11:30
17:30
18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
11:30
17:30
18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
In questi giorni sentiamo spesso parlare di soldi, tanti soldi, i fondi del Pnrr. Miliardi di euro che l’Europa ci presta (è bene ricordarlo) per raggiungere una serie di obiettivi che permettano di gettare le basi di quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. Due anni dopo la loro introduzione ci rendiamo conto di quanto sia arduo e incerto impiegare al meglio le generose risorse disponibili.
segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
Com’è difficile spendere bene
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK.
Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto.
l’informazione locale sempre con te!
Oltre 2.550.000
Creazione e gestione dei profili Facebook e Instagram del cliente, strategia di comunicazione digitale e organizzazione di campagne ADV sulle piattaforme social. Per le attività già in possesso dei profili social verrà effettuata una revisione degli stessi in un’ottica di miglioramento della brand awareness.
Servizio di comunicazione diretta one-to-one per messaggi immediati tra l’azienda e i suoi clienti attraverso un numero geolocalizzato appositamente creato per il servizio e tutelato dalle correnti normative per la privacy. Il numero, gestito attraverso una piattaforma di controllo, può spedire fino a 10.000 messaggi con pacchetti da 3,5 o 12 invii/anno a seconda delle esigenze. L’attivazione, l’invio e il monitoraggio del servizio è a carico degli sviluppatori di Give Emotions. Lo stile della comunicazione e le proposte da inviare saranno studiati dall’azienda cliente assieme alla strategist per massimizzare l’efficacia del servizio.
Creazione di siti web, dalla landing page al sito web strutturato, il tutto ottimizzato per la visualizzazione da cellulare e per i motori di ricerca.
Gestione del sito internet del cliente e della Cookie e Privacy policy
Verifica SSN con eventuale configurazione e aggiornamenti annuali. Proposta valida anche per domini già esistenti.
Da diverso tempo, il diabetologo che prestava servizio in Cittadella sociosanitaria a Cavarzere non aveva rinnovato la disponibilità a continuare il suo operato quindi, di conseguenza, i pazienti hanno visto scoperto il servizio di diabetologia.
In molti hanno segnalato il problema all’assessore Marco Grandi che, nell’immediato, si è messo in contatto con l’Asl 3 Serenissima per avere informazioni e per cercare di capire come poter intervenire in tempi contenuti.
“Mi sono subito attivato con i vertici dell’Asl che avevano già messo in atto tutti i tentativi per reperire uno specialista diabetologo che potesse coprire i turni presso la cittadella – ha spiegato Grandi – ovviamente ci si è mossi nella difficoltà di carenza di personale medico, in particolare in quest’ area, dove gli specialisti sono davvero pochi. Mi è stato assicurato che si sarebbe fatto tutto il possibile per ripristinare il servizio quanto prima e la notizia buona è che con marzo è ripresa l’attività del diabetologo a Cavarzere. Ma se prima si sono gestite le situazioni di emergenza per recuperare le visite più urgenti, dal mese di aprile si è ripresa l’attività con il normale calendario settimanale. Il mese di marzo è stato ancora un po’ transitorio proprio perché è stata recuperata la parte più importante delle visite che sono rimaste indietro e poi da aprile si è gestito il servizio come da prima dell’interruzione. Quindi una buona notizia per i cittadini dato che in questo momento le difficoltà nel reperire personale medico è veramente vissuta, non solo nel nostro territorio, come una difficoltà generalizzata a coprire tutti i servizi”.
Benedetta CesaroÈ un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Abbiamo in mano un portafoglio pieno di soldi ma spenderli è più difficile del previsto e ormai è una corsa contro il tempo, vista la scadenza del 2026 sempre più vicina. Il governo non intende rinunciare, anche in parte, ai generosi fondi ma sta lavorando alla “rimodulazione” del piano per risolvere le criticità emerse negli ultimi mesi. L’intenzione è quella di eliminare i progetti che non potranno essere portati a termine nel 2026 e destinare le relative risorse ad altri interventi che invece potranno essere conclusi nei termini.
Confindustria non nasconde la preoccupazione e teme che senza una strategia precisa il piano possa arenarsi. Quindi ben venga la trattativa con l’Europa per la rimodulazione. “Il Commissario Gentiloni - hanno dichiarato gli industriali nei giorni scorsi - ha aperto alla possibilità di maggiore flessibilità. Un segnale certamente positivo, ma l’Italia deve comunque dimostrare di essere un Paese credibile, rispettando le scadenze. Bisognerà puntare sui progetti effettivamente realizzabili e non sugli interventi a pioggia”.
Intanto su fronte politico si alza la voce critica delle opposizioni. Il Pd ha chiesto di fare chiarezza in Parlamento: “nella maggioranza è caos totale, basta scaricabarile, basta ritardi”. Il Movimento 5 stelle ricorda che “parliamo di soldi ottenuti con estrema fatica in Europa, dopo un lungo braccio di ferro con i Paesi frugali, risorse che rappresentano un’occasione unica per il rilancio dell’Italia”.
L’assessore Grandi:
Ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute: queste le sei “missioni”, i sei pilastri del Pnrr da cui discendono gli interventi da finanziare. Ma l’Italia si scontra con delle criticità strutturali proprio nell’impiegare le risorse a disposizione. La Cgia di Mestre ricorda che “secondo la Banca d’Italia, le opere durano un’eternità. Per un intervento medio di 300 mila euro di voglio 4 anni e 10 mesi, per un investimento da 5 milioni i tempi si allungano a ben 11 anni”. Le speranze sono riposte nelle riforme della pubblica amministrazione e nel nuovo codice degli appalti. Ma quanto è difficile spendere bene.
è una testata giornalistica di proprietà di Srl
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale:
redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione:
Direttore responsabile
Nicola Stievano
>direttore@givemotions.it<
Redazione
>redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)
Chiuso in redazione il 17 aprile 2023
“Dal mese di aprile si è ripreso il normale calendario settimanale”
Approvata una mozione all’unanimità che stoppa l’iter previsto: non era nei programmi elettorali di nessuno schieramento e nel sondaggio popolare i cittadini si sono espressi contro
lconsiglio comunale di Cona boccia la fusione con il Comune di Cavarzere. È stata approvata una mozione all’unanimità infatti dal consiglio comunale di Cona che stoppa l’iter previsto. Chiaro il testo della mozione approvata. “Premesso che - recita la mozione - l’attuale amministrazione comunale del Comune di Cavarzere sta portando avanti un’aggressiva politica di persuasione verso il Consiglio comunale di Cona per l’avvio dell’iter di fusione tra i due Comuni; la data ultima per iniziare in questa consiliatura l’iter di fusione dei Comuni è fissata per il 30 aprile 2023. In occasione dell’ultima campagna elettorale per le elezioni amministrative del Comune di Cona nessuna delle compagini politiche e civiche, sedute nell’attuale Consiglio comunale, aveva indicato nel proprio programma elettorale la volontà di avviare l’iter della fusione di detto Comune con quello di Cavarzere”.
La mozione poi fa delle considerazioni precise.
“Considerato che - continuanella settimana tra il 27 settembre e il 3 ottobre 2021 il Comune ha effettuato un sondaggio tra i propri residenti elettori riguardo le ipotesi di fusione, quello di Cavarzere o di altri Comuni per comprendere quanto il tema fosse sentito dalla popolazione, questo sondaggio ha richiama-
to circa il 10% della popolazione votante, segnale che il tema non è sentito come prioritario tra i cittadini di Cona. I votanti del sondaggio al 95% hanno risposto negativamente all’ipotesi di fusione con il Comune di Cavarzere; alle prossime elezioni amministrative del Comune di Cona mancano appena 13 mesi”.
“Si invitano – conclude - la Giunta e il Sindaco a non avviare l’iter di fusione entro la data e a rimettere la questione alla prossima campagna elettorale prevista per la primavera del 2024“.
La mozione è stata approvata all’unanimità del parlamentino.
“La posizione di contrarietà che ho fin dall’inizio avuto come sindaco – sottolinea Aggio - è sempre stata una posizione condivisa come si è certificato con la votazione della mozione sulla naturale fine della consiliatura. Per quanto riguarda questa consiliatura la faccenda si conclude qui. Alle prossime elezioni amministrative di Cona del 2024 chiunque vorrà portare avanti il progetto di fusione potrà liberamente candidarsi a sindaco con tale programma”.
Anche le opposizioni a Cona sono dalla parte del sindaco.
Primo fra tutti Antonio Bottin per il centrosinistra. Fra i dubbi che Bottin avanza c’è il fatto che non c’è chiarezza, ad esempio, su cosa si farà dei soldi che ar-
riveranno.
“C’è il rischio che questi 2 milioni di euro che venivano auspicati in arrivo con la fusione - spiega - vengano usati nella maggior parte dei casi per il ter-
ritorio di Cavarzere”.
Sulla vicenda il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari aveva fatto intendere che ogni decisione avrebbe comportato precise responsabilità poli-
tiche. Interpellato sul voto del consiglio comunale di Cona ha deciso di non rilasciare alcun commento.
Alessandro Abbadir
“L’appello agli imprenditori per fare la fusione? Ha raccolto davvero un magro bottino”. A dirlo è il sindaco di Cona Alessandro Aggio che continua nel dire no a qualsiasi ipotesi di fusione. “Nelle scorse settimane – spiega - era stato lanciato un appello da Cavarzere perché si chiedesse al comune di Cona e al suo sindaco l’adesione alla fusione. A questa iniziativa va detto hanno aderito complessivamente una decina di imprenditori , un magro bottino insomma”.
Il sindaco di Cona sottolinea per l’ennesima volta come sia fermamente contrario alla fusione dei due Comuni.
“Quello che cerca di fare Cavarzere i cui abitanti negli ultimi decenni sono calati – spiega Aggio – è una annessione non una fusione. Cavarzere, infatti,
con è 4- 5 volte più grande di Cona in termini di abitanti Ci ridurremo ad essere un consiglio di quartiere e i servizi di fatto saranno a Cavarzere. Credo che i miei concittadini siano contrari quasi tutti a questa fusione e per questo non ritengo sia utile procedere verso questa soluzione. C’è da dire poi che i due Comuni quello di Cona e quello di Cavarzere non sono nemmeno omogenei dal punto di vista territoriale. Cavarzere, infatti, è più legata al territorio rodigino mentre Cona è più vicina per interessi all’area della saccisica che ha come suo punto di riferimento Piove di Sacco. A quanto ho capito l’insistenza della maggioranza politica di Cavarzere sulla questione è legata ad un punto del programma elettorale della coalizione che governa Cavarzere”. (a.a)
Cavarzere
Per avviare il nuovo Comune vengono messi a disposizione ingenti incentivi sia statali che regionali. Salute, scuola, servizi e associazioni di categoria sono già espressione dell’intera area
La fusione fra Cona e Cavarzere? Dallo studio di fattibilità presentato nei mesi scorsi al Teatro di Cavarzere emerge che il sodalizio sarebbe conveniente in termini di efficienza funzionalità dei servizi. Lo studio parte dal fatto che i due Comuni nel corso degli ultimi 70 anni hanno perso il 70% dei residenti. Nel 1951 Cavarzere aveva 28 mila abitanti ora ne ha poco più di 12 mila; Cona ne aveva oltre 7 mila ora ne ha 2780. In queste due realtà il calo del numero delle imprese è più veloce del resto dell’area metropolitana. Le imprese sono diminuite nell’area metropolitana di Venezia del 4% mentre a Cavarzere del 13% e a Cona del 21%. Le imprese agricole sono quelle più numerose. A Cona rappresentano il 39% delle imprese a Cavarzere il 32%.
“Con la fusione – si evince dallo studio di fattibilità – gli enti originari cessano di esistere e confluiscono in un nuovo ente. Per
poterlo far nascere serve un referendum consultivo e successivamente il nuovo ente viene istituito con una legge regionale. Per far avviare il nuovo Comune vengono messi a disposizione ingenti incentivi sia statali che regionali”.
Nel dettaglio dallo Stato arriverebbero incentivi erogati ogni anno per 10 anni consecutivi con il limite massimo di 2 milioni di trasferimenti all’anno per il nuovo ente appena formato. Dalla Regione arriverebbe poi il contributo straordinario triennale e anche il contributo integrativo “una tantum”. Lo studio di fattibilità che è stato presentato alla popolazione nei mesi scorsi elenca 5 punti in comune fra le due realtà locali.
“Dal punto di vista storico - spiega il documento - Cavarzere e Cona all’epoca della Serenissima rappresentavano uno dei 12 reggimenti del Dogado Veneziano. Dal punto di vista della salute la medicina di
gruppo integrata sarà in comune per Cavarzere e Cona, la cittadella della salute di Cavarzere sarà una delle 99 case della salute del Veneto. Sul versante dell’organizzazione dei servizi, sia Cavarzere che Cona appartengono entrambe all’Ulss 3. Condividono distretti sociali e scolastici.
