Bassapadovana sett2013 n118

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della Bassa Padovana

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 118 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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Montagnana Città premiata per il turismo all’aria aperta

Este, la polemica “Le statue dei giardini si stanno sbriciolando”

Monselice, il caso Tornano le auto sotto la torre in piazza Mazzini

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EDITORIALE

ladri di rifiuti all’ecocentro

Il Vajont non ci ha insegnato nulla di germana urbani

Ancora una volta i rifiuti diventano merce preziosa. Forse la crisi o forse il desiderio di arrotondare lo stipendio, fatto sta che due dipendenti De Vizia sottraevano illegalmente rifiuti dall’ecocentro di Monselice. Nei giorni scorsi sono scattate le denunce e ora sono in corso le indagini di polizia giudiziaria. pag. 6

lavoro, komatsu da 50 anni a este

Komatsu, fiducia all’Italia e al sito di Este. Nelle scorse settimane il colosso giapponese ha festeggiato in città il cinquantesimo anno di presenza di Komatsu Utility Europe, il cui quartier generale è proprio ad Este. Nell’Estense è arrivato Tetsuji Ohashi, presidente di Komatsu, ilnumero uno mondiale. pag. 12 10%

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Italcementi pronta a lasciare Monselice

Destino segnato per lo stabilimento preoccupazione per centinaia di lavoratori

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talcementi chiude. Non sembra esserci nessun altro possibile epilogo alla triste storia di rilancio o dismissione dei cementifici. Durante l’ultimo incontro nazionale tra azienda e sindacati non ne è uscito nulla di buono: Italcementi ha ribadito che sarà rispettato il Progetto 2015, ma con modifiche, ovvero la chiusura di Monselice e Scafa, Pescara anche se per la cittadina della Rocca rimane la chiusura anche della macinazione a fine gennaio 2014 e l’azienda intende portar via il mulino a car-

bone. Niente revamping quindi. Per mesi quella che sembrava la soluzione finale, ha tenuto vive le speranze dei dipendenti. Ma ora, questa famosa “ristrutturazione”, è diventato un incubo per tutti. Vuoi la crisi economica e del cemento, vuoi la forte opposizione di una parte ambientalista, ma alla fine il revamping resta un bel (si fa per dire) disegno su un pezzo di carta. Una piccola nota positiva c’è: Italcementi avrebbe confermato di aver ricevuto l’Aia (autorizzazione ambientale integrata) dalla Provin-

cia, che questa servirà solo per proseguire con la macinazione fino al 31 gennaio, evitando lo stop forzato il prossimo 29 ottobre, giorno di scadenza della vecchia autorizzazione. Magra consolazione, ma i problemi non sarebbero solo per Monselice: anche in altri stabilimenti, in Campania, Sicilia, Calabria e Abruzzo, la situazione è drammatica. Un colpo pesantissimo in un momento di crisi economica e lavorativa nella bassa padovana sempre più desolata pag. 8 e improduttiva.

idimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. A volte bastano poche parole, una presa di posizione netta e, forse, tutto può cambiare, svoltare. Anche il destino di una sola persona o di intere comunità. Così sarebbe stato per Longarone 50 anni fa se l’interesse di pochi sulla diga e i profitti che avrebbe prodotto, non avesse prevalso criminosamente sull’interesse di molta povera gente. Guardando al Veneto di oggi e ripensando al disastro del Vajont vien da dire che non abbiamo imparato niente. Con l’autunno arriveranno le piogge. Una volta erano una benedizione, oggi le scongiuriamo come un nuovo flagello. Le esondazioni frequenti, gli allagamenti improvvisi che paralizzano le nostre città ci hanno insegnato a temerle ma soprattutto hanno reso evidente che la rete idrica e la terra, che ancora respira libera dal cemento, non bastano più ad assorbire l’acqua che cade dal cielo. Eppure chi ha il potere di farlo continua a progettare strade, nuovi quartieri, grandi ospedali. Nemmeno la crisi segna una battuta d’arresto in questa corsa al cemento. Non ci sono più soldi per nulla eppure sulle grandi opere non si torna indietro. continua a pag.

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L’Intervento

Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire di Marco Pavin*

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rossimità attiva”, questa la proposta del presidente dell’Upa Roberto boschetto, tra chi amministra e chi produce. Un nuovo patto, intendo, che sia fondato non sulla logica dello scambio (di consenso, di interessi), ma sulla trasparente “coalizione”... *Presidente Confindustria Padova

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Il Vajont non ci ha insegnato nulla

Cintura urbana Padova

dopo 25 anni apre la bretella di abano

Aaperta al traffico dopo una lunga e snervante attesala bretella tra la strada regionale 47 “di Altichiero”, la tangenziale ovest di Padova, e la strada provinciale 2 “Romana aponense”, vale a dire la “direttissima per Abano”. “Dopo circa 25 anni, finalmente sarà in funzione un’opera strategica per la città” ha dichiarato soddisfatto il vicesindaco reggente Ivo Rossi. “L’opera ha subito un iter lunghissimo sia sotto il profilo progettuale sia per i finanziamenti. Finalmente il quartiere della Mandria sarà liberato dalla soffocante morsa del traffico, specie quello pesante, che oltre ad inquinare ha sempre rappresentato un elemento di pericolo”.

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E ancora una volta ci si deve chiedere a vantaggio di chi vadano queste scelte. L’inchiesta che vede coinvolti gli ingegneri veneti Baita e Mazzacurati la dice lunga in merito, ma è solo la punta di un iceberg. Basta seguire la cronaca per cogliere come attorno ai grandi progetti veneti vi siano molte falle di trasparenza e di legalità e conflitti di interessi in atto, senza contare il rischio ormai documentato di infiltrazioni mafiose. Contro la speculazione che cancella il territorio agricolo e intere comunità si alza sempre più spesso la voce di comitati territoriali in difesa dell’ambiente. Persone informate che chiedono di prendere parte con meccanismi democratici alle decisioni per lo sviluppo del territorio. Che chiedono un’inversione di tendenza perchè, soprattutto oggi, il tema delle grandi opere rischia di essere per la nostra Regione un nodo cruciale. Il Veneto ha un triste primato dal punto di vista ambientale: è la regione più cementificata d’Italia. Il consumo di suolo agrario è passato dai 72 milioni di mq all’anno negli anni Ottanta ai 182 milioni mq all’anno dal 2000 in poi. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno tra il 2000 e 2010. Inoltre, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di un milione di abitanti. Occorre chiedersi davvero se continuare a costruire e a cementificare sia davvero la via giusta per la garantire ripresa economica e benessere ai veneti. Credo che a 50 anni dalla tragedia del Vajont la risposta debba essere un’altra e che si componga proprio di quelle poche parole che Don Albino Bizzotto ha consegnato al Consiglio regionale veneto invitando la politica al programmare nuove forme di sviluppo sostenibile. Il prete padovano è stato protagonista ad agosto di un lungo digiuno in nome dell’ambiente e quando è stato invitato ad intervenire a palazzo Ferro-Fini ha messo uno in fila all’altro i numeri che lo preoccupano, quelli sul consumo di suolo, sulla necessità di salvaguardare l’agricoltura, il fabbisogno alimentare e la terra in generale. Ridimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. di Germana Urbani

Lutto

Condoglianze al nostro direttore Mauro Gambin che ha perso la mamma, mancata prematuramente lo scorso settembre. L’editore, tutta la redazione, l’amministrazione, la grafica e l’area vendita di Give Emotions sono vicini a Mauro in questo momento di lutto e di grande dolore.

Telefono amico di Padova cerca nuovi volontari e apre le iscrizioni per l’anno 2014 alle selezioni per il corso di formazione “Nuovi volontari”. Il corso dura quattro mesi a partire da ottobre con frequenza settimanale. Il corso è gratuito e ha l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti rispetto ai temi dell’ascolto e della comunicazione e aiutarli a potenziare capacità e metodologie utili per la gestione di relazioni d’aiuto al Telefono Amico. Per maggiorhi informazioni chiamare 348-4936804 o inviare una mail a tacorsonuovi@libero.it.

citta’ metropolitana un passo avanti

donne eccellenti premiate alle terme

le nostre condoglianze a mauro

telefono amico cerca volontari

Incontro sindaci e ministro

Iniziativa delle Albergatrici

Donne eccellenti, anche quest’anno le albergatrici di Abano e Montegrotto Terme hanno assegnato il premio. Fra loro Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’arte per la maestra di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Daniela Zuccoli Bongiorno, impossibilitata a raggiungere la manifestazione, è stata però egregiamente sostituita dal figlio Nicolò. A Ornella Vanoni ha il Premio Donne Eccellenti come Donna delle Terme. Per la ricerca premiata la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, per il giornalismo Alessandra Viero.

Selezioni per il nuovo corso

Bassapadovana monselice Per la prima volta annullata la Giostra dopo l’incidente pag. 6

este, il premio

Studente 18enne secondo al mondo al concorso sulle neuroscienze pag. 12

montagnana

Un secolo di storia e di cultura per il Teatro Bellini pag. 16

Provincia grandi opere

Regione In primo piano

Seconda linea del tram di Padova, via libera da Roma pag. 20

ambiente

Biciclette elettriche, un nuvo gruppo di acquisto per la loro diffusione pag. 21

il personaggio

Rock declinato in dialetto veneto per gli “Abusivi” pag.

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A Monselice in ottobre

Gioco d’azzardo: una patologia e un mercato per le mafie pagg. 30-31

società

Donne eccellenti, anche in tempo di crisi

territorio

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“È stato un incontro molto positivo. Credo che si sia fatto un passo avanti nel definire il percorso della Città metropolitana così come padova l’ha delineato insieme a Venezia e Treviso” ha detto il vicesindaco reggente Ivo Rossi al termine dell’incontro con il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio, presente anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo.

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La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione pag. 33

corsi di dizione e uso della voce

Il Centro Studi per l’Etnodramma di Monselice organizza corsi di dizione e uso della voce finalizzati alla presa di coscienza della voce, all’espressione in pubblico, all’eliminazione delle cadenze dialettali. Il corso parte da zero affrontando l’uso della voce in tutti i suoi aspetti: respirazione, articolazione, dizione. Il programma comprenderà una parte teorica nella quale si porrà l’attenzione sugli accenti, i simboli fonetici e le regole generali e particolari. Le lezioni si terranno a Monselice (vicino alla stazione ferroviaria). Per informazioni: 328 6672328, info@etnodramma.it.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

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Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese IMPOSTE Nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, per la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto abbiamo pagato nel 1980

Tasse da record soffoc

di Alessandro Abbadir

E’ scattato l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, colpirà soprattutto le fasce meno abbienti della nostra regione

La Tares si è rivelata un salasso ben più ampio delle imposte Tia – Tarsu precedenti

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asse si ma quali? La repentina crisi di governo, e la sua soluzione con la messa in un angolo dell’ex premier Silvio Berlusconi, non hanno sciolto il dubbio agli italiani e ai veneti. Cosa si pagherà? Per cominciar,e dato sconcertante: nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, denuncia la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto pagato nel 1980 (5.272 euro pro capite). Questo è riconducibile al fatto che le stime della Cgia hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente (DL 63/2013 “proroga agevolazioni fiscali Irpef ristrutturazione edilizia e risparmio energetico”, DL 69/2013 “del fare”, DL 76/2013 “differimento aumento Iva” e DL 102/2013 “abrogazione prima rata Imu”). Nel momento in cui scriviamo l’aumento dell’Iva è scattato dal 21 al 22% . Una misura che deprimerà i consumi. Vediamo gli effetti nel dettaglio per il Veneto. “L’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22% - spiegano in una nota Unioncamere Venete - comporterà nella nostra regione una contrazione dei consumi di 61 milioni di euro nell’ultimo trimestre 2013 e di 251 milioni nel 2014, mentre gli investimenti si ridurranno di ulteriori 40 milioni di euro quest’anno e di 158 nel 2014”. Nel complesso il Veneto perderebbe una quota

l’appello degli industriali padovani al ministro zanonato

“Si ripristini la deducibilità dell’Imu sui fabbricati produttivi e sugli alberghi”

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a deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef dell’Imu che grava su fabbricati produttivi e alberghi, sparita nell’ultima versione del decreto legge 102 del 31 agosto, avrebbe consentito alle imprese venete un risparmio d’imposta di 90 milioni di euro, alleggerendo un gettito Imu 2013 stimato in 652 milioni, il 35,1% più del 2012, ma addirittura +112% rispetto all’Ici 2011. La marcia indietro del Governo è suonata come una beffa, dopo che le bozze del decreto davano per certo l’inserimento dello sconto fiscale sui beni strumentali alle attività produttive. Fino al ripensamento finale: né abolita l’Imu per le imprese né resa deducibile, seppure parzialmente (e non dall’Irap). La stima è di Confindustria Padova che, partendo dai dati dell’Agenzia del Territorio, ha stimato il gettito Imu 2013 dal sistema produttivo regionale e quindi calcolato quale sarebbe stato il risparmio d’imposta per effetto della deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef. “Gli imprenditori sono stanchi di promesse fatte e non mantenute - ha dichiarato il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin (in foto)-. Come è pensabile ritrovare un sentiero di crescita se alla prova dei fatti il sistema produttivo, vero motore del Paese, è trattato alla stregua di Cenerentola di ogni decisione di politica economica e fiscale? Così si deprimono le aspettative e la ripresa resta una chimera”. Da qui l’appello al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato perché “si trovino gli spazi per ripristinare nella legge di stabilità la deducibilità dell’Imu”.

di Pil intorno ai 105 milioni nel 2013, e in 420 milioni a partire dal 2014. Per l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie, l’aumento farebbe crescere l’incidenza dall’attuale 15,6% al 16,1% con uno scostamento del +0,47%. Gli effetti sarebbero più pesanti per le famiglie con reddito basso. Lo scostamento sarebbe dello 0,82% per i nuclei familiari nel primo decile (cioè la decima parte meno abbiente della popolazione) mentre si ridurrebbe al +0,16% per le famiglie più ricche. Con l’aumento dell’Iva, a pagare il conto più salato a livello nazionale, saranno le famiglie della provincia autonoma di Bolzano: l’aggravio medio annuo sarà pari a 135 euro. Seguono quelle venete, con 113 euro, quelle emiliano – romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro. Le realtà meno colpite, invece, saranno quelle del sud. Per questo sono tanti gli appelli al governo per bloccare questo provvedimento. Giuseppe Bortolussi dice: “Il governo abbassi l’Iva, ma senza aumentare le tasse. I problemi sono molti: gli esodati, il rifinanziamento della Cig in deroga, la seconda rata dell’Imu, il rientro del rapporto deficit/Pil sotto il 3%. Sarebbe opportuno ripartire dall’Iva che, purtroppo, è aumentata di un punto”. Bortolussi fa una precisazione: “La riduzione dell’aliquota dal 22 al 21% non dovrà avvenire attraverso l’introduzione di nuove tasse. Si prevedeva che il mancato aumento dell’Iva fosse coperto da un ritocco all’insù delle accise sui carburanti e da un aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese. Bisogna trovare nuove

coperture agendo sulla spesa pubblica improduttiva: stop ad ulteriore incremento del carico fiscale”. Ma non è solo l’Iva a preoccupare. Un salasso arriverà anche dalla Tares, la tassa sui rifiuti in vigore da quest’anno. Quest’anno l’importo medio dovrebbe attestarsi sui 450 euro a famiglia. La Tares costerà agli italiani 2 miliardi in più di quanto pagavano con la Tarsu/Tia. Tra il 2000 ed il 2013 l’aumento delle bollette relative al servizio di asporto rifiuti è stato del 67 per cento: se tredici anni fa ogni famiglia pagava mediamente 270 euro, con la Tares l’esborso medio per ciascun nucleo si attesta sui 451 euro. “Come è possibile che nel 2013 le famiglie paghino un importo così pesante – su chiede il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5 per cento e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di oltre il 30 per cento?”. Il cuore della ex Finanziaria sarà, la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale con l’obiettivo di rendere più pesante la busta paga dei lavoratori. Saranno previsti sgravi fiscali per le start-up innovative. La seconda rata dell’Imu si pagherà? Mistero. Ad ora sembra che il governo avrebbe intenzione di ripristinare l’Imu per quel 10% di famiglie che possiedono immobili di lusso, per coprire le nuove esigenze finanziarie si punta alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica.


Argomento del mese 5 I sindaci padovani alle prese con il bilancio

cano l’economia veneta Tagli agli sprechi

L’Anci contesta le dismissioni delle società di Alessandro Abbadir

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spalla pag 5 per padova

prechi pubblici e tasse da pagare. Fra i provvedimenti che accompagnano le azioni di taglio nelle pubbliche amministrazioni c’è quella che prevede che i comuni dovranno dismettere le proprie società, a meno che queste non abbiano chiuso in utile gli ultimi tre esercizi. Il termine fissato al 30 settembre è stato prorogato ma non mancano le polemiche. Si tratta di un provvedimento che nelle intenzioni intendeva restringere le aree di spreco e risanare i conti pubblici, limitando anche il malcostume delle assunzioni imposte da logiche clientelari. Così entro la fine del 2010 i Comuni fino ai 30 mila abitanti avrebbero dovuto liberarsi di tutte le partecipazioni (per i Comuni fra i 30 e i 50 mila entro il settembre 2014), termine poi portato appunto al 30 settembre 2013. Insomma sono passati quasi tre anni e si parla di una nuova proroga. I Comuni a rispettare i termini non ci pensano proprio. Anci Veneto è chiarissima, e contesta alla radice le motivazioni del provvedimento. Il presidente dell’Anci Veneto va giù pesante “È una norma insulsa – dice Giorgio Dal Negro (nella foto), presidente di Anci Veneto e sindaco di Negrar, in provincia di Verona – che fa di un’erba un fascio senza distinguere le singole situazioni”. Sulla stessa linea Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vicenza), e presidente commissione finanza locale per l’Anci Veneto. Per Marchioro si può anche pensare che le ”motivazioni alla base del provvedimento siano sensate però la mia obiezione è di carattere economico: se ho una società che rispetta i parametri di mercato e magari mi garantisce un utile, perché mai dovrei dismetterla? Stabiliamo dei parametri finanziari e poi facciamoli rispettare a tutte le società controllate o partecipate dagli enti locali”.

A sinistra Mirco Gastaldon e Gabriele Volponi

Tra vincoli e incertezze

“Stiamo facendo i salti mortali per non aumentare i tributi” A

utunno drammatico per i sindaci padovani alle prese con la predisposizione dei bilanci, che quest’anno saranno approvati con 4-6 mesi di ritardo, con l’incognita della copertura dell’Imu. La crisi di governo di inizio ottobre poi, ha reso tutto ancora più difficile e gli amministratori locali sono allo sbando, si sentono lasciati soli in balia tra la necessità di far quadrare i conti e di pagare lo stipendio ai dipendenti ma anche quella di garantire i servizi essenziali ai clienti. In questi mesi i sindaci si sono inventati di tutto per non aggravare la situazione finanziaria e allo stesso tempo evitare il “default” del proprio comune: in tanti stanno provando la strada, non priva di incertezze, delle unioni (Conselvano, Bassa Padovana, Piovese, Camposampierese, Medio Brenta) se non quando delle fusioni vere e proprie (Este e Ospedaletto, Albignasego – Casalserugo – Maserà, Padova – Cadoneghe – Vigodarzere). Ma l’incertezza di questi giorni è tutta concentrata sul bilancio comunale da chiudere e la copertura Imu che lo stato dovrebbe garantire. “Il rinvio dell’approvazione dei bilanci al 30 novembre non va nella direzione dell’aiuto e della responsabilizzazione dei Comuni. Comprendiamo la situazione politicamente difficile e le ristrettezze finanziarie all’interno delle quali il Governo è costretto a lavorare, ma credo che queste considerazioni non possano essere trascurate e anzi meritino una risposta più che urgente”. Mirco Gastaldon, sindaco di Cadoneghe, Partito Democratico, si fa portavoce della preoccupazione di tanti colleghi sindaci e chiede, anzitutto, l’allentamento del patto di stabilità. “È il vincolo più frustrante, - aggiunge Gastaldon - quello che ci rende impotenti di fronte alla sacrosanta esigenza delle imprese di riscuotere i loro crediti e alla necessità di alimentare il rilancio della crescita attraverso nuovi investimenti. Ma come spezzare le catene che condannano all’immobilità gli enti locali? Bisogna escludere dal Patto alcune tipologie di spesa, a cominciare da quelle in conto capitale che presentano cofinanziamenti pubblici: è insensato che Province e Regioni non possano pagare i Comuni per non sforare il Patto di Stabilità. Devono uscire al Patto anche le spese in conto capitale per le manutenzioni dell’esistente: permettere che il patrimonio pubblico degradi e si usuri ha, alla lunga, la conseguenza di maggiori spese per il pubblico”. Ancor più drammatico il racconto di Gabriele Volponi, vicesindaco di Maserà, area Pdl: “Stiamo facendo salti mortali per non aumentare le tasse comunali! È’ vergognoso come lo stato centrale tagli tutti i trasferimenti e non dia garanzie temporali sulla copertura dell’Imu. I comuni sono parte dello stato, le tasse locali non sono diverse da quelle nazionali: sempre i cittadini pagano, o meglio sempre Pantalon. Abbiamo tagliato tutto ora non ci resta che aumentare le tassi locali. Per il 2013 tentiamo di resistere ma per il 2014 aumenteremo; le nostre maggiori entrate in parte copriranno il furto romano in parte saranno investiti per aumentare questi servizi che negli anni sono stati ridotti o non sono mai aumentati. L’assurdità più grande: approvare entro settembre gli equilibri di bilancio come obbligo di legge con uno Stato che ha prorogato il bilancio di previsione, ripeto di previsione, al 30 novembre. Noi abbiamo sempre rispettato patti e razionalizzazione di spesa e siamo stati bastonati più di quei comuni che di virtuoso non hanno nulla”. Nicola Stievano


6 Monselice Lo stop Durante le prove un incidente è costato la vita alla cavalla Fanè

Cancellata la Giostra

Per la primva volta nella storia il direttivo della associazione ha scelto di non proseguire di Emanuele Masiero

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er la prima volta nella storia della Giostra della Rocca, la competizione della quintana è stata annullata. La storica manifestazione quest’anno è stata “azzoppata” dalla decisione di non disputare l’evento più importante, ovvero la mitica competizione tra cavalieri. Il motivo? Durante le prove si è verificato un incidente in pista che è costato la vita alla cavalla Fanè, montata dal fantino Enrico Giusti, di Arezzo. Una disgrazia che ha scosso le coscienze di tutti con il risultato di annullare la gara ufficiale. Una scelta che è parsa largmanete condivisa, anche grazie ad un sondaggio online dove il 68% degli intervistati ha ritenuto che sia stata presa la decisione più corretta. Un’imposizione arrivata al termine delle riunione del direttivo dell’associazione Giostra della Rocca con voto unanime. “L’amministrazione comunale di Monselice e l’Associazione Giostra della Rocca – spiega l’associazione in una nota - hanno concordemente e congiuntamente deciso di non svolgere la gara della Quintana 2013.

