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Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.
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Saranno sostanzialmente tre le misure di compensazione ambientale che verranno concretizzate nel territorio comunale dalla ditta che bonificherà il sito dell’ex Adriatica-Deltalat per poi realizzare un impianto fotovoltaico. A darne notizia nelle scorse settimane il sindaco Omar Barbierato stesso. La nuova pista ciclabile Baricetta- Valliera, che si inserisce nel progetto master plan comunale di Ciclopolitana all’interno del territorio del Parco del Delta Po e che sarà lunga circa 1.400 metri per una larghezza media di 2.50 metri, svilupperà dal parcheggio dell’ufficio postale di Baricetta fino alla ciclabile Valliera-Adria, attualmente in fase di costruzione lungo la strada regionale 443.
Il secondo intervento consisterà in un corridoio verde che dal piccolo bosco esistente nella corte Guazzo, struttura di proprietà di Ulss 5 Polesana che a maggio dovrebbe riaprire come Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta e comunità alloggio, interesserà la zona est di viale Risorgimento fino ad arrivare alla ciclopedonale in Artessura lungo l’argine del Canalbianco. Un bosco di pianura di circa 50mila mq, progettato nell’ambito della mission prevista nel PAES e nel Piano del verde Comunale, in linea con gli obiettivi nazionali ed internazionali in tema di Ambiente.
La terza opera e ultima compensativa riguarderà il prolungamento della ciclopedonale esistente, che si snoda lungo la Sp 4 da Valliera all’idrovora Cengiaretto, fino ad arrivare in Artessura per una lunghezza stimata di circa 1.100 metri e per una larghezza media di 2,50 metri. Un tracciato che si svilupperà lungo la sommità arginale che dall’idrovora di Cengiaretto, passerà per viale Risorgimento e si concluderà all’impianto idrovoro di Artessura.
Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.
Tre nuove misure di compensazione ambientale
F ratelli d’Italia corre da solo. Per le elezioni comunali di maggio il partito, forte dei risultati politici a livello nazionale, ha deciso di presentare un proprio nome. Dopo tante proposte che si sono rincorse nelle ultime settimane, la scelta unanime è ricaduta su Sandra Passadore, già presidente in passato della casa di riposo di Adria, che alle precedenti elezioni aveva sostenuto con la sua lista, Forza Adria, proprio la candidata di FdI Giorgia Furlanetto.
“Ad Adria dobbiamo invertire la rotta tracciata da questa amministrazione che ha condotto la città all’isolamento politico non solo dai comuni contigui ma anche dalle istituzioni regionali e nazionali. Per noi Adria merita di più! E siamo pronti a lavorare con tutte le amministrazioni,gli Enti ed i Ministeri di riferimento per il rilancio di una città strategica per la nostra
provincia”, fa sapere la sezione locale del partito tramite una nota.
A queste parole fanno eco quelle della stessa Passadore:“L’esempio e quanto fatto dalla presidente Giorgia Meloni non devono rimanere un caso isolato. La politica ha bisogno di un reale cambiamento di prospettiva e c’è bisogno dell’impegno di ognuno di noi”.
Il mancato appoggio delle altre forze di centrodestranon haperò lasciato indifferente il coordinatore regionale Luca De Carlo, che lascia comunque aperta una porta nei confronti degli altri partiti: “Fratelli d’Italia oggi è una realtà sui territori. Gli alleati credonoche una corsa in solitaria paghi di più. Io spero ancora di poter ricucire ma se non succederà non sarà colpa nostra”.
Chiara TomaoCerti amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Come canta Antonello Venditti in una sua celebre canzone, quello diMassimo Bobo Barbujani per Adria è un amore che non si è mai spento. Anzi, anche se il lavoro lo ha portato spesso lontano dalla sua città, si è rafforzato sempre di più, tanto da spingerlo a candidarsi nuovamente come sindaco alle prossime elezioni comunali di maggio, dopo le esperienze del 2011 e del 2016.
Al suo fianco ci saranno la Lega, Forza Italia, Bobo sindaco, Noi Moderati e Il cantiere Adria. Fratelli d’Italia invece ha deciso di puntare su un proprio nome, quello di Sandra Passadore. “Sono state le persone comuni, quelle che incontro ogni giorno, a chiedermi di scendere ancora in campo. Non potevo non dare seguito alle loro belle
parole e a tutto l’affetto che mi hanno dimostrato”.
Proprio con l’aiuto dei suoi concittadini Barbujani vuole ridare ad Adria quella centralità che negli ultimi anni a suo dire si è un po’ persa: “Non vogliamo fare promesse ma vogliamo ascoltare tutti sempre perché il vero cuore di Adria sono le persone. Vogliamo confrontarci soprattutto con i più giovani e per questo li invito a non avere paura, abbiamo bisogno del loro entusiasmo per tornare a far brillare la nostra città come in passato”.
Rispetto, passione e amore per Adria sono le tre parole chiave che caratterizzeranno nei prossimi mesi la campagna elettorale di Barbujani, che si augura “sia comunque tranquilla da parte di tutti, perché chi parla male degli altri fa del male solo ad Adria stessa”. (c.t.)
“Dobbiamo invertire la rotta tracciata da questa giunta”
“I giovani non abbiano paura, ci serve il loro entusiasmo”Sandra Passadore Massimo Barbujani
Ora che iniziano a definirsi i contendenti, la campagna elettorale è di fatto iniziata ad Adria. Il sindaco uscente Omar Barbierato ha annunciato per primo l’intenzione di ricandidarsi per provare a tenersi stretta la fascia tricolore e ora inizia a mobilitarsi sul territorio per avvicinare vecchi e nuovi elettori.
“Stiamo lavorando per riproporre lo schema di 5 anni fa, cioè la mia candidatura con tre liste civiche a sostegno. Due di queste sono già pronte. La terza è in corso d’opera - fa sapere Barbierato -. L’obiettivo è ovviamente di aprire a chiunque abbia piacere di mettersi in gioco. Devo dire che stiamo registrando un buon interesse, di nuove persone che si avvicinano a noi”.
Nel segno della partecipazione, sono già operativi i gruppi di lavoro tematici, per definire i temi portanti che caratterizzeranno il nuovo programma elettorale.
“Nella nostra sede elettorale ogni sera ci sono riunioni e tanto entusiasmo - commenta soddisfatto Barbierato -. Ovviamente sarà un programma elettorale in continuità con quello di 5 anni fa. Le sfide ancora aperte che ci attendono sono
molte. Abbiamo solo si lavori oubblici 30 milioni di bandi da portare avanti per trasformare il nostro territorio e renderlo a misura di famiglia”. Servizi e formazione saranno con ogni probabilità due delle parole chiave della proposta elettorale della coalizione: “L’attivazione del corso di Infermieristica ad Adria ha dimostrato che questa è la strada giusta - insiste -. Abbiamo già degli studenti che, usciti dal corso, sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato”. Un concetto che Barbierato ha espresso an-
che in occasione della presentazione dei progetti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie che riguarderanno proprio Adria (ne diamo conto a p10 di questo numero, ndr): “È importante che i nostri giovani abbiano la possibilità di trovare occasioni di lavoro stabile in città. Le possibilità ci sono, come dimostra proprio l’esperienza dell’IZVe, che conta quasi tutti lavoratori provenienti da altre regioni d’Italia. Ecco perchè è fondamentale investire in formazione”.
Giorgia GayCavallari pronto a riprovarci: verso l’alleanza con il Pd
Sul fronte del centrosinistra tutto ancora formalmente tace, ma sul piatto sembra esserci il ritorno dell’alleanza Lista Cavallari 2.0 e Partito democratico, come già visto 5 anni fa. All’epoca alla compagine si unì la lista Bobo Sindaco e si riuscì a vincere il primo turno, cedendo invece il secondo a favore di Omar Barbierato. Questa volta Bobo Sindaco sarà invece un avversario, ma il centrosinistra punta a rafforzare i ranghi
aprendo a nuovi ingressi.
E sempre sulla scia di quanto avvenne nel 2018, il candidato sindaco dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo nel momento in cui andiamo in stampa) Lamberto Cavallari, che per la seconda volta proverebbe a conquistare la carica da sindaco.
“Se ci saranno le condizioni, anche familiari, per farlo, valuterò la candidatura - si espone infatti Cavallari -. Per ora stiamo facendo incontri come liste per valutare le opzioni in campo”. (g.g.)
Freno a mano dopo gli annunci in pompa magna. Il Tar ha accettato il ricorso di Arriva Rail Italia
Scatenate le opposizioni in consiglio regionale. Il Pd: “Tragicomico”
Movimento 5 Stelle: “Se queste sono le prove per l’autonomia...”
All’annuncio trionfante delle scorse settimane dell’affidamento di tre linee ferroviarie a Trenitalia – la Adria-MestreVenezia, la Rovigo-Chioggia e la Rovigo-Verona – è seguito un brusco freno a mano. E questo a seguito dell’accoglimento da parte del Tar del ricorso di Arriva Rail Italia nei confronti della gara europea che ha decretato appunto l’affidamento. Tutto fermo, dunque.
