1994 - 2014
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Monselice Rimesso a nuovo il lago del parco Buzzaccarini pag.
Salute Sanità Ambulatori La fiducia nel proprio pediatrici, medico è il primo verso passo la nuova verso la guarigione verifica
Este, economia Polo strategico della logistica, siglato l’accordo
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pag.
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pagg. pag. 37-40 10
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L’EDITORIALE
rifiuti abbandonati segnalazioni via web
La buona scuola per i cittadini di domani di germana urbani*
E’ proprio vero: c’è un social network per tutto. E come poteva mancarne uno relativo ai rifiuti abbandonati? Nasce così il progetto Città Pulita, un sistema di segnalazione delle situazioni di degrado che lavora su internet. pag. 6
fratta sorvegliato per inquinamento
C’è anche Montagnana nel numero dei trenta Comuni osservati speciali per l’inquinamento da perfluoro alchilico. Un anno fa la Regione, con uno studio del Cnr alla mano, aveva denunciato la presenza di una sostanza inquinante. pag. 14
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Due anni per la fusione fra Este e Ospedaletto A settembre 2015 il referendum, se i sì vincono, il nuovo Comune nasce nel 2016
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eferendum entro l’autunno 2015 e nuovo Comune alla luce entro febbraio 2016. E’ questo il cronoprogramma aggiornato dell’iter che potrebbe portare alla nascita del nuovo superComune, figlio della fusione di Este ed Ospedaletto Euganeo. Ad aggiornare la scaletta dei lavori è il sindaco atestino Giancarlo Piva, che promette di avviare entro settembre la campagna di informazione e sensibilizzazione destinata ai cittadini dei due Comuni. Ad oggi, effettivamente, sono state veramente
poche le iniziative messe in atto per sostenere la causa della fusione: negli ultimi mesi si sono tenuti solo due incontri, entrambi fissati per il 12 giugno, seguiti da un lungo silenzio. Conferma Piva: “Riteniamo che il nuovo Comune possa venire alla luce nel febbraio 2016, quando sarà già operativa la nuova Regione e quando ormai saranno in scadenza i mandati delle amministrazioni di Este ed Ospedaletto”. Nell’occasione, il primo cittadino atestino risponde agli attacchi che il processo di fusione ha subìto nelle
ultime settimane, soprattutto per mezzo dei volantini firmati dal comitato “Resta ad Ospedaletto – No Fusione”: “Gli autori di questo volantino diffondono solo pregiudizi e difendono interessi corporativi. Si parla tanto di tasse in aumento e non si contano le risorse di Sesa che con la fusione andranno a finire anche nei bilanci di Ospedaletto. Ricordo che, oltre all’innalzamento della qualità dei servizi, la fusione muoverà verso le nostre casse almeno 18 milioni di euro. pag. 12
a che il Premier Renzi ha presentato agli italiani “non l’ennesima riforma” ma “un nuovo patto educativo” per disegnare tutti insieme la scuola che verrà si è scatenato un dibattito acceso ma da molti punti di vista assai sterile. Un bailame di commenti e commentatori che su Twitter, Facebook, blog e forum esprimono il loro pensiero a riguardo. Peccato, però, che almeno fino ad ora non si sia visto o sentito quasi nulla di quel viaggio intellettuale entusiasmante che aveva dipinto il giovane primo ministro nel suo discorso di presentazione del progetto. In questi giorni tutto vola molto più basso. Tutto si è ridotto a quanti e quali insegnanti saranno assunti. A come si valuterà il merito legato agli scatti d’anzianità. Se saranno assunti i precari o i giovani. Se le graduatorie o i concorsi… Personalmente sono molto delusa. Questa che twitta non è la buona scuola che io spero accolga i miei figli. La buona scuola che vorrei, e dovremmo volere tutti, dovrebbe porsi il problema di quali siano i contenuti e gli strumenti più adatti oggi a formare il cittadino e l’uomo di domani. Dovrebbe individuare i percorsi intellettuali più utili da proporre agli adolescenti che crescono nella fragile società in cui viviamo. *direttore@lapiazzaweb.it redazione@givemotions.it
Intervento
Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio di giuseppe gasparetto Stori*
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a primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contrassegnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così vengono definiti discorsivamente i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora, ovvero superiori a 50 litri di pioggia al metro quadrato in un’ora. *Direttore Consorzio di Bonifica Adige Euganeo continua a pag. 8
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L’EDITORIALE
segue da pag.
1
La buona scuola per i cittadini di domani
Confindustria, bene l’export
industria padovana in lenta ripresa L’industria padovana esorcizza i rischi di nuovo ribasso e manda segnali di graduale, ma lenta ripresa. Dopo un inizio d’anno piatto, la crescita annua della produzione nel secondo trimestre 2014 (+2,1%) conferma l’inversione di tendenza registrata dalla seconda metà 2013, sia pure discontinua. Grazie alla spinta dell’export, specie Ue, spiega Confindustria Padova, ma anche al recupero della domanda interna. Qualche segnale positivo dal lavoro, primo effetto del decreto Poletti. Cauto miglioramento delle prospettive, ma la dispersione dei giudizi è alta. La risalita sarà lenta e selettiva, il risultato va costruito nella seconda metà d’anno.
E ancora, declinare le solite materie noiose per molti in qualcos’altro, modificare le lezioni frontali per riuscire a suscitare ancora curiosità di sapere: quella voracità di conoscenza che orami è rarissimo incontrare tra i banchi di scuola. E tutto questo per riuscire ancora a regalare ai giovani che crescono un sogno, uno solo, una meta da raggiungere con costanza e impegno. La buona scuola dovrebbe avere il coraggio anche di dire che i programmi andrebbero differenziati, che Manzoni e Dante non sono più obbligatori per tutti, che l’obbligo scolastico per chi è in difficoltà o vive nel disagio si può conseguire anche seguendo percorsi originali e non programmi uguali per tutti che altro non sono che “tavole della legge” incise sul bancone del Ministero quasi un secolo fa. So che per certi versi le posizioni che sto esprimendo sono estreme ma credo che per scrivere un vero, nuovo patto educativo sia necessaria una pesante dose di coraggio. So che la scuola è un’Istituzione e, come mi ha detto uno stimabile intellettuale “non può essere ridotta ad un insieme di percorsi e piste ciclabili”, serve una via maestra. Credo però che per disegnarla l’architetto debba avere in mente un’idea reale della società odierna e di quella a venire. Ebbene. Che idea ha il legislatore della società che vuole formare sui banchi di scuola? Io non l’ho capito. Ma una cosa la so. Ho fiducia nella classe insegnante che ogni giorno, nonostante tutto, entra a scuola con passione ed entusiasmo. Sì, qualcuno sarebbe meglio che si dedicasse ad altro. Ma la maggior parte dei “maestri” sa che quando varca la soglia della scuola va a “soffiare sulle ali” del futuro del Paese. Che sono i bambini, i nostri figli, mio figlio. Perciò caro Renzi e cari sindacati tutti, vi prego, mettete al centro di questo nuovo patto per la scuola gli insegnanti e i dirigenti ma non trattateli come numeri sul libro paga del Ministero. Sono materia preziosa, appassionata e intelligente. Ascoltiamoli nel merito, sarà utile al Paese e al futuro. *direttore@lapiazzaweb.it - redazione@givemotions.it
debutta a padova associazione droni
Presentata a Padova la neonata Associazione Italiana Droni. L’Associazione Italiana Droni nasce a livello nazionale, già con più sedi operative: in Veneto, a Padova, ed in Basilicata vicino Potenza, e con l’adesione in corso di altre Regioni con l’intento di costituire un Polo di Competenze e di Collaborazione di alto livello industriale e con la vocazione alla qualità dei sistemi e servizi, tra i vari attori della “filiera industriale”: Produttori di tecnologie e di mezzi di volo, Enti normativi, Enti di Controllo, Operatori, Sviluppatori di software.
Il vice presidente Mirko Patron ha firmato il decreto che posticipa al 12 ottobre le operazioni di voto per eleggere il nuovo presidente e il Consiglio provinciale. Lo spostamento si è reso necessario in applicazione alla recente circolare ministeriale sulla riforma della Pubblica amministrazione. La Provincia diventerà così un ente di area vasta di secondo livello i cui organi non saranno eletti direttamente dai cittadini, ma dagli amministratori locali. Sono chiamati al voto 104 sindaci e 1.252 consiglieri comunali. Le candidature presentate il 21 e 22 settembre.
mezzo milione ai musei civici di padova
“buoni pasto, così ci rimettiamo noi”
Lo scopo è creare una filiera
elezioni provincia il 12 ottobre
Lavori anche agli Scrovegni
Appello degli esercenti Appe
Appello dell’Appe di fronte al caso dei buoni pasto: “in qualità di maggiore Associazione di categoria del settore dei pubblici esercizi della provincia di Padova, riteniamo che gli esercenti meritino il dovuto ascolto da parte delle Autorità, perché sono gli esercenti gli unici a pagare per un meccanismo che, nel tempo, ha subìto delle distorsioni”.
Posticipata la consultazione
Nordest
Bassapadovana monselice Dalle mura alla politica, diamo i voti a Monselice
este, i progetti Mezzo milione per mettere mano agli edifici scolastici e renderli più sicuri
montagnana La triste parabola del Parco del Fiumicello
Buone notizie in arrivo da Roma per Padova: il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismoha stanziato 500.000 euro a favore della Cappella degli Scrovegni e del Complesso dei Musei Civici di Padova. “La sommaspiega Giulia Narduolo, deputata del Pd in commissione cultura -servirà a realizzare lavori indifferibili e urgenti, già concordati con la Soprintendenza”.
accuse dure
pag.
8
Nell’ambito di Acquae Venezia
terme euganee ad expo 2015
Minori dimenticati dalla politica e dalla società
expo venice
pagg.
20-21
Acqua e cibo protagonisti a Marghera nel 2015 pag.
pag.
9
16
Politica La pagella di Lucio Tiozzo alla giunta Zaia
pag.
22
pag.
26
La salute e il benessere esclusivi del termalismo euganeo, per i quali Abano e Montegrotto sono noti nel mondo, l’esperienza sensoriale delle terme del Veneto saranno parte del contenuto del racconto che l’Italia farà di sé all’Expo 2015 e agli eventi ad esso collegati, come Aquae Venezia 2015, l’evento espositivo internazionale dedicato all’acqua promosso da Expo Venice in programma da maggio a ottobre 2015, collaterale e patrocinato da Expo Milano 2015. Il racconto del wellness e dello star bene offrirà un’esperienza sensoriale delle Terme euganee e del Veneto.
È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
è un marchio registrato di proprietà di
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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 redazione@givemotions.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile (ad interim)
Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese DAL MONDO DELL’ISTRUZIONE Riprende un nuovo anno sui banchi, fra annunci e qualche novità. Ne abbiamo parlato con due dirigenti scolastici di Monselice, Luigi Michielon e Giacomo Zanellato, alla guida di due grandi istituti superiori e alle prese con i problemi quotidiani dell’organico da completare, specie per gli insegnanti di sostegno che scarseggiano, e i magri bilanci da far quadrare, consapevoli della necessità di garantire servizi e opportunità ai propri studenti
Le nuove sfide della scuola a
di Nicola Stievano
Zanellato: “E’ calato di quasi un terzo il fondo di istituto per i progetti, ma l’entusiasmo e la voglia di fare non mancano”
Michielon: “Alle prese con la sfida di un grande istituto su due sedi separate, una scelta che porterà benefici”
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icuramente la ripresa delle lezioni a settembre è il momento in cui la scuola gode di maggiore attenzione. Nel corso dell’anno scolastico poi si tende a preoccuparsi sempre meno di quanto succede in classe, nonostante le implicazioni quotidiane sui gli studenti. Quest’anno, invece, il periodo che ha preceduto il suono della prima campanella, quasi per tutti il 15 settembre, è stato particolarmente ricco di novità, a partire dagli annunci di “riforma epocale” sull’organico degli insegnanti, con la fine del precariato, scandalo tutto italiano, e l’avanzamento in carriera per merito e non più per anzianità. Ma al di là delle promesse, tutte da verificare nei prossimi mesi, come è iniziato l’anno scolastico nel nostro territorio? Quali sono i problemi con cui fare i conti fin dai primi giorni di lezione? Lo abbiamo chiesto a due dirigenti scolastici di Monselice. Giacomo Zanellato guida l’istituto Kennedy che conta oltre 980 iscritti divisi in 43 classi e strutturate in otto indirizzi. Fra le novità il corso enologico vitivinicolo mentre sono una solida e positiva conferma i due corsi serali per ragionieri. “Prima dell’inizio delle lezioni l’organico di base dell’istituto è stato completato con le nomine dell’Ufficio Scolastico - spiega Zanellato - mentre noi dirigenti ci occuperemo delle supplenze
le iniziative al mattei di conselve prosegue l’attivitÀ teatrale
Un successo il corso di lingua cinese
S
cuola non significa solo lezioni, interrogazioni e compiti in classe, ma anche nuovi progetti, laboratori, stage, sperimentazioni. I migliori istituti della provincia sono una fucina di idee, e spesso contano decine di iniziative realizzate con pochi mezzi e tanto entusiasmo. A Monselice al liceo “Cattaneo” , per fare un esempio, verranno sicuramente riproposte le lezioni pomeridiane di lingua cinese. “L’anno scorso - spiega il dirigente Luigi Michielon - il corso ha avuto un successo incredibile. E’ tenuto da professori, madrelingua, della scuola italo cinese di Padova, una delle poche riconosciute in Italia alla stessa Cina. Oltre una sessantina di studenti si sono cimentati con questa lingua così complessa ma affascinante per una trentina di ore. Hanno imparato i primissimi rudimenti ma è stata una bella soddisfazione. Contiamo di riproporla anche per altri studenti”. A Conselve prosegue con successo l’intensa attività teatrale che ogni anno coinvolge tanti ragazzi con gli insegnanti, così come danno soddisfazioni gli scambi con l’estero, dal comune gemello di Jaszbereny in Ungheria al liceo di Capodistria. Poi ci sono gli stage, momento di raccordo sempre più strategico fra mondo della scuola e del lavoro. «Dalle aziende abbiamo un importante aiuto anche per il nostri laboratori. Anche gli studenti del liceo fanno stage estivi in farmacie, studi professionali, laboratori di analisi. E non vanno certo a fare fotocopie ma imparano a confrontarsi con il mondo del lavoro”. A.A.
rimanenti. Siamo entrati a pieno regime ma purtroppo siamo carenti con l’organico insegnanti di sostegno, insufficiente di fronte al consistente numero di disabili più o meno gravi del nostro istituto. Io ed altri presidi abbiamo chiesto al dirigente regionale una deroga sul numero insegnanti per ottenere posti in più. Il rapporto stabilito quest’anno delle ore di sostegno per ogni studente è nettamente inferiore al passato. Anche le famiglie se ne sono accorte e si stanno mobilitando. Altro capitolo dolente riguarda la gestione delle risorse disponibili. Il fondo d’istituto è calato di quasi un terzo e questo crea non poche difficoltà nella gestione dei progetti delle attività aggiuntive. Solo nella nostra scuola abbiamo oltre un centinaio di iniziative e nonostante la carenza dei fondi cercheremo di conservarli tutti, introducendo una sorta di spending review ma potendo contare sulla disponibilità di chi se ne occupa». Conta ben 1.250 iscritti l’istituto Cattaneo di Monselice, guidato dal dirigente Luigi Michielon, che comprende anche il Mattei di Conselve e il professionale ex Duca D’Aosta. Cinquantuno le classi complessive strutturate in corsi che vanno dal liceo ai corsi professionali. Nel dettaglio a Monselice
troviamo il liceo scientifico, il liceo di scienze applicate e il nuovo liceo delle scienze umane, il professionale chimico e il professionale dei servizi commerciali. A Conselve il liceo scientifico, il liceo di scienze applicate, il corso di meccanica e meccatronica e quello di finanza e marketing. Novità di quest’anno l’unione formale fra il Cattaneo e il Mattei, adesso un unico istituto a tutti gli effetti. “I due istituti mantengono le loro specificità - spiega Michielon - ma l’unione, dopo l’esperienza dello scorso anno scolastico, permette la sperimentazione trasversale tra le sedi. Ferme restando le singole identità è il momento di pensare ad una scuola unica, come nel nostro territorio sta avvenendo anche per l’ospedale. Per favorire questa visione e questa potenzialità andrebbero però incrementati i servizi di trasporto e collegamento. Sogno un incremento in questo senso, con una sorta di linea “circolare” che dal conselvano porti gli studenti a Monselice e viceversa, passando i due istituti, l’ospedale e la stazione ferroviaria. Probabilmente è solo una mia fantasia ma permetterebbe di realizzare quell’unità di cui il nostro territorio ha bisogno. Pur non disponendo di risorse ingenti e di mezzi enormi riusciamo a fare un buon lavoro, grazie all’impegno di tutti”.
Argomento del mese 5 La parola agli studenti eccellenti
alle prese con il cambiamento Le misure disciplinari Dalla legge antifumo al divieto dei cellulari
“Regole del gioco” fin dal primo giorno di lezione
N
on mancano le novità nemmeno sul fronte disciplinare, a partire dalla necessità di far rispettare, a tutti, il divieto assoluto di fumo, in tutto il perimetro dell’istituto, compresi i cortili. “L’anno scorso il provvedimento era sperimentale - spiega il dirigente Giacomo Zanellato - ora invece è legge nazionale che va applicata per tutti, studenti, insegnanti e personale. Per farla rispettare serve un’adeguata sorveglianza e abbiamo pensato di installare delle telecamere di videosorveglianza e rafforzare il controllo dentro e fuori la scuola da parte dei collaboratori scolastici. Altro tema assai dibattuto è l’uso del cellulare. Prima dell’inizio delle lezioni ne abbiamo parlato a lungo con i docenti ed è innegabile che il telefono crea disturbo in classe perché molti studenti fanno i furbi e cercano di usarlo, in un modo o nell’altro. Così abbiamo deciso di acquistare delle cassettiere da mettere in classe, nelle quali gli studenti lasceranno, sotto la loro responsabilità, i cellulari spenti per riprenderli durante l’intervallo o alla fine delle lezioni”. Al Cattaneo di Monselice e al Mattei di Conselve il dirigente Luigi Michielon ha fatto esporre quelle che definisce le “regole del gioco”. Si tratta di una sintesi del regolamento d’istituto tradotta per gli studenti, anche sul fronte pratico. “In sostanza i ragazzi sapranno subito quali conseguenze avrà il non rispetto di queste regole - spiega Michielon - e come questo influirà sul voto di condotta. E’ tutto scritto, tutto spiegato, senza possibilità di fraintendimenti. Nel complesso comunque posso affermare che la nostra è una bella scuola sana, dove i ragazzi sono rispettosi e tolleranti. I casi di bullismo e situazioni critiche sono in percentuali bassissime, quasi trascurabili, ma l’attenzione non viene mai meno. Sotto il profilo disciplinare adottiamo una certa severità ma sempre con l’intento di educare a certi valori e di condividerli insieme. Come abbiamo deciso di fare esponendo appunto le “regole del gioco”, in modo da responsabilizzare gli stessi ragazzi”.
Idee chiare e ottimismo
In alto a sinistra: Luca Mastella e Mattia Martin. Sotto da sinistra Niccolò Sturaro e Veronica Capuzzo
“Preferiamo studiare e lavorare in Italia”. All’estero solo per fare esperienza
R
agazzi con le idee chiare dopo la maturità, nel segno della concretezza con tanta voglia di fare e di non cedere al pessimismo. Sono alcun degli studenti che hanno concluso brillantemente gli studi superiori e ora si affacciano al mondo dell’università oppure a quello del lavoro. Hanno superato l’esame con un bel 100 al “Mattei” di Conselve ma oltre a studiare si dedicano anche alla musica o allo sport. E i più si augurano di trovare un lavoro qui in Italia e si dicono fiduciosi, ma c’è anche chi conta sulla possibilità di fare un’esperienza significativa all’estero. Mattia Martin ha le idee chiare, ormai da diversi mesi: “Mi sono iscritto ad ingegneria aerospaziale all’Università di Padova. Penso che dopo i cinque anni di liceo l’esame di stato sia il giusto “scalino” per aiutare noi ragazzi a maturare. Porto con me l’esperienza positiva di questi anni al “Mattei”, dove ho trovato insegnanti molto preparati. Adesso speriamo bene per la nuova avventura. Certo sarei disposto a studiare all’estero e anche lavorarci”. Anche Veronica Capuzzo cercherà un lavoro ma ha un progetto ben preciso, con l’obiettivo di indossare la divisa da carabiniere. “E’ da circa tre anni che ci penso - racconta - e anche un mio cugino ha iniziato questa esprienza. Adesso mi metterò a studiare per affrontare i concorsi per l’Arma e se necessario farò anche l’anno di servizio militare. Comunque se ce la farò a diventare carabiniere ho intenzione di iscrivermi all’università, probabilmente a Giurisprudenza. L’esame è una bella esperienza, lo pensavo più difficile. Invece mi sentivo tranquilla, soprattutto con gli scritti. In questi cinque anni mi sono trovata bene con i compagni di classe e i docenti”. Università e conservatorio invece per Luca Mastella: “Farò matematica a Padova e continuerò con lo studio di chitarra classica al conservatorio “Venezze” di Rovigo. Mi aspetto dall’università un ambiente ricco di stimoli e che possa arricchirmi. Il periodo all’estero potrebbe essere bello da questo punto di vista, ma problematico da conciliare col conservatorio che frequento. In futuro non penso ad un lavoro all’estero, mi sentieri un pesce fuor d’acqua. Il corso di matematica, malgrado le personali antipatie di molti, credo sia un indirizzo ricco di stimoli e sfide intellettuali”. Niccolò Sturaro conserverà un buon ricordo degli anni trascorsi al “Mattei”. “Credo che l’università sarà una bella sfida, perchè affronterò un ambiente nuovo e del tutto diverso da quello delle superiori. Mi aspetto tanta serietà, perchè Padova è una delle migliori se non la migliore città universitaria. Dopo un periodo di riflessione ho scelto farmacia e al test sono arrivato secondo. Non penso di dover andare a studiare all’estero, vista l’ottima preparazione fornita nelle nostre università, ma se un giorno, dopo aver conseguito la laurea non potrò fare altrimenti allora per forza proverò l’esperienza lavorativa fuori dall’Italia. Per quanto riguarda il test di ingresso credo che dovrebbe essere data a tutti la possibilità di entrare nel corso desiderato, adottando però poi il metodo francese, in base al quale se non si superano tutti gli esami del primo anno si è automaticamente esclusi”.
