laPiazza del Camposampierese Est - Agosto24

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Commercio tra costi e burocrazia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

E’ ancora estate, c’è ancora voglia e spazio per godersi qualche giornata di relax, concedersi delle parentesi di svago e riposo. Ma in queste settimane c’è anche chi ha lavorato senza sosta nel condurre la propria attività commerciale, in particolare proprio nei luoghi a più elevata presenza turistica, dove il “chiuso per ferie” è rimandato ad altri periodi dell’anno. Per i commercianti veneti, in particolare, questa estate ha portato una novità che vorrebbe essere un aiuto alla categoria alle prese ormai da anni con spese in costante aumento, conti che non tornano, le incertezze del mercato e altre difficoltà. Si tratta del nuovo “codice del commercio”, messo a punto dalla giunta regionale del Veneto con l’intenzione di semplificare il carico di burocrazia per il commercio al dettaglio e all’ingrosso, ma anche quello su area pubblica e altre tipologie coma la vendita della stampa e la distribuzione di carburante. Uno degli obiettivi dichiarati è la tutela del “commercio di prossimità”, di quella rete di negozi e botteghe che oltretutto tengono anche in vita i nostri centri storici, piccoli e grandi, a fornire un servizio utile, a mantenere un presidio nelle aree urbane e nei quartieri. Una risorsa da valorizzare, dunque.

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Sono trenta i consiglieri dell’esecutivo andato al rinnovo dopo le elezioni di giugno tra riconferme e tante new entry

Servizio a pag. 5

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DONAZZAN E MORETTI, DUE VENETE IN EUROPA

Un debutto e una riconferma dopo aver fatto il pieno di voti, guardando anche alle regionali 2025

Servizio alle pagg. 17-18

IL TURISMO FA OTTIMI NUMERI, BOOM DA OLTRE CONFINE

L’analisi di Confartigianato Imprese Veneto: “Veneto principale regione turistica”

Servizio a pag. 19

Liste d’attesa, i risultati di un lavoro importante

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

N el corso di poco più di un anno, a partire dal 2023, abbiamo compiuto significativi progressi nella riduzione delle liste d’attesa sanitarie in Veneto. Grazie all’impegno congiunto di tutto il personale sanitario, le prestazioni di classe B, che richiedono interventi entro 10 giorni, sono state completamente azzerate, passando da 502 a zero.

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Territorio
Politica

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borazione tra gli attuali partner di progetto che, sottoscrivendo il documento, si assumono degli impegni precisi per continuare le azioni di governance, conservazione, comunicazione, disseminazione e sensibilizzazione. Si tratta di un piano da oltre 3 milioni di euro che testimonia

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stione del sito Natura 2000.

“Il LIFE Brenta 2030 costituisce così un ottimo esempio di sostenibilità, replicabilità e trasferimento nell’ambito dei progetti Europei, caratteristiche essenziali per la buona gestione della spesa pubblica, nell’interesse della collettività”

Progetto LIFE “MAP-Brenta”

Il progetto “MAP-Brenta: Monitorare, Ascoltare, Pianificare per il futuro del Medio Brenta” si pone l’obiettivo di perfezionare le strategie di conservazione e gestione del Sito di Rete Natura 2000 ZSC/ZPS IT3260018 “Grave e Zone Umide della Brenta”.

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Facciamo il punto

Liste d’attesa, i risultati di un lavoro importante

Governatore Regione Veneto

Questo risultato è stato possibile grazie a una gestione attenta delle risorse e a un’efficace prioritarizzazione dei casi urgenti. Per quanto riguarda le prestazioni di classe D, con un tempo massimo di attesa di 30 giorni, abbiamo ridotto il numero di pazienti in lista del 83%, passando da 82.811 a 13.913. Questo è stato ottenuto estendendo gli orari di attività e rafforzando la collaborazione con le strutture sanitarie private accreditate. Le prestazioni di classe P, con attese previste tra 60 e 90 giorni, hanno visto una riduzione del 62%, scendendo da 74.489 a 28.317. Questi miglioramenti, nonostante la carenza di medici, sono stati raggiunti grazie all’implementazione di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, che hanno ottimizzato la gestione degli appuntamenti e il flusso dei pazienti.

La carica dei 30 nuovi consiglieri

Sette Comuni sui dieci della Federazione del Camposampierese hanno rinnovato, alle elezioni di giugno, i consigli comunali. Tra i punti all’ordine del giorno della prima seduta c’era la nomina dei nuovi componenti del Consiglio della Federazione guidato dalla presidente di turno Sarah Gaiani, sindaco di Villanova di Camposampiero. In Consiglio di Federazione siedono Le nomine hanno registrato conferme e “new entry” . In Consiglio sono entrati, per ciascun Comune, due consiglieri, uno di maggioranza e uno di minoranza. Per Borgoricco siedono Gabriella Boesso, Marco Occari e Roberto Cagnin, per Campodarsego rimangono Andrea Ghiotto, Roberto Costa e Daniele Pedrina. A rappresentare Camposampiero ci sono Angelo Giacomazzi, Enrico Perusin e Giovanni Torresin, per Loreggia Renato Milani, Celeste Menegazzo e Laura Bastarolo. Massanzago ha nominato Alfio Gallo, Ilaria Pedron e Giulia Stevanato; Piombino Dese: Sabrina Mhilli, Giovanni Riviello e Ornella Bonutto; San Giorgio delle Pertiche: Alessandro Zanini, Beatrice Sartori e Davide Scapin. Santa Giustina in Colle: Federico Marconato, Emma Bardellone e Barbara Gallo; Villa Del Conte: Davide Pastorello, Cristina Garbuio e Michele Dalla Costa; Villanova, già sedevano Angela Bombo, Martina Marin e Giacomo Favaro.

Esprime soddisfazione, anche per i primi sei mesi di mandato, la presidente Sarah Gaiani. “Sono state molteplici le attività avviate in questo primo semestre del 2024 - afferma -, tra queste il progetto “#StoConTe Giovani al Centro” con la Federazione capofila d’ambito, oltre alle sei progettualità in materia di infrastrutture e servizi sociali implementate con i fondi del Pnrr, per quasi 3 milioni di euro. E ancora, la prosecuzione del progetto prodotti Ambassador con il lancio del nuovo sito dedicato alla promozione turistica del Camposampierese, il potenziamento tecnico dell’Ufficio Europa, l’avvio della progettazione del Biciplan e del Pums (piano urbano della mobilità sostenibile). Ma molte altre sono le sfide che si stanno per affrontare nel breve periodo”. (n.m.)

Federazione:

7 Comuni su 10

hanno rinnovato

i rappresentanti

Voglio esprimere anche su La Piazza ringraziamento a tutti i professionisti della sanità, alle istituzioni e ai sindacati, a tutti coloro che, con grande senso del dovere, hanno contribuito a questi risultati a favore dei pazienti. Il loro impegno e la loro dedizione sono stati fondamentali. Un ringraziamento speciale va anche a tutti i cittadini veneti che ci incoraggiano a proseguire su questa strada. Insieme, continueremo a lavorare per un sistema sanitario sempre più efficiente e al servizio di tutti.

Commercio tra costi e burocrazia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Meno “carte” per i negozianti ma anche più risorse per continuare con l’esperienza positiva dei distretti del commercio e delle botteghe storiche, attive da più di quarant’anni. Insieme ad altre misure e semplificazioni, compresa una normativa un po’ più snella, la Regione punta ad agevolare le attività. Negli ultimi dieci anni, ricorda l’assessore al commercio Roberto Marcato, il Veneto ha destinato ai commercianti oltre 56 milioni di euro, somma che ha generato investimenti per un valore doppi, oltre 100 milioni. Certo che proprio i commercianti, sul fronte delle spese, sono una delle categorie più tartassate, alle prese da anni con i continui rincari delle bollette energetiche, dei rifornimenti, dei servizi e in genere di tutte le voci che compongono le uscite di un’attività commerciale. Così in molti decidono di chiudere. Ma proprio per evitare questo fenomeno i negozianti non vanno lasciati soli.

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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. del Camposampierese Est Questa edizione raggiunge le zone di Borgoricco, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese e Trebaseleghe per un numero complessivo di 14.277 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

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Luca Zaia
continua da pag. 1 Direzione,
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group.

Patrimonio pubblico. Grazie al finanziamento di quasi 40 mila euro sarà rifatta la copertura

Palestra della media Ungaretti: il Comune vince il bando regionale

Il sindaco Gianluca Pedron: “Siamo soddisfatti di iniziare il mandato amministrativo con questa bella notizia, possibile anche grazie al lavoro svolto negli ultimi mesi della precedente amministrazione”

S ono quasi 40 mila gli euro di Borgoricco potrà beneficiare a favore di interventi per l’’edilizia scolastica. L’amministrazione comunale ha vinto, infatti, il bando regionale per finanziare il rifacimento della copertura della palestra delle scuole suole secondarie.

Il tetto dell’importante edificio pubblico aveva registrato il deperimento e l’usura naturale dei materiali utilizzati per la costruzione del tetto della palestra comunale, a servizio della scuola secondaria

“Giuseppe Ungaretti”. Il complesso, fatta eccezione per la palestra, è stato al centro di un restauro recente.

Tetto danneggiato anche da grandine ed eventi atmosferici dello scorso anno

L’amministrazione aveva ravvisato la necessità e l’urgenza di intervenite quanto prima per la sistemazione della copertura, la cui integrità era ulteriormente risultata compromessa e a rischio a seguito dei gravi e violenti eventi atmosferici di tipo grandinoso verificatisi ll’estate dello scorso anno.

“Abbiamo accolto con immenso piacere la notizia di essere stati ammessi al finanziamento della Regione Veneto – afferma con soddisfazione il sindaco Gianluca Pedron - Infatti, con il Decreto n. 34/2024 del Direttore dell’Unità Organizzativa Edilizia Pubblica sono stati assegnati al Comune di Borgoricco 39.749,60 euro proprio

per il rifacimento completo della copertura della palestra della scuola secondaria. L’importo del finanziamento, pari a circa il 40% dell’importo totale del quadro economico, prevede l’applicazione della barriera vapore, la posa di uno strato isolante di spessore 15 cm, la realizzazione della guaina protettiva impermeabilizzante e il montaggio di nuovi coppi.È prevista anche la sostituzione dei cupolini in materiale plastico. Siamo soddisfatti di iniziare il mandato amministrativo con questa bella notizia, possibile anche grazie al lavoro svolto negli ultimi mesi della precedente amministrazione”Il primo cittadino Pedron ringrazia la Regione e nel contempo quanti hanno reso possibile raggiungere questo importante risultato. “Ringrazio per il lavoro svolto, oltre ai tecnici comunali e ai colleghi della precedente amministrazione, anche il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Riccardo Michelazzo e l’assessore con delega alle Manutenzioni Marco Bragagnolo” conclude Pedron. (g.b.)

Outdoor

training: iniziative per giovani “generattivi”

Anche il Comune di Borgoricco, come molti Comuni dell’Alta padovana, ha aderito al progetto Outdoor training, iniziative realizzate nell’ambito dei Piani di Intervento in materia di Politiche Giovanili “Giovani e Generattività” in collaborazione con Jonathan Cooperativa Sociale e i 28 Comuni promotori dell’iniziativa.

Il progetto prevede 2 cicli da 6 esperienze nei periodi tra giugno-luglio e settembre-ottobre rivolti ai giovani dai 18 ai 25 anni residenti nei Comuni dell’Ambito Sociale VEN_15*. Sono stati proposte gratuitamente esperienze ideate per consentire ai partecipanti di immergersi nella natura, mettersi alla prova sperimentando qualcosa di nuovo e sfidante, intraprendere un percorso alla ricerca di sé, dei propri limiti e delle proprie abilità; ma anche rielaborare quel che si è vissuto, relazionarsi con i propri coetanei e condividere riflessioni sulle emozioni e le difficoltà e le soddisfazioni.

