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Quando il lavoro uccide
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Oltre mille morti sul lavoro nel 2023, già più di 180 nei primi due mesi del 2024: bastano queste poche cifre per rendere l’idea di quanta strada ci sia ancora da fare per rendere più sicuri i cantieri, le fabbriche e molti altri posti di lavoro. In Veneto non va molto meglio perché le statistiche ci ricordano che la nostra regione è seconda in Italia, dietro alla Lombardia, con una media di circa due decessi sul lavoro alla settimana. E’ una magra consolazione constatare che in passato andava anche peggio su questo fronte, perché non stiamo parlando di progressi statistici ma di vite umane, di lavoratori che non sono più tornati a casa. E’ alto, altissimo poi, l’impatto sociale ed economico degli infortuni sui luoghi di lavoro, poco meno di 600 mila l’anno in Italia, quasi 70 mila nel nostro Veneto. Di fronte a questa emergenza continua le soluzioni da mettere in campo richiedono uno sforzo collettivo: da parte delle aziende chiamate ad investire di più sulla sicurezza e sulla formazione dei lavoratori, da parte degli organismi di controllo che spesso non hanno risorse sufficienti per garantire un’attività capillare, da parte delle istituzioni chiamate a scrivere regole e norme efficaci. Invece da anni il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro presenta ben poche novità.
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Il sindaco Pavan: “ Sarà un luogo di benessere aperto a tutti”, l’assessore Zonta: “Spazio per sport all’aria aperta”, l’assessore Viero: “Un lavoro durato quattro anni”
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I nodi da sciogliere
Bosco urbano
REBUS IN SALSA VENETA TERZO MANDATO IN BILICO
Il mondo politico in fermento tra elezioni europee, Comuni al voto, alleanze e strategie
RIFORMA AUTONOMIA
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ALLA PROVA DEL PARLAMENTO
Ciambetti: “Taglieremo il traguardo in tempi brevi, il risultato è a portata di mano, rispettiamo la Costituzione”
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Abbiamo scongiurato una nuova Vaia
Luca
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Non è mai possibile provare consolazione quando una calamità coinvolge una realtà umana e, soprattutto, quando protagonista è la tua Terra. Ma, come in questi giorni, può succedere di constatare che di fronte alla forza della Natura si può anche non farsi cogliere impreparati. Durante l’ondata di maltempo che ha travolto il Veneto a fine febbraio, i dati sulla piovosità sono stati particolarmente significativi tanto da essere paragonabili a quelli
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BOSCO URBANO È REALTÀ: ALL’OSPEDALE PERCORSI
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Ponti di amicizia
Si allarga la famiglia bassanese delle città gemelle. Il 24 marzo segna una data importante: quella della sottoscrizione ufficiale del legame con Mostar, la città della Bosnia Erzegovina con la quale da qualche anno è attivo un “patto d’amicizia”. A dare il via all’unione, i due storici e celebri ponti che, oltre ad essere il biglietto da visita di entrambe le città, hanno un vissuto simile, per periodo al quale risalgono e per vicende storiche: per Bassano è il ponte ligneo palladiano, lo Stari Mostar in pietra per la città della Bosnia Erzegovina.
“Tutte le pratiche avviate con i rispettivi ministeri sono pronte per suggellare il gemellaggio del quale abbiamo posto le base alcuni anni fa - ha comunicato il sindaco Elena Pavan che sarà a capo della spedizione bassanese in trasferta di cui farà parte anche Gianni Posocco, tra i principali fautori del patto - Città dalle quattro etnie ed altrettante religioni, Mostar è considerata un punto di incontro tra il mondo orientale e occidentale. Significa avere molte occasioni, soprattutto per le nostre scolaresche ed associazioni, di approfondire nuove culture”.
Dopo la brasiliana Nova Bassano dove vivono gli oriundi veneti (il gemellaggio è stato sottoscritto nel 1957), la tedesca Mühlacker (dal 1978), la francese Voiron (1985), Bassano del Grappa ha una nuova “gemella”. “Le proporremo di aderire al nostro progetto Dance Well che ha carattere internazionale”, ha aggiunto Pavan, mentre a luglio il gruppo storico “Le arti per via” sarà a Mostar con lo spettacolo di strada che ricostruisce uno spaccato di vita bassanese di oltre un secolo fa. In agenda anche la condivisione di meeting sportivi, musicali e le rispettive partecipazione alle fiere. (r.f.)
Bassano e
Abbiamo scongiurato una nuova Vaia
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
Prima del progressivo miglioramento del meteo, la situazione è apparsa critica, ancora una volta, a Vicenza e nella sua zona, in particolare lungo il Bacchiglione e il Retrone. Poteva essere un’altra sciagura di dimensioni imponenti ma la situazione è rimasta sotto controllo.
Già da una prima analisi ci siamo accorti che sono da ringraziare le opere realizzate dal 2010 in poi con un preciso piano di difesa del suolo costellato da interventi sulle maggiori criticità idrogeologiche mappate sul nostro territorio. Un esempio per tutti: l’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo. Con la messa in funzione di queste opere si è scongiurato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero la città Vicenza, con esiti già noti. Forse è il risultato più eclatante ma non è l’unico che potremmo illustrare.
Se torniamo con la memoria al 2010, infatti, il viaggio a ritroso è cadenzato da tantissime opere simili: abbiamo già realizzato 13 bacini di 23 previsti, molti sono i cantieri ancora aperti e presto ne completeremo altri. Non sempre questa strategia è stata compresa, per dare il via ad alcune opere abbiamo dovuto superare vere proprie contrapposizioni e ancora oggi c’è chi promette battaglia contro la realizzazione dei bacini.
Eppure, questa coda di febbraio ha confermato che, dove sono state realizzate le opere necessarie, la gestione degli effetti di piogge massicce ci consente oggi di ascoltare con maggiore tranquillità le previsioni del tempo. Se è l’uomo che con l’edificazione ha prodotto danni, è giusto che con la prevenzione li contenga.
Quando il lavoro uccide
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In questi giorni è tornata alla ribalta la soluzione della “patente a punti” per le aziende che operano nei cantieri edili, una misura sulla quale il confronto è aperto da tempo ma finora rimasta sulla carta. Ora il governo è intenzionato a riprendere in mano questa soluzione e ad introdurla dal prossimo autunno, sfruttando le risorse disponibili con il Pnrr. L’idea, già prospettata anni fa ma poi rimasta in un cassetto, è quella di introdurre una sorta di “patente a punti” per le aziende e i lavoratori autonomi. La dotazione iniziale dovrebbe essere di 30 punti, scalati in caso di incidenti, infortuni o irregolarità. Le imprese che arrivano a 15 punti o non sono in possesso della “patente” non potranno operare nei cantieri edili e ci saranno delle pesanti sanzioni, stabilite dall’Ispettorato del lavoro. Il decreto è pronto, potrebbe essere un primo passo, ma non sarà sufficiente se mancheranno da parte di tutti i soggetti coinvolti l’impegno e la volontà di rendere più sicuri i luoghi di lavoro.
continua da pag. 1
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gemellaggio della Riviera del Brenta Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata giornalistica di proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 marzo 2024
www.lapiazzaweb.it Redazione il 4 Marzo 2024
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente
famiglie del Veneto.
Questa edizione raggiunge la città di Bassano del Grappa per un numero complessivo di 18.000 copie. Iscrizione al Tribunale di Vicenza n. 10/2021 dell’11/11/2021; numero iscrizione ROC 32199
recapitato a 506.187
Rigenerazione. Il parco pubblico si estenderà su una superficie di 30 mila metri quadrati
Un bosco urbano a Bassano sud nell’area attigua all’ospedale
Dopo la firma della convenzione tra il Comune e Ulss 7 e l’approvazione del progetto esecutivo, il via alla realizzazione di percorsi ciclopedonali, prati, siepi e di una superficie boschiva composta da giovani alberi e arbusti tipici del territorio
ABassano sud, nell’area attigua all’ospedale San Bassiano, sta spuntando un bosco urbano. Un parco pubblico che si estende su una superficie di 30 mila metri quadri, risultato della collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’Ulss 7, proprietaria dell’appezzamento, per valorizzare e rendere disponibile una zona destinata a verde pubblico.
Dopo la firma della convenzione tra i due enti, che pone l’area nella disponibilità gratuita del Comune per i prossimi 30 anni, e l’approvazione del progetto esecutivo, gli interventi in corso porteranno alla realizzazione di percorsi ciclopedonali, prati, siepi e, naturalmente, una superficie boschiva composta da giovani alberi e arbusti privilegiando quelli tipici del territorio. Alcune aree saranno dedicate alla biodiversità e agli apicoltori per favorire le attività didattiche e di laboratorio. La superficie interessata è suddivisa in due zone: in quella a sud troverà sede il bosco, mentre a nord saranno piantumati arbusti e altre essenze meno impattanti. È la municipalità a farsi carico dell’intervento. “Il progetto permetterà di utilizzare un’area verde significativamente ampia che oggi
non ha una precisa destinazione d’uso, dandole una fisionomia consona che contribuirà a migliorare la qualità ambientale – spiega il sindaco Elena Pavan -. Sarà un luogo di benessere aperto a tutti ed evidenzierà il lavoro portato avanti in questi anni con l’Area Urbana Pedemontana sul fronte della sostenibilità”.
Il sindaco Pavan:
“Sarà un luogo di benessere aperto a tutti”.
L’investimento dell’opera è di circa 445 mila euro, la maggior parte dei quali sono finanziati proprio dall’Area urbana territoriale, la rete di Comuni che si sviluppa lungo l’Alto Vicentino, seguendo l’asse della Spv, e di cui Bassano è capofila. “La cordata è molto attenta alle tematiche della sostenibilità”, aggiunge il sindaco.
L’assessore Zonta:
“Area per attività sportive all’aria aperta”.
L’assessore Viero:
“Nasce da un lavoro durato quattro anni”
“La collocazione del bosco urbano è importante per le realtà e i servizi presenti nella zona sud della città – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Zonta – e sarà un punto di riferimento per praticare attività sportive all’aria aperta. Il progetto prevede anche spazi non piantumati che potranno essere utilizzati per la didattica e gruppi di scolaresche. I lavori, salvo imprevisti, si concluderanno nella tarda primavera”.
“L’apertura di un cantiere come
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quello del bosco urbano è una grandissima soddisfazione – evidenzia l’assessore all’Ambiente Andrea Viero - anche perché nasce da un lavoro durato più di quattro anni. I primi contatti con l’azienda Ulss sono dell’autunno del 2019, ma si può facilmente comprendere che il periodo che ne è seguito ha dettato altre priorità”. (r.f.)
Nuova pista ciclopedonale in costruzione lungo via Vasco de Gama
Il nuovo parco sarà collegato alla rete delle piste ciclabili di Bassano sud. È infatti in costruzione il tracciato di via Vasco de Gama che unirà i percorsi già esistenti nelle vie Ca’ Dolfin e Balestra costeggiando il lato sud del parco Giovanni Paolo II. “Nella zona di Santa Croce – sottolinea Pavan – sono presenti diverse scuole e luoghi dedicati allo sport, oltre a numerosi servizi ed abitazioni.
Il nuovo tratto collegherà in sicurezza la scuola Bellavitis 2.0 ai campi sportivi, ai due palazzetti e alla piscina, arrivando al bosco urbano”. “L’accesso alla
ciclabile inizierà all’altezza dei campi sportivi e dei palazzetti dello sport – spiega l’assessore Zonta – e permetterà di proseguire nell’opera di collegamento e realizzazione di nuove strutture
nella zona del centro studi, dove è particolarmente alta la concentrazione degli studenti”. Il costo dell’intervento è di 250 mila euro e la conclusione dei lavori è prevista entro l’estate.
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Quartieri
Territorio. I volontari a sostegno di adulti e bambini in difficoltà sociale, economica ed
Rioni solidali, un aiuto ai più fragili
Lara Bosi, coordinatrice di Quartieri solidali: “C’è un mondo sommerso che non vediamo, una Bassano che soffre in silenzio”
In silenzio, lontano dai riflettori, sempre pronti a rispondere alle situazioni di emergenza sociale delle quali vengono a conoscenza. Sono i “Quartieri solidali”, il coordinamento di volontari espressione dei comitati rionali bassanesi che da alcuni anni intervengono in aiuto alle persone, adulti e bambini, in difficoltà sociale, economica, abitativa.
Tutto è partito dalla sensibilità di alcuni residenti in quartiere San Marco, da quel semplice ma importante meccanismo basato sulle relazioni di buon vicinato, del passaparola ma sempre coperto da riservatezza. Da qui la catena di sensibilità e di solidarietà si è sviluppata coinvolgendo altre zone del territorio comunale di Bassano (sono 10 i quartieri coinvolti), dando vita ad un coordinamento spontaneo che, con rispetto e tatto, quasi sempre su una segnalazione, tende una mano alle persone fragili, diventando un prezioso punto di ri-
ferimento che affianca i servizi istituzionali e le associazioni o fondazioni sociali.
“C’è un mondo sommerso che non vediamo, una Bassano che soffre in silenzio - racconta Lara Bosi, la coordinatrice di Quartieri solidali – fatto di persone che dormono in auto o vivono in un freddo e piccolo garage, ma per pudore o vergogna stentano a chiedere aiuto e a bussare alla porta dei servizi istituzionali, mentre risulta più facile aprirsi con dei volontari”.
Con il supporto di sodalizi come “Regalati un sorriso” i quartieri organizzano raccolte di beni di prima necessità, ma soprattutto hanno dato vita al progetto “La casa di Antonio”, che offre una soluzione abitativa, temporanea, a chi vive un periodo difficile. Sono già in funzione due case per donne, quasi sempre fuggite da una condizione di violenza, dove per un anno possono ripensarsi e ricostruire un progetto di vita,
per sé e per i figli, aiutandosi a vicenda. Ora i volontari del sodalizio hanno aperto anche la casa degli uomini fragili destinata a chi ha perso il lavoro, o per età è fuori dal mercato, oppure separati con o senza figli che faticano a far quadrare i conti.
