Il Bassano - Dicembre 2022

Page 1

“Si chiude un anno positivo, grandi progetti per il 2023”

MOBILITÀ

Percorsi sicuri: si amplia la rete delle piste ciclopedonali

MEDICINA TERRITORIO Nuovo servizio di continuità assistenziale pediatrica

PREVENZIONE Parte la campagna per combattere il gioco d’azzardo

CONFARTIGIANATO

Tredici aziende celebrano Canova con produzioni proprie

MOSTRE

Alla Galleria Civica

“I Bassano. Storia di una famiglia di pittori”

La magia del Natale tra eventi, mercatini e solidarietà

Piazze e centro storico si vestono a festa e torna Babbo Natale. I commercianti promuovono azioni solidali per il territorio

Il Natale ritrovato

erchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: finalmente, dopo due lunghi anni di restrizioni, incertezze e sacrifici potremo trascorrere il periodo delle festività come non accadeva dal 2019. Ma da allora molto è cambiato e anche questo sarà un Natale diverso dal solito, anzitutto per le ombre di una guerra che continua ad infuriare alle porte dell’Europa e che pare non aver fine.

segue a pag 5 Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte

Periodico d’informazione localeAnno XXIX n. 13 servizi alle pagg. 5 e 10
IL SINDACO ELENA PAVAN
6
8
11
15
14
16 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE DICEMBRE 2022
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< C

NOI SIAMO ver

ANTENORE de

A Bassano entra nel vivo il programma natalizio sintesi della collaborazione tra Confcommercio Bassano, Comune e Pro Bassano. L’atmosfera è magica e carica di suggestione: oltre al mercatino, che con le sue 28 postazioni propone una variegata selezione di articoli, Babbo Natale ha preso posto nella sua nuova casetta ricavata nella Loggetta municipale di piazza Libertà. Qui, ogni fine settimana incontra i bambini che gli lasciano la tradizionale letterina con i loro desideri, sullo sfondo delle luminarie e delle migliaia di lucine che avvolgono il grande abete.

Mercatini, Babbo Natale e casette natalizie fino all’Epifania

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Dialogo e pace sembrano parole dimenticate, concetti ormai lontani per chi invece conosce e pratica benissimo il linguaggio delle armi e dell’odio. Da più parti non è mai venuto meno l’appello a lasciare spazio alla diplomazia, salvo poi constatare come anche nel nostro piccolo sia difficile affrontare questo argomento senza cedere a facili prese di posizione e arrivare allo scontro. Eppure non dobbiamo perdere la speranza, non possiamo rinchiuderci nella nostra indifferenza perché “tanto ci si abitua a tutto e non possiamo farci niente”.

Già con gli anni della pandemia siamo stati messi alla prova non solo sul fronte sanitario ma anche su quello della tenuta sociale, della coesione delle nostre comunità di fronte ad un’emergenza che aveva rapidamente stravolto le nostre vite, scardinando abitudini e certezze. Il conflitto che ha attraversato il 2022 ha lasciato il segno anche a casa nostra, ci ha costretto a fare i conti con le bollette sempre più care, con gli effetti di una speculazione selvaggia e incontrollata, con la necessità di far quadrare i conti in tempi di “economia di guerra”. I prossimi mesi saranno altrettanto impegnativi e anche il banco di prova per le misure di sostegno a famiglie e imprese adottate in queste settimane dal governo. L’Esecutivo, come ci si aspettava, sta impegnando notevoli risorse per far fronte alle difficoltà anche se non è semplice trovare la ricetta per accontentare tutti.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato

a 506.187

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: Lisbona, 10 · 35127 Padova 049 8704884 · fax 049 6988054 redazione@givemotions.it< www.lapiazzaweb.it< è una testata giornalistica di proprietà

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

5 www.ilbassano.com
Anche la Torre di Ser Ivano, nel complesso del Castello degli Ezzelini, e la Torre civica di piazza Garibaldi al tramonto si accendono di luci. Sulle loro facciate, infatti, vengono proiettate immagini che si richiamano al Natale. E pure la fontana Bonaguro è avvolta da una spirale luminosa che ricorda gli zampilli dell’acqua, mentre nei pressi della di San Francesco è tornato il presepe realizzato con le riproduzioni delle immagini dei Remondini ma portate a grandezza naturale. Proseguono anche gli eventi collaterali: domenica 18 dicembre il cento storico ospita una sfilata dei pastori con i tradizionali costumi delle Alpi svizzere accompagnati dai fedeli cani Bovari, mentre il gruppo corale Valbrenta, diretto dal maestro Paolo Signori, si esibirà in melodie legate alla festa. Dal 27 dicembre le casette natalizie cambieranno veste. Fino a domenica 8 gennaio, proporranno articoli dedicati alla festa dell’Epifania. Immancabile la Festa della Befana che si rinnoverà in piazza Libertà nel pomeriggio del 6 gennaio con il suo bagaglio di giochi del passato aperti a tutti i bambini e la sfilata della Befana accompagnata dai personaggi in costume del gruppo Le Arti per via. (r.f.) Facciamo il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >
Direttore responsabile Nicola
>
< Redazione >
< è una testata giornalistica di proprietà di Srl Questa edizione raggiunge la città di Bassano del Grappa per un numero complessivo di 18.000 copie. Iscrizione al Tribunale di Vicenza n. 10/2021 dell’11/11/2021; numero iscrizione ROC 32199 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 12 dicembre 2022
Magico Natale a Bassano
www.ilbassano.com< Redazione:
Stievano
direttore@givemotions.it
redazione@givemotions.it
Il Natale ritrovato
Nonostante tutto in questo mese ritroviamo il “nostro” Natale e ci regaliamo uno spazio di serenità e condivisione da vivere in famiglia, ma anche tra la gente della nostra comunità, riprendendo le consuetudini e gli appuntamenti che scandiscono le festività. E’ anche una boccata d’ossigeno per le tante attività commerciali delle nostre città e dei nostri paesi che più di altri hanno risentito sia degli effetti dell’emergenza sanitaria che della difficile congiuntura economica. Le luci - spesso e volentieri a basso consumo, nel segno di un Natale sostenibile - che si accendono in questi giorni nei centri storici e lungo le strade, insieme alle tante occasioni di incontro, sono il primo segnale che ci invita ad aver fiducia nel futuro. Buon Natale a tutti.
Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)

Il primo cittadino traccia il bilancio dell’anno che volge al termine

Il sindaco Pavan: “Progetti importanti per una città sempre più internazionale”

“L’amministrazione ha portato a casa diversi risultati, anche di spessore, realizzando o avviando importanti progetti per la città” afferma Pavan

Non solo i problemi del post pandemia e quelli legati ai rincari dell’energia. Per il sindaco Elena Pavan il 2022 è stato un anno in cui “l’amministrazione ha portato a casa diversi risultati, anche di spessore, realizzando o avviando importanti progetti per la città”. Per il primo cittadino, quindi, il bilancio annuale dell’amministrazione è positivo.

“Non sempre i traguardi nel pubblico si raggiugono in tempi brevi, ma abbiamo posto le basi di molti interventi”, ha osservato Pavan che, nel tirare le fila di un anno di lavoro, con orgoglio cita la mostra dedicata al bicentenario della scomparsa di Antonio Canova. Per il suo spessore internazionale, ma anche per la qualità delle opere esposte, per l’impostazione e per l’allestimento sta ottenendo ottimi riscontri, sia per il sostenuto flusso di visitatori che per il gradimento.

LE GRANDI MOSTRE

“La mostra è stata anche l’occasione di realizzare, dopo decenni, diversi lavori nella sale espositive del museo, rinnovandole”, ha sottolineato il sindaco, ricordando che ha da poco aperto i battenti, sempre in museo, anche un’altra interessante proposta culturale: è quella che, attraverso le opere dapontiane e le narrazioni della scrittrice, Premio Strega, Melania Mazzucco, racconta la famiglia dei Dal Ponte, meglio conosciuti come i Bassano. “Prosegue il nostro impegno per realizzare il Genius Center che

sanerà il cratere presente da anni in centro storico – ha osservato Pavan – La formula adottata è quella del partenariato pubblico-privato che darà vita, nell’ex caserma Cimberle-Ferrari, ad un centro socio-culturale con spazi dedicati all’ingegno del territorio: dalle scienze, alla tecnologia, passando per le arti e la matematica”.

PONTE, PATRIMONIO UNESCO

Sono inoltre stati effettuati i primi passi per esplorare le ipotesi di candidatura del Ponte palladiano alla lista del patrimonio mondiale Unesco e la loro fattibilità. Due le soluzioni proposte dagli esperti per arrivare al traguardo e che saranno valutate: unire i ponti lignei coperti presenti nel mondo e proporre un’unica candidatura o estendere l’area delle ville palladiane di Vicenza, che già si fregia del titolo, comprendendo il monumento cittadino.

AREA URBANA PEDEMONTANA

Un altro risultato evidenziato dal sindaco riguarda il riconoscimento ufficiale da parte della Regione dell’Area urbana Pedemontana che vede 1 3 Comuni della fascia compresa tra Mussolente e Valdagno, con Bassano e Schio capofila, collaborare nei grandi progetti trasversali, per i quali è già stato previsto un primo stanziamento di 13 milioni di euro. “È l’inizio di un percorso ambizioso”, ha osservato Pavan passando poi al pacchetto dei lavori pubblici conclusi, avvia-

ti e previsti. Dall’ascensore, la cui costruzione è in agenda per il 2023, che agevolerà il collegamento tra l’area di Prato Santa Caterina e viale dei Martiri “nel rispetto del luogo”, alla viabilità con la conclusione dell’attesa rotatoria tra le vie Ca’ Rezzonico, Ca’ Baroncello e Parolini che ha contribuito a far defluire la circolazione in quel punto particolarmente delicato della viabilità, fino alla progettazione di quella che sorgerà in località Tre Ponti, all’intersezione fra viale Vicenza e via Marchesane. “La volontà è di installare un rondò anche tra viale Venezia e via Monte Grappa, nei pressi dello stadio Mercante, altro punto nero della mobilità cittadina - ha detto il sindaco – Tutto questo senza dimenticare l’utenza debole della strada: pedoni e ciclisti per i quali sono stati messi in sicurezza alcuni incroci, costruiti tratti cicplopedonali, definite le cor-

sie a raso per le bici. Sul fronte dell’edilizia scolastica, è in dirittura d’arrivo la ristrutturazione, con ampliamento, della Gabelli di Sant’Eusebio, ed è stata creata un’area di rispetto attorno alla primaria Campesano. Sono stati riqualificati il monte Crocetta, il velodromo Mercante, la piazza di Campese, è iniziato il progetto di valorizzazione di parco Ragazzi del’99 e vicino all’ospedale San Bassiano sorgerà un bosco urbano grazie ad una convenzione già firmata con l’Ulss 7. Dopo anni di disagi, si stanno per concludere i lavori degli scoli di viale delle Fosse, che eviteranno gli allagamenti ad ogni acquazzone, e sono in corso gli interventi contro i rischi idrogeologici delle zone collinari”.