A guidare questa rielaborazione sono stati formatori e formatrici di Jonathan Cooperativa Sociale che hanno coinvolto il gruppo in attività di teambuilding e di riflessione sulle competenze ed abilità che verranno acquisite.Queste le esperienze fatte:

Acropark-superare I Propri Limiti. Parco Avventura Le Fiorine, Via Monte Madonna - Teolo; Kayak Experience-sul filo dell’acqua. con Marco Milesi, a Limena; Orienteering-scopri il tuo percorso con l’istruttore Daniele al Parco del Brenta, con partenza da Grantorto Acro Yoga- un movimento di fiducia. con la yoga teacher Laura a Villa Breda di Campo San Martino; Night Farm - tra il fieno e le stelle (con pernottamento), con Simone alla Fattoria didattica la Contarina a Grantorto; Power Of Nature- i benefici del bosco, con Giulia esperta di forest bathing al Bosco Limite a San Giovanni Padova. (g,b.)

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per averci scelto e per continuare a sceglierci

Gianluca Pedron

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Sicurezza idraulica. L’assessore regionale Gianpaolo Bottacin: “Contatto costante con il territorio”

Interventi sul Muson dei Sassi

Continua in questi mesi estivi il costante monitoraggio della situazione idraulica del Muson oltre che con le opere in corso anche con la programmazione di ulteriori interventi dei quali la Regione ha infornato i Comuni interessati”. A dirlo l’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, che, in queste settimane, ha avuto un ulteriore incontro con le amministrazioni locali.

“I nostri tecnici regionali dedicati alla salvaguardia idraulica del territorio –prosegue l’assessore - hanno incontrato i rappresentanti dei Comuni del Camposampierese per un opportuno e puntuale approfondimento in tema di sicurezza idraulica. Sono molti gli interventi idraulici effettuati negli anni scorsi, quali interventi strutturali di diaframmatura ovvero di realizzazione di banche arginali. Oltre agli abituali interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, si è rivolta l’attenzione agli accadimenti degli ultimi mesi, che ho seguito in prima persona anche nelle giornate dello scorso maggio”.

“Tali eventi emergenziali, che hanno visto concretizzarsi dei livelli idrometrici mai raggiunti prima, hanno causato un’importante rotta arginale nel comune di Camposampiero a valle del ponte della Rustega in sinistra idraulica, rotta sostan-

zialmente chiusa in meno di 24 ore – prosegue Bottacin-. Anche in quelle difficili ore, come Regione abbiamo garantito la massima disponibilità a tenere i contatti diretti con l’Unità di crisi regionale per evitare eventuali problemi di interpretazione rispetto alle informazioni del centro coordinamento soccorsi di livello provinciale”.

“Ora – conclude l’assessore- sono in corso di perfezionamento tutte le attività emergenziali poste in essere nei comuni di Loreggia e Camposampiero, dopo l’emergenza, quali realizzazione di banche arginali, infissioni di palancole e realizza-

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zioni di difese spondali. Abbiamo altresì consegnato il programmato intervento di diaframmatura per un tratto di circa 600 m in destra idraulica a valle del ponte della Rustega in destra idraulica. Raccolto l’apprezzamento dei sindaci dei Comuni del Camposampierese per l’attività svolta dalla Regione, l’incontro è stato anche occasione per fare una panoramica degli interventi già inseriti nella programmazione regionale, come il completamento della cassa di espansione sul torrente Muson nei comuni di Fonte e Rese Pio X e il proseguimento degli interventi di rinforzo e diaframmatura degli argini”. (g.b.)

L’attivazione della memoria, il racconto, il rivivere la propria infanzia attraverso gli occhi dei più piccoli: questa l’opportunità che hanno ricevuto gli ospiti del Centro Sollievo “Fiordaliso” di Camposampiero attraverso l’esperienza di incontro con i bambini che frequentano i Centri Estivi dell’Associazione Green Fever. Tema centrale del progetto, ideato dalla psicologa e dall’educatrice del Centro Sollievo e attuato in collaborazione con i volontari che vi operano all’interno, è stato il gioco con la narrazione dei “giochi di una volta” e un laboratorio di costruzione di trottole. Un’occasione importante per gli ospiti per riattivare competenze pratiche ed emotive, che si inserisce nelle attività proposte dai 25 Centri Sollievo, convenzionati con Ulss 6 Euganea, dislocati nel territorio provinciale, per far mantenere, stimolare e potenziare le abilità residue degli utenti con demenza allo stato iniziale. (n.m.)

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A Camposampiero i passaporti ora si rilasciano alle Poste

Dal mese di luglio nell’ufficio postale di Camposampiero è possibile richiedere e rinnovare il passaporto. “Si tratta di un servizio molto atteso – sottolinea il sindaco Katia Maccarrone in occasione dell’inaugurazione che si è svolta presso gli uffici di Camposampiero – Finalmente è possibile svolgere tutta la pratica senza recarsi a Padova e soprattutto con maggiore possibilità di ottenere il documento in tempi più brevi. Il Progetto nazionale Polis ha riguardato anche il nostro sportello, ricordiamo i lavori dello scorso anno che avevano comportato una temporanea chiusura. Ora raccogliamo i frutti di questi nuovi servizi”,

IL SERVIZIO

Grazie alla convenzione firmata tra Poste Italiane, Ministero dell’Interno e Ministero delle Imprese e del Made in Italy, i cittadini residenti o domiciliati a Camposampiero (come in altri comuni inclusi nel progetto) possono aprire la pratica di richiesta o rinnovo del passaporto presentando la documentazione direttamente nell’ufficio postale, senza doversi recare in questura, con la possibilità di ricevere il passaporto a domicilio.

COME FUNZIONA

Basterà consegnare all’operatore dell’ufficio postale un documento di identità valido, il codice

fiscale, due fotografie (di cui una autenticata presso l’anagrafe del Comune, pagare il bollettino di 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro. In caso di rinnovo bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del vecchio documento. Grazie alla piattaforma tecnologica, l’operatore raccoglierà le informazioni e i dati biometrici del cittadino (impronte digitali e foto) inviando poi la documentazione all’ufficio di Polizia di riferimento. Il nuovo passaporto potrà essere consegnato da Poste Italiane direttamente a casa del richiedente.

“Sicuramente un partenariato importante quello avviato tra il Ministero dell’Interno e Poste Italiane, in un’ottica di reciproca

collaborazione al fine di rendere al meglio i servizi a favore dei cittadini” – ha dichiarato il Vice Questore aggiunto, Giovanni Marino, dirigente della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale”. “Siamo veramente molto lieti – ha dichiarato la responsabile della Filiale di Padova di Poste Italiane, Francesca Mauro – di offrire nuovi servizi in tutto il territorio a dimostrazione dell’attenzione e della vicinanza che Poste Italiane rivolge alle comunità. Questo nuovo servizio va incontro alle esigenze dei cittadini che potranno chiedere il passaporto senza doversi spostare fino a Padova. Un risparmio notevole di tempo e denaro e, perché no, anche un contributo all’ambiente, riducendo le emissioni”. (g.b.)

Rotatoria Santuari. “Costi lievitati”, la minoranza abbandona il consiglio

Passa tra le polemiche la variante urbanistica per la nuova rotatoria S.Antonio. I consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula prima della votazione finale. Troppi a loro dire i costi cresciuti fino a 1 milione 220mila euro.

“Siamo usciti dall’aula e non abbiamo partecipato al voto perché questa rotonda, seppur necessaria, è irricevibile nel metodo in cui è stata portata avanti - attacca il consigliere Giovanni Torresin -. Non siamo contrari a questi interventi ma, abbiamo riscontrato tanta improvvisazione e impreparazione. Siamo passati da 700mila euro a 1 milione 220mila euro perché la polizia locale e Veneto Strade hanno imposto di modificare il diametro inizialmente previsto della rotatoria da 18 a 30 metri. Ma i nostri

professionisti come mai non si sono documentati prima?”.

La sindaca Katia Maccarone ha ribadito ancora una volta l’importanza dell’opera. “ È un intervento atteso dai cittadini che ogni giorno si scontrano con le difficoltà di quel nodo stradale. L’incrocio a T con la SR 307 crea da sempre code e rallentamenti, oltre a causare il passaggio di

molto traffico in centro da parte di chi vuole evitare la coda. I I lavori complessivi riguardano la rotatoria, ma anche la messa in sicurezza di via S. Antonio, con un nuovo marciapiede a nord verso la Casa di spiritualità e il miglioramento della ciclopedonale e dell’incrocio verso i Santuari”. (n.m.)

Rincara il consigliere di opposizione Gianantonio Soligo: “È necessario impostare e pianificare con lungimiranza un vero Piano della mobilità urbana sostenibile. La prescrizione di Veneto Strade ha comportato un ingente aumento del costo delle opere necessarie per gli espropri e per le opere strutturali e speciali finanziate per 350mila euro con fondi regionali e 870 mila euro gravanti sul bilancio del nostro Comune”. (n.m.)

Il sindaco Maccarrone: “Servizio molto atteso”. Il vice questore aggiunto Marino: “Partnerariato importante”. La direttrice Mauro: “Poste italiane attente alle comunità”

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Trenta giovani ridipingono la Parini e sistemano il verde pubblico

“È

ormai una tradizione. –spiega Eleonora Visentin, consigliera delegata alle Politiche giovanili - Per il quinto anno consecutivo a Camposampiero si è tenuto il progetto Ci sto a-f-fare fatica. Un progetto targato Politiche Giovanili di cui è capofila la Federazione dei Comuni del Camposampierese, interamente finanziato dal Comune e seguito nel nostro territorio da Cooperativa Carovana.”

www.veneto24.it Camposampiero Politiche Giovanili. Successo per il progetto

Anche quest’anno ben tre squadre, composte ciascuna da 10 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 13 e i 17 anni, si sono adoperate per lavori di pubblica utilità. Ogni squadra è coordinata da un Tutor di età compresa tra i 18 e i 29 anni e da un Handyman che porta la propria esperienza proprio perché trattasi di pensionati volenterosi nel mettersi al servizio della comunità. “Nello specifico – prosegue Eleonora Visentin - ringraziamo i tutor Maddalena Ferro e Francesco Gonzo, nonché i nostri handymen Giovanni Carrino, Gaetano Contin, Oscar Bosello e Tiziano Zecchin. Con loro trenta giovani di Camposampiero e Rustega si sono impegnati, per due settimane, nel ridipingere le aule del primo piano della Scuola Media “Parini” di Camposampiero e a risistemare aiuole del centro storico e il verde di Campo Marzio. Uno spettacolo vedere come funzioni bene questa formula di scambio intergenerazionale e come i giovani dimostrino la voglia di mettersi a disposizione per il bene comune.”

Un “piccolo” riconoscimento viene consegnato ad ogni partecipante al termine della settimana “lavorativa” : un buono-fatica del valore di 50 euro per i giovani, di 100 euro per tutor e handymen; buoni spendibili presso esercizi commerciali che hanno aderito al progetto e rigorosamente esercizi di Camposampiero e Rustega. “Gli attestati – conclude la Consigliera – sono stati consegnati in Villa Campello e in sala Consiglio presso Palazzo Tiso a conferma che la nostra attenzione sui giovani è alta. Molti i progetti che si stanno sviluppando, con azioni mirate per sostenerli e renderli partecipi sempre di più alla socialità in modo consapevole e da protagonisti del domani. Tra questi un fine settimana a fine luglio che ha visto Villa Campello animata per tre serate da associazioni giovanili con svariate attività artistiche”. (n.m.)

