Bassapadovana lug2014 n89

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della Bassa Padovana

1994 - 2014

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 89 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Monselice Il vicesindaco promette meno pressione fiscale

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Sanità, polemica Primo soccorso “salviamo Montagnana”

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www.lapiazzaweb.it

Salute Sanità Ambulatori Ferie serene pediatrici, se corpo e mente verso la nuova sono saniverifica

pagg. pag. 25-28 10

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L’EDITORIALE

BOLLETTE RIFIUTI, NESSUN AUMENTO MA VERIFICHE

Turismo, il Veneto nel web di Ornella Jovane*

“Niente bollette pazze, sarà esaminato caso per caso”. E’ il vicesindaco Andrea Parolo a rassicurare i titolari delle aziende che in questi giorni stanno ricevendo la bolletta dei rifiuti, in alcuni casi, più alta rispetto all’anno scorso. pag. 6

ENTRO NATALE ARRIVA L’AUTOSTRADA

Estate con un nuovo casello e autostrada attiva nel Montagnanese entro Natale. E’ un periodo di novità per l’A31 Valdastico Sud: il mese scorso è stato inaugurato il terzo lotto dell’autostrada. pag. 9

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I sindaci si arrendono addio al Giudice di pace Solo in quattro rispondono all’appello dei primi cittadini di Este e Montagnana

E

ste dice addio a due servizi storici, il Giudice di pace e la Conservatoria. Con l’estate, la Bassa suona il requiem a due strutture letteralmente travolte dalla spending review toccata a gran parte degli uffici pubblici. La perdita più grave è certamente quella del Giudice di pace, che aveva sede in via Brunelli ad Este. Con la chiusura delle sezioni distaccate dei Tribunali, lo Stato aveva dato la possibilità ai Comuni di mantenere gli uffici dislocati dei Giudici di pace accollandosi però le

spese di mantenimento: per salvare l’ufficio atestino, realtà da 1.300 cause l’anno e che serve 32 Comuni, sarebbero serviti 160 mila euro. Praticamente poco meno di 1,50 euro per cittadino. Peccato che pochissimi sindaci abbiano deciso di accollarsi l’impegno. Solo in quattro hanno dato piena disponibilità ad accollarsi il funzionamento dell’ufficio giudiziaria, ossia Este, Montagnana, Pernumia e Ospedaletto Euganeo. A questo punto, la rinuncia al servizio

è stata inevitabile. Questo il commento del sindaco Giancarlo Piva e del collega montagnanese Loredana Borghesan: “Proviamo una grandissima delusione per l’incapacità di questo territorio di fare massa critica e prendiamo atto che il Giudice di pace non è sentito come un servizio fondamentale. Non si può tuttavia sperare che siano sempre i Comuni maggiori ad accollarsi le spese. Il primo imputato in questo caso è lo Stato”. pag.

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l Veneto visto dal web può diventare ancora più appetibile, anche dal punto di vista turistico. Le bellezze paesaggistiche, dal mare alla montagna, senza trascurare la campagna e il lago, oltre alle città d’arte, rappresentano il “petrolio” della nostra regione, una risorsa inesauribile che per essere largamente apprezzata, diffusa e ulteriormente valorizzata deve passare per la rete. Rimbalzando online, cresce la popolarità del Veneto e si diffonde in modo “virale” la sua buona reputazione come meta turistica. Nell’era della digitalizzazione la rete diventa strumento di rilancio economico anche per un settore che, frenato dalla crisi, non ha esaurito le sue grandi potenzialità e che, ripensato in modo nuovo, può offrire ancora grandi opportunità. Il web non solo come vetrina di promozione ma anche come strumento di valutazione ed analisi della popolarità della regione, del proprio posizionamento online, della brand reputation per elaborare nuove proposte, individuare contesti e tematismi nuovi, rivedere giudizi e individuare flussi turistici interpretati da punti di vista diversi. E’ questa la nuova frontiera che riguarda sia il turismo di prossimità che i mercati internazionali. Certo serve consapevolezza. *o.jovane@lapiazzaweb.it

Intervento

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane di Salvatore Mazzocca*

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l D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel contempo, non introduce alcuna sanzione per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario. *Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

continua a pag.

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LA RICETTA BURGER DI TOFU AI SAPORI DEL BOSCO

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SETACCIARE LE FARINE, MESCOLARLE CON L’OLIO E L’UOVO, QUINDI IMPASTARE CON IL LATTE. OTTENERE UN PANETTO OMOGENEO E LASCIARLO RIPOSARE IN FRIGO. NEL FRATTEMPO PREPARARE LA COMPOSTA: TAGLIARE A PEZZETTI LA FRUTTA E METTERLA IN UN TEGAME BAGNANDO CON IL SUCCO DI LIMONE; AGGIUNGERE IL MIELE, LO ZUCCHERO, IL FRUTTOSIO ED INIZIARE A CUOCERE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ LA FRUTTA NON DIVIENE UNA PUREA DENSA, AGGIUNGENDO UN PÒ DI ACQUA PER EVITARE CHE SI ATTACCHI AL FONDO DELLA PENTOLA. A FUOCO SPENTO UNIRE I PISTACCHI TRITATI (NON TROPPO FINEMENTE) E LASCIARE RIPOSARE PER CIRCA UN’ORA. PRERISCALDARE IL PIATTO CRISP DEL FORNO A MICROONDE PER ALCUNI MINUTI (VA BENE ANCHE IL FORNO TRADIZIONALE). STENDERE LA BASE SU UN FOGLIO DI CARTA DA FORNO, FARCIRE CON LA COMPOSTA DI FRUTTA E CUOCERE IN FORNO A MICROONDE, CON FUNZIONE CRISP, PER CIRCA 15-20 MINUTI, FACENDO ATTENZIONE CHE LA FROLLA NON DIVENGA TROPPO CROCCANTE. WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

MANUELA E SILVIA BIZZO


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Nuovi materiali odontoiatrici Zirconia e Disilicato di Litio, nuovi materiali che garantiscono una totale biocompatibilità e una estetica incomparabile

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irettamente collegati alle nuove tecnologie digitali che stanno invadendo in modo positivo il mondo Odontoiatrico ed Odontotecnico ci sono dei materiali che hanno cambiato profondamente il modo di fare Odontoiatria e di conseguenza anche gli Odontotecnici hanno iniziato con estrema soddisfazione ad utilizzarli. Vediamo quindi quali sono, le loro caratteristiche ed il tipo di applicazioni che possono avere. Il primo ed il più conosciuto anche dai pazienti è la Zirconia, questo materiale si ricava dall’ossido dello Zirconio, Lo zirconio è l’elemento chimico di numero atomico 40. Il suo simbolo è Zr. È un metallo di transizione bianco-grigio, duro, il cui aspetto ricorda quello del titanio. Con la polvere della sua ossidazione si ricavano delle cialde o dischi di aspetto gessoso che vengono lavorati con le macchine fresatrici che fresano in tre dimensioni gli elementi dentali, questi ultimi vengono poi inseriti in un forno particolare che raggiunge temperature molto elevate, attorno ai 1400 1500 gradi centigradi, cuocendo di fatto la struttura in zirconia che si trasforma in un materiale ceramico con una resistenza elevatissima ed un colore molto naturale che si avvicina a quello dei denti. Il vantaggio di questo materiale è che va usato senza metallo, diventando quindi altamente bio-compatibile ed estetico in modo fino a poco tempo fa impensabile. Dato l’alto valore di resistenza alla frattura la zirconia viene utilizzata per protesizzare soprattutto i settori posteriori del cavo orale, cioè la parte dei molari, nulla vieta però ad oggi, con i nuovissimi tipi di zirconia ad alta traslucenza di protesizzare anche la parte puramente estetica della bocca, cioè dove si trovano gli incisivi ed i canini. Un altro tipo di materiale molto performante ma un po’ meno conosciuto

della zirconia è il Disilicato di Litio, questo materiale fa parte dei Silicati, materiali ceramici altamente resistenti. Questo materiale non è altro che una ceramica rinforzata con cristalli di Litio che conferiscono un tipo di riflessione della luce che si avvicina talmente a quella del dente naturale da non riuscire a notarne la differenza. Anche il disilicato è altamente biocompatibile ma a differenza della zirconia è molto meno resistente, è quindi caldamente consigliato utilizzarlo nei settori anteriori della bocca dove non si corre alcun rischio di frattura e si è sicuri di ottenere un risultato estetico che soddisferà

Ansia: come riconoscerla ed affrontarla Quando questo disturbo raggiunge livelli eccessivi può complicare molto la vita di una persona

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disturbi d’ansia rientrano tra i dimenti diretti alla fuga o all’evitare le sturbi più comuni e frequenti che si fonti di ansia). Quando l’attivazione del sistema di ansia è ingiustificata o riscontrano al giorno d’oggi. L’ansia è sproporzionata rispetto alle situazioni, un’emozione universale che non sarebsi ha un disturbo d’ansia. be inadeguato provare, in quanto rapSono disturbi d’ansia gli attacchi di presenta una componente necessaria della risposta dell’organismo allo stress. panico (con e senza agorafobia), La risposta ansiosa agli eventi non ha le ossessioni e compulsioni, le fobie sempre e necessariamente caratteristi(paura di parlare in pubblico, di usare i Dott.ssa Cristina Zago che negative. mezzi di trasporto, ecc), l’ansia generalizzata e il disturbo post-traumatico L’ansia risulta patologica quando è eccessiva e ha un’intensità tale da provocare un grado (in seguito ad eventi traumatici o molto stressanti). di sofferenza insopportabile complicando notevol- Per alleviarne i sintomi risultano essere importanti mente la vita di una persona, rendendola incapace di una dieta appropriata (ridurre il consumo di caffeiaffrontare anche le situazioni più comuni. na, zucchero, alcol), un sonno adeguato, un regolare Possono essere identificate quattro fondamentali com- esercizio fisico e alcune tecniche di rilassamento. ponenti dell’ansia: una componente cognitiva (carat- Nei casi più difficili è opportuno curare l’ansia con terizzata dalla capacità/incapacità di comprendere le il trattamento psicologico e se necessario, anche farcause del proprio stato); una componente somatica maceutico. (caratterizzata da una reazione di emergenza che si Dott.ssa Cristina Zago nota, a livello fisico, con pallore della pelle, sudore, - Psicologa Clinica tremore, dilatazione pupillare e respiro difficoltoso); Riceve per appuntamento una componente emotiva (costituita da emozioni ad Adria e Rovigo negative quali paura, apprensione, preoccupazione, Cell.: 348 3468022 - Mail: cristina. irritabilità e cambiamento di umore); una componenzago@ordinepsicologiveneto.it te comportamentale (caratterizzata da comporta-

sia il paziente che l’équipe Odontoiatrica. Il Disilicato per le macchine fresatrici si trova in forma di blocchetti detti metadisilicato, una volta fresato, anche questo viene poi cotto in un forno particolare e si trasforma in disilicato assumendo la colorazione del dente predefinita. In conclusione, tutti questi materiali, chiamati comunemente ceramiche integrali, si prestano a essere adoperati in quasi tutti i tipi di protesi fissa, sia su protesi implantare sia su denti naturali, garantendo una totale biocompatibilità ed una estetica incomparabile.

L

o studio dentistico Salus 2.0 di Chioggia specializzato in cure odontoiatriche, grazie ad un personale qualificato offre una vasta gamma di servizi garantendo massima qualità ad un costo contenuto. Tipologia di interventi dentistici presso i nostri ambulatori: •Igiene orale professionale •Odontoiatria pediatrica •Chirurgia odontoiatrica •Conservativa •Endodonzia •Implantologia odontoiatrica •Protesi dentaria. Gli ambulatori polispecialistici Salus 2.0 forniscono prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e cure specialistiche in ambulatorio per 6 giorni la settimana. Occupa attualmente 4 addetti, oltre a diversi collaboratori medici ed odontoiatri liberi professionisti. Tutti i collaboratori e i dipendenti dello studio operano con integrità , qualità e professionalità per fornire ai pazienti soluzioni preventive e terapeutiche in linea con le conoscenze scientifiche attuali. Obiettivo per tutti i professionisti, ciascuno nella propria area di competenza, è identificare gli strumenti più opportuni per anticipare e minimizzare i rischi e massimizzare l'efficacia delle cure erogate. Con la consapevolezza di far parte di una organizzazione complessa capace di fondere qualità e responsabilità nella propria pratica clinica. Lo Studio opera nel campo dell'Assistenza Sanitaria Odontoiatrica Privata in regime libero professionale, non è convenzionato con il SSN ma con altri Enti Privati.

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Lifting non chirurgico: i fili in PDO in chirurgia estetica Una procedura medica poco invasiva per un effetto estremamente naturale e sicuro

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na nuova tecnica per il trattamento dell’invecchiamento di viso, collo, decolté, ma anche del corpo è rappresentato dal soft lift con fili in PDO (polidiossanone). Questa procedura medica è caratterizzata da una minima invasività e offre un effetto liftante estremamente naturale . I fili in PDO sono fili, utilizzati da tempo sia in chirurgia generale che in chirurgia vascolare, che vengono posizionati nel tessuto sottocutaneo mediante aghi molto sottili e lì si stabilizzano, dando un effetto stimolante sulla proliferazione di nuovo collagene, e quindi un sostegno al tessuto. Trovano indicazione in tutte le zone del volto dove si ha una lassità come la regione perioculare quella zigomatica, quella sottomentoniera, sul collo, sul decolté, sulla regione periombelicale, sull’interno delle braccia e sull’interno coscia. L’inserimento dei fili avviene mediante impianti che seguono le linee di tensione della cute, fino a formare un reticolo di sostegno. I fili, per la loro conformazione si aprono a V e si tendono creando un arco, responsabile della tensione tessutale. Si eseguono 1 o 2 sedute

distanziate di circa 3-4 mesi. L’azione immediata dei fili è quella di maggior compattezza del tessuto, l’azione liftante è invece progressiva. Accanto ai fili biostimolanti esistono inoltre i fili di ancoraggio in cui l’effetto lifting è maggiore e permette di ridefinire in maniera più incisiva i contorni del volto o di riposizionare tessuti lievemente ceduti. Si tratta di fili in PDO dotati di spine bidirezionali che aprendosi si ancorano sul tessuto sollevandolo. Entrambi i trattamenti richiedono meno di un’ora di tempo, non richiedono anestesia nè ricovero e lasciano minimi esiti, tanto da essere definiti il “lifting della pausa pranzo”. Possono essere associati tra loro anche nella stessa seduta. Dopo circa 6/8 mesi i fili vengono completamente riassorbiti ma la biostimolazione e l’effetto lifting continuano per circa 12-18 mesi grazie alla formazione di nuovo collagene. Studio Medico: Viale dei Mille 107A – Rovigo rogatocristina@libero.it tel. 3282523160


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Il piede diabetico

E’ importante non sottovalutare ogni piccolo campanello d’allarme, quattro approcci differenti per curare efficacemente la patologia

Dott. Francesco Sacco

U

na malattia come il diabete può creare notevoli complicanze dovute all’aumento della concentrazione del glucosio nel sangue. Il livello alto della glicemia interessa logicamente tutti gli organi che, quindi, si trovano esposti al rischio di sviluppare patologie legate alla malattia. Oltre che gli occhi, i reni ed il sistema cardio-vascolare in generale, il diabete, sia di tipo I che di tipo II,

può portare al cosiddetto piede diabetico, una patologia che costituisce la complicanza più invalidante dell’iperglicemia cronica trascurata. Si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente al quale è assolutamente prescritta una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi, supportata anche da frequenti controlli medici. Il piede diabetico è una condizione morbosa dovuta ad un disturbo del sistema nervoso periferico, tale da compromettere la corretta funzionalità degli arti inferiori. Se si considera che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nel corso della propria esistenza ad un’ulcerazione del piede che richiederà un intervento di tipo medico è possibile farsi un’idea della gravità rappresentata da questa particolare complicanza. I sintomi del piede diabetico sono principalmente sensazione di freddo, formicolii, dolori, alterazione della sensibilità, perdita della capacità di percepire il dolore ed i cambiamenti di temperatura a livello delle estremità inferiori e difficoltà a camminare. Sintomi spesso molto comuni e quindi altrettanto spesso sottovalutati. Le patologie che più frequentemente compromettono la funzione o la struttura del piede sono l’arteriopatia (piede ischemico) e la neuropatia diabetica (piede

Centro fisioterapico di Tribano L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei a due passi da casa, senza lo stress di traffico e parcheggio

