Eventi p.18
Sport p.20
DICEMBRE 2016
Periodico d’informazione locale - Anno XXIII n. 165 • Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 nº 46) Art. 1, Comma 1, NE/PD
Cultura p.17
Salute p.27
di Cavarzere
on-line: Il NO vince, il SI’ perde. Ambulatorio Forse… Veterinario
Cartura
Germana Urbani >direttore@givemotions.it<
DOMEN C Aanche M ATilTcentrodestra I N A A P E ReT O Ma insieme a Ilui soprattutto Dr. Milan Roberto la bandieraDr. Luca Forza Italia sventolano dei Lideo vincitori e in molti ord. Vet. PD 538
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IL CASO
Verso una soluzione il premio produttività da restituire AMMINISTRAZIONE
La polemica sul Piano degli interventi
ord. Vet. PD 602
349 1202137 4238734 riconoscono fondamentale l’apporto 349 di un redivivo Berluche ha già la sua discesa in campo per le viasconi Stazione, 13 annunciato - PEGOLOTTE DI CONA (Venezia) E perché no!DI Se CARTURA riuscisse a ricucire con viaprossime Padova,elezioni. 220 - CAGNOLA (Padova) parte dei compagni vincitori, Fratelli d’Italia e Salvini, potrebbe anche tornare a governare il nostro Paese. Va detto però che, all’indomani del voto, il M5S per primo si è detto pronto a prendere in mano le redini dell’Italia, intestandosi per buona parte l’esito del referendum. E pare che Grillo stia pensando a larghe intese destrorse pur di vincere le prossime elezioni. Tra i vincitori non dimentichiamo che ci sono però anche l’Anpi, la Cgil e D’Alema che ritengono di aver fatto la loro parte per difendere la Costituzione e che faranno pesare la loro vittoria nelle sedi opportune. Il problema vero è sotto gli occhi di tutti: se il gruppo dei vincitori ha raccolto 19 milioni e mezzo di no, quanto pesa politicamente ognuno di essi davvero? E quanto, invece, servizio a pag 4 pesa il profondo disagio sociale espresso da questi no? Il no dei giovani che non trovano lavoro e non vedono futuro, il no di chi non riesce a sbarcare il lunario ed è furibondo con la politica tutta? Se andassimo a elezioni domani, tutti questi no si trasformerebbero in consenso elettorale per una forza di governo maggioritaria? No. Perciò la grancassa ha già cominciato a suonare caldeggiando una nuova legge elettorale di tipo proporzionale: così si vince tutti e si governa tutti… Come al tempo di Craxi. Tra tutti i vincitori, però, c’è anche Renzi. Ha perso ma il sì, il suo sì, ha raccolto 13 milioni e mezzo di consensi. Tutti per lui e le sue riforme? Forse no, ma in buona parte sì. E questo è certo. Ora due cose sono prioritarie: varare la legge di bilancio e approvare una legge elettorale per poi andare al voto. Ma chissà se sta bene a tutti sbrigarsi. A chi siede in parlamento, tutti, non conviene forse tirarla per le lunghe e votare nel 2018? Conviene, certo che conviene. Cosa è cambiato dunque rispetto al 3 dicembre? Che fare? Non ci resta che festeggiare. Buon Natale e Buon anno nuovo, dunque, sia al popolo del sì che a quello del no!
Natale in città: concerti, mercatini, eventi e tanto altro Fino a fine anno un ricco contenitore di eventi per accendere il centro cittadino, la pista di pattinaggio sul ghiaccio sarà il fiore all’occhiello
IL CASO BATTAN
Il sindaco trova un alloggio temporaneo alla famiglia GIUDICE DI PACE
Anna Berto: “Non chiudete gli uffici, pericolo disservizio” L’INTERVISTA
L’assessore Fontolan: “La cultura non è una cenerentola” LEGA IN ALLERTA
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Munari: “Profughi a Cavarzere? Faremo come Goro” CONETTA
Aggiornamenti dall’ex base militare SANITÀ
Dal Ben: “Dalla riforma solo benefici per l’Ulss 14”
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Germana Urbani >direttore@givemotions.it<
rne chiuse. 19 milioni e mezzo di italiani hanno detto no, 13 milioni e mezzo hanno detto sì. Da qui si parte per analizzare un voto che sembra chiaro ma non lo è. “Abbiamo vinto” dicono tutti i protagonisti della campagna per il no. Zaia in primis, che non perde tempo e rilancia con forza il proprio referendum per l’autonomia del Veneto che, rispetto a tutte le altre regioni italiane, si è distinta per affluenza alle urne e per i no che hanno bocciato la Riforma. segue a pag 3
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Facciamo il punto
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DICEMBRE 2016
Il NO vince, il SI’ perde. Forse… Germana Urbani >direttore@givemotions.it<
La Lega: città meno sicura con i profughi C
resce in città il senso di insicurezza per l’aumento dellax microcriminalità. A farlo presente è la Lega Nord, che torna sul tema della sicurezza - da sempre cavallo di battaglia del Carroccio - denunciando un aumento di furti. Per il capogruppo Pierfrancesco Munari i principali responsabili sono i profughi che, in arrivo da Bagnoli e Cona, si recano spesso in città. “È già successo che qualche residente li abbia visti ‘in sopralluogo’ e sono venuti a farmelo presente - accusa Munari -. La gente ne ha davvero le scatole strapiene: i carabinieri fanno quello che possono, ma il controllo è pari a zero e il senso di insicurezza è a mille... C’è un senso di sbaraglio e l’amministrazione sta zitta. Basta provare ad andare in giro in centro di sera, soprattutto se si è donne e sole, per rendersi conto della situazione”. “Non è assolutamente vero - replica deciso dal canto suo il primo cittadino Henri Tommasi -. È la stessa storia che la Lega Nord tira fuori ogni anno. È noto, invece, che a Cavarzere come in tutte le atre città, ci sono periodi più tranquilli, altri meno: è un dato statistico che non deve essere usato a fini allarmistici o propagandistici. Con i carabinieri l’amministrazione ha contatti stretti e mi hanno assicurato che non si registra un aumento di furti”. Contro-replica di Munari: “I dati dei carabinieri sono relativi alle querele presentate, ma tanti non fanno neanche più denuncia perché spesso si tratta di furti di lieve entità, che però contribuiscono a quel senso di insicurezza che a gran voce denunciamo”.
