laPiazza di Adria - Marzo 2024

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Quando il lavoro uccide

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Oltre mille morti sul lavoro nel 2023, già più di 180 nei primi due mesi del 2024: bastano queste poche cifre per rendere l’idea di quanta strada ci sia ancora da fare per rendere più sicuri i cantieri, le fabbriche e molti altri posti di lavoro. In Veneto non va molto meglio perché le statistiche ci ricordano che la nostra regione è seconda in Italia, dietro alla Lombardia, con una media di circa due decessi sul lavoro alla settimana. E’ una magra consolazione constatare che in passato andava anche peggio su questo fronte, perché non stiamo parlando di progressi statistici ma di vite umane, di lavoratori che non sono più tornati a casa. E’ alto, altissimo poi, l’impatto sociale ed economico degli infortuni sui luoghi di lavoro, poco meno di 600 mila l’anno in Italia, quasi 70 mila nel nostro Veneto. Di fronte a questa emergenza continua le soluzioni da mettere in campo richiedono uno sforzo collettivo: da parte delle aziende chiamate ad investire di più sulla sicurezza e sulla formazione dei lavoratori, da parte degli organismi di controllo che spesso non hanno risorse sufficienti per garantire un’attività capillare, da parte delle istituzioni chiamate a scrivere regole e norme efficaci. Invece da anni il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro presenta ben poche novità.

segue a pag. 3

FAR VIVERE GLI SPAZI PER RISOLLEVARE IL COMMERCIO IN VIA VITTORIO EMANUELE II

Presentata l’iniziativa studiata da Camera di Commercio, Confesercenti e Comune di Adria

Servizio a pag. 6

I nodi da sciogliere

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REBUS IN SALSA VENETA TERZO MANDATO IN BILICO

Il mondo politico in fermento tra elezioni europee, Comuni al voto, alleanze e strategie

RIFORMA AUTONOMIA

Servizio a pag.23

ALLA PROVA DEL PARLAMENTO

Ciambetti: “Taglieremo il traguardo in tempi brevi, il risultato è a portata di mano, rispettiamo la Costituzione”

Servizio a pag. 24

Abbiamo scongiurato una nuova Vaia

Non è mai possibile provare consolazione quando una calamità coinvolge una realtà umana e, soprattutto, quando protagonista è la tua Terra. Ma, come in questi giorni, può succedere di constatare che di fronte alla forza della Natura si può anche non farsi cogliere impreparati. Durante l’ondata di maltempo che ha travolto il Veneto a fine febbraio, i dati sulla piovosità sono stati particolarmente significativi tanto da essere paragonabili a quelli della grave alluvione del 2010 e della tempesta Vaia. segue a pag. 3

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Luca Zaia Governatore Regione Veneto

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“La Regione intervenga per far riattivare le porte

“La riattivazione delle porte vinciane è indispensabile per scongiurare seri problemi di igiene pubblica. La Regione vuole intervenire?”. La domanda è del consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, che ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale a Palazzo Ferro Fini chiedendo se, a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, la giunta guidata dal presidente Luca Zaia intenda intervenire per far riattivare quanto prima le porte vinciane di Adria.

“Da oltre un anno le paratie dell’infrastruttura conosciuta come porte vinciane, collocata lungo il Canalbianco ad Adria, sono fuori uso a causa di un guasto all’impianto meccanico che non è mai stato riparato - prosegue il consigliere Zanoni -, con la conseguenza che le acque del canale artificiale, non potendo scorrere, in questo tratto e per decine di metri, si sono imputridite, accumulando ogni sorta di rifiuto, oltre a legname, schiume maleodoranti, carcasse di pesci e di altri animali”.

“Oltre a deturpare l’immagine stessa della città, questo stallo rischia di generare un serio problema di igiene pubblica - prosegue il consigliere del Partito democratico -. Gli ambienti putridi e stagnanti sono notoriamente un ricettacolo di vettori di patogeni di ogni sorta. C’è il rischio che la zona divenga un focolaio per malattie potenzialmente molto gravi come ad esempio la febbre del West Nile o la febbre Dengue. Pertanto, tutte le istituzioni competenti hanno il dovere di intervenire con urgenza per mettere in sicurezza la zona”.

Sul fronte si è mosso nei giorni scorsi anche il sindaco Massimo Barbujani, che ha fatto delle verifiche con il Consorzio di bonifica, ottenendo delle rassicurazioni: “Mi è stato garantito che adesso il Consorzio dispone delle risorse per sostituire i motori e che prima dell’estate il problema dovrebbe essere risolto”.

Giorgia Gay

La richiesta del consigliere regionale Pd Zanoni

Abbiamo scongiurato una nuova Vaia

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

Prima del progressivo miglioramento del meteo, la situazione è apparsa critica, ancora una volta, a Vicenza e nella sua zona, in particolare lungo il Bacchiglione e il Retrone. Poteva essere un’altra sciagura di dimensioni imponenti ma la situazione è rimasta sotto controllo.

Già da una prima analisi ci siamo accorti che sono da ringraziare le opere realizzate dal 2010 in poi con un preciso piano di difesa del suolo costellato da interventi sulle maggiori criticità idrogeologiche mappate sul nostro territorio. Un esempio per tutti: l’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo. Con la messa in funzione di queste opere si è scongiurato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero la città Vicenza, con esiti già noti. Forse è il risultato più eclatante ma non è l’unico che potremmo illustrare.

Se torniamo con la memoria al 2010, infatti, il viaggio a ritroso è cadenzato da tantissime opere simili: abbiamo già realizzato 13 bacini di 23 previsti, molti sono i cantieri ancora aperti e presto ne completeremo altri. Non sempre questa strategia è stata compresa, per dare il via ad alcune opere abbiamo dovuto superare vere proprie contrapposizioni e ancora oggi c’è chi promette battaglia contro la realizzazione dei bacini.

Eppure, questa coda di febbraio ha confermato che, dove sono state realizzate le opere necessarie, la gestione degli effetti di piogge massicce ci consente oggi di ascoltare con maggiore tranquillità le previsioni del tempo.

Se è l’uomo che con l’edificazione ha prodotto danni, è giusto che con la prevenzione li contenga.

Quando il lavoro uccide

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

In questi giorni è tornata alla ribalta la soluzione della “patente a punti” per le aziende che operano nei cantieri edili, una misura sulla quale il confronto è aperto da tempo ma finora rimasta sulla carta. Ora il governo è intenzionato a riprendere in mano questa soluzione e ad introdurla dal prossimo autunno, sfruttando le risorse disponibili con il Pnrr. L’idea, già prospettata anni fa ma poi rimasta in un cassetto, è quella di introdurre una sorta di “patente a punti” per le aziende e i lavoratori autonomi. La dotazione iniziale dovrebbe essere di 30 punti, scalati in caso di incidenti, infortuni o irregolarità. Le imprese che arrivano a 15 punti o non sono in possesso della “patente” non potranno operare nei cantieri edili e ci saranno delle pesanti sanzioni, stabilite dall’Ispettorato del lavoro. Il decreto è pronto, potrebbe essere un primo passo, ma non sarà sufficiente se mancheranno da parte di tutti i soggetti coinvolti l’impegno e la volontà di rendere più sicuri i luoghi di lavoro.

continua da pag. 1

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di Adria Questa edizione raggiunge le zone di Adria Pettorazza e Grimani per un numero complessivo di 7.072 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata giornalistica di proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 marzo 2024

Amministrazione. Il sindaco: “Non ha accettato la mia scelta di delegare le pari opportunità per lavorare tutti meglio”

Scontro sulle deleghe, l’assessore Ravagnan lascia la giunta

Un terremoto del tutto inaspettato si è battuto a metà febbraio sulla giunta di Massimo Barbujani, con le dimissioni dell’assessore Antonella Ravagnan, che ha riconsegnato al sindaco le deleghe alle Politiche sociali, alla Pubblica istruzione, alla Cultura, al Teatro e alle Pari opportunità. Una decisione che ha spiazzato il sindaco, che spiega: “L’assessore Ravagnan non era d’accordo su alcune mie scelte. In particolare mi riferisco alla decisione di alleggerirla rispetto ad alcuni carichi, affidando la delega alle pari opportunità alla consigliera Beltrame. Non volevo certamente punire l’assessore Ravagnan, ma siccome di cose a cui pensare ce ne sono tantissime, specie in alcuni

“Siamo tutti operativi h24 e siamo front office per i cittadini: le cose da fare sono tantissime e qualcosa restava indietro”

settori in cui avevo notato un po’ di difficoltà, ho cercato di dare un po’ di respiro a qualche assessore, tra cui lei”.

Barbujani rivendica la bontà della sua decisione, per permettere alla macchina amministrativa di funzionare al meglio: “Io stesso ho scelto di delegare i rapporti con il territorio e gli eventi, che erano in capo a me, perché non ce la facciamo a stare dietro a tutto. Siamo operativi 24 ore su 24 e soprattutto siamo front office per i cittadini. Nnon potendo evidentemente chiuderci in ufficio è naturale che poi le cose si rallentano e si accumulano”.

Barbujani precisa che la sua scelta nasceva anche dalla volontà di fare squadra e responsabilizzare tutta la compagine della maggioranza: “E comunque i consiglieri con delega fanno sempre riferimento all’assessore competente, perché non hanno portafoglio – precisa il sindaco -. Tuttavia, l’assessore si è sentita depotenziata, demansionata. Ne abbiamo parlato a seguito della riunione di giunta e in quell’occasione le ho ribadito che non c’erano problemi con lei, ma non è servito. Ho provato a spiegarle che in politica ci sono anche degli equilibri da mantenere e che a volte bisogna fare un passo indietro per farne due avanti, ma lei ha preferito protocollare a mia insaputa le dimissioni. A quel punto ho comunque tentato di recuperarla, di farla ragionare, ma era evidente che sulle pari opportunità eravamo rimasti indietro. Io ad esempio vorrei iniziare a lavorare per istituire la Commissione e avendo colto la disponibilità della consigliera Beltrame - che in passato è stata anche consigliere provinciale con delega proprio alle pari opportunità – pensavo che potesse essere un aiuto. Tutto qui”.

Al momento in cui andiamo in stampa, il nome del sostituto non c’è ancora: “Per ora non ho fretta – spiega il sindaco -. Le cose le stiamo facendo. È logico che devo ponderare bene chi scegliere, perché ci sono delle valutazioni da fare, rispetto non solo alle preferenze ottenute alle elezioni, ma anche alle competenze. È una cosa molto particolare, che richiede molto tempo”.

Giorgia Gay

Il consiglio al fianco degli agricoltori in protesta

Il consiglio comunale a sostegno degli agricoltori, impegnati nelle proteste contro le politiche Ue. Nel mese di febbraio è stata presentata e votata una mozione nella quale la politica adriese ha confermato la propria vicinanza al comparto, chiedendo un cambio di politica.

“L’agricoltura rappresenta un importante settore per l’economia e la cultura del territorio nazionale” si legge nel documento, nel quale si sottolinea che i cambiamenti imposti da Bruxelles “possono rappresentare una minaccia per l’agricoltura tradizionale, con potenziali rischi per la salute animale pubblica nonché avere impatti negativi sulla sostenibilità economica ed individuale delle piccole e medie imprese agricole produttrici, già fortemente penalizzate dagli eventi climatici calamitosi in costante aumento”.

“La città di Adria riconosce l’importanza di salvaguardare e sostenere l’agricoltura, essendo questa non solo una risorsa fondamentale ma anche parte delle tradizioni e delle identità culturali locali – prosegue la mozione -. È fondamentale

adottare un approccio equilibrato che salvaguardi la produzione locale, regionale, nazionale, gli interessi degli agricoltori come la difesa dei prodotti di eccellenza e la tutela del made in Italy”.

Il documento definisce “miope” la politica comunitaria e conferma l’intenzione del Comune etrusco di dare il proprio sostegno “affinché gli agricoltori siano ascoltati dalla Commissione europea, dal Consiglio europeo, dal Parlamento europeo, di modo che rivedano alcune posizioni restrittive”.

La richiesta al governo italiano è invece di mettere in atto “tutte le misure possibili per assecondare le richieste dei nostri agricoltori, per salvaguardare le tradizioni rurali”, per far sì che “le loro esigenze e preoccupazioni siano ascoltate e prese in considerazione”.

Tra le altre richieste, quella di favorire maggiormente l’accesso degli agricoltori a servizi assicurativi e finanziari per la crescita delle imprese del settore primario, nel rispetto delle vocazioni tradizionali e delle innovazioni.

4 www.lapiazzaweb.it 041 554 0550 VIALE PADOVA, 1 · 30019 SOTTOMARINA DI CHIOGGIA (VE) PIZZERIA GRAZIE per averci scelto e per continuare a sceglierci dalle Tutti i giorni Mercoledì chiuso per riposo Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. Ascolta www.veneto24.it Adria
L’assessore Ravagnan (la seconda da destra) con la giunta al completo il giorno dell’insediamento.