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ealtà ormai consolidata negli anni, il Centro Fisioterapico di Tribano grazie al rapporto diretto tra paziente e terapeuta è giunto ad essere uno dei punti di riferimento del territorio del Conselvano per la terapia delle affezioni acute e/o croniche degenerative degli apparati muscolo- osteotendinei. Il puntuale e periodico controllo e ammodernamento degli strumenti e delle tecniche di applicazione hanno permesso di raggiungere alte percentuali di successo anche grazie alla collaborazione con centri di eccellenza per interventi ortopedici vari, assicurando un recupero ottimale del post operatorio. Grazie alla puntuale disponibilità dei chirurghi specialisti e in sinergia con l’equipe del centro è sempre possibile trovare la terapia più adatta alle esigenze di ciascun paziente. La grande professionalità assicurata dal Centro Fisioterapico di Tribano, guidato professionalmente da Mario Agujari Stoppa, nella sua ormai quindicinale presenza nel comune, è testimoniata dal consolidato rapporto di fiducia di tutti quei pazienti che si sono rivolti e continuano a rivolgersi con piena soddisfazione alle cure dell’equipe. Il Centro Fisioterapico di Tribano, comunica inoltre, che per far fronte alle notevole difficoltà economiche del momento, nonostante le spese di gestione continuino ad aumentare, anche per l’anno in corso le tariffe rimarranno invariate. Con l’occasione ci fa piacere chiarire che l’onda d’urto è un

neuropatico). In molti casi i due quadri clinici coesistono e si parla, pertanto, di piede diabetico neuro-ischemico. Le arterie ed i capillari degli arti inferiori danneggiati dall’iperglicemia finiscono per chiudersi progressivamente e questo fattore, assieme al danneggiamento dei nervi legato sia al negativo impatto degli elevati livelli di glicemia sulle fibre nervose sia alle lesioni che l’iperglicemia provoca nei vasi sanguigni che nutrono le dette fibre, fa sì che non si riesca a percepire l’arto e che il piede, quindi, finisca per venire appoggiato in maniera scorretta favorendo così indurimenti della pelle con formazione di calli e vesciche. La perdita della sensibilità può portare a non riuscire più ad accorgersi di eventuali tagli accidentali, ustioni o ulcere, che possono finire, quindi, per infettarsi portando anche una progressiva gangrena dei tessuti. Per questo motivo è fondamentale la cura dei piedi. Le cure più efficaci del piede diabetico si articolano su quattro fronti differenti: - La chirurgia vascolare con il ripristino della funzionalità delle arterie e dei capillari per permettere al sangue di raggiungere il piede con interventi di rivascolarizzazione mediante by-pass o angioplastiche. - Antibiotici mirati, per risolvere le eventuali infezioni in corso. Plantari e calzature ortopediche che permettono il corretto appoggio del piede, scaricando il peso

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effetto meccanico che si ottiene sia mediante l’apparecchio a percussione balistica sia con onde acustiche e onde pressorie ad alta energia. Presso il Centro Fisioterapico di Tribano è possibile eseguire: · Massoterapia; · Magnetoterapia; · Laser terapia; · Ultrasuoni; · Teca terapia e molto altro ancora... per info 049.5342366

del corpo su tutta la sua superficie. - Medicazione specifica per le ulcere, se in corso, per guarire in modo efficace. Ogni piccolo campanello di allarme sui piedi è da segnalare se si è affetti da diabete, perché la malattia modifica decisamente la percezione di un piccolo taglio o di una ferita arrossata e, contemporaneamente, il verificarsi di tale complicanza modifica decisamente, in senso negativo, la qualità di vita del paziente e l’evolversi della malattia diabetica. Per questo motivo è bene che venga attuata una attenta sorveglianza dello stato della cute del piede in primis da parte del paziente stesso che dovrà rivolgersi sempre al medico in caso di lesioni e disturbi correlati senza sottovalutare il problema. In ogni caso è regola fondamentale per la prevenzione e la cura delle complicanze, attenersi scrupolosamente alla dieta e norme di igiene di vita corrette oltre che all’auto controllo dei livelli glicemici nel sangue.

’educazione del paziente alla prepercorso di salute. venzione delle patologie del cavo In più il controllo di lesioni primitive, perorale tramite sedute di igiene, rivemette di diagnosticare tempestivamente il ste l’odontoiatra di un ruolo sanitario e tumore del cavo orale. sociale importante. Molto spesso i miei pazienti mi E’ consuetudine nel nostro studio, dopo chiedono a quale età sia utile efaver tolto la causa del dolore urgente, prifettuare la prima seduta? ma di effettuare qualsiasi intervento, dalla Dunque, oltre ad adolescenti e adulti, semplice otturazione a un intervento di anche nei bambini con denti da latte è riabilitazione protesica, dare largo spazio Il dr. Ottavo Franco Bellucco consigliabile iniziare un percorso di sedute medico chirurgo specialista di igiene programmate in occasione delle all’igiene orale. odontostomatologia Che cos’è la seduta di igiene? quali il piccolo paziente può ricevere le La seduta di igiene professionale si divide prime istruzioni per lavare i dentini, e, allo in parte pratica, dove l’operatore rimuove con l’ultilizzo stesso tempo pone le basi per consolidare un rapporto di di strumenti meccanici ad ultrasuoni e manuali, tartaro e fiducia con il dentista che gli permetterà gradualmente di placca che con il tempo si deposita sui nostri denti; e, una recarsi in studio senza ansia e paura. parte teorica dove l’odontoiatra illustra al paziente come Quante volte dovremo fare la pulizia in un anno? Una? effettuare un corretto mantenimento domicialire. Ogni 6 mesi?Quando i denti sono sporchi? La risposta non La rimozione di placca e tartaro sta alla base della pre- è uguale per tutti e la periodicità delle sedute va calibrata in venzione delle patologie dentarie quali carie e patologie base alle caratteristiche del paziente. parodontali. Il consiglio che mi sento, sia come specialista sia come L’importanza della prevenzione riveste un ruolo prioritario persona, di dare è quello di fare un controllo almeno una non solo per la salute orale, per esempio piccole carie volta l’anno. se curate subito, evitano problematiche più importanti e Dott. Ottavo Franco Bellucco: dispendiose, ma anche per la salute di tutto il nostro ormedico chirurgo specialista odontostomatologia ganismo. Via Contarini, 54 – Porto Viro (Ro) Non dimentichiamo che la prima digestione si effettua in tel. 0426 320876 bocca. Quindi una bocca sana aiuta il paziente nel proprio


L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei a due passi da casa, senza lo stress di traffico e parcheggio

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ealtà ormai consolidata negli anni, il Centro Fisioterapico di Tribano grazie al rapporto diretto tra paziente e terapeuta è giunto ad essere uno dei punti di riferimento del territorio del Conselvano per la terapia delle affezioni acute e/o croniche degenerative degli apparati muscolo- osteotendinei. Il puntuale e periodico controllo e ammodernamento degli strumenti e delle tecniche di applicazione hanno permesso MEDICINA STUDIO DENTISTICO di raggiungere alte percentuali di successo FISIOTERAPIA Francesco Sacco Centro fisioterapico di Dott. Dott. Mauro Rubinato anche grazie alla collaborazione con centri Via F. Borromini, 11 Mira (Ve) Tribano Via Don Eugenio Bellemo di eccellenza per interventi ortopedici vari, Tel. 041 421836 Dott. Mario Agujari Stoppa (Ve) assicurando un recupero ottimale del post operatorio. effetto meccanico che si ottieneChioggia sia mediante l’apparecchio Piazza Martiri della tel. 041405006 Grazie alla puntuale disponibilità dei chirurghi spe- a percussione balistica sia con onde acustiche e onde presSTUDIO DIETISTICO Fax. 04155091055 cialisti e in sinergia con l’equipe del centroLibertà, è sempreTribano sorie ad(Pd) alta energia. Dott.ssa Rita Smanio tel. 049 5342366 possibile trovare la terapia più adatta alle esigenze di Presso il Centro Fisioterapico di Tribano è possibile eseguire: Rovigo, Badia Polesine, ciascun paziente. La grande professionalità assicurata · Massoterapia; Solesino, Monselice, dal Centro Fisioterapico di Tribano, guidato professio- · Magnetoterapia; ODONTOIATRA CHIRURGIA nalmenteBattaglia da Mario Terme, Agujari Stoppa, nella sua ormai ESTETICA · Laser terapia; Dott. Ottavo Franco Dott.ssadal Cristina Megliadino San quindicinale presenza nelVitale comune, è testimoniata · Rogato Ultrasuoni; Bellucco Studio Tel. 3491250982 consolidato rapporto di fiducia di tutti quei pazienti che Medico: · Teca terapia Via Contarini, 54 - Porto Viale deisodMille 107A - Rovigo si sono rivolti e continuano a rivolgersi con piena e molto altro ancora... per info 049.5342366 Viro (Ro) PSICOLOGIA tel. 3282523160 disfazione alle cure dell’equipe. Il Centro Fisioterapico tel. 0426 320876 Dott.ssa Cristina Zago di Tribano, comunica inoltre, che per far fronte alle noRiceve per appuntamento Centro fisioterapico di Tribano: tevole difficoltà economiche del momento, nonostante ad Adria (Ro) e Rovigo Dott. Mario Agujari Stoppa le spese di gestione continuino ad aumentare, anche Cell. 3483468022 Piazza Martiri della Libertà, 11 per l’anno in corso le tariffe rimarranno invariate. – Tribano (Pd) - tel. 049 5342366 Con l’occasione ci fa piacere chiarire che l’onda d’urto è un

Hanno collaborato:

Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza Un leggero sovrappeso è difficile da perdere dopo gli “anta”

Le vacanze molto spesso sono un periodo critico frutta con gelato alla frutta 187 Kcal. Con queste per la dieta e spesso capita di tornare a casa con varianti avrete risparmiato circa 823 Kcal. alcuni chili di troppo. Poco male se siete normoPer chi ha problemi di peso consiglierei 10 peso e di giovane età, ma se siete sovrappeso e regole: avete superato gli “anta” disfarsi di 3 o 4 chili - pesarsi prima di andare via e quando si torna non sarà facile. Privarsi dei piaceri della tavola per capire se si è aumentati e quanto e fare in durante le tanto desiderate ferie è un delitto, ma modo di ritornare al peso di partenza in un mese il segreto sta nel mangiare quantità modeste - iniziare il pasto sempre con una bella porzione e cogliere l’occasione del tempo libero per fare di verdura in modo tale da saziarsi Dott.ssa tanta attività. Per cercare di avere un’alimenta- non saltare i pasti (al massimo solo la colazione Rita Smanio zione sufficientemente corretta ed equilibrata e se si è abituati a svegliarsi tardi) in modo tale da mantenere un buon bilancio energetico dobbiamo innanzi- evitare di arrivare a cena o pranzo con troppa fame e quindi tutto sapere: rischiare di non controllarsi: - quante calorie dovremmo introdurre (solitamente è lo spe- - preferire primi o secondi con tante verdure cialista che lo sa calcolare in base al vostro peso, altezza, - condire per conto proprio le verdure perchè molto spesso le sesso .....). verdure già condite presentano più olio - quante calorie apporta ciò che mangiamo. - aproffittare del tempo libero per aumentare l’attività fisica - quanta energia è necessita quando facciamo attività fisica - se siete golosi eventualmente mangiare il dolce a colazione Facciamo un esempio pratico di una cena in un ristorante di anzichè alla sera dopocena perchè si rischia di non consumamare. Antipasto: impepata di cozze circa 150 Kcal. Primo: re le calorie prese ed eventualmente preferire dolci più light tagliolini agli scampi 488 Kcal. Secondo: frittura mista circa come un bel gelato alla frutta 600 Kcal. Dessert: semifreddo ai frutti di bosco 267 Kcal. - se si è in appartamento non mangiare sempre cose veloci e 3 bicchieri (125 ml cad) di prosecco o vino bianco fermo pronte come pizza, alimenti precotti o surgelati 380 Kcal. Per questa cena le calorie complessive che avrete - bere molta acqua anche se non si ha sete ingerito ammontano a 1885 Kcal. Sicuramente siamo in - Usare dei fermenti lattici prima durante e dopo le ferie se si eccesso e quindi dovremmo ridimensionare la nostra cena è soggetti a stipsi, colite o gonfiore addominale come per esempio mangiare: una bella porzione di verdure Studio Dietistico Dott.ssa Rita Smanio di stagione circa 56 kcal (la verdura serve sopratutto per e-mail: rita.smanio@libero.it saziarsi), risotto ai frutti di mare circa 380 Kcal, filetto di tel: 3491250982 branzino al trito di basilico e verdure 439 Kcal. Macedonia di

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motivare il paziente all’igiene orale

Una bocca sana aiuta il paziente nel proprio percorso di salute

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’educazione del paziente alla prepercorso di salute. venzione delle patologie del cavo In più il controllo di lesioni primitive, perorale tramite sedute di igiene, rivemette di diagnosticare tempestivamente il ste l’odontoiatra di un ruolo sanitario e tumore del cavo orale. sociale importante. Molto spesso i miei pazienti mi E’ consuetudine nel nostro studio, dopo chiedono a quale età sia utile efaver tolto la causa del dolore urgente, prifettuare la prima seduta? ma di effettuare qualsiasi intervento, dalla Dunque, oltre ad adolescenti e adulti, semplice otturazione a un intervento di anche nei Segue bambini con denti da latte è da pag. riabilitazione protesica, dare largo spazio Il dr. Ottavo Franco Bellucco consigliabile iniziare un percorso di sedute erto orale. poi, al ritorno dalle vacanze, si dovà i contispecialista con tutte le calorie troppo ingerite e allora,delle all’igiene di igienediprogrammate in occasione medicofare chirurgo come suggeriscono i migliori dietisti, meglio mettersi subito al lavoro per tornare in forma. Qualche odontostomatologia Che cos’è la seduta di igiene? quali il piccolo paziente può ricevere le chilo in più dopo gli “anta” è faticosissimo da smaltire. La seduta di igiene professionale si divide prime istruzioni per lavare i dentini, e, allo Se siete dei patiti e vicon esponete alla luce del tempo sole nelle calde, mettetevi inuntesta di di in parte pratica, dovedell’abbronzatura l’operatore rimuove l’ultilizzo stesso poneorelepiùbasi per consolidare rapporto proteggere la vostra cute. Portate con voi le creme solari con fattori alti da applicare, al mare, almeno un quarto di strumenti meccanici ad ultrasuoni e manuali, tartaro e fiducia con il dentista che gli permetterà gradualmente di d’ora di fare il bagno e possibilmente per il tipo di pelle. Un’eccessiva esposizione al sole, placcaprima che con il tempo si deposita sui nostri essere denti; specifi e, unache recarsi in studio senza ansia e paura. può provocare scottature importanti e essere anche causa di melanoma ossia tumore della pelle. Riguardo parte teorica dove l’odontoiatra illustra al paziente come Quante volte dovremo fare la pulizia in un anno? aUna? questo argomento è bene essere informati, come sottolineano i dermatologi, e fare spesso un autocotrollo della non effettuare un corretto mantenimento domicialire. Ogni 6 mesi?Quando i denti sono sporchi? La risposta cute specie se sono presenti nevi. Un altro consiglio molto utile dal punto di vista della salute è proteggere gli in La rimozione di placca e tartaro sta alla base della pre- è uguale per tutti e la periodicità delle sedute va calibrata occhi. Luce del sole, acqua del mare e vento possono metterli a dura prova. Usare dei buoni occhiali da sole, con venzione delle patologie dentarie quali carie e patologie base alle caratteristiche del paziente. lenti anti UV, ed alleviare le eventuali irritazioni, se non molto intense, che con mi colliri decongestionanti dovrebbero parodontali. Il consiglio sento, sia come specialista sia come essere le regole di base. Se il problema fosse più importante, però, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista. L’importanza della prevenzione riveste un ruolo prioritario persona, di dare è quello di fare un controllo almeno una Glinon occhi e sottovalutare qualcosa non essere solosono per delicatissimi la salute orale, per esempio piccole potrebbe carie volta l’anno. la scelta giusta da fare. E se soffrite di pressione bassa, ricordate che il caldo contribuisce ad abbassare la pressione e che potreste se curate subito, evitano problematiche più importanti e subire particolarmente gli effetti del caldo. Sentirvi spossati, accusare mal di testa Franco e nausea…Un po’ di zucchero Dott. Ottavo Bellucco: dispendiose, ma anche per la salute di tutto il nostro orpuò essere utile, per rialzare un piccolo sbalzo di pressione, ma è consigliabile recarsi dal proprio medico per farsi medico chirurgo specialista odontostomatologia ganismo. indicare i medicinali opportuni. Via Contarini, 54 – Porto Viro (Ro) Non dimentichiamo che la prima digestione si effettua in Finchè siete in viaggio potrebbero capitare anche strappi e distorsioni dolorose. Proprio il dolore si può tel. 0426 320876 bocca. Quindi una bocca sana aiuta il paziente nel proprio alleviare in qualche modo con antidolorofici, di cui non abusare, mentre per la causa del dolore occorre provare a intervenire con alcune pomate, creme o unguenti specifici. Sempre tenendo presente che se la parte interessata si gonfia molto è meglio rivolgersi ad un medico. Dolori muscolari come il torcicollo, invece, vanno valutati alla luce della conoscenza del proprio corpo: nella gran parte dei casi, si tratta solo di contratture muscolari, che si curano con una ginnastica per la parte interessata, ripetuta più volte al giorno. Certo un fisioterapista esperto potrebbe essere un toccasana. Ricordatevi che anche in vacanza è possibile usufruire dell’assistenza medica. In Italia ci si può rivolgere alla guardia medica turistica, che però è presente solo in alcune località di villeggiatura. Altrimenti bisogna rivolgersi, pagando, ad un medico di medicina generale. La ricevuta di pagamento, in alcune Regioni, può essere rimborsata dalla Asl. Altrimenti va inclusa tra le spese mediche detraibili con la dichiarazione dei redditi. In Europa è possibile usufruire di cure sanitarie gratuite o a costi ridotti, ma bisogna avere con sé la tessera sanitaria. Prima di partire è sempre meglio passare dal dentista: niente può rovinare la vacanza come il mal di denti! Prevenire è meglio che curare…e non si tratta solo di slogan!

