Notiziario delle 8:30
del Camposampierese Est
Notiziario delle 11:30
Notiziario delle 17:30
Notiziario delle 18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
Giovani e Costituzione: “sono i nostri capolavori”
A Piombino Dese, e in molti Comuni del Camposampierese, le cerimonie di consegna della Costituzione ai neodiciottenni in occasione delle Feste della Liberazione e della Repubblica
Camici bianchi nel mirino
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail. Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita.
segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
Speciale di informazione a cura di all’interno del giornale alle pa
Raggiungi il tuo target con noi!
Copertura territorio 23 Edizioni
Tutti i vantaggi di scegliere laPiazza
Arriviamo sempre a destinazione
Tramite una distribuzione dedicata e certificata da R ecapito C erto garantiamo mensilmente l’avvenuto recapito dell’intera tiratura. In questo modo il cliente ha la certezza che la pubblicità arrivi a destinazione.
I nostri lettori
Un recente sondaggio, condotto da evidenzia che i giornali laPiazza vengono letti dal 86% delle famiglie raggiunte. Le principali fruitrici sono le donne - 81% - della fascia d’età compresa tra i 35 e 45 anni: le responsabili d’acquisto!
Tagliati su misura per ogni cliente
La fl essibilità del mezzo permette di di erenziare il messaggio e di scegliere i destinatari da raggiungere con le edizioni provinciali, cittadine e locali.
Provincia di Padova 10 Edizioni totale 200.212 copie
laPiazza di Padova: Padova Città 98.000 copie
laPiazza della Bassa Padovana: Este, Monselice 9.106 copie
laPiazza del Camposampierese Est: Borgoricco, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese, Trebaseleghe 14.277 copie
laPiazza del Camposampierese Ovest: Campodarsego, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Villa del Conte, Villanova di Camposampiero 11.483 copie
laPiazza del Conselvano: Bagnoli di Sopra, Bovolenta, Cartura, Conselve, Due Carrare, Tribano, 10.089 copie
laPiazza di Padova Est: Noventa Padovana, Ponte San Nicolò, Saonara, Vigonza 11.505 copie
laPiazza di Padova Nord: Cadoneghe, Curtarolo, Limena, Vigodarzere 11.375 copie
laPiazza di Padova Sud: Albignasego, Casalserugo, Maserà di Padova 12.560 copie
laPiazza del Piovese: Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Piove di Sacco, Pontelongo, Sant’Angelo di Piove 10.317 copie
laPiazza delle Terme Euganee: Abano Terme, Montegrotto Terme 11.500 copie
Provincia di Rovigo 3 Edizioni totale 28.938 copie
laPiazza di Rovigo: Rovigo Città 10.119 copie
laPiazza di Adria: Adria, Pettorazza Grimani 7.072 copie
laPiazza del Delta: Ariano Polesine, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po 11.747 copie
Provincia di Treviso 2 Edizioni 46.566 copie
laPiazza di Treviso: Treviso Città 32.000 copie
laPiazza di Treviso Ovest: Mogliano Veneto, Preganziol, Quinto di Treviso, Zero Branco 14.566 copie
Provincia di Vicenza 2 Edizioni 61.000 copie
ilVicenza: Vicenza Città 43.000 copie
ilBassano: Bassano 18.000 copie
Provincia di Venezia 6 Edizioni totale 144.471 copie
laPiazza di Venezia: Venezia Città 80.000 copie
laPiazza di Cavarzere: Cavarzere, Cona 7.007 copie
laPiazza di Chioggia: Chioggia, Sottomarina 13.504 copie
laPiazza del Miranese Nord: Martellago, Noale, Salzano, Scorzè 15.046 copie
laPiazza del Miranese Sud: Mirano, S. Maria di Sala, Spinea 15.595 copie
laPiazza della Riviera del Brenta: Dolo, Mira 13.319 copie
Attività Commerciali 15.000 copie
Punti di Distribuzione 270 nelle 23 Edizioni 10.000 copie
* I valori presentati sono aggiornati alla data di stampa.
TrevisoOstiglia: la “Ciclovia del Veneto”
Camici bianchi nel mirino
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<Ad essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.
C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.
Un corridoio verde di 70 chilometri che non ha eguali, tra corsi d’acqua, campagne coltivate a mais, asparagi e radicchio, chiese campestri, aree naturalistiche e ville venete. La seconda edizione di Treviso Ostiglia Fest è iniziata sotto il segno del futuro. Villa Wollemborg è stata la cornice perfetta del convegno, che ha aperto l’evento, dedicato allo sviluppo e all’innovazione della ciclovia. Al centro il desiderio di conoscere i tempi e il volto della nuova infrastruttura in area berica e veronese. Entro la fine del 2024 tutto il tracciato nel territorio della Regione Veneto sarà percorribile e a breve l’itinerario Treviso Ostiglia sarà una realtà.
Per Treviso Ostiglia Fest, il primo festival diffuso che vede protagonista una ciclovia, anzi, la “Ciclovia del Veneto: la seconda edizione è stata un successo. Decine gli eventi, dalla mattina alla sera, che si sono snodati lungo la ciclabile che attraversa le province di Padova, toccando molti Comuni del Camposampierese, Treviso e Vicenza, lungo il tracciato della vecchia ferrovia che regala agli appassionati delle due ruote, ma anche ai semplici camminatori, un corridoio verde di (attualmente) 70 chilometri.
I Comuni attraversati dalla ciclovia e gli operatori del territorio hanno partecipato, proponendo eventi per tutte le età e tutti i gusti, in una grande celebrazione di tutte le anime che la Treviso Ostiglia rappresenta come luogo da vivere ogni giorno e come destinazione turistica: natura, benessere, arte, cultura, enogastronomia. Mostre, spettacoli, visite guidate, bike tour, degustazioni, laboratori didattici hanno riempito le tre giornate di festival. Dalle proposte a contatto con la natura, come la passeggiata notturna per conoscere gli animali della notte a Camposampiero con le guide Aigae di Venetonascosto.
Nicoletta Masettodel
un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.
Successo per il Festival diffuso lungo la vecchia tratta ferroviaria
Borgoricco vince il premio “Comune di eccellenza italiano”
Il Comune di Borgoricco vince il prestigioso premio “Comune di Eccellenza” destinato alle amministrazioni comunali che si sono distinte per particolari progetti innovativi e verrà inserito nel progetto editoriale
Comuni Italiani & Ambasciatori d’eccellenza, dopo attenta analisi dell’Osservatorio delle Eccellenze Italiane. Potrà ora concorrere per essere premiato nella top five Comuni d’Italia e ricevere il titolo di “Comune Ambasciatore Nazionale”.
Il Comitato redazionale, composto da personalità di rilievo della vita pubblica nazionale, ha riconosciuto il valore sociale e inclusivo del Comune di Borgoricco, con particolare riferimento al progetto del “baratto sociale”, progetto tra i più innovativi ideati dall’amministrazione del paese del graticolato romano.
Con questo strumento, il Comune di Borgoricco ammette degli interventi mirati di sostegno economico-finanziario nei confronti di famiglie in difficoltà, in cambio di prestazioni d’opera in favore del Comune (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, sfalcio dell’erba, asporto dei rifiuti dai cestini, sorveglianza in parchi ed aree pubbliche, pulizie di aree pubbliche e municipali ecc), connettendo quindi i principali targets di inclusione sociale, decoro e riqualificazione urbana, cura dell’ambiente, partecipazione attiva e sicurezza.
“Con il baratto sociale – afferma l’amministrazione Comunale –abbiamo scelto di rompere l’as-
“Con il baratto sociale abbiamo scelto di rompere l’assistenzialismo unilaterale dell’intervento di sostegno, preferendo un rapporto bilaterale: il Comune ti aiuta economicamente e ti inserisce in programmi di politica attiva del lavoro” affermano gli amministratori comunali
sistenzialismo dell’unilateralità dell’intervento di sostegno, preferendo piuttosto un rapporto bilaterale: il Comune ti aiuta economicamente, ti inserisce in programmi di politica attiva del lavoro, ma tu, in cambio, aiuti il Comune e la tua Comunità, mettendo il tuo tempo a servizio degli altri”.
“Un grande orgoglio per noi – aggiunge il sindaco Alberto Stefani –, ma anche per tutta la Comunità. Siamo felici di questo riconoscimento che voglio condividere con la mia squadra e la cittadinanza di Borgoricco.
Il nostro progetto è già stato ripreso da tanti altri Comuni ed è bello che questa nostra intuizione abbia ispirato molte altre amministrazioni comunali e oggi possa ricevere questa benemerenza a livello nazionale”.
La consegna del premio avverrà ad ottobre con una cerimoniaevento presso il Senato della Repubblica, per fare da degna cornice a una celebrazione della massima espressione di italianità locale, alla presenza di un Comitato d’onore presieduto dal Procuratore Generale della Corte dei Conti, dottor Angelo Canale. (n.m.)
Giovanna Guion nuovo assessore alle Politiche sociali e giovanili
Giovanna Guion è il nuovo assessore esterno alle Politiche sociali e giovanili. Dopo le dimissioni di Silvia Vecchiato, il sindaco Alberto Stefani ha deciso di affidare il referato a una persona esterno anche a qualsiasi lista: Giovanna Guion, infatti, non è mai stata candidata in alcuna lista elettorale.
Laureata in Scienze politiche, l’assessore Guion, 28 anni, arriva dal mondo del volontariato. È stata la presidente dell’associazione Purpleen dal 201 7 fino al primo marzo 2023, quando si è dimessa per la chiamata in giunta, ma fa parte del gruppo dalla sua nascita nel 2008. Oltre alla laurea ha
anche un diploma come tecnico dei servizi sociali e ha conseguito pure l’attestato di operatore socio sanitario. Attualmente è impiegata in un’azienda di logistica. “Quello di assessore è un incarico di rappresentanza, di impegno, di scoperta e di responsabilità dove al primo posto c’è il cittadino” ha detto il neo assessore -. Il mio assessorato mi porterà a interfacciarmi principalmente con persone in difficoltà e situazioni di fragilità, ma anche con nuove progettualità rivolte ai giovani». A subentrare in consiglio comunale a Silvia Vecchiato è stata Barbara Bosello, 34 anni, prima dei non eletti.
Comuni virtuosi. A conquistare l’ambito riconoscimento è stato l’innovativo progetto del “baratto sociale”
Cultura. Il volume analizza i manoscritti in latino stilati tra 1343 e 1347
Frammenti di vita quotidiana raccontati dagli atti dei notai
Chi erano e come vivevano gli abitanti di Borgoricco di quasi un secolo fa? A raccontarlo testamenti, pagamenti, contratti, vendite e affitti, doti e tanto altro, che caratterizzavano e scandivano, nel Medioevo come oggi, la vita e la morte delle persone. Manoscritti che hanno visto un prestigioso e importante lavoro di studio, ricerca e approfondimento al centro del prezioso volume “Un quotidiano del Medioevo. Frammenti di vita dagli atti dei notai di Sant’Eufemia di Borgoricco”, a cura di Silvia Cipriano, che sarà presentato sabato 27 maggio a Borgoricco, nella prestigiosa cornice del Teatro Aldo Rossi. Si tratta dell’esito delle ricerche di archivio condotte dagli studiosi Giovanna Baldissin Molli, Paola Barbierato, Marco Bolzonella, Piera Ferraro, Alda Micheletto, Vilma Scalco, guidati da Elda Martellozzo Forin, tutti accomunati dall’appartenenza alla scuola del professor Paolo Sambin, docente di Paleografia e Diplomatica e di Storia Medioevale all’Università degli Studi di Padova. In questa occasione viene anche proposta la riedizione del saggio del 1980 “Signoria cittadina e Comuni ru-
rali nel Medioevo padovano: San Michele delle Badesse, 1377” di Sante Bortolami, alla cui memoria, insieme a quella di Paolo Sambin il libro è dedicato.
Nel volume vengono analizzati e tradotti dal latino i manoscritti stilati da due notai tra il dicembre 1343 e il febbraio 1347, relativi ad atti che riguardano gli abitanti di un piccolo paese della campagna padovana, santa Fomia, oggi Santa Eufemia, frazione del Comune di Borgoricco. Gli studiosi presentano poi una serie di approfondimenti sui diversi aspetti della vita quotidiana che si possono ricavare dagli atti notarili. Ecco dunque proprio i testamenti, le ricevute dei pagamenti, i contratti, gli atti di vendite e affitti, le doti e tanto altro.