Ragioni di sensibilità ed opportunità hanno suggerito tale determinazione, che si auspica venga apprezzata per le motivazioni che la ispirano”. E’ d’accordo anche il primo cittadino di Monselice. “La decisione è stata difficile, soprattutto a livello emotivo – ha spiegato il sindaco Francesco Lunghi - Se il comitato ha deciso di annullare la gara, l’ha fatto a malincuore e dopo attente decisioni. Non posso che sposare la loro scelta”. Ma sulla questione è intervenuta anche l’associazione 100% Animalisti che accusa

gli organizzatori di aver preso la decisione troppo tardi. “Alla sensibilità non crediamo neanche un poco. Gli organizzatori avrebbero annullato la giostra subito, appena successo l’infortunio mortale. Invece pervicacemente hanno confermato l’evento per la domenica successiva. La proposta avanzata dal comitato di intitolare la pista al nome di Fanè, è poi quanto di più inopportuno possano fare. L’unico modo per rispettare la memoria di Fanè, è abolire definitivamente situazioni nelle quali gli animali sono sottoposti a stress e pericoli”.

IN CENTRO La decisione dell’assessore Basso dopo le polemiche sugli spazi

TORNA IL PARCHEGGIO IN PIAZZA MAZZINI

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n piazza Mazzini torna il parcheggio davanti ai portici. Una questione non da poco visto che la polemica sulla mancanza di posti auto in centro è sempre dietro l’angolo. La decisione di ripristinare i parcheggi in via definitiva è arrivata dal neo assessore al commercio Andrea Basso. Ripristinati i posti auto in piazza “Dopo i lavori di sistemazione che hanno interessato piazza Mazzini, abbiamo deciso di ripristinare i parcheggi ai piedi della torre civica – spiega l’assessore - Abbiamo convenuto che, al fine di facilitare l’accesso dei cittadini al centro storico, sarebbe stato utile poter usufruire di una decina di posteggi auto”. I parcheggi saranno gratuiti, a disco orario per la durata di un’ora, tempo ritenuto sufficiente a permettere ai fruitori del centro di fare acquisti nei negozi, pagare una bolletta o semplicemente prendere un caffè. “Con questa scelta siamo convinti di agevolare le attività commerciali ed in particolare le attività ubicate tra piazza Mazzini e via 28 Aprile – ha continuato Basso – così si riesce a fornire un servizio utile ai cittadini, che indaffarati nelle molteplici attività di tutti i giorni, necessitano di poter disporre di parcheggi comodi, vicini ai negozi. Dopo il completo rifacimento di via 28 Aprile, la ristrutturazione della Loggetta ed il recupero dell’ex Pescheria il contesto urbano è notevolmente migliorato. Anche questo “intervento”, si inserisce in un progetto dell’amministrazione comunale volto al rilancio del centro storico, al fine di poter contribuire a dare nuova competitività ed appetibilità ai negozi del centro”. Il centro storico di Monselice è spesso l’oggetto di importanti discussioni e confronti con quello di Este. Un raffronto che in molti casi somiglia ad una sfida e certo quello dei parcheggi non è un problema indifferente. La richiesta di area di “sosta veloce” era stata avanzata da più voci e questa scelta va proprio in questa direzione. E.M.

predoni di rifiuti all’ecocentro

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ncora una volta i rifiuti diventano merce preziosa. Forse la crisi o forse il desiderio di arrotondare lo stipendio, fatto sta che due dipendenti De Vizia sottraevano illegalmente rifiuti dall’ecocentro di Monselice. Nei giorni scorsi sono scattate le denunce e ora sono in corso le indagini della polizia giudiziaria. Il tutto è stato possibile grazie alle riprese della videosorveglianza: le registrazioni di alcuni impianti installati nei perimetri degli ecocentri hanno evidenziato situazioni anomale e movimenti sospetti che lasciavano presagire un possibile traffico di rifiuti. Le forze dell’ordine hanno eseguito accertamenti nei pressi dell’ingresso dell’ecocentro e in un’auto di dipendenti De Vizia dove sono stati trovati diversi accumulatori. A seguito del rinvenimento, i Carabinieri hanno perquisito alcune abitazioni trovando un quantitativo di circa un quintale di cavi di rame, rubinetteria in ottone e altri materiali presumibilmente provenienti dal circuito di raccolta dei rifiuti urbani dove gli operatori erano addetti. Ma com’è possibile che i rifiuti generino un ritorno economico? Il motivo è presto detto: da 6 mila telefoni cellulari si recuperano 3,5 chili di argento, 340 grammi di oro, 140 grammi di palladio e 130 chili di rame. Un bottino che di questi tempi al mercato nero può fruttare una piccola fortuna. Ma non sono solo questi materiali “nobili” ad essere oggetto di furti. In alcuni Comuni della bassa padovana è stata registrata l’asportazione di carta e cartone in discrete

quantità con l’intervento di falsi operatori che dichiaravano di dover garantire raccolte speciali di questi materiali. Azioni illegali che sono state denunciate grazie alla collaborazione e alle segnalazioni dei cittadini. “I rifiuti raccolti devono seguire un ciclo preciso di recupero per non rischiare di danneggiare gravemente l’ambiente – hanno spiegato i responsabili del Consorzio Padova Sud - In presenza di rifiuti recuperabili, il mancato smaltimento costituisce un danno economico. I rifiuti infatti vengono poi ceduti ai consorzi di filiera in grado di renderli riutilizzabili. La mancata raccolta costituisce quindi un danno economico per il Comune e per i cittadini. Riuscire a garantire un costo di raccolta più basso, dipende anche dalla qualità della differenziata: chi si appropria indebitamente di questi rifiuti, crea un danno economico alle tasche di tutti”. E.M.



8 Monselice L’Intervento

Il caso

Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire

Lo stabilimento verso la chiusura Nessuno spiraglio per il futuro di centinaia di lavoratori

Italcementi con le valigie

di Marco Pavin*

segue da pag.

di Emanuele Masiero

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talcementi chiude. Non sembra esserci nessun altro possibile epilogo alla triste storia di rilancio o dismissione dei cementifici. Durante l’ultimo incontro nazionale tra azienda e sindacati non ne è uscito nulla di buono: Italcementi ha ribadito che sarà rispettato il Progetto 2015, ma con modifiche, ovvero la chiusura di Monselice e Scafa, Pescara anche se per la cittadina della Rocca rimane la chiusura anche della macinazione a fine gennaio 2014 e l’azienda intende portar via il mulino a carbone. Niente revamping quindi. Per mesi quella che sembrava la soluzione finale, ha tenuto vive le speranze dei dipendenti. Ma ora, questa famosa “ristrutturazione”, è diventato un incubo per tutti. Vuoi la crisi economica e del cemento, vuoi la forte opposizione di una parte ambientalista, ma alla fine il revamping resta un bel (si fa per dire) disegno su un pezzo di carta. Una piccola nota positiva c’è: Italcementi avrebbe confermato di aver ricevuto l’Aia (autorizzazione ambientale integrata) dalla Provincia, che questa servirà solo per proseguire con la macinazione fino al 31 gennaio, evitando lo stop forzato il prossimo 29 ottobre, giorno di scadenza della vecchia autorizzazione. Magra consolazione, ma i problemi non sarebbero solo per Monselice: anche in altri stabilimenti, in Campania, Sicilia, Calabria e Abruzzo, la situazione è drammatica. Un colpo pesantissimo in un momento di crisi economica e lavorativa nella bassa padovana sempre più desolata e improduttiva. Per questo i sindacati hanno chiesto che venga rispettato completamente il Progetto 2015. Gli ultimi appuntamenti in agenda prevedono uno sciopero nazionale di 16 ore con una manifestazione a Bergamo, davanti alla sede dell’azienda, una nuova convocazione dal ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato e il tavolo di discussione regionale. Intanto continuano le azioni

LAVORI

Addio Revamping, a gennaio ferma anche la macinazione, intanto infuria la polemica fra sindacati e politica A gennaio stop alla attività di macinazione nello stabilimento Italcementi di Monselice

di protesta dei lavoratori di Monselice: in quasi un centinaio, qualche giorno fa, hanno dato vita ad un maxi presidio alla rotonda di fronte alla chiesa del Redentore di Monselice, a pochi metri di distanza dal casello dell’autostrada. Per oltre due ore hanno invaso la strada, distribuendo volantini e mandando in tilt il traffico, a causa delle code chilometriche che si sono rapidamente formate sia nelle vie principali che in autostrada. Un’azione drastica, ma comprensibile visto che si parla di centinaia di famiglie che da gennaio saranno in estrema difficoltà. “La nostra fiducia è stata tradita - spiegano Fillea Cgil e Filca Cisl in una nota - Italcementi ha deciso di chiudere i cancelli nei prossimi mesi stracciando gli accordi sottoscritti. Così

un centinaio di lavoratori più l’indotto si trovano derubati del loro lavoro e della loro dignità. All’ostilità al progetto del revamping manifestata in questi ultimi anni da alcuni soggetti del territorio, oggi si aggiunge il fatto che Italcementi non vuole più investire nella nostra area”. “Stiamo valutando la possibilità di un progetto di riconversione del sito: “Parco delle energie rinnovabili di Monselice” – spiega il sindaco Francesco Lunghi - Tale progetto in studio prevederebbe fotovoltaico, geotermico, produzione calore ed energia elettrica (zero emissioni in ambiente), laboratori, centro studio per le energie rinnovabili avvio di produzione agricola (ortaggi con il vapore/serre), e un possibile parco acquatico tematico”.

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...competenze, risorse - progettuali ed economiche - per perseguire insieme, nell’autonomia dei ruoli, soluzioni ai bisogni concreti di cittadini e imprenditori. Qualche esempio, per essere più chiaro. Come mitigare l’impatto (prevedibile) delle nuove tasse locali (la non ancora nata, ma già famigerata Service tax) sulle tasche di famiglie e imprese? Sediamoci a un tavolo, tecnici dei comuni e delle associazioni imprenditoriali, e verifichiamo se ci sono spazi per soluzioni equilibrate. Come pianificare condizioni di crescita sostenibile, attenta alle esigenze di chi produce e rispettosa dell’ambiente? Rendiamo ancora più stringente il coordinamento sulle politiche urbanistiche e territoriali. Come lenire la piaga della disoccupazione, di cui spesso i sindaci sono testimoni partecipi ma impotenti? Incrociamo le nostre conoscenze sul bisogno di lavoro e sulla domanda che c’è nel territorio. Con un approccio non assistenziale, ma certamente «sociale». Come tentare la via dei bandi europei, penso alle Smart cities (ma anche innovazione, mobilità sostenibile, turismo), per intercettare fonti di finanziamento alternative a quelle (prosciugate) di Roma? Mettiamo insieme le rispettive competenze progettuali e tecniche per giocarci le nostre chance a Bruxelles. Sono esempi parziali, ma che spero diano il senso di come interpreto quella “prossimità attiva” tra chi amministra e chi produce, in una logica “coalizionale”, non più rivendicativa. Non sarà la panacea, ma una via più diretta ed efficace al cuore dei problemi (e delle soluzioni). I comuni sono l’istituzione più prossima alla gente, più vicina ai bisogni di famiglie e imprese. Forse è proprio da qui che può ripartire un’”operazione fiducia” che restituisca credibilità alla politica, rigeneri il senso di comunità, raccordi le energie migliori per costruire valore condiviso. Ben venga, allora, l’intuizione di ripartire da quella “prossimità attiva”, da un raccordo più intenso e operativo tra chi ha la responsabilità di amministrare e chi quella di rappresentare il tessuto produttivo ed economico. Da tradurre nell’elaborazione di una “veduta lunga” sulle traiettorie di sviluppo, in proposte e azioni condivise. È un approccio che trova terreno fertile in una comunità locale che ha già sperimentato, con alterni successi, i coordinamenti fra le categorie economiche, i quattro tavoli delle Ipa (le intese programmatiche d’area), le unioni dei comuni. Da rilanciare oggi con più convinta determinazione, nella consapevolezza delle connessioni che oggi legano in unico destino tutti gli attori sociali ed economici. Senza aspettare il tornante della primavera 2014, quando più di sessanta comuni padovani andranno al voto, compreso il capoluogo. Ma avviando da subito il dialogo e il confronto con i sindaci e gli amministratori, affinché la prossima tornata elettorale non sia un ring inconcludente di slogan e bandierine ideologiche. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto

Tutto è partito da una indagine informale fornita da un cittadino all’assessore

tasinato dichiara guerra alle barriere architettoniche

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n questi mesi si è consumata una vera e propria guerra alle barriere architettoniche. L’artefice di questa singolare battaglia è l’assessore Andrea Tasinato che già in passato aveva sempre dimostrato sensibilità su questo tema. Ma a far scattare una serie specifica di interventi sarebbe stata anche un’indagine informale che un cittadino avrebbe fornito all’assessore chiedendo di fare qualcosa: una serie di marciapiedi troppo alti, parcheggi inaccessibili e altre situazioni

avverse soprattutto a chi è costretto ad usare una carrozzina. “In tutti i nostri interventi abbiamo pensato ai diversamente abili, ma non solo- ha spiegato l’assessore – E’ riduttivo credere che intervenire sia a solo vantaggio di chi è costretto in una carrozzina. Ci sono anche centinaia di mamme e papà che spingono i passeggini dei loro figli. Gli stessi problemi di spostamento si presentano anche per loro. Insomma, Monselice deve essere una città alla portata di tutti”.

Oltre ad una serie importante di interventi nelle scuole, Tasinato ha perseguito anche piccoli accorgimenti: alla fine di via 28 Aprile per esempio c’erano due scalini di troppo che non permettevano ai diversamente abili di raggiungere il chiosco Auser. “Per rendersi conto dell’importanza di questi interventi basterebbe passare una giornata in carrozzina – ha commentato l’assessore – continueremo a migliorare tutte le situazioni che ci verranno segnalate”. E.M.

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Monselice 11 Gli interventi L’assessore Tasinato: “c’erano opere che attendevamo da oltre quarant’anni”

Maquillage alle scuole Manutenzione e interventi alla Cini, alla Bussolin, Valeri, Guinizzelli, Zanellato e Casa delle Associazioni di Emanuele Masiero

Lezione con la nuova lavagna multimediale alla “Zanellato”

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i è appena concluso il restyling delle scuole di Monselice e della casa delle associazioni che avevano bisogno di una svecchiata. In tutto 140 mila euro che di questi tempi non sono mica noccioline. I primi 30 mila sono andati alle scuole dell’infanzia, per lavori di manutenzione, 80 mila alle scuole primarie, a cominciare dalla Vittorio Cini con 26 mila euro. La scuola, oggetto di polemiche lo scorso anno scolastico per le aule strette, è ora a norma per ottenere il certificato di prevenzione incendi. Demolita una parete divisoria per costruirne altre due,

Lavoro

in modo da aumentare gli spazi in un’aula e nel corridoio della mensa. Sono state inoltre installate due porte tagliafuoco, insieme alla messa in sicurezza dell’impianto elettrico e al rilevatore fumi. Il Comune ha provveduto anche per le scuole primarie Bussolin e Valeri. Anche le scuole medie hanno beneficiato di 30 mila euro: somma destinata quasi per intero alla Guinizelli, dove era urgente sistemare la copertura per le abbondanti infiltrazioni d’acqua nelle aule sottostanti. Alla Zanellato si procederà invece con la realizzazione di un nuovo bagno per i disabili. E sempre in un ex

edificio scolastico è in programma la realizzazione di spazi per le associazioni comunali. È l’ex Enaip in via san Filippo: l’intervento per il recupero e l’adeguamento costerà 140 mila euro, l’appalto entro fine anno. “Ringrazio l’ufficio tecnico per l’attenzione e la sensibilità nei confronti dell’edilizia scolastica – ha commentato l’assessore Andrea Tasinato – Non è stato semplice definire e realizzare questi interventi soprattutto tenuto conto del regime economico che vivono i Comuni in questo periodo storico. Ma c’erano interventi che andavano per forza realizzati. Penso ad

ex centro riciclo monselice situazione ormai tragica

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a situazione dei lavoratori dell’ex centro riciclo di Monselice è sempre più tragica. Per questo nei giorni scorsi hanno inscenato un presidio davanti al municipio. Da luglio i circa 60 lavoratori rimasti in forza con la cooperativa Libera lavorano appena uno o due giorni al mese,

esempio al bagno attrezzato per diversamente abili della scuola Zanellato. Era dal 1970 che si attendeva un intervento in questo senso. Come amministratore sono soddisfatto di aver raggiunto un risultato tanto atteso, ma allo stesso tempo sono amareggiato che non ci sia stato verso di farlo prima. Non è un bel segnale dover attendere 40 anni”. Per Tasinato ci sono interventi che vanno programmati e realizzati per rendere Monselice più a misura d’uomo. “Quando si interviene con qualche ristrutturazione o ampliamento – spiega l’assessore – è fondamentale tene-

senza nessuna copertura degli ammortizzatori sociali e con una quota associativa di 75 euro che continua ad essere trattenuta in busta paga. Nei mesi scorsi 39 persone sono state messe in mobilità dall’azienda, che aveva annunciato parallelamente un importante intervento di ristrutturazione dell’impianto. Un ammodernamento che avrebbe dovuto concludersi proprio in questo 2013, ma che ad oggi non è ancora iniziato. I

re conto di tutti i possibili utilizzatori di quel servizio. Non voglio credere che nel 2013 ci siano ancora persone indirettamente discriminate. Dobbiamo pensare a Monselice come una cittadina completamente a misura d’uomo”. Oltre alle scuole che già sono state provviste di elevatori attrezzati, anche Villa Pisani potrà contare su un ascensore particolare. Idem per la Loggetta. “I prossimi mesi saranno altrettanto importanti – ha concluso l’assessore – Almeno ora possiamo dire di aver messo in completa sicurezza i nostri studenti”.

lavoratori sono stati ricevuti dal sindaco Francesco Lunghi che ha assicurato contatti con la Nek per tentare di risolvere la questione. Mentre il consigliere d’opposizione Francesco Miazzi promette di portare la vicenda al prossimo consiglio comunale. Seppure di data più posteriore, la vicenda del centro riciclo, rischia di essere l’ennesima batosta alla situazione lavorativa nella bassa padovana ormai ridotta ad uno stato di recessione produttiva. E.M.

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12 Este Lavoro Il numero uno del colosso giapponese per i 50 anni dello stabilimento

Komatsu, fiducia a Este Confermata l’eccellenza della produzione locale, plauso anche dal ministro Flavio Zanonato di Nicola Cesaro

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omatsu, fiducia all’Italia e al sito di Este. Nelle scorse settimane il colosso giapponese ha festeggiato in città il cinquantesimo anno di presenza di Komatsu Utility Europe, il cui quartier generale è proprio ad Este. Nell’Estense è arrivato anche Tetsuji Ohashi, presidente e chief executive officer di Komatsu Ltd. Il numero uno mondiale di Komatsu ha lanciato un messaggio di speranza: “Era il 1992 quando, per la prima volta, ho visitato l’allora Fai spa. All’epoca lavoravo per Komatsu Uk Limited come direttore di controllo produzione. Da allora sono ritornato spesso e sono rimasto molto impressionato dal fatto che, ad ogni visita, l’operatività dello stabilimento era sempre migliore”. Da qui la volontà di non sprecare questo vasto patrimonio professionale: “Le condizioni del mercato in Europa sono state a lungo difficili ma tutti i tunnel hanno un’entrata e un’uscita. Non ho alcun dubbio che i mercati europei si riprenderanno vigorosamente: per essere pronti, non dobbiamo fare altro che continuare ad agire

SANITA’ Consiglio Comunale

registro tumori anche per l’uls 17

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nche l’Usl 17 nel Registro tumori del Veneto. E’ questa la richiesta formalizzata dal consiglio comunale di Este. Il Registro tumori è uno strumento dedicato alla raccolta di informazioni sui malati di cancro residenti in un determinato territorio. Il Veneto ha adottato questro strumento nel 1990. Peccato che il Registro, il cui campione prende in considerazione circa 2 milioni di veneti, non consideri i dati dei cittadini padovani: la nostra provincia è infatti rappresentata solo dal Comune di Boara Pisani. La maggioranza di Giancarlo Piva ha quindi interpellato l’assemblea cittadina con un ordine del giorno che chiede l’inserimento dell’Usl 17 nel Registro. La proposta di Piva ha ovviamente raccolto l’appoggio anche delle minoranze, in particolare della Lega Nord che ha ritenuto assurdo non considerare nel Registro territori a rischio di neoplasie come Padova e la Bassa padovana. Ha commentato Piva: “Spero veramente che l’inserimento del nostro territorio non sia legato ad una mera questione economica: crediamo che allargare il Registro anche alla Bassa sia un modo per fornire le nostre strutture sanitarie di elementi fondamentali per un’attività di prevenzione e di cura”. N.C.