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Implantologia: unica risposta per la riabilitazione protesica?

Quante volte da paziente ci si fa questa domanda e spesso la risposta è sempre un po’ difficile

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’implantologia oggi è diventata sicuramente la risposta elettiva per risolvere i problemi della mancanza dei denti. Ci sono delle innovazioni continue che caratterizzano gli impianti per un sempre più idoneo inserimento anche in situazioni cliniche complicate, come il ridotto spazio osseo e con creste alveolari estremamente sottili. Nel mio studio, ad esempio, adotto soluzioni tecniche d’avanguardiadachenon dannosottovalutare; la possibilità di effettuare Nuovi materiali I segnali terapie implantari d’eccellenza sempre più evolute e 4 soprattutto approcci per adcurarlo accessibili un vasto numero di pazienti odontoiatrici con un costo sicuramente competitivo nel pag. mercato. 27 pag. 28 Ciò non vuol dire che il ponte classico o la protesi combinata o mobile sia la soluzione da scartare a priori. L’eccellenza curanon è un declasBisogna capire che lanella protesi mobile dr. Andrea Betteto molto samento ma se costruita in modoapparati congruo con lo stato L’ansia puòIl complicare degenerativa degli dentale del paziente può essere una soluzione idonea lasituazione per una dare alpersona proprio paziente il massimo vita di muscolo-osteotendinei ed economica per le esigenze di alcuni pazienti che comfort ed esigenza estetica, garantendo sempre la pag.soluzione 27 salute in primis. pag. 28 per vari motivi non vogliano adottare una implantare fissa. Dott .Andrea Betteto In alcuni casi la protesi mobile diventa quasi un obbligo, Igiene dentale, indispensabile Via Perosi 5 Robegano di Salzano VE anche se temporaneo, per pazienti con grave malattia Il lifting non chirurgico con tel 041 5740054 parodontale fino a quando questa non viene trattata per prevnire paotologie Via Barche 47/D Mirano VE con particolari interventi mirati proprio a risolvere tale effetto naturale e sicuro del cavo orale tel 041 431262 problematica. pag. 28 pag. in 27ogni Convenzionato con Previmedical Sicuramente un buon clinico sa cosa consigliare

Sommario

Il piede diabetico Fisioterapia

Odontoiatra

Odontoiatria

Psicologia clinica

Invecchiamento cutaneo

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BUONE REGOLE PER UNA VACANZA IN SALUTE

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Ferie serene se corpo e mente sono sani Dott.ssa Rita Smanio: Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza Continua a pag. 26

Studio Dentistico Salus 2.0: I nuovi materiali odontoiatrici Continua a pag. 28

apita, a volte, che l’estate e le vacanze siano accompagnate dal rischio di piccoli e fastidiosi disturbi che rischiano di rovinare il meritato periodo di riposo o il rientro. E’ importante perciò seguire delle buone regole per prevenire ogni malanno possibile. Sicuramente evitare la disidratazione è la prima, perché durante l’estate occorre bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Il caldo e il sudore, infatti, portano a perdere molti più liquidi, i quali devono essere reintegrati. Scegliete acqua liscia e non gassata e soprattutto a temperatura ambiente e non gelata per evitare blocchi di digestione e congestioni. L’altra buona regola per non piangere poi sul latte versato è moderarsi a tavola. Questo perché con il caldo, anche i processi digestivi sono meno efficienti. Sono da preferire, quindi, cibi leggeri. Aumentate il consumo di frutta e verdura che permettono di evitare problemi di cattiva digestione, stipsi, diarrea o bruciore di stomaco. Con gli alcolici, poi, bisognerebbe andar più piano del solito mentre in vacanza, si sa, una buona bottiglia di vino durante le cene a lume di candela o qualche cocktail a bordo piscina non mancano mai.

Continua a pag.

Dott.ssa Cristina Zago: Ansia: riconoscerla e affrontarla Continua a pag. 28

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14 Cultura veneta 22 Eventi Al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre

Mostra del Cinema, parte la 71esima edizione Leoni d’oro alla carriera a due cineasti statunitensi: alla montatrice Thelma Schoonmaker e al documentarista Frederick Wiseman. Il film d’apertura sarà “Birdman” di Alejandro Iñárritu di Alessandro Abbadir

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i terrà dal 27 agosto al 6 settembre la 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e le novità anticipate sono già molte. I Leoni d’oro alla Carriera, sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista e documentarista Frederick Wiseman. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra del Cinema, Alberto Barbera. Thelma Schoonmaker è universalmente riconosciuta come uno dei più straordinari montatori cinematografici, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (“Toro scatenato”, “The Aviator”, “The Departed”) e due Bafta (“Toro scatenato”,” Goodfellas”), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di “Chi sta bussando alla mia porta?”. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente “The Wolf of Wall Street” (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio. Frederick Wiseman è un documentarista indipendente.

Ha realizzato 39 documentari e 2 film di finzione: opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre l’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i suoi documentari si ricordano “Titicut Follies” (1967), “Welfare” (1975), “Public Housing” (1997), “Near Death” (1989), “La Comédie Française ou L’amour joué” (1996), “La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris” (2009) e “At Berkeley” (2013, presentato a Venezia). Wiseman, che è stato presente 7 volte a Venezia, ha vinto numerosi premi tra i quali quattro Emmy, un MacArthur Prize Fellowship e un Guggenheim Fellowship. È anche regista di teatro. Intanto è già noto il film d’apertura: sarà “Birdman o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza” diretto da Alejandro G. Iñárritu (“Amores perros”, “21 grammi”, “Babel”, “Biutiful”), con Michael Keaton. E poi: nella Sala Darsena, completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti, si terrà il 26 agosto la preapertura del Festival con l’anteprima di “Maciste alpino” (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano (Maciste), in nuova copia restaurata, in occasione del Centenario della Grande Guerra. Supervisione alla regia di Giovanni Pastrone (Cabiria).“Maciste alpino” è probabilmente il miglior film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della

Frederic Wiseman e Thelma Scoomaker Prima guerra mondiale. Ma la mostra vedrà anche altre presenze. E’ data per scontata quella de “Il giovane favoloso” di Mario Martone (dedicato a Giacomo Leopardi, con Elio Germano) e di Abel Ferrara con il film dedicato a Pier Paolo Pasolini a 30 anni della morte (con Willem Dafoe nel ruolo principale, Riccardo Scamarcio in quello di Pino Pelosi, Valerio Mastandrea, Maria de Medeiros, Giada Colagrande). Ci sarà “Anime nere”, il nuovo film di Francesco Munzi che torna alla regia dopo “Il resto della notte”. Troveranno posto poi anche il nuovo film di Ivano De Matteo “I nostri ragazzi”, interpretato da due coppie, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova.

LA CURIOSITÀ DA UN FILM DI TRUFFAUT IL MANIFESTO

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ispirato all’ultima inquadratura de “I 400 colpi” (Les quatre cents coups, 1959) di François Truffaut il manifesto della 71esima Mostra di Venezia, realizzato per il terzo anno da Simone Massi. Nel nuovo manifesto della Mostra, il ragazzo raffigurato in primo piano è Antoine Doinel, il personaggio protagonista del capolavoro d’esordio di Truffaut, “I 400 colpi”, e alter ego del regista in altri titoli memorabili (sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud). Scappato dal riformatorio, il ribelle Antoine nell’ultima inquadratura guarda in macchina. Sullo sfondo, il mare che non aveva mai veduto. Nel manifesto della Mostra, Massi immagina il ragazzo contornato da pesci volanti: un elemento fantastico che mitiga la dimensione interrogativa del suo sguardo, prima del tuffo nel mare della vita. Simone Massi, premiato col David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio, è l’autore della sigla che dal 2012 introduce le proiezioni ufficiali della Mostra di Venezia. La sigla ha una durata di 30 secondi, ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Anghelopulos, Wenders, Olmi, Tarkovskij, Dovženko, Truffaut. Massi ha ideato la sigla con il contributo di Fabrizio Tassi. La musica è stata scritta ed eseguita da Francesca Badalini, mentre il sound design è di Stefano Sasso. Julia Gromskaya ha realizzato le riprese e Lola Capote-Ortiz si è occupata della post-produzione. A.A.

L’esposizione Palazzo Zabarella dal 6 settembre ospita la nuova mostra sull’onda del precedente successo

Padova rende omaggio ai fasti della Belle Époque

A Padova gli appuntamenti ripercorrono duemila anni di storia

NOTTURNI D’ARTE ALLA SCOPERTA DEI PERSONAGGI ILLUSTRI

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l mese di agosto è, come ogni anno consacrato al fitto programma di visite guidate, spettacoli teatrali, concerti e reading dei “Notturni d’arte”, quest’anno dedicati ai personaggi illustri di Padova. Dalle testimonianze dell’antica Patavium sotto l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto, di cui ricorre il bimillenario della morte e della cui corte faceva parte lo storico padovano Tito Livio, fino alle testimonianze artistiche e storiche del Novecento, alla scoperta di personaggi illustri che hanno rivoluzionato il modo di pensare, di agire, di esprimersi e di cui è testimone il ricco patrimonio artistico, letterario e scientifico presente in città. Dai più noti (Giotto, Mantegna, Galileo, il Ruzante, e molti ancora), sino a personaggi la cui valenza culturale è ancora poco conosciuta, come nel caso del grande esploratore padovano Giovanni Battista Belzoni o del cartografo e geografo Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. La.Or.

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a cultura non va in vacanza. A Palazzo Zabarella è già tutto pronto per il grande evento della prossima stagione, che il 6 settembre accoglierà i cittadini al ritorno dalle ferie e i turisti tardivi. Si tratta della mostra dedicata al pittore livornese Vittorio Corcos (1859-1933), che prosegue il filone dedicato alla pittura dell’Ottocento italiano che ha visto, l’anno scorso, il successo della mostra su Giuseppe de Nittis. L’esposizione presenterà oltre 100 dipinti, in grado di ripercorrere la vicenda del pittore livornese, attraverso un considerevole nucleo di capolavori, affiancati a numerose opere inedite, provenienti dai maggiori musei e dalle più importanti collezioni pubbliche e private. La fama di Corcos era peraltro già notevole nella prima metà del secolo scorso, se Ugo Ojetti, nel 1933, ebbe modo di scrivere: “Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono”. Il percorso ruoterà attorno al grande

Due opere di Corcos: “In lettura sul mare” 1910 e “Sogni” del 1896 capolavoro “Sogni”, l’opera più celebre di Corcos: espo- dell’editore milanese Emilio Treves e quello del critico sto per la prima volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Yorick. Un capitolo particolare sarà poi dedicato a Parigi, Firenze 1896, il quadro aveva destato un “chiasso india- città in cui visse dal 1880 al 1886 e che lo vide uno volato” e provocato un acceso dibattito sul significato da dei maggiori interpreti della cosiddetta pittura della vita attribuire a quell’intenso ritratto di moderna, assieme a Boldini e De giovane donna, ora definito “spiri- Oltre cento dipinti Nittis. tualista” ora “realista”, ma infine di Vittorio Corcors Il legame con la capitale peruniversalmente ammirato per da ammirare, durerà anche oltre il suo soggiorl’originalità della composizione e fra capolavori no, come testimonia “Le istitutrici ai Campi Elisi” del 1892, uno dei l’inquieto carattere della protago- e inediti vertici dell’artista livornese, che nista, fino a diventare una delle raffigura una scena ambientata in una dorata giornata immagini emblematiche della Belle Èpoque . La prima sezione della mostra è dedicata ai luoghi d’autunno in uno dei luoghi più affascinanti di Parigi. Non che hanno visto scorrere l’esistenza di Corcos, gli amici mancherà, all’interno del percorso di Palazzo Zabarella, e le importanti personalità che ha frequentato, tra cui un confronto con artisti quali Giuseppe De Nittis, Léon l’Imperatore Guglielmo II di Germania, Giosuè Carduc- Bonnat, Ettore Tito e altri, coi quali Corcos ha intrattenuto ci, Silvestro Lega e molti altri, dei quali ha tramandato un rapporto di lavoro e di amicizia. l’immagine ai posteri. Di particolare rilievo sono i ritratti Laura Organte


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Il vino traina l’agricoltura veneta e batte la crisi Il valore della produzione sfiora i 5,5 miliardi di euro nonostante le difficoltà di alcuni comparti e il calo degli addetti e delle imprese. Resta sul mercato chi è orientato all’innovazione e a scelte di qualità

Riso nostrano minacciato dai rivali asiatici

di Nicola Stievano

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’agricoltura veneta tiene di fronte alla crisi e anche nel 2013 vede crescere il proprio fatturato, che ormai sfiora i 5,5 miliardi di euro. La conferma arriva dai dati di Veneto Agricoltura: molto bene il vino, e la vendemmia si annuncia in anticipo di almeno una settimana. Ombre invece carne bovina in calo, risorgono tabacco e colture “energetiche”. Mercato ed eventi naturali incombono. Intanto le imprese alimentari tengono, calano le manifatturiere. Di fronte a queste performance l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato è ottimista: “Il settore agroalimentare veneto mostra solidità e i dati presentati ne sono la conferma. Ora, con i nuovi strumenti finanziari a disposizione, ovvero PAC e PSR 2014-2020, le imprese agricole venete avranno la possibilità di rafforzare ulteriormente la loro competitività. Peccato che in fase di accordo tra Stato e Regioni, in merito alla definizione dei diversi aspetti dell’applicazione dei pagamenti accoppiati agli agricoltori, il Governo non abbia accolto la nostra richiesta di puntare tutto sul comparto della carne bovina, come ha fatto la Francia”. Tornando ai dati di Veneto Agricoltura balza subito all’occhio il valore della produzione agricola è aumentato complessivamente di circa il 4% rispetto al 2012, sfiorando i 5,5 miliardi di euro, un risultato ottenuto grazie alla buona performance di alcune produzioni quali mais, soia e vino. Va sottolineato, però, l’ulteriore calo del numero delle imprese agricole attive iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, sceso a 67.682 aziende, legato al lento ricambio generazionale e al contemporaneo accorpamento delle proprietà (-6,5% rispetto al 2012). In calo anche il numero di occupati in agricoltura, scesi nel 2013 a 65.536 addetti (-13% rispetto all’anno precedente). “Le aziende che chiudono sono quelle di agricoltori anziani che cessano l’attività - osserva Alessandro Censori di Veneto Agricoltura -c’è ancora una difficoltà nel ricambio generazionale ma possiamo dire che i giovani imprenditori agricoli guidano aziende più grandi e soprattutto più specializzate e orientate a scelte di qualità”. Ecco la sintesi del rapporto, settore per settore. Vediamo più in dettaglio i numeri del 2013 settore per settore presentati da Veneto Agricoltura. Cereali e colture industriali L’eccezionale piovosità della primavera 2013 ha penalizzato i cereali autunno-vernini (frumento tenero -14% e frumento duro -40%). La quantità di orzo è aumentata invece del +26% ma solo grazie all’incremento della superficie investita (+34%). Il mais si è confermato la prima coltura regionale con una superficie di 248.000 ettari (-8%)

