Tra il dire e il fare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< atapultati nella prima campagna elettorale in versione estiva per le elezioni politiche nazionali gli elettori si trovano già alle prese con una lunga sequela di dichiarazioni, di prese di posizione più o meno definitive e di solenni promesse. Riuscirà il popolo sovrano, anche in queste settimane, ad appassionarsi alle sorti del Paese e dei suoi aspiranti governanti? segue a pag 5 2022AGOSTO e sulle migliori Emittenti Radio del VenetodelleNotiziario11:30 delleNotiziario18:30delleNotiziario8:30 delleNotiziario17:30 Scarica la nuova App di neanche un La Piazza 24 e non perder ti minuto dei tuoi notiziari preferiti. 145n.XXIXAnno-localed’informazionePeriodico di Adria servizio a pag 8 “Vogliamo rimettere la cultura al centro” Il sindaco Omar Barbierato annuncia l’intenzione di valorizzare il patrimonio cittadino e riportare la musica nelle piazze CALENDARIO UNICO Tanti dell’estateancheeventiallafine5 OPERE PUBBLICHE Due nuovi progetti per migliorare la viabilità6 AMMINISTRAZIONE sullaRiduzioniTariper attività e famiglie9 BOTTRIGHE Museo dedicato a Maddalena, è scontro politico12 SANITÀ “In emergenza, a rischio la salute dei medici”10 AMBIENTE aimaAutomobile,quantopiacipolesani?13 Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
Ieri, oggi, domani. Più di 1000 prezzi Siamobloccati.sempreconvenienti. Conta su di noi. Più di 1000 prezzi bloccati per almeno mesi. 23 Edizioni Oltre 506.000 raggiunteFamigliedal 1994 con VOI dellanelilDentroterritoriocuoregente!
S e agosto è il mese delle vacanze e del relax per eccellenza, settembre è di sicuro quello che meglio rappresenta il concetto di inizio e ripartenza. La Proloco di Adria questo lo sa bene, per questo per il mese di settembre ha organizzato una serie di numerosi eventi per ripartire anche all’insegna del divertimento e della buona compagnia. Agenda in mano, dunque, ecco il programma. Si parte giovedì 1 settembre, con il Cineforum ai giardini Zen e la proiezione del film “Io e te” di Bernardo Bertolucci, a cura di Associazione ACAT Basso Polesine. Venerdì 2 sarà la volta di “Adria danza sotto le stelle” e, dal 2 fino al 4 settembre si terrà la Sagra di Sant’Eurosia, presso l’ex Asilo Monumento ai Caduti di Bellombra. Il 3 settembre sarà il momento della 2a Camminata Notturna, a cura di Hatria Giallo Rossa, mentre il 4 arriverà la Spedalata di fine estate a Bottrighe, a cura di A.Ri.Bo. Il 9 settembre, triplo appuntamento, con “Adria danza sotto le stelle”, la Notte delle Biblioteche e Giornata provinciale del Donatore di sangue 2022 a Bellombra; quest’ultima proseguirà anche il 10 settembre, quando si terrà anche la Cerimonia commemorativa dedicata a Vittorio Sega e il Concerto pianistico al Teatro Ferrini di Adria. L’11 settembre, si svolgerà invece la Festa delle famiglie dei Club della provincia di Rovigo. Il 16 settembre, Teatro in strada per il 40esimo anniversario della fondazione compagnia El Tanbarelo e il 17 “Appuntamenti in corte”, con l’esibizione del Gruppo Folcloristico Bontemponi. Per il 18 settembre è invece in fase di programmazione l’Adriacqua Festival. Venerdì 23 settembre, al Teatro Ferrini, concerto di beneficienza per sostenere il progetto missionario “La Fattoria della Fraternità” di Fra Luca Santato in Mozambico. Il 24 settembre è tempo della 55esima Mostra fotografica dei soci del Foto Club. Infine, il 30 settembre arriverà in chiusura Veneto Legge.
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. > < è un marchio proprietà di Srl
La Proloco di Adria ha stilato il programma di settembre di Adria Questa edizione raggiunge le zone di Adria Pettorazza per un numero complessivo di 7.072 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 di via Lisbona, · 35127 tel. 8704884 fax 6988054
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Padova
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Tra il dire e il fare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Gli esperti sono concordi dell’affermare che una campagna elettorale si gioca negli ultimi giorni, quando la sempre più numerosa fetta di indecisi o di indifferenti inizia a fare le proprie scelte. E’ allora che tornano alla mente le parole rimbalzate le settimane precedenti, in particolare le immancabili promesse che accompagnano ogni candidatura. Guai se non ci fossero, anzi, se c’è un elemento di cui questa breve e calda campagna elettorale ha bisogno è proprio la concretezza delle proposte, la chiarezza della linea che chi si candida alla guida dell’Italia vuole tenere. Ecco allora che “responsabilità”, “sobrietà”, “concretezza”, “realismo” sono vocaboli ricorrenti in questi giorni. Non a caso da tutte le forze politiche è arrivato l’impegno solenne a concentrarsi sui problemi veri della gente, sulla difficoltà delle famiglie alle prese con una raffica di aumenti e un potere d’acquisto che si sta via via assottigliando, sulle tante emergenze sociali che ci affliggono, sulla preoccupazione delle imprese per l’immediato futuro, sulla necessità di dover tener fede agli impegni europei se non vogliamo, ad esempio, veder sfumare i 200 miliardi di euro del Pnrr. Accanto a queste dichiarazioni di intenti si fanno strada poi i “grandi classici” di ogni elezione, sempre di sicura presa: le tasse, le pensioni, i vari bonus, le misure straordinarie per questa o quella categoria. Soluzioni più o meno suggestive, cifre che fanno sognare, ma anche sorridere, del resto sotto elezioni nulla sembra impossibile. Da una parte e dall’altra giunge il richiamo incrociato a non lasciarsi abbindolare o lusingare, il monito a diffidare dell’avversario che la spara grossa. Va da sé che tra il dire e il fare ce ne corre, ma intanto le promesse solo il sale di ogni competizione elettorale e certe affermazioni sono di sicura presa. C’è poi un altro aspetto da non dimenticare: proprio la pandemia ci ha insegnato che provvedimenti all’apparenza “impossibili” si sono poi concretizzati. Certo, servono volontà di ferro e risorse pronte all’uso. Ma questo si vedrà dopo il 25 settembre.
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Tanti dell’estateancheeventiallafine
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>redazione@givemotions.it< > < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano direttore@givemotions.it Redazione >redazione@givemotions.it< Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il e Grimani
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“In questo periodo di vacanze estive per gli studenti abbiamo ripreso gli interventi di riqualificazione energetica negli edifici scolastici pubblici con lo scopo di eliminare gli sprechi e quindi diminuire i consumi energetici necessari per ottimizzare il funzionamento degli impianti di riscaldamento e di illuminazione”. Ad affermarlo è l’Assessore ai lavori pubblici Marco Terrentin. Un lavoro di squadra dell’amministrazione civica programmato prima delle variazioni di prezzo delle materie prime energetiche e delle spese di gestione comunali e ora più che mai necessario per il rincaro delle bollette di luce e gas metano. Ad eseguire i lavori di efficientamento energetico al plesso scolastico della scuola primaria Vittorino da Feltre sarà la ditta Isi srl di Rossano Veneto (Vi) che terminerà le opere in programma per fine luglio, per l’importo complessivo di stero dell’interno e 100mila euro provenienti dal decreto interministeriale (Sviluppo Economico, Ambiente e Forestali) del conto termico Gse (Gestore dei Servizi Energetici). “Gli interventi interesseranno la sostituzione delle termo valvole ai radiatori, i corpi illuminanti e i serramenti” spiega l’assessore Marco Terrentin. Terrentin inoltre annuncia: “Entro l’anno inizieranno, salvo imprevisti, i lavori di sostituzione di corpi illuminanti con Led alla scuola materna Gregnanin, ai due plessi delle elementari G. Pascoli e De Amicis e alle medie annesse al conservatorio, per un investimento complessivo di 190 mila euro”. Gli interventi migliorativi programmati sugli edifici pubblici consentiranno di modernizzare gli impianti e ridurre le spese di gestione, uno degli obiettivi perseguiti dall’amministrazione civica e perseguito dal consigliere alle politiche energeti-
L’opera verrà realizzata con checonpubblici,finanziamentiottenutiilbandoregionaleilComunehavinto 100mila euro, di cui 70 mila euro mobilità Enrico Bonato. 280mila euro, 180mila euro provenienti dal mini- che Enrico Bonato.
N el Comune di Adria continua il lavoro della squadra civica del sindaco Barbierato per la realizzazione di nuove opere pubbliche. Due i progetti in corso che miglioreranno l’attuale situazione della viabilità adriese nella zona dell’incrocio dove confluiscono via Chieppara con viale Giuseppe Cordella e via Francesco-Nisotti; un sito frequentato da molti studenti durante l’anno scolastico, per le fermate dei mezzi pubblici situati in via Cordella e da turisti per la destinazione del museo Archeologico Nazionale, oltre che dalle persone che si recano all’ospedale civile. Il primo progetto riguarda la trasformazione dell’incrocio in rotatoria i cui lavori, secondo il cronoprogramma, dovrebbero partire entro l’anno. “Un cambiamento – spiega l’assessore Marco Terrentin – che agevolerà l’accessibilità verso l’ospedale civile, il museo Archeologico Nazionale, l’argine del Canalbianco, dove si snodano i percorsi ciclopedonali di forte valenza turistica, la nuova area sosta camper e il centro storico”.