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Grande successo per “Una Piazza per Giocare”, la festa più amata dalle famiglie e dai bambini e bambine, un nome che negli anni è diventato un marchio di qualità e una garanzia di successo per una manifestazione che mette al centro i più piccoli ed il loro legittimo desiderio di giocare, stare assieme, essere protagonisti in una città a misura delle loro esigenze e aspettative. Un marchio, ma soprattutto un’idea che nel 2024 ha toccato il traguardo della 22a edizione: un risultato importante che testimonia come l’iniziativa sia consolidata e faccia ormai parte del vissuto della città.

Tra i meriti maggiori, aver creato una tradizione: da più di due decenni, infatti, l’iniziativa mette al primo posto gioia, fantasia, partecipazione, inclusività.

Per un giorno i bambini si sono riappropriati degli spazi urbani vivendoli da protagonisti. Ma non sarebbe possibile realizzare “Una Piazza per Giocare” senza la generosa disponibilità delle molte persone che collaborano con entusiasmo, dedicando alla festa passione, tempo, energia: associazioni di volontariato, scuole, istituzioni, singoli cittadini, ognuno dà il proprio contributo coerentemente con lo spirito della festa. “È bello trovarsi intorno a un’idea, vederla crescere, sentirla propria. – commentano il sindaco Katia Maccarrone con la consigliera delegata Eleonora Visentin -. È ciò che è accaduto in questo percorso, lungo più di vent’anni, in cui ciascuno ha portato il proprio contributo di passione. A ciascuno, ed in particolare ai molti che collaborano fin dalla prima edizione, desideriamo rivolgere un sentito ringraziamento”. (g.b.)

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I giovani con le magliette rosse

si prendono cura del territorio

“Quest’anno il progetto si è focalizzato sul tema ambientale, in particolare sulla manutenzione del verde e la cura del territorio. Infatti i ragazzi, muniti di scope, badili e sacchi hanno ripulito le vie del paese” spiega l’assessore Enea Zorzi

Anche quest’anno si è svolto il progetto ci sto? affare fatica, che ha visto partecipare ventisei giovani ragazzi nelle prime due settimane di luglio. Un progetto legato alle politiche giovanili che sta prendendo piede ogni anno sempre di più, coordinato e gestito a livello di ambito, di concerto con le amministrazioni locali.

Il successo di questa iniziativa lega lo spirito di sacrificio per il raggiungimento di un obiettivo, volto a valorizzare comunità e territorio.

Il tutto, necessario per fare conoscere ai ragazzi il senso di sacrificio e quindi ad introdurli al concetto di “lavoro”. Il progetto è stato coordinato dall’assessore Enea Zorzi, che si dichiara soddisfatto dell’ottima adesione al progetto per la partecipazione non solo da parte dei giovani lo-

reggiani, ma anche dei commercianti che hanno aderito al progetto grazie ai buoni spendibili presso gli esercenti locali.

“Il progetto - spiega l’assessore Zorzi - quest’anno si è focalizzato sul tema ambientale, in particolare sulla manutenzione del verde e la cura del territorio. Infatti i ragazzi, muniti di scope, badili e sacchi hanno ripulito le vie del paese”.

“Ringrazio personalmente tutti i ragazzi che hanno partecipato, i tutor e handymen che si sono messi a disposizione, il collega Pierluigi Santucci per la consueta collaborazione e tutti i commercianti che hanno aderito all’iniziativa” conclude l’assessore Zorzi.

“È stato un piacere vedere come i nostri giovani si sono impegnati per il proprio territorio - afferma il sindaco Marangon -

non è scontato avere una numerosa partecipazione e per questo ringrazio gli assessori e tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita del progetto”.

A conclusione del progetto l’amministrazione ha incontrato i ragazzi per un momento conviviale.

Mammografie ed ecografie gratuite per le donne del territorio comunale

Il Comune di Loreggia ha aderito all’iniziativa “Mammografia ed Ecografia Gratuita”, dando la possibilità alle donne nel territorio comunale non incluse nei programmi di screening di sottoporsi, gratuitamente, ad esami diagnostici per la prevenzione del tumore al seno. “Crediamo nella prevenzione e per quello abbiamo organizzato varie serate rivolte all’informazione, iniziative centrate sull’importanza degli interventi di screening - spiega il sindaco Manuela Marangon - su varie patologie. In particolare è stata dedicata una serata per dare informazioni sulla prevenzione

delle patologie che colpiscono le donne. Questa iniziativa rappresenta l’opportunità di tradurre la strategia informativa in intervento concreto, per cui anche in questo modo si possono salvare vite”. Solo con un intervenendo precoce si può cambiare l’esito di una patologia subdola e devastante per le donne anche in giovane età. L’importanza di questa iniziativa è poi data dalla partecipazione delle aziende del territorio che hanno messo a disposizione, anche in un periodo economico non particolarmente felice, le risorse per poter attuare questa importante giornata.

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“Per questo motivo ringrazio tutti i titolari per la loro sensibilità che ancora una volta dimostra che insieme si può fare molto”. Sottolinea il primo cittadino.

Questa è una delle tante iniziative di sensibilizzazione e prevenzione svolta nel Comune di Loreggia che ha visto oltre una cinquantina di donne a partecipare alla giornata sulla prevenzione.

“Loreggia Cardioprotetta” ne è un esempio grazie al quale sono stati installati 7 defibrillatori sparsi nel territorio a disposizione della popolazione. Ci auguriamo che questa iniziativa dato il

sold out delle prenotazioni, contribuisca a migliorare la qualità della vita e delle persone, obbiettivo fondamentale per questa amministrazione. (e.s.)

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BACINO N.10

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di Virginio De Biasi

Eventi. Tanta musica, spettacoli e ottima gastronomia per la 44esima “Sagra di qualità” nel parco di Villa Baglioni

Pienone di pubblico e divertimento per la tradizionale Sagra del Melone

E’ tornata anche quest’anno la tradizionale Sagra del Melone, l’appuntamento più atteso di tutto l’anno

E

’ tornata anche quest’anno la tradizionale Sagra del Melone, l’appuntamento più atteso di tutto l’anno evento, che come di consueto si è tenuto nel parco di Villa Baglioni e nelle zone limitrofe e ha animato l’intero territorio di Massanzago e non solo, è giunto quest’anno alla sua 44esima edizione. La Sagra del Melone è una delle eccellenze del territorio dell’Alta padovana e non solo, è stata altresì insignita del marchio “Sagra di qualità” nel 2022 da parte dell’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia. Quest’anno, in concomitanza con gli eventi della sagra si è tenuta anche la 21ma Festa provinciale del Prosciutto veneto Dop, in collaborazione con “Prosciutto Ducale” aderente al Consorzio di tutela del prosciutto Veneto berico-Euganeo DOP. La neo Sindaca Sabrina Schiavon sottolinea: “E’ un evento che rappresenta un punto fermo per la

nostra comunità, un momento di aggregazione estiva, di convivialità e buon cibo”.

Anche il presidente della Pro Loco di Massanzago Ivano Basso, uno di coloro che maggiormente si è speso per promuovere la sagra del Melone a Sagra di Qualità assieme all’ex sindaco Stefano Scattolin, evidenzia il lavoro corale dei volontari, degli sponsor e dell’amministrazione comunale e i suoi uffici per la riuscita della sagra, che è appunto per Massanzago un motivo di grande orgoglio.

Per tutta la durata della sagra stand gastronomico aperto, quindi intrattenimenti con concerti live, area giochi con le giostre per bambini, esposizioni d’arte e molto altro. In particolare venerdì 19 si è tenuto l’aperitivo organizzato dal gruppo di giovani di Officina Baglioni, mentre alla sera concerto dei “Rock in Move”. Sabato si è

svolta la cerimonia di apertura con la presenza delle autorità, consegna delle targhe ad associazioni meritevoli e inaugurazione della sesta edizione del concorso “Dipingi la copertina 2025”; a seguire, serata musicale “80 voglia di Summer party” con ospite speciale Jo Squillo. La domenica pienone di pubblico per lo spettacolo dei Los Massadores, dal vivo con i loro brani. Il lunedì si è tenuta la cena delle associazioni su prenotazione mentre la serata è stata animata dalle musiche dei dj Igor S e Lady Brian. Martedì, allo

stand gastronomico, sono stati serviti risotti, la serata è stata animata da una cover band dei Coldplay. Mercoledì giornata finale con la premiazione del concorso “Dipingi la copertina 2025”, esibizione di Zumba con Fabiana e infine uno spettacolo pirotecnico a conclusione della manifestazione. Tra i vari eventi la sesta edizione del concorso “Dipingi la copertina 2025”, concorso di pittura, acquerello o grafico che mira a dare l’opportunità ad artisti e appassionati di poter produrre la propria inter-

pretazione del tema “Il melone e i colori del territorio di Massanzago”, l’elaborato artistico vincitore figurerà nella prossima copertina 2025 del libretto della sagra del melone, la partecipazione è gratuita e il regolamento è disponibile online. Anche quest’anno sagra ricca di spazi, eventi e divertimenti per grandi e bambini, con luna park e pesca di beneficenza. L’evento, patrocinato dal Comune di Massanzago, è organizzato dalla Pro Loco di Massanzago e dal Comitato Sagra del Melone. Simone Vecchiato

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Cultura. Anche quest’anno lo scambio con i cori delle Comunità degli Italiani di Fiume, Visignano e San Lorenzo Babici

La musica che unisce. Viaggio in Croazia delle “Voce del Dese”

Il coro piombinese ha avuto la possibilità di avvicinare ancora una volta località e testimoni di identità italiana, e veneta in particolare, proprio attraverso la musica che unisce, e aggrega e consente di evocare ricordi comuni

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Per la realtà di Piombino

Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza

Dese la Corale “Voci del Dese” rappresenta un’istituzione cittadina di cui Piombino va fiera e che valorizza attraverso numerose attività. La corale nasce quasi dieci anni fa, fin da subito ha intrapreso un percorso d’assestamento e formazione, con l’obiettivo inoltre di aggregare coristi di diversa estrazione ed esperienza dando vita ad una formazione artistica, ad una Corale appunto, che diventi uno strumento non solo di aggregazione per appassionati ma anche un momento di conoscenza e relazione. In molte occasioni il coro si è aperto a iniziative di scambio culturale e di dialogo nel panorama sociale e cittadino nel territorio. Già negli scorsi anni il coro “Voci del Dese” aveva partecipato ad alcune iniziative culturali come quella del 2017 in cui il coro si era recato a Zara, in Dalmazia, su invito della comunità italiana per un concerto nella chiesa bizantina di San Donato.

I concerti, le visite al territorio sono elementi del progetto Relazioni Musicali promosso dal direttore, il Maestro Matteo Del Negro

Anche quest’anno, lo scorso 25 e 26 Maggio 2024 il coro “Voci del Dese” si è recato in Croazia per uno scambio con i cori delle comunità degli italiani di Fiume, Visignano e San Lorenzo Babici, un momento non solo di dialogo e di scambio culturale ma anche di crescita ed esperienza per la Corale. Il coro piombinese ha avuto la possibilità di avvicinare ancora una volta località e testimoni di identità italiana, e veneta in particolare, proprio attraverso il vettore musicale, che unisce e aggrega e consente di evocare

ricordi comuni. I concerti, le visite al territorio sono elementi del progetto Relazioni Musicali -promosso dal direttore, il Maestro Matteo Del Negro- che, negli anni, ha portato il coro in numerose località istriane e dalmate, in cui la presenza italiana è ancora particolarmente viva, invitando a Piombino Dese i cori incontrati.

Presente anche Italia Giacca, coordinatrice per il Veneto di ANVGD (associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) con la quale il coro anche lo

scorso anno aveva collaborato in eventi culturali e concerti. Nel dicembre dello scorso anno, ad esempio, il coro si è esibito con un programma di musica e canti natalizi della tradizione rovignese dinanzi a Palazzo Moroni e a palazzo Bo, sede dell’Università di Padova, con grande successo di pubblico a applausi.