Franco Manzato e una produzione salita a 2,2 milioni tonnellate (+48%). Relativamente alle colture industriali, va segnalata la straordinaria performance della soia (superficie +20%; produzione 295.000 t, +88%, record degli ultimi dieci anni; +4% il prezzo medio annuo). Bene anche il tabacco (+11%) e girasole (superficie +128%, produzione +123%). In calo invece barbabietola da zucchero (-27% per superficie e produzione) e colza (-27%). Colture ortofrutticole Nel 2013 le superfici totali investite a orticole hanno segnato una leggera flessione (circa 31.200 ettari, -1% rispetto al 2012); di queste, quelle in pieno campo, circa l’80% degli ortaggi coltivati nel Veneto, ha raggiunto circa i 25.500 ettari (+5%). Tra le principali colture va segnalata la forte flessione della produzione di patate (-47%) e il calo produttivo della lattuga (-10%); l’aumento della superficie e della produzione di radicchio (rispettivamente +20% e +14%) e la tenuta della fragola (+1,5%). Per la frutticoltura legnosa si segnala un’annata scarsamente produttiva per melo (-11%), pero (-16%) e pesco (-4%), e moderatamente positiva per il kiwi (+8%). I prezzi medi della frutta hanno invece registrato incrementi significativi: mele +23%, pere +12%, pesche +57% e kiwi +16%. Florovivaismo. Anche per questo comparto si segnala un calo della superficie lavorata (3.550 ettari, -5,5%) e del numero di aziende attive (1.600 unità, -1,3%). La produzione complessiva regionale ha superato comunque i 2,2 miliardi di piante (+5%). Vitivinicoltura Il vigneto veneto ha raggiunto nel 2013 un’estensione di 77.480 ettari (+1% rispetto al 2012), con una vendemmia pari a 11,8 milioni di quintali di uva (+9%), dai quali sono stati ottenuti 9 milioni di ettolitri di vino (+11,5%). Il

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prezzo delle uve da vino in Veneto è diminuito (mediamente -11%), mentre il prezzo dei vini DOP ha registrato un incremento medio annuo del +5-10%. Ancora in crescita le esportazioni di vino, che nel 2013 hanno di poco superato i 600 milioni di kg (+0,5%) per un fatturato che sfiora 1,6 miliardi/euro (+10%). Zootecnia Il calo della produzione di latte (10,6 milioni di ettolitri, -1,1%) e del numero di allevamenti (3.662, -4,4%) hanno consentito di evitare lo splafonamento della quota assegnata al Veneto e di aumentare il prezzo del latte, salito mediamente a circa 42 euro/100 litri (+7%). La produzione veneta di carne bovina è scesa a 193.200 tonnellate (-4,6%), mentre l’annata è stata sostanzialmente favorevole per la carne suina (produzione +2,4%, prezzo medio annuo +1%). La carne avicola ha subìto una flessione produttiva (-4,7%), ma ha beneficiato di un andamento di mercato favorevole (+2,6% il prezzo medio annuo). Pesca e acquacoltura Il pescato sbarcato nei mercati ittici veneti nel 2013 è stato di circa 17.465 tonnellate (-0,1%) per complessivi incassi pari a 41,4 milioni di euro (+1,1%). La flotta peschereccia ha subìto un’ulteriore perdita di unità, scendendo a 699 unità (-0,7%), come pure le aziende impegnate nella produzione ittica primaria (2.964 unità, -2,6%). Primi risultati 2014 C’è spazio anche per la nuova annata per la quale vengono date in calo le superfici coltivate a frumento tenero (-10/15%) e frumento duro (-20%), mentre per l’orzo si stima una crescita (+5% circa). Tra le colture a semina primaverile, in aumento la barbabietola da zucchero (+50%) e la soia (+20%); in calo invece le semine di mais (-10/15%, con punte di -15/20% nelle province di Padova e Rovigo). Per le orticole si segnala oggi un regolare sviluppo, ma la maturazione anticipata di fragole e asparagi ha provocato la sovrapposizione con la merce proveniente da altri areali produttivi nazionali ed esteri, generando un surplus di offerta che ha penalizzato i prezzi. Vendemmia 2014 Sarà anticipata di almeno una settimana rispetto all’anno precedente, prevedendo la raccolta delle uve Pinot grigio e Chardonnay a ridosso di ferragosto e quelle di Merlot nella prima decade di settembre. Lo stato fitosanitario è giudicato buono, con una bassa incidenza delle malattie fungine, ma la resa è stimata in calo di circa il 5-10% rispetto all’anno precedente.

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PROTESTA DEI PRODUTTORI DI COLDIRETTI A VENEZIA: A RISCHIO IL LAVORO DI 120 AZIENDE VENETE

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a minaccia per il riso veneto arriva dall’estremo oriente, in particolare dalla Cambogia, il cui prodotto mette in crisi le varietà di casa nostra come il Vialone Nano, il Baldo e il Carnaroli. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti Veneto che ha portato gli agricoltori a Venezia, in Regione. “Le tre tipicità coltivate in Veneto occupano oltre 3 mila ettari gestiti da 120 aziende – hanno spiegato i risicoltori del corteo che ha raggiunto Palazzo Balbi sul Canal Grande - a causa delle riduzioni di prezzo determinate dalla crisi di mercato interno, negli ultimi anni sono state soppiantate dalla specie “Indica”, che sembra incontrare meglio le esigenze dei consumatori, soprattutto Europei, attratti forse dal gusto esotico ma comunque coltivato a kmzero , nel rispetto della tutela sociale ed ambientale”. Una risposta senza dubbio intelligente da parte della professionalità agricola, ma non sufficiente a resistere alla spregiudicata concorrenza asiatica. “Dalla Cambogia - continua Coldiretti Veneto - abbiamo importato nel solo primo trimestre 2013 il 360 per cento del prodotto, mentre si sono moltiplicati i pericoli per la salute con il sistema di allerta rapido Europeo che ha effettuato quasi una notifica a settimana per riso e derivati con presenza di pesticidi non autorizzati e assenza di certificazioni sanitarie. A rischio anche un patrimonio agroalimentare, della tradizione gastronomica”. Gli agricoltori chiedono alla Regione che si attivi a Bruxelles per ottenere l’applicazione di severi controlli delle merci in entrata nel nostro Paese che non solo mettono a rischio la produzione locale ma anche la qualità di ciò che arriva nelle tavole dei consumatori.

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18 Il Veneto in primo piano 12 Territorio Con l’arrivo del commissario a Venezia la riorganizzazione non si ferma

Città Metropolitana, è scontro con la Regione Sulla aggregazione amministrativa di Padova, Venezia e Treviso arriva anche l’ostacolo del referendum separatista fra Mestre e Venezia

di Alessandro Abbadir

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ittà Metropolitana, il futuro passa da Venezia, e ora dopo il commissariamento del comune è battaglia. I prossimi mesi per la realtà amministrativa che dovrebbe sorgere entro l’inizio del 2015 fra Venezia Padova e Treviso, saranno decisivi. Da una parte i fautori di sempre della città Metropolitana cioè il Pd e i suoi sindaci appoggiati dal Governo, dall’altra la Regione Veneto con il governatore Luca Zaia che ritiene la realizzazione della Città Metropolitana sbagliata addirittura uno “sfregio alla democrazia”. Contro la Città Metropolitana si era schierata anche l’ormai defunta Provincia di Venezia con la sua presidente Francesca Zaccariotto. Ma torniamo a Venezia. Il commissario Vittorio Zappalorto, nominato dal Prefetto Domenico Cuttaia, dovrà traghettare la città lagunare fino alle elezioni. Elezioni causate dall’arresto dell’ex sindaco Giorgio Orsoni coinvollto nello scandalo Mose e dallo scioglimento della giunta. Zappalorto però sul fatto che sulla Cit-

tà Metropolitana si debba procedere in fretta non ha dubbi. “La città metropolitana si farà - ha detto subito il commissario presentandosi pubblicamente a Venezia. Come commissario potrò fare molto, anche se alcune decisioni strategiche sul futuro della città spettano alla politica. Resterò a Venezia fino alla primavera del 2015, a meno che non ci sia una legge

“Il commissario Zappalorto resterà a Ca’ Farsetti fino a Primavera 2015” per anticipare le elezioni amministrative in autunno (ma questo ormai sembra altamente improbabile). Per realizzarla però ci sono scadenze di legge e vanno rispettate. Prima c’era il sindaco, adesso deciderò io. Non vedo problemi”. Al progetto della Città Metropolitana, ha sottolineato al suo arrivo a Venezia Zappa-

lorto, ha lavorato per dieci anni al ministero dell’Interno come responsabile dell’ufficio del Viminale. Insomma il percorso è inserito in un binario preciso che non può subire alcun tipo di deragliamento. Ma sulla Città Metropolitana arriva lo stop secco del presidente del Veneto Luca Zaia. ”La Città Metropolitana – ha detto Zaia dopo la presa di posizione del Commissario - è uno sfregio alla democrazia. Mi auguro che il Governo la blocchi. Il nuovo commissario è stato nominato, non eletto”. Il ragionamento di Zaia è semplice: è l’impianto della Città Metropolitana che è poco democratico. Per Zaia, infatti, il Governo ha chiuso la Provincia, dichiarandola inutile e sostituendola con la Città Metropolitana: insomma per la Regione il rischio è che “ci sarà un sindaco metropolitano che non viene eletto dai cittadini, ma è espressione di accordi tra le segreterie dei partiti”. Proprio dal Governo potrebbe arrivare un rinvio di un anno o di sei mesi dell’entrata in vigore della Città Metropo-

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Palazzo Balbi litana che era stato fissato al primo gennaio del 2015. Ma intanto a far saltare (o perlomeno congelare) la Città Metropolitana alla fine, potrebbe esserci anche un’altra mina: il referendum di separazione fra Venezia e Mestre presentato dai cittadini con 7 mila firme . Su questo punto lo scorso 8 luglio il consiglio regionale, riunito a Palazzo Ferro Fini, con voto unanime, ha ritenuto meritevole di istruttoria la proposta di legge popolare presentata dai promotori separatisti riuniti nel comitato “Mestre e Venezia due grandi

città” che chiede una nuova consultazione pubblica sul progetto di separare dal punto di vista amministrativo la Venezia lagunare dalla terraferma. Sarà ora compito della commissione Affari istituzionali condurre la procedura istruttoria che potrà portare all’indizione del referendum. Insomma per capire come procederà il percorso di “aggregazione metropolitana“, bisognerà aspettare che si chiariscano una serie di variabili nel capoluogo veneto, che nessuno aveva previsto fino a qualche settimana fa.

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paventose colate di cemento hanno urbanizzato in maniera forsennata nel corso dei decenni, i territori delle tre città Padova, Treviso e Venezia che formeranno la Città Metropolitana. I dati che sono stati discussi nelle scorse settimane, e che danno la cifra di come sia ridotto il nostro territorio, sono arrivate dalla Fondazione Pellicani che ha sede a Mestre. Il periodo più prolifico dal punto di vista del mattone? Gli sviluppi sono diversificati. Se le città hanno visto il boom del mattone dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, nei territori all’interno delle province, invece, il periodo più prolifico dell’edificazione è stato quello che va dal 1996 al 2007. Cioè gli anni prima della lunga crisi economica che ancora non è finita. In quel periodo in alcuni paesi si è costruito la metà del patrimonio immobiliare esistente. Ma vediamo i dati nel dettaglio. Ad avere il primato di città più urbanizzata è Padova con 9.330 ettari di “cemento” e il 61% del suolo occupato. Al secondo posto si piazza un altro comune

patavino, Noventa Padovana, che si ritrova con una occupazione di suolo pari al 58% dell’esistente. Il capoluogo veneto, Venezia, ha la maggiore superficie urbanizzata, con 15mila e 700 ettari, che corrisponde però a poco più della metà della propria superficie totale (esclusa Laguna). Meno urbanizzata (ma non troppo) Treviso. La città della Marca registra al catasto 5.552 ettari urbanizzati, cioè il 48% del territorio. Un quinto delle case presenti sul territorio della città metropolitana è stato costruito fra il 1962 e il 1971, il 16% fra il 1972 e il 1981, un 14% fra il 1946 e il 1961 e una percentuale identica fra il 2002 e il 2011. Ma tutte queste abitazioni in che stato sono? Pessimo. Sempre dai dati forniti dalla Fondazione Pellicani nel territorio della Patreve le case abitate, costruite fra il 1946 e il 2001 e ridotte in mediocre o pessimo stato di conservazione, sono esattamente 109.557, il 10% del totale: oltre 42mila nel veneziano, circa 37mila nel padovano e 30.685 nel trevigiano. A.A.


Il Veneto in primo piano 17 11 Le reazioni Il mondo politico si divide, da quello accademico invece sale la preoccupazione

Zaccaria: “La scelta più economica è il nuovo ospedale” Richiamo del rettore dell’Università di Padova sugli accordi sottoscritti e sulla procedura avviata di Nicola Stievano

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l “blitz” con il quale Bitonci ha scompaginato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest ha scatenato una serie di reazioni più o meno polemiche. Mentre il Governatore del Veneto Luca Zaia sceglie, almeno in questa prima delicatissima fase, la strada del silenzio, preso com’è tra i due fuochi dell’accordo sottoscritto un anno fa e della volontà del neo sindaco di Padova, oltretutto del suo stesso partito. Non si sottraggono al confronto invece gli altri esponenti politici, chi a favore e chi contro le tesi di Bitonci. Tutti comunque, pur dalle diverse posizioni, sottolineano la necessità di mettere mano alla struttura sanitaria padovana, ormai sull’orlo del collasso. Ancora più netta, e preoccupata, la posizione del mondo accademico che aveva appoggiato

LA SVOLTA

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Barbara Degani

il progetto del nuovo polo e che ora invita a non buttare all’aria anni di lavoro. Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria non fa tanti giri di parole. “La posizione mia e dell’ateneo rimane molto ferma agli accordi presi proprio un anno fa, da rispettare e portare avanti. Esiste una procedura ben definitiva e che è in stato molto avanzato. Una procedura sottoscritta da vari enti istituzionali e che ha preso atto di come sia economicamente più conveniente la costruzione di una struttura “ex novo” piuttosto che la ristrutturazione di quella esistente. Questo anche dal punto di vista del trattamento dei pazienti rispetto al prolungato periodo necessario alla ristrutturazione. Allora, insomma, è stata fatta una scelta ben precisa. E, se oggi qualcuno ha cambiato

idea, deve evidentemente motivarlo”. Sui costi Zaccaria precisa: “Affermare che la ristrutturazione dell’esistente costi molto meno – rincara il rettore – significa non aver letto la relazione di 180 pagine, che è da tempo depositata in Regione e sottoscritta dal comitato tecnico che dice l’esatto contrario. Va poi considerato un punto fondamentale, cioè quello dei pazienti: ristrutturare l’esistente vorrebbe dire esporre per vent’anni gli stessi pazienti ricoverati a lavori e cantieri all’interno dell’area ospedaliera, senza soluzione di continuità. Io, sinceramente, non lo ritengo ammissibile”. Anche sui dettagli finanziari il rettore invita a non fermarsi all’idea del project financing: “Esistono infinite altre forme di finanziamento. L’importante è che ci sia la volontà politica di farlo e di mantenere così alto il livello della sanità e del-

Giuseppe Zaccaria la scuola medica padovana. Non possiamo permetterci di restare indietro. Verona sta correndo, Treviso sta correndo, solo Padova è ancora ferma”. Gran parte del mondo accademico condivide le parole del rettore e nutre dei dubbi anche sulla commissione voluta dal sindaco e composta, fra gli altri, da Cestrone e Palù.

Il sottosegretario Barbara Degani rilancia il sito di Brusegana

LA REGIONE NON FINAZIERÀ IL PROGETTO BITONCI

opo un confronto serrato avvenuto in sede regionale, a Venezia, è stata posta la parola fine sul progetto di un polo della salute a Padova Ovest. Il neo-sindaco Massimo Bitonci, ha ribadito la volontà di radere al suolo il vecchio policlinico per ricostruirlo nellos stesso posto e ha escluso qualsiasi altra proposta. Dal canto suo, il governatore Luca Zaia ha difeso con fermezza la linea favorevole alla realizzazione ex novo dell’opera. Posizioni inconciliabili, dunque, che hanno costretto la Regione a sciogliere l’accordo di programma, revocando il ruolo di stazione appaltante all’Azienda ospedaliera e invitando l’amministrazione comunale ad annullare tutti gli atti in materia fin qui delibe-

rati. Sottolineando anche che la Regione giudica impraticabile il disegno di Bitonci e non lo finanzierà. Tra le altre voci si alza quella del sottosegretario Barbara Degani che ritiene necessario e opportuno mantenere il progetto del nuovo polo della salute a Padova città e in collegamento con la grande viabilità padovana. “Ad esempio in zona Brusegna – ricorda il Sottosegretario Degani - lì ci sono circa 350 mila metri quadrati di terreno utilizzabile. Si tratta dei campi dietro l’Ospedale ai Colli, lungo corso Australia. Quello è territorio della provincia, in più la Regione è già proprietaria dell’ex ospedale psichiatrico e i terreni sono di gestione comunale a destinazione socio-sanitaria”.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Il futuro della sanità Il sindaco Bitonci mette in discussione il progetto di Padova Ovest e vuole mantenere l’attuale sede in centro

Ospedale di Padova, siamo di nuovo all’anno zero?