6 www.lapiazzaweb.itAdria
Da sinistra: l’assessore Terrentin, l’incrocio in cui verranno svolti i lavori e il consigliere Bonato. Lavori pubblici. Al via gli interventi per la creazione di una nuova rotatoria e la manutenzione stradale
Quest’opera verrà realizzata con finanziamenti pubblici, veicolati in quota parte, attraverso il bando regionale che il Comune di Adria ha vinto, un bando studiato per destinare contributi a fondo perduto per interventi di mobilità e sicurezza stradale per l’annualità 2021. L’intervento previsto costerà provenienti da fondi regionali e il resto sarà prelevato dalla casse comunali.“Ilsecondo progetto riguarda la manutenzione straordinaria tra via Cordella e via Chieppara, per la sistemazione dei marciapiedi e dell’arredo urbano sulla strada che conduce verso il museo archeologico nazionale e le scuole”, annuncia l’assessore Marco Terrentin. L’intervento è del valore di 60mila euro, interamente finanziato con fondi provenienti dalla legge di bilancio di previsione per l’anno 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. “Prevediamo di iniziare i lavori entro l’anno –puntualizza l’assessore Terrentin –, a supporto di quanto in progetto per la rotatoria di via Chieppara”.
“Si tratta di due opere pubbliche di messa in sicurezza stradale, in uno degli accessi importanti della nostra città, sia per il traffico veicolare e soprattutto quello ciclopedonale con percorsi protetti”, spiega il consigliere con delega alla
“Entro l’anno 470mila euro di lavori di efficientamento energetico negli edifici scolastici”
Due nuovi progetti in programma per migliorare la viabilità
“Q uando si dice che Adria ha una tradizione lirica unica in Italia si dice una verità, ma se ci si ferma qui si rischia di vivere nel passato senza avere una visione per il futuro. La cultura si costruisce dal basso a partire dalle scuole e nel nostro caso specifico dalla collaborazione col Conservatorio. In questi 4 anni si è lavorato ad una convenzione che ha portato quest’anno, su richiesta specifica del Sindaco, 100 studenti ad esibirsi nelle piazze del centro storico, portando la musica classica ed il jazz ad un pubblico estasiato, e più di 200 studenti, tra Conservatorio e Medie della scuola Antonio Buzzolla, a confrontarsi ed esibirsi in Teatro in un’opera originale, lo Singspiel “Anguane”. Stiamo lavorando da tempo per cercare di portare la lirica nella musica della filodiffusione di corso Vittorio Emanuele, per farla risuonare come nei bei tempi. Bisogna rie la lirica nelle scuole, nelle strade e nelle piazze, solo così possiamo costruire una società che sappia apprezzare e cercare questi generi musicali, che altrimenti rischiano di rimanere il piacere di un’elite sempre più ristretta. Il lavoro dell’Amministrazione Civica è proiettato ad inserire il Teatro di Adria in iniziative di rete con altri Comuni ed Enti, nell’ottica che la cultura e la comunicazione viaggino parallele e sviluppino uno scambio culturale turistico fondamentale per il nostro ruolo di Porta del Delta, insieme all’azione del Museo ultimi anni, tutti i generi musicali hanno trovato casa nelle piazze e nel Teatro allargando il concetto di Cultura e di generazioni. Il regolamento del Teatro appena approvato in Consiglio Comunale permetterà di aumentare la capacità dell’Amministrazione di dialogare artistico con tutti i soggetti culturali interessati, per cercare di portare al teatro le migliori offerte tramite un confronto pubblico privato. Il lavoro fatto in questi anni ha portato ad una stagione con una media di circa 500 spettatori, con un incasso per il Comune di oltre 30 alla prosa, alla musica d’autore. La scelta di questa Amministrazione Comunale è stata quella di mantenere gli incassi degli abbonamenti e dei biglietti. Il cammino è lungo, ma è tracciato in un lavoro continuo di formazione e di rete, per far crescere la Cultura ed allargare il Il lavoro e dell’amministrazionel’impegno è proiettato ad inserire il Teatro di Adria in iniziative di rete con altri Comuni ed Enti portare la musica classica, il jazz Archeologico Nazionale. In questi e confrontarsi tramite il direttore mila euro, spaziando dall’operetta pubblico”.
“Stiamo lavorando per riportare la musica nelle strade e nelle piazze”
8 www.lapiazzaweb.itAdria Cultura. La visione dell’amministrazione civica sul futuro dell’arte e dello spettacolo adriese
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9www.lapiazzaweb.it Adria Rifiuti. Il vicesindaco Wilma Moda illustra i dettagli della nuova manovra approvata dal consiglio comunale
Dal Comune agevolazioni e riduzioni sulla Tari per attività e famiglie
Accordo tra Comune e Museo per la gestione del parco È stato firmato di recente il protocollo d’intesa tra il Comune di Adria e la direzione regionale Musei del Veneto, di cui fa parte il Museo Archeologico nazionale di Adria, per intensificare la fruizione del museo di cittadini e turisti. Per farlo l’amministrazione comunale, nell’ambito dei progetti di inclusione sociale, coinvolgerà le persone con il reddito di cittadinanza seguiti quindi dai Servizi Sociali, che attraverso percorsi di volontariato renderanno più accogliente il parco del Museo con attività di manutenzione e decoro. Un obiettivo che la direzione del Museo supporterà con attività, di informazione, tutoraggio ed operatività. Un accordo che consente di migliorare l’accesso dei cittadini, ad un luogo di storia e cultura di inestimabile valore per il patrimonio contenuto nelle stanze del Museo e nel contempo tutela un bene comune importante: il patrimonio ambientale cittadino Un parco alberato, arricchito da poco con l’installazione di giochi per bambini a tema archeologico (finanziati attraverso il progetto VALUE), per il quale il Comune contribuisce alla manutenzione del verde e provvede alle azioni di disinfestazione antizanzare, grazie ad un recente accordo di valorizzazione del sito, firmato tra le parti.
“L’esenzione totale spetta agli over 65 che vivono da soli con un Isee che non supera gli 8265 euro, o vivono in coppia con un Isee che non supera i 9265 euro. Sono esenti anche le famiglie seguite dagli uffici dei servizi sociali nell’anno 2021. La cittadinanza può reperire la modulistica sul sito del Comune o rivolgendosi all’ufficio tributi, le domande andranno consegnate entro il 31 ottobre 2022”. “Tre i casi delle famiglie con Isee inferiore ai 10mila euro che avranno diritto alle riduzioni sulla Tari – continua il vicesindaco –: il 30% sul totale della tariffa spetta sia alle famiglie con disabili avente invalidità accertata superiore al 74% e sia alle famiglie con 6 o più componenti Il 20% sul totale della tariffa spetta a quei nuclei familiari con 5 componenti. La cittadinanza può reperire la modulistica sul sito del Comune o rivolgendosi all’ufficio tributi. Le domande andranno consegnate entro il 31 ottobre“Avranno2022”.una riduzione del 100% della tassa rifiuti per il 2022, le famiglie con Isee non superiore ai 20mila euro e che presentano un raffronto dell’Isee 2021 sull’Isee del 2022, pari o superiore al 20%. Se invece il raffronto dei due Isee è inferiore al 20%, la riduzione della Tari per le famiglie sarà, per quest’anno, del 50%. La scadenza è fissata per le ore 24 del 20 settembre 2022”.“Per le attività – conclude Moda –, si guarda al fatturato del 2021 rispetto al 2019. Vi è una riduzione del 50% della Tari, se la differenza è pari al 30%. Abbiamo dato la possibilità per un ulteriore 50% sulla Tari 2022, chi ha almeno una diminuzione del fatturato del 30 % tra il 2020, anno della pandemia, e il 2019. La scadenza per la presentazione delle domande è per il prossimo 20 settembre”. Gaia Ferrarese
“Per combattere la ludopatia, aumentato il contributo a favore degli esercizi pubblici che dichiarino di non aver installate al loro interno slot machine, video poker e apparecchi con vincita di denaro”
Esenzione per gli over 65 che vivono da soli, con Isee inferiore a 8265 euro
A d Adria, il consiglio comunale ha approvato nuove agevolazioni e riduzioni della tassa sui rifiuti (Tari) per famiglie e imprese. La vicesindaco Wilma Moda illustra i dettagli. “Per combattere la ludopatia abbiamo aumentato dal 10% al 30% il contributo a favore di pubblici esercizi come bar, caffè, pasticcerie e agli esercizi di tabaccheria, che dichiarino al Comune di non aver installato o di non installare o che decidono di togliere entro l’anno 2022 gli apparecchi di video poker,videolottery, slot machine o altri apparecchi con vincita in denaro”, spiega Moda.
un decadimento qualitativo del servizio erogato, ma si crea il presupposto perché anche i giovani, non vedendo prospettive di crescita, scelgano la fuga. Il nostro appello diventa un grido di aiuto per la stessa sopravvivenza dei servizi sanitari del Polesine ed è rivolto a tutti, dalla Regione del Veneto, alle istituzioni locali, alla Conferenza dei sindaci, e soprattutto ai cittadini”.
Sindacati dei Medici. I sanitari lanciano l’allarme: “La soluzione non può essere la fuga”
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Sanità allo stremo, l’emergenza: “A rischio la salute dei medici stessi”
È quanto affermano i Sindacati dei Medici dell’Ulss 5. “C’è poi l’importante mole di lavoro aggiuntivo per il recupero delle prestazioni che si sono accumulate nei momenti di interruzione – continuano i sindacati –. La Delibera sul Piano Operativo Aziendale prevede il recupero di numerosissimi interventi e prestazioni. Frequentemente si vedono scelte organizzative che impongono spostamenti dei professionisti tra Ospedali, come ora avviene presso l’Ospedale di Adria, dove, per una situazione di difficoltà nell’area medica che dura da anni ma che ora è chiaramente ingestibile, si spostano professionisti del dipartimento medico di Rovigo a copertura dei turni con i disagi e rischi professionali che ne conseguono. Tutto questo, oltre alla gestione “normale” dei servizi, sta creando una situazione dove gli stessi Livelli essenziali di assistenza sono messi a rischio dall’impossibilità oggettiva di coprire i servizi”. “Riteniamo che ormai non siano più rinviabili scelte e strategie che vadano oltre quello che fino ad oggi è stato fatto ed attivato – spiegano i Sindacati –. E’ necessario che la situazione sia affrontata in modo strutturale, coordinata e concertata, attraverso un vero coinvolgimento, e non solo di facciata, dei dirigenti medici che i servizi li devono poi rendere operativi e far vivere ogni giorno. Ne va della stessa qualità e efficienza del servizio sanitario del Polesine, un bene prezioso che non può essere dissipato”.