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Il

Il rilancio del commercio parte da Corso Vittorio Emanuele II

Ridare vita al Corso di Adria e sostenere il commercio: è questo l’obiettivo di Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, Confesercenti e Comune, che hanno studiato un progetto ad hoc per Corso Vittorio Emanuele II.

“Spazi ed edifici abbandonati, assenza di servizi adeguati (da quelli sociali alla mobilità) e di luoghi d’incontro, chiusura di attività culturali, scarse opportunità d’impresa e di lavoro: sono le immagini che ci raccontano, purtroppo spesso, lo stato di salute delle nostre città, in particolare delle aree interne e più in generale di alcune porzioni di territorio anche delle province di Venezia e di Rovigo – si legge nella presentazione -. Corso Vittorio Emanuele II ad Adria non è immune da processi di desertificazione commerciale che sono visibili in numerosi centri italiani. In particolare, se osserviamo la sezione a sud di

Corso Mazzini, questa ha subito negli ultimi anni numerose chiusure di attività commerciali tanto da costringere l’amministrazione comunale, partner del presente progetto, a interrogarsi su quali modalità di recupero e rigenerazione urbana avviare”.

Da qui il progetto, che ha l’obiettivo di rilanciare il Corso attraverso la formula della rigenerazione urbana, sostenendo e contribuendo al rilancio dell’identità, sfruttando il potenziale urbano offerto dagli spazi disponibili anche ad un uso temporaneo. Il progetto punta inoltre a promuovere l’aggregazione fra gli operatori e lo sviluppo di nuove relazioni con la comunità.

E tutto questo per fasi. La prima prevede un monitoraggio e la mappatura degli sfitti. Successivamente, accordi e convenzioni con proprietari per ipotizzare un sostegno anche all’apertura di Temporary Store. In seguito, la

redazione di un piano di comunicazione e marketing urbano per la promozione del territorio e il coinvolgimento imprese locali nella partecipazione attiva alle iniziative di Distretto del commercio. Il passo successivo sarà l’individuazione di spazi per le attività culturali e di intrattenimento e, per finire, la raccolta dei risultati e la redazione di un manuale delle “buone pratiche realizzate”.

“In questo momento non semplice per l’economia pensiamo che la collaborazione sia fondamentale – commenta il vicesindaco Federico Simoni –. Partiremo da almeno un paio di negozi sfitti, in accordo con i proprietari. Nella formulazione di questo progetto abbiamo preso esempio da altre esperienze positive sul territorio, come quelle avviate in Riviera del Brenta e a Mestre, dove facendo rivivere la zona sono state stimolate nuove aperture commerciali. Da metà marzo a metà luglio

organizzeremo dunque presentazioni di libri, incontri con l’autore, conferenze, convention. Noi crediamo molto in questo progetto e crediamo molto nell’importanza del lavoro di squadra. Come amiamo spesso dire, citando un proverbio africano, se uno corre da solo va più veloce, ma se uno cammina insieme arriva più distante”.

“È evidente che anche Adria, come tutti i centri storici, ha dei problemi in alcune aree - si aggiunge il primo cittadino Massimo Barbujani -. Noi stiamo cercando

attraverso anche questa iniziativa di far ripartire la nostra economia, Qualche via del nostro comune è stata un po’ dimenticata e ha i negozi con le serrande abbassate. Noi siamo determinati a fare di tutto per invertire la tendenza. Non ci tiriamo indietro, faremo la nostra parte e penso che questo sia un un buon progetto, che potrà dare risposte concrete. Non vogliamo lasciare nulla di intentato, siamo pronti a sperimentare perchè sappiamo che non fare niente sarebbe certamente peggio”.

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progetto. Camera di Commercio, Confesercenti e Comune insieme per ridare vita ad una zona dimenticata
Adria

Minoranza. La lista Impegno per il Bene Comune va all’attacco del primo cittadino

“Piano degli interventi opera nostra”

“Alla giunta Barbujani, che afferma di voler rimettere in moto la città, ricordiamo che il motore che ha attivato le iniziative di questi ultimi mesi è stata invece la giunta Barbierato che, per esempio, ha approvato il Piano degli interventi due anni fa”. La lista Impegno per il Bene Comune attacca così duramente l’amministrazione adriese sul tema degli interventi in programma per riqualificare la città.

“È stato quel Piano ad agevolare, nel rispetto delle norme, iniziative imprenditoriali e attività edilizie che oggi si stanno concretizzando – prosegue la lista civica –. Sì, perché, lo ricordiamo a chi non sa o fa finta di non sapere, Adria si era già

dotata del Piano degli interventi e non con questa giunta, ma grazie all’attività del sindaco Barbierato e dell’assessore Terrentin”.

“Non si capisce la pomposità di proclamare l’avvento di ciò che c’è già. Spesso la strategia comunicativa sopperisce alla carenza di contenuti”

“Un piano che, con lungimiranza, prevedeva e prevede la possibilità di essere aggiornato recependo le esigenze dei cittadini e degli operatori in coe-

renza col Piano di Assetto del Territorio – spiegano dall’Ibc –. La variante al Piano degli interventi, quindi, è un passaggio assolutamente normale e il recepimento delle istanze della cittadinanza è già stato attuato più volte in passato. Non si capisce, quindi, la pomposità con cui si è voluto proclamare l’avvento di ciò che c’è già. Forse il semplice annuncio della possibilità da parte di tecnici e cittadini di suggerire le correzioni ritenute più opportune al Piano degli interventi è stato ritenuto riduttivo da sindaco e assessori, dopo quasi nove mesi di amministrazione. È proprio vero: spesso la strategia comunicativa sopperisce, con la forma verbale, alla carenza di contenuti”.

Nuovo regolamento per l’asilo nido Magicabula: “Documento poco studiato, grave vulnus”

È stato approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale il nuovo regolamento dell’asilo nido Magicabula. La discussione si è aperta dopo la presentazione del testo da parte dell’assessore Ravagnan (prima del caso dimissioni, ndr), che ha contestato il mancato avvio del comitato di gestione da parte della precedente amministrazione.

A rispondere a tono, il consigliere ed ex sindaco Omar Barbierato: “La delibera di consiglio che prevedeva l’assegnazione degli incarichi ai consiglieri era stata ritirata proprio su suggerimento dell’allora mi-

noranza, oggi amministrazione, perché, considerando che ci si stava avviando verso la fine del mandato dell’amministrazione allora in corso, sarebbe stato oneroso impegnare gli amministratori uscenti per i successivi tre anni”.

“Altra testimonianza di quanto poco sia stato studiato il documento si è avuta quando l’assessore ha proclamato l’importanza dell’apertura delle iscrizioni all’asilo nido ai non residenti – sottolineano dal gruppo civico –: questa possibilità era già prevista dal regolamento che era in vigore”.

Il documento è stato comun-

“È stato quel Piano ad agevolare, nel rispetto delle norme, iniziative imprenditoriali e attività edilizie che oggi si stanno concretizzando. Un piano che, con lungimiranza, prevedeva e prevede la possibilità di essere aggiornato recependo le esigenze dei cittadini e degli operatori”

que approvato dalla maggioranza consiliare, “non tenendo conto né delle perplessità rilevate da alcuni consiglieri di minoranza riguardo al punto del regolamento che prevede una duplice graduatoria, né malgrado Barbierato avesse invitato la maggioranza a ritirare il documento per rivederlo e discuterlo insieme in conferenza capigruppo”.

“La volontà di approvare il regolamento – conclude l’Ibc –potrebbe rappresentare un grave vulnus alla storia e all’identità di Adria, che si basano da sempre sulla solidarietà e sull’aiuto delle fasce più deboli”.

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La voce dei giovani. L’appello di Michelle Bovolenta, studente del liceo linguistico Bocchi Galilei

“Il nostro futuro e quello dei nostri figli a

rischio per le trivellazioni”

Il no alle trivelle nel Delta del Po ha la voce di Michelle Bovolenta, studente della classe 3 del liceo linguistico Bocchi Galilei di Adria, sezione scienze applicate. “Quello che abbiamo sentito contribuisce a creare in noi ragazzi il timore che il nostro futuro qui potrebbe essere seriamente compromesso a causa delle trivellazioni. Non solo il nostro futuro potrebbe essere a rischio, ma anche quello dei nostri figli e nipoti”.

La lettera dello studente è stata letta nel corso della manifestazione “No trivelle in alto Adriatico”, promossa a febbraio dal sindaco di Adria Massimo Barbujani, dal presidente del Parco del Delta del Po Veneto, Moreno Gasparini e da Vanni Destro del Coordinamento No Trivelle in Polesine. In quest’occasione si è proceduto anche con la raccolta delle firme, da allegare agli appelli istituzionali fatti dal Coordinamento No trivelle in Polesine, il 19 novembre 2022, perché questa parte della Legge energia, approvata al Senato l’1 febbraio 2024, con voto di fiducia, non passasse.

Così continuava la lettera di Michelle: “Il territorio in cui oggi viviamo, entro il 2100 sarà sott’acqua, e noi saremo costretti a trasferirci, a lasciare tutti i nostri beni, le nostre case, i nostri ricordi, i nostri affetti, per colpa di un’attività estrattiva che fungerebbe solamente da “tampone” per il nostro fabbisogno energetico. Trivellare non può essere una soluzione che risolve il problema, in quanto le risorse sarebbero abbastanza solamente per accontentare il fabbisogno di un anno e non di più. Chiediamo a tutte le persone presenti alla manifestazione adriese, di dimostrare la propria contrarietà, portando fino in fondo questa battaglia comune, con coraggio e determinazione. in particolare ai politici e deputati di decidere per il bene del nostro Paese, di ritornare sulla decisione di trivellare, pensando anche a tutto ciò che potremmo perdere, a partire dai nostri tesori culturali, come Venezia e Ravenna ad esempio, le aree protette come il Delta del Po, fino ad arrivare a ciò che è più vicino a noi, come le case in cui siamo cresciuti, le nostre scuole, i luoghi che abbiamo sempre

frequentato e che scompariranno assieme a tutti i ricordi che vi abbiamo lasciato”. L’ultima speranza per fermare nuove trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi in alto Adriatico è affidata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché non promulghi il Decreto energia, già approvato da Camera e Senato, che autorizza tali estrazioni.

Ruggero Principe

10mila euro di utile per il Csa ma rette in aumento

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Il Centro servizi anziani di Adria affronterà questioni importanti durante il prossimo consiglio comunale monotematico di marzo, su richiesta delle diverse forze politiche. Simone Mori, presidente del Consiglio di amministrazione della struttura di Riviera Sant’Andrea, annuncia che grazie ai ristori statali e regionali del Veneto per il 2023, pari a 250mila euro come ristoro Covid e 50mila euro come ristoro energia, prevede di chiudere il bilancio di rendiconto del 2023, che verrà approvato entro la fine di aprile, con un utile di circa 10mila euro.

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“Per quanto riguarda il bilancio previsionale – informa Mori – ci sarà un aumento delle rette inferiore all’indice Istat, che si traduce in un aumento di due euro e cinquanta centesimi al giorno”. Un aumento che si inserisce in un contesto polesano dei vari aumenti applicati nelle singole Ipab del territorio. “Nonostante l’aumento del comparto, le scelte che abbiamo effettuato come consiglio di amministrazione si sono sempre dimostrate oculate” commenta Mori.

Nel frattempo continuano gli eventi dedicati ai residenti del Csa. Sabato 16 marzo proseguono i “Pranzi in famiglia”. E sempre il 16 marzo, alle 11, la pianista Virginia Rossetti si esibirà sulle note di Beethoven e S.Prokofiev. Venerdì 22 marzo, alle ore 16, ritorneranno al Pertini Alessandro Tessarin e l’orchestrina Strambiforte per proporre agli ospiti della struttura e ai loro famigliari il concerto che riprende i brani dell’album “Nantri Ca Sem Chi”.

Venerdì 29 marzo, alle 10, don Antonio Cappato guiderà il rito della Via Crucis; lo stesso sacerdote ritornerà giovedì 4 aprile in casa di riposo per fare gli auguri pasquali ai residenti di tutti i nuclei. Venerdì 5 aprile alle 10 nel salone al piano terra si terrà il tradizionale “Cozzo delle uova” a premi per i residenti di tutti i nuclei. Successivamente ritorneranno all’auditorium Pertini le lezioni concerto “Ascoltare, capire, vivere la musica”, curate dall’Ensemble Webern e Maurizio Biondi,il 21 aprile con “La musica …sonata” e il 26 maggio con “La musica..all’opera”. (gu.fe.)