Il sindaco Tommasi smentisce: “Solo propaganda. Creano allarme”
Ma insieme a lui anche il centrodestra e soprattutto Forza Italia sventolano la bandiera dei vincitori e in molti riconoscono fondamentale l’apporto di un redivivo Berlusconi che ha già annunciato la sua discesa in campo per le prossime elezioni. E perché no! Se riuscisse a ricucire con parte dei compagni vincitori, Fratelli d’Italia e Salvini, potrebbe anche tornare a governare il nostro Paese. Va detto però che, all’indomani del voto, il M5S per primo si è detto pronto a prendere in mano le redini dell’Italia, intestandosi per buona parte l’esito del referendum. E pare che Grillo stia pensando a larghe intese destrorse pur di vincere le prossime elezioni. Tra i vincitori non dimentichiamo che ci sono però anche l’Anpi, la Cgil e D’Alema che ritengono di aver fatto la loro parte per difendere la Costituzione e che faranno pesare la loro vittoria nelle sedi opportune. Il problema vero è sotto gli occhi di tutti: se il gruppo dei vincitori ha raccolto 19 milioni e mezzo di no, quanto pesa politicamente ognuno di essi davvero? E quanto, invece, pesa il profondo disagio sociale espresso da questi no? Il no dei giovani che non trovano lavoro e non vedono futuro, il no di chi non riesce a sbarcare il lunario ed è furibondo con la politica tutta? Se andassimo a elezioni domani, tutti questi no si trasformerebbero in consenso elettorale per una forza di governo maggioritaria? No. Perciò la grancassa ha già cominciato a suonare caldeggiando una nuova legge elettorale di tipo proporzionale: così si vince tutti e si governa tutti… Come al tempo di Craxi. Tra tutti i vincitori, però, c’è anche Renzi. Ha perso ma il sì, il suo sì, ha raccolto 13 milioni e mezzo di consensi. Tutti per lui e le sue riforme? Forse no, ma in buona parte sì. E questo è certo. Ora due cose sono prioritarie: varare la legge di bilancio e approvare una legge elettorale per poi andare al voto. Ma chissà se sta bene a tutti sbrigarsi. A chi siede in parlamento, tutti, non conviene forse tirarla per le lunghe e votare nel 2018? Conviene, certo che conviene. Cosa è cambiato dunque rispetto al 3 dicembre? Che fare? Non ci resta che festeggiare. Buon Natale e Buon anno nuovo, dunque, sia al popolo del sì che a quello del no!
Giorgia Gay
di Cavarzere
è un marchio registrato di proprietà Srl di
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere e Cona per un numero complessivo di 7.330 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >o.jovane@lapiazzaweb.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An) uesto periodico è associato alla Q Unione Stampa Periodica Italiana
Chiuso in redazione il 5 Dicembre 2016
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Eventi Partito il 6 fino al 29 dicembre
Un grande Natale accende Cavarzere Un grande contenitore di eventi e la pista di pattinaggio sul ghiaccio nella piazza centrale della città animeranno le giornate delle feste
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rande fermento fino all’ultimo giorno durante i preparativi e grandiosa partenza lo scorso 6 dicembre per il Natale a Cavarzere. Una organizzazione corale che ha come capofila la Pro loco che si è mossa in collaborazione con l’amministrazione e i commercianti, Ascom, Cavarzere c’è e Cavarzeriamo per allestire un ricco programma di eventi, fino a fine anno. Dopo gli Alberi in piazza (gli alberi della solidarietà) lo scorso 6 dicembre e l’atteso arrivo di Babbo Natale che si è fatto vedere in Piazza della Repubblica dai più picci-
ni lo scorso 8 dicembre, accompagnato dal gruppo Vespa Club, la prima uscita del mercatino di Natale - l’11 dicembre con il lancio dei palloncini e delle letterine indirizzate a Babbo Natale - che si rinnoverà il 18, addolcito dal profumo coinvolgente della cioccolata calda e dal classico vin brùle per tutti. Spazio al ballo e all’allegria nella centrale Piazza della Repubblica il 10 dicembre, con l’esibizione di samba, con l’insegnante Marta Passos della palestra New Energy di Adria, e di zumba di Isabelle Bozzato. I bambini, invece, si sono diver-
titi con l’amatissima Masha e il suo amico Orso, giunti appositamente a Cavarzere. Sabato 17 una gioiosa esibizione itinerante di jazz, animerà le vie del centro insieme a balli di samba. Nella sera di sabato 17 spazio alle magiche note del grande concerto di Natale dell’orchestra sinfonica e del coro Tullio Serafin diretti dal maestro Renzo Banzato. Il 18 è invece in programma una camminata non competitiva dei Babbo Natale in collaborazione con l’Auser per le vie del centro, con partenza alle ore 15,30. A conclusione della quale sono previste le premiazioni e i doni ai bambini. Sempre il 18 dicembre si terrà la premiazione del concorso “Caro Gesù bambino ti scrivo”: attraverso la classica letterina a Babbo Natale si invitano gli autori a
