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In scena il controbassista e compositore Daniele Roccato
Ritorna nella sua città di origine, il 3 febbraio prossimo, Daniele Roccato. Il contrabbassista e compositore di livello internazionale sarà infatti l’artista del secondo appuntamento di Suoni d’acqua.
“Il festival diffuso vuole celebrare la città di Adria con un musicista che si è formato al conservatorio di Adria e che oggi è un artista raro nel suo genere, libero da divismi e sincero negli intenti, che propone composizioni e performance dagli alti standard qualitativi” dichiara Gabriele Vianelli, direttore artistico di Suoni d’Acqua.
“Un artista a tutto tondo che si occupa prevalentemente di musica con interazioni e connessioni con tutte le altre arti – prosegue Vianelli –. La sua musica, infatti, è stata e viene inserita nei programmi dei festival che spaziano dalla musica classica, contemporanea e jazz, per arrivare all’elettronica, alla techno e alla discoteca”.
“Più che dire che faccio vari generi musicali – precisa Roccato –.
Direi che dalla mia musica escono delle riverbarizzazioni di altri generi musicali, che definiscono uno stile influenzato da tutto ciò che ho amato, ascoltato e imparato in questi anni”.
Al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma dove è insegnante titolare di contrabbasso, Roccato ha fondato la piattaforma di improvvisazione con l’intento di mettere insieme i ragazzi che studiano nei vari dipartimenti del conservatorio (archi, fiati, jazz, elettronica) per farli dialogare insieme e interagire con le altre espressioni artistiche come la danza. Un progetto che Roccato sta portando in giro per l’Europa, finanziato dal ministero della cultura francese, dove l’improvvisazione è il crocevia di generi come possibilità di sovrapposizioni di culture.
“Far dialogare un musicista della tradizione Santur persiana con uno del Sarangi della tradizione indiana, con un violinista, un musicista dalla chitarra battente pugliese, con un cantante jazz, lasciando che ognuno mantenga la propria peculiarità senza cambiare il proprio bagaglio tecnico e culturale ha una grossa valenza sociale, perché se possiamo mantenere il nostro gesto musicale contribuendo ad un progetto musicale comune questo si può fare anche nella vita – dichiara Roccato –. Persone di culture diverse che imparano a cooperare e a collaborare insieme pur mantenendo le proprie diversità, dove non è necessario suonare tutti lo stesso genere musicale per suonare insieme, producono cose inaspettate. Molto spesso, infatti, nel momento in cui suonano insieme musicisti provenienti da ambiti diversi, si crea la condizione creativa ideale per fare musica inaspettata”.
Ad oggi le riviste internazionali di musica descrivono Daniele Roccato come uno dei contrabbassisti più innovativi e influenti del nostro tempo. A dimostrarlo Ludus Gravis, il più riconosciuto ensemble di contrabbassi nell’ambito della musica contemporanea e della nuova musica, fondato nel 2010 da Roccato insieme a Stefano Scodanibbio (1956-2012). “Per Ludus Gravis – spiega Roccato – hanno scritto le massime espressioni compositive musicali degli ultimi 30/40anni, come Hans Werner Henze,Sofia Gubaidulina, Gavin Bryars, Stefano Scodanibbio e Terry Riley. Quest’ultimo è stato l’inventore del minimalismo, autore di opere musicali che hanno influenzato la musica da film degli ultimi 40 anni”. “Con Notturni, titolo dello spettacolo che porterò ad Adria – conclude Roccato – proporrò dei pezzi che sono stati scritti per la danza, il teatro, alcuni frammenti di un mio lavoro recente, pezzi nati come musica solo per concerti, raccordi abbastanza improvvisati e il resto lo scopriremo insieme il 3 febbraio”.
“Daniele è un esempio per i nostri ragazzi, un’ artista che chiamare musicista diventa riduttivo. Penso abbia scelto la musica per passione e come chiave di lettura del mondo, e attraverso quella dialoga nella contemporaneità senza nessun limite di spazio e di tempo” commenta il sindaco Omar Barbierato.
Una mostra per celebrare i 110 anni dalla nascita di Antonioni
In occasione dei 110 anni dalla nascita di Michelangelo Antonioni, Ca’ Cornera, stazione di sosta nel Delta del Po, in collaborazione con il Circolo del Cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria e l’associazione “Michelangelo Antonioni”di Ferrara, ha realizzato una singolare mostra con i “legni” di Roberto Antico.
Ha voluto essere presente alla mostra anche la nipote del celebre regista, Elisabetta Antonioni, che ha raccontatola strana coincidenza tra i lavori in mostra di Antico e le interessanti tematiche esistenziali dello zio, frequentatore del Delta del Po.
Con molta soddisfazione la presidente del Circolo del Cinema, Emanuela Finessoha ospitato l’evento nel corso delle festivita’ natalizie. La frase “Ogni coincidenza ha un’anima”, di Alvarez de Azevedo (Poeta brasiliano 1831 - 1852), accompa- gnava l’esposizione “Frammenti di paesaggio”.
La mostra dei “legni” di Roberto Antico è stata un tributo esplicito a Michelangelo Antonioni. La folgorante concordanza, ravvisata dalla nipote Elisabetta, tra i lavori di Antico, visti a Ca’ Cornera di Porto Viro, e il “legno” accostato all’interprete dal grande regista, in una intensa sequenza del film “Il Deserto Rosso”, vuole offrire un’esperienza estetica ed esistenziale. Un esercizio di sensibilità fondato sullo sguardo, un incrocio, un incontro, costruito su una sovrimpressione mentale. (m.s.)