Tra i documenti d’archivio sono, inoltre, emersi alcuni atti notarili caratterizzati dalla presenza di schizzi disegnati dai notai stessi: eccezionale è il rinvenimento di due disegni che ripropongono modelli del grande Giotto, l’uno appartenente al Ciclo astrologico giottesco del Palazzo della Ragione di Padova, perduto nell’incendio del 1420, e l’altro rintracciabile tuttora nel
Giudizio Universale della Cappella degli Scrovegni.
La pubblicazione del volume è stata possibile grazie alla generosa sponsorizzazione del Notaio di Borgoricco, dottoressa Laura Mazzari, e dell’Associazione Notai 2021. Presenterà il volume il professor Donato Gallo dell’Università degli Studi di Padova e saranno presenti gli autori. (ni.ma.)
Competenze digitali: parte il corso
Ha preso avvio, nella palestra digitale di Borgoricco (in biblioteca comunale, sede municipale in viale Europa, 12), un percorso formativo di alfabetizzazione digitale rivolto ad adulti con scarse competenze digitali. L’obiettivo degli incontri è quello imparare ad utilizzare gli strumenti digitali e tra questi: personal computer, smartphone e browser; quindi, le potenzialità e i rischi connessi ad essi e ad Internet; e ancora: SPID, pago PA, sanità km 0 con accesso, ad esempio, al proprio fascicolo sanitario. Particolare spazio sarà dato a come fare in sicurezza gli acquisti online, l’approccio alla rete e, soprattutto, il riconoscimento delle truffe.Gli eventi sono gratuiti e la partecipazione è con iscrizione. Queste le date del percorso formativo: 16 maggio, 23 maggio, 30 maggio, 6 giugno dalle 20.15 alle 22.15. I laboratori pratico teorici sono in calendario il 19 maggio, 26 maggio, 9 e 16 giugno dalle 17.15 alle 19.15.
Bilancio. Conti in ordine nonostante gli aumenti dei costi energetici pari all’81 per cento
Nuove sfide: riqualificare Palazzo Nodari e completare le ciclabili
Il consiglio comunale approva il rendiconto dello scorso anno con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dell’opposizione. Un bilancio 2022 condizionato da un anno molto difficile che ha fatto registrare l’esplosione dei costi energetici.
“Nonostante questo - ha detto l’assessore al Bilancio, Luca Masetto – la nostra amministrazione ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissata, mantenendo inalterata la pressione tributaria e confermando tutti i servizi, aprendo i plessi scolastici di Rustega e Camposampiero (ex liceo) completamente ristrutturati e finanziando altri importanti investimenti come il nuovo campo da calcio in via Corso, pista ciclabile di via Straelle III stralcio e vari altri interventi viabilistici e di messa in sicurezza”. Il 2022 ha visto i costi di gas ed illuminazione lievitare da 384mila 958 euro a 862 mila 867 euro.”Per fortuna negli ultimi anni il Comune ha investito quasi un milione di euro in interventi di efficientamento –ha sottolineato l’assessore - che hanno interessato sia la rete di illuminazione sia gli edifici pubblici, e questo ha permesso di contenere l’aumento delle utenze, insieme ad alcune azioni mirate di spegnimento in alcune
zone e fase orarie dell’illuminazione”.
Nelle casse municipali le entrate correnti nel 2022 sono state complessivamente di 7 milioni 548mila euro, di cui 5 milioni e 57mila euro come entrate tributarie, un milione 377mila euro da trasferimenti e un milione 1 14mila euro da entrate extratributarie. «I contributi statalisottolinea Masetto - sempre più sono collegati al raggiungimento di alcuni obiettivi sociali. Lo scorso anno il Comune ha recuperato netti 421mila euro di evasione tributaria».
Per la maggioranza consiliare le nuove sfide sono ora: la riqualificazione di palazzo Nodari (contributo di Veneto Lavoro di 972mila euro), la prosecuzione della pista ciclabile di via Guizza (stanziati dalla Provincia 4 milioni di euro) e la valorizzazione del centro storico.
Per quanto riguarda le nuove opere (circa un milione 300mila euro), sono previsti ulteriori 300mila euro per il completamento dei plessi scolastici di Rustega e Camposampiero, la realizzazione del nuovo campo da calcio con la relativa illuminazione in via Corso (395mila euro), l’integrazione di ulteriori 50mila euro per la messa in sicurezza del ponte di via Ippolito Nievo (190mila euro) e di 53mila
Il rendiconto registra il caro-energia, ma niente ritocchi ai tributi comunali. Tra i risultati raggiunti l’inaugurazione dei plessi completamente rinnovati di Rustega e dell’ex liceo a Camposampiero
euro per la realizzazione del terzo stralcio della pista ciclabile di Via Straelle. Sono programmate altresì azioni di efficientamento dell’illuminazione pubblica per 90mila euro nelle vie Borgo Rustega, Guizze Basse, Fossalta, Pasubio e Borgo Padova e all’altezza dell’attraversamento pedonale luminoso in via Pasubio. Sono infine previsti vari interventi di asfaltatura e messa in sicurezza dei marciapiedi (300mila euro).
Paralympic Summer Camp: a Camposampiero una settimana di discipline paralimpiche
Il CIP Veneto (Comitato Italiano Paralimpico) e il Distretto 4 Alta Padovana dell’ULSS 6 Euganea, con la collaborazione l’IIS Newton-Pertini di Camposampiero (Padova) e l’Asd Olimpia Camposampiero, organizzano il progetto “Paralympic Summer Camp” ovvero un centro estivo multisport, durante il quale saranno proposte varie discipline paralimpiche e nel corso del quale i ragazzi/e disabili e normodotati collaboreranno assieme in un clima di condivisione e aiuto reciproco.
L’iniziativa si terrà a Camposampiero (PD) nella settimana da lunedì 12 a venerdì 16 giugno e sarà rivolta ad un numero massimo di 30 ragazzi e ragazze tra i quali: 15
persone con disabilità sensoriale, fisica o intellettiva-relazionale frequentanti la scuola secondaria I e II grado (fascia d’età 11-19 anni); 15
normodotati, che ricopriranno il ruolo di “tutor”, frequentanti la scuola secondaria II grado (fascia d’età 13-18 anni);
La partecipazione sarà gratuita per tutti i partecipanti, i quali dovranno essere in possesso di un certificato per “attività sportiva non agonistica” valido; inoltre, il CIP si farà carico della copertura assicurativa attraverso il tesseramento gratuito.
Per coloro che hanno bisogno di assistenza (esempio: O.S.S.), le famiglie dovranno contattare il “Servizio integrazione scolastica e sociale” del Distretto 4 Alta Padovana: tel. 049 9822277 - mail: integrazionescolastica.d4@aulss6. veneto.it; per aderire all’iniziativa i partecipanti dovranno inviare all’indirizzo mail veneto@comitatoparalimpico.it. (n.m.)
Camposampiero
Carabinieri. Il saluto in sala consiliare alla presenza del sindaco e delle autorità Girolimetto lascia la stazione dopo 12 anni di servizio
Riconoscenza, attestazione di stima e un po’ di commozione. Sono stati questi i sentimenti espressi nel corso del saluto istituzionale che il sindaco
Katia Maccarrone, con la giunta comunale di Camposampiero, ha voluto rendere al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Camposampiero, Luogotenente Claudio Girolimetto, nel suo ultimo giorno di servizio alla Città. Il saluto si è svolto in sala consiliare, alla presenza del Comandante della Compagnia di Cittadella Maggiore Andrea Pezzo, di colleghi comandanti dell’Alta Padovana e dei carabinieri in servizio alla Stazione di Camposampiero che hanno voluto presenziare per manifestare al Comandante la loro partecipazione, l’amicizia e la stima.
Il Comandante Girolimetto, arrivato a Camposampiero nel 2011, ha prestato servizio per ben 12 anni. In questo periodo si è distinto per le doti di preparazione e competenza, ma anche per la sua personalità, caratterizzata da capacità di relazione con le persone. Ha guidato la stazione di Camposampiero, che ha pertinenza anche su San Giorgio delle Pertiche e Santa Giustina in Colle, ma è anche riferimento e supporto per tutto il Camposampierese. Ora ha assunto il nuovo incarico al Comando Provinciale di Padova.
“Sei stato comandante negli anni dei miei due mandati – ha esordito il sindaco -. Ti ringrazio, insieme a tutta l’Amministrazione Comunale, per questi anni di ottima collaborazione e amicizia. Grazie per la notevole competenza, per le doti di umanità, per esserci sempre stato nelle necessità legate alla sicurezza, ma anche nelle situazioni sociali più delicate e critiche, nel rapporto con le Istituzioni, il Comune, l’Ospedale, le Scuole superiori, i cittadini, e per essere stato riferimento in tutto il territorio del Camposampierese.”
Parole di stima sono giunte anche dal vicesindaco e assessore alla sicurezza Attilio Marzaro e dagli assessori.
Il Comandante della Compagnia Maggiore Andrea Pezzo, ha sottolineato le particolari doti professionali del comandante Girolimetto, esprimendo apprezzamento per l’intero gruppo dei suoi uomini e donne della Sta-
Rustega in festa per la Fiera della Zootecnia
zione di Camposampiero. “Una giornata agro-dolce” l’ha definita, evidenziando la “perdita” di una figura importante per la Compagnia e per l’Alta Padovana e allo stesso tempo le congratulazioni per l’avanzamento di carriera.
A conclusione il sindaco ha consegnato una targa con le più vive congratulazioni e l’augurio per la nuova esperienza, giusto riconoscimento dell’esperienza maturata.
Ha richiamato anche quest’anno visitatori da tutta la regione la 45a Edizione della Fiera della Zootecnia: un appuntamento che Rustega ha vissuto, come ogni anno, con il coinvolgimento di tutta la comunità all’insegna di amore, passione, tradizione. La fiera è la stata la festa di un paese, di una comunità intera: un esempio riuscito dei traguardi che si possono raggiungere grazie all’entusiasmo, all’impegno, alla passione e, soprattutto, facendo squadra nei lunghi mesi di preparativi necessari per organizzare un evento così importante.
C’è un mondo fatto di
volontariato che ha operato incessantemente per organizzare ogni cosa al meglio. La Fiera della Zootecnia è una delle manifestazioni più importanti del Veneto dedicate al settore primario. Genuinità, tradizione, autenticità: sono queste le parole d’ordine che affermano la rinnovata fiducia nei confronti di un settore che ha le proprie radici nel passato, ma è proiettato nel futuro in un patto con i consumatori che non può prescindere dalla qualità. “L’amministrazione comunale ha sostenuto questa 45a edizione che ha visto la stretta collaborazione di Comune e A.S.P.E.R., associazione che è testimone e interprete del sentire di un intero paese, alla quale va il più sentito ringraziamento a nome di tutta la cittadinanza”. Con queste parole il sindaco Katia Maccarrone ha sottolineato il legame forte tra l’istituzione comunale e la più importante manifestazione organizzata nella frazione. “I valori della civiltà contadina –ha detto Maccarrone - seppure profondamente trasformata dall’urbanizzazione delle nostre campagne, sopravvivono all’interno di una comunità unita e solidale come quella di Rustega. Di quei valori la Fiera è la rappresentazione più autentica e genuina”.
Eccellenze. L’intervento di microchirurgia ha bloccato una patologia degenerativa: la distrofia retinica
Dal buio alla luce: operati con successo due fratelli affetti da malattia genetica
Entro pochi anni sarebbero diventati irreversibilmente ciechi a causa di una grave malattia genetica agli occhi ma, grazie allo straordinario intervento effettuato all’ospedale di Camposampiero, hanno riacquistato parzialmente la vista (il 50%) passando dal buio più totale alla luce. È stato definito un “piccolo miracolo” dal punto di vista chimico l’intervento riservato a due fratelli di 17 e 14 anni che abitano nella provincia di Treviso, eseguito lo scorso dicembre da un’equipe multidisciplinare di specialisti del “Pietro Cosma”. Gli interventi sono stati eseguiti a Camposampiero grazie alla collaborazione tra l’Oculistica dell’Ulss 6 Euganea e l’Università di Ferrara. Grazie all’intervento quale i due giovani pazienti, affetti dalla stessa distrofia retinica ereditaria, hanno beneficiato di un’operazione unica nel suo genere di medicina “sartoriale”, cioè di grande precisione. In virtù di innovative procedure di terapia genica intraoculare, eseguite mediante delicati interventi di microchirurgia, i due fratelli affetti dalla malattia
Il direttore di Oculistica, Marco
genetica degenerativa della retina hanno potuto finalmente migliorare le loro capacità visive in progressivo e serio peggioramento fin da quando erano bambini molto piccoli e migliorare così la loro qualità della vita. Un terzo fratello, che lamenta la stessa patologia, dovrà essere operato a breve.