DALLA PARTE DEI CITTADINI “Nella stesura degli interventi abbiamo tenuto conto delle segnalazioni di cittadini e asso-

ciazioni, cercando di dare loro risposta - ha aggiunto Pavan –. Sul piano del sociale, grande attenzione è stata riservata alle famiglie, in particolare a quelle che hanno pagato le conseguenze della pandemia, alla pratica sportiva, alla disabilità con la realizzazione di un percorso per ipovedenti dalla stazione ferroviaria al centro storico, e al decoro urbano con la sostituzione dei cestini e si proseguirà con altri interventi. A breve saranno ristrutturati i bagni pubblici di via Marinali che vedrà anche in funzione uno per i disabili. Per la grande viabilità ci confrontiamo con i Comuni contermini, con i quali c’è condivisione anche su alcune scelte di carattere sociale e sanitario. Su Casa San Francesco, ad esempio, per l’accoglienza delle persone in difficoltà: la struttura sarà infatti implementata”.

6 www.ilbassano.com
Patrimonio mondiale
Amministrazione.

Mobilità. L’amministrazione ha previsto un nuovo pacchetto di ciclopedonali

Si amplia la rete di percorsi sicuri: in arrivo nuove ciclabili

Nel territorio comunale di Bassano si estende la rete dei percorsi ciclopedonali cittadini. Alcuni saranno protetti, altri delimitati da segnaletica a raso. Un nuovo tracciato sarà realizzato lungo via Vasco De Gama e collegherà l’entrata del parco Giovanni Paolo II all’innesto della pista ciclopedonale in corrispondenza della nuova rotatoria di fronte alla scuola media Bellavitis 2.0, una zona molto frequentata dagli studenti che si spostano a piedi o in bici. I lavori saranno eseguiti con risorse comunali interne, per un costo complessivo di 5.500 euro.

Sempre per gli utenti “deboli” della strada, l’amministrazione ha previsto un nuovo pacchetto di corsie ciclabili a raso, per un ulteriore investimento di 65mila euro. Saranno ricava-

te due corsie monodirezionali, una per lato su via Ca’ Rezzonico, nel tratto compreso tra la rotatoria di Ca’ Baroncello e Via Toscana, per una lunghezza di 450 metri, e un altro segmento ciclabile, monodirezionale su ambo i lati, lungo 250 metri, su via Passarini. Piste ciclabili tracciate a raso e a senso unico di marcia

anche su viale De Gasperi; avranno una lunghezza di 1.925 metri e dalla rotatoria di via del Cristo si svilupperanno fino a quella di via Colombo.

Ulteriori corsie saranno realizzate in via Asiago, tra la rotonda di viale Palladio ed il collegamento con la ciclabile bidirezionale esistente all’altezza di via Rotzo, e due percorsi bidirezionali in via Mons Rodolfi, nel tratto compreso tra viale De Gasperi e la scuola media Bellavitis 2.0. “Il progetto fa parte di una più ampia rivisitazione della viabilità ciclabile cittadina – ha dichiarato Andrea Zonta, assessore alla Viabilità – Va a favorire la mobilità dolce anche con la creazione di una ciclo metropolitana completa di cartellonistica e di mappe itineranti”.

Il Pnrr finanzia i servizi digitali

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha accolto e finanziato per circa 281mila euro il progetto presentato dal Comune di Bassano per rinnovare il proprio sito internet. La somma assegnata permetterà inoltre di attivare una serie di nuovi servizi online rivolti sempre ai cittadini e agli utenti. L’amministrazione ha ottenuto la cifra completa che aveva richiesto a copertura dei costi delle attività previste che costituiscono un progetto finalizzato a migliorare la qualità dei servizi pubblici digitali e la loro fruibilità attraverso il portale web, ma anche di ampliarne la gamma nell’ottica di semplificare il rapporto tra la municipalità e i fruitori. Il contributo consentirà di rinnovare completamente il sito internet, adeguandolo ai nuovi modelli di design che sono orientati alla semplicità d’uso e a migliorare l’esperienza digitale per il cittadino. Quello attualmente in uso è oramai superato, sia nella grafica che nelle modalità di navigazione. Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di nuovi servizi comunali da rendere disponibili online, sempre attraverso il sito, favorendo e diversificando l’accesso per i cittadini che potranno per questo usare sia il computer che il proprio cellulare. Inoltre, tutto ciò sarà realizzato con particolare attenzione all’accessibilità dei servizi, garantendo pari opportunità anche alle persone con disabilità. “Da tempo stavamo pensando di ammodernare il nostro sito, che peraltro è già in fase di revisione – ha osservato il sindaco Elena Pavan - ora possiamo anche potenziare questo strumento che contribuisce ad avvicinare e facilitare il rapporto dei cittadini con la macchina comunale, permettendo di utilizzare le opzioni nei tempi e modi a loro più consoni”. (r.f. )

8 www.ilbassano.com
La
città che cambia

Volontariato

Anffas taglia l’importante traguardo dei cinquant’anni di attività

Il compleanno, festeggiato in Casa Rubbi, è stato un’occasione per ripercorrere la storia del gruppo che s’intreccia con quella bassanese, ricordando le tappe più significative e le persone che hanno contribuito a farla nascere e crescere

S ono passati 50 anni da quel 1972 quando, alcune famiglie con ragazzi disabili del comprensorio bassanese si associarono per condividere idee, speranze, futuro e, ispirate dalla sezione provinciale Anffas Vicenza, diedero vita al nucleo Anffas Bassano. L’associazione ha da poco tagliato il traguardo del mezzo secolo di vita con un momento, culturale e di festa, molto sentito e partecipato, tenutosi nel nuovissimo centro di Casa Rubbi inaugurato qualche mese fa. Il compleanno è stato un’occasione per ripercorrere la storia dell’associazione, che s’intreccia con quella bassanese degli ultimi decenni, ricordando le tappe più significative e le persone che hanno contribuito a farla nascere e crescere. Ma l’anniversario è stato anche l’occasione per guardare al futuro, alle nuove sfide, alle prospettive.

“Anffas onlus Bassano, in questi 50 anni, è diventata il punto di riferimento per le famiglie che vivono l’esperienza della disabilità – ha ricordato il presidente Diego Dalla Giacoma - Dal 2003 ad oggi, sono state oltre 200 le persone che hanno scelto di unirsi a noi, per percorrere insieme un pezzo di strada e puntare a migliorare la qualità di vita dei disabili di questo territorio”.

“Il 2022 è stato un anno storico e indimenticabile per tutti noi –ha proseguito - Con l’apertura del centro diurno Casa Rubbi, abbiamo raggiunto un grande traguardo che ha rappresentato l’obiettivo principale del lavoro degli ultimi anni e il mio personale. Oggi la nuova sfida da

cogliere è il completamento di Casa Rubbi, con la realizzazione della comunità alloggio. Un obiettivo che ci vede determinati nello stringere sempre più la collaborazione con quella rete di associazioni, istituzioni, privati che è il viatico decisivo per ogni sfida e progettualità complessa”.

“Arrivare a 50 anni di attività è un grande traguardo e una responsabilità – ha sottolineato il presidente - Il mondo della disabilità ha ancora bisogno di cura, attenzione e solidarietà. Ci sono ancora traguardi da raggiungere e battaglie da vincere. Le famiglie Anffas, in questo, hanno mostrato di essere tenaci, pazienti e forti. Il nostro impegno non mancherà ma sarà certamente meno gravoso se riusciremo a valorizzare sempre più quella rete di associazioni, istituzioni, privati che oggi appare viatico decisivo per ogni sfida e progettualità complessa”.

Ospite d’onore della giornata, il professor Luigi Croce, psichiatra che nel suo intervento ha posto

l’accento sulla qualità della vita. “Parlare di qualità di vita vuol dire pensare a una prospettiva dell’esistenza che abbia senso e significato – ha detto - Per tanto tempo si è lavorato per migliorare le prestazioni a favore delle persone con disabilità. Sappiamo che la qualità della vita è la vera prospettiva vincente, ovvero quel dare un senso e un significato all’essere parte della comunità e, per i disabili, esserne parte integrante. La collettività può fare molto se accoglie la disabilità. E questo è il miglior investimento possibile perché utilizza una risorsa umana e sociale preziosa, che contribuisce a far crescere una comunità, a migliorarla, ad arricchirla di senso e di significato”.

A nome degli amministratori comunali bassanesi è intervenuta l’assessore ai Servizi Sociali, Mavì Zanata ribandendo la vicinanza dell’ente alle realtà che sul territorio si occupano dei soggetti fragili “assicurando loro piena cittadinanza e dignità”. (r.f.)

9 www.ilbassano.com
Disabilità. Dal 1972 l’associazione è punto di riferimento per le famiglie che vivono l’esperienza dell’handicap
Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Festività

Natale bassanese nel segno delle iniziative di solidarietà

P ortare la gioia del Natale dando un segnale di vicinanza ai cittadini, rivolgendo un’attenzione particolare alle situazioni di criticità economiche e di fragilità, come vuole lo spirito natalizio, ma anche come stabilito dagli obiettivi della Fondazione Banca Popolare Marostica – Volksbank molto vicina al tessuto sociale del Vicentino. Anche quest’anno si è impegnata a sostenere, con un contributo di circa 20 mila euro, le associazioni del commercio del Vicentino: Asiago, Bassano, Marostica, Schio, Thiene. Ciascuna destina la somma a progetti ed iniziative di carattere solidale, educativo o culturale.

“Considerando le numerose difficoltà e le problematiche economiche che hanno avuto i tre asili asiaghesi, che contano 200 bambini, a causa del Coronavirus, doniamo loro un importante quantitativo di materiale di cancelleria e di libretti educativi”, ha spiegato David Sterchele del mandamento locale. Sono numerose le iniziative solidali per Natale a Bassano, che vedono i commercianti collaborare con le associazioni del territorio. “Sono stati regalati momenti felici a tutti i bambini delle scuole del Bassanese offrendo loro in omaggio i biglietti del trenino che fa il giro panoramico della città”, ha ricordato Elena Scotton, vicepresidente vicario del mandamento di Bassano di Confcommercio. Quello di Marostica è un “Natale di meno luci e di più gratuità”, ha sottolineato Marisa Lunardon, una sorta di “investimento emozionale per arrivare al cuore della gente”.

Il progetto prevede infatti di devolvere una parte del contributo della Fondazione ai servizi sociali del Comune per la distribuzione di buoni acquisto di generi alimentari per i gruppi familiari in difficoltà.

A Schio il programma di Natale, in collaborazione con l’associazione di commercianti Cuore di Schio, prevede diverse iniziative all’insegna della sostenibilità. “In particolare, ab-

biamo dirottato il contributo al mondo dell’istruzione con l’iniziativa ‘Uno scontrino per la scuola - ha detto Guido Xoccato - I mercatini nelle vie del centro storico riservano spazi alle associazioni e alle scuole del territorio affinché abbiano la possibilità di raccogliere fondi.

“Considerando le numerose difficoltà e le problematiche economiche che hanno avuto i tre asili asiaghesi, che contano 200 bambini, a causa del Coronavirus, doniamo loro un importante quantitativo di materiale di cancelleria e di libretti educativi”, ha spiegato David Sterchele del mandamento locale di Confcommercio

Tra le altre iniziative scledensi, il concorso a premi ‘Compra e vinci nel cuore di Schio’: con una spesa di 5 euro nei negozi aderenti all’iniziativa, oltre 90 attività, si partecipa all’estrazione di buoni spesa per un montepremi complessivo di 5mila euro”. Anche Confcommercio mandamento di Thiene devolve parte del contributo erogato dalla Fondazione in buoni spesa attraverso i servizi sociali del Comune. Un’altra parte va alle attività che valorizzano le tradizioni locali.