6 Monselice Ambiente Entra nel vivo il progetto “Cittù pulita” con centinaia di segnalazioni
Rifiuti gettati, una piaga L’assessore Bedin ha testato personalmente il servizio on line: “In pochi giorni tutto ripulito” di Emanuele Masiero
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’ proprio vero: c’è un social network per tutto. E come poteva mancarne uno relativo ai rifiuti abbandonati? Nasce così il progetto Città Pulita, un sistema di segnalazione delle situazioni di degrado che rende i cittadini parte attiva nella tutela del territorio. Il servizio è attivo ormai da qualche anno ed è stato recentemente rinnovato. Tanto da avere un utilizzatore di grande “autorevolezza” in materia, deciso a testarne il funzionamento. E’ l’assessore all’ambiente Giorgia Bedin che di recente ha segnalato dei rifiuti abbandonati a Monselice. “Avevo notato dei rifiuti abbandonati nei pressi del cimitero a San Bortolo – ha spiegato l’assessore – a quel punto ho fatto una foto con il cellulare e sono andata sul sito www.pdtre.it/cittapulita per fare la segnalazione caricando anche l’immagine dei rifiuti”. Sul posto erano presenti rifiuti indifferenziati ed inerti. La segnalazione è stata presa in carico dagli operatori che in 4 giorni sono intervenuti bonificando l’area e pubblicando le foto dell’avvenuto intervento.
I rifiuti abbandonati a San Bortolo nella foto dell’assessore “Trovo che sia un servizio molto utile – ha commentato l’assessore – Per i cittadini non ha una spesa ed è possibile fare le segnalazioni direttamente dal proprio smartphone o tablet senza dover attendere l’apertura degli sportelli e senza telefonare. Invito tutti ad utilizzare Città Pulita per segnalare i rifiuti abbandonati”. Navigando nel portale si possono vedere anche dei dati statistici: Piove di Sacco è il Comune “più segnalato” con 131 richieste. Monselice
segue a ruota con 128. Un numero considerevole considerando che sommando le segnalazioni di tutti i Comuni si arriva a 623. Il tempo di soluzione è mediamente di 5 giorni, ma nei casi più rilevanti può aumentare considerevolmente. Non è raro vedere delle vere e proprie discariche abusive che richiedo l’intervento di più uomini e mezzi: in quei casi la segnalazione viene registrata in uno stato parziale ed è possibile seguirne le operazioni di bonifica.
LAVORI Concluso l’intervento di bonifica del laghetto
PARCO BUZZAZZARINI, CACCIA AI FONDI
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lavori di manutenzione del parco Buzzaccarini sembrano procedere per il meglio. Perfino la natura ha voluto esprimere soddisfazione con una tenerissima nidiata di pulcini che in poche ore ha spopolato su Facebook. Il cantiere ha previsto delle analisi effettuate sul terreno prelevato dal fondale del laghetto e provvisoriamente messo sull’area della pista della quintana, in attesa si asciughi per essere trasportato in discarica. La bonifica del lago è conclusa e sono stati realizzati i contrafforti di sostegno del tratto di muratura parallelo a via San Giacomo. Ora che l’acqua è tornata a riempire il laghetto e i canali dell’area verde, tutti gli animali, cigni compresi, hanno potuto finalmente riappropriarsi del parco. Gli interventi dovevano risolversi in 5 giorni, ma ce ne sono voluti 14 a causa del maltempo che si è abbattuto sulla bassa padovana. Per riuscire a ultimare l’intervento, si sono dovute utilizzare anche delle pompe per asciugare l’acqua piovana, dato che l’escavatore non poteva operare nel fango o sollevare melma. Senza contare l’odore nauseabondo avvertito durante la fase di svuotamento dell’acqua e di pulitura del fondale. Qualche dubbio era sorto sulle tempistiche del cantiere che avrebbe penalizzato gli utenti nel periodo estivo. Ma l’amministrazione comunale ha fatto sapere che era necessario operare in tempi stretti per non perdere il finanziamento ricevuto e che sono state salvaguardate le aree fondamentali come giochi, tavoli e area pic-nic. Adesso si apre però una fase di ricerca di ulteriori fondi. La parte di mura che si affaccia su via Vo’ De Buffi sta cedendo e l’amministrazione è stata costretta a vietare la sosta alle auto lungo il perimetro. In alcuni punti si stanno staccando dei mattoni che potrebbero essere pericolosi anche per le persone. La giunta ha stanziato 50 mila euro per gli interventi più urgenti, ma per completare l’opera ne servirebbero circa 400 mila. E.M.
zona stazione qualcosa si muove
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offerta promozionale dal 15 settembre al 15 ottobre del serprino doc colli euganei
asa delle Associazioni e parcheggio rinnovato. In zona ferrovia sembra finalmente muoversi qualcosa. Il Comune di Monselice ha da poco raggiunto un accordo per trasformare il palazzo dell’ex dopolavoro ferroviario nella Casa delle Associazioni. Un risultato frutto di una lunga trattativa che ovviamente è stato accolto con grande soddisfazione del primo cittadino Francesco Lunghi. In pratica il Comune ha ottenuto, il comodato d’uso gratuito, per 16 anni, rinnovabili per altri 16. L’edificio in questione è quello posizionato lungo il primo binario, tra il passaggio a livello e i bagni della stazione. Ovviamente, come gran parte delle strutture di proprietà delle ferrovie, la struttura non è più utilizzata ed è in uno stato di degrado. Ora sarà possibile recuperarlo e dargli una destinazione civica, particolarmente importante vista la grave penuria di spazi pubblici a Monselice. Il punto cruciale ora sarà definire gli interventi da realizzare per poter utilizzare la struttura. “Non abbiamo ancora una stima della spesa ma sarà molto probabilmente meno di 50 mila euro – ha spiegato Lunghi - Sarà sufficiente ridipingere, mettere a posto gli infissi e spostare alcune porte”. Tra i lavori urgenti è in programma la chiusura dell’ingresso sul lato della ferrovia, che rimarrà al massimo come uscita di sicurezza, e la creazione invece di un nuovo accesso che si affacci sulla strada. Subito dopo sarà necessario ripristinare e riordinare l’area dei giardinetti antistante l’edificio. Altro punto cruciale sono le tempistiche per la realizza-
zione degli interventi. L’obiettivo sarebbe la prossima primavera, ma tenere qualche mese di lasco sembra quasi obbligatorio. In fin dei conti si tratta di un intervento fermo da anni, quindi uno o due mesi in più non faranno una gran differenza. Ma le novità non finiscono qui. L’altro fondamentale intervento riguarda l’agognato parcheggio che finalmente 125 nuovi posti auto. Si tratta solo del primo stralcio del progetto che dovrebbe garantire la giusta capienza di posti per tutti i pendolari che ogni giorno usano il treno per motivi di lavoro e studio. Alla fine saranno 250 i posti totali e l’opera sarà completata con la regolazione della circolazione interna con una rotatoria e un nuovo impianto di illuminazione. La spesa totale ammonta a 315 mila euro, dei quali 100mila sono stati stanziati dall’intesa programmatica d’area per la Bassa padovana, 160 mila euro da Rete Ferroviaria Italiana e 55 mila euro dal E.M. Comune di Monselice.
8 Monselice Intervento
Sotto la lente Cosa c’è di nuovo Una rapida carellata, con relativa valutazione, sugli aspetti del momento
Promossi & “rimandati” di Emanuele Masiero
E
’ tempo di tornare dalle ferie. Con settembre riparte ufficialmente il nuovo anno produttivo. Vediamo le novità che i monselicensi hanno trovato al rientro dalle vacanze attraverso questa “pagella”. LAVORI DI MARENDOLE. Voto 5 per la tempistica. Va bene che in estate c’è meno traffico, ma tre cantieri uno dietro l’altro, nella Sr 10, hanno reso più semplice raggiungere Padova piuttosto che Este. Per fortuna non serviranno lavori per le prossime tre generazioni visto che tra i tratti interessati c’è addirittura la carreggiata che passa sotto alla linea delle ferrovia. STRADINI AL SOLE Voto 8 per gli operai dell’asfaltatura che sono riusciti a beccare gli unici cinque giorni di sole cocente. Considerato che tutti abbiamo pregato per un po’ di calura, forse non sono stati così fortunati, ma di certo sono stati pazienti con gli automobilisti impazienti. CA’ EMO.Voto 7 per lo spiraglio che si apre sul recupero di Ca’ Emo, la villa storica di via Santo Stefano. I lavori sono stati appaltati per poco più di 30 mila euro. Un importo stanziato per sistemare il tetto ormai in uno stato disastroso. Forse sarà piccola cosa rispetto al restauro complessivo, ma visti i tempi di crisi è sempre meglio di niente. FAST-FOOD Voto 8 a chi è riuscito ad aprire un “fast-food” a Monselice. Ormai da anni si parlava di quale catena avrebbe aperto per prima, ma nella bassa padovana i cittadini si sono sempre spostati a Padova o Rovigo. Alla fine l’ha spuntata la steakhouse Old Wild West. CONSIGLIO SEGRETO Voto 3 per la politica che si arena su un consiglio comunale segreto. Il tema era la riorganizzazione del personale comunale. Ma sul serio serviva? Forse ci sono problemi più gravi che coinvolgono centinaia di famiglie in difficoltà.
BONIFICA
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Nella “pagella” degli interventi spicca l’impegno degli stradini, male invece per la situazione di mura e fossati Un tratto delle mura di Monselice
FIBRA OTTICA Voto 7 per il nuovo sistema di internet super veloce. Per ora è ancora tutto in divenire, ma i lavori sarebbero a buon punto. Se diventasse realtà sarebbe un bel punto a fare delle aziende di Monselice che utilizzano internet per lavorare quotidianamente. PULIZIA DEI FOSSI Voto 4 per l’erba alta. Ogni anno stessa storia: erba altissima in prossimità di canali, canalette scoli. Vabbè che i costi di sfalcio sono alti, ma una soluzione va trovata altrimenti ci si trova con i fossi intasati e pieni di erba. MURA SULLA ROCCA Voto 4 per la situazione delle mura sulla Rocca. Via del Santuario e vicolo Scaloncino sono in uno stato sempre peggiore. Colpa anche delle solite piante “spacca sassi” che rendono la pavimentazione completamente sconnessa. Ma
non preoccupiamoci per i turisti: ormai non se ne vedono più. MISS RIFATTA Voto 8 per il singolare concorso. Un’idea quantomeno originale che ha saputo attirare un pubblico gremito, composto non solo da uomini desiderosi di vedere belle forme. Le tecniche di chirurgia plastica interessano ormai tutta la società moderna. STAZIONE FERROVIARIA Voto 6 per i lavori messi in cantiere. Progetti interessanti, soprattutto il nuovo parcheggio e la casa delle associazioni, ma ormai più che un successo sono una spina nel fianco. Da anni pendolari, turisti e cittadini di Monselice attendono un parcheggio quantomeno dignitoso per le auto, ma anche per le bici. Con un ritardo così, gli applausi sono rimandati.
di giuseppe gasparetto Stori*
segue da pag.
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Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bombe”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide provenienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra. Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di queste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possibili. Il deflusso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il deflusso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fino quasi alla fine del ‘900. Piogge seppur prolungate ma meno violente. Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfici impermeabilizzate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abitativi, e dai sottopassi stradali non sufficientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allagamenti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifica da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni. In questi ultimi anni sono in corso e sono stati eseguiti lavori nella rete scolante demaniale, con finanziamenti dei consorzi, della Regione Veneto, dello Stato, creando grandi invasi per le acque di piena dei fiumi e dei canali, rinforzando gli argini e pulendo gli alvei dei fiumi, anche dalla troppa vegetazione, potenziando le idrovore. Moltissimi lavori restano da fare, pur ideati e progettati ma solo alcuni purtroppo finanziati *Direttore Consorzio di Bonifica Adige Euganeo
Intervento lungo il canale in corrispondenza delle paratie
battello antirifiuti raccoglie 14.000 chili di immondizia
reservare i fiumi significa soprattutto tenerli puliti. Per questo anche a Monselice è intervenuto il battello anti-rifiuti del Consorzio Padova Sud per intervenire e risolvere l’emergenza che si era creata a seguito dell’inversione del flusso della corrente del canale. Nell’ultimo mese il flusso è stato cambiato per consentire i lavori di sistemazione del quartiere Ortazzo a Battaglia Terme. Il cambiamento ha quindi portato i rifiuti galleggianti, che di solito arrivano nel
centro di Battaglia, verso la parte nord di Monselice. La corrente ha fatto confluire i rifiuti nel manufatto del Genio Civile, costituito da due paratie, che si trova all’altezza di viale Della Repubblica. In rifiuti accumulati avevano iniziato ad emanare un odore terribile mettendo a repentaglio anche l’igiene della zona. Per questo il Comune di Monselice in accordo con il Consorzio Padova Sud, ha richiesto l’intervento dell’innovativo battello anti-immondizia che in tre giornate
ha raccolto quasi 14.000 mila chili di rifiuti. “Siamo sempre attenti ai rifiuti che vengono abbandonati per strada – ha commentato Giorgia Bedin, assessore all’ambiente di Monselice – ma non dobbiamo sottovalutare nemmeno quelli presenti nel canale. Solo perchè non li vediamo nei marciapiedi o vicino a casa, non significa che siano meno pericolosi. Anzi, essendo a contatto con l’acqua, rischiano di diventare un problema ambientale di grandi proporzioni”. E.M. Lo speciale battello in funzione a Monselice
STIAMO SELEZIONANDO
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Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio
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Este 9 Tutti i cantieri Ecco il piano degli interventi messo a punto dall’amministrazione
Mezzo milione alle scuole
Nuova sala polivalente, sicurezza antisismica in tre plessi, strutture da rendere più efficienti di Nicola Cesaro
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ezzo milione di euro per rimettere in sesto le scuole atestine. Il Comune ha confermato la volontà di investire su istruzione e giovani, mettendo a punto un piano di interventi da oltre 500 mila euro destinato alle scuole cittadine. Uno dei cantieri più importanti riguarda la scuola Santa Maria del Pilastro di Este, oggetto di un importante progetto di ampliamento. L’amministrazione comunale vuole realizzare una nuova sala polivalente: lo spazio che ne nascerà potrà accogliere incontri e assemblee di vario genere ma
Iscrizioni
anche fungere da palestra per gli studenti, le cui famiglie da anni auspicano spazi più funzionali all’attività dei ragazzi. Per questo intervento sono stati impegnati 300 mila euro, che serviranno anche a garantire l’adeguamento anti-sismico dell’edificio. Ed è proprio in materia di sicurezza anti-sismica che si sta procedendo in altri tre plessi scolastici atestini: si tratta delle scuole primarie Sartori Borotto, Verdi e Pascoli. Il capitolo di spesa totale è di 120 mila euro e prevede in particolare il rafforzamento del vano ascensore alla Pascoli
e la sistemazione di controsoffitti e pareti nelle altre due scuole, oltre ad interventi di minore entità. Meno oneroso – l’investimento è di 95 mila euro – è l’intervento pensato per l’asilo Giovanni Paolo II di via Salvo d’Acquisto: oltre alla modernizzazione degli impianti, il Comune provvederà ad eliminare le numerose infiltrazioni d’acqua che interessano la copertura della scuola e il marciapiede antistante. Situazioni, queste, che rischiano di compromettere l’aspetto igienico-sanitario
più classi al liceo ferrari terza sezione allo scientifico
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l liceo Ferrari triplica. Lo scorso 19 agosto l’ufficio scolastico territoriale di Padova, in occasione dell’emanazione dell’organico di fatto che determina il numero delle classi da attivare per l’ormai prossimo anno scolastico, ha infatti concesso l’attivazione di una terza classe di liceo scientifico tradizionale all’istituto superio-
Al Lieco Ferrari resta aperta la questione dei lavori alla palestra, ma in questo caso la compentenza è della Provincia dell’ambiente scolastico e che sono ancor più fastidiose se si pensa che l’edificio ha poco più di dieci anni di vita. C’è poi un altro progetto “caldo” sui tavoli del Comune: il recupero della scuola media Carducci di via San Martino e dell’ex sede liceale. Qui la spesa arriva a toccare il milione di euro. L’amministrazione comunale non ha ancora reso nota la tempistica del recupero, che interessa di fatto uno dei più importanti palazzi del centro storico. Sempre in tema
re atestino. Il buon risultato ottenuto dall’istituto guidato dalla dirigente Barbara Frizzi aumenta dunque l’offerta formativa di Este. Non può che essere entusiasta il sindaco Giancarlo Piva, che ha accolto molto positivamente la notizia: “Considerando il rilevante numero di studenti iscritti, questa decisione permette di evitare di partire nell’anno scolastico 2014-2015 con due classi prime di liceo scientifico che sarebbero state composte da 35 persone, numero che, come è facile immaginare, avrebbe creato difficoltà
di edilizia scolastica, studenti e associazioni della città attendono con ansia anche il completamento dei lavori per la palestra del liceo Ferrari, nuova di zecca ma ad oggi inutilizzabile per l’assenza di alcuni permessi: le responsabilità in materia, in questo caso, sono della Provincia, che da mesi latita costringendo gli studenti del liceo ad inutili spostamenti e privando i gruppi sportivi estensi di spazi fondamentali allo svolgimento dell’attività annuale.
enormi dal punto di vista didattico e formativo”. Continua il sindaco: “La crescita cospicua dell’indirizzo scientifico non è un fatto isolato, perché anche gli altri corsi hanno registrato un aumento rilevante di iscrizioni. Questo conferma il valore e l’attratività del liceo “Ferrari” nel territorio, a riscontro anche della positiva azione della Provincia, che tra le varie cose ha voluto realizzare la nuova struttura all’avanguardia che ospita l’istituto e che, anche in questa fase, si è spesa molto insieme al Provveditorato”. N.C.
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10 Este Industria Al via il progetto di unione tra le aziende per contenere i costi
Un network per la logistica Nel “distretto” della Bassa le imprese scelgono di fare sistema per essere più competitive di NIcola Cesaro
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a logistica della Bassa fa sistema e punta a rilanciarsi nel mercato. Confindustria Este ha lanciato un progetto di unione tra le aziende logistiche della Bassa per ridurre i costi e migliorare le performance aziendali. Una ricetta contro la crisi che ha lo scopo di assicurare nuova competitività a questa zona della provincia. Nel concreto, la delegazione atestina di Confindustria ha promosso un raggruppamento di 13 aziende della Bassa Padova, che si pone come obiettivo quello di promuovere la logistica come driver competitivo e fornire strumenti alle Pmi per migliorare le performance aziendali: riduzione di tempi e costi, gestione ordini, just-in time e consegna diretta al cliente. Ad oggi le realtà che hanno aderito al progetto sono Bcube, Delarom & Just in time, la rete d’impresa costituita dal Gruppo Terraciano e Valbona, Geodis Logistics, Servizi Logistici, Studio Lovato Engineering, Transpack Group Service, Zp Trasporti, e aziende come Gimi, Giplanet, Komatsu Utility Europe, Plastotecnica, Serenissima
AMBIENTE Lavori alle fogne
salve le 12 piante di viale fiume
ristorazione. Queste realtà rappresentano un settore che per il nostro territorio ha una forte valenza: nel triangolo che tocca in particolare Monselice, Stanghella e Boara Pisani opera infatti un distretto che conta ben 54 aziende specializzate nella logistica, comprese multinazionali di rilievo come il gruppo BCube della famiglia Bonzano, realtà che vanta 81 sedi di cui 32 in Italia e un fatturato di 460 milioni nel 2013 e 4 mila addetti nel mondo. Ma anche come la Geodis Logistics del gruppo francese Sncf Geodis, tra i primi cinque operatori al mondo di trasporto e logistica, 184 milioni di fatturato e 380 collaboratori solo in Italia. “Siamo dentro un cambiamento epocale. La globalizzazione ha aumentato il fabbisogno logistico delle imprese, per muovere le merci sui mercati e soddisfare la domanda in tempo reale” spiega Luca Iazzolino, presidente di Confindustria Este. “Per controllare i costi e aumentare l’efficienza si riducono le scorte, aumentano i trasporti, si diversificano le spedizioni. Vuol dire ripensare la
Luca Iazzolino, presidente di Confindustria Este
funzione logistica all’interno delle aziende. Una sfida da cogliere, cambiando modelli organizzativi e innovando i processi. La Bassa è un territorio ad alta potenzialità logistica per la vicinanza a due grandi arterie , come la A13 e la nuova Valdastico, crocevia dei principali assi di flusso logistico, i corridoi europei 1 e 5. Serve però un impegno corale delle istituzioni, per attivare gli investimenti in tecnologie e infrastrutture necessari a migliorare i trasporti e gli scambi”, chiude Iazzolino. Sul fronte delle imprese altra novità nella Bassa è l’incarico a Marco Pilenga in qualità di nuovo direttore commerciale di Valbona SpA, azienda leader nella tra-
Sociale Sessantatre ospitati dalle famiglie
Vacanze spensierate ad Este per i bambini di Chernobyl
sformazione di verdure destinate al settore del retail e del catering, che conta 100 dipendenti, 36 milioni di fatturato annuo, 35 milioni di vasi prodotti all’anno destinati al mercato nazionale e internazionale, con una presenza in oltre 20 paesi nel mondo. Classe 71, padovano di nascita, una laurea in economia, prima di entrare in Valbona Pilenga ha maturato una consolidata esperienza nel mondo del food. Lavora dapprima per il Gruppo Cremonini, divisione salumi, per i mercati esteri, approda poi alla F.lli Saclà in qualità di responsabile di tutti i paesi export, mentre il successivo ruolo di responsabile del mercato italiano presso Ortalli SpA dà la possibilità di arricchire la sua esperienza.