Gli interventi, avvenuti lo scorso dicembre, sono stati condotti da un team multidisciplinaredell’Ospedale di Camposampiero che ha coinvolto le Unità operative di Oculistica (all’epoca diretta dalla dott.ssa Elisabeth Milan, attuale direttore dr. Marco Tavolato), Farmacia (allora diretta da dott. ssa Emanuela Salvatico, oggi dal dott. Filippo Sconza), Pediatria (direttore dr. Luca Vecchiato) e Anestesia (direttore dott.ssa Astrid Behr), coadiuvato da medici oculisti dell’Università degli
L’intervento sui due fratelli trevigiani per il Governatore del Veneto Luca Zaia non è solo una rilevante tappa per la sanità veneta ma anche un grande messaggio di speranza. “Con le tecniche a disposizione già oggi, la sanità veneta disegna il suo futuro. La notizia che ci giunge dall’Ospedale di Camposampiero ci inorgoglisce e ci riempie di gioia; due giovani fratelli, destinati alla cecità, hanno migliorato la capacità visiva grazie alle innovative procedure di terapia genica. Mi congratulo con tutti i professionisti che hanno reso possibile questo risultato”.
Queste le parole del Presidente della Regione alla notizia dei due pazienti, fratello diciassettenne e sorella quattordi-
Studi di Ferrara, il prof. Marco Mura (esperto di chirurgia vitreo-retinica complessa) e il prof. Francesco Parmeggiani (esperto di malattie retiniche e vicepresidente della Società Italiana di Oftalmologia Genetica). Lo straordinario intervento chirurgico di modifica del gene malato sui due fratellini trevigiani, del costo di 270mila euro per ogni iniezione, pagati dall’Ulss 6 Euganea e rimborsati dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), è stato presentato all’ospedale di Camposampiero alla presenza del direttore generale dell’Ulss 6 Paolo Fortuna, del direttore sanitario Aldo Mariotto e del team che ha eseguito la delicata operazione
che ha riparato le cellule malate degli occhi dei due ragazzi. «Questa cura innovativa, in quanto prima di oggi non esisteva alcuna terapia per guarire dalla malattia ha spiegato il direttore del reparto di Oculistica Marco Tavolato - consente di ripristinare quelle funzioni cellulari che la retina dei pazienti non può svolgere a causa di gravi mutazioni del gene RPE65 che, se non corrette, conducono progressivamente a danni irreversibili con conseguente perdita totale della vista entro i primi 20-30 anni di vita. Tecnicamente si tratta di un farmaco geneticamente modificato (il nome commerciale è Luxtuma), autorizzato da Aifa nel 2021, che con-
cenne affetti dall’infanzia da deficit visivi finora non curabili a causa di una malattia ereditaria della retina che, sottoposti a intervento, hanno recuperato la capacità visiva. “Il successo dell’intervento è stato possibile grazie a complesse procedure di terapia genica intraoculare con particolari tecniche di microchirurgia, condotte da una equipe multisciplinare, che hanno reso mirata e precisa la somministrazione di un farmaco bioingegnerizzato – aggiunge il Governatore -. Il risultato, grazie ad un recupero delle funzioni cellulari, ha interrotto la spirale di un inevitabile e grave peggioramento che i giovani hanno subito fin da piccoli. Non è solo una rilevante tappa della sanità, ma anche un grande messaggio di speranza”.
tiene un vettore virale costruito in laboratorio per poter trasferire, all’interno delle cellule retiniche non ancora del tutto degenerate, una copia sana del gene malato che riprende a funzionare normalmente».
Il trattamento con questo farmaco è una procedura chirurgica molto complessa e costosa e, anche per questo, esclusivamente affidata ad alcuni centri d’eccellenza in Italia. A distanza di tre mesi gli interventi sono perfettamente riusciti in entrambi gli occhi dei giovani pazienti, senza il verificarsi di complicanze intra e post-operatorie. «I positivi risultati dei trattamenti commenta il professore Francesco Parmeggiani dell’Università di Ferrara - si sono già evidenziati dal confronto dei dati registrati poco prima e due mesi dopo le procedure chirurgiche, che hanno documentato innanzitutto i miglioramenti molto significativi delle soglie di visione. Sofisticati test hanno dimostrato come luci di diversi colori siano ora percepite ad intensità molto inferiori rispetto a prima degli interventi».
Luca ZaiaTavolato: “Sono state ripristinate funzioni cellulari finora bloccate”Intervento oculistica èquipe primario Tavolato, Parmeggiani Università Ferrara, dg Fortuna
Il Governatore Zaia: “Rilevante tappa della sanità veneta e grande messaggio di speranza”
Ambiente. I lavori per la sistemazione del ponte lungo la SR 307 gestiti da Veneto Strade
Muson dei Sassi a rischio: arrivano 2,5 milioni di euro
Conto alla rovescia per lo stanziamento di 2 milioni e 500 mila euro a favore di un intervento per la riduzione del rischio idrogeologico a Loreggia. I lavori interesseranno la SR 307 per la sistemazione del ponte sul torrente Muson dei Sassi (il cosiddetto ponte delle Gae) e sarà gestiti da Veneto Strade. L’intervento nel padovano nasce da una delibera, proposta dall’assessore Gianpaolo Bottacin, che è il frutto di un accordo tra la Regione del Veneto e il dipartimento nazionale della Protezione Civile. “L’intervento si colloca in comune di Loreggia lungo la Strada regionale 307 “Strada del Santo” - spiega Bottacin -. Trattasi della manutenzione straordinaria del ponte sul torrente Muson dei Sassi, il quale, costruito negli anni quaranta, costituito attualmente da una fattispecie tipologica che quale prevede numerose pile a colonna in alveo. La natura torrentizia della corrente d’acqua e gli importanti snodi idraulici a cui è collegato, nel caso di piene, lo fanno prefigurare come una strozzatura idraulica, aggravata anche dal fatto che le alberature trascinate dalla corrente possono incastrarsi ed ag-
gravare la situazione, come avvenuto nel recente passato. Inoltre sono state rilevate delle erosioni sulle sponde arginali nella immediata prossimità del ponte”.
“Anche il territorio in provincia di Padova – ha detto l’assessore regionale al Dissesto Idrogeologico, Gianpaolo Bottacin – continua a ricevere un’adeguata attenzione da parte della Regione per quanto riguarda la sua salvaguardia. Dopo attenti sopralluoghi, è stata valutata la necessità di intervenire, in particolar modo, su un’area fragile che potrebbe risentire dei cambiamenti climatici repentini. La Regione del Veneto monitora costantemente lo stato di salute del territorio e pianifica interventi mirati a evitare e ridurre calamità pericolose come esondazioni, alluvioni e frane”.
Sulla questione è intervenuto anche il
sindaco Marangon che in primis dovrà gestire l’intervento di euro 2,5milioni per la manutenzione e messa in sicurezza del ponte che collega Camposampiero e Loreggia.
“È la conferma – dichiara il sindaco di Loreggia - di quanto la Regione sia attenta ed impegnata nella realizzazione di interventi atti a migliorare la sicurezza del nostro territorio e questo non può che rassicurare l’amministrazione. La speranza è che, vista l’attenzione per il territorio l’intervento preveda, non solo questo intervento ma anche l’implementazione della pista ciclabile di collegamento tra i comuni di Loreggia e Camposampiero. Tale opera garantirebbe la percorribilità in sicurezza di persone che scelgano di raggiungere i due paesi a piedi o in bicicletta attualmente modalità non attuabile vista la pericolosità della statale 307”.
Tale soluzione per l’amministrazione Marangon rappresenterebbe un notevole passo avanti per i due comuni nell’ottica della viabilità sostenibile.
Endrius SalvalaggioSport nei parchi
Prende il via il progetto “Sport nei parchi –linea di intervento 2 – Urban sport activity e weekend”, promosso da sport e salute e associazione nazionale comuni italiani – Anci, presso il parco 8 Marzo, via Montegrappa a Loreggiola di Loreggia. Un’iniziativa che mira a realizzare attività motorie e sportive gratuite alla comunità, nei parchi pubblici per la creazione di aree verdi non attrezzate chiamate “Isole di sport”. Il progetto prevede la collaborazione di tre associazioni sportive dilettantistiche selezionate nel
territorio: ASD Shanti Yoga 2010, ASD Pallavolo Loreggia, ASD Mun Dance School. Le associazioni sportive offriranno dal venerdì pomeriggio alla domenica un programma di attività destinate a diversi tipi di età: bambini e ragazzi, adulti e terza età. Per bambini e ragazzi: ginnastica posturale, avviamento al volley, gioco sport, ginnastica a ritmo di musica. Per adulti e over 65: ginnastica posturale e dolce, pilates, yoga fitness e yoga per la terza età, ginnastica a ritmo di musica. “Il programma della durata di 12 mesi –afferma il sindaco Marangon - terrà occupate quattro fasce di età dal venerdì alla domenica all’aperto. Sport, movimento e aggregazione, nuove amicizie nuovi rapporti fra bambini e famiglie”. (e.s.)
Consiglio comunale. Approvato il bilancio di previsione per il triennio 2023-2025
Trasporto scolastico: a settembre partirà il servizio d bus navetta
Il sindaco Manuela Marangon: “Sono soddisfatta per avere approvato all’unanimità il nostro primo bilancio. Abbiamo cercato di cogliere quelle che erano le esigenze primarie non lasciando indietro nulla e nessuno”
In queste settimane è stato approvato in consiglio comunale, il bilancio di previsione 2023 –2025 che ha visto mantenere tutti i precedenti servizi con l’aggiunta del bus per il trasporto scolastico attraverso l’utilizzo di una navetta che dovrà entrare in servizio già dal prossimo settembre per molti ragazzi e bambini per le scuole di Loreggia e Loreggiola. E tutto questo, senza aumentare la tassazione.
“Sono stati rivisti solo alcuni diritti di segreteria che si sono allineati a quelli applicati dai comuni limitrofi. Detto ciò, grazie ai contributi assegnati dal Ministero della Transazione Ecologica - ricorda il sindaco Manuela Marangon - sono previste delle importanti opere pubbliche rivolte all’efficientemento energetico della scuola elementare Ganzina per euro 81.496,00, mentre per la scuola media Canova il contributo assegnato è stato di euro 134.105,30. É stato assegnato anche un contributo per la sede municipale di euro 229.929,74 e per la scuola elementare Rodari di Loreggiola di euro 94.385,30. Gli interventi riguarderanno i corpi illuminanti per le scuole, mentre per quanto concerne la sede municipale oltre agli interventi ai corpi illuminanti, la sostituzione riguarderà serramenti, caldaia e sistema fotovoltaico”.
Alti interventi di manutenzione
riguardano le sistemazioni della Risaretta per euro 24.400, la pavimentazione esterna della scuola Ganzina euro 18.000 e manutenzione straordinaria cimiteri. Per la parte della spesa corrente si è implementato il capitolo della manutenzione ordinaria delle strade che riguardano la segnaletica, sfalcio cigli, stanziando euro 67.000, si sono stanziati euro 22.500 per la manutenzione ordinaria viabilità, euro 51.000 per il verde, manutenzione ordinaria scuole euro 16.200. Si è garantito il contributo di euro 125.000 alla parrocchia per la gestione delle scuole infanzia Loreggia e Loreggiola, si è stanziata la somma di euro 17.750 contributi all’Istituto comprensivo, euro 1500 consiglio comunale ragazzi e ragazze. In ambito sociale si sono previsti euro 10.000 per i contribuì da destinare alle famiglie bisognose, euro 40.800 rette case di riposo, lo
stanziamento è stato incrementata a causa dell’aumento delle rette. Previsti euro 10.000 per il sostegno delle spese per manifestazioni culturali, euro 20.000 per i contributi ad associazioni sportive. Si sta lavorando per la digitalizzazione a seguito bandi PNRr.
