostra comunità”. “Bisognerebbe avere il coraggio di rompere gli indugi e spiegare finalmente ai propri cittadini-elettori da quale parte si è scelto di stare, puntualizza il consigliere democratico. E’ evidente che non c’è alcuna convenienza elettorale in tutto questo, anzi siamo convinti che le forze politiche in genere siano restie ad affrontare l’argomento per il timore di perdere voti”. Ro.Gi.
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8 Adria - Servizi L’Intervento
Strutture pubbliche In città manca uno spazio per i concerti degli allievi del Buzzolla
Il Conservatorio cerca un auditorium di Elisabetta Griso
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La presidenza ha preso in esame due stabili: uno di proprietà comunale e il teatro S. Francesco
l crescente successo di pubblico che gli allievi del Conservatorio Buzzolla incontrano ad ogni concerto, ha messo in evidenza che in città manca uno spazio adeguato ad accogliere eventi di questa portata. “A Capodanno – ha affermato il direttore del conservatorio Ennio Orio – i nostri allievi si sono trovati orfani del Teatro Comunale, ancora in restauro, e mancando tra le disponibilità del Conservatorio l’auditorium si sono esibiti all’autodromo di Adria dove malgrado i 750 posti a sedere, più di 60 persone sono rimaste ad ascoltare in piedi. Ora - continua Orio - stiamo lavorando alla programmazione della rassegna concertistica primaverile e il compito più arduo è quello di trovare un luogo adatto ad accogliere i concerti. Tra le scelte abbiamo preso in considerazione gli altri teatri cittadini, come il ”Pertini” o il “Ferrini”, ma anche in questo caso abbiamo incontrato notevoli difficoltà nel disporne. Infatti: o ci sono problemi legati all’acustica oppure difficoltà nella gestione degli strumenti ingombranti come per esempio il pianoforte che non può rimanere per lunghi periodi su palchi utilizzati anche da altri ma il cui costo di trasporto è notevole. Insomma ciò che manca al nostro Istituto è un auditorium che costi per il restauro e il lungo periodo di attesa prima possa ospitare sia le grandi rappresentazioni legate di poterne disporre. “Inoltre - ha sottolineato Luca alle ricorrenze nazionali e cittadine, come i concerti Azzano Cantarutti, presidente del Conservatorio – per la giornata della memoria, la festa della donna se l’acquisto avvenisse con il nome del Conservao la Pasqua, che i momenti torio, non si tratterebbe più di strettamente legati alla vita Il restauro un acquisto della città ma dello della scuola come i saggi di fine di uno dei Stato. Villa Mecenati, sede anno oppure i concerti di musi- due stabili del Conservatorio, è infatti di costerebbe circa proprietà del Comune, il Concisti esterni”. Si tratta di un’esigenza 600 mila euro servatorio invece dipende dal tanto pressante che qualche Ministero dell’Istruzione, quinmese fa il direttore aveva avviato una contrattazione di sarebbe più proficuo evitare di destinare risorse per l’acquisto dell’ex cinema Roma, ritenuto idoneo a privati e capitalizzare in strutture che rimangono per capienza e acustica. alla città”. Sotto questa nuova luce, gli investimenti A far saltare l’affare però sono stati gli elevati possibili sono due: lo stabilimento di proprietà del
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“D
Villa Mecenati, sede del Conservatorio Buzzolla
comune in centro città (ex magazzino), che ristrutturato offrirebbe 250 posti, o il teatro S. Francesco, in proprietà alla Chiesa di Santa Maria Assunta, che dispone di 350 posti. In entrambi i casi la concessione all’utilizzo potrebbe avvenire attraverso convenzione. La prima ipotesi è già stata presentata all’Amministrazione che ne ha preso in esame il progetto. “Il Sindaco è stato informato dei nostri propositi – ha concluso Cantarutti - siamo in aperta collaborazione con chi ci può sostenere perché la tradizione musicale adriese possa trovare idonea collocazione. A tal proposito sono già stati richiesti dei preventivi che quantificano la spesa di intervento in circa 600.000 euro, una spesa importante in questo periodi di crisi ma che ridonerebbe prestigio alla città intera”.
Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo* segue da pag.
Non può più sussistere il limite minimo di 5 ore, né quello massimo di 20 ore di apertura. Rimane l’efficacia della norma che prevede la limitazione degli orari per esigenze pubbliche. Rimane anche la preventiva comunicazione al Comune così come va fatta comunicazione sulla scelta del giorno di chiusura settimanale e delle ferie. Persiste la necessità dell’esposizione del cartello orario e chiusura, in quanto è una necessità di informazione al pubblico. Attualmente, in materia di orari, il Comune è tenuto ad emanare una disciplina degli orari degli esercizi pubblici. In attesa dei provvedimenti attuativi sulle liberalizzazioni, o altri pronunciamenti dell’Autorità preposta, riteniamo che i Comuni possano continuare ad avvalersi delle ordinanze già emesse, mantenendo la validità degli orari già comunicati a suo tempo dagli esercenti. Nel caso il titolare dell’attività di somministrazione intendesse modificare, o ampliare, l’orario di apertura, dovrà comunicarlo al Comune, che ne prenderà atto nel caso nulla-osti all’apertura prolungata o modificata, oppure, nel caso sussistano ragioni di ordine e di sicurezza pubblica, o comunque di interesse pubblico, il Sindaco potrà imporre limitazioni all’orario, in via permanente o per situazioni contingenti, com’è avvenuto finora. Intanto le linee guida regionali di programmazione restano tuttora valide e i Comuni devono continuare a predisporre la programmazione con possibilità di imporre vincoli alle nuove aperture per la tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, incluso l’ambiente urbano e dei beni culturali. Attendiamo però chiarimenti da parte dei Ministeri e le indicazioni delle Regioni. Sulle attività di somministrazione delle bevande, in una battuta “l’unica certezza è che non ci sono certezze” e restiamo in attesa dei pronunciamenti della Magistratura. Fino a quando non verrà rivista e modificata la disciplina regionale rimane uno strumento valido ed indispensabile per dare regole certe ad un settore che svolge un importante servizio al pubblico. In attesa di pronunciamenti ufficiali consigliamo di evitare fughe in avanti o prese di posizione personalistiche. *Presidente Appe Padova
Fusione Ecogest-Asm
OPERAZIONE SABOTATA DAL CENTROSINISTRA
imissioni”. Poi no. “Non mi dimetto più”. Questa la reazione del presidente del Consorzio Rsu, Pierluigi Tugnolo, alla situazione di empasse che i soci hanno creato in occasione dell’assemblea dello scorso 29 febbraio. All’ordine del giorno la relazione dello studio Caia per la redazione del bando necessario all’individuazione del socio privato in affiancamento alla partecipata unica che dovrebbe nascere dalla fusione di Ecoges e Asm per la gestione dei rifiuti in Polesine, così come previsto dalla manovra Monti. In
materia infatti è stato stabilito che la gestione dei servizi pubblici locali venga affidata ad una società mista nella quale la parte privata abbia una partecipazione non inferiore al 40%. Un percorso obbligato, dunque, ma che non ha ottenuto il voto dei sindaci del Centrosinistra, usciti ancor prima di ascoltare la relazione. “Una opportunità sprecata – ha commentato Tugnolo – che vanifica il lavoro fin qui fatto”. Ma soprattutto un ennesimo colpo alla sua presidenza, già accusata dagli stessi di pendere un po’ troppo per il Centrodestra. I sindaci di
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di BERGO Nicoletta
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Centrosinistra infatti lamentano scarso coinvolgimento del loro schieramento nelle operazioni, da qui la loro scelta di salire sull’Avventino. In realtà secondo i ben informati, la protesta dei sindaci nasce dal fatto che dalla fusione di Ecogest e Asm il Centrosinistra perderà due consigli di amministrazione per una newco che finirà nelle mani del Centrodestra, visto che avrà la maggioranza. Insomma una situazione difficile che potrebbe far slittare in avanti la pubblicazione della gara, già annunciata Ma.Ga. come possibile entro l‘estate.
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Approfondimento 9 Politica Congresso del Partito delle Libertà
Il coordinatore del Pdl è Mainardi
Alleati e antagonisti
AL CONGRESSO DEL PDL SONO INTERVENUTI ANCHE I SEGRETARI DI LEGA E PD
Unico candidato ha raccolto poco più di mille voti sui tre mila disponibili
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on si può certo dire che il responso Consvipo la pensiamo in maniera diameuscito dalle urne del congresso provin- tralmente diversa”. Per Mainardi infatti il ciale del Pdl abbia riservato sorprese, consorzio andrebbe chiuso mentre per Pauvisto che in lizza per il ruolo di coordinatore lon rifondato. Tra le assenze non è passata c’era solo Mauro Mainardi. Sorprendente inosservata nemmeno quella di Luca Bellotè stata invece, secondo gli organizzatori, ti, parlamentare rientrato tra le fila del Pdl la partecipazione alla giornata di votazioni, dopo una breve sortita tra gli ex compagni dello scorso 18 febbraio, con più di mille di An in “Futuro e Libertà”. “Una opportunità persone alle urne, un terzo degli aventi persa – per il portavoce nazionale del Pdl Daniele Capezzone, diritto ad esprimersi presente anche lui al in merito. Non hanno Forza Rovigo congresso – in quanto preso parte al voto si è astenuta il futuro del partito è gli esponenti di Forza dal voto. Paulon: all’insegna dell’integraRovigo come aveva an- “Non conosco zione superando anche nunciato in precedenza il programma” quelle che erano state l’assessore al Bilancio di Palazzo Nodari Luigi Paulon. “Non siamo divergenze del passato”. Divergenze che lo stati chiamati a prender parte alla stesura del stesso Mainardi non ha omesso di ricordare programma – ha giustificato così la propria in occasione del suo discorso, anche perché latitanza alle urne l’assessore – e nulla di hanno fatto parte della storia recente del programmatico è stato detto durante il discor- Pdl rodigino. “All’inizio del nostro percorso so di presentazione di Mainardi. Non vorrei nel 2009 – ha spiegato - abbiamo dovuto che alcuni suoi progetti fossero in contrasto risolvere diversi problemi interni ma nell’arcon le mie idee, come è noto sul futuro di co di questo tempo siamo riusciti a portare
Da sinistra: Antonello Contiero e Diego Crivellari
S Il consigliere regionale e neo-coordinatore del Pdl Mauro Mainardi il numero delle amministrazioni partecipate dal Pdl da 8 a 24”. Insieme a Mainardi nel coordinamemento provinciale sono stati eletti anche Pierluigi Panizzo, in qualità di vice coordinatore, Virginia Taschini (119), Giovanni Zennaro (119), Federico Simoni (115), Giacomo Sguotti (80), Claudio Paron (77), Matteo Bronzolo (71), Daniele Beltrami (66), Renzo Aguzzoni (57), Tiziano Camisotti (50), Massimo Garzon (49), Maurizio Finessi (47), Irene Bonomi (44), Claudio Bolognesi (33), Natale Pigaiani (24), Elisa De Paoli (24).
e al congresso dello scorso 18 febbraio le assenze e il mancato voto di figure di spicco dell’area Pdl locale hanno confermato che all’interno del partito permangono fratture significative, con il suo intervento alla giornata di voto il segretario provinciale della Lega, Antonello Contiero, ha ribadito che anche nell’ambito della coalizione le cose non sono proprio idilliache. A chiamare sul palco il segretario del Carroccio polesano, era stato lo stesso Daniele Capezzone, portavoce del partito a livello nazionale e presente a Rovigo in veste di coordinatore dei lavori congressuali, per allargare il confronto alle altre forze politiche del territorio. Appello al quale ha risposto anche il segretario del Partito Democratico Diego Crivellari ma è stato Contiero a far “impallidire gli astanti”, come egli stesso ha commentato, annunciando che alle prossime amministrative la Lega correrà da sola. A creare tensione però sono stati alcuni riferimenti citati dal segretario a commento della situazione di Palazzo Nodari, anticipando seppur in maniera traslata quello che sarebbe accaduto di li a qualche giorno, con il ritiro degli assessori dalla giunta di Piva. I passaggi sui quali ha insistito il discorso di Contiero, infatti, hanno riguardato gli accordi elettorali che nel caso specifico di Rovigo sarebbero stati disattesi da parte del Pdl. Il monito rivolto dalla Lega al neosegretario del Partito delle libertà, dunque, è stato chiaro: “Per continuare a governare insieme occorre maggiore trasparenza nei modi e nei programmi”. Il segretario del Pd, invece, nel suo passaggio al microfono ha ricordato la stagione politica che l’Italia sta vivendo con con un governo tecnico sostenuto trasversalmente agli schieramenti politici, auspicando che anche nella realtà locale tale condivisione possa tradursi in effetti positivi nel governo del territorio. “Dobbiamo provare a dare un segnale di cambiamento – ha spiegato – altrimenti la popolazione si disaffezionerà totalmente alla politica”.
PD TRA ACCORDI VERI E FASULLI
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l Pd e le sfide del futuro”, a Lusia, sebbene ancora manchi questo è stato il tema di un candidato la lista dovrebbe un recente convegno che coinvolgere candidati del Centro, si è tenuto nel ridotto del Teatro freschi della recente acquisizione Sociale, per affrontare i temi legati di Renzo Marangon, esule dal Pdl. allo sviluppo dell’Italia nei prossimi Rimane molto incerta la situazione Diego mesi. Azzeccato è risultato essere a Fratta Polesine a Giacciano con Crivellari soprattutto il titolo che profeticaBaruchella ma soprattutto Taglio di mente ha anticipato gli scontri che si sarebbero Po, dove il Centrosinistra deve recuperare una verificati da lì a qualche settimana. Infatti la credibilità persa negli ultimi anni con un eletbagarre tra le forze politiche impegnate nella torato che guarda con sempre più insistenza a tornata elettorale, che il prossimo 6 maggio Centrodestra. “ A taglio di Po verranno fatte le porterà a sedere in consiglio i nuovi sindaci o primarie – ha spiegato Crivellari – è ovvio che a riconfermare gli attuali per il secondo man- non dobbiamo fare gli errori fatti in passato dato, è stata anticipata da uno scontro nato a con accordi trasversali che non ci hanno preseguito della diffusione attraverso le pagine di miato”. Tuttavia è nella società civile, nelle quotidiani locali della chimerica notizia di un associazioni e nei gruppi indipendenti che il Pd accordo stipulato tra Diego Crivellari e Anto- cercherà di intercettare le energie più positive nello Contiero per far cadere la maggioranza per dare vita a delle liste civiche. “Tutti i comudi Palazzo Nodari guidata da Bruno Piva. “La ni che andranno al voto sono sotto i 15 mila Voce e Il Gazzettino – hanno spiegato alla abitanti - ha concluso il segretario provinciale segreteria di via Mure san Giuseppe - hanno – e dunque è ovvio che daremo vita a liste sostenuto la fondatezza della notizia con l’esi- civiche cercando la convergenza con le forze stenza di un documento che tuttavia non ripor- politiche del Centrosinistra, da Federazione tava alcuna firma né tanto meno altri elementi della Sinistra all’Idv, e dove sarà possibile di autenticità”. Ma è sulle prossime ammini- anche con il Terzo Polo. Ma come partito dobstrative che il Pd si è concentrato, arrivando a biamo anche tener conto della sfiducia che a chiudere già qualche alleanza I giochi sembra- livello nazionale viene riscontrata nei confronti no già essere fatti a Trecenta, con l’appoggio della politica, un sospetto che sicuramente della candidatura dell’esponete della Federa- nelle amministrative verrà mitigato dalla zione della sinistra Guglielmo Brusco già vice- mancanza dei simboli e dall’orientamento del presidente della Provincia, e a Badia Polesine voto che spesso viene captato più dalla figura dove il Pd molto probabilmente tornerà a dare del sindaco che dall’orientamento politico ma fiducia al candidato dell’Udc Gastone Fantato tuttavia è necessario un rinnovamento che sainsieme al terzo polo con la defezioni di Fli an- rebbe importante mettere in campo già nelle cora indeciso se fare una corsa solitaria. Anche prossime settimane”. M.D.P.
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10 Adria - Vita in città Inquinamento Le aree dismesse diventano vere e proprie discariche
Sequestrata l’area ex Deltalat di Melania Ruggini
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equestrati i 13 ettari di terreno presso l’ex sede Deltalat, ubicata a Valliera, in via Cengiaretto. A fine gennaio sono intervenute le fiamme gialle, allertate dai residenti e dagli abitanti della zona, che avevano denunciato (e lamentato) il cumulo di rifiuti accatastato nell’area. Praticamente giungendo nell’area ci si imbatte in una discarica a cielo aperto, un ingente cumulo dove stazionano rifiuti di diversa natura, accatastati negli anni. Tra le varie cianfrusaglie pare esserci addirittura dell’eternit, la cui quantità è difficilmente quantificabile, almeno per ora; oltre a ciò, ci si può imbattere in batterie per auto, plastica di vario tipo, persino pneumatici. Attualmente si sta occupando del caso il pubblico ministero Stefano Longhi, che ha aperto un fascicolo contro ignoti in base al decreto legge numero 152 del 2006. In passato la zona adibita ad azienda era corredata di 12 stalle, 4 capannoni, un porcile ed impianti per la produzione del latte. Nel frattempo, l’Arpav (l’agenzia nazionale prevenzione e re protezione ambientale del Veneto) ha prelevato dei campioni dal terreno per la relativa indagine delle varie sostanze presenti nella zona e per monitorarne le percentuali di inquinamento, in modo da valutarne quanto prima i rischi. Il pericolo tangibile è che, scorrendo lì vicino il Canalbianco, ci possa essere qualche ipotesi, non del tutto sbagliata, di inqui-
Prelevati campioni di terreno per rilevare le sostanze inquinanti presenti nella zona namento delle falde acquifere, con grave danno ambientale. Le vicissitudini, insomma, non sembrano esaurirsi, bensì complicarsi negli anni. Già in passato era stato ipotizzato infatti di bonificare l’aerea dell’ex Deltalat e di realizzare una zona residenziale oppure un’area industriale, ma poi tutto era stato vanificato e rimandato. Ed intanto i rifiuti hanno fanno il loro ingresso nell’area, diventando gli unici protagonisti. Resta ora da capire a chi demandare la responsabilità (o le responsabilità), se all’ex proprietà Deltalat o a quella di Padova che negli anni 90 acquistò l’area. Il destino dei responsabili non è certo allettante, dato che i rei rischiano qualcosa come 2 anni di carcere e una multa fino a 26.000 euro.
