La Piazza di Cavarzere 2012fb n26

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di Cavarzere

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LA PIAZZA

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 26

È DISTRIBUITA DA

Economia Artigiani in crisi, soffre soprattutto l’edilizia

pag.

Maltempo Il vento butta giù il muro di cinta del Di Rorai

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pag.

Scuola Dalla Provincia previsti 3,6 milioni per il Marconi

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pag.

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EDITORIALE

Conti pubblici ora è battaglia

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

di Nicola Stievano

AVIS CAVARZERE E CONA, TRA LE PIÙ ATTIVE

Un 2011 ricco di soddisfazioni per l’Avis comunale di Cavarzere e Cona, riunitosi per l’assemblea ordinaria dei soci il 17 febbraio, occasione per stilare un rendiconto dell’attività svolta nello scorso anno e indicare i progetti da avviare in quello appena iniziato. pag. 10

ROTTANOVA, TORNA LA VIA CRUCIS VIVENTE

A

Lavori in via dei Martiri, Parisotto contro Tommasi

L’ex sindaco accusa il primo cittadino di aver fatto lievitare i costi ma per l’attuale amministrazione sono critiche infondate

V

Dopo aver partecipato alla celebrazione della festa dell’esaltazione della Croce, lo scorso 14 settembre a San Mauro, torna anche quest’anno a Rottanova la Via Crucis vivente, promossa dal Gruppo giovani parrocchiale in collaborazione con il Comitato cittadino. pag. 12

ia Dei Martiri torna di attualità, a parlarne è il capogruppo consiliare del Popolo della libertà Pier Luigi Parisotto che, attraverso una nota, esprime tutta la sua contrarietà relativamente alle scelte fatte in merito dall’amministrazione comunale. “L’idea sbagliata dell’assessore Sacchetto e del sindaco Tommasi di voler salvare a tutti i costi i reperti archeologici senza badare a spese con il recinto provvisorio in cemento armato – così Parisotto

– ha originato ben due perizie di variante in aumento del 50 per cento e ha fatto lievitare il costo di 160 mila euro rispetto al progetto da me appaltato, così recitano le due delibere votate dalla Giunta Tommasi, altro che dichiarare che non abbiamo speso un euro in più”. “Nessuno può negare che sia stata data da questa amministrazione comunale una risposta celere e positiva alla cittadinanza in merito a via dei Martiri”. Risponde così il sindaco Henri Tommasi alle dichiarazioni del

capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto e sottolinea che la strada è stata aperta al traffico a dicembre, coi lavori realizzati in breve tempo nonostante le problematiche non siano mancate. Il primo cittadino evidenzia poi che i lavori, sotto la sua amministrazione, sono iniziati in estate con un rallentamento fisiologico nel mese di agosto e uno dovuto al ritrovamento dei reperti storici, informa quindi che la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia. pagg. 8-9

L’Intervento

Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo*

C

on il Decreto “Salva Italia” esiste ancora la programmazione dei pubblici esercizi? E quali orari? Ce lo siamo chiesti come Appe, associazione che rappresenta i pubblici esercizi, in occasione di Tecno& Food a Padova Fiere. Per quanto riguarda l’orario non ci sono dubbi che l’apertura potrà effettuarsi 24 ore su 24. *Presidente Appe Padova

continua a pag.

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gli inizi di marzo la maggioranza dei Comuni non aveva ancora approvato il bilancio 2012. Idem le Province, oltretutto alle prese con prospettive di “sopravvivenza” non ancora definite. Insomma la situazione è incerta e quantomai controversa. Quasi tutti i sindaci, alle prese con la necessità di far quadrare i conti tenendo presente il patto di stabilità, l’Imu, i minori trasferimenti dello Stato, i servizi pubblici da garantire, il personale da pagare, i cantieri da mandare avanti, i nuovi progetti, hanno scelto di prendere tempo e sperare in un “ravvedimento” del Governo. L’Anci Veneto ha lanciato una proposta - provocazione: lasciateci tutta l’Imu (e non solamente la metà, come previsto dall’esecutivo nazionale) e tenetevi i trasferimenti. Difficile che l’idea venga raccolta, anche perché la nuova tassa che va a sostituire l’Ici è stata concepita proprio con l’obiettivo di ridare ossigeno alle casse centrali, soprattutto. Comunque se ne discute, perché in gioco, ora più che mai, c’è proprio l’autonomia degli enti locali. continua a pag. 3

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EDITORIALE

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Conti pubblici ora è battaglia Incidenza dei tumori

CAVARZERE E CHIOGGIA SOPRA LA MEDIA NAZIONALE Cavarzere e Chioggia sopra la media nazionale per l’incidenza dei tumori. Rispetto alla media nazionale del 7,5 per mille, a Cavarzere si registra una incidenza pari all’8 per mille, a Chioggia il dato è ancora più alto, dell’8,4 per mille. Quasi un punto sotto la media nazionale invece il dato di Cona, dove l’incidenza dei tumori è del 6,6 per mille. Complessivamente a Cavarzere, Cona e Chioggia i casi di tumore nel 2011 sono stati 566.

Dopo vent’anni in cui si sente parlare di federalismo, applicato in maniera più o meno maldestra, il cammino verso una reale autonomia (e non solo dichiarata sulla carta, scritta in qualche documento che nessuno legge e nessuno mette in pratica, relegata ad ordinanze che hanno più il sapore della trovata pubblicitaria) non sembra ancora cosa semplice ma piuttosto pieno di ostacoli. I sindaci, di fronte alle drastiche decisioni di Monti e i suoi ministri, affermano di avere le mani legate, di essere degradati al ruolo antipatico di “esattori”. Molti amministratori locali svolgono con passione e competenza il proprio lavoro, si spendono senza sosta per fare in modo che lo scuolabus passi tutte le mattine, che i lampioni si accendano ogni sera, che gli anziani abbiano un posto accogliente per ritrovarsi. Altri però, in questi anni, si sono limitati ad amministrare senza avere il coraggio di imporre una nuova visione, non hanno fatto altro che preservare l’esistente pur sapendo che prima o dopo non sarebbe stato più possibile mantenere certe situazioni. Nei prossimi mesi tra nuove tasse e maggiori costi le famiglie dovranno affrontare notevoli sacrifici. Anche l’amministrazione pubblica dovrà fare altrettanto, cercando di ridurre gli sprechi (e ce ne sono), di tagliare i doppioni (che non mancano), di guardare oltre il proprio particolare. Alcuni piccoli Comuni si stanno già guardando attorno, perché entro giugno dovranno condividere con altre amministrazioni almeno un servizio, come prevede la legge. E si stanno accorgendo che si può fare anche qualcosa di più per tagliare alcune spese senza per questo privare i cittadini di servizi essenziali. Anche le Province saranno costrette, controvoglia, a cambiare pelle, ad alleggerirsi di infrastrutture che, per quanto relativo, hanno un peso sui bilanci. Le prese di posizione degli amministratori provinciali, invece, pur dimostrando la volontà di essere propositivi per razionalizzare i costi, all’opinione pubblica rischiano di apparire come l’estrema, disperata difesa del proprio “particulare”. Sentir palare di passaggio di comuni per “salvare” le province più piccole non è un bel segnale. La gente si aspetta altro dalla politica. di Nicola Stievano

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Letture animate e laboratori

PLAY- SABATO A TEATRO, PIACE AI PIÙ PICCOLI

Letture animate e laboratorio, PlaySabato a teatro ha riscosso un grande successo lo scorso 3 marzo presso la scuola primaria Papa Giovanni XXIII a Cavarzere. Si tratta di un progetto di quattro appuntamenti voluto dall’assessorato alla Cultura del Comune di Cavarzere realizzato insieme al circuito teatrale Arteven, con la Provincia di Venezia e la compartecipazione della Fondazione Clodiense. Le attività sono condotte dall’associazione culturale di Marcon Iris-Gruppo Marcondirondero. Ancora due appuntamenti il 31 marzo e il 14 aprile prossimi.

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POLITICA

ECONOMIA

Le 4 proposte dei Giovani Democratici pag.

CARRI

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Boom di domande per la sfilata anche dall’Austria

CONA

Provincia

pag.

Il Comune punta sullo sviluppo sostenibile pag.

PERSONAGGIO

Giuseppe Mialich, il poeta autodidatta di Mira

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pag.

CULTURA

Regione LEGALITÀ

Le imprese “mature” fanno fatica ma tengono duro pag. 18

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I giovani e l’impegno politico ai tempi del web 2.0 pag. 27

Mafia in Veneto, attraverso le imprese in crisi pagg. 28-29

TECNOLOGIA

Un piano per superamento del “digital divide” pag.

VENETO STRADE

JAZZ A CAVARZERE, ALTRI DUE APPUNTAMENTI

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Teatro Serafin

Proseguirà fino al 14 aprile prossimo la rassegna Jazz a Cavarzere al teatro Tullio Serafin. In programma tre spettacoli. Il primo, Hollie Grey Quartet, “American Song” si è tenuto lo scorso 3 marzo. La prossima serata musicale è fissata per il 31marzo con Alessia Obino Trio, “Duke Ellington’s sounds of love”. Il 14 aprile invece si esibiranno Alma Swing, “Hot Club Revue”. Tutti i concerti della rassegna iniziano alle 21. Il costo del biglietto per ciascuno spettacolo è di 8 euro.

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Arte cavarzerana in mostra

Le sculture di Giorgio Longhin a Cortina al Majestic Miramonti, in esposizione per i turisti che a inizio marzo erano in vacanza nella prestigiosa località montana. Longhin, con le sue sculture, era ospite insieme ad altri tre artisti: un altro scultore, Valerio De Marchi, il fotografo Roberto Ghedina, e il pittore Nazareno Corsini. La mostra è rimasta aperta a tutti gli appassionati di arte fino allo scorso 15 marzo.

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La società partecipata è a un passo dal default pag. 34

L’AMICO RENZO MUNARI, RICORDO LA SUA BONTÀ Potrà forse sembrare strano, ma a volte capita anche al di fuori di ricorrenze particolari di ricordare una persona che oggi ci manca e di interrogarsi sul suo valore, su quello di importante, di bello e di positivo che trasmetteva. E’ quanto succede a me quando penso a Renzo Munari. Era persona molto conosciuta e benvoluta a Cavarzere, frequentava settimanalmente il mio “salone Armando” e in virtù di questa lunga frequentazione penso di potermi permettere una piccola testimonianza su di lui. Potrei ricordare la sua storia di imprenditore, di sportivo, di persona dai tanti interessi; mi limiterò invece ad una cosa più semplice ma, per me, non meno importante. Non mi ricordo che ci sia stata una sola volta che fosse di cattivo umore. Aveva una bontà infinita, veramente rara. Molti amici possono confermare unanimemente questa sua particolare umanità. Ed è veramente un peccato che ci si dimentichi troppo spesso di persone di tale bontà. Armando Trovò

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana È distribuito in esclusiva da

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 febbraio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese ECONOMIA E SOFFERENZE L’Associazione degli artigiani di Cavarzere e Cona si appoggia a Chioggia per aiutare le imprese artigiane e invita a puntare alla formazione e specializzazione in attesa di tempi migliori. Anche a Cavarzere e Cona l’artigianato è un settore in crisi, in particolare dall’edilizia e da tutto l’indotto il grido d’allarme più forte

Artigiani in difficoltà, il s

di Paola Teson

La contrazione del credito è uno dei fattori che mette in difficoltà le imprese in questa fase di crisi

La gente non acquista più case perché si fa sempre più fatica a trovare un lavoro fisso e ad avere un mutuo

L

a situazione di crisi economica, si sa, sta colpendo tutti: famiglie sempre più in difficoltà ad arrivare a fine mese, lavoratori il cui lavoro è appeso ad un punto di domanda, giovani il cui futuro professionale rischia sempre più di diventare un sogno. Tra i tanti settori lavorativi che si trovano a convivere con questa complicata situazione economica, anche l’artigianato risente particolarmente delle difficoltà. In particolare, la più colpita da questa situazione sembra essere la categoria dell’edilizia. Basta dare, infatti, uno sguardo nel Cavarzerano per scoprire quante case e anche quanti edifici destinati a negozi od uffici pubblici siano chiusi. Il problema, secondo le testimonianze degli artigiani, non è affatto la mancanza di volontà delle famiglie di prendere casa, ma la loro impossibilità a farlo. “Se pensiamo alle giovani coppie – commentano gli artigiani – quasi tutte vorrebbero avere la possibilità di acquistare una loro casa e mettere su famiglia. Ma come fanno? Molti giovani non hanno lavoro. Tra i fortunati che sono riusciti a trovare occupazione, quasi sempre si vive comunque in una situazione di precarietà: lavori a progetto, lavori a tempo determinato, stagionali e chi più ne ha più ne metta.

Il posto fisso è diventato una rarità. Questa situazione, oltre a non permettere ai giovani di avere le risorse necessarie per comprare una casa, non dà loro nemmeno l’opportunità di accedere ad un mutuo. Le banche ormai non concedono prestiti, specie di entità grossa, a chi non dia una garanzia in termini economici che viene identificata quasi sempre con il posto fisso”. Tutta questa situazione, provoca ovviamente una crisi nelle vendite delle case, dietro alle quali, oltre al lavoro dell’impresa edile in se stessa, girano una serie di altre figure professionali artigiane, tra cui falegnami, elettricisti, pavimentisti, pittori… Oltre ad un problema di calo inevitabile della richiesta di lavoro, si deve quindi far fronte all’inevitabile indebitamento cui le ditte vanno incontro: ingenti capitali vengono impegnati per la costruzione di case, condomini, edifici. Tutto il materiale utilizzato ha ovviamente il suo costo, al quale l’imprenditore edile non è in grado di far fronte se non vende gli immobili che realizza. Oltre quindi a creare un debito con i fornitori, il debito si crea anche con gli altri artigiani che hanno collaborato per la realizzazione dell’opera, i quali, a loro volta, si in-

debiteranno con i propri fornitori. Talvolta l’imprenditore si trova anche in difficoltà nel pagare i propri operai (quando invece addirittura non è costretto a licenziarli), i quali nonostante tutto in molti casi resistono e portano pazienza, in attesa che le cose si sistemino. Di fatto, però, anche per loro diventa difficile arrivare a fine mese, e dunque si deve ricorrere a sacrifici economici per se stessi e per le proprie famiglie, senza avere gli strumenti e la possibilità di far girare l’economia. Il risultato è un amaro circolo vizioso, che molte volte diventa insostenibile portando al fallimento di molte ditte, che tra l’altro, raramente riescono ad ottenere finanziamenti o prestiti bancari, dato che anche il settore del credito è in contrazione. Una situazione grave che l’artigianato locale non può far altro che denunciare, in attesa che qualcosa si sblocchi. Una situazione di vera emergenza che di certo sta duramente colpendo anche Cavarzere e che forse si risolverà solo con il tempo, purchè non ne debba passare troppo prima di risalire la china.

RISORSE PER CHIOGGIA CAVARZERE E CONA

Più di un milione di euro per otto imprese

D

al Ministero dello Sviluppo economico sono stati sbloccati 1.082.700 euro di contributi relativi al Patto territoriale di Chioggia, Cavarzere e Cona del 2006. Grazie all’intervento dell’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni, sono otto le imprese operanti nel settore turistico e commerciale a beneficiare di questi importanti contributi, che si erano arenati a causa di un’errata interpretazione fatta dal Governo. A fine anno il Governo aveva bloccato questi fondi ministeriali, oltre un milione di euro, che sono Lucio Gianni destinati ad opere già realizzate per le quali era previsto un finanziamento in tre fasi successive. Questa rappresenta la seconda. Gli imprenditori avevano interessato la Provincia dopo il blocco dei finanziamenti. “Ora il mio impegno - assicura l’assessore Gianni - sarà rivolto per il recupero di ulteriori fondi, già previsti a beneficio delle imprese di quest’area veneziana. Mi sembra doveroso ringraziare i nostri uffici per il lavoro svolto e gli imprenditori locali per la loro attività”. G.G.

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Argomento del mese 5 A meno di un anno dalla costruzione

settore edile chiede aiuto Ampliati i servizi per aiutare le imprese L’invito dell’associazione artigiani

La formazione aiuta ad uscire dalla crisi di Paola Teson

L’

Associazione Artigiani di Cavarzere e Cona ricomincia con una nuova voglia di aiutare le imprese, soprattutto in un momento di crisi così difficile. Sotto il tutoraggio dell’associazione della vicina Chioggia, l’associazione di Cavarzere e Cona si sta muovendo per proporre agli artigiani nuovi servizi, nuove opportunità, ma soprattutto assicurare un’assistenza continua. Tra le prime iniziative di questo nuovo insediamento troviamo lo “sportello impresa”: un aiuto concreto, un servizio sindacale che accompagna le imprese artigiane a destreggiarsi tra le tante pratiche burocratiche e le varie problematiche che si possono verificare. Un’altra importante iniziativa riguarda la formazione. “Grazie anche all’appoggio del Ceav e dell’Ebav – spiegano i rappresentanti dell’associazione – possiamo realizzare dei corsi di formazione gratuiti rivolti ai nostri artigiani. Attualmente stiamo per attivare dei corsi sulla sicurezza e sulla tutela ambientale”. In questo difficile periodo di crisi economica, infatti, si rende ancor più necessaria un’assistenza ed un’attenzione a tutte le nuove normative e tendenze di mercato. “Stiamo cercando di fornire nuovi strumenti d’impresa e un appoggio sindacale tangibile a tutte le categorie artigiane”. L’analisi del mondo artigiano di Cavarzere dimostra che qui, come altrove, il problema fondamentale è la liquidità economica: banche difficilmente disposte a fornire credito, clienti sempre più in difficoltà a saldare i propri debiti. E’ una fase difficile nella quale – questo è l’invito dell’associazione, conviene puntare più che mai alla formazione e a qualificare la propria offerta.

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Il tratto di muro abbattuto dal vento Foto di Luigi Mancin da www.cavarzereinfiera.it

Stadio di Rorai

Il vento butta giù il muro di cinta C

lamoroso crollo di parte del muro di recinzione dello stadio Beppino di Rorai di Cavarzere. A meno di un anno di vita, metà del muro di cinta dalla parte dell’ingresso, quasi una trentina di metri in lunghezza per due di altezza, è completamente crollato a causa del forte vento che ha colpito Cavarzere all’inizio di febbraio. La notizia ha subito generato stupore e polemiche in città: mai ci si sarebbe aspettati di veder crollare, a causa del vento un po’ più forte, un muro costruito poco tempo fa. L’amministrazione si sta muovendo con le dovute perizie per stabilire le cause e le responsabilità, considerando che bisogna essere certi della stabilità anche del resto del muro di cinta. L’assessore ai Lavori pubblici di Cavarzere Renzo Sacchetto ha espresso le proprie perplessità su un muro realizzato nemmeno un anno fa che “non è normale - ha constatato - ceda così rovinosamente a causa di qualche colpo di vento”. Dello stesso parere il segretario cavarzerano dell’Udc, Francesco Giuriato, che ribadisce incredulo l’assoluta improbabilità di quanto accaduto. Un muro così recente - osserva - non può cadere per via del vento, anche se un po’ più intenso. E chiede siano accertate al più presto le responNon ci sono stati sabilità del crollo. Il crollo non ha coinvolto né persone feriti, l’amministrazione né oggetti, ma in questi casi è sempre si sta muovendo per meglio “non sfidare ulteriormente la verificare eventuali responsabilità sorte”. Attualmente, comunque, dopo la messa in sicurezza della parte di recinzione caduta e il puntellamento sull’altro tratto di muro a ridosso della stazione delle autocorriere, si è ricominciato a giocare. Tuttavia, non mancano le dovute precauzioni, dato che ancora non si sono stabilite le responsabilità e nemmeno si è completamente certi della resistenza dell’altra parte del muro non crollato: ora, perciò, l’ingresso al campo avviene da via Marconi. Insomma, la caduta di questo muro non ha fortunatamente provocato alcun danno a persone o cose, ma di certo è stata ed è tuttora oggetto di molte chiacchiere in paese: oltre al commento sulla costruzione di questa recinzione, molti cittadini si dichiarano stanchi del fatto che in una città come Cavarzere vengano spesso realizzate opere che, al momento della loro inaugurazione o poco dopo, crollano o dimostrano la loro inutilizzabilità. “Ci è subito venuto in mente di quando era stato costruito il ponte sull’Adige, anni fa, crollato in un suo tratto poco prima della inaugurazione, o ad esempio il nuovo cimitero, in cui dopo aver speso tanti soldi sembrava ci fossero più spese per rimettere tutto a norma rispetto a quanto si era speso per costruirlo. Insomma, commentano irritati i cavarzerani – possibile che a Cavarzere non si possa costruire qualcosa di cui poi si sia certi della resistenza e dell’efficienza?” P.T.


6 Cavarzere Edilizia scolastica Inseriti nel piano triennale 2012-2014 della Provincia

3,6 milioni per ampliare il Marconi In partenza all’istituto professionale gli interventi di adeguamento del certificato prevenzione incendi per cui sono stati destinati 670 mila euro

di Giovanni Giovetti

L

a Provincia di Venezia ha destinato 670mila euro per gli interventi di adeguamento del certificato prevenzione incendi che sono in fase di partenza all’istituto professionale Marconi. Sempre destinati alla scuola cavarzerana nel bilancio tirennale 2012-2014 della Provincia sono previsti 3,6 milioni di euro per i lavori di ampliamento. Cifre rese note dall’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Giacomo Gasparotto che assieme ai tecnici ha incontrato lo scorso 17 febbraio i dirigenti scolastici degli istituti superiori di Chioggia e Cavarzere per fare il punto della situazione sullo stato di salute degli edifici. Nel corso della visita sono stati visti l’Itis Righi, l’Itc Cestari ed il Iiceo scientifico Veronese a Chioggia. Durante gli incontri sono stati inoltre illustrati gli interventi riguardanti l’istituto professionale Marconi di Cavarzere, poiché il dirigente scolastico reggente è lo stesso dell’Itis Righi.

“Proseguono i tavoli con i dirigenti scolastici del territorio - ha commentato l’assessore Gasparotto - durante il quali ci parliamo e ci confrontiamo sui progetti e sugli interventi da effettuare per rendere sempre più agibili e vivibili le nostre scuole. E’ questo infatti uno dei nostri obiettivi: la qualità dei plessi scolastici”. Attualmente per gli istituti scolastici di Chioggia la Giunta Zaccariotto ha messo a disposizione 800 mila euro. Questi finanziamenti serviranno per ristrutturare gli spo-

gliatoi della zona palestra, per rifare le porte interne, e per interventi sulla pavimentazione dell’istituto Righi; seviranno inoltre per il rifacimento delle porte interne, il cambio tapparelle e manutenzione infissi all’Itc Cestari; e ancora per la manutenzione alle finestre e sostituzione porte interne nella parte vecchia del liceo Veronese (ex scuola media Olivi). Per quanto riguarda i Certificati di prevenzione incendi (Cpi) il liceo Veronese è a norma e i lavori proseguono all’Itc Cestari.