Il giorno della presentazione ufficiale, in pompa magna, l’assessore veneto alle Infrastrutture
Elisa De Berti aveva parlato di “giorno storico”, di “nuovo capitolo nella mobilità efficiente, sostenibile e integrata”. Ma questo capitolo, a quanto pare, dovrà aspettare.
E mentre la Regione non ha ancora ufficialmente commentato lo stop, le opposizioni in consiglio comunale si sono scatenate. “É tutto tragicomico: più il governo regionale annuncia le grandi rinascite dalle macerie che esso stesso ha creato e più il Veneto dei trasporti su ferro sprofonda nel ridicolo e soprattutto nel disagio per i nostri pendolari – attacca il consigliere regionale del Pd Veneto, Jonatan Montanariello -. Questa nuova
marcia indietro tiene tutti inchiodati al flop, altro che il ‘tutto ok’ che hanno cercato di propinare agli utenti di queste tratte che brillano per inefficienza su scala nazionale. Meno male - conclude Montanariello - che andava tutto bene e che ci pensano loro a sistemare le falle da loro stessi create”.
“Se queste sono le prove per l’autonomia, altro che regionalismo... - si aggiunge la capogrup-
trasporti di cui gode il resto del Veneto è il minimo che si possa chiedere alla Regione. Semmai il problema è stato coprire per anni il servizio attraverso la società regionale di Sistemi Territoriali, che non ha certo dato buona prova di sé, soprattutto per il ritardo dell’ente nell’affrontare la gestione disastrosa”.
Baldin -. Intendo scongiurare che i disastri regionali vengano pagati dalla cittadinanza, tramite ulteriori ritardi e disservizi, o soprattutto con autosostituzioni via gomma”.
Baldin sototlinea che “affidarsi a Trenitalia, quanto a standard di servizio, è apparsa una soluzione convincente, tanto che ero stata la prima a parlarne quando ancora non si conoscevano gli esiti della gara. Questo perché garantire la stessa qualità dei
L’accordo con Trenitalia prevedeva la sostituzione dei convogli ALn con treni Minuetto, garantendo un miglioramento in termini di comfort di viaggio, un maggior numero di posti a sedere, più posti bici, maggiore sostenibilità (con l’elettrificazione della linea Adria-Mestre), affidabilità, integrazione ferrogomma (con nuovi collegamenti in periodo scolastico, nuove corse nel periodo estivo, autobus ibridi), integrazione modale dei servizi.
Nell’estate 2024 doveva essere avviato il “Delta del Po Link”, per offrire la possibilità di raggiungere il Delta del Po in bicicletta scendendo ad Adria, beneficiando di un servizio integrato ferrogomma.
Tutto fermo dunque, in attesa della prossima puntata.
L’affidamento a Trenitalia prevedeva nuovi treni, più sostenibilità e posti a sedere
Ottime notizie per la sezione territoriale di Adria dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), che assume sempre più importanza a livello locale grazie a una riorganizzazione che colloca qui le attività di controllo ufficiale sui molluschi e che mira ad assegnare alle sezioni diagnostiche periferiche funzioni specialistiche, in linea con la vocazione agrozootecnica dei territori.
In particolare, le attività dei laboratori si concentrano sulle analisi del fitoplancton, microalghe che possono produrre biotossine marine e causare gravi intossicazioni nell’uomo, con una serie di conseguenze economiche per il settore produttivo e turistico.
“Si tratta di un presidio sanitario fondamentale per la molluschicoltura veneta e nazionale, un settore chiave per il futuro alimentare del nostro pianeta che vede impegnato il nostro Istituto nella sfida globale per una produzione ittica, non solo sicura ma anche sostenibile” ha dichiarato la direttrice generale Antonia Ricci nel corso di una recente conferenza stampa.
In questa prospettiva si inseriscono due importanti finanziamenti messi sul piatto dal ministero della Salute per complessivi 900mila euro, per progetti di ricerca nell’ambito della sicurezza alimentare sui molluschi bivalvi. Il primo, PLASTI@Risk, avrà lo scopo di valutare il rischio microbiologico per la salute umana associato all’esposizione a microplastiche ingerite attraverso il consumo di molluschi bivalvi, un rischio emergente dovuto alla crescente antropizzazione dell’ambiente; STOPTTXs mira invece a ridurre il rischio di contaminazione da tetrodotossine nei molluschi bivalvi vivi, potenti neurotossine che possono causare gravi danni al sistema nervoso centrale umano.
Il sindaco Omar Barbierato, a margine dell’incontro presenziato per il Comune dall’ Ingegner Andrea Portieri, dirigente del terzo, ha evidenziato l’importanza di far conoscere la sede dell’Istituto Zooprofilattico di Adria agli studenti dei vari istituti scolastici, compreso il
corso di pesca commerciale. Per il primo cittadino di Adria si tratta di “un’occasione che si traduce nella possibilità di fare delle ore previste nel progetto di alternanza scuola- lavoro in questa realtà e un’opportunità per rimanere nel territorio a lavorare una volta terminato il percorso di studi universitario”.
La sezione di Adria, fondata nel 1956, dagli anni ’90 ha svi-
luppato solide competenze nel settore ittico, con particolare riferimento al controllo della salubrità dei molluschi bivalvi e alla diagnostica specialistica sul pesce fresco, congelato e trasformato, in stretta collaborazione con le istituzioni e le autorità sanitarie locali e il coinvolgimento delle realtà produttive territoriali.
Una sede tutta nuova per la Pro loco
Taglio del nastro per il nuovo Ufficio adibito a servizio informazioni e consulenza ai cittadini adriesi e ai turisti gestito dalla Pro loco di Adria in convenzione con il Comune. Il luogo prescelto è prestigioso poiché collocato nel complesso strutturale del teatro comunale. In particolare, il locale individuato è
nella “Galleria degli Artisti” inaugurata nel 1924 grazie al progetto di Francesco Zagato che desiderava realizzare un grande teatro per la sua città.
La nuova convenzione sottoscritta a metà febbraio con il Comune, pur mantenendo alcuni punti della precedente, esplicita i vari servizi che la Pro loco ha sostanzialmente sempre fornito. In aggiunta, proprio per la collocazione dell’ufficio in un luogo adiacente al teatro, si sofferma sulla valorizzazione del teatro comunale quale polo culturale e luogo di aggregazione. “Dopo più di vent’anni, quindi, la Pro loco ha un ufficio più decoroso per accogliere i visitatori e per permettere ai volontari di svolgere il servizio in condizioni ottimali” ha affermato la presidente Letizia Guerra, affiancata per l’occasione da Antonella Ferro, presidente del Consorzio delle Pro loco del Delta del Po e Giovanni Ghiesellini, presidente dell’Unpli provinciale. Soddisfazione per la nuova sede, anche dopo le molte segnalazioni negli anni passati, legate alle problematiche dell’ambiente di Piazza Bocchi fra cui un ingresso non adatto ai disabili. Quel locale concesso in comodato nel 1998 non è mai stato idoneo all’apertura al pubblico, tanto che pochi anni dopo il suo restauro era già in condizioni critiche. Con il trasferimento ora la Pro loco auspica di trovare nuovi volontari appassionati che garantiscano la continuità dell’attività anche in vista del rinnovo del consiglio direttivo del prossimo anno.
Scuola. Il sindaco: “Complimenti, non esistono scorciatoie o strade facili per raggiungere buoni risultati”
Il riconoscimento agli alunni degli istituti comprensivi di Adria 1 e Adria 2, del Liceo Bocchi-Galilei, degli istituti superiori del Polo Tecnico, del C. Colombo e dell’istituto professionale “Giuseppe Cipriani”: tutti hanno conseguito la votazione massima al termine del ciclo di studi
Elezioni
Amministrative
14 - 15 Maggio 2023
ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le Elezioni amministrative del 14-15 Maggio 2023 messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
Un momento emozionante, di riconoscimento del lavoro fatto a scuola, quello vissuto dai giovani studenti adriesi che l’anno scorso hanno conseguito la votazione massima al termine del ciclo di studi alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Adria. A consegnare gli attestati di encomio è stato il sindaco Omar Barbierato con i consiglieri Oriana Trombin e Simone Donà. La cerimonia è stata organizzata in due momenti diversi per consentire a tutti gli studenti e ai loro famigliari di poter par-
tecipare. Il primo cittadino ha chiamato uno ad uno gli allievi e le allieve degli istituti comprensivi Adria 1, Adria 2 che hanno conseguito 10/10 alle medie e i centini del Liceo Bocchi-Galilei.
Si è poi passati alla premiazione degli studenti che hanno ottenuto il massimo dei voti dagli istituti superiori del Polo Tecnico, del C. Colombo e dell’istituto professionale di stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Giuseppe Cipriani.