I residenti della zona hanno chiesto interventi per rimuovere i rifiuti. Tra i detriti anche l’eternit Vista la vicinanza al Canalbianco, esiste il pericolo d’inquinamento delle falde
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opo Big Delta Carp, giornata ecologica di carattere nazionale svoltasi anche in città per educare alla raccolta differenziata, specie laddove esistano ancora radicate resistenze, l’assessore all’ambiente Giorgio D’Angelo espone la ferrea intenzione di promuovere controlli incrociati per pescare in flagrante i ribelli della differenziata. In città, specialmente, esiste la barbara abitudine di gettare l’immondizia e i rifiuti di vario genere nelle acque del Canalbianco, mentre (come in altre località limitrofe) esiste pure la cattiva usanza di lasciare i rifiuti sui cigli stradali, specie nelle zone meno trafficate o nelle vie di campagna. D’Angelo ricorda che esistono multe salate anche per chi non effettui realmente la differenziata, specie se colto dalle autorità preposte. Inoltre, i controlli incrociati serviranno a capire effettivamente chi paga la Tia. Inoltre ci sarà massima sorveglianza in alcuni punti strategici della città, dove si sono già registrate cattive abitudini; le resistenze non riguarderebbero infatti solo gli stranieri, ma anche gli italiani. “In questo momento - conclude D’Angelo - serve l’impegno di tutti, attraverso la sensibilizzazione e maggiore rispetto. Sono già stati comunque allertati gli agenti della Polizia locale, pronti a punire chi dovesse vanificare i nostri sforzi”. Me.Ru.
12 Adria - Vita in città Prodotti tipici In una delibera l’impegno del Sindaco di promuovere Adria capoluogo del pane
La ciabatta logo promozionale della città Barbujani sta cercando sponsor in modo da realizzare la cartellonistica entro questa primavera Il patron della Ciabatta Arnaldo Cavallari
di Melania Ruggini
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a giunta comunale rivaluta l’ipotesi, da molto tempo nazionali. In base a tale delibera, la Ciabatta potrebbe diin cantiere, di fare della città etrusca anche il capo- ventare il logo promozionale di Adria, grazie alla sua fama luogo del pane, portabandiera e all’indubbio successo mondiale. del famoso e brillante inventore del Tra gli scopi anche Nel frattempo, dopo quasi tre anni pane Ciabatta, Arnaldo Cavallari. Da quello di portare di traversie, condite dalle pepate quasi tre anni, infatti, esiste una deli- sulle tavole repliche del combattivo patron della bera di giunta nei cassetti di palazzo dei ristoranti il pane Ciabatta, ora il sindaco Barbujani si Tassoni mediante la quale il primo ideato da Cavallari sta riattivando per la caccia di alcuni cittadino Barbujani si impegnava a sponsor entro questa primavera, in promuovere “Adria, città del pane” grazie al tipico e nativo modo da realizzare la cartellonistica di “Adria città del prodotto Ciabatta, ormai conosciuto in circa 60 Paesi inter- pane” da ubicarsi su alcuni punti nevralgici della città, in
Commercio
ADRIA SHOPPING RILANCIA IL CENTRO PUNTANDO SULLA TRADIZIONE
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entre il 24 marzo si eleggerà il nuovo presidente di Adria Shopping, l’associazione dei commercianti propone un’inedita idea per rilanciare l’immagine commerciale della città, legata al turismo e al buon tempo antico. Meno centri commerciali e più gente in città: per attirare persone e turismo, aleggia nell’associazione la proposta di abbracciare il campo dell’antiquariato, in modo da rinvigorire l’affluenza nel centro urbano, specie
concomitanza degli ingressi, ossia la rotatoria di via Mons. Pozzato, all’entrata della città, la rotatoria di via Chieppara e in località Pontinovi. Su questa nuova segnaletica si enfatizzerà l’origine del nome del mare Adriatico ripresa da Adria, la presenza di uno dei musei archeologici più importanti d’Italia e infine la nascita, in questa vivace città, della croccante e deliziosa Ciabatta. Oltre alla cartellonistica, dovrebbero inoltre decollare una serie di promozioni atte al sostegno, diffusione, promozione e alla valorizzazione di questo pane, mentre si attende la partenza del marchio “Iga”, quale peculiarità della gastronomia locale. Barbuja-
di domenica. E così se da marzo a maggio il centro commerciale Il Porto rimarrà aperto per tutte le domeniche, oltre ai due festivi (25 aprile e 2 giugno), il centro storico cerca strade alternative per rivitalizzarsi grazie all’attività dei commercianti, puntando su antichi stili, come suole il campo dell’antiquariato. Una prima ipotesi di questo tipo è stata presentata durante l’ultima assemblea dei soci di Adria Shopping, durante l’approvazione del bilancio. Anche se l’attuale presidente Mirko Romani, raggiunto al telefono, non si sbottona, essendo per ora soltanto un’ipotesi aleatoria, valida ma ancora parecchio lontana, ci sarebbe tutta la volontà
di portare nel centro storico, a cadenza mensile, una mostra di antiquariato di qualità, che potrebbe fare da traino all’affluenza in città, specialmente con la bella stagione. La mostra potrebbe essere installata lungo le rive del Canalbianco, popolata ormai dai caratteristici cigni, come in uso da qualche anno per il mercatino di Adria d’estate, e parallelamente i negozi potrebbero aprire anche di domenica, eventualmente una volta la mese, proponendo il tipico “sbaracco” dei negozi del centro, mediante l’esposizione della propria merce in svendita e banchetti all’aperto. Me.Ru.
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14 Adria - Vita in città Proposte della Pro loco Parte il programma primaverile
Al Politeama “Sinestesie”
Cinque spettacoli giocati sulla contaminazione tra generi artistici. Coinvolti anche Coldiretti, Slow Food, aziende agricole e ristoratori locali di Melania Ruggini
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l teatro Politeama è tempo di “Sinestesie”: per è stato ovviamente ridotto, per cui per quest’anno l’occasione i sensi si daranno appuntamento sul andranno in scena 5 compagnie anziché le 9 previste, palcoscenico per oltre un mese. Dopo la pro- anche se gli organizzatori si augurano in un ritorno grammazione del Comunale, l’offerta culturale sarà per una seconda edizione più nutrita da realizzarsi replicata, ogni venerdì a partire dal 16 marzo fino al nel 2013. L’obiettivo è infatti ampliare il percorso cul20 aprile, con un’inedita rassegna, legata all’attività turale e sensoriale a teatro mediante le eccellenze del di 5 valide compagnie locali, spaziando dal teatro tra- territorio, musicali, enogastronomiche ed artistiche. dizionale al genere storico, giungendo al musical. Già Saranno dunque 5 le compagnie che esordiranno in dal titolo della rassegna, organizzata dalla Pro Loco “Sinestesie”, tutte note in ambito locale. Venerdì 16 di Adria, si evince la volontà di cambiamento, pro- marzo El Tambarelo di Bellombra presenterà Sior Todero Brontolon, un classico ponendo una vitale contaminazione intramontabile di genere; tra generi artistici differenti, nonché A causa venerdì 23 marzo I Lusiani il serrato coinvolgimento sensoriale delle ristrettezze proporranno Il Marito va del pubblico. Per questo inusuale il calendario a Caccia, in cui equivoci, abbinamento, Pro Loco e Politeama preventivato scambi di persona, giochi di hanno contattato Coldiretti, Slow è stato ridotto parole, travestimenti, sono Food, aziende agricole del territorio, aziende e ristoratori locali, al fine di far risaltare gli ingredienti salienti. Venerdì 30 marzo La Tartaruga soprattutto il senso del gusto, legato alla tradizione di Lendinara proporrà il nuovo spettacolo Stella e firpolesana e ai suoi prodotti tipici. Se dapprincipio le mamento; la vita scorre tranquilla e un po’ monotona aspettative erano alte, grazie al carattere inedito nella casa di un affermato avvocato e della sua giovadell’iniziativa, per cui era stato pensato il diretto ne e bella moglie, allorché la visione di uno struggencoinvolgimento di Conservatorio Buzzolla ed Istituto te film d’amore scatenerà strane fantasie. Venerdì 13 Cipriani, a causa delle ristrettezze economiche e di aprile La Corba di Ariano andrà in scena con Mamma mancate sponsorizzazioni, il calendario preventivato mia, il celebre spettacolo basato sulle musiche del
NEWS
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Anniversari
I PACCHIELLA INSIEME DA 60 ANNI
anno ricordato, attorniati da figli e nipoti, il loro sessantesimo di matrimonio, i coniugi Giovanni Pacchiella e Fernanda Rizzoli di Bottrighe. I Pacchiella sono però originari di Loreo e nel paese rivierasco giunsero nel 1953, per motivi Giovanni Pacchiella di lavoro. Giovanni e Fernanda Rizzoli fu infatti, per molti anni, dipendente del locale zuccherificio, apprezzato elettricista, sino al pensionamento. Lo stesso è sempre stato presente nel volontariato, quale tenore corista del coro polifonico parrocchiale e componente del gruppo folkloristico “Bontemponi”. Il loro matrimonio doveva avvenire il 26 novembre 1951, ma poco prima del fatidico “si”, ad inviti già spediti, a seguito della drammatica alluvione di quel 14 novembre, furono costretti a trasferirsi a Chioggia, ospitati per qualche giorno in un edificio scolastico di Sottomarina e successivamente a Vigo di Cadore. Nel bellunese, però, si trasferì solamente Fernanda, Giovanni doveva svolgere funzioni di sorveglianza in barca a Loreo. Raggiunse l’amata alcuni giorni dopo e grazie all’interessamento, per i necessari documenti, del parroco di quel luogo, i due polesani si sposarono con la testimonianza del sindaco e vice sindaco. Lo stesso comune di Vigo offrì loro il pranzo di matrimonio e ai quarantacinque sfollati loredani ospitati nella località. Tornarono in Polesine nell’aprile 1952. I coniugi Pacchiella godono di buona salute, Fernanda, da sempre casalinga, ha quasi raggiunto ottantacinque primavere, mentre a maggio, Giovanni ne compirà ottantanove. Ro.Ma.
Il cinema Politeama super gruppo svedese Abba. Infine venerdì 20 aprile il Comitato Amici di Lendinara esordirà con Alberto Mario, il Cavaliere dell’ideale. Dopo il successo della prima a Lendinara, in scena la vita di Alberto Mario, marito di Jessie White, personaggio poco conosciuto al grande pubblico polesano, pur essendo una grande figura del Risorgimento, scrittore, saggista, letterato, garibaldino. Inizio spettacoli alle ore 21. Informazioni: costo abbonamenti 5 spettacoli 25 euro; costo biglietti 7,00 euro Sior Todero Brontolon, Il Marito va a Caccia e Stella e firmamento; 4,00 euro per Mamma mia e Alberto Mario. Ingresso gratuito per bambini fino a 6 anni; 2 euro per bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni. Vendita abbonamenti presso Pro Loco di Adria, piazza Bocchi 1, tel. 0426 21675; presso la biglietteria del Politeama, Corso Vittorio Emanuele II n. 211; tel. 0426 2246.
Rossella Canato
HA ASSUNTO LA DIREZIONE DELLA DIVISIONE PASI
NEWS Il Pd ci crede
AVANTI CON L’INTERREGIONALITÀ DEL PARCO
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’europarlamentare Debora Serrachiani è stata recentemente ospitata in Polesine per partecipare al dibattito “Parco Delta del Po, una risorsa per il Veneto e per Debora l’Europa”. Con lei l’assessore al marketing Serracchiani territoriale di Rosolina Giovanni Crivellari, il segretario provinciale del Pd Diego Crivellari, l’assessore provinciale al Turismo Laura Negri ed al consigliere regionale Graziano Azzalin. L’incontro si è focalizzato sul Parco, trovando tutti i presenti concordi sulla necessità di avviare un confronto con l’Emilia Romagna per discutere dell’interregionalità. L’onorevole Serracchiani, dopo aver affrontato il problema legato alla liberalizzazione delle concessioni demaniali, ha evidenziato la necessità di costruire un percorso comune che superi le linee di confine regionali. “Di prospettive sul turismo – ha considerato l’europarlamentare - l’Unione europea, ne offre molte. I fondi ci sono, ma manca la progettazione. Questo per il Delta vuol dire mettere insieme anche gli aspetti della navigabilità e dell’agricoltura. Sul futuro del Parco, bisognerà fare squadra e per questo offro fin da ora la mia disponibilità a promuovere un incontro con l’Emilia Romagna”. Il consigliere regionale Graziano Azzalin ha spiegato poi del recente risultato raggiunto alla commissione ambiente, con l’approvazione dell’emendamento per lo stanziamento di risorse per il ripascimento degli arenili, mentre il segretario provinciale del Pd, Diego Crivellari, ha considerato come economia e Parco non possano essere visti come linee divergenti ma come il Parco debba recuperare la sua mission operativa, proiettandosi verso l’Europa. L’incremento del turismo, di riflesso, ha spiegato poi l’assessore comunale al marketing territoriale, Giovanni Crivellari, creerà nuovi posti di lavoro. Infine, l’assessore provinciale al turismo, Laura Negri, ha messo in luce come muoversi spingendo sull’uso delle risorse come i fondi Fas e Gal e con la sinergia tra consorzi, Cciaa e Ente Parco per creare un’organizzazione unica El.Ca. che si occupi di un prodotto turistico organizzato.
Concerti
“ECO DEL FIUME”, ANCORA UN SUCCESSO
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a dottoressa Rossella Canato, originaria di Bottrighe, dove attualmente vivono i suoi famigliari, già capo di gabinetto della questura di Rovigo, promossa nella scorsa primavera a primo dirigente della Polizia di Stato, ha assunto la direzione della Divisione Pasi (Polizia amministrativa, sociale e immigrazione). Dopo la laurea in giurisprudenza, ottenuta nel Rosella Canato 1984 all’’università di Bologna, ha vinto il concorso per commissario e frequentato la scuola allievi di Trieste. Al seguito di alcuni compiti in diverse sedi, nel 1987 è stata destinata alla questura rodigina negli uffici di vicolo Donatoni. Nella sede polesana, dimostrando competenza e grande professionalità, ha ricoperto vari incarichi, tra questi anche quello di dirigente della Digos, dell’ufficio stranieri e dal 1989 capo di gabinetto. La nuova promozione e l’assegnazione dell’incarico superiore è avvenuto a seguito della conclusione del 27° corso di formazione dirigenziale svoltosi alla scuola superiore della Polizia di Stato di Roma, superato dalla dottoressa Canato con il massimo dei voti. Nel 2002 la comunità di Bottrighe, a seguito di un’iniziativa promossa dall’allora consulta, organizzò una cerimonia di riconoscimento ai propri concittadini impegnati nelle forze dell’ordine, tra questi, la dottoressa Rossella Canato. Ro.Ma.
Il coro femminile “Eco del Fiume” di Bottrighe
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l coro femminile “Eco del Fiume” aggiunge un’altra trasferta memorabile nel suo albo d’oro. Le coriste di Chiara Casazza hanno ottenuto un grandioso successo anche a Fidenza (Parma), invitate dal coro “Pueri Cantores, quali ospiti d’onore, nella suggestiva cornice del duomo romanico. Un concerto di dodici canti popolari, sacri e della montagna che ha fatto da cornice al “Premio della bontà S. Donnino d’oro” alla presenza del vescovo e delle massime autorità locali che al coro bottrighese hanno espresso vivissimi complimenti al termine dell’applauditissima esibizione da parte del pubblico che gremiva la chiesa. “Una giornata da ricordare” ha commentato entusiasta la direttrice Casazza al ritorno, mentre si profila già fitta di impegni l’agenda del coro. L’Eco del Fiume ha già confermato la sua presenza in manifestazioni importanti che si svolgeranno prossimamente a Crespano del Grappa (Treviso) ospite del coro “Monte Castel”, a Padova nella Sala del Capitolo invitato dal coro femminile “Rondinella”, nell’ambito della rassegna “Sera di maggio in canto” e nel vicentino, ospite dei “Musici di Brendola”. Il coro ha raggiunto il suo trentaquattresimo compleanno, un’attivita ricca di eventi e soddisfazioni, non solo attraverso le stagioni concertistiche in Italia ed estero, ma anche con l’organizzazione annuale in Bottrighe della rassegna corale “Autunno in Canto” da sempre a scopo benefico nei confronti delle malattie genetiche e altre iniziative di solidarietà sociale. Ro.Ma
Adria - Vita in città 15 Strutture ospedaliere Centro educativo per disabili di Adria
Completato il nuovo Ceod
I lavori sono stati inseriti nel Piano di riorganizzazione ospedaliera che prevede la riqualificazione di tutti gli edifici di proprietà dell’Ulss 19 di Martina Celegato
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ono stati completati i lavori, anche se non è ancora avvenuta l’inaugurazione ufficiale, del nuovo Ceod, il Centro educativo per disabili di Adria che rientra all’interno del Piano di riorganizzazione ospedaliera. Un piano ambizioso che prevede la ristrutturazione e riqualificazione completa di tutti gli edifici di proprietà dell’Ulss 19 in modo che la stessa struttura possa fornire una risposta ancor più efficace e coerente alle esigenze della popolazione non solo cittadina, ma di tutto il bacino di utenza che racchiude il Bassopolesine. Ubicato presso via Badini 42 ad Adria il centro per disabili sorge per l’appunto all’interno di Due immagini del Ceod tratte dal sito www.studiotecnicograficobergamini.com/ceod.html uno degli edifici di proprietà della struttura ospedaliera Battista Scarpari della cui opera è stata mantenuta di adeguata copertura per proteggere dalle intemperie. L’edificio è stato riprogettato per poter soddisfare dove un tempo trovava spazio il servizio di disabilità intatta la facciata originaria. Alcuni cambiamenti invece si sono dovuti obbligatoriamente tutte le esigenze del centro diurno e all’interno dei due adulta e quello di assistenza domiciliare. Come Lo stabile è stato apportare per consentire l’abbatti- piani che lo compongono trovano spazio tutti i locali previsto dal Piano generale progettato mento delle barriere architettoniche e necessari. Nei 900 metri di superficie sono stati rical’edificio ha mantenuto una dall’architetto per favorire l’utilizzo autonomo della vati spazi essenziali e necessari per una qualità della sua identità, non compro- Giovan Battista struttura completa da parte di disabili cura ottimale e per una permanenza dotata di tutti i mettendo quindi né la strut- Scarpari di ogni genere. L’ingresso principale è comfort. Al piano terra sono ubicati gli spazi comutura né l’aspetto estetico, stato infatti spostato presso la laterale ni come mensa, laboratori e servizi mentre al piano valorizzandone anzi le caratteristiche più tipiche e la via Retratto attraverso una piccola area aperta e spa- superiore sono state collocate le sale polivalenti che storia. Una storia importante quella di questa strut- ziosa che permette l’ingresso di mezzi di trasporto di hanno al loro interno la predisposizione per diventare tura originariamente progettata dall’architetto Giovan maggiori dimensioni rispetto a quelle regolari e dotato una futura comunità alloggio per disabili.