“Natale è da sempre vissuto come un momento magico di incontri, di riflessioni, ma anche di sinergie - ha osservato Roberto Xausa, presidente della Fondazione - vicine a chi affronta il periodo festivo con le difficoltà imposte dal momento. Anche quest’anno abbiamo attivato un tavolo di coordinamento tra le associazioni del commercio di Asiago, Bassano, Marostica, Schio e Thiene per condividere modalità e forme di intervento a favore delle fasce fragili della nostra gente. Uniti per un Natale più sereno e solidale: questo è il nostro obiettivo e la risposta è stata unanime e molto convinta”.

10 www.ilbassano.com
Eventi. Fondazione Banca Popolare Marostica-Volksbank sostiene le associazioni del commercio del Vicentino Sono numerose le attività solidali per Natale a Bassano che vedono i commercianti collaborare con le associazioni del territorio

Cagnolini in Pediatria: “Basta una zampa” per regalare un sorriso

Avolte “Basta una zampa” per regalare un sorriso ai bambini ricoverati in pediatria, rendendo la loro permanenza in ospedale un’esperienza meno traumatica. É questo il titolo del progetto di Dog Therapy avviato dall’Ulss 7 Pedemontana con For a Smile Onlus, che vede coadiutori specializzati professionisti, sovvenzionati dalla Onlus, e i loro simpatici cagnolini far visita piccoli pazienti degli ospedali di Bassano e Santorso, attività che proseguirà anche per buona parte del 2023.

Dopo una prima, positiva esperienza nel periodo antecedente la pandemia, la continuità viene ora garantita con il sostegno economico dei club Lions di Bassano, Marostica, Thiene e Schio e alcune realtà del territorio.

“Questo progetto rientra a pieno titolo nelle iniziative per l’umanizzazione delle cure ospedaliere - spiega il direttore generale dell’Ulss 7, Carlo Bramezza –. É importante non limitarci a trattare solo la malattia, ma di prendere in carico la persona, che significa anche rendere la per-

manenza in ospedale il più possibile serena, a maggior ragione per i bambini. Ringrazio dunque i reparti di pediatria e la direzione medica per la sensibilità dimostrata: consentire l’ingresso di animali in reparto non è un’operazione banale come si potrebbe pensare, dovendo comunque garantire i massimi standard di igiene e sicurezza. Grazie anche a For a Smile Onlus, a tutto il personale impegnato in questo progetto e i tanti sostenitori che nel nostro territorio lo hanno reso possibile”.

“Accade sempre qualcosa di straordinario, quando un bambino vede un amico a quattro zampe che gli corre incontro – evidenzia Ludovica Vanni, presidente e socio fondatore di For a Smile Onlus -: la routine della vita ospedaliera all’improvviso cambia. Si accende la curiosità e la voglia di scendere dal letto e giocare. La Dog Therapy aiuta i piccoli pazienti ad aumentare la fiducia in se stessi, riducendo la tensione e migliorando il loro benessere psico-fisico, donando così gioia anche alle loro famiglie”.

«I singoli incontri di Dog Therapy vengono strutturati di volta in volta in base alle esigenze del gruppo o dei singoli bambini. L’obiettivo resta comunque quello di lavorare sulle emozioni, abbassare il livello di stress e di malessere. «Le attività ludiche proposte promuovono la corretta interazione uomo-animale e aiutano i più piccoli ad allenare alcune capacità per vivere meglio le emozioni e affrontare con

più forza le difficoltà - chiarisce Ludovica Vanni - La relazione e la sintonia che si instaurano con il cane portano lo sviluppo dell’ormone serotonina, emozioni nuove e situazioni diverse che spingono a comunicare con un linguaggio verbale e non verbale.

L’armonia che i coadiutori specializzati instaurano con il cane, il quale non giudica, non rifiuta, si dona incondizionatamente, stimola sorrisi e non ha pregiu-

dizi, aiuta i più piccoli a trarre fiducia in sè stessi e sostegno per affrontare le sfide della vita quotidiana».

“Questa iniziativa l’avevamo pianificata per il 2020, ma a causa della pandemia l’abbiamo sospesa - riferisce Silvia Cenere, vicepresidente del Lions Club Bassano Jacopo da Ponte - La proseguiremo anche nel prossimo anno, da aprile e a giugno e da ottobre a dicembre”. (r.f.)

Avviato il nuovo servizio di continuità assistenziale pediatrica

È attivo nei pomeriggi di sabato e domenica, fino alla fine di aprile, un nuovo servizio di Continuità assistenziale pediatrica negli ospedali di Bassano e Santorso. A renderlo possibile, un accordo sottoscritto dall’Ulss 7 Pedemontana con i rappresentati dei pediatri di libera scelta. L’intesa prevede l’attivazione di un ambulatorio riservato ai pazienti da 0 a 14 anni (e fino ai 16 anni per quelli in carico

con deroga alla pediatria), il sabato e la domenica, dalle 15 alle 18, nelle le sedi della Continuità assistenziale all’interno dei due ospedali. Il servizio sarà gestito su base volontaria dai pediatri di famiglia con il supporto di personale infermieristico messo a disposizione dall’Azienda e sarà ad accesso diretto, senza prenotazione.

“È un servizio per quelle situazioni che,

pur non essendo delle emergenze, richiedono comunque una visita che i genitori ritengono non rimandabile al lunedìspiega Alessandra Corò, direttore dei servizi socio-sanitari dell’Ulss 7 - ad esempio quando il bambino manifesta improvvisamente febbre alta. Lo spazio sarà attivo fino alla fine di aprile proprio per coprire la stagione che vede una maggiore incidenza di malattie nei bambini”.

11 www.ilbassano.com Sanità
Ulss 7 Pedemontana. Prende il via il progetto di Dog Therapy realizzato con “For a Smile onlus”
Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

“Cinque euro e nemmeno fa il caffè”: campagna contro il gioco d’azzardo

Un caffè durante la pausa lavoro contro il gioco d’azzardo. È l’ultima campagna per non cadere in questa spirale che nel 2021, nel territorio dell’Ulss 7 Pedemontana, ha visto “bruciare” nel gioco ben 418 milioni di euro, con pesanti ricadute per molte persone e famiglie.

Contro questa forma di dipendenza hanno unito le forze il SerD dell’Ulss 7, la cooperativa sociale Adelante, Bsn Group e il Raggruppamento di Bassano di Confindustria. Una sinergia dalla quale è nata una nuova campagna di prevenzione. S’intitola “Cinque euro e nemmeno fa il caffè!” e lancia lo stesso messaggio, semplice e ironico, per riflettere, durante la pausa al lavoro davanti al distributore di bevande, sui pericoli legati al gioco d’azzardo e sulle gravi conseguenze della ludopatia.

“Abbiamo inserito 350mila bicchieri nei distributori automatici

installati in un centinaio di aziende del territorio - ha spiegato Elisa Pavin di Bsn Group – sui quali è riportato un chiaro messaggio dalla grafica semplice”. Poche parole che si rifanno, in chiave ironica, alle somiglianze riscontrate tra la macchinetta del caffè e le slot machine: entrambe funzionano a monete, ma mentre in un caso permettono di sorseggiare una bevanda in compagnia, nel secondo si prospettano, invece, solitudine e una spirale di problemi che spesso investe anche i familiari del giocatore. La campagna è integrata dalla diffusione

di brevi spot video nei cinema e sui social che evidenziano anche i contatti utili per combattere la dipendenza (ingioco@adelanteonlus.it; 346 1824236).

“Davanti a un caffè è più facile lasciarsi andare alle confidenze tra colleghi ed intercettare un problema personale – ha osservato Alessandro Bordignon presidente del Raggruppamento di Bassano di Confindustria –. Le nostre aziende hanno aderito con convinzione al progetto, consapevoli della portata del danno sociale causato dalla ludopatia”.

“Quella del gioco compulsivo è

un’emergenza nascosta e spesso sottovalutata - ha sottolineato il direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza - della quale si tende a parlare poco, eppure i numeri sono drammatici anche nel nostro territorio. Da tempo nei SerD dell’azienda sanitaria sono stati attivati servizi specifici per chi cade in questa dipendenza”. “Purtroppo, intercettiamo solo una piccola parte di queste persone – hanno informato Giovanni Greco e Susanna Dedola, direttore del SerD, rispettivamente del distretto 1 Bassanese e del 2 Alto Vicentino –. Ne stiamo seguendo circa 130”.

Chi cade nella ludopatia e bussa alla porta del SerD quasi sempre lo fa attraverso le insistenze, o su segnalazione, dei familiari, degli amici, ma anche dei parroci o degli operatori bancari che si accorgono dei continui ammanchi dai conti correnti che arrivano anche a mettere sul lastrico interi nuclei familiari.

La capacità di fare rete è uno dei punti di forza del progetto come ha puntualizzato Francesca Carli, responsabile del progetto “Stare al Gioco” coordinato dalla cooperativa che da tempo collabora con l’Ulss su questo fronte. “Oltre a prendere in carico le vittime, è importante agire sulle prevenzione – ha evidenziato Carli –sensibilizzando su un fenomeno molto radicato con ricadute anche sull’economia reale che viene depauperata da importanti risorse e all’interno della quale possono infiltrarsi gli interessi della criminalità organizzata”. (r.f.)

14 www.ilbassano.com Sanità
Prevenzione. L’iniziativa è di SerD Ulss 7, cooperativa Adelante, Bsn Group e Raggruppamento Bassano di Confindustria

Confartigianato. Collaborazione tra il Raggruppamento di Bassano, l’amministrazione comunale e il Museo Civico

In mostra creazioni realizzate a mano e ispirate al Canova

Gli artigiani del Bassanese rendono omaggio ad Antonio Canova nel bicentenario della sua scomparsa. Ispirandosi e reinterpretando i capolavori dell’artista di Possagno, del quale il museo civico bassanese ospita in questi mesi un’importante e molto frequentata mostra, tredici aziende del territorio lo celebrano con alcune loro, originali produzioni in ceramica, tessuto, vetro, stampa e materiali preziosi. Pezzi unici, realizzati a mano sono esposti all’interno delle teche del bookshop del museo e si possono acquistare. Un’ulteriore occasione per promuovere arte, cultura ma anche la tradizione e la manifattura artigianale che hanno dato un notevole contributo allo sviluppo economico del territorio.

È il raffinato risultato di una collaborazione tra il Raggruppamento di Bassano di Confartigianato, l’amministrazione comunale ed il museo civico, nell’ambito del progetto di Viart, realtà di Confartigianato Imprese Vicenza istituita proprio per promuovere e valorizzare le eccellenze delle produzioni locali. “La collaborazione nasce nel 2018 - ha ricordato Sandro Venzo, presidente del Raggruppamento – ed ha permesso di realizzare uno spazio dedicato all’interno del bookshop del museo bassanese con alcune vetrine riservate proprio alle creazioni artigianali. In questo modo le nostre imprese, in base al settore di appartenenza, possono mettere in mostra le loro opere, spesso ispirate alle esposizioni ospitate dal museo e ad altri capolavori delle collezioni permanenti”.