LAVORO Offerto un posto all’Oic
caso santa tecla in arrivo l’intesa
E
’ ormai prossima ad un epilogo positivo la bagarre tra Fondazione Santa Tecla ed ex lavoratrici della casa di riposo. Ente, ex dipendenti e sindacato Usb avrebbero messo nero su bianco un accordo capace di accontentare ambo le parti, e di mettere fine anche alla vertenza legale intentata dalle stesse lavoratrici contro i vertici della casa di riposo atestina. Alle ex dipendenti della Santa Tecla è stato offerto, di fatto, lavoro come operatrici sociosanitarie nella “Casa dei Fondatori” di Padova, fiore all’occhiello dell’Oic (ente che ha saldi legami con Santa Tecla), struttura di via Nazareth inaugurata solo lo scorso marzo. Le lavoratrici non saranno semplicemente riassunte, ma reintegrate con gli stessi livelli, le stesse posizioni e gli stessi scatti d’anzianità che avevano quando lavoravano in Santa Tecla. La bozza di accordo è stata redatta presso il Tribunale di Rovigo e interesserà una trentina di lavoratrici. Prima di chiudere la vertenza, tuttavia, Usb e lavoratrici attendono la firma dei contratti e lo scadere del periodo di prova, al termine del quale Usb e lavoratrici sono disposti a ritirare la causa avanzata dalle ex dipendenti verso la Fondazione. N.C.
sito archeologico aperto a tutti
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ono salve le dodici sofore di viale Fiume, la cui sopravvivenza è stata messa a rischio dal cantiere che da inizio estate interessa la via. Comune e Cvs sono infatti impegnati nella sistemazione dell’assetto fognario e la riqualificazione del marciapiede che porta al patronato Redentore. Progettisti e operai, a lavori iniziati, hanno dovuto fare i conti con un ostacolo: le dodici piante che ombreggiano il viale affondano infatti le loro radici proprio sulla condotta fognaria ammalorata. Mettere mano alle condotte avrebbe sicuramente compromesso la sopravvivenza delle sofore. Per questo l’amministrazione comunale ha optato per un altro tipo di intervento: “L’alternativa più semplice era quella di intervenire sulla tubatura compromettendo le radici di questi alberi - conferma il sindaco Giancarlo Piva - Abbiamo invece voluto salvaguardare l’integrità di questo patrimonio verde, decidendo di deviare la traiettoria della condotta. In questo modo le piante saranno salve”. Oltre a sistemare il percorso fognario grazie all’intervento del Cvs, il Comune ridisegnerà il marciapiede, che una volta terminati i lavori non sarà più a ridosso della strada ma sarà compreso tra un’area verde e una nuova pavimentazione. N.C.
La preziosa necropoli di via Santo Stefano ora è accessibile
Foto di gruppo ai giardini del Castello di Este per i ragazzi
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sessantatre bambini degli istituti di Chernobyl, centro tristemente noto per il disastro nucleare del 1986, sono tornati in patria dopo un’estate passata nell’Estense. Il 10 giugno sono arrivati in Italia, attraverso un progetto ormai consolidato, per trascorre un periodo di serenità lontano dagli orfanotrofi che li accolgono. Il soggiorno in Italia ha soprattutto uno scopo terapeutico e negli anni ha portato nel nostro Paese decine di migliaia di bimbi ucraini e bielorussi. I pericoli legati alla contaminazione nucleare scattata con l’incidente del 1986, infatti, dopo venticinque anni ancora non sono passati: un soggiorno di almeno trenta giorni lontano dal luogo del disastro nucleare ha dimostrato avere effetti estremamente benefici sulla salute dei bimbi. L’operazione di accoglienza è stata curata dall’associazione Abc onlus di Opsedaletto Euganeo. Quaran-
tacinque bambini sono stati ospitati da altrettante famiglie per un periodo di settanta giorni. Nell’ambito dello stesso progetto, dal 29 luglio altri diciotto ragazzi sono stati accolti dall’istituto salesiano Manfredini di Este, diretto da Don Pietro Bianchi. A fine agosto è partita per l’Ucraina anche Ludmyla, la giovane insegnate che nel mese di giugno è stata sottoposta a un intervento chirurgico per displasia alle anche. L’operazione è stata eseguita dall’èquipe del professor Sergio Candiotto nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Sant’Antonio di Padova. Il presidente dell’associazione Abc onlus ha voluto ringraziare quanti hanno collaborato al progetto, in particolare il presidente del Club Rotary di Padova est e Este, Mario Trivellato, e Luigi Visentin della casa di accoglienza Santa Rita di Padova. N.C.
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iventa finalmente accessibile e visitabile l’antico sito archeologico di via Santo Stefano, culla di una necropoli romana ma da troppo tempo abbandonato a sé stesso. Il Comune ha deciso di investire 100 mila euro sul recupero dell’area: “L’idea è quella di rendere accessibile questo sito di fondamentale importanza per la storia della nostra città”- spiega , assessore ai Lavori pubblici - Esiste un progetto esecutivo approvato nel 2001 che tuttavia non ha mai avuto seguito per svariati motivi, non solamente legati alla scarsità di risorse economiche”. Il Comune ha affidato i lavori alla ditta Atheste Costruzioni: partiranno entro settembre e si concluderanno a fine 2014. Continua l’assessore: “La necropoli sarà coperta da una serie di vetrate che garantiranno perennemente un’illuminazione naturale. Verrà poi realizzata una terrazza panoramica per visionare l’area da una posizione privilegiata e saranno eliminate tutte le barriere architettoniche. L’aspetto più im-
portante riguarda tuttavia l’accessibilità alla necropoli: creeremo un percorso per visitare in loco gli scavi, ovviamente sempre con l’ausilio di personale addetto”. L’area verrà dotata di un servizio di videosorveglianza. La gestione del polo archeologico, testimonianza della civiltà paleoveneta a Este, sarà invece molto probabilmente affidata al Museo Nazionale Atestino. La necropoli di via Santo Stefano non ha certamente passato un decennio roseo: protetta da una parete in muratura e da una copertura poco elegante (che tuttavia non hanno scongiurato infiltrazioni di acqua e proliferare di erbacce), l’area è uscita dall’itinerario archeologico di Este divenendo un sito marginale. «Purtroppo Este ha un patrimonio storico ed archeologico notevole e il solo Comune non può provvedere alla gestione, alla manutenzione e alla sviluppo di questi siti. La necropoli ne è un esempio», è l’amaro commento di Agujari Stoppa. Il restauro del sito di via Santo Stefano sarà realizzato con fondi Avepa. N.C.
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12 Ospedaletto Euganeo Le tappe del progetto Ad autunno 2015 la consultazione e il nuovo comune entro febbraio 2016
Referendum sulla fusione Per il sindaco di Este Piva la strada è ormai ben delineata ma cresce l’opposizione del comitato “Resta ad Ospedaletto” di Nicola Cesaro
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eferendum entro l’autunno 2015 e nuovo Comune alla luce entro febbraio 2016. E’ questo il cronoprogramma aggiornato dell’iter che potrebbe portare alla nascita del nuovo superComune, figlio della fusione di Este ed Ospedaletto Euganeo. Ad aggiornare la scaletta dei lavori è il sindaco atestino Giancarlo Piva, che promette di avviare entro settembre la campagna di informazione e sensibilizzazione destinata ai cittadini dei due Comuni. Ad oggi, effettivamente, sono state veramente poche le iniziative messe in atto per sostenere la causa della fusione: negli ultimi mesi si sono tenuti solo due incontri, entrambi fissati per il 12 giugno, seguiti da un lungo silenzio. Conferma Piva: “Riteniamo che il nuovo Comune possa venire alla luce nel febbraio 2016, quando sarà già operativa la nuova Regione - che l’anno prossimo andrà alle elezioni - e quando ormai saranno in scadenza i mandati delle amministrazioni di Este ed Ospedaletto”. Nell’occasione, il primo cittadino atestino risponde agli attacchi che il processo di fusione ha subìto nelle ultime settimane, soprattutto per mezzo dei volantini firmati dal comitato “Resta ad Ospedaletto – No Fusione”: “Gli autori di questo volantino diffondono solo pregiudizi e difendono interessi corporativi. Si parla tanto di tasse in aumento e non si contano le risorse di Sesa
La seduta congiunta del Consiglio Comunale che ha affrontato il tema fusione che con la fusione andranno a finire anche nei bilanci di Ospedaletto. Ricordo che, oltre all’innalzamento della qualità dei servizi, la fusione muoverà verso le nostre casse almeno 18 milioni di euro. Chi dice no alla fusione, dice no a questi soldi che cittadini e territori attendono da anni”. E incalza: “A essere contrario a questo progetto, sia chiaro, è solo chi vede sfumare le proprie ambizioni di potere, che in Comune più grande e potente sono ben difficili da concretizzare”. Tra i portavoci del dissenso verso la fusione c’è in particolare il consigliere comunale di Ospedaletto Euganeo, Giacomo Scapin, che in un proprio volantino ha ricordato come la fusione “non risponda a un obbligo di legge, sia una decisione imposta dai sindaci di Este ed Ospedaletto e penalizzi soprattutto Ospeda-
letto, essendo di fatto un’incorporazione”. Il consigliere teme la dequalificazione professionale dei dipendenti in forza a Ospedaletto e un attacco all’identità del paese, ma anche alle frazioni di Tresto, Palugana, Peagnola, Santa Croce e Vallancon. Stando alle cifre riportate da Scapin, poi, debito pro capite e tassazione subiranno un vertiginoso aumento per gli abitanti del Comune minore. Conclude Scapin: “In più occasioni pubbliche il sindaco Piva ha dato questa fusione come un affare già fatto. Ma anche lui dovrebbe sapere che non si vende la pelle dell’orso prima del tempo. I cittadini di Ospedaletto non vedono l’ora di andare a votare al referendum perché vogliono chiudere in fretta questa faccenda che per loro crea solo tanta confusione, disagi e disguidi”.
Interviene il consigliere della Lega
tutti gli interrogativi di carlo Zaramella
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iù di qualche quesito sulla fusione arriva anche da Carlo Zaramella, consigliere comunale della Lega Nord. Incalza il consigliere padano: “Come sarà articolata la nuova struttura burocratica? Quali saranno le forme di investimento a cui destinare le risorse derivanti dalla fusione? Quali sono le voci di risparmio e quanto pesano? Non basta dire quanti denari si conta di avere, ma come saranno spesi. Non basta dire quanto si risparmierà nella diminuzione del numero dei consiglieri comunali, ma come sarà la qualità della rappresentanza e come questa potrà rispondere ai cittadini di tutta la nuova città”. Aggiunge Zaramella: “Non basta dire che la fusione è bella e chi la osteggia non capisce nulla, ma serve mettere i cittadini nelle condizioni di sapere chiaramente i pro e i contro per decidere informati. E ancora: ci sono o no degli interessi politici da parte di qualcuno? Il percorso sin qui seguito è lineare e chiaro oppure ci sono delle ombre e dei dubbi?” Va nel concreto il consigliere: «Piva dice che il referendum si farà l’anno prossimo per evitare commissariamenti da parte della Regione, ma non dice chiaramente che si poteva votare in autunno e ridurre eventualmente di un anno il suo mandato da sindaco ed il nostro da consiglieri”. N.C.
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16/09/14 12:20
14 Montagnana Ambiente Lo studio del Cnr aveva confermato la presenza di perfluoro alchilico
Fratta sorvegliato speciale C’è anche Montagnana fra i 30 Comuni inseriti nella lista stilata dalla Regione per i controlli di NIcola Cesaro
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’è anche Montagnana nel numero dei trenta Comuni osservati speciali per l’inquinamento da perfluoro alchilico. Un anno fa la Regione, con uno studio del Cnr alla mano, aveva denunciato la presenza di una sostanza inquinante nei principali corsi idrici del Veneto, compreso il tratto montagnanese del Fratta-Gorzone: un perfluoro-alchilico trovato nelle acque superficiali di almeno una trentina di Comuni veneti. L’unica municipalità padovana interessata al fenomeno è Montagnana, il cui territorio è legato al collettore consortile che trasferisce i reflui depurati di cinque depuratori (Trissino, Arzignano, Montecchio, Montebello e Lonigo) nel canale Fratta-Gorzone all’altezza di Cologna Veneta. Pur scongiurando da subito pericoli per la popolazione, le autorità hanno avviato una serie di approfondimenti: l’ultimo, in ordine di tempo, è il Piano di campionamento degli alimenti approvato dalla Regione e coordinato da varie Usl venete, compresa l’Usl 17. Verranno presi in esame le attività
Il Fratta Gorzone durante una piena dello scorso inverno agricole e zootecniche attive nell’area Montagnanese interessata dal Fratta-Gorzone; l’utilizzo agronomico di fanghi, digestati e compostati recuperati dal trattamento di acque da acquedotti interessati; l’utilizzo agronomico di acque, superficiali o di falda contaminate; l’acqua da abbeverata da acque superficiali o di falda.Saranno inoltre oggetto di campionato allevamenti di galline ovaiole, allevamenti bovini e ovi-caprini basati sul pascolo e sull’utilizzo di foraggi
aziendali, e ancora allevamenti estensivi di pesce, foraggi e produzioni da tubero e a foglia larga, animali da cortile alimentati prevalentemente con foraggi aziendali o selvaggina. L’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, ha sottolineato l’importanza di questa nuova campagna di monitoraggio, fondamentale per stimare correttamente il rischio connesso all’esposizione alimentare per l’utilizzo di alimenti di produzione locale.
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IL CASO Undici alberi abbattuti in via Borgo Alberi
tagliati i tigli malati, scoppia la polemica
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omen omen. Peccato che non sia bastato, alla via, chiamarsi Borgo Alberi. La parallela alla Padana Inferiore, che sbuca sulla provinciale 90 “dell’Argine Padovano”, saluta infatti undici storici tigli. A fine agosto gli operatori incaricati dalla Provincia di Padova, titolare della strada, ha messo in atto il taglio di undici piante storiche della via. Il motivo? I tigli era- Uno degli tigli abbattuti a Montagnana no considerati malati e ormai a rischio anche per la sicurezza di residenti ed automobilisti. Lo spiega bene una nota della Provincia stessa: “I lavori si sono resi necessari per salvaguardare la pubblica incolumità. Non sono mancati negli anni interventi sulle piante per rottura dei rami, ma in seguito all’abbattimento di uno di essi, si è riscontrata una estesa zona di marciume all’interno della corteccia. A seguito di molteplici verifiche, vista l’impossibilità di garantire la stabilità, si è provveduto all’abbattimento dei tigli”. Il Comune, dal canto suo, ha assicurato di voler sostituire quanto prima gli alberi tolti. La decisione di rimuovere quei tigli, alcuni dei quali ombreggiavano la via da quasi un secolo, ha ovviamente gettato il malumore su residenti e numerosi cittadini, che da un giorno all’altro si sono accorti dello scempio. Nei social network si sono spesi molti post dedicati al taglio dei tigli, accusando Provincia e Comune di non aver valutato seriamente lo stato degli alberi, di non aver garantito la corretta potatura e manutenzione negli anni e di aver proceduto con l’abbattimento degli alberi senza il giusto buonsenso. La rimozione delle piante si è accodata peraltro allo stato precario in cui versa la vicina rotatoria, inaugurata solo da qualche mese è già oggetto di danneggiamenti e vandalismi. N.C.
correzzola: “troppi incarichi esterni”
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roppi incarichi esterni, l’ex assessore si rivolge alle autorità. Porta la firma di Nicola Correzzola, già in giunta nel primo mandato di Giuseppe Mossa, l’esposto presentato nelle scorse settimane a Procura, Corte dei Conti e Prefettura per denunciare il “continuo ed ingiustificato ricorso all’affidamento di incarichi a tecnici esterni al Comune”. Correzzola parte da un presupposto: in municipio le forze non mancano, a partire dai 9 dipendenti – tra architetti, ingegneri, periti agrari, geometri ed amministrativi – in servizio a Urbanistica e Lavori pubblici. Nonostante questo, l’amministrazione comunale ha affidato numerosi incarichi a figure esterne al Comune, “imponendo ai cittadini una maggiore spesa per la progettazione delle opere pubbliche”. La denuncia va nel concreto: l’ex amministratore cita i lavori di realizzazione di marciapiedi e illuminazione a Borgo San Marco, l’adeguamento della casera dei carabinieri, la messa a norma della scuola primaria “De Amicis”, la sistemazione delle vie Stangon, Fossa di Buoso, Coatta Marzolla, e ancora il completamento dell’urbanizzazione del piano di lottizzazione “Montagnana Giardino”, la messa in sicurezza della scuola “Collodi” e della mensa, il ripristino delle pavimentazioni di via Matteotti e la demolizione della scuola “Chinaglia”. Progetti, questi, oggetto di delibere nell’ultimo anno e mezzo. Continua Correzzola: “L’amministrazione comunale, prima di assegnare un incarico esterno, deve preliminarmente accertare
Nicola Correzzola l’impossibilità di utilizzare risorse umane disponibili al suo interno. L’ufficio tecnico vanta 9 dipendenti e le progettazioni in questione riguardano lavori non particolarmente complessi. Il Comune, poi, non ha in questo periodo da gestire lavori pubblici di grande impatto e rilevanza”. Da qui la richiesta agli enti competenti: verificare, cioè, se l’affidamento degli incarichi esterni sia stata una prassi ragionata e, in caso contrario, di valutare eventuali danni alle casse pubbliche e alle tasche dei cittadini. Correzzola stima infatti che le spese per le progettazioni, affidate a professionisti esterni, richiedono una spesa cinque volte maggiore a quella richiesta per progettazioni redatte in municipio. N.C.
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16 Montagnanese Economia locale Questo dovrebbe essere il mese decisivo per procedere
Parco del Fiumicello verso la liquidazione di Nicola Cesaro
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ettembre sarà un mese di fuoco per il Parco Produttivo del Fiumicello, realtà ormai prossima alla liquidazione. Non naviga infatti in buone acque una delle Stu più note della Bassa Padovana, la società di trasformazione urbana nata nel 2007 per proporre interventi di trasformazione urbana ed edilizia nell’area del futuro casello autostradale di Santa Margherita d’Adige. Le ultime due assemblee dei soci hanno segnato due tappe dolorose di questa realtà, che vede al suo interno quattro Comuni (Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Santa Margherita D’Adige e Montagnana), Provincia di Padova, Camera di Commercio e Consorzio Zip. Il 4 luglio scorso la maggioranza dei soci, riuniti in assemblea ordinaria, non ha ravvisato il requisito fondamentale della continuità aziendale: per questo motivo il bilancio non è stato approvato. Il 29 luglio si sarebbe dovuta approvare dunque la liquidazione volontaria del Parco, ma l’ordine del giorno è saltato per alcune bagarre ed incomprensioni tra i soci. La liquidazione dovrebbe essere approvata nel prossimo consiglio di settembre. Tecnicamente la liquidazione volontaria dà il via alla fase finale della vita aziendale di una società. E’ quel processo che avvia le attività finalizzate a rendere “liquido” il patrimonio sociale residuo, a distribuire tale patrimonio tra i soci e a cancellare la società dal Registro delle Imprese. Una scelta inevitabile, presa per salvare un progetto che era nato sotto ben altra stella. Il Parco del Fiumicello
Verso la chiusura la società di trasformazione urbana fondata sette anni fa era stato messo in piedi in un periodo tutto sommato florido per l’economia e parallelamente alle rosee previsioni sull’arrivo di Valdastico Sud e nuova regionale 10, strade che dovevano essere pronte da più di due anni. Il tracollo dell’economia e i ritardi nella realizzazione di questa importante viabilità hanno tolto appetibilità ai terreni gestiti dal Parco, 500 mila mq (ma con la previsione di raddoppiare e, addirittura, di arrivare a 2,5 milioni di mq) tra Montagnana e Santa Margherita d’Adige, tanto che ad oggi solo un quinto dei terreni è stato venduto. Poche vendite e poche entrate dunque. Ad oggi la Stu deve più di 8 milioni alla banca che ha finanziato l’attività di questi anni e l’anno scorso è stato proposto anche un aumento di capitale, bocciato tuttavia da soci come il Comune di Montagnana, Provincia e Camera di Commercio. A gennaio
A fine luglio è saltato il voto sul provveimento a causa di alcune incomprensioni tra i soci Home
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L’ingresso del Parco del Fiumcello a Montagnana
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Ammontano a 8 milioni i debiti verso la banca, inutile l’iniezione di liquidità era avvenuta pure un’iniezione di liquidità grazie a Zip e negli ultimi mesi sono stati ridotti i costi di gestione, ma a quanto pare non è bastato. I vertici del Parco (l’attuale presidente è Daniela Bordin, sindaco di Megliadino San Fidenzio) non vogliono tuttavia sentir parlare di funerale della Stu: liquidazione volontaria (una sorta di “congelamento”), completamento di Sr 10 e Valdastico Sud e possibili vendite future possono ancora far ridecollare questo ambizioso progetto di sviluppo del territorio.