Per mettere mano all’esistente servono almeno 300 milioni di euro ma è guerra di cifre. Istituita una commissione tecnica alla quale partecipano anche Cestrone e Palù, per elaborare una proposta che trovi anche la condivisione di Regione e Università di Padova di Nicola Stievano

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oco più di un anno fa, era il 2 luglio 2013, il protocollo d’intesa sul progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest veniva sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel lungo e tribolato iter, avviato almeno sei anni prima. Comune, Regione, Università, Provincia, Iov, con la firma al protocollo, davano di fatto il via libera alla progettazione del nuovo polo ospedaliero alle porte della città. Una mega struttura da 900 posti letto e un costo di 600 milioni, che avrebbe cambiato il volto della sanità padovana e, nelle intenzioni, messo fine alla precarietà dell’attuale polo ospedaliero alle prese con infinite ristrutturazioni, problemi di logistica e di organizzazione interna, difficoltà nel razionalizzare i costi e garantire una sistemazione all’altezza della fama di eccellenza di cui gode la sanità padovana. Doveva aprirsi una nuova stagione, segnata da una nuova e grandiosa opera pubblica, che avrebbe cambiato il volto della città. Invece era solo un capitolo di una storia che riservava delle svolte impreviste.

COLPO DI SCENA

ll mese scorso almeno due fatti rilevanti hanno contribuito prima ad incrinare e poi a mettere in discussione la scelta di Padova Ovest. Da una parte lo scandalo del Mose e le sue ricadute su tutta la Regione, e non solo, ha lasciato un grande punto interrogativo proprio sulle opere in project financing come il nuovo ospedale e il sistema delle imprese che gira intorno a queste iniziative. Dall’altra, mentre la magistratura procedeva con gli arresti e gli indagati eccellenti per le grandi opere venete, Padova consegnava la fascia tricolore di sindaco al leghista Massimo Bitonci, uscito vittorioso dal ballot-

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taggio con Ivo Rossi e dal confronto con il centrosinistra che per dieci anni aveva governato la città. Tra le molte iniziative del predecessore Zanonato messe in discussione da Bitonci il nuovo ospedale è stata una di quelle che più ha fatto clamore e che ha dato il via ad una ridda di polemiche e infiammato l’estate politica padovana. Nella partita gioca un ruolo fondamentale la Regione, guidata dal leghista Luca Zaia che se lo scorso anno aveva siglato l’accordo ora non può non tenere conto della posizione del Comune di Padova. Poi c’è l’Università, con il rettore Giuseppe Zaccaria, che da tempo chiede di recuperare il ritardo accumulato in questi anni e teme di dover dipartire di nuovo da zero. La partita sull’ospedale di Padova si gioca su più tavoli e coinvolge soggetti e interessi che vanno ben oltre i confini cittadini.

IL NO DI BITONCI

Il neo sindaco di Padova ha articolato in più riprese il suo no al progetto di Padova Ovest e puntualmente le sue parole hanno diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, sollevando numerose reazioni dal mondo politico. Ma Il sindaco leghista delle ordinanze tira dritto. “La volontà dell’Amministrazione è chiara e rispetta quella della maggioranza dei padovani che hanno votato l’8 giungo. Il nuovo ospedale di Padova deve essere realizzato sull’attuale area”, questo il suo assunto. Perché? “Altre soluzioni sono economicamente e strategicamente sconvenienti. Impiantare una struttura a Padova Ovest presuppone costi e tempi di realizzazione anche più elevati rispetto a quelli previsti. Primo, perché la zona è soggetta ad allagamenti e a rischio idrogeologico. Secondo,

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In alto l’ospedale di Padova, a fianco Massimo Bitonci perché non esiste un progetto per una viabilità alternativa e ristiche di un campus biomedico che nei secoli si è costituito per adeguati collegamenti con il servizio di trasporto pubblico. nel contesto cittadino, dando vita alla Facoltà di Medicina. Terzo, perché andrebbe espropriata, con le difficoltà che que- Inoltre viene mantenuta una contiguità spaziale con aree disto tipo di operazione comporta”. Il sindaco di Padova rispon- dattiche, didattico-scientifiche, laboratori di ricerca biomedica de anche a chi mette sul tavolo altre ipotesi, prima fra tutte e clinica, recentemente progettati, edificati, attrezzati o riche il nuovo ospedale potrebbe essere costruito in un’area di- strutturati dal parte dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera versa e alternativa a quella dell’attuale sede di Padova Ovest, per la Facoltà di Medicina”. come per esempio a Legnaro, oppure a sud della Guizza. “Un’opera realizzata ex novo, su un terreno non edificato, I COSTI è più costosa e necessita di un project financing, strumento Una delle questioni più controverse è quella legata ai che si è già rivelato, in ambito sanitario, fatalmente subotti- costi. “Ad oggi la Regione potrebbe contribuire, per la realizzamale, a danno dell’utenza – spiega Bitonci - Comporterebbe zione del nuovo ospedale nell’attuale, - osserva Bitonci - con altissimi esborsi per la realizzazione di un adeguato collega- uno stanziamento di 300 milioni di euro benché, nel decreto mento sia con le reti di servizi, sia con il servizio di trasporto della giunta regionale del Veneto del 3 agosto 2011, il costo pubblico, sia con la viabilità ordinaria e straordinaria”. Il primo preventivato per completare i lavori sia di 550 milioni. Su quecittadino padovano pone poi la questione di cosa ne sarebbe sto punto le nostre stime sono diverse. Tutte le stime più dettadell’attuale grande area ospedaliera di via Giustiniani e din- gliate le presenteremo a Venezia nell’incontro con la Regione, torni. “Rischierebbe di diventare un centro di attrazione per insieme alle motivazioni specifiche, e non solo politiche, per balordi. Attorno ad essa, gli edifici perderebbero il loro valore cui riteniamo opportuno creare un nuovo plesso nell’attuale immobiliare. I pubblici esercizi e le attività ricettive entrereb- sede”. Alla stesura di questo documento parteciperà una combero in crisi e tutta l’area sarebbe sconvolta dal punto di vista missione composta da tecnici interni al Comune ed esterni, urbanistico, economico e sociale. Durante la realizzazione di che lavoreranno a titolo gratuito. Fra questi ci saranno due un eventuale nuovo plesso in un’area alternativa, peraltro, tecnici che ben conoscono la sanità padovana, chiamati perciò la coesistenza di due strutture, quella nuova e quella attua- a dare il loro contributo alla nuova progettualità. Si tratta di le, genererebbe ulteriori esborsi in termini di mantenimento Adriano Cestrone e Giorgio Palù, rispettivamente ex direttore e adeguamenti obbligatori per legge e, quel che è peggio, generale dell’Azienda Ospedaliera ed ex preside della Facoltà disservizi a carico dell’utenza”. Quindi il sindaco passa ad di Medicina. Ma proprio dal mondo accademico sono piovute elencare gli aspetti positivi nel mantenere l’ospedale dov’è. feroci critiche sulla scelta del Comune. Saranno settimane di “Anzitutto il vantaggio di preservare la specificità e le caratte- fuoco e l’esito del braccio di ferro è tutt’altro che scontato.

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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provinciale

Dopo anni di promesse potrebbero venire esaudite le richieste dei res 14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli che collegano via Provinciale alla

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Il sogno tricolore del promettente Riccardo Verza di Walter Lotto

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casa di Riccardo Verza Juniores al primo anno che recentemente, nelle strade bergamasche, si è fasciato di tricolore nella cronometro a squadre con il team veronese Contri-Autozai insieme ai compagni Cordioli, Affini e Cristofaletti. Quello che colpisce nel talentino di Granze è la grande duttilità tecnica messa in mostra che gli consente di primeggiare in percorsi infarciti di salite, come dimostra la vittoria nell’internazionale di Solighetto ottenuta con un funambolico attacco sul duro strappo di Cà del Poggio, sia su gare dove è necessario sviluppare, per lungo tempo alte velocità, azionando rapporti per molti proibitivi. Le doti di Verza non sono sfuggite agli addetti ai lavori che lo reputano, a ragione , una delle più belle realtà del ciclismo padovano. Doti naturali o da predestinato? Cè da dire che Riccardo è figlio di Fabrizio Verza che nei primi anni ottanta, con le sue doti di scalatore, infiammò i cultori di ciclismo raggiungendo il professionismo dove colse nell’83 la vittoria del Gp industria e commercio di Larciano firmando piazzamenti di rilievo come il secondi posto del giri dell’Appennino 84 e nel giro di Puglia a tappe nell’85. Purtroppo in quello stesso anno un destino crudele aspettava Fabrizio che durante un allenamento si scontrò con un automezzo pesante riportando gravi ferite che lo costrinsero ad abbandonare l’attività. Sogno spezzato, carriera finita, ma il germe della passione è sempre vivo e sboccia nell’unione con Stefania Paluello, ora presidente del Cc Este, e se il seme del ciclismo non attecchisce nel primogenito Nicholas, sembra vivere in Riccardo che arriva nell’agosto del ‘97 e oggi si racconta

Riccardo sfoggia il tricolore insieme a papà Fabrizio, mamma Stefania e il fratello Nicholas

cosi: “Ho cominciato a 7 anni, spinto da Maurizio degli Stefani diesse del Cc Este, e nella trafila dei Giovanissimi ho centrato 5 vittorie, nei due anni tra gli esordienti solo piazzamenti e poi il passaggio tra gli allievi nelle file dell’Este Bosaro”. Tra gli allievi un altro segno inequivocabile del destino? “Vinsi due gare più una notturna, ma quella che mi regalò un intensa emozione fu la vittoria in cima alla salita delle Torricelle a Verona, perché in quella gara tanti anni prima aveva vinto papà”. Ora Juniores, perché hai scelto un team veronese? “Ho avuto proposte anche da altri club, ma ho scelto di sposare il progetto della Contri-Autozai perché prevedeva di sviluppare tutte le specialità, il successo nella crono è frutto di questo cammino, a questo proposito un grazie pubblico ai preparatori Mauro Bissoli e Emiliano Donadello, unitamente al medico Lucio Cordioli che mi ha insegnato l’importanza di

una buona alimentazione per un atleta un ringraziamento lo meritano anche tutti i miei compagni e la società veramente al top per questa categoria”. Cosa significa essere ciclista ai giorni nostri? “Fare tanti sacrifici rinunciare ai divertimenti in voga tra la maggior parte dei ragazzi come me, ma la cosa non mi pesa perché la gratificazione di star bene ed essere competitivo pareggia tutto”. Quando sfoggerai il tricolore? “La prima volta sarà nell’Orobica, corsa a tappe nel bergamasco”. Propositi per l’immediato futuro? “Vorrei in tempi brevi entrare nel giro della nazionale azzurra, ci tengo davvero tanto, e poi mi ripropongo di avere un rendimento più costante, in questa stagione dopo la vittoria di Solighetto sono calato un po’, anche perchè bersagliato dalla sfortuna, mi auguro di star bene perché è mia intenzione lasciare ancora un segno in questa mia prima stagione da Juniores”.

Arti marziali Bovolenta ha consegnato un riconoscimento al suo campione

Nicola Borella primo in Italia, per la terza volta L

a stoffa del campione Nicola Borella l’ha sempre avuta, fin da quando ha intrapreso la carriera sportiva nelle arti marziali. Classe 1986, di Bovolenta, quest’anno ha conquistato, per la terza volta consecutiva, il titolo italiano di Mma (Mixed Martial Arts) in classe A, vale a dire tra i professionisti. Nella disciplina delle “arti marziali miste” si scontrano gli atleti che provengono da varie specialità di combattimento. E’ la forma più completa, nella quale “vale tutto”... o quasi. Ebbene, Nicola ha combattuto nella categoria di peso sotto i 65 chilogrammi e confermato per il terzo anno di fila il titolo di campione italiano. Per questo e molti altri successi la “sua” Bovolenta ha voluto rendergli omaggio premiandolo con una targa durante la giornata conclusiva del torneo di calcio a 5 da 52 ore promosso il terzo fine settimana di luglio dall’amministrazione comunale negli impianti sportivi di piazza Umberto I. “Durante questa importante manifestazione - afferma la consigliere Argenide Favaro - abbiamo voluto consegnare un riconoscimento al nostro

Nicola Borella esulta dopo l’ultima vittoria

Ha confermato il titolo nazionale per le arti marziali miste concittadino Nicola per l’impegno nello sport e i risultati conseguiti nella sua già brillante carriera. Gli auguriamo di continuare sulla strada del successo e, con il suo esempio, di avvicinare tanti nostri giovani alle discipline sportive”. Tornando alla carriera di Borella, lo scorso dicembre l’atleta di Bovolenta

aveva vinto contro Michele Sanchi, ex campione internazionale di Mhay thai che vanta moltissime vittorie negli ultimi dieci anni, al gala “King of the kage” di Rimini. Lo scorso 5 luglio ha vinto anche la finale del torneo “Shot fight championship”, anche questa una gara Mma. Procedendo a ritroso, tra i suoi successi spiccano i titoli italiani in diverse discipline, tra le quali lotta a terra, kick jistu, sub mission. Dopo gli applausi alla premiazione a Bovolenta i sostenitori di Nicola sono pronti ad esultare alle prossime vittorie. E.M.

CALCIOTTO Secondo Memorial Antonio Guberti

I RAGAZZI DEL VIGÒ DOMINANO IL TORNEO

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l team sponsorizzato dal ristorante al Vigò di Padova si è imposto nel 2. Memorial Antonio Guberti, organizzato dalla ZR impianti elettrici di Renato Zanin e disputato presso gli impianti sportivi di Terradura a Due Carrare. Otto le compagini al via sponsorizzate da bar o ditte varie, con rose composte da atleti tuttora in attività che hanno offerto gol e spettacolo. Alla fine hanno prevalso i ragazzi del ristorante al Vigò che nella finale si sono imposti 5-3 sul team denominato I Scampa, di Garbin (3) Baldan e Mascotto i gol risolutori, per i battuti hanno timbrato Grecea, che si è imposto nella graduatoria dei cannonieri, Fontana e Furlan. Premi individuali per il miglior portiere assegnato ad Antonio Olivato, ultimo baluardo del team vincente, e per il miglior giocatore andato a Riccardo Zecchinato, punta della Rocca di Monselice per l’occasione ingaggiato dal bar El Bacaro di Due Carrare. Walter Lotto

Calcio, prima Categoria, novità a La Rocca Monselice

IL DIESSE TRAMBAIOLI LASCIA, PIENI POTERI AD ANDREA FRANZOLIN

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a Rocca di Monselice riparte da Andrea Franzolin che oltre ad essere stato confermato tecnico assume anche il ruolo di direttore sportivo dopo l’addio di Renzo Trambaioli, imitato anche da altri dirigenti, il che aveva fatto pensare ad un ridimensionamento della società subito però smentito nei fatti di calcio mercato dove il club neroverde si sta muovendo con intensità tanto da ufficializzare già cinque colpi messi a segno: dal Boara sono arrivati lo stopper Lorenzo Vido e il centrocampista Federico Tognin, il centrocampista El Ambri e l’esterno Stefano Nalin sono stati prelivati dal Conselve, mentre dall’Este è arrivato Pier Maria Carani punta cresciuto nel settore giovanile del Padova. “Chi ci dava in fase di smobilitazione si dovrà ricredere- ha detto Franzolin- stiamo lavorando per attrezzare una compagine competitiva, oltre ai nuovi arrivi sono vicinissimo a concludere con un centrocampista e un difensore centrale di grossa affidabilità, senza contare che anche Petagna, punta esterna l’anno scorso a Noventa Vicentina ci sta strizzando l’occhio, oltre a questo cè da tenere presente la filosofia del club sempre orientato a privilegiare il settore giovanile, il che significa che almeno tre giovani saranno nella rosa

Andrea Franzolin, tecnico e diesse della prima squadra in pianta stabile”. Franzolin annuncia novità anche nell’assetto societario dopo la defezione di alcuni collaboratori: “abbiamo già rimpiazzato i dirigenti che in seguito alle dimissioni di Trambaioli hanno voluto uscire e tra i nuovi entrati voglio segnalare il gradito ritorno di Silvano Facco che in anni passati resse la dirigenza della società, la sua esperienza e il suo carisma sarà fonte di un ulteriore salto di qualità”. W.L.