Anche nella trasferta croata l’amministrazione comunale di Piombino Dese ha voluto far sentire il proprio appoggio e sostegno all’importante realtà delle “Voci del Dese”, il sindaco Cesare Mason ha raggiunto il coro sabato sera, portando i saluti dell’amministrazione comunale alle comunità di San Lorenzo Babici e Visignano.

Vecchiato

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Simone

Trebaseleghe

Eventi. Il vicesindaco Pizziolo

“Un grande appuntamento con migliaia di visitatori da tutta la regione”

Torna la Fiera dei Mussi e taglia il traguardo delle 840 edizioni

L a storica fiera dei mussi di Trebaseleghe raggiunge quest’anno la sua 840° edizione, celebrando secoli di tradizione, cultura e tanta comunità. Questa antica fiera, che sarà protagonista a cavallo fra agosto e settembre, radicata profondamente nella storia e nel cuore dei cittadini, torna con una novità in Piazzale Fermi.

Fondata nel medioevo, la Fiera dei Mussi rappresenta un appuntamento imperdibile per i trebaselicensi e non solo, infatti, molti sono i visitatori dei paesi vicini e non... Originariamente una fiera agricola e del bestiame, nel corso dei secoli ha evoluto il suo carattere, integrando attrazioni moderne pur mantenendo vivo il legame con le sue origini.

“La novità di questa edizione è il ritorno dello stand gastronomico in Piazzale Fermi – spiega il vicesindaco di Trebaseleghe, Francesca Pizzioloun’attrazione che era mancata nelle ultime edizioni. I visitatori potranno finalmente gustare le prelibatezze tipiche della nostra Fiera, preparate secondo le antiche ricette della tradizione veneta. Dalla trippa allo spezzatino di asino, dalla classica grigliata al primo con il ragù di musso”.

La storica kermesse al via dal 30 agosto fino al 9 settembre

Ci saranno, come gli anni scorsi, anche altri due stand gastronomici all’interno della Fiera attivi tutte le sere: il “Ristoratorio”ubicato nei pressi del centro giovanile, e gli Osti in Strada, organizzato dall’associazione Gs Silvellese, dove si potranno assaggiare le specialità della fiera, alcune rivisitate in chiave moderna, presso le ex scuole Locatelli.

Oltre alle delizie culinarie, la fiera offrirà una serie di eventi e attrazioni per tutte le età.

Oltre alle classiche giostre in Piazza Marconi, ci sarà un’area spettacoli adiacente allo stand gastronomico in Piazzale Fermi, che offrirà numerosi spettacoli, dalle cover band ai dj, dai

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La Fiera dei Mussi non è solo un evento commerciale, ma rappresenta un momento di condivisione e socialità per tutta la comunità di Trebaseleghe. “Quest’anno vogliamo che la fiera sia un’occasione per ritrovarsi, per stare insieme e per celebrare le nostre tradizioni –conclude il vicesindaco Pizziolo – che con ritorno dello stand gastronomico, pensato proprio per creare un punto di incontro dove le persone possano sedersi, mangiare insieme e godersi l’atmosfera che è solita caratterizzare la nostra fiera. Inoltre, nel calendario degli spettacoli, presenti nel portale del Comune, si troveranno serate per tutti, dai più piccini ai più grandi, anche per ricordare anni 80 e 90. Non dimentichiamo che le due giornate assolutamente da non perdere come il 1 settembre con fiera degli uccelli organizzata dall’associazione ornitologica in parco Draganziolo e il 7 settembre, con spettacoli e intrattenimeni”

Associazioni. La nuova presidente è Cristina Franceschi, insegnante del comprensivo di Piombino Dese

Dopo diciotto anni cambio ai vertici della Pro Loco di Trebaseleghe

La neoeletta è stata anche assessore alle politiche giovanili, alla famiglia ed alle attività produttive di Trebaseleghe nel 2017

ÈCristina Franceschi la nuova presidente della Pro Loco di Trebaseleghe che subentra, dopo diciotto anni di guida dell’associazione, da parte di Gheno Gianpietro.

Una donna al vertice della Pro Loco rappresenta sicuramente una stimolante novità anche grazie al suo background essendo stata già consigliere comunale dal 1990 al 1995, attiva nel volontariato parrocchiale come catechista, rientra con la sua famiglia a Trebaseleghe nel 2013, dopo un ventennio di vita vissuta a Camposampiero.

Di professione fa l’ insegnante all’istituto comprensivo di Piombino Dese ma è anche stata assessore alle politiche giovanili, alla famiglia ed alle attività produttive di Trebaseleghe nel 2017.

Una donna sicuramente tutta d’un pezzo e di grande esperienza che segna i tempi che cambiano con la volontà di intraprendere un impegno diverso ed innovativo rispetto a quelli del passato, coinvolgendo tutti i volontari e aprendosi positivamente alle attese della comunità.

“Partiamo con delle buone premesse - sottolinea la nuova presidente Cristina Franceschi - il nuovo direttivo formato da Fabio Gallo, vicepresidente, segretaria/tesoriere, Giorgia Libralato, Diego Vanzetto, Michele Dallan, Romeo Chiggiato, Christian Zacchia è fortemente motivato e credo, si potranno fare delle belle iniziative per la comunità”.

“In buona sostanza si è girata pagina – continua la neopresidente - si guarda con positività al futuro, partendo sin da subito sul fronte culturale, cercando di cogliere le richieste che emergono nella comunità. Le Pro Loco sono associazioni benemerite per il lavoro che fanno per valorizzare il patrimonio umano, culturale, folcloristico, sociale, paesaggistico del territorio”.

Sulla nomina del presidente Cristina Franceschi, si è espressa anche il sindaco di Trebaseleghe Antonella Zoggia, riconfermata per la seconda volta alle scorse amministrative.

“Conosco bene la nuova presidente della Pro Loco, Cristina Franceschi - afferma il sindaco Zoggia – essendo state nel passato già colleghe di giunta. Mi auguro possa portare idee nuove alla collettività attraverso attività ed iniziative per la Città di Trebaseleghe”.

Salvalaggio

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In ricordo di Pino Favaro

E’ scomparso Giuseppe Favaro detto Pino, aveva 77 anni e per anni è stato un pilastro della Pro Loco di Trebaseleghe.

“Pino Favaro è stato impegnato nella Pro loco di Trebaseleghe e su di lui si poteva contare sempre”, così lo ricorda Giulio Bosello, l’anima storica dell’Associazione.

“Sempre in prima fila quando era ora di darsi da fare, di lavorare”, aggiunge Pietro Gheno, che, dopo 18 anni, è stato succeduto in questi giorni da Cristina Franceschi.

Giuseppe Favaro, chiamato familiarmente Pino, è stato un uomo di azione, che con un impegno costante, generosità e discrezione che ha servito il suo paese.

“Un uomo di solida esperienza umana, sociale e “politica” nel senso più nobile del termine, vale a dire politica come servizio alla comunità finalizzato al bene comune. Con questo spirito si è speso per l’associazione Pro Loco. La sua presenza ci mancherà. La comunità ha bisogno di uomini come Pino Favaro”. conclude la nuova presidente della Pro Loco Cristina Franceschi. (e.s.)

Cristina Franceschi

#Regione

Politica. E’ stata nominata vice presidente della commissione europea Industria, ricerca ed energia

Donazzan vola in Europa ma guarda al Veneto “Guidare la Regione? Sarebbe un sogno”

Per le elezioni regionali del 2025 conferma che la scelta spetta alla coalizione e ribadisce che i tempi sono maturi per un esponente di Fratelli d’Italia

Dopo 19 anni Elena Donazzan lascia Palazzo Balbi e la poltrona di assessore regionale per occupare il seggio in Parlamento Europeo. L’esponente vicentina di Fratelli d’Italia vola a Bruxelles ma il suo cuore continua a battere per il Veneto, tanto da guardare con estremo interesse alle elezioni regionali del 2025. “Guidare il Veneto? Per me sarebbe un sogno”, ha detto, aggiungendo poi che la decisione spetta ai vertici dei partiti. Eletta nel parlamento Ue con un vero e proprio record di preferenze personali, quasi 60 mila, dopo aver salutato i colleghi in Giunta regionale Donazzan è stata nominata vice presidente della Commissione ITRE Industria, ricerca ed energia. Proprio dai nostri microfoni di Radio Veneto24 aveva auspicato di poter occuparsi delle materie che ha seguito da assessore in questi anni, in particolare imprese e lavoro. “La Commissione ITRE sarà la più importante di questa legislatura - dichiara dopo la nomina - con 90 membri sarà determinante nel dettare la direzione che l’Europa dovrà prendere sui temi industriali, sganciandosi dalla

penalizzante ideologia green puntando invece su crescita, investimenti e competitività. Porterò nella Commissione la mia esperienza e la mia conoscenza di un tessuto produttivo unico come quello del Veneto e dell’Italia intera”.

Spesso si sente parlare di Europa matrigna: Lei spera che dopo queste elezioni l’Ue possa essere più vicina ai suoi cittadini?

“Per il mio mandato mi sono data due obbiettivi: uno culturale e uno di tipo pratico. Il primo è la difesa dell’identità italiana dell’identità italiana e del mondo delle nostre imprese, in un contesto europeo che spesso sembra senza identità e ostile alle imprese. Il secondo è far percepire il lavoro dei parlamentari europei e in particolare il mio, rivolto direttamente ai cittadini, e far sentire l’importanza delle istituzioni europee per noi cittadini, Mi impegnerò affinché l’Europa sia più rispettosa di noi”.

Tornando in Veneto, c’è chi sostiene che il suo possa essere un nome di punta per le elezioni regionali del 2025. E’ uno scena-

rio percorribile?

“Io ho sempre sognato questo scenario più considerato, ma non sono io a doverlo dire. Dovranno essere coloro che poi si dovranno occupare di questo, ovvero i partiti della coalizione, i portatori di interesse. Io spero che il prossimo governatore, se il presidente Zaia non non dovesse essere più ricandidabile, evidentemente più il profilo deve essere alto, deve essere una persona compete, capace di ascoltare e di mediare, ovviamente avrà come confronto il nostro presidente Zaia”.

Deve essere un esponente di Fratelli d’Italia?

“Certamente Fratelli d’Italia oggi può auspicare ad avere questo spazio perché è il primo partito in Veneto non solo alle Europee ma anche alle politiche. La prima regione in tutta Italia per il mio partito è il Veneto, credo perciò che sia abbastanza naturale pensare che il Veneto possa essere guidato da Fratelli d’Italia. Ma sempre in una logica di colazione perché i cittadini ci apprezzano quando stiamo insieme, non quando litighiamo o facciamo prove muscolari. Mesto non vale per me oggi, ma vale per qualcuno che non accetta di aver perduto qualche voto e che ora è il turno di un altro partito”.