“Sono soddisfatta per avere approvato all’unanimità il nostro primo bilancio. Abbiamo cercato di cogliere quelle che erano le esigenze primarie non lasciando indietro nulla e nessuno. Un bilancio che conferma e addirittura aumenta le poste precedenti, con un innesto di manutenzioni straordinarie energetiche in poli importanti come scuole e municipio che permetteranno ulteriormente di risparmiare nelle spese di energia, per poi, magari, con questi risparmi, aumentare altri servizi”.
Endrius SalvalaggioCordoglio per Vedovato, il presidentissimo tre volte sindaco
Grande cordoglio a Loreggia e nel Camposampierese per la scomparsa di Cesare Vedovato, sindaco di Loreggia per dieci anni, dal 1991 al 2001, scomparso a fine aprile a 83 anni a causa di una malattia.
In tanti lo ricordano come una persona ironica, amante della compagnia e con forti valori legati alla sua terra e al suo territorio, un uomo che amava Loreggia e i suoi giovani. È stato uno dei promotori politici dell’attuale Loreggia contribuendo su più fronti con l’adozione di nuove lottizzazioni residenziali e industriali, la realizzazione di importanti opere pubbliche come il nuovo municipio, il palazzetto dello sport, il campo da calcio comunale, il magazzino comunale e le piste ciclabili di via Ronchi, Loreggiola e via
Aurelia.
Vedovato ha affrontato anche l’alluvione del Muson dei Sassi nell’ottobre del 1998 con determinazione e serietà, andando a trovare i suoi concittadini casa per casa.
“È sempre triste quando se ne va qualcuno, in modo particolare quando se ne va qualcuno che ha interpretato la sua vita a servizio alla comunità – afferma il primo cittadino Manuela Marangon -: a Vedovato Loreggia deve molto, quest’ammini-
strazione deve molto ed io sindaco, sento di dovergli molto. La Loreggia di oggi è per molti aspetti la Loreggia che ha sognato, disegnato e voluto ed ha in buona parte realizzato. Quest’amministrazione opera nello stabile voluto da Vedovato, il palazzetto dello sport e gran parte delle lottizzazioni sono frutto del suo lavoro. Ed io attuale sindaco mi sono sentita aiutata e supportata quando mi diceva “….ti te ghe da scoltarme….” Qualcuno mi ha raccontato di quanto fosse orgoglioso di quando andava in campo con l’impeccabile vestito gessato a vedere il suo Loreggia del quale era il presidentissimo. Ecco in tutto questo c’era e c’è la sua semplicità e nel contempo la sanguigna passione per questo territorio e per i suoi compaesani”. (e.s.)
Festa della Liberazione. Il sindaco Scattolin: “La memoria costruisce la libertà”
Il paese ricorda Franca Decima Proto, staffetta partigiana e scienziata
S ono state delle significative e toccanti le celebrazioni della Festa della Liberazione a Massanzago le quali, nonostante il freddo e il cattivo tempo, hanno dato interessanti spunti e momenti di riflessione. E’ stata, quello dello scorso 25 aprile, scrive il sindaco Stefano Scattolin, una celebrazione “Bagnata ma significativa, dalle riflessioni di Don Ireneo, poi toccanti quelle in parole e musica dei giovani con al centro la memoria dei sacrifici, la libertà...bella la partecipazione delle associazioni”. Il momento dedicato alle celebrazioni del 25 aprile a Massanzago ha visto una mattinata ricca e intensa, con la partecipazione e la collaborazione dell’associazione Nazionale Combattenti e Reduci della sezione di Massanzago e il gruppo Officina Baglioni, con la Protezione Civile, Polizia Locale, Giunta e Consiglieri Comunali. Il 25 aprile è infatti la ricorrenza della fine l’occupazione nazifascista in Italia, nel 1945, inizia da qui il percorso storico che avrebbe portato al referendum del 1946 e alla nascita della Repubblica Italiana, su questa linea temporale si sono svolti gli interventi delle diverse autorità, in particolare è stato dato rilievo ad una figura molto importante per la resistenza partigiana di Massanzago, quella della staffetta partigiana Franca Decima Proto. Nata nel 1924, Franca Decima Proto divenne, nel corso della Resistenza armata post 8 settembre 1943, incaricata di ascoltare la radio per capire quando c’erano i lanci di armi, medicinali e viveri. Accompagnò in Svizzera dei prigionieri inglesi fuggiti dai campi di prigionia dopo l’8 settembre; quando i tedeschi installano nella sua casa di Massanzago una grande antenna radio, occupando di fatto l’edificio, sarà lei a dare il via ai partigiani per l’attacco ai tedeschi, a meno di 20 anni Franca, assieme al papà Riccardo esperto di esplosivi e a Sergio Fracalanza, il capo partigiano della sua zona, organizza questo atto di sabotaggio contro i tedeschi deciso dal CLN Veneto. Una figura rilevanza nella resistenza del territorio padovano e veneto, scomparsa nel 2019 a Padova. Franca, laureata in Scinze naturali, è stata la fondatrice della scuola di micropaleontologia all’Università di Padova, uno dei massimi esperti mondiali di foraminiferi e di nanofossili calcarei. Partteciòe alla
più importante missione scientifica geologica degli anni 70/80, sulla nave Glomar Challenger. “Deep sea drilling project” si chiamava il progetto che perforando i fondi marini, anche a 5000 m di profondità, consentiva di studiare i moti tettonici e la deriva dei continenti. Franca doveva, osservando i micro fossili, dare una data alle rocce estratte sotto forma di carote. La giornata di celebrazione è poi continuata con la deposizione
delle corone a Massanzago presso la lapide commemorativa in ricordo di Sergio Fracalanza in Villa Baglioni, la deposizione di un cippo commemorativo in ricordo di Antonio Carraro e Alfeo De Gobbi Deposizione della corona a Zeminiana e infine la deposizione di un cippo commemorativo in ricordo di Mario Lazzaretto e Amanzio Crepazzi in via Sant’Angelo.
Eccellenze scolastiche:
premiazione a fine maggio
Anche quest’anno il l’amministrazione di Massanzago ha indetto il bando per premiare le eccellenze scolastiche del suo comune. “È un annuale e importante appuntamento - afferma il sindaco Scattolin -, un’occasione in cui le eccellenze scolastiche del nostro Comune, studentesse e studenti, troveranno un riconoscimento pubblico”. Quest’anno le borse di studio saranno così divise, secondo anche quanto definito dal bando comunale: 1.260 euro verranno divisi per gli studenti e le studentesse frequentanti della prima classe superiore che hanno conseguito una promozione alle scuole medie con votazione “dieci”.
Successivamente per le studentesse e gli studenti meritevoli delle borse di studio che frequentano le scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori), saranno così divise: una borsa di studio del valore di 180 euro sarà riservata agli studenti frequentanti le istituzioni scolastiche accreditate dalla regione Veneto, 2 borse di studio sempre del valore di euro 180 saranno destinate ai frequentanti degli istituti professionali, 9 per i frequentanti gli istituti tecnici e 7 per le studentesse e gli studenti che si sono distinti per i loro particolari risultati scolastici e che frequentano il liceo. Infine, per quanto riguarda le studentesse e gli studenti neo diplomati alle scuole secondarie di secondo grado con un punteggio di 100/100 viene stanziata una somma pari a 900 euro, da dividere per il numero dei richiedenti. Il sindaco esprime contentezza per il lavoro fatto, anche in sinergia con gli uffici tecnici. “La premiazione avverrà attorno a fine maggio, ossia dopo aver concluso e stilato le graduatorie per le diverse sezioni del bando”. Il sindaco Scattolin rilancia inoltre l’idea di “raccogliere tutte le tesi degli studenti universitari e farle diventare patrimonio del Comune”. (s.v.)
Itinerari. Il tracciato collegherà i luoghi legati all’artista, da Massanzago fino a Mirano e alla Riviera del Brenta
In bicicletta sulle orme del Tiepolo: al via il nuovo percorso ciclistico
Nell’ambito della valorizzazione del territorio del comune di Massanzago sia a livello ambientale sia a livello artistico e culturale, due interessanti iniziative renderanno il territorio di Massanzago protagonista. Dopo la nascita della Rete dei luoghi del Tiepolo, un progetto di carattere europeo che mira alla valorizzazione dei luoghi che conservano gli affreschi del maestro del colore, tra cui appunto Massanzago, una prima interessante iniziativa si terrà a metà maggio.
Domenica 14 maggio l’inaugurazione del percorso in bicicletta sulle orme del Tiepolo, un percorso ciclistico che collega Mirano, Massanzago, Stra e Mira, i primi itinerari dei luoghi dei Tiepolo nell’entroterra Veneziano e a Massanzago. “Non si tratta di un gara, ma della condivisione di alcuni percorsi di interesse naturalistico, storico e artistico”, si legge sul sito della Rete dei luoghi del Tiepolo.
I punti di partenza sono a Mirano e Massanzago, tre i percorsi: 35, 45 e 60 chilometri, i percorsi di 35 e 60 chilometri passano per Massanzago. Il percorso di circa 35 km, così come il percorso di 60 chilometri (che passa tra Mirano, Massanzago, Stra e Mira) con alcuni tratti lungo gli argini del Muson, si caratterizza per la riscoperta del territorio rurale e pianeggiate nel quale Tiepolo trascorse parte della sua vita, l’arrivo è a Villa Baglioni, sede del Comune di Massanzago. Il tratto Massanzago-Mirano è caratterizzato dal passaggio per la centuriazione romana e per il centro di Zianigo, frazione del comune di Mirano nota a livello mondiale per la presenza della villa che venne acquistata dai Tiepolo e interamente affrescata da Giandomenico.
La Rete del Tiepolo inaugura così i suoi battenti. Lo scopo è la valorizzazione delle bellezze e l’eredità artistica del territorio. Il progetto mira alla creazione di un percorso artistico culturale che si dipana tra Italia ed Europa, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale. La rete ha inoltre l’ambizione a candidarsi a itinerario culturale al Consiglio d’Europa. Un’altra interessante iniziativa che mira a valorizzare il territorio e a far riflettere sull’uso che ne facciamo è la mostra fotografica dei partecipanti al Concorso fotografico indetto da Acque Risorgive - Consorzio di bonifica, in cui il vincitore è risultato 1° clas-
sificato Paolo Cuogo “Quel caldo pomeriggio d’autunno” Fiume Muson - Salzano (VE). La mostra, dal titolo “Tra laguna e risorgive”, è un momento di riflessioni sul nostro e sulle bellezze che lo circondano, un momento per ammirare le fotografie del nostro territorio. L’esposizione è visibile in Villa Baglioni a Massanzago (Via Roma, 59) fino al 19 maggio, gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti: dalle
10.00 alle 12.00 dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 18.00 dal martedì al giovedì, l’ingresso è libero e aperto a tutti.
Anche a Massanzago, nell’ambito della formazione e della diffusione delle conoscenze digitali in seno alla popolazione, sarà attivo il corso di “Alfabetizzazione digitale”, promosso da “Officine DigitaliInnovation Lab” del Camposampierese. Il corso è promosso dall’Unione Europea e con il patrocinio della Regione Veneto e della Federazione dei Comuni del Camposampierese. Il ciclo di incontri mira a diffondere e incentivare le conoscenze digitali tra la popolazione, al fine di implementare e favorire i rapporti tra cittadinanza e pubblica amministrazione, sull’uso degli strumenti digitali in general e su come orientarsi in un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato, dove non si può fare a meno degli strumenti tecnologici e delle nuove tecnologie. Gli incontri di formazione sono in particolare rivolti ad anziani e adulti con scarse competenze digitali, essi informeranno sull’uso degli strumenti digitali (smartphone, browser e PC) e sulle varie potenzialità e rischi di questi strumenti e di Internet (SPID, pago PA, sanità km0 ed acquisti online, approccio alla rete e riconoscimento delle truffe). Gli incontri si svolgeranno nella biblioteca di Massanzago e saranno composti da una parte di formazione e da una seconda parte maggiormente laboratoriale e pratica. Queste le date: 17 maggio 15.30-18.30, 24 maggio, 31 maggio, 7 giugno, 14 giugno, 21 giugno e 28 giugno. (s.v.)