Presente alla cerimonia Giuliana Guarnieri, in rappresentanza del provveditorato agli studi di
Rovigo.
“Complimenti per il vostro costante impegno nello studio – ha detto il sindaco -, reso possibile anche all’aiuto dei vostri genitori che vi supportano quotidianamente nel vostro percorso scolastico. Non esistono scorciatoie o strade facili per raggiungere buoni risultati. Come amministratore, mi auguro possiate tornare nella nostra provincia per costruire qualcosa con le competenze che nei prossimi anni acquisirete”.
É stato inaugurato nei giorni scorsi il nuovo Ufficio Di Prossimità, servizio di consulenza e informazione per i cittadini del territorio collocato al piano terra della sede municipale di Corso Vittorio Emanuele II ad Adria. Il servizio vuole offrire una risposta concreta per le funzioni giudiziarie che non prevedono il supporto di un legale. Promossa dal Ministero della giustizia e rivolta a tutte le Regioni italiane, l’iniziativa è stata finanziata dal Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.
“Si tratta del servizio-giustizia più vicino al cittadino – spiega la vicesindaca Wilma Moda –, un servizio gratuito di consulenza e informazione che consentirà ai cittadini di espletare determinati adempimenti giu-
diziari in modo accessibile e smart, come le amministrazioni di sostegno, le tutele di minori e più in generale nell’ambito di quei procedimenti dove le parti stanno in giudizio senza l’ausilio di un legale e che trovano collegamenti con le attività socio-sanitarie. Un servizio di collegamento fra i cittadini ed il Tribunale di Rovigo.”
L’intervento della Regione ha riguardato l’allestimento degli Uffici di prossimità mediante
“Consentirà ai cittadini di espletare determinati adempimenti giudiziari in modo accessibile e smart”
l’acquisizione di beni mobili, strumentali e arredi, il rafforzamento delle competenze delle figure professionali coinvolte
nella gestione degli Uffici con formazione e training on the job, l’adeguamento dei sistemi informatici e la digitalizzazio-
Un’area verde intitolata a Tina Anselmi
Il Comune di Adria ha voluto celebrare la figura di Tina Anselmi dedicandole i giardini che si trovano lungo corso Garibaldi, all’altezza del quartiere Canareggio “L’intitolazione dell’area verde collocata in una zona urbana dove vivono le famiglie che sono l’espressione viva di una comunitàha commentato il sindaco Omar Barbierato- è un passo importante per restituire valore a un luogo pubblico e nello stesso tempo rende omaggio a una figura che si è battuta per abolire le discriminazioni di genere fra uomo e donna e ha lavorato sodo per l’approvazione della legge sulla parità salariale e di trattamento nei luoghi di lavoro”.
ne dei fascicoli aperti in ambito sociale della Volontaria Giurisdizione.
Giorgia Gay“Tina Anselmi è stata un insegnante, una partigiana e la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana- aggiunge la consigliera alle pari opportunità Oriana Trombin - durante il suo ministero alla Sanità sono state approvate la legge che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale (), la riforma dell’assistenza psichiatrica e la sua firma compare sulla legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza del 1978”.
Frazioni
In arrivo fondi per sistemare il centro sportivo comunale di Baricetta. A darne notizia è il sindaco Omar Barbierato, che comunica l’attribuzione del contributo a favore della progettazione predisposta per la struttura sportiva della frazione nell’ambito del progetto “Work in Sport - strutture sportive 2022” della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
“In primis verrà migliorata l’illuminazione dei campi – sottolinea l’assessore Matteo Stoppa -, poi sarà sistemata la piastra multiuso e come terzo obiettivo saranno realizzati adeguati percorsi e servizi per le persone con disabilità. Il progetto infatti, prevede una particolare attenzione all’inclusione sia relativa alla pratica di attività motoria e sportiva di persone con disabilità sia alla fruizione da parte degli spettatori con disabilità. Compresa l’introduzione di posti auto per disabili e nuovi percorsi”.
Saranno sostituite le luci con nuove lampade a Led, consentendo un risparmio del 65% sui costi energetici. Inoltre, è prevista la realizzazione di un tappeto in erba sintetica sopra la piastra, con l’effettuazione delle opportune rigature colorate per consentire ai cittadini di praticare, oltre al calcetto, la pallavolo e il tennis. I lavoro
costeranno complessivamente 118 mila euro, di cui 40mila dalla fondazione Cariparo. “Un buon investimento all’insegna della sostenibilità della riqualificazione e dell’inclusione – afferma l’assessore Stoppa -. Un altro bando dai risultati positivi per l’intera nostra comunità.
Ringrazio l’ASD Baricetta per il lavoro svolto e il supporto dato nella definizione del progetto e la Fondazione per la costante attenzione nei confronti del nostro territorio e del mondo dello sport”.
“Verrà migliorata l’illuminazione dei campi, poi sarà sistemata la piastra multiuso e come terzo obiettivo saranno realizzati adeguati percorsi e servizi per le persone con disabilità”
“Ad oggi la caratterizzazione e messa in sicurezza sono terminate con i soldi di tutti noi cittadini, utilizzando 100mila euro di fondi comunali e più di 400mila euro veicolati attraverso un bando regionale a cui abbiamo partecipato”. Così il sindaco Barbierato in un recente incontro a Ca’ Emo ha fatto il unto sulla situazione dell’ex Coimpo. “La messa in sicurezza delle vasche ha fermato il percolato che prima andava in falda - ha aggiunto - e la caratterizzazione ha consentito di capire come poter smaltire le tonnellate di fanghi presenti ancora nel sito. Per procedere con la bonifica serviranno più di dieci milioni di euro”.
Barbierato ha fatto sapere che “cercheremo di capire come la
magistratura intenda procedere sul sito ancora sotto sequestro, nel frattempo ci siamo costituiti parte civile nei quattro filoni processuali sull’ex Coimpo e Agribiofert in
“Sostenibilità ambientale significa anche sostenibilità economica -commenta il consigliere Enrico Bonato - perché la società sportiva, riducendo le spese energetiche, potrà essere economicamente più forte per il bene dei ragazzi che praticano sport. Questo intervento rientra totalmente all’interno dei principi del Paes: riduzione dell’inquinamento luminoso, riduzione considerevole dei consumi e della quantità di C02 emessa (valore legato alla quantità di energia impiegata)”.
quanto il nostro territorio è sicuramente parte lesa in questa triste vicenda – prosegue -. In questi giorni una sentenza ha stabilito che Mau-
ro Luise e Rossano Stocco sono colpevoli di non aver provveduto alle operazioni di ripristino e recupero dell’impianto prescritte dalla provincia. Gli stessi dovranno risarcire palazzo Tassoni di 164mila euro e la Provincia di 30mila euro”. L’amministrazione a Ca’ Emo intende “replicare l’azione intrapresa per l’ex deltalat, dove abbiamo trovato un privato che a fronte di un investimento per un parco fotovoltaico bonificherà l’area in cui è presente l’eternit e realizzerà la ciclopedonale Baricetta-Valliera”. Il Sindaco ha poi ricordato il milione di euro proveniente dal PNRR che sarà investito nelle frazioni, per sistemare i luoghi di aggregazione, come i centri civici, e i monumenti ai caduti. (g.f.)
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Fai la doccia al posto del bagno, risparmi fino al 75% di acqua
Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti: 1 minuto di acqua corrente sono 20 litri sprecati
Non usare il wc per eliminare piccoli rifiuti, meglio lo scarico differenziato risparmi il 10% di acqua
Mangia a Km0, ogni volta che il cibo viene importato, si importa anche l’acqua contenuta in esso
Spugna e secchio per lavare la tua macchina, risparmi più di 100 litri d’acqua
Usa la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico
Controlla e ripara il rubinetto o il water che gocciolano: una perdita può costare 5mila litri all’anno
Tieni in frigo l’acqua se la vuoi fresca, non la far scorrere dal rubinetto
Lava la frutta e la verdura in una bacinella e ricicla per le piante l’acqua utilizzata
Innaffia le piante la sera, dopo il tramonto l’acqua evapora lentamente
“A Ca’ Emo puntiamo a un’operazione come per l’ex Deltalat”Il campo sportivo di Baricetta Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Allo scopo di mantenere viva la memoria relativa a tradizioni, luoghi, persone e cultura locali, potrebbe sorgere a Bottrighe un gruppo di lavoro o comitato-commissione che andrebbe in questa direzione.
Da tempo, infatti, alcuni cittadini del luogo già impegnati in attività culturali e di volontariato ne stanno discutendo.
L’idea sarebbe quella di favorire progetti per la salvaguardia del patrimonio, della storia, dell’i-
Tra le idee anche l’indicazione di “Paese natale del Comandante Tenente Colonnello Umberto Maddalena” sotto i cartelli all’ingresso della frazione
dentità e dei personaggi che hanno contribuito alla crescita del paese. Ci sono luoghi, spazi e vie di Bottrighe che meriterebbero di essere intitolati a quanti, attraverso vari settori, hanno dato il loro supporto e la loro partecipazione allo sviluppo di questa terra, per non essere dimenticati dalle future generazioni.