“Non possiamo più assistere che, al superamento dei limiti di tenuta professionale e di salute degli stessi medici, l’unica scelta diventi la fuga, cosa che già sta drammaticamente avvenendo come ad esempio i 12 medici fuoriusciti negli ultimi mesi – concludono –. Se non vi è un ricambio con i tempi della necessaria esperienza e maturazione professionale non solo si rischia
Gaia Ferrarese
“ D a molto tempo come medici dell’Ulss Polesana, stiamo lanciando l’allarme dei servizi che, per la carenza di professionisti, rischiano la chiusura. Il permanere dell’emergenza Covid, che non vede fine, sta aggravando oltre misura una situazione che purtroppo ha esaurito i professionisti presenti”.
Adria
Tappa a Bruxelles per l’Erasmus del “Bocchi Galilei” Il progetto Erasmus plus “Going for great, genius, green generation” ha proseguito il suo viaggio nel segno della sostenibilità ambientale con il meeting a Bruxelles, nel cuore dell’Europa. La delegazione italiana era composta dagli studenti del liceo scientifico Nicole Cirillo Fois e Matteo Periotto, accompagnati dalle docenti Maria Bacilieri, Paola Pellegrinelli e Luisa Tracco. Come nei precedenti meeting, ragazzi e docenti hanno avuto modo di rapportarsi con gli studenti e i professori degli altri quattro Paesi coinvolti nel progetto: Cipro, Grecia, Lettonia e Spagna. Gli studenti si sono cimentati nella presentazione dei rispettivi lavori, in cui sono stati esposti i dati e le modalità riguardo alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti nei vari Paesi; in questo contesto sono venuti a galla degli spunti interessanti per il nostro Paese, che hanno evidenziato come l’Italia sia tra gli Stati più virtuosi in Europa in merito al trattamento dei rifiuti. Durante le presentazioni dei lavori, gli studenti hanno avuto modo di conoscersi reciprocamente in un lavoro a gruppi in cui hanno cercato uno slogan che potesse essere efficace e ricordato facilmente e che avesse un’unica parola ordine: sostenibilità.Lefinalità del meeting non erano tuttavia solo legate al tema dell’ambiente; a Bruxelles, infatti, studenti e insegnanti hanno potuto lasciarsi coinvolgere dal fascino e respirare la storia delle maggiori istituzioni dell’Unione Europea e delle incantevoli cittadine appena fuori la capitale. Il meeting in Belgio ha sicuramente lasciato dei segni indelebili nella mente dei ragazzi e degli insegnanti; ora il progetto si prepara ad abbracciare la prossima destinazione, ovvero la Lettonia.
12 www.lapiazzaweb.itBottrighe Progetti.
La casa natale ed il Tenente Colonello Umberto Maddalena. di non prestarmi ad operazioni che hanno il sapore elettoralistico e che, come spesso accade, sono destinate ad evaporare in breve tempo”. Roberto (rmprometeo@libero.it)Marangoni
E’ scomparso Remo Domeneghetti, una vita tra lavoro, famiglia e volontariato I membri
> Botega compra campo, ma campo no compra botega > Done e afani, scùrta i ani> > Dotor vècio e chirurgo zovne a cura di Roberto Marangoni nazioni. Per anni tenne aper- Baruffa una dei figli di Giuliana,
alreplicanodell’opposizionealleaccusedivolersiopporremuseo:mancherebbeunveroprogetto Profondo cordoglio per la scomparsa di Remo Domeneghetti, figura di rilievo nel panorama del volontariato di Bottrighe e non solo. La sua vita è sempre stata come un fiume in piena, incredibilmente alternata, senza sosta, tra famiglia, lavoro e attività associazionistiche. Era nato a Bottrighe il 4 luglio 1930. Nel 1972 quale donatore di sangue Avis, fece parte del consiglio della sezione di Adria. Ottenne la medaglia d’oro per alto numero di doto l’ufficio Avis del Gruppo di Bottrighe, nel palazzo civico, punto di riferimento anche per l’Aido. Si sposò a 22 anni, nel marzo del 1952, con la coetanea Lina Andreotti, giusto 70 anni fa, festeggiati quest’anno. Dal loro matrimonio sono nati sette figli: suor Antonella, scomparsa da qualche anno, Giuliana, Dario, Daniele, Matteo, Sara ed Elia. Tra i tanti nipoti e pronipoti, da qualche mese era anche trisavolo di Dalia, figlia di Katia, a sua volta figlia di Lara sua secondogenita. Remo era stato dipendente Biacor sino alla pensione. Nei giorni festivi si alternava in altri lavori, da operatore di cinema a cameriere, da gestore di albergo a buttafuori e direttore di sala in vari locali. Cantare è stata un’altra delle sue passioni. Per molti anni è stato corista del polifonico parrocchiale e nel 1965 ha aderito al gruppo folkloristico “Bontemponi” restandoci sino al 2010. (r.m.)
L ’acquisto da parte del comune della casa di Umberto Maddalena a Bottrighe, quale destinazione di un museo al grande aviatore, diventa un caso politico. Il presidente dell’associazione memoriale, Gilberto Maddalena, era rimasto indignato dai pensieri di Gino Sandro Spinello e Lamberto Cavallari, consiglieri di minoranza, tuonando contro di loro, secondo il quale, avrebbero espresso, durante il consiglio comunale, parere contrario alla nascita del museo. La presa di posizione contro i rappresentanti di opposizione, da parte dell’associazione, che come tale dovrebbe essere apolitica, era stata presa dai vertici, ad insaputa dei restanti componenti del direttivo. Cavallari ha risposto per le rime, affermando, in sintesi, di non essere mai stato in disaccordo sul mantenere viva la memoria dell’eroe e di averlo anzi dimostrato in più occasioni. “Barbierato scelga la via del confronto- esordisce Spinello- e faccia discutere la questione in consiglio comunale, magari lo convochi a Bottrighe, in seduta aperta e si potrà comprendere come stanno le cose. Ribadisco- continua Spinello- il ragionamento espresso in consiglio “Non è noto quale materiale sia nelle effettive disponibilità di chi si propone di allestire il museo, non è stato indicato come si ipotizza di recuperare i cimeli dell’eroe e nemmeno l’ammontare della spesa nel caso in cui si dovesse procedere. Non esiste un progetto di allestimento- prosegue Spinello- né un comitato scientifico che certifichi la qualità dell’operazione, non sono noti quali enti e associazioni sono stati coinvolti, né un progetto di massima che quantifichi i costi necessari per trasformare l’immobile in museo. Il mio timore- conclude Spinello- è che di concreto ci sia ben poco. La mia disponibilità è piena per onorare la memoria di Umberto Maddalena, nella maniera più significativa e duratura, ma ho scelto
Museo dedicato a Umberto Maddalena, è scontro politico
I vertici dell’associazione contro i consiglieri comunali Lamberto Cavallari e Sandro Spinello
Le tre S-cioptà
Giorgia Gay Con 695,5 auto ogni 1000 abitanti, superata Treviso (684,8), Vicenza e Belluno (682,2), Ferrara (679) , Verona (660,8), Padova (658,8) I dati di Fiab. “Il dato degli ultimi 7 anni segna una costante crescita”
“Auto, quanto mi piaci”: polesani primi in Veneto Fotovoltaico, Coldiretti: “Dalla provvedimento”importanteRegione “Attendevamo con speranza il provvedimento che la Regione ha emanato al fine, principalmente, di tutelare il suolo agricolo dall’assalto delle multinazionali. Un atto lungimirante, che rappresenta l’attenzione del Veneto rispetto all’agricoltura e alle problematiche strettamente connesse con la salvaguardia dell’ambiente oltre che, naturalmente, del suolo, elemento fondamentale per la vita”. Con queste parole il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan, commenta l’approvazione del provvedimento legislativo regionale che riconosce il suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile.
“Il provvedimento è la risposta alle sollecitazioni partite proprio dal territorio polesano. L’assenza di una normativa specifica, infatti – sottolinea il presidente – si era tradotta in una sorta di far west, dove alcuni faccendieri agivano con assoluta spregiudicatezza”.Ilpareresullanon idoneità dell’area spetta alla Regione che, caso per caso, all’esito di un’istruttoria, considera tutti gli interessi coinvolti. Tra i vari indicatori di inidoneità dell’aera ci sono quelli relativi ai siti inseriti nella lista mondiale dell’Unesco, le aree agricole vocate alla produzione agroalimentari di qualità, i territori rurali di interesse storico già previsti da una deliberazione del Consiglio regionale del 2013 con l’inserimento di elementi di novità, quali le zone agricole di pregio, queste ultime individuate dalle province sentite le amministrazioni comunali coinvolte. Allo stesso tempo, il testo normativo propone come siti idonei agli impianti da fonti rinnovabili cave dismesse, discariche e aree industriali e commerciali abbandonate.“LaRegione ha stabilito un principio fondamentale: nei fondi agricoli tutti gli imprenditori, sia agricoli sia energetici che vogliono realizzare parchi solari con un forte impatto sul suolo agricolo – aggiunge il presidente Salvan – dovranno farlo solo con la tipologia dell’agrivoltaico, cioè di un impianto che adotta soluzioni che non compromettono la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale.