Festa della Liberazione. Cerimonia pubblica promossa da Comune e associazioni combattentistiche
e d’Arma
La Costituzione ai neodiciottenni nel giorno che celebra la democrazia
Il 25 aprile celebra e commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. L’amministrazione comunale di Piombino Dese, in collaborazione con Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (sezione di Piombino Dese), e le Associazioni combattentistiche e d’arma, ha commemorato la liberazione italiana. Un’occasione importante, voluta non a caso per la consegna della Costituzione ai neodiciottenni. Anche in altri altri Comuni del Camposampierese i sindaci hanno scelto di affidare il testo fondante della nostra democrazia nel giorno in cui si celebra la Festa della Liberazione o il prossimo 2 giugno. Festa della Repubblica. “Nel 78°
Anniversario della Liberazione - si legge nel manifesto della giornata -, che fu il coronamento della lotta ideale e di azione di un movimento di Resistenza riconosciuto e consacrato dalla storia, prendiamo coscienza giorno per giorno di come quegli ideali siano difficilmente raggiungibili nella vita di tutti i giorni, se non tramite uno sforzo unitario che permetta la salvaguardia di valori universali quali la Libertà e la Democrazia”.
La giornata ha visto l’apertura con la deposizione della corona
d’alloro presso monumento ai caduti Levada, successivamente si è deposta una corona d’alloro al monumento ai Caduti a Torreselle. Sono seguiti il raduno in Piazza Palladio, con le autorità civili, militari e le associazioni combattentistiche e d’Arma, e l’alzabandiera con l’accompagnamento della Banda Cittadina. Quindi, Santa Messa nella chiesa arcipretale di Piombino Dese e commemorazione, con la deposizione della corona al Monumento ai Caduti in Piazza Palladio, e l’intervento del sindaco Cesare Mason. Si è svolta, poi, la cerimonia di consegna della Costituzione ai neo 18enni, che entrano così a far parte della vita politica del loro Comune. Queste le parole dell’amministrazione comunale per l’occasione:
“Il nostro compito di cittadini è mantenere vivi i valori fondanti della nostra democrazia” ha detto ai ragazzi il sindaco Cesare Mason. Come lui altri sindaci del Camposampierese hanno organizzato cerimonie di consegna della Costituzione in occasione del 25 aprile e per la Festa della Repubblica il prossimo 2 giugno
Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!
“È nostro dovere con sentita partecipazione civile, ricordare per mantenere vivi quei puri ideali che settantotto anni fa furono riconquistati dopo 20 mesi di durissima guerra civile, comprendendo tutti coloro - Combattenti, Partigiani, Internati, Civili, Religiosi - che con personale sacrificio, concorsero a radicare saldamente i principi di Giustizia e Libertà”. L’importanza che l’amministrazione ha dato alla commemorazione del 25 aprile è segno di un forte attaccamento ai valori costituzionali e alla volontà di commemorare per ricordare e far riflettere anche le nuove generazioni sul ruolo di tutti e tutte coloro che hanno dato la loro vita per liberare il nostro Paese.
Simone VecchiatoAnche Piombino Dese protagonista del Treviso Ostiglia Fest
Anche il territorio del comune di Piombino Dese è stato tra i diversi protagonisti della Treviso Ostiglia Fest tra il 5, 6 e 7 maggio, un evento itinerante volto a valorizzare il patrimonio comune del percorso ciclopedonale della Treviso Ostiglia, per favorire la conoscenza del territorio e delle bellezze artistiche e naturali che lo caratterizzano. Il Treviso Ostiglia Fest può essere considerato il primo grande evento diffuso sul territorio della ciclabile; sono stati, quelli del weekend tra il 5, 6 e 7 maggio tre giorni di appuntamenti aperti a tutti, tra gusto, musica, arte, pedalate, passeggiate, attività di animazione per grandi e piccini, e chi più ha fantasia più ne metta, è stato un evento itinerante e sparso lungo i diversi territori dei comuni attraversati dalla ciclopedonale Treviso Ostiglia, un percorso ciclo-pedonale tra Treviso e Ostiglia che segue in gran parte il sedime della ferrovia
Treviso-Ostiglia. Il percorso è attualmente completato per circa 56 km, rispetto ai 118 km totali dello storico tracciato ferroviario. Ritornando all’evento del weekend di maggio, numerosi sono i comuni che hanno aderito con iniziative ed eventi, le più importanti e dinamiche realtà del territorio hanno partecipato e dato il loro contributo con le loro iniziative per dare vita a un ricco programma di attività e appuntamenti lungo la pista ciclabile. Nel comune di Piombino Dese, in particolare, l’appuntamento è stato nella fattoria Ca de Memi, l’azienda agricola ha aperto le sue porte per un’avventura adatta a tutta la famiglia. Ca’ de Memi è infatti una piccola azienda agricola di Piombino Dese, nell’Alta Padovana, con 13 ettari dedicati a frutteto, orticoli, seminativi, tutti distribuiti nel territorio del paese. Il tour organizzato dall’azienda agricola è stato una vera
immersione nei tempi e nei luoghi dell’agricoltura, la visita includeva una passeggiata adatta ad adulti e a bambini tra le diverse razze di galline, giro nell’orto, al giardino e agli animali, con la possibilità di entrare nei recinti con la guida, dar da mangiare alle galline, raccogliere le uova. Un’iniziativa di particolare interesse e curiosità che si spera possa essere ripetuta prossimamente, un momento per favorire le nostre eccellenze e curiosità locali. (s.v.)
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Ad arrivare al terzo posto i FOX Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premia-
ta con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie , ha rapito i cuori dei lettori de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet.
C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar, ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
Fondi Pnrr. L’amministrazione ha avviato il progetto di riqualificazione della primaria di Ronchi
Petizione per “salvare” le materne: raccolte oltre 2.700 firme
Scuole parrocchiali di Levada. È partita proprio da don Giorgio e don Tiziano la raccolta delle oltre 2.700 firme, per l’esattezza 2716, 308 delle quali provenienti da residenti di comuni limitrofi sul il destino delle scuole paritarie della frazione alla luce del progetto di riqualificazione della primaria di Ronchi che prevede di avviare nido e asilo, mettendo a rischio secondo alcuni la sopravvivenza delle altre materne.
In merito a queste strutture la maggioranza guidata dal sindaco Cesare Mason aveva avuto modo di poter usufruire e godere dei finanziamenti a fondo perduto del Pnrr, ossia del Piano nazionale di ripresa e resilienza, una grande e importante opportunità per il paese ma soprattutto per i territori locali.
Il progetto della nuova scuola, il cui ampliamento per l’appunto avverrà con i fondi europei del
Pnrr, aumenterà la propria portata: dagli attuali 75 iscritti la nuova scuola primaria di Ronchi potrà ospitare fino a 180 studenti, creando inoltre il nido e l’asilo. Ma il progetto appare inviso ai parroci locali i quali, attraverso una lettera inviata contestualmente a giunta e consiglieri piombinesi e agli assessori regionali Elena Donazzan, Istruzione, e Manuela Lanzarin, Sanità e servizi sociali, e una raccolta firme, stanno cercando di aprire ed ampliare il dialogo con l’amministrazione comunale.
I parroci illustrano nella lettera le due principali esigenze “Il rinnovo della convenzione sulle scuole paritarie tra Comune e Parrocchie, con i relativi contributi per garantire alle famiglie la continuità del servizio e la pluralità di scelta educativa” e, in secondo luogo, “la realizzazione di un progetto che valorizzi la scuola statale di Ronchi secon-
Due importanti ed interessanti eventi hanno animato il mese di aprile nel comune di Piombino Dese, con il patrocinio del comune e la collaborazione tra le diverse realtà associative locali, di cui si anima il territorio di Piombino Dese. Il 15 aprile si è infatti svolto il triangolare di calcio tra la Nazionale Italiana Magistrati, gli Alpini Veneto Team e le ex Glorie Piombinesi. Il triangolare calcistico, svoltosi negli impianti sportivi G. Baldo di Piombino Dese, è stato un momento di condivisione e di divertimento per grandi e piccini, in particolare quanto è stato ricavato sarà devoluto ad un’associazione di volontariato del territorio. Nella mattinata i magistrati, che sono stati protagonisti nel pomeriggio del torneo calcistico, hanno incontrato le ragazze e i ragazzi delle scuole medie di Piombino Dese per sensibilizzarli sul tema del bullismo e cyberbullismo,
do le esigenze della popolazione infantile del Comune, senza lasciar morire le scuole pubbliche paritarie”. La lettera auspica e mira non a un aspro confronto ma ad un dialogo produttivo ed efficiente tra le parti, affinché si possa effettivamente trovare una soluzione comune che tenga conto delle esigenze delle scuole
parrocchiali le quali, con le nuove scuole, vedrebbero inevitabilmente ridurre il numero dei loro iscritti che migrerebbero verso la nuova scuola, e per non sprecare, dall’altro lato, l’importante opportunità dei fondi del PNRR specie per quanto riguarda l’innovazione e l’ampliamento delle scuole esistenti. Si tenta quindi
una tematica particolarmente complessa e attuale nei nostri giorni. Un altro importante evento di sensibilizzazione e di dialogo si è svolto nella mattinata di sabato 22 aprile, in collaborazione con il Comune di Piombino Dese e l’istituito comprensivo del comune, hanno organizzato la “Marcia per la pace- liberiamo la pace”. La marcia, che ha avuto come motto “il diritto di essere diversi è il diritto di essere liberi”, ha preso avvio dal parcheggio scambiatore (nei pressi della stazione), e ha attraversato alcune vie del paese, si è infine conclusa presso il Parco del Brolo di Villa Cornaro. L’evento di sensibilizzazione e riflessione, specie per le scuole, ha visto la collaborazione tra centro Betulla Anfass di Piombino Dese, l’istituto comprensivo di Piombino Dese, la scuola dell’infanzia “San Giuseppe” e la scuola “Maria Immacolata” di Piombino Dese. (s.v.)
di far dialogare i diversi stakeholder, cittadini, amministrazione comunale e parrocchia ad esempio, per favorire una soluzione comune nell’ottica del raggiungimento del bene del territorio, delle famiglie, degli alunni e della comunità di Piombino Dese.
Simone VecchiatoSuccesso per il triangolare di calcio con i magistrati e per la marcia per la pace
Efficientamento energetico. Il Gruppo Hera si aggiudica gestione e rinnovamento degli impianti luce e la videosorveglianza
Illuminazione a led pubblica, energia elettrica “verde” e ventisei telecamere
Primo incontro tecnico con Hera, la holding che si è aggiudicata, con la gara l’appalto svolta nel 2022, il project financing di gestione e rinnovamento dell’illuminazione pubblica e della videosorveglianza di tutto il Comune di Trebaseleghe. uno dei servizi primari per la comunità.
Il progetto prevede una gestione integrale di tutto il servizio di illuminazione pubblica e quindi la fornitura di energia elettrica verde al 100%, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la gestione sinistri e tutti gli investimenti iniziali per la messa a norma, la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico e quindi interventi su pali, linee, quadri, plinti e il tema del portare la città a LED tutta nel primo anno di gestione. L’illuminazione pubblica è un servizio primario, che crea sicurezza, in servizio pubblico che si vede rispetto al gas e all’acqua che normalmente è sottoterra. Per cui le scelte sono state fatte da Hera insieme al nostro ufficio tecnico con soluzioni anche estetiche, che potessero valorizzare al meglio la nostra illuminazione comunale e all’interno della proposta è stato anche integrato l’impianto di videosorveglianza, andando ad integrare 26 videocamere, un’ulteriore rete wireless che potesse fare da ponte
e collegare tutta la videosorveglianza aggiuntiva, la riqualifica e l’integrazione di una centrale operativa e un servizio di manutenzione integrale, manutenzione ordinaria, con due interventi all’anno, servizio di help desk telefonico, un servizio di tracciamento di ticket web per andare a misurare anche il servizio e la qualità dei servizi erogati.
Tutta la parte di piattaforma di videosorveglianza sarà unica e integrata a quella esistente ad oggi, e permetterà di avere la condivisione con tutte le forze dell’ordine delle immagini che saranno riprese.