L’istituto professionale Ipsia Marconi

AMBULATORIO VETERINARIO

In breve Radicchio, danni per 1 milione e mezzo Il grande freddo dell’inverno record massacra la campagna cavarzerana e compromette alcune colture per una perdita economica per gli imprenditori agricoli di Cavarzere e di Cona, secondo la stima di Coldiretti, di oltre un milione e mezzo di euro. Si tratta in realtà di cifre ancora da rivedere in quanto al momento sono state fatte stime soltanto per il radicchio. Le gelate notturne con temperature scese di molti gradi sotto lo zero hanno deteriorato gli ortaggi. Compromessa quindi la produzione di gennaio, febbraio e anche di marzo. Si stimano perdite anche per il florvivaismo che dovranno essere calcolate. Anche in questo caso il gelo ha colpito duramente le piante.

8 marzo, tre donne, tre strade Anche il Comune di Cavarzere coinvolto nella campagna “8 marzo, tre donne, tre strade” del Gruppo toponomastica femminile. L’iniziativa partita sul web sta incontrando molte adesioni. Si tratta di un’opera di sensibilizzazione sulla valorizzazione culturale delle figure femminili che, come accade anche in altri contesti, sono spesso ignorate o “dimenticate” dagli amministratori nel momento di intitolare vie o piazze dei Comuni amministrati a personaggi illustri. Si chiede dunque ai sindaci - Comune di Cavarzere compreso - di impegnarsi a dedicare a tre donne importanti, una di rilevanza locale, una nazionale e una straniera, le prossime tre strade.

I GIOVANI DEMOCRATICI: QUATTRO PUNTI DA RIVEDERE Viabilità, ponte di S. Giuseppe, campi sportivi e argini: i punti su cui interventire

Dott.ssa GIULIA ALBARELLO

La fermata dei bus in centro

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elle modifiche alla viabilità, soprattutto dal punto di vista delle fermate dei mezzi pubblici in centro, un intervento sul ponte di San Giuseppe, la sistemazione della sommità dell’argine destro dell’Adige e la riqualificazione dei campi sportivi di via Spalato. Sono questi i quattro spunti offerti dai Giovani democratici di Cavarzere all’amministrazione comunale, alla quale chiedono di intervenire al più presto in questi quattro ambiti da loro considerati primari per cambiare il volto della città. “La viabilità in centro – scrivono le nuove leve del Pd – risulta essere carente, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pubblici, a discapito di lavoratori, studenti e anziani, per i quali è necessario un ripristino parziale del precedente percorso e la ricerca di alternativi”. I Giovani democratici definiscono poi il ponte di San Giuseppe ormai decadente e privo di adeguati sistemi di sicurezza e chiedono la predisposizione di una zona ciclo pedonale, parallela alla strada già presente. “La sommità dell’argine destro dell’Adige

– proseguono i Giovani democratici – è spesso frequentata dalla cittadinanza per passeggiate e jogging, si potrebbe fare degli interventi per valorizzarla in modo da rendere percorribile l’intero tratto cittadino. Si potrebbe poi rendere agibili i campi sportivi di via Spalato, che verrebbero così utilizzati dalla popolazione non solo come punto di riferimento per l’attività sportiva, ma anche come luogo di ritrovo, in modo da fornire un ulteriore spazio verde da poter sfruttare”. Ai Giovani democratici ha risposto il sindaco Henri Tommasi, il quale ha sottolineato la validità dei quattro spunti offerti sottolineando tuttavia la povertà dei mezzi finanziari attualmente a disposizione dell’amministrazione comunale per promuovere interventi in merito. Il sindaco ha inoltre reso noto di aver già promosso un incontro con la direzione dell’Actv per chiedere il ripristino, solo per alcune corse, di un passaggio in centro per agevolare chi si deve recare presso la Cittadella sociosanitaria. Nicla Sguotti


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8 Cavarzere L’Intervento

La querelle Via dei Martiri Il capogruppo consiliare del Pdl Pier Luigi Parisotto contro le scelte del Sindaco

“Lievitati i costi per salvare i reperti” di Nicla Sguotti

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ia Dei Martiri torna di attualità, a parlarne è il capogruppo consiliare del Popolo della libertà Pier Luigi Parisotto che, attraverso una nota, esprime tutta la sua contrarietà relativamente alle scelte fatte in merito dall’amministrazione comunale. “L’idea sbagliata dell’assessore Sacchetto e del sindaco Tommasi di voler salvare a tutti i costi i reperti archeologici senza badare a spese con il recinto provvisorio in cemento armato – così Parisotto – ha originato ben due perizie di variante in aumento del 50 per cento e ha fatto lievitare il costo di 160 mila euro rispetto al progetto da me appaltato, così recitano le due delibere votate dalla Giunta Tommasi, altro che dichiarare che non abbiamo speso un euro in più”. L’ex sindaco afferma poi che tale scelta non sarebbe stata vincolata da nessun obbligo o prescrizione da parte della Soprintendenza ai beni archeologici ma piuttosto il risultato di impegni presi dall’assessore Sacchetto coi commercianti della via in merito alla sua apertura al traffico. “Ora cercano di prendere tempo con la storiella della valorizzazione con il concorso di idee – queste le parole del capogruppo del Pdl – ovviamente con altri soldi da sperperare, non trovando nessun altro appiglio, il Sindaco e l’assessore Sacchetto portano a sostegno della loro tesi, l’esempio dei lavori da me fatti sulla piazza del municipio ma il buon esito finale sconfessa le loro parole e, magari consigliandosi con chi all’epoca c’era e ha ben gestito l’intera partita, si sarebbero potute evitate queste brutte figure e soprattutto i danni irreparabili su via Dei Martiri”. L’ex sindaco conclude respingendo al mittente le affermazioni dell’assessore Sacchetto che, a mezzo stampa, aveva affermato che gli anni di amministrazione Parisotto sono la causa della morte del

NEWS

S

L’ex sindaco mette sotto accusa anche le decisioni dell’assessore Sacchetto: “Con il concorso di idee altri soldi sperperati”

“Salvare a tutti i costi i reperti archeologici ha fatto salire il costo di 160 mila euro”

Via dei Martiri In alto Pier Luigi Parisotto

commercio al dettaglio a Cavarzere. “La vera causa viene da lontano – così Parisotto – oggi è dovuta alla crisi economica e alle mutate esigenze dei consumatori, nessuno può tuttavia negare tutto il lavoro e gli investimenti da me

fatti come pubblico amministratore in questi anni, per riqualificare l’intero centro storico del capoluogo quanto delle frazioni, sempre in sintonia con l’associazione commercianti”.

Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo* segue da pag.

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Non può più sussistere il limite minimo di 5 ore, né quello massimo di 20 ore di apertura. Rimane l’efficacia della norma che prevede la limitazione degli orari per esigenze pubbliche. Rimane anche la preventiva comunicazione al Comune così come va fatta comunicazione sulla scelta del giorno di chiusura settimanale e delle ferie. Persiste la necessità dell’esposizione del cartello orario e chiusura, in quanto è una necessità di informazione al pubblico. Attualmente, in materia di orari, il Comune è tenuto ad emanare una disciplina degli orari degli esercizi pubblici. In attesa dei provvedimenti attuativi sulle liberalizzazioni, o altri pronunciamenti dell’Autorità preposta, riteniamo che i Comuni possano continuare ad avvalersi delle ordinanze già emesse, mantenendo la validità degli orari già comunicati a suo tempo dagli esercenti. Nel caso il titolare dell’attività di somministrazione intendesse modificare, o ampliare, l’orario di apertura, dovrà comunicarlo al Comune, che ne prenderà atto nel caso nulla-osti all’apertura prolungata o modificata, oppure, nel caso sussistano ragioni di ordine e di sicurezza pubblica, o comunque di interesse pubblico, il Sindaco potrà imporre limitazioni all’orario, in via permanente o per situazioni contingenti, com’è avvenuto finora. Intanto le linee guida regionali di programmazione restano tuttora valide e i Comuni devono continuare a predisporre la programmazione con possibilità di imporre vincoli alle nuove aperture per la tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, incluso l’ambiente urbano e dei beni culturali. Attendiamo però chiarimenti da parte dei Ministeri e le indicazioni delle Regioni. Sulle attività di somministrazione delle bevande, in una battuta “l’unica certezza è che non ci sono certezze” e restiamo in attesa dei pronunciamenti della Magistratura. Fino a quando non verrà rivista e modificata la disciplina regionale rimane uno strumento valido ed indispensabile per dare regole certe ad un settore che svolge un importante servizio al pubblico. In attesa di pronunciamenti ufficiali consigliamo di evitare fughe in avanti o prese di posizione personalistiche. *Presidente Appe Padova

Solidarietà

CONSEGNATI ALLA COOPERATIVA EMMANUEL 1.655 EURO DALLA VENDITA DEI CALENDARI

ono stati consegnati a fine gennaio alla Cooperativa sociale Emmanuel i proventi ottenuti dalla vendita dei calendari, promossa grazie alla sensibilità di alcune aziende di Cavarzere e soprattutto da parte delle 19 ragazze in esso ritratte. I due principali ideatori dell’iniziativa, Alessandro Pavanello e Matteo Bighetti, sono stati in visita nella sede della cooperativa per consegnare al suo presidente Massimo Guglielmo il ricavato. La somma raccolta è di ben 1.655 euro,

essa contribuirà a promuovere le preziose iniziative che l’Emmanuel porta avanti a Cavarzere e non solo. Nello specifico tale donazione andrà a finanziare in parte l’acquisto di un sollevatore, un ausilio importante per permettere le attività quotidiane di autonomia degli utenti del servizio residenziale comunità alloggio Ca’ Emmanuel, sito in via Piva e gestito dalla cooperativa cavarzerana in convenzione con l’Aulss14. Così, quest’avventura iniziata quasi per gioco, che

Tenuta contabilità

hanno condiviso 19 belle ragazze cavarzerane, ha portato i frutti sperati grazie alla generosità di tutti coloro che gratuitamente hanno partecipato all’organizzazione e alla promozione dell’iniziativa. In primis Pavanello e Bighetti, sempre pronti a promuovere progetti che danno lustro a Cavarzere, ma anche le tante attività commerciali che con entusiasmo hanno contribuito all’iniziativa nonostante il periodo economicamente non proprio roseo per tutti, fondamentale è inoltre stato

l’apporto di chi si è reso disponibile a vendere presso il proprio negozio. “A nome del consiglio di amministrazione della Cooperativa sociale Emmanuel e di tutti i soci – afferma il presidente Guglielmo – ringrazio Pavanello e Bighetti per l’impegno prodigato, tutte le ditte sponsor, le ragazze che hanno posato per il calendario, chi si è impegnato nella promozione e distribuzione dei calendari e tutti coloro che in maniera diversa hanno dato il loro prezioso contributo”. N.S.

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Cavarzere 9 Vie dei Martiri Il sindaco Henri Tommasi e l’assessore Renzo Sacchetto rispondono

“Attacchi inutili, affermazioni false” Il primo cittadino: “Abbiamo dato una risposta celere e positiva”. L’assessore: “Non abbiamo speso un euro in più” Henri Tommasi e Renzo Sacchetto

di Nicla Sguotti

“N

essuno può negare che sia stata data da questa amministrazione comunale una risposta celere e positiva alla cittadinanza in merito a via dei Martiri”. Risponde così il sindaco Henri Tommasi alle dichiarazioni del capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto e sottolinea che la strada è stata aperta al traffico a dicembre, coi lavori realizzati in breve tempo nonostante le problematiche non siano mancate.Il primo cittadino evidenzia poi che i lavori, sotto la sua amministrazione, sono iniziati in estate con un rallentamento

Focus

fisiologico nel mese di agosto e uno dovuto al ritrovamento dei reperti storici, informa quindi che la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia ha valutato la presenza di mura del castello di epoca medioevale e si è reso necessario osservare le prescrizioni della stessa in merito al recupero dei resti. “Il nostro obiettivo è la valorizzazione del patrimonio storico di Cavarzere, città che ha la sua storia da preservare, in linea con tutte le altre città italiane. Una scelta diversa avrebbe comportato la dilatazione dei tempi necessari al

completamento dei lavori, provocando ostilità da parte delle soprintendenze interessate”. Il primo cittadino invita i cavarzerani a dare un giudizio sull’opera in via Dei Martiri solo una volta conclusa e fa sapere che la sua amministrazione comunale si è già attivata per ottenere dei finanziamenti al fine di valorizzare i resti storici senza spese a carico della cittadinanza. Rivolge infine un invito direttamente all’ex sindaco Parisotto: “Da mesi ormai il capogruppo del Pdl attacca questa maggioranza praticamente su ogni argomento e scelta, credo che

URBANISTICA, L’UDC CHIEDE UN CONFRONTO SUL REGOLAMENTO EDILIZIO

L

a sezione locale dell’Unione di centro ha proposto, in una nota, una riflessione rispetto al tema dell’urbanistica, auspicando in merito un ragionato confronto di idee. “Su tale argomento – esordisce il direttivo Udc – si possono compiere atti amministrativi determinanti per lo sviluppo del paese senza impegno economico per il Comune evitando così di cadere nel

l’atteggiamento di una persona che per anni ha amministrato la città dovrebbe andare nella direzione di una critica costruttiva, invito perciò il consigliere Parisotto a collaborare con la mia amministrazione comunale instaurando con essa un dialogo, più che mai necessario in tempi di crisi come quello attuale, atteggiamento che già in più occasioni hanno dimostrato tutti gli altri esponenti della minoranza”. Sui 160mila euro che il capogruppo del Pdl accusa di aver fatto spendere in più ai cittadini per via Dei Martiri, rispetto a quanto previsto

problema dei pochi soldi a disposizione, con l’attuazione da parte dell’amministrazione comunale del Regolamento edilizio”. Il comunicato prosegue definendo un’urgente necessità il rinnovamento di tale strumento in quanto l’attuale è basato sulle norme del piano regolatore, vigente fino a febbraio dell’anno scorso, risultando superato dall’avvenuta approvazione, in Consiglio comunale, del Piano degli interventi. “Risulta inevitabile impegnarsi nella stesura di un nuovo regolamento che recepisca le norme del Piano degli interventi – sottolinea il

dal progetto appaltato dalla sua amministrazione comunale, interviene invece l’assessore Renzo Sacchetto. “È un’affermazione falsa e poco credibile – queste le sue parole – in quanto ci ha lasciato in condizioni da non poter spendere nulla e perché abbiamo utilizzato esclusivamente i soldi previsti dal progetto non spendendo un solo euro in più ma rinunciando a cose inutili che la sua amministrazione sicuramente avrebbe fatto, come fioriere o altro. Invito anch’io tutti ad aspettare che l’opera sia ultimata per dare giudizi”.

segretario Francesco Giuriato – dando da subito la possibilità ai tecnici di presentare dei progetti congrui alle nuove direttive di piano, ricordo che dietro a ogni rilascio di un permesso di costruire ci sono le aspettative dei cittadini che lo chiedono, la concreta possibilità di mettere in moto la filiera dell’edilizia, da sempre capace di dare occupazione a svariate categorie di lavoratori e l’incasso da parte del Comune degli oneri che potranno essere messi a disposizione della comunità per servizi e opere pubbliche”. N.S.

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10 Cavarzere Sociale L’assemblea ordinaria, buono il bilancio del 2011

Avis Cavarzere, tra le più attive Aumentano le donazioni, anche di domenica buona la partecipazione dei giovani

di Nicla Sguotti

U

n 2011ricco di soddisfazioni per l’Avis comunale di Cavarzere e Cona, riunitosi per l’assemblea ordinaria dei soci il 17 febbraio, occasione per stilare un rendiconto dell’attività svolta nello scorso anno e indicare i progetti da avviare in quello appena iniziato. Buono l’andamento delle donazioni di sangue e plasma, in aumento rispetto all’anno precedente confermando la sezione locale dell’Avis come una tra le più attive della provincia di Venezia. I suoi donatori a fine 2011 erano ben 1.007 ai quali si sono aggiunti 18 soci collaboratori, uno staff sempre più integrato nel territorio anche grazie alle tante manifestazioni promosse e alle iniziative alle quali l’Avis dà il suo prezioso contributo. All’assemblea, oltre al presidente dell’Avis comunale Luigi Sturaro e al responsabile scuola dell’Avis provinciale di Venezia Antonio Napoli, erano presenti l’assessore alle Politiche sociali di Cavarzere e le responsabili del centro trasfusionale dell’Asl 14, la

NEWS Il 25 aprile prossimo

LA “FESTA DEL MOTOCICLISTA”

La scorsa edizione. Foto da www.cavarzereinfiera.it

M

otociclisti in festa il prossimo 25 aprile a Cavarzere con la diciottesima edizione del Motoraduno, organizzato dal Club Motociclistico locale “Gruppo amici motociclisti”e con patrocinio della Città di Cavarzere. L’appuntamento è in piazza della Repubblica alle 8 per l’apertura delle iscrizioni, un primo spuntino con pizza e dolce, e la distribuzione dell’omaggio agli iscritti che, garantiscono dal Motoclub, sarà - come da tradizione - “veramente importante”. Alle 12 parte la sfilata per le vie cittadine, con trasferimento in un comune limitrofo - da definire - e prima sosta. Alle 12.50 si riparte per il rientro a Cavarzere e arrivo al ristorante “Da Pajoa” per il pranzo a base di pesce (per il quale è prevista una spesa di 20 euro) e gelato al bar di Villaggio Busonera offerto dal Motoclub. L’incasso netto della manifestazione sarà devoluto - come accade dal 2005 alla Onlus Medici senza frontiere.

Un momento dell’assemblea. Il 23, 24 e 25 marzo raccolta delle offerte per l’Ail con le uova di cioccolato dottoressa Maria Grazia Piva e la dottoressa Samanta Beggio. Nel corso della serata sono stati illustrati alcuni dati relativi alle donazioni del 2011, che complessivamente sono state 2.448, con un incremento dell’8,8 per cento rispetto all’anno precedente, precisamente 2.061 le sacche di sangue raccolte e 387 le donazioni di plasma. Buono anche il trend relativo alle donazioni effettuate la domenica che, in 13 giornate, hanno dato modo all’équipe del locale centro trasfusionale di raccogliere 309 sacche. Margini di miglioramento esistono ancora rispetto alla partecipazione dei giovani alla donazione, spesso scoraggiati

da uno stile di vita poco consono a quello di un donatore. È proprio sui ragazzi che l’Avis di Cavarzere e Cona ha da anni scelto di puntare, proponendo dei progetti tutti per loro, volti alla promozione della cultura del donare, in collaborazione con le scuole e le istituzioni del territorio. Un bilancio quindi più che positivo per l’Avis di Cavarzere e Cona, che fa ben sperare per l’attività dell’anno appena iniziato prevedendo, come sempre, tante importanti iniziative, tra le quali la raccolta delle offerte per l’Ail attraverso le uova di cioccolato il 23, 24 e 25 marzo.

Attivaidea Rinnovate le cariche

Valentina Parisotto presidente

L’

Associazione culturale Attivaidea si tinge di rosa: la nuova presidente è infatti Valentina Parisotto, eletta all’unanimità dal nuovo consiglio direttivo. Le elezioni si sono svolte a metà febbraio e sulla scelta del nome non ci sono stati tentennamenti. La ventiseienne, residente a Cavarzere, sarà sostenuta dal vicepresidente Dario Toffanello, il segretario Irene Moretto e da Maruska Ladmanova, nel ruolo di tesoriere. “Dopo due anni di associazionismo operativo sul territorio cavarzerano è nostra intenzione confermare questa nostra presenza, per ampliarla e solidificarla” commenta Valentina Parisotto. Formata da una ventina di giovani cavarzerani, tra i 18 e i 35 anni, Attivaidea nasce appunto nel 2010 con il sostegno del Centro giovanile locale per dare un segnale attivo della presenza dei giovani sul territorio e per promuovere il volontariato e l’impegno costruttivo per il proprio paese. Le attività che Attivaidea propone hanno dunque tra le finalità la valorizzazione del contesto in cui nasce e il coinvolgimento dei giovani alla vita socio-culturale della città, proponendo eventi e attività trascurate o dimenticate, collaborando inoltre con altre associazioni come Pro loco, Avis, Anlaids, per far confluire varie energie e le diverse eccellenze del territorio. In questi due anni sono numerosi gli eventi organizzati, tra cui le stagioni di

prosa al teatro comunale, sfilate di moda, serate per bambini, serate di degustazione dei sapori del territorio. “Mediante il volontariato è nostro obiettivo collaborare con la nuova amministrazione comunale e con le associazioni senza scopo di lucro del territorio, come la Proloco e l’Avis, per rivitalizzare il contesto” conclude la neoeletta presidente. In calendario, domenica 1 aprile al Teatro Serafin andrà in scena la compagnia di Chioggia “Piccolo Teatro” con “I pettegolezzi delle donne” alle ore 17 (prevendita una settimana prima dello spettacolo presso il foyer del teatro Serafin). Mentre per l’estate (probabilmente a luglio) è in previsione una serata a tema, diretta a laboratori didattici e animazioni per i più piccoli e per i ragazzi, dato il successo della scorsa estate. Inoltre Attivaidea supporterà le varie manifestazioni di Avis e Anlaids, con la vendita delle uova pasquali e, precedentemente, con le stelle di Natale. E per quanto riguarda la Notte Bianca? “E’ una bella manifestazione, tuttavia molto complessa dal punto di vista organizzativo per cui quest’anno non ce la sentiamo di metterla in piedi, anche per la mancanza di fondi e di contributi economici. Se per la prima edizione abbiamo riunito le forze della popolazione e per la seconda avevamo alle spalle un bando regionale per il contributo, ora è molto più dura”. Melania Ruggini

NEWS Incontri pubblici

RIPARTE L’INIZIATIVA “STORIE DI GENITORI E FIGLI - IMPARARE AD ESSERE GENITORI”

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er il quarto anno consecutivo ritornano a Palazzo Danielato gli incontriconferenze sul tema “Storie di genitori e figli – Imparare ad essere genitori”. Il ciclo di incontri è promosso dall’Associazione “Da genitori a genitori” in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili di Cavarzere, la scuola primaria e secondaria di primo grado, l’Ipsia Marconi, il Patronato San Pio X e l’Avis di Cavarzere e Cona. Gli incontri sono iniziati a marzo, il 16 con il dottor Ernesto Gianoli, psicologo e psicoterapeuta, che ha parlato di “Affettività e disturbi dell’umore”. Il 23 marzo è presente invece la dottoressa Cristiana Schutter, educatrice professionale, che tratta il tema “Affettività e sessualità – come parlare di sessualità con i propri figli”. Moderatore di entrambe le serate sarà il dirigente scolastico Filippo Sturaro. A questi appuntamenti seguiranno due corsi rivolti ai genitori, il primo prevede tre incontri, il 16 e 23 aprile e il 7 maggio e sarà tenuto dal dottor Gianoli che affronterà il tema della componente affettiva nel rapporto genitori e figli e della gestione dei disturbi d’ansia e depressivi presenti durante il periodo della crescita dei figli. Il secondo corso, previsto per il 12, 19 e 26 aprile, sarà tenuto dalla dottoressa Schutter e approfondirà il tema del ruolo formativo-educativo dei genitori sul piano affettivo e sessuale. Tale corso sarà preceduto da un incontro, il 29 marzo, tenuto dalla dottoressa Samanta Beggio, del centro trasfusionale di Cavarzere e Cona, che parlerà delle malattie sessualmente trasmissibili, in particolare dell’Hiv. Per entrambi i corsi i posti disponibili sono venti e sarà richiesto il versamento di un piccolo contributo da parte dei partecipanti. N.S.

