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PROTAGONISTI A NORD EST Credete a noi: il futuro delle imprese venete è smart

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PLAY JAZZ

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Promossi dai clienti: “Risposte tempestive puntuali e professionali”

Hanno svolto una ricerca con i clienti e hanno domandato loro: cosa vi piace di noi? “Sono risultati tre fattori: tempestività nelle risposte, puntualità nei servizi e, naturalmente, professionalità”. Ormai i compiti svolti da uno studio come il loro non si possono limitare alla tenuta delle buste paga ed all’elaborazione della contabilità. La consulenza direzionale è diventata un punto di forza alle tradizionali attività, sia per quanto riguarda la gestione aziendale e sia nella gestione delle risorse umane.

Spiega Alessandro Bortoletto: “Abbiamo cominciato a percepire un’esigenza di trasformazione digitale: le commodity sono diventate un automatismo. Di conseguenza, abbiamo messo in atto un processo che ci vede partner dell’azienda, in quanto all’impresa serve una consulenza più specifica. E per raggiungere questo obiettivo stiamo formando anche le risorse interne. I collaboratori hanno cominciato a percepire che non sono più semplici addetti alla registrazione delle fatture, ma respirano altri argomenti, quelli che una volta erano di competenza esclusiva del professionista”.

Le imprese venete hanno un futuro smart. Credete a chi da 25 anni le segue, è cresciuto assieme a loro ed è cambiato tanto quanto le imprese in cinque lustri sono mutate nel profondo.

Questo è il messaggio dei fratelli Alessandro e Alberto Bortoletto, contitolari dello studio di Vigonza che ha aperto nel 1998 con Alessandro, quest’anno 50 anni, nel campo della consulenza fiscale, cui s’è aggiunto nel 2003 Alberto, classe 1980, che cura la tematica del lavoro.

Non è ottimismo a buon mercato, il loro.

Perché i Bortoletto guardano i bilanci e ne vedono tanti: sono ormai seicento le aziende che si affidano al loro studio, anche con centinaia di dipendenti e talvolta migliaia. Sono lontani i tempi pionieristici quando i clienti li andavano a cercare sulle Pagine Gialle.

All’inizio si sono visti pure chiudere le porte in faccia, come si dice. O ascoltato il “click” della cornetta ruvidamente abbassata. “Eravamo giovani – commentano con un sorriso – Avevamo entusiasmo, tanta voglia di fare e obiettivi da raggiungere. Che poi abbia- mo realizzato”.

Perché essere fiduciosi quando tutti parlano di recessione?

“Perché lo dicono i numeri – rispondono –. I bilanci 2022 sono molto positivi e anche questi primi mesi del 2023 dimostrano una solida tenuta. In secondo luogo c’è una potenzialità economica più elevata di anni fa. Il mercato è diventato mondiale, la velocità di risposta delle imprese è impressionante”.

Alla fine degli anni Novanta Internet era una novità e adesso, dopo tre rivoluzioni digitali in vent’anni e poco più, si parla di intelligenza artificiale. Com’è cambiato in 25 anni il modello veneto?

“Nella mentalità. Le aziende ormai sono tutte industriali nel cervello se non nei numeri. Gli imprenditori sono cresciuti, maturati. Oggi se un ragazzo apre un’attività elabora subito un business plan. C’è più cultura. E cambieremo ancora”.

Li avesse conosciuti Charles Darwin li avrebbe baciati in fronte, i Bortoletto. Perché credono nella capacità di sapersi adattare e migliorare: lo scienziato la sperimentò nelle tartarughe delle Galapagos, loro sugli imprenditori della Serenissima: “Anche le piccole imprese hanno organizzazione e mentalità diversa, che vuol dire vincente – sottolineano –. Il business oggi è più maturo e consapevole, ecco perché le imprese hanno grandissime potenzialità”.

Del resto, anche loro sono un esempio di evoluzione riuscita: dalla prima (timida) assunzione s’è arrivati allo studio di oggi che è organizzato con 25 collaboratori interni più quelli esterni. Acqua ne è passata sotto il Brenta.

Non è eccessivo fidarsi di questa onda che spumeggia di chip e di silicio?

“No, come la fattura elettronica ha cambiato il modo di lavorare, togliendo attività ripetitive e poco motivanti, anche l’intelligenza artificiale renderà l’uomo libero da adempimenti banali. Certo, i cambiamenti devono essere monitorati e devono svilupparsi nell’interesse della comunità, ma si deve essere aperti al domani”.

Cosa consigliereste a un giovane?

“Non iniziare da solo. Frequenta i professionisti. Collabora”.

U no dei maggiori orgogli dei fratelli Bortoletto riguarda i clienti: un grafico verso l’alto che manderebbe in visibilio qualsiasi analista. “Il tasso di uscita dei clienti è praticamente a zero, a parte le perdite fisiologiche dovute ad altri fattori”, spiegano. Frutto di molti fattori, anche dell’aggiornamento: “Siccome per le dimensioni assunte siamo noi stessi degli imprenditori, viviamo sulla nostra pelle le realtà che poi trasferiamo alle aziende”. Alberto Bortoletto sottolinea l’importanza della formazione continua che coinvolge lo studio: lui stesso ne è una prova vivente, perché partecipa come relatore a un centinaio di convegni all’anno sui temi del lavoro. Vale a dire uno ogni tre giorni. Alberto ritiene fondamentale, per la crescita del loro studio la componente umana: “Siamo arrivati a questi risultati, con la forza della nostra squadra”, spiega. Hanno entrambi una forte passione sportiva per la corsa ed il triathlon, tant’è che lo studio è sponsor del Cus Padova Triathlon. Attenti anche al welfare aziendale: hanno istituto una piattaforma welfare per tutti i collaboratori interni attraverso la quale possono accedere a viaggi, buoni pasto e servizi di assistenza sanitaria. Per celebrare i 25 anni dello studio hanno deciso di regalarsi, con i propri collaboratori, un week end a Barcellona.

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