dare libero sfogo alla creatività che può diventare anche espressione di poesia, un piccolo racconto o anche una richiesta speciale. Martedì 29 ancora musica con il concerto Gospel dei Summertime. Una organizzazione corale e composita che vede impegnata in prima fila la Pro loco. “Non nascondo la fatica di gestire tante realtà diverse del territorio che si sono impegnate per realizzare questo grande contenitore di eventi. Dobbiamo decisamente affinare l’intesa e studiare forme di coordinamento più strette - commenta la presidente della Pro Loco Lina Figoni - ma il risultato finale e soprattutto l’entusiasmo e la buona volontà di tanti giovani è stato davvero un elemento positivo che va sottolineato. Da anni si chiedeva un segnale ai commercianti. Questa risposta ora è arrivata da
parte dei giovani, il loro entusiasmo va sostenuto e aiutato”. Lina Figoni non dimentica di sottolineare anche il positivo contributo dell’amministrazione “con cui da anni - dice - esiste una buona collaborazione, e di Ascom, Cavarzeriamo e Cavarzere C’è”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore Cinzia Frezzato che riconosce il grande lavoro svolto da parte di tutti, le difficoltà oggettive e burocratiche che ci sono state fino all’ultimo, e soprattutto la grande motivazione dei giovani commercianti “che ha consentito un fiorire di iniziative a Cavarzere in occasione del Natale. L’amministrazione ha reperito i fondi ma per la parte organizzativa un riconoscimento particolare va a Lisa Vuocolo di Cavarzere c’è che si è spesa moltissimo”. “Fiore all’occhiello, fra le tante proposte, è la grande pista di pattinaggio sul ghiaccio - ha sottolineato l’assessore - che è stata installata, nonostante le tante peripezie burocratiche dell’ultimo minuto, nella piazza davanti al municipio: rappresenta senz’altro un importante polo di attrazione per portare in centro cavarzerani e non durante queste feste”
I giovani commercianti: “Facciamo di Cavarzere un polo d’attrazione” Grande entusiasmo da parte di Cavarzere C’è, Ascom e Cavarzeriamo che hanno contribuito in modo sgnificativo all’organizazazione
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’ stata una impresa unire tutte le iniziative dei commercianti in un unico grande contenitore di eventi e non nego che sia stato un lavoro non privo di insidie” commenta Elisa Vuocolo della neonata associazione Cavarzere C’è, che non nasconde le difficoltà organizzative e di gestione incontrate. “Smuovere un po’ le acque per riuscire a fare qualche cosa di buono e riuscire a realizzare ciò che con entusiasmo noi giovani commercianti avevamo in mente non è stato semplice, alla fine però Cavarzere si è colorata di festa, animazione, degni della migliore atmosfera natalizia. E questo è ciò che conta” conclude. “Ascom ha dato anche quest’anno il suo appoggio e il suo contributo - dicono i portavoce dell’associazione - perché ci crediamo e ci aspettiamo che sia un buon Natale per i commercianti locali. Abbiamo, come gli anni precedenti, investito sul Natale e anzi abbiamo scommesso qualcosa in più, sostendendo l’allestimento della pista di pattinaggio sul ghiaccio, perché volevamo che Cavarzere diventasse polo d’attrazione non solo per i cavarzerani ma che riuscisse ad attirare gente anche da fuori, con relative ricadute positive per le attività commerciali del centro cittadino”.
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Pulizia preventiva degli impianti Prima che arrivi l’estate e la stagione calda è buona abitudine controllare il condizionatore domestico. L’impianto di per sé non pone particolari problemi ma per il benessere degli ambienti è fondamentale provvedere ad alcune attività, in modo da avere poi al primo utilizzo, un comfort ambientale idoneo. Un’accurata e meticolosa pulizia dei filtri dell’aria, sia che si tratti di un climatizzatore che di un condizionatore, è fondamentale che venga eseguita almeno con una cadenza annuale e preferibilmente prima che arrivi la stagione più calda.
Pulire l’impianto di riscaldamento La pulizia dell’impianto termico civile o industriale è la rimozione di tutte le sostanze ostruenti che si creano e depositano all’interno dell’impianto diminuendone l’efficienza ed il rendimento termico. Il lavaggio o pulizia, è OBBLIGATORIO come vedremo più in basso, avviene con l’utilizzo di appositi materiali, macchinari ed attrezzature idrauliche da parte di un esperto del settore.