“Dopo la battuta d’arresto dovuta all’emergenza sanitaria, ora ripartiamo da un genio del nostro territorio, Canova, protagonista di un’esposizione che rappresenta un’occasione importante di visibilità per la nostra zona –ha proseguito Venzo - con ricadute positive anche per le aziende impegnate in questo settore. I numeri sono confortanti, si procede oltre le aspettative, così come sono apprezzati gli articoli dei nostri artigiani come souvenir. I risultati confermano la bontà della scelta di abbinare le produzioni delle nostre imprese a eventi di richiamo per far

conoscere al grande pubblico la varietà del mondo artigianale”.

La collaborazione tra Comune e Confartigianato proseguirà anche dopo la fine della mostra canoviana. “Nello spazio del bookshop continueremo a proporre articoli inerenti agli eventi che si succederanno nei saloni museali - ha anticipato Venzo –Avremo quindi un’esposizione di manufatti a tema”.

Il sindaco di Bassano Elena Pavan e l’assessore alla Cultura ed Attività economiche, Giovannella Cabion, plaudono al progetto.

“La creatività, l’ingegno e il talento innato dei nostri artigiani, che si traducono nella qualità dei prodotti, sono un marchio di valore assoluto per un territorio

come il nostro, trainato dal contributo primario e irrinunciabile della manifattura e della piccola impresa – ha osservato il sindaco - È il motivo per cui i lavori artigianali realizzati nel Bassanese e nel Vicentino trovano il giusto spazio espositivo nel nostro museo, come forma di riconoscimento e occasione di visibilità nei confronti dei tanti visitatori che, in questi giorni, giungono da ogni parte d’Italia, e non solo”. “Tanto il genio di Antonio Canova, quanto le creazioni dei maestri artigiani locali sono nello stesso luogo per ricordarci come il confine tra artigianato e arte sia spesso sottile”, è stato il commento dell’assessore alla Cultura. (r.f.)

15 www.ilbassano.com Associazioni di categoria
Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Ispirandosi e reinterpretando i capolavori dell’artista di Possagno, tredici aziende del territorio lo celebrano con alcune loro, originali produzioni in ceramica, tessuto, vetro, stampa e materiali preziosi

La storia dei Dal Ponte tra opere, documenti, oggetti e libri

La storia della famosa dinastia di artisti dei Dal Ponte raccontata attraverso le loro opere e le narrazioni della scrittrice Melania Mazzucco, vincitrice del Premio Strega. È quanto propone l’originale mostra-racconto “I Bassano. Storia di una famiglia di pittori” allestita fino a maggio 2023 nei musei civici bassanese.

Curata dalla direttrice Barbara Guidi, propone un interessante viaggio nella storia familiare dei celebri artisti ripercorrendone le vicende.

Diventarono emblema, fino nel cognome, della loro origine. Li racconta, con un libro in edizione limitata proprio per la mostra, la scrittrice Melania Mazzucco

Ad illustrare le tappe che segnarono la fortuna della bottega dalpontiana sono oltre 40 opere dei musei civici accompagnate da un suggestivo racconto d’autore. Alla dimensione visiva dei capolavori si affianca quindi la forza della narrazione: due livelli che si compenetrano e si completano a vicenda, rendendo la mostra un appuntamento unico per scoprire i Dal Ponte, passati alla storia come “i Bassano”, tra i protagonisti della pittura del Rinascimento veneto.

Un’ epopea che ebbe inizio con la discesa, nel 1464 a Bassano, di Jacopo di Berto, conciatore di Gallio, nell’Altopiano di Asiago. Giunto sulle rive del Brenta trovò dimora in Contra’ del Ponte da cui deriverà il futuro cognome della famiglia. Suo figlio Francesco, detto il Vecchio perché primo della dinastia, cominciò ad avventurarsi nell’arte della pittura. Alchimista dilettante, cartografo e decoratore più che grande artista, dette vita a creazioni d’arte sacra che rispondevano alle richieste del mercato locale avviando un’attivissima bottega. Qui collaborano i figli, Giambattista e Jacopo, giovane di grande talento che, con il suo pennello, avrebbe scritto pagine indelebili della storia dell’arte e della pittura, italiana e non solo. Genio mite e riservato, è a lui che si deve il cambio di passo, e quella che sino ad allora era soprattutto una forma di artigianato decora-

tivo diventa grande arte, coltivata con successo anche dai suoi figli. A partire dal talentuoso Francesco il Giovane, e poi Giambattista, Leandro e Gerolamo, fino al nipote Jacopo Apollonio che disegnava di nascosto.

I loro dipinti conquistarono il mercato internazionale: grandi quadri di devozione sacra destinati alle chiese, ma anche ritratti, notturni e intense pastorali che, da Bassano andarono ad arricchire le grandi collezioni reali, da quella di Rodolfo II a Praga, alla Madrid di Filippo II, giungendo fino alle Americhe. Una storia che si conclude quando Jacopo Apollonio, formatosi sotto la guida dello zio Leandro, realizza le ultime repliche prodotte sui disegni e i modelli del nonno Jacopo. I visitatori si muovono tra opere e documenti, oggetti e libri (come il Libro dei conti della bottega, o il quaderno di esercizi alchemici di Francesco il Vecchio, o un erbario del Cinquecento che dialoga con le piante dipinte da Jacopo nella Fuga in Egitto, la preziosa Croce decorata del Filarete, capolavoro dell’oreficeria sacra del Quattrocento…), sull’onda emotiva delle parole del libro della scrittrice Melania Mazzucco, autrice di celebri romanzi storico-artistici.

“L’idea di questa collaborazione con l’autrice nasce dal desiderio di far conoscere, in un modo inedito, il patrimonio conservato nei nostri musei, facendo entrare il visitatore nelle opere di questi grandi protagonisti della pittura veneta del XVI secolo anche attraverso le storie e vicissitudini dei loro autori e dei luoghi – ha spiegato la direttrice dei musei civici Barbara Guidi - raccontando le passioni e le aspirazioni di Jacopo Bassano e dei suoi figli con parole d’autore si potrà dunque comprendere il senso più profondo e poetico della loro arte”. (r.f.)

16 www.ilbassano.com
Mostre. “I Bassano. Storia di una famiglia di pittori” e il grande omaggio a una straordnaria dinastia di artisti
Cultura
Jacopo Dal Ponte - “Fuga in Egitto” - 1534 Melania Mazzucco

Restaurata la Pala di Leandro Bassano nei quattrocento anni dalla morte

L’intervento ha permesso di ridare luce e nuova vita agli innumerevoli personaggi raffigurati nell’opera, ovvero 133 angeli, 22 donne e 22 uomini, la Santissima Trinità e la Beata Vergine Maria

“P er me la cosa più importante adesso è la restituzione dell’Altare della Madonna del Rosario completo anche con il restauro della Pala di Leandro Bassano nel 400° anniversario della sua morte” così, alla vigilia della cerimonia della riconsegna del pregevole dipinto, ci diceva Fulvio Bicego che ha contribuito in maniera significativa e sonante al restauro di quelle opere anche con il ricavato dalla vendita del suo annuale calendario di cui abbiamo già raccontato da queste pagine.

Così l’emozione era palpabile in Duomo di Santa Maria in Colle, a Bassano, quando qualche settimana fa è stato tolto il drappo rosso e la pala restaurata è stata scoperta. Per motivi diversi rilucevano gli occhi all’Abate don Andrea Guglielmi ma anche al nostro Fulvio Bicego ed alla restauratrice Antonella Martinato.

“La Madonna del Rosario, Cristo risorto, Angeli e Regnanti” è stata infatti riportata al suo splendore dai restauratori del laboratorio Artemisia. ”È stato un lavoro lungo e difficile – ha raccontato la restauratrice Antonella Martinato che con il suo team ha ridato luce e nuova vita agli innumerevoli personaggi raffigurati nell’opera, ovvero 133 angeli, 22 donne e 22 uomini, la Santissima Trinità e la Beata Vergine Maria – costantemente seguito dalla Sovraintendenza ma reso possibile grazie al contributo di Fulvio Bicego e di tanta gente grazie alla quale l’opera di questo Dal Ponte torna a disposizione della Città di Bassano del Grappa”.

“Oggi mi sento letteralmente svuotata – continuava la Martinato – poiché il nostro stesso atelier e vuoto e spoglio, tanta era la gente che lo affollava durante i lavori e tanto lo spazio che occupava lo stesso dipinto ben 386x206 centimetri”.

Prendendo invece spunto proprio dal numero delle persone raffigurate ed andando con la mente alla Confraternita del Ro-

sario che oltre quattrocento anni prima aveva commissionato l’opera, don Andrea Guglielmi ha voluto in essa leggere il senso della Comunità:”Prima quella dei bassanesi che la commissionarono e quella dei bassanesi che l’hanno rianimata oggi. Il Divino – ha commentava ancora don Andrea – si manifesta in tante forme e qui prende corpo in un’opera di straordinaria bellezza proprio grazie al senso di appartenenza ed all’altruismo della Comunità bassanese”.

Fulvio Bicego nato a Torino nel 1953, figlio di veneti e dal 1977 bassanese d’adozione presto innamoratosi del nostro territorio, oltre che dei 102 mila euro già donati per interventi sociali è noto per le sue tante attività artistiche. Concludiamo proprio con le sue parole. “La Pala di Leandro Bassano è stata l’ultima fase del restauro dell’Altare ha detto Bicego -. Per restaurare tutto, con l’aiuto di Erio Piva sono stati raccolti ed utilizzati 57.330 Euro, duemilacento dei quali provenienti dalle offerte del calendario e cinquemila donati dal Rotary Bassano Castelli. Frattanto la più volte citata pala è ritornata al suo posto nell’Altare della Madonna del Rosario e salutata da una S. Messa di ringraziamento lo scorso 7 dicembre”.

18 www.ilbassano.com
Arte. “La Madonna del Rosario, Cristo Risorto, Angeli e Regnanti” riportata all’originario splendore
Cultura
Un particolare della pala in Duomo a Bassano La firma di Leandro sulla Pala
www.ilbassano.com

“Essere regista: ho realizzato il sogno”

Sin da bambino voleva diventare un regista. Da piccolo provava a girare con la cinepresa degli zii. Ha conseguito un diploma a Cinecittà. Dopo Roma è tornato a vivere a Vicenza. Lavora anche per le aziende. Il suo film è stato realizzato con un piccolo budget e una piccola troupe

“Ho sempre voluto fare il regista. Lo dico da quando avevo 7 od 8 anni e facevo i primi esperimenti, degli horror, con mia sorella come attrice. Per me non c’è mai stata un’alternativa”. A parlare è Corrado Ceron, regista vicentino classe 1980, da qualche settimana in sala con il suo primo lungometraggio, quell’”Acqua e anice” che, pur prodotto con un piccolo budget e una troupe ancor più piccola, ha raccolto consensi di critica e applausi del pubblico. Tra gli ultimi, quelli del Festival del cinema italiano di Madrid, dove a fine novembre ha vinto il primo premio. Merito di una storia leggera e intensa al tempo stesso, un po’ come l’acqua e anice del titolo; di un tema di grande attualità - il suicidio assistito - di una Stefania Sandrelli che ha abbracciato da subito il progetto, e naturalmente delle scelte di regia di Ceron: “Ho cercato di fare un film ironico ma anche duro, fatto di equilibri - racconta - Equilibrio tra il contrasto di età e di caratteri delle due protagoniste, che fa sorridere, e il tema della malattia, che si vede fin dall’inizio. E ho voluto stare vicino ai personaggi, stargli proprio attaccato, alle loro spalle. Quasi che la telecamera, che poi è l’occhio dello spettatore, fosse lì con loro”.