13www.lapiazzaweb.it U n primato che non ti aspetti, quello che vede i polesani particolarmente attaccati alla propria automobile. Nonostante il grande impegno nella mobilità sostenibile di molte amministrazioni del territorio, alla comodità delle quattro ruote è difficile rinunciare. È quanto emerge dai dati diffusi dalla Fiab, la Federazione italiana degli amici della bicicletta di Rovigo, che ha preparato e rpesentato un report che lascia a bocca aperta. “Il dato provinciale degli ultimi 7 anni segna una costante crescita, così come il calo della popolazione, senza accenni a contenersi - fa sapere l’associazione ambientalista -. La nostra provincia si difende bene in un confronto con le altre: primi, con ben 695,5 auto ogni 1000 abitanti, stacca senza fatica le altre provincie venete”. Un primato che, se guardato distinguendo le tre zone storiche del Polesine, è trainato dall’Alto Polesine con una media di 715,6 auto ogni 1000 abitanti seguito dal medio (687,3) e dal Basso (676,6).Traigrandi centri sopra i diecimila abitanti si fa notare Adria (665,3) unico sotto la media nazionale, per quanto in costante crescita negli anni: Lendinara (676,6 in leggero calo), Rovigo (681 in forte calo), Porto Viro (694 in crescita), Occhiobello (694,8 in calo sempre più marcato) e Badia Polesine 713,5 in costante ascesa.
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“Un panorama non proprio confortante – fa notare l’associazione –, anche se bisogna notare che la crescita dell’anno 2021, rapportata a quella del 2020, è stata molto contenuta: da 694 a 695,5, un segnale evidente che probabilmente il 2022 vedrà un possibile calo dell’indice sebbene, come abbiamo visto, sarà più merito dei grandi centri che dei piccoli”.
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In questo periodo il capoluogo polesano sta vivendo un’intensissima stagione culturale: dalle prestigiose mostre di palazzo Roverella, fino ai numerosi concerti di “Voci dal basso” e “Deltablues”.Un ricchissimo palinsesto di attività ed eventi che si stanno svolgendo e che si svolgeranno nella nostra città; ma la cultura è anche altro, è ricerca per esempio, e questo lo sanno bene la fondazione Cariparo e i membri del gruppo CPSSAE di Rovigo, oltre che un gran numero di altri enti e associazioni del territorio, che hanno reso possibile la realizzazione di importanti scavi archeologici in varie località della provincia: Fratta Polesine, Villamarzana e Grignano Polesine.Di particolare interesse sono gli scavi della località di Frattesina, centro abitato della tarda età del bronzo, che ha permesso di riportare alla luce un’incredibile quantità e varietà di oggetti provenienti dal più lontano passato della nostra provincia.
Un gran numero di enti e associazioni del territorio hanno reso possibile la realizzazione di importanti scavi archeologici in varie località della provincia di artigiani, un risultato di enorme importanza che speriamo di poter replicare anche con le prossime indagini presso Campestrin (località di Grignano Polesine, dove, con scavi di superficie, sono emerse grandi quantità di schegge residue della lavorazione dell’ambra)”. Questo mese di luglio gli scavi presso Frattesina riprenderanno: “l’obiettivo che speriamo di raggiungere con gli studiosi dell’università la Sapienza di Roma quest’anno è il completamento delle indagini con il magnetometro e l’avvio di scavi mirati in varie zone del sito”. Un’altra novità degli scavi sarà la dimensione divulgativa dell’evento; infatti, grazie ad open day per famiglie ed appassionati e incontri con varie animazioni estive del territorio, il CPSSAE e le altre istituzioni impegnate nella realizzazione della campagna di scavo cercheranno di rendere partecipi tutti i cittadini di questa importante ricerca archeologica.
Davide Farinatti
Busitalia e Fiab, con il supporto della Provincia di Rovigo e dei comuni di Adria, Porto Tolle, Rosolina e Rovigo, hanno messo in rete un servizio per il trasporto di bici su pullman per andar da Rovigo a Rosolina Mare e Barricata. E’ un progetto che per il momento prevede due linee: Rovigo-AdriaRosolina mare e Rovigo-Porto Tolle-Barricata, con sei portabici per corsa ed un piccolo sovraprezzo di 3 euro. Per utilizzare il servizio è obbligatoria la prenotazione tramite la app. Quibus che si scarica dal sito di Busitalia. Alla presentazione a Palazzo Celio hanno partecipato il presidente Enrico Ferrarese, il consigliere Lorenzo Rizzato, gli assessori Giuseppe Favaretto per il comune di Rovigo, Andrea Micheletti per il comune di Adria e Pako Massaro per il comune di Rosolina, oltre a Silvia Campolongo in rappresentanza di Busitalia e Denis Maragno presidente di Fiab Rovigo.
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archeologici
“Frattesina è un sito di importanza unica- dice Paolo Bellintani, presidente del CPSSAE- posto al centro di intensi scambi di varia natura, che intercorrevano tra l’Europa centro-settentrionale e l’area mediterranea nella tarda età del bronzo. Un abitato estremamente produttivo, in grado di esportare una grande quantità di mercirealizzate dagli abilissimi artigiani dell’area. Questa incredibile manodopera lavorava le materie prime più disparate: dalle locali sabbie del Po (infatti all’epoca un ramo del Po, ormai scomparso, scorreva proprio nei pressi dell’odierna Fratta Polesine) per la produzione del vetro, fino alle esotiche uova di struzzo”. Il sito è stato luogo di numerosi scavi, incominciati già dagli anni Sessanta, eppure è in grado ancora oggi di riservarci importanti sorprese: “solo recentemente -prosegue Bellintani- siamo riusciti ad avere una migliore visione dell’aspetto che doveva possedere questo importante abitato protostorico, ciò è stato possibile grazie ad approfondite indagini con l’utilizzo di un magnetometro, le quali sono riuscite ad evidenziare la presenza di canali, che dividevano il villaggio in isolati. Tali indagini sono anche riuscite ad evidenziare i basamenti di alcune abitazioni e botteghe Storia. Al via gli open day per rendere partecipi della campagna di scavo tutti i cittadini
Nel sito di Frattesina riprendono gli scavi
Territorio
Mostre.
La locanda ecomuseo Mulino Al Pizzon rivive in un libro, realizzato dal Centro turistico giovanile e il Gruppo Rovigoti. Il titolo è “Memoria recuperata: Mulino Al Pizzon”, che in copertina porta tre frasi molto eloquenti: “Senza mulino non c’è farina, senza farina non c’è pane, senza pane non c’è la fame”.
19www.lapiazzaweb.it Cultura Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
I l 1951 è un anno cruciale per il Polesine: da un lato c’è l’alluvione, che mette in ginocchio il territorio, e dall’altro il primo epico scudetto del Rugby Rovigo. Questa, e tante altre storie, sono trattate nella mostra “Rugby. Rovigo città in mischia”. L’intenzione è andare oltre la cronaca sportiva, per raccontare come questo sport sia valso, a Rovigo forse più che altrove, come modello sociale di inclusione e accoglienza. Curata da Ivan Malfatto, Willy Roversi e Antonio Liviero, da una idea di Sergio Campagnolo, l’esposizione sarà a Palazzo Roncale dal 22 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Una vittoria che stupisce e meraviglia, quella del ’51, che colpisce l’immaginazione di chi non conosce la grande tradizione rugbistica di questo territorio. La terra dell’alluvione diventa Campione d‘Italia.
La premessa è stata affidata a Giuseppe Marangoni, proprietario con la moglie Donatella Girotto, mentre i testi e i disegni sono stati realizzati da Alberto Spagnolo, le fotografie impostate da Cristiano Fenzi, Pierluigi Turri, Giovanni Zardinoni, Maurizio Spagnolo, il coordinamento grafico è stato affidato a Cristiano Fenzi, mentre la copertina è di Giovan Battista Donati.
Nel libro si parla di quello che è stato il recupero del mulino (una prima volta agli inizi del 2000 e una seconda alla fine del 2019, dopo lo spaventoso incendio), della sua trasformazione in ecomuseo, brevi notizie storiche e guida alla sua visita, la leggenda del diavolo e il mugnaio, il giardino dei semplici e delle erbe aromatiche, il ristorante e la locanda. In tutto sono una cinquantina le pagine. Nel frattempo, il gruppo culturale e di ricerca Il Manegium ha rinnovato le cariche sociali.Dopo alcuni anni, torna alla presidenza, colui il quale, assieme ad alcuni amici, nel 1982 decise di fondare questa associazione, che festeggia quest’anno 40 anni dalla nascita ed è un importante punto di riferimento per tutta la provincia di Rovigo. Si tratta di Adriano Azzi, affiancato dal vice Franco Romeo Milani. In veste di contabile è stato scelto Gilmo Miotto, mentre come segretaria è stata confermata Aurora Stecca. Sono poi stati distribuiti i vari incarichi: alla cultura Enzo Bellettato, Franco Romeo Milani, mentre Mauro Beggio per la parte informatica; rapporti con enti e istituzioni, Adriano Azzi; organizzazione delle mostre Doriano Tosarelli e Giorgio Maniezzo; rapporti con le associazioni Romeo Franco Milani; gestione, manutenzione e cura del museo e delle realtà espositive, Domizio Gabanella. (r.p.)