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Il caso Cinquantacinque mila euro ai dipendenti comunali ritenuti eccessivi dal Mef che ne ha chiesto il rientro
Premi di produttività: verso una soluzione, senza mettere mano nelle tasche dei dipendenti A
rriva a conclusione la vicen- pensare le somme da recuperare, da dei premi di produttività anche attraverso l’utilizzo dei ri(55mila euro) versati ai dipen- sparmi derivanti dalle misure di denti del Comune di Cavarzere razionalizzazione organizzativa”. dal 2006 al 2010 e ritenuti eccesIn sostanza, il Comune ha risivi dal Ministero dell’Economia sparmiato sulle spese e può usae Finanze, che ne ha chiesto il re questo risparmio per restituire rientro. quanto dovuto. Il Comune ha presentato una Diverso è per le somme relative relazione nella quale fa il punto al 2010, anno in cui il Comune ha e indica le modalità di soluzione. sforato il Patto di stabilità, ragion “Senza gravare sui dipendenti per cui non può sfruttare lo stescoinvolti, senza mettere loro le so stratagemma. La soluzione, in mano in tasca” sottolinea il pri- questo caso, sta nella diminuziomo cittadino ne del costo del Henri Tommasi. personale nel La vicenda A riassume2017. Il che non re la vicenda è significa tagliare riguarda Pierluigi Parisotstipendi, bensì il periodo 2006to, all’epoca sinnon “rimpiazdaco di Cavarzare” pensiona2010. Parisotto, zere, che però menti e trasferiallora sindaco, mette in chiaro: menti con nuovo “Non c’è alcuna si smarca: “Non ho personale. responsabilità “La speranresponsabilità” della parte poza - conclude litica in quello Tommasi: la relazione di che è successo”. Tommasi - è che “Speriamo Ecco i fatti: “Nela procedura di chiudere gli anni passati proposta possa - ricorda l’ex sinchiudere definidefinitivamente daco - i caposettivamente una la questione” tore comunali vicenda che oravevano formumai va avanti da lato dei progetti obiettivo un po’ quasi quattro anni e che ha comtroppo favorevoli per i dipenden- portato un non facile confronto ti. La delegazione trattante non con le organizzazioni sindacali, era composta dalla parte poli- relativa ad errori nella gestione tica: noi procedevamo solo con del personale che risalgono ad l’approvazione degli atti in base un periodo anteriore all’amminia quanto concordato con i sin- strazione presieduta dal Sindaco dacati”. Tommasi”. Nella relazione inviata al Mef E proprio a Parisotto riserdall’attuale sindaco Tommasi, di va, una stoccata: “Dal punto di fatto, si dà l’ok al “recupero delle vista tecnico è vero che ci sono somme indebitamente stanzia- passaggi sindacali, ma alla fine te e corrisposte al personale”. A è l’amministrazione a dare il via copertura degli anni 2006, 2007, libera e cui spetta di controllare”. 2008 e 2009, poiché il Comune di Cavarzere ha rispettato il patto di stabilità, si andranno a “comGiorgia Gay
Due detenuti intraprendono un percorso di reinserimento che farà bene all’intera comunità
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einserimento e cura del patrimonio cittadino: è questo il duplice beneficio dei lavori di pubblica utilità, che saranno attivati anche a Cavarzere e che coinvolgeranno due persone imputate che debbano scontare una condanna. Il servizio sarà attivato tramite apposita convenzione già siglata dal Comune di Cavarzere, nella convinzione che “il lavoro di pubblica utilità rappresenta una risorsa da utilizzare per un inserimento attivo ed efficace degli imputati a servizio della comunità locale” come si legge nel documento. Gli imputati non saranno retribuiti per il lavoro svolto, ma avranno garantita la copertura assicurativa per infortuni, malattie professionali e responsabilità civile. La convenzione sottoscritta con il Tribunale di Venezia durerà tre anni e sarà prorogabile per altri due. Le persone che saranno impegnate in questo tipo di lavoro potranno essere attive in organiz-
zazioni di assistenza sociale o di volontariato o impiegate nella “salvaguardia del patrimonio boschivo o forestale o di particolari produzioni agricole, di recupero del demanio marittimo e di custodia dei musei, gallerie o pinacoteche” esplicita la convenzione. Altre mansioni potranno riguardare “lavoro in opere di tutela della flora e della fauna e di randagismo degli animali”; “nella manutenzione e nel decoro di ospedali e case di cura o di beni del demanio o del patrimonio pubblico ivi compresi giardini, ville e parchi, con esclusione degli immobili utilizzati dalle forze armate o dalle forze di polizia”. “È un’importante opportunità di reinserimento - commenta il sindaco Henri Tommasi - ed è il motivo che ha spinto l’amministrazione ad attivare questo percorso, che porterà beneficio all’intera comunità”. G. G.