Una delle idee che circola da tempo riguarda una via da dedicare ai lavoratori dello zuccherificio. In tantissimi sono passati per questo stabilimento, che diede un pane sicuro a migliaia di dipendenti fissi, avventizi e studenti, ma la proposta non è mai stata presa in considerazione. Tra le altre proposte, quella dell’imprenditore Gino Longhini, titolare di numerosi cinema e teatri, organizzatore di una miriade di spettacoli, che portò a Bottrighe nomi che solitamente arrivavano nelle grandi città.
Un altro esempio potrebbe riguardare la figura del giornalista Fulvio Ferrarese, corrispondente de “Il Gazzettino”, che per tantissimi anni scrisse quotidianamente raccontando la storia del luogo, non solo contemporanea, ma anche storica.
Inoltre, recentemente, a seguito della scomparsa del commendatore Gino Navicella, ci sono state alcune proposte per dedicare al grande imprenditore, ma anche uomo impegnato nel sociale e nel volontariato, una piazzetta, una via o un luogo che lo ricor-
di. Tuttavia anche su ciò regna il silenzio.
Di esempi ce ne sono tanti, anzi tantissimi. Bottrighe ha dato i natali a grandi personaggi che hanno lasciato il segno non solo a Bottrighe e dintorni, ma anche nel resto del mondo. Sarebbe altresì necessario riportare l’indicazione di “Paese natale del Comandante Tenente Colonnello Umberto Maddalena” sotto i cartelli della toponomastica principale che indicano
Bottrighe agli ingressi, così come esiste e avviene da sempre in tutti i luoghi del mondo. Insomma, la nascita di un apposito comitato, che si faccia portavoce di tali propositi, è quanto mai necessario per non disperdere il valore delle persone e dei luoghi che hanno caratterizzato la storia, le genti e le attività di questo paese.
Il dottor Raffaele Aralla, originario di Lecce, residente a Bottrighe dove vive con la propria famiglia, è il nuovo pediatra di base della città di Porto Viro. Specialista in asma, allergie e malattie respiratorie, provvienedal centro di diagnosi, cura e riabilitazione dell’asma infantile Pio XII di Misurina, nel bellunese. Dal 1 aprile il dottor Raffaele Arallainizierà la sua nuova mansione nello studio di via Roma. Questo servizio è stato reso possibile grazie all’interessamento del sindaco di Porto Viro Valeria Mantovan, dell’Ulss 5 Polesana, dell’assessore Roberto Luppi e della consigliere delegata
Francesca Gennari. “Era un servizio atteso da oltre un anno dalla popolazione- ha spiegato con soddisfazione l’assessore Luppi- e la sua assenza era diventata un vero disagio per i genitori. Con impegno e costanza si è riuisciti ad ottenerlo, per far si che i cittadini portoviresi non si sentano esclusi da un servizio fondamentale per l’accompagnamento alla crescita dei propri figli”.(r.m.)
a cura di Roberto Marangoni
> Chi s’vanta d’essre bravo in mare, l’è un màto da ligàre
> Chi vàrda càrtelo, no magna vdelo
> El vin l’è el late di véci
L’idea è di intitolare luoghi di Bottrighe a coloro che l’hanno resa grande
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi
Una troupe di Rai Storia è salita da Roma a Bottrighe, per due giorni e per dare corso alle riprese di una puntata della trasmissione “Telemaco” dell’autore Nicola Maranesi che andrà in onda a fine aprile o primi di maggio. Il giornalista, assieme alla collega Charlotte Marincola, due operatori ed il capo regia Stefano Chimisso, hanno svolto uno zoom sulla storia degli zuccherifici italiani scegliendo proprio Bottrighe, sede di quello che è stato uno degli zuccherifici più importanti d’Italia, avendo trovato interessanti notizie, studi e proposte del nostro collaboratore Roberto Marangoni. Lo stesso è stato intervistato dai giornalisti ai quali ha raccontato alcune vicende legate anche alla sua famiglia, della quale, da generazioni, diversi membri, come il nonno paterno autista ed il bisnonno materno cocchiere, avevano lavorato nello stabilimento che rimase attivo 77 anni, dal 1914 sino al 29 ottobre 1991, giornata di triste epilogo, annunciato allo stesso Marangoni in quella mattinata, mentre si trovava in piazza, raggiunto da alcuni operai dello stabilimento. Nel servizio un’intervista anche all’architetto Silvia Secchiero, che partendo da alcune idee di Marangoni, pubblicate in giornali e riviste, riguardo il restauro della palazzina uffici per trasformarla in polo culturale, biblioteca o un museo dell’industria saccarifera, aveva realizzato, alcuni anni fa, la sua tesi di laurea con un progetto riqualificante del sito, allargandosi al recupero dell’aerea verde e ad un centro per anziani. Marangoni è riuscito anche a recuperare un filmato, ripreso da Luigino Zanforlin, anch’esso intervistato, allora dipendente di una cooperativa all’interno dell’impianto saccarifero, dove si vedono immagini di lavorazione, esterne ed interne, durante la penultima campagna saccarifera del 1990. Le riprese a Bottrighe, per la realizzazione della puntata, sono state girate nel sito dell’ex zuccherificio, in piazza Libertà, nella trattoria Dalla Marga e dagli argini del fiume del Po.
Roberto MarangoniL’ex zuccherificio: una storia di 77 anni
Nel 1913 una società Belga pose mano alla costruzione in Bottrighe di un impianto grandioso che venne terminato nel 1914, anno in cui si effettuerà la prima campagna saccarifera con la direzione dell’ingegnere Bergher il quale ne rimase alla guida sino al 1920, potenziando con macchinari nuovi il sistema e la resa. Al primo direttore succederà l’ingegner Delaut, sempre del gruppo italo-belga, mentre nel 1931 la società passerà ad un gruppo finanziario italiano guidato dalla famiglia Montesi con direttore il dottor Davanzo che resse lo stabilimento sino al 1944. Negli anni sessanta e settanta l’impianto bottrighese
batteva il primato italiano, sia per produzione sia per qualità, metà conseguita sotto la sapiente guida dei direttori che si succedettero: il dottor Piombo, il dottor Foti e l’ingegnere Lorenzo Busatto. Negli anni ottanta, dopo varie vicissitudini e cambiamenti societari -da Società Italiana per l’Industria degli Zuccheri a Gruppo Saccarifero Veneto e a Isi, Industria Saccarifera Italiana-, la fabbrica viene ristrutturata e potenziata sino a raggiungere una capacità di circa centomila quintali di bietole lavorate al giorno. Si avvicina ormai l’epilogo per lo zuccherificio: nel corso del 1991 la società Isi passa ad Eridania che il 29 ottobre dello stesso anno ne decreterà la chiusura. Sarà il penultimo zuccherificio dei tredici impianti un tempo esistenti in provincia. (r.m.)
Storia. Una troupe della Rai è stata in paese due giorni per riprese ed interviste
In Veneto sono 36.098 le imprenditrici artigiane, pari al 22,4% del totale dei loro colleghi uomini, un dato leggermente superiore a quello nazionale (21,6%) e che vede la Regione seconda in Italia come numero di donne con cariche in imprese artigiane dietro solo alla Lombardia. Ciò che però può rendere fiero il Polesine è la più alta incidenza di donne sul totale degli artigiani con il 24,7%.
Il Veneto, sulla base dei dati occupazionali, è una regione virtuosa sul fronte delle assunzioni del gentil sesso e, a fronte di un leggero calo a livello nazionale, nel 2021 ha fatto registrare un ottimo +10,8%, rispetto ad un dato stabile invece sul fronte maschile. Donne dunque che ricercano una propria autonomia e affermazione, oppure che vogliono contribuire al bilancio familiare, a cui fa seguito una domanda sul mercato del lavoro che non mostra, come un tempo, riluttanza ad assumere quote rosa che poi rischiano la maternità.
Piuttosto è evidente una contrazione dell’occupazione nei lavori autonomi rispetto a quelli dipendenti e su questo versante le donne ovviamente sono spesso costrette a scegliere tra un lavoro senza orari o tutele e la gestione dei figli, infatti il dato evidenzia un -13,4% rispetto ai numeri pre pandemia.
Il tasso di occupazione femmini-
le nel 2021 ha registrato un calo di 1,3 punti percentuali, rispetto al -2,5% di quello maschile, ma ad essere maggiormente sfavorite sono le classi di età comprese tra i 15 e i 24 anni (spesso chiamate per impieghi a termine, stagionali e/o occasionali) e tra i 55 e i 64 anni.
Per quanto riguarda la provincia di Rovigo, nel 2019 il tasso di occupazione maschile era del 72,3 contro il 56,8 % delle donne, mentre nel 2021 era del 71,8% contro il 54,2%, con una variazione rispettivamente dello 0,5% (il più basso in Veneto) e del 2,6% in meno delle donne.