L’opera prima è il risultato di una passione nata tra le mura di casa con la cinepresa degli zii, cresciuta con i film girati con gli amici le ore passate a guardare i classici, e alimentata anche con anni di teatro: “Più che altro perché a Vicenza possibilità per fare cinema non ce n’erano - scherza Ceron - Però mi sono divertito, e ho imparato molto. In generale io consiglio di essere sempre curiosi, di spaziare tra i libri, la musica, le mostre. Perché nel cinema c’è tutto”.

Un momento di svolta per lui è stato, dopo la laurea in filosofia, il

trasferimento a Roma. Il diploma in regia a Cinecittà, i cortometraggi (tanti), i lavori come assistente alla regia, direttore della fotografia, regista di documentari in Italia e all’estero, le prime sceneggiature, i concorsi e i premi (tanti pure questi). “La scuola di cinema mi ha aiutato ad entrare in questo mondo e a capire come ci si lavora – ricorda - E il cortometraggio serve, soprattutto quando è realizzato con pochi mezzi: è lì che devi far vedere se sai raccontare, se sai far venire fuori delle idee e uno stile”.

La rete di contatti romani si è poi rivelata utile anche una volta rientrato a Vicenza. Dove non ci sarà Cinecittà, ma c’è un mondo produttivo che ha bisogno e voglia di comunicare: “Mi sono inventato la professione di film maker - spiega - Anche quando lavoro per le aziende, per uno spot o un video, cerco di raccontare con un taglio cinematografico”.

E non è un caso se, alla fine, “Acqua e anice” è nato ed è stato realizzato a qualche decina di chilometri da casa. Scritto insieme a Federico

Fava e Valentina Zanella, prodotto dalla veronese K+, girato tra il delta del Po, i lidi ferraresi e qualche scorcio di Lessinia: “Negli ultimi anni si stanno riscoprendo molto le regionalità. Nel mio film, i paesaggi

sono quasi un personaggio aggiuntivo - aggiunge il regista - I luoghi del Po, le case dei pescatori, le sagre, le ex-balere ormai in rovina”. Il risultato è una fiaba moderna, dura, realistica, a tratti cruda. E politica: “La regia è molto faziosa, nel senso che sta dalla parte della protagonista: non lo dice, ma lo fa vedere e lo fa capire. Il cinema è questo: non potrà cambiare il mondo, ma magari può mettere in discussione certe idee”. Il prossimo lavoro sarà un film prodotto sempre dalla K+ e tratto dal romanzo di un autore veronese. Ma se ne riparla nel 2023.

23 www.ilbassano.com Spettacoli
Il personaggio. Corrado Ceron, 42 anni, è il regista vicentino che ha firmato “Acqua e anice” opera prima di grande successo
Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Corrado Ceron con Stefania Sandrelli e Paolo Rossi e nell’altra foto assieme alla troupe che ha girato “Acqua e anice”

“Un Paese libero non ha bisogno di eroi”

è

Note di diario vergate in momenti di riposo e pause dei combattimenti, su fogli ormai sgualciti ed all’epoca riposti nelle tasche della divisa. A tali più scarne annotazioni si aggiungono lettere spedite ai familiari che completano il quadro di un anno di combattimenti furiosi vissuto da “ardito” sul Grappa.

È questo il cuore pulsante di “Arditi sul Grappa” una sorta di diario di guerra dell’Aspirante Ufficiale bresciano Ermes Aurelio Rosa, la cui seconda edizione è stata curata da Ruggero Dal Molin, a sua volta storiografo ed autore di scritti sui temi della Prima Guerra mondiale. L’edizione del 2003 è stata ristampata

Il volume del 2003 è stato ristampato quest’anno con i tipi della Casa Editrice bassanese “Itinera Progetti”, e impreziosita con molto materiale fotografico proveniente dall’archivio storico dello stesso Dal Molin

quest’anno con i tipi della Casa Editrice bassanese “Itinera Progetti”, e impreziosita con molto materiale fotografico proveniente dall’archivio storico dello stesso Dal Molin.

Di questa seconda edizione, ma più in generale degli Arditi del Grappa, si è parlato nel corso di una serata promossa dal romanese Sergio Carlesso, appassionato di storia e tradizioni popolari, al teatro parrocchiale di Fellette.

Arditi sul Grappa è una sorta di

riordino di materiale personale di dell’Aspirante Ufficiale Aurelio Rosa: note di diario vergate, ma non solo, visto che si aggiungono appunti, annotazioni e e lettere inviate ai familiari. Il risultato finale è una armonica raccolta di note, aneddoti curiosi e commenti su persone con cui condivideva la guerra ed alle quali non risparmiava critiche e severi giudizi con eccezione per i suoi sottoposti e per il suo Capitano Ettore Viola, decorato in vita di Medaglia d’Oro al Valor Militare, per il quale nutrirà rispetto e stima per tutta la vita.

Significativa in questo senso è una paginetta che viene riportata così come scritta di proprio pugno da Aurelio Rosa e che fece da introduzione ad una sua pubblicazione edita all’inizio degli anni ’80, col titolo “Un anno con l’Armata del Grappa, odissea di un ragazzo del ’99” la quale viene dedicata con sincero affetto agli arditi, le “Fiamme nere” dei Reggimenti coi quali aveva combattuto da Ca’ Tasson al Monte Pertica tra febbraio ed ottobre del 1918.

Nel 1963, ad oltre quarant’anni dalla guerra, mentre avverte l’affievolirsi attorno a sé l’afflato patriottico, Aurelio Rosa trae dal ricordo dei commilitoni della classe 1899, morti o superstiti delle “furibonde mischie nelle quali si gettavano come mastini” la speranza che il senso di appartenenza alla “Patria” non sia morto e fa delle sue note l’introduzione al pamphlet che pubblicherà una ventina d’anni dopo. Più volte durante la serata veniva da chiedersi: perché Perchè? stiamo qui a vedere foto con cataste di morti e cimiteri im-

Nel 1963, ad oltre quarant’anni dalla guerra, Aurelio Rosa trae dal ricordo dei commilitoni della classe 1899 la speranza che il senso di appartenenza alla “Patria” non sia morto e fa delle sue note l’introduzione al pamphlet che pubblicherà una ventina d’anni dopo in foto Ruggero Dal Molin

provvisati? Perché stiamo qui a parlare di guerra mentre più o meno consapevolmente ne alimentiamo una che potrebbe avere risvolti drammaticamente più terribili, non distante dai nostri confini?

Ci soccorre per mitigare questi dubbi lo stesso promotore della serata, Sergio Carlesso: “La co-

noscenza e il sapere non fanno mai del male: se si ricorda quello che si è fatto o siamo stati, eviteremo di ripetere il male. Spero solo che il messaggio non venga travisato o spinga qualcuno sulla via di falsi eroismi. Un Paese libero non ha bisogno di eroi”.

24 www.ilbassano.com La nostra Storia
“Arditi sul Grappa”. Presentato il diario di guerra dell’Aspirante Ufficiale Ermes Aurelio Rosa
Di questa seconda edizione, curata da Ruggero Dal Molin, e degli Arditi del Grappa, si parlato nel corso di una serata promossa dal romanese Sergio Carlesso, appassionato di storia e tradizioni popolari

Wild Life Museum: il grande fascino della natura a due passi da casa

Renato Luca, imprenditore scomparso un anno fa, aveva girato il mondo, dall’Alaska alla savana africana, dalle catene montuose del Pamir alle distese australiane. Dai suoi viaggi ha origine una straordinaria collezione naturalistica, con animali dai cinque continenti

Fondazione Luca ha celebrato i due anni di attività del “Wild Life Museum”, la ricca collezione naturalistica di animali realizzata da Renato Luca affermato imprenditore mancato giusto un anno fa lasciando a tutti noi in Villa Ca’ Erizzo - Luca anche il “Museo Hemingway e della Grande Guerra”.

La sconfinata passione di Renato Luca era la caccia che ha praticato viaggiando in tutto il mondo neicinque continenti dall’Alaska alla savana africana, dalle catene montuose del Pamir, alle distese australiane. Quel che ci ha consegnato è una collezione ordinatissima e degna dei musei di primaria grandezza: gli animali, infatti, sono preparati così bene da tassidermisti esperti da sembrare vivi. Il museo, è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle18.00 su prenotazione soprattutto quando si tratti di visite didattiche da parte di scuole ed istituti di formazione ( infowlm@ villacaerizzoluca.it ). Ad accogliere il visitatore è subito una ricchissima collezione ornitologica, nella quale non mancano i grandi predatori mentre maestosi esemplari di mammiferi selvatici, suddivisi per continente, sono esposti nei successivi saloni.

Posto d’onore i curatori hanno riservato a quelli che chiamano i “big five” dell’Africa ovvero il leone, il leopardo, il bufalo, l’elefante e il rinoceronte. Altri interessanti esemplari come bisonte, orso bruno ed alce, ma anche antilopi e gazzelle fanno superba mostra di sé prima di imbattersi

nella più completa collezione di capre e pecore di montagna che si conosca. A tutto questo hanno avuto accesso quanti hanno aderito all’invito dei proprietari che lo scorso fine novembre, per celebrare il secondo anniversario del museo, appunto, hanno organizzato una serata con lo scrittore naturalista Marco Mastrorilli che ha presentato il suo nuovo libro “Il senso per la natura di Hemingway”. Poteva esserci “location” più adatta che non Villa Ca’ Erizzo - Luca con i suoi musei dedicati proprio allo scrittore americano ed alla natura?

La quattrocentesca Villa Erizzo costituisce, infatti,uno dei contesti architettonici più pittoreschi della Bassano antica evidenziando una straordinaria varietà di soluzioni architettoniche che si sovrappongono ad antiche originarie preesistenze quattrocentesche ancora ben leggibili.

Così nella “Cappella Mares” della villa adagiata lungo la riva sinistra del Brenta appena a nord del centro cittadino, Chiara Pierobon e Giandomenico Cortese si sono intrattenuti con l’autore. Quest’ultimo ha precisato come Hemingway sia: “Conosciuto universalmente come cacciatore, pescatore e appassionato di corride, del quale però spesso si perdono la sua attenzione e simbiosi con la natura che ne fanno un autore dallo spirito “green” più incisivo di quanto si pensi”.“Attraverso un percorso di ricerca e scoperta – è stato detto tra l’altro - il libro di Mastrorilli vuole indagare sulla forte influenza della natura presente nelle opere di Hemingway”.