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Piano degli interventi, è polemica Pierluigi Parisotto accusa l’amministrazione di averne “dimenticato” l’approvazione nel precedente mandato e denuncia come conseguenza un danno economico per le casse comunali, Tommasi replica: non corretto che lo facessimo a scadenza di legislatura
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’ polemica sul Piano degli interventi del Comune di Cavarzere, divenuto recentemente oggetto di un’interrogazione comunale a firma della Lista Tricolore di Pierluigi Parisotto. La giunta Tommasi - secondo il consigliere di opposizione - si sarebbe “dimenticata” di approvare il Piano, che era in scadenza lo scorso marzo, determinando così un potenziale danno economico per mancate entrate dell’Imu. A spiegare la situazione è lo stesso Parisotto: “Sindaco e giunta, con tutta la maggioranza, si sono resi protagonisti, in negativo, di un potenziale danno economico importante per il bilancio comunale di quest’anno - scrive nel testo, a firma anche di Roberta Crepaldi -. Infatti la passata giunta Tommasi alla fine del 2015, troppo presa ad approvare in tutta fretta un progetto presentato da un “foresto” in via Gramsci, dove ora è in costruzione un anonimo capannone al
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posto del verde pubblico, non si accorse che il Piano degli interventi comunale era prossimo alla scadenza quinquennale dell’8 marzo, con tutte le conseguenze del caso. Ora si sono accorti dell’errore e hanno dovuto correre ai ripari e riapprovarlo controvoglia, così come lo proposi e lo approvai io all’inizio del 2011”. Per Parisotto “i danni provocati da questo comportamento sono molteplici, ma il principale è ravvisabile nelle mancate entrate di bilancio per minori versamenti Imu 2016 per le aree potenzialmente fabbricabili che erano previste all’interno del Piano scaduto”. “Veramente un bel pasticcio” conclude Parisotto, che attende dal Comune una quantificazione del danno. Non si fa attendere la risposta del sindaco Henri Tommasi: “I problemi economici del Comune di Cavarzere erano ben
Il sindaco Henri Tommasi e Pierluigi Parisotto
altri e furono lasciati in eredità dall’amministrazione Parisotto - contrattacca -. Non ci siamo dimenticati di approvarlo, semplicemente non ritenevo giusto fosse un’amministrazione in uscita a dare il via libera a un Piano che avrebbe riguardato il futuro della città per i successivi cinque anni. Non sapevamo se saremmo sta-
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Il sindaco trova un alloggio “temporaneo” la Battan rifiuta perché vuole una casa Ater Alla vigilia dello sfratto Tommasi trova un appartamento in centro per la famiglia di Stefania Battan, messo a disposizione da un privato, ma la donna rinuncia
toria, Stefania ribatte che “appena ho avuto la prima lettera di sfratto ho fatto subito, immediatamente, domanda di casa Ater. Era l’11 novembre di un anno fa e risultavo 43esima in graduatoria. Davvero non capisco perché mi debba dare la casa un privato visto che son due anni che ho chiesto un alloggio Ater. Non so a chi sono assegnati questi alloggi, ma chi ha più emergenza di me? Diamo una dignità a questi bambini...”. Posizioni e versioni incompatibili. Non resta che aspettare eventuali sviluppi.
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osizioni contrastanti, versioni incompatibili. Difficile districarsi nella complicata vicenda della famiglia di Stefania Battan, sotto sfratto a Cavarzere, con 4 figli e - per ora - poche certezze. La famiglia, da un lato, chiede un alloggio popolare, il Comune, dall’altro lato, mette sul piatto un appartamento privato e dice che la casa Ater verrà quando la famiglia ne maturerà i requisiti. Nel mezzo, accuse e smentite reciproche. Ma dove eravamo rimasti? Lo sfratto previsto per metà novembre è stato rinviato a dicembre e, nel frattempo, è stata recepita dall’amministrazione Tommasi l’offerta fatta da un privato cittadino di ospitare la famiglia in un appartamento in centro a Cavarzere. “L’accordo con il Comune - dice il sindaco - prevede che noi ci facciamo carico della sistemazione del tetto dell’immobile. Il tutto è stato approvato con una delibera di giunta”. Tutto risolto, quindi? Pare di no. “La famiglia sembra non voglia accettare questo appartamento perché vuole un alloggio di edilizia popolare - fa sapere Tommasi -. Ma siamo arrivati al paradosso! Noi non abbiamo alloggi disponibili e comunque la famiglia non è stata in graduatoria prima di quest’anno. E ora hanno partecipato perché noi abbiamo insistito... Li abbiamo convocati e chiesto di firmare l’accettazione della proposta con il privato e non hanno voluto. La casa Ater l’avranno quando ne avranno il diritto, non si possono scavalcare le graduatorie”. La famiglia, però, racconta un’altra storia. “Noi dell’alloggio messo a disposizione non sappiamo niente. E come possiamo accettare una proposta che non sappiamo da quando e per quanto dura?” si chiede Stefania, che aggiunge: “Siamo andati in Comune e non sapevano niente di questo appartamento. Nessuno ci chiama. Non ci è stato chiesto di firmare per la nuova casa, ma solo per dare i 500 euro al locatore dell’immobile da cui siamo sfrattati”. Quanto alla mancata domanda di accesso in gradua-
Stefania Battan chiede una casa Ater ma il sindaco replica che per ora non le spetta, in base alle graduatorie
Tommasi: “Carta canta”
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E’ scritto nero su bianco, il sindaco Henri Tommasi non ci sta alla doppia versione dei fatti e recupera la deliberazione della Giunta comunale del 7 novembre scorso, approvata da tutti i 4 assessori presenti, per fare chiarezza. Nel documento si prende atto del previsto sfratto esecutivo a carico del nucleo familiare in questione, si conferma che la famiglia è in carico ai Servizi sociali “data la condizione” di difficoltà economica e la presenza di minori, si conferma l’opportunità di trovare una soluzione abitativa nell’ambito urbano e si valuta un appartamento messo a disposizione da un privato. Considerato che l’alloggio ha le caratteristiche idonee ad ospitare la famiglia, ma presenta delle infiltrazioni sulla copertura, e che è inserito in uno stabile con 4 alloggi di proprietà privata e 8 di proprietà comunale, la Giunta comunale ritiene di intervenire nella ristrutturazione del tetto e ne assicura la copertura finanziaria, impegnandosi per la quota di competenza al ripristino abitativo dei solai e del tetto. Delibera dunque di “destinare l’alloggio al nucleo familiare per un congruo tempo”.