Da assessore regionale uscente Donazzan ha tracciato il bilancio del suo mandato. “Ho avuto il grande privilegio per 19 anni di lavorare nella più bella amministrazione che ci possa essere e di essere alla guida di un assessorato che ha a che fare con la vita delle persone, della loro crescita, fatta di attese e di aspettative. Grazie al lavoro degli uffici regionali, di tutti i dipendenti, funzionari, dirigenti con cui ho collaborato, abbiamo cercato di dare risposte, supportato i cambiamenti, in un legame sempre molto stretto con il nostro territorio. Il primo grazie va al presidente Zaia, che mi ha confermato per tre volte alla guida di questo assessorato. Il secondo ringraziamento va ai direttori delle strutture regionali:

se sono cresciuta personalmente e professionalmente lo devo alle persone con cui ho lavorato. Lascio un’eredità importante, fatta di risultati concreti e relazioni improntate sulla correttezza e l’assunzione di responsabilità. Lascio innanzitutto una buona amministrazione, come dimostra la programmazione e rendicontazione dei Fondi europei. C’è stato un momento - ha ricordato l’ex assessore - in cui qualcuno ha insinuato che ci fosse stata una mala gestio: non solo non era vero, ma la Commissione europea ha sempre plaudito alla gestione dei fondi europei della Regione Veneto, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)

Province “riabilitate”, Alberto Stefani primo firmatario del progetto di legge, De Poli approva, 5 Stelle contrari

Dieci anni fa, sulla spinta della necessità di razionalizzare le spese per gli enti pubblici, la riforma Del Rio aveva trasformato le Province, eliminando l’elezione diretta degli amministratori e trasferendo diverse competenze. Già due anni c’era stato un tentativo di tornare “all’antico”, perché le “nuove” Province non hanno mai riscosso un gran successo. Ora la Lega ci riprova con un progetto di legge, a prima firma del deputato padovano Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, per

il ripristino delle province come enti di primo livello. Con questa proposta di legge l’intenzione, infatti, è di reintrodurre l’elezione diretta del presidente della provincia e dei consiglieri provinciali, anziché lasciarla solamente a sindaci e ai consiglieri comunali. Il dibattito si è subito acceso in questa calda estate. “Le province sono fondamentali per l’erogazione di servizi ai cittadini”, affaerma lo stesso Alberto Stefani, “mantenerle così, come oggi, non fa bene a nessun. Vanno reintrodotte con

tutte le strutture e funzioni necessarie, anche perché non ci risulta che, allo stato attuale, abbiano portato alcun risparmio per i cittadini”.

La proposta trova subito l’appoggio di un altro veneto, il senatore Udc Antonio De Poli: “Siamo da sempre favorevoli ad una riforma delle Province che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti alla guida di une ente importante che si occupa di servizi cruciali come infrastrutture, turismo, urbanistica e ambiente.

Sono convinto che sia questa la direzione giusta da seguire. D’altronde, la riforma Delrio si è rivelata un grande pasticcio e il passaggio ad enti di secondo livello non ha funzionato. Credo che la proposta di legge, presentata oggi alla Camera, sia giusta perché interpreta l’esigenza di rafforzare la nostra democrazia e la politica nei territori, avvicinando la Provincia come istituzione ai cittadini”. Fortemente contrario invece il Movimento 5 Stelle, che teme il ritorno del “poltronificio”.

Alberto Stefani

Il caso. 33 indagati tra i quali il sindaco, l’assessore alla mobilità, vertici di società, dirigenti pubblici e imprenditori

Terremoto giudiziario in Laguna: arresti e sospetti

Sotto la lente della Procura appalti pubblici, compravendite milionarie, concessioni edilizie. Politica in fibrillazione

A10 anni esatti di distanza dallo scandalo Mose un altro terremoto giudiziario colpisce i palazzi veneziani.

La procura di Venezia ha inscritto nel registro degli indagati, ovviamente, a vario titolo 33 soggetti tra i quali il Sindaco, Luigi Brugnaro, il Direttore Generale del Comune, Morris Ceron, il vice capo di gabinetto Derek Donadini (tutti raggiunti da avviso di garanzia), l’Amministratore delegato di ACTV – AVM, Giovanni Seno, il direttore generale di Insula, Alessandra Bolognini, alcuni dirigenti pubblici e diversi imprenditori.

In carcere, oltre all’imprenditore Fabrizio Ormenese, è finito l’assessore alla Mobilità e Tra-

sporti, Renato Boraso fermato mentre era intento a bruciare faldoni di documenti in una vecchia stufa. Appalti pubblici, concessioni edilizie, compravendite di palazzi storici: dentro le oltre 900 pagine uscite dalla Procura c’è tutto questo e molto di più. Sembrerebbe, infatti, una vera e propria organizzazione tesa a “piegare sistematicamente la pubblica amministrazione a interessi privati”.

Gare pilotate, valutazioni di beni, concessioni edilizie con relativi aumenti di cubatura edificabile: una spy story che si articola in anni di indagini e intercettazioni telefoniche nelle quali si alternano questioni minute, come la richie-

sta dell’assessore Boraso a un imprenditore di un divano letto per la casa della figlia, ad altre multimilionarie come la vendita dell’inquinata area dei Pili, di proprietà del Sindaco Brugnaro, al magnate di Singapore Kwong. Telefonini anti – intercettazioni, appartamenti di servizio nei quali fare incontri segreti, mazzette, sponsor alla squadra di basket Reyer per attirare l’attenzione del Sindaco che ne è il proprietario: tutto è sotto la lente di ingrandimento della Procura di Venezia.

In attesa dei risvolti giudiziaria, quelli politici sono già molto evidenti sopratutto in termini di “agibilità amministrativa”, motivo per cui tutte le opposizioni stanno chiedono a gran voce “un passo indietro” da parte dell’attuale amministrazione oggi, a loro dire, “nell’impossi-

L’intervista. La deputata vicentina rieletta con oltre 82 mila preferenze

bilità di amministrare”. Fibrillazione anche da parte degli alleati del sindaco Brugnaro, che intanto di si difende: “Ho la coscienza pulita e lo dimostrerò nelle sedi più opportune. Le questioni sono sempre le stesse dal 2015, i Pili, il trust,

ora anche Palazzo Papadopoli, un orgoglio averlo venduto, con quei soldi abbiamo contribuito a rilanciare il Comune”. L’ultimo scampolo di estate si confermerà, dunque, calda e la situazione veneziana, ad oggi, è tutta in divenire. (r.r.)

Moretti: “Credo in una Europa ancor più vicina ai cittadini”

Con oltre 82 mila preferenze Alessandra Moretti ha ottenuto un solida conferma in Parlamento Europeo. Per la deputata del Pd si apre così una nuova legislatura in Europa.

Dopo il percorso fatto sin qui in Europarlamento, da dove è ripartita?

Anzitutto, di fronte a questo risultato straordinario, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno confermato la fiducia. Questa sarà una legislatura molto importante e anche complicata, vista la composizione del Parlamento Europeo. Però ho ho le idee molto chiare sulle priorità che ci dobbiamo dare. La prima è sicuramente quella di garantire a tutti i cittadini europei il diritto alla salute quindi l’accesso alle cure ai servizi sanitari pubblici. Poi senz’altro bisognerà discutere sui temi della difesa comune e della sicurezza attraverso un forte impulso in politica estera. Dovremo anche rafforzare l’Europa sociale, affin-

ché sia più vicina ai cittadini in termini di garanzie sul lavoro, equità salariale, diritti fondamentali, ruolo delle donne nella società. Poi ci occupiamo di comparti importanti come l’agricoltura, la politica industriale e l’uniformità fiscale. Insomma sarà una legislatura ricca di Impegni e obiettivi.

L’Europa qui dal Veneto sembra spesso lontana. È così?

In realtà la narrazione sull’Europa spesso è molto distante rispetto a quanto l’Europa ha fatto e fa per i cittadini, compresi i veneti. Pensiamo solo al forte impulso che abbiamo dato per superare la pandemia, per distribuire i vaccini a tutti per dare all’Italia e quindi anche al Veneto le più importanti risorse per la lotta al cambiamento climatico e per il sostegno alla transizione eh ecologica. L’Italia in questi anni ha ricevuto la quota maggiore di fondi europei.Quindi è su questo che dobbiamo continuare a bat-

terci perché la qualità delle democrazie e del nostro stile di vita potrà essere mantenuta se l’Europa continuerà ad essere vicina ai cittadini.

Torniamo in Veneto, dove tiene banco l’autonomia, ormai un tema nazionale. Come valutate tutta questa partita?

Questa legge, imposta a colpi di maggioranza, aprirà molte discriminazioni e diseguaglianze tra tra regioni. Sono molto preoccupata soprattutto per servizi essenziali, che riguardano la salute, la scuola, i trasporti. Vediamo quale sarà l’evoluzione nelle prossime settimane, noi ci faremo sentire.

Cinque anni fa lei ha vissuto l’esperienza della campagna elettorale per le regionali. Per il 2025 come si sta preparando il centrosinistra di fronte al braccio di ferro Lega - Fratelli d’Italia?

Anzitutto dobbiamo aprire presto la discussione tra tutte le forze democratiche presenti in Veneto. Credo che si debba

partire dai temi, dagli argomenti, dalle idee che abbiamo per la nostra regione. Il Veneto è bellissimo ma deve fare un salto di qualità. Dobbiamo mettere in piedi una coalizione decisa a vincere e individuare presto chi la guiderà. (g.g.)

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Alessandra Moretti

Il rapporto. Confartigianato Imprese Veneto illustra i numeri del 2023

Turismo, gli stranieri portano 7,2 miliardi di euro Presenze in crescita, 16% del totale nazionale

Boschetto: “L’offerta sta cambiando, le nostre imprese artigiane sono in prima linea e coprono tutta la filiera”

Turismo, nel 2023 il Veneto va forte e piace: 21,1 milioni gli arrivi e 71,9 milioni le presenze in tutto l’anno, pari rispettivamente al 15 e al 16 per cento del totale nazionale. Da giugno a settembre invece gli arrivi sono stati 11 milioni, in crescita rispetto al 2022 dell’8,3% e quasi 46 milioni le presenze, pari ad un +2,9% rispetto all’anno precedente. A prediligere il Veneto, sia in estate che in inverno, sono principalmente gli stranieri che rappresentano il 70% degli arrivi e il 74% delle presenze, con una spesa complessiva di 7,2 miliardi di euro, equivalente al 4,15% del Pil regionale.

I dati elaborati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto mettono in evidenza come il Veneto si confermi per il 2023 come la principale regione turistica italiana. Andando ad analizzare più nel dettaglio i dati

per provincia, Venezia è la meta più ambita in termini di presenze con 26.998.563 turisti, seguita da Verona con 11.789.651, Belluno con 2.131.968 e Padova con 1.840.255. Ottima performance di Rovigo con 1.321.272 (+4,9%) e di Vicenza con 1.006.413 (+10,4%). Anche Treviso segna un + 18,4% con 861.664 presenze.

Per quanto riguarda invece la sola stagione estiva, il 2023 ha evidenziato un calo di turisti italiani che, rispetto allo stesso periodo del 2022, sono diminuiti in termini di arrivi dell’1,8%, con una flessione di destinazioni verso il lago del 6,8%, seguito dalle città d’arte con un -1,5%, dal mare con un -1% e dalle terme con un -0,8%. A tenere alta la media di turisti in Veneto in estate sono gli stranieri, che per il 13,3% in più rispetto al 2022 hanno scelto le nostre località, prediligendo

principalmente la montagna con un aumento del 28,3% rispetto all’anno precedente di arrivi e un + 5,2% in termini di presenze, con un + 27,7% per la montagna, un +13,7% per le città d’arte, un + 3,4% per il lago e un +1,7% per il mare. Guardando ai valori assoluti, il mare comunque si conferma il comprensorio con il maggior numero di turisti con

ben 22,5 milioni arrivi e presenze nel periodo giugno-settembre 2023, mentre per i soli arrivi le città d’arte sono la meta turistica preferita da italiani e stranieri con quasi 5 milioni di persone. Le imprese artigiane venete che sono interessate al settore turistico, secondo i dati del 2024, sono 18.271 ed impiegano complessivamente 64.560 addetti, rappresentando il 15,5% del totale. “Oggi il turismo sta cambiando, non è più quello stanziale e di massa, ma è diventato esperienziale – avverte il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – basandosi ormai sulla conoscenza del territorio, delle sue caratteristiche, tradizioni culturali ed enogastronomiche, sull’attività sportiva in un contesto naturalistico. E qui entrano in gioco le nostre imprese artigiane, che coprono tutta l’intera filiera turistica, dall’abbigliamento e calzatura, che rappresentano il 25,4% del totale, ai prodotti tipici locali, dall’attrezzatura sportiva ai ser-

vizi, dall’agroalimentare (19,9% del totale) al trasporto. Credo ci siano ancora margini di sviluppo se si amplia l’offerta in termini di servizi, di ricettività e di innovazione tecnologica nella promozione e nel marketing –aggiunge Boschetto -. È evidente che ci debba essere una regia nella programmazione con tutti i soggetti deputati, dal pubblico al privato. Confidiamo molto nel lavoro che stiamo facendo in modo concertato e condiviso sui tavoli di confronto per la stesura del nuovo Piano Strategico della Regione Veneto 2025-2027. Fondamentale è tener conto del cambiamento dei gusti, delle destinazioni e del nuovo “mood” turistico ed essere in grado di creare un pacchetto all’avanguardia che soddisfi ogni aspettativa e domanda del mercato, privilegiando la qualità, le nostre eccellenze, la formazione del personale addetto e soprattutto il rispetto della nostra cultura, tradizione anche artigianale e del nostro territorio”.

