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Camici bianchi nel mirino
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail.
Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita.
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LA PIAZZA.indd 1 21/04/23 10:25 Speciale di informazione a cura di all’interno del giornale alle pa Periodico d’informazione locale Anno XXX n. 88 del Camposampierese Ovest Servizio a pag. 20 Villanova:
corsa a
per guidare
I cittadini potranno scegliere fra le liste civiche capeggiate da Giampaolo Novello, Sarah Gaiani e Giacomo Favaro CAMPODARSEGO Lavori pubblici: nuovi attraversamenti pedonali illuminati 6 SAN GIORGIO DELLE PERTICHE Aperto il cantiere della pista ciclabile di via Praarie 12 SANTA GIUSTINA IN COLLE Il Comune premia le imprese con oltre 40 anni di storia 13 VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO A Murelle torna l’Antica Sagra di Santa Maria Ausilitarice 19 VILLA DE CONTE Crescita e sviluppo: approvato il Piano per il triennio 2023-2025 16 ECCELLENZE Ospedale “P. Cosma”: restituita la vista a due giovani fratelli 21 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE MAGGIO 2023
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Oltre 506.000 Famiglie raggiunte
Muson dei Sassi: basta rischi
Il Muson dei Sassi rappresenta uno dei corsi d’acqua a più alto rischio idrogeologico. Sono ancora impresse nella memoria le alluvioni del 1998 e del 2009 quando fu massimo lo stato d’allerta per l’intero camposampierese. Il corso d’acqua percorre, tra gli altri, i territori di Loreggia, Camposampiero, San Giorgio delle Pertiche e Campodarsego fino a Cadoneghe lungo la SR 307 o vecchia Statale del Santo. «Un’area fragile che potrebbe risentire dei cambiamenti climatici repentini» come è accaduto lo scorso anno e come ha ricordato l’assessore regionale al Dissesto idrogeologico Bottacin. La Regione ha stanziato, di recente, 2 milioni e 500 mila euro per la riduzione del rischio idrogeologico. I lavori interesseranno la SR 307 per la sistemazione di uno dei ponti e saranno gestiti da Veneto Strade. L’intervento è il frutto di un accordo tra la Regione e il Dipartimento nazionale della Protezione Civile. «L’intervento sarà lungo la 307 - spiega Bottacin -. Si tratta della manutenzione straordinaria del ponte a Loreggia, costruito negli anni Quaranta e costituito attualmente da numerose pile a colonna in alveo. La natura torrentizia della corrente d’acqua e gli importanti snodi idraulici a cui è collegato, nel caso di piene, lo fanno prefigurare come una strozzatura idraulica, aggravata anche dal fatto che le alberature trascinate dalla corrente possono incastrarsi e aggravare la situazione, come avvenuto nel recente passato, con gravi ricadute sul il territorio a valle».
Una salvaguardia ritenuta necessaria. «Dopo attenti sopralluoghi - conclude Bottacin - è stata valutata la necessità di intervenire su quest’area assai fragile. Continua il monitoraggio costante dello stato di salute del nostro territorio pianificando interventi per evitare e ridurre calamità come esondazioni, alluvioni e frane. L’obiettivo è salvaguardare il territorio e far sentire più al sicuro i nostri cittadini». (n.m.)
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Camici bianchi nel mirino
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Ad essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.
C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.
Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
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Fragilità idrogeologica: la Regione stanzia 2,5 milioni di euro del Camposampierese Ovest Questa edizione raggiunge le zone di Campodarsego, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche, Villa del Conte, Villanova di Camposampiero e per un numero complessivo di 11.483 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Nicola
Redazione
è
Chiuso in redazione il 4 maggio 2023
Lavori pubblici. Sarà messo in sicurezza l’incrocio pericoloso tra via Croce e via Marcello
In arrivo tre nuovi attraversamenti pedonali illuminati per la sicurezza
Tanti piccoli interventi con un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita degli abitanti. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Valter Gallo ha approvato una serie di lavori per rendere più sicuri il capoluogo e le frazioni. Si tratta di numerosi, piccoli ma importanti interventi che hanno come priorità il miglioramento della qualità della vita degli oltre 15 mila abitanti di Campodarsego, la vivibilità e la messa in sicurezza del territorio a partire dalle aree urbane.
A breve è stata disposta la partenza dei lavori dia realizzazione di tre nuovi attraversamenti pedonali illuminati, precisamente in via Antoniana, via Pontarola e in via Caltana.
Per le prossime settimane è attesa l’apertura del cantiere per l’esecuzione delle opere di messa in sicurezza dell’incrocio tra via Croce e via Marcello. É sta-
to, infatti, approvato il progetto dell’intervento e sono in fase di affidamento i lavori. In pratica verrà rialzato tutto l’incrocio che diventerà una sorta di grande “dosso”, per far si che le auto siano costrette a rallentare in prossimità dell’intersezione. L’incrocio negli anni ha visto numerosi incidenti ed è considerato molto pericoloso.
L’intervento prevede anche l’installazione di quattro segnali a forte luce intermittente, posizionati ad adeguata distanza, che preallertano gli utenti della strada della presenza dell’incrocio. Per i punti luce distribuiti nel territorio comunale sono stati stanziati 350 mila euro. Gli impianti, previsti e finanziati con apposita delibera, illumineranno tre aree
ben precise: l’area di via San Francesco, l’area parcheggio di via Caltana e quella di via Brenta. Nel dettaglio sono stati approvati l’acquisto e la posa di 70 nuovi lampioni con corpi illuminanti di ultima generazione e circa duemila metri lineari di cavidotti.
La giunta municipale ha, infine, stabilito la realizzazione di
Estate ragazzi: 7 settimane con il Centro ricreativo “Arriva il Circo”
“Arriva il Circo” è il titolo del Centro ricreativo estivo, promosso dal Comune di Campodarsego e dall’associazione “La Bottega dei Ragazzi”, in calendario dal prossimo 12 giugno fino al 28 luglio. Si terrà nella scuola primaria di via Verdi 87.
È aperto a tutti i ragazzi e ragazze. L’attività si svolgerà suddivisa per settimane, con orario 8-1 6 (pranzo al sacco), con possibilità di rimanere anche fino alle 13.30 (senza pranzo) su richiesta ingresso anticipato dalle 7.30 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13.30 oppure dalle 8 alle 16.
Quest’anno è stato scelto il grande e affascinante mondo del circo come tema conduttore attorno al quale far ruotare tutte le attività. «Il circo, in tutti i suoi aspetti – spiegano i promotori - riesce a sviluppare i sensi, la fantasia e la creatività di un individuo, facendo riconoscere peculiarità e limiti. Diventa sistema educativo che intende formare gli individui
in modo tale che siano innovativi, capaci di evolversi e di adattarsi ad un mondo in rapida trasformazione. Le parole che guideranno la programmazione della proposta di quest’anno saranno: universalità, accessibilità e versatilità».
Questi i termini per le iscrizioni: per il periodo 12-23 giugno, entro il 3 giugno; per il periodo 26/6-28/7, entro il 17/6.
Queste le tariffe: con uscita alle 13.30 (senza pranzo) 40,00 a settimana per i residenti; 70,00 a settimana per i non residenti. Per chi sceglie la settimana con uscita alle 16:00 (con pranzo, compresi 4 pasti monoporzione) 80,00 per i residenti ed 110,00 residenti.
Per i residenti è previsto uno sconto 1 5% sul secondo fratello e del 50% sul terzo fratello iscritto. Partecipazione gratuita per bambini con disabilità (con sostegno previsto fino a massino 3 settimane). Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Pubblica Istruzione del Comune. (g.b.)
stalli di colore rosa nelle piazze del capoluogo e delle frazioni, in prossimità di scuole e chiese. Si tratta dii spazi ben delineati appunto dal colore rosa, riservati alla sosta dei veicoli al servizio di donne in stato di gravidanza o di genitori, ovviamente muniti di apposito permesso, che accompagnano bambini di età non superiore ai due anni. (n.m.)
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Campodarsego
Festa
della Liberazione. Il Partito Democratico invia una lettera di disappunto a tutti i consiglieri comunali
Il segretario Pd Dal Corso: “25 Aprile ancora una volta dimenticato”
“C i dispiace constatare che anche quest’anno il Comune non ha pubblicizzato iniziative o eventi organizzati dalla sua Amministrazione per celebrare e ricordare il 78° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Ci rammarica che l’amministrazione di un Comune che si vanta di contare una popolazione numericamente molto importante e superiore alle 15 mila unità non dedichi l’adeguata attenzione che tale ricorrenza richiederebbe, come molti altri comuni del Camposampierese”. Si apre con queste parole la lettera inviata ai consiglieri comunali di Campodarsego dal segretario cittadino del PD, Alessandro Dal Corso. “Siamo dispiaciuti e amareggiati” hanno detto i democratici che “per colmare questa assenza” hanno voluto organizzare una celebrazione in prossimità del cippo dedicato ad Antonio Ceron, Medaglia d’oro al valo-
re militare, originario di Murelle di Villanova e ucciso a Campodarsego, e vicino a via Bruno De Toni, di Campodarsego e ucciso a Camposampiero, “un momento simbolico per ricordare chi ha donato la propria vita per la libertà di tutti”.
Il segretario del circolo Pd prosegue: “In altri paesi della stessa Federazione di cui fa parte Campodarsego sono state organizzate commemorazioni, eventi e sono state coinvolte le associazioni le nuove generazioni – afferma Dal Corso - A Piombino
Dese nella giornata del 25 aprile l’amministrazione comunale ha voluto, non a caso, consegnare la Costituzione ai neo diciottenni.
A Villa del Conte si è celebrata in piazza una suggestiva cerimonia grazie alla partecipazione delle associazioni combattentistiche e d’Arma mentre a Camposampiero in villa Campello si è svolto il tradizionale ritrovo de “El marendin del 45” con musica del vivo e qualche momento di riflessione e confronto. A Campodarsego, invece, c’è il silenzio più assoluto. Siamo delusi dalla scelta degli amministratori che ci governano e che non trovano il tempo e la volontà politica di deporre almeno un fiore ai nostri concittadini caduti per la Festa della Liberazione”.
“L’auspicio – conclude il segretario Pd a nome di tutto il circolo – è che l’amministrazione in futuro dia adeguato risalto a questa ricorrenza ricordando an-
che uomini e donne che si sono spese per la nostra libertà, come Antonio Ceron ucciso nel nostro Comune e Medaglia d’Oro al Valor Militare oppure De Toni a cui è intitolata una delle principali vie”. Il sindaco Valter Gallo risponde: “A Campodarsego finora non è tradizione organizzare una celebrazione, ma questo non esclude che possa accadere in futuro, coinvolgendo le associazioni. In qualsiasi caso il 25 aprile non è passato senza un tributo: è stata deposta una corona in ricordo di questa data importante per il nostro Paese. Ogni 25 aprile l’amministrazione partecipa alla Festa di Primavera a Reschigliano che promuove anche una corsa con la partecipazione dei ragazzi disabili. Quest’anno, alla presenza del vice sindaco Mario Pistore e di altri amministratori, il 25 aprile è stato omaggiato da tutta la comunità con il nostro Inno di Mameli”. (n.m.)
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Campodarsego
Itinerari. Ricco calendario di appuntamenti da vivere in bici o camminando nel verde
Treviso Ostiglia Fest: percorsi da vivere lungo la Ciclovia del Veneto
Un corridoio verde di 70 chilometri che non ha eguali, tra corsi d’acqua, campagne coltivate a mais, asparagi e radicchio, chiese campestri, aree naturalistiche e ville venete
Ètornato Treviso Ostiglia Fest, il primo festival diffuso che vede protagonista una ciclovia. Anzi, la “ciclovia del Veneto: decine gli eventi, dalla mattina alla sera, che si sono snodati nei giorni scorsi sulla ciclabile che attraversa le province di Padova, toccando molti Comuni del Camposampierese, Treviso e Vicenza, lungo il tracciato della vecchia ferrovia che regala agli appassionati delle due ruote, ma anche ai semplici camminatori, un corridoio verde di (attualmente) 70 chilometri che non ha eguali, tra corsi d’acqua, campagne coltivate a mais, asparagi e radicchio, chiese campestri, aree naturalistiche e ville venete.
Comuni e operatori del territorio
Anche in questa seconda edizione il Treviso Ostiglia Fest ha visto i Comuni attraversati dalla ciclovia e gli operatori del territorio partecipare e proporre eventi per tutte le età e tutti i gusti, in una grande celebrazione di tutte le anime che la Treviso Ostiglia rappresenta come luogo da vivere ogni giorno e come destinazione
turistica: natura, benessere, arte, cultura, enogastronomia. Mostre, spettacoli, visite guidate, bike tour, degustazioni, laboratori didattici hanno riempito e tre giornate di festival. Dalle proposte a contatto con la natura, come le visite all’Oasi di Cervara di Quinto di Treviso o la passeggiata notturna per conoscere gli animali della notte a Camposampiero con le guide Aigae di Venetonascosto. Ma anche le proposte culturali come Vintage in Villa a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta o la mostra fotografica permanente sull’antica ferrovia Treviso Ostiglia. Anche i numerosi punti ristoro lungo la ciclabile sono stati organizzati per accogliere al meglio i partecipanti al festival, proponendo prodotti tipici e a chilometro zero. Un ricco calendario di appuntamenti, insomma, da vivere in sella, o camminando, ma anche usando i mezzi pubblici o raggiungendo in auto uno dei numerosi snodi della Treviso Ostiglia. Quest’anno il festival è stato anticipato da un appuntamento istituzionale: un convegno dedicato allo sviluppo della ciclovia al quale
ha partecipato la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti.
La presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese, Antonella Argenti, conclude: «Parte la seconda edizione del Treviso Ostiglia Fest che ha dimostrato nella prima edizione le peculiarità e l’originalità del territorio servito dalla Treviso Ostiglia e gestito dalla nostra Federazione. Una peculiarità tutta camposampierese, essendo l’unico caso in Veneto in cui una ciclabile è interamente gestita da una Federazione. Treviso Ostiglia Fest è un fiore all’occhiello di cui andiamo molto fieri per la grande attrattività delle proposte e le grandi opportunità di sviluppo economico che il turismo porta al nostro territorio, fenomeno in constante aumento in particolare per quanto riguarda lo slow tourism. Quest’anno l’edizione è stata impreziosita dalla presenza del vicepresidente della Regione del Veneto, Elisa De Berti, che ringrazio e che già ha dimostrato l’apprezzamento sostenendo l’ambizioso progetto in continuo sviluppo».
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Territorio
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San Giorgio delle Pertiche
Società. Nel 2022 ci sono state 88 nascite a fronte di 78 decessi
San Giorgio tra i Comuni padovani con saldo demografico positivo
Dopo il “pareggio” tra nati e morti registrato dal comune di Villa del Conte nel 2022, un altro Comune del Camposampierese tira un sospiro di sollievo nel bilancio demografico di fine anno: San Giorgio delle Pertiche si annovera infatti tra i pochi comuni del padovano con un saldo positivo. Lo scorso anno sono venuti alla luce 88 nuovi nati, mentre si sono registrati 78 decessi. Una differenza di solo dieci unità
Qualità della vita, lavoro e servizi i motivi che spingono le giovani coppie a fare figli. Debora Costa, consigliera di maggioranza: «Seppur questi siano anni di precarietà e incertezza, il “generare vita” continua ad essere un valore fondamentale sul quale le nostre coppie e giovani famiglie puntano»
che, tuttavia, se fosse presente in ogni comune d’Italia porrebbe fine all’inverno demografico che da un ventennio attanaglia il nostro Paese.
«Penso che ciò sia dovuto all’importante presenza di giovani coppie: molti ragazzi del posto restano a vivere nel territorio perché qui i servizi e il lavoro non mancano, e si vive bene» commenta entusiasta il primo cittadino Daniele Canella. «Siamo in saldo positivo già da qualche anno, il che giustifica anche gli investimenti e le scelte che come amministrazione portiamo avanti: da quando ci siamo insediati diamo per ogni nuovo nato un bonus simbolico di duecento euro, ma guardiamo anche al loro futuro visto che stiamo lavorando proprio in questo periodo per la realizzazione dell’asilo nido comunale e della scuola elementare di Arsego» conclude il sindaco.
Gli fa eco Debora Costa, consigliera di maggioranza: «Seppur questi siano anni di precarietà e incertezza, il “generare vita” continua ad essere un valore fondamentale sul quale le nostre coppie e giovani famiglie puntano. Un valore cardine che ispira ogni giorno l’operato dell’amministrazione comunale: da quando ci siamo insediati, oltre al bonus simbolico per ogni nato destiniamo 150.000 all’anno per le scuo-
le materne parrocchiali, e stiamo lavorando per migliorare le scuole del capoluogo e delle frazioni. L’occasione per festeggiare queste nuove vite è la “Festa dei nati”, alla sua seconda edizione, che si è svolta, il 23 aprile presso la nostra biblioteca comunale e l’adiacente Parco della Cultura» conclude la consigliera.
I dati incoraggianti dei due comuni del Camposampierese (a cui si uniscono pochi altri comu-
Successo per la “Settimana della lettura”
ni come Mestrino, Massanzago e Piombino Dese) stridono con il contesto padovano dove i nati sono stati 5.988 mentre i morti 10.223 con un saldo negativo di oltre 4000 unità. Del resto questi numeri sono in linea con quelli nazionali: nel 2022 si è registrato il minor numero di nuovi nati dall’unità d’Italia, 392.500.
Andrea Benato
Edizione numero 19 per la settimana della lettura 2023 di San Giorgio delle Pertiche che quest’anno è incentrata sul tema “storie tra le pagine e per i mondi”. La tradizionale manifestazione culturale si è tenuta da lunedì 17 a sabato 22 aprile ed ha coinvolto, dietro la regia dell’amministrazione comunale e della biblioteca, appassionati di libri e letture di tutte le età ma anche insegnanti ed educatori. Protagonista dell’iniziativa è stata l’autrice Cristina Bellemo che sabato 22 presso la biblioteca ha incontrato un pubblico assortito e curioso. L’autrice, che gira tutto l’anno
per l’Italia per incontrare bambini e ragazzi, è stata la vincitrice del premio Andersen 2021 come miglior scrittrice con la seguente motivazione: “Per l’intensità della scrittura e il ben misurato passo della propria proposta creativa; per una letteratura nutrita dalla curiosità per le storie delle persone e da una serena e appassionata ricerca sulla lingua e sulla parola nel suo declinarsi ritmico, sia nel testo breve per l’albo illustrato sia nella misura narrativa del romanzo; per aver consegnato alle lettrici e ai lettori narrazioni emotivamente coinvolgenti.” A partire da lunedì 17 aprile e per tutta la settimana l’autrice ha incontrato oltre 450 alunni dell’Istituto Comprensivo di San Giorgio delle Pertiche – Santa Giustina in Colle e delle Scuole dell’Infanzia del territorio per un totale di 18 classi. Anche se l’iniziativa appena terminata è una delle più rilevanti nell’ambito della programmazione annuale della biblioteca, gli organizzatori fanno trapelare che sono in cantiere mostri altri incontri e proposte culturali. Non resta che attendere. (a.b.)
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Viabilità.
Il sindaco Canella e l’assessore Pierazzo battezzano il cantiere a bordo di una ruspa
Al via i lavori della ciclabile di via Praarie: collegherà Cavino a Campodarsego
L’ha rifatto. Lo scorso anno il sindaco di San Giorgio delle Pertiche Daniele Canella era salito su una ruspa per dare il va al cantiere della rotatoria di via Torre di Burri. Quest’anno si è concesso il bis, a bordo del mezzo di movimentazione terra, per comunicare, anche simbolicamente, la partenza di una nuova serie di lavori pubblici programmati ed ora in fase di esecuzione. Il “battesimo” è avvenuto il 4 aprile, assieme all’assessora al patrimonio e ai lavori pubblici Stefania Pierazzo, con il via al cantiere per la costruzione della nuova pista ciclopedonale di via Praarie che permetterà di collegare il paese di Cavino con il limitrofo centro di Campodarsego. L’opera verrà realizzata tra via Brenta e via Giovanni da Cavino (circa 700 metri) lungo la strada provinciale 70 detta “del Mulino”. «Un opera strategica che, con
tutta la mia amministrazione comunale, abbiamo fortemente voluto concretizzare: ideandola, progettandola e ora realizzandola» ha spiegato in un post il primo cittadino. «Contestualmente saranno realizzati gli allacciamenti alla rete fognaria, il nuovo impianto di illuminazione pubblica e, non ultimo, la risistemazione dei fossati, delle condotte e dei tombinamenti per una migliore gestione delle acque piovane. Il cantiere durerà all’incirca cinque o sei mesi e si concluderà entro
La nuova pista darà la possibilità ai cittadini di accedere a molti importanti servizi come ad esempio la stazione ferroviaria lungo la tratta Padova-Castelfranco
l’autunno» anticipa soddisfatto Canella.
I lavori - il cui costo era stato sti-
mato in circa 500.000 euro - sono stati programmati da tempo e sarebbero dovuti partire già a
Alfabetizzazione digitale: al via sette incontri
Non si perde tempo a San Giorgio delle Pertiche in tema di digitale. Dopo l’inaugurazione in pompa magna di “Officine digitali” e l’avvio delle “palestre digitali” presenti in tutti i comuni del Camposampierese, da giovedì 27 aprile è iniziato un corso di alfabetizzazione digitale presso la biblioteca comunale. Gli incontri - che proseguiranno fino al 18 maggiosono rivolti in particolare a persone straniere e ad anziani con scarse competenze digitali.
Si parte dalle basi, parlando dei principali strumenti come PC, smartphone e browser e si proseguirà delineando le potenzialità ed i rischi insiti nel loro utilizzo. Altri temi fondamentali saranno poi lo SPID (ormai necessa-
rio per moltissime attività online che vanno dalla consultazione della propria posizione fiscale all’autenticazione sui siti della PA), pago PA, sanità KM0 ed acquisti online, approccio alla rete e riconoscimento delle truffe.
Un percorso a 360 gradi strutturato in sette incontri della durata di tre ore ciascuno. Nelle prime due ore si affronta la teoria mentre durante l’ultima ora è previsto un laboratorio pratico/operativo. La partecipazione è gratuita ed è patrocinata dalla Federazione dei Comuni del Camposampierese, coinvolgendo anche i partner tecnici “La Esse” cooperativa - innovazione partecipazione cambiamento, e “Techstation Padova”. (a.b.)
fine 2021. Tra i vari permessi e autorizzazioni necessari per avviare i cantieri è stato necessario
attendere i pareri della Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici e del Consorzio di Bonifica.
L’opera è ritenuta di fondamentale importanza perché, collegando San Giorgio con Campodarsego, si darà la possibilità ai cittadini di accedere a molti importanti servizi come ad esempio la stazione ferroviaria sulla tratta Padova-Castelfranco. L’ennesimo cantiere va ad aggiungersi ad una lunga lista di lavori pubblici programmati fin dall’insediamento dell’amministrazione Canella nel 2019. Opere ritenute essenziali ed attese da anni, soprattutto per quanto riguarda la viabilità. Oggi, anche grazie ai fondi de PNRR, i progetti hanno una nuova fonte di finanziamento che sta consentendo di vederli realizzati.
12 www.lapiazzaweb.it San Giorgio delle Pertiche
Andrea Benato
Daniele Canella inaugura i lavori per la pista ciclabile
Quarant’anni e più di storie d’impresa, preziosa risorsa del territorio
Quarant’anni e più di storia alle spalle. Lavoro, passione, dedizione e innovazione: questa la carta di identità delle aziende protagoniste, nei giorni scorsi, di un evento promosso dall’amministrazione comunale che ha fatto il pienone di pubblico e di partecipanti. Per tutte queste imprese un unico tema conduttore e un grande valore aggiunto che ha fatto e fa la differenza nella loro storia di impresa: il forte radicamento nel territorio e nella comunità.
Le imprese storiche sono state al centro della serata, che si è svolta nella tensostruttura allestita a Santa Giustina in Colle nell’ambito della Festa dei fiori e dell’agricoltura che, quest’anno ha tagliato il traguardo della quaranta edizioni. Con due grandi valori aggiunti: il radicamento nella comunità e la forza della famiglia. «Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa – hanno spiegato il sindaco Moreno Giacomazzi, l’assessore alle attività produttive
Raffaella Cagnin insieme con tutta la giunta e l’amministrazione comunale – per valorizzare e promuovere le eccellenze del territorio, con 40 anni e più di storia anche attraverso il riconoscimento ed il sostegno delle attività imprenditoriali che presentano una radicata tradizione nel nostro paese, in quanto risorsa preziosa per il Comune oltre a rappresentare, a Santa Giustina in Colle, ma anche al di fuori dei confini comunali, una importante testimonianza della storia imprenditoriale locale».
Alla serata, oltre ai titolari delle varie aziende e alle loro famiglie e anche numerosi dipendenti, erano presenti il sindaco, la giunta, l’ammi-
nistrazione comunale, il presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese Antonella Argenti, i funzionari dell’Ufficio Europa della Federazione dei Comuni, Mirco Bordin e Martina Rocco. I due funzionari hanno illustrato le opportunità che offre la Federazione e portato, insieme con la presidente, i complimenti di tutti i sindaci per gli importanti traguardi raggiunti dalle loro aziende.
La serata si è aperta con un aperitivo di benvenuto, oltre duecento i partecipanti. Il sindaco Giacomazzi e l’assessore Raffaella Cagnin hanno premiato una ad una ciascuna azienda. L’adesione è stata numerosissima:65 le aziende storiche che
hanno partecipato e che rappresentano circa il 10% del totale delle imprese presenti a Santa Giustina in Colle, che sono oltre 600. Si tratta di aziende che operano in diversi settori e le cui storie imprenditoriali sono state raccontate, una ad una, nel corso della serata. «È un evento che abbiamo fortemente voluto – hanno detto i rappresentanti dell’amministrazione comunale -in quanto le aziende storiche premiate, con la loro esperienza longeva e il loro straordinario impegno, hanno contribuito alla crescita economica del nostro territorio. Sicuramente hanno attraversato momenti bui e difficili, ma hanno saputo agire con spirito d’iniziativa e competenza vincendo le sfide del futuro, resistendo, alcune si sono rinnovate e ampliate dando un grande esempio alle generazioni cui hanno passato il testimone. Crediamo che rappresentino un esempio importante di imprenditorialità da far conoscere ai giovani. (n.m.)
“Grazie ai nostri capitani coraggiosi”
“Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosi”. È questa la frase scelta dall’amministrazione comunale per il riconoscimento consegnato a ciascuno delle 65 imprese che hanno aderito all’iniziativa. “Con questa dedica, riportata nell’attestato di riconoscimento consegnato ad ognuna di loro, l’amministrazione comunale ha voluto ringraziare gli imprenditori, che grazie al loro coraggio, hanno contribuito costruire la storia e l’identità del nostro territorio. Noi ne siamo orgogliosi e saremo, per quanto ci riguarda, sempre al loro fianco con passione ed entusiasmo». Premiata dall’Amministrazione Comunale anche la Pro loco in occasione del 40° anniversario della Festa dei Fiori e dell’Agricoltura, con ammirazione e stima per l’impegno e la generosa attività svolta a favore dei cittadini della nostra comunità.