NEWS Tutto il Montagnanese invitato
ufficio europa per tre comuni
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i chiama Ufficio Europa dei Comuni del Montagnanese e partirà ufficialmente l’1 gennaio. A dar vita a questa nuova realtà sono i Comuni di Merlara, Casale di Scodosia e Urbana: si tratta di un ufficio mandamentale di monitoraggio e progettazione europea, per non arrivare “spiazzati” e divisi di fronte alle opportunità rappresentate dai fondi europei 20142020. Tutti i Comuni del Montagnanese sono stati invitati ad aderire al progetto, portato avanti in particolare dall’assessore merlarese Nicola Ferro: “Operativamente l’iniziativa è semplice: mettiamo nei nostri bilanci di previsione una cifra modesta, ad esempio 1,5 o 2 euro ad abitante, e studiamo in tempi brevi una convenzione che porti come risultato finale alla costituzione di un ufficio di progettazione europea del Montagnanese, con il compito di raccogliere e coordinare le esigenze e proporre, monitorando le opportunità offerte dai singoli fondi, ipotesi di intervento per sfruttare i finanziamenti Europei. Che, come sappiamo, sono anche esclusi dal patto di stabilità”. Indipendentemente dal numero di adesioni, l’Ufficio Europa comincerà a lavorare dall’1 gennaio 2015. N.C.
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18 Cultura
Cultura provinciale 27
L’inaugurazione Conta quasi 500 anni di storia e ora si rinnova con un grande e avvenieristico padiglione
Il “gioiello” della biodiversità
allo zuckermann
L’Orto Botanico, il più antico del mondo, apre le serre dedicate alle specie vegetali rarissime
Gustavo Millozzi
di Laura Organte
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el 1997 il World Heritage Committee ha ammesso l’Orto Botanico patavino della prestigiosa lista dell’Unesco in quanto “origine di tutti gli orti botanici del mondo”, “culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura”. Oggi l’antica – la sua fondazione risale al 1545 – e illustre istituzione torna alla ribalta con l’inaugurazione, lo scorso 16 settembre, di nuova innovativa sezione dedicata alla biodiversità, a ribadire la sua millenaria vocazione. Dalla sua nascita sono passate dentro le mura dell’Orto patavino semi di piante all’epoca sconosciute in Italia e in Europa e poi da qui diffuse nel continente sino a diventare comuni: la patata, il sesamo, il girasole, tra le molte. Ancora oggi nello storico sito prosperano rigogliose specie rare, minacciate dall’estinzione, in alcuni casi tra i pochissimi esemplari ancora esistenti al mondo. Si stima che ogni giorno siano centinaia le specie vegetali che si estinguono sena essere state neppure conosciute dall’uomo,
d’altra parte solo il 10% di quelle presenti sulla terra è noto ai botanici. La necessità di salvaguardare le biodiversità nel mondo vegetale attraverso la loro conoscenza è il messaggio alla base dell’avveniristico progetto firmato dall’architetto Giorgio Strappazzon (studio Vs Associati). In un’area di 15mila metri quadrati sono state costruite cinque serre, inserite in una galleria di vetro e acciaio, che riproducono altrettanti biomi, zone della Terra caratterizzate da uniformità climatica e vegetale. Seguendo un percorso nord- sud, a rappresentare l’itinerario lungo un meridiano terrestre, il visitatore attraversa i principali ecosistemi del pianeta, dai tropicali ai subartici, per terminare con le condizioni estreme: la vita vegetale nello spazio, dove la tecnologia può sopperire all’assenza dei requisiti minimi per la sopravvivenza. Accanto alla relazione tra pianta e ambiente, verrà evidenziata anche quella tra pianta e uomo: l’utilizzo economico dei vegetali nei diversi ambiti storici e geografici sarà illustrato in
eventi e mostre
a cura di Laura Organte
“NESSUN LUOGO E’ LONTANO” Fino al 5 ottobre il suggestivo spazio espositivo dell’Ex Macello di via Cornaro ospita la mostra “Nessun luogo è lontano” con opere di veronica de Giovannelli, Andrea Grotto, Cristiano Menchini, Stefano Moras. I quattro giovani artisti da diversi anni si occupano di approfondire il senso del paesaggio e dell’immaginario paesaggistico, osservando il quotidiano attraverso l’arte. I quadri e le installazioni, realizzati appositamente per questa mostra, trattano il paesaggio come qualcosa che non è mai così come lo si vede, ma al contempo come dimensione relazionale frutto della mediazione tra stato di natura ed esigenze umane.
CONCORSO LIRICO CORRADETTI Sabato 11 ottobre il Teatro Verdi di Padova ospiterà la serata finale della XXVII edizione del Concorso Lirico Internazionale dedicato alla figura del grande soprano milanese ma padovana di adozione Iris Adami Corradetti. I finalisti si esibiranno accompagnati dall’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto e al termine della serata avverrà la proclamazione dei vincitori..
GLI SCATTI DI MAINARDI Alla Galleria Cavour la mostra personale di Claudio Mainardi conduce alla scoperta dell’Avana attraverso 150 fotografie in bianco e nero realizzate dal 2002 al 2013, che raccontano con stile realistico l’affascinante e fragile città caraibica. Frutto di un progetto iniziato nel 2002 questa esposizione propone un’inedita riscoperta della capitale cubana su e giù per i quattro luoghi cardinali dell’Avana, i suoi quattro fantasmi tenuti insieme dal Malecón: il porto, la città coloniale, il centro e il Vedado.
Neorealismo italiano firmato da Millozzi in mostra a Padova
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Uno scorcio delle nuove serre dell’Orto Botanico di Padova un percorso specifico. Al di là della ricchezza e spettacolarità delle collezioni botaniche che vi si possono conoscere, il nuovo Giardino della Biodiversità si presenta unico al mondo per l’innovazione dell’impianto, per la totale autosufficienza di acque e energia, per e soluzioni tecnologiche qui sperimentate anche con il
concorso della Nasa. In riconoscimento di questo progetto e della lunga storia che l’Ateneo di Padova vanta nella diversa conoscenza delle biodiversità nel mondo vegetale, è nata anche una partnership con Expo 2015 che ha offerto uno spazio espositivo all’ateneo e all’Orto botanico nel Padiglione Italia.
al 12 settembre al 2 novembre una mostra a Palazzo Zuckermann ripercorre il percorso artistico di Gustavo Millozzi, uno dei più significativi autori del Neorealismo italiano, attivo dal 1957 a Venezia e nella nostra città dal 1961, ideatore e già presidente del Fotoclub Padova e del Gruppo Fotografico Antenore e Vicepresidente onorario della FIAP (Fédération Internationale de l’Art Photographique). Primo fotografo italiano a ricevere la distinzione di Maitre FIAP per i suoi meriti artistici fotografici, è ancora oggi tra i “top 100” della fotografia italiana per le premiazioni e segnalazioni a concorsi fotografici nazionali ed internazionali. La mostra presenta la sua attività in più di ottanta scatti in bianco e nero suddivisi tra suggestivi vintage dagli anni Cinquanta e nuove stampe digitali realizzate a partire da inediti negativi d’epoca riscoperti dall’autore. L.O.
Il riconoscimento Assegnato il certificato di eccellenza di Trip Advisor
Casa del Petrarca di Arquà premiata dagli internauti N
on sarà come un’elezione a Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, ma il certificato di eccellenza di Trip Advisor, il noto sito di viaggi in cui si possono trovare le recensioni dei visitatori a strutture e siti turistici, è al giorno d’oggi un riconoscimento più che ambito. Ad ottenerlo, tra le attrazioni del padovano, è stata quest’anno la Casa del Petrarca ad Aquà, sui Colli Euganei. Il certificato di eccellenza, si legge nel sito, «premia una selezione di alloggi, attrazioni turistiche e ristoranti che dimostrano con costanza il proprio impegno nell’eccellenza del servizio» e per ottenerlo bisogna mantenere un punteggio complessivo di almeno quattro su cinque, ed avere un certo numero di recensioni da parte dei viaggiatori. Una bella soddisfazione per il buen retiro del sommo poeta, che qui trascorse gli ultimi giorni della sua vita dedicandosi alla conclusione della sua monumentale opera De viris illustri bus - che non riuscì a finire - e al giardinaggio, suo grande hobby, circondato dall’affetto dei suoi cari, la figlia Francesca, il genero Francescuolo, la nipotina Eletta. In queste stanze Petrarca esalò l’ultimo respiro, la notte tra il 18 e il 19 luglio 1374, e fu sepolto come da sue
La Casa del Petrarca, simbolo del borgo medievale di Arquà volontà nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Arquà. Sei anni dopo la sua morte venne realizzata per volere dei familiari l’arca monumentale che ancora oggi si vede davanti alla chiesa. La struttura originale, già modificata dal poeta, è stata ulteriormente manipolata nel cinquecento, quando ne divenne proprietario il nobile padovano Pietro Paolo Valdezocco: è lui a far dipingere le pareti con tempere rappresentati scene ispirate al Canzoniere, ai Trionfi e all’Africa, tutte opere petrarchesche, che rendono oggi il sito ancora più evocativo. Restaurato nel corso
del secolo scorso, conserva lo studiolo con la sua libreria e la sedia (pare) originali, e la curiosa gatta imbalsamata in una nicchia all’esterno, che secondo la leggenda avrebbe tenuto compagnia al poeta durante i giorni sereni della sua vecchiaia euganea. Certo,oltre al fascino “letterario” del luogo avrà agito sui viaggiatori il fascino che da sempre emana il bellissimo borgo medievale di Arquà, che d’altra parte vanta un riconoscimento forse meno alla moda del certificato TripAdvisor ma certamente di grande prestigio, la Bandiera arancione del Touring Club Italiano. Laura Organte
26 Sport provinciale
Sport 19
Monselice 1926 La squadra rinasce dopo la crisi finanziaria di due anni fa
memorial il maserÀ vince e ricorda gianluca servadio
Batte il cuore biancorosso
di Walter Lotto
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il capitano Keità con il presidente carrarese e i genitori di Gianluca
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biancorossi del Maserà si sono imposti, su Azzurra Due Carrare e Albignasego nel triangolare dedicato alla memoria di Gianluca Servadio, atleta scomparso dopo un incidente stradale e che nella sua giovane carriera aveva indossato le maglie dei tre club. Era la 5. edizione dell’evento, andato in scena come di consueto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare, con la formula dei tre tempi di 45 minuti. I ragazzi di mister Brocca, apparsi già pimpanti sul piano fisico, ma soprattutto convincenti nella coralità della manovra, dopo aver impattato (0-0) soccombendo ai calci di rigore contro l’Albignasego di Pippo Maniero, hanno operato lo scatto decisivo battendo (2-0) i locali dell’Azzurra, con gol di Leustan e Keità. Al secondo posto i locali di mister Alessandro Garbin che nell’ultimo incontro hanno auto la meglio (2-1) sull’Albignasego grazie ai gol realizzati da Andrea Bergamasco e Enrico Rigoni, per i granata in gol all’ultimo minuto Simone Lotto. Attimi di commozione alle premiazioni operate dal presidente di casa Massimo Carraro alla presenza dei genitori e sorella dell’ atleta ricordato. Walter Lotto
SECONDA CATEgORIA. L’ex grande bomber al posto di Magni
bortoli sulla panchina dell’asd cartura
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l via la preparazione per l’Asd Cartura iscritto al prossimo campionato di 2. Categoria. La novità più rilevante è l’arrivo in panchina di Fabrizio Bortoli, ex grande bomber di un recente passato che prende il posto di Claudio Magni passato a ruoli dirigenziali. “E’ una destinazione che mi soddisfa pienamente – ha detto il neo tecnico- personalmente coltivo l’ambizione di diventare un buon allenatore, qui ho trovato un ambiente tranquillo e soprattutto persone genuine, per quel che concerne la rosa che avrò a disposizione, fermo restando lo zoccolo duro dello scorso campionato sono stati fatti degli innesti che ne migliorano la qualità, l’obiettivo è quello di gravitare vicino alle parti nobili della classifica”. Sono otto le facce nuove: Marco Tramarin e Piergiorgio Pupi ex Conselve 1926, Emanuele Cortese arrivato dal Due Monti; Eugenio Bronzato prelevato dal Galzignano;
Gli atleti schierati la sera della presentazione della squadra cato terzino biancoscudato, alla guida della storica compagine: “i ricordi sono lontani nel tempo ma l’entusiasmo che trovo qui è sempre lo stesso, in bocca al lupo a questi ragazzi”. L’entusiasmo dei 400 presenti ha raggiunto l’apice quando in contatto telefonico gli autoparlanti hanno diffuso il vocione di Edy Reja, tecnico friulano che proprio in quelli anni cominciò a Monselice la carriera di allenatore: “saluto con affetto augurando grandi successi il battesimo di questa nuova avventura”. E’ stata poi la volta della presentazione
dei giocatori, quasi tutti monselicensi, saliti uno alla volta sul palco chiamati dallo spiker tra gli olè degli ultras e lo sventolio delle bandiere biancorosse cosi capitan Loverro: “una serata così mi era apparsa in sogno, ma la realtà è ancora più bella grazie a tutti. ”Presentate anche le maglie rigorosamente bianche con strisce verticali rosse, mentre la maglia di riserva sarà blù, il perché è spiegato da un vecchio tifoso: “ai tempi della C2 ci toccò un girone di coppa con Padova e Lanerossi Vicenza, entrambe biancorosse, dovemmo inventarci un’altra maglia, portò bene”.
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Fabrizio Bortoli Marco Masin ex Pernumia; Mattia Minelle arrivato dall’Atletico Terrassa; Simone Boccardo e Matteo Di Luccia rispettivamente ex Trebaseleghe e S.Agostino. Questo per quel che riguarda la prima squadra, per il settore giovanile continua la collaborazione con l’Atletico Conselve e Canossa per la categoria Juniores, le altre categorie fino ai piccoli amici verranno gestiti autonomamente. Confermata anche la squadra a 5- serie D che sotto la guida di mister Marco Bordin tenterà la conquista dei play off sfiorati lo scorso campionato. W.L.
più di 300 biKers al motoraduno dell’assunta
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orna a battere l’indomito cuore biancorosso e lo fa in maniera entusiasmante nel centro della città invasa da una folla festante e appassionata. Il Monselice 1926 era sparito due anni fa travolto da una crisi finanziaria insanabile, ma la fede di alcuni irriducibili, su tutti Stefano Loverro, hanno operato il miracolo sportivo costruendo una compagine che partirà dalla terza categoria con il chiaro proposito di ritornare in pochi anni ai fasti di un tempo. La presentazione avvenuta in un palco allestito in piazza Mazzini ha vissuto momenti di esaltante entusiasmo: ha aperto la banda cittadina eseguendo l’inno nazionale, poi dopo l’esibizione delle majorette le parole del sindaco Stefano Lunghi, accompagnato dall’assessore allo sport Andrea Tasinato: ”dopo due anni di sofferenza sono felice della rinascita di questa società che parte con uno spirito nuovo nel nome dello sport che resta un elemento fondamentale per la nostra comunità, auspico che tutti i cittadini diano supporto a questa bella nuova realtà”. E’ stato poi il momento dell’amarcord quando sono saliti sul palco alcuni giocatori protagonisti a fine anni 70 dell’approdo in C2, tra loro il mister Mauro Gatti, indimenti-
rande soddisfazione, per il Moto club del Conselvano per l’ottima riuscita del 34. Motoraduno dell’Assunta . Partecipazione record con oltre 300 motociclisti che hanno invaso il piazzale del municipio di Cartura, per uno spettacolo davvero unico. Non solo moto, ma anche tante auto d’epoca in bella vista per la felicità degli appassionati. Dopo il raduno dove tutti hanno potuto ammirare, fotografare motori e carrozzerie luccicanti bikers, il classico giro turistico attraverso i colli Euganei, sposalizio perfetto tra sport e turismo, la passione per i motori e la valorizzazione del territorio. La manifestazioneha avuto il suo felice epilogo con una conviviale al ristorante Distillerie Clandestine di Cagnola, con le premiazioni di gruppi e auto più vecchie, premi speciali per i gruppi giunti da più lontano (Bergamo). Alla fine i ringraziamenti del presidente del Motoclub Conselvano Alfredo Bazzacco. W.L.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
La relazione Una denuncia a tutti gli effetti di politiche lontane dai bisogni reali
L’atto d’accusa del tutore: “Minori dimenticati dalla politica e dalla società”
Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto, denuncia una realtà preoccupante e chiede alla politica un’inversione di rotta con interventi strutturali e di sistema di germana urbani
“B
ambini e adolescenti sono finiti nel cono famiglie, superando logiche di interventi spot, ma con d’ombra della politica e degli investimenti interventi strutturali e di sistema”. Solo nel 2013 l’ufficio del Pubblico Tutore ha seistituzionali”. Sono durissime le parole che il Pubblico tutore dei minori del Veneto Aurea Dissegna guito 422 minori, formato 274 tutori legali volontari e ha pronunciato in consiglio regionale durante la presen- fornito tutela legale a 131 minori stranieri non accomtazione della relazione annuale sull’attività dell’ufficio pagnati. Numeri dietro ai quali stanno volti segnati da storegionale garante dell’infanzia conclusasi con un appello rie dense di sofferenza. E sarà al presidente del Consiglio regioper questo che Aurea Dissegna ha nale Clodovaldo Ruffato perché Invece di investire voluto offrire ai politici anche una l’assemblea legislativa del Veneto si taglia là dove valutazione sullo stato dei servizi individui politiche che mettano al le famiglie hanno per l’infanzia. centro l’infanzia e l’adolescenza più bisogno di essere seguite “Non solo si riscontra un limi“come investimento sul futuro”. tato investimento per i minori e le “Conto sulla sua sensibilità e collaborazione – ha scritto il tutore a nome degli 828 famiglie a livello istituzionale nazionale, regionale e mila minori del Veneto – perché i bambini, le bambine locale – ha sottolineato Aurea Dissegna - ma si può e gli adolescenti siano presenti nell’agenda politica di parlare di un vero e proprio disinvestimento. Si sta asquesta Regione e perché siano promosse le condizioni sistendo, infatti, ad una generale e drastica riduzione di ascolto e partecipazione effettiva nelle questioni e de- di risorse economiche e di capitale umano in ambito cisioni che riguardano”. “I dati demografici dimostrano scolastico, sociale e sociosanitario”. “Nel dettaglio – ha spiegato Dissegna - la scuola il continuo calo della natalità in Italia e nella nostra Regione e in parallelo l’aumento delle fasce di popolazione sta investendo meno per i suoi alunni (vedi precariato, anziana con età sempre più avanzate. É uno dei segnali impoverimento della ricerca, riduzione delle ore di soa cui la politica dovrebbe prestare attenzione – è stato il stegno) contribuendo così ad aumentare la dispersione richiamo del Pubblico Tutore - favorendo in tutti i modi la scolastica; i Comuni e i servizi sociali investono sempre natalità e i servizi per la prima infanzia a supporto delle meno nella prevenzione primaria e secondaria, riducen-
A fianco, Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto
do o eliminando servizi e azioni di supporto ai minori e scenario per nulla roseo che riguarda proprio le nuove alle famiglie più vulnerabili, e la sanità appare privile- generazioni. L’incremento delle separazioni altamente conflittuagiare gli interventi di diagnosi e cura, mentre riduce gli interventi di presa in carico terapeutica o di accompa- li, la crescente vulnerabilità delle famiglie “aggredite gnamento dei minori e delle loro famiglie, in particolare e aggredibili dal fenomeno della povertà economica” nelle situazioni di abuso, maltrattamento o di semplice stanno determinando un aumento dei minori allontanati dalla loro famiglia e affidati a nuclei affidatari o a comucarenza delle funzioni genitoriali”. nità (in totale sono 3145, dei quaParole dure come massi che il Pubblico tutore pronuncia con gran- La sanità privilegia gli li 1573 in comunità, la maggior de coraggio, facendosi paladina di interventi di diagnosi parte adolescenti ultraquindicenni) e un parallelo aumento delle seun mondo ai margini che solo nel e cura, riducendo gnalazioni all’autorità giudiziaria momento della disgrazia o dello la presa in carico “che hanno determinato, di fatto scandalo conquista le prime pagine terapeutica – ha puntualizzato il Tutore -l’indei quotidiani nazionali. Invece, chi lavora e vive con i minori sa bene che gresso di tanti bambini e ragazzi (1017 nel 2012) in sostenerli a dovere nel periodo di crescita è essenziale percorsi giudiziari senza che vi sia possibilità, da parte dei servizi sociali, di una loro effettiva presa in carico per la loro formazione e realizzazione futura. “Non intervenire in modo appropriato nel supporto per la realizzazione dei necessari percorsi di protezione alle famiglie più fragili e ai minori – ha dichiarato il e cura”. Il Pubblico tutore richiama l’attenzione, infine, Pubblico tutore – comporterà la necessità di interventi sull’alta percentuale (circa il 25 per cento) degli adoleben più radicali in futuro, con maggiori costi in termini di scenti (15-17enni) che rimangono in comunità per oltre tre anni, ultima tappa di un percorso di allontanamento sicurezza, salute, benessere sociale”. La società che cambia necessita di visioni politiche dalla famiglia d’origine spesso accidentato e sfortunae scelte di lunga gittata. Se così non è, allora il futuro to: sono un segnale dei “fallimenti dell’affido” – ha sarà problematico. Bastano pochi dati esposti sempre sottolineato Aurea Dissegna - che dovrebbe interpellare dal Pubblico Tutore Aurea Dissegna a dipingere uno istituzioni e rete dei servizi.