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L’evento. Un’occasione per sensibilizzare i giovani all’interno del progetto “Scuola, lavoro e sicurezza”

Carabinieri e maestri del lavoro uniti per tutelare la cultura della legalità

“L’educazione alla cultura della legalità, nella tutela della salute” è stato il tema della lezione organizzata all’auditorium Carlo Saccenti di via Aldo Moro ad Adria, dal consolato provinciale di Rovigo dei Maestri del Lavoro (MdL), con l’obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza e quindi il rispetto delle regole tra i giovani studenti, lavoratori di domani.

Ad aprire l’evento il console provinciale dei MdL Erminio Vallese, che ha citato la recente morte dell’operaio di Firenze e la tragedia senza precedenti accaduta nel sito industriale dell’ex Coimpo a Ca’Emo il 22 settembre 2014. Un incidente sul lavoro, quest’ultimo, causato da una nube tossica che si sviluppò in seguito allo sversamento di acido solforico in una vasca contenente liquami che costò la vita a Nicolò Bellato, Giuseppe Baldan, Marco Berti e Paolo Valesella. ”Un incidente sul lavoro che si sarebbe evitato se fossero state rispettate le regole sulla sicurezza - ha detto Vallese-. Auguro a tutti voi giovani di essere protagonisti responsabili nella vostra futura vita lavorativa, ricercando nel lavoro non solo la realizzazione dei vostri desideri ma anche il

bene comune di coloro che lavorano accanto a voi”.

Iniziata con la proiezione del filmato per far conoscere le at-

tività dei maestri del lavoro, la lezione è poi proseguita con una presentazione dell’Arma dei carabinieri, da parte del Co-

mandante Provinciale dei carabinieri di Rovigo, il colonnello Edoardo Campora. Successivamente, è stato il capitano Mas-

Un’Alleanza solidale: Cavarzere Onoranze e Casa Funeraria Zanella

Cavarzere Onoranze e la Casa Funeraria Zanella annunciano un cambiamento nei servizi funebri per le famiglie. L’unione di intenti e valori della partnership ventennale tra le due aziende si traduce in un significativo miglioramento, culminato con l’apertura gratuita della casa funeraria Zanella alle famiglie di Cavarzere.

La sinergia è basata su valori condivisi di vicinanza, professionalità, esperienza e umanità. Cinzia Salmaso e Ornella Augusti, professioniste con un approccio tutto al femminile, guideranno le famiglie con attenzione e dedizione attraverso il delicato momento del lutto. L’accoglienza familiare presso l’ufficio in Via Trento Trieste crea un legame di fiducia con le famiglie, basato sull’ascolto

simo Andreozzi del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) dei carabinieri di Padova a prendere la parola. Il capitano ha illustrato agli oltre 250 studenti dell’istituto alberghiero “A.Cipriani” di Adria l’importante lavoro svolto dal Nas nella tutela della salute dei cittadini.

La lezione ha fornito ai ragazzi un quadro completo delle responsabilità e degli sforzi dedicati dai carabinieri per garantire la sicurezza, la tutela e il benessere della comunità.

Un’occasione importante per sensibilizzare i giovani sulla cultura della legalità e far loro comprendere il ruolo fondamentale svolto dall’Arma nella società.

L’evento è stato parte integrante della sedicesima edizione del progetto “Scuola, lavoro e sicurezza”, promosso dalla Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, in collaborazione con il Consolato provinciale di Rovigo, la consigliera di parità e l’Ufficio scolastico territoriale e in sinergia con l’istituto Cipriani, guidato da Lorenza Fogagnolo. La giornata ha ricevuto il patrocinio della Provincia di Rovigo, del Comune di Rovigo e della Camera di Commercio.

Guendalina Ferro

insieme per le famiglie

attento delle loro esigenze. “La trasparenza, la chiarezza e l’attenzione ai dettagli distinguono Cavarzere Onoranze, garantendo un servizio completo che va dalla gestione burocratica all’organizzazione dei dettagli più piccoli come i fiori per la camera ardente e i necrologi” spiegano.

Questa consolidata esperienza si fonde ora con il progetto della famiglia Zanella, mantenendo l’ubicazione dell’ufficio a Cavarzere come fulcro di questa nuova sinergia. L’innovazione principale di questa collaborazione è l’accesso gratuito alla Casa Funeraria di Adria per le famiglie di Cavarzere. Questa opzione, alternativa agli obitori ospedalieri di Chioggia, Adria,Rovigo o Mestre, offre la comodità di avere i propri cari più vicini a casa, in un ambiente accogliente e personalizzabile. “Da oltre 40 anni la mia famiglia è al servizio della comunità di Adria - racconta Gianluca Zanella, direttore tecnico delle Onoranze Funebri -. Un compito a cui ci dedichiamo da sempre con rispetto e dedizione ed in cui poniamo tutta la nostra professionalità”.

10 www.lapiazzaweb.it Adria

Foibe: il polo tecnico commemora le vittime e onora la Storia

“F

iorire nel ricordo” è stato il titolo del convegno organizzato dal polo tecnico nel giorno del ricordo del 10 febbraio. Una pagina buia del nostro paese, studiata ed elaborata dagli studenti in una lezione di storiografia sul tema delle foibe.

Gli studenti hanno creato un logo simbolico rappresentante una foiba stilizzata con due volti, femminile e maschile, simboleggianti la sofferenza delle vittime. Un gesto di omaggio è rappresentato da una rosa rossa, lanciata anonimamente nelle foibe, per commemorare le vittime. Il verde del gambo come simbolo della speranza che tragedie simili non si ripetano, mentre il rosso, colore della rosa, rappresenta la sofferenza delle persone coinvolte.

Il tributo è stato dedicato a tutte le vite lasciate nelle profondità delle foibe, con un ricordo speciale per Norma Cossetto, studentessa istriana 23enne, vittima di violenze nel 1943. “Mantenere viva la memoria delle foibe significa trasmettere la verità storica a voi studenti, generazioni future. Queste tragedie insegnano l’importanza di difendere democrazia, diritti umani e convivenza pacifica”: con queste

parole l’insegnante del Polo Tecnico Denis Marangon ha introdotto la lezione di storia, nell’auditorium Carlo Saccenti ad Adria, davanti a una sala gremita di studenti.

“Il Giorno del Ricordo –ha proseguito il docente - ci invita a non dimenticare, a riflettere sulle conseguenze della violenza, dell’intolleranza e dell’indifferenza”. Successivamente la moderatrice del convegno ha presentato agli studenti la docente Silvia Farina, pronipote di Antonio Ferro, uno dei dodici carabinieri che furono trucidati a Malga Bala il 25 marzo del 1944. La storia del giovane rosolinese, scritta da Silvia Farina, è stata raccontata attraverso la voce di Andrea, uno degli studenti del polo tecnico, che ha composto la musica di accompagnamento suonata dal chitarrista Filippo. Successivamente il presidente dell’ANC di Adria Sebastiano Insinga ha letto le motivazioni per la medaglia al merito civile di Antonio Ferro.

A presenziare all’evento il comandante della stazione dei carabinieri Paolo Colucci. A completare la mattinata, il professore Antonio Giolo che ha spiegato agli stu-

denti il quadro storico dell’epoca, con una disamina attenta e riflessiva. L’evento ha riscosso apprezzamenti da parte degli studenti, provenienti dai vari comuni limitrofi, compresa Rosolina, per essere venuti a conoscenza di una storia che racconta di una famiglia del proprio territorio. Il prossimo 25 marzo, a 80 anni dall’eccidio di Malga Bala, la vicenda dei 12 carabinieri sarà commemorata a Tarvisio con una serie di eventi programmati con studiosi, rappresentanti delle istituzioni e gli alunni delle scuole. Mentre nella giornata del 26 marzo a Volto di Rosolina,

l’amministrazione comunale di Rosolina, in sinergia con la sezione locale dell’Anc e l’istituto comprensivo di Loreo organizzeranno un momento solenne e significativo per gli studenti, alla presenza dei familiari di Antonio Ferro.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro al cippo situato nella piazzetta di fronte alla discoteca, è previsto un momento storico, presso le scuole medie “Marin Sanudo il Giovane”.Nell’occasione, l’attore Enea Marangoni racconterà chi era Antonio Ferro.

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“Fiorire
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Bottrighe

Eventi. Successo del Gruppo Sportivo organizzatore dell’evento nato nel lontano 1860

Dopo quattro anni si riparte in grande: in ottomila al Carnevale del Delta

Per le vie del centro, partendo da via Maddalena e percorrendo via Vittorio Veneto, piazza Libertà e via Alighieri, hanno sfilato i carri allegorici giganti e i coloratissimi personaggi dei numerosi gruppi mascherati

Bottrighe invasa da oltre ottomila persone per lo storico “Carnevale del Delta”. Una folla mai vista prima e finalmente, dopo quattro anni di rinvio dalla pandemia, la splendida giornata primaverile ha favorito l’ennesima edizione dell’antico carnevale, datato 1860.

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La manifestazione era stata ripresa nel 1990 dal locale Gruppo Sportivo Bottrighe. Per le vie del centro, partendo da via Maddalena e percorrendo via Vittorio Veneto, piazza Libertà e via Alighieri, hanno sfilato i carri allegorici giganti e i coloratissimi personaggi dei numerosi gruppi mascherati.

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La parata è stata aperta dal carro di Re Carnevale del Gruppo Sportivo, a seguire “Le Pink ladies” di Porto Viro, i “Barbari” di Bottrighe, il “Funky Carro” di Adria, “La scuola d’altri tempi” del gruppo folcloristico “Bontemponi” di Bottrighe con la gemellata pro loco di Correzzola, il gruppo “Samba Latina Fitness” della palestra New Energy di Adria, le dame veneziane di Adria e Cavarzere, “I Colori” della scuola materna paritaria “Umberto Maddalena” di Bottrighe, “The mistery machine” di Adria, “IT e i Predators show and the num” di Bojon (Ve) e “Le streghe son tornate” di Monselice. Ed ancora il carro “I clown ed i tamburini” del Gruppo Sportivo Bottrighe,

i “Perfetti – imperfetti” di Agna, “La vita ci appartiene” dell’Allegra Brigata Deghejo di Pozzonovo, “Aladin” di Monselice ed a chiudere il carro “L’Orchestra” di Porto Viro con le majorette “Star lighit” di Rosolina. Sul liston di Piazza della Libertà ci sono stati vari spettacoli con l’intrattenimento musicale di Dario Borsetti, alias “Manara Sound” che ha poi proseguito, al termine della festa, con la musica afro nell’area del vicino bar Sport. A corollario il luna park con numerose attrazioni e giostre, non solo in piazzetta Cinzio Cassetta, ma in ogni angolo libero del centro, compreso il parcheggio della chiesa con i gokart, le tante bancarelle ed il tre-

nino Dotto, immancabilmente guidato da Diego Levada.

A tutti i carri e gruppi partecipanti è stata consegnata un’artistica targa in vetro da parte del presidente del Gruppo Sportivo Antonio Boni, dai consiglieri Oriano Vendemmiati e Giuliano Saglia. Ha portato i suoi saluti il sindaco Massimo Barbujani, ringraziando i tanti volontari della manifestazione per una festa “unica nel suo genere”.

Prima dell’estrazione della ricca lotteria, alcuni amici capitanati da Oriano Vendemmiati, si sono esibiti ballando la famosa “Ymca” dei Village People, tormentone incancellabile degli anni settanta.

Roberto Marangoni

Nuova sede per la delegazione comunale della frazione

La delegazione comunale di Bottrighe apre il nuovo ufficio al piano terra del palazzo civico. Dopo i lavori di ristrutturazione che hanno interessato la stanza, sede anche dell’ufficio Avis e della sezione dell’associazione nazionale Reduci e Combattenti, Fabrizio Romani, delegato del sindaco, annuncia l’apertura dello sportello, precisando che la precedente sede del primo piano, chiusa da tempo, rimarrà ufficio di rappresentanza, nonché saletta riunioni. “

Grazie all’impegno di sindaco e giunta, che ringrazio- dice Romani- uno degli obiettivi che mi prefissavo sin dall’inizio del mio mandato, ovvero quello di

rendere accessibile e comoda la delegazione, soprattutto per gli anziani che in questo modo eviterebbero di fare le scale, è andato a buon fine”.

“La stanza- prosegue Romani- ha subìto un restauro volto a risanare i muri dall’umidità con

il rifacimento degli intonaci e la tinteggiatura, rendendola confortevole ed accogliente per ricevere l’utenza”.

L’apertura al pubblico sarà ogni mercoledì, dalle 1 0 alle 12, in caso di impegni di lavoro del delegato sarà comunque garantita la presenza in un altro giorno della settimana che sarà comunicato. Romani informa, altresì, di aver preso contatto con i vari sindacati per poter aprire, almeno due giorni alla settimana, lo stesso ufficio anche per la consulenza e i vari servizi, alternando le sigle che si renderanno disponibili. Rimarrà oltremodo attivo anche il punto Avis per le informazioni e adesioni relative al dono del sangue. (r.m.)