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Ufficio del Giudice di pace: il futuro è incerto Il sindaco Alessandro Ferro chiede aiuto ai Comuni di Cavarzere e Cona e agli avvocati per mantenere il presidio, affinchè vengano ripartite le spese di gestione, troppo onerose per le sole casse comunali di Chioggia
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uturo incerto per l’ufficio del Giudice di Pace di Chioggia. Dopo la chiusura della sezione staccata del Tribunale di Venezia, avvenuta nel 2013, adesso è a rischio il mantenimento del presidio giudiziario. Il sindaco Alessandro Ferro chiede aiuto ai comuni di Cavarzere e Cona, nonché agli avvocati, per mantenere in piedi il Giudice di Pace. La situazione attuale, come spiega una nota del Comune di Chioggia, è figlia delle scelte dello Stato quando, nel 2011, venne deciso di riorganizzare la distribuzione sul territorio nazionale degli uffici giudiziari. Il Ministero della Giustizia aveva disposto che gli enti locali interessati al mantenimento degli uffici del Giudice di Pace dovevano farsi integralmente carico di tutte le spese di funzionamento e di erogazione del servizio. Chioggia approvò, quindi, il mantenimento dell’ufficio, approvando all’uopo una convenzione con il
A fianco Il sindaco Alessandro Ferro e l’ex primo cittadino Giuseppe Casson
Comune di Cona. “Con i Decreti del Ministro della Giustizia del 7 marzo 2014 e del 10 novembre 2014 — spiega la nota del Comune — veniva disposto il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace di Chioggia, stabilendone la competenza anche per i territori dei Comuni di Cona e Cavarzere. Il Comune di Cavarzere, però, non ha mai provveduto a sottoscrivere la convenzione con il Comune di Chioggia”. “Per tale motivo — spiega ancora il Comune — è stata inviata una lettera ai Comuni di Cona e di Cavarzere per la ripartizione delle spese di gestione che ammontano a circa 232 mila euro”. “Nel caso in cui anche i Comuni di Cona e Cavarzere non si facciano carico delle spese sostenute per il mantenimento del Giudice di Pace o se gli Avvocati non dovessero decidere di farsi carico in parte dei costi di gestione, non ci resta che chiudere l’Ufficio — ha sentenziato il
sindaco Alessandro Ferro”. Sulla questione è intervenuto anche l’ex sindaco, Giuseppe Casson, che ha condiviso le preoccupazioni degli avvocati. “Sottrarre a Chioggia, Cavarzere e Cona — ha dichiarato — l’unico presidio di giustizia rimasto rappresenta l’imperdonabile rinuncia ad un punto di riferimento immancabile per l’economia dei nostri territori e per la popolazione tutta. Una scelta siffatta condizionerebbe in negativo il presente ed il futuro di cittadini ed aziende, per i quali il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace rappresenta motivo di investimento per sè e le future generazioni. Sono stati questi i motivi che mi hanno condotto, nel corso del mio mandato, a sostenere con forza le ragioni del no alla soppressione del tribunale”. Andrea Varagnolo
Panfilio: “Io non pago”, Tommasi: “Vedremo!” “Non esiste che io paghi per quel servizio” dice il sindaco di Cona Alberto Panfilio. “Aspettiamo gli sviluppi a valutiamo una possibile ripartizione” commenta invece il primo cittadino cavarzerano Henri Tommasi. È la risposta (molto diversa) alla richiesta del sindaco di Chioggia di partecipare alla spesa per il Giudice di pace. “Quanto volte dobbiamo pagare per la Giustizia?!”sbotta Panfilio, che spiega: “Il ministero disloca i tribunali e paghiamo. Poi, visto che non offrono un servizio sufficientemente di qualità apriamo un’altra sede e mi devo far dare i soldi dai cittadini per pagare i dipendenti comunali oltre che la logistica. Non esiste! Il servizio doveva essere efficiente già nelle sedi stabilite e l’ufficio di Chioggia è un vezzo per gli avvocati che non vogliono prendere l’auto e andare verso le sedi”. Niente soldi da Cona, quindi: “Mi son ritirato perché non avevo i soldi per partecipare. E poi andiamo a vedere la professionalità delle persone che erogano quel servizio: non sono state formate, non sono state istruite. Con gli stessi soldi che io risparmio a Cona pago il biglietto gratis per andare a prendere il treno e arrivare a Mestre”. Ben diversa la posizione di Tommasi: “Penso sia meglio aspettare un attimo prima di valutare la chiusura, anche perché sembra che si intenda aumentare la copertura delle cause e in tal caso l’Ufficio diventerebbe un piccolo tribunale. In questa circostanza sembra che il Ministero sarebbe pronto a erogare delle somme ai Comuni. Ecco perché penso sia utile monitorare la situazione prima di decidere. E poi si può ragionare sui costi: quelli presentati da Comune di Chioggia mi sembrano alti. Non escludo una compartecipazione di Cavarzere, ma dovremmo ragionare sui criteri di ripartizione”. (g.g.)