“Finora ci siamo occupati per lo più di donne, madri di bimbi, circa 15 quelle affiancate, ma abbiamo intercettato anche diversi uomini che vivono in situazioni precarie – riferisce Bosi – Siamo riusciti a reperire un alloggio che
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ne può accogliere tre. Lo stiamo arredando e attrezzarlo di tutto ciò che serve. Anche in questo caso possiamo contare sulla generosità di molte persone. Di norma cerchiamo di assegnare a ciascuno una camera singola per garantire un po’ di privacy”.
I nuovi inquilini sperimenteranno una forma di coabitazione e saranno accompagnati nel trovare una soluzione. “Nel frattempo li impegneremo in attività, come l’orticoltura – fa sapere la coordinatrice - Coltiveranno dei
prodotti che poi metteranno in tavola e, attraverso noi volontari, verranno distribuiti nelle due case delle donne, che a loro volta, in cambio, laveranno e stireranno i capi di vestiario dei maschi. Si attiverà una forma di sostegno reciproco”. A sostenere il coordinamento dei quartieri c’è una rete di realtà e cittadini generosi che si rimboccano le maniche in prima persona per dare dignità e garantire un nuovo futuro a chi vive una fase complicata della propria vita. (r.f.)
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abitativa
Il coordinamento volontari di Quartieri solidali con il sindaco Pavan
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Sostenibilità
Contributi. Il Comune conferma un nuovo stanziamento di di 30 mila euro che
Incentivi antinquinamento per i cittadini che puntano sul “green”
Con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e, contestualmente, di favorire un ambiente salubre il Comune di Bassano ripropone anche per il 2024 gli incentivi antismog destinati ai cittadini che puntano sul “green”.
Ha quindi confermato un nuovo stanziamento del valore di 30 mila euro da suddividere, a titolo di contributo, tra i bassanesi che sostengono le spese per sostituire le caldaie obsolete con quelle di ultima generazione, o per la messa a dimora di piante o arbusti nello spazio verde privato, oppure per costruire vasche di accumulo delle acque piovane da utilizzare per irrigare il giardino, evitando quindi di sprecare il bene primario idrico.
Sono contributi comunali che si aggiungono a quelli statali finalizzati sempre a migliorare la qualità dell’aria. “Al bando, già attivo, possono partecipare privati residenti nel territorio comunale che effettuano interventi nella singola abitazione o nell’appartamento condominiale, nel corso di quest’anno fino al prossimo 31 ottobre data in cui scadrà il bando – ha spiegato Andrea Viero, assessore all’Ambiente – Verrà poi stilata una graduatoria fino ad esaurimento della somma prevista”.
In pochissimi anni dal suo avvio il progetto ha ottenuto lusinghieri risultati che hanno spinto l’amministrazione comunale a rinnovarlo e ad aumentare il ventaglio delle possibilità. “Il finanziamento ha finora erogato un sostegno economico a 125 famiglie bassanesi, la maggior parte delle quali l’ha utilizzato per sostituire la vecchia caldaia – ha sottolineato l’assessore - permettendo di contare su un impianto più efficiente e sicuro e allo stesso tempo meno inquinante per l’ambiente”.
Sono differenti i valori destinati a ciascuno dei tre interventi. La somma a disposizione per l’installazione di nuove caldaie è di 15 mila euro: al richiedente che risulta idoneo viene erogato un contributo fino ad un massimo di 700 euro. “Al finanziamento si aggiunge la certezza di avere un impianto in regola con le normative ambientali”, ha aggiunto Viero.
“E’ di 5 mila euro l’incentivo
da suddividere fra i cittadini che presenteranno la domanda per effettuare lavori di valorizzazione del patrimonio arboreo, quindi piantumazione di alberi o siepi “anti smog”; in questo caso, il singolo incentivo economico arriva al massimo a 800 euro e potrà riguardare anche la cura delle piante, purché non risulti nociva per le api e gli altri insetti impollinatori.
Lo stanziamento complessivo per la realizzazione di vasche di accumulo delle acque meteoriche destinate all’irrigazione di giardini (sono escluse le aree
Destinatari saranno i bassanesi che sostengono le spese per sostituire le caldaie obsolete con quelle di ultima generazione, mettono a dimora di piante o arbusti nello spazio verde privato, costruiscono vasche di accumulo delle acque piovane da utilizzare per irrigare il giardino, evitando di di sprecare il bene idrico
ricadenti in zone agricole) è di 10 mila euro che sarà erogato in tagli ciascuno per un valore massimo di 2 mila euro. Il regolamento prevede che la vasca sia interrata e posta alla distanza minima di due metri dai confini, dotata di un sistema di filtratura per l’acqua in entrata, oltre ad essere collegata alla rete di scarico interno alla proprietà o ad un pozzetto. L’impianto idrico non potrà invece essere collegato alla normale rete di distribuzione e l’approvvigionamento dovrà avvenire solo dalle piogge. (r.f.)
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aggiunge a quelli statali
si
I serbtoi dell’acqua piovana
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Attualità
Risorse e sviluppo. Il report sulla tempestività dei pagamenti redatto dal servizio Bilancio, programmazione e controllo
Tempi di pagamento: il Comune di Bassano si conferma sempre più virtuoso
Nel corso dell’anno appena trascorso sono stati effettuati oltre 8.970 pagamenti relativi a lavori e acquisti di beni, servizi e forniture, per un importo complessivo che ammonta a oltre 22 milioni di euro
Bassano del Grappa è risultato un Comune sempre più virtuoso nei pagamenti dei propri fornitori anche per il 2023. La conferma arriva dal nuovo rapporto annuale sulla tempestività dei pagamenti redatto dal servizio “Bilancio, Programmazione e Controllo”.
Nel corso dell’anno appena trascorso sono stati effettuati oltre 8.970 pagamenti relativi a lavori e acquisti di beni, servizi e forniture, per un importo complessivo che ammonta a oltre 22 milioni di euro. L’importo medio dei pagamenti è di 2.474 euro, ma la variabilità è notevole: si va da qualche centesimo fino a pagamenti che superano i 400.000 euro. La gran parte delle liquidazioni è stata eseguita sempre dall’area quarta (Lavori Pubblici, Viabilità e Protezione civile), per un importo di 12.665.544 , pari al 57% del valore complessivo.
Il rapporto rileva anche l’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, costruito partendo dalla differenza tra la data di scadenza del pagamento e la data di pagamento, che, ponderato con gli importi pagati, misura, se positivo, il ritardo medio nei pagamenti delle Amministrazioni. Se negativo, invece, indica che l’Amministrazione comunale procede al pagamento delle fatture prima della scadenza delle stesse.
Per quanto riguarda il Comune di Bassano del Grappa, l’indicatore medio tra le varie aree comunali si attesta a -10,5, la media dei giorni di pagamento è di 21,7 giorni, mentre la media dei giorni di anticipo dei pagamenti rispetto alla scadenza è di 9,5.
“La nostra indagine interna – commenta l’assessore al Bilancio, Marco Vidale – non solo conferma la capacità del nostro Comune di pagare i fornitori in tempi ragionevoli, e in molti casi di saldare i conti in anticipo rispetto alle scadenze, ma anche di farlo con un trend di continuo miglioramento, visti i numeri sempre più premianti rispetto a quelli già lusinghie-
ri dello scorso anno. Pagare un fornitore entro la scadenza, e in molti casi prima, significa presentare il Comune di Bassano del Grappa nel mercato come un ente affidabile, e aiutare l’economia locale e nazionale a funzionare correttamente, rispettando il lavoro di tutti co-
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loro che vengono chiamati a fornire beni e servizi”.
In particolare l’Area del PNRR ha effettuato pochissimi pagamenti di importo elevato, con una media di quasi 25.000 euro per pagamento). La gran parte delle liquidazioni (70%) è stata eseguita dall’Area 4 per un importo di 12.665.544 , pari al 57% del valore complessivo. L’Area 3 ha liquidato 829 fatture delle quali 478 relative al servizio Operaestate.
In conclusione, si può affermare che il Comune di Bassano del Grappa rispetta il termine dei 30 giorni per le transazioni commerciali in nove casi su dieci e il tempo medio dei pagamenti è di 21,7 giorni, in miglioramento rispetto al 2022. Per un ulteriore miglioramento della tempistica, si ribadisce l’importanza di tenere costantemente sotto controllo le fatture, dando la priorità alle liquidazioni. Ai fini dell’inserimento dei dati integrativi nella PCC, è inoltre fondamentale comunicare tempestivamente all’ufficio bilancio la sospensione di pagamenti per contenzioso, irregolarità nel DURC, ecc., nonché le fatture con scadenze superiori a 30 giorni, in base ad accordi contrattuali con i fornitori.
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Ana Alpini. Investitura ufficiale per 170 giovani arrivati a Bassano da tutte le regioni italiane
Capitale degli Alpini: consegnati i cappelli alle nuove Penne nere
È la prima volta che la cerimonia si tiene all’esterno di un luogo militare e per questo debutto è stata scelta Bassano. Per la sua storia, per lo spirito e i luoghi simbolo dell’alpinità, per la calorosa accoglienza che da sempre riserva alle Penne nere
Il tricolore è tornato a sventolare sul Ponte degli Alpini, le note dell’inno nazionale e quello delle penne nere si sono più volte diffuse per la città, dove si sono spesso incontrati gruppi di militari, mentre la storica caserma Monte Grappa si è ripopolata per l’occasione. Bassano, capitale morale degli alpini, ha ospitato sul ponte palladiano uno dei momenti più significativi della vita del corpo militare: la consegna del cappello agli allievi “volontari a ferma iniziale” del Centro addestramento alpino di Aosta.
Un’investitura ufficiale per circa 170 giovani provenienti da tutta la Penisola che, dopo un periodo di formazione, sono entrati ufficialmente nell’Esercito.
E’ la prima volta che la cerimonia si tiene all’esterno di un luogo militare e per questo debut-
to è stata scelta Bassano, per la sua storia, per lo spirito e i luoghi simbolo dell’alpinità, per la calorosa accoglienza che da sempre riserva alle penne nere.
Numerose le iniziative che l’hanno preceduta. Per una settimana gli alpini hanno “vissuto” in città con base nel complesso dell’ex caserma Monte Grappa di viale Venezia dove in passato si sono formati decine di migliaia di alpini di tutta Italia. Spesso, durante la settimana bassanese, le giovani “reclute” si sono viste esercitarsi ed allenarsi per le vie del centro storico, suscitando curiosità ed ammirazione. Hanno inoltre fatto tappa nei sacrari del territorio, compreso quello di Cima Grappa, rendendo omaggio ai caduti, hanno condiviso esperienze con gli studenti degli istituti superiori, complice il
progetto “Noi ci darem la mano” voluto per l’occasione dall’assessorato regionale all’Istruzione di Elena Donazzan. Sono stati protagonisti di una suggestiva fiaccolata in notturna che dal ponte palladiano li ha portati fino al monastero di Campese costeggiando il Brenta. Hanno condiviso momenti con i volontari dell’Associazione nazionale alpini e della sezione Ana Monte
Grappa, in particolare, che hanno collaborato all’evento. Momento centrale della settimana è stata la consegna del cappello avvenuta sul monumento simbolo della città, iniziata con una cerimonia in piazza Garibaldi alla presenza di un parterre di autorità civili e militari. A riceverlo, giovani uomini e donne appartenenti alla 42° compagnia del primo corso “Monte Nero
Il generale Gamba: “Il cappello è un simbolo potente, una promessa, un impegno”
“Il cappello che vi viene consegnato è un simbolo potente, una promessa, un impegno che prendete”, ha affermato il comandante delle Truppe alpine, generale Ignazio Gamba rivolgendosi ai ragazzi. “La vostra settimana bassanese ci ha riempito di orgoglio e di gioia – ha detto il sindaco Elena Pavan – E’ stato bello vedervi correre o sentirvi cantare per le vie del centro. Avete fatto rivivere la nostra caserma Monte Grappa, incontrato i nostri studenti e vi siete immersi nella nostra storia. Soprattutto ci avete ricordato l’importanza dei valori. Bassano, capitale alpina, è la vostra città, oggi e sempre e questo momento resterà segnato nella nostra storia”.
Sul ponte, sotto le campate lignee, in un ideale passaggio di consegne sono stati i “veci” iscritti all’Ana a porre i cappelli - benedetti dal cappellano militare don Fabio Zanin - sulle teste dei nuovi alpini. Gli abbinamenti sono stati decisi sulla base di un legame, affettivo o di natura geografica con la “recluta” di riferimento. A far da cornice all’investitura, oltre alle autorità e ai familiari dei giovani, c’erano i vessilli delle sezioni Ana italiane, i gonfaloni di Bassano, della Provincia di Vicenza e della Regione Veneto, oltre ad uno schieramento composto da alpini in armi e dalla fanfara della Brigata Julia che tra caroselli e sfilate ha animato la città.
2” in onore di una delle imprese delle penne nere durante la Grande Guerra. “Andare oltre”, il motto scelto. A sorpresa, il generale Alessio Cavicchioli, comandante del Centro addestramento alpino, nella prima parte della cerimonia, ha annunciato che “padrino” del corso è stato nominato il presidente dell’Ana nazionale Sebastiano Favero per le “sue virtù militari e civiche”. (r.f.)