E se da un lato Rovigo è la provincia con la più alta incidenza di artigiane con cariche (socio, titolare o amministratore) sul totale con 1796 imprenditrici nel 2022, da evidenziare è che rispetto al 2016 il calo è stato netto (erano 2.022), anche se si registra la più alta percentuale di donne titolari artigiane (53%) seguita da Verona con il 52,7%.
Il settore dove le donne sono più impegnate come imprenditrici di imprese individuali sono i servizi alla persona e il manifatturiero, ma tra il 2020 e il 2021 in Polesine si è registrata la variazione negati-
va più alta con un -4,6%, passato nel 2022 al -3,3%.
“I dati mostrano una certa dinamicità occupazionale nel settore artigiano per le donne – afferma Andrea Trombin, Segretario Generale di Confartigianato Polesine – ma è indubbio che servirebbe fare di più non tanto sull’offerta lavorativa, quanto sui servizi alla famiglia, come ad esempio asili nido e aiuti per l’accudimento di anziani, spesso assistiti dalle donne che sacrificano il loro lavoro. Si sta facendo spazio però una nuova tendenza a mettersi in proprio e iniziare un’attività unendo forze e competenze, anche in professionalità più digitali e quindi gestibili da casa, come l’e-commerce, con prodotti artigianali e di nicchia. Su questo fronte le donne sembrano essere più ricettive al cambiamento e a mostrare maggiore fervore imprenditoriale”. (g.f.)
Il Pnrr porterà grandi risorse nel settore delle energie rinnovabili legate al mondo agricolo: 1,1 miliardi per il fotovoltaico, 1,5 per l’agrisolare e 1,7 miliardi per nuovi impianti di biometano o per riconvertire quelli in scadenza di biogas per la produzione di energia elettrica.
Di questo si è parlato nel convegno “Biometano e fotovoltaico: la sfida è adesso”, promosso da Confagricoltura Veneto e Confederazione dei bieticoltori-CGBI. Un approfondimento voluto per illustrare le misure da poco varate per sostenere il fotovoltaico e i progetti in cantiere per il biometano, che in tre anni vedrà nascere tra Veneto ed Emilia Romagna dieci nuovi impianti di produzione di biometano. In Veneto, in particolare, le zone interessate saranno quelle le-
gate al bacino bieticolo-saccarifero, vale a dire Campolongo in provincia di Padova, ma anche province limitrofe come Rovigo.
Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, ha sottolineato come questo sia un momento proficuo per spingere sull’energia green: “Tutto il mondo delle rinnovabili ha un’importanza strategica per l’agricoltura – ha detto -. L’abbiamo dimostrato con gli impianti di biogas e con il fotovoltaico sui tetti dei capannoni. Oggi con il Pnrr si aprono ulteriori sviluppi di notevole interesse. Il biometano rappresenta un’opportunità, perché oggi in Italia ci sono più di 1.800 impianti a biogas, di cui circa 200 in Veneto, che hanno una scadenza di 15 anni e quindi dal 2025 al 2027 andranno a
termine. Pertanto il biometano rappresenta un’occasione di upgrading ancora più sostenibile del biogas, che a noi interessa sia per la riconversione degli impianti esistenti, sia per i nuovi impianti che si possono realizzare”.
“I progetti, affinché si realizzino, devono avere una sostenibilità economica, ma la situazione al momento è poco chiara – ha sottolineato il presidente della Confederazione dei bieticoltori-CGBI, Gabriele Lanfredi. Basti dire che il Pnrr è stato varato nel post pandemia, nel 2021, quando il metano costava 10 centesimi al metro cubo. Oggi i costi si sono moltiplicati a dismisura a causa del conflitto ucraino. Ma le misure applicative uscite due settimane fa non ne hanno tenuto conto”. (m.s.)
La provincia di Rovigo è al primo posto per numero di imprese al femminile
Chioggia ha ospitato l’evento conclusivo di “Blue Coast Agreements 2030”, il Progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fishing Local Action Groups) in partenariato per promuovere la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU in sette Regioni italiane. Hanno partecipato all’incontro insieme al FLAG GAC Chioggia e Delta del Po, il FLAG Veneziano – VeGAL; il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna; il FLAG Marche Centro; il FLAG Marche Sud; il FLAG Costa Blu; il FLAG Alto Tirreno Toscano; il FLAG Costa degli Etruschi; il FLAG Pescando, il FLAG Levante Ligure e FLAG Savonese. Tra le autorità presenti, oltre al sindaco di Chioggia Mauro Armelao e all’assessore alla Cultura, Demianio e Agricoltura Elena Zennaro, anche Cristiano Corazzari, assessore alla Pesca della Regione del
Veneto, Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato della Repubblica Italiana e i sindaci Roberto Pizzoli (Porto Tolle), Valeria Mantovan (Porto Viro) e Michele Grossato (Rosolina).
“La pesca del futuro non è solo economia, ma anche cultura, turismo e tradizione e la politica deve riuscire a trovare un
Coinvolti 11 flag in 7 regioni italiane.
Individuate azioni concrete all’insegna dell’Agenda Onu 2030
equilibrio. Questo progetto è importante per far capire quanto un’eccellenza come questa possa essere a beneficio di quell’Europa che a volta è un po’ sorda su questo tema” ha dichiarato Luca De Carlo, Presidente della Com-
missione Pesca al Senato. “Oggi si parla di pesca sostenibile che non deve però essere slegata dalla sostenibilità economica e sociale – ha sottolineato Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Pesca – e questo è il vero
valore in cui poter investire per il futuro. Ciò significa avere prodotti migliori sulle tavole dei cittadini, una filiera che sia sempre più accertata sulla salubrità della pescato e la scelta di tecniche di pesca meno incidenti sull’am-
biente. Vogliamo valorizzare le nostre potenzialità per dare futuro ai pescatori e a un’attività radicata nella cultura e nella tradizione del Veneto”.
Tanta la soddisfazione di Marco Spinadin, Presidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po: “Questo progetto si intreccia perfettamente con quella che potrebbe essere una gestione delle nostre coste anche all’interno di comparti o di aggregazione come Contratti di Costa o di Fiume in una sinergia tra terra, laguna e mare”. Dopo un anno e mezzo di lavoro, i frutti sono il Documento di Indirizzo Strategico, il Catalogo delle “azioni pilota” da sperimentare nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, in attuazione dell’Agenda 2030 e lo strumento del Contratto di Costa.
Gaia Ferrarese
Laura Mosca, responsabile dei progetti di cooperazione per il FLAG GAC Chioggia Delta del Po, qual era l’obiettivo del progetto“Blue Coast Agreements 2030”?
“Il tema è l’individuazione di azioni pilota per mettere a terra su scala locale i 17 obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’Onu nell’ambito della blue economy. E questo a partire dall’obiettivo 14 che è quello che interessa la vita sotto i mari, di nostra diretta competenza, passando da quello
della lotta al cambiamento climatico a quello riguardante la gestione dell’acqua, così come obiettivi a carattere più socio-economico ma anche culturale. È stata per noi davvero una sfida: sono stati individuati cinque indirizzi strategici che afferiscono ai diversi ambiti tematici, dalla formazione alla gestione dei rifiuti alle energie alternative, abbiamo prodotto un catalogo delle possibili azioni e ne state individuate 11 – una per ogni FLAG – che rappresenta un po’ l’azione bandiera, quella che
più rappresenta il territorio”.
Qual è quella del Flag Chioggia Delta del Po?
“È un’azione di governance, che si declina in tante attività concrete. Si tratta della costituzione di una ‘blu community’. Gli ambiti di intervento sono vari, dalla raccolta dei rifiuti alla decarbonizzazione, a iniziative di formazione e sensibilizzazione”.
Sono tutte azioni molto concrete dunque, partendo dall’ascolto.
“Assolutamente. Abbiamo cer-
cato di dare anche concretezza e strumenti ai territori per non rischiare di elaborare un progetto che restasse sulla carta. Infatti ache la fattibilità è un criterio di sostenibilità di cui abbiamo tenuto conto. Lo strumento operativo che abbiamo adottato è stato il contratto di costa, che nasce dal contratto di fiume e consiste in un percorso di programmazione negoziata per mettere insieme diversi attori e, attraverso la discussione e la condivisione, trovare un sistema di regole per la gestione
integrata delle risorse territoriali a partire da quella prioritaria che nel nostro caso è l’acqua di mare”.
“Una ‘blue community’ per tutelare i nostri mari”
Iniziative. Un percorso di approfondimento sulla conoscenza del territorio
Al liceo Bocchi-Galilei è partito un nuovo progetto: “Adria veste Liberty”, ideato dalla professoressa Roberta Marcolongo, docente di disegno e storia dell’arte. L’obiettivo principale del progetto è fornire agli studenti un percorso di approfondimento sulla conoscenza del territorio, volto allo sviluppo di competenze chiave di cittadinanza attiva, sotto la guida della docente e di alcuni studiosi adriesi conoscitori della storia locale, della cultura e del paesaggio urbanistico ed edilizio.