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Alcuni momenti dello storico carnevale

Bottrighe

Il lutto. La sua vita è stata costellata di grandi successi e di grandi tragedie

Addio a Lorenzo Busatto, l’ultimo direttore dell’ex zuccherificio

Profondo cordoglio a Bottrighe per la scomparsa di Lorenzo Busatto, l’ultimo direttore dell’ex zuccherificio di Bottrighe.

Brillantemente laureato in ingegneria a Padova, subito dopo la guerra venne chiamato dalla famiglia Montesi come ingegnere chimico allo zuccherificio di Bottrighe e a soli trent’anni ne era già direttore. Temporaneamente, mantenendo tale incarico, lavorò anche negli stabilimenti di Pontelongo e Foggia. Sposato con Iole Ferrarese, il primo figlio Domenico nacque prematuro e per il troppo ossigeno dell’incubatrice rimase privo di vista. Aveva solo 14 anni Domenico, quando morì la madre. Lorenzo incontrò poi Gianna Carrara che diventò sua compagna di vita per oltre trent’anni, ma che perse nel 2002 a causa di un male incurabile. Grazie all’aiuto del cugino Gastone Ferrarese, che traduceva per il figlio i testi scolastici in braille prima al liceo classico e poi all’università, Domenico si laureò in lettere con 110 e lode. Si sposò con Ester, originaria delle Filippine, ma nel 2010 un’altra tragedia colpì la famiglia: Domenico scomparve a soli 51 anni. Da quel momento Lorenzo visse per fare qualcosa di bello in sua memoria. Dopo lo tsunami del 2013, che fortemente colpì le Filippine, si recò in quel paese insieme alla nuora Ester e contribuì, in memoria del figlio, alla ristrutturazione di un asilo. In sua memoria fece intitolare anche la biblioteca dell’Ulss di Adria, dove Domenico aveva lavorato.

A 80 anni accettò di fare il presidente del Lions club di Rovigo, in cui militava da molti anni. Partecipò insieme al suo grande amico Beppe Melloni a un progetto di trasformazione delle noci di cocco in olio in Mozambico, nella provincia di Beira, per i padri Comboniani.

La vita di Lorenzo Busatto è stata costellata di grandi successi e di grandi tragedie, ma anche davanti alle avversità non si mai abbattuto, né fermato, sempre con la forza di andare avanti e fare nuovi progetti, anche dopo i novant’anni, portati sempre bene, con la patente, sino all’ultimo giorno.

Grande festa per i coscritti del 1995

Una bella rimpatriata per i ragazzi nati a Bottrighe nel 1995, che si sono ritrovati per l’annuale appuntamento dei coscritti in una conviviale presso un vicino ristorante.

Una serata sull’onda dei ricordi, soprattutto scolastici, dalla scuola materna alla terza media, momenti di gioventù bottrighese e della vita attuale.

APPARTAMENTO

“Passano in fretta gli annicommenta Alessia Pozzato, tra i partecipanti -, ma il bene che ci

vogliamo non è mai cambiato”. E ancora: “Quest’anno ci sembravamo tutti più grandi, chi abita in America, chi è diventato medico, chi si sposa, tanto insomma da raccontare e condividere”.

APPARTAMENTO

I ventinovenni di Bottrighe, in attesa di festeggiare insieme il traguardo del trentesimo nel 2025, hanno trascorso una bella serata. Presenti, oltre ad Alessia Pozzato, Alice Cobianchi, Giorgia Doni, Martina Bovolenta, Davide Albieri, Aldo Pattaro, Riccardo Grego, Nicola Pivaro, Andrea Lotesoriere. Altri non hanno potuto partecipare ma hanno assicurato di non mancare alla prossima rimpatriata. (r.m.)

Le tre S-cioptà

a cura di Roberto Marangoni

> El bon albero, fa i boni fruti

> El baston l’è un cativo mestro

> Di sui as’vol dire, ma non s’vol sentirne dire

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Lorenzo Busatto,l’ultimo direttore dell’ex zuccherificio di Bottrighe

Sanità. Il bilancio dell’azienda sanitaria, che ha salutato il direttore generale Patrizia Simionato

Assunzioni e investimenti, “bene il 2023 dell’Ulss 5 polesana”

“Un anno di crescita per l’Ulss 5 Polesana”: questo è il bilancio del 2023 dell’azienda sanitaria rodigina.

A partire dalle nuove assunzioni di personale: “Sono 388 i dipendenti assunti a fronte di 243 cessazioni. Tra questi, 97 dirigenti medici, 110 infermieri, 41 oss”. L’azienda ha inoltre espletato e portato a termine le procedure per coprire i ruoli apicali mancanti: sono cinque i direttori di struttura operativa complessa nominati nel corso del 2023 (ex primari): Enrico Tammiso, direzione Allevamenti e Produzioni zootecniche (Dipartimento di Prevenzione); Paolo Passadore, direttore Uoc Neurologia e Stroke Unit ospedale di Rovigo; Francesco Ferraro, direttore Uoc Ginecologia e Ostetricia; Mario Pizzarella, direttore Uoc Urologia ospedale di Adria; Federica Merlin, Uoc

Ginecologia e Ostetricia ospedale di Adria. Sul fronte dei medici di medicina generale, sono state attivare tre

sedi di continuità assistenziale diurna (Ucad) per garantire l’assistenza sanitaria territoriale.

Per quanto riguarda la formazione, nel 2023 molti studenti hanno conseguito il Diploma di laurea. Nella sede di Rovigo, afferente all’Università degli Studi di Padova, si sono laureati 27 studenti in educazione professionale, 11 in Tecnica della Riabilitazione psichiatrica, 12 in Tecnica di radiologia medica per immagini e radioterapia e 126 in Infermieristica, 55 nelle sede di Rovigo (Unipd) e 72 nella sede di Adria afferente all’Università degli studi di Ferrara..

Buone notizie anche sul fronte dei ricoveri, in crescita: sono stati 7.862, “1 .138 in più rispetto all’anno precedente, che includono anche l’attività non erogata nel periodo pandemico” fa sapere l’azienda sanitaria. Sono invece 630.250 le prestazioni di specialistica ambulatoriale, compresi esami di diagnostica radiologica, con un incremento di

17.878 prestazioni rispetto all’anno 2022, delle prestazioni recuperate dagli anni precedenti. Infine, gli accessi di Pronto soccorso nel 2023 sono stati 72.052.

Sempre nel 2023, sono stati autorizzati investimenti per 7,3 milioni per apparecchiature e attrezzature elettromedicali, comprensivi di investimenti inseriti nel Pnrr per un valore pari a 3,7 milioni. Alcuni acquisti di apparecchiature e la loro funzionalità si perfezioneranno nel

corso dei primi mesi del 2024. “Nell’ambito della diagnostica – prosegue la nota dell’Ulss - è continuo l’impegno nell’aggiornare e potenziare la dotazione delle apparecchiature”.

Quanto al 2024, “vedrà sbocciare le nuove case della comunità, cinque veri centri territoriali per offrire la miglior risposta di salute, in maniera continuativa nell’arco della giornata e della settimana” prosegue la nota. Le sedi individuate per le case del-

la comunità sono Rovigo, Badia Polesine, Castelmassa, Adria, Porto Tolle. Inoltre, sempre nel 2024, verranno attivate le Centrali operative territoriali a Rovigo e Adria, punti unici di accesso territoriali che facilitano l’orientamento dei cittadini nell’accesso alla rete di offerta sociosanitaria. Il 2024 vedrà infine l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di comunità di Rovigo, oltre all’efficientamento degli attuali ospedali di comunità di Trecenta e Adria.

Il 2024, intanto, ha già registrato un’importante novità con un cambio al vertice: il direttore generale Patrizia Simionato a fine febbraio ha lasciato l’incarico per trasferirsi all’Ulss 8 a seguito delle nomine del presidente del Veneto Luca Zaia. Al suo posto è arrivato Pietro Girardi, precedentemente direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera.

Giorgia Gay

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SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Un momento del saluto alla dottoressa Patrizia Simionato

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Busitalia. La parola a Gino Colella, amministratore delegato della società del gruppo Fs Italiane

“Il futuro? Bus elettrici e sostenibilità”

Gino Collella è amministratore delegato di Busitalia Veneto.

Quali iniziative sta intraprendendo Busitalia Veneto per promuovere un sistema di mobilità più sostenibile e orientato all’innovazione?

Busitalia Veneto sta investendo nel rinnovo della flotta con autobus a basse emissioni, come veicoli ibridi o elettrici. Dal settembre 2021 il parco mezzi è stato rinnovato del 30%. A marzo 2023 sono stati introdotti 15 autobus di nuova generazione da 12 metri, utilizzati nei servizi extraurbani di Padova, mentre tra novembre e dicembre 2023 sono stati introdotti altri 18 bus elettrici per gli extraurbani di Padova e Rovigo e recentemente ulteriori 5 per l’urbano di Padova. Si tratta di bus interamente realizzati in Europa che rappresentano l’ultima generazione per gli standard di efficienza, affidabilità e sicurezza: al sistema di video sorveglianza a bordo si aggiunge la “mirror camera” che consente la completa visibilità dell’esterno del mezzo e il dispositivo di ipovigilanza.

I nuovi autobus sono stati acqui-

stati con un investimento di oltre 9 milioni di euro (6,3 milioni a Padova e oltre 3 milioni a Rovigo) con un finanziamento del 90% del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sono utilizzati prevalentemente sui servizi delle linee che collegano Padova alla zona dei Colli Euganei, ma la linea U16 è già interamente servita con l’elettrico. Ciò a cui puntiamo però è la conversione integrale un modello a zero emissioni.

Oltre 1,4 milioni di euro per 14 postazioni di ricarica e un nuovo deposito per bus elettrici. Qual è l’importanza di questo investimento?

È di fondamentale importanza perché abilita l’utilizzo sistematico dei bus elettrici: per utilizzarli non basta acquistarli, ma occorre creare le infrastrutture di ricarica e tenere conto delle peculiarità dei mezzi elettrici. Le 14 postazioni di ricarica di via del Pescarotto consentono una ricarica rapida, ottimizzando l’utilizzo delle risorse energetiche e i tempi di fermo dei veicoli. Inoltre, è presente un sistema di controllo intelligente per la gestione dell’erogazione di energia durante la ricarica

simultanea dei bus, per bilanciare il carico sulla rete elettrica. La sicurezza poi è garantita dal sistema di videosorveglianza con sensori termici.

Questo progetto non rappresenta un intervento isolato, ma fa parte di una strategia più ampia per potenziare la nostra flotta: l’intenzione è realizzare ulteriori impianti di ricarica a Padova e a Rovigo per promuovere sempre più la mobilità sostenibile.

In che modo la nuova tessera

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digitale sta rivoluzionando l’esperienza di viaggio per i passeggeri?

Ci sono diversi modi significativi. In primo luogo, l’opzione di richiedere e ottenere la tessera direttamente online rappresenta un notevole miglioramento in termini di comodità e praticità per gli abbonati, evitando code in biglietteria e risparmiando tempo prezioso. Inoltre, la possibilità di utilizzare la tessera digitale sia sul portale web che sull’app mobile garantisce una

maggiore facilità nell’ acquisto. Da ultimo abbiamo voluto incentivare ulteriormente gli abbonati a passare alla tessera digitale perché rappresenta una soluzione sostenibile e conveniente: fino al 30 aprile 2024 la tessera digitale è proposta al prezzo di 5euro anziché 10.

Nuove funzionalità introdotte nell’app di trasporto pubblico. Quali sono e come stanno contribuendo alla crescita del servizio?

L’obiettivo è migliorare concretamente l’esperienza di viaggio dei passeggeri. Oltre ad aver ampliato la gamma di titoli di viaggio acquistabili, spicca l’introduzione del cosiddetto “tempo reale”, che permette ai viaggiatori di visualizzare l’orario reale di passaggio dei mezzi alle fermate o una stima del tempo di percorrenza previsto negli autobus non ancora dotati del sistema necessario, ma che prossimamente verranno conformati. Utilizzando la funzione “Calcola percorso”, poi, è possibile inserire le fermate di partenza e destinazione del viaggio, selezionare l’orario desiderato e visualizzare lo stato del mezzo specifico che si intende prendere.

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Gino Colella, amministratore delegato di Busitalia Veneto

Un viaggio tra musica, mistero e cinema con “Pagine d’Autore”

Partirà a Baricetta “Pagine d’Autore”, la rassegna letteraria studiata e organizzata dalle associazioni Cic El Canfin e Presidio del Libro nel centro civico Il Mulino. Il primo appuntamento, in programma giovedì 4 aprile, vedrà protagonista Simone Pavanelli, eclettico operaio metalmeccanico proveniente da Torino.