Anna Berto, presidente della Camera degli avvocati di Venezia
Gli avvocati: “Ci sarebbe un disservizio” L’ipotesi della chiusura preoccupa la Camera degli avvocati
A
ttraverso la sua presidente Anna Berto lancia un allarme per il grave disservizio in cui incorrerebbero i cittadini di Chioggia, Cona e Cavarzere. “Sarebbe un errore strategico chiudere quell’ufficio - tuona Berto - perché un presidio di giustizia sul territorio è indispensabile. Non lo diciamo per noi avvocati, che a causa della chiusura del Tribunale siamo comunque
costretti a spostarci a Venezia regolarmente, ma per i cittadini: andare nella città lagunare sarebbe per loro un dispendio economico, oltre che di tempo. Senza contare che l’ufficio del giudice di pace di Venezia è di per sé già al collasso”. Tutto risale all’epoca del Governo Monti, quando fu decretata la chiusura del Tribunale locale e di molti uffici del giudice di pace. Quello di Chioggia sopravvisse per volere dell’allora sindaco Casson, che si impegnò a mantenere il presidio dislocando cinque dipendenti comunali e facendosi carico delle spese. Sulla carta la gestione doveva
essere ripartita - in proporzione agli abitanti - tra i tre comuni coperti dal servizio. Di fatto, però, il costo ricade solo sull’amministrazione di Chioggia. “Il sindaco Ferro ha stimato una spesa annua di 230mila euro - fa sapere Berto -, ma reputo sia davvero eccessiva. Senza contare che la spesa del personale non verrebbe tagliata, poiché i dipendenti non verrebbero licenziati, bensì riassegnati”. Berto nel mese di novembre ha incontrato sindaco, vicesindaco e la consigliera regionale Erika Baldin per fare il punto sulla questione: “Ho chiesto loro di valutare attentamente i pro e i contro - spiega -. Ora attendiamo la convocazione per un’audizione consiliare. E siamo pronti anche a chiedere un consiglio comunale aperto perché la questione riguarda direttamente i cittadini”. Berto è consapevole delle difficoltà economiche con cui devono fare i conti gli enti locali, ma non le considera una ragione valida per mettere fine a un servizio che reputa indispensabile: “Capisco i problemi, ma amministrare significa anche fare scelte strategiche e prendersi delle responsabilità. So bene cosa significa, ho fatto il sindaco per 10 anni!”. Giorgia Gay
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Cavarzere .
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Paolo Fontolan: “La cultura da noi non è una Cenerentola” L’assessore e vicesindaco, alla sua seconda legislatura conferma, anche in tempi difficili, un’attenzione speciale della città ad eventi e proposte di qualità
alla cultura la fine della Cenerentola di turno. Non è un lusso, bensì qualcosa che fa parte della crescita di una comunità. E poi abbiamo un patrimonio di gruppi, associazioni e realtà che si danno da fare con successo e che meritano di essere valorizzate. Penso al Coro Tullio Serafin, al Circolo Serafin di Rottanova, alla Serafin Youth Simphony Orchestra che raccoglie tanti diplomati e diplomandi del Conservatorio e che sta avendo un meritato successo.
