MAGGIO 2022
Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.82
di Adria
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La città torna alla normalità: numerosi eventi in arrivo Successo per Adria in fiore. Il Comune conferma alcuni appuntamenti ormai servizio a pag 6 tradizionali e si sta lavorando anche per far tornare “Adria d’estate”
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DAL PRESIDENTE MATTARELLA
Stelle al merito ai lavoratori dell’ex Coimpo IL DIBATTITO SUL TURISMO
La ricetta del Pd: “Valorizziamo le nostre eccellenze” SVILUPPO
Rigenerazione urbana: in arrivo dal Pnrr 1,3 milioni VERSO LE ELEZIONI
La Bobosindaco scalda i motori per le urne POLITICA
“Anche quest’anno aumenta la tassa sui rifiuti”
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li ambulatori e le corsie si svuotano: mancano medici di base, negli ospedali le carenze di organico sono sempre più evidenti. I numeri che girano sono preoccupanti e restituiscono le dimensioni di un fenomeno che parte da lontano che ora, nel Veneto delle eccellenze sanitarie, si concretizza con ampi vuoti, sia sul fronte della medicina territoriale che di quella ospedaliera. Il tutto ovviamente a scapito dei Co nta pazienti, soprattutto dei più fragili.
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Facciamo il punto
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Stelle al merito ai lavoratori dell’ex Coimpo I
l presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha consegnato le stelle al merito del lavoro “alla memoria”, ai famigliari di Nicolò Bellato, Giuseppe Baldan e Marco Berti, che persero la vita il 22 settembre del 2014 nel sito dell’ex Coimpo a Ca’ Emo. Una tragedia senza precedenti, causata da una nube tossica che si sviluppò in seguito allo sversamento di acido solforico in una vasca contenente liquami. “Si tratta di un gesto simbolico che di fatto spazza via qualsiasi dubbio e ombra dall’operato dei lavoratori che pagarono con la loro vita l’incidente che accadde in via America nell’azienda Coimpo a Ca’ Emo”, commenta il sindaco del Comune di Adria, Omar Barbierato. “Un gesto che racconta di come sia questa amministrazione che si è interessata per il conferimento delle stelle al merito – commenta la consigliera comunale, Sara Mazzucato –. I cittadini di Ca’ Emo non potranno mai scordarsi di Nicolò, Marco, Giuseppe e Paolo”. La domanda per le onorificenze delle stelle al merito del lavoro “alla memoria” dei tre lavoratori dell’ex Coimpo, nel rispetto delle sensibilità dei famigliari, è stata infatti inviata dall’amministrazione comunale di Adria al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Una procedura, portata avanti nel corso degli ultimi anni, attraverso il consolato dei Maestri del Lavoro, e che ha finalmente visto il riconoscimento dell’importanza delle vite di Nicolò Bellato, Giuseppe Baldan e Marco Berti.
Un gesto simbolico alla memoria di chi pagò una tragedia con la vita
Gaia Ferrarese
di Adria
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I numeri, dicevamo. Partiamo dai medici di famiglia. Attualmente le sedi vacanti in Veneto sono circa 570. Ma nel giro di tre anni, stando alle proiezioni dei pensionamenti, mancheranno all’appello altri 800 medici. Lo sappiamo bene noi che seguiamo e raccontiamo le vicende dei territorio, che ci occupiamo delle province. Sono sempre più numerosi i piccoli Comuni che ormai si trovano a fare i conti con la mancanza di quello che un tempo si chiamava medico di famiglia e che era un’istituzione irrinunciabile. Oggi invece sono sempre più numerosi gli assistiti che devono spostarsi, anche di parecchi chilometri e con non pochi disagi, per raggiungere l’ambulatorio del medico di base. E’ un problema soprattutto per gli anziani soli, per le persone fragili, per chi non può contare su una rete di protezione familiare. Stiamo parlando di migliaia di persone per le quali l’accesso alla medicina territoriale, la prima linea fra il sistema sanitario e il paziente, sarà sempre più difficile e problematico. Ora si sta correndo ai ripari con la scuola di Sanità pubblica della Regione, che entro il 2025 preparerà 713 medici di base. Ma intano c’è da gestire un presente sempre più incerto e ricco di disagi, al quale si farà fronte con l’innalzamento del numero degli assistititi assegnati ai medici in formazione. I dettagli sono oggetto di un impegnativo confronto in seconda commissione regionale, anche con i rappresentanti sindacali. Anche per far fronte alla carenza di medici negli ospedali, dove mancano più di 1.100 professionisti, la strategia è quella di ingrossare le fila degli specializzandi, soprattutto nei pronto soccorso, direttamente in prima linea. Già con la pandemia abbiamo assistito all’incremento del ricorso agli specializzandi per far fronte all’emergenza. D’altra parte, però, questi giovani medici non possono essere mandati allo sbaraglio, dovranno essere adeguatamente seguiti e messi nelle condizioni di poter lavorare con tutte le necessarie tutele, sia per i pazienti che per sé stessi. Una soluzione va trovata, ma bisogna fare attenzione alle scorciatoie.
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Pettorazza e Grimani per un numero complessivo di 7.072 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 13 maggio 2022
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L’annuncio dell’assessore Stoppa. Si attendono visitatori anche grazie all’area camper
“Questa estate confermati tutti gli eventi dell’anno scorso” “P
er la prossima estate saranno confermati tutti gli eventi dell’anno scorso”. Queste le parole dell’assessore Matteo Stoppa, che nelle scorse settimane ha anticipato con estrema soddisfazione il ritorno tra gli altri di “Appuntamenti in corte”, giunto ormai alla sua 13° edizione, e del festival musicale promosso dalla sezione italiana di Amnesty International “Voci per la libertà”, nonché della fortunata collaborazione con il Teatro Ferrini, che proseguirà nei prossimi mesi con nuovi spettacoli. Ancora non si hanno notizie certe invece su “Adria d’estate”, anche se il nuovo direttivo di Adriashopping (la presidente
Per quanto riguarda la stagione turistica “non sarà facile ma ci aspettiamo dei numeri che possano avvicinarsi a quelli del periodo prima del Covid” Isabella Marin, la vice Donatella Baratella, il segretario Stefano Zennaro, Laura Farinelli e Luigi Giribuola) ha annunciato di essersi già messo al lavoro per definire al più presto il programma di quello che da anni è uno degli appuntamenti più amati sia dagli adriesi che da tutti i turisti che vengono a visitare la città. “Con la caduta della maggior parte delle restrizioni, il centro storico e tutti i luoghi simbolo di Adria si preparano finalmen-
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Matteo Stoppa
te ad accogliere un maggior numero di persone. Sono comunque particolarmente contento di dire che c’è sempre stata una grande risposta da parte del pubblico, nonostante questi ultimi due anni siano stati piuttosto difficili sotto diversi punti di vista. Abbiamo dovuto impegnare tante risorse in termini di tempo e denaro per garantire una continuità con il passato ma siamo stati poi ricompensati con l’affetto di tante persone. Siamo davvero soddisfatti del risultato ottenuto” continua Stoppa. Per quanto riguarda la stagione turistica in generale “sappiamo che non sarà facile, ma ci aspettiamo dei numeri che possano avvicinarsi il più possibile a quelli del periodo prima del Covid. Con la riapertura della stagione balneare e l’arrivo delle temperature più miti, ci auguriamo che chi sceglie di scoprire la zona del Delta decida poi di fermarsi a visitare anche Adria e le sue bellezze, potendo contare anche sulla nuova area camper”. Chiara Tomao
Con “Adria in fiore” è tornata (finalmente) la normalità Con l’arrivo della bella stagione, finalmente si ricomincia a respirare anche aria di normalità. Dopo due anni di stop forzato dovuto alla pandemia, domenica 24 aprile è infatti tornata “Adria in fiore – aromi, profumi e colori di primavera”, accolta con grande entusiasmo e partecipazione da tutti i cittadini, nonostante il meteo incerto abbia cercato fino all’ultimo di guastare la giornata. La manifestazione si è conclusa con l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria, realizzata da un lato per aiutare la Pro loco a sostenere i costi dell’evento, sempre più elevati per l’adozione di tutte le misure di sicurezza necessarie, e dall’altro per supportare il commercio cittadino, visto che i premi consistevano in buoni da spendere proprio nei negozi di Adria. L’appuntamento floreale ha ufficialmente aperto le porte anche alla stagione turistica, che ha già portato in città nelle scorse settimane una sessantina di persone provenienti da Mestre, che sono state accompagnate dalla Pro loco a conoscere
la storia di Adria. Altri gruppi di visitatori sono invece attesi a partire dal mese di giugno, senza dimenticare tutti quelli che arriveranno singolarmente per i prossimi spettacoli di “Venerdì d’estate”, altro evento particolarmente apprezzato in tutto il territorio, di cui sarà presto annunciata la riconferma, o per ammirare la splendida zona del Delta del Po, anche grazie alla nuova area di sosta per i camper inaugurata all’inizio dell’anno nei pressi del Museo archeologico nazionale. (c.t.)
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L’arte navale torna a casa
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La ricetta del Pd locale. Turismo e infrastrutture al centro del dibattito politico
“Valorizziamo le eccellenze e le potenzialità della nostra città” I
l partito di centrosinistra adriese mette in campo alcune idee per rinnovare la cittadina etrusca. “La politica deve adattarsi e studiare i cambiamenti sociali della comunità che rappresenta – ha spiegato la vicesegretario Gessica Ferrari nel corso di un incontro -. Non ci sono proposte nuove da parte di coloro che rappresentano i vari movimenti politici. Il Partito Democratico ha proposte che andranno direttamente alla giunta per ravvivare e dare un volto nuovo ad Adria.Va accorciata la distanza relazionale ed economica di questa comunità. Importante sarebbe creare uno sportello digitale polifunzionale che abbia un modello giusto per tutti”. “Penso che sia essenziale partire dallo sviluppo turistico per tutto il nostro territorio – sottolinea il segretario Pierpaolo Ballo -. Utilizzare piste ciclabili e saper usare al meglio il museo archeologico nazionale. Usare il marchio della Ciabatta Italia come eccel-
lenza adriese in tutta Italia. Accogliamo con favore la proposta dell’assessore Andrea Micheletti del marchio Adria e Delta del Po, ma sarebbe giusto utilizzarlo per tutto il territorio e non solo per un singolo comune. Ogni paese comunque beneficerà di quello che ha il territorio. Adria ha un centro storico ben strutturato, quin-
“Utilizzare piste ciclabili e saper usare al meglio il museo archeologico nazionale” di basterebbe sfruttarlo meglio e con maggiori idee. Un altro punto sarebbe quello di abbellire gli ingressi alla città come le rotonde, che sono lasciate a loro stesse”. Sottolinea poi: “A mio parere il problema è di marketing per sponsorizzare le nostre eccellenze. Non vogliamo fare polemica, ma dare consigli a coloro che ora governano la cittadina”. “Vi sono
diverse infrastrutture che devono essere create e altre che necessitano di una chiara sistemata – aggiunge Niccolò Bellini -: in primo luogo creare una rotatoria in località Bindola dopo cavalcaferrovia, dove spesso e volentieri vi sono degli incidenti e dove è necessario cambiare la situazione. Un altro punto importante è l’illuminazione di strada Spolverin, oltre ad
essere messa in sicurezza, perché è un’arteria ciclabile importante che da Bottrighe porta ad Adria ed è giusto rinnovarla visto da quante persone è frequentata. Inoltre sarebbe adeguata la messa in sicurezza della chiesa San Nicola, non solo per la struttura in sé, ma per il valore storico che rappresenta”. E conclude: “Infine sarebbe
adeguato riuscire a mettere in campo un modo per valorizzare l’ex palazzina dei vigili urbani, in quanto è da tempo abbandonata a sé stessa, con la Pro Loco rilegata in un piccolo ufficio e il progetto di una casa della cultura del professor Livio Crepaldi ancora nel cassetto”. Stefano Spano
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Sviluppo del territorio. La voce delle associazioni di categoria
Il commercio locale alla sfida del digitale e della pandemia Confesercenti: “Adria è un punto di riferimento verso il Delta del Po poco sfruttata”
“A
dria e il suo commercio”, è il tema di cui si è parlato nella serata organizzata grazie a “Il Cantiere Adria”. Una serata per scambiarsi idee e confrontarsi sul futuro del settore a livello locale ma anche provinciale con le principali associazioni di categoria. Il primo spunto è arrivato dal presidente della Confcommercio di Rovigo, Stefano Pattaro: “Ho anche io un negozio e vivo anche io la vostra situazione di disagio e di continua difficoltà in questi ultimi anni. Tutto sommato però non vi è stato un grande calo del commercio e delle attività aperte. Infatti nel 2019 erano presenti nella provincia di Rovigo 1.143 imprese del terziario. Nel 2021 sono arrivate a 1.119. Non sempre quindi una situazione cosi drammatica”. Sottolineando poi: “Cambia la nostra percezione e non il commercio in sé per sé. Dobbiamo fare tutti quanti una riflessione su come è cambiato il commercio, soprattutto con implementazione dell’interattivo. Siamo vittime di scelte politiche scellerate, in quanto costa sempre di più ogni singolo aspetto del nostro lavoro”. “Sicuramente l’innalzamento delle spese ha influito non poco – ha commentato Vittorio Ceccato, vicepresidente Confesercenti Venezia-Rovigo -. Tante persone fanno fatica a spendere, in quanto c’è poca propensione a guardare avanti al futuro con ottimismo. Adria è un punto di riferimento verso il Delta del Po poco sfruttata. Abbiamo un ente
Parco importante e che dovrebbe dare la possibilità di flusso turistico di qualità e che potrebbe dare nuove possibilità. Per questo il turismo va valorizzato facendo squadra, dando importanza alle associazioni di categoria che rappresentano il territorio”. Non è mancato l’intervento di Giovanni, vicepresidente Confcommercio Rovigo: “Mi riavvicino al commercio dopo tanti anni. Se qualcuno ci guadagna dall’acquisto online ci sono anche tanti che ci perdono a livello di centro storico. Siamo allo stesso punto di prima della pandemia. Tutto lo sviluppo del terziario è sempre a rischio dopo la crisi economica del 2009, pandemia e ora situazione in Ucraina. La sostenibilità ambientale va pagata e ci si deve impegnare tutti. Le banche sono il primo soggetto che deve essere
lungimirante facendo finanziamenti in modo giusto, ossia dare più agevolmente a chi fa bene all’ambiente. Ormai non c’è trasmissione dell’attività di padre in figlio e questo è un altro grosso danno a questo settore”. Infine è entrato nel dettaglio Alvise Caninello, referente sviluppo imprese Confesercenti Venezia-Rovigo, oltre che manager del Distretto del Commercio di Mira e Zero Branco: “Adria e il Polesine non sono diversi da tutto il resto del Veneto. Vi rendete conto che le grandi catene non aprono più nei centri storici ma nei centri commerciali. La pandemia ha rafforzato tutto questo sistema di aiuto del commercio a livello interattivo, ma bisogna essere capaci di utilizzarlo nel miglior modo possibile, con i giusti strumenti”.