IL NUOVO BANDO DELLA FONDAZIONE CLODIENSE

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e organizzazioni no profit di Chioggia, Cavarzere e Cona chiamate a raccolta per presentare progetti di utilità sociale. La Fondazione della Comunità Clodiense ha lanciato il nuovo bando, mettendo a disposizione ben 100 mila euro, per aiutare le associazioni alla realizzazione di iniziative che vadano a beneficio della collettività, con lo scopo di migliorare la qualità della vita nel territorio. Si tratta del sedicesimo bando a sostegno di nuovi progetti, che andranno ad aggiungersi alle 180 iniziative già coofinanziate in dieci anni di attività. “La Fondazione della Comunità Clodiense sta lavorando sul territorio per promuovere la cultura del dono, aiutando i singoli a contribuire al benessere della comunità locale – spiega il Segretario Generale della Fondazione, Giuseppe Boscolo - L’obiettivo è quello di collaborare con coloro che, attivi in una determinata comunità, offrono il proprio contributo per la realizzazione dei loro valori e ideali, nella consapevolezza di come donare sia un’attività che presuppone delle competenze che vanno al di là della sola buona volontà”. Le organizzazioni interessate al bando dovranno presentare un progetto di utilità sociale che rientri nell’ambito di iniziative educative, culturali, artistiche e sportive, nel settore della promozione socio-assistenziale e sanitaria per le fasce più deboli del territorio o nella sfera della tutela, valorizzazione e promozione di beni d’interesse artistico, storico ed ambientale.

A disposizione 100mila euro per organizzazioni no profit per progetti di utilità sociale Una volta raccolte e scelte le proposte messe a contributo, le associazioni dovranno reperire nel territorio entro il 31 ottobre 2012 donazioni per lo stesso importo. Le domande vanno compilate on-line, sul sito www.fondazioneclodiense.it, entro e non oltre il 31 maggio 2012. Dal sito della Fondazione è possibile scaricare il regolamento del bando che fornisce tutte le indicazioni utili alla compilazione e alla presentazione della domanda. I progetti dovranno essere ultimati entro il 31 ottobre 2013. Per maggiori informazioni è possibile recarsi presso gli uffici della Fondazione, aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.30 a Palazzo Grassi – Riva Vena, Chioggia o in alternativa scrivere all’indirizzo e-mail info@fondazioneclodiense.it o telefonare al numero 0415507144. Giovanna Bellemo


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12 Cavarzere Manifestazioni La sfilata del 25 marzo

Boom di carri, oltre 40 richieste

NEWS Rottanova

LA FRAZIONE HA DATO L’ULTIMO SALUTO ALLA CENTENARIA BONA BIZZARO

Grande adesione di gruppi all’evento organizzato dalla Pro loco La presidente Figoni: “Ci hanno scritto anche dall’Austria!”

di Nicla Sguotti

C’

è stato un vero boom di adesioni da parte di gruppi mascherati e carri per la tradizionale sfilata promossa dalla Pro loco di Cavarzere, manifestazione che quest’anno si svolge nel pomeriggio di domenica 25 marzo ed è realizzata con il contributo del Comune di Cavarzere e della Provincia di Venezia. Le richieste di partecipazione sono giunte da tutto il Triveneto e anche da oltre confine, infatti tra coloro che hanno scritto alla Pro loco dimostrando la propria disponibilità, vi è anche un gruppo austriaco. “Abbiamo ricevuto circa una quarantina di domande – informa Lina Figoni, responsabile Pro loco per il Carnevale – sarebbe bello poterle accettare tutte ma purtroppo non abbiamo le disponibilità finanziare per poterlo fare. Tra le varie richieste c’è anche quella di un gruppo austriaco, con maschere davvero paurose, che speriamo di riuscire a far venire, anche perché sarebbero una vera e propria novità che non si può vedere in nessuna delle manifestazioni della zona”. Tra le particolarità della sfilata cavarzerana, che ospita come da tradizione dei carri allego-

I carri allegorici della precedente edizione

Maschere da tutto il Triveneto, dal Trentino travestimenti della tradizione locale. Modifiche del percorso rici di notevole pregio, vi è anche una serie di maschere provenienti dal Trentino, espressione della tradizione locale. L’entusiasmo nel direttivo cavarzerano della Pro loco non manca di certo anche se le disponibilità finanziare quest’anno

sono più esigue del solito, creando non poche difficoltà a livello organizzativo. “Per quanto riguarda il carnevale – sottolinea Figoni – abbiamo attualmente un quarto delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione, confidiamo perciò nella sensibilità degli sponsor ai quali chiediamo di darci una mano raccogliendo fondi coi biglietti della lotteria. Speriamo che il nostro appello sia accolto e questa bella manifestazione, l’unica che riesce a richiamare nel centro di Cavarzere così tante persone, possa così continuare a essere promossa anche nei prossimi anni”. Le novità in ambito di viabilità del centro storico hanno richiesto delle modifiche al percorso tradizionale dei carri, quest’anno si partirà da via Pescheria, svoltando a sinistra in via Roma e arrivando fino a via Circonvallazione per passare poi in via Matteotti, via Umberto I e ritornare infine in via Roma. Gli appuntamenti successivi promossi dalla Pro loco sono la Festa dei fiori, in programma per il 29 aprile, e la Festa degli aquiloni che come da tradizione si svolgerà il primo maggio.

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T

utta Rottanova aveva festeggiato con gioia i suoi cento anni e anche il traguardo dei 101, compiuti l’11 maggio dell’anno scorso, e l’intera frazione ha dato l’ultimo saluto alla sua centenaria Bona Bizzaro, che si è spenta lo scorso 19 febbraio. Conosciuta e stimata da tutti in paese, Bona aveva da sempre abitato a Rottanova, nella chiesa della frazione si è sposata con il marito Bruno, lì sono stati battezzati i suoi due figli, Remo e Maria con i quali viveva, e nella stessa chiesa è stato celebrato il suo funerale al quale hanno partecipato molti amici e conoscenti. In occasione dei suoi cento anni tutta la frazione aveva voluto far festa e si era recata a trovarla nella sua abitazione di via Giare Inferiori, dove la signora Bona ti accoglieva sempre con un sorriso. Tutti in paese ricordano la festa per i suoi cento anni, anche il Comitato cittadino della frazione aveva voluto celebrare quell’importante ricorrenza consegnando a Bona una targa, che rimarrà ora ai suoi familiari a testimoniare l’affetto Nicla Sguotti di tutta Rottanova per la loro cara mamma.

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opo aver partecipato alla celebrazione della festa dell’esaltazione della Croce, lo scorso 14 settembre a San Mauro, torna anche quest’anno a Rottanova la Via Crucis vivente, promossa dal Gruppo giovani parrocchiale in collaborazione con il Comitato cittadino. Ogni anno questo bell’appuntamento con la preghiera del Venerdì Santo, basata anche sulla drammatizzazione della passione di Cristo, richiama la partecipazione di molti fedeli della frazione ma anche dei paesi limitrofi. Per chi quest’anno vivrà tale appuntamento, giunto alla sua sesta edizione, esso sarà di certo un’occasione per riflettere sulla passione di Cristo, rivissuta attraverso la Via Crucis, che tradizionalmente propone i momenti più significativi del percorso verso il Calvario. Grazie alla collaborazione del Comitato cittadino e di diverse volenterose persone della frazione – che curano le luci, il suono e le ambientazioni – la Via Crucis di Rottanova propone alcune tappe della

salita al Calvario, tra le quali la crocifissione ricreata sull’argine dell’Adige che è di certo la stazione più suggestiva. I testi delle narrazioni e le riflessioni sono stati curati dalle animatrici del Gruppo giovani con la ripresa di episodi evangelici ai quali si affiancano dei commenti e delle invocazioni. Tutto il materiale e ogni oggetto necessario alla preparazione della Via Crucis vivente è stato prodotto dai giovani rottanovani, dal Comitato e da alcuni parrocchiani che hanno realizzato costumi, palchetti dove si svolge la rappresentazione delle singole stazioni e le tre croci, interamente costruite a Rottanova grazie alla disponibilità dei falegnami locali. L’appuntamento con la Via Crucis vivente dei Giovani di Rottanova è per le ore 21 del 6 aprile, serata in cui le immagini e i semplici allestimenti delle stazioni, contribuiranno a far rivivere ai presenti l’atmosfera di quel Venerdì che mutò per sempre la storia dell’umanità. N.S.


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Territorio La politica attenta e sostenibile del Comune

La scuola punta sulle energie rinnovabili e sul risparmio energetico L’amministrazione ha aderito al progetto “Il sole a scuola” promosso dal ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo. Il vicesindaco Bottin elenca anche le altre iniziative “a dimostrazione - sostiene - che la centrale a turbogas può essere superata con i fatti” Sopra il vicesindaco Antonio Bottin

di Nicla Sguotti

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l Comune di Cona ha da sempre dato la propria adesione all’iniziativa “M’illumino di meno”, promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del risparmio energetico e della promozione di fonti alternative per la produzione di energia. Anche quest’anno, nella giornata del 17 febbraio, il Comune di Cona, come tante altre istituzioni in tutta Italia, ha deciso di fare un gesto simbolico, nell’ottica della promozione di un uso consapevole delle fonti di energia, spegnendo per un’ora l’illuminazione pubblica nel centro di Pegolotte, dalle 18 alle 19. Le iniziative di Cona a favore del risparmio energetico vanno oltre la giornata di “M’illumino di meno”, seppur simbolicamente importante. Infatti, il Comune ha aderito al progetto “Il sole a scuola” promosso dal ministero dell’Ambiente e dello sviluppo, coinvolgendo la scuola secondaria di primo grado. Tale iniziativa prevede, da parte del Ministero, il finanziamento per i progetti ammessi di 10mila euro a fondo perduto che a Cona saranno utilizzati per un impianto fotovoltaico da 3KWp. “Nell’ambito di tale progetto – spiega il vicesindaco di Cona Antonio Bottin – è inserita anche la certificazione energetica della scuola, che prima dei lavori di realizzazione del cappotto, coibentazione della copertura e sostituzione degli infissi era non classificata, ora è invece in classe G, con un risparmio rispetto a prima del 25 per cento sul consumo del gas metano”. Il vicesindaco ricorda inoltre che numerosi sono stati i passi in avanti svolti dalla sua amministrazione comunale nell’ambito della promozione e realizzazione di impianti a energia rinnovabile. “Dagli eco indici del Comune di Cona – precisa – si può vedere che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, oltre a soddisfare interamente il fabbisogno elettrico di famiglie e attività commerciali e produttive, copre i consumi annui di 18.645 persone residenti in altri Comuni. A questo si aggiunge una raccolta differenziata del 74,76 per cento, tutto ciò è la dimostrazione che la centrale a turbogas può essere superata da fatti concreti e da una politica attenta e sostenibile nel territorio”.

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E’ SCOMPARSA ENRICHETTA ZANIN

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i è spenta nella sua abitazione di Pegolotte all’età di 91 anni la signora Roma Enrichetta Zanin, presidente della Fondazione Don Mario Zanin, creata per portare avanti un progetto, ideato insieme al fratello don Mario, per dare il mantenimento agli studi universitari, prevalentemente di medicina, di giovani originari di Paesi in via di sviluppo. La signora Zanin era stata una dei promotori della Fondazione dedicata al fratello don Mario, istituita il 4 marzo 1992, che ha sede a Pegolotte di Cona, dove la signora risiedeva. Molti sono i progetti avviati grazie alla Fondazione, tra i quali la costruzione dello studentato intitolato Home Don Mario Zanin a Lubumbashi, nella Repubblica Democratica del Congo (in foto), che ospita oggi venticinque studenti frequentanti la locale università. La Fondazione Don Mario Zanin è la naturale emanazione di un operato durato sedici anni, dal 1969, anno in cui don Mario ospitò nella canonica di Pegolotte i primi cinque giovani provenienti da Africa e Asia, fino al 1985, anno della sua morte. Sono stati circa cento i giovani universitari in questi anni accolti come figli da don Zanin, i quali grazie alla generosità sua e della sua famiglia hanno potuto portare a termine gli studi universitari. Il loro mantenimento – vitto, alloggio, tasse universitarie e libri – è sempre stato interamente a carico di don Mario e alla cura dell’ambiente e dei giovani hanno sempre provveduto personalmente la signora Roma Enrichetta, aiutata dai nipoti Milena e Mario. Nicla Sguotti


14 Cultura locale

Cultura locale 15

Teatro Piace il maggiordomo interpretato da Daniele Bizzaro

Un premio alla bravura Il giovane attore cavarzerano insignito a Taglio di Po del riconoscimento “Una rondine a teatro” di Paola Teson

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aniele Bizzaro è un giovane attore di Cavarzere. Artista poliedrico che si è misurato in diverse discipline nel mondo dello spettacolo, Daniele Bizzaro ha visto pubblicamente riconosciuta la sua bravura nell’ambito della recitazione teatrale ottenendo il premio come miglior attore al termine della rassegna teatrale “Il teatro del buon umore” a Taglio di Po, nel mese di febbraio. Alla sesta rassegna teatrale di Taglio di Po l’artista ha ricevuto il riconoscimento “Una rondine a teatro”, un premio per la sua interpretazione del personaggio di Carlo nella commedia “Tango, monsieur?” per la regia di Valentina dell’Aquila, con la compagnia teatrale “La Filodrammatica” di Cavarzere. Un personaggio, quello interpretato dal bravo Bizzaro, che richiede una grande capacità di muoversi in una grande vivacità e velocità interpretativa, dovendo egli interagire con tutti i personaggi della commedia, essendo la vera colonna portante di tutta la

La cerimonia di premiazione. Dal sito www.instabiletagliolese.com storia. Un maggiordomo che deve interpretare e gestire la psicologia del suo padrone e di tutte le sue amanti, che diventa talora confidente, talora complice, talora vittima, il tutto in salsa comica, che caratterizza l’interpretazione di questo personaggio. Un personaggio che ha messo alla prova il giovane, ma che si è rivelato un impegno che il ventinovenne cavarzerano ha saputo onorare con assoluta maestria e professionalità, riconosciutegli dagli spetta-

tori che hanno avuto la fortuna di vederlo in qualche replica della commedia, e riconosciutegli ora anche pubblicamente in questo premio alla bravura. Ma Bizzaro non è solo un attore teatrale: nel suo curriculum professionale troviamo importanti esperienze nell’ambito concertistico, teatrale e anche di cinema d’autore. Un premio meritatissimo per questa giovane promessa del mondo dello spettacolo, targata “made in Cavarzere”.

NEWS Fotografia

FOTOCLUB CAVARZERE, DI MOSTRA IN MOSTRA VERSO IL CONGRESSO NAZIONALE DI MAGGIO

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l Fotoclub Cavarzere ha dato il via all’attività per l’anno 2012 con una mostra fotografica riservata ai soci, che si è tenuta nel foyer di Palazzo Danielato dal 5 al 14 febbraio. In esposizione una quindicina di soci, compresi gli allievi che l’anno scorso hanno seguito il corso di fotografia, ha esposto sessanta opere facendo rapidi excursus dal campo del ritratto alla fotografia paesaggistica, spaziando dalla macrofotografia alla rielaborazione digitale, toccando la foto sportiva e quella naturalistica. La manifestazione, nonostante il tempo pessimo, ha avuto una buona affluenza di pubblico dimostrando la La locandina della sensibilità e la curiosità generale verso queste “proposte Collettiva artistiche”, così come sono state definite dall’assessore di febbraio Fabrizio Zulian che è intervenuto all’inaugurazione. Nei giorni immediatamente seguenti alla mostra, il Fotoclub ha collaborato all’allestimento di una mostra curata dalla comunità La primula dal titolo “Come turisti a Cavarzere”, dove gli ospiti della comunità hanno evidenziato alcuni particolari della città che più passano inosservati, non venendo sempre notati dagli abitanti. Queste sono solo le prime di una serie di attività che il Fotoclub Cavarzere svilupperà durante l’anno in corso, come spiega soddisfatto il proprio presidente Elia Andreetta. Innanzitutto il club sta partecipando al “Giro files” dei gruppi F.i.a.f. del Veneto in preparazione al congresso nazionale della federazione, che si terrà a Garda nel mese di maggio e che sfocerà in due mostre personali di fotografia dedicate ad autori di livello nazionale, mentre i propri soci parteciperanno a vari workshop di specializzazione fotografica. Non si deve infine dimenticare che anche quest’anno il Fotoclub ha in programma un corso di fotografia rivolto a chi voglia entrare in questo fantastico mondo della visione. Melania Ruggini

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SPORT in PRIMO PIANO

Scacchi. Campionati studenteschi provinciali

I MINI SCACCHISTI DELLA PRIMARIA CONQUISTANO ORO E ARGENTO

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iccoli scacchisti cavarzerani crescono: ai Giochi sportivi studenteschi provinciali, infatti, la scuola primaria ha conquistato il podio, con una medaglia d’oro e una d’argento. Un bel bottino, dunque, guadagnato dagli studenti della scuola primaria, che hanno partecipato ai Giochi Studenteschi della Provincia di Venezia con tre squadre. La manifestazione si è svolta a Venezia, nella chiesa sconsacrata di San Leonardo. Gli alunni cavarzerani, accompagnati dall’istruttore Renzo Renier, il quale ha guidato la delegazione chioggiotta a Venezia per la prestigiosa gara, hanno dato prova di grande bravura e qualità. E’ stata proprio la squadra femminile a guadagnare il primo posto, che era così composta: Anna Maria Dogaru, Aurora Pilotto, Najwa Boukhlija, Denise Quagliato, Marinela Jakupi e Valeria Silinskyy. Le alunne, oltre al titolo di campione provinciale, sono riuscite ad assicurarsi un bel passaggio alla fase regionale. Nel torneo maschile, invece, ha avuto la meglio la squadra A, che si è guadagnata appunto la medaglia d’oro. Gli scacchisti, Giacomo Vegro, Matteo Sturaro, Nicola Sinaglia, Gabriele Peagno e Jacopo Mancin, hanno peraltro portato a casa l’ammissione alla fase regionale. Infine la squadra B, composta da 4 scacchisti (Edoardo Pavanello, Francesco Danieli, Erik Birolo ed Edoardo Bergantin), si è comunque posizionata bene, con un valido settimo posto. M.R.

Canossa Basket Intervista al presidente Mauro Giraldo

“La squadra diventa sempre più grande”

di Melania Ruggini

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on l’anno nuovo, entra nel vivo la stagione sportiva del Canossa Basket di Cavarzere, che tra le sorprese tecniche ha promosso un allenatore federale, Davide Giraldo, formato tre mini arbitri federali e un altro arbitro senior. “In questi 5 anni di gestione, abbiamo inserito nella società figure tesserate e qualificate” spiega il presidente Mauro Giraldo. Dopo la gestione iniziata nel 2004 grazie all’impegno dei fratelli Giovanni e Alberto Rossi e con la collaborazione di Michela Quagliato, il 30 agosto 2007 infatti l’Associazione Nuovo Canossa Basket ha ufficialmente passato le consegne ad un nuovo gruppo dirigente, il Canossa Basket Cavarzere, con l’obiettivo di proseguire un percorso iniziato oltre 30 anni fa e guidato dal presidente Mauro Giraldo. Se all’inizio la rosa a cui attingere era composta da 21 giocatori, ora sono arrivati a 70. Intanto i vari campionati in corso hanno raggiunto la fase calda delle gare. La prima squadra, gli Under 14, sta partecipando al Trofeo federale Città di Padova, mentre la categoria degli Esordienti si sta riconfermando, come l’anno scorso nella fase regionale, con buone possibilità di

Sul piano tecnico promosso un allenatore federale, Davide Giraldo, formati 3 mini arbitri e uno senior Il Canossa Basket qualificazione. “In questi ultimi 10 anni ci sono stati grandi cambiamenti – prosegue il presidente - con molte new entry e diverse riconferme all’interno delle categorie. Nel frattempo è stato creato un nuovo centro di minibasket per la categoria Scoiattoli”. “Se all’inizio siamo partiti con 11 tesserati, una squadra giovanile Under 16 e 17, nel corso di questi 5 anni siamo arrivati a qualcosa come 70 tesserati presenti nel settore giovanile. E così se la categoria Under 14 partecipa al Campionato provinciale di Padova, gli Esordienti al campionato provinciale Rovigo Fip, la prima squadra si è ormai consolidata partecipando al campionato di seconda divisione”.

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Ad agosto si svolgerà invece il III Trofeo Canossa Basket, che prevede un 4 contro 4. Tra gli altri riconoscimenti, degno di nota è anche l’avvento di un cavarzerano di 42 anni in qualità di delegato provinciale nella Federazione di Rovigo, che copre un ruolo di livello federale e provinciale. E’ sempre viva inoltre l’attenzione da parte del Canossa per trovare allenatori in grado di insegnare ai ragazzi questo sport e formarli in maniera qualitativa. Così come è sempre in corso la collaborazione con il pool della Benetton Basket Treviso (in totale 40 società) sperando nell’avvento di nuovi fenomeni da indirizzare alla Benetton o verso società di qualità.

Arti marziali

CAVARZERE CAPITALE MONDIALE DELLA... DIFESA PERSONALE

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spiti di calibro mondiale alla palestra New Sporting Club di Cavarzere, l’associazione sportiva dilettantistica che opera nel territorio da più di 40 anni, al cui presidente, il maestro Roberto Folli, di recente è stato conferito il 7° Dan di difesa personale Koroho, firmato dal ministero della Difesa Giapponese e approvato dal Butokukai – l’organizzazione ufficiale di arti marziali - giapponese nella persona del Maestro Masashi Yokoyama. Lo scorso 19 febbraio si è tenuto uno stage di Koroho con il prestigioso maestro Masashi Yokoyama (nella foto), guardia del corpo del ministro del Commercio giapponese, arrivato a posta dal Giappone. “Il mestro è stato nostro ospite – racconta Folli – con altri componenti della sua associazione e oltre allo stage di difesa personale ci hanno fatto entrare nel magico mondo dell’ Oriente facendoci conoscere anche la loro scrittura e la cultura”. Altro ospite illustre lo scorso 4 dicembre. Il generale Vladimiras Lisicynas ha tenuto un seminario di Spectnaz Global, la difesa personale russa. Esperti della difesa personale di tutto il Veneto si son ritrovati a Cavarzere per conoscersi e confrontarsi, per trasferire le loro conoscenze ad allievi e operatori del settore in 2 stage veramente indimenti-

cabili. L’appuntamento è ora in Lituania per un seminario che vedrà protagonisti i maestri più famosi del mondo. “Con le arti marziali si insegnano i valori della lealtà, del rispetto, della fierezza. – spiega la dottoressa Michela Folli - Le arti marziali non hanno nulla a che vedere con l’offesa, il generale Lisicynas ha più volte ribadito che il suo metodo, lo Spectnaz, è contro la violenza, contro il crimine”. Il maestro cavarzerano ringrazia Villa Momi’s e Massimiliano Poletto “per l’ospitalità – sottolinea - e per aver reso il soggiorno dei nostri ospiti un modo per far conoscere loro anche la nostra cucina”. A breve presso il New Sporting Club avranno inizio corsi di difesa personale Koroho, Krav Maga coordinati dal maestro Claudio Artusi e dal maestro Folli. Michel invece si sta allenando per i Mondiali Master previsti nel 2013 ed inoltre è impegnata in seminari e convegni ad opera della Dmsa (Doctors in movement science association), in qualità di responsabile del Veneto.