13 www.lapiazzaweb.it Santa Giustina in Colle
Attività produttive. Premiate 65 aziende storiche per “laboriosità, spirito di iniziativa e tenacia”
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Opere
pubbliche. Partiti i lavori nei cimiteri del capoluogo e della frazione di Fratte
Storie e vissuti dentro le ricerche per rintracciare gli eredi dei defunti
Attraverso i contatti di famigliari e conoscenti, l’anagrafe nazionale e gli avvisi pubblici, per consentire i lavori di demolizione e ricostruzione, sono emerse importanti storie di immigrazione ed emigrazione che hanno coinvolto le famiglie del Comune
Una demolizione della facciata principale del cimitero del capoluogo, una nuova pavimentazione in quello della frazione e un enorme lavoro di ricerca degli eredi dei defunti, durato mesi, attraverso i contatti di famigliari e conoscenti, l’anagrafe nazionale e gli avvisi pubblici, per consentire i lavori di demolizione e ricostruzione dei camposanti comunali. Cambiano look i cimiteri di Santa Giustina e Fratte grazie ad una serie di interventi programmati dall’amministrazione comunale cittadina. Per quanto riguarda il cimitero del capoluogo i lavori consistono nella messa in sicurezza dell’intera facciata principale d’ingresso, staticamente compromessa, mediante il rifacimento del muro di cinta di circa 50 metri di lunghezza, 4,5 metri di altezza e dei relativi 135 loculi in aderenza, attualmente fuori norma sia dal punto di vista strutturale e sismico sia dal punto di vista dimensionale e costruttivo.
«La nuova facciata sarà costituita da un muro solenne, semplice e austero, sormontato da una pensilina orizzontale di copertura - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Giulio Zuanon -. Le pareti esterne del nuovo muro di cinta saranno impreziosite da un rivestimento in lastre di marmo d’Istria di colore chiaro, mentre le restanti superfici saranno realizzate in cemento faccia vista».
L’importo complessivo dell’opera è di 389mila euro di cui 90mila euro derivanti da contributi privati e 29mila euro ottenuti dal Ministero per le spese di progettazione. Nel camposanto di Fratte, invece, sono in corso i lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche e saranno realizzate rampe di accesso ai porticati e la completa pavimentazione dei percorsi precedentemente in ghiaino con masselli autobloccanti. Contestualmente verrà realizzato il sistema di smaltimento delle acque meteoriche nelle aree sprovviste e il
potenziamento delle condotte esistenti. L’intervento prevede inoltre la creazione di sei aree di accesso ai porticati prive di gradini e costerà alla casse municipali quasi 100mila euro. Enorme è stato il lavoro di ricerca degli eredi dei defunti, presenti nei 135 loculi della facciata principale del cimitero di Santa Giustina in Colle. Attraverso i contatti di famigliari e conoscenti, l’anagrafe nazionale e gli avvisi pubblici, per consentire i lavori di demolizione e ricostruzione, sono emerse importanti storie di immigrazione ed emigrazione che hanno coinvolto le famiglie del Comune. «È emerso un interessante spaccato della società del nostro recente passato. Per i defunti presenti in 17 di questi loculi però non siamo riusciti a risalire ad alcun erede - afferma l’assessore Zuanon - e chissà quale vissuto portano con sé, quali storie di famiglie o quali eredi forse lontani hanno dietro ai loro nomi».
Nicoletta Masetto
15 www.lapiazzaweb.it San Giorgio delle Pertiche
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Programmazione.
L’amministrazione comunale dà il via libera al Piano delle Performance 2023-2025
Villa del Conte guarda al futuro: i progetti per far crescere il paese
Dopo l’approvazione del Documento Unico di Programmazione a fine febbraio, il 15 aprile è stato pubblicato il Piano delle Performance 20232025.
Di cosa si tratta?
È un documento, previsto dal
D. Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150, che rafforza la correlazione tra la strategia dell’amministrazione e gli obiettivi prioritari e sfidanti contenuti nel Piano degli obiettivi.
Il Piano parte dunque da alcune considerazioni preliminari: l’insediamento dell’attuale amministrazione, la storia e la demografia del comune ecc. Nella seconda parte elenca dettagliatamente gli obiettivi strategici che indirizzano l’azione amministrativa, la performance organizzativa e quella individuale del personale dell’ente. Nel dettaglio, quindi, vediamo che uno dei “goal” principali del comune (inserito al primo punto, “La scuola: la casa del futuro) è quello di assicurare il regolare svolgimento del servizio del trasporto scolastico, iniziato in via sperimentale nel 2020. Sempre in merito ai servizi per i più giovani, tra gli obiettivi fissati ci sono la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole ed il mantenimento del consiglio comunale dei ragazzi.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, il piano annovera la programmazione già annunciata nelle ultime settimane, come la realizzazione della rotatoria all’incrocio tra Via Roma -
Maso - Rettilineo - Sant’Anna e quella tra via CommercialeRestello e Martiri della Libertà.
Ma, sempre alla voce 7 “Area tecnica e sicurezza” si notano anche delle novità: migliorare i tempi di risposta dell’ufficio tecnico, abbellimento e ora delle rotonde, istituzione di un comitato di controllo, monitoraggio delle vie soggette ad allagamento, manutenzione fossi e sfalcio dell’erba con attuazione del Nuovo Piano delle acque. Il capitolo 8 (Area ambiente e finanza) è poi particolarmente delicato perché riguarda l’annoso problema dell’inquinamento ambientale. Per contrastarlo, il piano propone un controllo periodico delle fonta-
ne con acqua ad uso pubblico con il supporto di Arpav; l’istituzione di una giornata ecologica; la lotta all’abbandono dei rifiuti.
Il documento programmatico arriva fino al 2025, estendendosi oltre la durata del mandato dell’attuale sindaco che scadrà l’anno prossimo.
Quando si parla di vision…
Andrea Benato
Manutenzione per i defibrillatori comunali
Sono solo poco più di 3.000 nel bilancio comunale, ma a volte possono salvare la vita. Con la determina 29 del 30 marzo 2023 il comune di Villa del Conte ha approvato la spesa per un servizio di manutenzione ordinaria dei
defibrillatori di proprietà comunale, per la durata di 4 anni.
Gli strumenti di pronto intervento sono quattro e, come specifica la determina, richiedono una manutenzione tramite la sostituzione degli elettrodi/batteria e il controllo periodico del regolare funzionamento. Ad aggiudicarsi i lavori è stata la Ditta Mediasl s.a.s. di Stefan A. & C. di San Vendemmiano, che ha ricevuto un affidamento diretto in quanto, come disciplinato dalla normativa, l’importo è inferiore a 40.000 euro. Dal 2021 corre l’obbligo per gli edifici pubblici di essere dotati di defibrillatori ben visibili e a portata di chiunque. In caso di necessità, e in assenza di personale medico sanitario, anche chi non sia in possesso delle necessarie competenze può utilizzare tali dispositivi. Anche per questo motivo si ritiene fondamentale attivare dei percorsi formativi che educhino all’utilizzo di questi strumenti. Sono dello scorso gennaio, ad esempio, le notizie che i dipendenti di un noto supermercato hanno salvato la vita di due clienti, adoperando dei defibrillatori semiautomatici. (a.b.)
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Villa del Conte
Oasi Vallona
Istruzione. L’amministrazione premia i più meritevoli con 100 euro ciascuno
Voucher e borse di studio agli studenti delle secondarie e ai laureati
Si continua ad investire su servizi, scuole ed istruzione a Villa del Conte. Il 15 aprile è stato pubblicato il bando per l’assegnazione di borse di studio agli studenti e alle studentesse meritevoli delle scuole secondarie di primo e secondo grado e dei laureati residenti. I premi ammontano a 100 euro ciascuno ma i requisiti per accedervi sono piuttosto stringenti.
È infatti necessario aver conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado nell’anno scolastico 2022/23 con una votazione pari a 9 o 10 o, per le scuole di secondo grado, con voto pari o superiore a 95/100. Per i laureati che hanno discusso la tesi dal 1/9/22 al 31/10/2023, invece, il punteggio richiesto è dal 105 al 110 e lode ed un’età inferiore ai 23 anni per la triennale e di 27 per la specialistica o vecchio ordinamento. Le domande dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del comune entro il 10 novembre 2023 utilizzando gli appositi moduli disponibili negli uffici comunali o nel sito.
Oltre a questa misura, che incentiva il merito e l’eccellenza, grazie ai contributi della Regione Veneto sono stati messi in campo altri benefici per studenti e famiglie. A ottobre 2022 la Regione ha infatti dato avvio alla sperimentazione del “Fattore famiglia”, illustrata nella legge regionale dal titolo “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona. L’obiettivo è sostenere la frequenza dei bambini ai servizi alla prima infanzia riconosciuti dalla Regione Veneto. È previsto un contributo minimo di 400 euro fino ad un massimo di 800 euro per ogni minore per la frequenza dei servizi 0-3 anni. L’importo più basso è corrisposto a redditi con ISEE di 15 mila euro.000 mentre l’importo più alto viene assegnato ai redditi con ISEE massimo di 3 mila euro. Altro requisito richiesto è quello di non aver già beneficiato del voucher 2021. Le domande possono essere compilate tramite apposita piattaforma (il cui link, assieme agli altri requisiti richiesti, è disponibile sul sito di Villa del Conte). Gli esiti delle valutazioni da parte degli uffici competenti saranno comunicate via mail agli interessati.
Andrea Benato
Vigilia pasquale di sorrisi a Villa del Conte. Sono quelli dei bambini e delle bambine che nella mattinata di sabato 8 aprile, nella sala consiliare, hanno ricevuto un uovo di Pasqua dal primo cittadino Antonella Argenti, dalla consigliera con delega alle politiche giovanili Elena Vittadello e da una rappresentanza dell’associazione Davide Onlus. Nei giorni precedenti le uova erano state consegnate anche nelle scuole elementari e materne (ai nati tra il 2012 e il 2019), ma dal momento che non tutti i bambini di Villa del Conte frequentano le scuole comunali sono stati invitati a ricevere l’uovo in comune. I piccoli, accompagnati dai genitori, nel corso della mattinata hanno avuto anche l’occasione di scattare una foto ricordo con l’amministrazione comunale. L’iniziativa è partita nel 2019 ed ogni anno vengono consegnate circa 500 uova. La collaborazione con Davide Onlus è rappresentativa della mission di solidarietà sociale che contraddistingue l’associazione, costituita nel 2009 (senza finalità di lucro) in seguito alla tragica morte in un incidente d’auto del giovane Davide Pedron, nel 2004. (a.b.)
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Villa del Conte
Uova di Pasqua a tutti i bambini
Attività.
Tutto pronto per i Centri estivi
Le associazioni Spartum e Agoràsono pronte per i prossimi centri estivi “Movimento e Divertimento”, proposto nell’ambito del progetto La Famiglia al Centro Tomasoni, che avrà come scopo nel periodo estivo quello di conciliare a scuole chiuse, i tempi di vita e di lavoro in favore delle famiglie.
“Il centro estivo che proponiamo, si rivolge ad una larghissima fascia di età, che va dai 3 ai 17 anni – illustra la presidente dell’associazione Spartum, Giovanna Zandarin – e, sono previste delle progettualità ad hoc per i bambini provenienti dalle scuole dell’infanzia (3 – 6 anni) e altre per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie. Per chi frequenta le scuole superiori, inoltre, ci sarà la possibilità di ottenere crediti formativi svolgendo attività di stage in affiancamento ai tutor”. Verranno formati anche dei sottogruppi in base all’età dei partecipanti. Nell’arco della settimana, tre mattinate saranno dedicate allo svolgimento dei compiti assegnati per le vacanze, mentre nelle altre mattinate saranno previste attività didattiche e sportive. Sono stati inseriti diversi laboratori: manuali e creativi, a seguire balli e attività con la musica ed
animazione. Come vuole la tradizione, inoltre, un’importante anima del centro estivo sarà rappresentata dallo sport, anche quest’anno, infatti, saranno presenti molte discipline: il tennis (Albatros), la scherma (Antoniana Scherma), il kung fu –tai chi (Quancong), il Calisthenics, la ginnastica artistica e la ginnastica ritmica (Spartum), il basket (Jolly Basket), il rugby (Checco, Camposampiero Rugby), il calcio e il pattinaggio su pista.
“Nell’ambito delle attività didattiche –prosegue la presidente di Agorà, Luigina Zin – abbiamo inoltre inserito il laboratorio teatrale delle fiabe animate, per i bambini delle scuole dell’infanzia,
e la fattoria didattica per i ragazzi delle elementari e delle medie”.
Per tutti gli iscritti, indipendentemente dall’età, ci saranno per lo più corsi di percussione, di cucina, di tessitura dell’intento, di bolle di sapone, di sabbiarelli, accompagnati dai laboratori artistici.
Le giornate del martedì saranno dedicate alla piscina e nei giovedì sono state programmate tre uscite per scoprire l’equitazione.
Mercoledì 28 giugno e 5 luglio il centro estivo proseguirà le sue attività anche di sera, dalle 18 alle 22.
Venerdì 21 luglio, in Piazza Mariutto, dalle ore 20.30 è stato calendarizzato lo spettacolo del centro estivo: una serata pubblica scandita da esibizioni di bambini e ragazzi.