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Ciao Venezia
Stefano Spano
Grande partecipazione per la riunione del Consorzio Po e suo Delta È stata un’assemblea partecipata quella organizzata in Sala Irene Federighi a palazzo Tassoni. Una riunione alla quale hanno partecipato operatrici e operatori turistici, Proloco e associazioni, non solo adriesi. Nell’aprire l’incontro il sindaco di Adria Omar Barbierato ha sottolineato l’importanza di fare squadra come territorio sia come pubblico che tra privati, mentre l’Assessore al Turismo, Andrea Micheletti, e il Presidente del Consorzio Po e suo Delta, Daniele Grossato, hanno illustrato rispettivamente le funzioni e i
ruoli dell’Organismo di Gestione della Destinazione (OGD) e del Consorzio. Il presidente ha poi spiegato le modalità di adesione al Consorzio e l’importanza di essere uniti in un Consorzio per una crescita dell’offerta turistica dell’intera destinazione aiutati dai fondi dei bandi regionali dedicati alle aree OGD. Al termine dell’incontro l’Assessore Micheletti ha aggiornato i presenti rispetto le iniziative che verranno poste in essere dal Parco di concerto con i comuni del Delta, nell’ambito dei ban-
di del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. “Nel PNRR - ha spiegato Micheletti - è previsto il Progetto integrato per il potenziamento dell’attrattività turistica delle aree del Parco regionale Veneto del Delta del Po, per un importo complessivo di 55 milioni di euro. Tra le iniziative in campo - ha concluso Micheletti - ci sono la realizzazione di piste ciclabili strategiche per il raccordo di Adria con la ciclovia VENT.TO, l’Adriatica e la riqualificazione in chiave turistica della linea ferroviaria Rovigo – Chioggia”.
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Edilizia residenziale. Una palazzina sarà ricostruita e una ristrutturata
Rigenerazione urbana: in arrivo dal Pnrr 1,3 milioni U
n altro importante finanziamento per il comune di Adria dal Pnrr. Arriva 1 milione e trecentocinquantamila euro per la rigenerazione urbana. Nello specifico saranno prese in considerazione due palazzine Erp in via Brennero, ossia in località Borgo Dolomiti. Una di queste sarà demolita e ricostruita, mentre l’altra solo ristrutturata nel miglior modo possibile. Inoltre sarà sistemato anche il verde circostante alle palazzine. I lavori dovrebbero partire la prossima primavera 2023. “Questo è il frutto di un lavoro chiaro della nostra amministrazione di programmazione fin dallo scorso 2019 – spiega il sindaco Omar Barbierato – che ha portato a questi risultati. Abbiamo sfruttato al meglio le possibilità che abbiamo avuto. Progetti che guardano al futuro di Adria come cittadina a misura di famiglia e capitale della sostenibilità nel Delta nei prossimi 10 anni. Da sottolineare che noi come amministrazione abbiamo sem-
Andrea Portieri – abbiamo fatto domanda per più di 10 milioni di euro di contributi Pnrr e per ora ne sono arrivati più di sei”. Insomma, un risultato importante per l’amministrazione comunale di Omar Barbierato, che ora guarda al futuro con rinnovato ottimismo e con la consapevolezza che le possibilità per nuovi lavori di rigenerazione urbana ci sono tutte”. Stefano Spano
Il sindaco “Progetti che guardano al futuro di Adria come cittadina a misura di famiglia e capitale della sostenibilità nel Delta nei prossimi 10 anni” pre investito in modo omogeneo in tutte le zone del comune”. E sottolinea: “Credo sia giusto chiarire che questo è un altro piccolo tassello che va a incastrarsi una progettualità più ampia come la ristrutturazione dell’ex scuola Anna Frank, l’impianto sportivo Francesco Bressan, la prossima pista ciclabile AdriaValliera e la prospettiva è quella anche di trovare i fondi per fare una zona parcheggio adeguata”. “Sono estremamente soddisfatto – spiega l’assessore Marco Terrentin – per questo importante risultato, in quanto sono sempre stato ottimista e vedrete che avrò ragione anche per il progetto sulla scuola e palestra Gregnanin e l’asilo nido. Un grande lavoro da parte degli uffici comunali e del dirigente del terzo settore Andrea Portieri”. “I risultati arrivano con il lavoro di squadra – dichiara il dirigente
La Croce verde apre l’Emporio della solidarietà Il mese scorso è stato inaugurato in via Sandro Pertini ad Adria (zona industriale a fianco di Bolzoni) l’emporio della solidarietà di Croce Verde. Una struttura che era già in fase di rogito per essere acquisita dall’associazione di volontariato di Adria e che, in questo caso, ha avuto un ruolo importante in questo momento. Un luogo dove tutti i profughi ucraini di Adria e dintorni possono trovare ogni tipo di bene, non solo di prima necessità, ma anche oggetti non indispensabili come bigiotteria e giocattoli per bambini che possono comunque essere utili. Un progetto che arriva comunque da lontano, in quanto questa struttura doveva e sarà un punto di appoggio per il Csv Padova e Rovigo. Presenti per questa inaugurazione il presidente di Croce Verde Antonio Sturaro, il vicepresidente Lamberto Cavallari, l’assessore al sociale di Adria Sandra Moda e la presidente dell’Auser Polesana Marinella Mantovan. “Dopo essere andati a prendere e accolto una parte di ospiti ucraini, abbiamo deciso d’iniziare prima una raccolta alimentare e di beni di prima necessità - ha spiegato Lamberto Cavallari - per poi decidere di dar vita a questa struttura indispensa-
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bile per tutti coloro che ne hanno bisogno”.“Abbiamo avuto una risposta veramente importante e confortante da parte di tutta la comunità adriese e delle zone limitrofe, che hanno donato molto e ci hanno aiutato ad avere quanti più beni possibili per gli ospiti ucraini – prosegue -. Inoltre devo ringraziare la città di Adria perchè sono arrivati sul conto corrente dedicato al sostegno del popolo ucraino, oltre 9.000 euro; una cifra di tutto rispetto in questo momento di difficoltà per tutti”. “Infine non posso far altro che ringraziare tutti i volontari che si sono prodigati per allestire questo emporio della solidarietà in tempi record per dare un segnale importante a tutti coloro che ne hanno bisogno – conclude -; chiaro che finita l’emergenza ucraina questo luogo rimarrà per dare sostegno a tutti coloro che ne hanno bisogno quotidianamente”.
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Verso le elezioni 2023. Al via gli incontri sul territorio per l’ex sindaco
La Bobosindaco scalda i motori per le urne L
a lista “Bobosindaco” è pronta a ripartire con una serie di incontri tematici che vedranno come protagonisti “alcune persone e aziende che hanno caratterizzato con la loro presenza la crescita e la socialità” della comunità di Adria. Il primo appuntamento si è tenuto venerdì 22 aprile a Baricetta, dove Massimo Barbujani e lo speaker radiofonico Paolo De Grandis hanno incontrato i fratelli Luigi e Paolo Duò, rispettivamente presidente e amministratore dei Cantieri Navali, storica azienda presente nel territorio da quasi 100 anni. Proprio per celebrare quest’importante traguardo è stato realizzato il libro “Cantiere navale Vittoria: l’arte di navigare il mare e il tempo”, di cui si è ampiamente parlato anche nel corso della conversazione. Sono già in calendario altri tre
serate: il 10 giugno ad Adria, il 13 luglio a Bottrighe e il 3 agosto a Bellombra. Ancora non si conoscono i nomi dei prossimi intervistati ma la lista fa sapere che “ogni appuntamento sarà caratterizzato da incontri con persone che hanno contribuito e che contribuiscono alla cresci-
Sono già in calendario altri tre serate: il 10 giugno ad Adria, il 13 luglio a Bottrighe e il 3 agosto a Bellombra ta economica, sociale e culturale della nostra amata città”. In queste occasioni verranno presentati anche i nuovi componenti della lista “Bobosindaco”, che sarà presente alle prossime elezioni amministrative: “Massimo Bobo Barbujani, portaban-
diera della più longeva compagine etrusca, ha da tempo iniziato a incontrare imprenditori, associazioni, politici ma soprattutto tantissime persone nell’intero territorio comunale, a testimonianza del suo modo di intendere e fare politica a semplice
servizio della comunità: con rispetto, passione e cuore, che sono da sempre le parole chiave che contraddistinguono il mo-
dus operandi della lista civica” fa sapere la Bobosindaco in una nota. Chiara Tomao
Avviato l’iter per realizzare la nuova rotatoria tra le strade comunali via Pozzato e via Filiberto Il triplo incrocio dove confluiscono le strade comunali adriesi di via Filiberto e via Pozzato, collegamento con le direttrici provenienti da Rovigo, Cavarzere e il Delta, sarà trasformato in una rotatoria. Si tratta infatti attualmente di un incrocio di notevoli livelli di traffico per le aree residenziali abitate e dove si trovano attività commerciali e artigianali. Con la realizzazione della nuova rotatoria nel Comune di Adria saranno realizzati percorsi pedonali protetti e opere accessorie, quali segnaletica,pubblica illuminazione, recinzioni, sottoservizi. A deciderlo, è stata la giunta comunale Barbierato che nelle scorse settimane ha approvato in linea tecnica il progetto di fattibilità
tecnica ed economica dell’opera viaria, che metterà in sicurezza uno snodo viario importante della città e per il territorio. “Un intervento di sicurezza stradale inserito tra gli obiettivi della programmazione della nostra amministrazione civica – afferma l’assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica del Comune di Adria, Marco Terrentin –. Una pianificazione che prevedeva il piano delle asfaltature, la messa in sicurezza dei ponti, la ciclabile Adria-Valliera e la rotatoria in via Chieppara. Opere pubbliche per le quali abbiamo ottenuto i finanziamenti, vincendo i bandi ai quali abbiamo partecipato con progetti ben studiati e seguendo nel contempo la pubblicazione
dei bandi pubblici”. Il progetto del Comune di Adria infatti ha partecipato al bando della Regione del Veneto per l’assegnazione di finanziamenti destinati a interventi a favore della mobilità e sicurezza stradale. La spesa complessiva dell’intervento per la realizzazione della rotatoria sarà di 400mila euro e prevede il cofinanziamento da parte del Comune di Adria di 200mila euro. “Si tratta di un’opera pubblica che la nostra comunità e le tante persone che quotidianamente attraversano il nostro territorio aspettavano da anni, per motivi di sicurezza e di praticità, oltre che rigenerare una delle entrate di Adria”, dichiara il sindaco del Comune di Adria, Omar Barbierato.
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Centro servizi anziani. Mori: “Vogliamo far tornare questo ente al centro delle dinamiche locali”
Nuovo sito e nuovo logo per il Csa, che si apre sempre più alla città I
l Csa di Adria cambia volto a livello interattivo e continua il proprio rinnovamento all’interno della struttura di via Sant’Andrea. La residenza per anziani si è affidata a un’agenzia per il rinnovamento del sito internet e del proprio logo. Proprio quest’ultimo va a rappresentare in parte la città di Adria e il sito è maggiormente intuitivo e con tutte le informazioni che servono, non solo per coloro che dovranno usufruire del servizio, ma anche per quelli che già ne traggono beneficio. Inoltre, dopo la conclusione del nucleo blu per fine maggio, s’inizierà successivamente con quello azzurro sempre per un costo di 200.000 euro. Il presidente del Csa Simone Mori spiega: “Stiamo ragionando e portando la casa di riposo verso un progetto di rinnovamento. Questo per permettere d’essere sempre più presenti in
quelle che sono le dinamiche della città di Adria. Lo scopo era quello di dare una nuova visibilità a questo ente dopo un periodo difficile e farlo ritornare al centro del comune di Adria. Il sito è uno strumento importante per dare informazioni immediate”. Successivamente è il direttore Paola Spinello che commenta: “Abbiamo visto la necessità di rinnovare la struttura dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista mentale a partire dal modo di accogliere gli anziani e molto altro. Per questo abbiamo cercato di dare un’impronta diversa per la parte interattiva”. In seguito è stato proprio Gianluca Vassalli, responsabile dell’omonima agenzia di comunicazione a chiarire: “La nostra missione è quella di trasmettere all’esterno elementi positivi. Questa azienda, come
Il direttore Spinello: “Abbiamo visto la necessità di rinnovare la struttura dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista mentale a partire dal modo di accogliere gli anziani e molto altro” tutte le aziende deve conquistare questa parte di mercato: un rinnovamento dell’immagine, oltre ai valori di marca. Nello specifico far capire che la struttura è nel cuore della città; che vi è un’accoglienza evoluta e che è indubbia l’avanguardia
tecnologica”. “Inoltre il logo ha esaltato la tradizione adriese, rendendo il tutto con una comunicazione autentica e “stressando” quegli elementi di prima forza che fanno risaltare la qualità dei servizi”.