Dal punto di vista dell’istruzione dal 2012 l’istituto comprensivo di Cavarzere racco-
glie le scuole materne elementari e medie dei due paesi. Infine, sul versante dello sviluppo economico diverse associazioni di categoria si riferiscono già ora alla realtà a Cavarzere e Cona. Il patto territoriale è fra Cona Cavarzere e Chioggia e sul versante Pnrr c’è un progetto di rigenerazione urbana di Cavarzere e Cona fatto nel 2022”.
Ipab Danielato. Annullata la sentenza del Tar Veneto relativa alle due ricorrenti Armarolli e Mischiari
Ipab Danielato, il consiglio di Stato dà ragione al sindaco Pierfrancesco Munari e legittima la sua scelta dell’annullamento delle nomine del consiglio di amministrazione dell’Ipab che erano state fatte dalla precedente amministrazione, guidata dall’allora sindaco Henri Tommasi, a pochi giorni dalla scadenza del mandato elettorale. Per la precisione il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar Veneto nella parte relativa alle due ricorrenti e cioè Ilaria Armarolli e Luciana Mischiari ritenendo il provvedimento di annullamento delle loro nomine sia conforme al Testo unico sugli enti locali e allo statuto comunale del Comune di Cavarzere. Le due dopo essere state nominate con altre 3 nel nuovo Cda dell’Ipab avevano impugnato l’annullamento fatto dal sindaco in carica Pierfrancesco Munari. Il sindaco aveva agito in autotutela contro il provvedimento fatto a pochi giorni dalla scadenza del mandato da parte del sindaco uscente Henry Tommasi .2 dei componenti non avevano fatto ricorso al Tar ma Armarolli e Mischiari sì. Per questo a questo punto il sindaco affidandosi allo studio legale Michielan è ricorso al Consiglio di Stato (il grado più alto della giustizia amministrativa) contro la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale ottenendo alla fine una vittoria su tutta la linea.
Ora verranno insediati all’Ipab Danielato i 5 consiglieri designati dal sindaco Pierfrancesco Munari. Si tratta cioè di altri due consiglieri che si aggiungono ai tre che erano già stati indicati e cioè Mirco Crepaldi, Katia Pacchiega e Paolo Pavanato.
“ll Consiglio di Stato - afferma il sindaco Pierfrancesco Munari che ha reso nota la notizia della vittoria anche sui social - ha legittimato la mia scelta di annullare il consiglio d’amministrazione nominato da chi mi ha preceduto, ad una manciata di giorni dalle elezioni del 2021. Sono sempre stato convinto di aver operato correttamente per il bene della mia città e dell’ente e mi auguro che ora, finalmente, si metta il nuovo consiglio nelle condizioni di lavorare per il benessere degli
Legittima la scelta del primo cittadino di annullare il consiglio di amministrazione che era stato nominato dall’amministrazione del sindaco Henri Tommasi, in scadenza del mandato elettorale
ospiti. Un ringraziamento particolare allo studio Primo Michielan e Ale Michielan per il prestigioso risultato ottenuto”. I giudici nella sentenza di secondo grado hanno sancito che sindaco ha il potere di annullare le nomine e ha sottolineato come fosse stata opportuna la decisione in quanto i consiglieri nominati da Tommasi erano privi del requisito di “esperenzialità” prevista dallo statuto dell’ente comunale. La sentenza ha effetto ex tunc cioè dalla data della nomina di Tommasi dichiarata illegittima e cioè l’8 settembre 2021. La sentenza è inappellabile. Ora l’Ipab una struttura molto importante per il tessuto sociale del cavarzerano potrà operare pienamente.
Alessandro AbbadirStagione intensa quella che si prospetta da qui all’autunno per il territorio di Cavarzere capoluogo e frazioni in cui partiranno una serie di cantieri per dare una risposta alle esigenze della popolazione espresse in vari modi negli ultimi anni.
“In questo periodo abbiamo proceduto - spiega il sindaco Pierfrancesco Munari - con l’affidamento di 3 progettazioni legate ai fondi del Pnrr. La prima delle progettazioni che partirà, sarà quella collegata alla realizzazione della mensa nella scuola elementare, il secondo cantiere riguarderà i lavori in via Matteotti attesi da molto tempo. Poi via via procederemo con l’atteso intervento del ponte, e del cam-
po sportivo di via Spalato. Procederemo poi con la realizzazione di un progetto dell’abitare e riqualificazione il primo di questi è quello della zona di via Cavour mentre il secondo sarà in via Manzoni”.
Intanto il Comune nelle scorse settimane ha provveduto al trasferimento dei piccoli dell’asilo nido “Piccoli Angeli” del paese di Boscochiaro che non potevano
più frequentare la loro scuola a causa del fatto che era stata dichiarata inagibile. Il Comune di Cavarzere però non è rimasto a guardare e perciò nel frattempo visto che i 24 bimbi suddivisi in due sezioni non potranno andarci a scuola. Le attività didattiche però non sono state interrotte. Il Comune ha trasferito i bambini nei locali della scuola elementare “Lombardo Radice” scuola che è sempre nella frazione di Boscochiaro. Sui costi degli interventi di messa in sicurezza, il Comune fa capire che a questo punto si vedrà. Va ricordato infatti che la struttura è di proprietà della parrocchia, in questo modo sarà la Curia a decidere quanto stanziare e quando. (a.a.)
Quali sono i fabbricati interessati alla realizzazione?
A quanto ammontano i fondi messi a disposizione dal Pnrr e quando è previsto l’inizio dei lavori? Sono alcuni dei quesiti posti
Sulla questione dell’ex ospedale di Carvarzere interviene ricostruendo puntualmente la vicenda il capogruppo di Sinistra Italiana si fa delle domande circa il futuro della cittadella socio sanitaria.
“Innanzitutto - sottolinea in una nota - serve ricordare alcune date per accompagnarci, una data dopo l’altra, ad un epilogo di domande cui la ragione inevitabilmente porta e cui, sempre inevitabilmente, urgerebbe che ragione e senso del bene comune dessero una risposta”.
“Nel novembre 2021 l’Ulss3 veneziana - chiarisce - vende le sue quote degli immobili all’attuale gestore privato incassando 4,1 milioni di euro, per quelle societarie, e 3,1 milioni per gli immobili. Nell’aprile del 2022 l’Ulss 3 affida l’incarico della progettazione della “Nuova Casa della Comunità di Cavarzere”. Nell’ottobre del 2022 l’Ulss 3 approva il progetto della “Nuova Casa della Comunità di Cavarzere”, che sarà realizzata all’interno della Cittadella entro il 2026, con i fondi previsti dal Pnrr. “A febbraio 2023 - dice - il nostro Consigliere comunale, Andrea Fumana, invita il Comune a convocare una riunione congiunta delle tre commissioni consiliari, estendendo l’invito al gestore privato della Cittadella e al direttore generale dell’Ulss 3. Sindaco e vicesindaco, tuttavia, rigettano la richiesta adducendo motivazioni di carattere tecnico-procedurale”. Da qui il gruppo politico pone delle domande. “Qual è l’attuale stato tecnico-amministrativo - si chiede - della prevista demolizione del fabbricato, attualmente sede delle cucine, e della costruzione di un nuovo immobile di proprietà dell’Ulss 3? Quali sono i fabbricati interessati alla realizzazione della “Nuova Casa della Comunità di Cavarzere”? A quanto ammontano i
fondi messi a disposizione dal Pnrr e quando è previsto l’inizio dei lavori?”.
Domande a cui il gruppo politico chiede di poter avere una risposta in tempi brevi.
Alessandro Abbadir
Inaugurata la nuova sede di “AutoElite”
Sabato 8 aprile è stata inaugurata la nuova sede di “AutoElite” di Zagato Alessio in via Mazzini a Cavarzere.
Da oltre trent’anni Autoelite di Zagato Alessio è presente a Cavarzere inizialmente come lavaggio e autofficina e poi, ampliando l’offerta, con un parco macchine che ad oggi risulta essere uno dei punti di riferimento del territorio.
Il Tradizionale Taglio del nastro è stato eseguito dal sindaco Pierfrancesco Munari, insieme al titolare e ai tanti amici e parenti presenti per festeggiare insieme questo nuovo traguardo.
La consigliera comunale assiste ad un vergognoso episodio e denuncia indignata l’accaduto dalle pagine facebook del suo profilo e poi ne parla in Consiglio comunale
L a consigliera comunale di opposizione Heidi Crocco assiste ad una scena di violenza contro una donna nel suo paese e la denuncia pubblicamente. Il fatto è successo nelle scorse settimane verso fine marzo ma la vicenda fa ancora discutere in paese. “Succede a Cavarzere –spiega la Crocco in un post su facebook - più precisamente in Via Gramsci, più precisamente accanto all’Eurospin”. E qui comincia il racconto dettagliato di un episodio davvero preoccupante in un paese come Cavarzere che gli anni scorsi ha visto la brutale uccisione da parte del marito di Maila Beccarello.
“Arriva una macchina veloce, una Opel Mokka Bianca – spiega
nel post subito dopo aver assistito alla scena la segretaria del Pd di Cavarzere - fatico a vedere la targa perché non sono abbastanza vicina. Al lato della strada una ragazza al cellulare, questa macchina frena di colpo e scende un giovane ragazzo. Afferra la ragazza, la prende a schiaffi in faccia e a pugni in testa la scaraventa dentro all’auto e scappa via. Sono ancora sconvolta da tutto ciò. Non mi do pace per non avere elementi in mano come la targa della macchina o aver riconosciuto uno dei due. Scrivo questo post perché sento il bisogno di denunciare questo fatto, ma soprattutto mi piacerebbe risalire a questo delinquente. Non scrivetemi vai a fare denuncia dai ca-
rabinieri mi sembra ovvio! Provo repulsione, dolore e una rabbia pazzesca che non mi appartiene ma che mi trasforma davanti a questi fenomeni di violenza. Se solo ti arriverà questo post e se posso in qualsiasi modo esserti di aiuto, io sono qua”. La vicenda ha innescato un dibattito anche nel parlamentino
Siria Trevisan ha 15 anni, abita a Cavarzere e pratica ciclismo da quando aveva 6 anni. Una passione che è nata per gioco accompagnando ad un allenamento il fratello maggiore Nicholas.
“Da quel giorno non ho più smesso – racconta Siria – il ciclismo è la mia passione più grande”. Siria ha iniziato nella società cavarzerana “Lions D”, società della quale ora sua mamma Carmen è Presidente.
“Era tutte le domeniche sul podio – racconta la mamma – ci ha sempre dato tantissime soddisfazioni”.
Siria, infatti, dai 6 ai 12 anni ha gareggiato dalla categoria G1 alla G6, mentre ora è un’agonista a tutti gli effetti. “Ora sono allieva nella “Scuola ciclismo Vò – continua Siria – mi alleno quattro giorni a settimana: due giorni a Cavarzere e due giorni a Vò Euganeo. Gareggio ogni domenica”.
Siria, finora, ha collezionato circa un centinaio di trofei tra coppe e medaglie; in particolare, il 2022 è stato un anno davvero ricco di vittorie. A luglio 2022 ha conquistato la medaglia di bronzo al Campionato Regionale Veneto svoltosi a Padova e lo stesso
risultato l’ha ottenuto anche nel Campionato italiano su strada/ crono. Infine, il 2 agosto 2022, Siria ha conquistato il primo posto nel Campionato Italiano su pista nella specialità “Velocità Olimpionica” tenutosi a Dalmine (Bergamo).
“Quando sto per partire c’è un po’ d’ansia ma poi questa si trasforma in adrenalina che mi fa raggiungere, in volata, anche i 55 km/h – conclude Siria – ora sto conciliando gli allenamenti con gli studi però, tra un po’ di anni, vorrei insegnare questo bellissimo sport ai più piccoli”. (b.c.)
cittadino.
“Dopo il post che ho messo sul mio profilo Facebook – sottolinea la Crocco - durante il consiglio comunale abbiamo approvato all’unanimità una mozione promossa dall’ Anci Veneto contro la violenza sulle donne, in particolare il tema era la violenza sulle donne iraniane. In quell’oc-
casione, esprimendo voto favorevole del gruppo consiliare del partito democratico alla mozione, ho raccontato ciò che avevo visto e ho ribadito che il tema della violenza sulle donne è un tema purtroppo sempre attuale e vicino a noi e che va denunciato sempre perché questo è l’unico modo per poter essere d’aiuto alle vittime”.