La progettualità è stata suddivisa su tre periodi: dal 12 al 30 giugno (per elementari e medie), dal 3 luglio (per i bambini della scuola dell’infanzia e per i ragazzi delle elementari e medie) e, infine, dal 21 agosto al 3 settembre i ragazzi delle scuole dell’obbligo, avranno l’opportunità di prepararsi all’avvio del nuovo anno scolastico con l’iniziativa Refresh.
Endrius Salvalaggio
Torna dal 12 al 23 maggio l’antica Sagra di Murelle
Sta per partire l’antica sagra di Murelle. La kermesse inizierà il 12 maggio prossimo e finirà dopo oltre 10 giorni di tanto divertimento. Due settimane pieno di appuntamenti che scandirà un po’ tutte le età di serata in serata, dove potersi incontrare nella sagra dedicata a santa Maria Ausiliatrice nella frazione di Murelle. L’inizio della festività inizierà venerdì 12 maggio con il gruppo musicale Attic Noise, seguito dal nostalgico primo sabato con l’avvio alla gara ciclistica 16° Memorial Flavio Nalotto, mentre alla 21:00 Urban Country aprirà le danze. Restando sul tema, domenica 14 maggio, sarà ora della 9a edizione di Cavalli & Carozze di Andrea Cazzin, che anche in questa occasione non deluderà le aspettative. La serata si concluderà con il ritmo latino-americano proposto da Salsa de Calle dell’intramontabile Mary.
La settimana a venire da venerdì 19 maggio a martedì 23 maggio, serata di chiusura ogni serata sarà battuta da un gruppo di ballo diverso dall’altro. Si partirà infatti con l’orchestra InCanto e si terminerà con l’orchestra spettacolo di Danimos Band.
È la stessa parrocchia di Murelle di Santa Maria Assunta che ringrazia direttamente attraverso la loro pagina facebook i consueti ed affezionati storici sponsor che assieme ai nuovi hanno contribuito a sostenere le attività a favore della parrocchia e della scuola dell’infanzia. “Un immenso grazie perché senza di loro tutto sarebbe più difficile”. (e.s.)
19 www.lapiazzaweb.it Villanova di Camposampiero
La proposta fa parte del progetto “La Famiglia al Centro Tomasoni”
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GIAMPAOLO NOVELLO
“Villanova Insieme Novello Sindaco”
“Abbiamo costruito un gruppo rappresentativo di tutto il territorio: Murelle, Mussolini e Villanova con un mix perfetto fra esperienza e innovazione. Anche in questa occasione abbiamo l’età media più giovane”, afferma Sarah Gaiani, candidato sindaco e assessore uscente, 36 anni, avvocato, nata e cresciuta a Villanova. Concretezza, servizi, condivisione e sostenibilità: ambientale, sociale, ma anche economica. Su questi quattro pilastri è stato pensato e scritto il programma diRinnoviamo Villanova. «Non ci sono mai piaciute le promesse irrealizzabili tipiche delle campagne elettorali - afferma - vogliamo parlare chiaro alla gente: In questi anni abbiamo attraversato mari in burrasca portando la barca in acque sicure e mettendo in ordine i conti pubblici. Se i
La civica è capitanata dal 38enne Giacomo Favaro, 38 anni, ingegnere energetico, per anni animatore, alle spalle la scuola di formazione politica della Diocesi con cui ha poi collaborato, è attivo in parrocchia e nel camposampierese.
«Il gruppo che mi sta sostenendo è coeso, entusiasta ed eterogeneo – afferma – con candidati che hanno scelto di investire nel proprio territorio. Sono universitari, lavoratori, imprenditori, molti del mondo del volontariato, alcuni con precedenti esperienze amministrative. Per “abitare” davvero il territorio bisogna avere basi solide: si fondano su sostenibilità, generatività e solidarietà».
Tra i progetti: realizzazione di un’Aula Studio, Sala Musica e Centro Diurno per anziani: ampliamento dell’offerta di servizi per la
Villanova di Camposampiero
“Mi candido a sindaco con una combinazione di persone con esperienza amministrativa, di professionisti e di giovanissimi” spiega lo stesso candidato. “Vogliamo essere una lista aperta e trasparente, che ascolta le esigenze dei cittadini e cerca di dare risposte concrete ai problemi del nostro territorio - prosegue - ed è per questo motivo che vogliamo creare uno sportello diretto di dialogo con i cittadini, dove potranno portare le loro proposte, le loro segnalazioni e le loro richieste. Vogliamo essere una squadra che lavora insieme per il bene comune”. Tra le priorità del programma, il supporto alle associazioni e alle parrocchie di Murelle e Villanova, che svolgono un ruolo fondamentale nella vita sociale e culturale del
Paese, in particolare vuole trasformare in una struttura polivalente e in un centro culturale aperto a tutti il centro Tomasoni di Mussolini. E ancora: il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare per gli anziani, in collaborazione con l’Ulss e il Club 3, per offrire una qualità di vita migliore e un’assistenza adeguata. All’interno di questo pacchetto, si vuole anche favorire la prevenzione e la cura delle malattie croniche e rare, attraverso la creazione di una rete territoriale di servizi sanitari integrati. Sul piano sociale, previste azioni concrete per sostenere i giovani e le donne. “Vogliamo creare opportunità di formazione, lavoro e sviluppo per i nostri giovani, incentivando l’imprenditoria giovanile e l’innovazione. Vogliamo anche contrasta-
cittadini ci daranno la loro fiducia, noi ci faremo trovare subito pronti per amministrare il nostro comune, con umiltà e partecipazione».
La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro in favore delle famiglie è il primo punto delle priorità, Aiuti concreti per la gestione dei figli minori, dei propri genitori anziani e grande attenzione alla diversa abilità. “Le mamme e i papà lavoratori non possono rinunciare al proprio posto – prosegue – grazie alla collaborazione con il terzo settore, in questi anni abbiamo creato servizi che non vogliamo semplicemente confermare, ma migliorare ed incrementare”.
Sul fronte delle opere pubbliche grande risalto per le ciclopedonali, opere “salvavita” che migliorano l’ambiente e la salu-
re la violenza di genere e la discriminazione, promuovendo percorsi conciliazione tra vita familiare e professionale”. In materia di infrastrutture, massimo impegno per riqualificazione urbanistica e mobilità sostenibile. “Vogliamo revisionare il piano delle antenne disincentivando la costruzione di edifici produttivi fuori dell’area artigianale almeno fino alla copertura delle aree disponibili. Vogliamo inoltre proporre soluzioni abitative e di cohousing per le persone anziane, che possano garantire loro autonomia e socialità”.
Candidati consiglieri: Valeria Basso, Claudia Caccin, Federica detta Agnese Carraro, Alessandro Fassina, Silvia Fattore, Ambra Ibra, Fedora Rover, Maurizio Tosatto, Flavio Veronesi. (e.s.)
te. Ribadita l’attenzione all’ambiente, al verde urbano, ai parchi. “L’ambiente non ha mai rappresentato per noi un freno allo sviluppo tutt’altro, con lo sviluppo abbiamo la possibilità di incrementare gli alberi e il verde. Inoltre, differenzieremo i nostri parchi in base alle fasce d’età e alle esigenze di chi li frequenta, in modo particolare è già allo studio un parco interamente inclusivo. Infine, riteniamo necessario proseguire con gli interventi di sicurezza idraulica e di occuparci di un nuovo problema di questo periodo: la crisi idrica”.
Candidati consiglieri: Elena Pagetta, Cristian Bottaro (detto Omar), Angela Bombo, Tobia Gelasio, Martina Marin, Marco Bavaresco, Nicole Minto, Denis Bettini, Ilenia Franco, Edoardo Conte, Silvia Farinazzo, Teresa Fasolo. (e.s.)
prima infanzia da 0 a 3 anni realizzato coinvolgendo le scuole esistenti; potenziamento del doposcuola e riqualificazione delle strutture scolastiche per ridurre i consumi e permettere l’attivazione del tempo prolungato. Le attività in programma porteranno da subito la comunità a riscoprire il piacere del prendersi cura del proprio territorio. Necessaria, allora, una rigenerazione urbana a tutto tondo: giovani, famiglie, attività produttive e commerciali, agricoltori, associazioni e parrocchie saranno coinvolti in percorsi partecipativi per realizzare insieme la Villanova futura, rendendo la comunità viva. Nei nuovi centri previsti spazi dove invecchiare con dignità, in ambienti condivisi, con servizi primari a portata di mano, assistenza domiciliare, contatto quotidiano tra generazioni
agevolando l’inserimento di giovani famiglie «Scopriremo una Villanova più verde e più connessa con percorsi ciclo-pedonali nelle centurie, più sostenibile con la partecipazione del Comune alla riduzione di consumi e bollette anche dei privati – affermano Favaro e la sua squadra –. Tutto ciò sarà possibile con una visione ampia e saggia sul paese che vogliamo offrire ai nostri figli. Si attiveranno collaborazioni pubblico-privato, con l’Università e si coglieranno le opportunità di finanziamenti facendosi trovare pronti». Candidati consiglieri: Elia Malvestio, Giorgia Contin, Elisabetta Galzignato, Sara Malvestio, Manuel Ghiraldo, Stefano Dalle Fratte, Enrico Gobbo, Alessia Minotto, Federica Carraro, Roberto Trevisanello, Vinicio Masetto, Luciano Malvestio. (e.s.)
LISTA
“La Villanova che Vorrei - Generiamo Futuro”
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GIACOMO FAVARO
SARAH GAIANI “RinnoviAMO Villanova”
LISTA 2
3
LISTA 1
Verso il voto: gli elettori chiamati a scegliere fra tre liste
Eccellenze. L’intervento di microchirurgia ha bloccato una patologia degenerativa: la distrofia retinica
Restituita la vista a due giovani fratelli affetti da una malattia genetica
Entro po chi anni sarebbero diventati irreversibilmente ciechi a causa di una grave malattia genetica agli occhi ma, grazie allo straordinario intervento effettuato all’ospedale di Camposampiero, hanno riacquistato parzialmente la vista (il 50%) passando dal buio più totale alla luce. È stato definito un “piccolo miracolo” dal punto di vista chimico l’intervento riservato a due fratelli di 17 e 14 anni che abitano nella provincia di Treviso, eseguito lo scorso dicembre da un’equipe multidisciplinare di specialisti del “Pietro Cosma”. Gli interventi sono stati eseguiti a Camposampiero grazie alla collaborazione tra l’Oculistica dell’Ulss 6 Euganea e l’Università di Ferrara.
Grazie all’intervento quale i due giovani pazienti, affetti dalla stessa distrofia retinica ereditaria, hanno beneficiato di un’operazione unica nel suo genere di medicina “sartoriale”, cioè di grande precisione. In virtù di innovative procedure di terapia genica intraoculare, eseguite mediante delicati interventi di microchirurgia, i due fratelli affetti dalla malattia genetica degenerativa della retina hanno potuto finalmente migliorare le loro capacità visive in progressivo e serio peggioramento fin da quando erano bambini molto piccoli e migliorare così la loro qualità della vita. Un terzo fratello, che lamenta la stessa patologia, dovrà essere operato a breve.
Gli interventi, avvenuti lo scorso
dicembre, sono stati condotti da un team multidisciplinaredell’Ospedale di Camposampiero che ha coinvolto le Unità operative di Oculistica (all’epoca diretta da Elisabeth Milan, attuale direttore Marco Tavolato), Farmacia (allora diretta da Emanuela Salvatico, oggi da Filippo Sconza), Pediatria (direttore Luca Vecchiato) e Anestesia (direttore Astrid Behr), coadiuvato da medici oculisti dell’Università degli Studi di Ferrara, il prof. Marco Mura (esperto di chirurgia vitreo-retinica complessa) e il prof. Francesco Parmeggiani (esperto di malattie retiniche e vicepresidente della Società Italiana di Oftalmologia Genetica).
Lo straordinario intervento chirurgico di modifica del gene malato sui due fratellini trevigiani, del costo di 270mila euro per ogni iniezione, pagati dall’Ulss
Gli interventi sono stati eseguiti a Camposampiero grazie alla collaborazione tra l’Oculistica dell’Ulss 6
Euganea e l’Università di Ferrara
QUA LA ZAMPA!
6 Euganea e rimborsati dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), è stato presentato all’ospedale di Camposampiero alla presenza del direttore generale dell’Ulss
6
Paolo Fortuna, del direttore sanitario Aldo Mariotto e del team che ha eseguito la delicata operazione che ha riparato le cellule malate degli occhi dei due
ragazzi. “Questa cura innovativa, in quanto prima di oggi non esisteva alcuna terapia per guarire dalla malattia ha spiegato il direttore del reparto di Oculistica Marco Tavolato - consente di ripristinare quelle funzioni cellulari che la retina dei pazienti non può svolgere a causa di gravi mutazioni del gene RPE65 che, se non corrette, conducono progressivamente a danni irreversibili con conseguente perdita totale della vista entro i primi 20-30 anni di vita”. A distanza di tre mesi gli interventi sono perfettamente riusciti in entrambi gli occhi dei giovani pazienti, senza il verificarsi di complicanze intra e post-operatorie. “I positivi risultati dei trattamenti - commenta il professore Francesco Parmeggiani dell’Università di Ferrara - si sono già evidenziati dal confronto dei dati registrati poco prima e due mesi dopo le procedure chirurgiche, che hanno documentato innanzitutto i miglioramenti molto significativi delle soglie di visione. Sofisticati test hanno dimostrato come luci di diversi colori siano ora percepite ad intensità molto inferiori rispetto a prima degli interventi”. (g.b.)