“Adria veste Liberty” si basa sull’avvento di questo elegante e raffinato stile, arrivato in città agli inizi del ‘900, lasciando il segno in molte città italiane oltre che europee, in particolare in quei centri urbani che guardavano alla modernità distanziandosi dall’omologazione della città industriale di fine ‘800.
“Risulta interessante - spiega la docente Marcolongo - indagare il contesto storico, artistico e culturale del centro urbano di Adria, cogliendo le relazioni con altre realtà italiane e europee, con l’obiettivo principale di accrescere nei giovani la consa-
pevolezza del valore di questo patrimonio, attraverso un approccio diretto allo studio del territorio”. Gli studenti sono impegnati in diverse attività: rilievo fotografico; rilevazione degli elementi decorativi dello stile liberty nel contesto urbano con l’aiuto di mappe, bozzetti; indagine storica, culturale, architettonica, urbanistica sul patrimonio locale.
Dopo la fase di studio seguirà la fase di progettazione e pubblicazione di una guida cartacea e digitale, nella quale gli studenti forniranno una restituzione degli elementi decorativi, con disegni artistici e tecnici realizzati
“Interessante indagare il contesto storico, artistico e culturale del centro urbano di Adria, con l’obiettivo principale di accrescere nei giovani la consapevolezza del valore di questo patrimonio”
con il programma Cad, accanto ad un inquadramento storicoculturale. In ultima, sarà realizzato un prodotto finale, “uno strumento che possa agevolare l’accostamento delle nuove generazioni al territorio e favorirne la riscoperta anche in funzione di futuri studi volti a valorizzarne tutte le potenzialità”, conclude Marcolongo. In ultima analisi, sarà possibile realizzare uno strumento che possa agevolare l’accostamento delle nuove generazioni al territorio e favorirne la riscoperta anche in funzione di futuri studi volti a valorizzarne tutte le potenzialità.
Melania RugginiDopo il successo de “El canfin de vero” anche “Dìsime la vostra, che mi ò dito la mia” della regista Anita Gallimberti anche questo film legato alle tradizioni è stato presentato con grande successo di pubblico e critica al centro civico “Il Mulino” di Baricetta. La proiezione si è svolta nell’ambito degli appuntamenti bimensili organizzati dal comitato cittadino. Prima della proiezione Alice Cecchetto ha ringraziato la regista annunciando i prossimi appuntamenti, tra questi alcuni che riguarderanno aspetti della salute. Il via quindi alla proiezione del film, 56 minuti, in otto mesi di lavorazione, realizzato della Delta Production dell’associazione culturale “Batticuore” con il patrocinio della Regione Veneto. La colonna sonora è stata composta dal musicista Marco Ferrarese. Musiche anche di Giovanni Pezzolato e Sergio Salmi dei Bontemponi. Le riprese ed il mon-
taggio sono di Anita Gallimberti e Francesco Pedrocco. All’opera 82 personaggi, tra interpreti e comparse, anche una bambina, Bianca Giovannini di tre anni, un gatto nero e 16 lettori di filastrocche. Immancabile la collaborazione del
gruppo folkloristico “Bontemponi” di Bottrighe. Altresì diversi attori delle compagnie teatrali “El Canfin” di Baricetta, “El Tambarelo” di Bellombra, “La Cioca” di Adria, “I Girasoli” di Rovigo, la “Sant’Andrea” di Chioggia, “I Ruscoletti” di Canda, “Albachiara” di Ceneselli, le “Bricciole d’arte” di Canaro e
“Vita d’altri tempi” di Correzzola, gli “Amici della Vecia” di Baricetta, “El Bombasin” di Adria e “Torototela folk group” di Bellombra. Nel film storie di mistero, leggende e superstizioni nelle credenze popolari. Quindi streghe, fantasmi, principi e principesse, folletti e orchi dell’immaginario popolare, faranno da sfondo nei racconti del cantastorie “Tunin”, interpretato da Roberto Marangoni, attore protagonista, che girovagava in Polesine e nel Delta del Po, ma anche in altri luoghi del Veneto. Nella pellicola anche la rievocazione del “Torototela”, personaggio degli anni ’30 e del venditore del celebre calendario del “El Pojana”. Le riprese sono state effettuate in Polesine, aChioggia,Civè, Monselice e Sanguinetto. Al termine, dopo gli applausi del pubblico, è seguito l’interessante dibattito con la regista che ha chiamato vicino a se alcuni attori presenti. (r.m.)
Continua l’impegno della Liberi Ciclisti di Adria a favore dello sviluppo della cultura delle due ruote tra i più piccoli come strumento educativo psicomotorio. Così lo staff della Liberi Ciclisti Adria ha tenuto un incontro con gli alunni della scuola primaria Dante Alighieri di Corbola per parlare di ciclismo giovanile e di sicurezza stradale, nella settimana dedicata allo sport.
Roberto Frigatti, storico presidente della società, coadiuvato dai consiglieri Omar Bean ed Elena Canale, ha saputo catturare l’attenzione degli scolari, facendo loro conoscere il meraviglioso mondo del ciclismo dedicato ai giovanissimi, ovvero ai bambini in età compresa tra i 6 ed i 12 anni.
Tanti bei momenti hanno scandito la mattinata, alternati da gioco ciclismo, dalla visione di video che hanno mostrato agli alunni come si svolgono gli alle-
namenti e le gare dei loro coetanei e sul modo in cui viene organizzata durante l’anno l’attività dei baby ciclisti.
Soprattutto, si è parlato di sicurezza stradale, spiegando alle scolaresche le principali regole della circolazione stradale, il significato della segnaletica e l’importanza dell’utilizzo del casco. Nel corso dell’incontro, sono emersi anche dei temi importanti, come la necessità e l’impor-
Il team di Frigatti presenterà la nuova divisa da gara con un’ iniziativa originale dal nome “Coloriamo le strade di giallo e di rosso”
tanza dello sviluppo delle piste ciclabili, il rispetto dell’ambiente e l’ecosostenibilità della bicicletta: argomenti che hanno destato
parecchio l’interesse dei bambini.
Dopo la merenda di metà mattina, Tommaso Bovolenta, atle-
Nello splendido palasport di Villadose, le numerose giovani cestiste della Pallacanestro Alba 2015 e del Sekal Nuovo Basket Rovigo hanno sostenuto un allenamento congiunto agli ordini dei tecnici Chiara Zago e Siro Zagato.
Il progetto femminile che coinvolge le società dei presidenti Stefano Braga (Alba 2015) e Gionata Morello (Nuovo Basket Rovigo) è sempre più ambizioso e il prossimo anno raccoglierà ulteriori frutti, anche grazie al prezioso lavoro di coach Nicola Braggion e
del dirigente Francesco Trevisan.
Unire le forze permette ai due club di dare le adeguate possibilità alle proprie ragazze, e soprattutto di progettare un futuro di basket in rosa molto sviluppato, rivolto non solo alle ragazze di Rovigo e Adria, ma aperto a tutte le giovani cestiste che vogliano crescere in un ambiente in cui le priorità sono il puro divertimento e la pratica dello sport senza pressioni. Per informazioni è possibile scrivere aasdalba2015adria@gmail.com oppure a info@nuovobasketrovigo.it. (c.a.)
ta della Liberi Ciclisti Adria ed alunno proprio della scuola primaria di Corbola, Luca Felisatti ciclista esordiente primo anno
ex atleta della Liberi e Fabio Bovolenta amatore della categoria Master 1 ed allenatore del team adriese, si sono cimentati in prove di abilità e di equilibrio, lasciando a bocca aperta maestre ed alunni, incantati dalle gimkane, dalla velocità e dalla loro capacità di muoversi con disinvoltura in sella alle loro bici da corsa.
A breve, il team di Frigatti presenterà la nuova divisa da gara con un’ iniziativa originale dal nome “Coloriamo le strade di giallo e di rosso”.
Le iscrizioni alla società sono aperte a tutti i bambini che abbiano voglia di mettersi in gioco ed iniziare una nuova avventura in sella ad una bici da corsa.
Per avere tutte le informazioni e prenotare una lezione di prova contattare Roberto Frigatti al numero di telefono 3397806279.
Ormai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente. Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui
Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti. Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%. Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020,
quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.
E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a te, tra destra e sinistra
è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.
L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all'eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.
Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”
Altri due passi avanti sulla strada dell’autonoma differenziata, che a metà marzo ha incassato il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha fatto importanti passi avanti nel giro di pochi. L’ultimo in ordine di tempo è l’approvazione definitiva del disegno di legge dal Consiglio dei Ministri. Una decina di giorni prima era arrivato il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza
Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Con alto senso di responsabilità e volontà
di inclusione porteremo avanti questo progetto, ascoltando tutti, consapevoli che questa è una scelta di modernità. Adesso serve che prosegua con efficacia il lavoro per LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Dovrà continuare l’impegno di tutti anche nel far capire che l’autonomia non spacca certo il Paese, né impoverisce qualcuno, ma è una grande opportunità per tutti i territori”.