Cultura provinciale 13 La mostra Dal 7 settembre ai Musei Civici degli Eremitani l’itinerario fra le sue opere

L’impronta di Veronese su Padova

L’ARTE POSTALE DI PITTARELLO

La città ospita capolavori importanti del grande artista del Cinquecento, molti gli eredi che nei decenni successivi hanno lasciato altre opere di interesse e pregio

Nel secolo di Internet, dei social network e dei telefoni cellulari, si può ripensare un mezzo di comunicazione quasi in disuso e farne una forma d’arte: l’ “arte postale” di Roberto Pittarello, in mostra presso la Galleria Samonà di Via Roma fino al 14 settembre. Scrive l’artista: «Disegniamo una facciata con penne, pennarelli, matite, cere o dipingiamo con colori brillanti o vellutati con le tempere. Finché la pittura asciuga pensiamo al messaggio da scrivere. Non quelle due povere parole, ma un breve testo, intenso, diretto, che colpirà l’attenzione di chi legge. Se dovessi ricevere una di queste cartoline originali la tratterei con grande cura, come farei con un disegno, una stampa antica o un dipinto».

di Laura Organte

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n’occasione per riscoprire l’impronta del Veronese sul territorio patavino: dal 7 settembre i Musei Civici Eremitani, a partire da un nucleo di cinquanta dipinti padovani dell’artista invitano a riscoprire con una mostra l’importanza e l’influenza che ebbe nell’arte cittadina e non solo. Paolo Veronese, al secolo Paolo Caliari, a partire dalla metà degli anni cinquanta del secolo XVI, dipinse alcuni dei suoi capolavori per Padova e il suo territorio, lavorando per il potente ordine dei Benedettini e altri enti religiosi. Un itinerario volto a scovare le suo opere porterebbe alle pale per Praglia, per Santa Giustina, per la Chiesa dei Cappuccini e per San Francesco, oltre a opere di minori dimensioni, come il famoso Martirio di Santa Giustina. La sua eredità si ritrova nel Cinquecento in artisti come Zelotti e Varotari, specialisti nella decorazione di ville e nella produzione di pitture religiose, che si espressero sulla scia dello stile del Caliari, con dipinti e reli-

a cura di Laura Organte

EVENTI E MOSTRE

FABRIZIO BOSSO CON L’ORCHESTRA JAZZ

giosi e affrescando ville come il castello del Catajo e villa Roberti a Brugine. All’inizio del Seicento a Padova, Pietro Damini fu protagonista di una reinterpretazione di Veronese in chiave controriformistica. Qualche decennio dopo, grazie a figure come Girolamo Pellegrini, Valentin Lèfevre e Giovanni Antonio Fumiani, si assiste a un vero e proprio revival, culminato con il grande Sebastiano Ricci nella diffusione su scala europea della pittura del Veronese. Una visita, dunque, che inizia nelle sale dei Musei Civici per poi proseguire su tutto il territorio, per i più curiosi e tenaci, seguendo il filo rosso della mano del maestro, e

L’Orchestra Jazz del Veneto, diretta da Maurizio Camardi chiude il primo tour estivo della sua attività a Padova, martedì 26 agosto al Parco d’Europa alle 21.30, nell’ambito della rassegna Parco delle Arti-Estate Carrarese e vedrà la partecipazione come special guest del trombettista Fabrizio Bosso, uno degli artisti più rappresentativi del jazz italiano a livello mondiale.

dei tratti stilistici che l’hanno reso famoso e hanno influenzato la grande pittura veneziana del Settecento: le sue tinte limpide, brillanti, gioiose e la trasparenza delle sue atmosfere. La mostra è la tappa padovana di un progetto più vasto, che coinvolge tutta la regione con altre 4 mostre a Vicenza, Verona, Bassano del Grappa e Castelfranco Veneto, che riporteranno nel Veneto capolavori che da secoli hanno lasciato questo territorio. Accanto ad esse un itinerario che si allarga a comprendere trentadue siti fra ville, chiese e palazzi, presenterà la storia le opere e la magia dei luoghi di Paolo Veronese.

I PIEDI ANIMATI DI VERONICA GONZALEZ Veronica Gonzalez ha due piedi, come tutte le persone di questo mondo, ma i suoi piedi sono speciali: si trasformano in buffi personaggi ogni volta che lei li porta verso il cielo, facendo diventare gambe e piedi dei burattini viventi, in una galleria di fantastici personaggi che interpretano, a ritmo di musica, storie piene di fantasia e poesia. Per la regia di Laura Kibel, il 12 settembre alle ore 21 andrà in scena al Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann lo spettacolo “C’era due volte un piede”. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà il giorno successivo.

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10 Este La città impoverita Chiusa anche l’ex Conservatoria, trasferita nell’ufficio provinciale di Padova

Giudice di pace, triste addio

Acquistati dall’Ater per 2 milioni

SEDICI NUOVI ALLOGGI IN VIA PAPA GIOVANNI

Fallito il tentativo dei sindaci di accollarsi la spesa per salvare l’ufficio di Este, appena in quattro hanno risposto all’appello di Nicola Cesaro

E

ste dice addio a due servizi storici, il Giudice di pace e la Conservatoria. Con l’estate, la Bassa suona il requiem a due strutture letteralmente travolte dalla spending review toccata a gran parte degli uffici pubblici. La perdita più grave è certamente quella del Giudice di pace, che aveva sede in via Brunelli ad Este. Con la chiusura delle sezioni distaccate dei Tribunali, lo Stato aveva dato la possibilità ai Comuni di mantenere gli uffici dislocati dei Giudici di pace accollandosi però le spese di mantenimento: per salvare l’ufficio atestino, realtà da 1.300 cause l’anno e che serve 32 Comuni, sarebbero serviti 160 mila euro. Praticamente poco meno di 1,50 euro per cittadino. Peccato che pochissimi sindaci abbiano deciso di accollarsi l’impegno. Solo in quattro hanno dato piena disponibilità ad accollarsi il funzionamento dell’ufficio giudiziaria, ossia Este, Montagnana, Pernumia e Ospedaletto Euganeo. A questo punto, la rinuncia al servizio è stata inevitabile. Questo il commento del sindaco Giancarlo Piva e del collega montagnanese Loredana Borghesan: “Proviamo una grandissima delusione per l’incapacità di questo territorio di fare massa critica e prendiamo atto che il Giudice di pace non è sentito come un servizio fondamentale. Non si può tuttavia sperare che siano sempre i Comuni maggiori ad accollarsi le spese. Il

Cattura l‘energia

Il Tribunale di Este, già trasferito, ospitava anche l’ufficio del Giudice di pace

primo imputato in questo caso è lo Stato. La colpa non è dei sindaci, che non possono spendere nemmeno 3 mila euro a causa delle ristrettezze di bilancio: come può lo Stato addossare agli enti locali un servizio primario come quello della giustizia, di cui lo Stato stesso deve essere garante?”. Pochi giorni dopo la “dismissione” del Giudice, a Este è arrivata un’altra triste comunicazione, ossia la chiusura del Reparto Servizi di pubblicità immobiliare, realtà che fino a qualche tempo fa era nota con il nome di Conservatoria. Il servizio, con l’inizio di luglio, è trasferito nell’ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate, dunque a Padova. L’ennesimo depauperamento di servizi in città è prima di tutto un colpo alla storia: a Este la Conservatoria esiste infatti dal

1871. La sede era quella di piazza Santa Tecla, forte di sei dipendenti, 31 Comuni serviti per un totale di 120 mila residenti e un’area di 600 chilometri quadrati. Il vero disagio, tuttavia, tocca a geometri e professionisti del settore, che nell’ufficio atestino potevano accedere quotidianamente ad un vasto elenco di servizi catastali oltre a quelli legati alla conservatoria dei registri immobiliari. E’ già da almeno tre anni che la chiusura della Conservatoria era annunciata: nel novembre 2012 il direttore nazionale dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, aveva accolto il sindaco Giancarlo Piva proprio per discutere l’ipotesi di chiusura. Ogni proposta, alla fine, si è arenata, arrivando alla cessazione del servizio in città.

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edici nuovi alloggi per le famiglie di Este in emergenza abitativa. Ater ha recentemente acquistato sedici nuovi appartamenti in via Papa Giovanni XXIII. L’ente territoriale di edilizia residenziale ha acquisito gli alloggi dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua per la somma 1.991.399,17 euro. “Si tratta di alloggi di elevata qualità - conferma il direttore di Ater Padova, Vittorio Gianbruni - dotati di impianto di riscaldamento autonomo, in classe energetica C, completamente rifiniti e in gran parte contraddistinti da una pregevole vista sul Monte Cero”. “Assegneremo questi nuovi appartamenti a 10 famiglie nella graduatoria di mobilità e a 6 che sono invece in attesa di un alloggio - spiega il sindaco Giancarlo Piva - A breve infatti approveremo la nuova graduatoria, che vede ben cento famiglie in attesa di un tetto”. Con queste acquisizioni, gli alloggi Erp in gestione all’Ater ad Este salgono a quota 219, di cui 191 assegnati, 12 sfitti e 10 in fase di restauro, anche in questo caso grazie a fondi regionali. Grazie alla mobilità, inoltre, si libereranno altre strutture dando respiro N.C. all’emergenza abitativa cittadina.

ZERO TOLLERANZA PER CHI SPORCA

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l Comune dichiara guerra ai proprietari incivili di animali. O meglio, agli escrementi dei simpatici amici dell’uomo. L’amministrazione comunale ha infatti ufficialmente dichiarato la “tolleranza zero” alle deiezioni canine. La presa di posizione è direttamente del sindaco Giancarlo Piva che ha avviato una campagna di sensibilizzazione mirata ad educare tutti quei proprietari di cani che, in barba al senso civico, lasciano lordare marciapiedi e aiuole ai propri animali senza provvedere poi alla pulizia del “misfatto”. Spiega il primo cittadino: “Sul territorio è partita una campagna per tenere puliti strade, portici e giardini dalle deiezioni canine. E’ un problema che deve essere affrontato perché molte strade spesso sono lordate da escrementi, che costringono a fare pericolose gimkane per non centrare col piede il residuo della passeggiata quotidiana dell’amico dell’uomo, nonché per sottolineare che pulire le deiezioni del proprio cane, nei parchi oppure nei giardini e negli spazi pubblici condominiali, è un dovere ancora prima che un gesto di buona educazione e di civiltà”». Piva ha inviato una lettera ai veterinari e ai negozi di toelettatura della cittadina, descrivendo l’iniziativa comunale per riportare la civiltà sui marciapiedi e nei parchi pubblici: “Sul territorio è partita una campagna per tenere puliti strade, portici e giardini dalle deiezioni canine. E’ un problema che deve essere affrontato perché molte strade spesso sono lordate da escrementi, che costringono a fare pericolose gimkane per non centrare col piede il residuo della

Partita la campagna per invitare chi porta a spasso i cani a tenere pulito passeggiata quotidiana dell’amico dell’uomo - scrive Piva - nonché per sottolineare che pulire le deiezioni del proprio cane, nei parchi oppure nei giardini e negli spazi pubblici condominiali, è un dovere ancora prima che un gesto di buona educazione e di civiltà”. Esiste anche un regolamento comunale che sanziona con 50 euro di multa chi non pulisce gli escrementi del proprio cane. Chiude Piva: “Oggi il Comune di Este, attraverso il Consorzio Padova Sud gestore del servizio di raccolta rifiuti e spazzamento cittadino, spende ogni anno una cospicua somma per la pulizia delle strade della nostra città. Per facilitare l’obbligo di raccolta delle deiezioni il Comune ha collocato nella città dei distributori di sacchetti e palette”. La campagna “anti deiezioni” avviata dal Comune è stata anche riassunta in manifesti pubblici, che saranno esposti nei negozi e in alcuni punti N.C. del centro storico.


Montagnana 9 Sanità Appello dei sindaci del territorio che hanno costituito un gruppo di lavoro

“Servizio da salvare” di Nicola Cesaro

G

iù le mani dal Punto di primo intervento. Perlomeno fino a che non arriverà la nuova regionale 10. E’ questo il messaggio forte e chiaro lanciato dai sindaci della Bassa Padovana, che nell’ultima Conferenza dei sindaci dell’Usl 17 hanno voluto affrontare l’ostico tema della riorganizzazione degli ospedali territoriali. In vista dell’apertura del polo unico di Schiavonia, infatti, l’Usl 17 ha deciso di razionalizzare alcuni servizi, avanzando la volontà di chiudere il Punto di primo intervento di Montagnana. Una sorta di primo pronto soccorso, che nella visione dell’azienda sanitaria verrà sostituito da un’ambulanza presente 24 ore 24 nell’ospedale di Montagnana. La Conferenza ha deciso di attivare una commissione dedicata interamente alla questione. Al gruppo di lavoro partecipano le amministrazioni di Montagnana, Urbana, Merlara e Saletto (oltre ai sindaci Giancarlo Piva e Francesco Lunghi di Este e Monselice): il compito della commissione sarà quello di presentare a Regione e Usl 17 una serie di proposte alternative alla chiusura del Punto, che tenga comunque conto delle esigenze di razionalizzazione e riorganizzazione delle risorse in vista dell’apertura del nuovo ospedale di Schiavonia. Sottolinea il sindaco di Urbana, Marco Balbo: “All’unanimità si è poi chiesto all’Usl 17 di non chiudere il Punto di primo intervento almeno fino a che non sarà completata la nuova Sr 10. Raggiungere il nuovo ospedale, con le condizioni di viabilità attuali, è estremamente complicato per i cittadini del Montagnanese, molti dei quali rischiano di doversi rivolgere a strutture di altre province decisamente più comode, come l’ospedale di Legnago”. Non a caso, tra le varie proposte spicca quella del sindaco di Merlara, Claudia Corradin, che propone di trasportare le emergenze 118 all’ospedale del Basso Veronese. I sindaci hanno ricordato che un decreto di giunta regionale del novembre 2013 afferma che la Quinta Commissione – quella competente in materia di sanità - rimanda qualsiasi decisione sui Punti di primo intervento a successivi provvedimenti di giunta. Non essendoci alcuna richiesta ufficiale della Regione di chiudere il Punto di Montagnana, dunque, la scelta dell’Usl 17 appare assolutamente priva di fondamento. Dal canto suo l’azienda sanitaria ha fornito numeri a sostegno dell’ipotesi di chiusura della struttura: negli anni si è passati da circa 8 mila accessi ai poco più di 4 mila registrati nel 2013. Di questi accessi circa il 15% erano di pazienti non residenti Usl 17 e più del 90% erano codici bianchi e verdi, senza pertanto il criterio dell’urgenza indifferibile.