Quel Rovigo del Rugby ha la sua forza nella mischia. Non manca di grandi solisti ma è dal lavoro di insieme che trae maggiormente forza. La propulsione viene dalla attitudine al combattimento, che unisce ragazzi di estrazione sociale diversissima: i figli della borghesia con quelli di San Bortolo, il quartiere popolare dove la città diventa campagna, accogliendo i più poveri. I ragazzi cresciuti lì portano in squadra spirito battagliero e voglia di riscatto sociale. Con il rugby si esce dalla marginalità, girando l’Italia per giocare. Qui nascono o vivono i Battaglini, Bettarello, Cecchetto, Biscuola, Visentin, Busson, Quaglio, Vecchi, Casellato, Bordon, Bassani... che hanno fatto la storia “QuartiereRossoBlu.povero - lo descrive Luciano Ravagnani - Lungo la strada che porta al cimitero ci sono lunghi edifici anonimi. Tante famiglie, tanti figli. Qui nascono le “bande” dei ragazzi del dopoguerra: per giocare, andare a nidi, a cogliere frutta, a fare danni. È il rugby alla fine a “togliere dalle strade”. A San Bortolo c’è anche un istituto per l’assistenza agli anziani. Un’ala ospita un orfanotrofio. Centinaia di ragazzi, molti hanno perso il padre in guerra, altri entrambi i genitori, qualcuno è trovatello. Il loro svago principale è lo sport, costa poco. Giocano su un campo dove non fa in tempo a crescere un filo d’erba, a calcio e un po’ anche a Perrugby”.Toni Cibotto, più poetico, “lo spiazzo erboso davanti alla chiesa di San Bartolomeo, in dialetto San Bortolo” con il “suo rettangolo verde somigliava ad un giardino da fiaba, protetto da un’alta siepe di bosso e dall’ombra fronda dei tigli, che durante la fioritura spandevano un odore acuto, penetrante. È molto più di una squadra: è l’identità di una città che si riversa allo stadio”. Melania Ruggini
Un libro dedicato al Mulino Al Pizzon
Il rugby esposto a Palazzo Roncale
L’intenzione è andare oltre la cronaca sportiva, per raccontare come questo sport sia valso, a Rovigo forse più che altrove, come modello sociale di inclusione e accoglienza
Dal 22 ottobre al 29 gennaio “Rugby. Rovigo, città in mischia”
Il primo raduno dell’Adriese con i nuovi giocatori e tcecnici. C on molto entusiasmo l’Adriese del riconfermato tecnico Roberto Vecchiato si è ritrovata per preparare la stagione 2022-23 dopo l’entusiasmante campionato scorso, concluso con un terzo posto e una finale play off, giocata il 29 maggio, che ha premiato l’Union Clodiense. Al raduno allo stadio Luigi Bettinazzi di Adria, molti volti nuovi, sia per i giocatori che per lo staff tecnico. È stata la prima uscita per il vice del riconfermato tecnico Roberto Vecchiato, Filippo Vianello che ha preso il posto di Alberto Gionco e del preparatore atletico Andrea De Favari, subentrato a Matteo Dianati, andato a preparare i muscoli in serie C all’Az Picerno. “Abbiamo cambiato qualcosa – dice mister Vecchiato – volevamo cambiare meno ma non è stato possibile e ora dobbiamo conoscerci. Lo scorso anno abbiamo fatto un’annata spettacolare e voglio ringraziare staff e giocatori della passata stagione. Il girone C gli ultimi due tre anni è stato il più tosto e difficile dei nove gironi e quest’anno credo che il livello si sia ulteriormente alzato visto che in più c’è il Chievo Sona e il Legnago e poi Laparense, Cjarlins Muzane e Union Clodiense hanno fatto investimenti importanti”. Migliorare rispetto allo scorso anno? “Siamo arrivati al terzo posto e in finale ai play off….difficile fare meglio, ma lavoreremo per fare meglio”.Presenti, ovviamente i direttori Alberto Cavagnis e Sante Longato. “Sempre bello e entusiasmante ricominciare – dice Cavagnis –. Ci siamo lasciati alle spalle un campionato incredibile con numeri importanti con una squadra, giovane e che si è divertita. Ripartiamo con tanta voglia e con qualche cambiamento come è normale che sia. Il 29 maggio (giorno della finale play off a Chioggia, ndr) sembra ieri, ma ora riprendiamo con grande voglia. Quest’anno saremo ancora più giovani ma è su questa direzione che con la società abbiamo deciso di lavorare. Li abbiamo seguiti nella stagione scorsa e ora sono qui con noi”. Non c’è solo la prima squadra, però. “Per i prossimi 5 anni c’è la gestione dello stadio dopo l’accordo con l’amministrazione comunale che ci permette di programmare anche il settore giovanile con la juniores che lo scorso anno è stata protagonista. Andiamo avanti fiduciosi”. “Abbiamo cambiato qualcosa, volevamo cambiare meno ma non è stato possibile e oraconoscerci.dobbiamo Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuoregente!della Ieri,oggi, prezzididomani.1000bloccati.Siamosempreconvenienti.Siamosempre
Nel Sekal Nuovo Basket Rovigo arriva un nuovo giocatore: è l’ala Alberto Faorlin Dopo gli arrivi di Martinkus Benediktas, guardia-ala, classe 2003, di nazionalità lituana, e di Benjamin Ubaekwe, classe 2003, ala di 202 centimetri per 107 chili, proveniente dalla North Atlantic Basketball Academy di Dublino, il terzo volto nuovo per il Sekal Nuovo Basket Rovigo, che sarà impegnato nel campionato di serie C Silver, è quello di Alberto Faorlin, ala del 2001. Il nuovo rossoblù nella scorsa stagione, con la maglia del CUS Padova, viaggiava ad una media di 11,4 punti per gara, con un massimo stagionale di 31 realizzati contro Basket Club Solesino. Nella stagione 2020/21, Faorlin giocava in serie C Silver con la Pallacanestro Portogruaro, società con cui aveva disputato pure due stagioni in Serie D e un campionato Under 18 Eccellenza. Nel 2015/16, Faorlin era alla Pallacanestro Chions disputando il campionato di Under 15 Eccellenza del Friuli Venezia Giulia, regione di provenienza della nuova Pantera.“Dopo aver concluso l’anno precedente da avversari – dice il neorossoblù – sono contento di far parte del Nuovo Basket Rovigo. Nella scorsa stagione ho potuto notare grande serietà e tanto spirito di squadra, elementi che mi hanno fatto subito accettare la proposta”. Il club rossoblù, ha confermato l’ossatura della squadra che ha vinto il campionato regionale di D, salendo in serie C Silver.
L’ultima conferma è quella di Davide Favale, playmaker del 2003, proveniente da Rubano. Intanto, si rinnova la collaborazione fra Nuovo Basket Rovigo e Basket San Martino. Il Basket San Martino, pur mantenendo la propria identità, sarà, di fatto, la seconda formazione senior del Nuovo Basket Rovigo: nella Prima Divisione del Basket San Martino, iscritta col codice dell’NBR, giocheranno anche quegli atleti rossoblù non ancora pronti a disputare l’impegnativo campionato di Serie C Silver. A San Martino di Venezze si disputerà un campionato di Prima Divisione per puntare al vertice, mentre a livello giovanile sono già tre anni che le due società hanno unito le forze. (c.a.)
“Siamo arrivati al terzo posto e in finale ai play off… difficile fare meglio, ma lavoreremo per fare meglio”
20 www.lapiazzaweb.itSport Serie D.
Al raduno allo stadio Bettinazzi molti volti nuovi, sia per i giocatori che per lo staff tecnico Calcio, Adriese al via: pronti per affrontare la stagione 2022-2023
Per quanto riguarda la partita dell’autonomia? È uno dei punti prioritari del programma. Basta con i muri e con le resistenze di Movimento Cinque stelle e Pd. Con il Centrodestra al Governo voltiamo pagina. Pronti a dare risposte ai 2,3 milioni di veneti che hanno votato il referendum e ad approvare la riforma per l’autonomia del Veneto.
21www.lapiazzaweb.it C’è un fantasma con cui si devono fare i conti alle prossime elezioni. Tutti lo vedono, ma nessuno riesce a esorcizzarlo. E lui se ne va in giro, sarcastico, agitando metaforiche catene, impaurendo senza benevolenza a differenza del fantasma di Canterville. Lo spettro si chiama astensione. È il vero nemico dei partiti, molto più di un avversario politico. Le cifre parlano chiaro: il numero di chi non va a votare è altissimo, anche nel Veneto. Sostanzialmente ha una percentuale doppia rispetto al miglior risultato accreditato ai partiti. Per chi svetta nei sondaggi al 25% bisogna ricordare che due anni fa, alle regionali, l’affluenza nel Veneto fu del 61%: l’astensione, quindi, fu del 39%. Alle amministrative dello scorso giugno l’affluenza è stata del 51%, vuol dire inferiore di altri dieci punti percentuali.Ivaloriscendono decisamente di anno in anno. Vedremo cosa succederà alle prossime elezioni, se cioè ci sarà una qualche ripresa, perché l’elezione è ritenuta decisiva al punto di spingere alle urne, oppure si confermerà l’incapacità da parte dei partiti di attrarre i cittadini ai seggi. A questo secondo risultato congiurano due considerazioni. Da un lato la genesi della crisi di governo Draghi, sintetizzabile con il titolo a tutta pagina de “La Stampa” che ha scritto una sola parola: “Vergogna!”. In secondo luogo c’è da registrare un giudizio poco lusinghiero e diffuso sulla classe politica, che quest’anno ha bucato sia l’elezione del Presidente della Repubblica – ci siamo già dimenticati il teatrino andato in scena per quindici giorni tra gennaio e febbraio, l’impasse e la necessità di richiamare san Sergio Mattarella a rimettere insieme i cocci delle istituzioni? – e adesso ha deciso il pensionamento anticipato di Draghi, che resta comunque l’italiano più stimato all’estero. Parlando di astensione, si evoca l’immagine degli indifferenti, mutuata dal celebre romanzo di Alberto Moravia, metafora di una sfiducia crescente nelle istituzioni e nella politica. Forse la situazione è anche più grave. Basta guardare la distribuzione sociale dell’elettorato: chi vive una situazione economica tranquilla vota per il 75-78 per cento, chi ha problemi economici vota solo nel 28% dei casi. In altre parole, s’è persa la convinzione che la (scelta) politica possa migliorare la tua vita. Questo è l’aspetto decisivo, perché dare una speranza ai cittadini significa operare un cambiamento culturale: c’è un leader capace di operare una mutazione genetica nella mente degli elettori? #Regione
Dal Pnrr stanno arrivando importanti risorse, come usarle al meglio? Bisogna “metterle a terra” nei territori e, per farlo, è indispensabile sciogliere il nodo dell’incremento del costo delle materie prime delle imprese per consentire ai cantieri di lavorare e rispettare scadenze e obiettivi del PNRR.