Non sono mancati i complimenti da parte dell’amministrazione comunale di Adria rappresentata, in questo caso, dall’assessore ai rapporti con il Csa Sandra Moda. Stefano Spano
Adria
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Botta e risposta Simoni-Moda. Il Comune replica con gli aiuti
Caro bollette: “Anche quest’anno ritoccata verso l’alto la tassa sui rifiuti” “Un aumento di ben il 7% rispetto al 2021. E non dimentichiamoci che anche l’anno scorso, in piena pandemia e con la chiusura forzata delle attività, l’amministrazione civica aveva aumentato la tassa rifiuti del 8%”
“A
vviso ai cittadini: anche quest’anno, il sindaco Barbierato aumenta la tassa rifiuti”. Esordisce così l’ex vicesindaco di Adria Federico Simoni, che mette in chiaro quanto sta facendo l’amministrazione comunale per quanto riguarda la tassa sui rifiuti. “Un aumento di ben il 7% rispetto al 2021. E non dimentichiamoci che anche l’anno scorso, in piena pandemia e con la chiusura forzata delle attività, l’amministrazione civica aveva aumentato la tassa rifiuti del 8%. In pratica, ben il 15% di aumento per i cittadini in soli due anni.E tutto questo senza che i cittadini e le imprese abbiano visto un reale miglioramento del servizio. Molte, infatti, sono le continue segnalazioni dei cittadini in merito a mancate raccolte, giorni sbagliati o residui di rifiuti e sacchi abbandonati a terra”. Simoni aggiunge: “Non ultima, quella che di fatto è diventa una discarica a cielo aperto in pieno centro storico, ossia l’area adibita a raccolta rifiuti in piazza Bocchi all’interno del giardino dell’ex Circolo Nautico, ormai diventata zona frequentata da topi e altri animali visto la mole di rifiuti conferiti, e che lì rimangono parecchi giorni con conseguenti odori nauseabondi, soprattutto nei fine settimana ed in primavera-estate”. Una scelta dell’amministrazione Barbierato che, “convinta di migliorare il
Federico Simoni
decoro urbano rimuovendo alcune zone di conferimento rifiuti in cui erano presenti bidoni grandi per residenti o attività di quelle zone, e concentrandole in piazza Bocchi, ha creato più disagi che benefici: il classico tacon pezo dello sbrego”. Al tempo stesso arriva la risposta dell’amministrazione comunale con fondi in aiuto di chi è in difficoltà a pagare la Tari. “Sono stati messi a disposizione dei cittadini 70 mila per le utenze domestiche, ovvero alle famiglie in difficoltà, e la rimanenza, 110mila euro, destinati alle utenze non domestiche.Una cifra quest’ultima, che verrà distribuita attraverso un bando
che gli uffici comunali stanno già preparando”. Ad annunciarlo la vicesindaca Wilma Moda. “Un importo che agevolerà la cittadinanza nel pagamento della Tari. Un aiuto concreto che risponde alle richieste dei cittadini”. “E’ importante, in questo momento storico, impegnarsi per migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti con le continue segnalazioni, nell’attivare campagne di sensibilizzazione, dare strumenti per incentivare a comportamenti corretti, e fare uno sforzo per aiutare il più possibile economicamente i nostri concittadini e le nostre imprese” evidenzia il sindaco Omar Barbierato. Stefano Spano
Nasce un nuovo bosco urbano in città È nato ad Adria un nuovo Parco Urbano, nella zona tra Via Canaletti, Viale Risorgimento e Parco Buozzi. L’iniziativa, realizzata grazie al sostegno di Welding Duebi in collaborazione con AzzeroCO2 nell’ambito della Campagna Nazionale Mosaico Verde, ha previsto la messa a dimora di mille piante, tra alberi e arbusti, che hanno incrementato il patrimonio forestale del territorio. “Si tratta di un progetto che si inserisce nella programmazione e progettazione di Adria 2030 – spiega il sindaco Omar Barbierato -. Una misura fondamentale per ambiente, cittadini, energia, salute che rientra nel piano degli interventi, nel piano del verde e nel paesc”.
“Un intervento ambientale che valorizza il verde urbano del nostro territorio comunale - dichiara l’assessore all’Ambiente Matteo Stoppa-. In questo caso specifico, con una fascia “cuscinetto” a ridosso di una importan-
te zona residenziale aumentando la qualità della vita “ “Le piante costituiscono una soluzione anche per la salvaguardia del suolo – spiega il consigliere comunale Enrico Bonato- per la realizzazione di questo bosco, ad esempio, è stata riqualificata un’area di via Canaletti che versava in pesante stato di degrado, eliminando una piastra in cemento. Inoltre, le piante costituiscono il miglior strumento naturale per contrastare l’aumento della CO2 e per catturare le polveri sottili presenti nell’aria e hanno la capacità di migliorare il microclima contribuendo a contenere l’aumento delle temperature d’estate e contrastare i venti più freddi d’inverno.”
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Bottrighe
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L’annuncio del sindaco. Il futuro arrivo anche della ciclabile di collegamento con il centro
Il museo a Maddalena nella sua casa natale I
n via Umberto Maddalena, nella casa dove nacque, sorgerà a Bottrighe il museo dedicato al grande aviatore. Lo ha annunciato il sindaco Omar Barbierato, insieme al delegato Michele Casellato, nel corso di un incontro svoltosi in sala polivalente per la presentazione dei comitati di paese e di quartiere. Il Comune acquisterà l’abitazione natale di Maddalena per far sì che diventi il museo dove verranno esposti cimeli e pezzi di storia dell’illustre bottrighese. “Un bene storico comune - ha detto il primo cittadino - che sarà gestito dall’associazione memoriale “Tenente Colonello Umberto Maddalena” per essere condiviso con la cittadinanza e reso fruibile con il settore turistico”. Presenti in sala alcuni membri dell’associazione presieduta da Gilberto Maddalena, cugino dell’eroe, che per bocca del vice presidente Luciano Fantinati hanno espresso parole di gratitudine e profonda soddisfazione nei confronti dell’amministrazione comunale, poiché il museo sarà un bene di tutti e diventerà un valore culturale aggiunto per turisti e scolaresche che qui arriveranno. Maddalena è stato l’ufficiale più decorato d’Italia: medaglia d’oro al valore aeronautico, tre medaglie d’argento, due di bronzo, due croci al valore militare e una medaglia d’argento di lunga naviga-
te l’associazione memoriale nata nel 2018. La stessa ha sede attualmente in due aule del primo piano dell’edificio scolastico di via Don Minzoni, messe a disposizione dal Comune, sede che poi si trasferirà direttamente nel futuro museo. Annunciata infine, nella stessa serata, anche la nascita, ora in fase progettuale, di una pista ciclabile che collegherà Bottrighe con Adria. Infrastruttura che fa parte della futura ciclopolitana, pianificata per collegarsi con le ciclabili VenTo e Adriatica. Roberto Marangoni >rmprometeo@libero.it<
Un girotondo per la pace
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“Un girotondo per la Pace” è il titolo della cerimonia svoltasi nel giardino della scuola materna “Umberto Maddalena” di Bottrighe, organizzata dalla stessa insieme alla biblioteca di Babele. Laura Bertaglia, mamma di due scolare, ha coordinato gli interventi a nome di tutti i genitori. Presenti il sindaco Omar Barbierato, il parroco don Massimo Barison, il presidente della biblioteca Giorgio Fantinati, le rappresentanze delle associazioni
Il Comune acquisterà l’abitazione per far sì che diventi il museo dove verranno esposti cimeli e pezzi di storia dell’illustre bottrighese zione aerea. Una serie consistente di riconoscimenti, tanto da essere stato definito tra i più grandi aviatori del mondo Il primo giugno del 1928 parte alla volta dell’Antartide alla ricerca degli sperduti del dirigibile “Italia”. Dopo pericolosissimi voli sui ghiacciai, il 20 giugno scopre la “tenda rossa” e lancia i primi soccorsi ai superstiti, diventando eroe mondiale. La sua morte avvenne il 19 marzo 1931, nei cieli di Marina di Pisa, a seguito di un misterioso incidente di volo, le cui cause non furono mai chiarite ed il suo corpo non fu mai ritrovato. Il binomio Maddalena-Bottrighe è inscindibile: all’eroe, oltre la via dove si trova la sua casa, è dedicata la scuola materna, alcune imprese artigiane è naturalmen-
La casa natale di Umberto Maddalena che diventerà museo
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del luogo e Corrado Franzoso, presidente Anpi e Comitato contro la guerra. Tra gli interventi, Antonella Longato, a nome della biblioteca, ha ricordato come la guerra sia una vera pazzia, che bisogna ricercare la pace a tutti costi e seguire l’esempio proprio dei bambini sempre pronti all’amicizia e al perdono. Al termine degli interventi, dopo una significativa canzone eseguita dai bimbi, è stata messa a dimora una pianta di ulivo offerta da Unitalsi, segno tangibile di una ricerca di pace, sempre più necessaria in questo mondo così intriso di guerre e di violenze. (r.m.)
Bottrighe
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Volontariato. Il gruppo folcloristico continuerà a essere testimonial
Bontemponi e Fidas: ancora insieme per il dono del sangue I
“Bontemponi” continueranno a essere testimonial della Fidas Polesana. Dopo sei anni, il rapporto di collaborazione tra le due associazioni continuerà anche per i prossimi tre. Si è giunti quindi al rinnovo della firma di accordo per lo scambio promozionale del dono del sangue, attraverso gli spettacoli e le iniziative del gruppo folkloristico di Bottrighe. Così, Luca Callegari, presidente di Fidas Polesana, è stato accolto dai rappresentanti dei “Bontemponi” in un incontro svoltosi presso la sede del gruppo folkloristico, sottoscrivendo il protocollo di intesa. I Bontemponi- si legge nel documentoproseguiranno ad impegnarsi nel promuovere l’attività della Fidas Polesana e del dono del sangue, attraverso i loro spettacoli e ad ogni iniziativa organizzata dal medesimo gruppo, sia in forma orale, durante le presentazioni e le conduzioni degli spettacoli, sia attraverso i loghi ed i materiali promozionali con l’attuale slogan “Donate sangue, donate la vita! Ridre e donare, basta scumissiare! presente a fianco del gruppo in striscioni ed altro materiale promo. Ogni anno saranno realizzate insieme iniziative diverse di promozione, di scambio e sostegno tra le due associazioni. Ciò avrà durata sino allo scadere, nel 2024, degli attuali consigli direttivi della Fidas Polesana e dei “Bontemponi” e che potranno essere rinnovati, previo accordo successivo, tra i direttivi di entrambi i sodalizi. Nel frattempo il gruppo si sta preparando per una serie di eventi che si stanno definendo per la primavera-estate, tra questi, in isola di Albarella, dove porteranno in scena uno spettacolo per i ragazzi diversamente abili ospiti della vacanza organizzata dal distretto 2060 del Rotary. Proseguono altresì le registrazioni per il quinto disco, in ritardo di due anni, causa il covid. Recentemente è stato infine dato il benvenuto ad un nuovo ingresso nell’associazione, trattasi di Lorella Guarnieri, che ha ricevuto, la tessera di socio, copia dello statuto, cd e calendario del gruppo. Roberto Marangoni >rmprometeo@libero.it<
Bottrighe, un momento del rinnovato accordo tra le due associazioni di volontariato
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Biblioteca, Patrizio Leccioli onorario alla memoria La biblioteca di Babele a Bottrighe, presieduta da Giorgio Fantinati, ha voluto onorare la memoria del suo vicepresidente Patrizio Leccioli, prematuramente scomparso in gennaio. Alla vedova, Teresa Securo, è stata donata la tessera di socio onorario in targa, due libri e un mazzo di fiori. La cerimonia, svoltasi nella sala di lettura “Anacleto Rossati” del palazzo civico, ha avuto la presenza di soci, sostenitori, amici e famigliari di Leccioli. “Un giusto riconoscimento a una persona speciale - ha ricordato la bibliotecaria Paola Cominato - che ha amato la nostra biblioteca, fino ad accettare la carica di vice presidente”. “Con questa targa - si legge nella motivazione del direttivo desideriamo ricordare il grande interesse e il vivo impegno di Patrizio per la costante presenza alle nostre riunioni, per la sua partecipazione sempre attiva e propositiva all’interno del gruppo, testimoniata anche dalla sollecitudine nel rinnovo della tessera annuale”.