Il Governatore Zaia: “Rilevante tappa della sanità veneta e grande messaggio di speranza”
L’intervento sui due fratelli trevigiani per il Governatore del Veneto Luca Zaia non è solo una rilevante tappa per la sanità veneta ma anche un grande messaggio di speranza. “Con le tecniche a disposizione già oggi, la sanità veneta disegna il suo futuro. La notizia che ci giunge dall’Ospedale di Camposampiero ci inorgoglisce e ci riempie di gioia; due giovani fratelli, destinati alla cecità, hanno migliorato la capacità visiva grazie alle innovative procedure di terapia genica. Mi con-
gratulo con tutti i professionisti che hanno reso possibile questo risultato”.
Queste le parole del Presidente della Regione alla notizia dei due pazienti, fratello diciassettenne e sorella quattordicenne affetti dall’infanzia da deficit visivi finora non curabili a causa di una malattia ereditaria della retina che, sottoposti a intervento, hanno recuperato la capacità visiva. “Il successo dell’intervento è stato possibile grazie a complesse procedure di terapia
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genica intraoculare con particolari tecniche di microchirurgia, condotte da una equipe multisciplinare, che hanno reso mirata e precisa la somministrazione di un farmaco bioingegnerizzato – aggiunge il Governatore -. Il risultato, grazie ad un recupero delle funzioni cellulari, ha interrotto la spirale di un inevitabile e grave peggioramento che i giovani hanno subito fin da piccoli. Non è solo una rilevante tappa della sanità, ma anche un grande messaggio di speranza”.
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Sanità
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DOPPIA. Pallanuoto femminile: le due promettenti atlete del Plebiscito di Padova
Emma Bacelle: esordiente in A1 Emma Pozzani: successi nazionali
Emma Bacelle ha 16 anni e ha esordito quest’anno nel campionato di A1 della pallanuoto femminile. È praticamente “nata in acqua”, figlia di Claudia Ciocci, capitano dell’A1 femminile nei primi anni di campionato. iI papà è Marco Bacelle, capitano della serie A1 maschile sempre del Plebiscito Padova. “Ho iniziato a giocare pallanuoto per una promessa fatta tra amiche”, racconta. “Prima praticavo il nuoto agonistico ma non ero convinta di ciò che stavo facendo, non sono mai stata portata per gli sport individuali e l’idea di nuotare avanti e indietro per una vasca, senza mai alzare la testa, non mi ispirava affatto.
Ho deciso quindi, settembre 2018, di iniziare a giocare a pallanuoto e da quel momento in poi la mia vita è cambiata”.
Cosa ha scoperto nella pallanuoto ?
“Ho scoperto uno sport che mi trasmette un sacco di emozioni: ansia, gioia, tristezza, i pianti interminabili in pulmino o la sensazione che si prova festeggiando per una vittoria. Uno dei ricordi più belli risale alla scorsa stagione quando, ai play out a Napoli, contro un pubblico molto caloroso e in un campo molto difficile, abbiamo vinto ai rigori contro il Volturno. É stata un’esperienza incredibilmente bella, abbiamo festeggiato come non mai e ricordo che una volta
finito tutto abbiamo mangiato la pizza napoletana”. Come si vede tra dieci anni ?
“Tra dieci anni spero di essere all’apice della mia carriera pallanuotista e di avere qualche medaglia al collo”. Come sta andando la stagione, e quali sono i suoi obiettivi ?
“Molto bene, sento di aver acquisito più fiducia in me stessa avendo anche più spazio in acqua. Dopo l’europeo a Szentes 2021 e il mondiale a Larissa 2022, vorrei vincere uno scudetto giovanile e riuscire a ricavarmi uno spazio in A1 per giocare insieme alla mia allenatrice Alessia Millo; un altro obiettivo è quello di partecipare all’europeo di quest’estate in Turchia, continuare a far parte della Nazionale Italiana e perché no… sognare Los Angeles 2028”.
Diego Buonocore
mma Pozzani è una veterana della Plebiscito Padova. La mamma era una nuotatrice agonista, Emma, invece, ha deciso di giocare in porta. “Ho iniziato per puro caso, nella piscina del mio paese”, racconta, “anche se all’inizio giocavo come attaccante. Ho sempre voluto diventare portiere, ma il mio primo allenatore mi ha ripetuto più volte che una donna non può stare in porta. Dopo 2 anni sono andata a giocare a Verona, e un giorno, stufa di nuotare avanti e indietro, ho chiesto di essere messa in porta, e da quel momento non ho più cambiato ruolo. L’anno dopo mi hanno consigliato di andare a Padova, se avessi voluto avere una vera crescita.
Quali sono stati i suoi successi ?
“In questi anni ho disputato 3 final eight con diverse categorie. La prima volta è stato nel 2019 in cui con l’under 18 siamo arrivate 5.
Padova “capitale” del Pickletball con quattro associazioni e tredici impianti
Si chiama Pickletball ed è uno sport che sta prendendo piede e richiamando appassionati anche in Italia. Padova è la capofila nel Veneto, con 13 impianti e diverse centinaia di praticanti. Il Pickletball è una via di mezzo tra il tennis e il paddle.
Si gioca indoor o all’aperto, in coppia o in doppio, ha il campo più piccolo rispetto agli altri sport che si giocano con racchette e pallina ed è diviso da una rete alta poco più di 80cm, misura 13,40 metri di lunghezza e 5,60 metri di
larghezza per il torneo singolo e 6,100 metri per il doppio. Le racchette sono più piccole e piatte, simili a quelle del padel. La pallina è molto leggera in plastica, con dei fori sulla superficie per evitare gli effetti del vento. Le regole sono quelle del tennis: battuta nel quadrante in diagonale del campo avversario, un solo rimbalzo e risposta. Vince il singolo o la coppia che raggiunge il massimo dei punti che può essere di 11, 15 o 21.
Questo sport è arrivato in Italia da pochi anni: i primi tre campi di gioco sono stati costruiti in
EL’estate scorsa invece, ho disputato due final eight, una con l’under 18 e l’altra con l’under 16. In entrambi ci siamo classificate quarte, sfiorando il podio, ma nell’ultima ho ricevuto il premio miglior portiere, che per me ha avuto un valore immenso, come se tutti i sacrifici e l’impegno che ho messo in questi anni fosse stato ripagato. Da ormai 2 anni sono nel giro della nazionale giovanile, come secondo portiere: ho disputato un Europeo nel 2021 in Ungheria e un Mondiale nel 2022 in Grecia.”
Qual è il suo più bel ricordo ?
“È il mio primo goal, a Verona…ricorderò per sempre l’emozione che ho provato. Mancavano pochissimi secondi alla fine e dalla porta ho tirato, e quando ho visto che la palla è entrata in rete non credevo ai miei occhi. Non dimenticherò mai l’espressione della mia allenatrice che felice come mai mi sorrideva ed esultava.”
Quali sono i suoi obiettivi ?
“Questa stagione, anche se iniziata da solo qualche mese, ha portato tante soddisfazioni.
I miei obiettivi futuri sono di proseguire il mio percorso in nazionale, maturare come atleta ma prima di tutto come persona, e riuscire a raggiungere il podio con la mia squadra nelle final eight di quest’anno”.
Come si vede tra 10 anni ?
“Tra 10 anni mi piacerebbe essere in un’altro paese, per vedere come si vive la pallanuoto e la vita in un posto diverso da quello in cui ho sempre vissuto”. (d.b.)
provincia di Pescara nel 2017 e l’anno successivo è stata costituita l’Associazione Italiana Pickleball (AIP). Negli Stati Uniti, dove è nato, il Pickletball conta oltre 68 milioni di giocatori. Oggi è praticato in 37 paesi nel mondo. Nel padovano ci sono quattro associazioni sportive del Pickletball: in città sono Italy Pickletball Club, con 8 campi, 4 indoor in palazzetto e 4 in arcostruttura; il Pickletball Padova, con 4 campi; lo Sport Team a Maserà, con un campo, e infine il Pickletball Veneto. (d.b.)
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INTERVISTA
Da sinistra: Emma Bacelle e Emma Pozzani
#Regione
Due miliardi per l’aeroporto Marco Polo
Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.
Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.
I dettagli dell’intervento
Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-
Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale
gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.
Attenzione all’ambiente
E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia
circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.
I commenti
“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha
raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.
“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza
e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.
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IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”
Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi
Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save
L’EVENTO. All’Arsenale di Venezia dal 31 maggio al 4 giugno nei 55mila mq di bacini
Salone Nautico nel segno della vela e dell’elettrico
Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.
V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.
L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.
H anno confermato la loro pre-
senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan
shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-
tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.
S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima
linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.
I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.
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Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico
Il viaggio della memoria. L’esperienza dei ragazzi della Riviera del Brenta
“Promemoria Auschwitz”, per non dimenticare
“Son o estremamente pessimista e penso che tra qualche anno, dopo la morte dell’ultimo di noi, la storia della Shoah tra negazionismi e oblii, non ci sarà più: sarà prima ridotta ad un capitolo, poi una riga nei libri di storia e poi non ci sarà più.”
Quelle pronunciate poco tempo fa dalla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, sono parole dure, sconsolate, di chi per tutta la vita ha cercato di mantenere viva la memoria di uno dei punti più neri della storia del Novecento europeo e che oggi vede le sue fatiche messe a rischio.
Un vero e proprio grido di allarme che pone all’attenzione di tutti la necessità di essere parte di una memoria attiva nel passato e utile per costruire il futuro. È anche col peso di queste parole, che risuonano come un monito forte e un patto tra generazioni, che questa primavera trenta ragazze e ragazzi dei comuni della Riviera del Brenta hanno affrontato “Promemoria_Auschwitz”, il viaggio della Memoria che dal Veneto li ha portati a Cracovia e ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau. Un progetto fortemente voluto dagli amministratori dei comu-
ni di Dolo, Camponogara, Stra, Mira e Vigonovo che ha visto coinvolti partecipanti tra i 18 e i 25 anni. Giovani che hanno seguito una formazione specifica nel corso dell’inverno per poi partire alla volta della Polonia. Accompagnati dall’associazione di Promozione sociale Deina si sono riuniti ad altri 450 giovani provenienti da Trentino Alto Adige e Tirolo austriaco in un viaggio che li ha portati dentro la storia del Novecento. Quattro giorni intensi: si è iniziato con la visita alla città di Cracovia, il museo della fabbrica di Oskar Schindler, l’antico quartiere ebraico della città e i resti del ghetto costruito dai nazisti. Si è proseguito con la visita al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, giornata emozionante, densa e faticosa. Infine, in assemblea plenaria, tutti e cinquecento i partecipanti provenienti dalle diverse regioni
si sono confrontati sull’esperienza vissuta e su che cosa significhi, oggi, addentrarsi in una delle più grandi tragedie dell’umanità. Ed è proprio in questo momento, tra la fatica del viaggio, la difficoltà di dover provare a fare sintesi di tutto quello che si è assorbito, e anche un certo smarrimento e timore nel provare a raccontare in pubblico ciò che si prova, è in quel momento, palpabile, che si percepisce l’emozione della nascita di una comunità viaggiante, fatta di centinaia di teste, occhi, opinioni e punti di vista che si sommano per costruire una nuova consapevolezza, quella della responsabilità collettiva.
Le ragazze e i ragazzi che hanno preso parte al viaggio della Memoria della Riviera del Brenta sanno di non essersi recati in quei luoghi di dolore solo per fare della semplice, anche se sicuramente utile, memoria del
passato. I trenta partecipanti della Riviera, insieme alle altre migliaia che ogni anno da tutta Europa si recano in Polonia, non hanno solo visto quanto accaduto, ma lo hanno conosciuto, e da questa conoscenza dell’orrore deriva l’impossibilità di lasciare questo orrore all’oblio. Andare ad Auschwitz così, insieme, come comunità, significa prendersi carico di quel passato ed esserne responsabili non solo per preservarne il ricordo, ma anche per impedire che esso ritorni oggi sotto nuove, terribili forme.
La voglia di raccontare e le tante belle azioni di restituzione alle comunità che i partecipanti stanno ora organizzando, sono il modo migliore per rispondere alla chiamata della memoria attiva e necessaria. Non si tratta solo di trenta importanti esperienze, ma di trenta possibilità che intere comunità, in questo caso quelle della Riviera del Brenta, si sono date per poter avere al proprio interno gli anticorpi necessari a combattere il revisionismo e l’indifferenza.
La responsabilità della conoscenza è alla base di quel patto generazionale sulla memoria che ancora oggi è più che mai neces-
sario per rispondere ai timori di chi, come la senatrice Segre, conosce la necessità di combattere l’indifferenza per aver vissuto in prima persona i rischi che l’indifferenza crea.
Chi, come gli accompagnatori di questo viaggio di memoria, ha visto le reazioni dei partecipanti, ha raccolto il loro pensiero e accolto le loro paure, sa che questo tipo di progetti sono la miglior risposta ai giusti timori di chi, avendo conosciuto la brutalità dello sterminio, non vuole che l’oblio possa portare l’umanità a commettere gli stessi tragici errori.
I trenta ragazzi e ragazze della Riviera, insieme ai tanti altri che come loro hanno scelto di caricarsi della responsabilità di conoscere, stanno rispondendo con forza all’appello per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa pagina di storia. Fino a quando qualcuno avrà voglia di conoscere e ricordare quanto accaduto, ci sarà la possibilità di ricordare a tutti cosa significa essere umani.
Fino a quando ci sarà chi vorrà conoscere per viaggiare, quella pagina di storia non sarà dimenticata.