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L’andamento economico nel 2011 I dati della Camera di Commercio di Venezia

Le imprese “mature” tengono di Ornella Jovane

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l contesto generale non è promettente e le prospettive di un futuro immediato in negativo non aiutano a guardare lontano. Nel 2011 spiccano nel quadro economicoimprenditoriale, anche del Veneziano, le tinte della crisi. Non fanno presagire una inversione di tendenza nemmeno le previsioni per il 2012, con una significativa contrazione anche della speranza negli imprenditori, il cento per cento dei quali non si aspetta per l’anno in corso alcun cambiamento. Eppure vi sono degli elementi che emergono in una “selva” di indicatori in negativo che, se non proprio confortanti, possono essere valutati con un certo interesse. Innanzitutto non viene meno la voglia di fare impresa da parte degli imprenditori veneziani e, legata a questa, la capacità e la tenacia di tenere duro in attesa di tempi migliori. I dati sull’andamento economico della provincia nell’anno appena trascorso sono stati presentati lo scorso febbraio dalla Camera di Commercio di Venezia, dal segretario generale Roberto Crosta, dalla responsabile del Servizio studi e statistica Laura Osgualdo e dal responsabile del progetto Evoluzione servizi statiastici di Infocamere Antonio Benfatto (nella foto).

Il dato che segna la chiave di lettura lo si desume dalla nati-mortalità delle imprese con un saldo in positivo rispetto alla fine del 2010 dello 0,4%, pari a 402 nuovi insediamenti produttivi su un totale nel Veneziano al 31 dicembre 2011 di 90.998 localizzazioni produttive, 70.371 sedi d’impresa e 20.627 unità locali (stabilimenti, filiali). Un dato che va letto anche in virtù del sensibile calo delle cessazioni, che nel 2011 sono state 4.344, -20,5% sul 2010, così come risultano in diminuzione i fallimenti, del 9,3%, passando da 227 a 206 (anche se nel 2008 erano 128) ma che per il 46% dei casi hanno riguardato le attività “giovani”, per lo più srl iscritte al Registro imprese

da non più di sei anni. Numeri che, composti in un quadro d’insieme, devono indurre ad una domanda - invita a riflettere il segretario generale Roberto Crosta - : quanto si stia facendo impresa nel Veneziano perché si è realmente motivati o perché l’imprenditoria rappresenti, in questa fase, l’unica via per lavorare? La risposta verrà col tempo. Per ora si può solo constatare come, nonostante la crisi, le imprese “storiche” rimangano in piedi e anzi talora consolidino la propria struttura confermando anche per il 2011il trend degli ultimi anni con una costante crescita delle società di capitali, 12.282 e cioè il 17,5% del totale con un +2,6% sul 2010. In aumento pure le imprese “femminili” che nel Veneziano sono il 23% del totale delle imprese attive in provincia con un incremento dello 0,7% rispetto al 2010. Numeri in positivo per gli imprenditori stranieri che sono il 7,9% del totale, in tutto 5.536, +6,5% rispetto all’anno precedente. La strada è in salita per i giovani, a fine 2011 le imprese di under 35 erano 6.483, il 9,2% del totale, un dato in flessione del 6,4% rispetto a 12 mesi prima.

Gli indicatori nel 2011

BENE TURISMO, CALZATURE E SERVIZI, IN CRISI PESCA AGRICOLTURA, COSTRUZIONI E MERCATO DEL LAVORO

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l 2011 per il Veneziano è stato l’anno del turismo, il settore economico trainante che ha fatto registrare numeri da record, e non solo per la città capoluogo ma anche per il forte exploit del litorale, nonostante la stagione iniziata tardi: 35 milioni di presenze (+4,7% sul 2010) e 8,2 milioni di arrivi (+9,4%). Performance notevoli anche per il comparto del tessile, abbigliamento, calzature e accessori (il considdetto Tac) che fa la parte del leone nell’ambito dell’export con oltre 521 milioni di euro esportati, +15,4% sul 2010. In particolare sono in crescita le esportazioni di calzature con un +15,1%. Ma ad incidere pesantemente sul dato complessivo dell’export sono le voci aereomobili, navi e imbarcazioni (la seconda in calo del -99,4% con l’azzeramento delle consegne verso Stati Uniti e Norvegia che avevano caratterizzato il 2010) che nei primi nove mesi del 2011 ha fatto segnare una flessione del -1,9% sull’analogo periodo del 2010, in controtendenza rispetto a Veneto e Italia. Depurata da queste voci tuttavia la variazione rispetto al 2010 si attesterebbe in area positiva. In aumento le importazioni del 4,8%, per un ammontare di circa 3,8 miliardi. Il 2011 è stato, invece, un anno difficile per le attività dedite all’agricoltura e alla

pesca, che pasano da 9.484 a 9.195 (-3% sul 2010), per le imprese dell’industria - in primis le attività manufatturiere (-0,3%)-, delle costruzioni (-0,5%), e artigiane. In salute il settore dei Servizi, alle imprese (+3,5%), alla persona (+1,5%), delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+1,6%), della finanza e assicurazioni (+1,1%), dei trasporti (+ 0,4%) e del commercio (+0,6%). Il mercato del lavoro rappresenta la nota dolente nel Veneziano. Il dato più allarmante, anche perché in controtendenza rispetto al Veneto, è quello sulla Cassa integrazione guadagni. Nel 2011 si è arrivati ad un ammontare complessivo di oltre 13,7 milioni di ore totali autorizzate, con un ulteriore aumento del 10,4% sul 2010. O.J.

UNDER 35: UN EURO PER APRIRE UN’IMPRESA ROBERTO CROSTA: “UN AIUTO AI GIOVANI? FORSE NO”

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l processo di invecchiamento del tessuto imprenditoriale in Italia, con il mancato ricambio generazionale e la difficoltà dei giovani di avviare una nuova attività, ha indotto anche il Governo Monti - dopo le agevolazioni fiscali di Tremonti - ad introdurre nel pacchetto Cresci Italia misure finalizzate a stimolare negli under 35 la voglia di fare impresa. Spicca l’opportunità (per gli under 35) di aprire una società con un capitale minimo di un euro. Una misura che, pur buona nelle intenzioni, potrebbe tuttavia nascondere delle insidie o quantomeno ispirare maliziose furberie. Alla lunga, oltre a gravare su una situazione economica già fragile di suo, potrebbero fare del male proprio ai giovani. E’ la critica mossa dal segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta, che si è dichiarato “scettico” verso questa possibilità. Una misura che riguarda le ditte individuali, il cui titolare abbia meno di 35 anni, ma

FAI UNA CROCE SUL QUADRATO PER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORAGANI ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO (limite età 18-37 anni)

anche le società di persone (in cui oltre il 50% dei soci abbia meno di 35 anni), o di capitali (in cui la media dell’età dei soci e degli amministratori sia inferiore ai 35 anni). Il rischio è duplice. Da un lato - considerato l’esiguo impegno iniziale - potrebbe favorire l’avvio di imprese di giovani che non sono sufficientemente attrezzati. Chi vuole fare l’imprenditore - invita ad osservare Crosta - dev’essere consapevole di assumere una responsabilità importante nei confronti del sistema e degli altri. Deve poter garantire una gestione capace e avveduta, altrimenti con l’improvvisazione si finisce per aumentare il rischio di fallimenti. Se un’azienda fallisce chi paga i debiti, a maggior ragione se il capitale sociale è pari a un euro? Vi è poi il rischio che l’imprenditore al di sotto dei 35 anni sia solo la figura di “facciata”, posta al vertice dell’impresa per beneficiare delle agevolazioni, dietro cui si possono celare

anche non ben identificati e poco trasparenti manovratori. “La vera partita - ha affermato Crosta - riguarda la semplificazione amministrativa vera cioè dei procedimenti, perché sburocratizzare non è solo autocertificazione, e la formazione di chi vuole fare impresa perché non ci si può e non ci si deve improvvisare imprenditore”. “Esiste la necessità forte di intervenire con bandi di sostegno alle imprese che partono - prosegue - e anche di favorire il passaggio generazionale che non è solo quello di padre in figlio. E’ doveroso e responsabile creare soggetti formati a fianco di imprenditori che abbandonano, che siano in grado di capire se l’attività può essere rilevata e di subentrare con le capacità utili a dare un futuro all’impresa assunta su di sè”. Niente di nuovo: così si faceva una volta e così si deve tornare a fare. “Una ricetta - conclude il segretario generale - che nel “sistema Venezia” si sta cominciando a reintrodurre”. O.J.

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consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)


Spazi aperti 19 3 Eventi Manifestazioni in tutta la provincia del giardinaggio e tempo libero

Primavera, arrivano le “Fiere dei Fiori” Si parte a Oriago il primo aprile lungo il Naviglio. Attesi gli appuntamenti di Noale e San Donà

AGRICOLTURA I dati del Veneto

FLOROVIVAISMO, AZIENDE IN CALO

di Alessandro Abbadir

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prile e maggio, tempo di Fiere dei Fiori in tutta la provincia di Venezia. Tante date non sono ancora state fissate, ma alcune realtà come Noale, Oriago di Mira, Dolo e Cavarzere, San Donà e Mirano, hanno già fissato da tempo calendari e aree di esposizione. Si comincia fra gli appuntamenti più rilevanti, il 31 marzo e 1 aprile, con “Oriago in Fiore”. La manifestazione organizzata dalla Pro loco di Mira si terrà lungo Riviera San Pietro a fianco del Naviglio del Brenta, in uno scorcio suggestivo fra il corso d’acqua e le ville veneziane. Si prevedono un centinaio di espositori del settore del giardinaggio tempo libero e florovivaismo, e circa 30 mila visitatori. Sarà il turno poi di Noale. La città dei Tempesta infatti è pronta a vestirsi a festa per la 33a edizione di “Noale in fiore” in programma domenica 15 aprile. La mostra-mercato regionale, organizzata dalla Pro loco, accoglierà almeno 60 mila persone provenienti da tutta la regione, e almeno 130 espositori che si distribuiranno su 10 mila metri di area

espositiva. Gli organizzatori sono soddisfatti. “E’ uno degli appuntamenti più attesi non solo nel comune ma nell’intera provincia, perché si vive e si crea all’interno di un contesto unico e per i tanti eventi collaterali che si susseguono”. Il programma si snoderà lungo tutto il fine settimana, con esposizioni e concerti. A San Donà di Piave quest’anno ci sarà la “Fiera di Primavera” che sarà inserita nel programma della “Festa di Primavera” tradizionale appuntamento organizzato dal Comune dal 25 aprile al 1° maggio. L’area espositiva interessata è di 16.000 mq coperti e 10.000 mq scoperti. E’ una fiera mercato aperta al pubblico nell’area fieristica con vendita diretta, con la presenza di circa 200 aziende del settore del tempo libero, sport, alimentazione regionale e prodotti tipici locali, orticoltura, vini, florovivaismo e giardinaggio. Nello stesso periodo, il 25 aprile si terrà a Mirano in piazza Municipio “Mirano in Fiore”, seguita poco dopo il primo maggio in Riviera del

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Brenta da “Dolo in fiore”. Fra gli eventi del periodo anche la manifestazione “Rivale in Fiore” nel comune di Pianiga. Nell’area sud della provincia e cioè a Cavarzere, non si resta però a guardare. Una manifestazione dello stesso tipo è prevista per il prossimo 29 aprile. “La manifestazione – spiega Lina Figoni presidentessa della Pro Loco di Cavarzere – la faremo in concomitanza con la fiera dei sapori, un evento enogastronomico che si terrà nello stesso periodo” .

onostante le promozioni delle varie “Fiere dei Fiori” anche nella nostra provincia, il settore del florovivaismo in veneto è in difficoltà. A certificarlo sono i dati di Veneto Agricoltura. Continuano a diminuire infatti il numero delle aziende del settore: nel 2011 sono scese a 1.641 (-1,8% rispetto al 2010). Il calo riguarda tutte le province (in particolare Treviso, con 338 attività, perde il 3,4% delle imprese) ad esclusione di Rovigo, che registra un lieve incremento. Padova, seppur in calo (-2%), conferma la propria leadership a livello regionale con 503 ditte, oltre il 30% del totale. Il veneziano segue il trend generale. Le analisi degli esperti evidenziano un calo più accentuato tra le aziende considerate “piccoli produttori”. Quest’ultime, dopo essere cresciute fino al 2009 (quando erano poco meno di 900), sono diminuite nell’ultimo biennio fino a scendere a 828 unità (-7% rispetto al 2009, -3% rispetto al 2005). Per quanto riguarda il comparto produttivo, seppur in leggera flessione (-1,3% rispetto al 2010), le imprese risultano attive in particolare nel vivaismo ornamentale (1.482 unità, circa il 90% del totale); in diminuzione (-2,6%) le ditte attive nel vivaismo frutticolo (260 unità, il 16% del totale) e forestale (83 unità, -6,7%). In crescita le realtà impegnate nel vivaismo orticolo (530 unità, +2%), nella produzione di fiori recisi (80 unità, +18%) e soprattutto quelle che operano in produzioni di nicchia (tappeti erbosi, piante grasse, bonsai,...) che si attestano a 68 unità in Veneto (+24%). Nel 2011 la superficie investita a florovivaismo in Veneto rimane sostanzialmente invariata, circa 3.190 ettari. A.A.

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L’iniziativa per gli studenti delle superiori Tredici incontri nelle scuole promossi dalla Provincia

La sicurezza stradale fa spettacolo di Giovanni Giovetti

S

i propone come una pubblica assemblea, zione di comportamenti a rischio. Ogni minuto, in realtà si tratta di uno spettacolo tea- nel mondo, due persone muoiono per incidenti trale sui generis che, con la sua forma stradali, significa oltre tremila al giorno, un miibrida, mira a scuotere, far riflettere e stimolare lione e duecentomila morti all’anno. Di questi, alla partecipazione i ragazzi della scuole supe- circa un terzo sono giovani fra i 18 e i 35 anni. riori veneziane. Il tema oggetto di apprpfondi- Le campagne di prevenzione e consapevolezmento, discussione e confronto proposto dallo za come questa realizzata dalla nostra Provincia, unitamente all’esercizio di un ritrovato spettacolo interattivo è la sicurezza stradale. In 13 incontri con gli studenti si fa strada, senso civico da parte di tutti i cittadini, e ad riproposta dalla Provincia di Venezia-assessora- un’attenta progettazione dei veicoli, possono to alla Viabilità dopo il riscontro positivo dello portare a una sensibile riduzione del numero scorso anno, l’iniziativa legata alla campagna di incidenti”. “Nell’affrontare il problema della sicurezza stradale – ha di sensibilizzazione aggiunto l’assessore ed educazione alla Il testo è basato Emanuele Prataviera sicurezza alla guida. su dati rigorosi - occorre sfatare la conIn questa edizione il sul tema vinzione che vittime e compito di veicolare della sicurezza feriti della strada siano la messaggi di promozio- stadale conseguenza inevitabile ne di comportamenti corretti e consapevoli è stato assegnato alla e accidentale del traffico. Non a caso le morti compagnia teatrale professionale “Zelda” che per incidente stradale sono considerate dagli nel suo minitour in giro per le scuole porterà organismi di sanità “morti evitabili”, poiché “I vulnerabili”, spettacolo in grado di suscitare le cause scatenanti sono per la maggior parte prevedibili”. nei ragazi domande ed emozioni. Attraverso dunque l’informalità dello “La sicurezza stradale - ha spiegato nell’illustrare il progetto la presidente della Provincia spettacolo teatrale si vuole invitare tuttavia i Francesca Zaccariotto - parte innanzitutto giovani a prendere conscienza del problema e dall’educazione ai più giovani e dalla preven- promuovere comportamenti virtuosi.

La compagnia “Zelda” porta in scena “I Vulnerabili”: a metà tra una pubblica assemblea e un testo teatrale per far riflettere “Il nostro spettacolo - ha spiegato il direttore artistico, nonché autore e conduttore, Filippo Tognazzo - è rigoroso, basato su informazioni, dati precisi e verificati ed offre la possibilità di stabilire un paragone fra il nostro territorio e altre realtà italiane ed estere, suscitando domande, emozioni, ma anche indignazione”. “Abbiamo scelto - prosegue Tognazzo - di privilegiare il rapporto diretto fra attore e platea, utilizzando una forma ibrida, quasi un’assemblea pubblica in forma di spettacolo, nella quale si alternano racconto, pubblicità

La locandina dello spettacolo educativo. A seguire, dopo ciascuno spettacolo, è in programma anche un intervento della Polizia stradale progresso, musica, esperimenti scientifci. Rusciamo così a parlare di tempi di reazione, velocità viruale, protesi e progressi medici, pubblicità, cavalli e potenza, comunicazione, rapporti tra interesse pubblico e privato, crash test e sicurezza passiva, spesa sanitaria e pil, fino ai concetti chiave di invulnerabilità e vulnerabilità”. Il ciclo di incontri, iniziato lo scorso 15 febbraio, prosegue il 21 marzo al Mattei di San Stino di Livenza; il 23 al liceo Veronese di Chioggia, il 28 all’Istituto Cestari di Chioggia,

il 30 al Luzzato di Portogruaro, il 3 maggio al Vendramin Corner di Venezia, il 9 al Righi di Chioggia, il 10 al Cornaro di Jesolo, l’11 al Levi di Mirano e il 23 l’ultimo appuntamento al cinema Corso di Mestre con la presenza di studenti di varie scuole. L’iniziativa vede anche la collaborazione di Pasav, Associazione Precedenza alla Sicurezza Venezia. Sorta nel 2007 a Mestre, Pasav coordina le amministrazioni pubbliche per perseguire l’obiettivo europeo di dimezzare il numero di vittime della strada.

2012 martedì 13 marzo

apre le porte per farsi conoscere, dalle 19.00 inaugurazione con presentazione del locale

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22 6 Personaggio Letteratura I successi letterari di un autore 81enne di Mira

Giuseppe Mialich, poeta autodidatta

Giuseppe Mialich, sotto alcuni trofei vinti a vari concorsi di poesia

Ha vinto coppe e medaglie e ha collaborato con riviste letterarie come “La Nuova tribuna letteraria” e “Oggi futuro”

di Alessandro Abbadir

U

n poeta autodidatta che giunge alle sue maggiori produzioni con l’arrivo della terza età. Si tratta di Giuseppe Mialich, poeta della Riviera del Brenta, che nasce a Mirano nel 1931. Mialich appassionato di poesia fin da giovane, si trova purtroppo nella condizione di dover lavorare nell’industria come tecnico della fisica industriale applicata, fino alla pensione a cui arriva a 55 anni nel 1987. “La sua grande vena poetica - spiega la figlia - ha dovuto accantonarla per far posto al senso del dovere per la famiglia. Ma con la pensione le cose cambiano. Mio papà ha potuto prendere finalmente in considerazione la sua passione per la poesia a partire dagli anni ‘90”. Giuseppe si iscrive all’Università Popolare della Riviera del Brenta di Dolo e,

in seguito, vince il primo premio “Voci della Riviera del Brenta poesie e racconti”: da li è un crescendo di successi. Lo stesso poeta dice di se stesso. “L’amore per la poesia ha sempre contrassegnato la mia vita anche se prima non mi ero cimentato in modo costante”. E’ un poeta autodidatta che ben conosce i grandi poeti classici da Leopardi, a D’Annunzio, a Saba, solo per citarne alcuni. Ha collaborato con diverse riviste letterarie come “La Nuova tribuna letteraria” di Abano Terme, e “Oggi futuro” di Reggio Calabria. Ha partecipato a livello nazionale e internazionale per vari concorsi di poesia e ha portato a casa coppe e riconoscimenti. Ha partecipato ai concorsi “Premio internazionale Costa azzurra”, e poi al “Premio Internazionale Trofeo delle Nazioni”, en-

trambi a Roma. Ha partecipato poi al Concorso Letterario Internazionale G. Bronchi”. a Pontedera. Al Premio “Nazione d’arte e letteratura Sulle dune del secco” in Versilia. E poi il “Trofeo intercontinentale” a Roma, il premio nazionale poesia “W. Tobagi” a Venezia, il super premio “Cultura europea” a Roma, e infine al “Premio regioni d’Italia” a Pontedera. Tutto questo con il suo unico titolo di studio la licenza media. Giuseppe Mialich ha collaborato con l’associazione “Dolo scrive e dipinge”, partecipando al gemellaggio tra il comune di Dolo e quello di Vallo della Lucania, occupandosi del laboratorio teatrale e di poesia. Entusiasta la critica delle sue opere E’ stato definito dal critico letterario Bianca Buono: “Un autentico poeta della generosa terra veneta. Un

cantore del bel verso che affina, nella fucina dell’anima, analizzando la propria capacità espressiva le più nobili espressioni. Una penna che ben conosce l’arte del poetare, in versi liberi e contemporanei, pur essendo un cultore del classico”, e dalla dottoressa Gabriella Niero critica d’arte: “Il sentimento nostalgico del passato e del presente pervade lievemente le sue poesie, rivelando il carattere appassionato dell’autore, interprete intenso e schietto della natura, sensibile portavoce delle emozioni umane, candido testimone dei rapporti più profondi con l’esistenza”. Giuseppe Milaich non dimentica l’impegno civile. E’ presidente Anpi di Mira

ed è conosciuto su tutto il territorio mirese per avere svolto, in passato, cariche elettive come consigliere comunale di Mira, e per due legislature e di essere stato presidente del consiglio di frazione di Mira Porte.