Musicista appassionato e autore prolifico, Pavanelli condividerà la sua esperienza di vita, alternando la dedizione per il basso nelle rock band alla creazione di videorecensioni per il blog GialloeCucina. Le sue opere, “La leggenda di Marinella” e “L’ombra del Lupo Grigio”, saranno al centro della serata, condotta da Aurora Cassetta e

Luigina Badiale.

L’avventura letteraria proseguirà con Gianluca Fonsato giovedì 11 aprile, un esperto panettiere che condividerà il suo legame profondo con la terra attraverso la panificazione. Giovedì 18 aprile sarà invece il turno di Silvia Nonnato, che porterà i presenti alla scoperta della dolce vita di Fellini e Catozzo. Uno studio biografico e cinematografico che si è avvalso del prezioso Archivio del figlio Alberto Catozzo, con documenti inediti, sceneggiature, lettere, caricature e disegni realizzati dal grande regista riminese Leo Catozzo, collaboratore strettissimo di Fellini, oltre ad altri materiali utilizzati per la pubblicità del film provenienti

dall’Archivio Immagine in movimento di Adria, che restituiscono uno spaccato del tempo in cui lavorarono a stretto contatto. Tracciando la vicenda ar-

A Maria Chiara Porru il Premio “Elio Botti- Come Acqua Saliente”

Si è svolta a febbraio la cerimonia della XIX edizione del premio “Elio Botti- Come Acqua Saliente”. Il premio, unico nel suo genere, mira a promuovere una cultura dell’acqua come contributo essenziale alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio idrogeologico. Tra i lavori riconosciuti per la loro risposta concreta alle sfide legate alla conservazione dell’acqua sono emersi temi di grande rilevanza ambientale, quali la prevenzione e gestione della salinizzazione delle acque dolci costiere, la progettazione di impianti di scambio termico sicuri per le acque sotterranee, la valutazione della disponibilità della risorsa idrica nelle Alpi Centrali e la depurazione delle acque reflue degli allevamenti

bovini e suini.

Il premio è andato a Maria Chiara Porru dell’Università di Cagliari, per la tesi di dottorato “Caratterizzazione idrogeologica avanzata dell’acquifero alluvionale della piana costiera di Muravera”. La giuria ha elogiato l’approccio metodologico innovativo e la potenziale estendibilità della metodologia ad altre aree costiere. Una menzione speciale è stata conferita ad Anipa (Associazione nazionale Idrogeologia e pozzi acqua) per i suoi 50 anni di impegno. La giornata ha visto anche altre menzioni d’onore, tra cui Stefania Stevenazzi dell’Università Federico II di Napoli, autrice di uno studio significativo sulla disponibilità idrica nelle Alpi Centrali, e Davide

tistica di Leo Catozzo, si scopriranno molti documenti di una delle più interessanti famiglie adriesi del primo Novecento, dai grandi successi sui palco-

Cappellari, riconosciuto per la sua valutazione della sostenibilità degli impianti geotermici. Nella sezione Fuori Concorso, il Crpa (Centro ricerche produzioni animali) ha ricevuto una segnalazione per il Progetto “Pro acque”, sottolineando la sua innovatività e l’attenzione agli aspetti operativi. Il premio, istituito da due ditte adriesi che operano da oltre 70 ’anni nel campo delle perforazioni, si fregia del patrocinio di Confindustria Veneto Est, Provincia e Comune di Rovigo e di Adria, Piacenza Expo-Geofluid, Parco Regionale Veneto del Delta del Po, Iah Associazione Internazionale di Idrogeologia - Comitato Italiano, AIGAA Associazione Italiana di Geologia Applicata e Ambientale.

scenici d’Italia e del mondo del padre Nino Cattozzo, celebre compositore, sino ai bellissimi quadri della moglie Armida Bonocore, attrice di cinema, che nella veste di pittrice fu molto apprezzata da Fellini, attraverso una straordinaria galleria di fotografie, opere d’arte e cimeli. La rassegna “Pagine d’Autore” si prospetta quindi, come una serie di appuntamenti imperdibili per gli amanti della letteratura e della cultura, che potranno immergersi nelle storie avvincenti che solo la buona letteratura può offrire. Sarà prevista per fine aprile, l’avvio della nuova rassegna teatrale curata dalla compagnia El Canfin.

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Torna la rassegna studiata e organizzata dalle associazioni Cic El Canfin e Presidio del Libro
Letteratura.
Simone Pavanelli
Cultura

Us Adriese. L’opera è firmata da Alessandro Ceccotto, Sergio Sottovia, Gabriele Crocco e Renzo Sarti

Successo per la presentazione del libro dedicato al calcio adriese

Il libro “Storia del calcio ad Adria e dell’Us Adriese” continua a riscuotere successo, portando i lettori in un viaggio senza tempo attraverso gli aneddoti e le sfide della squadra adriese.

L’opera, firmata da Alessandro Ceccotto, Sergio Sottovia, Gabriele Crocco e Renzo Sarti, è un autentico capolavoro che riesce a catturare l’essenza del calcio locale dal 1894 a oggi.

Il bilancio dell’evento del 1° dicembre, esposto a Palazzo Tassoni qualche settimana fa, è stato un momento speciale arricchito da una cinquantina di foto selezionate, un breve video di 5 minuti e la condivisione di esperienze uniche, commentate da Renzo e Diletta Sarti, editori insieme a Raffaella Franchin del libro.

“Si tratta di un progetto di co-progettazione tra privato e Comune, con l’intento di continuare il racconto avvincente del calcio adriese” spiega Ravarro che, insieme ai quattro autori, ha creato il know-how del libro.

“Il progetto guarda al futuro con ambizione e per questo è prevista una conferenza sulla storia dello sport ad Adria nella primavera imminente, che sarà tenuta da Ceccotto. A presenziare all’evento anche il sindaco di Adria”.

Diverse le chicche che emergono dal libro: l’Adriese, con la

matricola 700 a 3 cifre, testimonia la sua storia unica. Una particolarità è l’impronta indelebile lasciata nella storia del calcio quando l’Adriese vinse contro la Cremonese nel 1954, Un risultato che venne riportato sulla schedina del totocalcio per la prima volta.

Nel corso dell’esposizione del bilancio il pool di autori ha donato alcune copie del libro alla biblioteca Luigi Groto, alla Pro loco e alla biblioteca di Bottrighe.

“Per il futuro doneremo il libro nelle varie biblioteche polesane – dichiara Sarti – oltre a Cavarzere, dove uno dei derby più giocati è stato Adriese-Cavarzere. Andremo anche a Dolo, dove l’Adriese in cento anni ha

giocato molte volte rispetto alle altre squadre, e a Chioggia dove nacquero i fratelli Aldo e Dino Ballarin, due calciatori che giocarono anche nell’Adriese prima di essere tra le vittime della tragedia a Superga”. E per i fratelli Ballarin, Sarti ha chiesto al sindaco di affiggere una targa ricordo all’entrata dello stadio Bettinazzi.

“Tra i progetti in cantiere – fa sapere Sarti – ci sarebbe quello di soddisfare le richieste dei collezionisti, puntando a pubblicare i tabellini sull’Adriese, nonostante la sfida delle annotazioni scritte a mano con vari errori. Inoltre, è prevista la traduzione in inglese del libro come ebook”.

Guendalina Ferro

Jazz: ripartono le jam sessions del conservatorio Buzzolla

Il conservatorio Buzzolla di Adria ha dato il via alle attesissime Jam Sessions del dipartimento jazz, diretto dal professor Paolo Zoccarato. Un calendario itinerante che apre le porte agli studenti dei corsi dei trienni e bienni del dipartimento di Jazz per esibirsi in due diverse località.

La prima tappa, tenutasi con successo il 26 febbraio, ha creato l’atmosfera perfetta per una serie di appuntamenti imperdibili. Il prossimo concerto si terrà il 18 marzo nel suggestivo Bar Centrale Crenjy di Crespino, affacciato sulla pittoresca Piazza Fetonte.

L’avventura musicale proseguirà poi il 22 aprile e il 27 maggio al Cockney London Pub di Correzzola, sede del rinomato Padova Jazz

Club, sempre protagonista di emozionanti concerti jazz. Durante la prima parte di ciascun concerto, gli allievi dei trienni

e bienni accademici della scuola di jazz si esibiranno con il repertorio di musica d’insieme, talvolta affiancati dagli insegnanti. Successivamente, nella seconda parte, ci si immergerà nell’anima della Jam,

dove tutti i musicisti presenti, indipendentemente dal loro livello, si fonderanno in improvvisazioni spontanee, esplorando le note del repertorio jazz standard.

Il dipartimento jazz del conservatorio ha in serbo non solo coinvolgenti sessioni musicali, ma anche una serie di eventi speciali, tra cui masterclass e concerti di artisti di fama internazionale, con l’obiettivo di arricchire l’esperienza formativa degli studenti e offrire spettacoli appassionanti per tutta la comunità locale.

Le jam sessions del Conservatorio Buzzolla rappresentano un’opportunità imperdibile per immergersi nella magia del jazz e celebrare l’arte musicale in tutte le sue sfumature. (gu.fe.)

Il progetto guarda al futuro con ambizione e per questo è prevista una conferenza sulla storia dello sport ad Adria nella primavera imminente, che sarà tenuta da Ceccotto

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Rally auto storiche. Il pilota adriese è campione italiano e inseguiva da anni il titolo

Matteo Luise premiato a Taormina: “È stata una grande soddisfazione”

Cerimonia di premiazione a Taormina nella festa Aci Sport per il pilota adriese Matteo Luise, che lo ha celebrato campione italiano nel 2023 di quarto raggruppamento nella massima serie nazionale dedicata alle regine d’un tempo. In quel di Taormina si è così potuto festeggiare il raggiungimento di un traguardo significativo anche per la provincia di Rovigo e per la città natale di Luise, Adria, trattandosi del ritorno in zona di un campione italiano dai tempi del compianto maestro Arnaldo Cavallari.

“Era da anni che inseguivamo questo titolo – dice Luise – ed esserci riusciti nel 2023 è stato bellissimo. È stata una grande soddisfazione per me, per Melissa (la moglie, ndr), per tutto il nostro team e per i partners che ci sostengono. Essersi trovati in una splendida location, come è Taormina, ci ha fatto rivivere un’an-

nata che ci ha regalato molto, ma il tempo per godersi questi momenti è davvero poco. Il nuovo anno è già pronto a iniziare e la battaglia sarà ancora più dura per noi”.

Alla guida della Fiat Ritmo 130 gruppo A, curata da Silvano Amati e Valentino Vettore, il portacolori del Team Bassano, sempre affiancato dalla moglie Melissa Ferro, Luise, ha così aggiunto un altro importante trofeo alla sua già prestigiosa bacheca, quello, appunto, di campione italiano di quarto raggruppamento nella massima serie nazionale dedicata alle regine d’un tempo.

La stagione del Campionato Italiano Rally Auto Storiche è alle porte, con un calendario quasi del tutto invariato, che vedrà l’adriese pronto a difendere il titolo tricolore in quarto raggruppamento, a iniziare dall’Historic Rally delle Vallate Aretine (1 e 2 marzo)

e proseguendo poi con il Rally Costa Smeralda Storico (19 e 20 aprile), con il Targa Florio Historic Rally (dal 9 al 11 maggio), per arrivare al giro di boa con l’innesto di un Valsugana Historic Rally (dal 31 maggio al 2 giugno) già noto al polesano.

La seconda parte del 2024 ripar-

tirà dal Rally Lana Storico (21 e 22 giugno) e continuerà con il Rally Alpi Orientali Historic (12 e 13 luglio), con il Rally Elba Storico (dal 26 al 28 settembre) e terminerà con il Sanremo Rally Storico (19 e 20 ottobre).

“Vincere il titolo di campione italiano in quarto raggruppa-

mento è stato difficile – conclude Luise –, ma quest’anno ci presenteremo come quelli da battere e tutti daranno il massimo per starci davanti. Ripetersi, cercando di confermarci campioni, non sarà per niente facile ma siamo consapevoli del nostro potenziale e ce la metteremo tutta”.

Liberi Ciclisti Adria 2002: tutto pronto per l’inizio della nuova stagione dei “Giovanissimi”

Tutto pronto per l’inizio della stagione per la società Liberi Ciclisti Adria 2002 riservata alla categoria Giovanissimi, ragazzi e ragazze dai 7 ai 12 anni. La società presieduta da Roberto Frigatti si è ritrovata per un pranzo sociale “Alla Rosa” di Bellombra, che ha visto la partecipazione di Mirvano Mazzetto presidente della Federazione ciclistica provinciale, del sindaco di Adria Massimo Barbuiani, del vice Federico Simoni, del presidente Csi veneto, l’adriese Giovanni Cattozzi, e di Fidas, Bancadria Colli Euganei e Vecchie Glorie.