Il Veneto in primo piano 11 21 Sotto la lente I nuovi piani aziendali delle Ulss
“Lacunosa l’intera rete dei servizi”
Sono sempre di più le separazioni conflittuali in cui i bambini sono “strattonati” e soffrono. Aumentano anche le famiglie che devono fare i conti con la povertà economica di germana urbani
E
proprio sulla rete di servizi l’autorità di garanzia dei minori ha dato un giudizio fortemente negativo. Secondo Dissegna l’intera rete dei servizi appare lacunosa, “insufficiente”, “disomogenea”, addirittura poco strutturata come si evince dai nuovi piani aziendali delle Ulss. La condizione sociale dei bambini e degli adolescenti in Veneto, invece – secondo l’osservatorio del Pubblico Tutore – richiederebbe più attenzione e reti di protezione più efficaci. Non sono mancate le repliche a quest’intervento ricco di spunti e particolarmente duro per la realtà descritta nella rendicontazione dell’attività 2013 dell’organo di garanzia istituito nel 1988 (prima
l’appello
I
regione in Italia) per tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che dallo scorso anno ha assunto anche le funzioni di Garante dei detenuti, in vista dell’istituzione (dal 2015) della figura unica del Garante regionale dei diritti alla persona. Certo è che ciò che ha detto in Consiglio il Tutore non è tutto. “Il Tutore dei minori – spiega Claudio Sinigaglia consigliere Pd e vicepresidente della commissione Sanità e sociale - e Garante della popolazione carceraria, da metà ottobre si troverà senza personale e senza risorse per espletare le sue importanti funzioni”. “Dall’incontro con Aurea Dissegna – continua Sinigaglia – è emerso che a settembre 2014 l’ufficio non ha ancora
ricevuto lo stanziamento per l’anno in corso e che la dotazione organica dell’ufficio, già ridotta al minimo, è del tutto insufficiente per occuparsi anche della popolazione carceraria del Veneto. Inoltre – prosegue Sinigaglia – l’ufficio del Garante continua a dipendere dalla Giunta regionale, mentre le altre figure con ruoli istituzionali di garanzia, come il Difensore Civico o il Corecom, sono più correttamente incardinate presso il Consiglio regionale, massimo organo democratico della Regione”. “Evidentemente – conclude Sinigaglia – i presidenti Zaia e Ruffato condividono la medesima insensibilità verso il sociale”.
Le associazioni dei malati sono preoccupate dei tagli
“la regione mantenga le cure riabilitative dei malati di parKinson”
malati di Parkinson fanno appello alla Regione Veneto perché continui a finanziare le attività riabilitative continuative offerte dai fisiatri delle Ulss. Cure che alleviano e rallentano tremori, rigidità e difficoltà di movimento causati dalla malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che interessa il 3 per cento della popolazione, circa 300 mila persone in Italia, di cui il 25 per cento con meno di 50 anni. A portare in viva voce la richiesta di rivedere le linee guida del Veneto per la cura del morbo di Parkinson è stata Maria Origano, presidente
dell’Unione parkinsoniani di Verona, che ha incontrato – a nome anche delle altre associazioni provinciali dei malati di Parkinson – la commissione Sanità del Consiglio veneto. “Le associazioni dei malati di Parkinson del Veneto – ha spiegato – ritengono insufficienti gli interventi previsti dalla normativa attuale e richiamano l’attenzione del legislatore regionale sull’esigenza di affiancare alle cure farmacologiche anche l’attività motoria rieducativa e riabilitativa. La riabilitazione precoce e continuativa permette al malato di conservare le abilità residue più
a lungo, evitando il rapido aggravamento della propria condizione psico-fisica”. L’Unione parkinsoniani di Verona denuncia in particolare la soppressione dei corsi di attività motoria e riabilitativa gestiti dai fisiatri dell’Ulss 20 a Verona e Illasi e il progressivo disinvestimento, anche da parte delle altre Ulss del Veneto, nelle attività riabilitative per i malati nella fase iniziale o intermedia: proprio quando l’attività motoria di gruppo, sottolineano i rappresentanti dei parkinsoniani, sarebbe più necessaria ed efficace.
22 Il Veneto in primo piano 12 Marghera Lavori a ritmo serrato per consegnare le strutture entro dicembre
Expo Venice punta su acqua e cibo Previsti, nel 2015, 800mila visitatori in arrivo da tutto il mondo. Le aziende espositrici nazionali e estere saranno circa 500
di Alessandro Abbadir
A
cquae è questo il nome del padiglione veneziano dell’Expo di Milano che sorgerà nell’area del parco tecnologico e scientifico di Marghera Vega 2. Insomma l’Expo Venice punta tutto sul rapporto fra acqua e cibo e acqua e ambiente, in una perfetta sinergia armonica con la città lagunare che emerge dalle barene poco distanti, dopo il ponte della Libertà. Expo Venice avrà perciò una grande “area food” in cui si proporranno piatti di pesce di tutti i tipi e origini, dalle “sarde in saor” e il baccalà mantecato, fino alle infinite varianti gastronomiche con cui il pesce viene cucinato e mangiato nel resto del mondo. Nell’area del Vega 2, tra il ponte della Libertà e la laguna, il padiglione espositivo principale sarà circondato da altre strutture più piccole, destinate a uso ricettivo e commerciale, il tutto su un’area di 40 mila metri quadri bonificata e riedificata con un progetto che ha richiesto un investimento
dal valore complessivo di 30 milioni sui 50mila metri quadri complessivi. Il tutto nel segno della riqualificazione e senza ulteriore sfruttamento del territorio. Va ricordato infatti che il padiglione sorgerà proprio in una zona in cui un tempo c’erano terreni che ospitavano le industrie chimiche di Porto Marghera. ”Expo Venice 2015 - spiega
Nell’area del Vega 2 il padiglione espositivo “Aquae” su un’area di 40 mila metri quadrati Bruno Polesel vicepresidente e delegato alle attività produttive della Municipalità di Marghera - sarà un’altra occasione per riqualificare un territorio nel tempo da sempre segnato da inquinamento e problemi legati alla crisi del Petrolchimico. Speriamo che i prossimi amministratori che saranno
eletti a Venezia, puntino su questi temi che in questi tempi offrono più opportunità occupazionali che i classici stabilimenti che tante brutte conseguenze hanno avuto sulla nostra salute. Stavolta non si tratterà del solito capannone, ma di una sorta di moderna cattedrale che continuerà ad essere una grande area espositiva di qualità e di grande respiro. Una struttura che resterà in eredità a Venezia e Marghera per i decenni a venire”. E i numeri importanti non mancheranno davvero in questo progetto. Secondo le stime degli esperti a Venezia in arrivo sono previsti 800mila visitatori da tutto il mondo, mentre le aziende espositrici (nazionali e internazionali) saranno circa 500. L’apertura del padiglione è fissata per i il 1° maggio 2015 quando prenderà ufficialmente il via l’Expo 2015 di Milano. Da ottobre, una volta esaurita l’esposizione, nell’area sarà possibile organizzare convegni o spettacoli per 3.500 posti a sedere
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e 7mila persone in piedi. Nelle dettaglio: ci saranno tre percorsi connotati da altrettanti colori. Ci sarà il blu per “Acqua da bere”, verde per “Acqua e alimentazione”, bianco “Acqua e lavoro”. Non mancheranno così le aziende che operano nell’ambito delle bonifiche, delle depurazioni e, più in generale, del trattamento delle acque. Ci sarà anche il percorso “Pianeta Aquae”, dedicato alle tematiche ambientali. Nei sei mesi di esposizione al Vega 2 si terranno inoltre eventi specifici dedicati al wellness, all’uso dell’acqua in ambiente domestico, al tempo libero, all’economia e alla finanza. E’ in programma anche un evento di carattere prettamente culturale dedicato alle religioni e alle culture sorte sulle rive dei grandi fiumi. Nel dettaglio i numeri della struttura: il padiglione di Expo Venice che al centro avrà una struttura avveniristica di zinco e titanio, sospesa a un’altezza di 14 metri per una superfici di circa un ettaro, sostenuta solo da quattro pilastri, con l’immagine tridimensionale dell’acqua che sembra
cadere a cascata dal cielo. Il progetto è stato messo a punto dagli architetti veneziani Giovanni Caprioglio e Michele De Lucchi e prevede anche una porta d’accesso da terra ma anche una dall’acqua, per creare collegamenti acquei con Venezia e l’aeroporto. Qualche timore comunque c’è. “Speriamo spiega il delegato alla viabilità di Marghera Valdino Marangon - tutto sia monitorato con estrema attenzione dal punto di vista viabilistico, in modo da non arrecare disagi con ingorghi e rallentamenti al territorio. Disagi provocati dall’afflusso imponente dei visitatori a Marghera”. Dal punto di vista ambientale sono previste vasche e specchi d’acqua, gruppi di betulle, macchie vegetali, prati fioriti e pergolati, mentre gli spazi coperti ospiteranno esposizioni, attività esperienziali e convegni, opportunità di business e workshop. L’impegno degli organizzatori è quello di concludere la realizzazione delle strutture per il prossimo 23 dicembre, alla vigilia di Natale. Insomma sarà proprio un bel regalo per Venezia.
A NOVEMBRE ALLA FIERA DI PADOVA ARRIVA SguLP PER EDuCARE AL BIOLOgICO
I
l connubio tra cibo e natura insegnato ai bambini. E’ questo il senso di “Sgulp! La città del gioco” l’appuntamento in programma che dal 7 al 10 novembre torna alla Fiera di Padova. Di cosa si tratta? L’iniziativa si rivolge ai bambini dai 3 agli 11 anni, sotto forma di una grande città del gioco: una vasta area sarà allestita in Fiera per stimolare l’estro infantile, per coinvolgere nel gioco anche i genitori, per invitare a scoprire il magico ed entusiasmante mondo del gioco. I temi saranno precisi. Questa seconda edizione, sarà dedicata al riciclo, all’agricoltura biologica, alla riscoperta della cultura dell’orto, del mangiare sano e del vivere all’aria aperta attraverso attività ludiche, ricreative e di socializzazione. Per coinvolgere di più le associazioni e le cooperative del territorio Sgulp! ha lanciato una “call for proposal” con la richiesta di presentare le proprie proposte di partecipazione all’edizio-
ne 2014. C’è stata una buona risposta. E’ stato un modo efficace per coinvolgere tutto il mondo del volontariato e delle associazioni legate all’infanzia che su questi temi hanno esperienze decennali . Gli organizzatori si aspettano da questo evento un buon riscontro in termini di pubblico. Sempre più infatti sono i genitori interessati ad educare i figli ad una alimentazione corretta slegata dai modelli indotti dalle pubblicità che i bambini subiscono da tv ed internet
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Il Veneto in primo piano 13 25 Sanità Ora le coppie infertili troveranno risposte anche in regione
Eterologa, in Veneto si parte a ottobre Le Regioni hanno approvato all’unanimità le linee guida, la giunta regionale del Veneto le ha recepite. Zaia: “Partiremo, a prescindere da Roma, nei 36 centri già accreditati per l’omologa” di Ornella Jovane
“Q
uesta è una decisione per la vita, non per la morte; per dare una possibilità alle persone che desiderano generare una nuova vita; per evitare costosi e purtroppo a volte truffaldini viaggi della speranza verso l’estero. Diamo un colpo decisivo ad un business sempre più diffuso, che sfrutta la sofferenza delle coppie”. Sono le parole di soddisfazione, rivolte anche a quei settori del mondo cattolico che si sono espressi criticamente, che il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha pronunciato nell’annunciare l’approvazione da parte della Conferenza dei Presidenti di Regione e delle Province Autonome, lo scorso 4 settembre, delle linee guida per l’erogazione da parte delle strutture pubbliche della fecondazione eterologa. Linee guida che la Giunta regionale del Veneto, nella seduta del 9 settembre, ha recepito per partire subito nei 36 centri veneti
focus
Il governatore del Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto accreditati dove si pratica già l’omologa. “In Veneto - ha quindi annunciato Zaia - partiremo il primo ottobre, dopo aver concordato con le altre Regioni il costo del ticket, che vorremmo fosse assolutamente popolare e che naturalmente dev’essere uguale in tutta Italia”. A metà settembre i direttori generali
delle Regioni procederanno alla definizione del ticket e per il 24 è prevista una riunione del Coordinamento degli assessori che dovrebbe ufficializzare il costo della compartecipazione”. “Saranno applicate - ha detto il Governatore veneto - le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito no
all’eugenetica, la totale gratuità della donazione per evitare l’indecoroso business che si verifica in tanti Paesi esteri, la garanzia dell’anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infertilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia”. “Per simmetria giuridica con la feconda-
zione omologa - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, coordinatore degli assessori colleghi italiani - l’eterologa dovrà assolutamente essere inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), perché è divenuta diritto costituzionalmente riconosciuto, e finanziata dallo Stato all’interno del Fondo Sanitario Nazionale”. “Di fronte ad una infertilità incurabile l’eterologa è un fatto di civiltà” ha osservato l’assessore auspicando che le linee guida come quelle messe a punto dalle Regioni italiane “possano essere una vera e propria buona pratica adottabile anche a livello europeo” considerato che “più le regole saranno omogenee a livello internazionale, meglio sarà per tutti, a cominciare dai pazienti”. Nel Veneto, questa è la stima della Regione, l’incidenza della nuova terapia dovrebbe attestarsi attorno ai 500 casi l’anno.
Parola di specialista. Lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato
le delicate questioni del cuore e dell’anima nelle coppie che decidono di avere un figlio con la fecondazione eterologa
E
merge anche dalla delibera con cui la Giunta regionale del Veneto ha recepito le linee guida sulla fecondazione eterologa. “In Veneto - ha detto il Governatore Luca Zaia - forniremo anche un accompagnamento psicologico per le coppie che decideranno di farla perché vogliamo che l’assistenza sanitaria non si fermi all’aspetto meramente tecnico-scientifico, ma si occupi anche della persona”. L’implicazione psicologica di una scelta così complicata per la coppia - che matura peraltro dopo un percorso sofferto di presa di coscienza e quindi di metabolizzazione di una “sentenza” così severa, com’è quella di infertilità incurabile - rappresenta un aspetto non secondario della questione. “Il primo punto da prendere in considerazione è di carattere sociale e psicologico del giudizio o meglio del pre-giudizio che dall’esterno può essere espresso nei confronti della coppia che decide di ricorrere alla fecondazione eterologa per avere un figlio” spiega
lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato facendo riferimento a quella pratica di emettere sentenze, del tipo “perché forzare la natura se vi sono anche altri modi per diventare genitori come ad esempio l’adozione?”, “senza avere coscienza delle ferite profonde – fa osservare che una coppia vive sulla propria pelle prima di arrivare alla decisione di sottoporsi ad un percorso di procreazione medicalmente assistita”. “Ci sono - spiega lo psicoterapeuta - diversi modi di reagire delle coppie nel momento in cui prendono coscienza del fatto di non poter avere figli: c’è chi non si preoccupa di approfondire la problematica dal punto di vista medico, per capire se si tratti di infertilità transitoria o di sterilità, e ricorre all’adozione che è un modo bellissimo di diventare genitore. Altri invece sentono il bisogno di approfondire. Decidono di ricorrere alla medicina avvalendosi dei progressi nel campo della scienza”. “Una società che evolve deve aiutare chi è in difficoltà e deve consentire all’individuo la libertà, ovviamente regolamentata, - osserva
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lo specialista - di poter diventare genitore se ci sono i mezzi scientifici per farlo. Avere un figlio è una scelta intima della coppia che va compiuta, in ogni caso, in piena libertà”. “Dal punto di vista psicologico - prosegue il dottor Busato - la fecondazione eterologa, più che una cura all’infertilità, rappresenta una scelta profonda e consapevole di affrontare un percorso impegnativo, stressante e non sempre di sicuro successo. Una scelta non semplice che necessariamente presuppone una grande motivazione a diventare genitori”. “L’approccio psicologico, una volta che la coppia ha deciso di ricorrere alla fecondazione eterologa, - spiega - serve come momento propedeutico utile a far emergere tutto quello che c’è sotto pelle: i fantasmi, le paure, le convinzioni e le pressioni sociali. Aiuta la coppia a confrontarsi sulla scelta, ad affinare complicità e intesa necessarie in una così forte esperienza emotiva, con picchi di felicità alternati a momenti di paura e disagio”. C’è un altro punto cruciale con il quale i
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genitori che ricorrono alla fecondazione eterologa si devono confrontare ed è quello relativo alle informazioni da dare ai figli. Va detta o no ai figli nati da fecondazione eterologa, la verità? E se sì, quando e come? “La paura più ricorrente dei genitori - spiega lo psicoterapeuta - è che la verità possa riflettersi negativamente e quindi compromettere il rapporto con il figlio. In un rapporto basato sulla fiducia e sulla sincerità tuttavia è opportuno dire al proprio figlio com’è stato concepito. Qual è il momento giusto? E’ soggettivo. Ciascun genitore capisce qual è il momento opportuno e da sè trova le parole. Se il compito non dovesse essere così naturale, allora è bene ricorrere ad un aiuto e farsi consigliare su come gestire al meglio la situazione. E’ innata nell’essere umano la necessità di conoscere le proprie radici, le origini: un’esigenza che può manifestare il figlio che è adottato e che può essere anche del figlio nato dalla fecondazione eterologa. Si tratta di un passaggio che viene vissuto con grande emozione nella famiglia
Cos’è
Lino Busato ma che può essere condiviso e “assorbito” se il rapporto di coppia dei genitori è forte e quello con i figli è sano. L’importante è che il figlio non arrivi ad idealizzare il genitore biologico, considerandolo come qualcuno che avrebbe potuto cambiare in meglio la propria esistenza. Un rischio che può verificarsi nei soggetti in difficoltà”. “Detto questo - conclude - per qualsiasi padre e madre, essere genitori è una missione impossibile e comunque meravigliosa, a prescindere da come lo si diventa”. O.J.