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Roberto boschetto

Sapori del Territorio e Microlocalismi

Un viaggio nelle eccellenze locali

V

alorizzare le radici enogastronomiche e sostenere i produttori locali è l’impegno che Despar Nord (Aspiag Service Srl), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia, ha intrapreso dal 2015 con il progetto “Sapori del Territorio”. Questo brand rappresenta una strategia di differenziazione concreta, volta a celebrare e promuovere i prodotti d’eccellenza delle regioni in cui l’azienda opera. Con una rete di oltre 500 punti vendita, il marchio dell’Abete offre ad oggi circa 2.000 referenze a scaffale provenienti da 300 produttori locali.

Quest’anno, il progetto “Sapori del Territorio” si arricchisce con una nuova declinazione: i Microlocalismi. Questo nuovo progetto mette in luce realtà produttive di dimensioni ancora più contenute e spesso meno conosciute, ma di straordinario valore enogastronomico. L’idea è quella di dare visibilità a queste piccole gemme del territorio, includendo in assortimento i prodotti di questi piccoli fornitori permettendo loro di raggiungere una distribuzione più ampia. Questa iniziativa non solo riflette l’autenticità, l’altissima qualità e la freschezza dei prodotti regionali, ma supporta anche le economie locali, promuovendo pratiche sostenibili lungo tutta la filiera attraverso trasporti brevi e consegne diret-

te ai punti vendita.

Dal 1° gennaio 2024, Despar Nord ha ampliato significativamente l’offerta con 175 prodotti provenienti da 30 produttori distribuiti in diverse regioni. Le categorie di prodotti includono specialità tipiche del Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, ed è stimato che entro la fine dell’anno i produttori che prenderanno parte al progetto aumenteranno a circa 60.

Ogni prodotto è scelto per la sua unicità e qualità, rappresentando un tassello prezioso delle tradizioni gastronomiche locali che arricchiscono i nostri territori. In questo contesto, ciascun punto vendita diventa un punto di riferimento anche per le eccellenze regionali, valorizzate con spazi dedicati e facilmente riconoscibili anche attraverso un marchio ad hoc che le contraddistingue, esaltando le peculiarità del prodotto e delle aziende produttrici locali.

Questo progetto è una testimonianza tangibile dell’impegno di Despar Nord nella valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche italiane e promozione della sostenibilità. È un’iniziativa che non solo celebra le eccellenze locali, ma contribuisce anche al sostegno e alla crescita delle piccole realtà produttive, rendendo ogni visita nei punti vendita un viaggio attraverso le autentiche delizie del territorio.

Quando è nata la storia della vostra azienda agricola e come è cambiata nel tempo la vostra realtà?

La nostra azienda agricola è inizialmente nata seguendo un modello di autoconsumo, per poi dedicarsi dagli anni ‘60 alla vendita al dettaglio del vino. Per noi il vino non è solo una bevanda, ma un prodotto evocativo a cui va dato il giusto valore. Per questo abbiamo sempre preferito una vendita al dettaglio in cui al cliente, oltre al vino, scegliamo di fornire informazioni e una vera e propria esperienza di consumo.

Come è nata la collaborazione con Despar Nord e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio?

Dal 2024 abbiamo iniziato a collaborare con Despar per poter raggiungere anche i clienti che non possono venire in cantina e avvicinarci anche a chi ancora non è un appassionato.

Prodotti e produttori vicini a noi

I prodotti locali portano vantaggi per tutti!

Sostegno ai produttori Freschezza quotidiana

Vicinanza al territorio Legame con la tradizione

Scegli locale!

Quando abbiamo ricevuto da Despar la proposta di collaborazione ci siamo sentiti onorati perché lo abbiamo visto come un riconoscimento della qualità del nostro vino.

Di Despar ci ha colpiti anche l’attenzione rivolta al prodotto: i buyer hanno voluto conoscere i vini in ogni loro dettaglio per poterli raccontare ai clienti nel modo migliore.

Centrali nella strategia di sviluppo della vostra azienda agricola sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete in pratica?

Siamo consapevoli che per produrre dei buoni vini serva una vigna curata e in armonia con l’ambiente. Per questo riduciamo al minimo i trattamenti, non usiamo i diserbanti e preserviamo la biodiversità del luogo garantendo un habitat adatto alla fauna locale grazie ad alberi e siepi che proteggono e nutrono le vigne stesse.

Scopri di più su despar.it/it/sapori-del-territorio-veneto

APNEA

ALLE TERME C’È UN MONDO DA VIVERE

Sintonizzati sul futuro.

Week End SPA Day e Aperitivo

Ingresso piscine termali e Spa 15:00 - 19:00

Kit Spa: accappatoio e telo spugna

Aperitivo in terrazza dell'Hotel Terme Millepini

Ferragosto Superior

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5 giorni e 4 notti, camera doppia Superior

Ingresso piscine termali, Spa e area termale

Kit Spa: accappatoio e telo spugna

Remise en forme

6 giorni e 5 notti, camera Elegance

Mezza pensione

Ingresso piscine termali, Spa e area termale

Rituale Detox Fango - 50’

Massaggio Decontratturante - 50’

Gambe leggere (fango termale freddo) - 50’

Kit Spa: accappatoio e telo spugna

da € 719 a persona

Una panoramica delle nuove auto del 2024

Il 2024 è un anno entusiasmante per il settore automobilistico, con numerose novità da parte di diversi marchi. Ecco una panoramica delle auto più attese presentate e che debutteranno quest’anno.

All’inizio del secondo trimestre abbiamo assistito a una serie di lanci importanti. La nuova generazione della Lancia Ypsilon ha dato ufficialmente il via al nuovo piano prodotti del marchio torinese. A seguire, è stata introdotta la Ford Explorer e infine la Citroën C3, un altro modello di rilievo destinato a fare il salto verso l’elettrico puro, pur mantenendo il motore termico come opzione. Anche la Mitsubishi ASX si è aggiunta a questa lista, grazie ad un corposo restyling.

Tra le auto presentate in primavera, merita una menzione speciale la nuova Skoda Kodiaq, che ha mantenuto la ricca gamma termica del modello precedente, introducendo per la prima volta gli ibridi mild e plug-in. Non va dimenticato l’avvio delle consegne della Hyundai Santa Fe, ora caratterizzata da un design molto distintivo. A completare il quadro primaverile, la Lotus Emeya, una berlina elettrica che punta a competere con la Porsche Taycan, con tutte le carte in regola per farcela.

Tra le novità più attese, ci sono stati i facelift delle BMW Serie 4 Coupé e Cabrio e della Kia Sorento, che ha subito un restyling profondo, anche nel design. Non sono mancate le proposte completamente nuove, come la Mercedes Classe G elettrica e l’erede della Lamborghini Huracán, che ha salutato il V10 aspirato di derivazione Audi per adottare un V8 biturbo ibrido plug-in sviluppato internamente. L’estate 2024 ha visto l’arrivo di due grandi novità: la prima è stata l’Alfa Romeo Milano, un’attesissima B-SUV elettrica che aspira a posizionarsi ai vertici della categoria per dinamica di guida. La seconda è stata la Mini Cooper, che dopo il lancio completamente elettrico ha finalmente introdotto anche i motori turbobenzina. Ma c’è stato spazio

anche per i sogni: quest’estate ha visto il debutto commerciale della nuova MercedesAMG CLE 63.

Per l’autunno-inverno del 2024, è previsto l’arrivo sul mercato del restyling della Volkswagen Golf, con una nuova estetica esterna e interna. Un altro restyling significativo sarà quello della Porsche 911, che potrebbe segnare il debutto dell’alimentazione mild hybrid.

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Focus. Consigli utili per mettersi in strada senza pensieri

Gestione e manutenzione degli pneumatici

La gestione e manutenzione stagionale degli pneumatici è fondamentale per garantire sicurezza e performance ottimali del veicolo. Gli pneumatici sono l’unico punto di contatto tra l’auto e la strada e la loro cura influisce direttamente sulla tenuta di strada, sul consumo di carburante e sul comfort di guida.

Controllo della pressione: La pressione degli pneumatici deve essere verificata almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. Una pressione corretta assicura una migliore aderenza e riduce il consumo di carburante. Un pneumatico sotto-gonfiato aumenta l’usura e il rischio di esplosione, mentre uno sovra-gonfiato riduce la superficie di contatto con la strada, compromettendo la tenuta di strada. Rotazione dei pneumatici: La rotazione periodica degli pneumatici (ogni 10.000-15.000 km) permette un’usura uniforme, prolungando la vita utile del set di pneumatici. Questo è particolarmente importante in veicoli a trazione anteriore o posteriore, dove l’usura può essere diversa tra gli assi.

Verifica del battistrada: Un battistrada usurato compromette la sicurezza, specialmente su strade bagnate. La profondità minima legale del battistrada è di 1.6 mm, ma è consigliabile sostituire gli pneumatici già a 3 mm per gli pneumatici estivi e 4 mm per quelli invernali. Utilizzare un misuratore di profondità del battistrada è un metodo semplice per controllare l’usura. Allineamento e bilanciamento: Un corretto allineamento delle ruote assicura che gli pneumatici si consumino uniformemente e che il veicolo mantenga una buona stabilità. Il bilanciamento degli pneumatici, invece, elimina le vibrazioni indesiderate e protegge le sospensioni del veicolo.

I 6 segnali di usura degli pneumatici

Ecco alcuni segnali principali di usura a cui prestare attenzione:

1 -La profondità del battistrada è uno degli indicatori più importanti dell’usura dei pneumatici. La legge richiede una profondità minima di 1.6 mm, ma per una sicurezza ottimale è consigliabile sostituire i pneumatici quando la profondità scende sotto 3 mm per quelli estivi e 4 mm per quelli invernali. Per misurare la profondità del battistrada si può utilizzare un misuratore di profondità o controllare gli indicatori di usura presenti sui pneumatici stessi.

2 - L’usura irregolare del battistrada può essere causata da vari fattori, come un allineamento delle ruote non corretto, una pressione inadeguata o problemi alle sospensioni. Se si notano zone del battistrada più consumate rispetto ad altre, è opportuno far controllare il veicolo da un professionista.

3 - Con il tempo, i pneumatici possono sviluppare fenditure o crepe sulla superficie o sui fianchi. Questi segni indicano che lo pneumatico sta invecchiando e potrebbe essere a rischio di scoppio. Le crepe possono essere causate anche da un’esposizione prolungata alla luce solare e agli agenti atmosferici.

4 - Rigonfiamenti o bolle sui pneumatici sono segnali di danni strutturali, spesso causati da impatti con buche o marciapiedi. Questi rigonfiamenti indicano che la struttura interna del pneumatico è compromessa e il pneumatico potrebbe scoppiare in qualsiasi momento. In presenza di rigonfiamenti, è necessario sostituire immediatamente il pneumatico.