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Il generale Ignazio Bamga
Alcune immagini dell’investitura dei 170 giovani alpini
Ministero della Cultura. Tra gli enti che si sono maggiormente distinti in Italia anche il Comune di Bassano del Grappa
La mostra “Io, Canova. Genio europeo” selezionata per il concorso Art Bonus 2024
La mostra aveva riscosso uno straordinario apprezzamento per aver riportato la città al centro dell’offerta culturale nazionale, con i suoi oltre 81 mila visitatori, il riconoscimento ad evento di alto profilo da parte del Ministero del Turismo ed elogi da parte del pubblico e della critica
Sulla piattaforma artbonus. gov.it si è aperta ufficialmente l’ottava edizione del concorso Art Bonus. L’iniziativa, organizzata dal Ministero della Cultura, ALES Spa e Promo PA Fondazione – LuBeC, è nata con lo scopo di dare visibilità e riconoscimento agli enti che promuovono il mecenatismo culturale attraverso il programma di defiscalizzazione chiamato Art Bonus.
Il concorso Art Bonus è un modo per rendere protagonisti i cittadini, che potranno partecipare alle selezioni del miglior progetto culturale del 2023 ed esprimere il proprio gradimento sulla pagina del concorso e sui canali social. Un’iniziativa che contribuisce a diffondere la conoscenza dei grandi vantaggi che compor-
ta questa norma fiscale sia per gli enti beneficiari che per i donatori, e premia l’impegno di quanti, tra operatori e sostenitori, rendono ogni anno possibile la valorizzazione del patrimonio italiano. Tra gli enti che si sono maggiormente distinti in Italia per i progetti beneficiari di questo strumento è stato selezionato anche il Comune di Bassano del Grappa con i suoi Musei Civici e la mostra “Io, Canova. Genio europeo”. La mostra, che ha avuto luogo nelle sale monumentali del Museo Civico dal 16 ottobre 2022 al 13 marzo 2023, ha infatti riscosso uno straordinario apprezzamento per aver riportato la città al centro dell’offerta culturale nazionale, con i suoi oltre 81 mila visitatori, il riconoscimento ad evento di
alto profilo da parte del Ministero del Turismo ed elogi da parte del pubblico e della critica.
Un successo reso possibile anche grazie ai numerosi benefattori che hanno sostenuto le attività dei Musei attraverso lo strumento dell’Art Bonus e che si sono fatti mecenati della mostra con i progetti “Adotta una sala” e “Adotta un Canova”: Baxi S.p.A., Energia Territorio Risorse Ambientali – Etra A.p.A., F.lli Campagnolo
S.p.A., Allnex Italy S.r.l., Barth Italiana s.r.l., Ceadesign S.r.l., Clinica di Chirurgia Estetica Dott. Antonio Di Vincenzo, Costenaro Assicurazioni S.r.l, Distilleria Nardini, Finco 1865 S.p.A., Fiorese Group S.r.l., Frighetto Group, Geo&Tex 2000 S.p.A., Karizia S.p.A., Pengo S.p.A., Special Springs S.r.l. e Vimar S.p.A.
Il concorso Art Bonus 2024 si articolerà in due fasi. Per sostenere i Musei Civici di Bassano in que-
sta prima fase è sufficiente votare sulla piattaforma del concorso, al link https://artbonus.gov.it/concorso/2024/musei-civici-bassano-del-grappa-mostra-canova-eeuropa-2022.html, cliccando sul pulsante “vota il progetto” entro le ore 12 del 1 marzo. I progetti più votati accederanno poi alla finale, che avrà inizio alle ore 12.00 del 4 marzo e vedrà i 40 progetti più votati sfidarsi sulle pagine ufficiali social Art Bonus.
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Concerti. Ad inaugurare il cartellone Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble de “Il Volo”
I grandi protagonisti della musica al decimo Marostica Summer Festival
Il trio “Il Volo”, e poi Annalisa, Emma, i Pooh, i Take That e anche i Deep Purple. Marostica Summer Festival, promosso da Due Punti Eventi in collaborazione con la Città di Marostica e il sostegno di Volksbank, punta sui grandi protagonisti della musica italiana ed internazionale, di ieri e di oggi
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l trio “Il Volo”, e poi Annalisa, Emma, i Pooh, i Take That e anche i Deep Purple. Per la sua decima edizione il Marostica Summer Festival ha puntato sui grandi protagonisti della musica italiana ed internazionale, di ieri e di oggi, che si alterneranno nella celebre piazza in cui si gioca la Partita a scacchi a personaggi viventi.
Ad inaugurare il cartellone, promosso da Due Punti Eventi in collaborazione con la Città di Marostica e il sostegno di Volksbank, saranno Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble de “Il Volo” che tornano a calcare il palcoscenico di Piazza Castello il 3 luglio (alle 21.30), dopo i fortunatissimi concerti del 2014, del 2015 e del 2018. I tre tenori che hanno conquistato i teatri più prestigiosi al mondo, sono reduci dalla partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Capolavoro. Il loro tour estivo “Tutti Per Uno – Capolavoro” partirà proprio da Marostica e sarà l’occasione per festeggiare con il pubblico i 15 anni di carriera con nuovi brani del primo disco di inediti, i grandi successi della tradizione musicale italiana e quelli del loro repertorio.
A seguire, il 6 luglio, il concerto di Emma, anche lei reduce dal Festival sanremese dove ha partecipato con il brano Apnea. Con la sua voce graffiante ed appassionata proporrà una carrellata dei suoi principali successi.
Il giorno successivo, il 7 luglio, in piazza Castello si esibiranno i Take That. Tra le boyband di maggior successo della storia della musica hanno annunciato il ritorno in Europa con il “Life Under The Stars Tour”. Il trio è composto da Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald ed ha pubblicato il nono album in studio “This Life” lo scorso 24 novembre.
Grande attesa anche per la leggendaria rock band inglese Deep Purple che sarà protagonista del Marostica Summer Festival Volksbank l’11 luglio, una delle due date italiane. Il gruppo proporrà i brani che li ha resi immortali: con una produzione musicale che abbraccia settant’anni, i Deep Purple sono stati i pionieri dell’hard rock.
Il 12 luglio, in Piazza Castello farà tappa il tour estivo “Tut-
ti nel vortice” della regina del pop italiano: Annalisa. Anche la cantante, che sta vivendo una stagione fortunata, è reduce dal Festival di Sanremo dove ha gareggiato con il brano “Sinceramente”.
La decima edizione di Marostica Summer Festival Volksbank porterà sul palco anche una delle band italiane più longeve e amate: i Pooh. Il gruppo si esibirà il 15 luglio eccezionalmente con l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana con Diego Basso direttore, nell’ambito del tour
“Pooh – Amici x sempre estate 2024”. “È tempo di ripartire e ci aspetta un’estate di rinnovati abbracci con tutti voi che, da sempre, amate la nostra musica e ci avete stimolato a proseguire il tour AmicixSempre – dichiarano i Pooh - Per ringraziare la vostra passione e onorare la nostra musica abbiamo scelto una serie di location esclusive, dove tutto prende un senso e diventa magia”.
Per info sui concerti, DuePunti Eventi, 0445.360516; eventi@ duepuntieventi.com.
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UNO DEI PIÙ DIROMPENTI COREOFRAFI DELLA SCENA INTERNAZIONALE IN UN OMAGGIO SCATENATO ALL’INGHILTERRA
coreografia e musica Hofesh Shechter
Spettacoli
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Alcuni degli artisti che parteciperanno al Marostica Summer festival
Cultura
Arte. Fino a giugno la doppia esposizione allestita nelle sedi dell Museo Civico e a Ca’ Rezzonico
Rinascimento: due sedi, un’unica grande mostra, un unico maxi progetto
Fino al 23 giugno 2024 al Museo civico di Bassano e fino al 3 giugno 2024 a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, è allestita per il pubblico “Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615)”, una rassegna dedicata alle “felicissime linee nere” dell’incisione veneziana e all’autentica rivoluzione che fu la nascita e la diffusione della stampa
Due sedi, un’unica grande mostra, un unico grande progetto. Fino al 23 giugno 2024 al Museo civico di Bassano e fino al 3 giugno 2024 a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, è allestita per il pubblico “Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615)”, una rassegna dedicata alle “felicissime linee nere” dell’incisione veneziana e all’autentica rivoluzione che fu la nascita e la diffusione della stampa, fenomeno epocale che investì l’Europa e trasformò Venezia in un imprescindibile crocevia di esperienze artistiche, generando alcune delle più affascinanti realizzazioni di tutto il Rinascimento.
A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau, tra i maggiori studiosi dell’arte incisoria, e da un autorevole comitato scientifico, la mostra propone in ambo le sedi oltre 180 capolavori grafici realizzati dai maggiori artisti del Rinascimento tra i quali Andrea Mantegna, Albrecht Dürer, Jacopo de’ Barbari, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Cornelis Cort, Agostino Carracci, Giuseppe Scolari. La duplice mostra è inoltre accompagnata dal poderoso catalogo scientifico Rinascimento in bianco e nero.
L’arte dell’incisione a Venezia (1494–1615), pubblicato in lingua italiana e in lingua inglese, che riunisce autori di statura internazionale per offrire un importante aggiornamento agli studi di settore.
L’esposizione immerge i visitatori nell’universo monocromatico della stampa grazie ad un allestimento scenografico e immersivo, ideato appositamente per il Museo Civico bassanese dal regista teatrale Andrea Bernard, premiato con l’European Opera Director Prize nel 2015. Una mostra suggestiva che celebra un’arte raffinata e sorprendente che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura e addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra. Ma anche un progetto che valorizza la tradizione incisoria bassanese che ha avuto nei Remondini il momento di massimo splendore, “Per la città è un’operazione culturale di spessore, che coniuga la bellez-
za a studi approfonditi su uno dei periodi di massimo fulgore per la stampa – commenta Barbara Guidi, direttrice dei Musei civici - il tutto proposto in un allestimento suggestivo, scenografico”.
Raffaella Forin
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Da Caravaggio a Jacopo Bassano
Queste le altre conferenze: il 4 aprile si parlerà di “Caravaggio e i Caravaggeschi” con Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia nazionale di San Luca di Roma. “La scultura del Cristo velato della Cappella Sansevero. Storia di una committenza massonica e di un bozzetto veneziano Rosanna Cioffi” è il titolo dell’incontro del 18 aprile, relatrice la professoressa emerita di Storia della critica d’arte dell’Università degli studi della Campania “L. Vanvitelli”. Si prosegue il 9 maggio con “Vi ho cercata inutilmente per tutti i luoghi che la moda fa lieti”: illusioni e realismo nei dipinti dell’Ottocento”, relatrice Stefania Portinari, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il 16 maggio “Jacopo Bassano frescante: Casa Dal Corno dalla città al museo”, argomento approfondito da Paola Marini, storica e critica d’arte, e il restauratore Giovanni Giannelli. Tutti gli incontri in sala Chilesotti del Museo Civico, inizio alle 17.30 e ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
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Incontrarsi al museo. In riva al Brenta i protagonisti del mondo dell’arte e del mondo dei beni culturali
La direttrice Guidi: “Avviciniamo i cittadini alla storia e alla cura del patrimonio”
Il museo percepito sempre di più non come un luogo di passiva ricezione, bensì di incontro, di scambio, di piacevole arricchimento, dove tutti possano scoprire e riscoprire la storia, la bellezza e i valori di cui le opere d’arte sono testimonianza parlante
Non solo mostre di affermati artisti e preziose opere da ammirare. Il rinnovato museo civico di Bassano offre anche un ventaglio di progetti culturali di ampio respiro come “Incontrarsi al museo”, ciclo di conferenze che porta in riva al Brenta i protagonisti del mondo dell’arte.
“L’obiettivo è di avvicinare i cittadini alla storia e alla cura del patrimonio attraverso le testimonianze di autorevoli professionisti del mondo dei beni culturali – spiega la direttrice Barbara Guidi -: direttori di musei, autorevoli studiosi e rinomati restauratori approfondiscono la storia delle collezioni bassanesi e di altre importanti istituzioni, svelando vicende relative a opere, artisti e musei italiani e internazionali”.
“Il museo è e deve essere percepito sempre di più non come un luogo di passiva ricezione – prosegue la direttrice - bensì di incontro, di scambio, di piacevole arricchimento, dove tutti possano scoprire e riscoprire la storia, la bellezza e i valori di
cui le opere d’arte sono testimonianza parlante. Un luogo accogliente in cui si senta il desiderio di tornare più volte, con la scuola, la famiglia, da soli o in compagnia. È con questo intento che nasce il programma di incontri di altissimo livello curato da Mario Guderzo, ma anche la nuova agile guida delle collezioni, che si aggiunge alle altre preziose pubblicazioni realizzate in questi anni”.
“Accogliamo con grande soddisfazione questo ciclo di incontri che, dopo il riallestimento, manterrà viva l’attenzione verso un museo che può essere visitato e frequentato, vissuto e riscoperto attraverso prospettive e chiavi di lettura inedite”, sottolinea il sindaco Elena Pavan .
“Gli incontri sono incentrati su argomenti che fanno riferimento ai capolavori conservati nelle collezioni bassanesi – spiega il curatore Guderzo, già direttore dei musei civici bassanesi e della Gypsotheca canoviana di Possagno – Allo stesso tempo,
favoriscono la conoscenza di importanti istituzioni museali italiane e straniere, presentando eventi espositivi nazionali ed internazionali”.
Prossimo appuntamento il 21 marzo con un approfondimento di Francesco Leone, professore di Storia dell’arte contemporanea all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, che svilupperà il tema “Sulle tracce di Antonio Canova: tra storia e mito”. (r.f.)