Il senatore Antonio De Poli
In questi anni quali risultati sono stati ottenuti per il territorio? I l primo risultato tangibile è la riduzione delle delle tasse: meno 8 miliardi nella scorsa Legge di Bilancio. Ora si deve proseguire in questa direzione, è la priorità. Nel corso dell’emergenza sanitaria abbiamo sostenuto la linea della ripartenza in sicurezza, spingendo affinché gli indennizzi alle imprese fossero legati ai fatturati persi. E, ancora, abbiamo ottenuto dal Governo 65 milioni di risorse per la Strada regionale 10 (tratto Carceri-Borgo Veneto); i fondi per il turismo e il comparto termale (500 milioni alle imprese turistiche dal PNRR e altri 98 milioni per la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator); 8,7 milioni di risorse dal PNRR per la sanità nel Conselvano, i fondi per la Tav Brescia Padova e l’inserimento dello studio di fattibilità dell’Alta velocità Padova-Bologna e della linea Piove di Sacco e Chioggia (“treno del mare”) nei piani di Governo e Ferrovie.
Qual è il vostro ruolo all’interno della coalizione di centrodestra? Siamo il vero Centro ancorato con forza ai valori cristiani e cattolici. Siamo custodi di principi che rappresentano un “bagaglio” che ci serve oggi per guardare avanti e costruire il futuro della nostra Nazione: tutela della vita, difesa della famiglia, sostegno alla piccola media impresa, senza mai dimenticare i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità.
Il Punto Gli indifferenti di Antonio Di Lorenzo L’intervista. Il senatore padovano, da sempre legato al territorio, fa un bilancio della legislatura De Poli: “Autonomia, taglio delle tasse e politiche sociali: ecco le nostre priorità” È uno dei leader del tavolo nazionale del Centrodestra, oltre che senatore Questore a Palazzo Madama (grazie a lui Palazzo Madama ha risparmiato oltre 344 milioni di euro), ma ciò che contraddistingue più di tutto Antonio De Poli è il suo forte legame con il Veneto. Quando lo intervistiamo è sul treno diretto a Padova: “Rientro fra la mia gente, nella mia comunità che, per me, è un punto di riferimento. Non esiste politica senza la polis che è alla radice di tutto. Il territorio viene prima di tutto: in testa alla nostra agenda per il futuro del Paese: taglio delle tasse, autonomia del Veneto e politiche sociali. Con il Centrodestra al Governo, volteremo pagina”. Senatore, la prima sfida è quella di vincere l’astensionismo, quale il suo appello? Il vero nemico da combattere non è la sinistra, ridotta ad un’armata brancaleone, ma l’astensionismo. È indispensabile andare a votare per scegliere il futuro dell’Italia. Questo è il momento per dare al Paese un esecutivo forte e coeso. L’elettorato moderato giocherà un ruolo fondamentale. Mettiamo al centro i contenuti e i programmi.
Come intendete affrontare emergenze concrete come l’aumento dei costi che ricadono sulle famiglie e sulle imprese? Il 25 settembre si confronteranno due visioni della Nazione: quella della sinistra che vuole la patrimoniale e quella del Centrodestra, la nostra, che invece vuole tagliare le tasse. La nostra proposta è il taglio dell’IVA sui beni di prima necessità come pane pasta latte frutta e verdura e di utilizzare le risorse del reddito di cittadinanza (9 miliardi all’anno) per tagliare il cuneo fiscale e lasciare così più soldi in busta paga ai lavoratori e per assicurare più risorse alle politiche sociali destinate agli anziani (le nostre mamme e i nostri papà) e alle persone non autosufficienti.
Il centrosinistra scommette nella presa di coscienza degli elettori in vista del voto del 25 settembre, a partire dall’ampia parte moderata della nostra regione: “L’esito delle elezioni politiche è tutt’altro che scontato, anche nel nostro Veneto, deluso e tradito da questa destra populista e sempre più estremista” afferma Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto, in prima linea nella calda campagna elettorale estiva.
In vista delle elezioni il centrodestra si è ricompattato e Fratelli d’Italia pare essere il partito destinato a trainare la coalizione. Ne abbiamo parlato con Luca De Carlo, senatore e coordinatore veneto del partito. Il centrodestra sembrerebbe unito in modo indissolubile, è così? Dopo mesi, anni di confusione, anche per il nostro elettorato che ha visto una parte di centrodestra al Governo e Fratelli d’Italia orgogliosamente all’opposizione, il nostro elettorato chiedeva un po’ di stabilità e chiarezza. Non tanto a noi, con i quali l’elettorato ha un rapporto ormai consolidato e riconosce la nostra coerenza, ma nei confronti dei nostri alleati con i quali certe scelte magari risultavano all’elettore di centrodestra abbastanza strane: vedere il centrodestra al Governo con PD e 5Stelle non ha lasciato indifferenti tutti i nostri elettori. Adesso che finalmente c’è questa possibilità data dalle urne, tutti reclamano maggior chiarezza e maggior comunione di intenti. Si è logorata in qualche modo l’amicizia politica in questo periodo di separazione tra maggioranza e opposizione?
Su quali temi puntate la vostra campagna elettorale? Anzitutto la tutela del potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori di fronte alle conseguenze della crisi. Dobbiamo combattere l’inflazione e rivalutare le pensioni, migliorare gli stipendi e i redditi dei lavoratori, rinnovare i contratti di lavoro, applicare il salario minimo in base alle direttive europee e introdurre anche la riduzione cuneo fiscale. Puntiamo ad aumentare il reddito dei lavoratori con un mese di stipendio in più, a tutelare le imprese, ma anche ad affitti più bassi per i giovani, ad un contributo di duemila euro per studenti e lavoratori sotto i 35 anni. Altro tema è quello della sanità, per tutti, non privatizzata, con più medici di famiglia e servizi sul territorio.
Giorgia Meloni Premier è una prospettica che si può concretizzare? Fino a qualche tempo fa poteva essere un sogno ma oggi potrebbe essere una realtà che si concretizza perché i numeri ce lo dicono. Come si convincono quindi le persone ad andare a votare? Dicendogli chiaramente che non ci sarà un altro governo al di fuori del centrodestra perché noi non siamo disponibili e rendendo pienamente credibile la politica, non con dei proclami o degli slogan ma facendo capire che il nostro programma sarà fatto di cose concrete e attuabili. Non libri dei sogni, la gente non ci crede più e ha raAndrea Martella Segretario regionale del PD Veneto Luca De Carlo Coordinatore veneto Fratelli d’Italia una prospettiva di vittoria. Anche nei collegi uninominali cercheremo di convergere su Oggettivamente penso abbia pesato soprattutto in un elettorato come quello del Nord che crede della vita. Nicola Stievano gione. Giorgia Gay
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Come declinerete in Veneto gli accordi nazionali? Il centrosinistra si presenta con un programma e un messaggio chiaro, non una accozzaglia, ma una forza articolata e molto unitaria, e questo ci consente di aprire una partita con
“Uniti e pronti a vincere per dare un Governo stabile” Regione Centrosinistra. Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto “Esito tutt’altro che scontato Pd forza centrale dell’alleanza”
Vi aspettavate il voto di settembre? Il centrosinistra e in particolare il Partito Democratico ha fatto ogni sforzo per evitare lo scioglimento delle Camere ma questa è la conseguenza dell’atteggiamento irresponsabile di chi ha innescato la crisi e poi l’ha fatta esplodere. Non ci siamo fatti trovare impreparati, abbiamo messo subito in moto la nostra macchina organizzativa e ci facciamo trovare pronti e competitivi per il confronto alle urne.
A quale risultato puntate? È possibile che il Pd superi Fratelli d’Italia? Noi stiamo lavorando per vincere, siamo pronti a giocare le nostre carte migliori. Sono convinto che ci sarà una polarizzazione del voto, i cittadini si troveranno a scegliere tra un’idea di centrosinistra responsabile, vicina ai bisogni della gente, e la destra della Meloni. Il Partito Democratico è la forza centrale di questa alleanza che dovrà fare da traino per l’intera coalizione.
Centrodestra. Luca De Carlo, coordinatore veneto Fratelli d’Italia
Noi abbiamo fornito ai nostri alleati la possibilità di ritornare nel centrodestra, perché Fratelli d’Italia ha costituito il baluardo attorno al quale si è ricostituita l’alleanza. È evidente. Non solo in termini di meriti visto che i sondaggi ci danno ben sopra la somma degli altri due alleati, ma anche proprio per il nostro atteggiamento che da sempre è stato di unione, quindi nessuna antipatia, nessuna afflizione anzi, la consapevolezza intima in tutti noi che certe scelte dei nostri alleati erano scelte temporanee e che quindi un giorno saremo ritornati tutti assieme per dare alla Nazione il Governo che più la rispecchia che maggioritariamente è di centrodestra. Non si capisce invece perché i Governi contemplassero tutte le formule tranne il centrodestra. Secondo lei l’aver partecipato al Conte 1, Conte 2, Draghi 1 ha penalizzato la Lega che era inizialmente più forte numericamente rispetto a voi? Certo gli elettori non hanno capito questa scelta. Se da un verso è stata una scelta di responsabilità, secondo loro, quella del Governo Draghi sicuramente non hanno capito come potevano votare, magari nel Conte 1, il reddito di cittadinanza. candidature unitarie che rendano più competitive le liste. Le elezioni poi si giocano gli ultimi dieci giorni, quando scatta l’impegno dei cittadini, la partecipazione, l’appello al voto utile al 40% di indecisi. Faremo di tutto per far capire che da una parte c’è un centrosinistra responsabile che pensa agli interessi dei cittadini e ha una chiara collocazione europea, dall’altra c’è chi ha dimostrato di non saper governare il paese. Anche in Veneto? Certo, perché il Veneto è stato tradito. Erano giunti molti appelli dal mondo economico, dai sindaci, dal volontariato, dallo sport perché il governo andasse avanti, tutti appelli traditi. Mi aspetto che nelle urne che in molti si ricordino di questo. Mi aspetto che ampi settori moderati, a disagio in una coalizione a trazione Meloni, si domandino come sia possibile arrivare all’autonomia con Meloni e Berlusconi. Il Veneto è stato deluso anche da quello che ha fatto Zaia.