Di Marco Mastrorilli – scrittore, naturalista collaboratore di Focus Wild e de La rivista della Natura - sono anche numerosi libri nel genere saggistica, manualistica e alcuni racconti per l’infanzia, che gli sono valsi premi letterari nazionali ed internazionali. Tra essi il Primo Premio Nazionale Letteratura naturalistica Parco Majella e il Premio letterario Internazionale Città di Como. A cercarlo sul web lo si potrebbe raggiungere sul gruppo Facebook o sul canale YouTube denominati “Passione Hemingway”. Dopo la presentazione del libro e l’intervista all’autore, come detto, i presenti sono stati invitati ad una speciale visita guidata gratuita alle sale espositive del Wild Life Museum. Giancarlo Andolfatto

25 www.ilbassano.com Itinerari
Natura. In Villa Ca’ Erizzo è possibile visitare anche il “Museo Hemingway e della Grande Guerra”
Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

È lei il nuovo corso alla “Montecchia”

Rumena naturalizzata italiana, la sua non è solo una storia di integrazione riuscita ma anche di volontà e impegno: da lavapiatti a Vigonza ha salito tutti i gradini sino ad avere questa importante responsabilità. Ha vinto vari premi gastronomici.

Non fate confronti. Sarebbero impossibili da reggere per chiunque. La novità è solo lei, Mariana Epure, 37 anni, mamma di due figli, il primo alle superiori, rumena di nascita e naturalizzata italiana, che ha preso in mano la cucina de La Montecchia” di Selvazzano Dentro, gestita per 28 anni dalla famiglia Alajmo, con Erminio direttore e la sovrintendenza al menu di suo figlio Massimliano. Per questo i confronti sono impossibili. “La Montecchia” di Mariana non può che essere semplicemente diversa da quella di Massimiliano Alajmo.

Maria Paola Casati, della famiglia proprietaria del golf club, ha scelto Mariana per la gestione post Alajmo del nuovo corso alla “Montecchia” dopo la pandemia. Lei ha lasciato la “Posata bianca” di Abano e ha preso in mano il locale a Selvazzano: oltre al ristorante gourmet al primo piano, c’è un affollato bistrot a piano terra che può ospitare anche 2-300 persone al giorno. Mariana è un’immigrata che ha iniziato a lavorare come laviapiatti e s’è costruita un percorso di tutto rispetto nel settore gastronomico. Ha iniziato a lavorare “Ai siegoi” (veneto per “cefali”) di Vigonza. Era il 2007 e Mariana Epure aveva vent’anni. Era arrivata dalla Romania quattro anni prima e nel locale celebre per la carne di cavallo era una semplice lavapiatti. La titolare, Antonella Padoan, si accorse che quella ragazza era una persona curiosa del lavoro del cuoco e disponibile a imparare. Così la spostò di ruolo e invece di usare spugna e de-

tersivo le mise in mano pentole e ingredienti. Il risultato, quindici anni dopo, è una cuoca di intelligenza e capacità.

Gradino dopo gradino, Mariana ha acquisito esperienza e le certificazioni professionali necessarie. Naturalmente ha imparato la lingua ed è diventata cittadina italiana.

La storia di Mariana Epure non è solo l’esempio di un’integrazione riuscita, ma anche di un innamoramento dei prodotti e delle ricette venete e italiane che realizza con brillantezza. Succede spesso, d’altro canto, che i “foresti” come si chiamano nel Veneto, finiscano per essere più appassionati rispetto ai locali. Con un diploma di istruzione superiore alle spalle, conseguito al liceo veterinario di Bucarest (“mi stringe il cuore vedere un animale che soffre”) Mariana voleva proprio diventare cuoca per amore della cucina italiana: “Sono innamorata degli spaghetti al pomodoro”, spiega. Ma anche altre pietanze le riescono bene, se è vero che a Isola della Scala nel 2019 ha vinto il concorso del miglior risotto e due anni dopo ai campionati della cucina italiana organizzati dalla Fic ha vinto il 1° trofeo Lady chef. Infine, nel febbraio 2021, assieme ad altri tre colleghi, ha cucinato al festival di Sanremo per duecento persone al giorno. E non s’è fatta nessun selfie con vip e cantanti.

La sua cucina si caratterizza per fresche creazioni attorno a un nucleo di sapori e ingredienti tradizionali. Provate, per esempio, i cubotti di tonno su gazpacho di mela verde e crumble alla me-

diterranea: tutt’altra cosa rispetto alla semplice tartare di pesce crudo da cui pure nasce. Di grande interesse è l’uovo cotto a 65° gradi su fonduta di Asiago con tartufo nero e porcini, come i bigoli, naturalmente fatti in casa, alla carbonara 2.0, che si presentano con l’uovo intero, cotto sempre a 65°, in cima al piatto e guanciale di Sauris.

A una recente serata, che ha rappresentato il debutto in società alla “Montecchia”, Mariana ha presentato alcuni nuovi piatti, studiati “in rosa” per abbinarli ai vini Costaripa di Mattia Vezzola e dei suoi figli, Nicole e Gherardo. Uno dei piatti più interessanti è risultato la “rosetta di raviolo con ripieno di baccalà e mirtilii”. Ma anche il “risotto al mascarpone e pepe rosa, scampo al timo, limone, arancia e fiori” s’è rivelato assai interessante, anche perché è stato sfumato con il brut di Costaripa. L’azienda di Vezzola si trova a Moniga del Garda e pro-

duce 700mila bottiglie: la scelta è di puntare sul rosé e sul brut.

Il rosè perché fu inventato proprio lì, sulla sponda occidentale del Garda, dal senatore veneziano Pompeo Molmenti. Il brut è ancora più semplice da spiegare, perché Mattia Vezzola è l’enologo che ha creato quarant’anni fa le bollicine di Bellavista. Ma torniamo a Mariana.

Prima di approdare a “La posata bianca” e da qui alla “Montecchia” di Selvazzano, Mariana ha lavorato in molti locali: dal Caffè Pedrocchi di Padova al Villa Michelangelo di Vicenza; dal Symposio di Loreggia alla Meridiana di Santa Maria di Sala, dov’è rimasta quattro anni come chef; dall’hotel Sheraton fino al “Da me bistrot” di Lionello Cera, due stelle Michelin, a Dolo. Alla “Montecchia” lavora con lei in sala lavora il sommelier Luca Princiotto, 26 anni.

26 www.ilbassano.com Enogastronomia
Il personaggio. Mariana Epure, 37 anni, è la nuova cuoca dei ristoranti al golf club di Selvazzano Dentro. Lavorava ad Abano Antonio Di Lorenzo Mariana Epure, la sua “rosa” e il risotto che ha presentato di recente a una serata in cui era presente Nicole Vezzola con i vini rosé della loro azienda Costaripa Nicole Vezzola

Fine d’anno, tempo di bilanci. C’è chi festeggia, chi ha un sorriso a mezza bocca e chi spera che il 2023 porti miglior fortuna. I brindisi di Capodanno non potranno che essere scintillanti per Fratelli d’Italia che viaggia con percentuali superiori al 30% e che il giudizio positivo degli elettori – così com’è certificato dai sondaggi – non faranno che aumentare. Nel Veneto il partito di Giorgia Meloni ha ottenuto un risultato maggiore rispetto a molte Regioni: tutto fa pensare che apparterrà a Fratelli d’Italia il nuovo governatore. Del resto, difficile ipotizzare un capovolgimento in una Regione che di sinistra non è mai stata. La Lega ha dimezzato i suoi voti nel Veneto attestandosi al 14%: il bilancio vira al rosso e non c’è granché da brindare. È vero che il partito di Salvini si consola non solo con la partecipazione al governo ma anche intestandosi vari successi del governo (il tetto al Pos, i contanti, la revisione radicale del reddito di cittadinanza…) grazie

#Regione

Il Punto Chi brinda e chi no

all’attivismo del leader. Ma è indubitabile che una stagione per la Lega si sia conclusa, quella del partito che viaggiava a percentuali stellari. Ormai nell’elettorato di centrodestra la Lega è stata in gran parte sostituita dai Fratelli di Giorgia Meloni.

E deve anche riflettere sulle battaglie interne delle correnti, che, negate da tutti, in realtà esistono e combattono. Non è domo il leader Bossi, non lo sono nemmeno coloro che fanno riferimento a Luca Zaia, anche se adesso il gruppo è indicato come “marcatiani”. Sta di fatto che, nella competizione interna, e come è stato sottolineato da tutti gli osservatori,

Salvini non ha dato spazio nelle liste a Zaia e il vincente tra i due appare il segretario federale, noto per essere un uomo che non molla mai.

Zaia, dal canto suo, mentre evoca l’unità in questa stagione congressuale della Lega, può vantare a livello amministrativo di aver risparmiato ancora ai veneti l’applicazione dell’Irpef regionale, come pure era stato paventato. Ma soprattutto, se le cose seguono la strada intrapresa, potrà incassare il successo dell’autonomia differenziata. Anche se servirà un anno.

Il Pd, batostato in quasi tutta Italia, nel Veneto mantiene la sua percentuale del 16%

e non è crollato. Non è poco. Mantenere le posizioni è già un successo quando il mondo attorno si disfa. Anche il partito del segretario Andrea Martella può alzare un calice. Ma uno solo. Del doman non v’è certezza per il Pd.

Zaia: “L’autonomia arriverà presto

E altri grandi progetti per il Veneto”

S trascichi della pandemia, assenza di personale sanitario, ma anche autonomia e futuro dell’industria: sono le parole chiave del 2022 per il Veneto secondo il governatore Luca Zaia che, nonostante tutto, guarda al prossimo anno con fiducia. Come valuta l’anno che sta terminando e cosa si aspetta dal 2023?

“È stato un anno difficile, considerato che abbiamo avuto prima il covid e poi la guerra in Ucraina. Lo definirei annus horribilis da un punto di vista sociale, con non poche difficoltà. Però noi sappiamo che dopo la pioggia torna sempre il sereno. Questa guerra si concluderà: ho molte speranze. Penso che sia giunto il momento di lasciare spazio alla diplomazia e che entrambi contendenti, l’aggressore e aggredito, decidano di fare un passo indietro, perché si possa trovare un’intesa. Non ci possiamo permettere nessuna guerra, tantomeno questa che è vicina a noi e pesa moltissimo nella geopolitica internazionale”.

Come giudica la manovra del governo Meloni?

“Positivamente. Su 35 miliardi 21 sono dedicati al sociale, alle famiglie. È come se il Governo avesse versato più o meno un miliardo alla Regione. Noi non ci saremmo mai riusciti, con nessuna manovra tributaria: saremmo riusciti forse a incassare 180, 150, 120 milioni di euro. Ecco, il Governo ha fatto un’operazione da 21 miliardi di euro che poi avrà una ricaduta positiva sui costi che le famiglie si sono visti aumentare per il costo dell’energia”.

Come è considerato il Veneto dal governo?

“Come veneti ci possiamo attribuire il merito di avere uno standing che anni fa non avevamo. D’altra parte se non hai considerazione non porti a casa le Olimpiadi e non tratti con Intel un investimento di 10 miliardi di euro che è il più grande investimento nella storia del Paese. E stupiremo ancora perché abbiamo grandi progetti”.

A proposito dell’autonomia, nel recente incontro con il ministro

Calderoli lei ha affermato “ora o mai più”. Perché?

“Perché ci sono tutti i presupposti: siamo davanti a un ministro che s’è mosso con celerità, in un governo che comunque mantiene la parola data ai cittadini. Ovviamente stiamo parlando della più grande riforma della storia assieme al presidenzialismo: in questa legislatura l’una e l’altro dovranno essere assolutamente approvati. L’articolo 144 nella legge di stabilità è un ottimo segnale; finalmente è finito il riscaldamento a bordo campo e

la stagione dei compiti per casa. Entro fine dell’anno avremo lo strumento per definire costi e fabbisogni standard, un passaggio indispensabile per procedere verso la delega di poteri alle Regioni”.