Da Caravaggio a Jacopo Bassano
Queste le altre conferenze: il 4 aprile si parlerà di “Caravaggio e i Caravaggeschi” con Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia nazionale di San Luca di Roma. “La scultura del Cristo velato della Cappella Sansevero. Storia di una committenza massonica e di un bozzetto veneziano Rosanna Cioffi” è il titolo dell’incontro del 18 aprile, relatrice la professoressa emerita di Storia della critica d’arte dell’Università degli studi della Campania “L. Vanvitelli”. Si prosegue il 9 maggio con “Vi ho cercata inutilmente per tutti i luoghi che la moda fa lieti”: illusioni e realismo nei dipinti dell’Ottocento”, relatrice Stefania Portinari, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il 16 maggio “Jacopo Bassano frescante: Casa Dal Corno dalla città al museo”, argomento approfondito da Paola Marini, storica e critica d’arte, e il restauratore Giovanni Giannelli. Tutti gli incontri in sala Chilesotti del Museo Civico, inizio alle 17.30 e ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
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Enogastronomia
Il piatto. Alle “Due Spade” di Sandrigo una famiglia in cucina da 144 anni. Il pesce bastone declinato in molti piatti
Il gustoso baccalà eretico dei Pozzan
Quando ci si affida a un locale che ha 144 anni di storia, si ha una ragionevole aspettativa di trovare alti risultati frutto di capacità affinate nel tempo. Con i Pozzan si scalano gioiosamente i gradini della fiducia per arrivare a una solida certezza: i piatti sono brillanti e gustosi, confortevoli e dal gusto pulito. Né potrebbe essere diversamente perché all’insegna delle Due spade a Sandrigo c’è molta sapienza, moltissimo baccalà (cioè stoccafisso, pesce bastone) e un tocco di creatività che rende contemporanea quella tradizione di cui il ristorante è una bandiera. L’odore di stoccafisso è perfino nell’aria attorno al locale, a motivo della casetta che funge da deposito del pesce che personalmente Giovanni sceglie alle Lofoten, isole dove è di casa.
Giovanni Pozzan, rigoroso nel lavoro e generoso di carattere, capace di grandi risultati anche allo spiedo, è diventato il patriarca della famiglia, nonostante l’aspetto giovanile e la passione tuttora viva per l’hockey. Controlla tutto e organizza ogni cosa, anche se grande spazio in cucina è per Luigi, il primogenito, che porta il nome del nonno. All’azienda collabora tutta la famiglia, dalla moglie di Giovanni, Patrizia, soprannominata “Colomba”, ai figli Federica e Gaetano in sala. Va ricordato che dal 1880 si alternano in famiglia i nomi di Giovanni e Luigi, ma non è solo questione onomastica il fatto che i risultati in cucina restano costanti: ci vuole costanza, intelligenza e fatica. Alle Due Spade sono famosi per il baccalà, che a Sandrigo hanno abbreviato di una “c” e chiamano “bacalà”, per rimarcare di essere gli autentici e unici interpreti della tradizione. Così il 95% dei piatti serviti alle Due spade sono imperniati attorno al pesce bastone con un tridente d’attacco: polenta e baccalà, risotto al baccalà e bigoli al baccalà. In verità, in fatto di baccalà i Pozzan sono degli eretici, ma la qualità delle proposte è talmente alta che glielo si perdona. La loro preparazione, infatti, non prevede di usare cipolla e acciuga, il che automaticamente li porta fuori dall’ortodossia celebrata dalla confraternita che ha sede proprio nel paese e tutela il rispetto della ricetta tradizionale. Ma se chiedete loro il perché di
Dalla polenta e baccalà al risotto fino ai bigoli al baccalà, questo ingrediente nella mani di Giovanni e Luigi Pozzan diventa un piatto eccellente e leggero, perché non sono usate cipolla e acciuga
tale scelta, vi rispondono che in famiglia l’hanno sempre fatto così e tanto basta. Di positivo c’è il fatto che il loro baccalà è assolutamente più digeribile, il che non è poco.
Il loro piatto bandiera è arrivato anche in Vaticano, grazie al fatto che il segretario di Stato, Pietro Parolin, è ben conosciuto dai Pozzan visto che proviene dalla vicina Schiavon. Non basta. Giovanni, convinto tifoso della Juventus, ha portato il suo baccalà anche ai giocatori bianconeri a Villar Perosa. Del resto, le loro foto tappezzano il locale:
spiccano due juventini molto vicentini, ossia i palloni d’oro Paolo Rossi e Roberto Baggio. Ma non sono gli unici: per via dell’amicizia con il principe dei procuratori, Claudio Pasqualin, lo stesso passaggio di Alessandro Del Piero alla Juventus fu concluso nella taverna delle Due Spade. Il celebre Pinturicchio, come lo battezzò l’avvocato Gianni Agnelli a motivo dei gol pennellati con grazia, arrivò a Torino metaforicamente con l’odore del baccalà addosso. E gli portò fortuna.
Antonio Di Lorenzo
martedì 26 marzo ore 20.45 mercoledì 27 marzo
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PENSACI, GIACOMINO!
UNA STREPITOSA COMMEDIA UMORISTICA E GROTTESCA CON UN PERSONAGGIO CHE AFFRONTA L’IPOCRISIA DEL MONDO
PIPPO PATTAVINA
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A fianco Giovanni Pozzan e il figlio Luigi. In alto due piatti del ristorante: il baccalà alla vicentina e i bigoli al baccalà
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Atletica. Con una gara di carattere la portacolori del Gruppo Atletica Bassano 1948
Il GAB Bassano protagonista ai campionati italiani con Giorgia Galiazzo
Nel triplo juniores grazie all’ottimo realizzato la giovane ha conquistato l’argento alle spalle di un’inarrivabile Erika Giorgia Saraceni
S uperata la fase regionale della stagione indoor, il Gruppo Atletica Bassano 1948 è stato protagonista anche nei campionati italiani indoor svoltisi ad Ancona nel mese di febbraio. Una serie di importanti risultati che arrivano dopo quelli ottenuti a Padova nella fase regionale che lanciano gli atleti bassanesi verso una stagione outdoor che si spera altrettanto positiva.
Il risultato più prestigioso è stato ottenuto da Giorgia Galiazzo nel salto triplo juniores. Con una gara di carattere la portacolori del Gruppo Atletica Bassano 1948 si è laureata vicecampionessa italiana. Fin dall’inizio Galiazzo ha fatto registrare una buona misura che l’ha posizionata sul terzo gradino del podio ma prima
dell’ultimo salto la sua misura era scivolata fuori dalle prime tre posizioni. A quel punto Galiazzo ha sfoderato un colpo da grande atleta, segnando il 12.56 metri che migliorava di quasi mezzo metro la precedente misura.
Grazie all’ottimo salto realizzato la giovane è quindi balzata in seconda posizione, conquistando l’argento alle spalle di un’inarrivabile Erika Giorgia Saraceni. Per Giorgia Galiazzo il risultato segna un progresso di 62 centimetri sulla misura in solo due gare stagionali, un ottimo biglietto da visita per la stagione outdoor ormai alle porte.
Nelle categorie giovanili buoni risultati sono stati ottenuti anche da Kevin Lodi negli 800 metri, chiudendo all’ottavo posto con
il tempo di 1’56”38 e Giulio Vanarelli con l’undicesimo finale nei 400m juniores con il tempo di 50’35”.
Al Palaindoor di Ancona si sono
Il Monte Grappa ancora protagonista del Tour Transalp
Anche per l’edizione 2024 il Monte Grappa sarà protagonista del Tour Transalp, la più impegnativa corsa a tappe europea dedicata alla categoria Master. Dopo il passaggio del Giro d’Italia a maggio, il Monte Grappa sarà protagonista anche in questo appuntamento, per il secondo anno consecutivo. Il percorso del Tour Transalp prenderà il via da Lienz il prossimo 16 giugno e si concluderà a Riva del Garda, dopo un passaggio per le più belle salite delle Alpi e delle Dolomiti, il prossimo 22 giugno. Un percorso di 800 Km e 17.600 metri di dislivello complessivo. Il Monte Grappa è stato inserito nell’itinerario insieme ad altri celebri salite come il Passo Falzarego, il Passo Pordoi, il Passo Fedaia, il Passo Valles e il Passo Rolle.
Dopo una prima tappa tutta tirolese tra Lienz e Sillian si arriverà in Italia ma il vicentino e il bassanese saranno protagonisti nella quarta e quinta
frazione. La San Martino di Castrozza – San Zenone degli Ezzelini affronterà il Gobbera, il Brocon e il Monte Grappa dal versante di Caupo. Dopo una lunga discesa verso il traguardo lungo la strada Giardino, si arriverà a Semonzo prima dell’arrivo finale.
La quinta frazione ripartirà proprio da San Zenone degli Ezzelini per concludersi a Lavarone con tanto percorso tra Bassano e Vicenza. Lasciata la città, i partecipanti al Tour Transalp affronteranno la celebre Valstagna Foza per attraversare poi l’Altopiano di Asiago fino a Rotzo. La discesa verso la Valle dell’Astico farò poi da trampolino per la salita verso Folgaria, Luserna e Lavarone.
Il Tour Transalp è la sorella su strada del più celebre Bike Transalp dedicato alle mountain bike con quasi 1000 partecipanti nel 2023 proveniente da 35 diverse nazioni. (l.s.)
svolti anche i Campionati Italiani Assoluti dove Lucrezia Sartori ha ottenuto il settimo posto nel salto in lungo. Un inizio di gara complicato per la portacolori del
Gruppo Atletica Bassano 1948 che si riprende con un terzo salto da 5.95 metri che le permette di entrare nella finale a otto. Nel quarto salto, però, una scivolata al momento dello stacco la mette fuori causa, fortunatamente senza nessun grave infortunio.
Nelle ultime settimane l’atletica bassanese è stata impegnata anche in altre gare a livello regionale. Kevin Lodi ha chiuso al terzo posto la gara juniores sui 3 Km ai campionati regionali assoluti di cross a Farra di Soligo.
Nell’indoor, invece, Giordano Lucietto ha chiuso al secondo posto la prova regionale di salto triplo juniores con la misura di 14.69 metri. La distanza registrata gli ha permesso di migliorare la misura personale di oltre mezzo metro. Quinto posto per Lucrezia Sartori nel salto in lungo con 5.91 metri.
Luca Strapazzon
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è laureata vicecampionessa italiana
si
Giorgia Galiazzo
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Pallavolo. Il Bassano ha superato la prima fase nel girone con le squadre vicentine al secondo posto
L’Under 19 del Bassano Volley a un passo dal Campionato Interregionale
Si è fermata a un passo dal trionfo, in finale, la corsa dell’Under 19 del Bassano Volley nel Campionato Interregionale. La finale si è svolta alla CMP Arena di Bassano, ma nonostante il favore del campo di casa, la formazione giallorossa non è riuscita ad avere la meglio del Verona Volley.
Il Bassano ha superato la prima fase nel girone con le squadre vicentine al secondo posto con 10 punti, frutto della sola sconfitta con l’Avolley lo scorso 5 novembre. Il risultato ha permesso all’Under 19 giallorossa di entrare nel girone Gold della seconda fase, chiuso al terzo posto con tre vittorie e due sconfitte contro il Montecchio e il Verona Volley. Il risultato le ha quindi permesso di giocare i quarti in un gironcino a quattro contro Verona Volley, poi vincitrice del girone, Pallavolo Legnano e We Beat-Mektronic. Grazie al secondo posto conquistato in questa ultima fase a girone, la formazione Under 19 del Bassano Volley si è quindi aggiudicata un posto nella semifinale giocata in casa del Montecchio lo scorso 4 febbraio.
Al Pala Collodi la formazione di coach Chemello ha avuto la meglio nel derby vicentino, grazie a una partenza subito forte con un primo set vinto 25-18. Il secondo set però ha visto i padroni di casa riprendersi il pareggio con un 25-19 che ha acceso il match.
I due set successivi sono stati una battaglia epocale, vinti entrambi dal Bassano Volley per 25-21 e ottenendo l’accesso alla finalissima in casa. Grandi protagonisti della semifinale sono stati Lorenzo Cusinato con 20 punti, Nicolò Lazzarotto con 18 e Simone Bertoncello con 14.
Di fronte ai propri beniamini alla CMP Arena non è però arrivato il finale desiderato perché l’Under 19 del Bassano Volley è stata piegata 3-1 dal Verona Volley, conquistando così il titolo Interterritoriale Under 19. Un risultato che ha vendicato la sconfitta subita proprio un anno fa a danno dei bassanesi.
Una finale accesa fin dalle prime battute con le due squadre che hanno spinto fin dal primo servizio. Grazie a un allungo dei veronesi a metà set il primo
parziale è stato chiuso al 25-22 a favore del Verona Volley, ma la reazione dei ragazzi di coach Chemello non si è fatta attendere e con un 25-20 nel secondo set la partita è stata rimessa in parità.
Nonostante un Bertoncello e Cusinato trascinanti, il Verona è riuscito però a imporsi nel terzo e quarto set con il parziale di 25-18, garantendosi così la vittoria del match e il titolo. Il Bassano Volley
Under 19 si consola però con il passaggio alla fase regionale insieme al Montecchio e al Verona.
“È sicuramente una sconfitta che brucia qui davanti al nostro pubblico – ha commentato coach Chemello a fine partita -. Non siamo stati brillanti nei momenti decisivi e loro hanno concesso poco. Concentriamoci per la fase regionale”.
Luca Strapazzon
Il risultato ha permesso all’Under 19 giallorossa di entrare nel girone Gold della seconda fase, chiuso al terzo posto con tre vittorie e due sconfitte contro il Montecchio e il Verona Volley
Antonio Peruzzo diventa cintura nera 7° Dan
All’età di 73 anni il maestro Antonio Peruzzo è stato insignito della cintura nera 7° Dan di karate dalla Federazione Italiana di Arti Marziali Fijlkam. Un riconoscimento prestigioso ottenuto dopo 55 anni di attività nel bassanese che lo hanno reso apprezzato maestro di karate in tutta Italia.
Il riconoscimento arriva per “la pluriennale e meritoria opera svolta a favore del karate italiano”, come si legge nella comunicazione ufficiale rilasciata dalla federazione al momento dell’assegnazione. Docente regionale e maestro benemerito, oltre che istruttore tecnico presso il Karate Club di Romano d’Ezzelino, Antonio Peruzzo si è avvicinato allo
sport di origini giapponesi negli anni ’60, entrando a far parte del gruppo del Centro Giovanile Bassano allenato da Valentino Filippi.