Francesco Filippi
• Chi è Francesco Filippi
Classe ‘81, trentino, Storico della mentalità, formatore, organizza viaggi di memoria nei luoghi simbolo della storia europea. Autore di saggi e manuali sul rapporto tra passato e presente
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Quattro giorni tra Cracovia e i campi di concentramento, l’esperienza e le emozioni dei giovani di fronte ad una delle più grandi tragedie dell’umanità
Titolo a una riga
Despar. Pagina Pubbliredazionale di Novembre 2022
Ambiente.
Presentato il progetto “River Eye” in collaborazione con Plastic Free
Plastica nei fiumi scovata da occhi elettronici
F i umi di plastica ogni giorno raggiungono il mare, un’emergenza ambientale ben nota anche nella nostra regione, un problema che va affrontato con decisione. “In Veneto la plastica ha le ore contate”, è la promessa dell’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel presentare il progetto hi-tech per monitorare e contrastare la presenza della plastica nei fiumi. Tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole. La plastica è dannosissima sia per la salute dell’ambiente che per la nostra. Un’emergenza mondiale, che in Veneto viene affrontata con il progetto “River Eye”, in collaborazione con l’associazione Plastic Free, per monitorare i fiumi e quantificare i rifiuti. Intanto riguarderà quattro fiumi (Piave, Bacchiglione, Canalbianco, Po), i comuni di Eraclea, Adria, Correzzola e Ficarolo (dove è già
stato sperimentato il nuovo monitoraggio).
“River Eye” è stato ideato nel 2021 dalla start up Blue Eco Line “con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali. - aggiunge Bottacin - E’ formato da un hardware (le centraline) e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie (rifiuti organici, plastica, ecc.). Prepara infine un database degli oggetti che vede. Le telecamere funzionano tra le sei alle dieci ore al giorno a seconda delle condizioni di visibilità. Successivamente al River Eye potrà essere impiegato anche un’altra strumentazione altamente tecnologica e utile a completare il lavoro: si tratta di “River Cleaner”, un
sistema ecosostenibile in grado di raccogliere i rifiuti flottanti per essere poi smaltiti o riciclati”. Blue Eco Line è una start-up innovativa nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi per tutelare l’ecosistema marino. Grazie al comune desiderio e alle conoscenze ingegneristiche, gli ideatori di Blue Eco Line hanno creato due progetti: “River Eye” e “River Cleaner”. “L’obiettivo è il monitoraggio scientifico propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti. – ha chiarito Paolo Monesi, responsabile Enti Locali Plastic Free Onlus - Si stima, infatti, che l’80 per cento delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, una appropriata gestione dei rifiuti e il monitorag-
gio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50 per cento. Nei prossimi mesi, siccità permettendo, potremo conoscere lo stato di salute di questi quattro fiumi veneti per permettere alla Giunta regionale di vagliare le misure più idonee. In appena due anni, Plastic Free ha orga-
nizzato circa 600 appuntamenti sul territorio veneto, rimuovendo 165 tonnellate di plastica e rifiuti dall’ambiente grazie al contributo concreto di 5.744 volontari, sensibilizzando inoltre 13mila studenti con iniziative in 192 istituti. I numeri più alti d’Italia che ci rendono orgogliosi e ancor più determinati a difesa della nostra terra”.
L’opposizione, Zanoni: “Apprezzo l’iniziativa, speriamo sia solo un primo passo”
“Apprezzo l’iniziativa della Giunta regionale che per un anno metterà sotto monitoraggio attraverso centraline alcuni fiumi del Veneto con l’obiettivo di raccogliere dati sui detriti fluviali. In questo modo dimostra di aver compreso il problema gigantesco dei rifiuti galleggianti, come ho denunciato attraverso una recente mozione da me presentata e sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione. Ma quei 51 mila euro di stanziamento per questo monitoraggio sono davvero irrisori. Spero che
questo sia solo un primo passo”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni. “Ricordo – aggiunge il consigliere - che sul fronte dello smaltimento dei rifiuti galleggianti, la Giunta regionale ha stabilito che spetta ai Comuni farsene carico, soprattutto economicamente. Peccato però che debba ancora stabilire i criteri per l’accesso ai finanziamenti. Serve in ogni caso una pianificazione ed un coordinamento nazionale, fuori da ogni approccio sperimentale”.
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Il caso. Il piccolo Stato è il maggior produttore di semiconduttori, essenziali in ogni tecnologia, e dei vitali microchip
La crisi di Taiwan ci interessa da vicino
Il mercato delle tecnologie di Taiwan vale, secondo Bloomberg, 500 miliardi di dollari. Le aziende del Paese sono considerate strategiche in questo settore a livello mondiale.
L’Europa è in attesa silenziosa
Difficilmente è possibile comprendere quanto sta accadendo oggi in estremo Oriente se non si considera su cosa verta, in realtà, il confronto che vede contrapposti Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese circa l’isola di Taiwan.
Nata nel 1949 in opposizione alla Repubblica Popolare Cinese (PRC) quale ultima enclave dei nazionalisti cinesi di Chiang Kiaihek, Taiwan (ovvero la Repubblica di Cina) è da sempre rivendicata dalla Cina Popolare quale proprio territorio e ogni questione relativa ad essa viene considerata da Pechino una questione strettamente interna.
L’attuale crisi, esacerbata prima dalla visita della speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi (agosto 2022) e rinfocolata poi dall’incontro tra la presiden-
te Taiwanese Tsai Ing-wen con il nuovo speaker americano Kevin McCharty del 5 aprile scorso, non è solo politica e di contrapposizione geo-strategica, anche se l’enorme arsenale bellico cinese costituisce di per sé un elemento di grande preoccupazione per Paesi quali Giappone e Korea del Sud, ma anche e soprattutto economica.
La Repubblica di Cina (Taiwan) non solo detiene un Pil nazionale che la colloca al 21°posto nel mondo (841.209 milioni di dollari), ma è anche il più grande produttore globale di semiconduttori e di microchip (con il 60% dell’intero mercato, seguita a lunga distanza dalla Sud Korea con il 19%); un mercato che vale, secondo Bloomberg, oltre 500 miliardi di dollari.
Il ruolo economico delle azien-
de taiwanesi è considerato strategico nella catena di approvvigionamento dei semiconduttori, elementi essenziali per ogni dispositivo elettronico.
Taiwan è un’isola piccola, a soli 180 chilometri dalla costa cinese e sembrerebbe destinata, se non vi fosse l’impegno Usa a difenderne l’integrità, a soccombere in un confronto diretto con la Repubblica Popolare Cinese.
Lo stretto che separa l’isola dal continente, spesso definito “la giugulare dell’elettronica”, vede oggi aumentata a dismisura la presenza militare cinese e americana; una dimostrazione muscolare che, da parte occidentale, vuol sottolineare l’impegno a che la massima industria elettronica del mondo non passi in mani cinesi.
L’Europa? Sta silente in attesa e
quando parla (come dimostrano le ambigue dichiarazioni di Emanuel Macron al suo ritorno dal viaggio in Cina) lo fa in modo illogico. Il richiamo del presidente francese all’Europa, perché non s’immischi in una “crisi non sua” dimostra che la pugnace determinazione esternata nei confronti dell’aggressore russo non varrebbe (o varrebbe di meno) nel caso in cui l’aggressore fosse cinese e l’aggredito fosse molto
lontano dai nostri confini. L’insostituibilità economica del partner cinese, con le relative dannose inferenze per gli affari europei legate ad eventuali sanzioni, rende vistosa lo strabismo europeo in ambito securitario; in un mondo globalizzato ogni evento, anche il più lontano, impatta sul nostro futuro e sempre più la politica stenta a prendere atto di tale dato di fatto. Giuseppe de Concini
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Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it
Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Ad arrivare in cima al podio, al terzo posto i FOX. Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici
Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premiata con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie, ha rapito i cuori dei lettori
de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet. C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar,
ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it
Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Ad arrivare in cima al podio, al terzo posto i FOX. Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici
Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premiata con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie, ha rapito i cuori dei lettori
de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!” Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet. C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar,
ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
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Il concorso
Le buone pratiche per vivere in salute
Salute
I quattro cardini del benessere
Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi
V ivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.
Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.
Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.
Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico.
L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.
“Per attività fisica, s’intende – sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.
Prosegue alla pag. seguente
MAGGIO 2023 on-line: /category/salute/
Salute
Giovani e salute
La campagna di prevenzione dell’Ulss 5 Polesana
“Non
la
i danni causati dall’abuso di alcol
Sempre più ragazzi consumano alcolici e si ubriacano per stordirsi con il “binge drinking”
I quattro cardini del benessere
Un altro fattore importante è il tempo in una settimana dedicato all’attività fisica.
“Evidenze scientifiche - si legge dalla pagina Facebook dell’azienda sanitaria padovanadimostrano che praticare attività fisica moderata e vigorosa per almeno due ore e mezza alla settimana produce effetti benefici sulla riduzione del rischio di sviluppare il tumore mammario, cervico-uterino e del colon retto. L’effetto benefico dell’attività fisica dipende dall’innesco di meccanismi biologici come l’aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina che riduce il livello di glucosio, l’attivazione del metabolismo dei grassi, la riduzione dei livelli di ormoni sessuali, la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del marker dell’infiammazione”.
Non meno importante è il beneficio sulla sfera psicofisica: migliore percezione di sé e delle proprie capacità, stimolo alla socializzazione e alla condivisione.
Si c hiama “binge drinking” la pratica assai diffusa tra i giovani di “tracannare” alcolici fino a stordirsi. Un tema su cui l’Ulss 5 Polesana invita a riflettere in occasione del mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica.
Il consumo di alcol, infatti, è purtroppo sempre più diffuso tra i giovani. Ma spesso si ignorano le conseguenze negative dei ricorrenti episodi di ubriachezza e relative al consumo di alcolici in età giovanile.
Bere e ubriacarsi fin dall’adolescenza danneggia le cellule di molti organi, tra cui fegato e sistema nervoso centrale: in particolare, tra i 12 e i 25 anni il cervello subisce danni irreversibili per l’incapacità di metabolizzare l’alcol. Inoltre, è un fattore di rischio alla guida: in Italia sono
circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 1 5 ed i 24 anni. In più, predispone a comportamenti violenti e autolesionisti, è associato al rischio di gravidanze non desiderate e di malattie a trasmissione sessuale. Infine, porta a disturbi dell’apprendimento, incidendo sul rendimento scolastico.
Nel lungo termine, poi, favorisce l’insorgere di varie malattie croniche come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e disturbi psichici, senza contare il fatto che rende più inclini a sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.
La corretta informazione sugli effetti provocati dal consumo di alcolici per i più giovani, ma anche per gli adulti, rappresenta dunque la prima forma di prevenzione.
Per stare bene è altrettanto importante un’alimentazione equilibrata, sana e bilanciata. “L’organismo ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente e rendere possibili i processi fisiologici. Alcuni nutrienti infatti sono essenziali per provvedere alla richiesta di energia, per alimentare il ricambio cellulare, altri invece hanno funzioni protettive” sono le indicazioni del Ministero della Salute che in dieci punti elenca le buone abitudini per mangiare sano. 1) É consigliato seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sia sul piano qualitativo che quantitativo. 2) Non va mai trascurata la prima colazione che fornisce una buona energia per affrontare gli impegni della giornata. 3) L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, al giorno dalle quali trarre le quantità di vitamine necessarie di cui il nostro corpo ha bisogno. 4) É buona abitudine bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche senza aspettare di avere sete. 5) É importante cucinare con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. 6) Bisogna sempre fare attenzione alle modalità di preparazione degli alimenti e non eccedere nei condimenti. 7) Limitare il consumo del sale e preferire quello iodato. Non consumare troppi dolci e bevande zuccherate. Aumentare in casa la scelta di frutta e verdura limitando la disponibilità di alimenti e snack troppo calorici. 8) Limitare il consumo di bevande alcoliche, evitandolo in gravidanza. 9) Coinvolgere i bambini nella preparazione dei diversi alimenti giocando con i colori e le differenti consistenze, impareranno a conoscerli. 10) Leggere l’etichetta prima di acquistare un alimento per conoscere cosa contiene e per essere informato sul contenuto di energia e nutrienti.
Un ulteriore elemento a cui bisogna prestare attenzione è la qualità del nostro sonno. Gli esperti consigliano di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte; dormire bene è importante per essere vigili e attivi durante la giornata, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento della memoria e delle cellule del corpo.
La meditazione è il quarto pilastro del vivere in salute. Di recente è cresciuto l’interesse e la sensibilità verso questo tema.
La meditazione è una pratica che consente di concentrarsi su un unico pensiero, allontanando qualsiasi forma di negatività che può derivare dall’ambiente esterno. Gli ormoni rilasciati durante la meditazione consentono di essere più rilassati, aiutano a controllare gli stati d’ansia e a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessi.
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berti
vita!”,
In Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 15 ed i 24 anni
Ulss 3 Serenissima. All’Ospedale dell’Angelo a Mestre presso il Centro di Medicina Trasfusionale
A disposizione dei malati oncologici un innovativo trattamento “salvavita”
All’Ospedale dell’Angelo di Mestre dell’Ulss 3 Serenissima gli specialisti del Centro di Medicina Trasfusionale sono ora in grado di praticare la “fotochemioterapia extra corporea”. All’inizio del mese di aprile i primi due pazienti oncologici ematologici sono stati sottoposti con successo alla innovativa procedura salvavita senza essere traferiti a Padova, come sarebbe accaduto in precedenza.