Il fatto ha suscitato dibattito e scalpore perché nel corso degli anni la mobilitazione e la sensibilità contro la violenza di genere è molto cresciuta in paese soprattutto dopo i fatti che hanno portato all’omicidio di Maila Beccarello. In suo ricordo sono state inaugurate panchine gialle e tante persone si sono attivate in associazioni di prevenzione sulla violenza alle donne, mentre l’attenzione di istituzioni come Comune parrocchie e forze dell’ordine si è fatta sempre più alta.
Alessandro AbbadirLa Giunta risponde ad una interrogazione delle esponenti di Ev e M5S. La risposta, replicano, “Ci preoccupa. Speravamo in una riflessione che partisse dalla tutela dell’interesse dei cittadini che vivono nell’area”
“Biometano a Cavarzere, per la Regione la salute è tutelata? Il territorio e la Ulss sono di un altro avviso”. Ad andare all’attacco della Regione sono le consigliere di opposizione in consiglio regionale Cristina Guarda (Europa Verde), ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle).
”Il progetto - spiegano nel dettaglio - è stato valutato in modo favorevole e per il provvedimento autorizzativo manca soltanto il parere dell’Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali in ordine al rischio di alluvioni: questa, in sostanza, la risposta della Giunta regionale alla nostra interrogazione depositata il 20 gennaio scorso in merito alla costruzione di un nuovo impianto di biometano a Cavarzere”.
Le consigliere lo spiegano a margine della seduta del Consiglio regionale del Veneto durante la quale la giunta regionale ha risposto all’interrogazione “Produzione di biometano a Cavarzere: sostenibilità ambientale e tutela della salute dei cittadini sono priorità regionali o assumono sempre carattere recessivo rispetto agli interessi produttivi?”.
Interrogazione che era stata presentata dalle consigliere lo scorso gennaio assieme ai colleghi Montanariello e Zanoni del Partito Democratico.
“La risposta della Giunta Zaiacontinuano le consigliere - non ci soddisfa e, anzi, ci preoccupa ulteriormente. Speravamo in un’attenta riflessione che partisse dalla tutela dell’interesse dei
cittadini che vivono nell’area, specie considerato che la realizzazione dell’impianto è prevista nei pressi del centro abitato ed è inconfutabile la vicinanza inferiore a 200 metri di una scuola e inferiore a 150 metri di case sparse. Non per niente le distanze di impianti simili, citati dalla stessa azienda promotrice, si trovano a diversi chilometri di distanza dagli abitati. Evidentemente,
alla Giunta Zaia non basta che proprio il Comune di Cavarzere abbia espresso parere contrario all’intervento, formulando una serie di osservazioni fondate anche sui rilievi espressi dal Dipartimento di prevenzione dell’Ulss in merito ai possibili impatti odorigeni che deriverebbero dall’impianto”.
“Noi siamo di un altro avvisoconcludono - se la Regione dice
che il progetto è conforme alla normativa, noi continueremo a ribadire le ragioni dei cittadini e del territorio che si oppongono con forza. É una questione di bilanciamento dei diritti, non siamo contro la libera iniziativa economica ma prima vengono la sostenibilità ambientale e la tutela della salute dei cittadini”.
Alessandro AbbadirL2 cioè italiano per stranieri, anzi nel nostro caso per straniere. É partito a Gennaio il corso di italiano per stranieri in collaborazione con il CPIA di Rovigo un corso di alfabetizzazione per facilitare l’apprendimento della lingua negli stranieri. Il corso fortemente voluto dalla Dirigente e dall’insegnante Mariella Bello, referente dell’alfabetizzazio, interessa più di venti signore, la maggior parte di queste ha bambini in età scolare e pre scolare, il corso si svolge presso i locali della « Cappon », tre mattine a settimana. Per scoprire meglio le caratteristiche del corso abbiamo intervistato la professoressa Tiozzo, che segue le studentesse per capire meglio come si svolge la loro mattinata. Ovviamente, le lezioni volte ad acquisire un livello A1 di italiano, partono dal pratico, perché lo scopo é quello di dare degli esempi pratici, svolgere delle brevi conversazioni su argomenti di uso quotidiano, perché lo scopo é di aiutare le mamme a parlare con le insegnanti, con un medico, fare semplici commissioni. L’insegnante ha raccontato di essere molto soddisfatta, ha aggiunto che questo corso costituisce un arricchimento anche per lei. Abbiamo intervistato
Leggendo il titolo vi chiederete di cosa stiamo parlando, non ci riferiamo al collettivo studentesco, ma al titolo di un percorso che noi della terza B e della terza C abbiamo sviluppato in previsione della visita al museo “Gugghenaim” di Venezia. I nostri insegnanti in relazione al programma che stiamo svolgendo a scuola, ci hanno guidato alla scoperta del Futurismo, movimento artistico e culturale che anima l’Europa dei primi del ‘900 inneggiando alla forza, alla velocità, anche alla guerra, ma che di fatto modifica il modo di scrivere poesie con l’uso del verso libero, l’abolizione della punteggiatura, proprio per riprodurre questo concetto di velocità. Non solo, nell’arte la rapidità dell’azione, il movimento vengono rappresentati con forme fluide, tutto sembra muove, tutto corre, le pennellate diventano rapide, il movimento viene rappresentato con linee. Dopo esserci preparati
anche le studentesse molto contente degli obiettivi che stanno raggiungendo perché alcune di loro hanno già frequentato altri corsi, ma senza risultati positivi, invece grazie all’insegnante Tiozzo hanno già risultati positivi, alcune riescono ad interagire, hanno risposto alle nostre domande, senza particolari problemi di comprensione. É stato bello per noi entrare in questa aula per l’intervista perché ci siamo trovati di fronte a tante studentesse curiose di imparare, sorridenti e la parte che ci ha colpito di più é che alcune avevano con loro anche i loro bambini. Molte grazie al corso stanno imparando a leggere, altre a scrivere le prime pa-
roline, non sono tutte allo stesso livello, alcune più avanti dal punto di vista linguistico, altre un po’ più in difficoltà, ma in ogni caso hanno davvero sete di sapere, hanno bisogno di imparare la lingua. Come sottolinea la loro professoressa molte sono alla prima esperienza scolastica perché nel loro Paese di origine non hanno frequentato la scuola. Alla richiesta del perché studino italiano, hanno risposto che ne hanno bisogno per la loro vita quotidiana, ma soprattutto per aiutare i loro bambini nei compiti. La dirigente dal canto suo si dice davvero soddisfatta di questo corso e spera di riuscire a attivarne altri.
Gli alunni della 3* B
L a Piazza e LaPiazzaweb sono liete di annunciare la collaborazione con la Scuola secondaria di primo grado Aldo Cappon di Cavarzere relativa al progetto “Cronisti in classe”. Grazie alla disponibilità della Dirigente dell’IC Cavarzere, Dott.ssa Ilaria Finotti, e all’accordo con la redazione, ogni mese i ragazzi della classe 3B pubblicheranno degli articoli scritti in classe, coadiuvati dalla loro docente di Lettere Lisa Vuocolo.
analizzando questo movimento, studiando la velocità anche dal punto di vista delle scienze, siamo stati in visita al museo “Guggenheim” di Venezia, dove dal vivo abbiamo visto le opere di autori che abbiamo studiato in classe, tra cui Severini, Magritte, Dalì, Kandinsky, Pollock, De Chirico e Ernst, non sono tutti futuristi, tra loro ci sono anche
degli espressionisti, surrealisti… lo scopo però per noi è stato focalizzarsi sullo studio della luce, su cosa l’autore ha voluto far emergere con quell’opera e il movimento, l’uso del colore. Infine, abbiamo provato noi a trasformarci in artisti futuristi, creando poesie e opere ispirate a questa corrente. Vi lasciamo con qualche foto dei nostri lavori.
fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
“L’idea di scrivere questo libro nasce per rendere omaggio ai miei genitori, ai familiari che non ho potuto conoscere ma anche agli amici che, durante l’alluvione del ’51, ho perso”
Rolando Ferrarese, nato a Cavarzere nel 1934, da oltre 70 anni dedica la sua vita alla scrittura e al giornalismo. È stato, per anni, corrispondente dei principali quotidiani locali e nazionali, ha lavorato per “La Voce di Cavarzere” e per Rai tv Veneto, è stato direttore di Radio Cavarzere e ha scritto molti libri dedicati a Cavarzere e Cona. Socio di diverse accademie culturali, attualmente svolge l’attività giornalistica.
“Ho iniziato scrivendo barzellette e cruciverba per diverse riviste – ha spiegato Rolando – la mia famiglia era molto numerosa e avevamo bisogno di soldi. Ai tempi i giornali pagavano molto bene. Poi ho iniziato a scrivere libri, grazie alla mia voglia di conoscere e far conoscere la storia di Cavarzere e Cona”. Tra le varie opere di Ferrarese, infatti, quasi tutti i libri sono dedicati al suo borgo natio. “Cavarzere attraverso i tempi”, “Uomini di Cavarzere”, “Un paese chiamato Cavarzere” sono solo alcuni dei libri dedicati a Cavarzere. Ha scritto anche diversi libri di poesie come “Antologia del cuore e poesie” e “Il salice piangente, poesie”. Il suo nuovo libro, intitolato “C’era una volta in Ca’ Labia. Un fiume di ricordi” è un libro nel quale ricorda la sua infanzia e la storia di miseria contadina e di guerra dal 1940 al 1951. “Ca’ Labia, a quel tempo, era la borgata più grande di Cavarzere. Molti cavarzerani sono nati lì. L’idea di scrivere questo libro nasce per rendere omaggio ai miei genitori, ai familiari che non ho potuto conoscere ma anche agli amici che, durante l’alluvione del ’51, ho perso e non ho più rivisto. Il libro è dedicato a mia moglie Tosca, ai miei quattro figli e ai miei numerosi nipoti. In particolare, però, è dedicato ai miei genitori Benvenuto ed Ines, grandi lavoratori”. Il prossimo progetto di Ferrarese è un dizionarietto del
dialetto cavarzerano. “Affinché il nostro dialetto venga conservato in eterno” ha concluso.
Benedetta CesaroDopo una vita dedicata al giornalismo cavarzerano e alla storia del proprio paese, Rolando Ferrarese ha deciso di creare un “dizionarietto” del dialetto cavarzerano.
Lo scopo? Innanzitutto, far conoscere ai concittadini il linguaggio dei propri padri e nonni e, altra cosa importante, la volontà di insegnarlo ai giovani d’oggi, sempre più predisposti all’utilizzo della lingua italiana e degli “slang” giovanili.
Perché, dunque, salvare il dialetto?
“Per motivi di orgoglio familiari – ha detto Rolando – come hanno scritto prima di me altre persone e vari scrittori più esperti in materia di idiomi popolari, il vernacolo che si è imparato nei primi anni di vita è come una lingua naturale spontanea e perfetta. Anche se si chiama “dialetto”, come sostiene lo scrittore veneto Gianni Sparapan, ha delle regole che è giusto conoscere e rispettare”.
Da sempre, il dialetto viene considerato uno strumento per esprimere emozioni e sentimenti in casa e in famiglia, ma anche nel lavoro e per le strade.
“Anche il cavarzerano ha un valore fondamentale come tutti i dialetti veneti – ha concluso Rolando – motivo per cui non bisogna aver timore di usarlo. Il nostro dialetto usa anche parole polesane, chioggiotte, padovane e, in particolare, veneziane. Proprio quest’ultime derivano dalla storia vissuta in comunanza con la città di Venezia, la cui parlata era una specie di linguaggio internazionale”. (b.c)
Trovati i 95mila euro necessari, anche grazie al risparmio in bolletta con lo spegnimento dei lampioni durante il periodo critico del caro-bollette. In estate lavori in corso alle medie Tito Livio di via Civran
Importanti lavori in programma nel territorio di Cona da ora fino a settembre. Ad annunciarli è direttamente il sindaco Alessandro Aggio. Si tratta di interventi legati al cambio dell’illuminazione pubblica e, quelli che partiranno in estate, della sistemazione delle scuole medie Tito Livio in via Civran. “Il Comune di Cona - spiega - ha trovato gli ultimi 95mila euro necessari a completare il passaggio dai vecchi lampioni al sodio ad alta pressione alle nuove lampade a led. Le risorse arrivano per 50mila euro da fondi Pnrr e 45mila euro dal bilancio dell’ente locale. Entro giugno tutto il territorio comunale sarà illuminato a led, con un notevole risparmio rispetto alle luci di vecchia concezione, senza aver sottoscritto alcun mutuo e senza aver dovuto alzare le tasse”.
Il sindaco sottolinea così l’importanza del lavoro fin qui fatto per risparmiare sulle bollette energetiche “Ciò - prosegue il sindaco - è stato ottenuto anche grazie al risparmio che si è ricavato dallo spegnimento dei lampioni durante il periodo più critico per il caro bollette, una decisione presa non certo a cuor leggero, ma i conensi hanno capito lo sforzo dell’amministrazione di non voler rischiare di mettere a repentaglio il bilancio dell’ente locale”.