Nel corso della sua carriera da
maestro, Peruzzo ha ottenuto anche prestigiosi risultati in ambito regionale e interregionale, conquistando nel 1977 il titolo italiano agli assoluti di Bologna. Importanti anche i piazzamenti nel kuminate, come il secondo posto alla coppa Shotokan del 1978 e il terzo posto nella Coppa Italia del 1977. A guidarlo durante la sua attività professionistica è stato il tecnico vicentino Pietro Zaupa.
Terminata la carriera agonistica, nel 1984 Antonio Peruzzo ha fondato il Karate Club di Romano d’Ezzelino nel quale è ancora attivo insieme alla moglie. La sua passione è stata trasmessa anche al figlio Andrea che è cintura nera 5° Dan. (l.s.)
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Antonio Peruzzo
Il personaggio
L’intervista. Guido Tonelli è un’autorità internazionale nel campo della fisica e un esperto del tempo
“Viaggeremo alla velocità della luce”
“Un futuro con i viaggi interstellari è solo una questione tecnica – spiega il professore – Si tratta di trovare il motore adatto”. Gli incontri impossibili: cosa direbbe a Galileo, Newton ed Einstein se li incontrasse oggi
Settantatrè anni, Guido Tonelli è un ligure - toscano della Lunigiana che è un’autorità a livello internazionale. Professore di fisica a Pisa, università in cui s’è laureato, ha fatto parte dell’équipe che ha scoperto al Cern di Ginevra il bosone di Higgs, quella che è stata chiamata anche particella di Dio (ma Higgs non è d’accordo sulla definizione). Detto in parole molto molto povere, nel campo di Higgs il bosone conferisce la massa alle particelle elementari. In qualche modo, quindi, le crea. Tonelli è stato letteralmente ricoperto di premi. Di lui colpiscono l’affabilità e il sorriso, i modi signorili e l’umiltà del figlio di un ferroviere che ha sette fratelli ed è riuscito a studiare grazie al pre-salario. Cosa che, afferma, oggi non sarebbe possibile. Di recente ha parlato a Vicenza in basilica: naturalmente del tempo-
Ha mai conosciuto Peter Higgs?
“Certo, siamo anche amici. È un misantropo, diffidente verso i giornalisti. È stato ferito anche dalla vita. È stato anche malato, insomma è quanto di più lontano esista dall’idea di uno scienziato rampante e brillante.”
Higgs ha ottenuto il Nobel nel 2013 a 80 anni, cioè cinquanta e passa anni dopo aver elaborato la teoria. Dica la verità, ne vale la pena? Intanto la vita è passata.
“Nel nostro lavoro bisogna avere pazienza. Siamo eredi di altri anche più bravi di noi. E consegniamo il testimone a una generazione che farà chissà cosa d’altro. Non è mai una faccenda individuale. Siamo un anello, dobbiamo avere questa consapevolezza”.
Lei ha studiato e s’è laureato all’università di Pisa quando rettore era il vicentino Alessandro
Faedo. L’ha conosciuto?
“L’ho ascoltato parlare. Erano i tempi eroici dell’informatica. Lui era un pioniere e dava l’impressione di un padre. I primi informatici parlavano di lui come fosse Einstein. E allora non c’era la consapevolezza che l’informatica avrebbe cambiato il mondo”.
Qualche ragione l’avevano. Inaugurò il primo corso di laurea in informatica d’Italia.
“C’è un filo rosso tra Fermi e Faedo. Fermi poco prima di morire improvvisamente ottenne un grosso finanziamento per una struttura di ricerca. Poi quei soldi servirono a realizzare la prima macchina calcolatrice”.
Ha conosciuto anche Richard Feynman, il professore della Caltech che sul biglietto da visita scriveva “Premio Nobel e suonatore di bonghi”?
“No, ma ho studiato sui suoi libri. Era un genio della divulgazione, ma anche estroso. E non tanto per i bonghi. Ci ha spiegato come insegnare la fisica”.
Facciamo un gioco: se incontrasse Einstein cosa gli chiederebbe?
“Se gli sono venute in mente nuove idee per quantizzare la gravità. Su questo tema ci stiamo arrovellando da cento anni”.
E a Newton?
“Gli racconterei invece qualcosa. Lui capì che la massa è la sorgente di una forza di attrazione, ma lui non sapeva quello che abbiamo scoperto noi: cioè che la massa non è una proprietà intrinseca della materia, ma grazie al campo e al bosone di Higgs è una proprietà acquisita”.
Proseguiamo il gioco: a Galileo cosa direbbe?
“Che oggi sta accadendo qual-
cosa che sicuramente lui non si aspettava: noi stiamo usando in fisica lo stesso metodo scientifico, quello sperimentale della verifica della teoria, che lui ha inventato 400 anni fa”.
Probabilmente Stephen Hawking l’ha incontrato davvero.
“Siamo stati premiati assieme nel 2013. A cena raccontò che aveva scommesso, vent’anni prima, che il bosone di Higgs non esisteva. “Sono contento di essermi sbagliato”, commentò”.
Lei è un esperto del tempo, ha scritto anche un bel libro intitolato “Uccidere il tempo”. Robert Musil ha scritto: “Erano invasati dalla paura di non avere tempo per tutto e non sapevano che aver tempo significa precisamente non aver tempo per tutto”.
“Ha ragione. Bisogna accettare l’idea di avere un tempo limitato e di usarlo bene. La prima forma di schiavitù è l’ossessione di fare tutto. No, la nostra esperienza è limitata. Guardi Gates e Zuckerberg: sono seduti su montagne di soldi e non sono contenti, perché vorrebbero fare di più e magari guadagnare di più”.
Platone diceva che gli amici con frequenza si trasformano in ladri del nostro tempo.
“Era pessimista. È bello avere amici e dedicare loro del tempo ma riceverne altro in cambio”.
Come si fa a uccidere il tempo?
“Ci sono due luoghi in cui il tempo non esiste, o meglio si ferma: muovendosi alla velocità della luce e al centro dei buchi neri”.
Sono possibilità teoriche, però
“Non consiglio di finire al centro di un buco nero, naturalmente. Diventeremmo spaghetti. Muoversi alla velocità della luce, invece, è una questione puramente tecnica, bisogna cioè creare il motore in grado di farlo”.
Cosa si augura che scopriremo fra cento anni?
“Che cosa sia quella materia oscura che occupa un quarto dell’universo e che cosa sia l’energia oscura, quella che muove l’universo. Quand’ero giovane si pensava che l’universo avesse fasi di espansione e contrazione, invece adesso abbiamo capito che si espande e basta. È come se ci fosse una forza di antigravità che lo spinge”.
Esistono gli alieni?
“Prove non ce ne sono, ma la vita su altri pianeti è altamente probabile. Pensi che solo la nostra galassia ha 200 miliardi di stelle…”.
Non credo lei faccia riferimento a omini verdi
“No, a batteri magari, alla chimica che può prendere forme impensabili. La nostra vita è basata sul carbonio, ma quante ce ne possono essere basate diversamente? Tra 20 o 30 anni troveremo le evidenze scientifiche, magari dei fossili an-
che vicini a noi. Pensi ai satelliti di Giove, Europa e Io”.
Dai terrapiattisti ai no vax, la scienza fa sempre più fatica a essere creduta: perché?
“Non è vero: sono una frazione insignificante, siete voi giornalisti che esagerate. Non bisogna avere atteggiamenti aggressivi contro chi rifiuta, ma gentilezza. Non bisogna offendere chi offende, ma avere fiducia che qualche dubbio prima o poi venga anche a loro”.
Come sta Carlo Rubbia?
“Ha quasi 90 anni. L’ho visto un paio di mesi fa. Fa ancora ricerca ed è ancora capace di arrabbiarsi”.
E la prof. Fabiola Gianotti direttrice del Cern?
“Siamo amici, vive sotto stress. Pensi la sfortuna di essere in quel ruolo in un momento terribile come questo, quando i governi ci concentrano sulla guerra…”. …e così non vi danno finanziamenti, l’Italia è sempre in fondo a questa classifica
“Non è mica vero, almeno per la fisica delle alte energie. In dieci anni ci hanno consentito di raggiungere grandi obiettivi. L’Infn funziona bene”.
È stato difficile diventare il professor Tonelli?
“Papà era ferroviere e noi eravamo otto fratelli. Sono riuscito ad andare all’università grazie al pre-salario. Oggi non sarebbe possibile”. C’è un premio che non ha ancora vinto e al quale terrebbe?
“No, davvero. Non desidero niente. Anche quando in Autogrill mi offrono un biglietto della lotteria, rifiuto sempre. Sono già stato fortunato, rispondo: ho una certa età, un lavoro che mi dà soddisfazioni, vivo con mia moglie da mezzo secolo. Ho figli, nipoti. La vita è bella”.
Come si conquista la sua serenità?
“Credo sia merito di mio padre che l’ha trasmessa a noi figli”.
Antonio Di Lorenzo
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Il professor Guido Tonelli vicino all’acceleratore del Cern di Ginevra dove lavora
#Regione
Lo scenario. Si avvicina l’appuntamento con le elezioni, sarà un test cruciale Europa,
Italia, Veneto: tra divisioni e incertezze le forze politiche alla ricerca di una direzione
Si allontana la prospettiva del terzo mandato per Zaia, la Lega ci prova ancora con un disegno di legge, secco no dal Partito Democratico
Terzo Mandato
Il primo atto della partita per garantire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti e ai presedenti di regione, è andato in scena poche settimane fa in Commissione Affari Istituzionali e si è concluso con un respingimento della proposta avanzata dalla Lega Nord che, in quella sede, ha trovato il sostegno soltanto di Italia Viva.
Esplorando, però, dall’interno le posizioni dei partiti non sembra che le posizioni siano poi così monolitiche come emerso dal voto in Commissione.
Dentro la Lega Nord, che ha ritirato prima del voto l’emendamento per i sindaci portando avanti solo quello per i presidenti di Regione, c’è chi è fortemente convinto di questa operazione, che consentirebbe a Zaia in Veneto e a Fedriga in Friuli di ricandidarsi, e chi, consapevole che il provvedimento sarebbe stato respinto, lo ha votato perché non gli venisse rimproverato di non aver fatto neppure un tentativo per salvare i propri presidenti di regione. Ragionamento diametralmente opposto quello del Partito Democratico: la posizione ufficiale è quella che non prevede terzi mandati, ma sono molti dentro al partito a non condividerla soprattutto coloro i quali sono maggiormente legati ad alcuni pezzi da 90 come i presidenti regionali Bonaccini (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Emiliano (Puglia) e ai Sindaci Nardella (Firenze), Decaro (Bari), Ricci (Pesaro). Decisamente contraria, in questo caso, senza contraddizioni interne, Fratelli d’Italia che non vede l’ora di capitalizzare, anche dal punto di vista amministrativo, la grande forza elettorale di questi anni.
Il Segretario Regionale della Lega Nord, Alberto Stefani ha già annunciato che questa partita è solo all’inizio e che ci riproverà at-
traverso la presentazione di una proposta di disegno di legge strizzando, anche l’occhio al Partito Democratico e mettendo sul piatto la possibilità di discutere insieme i caratteri della riforma autonomista dello Stato. Proposta, questa rispedita prontamente al mittente dal segretario regionale Democratico, Andrea Martella che non intende “barattare i futuri assetti del Paese con una norma salva Zaia”.
La Lega Veneta e la Lega Romana
Blaise Pascal, in un proprio noto scritto, affermava che “il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. Potremmo dirla così la divaricazione, sempre più profonda, tra la Lega Veneta e la Lega Romana. Il partito territoriale ha un cuore che vuole l’autonomia, che rifiuta il Premierato Forte, che chiede il terzo/quarto mandato per Luca Zaia e che soffre l’esuberanza di Fratelli d’Italia che, quotidianamente, prenota posti per futuri sindaci, per la presidenza della regione Veneto e che si appresta a fare un boccone degli alleati alle prossime Europee.
La Lega che siede a Roma, quella del “Salvini Premier” che ha preso il posto del “Nord” nel simbolo per intenderci, questa ragione non la conosce, o non la vuole comprendere. Troppo necessario, soprattutto in una fase di debolezza elettorale, il rapporto con gli alleati di Governo per potersi permettere di cedere alle pulsioni del territorio.
E se anche Luca Zaia, solitamente distante dai dibattiti interni e dal prendere posizioni troppo manifeste, si è lasciato di recente andare ad un “preferivo la Lega Nord”, significa che qualcosa sta per accadere.
L’Europa chiama?
A misurare la temperatura del Governo ci penseranno certamente le tante elezioni amministrative,
ma soprattutto quelle Europee. Il voto per andare a Bruxelles, infatti, è il più politico di tutti per definizione, non ci sono gli schieramenti e si indica il partito che si preferisce senza alcuna “turbolenza” territoriale. Per intenderci se piace un sindaco per il proprio Comune si può anche scegliere di votare la persona, quindi, in particolar modo nei piccoli municipi, quello è un test fortemente influenzato da situazioni locali. Per le Europee invece si vota solo il partito.
Anche in questo la variabile si chiama Zaia: il Presidente ribadisce a ogni piè sospinto che non si candiderà per le Europee nono-
stante le pressioni del suo partito che vedono in lui un antidoto a quella che potrebbe essere una vera e propria disfatta nel derby tra alleati. Una scelta, quella del “Doge Veneto”, granitica o una tattica volontà di non dare l’impressione di non credere più nel quarto mandato? Lo si potrà scoprire presto, anche se per comprendere cos farà Zaia nel caso in cui non andasse in Europa c’è molto tempo visto che il suo mandato scade nel 2025 salvo proroghe determinate dal Covid del 2020.