Zaia si spiega meglio e aggiunge: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L'autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell'amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.
Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece avevano espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare.
Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.
Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha dichiarato - sull’autonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il ministro. “È stato un incontro
costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di questa sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”.
La riforma. Dopo il via libera del progetto da Consiglio dei Ministri e Conferenza delle RegioniLuca Zaia Roberto Ciambetti
Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l'affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un'affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale.
Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.
“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione – commenta il segretario regionale, Andrea Martella – grazie all'immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare. Siamo una grande co-
munità. Non c'è nessun’altra forza politica che si apre all'esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”
“La vittoria di Elly Shlein – continua – rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavoro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e
al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”
“In Veneto – spiega Martella – in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l'elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d'Italia non sembra in grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l'incapa-
cità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”
“Noi siamo in campo – conclude il segretario regionale del Pd –con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e po-
Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale
Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.
“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere in servizio fino ai
Andrea Martellalarizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un'agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”
72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.
L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze; inoltre l’interazione
tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico.
Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza in servizio dei medi-
ci in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici.
Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”
“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”
“Impieghiamo
A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa. Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km).
Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente
della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica.
Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campagne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e
il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sempre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche
nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”.
Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “E’ un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto
risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.
Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto inizialeMatteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb
L’ agricoltura in Veneto è patrimonio culturale, un’eccellenza. I numeri: il settore primario nel 2022 valeva 7,7 miliardi di euro, un dato che colloca il territorio al secondo posto tra le regioni italiane per produzione. Il Veneto è inoltre al terzo posto in Europa per l’export di vino, dietro Francia e Spagna, con oltre 2.700 milioni di euro. Ne parliamo con Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova. Dopo la pandemia, l’invasione della cimice asiatica, i rincari dovuti alla guerra, il comparto appare in ripresa. Possiamo essere fiduciosi?
“Abbiamo quasi superato i 10 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimice, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto questo ha portato a raddoppiare i
costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno. E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta, che ne-
gli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”. Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?
“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro. E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 120 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una telenovela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”.
Agricoltura non è soltanto produrre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale. Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.
“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scartarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò,
però dobbiamo anche dare risposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzionenel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.
Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.
E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime,
alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi
prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale.
Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo dei generi di prima necessità.
Oggi rappresenta in termini di
Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie
fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.
Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri su-
permercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fondamentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti SBudget?
Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facen-
do Aspiag Service Despar parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.
In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?
Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai venire meno in nessuna delle diverse
linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.
Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.
Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincariTre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità Arianna Zoccarato, Responsabile PL
Over64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.
A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.
Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.
In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.
Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività.
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I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani
In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti
Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).
Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.
In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.
Nel Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.
Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.
Grazie all’impegno delle Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli prepandemici.
“L’HPV – ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.
Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e oro-faringe. Il tumo-
re al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.
La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV.
I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione. Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.
Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni.
Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.
Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).
Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.
Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.
Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.
Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.
Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.
Uno studio fa luce sulla modalità con cui le cellule tumorali interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove strade per prevenire o ritardare alcune malattie oltre al cancro legate all’età, come l’Alzheimer e il Parkinson.
I ricercatori dello Istituto Oncologico di Ricerca e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm), guidati dal Professor
Andrea Alimonti, oncologo di fama internazionale e che del Vimm è Principal Investigator, grazie al supporto del premio “Prostate Cancer Foundation 2019
SPGFZE-PCF Challenge Award” assegnato allo stesso Alimonti e del “ 2019 Merck & AstraZeneca-PCF Young Investigator Award” vinto da Arianna Calcinotto, hanno infatti identificato, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia che coinvolge i neutrofili.
I neutrofili rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e sono principalmente coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni.
Grazie alla produzione di sostanze specifiche, i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti “immunosoppressivi”, in quanto in grado di bloccare il nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici. Questo meccanismo era già stato dimostrato in buona parte nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti.
Per questa ragione molti gruppi di ricerca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste
cellule immunosoppressive da parte del tumore.
Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve; grazie a questo studio, pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione scientifica “Cancer Cell”, i ricercatori hanno identificato un sottogruppo di neutrofili che può persistere a lungo nel microambiente tumorale e che è in grado di bloccare in modo ancora più importante il nostro sistema naturale di difesa antitumorale rispetto a quanto fatto dal resto dei neutrofili immunosoppressivi.
Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie. In tal modo sarà possibile individuare un nuovo meccanismo che permette al tumore di
Guidati dal professor Alimonti gli studiosi sono riusciti a far luce sulle modalità con cui le cellule tumorali agiscono sui neutrofili, il 70% dei globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni
sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.
“I nostri risultati rappresentano una scoperta significativa, che fa luce su come le cellule tumorali interagiscano con il sistema immunitario a livello molecolare”, ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.
“Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario con gli immunosenolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all’età come l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro” ha aggiunto il Professor Andrea Alimonti.
Ulss 3 Serenissima, Silvia Pini è la prima donna a guidare un reparto di Ortopedia in Veneto
La dottoressa Silvia Pini è la prima donna a capo di un reparto di Ortopedia in Veneto. La terza in Italia. Dal primo marzo è il nuovo primario ortopedico dell’ospedale di Dolo, in provincia di Venezia, dell’Ulss 3 Serenissima.
“Sogno il giorno in cui questa non sarà più una notizia - dice -. Il giorno in cui, e con questa nomina quel giorno per me è arrivato, in quanto donna non devo dimostrare niente a nessuno. Quando le donne perdono tempo a cercare di dimostrare quello che valgono in più rispetto agli uomini, hanno già perso. Io mi impegno a fare il mio lavoro, a dare quello che ho e che so. Il genere non è nè una marcia in più, né in meno. La cosa che manca ora, nella mia branca specialistica, è l’esempio di altre donne ai vertici. Sarà più semplice per le donne che verranno dopo, avranno una strada finalmente già battuta”.
È nata a Monza, cresciuta a Mogliano Veneto e vive a Padova.
“Sono stata attratta dalla medicina perché mi incuriosiva il funzionamento del corpo umano e di come siamo fatti. Volevo
capire com’era - racconta -. E l’ortopedia è una delle branche chirurgiche più vaste: i distretti chirurgici sono tantissimi, riguardano differenti parti del corpo e si può avere a che fare con tutte le età, da quella pediatrica all’ultracentenaria. È una chirurgia funzionale, pragmatica: ad ogni pro-
blema si cerca una soluzione pratica. Per non parlare della vastità di strumentazione all’avanguardia che qui a Dolo abbiamo a disposizione: le nuove tecnologie in ortopedia e in traumatologia sono in continua evoluzione”.
Prima di approdare alla guida dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale dolese, ha studiato Medicina e chirurgia all’università di Padova dove ha anche conseguito la specialità di Ortopedia e traumatologia. Ha svolto un periodo di attività presso l’ospedale la Timone di Marsiglia, diretta all’epoca dal prof. Bollini, e approfondito una parte di ortopedia pediatrica. I suoi interessi e la formazione sono sempre stati rivolti alla protesica di anca e alle revisioni complesse. Dopo aver lavorato per dodici anni presso l’ospedale di Dolo in Ortopedia e traumatologia, ha prestato servizio al Cto di Camposampiero, dove ha potuto ulteriormente approfondire le problematiche legate alla traumatologia e, in particolare, gestire interventi di protesizzazione complessi su esiti di fratture di bacino e chirurgia di revisione.
In rima baciata la dottoressa ha messo a punto un elenco di buone pratiche rivolto ai giovanissimi per sviluppare i “superpoteri” del vivere sano
Perdiventare supereroi dotati di superpoteri sono indispensabili anche scelte alimentari consapevoli e un corretto stile di vita che consenta loro di affrontare la vita in salute, con una marcia in più e con maggior efficacia. É il contenuto della filastrocca di supererori scritta da Beatrice Moro, pediatra, endrocrinologa e diabetologa, referente dell’obesità pediatrica della Ulss 6 Euganea, per insegnare ai bambini a mangiare sano ed equilibrato, corredata dai disegni di giovani allievi della scuola elementare Lambruschini del XIV Istituto comprensivo.
Nel nostro Paese 2 bambini su 10 sono in sovrappeso e 1 su 10 è obeso: in occasione della Giornata mondiale dedicata all’Obesità, lo scorso 4 marzo, l’azienda sanitaria ha puntato i riflettori sulla prevenzione che, per essere veramente efficace, dovrebbe essere approcciata fin dalla tenera età.