5 - Vibrazioni eccessive o rumori insoliti durante la guida possono essere sintomi di pneumatici usurati o danneggiati. Questi segnali potrebbero indicare problemi di bilanciamento, allineamento o addirittura un danno interno al pneumatico. In questi casi, è importante far controllare gli pneumatici e il veicolo da un professionista.

6 - L’usura eccessiva sui fianchi degli pneumatici può indicare una pressione insufficiente o un uso frequente del veicolo con carichi pesanti. La pressione insufficiente fa sì che i fianchi degli pneumatici si usurino più rapidamente, compromettendo la loro resistenza e aumentando il rischio di scoppio.

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I principali motori automobilistici e le loro alimentazioni

Nel corso degli anni, la tecnologia dei motori si è evoluta significativamente, portando alla nascita di diverse tipologie, ciascuna con le proprie caratteristiche, vantaggi e svantaggi. Ecco i principali tipi di motori automobilistici e le loro alimentazioni

Nei veicoli ibridi serie, il motore a combustione interna non è collegato direttamente alle ruote. Invece, esso genera elettricità che alimenta un motore elettrico, il quale a sua volta muove le ruote. Questo sistema può migliorare ulteriormente l’efficienza del carburante, specialmente in condizioni di guida urbana con frequenti fermate e ripartenze. Tuttavia, la complessità e il costo di questi sistemi possono essere superiori rispetto agli ibridi paralleli.

Motori Elettrici

Veicoli Elettrici a Batteria (BEV)

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a Combustione Interna

Motori a Benzina

I motori a benzina sono tra i più comuni e diffusi al mondo. Funzionano attraverso la combustione del carburante all’interno di cilindri, dove una miscela di aria e benzina viene compressa e poi incendiata da una scintilla della candela. Questa combustione crea una forza che spinge il pistone, generando movimento. I motori a benzina sono apprezzati per la loro potenza e velocità, ma hanno lo svantaggio di essere meno efficienti dal punto di vista del consumo di carburante e delle emissioni rispetto ad altre tecnologie.

Motori Diesel

I veicoli elettrici a batteria sono alimentati esclusivamente da energia elettrica immagazzinata in grandi batterie ricaricabili. Questi motori sono estremamente efficienti, silenziosi e producono zero emissioni locali. Con l’aumento delle infrastrutture di ricarica e dei miglioramenti nella tecnologia delle batterie, i BEV stanno diventando sempre più popolari. Esempi noti includono Tesla Model S e Nissan Leaf. Tuttavia, la limitata autonomia e i tempi di ricarica sono ancora sfide significative per l’adozione diffusa.

Veicoli Elettrici a Celle a Combustibile (FCEV)

I FCEV utilizzano l’idrogeno come fonte di energia. L’idrogeno viene convertito in elettricità attraverso una reazione chimica in una cella a combustibile, producendo solo acqua come sottoprodotto. Questi veicoli combinano i vantaggi dei veicoli elettrici con tempi di rifornimento rapidi e una maggiore autonomia. Tuttavia, la diffusione dei FCEV è limitata dalla scarsa infrastruttura per l’idrogeno e dai costi elevati della tecnologia.

I motori diesel operano con un principio simile a quello dei motori a benzina, ma utilizzano gasolio come carburante e la combustione avviene per compressione. Sono noti per la loro efficienza nel consumo di carburante e la loro longevità. I motori diesel producono più coppia motrice a bassi regimi rispetto ai motori a benzina, rendendoli ideali per veicoli pesanti e commerciali. Tuttavia, emettono più ossidi di azoto e particolato, richiedendo sistemi di trattamento dei gas di scarico complessi.

Ibridi Paralleli

Nei veicoli ibridi paralleli, sia il motore a combustione interna sia il motore elettrico possono alimentare direttamente le ruote. Questi sistemi permettono di combinare i vantaggi dei motori a combustione interna con quelli elettrici, offrendo un’elevata efficienza e riducendo le emissioni. Un esempio popolare è la Toyota Prius, che utilizza un sistema ibrido parallelo per ottimizzare il consumo di carburante.

Ibridi Serie

L’Unione Europea ha adottato misure significative per promuovere l’adozione di veicoli elettrici, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria. Tra queste, una delle più rilevanti è la decisione di vietare la vendita di nuove auto a combustione interna entro il 2035. Questa legge rappresenta un cambio di paradigma per l’industria automobilistica, accelerando la transizione verso soluzioni di mobilità più sostenibili. Di conseguenza, le case automobilistiche stanno investendo massicciamente in ricerca e sviluppo per migliorare la tecnologia delle batterie e aumentare l’autonomia e la velocità di ricarica dei veicoli elettrici. Inoltre, si stanno potenziando le infrastrutture di ricarica pubbliche e private per supportare l’espansione del mercato dei veicoli elettrici. Mentre il futuro sembra sempre più orientato verso soluzioni elettriche e ibride, i motori a combustione interna continueranno a giocare un ruolo importante ancora per alcuni anni, soprattutto nei settori dove l’elettrificazione è più complessa. Tuttavia, la spinta normativa e le crescenti preoccupazioni ambientali stanno chiaramente tracciando la strada verso un’era in cui le auto elettriche domineranno il mercato, ridefinendo la mobilità del futuro.

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Motori
Visti da vicino. Dai tradizionali benzina e diesel ai veicoli ibridi ed elettrici

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Intervento sulla cornea, primato italiano dell’oculistica veneziana

Numeri da record con il supporto della Banca degli Occhi

L’ospedale SS. Giovanni e Paolo a Venezia e quello dell’Angelo a Mestre nei primi sei mesi del 2024 sono tra i centri più attivi per esecuzione di trapianti con due nuove tecniche di precisione Dsaek e Dmek

Chirurgia oculistica sempre più all’avanguardia nelle sale operatorie dell’Ulss 3 Serenissima: grazie all’attività di supporto di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, a Venezia e Mestre si registrano numeri da record, nell’ultimo semestre, con i trapianti endoteliali secondo due innovative tecniche, che per la prima volta superano, nel totale degli interventi effettuati, i trapianti di cornea tradizionali.

“Sono diventati consuetudine nelle nostre sale operatorie – spiega la dottoressa Franch, Direttore dell’Oculistica di Venezia – gli interventi di Descemet’s Stripping Automated Endothelial Keratoplasty, per i quali vengono isolati solo gli strati più profondi da trapiantare: l’endotelio, la membrana descemet e una parte dello stroma, per uno spessore inferiore ai 100 millesimi di millimetro. Ma lavoriamo con grandi numeri con la tecnica ancor più selettiva, denominata Dmek (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty) utilizzando la quale

vengono trapiantati solo l’endotelio e la membrana Descemet, raggiungendo spessori che sfiorano i 20 millesimi di millimetro. In entrambe casi, non potremmo operare senza il supporto degli specialisti della Banca degli Occhi, che preparano i tessuti da trapiantare”.

“Il ruolo della Banca degli Occhi – afferma Diego Ponzin, Direttore Sanitario - è di affiancare i chirurghi oftalmologi, fornendo cornee già lavorate per interventi di grande precisione. Per entrambe le tecniche, Fondazione Banca degli Occhi è in grado di fornire anche “cornee precaricate”, tessuti isolati e inseriti in appositi dispositivi, pronti per essere utilizzati dal chirurgo per ridurre al minimo i rischi in sala operatoria”.

Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS, Centro regionale di riferimento per i trapianti di cornea di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, è divenuta negli anni un riferimento a livello nazionale ed internazionale per l’invio di tessuti preparati per trapianti endoteliali, i trapianti di cornea che prevedono la sostituzione del solo strato interno del tessuto. Questi tessuti, selezionati e lavorati con apposite tecniche, consentono ai chirurghi più esperti di effettuare interventi selettivi, a ridotto rischio di rigetto, e associati a tempi di recupero più rapidi. In Fondazione Banca degli Occhi, l’attività di preparazione di tessuti è in continuo aumento: tante le richieste provenienti da molti centri oftalmologici italiani ed esteri. I dati di Fondazione Banca degli Occhi certificano come nel primo semestre 2024, i trapianti effettuati con le tecniche innovative hanno

superato quelli con le tecniche tradizionali: sono state infatti 1211 le cornee preparate per interventi Dsaek e Dmek, contro le 1063 preparate per gli interventi in cui viene trapiantata la cornea intera.

I dati certificano anche la piena collaborazione con centri di trapianto veneziani e la performance da record di questi ultimi.

Il reparto di Oculistica dell’Ospedale SS. Giovanni e Paolo è risultato il centro italiano a cui Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ha inviato il maggior numero di tessuti corneali per Dmek, sia nel 2023 sia nel primo semestre 2024. Prima in Italia per richieste per questa particolare tipologia di tessuto, l’Oculistica del SS. Giovanni e Paolo, diretta dalla Dottoressa Franch, è superata nella classifica complessiva delle forniture da parte della Fondazione solo dai centri situati uno nel Regno Unito e l’altro in Portogallo. Alta l’expertise anche dell’Oculistica dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, che nei primi sei mesi del 2024 risulta essere il nono centro per esecuzione della Dmek e sesto centro per i trapianti Dsaek.

“Si spiega anche così la potente attrazione esercitata dalle Oculistiche dell’Ulss 3 Serenissima – sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato – a cui si rivolgono moltissimi utenti anche da fuori Regione. Persone disponibili ad arrivare anche fino a Venezia, per trovare una risposta di altissima professionalità. E si rende concreta, anche così, quell’eccellenza che da tempo la comunità scientifica ma anche l’utenza riconosce all’Oculistica veneziana”.

STORIA | SERVIZI GARANZIA

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Formazione. Il Polo didattico

dell’Ulss

2 Marca Trevigiana insieme con l’Università di Padova

Un nuovo corso di laurea per diventare tecnico di laboratorio biomedico

Un nuovo corso di Laurea in Tecniche di laboratorio biomedico partirà nell’anno accademico 2024-2025, è la novità del Polo didattico dell’Ulss 2 Marca Trevigiana che lo ha attivato in collaborazione con l’Università di Padova. Un modo di fare sistema che apre ai giovani del territorio un altro canale formativo verso una professione che in ambito sanitario è molto ricercata.

Il tecnico di laboratorio biomedico è infatti una figura chiave nell’ambito della diagnostica di laboratorio. È responsabile della fase analitica del processo diagnostico, garantendo l’affidabilità e la tempestività dei risultati. Collabora con medici, biologi e altri professionisti per fornire un servizio di alta qualità, contribuendo alla prevenzione, alla diagnosi e al monitoraggio delle malattie. Si occupa di analisi chimico-cliniche, microbiologiche, immunoematologiche e di anatomia patologica, seguendo rigorosi protocolli e utilizzando tecnologie avanzate.

Chi si iscrive al corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico del polo universitario di Treviso acquisisce dunque tutte le conoscenze e le competenze necessarie per operare nei laboratori di analisi cliniche.

Il Corso di Laurea appartiene alla Classe delle Lauree Professioni Sanitarie Tecniche L/SNT3. La durata è di tre anni e, durante il percorso formativo, si apprendono le discipline scientifiche utili per l’esecuzione delle tecniche d’analisi e la gestione dei materiali biologici nella diagnostica di laboratorio. La formazione è inoltre incentrata sulle normative per la gestione, la certificazione e l’accreditamento di un laboratorio biomedico e le problematiche etiche e deontologiche connesse con la professione; inoltre si affiancano allo studio dei fondamenti di fisica, statistica, informatica, anatomia, fisiologia, chimica e biochimica, l’approfondimento delle tecniche analitiche e diagnostiche nei laboratori clinici di Medicina di Laboratorio, Immunoematologia e Centro Trasfusionale, Microbiologia e Virologia, Anatomia patologica, Istopatologia e Citopatologica, Biologia molecolare e Genetica medica.