Per fare tutto questo servono risorse, come gestire quelle del Pnrr? Il Pnrr è un’occasione per ricostruire il nostro Paese, ma si tratta di risorse che hanno bisogno di avere un Governo responsabile per essere gestite bene. I cittadini non ci permetterebbero errori di utilizzo su risorse che devono tradursi in opere, servizi e qualità ancora nell’impresa e non nell’assistenzialismo del reddito di cittadinanza.
Il Veneto come reagirà all’offerta del centrodestra? Il problema più grande oggi è riuscire a portare la gente a votare, perché se la gente vota è maggioritariamente di centrodestra in Veneto. Il problema è che in questa grande confusione che si è generata in questi anni potrebbe spingere qualcuno a non andare a votare. E quindi la chiarezza nel dire da subito, quello che noi chiediamo da sempre, cioè che se si è eletti con il centrodestra in coalizione poi non si è disponibili ad altri governi, sia una delle cose che possa anche aiutare a convincere i nostri elettori a tornare al voto. Chiaramente non basta, bisogna avere anche un programma che rimetta al centro la produzione, l’economia, la tutela dei nostri valori ma anche dei nostri prodotti, il lavoro, non solo l’assistenza, e quindi quando abbiamo una squadra che è in grado di realizzarlo Credo sia questo quello che vogliono i nostri elettori.
Aspiag Service - Despar
Oltre a ciò, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto dei propri contenitori sulla produzione di CO2, Aspiag Service ha aderito con Verde Vera al “progetto Kariba” per la protezione delle foreste dello Zimbabwe attraverso l’acquisto di certificati per la rimozione della CO2 pari alla carbon footprint stimata per la produzione degli imballaggi di questa linea per tutto il 2021 Per la linea a marchio Verde Vera, Aspiag Service è stata tra i vincitori del bando CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) per l’ecodesign 2021, un riconoscimento che spinge il marchio dell’abete verso un futuro sempre più verde.
Un impegno scritto nel DNA della nostra azienda e rappresentato nell’abete, il logo che da sempre caratterizza il marchio Despar. Per questo, consapevoli del nostro ruolo all’interno della società, nel 2021 abbiamo dato vita al nostro Manifesto CSR nel quale abbiamo assunto la sostenibilità come punto di riferimento per le nostre scelte strategiche di business. Un impegno e una responsabilità che noi di Aspiag Service vogliamo trasformare ogni giorno in fatti concreti, lavorando per sviluppare nuove metodologie e procedure per ridurre l’impatto ambientale dei nostri punti vendita e delle sedi con tecnologie innovative, valorizzando le filiere corte e i produttori locali, mettendo al centro le persone, rendendo i nostri prodotti sempre più sostenibili e supportando le comunità in cui ci inseriamo. Lo facciamo nella consapevolezza che solo lavorando insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder, potremo guardare lontano e raggiungere obiettivi ambiziosi improntati a una crescita verde, al fianco delle persone e del territorio. di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto Una rivoluzione verde che investe tutti i settori dell’industria italiana, tanto più che gli avvenimenti degli ultimi anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, fino ai cambiamenti climatici e alle nuove sfide economiche, stanno rendendo sempre più urgente la necessità di raggiungere l’autosufficienza energetica e l’efficientamento delle risorse. E in questa svolta green anche la Grande Distribuzione Organizzata è diventata protagonista del processo di cambiamento per rispondere in modo sempre più attento alle esigenze e ai nuovi valori che gli stakeholder – collaboratori, clienti, partner, fornitori, istituzioni e comunità – ricercano e che rappresentano un vantaggio competitivo per le stesse aziende del settore. La GDO, infatti, gioca un ruolo fondamentale perché la sua linea d’azione si muove su due binari paralleli che riguardano da un lato il proprio business e, dall’altro, le scelte dei clienti, indirizzandoli verso prodotti sostenibili e contribuendo alla tutela delle risorse e del pianeta. E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, che lavora ogni giorno per accrescere il proprio essere azienda responsabile verso l’ambiente, le persone e il territorio. Un impegno che Aspiag Service dimostra concretamente nella propria politica di sviluppo della rete vendita, prediligendo per le nuove aperture una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio, offrendo un concreto supporto alle imprese locali. Ne sono un esempio i punti vendita aperti nello storico Teatro Italia in Strada Nuova a Venezia, il Despar di Prato della Valle a Padova e il recente Eurospar aperto a Trieste nell’area ex-Maddalena. Proprio il punto vendita è per Aspiag Service il centro dell’innovazione sostenibile. Al suo interno è possibile trovare le soluzioni che permettono un’attenzione particolare verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. Gli esempi più importanti sono gli impianti a luci LED, presenti ora in 159 punti vendita, la
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scelta di costruire i punti vendita nella massima classe energetica possibile (A3 o A4), l’utilizzo di sistemi “cool roof” che consentono un risparmio del fabbisogno energetico di un terzo, la presenza di impianti che permettono il recupero e il riuso di calore e acqua. E ancora, l’invio a riciclo di oltre il 76% di rifiuti e l’acquisto di energia verde certificata, che nel 2021 ha raggiunto l’87% del fabbisogno consentendo l’abbattimento dell’85% delle emissioni di CO2. Grazie al proprio impegno ambientale, Aspiag Service è stata la prima impresa della GDO a ottenere la certificazione ISO 14001 – oggi presente per 56 siti, tra sedi, magazzini e punti vendita – che sta progressivamente estendendo a tutta la rete aziendale e che si conferma sempre di più come cardine della politica di sostenibilità.
Packaging green, la scelta giusta per un futuro sostenibile L’impegno di Aspiag Service per ridurre l’impatto ambientale si concretizza anche nella scelta di rendere i prodotti sempre più sostenibili attraverso, ad esempio, la riduzione dell’uso della plastica e investimenti in ricerca e sviluppo per realizzare packaging riciclabili, in particolare per i prodotti a marchio. Un esempio concreto di questa ricerca è rappresentato dalla linea Verde Vera EcoBio, la linea beauty di Despar che propone prodotti con ingredienti di origine naturale e che, anche dal punto di vista del packaging, si è rinnovata con l’utilizzo di flaconi e tubi in plastica riciclata post consumo ed etichette in plastica di origine vegetale, permettendo una riduzione media del 23% delle emissioni di anidride carbonica rispetto alla scelta di packaging tradizionale.
La svolta green. Attenzione all’impatto urbanistico, alla riduzione delle emissioni e al risparmio energetico La GDO accelera sulla rivoluzione verde Il caso
Crescere green, insieme al territorio 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs), 169 traguardi, 192 paesi membri dell’ONU che hanno sottoscritto il piano: sono questi alcuni numeri che descrivono la grande sfida lanciata dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un traguardo ambizioso che richiede un cambio di paradigma a tutti i livelli, non solo nelle politiche economiche globali, ma anche di ogni singola comunità e di ogni singola azienda. Raccogliendo questa sfida, anche Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per Triveneto, Emilia-Romagna, e Lombardia, che gestisce 249 punti vendita diretti a insegna Despar, Eurospar e Interspar e rifornisce 316 punti vendita affiliati nei territori in cui è presente (161 in Veneto tra diretti e affiliati), ha implementato la propria strategia di crescita improntata alla sostenibilità puntando su sette SDGs che si intersecano con i valori aziendali.
Il Punto Vendita Despar di Prato della Valle
Per le nuove aperture il gruppo ha adottato una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, con l’obiettivo di evitare consumo di suolo
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2022AGOSTO on-line: /category/salute/ Salute
Zanzare e febbre West Nile, come proteggersi dal rischio di infezione
Con 8 ricoverati nel mese di luglio nel Padovano, di cui tre deceduti, e 4 asintomatici, e un caso di contagio nell’uomo registrato nel Veneziano, nel territorio dell’azienda Ulss 3 Serenissima, dove il paziente è stato ricoverato in terapia intensiva, il West Nile virus seppure atteso, vista la presenza del virus nell’insetto portatore nei nostri territori, ha destato nell’opinione pubblica più di qualche preoccupazione. Nella stagione estiva, le comuni zanzare che appartengono al genere Culex, tra cui la zanzara comune C. pipiens (non la zanzara tigre) possono trasmettere infatti il virus, presente da alcuni anni anche in Veneto. Ma di cosa si tratta? La febbre West Nile è una malattia provocata da un virus a Rna presente in molte parti del mondo. Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome), il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici (passeriformi e corvidi) e le zanzare le cui punture sono la principale causa di trasmissione nell’uomo, ma anche agli animali, in genere equini ed uccelli.
Cosa c’è da sapere e come comportarsi Prosegue alla pag. seguente
5) Evitare bevande alcoliche.
Dott.ssa Maria Teresa Padovan Direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp)
2) In questo periodo è opportuno a maggior ragione, evitare l’affollamento, perché la circolazione del virus del Covid è molto alta e contrarre la malattia potrebbe affaticare ulteriormente alcuni organismi già fragili. 3-4) Fare pasti leggeri e bere molti liquidi. Curare in modo particolare la dieta, leggera, e provvedere ad un’adeguata idratazione. “Soprattutto nei bambini e negli anziani - spiega la dottoressa Padovan - diminuisce il senso della sete, per cui è raccomandabile curare con attenzione l’idratazione, a maggior ragione, di queste categorie”.