IN BREVE Realizzate da un artista americano di fama internazionale

opere d’arte nella rotatoria komatsu due coni per la triennale della ceramica

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ue nuove opere artistiche decorano la viaiblità atestina. Nella rotatoria Komatsu della Padana Inferiore sono stati installati i “Cones of Peace”, coni in ceramica ideati da Liliane Lijn, artista americana di fama internazionale. Nel rondò dello Zuccherificio è invece comparso il monumento “Komatsu Pc05-6”, trattorino realizzato dalla Komatsu e laccato a mo’ di ruggine. I coni richiamano la quinta Triennale della Ceramica che sta festeggiando il Comune atestino, il trattorino artistico invece celebra i cinquant’anni di permanenza in Italia della Komatsu Utility Europe, che ad Este ha il principale stabilimento. N.C. Il Comune di Ospedaletto ha premiato le suore del paese

il ministro Flavio Zanonato con Tetsuji Ohashi diligentemente come sempre. E il futuro non ci deluderà. Nel corso dei suoi 50 anni di crescita, Kue si è guadagnata una posizione molto importante nelle operazioni europee del gruppo Komatsu”. Ad accogliere Ohashi, oltre al sindaco Giancarlo Piva c’era anche il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato. Altre garanze sulla permanenza a Este di Komatsu sono arrivate anche da Keiko Fujiwara, managing director e chief executive officer di Kue: “Este resta uno dei nostri prin-

cipali partner del gruppo. Lo spirito instancabile che la contraddistingue nel perseguire il costante miglioramento rappresenta un esempio di eccellenza italiana e la ricchezza della loro cultura è, per l’organizzazione europea, una risorsa inestimabile. Continuerà a svolgere un ruolo importante nell’organizzazione europea di Komatsu, proponendo innovazioni tecniche e migliorando l’efficienza. Guardiamo con ottimismo al futuro e alle nuove opportunità che saremo in grado di creare insieme in Europa”.

Liceale di Este Il diciottenne ottiene una borsa di studio

Concorso neuroscienze Deangeli n. 2 al mondo

premio cenobio del tresto assegnato alle piccole ancelle del sacro cuore

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l Premio “Cenobio del Tresto” è stata assegnato quest’anno alle suore Liduina Pellizzer, Miriam Bussolin, Concettina Pulze. Il riconoscimento, attribuito dal Comune di Ospedaletto a persone del paese che si sono distinte in ambito sociale e umanitario a favore di tutto il territorio, è stato consegnato alle suore dell’ordine delle “Piccole Ancelle del Sacro Cuore” fondato dal Beato Carlo Liviero, che nel 2012 hanno peraltro festeggiato gli ottant’anni di presenza ad Ospedaletto Euganeo. Si legge nella motivazione del premio: “Presenza benemerita che ha iniziato con l’istituzione di una casa di lavoro per le fanciulle di Ospedaletto Euganeo e successivamente con l’istituzione di un asilo infantile, poi divenuto scuola dell’infanzia parrocchiale”. N.C.

don luciano carraro saluta este

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iaggia per il mondo fin da quando era adolescente, nutre una passione sfrenata per l’aviazione civile e ascolta soprattutto la musica di Gustav Mahler. Ma soprattutto, pochi sono ferrati come lui nel mondo delle neuroscienze. Giulio Deangeli, studente di 18 anni del liceo scientifico “G.B. Ferrari”, lo scorso 24 settembre ha raccolto un entusiasmante secondo posto all’International Brain Bee Championship, la massima competizione mondiale per studenti dedicata al mondo delle neuroscienze. Deangeli è stato premiato a Vienna nell’ambito World Congress of Neurology 2013: prima di lui è arrivato solamente uno studente australiano, quanto basta tuttavia per meritarsi 2 mila dollari di borsa di studio e importanti collaborazioni con i laboratori più prestigiosi del mondo. Racconta Deangeli, studente della 5A Scientifico del liceo “G.B. Ferrari”, già vincitore delle Olimpiadi nazionali delle Neuroscienze di Trento: “Il mio incontro con le neuroscienze è avvenuto grazie a una ricerca che ho svolto sul sistema nervoso, proposta dalla mia professoressa di scienze in terza liceo, Carla Daniela Mantovani. Da lì mi sono appassionato enormemente alla materia, che ho approfondito chiedendo aiuto e collaborazioni anche ad esperti e medici del settore”. Gran parte degli studi, infatti, il diciottenne li ha compiuti in autonomia.

L’arciprete del Duomo si è congedato dalla comunità Giulio Deangeli Deangeli ha imparato per questo le lingue (ha ottenuto il livello 8 dello Ielts, certificazione per la lingua inglese, ma anche il Goethe-Zertifikat B1) e si è spinto a viaggiare in quasi tutti i continenti. Il tutto senza trascurare scuola e passioni, tra le quali quella per l’aviazione civile (pilota un simulatore dall’età di 8 anni) e per la musica classica. Qual è ora il suo sogno? “Vorrei un ricercatore nel campo delle neuroscienze sia perchè mi affascina tutto ciò che riguarda il funzionamento del cervello, sia perchè è un settore in cui c’è ancora molto da scoprire. Sono molte le malattie neurologiche di cui si sa poco o nulla. Io sarei felice di contribuire alla ricerca e di trovare nuove cure per debellare queste malattie invalidanti e alleviare le N.C. sofferenze dei malati”.

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on Luciano Carraro ha salutato la città di Este. Con una messa celebrata domenica 22 settembre in un gremito duomo atestino, l’arciprete che dal 2003 guidava la parrocchia del Duomo si è congedato ufficialmente dalla comunità estense. Alla messa erano presenti molti fedeli, ma anche i rappresentanti delle associazioni del territorio (scout e polisportiva Redentore su tutte) e dell’amministrazione comunale, a partire dal sindaco Giancarlo Piva e dal presidente del consiglio Rosa Rizzato. Nella sua omelia, il parroco ha ricordato l’esempio di Santa Tecla e ha chiesto perdono per gli eventuali sbagli commessi in questi anni. Al termine della celebrazione don Luciano ha ricevuto gli omaggi del consiglio pastorale (che l’ha omaggiato di una raffinata riproduzione dell’opera di un ceramista atestino di tre secoli fa), dell’amministrazione comunale e dei fratel-

li sacerdoti che con lui hanno operato in questi anni nel vicariato di Este, di cui l’arciprete era anche vicario foraneo. La sera prima la comunità atestina aveva dedicato al parroco un concerto, “Grazie in musica”, che ha visto protagonisti i giovani musicisti dell’orchestra del conservatorio “Venezze” di Rovigo. Don Luciano ha visto tuttavia prorogare la partenza dalla città di Este: il vescovo ha chiesto al sacerdote di rimanere fino al 27 ottobre. L’arciprete è destinato alla parrocchia della Madonna Pellegrina di Padova, mentre le redini del Duomo sono state affidate a don Franco Rimano, in passato anche responsabile Acr della Diocesi. Quest’ultimo diverrà per statuto inoltre il nuovo presidente della Fondazione Santa Tecla, l’ente che gestisce l’omonima casa di riposo di via Pra’, oggetto di pesanti polemiche nell’ultimo anno per alcune beghe gestionali. N.C.


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14 Este La denuncia L’ex assessore alla cultura Beatrice Andreose chiede un intervento

“Le statue dei giardini ormai cadono a pezzi” di Nicola Cesaro

PROPOSTA Proposta dalla Summer School

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statua all’anno in modo tale da non investire risorse ingenti ma anche da garantire la sopravvivenza di un patrimonio scultoreo gradevole”. Effettivamente l’importo per rimettere in sesto le tre statue di scuola Bonazza non è faraonico, come conferma l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Agujari Stoppa, che ben conosce la situazione: “Una prima messa in sicurezza delle statue ci ha richiesto un spesa di 7 mila euro, tuttavia per riuscire ad avere un restauro serio e duraturo ne occorrono almeno altri 15 mila. Siamo assolutamente sensibili al problema denunciato da Beatrice Andreose, alla quale però chiediamo di valutare anche le ristrettezze economiche con cui il Comune deve pur fare i conti”. L’amministratore ha anticipato di voler inserire l’intervento nel prossimo bilancio della gestione Pellesina-Stocchetti, il lascito

Le statue silvestri dei giardini, “imbragate” per evitare che si sbriciolino, per il loro completo restauro servono altri 15 mila euro otre ai settemila già spesi, ricorda l’assessore Stoppa

che per volere dei suoi benefattori è destinato a mantenere il decoro urbano della città. Quella delle statue non è peraltro l’unica polemica legata alla mondo della cultura: il Comune era infatti stato attaccato dal Movimento 5 Stelle per la “cacciata” dell’artista Gastone Primon dal laboratorio della chiesetta dell’Annunziata. Il Comune ha ristrutturato lo storico immobile, da sempre laboratorio dell’artista atestino, chiedendo tuttavia a Primon di abbandonare l’ex chiesetta per sempre. I grillini di Este hanno condannato la scelta comunale, denunciando l’amministrazione di riservare poca attenzione e sensibilità alle eccellenze artistiche della cittadina.

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L’assessore: “Abbiamo già speso 7 mila euro, ne servono altri 15 mila”

Tre sono state restaurate nel 1997 ma altrettante sono transennate e si sbriciolano

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e statue dei giardini cadono a pezzi. E se lo sguardo indignato di qualche cittadino si è già posato su queste opere d’arte in assoluto degrado, a calcare la mano ci pensa Beatrice Andreose, ex assessore alla Cultura della lista civica Arcobaleno ed esponente provinciale di Sel: “Mi chiedo quando l’Amministrazione comunale interverrà per il restauro delle statue silvestri che stanno letteralmente cadendo a pezzi all’interno dei giardini pubblici. Tre sono state restaurate nel 1997 dalla Diemme Restauri, ma le altre tre transennate da ormai troppo tempo rischiano di sbriciolarsi a causa dell’incuria e dell’indifferenza sulle loro sorti da parte di chi dovrebbe invece proteggerle”. L’ex assessore ricorda come le statue hanno un valore notevole, sia economico che affettivo: “Sono in pietra di Vicenza e risalgono molto probabilmente alla seconda metà dell’800. Sono state eseguite da allievi dello scultore Antonio Bonazza. Probabilmente erano ospitate all’interno di una villa vicentina e sono state acquistate dal Comune di Este verso il 1930. Le sculture non sono state realizzate in un unico blocco di pietra ma dall’unione di tasselli uniti da perni di ferro e cemento. Sono proprio questi ultimi, insieme al freddo e al ghiaccio, a creare grossi problemi ai manufatti”. Inevitabile la richiesta di intervento all’amministrazione comunale: “Non ci vengano a dire che mancano i soldi. L’importo ammonta a poche migliaia di euro. Si potrebbe pensare almeno al restauro di una

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na “cittadella del matrimonio” nell’ex Agenzia delle Entrate. E’ questa la proposta elaborata dagli studenti della “Summer School”, il progetto dedicato al recupero urbano e commerciale cittadino portato ad Este da Università Iuav di Venezia e da Confescercenti. Dopo uno studio che ha interessato la città per una settimana, i professionisti in erba dell’edilizia urbana hanno presentato una serie di proposte per il rilancio dell’economia cittadina. Tra queste anche quella dedicata all’ex Agenzia di via Principe Umberto, abbandonata dal 1999, pensata come sede ideale per ospitare un centro di respiro regionale dedicato al mondo degli sposi e del matrimonio. Il settore, ad Este, è infatti in continua espansione e attira mensilmente quasi 700 persone, che arrivano da un raggio di 100 chilometri. Il progetto della “Summer School” vuole dare impulso a questa fetta di commercio e prevede che l’ex Agenzia ospiti tutte le attività commerciali legate alla cerimonia del matrimonio, in un complesso architettonico che sarà trasformato in una sorta di galleria pubblica, costellata da teche luminose. N.C.



16 Montagnana Un secolo di cultura La sala continua ad essere fulcro della vita cittadina

Teatro Bellini a quota 100 Nato come “Casa del Popolo” nel giugno 1913 su progetto dell’ingenere Giovanni Corradin di Nicola Cesaro

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l Teatro Bellini ha fatto cento. A fine settembre la storica struttura montagnanese ha spento le cento candeline: “Tanti sono gli anni dal lontano giugno 1913, quando la allora “Casa del Popolo” venne inaugurata su volontà e iniziativa dell’arciprete di Montagnana, monsignor Riccardo Bergamo. Quella struttura nel tempo prenderà il nome di Cinema Teatro Bellini. - raccontano gli attuali gestori dell’immobile “Fu progettata dall’ingegnere montagnanese Giovanni Corradin, un giovane artista di umili origini, di ingegno elevato e di mente colta che studiava in maniera appassionata e a dismisura le bellezze dell’arte”. Il professor Corradin aveva conseguito a Venezia ancora giovanissimo il diploma di professore d’arte e iniziato ad esercitare in proprio l’attività nel campo dell’artigianato artistico e dell’edilizia. Da subito ottenne notevoli riconoscimenti da parte della prestigiosa rivista torinese “L’Artista Moderno”, la più importante in ambito nazionale che indiceva fra i propri lettori concorsi a

L’interno del Teatro Bellini di Montagnana premio soprattutto nel settore del design. Continuano dal teatro: “Ma la sorte volle che l’esistenza di questo uomo si interrompesse in giovane età e in maniera tragica, e così la storia di un promettente disegnatore e progettista finì nel 1915 all’età di soli 25 anni”. Ancora oggi, dopo cento anni di storia, la sala della comunità Cinema Teatro Bellini continua ad essere al centro di un forte interesse, con un’opera continua e costante

di evoluzione, segno dell’importanza vitale attribuita a questa struttura, “vista non solo come sala cinematografica, ma come un vero e proprio luogo con una sua anima al servizio della comunità, in grado di aggregare attraverso i mezzi di comunicazione e cultura, divenendo sempre più espressione di una comunità viva e dinamica”. Per seguire la programmazione del Bellini è possibile visitare il sito sempre aggiornato www. bellinicinemateatro.it.

NEWS Il Comune non partecipa all’aumento di capitale

parco del fiumicello, montagnana dice no

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ontagnana affossa il Parco del Fiumicello. L’amministrazione comunale ha ufficialmente confermato di non credere più nella società di trasformazione urbana Parco produttivo del Fiumicello, l’ente a cui era stato affidato l’incarico di gestire lo sviluppo viabilistico e industriale legato all’arrivo della nuova Valdastico Sud. Il Comune di Montagnana ha La presentazione del Parco negato la propria partecipazione del Fiumicello due anni fa all’aumento di capitale (di circa 50 mila euro), confermando il conseguente ritiro dalla società. L’aumento di capitale era stato proposto dai revisori dei conti per il proseguimento dell’attività della immobiliare. Il Parco del Fiumicello vede tra i soci, oltre alla città murata, i Comuni di Megliadino San Vitale, Megliadino San Fidenzio e Santa Margherita d’Adige, ma anche Zip, Camera di commercio e Provincia di Padova. Nonostante l’invito dei colleghi a continuare a credere nel progetto, il sindaco Loredana Borghesan ha voluto tirarsi indietro per evitare un rischio indebitamento “di otto milioni e mezzo di investimenti e 400 mila euro di interessi annuali da versare alle banche. I rappresentanti della Zip approvavano solo se anche noi approvavamo l’aumento di capitale, la Provincia non si è presentata e la Camera di commercio non ha voluto approvare l’aumento di capitale. Inoltre la Regione ha riferito che il casello Valdastico del Montagnanese aprirà nella seconda metà del 2014, mentre la Regionale 10 non sarà conclusa prima del 2016. Questi ritardi, uniti al fatto che risulta un solo lotto venduto ad oggi, mi fanno pensare che la permanenza nella Stu metta a rischio il Comune”. A salvare il progetto nato na ventina d’anni fa e partorito nell’ultimo decennio, a questo punto, può arrivare solamente la mano di un privato. N.C.

tribunale addio, tutti a rovigo

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a giustizia montagnanese ora dipende ufficialmente dal Tribunale di Rovigo. Il 13 settembre, infatti, il tribunale di Este ha chiuso per sempre i battenti. La struttura di via Brunelli, competente anche per i Comuni del Montagnanese, è una delle sezioni distaccate che l’allora Governo Monti decise di chiudere nell’ottica della spending review. In quella settimana la struttura atestina ha cessato di esistere e ha trasferito le proprie competenze verso il tribunale di Rovigo, fatta eccezione per cinque Comuni dell’area collinare dirottati a Padova. A Rovigo, tuttavia, manca ancora lo spazio per ospitare l’attività della Bassa padovana. Nelle ultime settimane le massime autorità polesane si sono incontrate per trovare una soluzione, a partire dalla presidente del tribunale di Rovigo Adalgisa Fraccon e dal procuratore della repubblica Sabrina Duò, oltre al presidente dell’ordine degli avvocati Massimo Ubertone, il questore Eugenio Russo e il prefetto Francesco Provolo. L’unica via percorribile per risolvere i problemi di spazio e accogliere Este e Montagnana pare essere quella dell’edificio del-

la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dove al secondo piano sarebbero disponibili 1.100 metri quadri che potrebbero essere utilizzati per l’allargamento del palazzo di giustizia. Sono però emersi diversi problemi di natura tecnica, legati alla dimensione degli spazi e a quali sezioni del tribunale potrebbero esservi ospitate. Non solo: oltre a numerosi giorni di lavoro (il cantiere per sistemare il palazzo potrebbe andare avanti fino alle prossime festività), servirebbe comunque un altro spazio. E anche se i giochi ormai son fatti, gli amministratori locali pensano ad una soluzione legale: nell’Estense, il sindaco Giancarlo Piva ha proposto di presentare un esposto alla Corte dei Conti:”Per far spazio al lavoro del nostro tribunale - h ha denunciato il sindaco Giancarlo Piva, - a Rovigo, dove gli spazi sono insufficienti, dovranno affittare un altro spazio e provvedere a dei lavori. Ci saranno dunque spese aggiuntive, con danno ai conti pubblici. Se così sarà, presenterò un esposto alla Corte dei Conti”. Ormai, però, pare veramente troppo tardi. N.C.


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Montagnana 19 Il riconoscimento Il Comune ha ricevuto un contributo di 20 mila euro per un’area di sosta camper

Montagnana, turismo libero

Selezionato con altri quattro Comuni italiani per la ricettività “all’aria aperta” e le iniziative di Nicola Cesaro

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ontagnana reginetta del “turismo all’aria aperta”. Il Comune murato è infatti uno dei cinque vincitori della dodicesima edizione del bando “I Comuni del Turismo all’Aria aperta”. L’iniziativa ogni anno premia i miglior progetti di aree di sosta camper multifunzionali, finanziandone la realizzazione con un contributo di 20.000 euro, assegnato ad ognuno dei cinque progetti vincitori di categoria. Al concorso potevano partecipare i Comuni italiani (divisi in categorie: Comuni del Nord, Comuni del Centro, Comuni del sud e delle Isole, Comuni termali) e gli enti Parco. Ciascun partecipante doveva presentare progetti per aree di sosta integrate con il territorio secondo criteri di eco-sostenibilità. L’assegnazione del premio è peraltro vincolata all’effettiva realizzazione dell’area di sosta entro un anno dalla data di premiazione. In seguito alla valutazione dei progetti presentati, una giuria composta dai partner dell’iniziativa ha proclamato il Comune di Montagnana nella catego-

ria Comuni del Nord, in considerazione dei requisiti di sicurezza, qualità, funzionalità ed ecosostenibilità della struttura ricettiva. L’area di sosta pensata dalla città murata in via Circonvallazione Nord avrà 7 piazzole e una superficie complessiva 250 mq. L’area sarà dotata di 1 pozzetto di carico-scarico acqua, 2 colonnine per rifornimento elettrico, servizi igienici e docce nel vicino ostello, una zona pic-nic e un’area barbecue. L’area è predisposta per la raccolta differenziata (carta, vetro, plastica, lattine, organico), utilizza fonti energetiche alternative e dispositivi di risparmio idrico ed energetico. Ha commentato Leonardo Giotti, vicepresidente dell’Associazione Produttori Caravan e Camper: “Il premio conferito al Comune di Montagnana rappresenta una conferma dell’impegno della Regione Veneto nella ricettività en plein rivolta ai camperisti. Il progetto presentato, che promuove e incentiva la cultura del camper style, si è distinto per innovazione, multifunzionalità e rispetto dell’ambiente. Con

Il sindaco Loredana Borghesan durante una premiazione piena soddisfazione per il successo ottenuto quest’anno dall’iniziativa, che ha visto la partecipazione di ben 136 Comuni, ci auguriamo che possa restare alta l’attenzione della Regione nei confronti della ricettività turistica all’aria aperta”. Soddisfatto, ovviamente, anche il sindaco Loredana Borghesan: “Grazie a questo premio la città fa un nuovo passo avanti nella direzione ormai primaria del turismo e nello specifico di quello itinerante. Esse-

re tra i cinque Comuni vincitori tra i 136 partecipanti mi riempie di soddisfazione, e non solo per i 20.000 euro del premio, che visti i tempi per una città dalle dimensioni di Montagnana sono come oro colato. Con questo premio, Montagnana d’ora in poi ha la possibilità di aumentare la propria rilevanza turistica a livello nazionale ed europeo, in un settore di fondamentale importanza quello del turismo su camper”.

AMBIENTE Touring Club, anniversario

BANDIERA ARANCIONE DA BEN DIECI ANNI

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ieci anni di “Bandiere Arancioni”. Montagnana festeggia il prestigioso anniversario: era il 2003 quando il Touring Club Italiano concesse alla città l’importante riconoscimento, marchio di qualità turistico ambientale rivolto alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. L’ottenimento del marchio “Città Bandiera Arancione” per Montagnana è stato reso possibile grazie a diversi criteri, tra cui la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, l’accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici. I dieci anni di color arancione a Montagnana hanno come culmine la festa del 13 ottobre tra le mura cittadine. Secondo il sindaco Loredana Borghesan, questo anniversario deve diventare anche l’occasione “per lanciare un Sos per la tutela delle nostre mura, simbolo del turismo cittadino”. Il sindaco, nel fare il punto degli ultimi dieci anni di turismo, conferma la volontà dell’amministrazione di portare avanti una crescita sociale ed economica della città attraverso lo sviluppo sostenibile del settore. N.C.