Un momento della consegna della tessera a Teresa Securo, vedova di Patrizio Leccioli
Sono quindi seguite le parole commosse di ringraziamento da parte della vedova. Poi un breve ricordo del sindaco Omar Barbierato, che lo aveva personalmente conosciuto. Leccioli era stato, tra l’altro, anche consigliere comunale. Complimenti agli organizzatori sono stati infine espressi da Antonio Giolo presidente della biblioteca di Adria e da Chiara Crepaldi, che ha portato i saluti del padre Livio, già presidente della stessa. (r.m.)
Le tre S-cioptà a cura di Roberto Marangoni
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Territorio
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Confartigianato Polesine. Difficile reperire manodopera: i giovani non vogliono fare lavori manuali
Carenza di personale: “Necessario che i giovani guardino in prospettiva” L
a carenza di personale è un tema particolarmente sentito in questo periodo post-pandemia. Se la ripresa potrebbe sortire i suoi effetti, sembra però essere condizionata da molti fattori, tra cui la difficoltà di reperimento della materia prima, i cui prezzi hanno subito un incremento esponenziale, il caro energia e la mancanza di manodopera, che sta diventando la vera emergenza. Da un’indagine di ExcelsiorUnioncamere nel trimestre aprile-giugno 2022 le imprese del Veneto potrebbero assumere 38.540 lavoratori, ma potranno contare solo sul reperimento della metà del fabbisogno. La difficoltà a trovare personale è pari al 45,7% della domanda, soprattutto per quanto riguarda operai specializzati, conduttori di impianti e macchine, operai nei settori della metalmeccanica, elettromeccanica, edilizia e autisti nell’autotrasporto. “In Polesine i settori che non trovano personale sono il tessile, l’edilizia dopo il boom del Superbonus, ma soprattutto il metalmeccanico dove c’è una grandissima richiesta di carpentieri, tornitori e saldatori – avverte il presidente di Confartigianato Polesine Marco Campion -. Io sinceramente non darei la responsabilità ai giovani, imputati di non voler fare lavori manuali, capisco bene che nessuno a 18 anni sogni di fare l’operaio. Ma il mondo artigiano nasce proprio da uomini e donne che sono par-
“Il sistema economico deve gettare le basi per una mentalità imprenditoriale. Confartigianato Polesine è pronta ad accompagnare i giovani e non solo in qualsiasi progetto”
Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine
titi da lavori che non necessitano un’altissima scolarizzazione, si sono formati e specializzati fino a creare una propria azienda. Si tratta di guardare in prospettiva, cercando di ammodernarsi e applicare nel lavoro quello che i giovani sanno fare meglio, ossia utilizzare la tecnologia e il mondo digitale. In questo senso famiglia, scuola, il sistema economico deve gettare le basi per una mentalità imprenditoriale”. Invece, secondo il Presidente Campion, “ormai il mondo artigiano è visto come quello che si lamenta, che non paga le tasse, che fa un lavoro poco ambito e senza ricambio generazionale – denuncia – ma non è affatto così. I dati forniti dalla Cgia di Mestre sull’evasio-
ne hanno infatti evidenziato che il Veneto è una delle regioni più virtuose in merito alla fedeltà al fisco, creare un’azienda artigiana oggi è abbastanza semplice e ci sono moltissime opportunità di mercato e di finanziamento. La Confartigianato Polesine è pronta ad accompagnare i giovani e non solo in qualsiasi progetto imprenditoriale”. Confartigianato Polesine in questo senso sta aiutando le imprese che vogliano specializzare o certificare i propri operai o formarne di nuovi attraverso la possibilità, in collaborazione con Ebav, l’Ente Bilaterale Artigianato Veneto, di organizzare a costi ridottissimi corsi di formazione per i dipendenti.
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Nasce il Nucleo di controllo dell’applicazione dei protocolli anti-Covid nei luoghi di lavoro È stato costituito lo scorso 22 aprile dal prefetto di Rovigo Clemente Di Nuzzo il Nucleo a composizione mista che ha il compito di effettuare servizi di controllo sull’applicazione dei Protocolli condivisi per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, approvati dal Governo. Il Nucleo è formato da personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, del Comando nucleo Carabinieri Ispettorato lavoro, del Comando provinciale Vigili del fuoco di Rovigo, nonché del Servizio di prevenzione
e sicurezza ambienti di lavoro dell’ULSS5, con la supervisione della Prefettura. In particolare, saranno pianificate attività ispettive che potranno essere svolte congiuntamente o in autonomia dalle singole componenti, al fine di garantire la sicurezza presso le aziende del territorio. L’attività congiunta di tutti i componenti del Nucleo si integrerà con quella già svolta in autonomia dai vari organi che compongono l’organismo in parola. Ciò consentirà di evitare duplicazioni nei controlli e di assicurare una maggiore efficacia
dell’azione amministrativa dei singoli attori istituzionali. “Non bisogna abbassare la guardia – ha dichiarato il Prefetto – e siamo tutti ancora richiamati alla massima responsabilità per consolidare i risultati ottenuti faticosamente negli ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia. Il virus – ha aggiunto – anche se siamo usciti dalla fase emergenziale, non è scomparso e, di fronte ad un numero ancora significativo di contagi, occorre continuare a porre in essere comportamenti ispirati a condotte responsabili e rispettose della normativa.
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Fiume Po. Rimane allarmante la situazione di crisi idrica in tutto il territorio del Polesine
“La pioggia è utile, ma non scaccia la siccità che resta grave” Le precipitazioni tra fine aprile e inizio maggio hanno contribuito soltanto ad un minimo innalzamento delle quote delle portate registrate
“L
a pioggia a Rovigo è utile ma, dopo mesi di assenza, la siccità che resta a livelli preoccupanti”. È quanto sostiene l’Autorità Distrettuale Fiume Po, che continua a monitorare la situazione del fiume più lungo di tutto il territorio italiano. Lo stato idrologico del bacino del fiume Po, infatti, è migliorato nelle ultime settimane, ma solo lievemente. Anche le piogge, che sono cadute per alcune ore ininterrottamente nel corso di questo mese, con media intensità, sulla quasi totalità del comprensorio distrettuale, non sembrano destinate a scacciare definitivamente le preoccupazioni di istituzioni e portatori di interesse. A dare questa notizia è stato infatti il tavolo dell’Osservatorio Permanente sulle crisi idriche, convocato appositamente dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po - MiTE. Le precipitazioni che si sono verificate, infatti, hanno contribuito soltanto ad un minimo innalzamento delle quote delle portate registrate. Il risultato è stato quindi che le singole stazioni di monitoraggio restano ancorate a livelli di siccità estrema o grave, mostrandone un carattere ancora ampiamente diffuso sul territorio del nord del Paese e, in special modo, del Veneto, dove la Regione ha dichiarato lo stato di crisi idrica.
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“Il territorio veneto presenta ancora una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali – ha sottolineato anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia –. Piogge praticamente assenti nell’ultimo semestre, depositi di neve sempre più ridotti e portate delle maggiori aste fluviali con trend negativo. E’ evidente la necessità di iniziare ad utilizzare l’acqua in maniera parsimoniosa, limitandone il consumo al minimo indispensabile. Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, auspico che quanto prima si convochi un tavolo tecnico di coordinamento tra l’Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica”. L’ordinanza, firmata dal presidente del Veneto all’inizio del mese di maggio, dispone che tutti gli utilizzatori di acqua, ed in particolare gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica.
E’ primavera: nelle campagne rodigine arrivano daini, upupe e nidi di tortore sul semaforo Animali selvatici e non stanno occupando piano, piano gli spazi verdi, ma anche urbani, del rodigino. La campagna medio polesana ha visto il ritorno del daino. In prossimita’ della frazione di Grignano Polesine, l’esemplare tanto amato e “adottato” un pò da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, ha fatto il suo ritorno dopo circa nove mesi dall’ultima sua apparizione. Era infatti l’inizio di agosto 2021, quando qualcuno riuscì addirittura a riprenderlo con un video, mentre stava tranquillamente passeggiando lungo la strada provinciale che conduce a Costa di Rovigo, per poi postarlo sui canali social. Questa volta il daino è stato visto, sempre vicino a questa zona, ma spostato nel verde dei campi, in mezzo all’erba. Così come avvenuto in agosto, la visione di questo animale, da sempre protetto e coccolato un po’ da tutti, ha generato tantissimi commenti da parte dei rodigini e non solo. Su un impianto semaforico è stato invece notato un nido di tortore. Insomma, anche la natura ha sentito l’aria di primavera. In un giardino
di una casa di campagna, ha addirittura fatto la sua comparsa l’upupa, uccello amante degli spazi aperti e dei climi miti. Solitamente lo si può trovare in gran parte di Europa, Asia e Africa, migrando verso siti più caldi solo nelle aree temperate, mentre in quelle tropicali e subtropicali risulta stanziale. Dunque per chi con l’arrivo del Covid ha riscoperto la passione per le lunghe passeggiate in campagna, c’è solo l’imbarazzo della scelta per quello che riguarda gli strani incontri con volpi, aironi, daini, upupe, fagiani. (m.sca.)
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Cultura
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I Remeber Water. Un’esposizione sui luoghi d’affetto della comunità strettamente legati a questo elemento
Anche Adria aderisce alla mostra digitale dell’Unesco dedicata all’acqua I
l Comune di Adria partecipa alla prima mostra digitale collaborativa globale I Remember Water, mediante l’invio di una serie di immagini del territorio adriese. La mostra digitale, organizzata dalla Global Network of Water Museums della Rete mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua, ha l’obiettivo di esplorare le memorie del rapporto dell’umanità con l’acqua, mediante l’esposizione di immagini significative sui “luoghi di affetto” per la comunità locale strettamente legati all’acqua, su soggetti che testimoniano una stretta relazione tra le persone e l’elemento acqua e di attività di eco-turismo sostenibile, oltre che delle bellezze architettoniche del centro storico da cui emerge il tema della “memoria dell’acqua”. “La Global Network of Water Museums - Rete mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua, di cui il Comune di Adria è socio – afferma l’assessore al Turismo del Comune di Adria, Andrea Micheletti – è un organismo che aggrega al proprio interno, oltre ai musei dell’acqua, le diverse e più rappresentative espressioni dei patrimoni naturali e culturali, tangibili e intangibili di ci-
La Global Network ha annunciato il lancio in digitale dell’esposizione mondiale I Remember Water, che raccoglie più di 400 immagini e documenti forniti dai membri della Rete, attraverso un webinar che si terrà in occasione della Giornata Mondiale dei Musei
In foto, l’assessore Micheletti e il sindaco Barbierato di fronte al Teatro comunale di Adria
viltà dell’acqua”. In qualità di co-organizzatrice della mostra, la Global Network ha annunciato il lancio in digitale dell’esposizione mondiale collaborativa I Remember Water, che raccoglie più di 400 immagini e documenti forniti dai membri della Rete, attraverso un webinar che si terrà mercoledì 18 maggio 2022, in occasione della Giornata Mondiale dei Musei.
“Il rapporto del Comune di Adria con l’acqua è allo stesso tempo radice culturale, contesto e motore di sviluppo culturale ed economico – commenta il sindaco del Comune di Adria, Omar Barbierato –. Serve sviluppare dunque questa connessione in rete col territorio dal punto di vista formativo, di studio e ricerca, turistico, culturale ed economico”. Gaia Ferrarese
Torna Musikè: un anno di grandi concerti nel Polesine Anche quest’anno Rovigo e il Polesine sono stati inseriti nella rassegna Musikè, giunta all’11. edizione. Fino al 27 novembre sono previsti spettacoli di musica, teatro, danza, grazie all’organizzazione della Fondazione Cariparo. In tutto 14 appuntamenti, tra cui due prime nazionali, con artisti italiani e stranieri, per una kermesse che oltre a Rovigo, sara’ presente a Badia Polesine, Lendinara e Fratta Polesine. L’inaugurazione è stata affidata alla cantante e attrice Tosca, sul palco del teatro sociale di Rovigo, con “Morabeza in teatro”, concerto che prende il titolo dal suo ultimo album, premiato nel 2020 con due targhe Tenco. Un suggestivo intreccio tra le arti performative, è lo spettacolo “Favole al telefono”, con Peppe Servillo voce recitante, Geoff Westley al pianoforte e la piccola Orchestra delle Favole, in cartellone vener-
dì 10 giugno, con inizio alle 21.30, nello straordinario scenario della scalinata monumentale di villa Badoer a Fratta. Un concertoracconto dedicato ai 60 anni delle favole di Gianni Rodari, in cui il linguaggio della fantasia incontrerà la musica, appositamente composta ed eseguita per questo progetto da Geoff Westley. Il Balletto Teatro di Torino sarà protagonista del primo appuntamento con la danza, giovedì 13 ottobre alle 21, al teatro Balzan di Badia. La compagnia,
che ha festeggiato recentemente i 40 anni di attività, porterà in scena due nuove produzioni. Musica e teatro ancora insieme domenica 13 novembre alle 17, al teatro Ballarin di Lendinara, con lo spettacolo “Cosa nostra spiegata ai bambini” di Stefano Massini. Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo saranno impegnati a dare forma a un teatro civile, infantile solo nel titolo, perché in realtà perfettamente adulto e sferzante. Mercoledì 23 novembre alle 21, al teatro sociale di Rovigo, la Carmen del coreografo andaluso José Agudo racconterà, in prima nazionale, una delle più celebri storie di amore e morte: una coreografia sospesa tra flamenco e danza contemporanea, dedicata all’indomita zingara creata dalla penna di Prosper Mérimée e consegnata alla fama dalla musica di Bizet. (m.sca.)