Il sindaco spiega poi che, per capire come è andata, basterà aspettare le prossime settimane.
“A maggio – sottolinea - avremo i dati della spesa risparmiata, ma sicuramente già oggi possiamo dire che anche grazie a tali economie possiamo installare i lampioni a led nelle frazioni ancora sguarnite. Inoltre, entro l’estate sarà illuminata la pista ciclabile Pegolotte - Cona grazie ad un prestito a tasso zero ottenuto dal credito sportivo per la valorizzazione delle piste ciclabili”. Una sistemazione degli impianti di illuminazione, insomma, che se da un lato porterà del risparmio dall’altro permetterà di avere impianti nuovi e non soggetti a continui guasti. Ma le novità per Cona non finiscono qui in termini di lavori pubblici.
“Con la bella stagione – sottolinea il sindaco – e cioè quando arriverà l’estate puntiamo a risistemare
gli spazi della scuola media Tito Livio che si trova in via Civran. La nostra intenzione quando le lezioni sono finite è quella di trasferire le 4 classi della scuola al piano superiore e lasciare il piano inferiore libero per usi civici”.
“I lavori - precisa Aggio - alle medie puntiamo a far sì che finiscano prima
dell’inizio del prossimo anno scolastico senza così interferire con le attività didattiche. Costeranno complessivamente 80 mila euro. La nostra intenzione tendenzialmente è quella di destinare quegli spazi ad associazioni o comunque ad usi civici”.
Alessandro AbbadirIl condirettore di Poste Italiane risponde al sindaco Aggio: Cona rientra nel progetto
Al condirettore di Poste Italiane Giuseppe Lasco il Comune aveva chiesto di rendere più funzionale alle esigenze della città l’ufficio postale di Piazza Pegolotte visto che la filiale della Banca Intesa San Paolo per giugno chiuderà. La risposta è arrivata ed è positiva. L’ufficio postale di Cona verrà riammodernato già quest’anno. “L’amministrazione – spiega il sindaco Aggio - appena ha appreso, con preoccupazione, la notizia della chiusura della filiale bancaria in Piazza Pegolotte che rientra nel piano di riassetto territoriale di Banca Intesa si è attivata, attraverso il sottosegretario Massimo Bitonci, per contattare Poste Italiane al fine sensibilizzare gli stessi sulla questione, ma soprattutto per chiedere un importante intervento di restyling dell’Ufficio Postale di Cona, al fine di renderlo più funzionale ed agevole per tutta la collettività. Questa attività
si è concretizzata con l’invio in data 30 marzo di una lettera di richiesta formale d’intervento al Condirettore del Gruppo di Poste Italiane Giuseppe Lasco, il quale ha risposto assicurando che Ufficio postale di Pegolotte di Cona rientrerà nel progetto Polis con un importante intervento sui locali, che avrà luogo entro il 2023”. “In riferimento alla sua cortese richiesta - spiega in risposta al sindaco Aggio il condirettore di Poste Lasco -, rendo noto che Poste Italiane partecipa al piano Complementare Pnrr con il Progetto Polis - Casa dei Servizi di Cittadinanza digitale, promosso dal Governo. Gli uffici postali dei Comuni coinvolti saranno dotati di nuovi spazi e strumenti tecnologici facilitando l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, L’ufficio postale del Comune da lei amministrato rientra nel progetto con un importante intervento sui locali e che l’inizio dei lavori è previsto entro la fine del corrente anno”. (a.a.)
Un servizio di aggiornamento in tempo reale della viabilità sulla Romea, creato dai cittadini per i cittadini. È la storia del gruppo Facebook “Tutta la Romea minuto per minuto”, creato da Matteo Tonello con l’intento di offrire un canale di informazione immediato per tutti i frequentatori della statale 309. Quando e come nasce l’idea di creare un gruppo in cui informarsi?
“L’idea nasce nel giugno 2014. Ero in autobus ed eravamo fermi da tre ore a causa di un incidente. Mi sono detto: “Ci vorrebbe un gruppo in cui chiunque possa fare segnalazioni sulla viabilità in tempo reale”. E da lì mi sono messo all’opera per crearlo. Non avevo mai fatto nulla di questo genere prima, ma in breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio e senza alcuna sponsorizzazione o promozione, soltanto con il passaparola della gente”.
C’è qualche battaglia che avete seguito?
“Abbiamo seguito parecchie battaglie negli anni. Fra queste la più importante sicuramente riguarda l’aver dato voce alle segnalazioni dei cittadini in merito alla situazione di degrado della fermata sulla Romea all’altezza di
Sant’Anna di Chioggia: in qualche modo siamo riusciti a giungere al cuore dell’amministrazione, perché alla fine ci ha dato ascolto e ha provveduto. Dopo vari incontri con l’Anas, non hanno semplicemente posizionato delle pensiline per la fermata, come mi sarei aspettato, ma hanno provveduto proprio a modificare la viabilità, creando anche uno spiazzo per i bus e facendo davvero un gran lavoro. È stata una grossa soddisfazione per il gruppo, perché ci ha fatto capire che possiamo fare qualcosa anche per il sociale”.
Il gruppo sembra piuttosto ordinato. Come fate?
SENTO MA NON CAPISCO? SORDITA’?
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI RECUPERO DELL’UDITO RAGGIUNGIBILI?
NELLE PUBBLICITA’ È TUTTO BELLO E FACILE MA…
GLI APPARECCHI ACUSTICI E LE ALTRE SOLUZIONI PER L’UDITO SONO PRESIDI MEDICO-SANITARI!
“Il nostro impegno è proprio tenere a bada questo tipo di individui, bloccandoli, silenziandoli o cancellando i post ripetitivi e le foto, che non sono consentite per una questione di privacy”. Quanto è impegnativo gestire un gruppo così?
“Parecchio. Fortunatamente però posso contare sul grande sostegno dell’altra amministratrice, Michela Tuzza, oltre che sul supporto dei membri che non si risparmiano dal segnalare post ed eventuali problemi. E poi c’è un grande aiuto anche da parte delle forze dell’ordine: con la polizia locale di Chioggia abbiamo un ottimo rapporto”.
Dal Palaexpo all’ex Auchan: è aperta a inizio aprile la nuova sede vaccinale mestrina in via don Tosatto 149, accanto alla sede legale dell’Ulss 3 Serenissima. Nella nuova sede, al primo piano del grande centro Terraglio uno, sono stati trasferiti 500 metri quadri di ambulatori per i vaccini e ambulatori, con accesso indipendente, per i tamponi. Fino a quattro le linee vaccinali attivabili. Più le sale d’attesa, di monitoraggio e di consegna referti. E qui da dai prossimi giorni troveranno spazio anche parte delle attività di vaccinazione e di prevenzione del Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp). Il nuovo centro vaccinale di via don Tosatto in zona ex Auchan,
al piano rialzato, è accessibile attraverso due rampe carrabili, una rampa pedonale, due scale mobili e un ascensore per disabili.
Al piano terra ci sono i due ampi parcheggi che si trovano davanti e dietro la grande struttura entro cui è collocato. Alle due entrate indipendenti del nuovo centro, una per effettuare il tampone nasofaringeo e l’altra per sottoporsi al percorso vaccinale, si accede attraverso l’ala posteriore dell’edificio, quella che guarda verso la tangenziale. “Questo ennesimo cambio veste nell’erogazione dei servizi legati al Covid è conferma
dell’abilità delle nostre équipe sanitarie, imparata in pandemia, di modificare priorità, dimensioni, attività e modalità delle prestazioni - spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato - adattando giorno per giorno la nostra risposta alle richieste in continua evoluzione. La capacità di adattamento è tra le lezioni più importanti che ci hanno lasciato questi ultimi 3 anni”.
SENTO MA NON CAPISCO? SORDITA’?
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI RECUPERO DELL’UDITO RAGGIUNGIBILI?
COSA FARE PRIMA DELLA “FAMOSA
“In breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio, soltanto con il passaparola della gente”
ORASENTO SRL
Centro di riabilitazione per sordità
Corso del popolo 411 Rovigo
Siamo presenti anche a Badia Polesine, Noventa Vicentina Giacciano Con Baruchella, Legnago, Lonigo.
uditivo si completano per de nire e o rire
L’Ulss 3 si veste di rosa nei ruoli che contano con oltre 50 donne ai vertici dell’azienda sanitaria. Quando lo sguardo si allarga all’intera forza lavoro, dei circa 8 mila dipendenti oltre 7 su 10, oggi, sono donne, affiancate dal 28% dei lavoratori uomini.
Rispetto a 5 anni fa, le dipendenti sono 500 in più, i dipendenti 30 in meno.
Se le dirigenti della sanità veneziana hanno sorpassato gli uomini 102 volte, le sole neo assunte tra dirigenti medici, sanitari e amministrativi nel biennio precedente alla pandemia (2018 e 2019) sono 126, gli uomini 79; le professioniste assoldate invece nel biennio successivo all’emergenza pandemica (2021 e 2022) sono 158, i professionisti 141. Tra queste 660, oltre 50 professioniste negli ultimi anni hanno scalato le gerarchie, conquistando ruoli fino a quel momento occupati in prevalenza da uomini. Con le nomine degli ultimi due anni, solo per citarne alcune, si parte dalla direttrice delle Risorse umane Laura Esposito, si passa per la responsabile dei Servizi informativi Silvia Baldan e si arriva la direttrice della Funzione ospedaliera Chiara Berti, che con Silvia Gallo e Roberta Gavagnin hanno in mano rispettivamente
Dopo la pandemia l’Ulss 3 ha assunto 158 nuove dirigenti: oggi sono 660, accanto ai 558 uomini
l’ospedale di Mestre la prima, gli ospedali di Mirano, Dolo e Noale la seconda e l’ospedale di Chioggia la terza.
Tutte le Professioni sanitarie sono state affidate a Francesca Rossi e la Sanità penitenziaria a Marina Paties. La Formazione aziendale è guidata ora da Elisabetta Spigolon, le Convenzioni con le strutture private accreditate da Bianca Colucci e il Monitoraggio concessioni da Mara Semenzato.
Gli ultimi primariati ospedalieri sono stati conquistati da Silvia Pini, che a Dolo e Mirano è diventata la prima primaria ortopedica del Veneto; Barbara Rossi, direttrice della Nefrologia di Dolo, e Lucia Rampin, primaria della Medicina nucleare di Mestre e Venezia. Nell’ambito della prevenzione, nuove responsabilità a Patrizia Buratti, direttrice dei Mercati ittici di Venezia e Chioggia; a Margherita Trapanese, coordinatrice infermieristica di tutti gli Screening oncologici dell’azienda sanitaria; a Maria
Nicoletta Ballarin, direttrice del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal); a Federica Boin, responsabile Promozione e salute; a Marianna Elia, direttrice facente funzione del Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) e a Laura Chiereghin, responsabile amministrativa del Dipartimento di prevenzione.
Lo sguardo alle nuove apicalità del territorio degli ultimi due anni si posa su ruoli, ad esempio, come quelli di Nicoletta Lo Monaco, a capo delle Cure primarie di Venezia terraferma, Marcon e Quarto d’Altino; di Bernardetta De Caprio, responsabile di Anziani e non autosufficienti dei distretti di Venezia e Terraferma; di Laura Suardi, responsabile del Servizio dipendenze (Serd) di Dolo e Mirano e di Giorgia De Zottis responsabile di Anziani disabili e non autosufficienti di Dolo Mirano e Chioggia.
Con il dilagare del Covid, sono scese in campo tra le altre anche la responsabile della Centrale operativa territoriale (Cot) Francesca Ferraretto, che ha preso in mano la partita della gestione dei punti tamponi territoriali; la direttrice del Servizio infanzia adolescenza e famiglia di Mirano e Chioggia Lorella Ciampalini, che ha guidato il Centro vaccinale di Mirano; e Manuela Barison, coordinatrice infermieristica del Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) di Dolo, Mirano e Chioggia, che ha coordinato invece l’hub vaccinale Palaexpo di Venezia. Senza dimenticare molte tra le direttrici già nominate in era pre pandemica. Ci sono quelle che gestiscono il territorio, come Erika Sampognaro, responsabile del Distretto di Venezia terraferma, Marcon e Quarto d’Altino; Giovanna Busso, a capo della Direzione amministrativa del territorio; Maria
È Marzia Innocente, giovane macellaia 33enne di Montebelluna ad aggiudicarsi il primo posto nella semifinale del campionato giovani macellai andata in scena nelle scorse settimane presso Forte Marghera, a Mestre. Unica donna sui dieci concorrenti under 35 in lizza provenienti da Veneto, Lombardia più uno da Bari (dovevano essere dodici, due non si sono presentati), si è impo-
sta nettamente sui colleghi maschi distanziandoli di gran lunga nel punteggio finale. Presente anche il Presidente di Federcarni nazionale Maurizio Arosio. I primi quattro classificati si giocheranno la finale il prossimo 8 maggio in Fiera a RhoMilano. Al secondo posto si è piazzato il concorrente barese Ludovico Gagliardi, al terzo Andrea Gambato di Vicenza e al quarto Andrea Giuliat-
ti di Verona.