Il presidente Roberto Frigatti, con il vice Giovanni Casellato, ha relazionato sull’annata ciclistica appena trascorsa, nella quale è stato evidenziato l’ottimo comportamento dei giovani ciclisti del sodalizio adriese che hanno partecipato a una trentina di gare. Grande soddisfazione è stata espressa anche per l’organizzazione della gara che si è svolta il 20

agosto a Bottrighe e che ha ottenuto un buon successo sia di iscritti che di pubblico presente, “ringraziando – ha detto il presidente – , l’amministrazione comunale, il comando vigili urbani, la Protezione civile, la Croce Verde, la Fidas e i numerosi volontari che in quei giorni hanno dato un importante aiuto”.

“Per quanto riguarda i programmi per il 2024, la stagione è ben iniziata in quanto a oggi circa 18 giovani ciclisti hanno perfezionato l’iscrizione per la nuova annata agonistica - dice Frigatti - e si conferma la prospettiva dell’organizzazione di una gara riservata alla categoria Giovanissimi che si svolgerà molto probabilmente nel mese di agosto. Facciamo un grande in bocca al lupo ai nostri atleti per la nuova stagione ciclistica, ringraziando le famiglie che supportano i giovani atleti”. (c.a.)

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La Fiat Ritmo di Luise e Matteo Luise con la moglie Melissa Ferro

#Regione

Lo scenario. Si avvicina l’appuntamento con le elezioni, sarà un test cruciale Europa,

Italia, Veneto: tra divisioni e incertezze le forze politiche alla ricerca di una direzione

Si allontana la prospettiva del terzo mandato per Zaia, la Lega ci prova ancora con un disegno di legge, secco no dal Partito Democratico

Terzo Mandato

Il primo atto della partita per garantire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti e ai presedenti di regione, è andato in scena poche settimane fa in Commissione Affari Istituzionali e si è concluso con un respingimento della proposta avanzata dalla Lega Nord che, in quella sede, ha trovato il sostegno soltanto di Italia Viva.

Esplorando, però, dall’interno le posizioni dei partiti non sembra che le posizioni siano poi così monolitiche come emerso dal voto in Commissione.

Dentro la Lega Nord, che ha ritirato prima del voto l’emendamento per i sindaci portando avanti solo quello per i presidenti di Regione, c’è chi è fortemente convinto di questa operazione, che consentirebbe a Zaia in Veneto e a Fedriga in Friuli di ricandidarsi, e chi, consapevole che il provvedimento sarebbe stato respinto, lo ha votato perché non gli venisse rimproverato di non aver fatto neppure un tentativo per salvare i propri presidenti di regione. Ragionamento diametralmente opposto quello del Partito Democratico: la posizione ufficiale è quella che non prevede terzi mandati, ma sono molti dentro al partito a non condividerla soprattutto coloro i quali sono maggiormente legati ad alcuni pezzi da 90 come i presidenti regionali Bonaccini (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Emiliano (Puglia) e ai Sindaci Nardella (Firenze), Decaro (Bari), Ricci (Pesaro). Decisamente contraria, in questo caso, senza contraddizioni interne, Fratelli d’Italia che non vede l’ora di capitalizzare, anche dal punto di vista amministrativo, la grande forza elettorale di questi anni.

Il Segretario Regionale della Lega Nord, Alberto Stefani ha già annunciato che questa partita è solo all’inizio e che ci riproverà at-

traverso la presentazione di una proposta di disegno di legge strizzando, anche l’occhio al Partito Democratico e mettendo sul piatto la possibilità di discutere insieme i caratteri della riforma autonomista dello Stato. Proposta, questa rispedita prontamente al mittente dal segretario regionale Democratico, Andrea Martella che non intende “barattare i futuri assetti del Paese con una norma salva Zaia”.

La Lega Veneta e la Lega Romana

Blaise Pascal, in un proprio noto scritto, affermava che “il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. Potremmo dirla così la divaricazione, sempre più profonda, tra la Lega Veneta e la Lega Romana. Il partito territoriale ha un cuore che vuole l’autonomia, che rifiuta il Premierato Forte, che chiede il terzo/quarto mandato per Luca Zaia e che soffre l’esuberanza di Fratelli d’Italia che, quotidianamente, prenota posti per futuri sindaci, per la presidenza della regione Veneto e che si appresta a fare un boccone degli alleati alle prossime Europee.

La Lega che siede a Roma, quella del “Salvini Premier” che ha preso il posto del “Nord” nel simbolo per intenderci, questa ragione non la conosce, o non la vuole comprendere. Troppo necessario, soprattutto in una fase di debolezza elettorale, il rapporto con gli alleati di Governo per potersi permettere di cedere alle pulsioni del territorio. E se anche Luca Zaia, solitamente distante dai dibattiti interni e dal prendere posizioni troppo manifeste, si è lasciato di recente andare ad un “preferivo la Lega Nord”, significa che qualcosa sta per accadere.

L’Europa chiama?

A misurare la temperatura del Governo ci penseranno certamente le tante elezioni amministrative,

ma soprattutto quelle Europee. Il voto per andare a Bruxelles, infatti, è il più politico di tutti per definizione, non ci sono gli schieramenti e si indica il partito che si preferisce senza alcuna “turbolenza” territoriale. Per intenderci se piace un sindaco per il proprio Comune si può anche scegliere di votare la persona, quindi, in particolar modo nei piccoli municipi, quello è un test fortemente influenzato da situazioni locali. Per le Europee invece si vota solo il partito.

Anche in questo la variabile si chiama Zaia: il Presidente ribadisce a ogni piè sospinto che non si candiderà per le Europee nono-

stante le pressioni del suo partito che vedono in lui un antidoto a quella che potrebbe essere una vera e propria disfatta nel derby tra alleati. Una scelta, quella del “Doge Veneto”, granitica o una tattica volontà di non dare l’impressione di non credere più nel quarto mandato? Lo si potrà scoprire presto, anche se per comprendere cos farà Zaia nel caso in cui non andasse in Europa c’è molto tempo visto che il suo mandato scade nel 2025 salvo proroghe determinate dal Covid del 2020.

Nel PD non ci sono molte più certezze: la leader nazionale Elly Schlein sembra determinata a

candidarsi in tutte le circoscrizioni nonostante in molti glielo stiano sconsigliando anche per non prestarsi ad un confronto diretto con Giorgia Meloni che potrebbe compiere, guidando le liste di Fratelli d’Italia, la stessa scelta. L’altra variabile è determinata da Stefano Bonaccini: il Presidente dell’Emilia Romagna, uscito sconfitto dalle primarie del PD pur avendo vinto il voto nei circoli, è in scadenza proprio come Zaia. La Segretaria Nazionale lo vorrebbe in Europa, ma lui sembrerebbe preferire un ruolo nazionale sempre che non si riapra la possibilità di candidarsi nuovamente alle regionali. (r.r.)

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L’intervsita. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto

“L’autonomia avrà il via libera in tempi brevi, con il terzo mandato elettori liberi di scegliere”

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ora la battaglia per l’autonomia è approdata in Parlamento.

Come andrà a finire? Ci sarà davvero l’autonomia come l’aveva pensata la Lega?

Sinceramente penso di sì, perché stiamo parlando di applicazione della Costituzione. Non c’è nulla di eversivo in questo. Al di là di chi si è fatto scudo dell’inefficienza per le sue pretese politiche fuori luogo, che hanno poco a che fare con questo tema, l’autonomia verrà data alle regioni che la chiedono. Questo prevede la Costituzione. Più che le regioni che remano contro, cercando di frenare le richieste del Veneto, sono convinto che vi siano attività di lobby promosse da alcuni esponenti dei ministeri che non intendono perdere il proprio potere di mettere un timbro su qualche carta. Guardando ai territori e alle dinamiche interne alla maggioranza penso che la legge verrà approvata in tempi relativamente brevi.

Altro tema caldo è la vivace

protesta degli agricoltori contro le politiche comunitarie. Che ne pensa?

Ero a Bruxelles proprio nei giorni della protesta e ho visto dai palazzi della commissione europea quello che stava avvenendo. E’ la reazione a cinque anni delle misure imposte con il green deal, che presenta logiche e obiettivi assolutamente utopistici. L’appoggio da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha portato l’agricoltura e tutta l’economia europea ad una situazione difficile da gestire. Ciò che è successo con gli agricoltori potrebbe anche ripetersi su iniziativa di altre categorie economiche. Siamo tutti d’accordo che dobbiamo far qualcosa importante e tutti devono metterci del suo per salvaguardare l’ambiente, per contrastare i cambiamenti climatici, ma non possiamo pretendere che ci siano passaggi impossibili da realizzare perché le tempistiche sono assolutamente assurde. Ciò che abbiamo visto in Europa secondo me è la giusta reazione a delle politiche che nulla avevano di logico

e che invece forse avevano molto di ideologico. Viene a mancare una concreta possibilità di applicazione.

E’ più acceso che mai anche il confronto sul terzo mandato dei presidenti di Regione. Lei è favorevole?

Assolutamente sì. E non perché c’è in ballo Luca Zaia ma perché secondo me i cittadini devono poter scegliere liberamente chi li governerà. C’è chi pensa che gli elettori siano poco attenti e inclini al ragionamento nel decidere chi dovrà guidare le istituzioni. Noi invece vogliamo che venga lasciato ai cittadini il potere di scegliere, la libertà di indicare il futuro governatore del Veneto. Il limite dei due mandati è assurdo e anti democratico. Sono parole che possono sembrare forti ma dobbiamo lasciare gli elettori libere di scegliere.

Se invece non fosse possibile ricandidare Zaia, come gestirete il rapporto con Fratelli d’Italia che punta ad avere un proprio presidente?

Con gli amici di Fratelli d’Italia andiamo d’accordo e rispondo

che questi aspetti si affronteranno anzitutto sui tavoli nazionali. Ricordo che anche quando Fratelli d’Italia aveva percentuali inferiori alle attuali hanno avuto dei candidati e dei presidenti in regioni strategiche per il partito come la Sicilia o l’Abruzzo. Perciò non vedo nulla di così rivoluzionario se la Lega chiede di restare al timone della Regione Veneto, sia per motivi storici e politici, ma an-

Due milioni di euro per sostenere l’imprenditoria femminile in Veneto

La Regione Veneto scende in campo a sostegno della promozione e sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) giovanili con un Bando che mette a disposizione un totale di contributi erogabili pari a 2 milioni di euro. “Il supporto ai giovani che decidono di aprire una loro attività è fondamentale ed è positivo che la Regione investa in questo senso – dice Elisa Venturini Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Al 31 dicembre 2022 le imprese giovanili presenti in Veneto risultano circa 32.000 (con una riduzione del 2% rispetto al 2019) e rappresentano il 7,5% delle im-

prese attive presenti nel territorio regionale, valore di poco inferiore alla media nazionale (9%).

Come per tutto il tessuto imprenditoriale regionale, si tratta di imprese di piccole dimensioni, l’88% non supera i sei addetti, e la forma giuridica prevalente è quella della ditta individuale (50,5% delle imprese giovanili venete). Questo bando mette a disposizione delle risorse che possono risultare molto utili specialmente in fase di avvio e di sviluppo delle aziende giovanili”.

Per essere ammesse alle agevolazioni,

che visto il risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, dove la Lega ha ottenuto il maggior numero di voti. Sono aspetti da analizzare con attenzione e penso che una leader sensibile e non smemorata come Giorgia Meloni li terrà ben presenti. Qualche suo colonnello, al contrario, mi sembra abbia la memoria più corta”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)

le micro, piccole e medie imprese devono essere imprese individuali i cui titolari siano persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Gli interventi ammessi a contributo saranno le spese relative a beni materiali e immateriali o a servizi. Il contributo minimo è di 6.000 euro mentre il massimo è di 51.000 euro: la percentuale finanziabile massima pari al 30% delle spese e per questo non sono ammissibili interventi che comportino un investimento complessivo inferiore a 20.000 euro. La domanda va presentata entro mezzogiorno del 19 marzo.