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Calcio. I vicentini del Nove battono la squadra della piccola frazione di Adria, ma resta una bella favola
Ca’ Emo sconfitta, ma “il percorso è una grandissima soddisfazione” S
arebbe stata la ciliegina sulla torta di una storia bellissima, ma la sconfitta nella finale del trofeo veneto di seconda categoria, non cancella la bellissima cavalcata che ha fatto il Ca’ Emo, arrivato a giocarsi il trofeo di seconda categoria contro i vicentini del Nove. Gli adriesi erano arrivati a disputare la finale dopo aver vinto per 2-0 contro i trevigiani del CimaPiave in uno stadio “Bettinazzi”, casa dell’Adriese, gremito e con un entusiasmo mai visto per la piccola frazione di Adria. A Spinea, sede individuata dalla Figc Veneta per la finale, non è arrivata la vittoria: ad alzare il trofeo è stato il Nove, che ha battuto gli adriesi per 3-1 (di Spunton il gol della bandiera, arrivato al 28’ della ripresa con i vicentini avanti già di tre reti). Prima dell’inizio della finale, scambio di gagliardetti tra le amministrazione dei rispettivi paesi, rappresentate dal sindaco di Adria Omar Barbierato
per Ca’ Emo, e dal consigliere comunale di Nove Riccardo Zanolli. La squadra vicentina del Nove ha chiuso al secondo posto il proprio girone, G, il Ca’ Emo di mister Samuele Broggio, al quarto posto nel girone I. “Questa è storia! Grandissima soddisfazione per questa pic-
“Sicuramente essere una squadra quasi tutta, adriese è una bella soddisfazione. Tanti ragazzi hanno deciso di sposare la nostra causa e di rimettersi in gioco” cola comunità aver fatto questo meraviglioso percorso”. Sono le parole scritte sui social della società adriese, una squadra formata quasi esclusivamente da ragazzi del posto. Come riportato dal capitano Antonio Scarparo. “Sicuramente essere
A sinistra, la formazione di Ca’ Emo; sopra la targa del Figc.
una squadra tutta, o quasi tutta, adriese è una bella soddisfazione e c’è da esserne orgogliosi. Tanti ragazzi hanno deciso di sposare la nostra causa e di rimettersi in gioco riscoprendo il bello di stare assieme e i valori che solo il calcio trasmette.”
Parole da sottoscrivere e chissà che si ripeti ancora la bella favola del Ca’ Emo. Questa la formazione che ha giocato la finale del trofeo Veneto di Seconda Categoria a Spinea: Stoppa, Berti, Rossi, Scarparo An., Crepaldi Ag,
Corrado, Beltrame (47° st. Frizzarin), Vianello, Carriero, De Matteis, Spunton. A disposizione: Crepaldi Al., Scarparo Sa., Bonvicini, Rizzo, Rizzo, Sandri, Bevo, Sieve, Ruzza. Cristiano Aggio
Corso arbitri: il Veneto può contare su undici nuovi fischietti grazie all’Aia di Adria Undici nuovi fischietti hanno superato la prova finale del corso arbitri promosso dall’ Aia di Adria. La commissione composta dal presidente degli arbitri della sezione di Adria Amedeo Bordina, dal componente del comitato Regionale Veneto Aia Pietro Frulli e dagli arbitri della stessa sezione adriese Alberto Aguiaro e Mattia Ruzza oltre a Giovanni Nonnato (arbitro di Promozione e Talent Uefa)
hanno abilitato allo svolgimento dell’attività arbitrale undici nuovi ragazzi al termine di una prova scritta contenente quiz interattivi ed una prova orale con quesiti sul regolamento tecnico ed associativo. Presenti anche il delegato della Figc Rovigo Luca Pastorello e il sindaco di Adria Omar Barbierato che si sono congratulati con i ragazzi per il prestigioso traguardo raggiunto ed hanno augurato loro i più pro-
ficui successi nel mondo arbitrale. I nuovi arbitri effettivi in forza all’Aia di Adria sono: Dennis Ellan Bortoloni, Nicholas Bugnoli, Tommaso De Simone, Riccardo Lancelotti, Sebastiano La Rosa, Nicola Lena, Giovanni Marigo, Eros Muraro, Jabbi Sajalli, Paolo Salonia, Mattia Salvagnin che hanno superato entrambe le prove proposte dalla commissione e ora scenderanno in campo dove potranno dirigere le loro prime gare. (c.a.)
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Se la schermaglia è finita presto, con qualche battuta nel giro di un paio di giorni, andare a scavare dietro quelle affermazioni potrebbe portare a interessanti riflessioni. Il riferimento è alle frasi di Enrico Letta pronunciate di recente quando è giunto nel Veneto a sostenere le candidature del centrosinistra alle elezioni amministrative: “L’èra Zaia volge al termine – ha spiegato Letta – Lui ha interpretato il suo ruolo come governatore-uomo solo al comando. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni, ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare”. Queste le frasi riportate nell’intervista a “La Piazza”, che potete leggere nella pagina successiva. Legittimo, naturalmente, che un esponente po-
#Regione Il Punto
Dopo di lui... di Antonio Di Lorenzo
litico veda per sé e il suo schieramento un futuro roseo e altrettanto comprensibile che lavori per raggiungere questo obiettivo. A rispondere al segretario del Pd è stato il giorno dopo Roberto Ciambetti, che lo ha ironicamente rassicurato: “Caro Enrico, non ti preoccupare, ci siamo noi a governare il Veneto”. Come dire: non ci sarà nessun vuoto da colmare nel 2025, quando Zaia lascerà palazzo Balbi. E dal punto di vista dei numeri le sue ragioni le ha. Alle elezioni il governatore ha ottenuto il 77% di gradimento. È stato lo stesso
Massimo Cacciari a ricordare che perfino suoi amici di sinistra, non sospettabili di simpatie leghiste, lo avevano votato. Potenza dell’immagine di buongoverno che Zaia s’è costruito in questi anni e ormai sono 17 che è in Regione. Ma davvero senza Zaia il bottino elettorale del centrodestra si sgonfierà come un soufflè? Davvero dopo di lui sarà il diluvio? Certamente il governatore ha un appeal personale ben maggiore dei partiti che lo sostengono. Ma vale la pena di ricordare che la Lega dal 1992,
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quando vinse a sorpresa le elezioni, e poi assieme a Forza Italia dal 1994, ha fatto man bassa di consensi in quel “centro” che era cresciuto per decenni alla scuola dei dorotei della Democrazia Cristiana e che, tanto per restare in tema regionale, aveva espresso alla presidenza prima il veronese Angelo Tomelleri e quindi Carlo Bernini. Davvero questi voti di centrodestra sono pronti a spostarsi in massa verso un faro di centrosinistra al punto da garantire al Pd veneto una vittoria elettorale tale da ribaltare l’andamento di trent’anni di votazioni? Lo scopriremo solo vivendo. Certamente l’elettorato veneto è moderato e il Pd da qui al 2025 dovrà ispirare a questi ceti, da sempre distanti dalla sua filosofia, tanta fiducia per intercettarli. Ma tanta.
L’intervista. Federico Caner, assessore regionale al turismo, agricoltura, commercio estero e fondi UE
“Torniamo alla normalità, ora serve stabilità” Assessore Caner, per il turismo possiamo finalmente parlare di ritorno alla normalità? “Il turismo in Veneto in epoca pre Covid segnava 18 miliardi di fatturato annui con 72 milioni di presenze turistiche, dimostrandosi di fatto la prima industria regionale, e permettendoci di arrivare al primo posto tra le regioni italiane per attrazione turistica. È chiaro pertanto che il settore merita ogni attenzione possibile ed è all’ordine del giorno di ogni sforzo per la ripresa economica. Il grande lavoro di squadra tra istituzioni e operatori ha permesso di rispondere alla sfida della pandemia offrendo servizi in linea con le rinnovate esigenze di sicurezza: gli indicatori hanno confermato, infatti, che i flussi del 2021 sono più che raddoppiati, con un +51,6% di presenze nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al 2020”. Dal suo osservatorio come valuta questi mesi di decisa ripresa? “L’Osservatorio del Turismo Regionale Federato del Veneto (https://osservatorioturismoveneto.it/) è nato per monitorare l’andamento e valutare i dati relativi al movimento turistico delle destinazioni turistiche regionali. L’esperienza dell’Osservatorio è stata resa possibile grazie al maestoso lavoro di
squadra tra diversi stakeholders del mondo delle istituzioni e delle imprese e ci permette di avere in tempo reale non solo dati previsionali sulle prenotazioni ma anche la loro ricaduta economica e il sentiment del turista. La vera sfida è dare valore ai dati per costruire un’offerta sempre più in linea con le richieste del momento”. Ha affermato che la sostenibilità è la chiave per lo sviluppo consapevole del turismo, cosa intende? “Il turista vuole godere di un’esperienza naturale, a misura d’uomo, più accessibile e sicura, ed è disposto a spendere per averla. La sostenibilità rappresenta dunque l’elemento chiave per uno sviluppo consapevole del turismo. La sfida è proporre al turista nuove esperienze di fruizione del territorio che da un lato soddisfino queste nuove esigenze e che allo stesso tempo siano capaci di valorizzare tutti quei luoghi meno noti del territorio regionale, al di fuori delle mete più ricercate”. La stagione balneare apre con gli interrogativi sulla direttiva Bolkestein, cosa devono aspettarsi gli operatori del settore? “Alla scadenza mancano meno di due anni e il nemico, non solo per coloro che fanno
impresa ma anche per i Comuni chiamati di fatto a bandire le gare, resta ancora l’incertezza. È necessario intervenire con una normativa unica in grado, da un lato di tutelare le imprese di un comparto fondamentale per l’economia turistica nazionale e regionale e dall’altro di spingere a un continuo miglioramento del servizio offerto.
Sono sempre più convinto che tutti i Comuni balneari devono essere messi nelle condizioni di riconoscere ai concessionari uscenti gli investimenti fatti e di introdurre una premialità alle imprese che intendano investire in interventi di tutela e sicurezza delle aree costiere. Il Governo, in aperto confronto con l’UE, dovrebbe fare in modo che que-
sta transizione avvenga senza arrecare danno ai nostri gestori. In Veneto esistono già esempi virtuosi di consorzi e operatori locali che attraverso progetti di investimenti infrastrutturali hanno ottenuto concessioni con durata anche ventennale”. Da assessore all’agricoltura, di cosa ha bisogno il settore primario oggi? “Dopo le turbolenze c’è bisogno soprattutto di stabilità, per consentire ai nostri imprenditori di fare bene il loro lavoro. Il settore primario è sì più resiliente di altri in caso di crisi generalizzata ma è anche quello che ha tempi di ritorno degli investimenti più lunghi. In questo quadro va dato il giusto peso a due questioni fondamentali: l’innovazione da un lato e l’adattamento/contrasto agli effetti del cambiamento climatico dall’altro. Ritengo inoltre che serve urgentemente una legge che protegga le nostre eccellenze agroalimentari dalle falsificazioni”. Agricoltura e turismo, il binomio è vincente? “Certo che lo è! Dove si mangia e si beve bene ci si torna volentieri. Il Veneto offre solo l’imbarazzo della scelta in questo senso. Agricoltura e turismo significa anche slow tourism, un modello di fruizione del territorio a misura d’uomo”.
Regione
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Centrosinistra. Il segretario del Pd Enrico Letta
Centrodestra. Raffaele Speranzon, Fratelli d’Italia
Segretario Letta, quali sono le previsioni per il voto alle amministrative in Veneto? “Sono molto fiducioso per Padova, Sergio Giordani è stato un grande Sindaco in questi cinque anni, ha dato stabilità, tranquillità e molti investimenti alla città. Non ho mai dovuto mettermi a sanare conflitti interni, questo è merito di Sergio Giordani. Un ottimo candidato con un fortissimo profilo civico, che noi vogliamo rilanciare e rendere ancora più evidente. Padova è nella parte felice della mia Moleskine. Ci sono le città per le quali tocca ogni volta cercare di mettere insieme le persone. Poi, c’è una pagina con tante città nelle quali, invece, si lavora bene. Ecco, Padova è una di queste.” Quali sono le prospettive e il ruolo del Partito Democratico in vista delle regionali 2025? “Il nostro giudizio sulle sue amministrazioni è noto per il lavoro che facciamo in consiglio regionale. I cittadini veneti hanno dato negli anni un giudizio diverso e più positivo del nostro. Ma il tempo di Zaia come governatore e come Presidente del Veneto è un tempo che sta per terminare. Zaia ha interpretato il ruolo di un governatore un uomo solo al comando, insostituibile. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare. Se non si è protagonisti in Veneto non si può ambire a governare il Paese”. Come affrontare la crisi economica innescata dal conflitto ucraino? “Ci aspettiamo dal governo interventi sulle bollette elettriche, sul costo dell’energia, sui carburanti e sulle bollette per le famiglie. La nostra proposta è un assegno energia che sia in grado di compensare sia le imprese sia le famiglie e crediamo sia necessario pagarlo con una tassa pesante sugli extraprofitti che le aziende petrolifere
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“Il Veneto è centrale per il nostro Paese” ed energetiche hanno fatto in questo periodo. Accanto a questo insistiamo molto per un intervento a sostegno dei salari. i salari italiani sono tra i più bassi d’Europa, se il costo della vita cresce a dismisura, con quei salari non si regge il costo della vita. Questa è l’equazione su cui c’è bisogno di intervenire: o si abbassano i salari o si abbassa il costo della vita o si fanno entrambe le cose. Sono convinto che il governo saprà cogliere questo grido di dolore dal Paese e sia in grado di intervenire per far sì che non esploda la recessione. Non si può intervenire a incendio divampato, perché i costi sarebbero dieci volte superiori”. Gli eventi delle ultime settimane hanno reso più evidente come Giorgia Meloni si sia chiaramente candidata a premier. Qual è la vostra posizione? “Abbiamo una grande responsabilità. Non vorrei che il nostro Paese si mettesse in scia con i paesi dei premier che l’hanno sostenuta a Milano: quelli di Polonia e Repubblica Ceca. L’Italia è un paese che pensa ad altro. Deve andare in un’altra direzione che non è la direzione della destra Euroscettica, ma di un pese che lavora per un’Europa forte, integrata solidale, per la pace. Lavoriamo per essere all’altezza della sfida che Giorgia meloni ha lanciato a Milano e per batterla nelle urne”. In che modo? “Lo facciamo con un partito più unito possibile rilanciando il lavoro di democrazia partecipativa che attraverso l’Agorà democratica sta dando degli ottimi risultati. L’unità interna del nostro partito è uno dei risultati di cui sono più soddisfatto di questo anno di segreteria. Ma l’obiettivo più importante è quello di convincere i giovani che il nostro partito è il partito che si occuperà di loro. Il partito del futuro dei giovani che cerca di dare all’Italia un futuro europeista, solidale, democratico e progressista”.