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VIAGGIO IN

PROVINCIA

Trasporti pubblici Il primo tratto dalla Stazione ferroviaria a Voltabarozzo

PADOVA

Nuova linea del tram disco verde da Roma Previsto il collegamento con il nuovo ospedale Rossi incassa il via libera dal Ministero dei trasporti di Martina Celegato

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’ un tema che ha tenuto banco negli ultimi mesi e che finalmente sembra essere arrivato ad una svolta: la nuova linea del tram cittadino a Padova che dovrebbe collegare l’area dello stadio con Voltabarozzo. Il progetto, denominato Sir3 e Sir4, la variante legata al secondo stralcio di realizzazione, rappresenterebbe una vera e propria novità per Padova che si troverebbe in questo modo ad avere due direttrici tramviarie in grado di soddisfare tutte le esigenze dei cittadini e dei pendolari. Non poche erano state infatti le polemiche suscitate dalla realizzazione della prima linea di tram che andava ad escludere tutti gli spostamenti da est ad ovest della citta, in particolare verso e dalla zona universitaria. Inoltre collegando lo stadio direttamente al centro città si andrebbero a risolvere molte problematiche legate al traffico generato dalle importanti manifestazioni che all’interno dello stadio stesso si tengono, sia sportive che di spettacolo. In realtà il collegamento dovrebbe avvenire in due fasi: una prima parte dalla Stazione a Voltabarozzo e una seconda dalla Stazione allo Stadio Euganeo, nell’eventualità che il progetto del Nuovo Ospedale diventasse realtà. Un progetto ambizioso quindi, che andrebbe a rivedere tutto l’assetto della viabilità padovana in funzione del potenziamento e funzionalità del trasporto pubblico. Il valore aggiunto del progetto sembra essere arrivato anche a Roma, dove il Sindaco reggente Ivo Rossi, entrato

in carica dopo la nomina di Zanonato a Ministro, si è recato linea del tram infatti dovrebbe passare per molte vie stranei primi giorni di settembre a chiedere finanziamenti per la tegiche permettendo quindi di arrivare a degli spostamenti realizzazione al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Mau- completi fra le vie di Padova. La tratta dovrebbe infatti inclurizio Lupi. All’incontro con il Ministro erano presenti anche dere via Gozzi, via Morgagni, via Falloppio, via Giustiniani, l’assessore comunale delegato all’Urbanistica Marta Dalla via Sografi, via Canestrini e via Piovese nel primo stralcio Vecchia e l’Ingegner Ettore Incalza, una delle autorità italia- di realizzazione e via Bassano nella seconda tranche. Un totale di 9 km e 300 metri, 5 e mezzo ne per quanto riguarda la realizzazione per la prima parte e i rimanenti per la di grandi opere e trasporti. Un incontro Il costo si aggira seconda. che sembra essersi rivelato molto profi- sui 100 milioni L’attività di Ivo Rossi non ha però cuo vista la soddisfazione manifestata e il contributo placato le polemiche nei suoi riguardi al suo ritorno da Ivo Rossi che non ha statale richiesto mancato si sottolineare la disponibilità ne copre circa 70 visto che l’ex assessore e ora senatore Maurizio Saia ha commentato del Ministro. Il contributo statale richiesto ammonta al 70% della spesa totale, ossia 70 milioni sui come dovrebbe attenersi ad un basso profilo come sindaco 100 necessari alla realizzazione, una richiesta perfettamen- reggente e non eletto direttamente dai cittadini, invece di te in linea con il contributo ricevuto per la realizzazione della continuare nella sua personale campagna elettorale. Saia prima rete tramviaria. Il “vantaggio” di cui gode il progetto ha inoltre aggiunto come Rossi dovrebbe dare priorità a è quello della possibile cantierabilità immediata visto che altre problematiche sicuramente più importanti nell’immetutte le documentazioni sono già pronte. Il Cipe, ossia il diato come il sociale, la problematica delle periferie e la Comitato interministeriale per la programmazione econo- sicurezza, nonché il commercio che ormai da mesi fatica a mica dovrebbe quindi dare massima priorità al progetto e tirare avanti. soprattutto ai finanziamenti dello stesso. Intanto si avvicina la campagna elettorale e sicuramenI dati relativi al progetto sono sicuramente molto in- te quello del tram e delle grandi opere in generale sarà un coraggianti per tutti i cittadini che vogliono scegliere il tra- tema destinato a restate sulla cresta dell’onda per alcuni sporto pubblico come alternativa alle auto private. La nuova mesi e a sollevare non poche reazioni politiche.

IMPRENDITORIA fEMMINILE OPEN DAY DONNA, ESPERTI E MANAgER A CONfRONTO

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ll’inizio di ottobre il Palageox il più grande evento dell’imprenditoria femminile del nord est che, reduce dal successo ottenuto l’anno scorso con la prima edizione, torna pieno di novità e innovazione e soprattutto con un’attenzione e portata di carattere nazionale: Open Day Donna.L’evento è stato promosso dal Comitato per lo Sviluppo dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Padova, guidato da Stefania Brogin (nella foto), e ha coinvolto numerose personalità locali e nazionali in dibattiti, convegni e discussioni sul mondo dell’imprenditoria femminile con esperti manageriali pronti a dare consigli e pool di funzionari che hanno sviscerato tutte le tematiche legate alle imprese, sia burocratiche che strategiche. Alla giornata hanno preso parte anche specialisti dello

SMAU di Padova, partner della giornata. Come aveva annunciato nelle scorse settimane il blog ufficiale dell’evento sono state analizzate e approfondite varie tematiche chiave per l’imprenditorialità come “adempimenti per l’avvio d’impresa e scelta della forma giuridica, scelta del regime fiscale, bilancio delle competenze, mentoring, accesso ai finanziamenti, al microcredito e ai bandi, business plan, marketing e comunicazione, uso dei social media, check up del sito web, internazionalizzazione, marchi e brevetti, accesso ai fondi comunitari in collaborazione con l’Eurosportello Veneto.”La giornata ha aperto l’Open Week dell’Imprenditoria Femminile e giovanile, settimana promossa dalla Regione Veneto e dal Centro di produttività Veneto, che ha visto coinvolte tutte le provincie. M.C.

Mondo del lavoro

la crisi si vince con la formazione

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a crisi si sconfigge anche puntando sulla formazione e trovando in essa nuovi strumenti di crescita personale, professionale ed aziendale. Lo confermano i numeri di Fòrema, società di Confindustria Padova per la formazione, il lavoro e la sicurezza, che dal 2009 ad oggi ha coinvolto quasi 70mila persone in oltre 290mila ore di formazione. Con un trend di crescita proprio negli anni della crisi: se nel 2009 le ore di formazione erogate erano 50.437, nel 2010 49.030 e nel 2011 57.472, lo scorso anno hanno raggiunto quota 66.063 (+15%, +31% dal 2009). Un dato destinato ad essere superato a fine 2013 sulla base delle proiezioni. Un recente rapporto rileva come la domanda di formazione da parte delle imprese sia cresciuta in media dell’1,5% tra 2011 e 2012. M.C.


Spazi Spazi Aperti aperti 21 13 Mobilità sostenibile Iniziativa di Legambiente per agevolare l’acquisto di un nuovo mezzo, l’adesione è gratuita

Gruppo d’acquisto per le bici elettriche A Padova è in forte aumento l’uso delle due ruote, ora la nuova iniziativa per incrementare il parco bici cittadino

Intanto prosegue l’iniziativa del bike sharing con decine di bici a disposizione

di Emanuele Masiero

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a formula del Gruppo d’Acquisto è sempre più diffusa e popolare. L’ultimo arrivato è il Game ovvero quello riservato alla mobilità elettrica. Ecologica come una bici, comoda come un’auto: la bicicletta elettrica sta conquistando sempre più estimatori e Legambiente ha deciso di aiutare chi ne vuole acquistare una. Il gruppo di acquisto per la mobilità elettrica si fonda sul solito principio di base: l’associazione seleziona e testa i migliori modelli per tecnologia, praticità e prezzo e li propone ai potenziali acquirenti. L’adesione al Game è gratuita e non impegnativa. “Padova è sempre di più congestionata dalle auto – spiegano i responsabili di Legambiente - Lo smog è uno sgradito compagno di vita quotidiana che minaccia la salute e il tempo che si trascorre per spostamenti in auto aumenta sempre di più. E’ arrivata l’ora della mobilità elettrica. Passare a mezzi non inquinanti non alimentati da fonti fossili è ormai necessario”. Le biciclette a pedalata assistita e gli scooter elettrici sono una realtà ed una tecnologia ormai evoluta, economica, affidabile e con un’elevata autonomia. Tra l’altro, questo tipo di mezzi, permettono di aumentare le distanze percorribili senza

l’utilizzo dell’automobile e senza faticare. In un mese, percorrendo 20 chilometri al giorno si risparmiano oltre 50 euro di benzina e 70 kg di emissioni di Co2. “Per consentire a tutti un prezzo equo ed un elevata qualità dei prodotti, Legambiente Padova invita tutti ad aderire al Game presentato in occasione della festa del Recupero e del Risparmio Energetico. L’adesione al Game è completamente gratuita e non impegnativa e consente all’utente di avere tutti i dettagli sul mezzo che più gli si addice, convenienza economica, ambientale, costi e risparmio. Sarà sufficiente compilare la dichiarazione d’interesse al Game e senza impegno si verrà contattati per un appuntamento in cui provare i mezzi e avere la possibilità di acquisto a prezzo bloccato. Grazie alle convenzioni con gli istituti di credito di Legambiente inoltre si potrà usufruire della possibilità di finanziamento a tassi agevolati”. In generale comunque, l’utilizzo della bici è in costante aumento. Forse in virtù della crisi economica che permane ormai da mesi. In tutta Italia quindi la bicicletta è sempre più un mezzo di trasporto urbano quotidiano e non solo veicolo di sport e svago. A dirlo sono i dati del

Uno dei punti di noleggio delle biciclette a Padova, ora Legambiente scommette sulla diffusione dei mezzi elettrici grazie ad un gruppo di acquisto

clamoroso sorpasso delle due ruote sull’automobile: nel corso del 2012, infatti, per la prima volta dopo 48 anni in Italia sono state vendute 1.748.000 bici a fronte di 1.450.000 automobili. L’uso delle due ruote nei giorni feriali è più che triplicato a partire dal 2001 quando i ciclisti urbani erano appena il 2,9% della popolazione adulta. Oggi la percentuale di utenti della strada a pedali è schizzata al 9%, un vero record: si tratta in numeri assoluti di 5 milioni di persone che utilizzano la biciclet-

ta per gli spostamenti almeno 3 o 4 volte a settimana. L’iniziativa di Legambiente lega quindi un’esigenza importante ad una formula vantaggiosa per l’utente: grazie ai gruppi d’acquisto, l’utente riesce a spuntare il prezzo migliore con la tutela di un partner esperto e attento ai bisogni del consumatore. Prova ne sono i Gas (gruppi di acquisto solare) con cui le abitazioni della provincia di Padova sono state “invase” da pannelli solari senza scordare il più recente Gap (gruppo di acquisto del pellet) che permette invece di ottenre pellet certificato al miglior prezzo. Per avere altre informazioni è possibile scrivere a game@legambientepadova.it oppure chiamare Legambiente allo 0498561212. VISITE A DOMICILIO SU APPUNTAMENTI SERVIZI DI ASSISTENZA E CONSULENZA LEGALE E FISCALE

APRE LA CICLABILE TREvISO - OSTIgLIA

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uando si dice imparare dai paesi del nord. La Provincia di Padova è decisa a pedalare insieme ai cittadini lungo tutto il tratto padovano della pista ciclabile “Treviso-Ostiglia”. Sono infatti terminati i lavori per gli ultimi 32 chilometri che concludono il percorso nel territorio provinciale di Padova. Un evento storico che rappresenta una grande opportunità di sviluppo turistico ed economico per tutto il territorio. Con i suoi 110 chilometri totali, la Treviso-Ostiglia è una tra le più lunghe e suggestive piste ciclabili d’Europa. Nei giorni scorsi anche la Provincia di Treviso ha inaugurato il tratto da Quinto fino a Treviso cui ora si aggiungeranno i 32 chilometri di Padova e, prossimamente, l’ultimo chilometro fino a Camposampiero. L’amministrazione provinciale infatti ha già chiuso l’accordo con le Ferrovie per il trentatreesimo chilometro. Inoltre la Provincia di Padova ha ottenuto 1 milione e mezzo dall’Unione Europea che serviranno ad allestire, nel Comune di Piombino Dese, il Museo della Treviso Ostiglia in collaborazione con la comunità ebraica. Il percorso, infatti, ha anche una valenza di memoria legata all’olocausto perché i cittadini ebrei del territorio padovano erano prima raccolti a Villa Venier di Vo’ Euganeo e poi deportati, tramite la vecchia ferrovia, a Trieste e infine ad Auschwitz. “Nel corso di questo mandato amministrativo – ha detto la presidente Barbara Degani - l’Amministrazione Provinciale ha dato un forte impulso allo sviluppo della rete ciclabile provinciale. Grazie al sostegno della Regione Veneto e alla collaborazione

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Terminati i lavori nel tratto di 32 km in territorio padovano, festa per l’apertura degli Enti Locali sono stati definiti percorsi di grande pregio, dall’Anello dei Colli Euganei alla Treviso-Ostiglia fino ai percorsi fluviali lungo la Brenta e il Bacchiglione”. Per la Provincia si tratta di un’opportunità turistica molto rilevante. “Dobbiamo la domanda di turismo su due ruote – ha spiegato la Presidente – oltre ai 25 milioni di amatori europei del cicloturismo e ai 5 milioni di visitatori che arrivano in Italia, dobbiamo includere i 15 milioni di presenze registrate nei campeggi del Veneto. Non c’è camper, roulotte o auto che non abbia almeno due biciclette. Quindi potenzialmente ci sono 30 milioni di persone che ancora non abbiamo E.M. raggiunto in questo settore”.

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22 Mondo scuola

Mondo scuola 15

Nuovo anno scolastico Gli istituti tecnici registrano il 3,2% di iscritti in più

Formazione tecnica iscrizioni in aumento

Oltre 36 mila gli studenti padovani delle superiori Il mondo del lavoro si avvicina a quello scolastico Lezione in classe: negli istituti superiori padovani cresce il numero di studenti che sceglie la formazione tecnica

di Martina Celegato

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Sicuramente sorprendente, anche se ’ ricominciato a pieno ritmo il nuovo anno scolastico che ha visto 36 mila non troppo, è l’aumento degli iscritti per i studenti delle scuole superiori padovane percorsi tecnici che quest’anno sono stati tornare sui banchi di scuola con grandi novità 3.483 ossia una percentuale pari al 43,8% all’attivo. Ben 7400 sono gli studenti del del totale dei nuovi iscritti con un aumento del 3,2% rispetto primo anno iscritti alle all’anno scolastico preprime classi dei 41 isti- Anche le scuole tuti provinciali secondo di specializzazione cedente. Un aumento che conferma la teni diversi indirizzi for- post diploma denza già registrata nemativi. Senza dubbio continueranno gli scorsi anni visto che la scelta ha coinvolto la loro attività con l’anno scolastico anche le aspettative di lavoro future ma non sono state trascurate appena iniziato dal 2010 l’aumento comda studenti e famiglie le attitudini personali plessivo è stato dell’8,5%. Quasi il doppio è degli allievi, come testimonia l’uniformità la percentuale di diminuzione delle iscrizioni, nelle varie aree di studio. Nonostante que- sempre dal 2010, nei licei che quest’anno sta uniformità alcune differenze si sono però hanno registrato 3.107 nuovi iscritti alle priregistrate come ha sottolineato la ricerca in me classi. Positiva si conferma la situazione merito realizzata da Confindustria Padova a degli istituti professionali con un aumento del 4,6% e 1.361 nuovi iscritti. Una tendenza riguardo.

generale che sembra premiare lo sforzo zioni il Presidente fa riferimento a quello che degli ultimi anni per unire il mondo delle emerge dal quadro europeo, in particolare imprese con quello della formazione come tedesco. In Germania infatti un giovane su 5 ha sottolineato Rodolfo Cetera, Presidente fra i 15 e i 29 anni studia e lavora (22,1%) dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pa- mentre in Italia tale percentuale è bloccata da anni al 3,7%. “Al dova. “La scelta della formazione tecnica ha Calano le iscrizioni ministro Maria Chiara Carrozza – ha sottoun trend incoraggiante ai licei, mentre lineato Cetera nella – ha dichiarato infatti i professionali comunicazione ufficiale a riguardo Cetera - da registrano un rendere strutturale per nuovo incremento divulgata a riguardo collegare sempre di più - va dato il merito di l’offerta formativa con il mondo del lavoro aver riportato la scuola al centro del dibattito. e dell’impresa e incidere sul cronico ritardo Ora però deve seguire un piano organico che tutto italiano nell’alternanza scuola-lavoro. rilanci l’istruzione tecnica e rafforzi il valore Uno spread educativo da aggredire, in un educativo dell’apprendistato”. Particolare paese come il nostro dove la disoccupazio- spazio è stato poi conferito alle scuole di ne giovanile è al 39%, ma su cui il decreto specializzazione post diploma, sette in tutto “L’istruzione riparte” rischia di non produrre il Veneto e due a Padova, che grazie alla delicambiamenti sostanziali”. Con tali afferma- bera della Regione Veneto dello scorso luglio

continueranno la loro attività per formare giovani qualificati e professionalmente competitivi. All’avvio del nuovo anno scolastico anche la Presidente della Provincia Barbara Degani è intervenuta a riguardo affermando “Auguro, davvero di cuore, a tutti gli studenti padovani un nuovo anno scolastico ricco di conoscenze, ma soprattutto d’importanti esperienze umane e formative. Sono certa che gli insegnanti, ai quali va tutta la mia più sincera gratitudine per l’impegno quotidiano e la passione con cui affrontano i tanti problemi di un lavoro complesso come il loro, sapranno seguire con competenza e serietà i ragazzi nella loro crescita umana e morale, facendoli diventare curiosi del mondo e della vita, e preparandoli ad affrontare il futuro con successo. In bocca al lupo, dunque, perché questo sia un nuovo anno sereno e pieno di soddisfazione per tutti”. Messaggio pubblicitario

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16 Il personaggio 26 L’intervista Conosciamo il gruppo degli “Abusivi” creato da quattro studenti universitari padovani, ora esce il loro primo lavoro

Quando il rock parla dialetto veneto di francesco Sturaro

L

’alternative rock in dialetto veneto è il genere musicale che più rappresenta gli “Abusivi”, gruppo composto da quattro studenti universitari ventenni: i fratelli Francesco e Alberto Baldo di Conselve, Nicolò Peraro di Terrassa Padovana e Davide Zordan di Este. A fine agosto è uscito, per l’etichetta indipendente “La Grande V Records”, il loro primo Ep dal titolo omonimo della band. La musica degli “Abusivi”, gruppo costituitosi nel 2012 al termine dell’esperienza dell’originario complesso “Rum & pera”, a sua volta sorto nel 2009, è un concentrato di energia, il tutto condito da testi goliardici e irriverenti. Come è composta la vostra band? “È composta da Alberto detto “Duilio” al basso, Francesco detto “Bich” alla batteria, Davide “Zordi” alla chitarra, mentre Nicolò alias “Piron” è la voce solista”. Perché dei musicisti ventenni scelgono di fare rock in dialetto veneto? “È una cosa che ci viene naturale. Il dialetto è una lingua genuina, molto musicale e divertente. Con la nostra musica vogliamo che i ragazzi come noi comincino a riscoprirla e apprezzarla”. Come nascono le vostre canzoni?

“Solitamente nascono prima i testi, che poi sono sottoposti all’attenzione di tutto il gruppo e, quindi, si comincia a lavorare sulla musica. In ogni canzone c’è sempre lo zampino di tutti”. Dove trovate lo spunto per i testi dei vostri brani? “Le nostre canzoni traggono spunto dalla vita di tutti i giorni, dalle problematiche tipiche dei ragazzi della nostra età, dall’esperienza quotidiana, da quello che ci capita di vivere o vedere. Il filo conduttore del disco è la vita della gioventù di provincia, con le sue passioni, gli stati d’animo tipici di questa età, il tutto raccontato in chiave ironica e goliardica, perché per noi la musica è divertimento”. Quanto tempo avete lavorato al vostro EP? “Tra scrittura delle canzoni, quindi stesura del testo e composizione della musica, e registrazione in sala di incisione abbiamo impiegato circa sei mesi per realizzare l’Ep”. Probabilmente suonando l’alternative rock in dialetto veneto ed essendo esponenti di un’etichetta indipendente, molti canali di promozione discografica

vi sono negati, penso ad esempio alla radio. Come riuscite a promuovere la vostra musica nonostante queste difficoltà? “Il nostro veicolo promozionale per eccellenza è il concerto dal vivo sia all’aperto sia nei locali, perché ci permette di avere un rapporto diretto con il pubblico. In queste occasioni riusciamo ad esprimere al meglio la nostra musica e la nostra energia. Quest’estate abbiamo suonato a Pian dei Castaldi in provincia di Belluno, Cazzago, Arre, Barbarano Vicentino, Treviso, Mas di Sedico sempre in provincia di Belluno, Cittadella e in ottobre saremo ancora a Treviso”. Il vostro genere musicale è apprezzato nel padovano? “La nostra musica è apprezzata dai ragazzi in generale, ma nel padovano facciamo fatica a trovare lo spazio per esibirci, perché gli organizzatori delle rassegne musicali o delle grandi feste all’aperto preferiscono chiamare le cover band piuttosto che i gruppi emergenti, che fanno musica indipendente. Basta osservare le località in cui ci siamo esibiti quest’estate per notare che abbiamo avuto più richieste fuori dal padovano”. Avete un vostro fan club, degli esti-

La band degli “Abusivi” in uno dei loro concerti matori che vi seguono con costanza? “Abbiamo un nutrito gruppo di affezionati, che ci segue e con cui siamo costantemente in contatto tramite i vari strumenti multimediali che la tecnologia ci offre, primo fra tutti facebook. La nostra pagina ufficiale www.facebook.com/abusiviofficial conta attualmente

1345 amici”. Qual è il vostro sogno nel cassetto come band? “Il nostro sogno è di ritagliarci il nostro spazio nel panorama musicale delle Tre Venezie, continuando a fare musica con la stessa passione di adesso e, magari, poter diventare musicisti di professione”.