6) Sorvegliare e prendersi cura delle persone a maggior 7)rischio.Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro. Soggiornare quanto più possibile in un ambiente adeguato, usando in maniera oculata il ventilatore e l’aria condizionata.
La maggior parte delle persone infette (80%) non mostra alcun sintomo. Quasi tutti i casi si presentano infatti in forma lieve e non provocano sintomi, al massimo una semplice febbre che dura qualche giorno. Ma nei casi più gravi il West Nile può provocare febbre alta, forti mal di testa, tremori, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In un caso su 1.000 il virus può provocare encefalite. Le persone più a rischio sono bambini, anziani e soggetti con fragilità, ai quali si consiglia di utilizzare prodotti repellenti a base di Deet o Icaridina a una concentrazione superiore al 10%. Per i bambini sotto i due anni sono invece preferibili prodotti a base di paramatandiolo. In caso di presenza di febbre, con temperatura superiore ai 38°C, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, confusione ed eruzione cutanea, è bene rivolgersi prontamente al medico di base.
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Non esiste un vaccino per la febbre West Nile, quindi la miglior forma di prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare, nello specifico attraverso quattro comportamenti, così come consigliato nelle schede informative diffuse dalla Regione Veneto. In primo luogo, il consiglio è quello di indossare indumenti di colore chiaro dal crepuscolo all’alba, pantaloni lunghi e maniche lunghe. Utilizzare quindi repellenti cutanei per uso topico, spray a base di pretra o altri insetticidi per uso domestico, oppure anche diffusori di insetticidi elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi. Se gli ambienti non sono provvisti di aria condizionata, soggiornare e dormire solo in ambienti dotati di zanzariere alle porte e alle finestre e, per aumentare l’efficacia, è consigliato trattare le zanzariere con repellenti. Se possibile, infine, utilizzare il condizionatore ad una temperatura leggermente inferiore di notte, le zanzare infatti non amano le temperature fresche. É utile tenere sotto controllo i focolai larvali nelle caditoie, svuotare quotidianamente sottovasi e raccolte d’acqua. Il Dipartimento di Prevenzione opera in collaborazione con le Amministrazioni locali per l’azione di disinfestazione preventiva e per l’attivazione di tutte le buone pratiche che possono limitare la diffusione del vettore. Attraverso i Comuni si svolge anche un’azione capillare di allerta alla popolazione, perché collabori alle azioni di contrasto. Chi volesse avere ulteriori informazioni o ha dei dubbi su come proteggersi può contattare direttamente il Dipartimento di Prevenzione della propria azienda Ulss.
Cosa c’è da sapere e come comportarsiProteggersi dal caldo in dieci mosse I suggerimenti del Sisp dell’Ulss 8 Berica in un video per affrontare le temperature elevate di queste settimane
1) Evitare l’uscita e l’attività fisica nelle ore più calde. In particolare dalle 11 am alle 17 pm e soprattutto i bambini e gli anziani.
8) Vestirsi con abiti adeguati e leggeri e freschi.
Emergenza caldo, come proteggersi? L’azienda Ulss 8 Berica ha realizzato un breve video in cui la dottoressa Maria Teresa Padovan, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) ribadisce in dieci punti i comportamenti più corretti per affrontare con maggiore serenità i disagi che possono derivare dalle elevate temperature di questi giorni. Sono indicazioni che ci sono note ma che è bene ribadire per tenerle sempre presenti.
9) In auto curare che non vi sia stazionamento all’interno dell’abitacolo in cui si creano a volte condizioni molto difficili. 10) Infine proteggersi da punture di zanzare e di pappataci. Quando si svolge attività all’aperto è importante un’accurata protezione. “Stiamo assistendo in questo periodo dell’estate - afferma la dottoressa Padovan - all’aumento delle infezioni portate da questi microorganismi, in particolare la West Nile, per cui è raccomandabile una particolare attenzione da queste punture”. Attenzione ai bambini e ai neonati. Oltre agli anziani, i bambini sono particolarmente suscettibili al caldo, specialmente i neonati perché - come spiega anche un apposito opuscolo del Ministero della Salute sul tema, “Estate in salute: come proteggere i vostri bambini” - la loro temperatura aumenta velocemente e fanno più fatica a disperdere il calore. In estate dunque, è il suggerimento dell’infografica messa a punto dall’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana, è importante tenere ben idratati i bambini offrendo loro spesso dell’acqua o allattandoli più frequentemente. I bambini vanno tenuti all’ombra durante le ore più calde e, se hanno meno di sei mesi di vita, non vanno mai esposti al sole diretto. Meglio applicare una crema ad alta protezione prima di farli uscire e riapplicarla ogni due ore o dopo il bagno, al mare o in piscina. Tenere monitorata la temperatura dei più piccoli, rinfrescandoli ogni tanto con acqua tiepida e aprendo il pannolino quando è possibile.
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“È stato davvero sorprendente per noi vedere che nella degenerazione breve degli individui adulti il cervello cominciava a diminuire di volume qualche giorno prima del loro riassorbimento completo ovvero della loro morte. Dopo tre giorni di vita – dice la professoressa Lucia Manni del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova – il numero di neuroni nel cervello cominciava a diminuire, così come la loro capacità di rispondere a stimoli come il tocco della loro bocca, il sifone, attraverso cui l’acqua entra per la nutrizione e la respirazione. Questi stessi segni di invecchiamento erano poi presenti anche in individui di colonie neoformate rispetto a quelli presenti in colonie di soli 6 mesi. Eravamo quindi in presenza di due processi di neurodegenerazione la cui presenza non era mai stata sospettata, uno veloce e uno lento, nello stesso organismo”. Ma ciò che è risultato ancor più interessante è che durante entrambi i processi degenerativi il cervello dell’animale manifesta geni la cui espressione caratterizza malattie neurodegenerative umane come l’Alzheimer e il Parkinson.
Dalle analisi fatte emerge che la degenerazione del cervello del botrillo ha fortissime analogie con il decadimento del cervello umano: sia nella neurodegenerazione breve (settimanale) che in quella lunga (relativo all’invecchiamento della colonia). In entrambi i processi, nell’animale si osserva una riduzione del numero di neuroni e una diminuzione delle abilità comportamentali.
Il progetto di ricerca finanziato anche dall’Università di Padova
“Ancor più incredibile è stato poi verificare che entrambi i processi di neurodegenerazione erano associati all’aumento di espressione di geni che caratterizzano le malattie neurodegenerative nell’uomo come l’Alzheimer, il Parkinson, la malattia di Huntington, la demenza frontotemporale e altre ancora – sottolinea Chiara Anselmi dell’Università di Stanford –. Molti di questi geni erano espressi in entrambi i processi neurodegenerativi, mentre una piccola parte li differenziava. Questi geni, pertanto, svolgono un ruolo anche in questi semplici animali e questo piccolo invertebrato può rappresentare una risorsa per comprendere come l’evoluzione abbia forgiato i processi neurodegenerativi e quali siano le relazioni tra invecchiamento e perdita della funzionalità“Approfondireneuronale”.oralostudio dell’invecchiamento e della neurodegenerazione in questo animale ci porterà a capire come il botrillo riesca a controllare e coordinare la neurodegenerazione ciclica rispetto a quella associata all’invecchiamento – concludono gli autori –. Questo potrebbe svelarci qualcosa di inaspettato rispetto alla nostra possibilità di governare i processi neurodegenerativi nell’uomo”.
Con l’avanzare dell’età nel Botryllus schlosseri si osserva una riduzione del numero di neuroni e delle abilità comportamentali, come nell’uomo
30 www.lapiazzaweb.itSalute a un piccolo invertebrato marino l’aiuto a capire meglio l’evoluzione dell’Alzheimer e del Parkinson nelle persone. I botrilli, invertebrati marini molto comuni nei nostri mari, sono al centro dell’articolo dal titolo “Two distinct evolutionary conserved neural degeneration pathways characterized in a colonial chordate” pubblicato da un team di ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Università di Stanford, in collaborazione con il Cham Zuckerberg Biohub di San Francisco, sulla rivista scientifica “Pnas” proprio perché presentano una degenerazione del cervello simile a quella umana. E proprio per questo sono oggetto di un progetto di ricerca coordinata da Chiara Anselmi, dottorata all’Ateneo patavino e ora post-doc all’Università di Stanford, Lucia Manni del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, Ayelet Voskoboynik e Irv Weissman dell’Università di Stanford. L’obiettivo del team di ricerca è capire quali sono i processi che portano al decadimento del loro sistema nervoso, anche da un punto di vista evolutivo. Un passaggio che può esser d’aiuto nel comprendere neuropatologie, spesso invalidanti, che coinvolgono un numero crescente di persone. Il botrillo offre infatti la possibilità di studiare la degenerazione del cervello sia nel breve periodo, ovvero nel processo ciclico (settimanale) di riassorbimento degli individui adulti che comporta di fatto un loro rapido invecchiamento, sia nel lungo periodo, ovvero nel processo di invecchiamento dell’intera colonia, che vede nel tempo diminuire la sua capacità di produrre nuovi individui ed espandersi. La ricerca ha utilizzato colonie prelevate Botryllus schlosseri 2 nella Laguna Veneta e allevate alla Stazione Idrobiologica di Chioggia e al Dipartimento di Biologia dell’Ateneo patavino oltre a quelle prese dalla Hopkins Marine Station, nella baia di Monterey in California.
sopra, il “Botryllus schlosseri” in alto, Dott.ssa Chiara Anselmi, Università di Standford in basso, Prof.ssa Lucia Manni, Dipartimento dell’Università di Padova D
Un piccolo invertebrato marino aiuta a capire l’evoluzione dell’Alzheimer e del Parkinson
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