Nel PD non ci sono molte più certezze: la leader nazionale Elly Schlein sembra determinata a
candidarsi in tutte le circoscrizioni nonostante in molti glielo stiano sconsigliando anche per non prestarsi ad un confronto diretto con Giorgia Meloni che potrebbe compiere, guidando le liste di Fratelli d’Italia, la stessa scelta. L’altra variabile è determinata da Stefano Bonaccini: il Presidente dell’Emilia Romagna, uscito sconfitto dalle primarie del PD pur avendo vinto il voto nei circoli, è in scadenza proprio come Zaia. La Segretaria Nazionale lo vorrebbe in Europa, ma lui sembrerebbe preferire un ruolo nazionale sempre che non si riapra la possibilità di candidarsi nuovamente alle regionali. (r.r.)
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L’intervsita. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto
“L’autonomia avrà il via libera in tempi brevi, con il terzo mandato elettori liberi di scegliere”
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ora la battaglia per l’autonomia è approdata in Parlamento.
Come andrà a finire? Ci sarà davvero l’autonomia come l’aveva pensata la Lega?
Sinceramente penso di sì, perché stiamo parlando di applicazione della Costituzione. Non c’è nulla di eversivo in questo. Al di là di chi si è fatto scudo dell’inefficienza per le sue pretese politiche fuori luogo, che hanno poco a che fare con questo tema, l’autonomia verrà data alle regioni che la chiedono. Questo prevede la Costituzione. Più che le regioni che remano contro, cercando di frenare le richieste del Veneto, sono convinto che vi siano attività di lobby promosse da alcuni esponenti dei ministeri che non intendono perdere il proprio potere di mettere un timbro su qualche carta. Guardando ai territori e alle dinamiche interne alla maggioranza penso che la legge verrà approvata in tempi relativamente brevi.
Altro tema caldo è la vivace
protesta degli agricoltori contro le politiche comunitarie. Che ne pensa?
Ero a Bruxelles proprio nei giorni della protesta e ho visto dai palazzi della commissione europea quello che stava avvenendo. E’ la reazione a cinque anni delle misure imposte con il green deal, che presenta logiche e obiettivi assolutamente utopistici. L’appoggio da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha portato l’agricoltura e tutta l’economia europea ad una situazione difficile da gestire. Ciò che è successo con gli agricoltori potrebbe anche ripetersi su iniziativa di altre categorie economiche. Siamo tutti d’accordo che dobbiamo far qualcosa importante e tutti devono metterci del suo per salvaguardare l’ambiente, per contrastare i cambiamenti climatici, ma non possiamo pretendere che ci siano passaggi impossibili da realizzare perché le tempistiche sono assolutamente assurde. Ciò che abbiamo visto in Europa secondo me è la giusta reazione a delle politiche che nulla avevano di logico
Due milioni di euro per
La Regione Veneto scende in campo a sostegno della promozione e sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) giovanili con un Bando che mette a disposizione un totale di contributi erogabili pari a 2 milioni di euro. “Il supporto ai giovani che decidono di aprire una loro attività è fondamentale ed è positivo che la Regione investa in questo senso – dice Elisa Venturini Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Al 31 dicembre 2022 le imprese giovanili presenti in Veneto risultano circa 32.000 (con una riduzione del 2% rispetto al 2019) e rappresentano il 7,5% delle im-
e che invece forse avevano molto di ideologico. Viene a mancare una concreta possibilità di applicazione.
E’ più acceso che mai anche il confronto sul terzo mandato dei presidenti di Regione. Lei è favorevole?
Assolutamente sì. E non perché c’è in ballo Luca Zaia ma perché secondo me i cittadini devono poter scegliere liberamente chi li governerà. C’è chi pensa che gli elettori siano poco attenti e inclini al ragionamento nel decidere chi dovrà guidare le istituzioni. Noi invece vogliamo che venga lasciato ai cittadini il potere di scegliere, la libertà di indicare il futuro governatore del Veneto. Il limite dei due mandati è assurdo e anti democratico. Sono parole che possono sembrare forti ma dobbiamo lasciare gli elettori libere di scegliere.
Se invece non fosse possibile ricandidare Zaia, come gestirete il rapporto con Fratelli d’Italia che punta ad avere un proprio presidente?
Con gli amici di Fratelli d’Italia andiamo d’accordo e rispondo
che questi aspetti si affronteranno anzitutto sui tavoli nazionali. Ricordo che anche quando Fratelli d’Italia aveva percentuali inferiori alle attuali hanno avuto dei candidati e dei presidenti in regioni strategiche per il partito come la Sicilia o l’Abruzzo. Perciò non vedo nulla di così rivoluzionario se la Lega chiede di restare al timone della Regione Veneto, sia per motivi storici e politici, ma an-
sostenere l’imprenditoria femminile in Veneto
prese attive presenti nel territorio regionale, valore di poco inferiore alla media nazionale (9%).
Come per tutto il tessuto imprenditoriale regionale, si tratta di imprese di piccole dimensioni, l’88% non supera i sei addetti, e la forma giuridica prevalente è quella della ditta individuale (50,5% delle imprese giovanili venete). Questo bando mette a disposizione delle risorse che possono risultare molto utili specialmente in fase di avvio e di sviluppo delle aziende giovanili”.
Per essere ammesse alle agevolazioni,
che visto il risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, dove la Lega ha ottenuto il maggior numero di voti. Sono aspetti da analizzare con attenzione e penso che una leader sensibile e non smemorata come Giorgia Meloni li terrà ben presenti. Qualche suo colonnello, al contrario, mi sembra abbia la memoria più corta”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)
le micro, piccole e medie imprese devono essere imprese individuali i cui titolari siano persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Gli interventi ammessi a contributo saranno le spese relative a beni materiali e immateriali o a servizi. Il contributo minimo è di 6.000 euro mentre il massimo è di 51.000 euro: la percentuale finanziabile massima pari al 30% delle spese e per questo non sono ammissibili interventi che comportino un investimento complessivo inferiore a 20.000 euro. La domanda va presentata entro mezzogiorno del 19 marzo.
26 www.ilbassano.it Rappresentante di zona
CUCCATO www.lucianocuccato.it Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. Ascolta www.veneto24.it Regione
LUCIANO
Roberto Ciambetti
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Elisa Venturini
L’appello. La parlamentare Pd Rachele Scarpa: Governo e Regione prendano sul serio il fenomeno
“Fondo per i disturbi alimentari, insufficienti i 10 milioni stanziati”
“È stato solo grazie alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi, ma un semplice reintegro non basta, servono più finanziamenti”
Idisturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una crescente preoccupazione per la salute pubblica in tutto il mondo, inclusa la regione del Veneto. Questi disturbi, che includono principalmente l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder. “In Veneto, come in altre parti d’Italia, si è assistito a un aumento dei casi di DCA - spiega Rachele Scarpa, parlamentare veneta del Partito Democratico - Questa tendenza allarmante sottolinea l’urgente necessità di risorse e finanziamenti per i centri dedicati al trattamento e alla prevenzione di tali disturbi. Se con la legge finanziaria del 2021 si era finalmente riusciti ad istituire un fondo di 20 milioni, la scellerata scelta del governo Meloni di eliminare le risorse ha messo in seria discussione la capacità di azione del nostro sistema sanitario. È stato solo grazie
alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi: un semplice reintegro della metà del fondo, ovvero 10 milioni, che rimangono totalmente insufficienti. Rimane poi aperta la questione del mancato inserimento dei Disturbi Alimentare all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza. Garantire l’accesso universale al trattamento per i DCA attraverso i LEA significherebbe abbattere le
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barriere economiche che troppo spesso impediscono alle persone di cercare e ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno”. “In sintesi – conclude Scarpa - è imperativo che le autorità regionali e nazionali riconoscano la necessità di aumentare i finanziamenti e le risorse dedicate al trattamento dei DCA. Solo attraverso un impegno concreto e sostenuto sarà possibile affrontare efficacemente questa problematica.”
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Contrassegno unico per disabili Calzavara: “Censite oltre 120 mila targhe on line e soluzioni veloci per pass Ztl”
“Zetatielle Network è il circuito che abbiamo creato riunendo le banche dati e le informazioni sulle quasi 120mila targhe abilitate al transito nelle aree ZTL di 330 comuni veneti”. Così l’assessore alla programmazione, bilancio e personale della Regione Francesco Calzavara, ha annunciato l’avvio del contrassegno unico digitale per le persone con disabilità. “Si tratta di un progetto che abbiamo lanciato come Agenda Digitale del Veneto - ha aggiunto l’assessore - per l’inclusione dei cittadini con disabilità e che nel corso del 2023 ci ha evitato di recapitare quasi un milione di multe ai veneti. Accertamenti di violazioni che sarebbero poi stati contestati producendo un
reale risparmio di oltre 10 milioni di euro solo di spese di notifica. Liberi di muoversi oltre ogni barriera non dev’essere solamente uno slogan o una frase a effetto, ma un servizio concreto, tangibile e fruibile da parte del cittadino che può finalmente superare la barriera virtuale della Ztl per circolare in totale libertà e godere di un diritto previsto dal codice della strada”, ha concluso Calzavara.
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World Health Forum. Dal 20-23 marzo il prestigioso seminario con esperti da tutto il mondo
L’intelligenza artificiale nella medicina: a marzo Padova diventa la protagonista
Diversi mesi addietro proprio da queste colonne avevamo titolato “Padova Capitale della Salute” considerato il peso crescente che la città stava assumendo sulla scena nazionale e internazionale in termini di medicina grazie al grande impegno, anche strutturale per questo fondamentale settore e alla collaborazione, di altissimo livello, tra Amministrazione Comunale, Università, Azienda
teatro di questo fondamentale meeting che vedrà protagonisti alcuni tra i principali esperti mondiali in materia.
Si parte, come detto, il 20 marzo a Palazzo della Ragione dove dalle 15 ci saranno gli interventi del presidente della Regione Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani, e della rettrice dell’Università Daniela Mapelli che dialogherà con diversi esperti sul
ti successivi, al Centro Congressi. Tra gli appunti certamente più prestigiosi ci saranno certamente gli interventi di Mihaela van der Schaar dell’University of Cambridge, Tianxi Cai di Harvard Medical School, Boston, di Rosario Rizzuto, dell’Università di Padova, di Giusella Finocchiaro, dell’Università di Bologna. Il terzo giorno, tra gli altri, Alessandro Doria di Harvard Medical School, Boston,
Ospedaliera, Centri di Ricerca e Ulss.
Quasi a voler certificare questa tendenza ecco che dal 20 al 23 marzo Padova ha scelto di ospitare un seminario, forse il più prestigioso che ad oggi si è svolto a livello internazionale, su di un tema di grandissima attualità: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in medicina.
Dopo l’apertura a Palazzo della Ragione sarà il Centro Congressi il
ruolo proprio degli Atenei. Si parlerà, poi, di pandemia chiedendosi se ci si debba aspettare, per il futuro, qualcosa di simile al covid e di Enti Camerali con il Presidente della Camera di Commercio, Antonio Santocono e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro.
Il secondo giorno, il 21 marzo, si svolgerà, come tutti gli appuntamen-
Panagiotis Papapetrou, Stockolhm University, Sebastien Ourselin, King’s College London, Henning Muller, HES-SO Valais Techno-Pôle. Nella quarta e ultima giornata di lavori interverranno, tra gli altri, Tiziana Lippiello, Magnifico Rettore Università Ca’ Foscari di Venezia, Paolo Nespoli, Ex Astronauta ESA, Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon.
Zaia: “Veneto punto di riferimento della promozione della salute globale”
Presidente Zaia, il Veneto sta mettendo in atto azioni concrete per promuovere l’innovazione nella sanità.Il World Health Forum è il primo tassello?
In un Veneto che si attesta nuovamente ai vertici nazionali per i Lea, realizziamo un grande sogno. Una vera e propria legacy della sanità, che analizzerà il presente e approfondirà il futuro dell’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie per migliorare la vita dei cittadini. Il Veneto diventerà per una intera settimana il cenacolo internazionale della medicina globale, identificando, altresì, i nuovi trend. Un evento di portata internazionale per riunire esperti della salute globale?
Facciamo da apripista riunendo in Veneto tutti coloro che hanno un ruolo attivo nel presente e nel futuro della salute globale, per delineare le prospettive future sul benessere e sulla prevenzione anticipando le nuove tecniche di diagnosi e le corrette gestioni dei dati sanitari. È la sintesi eccezionale di una sfida alla quale stiamo lavorando da due anni e dimostrerà il grande potenziale del Veneto nella sanità, nella scienza, nella ricerca, nell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Questo forum, destinato a crescere di anno in anno, si propone di diventare il nuovo punto di riferimento nel campo della sanità, simile al Forum Economico Mondiale di Davos, ma focalizzato sulla salute anziché sull’economia.
È emerso il tema delle imprese farmaceutiche e si è notata una carenza di ricerca nel nostro territorio. Questa è un’opportunità senza precedenti, poiché quando sei sotto i riflettori, si avvia un meccanismo virtuoso di promozione e attenzione. Diventeremo un incubatore di innovazione, considerando l’interesse crescente di aziende nel settore delle biotecnologie, della sanità e della produzione farmaceutica. In questo contesto, un forum che si pone al centro dell’attenzione internazionale è assolutamente necessario per catalizzare ulteriori progressi e partnership nel campo della salute globale.
Medicina e intelligenza artificiale: “L’Italia deve fare un passo in avanti”
Una parte significativa del programma del World Health Forum sarà dedicata all’evento Artificial Intelligence for Healthcare, che si terrà il 21 e il 22 marzo, focalizzandosi sull’esplorazione del ruolo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nel campo della sanità. Un incontro, ideato dal professor Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e dal professor Roberto Vettor professore ordinario di Medicina interna.
“L’idea è nata dalla necessità di integrare gli studi, le analisi e i progressi tecnologici nel campo della medicina. Ringrazio anche la dottoressa Cristina Degan e il professor Mattia Veronesi per
il fondamentale supporto – commenta il professor Meneghesso –. L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, porterà vantaggi significativi in termini di efficienza medica e riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Ciò non significa l’eliminazione della professione medica, ma offrirà la possibilità di concentrarsi maggiormente sul benessere dei pazienti”.