Cultura provinciale 17 27 Il Festival Il concorso internazionale porta a Padova film non ancora distribuiti in Italia

Cinema di viaggio al Porto Astra

il libro

A metà ottobre torna “Detour” con cinque giorni di proiezioni direttamente dai grandi festival, retrospettive, incontri e workshop Via San Francesco a Padova

di Laura Organte

“C

on Detour abbiamo ideato un festival dove il cinema e il viaggio si fondono e si incontrano in modi imprevedibili e sempre nuovi”. Così il regista Marco Segato, direttore artistico della rassegna, presenta al pubblico questa seconda edizione, che si svolgerà dal 15 al 20 ottobre al Porto Astra di Padova. Cinque giorni in cui le sale del cinema patavino ospiteranno le opere di tutti quegli autori che affollano i grandi festival internazionali ma che quasi mai raggiungono i nostri palinsesti. Il Concorso Internazionale, come lo scorso anno, presenterà infatti, in un’unica sezione, lungometraggi di finzione e documentari, legati al tema del viaggio, film che hanno partecipato a festival in Italia e all’estero, ma che non hanno ancora avuto una distribuzione ufficiale in Italia. Ventisette i paesi in gara, con una trentina di opere che cercheranno di aggiudicarsi uno de tre premi del festival: il Premio Miglior film, il Premio Speciale della Giuria e il Premio del

Pubblico. “Viaggio in Italia” sarà invece la nuova sezione che ospiterà film italiani che hanno raccontato e tutt’ora raccontano il nostro paese. Un’occasione per rivedere le opere di grandi cineasti del passato e al tempo stesso scoprire i film di registi esordienti. Sarà proprio “Viaggio in Italia” di Roberto Rossellini, restaurato dalla Cineteca di Bologna e presentato lo scorso anno a Cannes a tenere a battesimo questa nuova sezione. Novità di quest’anno sarà anche l’omaggio a Wes Anderson, il giovane regista americano molto amato da pubblico e critica, che ci ha regalato opere straordinarie come “I Tenenbaum”, “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”, fino al recente “Moonrise Kingdom”. Un cinema, quello di Anderson, dove i personaggi sono spesso in fuga da un mondo le cui regole sono troppo strette. Fughe improvvise, romantiche, esistenziali, spesso a segnare la distanza da famiglie troppo opprimenti, da una società troppo rigida che ha smarrito il piacere della

eventi e mostre

a cura di Laura Organte

SIRONI AI MUSEI CIVICI La recente donazione ai Musei Civici di Padova di due opere su carta di Mario Sironi, un disegno, tratto dai soldati dormienti della Resurrezione di Giotto alla Cappella degli Scrovegni, e uno studio per la decorazione della parete maggiore del Liviano, è l’occasione per una mostra in esposizione fino al 24 novembre. Sironi realizzò altre opere preparatorie, partecipando al concorso per la decorazione murale più prestigiosa e rappresentativa di quegli anni a Padova, quella del Liviano, intervento che fu poi affidato a Massimo Campigli. Sono esposti quindi i due bozzetti definitivi di proprietà dell’Università di Padova, che si collegano all’opera pervenuta ai Musei Civici.

I CAPOLAVORI DEL VETRO In mostra ai Musei Civici fino al 24 novembre, in occasione dell’ingresso di una importante raccolta nei musei patavini, circa 150 esemplari più unici che rari della lavorazione del vetro. Tra le opere in mostra, tra cui spiccano numerosi vetri presentati alle Esposizioni Universali di Parigi, alle Biennali di Venezia, alla Triennale di Milano e alcuni unicum nella storia del vetro muranese per tecnica e perizia, provengono dal museo aziendale della storica vetreria fondata da Antonio Salviati ma anche della collezione privata Salviati-Camerino-Tedeschi.

NINA NASILLI IN GALLERIA CAVOUR La poetessa e pittrice Nina Nasilli torna a esporre nella città in cui vive e lavora con una mostra di opere recenti di alto valore artistico e poetico. “2N.est” è il risultato affascinante di un percorso inedito: 77 opere esposte che sono di volta in volta mète, àncore, approdi del pensiero e dei sentimenti in dialogo tra loro. Un racconto che entra ed esce, colpisce e accarezza, esplora e ritorna, sempre con un tratto che dis-vela, narra e mantiene in equilibrio il detto e il non detto. La mostra è aperta fino al 10 novembre alla Galleria Cavour.

La Cittadella francescana

U

Uno dei film in programma, “Un colpo da dilettanti” fantasia. La macchina da presa non è, però, il solo modo per raccontare il viaggio. Tre workshop organizzati nell’ambito del festival esplorano le altre possibilità espressive: sabato 19 ottobre Stefano Faravelli, pittore, filosofo e orientalista, svelerà i segreti del

carnet di viaggio; lo stesso giorno lo scrittore Guido Bosticco inizierà i partecipanti alla scrittura di viaggio, mentre domenica 20 ottobre sarà la volta del fotogiornalismo, sotto la guida di Alessandro Gandolfi. Per le iscrizioni, le informazioni e il calendario del festival: www.detourfilmfestival.com

na guida turistica dedicata al cuore francescano della città di Padova. È con l’intento di valorizzare l’area della città compresa nel triangolo tra via San Francesco, via del Santo e via Cesarotti che l’assessorato al turismo patavino ha realizzato la pubblicazione “La Cittadella francescana”, in distribuzione gratuita presso l’ufficio relazioni con il Pubblico del Comune, gli uffici turistici, le sedi di quartiere, i luoghi d’arte, gli esercizi, i negozi della “Cittadella francescana”, gli alberghi della città, e la Basilica del Santo. A questa parte della città, uno spazio che raccoglie gioielli urbani quali la Basilica, la Scuola della Carità, l’Odeo Cornaro, Palazzo Giusti, la Sala Carmeli e tanti altri ancora, sarà dedicata la giornata nazionale del trekking urbano del 31 ottobre, alla quale parteciperanno con diverse iniziative anche i commercianti della zona. L.O.

Classica Il programma prevede 18 concerti fino al 4 aprile prossimo

Amici della Musica, viaggio dal ‘600 agli autori d’oggi C

on la stagione autunnale, torna a Padova l’ormai tradizionale appuntamento con la 57° stagione concertistica degli Amici della Musica. Si apre così una serie di appuntamenti che spazierà dalla musica del ‘600 a quella contemporanea e che si conferma come una delle più interessanti stagioni di musica da camera italiane per la ricchezza della proposta culturale. Una parte significativa della stagione è dedicata alla musica barocca e il programma 2013/14 annovera la presenza di nomi come quelli di J. Savall, di T. Koopman, di R. Lislevand, di P. Hantai e dei più giovani clavicembalisti B. Martin e B. Alard (entrambi, in anni diversi, primi premi al concorso internazionale di riferimento, quello di Bruges), e di F. Fernandez. Altro nome degno di nota Il violinista di origini padovane Domenico Nordio è quello del pianista K. Bezuidenhout, che se. Altri appuntamenti che propongono un migliori violinisti italiani: Domenico Nordio conclude la sua integrale delle Sonate di programma pieno di inventiva saranno il e la giovanissima Francesco Dego; ma non W.A. Mozart, un ciclo recital pianistico di G. mancheranno anche la musica contemporache ha riscosso, anche Una parte del Andarolo e il Quartetto nea americana con il programma del gruppo a livello discografico, cartellone sarà di Cremona e quello di di percussioni Tetraktis nonché la musica uno straordinario suc- per la musica Auryn che si presente- vocale da camera e la lettura liederistica. cesso. La rassegna si barocca, spazio ranno con alcune della Il programma propone 18 concerti in snoda attraverso un anche ai romantici pagine più belle della abbonamento, e si concluderà, sempre percorso tematico che musica da camera. all’Auditorium Pollini, il 4 aprile 2014 con rinnova la collaborazione con Palazzetto Sul versante della musica del novecento il concerto di due affermati solisti francesi, Bru Zane di Venezia con lo spazio riservato storico e contemporanea importanti occasio- François Fernandez (violino) e Benjamin alla musica romantica (e non solo) france- ni di ascolto sono quelle offerte da due dei Alard (clavicembalo). L.O.


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LO l’evento

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SPORT in PRIMO PIANO ginnastica ritmica, in 90 allo spettacolo in piazza

Montagnana Applausi e consensi per il primo torneo di calcio a 5

Sfida in piazza, una scommessa vinta di Nicola Cesaro

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opo un anno ricco di gare ,manifestazioni, e molte soddisfazioni la sezione ginnastica ritmica dell’Asd Polisportiva Arcobaleno di Cornegliana del presidente Marino Penello ha chiuso la stagione con un spettacolare saggio di fine anno presso la piazza del municipio di Due Carrare . Più di 90 atlete (dai 3 ai 16 anni) sono scese in pedana, davanti ad una vasta cornice di pubblico , tra cui spiccava la presenza dell’assessore allo sport carrarese Mario Romanato, il Dott. Marcassa e Cristina, in rappresentanza dell’ente promozionale Aics e Andrea Zagolin, vice sindaco di Polverara e si sono esibite negli esercizi che in questa annata hanno portato ottimi piazzamenti di cui alcuni sui gradini più alti del podio. Oltre gli esercizi di gara le atlete, coordinate dalla direttrice tecnica Valerie Rasine e dallo staff delle insegnanti hanno deliziato la platea con ben 9 coreografie molto originali e ricercate basate sui “colori dell’arcobaleno”. Clou della serata l’esibizione di un ospite davvero eccezionale: la campionessa del mondo e olimpionica Daniela Masseroni, autrice di una performance mozzafiato che ha catturato lo sguardo ammirato di atlete ed insegnati trascinando all’entusiasmo il folto pubblico. Walter Lotto CALCIO A 7. Nona edizione del Torneo “Santo Stefano”

gli “svalutescion” si aggiudicano il podio miglior giocatore eugenio banzato

Capitan David Stivanello alza il trofeo della vittoria

I

n una serata canicolare davanti ad una cornice di pubblico da grandi occasioni i biancoazzurri della Svalutescion hanno conquistato la nona edizione del torneo “Santo Stefano” di calcio a 7. La kermesse, disputata nel campo adiacente all’antica abbazia di Santo Stefano di Due Carrare, gode di una crescente popolarità tanto da attirare le attenzioni dell’emittente televisiva A13 Sport che ha filmato e trasmesso l’evento. La formula rispecchia e rispolvera le antiche corride calcistiche estive di quando squadre sponsorizzate da ditte varie e bar, ma composte di giocatori in attività, davano vita ad autentici e aspri duelli per la conquista di coppe trofei e premi in natura. 16 i team al via suddivisi in 4 gironi, dopo le varie fasi eliminatorie la vittoria è andata ai ragazzi della Svalutescion, che trascinati da David

Stivanello (attaccante della Legnarese) capocannoniere con 16 gol si sono sbarazzati (4-0) in finale della ZR impianti, per il secondo anno consecutivo sul secondo gradino del podio. Terzo posto per la MB verde davanti alla Checcoformenteam. Tra i premi individuali è spiccato Alberto Aghito (Svalutescion) atleta ventiduenne tesserato per il Montegrotto Terme, premiato come miglior portiere, mentre il trofeo per il miglior giocatore è stato assegnato ad Eugenio Bronzato (MB verde) centrocampista del Galzignano. Infine la coppa disciplina è andata al team targato vivai piante Paolo Bottin. Premiazioni operate dall’organizzazione, con in testa Fabio Gambarato, coadiuvato dal primo cittadino carrarese Sergio Vason e dal parroco Don Gianmarco. W.L.

l calcio sul “liston” strappa applausi e consensi. Un risultato lusinghiero per il primo torneo di calcio a 5 “Città di Montagnana”, organizzato dai ragazzi della Montagnanese Futsal, che ha riportato lo sport più popolare d’Italia in piazza. La manifestazione ha visto trionfare la formazione Bar Fly dopo un’accesissima finale vinta al cardiopalma per 8 a 5 ai supplementari contro la Csm Infortunistica Stradale. Il torneo si è svolto sopra il “Liston” di Piazza Vittorio Emanuele, dove è stata montata una apposita piattaforma, specifica per il calcio a 5. Alla manifestazione hanno partecipato 6 squadre maschili (girone all’italiana con semifinale e finale) per un totale di quasi 70 atleti, ma le vere novità del torneo sono state il quadrangolare femminile, vinto dalla Virtus Giarre che si è imposta nella finale per 9 a 0 contro Galante Sport. Ma anche il triangolare dei pulcini (2002/2003), dove tre squadre di futuri campioncini si sono dati battaglia, ed infine la partita organizzata

Una partita del torneo fra due squadre di ragazzi di Montagnana e dintorni di età compresa fra i 10 e i 13 anni. La manifestazione, seppur alla sua prima edizione, ha avuto un gran successo sia da parte del pubblico, che ha riempito la piazza ogni sera, sia da parte degli atleti che si sono divertiti e soprattutto hanno fatto divertire. All’evento hanno collaborato appassionati e sponsor, ma anche il Comune di Montagnana, l’Ac Montagnana e l’Asd Noventa Calcio a 5, oltre ovviamente a tutto il

Montagnanese Futsal. Tra le attività estive della città murata spicca inoltre anche il brillante “Summer Camp” della Pallacanestro Montagnana, tra le più attive a sostegno delle fasce di giovani atleti. Al Villaggio della Gioventù decine di piccoli atleti hanno preso in mano la palla a spicchi e conosciuto il mondo del basket, innamorandosi di uno sport che nella cittadina è tra i più praticati. Chiunque volesse avvicinarsi al mondo della Pallacanestro Montagnana può contattare la dirigenza al 335-6875808.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Con la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” chiediamo al Governo una svolta contro il Gap

Gioco d’azzardo: una patologia e un florido mercato per le mafie

La mobilitazione per regolamentare il settore è generale. Anche i sindaci sottoscrivono un manifesto nazionale per la legalità contro il gioco d’azzardo di germana urbani

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nche il gioco uccide. L’ultima vittima “Sarebbe sbagliato pensare – sottoliin Veneto è vicentina: morta suicida nea Pierpaolo Romani, coordinatore naper debiti da gioco. Ma non è un caso zionale di Avviso Pubblico - che il problema isolato e non sarà l’ultimo. Ai veneti piace delle mafie non riguardi il Veneto, terra che giocare d’azzardo. Tra il 2010 e 2011 il anzi interessa molto alle cosche, tanto che 44% della popolazione tra i 15 e 64 anni la Regione si è dotata di un’apposita legge ha giocato d’azzardo. Il 63% nell’ultimo antimafia. la n. 48 del 2012. Oggi parlare anno ha giocato al Lotto/Superenalotto del rapporto gioco d’azzardo-mafie significa e poco meno del 58% al Gratta e vinci/ mettere testa su quella che può essere la Lotto istantaneo; seguono coloro che hanno principale dinamica di infiltrazione mafiosa praticato scommesse sportive ed il Poker te- in questa regione: cioè, ancora una volta, xano o che hanno giocato alle macchinette l’infiltrazione nel settore economico”. elettroniche/slot machine. Dal 1998 in Italia lo Stato ha liberaQuesti numeri evidenziano che quello lizzato e legalizzato le scommesse: ciò ha del gioco d’azzardo è un vero e proprio prodotto un espandersi incredibile del mermercato in controtencato del gioco che lo denza rispetto alla cri- In Veneto c’è il casinò, scorso anno ha toccasi. La gente tenta la una forte attrattiva to quasi i 100miliardi fortuna per sbarcare il per chi presta denaro di euro tra gratta e lunario e paradossal- ad usura o ricicla vinci, lotterie, slot, mente aggrava la si- denaro sporco scommesse sportive tuazione del bilancio e quant’altro. Tanta economico famigliare. gente gioca perchè gli strumenti per giocare Ma questo trend deve porre all’eviden- sono sempre a portata: dal tabaccaio, al za anche altre questioni: un mercato florido bar, al supermercato. Lo Stato, purtroppo, interessa sempre le mafie. Nonostante nella non ha fatto una legge per rispondere ad nostra regione non ci siano evidenze di infil- una domanda di gioco, ha invece spinto trazioni in questo settore, occorre conoscere l’offerta creando, di fatto, la domanda. E le bene le dinamiche perchè dove girano tanti possibilità si sono moltiplicate a dismisura. soldi spesso c’è qualcuno che ricicla denaro Sono aumentate le slot all’interno dei bar sporco e pratica prestito ad usura. e nei comuni è possibile aprire sale giochi

con videolottery che permettono di giocare anche grandi cifre. A questo si aggiungano le agenzie di scommesse. Una gamma di offerta che sta investendo i veneti e creando moltissimi dipendenti da gioco patologico d’azzardo. “Fra questi – spiega Romani - ci sono persone che hanno un lavoro, sono magari imprenditori che accumulano debiti e devono trovare qualcuno che gli presti denaro. Il gioco crea una domanda a cui i mafiosi possono rispondere col prestito ad usura. Sempre più spesso, infatti, all’ufficio antiusura del Comune di Verona si presentano persone che si dichiarano vittime del gioco d’azzardo. Inoltre, i mafiosi hanno iniziato a gestire società che costruiscono macchinette, che spesso non sono regolari. Cioè non hanno al loro interno la scheda prevista dalla legge che le collega col Ministero del Tesoro, ne registra le giocate e calcola la tassazione dovuta allo Stato. In questo modo i mafiosi sono degli attori importanti di una quota significativa di evasione fiscale in complicità o meno col gestore del locale che ospita la macchinetta”. Va detto poi che il passo successivo alla gestione illecita delle macchinette nei bar è l’estorsione a danno dei Commercianti con relative intimidazioni. “Lo dico come avvertimento per i Commercianti – afferma

Pierpaolo Romani

ancora il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma anche per gli imprenditori del settore, per Confindustria che deve stare molto molto attenta a tutelare gli imprenditori che operano legittimamente in questo mercato perchè l’organizzazione mafiosa che si inserisce in un mercato punta al monopolio dello stesso”. E oltre alle sale giochi una comunità “colonizzata” dal gioco d’azzardo attira anche un indotto pericoloso. “Spesso – continua Romani - aumentano i casi di utilizzo di sostanze stupefacenti e la fornitura di sesso a pagamento della peggior specie. Si scoprono appartamenti dove vengono tenute come schiave del sesso ragazze straniere in mano a gruppi criminali dell’Est o dell’Africa in combutta con cittadini veneti e organizzazioni criminali italiane. Questo per dire che l’insicurezza nei quartieri non la portano solo gli stranieri. L’insicurezza la creiamo noi permettendo a persone con tanti soldi, fatti spesso sulla pelle di tanti giovani con la vendita di droga, di sviluppare dei business

che hanno poco di etico e sono antieconomici per la città e i suoi abitanti”. Il pericolo sta proprio qui. Come ha detto Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma, intervenuto sull’argomento a Verona “Arrivano con il denaro ma poi portano anche i loro eserciti” per il controllo del territorio. “Ci tengo a sottolineare che quando i mafiosi arrivano in un territorio – conclude Pierpaolo Romani - è perchè incontrano persone capaci di garantire determinati servizi, che anziché denunciare diventano complici conniventi. E’ tremendo vedere come, a volte, il mondo dei professionisti sostiene, anche dalle pagine dei giornali veneti, che il rispetto della legalità produce ingiustizia sociale! Che se gli imprenditori pagassero tutto i conti esploderebbero. E’ preoccupante constatare che in Veneto c’è un pezzo dell’imprenditoria e un pezzo delle libere professioni che pensa che le regole sono un intralcio. Questo atteggiamento apre delle brecce pericolosissime”.