Salute e scuola Vinci un Ipad con gli screening
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l Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Ulss 19 in collaborazione con le sezioni provinciali dell’Associazione Nazionale Donne operate al seno (Andos) e la Lega italiana lotta ai tumori ha presentato lo scorso 1° marzo presso la Sala Caponnetto di Adria il concorso riservato all’ultimo biennio delle scuole superiori locali intitolato “Batti il tempo con gli screening” che mira alla sensibilizzazione su temi come la prevenzione e la cura attraverso gli screening di popolazione che l’azienda ospedaliera attiva costantemente sul territorio. Le analisi proposte solitamente sono screening per la prevenzione del tumore della mammella, screening per la prevenzione del cervicocarcinoma, screening per la prevenzione del carcinoma del colon-retto. I ragazzi dovranno proporre un poster pubblicitario con relativo slogan con tematica proprio gli screening oncologici entro il 24 marzo, data di scadenza del concorso. Potranno partecipare singolarmente con il supporto di uno degli insegnanti e dovranno far pervenire i loro elaborati direttamente al Diaprtimento di Prevenzione. Il primo classificato, secondo il giudizio dell’apposita Commissione Giudicatrice definita dal Gruppo di Lavoro dell’Unità di Screening dell’Azienda, riceverà in premio un Ipad. Ma.Ce.
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16 Bottrighe “I BUTRIGAN IÈ IN OGNI CANTON” SU FACEBOOK I BOTTRIGHESI NEL MONDO
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a un’idea di Marco Casetta di Bottrighe, militare appartenente all’arma dei carabinieri di Adria, che l’ha creato, “I Butrigan iè in ogni canton” è un gruppo su facebook che sta raccogliendo apprezzati consensi, soprattutto tra i tanti bottrighesi, che loro malgrado, lasciarono la terra natia. In breve tempo sono oggi oltre quattrocento gli aderenti da molte parti d’Italia e qualcuno anche dall’estero, addirittura dal Brasile, dove Gabriel Bergamini, giovane ingegnere venti-
settenne, ha preso contatti e chiede spesso notizie del paese rivierasco, tanto che un giorno ha promesso di venire in Italia, in visita a Bottrighe, dove erano nati i suoi bisnonni. Nel gruppo collaborano, con materiale foto e video, diverse persone. Tra i piu attivisti in loco c’è Pierluigi Biolcati, appassionato fotoamatore, che sta raccogliendo tante immagini di luoghi e persone che poi pubblica giornalmente con relativi nomi e curiosità. Ci sono foto di tante scolaresche, gite di ex zuccherieri, momenti
di svago e poi dalla Sicilia, dove vive e lavora da anni, dopo essersi trasferita, Cosetta Leccioli, che invia pure video degli anni ‘60-’70 da super8 in cui si vede spesso la vita attorno al dopolavoro aziendale dell’ex zuccherificio, le campagne saccarifere, le tifoserie calcistiche, gli spettacoli al Joe Club, la mitica balera dello stesso esercizio, che fu gestito per molti anni dai suoi famigliari. Le pubblicazioni fotografiche si moltiplicano. Una sorta d’amarcord nella “belle epoque” bottrighese.
Interventi pubblici Nel piano triennele dal 2009 ma mai realizzata
La nuova piazza Libertà resta un sogno? Un progetto che non ebbe seguito, ma che potrebbe essere ripreso anche in un’ottica di sviluppo futuro del paese, grazie alla presenza di Mater-Biotech
Uno scorcio di piazza della Libertà
di Roberto Marangoni
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embra sparito il progetto di riqualificazione di piazza della Libertà a Bottrighe, annunciato piu volte, dal 2009. Secondo il piano triennale dei lavori pubblici, il restyling della piazza avrebbe dovuto realizzarsi nel corso del 2011. Come si ricorderà, questo progetto, redatto dall’ex giunta del sindaco Lodo, al fine di accedere a forme di finanziamento pubblico attraverso la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria, era già stato approvato dall’intero consiglio comunale, poco prima
L’impegno previsto di spesa complessiva parlava di trecento mila euro delle elezioni amministrative che portarono poi Massimo Barbujani per la prima volta alla guida dell’amministrazione cittadina. L’allora giunta Lodo, tra i suoi ultimi atti, lo aveva messo a bilancio relativo ai lavori pubblici del 2010.
Successivamente, però, il progetto non entrò in graduatoria, la causa pare fosse stata attribuita ad alcune imperfezioni nella presentazione dello stesso. Un vero peccato. Tale iniziativa, se accettata per ottenere l’eventuale contributo regionale, avrebbe potuto ridare nuova viabilità ed immagine al centro storico di Bottrighe, paese il cui territorio rientra nel perimetro del parco regionale veneto del Delta del Po. A tale scopo, sempre secondo quel progetto, un’area sarebbe stata adibita a mercato coperto con tensostrut-
tura, utilizzabile anche per manifestazioni fieristiche, espositive e sagre. Altresì, la circolazione viaria, avrebbe subito delle modifiche migliorative, in quanto l’attuale crea diversi problemi di circolazione, in particolare ad autobus e mezzi pesanti in manovra. Altresì si prevedeva la demolizione della pavimentazione esistente e la posa in opera della nuova. Il tutto si sarebbe completato con la realizzazione di un nuovo impianto di pubblica illuminazione. L’impegno previsto di spesa complessiva parlava di trecen-
to mila euro, rispetto al precedente di 450 mila. Tutto ciò sembra ora essersi volatilizzato e la riqualificazione di piazza della Libertà rimane, al momento, nel libro dei sogni. In un ottica di sviluppo futuro, legato in particolare modo dalla presenza di Novamont, la multinazionale che ha acquisito lo stabilimento ex Bioitalia, ora Mater-Biotech, l’amministrazione comunale potrebbe riprendere in mano quel progetto e verificare la possibilità di renderlo fruibile, ridando nuova vita al centro del paese.
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Bottrighe 19 17 Istruzione Classe prima a rischio anche quest’anno, causa l’esiguo numero di ragazzi
Un comitato per salvare le scuole medie di Roberto Marangoni
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UN MUSEO PER UMBERTO MADDALENA
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n museo a Bottrighe dedicato ad Umberto Maddalena? La proposta. che sembra prendere forma a seguito degli annunci ufficiali del sindaco durante l’incontro tra giunta e popolazione locale, è stata nuovamente caldeggiata dallo storico adriese Aldo Rondina, ideatore da anni di questo progetto, intervenuto in sala polivalente per la presentazione della recente pubblicazione “Polesani Ilustri”, dedicata all’asso dell’arma azzurra e all’esploratore rodigino Giovanni Miani. Rondina ha fatto una dettagliata panoramica sulla vita dell’intrepido eroe, pluridecorato in tutto il mondo, primo a portare i soccorsi alla famosa “Tenda Rossa” sulla banchisa polare, oltre alle numerossissime transvolate oceaniche che portarono onore all’Italia in tutto il mondo. La presentazione del nuovo libro è stata organizzata dalla biblioteca comunale di Adria, realizzata dall’associazione culturale “Renzo Barbujani” di Rovigo e stampata da Alberto Brigo editore grazie alla fondazione banca del Monte e Guerrato spa. Ha fatto gli onori di casa Livio Crepaldi, presidente della biblioteca, che ha ricordato pure la figura di Miani, mentre hanno portato i loro saluti l’assessore Lorenzo Maltarello ed il delegato locale Nicola Gennari. Presenti i comandanti della compagnia Carabinieri Davide Onofrio Papasodaro, di stazione Rocco Cannabona,
Un momento della presentazione della Guardia di Finanza Paolo Melucci e della Polizia locale Lucio Moretti. Arnaldo Pavarin, presidente della “Barbujani”, ha sottolineato gli scopi dell’associazione che si prefigge di recuperare il valore di chi ha fatto la storia del Polesine, come la stampa di questo libro, attraverso i documenti raccolti dall’adriese Renzo Barbujani, già responsabile del centro studi polesano. Interessanti i filmati su Maddalena, tratti da riprese dell’istituto Luce, raccolti e preparati da Silvia Nonnato e Marco Berganton del circolo del cinema, che potrebbero, un giorno, arrichire i documenti dell’atteso museo, che andrebbe a costituire il ricordo perenne al grande aviatore. Ro.Ma.
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di Roberto Marangoni
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LO SQUERO MINACCIATO DAI RIFIUTI
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Tra le richieste: garanzie per il funzionamento della palestra e dell’aula multimediale alvaguardia e miglioramento della formazio- dal comitato di gestione e dai genitori della scuola ne scolastica di Bottrighe, è la parola d’ordi- materna. La manifestazione, ben condotta da Alessia ne del neo comitato che raggruppa genitori, singoli cittadini e tutte le forze politiche locali. Ventura, ha ottenuto un successo straordinario con L’iniziativa, che vede in portavoce Alberto Bergo e interminabili applausi dal folto pubblico presente. vice Renato Gianni Fincato, nasce dalla minacciata In apertura, dopo i saluti del parroco don Antonio chiusura della scuola media, con la classe prima a Cappato, il femminile “Eco del Fiume” di Bottrighe rischio anche quest’anno, causa l’esiguo numero di diretto da Chiara Casazza, per poi passare alle voci ragazzi iscritti. Molteplici gli obiettivi del comitato, virili dell’adriese “Soldanella” diretto dal maestro Cristiano Roccato. Poi la a partire dal mantenimento delle sorpresa, con l’insieme attuali scuole, materna, primaria Successo per la rassegna vocale “Erato” di Adria, e media. Si chiede altresì garanzia per corale a sostegno una nuova formazione a cappella, diretta da Anil funzionamento della palestra e della scuola tonella Pavan, per dare dell’aula multimediale, ma anche materna seguito al suo coro feml’ammodernamento dell’impianto igenico-sanitario del plesso, investendo sindaco e minile “Plinius” di Bottrighe. Il sindaco Massimo amministrazione affinchè si facciano carico delle Barbujani ha elogiato organizzatori ed esecutori. legittime aspettative del paese, garantendo le me- Presenti altresì il consigliere regionale Asac Giorgio desime condizioni dei distretti scolastici Adria 1 e Ferrari. A cori uniti il gran finale con l’immancabile 2. Intanto, la chiesa di S. Francesco, ha ospitato “Signore delle Cime”. la rassegna corale “Notte di Note” organizzata Durante la serata sono state raccolte libere
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Alberto Bergo, portavoce del comitato costituitosi a salvaguardia delle scuole locali offerte per un totale di seicento euro devolute interamente al sostegno della scuola materna paritaria “Maddalena”, alle quali si è aggiunto anche il nobile gesto di Nicola Gennari, delegato del sindaco, che ha donato duecento euro dai gettoni della sua presenza in consiglio comunale.
n golena a Bottrighe, lungo il fiume Po, esiste un paesaggio naturalistico degno di essere visitato. Il percorso parte dal centro del paese, da via Maddalena, salendo sull’argine del fiume dalla laterale via Pastorello, da qui si scende subito in località Squero, dove c’è un alagggio Bottrighe, la località per imbarcazioni e si prosegue Squero con la neve arrivando quasi sotto il ponte “Brigata Cremona” per risalire nuovamente sull’argine e scendere in via Veneto per il ritorno. Una passeggiata tra uno scenario incantevole. Da ammirare i suggestivi tramonti sul fiume, dove si trovano un porticciolo con alcune barchette ed una panchina, poi tutto il percorso con vista su specchi d’acqua naturali che si dividono tra argine, stradina, golena, spiaggetta e fiume, affiancando la vecchia fornace di laterizi, esempio di archeologia industriale, sino ad arrivare ad uno spettacolo di canne palustri e piumini che in controsole donano un aspetto fiabesco. Un itinerario che dovrebbe essere maggiormente valorizzato, magari con una cartellonistica di indicazione della flora e fauna presente, nella direzione di un’attrattiva turistica. Ma anche aggiungendo qualche tavolo da picnic e cestini. Ideale scenografia anche per gli amanti della fotografia. Unico neo è l’inciviltà e la maleducazione umana. Lungo il percorso si trovano infatti sacchi d’immondizie, copertoni d’auto, oggetti in plastica, una bombola di gas da cucina e addirittura del pericoloso eternit. Al più presto, chi di competenza e dovere, dovrebbe prendere seri provvedimenti. La zona va salvaguardata e potrebbe davvero costituire un motivo di interesse naturalistico. Ro.Ma.
20 Cultura
Cultura 19
Spettacolo Fino ad aprile una rassegna al Politeama
In sala con “Cinema di qualità” Anche quest’anno il Circolo del Cinema di Adria ha messo insieme un cartellone di film firmati da grandi autori
di Martina Celegato
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’attività del Circolo del Cinema di Adria è partita con grande entusiasmo anche nel 2012, attraverso le proposte della consueta rassegna cinematografica “Cinema di qualità” volta alla valorizzazione di pellicole firmate da grandi autori. Anche quest’anno dunque il Politeama si presenta al pubblico del grande schermo con la consueta formula di due appuntamenti a settimana, lunedì e giovedì, per la medesima pellicola e anche quest’anno la rassegna presenta autentici capolavori con pellicole pluripremiate nei festival internazionali che sicuramente lasceranno traccia del loro passaggio dando così l’occasione di vedere queste importanti opere anche a chi ha perso la prima visione al cinema o a chi semplicemente vuole rivedere un film particolarmente piacevole. Le proiezioni sono partite lo scorso febbraio, il 13, infatti, si è tebnuta l’inaugurazione con la visione del film “La Talpa” di Alfredson. Una partenza in grande stile, dunque, alla quale sono seguite le proiezioni de “Le Idi di Marzo di George Clooney” il 20 e 24 febbraio e “Melancholia” di Lars Von Trier il 27 febbraio e 1 marzo. Lunedì 5 e giovedì 8 marzo, invece, è stata la volta di “E ora dove andiamo?” Di N. Labaki mentre lunedì 12 e giovedì 15 marzo verrà proiettato “Corpo Celeste” dell’italiana Rohrwacher. Lunedì 19 e giovedì
La locandina di due film in programma: l’italiano “Scialla” e il film muto “The Artist” 22 marzo i partecipanti potranno vedere “Tom Boy” di Sciamma mentre il 26 e 29 marzo gli appassionati di cinema muto potranno ammirare “The Artist”, pluripremiato film dell’ultimo anno. Aprile comincerà con gli appuntamenti del 2 e 5 durante i quali si potrà vedere “Miracolo a Le Havre di Kaurismaki”, il 16 e 18 sarà la volta dell’italiano Bruni con “Scialla”.
Per chiudere la rassegna un sorpresa aspetta gli appassionati di cinema. Gli appuntamenti del 23 e 26 aprile infatti verranno animati da una pellicola scelta da pubblico durante i precedenti spettacoli come da tradizione delle varie rassegne che ormai rappresentano un appuntamento unico ed esclusivo per la cittadinanza adriese.
Leggere
E’ PARTITA LA SESTA EDIZIONE DELLA RASSEGNA “SEGNALIBRI”
E
’ partita a febbraio la VI edizione della rassegna “Segnalibri” realizzata da Apogeo Editore in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Adria che quest’anno ha coinvolto anche il Circolo locale di Legambiente che include sia la città di Adria che il Delta del Po. La rassegna negli scorsi anni ha riscosso grande successo tra la cittadinanza motivo per cui la nuova rassegna si presenta ricca di spunti e di imperdibili novità. Da febbraio 2012 fino a gennaio 2013 verranno proposti con cadenza mensile 13 Segnalibri, 2 sono riservati al mese di dicembre, presso la Biblioteca adriese, le biblioteche frazionali e la locale libreria Apogeo opere di vari autori che narrano la tematica annuale approfondendone vari aspetti e sfaccettature e facendo allo stesso tempo apprezzare il piacere della lettura. Un piacere che in questo caso assume un fine nobile mirato alla conoscenza e alla documentazione. Quest’anno il tema sarà la celebrazione dell’”Anno internazionale per l’energia sostenibile”, su iniziativa Onu, e il coinvolgimento del circolo locale di Legambiente rende ancora più intensa l’esperienza grazie al suo rapporto tangibile con l’ambiente e una visione privilegiata della tematica stessa. Un tema attuale che sicuramente riuscirà a suscitare l’interesse e la curiosità della Ma.Ce. cittadinanza.
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SPORT in PRIMO PIANO
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Calcio dilettantistico
IN BREVE
DELTA 2000, SCONTRO AL VERTICE IL 1° APRILE
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’avvicinarsi della stagione primaverile per le squadre calcistiche significa qualcosa di ben preciso: lo sprint decisivo per il conseguimento degli obiettivi stagionali, siano essi la promozione, un tranquillo campionato di metà classifica o una sofferta salvezza. Non fanno eccezione le squadre del Delta del Po, a partire La formazione del Delta 2000 in un momento di esultanza dal Delta Porto Tolle che pare proprio determinato a rimanere fino all’ultimo momento incollato alla ruota del ben più quotato Venezia. I lagunari dalla loro parte hanno la storia, una proprietà ambiziosa e giocatori di prim’ordine. Nonostante questo la società del presidente Mario Visentini sente di poter tenere testa agli arancioneroverdi nella corsa alla promozione tra i professionisti, tanto che l’appuntamento del prossimo 1 aprile allo stadio Penzo si annuncia già come un evento storico. Nel frattempo rimangono da limare cinque punti di differenza: nell’ultimo mese su entrambi i fronti si è visto qualche piccolo segnale di stanchezza, tradito da qualche pareggio di troppo. Ogni punto da qui allo scontro diretto peserà il doppio. Speranze di gloria rimangono anche al Porto Viro nel campionato di Promozione, malgrado febbraio sia stato mese avaro di soddisfazioni: per gli uomini di mister Di Girolamo due sconfitte con Saonara e Graticolato, dirette concorrenti nella corsa ai playoff. Nello stesso girone continuano a lottare col coltello tra i denti Loreo e Scardovari. La situazione è paradossale soprattutto per i gialloblu, che hanno solo quattro punti in meno del Porto Viro (settimo in classifica al momento di andare in stampa) ma si trovano in zona pericolo per via di una classifica incredibilmente corta che vede otto squadre nel giro di sei punti. Sarà una corsa emozionante fino all’ultima giornata. Meno felice la situazione del Loreo, invischiato al penultimo posto e battuto a domicilio per 2-0 nel derby con l’Adriese. In prima categoria segnali di ripresa da parte della Tagliolese, capace di cogliere quattro punti nelle sfide con Villanovese e Stientese: i giallorossi rimangono al terzultimo posto, con un margine di tre punti sull’ultima piazza. Al.Or.