La “fotochemioterapia extra corporea” è una procedura di alta specializzazione, che permette di migliorare la possibilità di successo del trapianto in caso di tumori maligni del sangue (leucemie, linfomi, mieloma) e di altre malattie ematologiche.
“La procedura che siamo ora in grado di effettuare all’Angelo, con un nuovo ambulatorio specifico, – spiega il primario della Medicina Trasfusionale Gianluca Gessoni – è un prezioso supporto al lavoro della nostra équipe di Ematologia: si effettua sui pazienti che hanno subìto il trapianto di cellule staminali emopoietiche, e aiuta in sostanza a prevenire il rigetto e la “malattia da trapianto contro l’ospite” (GvHD), che può verificarsi in seguito all’intervento”.
Con la fotochemioterapia extracorporea si agisce sulle cellule mononucleate circolanti del paziente, dopo averle prelevate, con il paziente allettato per poche ore nell’ambulatorio dedicato.
“I leucociti del soggetto, temporaneamente prelevati, - spiega ancora il dottor Gessoni - vengono irradiati con luce ultravioletta (UVA) in
presenza di un farmaco chiamato 8-MOP. Questo 8-methoxipsoralene è farmaco fotosensibilizzante: esposto ai raggi UVA diventa capace di stabilire legami covalenti e crociati con la doppia elica del DNA, dando luogo all’inizio del processo di apoptosi, che è utile appunto a prevenire il rigetto”.
La procedura salvavita introdotta all’Angelo è nata a fine anni ‘80 come terapia di prima linea nella cura dei tumori cutanei, e si è dimostrata efficace anche nel trattamento di condizioni cliniche particolarmente complesse. All’Ospedale dell’Angelo l’attività attualmente è rivolta ai pazienti provenienti dall’unità clinica di trapianto di cellule staminali emopoietiche, e affetti da GvHD acuta e cronica. La possibilità di effettuare questa terapia sarà di notevole impatto sull’outcome clinico e sul miglioramento delle qualità di vita dei pazienti.
L’équipe medica coinvolta, diretta dal dottor Gessoni, è costituita dalla dottoressa Giulia De Fusco, responsabile del settore di Aferesi terapeutica e Processazione CSE, dalla dottoressa Francesca Polese, responsabile dell’ambulatorio ematologico del SIT, dalla dottoressa Enza Coluccia, referente qualità del programma trapianto CSE per l’unità di Raccolta e Processazione di Mestre, con la collaborazione dello staff infermieristico coordinato dalla dottoressa Michela Pivetta.
37 www.lapiazzaweb.it Salute
La “fotochemioterapia extra corporea” è una procedura che permette di migliorare la possibilità di successo del trapianto in caso di tumori maligni del sangue e di altre malattie ematologiche
L’équipe del dottor Gessoni nella sede del nuovo trattamento
Atrofia muscolare. I risultati aprono nuovi orizzonti terapeutici e diagnostici
Individuato un nuovo gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico
Perdita di massa muscolare con conseguente insorgenza di uno stato di debolezza e affaticamento, se non addirittura, in caso di determinate patologie, di minore risposta alle terapie. È il processo noto col nome di atrofia muscolare, indotto dall’invecchiamento ma anche da particolari condizioni quali l’immobilizzazione, la malnutrizione, le infezioni, i tumori, il diabete e l’obesità, le patologie epatiche, cardiache, renali e polmonari. La perdita di forza è una condizione che impatta fortemente sulla qualità della vita delle persone. I meccanismi molecolari che inducono l’atrofia muscolare non sono ancora completamente definiti e, ad oggi, non esistono terapie per prevenirla o contrastarla.
Tuttavia, è stato di recente individuato un gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico grazie allo studio del gruppo di ricerca guidato dal professor Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore Ordinario in Patologia Clinica e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.
Uno degli scopi del laboratorio del Prof. Sandri è di studiare i “geni oscuri” - sconosciuti tra quelli che codificano le proteine: dei 20.000 geni conosciuti, più di 5.000 sono inesplorati, i cosiddetti dark genes - e capirne la loro funzione all’interno del muscolo scheletrico.
I risultati della ricerca, contenuti all’interno dello studio coordinato da Anais Franco Romero e Jean Philipe Leduc-Gaudet (primi co-autori dello studio) hanno portato all’identificazione di un nuovo gene - chiamato MYTHO (Macroautophagy and YouTH Optimizer) – importante per l’integrità del
muscolo scheletrico e in particolare del processo di degradazione delle proteine e degli organelli. Questo processo cellulare deve funzionare correttamente e in modo bilanciato: un eccesso di degradazione proteica potrebbe infatti portare a una diminuzione della massa muscolare, mentre al contrario un blocco di questo processo potrebbe portare ad un accumulo di organelli e di proteine danneggiate che impediscono una normale contrazione muscolare. Nello specifico, i ricercatori hanno visto come l’inibizione acuta di questo nuovo gene abbia un ruolo protettivo in caso di tumore, immobilizzazione e assenza di nutrimenti. Tuttavia, poiché la funzione di questo gene è critica per la pulizia della cellula, non si può ridurre la sua funzione per periodi prolungati perché si causa un accumulo di materiale non degradato, risultando in una degenerazione cellulare e diminuzione della forza muscolare. Quest’ultima situazione
Altolà alle scuole: attenzione alla scarlattina
Altolà alle scuole di ogni ordine e grado a Padova e in tutta la provincia da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea. L’allerta è relativa alla diffusione dell’infezione della scarlattina.
La malattia inizia con una prima fase contraddistinta da mal di gola, nausea e febbre; solo successivamente, a distanza di qualche giorno, compaiono dei piccoli puntini rossi nelle zone di inguine, ascelle e collo che possono poi estendersi fino a ricoprire tutto il corpo. La scarlattina è un’infezione che colpisce prevalentemente i bambini - ma anche gli adulti possono ammalarsi, anche più volte - e che si trasmette soprattutto per via aerea: il responsabile è il batterio “streptococcus pyogenes”.
“Chiunque può contrarre la scarlattina - riferisce il direttore del Dipartimento di Prevenzione, dr. Luca Gino Sbrogiò - ma è certamente più comune tra i bambini e
Lo studio del gruppo di ricerca guidato da Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e Professore dell’Università di Padova, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”
Donazione
sembra verificarsi in una malattia muscolare genetica chiamata Distrofia muscolare di tipo 1 (DM1), in cui i ricercatori hanno trovato una riduzione di espressione di questo nuovo gene.
“La scoperta di nuovi geni che controllano la qualità dei nostri muscoli apre nuovi orizzonti non solo terapeutici, con la possibilità di sviluppare nuovi farmaci che preservino la forza, ma anche diagnostici” ha sottolineato Marco Sandri.
“Grazie alla conoscenza di questi geni e del loro funzionamento saremo in grado di identificare nuove cure per tutti i pazienti che hanno malattie ereditarie, di cui non si conosce il gene mutato”.
Lo studio, sostenuto in Italia da Fondazione Cariparo e in Francia dalla Fondazione AFM Telethon è stato condotto in stretta collaborazione con un team di ricercatori della prestigiosa McGill University di Montreal, diretto da Gilles Gouspillou e Sabah NA Hussain.
“Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare, così diceva Madre Madre Teresa di Calcutta. E posso dire con commozione e riconoscenza che l’immenso dono che ho ricevuto mi ha permesso dopo un anno di emodialisi di tornare ad una vita normale”.
L a dottoressa Lorella Miconi, direttore del Distretto Alta Padovana dell’Ulss 6 Euganea, in occasione della Giornata nazionale su Donazione e Trapianto di organi e tessuti, lo scorso 16 aprile, racconta la sua esperienza di trapiantata.
i ragazzi; l’infezione si trasmette spesso tra compagni di classe a scuola o membri della stessa famiglia a stretto contatto tra di loro e si diffonde con la tosse e lo starnuto di una persona infetta”.
L’infezione da streptococco di gruppo A (GAS) causa comunemente malattie lievi come tonsillite, faringite e, appunto, scarlattina: è importante che questa tipologia di infezioni sia correttamente identificata e tempestivamente trattata con antibiotici per ridurre il rischio di potenziali complicanze. Per questo - è il sollecito - è fondamentale rivolgersi
il prima possibile al proprio medico o pediatra.
“Vigili e corrette norme di igiene possono consentire di ridurre il rischio di trasmissione – prosegue Sbrogiò –una buona igiene delle mani e delle vie respiratorie, unita all’eliminazione di possibili comportamenti promiscui (come, ad esempio, la condivisione di utensili, di bicchieri e di altri oggetti personali), possono contrastare sensibilmente il diffondersi dell’infezione, così come una frequente aerazione degli ambienti e un’accurata pulizia delle superfici”.
Il 4 maggio 2000 infatti ha ricevuto il rene che le ha regalato una seconda occasione per ripartire con una “nuova vita”.
L aureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Padova, dove si è poi specializzata in Farmacologia Clinica e in Medicina di Comunità, la dottoressa Miconi è stata allieva del professor Gaetano Crepaldi, già direttore della prima Clinica Medica dell’Università degli Studi di Padova. Per quasi
sette anni, Miconi ha lavorato al Servizio per le Dipendenze, occupandosi prevalentemente di problematiche relative all’AIDS e dedicandosi in particolare alle donne tossicodipendenti in gravidanza. Nel 2000 è stata nominata responsabile delle Cure Primarie per il Distretto di Padova, un incarico esteso nel febbraio 2018 ai Distretti Padova Bacchiglione, Terme Colli e Padova Piovese. Autrice di diverse pubblicazioni in riviste scientifiche nazionali e internazionali, la dottoressa Miconi non ha mai nascosto la sua gratitudine.
“Penso sempre - confida - alla persona e alla famiglia che mi hanno permesso tutto questo e all’amore che ci sarà stato in questo gesto... in questo dono. Non bisogna mai dimenticare l’equipe del prof. Paolo Rigotti e della Nefrologia 2 di Padova che mi hanno sempre seguito in questi anni e tutti i miei familiari che mi hanno sostenuto. Io sono, a mia volta, iscritta nel registro dei donatori e ricordo a tutti che donare è vita”.
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La testimonianza della dottoressa trapiantata, iscritta nel registro dei donatori
Salute
La dottoressa Lorella Miconi
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Il “Gallo Rosso” indica per entrare nel mondo la rotta dei Masi
In Alto Adige c’è un’associazione che riunisce 1600 strutture contadine di alta montagna: offrono ospitalità e tante esperienze. Profumano di legno e di cose buone, come il pane, il formaggio a latte crudo o lo speck affumicato in casa. Sono luoghi autentici, da “vivere” accanto a famiglie eredi di valori e tradizioni antiche
Quella catasta di pezzi di legno assomiglia alla scatola di un grande puzzle: ogni tassello dovrà trovare il suo posto. Un lavoro di pazienza, passione e grande abilità. Peter e Gabi stanno rifacendo il tetto in scandole di larice di una parte del loro maso, l’Häuselerhof di Santa Valburga. Ogni generazione ha questo onere, corrisponde quasi a un dovere morale. Serviranno ben 12.000 scandole, tagliate su misura una ad una. Peter Paris (lo stesso cognome di Dominik, il famoso campione di sci azzurro, che vive giù in paese) sta provvedendo di persona, dedicando parte del suo lavoro quotidiano nella piccola segheria di famiglia, che si trova poco sopra il maso. Siamo in Val d’Ultimo, uno degli angoli più incontaminati dell’Alto Adige. O Sud Tirolo, a seconda della lingua prescelta, perché in queste valli incontaminate il tedesco è di casa. Qui le tradizioni sono sacre, eredità ancestrale. Per questo vivere in un maso, a diretto contatto con il contadino che ne ha preso in carico la conduzione (la proprietà va sempre al primogenito per effetto della consuetudine diventata norma del “maso chiuso”, che tutela l’integrità del bene, in modo che possa “mantenersi” nel tempo), c’è una modalità nuova, ed è quella proposta da tutti i masi insieme. Si chiama “Gallo Rosso” questa associazione di masi altoatesini: ne riunisce oltre 1600 (su un totale di 2800)
sparsi fra le montagne di tutta la regione.
Come nel caso dell’Häuselerhof di Santa Valburga, si tratta di masi incastonati in piccoli paradisi naturali. Contesti da fiaba, come quelli in cui vive Heidi. Paesaggi naturali di grande bellezza e anche paesaggi culturali originali. La vacanza in maso è un’occasione unica per conoscere da vicino un mondo diverso dai soliti, un mondo non omologato, che ha come pilastri dei valori autentici. Di quelli che resistono al tempo.
Scegliere un maso come luogo per una vacanza agrituristica, breve o lunga che sia, significa condividere un pezzetto di mondo contadino, capirne i valori. Capire come il maso sia il presidio più intimo a tutela della montagna, perché è il contadino a far vivere la montagna, a tenerla in ordine, a rendere sempre bello il paesaggio, a portare avanti le tradizioni. Come quella di affumicare lo speck. Peter e Gabi hanno chiesto a prestito l’affumicatoio (una stanza destinata a questo particolare uso) di un maso vicino, dove ancora abita un’anziana signora. Chi vive nei masi si aiuta in tutto. Il mondo dell’Häuselerhof è la rappresentazione in piccolo di un mondo più grande, che ha radici profonde in tutto l’Alto Adige. Di cui è simbolo la stube, il locale più importante del maso: il più caldo e accogliente, dove c’è sempre un fuoco acceso. In qualche stube, dettaglio curioso, si
trovano persino dei giochi da tavolo altrove sconosciuti, come il Rumpler, che peraltro è tipico della Val d’Ultimo e si gioca con una trottola che deve colpire dei birilli, protetti da un labirinto. Quello più prezioso da abbattere si trova nella stanza degli speck… non a caso. Gabri ce ne spiega le regole. É un gioco davvero divertente.