Tra i relatori di spicco vi sono la Prof. ssa Mihaela van der Schaar (Università di Cambridge), il Prof. Alessandro Doria (Harvard Medical School) e il Prof. Sebastian Ourselin (King’s College London), i quali condivideranno le ultime innovazioni nel campo dell’IA in medicina, evidenziando il suo ruolo cruciale nella
trasformazione digitale delle scienze mediche.
La conferenza affronterà questioni legate all’etica e alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, che rappresentano uno dei principali temi di discussione odierni. “L’Italia deve fare un passo in avanti nel trovare una soluzione anche in questo ambito. Francia e Germania hanno già superato il divario amministrativo per poter avere le cartelle cliniche dei pazienti e poter analizzare attraverso l’intelligenza artificiale tutti i dati possibili. Le questioni etiche, come la violazione della privacy richiedono un’attenzione particolare sia da parte della comunità accademica che delle istituzioni e della società nel suo complesso”. (s.b.) Gaudenzio Meneghesso, Luca Zaia e Roberto Vettor
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Economia. Roberto Boschetto (Confartigianato Imprese Veneto) sull’avvento delle
nuove tecnologie
“Intelligenza Artigiana, la nostra forza Noi artefici di creatività innovativa”
“L’IA è il mezzo, non il fine, va governata per farne uno strumento capace di esaltare creatività e competenze ineguagliabili dei nostri imprenditori”
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta portando scompiglio nel mondo della finanza e dell’economia. Da una recente analisi di Confartigianato Imprese Veneto emerge che il 36,2% del totale degli occupati italiani (8,4 milioni) potrebbe subire l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche e dei processi di automazione. Le professioni più esposte sono quelle maggiormente qualificate e a contenuto intellettuale e amministrativo, a cominciare dai tecnici dell’informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, specialisti in scienze e ingegneria, dirigenti della pubblica amministrazione. Tra le attività lavorative a minor rischio vi sono quelle con una componente manuale non standardizzata, proprio come è l’artigianato.
Approfondiamo questo aspetto con Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto: “noi l’acronimo I.A. lo leggiamo Intelligenza Artigiana. Una dote indispensabile per realizzare un modello di sviluppo economico e sociale ‘a misura d’uomo’, ricco della creatività e delle competenze inimitabili delle piccole imprese venete. Sapremo vincere le sfide delle grandi transizioni con la forza dei valori artigiani, capaci di unire l’innovazione digitale con la tradizione manifatturiera per dare ’anima’ a prodotti e servizi belli e ben fatti, simbolo del made in Italy e frutto della testa, delle mani e del cuore dei nostri imprenditori”.
Vi sono timori per l’avvento dell’intelligenza artificiale anche nei processi produttivi?
“Non abbiamo nessuna paura del nuovo e della tecnologia, come pure nessuna nostalgia per vecchi modi di produrre. Il destino degli uomi-
ni e degli imprenditori di fronte ai rischi e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale è uno dei temi cruciali per il futuro dell’economia e, in generale, delle nostre società. Confartigianato lo ha messo al centro di riflessioni e di iniziative che puntano sull’intelligenza artigiana per costruire il futuro sostenibile del made in Italy”. In che modo arrivarci?
“L’intelligenza artificiale è un
mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, ineguagliabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo che possano copiare il sapere artigiano e simulare il nostro talento che rende unico nel mondo il made in Italy. Vogliamo consentire ai nostri imprenditori di partecipare alla sfida dell’innovazione per
migliorare l’eccellenza e l’unicità di ciò che producono”.
Quali le conseguenze per le aziende nel prossimo futuro?
“Il nostro Ufficio studi dimostra che l’intelligenza artificiale può trasformarsi da rischio in opportunità, in un’arma che le piccole imprese stanno sfruttando per ottimizzare le proprie attività. In particolare, il 6,9% delle nostre Pmi utilizza robot, superando il 4,6% della media europea e doppiando il 3,5% della Germania. Inoltre, il 5,3% delle Pmi usa sistemi di intelligenza artificiale e il 13% prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti nell’applicazione dell’IA. I sistemi di intelligenza artificiale porteranno ad un nuovo equilibrio del portafoglio delle competenze imprenditoriali, un fenomeno più marcato per le piccole imprese nelle quali l’imprenditore accentra su di sé attività caratteristiche di professioni ad elevato impatto di IA. Noi siamo certi che L’intelligenza artificiale si fonderà in modo collaborativo con l’”intelligenza artigiana” degli imprenditori”.
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o chi deve a rontare un problema di salute.
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Donne, “la vita ricomincia a 50 anni!”
Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè
Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna
“La
vita ricomincia a 50 anni!”: prendersi cura di sé, dal corpo, alla mente, alle relazioni!
E’ il titolo di un interessante progetto che mette al centro la donna, in una fase delicata della sua vita, per promuovere la cultura della prevenzione e del benessere in un contesto di collaborazione tra istituzioni della sanità, della politica-amministrazione, della ricerca e del sociale.
Il progetto, presentato a Ca’ Sugana, è dedicato alle donne in premenopausa ed è promosso dal Comune di Treviso, dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e dall’Università degli Studi di Padova, in collaborazione con Spazio Donna. Il progetto nasce dall’idea di Giorgia Ghirardo, laureanda in Infermieristica della sede trevigiana dell’Università di Padova, e della sua relatrice, Silvia Sturniolo, sviluppata nell’ambito della sua tesi di laurea. Lo scopo di “la vita ricomincia a 50 anni!” è quello mettere a disposizione del territorio della Marca, dove Giorgia Ghirardo vive, le sue conoscenze e di approfondire la Medicina di Genere per offrire un servizio alle donne “per sensibilizzarle e far nascere in loro la consapevolezza che è importante conoscersi a fondo per prevenire malattie tipiche della menopausa”, sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo.
È stata, quindi, condotta un’indagine
Prosegue alla pag. seguente
MARZO 2024 on-line: /category/salute/
20 febbraio 2020-20 febbraio 2024, a quattro anni dal Covid
“Insieme per un mondo di salute”
La Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali e del volontariato
febbraio 2020 – 20 febbraio 2024, a quattro anni dall’irrompere della pandemia da Coronavirus, il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”, il Ministero della Salute trasforma questa data in un’occasione per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale sanitario, socio sanitario, socio assistenziale e del volontariato sempre in prima linea negli anni del Covid. Ma la Giornata del 20 febbraio, non vuole essere solo celebrativa e diventa dunque un’occasione per ripensare in chiave critica i sistemi organizzativi della sanità e di quanti vi operano quotidianamente. “Insieme per un mondo di salute” è lo slogan che vuole rappresentare questa visione più marcatamente interdisciplinare, fondata in modo più convinto su collaborazioni e interazioni tra i professionisti della sanità.
“L’esperienza del Covid – sottolinea la dr.ssa Antonia Demarchi, direttore delle Professioni sanitarie nell’Azienda Ulss 6 Euganea - ha messo in evidenza le fragilità del nostro sistema salute ma ha determinato anche la possibilità di rileggere
criticamente i sistemi organizzativi all’interno dei quali tutti i giorni i professionisti operano”.
Lo slogan scelto rappresenta dunque il ruolo delle professioni che ogni giorno lavorano, spesso in condizioni difficili, per garantire la salute di tutti e senza citarlo esplicitamente richiama il concetto di One Health, una visione olistica basata sull’integrazione di discipline diverse, un approccio antico e, al contempo, innovativo in cui le collaborazioni interdisciplinari e le interazioni tra i professionisti possono rappresentare un nuovo schema di gestione per rendere efficace e sostenibile il sistema socio-sanitario.
La Giornata è diventata, quindi, un momento di riflessione e condivisione sulla complessità delle organizzazioni sanitarie specificatamente per quanto riguarda l’integrazione dei “saperi”, le modalità di interazione e comunicazione tra professionisti e con l’utente e di come le organizzazioni dovrebbero prendersi cura degli operatori sanitari.
Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè
Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna
Continua dalla pagina precedente
nel Comune di Treviso, patrocinata dall’Ordine dei Farmacisti, indirizzata alle donne in età perimenopausale, per misurare i fattori di rischio cardiovascolare in questo target. In tutte le farmacie del Comune sono state distribuite delle locandine contenenti un QR code per la partecipazione a un questionario anonimo che indagava i comportamenti associati alla salute del cuore, nelle donne di fascia di età compresa tra i 42 e 58 anni. Sono stati compilati più di 250 questionari nel periodo dicembre 2023-gennaio 2024.
I dati raccolti dal questionario hanno messo in luce dei comportamenti mediamente salutistici da parte delle donne, oltre che una spiccata attenzione alla propria salute e una propensione al confronto con i professionisti per approfondire le conoscenze necessarie a un’autogestione ed empowerment personale.
“Quando parliamo di “fare rete” per il benessere dei cittadini e delle cittadine intendiamo proprio questo: coinvolgere le istituzioni, l’azienda sanitaria, l’Ordine dei Farmacisti ma anche l’università per dare maggiori opportunità” sostiene il sindaco Mario Conte.
“Dall’idea di Giorgia Ghirardo – prosegue - è nata un’indagine e una serie di incontri per le cittadine: una catena virtuosa che non può che replicarsi in futuro anche in altri ambiti”.
A seguito della valutazione dei dati raccolti, si sono strutturati in un ciclo di cinque incontri condotti da esperti e dedicati a tematiche di rilievo nella menopausa tra le quali, appunto, la salute del cuore. Gli incontri, aperti a tutti e senza necessità di prenotazione, si tengono fine alla fine del mese di marzo nella Sala Convegni dell’ospedale di Treviso, dalle 20.45 alle 22.30. I prossimi appuntamenti saranno dedicati a “Menopausa e cambiamento del corpo”, il prossimo 13 marzo, e “Amarsi da grandi: benessere personale e sociale della donna”, il 20 marzo.
Come sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo: “per prevenire è necessario prioritariamente conoscere”.
Giorgia Ghirardo “si è rivolta alle istituzioni con fiducia” unendo l’amministrazione e la politica al servizio di sanità pubblica, ma anche alla ricerca e all’università. Si sono alleate istituzioni e università e diverse generazioni volte a lavorare ad un obiettivo comune: la salute e la prevenzione. Sembra che questo possa essere quello vincente e che si possa prendere come modello per altri progetti.
Infatti, l’azienda sociosanitaria, che “è da anni al fianco delle donne con i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura”, sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, a seguito dei progetti come quello presentato da Giorgia Ghirardo, ha ricevuto dalla Fondazione Onda un premio (assegnato a tutte e sei le strutture dell’azienda) e tre bollini rosa, il massimo della valutazione.
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Prevenzione. La Giunta regionale ampia l’offerta per i controlli
Screening del colon retto anche per la fascia d’età dai 70 ai 74 anni
L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: “Nel Veneto il tumore al colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione.
Nel 2022 il 63% della popolazione veneta ha risposto positivamente all’invito”
Screening del colon retto, la fascia si allarga a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 70 e i 74 anni. La Giunta regionale del Veneto ha infatti approvato l’allargamento dell’offerta che fino era rivolto alla popolazione tra i 50 e i 69 anni, in linea con quanto previsto all’interno del Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025 e del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, oltre che dalle Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 2022 e dal Piano Oncologico Nazionale 2023-2027.
“Nel Veneto – sottolinea l’assessore veneto alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin – il tumore al Colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione, dopo il tumore della mammella e il tumore della prostata. Il Registro Tumori evidenzia come nel 2020 circa il 63% dei nuovi casi siano stati diagnosticati in persone dai 70 anni in su (1900 casi). Si è deciso, quindi, di
ampliare le frontiere della prevenzione. La nostra regione, infatti, non si discosta dalla tendenza generale a un progressivo invecchiamento e gli ultrasettantenni sono una parte consistente della società, destinata ad aumentare con l’allungamento delle speranze di vita. Ampliare l’offerta dello screening, significa allargare un intervento di sanità pubblica mirato a ridurre la mortalità grazie alla diagnosi precoce dei tumori e, dove possibile, delle lesioni pre tumorali che possono essere così rimosse”.
I dati del 2022, con più di 371.000 cittadini che hanno risposto positivamente all’invito, danno riscontro di un’adesione di circa il 63%, tra le più alte su tutto il territorio nazionale, con una partecipazione femminile maggiore (66%), rispetto a quella maschile (60%). Il 4,1% circa dei soggetti aderenti allo screening ha avuto un esito positivo al test di primo livello, ed è stato quindi invitato ad effettuare una colonsco-
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pia. Sono stati diagnosticati 324 carcinomi e 2.541 adenomi avanzati, avviando così il relativo percorso terapeutico.
“Sono valori che pongono la sanità veneta in posizione di rilievo a livello nazionale e siamo certi che sia possibile progredire ulteriormente, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione che non mancheranno anche in occasione di questo allargamento dell’offerta. Lo screening del colonretto, assieme allo screening della mammella e della cervice uterina, sono i tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente alla popolazione. Si inseriscono in un sistema di prevenzione molto efficiente e in cui la Regione del Veneto
crede fermamente, favorendo anche altre diverse attività, a cominciare dalla sensibilizzazione a favore di corretti stili di vita”. Lo screening continua ad essere proposto alla popolazione femminile e maschile con cadenza biennale, e tutto il percorso è offerto gratuitamente ed in maniera attiva, organizzando con i cittadini gli eventuali approfondimenti necessari. Per agevolare gli utenti nella partecipazione allo screening, è attiva in tutta la Regione una collaborazione con le farmacie territoriali. Seguendo le indicazioni contenute nella lettera di invito, i cittadini possono rivolgersi ad una delle farmacie aderenti, sia per ritirare il dispositivo
da utilizzare per raccogliere il campione a domicilio sia per consegnarlo poi alla stessa farmacia. Nello specifico, il test di primo livello si basa sulla ricerca nelle feci di tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo, con esame immunochimico. L’esame di approfondimento che segue la prima indagine perlustrativa è la colonscopia, effettuata con sedazione dell’utente. L’estensione alla fascia di popolazione tra i 70 e i 74 anni inizia già quest’anno con l’invito a coloro che, nati nel 1954, compiono 70 anni. Proseguirà con una graduale progressione fino ad arrivare a compimento nel 2029, interessando tutta la fascia di 70-74enni.