Calcio femminile Intervista all’attaccante Alessia Longato
“Obiettivo: 24 gol come nella passata stagione”
di Cristiano Aggio
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l Gordige, neopromosso nel campionato di serie A2, sta disputando un torneo sopra le righe visto e considerato che viaggia nelle zone alte della classifica alle spalle di Sud Tirol Vintl e Pordenone, la prima lo scorso anno in serie A, la seconda serbatoi della prima squadra, che milita nel massimo campionato. Alessia Longato, attaccante di ruolo, lo scorso anno ha segnato la bellezza di 24 gol e in questo campionato si è sbloccata proprio contro lo Zensky. “Ho avuto qualche problemuccio fisico - dice Alessia - saltando alcune partite ad inizio campionato. Durante la preparazione atletica ho sforzato troppo il ginocchio destro e il collaterale si è infiammato, causandomi qualche fastidio. Ora va già meglio e spero di non fermarmi più”. Il campionato, è un fatto a due, Suditirol Vintl Damen e Pordenone, ma voi non siete tanto lontane. “Le altoatesine sono retrocesse dalla serie A e hanno la stessa squadra dello scorso anno. Noi siamo molto contente della posizione che
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Ion Roxana ha firmato una doppietta nello scontro diretto con il Villanova occupiamo in classifica e vogliamo continuare in questa direzione”. Qual è stata la squadra che finora vi ha stupito? “Il Villanova sta disputando un ottimo campionato, mentre, appunto il Vintl è di un’altra categoria e il Pordenone è a ruota”. E la squadra che non sta rispettando le aspettative? “Il Brixen, perché se ne diceva un gran bene: a volte, annate storte capitano nono-
stante i proclami estivi”. Rispetto allo scorso anno, il gruppo è rimasto lo stesso con l’innesto di Ion Roxana. “Ion è una bravissima ragazza che si è integrata molto bene e calcisticamente è molto forte: l’acquisto giusto in un gruppo giusto!”. La polesana Michela Rodella, a fine anno ha partecipato con la nazionale maggiore al torneo di San Paolo in Brasile. La conosci? “Ho fatto con lei, quando Michela vestiva la maglia del Gordige, un torneo a Lugano; una brava ragazza e anche giocatrice e se gioca in serie A vuol dire che se lo merita”. Cosa chiedi al girone di ritorno. “Spero di non aver più problemi fisici e di disputare alla grande le restanti partite: il mio obiettivo è quello di rifare i 24 gol della passata stagione. Ci proverò, con le solite armi: determinazione e convinzione dei propri mezzi.”
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l pluri-campione del mondo di kung fu, Andrea Cappato ha incontrato gli studenti delle scuole medie di Costa di Rovigo nell’ambito della rassegna “Un campione a scuola”, promossa dalla Provincia di Rovigo, in collaborazione con il Comune di Costa, il Panathlon di Rovigo e Adria e l’istituto scolastico di Costa di Rovigo. “E’ importante – ha detto Cappato – che lo sport sia fatto prima di tutto per divertimento. Io ho trovato nel kung fu qualcosa che permetteva di sfogarmi ed inoltre lo sport mi ha permesso di viaggiare e mi ha aiutato a stringere amicizie con atleti che vivono in tantissime parti del mondo”. Servendosi di alcuni video, preparati dall’insegnante di educazione fisica Agnese Bussi, il giovane atleta polesano ha spiegato che “il kung fu è la madre di tutte le altre arti marziali con una storia ed una tradizione che hanno più di duemila
anni”. Ha rivissuto coi ragazzi, cercando di trasmeterle le emozioni che si provano prima di una gara e quelle che si vivono invece nel momento della vittoria. “Per raggiungere risultati importanti – ha detto - occorre passione, saper fare dei sacrifici perché ci si deve allenare anche per 8 o 10 ore al giorno e fare delle rinunce”. A portare i saluti dell’amministrazione comunale di Costa è stata l’assessore ai Servizi Sociali Chiara Boaretto, poi l’intervenuto l’assessore allo Sport di Palazzo Celio Leonardo Raito che ha ricordato le motivazioni che hanno spinto Provincia ad organizzare ormai da diversi anni, gli incontri di sportivi polesani con gli studenti. “Tra queste – ha sostenuto - sicuramente il fare conoscere ai ragazzi anche le discipline sportive che sono considerate “minori” solo perché troppo spesso non trovano uno spazio adeguato sui grandi media nazionali”.
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Occupazione Due progetti a sostegno della formazione degli under 35
Tirocini per sconfiggere la precarietà
Le aziende hanno ricevuto 5.500 euro per ogni giovane soggetto assunto con contratto di apprendistato per la qualifica professionale a tempo pieno
Ministero e Regione sostengono i contratti di apprendistato. Finanziamenti alle aziende che assumono tirocinanti di Melania Ruggini
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Fiere Rovigo Expò
i questi tempi la precarietà occupazio- aiuti economici pari a 5.500 euro per ogni nale giovanile è uno degli argomenti giovane soggetto assunto con contratto di più dibattuti in Italia. Per favorire l’in- apprendistato per la qualifica professionale serimento lavorativo dei giovani nelle azien- a tempo pieno, a cui si aggiunge il contribude “Italia Lavoro”, l’ente strumentale del to di 4.700 euro per ogni soggetto assunto Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con contratto di apprendistato professionaper la promozione e la gestione di azioni lizzante o contratto di mestiere a tempo nel campo delle politiche del lavoro, dell’oc- pieno. Le aziende regionali interessate a cupazione e dell’inclusione sociale, dispone “Welfare to Work” hanno tempo fino a fine anno per richiedere di 78milioni di euro il contributo per l’asper favorire contratti In Polesine sunzione dei giovani di apprendistato nelle sono stati 290 disoccupati. aziende iscritte alle i giovani A tal proposito, camere di commercio impiegati presso le aziende l’assessore provinciale italiane. alla formazione profesE’ dello scorso novembre, infatti, il pubblico avviso del Go- sionale Guglielmo Brusco ha evidenziato la verno, spinto dalla profonda crisi occupazio- coincidenza tra l’intervento di Italia Lavoro e nale, indirizzato alle imprese del panorama il programma regionale “Welfare to Work”, nazionale, chiedendo loro dei contributi fina- finalizzato all’attuazione di interventi di lizzati all’inserimento occupazionale tramite accompagnamento al lavoro corredati da il contratto di apprendistato, per incentivare un sostegno al reddito, destinati a giovani l’inserimento dei giovani under 35 nel pano- disoccupati al di sotto dei 30 anni d’età. Finora questo programma ha riscosso diversi rama lavorativo. A questo organismo si aggiunge l’attivi- consensi anche in Polesine, dato che attualtà parallela delle Regioni, tramite il progetto mente sono stati attivati circa 290 nuovi regionale “Welfare to Work“, che prevede tirocini nella sola provincia di Rovigo.
Quest’ultima ha attivamente risposto all’iniziativa tanto da collocarsi al secondo posto tra le province venete fruitrici dell’azione, grazie all’attivazione del 22,6% di tutti i tirocini disponibili per l’intero territorio regionale. Guglielmo Brusco ha quindi evidenziato un punto cruciale e altrettanto positivo per le aziende, in quanto “le aziende ospitanti i tirocinanti non devono sostenere alcun onere per i giovani che ospitano, poiché le borse lavoro sono erogate dall’Inps e le assicurazioni sono pagate dalla Provincia che, in questo momento pesante per l’economia, ha ritenuto di intervenire a tutto tondo”. Ora la speranza dell’assessore Brusco per i giovani è la conseguente trasformazione dei tirocini in stabilizzazione occupazionale, tramite un’assunzione con contratto di apprendistato al termine del periodo formativo, in grado di consentire alle aziende di usufruire del contributo. Qualora il tirocinio fosse interrotto prima della sua naturale durata per trasformarlo in assunzione, l’azienda potrebbe per l’appunto usufruire, oltre che del contributo, anche del corrispettivo residuo della borsa lavoro assegnata al giovane.
SEI FIERE E DUE CONCERTI PER RILANCIARE IL TERRITORIO
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idare nuovo smalto a Rovigo Expò è la prossima ambiziosa sfida del presidente della Camera di Commercio Lorenzo Belloni che punta al pubblico nazionale per lanciare un progetto composto da una serie di fiere di settore che partiranno nel 2012. La genesi di questo complesso lavoro di restyling ha inizio lo scorso giugno, con la realizzazione di uno staff competente di professionisti del settore, scelto dal presidente della Camera di Commercio, per effettuare l’analisi di fattibilità e dei costi, mentre i soci davano carta bianca all’avvio del progetto. Lo staff di Rovigo Expò è infatti composto da una consulente marketing (Cristina Regazzo), un ex senatore con lunga esperienza in Confesercenti (Fabio Baratella), uno studio di progettazione (Studio 4) e da un commercialista esperto di centri fiera (Luigi Fini). E’ già pronta la calendarizzazione del 2012, che in alcun modo si sovrapporrà alle altre manifestazioni del Censer. Parola d’ordine di Rovigo Expo 2012 è parlare a visitatori italiani ed esteri, mediante fiere di genere dirette ad uno specifico target e mercato, coadiuvando l’offerta con un fitto lavoro dedicato alla comunicazione strategica. La carta vincente del progetto sarà proprio il territorio locale e i propri prodotti di eccellenza, coniugando i vari settori del turismo, sport e benessere, l’agroalimentare e l’artigianato, la cultura e la natura. Sede di Rovigo Expo 2012 sarà il Censer, ove saranno realizzate le seguenti fiere aperte al pubblico: Alimentazione e salute, Ro-App, Mens sana in corpore sano e Rovigo Espone, a cui si aggiungerà Bicam, una fiera per soli operatori del settore. A coronare Rovigo Expo, infine, due eventi di importanza culturale: un concerto pop con artisti italiani di fama mondiale e il Festival Internazionale dei Giardini. “La presentazione di queste manifestazioni è frutto del lavoro quotidiano della squadra di lavoro che ha analizzato la fattibilità delle fiere e soprattutto l’analisi dei costi” - ha spiegato Belloni - le nostre analisi sono state assai pessimistiche ed alla fine ciò che andremo a realizzare, nel peggiore dell’ipotesi, creerà ugualmente profitto seppur minino”. Me.Ru.
APPUNTAMENTI AL CENSER AD APRILE LA FIERA “ALIMENTAZIONE E SALUTE”
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revisioni d’oro per Rovigo Expo 2012, che esordirà ad aprile 2012 con la fiera “Alimentazione e salute”, rivolta ai prodotti alimentari e ai prodotti specifici per i celiaci ed intolleranze affini, per tramite dei produttori locali e di settore, con convegni di esperti, medici e nutrizionisti. Giugno sarà poi dedicato allo sviluppo dei software nel design e nell’industria della comunicazione con “Ro-App”: protagonisti i produttori di software per televisione e cinema, architettura e arredamento, turismo e industria del divertimento. Per l’occa-
sione sarà allestita un’area speciale con la proiezione di video in 3D e 4D.“Bicam” si collocherà nel mese di settembre è sarà indirizzata ad attrezzature, strutture tecniche e commerciali per il commercio ambulante. Ad ottobre sarà la volta di “Rovigo Espone”, la fiera campionaria del Polesine, che coinvolgerà anche l’industria del termoarredo, il mobile e l’agromeccanica congiuntamente ad eventi serali. A novembre “Mens sana in corpore sano” si rivolgerà
alle ultime tendenze del benessere psicofisico. “Abbiamo realizzato il cartellone del prossimo anno con un costo di 10.000 euro per la consulenza – ha spiegato Lorenzo Belloni – e operato gratuito del sottoscritto. Nei prossimi cinque anni vorrei poter ripristinare il capitale ma soprattutto creare ricchezza da questo business. Le fiere che andremo a proporre sono tutte inedite e finalizzate a nicchie di mercato che negli ultimi anni stanno emergendo”. Me.Ru.
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Un percorso in bici in riva all’Adige Sulle sponde del grande fiume si è combattuta l’ultima battaglia tra carraresi e scaligeri di Fortunato Marinata
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on l’arrivo della bella stagione torna Castagnaro e Badia Polesine come uno “Strauna certa predisposizione al viaggio e ordinario viaggio nel Medioevo del territorio, alla scoperta dell’altrove. All’avventura, attraverso campi di battaglia, rocche, castelli anche, seppur più spesso con piglio domestico e abazie”. Potrebbe suonare un po’ forzato e a cavallo di una bicicletta. Raramente, però, ma solo all’analisi visiva, nella realtà storico, al giro su due ruote coincide il nostro concetto invece, corrisponde a verità. I pochi chilomedi viaggio, in bici più che altro si compie una tri citati, conservano ancora intatto il passato di questo territorio. A ricognizione. Qualcucominciare dal campo no, è vero, su questa Da questa forma di turismo ci sta guerra gli scaligeri di battaglia. Attendibili cronache risalenti alla scommettendo come se non rientrarono fine del XIV secolo, fosse una opportunità mai più infatti, collocano tra il economica e con buona a Verona Malopera e il Castagnaragione perché la discriminate tra viaggio culturale e ricognizione è ro, due corsi che prendevano acqua dall’Adige separata la una filo molto breve. Cos’è, infatti, oggi secchi ma un tempo importanti vie fluun viaggio? O il tempo che impieghi per co- viali del territorio, il teatro della battaglia del prire la distanza tra due luoghi oppure un’e- Castagnaro. Qui all’alba dell’11 marzo 1387, sperienza condotta verso ciò che non conosci. mentre Francesco Novello da Carrara passava Quindi se non conosci la storia del luogo in cui in rassegna il proprio esercito, dall’altra parte vivi, un giro attorno a casa rischia di essere dello schieramento si alzavano grida e strepiti entrambe le cose. Dunque potremmo rimanere accompagnati dai sordi colpi delle spade sul stupiti se un depliant turistico indicasse i 10-12 legno degli scudi: “Scala-Scala, carne, carne”. chilometri della sommità arginale dell’Adige tra Era l’inizio dell’ultima guerra del Medioevo.
ABBAZIA DELLA VANGADIZZA CHI È L’UOMO DELLA TOMBA?
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uasi mille anni sull’abitato, infatti sono da protagonista conservate due arche. denotano l’imIn una di queste riposa, portanza dell’abbazia per sue espressa volondella Vangadizza nella tà, Azzo II, insieme alla storia. Del sedimentarsi sua consorte Cunegonda dei secoli rimane il chiod’Altdorf, signora di Rastro e il portico coperto a vensburg e di altre terre vele, risalente al 1200, sveve. Citato da Dante un arco gotico in cotto L’abbazia della Vangadizza nella “Divina Comme(foto tratta da magicoveneto.it) del 1400, il refettorio, dia”, Azzo è considerail giardino dell’Abate. Della chiesa, invece, ri- to il capostipite della dinastia degli Este, è il mangono i soli muri perimetrali poiché il corpo primo ad essere definito marchese di Milano, centrale è stato demolito nel 1836 durante Genova, signore di Piacenza e Reggio, vicario il periodo di proprietà francese. Dallo sman- imperiale. Ebbe anche il titolo di marchese tellamento, per fortuna, è stato risparmiato il d’Italia. Fu mediatore per la riconciliazione fra campanile, la cui parte inferiore è costruita con l’imperatore e papa Gregorio VII nel 1077. materiale di recupero romano e ben visibile è Visse ad Este, cittadina alla quale legò il nome l’ara posta a fondamenta del campanile stesso della sua casata celebratissima poi a Ferrara con il raffinato bassorilievo della “baccante” con un regno durato fino al 1500 e fino al del I secolo d.C. Integra anche la cappella late- 1859 su Modena e Reggio Emilia, ma volle rale dell’ex chiesa dedicata alla Beata Vergine essere sepolto alla Vangadizza forse perché della Vangadizza costruita nel XV secolo, de- tanto bella ed importante da poter essere a corata con i “miracoli della Vergine” dal pitto- buon diritto il mausoleo di un uomo di rango re bresciano Filippo Zaniberti (1585 - 1636). come il marchese. Del resto ad Azzo si devono Malgrado i restauri, però, è comunque difficile le prime bonifiche del territorio rodigino e la capire che dimensioni e forme avesse l’aba- fortificazione del territorio con la costruziozia nel momento del suo massimo splendore ne delle tre torri sull’Adige. Il figlio di Azzo, e soprattutto quale peso politico detenesse Invece, Guelfo IV d’Este dopo aver preso la nelle varie epoche. Certo la sua rilevanza è via della Germania diede origine ad una delle stata desunta dall’imponete archivio, ancora famiglie più importanti della storia europea, i oggetto di studi ma al visitatore ben informato guelfi, da cui un ramo collaterale discenderà potrebbe bastare un dettaglio per recuperare il casato degli Hannover, gli attuali regnanti tali informazioni. Nelle piazzetta che affaccia d’Inghilterra. Fo.Ma.
Al segnale convenuto impartito dai più celebri capitani dei ventura dell’epoca come Giovanni Ordelaffi, Ostasio da Polenta o John Hawkwood (Giovanni Acuto di cui rimane un ritratto per mano di Paolo Uccello conservato a Santa Maria del fiore a Firenze) più di 20 mila soldati incrociarono le armi e si strapparono la vita a vicenda in un bagno di sangue come pochi altri la storia ne aveva conosciuti. Da questa battaglia gli Scaligeri non rientrarono mai più a Verona, le ultime vite dei loro soldati vennero passate a filo di lama ancor prima dell’imbrunire. Padova aveva definitivamente vinto sull’acerrimo avversario diventando signora incontrastata di un territorio che già da più di un secolo aveva cercato di fare suo. Ad averla attratta sulle rive dell’Adige era stato l’importante snodo fluviale, costituito dai già citati Castagnaro, Malopera ma soprattutto dall’Adige e dall’Adigetto, che permetteva il commercio dal mare fino al Brennero, ma soprattutto ad interessare i Carraresi era il sistema di controllo dei traffici sul fiume, costituito dalle tre torri che ancora
oggi campeggiano sugli stemmi comunali di Masi e Badia Polesine, e la centrale operativa del tempo, ossia la Vangadizza. L’abazia badiese è anche l’unico manufatto rimasto in piedi. Dal paesaggio di allora, infatti, sono spariti sia il mastio di Castelbaldo, atterrato dai veneziani nel 1694 per fortificare Legnago, che le torri sull’Adige, smontate forse per lo stesso motivo tranne che per uno spuntone sulla riva padovana visibile ancora oggi ma solo quando il fiume va in secca. Il percorso nel medioevo dunque necessariamente non può che proseguire in direzione dell’abazia badiese e della sua plurisecolare storia. La sua fondazione avvenne nel X secolo quando in piena età feudale i vassalli di Ottone I di
Germania, Almerigo da Mantova (feudatario di Rovigo) e la moglie Franca Lanfranchi, fecero edificare sulle rovine di un tempio pagano, una chiesa dedicata alla B.V. e un castello in località Wangadicia. Da quella data il centro monastico divenne sempre più importante tanto da godere del privilegio di “nullius diocesis”, ossia rispondente direttamene al Papa. Un potere tanto importante che in molti cercarono di avere. Per questo nei secoli il suo controllo fu motivo di scontro tra veronesi, gli estensi, i padovani e da ultimi e veneziani. Un’importanza finita agli inizi dell’800, quando Napoleone soppresse tutti i monasteri, e recuperata solo recentemente ma con finalità esclusivamente culturali.