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Febbraio 2012

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

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L’Emergenza e il Pronto Soccorso

Il Pronto Soccorso è un servizio di emergenza con il compito di assicurare adeguati livelli di assistenza medica dal territorio sino alla definitiva collocazione del paziente, garantendo ai cittadini risposte tempestive, appropriate ed ottimali in caso di urgenza ed emergenza. Il PS di Chioggia è situato al piano terra, sul lato Nord, all’interno del Dipartimento di Emergenza che comprende oltre al PS anche la Rianimazione e la Cardiologia. Si rivolge a tre tipologie di pazienti: • Pazienti con funzioni vitali alterate, che richiedono un trattamento immediato: Pazienti con situazioni a rischio di alterazione grave e repentina delle funzioni vitali • Pazienti in grave stato di sofferenza ma che non richiedono un immediato trattamento. Accesso: L’accesso al Pronto Soccorso può essere diretto o attraverso il SUEM (Servizio Urgenza Emergenza Medica) chiamando il numero telefonico gratuito 118, che risponde alle chiamate sul territorio con 2 ambulanze di Tipo A presenti per l’intero arco delle 24 ore. In caso di Codice Rosso è prevista l’ uscita anche del medico, nei codici gialli e verdi del solo infermiere.

metodo di selezione si chiama “Triage”. Potrà capitare cosi che chi è arrivato prima ma non presenta i sintomi clinici dell’urgenza oppure ha problemi meno gravi venga visitato e curato dopo i pazienti più gravi,anche se quest’ ultimi sono arrivati dopo. Il Triage non è altro che la modalità tecnica di stabilire l’ordine di precedenza degli utenti, funzionante tramite l’attribuzione del codice colore: che non deriva da un’autodiagnosi, ma, come previsto dalla normativa vigente, dalla valutazione complessiva di un insieme di variabili quali: - impressione dell’operatore; - impressione dell’operatore (Infermiere di turno al Triage); - tipologia del disturbo (es. colica renale, problemi di odontalgia, ecc.); - aspetti fisiopatologici (es. neonato, anziano fragile, ecc.); - stato di sofferenza del paziente; - durata della sofferenza. Codice rosso: molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure Codice giallo: mediamente critico, presenza di rischio evolutivo, potenziale pericolo di vita; prestazioni non differibili Codice verde: poco critico, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili Codice bianco: non critico, pazienti non urgenti

Dotazione Il Pronto Soccorso è dotato di 2 stanze con 4 posti letto dove vengono trattenuti i pazienti che abbisognano di un inquadramento diagnostico più approfondito o bisognosi di cure prima della dimissione dopo l’O.B.I.. Ogni posto letto è dotato di un monitor per il controllo della funzione cardiocircolatoria (ECG, pressione arteriosa), e respiratoria. • Elisoccorso Grazie alla presenza di una elisuperficie, situata nelle immediate vicinanze del Pronto Soccorso, è disponibile il servizio di elisoccorso gestito dalla Centrale operativa 118 di Mestre. Il Triage I pazienti che arrivano in Pronto Soccorso vengono assistiti secondo un ordine di precedenza basato sulla gravità dei disturbi che presentano, indipendentemente dall’ora di arrivo. Questo

Questo assicura che vengano prestate le cure subito a chi ne ha bisogno immediato. Il Triage non serve a ridurre i tempi di attesa bensì a garantire che i pazienti estremamente gravi, non debbano attendere minuti preziosi per la vita. Il Triage di bancone viene svolto da un Infermiere Professionale sempre presente che applica un protocollo prestabilito. Ad ogni paziente viene consegnata una scheda su cui è indicato il codice colore che gli viene assegnato. I codici colore vengono controllati dai medici che possono modificarli sia prima che dopo la visita e quindi attribuire ai pazienti un diverso grado di priorità. I bambini non rimangono in attesa al PS. Per loro è stata stabilita una procedura denominata “percorso breve” in base alla quale essi vengono inviati direttamente in Pediatria, salvo si tratti di casi traumatici, per i quali è prevista una preventiva visita in Pronto Soccorso per la necessaria valutazione dell’entità e gravità della ferita /trau-

Informa

le Specia le a i c e p S

Ulss 14

Il direttore Andrea Tiozzo

ma. Analoghi percorsi brevi sono stati stabiliti e da qualche tempo ormai collaudati per le patologie correlate alle seguenti specialità: ginecologia, oculistica, otorino, nefrologia, urologia e radiologia. In questi casi i percorsi brevi possono essere attivati dal Medico di Medicina Generale rendendo non necessario il ricorso al PS da parte dell’utente. Tempi di risposta del servizio Il Codice Rosso accede immediatamente alla Sala Emergenza. I Codici Gialli vengono visitati entro 5-15 minuti. I Codici Verdi e Bianchi per i quali è previsto il pagamento del ticket - se dovuto - hanno tempi di attesa variabili in relazione a possibili emergenze in corso e, nell’ambito dello stesso codice, al grado di sofferenza e all’età dei pazienti. I Codici Bianchi vanno trattati dai Medici di Medicina Generale. Pagamenti al Pronto Soccorso Nel mese di novembre 2011 la Regione Veneto ha approvato una direttiva che definisce i criteri per l’attribuzione del “codice bianco” alla dimissione dal Pronto Soccorso. L’obiettivo è quello di adottare criteri uniformi e condivisi in tutta la regione per l’attribuzione di quei codici dai quali consegue il pagamento della quota fissa di 25,00 euro e della quota di Il Codice Rosso accede immediatamente alla Sala Emergenza. I Codici Gialli vengono visitati entro 5-15 minuti. I Codici Verdi e Bianchi (per i quali è previsto il pagamento del ticket nelle circostanze di seguito indicate) hanno tempi di attesa variabili in relazione a possibili emergenze in corso e, nell’am-

continua alla pag. seguente

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it


Febbraio 2012

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

segue dalla pag. precedente

bito dello stesso codice, al grado di sofferenza e all’età dei pazienti. Le situazioni patologiche contrassegnate da Codici Bianchi dovrebbero essere trattate dai Medici di Medicina Generale. Pagamenti al Pronto Soccorso Nel mese di novembre 2011 la Regione Veneto ha approvato una direttiva che definisce i criteri per l’attribuzione del “codice bianco” alla dimissione dal Pronto Soccorso. L’obiettivo è quello

di adottare criteri uniformi e condivisi in tutta la regione per l’attribuzione di quei codici dai quali consegue il pagamento della quota fissa di 25,00 euro e della quota di compartecipazione alla spesa da parte dell’assistito non esente. Inoltre la Regione Veneto ha precisato che gli accessi al triage classificati come codice verde e bianco identificano in entrambi i casi condizioni cliniche del paziente che non configurano un pericolo di vita in atto, differen-

ziate in base alla presenza (codice verde) o all’assenza (codice bianco) di uno stato soggettivo di sofferenza, Il codice colore bianco indica che non si tratta di caso urgente e che la patologia lamentata dal paziente può e deve essere oggetto di indagine da parte del Medico di Medicina Generale. Quindi gli accessi classificati come “codice bianco o verde alla dimissione” sono assoggettati al pagamento della quota fissa di 25,00 euro e della quota di comparte-

cipazione alla spesa (ticket) sulle prestazioni erogate, fermo restando l’applicazione delle disposizioni relative all’esenzione. Per maggior chiarezza si allega la regolamentazione approvata in merito dalla Regione Veneto. Il mancato pagamento delle quote previste e/o il mancato ritiro dei referti relativi alle prestazioni erogate fa scattare l’iter sanzionatorio relativo al recupero crediti, nel qual caso le prestazioni vanno pagate per intero.

OSSERVAZIONE BREVE INTENSIVA (OBI) Il servizio di Pronto Soccorso ha il compito di accettare, valutare e trattare le emergenze-urgenze sanitarie; al termine di questo percorso il medico deve decidere se dimettere o ricoverare il paziente. L’Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.), è la terza opportunità a disposizione del medico di Pronto Soccorso nella gestione delle emergenze-urgenze, per evitare il rischio di dimissioni e/o ricoveri inappropriati. In un contesto caratterizzato dalla tendenza alla de-ospedalizzazione e alla riduzione del numero di posti letto per acuti, l’O.B.I. offre peraltro un setting assistenziale alternativo al ricovero tradizionale, garantendo all’utenza prestazioni qualitativamente ottimali con minore utilizzo di risorse. Il 5-10% dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso necessita di osservazione; di questi mediamente il 70% viene dimesso ed il 30% ricoverato al termine dell’osservazione. La sezione di O.B.I. è una unità funzionale all’interno della Struttura Complessa di Pronto Soccorso. L’O.B.I. consiste in un’area dedicata a pazienti che necessitano di ulteriore osservazione clinica dopo il primo approccio. La durata dell’osservazione di norma (salvo eccezioni che derivano da esigenze della singola regione o specificatamente della singola Azienda Ospedaliera) non eccede le 24 ore e non è inferiore alle 6 ore. L’osservazione, invece, che viene sviluppata in Pronto Soccorso e che viene conclusa entro 2-3 ore, non necessita

di posti letto, ma comunque di spazi adeguati e di poltrone comode e/o di barelle con sponde, può denominarsi Osservazione Temporanea (O.T.). Cosa offre • Osservazione longitudinale clinicosintomatologica • Valutazione dell’effetto degli interventi di stabilizzazione dei parametri vitali • Approfondimento diagnostico-terapeutico • Implementazione della funzione di filtro • Implementazione dell’appropriatezza dei ricoveri da P.S. • Implementazione dell’appropriatezza delle dimissioni da P.S. L’ OBI del PS di Chioggia è localizzata nell’ala ovest ed è costituita da 2 stanze di 2 letti ciascuna. Ogni letto ha in dotazione O2 e vuoto e la strumentazione per il monitoraggio ECGrafico e pressorio collegati ad una postazione monitor centrale situata nella sala accettazione del PS. La permanenza in OBI è documentata da apposita scheda contenente il diario clinico, le indagini, le terapie eseguite, la diagnosi e l’esito. Inoltre è prevista la somministrazione dei pasti e la visita ai pazienti da parte dei parenti in accordo con il personale medico in fasce orarie stabilite. Dotazione Il numero dei letti tecnici determinato dalla Regione Veneto previsti per l’OBI, deve essere calcolato come adeguato in relazione al bacino d’utenza ed all’attività espletata e comunque, per le strutture minori, devono essere

previsti, di norma, non meno di 4 posti letto. Una quota parte dei posti letto (P.L.)., mediamente il 50%, deve essere dotata di monitoraggio emodinamico e respiratorio. Ogni P.L. deve avere a disposizione ossigeno e aspiratore a parete. All’interno della U.O. devono essere presenti: • monitor defibrillatore/stimolatore • ventilatore meccanico non invasivo in grado di lavorare almeno in modalità PSV/PEEP • ecografo pluridisciplinare • elettrocardiografo • pulsiossimetro • glucometer • sfigmomanometri • pompe di infusione, in numero adeguato • set per intubazione/RCP Maggiori informazioni sul Dipartimento di emergenze e cure critiche: Pronto Soccorso Ospedale di Chioggia: Telefono: 041.5534300. Fax: 041.5534404 Per info: www.asl14chioggia.veneto. it sezione Ospedale/Unità Operative/ Pronto Soccorso Numero di telefono da comporre per le richieste di intervento: 118

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Cultura provinciale 27 7 Martellago Il dibattito: i giovani, l’impegno attivo e le nuove frontiere di internet

E-democracy, la partecipazione che passa per il web di Ornella Jovane

I

l web come via per ricondurre i giovani alla politica e stimolare in essi la voglia e le motivazioni per essere protagonisti attivi e impegnati. Se n’è discusso lo scorso 2 marzo presso la sala conferenze Alfredo Barbiero della Banca Santo Stefano di Martellago nel corso della diretta della trasmissione televisiva “Fatti nostri. La piazza” in onda su Telechiara. In sala i rappresentanti dei consigli dei ragazzi di Martellago, di Mogliano Veneto e della Consulta dei Ragazzi D.D. “L. Da Vinci” di Mestre che, accompagnati dai loro coordinatori e dagli insegnanti stessi, hanno testimoniato la loro esperienza di partecipazione attiva alla vita politica del proprio territorio rafforzata dall’uso del web e delle moderne tecnologie di comunicazione. Non hanno ancora l’età per essere attratti dai social network più comunemente frequentati (si tratta di bambini di quarta e quinta elementare e di ragazzini di seconda e terza media) ma sono membri attivi di quello appositamente creato per loro, www.

I ragazzi dei vari Ccr durante la serata di dibattito ilconsigliodeiragazzi.it, dall’associazione Ae- funzione della Lim, la lavagna interattiva quinet insieme con le scuole di riferimento multimediale utilizzata in classe con succesnell’ambito del network Civil life promosso so, come ha avuto modo di raccontare Patrizia Scotto Lachianca. L’insegnante, che è dal consiglio regionale del Veneto. In questo spazio virtuale i ragazzi risco- coordinatrice del Consiglio comunale dei raprono la propria comunità reale: si confron- gazzi di Martellago, ha confessato di averne tano, discutono, raccontano le proprie espe- “sfruttato” anche l’appeal che essa esercita rienze di baby amministratori, intrecciando sui ragazzi, ottenendo risultati decisamennuove relazioni che si consolidano appunto te più produttivi per stimolare l’interesse nella condivisa esperienza della partecipa- di alcuni dei suoi studenti, non facilmente conquistabili con le zione. Si chiama e- La rete, uno strumento proposte didattiche più “convenzionali”. democracy - lo spiega che può consolidare Insomma il web l’esperto di Aequinet e potenziare l’impegno Franco Torcellan - che “politico” dei più giovani e le nuove tecnologie aggiunge nell’era dei e la loro partecipazione possono aprire opportunità sconfinate ai giovani 2.0 - anche se non ancora propriamente nativi digitali - ragazzi, l’importante - ha sottolineato Annuovi strumenti di partecipazione attiva. drea Sales, psicologo del Centro Paradoxa Del resto la tecnologia viene in aiuto Treviso - è che gli adulti forniscano loro gli anche degli insegnanti perché consente loro strumenti per poter distinguere tra ciò che di aprire ai giovani una finestra sul mondo, è valido e ciò che è insidioso e districarsi fatta di notizie, informazioni, stimoli di con consapevolezza nella rete, senza tuttariflessione e di crescita. E’ per esempio la via - come del resto accade nella vita reale

Film d’essai. L’iniziativa regionale

I MARTEDÌ DI MARZO AL CINEMA CON DUE EURO

I

l martedì, la giornata in cui in Veneto si può andare al cinema con due euro. E’ ripartita il 6 marzo scorso l’iniziativa “I martedì al cinema”, un progetto regionale realizzato in collaborazione con la Fice (Federazione italiana cinema d’essai) delle Tre Venezie. “La manifestazione è parte del più ampio progetto “La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità” – spiega il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla Cultura Marino Zorzato – che ha fra i suoi obiettivi la promozione del cinema d’autore nel Veneto e la valorizzazione delle sale d’essai del territorio”. ”I martedì al cinema” si articola in un calendario di film presentati in tutte le province venete, coinvolgendo 14 sale del territorio regionale. Quattro le proiezioni in programma una per ciascun martedì di marzo: dopo quelle del 6 e del 13, l’appuntamento si rinnova per il 20 e il 27. Il biglietto per queste proiezioni costa 2 euro. Un costo contenuto per chi ama il cinema e vuole conoscere film di valore artistico, alternativi al cinema commerciale e spesso di produzioni indipendenti di difficile distribuzione. Nel territorio del Veneziano sono due le sale cinematografiche che aderiscono all’iniziativa. Si tratta del “Cinema Teatro Mirano” a Mirano e “Cinema Dante” a Mestre. G.G.

Reteventi. La Provincia rinnova l’impegno

SI RIPARTE CON LA STAGIONE 2012

R

eteventi, il progetto si rinnova anche per il 2012. Dal 1° giugno al 31 ottobre si prospetta un macro-cartello di eventi culturali, tutto da pensare e da organizzare. Lo scorso 29 febbraio la giunta provinciale ha approvato il progetto su proposta dell’assessore alla Cultura Raffaele Speranzon. Come già accaduto nell’edizione del 2011 - durante la quale sono stati promossi da giugno a settembre 362 eventi in 36 comuni - anche per quest’anno la finalità è quella di coinvolgere alla partecipazione i comuni della provincia veneziana. “L’obiettivo - spiega l’assessore - è di realizzare un cartellone condiviso con le amministrazioni locali e con le associazioni culturali del territorio”. La Provincia avrà dunque un ruolo di coordinamento “e garantirà - prosegue Speranzon - le risorse per favorire al meglio la comunicazione del progetto e le sinergie tra Comuni”.

- impedire ai giovani di misurarsi con la proprie esperienze e capacità di giudizio. Con i dovuti accorgimenti il mondo virtuale da insidia - come comunemente è ritenuto per i suoi pericoli - può diventare una risorsa, un prezioso supporto, utile a rafforzare esperienze costruttive e creative, come appunto quelle di partecipazione civile e politica dei più giovani. Se però per i ragazzi il virtuale è una dimensione “concreta” che conoscono e nella quale ormai si muovono con disinvoltura, per i più anziani non è così. Anzi. Rimane ben definita la demarcazione tra realtà e web. Ed è alla prima che essi rimangono fortemente legati anche quando potrebbero “affidarsi” alla seconda per semplificarsi la vita. “Una volta dissi ad un signore di una certa età - racconta il direttore della Banca Santo Stefano, Raffaele D’Errico - che poteva comodamente eseguire da casa l’operazione che stava facendo allo sportello. E lui mi rispose che lo sapeva ma che non intendeva rinunciare alla sua passeggiata,

perché quella era per lui l’unica scusa che aveva per uscire di casa e incontrare qualcuno quel giorno”. Come a dire che la piazza reale continua a dare più soddisfazione di quella virtuale. Interessante una dinamica nuova che emerge e che riguarda il rapporto tra generazioni. Viene infatti assunta quasi spontaneamente dai giovani la “responsabilità” di alfabetizzare le fasce d’età più mature. Lo ha sottolineato il presidente della Commissione Statuto della Regione Veneto Carlo Alberto Tesserin che ha osservato come si promuova in questo modo un virtuoso meccanismo di interscambio che ha il merito grandissimo di annullare le distanze tra generazioni. Ed è proprio in virtù di questa dinamica - ha fatto sapere l’assessore alle Politiche giovanili di Martellago Marco Garbin - che alcuni ragazzi del comune volontariamente si sono offerti di insegnare internet ai “nonni” dell’Auser. Un esercizio di partecipazione nel nome della e-democracy ma anche di... e-civiltà ai tempi del web 2.0.

Venezia Undicesimo salone nautico internazionale

Una sola grande vetrina dell’Adriatico per il festival del mare Q

uest’anno l’undicesima edizione del salone nautico internazionale di Venezia raddoppia perche si terrà nei due week end centrali di aprile. Da venerdì 13 a domenica 15 e da venerdì 20 a domenica 22 aprile si terrà una delle manifestazioni più importanti per la città di Venezia che le ricorda il suo antico splendore marittimo e che l’ha resa uno dei porti più famosi del mondo. La kermesse si svolgerà a Venezia nella storica sede dell’Arsenale, e nella terra ferma a San Giuliano. La novità di quest’anno è l’unione di due grandi realtà fieristiche: il salone nautico internazionale e il Nautic Show (fino all’anno scorso si teneva a Jesolo) per realizzare un unico salone dedicato alla nautica. Questa sinergia è il frutto dell’accordo tra Expo Venice, società organizzatrice del Salone Nautico di Venezia, e la società organizzatrice del Nautic Show, Veneto Exhibition, la cui compagine sociale comprende Verona Fiere e Veneto Sviluppo. “In un momento particolarmente delicato - afferma il curatore del salone nautico Lorenzo Pollicardo - l’unione dei due saloni interpreta le esigenze di razionalizzazione degli operatori commerciali della nautica e di avere una sola grande vetrina dell’Adriatico dove concentrare le proprie forze per

Il salone nautico internazionale e Nautic Show uniscono le forze in un’unica kermesse

La locandina della manifestazione presentarsi al mercato internazionale”. Questo festival del mare è dedicato a tutti gli appassionati di nautica e del mare perché offre eventi sportivi, incontri, workshop, turismo, moda, esibizioni e prove in acqua. All’Arsenale saranno collocati i padiglioni espositivi, l’esposizione di imbarcazioni a vela e a motore e accessori di altissimo livello per espositori e visitatori internazionali, con un’indiscussa disposizione di riferimento nelle manifestazioni dell’Adriatico; ancora una volta lo sguardo sarà puntato sulle grandi imbarcazioni fino a 13 metri. Dal punto di vista di una promozione della nautica a tutti i livelli, ampio spazio sarà dedicato agli sport sull’acqua con un notevole ampliamento dell’area espositiva a San Giuliano dedicata a derive, kayak, canoe e dinghy.

“Il mercato delle piccole e media imbarcazioni si è dimostrato il più reattivo alla crisi del settore - aggiunge Pollicardo – inoltre rappresenta il primo livello di approccio alla nautica per un pubblico sempre più vasto e il core-business per numerosi cantieri e rivenditori nazionali e internazionali che hanno scelto proprio Venezia per presentare i loro prodotti”. L’edizione precedente ha raggiunto gli ottanta mila visitatori e si conferma terzo evento nautico italiano. Il salone è aperto dalle ore 10 alle 19; il biglietto di ingresso costa 7,50 euro quello ridotto 5 euro (giovani dai 12 ai 16 anni) mentre entrano liberamente i bambini fino ai 12 anni e adulti oltre i 75 anni. Roberta Pasqualetto


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

La Giornata della Legalità Una risposta corale alla criminalità organizzata

La mafia in Veneto attraverso le piccole imprese in crisi

di Ornella Jovane

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a presenza della criminalità organizzata in Veneto, le infiltrazioni della malavita nel tessuto imprenditoriale, le iniziative di istituzioni, mondo economico e società civile per arginare il fenomeno e contrastarlo. Lo scorso 9 marzo ha preso il via il processo ai 27 dell’organizzazione riconducibile al clan dei Casalesi che prestava a piccoli imprenditori veneti in crisi denaro a usura costringendoli alla lunga a cedere loro la propria attività o altri beni. Il tema è faticoso e impegnativo ma l’impellenza dell’attualità detta la necessità di dare segnali visibili di un impegno consapevole, vigile e attivo. E un segnale concreto è anche quello che la Camera di Commercio di Venezia, insieme con Provincia e Prefettura, ha voluto lanciare lo scorso 23 febbraio a Mestre: un’intera giornata - destinata a diventare un appuntamento annuale - dedicata al tema della legalità scandita in due passaggi salienti, il primo educativo riservato ai ragazzi del quinto anno delle scuole superiori, il secondo “operativo” con la firma del protocollo di legalità tra Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’associazione di Don Luigi Ciotti che dal 1995 è impegnata contro le mafie, e Unioncamere Veneto. In due momenti diversi sono stati chiamati a testimoniare il proprio impegno il mondo delle imprese e dell’econo-

mia, della scuola, le istituzioni e la politica, ciascuno a fare la propria parte nella lotta alla mafia. Un cancro che ha attaccato anche il tessuto economico veneto, diagnosi che non può più essere taciuta nè sottovalutata e che con delicatezza ma schiettezza è lo stesso don Luigi Ciotti a formulare nel corso del suo primo intervento davanti a circa 300 studenti presenti all’auditorium della Provincia di Venezia - ente che nella prima parte dell’evento ha fatto gli onori di casa - e un’altrettanto affollata platea di ragazzi in collegamento streaming dalle scuole superiori del territorio provinciale. Una diagnosi che il sacerdote originario di Pieve di Cadore ha ribadito nel corso dell’incontro pomeridiano con gli imprenditori, le associazioni di categoria e il mondo dei consumatori. Si rifà all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia don Ciotti e cita proprio i circa 50 piccoli imprenditori e commercianti di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Vicenza e Verona caduti vittime dell’organizzazione vicina ai Casalesi, quella dell’inchiesta Veneto Gomorra del processo appena iniziato. Altro caso eclatante quello di Treviso dove, attraverso un’impresa attiva nel settore degli appalti pubblici intestata alla moglie del figlio di un prestanome del boss Bernardo Provenzano, operava un’organizzazione mafiosa dedita alle attività

Un momento della Giornata della Legalità alla quale ha preso parte Don Luigi Ciotti il presidente dell’associazione Libera

Firmato un protocollo della Legalità tra Libera, l’associazione di Don Ciotti, e Unioncamere Veneto di riciclaggio e reimpiego del denaro sporco. Due casi noti ma non isolati, come potrebbe invece sembrare dal numero esiguo di inchieste, di una realtà - quella dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale veneto - molto più capillare, più estesa di ciò che appare. Del resto la fragilità delle imprese, in crisi di liquidità e in difficoltà di accedere al credito in questo periodo di recessione economica rappresenta un fattore di debolezza che facilita la penetrazione delle organizzazioni malavitose. E l’inquietante silenzio delle vittime non aiuta, anche se denuncia un’assordante situazione di disagio che spesso emerge soltanto nei casi più tragici dei numerosi suicidi di imprenditori disperati. Il quadro del resto è inequivocabile: il Veneto è al sesto posto per i beni confiscati alla mafia, al quinto per operazioni finanziarie sospette, al decimo per il traffico di droga. E poi c’è il fenomeno della contraffazione. E di fronte a questo panorama la risposta non può

che essere corale e trasversale. Questo il senso della Giornata della Legalità che da parte delle Camera di Commercio che insieme con la Provincia e la Prefettura ha organizzato l’evento, intende essere anche un segnale di incoraggiamento verso gli imprenditori a non sentirsi soli. “Ci sono le istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria - scrive il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta agli imprenditori - che guardano, aiutano e sostengono in particolar modo le imprese che hanno maggiori difficoltà rispetto alle altre”. La firma del protocollo di legalità prevede, tra i vari impegni, la promozione del progetto “Sos giustizia” che è un servizio di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità organizzata. Sarà gestito da Libera - che oggi è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base distribuiti nel territorio nazionale-, operativo presso le sedi delle Camere di Commercio aderenti e che realizzerà anche attività di mappatura e monitoraggio dei beni confiscati alle mafie nel Veneto, avrà a disposizione dal sistema camerale dati e informazioni di carattere economico e statistico per studiare il fenomeno della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio.