La Regione ha di recente emanato un bando per 393 medici per far fronte all’assenza di personale. Sono sufficienti?

“Sul mercato non ci sono professionisti e quelli che ci sono hanno la possibilità di attraversare la strada e andare dal privato che li paga di più. Mancano i medici e

questa divaricazione tra domanda e offerta ci sta mettendo non poco in difficoltà. Quanto ai medici in pensione, io chiedo che il pubblico possa fare quello che può fare un privato, cioè tenere su base volontaria i propri professionisti”.

È nata Confindustria Veneto est, la più grande del Paese, che unisce quelle di Venezia e Rovigo e Confindustria Veneto centro.

Come valuta questa fusione? “Oltre ai numeri, c’è anche un dato quantitativo che è importantissimo: questo raggruppamento significa oltre 86 miliardi di fatturato, quasi metà di quello Veneto arriva da questa associazione. Direi che è un bel segnale, soprattutto perché punta all’economia di scala, a razionalizzare. È un segnale che anche il pubblico dovrebbe cogliere. L’economia di scala ci permette di risparmiare, di essere più efficienti e avere sempre come ultimo obiettivo quello di fornire servizi al cittadino”.

29 www.ilbassano.com
Gay
Giorgia
L’intervista. Il presidente della Regione traccia un bilancio e guarda con speranza al 2023
ASCOLTA IL PODCAST DE IL PUNTO

Valori, determinazione e sorriso: “Porto la voce della mia generazione”

Dopo l’emozionante debutto in Parlamento il lavoro sulle emergenze attuali: “Sento grande la responsabilità, ci sono delle urgenze comuni che attendono risposte, ma i provvedimenti del Governo sono inadeguati”

a mia generazione è la grande assente, in Parlamento:

il Partito Democratico ha scelto di rappresentarla e per questo sento la grande responsabilità di provare a portarne la voce.” Così Rachele Scarpa, trevigiana, 25 anni la più giovane Parlamentare della Repubblica Italia si presenta al suo debutto sugli scranni di Montecitorio. Un’emozione unica associata, però, ad una grande determinazione, a dei valori non negoziabili e ad un sorriso che in questa strana campagna elettorale in molti hanno imparato a conoscere e ad apprezzare.

“I temi – spiega l’Onorevole Scarpa - che stanno a cuore a me e ai miei coetanei sono chiari, li portiamo nelle piazze da anni: politiche coraggiose in difesa dell’ambiente, lotta alla precarietà e al lavoro povero, una maggiore considerazione della salute a tutto tondo, anche quella psicologica, emersa come grande difficoltà a partire dalla pandemia. Su quest’ultimo tema ho voluto agire subito. Serve una grande consapevolezza tra tutte le parti politiche sul fatto che la salute mentale è salute e che non può essere un lusso di chi se lo può permettere: per questo ho voluto far nascere un Intergruppo parlamentare dove avviare una discussione trasversale e porre una nuova luce su un problema diffusissimo ma silenzioso.”

Un avvio subito estremamente concreto quello di Rachele Scarpa che a poche settimane dall’insediamento si è subito messa al lavoro rendendosi protagonista già di molti provvedimenti. “Non è solo alla mia generazione, però, che voglio parlare: ci sono delle urgenze comuni che richiedono risposte: il costo della vita, i salari che non crescono da trent’anni, la drammatica assenza dei medici di base nel nostro territorio, l’inquinamento della nostra aria e della nostra acqua.”

“Sono tutti problemi – continua l’Onorevole PD - Che non trovano risposte nell’attuale manovra di bilancio, in cui spiccano l’inadeguatezza delle misure di contrasto alla crisi energetica e alle tensioni inflazionistiche e l’iniquità delle iniziative, di natura fiscale e non, nell’ambito del lavoro, della lotta alla povertà e in campo pensionistico.

Si accentueranno i divari tra cittadini e territori avvantaggiati e svantaggiati: in uno scenario in cui l’inflazione si avvicina al 12% e il paese va verso la recessione, si risponde con la completa eliminazione dell’unica misura destinata alla povertà, con una sperequazione nella tassazione sul reddito tra lavoratori dipendenti e autonomi, col ritorno dei voucher, con un taglio insufficiente e non strutturale

del cuneo fiscale, con misure sulle pensioni limitate al 2023, regressive e discriminatorie (come Opzione donna, ridotta e legata al numero dei figli). Sull’ evasione fiscale, tra tetto al contante, stralcio delle cartelle, e possibilità degli esercenti di rifiutare i pagamenti in carta sotto i 60 euro, torniamo indietro di 15 anni.

Allarmanti sono anche le assenze, in questa manovra: mancano glii investimenti in ambiente, istruzione, sanità. Quelli che per noi sono i pilastri di una società che funziona e cura i cittadini subiscono un grave disinvestimento, dove non tagli. La direzione in cui andare è opposta: salario minimo, sostegno alle imprese che promuovono la sostenibilità e vanno e verso la conversione ecologica, investire sulla medicina di prossimità, più risorse in istruzio-

ne e ricerca, un fisco più equo. Solo così garantiremo la dignità delle persone, in tutti gli aspetti della loro vita. Dignità è vivere in un ambiente salubre, senza dover temere il prossimo disastro climatico. È accedere ai servizi a prescindere dalla propria disponibilità economica, o dalla zona di residenza: sanità, psicologo di base, ma anche servizi per l’infanzia o trasporto pubblico. È lavorare e non rimanere poveri lavorando, è dare a tutti la possibilità di progettare liberamente il proprio futuro con studi e formazione adeguati e accessibili. È avere un tetto sopra la testa e un salario adeguato. Anche nel nostro Veneto tutto ciò va portato fortemente in luce, queste infatti non sono utopie: sono il minimo indispensabile, e lo difenderemo infaticabilmente, dentro e fuori dal Parlamento”.

30 www.ilbassano.com Regione
“L
Rachele Scarpa. La giovane deputata si racconta e sottolinea tutte le mancanze della manovra di bilancio La neo deputata Rachele Scarpa davanti a Montecitorio e fra la gente

“Attenzione a truffe e raggiri, in aumento con il caro bollette”

Sono sempre più numerose le segnalazioni che arrivano alle forze dell’ordine da cittadini alle prese con l’emergenza truffe e raggiri. Episodi particolarmente odiosi perché le vittime sono spesso persone anziane. Carabinieri e amministrazioni locali hanno intensificato nelle ultime settimane le attività di informazione alla cittadinanza e le associazioni a difesa dei consumatori sono sempre più impegnate in attività di orientamento, soprattutto in un momento in cui il caro bollette spinge i più spregiudicati ad allettare con proposte all’apparenza vantaggiose su energia, acqua e telefonia, che nei casi peggiori si trasformano in vere e proprie truffe. Ne parliamo con Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto.

Presidente, qual è la situazione nella nostra regione?

“Purtroppo ogni settimana i nostri sportelli raccolgono denunce di raggiri per la vendita di mer-

ci, ma anche per la fornitura di servizi. Gli argomenti utilizzati dai malintenzionati sono i più disparati, e sono anche molto diversificate le tecniche per far cadere in trappola le persone. Un esempio è la cosiddetta “truffa

del catalogo”: la persona viene contattata telefonicamente e poi raggiunta a casa per quello che sembra essere un semplice ritiro di una tessera sconto per fare acquisti in un negozio locale. Si chiede quindi la sottoscrizione di un modulo di consegna che poi si rivela essere un vero contratto, magari con un impegno di spesa anche di parecchie migliaia di euro.

Oppure è ancora molto in voga la vendita dei rilevatori di gas, soprattutto a danno degli anziani: viene affisso, nell’androne del condominio, un cartello, con scritto che di lì a breve ci sarà la visita di alcuni incaricati per il rilevamento delle fughe di gas negli appartamenti. La comunicazione è anche un po’ ambigua: sembra quasi che sia un obbligo di legge installare questi dispositivi, ma in realtà non c’è nessun obbligo. La cosa peggiore è che contestualmente viene richiesto il pagamento - solitamente loro

sono dotati di bancomat - ed anche ottocento euro se ne vanno seduta stante per questa spesa”. Il caro bollette sta peggiorando la situazione?

“Certo. Un caso frequente è quello - che un tempo avveniva più tramite vendita porta a porta, mentre oggi soprattutto per telefono - dei contratti dell’energia elettrica del gas, con vari stratagemmi che fanno leva su un’offerta imperdibile. Viene carpito il consenso dell’interlocutore e concluso un contratto telefonicamente. E così ci si ritrova attivata la fornitura”.

Ma a cose fatte ha senso informare le forze dell’ordine o è già troppo tardi per rimediare?

“Il consumatore fa sempre bene ad avvisare le autorità, perché abbiano il polso della situazione. Però consigliamo di rivolgersi alle associazioni di consumatori, che hanno ormai acquisito una competenza e un’esperienza nel settore piuttosto corposa, e

sono in grado di trovare le soluzioni più efficaci per ogni singola fattispecie. Il mio consiglio è di parlarne, denunciare, informarsi, mettere in campo la strategia di comunicazione e di tutela più ampia possibile, in modo tale che si eviti che passi del tempo, scorrano i termini e poi davvero non si possa più intervenire per rimediare la situazione”.

E la vostra associazione cosa fa sul fronte della prevenzione?

“Da questo punto di vista il nostro impegno è totale e portiamo avanti un programma di incontri nell’ambito dell’energia e dell’educazione finanziaria, per raggiungere quante più persone possibili e informarle sui loro diritti”.

31 www.ilbassano.com Regione
L’intervista. I consigli di Davide Cecchinato, presidente Adiconsum Veneto Il presidente di Adiconsum Veneto, Davide Cecchinato ASCOLTA QUI ZOOM, IL NUOVO PODCAST DI LA PIAZZA 24

La Piazza 24: l’informazione dà voce al territorio

Il 2022 ha segnato l’arrivo di un prodotto totalmente nuovo nel panorama dell’offerta di informazione in Veneto: non uno, ma ben quattro notiziari audio giornalieri con notizie dalle città della regione, siano esse capoluoghi o piccoli centri, con grande attenzione alla cronaca, all’attualità, alla politica e all’approfondimento. I notiziari della Piazza24, trasmessi da numerose emittenti radio, ma anche in streaming e dagli smart speaker, raccontano ogni giorno il territorio con lo stile della Piazza, che da oltre 28 anni ha fatto dell’informazione locale una vera e propria missione.

Lo fa attraverso un team di giornalisti, tecnici, speaker di alto livello. Una squadra che ogni giorno garantisce un prodotto che, mese dopo mese, ha riscontrato sempre maggior interesse e apprezzamento da parte del pubblico. “Il merito di un prodotto così valido è tutto del nostro teamracconta il direttore Giorgia Gay -. Nelle principali città del Veneto abbiamo giornalisti che quotidianamente ‘presidiano’ il territorio, dialogano con i protagonisti, raccontano ciò che accade con grande professionalità. La nostra redazione centrale, poi, raccoglie i principali fatti di cronaca, le interviste con esponenti politici e istituzioni per andare oltre la semplice notizia, proponendo approfondimenti pur nel breve spazio di un notiziario audio. La nostra sfida è proprio questa: fare più informazione possibile, nel miglior modo possibile, dando voce al territorio”.