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Voci da palazzo 33
Bilancio Cinque anni di lavoro in Regione tra mediazioni difficili, proclami e qualche scandolo
La pagella di Lucio Tiozzo: “Boccio Zaia, promuovo il consiglio” “Il Pd ha bisogno di un candidato presidente interno al Pd e che sia rapidamente in grado di parlare ai veneti, meglio se donna. La Moretti, secondo me, è sicuramente una candidata in campo”
Lucio Tiozzo
di germana urbani
A
marzo i veneti tornano alle urne per votare la Dove ha fallito davvero Zaia? nuova Giunta del Veneto. Che voto date voi del “Zaia è stato il presidente delle polemiche. Parole Pd al lavoro del presidente Zaia? invece che fatti. Sembra che lui goda quando può dire “Mi è capitato in questi giorni di chiedere ad alcuni che il potere romano si dimentica del Veneto perché gli cittadini se ricordavano un provvedimento importante permette di far polemica. Invece dovrebbe cercare di varato della giunta Zaia. Qualcuno non ha saputo rispon- avere un potere di interlocuzione e dialogo col potere dere, qualcun altro si è ricordato la questione dell’in- centrale a tutto vantaggio dei cittadini veneti. dipendenza. Questo per dire che è stata una stagione Il grande fallimento di Zaia è il federalismo e l’auin cui grandi interventi, grandi opere, grandi progetti di tonomia. Va detto che Zaia mentre sollecita l’ipotesi cambiamento per la nostra regione non ci sono stati. del referendum indipendentista, bocciato dal governo Zaia è stato il continuatore della vecchia politica, perché palesemente incostituzionale come avevamo ha gestito la coda degli interventi messi in campo da denunciato noi del Pd, non utilizza l’unica vera leva preGalan. E’ stato un commentatore capace di interveni- vista dalla nostra Costituzione, cioè l’articolo 116-117 re su tutto e polemizzare col Governo centrale su ogni sull’autonomia differenziata”. provvedimento. Ma è mancato totalmente di visone sui Veniamo al Pd che si prepara alle elezioni con grandi temi della trasformazione della nostra regione”. qualche acciacco dopo l’inchiesta Mose. Il Consiglio regionale ha lavorato meglio? Galan e Chisso sono sicuramente i grande pro“C’è stato un discreto lavoro tagonisti della tangentopoli del su alcuni temi che reputo impor- “I veneti questa Mose ma anche il Pd non ci ha tanti e dove il Pd ha giocato la volta con il loro voto fatto una bella figura. sua parte all’interno del Consiglio dovrebbero “I reati sono reati, e vanno Regionale. Usciamo con l’approva- scegliere di dare perseguiti in qualsiasi caso. E neszione di una nuova legge elettorale una svolta” suno si deve nascondere dietro ime uno Statuto equilibrato e frutto munità di sorta. Attenzione però. di una mediazione politica importante tra le forze di Per quanto riguarda il Pd siamo di fronte a dei casi isolati maggioranza e opposizione. Anche se, proprio per colpa di illecito finanziamento ai partiti. Comportamenti sicudella Lega, il Veneto è stata l’ultima regione d’Italia a ramente da sanzionare senza difesa, infatti Marchese è darsi uno statuto. uscito da tempo dal Pd e si è anche dimesso. Ben più Importantissimo è stato anche licenziare il Piano so- complessa, se sarà dimostrata, tutta la vicenda legata cio sanitario dopo tantissimi anni d’attesa. E nel merito alla gestione del potere del centro destra e del preceil Pd ha avuto un ruolo molto importante perché per la dente presidente della nostra regione, Giancarlo Galan. prima volta non si è parlato solo di ospedali ma anche di Ma queste vicende ci pongono il tema sempre strutture territoriali diffuse e dei servizi ad esse connessi. più urgente della costruzione dei gruppi dirigenti futuImportantissima e sempre varata dal Consiglio, ri. Quando non c’è ricambio e alternanza sia per chi è la legge sul turismo nata da un lavoro di concerta- governa che per chi resta all’opposizione prevale una zione e dialogo con le categorie del mondo turistico, logica consociativa che può produrre anche i risultati che un comparto strategico per il futuro. Se riuscissimo a abbiamo visto”. mettere in rete il nostro patrimonio naturale, culturale La cifra vincente per rinnovare il Veneto e la ed enogastronomico, è mia convinzione che i 100mila società sta, dunque, nel cambiamento. posti di lavoro che abbiamo perso nel settore industriale “Sono dell’idea che si debba cambiare spesso. I e manifatturiero dall’inizio della crisi ad oggi, potrem- Veneti, stavolta, dovrebbero scegliere con il voto di dare mo recuperarli in altri cinque anni, rilanciando proprio il una svolta. Zaia è il continuatore delle vecchie giunte di comparto turistico”. centrodestra. La Lega è lì dal 2000. Zaia, già vicepre-
sidente di Galan, una volta divenuto presidente ha con- sono cresciute da sole a livello internazionale ma adesfermato Chisso in continuità con lo stesso assessorato so dobbiamo aiutarle a restare sui mercati mondiali. La che aveva prima. sfida sarà mettere in campo una rete di servizi che le Inoltre, non ho ancora visto nessun provvedimento supportino sul tema dell’innovazione del prodotto e di proget sugli ospedali o sulle infrastrutture bloccato da della qualità per essere più competitive sul piano interZaia. Eppure si cominciano già a vedere gli effetti negati- nazionale”. vi di queste scelte. Solo sull’ospedale di Padova (grazie Fatto il programma vi serve un leader. Lo scead un emendamento presentato dal Pd) era passata la glierete nel Pd o ancora fuori… linea di finanziarlo con i soldi pubblici: 50 milioni per “Il prossimo candidato Presidente dev’essere del tre anni”. Pd! Anche se perdiamo io devo avere un leader che sta Quali saranno i temi su cui il Pd cercherà di con- lì all’opposizione. Se no ogni volta diamo l’impressione quistare i veneti? di non avere un gruppo dirigente che lavora per costruire “Primo: Sanità. Come attrezziamo il territorio oltre un’alternanza vera per il futuro. Uno che non abbandoagli ospedali per acuti. Dove mandiamo l’anziano che na il campo ma sta lì dimostrando che ha un progetto esce dall’ospedale, dove collochiamo la lungodegenza e politico da realizzare”. strutturiamo i servizi territoriali. Su questo riteniamo ci Primarie sì o primarie no? sia molto da proporre vista l’assenza totale dell’attuale “Sono per fare le primarie se servono. Non sempre assessore, interessato solamente a tutti i costi. Se ci fosse un candi“Zaia è stato il presidente dato condiviso a tutti i livelli, frutto agli ospedali di Verona. Secondo: Organizzazione, va- delle polemiche con Roma, di una partecipazione di tutti gli lorizzazione e tutela del territorio. invece dovrebbe organi dirigenti e lo avessimo già Le emergenze e i danni cau- cercare di dialogare subito, oggi, si partirebbe. Con le sati dai fenomeni atmosferici sono col potere centrale” primarie regaliamo tre mesi a Zaia i frutti della massiccia cementifisui giornali che sarebbe l’unico cancazione. Crediamo che dire no al consumo ulteriore di didato in campo che parla ai veneti”. suolo sia il grande teme su cui la classe politica dovrà Ciò significa che un candidato ce l’ha in mente! misurarsi nei prossimi anni. Noi su questo abbiamo già “Il candidato migliore oggi è quello che ha capacità fatto battaglia presentando proposta di legge che sarà di entrare velocemente in empatia con i veneti. Il nodo presto dibattuta in sede di commissione e poi in consi- è che Zaia pur avendo fatto quasi niente ha un indice di glio. popolarità molto alto”. Terzo: Lavoro. Per far ripartire l’economia serve una Allora le primarie del Pd i veneti le hanno già strategia più organica e strutturata. Accanto a turismo fatte e la Moretti è il candidato in pectore. e cultura occorre investire sulla logistica. Il Veneto è la “Non a caso io quando ho visto il suo risultato alle piattaforma logistica per eccellenza italiana e europea. Europee ho pensato che quei voti fossero indice di una Qui sta uno dei porti più importanti d’Italia, c’è il terzo verifica che il Pd ha fatto su una possibile candidata a scalo aereo italiano e arriva l’alta velocità ferroviaria. presidente. Soprattutto perché la campagna elettorale Peccato che i tre sistemi non siano per nulla intercon- sarà corta abbiamo bisogno di qualcuno che sia già nessi. conosciuto e apprezzato. E lei lo è. Inoltre è una donRipensando la logistica potremmo diventare una na e visto che dobbiamo impegnarci per aumentare la piattaforma straordinaria di arrivi e partenze di merci e rappresentanza femminile in Regione, magari con una persone e far decollare così un altro pezzo di sviluppo modifica alle legge elettorale per introdurre la doppia occupazionale importante. preferenza di genere, non sarebbe male come candidato Quanto alle nostre aziende. Alcune, straordinarie, presidente”.
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Voci da palazzo 29 15 Gioco d’azzardo La commissione Sanità discute la proposta di testo unico
Meno tasse ai locali che non mettono le slot
Il Veneto risulta essere la quinta regione in Italia per scommesse e giocate, con 5 miliardi e mezzo di euro di puntate di germana urbani
I
l gioco d’azzardo in tempo di crisi è una piaga che dilaga e, invece che diminuire aumenta. L’illusione di fare soldi affidandosi alla fortuna cattura, paradossalmente, soprattutto chi non riesce ad arrivare a fine mese aggravando una situazione già precaria. Da tempo il Consiglio regionale sta lavorando per regolamentare il settore del gioco d’azzardo e per garantire cure adeguate alle vittime. Ora, Il testo al vaglio dell’organo consiliare guidato da Leonardo Padrin (FI) fa sintesi di cinque diverse iniziative legislative: una a firma del Pd, primo firmatario Claudio Sinigaglia, una della Lega presentata da Cristiano Corazzari, altre due presentate rispettivamente da Stefano Valdegamberi (Futuro popolare, ex Udc) e da Stefano Peraro (Udc) e infine una di Italia dei Valori, primo firmatario il capogruppo Antonino Pipitone. Il nuovo testo coniuga la prevenzione dei danni causati dalla ‘febbre da gioco’ con le azioni di contrasto al proliferare di sale da gioco e scommesse, sino a sanzioni verso chi installa apparecchi illeciti o ‘truccati’. Gli interventi principali di contrasto al gioco d’azzardo delineati nel ‘testo unico’ sono: l’introduzione di un marchio ‘slot free’, sgravi Irap per i locali che non ospitano slot machines
e apparecchi da gioco, aumento dell’addizionale regionale Irap per chi invece li mantiene, distanze minime delle sale gioco da scuole, patronati, centri sportivi e case di riposo, un numero verde con relativo indirizzo mail per avere informazioni e consigli, programmi di prevenzione ad ampio spettro per tutte le età. Il ‘cuore’ dell’intervento normativo della Regione – secondo il testo in discussione – sta nella modulazione dell’imposta regionale per le attività produttive (Irap) che verrebbe alleggerita per gli esercenti che rinunciano ad installare le macchinette mangia-soldi e invece resa più gravosa per i locali che sceglieranno di ospitare slot, videopoker e giochi vari. Oltre ad incentivi e disincentivi fiscali, la proposta in discussione punta ad allontanare i punti-scommessa e le sale giochi dai luoghi di aggregazione, scuole, ospedali ed edifici pubblici imponendo una distanza minima di 300 metri, pena salate sanzioni. Parallelamente il progetto di legge investe sulla prevenzione, potenziando i servizi per le dipendenze delle Ulss perché siano in grado (attraverso interventi educativi e presa in carico dei casi patologici) di porre un argine alle ludopatie e di evitare tanti drammi umani e familiari. La bozza di leg-
L’opinione Leonardo Padrin (FI)
gioco d’azzardo, attenzione sulla regola della distanza minima
“L
a commissione - ha dichiarato Leonardo Padrin, presidente della commissione Sanità – interpellerà direttamente il questore di Genova, per verificare gli effetti prodotti dal regolamento comunale di Genova che ha introdotto la distanza minima di 300 metri tra i punti scommesse e scuole, case di riposo, chiese, ospedali. I rappresentanti dei gestori dei punti scommesse denunciano l’esplosione del gioco illegale, a seguito di tale norma. Credo sia opportuno verificare con la massima autorità di pubblica sicurezza del capoluogo ligure la ricaduta effettiva di questa regola di distanza”. Clodovaldo Ruffato (Ncd). Nuovo ospedale Padova
“sì a migliore sanitÀ, no alle polemiche”
“S
ul nuovo ospedale di Padova si sta creando una situazione paradossale che lascia i cittadini piuttosto sconcertati”, ha detto il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato a seguito delle notizie e dei commenti che si succedono quasi quotidianamente sul tema. L’inseguirsi di progetti e controprogetti, ipotesi e nuove tesi di localizzazione “mostra di sicuro che il mondo politico sta cercando di assumere decisioni definitive e affidabili, ma rischia di arrivare ai cittadini di Padova, della regione e anche di tutto il Paese – vista l’importanza del polo sanitario padovano – come un insieme di messaggi a volte contraddittori, che rischiano soprattutto di aumentare le diffidenze che la società civile già ha maturato nei confronti della politica e di favorire la fuga dei clinici più preparati e della ricerca medico-scientifica”. Per questo, ricorda il presidente del Consiglio, “è necessario che la politica regionale e locale faccia lo sforzo di rimettere al centro del dibattito il tema salute e assistenza sanitaria in modo trasparente, evitando gli scontri pretestuosi. Ricordo che uno degli interventi più significativi sul tema è stato quello del presidente dell’Ordine dei medici di Padova, che ha ricordato pochi giorni fa che più che i contenitori sono importanti i contenuti, e che quindi più dei mattoni e delle pareti sono importanti la qualità dei servizi. Mi sento quindi di chiedere con energia – ha concluso Ruffato - che tutti coloro sono coinvolti negli indirizzi, nelle decisioni e nelle operatività si mettano nell’ottica del bene comune: ripensare e riqualificare la sanità attraverso il nuovo ospedale significa soprattutto progettare risposte migliori, più efficaci e più vicine ai cittadini, ai malati e alle loro famiglie, confermando allo stesso tempo che miglior clinica e la ricerca più avanzata devono rimanere all’interno del polo padovano e non emigrare altrove. Questi devono essere i valori che guidano l’attuale dibattito”.
ge in discussione prevede un piano triennale regionale per ridurre il rischio della dipendenza da gioco, istituisce l’Osservatorio regionale, un numero verde e un indirizzo di posta elettronica per fornire i primi orientamenti, disegna un rapporto di collaborazione organica tra Comuni, Ulss e associazioni del terzo settore sia sul fronte della prevenzione che su quello del trattamento, cura e riabilitazione delle persone dipendenti dal gioco compulsivo. In rappresentanza di circa 800 concessionari attivi nel territorio nazionale, la Federazione Sistema Gioco Italia, che realizza 17 mld di euro di fatturato annuo (di cui 8 vanno allo Stato), si è dichiarata sostanzialmente d’accordo con la proposta di legge in discussione in Veneto in tema di contrasto al gioco d’azzardo illegale e di prevenzione delle ludopatie. I gestori di sale gioco e punti scommessa sono invece critici sul limite dei 300 metri di distanza dai luoghi ‘sensibili’: “Là dove è stato introdotto ha creato un effetto boomerang, facilitando i giochi clandestini – hanno osservato i rappresentanti della Federazione confindustriale - Nel 2013 a fronte di 7300 punti legali di scommessa si calcolano siano attivi circa 7 mila punti illegali, privi di ogni controllo, nei quali secondo
la Guardia di Finanza vengano giocati ‘in nero’ almeno 23 miliardi l’anno. Piemonte ed Emilia Romagna hanno infatti rinunciato ad introdurre la distanza ‘minima’ nelle rispettive leggi regionali”. L’eventuale introduzione della distanza minima di 300 metri da luoghi sensibili – calcola la Federazione Sistema gioco – provocherebbe la chiusura del 75 per cento delle sale gioco attualmente in attività. Il Veneto risulta essere la quinta regione in Italia per scommesse e giocate, con 5 miliardi e mezzo di euro di puntate nel 2013 tra videopocker e slot machines, Gratta e vinci e schedine del lotto e dell’Enalotto. E’ inoltre la prima regione in Italia, insieme all’Emilia Romagna, nell’industria di produzione di slot machines e software per scommesse.
Cultura veneta 16 Cultura veneta 30 Venezia Dal 3 ottobre esposizione dedicata a Luisa Casati Stampa protagonista della Bella Epoque
teatro e musei
La “Divina Marchesa” a Palazzo Fortuny
una convenzione per la cultura
Sui tre piani dell’edificio, oltre un centinaio di opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografie e abiti da collezioni private e musei internazionali di Alessandro Abbadir
U
n tuffo all’inizio del secolo scorso con una delle più note protagoniste della vita mondana ed artistica dell’epoca. Venezia rievoca la figura e il mito di Luisa Casati Stampa, la donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo da Boldini a Bakst, da Marinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks. La mostra che ha un titolo chiarissimo ed esplicativo “La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli anni folli”, sarà ospitata a Palazzo Fortuny a Venezia, uno dei luoghi più amati dalla “Divina Marchesa”, che diventerà la sede della prima straordinaria mostra interamente a lei dedicata. Tre piani di Palazzo Fortuny “immergeranno” il visitatore nell’atmosfera in cui visse la “Divina Marchesa” che, per mezzo secolo, fu una leggenda vivente, una dark lady, un’importante collezionista d’arte e mecenate, musa di simbolisti, fauves, futuristi e surrealisti: un mito che ispira ancora oggi gli artisti e le grandi maison dell’alta moda. La mostra sarà aperta il 3 ottobre 2014 e terminerà l’8 marzo 2015. “Questa donna – spiegano i curatori della mostra- a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia” . L’esposizione, ideata da Daniela Ferretti, curata da Fabio Benzi e Gioia Mori, è coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da” 24ore
Ritratti e fotografie dell’esposizione
Cultura – Gruppo 24 Ore”, conta oltre un centinaio opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografie e abiti provenienti da collezioni private e da musei internazionali. Della straordinaria collezione di opere d’arte e di ritratti che le furono dedicati o da lei commissionati, in mostra saranno esposti pezzi provenienti da collezioni private : la testa di ceramica policroma opera di Renato Bertelli, “La Marchesa Casati”di Romain e Brooks, e la scultura di Paolo Troubetzkoy “Ritratto della marchesa Casati con un levriero”. Si affiancano poi capolavori assoluti provenienti da musei di tutto il mondo come “Ritratto della marchesa Casati” di Giovanni Boldini della Gnam di Roma, “Marchesa Casati” di Augustus Edwin John dell’Art Gallery of Ontario, i molti ritratti che le dedicò Alberto Martini, “Linee di forza di paesaggio maiolicato” di Giacomo Balla e i gioielli di Cartier a lei ispirati. Poi
T
eatro Stabile del Veneto e Fondazione Musei Civici di Venezia inaugurano l’attività autunnale con una nuova convenzione, a vantaggio di visitatori e spettatori. Secondo il nuovo accordo gli abbonati alla stagione di Prosa 2014-2015 di Teatro Goldoni e Teatro Verdi possono, infatti, acquistare la Muve Friend Card a tariffa ridotta presso le biglietterie di tutte le sedi museali, mentre i possessori della Muve Friend Card hanno diritto alla tariffa di ingresso ridotta per gli spettacoli della stagione 2014-2015 di entrambi i teatri. Si tratta di un’ulteriore strategia di co-marketing che si inserisce nello spirito di una crescente collaborazione tra le istituzioni cittadine, rivolgendosi al pubblico degli spettatori e dei visitatori, sia residenti che turisti, con l’obiettivo di incentivare la conoscenza e la frequentazione del patrimonio culturale della città, di cui il teatro e il sistema museale civico rappresentano due componenti fondamentali. A.A.
la sezione fotografica ricchissima anch’essa: gli scatti di Adolphe Gayne de Meyer, Man Ray e Mariano Fortuny, a quelli rubati, quando viveva in miseria a Londra, di Cecil Beaton. “Il percorso della mostra- continuano i curatori - attraverso continui rimandi, ricostruisce le relazioni sociali e artistiche che attraversarono la vita di Luisa Casati Stampa: dalla gabbia dorata dell’alta società all’incontro con Gabriele d’Annunzio. Un incontro che la cambiò per sempre e che divenne un legame d’amore e amicizia che durò tutta la vita, dalle stravaganze ai travestimenti, alla pratica dell’occulto per arrivare al periodo “futurista” in cui incontra Filippo Tommaso Marinetti e sposa la causa del movimento artistico, promuovendone gli artisti e collezionando le loro opere, per concludersi con la rovina economica e l’esilio nella capitale britannica dove muore nel luglio 1957”.
Messaggio publiredazionale
Galileo S.r.l. Studio tecnico-inveStiGativo
non ne sei sicuro? ti serve l’investigatore giusto
Incontriamo Mauro Dalla Villa, uno dei funzionari commerciali zioni telefoniche e/o ambientali. In estrema sintesi, l’attività dello Studio Investigativo Galileo Srl, al quale poniamo alcune dell’agenzia investigativa è mirata all’ottenimento di prove e domande. documentazioni idonee a confermare dei sospetti. Siano queChi si rivolge.... investigativa e perchè? sti di natura privata, come l’ infedeltà coniugale, oppure di Non esiste una categoria specifica di soggetti che necessitano tipo aziendale, come ad esempio il rispetto dell’obbligazione servirsi dell’attività investigativa, ma una grande quantità di intercorrente tra lavoratore e datore di lavoro. L’agenzia investisettori in cui questa può essere impiegata utilmente, per otgativa con i propri operatori, reperirà le prove necessarie sì a tenere le prove a conferma di sospetti o anche semplicemente confermare i sospetti, ma, anche questo importante in molti per fugare dubbi, per esempio sul comportamento di persone casi, ad eliminare dei dubbi. Lo studio tecnico investigativo Mauro Dalla Villa vicine o dei propri familiari. E comunque, in tutte quelle situaGalileo, offre ai propri clienti le professionalità adeguate alle zioni dove sia necessario reperire elementi ed informazioni che possano poi esigenze sopra descritte, con personale di comprovata esperienza ed in posessere utilmente utilizzate, anche in eventuale giudizio. sesso delle migliori tecnologie, oltre che, naturalmente, di idonea formazione Si spieghi meglio. e preparazione. Tutte le indagini investigative sono svolte nel pieno rispetto Molto facilmente, parlando di investigazioni private viene alla mente, per delle norme vigenti, in particolare sulla privacy e senza l’impiego di strumenprima cosa l’infedeltà coniugale, che è sicuramente uno dei settori di inter- tazioni non consentite. vento dell’agenzia, ma certamente non è il solo. Per rimanere nell’ambito del Chi si rivolge a voi come conosce quanto spende? privato, si può ricorrere all’agenzia per verificare chi frequentano i figli e se Ogni attività di indagine viene opportunamente progettata, concordata e pianihanno comportamenti non legali (come per esempio l’assunzione di sostanze ficata con la struttura commerciale dell’agenzia che, raccolte le informazioni stupefacenti). Oppure per verificare le frequentazioni, situazione importante e le notizie dal cliente, provvede a formulare il preventivo per la sottoscrizione per la tutela dei minori, come anche nei casi di affidamento, per comprovare del regolare conferimento di incarico. Il committente, se lo desidera, è inforla non affidabilità dell’uno o dell’altro coniuge. Ma anche l’osservazione e ve- mato dello svolgimento del servizio in tempo reale, con la possibilità perrifica dei collaboratori ai quali affidiamo i nostri anziani o bambini. O ancora, tanto di apportare, se necessario, aggiustamenti e/o variazioni. Sempre con per tornare all’argomento matrimoniale, laddove sia necessario documenta- il personale commerciale di riferimento, il cliente è nelle condizioni di avere re il mutamento delle condizioni di vita del coniuge titolare dell’assegno di un quadro economico preciso dell’attività in corso, per la quale poi, non si mantenimento, per la sua riduzione o comunque variazioni delle condizioni a troverà ad affrontare impreviste e spiacevoli lievitazioni dei costi preventivati. monte della definizione degli accordi. Bene. Se qualcuno avesse necessità di entrare in contatto con voi E in ambito non strettamente familiare come viene utilizzata la vostra come deve fare? attività? Per ogni necessità, o anche per semplici curiosità sull’attività dello studio Per le aziende l’argomento più frequente è il rispetto degli orari di lavoro tecnico investigativo Galileo, il cliente può chiamare direttamente il numero ma anche dei patti di non concorrenza, o verifica per concorrenza sleale, o verde aziendale 800-680775 o rivolgersi al funzionario commerciale di zona ancora, atteggiamenti che danneggino l’immagine aziendale (doppio lavoro, al n° 334-2540224, che saprà meglio indirizzarlo in relazione alle sue esiassenteismo, lavoro non regolare, etc.). Ma anche, indagini e raccolta infor- genze e fornire, se richiesto, un dettaglio sui costi ed un preventivo per le sue mazioni in fase di pre-assunzione per meglio delineare il profilo del candidato necessità. La consulenza ed il preventivo sono predisposti senza alcun impee la veridicità di quanto dichiarato nel curriculum professionale. Così come gno per il cliente, in forma del tutto gratuita, lasciandogli perciò la possibilità la ricerca e bonifica di eventuali dispositivi per l’intercettazione di conversa- di decidere, se e quando, avvalersi dei servizi offerti dall’agenzia.