Bufera sull’ipotesi chiusura del Punto di primo intervento da sostituire con una ambulanza

L’ospedale di Montagnana, ancora polemiche

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state con un nuovo casello e autostrada attiva nel Montagnanese entro Natale. E’ un periodo di grosse novità per l’A31 Valdastico Sud: il mese scorso è stato inaugurato innanzitutto il terzo lotto dell’autostrada, quello che da Albettone-Barbarano arriva al nuovo casello di Agugliaro. Si tratta di un ingresso strategico per il territorio padovano: tra quelli previsti dalla Valdastico Sud è certamente il più accessibile per Comuni collinari come Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo’. Anche raggiungere il nuovo imbocco da Este richiede non più di 20 minuti. Il nuovo lotto (lo snodo di Albettone era stato aperto esattamente un anno fa) allunga di 6,5 km il segmento percorribile di Valdastico Sud, arrivato oggi a quota 58 km. A dicembre si procederà con un’altra inaugurazione, che questa volta interesserà tuttavia ben quattro caselli: verrà infatti aperto il tratto che va da Badia Polesine, nel Rodigino, e arriva sino a Noventa Vicentina. In questo lotto sono compresi anche i caselli nostrani di Piacenza d’Adige e Santa Margherita d’Adige. In queste condizioni, tuttavia, l’autostrada sarà quasi inutile: difficilmente ci sarà chi sceglierà l’A31 per raggiungere il Polesine. Occorrerà dunque attendere la metà del 2015 quando verrà inaugurato l’ultimo tratto. N.C:


8 Monselice L’intervista

POLEMICA

Il vicesindaco Andrea Parolo E’ commercialista e insegna economia aziendale

“Allentiamo la morsa fiscale”

Francesco Miazzi contesta l’investimento

“LA COMPLANARE E’ INUTILE”

Per la Tasi applicata l’aliquota minima dell’1 per mille con diverse detrazioni e incentivi per le nuove imprese

di Emanuele Masiero

E

’ la rivelazione della nuova amministrazione comunale. Il braccio destro del primo cittadino, scelto dal sindaco per le sue qualità in materia economica e per la correttezza dimostrata negli ultimi anni. E’ Andrea Parolo, 39 anni, insegnante di economia aziendale e commercialista, vicensindaco e assessore al bilancio e alle attività produttive per il Lunghi bis. In politica dal 2004 è stato componente del Cda della società La Rocca. Parolo è appassionato dello sport in generale (calcio, bici e nuoto), ma apprezza anche attività più riposanti come la lettura di libri horror, Stephen King in primis. Buongiorno assessore, quale sarà la prima sfida da affrontare? “Sicuramente il bilancio. Il quadro normativo della fiscalità locale cambia ogni anno e questo di certo non ci aiuta. Con variazioni così repentine, fare una programmazione diventa davvero arduo”. Leggendo tra le righe... sta parlando della nuova Tasi? “Anche. Di fatto è una tassa nata per far fronte alla somma che fino all’anno scorso lo Stato ci metteva a disposizione per il mancato gettito sulla prima casa. Da quest’anno non ci vengono versati 1.400.000 euro. Una somma che va recuperata con la Tasi”. Come pensate di agire? Le famiglie sono già in difficoltà... “Applicheremo l’aliquota minima dell’1 per mille. Inoltre cercheremo di ridurre la tassazione sui comodati gratuiti, aumentando invece quella per gli immobili sfitti per favorire la riduzione degli affitti e anche per verificare le posizioni non regolari sul

IL CASO

Il vice sindaco Andrea Parolo territorio. Quindi non vi siete uniformati agli altri Comuni? “La normativa è talmente variegata che ogni Comune si comporta in modo diverso. Ognuno si da una propria regola in base alle esigenze del tessuto sociale. Noi abbiamo cercato di dare un segnale forte a chi decide di investire nel nostro territorio”. In che senso? Si spieghi meglio... “Le nuove iniziative imprenditoriali, per due anni, sono esentate dal versamento della Tasi. Quindi il soggetto che vuole investire a Monselice non paga la tassa sul negozio o sul capannone. E’ un segnale forte per il rilancio del settore economico.

Credo saremo gli unici ad intraprendere un’iniziativa di questo tipo. Significa permettere investimenti con una tassazione agevolata, abbattendo i costi fiscali iniziali”. Ok, iniziativa interessante. Ma come si esce dalla crisi? “Io una ricetta ce l’avrei. Bisognerebbe spingere verso un federalismo fiscale, di tipo municipale. Ogni Comune deve avere la possibilità di gestire i tributi locali in proprio e il patrimonio dovrebbe rimanere nelle casse municipali. Contemporaneamente i Comuni non dovrebbero essere vincolati ai trasferimenti dello Stato. Perchè creano un’incertezza nella disponibilità delle casse. I trasferimenti del 2014 li abbiamo saputi pochi giorni fa. Si vive in una situazione di incertezza. Si fatica a fare una programmazione seria perchè non è certa la disponibilità economica. Non si può continuare così”. Passando oltre... parliamo di attività produttive. “La sfida sarà far leva con il Pat per far ripartire l’edilizia: stiamo parlando di una “partita” da 40 comparti con il lavoro che ne deriva per le imprese del territorio e per i piccoli artigiani. Altro tassello fondamentale è il turismo. L’arrivo di turisti significa un incremento dei consumi. Punto finale, il recupero dell’Italcementi con il progetto del parco energetico che sta seguendo direttamente il sindaco”. Domanda obbligatoria: perchè Lunghi l’ha scelta come suo vice? “Senza falsa modestia, credo sia per le mie competenze e per la fiducia che ripone nei miei confronti. E’ un incarico che non mi aspettavo. Una sfida che spero di onorare al meglio”.

L

a matematica non è un’opinione. Eppure tra maggioranza e opposizione i pareri sul bilancio sono contrastanti. Mentre il vicesindaco Andrea Parolo difende le proprie scelte, tocca a Francesco Miazzi mettere l’accento sulle cifre che “non vanno”. “E’ sempre un bilancio in bilico quello di Monselice che viaggia vicino ai 24 milioni di euro e che comporta una spesa annuale di ammortamento di circa 1.100.000 euro – spiega Francesco Miazzi - Eppure nonostante le raccomandazioni dei revisori dei conti che invitano a destinare l’eventuale introito delle alienazioni alla riduzione del debito, l’amministrazione comunale prevede di accendere nell’anno in corso, ulteriori mutui per 1.400.000 euro. La parte di mutuo, è destinato alla realizzazione della complanare. Questa cifra si va ad aggiungere ad altri 501.000 euro, che il Comune ha già accantonato per eseguire gli espropri. Qui si pongono due questioni fondamentali. La prima riguarda l’utilità e la regolarità dell’opera, un nastro d’asfalto inutile e costoso (15 milioni di euro) destinato a cementificare decine di ettari di suolo agricolo. Ricordiamo che l’opera manca della prescritta valutazione d’impatto ambientale ed è sottoposta ad una serie di ricorsi amministrativi da parte dei cittadini coinvolti negli espropri. La seconda è di ordine amministrativo e riguarda la regolarità di un mutuo che viene acceso per attuare degli espropri finalizzati ad eseguire un’opera che poi diventerà di proprietà di Veneto Strade e che interessa delle aree destinate alla terza corsia autostradale”. Per Miazzi si tratta dell’ennesimo spreco. “Il nostro consiglio è di fare una verifica approfondita su tutti questi aspetti e di attendere lo sviluppo delle varie inchieste in corso prima di sperperare 1.500.000 di euro dei cittadini”. E.M.

Ennesimo cedimento dell’edificio che ha bisogno di un radicale intervento

IL MALTEMPO DANNEGGIA ANCORA LA CHIESA DI SANTO STEFANO

I

l maltempo ha fatto danni ovunque e non ha risparmiato Monselice. Tra i monumenti, a farne le spese, è toccato alla chiesa storica di Santo Stefano. Un edificio sul cui destino si è più volte dibattuto, ma su cui ancora non c’è molto di certo. L’unica sicurezza è la necessità di un intervento di manutenzione. Il maltempo e la pioggia hanno infatti causato l’ennesimo cedimento. Già da almeno un paio d’anni il tetto della navata di sinistra presentava uno sfon-

damento nelle tegole. Con gli ultimi temporali si è aperto un secondo squarcio in un altro punto, sempre della navata sinistra. Un segnale davvero allarmante, anche perché pure sulla navata dall’altro lato il tetto presenta un vistoso sfondamento. Insomma, se come minimo piove dentro alla storica chiesa, il dato che più preoccupa i cittadini è un possibile crollo che coinvolga gli edifici confinanti: case attualmente abitate, in pieno centro storico. Un’abitazione, in particolare,

Home

si era già affidata a un tecnico per far redigere una perizia, da cui emergerebbero pericoli strutturali per la casa stessa. Tutta la struttura è interessata da un andirivieni di piccioni, compreso il campanile che recentemente è stato oggetto di un intervento per ripulire l’interno. Visto il periodo economico e le casse comunali, l’unica possibilità di recupero è legata al piano delle alienazioni degli immobili comunali. Peccato che finora le aste sono andate deserte. E.M. La chiesa di Santo Stefano a Monselice

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6 Monselice Ambiente Il vicesindaco assicura, tutti i casi sospetti saranno verificati

“Nessuna bolletta pazza” Passaggio dalla bolletta alla fattura del servizio asporto rifiuti e aggiornamento dati catastali di Emanuele Masiero

“N

iente bollette pazze, sarà esaminato caso per caso”. E’ il vicesindaco Andrea Parolo a rassicurare i titolari delle aziende che in questi giorni stanno ricevendo la bolletta dei rifiuti, in alcuni casi, ben più alta rispetto all’anno scorso. Non si tratta di un errore o di un aumento smisurato: il motivo è meramente amministrativo e burocratico. Per questo il Comune, le associazioni di categoria e la dirigenza del Consorzio Padova Sud hanno messo a punto un servizio su prenotazione per esaminare caso per caso. Con il 2014 sono arrivate importanti novità: l’emissione non più di una “bolletta”, ma di una fattura e la conseguente possibilità di detrarre l’Iva e la sottoscrizione di uno specifico contratto per il servizio dei rifiuti, anche a svuotamento. Un solo obbligo: presentare una specifica domanda entro il 15 gennaio 2013. L’avviso di istruzione della pratica era arrivato alle aziende all’inizio di dicembre. Una procedura che non tutti hanno espletato, ma che risultava molto importante ai fini del calcolo

Raccolta differenziata a Monselice dell’importo per la fattura di conguaglio 2013 in consegna in questi giorni. Pertanto, in alcuni casi, potrebbero arrivare importi non congruenti per uno di questi tre motivi: non è stata compilata la pratica inviata a fine 2013 e il dato metrico fornito dal catasto non è congruente, la tassazione è stata calcolata sull’intera superficie e non solo sulle parti soggette oppure la categoria produttiva non è pertinente all’attività svolta. Cosa fare in questi casi? Per andare incontro alle aziende è ancora possibile presentare tardivamente la pratica. E’ sufficiente fissare un appuntamento con gli operatori contattando il numero 0429

616909. “In questo periodo di crisi e di novità normative abbiamo cercato di andare incontro alle aziende – ha commentato Parolo, che è anche assessore al bilancio e alle attività produttive – la possibilità di vedere caso per caso e di ottenere riduzioni in base a determinate caratteristiche è il risultato di un complesso lavoro che ha visto la collaborazione tra amministrazione comunale, associazioni di categoria e Consorzio Padova Sud. Per questo non servirà perdere nemmeno un minuto in coda agli sportelli: è possibile prenotare un appuntamento anche alla sede di Monselice”.

ENERGIA Con il nuovo gruppo di acquisto si può risparmiare

FOTOVOLTAICO E SOLARE, TUTTE LE OCCASIONI

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isparmiare sul fotovoltaico? Si, ma non solo. Con il nuovo gruppo d’acquisto solare dello sportello energia di Legambiente, si possono acquistare, a prezzo convenzionato, lo scaldacqua a pompa di calore e addirittura il climatizzatore ad alta efficienza. Il tutto a prezzi calmierati e con la garanzia e l’assistenza di esperti del settore ambientale. Per il fotovoltaico, prendendo un impianto standard da 3 kwp, si parla di circa 5.400 euro con attestato di prestazione energetica, kit di monitoraggio, manutenzione 10 anni ed estensioni delle garanzie. Passando al solare termico, con 2 pannelli e bollitore da 300 litri, il costo è di circa 4.800 euro, sempre compresi attestato di prestazione energetica, manutenzione 10 anni ed estensioni delle garanzie. Idem per lo scaldacqua a pompa di calore con serbatoio da 300 litri, fissato ad un prezzo di circa 2400 euro. Infine, novità di quest’anno, climatizzatore Samsung 9.000 btu mono-split a 1.100 euro e dual-split a 2.000 euro, inclusi canalizzazione fino a 10 metri, carotaggi e manutenzione 5 anni. Per aderire al gruppo d’acquisto è possibile visitare il sito pdtre.it/sportelloenergia oppure chiamare il numero verde 800.238.389 o recarsi di persona a Monselice in via S. Filippo Neri (angolo di via Squero). “Accorpare la domanda, mettere in gara le aziende del territorio, ottenere prezzi chiari e chiavi in mano oltre ad una consulenza super partes – spiega Federico Gianesello, responsabile del Gas - sono gli ingredienti di questa ricetta vincente che da sei anni consente l’installazione di prodotti d’eccellenza nelle case dei cittadini della bassa padovana che si sentono più tutelati nella fase di acquisto. Attraverso questa operazione riusciamo ad ottenere prodotti top di gamma a prezzi inferiori del 20-25% rispetto alla media di mercato”. E.M.

RIFIUTI GALLEGGIANTI, LA SOLUZIONE

Il battello in azione per la pulizia del Canale Battaglia

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orse abbandonare rifiuti in strada non è più di moda. O magari la paura di una multa scongiura questo fenomeno di inciviltà. Sta di fatto che l’immondizia che finiva in strada si è in parte riversata nel canale. A confermarlo sarebbero i dati di raccolta dei “rifiuti galleggianti”. Quasi 10 mila chili raccolti in 3 giorni, grazie all’utilizzo di uno speciale battello realizzato appositamente per il recupero di materiale in corsi fluviali. Un gioiellino nato da una joint-venture tra Consorzio Padova Sud e un’azienda olandese che su barche e fiumi se ne intende davvero. Ma qual è il motivo della comparsa improvvisa dei rifiuti? “Nell’ultimo mese il flusso della corrente del canale è stato invertito per consentire i lavori di sistemazione del quartiere Ortazzo a Battaglia Terme – ha spiegato Simone Borile, Presidente del Consorzio - Il cambiamento ha quindi portato i rifiuti galleggianti, che di solito arrivano nel centro di Battaglia, verso la parte nord di Monselice. La corrente ha fatto confluire i rifiuti nel manufatto del Genio Civile, costituito da due paratie, che si trova all’altezza di

In appena tre giorni il battello ha raccolto oltre diecimila chili di materiale viale Della Repubblica”. Il battello utilizzato per la pulizia è un mezzo d’opera con un braccio idraulico in grado di ruotare di 180 gradi a cui va agganciata la benna per l’asporto dei rifiuti. Inoltre il motore è in grado di spostarsi per bilanciare la distribuzione del peso ed è dotato di due eliche indipendenti per gestire la navigabilità in acqua nel modo più completo possibile. “Il battello deve garantire la navigabilità e l’operatività in acque fluviali – ha continuato il Presidente - Il pontone invece è di fatto un cassone scarrabile galleggiante in modo da essere agganciabile per permettere le operazioni di svuotamento, con normali autocarri stradali”. Per il momento, il battello anti-rifiuti è stato utilizzato per 3 giornate in cui sono stati raccolti più di 10 mila chili di rifiuti anche se non sono esclusi altri interventi. E.M.


Argomento del mese 5 La storia

mento del “digital divide” Il progetto “Digitali per crescere” Microsoft e l’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme

Il Laboratorio di esperienza digitale per giovani e imprenditori

“E

siste una stretta correlazione tra innovazione e crescita: le piccole imprese italiane che abbracciano il digitale hanno registrato negli ultimi anni una crescita superiore al 13 per cento in termini di fatturato e del 10 per cento in termini di occupazione, rispetto a quelle che lo utilizzano poco”. L’innovazione e le nuove tecnologie come motore propulsivo dell’economia, che smuove e fa reagire anche il mercato del lavoro: è la tesi che ha ispirato il progetto nazionale, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da quello dello Sviluppo economico, “Digitali per crescere”, con cui Microsoft si propone di promuovere la digitalizzazione del nostro Paese puntando sulla formazione di giovani e Pmi. I primi risultati e i dati di uno studio ad hoc sono stati diffusi dall’amministratore delegato Carlo Purassanta che ha illustrato, in occasione di “Digitale Venice”, il summit europeo di inizio luglio, il nuovo Laboratorio di esperienza digitale (Led) realizzato insieme con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che avrà sede a Mestre, in via Torino, nel nuovo campus scientifico dell’Ateneo. Si tratta uno spazio in cui le piccole e medie imprese, i professionisti veneti e i giovani potranno ricevere formazione gratuita sulle tecnologie di ultima generazione. Sarà possibile incontrare partner Microsoft e i suoi esperti ma anche i ricercatori di Ca’ Foscari per ricevere consulenza e dare avvio a progetti di innovazione. Il laboratorio sarà uno spazio di confronto e formazione anche per gli studenti dell’Università. “Siamo entusiasti di collaborare con Microsoft e siamo convinti che il Led di Venezia rappresenterà un importante punto di riferimento per le imprese e i giovani del territorio” ha commentato durante la sua presentazione il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Carlo Carraro. L’iniziativa “Digitali per crescere” è stata lanciata a fine ottobre 2013 ed ha già visto l’apertura di 6 Laboratori a Pisa, Roma, Napoli, Milano, Bari e Torino, raggiungendo 600mila imprese e formandone oltre 6mila.