28 Mondo scuola NEWS
Mondo scuola 19
Restyling
LA SCUOLA PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BOSCO HA RIAPERTO I BATTENTI
A
sessant’anni di distanza dalla fondazione, dopo i lavori di ristrutturazione e ampliamento, il 12 febbraio scorso ha aperto i battenti la rinnovata scuola parrocchiale per l’infanzia di Borsea, intitolata a San Giovanni Bosco. Erano i giorni dell’alluvione: il 10 novembre 1951 a Borsea veniva realizzato l’asilo, fortemente
voluto dal parroco don Giuseppe Astori. Inizialmente fu gestito dalle suore Ancelle dell’amore misericordioso, poi dagli anni settanta subentrarono le suore Serve di Maria riparatrici, oggi le maestre e il personale sono persone laiche. Maria Stella Miante da bambina ha frequentato questo asilo e ricorda con affetto suor Matilde, insieme
alle consorelle Veronica, Luisa e Trinità. “Dopo l’alluvione – spiega – anche le madri dovevano lavorare nei campi per il sostentamento della famiglia: l’asilo era un luogo accogliente e sicuro per i bambini più piccoli. Inoltre c’era un refettorio e un servizio di doposcuola per i ragazzi della scuola elementare”. Era un luogo di aggregazione:
c’era un salone per i giochi, un giardino e un piccolo teatro per le recite, che erano particolarmente sentite dai bambini e costituivano appuntamenti importanti per la M.D.P. comunità paesana.
Liberalizzazioni Applicazione dell’emendamento governativo del 27 febbraio
Niente Imu per le paritarie, se non hanno finalità di lucro Per non pagare l’imposta dovranno garantire un servizio equivalente a quello delle scuole pubbliche di Mattia De Poli
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l decreto legge sulle liberalizzazioni colpisce anche le scuole paritarie? Forse. Un emendamento governativo del 27 febbraio prevede che dal 2013 l’esenzione dall’Imu, l’imposta municipale sugli immobili, sarà riservata solo alle realtà che non svolgono attività commerciale. Di sicuro le scuole paritarie saranno valutate sotto tre diversi profili. In primo luogo dovranno garantire un servizio equivalente a quello delle scuole pubbliche in termini di programmi di studio, rilevanza sociale, accoglienza di studenti disabili e applicazione dei contratti
Nel rodigino 72 istituti, fra nidi integrati e scuole dell’infanzia collettivi del personale docente e non docente. Non devono essere previste forme di discriminazione che limitino l’accesso, neppure sulla base del rendimento scolastico: presentando l’emendamento, il capo del governo Mario Monti ha sottolineato che “il servizio scolastico deve essere aperto a tutti
i cittadini alle stesse condizioni”. Ogni scuola paritaria, infine, dovrà essere organizzata in modo da non avere finalità di lucro e da destinare eventuali avanzi a sostegno dell’attività didattica. Queste novità interesseranno anche le realtà polesane: nella provincia di Rovigo le scuole paritarie sono 72, fra nidi integrati e scuole dell’infanzia, e accolgono quasi 4 mila bambini: circa il 45 per cento di quelli con età compresa fra 3 e 6 anni sono iscritti a scuole dell’infanzia non pubbliche. Il personale impiegato si aggira intorno alle 650 unità e le rette a
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Una delle scuole paritarie del Polesine carico delle famiglie coprono il 60 per cento dei costi di gestione. Le scuole paritarie si trovano soprattutto in aree decentrate, nei paesi, nelle frazioni e nei quartieri periferici, e, oltre a svolgere la funzione di centri di formazione, costituiscono autentici punti di aggregazione per le realtà locali. Nonostante la situazione attuale sia preoccupante per la scarsità di risorse economiche e per le lungaggini nell’erogazione dei finanziamenti statali e regionali, c’è una piccola comu-
nità, quella di Borsea, alle porte di Rovigo, che ha festeggiato l’inaugurazione della rinnovata scuola parrocchiale dell’infanzia San Giovanni Bosco. L’opera, che ha richiesto due anni di lavoro, è parte del progetto tecnico e infrastrutturale “Cuore Nuovo”, avviato dieci anni fa: le spese sono state sostenute grazie all’8 per mille della Cei e ai contributi della Fondazione Cariparo, della Regione, del Comune, dei parrocchiani e di alcuni sostenitori.
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Cultura provinciale 21 31 Concerti Fino a novembre la rassegna organizzata dall’associazione “Polifonico città di Rovigo”
Sei appuntamenti nel segno della grande musica Domenica primo aprile De Poli e Altieri al museo dei Grandi Fiumi suoneranno sulle note di Schubert
Mostra a Santa Maria Maddalena Billy Malaman, pittore della vita
di Melania Ruggini
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ei concerti per sei edizioni: e’ ripartita domenica 19 febbraio la rassegna concertistica organizzata dall’associazione “Polifonico città di Rovigo”, che si protrarrà fino a novembre per un totale di 6 appuntamenti. La prima data, intitolata Bach’s Abend, ha debuttato al Conservatorio Venezze e ha visto come protagonisti Cristiano Contadin (viola da gamba) e Michele Barchi (clavicembalo). Le location, oltre al Conservato- I protagonisti della rassegna concertistica rio, saranno le sale del Museo dei Grandi fiumi e il salone della prefettura Palazzo Salvadego-Sgarzi, nel mese Altieri. Dieci anni di concerti fanno dell’associazione gio percorsi musicali molto diversi per epoche e stili, di ottobre, con un concerto di organo e flauto dolce. Il una realtà consolidata, caratterizzandosi per la volontà svolgendo un’apprezzata attività concertistica in Italia e calendario proseguirà domenica primo aprile con Fran- di presentare aspetti particolari del repertorio musicale all’estero, affermandosi anche in diversi concorsi naziocesco de Poli e Maddalena Altieri al museo dei Grandi internazionale. Vittorio Zanon, presidente dell’associa- nali ed internazionali. Dal 1999 al 2002 il Polifonico Fiumi che suoneranno sulle note di Schubert, “un liuto zione, si è detto particolarmente entusiasta del calen- Città di Rovigo ha coordinato l’attività didattica dell’Istied uno zufolo...”. Il 15 aprile Pietro Prosser farà scopri- dario di quest’anno abbinato al coinvolgimento degli tuto diocesano di Musica Sacra Santa Cecilia di Rovigo. Dal 2000 al 2002 ha promosso la rassegna allievi del conservatorio, veri re le differenze tra calichon e chitarra professionisti del settore. “La concertistica “Concerti a Palazzo Campo”, mentre dal romantica. Dopo la pausa estiva la Nezzo: “Uno rassegna riprenderà il 30 settembre dei nostri obiettivi rassegna– ha detto l’assesso- 2003 promuove al Museo dei Grandi Fiumi la rasre Paola Nezzo – rappresenta segna concertistica“I Concerti del Polifonico”. Motivo alla sala Flumina dei Grandi Fiumi è di valorizzare un momento atteso da tutti. di orgoglio dell’associazione è la “Nuova accademia con Marco Scavazza e la Nuova le risorse Il Polifonico città di Rovigo da degli addormentati”, ensemble vocale attivo per iniaccademia degli addormentati. Il 18 del territorio” anni opera nel nostro territorio ziativa del direttore artistico Marco Scavazza, che racottobre le sale della residenza del prefetto apriranno le porte per il concerto d’organo di con iniziative di qualità e ricerche in campo musicale, coglie le voci più giovani del Polifonico, riscuotendo Birgit Pircher e Vittorio Zanon. Infine il 18 novembre spaziando tra tradizione e innovazione. Uno dei nostri già consensi e proponendo numerose esibizioni in Itala rassegna si cocluderà ai Grandi Fiumi con “Folclore, obiettivi è di valorizzare le risorse del territorio”. Il diret- lia, mediante programmi musicali di rara esecuzione. esoterismo e contrappunto, il linguaggio di Vaughan tore Zanon ha tracciato la storia dell’associazione: nata I concerti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento Williams e Holst” con Marco Scavazza e Maddalena nel 1979, ha sempre affrontato con impegno e corag- dei posti disponibili.
La tersa età e oltre Man man che i giorni i passa e la salute la resta, a basta on fià d’fantasia e na spiera d’sole e per la tersa età l’è sa na festa. L’ansianità l’è la strada d’la vechiaia; andando pian pian e sensa magagne s-va luntan Ormai superare i novant’ani la-n’è più na novità e el so valore umano e cristiano l’è presioso ad ogni età. A ss-è sentì da la television che na dona l’è riva a sent’e do ani; l’à guidà la machina senza far malani, l-à rispetà i segnali con precision, l’à mai ciapà na contravission, l’à risevù el premio da l’assicurassion. L’è on bel traguardo poderghe arivare magari a piè ma cumissiando a pregare tacà a la speransa e con santa pasiensa, e se Dio el vorà, a-ssè slungarà l’esistensa di Mario Naia
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illy Malaman torna ad esporre le sue opere. L’occasione è rappresentata da una mostra dedicata alle arti pittoriche nell’arredamento che lo scorso 17 marzo ha preso il via a e Santa Maria Maddalena esponendo una trentina di quadri del celebre artista polesano dipinti su pelle di cavallo. Una tecnica che lo stesso ha brevettato e che in passato gli è costata la feroce critica delle associazioni ambientaliste. Un rimprovero che ha profondamente toccato la sensibilità dello stesso Malaman, tant’è che in un passaggio del documentario girato recentemente da Ferdinando de Laurentis sulla sua vita, ha esplicitato che il suo intento è opposto rispetto a quello che gli viene contestato. “Io amo profondamente gli animali, ad una cavalla addirittura devo due volte la mia stessa vita. La genesi della mia tecnica nasce proprio da questo episodio: dopo la sua morte ho recuperato la pelle per trasformarla in qualcosa che potesse accompagnarmi per il resto dei miei giorni. La natura mi commuove, davvero, non farei nulla per nuocerle. Riciclare le pelli per me significa salvarle dalla distruzione e permettere loro di rimanere testimonianza della vita”. Lo spazio espositivo si trova in via Bassa al civico 29, i quadri resteranno in esposiMa.Ga. zione fino al 17 maggio.
Cultura alimentare
E’ nata l’Accademia delle Verdure Dopo l’atto costitutivo una apprezzatissima cena con gli ortaggi di Lusia. Prossimo obiettivo: la creazione di una “strada del gusto” in Polesine
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resce in Polesine la consapevolezza dell’originalità del territorio tra i due fiumi e si fa sempre più strada l’obiettivo di promuoverne le peculiarità. Ultima iniziativa in ordine di tempo, la costituzione dell’ “Accademia delle verdure dell’Adige”. Istituita allo scopo di diffondere la cultura della terra, nell’ottica di valorizzare in particolare i prodotti orticoli della zona rivierasca dell’Adige, l’Accademia intende diffondere una opportuna cultura alimentare nonché accreditare un’immagine turistica della zona, giungendo in un prossimo futuro ad identificare una strada del gusto in Polesine. La nascita dell’Accademia ha avuto luogo giovedì 16 febbraio presso la trattoria al Ponte di Lusia, con la registrazione dello statuto e la firma da parte dei soci fondatori. I quali hanno poi eletto presidente Renato Maggiolo, personaggio carismatico nell’ambito della produzione orticola veneta, che da anni si occupa della valorizzazione culinaria delle verdure, nell’ottica di sposare il gusto e la salute, promuovendo nel contempo lo sviluppo del settore orticolo, storicamente rilevante dal punto di vista economico per la zona che gravita su Lusia.
A festeggiare la nascita dell’Accademia delle Verdure sono convenuti presso la trattoria al Ponte oltre cento commensali, facenti parte del gruppo Amici dell’Arte di Rovigo con la presidente Gianna Mazzetto e dell’Accademia del Tartufo del Delta col proprio presidente Dimer Manzolli. Una cena gustosissima: manicaretti a base di verdure sapientemente preparati dalla famiglia Rizzato che da generazioni gestisce la storica trattoria. Locale ben noto, che nel tempo ha subito una costante evoluzione nel campo dell’accoglienza e delle proposte culinarie, dedicando sempre massima attenzione al territorio con particolare impegno a valorizzarne i prodotti locali. Il significato della nascita dell’Accademia delle verdure è stato esplicitato in particolare da Adriano Buoso, presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo e animatore di varie iniziative di valorizzazione turistica del Polesine, mentre il neo presidente Renato Maggiolo, dopo aver parlato dell’opportunità di riappropriarsi della cultura della terra, sposando saperi e sapori, è passato ad illustrare il menù della serata, dando indicazioni non solo sul procedimento di preparazione delle varie portate, ma
anche delle calorie di ogni piatto, informazioni utili per la salute a tavola. Ottimo l’abbinamento con i vini della Lessinia forniti dall’azienda Marcato, rappresentata proprio da Lino Marcato, apprezzato produttore vinicolo, che con la sua presenza ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa.
Hanno portato i loro saluti e gli apprezzamenti per l’iniziativa il sindaco di Rovigo Bruno Piva, l’ex sindaco Paolo Avezzù, il presidente del Conservatorio rodigino Ilario Bellinazzi e il giornalista Sergio Garbato che ha parlato del rapporto Polesine e cinema. Lino Segantin
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
La Giornata della Legalità Una risposta corale alla criminalità organizzata
La mafia in Veneto attraverso le piccole imprese in crisi
di Ornella Jovane
L
a presenza della criminalità organizzata in Veneto, le infiltrazioni della malavita nel tessuto imprenditoriale, le iniziative di istituzioni, mondo economico e società civile per arginare il fenomeno e contrastarlo. Lo scorso 9 marzo ha preso il via il processo ai 27 dell’organizzazione riconducibile al clan dei Casalesi che prestava a piccoli imprenditori veneti in crisi denaro a usura costringendoli alla lunga a cedere loro la propria attività o altri beni. Il tema è faticoso e impegnativo ma l’impellenza dell’attualità detta la necessità di dare segnali visibili di un impegno consapevole, vigile e attivo. E un segnale concreto è anche quello che la Camera di Commercio di Venezia, insieme con Provincia e Prefettura, ha voluto lanciare lo scorso 23 febbraio a Mestre: un’intera giornata - destinata a diventare un appuntamento annuale - dedicata al tema della legalità scandita in due passaggi salienti, il primo educativo riservato ai ragazzi del quinto anno delle scuole superiori, il secondo “operativo” con la firma del protocollo di legalità tra Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’associazione di Don Luigi Ciotti che dal 1995 è impegnata contro le mafie, e Unioncamere Veneto. In due momenti diversi sono stati chiamati a testimoniare il proprio impegno il mondo delle imprese e dell’econo-
mia, della scuola, le istituzioni e la politica, ciascuno a fare la propria parte nella lotta alla mafia. Un cancro che ha attaccato anche il tessuto economico veneto, diagnosi che non può più essere taciuta nè sottovalutata e che con delicatezza ma schiettezza è lo stesso don Luigi Ciotti a formulare nel corso del suo primo intervento davanti a circa 300 studenti presenti all’auditorium della Provincia di Venezia - ente che nella prima parte dell’evento ha fatto gli onori di casa - e un’altrettanto affollata platea di ragazzi in collegamento streaming dalle scuole superiori del territorio provinciale. Una diagnosi che il sacerdote originario di Pieve di Cadore ha ribadito nel corso dell’incontro pomeridiano con gli imprenditori, le associazioni di categoria e il mondo dei consumatori. Si rifà all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia don Ciotti e cita proprio i circa 50 piccoli imprenditori e commercianti di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Vicenza e Verona caduti vittime dell’organizzazione vicina ai Casalesi, quella dell’inchiesta Veneto Gomorra del processo appena iniziato. Altro caso eclatante quello di Treviso dove, attraverso un’impresa attiva nel settore degli appalti pubblici intestata alla moglie del figlio di un prestanome del boss Bernardo Provenzano, operava un’organizzazione mafiosa dedita alle attività
Un momento della Giornata della Legalità alla quale ha preso parte Don Luigi Ciotti il presidente dell’associazione Libera
Firmato un protocollo della Legalità tra Libera, l’associazione di Don Ciotti, e Unioncamere Veneto di riciclaggio e reimpiego del denaro sporco. Due casi noti ma non isolati, come potrebbe invece sembrare dal numero esiguo di inchieste, di una realtà - quella dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale veneto - molto più capillare, più estesa di ciò che appare. Del resto la fragilità delle imprese, in crisi di liquidità e in difficoltà di accedere al credito in questo periodo di recessione economica rappresenta un fattore di debolezza che facilita la penetrazione delle organizzazioni malavitose. E l’inquietante silenzio delle vittime non aiuta, anche se denuncia un’assordante situazione di disagio che spesso emerge soltanto nei casi più tragici dei numerosi suicidi di imprenditori disperati. Il quadro del resto è inequivocabile: il Veneto è al sesto posto per i beni confiscati alla mafia, al quinto per operazioni finanziarie sospette, al decimo per il traffico di droga. E poi c’è il fenomeno della contraffazione. E di fronte a questo panorama la risposta non può
che essere corale e trasversale. Questo il senso della Giornata della Legalità che da parte delle Camera di Commercio che insieme con la Provincia e la Prefettura ha organizzato l’evento, intende essere anche un segnale di incoraggiamento verso gli imprenditori a non sentirsi soli. “Ci sono le istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria - scrive il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta agli imprenditori - che guardano, aiutano e sostengono in particolar modo le imprese che hanno maggiori difficoltà rispetto alle altre”. La firma del protocollo di legalità prevede, tra i vari impegni, la promozione del progetto “Sos giustizia” che è un servizio di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità organizzata. Sarà gestito da Libera - che oggi è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base distribuiti nel territorio nazionale-, operativo presso le sedi delle Camere di Commercio aderenti e che realizzerà anche attività di mappatura e monitoraggio dei beni confiscati alle mafie nel Veneto, avrà a disposizione dal sistema camerale dati e informazioni di carattere economico e statistico per studiare il fenomeno della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio.