I COMMENTI LA LEGALITÀ, UN’IMPEGNO ORDINARIO DI MOLTI

“E

’ tempo di andare avanti, non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con l’impegno ordinario di tutti”. Il presidente di Unioncamere Veneto, Alessandro Bianchi, sceglie le parole di Giovanni Falcone per esprimere lo spirito dell’iniziativa che ha portato alla firma del protocollo di legalità e suggellato l’impegno a collaborare con l’associazione Libera per unire le forze in un’azione congiunta per la legalità. “Coerenza, responsabilità, cultura - osserva - questi i principi cardine cui si richiama la nostra azione per la legalità, convinti che sia compito fondamentale delle Camere di Commercio tutelare la fiducia alla base

del mercato”. “Quella di oggi è stata una giornata fondamentale - è il commento del presidente Giuseppe Fedalto e del segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - per il messaggio che è stato lanciato alle scuole e alle imprese in ordine alla necessità di rispettare sempre le regole e la legalità e di mettere al centro del proprio operato la persona, nella vita di ogni giorno come nella conduzione di un’attività economica”. Rivolgendosi agli studenti don Luigi Ciotti ha parlato dell’impegno per la legalità e della lotta alle mafie promossi attraverso l’associazione Libera. Ed ha espresso l’auspicio e

l’invito affinché “garantire il rispetto delle regole sia impegno di tutti perché si arrivi alla giustizia come obiettivo principale, e alla responsabilità come testimonianza, come esperienza”. “Il nostro impegno su questo tema - ha assicurato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto - è costante e senza sosta. Fra le inizative cito i controlli per la sicurezza sulle spiagge effettuati dai nostri agenti di polizia provinciale, con il sequestro e la sanzione per il commercio di merce contraffatta, ed il progetto collegato di educazione all’acquisto consapevole, La firma del protocollo realizzato con la prefetura e le scuole, “Giovani originali”. della Legalità


Il Veneto in primo piano 29 7 Etica e legalità La lezione di Don Luigi Ciotti, una sveglia per le coscienze

“Siamo qui per costruire giustizia” di Ornella Jovane

Don Luigi Ciotti durante il suo intervento

“S

iate coraggiosi: vivete e non lasciatevi vivere”. In questa esortazione - esordio e chiusura del suo discorso - c’è tutto il senso dell’intervento che don Luigi Ciotti ha rivolto ai giovani delle scuole superiori nel corso della “Giornata della legalità”. Parole espresse con passione e calore, che hanno catturato una platea di ragazzi rimasti attoniti di fronte all’autorevolezza e alla credibilità di quel sacerdote esemplare, che ha fatto della lotta alle mafie la propria ragione di vita. In religioso silenzio, prima stupiti e poi conquistati, erano lì intenti a seguire il ragionamento e poi a riflettere sul messaggio del fondatore di Libera. “La legalità è un mezzo e non un fine - andava spiegando il sacerdote -, è tuttavia uno strumento indispensabile che serve a raggiungere l’obiettivo vero, la giustizia. Questo è il fine, il valore cui dobbiamo

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ambire. Questo è il motivo perchè siamo qui: per costruire giustizia”. Ma - sottolineava - non vi è legalità senza la responsabilità di ciascuno e di tutti, intesa come impegno collettivo e condiviso al rispetto delle regole. Le regole vanno rispettate per il bene comune, e per questo devono garantire il principio di uguaglianza e quindi i diritti di tutti. Ai giovani don Ciotti ha raccomandato di essere intellettualmente attrezzati per potersi con efficacia assumere questa responsabilità alla legalità. “Continuate ad approfondire, - ripeteva - siate curiosi, abbiate coscienza critica, indispensabile per poter distinguere e quindi reagire a ciò che non è giusto. E’ la cultura che dà la sveglia alle coscienze”. Una sveglia che è necessario far suonare in un contesto di generale “coma etico - lo ha definito il presidente di Libera - che esiste nel nostro Paese”.

Il riferimento è a quelle zone grigie della società, dove il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è sfuma pericolosamente, diventando fertile terreno per la mafia. “La forza della mafia - ha denunciato don Ciotti - è fuori dalla mafia, si alimenta in quelle connessioni ambigue tra corpo sociale, tra segmenti del mondo della politica, e criminalità”. Di qui l’invito a diventare professionisti dell’etica, per assumere ciascuno la propria responsabilità a portare un contributo al cambiamento di un sistema sbagliato e diffuso che, attualmente, si fonda su un pericoloso concetto di “legalità sostenibile”. Una legalità malleabile, di convenienza che non di rado tracima nella non legalità, di fronte alla comune e passiva accettazione o quantomeno colpevole indifferenza sociale. La professione dell’etica richiede invece coerenza morale, una risposta in prima persona di cia-

scuno e di tutti. L’etica è una condizione da cui non può prescindere alcun tipo di sviluppo, compreso quello economico. “Ogni forma di sviluppo - ha concluso don Ciotti - è impossibile senza persone rette e se non è finalizzato al benessere sociale; qualsiasi forma di benessere è a tempo determinato senza il rispetto dei diritti di tutti”. Vivete e non lasciatevi vivere dunque è l’esortazione ad essere professionisti dell’etica, a unire le forze e le energie migliori della società per costruire percorsi concreti della speranza di un mondo più giusto. Un messaggio che è un balsamo per le coscienze ancora acerbe degli adolescenti in crescita, e uno scossone per le coscienze degli adulti spesso distratte dalla effimera lotta per la sopravvivenza di ogni giorno. Sopravvivenza, appunto, che non è vivere.

LIBERA CELEBRA LA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”

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’è una giornata in cui, una dopo l’altra, le vittime innocenti delle mafia vengono ricordate, una ad una. Gli oltre 900 nomi vengono pronunciati nel corso di un appuntamento che da 17 anni si rinnova. E’ la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia” promossa dall’associazione Libera che si celebra il 21 marzo. Una data emblematica, il primo giorno di primavera, a simboleggiare quella speranza che attraverso il sacrificio di quelle vittime innocenti trova il contenuto di un impegno concreto, vitale e rigoglioso. Vengono nomi-

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nati, in un lungo elenco, i 900 semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché hanno compiuto il loro dovere. In questa occasione i famigliari si ritrovano e insieme rinnovano il loro impegno a trasformare il loro dolore in un comune e coraggioso percorso di ricerca di una giustizia vera e profonda, in uno strumento concreto di impegno e azione di pace. Quest’anno l’appuntamento è a Genova, per motivi organizzativi il 17 marzo.

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Veneto in in primo primo piano piano 30 8 Il veneto Nuove forme di comunicazione Dal prossimo anno scolastico obbligo di testi digitali

Occupazione e istruzione, il futuro è on line Linkedin, Facebook, Twitter creano opportunità di lavoro, ma bisogna fare attenzione ai dati sensibili

Circa il 40 % delle famiglie è sprovvisto di Pc. Ancora meno quelle con e-book e IPad

di Alessandro Abbadir

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nternet, IPad, Twitter, Facebook, ma anche libri digitali e curriculum digitali. I nuovi sistemi di comunicazione, che regolano la vita di tutti e tutti i giorni, vedono un futuro solo on line. Fra le novità per il prossimo anno scolastico vi è l’introduzione del libro digitale nelle scuole, mentre nella ricerca del lavoro, un buon curriculum on line è già indispensabile. Veniamo alla scuola. Con una circolare inviata ai dirigenti scolastici regionali a febbraio sul sito del Miur, il ministero dell’Istruzione ricorda l’imminente scadenza: “Per l’anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei”. È già dal 2008-2009 che “i libri di testo in adozione devono essere sostituiti da testi in forma mista o scaricabili da internet”. Ma ora, ribadisce la circolare 18, tutti i libri (vecchi e nuovi) dovranno avere una versione digitale. Il problema maggiore è quello delle famiglie che non hanno ancora un collegamento internet e, quindi, delle scuole che dovrebbero farsi carico di procurare agli studenti i libri digitali. In Italia e in Veneto, le famiglie senza Pc e internet sono in media il 40 %. Molte meno poi quelle dotate di Ipad o lettori e-book. L’obiettivo della

legge di fatto è la scomparsa dei libri di carta, ma dovrebbero esserci delle deroghe alla scadenza 2012-2013. In Veneto per rispettare questa circolare, stanno lavorando alacremente all’Ufficio Scolastico Regionale, le varie direzioni didattiche ed istituti comprensivi di tutto il territorio. Un altro settore dove le forme veloci di comunicazione dovranno diventare la regola, è quello della ricerca del posto di lavoro, soprattutto in tempo di crisi. Una questione che è stata affrontata nelle scorse settimane anche dall’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan a Padova, all’Archivio Antico dell’Università Palazzo del Bo’. La Donazzan è intervenuta al convegno nazionale dal titolo: “Lavori di qualità per laureati: analisi e proposte per migliorare formazione e mercato”. “Dobbiamo immaginare i futuri scenari del lavoro quando facciamo politiche di istruzione formazione professionale e lavoro - ha detto la Donazzan. Se guardassi al solo dato statistico del Veneto, direi che non c’è da preoccuparsi. Siamo in un momento di crisi, certamente, tuttavia il 65% della popolazione veneta è occupata mentre la disoccupazione si attesta al 5,2%. Ma il dato preoccupante sta nei profili professionali. Oggi

I loghi dei più conosciuti social network

dobbiamo pensare più alla qualità che della quantità. Il problema c’è, e lo dimostra il fatto, che sul mio tavolo si presentano due situazioni contestuali: da un lato la mancanza di futuri lavoratori qualificati, dall’altro l’arrivo di tantissimi curriculum di neolaureati in cerca di impiego”. L’assessore regionale spiega come i tempi sono radicalmente cambiati rispetto a 5 anni fa. “Nel 2007- ha detto la Donazzan - la disoccupazione nel Veneto era al minimo storico e quei pochi che non trovavano lavoro erano aiutati dalle istituzioni. Oggi, bisogna partire dai posti di lavoro che sono richiesti dal mercato, puntando a dare a ciascuno, secondo i propri talenti e competenze, la miglior occupazione possibile”. Un fatto su cui hanno posto l’accento gli esperti nell’ultimo periodo, è anche la questione di come cambia il modo di selezionare i curri-

culum da parte delle aziende e datori di lavoro. E quindi per mostrare sempre di più i propri talenti, è necessario saperli descrivere on – line. Ormai le ricerche vengono effettuate via web. Dati che arrivano dal Politecnico di Milano spiegano come grazie a siti come LinkedIn, usato dal 30% dei direttori delle Risorse umane, con un altro 30% che pensa di usarlo entro il 2012, curare la propria identità in rete sia diventata la regola numero uno per trovare lavoro. E poi il social network Facebook: in Europa ha determinato la nascita di 230 mila posti di lavoro, 34 mila dei quali in Italia. Ma c’è il rovescio della medaglia. Bisogna stare attenti ai dati che si lasciano on line. Internet ha una memoria di elefante e qualcuno, i dati sensibili (foto compromettenti, opinioni politiche nette, ecc.) potrebbe usarli anche per scartare profili.

A MESTRE UN PROGETTO DI LEGGE DAL GRITTI

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Sarà il prossimo

Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli

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Data e luogo

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Per informazioni chiama lo 02/742001, vai sul sito www.actionaid.it o scrivi a richieste@actionaid.org

’è una classe, e 25 studenti delle scuole superiori di Mestre (Venezia) che si stanno distinguendo per acume analitico e proposte, in tema di nuova comunicazione e regolamentazione delle problematiche che sorgono on-line. E’ la 3ª B dell’istituto tecnico per il turismo Gritti di Mestre. Sono andati anche a far visita al Senato della Repubblica a fine febbraio. La classe del Gritti ha superato una decina di istituti nel progetto nazionale promosso dalla Camera dei deputati, dal Senato della Repubblica e dal Ministero della Pubblica istruzione che punta a far fare un progetto di legge con tanto di emendamenti ad una scuola. Hanno scelto come tema vista l’attualità internet e le nuove forme di comunicazione. I ragazzi hanno presentato un loro disegno di legge dal titolo “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori”. I ragazzi hanno provato a mettere a punto dei paletti contro i rischi di internet, social network, soprattutto a tutela dei minori. A fare da guida nell’elaborazione di concetti giuridici ancora non compiutamente espressi, è stato il professor Ernesto Brun, docente di Diritto al Gritti. Un concetto chiave di quelli enunciati da questi giovani di 16 anni è questo: “I nativi digitali non hanno coscienza della diversità tra mondo reale e mondo virtuale, per costoro non c’è differenza tra web dentro e fuori”. Tradotto: i ragazzi nati con l’era dell’informatica, cioè dalla metà degli anni 90’ in poi sono persone più fragili da un certo punto di vista di chi internet nascendo non sapeva cos’era. Sono ragazzi, che in rete si svelano

Un bambino davanti al Pc senza segreti, non considerando che a volte in internet si celano dei veri e propri orchi. Ecco che l’obbiettivo principale del nuovo disegno di legge fatto proprio dai ragazzi è quello di imporre delle regole sull’uso sempre più massiccio che fanno i giovani di Internet. Si chiedono regole precise a famiglie, scuola, Stato. I rischi per insegnanti e alunni della classe del Gritti sono molti: dipendenza tecnologica e psicologica. Per questo si propongono tempi massimi da trascorrere davanti a schermo e tastiera. E poi: corsi di formazione per docenti e assistenti tecnici, un codice etico, la massima informazione possibile sull’argomento, ma c’è il terribile problema della pedopornografia. Per gli orchi l’oggetto del loro desiderio malato e criminale è a portata di mano con chat e social network. Non è la prima volta che la scuola di Mestre vince concorsi nazionali. Aveva già collezionato vittorie nel 2007 e nel 2009. A.A.



32 10 Intorno a noi L’appello Intervengono associazioni e consiglieri regionali

“Servono più aiuti ai malati di Sla” La consigliera Arianna Lazzarini ha protocollato una interrogazione. Difficoltà per i permessi dell’Inps di Alessandro Abbadir

I

malati di Sla del Veneto e i loro famigliari si sentono abbandonati a se stessi e chiedono aiuto alle istituzioni. A salire alla ribalta delle cronache delle ultime settimane sono stati diversi casi in tutta la regione. Fra i motivi del disagio: scarsa assistenza sanitaria ad hoc e scarse possibilità date dall’Inps di assentarsi dal lavoro ai famigliari dei malati. I fondi stanziati per affrontare questa malattia sono troppo pochi, e spesso neanche le Ulss riescono a comprendere le reali esigenze di queste persone. Ma cosa è la Sla? La Sclerosi Laterale Amiotrofica, è una malattia di tipo degenerativo che interessa il sistema nervoso e che colpisce i motoneuroni (neuroni di moto) sia centrali che periferici. E’ stata descritta per la prima volta nel 1860 dal neurologo francese Jean Martin Charcot. Le conseguenze sono: la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione, dell’articolazione della parola e del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può avere un’estensione variabile fino a portare alla morte. La Sclerosi Laterale Amiotrofica non altera le funzioni cognitive. Il malato, resta lucido e cosciente fino alla fine, perfettamente in grado di capire cosa avviene intorno a lui ma impossibilitato a intervenire. Di fronte ad una tragedia del genere e alle sue conseguenze, è intervenuta la consigliera regionale della Lega Nord, la padovana Arianna Lazzarini che ha fatto propria la battaglia dall’associazione Asla (Associazione contro la sclerosi laterale amiotrofica) riguardo a delle vicende di mancati permessi da parte dell’Inps ai famigliari dei malati. Situazioni che sono state riscontrate nei territori delle province di Padova, Venezia e Treviso. Di fatto il problema principale è che i famigliari dei malati di Sla non hanno abbastanza congedi dal lavoro per poter seguire i loro cari, o almeno quanti ne servono per far fronte alle emergenze dettate dall’evolvere della malattia. Concretamente, molti dipendenti rischiano di essere licenziati se si assentano oltre ai permessi stabiliti per legge. L’esponente del Carroccio ha protocollato una interrogazione alla giunta regionale chiedendo un intervento sulla vicenda del difensore civico dell’ente. Un’ altro caso che ha fatto scalpore, è stato quello di Vittorio Bisso esponente veneziano dei Comunisti Italiani ed ex assessore a Dolo(Ve), che ha ammesso di essere malato di Sla, ma ha anche denunciato gli scarsi aiuti ricevuti, chiedendo che su di lui, con il procedere della patologia, non vi sia accanimento terapeutico. La Regione comun-

que, almeno dal punto di vista legislativo non è rimasta a guardare negli ultimi mesi L’impegno a sostegno dei malati di Sla residenti in Veneto è stato aumentato con la delibera regionale del 9 dicembre 2011. Cosa prevede? Punta ad nuova organizzazione del percorso assistenziale condiviso tra i numerosi servizi e livelli medici coinvolti, la completa informatizzazione e l’autorizzazione all’erogazione di particolari ausili. Ma ci sono delle difficoltà. A sottolinearle è il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo. “La quantità di risorse messe a disposizione dalla Regione con la nuova delibera – dice Pigozzo - va a scontrarsi con un aumento delle esigenze dei malati e quindi si rischia spesso di dare solo risposte parziali”. Insomma i soldi previsti non bastano proprio,o bastano solo in parte.

NEWS Iniziativa Ail

UOVA DI PASQUA SOLIDALI

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nche quest’anno non mancheranno nei giorni di Pasqua in Veneto , le iniziative dell’Ail in tutte le principali piazze della regione. Saranno distribuiti dai banchetti dei volontari locali, quasi in ogni comune i banchetti che vendono “Uova di Pasqua” di cioccolato in favore dei malati di Leucemia “Ogni piccolo passo che la ricerca effettua - spiegano gli organizzatori - è merito di un piccolo gesto e le uova, in questi anni, sono diventate un simbolo di solidarietà al quale la gente dà, il suo appoggio. Tutta questa “escalation” che ha permesso di finanziare i progetti di ricerca, è data dall’impegno dei volontari e del loro aiuto non solo nelle manifestazioni nazionali e locali, ma per tutto ciò che riguarda il rapporto diretto con i pazienti. Loro sono la vera “anima” dell’Ail e senza di loro sicuramente non avremmo avuto tutti i risultati che l’Associazione è riuscita ad ottenere. Acquistare un uovo di cioccolato dell’Ail non contribuisce solamente ad addolcire la Pasqua; grazie al vostro aiuto molti pazienti potranno usufruire di cure sempre migliori e potranno guarire in un numero sempre maggiore”. Per ogni informazione si può visitare il sito www.ail.it. A.A.



34 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Società partecipate L’Ad Vernizzi ha dichiarato lo stato di dissesto

Veneto Strade ad un passo dal default Secondo i bene informati si tratta di un regolamento di conti tra Lega e Pdl

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a una parte c’è chi annuncia il via alla te in merito si è espresso l’assessore alla realizzazione di grandi arterie viarie Viabilità Roberto Chisso secondo il quale come la Nogara-mare o la Pedemon- la chiusura dei rubinetti da parte dell’Ente tana, dall’altra chi dice che non c’è un soldo non pregiudicherebbe le grandi opere. “Annemmeno per tappare le buche dell’asfalto. che se l’ultima parola spetta all’assessore In mezzo, gli increduli che fanno fatica a al bilancio - ha osservato Chisso - credo ci capire come mai dalla Regione possano siano i margini per poter intervenire e troarrivare voci così contrastante. Eppure è vare i mezzi necessari all’attività di Veneto stato lo stesso amministratore delegato Strade” Anche infrastrutture come la Pededi Veneto Strade, Silvano Vernizzi, nelle montana e la Nogara Mare non dovrebbero scorse settimane a dare la notizia che la correre rischi, secondo l’assessore alla viabisocietà partecipata da Regione, Provincie e lità, in quanto per la loro realizzazione le diverse società autostradali e che si occupa risorse sono già state accantonate. Ma sebdella manutenzione e degli investimenti sui bene il bilancio previsionale debba essere 2 mila chilometri di rete viaria veneta, è ad ancora approvato l’assessore competente, un passo dal dissesto. Roberto Ciambetti, ha già, annunciato che le “Se la Regione confermerà l’azzera- disponibilità non ci sono. Era stato un altro mento dello stanziamento per il 2012 e so- consigliere della maggioranza, Dario Bond, prattutto se le banche a porre come condiziodovessero chiedere il A rischio ne per l’approvazione rientro dei prestiti – ha gli interventi del previsionale lo spiegato – la società pianificati. Salve stanziamento 100 miandrebbe in default”. Pedemontana lioni di euro a Veneto Illustrando la criticità e Nogara-mare Strade. “Il bilancio è della situazione per la fortemente ingessato società, Vernizzi ha ricordato che le risorse – è stata la risposta dell’assessore – e al regionali per gli investimenti sono passate limite dell’indebitamento”. da 116 milioni di euro del 2009 a 40 del Ma ce chi dice anche che per salvare 2011, mentre le opere appaltate sono Veneto Strade basterebbero dieci milioni di passate dai 208 milioni del 2009 a solo 2 euro e chi ritiene la soglia dei 40 milioni milioni del 2011. posa essere ritenuta sicura per il proseguo L’ad ha anche precisato che il finanzia- delle attività. mento della Provincia di Belluno, in dissesto Ma dietro le difficoltà della società c’è finanziario, è stato ridotto di circa il 70%, chi intravede anche il clima di tensione passando dai 15 mln a 4,5, cifra che con- interna alla maggioranza, con una Lega sente appena il pagamento degli stipendi disposta a prosciugare i fondi ai colleghi di del personale fino ad aprile. Quale futuro, coalizione. dunque, per la viabilità veneta la cui gestioProva ne è l’accorato appello laciato dal ne compete a Veneto Strade? E per quelle capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e opere annunciate la cui realizzazione sareb- il suo vice Piergiorgio Cortelazzo al capobe dovuta avvenire a breve, come nel caso gruppo della Lega Federico Caner: “Probadella Tangenziale ovest di Adria o il Passan- bilmente sono in atto strategie e pressioni te Nord a Rovigo? Secondo lo stesso Verniz- per porre fine all’esistenza di Veneto Strade zi se questa situazione dovesse permanere, - dichiarano - ma chiediamo a te e alla Lega sarebbero a rischio molti nuovi cantieri se di guardare oltre e lavorare perchè le buche non addirittura la manutenzione ordinaria sulle strade di oggi non diventino i crateri alla rete viaria. Decisamente più rassicuran- di domani. Ci appelliamo, con la stima di Unione di Centro

PERARO: “LA LEGA RIDIMENSIONA CHISSO”

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redo - ha evidenziato il consigliere dell’UdC Stefano Peraro - che con il no di Bond a questo bilancio Stefano siano finalmente emersi i problemi dell’allePeraro anza PdL e Lega. Anche lo scorso anno gli stanziamenti per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.