Il Veneto in primo piano 11 31 Verona: 32 milioni di gratta e vinci venduti in tutta la provincia

Neanche la crisi ferma i veneti: giocano sempre di più

di germana urbani

L

’Italia intera si sta mobilitando contro il gioco d’azzardo legalizzato e antieconomico. Gli amministratori stanno facendo rete firmando il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che chiede una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali con compiti e impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. E chiedono sia consentito il potere di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, oltre al parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. Anche l’assessore provinciale di Rovigo Marinella Mantovani è impegnata da anni in questa battaglia perchè ricorda “il costo del recupero

focus

F

di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30mila euro l’anno, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavoro perso, le ore dedicate al gioco e sottratte all’affettività e alle relazioni sociali”. La situazione in polesine ha del paradossale: solo considerando la popolazione maggiorenne, c’è 1,2 slot ogni 100 cittadini. Il paradosso si raggiunge a Papozze: ce n’è una ogni 23 cittadini. A Padova e provincia non va meglio. Sono 400 mila padovani che hanno giocato soldi almeno una volta nella vita, almeno 70 mila potrebbero essere in condizioni di rischio; tra questi, oltre 18 mila sarebbero giocatori problematici e più di 3 mila manifesterebbero comportamenti ascrivibili alla dipendenza patologica. Queste persone avrebbero bisogno di supporti e trattamenti socio sanitari specifici. Solo l’Ulss 16 ha denunciato ben 2mila casi di sua competenza: dai 15 ai 64 anni il virus del gioco d’azzardo si è diffuso a

macchia d’olio e aumenta di anno in anno. “Abbiamo iniziato a lavorare – afferma il direttore del sert, Andrea Vendramin - su vari progetti mirati soprattutto alla prevenzione sul territorio, incluse le scuole, e alla formazione degli esercenti del settore. Le risorse però sono scarse: bisognerebbe che una parte del fatturato del settore fosse devoluto alla cura dei giocatori patologici e che egli enti locali fossero più coinvolti. Perché mentre lo stato incassa una quota importante delle giocate, tutti gli oneri sociali ed economici generati da persone rimaste senza niente sono interamente in capo ai comuni”. Non va meglio a Verona dove, secondo l’ufficio antiusura del Comune, sono presenti, tra bar, tabaccherie e ristoranti della provincia, 2.260 macchinette da gioco e 86 sale da gioco. Nel 2011 sono stati venduti in città oltre 7.1 milioni di biglietti “gratta e vinci” e, complessivamente, più di 25 milioni in

provincia: come se ogni veronese, bambini compresi, avesse acquistato oltre 25 biglietti. Ma il dato che fa rabbrividire è che solo un anno dopo il bilancio è ben più pesante: 32 milioni di gratta e vinci venduti nel veronese. Segno che con la crisi aumentano coloro che tentano la fortuna. Una vera piaga a cui i Comuni cercano di rispondere come possono. Il Comune di Vicenza, per esempio, attraverso una delibera di modifica del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni ha introdotto il divieto di pubblicità del gioco azzardo anche se in possesso di regolare concessione amministrativa rilasciata dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Almeno questo. Certo è che serve con urgenza una legge nazionale e regionale che regolamenti la materia e destini risorse ai sert delle Ulss per la cura dei giocatori patologici.

fin’ora interventi a maccHia di leopardo una legge veneta per aiutare i giocatori

ino ad oggi la Regione Veneto, rispetto al problema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze sociosanitarie e famigliari, si è limitata a sondare il fenomeno e a finanziare alcuni progetti sul territorio ma senza una vera programmazione. ”Il gioco d’azzardo – sottolinea l’assessore Remo Sernagiotto – e’ un fenomeno in costante crescita tanto che i servizi per le dipendenze del Veneto nel 2011 hanno intercettato e preso in carico 765 giocatori patologici di cui 637 maschi e 128 femmine”. ”Per affrontare al meglio questa insidiosa forma di dipen-

denza che tanta sofferenza causa a chi ne e’ affetto e alle famiglie dal punto di vista psicologico ed economico – aggiunge – serve un coordinamento delle strutture sociali e sanitarie, pubbliche e del privato sociale. Da questo punto di vista si stanno facendo passi in avanti, esempio ne sia la proposta di prevenzione “Scommetti su te stesso” che arriva da Monselice e che abbiamo finanziato con 50 mila euro; il progetto avrà durata di due anni e sarà di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, ascolto e presa in carico dei problemi che riguardano il gioco d’azzardo nel territorio

della bassa padovana”. Vero è che per intercettare e arginare il dilagare di queste problematiche occorre una visione d’insieme di ben altro spessore. In Regione Veneto il Vicepresidente della commissione sanità, Claudio Sinigaglia, è il primo firmatario della proposta di legge n. 283, dedicata ad interventi di prevenzione, formazione e trattamento del Gap, gioco d’azzardo patologico. “In questi giorni – spiega Sinigaglia - al Governo si chiede di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, prevedendo lo stanziamento di risorse dedicate per garantire l’effettiva attuazione da parte delle

Regioni e degli Enti locali di politiche socio-sanitarie di assistenza alle persone affette da questa patologia”. “A livello regionale -continua il Consigliere - sarebbe auspicabile una legge sul gioco, con vincoli e distanze per le sale da gioco e la pubblicità. Anche sul decreto Balduzzi mancano i decreti attuativi, e la situazione è completamente annacquata. Il nostro compito è capire come intervenire a livello regionale, senza poi essere bloccati nei vari tribunali. E non parliamo solo di slot machine e sale, ma anche dell’online, per cui occorre prevenzione e informazione, a partire dai genitori”.

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12 Il Veneto in primo piano 32 Il riconoscimento, molte le venete premiate

Donne eccellenti anche in tempi di crisi Bellezza, glamour e impegno, il teatro Geox ha ospitato i migliori talenti femminili italiani premiati in una serata all’insegna del buon gusto di germana urbani

C

on la crisi le donne rompono gli schemi e si “inventano” il futuro. E in questo sono eccellenti. Unioncamere ha calcolato che in dodici mesi, da marzo 2012 al marzo successivo, le imprese femminili in Italia sono arrivate a un milione 424.798, pari al 23,5% del totale. Un segno positivo o emblema di un paese che non sostiene le donne e quindi loro si sostengono da sole? Se ne è parlato al salone dell’imprenditoria femminile di Torino, evidenziando un’arte diventata di questi tempi essenziale: quella di re-inventarsi, rompere gli schemi e riprendersi il futuro. Un’arte che sembra riguardare in particolar modo le donne. Perché se da un lato il mondo del lavoro “tradizionale” continua a soffrire di alcuni problemi strutturali che le coinvolgono (dimissioni in bianco, retribuzioni diverse uomo/donna, mancata valorizzazione del capitale umano femminile), le donne intraprendono altre strade: come quella di aprire un negozio, un’attività o un’azienda. I dati dell’osservatorio sull’imprenditoria

La “Donne Eccellente” nel sociale è Anna Rossoni, padovana, vicepresidente regionale di Unitalsi femminile di Unioncamere lo testimoniano: le imprese femminili hanno un passo più veloce rispetto alla media nazionale. Nel periodo giugno 2013-giugno 2012, mentre le aziende nel loro complesso crescevano dello 0,13%, quelle fondate da donne aumentavano di quasi 5 mila unità, con un incremento dello 0,34%. Eppure non è semplice. L’ha ricordato anche Anna Licia Balzan Polegato, imprenditrice premiata donna eccellente 2013. “Sono un’imprenditrice che lavora - ha detto la Balzan – alla costante ricerca di un equilibrio tra gli impegni professionali, famigliari e la necessità di non rinunciare mai a se stessa, a essere donna”. Un difficile equilibrio che rincorrono tutte le

donne, non solo le imprenditrici. E ben si è visto durante la serata di gala per il premio Donne Eccellenti 2013. Nato da un’idea dell’Associazione Albergatrici Abano Montegrotto Terme e organizzato per questa edizione al Gran Teatro Geox di Padova in collaborazione con Zed, l’evento si è rivelato una kermesse al femminile aperta da un red carpet di tutto prestigio che ha visto la partecipazione di un migliaio di persone venute ad applaudire le donne protagoniste di questa undicesima edizione. La manifestazione, condotta da Alessandro Greco, ha preso poi il via con la verve inglese di John Peter Sloan che ha premiato la frizzante Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’Arte. E Alberto Terrani ha consegnato la rosa gioiello disegnata da FOPE Gioielli e l’Acqua Termale di AbanoSPA al commendatore maestro di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Emozionante la premiazione di Daniela Zuccoli Bongiorno, salutata sul palco da Sabina

Ciuffini e da un intervento filmato di Pippo Baudo, commosso nel ricordare il grande amico e la Fondazione Bongiorno. Ma il teatro Geox ha vibrato anche grazie alla voce di Ornella Vanoni che ha cantato alcuni suoi storici pezzi eper chitarra e voce dedicati al Brasile. Premiata da Giorgio Borghetti, ha dichiarato: “Se devo scegliere tra le Maldive ed Abano Terme, preferisco le Terme Euganee e le loro acque rilassanti!”.

Premiata anche la ricerca con la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, pediatra ematologa attualmente a Parigi, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani della Donna Eccellente 2005, Ilaria Capua. Per la categoria dei giornalisti il premio è andato alla padovana Alessandra Viero che lavora a Mediaset. Filippo Ongaro, invece, ha consegnato a Roberta Bruzzone, criminologa, ma anche volto televisivo, il Premio Città di Montegrotto Terme.

valeria Mazza premiata e Anna Rossoni

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Valeria Mazza e Anna Rossoni

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a premiazione più glamour, dal respiro internazionale è stata quella di Valeria Mazza. La top model argentina, che ha assistito alla serata con tutta la famiglia, è stata invitata a salire sul palco per essere premiata per la categoria Moda&Spettacolo dall’attore Matteo Tosi, tra le parole estasiate di un video dedicatole da Pippo Baudo. Lei si è deta lusingata per il premio “Donne Eccellenti” e ringrazia ricordando di aver avuto “la fortuna di aver lavorato nella moda negli anni Novanta, quando le modelle erano anche personaggi e la gente ci ha viste crescere. Io ho sempre considerato il mio lavoro con grande disciplina”. Quasi uno sport, verrebbe da dire. Ma anche il mondo dello sport quella sera ha avuto la sua stella. La rodigina campionessa di beach volley Marta Menegatti ha ricevuto

il premio dalle mani del pluri-campione olimpico Rossano Galtarossa. Anche il bel canto ha avuto la sua “regina”: Daniela Dessì, voce incantevole che ha ricevuto il Premio dalla collega soprano Katia Ricciarelli, già Donna Eccellente 2005, e da Claudio Scimone, maestro dei Solisti Veneti. Per la categoria danza, invece, è stato il ballerino di Amici Denny Lodi a consegnare il premio a Rossella Brescia, ballerina, insegnante, attrice ed ormai sempre più consolidata presentatrice del piccolo schermo. Ma forse il premio più “meritorio” è stata consegnato ad Anna Rossoni, premiata per il Sociale, a seguito di un gioco sui siti dei quotidiani del gruppo Finegil che l’ha decretata la più votata tra le donne venete che si stanno occupando di volontariato.


Il Veneto in primo piano 13 33 Sicurezza idraulica Con l’autunno torna il maltempo con i timori di chi vive in zone a rischio

La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione Aperti i cantieri per nuove opere di difesa ma servono ulteriori interventi per tutelare buona parte della regione. I Consorzi di Bonifica hanno decine di progetti nel cassetto

Zaia: “Pensiamo meno alle strade e di più alla sicurezza del territorio”

di Nicola Stievano

T

orna la stagione delle piogge, dopo la “tregua” estiva i fiumi tornano ad ingrossarsi ed ogni perturbazione ormai innesca l’allerta meteo ed è fonte di ansia e preoccupazione per milioni di veneti. Questo perché gran parte del territorio della nostra regione è a rischio idrogeologico, al punto che allagamenti ed esondazioni sono sempre una minaccia concreta. Dalla disastrosa alluvione di tre anni fa qualcosa è cambiato e sono ormai aperti alcuni cantieri per la costruzione di invasi nella fascia pedemontana e il rinforzo degli argini più “stressati”. Ma restano ancora al palo molti altri interventi sul territorio, da quelli più invocati ed evidenti come il completamento dell’idrovia Padova – Mestre da usare come valvola di sfogo per le piene del Brenta e del Bacchiglione. Un’opera che tutti i comitati e gli esperti indicano come la possibile soluzione alla criticità idraulica del nodo di Padova. Inoltre non passa giorno senza che i Consorzi di Bonifica sottolineino la necessità di investire di più per le opere di consolidamento e di difesa idrogeologica. I progetti ci sono, le competenze anche, quello che manca, come sempre, è la disponibilità economica. “Ogni volta ci troviamo a dover gestire l’emergenza – spiega Antonio Salvan, presidente del consorzio Adige Euganeo – e a impegnare risorse nei momenti di crisi. Noi ci troviamo spesso a gestire un sistema concepito il secolo scorso, quando il Veneto era per lo più campagna. Oggi la situazione è ben diversa, l’urbanizzazione massiccia impone di adeguare la rete di scolo e gli impianti. Non solo, il clima sta cambiando e ormai le precipitazioni si caratterizzano per la loro intensità. Cade molta acqua in poche ore, acqua che finisce per fare danni se non viene convogliata in una rete di scolo adeguata. Abbiamo diversi progetti già pronti per aumentare la portata dei canali, per prevenire le emergenze, per mettere in sicurezza ampie aree del nostro territorio, per preservare interi centri urbani e zone produttive dagli allagamenti. Continuiamo a sensibilizzare chi ci governa ma lo scoglio più grande resta la disponibilità economica. Intanto cerchiamo di fare del nostro meglio”. Dall’area di Mestre sempre a rischio alluvione alla Bassa Padovana, dal fragile Polesine all’area Euganea, i punti critici dal punto di vista idrogeologico certo non mancano. A fine settembre intanto sono stati affidati dal Consorzio di bonifica Bacchiglione i lavori per le opere di estensione del collegamento dell’’area termale al Cana-

Gli assessori Stival e Conte con il presidente Zaia

M

Sul completamento dell’Idrovia Padova – Mestre invocato da più parti manca ancora il passaggio decisivo le L.E.B (Lessino –Euganeo – Berico), che attraverso un nuovo sistema di tubazioni interrate consentirà di recapitare acqua in tutti i canali del Consorzio del bacino idraulico “Colli Euganei”. Una grande opera, che complessivamente, tenuto conto anche dei lavori già realizzati negli anni scorsi del primo tratto di condotta, costerà oltre 6 milioni di euro . Il progetto avviato, di 5 milioni di euro, previsto all’interno del “Piano Irriguo Nazionale” completa il già avviato riassetto idraulico – ambientale del bacino “Colli Euganei” – area di 11.804 ettari a nord – ovest di Padova – caratterizzata attualmente dalla presenza di numerose aree urbanizzate, piccoli insediamenti industriali, numerose aziende agricole e dagli importanti centri turistici termali di Abano e Montegrotto Terme. Nello specifico i lavori in partenza, suddivisi in due lotti esecutivi, riguardano la realizzazione di una condotta

lunga 1,6 km e di un’ulteriore sistema di condotte e manufatti (per una lunghezza totale di 5 km circa). L’intervento, una volta completato, sarà in grado di rispondere alle modificate esigenze idrauliche dell’’area, consentendo la vivificazione dei corsi d’acqua principali con l’aumento delle portate degli scoli durante tutto l’anno e la possibilità di utilizzo irriguo delle acque nelle aree agricole in primavera ed in estate. Relativamente all’utilizzo irriguo per l’agricoltura, il Consorzio di bonifica Bacchiglione ha inoltre progettato e realizzato a valle dello Scolo Spinosella (in accordo con alcune aziende private) un’area pilota di irrigazione “a domanda” per garantire la distribuzione capillare dell’’acqua dai canali consortili ad aziende agricole private - che si sono dimostrate motivate a condividere anche i costi aziendali di trasformazione – concretizzando così la collaborazione fattiva tra l’ente pubblico e gli interessi del territorio anche rappresentati direttamente da un gruppo di soggetti privati. “Una grande opportunità da cogliere per il “sistema” Colli Euganei. - sottolinea Eugenio Zaggia, presidente del Consorzio Bacchiglione - L’arrivo di acqua di ottima qualità in questa zona significa un potenziale di sviluppo enorme per l’economia agricola e turistica dell’area”.

entre in Regione si stanno chiudendo i conti dei rimborsi agli alluvionati del 2010, dopo un lungo iter non privo di polemiche, il presidente Zaia conferma la volontà di mettere in campo risorse per la prevenzione, come chiedono da anni a gran voce esperti e addetti ai lavori, cittadini che hanno provato sulla propria pelle cosa significhi avere l’acqua in casa e persone che si impegnano per la sicurezza del territorio. “In questo Paese varrebbe la pena di pensare a costruire un po’ meno strade e di più al dissesto idrogeologico, che è la vera sfida che noi abbiamo”. Queste le parole di Luca Zaia pronunciate a Longarone, durante la giornata dedicata all’anniversario della tragedia del Vajont. “La necessità di prevenire e intervenire contro il dissesto idrogeologico – ha affermato il governatore – è la nostra versa sfida. L’abbiamo vissuto con l’alluvione del 2010 che ha colpito direttamente oltre 200 comuni, 10 mila famiglie con l’acqua in casa, 3 mila imprese danneggiate. E poiché la vera sfida per un territorio è quella di mettere in sicurezza dei cittadini”. L’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte conferma l’impegno del Veneto: “La messa in sicurezza del territorio è una priorità di questa amministrazione. Siamo impegnati fin dall’inizio della legislatura sulla partita relativa alle grandi opere idrauliche a cui abbiamo messo mano dopo 80 anni che non si era fatto più nulla. Per gli interventi di difesa idraulica negli ultimi due anni sono stati spese o impegnate risorse per un totale di circa 300 milioni di euro in tutto il territorio veneto. Di recente è partita la procedura anche per l’appalto della cassa di espansione di Caldogno. Posso affermare senza paura di smentita che nessuna amministrazione, da quando nel 2003 le competenze in questo settore sono passate alle Regioni, si è mai spinta come abbiamo fatto noi così in avanti sul fronte della riduzione del rischio idrogeologico”.


34 Voci da palazzo

Voci da palazzo 15

Sanità Stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 24 aziende sanitarie del Veneto

Approvate le schede di programmazione ospedaliera Lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, ha espresso il suo voto. Critici Azzalin e Sinigaglia

D

opo una seduta durata più di 22 ore, lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, presieduta da Leonardo Padrin, ha approvato le schede di programmazione ospedaliera per le 24 aziende sanitarie del Veneto. Con tale provvedimento si sono stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 21 aziende territoriali, le due aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’Istituto oncologico veneto. “Con il via libera alle schede ospedaliere – dichiara Padrin al termine della seduta - abbiamo portato a compimento il percorso di riorganizzazione del settore avviato con il Piano socio-sanitario. La commissione ha confermato l’impostazione della Giunta, ma allo stesso tempo ha reso più elastiche le dotazioni di posti letto territoriali. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è questo: chi in Veneto ha bisogno di un posto letto avrà sempre una risposta positiva, che si tratti di una

struttura intermedia, territoriale o ospedaliera. L’aspetto più caratterizzante di questi nuovi strumenti – informa Padrin - è l’apertura alle case di cura private alle quali lanciamo una sfida, quella di attrarre pazienti da fuori Regione. Lo stesso vale anche per le aziende ospedaliere, i grandi ospedali, ma anche gli ospedali dei capoluoghi di provincia. Questo permetterà alle nostre eccellenze di farsi valere sul mercato. Solo nel privato – precisa - questa novità potrebbe portare all’assunzione di circa 1300 addetti e ad un fatturato di 80 milioni di euro all’anno”. In ultima battuta Padrin ha rimarcato l’attenzione massima avuta nei confronti dei territori più delicati come la montagna, la Laguna e il Polesine. “Le specificità territoriali sono state salvaguardate così come prevede il Piano. Ogni soluzione è stata ritagliata addosso alle singole realtà dopo un lungo confronto con i territori”. “Con il Piano e le schede – ha

n

Nella foto il presidente della V commissione Leonardo Padrin e l’assessore alla Sanità Luca Coletto dichiarato invece l’assessore alla sanità, Luca Coletto che ha partecipato ai lavori della commissione – abbiamo avviato una riorganizzazione della sanità veneta che guarda al futuro. Ci sono – ha precisato – delle grosse innovazioni e posso dire tranquillamente che sono innovazioni che vengono riprese anche a livello nazionale. E’ veramente un cambiamento

cosa È cambiato

el padovano L’Usl 15 di Cittadella ha perso Chirurgia vascolare ottenendo, però, l’apicalità in Ortopedia, mentre Camposampiero acquista quella di Anatomia patologica, diventa Cto regionale e Centro provinciale per le patologie retiniche. Usl 16. Al Sant’Antonio salgono i letti in Terapia intensiva (da 10 a 16) e in Ortopedia (da 35 a 40). Piove di Sacco avrà i primari di Ortopedia, Anestesia e Ostetricia (dove si farà anche la fecondazione assistita) e 7 letti di Riabilitazione neurologica, ma perde l’apicalità in Neurologia. Iov: apicalità in Immunologia e Usd di Tumori ereditari. Usl 17. Riconosciuta l’Usd di Radioterapia a Este, di Diabetologia e Chirurgia artroscopica a Monselice.

n

el veneziano Nell’Usl 12, la cardiochi-

rurgia di Mestre assorbe l’attività di Mirano. Alla 13, invece, sono stati riconosciuti i primariati di Ostetricia e Riabilitazione (20 letti) a Dolo, e le Unità semplici dipartimentali di Otochirurgia e Chirurgia vascolare a Mirano. A Chioggia, Uls 14, sono state riconosciute le Unità semplici dipartimentali di Diabetologia e Day-Surgery in regime diurno.

Piergiorgio Cortelazzo (PdL)

gennaro Marotta (Idv)

“S

“E

“buone notizie per l’ulss 17”

u Padova la quinta commissione consiliare ha fatto un ottimo lavoro, confermando il ruolo strategico della nostra sanità”. Ad affermarlo è il consigliere padovano e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Piergiorgio Cortelazzo. “Massimo rilievo è stato riconosciuto anche al Cto di Camposampiero. Nello specifico, buone notizie sono arrivate anche per l’Ulss 17 di Este-Monselice con l’istituzione di tre nuove Usd, unioni semplici dipartimentali. Ne abbiamo riconosciuto tre - illustra Cortelazzo - Una di diabetologia, un’altra di radioterapia, una terza di chirurgia ortopedica ortoscopica. Inoltre al reparto di ortopedia sono stati assegnati ulteriori 5 nuovi posti letto. In questo modo vogliamo riconoscere e incentivare le eccellenze presenti nel presidio. 5 posti letto sono stati assegnati anche all’Ulss 16 per il Sant’Antonio, una quota che può sembrare bassa, ma che in realtà consentirà alla struttura di attivare nuovi servizi”. Cortelazzo si dice soddisfatto anche per la conferma dei posti e del ruolo della riabilitazione all’ospedale di Conselve. “La quinta commissione - conclude Cortelazzo - ha lavorato di fioretto, coinvolgendo tutti i soggetti che volevano dire la loro. Gli operatori, le associazioni e gli amministratori padovani sono stati molto collaborativi e responsabili”. Antonio Pipitone (Idv)

sconcerto per taglio cHirurgia vascolare ulss 15

“A

l sant’Antonio di Padova Ortopedia ha acquisito 5 posti letto grazie ad un mio emendamento. Serviranno per accorciare la lista di attesa con più di 600 pazienti. “Purtroppo è stata eliminata Chirurgia vascolare dell’Ulss 15 di CittadellaCamposampiero. Siamo rammaricati – racconta il medico padovano – perché sono stati bocciati due emendamenti, che avevo presentato, per mantenere l’Unità definitivamente o almeno sino alla scadenza dell’attuale primario, in modo da accompagnare il percorso di riconversione. È una decisione incomprensibile, che elimina un’eccellenza costruita sul campo, nonostante le migliaia di firme raccolte dai cittadini. E’ stata invece presa una decisione positiva, c’era un nostro emendamento in tal senso, - conclude Pipitone - sull’Ortopedia di Piove di Sacco. Viene così salvato un servizio essenziale per migliaia di pazienti della bassa padovana. Ritengo positiva anche la scelta di modificare le schede ospedaliere dello Iov, garantendo un livello elevato, dà garanzia ai ricercatori sulla continuità del loro lavoro e, in sostanza, esclude qualsiasi ipotesi di spostarlo altrove. Nelle schede sono state inserite l’unità operativa complessa di immunologia, dove operano 100 ricercatori, ed una di terapia del dolore. La Breast Unit è stata accorpata all’unità di senologia e si sono create le unità dipartimentali dei tumori esofagei e dei tumori rari”. Claudio Sinigaglia (Pd)

“resta buio assoluto su servizi territoriali”

“L

a strada imboccata da Lega e PdL è chiara: tagliare posti letto ospedalieri senza garantire in cambio servizi e risorse nei territori. Quando e dove vedranno la luce gli ospedali di comunità, le strutture intermedie, gli hospice, i centri per l’alzheimer e la sclerosi multipla? Perché dimezzare il numero dei distretti? Perché eliminare un gran numero di responsabili di psichiatria, per l’infanzia e l’adolescenza, per la disabilità e la non autosufficienza? Su tutti questi nodi rimane il buio assoluto”.