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“Noi impegnati a costruire l’alternativa di governo”
Sara Busato
entrodestra unito, per governare le città venete e affrontare le elezioni politiche del 2013. Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, delinea la strategia del partito. Cosa vi aspettate dal voto nelle città venete? “Anzitutto dobbiamo constatare che in questi anni Fratelli d’Italia ha registrato un trend di costante crescita, anche per questo abbiamo anche abbiamo alcun candidati sindaci più. Ci aspettano le sfide importanti nelle grandi città, a partire da Verona dove ci presentiamo con un nostro candidato, sostenendo la rielezione del sindaco uscente Federico Sboarina. Con la stessa determinazione e con la volontà di ottenere risultati importanti sosterremo Peghin a Padova e De Pellegrin a Belluno con le nostre liste. Nel veneziano attenzione anche a Jesolo dove corre il nostro candidato De Zotti. L’unità del centrodestra è sempre il nostro obiettivo di governo. Fratelli d’Italia non tradirà mai il patto con i propri elettori e si porrà sempre come alternativa al Pd e al Movimento 5 Stelle. Dobbiamo creare le condizioni affinché i nostri alleati naturali concorrano con noi a costruire un’alternativa vincente”. Quale il vostro ruolo nella maggioranza in Regione? “In consiglio e in giunta abbiamo cercato di portare la voce delle imprese e delle famiglie, non solo a spingere l’amministrazione regionale a fare quanto nelle sue possibilità ma anche a pretendere dal governo nazionale delle risposte su temi come il caro bollette, sul quale ancora non vediamo scelte rassicuranti rispetto nei confronti di imprese e famiglie. Non otterremo nulla di buono finché buttiamo 8,8 miliardi di euro l’anno nel reddito di cittadinanza. L’unico mondo per combattere la povertà è creare lavoro”. Come va con la Lega in Veneto? “Con la Lega c’è un rapporto leale, che si sta anche evolvendo nel tempo, il nostro
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obiettivo è di accrescere la nostra rappresentanza anche a livello parlamentare, oltre che nei consigli regionali. I parlamentari veneti devono fare interessi dei veneti, come hanno dimostrato in occasione delle elezioni per il presidente della Repubblica, votando per il trevigiano Carlo Nordio”. Come vi preparate alle elezioni politiche del 2023? “Fra un anno i cittadini dovranno avere la possibilità di scegliere un governo senza ministri e sottosegretari di Pd e 5 Stelle. C’è bisogno di un fronte unito che comprenda le forze di centrodestra, la nostra è una condivisione di valori alternativi. I governi che ci sono stati in questi anni non saranno rimpianti dal popolo italiano perché non avevano un indirizzo politico chiaro e non hanno prodotto grandi risultati e scelte utili per la comunità. Un governo tra forze affini che hanno molti punti in comune diventa più efficace per realizzare le richieste degli elettori. Chi vota per un partito di centrodestra non credo sia contento di vedere ministri del Pd. L’elettore di centrodestra che sceglie Fratelli d’Italia mette il voto in cassaforte”. Cosa aspettarci sul fronte Covid? “Noi diciamo basta alla sottrazione di diritti costituzionali, basta al Green pass. Abbiamo adottato le misure più restrittive in Europa ma questo non ha portato ad un risultato migliore di altri Paesi”. Infine, che dire della guerra in Ucraina? “Dobbiamo agire a livello europeo, rafforzare il peso dell’Europa all’interno della Nato, dove invece oggi conta ancora troppo poco. Un’Europa più forte sulla scena internazionale va anche a beneficio dell’Italia. Intanto i danni provocati dalle sanzioni alla nostra economia dovranno essere compensati finanziariamente. E’ giusto mettere le sanzioni ma è altrettanto giusto che non siano gli italiani a pagarne le conseguenze”. Nicola Stievano
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L’anniversario. Il Presidente della Repubblica Mattarella: “La presenza sul territorio è un capitale prezioso”
Poste Italiane, 160 anni di storia per costruire il futuro T
aglia il traguardo dei 160 anni Poste Italiane la cui storia va a braccetto con quella dell’Italia unita. Un compleanno speciale, celebrato insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato il percorso compiuto in più di un secolo e mezzo di storia accompagnando la crescita del Paese con spirito di servizio, slancio innovativo, vicinanza al territorio e inclusione di tutte le comunità. Una vocazione sociale confermata anche durante la pandemia, quando Poste Italiane ha garantito i servizi essenziali ai cittadini ed ha contribuito alla campagna di vaccinazione nazionale con la distribuzione di più di 30 milioni di dosi di vaccino e la realizzazione di una piattaforma informatica a disposizione delle Regioni per le prenotazioni. Quello della presenza capillare sul territorio italiano “è un capitale prezioso per il quale va ringraziato Poste Italiane: l’azienda ha accompagnato
la trasformazione economica e sociale del paese, queste trasformazioni le ha vissute e fatte proprie” ha detto Mattarella, in occasione dell’evento per i 160 anni, ringraziando con riconoscenza “pubblica tutte le donne e gli uomini di Poste Italiane che ogni giorno sono al servizio del Paese”.
In Veneto sono attivi oltre mille uffici postali con 9.200 dipendenti, 1.100 neo assunti negli ultimi due anni In Veneto Poste Italiane conta 1035 uffici postali, 577 sportelli Postamat; 154 centri di recapito; 9.200 dipendenti in maggioranza (58%) donne; oltre 1.1000 assunzioni a tempo indeterminato dal 2020 ad oggi; 3 milioni di vaccini consegnati in Veneto durante la pandemia. In 160 anni Poste Italiane si è evoluta anche così: se prima erano
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solo lettere e telegrammi oggi ci sono i pacchi dell’e-commerce, il wi-fi gratis in 500 uffici postali, e le 2,7 milioni di carte Postepay. Nel prossimo futuro della azienda c’è il progetto Polis che porterà i servizi digitali della pubblica amministrazione nei Comuni più piccoli e coinvolgerà 4.800 uffici postali in Italia, 368 in Veneto. “È un progetto molto ambizioso, il Governo ha allocato 800 milioni di euro, è partito con l’approvazione del fondo complementare al Pnrr, sono già partiti i bandi e le gare di appalto,- ha detto l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante. - L’azienda ha trasformato i suoi asset logistici e la sua rete di prossimità per rispondere con successo ai cambiamenti globali, ha sviluppato i servizi digitali di pagamento e comunicazione, conservando il suo ruolo di tutore del risparmio degli italiani”. Grazie alla sua infrastruttura capillare e unica, e ben prima dell’av-
vento di internet e delle comunicazioni digitali, Poste Italiane ha saputo mettere in rete l’Italia intera, grandi città, piccoli Comuni, borghi montani e isole. Ha favorito la coesione sociale aiutando gli italiani a parlare la stessa lingua e ha legato il Paese con un filo lungo e robusto che passava dai suoi uffici postali, i suoi portalettere, i suoi servizi logistici e di telecomunicazione. “Credo di poter affermare che nessuna azienda conosce e vive il Paese come noi – ha aggiunto la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina – e posso confermare che continueremo ad
essere vicini agli italiani. Poste ha coniugato tradizione e innovazione, adeguando continuamente la sua missione ai tempi, ed ha saputo modernizzarsi per rispondere al meglio al suo compito”. “Ringrazio e rivolgo il mio augurio a tutte le 121.000 persone di Poste che ogni giorno mettono la loro professionalità e la loro esperienza al servizio degli italiani – ha concluso Giuseppe Lasco, Condirettore Generale di Poste Italiane – Stiamo parlando di donne e uomini che rappresentano un inestimabile patrimonio di umanità e competenza”.
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Il protocollo d’intesa. Sinergia fra Confindustria Venezia, Hydrogen Park e Stazione sperimentale
Il vetro di Murano punta sull’idrogeno verde Al via il progetto per la conversione dei forni L’impennata dei costi del gas metano e la delicata situazione geopolitica attuale hanno accelerato la transizione energetica delle aziende artistiche dell’isola
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e vetrerie di Murano si stanno preparando alla transizione energetica e puntano ad alimentare le proprie fornaci con miscele variabili di idrogeno e gas metano. Solo una sperimentazione, per ora, ma la tutela del Pianeta, i costi del gas e il conflitto in Ucraina stanno accelerando l’urgenza di un cambiamento anche in quella che è una delle produzioni artistiche più conosciute e apprezzate al mondo. A fine aprile è stato dato il via al progetto, siglato con un protocollo d’intesa fra la sezione Vetro di Confindustria Venezia, Hydrogen Park di Porto Marghera e la Stazione sperimentale del vetro. “L’impennata dei costi dell’energia e l’incertezza dettata dai nuovi scenari geopolitici stanno portando le aziende del vetro a individuare e utilizzare combustibili da fonti rinnovabili come l’idrogeno verde. La firma del protocollo d’intesa rappresenta un importante passo in questo senso”, ha affermato Martina Semenzato, presidente della sezione Vetro degli industriali veneziani, che ha spiegato come lo studio in fase di avvio permetterà di valutare la fattibilità di una transizione tecnologica ed energetica all’interno delle fornaci muranesi, “per poter tornare a guardare il futuro con fiducia”. Una fiducia che nei mesi scorsi era stata minata dall’impennata del prezzo del gas metano: il Governo è intervenuto – grazie
all’approvazione in Parlamento di un emendamento con il deputato veneziano dem Nicola Pellicani come primo firmatario – calmierando il prezzo, oltre che per le imprese fortemente energivore, anche alle piccole realtà come le vetrerie di Murano. L’obiettivo del progetto è la conversione dei forni fusori. La collaborazione prevede il testing e lo sviluppo su scala industriale di tecnologie che portino al passaggio dall’utilizzo di idrocarburi all’idrogeno verde. A tal fine saranno eseguiti dei test qualitativi sui prodotti in vetro artistico realizzati durante la sperimentazione. Alla Stazione sperimentale del vetro il compito di condurre lo studio del prototipo e di seguire l’intero percorso di trasferimento tecnologico sul piano industriale: dovrà essere costruito e messo in opera un forno di prova e successivamente verificare quantitativamente le performance di un forno a scala produttiva. L’individuazione di un’impresa disponibile alla prima fase del progetto spetta a Confindustria Venezia. I test sul campo a scala produttiva saranno effettuati su una o più imprese. La gestione della materia prima, ovvero l’idrogeno verde, è affidata a Hydrogen Park, pronto a mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze nell’implementazione del vettore energetico nei processi e il supporto tecnologico dei propri
partner nella gestione, nella consegna e nell’esercizio industriale dell’idrogeno verde, totalmente derivante cioè da fonti rinnovabili e a impatto ambientale zero. Per Andrea Bos, presidente di Hydrogen Park, con quest’intesa “si valorizza la capacità produttiva e artistica di Venezia, applicando la strategia energetica europea e mettendo a frutto il know-how del Consorzio per l’idrogeno”. Un cammino verso la trasformazione del tessuto economico locale che “al tem-
po stesso preserva la specificità dei processi industriali e l’antica tradizione vetraia veneziana, favorendo la decarbonizzazione e la sostenibilità del settore”. Secondo il direttore generale della Stazione sperimentale del vetro, Stefano Manoli, “la produzione di vetro artistico muranese si trova oggi di fronte a una sfida di portata epocale: gli elevati costi dell’energia, l’attuale congiuntura economica e geopolitica e, non ultimi, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e di neu-
tralità climatica assunti a livello europeo stanno portando le fornaci dell’isola verso un bivio competitivo ed evolutivo cruciale”. Ecco che traghettare le vetrerie artistiche di Murano verso un futuro pienamente sostenibile “sarà possibile solo attraverso uno sforzo congiunto tra realtà produttive, istituzioni del territorio e centri di ricerca, volto a promuovere l’adozione di tecnologie green, come la combustione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili”. (s.s.)