Da “smanettone” a imprenditore

Creatività e tecnologia un connubio vincente “N

on avrei mai pensato che sarei diventato imprenditore, ma la mia passione per la tecnologia e i computer mi ha fatto fare il salto di qualità, e ora gestisco una impresa con un collega, che fa dell’aggiornamento all’innovazione un punto di forza”. A dirlo è Giorgio Scocco 42 anni tipografo residente a Camponogara (Venezia), sposato con due figli, che con i primi computer e mac ha cominciato a lavorarci dalla fine degli anni Novanta, quando cioè l’accesso alla tecnologia era visto dai più come un affare per iniziati, cioè per pochi appassionati. Il “lavoro vero” era opinione comune allora, si basava su altro. Ora tutto è capovolto rispetto alla mentalità di quegli anni, e le urgenze sono chiare. ”Troppo spesso - spiega Scocco - sento dei colleghi lamentarsi per lo scarso accesso a sistemi di banda larga e internet veloce nei territori dove hanno la loro attività e hanno ragione. Il discrimine nel futuro in campo lavorativo non sarà più l’abbassamento del costo del lavoro stile anni Novanta e 2000, ancor oggi perseguito con insistenza da imprenditori miopi e che ha portato il sistema produttivo veneto nel baratro, ma l’adeguamento costante a tecnologia ed innovazione. Solo su questo versante la creatività italiana potrà continuare ad essere competitiva e a non avere rivali sul mercato“. Scocco racconta la sua storia, un esempio di come la passione per la tecnologia possa realizzare un sogno, quello di fare l’imprenditore. “La mia passione per i computer – dice – è nata quando avevo 13-14 anni perché di pc e tecnologia sono sempre stato appassionato. Ho cominciato ad utilizzarlo per giocarci. Il primo Pc lo condividevo con una amica. Ho capito fin da subito però che poteva essere uno strumento formidabile nel mondo del lavoro. Ora quasi nessuna azienda può farne a meno, ma allora chi proponeva questi strumenti di lavoro alle aziende della nostra zona, veniva considerato spesso uno stravagante”. Scocco racconta l’evoluzione del suo lavoro nel corso degli anni, un’evoluzione che ha seguito di pari passo l’innovazione tecnologica dell’ultimo quarto di secolo. “Ho Iniziato a lavorare – spiega – molto presto. Nel 1987 a quindici anni ho mosso i miei primi passi, come apprendista tipografo, in una storica tipografia della Rivera del Brenta. Nel 1990 vi è stata una svolta molto importante poiché si è finalmente passati al sistema computerizzato per la creazione e l’impaginazione di elaborati (acquistando il vecchio “Macintosh IIci, antenato degli attuali Imac). Questo ha segnato il mio futuro in quanto sono andato ad apprendere con tanto entusiasmo le nuove tecnologie formandomi a Verona, alla società leader allora per Apple Italia”. Si è trattato però solo di una prima tappa. “Da qui in poi, professionalmente con lo sviluppo dei sistemi tipografici e i vari aggiornamenti del Mac Apple, e, soprattutto con l’esplosione di internet è stata un’escalation”. L’arte grafica si è migliorata con l’uso di mac e programmi specifici che hanno permesso in questo settore la realizzazione di lavori, prima su incisione su pellicole sviluppate per la creazione di lastre, poi direttamente su lastre, per la stampa litografica. E’ arrivato così il salto di qualità, da tecnico sempre aggiornato a imprenditore. “Nell’agosto del 2010 - continua Scocco - assieme ad un mio collega, ho rilevato l’attività dove lavoravo. Ho realizzato il sogno di diventare imprenditore. Qui svolgo il mio lavoro di grafico cercando di essere sempre il più aggiornato possibile. I miei clienti immaginano e io creo e do sostanza ai loro desideri, con l’aiuto della tecnologia. Un connubio quello fra tecnologia e creatività, che è esplosivo e che sarà il vero motore di sviluppo dei prossimi anni. Prospettive che un tempo sembravano fantascienza. Questo mi ha permette di pensare in grande”. Lavorare con la tecnologia fa impresa insomma .Da anni nel nostro territorio gli esempi di chi ha fatto dell’aggiornamento informatico un motivo di avanzamento professionale sono tantissimi. Non si tratta più di giovani appassionati di Pc, i classici “smanettoni” stile anni Novanta, pionieri appassionati di tecnologia per passione. Ora sono cresciuti in tutti i settori professionisti che con l’informatica hanno aggredito il mercato e A.A. sul mercato ci sono rimasti riuscendo a fare impresa e con profitto.


4 Argomento del mese I DATI La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Quattro anni dopo, 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni, il divario è stato più che dimezzato e ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata

Veneto, verso l’azzerame

di Alessandro Abbadir

A Venezia si è tenuto il summit europeo “Digital Venice” che ha fissato gli obbiettivi del settore per il 2020

Per creare un’Europa digitale servono 300 milioni di euro. Nel 2013 sono stati investiti 15 milioni

T

ecnologia digitale, in Veneto le cose vanno per il verso giusto, ed entro quest’anno dovrebbero essere centrati gli obbiettivi fissati dalla Regione. Sarà azzerato così il “digital divide” a tutti i cittadini e le imprese venete cioè sarà garantita una connettività tra i 2 e i 20 mega. Per il 2020 sono fissate però altre mete ambiziose. L’anno in corso (con un ritardo al massimo per l’inizio del 2015) sarà dunque un anno decisivo, scomparirà finalmente il “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso. Il quadro della situazione lo ha delineato con delle analisi ad hoc il Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga. Ma facciamo un passo indietro. Per arrivare a questo risultato la Regione Veneto dal 2010 ha pianificato una serie di interventi a più livelli. Nell’ordine: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga (trasmissione di dati superiore ai 2 Mbit al secondo) e fare formazione per eliminare il “digital divide” nei cittadini e nelle aziende. Questo perché ci si è accorti che non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale verso le nuove tecnologie. La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Sono stati programmati

LE NOVITÀ EMERSE ALLA MANIFESTAZIONE DI VENEZIA

Arrivano gli evangelizzatori del web

L

e sorprese all’interno della prima edizione del “Digital Venice” non sono mancate. Google infatti ha dato la notizia di aver selezionato 104 “evangelizzatori”, cioè 104 giovani laureati pronti a digitalizzare le piccole imprese del made in Italy. I 104 under trenta verranno ospitati per sei mesi in 52 camere di commercio in tutta Italia e saranno a disposizione delle piccole e medie imprese che vorranno. Dopo uno stage, i giovani saranno all’opera dall’1 settembre per integrare le vetrine (già presenti) con la vendita online. Ma l’obiettivo degli “evangelizzatori” sarà anche quello di portare nuove piccole imprese in rete. Le richieste per questi giovani sono disponibili su www. eccellenzeindigitale.it. Infine i numeri di “Digital Venice” sono stati davvero positivi La prima edizione si è conclusa con successo. Dal 7 al 9 luglio il traffico con la rete VeniceConnected è stato aperto senza la necessità di autentificazione. Si è registrato così un incremento del 50% del traffico medio. Mille e cinquecento persone, tra organizzatori ed partecipanti, sono state presenti agli eventi; 800 hanno soggiornato in città per due giorni. Sono arrivate così spese per 2.500 biglietti di mezzi pubblici in più e 350 taxi privati. Il Comune pensa già ad una seconda edizione nel 2015. A.A.

così 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga, sono stati chiusi 68 cantieri, 61 sono in lavorazione e sono pronti a partire altri 7 cantieri. Il “digital divide” è stato più che dimezzato visto che ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata, e per il proseguimento dei lavori la Regione Veneto, in accordo col ministero dello Sviluppo economico, ha previsto lo stanziamento di altri 22 milioni di euro. Ed entro la fine dell’anno anche il rimanente 7,2 % del territorio sarà coperto dalla banda larga. Ma come detto, ora gli obbiettivi sono ancora più ambiziosi e sono stati delineati proprio a Venezia ad inizio luglio al summit europeo “Digital Venice”. Sono stati consegnati così alla multinazionali e ai governi presenti al simposio dieci raccomandazioni redatte dai giovani provenienti da 24 paesi d’Europa. Si è stilata la Carta di Venezia, in cui è auspicato per il 2020 priorità come l’accesso libero e indiscriminato al Web da parte dei cittadini, l’eliminazione del roaming telefonico (il sovrapprezzo sulle tariffe), nessuna barriera fiscale su pagamenti e copyright, alta velocità per tutti entro il 2020, cybersicurezza, big data e servizi cloud (le cosiddette nuvole) comuni per le aziende, città intelligenti con contenimento delle spese energetiche, trasparenza

e partecipazione dei cittadini, e-skills per i giovani, start up efficaci e una pubblica amministrazione moderna. Il summit che ha aperto il semestre Ue a guida italiana ha visto riunito a Venezia il gotha delle aziende tecnologiche internazionali e nazionali. C’erano così accanto al premier Matteo Renzi, Neelie Kroes, commissario all’Agenda digitale per l’Europa, i manager delle Telco europee (Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica, Vodafone, Wind e Tre), i responsabili europei di Google e Facebook, i rappresentanti delle multinazionali Ict come Microsoft, Hp, Ibm, Cisco, Alcatel, Ericcson. I manager presenti hanno detto la loro però, e ognuno con angolature e visioni diverse delle priorità da raggiungere. Vittorio Colao, responsabile di Vodafone ha ricordato il grande piano di investimenti del gruppo: 3,6 miliardi per i prossimi due anni in Italia con l’obiettivo di portare la connettività 4G al 90% della popolazione e la fibra per la rete fissa a 7 milioni di famiglie. Colao ha chiesto un contesto normativo che incentivi e non ostacoli lo sviluppo e regole comuni per operatori di telecomunicazione. Burocrazia zero è invece la necessità prima per Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind. Infine secondo Cesar Alierta di Telefonica per creare un’Europa digitale per il 2020 servono 300 miliardi, e il settore ne ha investiti 15 nel 2013. Cioè solo il 5%.


L’INTERVENTO

segue da pag.

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane

Sport

CALCIO PADOVA FUORI DAL CAMPIONATO

Dopo una lunga agonia il colpo di scena cancella 104 anni di storia del Calcio Padova. Il mese scorso la società Padova non si è iscritto al campionato di Lega Pro. A questo punto sembra inevitabile il fallimento della società biancoscudata, dopo 104 anni e 6 mesi di storia. Un triste epilogo per la storia squadra cittadina. All’ultimo istante è venuto meno l’apporto fondamentale dei potenziali finanziatori e la società ha gettato la spugna, rinunciando all’iscrizione e sollevando una ridda di polemiche. Continuerà invece l’attività del settore giovanile.

1

I costi, ovviamente sarebbero e sono, a carico delle sole aziende, che dovranno sottoscrivere un contratto di installazione del Pos con un istituto bancario. La norma non è chiara. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Di fatto si introduce una possibilità per il consumatore, ma non si prevede un obbligo diretto per l’impresa che potrà concordare con il cliente le forme di pagamento in tal senso rimane la possibilità di pagamenti in contanti fino a 999 euro. Non essendoci sanzioni per quanti non si adeguassero, il problema per l’impresa è di concordare prima con il cliente la forma di pagamento per evitare equivoci o irrigidimento da parte della clientela. Siamo convinti che non sono queste le forme per combattere l’evasione fiscale, al contrario, appaiono come ulteriori gabelle per le imprese a vantaggio del sistema bancario. Introdurre il pagamento elettronico come avviene in tutto il resto d’Europa, non è solo un fatto tecnico. E’ un fatto culturale, che può trovare una sua diffusione anche grazie a forme di agevolazione che favoriscano e facilitino questa forma di pagamento. Se però i costi dei contratti e le commissioni, saranno solo a carico delle imprese questo non ne agevolerà la diffusione. Se fosse stato un obbligo inderogabile, avrebbe dovuto prevedere il contingentamento dei costi e delle commissioni. Queste norme allontanano e deteriorano il rapporto tra cittadino, imprenditore e il fisco, in quanto si rischia di criminalizzare sia il cliente che non richiede la ricevuta, sia l’impresa. La grande evasione non si annida nel pagamento di somme irrisorie da parte di anziani o giovani che magari non possono permettersi un conto corrente e neppure usare la carta di credito dei genitori. Perché non promuovere una grande campagna promozionale tra i giovani, offrendo gratuitamente l’apertura di un conto corrente con carta di credito a costo zero e zero commissioni? Alle imprese invece permettere l’installazione a costo zero o irrisorio dell’apparecchio elettronico e commissioni zero. Come Associazione Artigiani, l’’idea che proponiamo è di ottenere condizioni particolari per i nostri iscritti garantendo condizioni vantaggiose. Non sarà questa norma a combattere l’evasione fiscale, al contrario, provocherà come abbiamo potuto registrare tra le imprese, un ulteriore allontanamento verso le istituzioni. Meglio sarebbe stato non introdurre nulla. Ciò avrebbe dovuto essere previsto. Ma dove vivono quelli che fanno norme di questo tipo? Salvatore Mazzocca - Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

Provincia

IL 28 SETTEMBRE SINDACI ALLE URNE

Crisi

La provincia di Padova, come tutte le altre province d’Italia, in seguito alla riforma diventa ente di area vasta di secondo livello, cambiando la modalità d’elezione degli organi, che non è più diretta ma diventa un’elezione di secondo livello. Le elezioni del consiglio e del presidente della Provincia di Padova si terranno il 28 settembre 2014. Con l’elezione dei nuovi organi decadono contestualmente presidente e giunta, prorogati a titolo gratuito. Sono candidati tutti i sindaci dei Comuni della provincia e gli elettori sono i sindaci e tutti i consiglieri comunali. Alla fine di agosto, dunque, saranno resi noti i termini per il rinnovo degli organi. Appuntamenti

La crisi si fa sentire sulle cure alle Terme Euganee. Per otto anni, dal 2005 al 2013, il polo di Abano e Montegrottto ha dimezzato la quantità di fango ad uso termale pescato dalla cava del lago Costa di Arquà Petrarca. Un dato significativo che, se da un lato consente alle località termali euganee di non dover cercare nuove cave, dall’altro è una spia della crisi che si riflette sull’attività degli stabilimenti.

Padova originale anima l’estate 2014 con due suoi itinerari “a data fissa” rivolti a tutti coloro che, singolarmente o in compagnia, vorranno visitare Padova con un occhio diverso. Gli appuntamenti si terranno tutti i sabati pomeriggio e le domeniche pomeriggio di luglio, agosto e settembre. Previste visite guidate, anche in barca, ai principali luoghi della città raccontati in maniera originale e inedita. Info www.padovaunica.it, tel. 049 2010080.

TERME EUGANEE CURE DIMEZZATE

Politica

SALVINI SEGRETARIO DELLA LEGA NORD

Matteo Salvini sarà segretario federale della Lega Nord fino al 15 dicembre del 2016. Lo ha deciso il Congresso federale riunito a Padova lo scorso 20 luglio che ha votato l’estensione del suo mandato. L’assise di oltre 400 delegati ha approvato un ordine del giorno letto da Roberto Calderoli e redatto dalla commissione Statuto in cui si delibera che «il segretario eletto nel congresso straordinario il 15 dicembre scorso a Torino dura in carica fino al 15 dicembre 2016». L’odg è stato approvato a maggioranza, con un solo voto contrario.

PADOVA ORIGINALE SVELA LA CITTA’

Nordest

Bassapadovana ENERGIE ALTERNATIVE Gruppo di acquisto per fotovoltaico e solare termico

MONSELICE POLEMICA “Complanare inutile e costosa” Miazzi va all’attacco della giunta

ESTE, EDILIZIA ATER Sedici nuovi alloggi in via Papa Giovanni per le famiglie

OSPEDALE DI PADOVA

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Il sindaco Bitonci rimette tutto in discussione

Iniziative

SPORT E BENESSERE PER LA TERZA ETA’

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CITTÀ METROPOLITANA

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La Regione frena e il referendum separatista non aiuta pag.

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CULTURA

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Cinema e arte, anticipazioni di festival e grandi mostre

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Confermato anche per la prossima stagione invernale 2014/2015 il progetto “Sport & Benessere nella terza età” alle Thermae Abano Montegrotto. L’iniziativa dal prossimo dicembre farà convogliare ancora una volta i cittadini dei Comuni del Padovano con più di 55 anni alle Terme Euganee. I corsi avranno una durata di 7 settimane e si svolgeranno nelle mattine e nei pomeriggi dei prossimi dicembre, gennaio e febbraio secondo una suddivisione oraria di lezioni che potranno accontentare tutti i gruppi di adulti ed anziani coinvolti dagli Assessorati alle Politiche Sociali dei paesi richiedenti.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

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