I COMMENTI LA LEGALITÀ, UN’IMPEGNO ORDINARIO DI MOLTI
“E
’ tempo di andare avanti, non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con l’impegno ordinario di tutti”. Il presidente di Unioncamere Veneto, Alessandro Bianchi, sceglie le parole di Giovanni Falcone per esprimere lo spirito dell’iniziativa che ha portato alla firma del protocollo di legalità e suggellato l’impegno a collaborare con l’associazione Libera per unire le forze in un’azione congiunta per la legalità. “Coerenza, responsabilità, cultura - osserva - questi i principi cardine cui si richiama la nostra azione per la legalità, convinti che sia compito fondamentale delle Camere di Commercio tutelare la fiducia alla base
del mercato”. “Quella di oggi è stata una giornata fondamentale - è il commento del presidente Giuseppe Fedalto e del segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - per il messaggio che è stato lanciato alle scuole e alle imprese in ordine alla necessità di rispettare sempre le regole e la legalità e di mettere al centro del proprio operato la persona, nella vita di ogni giorno come nella conduzione di un’attività economica”. Rivolgendosi agli studenti don Luigi Ciotti ha parlato dell’impegno per la legalità e della lotta alle mafie promossi attraverso l’associazione Libera. Ed ha espresso l’auspicio e
l’invito affinché “garantire il rispetto delle regole sia impegno di tutti perché si arrivi alla giustizia come obiettivo principale, e alla responsabilità come testimonianza, come esperienza”. “Il nostro impegno su questo tema - ha assicurato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto - è costante e senza sosta. Fra le inizative cito i controlli per la sicurezza sulle spiagge effettuati dai nostri agenti di polizia provinciale, con il sequestro e la sanzione per il commercio di merce contraffatta, ed il progetto collegato di educazione all’acquisto consapevole, La firma del protocollo realizzato con la prefetura e le scuole, “Giovani originali”. della Legalità
Il Veneto in primo piano 33 7 Etica e legalità La lezione di Don Luigi Ciotti, una sveglia per le coscienze
“Siamo qui per costruire giustizia” di Ornella Jovane
Don Luigi Ciotti durante il suo intervento
“S
iate coraggiosi: vivete e non lasciatevi vivere”. In questa esortazione - esordio e chiusura del suo discorso - c’è tutto il senso dell’intervento che don Luigi Ciotti ha rivolto ai giovani delle scuole superiori nel corso della “Giornata della legalità”. Parole espresse con passione e calore, che hanno catturato una platea di ragazzi rimasti attoniti di fronte all’autorevolezza e alla credibilità di quel sacerdote esemplare, che ha fatto della lotta alle mafie la propria ragione di vita. In religioso silenzio, prima stupiti e poi conquistati, erano lì intenti a seguire il ragionamento e poi a riflettere sul messaggio del fondatore di Libera. “La legalità è un mezzo e non un fine - andava spiegando il sacerdote -, è tuttavia uno strumento indispensabile che serve a raggiungere l’obiettivo vero, la giustizia. Questo è il fine, il valore cui dobbiamo
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ambire. Questo è il motivo perchè siamo qui: per costruire giustizia”. Ma - sottolineava - non vi è legalità senza la responsabilità di ciascuno e di tutti, intesa come impegno collettivo e condiviso al rispetto delle regole. Le regole vanno rispettate per il bene comune, e per questo devono garantire il principio di uguaglianza e quindi i diritti di tutti. Ai giovani don Ciotti ha raccomandato di essere intellettualmente attrezzati per potersi con efficacia assumere questa responsabilità alla legalità. “Continuate ad approfondire, - ripeteva - siate curiosi, abbiate coscienza critica, indispensabile per poter distinguere e quindi reagire a ciò che non è giusto. E’ la cultura che dà la sveglia alle coscienze”. Una sveglia che è necessario far suonare in un contesto di generale “coma etico - lo ha definito il presidente di Libera - che esiste nel nostro Paese”.
Il riferimento è a quelle zone grigie della società, dove il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è sfuma pericolosamente, diventando fertile terreno per la mafia. “La forza della mafia - ha denunciato don Ciotti - è fuori dalla mafia, si alimenta in quelle connessioni ambigue tra corpo sociale, tra segmenti del mondo della politica, e criminalità”. Di qui l’invito a diventare professionisti dell’etica, per assumere ciascuno la propria responsabilità a portare un contributo al cambiamento di un sistema sbagliato e diffuso che, attualmente, si fonda su un pericoloso concetto di “legalità sostenibile”. Una legalità malleabile, di convenienza che non di rado tracima nella non legalità, di fronte alla comune e passiva accettazione o quantomeno colpevole indifferenza sociale. La professione dell’etica richiede invece coerenza morale, una risposta in prima persona di cia-
scuno e di tutti. L’etica è una condizione da cui non può prescindere alcun tipo di sviluppo, compreso quello economico. “Ogni forma di sviluppo - ha concluso don Ciotti - è impossibile senza persone rette e se non è finalizzato al benessere sociale; qualsiasi forma di benessere è a tempo determinato senza il rispetto dei diritti di tutti”. Vivete e non lasciatevi vivere dunque è l’esortazione ad essere professionisti dell’etica, a unire le forze e le energie migliori della società per costruire percorsi concreti della speranza di un mondo più giusto. Un messaggio che è un balsamo per le coscienze ancora acerbe degli adolescenti in crescita, e uno scossone per le coscienze degli adulti spesso distratte dalla effimera lotta per la sopravvivenza di ogni giorno. Sopravvivenza, appunto, che non è vivere.
LIBERA CELEBRA LA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”
’è una giornata in cui, una dopo l’altra, le vittime innocenti delle mafia vengono ricordate, una ad una. Gli oltre 900 nomi vengono pronunciati nel corso di un appuntamento che da 17 anni si rinnova. E’ la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia” promossa dall’associazione Libera che si celebra il 21 marzo. Una data emblematica, il primo giorno di primavera, a simboleggiare quella speranza che attraverso il sacrificio di quelle vittime innocenti trova il contenuto di un impegno concreto, vitale e rigoglioso. Vengono nomi-
nati, in un lungo elenco, i 900 semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché hanno compiuto il loro dovere. In questa occasione i famigliari si ritrovano e insieme rinnovano il loro impegno a trasformare il loro dolore in un comune e coraggioso percorso di ricerca di una giustizia vera e profonda, in uno strumento concreto di impegno e azione di pace. Quest’anno l’appuntamento è a Genova, per motivi organizzativi il 17 marzo.
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Veneto in in primo primo piano piano 34 8 Il veneto Nuove forme di comunicazione Dal prossimo anno scolastico obbligo di testi digitali
Occupazione e istruzione, il futuro è on line Linkedin, Facebook, Twitter creano opportunità di lavoro, ma bisogna fare attenzione ai dati sensibili
Circa il 40 % delle famiglie è sprovvisto di Pc. Ancora meno quelle con e-book e IPad
di Alessandro Abbadir
I
legge di fatto è la scomparsa dei libri di carta, ma dovrebbero esserci delle deroghe alla scadenza 2012-2013. In Veneto per rispettare questa circolare, stanno lavorando alacremente all’Ufficio Scolastico Regionale, le varie direzioni didattiche ed istituti comprensivi di tutto il territorio. Un altro settore dove le forme veloci di comunicazione dovranno diventare la regola, è quello della ricerca del posto di lavoro, soprattutto in tempo di crisi. Una questione che è stata affrontata nelle scorse settimane anche dall’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan a Padova, all’Archivio Antico dell’Università Palazzo del Bo’. La Donazzan è intervenuta al convegno nazionale dal titolo: “Lavori di qualità per laureati: analisi e proposte per migliorare formazione e mercato”. “Dobbiamo immaginare i futuri scenari del lavoro quando facciamo politiche di istruzione formazione professionale e lavoro - ha detto la Donazzan. Se guardassi al solo dato statistico del Veneto, direi che non c’è da preoccuparsi. Siamo in un momento di crisi, certamente, tuttavia il 65% della popolazione veneta è occupata mentre la disoccupazione si attesta al 5,2%. Ma il dato preoccupante sta nei profili professionali. Oggi
nternet, IPad, Twitter, Facebook, ma anche libri digitali e curriculum digitali. I nuovi sistemi di comunicazione, che regolano la vita di tutti e tutti i giorni, vedono un futuro solo on line. Fra le novità per il prossimo anno scolastico vi è l’introduzione del libro digitale nelle scuole, mentre nella ricerca del lavoro, un buon curriculum on line è già indispensabile. Veniamo alla scuola. Con una circolare inviata ai dirigenti scolastici regionali a febbraio sul sito del Miur, il ministero dell’Istruzione ricorda l’imminente scadenza: “Per l’anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei”. È già dal 2008-2009 che “i libri di testo in adozione devono essere sostituiti da testi in forma mista o scaricabili da internet”. Ma ora, ribadisce la circolare 18, tutti i libri (vecchi e nuovi) dovranno avere una versione digitale. Il problema maggiore è quello delle famiglie che non hanno ancora un collegamento internet e, quindi, delle scuole che dovrebbero farsi carico di procurare agli studenti i libri digitali. In Italia e in Veneto, le famiglie senza Pc e internet sono in media il 40 %. Molte meno poi quelle dotate di Ipad o lettori e-book. L’obiettivo della
I loghi dei più conosciuti social network
dobbiamo pensare più alla qualità che della quantità. Il problema c’è, e lo dimostra il fatto, che sul mio tavolo si presentano due situazioni contestuali: da un lato la mancanza di futuri lavoratori qualificati, dall’altro l’arrivo di tantissimi curriculum di neolaureati in cerca di impiego”. L’assessore regionale spiega come i tempi sono radicalmente cambiati rispetto a 5 anni fa. “Nel 2007- ha detto la Donazzan - la disoccupazione nel Veneto era al minimo storico e quei pochi che non trovavano lavoro erano aiutati dalle istituzioni. Oggi, bisogna partire dai posti di lavoro che sono richiesti dal mercato, puntando a dare a ciascuno, secondo i propri talenti e competenze, la miglior occupazione possibile”. Un fatto su cui hanno posto l’accento gli esperti nell’ultimo periodo, è anche la questione di come cambia il modo di selezionare i curri-
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culum da parte delle aziende e datori di lavoro. E quindi per mostrare sempre di più i propri talenti, è necessario saperli descrivere on – line. Ormai le ricerche vengono effettuate via web. Dati che arrivano dal Politecnico di Milano spiegano come grazie a siti come LinkedIn, usato dal 30% dei direttori delle Risorse umane, con un altro 30% che pensa di usarlo entro il 2012, curare la propria identità in rete sia diventata la regola numero uno per trovare lavoro. E poi il social network Facebook: in Europa ha determinato la nascita di 230 mila posti di lavoro, 34 mila dei quali in Italia. Ma c’è il rovescio della medaglia. Bisogna stare attenti ai dati che si lasciano on line. Internet ha una memoria di elefante e qualcuno, i dati sensibili (foto compromettenti, opinioni politiche nette, ecc.) potrebbe usarli anche per scartare profili.
’è una classe, e 25 studenti delle scuole superiori di Mestre (Venezia) che si stanno distinguendo per acume analitico e proposte, in tema di nuova comunicazione e regolamentazione delle problematiche che sorgono on-line. E’ la 3ª B dell’istituto tecnico per il turismo Gritti di Mestre. Sono andati anche a far visita al Senato della Repubblica a fine febbraio. La classe del Gritti ha superato una decina di istituti nel progetto nazionale promosso dalla Camera dei deputati, dal Senato della Repubblica e dal Ministero della Pubblica istruzione che punta a far fare un progetto di legge con tanto di emendamenti ad una scuola. Hanno scelto come tema vista l’attualità internet e le nuove forme di comunicazione. I ragazzi hanno presentato un loro disegno di legge dal titolo “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori”. I ragazzi hanno provato a mettere a punto dei paletti contro i rischi di internet, social network, soprattutto a tutela dei minori. A fare da guida nell’elaborazione di concetti giuridici ancora non compiutamente espressi, è stato il professor Ernesto Brun, docente di Diritto al Gritti. Un concetto chiave di quelli enunciati da questi giovani di 16 anni è questo: “I nativi digitali non hanno coscienza della diversità tra mondo reale e mondo virtuale, per costoro non c’è differenza tra web dentro e fuori”. Tradotto: i ragazzi nati con l’era dell’informatica, cioè dalla metà degli anni 90’ in poi sono persone più fragili da un certo punto di vista di chi internet nascendo non sapeva cos’era. Sono ragazzi, che in rete si svelano
Un bambino davanti al Pc senza segreti, non considerando che a volte in internet si celano dei veri e propri orchi. Ecco che l’obbiettivo principale del nuovo disegno di legge fatto proprio dai ragazzi è quello di imporre delle regole sull’uso sempre più massiccio che fanno i giovani di Internet. Si chiedono regole precise a famiglie, scuola, Stato. I rischi per insegnanti e alunni della classe del Gritti sono molti: dipendenza tecnologica e psicologica. Per questo si propongono tempi massimi da trascorrere davanti a schermo e tastiera. E poi: corsi di formazione per docenti e assistenti tecnici, un codice etico, la massima informazione possibile sull’argomento, ma c’è il terribile problema della pedopornografia. Per gli orchi l’oggetto del loro desiderio malato e criminale è a portata di mano con chat e social network. Non è la prima volta che la scuola di Mestre vince concorsi nazionali. Aveva già collezionato vittorie nel 2007 e nel 2009. A.A.
36 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Società partecipate L’Ad Vernizzi ha dichiarato lo stato di dissesto
Veneto Strade ad un passo dal default Secondo i bene informati si tratta di un regolamento di conti tra Lega e Pdl
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a una parte c’è chi annuncia il via alla te in merito si è espresso l’assessore alla realizzazione di grandi arterie viarie Viabilità Roberto Chisso secondo il quale come la Nogara-mare o la Pedemon- la chiusura dei rubinetti da parte dell’Ente tana, dall’altra chi dice che non c’è un soldo non pregiudicherebbe le grandi opere. “Annemmeno per tappare le buche dell’asfalto. che se l’ultima parola spetta all’assessore In mezzo, gli increduli che fanno fatica a al bilancio - ha osservato Chisso - credo ci capire come mai dalla Regione possano siano i margini per poter intervenire e troarrivare voci così contrastante. Eppure è vare i mezzi necessari all’attività di Veneto stato lo stesso amministratore delegato Strade” Anche infrastrutture come la Pededi Veneto Strade, Silvano Vernizzi, nelle montana e la Nogara Mare non dovrebbero scorse settimane a dare la notizia che la correre rischi, secondo l’assessore alla viabisocietà partecipata da Regione, Provincie e lità, in quanto per la loro realizzazione le diverse società autostradali e che si occupa risorse sono già state accantonate. Ma sebdella manutenzione e degli investimenti sui bene il bilancio previsionale debba essere 2 mila chilometri di rete viaria veneta, è ad ancora approvato l’assessore competente, un passo dal dissesto. Roberto Ciambetti, ha già, annunciato che le “Se la Regione confermerà l’azzera- disponibilità non ci sono. Era stato un altro mento dello stanziamento per il 2012 e so- consigliere della maggioranza, Dario Bond, prattutto se le banche a porre come condiziodovessero chiedere il A rischio ne per l’approvazione rientro dei prestiti – ha gli interventi del previsionale lo spiegato – la società pianificati. Salve stanziamento 100 miandrebbe in default”. Pedemontana lioni di euro a Veneto Illustrando la criticità e Nogara-mare Strade. “Il bilancio è della situazione per la fortemente ingessato società, Vernizzi ha ricordato che le risorse – è stata la risposta dell’assessore – e al regionali per gli investimenti sono passate limite dell’indebitamento”. da 116 milioni di euro del 2009 a 40 del Ma ce chi dice anche che per salvare 2011, mentre le opere appaltate sono Veneto Strade basterebbero dieci milioni di passate dai 208 milioni del 2009 a solo 2 euro e chi ritiene la soglia dei 40 milioni milioni del 2011. posa essere ritenuta sicura per il proseguo L’ad ha anche precisato che il finanzia- delle attività. mento della Provincia di Belluno, in dissesto Ma dietro le difficoltà della società c’è finanziario, è stato ridotto di circa il 70%, chi intravede anche il clima di tensione passando dai 15 mln a 4,5, cifra che con- interna alla maggioranza, con una Lega sente appena il pagamento degli stipendi disposta a prosciugare i fondi ai colleghi di del personale fino ad aprile. Quale futuro, coalizione. dunque, per la viabilità veneta la cui gestioProva ne è l’accorato appello laciato dal ne compete a Veneto Strade? E per quelle capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e opere annunciate la cui realizzazione sareb- il suo vice Piergiorgio Cortelazzo al capobe dovuta avvenire a breve, come nel caso gruppo della Lega Federico Caner: “Probadella Tangenziale ovest di Adria o il Passan- bilmente sono in atto strategie e pressioni te Nord a Rovigo? Secondo lo stesso Verniz- per porre fine all’esistenza di Veneto Strade zi se questa situazione dovesse permanere, - dichiarano - ma chiediamo a te e alla Lega sarebbero a rischio molti nuovi cantieri se di guardare oltre e lavorare perchè le buche non addirittura la manutenzione ordinaria sulle strade di oggi non diventino i crateri alla rete viaria. Decisamente più rassicuran- di domani. Ci appelliamo, con la stima di Unione di Centro
PERARO: “LA LEGA RIDIMENSIONA CHISSO”
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redo - ha evidenziato il consigliere dell’UdC Stefano Peraro - che con il no di Bond a questo bilancio Stefano siano finalmente emersi i problemi dell’allePeraro anza PdL e Lega. Anche lo scorso anno gli stanziamenti per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Sopra Renato Chisso e l’amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi. Sotto il progetto della Pedemontana
sempre, al tuo realismo e al tuo senso di responsabilità. Azzoppare Veneto Strade, nata come esperienza concreta di federalismo stradale, è un’operazione deleteria per tutti”. Convinto che si tratterebbe di un regolamento di conti lo si è detto anche il consigliere dell’Udc Stefano Peraro che nel taglio di risorse nel capitolo che compete a Chisso vede la marcata volontà di contenerne l’azione. “Anche lo scorso anno gli
stanziamenti - ha evidenziato Peraro - per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Partito delle Libertà
APPELLO ALLA LEGA: NON AFFONDATE LA SOCIETÀ
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eneto Strade deve poter andare avanti con dignità - affermano il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo - e con la stessa Dario Bond energia che fino a oggi ha permesso di conseguire grandi rie Piergiorgio Cortelazzo sultati. Condannare a una lenta eutanasia una società, fiore all’occhiello della nostra Regione fino all’altro ieri, non conviene davvero a nessuno”. Bond e Cortelazzo, che per primi avevano sollevato il problema delle casse vuote nella società regionale, minacciando di non votare il bilancio regionale di previsione per il 2012 nel caso la giunta confermasse l’intenzione di non stanziare nessuna risorsa per Veneto Strade, hanno lanciato un appello al capogruppo della Lega Federico Caner: “Probabilmente sono in atto strategie e pressioni per porre fine all’esistenza di Veneto Strade ma chiediamo a te e alla Lega di guardare oltre e lavorare perchè le buche sulle strade di oggi non diventino i crateri di domani”.