Il piano didattico prevede corsi integrati intervallati da periodi di tirocinio; per il conseguimento del titolo è necessaria l’acquisizione di 180 crediti formativi universitari (CFU).

Alla conclusione del corso è prevista, la redazione e la discussione di un elaborato di tesi ed una prova finale abilitante alla Professione Sanitaria di Tecnico di Laboratorio Biomedico.

Gli ambiti occupazionali in cui spendere questo titolo di studio sono molteplici. Chi consegue infatti la Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico svolge la propria attività professionale in regime di autonomia nei laboratori pubblici e privati di analisi chimico-cliniche e clinico-diagnostiche, organizzate sia in modo dipartimentale che per disciplina (biochimica clinica, microbiologia e virologia, anatomia patologica, centro trasfusionale e biologia molecolare). La sua attività si svolge anche nei laboratori d’analisi dei servizi di prevenzione e protezione delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (Arpa), e degli Istituti Sperimentali Zooprofilattici regionali e delle industrie farmaceutiche. Organizza e partecipa ad attività di studio e ricerca scientifica, di formazione e sviluppo professionale e svolge attività didattica nei corsi di studio universitari e in altre realtà formative. Chi volesse invece continuare nel percorso universitario ha accesso ai Corsi di Laurea Magistrale previsti dalla Classe di Laurea.

L’accesso è a numero programmato e il test di ammissione si terrà il prossimo 5 settembre.

Entusiasmo a Chioggia, da quest’anno il Corso di Laurea in Infermieristica

Nell’anno accademico 2024-25 debutta il corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia

Alla vigilia dell’imminente apertura delle iscrizioni il nuovo corso in Infermieristica che sarà attivato a Chioggia nell’anno accademico 2024-25 registra manifestazioni di stima e di interesse da parte dei giovani. Il corso che nasce dalla collaborazione fra Ulss 3 Serenissima, Scuola di Medicina dell’Università di Padova e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, ha fatto la sua uscita in pubblico a luglio, ottenendo una buona accoglienza.

“Non c’è alcun dubbio: negli incontri che abbiamo organizzato - sottolinea la coordinatrice del Corso, Chiara Rizzo – abbiamo colto l’interesse da parte dei giovani per la professione e per la possibilità che avranno, da quest’anno, di frequentare gli studi per diventare infermieri proprio a Chioggia”.

“Quella dell’infermiere è una professione di sicura prospettiva, perché i servizi sanitari e assistenziali richiedono e richiederanno sempre forze nuove e nuova professionalità da mettere in campo. Ai giovani che ci chiedono informazioni spieghiamo che l’infermiere del domani

è una persona che mette in gioco sé stesso con l’impegno personale verso le persone fragili, e che lo fa con una professionalità e una specializzazione sempre più marcata. E ci accorgiamo che i giovani sono già consapevoli del livello sempre più elevato che ha raggiunto la nostra professione, e sono in cerca appunto di una prospettiva per il loro futuro che mette insieme dedizione, competenze e professionalità” hanno spiegato studenti ed infermieri che, insieme alla dottoressa Rizzo, hanno accolto i ragazzi interessati presso l’infopoint allestito a Chioggia a luglio in occasione della Sagra del Pesce per dare informazioni e promuovere le iscrizioni al corso.

“Con inizio dell’anno accademico 2024/2025 - spiega la dottoressa Rizzo - l’Università degli Studi di Padova, in convenzione con l’Ulss 3 Serenissima, ha previsto l’attivazione di un canale formativo del Corso di Laurea a Chioggia, in grado di accogliere 50 studaenti. Il percorso chioggiotto, le cui lezioni si terranno negli spazi messi a disposizione dall’Autorità Portuale al Padiglione Aspo, afferisce al polo formativo di Infermieristica di Mestre, attivo da anni e che quest’anno accoglierà complessivamente 250 studenti”.

Partirà nell’anno accademico 2024-25, il percorso triennale che consente di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per operare nei laboratori di analisi cliniche

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Schwaz, città d’oro grazie all’argento

Castelli, palazzi e chiese che risplendono tutt’oggi sono eredità delle miniere

La città tirolese in riva all’Inn nel XV e XVI secolo era seconda solo a Vienna per numero di abitanti. L’estrazione del prezioso metallo (in nessuna parte d’Europa se ne ricavava così tanto) ha lasciato bellezza, arte e ricchezza. Le residenze fortificate di Tratzdorf e di Freundsberg ne sono i simboli. E poi c’è il paradiso naturalistico alpino del Karwendel, regno dell’acero montano, con laghi, vette e malghe diventate rifugi

di Renato Malaman

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L’età dell’oro è legata all’argento. Schwaz deve molto a questo metallo, che ha cambiato i propri destini. Quell’epopea mineraria, che ha vissuto il suo culmine tra il XV e XVI secolo, quando Schwaz nel territorio dell’attuale Austria era seconda per abitanti solo a Vienna (ne contava 25.000, un’enormità per l’epoca), ha donato ricchezza e splendore. Un periodo durato fino a quando l’argento proveniente a buon mercato dalle Americhe stravolgesse il mercato. Quel periodo è ancor oggi ricordato come il momento più fulgido nella storia della città e della stessa valle dell’Inn. Castelli, palazzi e chiese, particolarmente belle qui, lo stanno a testimoniare con eloquenza. Nella vicina Hall in Tirol era stata creata la prima zecca europea, dove l’argento diventava moneta e dove la ricchezza già si misurava nei talleri coniati. Talleri il cui nome ha ispirato qualche secolo dopo, oltreoceano, la nascita dei dollari. Schwaz era il più importante distretto minerario d’Europa, tanto che ci misero le mani a livello finanziario anche i Fugger, potentissimi banchieri di Augusta. Gli effetti più vistosi di questo aureo, anzi “argenteo”, periodo si colgono nelle stesse miniere che da qualche anno sono visitabili e costituiscono la principale attrazione turistica di Schwaz. Immergervisi, scendendo nelle viscere della montagna a bordo di un trenino “cabrio” da miniera, mette adrenalina. Ma questa non è una montagna russa, è una galleria vera: un budello di dimensioni ridottissime che inghiotte il trenino e lo fa scendere nel ventre della montagna. Con il cuore in gola, protetti da una mantella color argento e da un caschetto, ci si trova nel cuore della miniera di un tempo, immersi in un emozionante viaggio multimediale con guida, audioguida in più lingue (italiano compreso), video e figure animate che ricordano la fatica e la perizia del lavoro del minatore. Imperdibile! Da qui proveniva oltre l’80% della produzione mondiale d’argento. Che i minatori fossero una corporazione importante nella Schwaz del XV e XVI secolo lo confermano i privilegi che avevano ottenuto: il diritto sindacale alle 8 ore di lavoro (all’epoca nessuno come loro) e una navata riservata in chiesa. E che chiesa! La parrocchiale Maria Himmelfahrt, il più grande santuario gotico del Tirolo, l’unico a quattro navate in Europa. E’ famosa anche per la sua colossale campana che ancor oggi annuncia i temporali più minacciosi. Poco lontano c’è un altro ambiente che cala il visitatore nella Schwaz del Rinascimento: il Palazzo Enzenberg con le sue cantine d’epoca. In un crescendo di quinte teatrali cittadine sempre più belle, spicca poi la sfarzosa Casa dei Fugger, la Fuggerhaus, oggi sede amministrativa provinciale. Segno distintivo delle case dei ricchi erano i portali di pietra venata di rame, perché questo metallo era l’altra grande fonte di guadagno che le miniere del posto assicuravano. Ancora due passi ed ecco il Monastero dei Francescani, ancora avvolto nelle severe atmosfere dell’epoca: lo fondò addirittura Maximilian I d’Asburgo nel 1507 e presenta una galleria di

affreschi, alcuni ridotti a graffiti ma già recuperati, di grande pregio artistico. Si alza lo sguardo e lassù, su una rupe, ecco il Freundsberg. Il nome richiama l’amicizia, ma il maniero è un nido d’aquila ben adatto, allora, alla sua funzione di controllo della valle. I Freundsberg lo hanno abitato fin dal 1122. Si arriva lassù col fiatone, ma il premio è un bel museo dedicato alla città e alle sue miniere. Inoltre c’è un ristorante dove potersi rifocillare e godersi il panorama su Schwaz e sulla valle. E parlando di castelli dei Freundsberg, poco lontano, c’è la tappa ineludibile: Tratzberg. Si trova su un’altura fra Schwaz e Jenbach. E uno dei castelli più belli dell’Austria, sembra che i ricchi proprietari lo abbiano lasciato da poche ore, da quanto è ancora integro e “vissuto”. Nelle sue sale è passata la storia. Fin dal XIII secolo. Vi si sale con un trenino fra ombrosi faggeti. Poi si varca l’arco e già dal cortile interno si coglie il fascino di questo maniero gotico –rinascimentale, che fra i suoi proprietari annovera anche Maximilian I e gli immancabili Fugger. Massimiliano poi lo cedette, trasferendosi a Freundsberg. Tratzberg venne fatto ricostruire più bello di prima dai nuovi castellani, i Tänzl, dopo il disastroso incendio del 1492 (l’anno in cui Cristoforo Colombo approdò in America). Dal XIX secolo è proprietà degli Enzerberg, che lo tengono come un gingillo. Tra le tante cose straordinarie da vedere figura l’albero genealogico degli Asburgo e 148 ritratti della stessa famiglia, la più importante dell’Austria. Come in ogni castello sono tante le leggende, i riti, i fatti oscuri che hanno avuto come sfondo Tratzdorf. Di sera li racconta la signora Rebecca, una Frau Rebecca in abiti medievali, davanti al castello, alla luce fioca

Un altro maniero si trova a Vomp, alle porte di Schwaz ed è particolare, perché la famiglia che ne è proprietaria da ben sei generazioni lo adibisce all’ospitalità. È un albergo piccolo in un castello piccolo: si chiama Mitterhart e la famiglia Mair, Andreas e la moglie Yvonne (lui cuoco e lei castellana dell’accoglienza), lo ha reso anche una tappa importante della ristorazione tipica tirolese. Il locale è segnalato anche dall’associazione Tiroler Wirsthaus, che tutela ricette, sapori e un certo modo casereccio di fare cucina. Il castello sorge in riva all’Inn, immerso tra i frutteti, ed è davvero coccolo e accogliente. L’altra Schwaz è quella che guarda le montagne, ovvero al parco naturale del Karwendel. Parco vasto e davvero lontano dagli stereotipi. Un parco “matriosca”, che contiene tanti parchi: ben 11 aree naturali protette. Un mondo di natura sovrana, fatto di laghetti, alpeggi, prati, boschi (anche costituiti dal raro acero montano) e cascate. Si estende da Innsbruck all’Achersee, in gran parte dell’area alpina del Tirolo. L’escursione più facilmente raggiungibile da Schwaz è al Nafingalmen e al vicino laghetto, il Nafingsee. Un panorama fatto di vette aguzze e di boschi, di malghe e di rifugi, come il Weidener Hütte, famoso per i suoi spuntini d’alpeggio. Il Parco Karwendel aderisce al progetto “Natura 2000”, un’associazione di aree protette europee che riunisce tante perle alpine. Ora tutti sentieri della Silberregion Karwendel, naturalistici, storici e culturali, sono presentati anche attraverso la app Locandy, che funge da bussola per scoprire palmo a palmo questo straordinario territorio del Tirolo.

Nella foto copertina l’ingresso delle miniere di Schwaz, oggi visitabili grazie al primo tratto percorribile sul trenino. Più sotto, da sinistra: il castello di Tratzberg e quello di Freundsberg. Nel palco sotto: una veduta del parco alpino Karwendel e il centro della città vecchia di Schwaz.

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