Chi sceglie il soggiorno in un maso lo fa anche per vivere da vicino i lavori che vi si svolgono: la mungitura delle mucche all’alba in stalla (se si è mattinieri), la raccolta delle uova fresche, l’attività casearia, lo sfalcio dell’erba, la raccolta dei frutti e la preparazione delle confetture, il taglio della legna, la preparazione del pane, del vino (in stagione) o degli sciroppi. Ma anche per imparare a riconoscere dal profumo un’erba che, essiccata, diventerà un infuso. Ogni maso ha la sua proposta, che profuma di buono e di autentico. In alcuni si può persino andare a cavallo.
Con il “Gallo Rosso” i masi dell’Alto Adige hanno creato una formidabile rete che ha come denominatori comuni la qualità, una vita sana e più naturale, la possibilità di fare esperienze originali e rilassanti. Peraltro a buon prezzo. La vocazione dei contadini all’ospitalità stimola a conoscere ancora meglio queste realtà, a cominciare dai motivi per cui in Alto Adige vige ancora la regola del “maso chiuso”, ovvero che la proprietà del maso non
va mai frazionata nei passaggi ereditari, poiché è soltanto con quella superficie a disposizione che un maso può sostenersi. In genere è il figlio primogenito ancora a oggi a prendersi in carico il maso, con oneri ed onori.
Il “Gallo Rosso” ha creato qualche anno fa anche i “Masi con gusto”, gruppo che riunisce una quarantina di masi che si propongono anche come “Osteria contadina”.
Vera osteria contadina, perché i parametri per entrare in questo gruppo sono rigidissimi: soprattutto quelli relativi alla provenienza dei prodotti proposti, che all’80 per cento devono arrivare dai masi dell’associazione.
Christian Pinggera, titolare di uno dei masi più antichi (lo Schnalshuberhof di Lagundo, sopra Merano), uomo che si definisce erede culturale della tradizione reto-romana - civiltà delle Alpi assai antica – ha trasformato la sua antica magione in un crocevia del gusto.
Sede della sua azienda agricola biologica che
produce vini (fra cui il raro autoctono Faueler), frutta, speck, salumi, formaggi, sciroppi, succo di mela e allo stesso tempo osteria d’autore, in grado di esprimere e proporre esperienze di valore a tavola, frutto della precedente vocazione a “Buschenschank”, così vengono chiamata in Alto Adige le tipiche “frasche” di montagna, dove si praticano la mescita e la vendita dirette. Christian è uno degli animatori di “Masi con gusto” della prima ora: quando si siede a tavola e racconta lo si coglie subito. Contadino prestato all’osteria o oste prestato all’agricoltura? In tanti masi come il suo è difficile dare questa risposta. Che forse è: entrambe le cose. É lo spirito del maso a far diventare i contadini accoglienti sempre. Accoglienti per condividere cose buone e valori tradizionali. Per condividere un mondo irripetibile come quello della montagna… Dell’alta montagna!
Quella che si specchia nel cielo.
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VACANZE NELLA NATURA
di Renato Malaman
NELLA FOTO COPERTINA IL MASO PIÙ ANTICO DEL BORGO DOVE SORGE ANCHE MASO HÄUSELERHOF. QUI SOPRA; CHRISTIAN
SCHNALSHUBERHOF DI LAGUNDO CONTROLLA L AFFUMICATIRA DEI SUOI SPECK E MASO HÄUSELERHOF, DOVE PETER E GABRI PARIS RISIEDONO E OFFRONO OSPITALITÀ. A DESTRA; GABI E PETER PARIS NEL LORO MASO DI
VALBURGA, DI UNA CUI PERTINENZA STANNO RIFACENDO IL TETTO (FOTO SOPRA A DESTRA) E IL DETTAGLIO DI UNA FINESTRA AFFACCIATA SULLE ALPI IN VAL D’ULTIMO. A LATO UN PIATTO DI SPECK ARTIGIANALE APPENA TAGLIATO
PINGGERA DELLO
SANTA
Con la regina Carlotta il trucco c’è (e si vede)
“L’etica tacita di tutti i maghi è quella di non rivelare i segreti” dice David Copperfield (l’illusionista, non il personaggio di Dickens). Il presupposto dell’incanto sta nell’implicito accordo tra il pubblico - che sospende l’incredulità - e il mago, il quale ha il compito di rendere l’incredibile plausibile.
Questo è anche il problema de “La regina Carlotta”, prequel di “Bridgerton” dedicata alla sovrana – realmente esistita – e alla sua gioventù prima degli eventi della serie originale. Racconta i dilemmi della sovrana, tra l’amore per il marito re Giorgio - che fu costretta a prendere in sposo - e il cuore che batte per un’altra persona.
Composta da sei episodi, questa serie spinoff si addentra a fornire una lunga, e - secondo il parere di chi scrive - non necessaria spiegazione sull’antefatto della società che vediamo in “Bridgerton”, ovvero quella di una Londra nell’età della reggenza in cui la nobiltà si compone anche di persone non bianche.
Dilugandosi sul “Grande Esperimento” - l’incidente scatenante che consentì alla società del mondo di “Bridgerton” di abolire le barriere razziali - “La regina Carlotta” finisce per contravvenire alla più grande innovazione della serie originale.
Al suo debutto, avvenuto ormai quasi tre anni fa, “Bridgerton” presentò un mondo Ottocentesco in cui neri e bianchi appartenevano ad ogni rango sociale, e lo fece senza presentare giustificazioni. Era così e basta, a sottolineare che la nostra percezione della storia - etnocentrica - è un fatto culturale, e non uno antropologico.
India Ria Amarteifio è particolarmente deliziosa nel ruolo della giovane regina, ma è Golda Rosheuvel - interprete di Carlotta da adulta - a persuaderci ad essere più clementi con questo prequel.
Firma la serie Shonda Rhimes in persona, che - come nel caso di “Inventing Anna”, sempre per Netflix con la quale Rhimes ha un accordo pluriennale esclusivo - si diverte così tanto ad essere uscita dalle rigide griglie della televisione generalista che a volte perde un po’ quella incisività narrativa che l’ha resa una delle autrici televisive più influenti di oggi.
“Citadel” fa il passo più lungo della gamba
Citadel non è una serie tv, ma una corazzata. È stata creata dai fratelli Anthony e Joe Russo, i registi dei film “Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame” per Marvel, che hanno totalizzato quasi 5 miliardi di dollari al botteghino globale: La serie nasce dalla volontà di Jennifer Salke, capa di Prime Video e di Amazon Studios, di creare una serie madre che potesse essere declinata in diverse versioni locali. Più che un processo creativo, quello di “Citadel” è un mandato pubblicitario. La premessa non è niente di inaudito. Si basa su due spie internazionali, interpretate da Priyanka Chopra Jonas (già agente segreto in “Quantico”) e Richard Madden (l’attore scozzese eternamente in odore di 007). A loro è stata cancellata la memoria dopo il crollo dell’agenzia per cui lavoravano, la Citadel che dà il titolo alla serie. Otto anni dopo, il loro collega - che ha il volto di Stanley Tucci - riesce a rimettersi in contatto per metterli in guardia sulla minaccia rappresentata da Manticore, l’agenzia antagonista cui fa capo l’ambasciatrice inglese negli Stati Uniti: è Lesley Manville, vista di recente nei panni della principessa Margaret in “The Crown”. Insieme, le tre spie cercheranno di salvare il mondo - volteggiando tra le Alpi italiane, il Marocco, l’Oregon e la Slovenia - per impedire ai cattivi di prendere il sopravvento. Nonostante il budget faraonico - 300 milioni di dollari - Citadel non riesce a offrire uno spettacolo innovativo, restando nella comfort zone di una mediocrità quantomeno suggestiva. Dalle scene di azione che omaggiano Nolan e 007 ai dialoghi alquanto puerili (il protagonista ad un certo punto, con fare serioso, dice: “Io una spia? Ma se alleno la squadra di calcio di mia figlia”), la serie tradisce la sua ambizione, o meglio quella di chi l’ha commissionata, cioè Prime Video: conquistare il mondo seriale con un investimento cui pochi rivali potrebbero tener testa.
In arrivo - oltre alla seconda stagione - ci sono anche la versione italiana di “Citadel” - con Matilda De Angelis protagonista - e quella indiana, con Varun Dhawan e Samantha Ruth Prabhu.
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Rubrica a cura di Paolo di Lorenzo
Crespelle con crema di asparagi verdi
Le crespelle sono semplici da preparare e versatili nel loro utilizzo, ideali sia per un succulento piatto di cannelloni al ragù, sia nella versione vegetariana con crema di asparagi verdi! Sono ideali da preparare in anticipo: vi lasceranno il tempo di prendervi cura dei vostri ospiti!
Ingredienti per 2 persone
PER 6 CRESPELLE (DIAMETRO DI 20 CM)
- 250ml di latte intero o latte vegetale
- 125g di farina 00
- 2 uova
- Q.B. sale fino
- Q.B. pepe macinato
PER IL RIPIENO DI ASPARAGI
- 1 vaso di crema di asparagi verdi biologici DELSANTO
- 100g del formaggio che preferite tipo groviera o scamorza affumicata a dadini o fettine
- a piacere pancetta a fette o prosciutto cotto
PER LA BESCIAMELLA
- 250ml di latte intero o latte vegetale
- 25g di farina 00
- 25g di burro
- Q.B. noce moscata
- Q.B. sale fino
PER LA PIROFILA
- Q.B. formaggio grattugiato
PROCEDIMENTO
CRESPELLE
Mescolate la farina con un po’ di latte, fino a formare un impasto piuttosto denso, successivamente unite le uova, il resto del latte, il sale, il pepe e con una frusta amalgamate molto bene. Se si dovessero formare dei grumi utilizzate un frullatore elettrico per toglierli o un frullatore a immersione. Meglio lasciare riposare l’impasto per almeno 20 minuti. Passato il tempo, su una padella antiaderente a fondo piatto preventivamente unta con un po’ di burro, versate un mestolo scarso di pastella e roteate velocemente in modo da formare la crespella. Lasciate cuocere per circa 2 minuti. Giratela e proseguite la cottura per altri 30 secondi. Disponetele su un piatto una sopra l’altra per non far uscire eccessivamente l’umidità.
BESCIAMELLA
Fate sciogliere il burro e unite la farina: mescolate bene fuori dal fuoco. A questo punto versate il latte, aggiungete il sale e la noce moscata, mescolate bene con una frusta e riportate il pentolino sul fuoco. A fuoco lento e continuando a mescolare, procedete fino a ché la crema comincia ad addensarsi. Poi toglietela dal fuoco. Tagliate a striscioline la pancetta e la scamorza. Farcite ogni crespella con un po’ di crema di asparagi verdi e qualche strisciolina di pancetta e scamorza. Chiudete formando un rotolino e disponete le crespelle imbottite in fila su una pirofila imburrata. Copritele con la besciamella, crema di asparagi, pancetta, scamorza, il formaggio grattugiato e dei fiocchi di burro per avere una superficie perfettamente lucida. Gratinate in forno a 200° per circa 15/20 minuti, fino a quando si forma una crosticina in superficie ma non deve essere troppo scura. Servite caldo.
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A tavola
ARIETE
Comincia per voi un nuovo ciclo particolarmente favorevole per realizzare voi stessi e concretizzare i vostri progetti grazie ad un ritrovato equilibrio che inseguivate da tempo
Vi potete finalmente concedere una pausa dopo un periodo particolarmente impegnativo e stressante anche se ricco di successi. Ora è tempo di raccogliere quanto avete a fatica seminato
Riceverete finalmente il giusto riconoscimento e anche una meritata gratifica per quanto avete fatto fin qui. La vostra perseveranza e la convinzione saranno premiate
La fortuna è dalla vostra parte e vi aiuterà a raggiungere il gradino più alto, con significative affermazioni nel lavoro ma anche nella vita privata. Non lasciatevi sfuggire le giuste occasioni
Questo mese rappresenterà una svolta definitiva che vi consentirà di sistemare molte situazioni lasciate in bilico. Le cose stanno cominciando ad andare come da tempo desiderate
Non è tempo di inoltrarsi in nuove esperienze. Vale la pena mettere a posto prima ciò che è rimasto in sospeso. Trovate l’energia e il coraggio per definire situazioni incerte
Vi trovate di fronte ad una serie di novità inaspettate. Interpretatele come delle sfide, applicatevi perché i risultati arriveranno presto e saranno occasione di gratificazione e grandi soddisfazioni
Vi concederete qualche sfizio in più perché a voi piace il lusso ed il bello. Vi meritate qualche premio dopo tanti sacrifici e un periodo non proprio soddisfacente
Dovete avere ancora un po’ di pazienza e aspettare il momento giusto per rimettervi in gioco. Non tarderà ad arrivare anche per voi l’occasione che da tempo attendete
Vivete un periodo ricco di emozioni, talvolta anche contrastanti che vi esaltano o vi confondono. Cercate un equilibrio che vi consenta una serenità duratura. Troverete il passo giusto, come sempre
Siete in una fase di riflessione nella quale state riconsiderando molte situazioni. Vi sentite disorientati ma cominciate a fare ordine. Le giuste risposte arriveranno presto
Riceverete gradi soddisfazioni sul piano professionale e riuscirete anche a stabilizzare una situazione da tempo precaria. Un successo che avrà positive ricadute anche nella sfera privata
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GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA PESCI ACQUARIO CAPRICORNO SAGITTARIO SCORPIONE Oroscopo
TORO