L’opinione Laura Puppato, Partito Democratico
“UNO SCENARIO DA INCUBO. ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ”
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ino ad oggi la Lega ed il PdL ci hanno raccontato un sacco di bugie, hanno Laura Puppato mentito sapendo di mentire. Sono persino arrivati al punto di promettere, pochi giorni fa, l’avvio di una serie di opere. Col risultato che oggi non solo si rischia il blocco totale di quelle in corso di realizzazione, ma addirittura il fallimento di Veneto Strade”. Ad affermarlo, in una nota, sono i consiglieri regionali del Pd Laura Puppato, Lucio Tiozzo, Franco Bonfante, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin. “Il fatto che questa realtà di cruciale importanza per il Veneto abbia accumulato un’esposizione bancaria di 90 milioni è di enorme gravità - affermano i consiglieri Pd - il problema è tutto di gestione politica, di fronte al quale Lega e PdL non possono pensare di giocare allo scaricabarile reciproco. Va fatto un approfondimento immediato per individuare, uno per uno, i responsabili di questo disastro dai contorni oscuri”. Gli esponenti democratici evidenziano con preoccupazione i dettagli emersi nel corso dell’audizione: “Se si considera che, secondo le previsioni di bilancio, gli investimenti sul fronte della viabilità saranno pari a zero, vuol dire che non sarà realizzato alcun appalto nel 2012 e che le opere già in cantiere da tempo potrebbero essere bloccate per mancanza di fondi. Di fatto non c’è un euro per la manutenzione ordinaria e per le situazioni di emergenza, dalle frane ai ponti pericolanti: uno scenario da incubo”.
Antonio Pipitone, talia dei Valori
PIPITONE: “MANCANO SOLDI? CI SONO QUELLI DEL CAV”
“P
er Veneto Strade siamo passati da 240 milioni a zero – ha spiegato Antonino Antonio Pipitone, consiPipitone gliere regionale dell’Idv - con 30 milioni la società potrebbe sopravvivere ma ce ne vorrebbero almeno 80 per un’attività decente A questo punto chiediamo di usare i soldi della Cav, la società per azioni costituita il primo marzo 2008 da Anas Spa e Regione Veneto e che gestisce il passante di Mestre. L’anno scorso ha fatturato 40 milioni di euro, di cui almeno 20, al netto delle tasse, dovrebbero essere disponibili per essere reinvestiti nelle infrastrutture venete, come aveva stabilito l’allora ministro Antonio Di Pietro. Dove sono questi soldi? A cosa sono destinati?“.
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12 Cultura veneta
Cultura veneta 39
Arte Padova ha ospitato due mostre del Maestro dei manifesti lacerati
Lo strappo “padovano” di Villeglé Ha fatto parte del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany insieme a Klein, Tinguely, Dufrene e Hains di Alain Chivilò
E
’ ancora in essere il vasto eco creato dalle due mostre che la Città di Padova ha dedicato al Maestro dei manifesti lacerati Jacques Mahé de la Villeglé. L’edizione 2011 di Ram, diminutivo di Ricerche Artistiche Metropolitane ossia il contenitore culturale di eventi e manifestazioni che coinvolge diverse sedi cittadine, chiude con le mostre al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, “Jacques Villeglé – Lettere e frammenti. Un percorso nella scrittura di Jacques Villeglé” e alla Galleria C.D. Studio d’Arte “Jacques Villeglé 1960 – 1998”. Inoltre una videoproiezione 3D sulle facciate di Palazzo del Capitano di Piazza dei Signori, “videomapping 3D omaggio a Villeglé”, ha creato un interessante contorno coinvolgente per la cittadinanza, composto dagli affiches lacerati e dai grafismi attraverso un’animazione del suo stile. Come segno di gratitudine l’artista, presente alle due inaugurazioni, ha donato un’opera grafica espressamente dedicata alla città di Padova. “Villeglé un’artista - come afferma l’Assessore alla cultura Andrea Colasio - di fama internazionale, che proprio nella ricerca dei linguaggi urbani a lui contemporanei ha posto il fulcro della sua attività artistica, elaborando in modo creativo e originale un alfabeto di lettere e segni di estrema modernità”. Di origine bretone, nato nel 1926 a Quimper, vive e lavora a Parigi. Villeglé è conosciuto anche per l’appartenenza al movimento del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, con gli artisti Hains, Arman, Dufrene, Klein, César, Spoerri, Tinguely e il nostro Rotella. Nel 2008 la Francia gli rende il giusto tributo con una retrospettiva al Centre
Pompidou di Parigi. Jacques Villeglé insieme a Raymond Hains elabora una nuova forma di linguaggio partendo dallo strappo di manifesti pubblici. La ricerca di Villeglé fin dagli inizi è partita da manifesti che avessero un grafismo caratterizzato da segni linguistici e accenti fonici che creassero un equilibrio di sillabe e lettere. Il manifesto per Villeglé è un frammento caleidoscopico che può rigenerare il mondo, attirare l’inconscio collettivo e individuale fino a illustrare il panorama sociologico moderno. Un manifesto strappato come opera d’arte, che porta il nome della strada di provenienza, o il titolo della pubblicità originaria, al fine di ricreare la città e la strada stessa in un tutt’uno all’interno di un lavoro di archeologia urbana. I messaggi dei manifesti perdono lo scopo iniziale per cui sono statti creati, in quanto la casualità dello strappo e del relativo accostamento di colori e slogan determinano una poetica vivace, estetica spesso fuori dalla realtà. L’armonia non è contemplata, ma Villeglé ricerca nell’insolito e nel stupore una società piena di messaggi anche contradditori. L’illeggibilità che ne deriva, a forza di lacerazioni, è importante perché crea un amalgama a sorta di cacofonia lessicale, fino a determinare un ultra linguaggio che va al di là della poesia e della pittura. Villeglé non firma le opere per la loro logica costruttiva, rispettoso “del collettivo, creatore e anonimo”. Dagli anni 2000 il Maestro abbandona gli strappi per passare a un personale alfabeto costituito dai “segni socio-politici”, che compongono una variazione di frasi lapidarie, di racconti criptati, a volte difficili da decifrare e
di slogan pseudo anarchici. Una declinazione infinita di segni in una revisione grafica del suo lavoro con gesti, che collegano il lacerato dei manifesti con l’esecuzione stessa di questo alfabeto. Jacques Villeglé è dunque un archeologo contemporaneo della città che ha analizzato il linguaggio delle strade, dando testimonianza della sua evoluzione in un archivio mai esaurito. Nell’ambito delle inaugurazioni delle mostre padovane, grazie al coordinamento dei curatori Carlo Silvestrin e Dominique Stella, è stato possibile anche incontrare l’ottantacinquenne Maestro Villeglé, che si è reso disponibile a delle domande in modo cordiale e disponibile. In una società sempre più globalizzata cosa possono dire oggi i segni “socio – politici”? “E’ un’estrapolazione della società, del mondo politico e della finanza usando questi segni per creare una scrittura tipica del periodo in cui viviamo. Parlano di temi contemporanei nati dalla scrittura e dall’utilizzo stesso del segno come può essere il simbolo del dollaro, dell’euro e di altri. E’ un mix tra simbologia e linguaggio”. Com’è nata l’idea di strappare i manifesti dalla strada? “Il periodo era il dopo guerra e tutto quello che si stava sviluppando proveniva dalla liberazione appena ottenuta. Nel 1947 nella spiaggia di Saint Malo ho pensato di utilizzare il fil di ferro per i miei primi lavori. Il mio scopo era di ricreare un’arte che partisse dal recupero
Jacques Villeglé al Centro Culturale Altinate, nella foto piccola uno dei manifesti lacerati e insieme all’assessore Colasio con l’opera ragalata alla città di oggetti del quotidiano. Nel periodo bellico in Francia non c’era stato nessun segnale per quanto riguarda l’arte e di conseguenza rimanevano maestri come Picasso e Matisse per esempio. Ecco che diventava fondamentale superare questi artisti con un gesto diverso. Mi sono ispirato partendo dai concetti del Futurismo e da sceneggiature che vidi rappresentare nei teatri, concentrandomi in sintesi sul quotidiano. Il tutto è stato spontaneo”. A distanza di una decade dagli ultimi strappi come li interpreterebbe oggi? “Ho abbandonato gli strappi per ragioni fisiche in quanto era troppo difficile strapparli dalla strada. L’azione stessa era diventata faticosa. Oggi come allora la rappresentazione non cambierebbe. C’è comunque un’evoluzione con il nuovo ciclo. Gli strappi sono anonimi perché l’autore dei manifesti è sconosciuto, ora invece con i segni socio – politici sono diventato autore. Molti segni che utilizzo non sono però inventati da me e continuano a mantenere una sorta di anonimato. Ad ogni modo recupero questa simbologia con un gesto pittorico che crea, diventando ora io stesso autore. Mantengo una distanza perché faccio
Saturno Buttò al Padiglione Veneto di Villa Contarini e una sua opera di quest’anno “Baccanti e Dioniso bambino”
A Bassano fino al 20 aprile
Dolore ed estasi nell’arte di Saturno Buttò
L
’innata sensualità del corpo e della sua profonda spiritualità sono le chiavi di lettura delle opere si Saturno Buttò, unite a un conflitto tra erotismo e dolore, trasgressione e estasi. Nel corso della mostra di Bassano del Grappa presso La Piccola Galleria Arte Contemporanea, fino al 20 aprile, il Maestro ci ha accolto nel suo universo. Partendo dall’idea di un soggetto fino alla realizzazione, come nasce e si sviluppa una sua opera? “La figura è il soggetto a cui mi piace lavorare, senza una particolare idealizzazione ma con un riscontro autentico. Il ritratto mi permette proprio questo. I soggetti che compongono i dipinti nascono da incontri che avvengono nella mia vita. Trovo insieme a loro una tematica da sviluppare in base alla psicologia che nel contempo percepisco. Un’altra scelta avviene secondo la tematica che voglio sviluppare attraverso dei soggetti che archivio in un mio book, dalla mitologia, dalla religione fino ad arrivare all’oggi. Per fare un esempio, in questi giorni sto progettando a una rivisitazione del sacrificio di Isacco e su questa tematica sto cercando dei modelli che possono andare bene nei ruoli di padre, di figlio e angelo. Un altro aspetto è l’utilizzo della fotografia che diventa si-
curamente indispensabile sia per velocizzare il lavoro, ma anche per rendere maggiormente contemporanea l’opera. La utilizzo in sostituzione dei disegni preliminari e degli schizzi. Una volta stabilito quello che mi serve, sempre in base alle mie idee, scatto delle foto per evidenziare i tratti somatici e i dettagli anatomici, che riporto poi nell’immagine che creo su tavola. Le scene e i costumi così come si vedono non sempre sono presenti durante gli scatti fotografici. Con il disegno, partendo dai soggetti e avvalendomi di ulteriori dettagli sviluppo ciò che manca dalla fotografia iniziale. Come nella rappresentazione di gruppi di figure, nella maggior parte dei casi, prendo i soggetti singolarmente per poi assemblarli insieme con il disegno”. Un’interpretazione dell’arte sacra “europea” con una tecnica pittorica che rimanda, in chiave attuale, a periodi storici passati. “L’aspetto religioso, nello specifico il cristianesimo, è una costante nella mia pittura, perché è legato alla figura. Fisico e spirito sono due componenti di completezza dell’immagine umana. Quando contempli una figura, anche in chiave erotica, inevitabilmente c’è la possibilità di
delle interpretazioni enciclopediche”. Klein, Arman e Rotella, che ricordo ha di questi autori? “Il mio percorso artistico è diverso da questi autori. Io ho iniziato nel 1947 e loro sono venuti poco dopo. Arman ha esposto alla I Biennale di Parigi nel 1959 con lavori di dripping, quindi una pittura di fondo utilizzata. Klein aveva avuto delle influenze dal Giappone. Rotella ha avuto un’origine pittorica nel suo agire artistico e ricordo che staccava interamente il manifesto dal supporto della strada per strapparlo successivamente in studio, ponendo a differenza di me la sua firma nelle opere. Il mio pensiero invece è di recupero. Il Nouveaux Realisme è un movimento breve associato a Pierre Restany e non era molto legato ai lavori dei singoli artisti. Infatti i singoli autori si distinguono molto nelle loro filosofie creative”. Considerata la brevità, cosa ha rappresentato per lei il Nouveaux Realisme? “L’esposizione del 1960 fatta insieme a Klein, Tinguely, Dufrene, Hains. Il movimento è nato e morto li”.
una lettura anche spirituale. Nella grande arte della cultura occidentale c’è una rappresentazione energica della figura umana, io continuo questa tradizione con la speranza però di non essere visto come passatista”. Erotismo, dolore, trasgressione e estasi. Come intende e equilibra questo mix? “Le sensazioni e le pulsioni del corpo determinano l’azione. Anche in questo caso l’influenza della nostra religione gioca un ruolo importante. Di fatto sessualità e religione, estasi mistica ed estasi del corpo non sono poi così distanti tra loro. Vedi per esempio le vicende di alcuni santi e martiri che in preghiera estatica subiscono una trans fisica, data anche da passaggi dolorosi. Queste situazioni poi sono rapportate nel mio lavoro, a una sorta di contemporaneità che non è religiosa ma diame-
tralmente opposta. Esiste una pratica estrema come il sadomasochismo che parte da esperienze dolorose per arrivare al piacere o almeno ad una forma di piacere. Idealmente la affianco a pratiche religiose, più o meno in voga, mi riferisco al paradosso dell’astinenza sessuale, alla castità forzata, con costrizioni di vario genere (a seconda delle epoche) inflitte per mantenere puro il corpo, non trovate una similitudine con alcuni rituali SM dove si contempla una mortificazione della carne? Paradossalmente la religione con le sue regole è erotica! Lo è almeno a mio modo di vedere: dalla possibilità di mostrare i corpi nudi in estasi o in afflizione esibiti un po’ in tutte le chiese, all’imposizione di limiti e taboo che altro non fanno se non liberare l’immaginazione, non mi mancano certo spunti creativi. Ma in definitiva fondere insieme spiritualità e fisicità mi viene naturale”. Al.Ch.
Sì, viaggiare 41 FRANCIA
Marsiglia, luce mediterranea
IL PROSSIMO ANNO SARÀ CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA MA GIÀ DA TEMPO LA SECONDA PIÙ GRANDE METROPOLI TRANSALPINA SI STA ATTREZZANDO PER IL FUTURO GRAZIE AD UN GRANDE PROGETTO DI AMMODERNAMENTO LA CITTÀ È TUTTA RACCOLTA INTORNO AL SUO CARATTERISTICO PORTO VECCHIO ALLA DOMINANTE BASILICA DI NOTRE DAME DE LA GARDE E ALLA FORTEZZA DI SAINT JEAN ALL’ORIZZONTE SVETTA IL SUGGESTIVO CHATEAU D’IF DEL CONTE DI MONTECRISTO
BOUILLABAISSE E FRUTTI DI MARE Marsiglia a tavola è soprattutto la Bouillabaisse, la zuppa fatta con tanti pesci, pregiati e non, crostacei, verdure dai sapori forti e un pizzico di zafferano. Viene cotta a lungo e a bassa temperatura. Ogni ristorantino che si affaccia sul Porto Vecchio apporta qualche variante alla ricetta tradizionale. La zuppa di mare, saporitissima, richiama alla memoria il caciucco livornese. La città pullula di ristorantini. Uno, La Boite à la Sardine, in Rue de La Liberation, propone conchiglie, ricci di mare e crostacei. E’ un posticino molto caratteristico, tappezzato interamente di coloratissime scatole di sardine. All’ingresso c’è un omino che apre in continuazione ostriche. Dentro si sta stretti, ma si respira un’atmosfera marinara unica. Spendendo 20-30 euro al massimo. Grandissimi i vini della regione, dai quelli della Valle del Rodano e al prestigioso Chateneuf du Pape.