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La fondazione. Il nuovo ente partecipato sarà aperto a partenariati pubblico-privati senza scopo di lucro
Comune di Treviso, Unipd e Ca’ Foscari insieme per le buone pratiche ambientali
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Alessandro Manera (assessore all’ambiente): “Fare squadra con il mondo accademico può portare nuovi elementi di visione”. Le linee guida sono già state approvate dal consiglio comunale Quando i senati dei due atenei avranno deliberato si passerà alla redazione dello Statuto
Alessandro Manera
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La trevigiana Da Ros nuova vicepresidente di Confindustria con delega ad ambiente e sostenibilità
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neto, che realizza 180 miliardi di Pil con le sue 600mila imprese primeggiando nell’export. Con questa nomina è stato riconosciuto il ruolo importante che gli spetta”. Il presidente degli industriali di
Padova e Treviso, Leopoldo Destro, ha voluto ricordare che l’esperienza di Katia Da Ros è iniziata in Unindustria Treviso: “Il suo percorso associativo e la sua attiva presenza nell’educazione e la cultura rappresentano una risorsa significativa per tutto il nostro sistema d’impresa ed è garanzia di continuità”. Destro, a nome di tutti gli associati, ha voluto ringraziare Piovesana “per la forza e convinzione nel suo impegno in questo biennio in Confindustria, punto di arrivo in una storia di rappresentanza per le imprese e il territorio che rimarrà di esempio anche per il futuro”. (s.s.)
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Katia Da Ros è la nuova vicepresidente di Confindustria, con delega ad ambiente, sostenibilità e cultura. Trevigiana, ad dell’azienda Irinox di Corbanese di Tarzo, Da Ros è una dei tre nuovi vice del presidente dell’associazione degli industriali Carlo Bonomi per il biennio 2022-2024 e succede a un’altra trevigiana, l’ex presidente di Assindustria Venetocentro Maria Cristina Piovesana, che si è dimessa dalla carica. “Il Veneto è ben rappresentato nella nuova squadra dirigente ed è in buone mani. Da Ros – ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia – è una grande esponente dell’orgoglio ve-
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per mettersi nuovamente in gioco. Soprattutto, però, sarà il punto di partenza per un nuovo modo di pensare al presente e al futuro del territorio. La parola d’ordine della fondazione sarà “partecipazione”. Quindi apertura totale verso il partenariato pubblico-privato senza scopo di lucro e un patrimonio destinato al raggiungimento di un obiettivo predefinito e invariabile fissato nell’atto costitutivo. Una struttura aperta a tutti i soggetti che ne condividano gli scopi nella ricerca scientifica, nella raccolta di dati, informazioni e conoscenze nel campo ambientale, nella produzione di energie rinnovabili, nel monitoraggio e nella salvaguardia delle risorse naturali, nei processi di gestione e pianificazione del territorio e le misure da adottare in relazione alla presenza di agenti inquinanti, oltre che per l’informazione e la sensibilizzazione delle varie componenti sociali.
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d’Europa sono risultate l’olandese Winterswijk e la portoghese Valongo, ma Treviso è arrivata comunque sul podio delle cinque più virtuose ed era la prima volta per un’italiana. “Durante quell’esperienza, grazie al confronto con gli amministratori e i tecnici delle più importanti città europee, abbiamo compreso come anche in campo ambientale sia tanto importante quanto necessario fare squadra con il mondo accademico, che può portare ulteriori elementi di visione”, spiega Alessandro Manera, assessore trevigiano all’ambiente. “La nuova fondazione – continua l’amministratore – ci permetterà di essere ancora più efficaci nella condivisione delle buone pratiche che uniranno non solo l’ambiente ma anche la mobilità e le politiche comunitarie”. La città ha già deciso di partecipare all’edizione 2023 dell’iniziativa, che si terrà a Grenoble, e la fondazione sarà utile a riunire progettualità, opportunità di ricerca e buone pratiche
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na fondazione per sviluppare le buone pratiche ambientali della città. Nasce a Treviso e ha come partner fondatori il Comune e i due atenei che danni hanno le proprie sedi distaccate nel capoluogo della Marca, le Università di Padova e di Ca’ Foscari. Il consiglio comunale ha già espresso parere favorevole alle linee guida approvate dalla giunta guidata dal sindaco Mario Conte e ipoteticamente per l’estate – dopo che i due senati accademici avranno deliberato – sarà redatto lo statuto, sarà deciso il nome e si inizieranno ad aprire le porte ai soggetti economici e istituzionali che vorranno farne parte. L’obiettivo è la costituzione di un ente capace di favorire percorsi partecipati che, da qualunque angolazione si ragioni, abbiano al centro la sostenibilità. Ambiente, natura e paesaggio, ma non solo. Tutto deve convergere: urbanistica, edilizia, economia. E tutto deve avere una visione che parte dall’ambito locale, ma si sviluppa a livello nazionale e internazionale. L’idea è nata quando alla fine della scorsa estate Treviso ha partecipato a Lahti, in Finlandia, all’European Green Leaf 2022, premio per la sostenibilità ambientale promosso dalla Commissione Europea che valuta i risultati raggiunti dai comuni fra i 20mila e i 100mila abitanti basandosi su una serie di dodici indicatori ambientali e sulle progettualità che vengono messe in campo dalle amministrazioni locali. Le città più verdi
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MAGGIO 2022
Salute Il vademecum
Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere
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Frutta e verdura, il decalogo per vivere meglio Vuoi mettere in evidenza il tuo Studio o la tua Attività Sanitaria? Fallo con laPiazza Salute Contattaci su commerciale@givemotions.it
i avvicina la bella stagione e si moltiplicano le varietà di frutta e verdura che consentono di realizzare piatti appetitosi e insieme sani per aumentare così il carico salute di una corretta alimentazione. Consumare ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura migliora infatti sensibilmente la qualità della vita, contribuendo anche alla riduzione della mortalità di alcune malattie croniche come ictus, diabete, tumori e tantissime malattie cardiovascolari Il Ministero della Salute ha messo a punto un decalogo proposto proprio per il consumo di frutta e verdura, un vademecum che l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha ripreso e riproposto nella sua pagina Facebook per sensibilizzare gli utenti. Il primo punto è forse tra i più noti, ma non sempre messo in atto. Si tratta del numero di porzioni di frutta e verdura da consumare al giorno, almeno 5 sono le indicazioni, compresa quella pronta al consumo, senza sale e/o zuccheri aggiunti.
Prosegue alla pag. seguente
Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria
Salute
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Una corretta igienizzazione è indispensabile per evitare gravi infezioni, ce lo porta la pandemia negli ultimi due anni
L’importanza delle…mani pulite
Il consumo abituale previene e riduce la mortalità di malattie croniche
Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere E’ consigliabile variare anche la scelta dei colori e orientarsi nella scelta verso la stagionalità dei prodotti. Il consiglio numero 2, invece, è quello di avere sempre una scorta, ben in vista in frigo e nel surgelatore, di frutta e verdura, in modo da poter tenere sempre a portata di mano ciò che serve. E’ da sfatare, e questo è il terzo punto, il luogo comune che vuole le verdure solo come contorno, in realtà finocchi, carote, sedano, pomodorini e tanti altri ortaggi possono essere consumati come snack, validissimi per mettere a posto la sensazione di fame in modo salutare. Il quarto punto ribadisce l’apporto in termini di energia che deriva dal consumo di frutta fresca che consente a chi lavora o studia di ripartire con la giusta carica. Le verdure come condimento per un bel primo è il quinto punto del decalogo. Si possono realizzare gustosi piatti e consumare così una delle due o tre pozioni giornaliere di verdure consigliate. Sì ai peccati di gola, anche se con Dall’Uls 2 Marca moderazione, e soprattutto, perché Trevigiana alcuni utili no, con il ricorso alla frutta. Un bel dolce fatto in casa con aggiunta di consigli per le abitudini alla preparazione di frutta sarà più quotidiane, è importante gustoso e saziante. Punto numero 7: non si butta via poi dare il buon esempio niente! Il consiglio è di usare ogni ai più giovani parte dei prodotti vegetali. Con i gambi della verdura si possono cucinare saporite zuppe o anche il brodo. Dal frullatore o dall’estrattore si possono recuperare i residui della frutta o della verdura e aggiungerli alla bevanda preparata, consentiranno di assorbire non solo vitamine ma anche le fibre della verdura. Un piatto unico, proposto un paio di volte a settimana, è l’ottavo suggerimento utile per stare in forma mangiando sano. Una zuppa a base di cereali e legumi rappresenta un’ottima proposta. La verdura non va cotta troppo, croccante dà il meglio di sé, perché mantiene i suoi nutrienti e aumenta la sensazione di sazietà. Il buon esempio, infine, rappresenta sempre la carta vincente per educare i più piccoli alle buone pratiche in modo credibile e convincente.
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na corretta igienizzazione delle mani, oltre a garantire un’adeguata igiene personale, serve ad impedire la quotidiana trasmissione di germi. Un gesto semplice e veloce, basta un minuto, che ci permette di essere protetti e sicuri. Negli ultimi due anni la pandemia ce lo ha insegnato: si tratta di una pratica semplice ma fondamentale nella prevenzione delle infezioni trasmissibili. Un concetto ribadito più volte anche nel corso della Giornata Mondiale dedicata all’igiene delle mani, celebrata lo scorso 5 maggio. E’ importante lavarsi le mani, prima e dopo aver mangiato, prima e dopo aver avuto un contatto con un malato, prima di toccare le zone più sensibili del proprio corpo (occhi, naso e bocca) e dopo essere stati in luoghi pubblici. L’utilizzo delle soluzioni alcoliche, frizionando il palmo con il dorso della mano per almeno 30 secondi, è utile se le mani non sono visibilmente sporche, altrimenti è indispensabile lavarle con acqua e sapone. Attraverso le mani passa dunque anche la salute, lo ha voluto ricordare ai più piccoli il Servizio Controllo e Prevenzione Infezioni dell’Ospedale di Camposampiero (Ulss 6 Euganea) che, grazie alla sinergia e al supporto delle educatrici e del personale della pediatria, ha coinvolto – attraverso il progetto “L’igiene delle mani comincia da piccoli” - i giovani e i giovanissimi pazienti dell’Unità
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Operativa di Pediatria e i bambini frequentanti il nido aziendale. L’obiettivo è quello di far capire fin dai primi anni di vita, attraverso l’approccio sensoriale, stimolo importante per l’apprendimento, quanto sia importante il lavarsi correttamente le mani. Lo scorso 5 maggio, all’asilo i bambini durante il gioco si sono “contaminati” le mani di colore e di terra e sono stati invitati a descrivere la sensazione di “sporco” e successivamente è stato chiesto loro di lavarle, vedere come “cambiavano” e descrivere la sensazione del “pulito”. Ai bambini della Pediatria, ricoverati, è stato chiesto di creare un disegno che richiami l’igiene delle mani. Tutti i bimbi coinvolti hanno ricevuto, da parte della Direzione Medica, un attestato di partecipazione e un simpatico “Manopoli”.