“troppi tagli a venezia”

’ andata bene col Policlinico San Marco e a Mirano. Meno con Venezia. Su Mestre – spiega il politico veneziano - c’è stato un recupero abbastanza sostanzioso. Ha avuto esito il forte l’impegno di IdV e del Pd: abbiamo convinto la maggioranza a non tirare troppo la corda. Avrebbero sbriciolato il polo di chirurgia programmata protesica e sarebbe stato un delitto. Così al Policlinico San Marco abbiamo recuperato 25 posti, assorbendo meglio i tagli (20 posti nell’area chirurgica ortopedica, 3 al week surgery, 2 in Terapia intensiva). Siamo soddisfatti anche per Mirano, dove la Cardiochirurgia continuerà a funzionare finché l’hub dell’Angelo non riuscirà a gestire in proprio tutti gli interventi dell’Ulss. Su Venezia – sottolinea Marotta - abbiamo provato a far quadrato per contrastare la riduzione dei posti letto, ma la maggioranza di centrodestra era blindata ed ha bocciato le nostre proposte, che mantenevano reparti e servizi a nostro avviso indispensabili per gli abitanti del centro storico. Non vorremmo, come avevamo ventilato, che il Civile venisse ora considerato alla stregua di un poliambulatorio”. Carlo Alberto Tesserin (PdL)

“confermata l’importanza di cHioggia”

“L

e schede ospedaliere hanno confermato l’importanza di Chioggia nel sistema sanitario veneto, aggiungendo un ulteriore potenziamento sul fronte della diabetologia e del day-surgery. Tutte le modifiche positive introdotte a inizio estate dalla Giunta sono state ratificate dalla V Commissione, che su Chioggia ha votato all’unanimità, segno che la convergenza sul nostro ospedale è massima. Sono stati confermati quindi i nuovi primariati e l’aumento dei posti letto”.

di rotta rispetto alla gestione della sanità consueta, - ribadisce Coletto - che la miglioria e la rende più fruibile, quindi la sposta verso il territorio dal punto di vista della prevenzione e delle cure immediate, che possono essere erogate sul territorio, valorizzando ancora di più quello che è il lavoro importante degli ospedali, che avranno bacini e specialità ben definiti.

n

el rodigino In Polesine nell’Usl 18 di Rovigo è stato riconosciuto l’Usd di Chirurgia vascolare, Malattie metaboliche e Patologie retiniche. Usl 19 di Adria è stato ammesso il primariato in Riabilitazione. Mauro Mainardi (PdL),

“riconfermata la specificità sanitaria del polesine”

“A

bbiamo – dichiara il consigliere del Pdl - potenziato Adria e confermato l’hub provinciale di Rovigo individuando e premiando le eccellenze. Entrando nello specifico, all’ospedale di Rovigo sono state riconosciute tre nuove Unità semplici dipartimentali: chirurgia vascolare, diabetologia e malattie metaboliche. Trecenta rimane ospedale per acuti, con il riconoscimento di due ulteriori posti letto in terapia intensiva. L’ospedale di Adria riacquista l’apicalità del recupero e della riabilitazione funzionale, a cui viene assegnata una dotazione di 5 posti letto. Si è poi confermata la crucialità del punto nascite e della pediatria. In entrambi i casi le modifiche apportate dalla Commissione sono state oggettivamente migliorative. graziano Azzalin, Pd

“non c’È nulla per cui esultare”

“A

nche in Polesine l’effetto dei tagli è stato leggermente attenuato, ma nel complesso la dotazione complessiva non ne esce certo rafforzata, anzi. E quanto stabilito nel Pssr riguardo alla specificità del Polesine è rimasto solo sulla carta: chi canta vittoria per il mantenimento delle due Ulss forse non si è accorto che nessuna Ulss è stata cancellata, visto che le schede si occupavano unicamente delle dotazioni di reparti, primariati e posti letto degli ospedali e forse non si è accorto nemmeno che l’ospedale di Porto Viro è stato privato del riconoscimento di presidio ospedaliero pubblico a beneficio della Casa di Cura di Abano per nessuna altra ragione che non un mero calcolo politico e che nei fatti l’ospedale di Rovigo è stato catalogato come un hub di serie B. E la cartina di tornasole sarà l’allocazione delle risorse. Non mi torna nemmeno il calcolo che ha fatto qualcuno dicendo che l’ospedale di Adria è stato potenziato, a me risulta che i 216 posti letto ed i 17 primariati, diventeranno 178 e 13”.


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16 Cultura veneta 36 Palazzo Fortuny a Venezia Fino al 24 novembre

Gli sguardi universali di Tàpies Iniziò a disegnare cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Scomparso lo scorso anno, Venezia gli dedica una retrospettiva di Alain Chivilò

C

he cosa pensa l’artista nel suo agire umano? Qual è la prospettiva artistica che coinvolge maggiormente? Lo sguardo interiore ed esteriore quale polarizzazione prende? Queste sono alcune domande che il percorso espositivo di Palazzo Fortuny a Venezia cerca d’indagare fino al 24 novembre nella mostra dedicata a “Tàpies. Lo sguardo dell’artista”. Scomparso a febbraio 2012 Anthony Tàpies, nato a Barcellona nel 1923, si è sempre posto domande sull’esistenza umana, trovando approfondimenti e risposte nelle culture del mondo. La storia dell’arte dell’agire umano da quella africana, all’asiatica passando per quella europea furono tappe fondamentali. All’età di 18 anni, a causa di una grave lesione polmonare, tra il 1942/43 dovette curarsi in montagna. Proprio in questo periodo iniziò a disegnare, cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Dal dopoguerra dipinse con serietà opere che come

scrisse “erano quasi composizioni astratte, che fino allora aveva appreso e imparato ma ricordavano anche dei paesaggi stella- con tecniche prese da emozioni, gusti, ispirazione, mitologie, ri. Altre esalavano un simbolismo, psicoaprofumo di misterioso La maggior nalisi, meditazione e romanticismo”. Nel parte dei suoi spiritualità. Nacquero 1953 Tàpies iniziò la lavori è prodotta sua svolta artistica met- negli ultimi 25 anni da qui le peculiarità artistiche del Maestro tendo in discussione le di vita Catalano incentrate percezioni passate e il suo lavoro artistico. Partendo dai fermenti nell’utilizzo di terre colorate, sabbie, polartistici europei decise di ricominciare da vere di marmo, capelli, peli, lenzuola, fili, zero esplorando ancora più in profondità paglia, riso, bianchi di Spagna e cenere. Si l’inconscio, mettendo alla prova tutto ciò crearono nuove tensioni in scritture e grafie

Retrospettiva al Museo Correr, fino al 27 ottobre

ANTHONY CARO: ASSEMBLAggI E IMBuLLONATuRE

dove la superficie materica venne elaborata in lisciature, grattature e schiacciamenti. Come scrisse nel 1977, “mi muovevo per impulsi precisi, ma così poco coscienti che a volte avevo l’impressione di procedere scavando alla cieca, con gesti furiosi, i segreti di una massa di terra che mi seppelliva”. Oggetti umili, cari all’artista, furono da lui inseriti nelle opere, facendo contemporaneamente apparire croci, numeri, lettere assieme ai suoi “muri” dove elementi naturali s’inserirono in asfalto, graffiti e cemento. Per capire la produzione artistica di Tàpies

Arte performativa, scultura, installazioni e pittura

Materia primordiale a Punta della Dogana

fondazione prada a venezia propone berna

C “B

isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.

è fondamentale sapere che la maggior parte dei suoi lavori è prodotta negli ultimi 25 anni di vita, riuscendo a dare in questa fase terminale di vissuto la più totale libertà che avvertiva. Una mostra che, nell’accostamento con opere di vari artisti internazionali, propone lavori scelti dai curatori in chiave puramente emotiva rispetto alla ferrea cronologia museale. Un’occasione per ammirare la produzione artistica di uno fra i più importanti Maestri internazionali nel tradizionale e unico percorso espositivo di Palazzo Fortuny.

“B

isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.

à Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, ripropone fino al 3 novembre una mostra tenuta a Berna nel lontano 1969. “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” non è altro che un progetto di ricostruzione dell’esposizione che passò agli annali per un approccio volto al medium linguistico. Il titolo originale era “Live in Your Head. When Attitudes Become Form. Works-ConceptsProcesses-Situations-Information” per un contenitore che univa sintesi delle ricerche dell’epoca come la Land Art, l’Arte Povera, la Process Art e l’Arte Concettuale. Un nuovo periodo che si sviluppava dopo il Minimalismo e la Pop. Una sfida che Germano Celant, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno voluto affrontare facendo inserire opere, anche d’importanti dimensioni, in spazi stretti consoni a un antico palazzo veneziano. Quindi il visitatore dovrà stare molto attento a non calpestare le opere di artisti quali Bruce Nauman, Giovanni Anselmo, Claes Oldenburg, Walter De Maria, Joseph Kosuth, Gilberto Zorio, Sol Lewitt, Daniel Buren per citarne alcuni. Una domanda sorge in tale contesto: quanto è utile una riproposizione a più di quarant’anni di distanza? Jean Clair scrittore, storico dell’arte e curatore francese, afferma che in tale mostra “il corpo dell’uomo pretende di sostituirsi alle proprie opere”. L’artista è ora “un nuovo mago della società contemporanea”. Si evidenziava dunque una visione del mondo non “comunicata dalle opere” perché “si sarebbe manifestata con la presenza stessa dell’artista nella sua realtà fisica, attraverso le sue attitudini corporali”. Al.Ch.



38 Cultura veneta

Cultura veneta 17

Arte Alla Basilica Palladiana di Vicenza, sino al 12 gennaio 2014

“Around JFK - 1963: il sogno, il mito”

vintage festival tre giorni dentro agli oggetti cHe Hanno fatto un’epoca

Il prossimo 23 ottobre aprirà i battenti una mostra dedicata ad un anno. Il 1963. Muoiono in quell’anno: Kennedy, Papa Giovanni XXIII e Martin Luter King, tre figure fondamentali per capire quell’epoca

D

allas, 22 novembre 1963, ore 12.30. Muore assassinato John Fitzgerald Kennedy, il Presidente che stava cambiando la storia del suo Paese e quella dell’Occidente. E’ una svolta nella storia del mondo. L’evento influenzerà la percezione e il senso della vita nell’intero pianeta, insieme alla sua rappresentazione sulla scena mediatica, cosa che non accadde un secolo prima con la morte, altrettanto simbolica, di Abramo Lincoln. L’uccisione di Kennedy non segna solo il confine tra un prima e un dopo per la potenza della comunicazione, ma perché trasforma in evento planetario l’icona e il simbolo che lui e la sua Presidenza rappresentavano. Quell’uomo, il sogno che egli ha simboleggiato e il mito che di lui perdura sono al centro di una grande mostra allestita dal 23 ottobre al 12 gennaio presso la Basilica Palladiana di Vicenza. L’esposizione “Around JFK - 1963: il sogno, il mito” è promossa da BCome Venice con il patrocino del Comune di Vicenza e dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Accanto e dentro la mostra, che sarà spazio di rappresentazione visiva e insieme

E luogo di esperienza espositiva, sono previsti appuntamenti dal vivo – conferenze, talks, workshop, reading, installazioni - per una messa in scena del passato recente che ancora pervade e per molti versi incide sul contemporaneo delle arti, della cultura, della dottrina politica e sociale. Un contenitore/evento che nella rappresentazione della storia di ieri riconosce molta iconografia e numerose matrici culturali e sociali che appartengono allo sguardo dell’oggi. Un autentico format culturale e di spettacolo; un ipertesto che si sviluppa su più supporti in contemporanea. Un flusso imperdibile di frames, parole, immagini,

sguardi, suoni, voci per chiunque abbia vissuto quegli anni o ne abbia avvertito gli echi. Chi è nato nel 1963 ha l’ingresso omaggio alla Mostra. A Vicenza, in Basilica Palladiana, sino al 12 gennaio 2014.

stata archiviata come un’iniziativa di successo, la quarta edizione del Vintage Festival. Tante le presenze che hanno accompagnato, a metà dello scorso mese, la tre giorni dedicata alla moda, al design, alla musica e allo spettacolo, al Centro Culturale San Gaetano di Padova. “Il passato in HD” è stato lo slogan usato per sottolineare il concetto sotteso all’evento. Ossia il modo di riappropriarsi del passato per stimolare una visione del futuro più nitida, colorata e ricca. Insomma il vintage può essere il domani, in quanto ogni oggetto può essere la chiave per un nuovo futuro possibile. Attorno all’agorà centrale, che ha ospitato la tradizionale esposizione mercato con una rinnovata selezione tra capi, accessori e oggettistica dagli anni ’20 agli anni ’80, sono stati molti i volti noti che si sono dati appuntamento. Da Philippe Daverio, Tinto Brass, Oliviero Toscani, Maria Luisa Frisa, Andrea Pellizzari, Giusi Ferrè e Bruno Bozzetto la manifestazione è stata anche il teatro di un confronto nel campo del design, dell’arte e della musica, ampliato da otto mostre dedicate agli aspetti culturali e storici del settore. Non solo glamour, dunque, ma un viaggio dentro alla storia degli oggetti che hanno fatto un’epoca c’è stato spazio anche per la beneficienza: gli incassi sono stati devoluti da Team for Children Onlus a sostegno del reparto di oncoematologia dell’ospedale di Padova.


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L’anno 2013 sarà l’anno dell’orgoglio per il Parco del Delta del Po. Così, durante le discussioni sull’adozione del Piano Ambientale avevo preannunciato, e così sta avvenendo soprattutto con la collaborazione e la fiducia della popolazione e delle attività economiche che nel Delta del Po operano. Un lavoro costante di confronto e mediazione con un obiettivo importante: far comprendere che i vincoli, anche se minimi, possono diventare una risorsa. La convivenza tra le attività dell’uomo e la conservazione della natura va vista in una nuova luce; è ora di riconoscere alla natura il suo ruolo di indispensabile fondamento della vita sociale ed economica della società, e come tale usarla e proteggerla ovunque come risorsa preziosa e non rinnovabile, che ci mette in connessione con lo spazio di sviluppo europeo. È necessario in primo luogo innalzare il livello di attenzione su questi temi e sul ruolo che possono avere nello sviluppo regionale; in secondo luogo è necessario innalzare la qualità del governo del territorio, teatro dell’incontro tra l’uomo e la natura. La recente candidatura, presentata a Parigi, dell’area del Delta del Po, quale Riserva di Biosfera – MAB UNESCO, indica la chiara volontà dell’Ente e del territorio di proporsi a livello mondiale come luogo unico di valore paesaggistico ambientale in cui l’uomo è elemento fondamentale sia di conservazione che per lo sviluppo sostenibile. Grande ringraziamento va alla Fondazione CARIPARO che per prima ha creduto e con lungimiranza ha sostenuto il percorso di candidatura che si spera si concluderà positivamente nella primavera 2014. Il Parco del Delta del Po in questi ultimi due anni ha realizzato innumerevoli iniziative a 360 gradi sui temi dello sviluppo territoriale.

Pianificazione a programmazione territoriale

Nel dicembre 2012 è stato adottato il Piano Ambientale del Parco del Delta del Po, in copianificazione con la Regione Veneto, adozione che ha segnato una tappa storica nella vita dell’Ente Parco del Delta del Po dopo venti anni di attesa e di conflittualità. Anche la redazione del Piano di Gestione delle aree ZPS (Zone di Protezione Speciale per le specie riconosciute a livello Europeo) realizzato su incarico della Regione Veneto ha fatto sì che gli elementi Europei di valore ambientale abbiano trovato, nel Parco del Delta del Po, proposte di gestione integrate con gli altri elementi di pianificazione territoriale. In ambito paesaggistico la collaborazione con la Soprintendenza Regionale per i beni Ambientali e Culturali e la Direzione Pianificazione Strategica Regionale porta l’Ente Parco del delta del Po ad un confronto per la costruzione del Piano Paesaggistico di Ambito Laguna di Veneta – Delta del Po. Questa collaborazione è fondamentale per la conclusione della visione strategica del territorio e la semplificazione amministrativa, quanto mai necessaria per lo sviluppo dell’area.

Promozione attività locali e iniziative culturali

L’Ente è inoltre motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Si ricordino le iniziative annuali delle Pro loco locali e Comuni del parco che attraverso un programma condiviso dall’Ente Parco vedono lo stesso compartecipare alle manifestazioni. Non da ultimo la festa del Riso del Delta del Po che ha visto l’unione dei produttori agricoli coordinati dalla Fondazione Ca’ Vendramin in un primo esperimento di valorizzazione territoriale attraverso i prodotti agricoli. Ma anche la Su e So per i fossi di Adria, la bottega del parco di Rosolina, la fiera del Delta del Po di Porto Tolle, le manifestazioni culturali ad Ariano nel Polesine, la fiera del Pane di Loreo, la festa della golena di Panarella a Papozze, le manifestazioni culturali e sportive di Corbola, la fiera del libro a Porto Viro, la festa per il taglio di Porto Viro a Taglio di Po ed innumerevoli altre manifestazioni locali.

Progetti Europei e progettazione Nazionale

©PH Daniele Soncin

Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella

conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro vede coinvolte entrambe le Regioni Veneto ed Emilia Romagna con progetti di vivificazione delle lagune, realizzate dal Consorzio di Bonifica delta Po, la collaborazione fra vallicoltori ed Ente Parco per il monitoraggio delle specie prioritarie e, per la prima volta, la realizzazione di azioni comuni, con le aziende vallive, di valorizzazione dei prodotti della pesca ed itinerari turistici. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Unci pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro, che tende a creare la rete dei produttori ed operatori economici per la valorizzazione delle specie ittiche quali vongole, anguille, cefali, alici ecc…. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia, importo 103 mila euro, ha creato oltre che piccole infrastrutture di servizio agli itinerari di visitazione anche una buona rete di operatori convenzionati a cui ora bisogna dare supporto per la promozione delle loro attività già dichiarate sostenibili. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro, ha consentito oltre che rilevare dati scientifici per la individuazione di indicatori ambientali dei cambiamenti climatici, in collaborazione con ARPAV, di proporre al territorio una riflessione sulla necessità di adottare strategie anche di sviluppo sostenibile per adattarsi ai notevoli mutamenti che il tessuto sociale ed ambientale sta mettendo in atto. Quindi la natura come elemento di riferimento fondamentale per adattare lo sviluppo economico di un territorio di grande valore ambientale. Questa visione di proposte gestionali è iniziata con il progetto NATREG, nell’ambito del programma Europeo MED per un importo di circa 200 mila euro, che ha disegnato un possibile Piano di Gestione per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio del Delta del Po. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. Nel progetto 2bParks, all’interno del programma Europeo SEE importo di 190 mila euro, ha visto la valorizzazione paesaggistica e di educazione scolastica nelle aree protette europee del Delta del Po con importanti risultati dal punto di vista di promozione dell’area nel mondo scolastico e dell’educazione ambientale. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali attraverso il progetto Econetwork rural importo 140 mila euro ed il progetto di promozione dell’area protetta per un importo di 150 mila euro . Gli itinerari del cinema, paesaggi culturali (i luoghi di senso), le eccellenze di prodotti agricoli e le attività didattiche sono i filoni principale delle azioni progettuali previste nel progetto denominato destinazione parchi di importo di circa 300 mila euro. In questo progetto viene prevista la realizzazione di un museo del cinema e più in generale delle arti visive in uno stabile in Comune di Porto Viro. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Nella nuova programmazione Europea 2014 – 2020 si stanno proponendo progetti sia per la infrastrutturazione e conservazione del territorio che per la promozione dei prodotti e servizi di eccellenza del Delta del Po. I programmi Europei, Nazionali e Regionali sono i via di attivazione con proposte di progettualità che coinvolgeranno tutti gli operatori economici del territorio.

La rete ed i paternariati

Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camargue in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello.