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icono che il cielo di Marsiglia sia il più luminoso d’Europa. Di sicuro l’anno prossimo sarà il più ammirato, in quanto la città sarà capitale europea della cultura. Un’occasione in più per dimostrare quanto siano lontani certi stereotipi di cinematografica memoria, che descrivevano Marsiglia come una città pericolosa. La seconda metropoli di Francia, fondata nel VI secolo a.C. dai Focesi (una popolazione di origine greca), è oggi lo specchio ideale di un’integrazione sociale esemplare che ha permesso ai tanti immigrati nordafricani (tra essi anche la famiglia di Zidane...) di costruirsi un futuro migliore. Marsiglia vive intorno al suo porto vecchio, un’insenatura naturale di straordinaria bellezza dominata dall’alto dalla cupola della grande basilica di Notre Dame de La Garde e, sul versante opposto, dall’antica fortezza di Saint Jean. Nel porto vecchio oggi sono attraccate le imbarcazioni turistiche, mentre navi da crociera e grandi cargo gettano l’ancora nel nuovo terminal che si affaccia direttamente sul mare. All’orizzone svetta il profilo dello Chateau d’If, l’antica prigione costruita su uno scoglio dove è Alexandre Dumas padre ha ambientato il suo famosissimo romanzo “Il conte di Montecristo”. E poco più in là si scorge anche l’isola di Frioule, famosa per le sue insenature naturali color smeraldo. La vecchia Marsiglia, quella
IL PANORAMA DI MARSIGLIA CON IL SUO PORTO VECCHIO E LE ISOLE D’IF E FRIOULE. SOPRA: LO STADIO VELODROME, IL QUARTIERE PANIER E LA CATTEDRALE. AL CENTRO: NOTRE DAME DE LA GARDE.
cara a tanti romanzieri e artisti, nonchè ai marinai di passaggio, la si ritrova nel Panier, il quartiere più antico della città che una sapiente politica di riqualificazione urbana sta portando lentamente a nuova vita. Nel cuore del Panier, incastonato fra le sue pittoresche case, c’è la Vieille Carité, l’ex ospizio per l’accoglienza dei poveri costruito alla fine del Seicento. Nelle tante sale che occhieggiano fra le sue arcate sono ospitate mostre temporanee e permanenti. Una è dedicata persino all’antico Egitto.Chiude a fine marzo invece la mostra dedicata alla vecchia Marsiglia vista da grandi pittori del XIX e XX secolo. Le loro opere restituiscono una città che in parte non c’è più, ma che nell’anima è rimasta la stessa di allora. Prospera e accoglien-
te, vivace e amante della cultura. Nell’ultimo decennio la città ha guardato (e continua a guardare) con decisione al futuro. Il progetto Euroméditerranée ha permesso di ristrutturare i quartieri a nord della stazione marittima, creando anche un importante polo scientifico. Un’articolata linea di metrò permette di raggiungere comodamente ogni punto della città, fino alle pendici dell’Etoile. In superficie corre anche un moderno tram. Marsiglia è stata scoperta in queste settimane anche da tanti tifosi interisti, in occasione della sfortunata partita di Champions League, giocata al mitico stadio Velodrome, tempio dell’Olympique Marsiglia, semplicemente OM per i marsigliesi. I suoi tifosi per tradizione prima di ogni partita importante
Tenuta contabilità
salgono a Notre Dame de la Garde per chiedere un aiutino in più... Oltre alla grande basilica che domina la città, tappezzata di migliaia di ex voti lasciati soprattutto da marinai usciti vivi da tremendi naufragi, Marsiglia vanta una bellissima cattedrale, Ste-Marie-Majeure la cui facciata policroma in stile neobizantino ricorda certe chiese di stile pisano. Tantissimi i musei, per una visita c’è solo l’imbarazzo della scelta. Oltre a quelli ospitati alla Vieille Carité, vanno ricordati quello delle Belle Arti, il cui restauro sta per essere completato, e il Cantini dedicato alla pittura del Novecento. Cuore pulsante della città è Rue de la Canebière, la via che conduce al Porto Vecchio. Nel Medio Evo vi si affacciavano le botteghe che lavoravano la ca-
napa. Oggi è la via dello struscio. I rapidissimi e comodi collegamenti autostradali e ferroviari permettono di spostarsi con facilità, magari per un’escursione alla vicina Avignone, la città dei Papi, il cui Palazzo, uno dei più imponenti della cristianità, da solo merita la visita nella splendida cittadina provenzale che nel XIV secolo per sessant’anni fu sede pontificia. Richiamando alla corte dei papi artisti del calibro di Francesco Petrarca e Simone Martini. Dal 1995 Avignone, che è anche prestigiosa sede universitaria, è stata proclamata Patrimonio Universale dell’Unesco. Per informazioni: www.crt-paca.fr -www.otcnice.com www.rendezvousenfrance.com
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42 I nostri esperti AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
i nostri
Stalking, molestie assillanti e persecutorie L’ARCHITETTO
Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, come preannunciato, il comportamento assillante e persecutorio che reiteratamente (almeno due episodi) viene posto in essere da un soggetto, di solito un ex patner denominato stalker, ed è tale da ingenerare stati di ansia e terrore perduranti in un’altra persona, suoi famigliari ed amici, costringendola di fatto a modificare in peggio le sue principali abitudini di vita e di relazione quotidiane. In sintesi, la vita per la vittima diventa pressoché impossibile. Il legislatore italiano a fronte dei continui fatti di cronaca, anche cruenta, che vedevano per lo più come vittime “non ascoltate” e non “tutelate” molte donne e ragazze, poi massacrate e/o uccise da ex compagni o corteggiatori rifiutati, decideva di introdurre con il D.L 11/2009, successivamente convertito in legge 38/2009, l’art. 612 bis del codice penale. Questa norma, inserita tra i “delitti contro la libertà morale”, prevede la punibilità della condotta (comportamento) che: “salvo che il fatto costituisca fatto più grave, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte
reiterate, minaccia o molesta taluni in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”. Ma in pratica cosa si intende per condotte reiterate? Quante devono essere in concreto le molestie e le minacce per essere ritenute sufficienti a far ritenere concretizzato il reato di stalking piuttosto che il singolo reato di minaccia o molestia? Dopo i primi dubbi applicativi la Giurisprudenza prevalente si è assestata nel senso di ritenere che possano bastare a far configurare il reato di stalking anche solo due comportamenti persecutori (molestia o minaccia) che siano tra di loro legati. Dunque, l’elemento caratterizzante non sarà tanto la gravità della molestia o della minaccia posta in essere dal soggetto, quanto la serialità dei suoi comportamenti illeciti. Ma come può avvenire la persecuzione della vittima? Di certo la maggior parte delle donne è stata,
Per info su questo articolo m.nuvoletti@gmail.com
Fabbricati rurali, ar l’accatastamento obb
prima o poi, oggetto di attenzione indesiderata da Ad esempio non si fa più la stessa strada parte di un ex fidanzato o di un corteggiatore non per andare al lavoro ma si preferisce allungare voluto che, sentitosi rifiutare ha posto in essere in il percorso anche di chilometri sperando di non maniera ripetuta comportamenti insistenti, invadenti, incontrare e/o essere eseguiti dallo stalker; non si persecutori(molestie eDott. minacce) di vario genere tali fa più la spesa stesso supermercato, non si Massimo Cavazzana Architetto Tel.nello 049-9585333 da ingenerare nella Nel persona uno stato permanente esce più la sera con gli amici…e così ivia. 2011 i fabbricati rurali sono stati interessati da vari cambiamenti fabbricati rurali che ancora di ansia e paura perlegislativi, la propriatanto incolumità o quella Tuttavia a volte, purtroppo sempreinpiùeffetti spesso, forse da averne complicato la comprensione ai diretti esplicitamente colle di un famigliare od amico, influendo negativamente fatti di cronaca ci segnalano casiiin cuimodo lo stalker haa tutti i fabbricati interessati. In questo numero mi sembrava opportuno riepilogare infatti Le novità normative per saràminacce, utilizzata per il calcolo sulle abitudini di vitapunti dellaessenziali stessa. della normativa vigente. concretizzato negativamente le iproprie fabbricati rurali sono essenzialmente tre: L’APPLICAZIONE DELL’effettuate IMU, dalla disposizioni Basti pensare che è punibile per stalking la nonostante le segnalazioni vittima ohanno suscitato n dal primo gennaio 2012; L’OBBLIGO DI DICHIARARE AL CATASTO di strutture rurali e agrituristiche persecuzione attuata dallo stalker tramite ripetute dai di lei famigliari alle Autorità competenti. Questo FABBRICATI TUTTI I FABBRICATI RURALI attualmente censiti al catasto nuova imposta, sia per la diffi telefonate, pedinamenti, messaggi lascia chiaramente il terreni,appostamenti, con attribuzione delle rendita catastale; inoltre perintendere i fabbricatiche nonostante spesso il ricorso ad un profe anche via facebook rurali o comunque in via dettato normativoDIpreveda la punibilità già censiti al telematica. catasto fabbricati, L’OBBLIGO PRESENTARE sinodelal reato 31-12-2011 poteva LA DOMANDA VARIAZIONE DELLA CATEGORIA terreni” i fabbricati rurali per Ma quali le conseguenze sulle DIvittime delle di stalking, la nostra CATASTALE, società non è organizzata a per l’attribuzione della categoria tutelare A/6 per gli dovuto immobili rurali ad ruralità molestie assillanti e delle minacce perduranti? come le vittime. Nel caso in cuiprevisti sarà dalla legge, a uso abitativo e della categoria D/10 per gli immobili rurali ad dei fabbricati oggetto di tras E’ facilmente comprensibile che il suo portato di configurabile questo reato la vittima potrà agire sia uso strumentale. La novità è assoluta ed i numeri coinvolti sono da l’obbligo di dichiarazione a danno abbia naturacapogiro! prevalentemente psicologica in sede penale che civile per la tutela delle Stando infatti alle stime dell’ Ufficio Studi di Confagricoltura, tutti i proprie fabbricati rurali. Per l’ pur non potendosisi tratterebbe escludere diche nell’ipotesi ragioni e diritti. quasi 4 milioni di fabbricati rurali, di cui 1˙100˙000 RURALI, il termine fissato è i abitazioni mila caseMa nondioccupate, 1˙100˙000 in volta. caso contrario, darà segna peggiore si possa arrivare ad occupate, una vera e350 propria questo Vi parlerò la prossima stalle e ricoveri per animali, 1˙380˙000 fabbricati adibiti a vari usi, provvederà all’accatastament aggressione dell’integrità fisica della vittima. tra cui 950 mila a depositi di macchine ed attrezzi. Esplicitando il sanzioni da 258 a 2˙066 E Infatti, paura, angoscia, ansia e cambiamento Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le primo punto, diversamente da ciò che avveniva con l’Ici, l’Imu da fissata. LA RICHIESTA OBB peggiorativo delle proprie abitudini di anche vita e le di costruzioni Vs questioni maggiore fiinteresse all’indirizzo quest’anno colpisce rurali: diabitazioni, enili, CATEGORIA CATASTALE DE mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com relazione sono le conseguenze immediate e dirette stalle e così via. Infatti nel decreto “Salva-Italia” (ormai L. 214/2011) all’Agenzia del Territorio, rig autorizzandomi espressamente anche nelle persone che non subiscono comportamento compareil nessuna distinzione per il trattamento fiscale di questo catastalealla A/6 per gli immob riproduzione parziale del testo di stalker. fabbricati. L’obbligo di dichiarare al “catasto fabbricati” tuttida Voigliinviatomi. immobili rurali strumentali. assillante perdurantetipo degli
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomen
L’OTTICO L’OCULISTA
Prevenzione dei deficit visivi del bambino Valentino Micaglio
Dott. Valerio Crepaldi
Illusioni ottiche
Il sistema visivo del bambino va incontro ad un processo di maturazione dal momento della nascita fino ai sei/sette anni. La funzione visiva riveste un ruolo di primaria importanza nello sviluppo psicomotorio del bambino. Nel caso siano presenti difetti rifrattivi (astigmatismo, ipermetropia, miopia le immagini che giungono al cervello risulteranno scarsamente nitide. Di conseguenza questo si abituerà ad elaborare immagini sfuocate e non svilupperà la piena potenzialità visiva. Nel caso in cui un solo occhio non veda bene utilizzerà solo le immagini più nitide dell’occhio che vede di più sopprimendo le immagini più sfuocate dell’occhio peggiore. Il bambino allenerà un solo occhio e si arriverà al cosiddetto occhio “pigro” o “ambliope”; se però tale situazione viene corretta entro i primi anni di vita il recupero è completo. Ciò presuppone l’individuazione precoce del difetto visivo, la sua correzione ed eventualmente l’uso del bendaggio oculare dell’occhio “migliore” per stimolare l’uso di quello “pigro”. Anche nello strabismo le immagini trasmesse
dall’occhio deviato non vengono utilizzate dal cervello che privilegia quelle che gli vengono inviate dall’occhio “fissante”. Anche in questo caso il non utilizzo di un occhio contribuirà a rendere pigro, cioè “a non far lavorare“ l’occhio che strabizza con riduzione grave e permanente della vista. Al fine di diagnosticare precocemente gravi malattie oculari è pertanto fondamentale sottoporre i bambini a visita di controllo. Quando la prima visita? Di norma si possono sottoporre i bambini ad una prima visita oculistica entro il primo anno di vita. Ciò è obbligatorio per i nati prematuri a basso peso, o quando si osserva il persistere di lacrimazione e congiuntivite catarrale monolaterale resistente alle terapie antibiotiche. In quest’ultimo caso non va esclusa una stenosi del canalino lacrimale che dovrebbe aprirsi spontaneamente entro il primo anno di vita e se ciò non avviene si dovrà ricorrere ad un sondaggio delle vie lacrimatali da effettuarsi in narcosi. Una visita tra i 2-3 anni di vita all’ingresso nella scuola materna è fondamentale per
vediamo alcuni corpi più grandi Tutto ciò che percepiamo sono di quello che sono o percepiamo radiazioni e dopo essere arrivate un movimento dove ci sono solo alla retina, vi sono dei recettori figure immobili. Le proprietà delle retinici che trasformano queste raimmagini a due dimensioni, gli diazioni in impulsi e trasportati ai prevenire i difettiduediemisferi vista,e qui l’occhio inganni e le illusioni ottiche sono subiscono“pigro” varie e le alterazioni trasformazioni della motilità Non Una costruzione stati utilizzati da molti artisti per si oculare. capovolgono, vedrete mai unsi colorano, bambinoe sono alleunite elementari impossibile svelarci i segreti della nostra in una con l’occhio bendato!! L età la il risultato visione o per scoprire mondi diversi creando sola immagine daldell’asilo cervello. Se èperò migliore per il recupero in quanto a volte veri e propri capolavori. Quando gli è incompleto o confuso,il cisistema pensa il cervello visivo appare “plastico” e sensibile alle cure. occhi però vedono cose completamente diffea trasformarlo in un’immagine tridimensionale Ulteriore controllocompleta. verrà programmato renti, il cervello salta da un’immagine all’altra, Di norma il nostroall’età cervello ricostruidi sei anni. Nel sce caso in cui i legenitori notinosu meccasenza decidere quale sia quella “vera”. A cosa rapidamente scene basandosi dei comportamenti del bambino sono dovuti questi fenomeni? John Pettigrew nismiparticolari innati ed esperienze personali, che creapensa siano le due metà del cervello che lottamemoria particolari “modelli”, come quali strizzare no gli nella occhi quando guarda no per avere la predominanza. Ha sottoposto immagini tre dimensioni, figure geometriche lontano, la chiusura di aun occhio quando i singoli emisferi cerebrali di decine di volontao facce. Elementi da combinare insieme. Se i guarda la luce, l’inclinazione o rotazione ri ai trattamenti più strani (acqua gelida in un modelli sono in contrasto con la realtà, o vediadella testa, il fastidio per la luce intensa, orecchio, campi magnetici per “scombinare” i mo un’immagine diversa da ogni occhio, ecco lo sfregamento frequente degli occhi, pensieri, li ha persino fatti ridere a crepapelsorgere le illusioni. Possiamo così riconoscere una deviazione oculare, è consigliabile le). Ha scoperto che quando una parte del in poche macchie una faccia, e per quello che anticipare il momento della visita. Le è bloccata, riesce a imporre la per noi sembra un disegno per altri lo vedono vostro figlio al’altra qualsiasi età, ed scadenze dei controlli vengono segnalate a visitarecervello sua immagine, anche se quello che vedono gli un qualcosa di completamente diverso. I modudal pediatra anche se non c’è nessun segno è in grado di diagnosticare difetti visivi e occhi è del tutto differente. Il risultato prova che li cerebrali si sono evoluti per farci vivere in un o sintomo di difficoltà visiva. Se un oculista quantificarli. E’ normale ascoltare il parere di il cervello, plasmato dall’evoluzione e dall’edumondo tridimensionale, e per questo ci facciaprescrive gli occhiali a vostro figlio fateli fare tutti: nonni, suoceri, vicini di casa, quelli che cazione, ha una grossa responsabilità nelle illumo illudere da disegni a tre dimensioni, anche senza contattare altri oculisti nella speranza gli occhiali già ce l’hanno. Fate però quello sioni ottiche. E quindi può farci vedere le cose se sono su un foglio di carta o sullo schermo di di trovarne uno che vi dica che l’occhiale che vi dice l’oculista. Non è fondamentale come non sono, completare le immagini ed computer. La struttura del mondo reale, ricostruper il momento non serve. Le cose non si che questi si occupi esclusivamente di escluderne una parte che non ci interessa. Forita nel nostro cervello, entra in azione anche lo è che abbia un buon sistemano da sole come purtroppo ancora bambini,sementre non è vero che il mondo è tutto un’illusione, quando i nostri occhi sono indotti in errore dalrapporto con vostro figlio. qualcuno pensa! L’ oculista è preparato ma spesso ci andiamo molto vicino… la prospettiva o dal movimento; come risultato OTTICA MICAGLIO NOALEPadova >noale@micagliogroup.it< DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio v.crepaldi@libero.it
i Esperti
arriva bbligatorio
ncora risultano iscritti nel “catasto terreni” è collegato alla nuova imposta. In questo bricati rurali sarà attribuita una RENDITA, che alcolo del valore ai fini dell’IMU. Le nuove ato non poche perplessità di molti proprietari istiche: sia perché si troveranno a versare un la difficoltà della normativa, che obbligherà professionista. Nella precedente normativa potevano rimanere censiti solo al “catasto i per i quali erano presenti tutti i requisiti di ge, ad eccezione delle nuove costruzioni e di trasferimento di proprietà. Oggi, invece, one al catasto fabbricati è stato esteso a Per l’ ACCATASTAMENTO DEI FABBRICATI o è il 30 NOVEMBRE 2012. Il Comune, segnalazione all’Agenzia del Territorio, che amento a spese dell’interessato, applicando 66 Euro per il superamento della scadenza OBBLIGATORIA DI VARIAZIONE DELLA LE DEI FABBRICATI RURALI, da presentare o, riguarda la variazione della categoria mmobili rurali ad uso abitativo e D/10 per entali. Tale obbligo era stato già introdotto
ai fini Ici con scadenza entro il 30-09-2011, ma il termine è stato fortunatamente PROROGATO AL 31 MARZO 2012 (grazie al Decreto Milleproroghe), ma riguarda solo il riconoscimento della ruralità degli immobili ai fini della conferma dell’esenzione dall’Ici per il quinquennio precedente. Le nuove disposizioni stabiliscono le modalità per l’inserimento negli atti catastali della sussistenza del requisito di ruralità, fermo restando il classamento originario degli immobili rurali ad uso abitativo, e dunque rimanendo ferma la rendita già attribuita al fabbricato. Niente invece cambia per l’Imu, dato che appunto la rendita rimane invariata. I proprietari devono quindi presentare una DOMANDA DI VARIAZIONE della categoria catastale. Alla domanda deve essere allegata un’ AUTOCERTIFICAZIONE (differente per le abitazioni e i fabbricati non abitativi) nella quale il richiedente dichiara che l’immobile possiede in via continuativa i requisiti di ruralità previsti dalla legge, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda. La manovra avrà un forte impatto su fabbricati rurali e su terreni agricoli, facendo pagare alle imprese agricole attraverso l’IMU un ulteriore costo stimato sul miliardo di euro. Ad essere interessati saranno, infatti, stalle, fienili, cascine e capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi. Si va in questo modo a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole.
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