“Non me l’aspettavo” ha dichiarato Marzia “il livello era alto, non sapevamo su cosa avremmo dovuto lavorare ma avevo provato varie preparazioni. Per la finale sarà da prepararsi duramente ma intanto questa esperienza è stata molto positiva”.
Soddisfazione per la riuscita dell’evento il Presidente di Federcarne di Confcommercio Venezia Mauro
Cristina Mambelli, direttrice del Servizio infanzia adolescenza e famiglia di Venezia e Terraferma; Vania Noventa, a capo delle Cure primarie di Dolo e Mirano; Susanna Zardo, che ha in mano l’Assistenza farmaceutica territoriale e Maria Bianco, che è direttrice della Salute mentale di Venezia e Chioggia (non solo ospedaliera). La Farmacia ospedaliera di Mirano, Dolo e Chioggia è invece in gestione a Daniela Barzan; gli Screening oncologici sono coordinati da Melania Lorio; l’intera gestione di Specialistica e liste d’attesa è in capo a Marta Soave e i Processi di prenotazione a Lorna Salviato; l’Ufficio legale è sotto la responsabilità di Cristina Fort e la Contabilità e bilancio è diretta da Roberta Furlanetto. E poi ci sono le direttrici dei reparti che per prime hanno piantato bandiere rosa negli ospedali veneziani dell’Ulss 3: Licia Laurino con l’Anatomia patologica e Sonia Reccanello con la Fisica medica dell’intera azienda sanitaria; Antonella Franch con l’Oculistica di Venezia; Paola Cavicchioli con la Pediatria e Terapia intensiva neonatale di Mestre, Lorella Altafini con l’Anestesia e rianimazione di Dolo e Mara Rosada con il Pronto soccorso di Mestre.
Chinellato. “I ragazzi – ha commentato - si sono comportati, bene, hanno lavorato duro, anche oggi che era giorno di festa, speriamo siano il futuro della nostra professione. È un mestiere difficile, molti ragazzi non vogliono sacrificarsi, noi però puntiamo molto anche sulla formazione, faremo corsi anche con i cuochi”.
Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto. L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK.
Un viaggio nel mondo della scultura dal Novecento ad oggi è quanto viene proposto con la mostra “Il fantasma della forma: la scultura contemporanea” allestita al Museo Civico della Laguna Sud di Chioggia (Ve), organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia in collaborazione con MV Eventi di Vicenza.
Fino al 30 luglio prossimo all’interno degli spazi del museo civico le opere di numerosi e noti artisti, tra i quali Piero Gilardi e Mario Ceroli, uno dei maestri dell’arte povera, il camaleontico Aldo Mondino e il re della pop art italiana Mario Schifano, mettono l’attenzione sul rinnovamento stilistico che si confronta con nuovi materiali, non convenzionali e non propri alla tradizione scultorea del passato, e nuove soluzioni, una contaminazione di linguaggi che si fondano sia sul mondo naturale, ma anche sul progresso tecnologico e scientifico di una società in continua evoluzione. Il Fantasma della forma racconta la vicenda dello stato primordiale di una materia che tende a nascondere, anziché rivelare.
“Una mostra”, ha commentato l’assessore alla cultura Elena Zennaro, “per provocare chi ha paura della forma e non tanto dei fantasmi. Una mostra per stimolare il dibattito su temi di attualità come l’affermazione di sé in una società per certi versi effimera, per altri granitica”. “Il percorso del linguaggio scul-
toreo contemporaneo - ha spiegato il curatore della mostra Matteo Vanzan - lo possiamo leggere attraverso forme complesse e multicolori, essenziali e monocromatiche, traslucide oppure opache; opere in cui la materia si incurva, si sprigiona e utilizza i più disparati materiali come legno, pietra, terracotta, poliuretano, plastica, bronzo,
Fino al prossimo 30 luglio le opere di noti artisti, tra i quali Piero Gilardi e Mario Ceroli, uno dei maestri dell’arte povera, il camaleontico Aldo Mondino e il re della pop art italiana Mario Schifano
vetro, pane, neon, creando un incessante dialogo con elementi più sottili, talvolta sussurrati, in sintonia con le opere di matrice intimista. Un percorso, quello di oggi, fatto di nuovi protagonisti che riflettono sullo stato dell’esistenza, del mondo e della società e che sono stati in grado, con le proprie personalissime ricerche estetiche, di donarci nuove visioni di un’arte che, come affermava Jorge Luis Borges, “vuol sempre irrealtà visibili. Quali sono oggi i nuovi canoni espressivi di una disciplina artistica che trova le sue radici nel nostro più remoto passato?”.
Per informazioni e prenotazioni tel. 041-5500911; mail: info.prenotazionimuseo@chioggia.org ed anche consultando la pagina Facebook del Museo Civico di Chioggia.
Eugenio Ferrarese
Sono gli ultimi giorni utili, fino al prossimo 27 aprile, per ammirare la singolare mostra “De’ visi mostruosi e caricature. Da Leonardo Da Vinci a Bacon”, il progetto della Fondazione Giancarlo Ligabue in programma a Palazzo Loredan, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti a Venezia. Un’esposizione che propone volti deformi e grotteschi, figure esagerate o caricaturali realizzate dai grandi artisti attivi in Italia settentrionale tra il XVI e il XVIII secolo.
Oltre 75 le opere in mostra
da musei e collezioni private internazionali, dal Musée du Louvre di Parigi alle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, dalle Gallerie degli Uffizi alla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Designmuseum Danmark alle Gallerie dell’Accademia di Venezia fino al Sainsbury Centre for Visual Arts della University of East Anglia di Norwich, per citarne alcuni. E un incredibile nucleo di 17 disegni autografi leonardeschi, tra cui la nota “Testa di Vecchia” in Collezione Ligabue, prestati ecce-
zionalmente dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dalla Pinacoteca di Brera e – per la prima volta in Italia - dalla Devonshire Collections di Chatsworth.
Prestiti che danno vita a un percorso di altissimo livello, tra confronti e rimandi, dal grande da Vinci giunge alla Venezia di Anton Maria Zanetti e dei Tiepolo, passando per Francesco Melzi, Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Arcimboldo, ma anche Carracci e Parmigianino, tra i tanti autori esposti.
“IlFotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Chioggia. Presentata nelle scorse settimane una attesa manifestazione velica
Sa ranno una cinquantina gli equipaggi provenienti da tutta Italia che si contenderanno a Chioggia dall’8 al 13 maggio 2023 il titolo di Campione Italiano della classe Meteor per il 2023. Questo importante evento sportivo, giunto al mezzo secolo di storia, coinvolgerà tre darsene: Le Saline, il Porto Turistico San Felice e la darsena Mosella, che sarà la sede principale. La manifestazione è organizzata, su delega della Federazione Italiana Vela, da “Il Portodimare”, l’associazione sportiva padovana presieduta da Giuseppe Modugno, con la collaborazione di Assometeor, Yacht Club Padova, Circolo Nautico Chioggia e del Consorzio Lidi di Chioggia. “Per il nostro territorio è una grande opportunità ospitare una competizione di questo livello - ha dichiarato Daniele Tiozzo Brasiola, vicesindaco e assessore allo Sport del Comune di Chioggia. L’evento mette in risalto l’ottima
sinergia che si può creare tra associazioni sportive ed il mondo dell’imprenditoria, a testimonianza del fatto che quando si fa rete si riescono a portare avanti i progetti e realizzare grandi risultati”. E’ la terza volta, dopo le edizioni del 1990 e del 2008, che Chioggia ospita il Campionato Italiano Meteor. E proprio
È la terza volta, dopo le edizioni del 1990 e del 2008, che Chioggia ospita il Campionato Italiano Meteor
nel 1990 fu il chioggiotto Franco Corazza, al timone di Kokkaburra in equipaggio assieme a Lucio e Marco Boscolo, a vincere il titolo italiano. L’ultima vittoria di un imbarcazione chioggiotta è stata nel 2016 a Grignano (Trieste) con “Engy” di Stefano Pistore con il guidone del Circolo Nautico Chioggia. Il campo di regata sarà
posizionato a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Sottomarina e a poche miglia dalla zona di tutela biologica delle Tegnue. Sono in programma da mercoledì 10 maggio 2023 fino a dieci prove, con un massimo di tre giornaliere. Saranno premiate le prime 10 barche della classifica, oltre alle barche vincitrici delle
Ha preso il via la stagione dell’Unione Ciclistica Mirano che in quest’anno festeggia il 50° anno di attività. La società miranese schiererà nelle varie manifestazioni a cui parteciperà ben 50 atleti. Presidente del sodalizio è Paolo Mario Bustreo che da oltre 20 anni conduce con passione e dedizione il progetto dedicato ai più giovani. “E’ da oltre 56 anni che l’Uc Mirano svolge l’attività e durante tutto questo tempo ci abbiamo sempre messo tanto impegno e passione. Per noi è come se fosse la prima volta e questo sta a significare che siamo una società ancora viva e che ha voglia di fare. Questo è merito di persone che ci aiutano come dirigenti capaci e tecnici di grosso spessore che ci danno la forza di continuare. Ai ragazzi, raccomando di farlo con la stessa passione che tutti noi ci mettiamo”. Il direttivo dell’Uc Mirano è composto da Paolo Mario
singole prove di giornata. Assometeor metterà in palio il “Trofeo Assometeor” al vincitore del titolo, il “Trofeo Alberti” al primo armatore-timoniere, al primo equipaggio interamente femminile, alla prima scuola di vela. ”La promozione del nostro territorio - ha commentato la presidente del Consorzio Lidi di Chioggia
Bustreo, Giorgio Manera, Fabrizio Salviato, Gianfranco Cazzin; Gianni Gallo, Maurizio Simionato, Italo Bevilacqua, Oscar Giacomello e Mattia Garzara (direttore tecnico). I corridori sono per gli Allievi: Giovanni Lascatti, Andrea Romano, Alessandro Sbrissa, Giulio Scarpa, Edoardo Scomparin, Gabriele Veronese e Leonardo Volpato. Direttori sportivi Giovanni Cordova, Paolo Garzara e Igor Marangotto. Esordienti: Dimitri De Lazzari, Tommaso De Rossi, Tommaso Rebeschini, Matteo Romoli, Enrico Veronese e Marco Zamengo Miele. Direttori sportivi : Sandro Bettuolo, Oscar Giacomello e Claudio Venturini. Giovanissimi: Riccardo Capovilla, Francesco Cerchiaro, Leonardo Garavello, Nicola Garbin, Housem e Karim Hakim, Andrea Ruggi e Nicolò Zamengo Miele. Direttori sportivi: Federico Capovilla e Stefano Garbin. (l.p.)
Elena Boscolo Nata - avviene anche con gli eventi sportivi. È nostro compito, infatti, investire anche su questo tipo di manifestazioni favorendo la conoscenza dell’identità della nostra città attraverso lo sport, quale volano dello sviluppo economico”. Alla presentazione dell’evento nelle scorse settimane nella sala consiliare del Comune di Chioggia, vi erano il vicesindaco ed assessore allo sport Daniele Tiozzo, il consigliere delegato al marketing Riccardo Griguolo, il consigliere regionale Marco Dolfin, Claudio Ballestriero vice presidente della XII Zona quale rappresentante della Federazione Italiana Vela, Giuseppe Modugno presidente de “Il Portodimare” e il vice Emilia Barbieri, Elena Boscolo Nata presidente del Consorzio Lidi di Chioggia, Giuliano Boscolo Cegion presidente associazione Albergatori Asa e rappresentanti del mondo sportivo velico.
Eugenio FerrareseIl recente taglio al cuneo fiscale, che dovrebbe alleggerire il peso delle tasse per i lavoratori con i redditi più bassi, è l’ultimo dei provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare mesi ancora impegnativi per i conti di famiglie e imprese. Sarà sufficiente? Che altro fare? Ne parliamo con il senatore veneziano Raffaele Speranzon, che a Palazzo Madama è anche vice presidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia.
Senatore, qual è il fronte più caldo che vede impegnato il governo Meloni?
Stiamo lavorando soprattutto sulla riduzione delle tasse, per questo abbiamo messo a punto una finanziaria che taglia il cuneo fiscale e aumenta la platea dei cittadini che si troveranno qualcosa di più in busta paga, partendo dai redditi medio bassi. La nostra riforma fiscale ha l’obiettivo di tagliare le tasse a tutti, a cominciare da chi si trova in maggiore difficoltà. Vogliamo allargare la platea dei cittadini che da questa riforma avranno qualcosa in più.