“L’obesità infantile è un fenomeno in crescita: circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto - spiega la dottoressa Moro -. Molto spesso questi soggetti sviluppano patologie correlate all’obesità che, un tempo, erano di pertinenza esclusivamente degli adulti, come l’ipertensione, le dislipidemie e il diabete tipo 2”.
Questi rischi possono essere contrastati con il controllo del peso, attraverso un intervento precoce di educazione alla salute, incentrato su corretti stili di vita sani e su un’alimentazione equilibrata. Fin dall’infanzia.
“La filastrocca che ho scritto rappresenta uno strumento di apprendimento molto efficace nell’età evolutiva, non solo perché la memorizzazione di testi e concetti resterà in modo permanente nel patrimonio di conoscenza del bambini, ma anche perché consente di apprendere aspetti a volte molto difficili da spiegare in altri modi”.
Dalla colazione alla buonanotte, tutti i consigli utili (in rima baciata) per diventare... supereroi della salute.
Colazione
Se l’energia al mattino vuoi trovare, la colazione non puoi saltare! Con latte, yogurt e pane a fette le colazioni sono perfette: spalmaci miele o marmellata per una colazione prelibata. Aggiungi frutta e cereali e per variare, uova e prosciutto son da provare.
Pranzo
Se ti vuoi a pranzo rifocillare pasta, riso o pane, meglio integrali, devi mangiare: ad una sola cosa presta attenzione non esagerare con la porzione! Carne, pesce, uova, legumi e
formaggi devi alternare le proteine nel pasto non devono mai mancare; e se di salute vuoi guadagnare, frutta e verdura non devono mai scarseggiare!
Movimento
Se in salute vuoi restare ogni occasione devi sfruttare: salta, balla, gioca con la palla! E se all’aperto vuoi restare cammina, corri: non ti fermare! Sempre in forma, allegro e contento perché sei stato in perenne movimento.
Spuntino
Se lo spuntino vuoi mangiare frutta o yogurt falli bastare! E se sei stanco e vuoi cambiare frutta secca puoi provare, senza andare ad esagerare perché paffutello puoi diventare se snack e bevande dolci non sai limitare. Se ti muovi o ti vai ad allenare pane e marmellata puoi anche assaporare!
Acqua e sale
Due cose non devi dimenticare, se la salute vuoi tutelare: SALE IODATO è consigliato ma solo un pizzico ne va consumato; se, invece, t vuoi ben idratare dai 6 agli 8 bicchieri di ACQUA devi sorseggiare, ma attenzione: bevande zuccherate sono da evitare.
Cena
Se la notte vuoi ben dormire le porzioni devi saper gestire: pane, proteine, verdura e frutta
rendono la cena perfetta per la famiglia tutta! Zuppe e minestre con legumi son l’oro, mangiale se vuoi trasformare le tue cene in un vero capolavoro. E se la sera ci scappa un languorino, non rifugiarti nel gelatino: corri a prenderti un piccolo cioccolatino!
Dispositivi elettronici
TV, computer e cellulare, solo a dosi piccoli li puoi usare: ricorda poi che per un dolce dormire dalla tua stanza li devi far sparire!
Sonno
Se la mattina l’energia vuoi ritrovare, almeno 9 ore devi riposare!
Una ricetta tutta da gustare come antipasto o contorno. La barbabietola rossa cotta in insalata è un piatto ricco di vitamine, abbinata alla rucola diventa un piatto saporito. Ingredienti: 2 barbabietole cotte affettate; un mazzetto di rucola pulita; formaggio di capra; 50 gr di gherigli di noci; limone; olio d’oliva extravergine; sale
Preparazione: Cuocere le barbabietole in acqua bollente per circa 30 minuti, finché non sono morbide. Sbucciare e tagliare a cubetti le barbabietole e metterle in una ciotola. Aggiungere la rucola e le noci e condire con olio d’oliva e aceto balsamico. Aggiungere del formaggio di capra sbriciolato e servire freddo.
Un risotto semplicissimo e cremoso, veloce da preparare. Un piatto cremoso e saporito, caratterizzato dal sapore delicato degli asparagi freschi e dal sapore deciso dei gamberi. Ingredienti: 160 g Riso vialone nano; 200 g Gamberi; 120 g Asparagi; 1 Cipolla; 1/2 bicchiere Vino bianco; Prezzemolo; Timo; Brodo vegetale q.b.; Olio extravergine d’oliva; Sale; Pepe
Un secondo piatto vegetariano gustoso e di facile esecuzione. Perfetto per qualunque pranzo o cena di famiglia. Un pasto completo ed equilibrato dal punto di vista nutritivo.
Preparazione: Pulite gli asparagi eliminando la parte del gambo più coriaceo, poi bolliteli per cinque minuti mettendo le punte in alto. Una volta cotti gli asparagi, sollevateli e metteteli da parte. Nell’acqua di cottura aggiungete le teste di gamberi, un filo d’olio e fate cuocere per 20 minuti. Tagliate gli asparagi a pezzetti e mettete da parte le punte. In un’altra pentola, tostare il riso con dell’olio e aggiungere del vino bianco. Aggiungere gradualmente il brodo vegetale e gli asparagi alla pentola del riso, continuando a mescolare. A parte, saltare i gamberetti in una padella con aglio e olio, e aggiungerli al risotto alla fine. Servire con una spolverata di pepe nero e del parmigiano grattugiato.
Ingredienti: 200g di agretti; 4 uova; 50g di formaggio grattugiato; 1 spicchio d’aglio; Olio extravergine d’oliva; sale e pepe
Preparazione: Pulite gli agretti rimuovendo la radice e i filamenti più duri, quindi sciacquarli sotto acqua corrente e lasciarli sgocciolare. In una padella antiaderente, far soffriggere lo spicchio d’aglio in olio extravergine d’oliva per qualche minuto, quindi aggiungere gli agretti e farli saltare per circa 5 minuti. In una ciotola, sbattere le uova con il formaggio grattugiato (grana o pecorino), il sale e il pepe. Aggiungere gli agretti alle uova sbattute e mescolare bene. Versare il composto nella padella con un po’ di olio caldo, livellare con un cucchiaio e cuocere a fuoco medio finché la frittata non è dorata e croccante nella parte inferiore. Girare la frittata con l’aiuto di un piatto, quindi cuocere l’altro lato per altri 5 minuti, finché è completamente cotta.
A marzo la natura si risveglia e si avvicina la primavera. Sperimentare con ingredienti freschi di stagione è un ottimo modo per creare piatti gustosi e nutrienti, che rispettano l’ambiente e la stagionalità degli alimenti
Una nuova consapevolezza di voi stessi vi consentirà di ripartire rigenerati e più fiduciosi. Questo ritrovato equilibrio sarà la carta vincente nelle vostre scelte e nelle vostre azioni. Approfittatene
É tempo di chiudere certi capitoli e cominciare a scrivere pagine nuove della vostra vita. Fatevi ispirare dalla vostra energia positiva e dalla vostra curiosità. Si apriranno scenari inesplorati
TORO GEMELLI
Siete impazienti di mettervi all’opera. Le cose che avete programmato di fare sono tante. Fate però una bella lista per capire quali sono le priorità. Non siate impazienti, riuscirete a fare tutto
Amicizie, impegni e tanta vita sociale vi riempiono le giornate in modo piacevole e divertente. State trovando consensi e intrecciando legami inaspettati. Siete brillanti e motivati
CANCRO
Smettete di idealizzare le persone e accettate il fatto che talvolta possono anche sbagliare. Questo non significa che vogliano ferirvi ma, semplicemente, che sono umane. Siate
più disposti al dialogo
Provate a guardare oltre il futuro imminente e cominciate a pianificare le vostre azioni sui tempi lunghi. Investirete le vostre energie in progetti ambiziosi ma di grande valore
É tempo di uscire dalla propria zona di conforto e aprirsi a nuove esperienze. La vita da eremiti non vi si addice, mettetevi di più in gioco potreste scoprire di avere doti inaspettate
Mettete in risalto le vostre capacità, lavorate sulle vostre insicurezze che talvolta vi impediscono di esprimervi al meglio. Sarete sorpresi dai consensi che giungeranno da più parti
Non è più il caso di temporeggiare, ora si fa sul serio. Siete consapevoli e padroni di voi stessi, nulla potrà impedirvi di procedere lungo la strada che avete pensato per voi. Insistete con ostinazione
Questo mese puntate tutto sulla produttività. Eliminate ogni richiesta di chi vi toglie energie e utilizzate le vostre risorse per concentrarvi su di voi e i vostri progetti. Un po’ di sano egoismo non guasta
Siete più sensibili alle cose che accadono attorno a voi e vi fermate a riflettere sulla realtà che vi circonda. Vi accorgerete di avere vicino persone disponibili ad ascoltarvi e che vi vogliono bene
Avete bisogno di un momento di pausa per ricaricarvi. La scelta migliore è tornare alle origini, ripartendo da dove tutto è iniziato. Questa volta sceglierete strade diverse che non avevate considerato