“Un progetto ed uno studio di una certa importanza sia per un futuro risparmio energetico che per la sicurezza dei nostri concittadini. Abbiamo avuto un tavolo tecnico di condivisione per
“Abbiamo avuto un tavolo tecnico di condivisione per individuare i punti del territorio dove posizionare le telecamere per la videosorveglianza” spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, viabilità e sicurezza, Giuliano Mason
individuare i punti del territorio dove posizionare le telecamere per la videosorveglianza – spiega il vicesindaco, assessore ai Lavori Pubblici, viabilità e sicurezza, Giuliano Mason –. Hera, infatti, attiverà ben 26 telecamere, suddivise in 14 per il capoluogo e 12 per le frazioni, rispettivamente 4 a S. Ambrogio, 4 a Silvelle e 4 a Fossalta I lavori sono in fase di partenza: fra i primi interventi sono previsti, assieme alla sostituzione di vecchi pali dell’illuminazione pubblica, anche nuovi plinti e l’installazione delle telecamere. Siamo soddisfatti che finalmente si concretizzi questo progetto veramente innovativo per il nostro Comune che migliorerà senza dubbio la qualità di vita di tutta la comunità”.
Endrius Salvalaggio
Il gruppo Cacciatori ATC3 Dese a difesa dell’ambiente
Piantumazione di alberi da frutto e piante ad alto fusto autoctone. È questa l’iniziativa promossa dal gruppo cacciatori dell’ATC 3 Dese Pd (Ambito Territoriale di Caccia) che comprende un territorio che si sviluppa nei comuni di Trebaseleghe, Piombino Dese, Massanzago e Camposampiero (in frazione Rustega). Nato nel 1997, oggi ha 210 soci guidati dal presidente Valter Bertan. Il progetto di sensibilizzazione ambientale prevede un ripristino ambientale in aperta campagna con piantumazione di piante fruttifere, a maturazione nel periodo autunno-inverno, e piante ad alto fusto tipo querce, olmi e frassini.
Sono state circa 500 le piante acquistate e distribuite fra i soci a marzo per la messa a dimora su terreni di proprietà private varie, in
aree agricole. “Un tempo nelle nostre campagne si trovavano queste tipo di piante in abbondanza come i cachi, la mela antica, il nespolo, il melo da fiore, i sorbi – spiega il presidente Bertan – un tipo di essenze che, fra l’altro, fornivano un habitat ideale per le nidificazioni degli uccelli, oltre a tanta buona frutta. Gli uccelli da migrazione, infatti, se trovano di che cibarsi si fermano nel nostro territorio e nidificano, trovando habitat idoneo”.
“Il punto forte che vorrei sottolineare – prosegue - è che grazie alle conoscenze e buoni rapporti che i nostri soci-cacciatori intrattengono con il mondo agricolo attraverso le loro associazioni di categoria, è stato possibile trovare agevolmente consenso tra i proprietari dei terreni per questa iniziativa. Quindi il ringraziamento e i complimenti
vanno rivolti a loro, che stanno dimostrando come anche i cacciatori siano sensibili all’ambiente”.
Anche il sindaco di Trebaseleghe Antonella Zoggia plaude all’niziativa: “Piantare alberi significa aver cura della salute dell’ambiente. È un investimento che deve essere perseguitoo dalle pubbliche amministrazioni, ma anche dalle aziende, dalle associazioni, dai privati cittadini che hanno a cuore il futuro delle prossime generazioni”. (e.s.)
Aree
Verdi. L’iniziativa, al parco Draganziolo sino a fine giugno, voluta per promuovere il territorio
Sport nei parchi, un progetto irrinunciabile
Sono riprese presso il parco Draganziolo le attività di “Sport nei parchi”. Dureranno fino al 25 giugno prossimo e per tutti fine settimana. L’iniziativa nasce nel 2022 ed è ora la continuazione del progetto dell’assessorato allo sport del Comune di Trebaseleghe.
Nel 2022 Trebaseleghe è risultata tra i Comuni italiani (associati ad Anci) assegnatari del contributo relativo al progetto “Sport nei parchi”, con l’obiettivo di promuovere le aree verdi nei parchi cittadini da destinare ad “Urban sport activity e weekend”, entrando, come soli altri tre Comuni del Veneto, nella graduatoria di entrambe le linee di intervento del bando “Sport nei parchi” promosso nell’ambito del protocollo d’intesa siglato tra Sport e Salute S.p.A. e Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI. Finalizzato a predisporre un piano d’azione per la messa a sistema, l’allestimento, il recupero, la fruizione e la gestione di attrezzature, ser-
Ogni weekend previste attività gratuite per bambini e adulti, in base a un programma predisposto dalle associazioni sportive che hanno partecipato al bando.
Azzurra Pattinaggio Corsa, con il presidente Giulio Fortuni, è la capofila di questo progetto e coordina tutte le società partecipanti
vizi e attività sportive e motorie nei parchi urbani.
L’iniziativa prevede la promozione di nuovi modelli di pratica sportiva all’aperto, sia in autonomia, sia attraverso le associazioni e società sportive dilettantistiche del territorio, e la realizzazione di collaborazioni tra le stesse e i Comuni per l’utilizzo di aree verdi comunali.
È stato scelto, quindi, il parco Draganziolo per le caratteristi-
che e l’ampiezza. Ospiterà ogni weekend diverse attività gratuite per bambini e adulti, in base a un programma predisposto dalle associazioni sportive che hanno partecipato al bando: l’Associazione Azzurra Pattinaggio Corsa, con il presidente Giulio Fortuni, è la capofila di questo progetto e coordina tutti i partecipanti.
Gli istruttori delle associazioni aspettano bimbi e ragazzi con
un ventaglio di attività, che va dal pattinaggio, Hip Hop, danza, Zumba Kids, ginnastica per bambini e Giocosport. Le attività per adulti e anziani invece saranno Pugilato, Thai Chi, Total Body, ginnastica posturale, tonificazione, Zumba, ginnastica dolce. Queste le società promotrici: Asd Azzurra Pattinaggio Corsa, Asd Polisportiva Wadokay, Asd Omy’s Pop Group,Asd Way 41, Asd Gymnasium.
“Siamo molto contenti di essere tra i pochi comuni del Veneto ad aver vinto il bando Sport nei Parchi - dichiara l’assessore allo sport Francesca Pizziolo - iniziativa che permette di offrire a tutta la cittadinanza dell’attività fisica gratuita di vario tipo e che permette anche di vivere a pieno il nostro meraviglioso parco Draganziolo. Azzurra pattinaggio corsa è la capofila di altre 4 associazioni che garantiranno ogni weekend diverse attività per tutti. Spero che ci sia molta partecipazione da parte di tutti i nostri concittadini.”
Il fascino delle nostre montagne in mostra in sala Arzini in biblioteca comunale di Trebaseleghe grazie all’esposizione fotografica “La bellezza delle Dolomiti” che resterà visitabile al pubblico fino al 3 giugno negli orari di apertura della biblioteca.
Si tratta di bellissimi scatti di Cristian Bigontina, fotografo appassionato delle Dolomiti, che ha voluto con questa mostra rappresentare le sue montagne da una visione diversa valorizzando questo patrimonio dell’u-
manità in modo originale e suggestivo.
“Come amministrazione abbiamo voluto dare spazio a questa iniziativa – commenta la consigliera delegata Rosa Chiara Casarin - perché si possa ammirare le bellezze naturali di cui disponiamo attraverso l’arte della fotografia. Vi invito a venire ad ammirare gli scatti di questo talentuoso fotografo, che ha saputo valorizzare con la propria arte la bellezza del nostro meraviglioso territorio naturale”. (e.s.) La via Lattea
Mostra fotografica “La bellezza delle Dolomiti”
#Regione
Due miliardi per l’aeroporto Marco Polo
Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.
Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.
I dettagli dell’intervento
Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-
Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale
gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.
Attenzione all’ambiente
E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia
circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.
I commenti
“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha
raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.
“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza
e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.
IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save
L’EVENTO. All’Arsenale di Venezia dal 31 maggio al 4 giugno nei 55mila mq di bacini
Salone Nautico nel segno della vela e dell’elettrico
Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.
V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.
L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.
H anno confermato la loro pre-
senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan
shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-
tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.
S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima
linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.
I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.
Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico
Il viaggio della memoria. L’esperienza dei ragazzi della Riviera del Brenta
“Promemoria Auschwitz”, per non dimenticare
“Son o estremamente pessimista e penso che tra qualche anno, dopo la morte dell’ultimo di noi, la storia della Shoah tra negazionismi e oblii, non ci sarà più: sarà prima ridotta ad un capitolo, poi una riga nei libri di storia e poi non ci sarà più.”
Quelle pronunciate poco tempo fa dalla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, sono parole dure, sconsolate, di chi per tutta la vita ha cercato di mantenere viva la memoria di uno dei punti più neri della storia del Novecento europeo e che oggi vede le sue fatiche messe a rischio.
Un vero e proprio grido di allarme che pone all’attenzione di tutti la necessità di essere parte di una memoria attiva nel passato e utile per costruire il futuro. È anche col peso di queste parole, che risuonano come un monito forte e un patto tra generazioni, che questa primavera trenta ragazze e ragazzi dei comuni della Riviera del Brenta hanno affrontato “Promemoria_Auschwitz”, il viaggio della Memoria che dal Veneto li ha portati a Cracovia e ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau. Un progetto fortemente voluto dagli amministratori dei comu-
ni di Dolo, Camponogara, Stra, Mira e Vigonovo che ha visto coinvolti partecipanti tra i 18 e i 25 anni. Giovani che hanno seguito una formazione specifica nel corso dell’inverno per poi partire alla volta della Polonia. Accompagnati dall’associazione di Promozione sociale Deina si sono riuniti ad altri 450 giovani provenienti da Trentino Alto Adige e Tirolo austriaco in un viaggio che li ha portati dentro la storia del Novecento. Quattro giorni intensi: si è iniziato con la visita alla città di Cracovia, il museo della fabbrica di Oskar Schindler, l’antico quartiere ebraico della città e i resti del ghetto costruito dai nazisti. Si è proseguito con la visita al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, giornata emozionante, densa e faticosa. Infine, in assemblea plenaria, tutti e cinquecento i partecipanti provenienti dalle diverse regioni
si sono confrontati sull’esperienza vissuta e su che cosa significhi, oggi, addentrarsi in una delle più grandi tragedie dell’umanità. Ed è proprio in questo momento, tra la fatica del viaggio, la difficoltà di dover provare a fare sintesi di tutto quello che si è assorbito, e anche un certo smarrimento e timore nel provare a raccontare in pubblico ciò che si prova, è in quel momento, palpabile, che si percepisce l’emozione della nascita di una comunità viaggiante, fatta di centinaia di teste, occhi, opinioni e punti di vista che si sommano per costruire una nuova consapevolezza, quella della responsabilità collettiva.
Le ragazze e i ragazzi che hanno preso parte al viaggio della Memoria della Riviera del Brenta sanno di non essersi recati in quei luoghi di dolore solo per fare della semplice, anche se sicuramente utile, memoria del
passato. I trenta partecipanti della Riviera, insieme alle altre migliaia che ogni anno da tutta Europa si recano in Polonia, non hanno solo visto quanto accaduto, ma lo hanno conosciuto, e da questa conoscenza dell’orrore deriva l’impossibilità di lasciare questo orrore all’oblio. Andare ad Auschwitz così, insieme, come comunità, significa prendersi carico di quel passato ed esserne responsabili non solo per preservarne il ricordo, ma anche per impedire che esso ritorni oggi sotto nuove, terribili forme.
La voglia di raccontare e le tante belle azioni di restituzione alle comunità che i partecipanti stanno ora organizzando, sono il modo migliore per rispondere alla chiamata della memoria attiva e necessaria. Non si tratta solo di trenta importanti esperienze, ma di trenta possibilità che intere comunità, in questo caso quelle della Riviera del Brenta, si sono date per poter avere al proprio interno gli anticorpi necessari a combattere il revisionismo e l’indifferenza.
La responsabilità della conoscenza è alla base di quel patto generazionale sulla memoria che ancora oggi è più che mai neces-
sario per rispondere ai timori di chi, come la senatrice Segre, conosce la necessità di combattere l’indifferenza per aver vissuto in prima persona i rischi che l’indifferenza crea.
Chi, come gli accompagnatori di questo viaggio di memoria, ha visto le reazioni dei partecipanti, ha raccolto il loro pensiero e accolto le loro paure, sa che questo tipo di progetti sono la miglior risposta ai giusti timori di chi, avendo conosciuto la brutalità dello sterminio, non vuole che l’oblio possa portare l’umanità a commettere gli stessi tragici errori.