Sopra Renato Chisso e l’amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi. Sotto il progetto della Pedemontana

sempre, al tuo realismo e al tuo senso di responsabilità. Azzoppare Veneto Strade, nata come esperienza concreta di federalismo stradale, è un’operazione deleteria per tutti”. Convinto che si tratterebbe di un regolamento di conti lo si è detto anche il consigliere dell’Udc Stefano Peraro che nel taglio di risorse nel capitolo che compete a Chisso vede la marcata volontà di contenerne l’azione. “Anche lo scorso anno gli

stanziamenti - ha evidenziato Peraro - per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.

Partito delle Libertà

APPELLO ALLA LEGA: NON AFFONDATE LA SOCIETÀ

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eneto Strade deve poter andare avanti con dignità - affermano il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo - e con la stessa Dario Bond energia che fino a oggi ha permesso di conseguire grandi rie Piergiorgio Cortelazzo sultati. Condannare a una lenta eutanasia una società, fiore all’occhiello della nostra Regione fino all’altro ieri, non conviene davvero a nessuno”. Bond e Cortelazzo, che per primi avevano sollevato il problema delle casse vuote nella società regionale, minacciando di non votare il bilancio regionale di previsione per il 2012 nel caso la giunta confermasse l’intenzione di non stanziare nessuna risorsa per Veneto Strade, hanno lanciato un appello al capogruppo della Lega Federico Caner: “Probabilmente sono in atto strategie e pressioni per porre fine all’esistenza di Veneto Strade ma chiediamo a te e alla Lega di guardare oltre e lavorare perchè le buche sulle strade di oggi non diventino i crateri di domani”.

L’opinione Laura Puppato, Partito Democratico

“UNO SCENARIO DA INCUBO. ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ”

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ino ad oggi la Lega ed il PdL ci hanno raccontato un sacco di bugie, hanno Laura Puppato mentito sapendo di mentire. Sono persino arrivati al punto di promettere, pochi giorni fa, l’avvio di una serie di opere. Col risultato che oggi non solo si rischia il blocco totale di quelle in corso di realizzazione, ma addirittura il fallimento di Veneto Strade”. Ad affermarlo, in una nota, sono i consiglieri regionali del Pd Laura Puppato, Lucio Tiozzo, Franco Bonfante, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin. “Il fatto che questa realtà di cruciale importanza per il Veneto abbia accumulato un’esposizione bancaria di 90 milioni è di enorme gravità - affermano i consiglieri Pd - il problema è tutto di gestione politica, di fronte al quale Lega e PdL non possono pensare di giocare allo scaricabarile reciproco. Va fatto un approfondimento immediato per individuare, uno per uno, i responsabili di questo disastro dai contorni oscuri”. Gli esponenti democratici evidenziano con preoccupazione i dettagli emersi nel corso dell’audizione: “Se si considera che, secondo le previsioni di bilancio, gli investimenti sul fronte della viabilità saranno pari a zero, vuol dire che non sarà realizzato alcun appalto nel 2012 e che le opere già in cantiere da tempo potrebbero essere bloccate per mancanza di fondi. Di fatto non c’è un euro per la manutenzione ordinaria e per le situazioni di emergenza, dalle frane ai ponti pericolanti: uno scenario da incubo”.

Antonio Pipitone, talia dei Valori

PIPITONE: “MANCANO SOLDI? CI SONO QUELLI DEL CAV”

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er Veneto Strade siamo passati da 240 milioni a zero – ha spiegato Antonino Antonio Pipitone, consiPipitone gliere regionale dell’Idv - con 30 milioni la società potrebbe sopravvivere ma ce ne vorrebbero almeno 80 per un’attività decente A questo punto chiediamo di usare i soldi della Cav, la società per azioni costituita il primo marzo 2008 da Anas Spa e Regione Veneto e che gestisce il passante di Mestre. L’anno scorso ha fatturato 40 milioni di euro, di cui almeno 20, al netto delle tasse, dovrebbero essere disponibili per essere reinvestiti nelle infrastrutture venete, come aveva stabilito l’allora ministro Antonio Di Pietro. Dove sono questi soldi? A cosa sono destinati?“.


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12 Cultura veneta

Cultura veneta 37

Arte Padova ha ospitato due mostre del Maestro dei manifesti lacerati

Lo strappo “padovano” di Villeglé Ha fatto parte del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany insieme a Klein, Tinguely, Dufrene e Hains di Alain Chivilò

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’ ancora in essere il vasto eco creato dalle due mostre che la Città di Padova ha dedicato al Maestro dei manifesti lacerati Jacques Mahé de la Villeglé. L’edizione 2011 di Ram, diminutivo di Ricerche Artistiche Metropolitane ossia il contenitore culturale di eventi e manifestazioni che coinvolge diverse sedi cittadine, chiude con le mostre al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, “Jacques Villeglé – Lettere e frammenti. Un percorso nella scrittura di Jacques Villeglé” e alla Galleria C.D. Studio d’Arte “Jacques Villeglé 1960 – 1998”. Inoltre una videoproiezione 3D sulle facciate di Palazzo del Capitano di Piazza dei Signori, “videomapping 3D omaggio a Villeglé”, ha creato un interessante contorno coinvolgente per la cittadinanza, composto dagli affiches lacerati e dai grafismi attraverso un’animazione del suo stile. Come segno di gratitudine l’artista, presente alle due inaugurazioni, ha donato un’opera grafica espressamente dedicata alla città di Padova. “Villeglé un’artista - come afferma l’Assessore alla cultura Andrea Colasio - di fama internazionale, che proprio nella ricerca dei linguaggi urbani a lui contemporanei ha posto il fulcro della sua attività artistica, elaborando in modo creativo e originale un alfabeto di lettere e segni di estrema modernità”. Di origine bretone, nato nel 1926 a Quimper, vive e lavora a Parigi. Villeglé è conosciuto anche per l’appartenenza al movimento del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, con gli artisti Hains, Arman, Dufrene, Klein, César, Spoerri, Tinguely e il nostro Rotella. Nel 2008 la Francia gli rende il giusto tributo con una retrospettiva al Centre

Pompidou di Parigi. Jacques Villeglé insieme a Raymond Hains elabora una nuova forma di linguaggio partendo dallo strappo di manifesti pubblici. La ricerca di Villeglé fin dagli inizi è partita da manifesti che avessero un grafismo caratterizzato da segni linguistici e accenti fonici che creassero un equilibrio di sillabe e lettere. Il manifesto per Villeglé è un frammento caleidoscopico che può rigenerare il mondo, attirare l’inconscio collettivo e individuale fino a illustrare il panorama sociologico moderno. Un manifesto strappato come opera d’arte, che porta il nome della strada di provenienza, o il titolo della pubblicità originaria, al fine di ricreare la città e la strada stessa in un tutt’uno all’interno di un lavoro di archeologia urbana. I messaggi dei manifesti perdono lo scopo iniziale per cui sono statti creati, in quanto la casualità dello strappo e del relativo accostamento di colori e slogan determinano una poetica vivace, estetica spesso fuori dalla realtà. L’armonia non è contemplata, ma Villeglé ricerca nell’insolito e nel stupore una società piena di messaggi anche contradditori. L’illeggibilità che ne deriva, a forza di lacerazioni, è importante perché crea un amalgama a sorta di cacofonia lessicale, fino a determinare un ultra linguaggio che va al di là della poesia e della pittura. Villeglé non firma le opere per la loro logica costruttiva, rispettoso “del collettivo, creatore e anonimo”. Dagli anni 2000 il Maestro abbandona gli strappi per passare a un personale alfabeto costituito dai “segni socio-politici”, che compongono una variazione di frasi lapidarie, di racconti criptati, a volte difficili da decifrare e

di slogan pseudo anarchici. Una declinazione infinita di segni in una revisione grafica del suo lavoro con gesti, che collegano il lacerato dei manifesti con l’esecuzione stessa di questo alfabeto. Jacques Villeglé è dunque un archeologo contemporaneo della città che ha analizzato il linguaggio delle strade, dando testimonianza della sua evoluzione in un archivio mai esaurito. Nell’ambito delle inaugurazioni delle mostre padovane, grazie al coordinamento dei curatori Carlo Silvestrin e Dominique Stella, è stato possibile anche incontrare l’ottantacinquenne Maestro Villeglé, che si è reso disponibile a delle domande in modo cordiale e disponibile. In una società sempre più globalizzata cosa possono dire oggi i segni “socio – politici”? “E’ un’estrapolazione della società, del mondo politico e della finanza usando questi segni per creare una scrittura tipica del periodo in cui viviamo. Parlano di temi contemporanei nati dalla scrittura e dall’utilizzo stesso del segno come può essere il simbolo del dollaro, dell’euro e di altri. E’ un mix tra simbologia e linguaggio”. Com’è nata l’idea di strappare i manifesti dalla strada? “Il periodo era il dopo guerra e tutto quello che si stava sviluppando proveniva dalla liberazione appena ottenuta. Nel 1947 nella spiaggia di Saint Malo ho pensato di utilizzare il fil di ferro per i miei primi lavori. Il mio scopo era di ricreare un’arte che partisse dal recupero

Jacques Villeglé al Centro Culturale Altinate, nella foto piccola uno dei manifesti lacerati e insieme all’assessore Colasio con l’opera ragalata alla città di oggetti del quotidiano. Nel periodo bellico in Francia non c’era stato nessun segnale per quanto riguarda l’arte e di conseguenza rimanevano maestri come Picasso e Matisse per esempio. Ecco che diventava fondamentale superare questi artisti con un gesto diverso. Mi sono ispirato partendo dai concetti del Futurismo e da sceneggiature che vidi rappresentare nei teatri, concentrandomi in sintesi sul quotidiano. Il tutto è stato spontaneo”. A distanza di una decade dagli ultimi strappi come li interpreterebbe oggi? “Ho abbandonato gli strappi per ragioni fisiche in quanto era troppo difficile strapparli dalla strada. L’azione stessa era diventata faticosa. Oggi come allora la rappresentazione non cambierebbe. C’è comunque un’evoluzione con il nuovo ciclo. Gli strappi sono anonimi perché l’autore dei manifesti è sconosciuto, ora invece con i segni socio – politici sono diventato autore. Molti segni che utilizzo non sono però inventati da me e continuano a mantenere una sorta di anonimato. Ad ogni modo recupero questa simbologia con un gesto pittorico che crea, diventando ora io stesso autore. Mantengo una distanza perché faccio

Saturno Buttò al Padiglione Veneto di Villa Contarini e una sua opera di quest’anno “Baccanti e Dioniso bambino”

A Bassano fino al 20 aprile

Dolore ed estasi nell’arte di Saturno Buttò

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’innata sensualità del corpo e della sua profonda spiritualità sono le chiavi di lettura delle opere si Saturno Buttò, unite a un conflitto tra erotismo e dolore, trasgressione e estasi. Nel corso della mostra di Bassano del Grappa presso La Piccola Galleria Arte Contemporanea, fino al 20 aprile, il Maestro ci ha accolto nel suo universo. Partendo dall’idea di un soggetto fino alla realizzazione, come nasce e si sviluppa una sua opera? “La figura è il soggetto a cui mi piace lavorare, senza una particolare idealizzazione ma con un riscontro autentico. Il ritratto mi permette proprio questo. I soggetti che compongono i dipinti nascono da incontri che avvengono nella mia vita. Trovo insieme a loro una tematica da sviluppare in base alla psicologia che nel contempo percepisco. Un’altra scelta avviene secondo la tematica che voglio sviluppare attraverso dei soggetti che archivio in un mio book, dalla mitologia, dalla religione fino ad arrivare all’oggi. Per fare un esempio, in questi giorni sto progettando a una rivisitazione del sacrificio di Isacco e su questa tematica sto cercando dei modelli che possono andare bene nei ruoli di padre, di figlio e angelo. Un altro aspetto è l’utilizzo della fotografia che diventa si-

curamente indispensabile sia per velocizzare il lavoro, ma anche per rendere maggiormente contemporanea l’opera. La utilizzo in sostituzione dei disegni preliminari e degli schizzi. Una volta stabilito quello che mi serve, sempre in base alle mie idee, scatto delle foto per evidenziare i tratti somatici e i dettagli anatomici, che riporto poi nell’immagine che creo su tavola. Le scene e i costumi così come si vedono non sempre sono presenti durante gli scatti fotografici. Con il disegno, partendo dai soggetti e avvalendomi di ulteriori dettagli sviluppo ciò che manca dalla fotografia iniziale. Come nella rappresentazione di gruppi di figure, nella maggior parte dei casi, prendo i soggetti singolarmente per poi assemblarli insieme con il disegno”. Un’interpretazione dell’arte sacra “europea” con una tecnica pittorica che rimanda, in chiave attuale, a periodi storici passati. “L’aspetto religioso, nello specifico il cristianesimo, è una costante nella mia pittura, perché è legato alla figura. Fisico e spirito sono due componenti di completezza dell’immagine umana. Quando contempli una figura, anche in chiave erotica, inevitabilmente c’è la possibilità di

delle interpretazioni enciclopediche”. Klein, Arman e Rotella, che ricordo ha di questi autori? “Il mio percorso artistico è diverso da questi autori. Io ho iniziato nel 1947 e loro sono venuti poco dopo. Arman ha esposto alla I Biennale di Parigi nel 1959 con lavori di dripping, quindi una pittura di fondo utilizzata. Klein aveva avuto delle influenze dal Giappone. Rotella ha avuto un’origine pittorica nel suo agire artistico e ricordo che staccava interamente il manifesto dal supporto della strada per strapparlo successivamente in studio, ponendo a differenza di me la sua firma nelle opere. Il mio pensiero invece è di recupero. Il Nouveaux Realisme è un movimento breve associato a Pierre Restany e non era molto legato ai lavori dei singoli artisti. Infatti i singoli autori si distinguono molto nelle loro filosofie creative”. Considerata la brevità, cosa ha rappresentato per lei il Nouveaux Realisme? “L’esposizione del 1960 fatta insieme a Klein, Tinguely, Dufrene, Hains. Il movimento è nato e morto li”.

una lettura anche spirituale. Nella grande arte della cultura occidentale c’è una rappresentazione energica della figura umana, io continuo questa tradizione con la speranza però di non essere visto come passatista”. Erotismo, dolore, trasgressione e estasi. Come intende e equilibra questo mix? “Le sensazioni e le pulsioni del corpo determinano l’azione. Anche in questo caso l’influenza della nostra religione gioca un ruolo importante. Di fatto sessualità e religione, estasi mistica ed estasi del corpo non sono poi così distanti tra loro. Vedi per esempio le vicende di alcuni santi e martiri che in preghiera estatica subiscono una trans fisica, data anche da passaggi dolorosi. Queste situazioni poi sono rapportate nel mio lavoro, a una sorta di contemporaneità che non è religiosa ma diame-

tralmente opposta. Esiste una pratica estrema come il sadomasochismo che parte da esperienze dolorose per arrivare al piacere o almeno ad una forma di piacere. Idealmente la affianco a pratiche religiose, più o meno in voga, mi riferisco al paradosso dell’astinenza sessuale, alla castità forzata, con costrizioni di vario genere (a seconda delle epoche) inflitte per mantenere puro il corpo, non trovate una similitudine con alcuni rituali SM dove si contempla una mortificazione della carne? Paradossalmente la religione con le sue regole è erotica! Lo è almeno a mio modo di vedere: dalla possibilità di mostrare i corpi nudi in estasi o in afflizione esibiti un po’ in tutte le chiese, all’imposizione di limiti e taboo che altro non fanno se non liberare l’immaginazione, non mi mancano certo spunti creativi. Ma in definitiva fondere insieme spiritualità e fisicità mi viene naturale”. Al.Ch.


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L’intervista 39 Lo scrittore

Francesco Permunian: “La casa del sollievo mentale” Il nuovo libro di Permunian, applauditissimo dai maggiori critici italiani, affronta il tema della follia umana e storica, la follia del Novecento e della sua efferatezza di Germana Urbani

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isto il tema del suo libro l’ho subito associato ai libri di un grande scrittore del ‘900, Mario Tobino, che era anche uno psicologo. Della follia egli diceva che “è come le termiti che si sono impadronite di un trave. Questo appare intero. Vi si poggia il piede, e tutto fria e frana. Follia maledetta, misteriosa natura” “Mario Tobino viene infatti citato e ricordato nel corso del mio libro, dal momento che “ La Casa del Sollievo Mentale” altro non è, in fin dei conti, che un grande spartito della follia umana, di cui Tobino fu senz’altro un interprete sensibile e acuto”. Nel suo libro la follia pare strettamente connessa alla corruzione, la via maestra verso gli inferi della nostra cattiva coscienza. E’ così? “Per me la pazzia nasce da una profonda sofferenza psichica, un vero e proprio pathos dovuto all’incapacità di accettare le regole del mondo, del cosiddetto “mondo civile”, di cui vedo con sgomento le tragedie storiche e gli orrori umanitari. E difronte a tale quotidiano teatro della crudeltà purtroppo posso fare ben poco, se non denunciarlo attraverso la mia scrittura grottesca e delirante. Sentendomi infatti assai spesso sull’orlo dell’impotenza, per non sprofondare nella disperazione, alla fine ho scelto di far parlare i personaggi dei miei libri attraverso un lucido delirio, di modo che il reale (che non accetto, ripeto, e che mi addolora e umilia) possa diventare surreale. E l’ironia e il sarcasmo possano così difendermi dalle tristezze della vita”. La provincia che descrive a pennellate forti non ha il gusto dell’ amarcord, anzi! Sembra essere proprio la provincia ad alimentare l’inferno della mente che caratterizza i personaggi che si dibattono tra bigottismo e voglia di trasgressione e spesso si lasciano andare a turpi erotomanie. Una metafora dei nostri tempi o un semplice gioco letterario? “L’ambiente naturale e sociale delle mie storie è quello della provincia, in particolare quella veneta, in cui si riflettono i vizi e i difetti di tutta la nazione (turpitudini comprese). Anche il vecchio nazista - che si nasconde nella seconda parte del libro- nella realtà storica corrisponde a uno di quei tanti reduci della RSI, collaboratori dei nazisti, che ancora vivono o sono vissuti ben nascosti e protetti in qualche angolo di quelle terre attorno al lago di Garda, sulle cui sponde ebbe sede l’ultimo baluardo nazi-fascista.

Voglio dire insomma che tale virus - il virus dell’intollerenza politica e razziale - è un mostro ancora oggi attuale e che, sia pur sottotraccia, esso scorre sotto la pelle di una certa Italia, di una certa Europa frustrata e violenta. Sta alla letteratura, e all’arte in genere, dire e segnalare per tempo queste inquietudini, queste febbri pericolose. Sta però alla politica intervenire con le opportune misure, anche le più radicali. Tornando dunque alla provincia veneta, essa ai miei occhi ha smarrito da un pezzo i tratti del Veneto felix di comissiana memoria, niente oggi vi è più di quel mondo lontano”! Nel libro vengono citati anche altri due grandi scrittori contemporanei: Ceronetti, che ad un certo punto entra in scena tra i personaggi, e Cioran. Un omaggio? E soprattutto perché proprio loro? “Ceronetti e Cioran li ho scelti perchè interpreti, a mio avviso, di quella moderna e ragionevolissima e tutta laica disperazione che insorge sempre “all’apparir del vero”, per ricordare un verso di Giacomo Leopardi che funge da titolo a un gran bel libro di Rolando Damiani”. Quel bambino che verso la fine del libro “ancora grida nella notte, reclamando indietro la vita” è, un po’, Francesco Permunian? “Quel bambino che verso la fine del libro “ancora grida nella notte reclamando indietro la vita” rappresenta l’innocenza dell’infanzia che si contrappone allo sfacelo della vecchiaia degenerata e corrotta, simboleggiata dal vecchio nazista. Rappresenta la vita contro la morte e il silenzio. Rappresenta soprattutto il bisogno primario di un’illusione (sia pur puerile e anarchica) di giustizia e libertà, avendo la consapevolezza di dover vivere purtroppo in un mondo senza Dio e perciò ingiusto e corrotto”. Dio non trova spazio nella sua vita? “Dio l’ho perso da ragazzino anche se sono stato per anni amico di Sergio Quinzio e Padre Turoldo. Io sono laicamente leopardiano, l’homo affida la possibilità di trascendenza alla permanenza delle sue opere, alla letteratura”. Lei è nato a Cavarzere, nel veneziano, a poca distanza dal Delta del Po. Cosa rimane di quella terra in lei e nei suoi romanzi? “Sono talmente legato alla mia terra da considerarmi polesano prima che veneto, pur vivendo da quasi 30 anni in Lombardia. Si tratta di un legame viscerale che credo emerga chiaramente nel mio libro Dalla stiva di una nave blasfema, un testo che ho scritto

la bibliografia

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rancesco Permunian, nato a Cavarzere nel 1951, vive e lavora come bibliotecario a Desenzano sul lago di Garda. Il suo primo romanzo, Cronaca di un servo felice, è del 1999 (Meridiano Zero). Nel 2001 è uscito Camminando nell’aria della sera e nel 2003 Nel paese delle ceneri, entrambi presso Rizzoli. Seguono nel 2005 Il principio della malinconia (Quodlibet) e nel 2009 Dalla stiva di una nave blasfema (Diabasis). Il suo ultimo libro, La casa del sollievo mentale, è edito da Nutrimenti.