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32 Cultura veneta
Cultura veneta 17
Cinema Il terzo lungometraggio di Antonioni
“La signora senza camelie” in una Venezia sospesa tra sogno e illusione Venezia è rappresentata come un mondo parallelo tra verità (la vita della protagonista Clara) e la finzione del Cinema di Massimiliano granato
V
enezia come sogno, come possibile punto di arrivo ma anche in questo caso come illusione. Il terzo lungometraggio di Antonioni (pochissimo tempo dopo “I Vinti“) racconta, come fa Luchino Visconti nel suo “Bellissima“ (1951), di come il cinema possa essere una macchina che attiri i sogni ma che anche sia lesta nello spegnerli e inghiottire la persona, a distruggerla. E’ forse l’Antonioni più efficace, più affascinante, che è in bianco e nero ed in debito sia della lezione neorealistica, sia del melodramma vero e proprio: è un’opera più vicina a quella di esordio e il cerchio si chiude se si pensa che vi si trova ancora Lucia Bosè. Il mondo della celluloide è passionale ma è anche e soprattutto artefatto: Clara si muove non solo in mezzo a fondali finti, ma
anche in situazioni finte e costruite. Questi atteggiamenti sono chiari fin dall’inizio, quando vediamo lei passeggiare al cinema Fiamma dove proiettano il suo ultimo film. Così com’è il cinema che attornia la protagonista, così è lei nella realtà: i dialoghi tra lei e il marito sembrano il pro-
Il film racconta di come il cinema possa essere una macchina che attira i sogni ma anche è lesta a spegnerli sieguo di un film che sta girando. Antonioni sente questa progressiva mercificazione della macchina cinema e lo analizza, interrogandosi sulla sua funzione e sul suo fine. In questo caso il Veneto è rappresenta-
to da Venezia che è protagonista di un montaggio parallelo tra verità (la vita stessa di Clara) e la finzione del Cinema: si alternano quindi le reazioni del pubblico al fallimentare “Giovanna D’Arco“ e le reazioni della stessa protagonista, che diserta la prima del film. Abbiamo quindi una Venezia che dapprima illude con la sua confezione sontuosa come si confà ad un festival, ma anche una Venezia che sa essere crudele e distruggere i sogni di una giovane che si trova a tornare al punto di partenza: vive una sconfitta dopo aver tentato la scalata al successo. A questo proposito Antonioni sembra volerci dire che “è così il mondo dello spettacolo: bello ma anche crudele“. La ventiduenne Lucia Bosè incarna ottimamente il ruolo dell’attrice e, come detto, è alla seconda partecipazione per Antonioni
dopo la pellicola d’esordio del regista ferrarese “Cronaca di un amore“, datata 1950. Nel cast anche il veterano Andrea Checchi nel ruolo del marito di Clara e Gino Cervi nel ruolo del produttore.
Al film partecipano anche due veneziani: Pier Maria Pasinetti, che collabora alla sceneggiatura, ed Enzio Serafin alla fotografia.
Novità per l’assicurazione auto
IN BANCA LA POLIZZA OFFRE PIU’ SERVIZI E SI PAGA IN 12 RATE
ViaggiaConMe di Intesa Sanpaolo comprende il dispositivo satellitare per chiedere assistenza e consente di rateizzare il premio L’assicurazione auto è necessaria, oltre che obbligatoria, ma spesso il guidatore sente di avere poca scelta. Ora sul mercato c’è una novità che la trasforma in un vero e proprio servizio di assistenza su strada e che il cliente, volendo, paga un poco alla volta. “ViaggiaConMe” di Intesa Sanpaolo punta infatti sulla sicurezza ed offre la possibilità di rateizzare mese per mese il premio annuo. Quando ci si mette alla guida può capitare di trovarsi in situazioni di emergenza. “ViaggiaconMe” consente di chiedere aiuto premendo semplicemente un pulsante. Come? Attraverso la “ViaggiaConMe Box”, una “scato-
lina” poco ingombrante, che viene fornita gratuitamente e che si installa sul parabrezza della vettura. La box è un ricevitore satellitare dotato di pulsante di emergenza, in grado di dialogare con una centrale operativa attiva 24 ore su 24. Non solo, se il conducente in caso di incidente grave non è in grado di attivare il pulsante, il dispositivo rileva comunque la collisione, localizza l’auto e segnala autonomamente la richiesta di soccorso. Per l’installazione della “ViaggiaConMe Box” è disponibile un’estesa rete di strutture convenzionate: è un
intervento che richiede meno di un’ora di tempo e non comporta alcuna spesa per l’assicurato. Se poi si decide di non rinnovare la polizza, anche la disinstallazione del dispositivo è gratuita. Ma quali sono i vantaggi offerti da “ViaggiaConMe” rispetto ad una polizza tradizionale? Oltre agli innovativi servizi di assistenza legati alla box, c’è la possibilità di pagare il premio in 12 rate mensili chiedendo un finanziamento a tasso zero. Si può infine ridurre il costo complessivo della polizza accettando una franchigia di 500 euro sugli eventuali indennizzi RC Auto. Quest’ultima opzione è facolta-
tiva, da valutare caso per caso, e particolarmente interessante per i guidatori più prudenti. Inoltre, il cliente può sempre contare sulla consulenza prestata dalla capillare rete di filiali Intesa Sanpaolo presente in tutte le regioni italiane. All’estero, in molti paesi la cosiddetta “scatola nera” è da tempo una realtà molto apprezzata, che ha introdotto maggiore sicurezza sulle strade e che non di rado ha contribuito ad una corretta ricostruzione dei fatti in caso di incidente. “ViaggiaConMe” di Intesa Sanpaolo colma anche questo gap tecnologico con una box satellitare di ultima generazione.
40 Concerti e non solo 34
mille e ancora mille...
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pagina a cura di graziano edi corazza
in veneto Padova
un inverno di concerti Counting Crows 22 novembre 2014 Gran Teatro Geox Padova Fabi Silvestri Gazzè Tour 2014 22 novembre 2014 PalaFabris Padova Cesare Cremonini 27 novembre 2014 Gran Teatro Geox Padova
eventi
Glenn Miller Orchestra 13 dicembre 2014 Gran Teatro Geox Padova Umberto Tozzi 20 dicembre 2014 Gran Teatro Geox Padova Balletto di Mosca “La Classique” in “Lo Schiaccianoci” 26 dicembre 2014 Gran Teatro Geox Padova Gran Concerto di Natale 27 dicembre 2014 Gran Teatro Geox Padova
Raf 29 novembre 2014 Gran Teatro Geox Padova Circo de Los Horrores 7, 6, dicembre 2014 Gran Teatro Geox Padova
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il gala’ lirico 2014
Piove di Sacco
laKe festival dal 12 al 14 settembre
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l Lake Festival 2014 è la prima edizione di un evento che in realtà inaugura quella che sarà una fitta programmazione musicale live. Il Festival e tutte le altre iniziative si terranno nella nuovissima location “La Corte al Lago” a Piove di Sacco. “La Corte al Lago” si compone di un locale dalla capienza di circa 300 persone ed un parco di circa 17000 mq. Il Lake Festival propone una line up di tutto rilievo: 12/9 REZOPHONIC + Cinema Bianchini 13/9 EX LIVE GIANCARLO ONORATO E CRISTIANO GODANO (cantante Marlene Kuntz) + Facciascura 14/9 YAVANNA + LUPO (ROMINA SALVADORI) + Out of Time L’intento della Direzione Artistica e di tutto lo staff della Corte al Lago è quello di offrire finalmente al pubblico un polo sicuro e qualitativamente elevato per la musica live e per le iniziative culturali in genere.
l’opera È… la grande bellezza all’arena di verona Le star del Bel Canto mondiale Il tenore José Cura Il soprano Maria Guleghina Il baritono Carlo Guelfi Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini Massimo Zanetti, direttore Presenta Michele Mirabella Regia Enrico Stinchelli Coro Teatro Regio di Parma – Maestro Salvo Sgrò Coro Università degli Studi di Perugia – Maestri Franco Andreucci e Marta Alunni Pini Coro Università di Parma e Reggio Emilia – Maestro Antonella Coppi Corpo di Ballo Modulo Factory – Coreografie Modulo Project
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e più famose e melodiche arie dell’Opera verranno interpretate da tre grandi star internazionali del Bel Canto all’apice della loro carriera mondiale in un contesto architettonico mozzafiato restituito ai fasti dell’antico splendore e al contempo esaltato dalle più innovative tecnologie: le luci e le proiezioni della Mav – Mad About Video, giochi prospettici per garantire sempre, a tutti gli spettatori, una visione a 360° dell’azione scenica, un palco contemporaneo ma perfettamente inserito nel contesto antico. Anche i momenti più legati alla tradizionale grandiosità dell’Opera in Arena, come le grandi masse sceniche, avranno soluzioni di grande impatto e grande scioltezza: lo spettatore verrà sorpreso da un intero reggimento di Carabinieri a Cavallo, ma in modo nuovo, inatteso. La novità assoluta de L’Opera è la Grande Bellezza nasce dal vulcanico Enrico Stinchelli, star assoluta tra i melomani italiani. Enrico Stinchelli ha deciso di fare il grande passo e affrontare con l’amico produttore Massimo Cappelli, il tempio popolare della lirica: l’Arena. Ma ovviamente, dopo tanti anni trascorsi ai microfoni e sui palchi, non sarà certo con uno spettacolo prevedibile...
sguardo a nordest patti smith “the (patti) smiths” venerdì 5 dicembre 2014, ore 21:00 udine, teatro nuovo giovanni da udine
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on l’estate concertistica quasi terminata si iniziano a delineare già quelli che saranno alcuni degli spettacoli più importanti della stagione autunnale e invernale. Il 2014 - 2015 vede in questo senso rinsaldata la sinergia fra Teatro Nuovo Giovanni da Udine e Azalea Promotion, che ufficializzano oggi un primo grande evento musicale con protagonista un grande nome della scena musicale internazionale. Sarà la sacerdotessa del rock PATTI SMITH a salire sul palco del Teatrone il prossimo venerdì 5 dicembre per lo spettacolo organizzato dallo stesso Teatro e Azalea Promotion, in collaborazione con il Comune di Udine e inserito nel pacchetto “Music&Live” dell’Agenzia TurismoFVG. Dopo il successo della stagione concertistica
la nuova programmazione riparte da un nome simbolo, PATTI SMITH. La sacerdotessa del rock è pronta a tornare a grande richiesta in Italia con un nuovo spettacolo e tour che vedrà a Udine l’unica data in Friuli Venezia Giulia, a 4 anni dall’ultima emozionante esibizione al Grado Festival Ospiti d’Autore. “THE (PATTI) SMITHS”, questo il titolo del nuovo tour, che vedrà per la prima volta sul palco insieme, in un live acustico, la famiglia Smith al gran completo: Patti, i figli Jesse Paris e Jackson, oltre al fidato Tony Shanahan. Uno spettacolo che si annuncia già come uno dei più attesi della stagione, che vedrà in scaletta tutti i più grandi classici dell’artista newyorkese, eseguiti quindi in un’inedita formazione a quattro. Erano gli anni ‘60 quando la
giovanissima Patti Smith, poco più che ventenne, si trasferì nella vibrante New York per trovare la sua strada. Il resto è storia: dalle primissime esibizioni nello storico CBGB’s, fino al contratto con la Arista e la pubblicazione di “Horses”. Senza dubbio tra gli artisti più influenti di sempre, cantautrice e poetessa di enorme talento, Patti viene spesso citata da illustri colleghi come grande fonte di ispirazione. Brani come “People Have The Power”, “Gloria” (cover del brano dei Them di Van Morrison), “Dancing Barefoot” e “Because The Night” (di Bruce Springsteen) sono vere e proprie pietre miliari della musica. Al Teatro Nuovo Giovanni da Udine Patti Smith sarà protagonista di un concerto acustico, che stupirà i suoi affezionati fans.
“50 anni di rocK”, la passione di graziano edi corazza diventa un libro di 700 pagine
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’ in libreria da pochi giorni “50 anni di rock! 1964/2014” il nuovo libro di Graziano Edi Corazza. Il nostro musicologo giornalista ha iniziato dieci anni fa a scrivere il “suo” libro di rock di 700 pagine (650 pagine scritte e 50 pagine di foto vintage). Dopo avere ascoltato 15 mila dischi circa e letto decine di libri sul rock, ha terminato il libro (giusto giusto) in occasione del cinquantesimo compleanno del rock. Il libro, pubblicato dalla AltroMondo Editore di Vicenza, è nelle librerie italiane dal..., che corrisponde ad una data importantissima per il rock! La spiegazione sta nel libro... Graziano Edi elenca ed analizza minuziosamente, in oltre 35 capitoli, tutti i generi e sottogeneri della famiglia del rock. Quello che ha voluto scrivere è in effetti il Libro del Rock e dei Vari Stili del Rock (blues rock, country rock, soul rock, funky rock, folk rock, rock acido, rock psichedelico, rock romantico, rock progressivo, hard rock, heavy metal,
reggae, punk, new wave, grunge, jazz rock, jazz elettrico, rock sperimentale, rock indie, rock alternativo, rap metal, eccetera) nel modo più dettagliato possibile. Dice Edi: “In 50 anni di rock ho poi cercato di scegliere, credo, il meglio dei Dischi del Rock. Li ho recensiti facendo attenzione anche alla particolarità di un LP quando ha determinato un nuovo genere musicale. Ho voluto classificare i LP’s dal 1964 al 2014, catalogando o citando i dischi più belli e quelli fondamentali trattando diffusamente gli anni 60’, 70’ 80’, 90’, ecc. In effetti ogni disco viene presentato nel libro con la copertina; il titolo del disco; il nome del gruppo e/o artista, e/o entrambi; l’anno di uscita; la casa discografica; i titoli delle songs; il voto; il nome dei musicisti della band e/o dell’artista e gli strumenti suonati; gli ospiti (se ci sono) che hanno suonato nel disco e gli strumenti suonati; una breve introduzione del disco e della band e/o artista; la recensione: song per song del disco; la conclusione-recensione.
Ci sono inoltre dichiarazioni di chi il Rock lo ha inventato”. All’uscita del libro sono già numerosi i giornali che lo hanno recensito. “Cinquant’anni di storia del rock, visti con gli occhi di un appassionato nel vero senso della parola, dato che ascoltare 15mila dischi ed assistere a 1200 concerti denota una passione non comune per questo tipo di musica.” “Mai nessuno aveva recensito un lavoro di così ampio respiro, e che questo primato spetti a Graziano Edi Corazza, un veneziano, crea un ulteriore valore aggiunto.” “Un lavoro che riassume, ma dettagliatamente 50 anni di rock fatti da uno che chiaramente (lo si capisce sfogliando le 700 pagine) lo conosce bene.” Queste sono alcune delle frasi estrapolate dalle varie recensioni e commenti. Nelle ultime pagine del libro un glossario spiega i termini musicali espressi nell’opera. Ora Graziano è in giro per librerie, radio e tv.
AUTUNNO/INVERNO/2014/15
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L’Editoriale
Occorre ristabilire una forte alleanza medico-paziente di Francesco Noce*
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La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione L’udito e la sordità: al centro il valore della persona Continua a pag. 39
Ritrova il piacere di sentire bene.
Bambini, cos’è il D.s.a.? L’esperto risponde
’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri ha come fine istituzionale la tutela della salute dei cittadini garantendo l’ indipendenza,l’ autonomia, la dignità ed il decoro dei professionisti. Proprio perché la nostra professione coinvolge la vita delle persone, riteniamo sia impensabile non avvalerci di un Codice deontologico che per noi medici risale al V° secolo a.c. quando Ippocrate di Cos trasformò di fatto la professione medica avvicinandola alla natura delle cose e dei corpi, allontanandola vieppiù da una visione ieratica secondo cui le malattie provenivano dalla collera delle divinità, e dettando le prime regole per i Medici nell’esercizio della loro professione. Il nostro Codice deontologico infatti indica al Medico i principi etici cui deve ispirarsi la sua condotta e detta le regole di comportamento da quei principi derivate. Aspetti, questi, fondamentali anche per il medico stesso la cui professionalità vive soprattutto della considerazione e della fiducia di chi si rivolge a lui. Quest’anno gli Ordini dei Medici hanno licenziato un nuovo Codice, inserendovi delle novità come la medicina potenziativa degli atleti e la medicina in pace e in guerra. Nel nostro Ordine il Codice viene consegnato a tutti i nuovi medici rodigini che si affacciano alla professione nel corso di una cerimonia in cui sono chiamati a pronunciare solenne giuramento alla professione Medica davanti alla società e alle autorità ma soprattutto davanti alla propria coscienza.
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.
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I sintomi del Disturbo Depressivo Maggiore
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L’Editoriale Segue da pag.
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Occorre ristabilire una forte alleanza medico-paziente
di Francesco Noce* E’ una cerimonia pubblica in cui questi giovani si prendono un impegno morale per la vita. Vorrei che i cittadini ci pensassero e riconsiderassero l’importanza di questi gesti e impegni e che tornassero a darci fiducia come fino a non molto tempo fa. Purtroppo i tempi in cui viviamo sono particolarmente complessi. In campo medico, poi, si verifica un fenomeno nuovo e non del tutto positivo,tale da indurre molte persone,sempre più informate attraverso Internet o giornali e televisioni, (e questo è positivo), a contrattare con il medico una diagnosi o un percorso diagnostico-terapeutico senza avere le basi per poter decodificare i messaggi ricevuti ponendosi in un clima di diffidenza,(e questo è negativo) e, risulta spesso se non di danno, certamente non utile allo stesso paziente. Ecco perché l’Ordine lavora seriamente per rifondare quel rapporto di fiducia finalizzato a creare quell’ alleanza terapeutica che unisce il medico ed il paziente nella lotta alla malattia. Oggigiorno questo settore è in continua evoluzione e, purtroppo, risente molto anche delle scelte economiche di Governo e Regione. I continui tagli ai finanziamenti, i ritardi nella riorganizzazione dei servizi territoriali…rallentano e, a volte, ostacolano le scelte puramente mediche. In tutto questo, per il buon funzionamento della sanità, anche il cittadino deve esser chiamato a fare la sua parte utilizzando bene il sistema, evitando di appesantire il bilancio sanitario con richieste inappropiate, generando così un dispendio di risorse che potrebbero, invece, mancare quando ne avesse davvero bisogno. Come Ordine di Rovigo abbiamo deciso da tempo di favorire il colloquio con i cittadini al fine di agevolare la tutela della salute. Per questo abbiamo istituito lo “Sportello del Cittadino” dove vengono ricevuti coloro che ritengono di esporre situazioni che certo non vanno nella direzione di tutela della loro salute. Spesso,per fortuna, si tratta di incomprensioni o di lamentele di comportamenti, e ancor più spesso di problematiche legate all’ organizzazione di una sanità complessa e malata di troppa burocrazia. Tutti ricevono ascolto e ci si prende cura delle problematiche esposte e a tutti viene assicurata una risposta che , e lo dico con orgoglio,fino ad oggi è risultata quasi sempre positiva. Ritengo sia indispensabile che cittadino torni ad aver fiducia nel medico che sceglie spezzando così quel circolo vizioso che può costringere i medici ad attuare una medicina difensiva prescrivendo esami inutili per mettersi al riparo da eventuali ripercussioni future. Questa spirale di sfiducia, da un lato, e tutela preventiva, dall’altro, va interrotta per il bene di tutti. Occorre sapere che all’Ordine è stato affidato il compito di certificare il percorso formativo dei propri iscritti attraverso un processo di aggiornamento e formazione continua con cui viene garantita la professionalità ed il continuo studio che per il medico dura tutta la vita. Ogni medico, infatti, deve adempiere ad obblighi formativi che avranno sempre più peso per il loro rapporto di lavoro, senza sottovalutare un riscontro economico sui premi assicurativi ed un possibile riflesso in ambito giudiziario in cui,il mancato adempimento potrebbe costituire un aggravante. Ma devo dire che chi ha scelto questa professione con lo spirito ippocratico ha nel suo DNA i cromosomi rivolti allo studio continuo ed al suo paziente; e, ricordo con commozione che alla fine della cerimonia del giuramento solenne da parte dei giovani colleghi mi rivolgo loro con questo auspicio:” che se alla fine della loro vita professionale riusciranno a rileggere il giuramento che hanno appena pronunciato senza dover mai abbassare lo sguardo,allora e solo allora potranno dire di essere stati dei buoni medici. Sono certo che per la maggior parte, per fortuna, è così. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
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L’udito e la sordità
Bambini, cos’è il d.s.a? L’esperto risponde
Dimensione Udire, al centro il valore della persona!