Come sostenere concretamente le famiglie?
Abbiamo introdotto vari bonus energetici per pagamento bollette, che hanno permesso alle famiglie di affrontare l’impennata dei costi energetici. Abbiamo anche raddoppiato tutti i benefici per i genitori che mettono al mondo dei figli e introdotto un congedo parentale più lungo e più ore di permesso retribuito. Da quest’anno l’assegno unico è aumentato, così come le pensioni minime. In una situazione economica come quella attuale, ancora difficile e con una quotidiana instabilità a livello internazionale, dobbiamo far fronte anche all’aumento dell’inflazione. Che risposte dare invece al mondo delle imprese?
Il primo obbiettivo era scongiurare chiusure di massa, fallimenti e ascesa della disoccupazione. Una volta messo in sicurezza il
nostro sistema economico e produttivo siamo pronti a ripartire. La previsione di crescita dell’1% inserita nel Documento di economia e finanza approvato lo scorso 11 aprile è anche la risposta che diamo ai vari gufi, secondo i quali eravamo ormai sull’orlo del fallimento. Invece il 2023 sarà un anno di crescita, anche se c’è ancora molto da fare. A questo proposito, come superare l’impasse del Pnrr?
Stiamo cercando di snellire procedure per raggiungere gli obiettivi fissati. È bene ricordare che per due decenni l’Italia ha gestito i fondi strutturali per la formazione e per miglioramento della qualità dei lavoratori, oltre che per l’implementazione delle infrastrutture e delle tecnologie. Non siamo riusciti a spendere quasi la metà di questo denaro, ora abbiamo il quadruplo delle risorse, quindi vanno modificate e trasformate le procedure. L’obiettivo è creare le condizioni perché la burocrazia non sia un ostacolo, ma ci aiuti ad utilizzare al meglio questi fondi. Abbiamo centralizzato tutto su Palazzo Chigi proprio per lavorare su questo aspetto cruciale.
Per l’opposizione non state facendo abbastanza, cosa rispondete?
Rispondiamo con i fatti, ormai da mesi: abbiamo riformato il codice degli appalti, abbiamo in
cantiere la riforma della giustizia per garantire a tutti un giusto processo in tempi brevi, perché la lentezza della giustizia produce impunità, stiamo lavorando ad una proposta di legge che va a gravare le pene per chi occupa immobili abusivamente. Abbiamo adeguato il contratto degli insegnanti, bloccato da oltre un decennio. Abbiamo dato il via alla riforma dell’autonomia differenziata e a quella delle province, all’orizzonte c’è anche la riforma del presidenzialismo. Non siamo certo con le mani in mano. Altro fronte che ci vede impegnati è quello della sovranità alimentare e il no al cibo artificiale con cui si vorrebbe uniformare l’alimentazione in tutto il mondo. Noi difendiamo la dieta mediterranea e la nostra filiera di qualità che vale centinaia di miliardi e garantisce anche un’elevata aspettativa di vita.
Si parla ancora di emergenza immigrazione, che fare?
Dobbiamo far comprendere che il confine italiano è un confine comunitario, quindi l’emergenza riguarda l’Europa intera che non può continuare a stare alla finestra. Tutta l’Europa deve sentirsi coinvolta e responsabile, per evitare scelte drastiche e pesanti conseguenze. Vanno stretti accordi con tutto il Nord Africa e gli altri Paesi del bacino mediterraneo, serve una forte azione
comune se vogliamo evitare altre tragedie.
In Veneto fra poco si vota a Vicenza e Treviso: com’è il rapporto con gli alleati?
Anche stavolta siamo riusciti a fare sintesi sui candidati che guideranno queste città per i prossimi anni, siamo sicuri saremo ancora premiati dal consenso degli elettori, come è stato di recente nel vicino Friuli Venezia Giulia e prima in Lazio e Lombardia. A livello regionale orma è chiaro che Fratelli d’Italia è la forza politica più importante. Confidiamo nella disponibilità di Zaia a dare ascolto alle proposte, alle idee e ai suggerimenti del primo partito in Veneto. Da parte nostra non verrà mai a mancare la lealtà nei confronti della giunta regionale. Ha fatto discutere la presa di posizione di Fratelli d’Italia sulle carriere alias a scuola. Perché quella lettera al liceo?
Più che una lettera al singolo istituto sarebbe stato meglio
fare una lettera aperta su questo tema così complesso che richiede una seria riflessione. Oggi in Italia prima dei 18 anni un giovane non viene considerato sufficientemente maturo per guidare un’auto, votare, consumare alcolici. Anche sul fronte penale un minorenne che commette un reato ha responsabilità attenuate. Riteniamo che sia prematura ogni decisione sulle cosiddette carriere alias da parte di un adolescente. Ad ogni cosa il suo tempo, il cambio di sesso è previsto e regolato dalla legge, è un diritto legittimo ma deve essere frutto di una decisione matura, non presa sull’onda dell’emotività. L’adolescenza invece è una fase di conflittualità permanente, dobbiamo andarci cauti. Meglio se le scuole, anziché occuparsi di questo, si concentrano sul loro ruolo didattico e sulla formazione dei ragazzi.
Nicola StievanoIl Consiglio regionale del Veneto ha votato il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza senza particolari contraccolpi all’interno della maggioranza, in particolare nel rapporto di forza tra Lega e Fratelli d’Italia.
Sono stati confermati il presidente Roberto Ciambetti (Lega-LV), con 37 voti, i vicepresidenti Nicola Finco (Lega-LV) per la maggioranza, con 36 voti, e Francesca Zottis (Partito Democratico) per la minoranza con 9 voti, nonché i segretari Alessandra Sponda (Lega-LV) per la maggioranza con 34 voti, ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) per la minoranza con 9 voti. “Il voto di metà legislatura - spiega il presidente Ciambetti - è previsto
dal regolamento del Consiglio regionale: si tratta di una procedura che serve anche come strumento di verifica e controllo dell’operato di chi gestisce l’assemblea.
Il voto espresso non solo sancisce il riconoscimento del buon lavoro fatto finora ma rappresenta anche un segnale per il percorso che ci condurrà, nei prossimi due anni e mezzo, alla conclusione della legislatura: l’attività legislativa che ci vedrà impegnati è ancora molta, sia in termini di quantità di provvedimenti, sia soprattutto in termini di qualità. Il rinnovo di tutti i componenti rappresenta quindi una continuità che consentirà all’assemblea legislativa di proseguire al meglio”.
Afianco degli studenti e del loro disagio, manifestato in più occasioni, anche in momenti solenni come l’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Università di Padova.
Rachele Scarpa, parlamentare del Partito Democratico, non sottovaluta l’appello che arriva dai giovani alle prese con le difficoltà quotidiane nell’affrontare il percorso di studi.
“La Rete degli studenti medi, l’Unione degli Universitari e il Sindacato pensionati italiani (Spi Cgil) - ricorda la deputata veneta - hanno presentato alla Camera i dati della loro ricerca ‘Chiedimi come sto’. É successa una cosa importante: i 30mila studenti e studentesse che ci dicono come stanno, quanto difficile sia stata la pandemia, che pensano sia necessario un supporto psicologico fruibile e a portata di mano impongono un impegno urgente del Parlamento, come in queste settimane è emerso spesso”.
A fronte di questa situazione l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi hanno presentato in Parlamento una proposta di legge sul benessere psicologico degli studenti, con la proposta di istituire un presidio psicologico con psicologi in ogni scuola e università.
“La scuola e l’università - aggiunge Scarpa - sono l’epicentro da cui parte un grido di aiuto e devono essere quindi l’epicentro della nostra risposta: dai luoghi di istruzione si possono intercettare condizioni di disagio e difficoltà, dei singoli e dei contesti familiari, ma soprattutto si può fare prevenzione e promozione del benessere psicologico”.
“L’istruzione pubblica - continua la deputata del Pd - deve diventare un’àncora di salvezza per chi è in difficoltà e il primo luogo di acquisizione degli strumenti psicologici, sociali e culturali per stare bene: poi servono risposte complesse e di sistema. Serve lo psicologo di base,
perché il benessere di una persona non può essere legato al fatto di potersi permettere di pagare un professionista. E ancora bisogna pensare alla situazione nelle carceri, o alle condizioni limite di chi arriva nel nostro paese dopo aver attraversato il Mediterraneo. Serve una rete di supporto sociale per gli anziani, per non lasciarli soli. Servono sguardi ampi e una grande volontà politica di fare sintesi, con trasversalità e determinazione. Utilizzeremo, per questo, l’intergruppo parlamentare per il benessere psicologico da me promosso: dall’ascolto degli studenti e dal confronto in Parlamento devono partire le risposte urgenti che
la mia generazione sta chiedendo”, conclude Scarpa.
“La nostra proposta di legge - spiega Camilla Velotta, dell’esecutivo nazionale della Rete Studenti Medi - punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che possa basarsi su personale professionista e interfacciarsi con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. Oggi molte scuole e università offrono un servizio psicologico, ma le risorse economiche e il personale a disposizione sono gravemente insufficienti: infatti, noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”.
Con la tappa a Vicenza si è concluso il tour “Comunità Energetiche Rinnovabili e gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente. Uno strumento per la transizione energetica” che ha toccato tutte province venete.
“Il bilancio di questa esperienza è estremamente positivo - commenta Roberto Marcato, assessore
regionale allo sviluppo economico ed energia -. Complessivamente, nell’arco di un mese, ho potuto incontrare oltre 500 sindaci, toccando in pratica tutto il territorio regionale. Ho riscontrato che c’è ampia consapevolezza che le comunità energetiche sono uno strumento importante sul quale investire per il nostro futuro.
Noi faremo la nostra parte come
stiamo già facendo, ora ci aspettiamo dal Governo i decreti attuativi. Ci aspettiamo che renda l’utilizzo delle comunità energetiche molto semplice e facile da costruire e mettere a sistema. Abbiamo davvero l’opportunità di scrivere una pagina importante vero l’autonomia energetica - conclude Marcato -. È una partita fondamentale e ne va dello sviluppo del nostro territorio”.
“Siamo andati ad individuare una necessità delle nostre generazioni. - osserva Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete - Vedere concretamente lo stato di malessere all’interno dei nostri coetanei ha fatto scattare la scintilla su quella che avrebbe dovuto essere la strada da percorrere. A fronte di un’ampia coscienza del proprio stato di disagio, uno dei principali rischi è quello che si vada verso l’assunzione del malessere come parte integrante della propria vita. L’intento politico è sempre stato, dunque, quello di far emergere questa ‘fragilità generazionale’ come punto di partenza per la costruzione di una rivendicazione sul diritto al benessere psicologico, un diritto quasi per nulla esistente, ma che riteniamo debba essere prioritario in futuro e, partendo da questo, bisogna costruire le basi affinché si fondi sui principi di universalità e su misure di welfare pubblico”.
Rachele Scarpa chiede un impegno urgente al Parlamento per garantire un presidio psicologico e una rete di supporto socialeRoberto Marcato Rachele Scarpa e Ivan Pedretti (Spi Cgil)
L’inaugurazione. Aperto al traffico il collegamento da Spresiano alla A27, due chilometri costati 66 milioni di euro
Anche l’ultimo tratto della Pedemontana in provincia di Treviso è stato aperto al traffico. Due chilometri, realizzati quasi tutti in trincea e con un costo di 66 milioni di euro, che collegano il casello di Spresiano con la A27. Alle Dolomiti da una parte, mentre dall’altra, grazie all’innesto con la A28 e più in là ancora con la A4, a Pordenone, Portogruaro, Udine, Trieste, l’Austria, la Slovenia. Insomma, il Nordest e il Nord Europa connesse da una superstrada definita all’unanimità strategica. Al completamento del progetto mancano ancora 12 chilometri, quelli che vanno da Montecchio Maggiore a Malo: se tutto filerà liscio, entro la fine dell’anno il casello di Montecchio (di competenza
della Brescia-Padova) verrà aperto e allora si potrà parlare davvero di grande anello est-ovest dell’intero Nordest.
Per “varare” l’interconnessione della Marca sono arrivati in tanti. Dal vice presidente del Consiglio dei ministri con delega alle infrastrutture e ai trasporti Matteo Salvini al governatore Luca Zaia con la giunta regionale al completo. Parlamentari e sindaci, ordini professionali e vertici della Dogliani, l’impresa che ha realizzato l’opera. “La storia della Pedemontana parte con i primi progetti degli anni Novanta. Si blocca, va in stallo, e solo negli ultimi anni l’impegno della Regione ha portato all’avvio dei cantieri.