I trenta ragazzi e ragazze della Riviera, insieme ai tanti altri che come loro hanno scelto di caricarsi della responsabilità di conoscere, stanno rispondendo con forza all’appello per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa pagina di storia. Fino a quando qualcuno avrà voglia di conoscere e ricordare quanto accaduto, ci sarà la possibilità di ricordare a tutti cosa significa essere umani.
Fino a quando ci sarà chi vorrà conoscere per viaggiare, quella pagina di storia non sarà dimenticata.
Francesco Filippi
• Chi è Francesco FilippiClasse ‘81, trentino, Storico della mentalità, formatore, organizza viaggi di memoria nei luoghi simbolo della storia europea. Autore di saggi e manuali sul rapporto tra passato e presente
Quattro giorni tra Cracovia e i campi di concentramento, l’esperienza e le emozioni dei giovani di fronte ad una delle più grandi tragedie dell’umanità
Ambiente. Presentato il progetto “River Eye” in collaborazione con Plastic Free
Plastica nei fiumi scovata da occhi elettronici
F i umi di plastica ogni giorno raggiungono il mare, un’emergenza ambientale ben nota anche nella nostra regione, un problema che va affrontato con decisione. “In Veneto la plastica ha le ore contate”, è la promessa dell’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel presentare il progetto hi-tech per monitorare e contrastare la presenza della plastica nei fiumi. Tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole. La plastica è dannosissima sia per la salute dell’ambiente che per la nostra. Un’emergenza mondiale, che in Veneto viene affrontata con il progetto “River Eye”, in collaborazione con l’associazione Plastic Free, per monitorare i fiumi e quantificare i rifiuti. Intanto riguarderà quattro fiumi (Piave, Bacchiglione, Canalbianco, Po), i comuni di Eraclea, Adria, Correzzola e Ficarolo (dove è già
stato sperimentato il nuovo monitoraggio).
“River Eye” è stato ideato nel 2021 dalla start up Blue Eco Line “con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali. - aggiunge Bottacin - E’ formato da un hardware (le centraline) e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie (rifiuti organici, plastica, ecc.). Prepara infine un database degli oggetti che vede. Le telecamere funzionano tra le sei alle dieci ore al giorno a seconda delle condizioni di visibilità. Successivamente al River Eye potrà essere impiegato anche un’altra strumentazione altamente tecnologica e utile a completare il lavoro: si tratta di “River Cleaner”, un
sistema ecosostenibile in grado di raccogliere i rifiuti flottanti per essere poi smaltiti o riciclati”. Blue Eco Line è una start-up innovativa nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi per tutelare l’ecosistema marino. Grazie al comune desiderio e alle conoscenze ingegneristiche, gli ideatori di Blue Eco Line hanno creato due progetti: “River Eye” e “River Cleaner”. “L’obiettivo è il monitoraggio scientifico propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti. – ha chiarito Paolo Monesi, responsabile Enti Locali Plastic Free Onlus - Si stima, infatti, che l’80 per cento delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, una appropriata gestione dei rifiuti e il monitorag-
gio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50 per cento. Nei prossimi mesi, siccità permettendo, potremo conoscere lo stato di salute di questi quattro fiumi veneti per permettere alla Giunta regionale di vagliare le misure più idonee. In appena due anni, Plastic Free ha orga-
nizzato circa 600 appuntamenti sul territorio veneto, rimuovendo 165 tonnellate di plastica e rifiuti dall’ambiente grazie al contributo concreto di 5.744 volontari, sensibilizzando inoltre 13mila studenti con iniziative in 192 istituti. I numeri più alti d’Italia che ci rendono orgogliosi e ancor più determinati a difesa della nostra terra”.
L’opposizione, Zanoni: “Apprezzo l’iniziativa, speriamo sia solo un primo passo”
“Apprezzo l’iniziativa della Giunta regionale che per un anno metterà sotto monitoraggio attraverso centraline alcuni fiumi del Veneto con l’obiettivo di raccogliere dati sui detriti fluviali. In questo modo dimostra di aver compreso il problema gigantesco dei rifiuti galleggianti, come ho denunciato attraverso una recente mozione da me presentata e sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione. Ma quei 51 mila euro di stanziamento per questo monitoraggio sono davvero irrisori. Spero che
questo sia solo un primo passo”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni. “Ricordo – aggiunge il consigliere - che sul fronte dello smaltimento dei rifiuti galleggianti, la Giunta regionale ha stabilito che spetta ai Comuni farsene carico, soprattutto economicamente. Peccato però che debba ancora stabilire i criteri per l’accesso ai finanziamenti. Serve in ogni caso una pianificazione ed un coordinamento nazionale, fuori da ogni approccio sperimentale”.
Innovazione. A Montegrotto Terme la nuova struttura profonda 30 metri
Dopo dieci anni Y-40 The Deep Joy raddoppia Nasce PHI 12 Spazio Sommerso
Record tutto padovano per la piscina più profonda del mondo: ora si amplia per ospitare ricercatori scientifici, forze specializzate in recuperi e produttori cinematografici
È un Guinness World Record tutto padovano quello che ha portato la Y-40, realizzata nel 2013 all’Hotel Millepini di Montegrotto Terme, a essere dichiarata la piscina più profonda del mondo.
Ora, esattamente dieci anni dopo, un nuovo progetto dell’architetto Emanuele Boaretto ambisce ad affiancarsi, letteralmente, alla Y-40 ampliandone le potenzialità.
Si tratta della PHI 12, un cilindro dal diametro di 12 metri e profondo 30 metri, riempito usando acqua termale a 32/34°C. Aperto al cielo, sarà in grado di accogliere speciali attrezzature di grandi dimensioni calate dall’alto, ma anche esercitazioni e simulazioni uniche nel loro genere. In particolare, il nuovo spazio acquatico termale sarà dedicato alla ricerca scientifica, medico-subacquea e aerospaziale, la formazione di forze specializzate in ricerca e recupero, le produzioni cinematografiche.
“Un’architettura subacquea che darà molteplici opportunità e diverrà nuova attrazione turistica. La naturale evoluzione di Y-40 in un’opera aperta in grado di ispirare.
Da sinistra Umberto Pelizzari, campione mondiale di apnea e l’architetto Emanuele Boaretto, ideatore e progettista di Y-40 e Phi 12. Sopra, le immagini del progetto Phi 12
Uno spazio sommerso aperto all’imprevedibile, al nuovo, all’inatteso” dichiara l’architetto Emanuele Boaretto. Lo spazio acquatico di PHI 12 sarà infatti raddoppiato dando maggiore risalto ad alcune delle applicazioni per le quali si è dimostrato Y-40 nei primi dieci anni.
Per quanto riguarda il nome di battesimo della nuova struttura, si legge Fi dodici e si scrive Ф12 e deriva dalla lettera dell’alfabeto greco. In matematica è il simbolo della sezione aurea e l’iniziale del nome greco dello scultore e architetto Fidia, ma in architettura indica anche il diametro, in
questo caso del cilindro di 12 metri. PHI 1 2 sarà inoltre un’opera sostenibile che eviterà l’immissione in atmosfera di oltre mille tonnellate di CO2. Questo sarà possibile perché la struttura non impiegherà acqua da bere, ma riutilizzerà sola acqua calda di origine profonda ipertermale salsobromoiodica, con un ciclo di filtrazione che consentirà un utilizzo efficiente. “L’impiego della risorsa termale, oltre a non sprecare acqua potabile, eviterà anche di dover riscaldare l’intera struttura. Dalla piscina al bar caffetteria, dallo shop agli uffici, tutti gli ambienti saranno
mantenuti in temperatura grazie alla geotermia, evitando ogni anno una produzione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 rispetto ad un comune riscaldamento a gas per questi volumi” spiega l’architetto.
L’opera, all’interno del parco dell’Hotel Terme Millepini come Y-40, sarà aperta anche ai visitatori che potranno scoprire la piscina fino al fondo, grazie ad un ascensore subacqueo panoramico trasparente che ne consentirà la visita scendendo assieme ad apneisti e sub alla base del cilindro profondo, dove vivere in diretta il momento del touch down delle
persone in immersione. “Grazie alla vetrata subacquea che lo circonda interamente alla profondità di 5 metri, sarà consentito girare intorno a tutto il cilindro per assistere a spettacoli di animazione e danza interpretati in acqua, come spettatori di un vero teatro subacqueo. Sarà, così, anche un grosso attrattore di flussi turistici come già è stata Y-40 in questi primi dieci anni di vita” sottolinea l’architetto Boaretto. La struttura dovrebbe essere pronta in circa due anni. Insomma, parte il countdown per un’altra struttura da record nel nostro territorio.
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
IL BILANCIO. Nel corso del 2022 sono stati supportati numerosi progetti culturali e sportivi sul territorio regionale
Aspiag Service Despar: in Veneto un anno di sviluppo e impegno sociale
Ècontinuato anche nel 2022 l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, per consolidare la propria presenza in Veneto, puntando sulla valorizzazione dei prodotti e dei produttori locali e sostenendo iniziative a sfondo sociale per continuare ad essere ogni giorno parte attiva delle comunità in cui l’azienda si inserisce.
Guardando allo sviluppo del business in Veneto, nel 2022 Aspiag Service Despar ha realizzato un fatturato al pubblico complessivo di oltre 918 milioni di euro, sia per gli esercizi diretti che affiliati e, grazie ai 30 milioni di euro di investimenti, ha proseguito nel suo progetto di sviluppo e potenziamento della rete vendita che conta oggi 161 negozi attivi in regione, di cui 89 diretti e 72 affiliati. Uno sviluppo che ha portato anche ad un allargamento della “famiglia Despar” con 192 nuove assunzioni, che fanno salire a 3.921 il numero dei collaboratori in regione.
Anche per il passato esercizio ha avuto una particolare rilevanza la valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere corte attraverso il progetto “Sapori del Territorio” che raccoglie in Veneto oltre 3.700 referenze a scaffale, provenienti da più di 700 produttori locali e che, ormai da molti anni, testimonia
concretamente la vicinanza e il sostegno di Despar alla cultura enogastronomica e alla produzione agroalimentare di qualità presenti in regione. Un’ulteriore declinazione sul territorio di questa strategia che mira alla piena sinergia con i produttori locali è il protocollo regionale di promozione delle tipicità territoriale “The Land of Venice”, attivo in Veneto da oltre tre anni, che contrassegna nei punti vendita dell’abete delle sette province del nostro territorio tutti i diversi prodotti certificati e caratterizzati dalla presenza di specifiche denominazioni geografiche.
Accanto a ciò, Aspiag Service Despar ha continuato a essere motore di crescita per il territorio: una scelta che si è concretizzata nel 2022 in moltissime iniziative a sfondo sociale
che Despar ha promosso per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Sono state così supportate molte società sportive, iniziative e realtà culturali del Veneto, impiegando direttamente una buona parte degli oltre 223 mila euro complessivamente investiti nel 2022 per lo sviluppo dei progetti a ricaduta sociale in regione. Anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo è stato coinvolto in progetti specifici di raccolta fondi, come nel caso della vendita delle originali shopper biodegradabili con la grafica realizzata dalla Cooperativa Down Dadi, o di sensibilizzazione sociale come per la promozione della campagna di prevenzione di truffe e raggiri a danno dei cittadini effettuata assieme alla Polizia di Stato in tutto il territorio regionale.