Quando imparare è più difficile
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orse pochi sanno che l’ipoacusia, ossia la riduzione più o meno grave dell’udito, è uno dei problemi più diffusi al mondo. Più del 10% degli italiani ne soffre e la causa è da attribuire a vari fattori quali l’invecchiamento, esposizione a forti rumori e infezioni. La sordità se non affrontata in tempo si accompagna ad un veloce ed irreversibile decadimento delle funzioni cognitive e mnemoniche. Per le persone anziane la modificazione dell’umore e dell’affettività che si accompagna a difficoltà di comunicazione e ritiro sociale, sono da affrontare con un semplice controllo dell’udito per escludere o accertare l’eventuale esistenza di un deficit uditivo. I Centri Dimensione Udire offrono un servizio professionale con la presenza di Audioprotesisti qualificati, per risolvere ogni problema di udito, mettendo al primo posto la centralità del paziente/utente, il suo stato di salute e la qualità nell’erogazione delle prestazioni. Attraverso un colloquio con l’Audioprotesista sarà semplice capire le necessità della persona, tenendo conto della sua storia passata e dello stile di vita del presente, per trovare la soluzione più adeguata alla propria perdita uditiva. Dimensione Udire si prende cura della persona in un vero e proprio percorso programmato per il recupero della perdita dell’udito, fatto di: - tempestività nel servizio e controllo dell’udito gratuito - tecnologie avanzate per la prova audiologica, con stanze silenti insonorizzate, per determinare la funzionalità uditiva - scelta della protesi acustica digitale wireless, con design quasi invisibile
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- prova di 30 giorni per trovare l’adattamento ideale - un servizio di assistenza continuo di post-vendita - apparecchi acustici tramite ASL INAIL (per aventi diritto la protesi è gratuita) - un servizio a domicilio per chi ha difficoltà a recarsi nelle varie sedi I Centri Dimensione Udire offrono, competenza ed esperienza, un rapporto con il paziente votato all’ascolto e all’instaurarsi di una relazione di fiducia. Ma soprattutto offrono la straordinaria possibilità di tornare a sentire e ritrovare, fin da subito, un po’ di felicità! Dimensione Udire Monselice: Via Zanellato, 17 Tel. 0429 700091
Disturbi Specifici dell’Apprendimento Scolastico(D.S.A.) sono disturbi di origine neuropsicologica che interessano alcune abilità specifiche necessarie all’apprendimento scolastico e non permettono ai bambini che ne soffrono una completa autosufficienza nell’apprendimento, nonostante la presenza di buone capacità intellettive. Non si tratta dunque di difficoltà momentanee dovute alle modalità in cui avvengono i processi relativi all’apprendimento scolastico o alla “cattiva volontà” del bambino. Essi interessano, nella maggior parte dei casi, la lettura (Dislessia e Disturbo della Comprensione del Testo Scritto), la scrittura (Disgrafia e disortografia) e il calcolo (Discalculia). I primi sintomi del D.S.A. possono essere osservati fin dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia nei compiti che riguardano pre-scrittura , pre-lettura e nel linguaggio. Questi bambini incontrano vere e proprie difficoltà sia nei primi anni della scuola primaria sia nei successivi gradi . Ad esempio, i bambini dislessici compiono spesso inversioni di lettere o sillabe (es.: li al posto di il). Inoltre, si osservano difficoltà nel memorizzare informazioni in sequenza come i giorni della settimana, i mesi, le tabelline, ecc. Si è notato che spesso confondono la destra con la sinistra e così via. Allo stato attuale esistono indagini e strumenti che indagano specificatamente i D.S.A e la diagnosi definitiva viene posta da Specialisti esperti, mediante test specifici verso la fine della seconda primaria, questo per garantire al bambino una maggiore maturazione fisiologica e un’ adeguata esperienza scolastica. Le recenti indicazioni in materia suggeriscono che già alla fine del primo anno della scuola primaria si potrebbe anticipare il sospetto di profili funzionali compromessi al fine di
Dott. Antonino Nanni Rosolia
intraprendere degli specifici” training” che potrebbero favorire una riduzione del disturbo. Negli ultimi anni l’uso di software specifici hanno permesso buoni risultati per quanto riguarda le abilità di base e hanno motivato notevolmente l’esercizio da parte degli interessati. Un bambino con D.S.A. o con difficoltà di apprendimento si stanca molto facilmente ed è importante che riceva un adeguato supporto scolastico che tenga conto dei suoi punti di debolezza e che può derivare da un’efficace collaborazione tra scuola, famiglia e professionisti.
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dr A. Nanni Rosolia Psicologo - Specializzato in dSA e difficoltà dell’apprendimento Via Matteotti 79, Conselve rosoliaantonio@gmail.com tel. 3455698160
Protesi avvitata su impianti Osteoporosi: prevenirla in 10 m L
o studio dentistico Salus 2.0 di Chioggia specializzato in cure odontoiatriche, grazie ad un personale qualificato offre una vasta gamma di servizi garantendo massima qualità ad un costo contenuto. Tipologia di interventi dentistici presso i nostri ambulatori: •Igiene orale professionale •Odontoiatria pediatrica •Chirurgia odontoiatrica •Conservativa •Endodonzia •Implantologia odontoiatrica •Protesi dentaria. Gli ambulatori polispecialistici Salus 2.0 forniscono prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e cure specialistiche in ambulatorio per 6 giorni la settimana. Occupa attualmente 4 addetti, oltre a diversi collaboratori medici ed odontoiatri za di malattie scheletriche in età adulta. liberi professionisti. Tutti i collaboratori e i dipendenti dello stuRisulta dunque ancora più importante adotdio operano con integrità , qualità e professionalità per fornire tare delle semplici regole che possono prevenire ai pazienti soluzioni preventive e terapeutiche in linea con le la malattia. conoscenze scientifiche attuali. Obiettivo per tutti i professioInnanzitutto seguire una dieta bilanciata ricca nisti, ciascuno nella propria area di competenza, è identificare di calcio e vitamina D. Il fabbisogno di quest’ulgli strumenti più opportuni per anticipare e minimizzare i ritima è normalmente garantito dall’esposizione al schi e massimizzare l'efficacia delle cure erogate. Con la console (almeno 10 minuti al giorno); tuttavia, dopo sapevolezza di far parte di una organizzazione complessa una certa età o se non è possibile l’esposizione capace di fondere qualità e responsabilità nella propria pratica al sole, può essere necessaria un’integrazione aliclinica. Lo Studio opera nel campo dell'Assistenza Sanitaria mentare se il medico lo ritiene opportuno. Odontoiatrica Privata in regime libero professionale, non è E’ poi sempre consigliabile svolgere una moconvenzionato con il SSN ma con altri Enti Privati. Dott.ssa M derata ma costante attività fisica, come passeggiate all’aperto o il sollevamento di piccoli pesi. Naturalmente in caso di osteoporosi conclaun apposito stru Studio dentistico Salus 2.0il medico per mata è sempre meglio consultare misurate la densit di Rubinato Mauro & C. concordare il miglior tipo di esercizio. Perché viene Via don Bellemo, 14 di vita Oltre a ciòeugenio seguire sempre uno stile struttura dell’osso 30015 sano, liberoChioggia da vizi come- Venezia il fumo o l’alcol. to di vista biome tel: 041.405006 Infine un aiuto fondamentale arriva anche dai sedi più soggette Fax: 041.55091055 test diagnostici che consentono di controllare il liosteoporosi. info@salusduepuntozero.it vello di mineralizzazione del nostro osso e capire Eseguire ques se siamo a rischio di fratture. capire se le tue o direttore Presso la Sanitario: nostra farmacia viene eseguito base ai risultati d dott. Ferrari Salvatore mensilmente in testRuffino ad ultrasuoni al calcagno. fare per mantene Aut. SandiNr. 85 del Si tratta un test breve21.05.2013 e semplice in cui con
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a protesi Avvitata su 4 ( ALL ON FOUR ) 0 6 ( ALL ON SIX ) Impianti, è un tipo di dispositivo che negli ultimi tempi ha spopolato tra gli studi Odontoiatrici riscuotendo un discreto successo nelle riabilitazioni IMPLANTO-PROTESICHE. Vediamo più da vicino di cosa si tratta. In primo luogo è necessario inserire gli impianti, il medico creerà gli alloggiamenti per le viti implantari nell’osso mandibolare o mascellare a seconda che la riabilitazione sia inferiore o superiore, verrà poi posizionato un provvisorio, che rimarrà per il tempo necessario affinché le viti implantari si integrino nell’osso, una volta avvenuta l’integrazione si procederà con la presa dell’impronta per costruire la protesi definitiva che potrà essere fatta con diversi materiali, metallo ceramica, zirconia, resina, composito.Di seguito sono riportate le foto con i rispettivi materiali, la prima a dx metallo ceramica, sotto a dx zirconia, la prima a sx resina, sotto a sx composito. Tutte queste protesi sono ben tollerate dai pazienti e se ben fatte hanno una durata che va molto
avanti nel tempo soprattutto per quanto riguarda quelle in zirconia e metallo ceramica, anche l’aspetto economico è vantaggioso, con una modesta spesa, in particolare per la protesi avvitata su 4 impianti, il paziente si assicura una riabilitazione funzionale, estetica e duratura. E’ sempre comunque indispensabile affidarsi a medici esperti e personale qualificato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno, non si può infatti proporre estrazioni di tutti gli elementi dentali naturali per sostituirli con degli impianti, a meno che non
ra i cambiamenti subiti dal nostro organismo con il passare degli anni, c’è anche sicuramente un’evoluzione del nostro apparato scheletrico. Se attorno ai 30 anni viene registrato un picco della massa ossea, con l’invecchiamento poi c’è un progressivo indebolimento delle ossa dovuto ad un aumento del processo di riassorbimento osseo. L’osteoporosi rientra in questo quadro, in quanto si tratta di una malattia in cui le ossa diventano talmente fragili da rompersi anche in seguito a piccoli eventi traumatici. Generalmente è considerata una malattia che colpisce il sesso femminile, dopo la menopausa infatti le donne sono particolarmente soggette al rischio di osteoporosi per i numerosi cambiamenti ormonali a cui vanno incontro. Tuttavia anche gli uomini possono esserne colpiti e per entrambi è imporve ne sia certa indicazione, e per saperlo devono essere tante la prevenzione. fatte le dovute indagini radiologiche specifiche per ogni Una reale prevenzione dell’osteoporosi può singolo caso. Per quanto riguarda la protesi avvitata su portare ad una diminuzione del rischio di insorsei impianti valgono le stesse regole di valutazione, bigenza e delle complicanze associate. sogna dire che è un po’ più costosa della prima visto che E’ importante considerare innanzitutto che ci sono due impianti in più, e proprio per questo diventa la salute dell’osso è un processo che si sviluppa anche più sicura e stabile . consiglio vivamente, visto tutta la vita, fin dall’infanzia. E’ stato dimostrato che la differenza di prezzo non sarà abissale, di optare infatti che un non completo sviluppo dell’osso in per questo tipo di protesi, naturalmente se l’equipe meetà adolescenziale, aumenta il rischio di insorgendica ve ne darà indicazione.
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Sintomi cognitivi e comportamentali nel disturbo depressivo Maggiore A causa della mancanza di interesse o energia, spesso la persona abbandona o riduce notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete, allontanandosi sempre più dalle proprie abitudini precedenti
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Dott.ssa Mariangela Gaudio
l Disturbo Depressivo Maggiore, co- gere faccende domestiche, etc.), la persona processi di insorgenza e mantenimento delmunemente definito ‘depressione’, inizia ad evitarle, a rimandarle, o a delegar- la depressione attraverso l’individuazione appartiene alla categoria diagnostica le a qualcuno; provando apatia e disinteres- delle cognizioni disfunzionali che inducono L’intervento psicoterapeutico rispetto al Disturbo Depressivo dei Disturbi dell’Umore, ed è caratterizzato se quasi per tutto, smette di uscire, evita il la persona a considerare se stessa, la sua dalla presenza di sintomi di tipo cognitivo contatto con altre persone e trascorre molto vita e il suo futuro in maniera irrealisticaMaggiore si focalizza soprattutto sulla valutazione (visione negativa di se stessi, della propria tempo a letto o davanti alla televisione, mente o irreversibilmente negativa. In tal e correzione delle convinzioni disfunzionali attraverso vita, del proprio futuro, autocritica, autosva- rimuginando sui propri pensieri negativi ed senso, emerge come molti sintomi sopra lutazione, mancanza di speranza, idee di impedendo a se stessa di vivere esperienze citati costituiscono la conseguenza dell’atcui la persona costruisce i giudizi distorti relativi a se stessa morte, etc.), emotivo (tristezza, angoscia, maggiormente gratificanti. tivazione di errori sistematici insiti nel modo ed alla propria vita, e sulla progressiva riattivazione disperazione, mancanza di motivazione e riTale situazione può condurre ad uno di pensare della persona, che determinano del comportamento quotidiano, che consente di trarre sollievo dotta capacità di trarre piacere dalle attività stravolgimento delle relazioni sociali la conseguente sofferenza emotiva e i comche in passato procuravano gioia e soddi- abituali, in quanto la persona può prova- portamenti problematici, e mantengono dalle rimuginazioni e di valutare empiricamente l’infondatezza sfazione, sensi di colpa eccessivi o inappro- re vergogna, senso di inferiorità o di colpa viva la convinzione della validità dei suoi delle previsioni negative sulle proprie capacità” priati, etc.), comportamentale (riduzione per la situazione che vive e, a causa di ciò, concetti negativi, malgrado vi siano chiare delle attività quotidiane, isolamento sociale, allontanarsi ulteriormente dagli altri, intrap- prove del contrario. riduzione dell’attività sessuale, etc.) e fisio- polandosi in una solitudine dolorosa; in altri Le distorsioni cognitive caratteristiche persona a individuare e modificare le Parallelamente a ciò è necessario logico (perdita di energia, senso di fatica, casi, può considerarsi incapace di svolgere della depressione si manifestano con diversi convinzioni disfunzionali che contribui- intervenire sul piano del comportamento difficoltà di concentrazione e di memoria, autonomamente le attività consuete, e so- livelli di gravità. In tal senso, mentre nella scono a creare, mantenere ed esacerbare quotidiano, attuando in maniera graduaperdita dell’appetito, disturbi del depressione più lieve generalmente la sofferenza emotiva. In relazione a ciò, le specifici cambiamenti e procedendo in sonno, etc.). la persona riesce a rendersi consa- si rileva come la correzione delle valutazio- direzione inversa rispetto alla tendenza A fronte di tale quadro sintopevole più facilmente del fatto che ni distorte relative a se stessi, alla propria all’inattività e all’isolamento sociale inmatologico appare chiaro come l’auto-critica durissima, l’interpre- vita o al proprio futuro conduce ad un dotta dal disturbo. In tal senso, a fronte Nel momento in cui la depressione la depressione può creare gravi tazione eccessivamente negativa graduale cambiamento sul piano emotivo della sintomatologia evidenziata è necessaripercussioni sulla vita quotidia- peggiora la persona appare chiusa in un degli eventi o la sua aspettativa di e comportamentale. Ad esempio, nel caso rio attuare una progressiva riattivazione a na della persona, in quanto lo vortice di pensieri negativi ancoscianti, un futuro nero è generata da invo- di un episodio depressivo conseguente ad livello comportamentale, che gradualmente svolgimento delle abituali attività lontari errori di valutazione, i quali un evento molto doloroso la persona può consentirà alla persona di trarre sollievo e quotidiane può diventare molto persistenti e ripetitivi costruiscono una ‘realtà’ distorta, riuscire progressivamente ad abbandonare distrazione dalle rimuginazioni negative e difficoltoso a causa della sfiducia deformata, viceversa nel momen- la convinzione iniziale di un futuro irrime- dalla disforia, e successivamente permettein sé e dei sintomi che tipicato in cui la depressione peggiora diabilmente rovinato, giungendo a costruire rà di valutare empiricamente l’infondatezza mente si manifestano, i quali possono ali- pravvalutare irrealisticamente le difficoltà la persona appare chiusa in un vortice di una successiva ri-valutazione della propria delle idee estremamente negative relative a mentare ulteriormente la visione negativa, insite in esse, diventando in tal modo ecces- pensieri negativi angoscianti, persistenti esperienza; in tal modo, riuscendo ad attua- se stesso e alla propria capacità di svolgere globale e assolutistica, che la persona ha di sivamente dipendente dagli altri. L’umore e ripetitivi, che generano descrizioni della re un cambiamento nel modo di pensare, le normali attività e di trarne piacere. In se stessa (arrivando ad auto-definirsi come depresso influisce anche sul rapporto con il realtà gravemente falsate, e ditale direzione, il cambiamento dei “incapace”, “fallita”, “senza speranza”, proprio corpo, ovvero la persona che soffre viene molto difficile constatare comportamenti depressivi consente etc.) e le conseguenti intense emozioni di di depressione spesso manifesta mancanza che non sussiste connessione di giungere a cambiamenti cognitivi, tristezza e angoscia provate. In relazione di interesse o difficoltà nel curare il suo tra le situazioni effettive e le inovvero sul piano dei pensieri, della E’ necessario individuare a ciò, assume rilevanza evidenziare come aspetto fisico e mangiare in modo regolare. terpretazioni negative che essa visione di se stesso e delle proprie e interrompere il “circolo vizioso” la persona che attraversa un periodo di Purtroppo i comportamenti di evi- ne trae. Ad esempio, la persocapacità, della propria vita attuale e depressione mette in atto alcuni comporta- tamento sopra tratteggiati, pur dando na può valutare erroneamente del proprio futuro. che genera il mantenimento menti disfunzionali ‘tipici’, i quali creano un l’illusione di alleviare momentaneamente se stessa come globalmente A fronte di quanto esaminato del disturbo ‘circolo vizioso’ e mantengono nel tempo il malessere (in quanto sottraggono la per- “inadeguata”, completamente nel presente contributo, pertanto, si lo stato di sofferenza. In tale prospettiva, sona allo sforzo di fare ciò che non ha più priva di qualche qualità considerileva come il cambiamento cognitivo si rileva come nel Disturbo Depressivo si voglia di fare), in realtà conducono ad un rata importante, oppure nutrire l’aspettativa pian piano la persona riesce a superare la conduce ad un conseguente miglioramento manifesta una marcata compromissione graduale peggioramento della situazio- che le sue difficoltà e sofferenze attuali si disperazione iniziale e, conseguentemente del tono dell’umore e ad una progressiva nello svolgimento di attività consuete in ne problematica ed hanno una profonda protrarranno indefinitamente, provando a ciò, comincia a sentire il riemergere di diminuzione dell’intensità dei vari sintomi quanto, a causa della mancanza di inte- ricaduta sull’autostima del paziente, in dunque uno stato d’animo di disperazione una maggiore fiducia in sé e nelle proprie manifestati, i quali a loro volta influiranno resse o energia, spesso vengono abban- quanto la persona può giungere a per- e angoscia. possibilità di migliorare la situazione attua- positivamente sui pensieri e sul compordonati o ridotti notevolmente gli impegni cepirsi maggiormente come “incapace” Sulla base di quanto sopra delineato, le, giungendo ad una successiva graduale tamento quotidiano, interrompendo in tal quotidiani e le attività piacevoli consuete, e “diversa” da come era in precedenza, nell’ambito del modello teorico cognitivo, ripresa della motivazione e dell’energia ne- modo il circolo vizioso della depressione in diminuendo in questo modo la possibilità di convincendosi di non essere più in gra- l’intervento psicoterapeutico rispetto al cessaria per gestire gli impegni quotidiani. cui la persona si era intrappolata. sperimentare un seppur breve stato mentale do di svolgere attività precedentemente Disturbo Depressivo Maggiore si focalizpositivo, ed allontanandosi sempre più dalle attuate; inoltre, può credere di non riuscire za soprattutto sull’attenta valutazione e dott.ssa Mariangela Gaudio - Psicologa Psicoterapeuta proprie abitudini precedenti e dalla persona più a trarne soddisfazione e piacere, aggra- correzione delle cognizioni attraverso cui Riceve su appuntamento presso “Studio di Psicologia che era. 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