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L’appello. La parlamentare Pd Rachele Scarpa: Governo e Regione prendano sul serio il fenomeno

“Fondo per i disturbi alimentari, insufficienti i 10 milioni stanziati”

“È stato solo grazie alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi, ma un semplice reintegro non basta, servono più finanziamenti”

Idisturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una crescente preoccupazione per la salute pubblica in tutto il mondo, inclusa la regione del Veneto. Questi disturbi, che includono principalmente l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder. “In Veneto, come in altre parti d’Italia, si è assistito a un aumento dei casi di DCA - spiega Rachele Scarpa, parlamentare veneta del Partito Democratico - Questa tendenza allarmante sottolinea l’urgente necessità di risorse e finanziamenti per i centri dedicati al trattamento e alla prevenzione di tali disturbi. Se con la legge finanziaria del 2021 si era finalmente riusciti ad istituire un fondo di 20 milioni, la scellerata scelta del governo Meloni di eliminare le risorse ha messo in seria discussione la capacità di azione del nostro sistema sanitario. È stato solo grazie

alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi: un semplice reintegro della metà del fondo, ovvero 10 milioni, che rimangono totalmente insufficienti. Rimane poi aperta la questione del mancato inserimento dei Disturbi Alimentare all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza. Garantire l’accesso universale al trattamento per i DCA attraverso i LEA significherebbe abbattere le

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barriere economiche che troppo spesso impediscono alle persone di cercare e ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno”. “In sintesi – conclude Scarpa - è imperativo che le autorità regionali e nazionali riconoscano la necessità di aumentare i finanziamenti e le risorse dedicate al trattamento dei DCA. Solo attraverso un impegno concreto e sostenuto sarà possibile affrontare efficacemente questa problematica.”

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Contrassegno unico per disabili Calzavara: “Censite oltre 120 mila targhe on line e soluzioni veloci per pass Ztl”

“Zetatielle Network è il circuito che abbiamo creato riunendo le banche dati e le informazioni sulle quasi 120mila targhe abilitate al transito nelle aree ZTL di 330 comuni veneti”. Così l’assessore alla programmazione, bilancio e personale della Regione Francesco Calzavara, ha annunciato l’avvio del contrassegno unico digitale per le persone con disabilità. “Si tratta di un progetto che abbiamo lanciato come Agenda Digitale del Veneto - ha aggiunto l’assessore - per l’inclusione dei cittadini con disabilità e che nel corso del 2023 ci ha evitato di recapitare quasi un milione di multe ai veneti. Accertamenti di violazioni che sarebbero poi stati contestati producendo un

reale risparmio di oltre 10 milioni di euro solo di spese di notifica. Liberi di muoversi oltre ogni barriera non dev’essere solamente uno slogan o una frase a effetto, ma un servizio concreto, tangibile e fruibile da parte del cittadino che può finalmente superare la barriera virtuale della Ztl per circolare in totale libertà e godere di un diritto previsto dal codice della strada”, ha concluso Calzavara.

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World Health Forum. Dal 20-23 marzo il prestigioso seminario con esperti da tutto il mondo

L’intelligenza artificiale nella medicina: a marzo Padova diventa la protagonista

Diversi mesi addietro proprio da queste colonne avevamo titolato “Padova Capitale della Salute” considerato il peso crescente che la città stava assumendo sulla scena nazionale e internazionale in termini di medicina grazie al grande impegno, anche strutturale per questo fondamentale settore e alla collaborazione, di altissimo livello, tra Amministrazione Comunale, Università, Azienda

teatro di questo fondamentale meeting che vedrà protagonisti alcuni tra i principali esperti mondiali in materia.

Si parte, come detto, il 20 marzo a Palazzo della Ragione dove dalle 15 ci saranno gli interventi del presidente della Regione Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani, e della rettrice dell’Università Daniela Mapelli che dialogherà con diversi esperti sul

ti successivi, al Centro Congressi. Tra gli appunti certamente più prestigiosi ci saranno certamente gli interventi di Mihaela van der Schaar dell’University of Cambridge, Tianxi Cai di Harvard Medical School, Boston, di Rosario Rizzuto, dell’Università di Padova, di Giusella Finocchiaro, dell’Università di Bologna. Il terzo giorno, tra gli altri, Alessandro Doria di Harvard Medical School, Boston,

Ospedaliera, Centri di Ricerca e Ulss.

Quasi a voler certificare questa tendenza ecco che dal 20 al 23 marzo Padova ha scelto di ospitare un seminario, forse il più prestigioso che ad oggi si è svolto a livello internazionale, su di un tema di grandissima attualità: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in medicina.

Dopo l’apertura a Palazzo della Ragione sarà il Centro Congressi il

ruolo proprio degli Atenei. Si parlerà, poi, di pandemia chiedendosi se ci si debba aspettare, per il futuro, qualcosa di simile al covid e di Enti Camerali con il Presidente della Camera di Commercio, Antonio Santocono e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro.

Il secondo giorno, il 21 marzo, si svolgerà, come tutti gli appuntamen-

Panagiotis Papapetrou, Stockolhm University, Sebastien Ourselin, King’s College London, Henning Muller, HES-SO Valais Techno-Pôle. Nella quarta e ultima giornata di lavori interverranno, tra gli altri, Tiziana Lippiello, Magnifico Rettore Università Ca’ Foscari di Venezia, Paolo Nespoli, Ex Astronauta ESA, Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon.

Zaia: “Veneto punto di riferimento della promozione della salute globale”

Presidente Zaia, il Veneto sta mettendo in atto azioni concrete per promuovere l’innovazione nella sanità.Il World Health Forum è il primo tassello?

In un Veneto che si attesta nuovamente ai vertici nazionali per i Lea, realizziamo un grande sogno. Una vera e propria legacy della sanità, che analizzerà il presente e approfondirà il futuro dell’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie per migliorare la vita dei cittadini. Il Veneto diventerà per una intera settimana il cenacolo internazionale della medicina globale, identificando, altresì, i nuovi trend. Un evento di portata internazionale per riunire esperti della salute globale?

Facciamo da apripista riunendo in Veneto tutti coloro che hanno un ruolo attivo nel presente e nel futuro della salute globale, per delineare le prospettive future sul benessere e sulla prevenzione anticipando le nuove tecniche di diagnosi e le corrette gestioni dei dati sanitari. È la sintesi eccezionale di una sfida alla quale stiamo lavorando da due anni e dimostrerà il grande potenziale del Veneto nella sanità, nella scienza, nella ricerca, nell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Questo forum, destinato a crescere di anno in anno, si propone di diventare il nuovo punto di riferimento nel campo della sanità, simile al Forum Economico Mondiale di Davos, ma focalizzato sulla salute anziché sull’economia.

È emerso il tema delle imprese farmaceutiche e si è notata una carenza di ricerca nel nostro territorio. Questa è un’opportunità senza precedenti, poiché quando sei sotto i riflettori, si avvia un meccanismo virtuoso di promozione e attenzione. Diventeremo un incubatore di innovazione, considerando l’interesse crescente di aziende nel settore delle biotecnologie, della sanità e della produzione farmaceutica. In questo contesto, un forum che si pone al centro dell’attenzione internazionale è assolutamente necessario per catalizzare ulteriori progressi e partnership nel campo della salute globale.

Medicina e intelligenza artificiale: “L’Italia deve fare un passo in avanti”

Una parte significativa del programma del World Health Forum sarà dedicata all’evento Artificial Intelligence for Healthcare, che si terrà il 21 e il 22 marzo, focalizzandosi sull’esplorazione del ruolo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nel campo della sanità. Un incontro, ideato dal professor Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e dal professor Roberto Vettor professore ordinario di Medicina interna.

“L’idea è nata dalla necessità di integrare gli studi, le analisi e i progressi tecnologici nel campo della medicina. Ringrazio anche la dottoressa Cristina Degan e il professor Mattia Veronesi per

il fondamentale supporto – commenta il professor Meneghesso –. L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, porterà vantaggi significativi in termini di efficienza medica e riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Ciò non significa l’eliminazione della professione medica, ma offrirà la possibilità di concentrarsi maggiormente sul benessere dei pazienti”.

Tra i relatori di spicco vi sono la Prof. ssa Mihaela van der Schaar (Università di Cambridge), il Prof. Alessandro Doria (Harvard Medical School) e il Prof. Sebastian Ourselin (King’s College London), i quali condivideranno le ultime innovazioni nel campo dell’IA in medicina, evidenziando il suo ruolo cruciale nella

trasformazione digitale delle scienze mediche.

La conferenza affronterà questioni legate all’etica e alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, che rappresentano uno dei principali temi di discussione odierni. “L’Italia deve fare un passo in avanti nel trovare una soluzione anche in questo ambito. Francia e Germania hanno già superato il divario amministrativo per poter avere le cartelle cliniche dei pazienti e poter analizzare attraverso l’intelligenza artificiale tutti i dati possibili. Le questioni etiche, come la violazione della privacy richiedono un’attenzione particolare sia da parte della comunità accademica che delle istituzioni e della società nel suo complesso”. (s.b.)

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Gaudenzio Meneghesso, Luca Zaia e Roberto Vettor

Economia. Roberto Boschetto (Confartigianato Imprese Veneto) sull’avvento delle nuove tecnologie

“Intelligenza Artigiana, la nostra forza Noi artefici di creatività innovativa”

“L’IA è il mezzo, non il fine, va governata per farne uno strumento capace di esaltare creatività e competenze ineguagliabili dei nostri imprenditori”

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta portando scompiglio nel mondo della finanza e dell’economia. Da una recente analisi di Confartigianato Imprese Veneto emerge che il 36,2% del totale degli occupati italiani (8,4 milioni) potrebbe subire l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche e dei processi di automazione. Le professioni più esposte sono quelle maggiormente qualificate e a contenuto intellettuale e amministrativo, a cominciare dai tecnici dell’informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, specialisti in scienze e ingegneria, dirigenti della pubblica amministrazione. Tra le attività lavorative a minor rischio vi sono quelle con una componente manuale non standardizzata, proprio come è l’artigianato.

Approfondiamo questo aspetto con Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto: “noi l’acronimo I.A. lo leggiamo Intelligenza Artigiana. Una dote indispensabile per realizzare un modello di sviluppo economico e sociale ‘a misura d’uomo’, ricco della creatività e delle competenze inimitabili delle piccole imprese venete. Sapremo vincere le sfide delle grandi transizioni con la forza dei valori artigiani, capaci di unire l’innovazione digitale con la tradizione manifatturiera per dare ’anima’ a prodotti e servizi belli e ben fatti, simbolo del made in Italy e frutto della testa, delle mani e del cuore dei nostri imprenditori”.

Vi sono timori per l’avvento dell’intelligenza artificiale anche nei processi produttivi?

“Non abbiamo nessuna paura del nuovo e della tecnologia, come pure nessuna nostalgia per vecchi modi di produrre. Il destino degli uomi-

ni e degli imprenditori di fronte ai rischi e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale è uno dei temi cruciali per il futuro dell’economia e, in generale, delle nostre società. Confartigianato lo ha messo al centro di riflessioni e di iniziative che puntano sull’intelligenza artigiana per costruire il futuro sostenibile del made in Italy”.

In che modo arrivarci?

“L’intelligenza artificiale è un

mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, ineguagliabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo che possano copiare il sapere artigiano e simulare il nostro talento che rende unico nel mondo il made in Italy. Vogliamo consentire ai nostri imprenditori di partecipare alla sfida dell’innovazione per

migliorare l’eccellenza e l’unicità di ciò che producono”.

Quali le conseguenze per le aziende nel prossimo futuro?

“Il nostro Ufficio studi dimostra che l’intelligenza artificiale può trasformarsi da rischio in opportunità, in un’arma che le piccole imprese stanno sfruttando per ottimizzare le proprie attività. In particolare, il 6,9% delle nostre Pmi utilizza robot, superando il 4,6% della media europea e doppiando il 3,5% della Germania. Inoltre, il 5,3% delle Pmi usa sistemi di intelligenza artificiale e il 13% prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti nell’applicazione dell’IA. I sistemi di intelligenza artificiale porteranno ad un nuovo equilibrio del portafoglio delle competenze imprenditoriali, un fenomeno più marcato per le piccole imprese nelle quali l’imprenditore accentra su di sé attività caratteristiche di professioni ad elevato impatto di IA. Noi siamo certi che L’intelligenza artificiale si fonderà in modo collaborativo con l’”intelligenza artigiana” degli imprenditori”.

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Donne, “la vita ricomincia a 50 anni!”

Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè

Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna

“La

vita ricomincia a 50 anni!”: prendersi cura di sé, dal corpo, alla mente, alle relazioni!

E’ il titolo di un interessante progetto che mette al centro la donna, in una fase delicata della sua vita, per promuovere la cultura della prevenzione e del benessere in un contesto di collaborazione tra istituzioni della sanità, della politica-amministrazione, della ricerca e del sociale.