L’apertura del collegamento con la
A27 – ha dichiarato Zaia – permette ora di fare l’atteso salto di qualità: decine di comuni, migliaia di aziende, tantissimi abitanti di questi territori hanno finalmente un’arteria importante per il traffico veicolare, in una delle aree produttive più importanti del Paese. Questo significa anche un aiuto all’economia, all’attrazione di investimenti, alla crescita di una porzione di Veneto che viveva sotto scacco di una viabilità secondaria ormai satura”. Da Pordenone a Bassano in un’ora e 55 minuti. Da Portogruaro a Vicenza in un’ora e 20 minuti. Da Treviso Nord a Montecchio in 50 minuti. Numeri che rivoluzionano gli spostamenti in una parte d’Italia storicamente imbottigliata nel traf-
fico. Numeri dettati non soltanto da quei 94,5 chilometri di Superstrada Pedemontana Veneta, ma anche dai 68 chilometri di nuova viabilità ordinaria connessa alla grande opera. L’appello accorato di Zaia (e di Salvini) a usare l’infrastruttura
(“Utilizzatela, utilizzatela, utilizzatela”) va inevitabilmente letto come risposta a chi mette sul piatto i costi dei pedaggi. “I flussi di traffico sono in aumento, con il valore finora record di 33.943 veicoli raggiunto
il 10 marzo scorso. Gli introiti andranno ad aumentare nei prossimi mesi e anni, favorendo una piena sostenibilità economica”, da detto il presidente della Regione. Che tradotto significa: la Pedemontana ci è costata 2 miliardi e 258 milioni di euro, secondo i piani arriveremo a velocità di crociera al nono anno di vita, più viene utilizzata prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi.
Sara SalinZaia invita ad usarla: “è un aiuto all’economia di una parte della nostra regione che viveva sotto scacco di una viabilità satura, prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi”L'inaugurazione della "Pedemontana Veneta"
L’intervista. La riflessione di Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto
L a crisi idrica non molla la presa in Pianura Padana, con fiumi e laghi alle quote minime. La scarsità di pioggia (17 millimetri soltanto a marzo, contro la media mensile di 65, e ad aprile non sta certo andando meglio) sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e il presidente del Veneto, Luca Zaia, il mese scorso ha firmato un’ordinanza regionale che invita i cittadini a evitare gli sprechi d’acqua e a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento. Secondo le parole del presidente veneto, servirebbe dunque un piano d’azione che consisterebbe nel ripulire gli invasi alpini, rendere le cave di pianura dei bacini veri e propri, ottimizzare la rete di distribuzione per l’agricoltura rispetto all’attuale colabrodo che comporta la perdita del 70-80% di risorsa idrica. Ne abbiamo parlato con Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto. Crisi idrica. Come ovviare al
problema e in che tempi?
“La situazione è davvero critica. Non siamo intervenuti in tempo e ora dobbiamo efficientare velocemente, accelerando i tempi.
Abbiamo pensato a trovare modi per incanalare e far defluire l’acqua verso mari e laghi, senza pensare a come gestire davvero questa risorsa che potrebbe invece comunque essere recuperata. Stiamo parlando di circa 22 miliardi di metri cubi di acqua che potrebbero essere recuperati,
depurati e disposti per tantissimi usi, tra cui quello agricolo. Serve dunque mettere in campo un piano, magari facendo ricorso anche al Pnrr per attuare questi interventi, puntando a un cambiamento in tempi magari non brevissimi ma comunque ristretti”. Un problema attuale con radici lontane. Come affrontarlo?
“Non possiamo semplicemente pensare di costruire nuovi invasi per la raccolta delle acque, perché il deficit pluviometrico è
allarmante e come riempiremmo i nuovi invasi? Sarebbe bene piuttosto intervenire sugli invasi che già ci sono con un’attività di manutenzione, aumentandone la capacità. Serve ragionare nello straordinario, e a questo siamo stati abituati negli ultimi anni. Ma serve anche un cambio di passo nell’ordinario”. Si sente parlare spesso ultimamente del ricorso a dissalatori. Cosa ne pensa?
“In alcune zone, come nel Delta del Po, si è già fatto ricorso a questa pratica, ma per un utilizzo legato a una carenza momentanea. Sicuramente possono aiutare, ma hanno costi importanti e richiedono un grande dispendio energetico che a lungo andare non aiuterebbe. Inoltre, nel trattamento restano dei reflui, dei fanghi, che poi vanno smaltiti. C’è poi anche da tenere presente che, proprio anche nel caso del Delta del Po, l’acqua desalinizzata era sconsigliata agli ipertesi, perché
presentava comunque alti contenuti di salinità e in Italia abbiamo una percentuale importante di cittadini con questi problemi che sarebbero quindi esclusi dal privilegio dell’utilizzo di questa risorsa. Dissalatori sì, dunque, ma soltanto nell’emergenza: non possono essere la soluzione”.
In Triveneto ed Emilia-Romagna il progetto, ideato e promosso da Aspiag Service nel 2006, si espande e diventa digitale
330 i stituti scolastici di 127 Comuni, oltre 120.000 alunni formati, 350 eventi e 1640 ore di laboratorio organizzati: sono alcuni importanti numeri che descrivono l’attività de “Le Buone Abitudini”, il programma per l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita, avviato nel 2006 da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, nelle proprie regioni di riferimento. Un programma che, grazie alla collaborazione con il Consorzio Despar Italia e le società che ne fanno parte, da quest’anno si allarga su scala nazionale: il progetto, diventato una best practice in Triveneto ed Emilia-Romagna dove è stato avviato diciassette anni fa, è stato infatti esteso a tutte le 17 regioni italiane in cui il Consorzio e le sue società sono presenti.
Le Buone Abitudini è un programma innovativo nato con l’obiettivo di supportare scuole e famiglie, nel perseguire e raggiungere un concetto ampio di qualità della vita, con particolare attenzione ai temi della sana alimentazione, del movimento fisico e del rispetto per l’ambiente. Il programma
è stato studiato come un ciclo educativo completo per accompagnare insegnanti, alunni e famiglie lungo tutto il cammino della scuola primaria, dalla classe prima alla classe quinta. Nel dettaglio, il programma è strutturato in cinque percorsi di educazione alimentare curati e verificati in collaborazione con un team di specialisti e differenziati per ciascuna classe della scuola primaria. Attraverso una metodologia attiva di insegnamento, grazie alla quale i bambini possono approfondire e mettere in pratica quello che imparano con sperimentazioni pratiche e semplici azioni quotidiane, il percorso formativo permette così di sviluppare competenze e tematiche trasversali in linea con le indicazioni nazionali del MIUR.
Il progetto, volto da sempre a coltivare nei cinque anni di scuola primaria un seme speciale, fatto di curiosità, sensibilità ed esperienza, che germogliando possa aiutare i bambini a crescere in modo sano e consapevole, a partire dall’anno scolastico 2022/2023 ha cambiato pelle per rivolgersi verso una dimensione innovativa e digitale. Oggi, infatti, “Le Buone Abitudini” è un programma fru-
ibile interamente online attraverso una piattaforma gratuita (https://www.lebuoneabitudini.despar.it/piattaformascuola/) dedicata agli insegnanti della scuola primaria che possono registrarsi con facilità e usufruire di contenuti scientifici aggiornati e proposte interattive messi a disposizione come video, approfondimenti, materiali didattici digitali e stampabili, attività esperienziali in classe e in famiglia. I contenuti per gli insegnanti si integrano poi con un sistema digitale più ampio rivolto alle famiglie a cui vengono messi a disposizione contenuti e materiali sul sito del programma www.lebuoneabitudini.despar.it, oltre che sulla pagina Facebook e il canale YouTube de “Le Buone Abitu-
dini”, con ricette, consigli degli esperti e attività manuali da svolgere insieme ai bambini. Una vocazione al sociale è parte del DNA di Aspiag Service che ogni giorno si impegna per favorire un modello di sviluppo fondato sulla costruzione di relazioni e valore condiviso per le comunità in cui l’azienda si inserisce.
domande a Filippo Brocadello, membro del team LBA Medico, specialista in scienza dell’alimentazione e fitoterapeuta
Le Buone Abitudini è un ciclo educativo completo che si articola in cinque percorsi specifici per ciascuna classe della scuola primaria. Come sono state scelte le tematiche e quali sono le specificità del programma?
Le tematiche e le competenze sviluppate dal progetto sono trasversali e in linea con le Indicazioni Nazionali del MIUR. Attraverso la nuovissima piattaforma digitale, i nostri specialisti offrono agli insegnanti una formazione qualificata, attendibile e sempre aggiornata. Tutti i percorsi de Le Buone Abitudini si avvalgono della metodologia attiva , grazie a cui i bambini e le bambine diventano protagonisti, a scuola e a casa, approfondendo e mettendo in pratica ciò che imparano attraverso attività esperienziali e semplici azioni quotidiane.
La scuola ha un ruolo importante
nel diffondere corrette abitudini alimentari, ma altrettanto fondamentale è il ruolo della famiglia. In che modo questo programma rappresenta un ponte tra scuola e famiglia su un tema così importante?
Il nostro ciclo educativo si fonda sulla relazione tra società, scuola e famiglia e permette a insegnanti e genitori di lavorare fianco a fianco attraverso la nostra piattaforma e non solo. In tutti i percorsi è prevista la restituzione a casa dei contenuti appresi a scuola, attraverso attività, esperienze e video da visionare in famiglia. Grazie ai nostri canali on-line, inoltre, è possibile fare rete, condividere il lavoro svolto, i consigli degli esperti, approfondimenti, ricette, eventi e tanto altro.
Quali sono gli errori più comuni che si commettono rispetto all’alimentazione di bambini e ragazzi? Può dar-
ci qualche consiglio pratico su come educarli a stili di vita salutari e a un’alimentazione equilibrata?
Uno degli errori più comuni è senz’altro l’eccessivo ricorso (anche più che quotidiano) a merendine, snack, bibite e succhi di frutta, che anziché essere consumati una volta ogni tanto, per esempio nelle occasioni come feste e compleanni, entrano nella dieta di tutti i giorni come fossero indispensabili, andando così a confondere ciò che rientra in un concetto di alimentazione equilibrata rispetto a quello di eccezione. Il consiglio più utile è certamente la coerenza . I più piccoli, infatti, oltre a seguire quanto viene scelto per loro in famiglia, imparano principalmente osservando i comportamenti degli adulti di riferimento, che fungono da esempio fondamentale nell’indirizzare le loro scelte.
sana alimentazione e stili di vita salutari nelle scuole primarieFilippo Brocadello, membro del team LBA, medico specialista in scienza dell'alimentazione e fitoterapeuta
Il mondo scientifico esprime per lo più una posizione a favore del cibo coltivato in laboratorio
Cibo coltivato in laboratorio, quello che nel linguaggio comune è stato impropriamente chiamato “sintetico”, una nuova frontiera che spacca l’opinione pubblica e fa registrare anche tra gli esperti e addetti ai lavori posizioni contrastanti che si dividono tra favorevoli e contrari.
Una questione aperta dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat.
Attualmente la carne sintetica è un prodotto che non è ancora entrato nel mercato europeo. Qualora l’Autorità europea sulla Sicurezza alimentare (EFSA) dovesse approvare la sicurezza della carne coltivata, questa potrà entrare nel mercato europeo e potrà essere acquistata.
Prosegue alla pag. seguente
InItalia l’approvazione, lo scorso 29 marzo, in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, ha ulteriormente contribuito ad esacerbare il dibattito.
Ma cos’è la carne coltivata?
“È un tipo di carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali” si legge nelle pagine del sito della Fondazione Umberto Veronesi, che già nel 2019 si era espressa a favore di queste tecniche attraverso la pubblicazione di un documento di Roberto Defez, dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Napoli e membro del comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi, intitolato “Dagli allevamenti intensivi all’agricoltura cellulare”.
“Attualmente - si legge - la carne coltivata è un prodotto che nasce a partire da cellule animali che vengono prelevate tramite una biopsia e fatte crescere su un terreno ricco di nutrienti. Dal punto di vista della sicurezza alimentare - è la posizione della Fondazione Veronesi - il consumo di carne coltivata non presenta un rischio per la salute umana. In Unione Europea la carne coltivata è considerata
un novel food e quindi deve sottostare a stretti controlli e normative che regolamentano l’introduzione di questi alimenti sul nostro mercato”.