Sono terribili i segreti famigliari nascosti tra le mura del manicomio di provincia sentendo che era tempo di mettere agli atti questa memoria per consegnarla ai nipoti, ai posteri. E’ un libro che viene da lontano e che contiene delle foto che io stesso, prima di partire trent’anni fa, avevo commissionato ad un fotografo con l’idea di portare con me un ricordo vivo della terra in cui sono nato. Un mondo contadino, povero, sottosviluppato, una zona depressa dove il benessere è arrivato con molto ritardo. Una terra da cui ho visto partire tanti parenti e amici con cui giocavamo nella via dove abitavo. Solo alcuni dei 300 mila partiti dal Polesine negli anni ’60, dopo la grande tragedia dell’alluvione che alla fame aggiunse altra fame, sono tornati. Io sono nato lo stesso anno dell’alluvione – il 1951 – e quell’evento mi è rimasto nel Dna come l’estremo disagio sociale in cui sono cresciuto. Anche questo però ha fatto di me l’uomo che sono. E se devo scegliere una definizione direi che sono un anarchico anche grazie al fatto di essere cresciuto politicamente a Cavarzere, un paese che si diceva essere “la spina di sangue nel cuore bianco di Maria”, cioè una roccaforte del Pci nel Veneto bianco! Dentro di me è forte il ricordo di quel mondo alla Peppone e don Camillo, ed è in parte anche quel propulsore che mi spinge a credere di poter cambiare la società attraverso la letteratura. Perché la letteratura fine a se stessa mi annoierebbe!”. Come nasce la sua passione per la scrittura?

La trama del libro

È

un bibliotecario del lago di Garda il protagonista di La Casa del Sollievo Mentale, un’opera esilarante e grottesca, divertente e blasfema, dolce e terribile, con scene autenticamente hard e noir: sesso di vecchie signore con animali, pie dame che si prostituiscono a fin di bene, balli notturni con bambole di gomma, una zia che parla con la Madonna, marchettari necrofori e ballerine alcolizzate… E poi, orribili segreti familiari nascosti tra le mura di un manicomio di provincia: la Casa del Sollievo Mentale. Storie che rotolano insieme verso un finale cupo nel buio di una soffitta abitata da un vecchio criminale nazista e dalle ombre delle sue vittime. Ma oltre questa sarabanda di fatti più o meno turpi, di personaggi più o meno inetti e spregevoli – medici, confessori, militari, falegnami, donne di carità – si sente scorrere in profondità per tutto il libro – come un vento sotterraneo e infernale – la nostalgia potente per un mondo perduto, per una ‘beltà’ svanita. Nostalgia usata come un’arma che apre, scalza, mette a nudo tic e manie del nostro basso impero. Una scrittura, quella di Permunian, che conosce tutti i registri del grottesco e del farsesco, riuscendo attraverso la sua vena surreale a gettare uno sguardo acuminato sulla realtà e sull’attualità svelandone gli aspetti più incredibili e corrotti. Cresciuto al disincanto di una certa cultura veneta, Comisso e Parise, l’autore felicemente ancor più si accompagna a quegli autori dell’Est europeo che hanno popolato le nostre fantasie e sogni più bizzarri: da Schulz a Gombrowicz fino al grande Gogol. Storia buffa e struggente, feroce e crudele, come a suo tempo aveva già intuito Luca Doninelli che scrisse dell’autore: “Permunian appartiene alla schiva tradizione degli scrittori crudeli per obbligo”. “La scrittura è il mezzo attraverso il quale cerco una rivincita per le mie illusioni cadute e per il dolore che ne è seguito. I sogni incarnati nel ’68 sono stati fagocitati dalla modernità, ho visto alcuni miei maestri farsi parte di quella borghesia contro cui lottavamo per averne dei vantaggi materiali… Sono rimasto molto deluso!”. Da dove le vengono le idee per le trame dei suoi romanzi? “Io sono un “vampiro di storie”, le raccolgo ovunque ma spesso è proprio la mia terra natale a fornirmele. Quando vado a trovare i miei genitori al paese seguo quasi un rituale fisso: la mattina passo a prendere il giornale, poi il caffè al bar “La Piazzetta” davanti al Duomo. Qui raccolgo le prime storie, la gente mi racconta le chiacchiere e io, come una pettegola ne sono ghiotto. Poi vado in pasticceria da Celio per acquistare la crostata per mia madre e non torno a casa se prima non sono passato a farmi misurare la pressione dal dottor Paolo Pavanato, mio ex compagno di scuola. A volte passo in biblioteca o vado all’archivio di Stato di Rovigo, amo molto documentarmi su questi luoghi legati profondamente all’acqua. A volte passo a trovare lo storico Carlo Baldi e poi parto per il mare, verso la Sacca degli Scardovari che è il mio luogo prediletto. Qui mi seggo, guardo la vasta distesa d’acqua, leggo e a volte scrivo”. Il suo libro preferito? “Don Chisciotte della Mancia, un libro che sta alla base della letteratura moderna e che

descrive un personaggio in cui mi ritrovo molto sempre preso da una guerra che non è altro se non la discrasia tra il mondo reale e l’irreale”. Lo scrittore contemporaneo che ritiene andrebbe letto da tutti? “Juan Rulfo, il maggiore scrittore messicano del ‘900. Mi identifico in lui in modo particolare perché anche lui ha radici contadine con uno spunto fortemente visionario. Diciamo che è il mio maestro segreto”. Qual è il suo rapporto con le nuove tecnologie? Lei twitta i suoi pensieri come fanno molti scrittori contemporanei? “No assolutamente. Io amo usare carta e penna, porto sempre con me diversi taccuini e ho una collezione infinita di matite. Naturalmente il computer lo uso ma la prima stesura dei miei scritti è sempre fatta a mano così come le correzioni”. Un sogno nel cassetto? “Uno qualsiasi? Vedere la sinistra unita! Sarebbe davvero un miracolo. Sono stato molto attivo in politica, tesserato con il Pci sono stato eletto anche consigliere comunale ma poi è subentrata la disillusione e dopo la morte di Berlinguer non ho più fatto alcuna tessera. E oggi sono altri giorni perché - come ebbe a scrivere Philippe Jaccottet, un grande poeta francese - “arriva sempre l’età in cui ci si volge indietro per porgere la testa alla corona dei ricordi”. E chi non lo sa fare è un pover’uomo, perchè i ricordi anche se pesano sono un bene prezioso”.


Questa norma, inserita tra i “delitti contro la libertà morale”, prevede la punibilità della condotta (comportamento) che: “salvo che il fatto costituisca fatto più grave, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte

in essere dal soggetto, quanto la serialità dei suoi comportamenti illeciti. Ma come può avvenire la persecuzione della vittima? Di certo la maggior parte delle donne è stata,

40 I nostri esperti

Infatti, paura, angoscia, ansia e cambiamento peggiorativo delle proprie abitudini di vita e di relazione sono le conseguenze immediate e dirette nelle persone che subiscono il comportamento assillante perdurante degli stalker.

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

Per info su questo articolo m.nuvoletti@gmail.com

L’OCULISTA

Dott. Valerio Crepaldi

Prevenzione dei deficit visivi del bambino

Il sistema visivo del bambino va incontro ad un processo di maturazione dal momento della nascita fino ai sei/sette anni. La funzione visiva riveste un ruolo di primaria importanza nello sviluppo psicomotorio del bambino. Nel caso siano presenti difetti rifrattivi (astigmatismo, ipermetropia, miopia le immagini che giungono al cervello risulteranno scarsamente nitide. Di conseguenza questo si abituerà ad elaborare immagini sfuocate e non svilupperà la piena potenzialità visiva. Nel caso in cui un solo occhio non veda bene utilizzerà solo le immagini più nitide dell’occhio che vede di più sopprimendo le immagini più sfuocate dell’occhio peggiore. Il bambino allenerà un solo occhio e si arriverà al cosiddetto occhio “pigro” o “ambliope”; se però tale situazione viene corretta entro i primi anni di vita il recupero è completo. Ciò presuppone l’individuazione precoce del difetto visivo, la sua correzione ed eventualmente l’uso del bendaggio oculare dell’occhio “migliore” per stimolare l’uso di quello “pigro”. Anche nello strabismo le immagini trasmesse

dall’occhio deviato non vengono utilizzate dal cervello che privilegia quelle che gli vengono inviate dall’occhio “fissante”. Anche in questo caso il non utilizzo di un occhio contribuirà a rendere pigro, cioè “a non far lavorare“ l’occhio che strabizza con riduzione grave e permanente della vista. Al fine di diagnosticare precocemente gravi malattie oculari è pertanto fondamentale sottoporre i bambini a visita di controllo. Quando la prima visita? Di norma si possono sottoporre i bambini ad una prima visita oculistica entro il primo anno di vita. Ciò è obbligatorio per i nati prematuri a basso peso, o quando si osserva il persistere di lacrimazione e congiuntivite catarrale monolaterale resistente alle terapie antibiotiche. In quest’ultimo caso non va esclusa una stenosi del canalino lacrimale che dovrebbe aprirsi spontaneamente entro il primo anno di vita e se ciò non avviene si dovrà ricorrere ad un sondaggio delle vie lacrimatali da effettuarsi in narcosi. Una visita tra i 2-3 anni di vita all’ingresso nella scuola materna è fondamentale per

prevenire i difetti di vista, l’occhio “pigro” e le alterazioni della motilità oculare. Non vedrete mai un bambino alle elementari con l’occhio bendato!! L età dell’asilo è la migliore per il recupero in quanto il sistema visivo appare “plastico” e sensibile alle cure. Ulteriore controllo verrà programmato all’età di sei anni. Nel caso in cui i genitori notino dei comportamenti particolari del bambino quali strizzare gli occhi quando guarda lontano, la chiusura di un occhio quando guarda la luce, l’inclinazione o rotazione della testa, il fastidio per la luce intensa, lo sfregamento frequente degli occhi, una deviazione oculare, è consigliabile anticipare il momento della visita. Le scadenze dei controlli vengono segnalate dal pediatra anche se non c’è nessun segno o sintomo di difficoltà visiva. Se un oculista prescrive gli occhiali a vostro figlio fateli fare senza contattare altri oculisti nella speranza di trovarne uno che vi dica che l’occhiale per il momento non serve. Le cose non si sistemano da sole come purtroppo ancora qualcuno pensa! L’ oculista è preparato

a visitare vostro figlio a qualsiasi età, ed è in grado di diagnosticare difetti visivi e quantificarli. E’ normale ascoltare il parere di tutti: nonni, suoceri, vicini di casa, quelli che gli occhiali già ce l’hanno. Fate però quello che vi dice l’oculista. Non è fondamentale che questi si occupi esclusivamente di bambini, mentre lo è che abbia un buon rapporto con vostro figlio.

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it messaggio pubbliredazionale

Le Terme di Loipersdorf i luoghi del benessere

In piena Stiria, le Terme di Loipersdorf attrezzate per bambini. Gli scivoli hanno dispensano benessere, relax e caratteristiche diverse, ma un comun divertimento in una cornice di pace denominatore: lasciarsi andare. e natura, profumi e colori annessi. Le Le recenti new entry hanno arricchito il Terme di Loipersdorf sono un resort con preesistente parco acquatico esterno numeri da primato europeo: 35 piscine e e le piscine interne dell’area definita 23 saune, due ristoranti, cinque hotel, un Terme da vivere (Lebenstherme), la più centro conferenze, un campo da golf e un grande del complesso con tanti e diversi centro fitness per un totale di 35 mila mq ambienti adatti a ogni età ed esigenza. di superficie e 600 mila ospiti all’anno. Nessuno escluso. Decisamente più intimo Ma al di là di ogni cifra la prerogativa più e raccolto lo Schaffelbad, spazio che il evidente è l’offerta trasversale con cui il resort riserva alla distensione e alla cura resort termale può coprire ogni tipo di di sé in una cornice di raffinato design. vacanza. Meta di turismo congressuale, è una destinazione perfetta per Le Terme di Loipersdorf il divertimento formato sono un resort con numeri famiglia e allo stesso da primato europeo tempo oasi esclusiva di remise en forme. Ci sono spazi e angoli In 8.500 mq distribuiti su quattro piani per tutti, a partire dal nuovo acquafun si trovano biblioteca, terrazze relax con aperto lo scorso novembre con nove affaccio sul lago, 14 piscine (tra cui la scivoli (tra cui in anteprima europea vasca-catino Schaffel, che dà il nome uno doppio da competizione) e aree all’area) e altrettante saune. Qui ci si può

Il benessere e la salute fisica e mentale sono elementi strettamente legati ed imprenscindibili per una vita di qualità. In questo giocano un ruolo fondamentale l’alimentazione, l’esercizio fisico e la capacità di rilassarsi. concedere anche coccole extra come farsi guidare da un terapeuta leggeri nell’acqua in una piscina circolare a 36 gradi (Watsu) o provare il rasul, antico rituale di purificazione orientale, proposto nella variante stiriana con prodotti provenienti dalla natura.

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Art 8062/GD Materiali: cristallo, metallo, tessuto Finitura: bianco/nero/rosso/teak, cromo/canna di fucile Lampadine: 1x70w - E27

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42 A tavola CUCINA

VINO

Denis Meneghini

CANEDERLI TRENTINI AGLI SPINACI

I VINI DELLA VALTELLINA

L

VALTELLINA È DA SEMPRE TERRA DI VINI E MOLTO PROBABILMENTE SI TRATTA DELLA PATRIA DELL’UVA RETICA RICORDATA VIRGILIO. GIÀ PRIMA DEL MILLE ERA UN PRODOTTO MOLTO APPREZZATO. IN EPOCA MEDIEVALE LA PRODUZIONE AUMENTÒ, GRAZIE ALL’OTTIMA QUALITÀ, TANT’È CHE LA VALLE DIVENNE BEN PRESTO IL CENTRO DI SMISTAMENTO DEL VINO NELLA PIANURA PADANA E NELLA PARTE CENTRALE DELLE ALPI, DALLE VALLI BERGAMASCHE ALLE BRESCIANE, A QUELLE DEL TRENTINO E AUSTRIACHE, MA SOPRATTUTTO A QUELLE DELLA SVIZZERA. ALLA FINE DEL ‘700 OLTRE 150.000 ETTOLITRI DI “VELTLINER”ATTRAVERSARONO LE ALPI. DOPO UNA FASE DI CRISI DOVUTA ALLE AVVERSITÀ CHE COLPIRONO I VIGNETI, NELL’OTTOCENTO E ALL’INIZIO DEL SECOLO SUCCESSIVO, LA PRODUZIONE RIPRESE VIGORE E LA QUALITÀ RITORNÒ MOLTO ALTA. I VINI PER LO PIÙ ROSSI PRODOTTI DA QUESTA TERRA SONO OTTENUTI DA UVE NEBBIOLO, DELLA VARIETÀ CHIAVENNASCA, UN VITIGNO NOBILE DALLA MATURAZIONE TARDIVA, CHE NEL CORSO DEI SECOLI HA SAPUTO DARE UN VINO IMPORTANTE COME LO “SFORZATO”O “SFURZAT DELLA VALTELLINA”, A

DA

IL CUI NOME NASCE DALLA TRADIZIONALE PRATICA DI APPASSIMENTO DELLE

QUESTO VINO VIENE OTTENUTO LASCIANDO APPASSIRE LE UVE MIGLIORI SU GRATICCI DI LEGNO, IN UN LOCALE BEN AREATO CHIAMATO “FRUTTAIO” PER ALMENO 110 GIORNI FINO ALLA FINE DI GENNAIO. DURANTE QUESTO PERIODO INVERNALE IL CLIMA DELLA VALTELLINA FAVORISCE L’APPASSIMENTO DEI GRAPPOLI. IL RISULTATO È UNA PERDITA DEL 40% DEL PESO DELL’ACINO E UNO SVILUPPO DI SOSTANZE AROMATICHE CONCENTRATE ED ESTREMAMENTE INTENSE. POI L’UVA VIENE PIGIATA E FATTA FERMENTARE E FATTA MATURARE PER ALMENO 24 MESI. SEMPRE DA VITIGNO NEBBIOLO NASCE IL VALTELLINA SUPERIORE, SUDDIVISO IN CINQUE SOTTODENOMINAZIONI: INFERNO, GRUMELLO, SASSELLA, VAGELLA E MAROGGIA, CHE SI FREGIANO DI BUON MERITO DELLA DOCG AL PARI DELLO SFORZATO.

ALLONTANANDOCI UN PO’ DALLA TRADIZIONE TRENTINA ABBIAMO PENSATO DI RICREARE I CANEDERLI UTILIZZANDO GLI SPINACI: UNA VERDURA SEMPRE DI STAGIONE E CHE PIACCE PROPRIO A TUTTI. PER UN EFFETTO PIÙ RUSTICO E CROCCANTE, ABBIAMO VOLUTO IMPANARE I NOSTRI CANEDERLI CON PANE GRATTUGIATO, FARINA DI MAIS ED UN MIX DI SEMI VARI. IL MODO SCELTO PER SERVIRLI È MOLTO LEGGERO, MA VOLENDO SI PIÙ PENSARE AD UNA MORBIDA E DELICATA BESCIAMELLA DI ACCOMPAGNAMENTO, OPPURE L’UTILIZZO DELL’UVETTA SULTANINA AL POSTO DEI PINOLI, PER UN TOCCO DOLCE. INGREDIENTI PER 15 CANEDERLI: 340G PANE ROMANO RAFFERMO

1 KG SPINACI FRESCHI

2 CUCCH FORMAGGIO PARMIGIANO GRATTUGIATO FARINA

UVE.

00

FARINA DI MAIS PANE GRATTUGIATO SEMI VARI (SESAMO, LINO, PAPAVERO)

2 UOVA

OLIO EVO

260ML LATTE CANNELLA NOCE MOSCATA PINOLI AGLIO IN POLVERE

DENISMENEGHINI@ALICE.IT

SALE, PEPE BIANCO

PROCEDIMENTO: SBATTERE LE UOVA CON IL LATTE. TAGLIARE IL PANE E AMMOLLARLO IN UNA CIOTOLA CON LE UOVA SBATTUTE, ED INSAPORIRE CON SALE E PEPE. AGGIUNGERE IL FORMAGGIO GRATTUGIATO, MESCOLARE BENE E LASCIAR RIPOSARE PER CIRCA 30 MINUTI (DEVE RISULTARE MORBIDO E UMIDO, SENZA PERÒ DISFARSI) LESSARE GLI SPINACI E STRIZZARLI BENE PER PRIVARLI DELL’ACQUA. AMALGAMARE IL PANE CON GLI SPINACI, UNIRE I PINOLI, L’AGLIO, LA CANNELLA E LA NOCE MOSCATA. AGGIUNGERE QUALCHE CUCCHIAIO DI FARINA 00, PER OTTENERE UN COMPOSTO PIÙ COMPATTO. FORMARE LE PALLINE (BAGNARSI LE MANI PER RIUSCIRE A LAVORARE MEGLIO IL COMPOSTO) E PASSARLE IN UN PIATTO CON LA FARINA DI MAIS, MESCOLATA AL PANE GRATTUGIATO ED I SEMI. CUOCERE I CANEDERLI IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SARANNO PRONTI QUANDO VENGONO A GALLA. PER VEDERE SE SONO BEN COMPATTI FARE LA PROVA CON UN CANEDERLO, SE NON VIENE A GALLA AGGIUNGERE ALTRA FARINA. SERVIRE BAGNANDO CON UN FILO D’OLIO.

MANUELA E SILVIA BIZZO

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Aforismi

• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non ca-

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pirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande

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non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)

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ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI

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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

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Chiave (4) - Il nome ………...........

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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

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46 Oroscopo ARIETE

DAL 21/03 AL 20/04

ASCOLTATE LA PARTE DI VOI PIÙ TRADIZIONALISTA PERCHÉ I PIANETI VI SPINGERANNO NELLA CONTINUITÀ DEI RAPPORTI INTRAPRESI · SALUTE CAMBIA LA STAGIONE E PORTA CON SÉ ANCHE LA PIGRIZIA. BANDITE IL DIVANO E SCEGLIETE MUSICA ADATTA A LUNGHE PASSEGGIATE FASCINO

TORO DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO SARETE A L POSTO GIUSTO NEL MOMENTO GIUSTO. SAPRETE ESSERE PRESENTI PER CHI AMATE NEL MODO PIÙ DOLCE E OPPORTUNO · S ALUTE ADOTTANTE UN’ALIMENTAZIONE CON INTEGRAZIONI MACROBIOTICHE, VI AIUTERÀ CON IL PESO E, SE DOVETE SCEGLIERE, DATEVI ALLA DANZA

Oroscopo APRILE NON TI SCOPRIRE... LA PRIMAVERA ENTRA NEL VIVO E I SENSI SI RISVEGLIANO E RITROVANO VIGORE. E’ IN ARRIVO UN MESE CHE PORTA CON SÉ PASSIONE PER LA VITA

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO L’EROS IN VERTIGINOSO AUMENTO VI SPINGE IN UNA CACCIA SENZA FRONTIERE. ATTENTI A COME VI MUOVETE PER NON FERIRE NESSUNO · S ALUTE AVETE BISOGNO DI FARE UN’ATTIVITÀ LEGGERA MA CONTINUATIVA, CHE POSSA RESTITUIRVI UNA SENSAZIONE DI BENESSERE GENERALE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO SARETE VITTIMA DI SPINOSI SOSPETTI ANCHE PERCHÉ NON MANCHERETE DI MISURARVI IN SCHERMAGLIE AMOROSE. CALMA!· S ALUTE CERCATE L’EQUILIBRIO FISICO ED EMOTIVO. NON VI FARÀ MALE UNO SCREENING MEDICO CON ATTENZIONE ALL’APPARATO RIPRODUTTIVO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO EVITATE DI ESSERE TROPPO CRITICI E, SOPRATTUTTO IN COPPIA, PREDILIGETE IL SILENZIO. ASCOLTARE I BISOGNI DELL’ALTRO VI FARÀ BENE · S ALUTE DOVETE RECUPERARE CENTRALITÀ E SALDEZZA, FATELO SEGUENDO I CONSIGLI DI UN PERSONAL TRAINER E IMPONENDOVI LA CALMA

IN ALCUNI MOMENTI VI SENTIRETE PRIGIONIERI DELL’AMORE DI CHI VI STA VICINO. SCAPPARE NON AIUTA, SIATE INVECE SPENSIERATI · S ALUTE DEDICATEVI A UN REGIME DEPURATIVO CHE REGALERÀ SOLLIEVO A FEGATO E APPARATO DIGESTIVO. NON DIMENTICATE DI RIPOSARE FASCINO

LA CASA METTE RADICI

CANCRO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO SIETE STRETTAMENTE CONNESSI CON CHI AMATE PERCIÒ OGNI OBIETTIVO È POSSIBILE. ATTENZIONE ALLE GAFFES IN AGGUATO · SALUTE FORMA MUSCOLARE ED ESTETICA INVIDIABILE, ACCOMPAGNATA, PERÒ, DA UN NERVOSISMO CHE POTREBBE SCARICARSI SULLE ARTICOLAZIONI O SULLA SCHIENA

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO USATE MAG-

GIORE CAUTELA PERCHÉ IL PARTNER POTREBBE MOSTRARSI INTRANSIGENTE E POCO INCLINE A SOPPORTARE LE VOSTRE TIRITERE· S ALUTE ABBIATE COSTANZA E SCEGLIETE UN PROGRAMMA DI FITNESS SOLIDO E PROGRESSIVO, SIA CHE SI TRATTI DI ESERCIZI IN PALESTRA O DI ALTRO

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO VI ATTENDONO OCCASIONI PICCANTI: FATE ATTENZIONE PERÒ, CHI È IN COPPIA RISCHIA GROSSO, ANCHE FISICAMENTE!· S ALUTE BUONA LA TONICITÀ MUSCOLARE. APPROFITTATENE SCEGLIENDO SPORT COME LA BICICLETTA, L’EQUITAZIONE O LA CORSA

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