Il progetto, presentato a Ca’ Sugana, è dedicato alle donne in premenopausa ed è promosso dal Comune di Treviso, dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e dall’Università degli Studi di Padova, in collaborazione con Spazio Donna. Il progetto nasce dall’idea di Giorgia Ghirardo, laureanda in Infermieristica della sede trevigiana dell’Università di Padova, e della sua relatrice, Silvia Sturniolo, sviluppata nell’ambito della sua tesi di laurea. Lo scopo di “la vita ricomincia a 50 anni!” è quello mettere a disposizione del territorio della Marca, dove Giorgia Ghirardo vive, le sue conoscenze e di approfondire la Medicina di Genere per offrire un servizio alle donne “per sensibilizzarle e far nascere in loro la consapevolezza che è importante conoscersi a fondo per prevenire malattie tipiche della menopausa”, sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo.

È stata, quindi, condotta un’indagine

Prosegue alla pag. seguente

MARZO 2024 on-line: /category/salute/

20 febbraio 2020-20 febbraio 2024, a quattro anni dal Covid

“Insieme per un mondo di salute”

La Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali e del volontariato

20

febbraio 2020 – 20 febbraio 2024, a quattro anni dall’irrompere della pandemia da Coronavirus, il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”, il Ministero della Salute trasforma questa data in un’occasione per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale sanitario, socio sanitario, socio assistenziale e del volontariato sempre in prima linea negli anni del Covid.

Ma la Giornata del 20 febbraio, non vuole essere solo celebrativa e diventa dunque un’occasione per ripensare in chiave critica i sistemi organizzativi della sanità e di quanti vi operano quotidianamente. “Insieme per un mondo di salute” è lo slogan che vuole rappresentare questa visione più marcatamente interdisciplinare, fondata in modo più convinto su collaborazioni e interazioni tra i professionisti della sanità.

“L’esperienza del Covid – sottolinea la dr.ssa Antonia Demarchi, direttore delle Professioni sanitarie nell’Azienda Ulss 6 Euganea - ha messo in evidenza le fragilità del nostro sistema salute ma ha de-

terminato anche la possibilità di rileggere criticamente i sistemi organizzativi all’interno dei quali tutti i giorni i professionisti operano”.

Lo slogan scelto rappresenta dunque il ruolo delle professioni che ogni giorno lavorano, spesso in condizioni difficili, per garantire la salute di tutti e senza citarlo esplicitamente richiama il concetto di One Health, una visione olistica basata sull’integrazione di discipline diverse, un approccio antico e, al contempo, innovativo in cui le collaborazioni interdisciplinari e le interazioni tra i professionisti possono rappresentare un nuovo schema di gestione per rendere efficace e sostenibile il sistema socio-sanitario.

La Giornata è diventata, quindi, un momento di riflessione e condivisione sulla complessità delle organizzazioni sanitarie specificatamente per quanto riguarda l’integrazione dei “saperi”, le modalità di interazione e comunicazione tra professionisti e con l’utente e di come le organizzazioni dovrebbero prendersi cura degli operatori sanitari.

Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè

Il

progetto di rete che mette

al centro la salute e il benessere della donna

nel Comune di Treviso, patrocinata dall’Ordine dei Farmacisti, indirizzata alle donne in età perimenopausale, per misurare i fattori di rischio cardiovascolare in questo target. In tutte le farmacie del Comune sono state distribuite delle locandine contenenti un QR code per la partecipazione a un questionario anonimo che indagava i comportamenti associati alla salute del cuore, nelle donne di fascia di età compresa tra i 42 e 58 anni.

Sono stati compilati più di 250 questionari nel periodo dicembre 2023-gennaio 2024. I dati raccolti dal questionario hanno messo in luce dei comportamenti mediamente salutistici da parte delle donne, oltre che una spiccata attenzione alla propria salute e una propensione al confronto con i professionisti per approfondire le conoscenze necessarie a un’autogestione ed empowerment personale.

“Quando parliamo di “fare rete” per il benessere dei cittadini e delle cittadine intendiamo proprio questo: coinvolgere le istituzioni, l’azienda sanitaria, l’Ordine dei Farmacisti ma anche l’università per dare maggiori opportunità” sostiene il sindaco Mario Conte.

“Dall’idea di Giorgia Ghirardo – prosegue - è nata un’indagine e una serie di incontri per le cittadine: una catena virtuosa che non può che replicarsi in futuro anche in altri ambiti”. A seguito della valutazione dei dati raccolti, si sono strutturati in un ciclo di cinque incontri condotti da esperti e dedicati a tematiche di rilievo nella menopausa tra le quali, appunto, la salute del cuore. Gli incontri, aperti a tutti e senza necessità di prenotazione, si tengono fine alla fine del mese di marzo nella Sala Convegni dell’ospedale di Treviso, dalle 20.45 alle 22.30. I prossimi appuntamenti saranno dedicati a “Menopausa e cambiamento del corpo”, il prossimo 13 marzo, e “Amarsi da grandi: benessere personale e sociale della donna”, il 20 marzo. Come sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo: “per prevenire è necessario prioritariamente conoscere”.

Giorgia Ghirardo “si è rivolta alle istituzioni con fiducia” unendo l’amministrazione e la politica al servizio di sanità pubblica, ma anche alla ricerca e all’università. Si sono alleate istituzioni e università e diverse generazioni volte a lavorare ad un obiettivo comune: la salute e la prevenzione. Sembra che questo possa essere quello vincente e che si possa prendere come modello per altri progetti.

Infatti, l’azienda sociosanitaria, che “è da anni al fianco delle donne con i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura”, sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, a seguito dei progetti come quello presentato da Giorgia Ghirardo, ha ricevuto dalla Fondazione Onda un premio (assegnato a tutte e sei le strutture dell’azienda) e tre bollini rosa, il massimo della valutazione.

AMICI E PARENTI, ATTENTI ALL’UDITO DEL NONNO… E NON SOLO AL SUO!

Perdita dell’udito e stili di vita, il problema riguarda gli anziani, ma è sempre più presente anche in fasce d’età più giovani

Ipoacusia e stress ossidativo

“Uno studio inglese, pubblicato sulla rivista

Preventive Medicine, dimostra che a partire dalla mezza età e nell’età avanzata, praticare un grado adeguato di attività fisica consente di ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete, le patologie cardiovascolari e la demenza.

Dall’altro lato, gli adulti con deficit dell’udito

una consistente perdita dell’udito. Il fenomeno è quindi molto più diffuso di quanto si possa pensare ed è davvero fondamentale individuarlo in tempo, sia da parte di chi ne soffre sia da parte degli amici e parenti che lo frequentano.

Isolamento e declino cognitivo legato alla perdita di udito

Non è semplice capire se una persona sta perdendo la normale capacità di udire, anzitutto perché la persona tende a nascondere il problema, non solo agli altri ma anche a se stesso. In effetti il calo uditivo è un nemico insidioso, talmente lento nel progredire che possono trascorrere anni dal suo esordio a quando si

avverte chiaramente. Comunque ci sono dei segnali premonitori ai quali il soggetto e chi gli vive attorno, dovrebbero fare molta attenzione a non ignorarli ma segnalarli, quali la tendenza all’isolamento sociale, il rifiuto di recarsi in ambienti rumorosi, un lento continuo declino cognitivo, oltre l’invito di ripetere parole e frasi. Certo non è sempre un’impresa facile quella di far prendere coscienza all’amico o al congiunto del fatto che sta perdendo l’udito ma, con la dovuta pazienza e costanza, ci si può riuscire. Come migliorare udito e capacità cognitive Se da una parte gli studi scientifici hanno rilevato l’importanza di praticare fin da giovani uno stile di vita dinamico, non fumare, non eccedere con gli alcolici, mangiare cibi freschi e sani, dall’altra

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Prevenzione. La Giunta regionale ampia l’offerta per i controlli

Screening del colon retto anche per la fascia d’età dai 70 ai 74 anni

Screening del colon retto, la fascia si allarga a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 70 e i 74 anni. La Giunta regionale del Veneto ha infatti approvato l’allargamento dell’offerta che fino era rivolto alla popolazione tra i 50 e i 69 anni, in linea con quanto previsto all’interno del Piano Nazionale Prevenzione 20202025 e del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, oltre che dalle Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 2022 e dal Piano Oncologico Nazionale 2023-2027.

“Nel Veneto – sottolinea l’assessore veneto alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin – il tumore al Colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione, dopo il tumore della mammella e il tumore della prostata. Il Registro Tumori evidenzia come nel 2020 circa il 63% dei nuovi casi siano stati diagnosticati in persone dai 70 anni in su (1900 casi). Si è deciso, quindi, di ampliare le frontiere della prevenzione. La nostra regione, infatti, non si discosta dalla tendenza generale a un progressivo invecchiamento e gli ultrasettantenni sono una parte consistente della società, destinata ad aumentare con l’allungamento delle speranze di vita. Ampliare l’offerta dello screening, significa allargare un intervento di sanità pubblica mirato a ridurre la mortalità grazie alla diagnosi precoce dei tumori e, dove possibile, delle lesioni pre tumorali che possono essere così rimosse”.

I dati del 2022, con più di 371.000 cittadini che hanno risposto positivamente all’invito, danno riscontro di un’adesione di circa il 63%, tra le più alte su tutto il territorio nazionale, con una partecipazione femminile maggiore (66%), rispetto a quella maschile

(60%). Il 4,1% circa dei soggetti aderenti allo screening ha avuto un esito positivo al test di primo livello, ed è stato quindi invitato ad effettuare una colonscopia. Sono stati diagnosticati 324 carcinomi e 2.541 adenomi avanzati, avviando così il relativo percorso terapeutico.

“Sono valori che pongono la sanità veneta in posizione di rilievo a livello nazionale e siamo certi che sia possibile progredire ulteriormente, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione che non mancheranno anche in occasione di questo allargamento dell’offerta. Lo screening del colon-retto, assieme allo screening della mammella e della cervice uterina, sono i tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente alla popolazione. Si inseriscono in un sistema di prevenzione molto efficiente e in cui la Regione del Veneto crede fermamente, favorendo anche altre diverse attività, a cominciare dalla sensibilizzazione a favore di corretti stili di vita”.

Lo screening continua ad essere proposto alla popolazione femminile e maschile con cadenza biennale, e tutto il percorso è of-

ferto gratuitamente ed in maniera attiva, organizzando con i cittadini gli eventuali approfondimenti necessari.

Per agevolare gli utenti nella partecipazione allo screening, è attiva in tutta la Regione una collaborazione con le farmacie territoriali. Seguendo le indicazioni contenute nella lettera di invito, i cittadini possono rivolgersi ad una delle farmacie aderenti, sia per ritirare il dispositivo da utilizzare per raccogliere il campione a domicilio sia per consegnarlo poi alla stessa farmacia. Nello specifico, il test di primo livello si basa sulla ricerca nelle feci di tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo, con esame immunochimico. L’esame di approfondimento che segue la prima indagine perlustrativa è la colonscopia, effettuata con sedazione dell’utente.

L’estensione alla fascia di popolazione tra i 70 e i 74 anni inizia già quest’anno con l’invito a coloro che, nati nel 1954, compiono 70 anni. Proseguirà con una graduale progressione fino ad arrivare a compimento nel 2029, interessando tutta la fascia di 70-74enni.

Trapianto di midollo osseo, cercasi la persona giusta per la donazione

E’ sempre valido, e più che mai attuale, l’appello che l’Ulss 6 Euganea rinnova dalle sue pagine social alla donazione di Midollo osseo per sensibilizzare soprattutto i giovani.

L’appello si rivolge infatti a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 36 anni non ancora compiuti. Bisogna essere in buona salute e avere un peso minimo di 50 kg. Basta poco dunque per poter contribuire a salvare una vita: quella di tutti coloro che attendono un trapianto di midollo osseo.

Grazie a un semplice esame del sangue è possibile tipizzarsi, ossia iscriversi nel Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo e diventare, così, possibili match per tutte quelle persone che sono in lista per un trapianto.

Tra loro c’era anche Marco Zabeo, 23enne di Mestre, volontario della Croce Rossa, a cui l’anno scorso era stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Purtroppo, Marco non c’è l’ha fatta, ma è possibile cambiare il finale della storia di altre persone che, come lo era Marco, sono in lista per il trapianto. L’invito, dunque, è a riflettere

sull’importanza di un gesto altruista e autenticamente salvifico.

Tutti i residenti nel territorio dell’Ulss 6 Euganea, ma non solo, - che hanno le caratteristiche necessarie per fare la donazione – e fossero interessati a compiere questo passo significativo possono rivolgersi all’Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo), anche

L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: “Nel Veneto il tumore al colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione. Nel 2022 il 63% della popolazione veneta ha risposto positivamente all’invito”

registrandosi online, per concordare un appuntamento presso la sede più vicina, nel giorno e nell’orario più comodo. È possibile trovare tutte le informazioni al seguente link https://www.donatoriadmo. org/iscrizione.html.

È un gesto semplice, poco oneroso, ma che racchiude dentro umanità ed empatia.

Si tratta di un gesto di solidarietà umana,

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