La rete vendita in Veneto cresce all’insegna della sostenibilità
Nel 2022 Aspiag Service Despar ha proseguito nel progetto di sviluppo e potenziamento territoriale della rete vendita in Veneto e incrementato il numero degli esercizi commerciali di altri 5 punti vendita, di cui quattro localizzati nelle province di Venezia e uno nella provincia di Vicenza. L’azienda ha inoltre proseguito nel processo di riammodernamento dei propri negozi con le ristrutturazioni di un punto vendita diretto Eurospar a Verona e di un punto vendita affiliato a Padova. Particolarmente significativa nel corso del 2022 è stata poi l’apertura del punto vendita Despar di Ponte del Teatro, un nuovo negozio nel cuore di Venezia a servizio di residenti e turisti che rappresenta la volontà di offrire un servizio di prossimità e si inserisce perfettamente nella strategia di sviluppo della rete vendita in un’ottica green. La sostenibilità è infatti uno dei driver strategici di sviluppo
per Aspiag Service Despar che anche per il 2022 ha continuato il percorso di allineamento del proprio modello di business e delle proprie performance ai sette obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che l’azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Tutte le nuove aperture e le ristrutturazioni sono infatti progettate in una prospettiva green, attraverso soluzioni che permettono un’attenzione verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. A ciò si aggiunge l’attenzione che l’azienda pone alle modalità di sviluppo della propria rete vendita che si concretizza nella scelta di prediligere per le nuove aperture una strategia
Tra le iniziative sociali più significative del 2022 va ricordata inoltre l’annuale campagna de “Il mondo ha bisogno delle donne”, attività charity che ormai da diversi anni rappresenta un’occasione per lanciare un forte messaggio di solidarietà sostenendo progetti e associazioni impegnate nell’ambito della promozione dei diritti e del benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel solo Veneto grazie a questa raccolta fondi sono stati raccolti quasi 60 mila euro, che sono stati destinati ai programmi di ricerca e cura dell’Endometriosi e alla collegata campagna di prevenzione negli istituti scolastici regionali. Inoltre, anche nel 2022 è proseguito l’impegno di Despar per la lotta allo spreco alimentare che ha permesso di recuperare in Veneto più di 550 tonnellate di cibo invenduto, distribuito attraverso una rete territoriale di solidarietà di oltre 800 Onlus, che hanno consentito la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai più bisognosi. Un impegno che, oltre alle importanti ricadute in ambito sociale, ha permesso anche di fare bene all’ambiente, permettendo un risparmio totale di oltre 2.025.431 kg di Co2 equivalente e oltre 1.198.016 m3 di acqua (che corrispondono rispettivamente ad oltre 15 mila viaggi in auto da Milano e Napoli e 374 piscine olimpioniche!).
Restiamo sempre al fianco del territorio
Nonostante un contesto macroeconomico difficile e sfidante per tutto il settore della GDO come quello passato, tra inflazione, rincari energetici e rialzo dei prezzi, anche nel 2022 Aspiag Service Despar ha continuato nel suo percorso di crescita in Veneto, diventando sempre di più un punto di riferimento importante per le persone e le comunità dei territori in cui siamo presenti. L’espansione del business e gli investimenti per lo sviluppo e il consolidamento della rete vendita ci hanno permesso di rafforzare il nostro ruolo nel settore della grande distribuzione in Veneto, impegnandoci a mantenere i prezzi di vendita accessibili per i nostri clienti e favorendo l’aumento dell’occupazione.
di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio.
Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto, lavorando a stretto contatto con i fornitori locali e con i diversi paesi che, come noi, fanno parte del gruppo internazionale SPAR Austria. In un contesto di incertezza come quello vissuto, filiera ed economie di scala sono state dunque le parole chiave per fronteggiare il caroprezzi e continuare a sostenere le famiglie mitigando l’effetto del caro-vita, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che ci ospitano. Anche per il futuro, vogliamo continuare nell’impegno verso i territori in cui siamo presenti, continuando il nostro percorso di sviluppo all’insegna della qualità, prossimità, competenza, partecipazione e inclusione: valori da sempre condivisi da tutta la grande famiglia Despar e che ogni giorno ci permettono di essere un riferimento per le comunità in cui il nostro abete ha messo le sue radici.
Con la regina Carlotta il trucco c’è (e si vede)
“L’etica tacita di tutti i maghi è quella di non rivelare i segreti” dice David Copperfield (l’illusionista, non il personaggio di Dickens). Il presupposto dell’incanto sta nell’implicito accordo tra il pubblico - che sospende l’incredulità - e il mago, il quale ha il compito di rendere l’incredibile plausibile.
Questo è anche il problema de “La regina Carlotta”, prequel di “Bridgerton” dedicata alla sovrana – realmente esistita – e alla sua gioventù prima degli eventi della serie originale. Racconta i dilemmi della sovrana, tra l’amore per il marito re Giorgio - che fu costretta a prendere in sposo - e il cuore che batte per un’altra persona.
Composta da sei episodi, questa serie spinoff si addentra a fornire una lunga, e - secondo il parere di chi scrive - non necessaria spiegazione sull’antefatto della società che vediamo in “Bridgerton”, ovvero quella di una Londra nell’età della reggenza in cui la nobiltà si compone anche di persone non bianche.
Dilugandosi sul “Grande Esperimento” - l’incidente scatenante che consentì alla società del mondo di “Bridgerton” di abolire le barriere razziali - “La regina Carlotta” finisce per contravvenire alla più grande innovazione della serie originale.
Al suo debutto, avvenuto ormai quasi tre anni fa, “Bridgerton” presentò un mondo Ottocentesco in cui neri e bianchi appartenevano ad ogni rango sociale, e lo fece senza presentare giustificazioni. Era così e basta, a sottolineare che la nostra percezione della storia - etnocentrica - è un fatto culturale, e non uno antropologico.
India Ria Amarteifio è particolarmente deliziosa nel ruolo della giovane regina, ma è Golda Rosheuvel - interprete di Carlotta da adulta - a persuaderci ad essere più clementi con questo prequel.
Firma la serie Shonda Rhimes in persona, che - come nel caso di “Inventing Anna”, sempre per Netflix con la quale Rhimes ha un accordo pluriennale esclusivo - si diverte così tanto ad essere uscita dalle rigide griglie della televisione generalista che a volte perde un po’ quella incisività narrativa che l’ha resa una delle autrici televisive più influenti di oggi.
Citadel non è una serie tv, ma una corazzata. È stata creata dai fratelli Anthony e Joe Russo, i registi dei film “Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame” per Marvel, che hanno totalizzato quasi 5 miliardi di dollari al botteghino globale: La serie nasce dalla volontà di Jennifer Salke, capa di Prime Video e di Amazon Studios, di creare una serie madre che potesse essere declinata in diverse versioni locali. Più che un processo creativo, quello di “Citadel” è un mandato pubblicitario. La premessa non è niente di inaudito. Si basa su due spie internazionali, interpretate da Priyanka Chopra Jonas (già agente segreto in “Quantico”) e Richard Madden (l’attore scozzese eternamente in odore di 007). A loro è stata cancellata la memoria dopo il crollo dell’agenzia per cui lavoravano, la Citadel che dà il titolo alla serie. Otto anni dopo, il loro collega - che ha il volto di Stanley Tucci - riesce a rimettersi in contatto per metterli in guardia sulla minaccia rappresentata da Manticore, l’agenzia antagonista cui fa capo l’ambasciatrice inglese negli Stati Uniti: è Lesley Manville, vista di recente nei panni della principessa Margaret in “The Crown”. Insieme, le tre spie cercheranno di salvare il mondo - volteggiando tra le Alpi italiane, il Marocco, l’Oregon e la Slovenia - per impedire ai cattivi di prendere il sopravvento. Nonostante il budget faraonico - 300 milioni di dollari - Citadel non riesce a offrire uno spettacolo innovativo, restando nella comfort zone di una mediocrità quantomeno suggestiva. Dalle scene di azione che omaggiano Nolan e 007 ai dialoghi alquanto puerili (il protagonista ad un certo punto, con fare serioso, dice: “Io una spia? Ma se alleno la squadra di calcio di mia figlia”), la serie tradisce la sua ambizione, o meglio quella di chi l’ha commissionata, cioè Prime Video: conquistare il mondo seriale con un investimento cui pochi rivali potrebbero tener testa.
In arrivo - oltre alla seconda stagione - ci sono anche la versione italiana di “Citadel” - con Matilda De Angelis protagonista - e quella indiana, con Varun Dhawan e Samantha Ruth Prabhu.
“Citadel” fa il passo più lungo della gamba
Le buone pratiche per vivere in salute
Salute
I quattro cardini del benessere
Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi
V ivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.
Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.
Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.
Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico.
L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.
“Per attività fisica, s’intende – sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.
Prosegue alla pag. seguente
Un altro fattore importante è il tempo in una settimana dedicato all’attività fisica.
“Evidenze scientifiche - si legge dalla pagina Facebook dell’azienda sanitaria padovana - dimostrano che praticare attività fisica moderata e vigorosa per almeno due ore e mezza alla settimana produce effetti benefici sulla riduzione del rischio di sviluppare il tumore mammario, cervico-uterino e del colon retto.
L’effetto benefico dell’attività fisica dipende dall’innesco di meccanismi biologici come l’aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina che riduce il livello di
I quattro cardini del benessere
glucosio, l’attivazione del metabolismo dei grassi, la riduzione dei livelli di ormoni sessuali, la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del marker dell’infiammazione”.
Non meno importante è il beneficio sulla sfera psicofisica: migliore percezione di sé e delle proprie capacità, stimolo alla socializzazione e alla condivisione. Per stare bene è altrettanto importante un’alimentazione equilibrata, sana e bilanciata.
“L’organismo ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente e rendere possibili i processi fisiologici.
Alcuni nutrienti infatti sono essenziali per provvedere alla richiesta di energia, per alimentare il ricambio cellulare, altri invece hanno funzioni protettive” sono le indicazioni del Ministero della Salute che in dieci punti elenca le buone abitudini per mangiare sano. 1) É consigliato seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sia sul piano qualitativo che quantitativo. 2) Non va mai trascurata la prima colazione che fornisce una buona energia per affrontare gli impegni della giornata. 3) L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, al giorno dalle quali trarre le quantità di vitamine necessarie di cui il nostro corpo ha bisogno. 4) É buona abitudine bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche senza aspettare di avere sete. 5) É importante cucinare con fantasia,
variando gli alimenti anche nei colori. 6) Bisogna sempre fare attenzione alle modalità di preparazione degli alimenti e non eccedere nei condimenti. 7) Limitare il consumo del sale e preferire quello iodato. Non consumare troppi dolci e bevande zuccherate. Aumentare in casa la scelta di frutta e verdura limitando la disponibilità di alimenti e snack troppo calorici. 8) Limitare il consumo di bevande alcoliche, evitandolo in gravidanza. 9) Coinvolgere i bambini nella preparazione dei diversi alimenti giocando con i colori e le differenti consistenze, impareranno a conoscerli. 10) Leggere l’etichetta prima di acquistare un alimento per conoscere cosa contiene e per essere informato sul contenuto di energia e nutrienti. Un ulteriore elemento a cui bisogna prestare attenzione è la qualità del nostro
sonno.
Gli esperti consigliano di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte; dormire bene è importante per essere vigili e attivi durante la giornata, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento della memoria e delle cellule del corpo.
La meditazione è il quarto pilastro del vivere in salute. Di recente è cresciuto l’interesse e la sensibilità verso questo tema.
La meditazione è una pratica che consente di concentrarsi su un unico pensiero, allontanando qualsiasi forma di negatività che può derivare dall’ambiente esterno.
Gli ormoni rilasciati durante la meditazione consentono di essere più rilassati, aiutano a controllare gli stati d’ansia e a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessi.
Giovani e salute
di prevenzione dell’Ulss 5 Polesana
Sempre più ragazzi consumano alcolici e si ubriacano per stordirsi con il “binge drinking”
Si chiama “binge drinking” la pratica assai diffusa tra i giovani di “tracannare” alcolici fino a stordirsi. Un tema su cui l’Ulss 5 Polesana invita a riflettere in occasione del mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica. Il consumo di alcol, infatti, è purtroppo sempre più diffuso tra i giovani. Ma spesso si ignorano le conseguenze negative dei ricorrenti episodi di ubriachezza e relative al consumo di alcolici in età giovanile. Bere e ubriacarsi fin dall’adolescenza danneggia le cellule di molti organi, tra cui fegato e sistema nervoso centrale: in particolare, tra i 12 e i 25 anni il cervello subisce danni irreversibili per l’incapacità di metabolizzare l’alcol. Inoltre, è un fattore di rischio alla guida: in Italia sono circa 6000 gli incidenti
In Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 15 ed i 24 anni
stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 1 5 ed i 24 anni. In più, predispone a comportamenti violenti e autolesionisti, è associato al rischio di gravidanze non desiderate e di malattie a trasmissione sessuale. Infine, porta a disturbi dell’apprendimento, incidendo sul rendimento scolastico.
Nel lungo termine, poi, favorisce l’insorgere di varie malattie croniche come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e disturbi psichici, senza contare il fatto che rende più inclini a sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.
La corretta informazione sugli effetti provocati dal consumo di alcolici per i più giovani, ma anche per gli adulti, rappresenta dunque la prima forma di prevenzione.
La campagna
“Non berti la vita!”, i danni causati dall’abuso di alcol