Insomma, il dilemma è naturale contro sintetico. Ma di naturale ormai nella produzione attuale di carne c’è ben poco, è l’osservazione che si legge nelle pagine del sito la Fondazione Veronesi, senza considerare i problemi che derivano dalla gestione del mantenimento degli allevamenti attuali, di tipo etico, ambientale e di salute “se pensiamo alla possibilità di diffusione di zoonosi e alla responsabilità rispetto all’antibiotico resistenza”. Chi sostenendo la necessità di trovare perciò delle alternative al consumo di carne la Fondazione veronese ritiene che la carne coltivata sia una delle più valide. “Dal punto di vista nutrizionale - si afferma - non sono presenti degli aspetti negativi da considerare. Dal
punto di vista della sicurezza alimentare, crescendo in un ambiente controllato si riduce il rischio di malattie di origine animale e non c’è la necessità di impiegare antibiotici. Diventa inoltre possibile confezionare un alimento in un unico luogo evitando contaminazioni esterne”. Non
fondamentale del terreno di coltura per le cellule Tuttavia sono attualmente in sviluppo alternative che prevedono l’utilizzo di prodotti vegetali”. Del cosiddetto “cibo sintetico” “ci si sta preoccupando troppo presto” e “si è arrivati a definire delle regole quando mancano ancora elementi per decidere”, rileva da parte sua il genetista Michele Morgante, dell’Università di Udine e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
“L’agricoltura cellulare nasce per rispondere al problema della sostenibilità della produzione animale, molto impattante su ambiente”, ha osservato.
Solo in quel caso diventerà più sostenibile rispetto all’allevamento animale tradizionale, ma ancora è tutto da verificare”. Il mondo scientifico, tuttavia, si esprime per lo più a favore del cibo sintetico. “Non ci sono, a priori, - osserva ancora Morgante - motivi per cui prodotti da colture cellulari potrebbero presentare rischi diversi rispetto a quelli da allevamento tradizionale. Al contrario, ci sono molte ragioni per dire che le carni coltivate sono più sicure in quanto non contengono ormoni né antibiotici, non c’è il rischio di contaminazione da parte di organismi patogeni. La coltivazione avviene infatti in un ambiente sterile e controllato”. Anche l’immunologa Antonella Viola, sostiene che la “carne sintetica” può produrre “solo vantaggi per uomo e animali” e critica la posizione dell’Italia che esclude il nostro paese “dall’alimentazione del futuro”.
mancano gli aspetti negativi che riguardano invece il punto di vista etico. “Una prima riflessione - si prosegue - riguarda il benessere animale: a oggi viene utilizzato il siero fetale bovino, sottoprodotto industriale della carne come ingrediente
“La prima condizione perché l’agricoltura cellulare si diffonda è che riesca a garantire una produzione sostenibile dal punto di vita ambientale ed economico: entrambe - ha rilevatodipenderanno dalla disponibilità di fonti energetiche a basso impatto ambientale.
Per l’immunologa, gli allevamenti intensivi, oltre che poter costituire un problema etico, “sono un pericolo per la salute dell’umanità intera” perché “rappresentano un enorme rischio di zoonosi”. Al contrario, a suo avviso, “la carne prodotta in laboratorio è più salubre: niente microbi o antibiotici”.
I risultati di un recente studio. Un team internazionale di ricercatori anche dell’Università di Padova
Il brain-derived neurotrophic factor (BDNF), che garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello, è importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del muscolo del miocardio. La sua stimolazione migliorerebbe la funzionalità cardiaca negli infartuati
Ricercatori dell’Università di Padova nel team internazionale di ricerca che ha individuato specifici stimolanti capaci di limitare il danno causato da infarto cardiaco e migliorare il benessere nel lungo tempo. Una proteina capace di limitare il danno causato da infarto cardiaco e, nel lungo tempo, migliorare il benessere. È il risultato di uno studio, β3AR-dependent brain-derived neurotrophic factor (BDNF) generation limits chronic post-ischemic heart failure, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Circulation Research” e condotto da un team internazionale di cui fanno parte anche ricercatori dell’Università di Padova. La proteina in questione è il brain-derived neurotrophic factor (BDNF) conosciuta perché garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello. Di recente, però, si è visto che il BDNF è molto importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del cuore. Infatti, eliminando le strutture che lo legano sulla membrana delle cellule cardiache, i cosiddetti recettori
TrkB, si nota una riduzione sia della contrazione sia del rilasciamento del muscolo cardiaco. Meno chiaro è il ruolo svolto dal BDNF/TrkB nel contesto dell’infarto del miocardio, ovvero della disfunzione del ventricolo sinistro dopo un arresto di flusso in una delle arterie che fanno arrivare sangue alle cellule cardiache.
Il recente studio ha evidenziato come la quantità di BDNF prodotta dalle cellule cardiache in risposta ad un infarto sia inizialmente alta ma poi cali nelle settimane successive in coincidenza con la riduzione della capacità del cuore di contrarsi efficacemente. In alcune cellule del cervello, il BDNF è prodotto attraverso la stimolazione di alcune strutture presenti sulla membrana dei neuroni, i cosiddetti recettori βadrenergici (βAR). Questi recettori sono fondamentali per la funzione cardiaca; infatti, vengono stimolati per far aumentare il lavoro fatto dal cuore tutte volte che ci siano condizioni di stress, sia “fisiologico”, come l’esercizio fisico, sia patologico,
come, ad esempio, durante ipertensione arteriosa o altre malattie cardiovascolari. In genere, quando una malattia cardiaca è ormai pienamente manifesta il numero o la funzionalità dei βAR recettori cala drammaticamente.
Sulla base di questa evidenza, i ricercatori si sono chiesti se la stimolazione dei βAR recettori fosse responsabile della produzione di BDNF da parte delle cellule che compongono il muscolo cardiaco, spiegando così la scarsa produzione di questa proteina nel cuore infartuato che ha perso forza di contrazione. Poi, se fosse possibile trovare altre possibilità per riportare la produzione di BDNF da parte delle cellule cardiache in un ambito di normalità. In particolare, gli studiosi hanno preso in considerazione la possibilità che, stimolando direttamente i recettori TrkB che sono sulla superficie delle cellule cardiache, si possa indurre la produzione di BDNF in queste stesse cellule e, così facendo, far aumentare la loro sopravvivenza e capacità di fare lavoro anche
dopo un infarto cardiaco.
“Abbiamo scoperto che, alcune settimane dopo l’infarto, i cuori di topi normali mostravano una drammatica riduzione della sopravvivenza delle cellule responsabili della contrazione cardiaca - spiega il professor Nazareno Paolocci, docente del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e co-autore dello studio -, e che questo danno era fortemente aggravato nei topi il cui cuore era stato reso incapace di produrre BDNF al suo interno, attraverso delle manipolazioni genetiche. In una fase successiva dello studio, abbiamo somministrato sostanze chimiche capaci di stimolare sia i recettori TrkB sia i recettori βAR3, una variante dei recettori βAR che ha funzione di protezione contro l’infarto a livello sperimentale. In entrambi i casi, questi agenti hanno migliorato la funzione cardiaca dei topi infartuati, anche a distanza di tempo dall’iniziale infarto. Da notare che sia l’uno sia l’altro farmaco aumentavano il contenuto cardiaco di BDNF.
La protezione offerta da questi agenti chimici era, invece, quasi del tutto scomparsa o molto attenuata nei topi, il cui cuore è incapace di produrre BDNF all’interno delle sue stesse cellule”.
I ricercatori hanno inoltre evidenziato che le azioni benefiche del BDNF prodotto dalle cellule cardiache attraverso questi stimolanti specifici non era limitato soltanto alle cellule cardiache che si contraggono (e che quindi producono lavoro cardiaco) ma anche a quelle cellule nervose e ai vasi che raggiungono il cuore: le prime controllano/ propagano l’impulso elettrico al suo interno, le altre lo riforniscono di sangue.
Un contorno fresco e saporito tipico della cucina romana. Un piatto molto gustoso, che si presta a essere servito anche come antipasto, accompagnato con pane tostato e della burrata fresca.
Ingredienti: 600 g di puntarelle; 4 acciughe sottosale; 1 spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe
Preparazione: Per preparare l’insalata di puntarelle, pulite i cespi e separate le puntarelle dalle foglie esterne. Mettetele a bagno per circa un’ora in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Tagliatele a striscioline e mettetele in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Trascorso il tempo di riposo sgocciolatele dall’acqua e fatele scolare perfettamente mentre preparate la salsa d’acciughe Diliscate e dissalate le acciughe e tagliatele a pezzetti. Mescolatele con aglio, olio e aceto per ottenere una salsa. Condite le puntarelle con la salsa d’acciughe, pepe fresco e servite.
Un primo piatto dai sapori molto delicati. Un’idea semplice e al contempo raffinata per preparare un risotto cremoso e originale.
Ingredienti: 320 g di riso Arborio; 400 g di finocchi; 12 capesante; 1 litro di brodo vegetale; 1/2 porro; olio extravergine di oliva
Preparazione: Rimuovete la parte esterna e fibrosa dei finocchi e affettare il bulbo molto sottile con una mandolina, tenendolo da parte. Successivamente, occupatevi delle capesante, staccando il muscolo la parte bianca e rimuovendo le parti scure, quindi tenetele da parte. In una casseruola, scaldate tre cucchiai di olio e insaporite il porro finemente tritato, quindi aggiungete le fettine di finocchi e cuocete fino a doratura. Togliete i finocchi e metteteli da parte in una ciotola. Nella stessa casseruola, tostate il riso fino a quando assume una bella tinta dorata e iniziate la cottura, versando gradualmente il brodo. Scottate le capesante in una padella fino a formare una crosticina croccante. Poco prima della mantecatura, unite al risotto i finocchi saltati con i porri e mescolate bene per insaporire il riso.
Un dolce semplice, ideale per una golosa merenda. Accompagnate la torta con una pallina di gelato alla vaniglia o della crema inglese e diventerà per un dessert completo e goloso.
Ingredienti: 450 g di fragole; 2 uova; 160 g di zucchero; 1 limone; 60 g di burro; 150 g di farina 00; 1 bustina di lievito
Preparazione: Con una frusta elettrica montate le uova, lo zucchero e la scorza grattugiata di un limone, fino ad ottenere una miscela chiara e spumosa. Aggiungete il burro fuso, amalgamandolo bene. Unite la farina setacciata insieme al lievito e lavorate con la frusta fino a ottenere un impasto liscio. Aggiungete metà delle fragole, precedentemente tagliate a pezzi, e incorporatele all’impasto. Versate l’impasto in uno stampo a cerniera di 24 cm di diametro, imburrato e infarinato. Disponete le fragole rimaste lungo i bordi e sulla superficie della torta, senza farle affondare nell’impasto, e spolverate con un cucchiaio di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 40-45 minuti. Dopo la cottura, lasciate raffreddare la torta per una decina di minuti.
Con aprile si entra ufficialmente nella stagione primaverile. Grazie alle primizie di stagione che la natura ci offre, si possono realizzare diverse ricette sane e gustose
ARIETE
Avete deciso di stare bene e per questo vi siete concentrati soprattutto sulla vostra mente. È tempo di abbandonare le cattive abitudini e incentivare le buone pratiche
Vi concedete più distrazioni del solito e prediligete il tempo libero agli impegni quotidiani. Fermatevi un attimo a riorganizzare le vostre giornate cercando un giusto equilibrio tra piacere e dovere
TORO SCORPIONE
Avete accumulato un bagaglio di esperienze tali che vi consentono a questo punto di far decollare tutti i vostri programmi. Siate sicuri e sereni, le risposte sono dentro di voi
Con l’arrivo della primavera vi siete dati dei nuovi obiettivi. Si tratta ora di organizzarvi per valorizzare al meglio le vostre risorse. Concentratevi, non mancherete di centrare il bersaglio
Siete al top della vostra forma fisica e mentale. Avete voglia di frequentare i vostri amici, stare in compagnia e allargare la vostra schiera di conoscenze per condividere esperienze e momenti di evasione
Vi sentite molto operosi e per questo avete deciso di dedicarvi alle vostre attività con grande impegno per costruire le basi solide di un futuro progetto che da tempo avete intenzione di realizzare
GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA Oroscopo
Avete giornate ricche di impegni eppure sentite il bisogno di dedicarvi ai vostri affetti e ai sentimenti che talvolta vi distrarranno dalle incombenze quotidiane. Concedetevi qualche pausa piacevole
Avete tirato un po’ troppo la corda fin qui. È tempo di fermarsi e fare dei bilanci, selezionando ciò che realmente merita impegno da ciò che può momentaneamente essere messo da parte
ACQUARIO CAPRICORNO
Avete bisogno di grandi cambiamenti e voglia di iniziare nuove esperienze. Vi sentite intraprendenti e sicuri ma fermatevi un attimo per mettere ordine tra le vostre priorità
È un periodo ricco di sorprese e di risposte, anche inaspettate, alle vostre attese. Dovete comunque pensare più a voi e programmando con maggiore precisione le vostre giornate
Dovete fare un po’ di ordine dentro di voi e aprirvi alle persone che vi sono più vicine per ritrovare slancio ed equilibrio e ripartire con rinnovate motivazioni verso nuovi traguardi