In redazione le notizie vengono aggiornate fino all’ultimo minuto possibile, per essere sempre “sul pezzo”. Ma non è solo la squadra dei giornalisti a rendere possibile la messa in onda del prodotto. Il team si avvale di un esperto in produzione che garantisce la

messa in onda e la diffusione dei notiziari, la condivisione nei social network, l’analisi dei risultati e il rapporto con le emittenti. E poi ci sono le voci, gli speaker professionisti che si alternano al microfono. Senza dimenticare la rete vendita, ogni giorno “sul campo” per coinvolgere nuovi inserzionisti.

I notiziari sono trasmessi dal lunedì al sabato in Fm su “Radio Cafè”, “Radio Pocket”, “Radio Pico”, “Radio Clodia” e “Radio Attiva la voce del veneto solidale”; nel sito www.lapiazzaweb.it e sulle principali piattaforme streaming: Spotify, Google Podcasts, iTunes, Apple Podcasts, Spreaker, Deezer, Amazon music, Audible, anche Alexa e l’Assistente Google.

Oltre ai notiziari, laPiazza24 è anche approfondimento, grazie alle rubriche podcast di punta: “ilPunto Di Antonio di Lorenzo” e “Zoom” con Ilaria Morelli. Entrambe si possono ascoltare

sia nel sito www.lapiazzaweb. it e sulle piattaforme streaming. “IlPunto” è uno spazio di commento politico dedicato agli argomenti più caldi del panorama nazionale e locale. “Zoom” esplora invece l’attualità, per capire e raccontare al meglio il Veneto che viviamo ogni giorno, con un’intervista in ogni puntata a un ospite competente e autorevole. Senza dimenticare le rubriche “Salute” e “Scuola&Lavoro”, che si possono ascoltare sia sul web sia in fm: si tratta di spazi podcast dedicati agli ambiti della salute, del benessere, dell’estetica, dell’istruzione, delle università. Con l’arrivo de LaPiazza24 è nato un vero e proprio sistema di comunicazione integrato, che ha aggiunto l’informazione audio a quella tradizionale dei mensili “La Piazza” e del sito “LaPiazzaweb”. E nel 2023 non mancheranno altre novità.

Ecco tutti i modi per ascoltarci: In radio

I notiziari su LaPiazzaweb.it, Radio Pico (frequenze 90.6) e Radio Pocket (107.7): dal lunedì al venerdì alle ore 8:30 - 11:3017:30 - 18:30, sabato alle 8:30 e alle 11:30.

Su Radio Cafè (95.3): lunedìvenerdì alle 7.00 - 12.00 - 18.00 - 19.00, sabato alle 7.00 e alle 12.00.

Su Radio Clodia (103.6): lunedì - venerdì alle 8.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00, sabato alle 8.30 e alle 12.00.

Su Radio Attiva la Voce del Veneto Solidale (AM 1278): lunedì - venerdì 6:55 - 08:40 - 11:40 - 17:4018:40, sabato 6:55, 08:40 e 11:40.

Siamo anche sui dispositivi Alexa, scarica la skill!

Basterà dire: “Alexa, apri La Piazza 24!”, “Alexa, chiedi a La Piazza 24 di ascoltare il notiziario!”.

Oppure scarica la Google Action e chiedi all’Assistente Google: “Parla con La Piazza 24!”, “Chiedi a La Piazza 24 di ascoltare il notiziario!”.

Puoi ascoltarci dal sito www.lapiazzaweb.it e tramite la nostra app “LaPiazza24” dall’App Store e da Google Play

32 www.ilbassano.com Regione
L’iniziativa. I notiziari sono trasmessi da emettenti radio ma anche in streaming
Quattro appuntamenti quotidiani con notizie e approfondimenti, in presa diretta con i protagonisti
Il Team de LaPiazza24, da sinistra: Giulio Segala, Ilaria Morelli, Giorgia Gay, Giuseppe Bergantin, Marta Zatta, Sara Busato, Calogero Gambino. App store
0444 1241030 E ARAZIONEPRI DI TUTTE LE

Salute

La campagna di comunicazione

Le regole per promuovere la salute

Regione e Ulss insieme per sensibilizzare la cittadinanza a stili di vita orientati al benessere

Un

tam tam mediatico, che da un’azienda sanitaria all’altra rimbalza in tutto il Veneto. É la campagna di comunicazione che la Regione ha inserito come punto cardine nel Piano regionale prevenzione, con lo scopo di promuovere uno stile di vita sano. “Vivo bene”, dunque, non è solo uno slogan: vivo bene, mangio in modo sano, mi muovo, evito comportamenti rischiosi, presto attenzione nei luoghi di lavoro per promuovere la mia salute.

É un’iniziativa di sensibilizzazione ed educazione alla salute rivolta alla popolazione che, nel tradurre le linee guida del Piano regionale di prevenzione, si propone in un messaggio di raggiungere tutti, senza distinzione di età, sesso e condizione.

La medicina che si occupa di preservare la salute, e non solo curare la malattia, rappresenta un po’ l’orizzonte cui guardare in questo approccio che parte dal presupposto che la salute è il risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente.

Prosegue alla pag. seguente

Saluteon-line: /category/salute/
DICEMBRE 2022 “Vivo
una questione
stile
bene”,
di…

Salute

Salute La tua voce per una sanità migliore

Pianificare e progettare insieme un sistema sanitario di qualità, attraverso le valutazioni di tutti gli attori del sistema sociosanitario regionale

Le regole per promuovere la salute

Il Piano regionale della prevenzione, approvato con DGR n. 1859 del 29 dicembre 2021, in attuazione al Piano Nazionale Prevenzione, ha durata di 5 anni e rappresenta il documento guida delle Aziende Ulss riguardo la prevenzione delle malattie e la promozione della salute.

In 5 anni il Piano si propone di creare e rafforzare ambienti favorevoli alla salute delle persone, cioè contesti che agevolino stili di vita sani, tra questi la scuola, i luoghi di lavoro, i comuni attivi, le comunità che promuovono la salute della famiglia nei primi 1000 giorni di vita. Il secondo obiettivo è quello di sviluppare percorsi integrati di presa in carico delle persone per il contrasto alla fragilità. Il terzo obiettivo è quello di contrastare le disuguaglianze in salute e sostenere l’approccio di genere.

“Veneto per la salute” è invece un protocollo d’intesa nato a supporto del Prp 20202025 e sancisce la collaborazione tra diverse direzioni regionali e altri enti esterni con l’obiettivo di promuovere il benessere, il diritto alla salute attraverso l’adozione, nelle proprie politiche, di linee strategiche coerenti con gli obiettivi dello stesso Prp. Le direzioni /Enti aderenti concorrono con le loro strategie alla creazione di ambienti favorevoli alla salute delle persone.

In queste settimane la campagna di comunicazione “Vivere bene” ha trovato ampia eco attraverso la pubblicazione di un video che sintetizza in pochi minuti le poche ma importantissime “regole” per promuovere, come singoli cittadini, uno stile di vita orientato al benessere psico-fisico.

“Vivere bene infondo non è difficile, soprattutto in una regione come la nostra che si prende cura dei suoi cittadini. Anche noi però possiamo fare la nostra parte” è l’incipit del messaggio.

Una sanità di qualità sempre migliore da costruire assieme, con il contributo di tutti, ascoltando la voce degli attori direttamente interessati, siano essi interni al sistema sanitario o cittadini che hanno ricevuto assistenza sanitaria. Con questo spirito si rinnova “La tua voce per una sanità migliore”, giunto alla terza edizione, un insieme di progetti che hanno la finalità di valorizzare il contributo, facilitandone la partecipazione, di cittadini e di tutti gli interlocutori della sanità nel progettare e realizzare un sistema sanitario di qualità. Prende così il via, a partire da dicembre, il “Sistema coordinato per la valutazione e la valorizzazione di qualità del Sistema Socio Sanitario Regionale (Sssr)”, della regione Veneto, allo scopo di promuovere ed implementare la valutazione dei servizi sanitari regionale tenendo conto di più punti di vista.

I progetti si propongono di raggiungere più obiettivi. Intanto consolidare un programma regionale di rilevazione, analisi e valutazione dell’esperienza e della soddisfazione degli utenti del Servizio Socio Sanitario Regionale (Sssr). Quindi definire e consolidare strumenti di rilevazione di aspetti dell’assistenza che influiscono in misura importante sulla percezione che gli utenti hanno della qualità del servizio.

E, per finire, consolidare un sistema condiviso e diffuso di gestione delle segnalazioni degli utenti dei servizi sanitari e socio sanitari, in forma di reclamo, suggerimento

o apprezzamento-elogio.

Tutte le Aziende Sanitarie della Regione del Veneto sono coinvolte e prenderanno progressivamente parte attiva in alcuni progetti specifici.

A dicembre, e fino al 22 gennaio prossimo, ha preso il via l’Indagine di Clima Organizzativo, per una valutazione della qualità dal punto di vista interno sul clima delle Aziende, rivolto specificatamente ai dipendenti delle Aziende Sanitarie, quindi seguirà il Progetto PREMS (Patient Reported Experience Measures) per una valutazione della qualità dal punto di vista del cittadino, rivolto nello specifico ai pazienti che hanno avuto un ricovero in ospedale. Poi Progetto PROMs (Patient Reported Outcome Measures) per la misurazione degli esiti e dell’esperienza con il percorso oncologico per il tumore maligno alla mammella riportati dalle pazienti, rivolto ai pazienti in cura allo IOV. Ci sarà anche il Progetto PaRIS (PatientReported Indicators) promosso dall’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico per una valutazione della qualità dal punto di vista del cittadino, rivolto nello specifico ai pazienti affetti da cronicità che hanno effettuato una prestazione specialistica. Per la progettazione, la sperimentazione e il consolidamento di questi programmi Regione Veneto si avvale del supporto tecnico metodologico di Azienda Zero e la collaborazione del Laboratorio MeS (Management e sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Come fare allora? “Mangiamo sano, privilegiando la dieta mediterranea, e sempre nel rispetto della natura. Muoviamoci un po’ di più: possiamo andare al lavoro o a scuola a piedi o in bicicletta, salire le scale, invece di prendere l’ascensore, fare un po’ di ginnastica”.

Non vanno trascurati i consigli giusti, quelli del nostro medico su prevenzione e vaccini.

“Prestiamo più attenzione quando siamo a casa, in strada e in tutte le situazioni che tendiamo a sottovalutare, anche quando siamo impegnati nelle nostre professioni”, rappresenta un’altra buona norma da tenere in considerazione.

E naturalmente non trascuriamoci. “Controlliamo più spesso la nostra salute – è la sollecitazione - è utile per prevenire efficacemente le patologie croniche, evitiamo comportamenti scorretti e cattive abitudini che ci isolano e ci allontanano dalle cose che contano di più”.

“Se stiamo bene con noi, - è l’osservazione conclusiva - stiamo bene anche con gli altri perché anche la salute è un gioco di squadra. La nostra salute rende tutti più forti”.

36 www.ilbassano.com

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.