La tutela ed il rapporto con le Università

Il monitoraggio ambientale, la cura del sistema dunoso e litoraneo, la promozione di attività economiche compatibili, l’attenzione alle persone svantaggiate, sono e saranno le azioni, non esclusive, che si metteranno in essere per far sì che il Parco diventi un territorio in cui ogni cittadino si identifichi. Le attività di monitoraggio dei passeriformi per un importo di 50 mila euro, la convenzione con l’Università di Padova istituto di genetica per la prosecuzione delle attività per la protezione dello Storione Cobice, il piano di attività di monitoraggio delle acque e di identificazione metodologica del valore delle funzioni ecosistemiche degli ambienti naturali, in collaborazione con Università di Ferrara, sono una piccola parte del lavoro svolto e da svolgere nell’ambito della conoscenza e monitoraggio ambientale. La stretta collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po per l’elaborazione di piano di monitoraggio a seguito dello sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro sta portando notevoli risultati positivi nella visione complessiva del valore ambientale del fiume Po. Anche la collaborazione con l’Università di Venezia – IUAV per la redazione delle valutazioni di incidenza ambientale dei piani ed il proficuo lavoro nell’ambito dell’Osservatorio del delta del Po rappresenta un forte legame del parco con la realtà universitaria; non da ultima la collaborazione fra Consorzio di Bonifica delta del Po e Università di Padova – dipartimento di Geografia per la realizzazione di incontri internazionali fra docenti universitari e master internazionali. Di prossima firma invece il protocollo di intesa con il Politecnico di Milano per la valorizzazione della ciclovia del Po denominata Vento che collegherà il Monviso con Venezia passando per il Delta del Po.

La rete regionale dei parchi

Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricorso da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un importante punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette.

In conclusione questo anno è l’anno dell’orgoglio del Delta del Po e citando un testo a me caro di Giovannini autori del testo Uomini e parchi: “Il grande significato di un parco è soprattutto umano, poiché umana è la funzione che esso deve assolvere: ricercare nuovi comportamenti di compatibilità fra sviluppo antropico ed il mantenimento degli equilibri naturali, fissando i parametri qualitativi e quantitativi di tale compatibilità” (dal testo Uomini e parchi)


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a cosa si deve fare o scegliere per stare bene o in forma? ZUMBA, WALKING, CIRCUIT , le tre attività nuove e di moda. SPINNING, BODY TONIK, STEP, GAG, le attività classiche. PILATES, YOIGA, PANCA FIT, I corsi rilassanti. SALA PESI. PISCINA (nuoto ed acquagym) i classici. Lo dice la medicina e basta provarci per averne la conferma: fare attività fisica vuol dire mantenersi sempre in buona salute! Tuttavia, spesso si ha poco tempo da dedicare a se stessi e ciò impedisce di organizzare un programma “stabile” di attività fisica. Forse, per motivarsi, serve solo un po’ di buona e corretta informazione in più! Il percorso “Fitness e sport” di benessere ha una molteplice valenza: - può rappresentare uno stimolo a scegliere e decidere per un’attività fisico-sportiva, adeguata, interessante e gratificante:

Fare sport in modo diverso e completo: OGGI CAMBIO! PALESTRA. PISCINA. ZUMBA. CICLISMO. CAMMINARE il che non vuol dire solo performance, ma adottare semplicemente un sano stile di vita! - fornire suggerimenti pratici per migliorare la forma fisica (soprattutto - ma non solo- nelle sezioni CORSA, GINNASTICA e SPORT). - fornire le basi culturali di fisiologia sportiva e dare alcune risposte a quesiti antichi, recenti ed attuali in materia. - sottolineare la connessione tra salute e sport con tante informazioni e consigli utili. E QUINDI? quindi dobbiamo organizzarci per creare e cercare un percorso BENESSERE, un PERCORSO FITNESS. Ormai le care e vecchie palestre dove potevi fare poco (sala pesi ed 1 corso) , regole gessate, piscine tristi con ambienti vecchi, devono essere un RICORDO DEL PASSATO. OGGI si deve avere la possibilità di scegliere un CENTRO SPORTIVO dove, con un UNICO ABBONAMENTO e seguito da VERI PROFESSIONISTI dello SPORT (LAUREATI

SCIENZE MOTORIE O ISEF), vi è la possibilità di costruire un PERCORSO BENESSERE. Fare sport è SINONIMO DI divertimento: cosa c’è di meglio che poter variare lo sport scelto? un mese faccio ZUMBA e body tonik (aerobia+bonificazione), un mese WALKING e GAG (stessi meccanismi fisiologici), e cosi via, passare dalla piscina (nuoto ed acquagym) alla PALESTRA 8 yoga e spinning), tutto con un UNICO ABBONAMENTO o anche solo per recuperare lezioni perse o integrare con alcune lezioni in più. E’ vero, il tempo è sempre poco e gli impegni quotidiani sempre più pressanti, però se trovo l’ambiente sportivo giusto, gli stimoli giusti, forse ce la posso fare. QUE-

STO dovrebbe essere lo stimolo di tutti. NELLA NOSTRA ZONA qualche centro così esiste, palestre e piscine che propongono questi programmi, centri fitness che legano il programma di allenamento magari ad una convenzione anche con la dietologa o un centro estetico, dove oltre ai soliti corsi puoi partecipare anche a programmi di allenamento agonisti e partecipare a gare amatoriali (marce, triatlon, gare master di nuoto ed acquagym), insomma veri e propri ambienti SPORTIVI dove la PAROLA SPORT è uno stile di vita, dove LO SPORT in tutte le sue forme è sinonimo di benessere e di vivere meglio. Se devo dare un consiglio, dico: non

fermatevi alla prima palestra o al cartello più grande che ti regala con 14 euro un abbonamento ( balle !!!!), entra nei contenuti, pretendi di conoscere il DIRETTORE TECNICO ( che se non è ISEF O LAUREATO SCIENZE MOTORIE non è una persona con i requisiti di legge per poterti seguire), verifica i locali, i macchinari, prova i corsi, verifica l’elasticità dell’organizzazione e la pulizia di tutti gli ambienti. FATTO CIo’, puoi sentirti a casa tua ed iniziare IL TUO PERCORSO BENESSERE. BUON SPORT A TUTTI

Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<


26 Concerti e non solo 42

mille e ancora mille...

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pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto LE PROSSIME DATE A PADOvA AL gEOX SONO 2 novembre 2013

pooH

eventi

28 novembre 2013 - 29 novembre 2013 - 30 novembre 2013 - 1 dicembre 2013

priscilla – il musical

4 dicembre 2013

imagine dragons

8 novembre 2013

bob dYlan and His band 9 novembre 2013

renzo arbore

7 dicembre 2013

steven Wilson

10 dicembre 2013

max pezzali

22 novembre 2013

emma

24 novembre 2013

tHe WaterboYs

PER gLI AMANTI DEL JAZZ SEgNALIAMO

special event from suisse Nicolas Masson - tenor sax, clarinet Roberto Pianca - guitars Emanuele Maniscalco - drums LA NuOvA STAgIONE AL TONIOLO DI MESTRE venerdì 8 novembre 2013 Sabato 9 novembre 2013 Domenica 10 novembre 2013

carlo & giorgio visti da vicino

Martedì 19 novembre 2013

mark lanegan, WitH special guest duke garWood

I

giuseppe giacobazzi - un po` di me

venerdì 20 dicembre 2013

enrico bertolino casta aWaY - la tempesta imperfetta

14 Dicembre – Supersonic Music Arena – San Biagio di Callalta (Treviso)

Mercoledì,27 novembre 2013 COCKNEY LONDON PuB di Correzzola PD 14 novembre 2013

Mercoledì 27 novembre 2013 venerdì 29 novembre 2013

mario biondi

emma 14 novembre 2013

sguardo a nordest

guÈ peQueno

GUÈ PEQUENO, figura di riferimento della scena hip hop italiana, già membro fondatore e leader dei Club Dogo assieme a Jake La Furia e Don Joe, arriverà in concerto alla Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta (Tv), sabato 14 dicembre, per l’unica data nel Triveneto di “Bravo Ragazzo Tour”, tournée che segue la pubblicazione dell’omonimo fortunato album, il secondo della sua carriera solista. “Bravo Ragazzo”, pubblicato il 4 giugno scorso per Universal Music, ha conquistato il disco d’oro dopo sole tre settimane dalla sua pubblicazione trainato dai singoli “Business”, “Rose Nere” e dalla titletrack che ha praticamente raggiunto 2 milioni di visualizzazione su Youtube. A dividere il palco con Guè saranno ancora il dj Jay-K, la seconda voce Daniel Congo e Carmine Landolfi. Ulteriore particolarità sarà l’aggiunta della batteria, che si unirà alla formazione rap.

i “costi” dei grossi concerti ed i festivals Quali i pro ed i contro Ho visto molti concerti, grandi e piccoli. Dunque. Organizzati molto bene. Oggi l’informazione è migliore di una volta. Oggi si paga tutto, non solo il live! Ma... Di cosa si lamentano i ragazzi? Del costo del biglietto, dei diritti di prevendita, dei costi di parcheggio che vanno dai 5 euro ai 10 euro, delle bottigliette d’acqua a 2 o 3 euro, del bicchiere di birra a 4 o 5 euro, del trancio di pizza e del panino a 5 euro! Ma ecco il Problema clou... questo il resoconto di una ragazza: “(...) E’ stato grande come sempre. Ma devo convenire con chi ha deplorato l’organizzazione: pessima davvero. (...)Tre ore di colonna per arrivare alla propria auto intrappolati in una colonna umana, anzi disumana, non fanno parte di ciò che si considera comunemente la scomodità di un concerto. Ci stà la confusione, ci stà il disagio (altrimenti uno stà a casa sul divano a guardare la tv), ci stanno pure quei 10 euro rubati di parcheggio, ma la colonna umana senza via di fuga come bestie al macello, quella non ci stà! Chi pensa che questo voglia dire andare ad un concerto si sbaglia di grosso. I concerti, sono ben altro! (...).” e la risposta di un altro che c’è stato a quel live. “Cara (...), eri anche per caso anche a (...)? ... no, perché nel caso sarei tanto tanto tanto curioso di sapere se per abbandonare l’area del concerto alla fine hai usato il teletrasporto, l’elicottero oppure ti sei smazzata quella passeggiata nel budello, con tanto di passaggio nel tunnel sotto l’autostrada (...).” I concerti grossi sono una avventura. Ero ad entrambi i live citati dai due ragazzi. Ma... Ricordo che a Zeltweg in Austria, 18 anni fa, facemmo 3 chilometri a piedi prima di arrivare al live dei Rolling Stones, dopo avere pagato 80 scellini (7.000 lire di allora) di un parcheggio infangato. Poi all’ingresso ci tolsero l’acqua nostra e vidi una collinetta di un metro e mezzo di altezza per cinque di diametro di bottigliette di ogni tipo. All’uscita da quel concerto del 1995, con oltre 100mila spettatori, ci mettemmo tre ore per ripartire! Oggi penso che andrebbero aboliti i concerti sopra i ventimila spettatori! Anche perché i ragazzi da metà campo in poi vedono tutto il concerto solo dai video posti a lato del palco! Oggi live/festival come “Home Festival” o “Sherwood” o “Marghera” o “Piazzola” sono ottimamente organizzati con una platea che rare volte supera le ventimila unità per serata, ma con differenti prezzi. Economici i primi tre per il basso costo dei biglietti (l’Home Festival è del tutto gratuito e gli altri due spesso offrono la serata con ingresso ad un euro); costosetto “Piazzola” sia per i grossi nomi in cartellone che per il parcheggio a 5 euro. Per i cibi e le bevande si paga equamente “carucci” in tutti i casi. Si vuole fare soldi da “ogni cosa” in quanto il cachet dello show è molto alto e gli organizzatori devono/ vogliono rientrare da tutte le spese. Utopia vorrebbe che le bands si abbassassero l’ingaggio e che anche la prevendita dei biglietti non esistesse! In effetti se compro prima il ticket dovrei avere una riduzione, non un aumento! Sui costi di parcheggio, esatto, dovrebbe essere un servizio gratuito per chi arriva. Quanto al cibarsi e bere: portarsi tutto da casa! Tenersi a mente per il prossimo anno.

un estate di concerti all’aperto, circa cinQuanta live in tre mesi ora riaprono le serate al “cHiuso”

n Italia ed in particolare nel Veneto sono arrivati i più bei nomi del panorama internazionale ed italiano tra giugno e settembre 2013. E’ stata una bella estate di concerti e festivals quella appena conclusa. Sommando gli uni agli altri ne ho visti in quattro mesi circa cinquanta. Tutti originali, l’unica cover band, sono stati i Rood, ma sono amici! Il più bel show che ho visto, per me ad oggi tra i primi tre in assoluto nella mia vita: Roger Waters “The Wall” allo stadio Euganeo il 26 luglio... farne una cronaca oggi sarebbe ridicolo, ma posso invitare il lettore a vedere lo spettacolo su youtube; non ci sarà tutto ma dai pezzetti video ci si fa comunque una idea della grandiosità e spettacolarità dell’evento. Un altro gran bel live-show al quale ero presente è andato in “suono/video/circo” alla Villa Manin di Codroipo (Udine); il 17 giugno... c’erano i Kiss! Loro, singolarmente si muovono anche su palchetti circolari girevoli che si alzano ed abbassano... col chitarrista che si aggancia ad un cavo e... vola sopra il pubblico...! Ma l’emozione più grossa me l’hanno data Crosby Stills Nash a Piazzola (Padova) il 20 luglio. Quando hanno attaccato subito “Carry On”... brividi... David Crosby, in particolare, nononostante l’età che avanza, appare ai miei occhi ancora un sornione hippy dei “sempre verdi” anni ‘60 del secolo scorso. Mi ha deluso Morgan a Polesella (Ro) il 4 luglio. Il cantautore, mente dei mai dimenticati Bluevertigo, ha messo in cantiere una carrellata di covers e suoi brani a metà tra il “divertissement” e lo “sperimentale” non riuscendo a

raggiungere lo scopo del suo proposito. Pollice giù anche per Dead Can Dance visti il 6 giugno al Geox di Padova. Nonostante la gran bella voce e presenza “spaziale” di lei, Lisa Gerrard, con due tastiere ed un polistrumentista, Brendon Perry, i pezzi apparivano monocorde e troppo “stiracchiati”. Divertente, più che altro per curiosi ed amanti del “rock’ n’ roll”, il Festival di Senigallia nelle Marche. Ero là il 3 agosto. Divertenti, più che altro per curiosi ed amanti della “dance elettronica”, i Motel Connection. Ero a Treviso-Dogana il 7 settembre in mezzo ad altri/e quarantamila. Ho partecipato questa estate anche al “Marghera Village”, trapiantato a Mestre da quest’anno al parco san Giuliano, al “Sherwood” di Padova al parcheggio nord dello stadio Euganeo, all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, all’ Home Festival di Treviso ed aquello di Lucca. Tutti organizzati ottimamente. Non a tutte le serate, sia chiaro, ma a diverse. Ero presente anche ad alcune serate/dibattito proprio sul tema dei concerti, soprattutto di quelli grossi. Dall’organizzatore dell’ex Beach Bum di Jesolo e da quello attuale dell’Home Festival di Treviso ho appreso le tante difficoltà, spesso burocratiche, che ci sono nel mettere in cantiere simili shows; e quante denunce durante... poi... si ricevono da albergatori e privati. Sui Festivals, inoltre, mi informano chi li organizza, sono in atto delle vere e proprie aste a suon di “euroni” per aggiudicarsi la presenza o meno del tal gruppo che, ovviamente con la goduria del manager, se la ride vedendo lievitare il proprio cachet/ingaggio del doppio ed anche deltriplo!

Ora da autunno 2013 fino alla fine della prossima primavera 2014 si torna al “chiuso” per i concerti. Segnalo alcuni siti per gli amanti dei live da consultare periodicamente: www.eventiverona.it, www.zedlive.com, www.azalea.it, www.padovajazzclub.it, www.veneziaspettacoli.it, www.ecoveneto.it alla pagina “concerti”


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PSICOLOGIA DEL LAVORO

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it

La soddisfazione personale nel lavoro

In questo articolo vedremo come mai persone che svolgono lo stesso identico lavoro, ricavino da esso livelli molto differenti di soddisfazione. L’appagamento che proviamo per il lavoro, dipende da un insieme di fattori, quali il clima, le nostre aspettative, le motivazioni, il gruppo in cui siamo inseriti, l’adeguata formazione, il giusto riconoscimento, le possibilità di carriera, la coerenza con i nostri valori e le nostre attitudini, la chiarezza dei compiti e dei ruoli di ciascuno, la sicurezza, il rapporto con i superiori, la stabilità. Prendendo spunto da una ricerca condotta da Amy Wrzesniewski, docente di economia aziendale alla New York University, ci soffermiamo, in particolare, su tre “orientamenti lavorativi” che ci spingono a lavorare: il denaro, la carriera, la vocazione. Questi possono ovviamente coesistere, ma con livelli diversi. Chi lavora prevalentemente per denaro, ha un basso livello di soddisfazione. Da un recente studio americano, è emerso, per esempio, che una delle professioni con indice di appagamento più basso, è quella forense, che risulta anche la più pagata. Altri studi, hanno evidenziato che gli aumenti di stipendio, incrementano la motivazione e la produttività soltanto a breve termine; poi ci si abitua al livello presente, e si desidera ottenere una retribuzione ancora superiore, non raggiungendo mai un livello di gratificazione permanente. Chi lavora prevalentemente per fare carriera, ha un livello di soddisfazione più elevato rispetto a chi lo fa soltanto per denaro. Tuttavia, quando si arriva al culmine, inizia l’alienazione, e si ricerca gratificazione in altro. Chi, invece, lavora per vocazione, ama il proprio lavoro in sé e per sé, a prescindere dalla retribuzione e dalle possibilità di carriera. Sente che facendo il proprio lavoro contribuisce ad un bene collettivo, e che la propria opera ha un senso per sé e per gli altri. Tutti i lavori possono seguire una vocazione. Nello studio di Wrzesniewski, per esempio, sono stati analizzati gli addetti alle pulizie in un ospedale, e si è rilevato che chi lavorava per vocazione riteneva di avere un ruolo importante nella guarigione del malato, e nel favorire una migliore prestazione di medici ed infermieri. Queste persone si impegnavano molto nel lavoro, e anche se duro e pesante, non esitavano a sorridere ai pazienti, consapevoli che questo avrebbe potuto aiutarli. I colleghi che, invece, affrontavano il lavoro soltanto per denaro, lo vedevano come una serie di grigie mansioni di pulizia, e lo svolgevano con demotivazione, pensando soltanto ad arrivare alla fine della giornata. In conclusione, ciascuno di noi può trovare nel proprio lavoro una vocazione. Questo non solo ci farà operare al meglio, ma renderà la nostra vita più felice.

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Amanda Seyfried Sugli uomini • Un avvocato e un ingegnere stanno pescando ai Caraibi. L’avvocato dice: “Io sono qui perché la mia casa è bruciata e con lei tutto ciò che possedevo. L’assicurazione ha pagato tutto.” Allora l’ingegnere dice: “Ma guarda che coincidenza. Io sono qui perché la mia casa e tutti i miei beni sono stati distrutti da un’inondazione e la mia assicurazione ha pagato per tutto.” L’avvocato rimane un po’ perplesso e poi chiede: “Ma come diavolo hai fatto a provocare l’inondazione?” • Qual e’ la differenza tra un uomo ed un cane? Dopo un anno il cane e’ ancora eccitato quando ti vede. • Un sordo, uno senza mani, uno senza gambe, uno cieco e un calvo vanno a fare una rapina. Ad un certo punto il sordo dice: “Ragazzi, sento la polizia!” Il cieco: “Io

la vedo!” Quello senza gambe: “Corriamo in macchina!” Quello senza braccia: “La guido io!” Il calvo: “Qua sono cose da mettersi le mani nei capelli!” • Gli uomini sono come i rappresentanti: non puoi credere a una parola di ciò che dicono. • Gli uomini sono come i computer: difficili da capire e costantemente senza abbastanza memoria. • Gli uomini sono come il tempo: non è possibile fare niente per cambiarli. • Un neurone arriva per caso in un cervello maschio. Tutto è nero e vuoto.. “Yuhuuu!” Dicea il neurone. Risuona nel vuoto, nessuna risposta. “Yu-huuuuuu... c’è nessunoooo?” Ripete il neurone. Finalmente dal buio sbuca un altro neurone: “Ehi, che ci fai qua da solo? Siamo tutti giù!” • Oggi giorno gli uomini valgono agricolmente un cavolo e idraulicamente un tubo.

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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

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FASCINO coN uN toNo Dell’uMore piÙ stabile preparerete il terreNo per occasioNi FortuNate. teNete gli occHi aperti · SALUTE curate l’aliMeNtaZioNe: eViterete cosÌ Di iNcorrere iN piccoli probleMi Di DigestioNe, o Di soMatiZZaZioNi

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

coMuNicatiVa, curiositÀ e perspicacia soNo le Vostre arMi segrete. sappaite FarNe uN uso iNtelligeNte · S ALUTE garaNtita uN’ottiMa coorDiNaZioNe e buoNe Doti Di agilitÀ e FlessibilitÀ. le DiFese iMMuNitarie saraNNo iNossiDabili FASCINO

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

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Oroscopo SE AVETE UN DUBBIO CHE RESTA

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO la carica DesiDeraNte sarÀ assicurata. NuoVe coNosceNZe iN Vista Ma uNa sola Vi colpirÀ iN proFoNDitÀ · S ALUTE VitalitÀ iN auMeNto. la coNgiuNZioNe astrale, iNoltre, sarÀ garaNte Di arMoNia e coorDiNaZioNe Nei MoViMeNti

SOSPESO RESTATE IN ATTESA DI UN

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

SEGNO

potrete

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A S C I N O

ViVere eMoZioNi e seNtiMeNti coN graNDe iNteNsitÀ e coNtare su NuoVe coNosceNZe e Viaggi roMaNtici · S ALUTE atteNZioNi ai riscHi, per NoN iNcorrere iN strappi o trauMi a carico Dell’apparato Muscolo-scHeletrico

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

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ata uNita alla QualitÀ Del Dialogo aMoroso reNDe tutto gratiFicaNte S ALUTE i piaNeti Vi spiNgoNo a iNteressarVi a DiscipliNe olisticHe o MeDitatiVe, Ma aNcHe a eVeNtuali screeNiNg preVeNtiVi

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autunno/inverno/2013/14


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