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Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima. Una proposta rivolta alle giovani di Mestre e Venezia
Sessualità e consapevolezza, un ciclo di incontri per le ragazze
Da marzo a maggio: il percorso si snoda in sei appuntamenti e ha lo scopo di aiutare le ragazze dai 16 ai 21 anni ad approfondire la percezione del proprio corpo
Un’iniziativaproposta alle ragazze per aiutarle ad approfondire la consapevolezza e la percezione del proprio corpo, e per dare loro strumenti e informazioni perché possano vivere al meglio la loro sessualità. La dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso illustra i
“Corpo, Consapevolezza e Sessualità” è il titolo di un ciclo di incontri per le ragazze di Mestre e Venezia, dai 16 ai 21 anni, pensati dal Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima.
“Questa è la prima edizioni, e promuoviamo l’iniziativa - sottolinea la dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso - d’intesa con i dirigenti scolastici negli Istituti secondari di secondo grado e nelle università. Contiamo di costituire un gruppo di ragazze, almeno quattro e al massimo una decina come prima esperienza, che intendano fare questo percorso insieme agli operatori sanitari del Polo Adolescenti. Va tenuto conto che gli incontri alternano momenti teorici e momenti pratici, e che uno degli obiettivi è promuovere la condivisione e la socializzazione tra ragazze; anche per questo motivo, oltre che per il fatto che verranno svolti esercizi di percezione del proprio corpo, abbiamo inteso escludere la partecipazione “da re-
moto”, attraverso i metodi di collegamento digitali”.
“Tutto il ciclo - aggiunge l’altra curatrice, la dottoressa Eleonora Marino - spazia nei temi stretti e in quelli connessi alla sessualità, quali le emozioni e il benessere sessuale, la guida alla fertilità e alla contraccezione, la conoscenza consapevole del pavimento pelvico, le abitudini quotidiane corrette e particolari tecniche quali la respirazione diaframmatica”.
Gli incontri, che iniziano dal mese di marzo, si svolgono il giovedì pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.00, nella sede del Consultorio Familiare di via Felisati.
“E’ consigliabile che le adolescenti interessate partecipino a tutti gli incontri, fissati nei giorni 14 marzo, 4 aprile, 18 aprile, 9 maggio, 16 maggio e 30 maggio, in quanto – precisa la dottoressa Marino - si tratta di un percorso in cui le tematiche affrontate sono differenti ma interconnesse tra di loro”.
Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alle due sedi: Polo Adolescenti di Mestre, 041.2608202, lunedì, mercoledì o giovedì dalle 14.30 alle 17.30; Polo Adolescenti di Venezia, 041.5295994, lunedì o mercoledì dalle 14.30 alle 17.30.
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“Dostoevskij”, emozioni forti e una regia da capolavoro Per il rap di “Nuova Scena” soltanto un “sei meno”
Dostoevskij di Fabio e Damiano D’Innocenzo non è una serie facile. All’inizio si presenta come una sorta di “True Detective” all’italiana. C’è un poliziotto con problemi di alcol e stupefacenti - Enzo Vitello, il protagonista interpretato da Filippo Timi, un serial killer soprannominato appunto “Dostoevskij” - che lascia criptici messaggi a fianco delle sue vittime, e c’è una provincia laziale gretta e desolata che potrebbe benissimo essere l’Alabama. Superata la prima parte, tuttavia, Dostoevskij cambia pelle. I contorni dei personaggi si deformano - straordinarie le interpretazioni di Gabriel Montesi e Carlotta Gamba - per sviscerare una natura umana che spiazza lo spettatore. Senza incorrere nel rischio di spoiler, nella serie è presente un colpo di scena come se ne sono visti raramente.
Lo sguardo dei fratelli D’Innocenzo indugia senza giudicare sui volti dei protagonisti, quasi a voler catturare la loro anima dannata. Alla fine di questo viaggio disorientante, l’identità del killer - che è comunque non banale - diventa l’elemento che meno interessa a chi guarda. Sky si è presa un bel rischio con questa serie, ma Dostoevskij è una scommessa vincente. Prima di tutto perché posiziona la pay-tv di Comcast come la destinazione ideale per i progetti originali in Italia, diventando ancor più attrattiva per registi e autori. Ma anche perché, con i fratellI D’Innocenzo, Sky ha confezionato una storia in grado di suscitare - nel bene o nel male - emozioni forti in chi la guarda.
Dostoevskij è la migliore produzione originale di Sky dai tempi de “Il Miracolo”, ed è senz’altro ciò che più si avvicina a una serie Hbo. Se l’obiettivo di questa operazione era alzare l’asticella - non solo internamente ma anche a livello di settore - Nils Hartmann e la sua squadra hanno molto di cui andare fieri. Si dice che l’arte abbia il dovere di mettere a disagio e di risultare scomoda. Dostoevskij fa esattamente questo. Probabilmente non raggiungerà lo stesso vastissimo pubblico di Gomorra, ma poco importa. Il cinema non è solo un mondo di botteghino, ascolti o stream: ci sono storie che vanno coltivate e nutrite, pubblici da educare e confini da mettere in discussione. Chapeau.
VALUTAZIONI:
Netflix adatta per la prima volta un suo format per l’Italia. È nata così Nuova Scena, competizione rap originata nel 2019 dal programma Rhythm + Flow. Nell’edizione originale - già riproposta con buon successo in Francia - i giudici erano dei veri e propri pesi massimi dell’hip-hop. Cardi B, Chance the Rapper e T.I.: per la versione Italiana Netflix ha arruolato Geolier, Fabri Fibra e Rose Villain. Il rap show si prefigge di trovare i protagonisti che segneranno la nuova scena rapitaliana, con un premio in palio per il vincitore di 100.000 euro. Partendo dalle città più rappresentative del rap italiano - Roma, Napoli e Milano - i tre giudici si sono messi sulle tracce del miglior talento della prossima generazione, coadiuvati da ospiti del calibro di Lazza, Rocco Hunt e Nitro. Tra prove di freestyle, rap battle, videoclip e featuring, i concorrenti si daranno battaglia per aggiudicarsi il titolo di vincitore della competizione.
Com’è, quindi, “Nuova Scena”? Nonostante su Netflix sia volato nella classifica dei titoli più visti - sarebbe strano il contrario, visto il lancio a ridosso di Sanremo e il battage pubblicitario - il programma risulta soltanto un po’ meno bollito dei molti altri talent in circolazione. Il rap è sicuramente di moda e incarna lo spirito del tempo, dando voce a comunità e a periferie che vent’anni erano ai margini di tutto, anche della cultura. Esaltarlo al punto da renderlo l’elemento innovativo di una gara canora, tuttavia, sarà molto Netflix ma ben poco italiano. Da noi gli unici talent che non arrancano sono quello di Maria De Filippi, o dove i concorrenti sono bambini e anziani. Il nostro Paese i giovanispecie se rapper - li mal sopporta, e grazie tante.
“Nuova scena? Potrebbe essere considerata una nuova gavetta sì. Io dormivo in stazione, oggi i concorrenti stanno in hotel a cinque stelle” scherza Fabri Fibra, un’istituzione della scena rap milanese nonché italiana. Nel 2017 Fabri Fibra aveva dichiarato di aver rifiutato un posto da giudice a “X Factor” nonostante gli fosse stato offerto un milione di euro di cachet.
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Rubrica a cura di Paolo Di Lorenzo
Nella foto, fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo Fabri Fibra, Rose Villain e Georlier conduttori della serie
A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con l’avvicinarsi della primavera, il mese di marzo regala in cucina un’ampia varietà di deliziose ricette.
Gli ingredienti disponibili in questo periodo sono differenziati e tutti di grande gusto.
MINI TOAST DI ASPARAGI E UOVA
Una ricetta facile e veloce per trasformare il classico “uova con asparagi” in un piatto nuovo di sapori e consistenza. Sfizioso piatto anche per un brunch domenicale
Ingredienti: 4 fette di pane; 4 uova; 500 g di asparagi; olio extravergine di oliva q.b.; pepe nero q.b.
Preparazione: Eliminare la parte più fibrosa del gambo degli asparagi per agevolarne la cottura, quindi sbucciare la parte più dura con un pela patate. Dividere gli asparagi a metà e sciacquarli sotto acqua fredda corrente. In una padella antiaderente, rosolare lo scalogno finemente tritato con un filo d’olio. Aggiungere gli asparagi e farli rosolare per qualche minuto, insaporirli con un pizzico di sale.Per le uova, ungerne il fondo di una padella e cuocerle fino a far rapprendere l’albume. Nel frattempo, tostare le fette di pane sotto il grill del forno. Disporre il pane tostato su un piatto da portata, quindi gli asparagi e infine le uova.
PASTA CON CARCIOFI, PINOLI E PECORINO
La dolcezza dei carciofi è esaltata dalla sapidità del formaggio pecorino, per un risultato finale gustoso e dai sapori equilibrati Ingredienti: : 320 g di spaghetti; 2 spicchi di aglio; 800gr carciofi; olio extra vergine di oliva; 40 g di pecorino stagionato; sale e pepe nero macinato q.b.
Preparazione: Puliti i carciofi mettere a bollire l’acqua per la pasta. Preparare un soffritto d’aglio utilizzando metà dell’olio e unire i carciofi, facendoli rosolare. Aggiungere un mestolo di acqua di cottura della pasta quando necessario e stufare i carciofi per circa 15 minuti o fino a quando non risultano inteneriti. Una volta pronti, si aggiusta di sale e pepe e si fa evaporare il liquido di cottura. Scolare la pasta leggermente al dente e saltarla con i carciofi per un minuto, aggiungendo un po’ di acqua di cottura tenuta da parte. Infine, si aggiunge il resto dell’olio a crudo a fuoco spento. Per servire, si presenta la pasta ai carciofi con una spolverata di pecorino ridotto in scaglie
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TORTA GRECA
AL LIMONE E MIRTILLI
Un dolce da mangiare tiepido o freddo. Una ricetta originale e facile da realizzare. La croccantezza della pasta fillo alla morbidezza del ripieno profumato.
Ingredienti: 300 g di pasta fillo; 300 ml di panna fresca; 2 uova; 100 g di zucchero; 200 g di burro fuso125 g di mirtilli; scorza di limone Preparazione: La pasta fillo va lasciata a temperatura ambiente. In una ciotola, si uniscono uova, panna, zucchero, semi di vaniglia e scorza di limone, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo. Si stende il primo foglio di pasta fillo, lo si spennella con burro fuso e si sovrappone un secondo foglio.
Si forma una rosa e si mette in uno stampo imburrato. Si continuano ad accoppiare i fogli intorno alla rosa principale, spennellando con burro fuso. Si inforna a 180°C per 15 minuti. Dopo la prima cottura, si versa la pastella preparata, si aggiungono i mirtilli e si prosegue la cottura per 25-30 minuti. Lasciare intiepidire prima di servire.
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Rubrica a cura di Sara Busato
ARIETE
Si prospetta un periodo altalenante, tra alti e bassi, soprattutto in ambito lavorativo. Ma le energie accumulate consentiranno di superare con successo tutte le prove.
TORO
Dopo una prima fase di disorientamento, dovuta alla stanchezza accumulata nei mesi invernali, torna il sereno, l’ottimismo e il buon umore. Si riparte con nuove intenzioni.
GEMELLI
Il periodo promette risvolti interessanti, dopo una lunga attesa. Nuove occasioni e allettanti opportunità renderanno il futuro carico di interessanti aspettative.
CANCRO
Vi siete un po’ trascurati, mettendo in primo piano gli impegni e le esigenze degli altri, ora è tempo di dedicare le vostre cure a voi stessi. Meritate un po’ di felicità.
LEONE
Vi siete sottoposti ad un ritmo massacrante pur di raggiungere i vostri obiettivi per rimettere a posto le cose. Ora è tempo di godersi con un po’ di sollievo i primi risultati di tanti sforzi.
VERGINE
Incontrerete qualche ostacolo nella realizzazione dei vostri progetti e questo richiederà di rivedere in parte strategie e tempistiche. Ma siete caparbi e troverete le giuste soluzioni.
Oroscopo
BILANCIA
Avete trascorso un periodo di relativa calma e ora le acque ricominciano ad agitarsi. Si tratta però di situazioni temporanee che non toglieranno stabilità al vostro equilibrio.
Marzo
Marzo, il mese del risveglio
SCORPIONE
Siete partiti svantaggiati rispetto agli altri ma avete saputo recuperare alla grande e ora vi godete il vostro meritato successo. Si apre una nuova fase e siete pieni di idee.
SAGITTARIO
Sorridete di più e siate soddisfatti di quello che avete: è il frutto del vostro duro lavoro e molti vorrebbero essere al vostro posto. Un po’ di riposo vi farà apprezzare di più le piccole cose.
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CAPRICORNO
Vi siete impegnati con dedizione e sacrifici raggiungendo gli scopi che vi eravate prefissati. Avete quindi goduto del meritato riposo e ora siete pronti per ripartire a caccia di nuovi traguardi.
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Vivete di sogni e di emozioni e l’arrivo della primavera non fa che alimentare questa vostra caratteristica. Ma ad evitare che voi prendiate il volo ci pensa sempre chi vi riporterà coi piedi per terra.
Tutto rema verso la vostra direzione consentendovi di vivere alla grande questo periodo che vi vedrà protagonisti nel lavoro, nelle amicizie e anche in amore. Approfittatene.
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