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L’iniziativa dell’Ospedale di Camposampiero
Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria
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Abuso di alcol. I dati dell’Ulss 3 Serenissima fotografano una situazione allarmante
Saliti dal 25 al 37 per cento i consumi problematici di alcolici Tra i più a rischio i maschi giovani, con scolarità elevata e senza problematiche sociali evidenti. L’abuso di alcol, oltre che essere dannoso e rischioso, è ormai un’emergenza di sanità pubblica
Mascherine e nuove regole dal 1° maggio
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anno tra i 18 e i 24 anni, una scolarità avanzata e non presentano evidenti difficoltà sociali o economiche: sono i soggetti che, secondo il Servizio Dipendenze dell’Ulss 3 Serenissima, risultano più esposti alla sempre maggior diffusione di modalità di consumo di alcool esagerate o comunque problematiche. Il SerD, che ha fatto il punto in occasione del’”Alcohol Prevention Day” che si è svolto lo scorso 6 maggio all’Ospedale dell’Angelo a Mestre, evidenzia come il fenomeno sia preoccupante anche nelle nostre città. “I dati dell’indagine ‘Passi’ sugli stili di vita – ha sottolineato la dottoressa Laura Suardi, responsabile scientifico dell’evento - hanno evidenziato anche nel nostro territorio un significativo incremento del consumo problematico di alcool, specie tra i giovani: dal 25,1% nel 2019 al 36,91% nel 2020. E riguarda una percentuale maggiore di maschi, in età 18-24 anni, con una scolarità elevata, senza evidenza significativa di problematiche sociali o economiche”. “Il consumo dannoso e rischioso di alcol – ha spiegato - rappresenta un importante problema di sanità pubblica, responsabile in Europa di circa il 4% di tutte le morti e di circa il 5% degli anni di vita persi per disabilità. E in Italia circa 800.000 minorenni e 2.600.000 ultra sessantacinquenni sono da considerare a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate. Ciononostante, il consumo di bevande alcoliche viene spesso percepito come una normale e sana consuetudine e i problemi legati al bere non sono debitamente percepiti e vengono decisamente sottovalutati”. Nel 2020, l’anno segnato dalla pandemia e dal lookdown, hanno evidenziato gli operatori del SerD, i notevoli cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita degli Italiani ha portato alla luce molteplici criticità. “Una di queste ha riguardato il consumo rischioso e dannoso di alcol. L’isolamento ha incrementato il consumo incontrollato di bevande alcoliche, il mercato ha rafforzato nuovi canali alternativi e meno controllati anche rispetto al divieto di vendita a minori. I dati Istat riferiti al 2020 confermano la tendenza negli ultimi anni dell’aumento dei consumi di bevande alcoliche fuori dai pasti. Si è registrato negli ultimi dieci anni un progressivo incremento della quota di donne consumatrici”. Tra i più a rischio, ci sono i giovani. “Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani – ha sottolineato la dottoressa Annarosa Pettenò, psico-
loga del SerD e organizzatrice scientifica dell’evento -permane una criticità, e i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni: tra queste il binge drinking, ossia il consumo di cinque o più drink alcoolici in pochissime ore, rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata, in progressivo aumento. Nel 2019 infatti riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, cioè il 20,6% dei maschi e l’11% delle femmine. Nel 2020 il fenomeno ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, nel dettaglio il 22,1% dei maschi e il 14,3% delle femmine. A fronte di tali evidenze epidemiologiche e in occasione del Mese della Prevenzione Alcologica, lo scorso aprile, la Rete Alcologica Territoriale ha realizzato diverse iniziative finalizzate a sensibilizzare sulla tematica le istituzioni/agenzie, pubbliche e private, deputate al benessere della popolazione, come pure i singoli cittadini. Sono stati offerti momenti di informazione/formazione e di conoscenza dei programmi alcologici territoriali in essere sia nell’ambito della prevenzione come del prendersi cura delle persone e famiglie con una sofferenza legata al consumo di alcol. “L’Alcohol Prevention Day - sottolinea il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima - non rappresenta l’evento conclusivo del Mese della Prevenzione Alcologica, ma intende sottolineare che è necessario continuare a prestare attenzione al fenomeno dell’alcol per promuovere scelte di salute responsabili e stili di vita sani. L’obiettivo è diffondere una fotografia del fenomeno del consumo di bevande alcoliche e dei problemi alcolcorrelati da diverse angolature, offerte dal Dipartimento Prevenzione, l’UOSD Laboratorio di Tossicologia Clinica e Forense, dal Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 3 e dalla Polizia Stradale di Venezia. E’ stato ed è importante dare conto delle progettualità e degli interventi territoriali utili a garantire livelli elevati di tutela della salute e di sicurezza, individuali e collettive, e dare conto dell’integrazione e della sinergia tra soggetti pubblici: Azienda sanitaria, Scuola, Enti Locali, uniti al privato, come le autoscuole, al privato sociale e al mondo del volontariato, in una progettazione trasversale che possa efficacemente affrontare la complessità di una problematica così impattante sulla salute pubblica”.
al 1° maggio sono cambiate le regole sull’uso della mascherina, che non è più obbligatoria ma è raccomandata nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico. L’utilizzo della FFP2 o della mascherina chirurgica rimane invece obbligatorio fino al 15 giugno per prendere i mezzi di trasporto pubblici locali e a lunga percorrenza, per partecipare a eventi e competizioni sportive al chiuso; per partecipare a spettacoli al chiuso; per accedere a strutture sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali e per frequentare la scuola (fino alla fine dell’anno scolastico).
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Azienda Ospedale Università I dati ceda gennaio adnegli aprile sulanni fenomeno Una corretta igienizzazione è indispensabiledi perPadova. evitare gravi infezioni, lo porta la pandemia ultimi due Il consumo abituale previene e riduce la mortalità di malattie croniche
In aumento i casi di epatite acuta nei bambini L’importanza delle…mani pulite
Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere E’ consigliabile variare anche la scelta dei colori e orientarsi nella scelta verso la stagionalità dei prodotti. Il consiglio numero 2, invece, è quello di avere sempre una scorta, ben in vista in frigo e nel surgelatore, di frutta e verdura, in modo da poter tenere sempre a portata di mano ciò che serve. E’ da sfatare, e questo è il terzo punto, il luogo comune che vuole le verdure solo come contorno, in realtà finocchi, carote, sedano, pomodorini e tanti altri ortaggi possono essere consumati come snack, validissimi per mettere a posto la sensazione di fame in modo salutare. Il quarto punto ribadisce l’apporto in termini di energia che deriva dal consumo di frutta fresca che consente a chi lavora o studia di ripartire con la giusta carica. Le verdure come condimento per un bel primo è il quinto punto del decalogo. Si possono realizzare gustosi piatti e consumare così una delle due o tre pozioni giornaliere di verdure consigliate. Sì ai peccati di gola, anche se con Dall’Uls 2 Marca moderazione, e soprattutto, perché Trevigiana alcuni utili no, con il ricorso alla frutta. Un bel dolce fatto in casa con aggiunta di consigli per le abitudini alla preparazione di frutta sarà più quotidiane, è importante gustoso e saziante. Punto numero 7: non si butta via poi dare il buon esempio niente! Il consiglio è di usare ogni ai più giovani parte dei prodotti vegetali. Con i gambi della verdura si possono cucinare saporite zuppe o anche il brodo. Dal frullatore o dall’estrattore si possono recuperare i residui della frutta o della verdura e aggiungerli alla bevanda preparata, consentiranno di assorbire non solo vitamine ma anche le fibre della verdura. Un piatto unico, proposto un paio di volte a settimana, è l’ottavo suggerimento utile per stare in forma mangiando sano. Una zuppa a base di cereali e legumi rappresenta un’ottima proposta. La verdura non va cotta troppo, croccante dà il meglio di sé, perché mantiene i suoi nutrienti e aumenta la sensazione di sazietà. Il buon esempio, infine, rappresenta sempre la carta vincente per educare i più piccoli alle buone pratiche in modo credibile e convincente.
La professoressa Patrizia Burra ha spiegato i sintomi e le possibili cause dell’infezione che sta colpendo soprattutto il Regno Unito, in Italia la situazione è sotto controllo
L’equipe dei chirurghi pediatrici di Padova salva la vita al piccolo Kirill
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na corretta igienizzazione delle mani, oltre a garantire un’adeguata igiene personale, serve ad impedire la quotidiana trasmissione di germi. Un gesto semplice e veloce, basta un minuto, che ci permette di essere protetti e sicuri. Negli ultimi due anni la pandemia ce lo ha insegnato: si tratta di una pratica semplice ma fondamentale nella prevenzione delle infezioni trasmissibili. Un concetto ribadito più volte anche nel corso della Giornata Mondiale dedicata all’igiene delle mani, celebrata lo scorso 5 maggio. al mese di gennaio si sono registrate, a liE’ importante lavarsi le mani, prima e dopo vello internazionale, alcuni casi di epatite aver mangiato, prima e dopo aver avuto un acuta bambini, in special modo nella fascia L’iniziativa contatto con un malato, prima di toccare le Operativa di Pediatria e i bambini nei frequensottoè iquello cinquedianni. Ildell’Ospedale Paese piùdicolpito finora zone più sensibili del proprio corpo (occhi, tanti il nido aziendale. L’obiettivo Camposampiero è il Regno Unito dove sono stati registrati 114 naso e bocca) e dopo essere stati in luoghi far capire fin dai primi anni di vita, attraverso episodi (da gennaio 2022 al 25 aprile 2022) su pubblici. l’approccio sensoriale, stimolo importante per un totale di 169 a livello globale. L’utilizzo delle soluzioni alcoliche, frizionanl’apprendimento, quanto sia importante L’epatiteil èlaun’infiammazione del fegato caudo il palmo con il dorso della mano per almeno varsi correttamente le mani. sata spesso da un virus, che coinvolge il siste30 secondi, è utile se le mani non sono visiLo scorso 5 maggio, all’asiloma i bambini du- Il primo segnale che evidenza immunitario. bilmente sporche, altrimenti è indispensabile rante il gioco si sono “contaminati” le manidell’infezione di la presenza è l’aumento di circa 10-15 avolte il valore delle transaminasi nel sanlavarle con acqua e sapone. colore e di terra e sono stati invitati descriDal punto di vista della sintomatologia, Attraverso le mani passa dunque anche la vere la sensazione di “sporco”gue. e successival’epatitevedere acuta si manifesta generalmente con salute, lo ha voluto ricordare ai più piccoli mente è stato chiesto loro di lavarle, sintomi gastrointestinali, dolori addominali, e il Servizio Controllo e Prevenzione Infezioni come “cambiavano” e descrivere la sensain alcuni casi con colorito giallastro della cute, dell’Ospedale di Camposampiero (Ulss 6 Euzione del “pulito”. Ai bambini della Pediatria, nausea e febbre. L’aumento più grande è avganea) che, grazie alla sinergia e al supporto ricoverati, è stato chiesto di creare un disegno venuto nelle prime tre settimane di aprile. Si è delle educatrici e del personale della pediache richiami l’igiene delle mani.visto che più del 50% dei casi guarisce spontatria, ha coinvolto – attraverso il progetto Tutti i bimbi coinvolti hanno ricevuto, ma da in altri casi è stato necessario il neamente, “L’igiene delle comincia da fratellino piccoli” -quani parte della Direzione attestato di Il professor VidaMedica, un ra a casa conmani la mamma ed un trapianto di fegato. mostra la scheggia giovani e i giovanissimi pazienti sull’abitazione. dell’Unità partecipazione e un simpatico “Manopoli”. In Azienda Ospedale Università di Padova do è caduto il colpo d’artiglieria estratta sono stati affrontati due casi di epatite acuta: La donna ed il fratello sono morti, lasciando Kirill, un bambino di due mesi e un ragazzo di dieci 11 anni, solo. È stato il padre, rientrato nell’abitaanni. Entrambi curati e guariti dall’infezione. zione, a trovarlo e portarlo verso un ospedale da “Dobbiamo ricordare che per quasi due anni campo Ucraino, che ha prestato le prime cure. La i bambini sono rimasti chiusi a casa a causa scheggia è penetrata nel collo, tranciando alcuni della pandemia, meno esposti a nessun virus o vasi, fermandosi nei pressi del cuore. possibile infezione. Adesso che stanno riprenRicoverato in gravi condizioni presso l’Azienda dendo la loro vita normale, non è da escludeOspedale-Università di Padova lo scorso 18 aprile, re che siano diventati più suscettibili ai virus. il bambino è stato sottoposto ad una complessa Questa è solo una delle ipotesi che si stanno e delicata operazione chirurgica per rimuovere la studiando. – ha spiegato la profesorressa Patrizia Burra, direttrice dell’Unità per il Trapianscheggia di mortaio, che si è protratta per sette to Multivescerale dell’Azienda Ospedale-Uniore, sotto la guida del Prof. Vladimiro Vida, diretversità di Padova - L’aumento dei casi a livello tore dalla cardiochirurgia pediatrica dell’ ospedale. internazionale per ora non sembra riguardare Il bambino è stato trasferito, al termine dell’atto l’Italia. Allarma invece, guardando all’estero, il chirurgico, presso la terapia intensiva e nei giorni numero dei piccoli costretti al trapianto: diesuccessivi i medici hanno provveduto a ridurre la ci bambini inglesi sono stati costretti a fare il sedazione ed a estubare il paziente. Le condizioni trapianto, in linea con i trapianti internazionali di Kirill sono apparse buone, ed il piccolo ha potuto che sono stati 17 su 169. Il trapianto di fegaparlare anche con il papà, che l’aveva accompato nei bambini è davvero molto raro perché si gnato nel lungo viaggio verso il Veneto. tratta di un organo capace di rigenerarsi da solo” .
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La professoressa Burra è in contatto con il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, dove ha lavorato e dove attualmente si stanno conducendo degli studi sul fenomeno in corso. “Le indagini inglesi hanno visto che il 40% dei bambini aveva l’Adenovirus, solo in 10% il Covid e in percentuali più basse altri virus. Dunque hanno diviso le settimane dal primo gennaio ad aprile e si è edotto che è accaduto qualcosa nelle prime tre settimane di aprile”. “La conclusione degli inglesi, - aggiunge - dice che non si sa esattamente cosa abbia causato l’infezione. Ci troviamo, come spesso accade in scienza, di fronte ad ipotesi: può essere che i bambini per due anni siano stati isolati a casa per la pandemia, non sono andati all’asilo, in alcuni casi hanno tenuto sempre la mascherina, dunque potrebbero essere rimasti a tal punto isolati da non avere avuto infezioni e, adesso che si riespongono, lo stesso Adenovirus può causare questa malattia. In ultima analisi la prima ipotesi degli inglesi è che i bambini siano diventati più suscettibili. La seconda ipotesi è che si tratti di pazienti che sono stati prima contagiati dal Covid e che l’infezione epatica sia un effetto secondario o che sia l’ennesima variante del Coronavirus. La terza ipotesi è che siamo di fronte alla combinazione esplosiva dei due virus insieme (Adenovirus e Covid) che hanno questo effetto esplosivo”. Un invito all’attenzione, per quanto riguarda i cittadini del nostro Paese, arriva dal direttore generale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, Giuseppe Dal Ben: “L’invito è di stare attenti e non trascurare i piccoli segnali, che potrebbero essere il campanello d’allarme dell’infenzione che si sta sviluppando. Noi, come Ospedale, facciamo il nostro lavoro di cura e ricerca, cercando di monitorare la situazione epidemologica territoriale. Ricordiamo che nei primi 81 casi il 50% dei pazienti inglesi è guarito spontaneamente, il 47% era ancora in ospedale, solo 10 sono stati trapiantati, comunque un numero molto elevato rispetto alle statistiche tradizionali”.
La professoressa Burra e il direttore generale Dal Ben al convegno organizzato dall’Azienda OspedaleUniversità di Padova
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