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nsegnante di scuola superiore, 46 anni, Paolo Fontolan è una delle “vecchie” conoscenze dell’amministrazione Tommasi, riconfermato lo scorso giugno nella squadra. Per lui, dunque, secondo mandato come assessore in settori chiave quali Cultura, Istruzione, Sport oltre al ruolo di vicesindaco. “La cultura non sarà una Cenerentola a Cavarzere” mette subito in chiaro. Assessore, in questo suo secondo mandato la cultura avrà sempre un ruolo chiave? “Certo. È partita a fine novembre la stagione di prosa del Teatro Tullio Serafin, in collaborazione con Arteven e con il contributo Adriatic Lng, che anche quest’anno ha fatto registrare un buon successo in termini di abbonamenti. Abbiamo voluto proporre un cartellone all’insegna della qualità e della varietà: qualità perché siamo convinti che il pubblico cavarzerano, e non solo, meriti spettacoli di alto livello; varietà, per cercare di andare incontro a un pubblico il più vasto possibile. Ci sono grandi nomi come Silvio Orlando, che ha aperto la stagione, Mago Forest che la chiuderà, come anche Carlo e Giorgio... Ci sarà pure l’operetta, e abbiamo coinvolto le compagnie giovani emergenti. Il tutto si chiude il 19 marzo”. C’è ancora voglia di cultura? Di frequentare il teatro? “Direi proprio di sì, vista la risposta del pubblico. Per avere un buon riscontro e spingere la gente a uscire di casa bisogna però saper proporre qualcosa di valido”. Altri progetti sul fronte culturale? “Dopo la stagione di prosa ci saranno tre appuntamenti con il teatro amatoriale”. Come si fa a proporre iniziative di livello con le risorse scarse di cui dispongono i Comuni? “La situazione degli enti locali è nota. Come amministrazione - e di questo sono grato al sindaco e agli altri assessori - abbiamo preso l’impegno di non far fare
L’assessore alla Cultura, Istruzione e Sport Paolo Fontolan
La parte musicale è curata grazie al fondamentale contributo del maestro Renzo Banzato. Ma tengo molto anche alle iniziative che abbiamo organizzato per ricordare alcuni avvenimenti importanti della storia di Cavarzere: vado molto fiero di aver fatto la ristampa de “Il martirio di Cavarzere (Diario di guerra) di mons. Giuseppe Scarpa”. Come dicevo, l’idea di fondo è di promuovere una varietà culturale per tutte le iniziative in essere”. Giorgia Gay
Un ponte tra scuola e lavoro
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ra le deleghe affidate dal primo cittadino Henri Tommasi al vicesindaco e assessore Paolo Fontolan figura anche il delicato settore dell’Istruzione. Assessore, su questo fronte quali i progetti e le priorità del Comune? “Su questo fronte esiste un clima di collaborazione molto positivo con le due realtà del nostro territo-
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rio: l’istituto comprensivo e l’Ipsia Marconi. C’è un continuo e costante scambio di idee che porta alla realizzazione di iniziative che hanno un importante valore formativo”. Per la promozione dell’alternanza scuolalavoro? “È un ambito che esula da noi purtroppo, ma il Comune è attivo nel dare occasioni di formazione importanti. Cito ad esempio qualche convenzione avviata per dare ad alcuni ragazzi l’opportunità di svolgere attività di alternanza-scuola lavoro all’interno del Comune, come in biblioteca e all’asilo nido”.
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Cavarzere Cavarzere . - Cona
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Profughi nell’ex distilleria? Lega in allerta Il capogruppo in consiglio, Munari, chiede al sindaco notizie sulle voci insistenti che sono circolate e annuncia battaglia nel caso fossero vere. Il primo cittadino smentisce: si crea solo allarme e si suggeriscono soluzioni Nell’immagine piccola Pierfrancesco Munari
“P
rofughi nella zona ex distilleria a due passi dal centro?”. L’allerta è della Lega Nord di Cavarzere, che nelle scorse settimane ha raccolto “voci insistenti di lavori all’ex zuccherificio” come fa sapere il capogruppo in consiglio comunale Pierfrancesco Munari. “Alcuni cittadini sono venuti a informarmi e noi ci siamo attivati per avere risposte sia dall’amministrazione, che tace, sia dal curatore fallimentare dell’Agenzia per la Trasformazione Territoriale in Veneto spa in liquidazione, società proprietaria degli immobili, che non ha né confermato né smentito”. Munari mette subito le cose in chiaro: la sede non può, “per ragioni strutturali, per destinazione d’uso e per la collocazione territoriale” essere destinata all’accoglienza. “È ovvio - insiste - che nel caso in cui Cavarzere venga designata come la nuova
Munari: “E’ ovvio che nel caso in cui Cavarzere venisse designata per dare ospitalità ai profughi noi copieremo Goro o Gorino” Tommasi: “Sembra quasi che si voglia indicare alla prefettura quello come un posto utilizzabile”
Cona o la nuova Bagnoli per dare ospitalità ai profughi immigrati noi copieremo Goro e Gorino. E sono sicuro che i cittadini cavarzerani scenderanno in piazza al nostro fianco”. Per il capogruppo del Carroccio Cavarzere, pur non accogliendo al momento alcun profugo, “sta già dando”, essendo diventata punto di riferimento per quelli di Conetta e San Siro. “Si andrebbe a minare una zona che già è quel che è, perché ormai Cavarzere
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è allo sbando, e li metti pure in una zona già degradata... Certo che prima che arrivino profughi a Cavarzere ne deve passare di acqua sotto i ponti. So per certo che tanta gente sta già vedendo di organizzarsi in comitati per contrastare questa eventualità”. Un’eventualità che il primo cittadino Henri Tommasi scarta con decisione: “Non ci sono mai state comunicazioni con la Prefettura, in via né formale né informale” chiarisce, accusando la
Lega di allarmismo: “Sono semplici chiacchiericci, che però paradossalmente potrebbero avere conseguenze peggiori. Sembra quasi che si voglia indicare alla Prefettura che quello sarebbe un posto utilizzabile. Addirittura andare a interpellare il curatore fallimentare... quasi quasi si mette la pulce nell’orecchio a qualcuno che magari non ha mai pensato a questa possibilità che, ricordiamolo, per molti privati può essere un business”. Per Tommasi “se mai dovessero inserire dei migranti nell’ex zuccherificio la responsabilità sarebbe tutta della Lega... e i cittadini dovrebbero ringraziarli”. Un’accusa cui Munari risponde sarcasticamente: “Ridiamo per non piangere! L’amministrazione sapeva e si nasconde dietro un dito per il silenzio serbato sino ad ora!” Giorgia Gay
A Conetta e Monsole storie di integrazione
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’ erano anche i richiedenti asilo di fede cristiana ospitati a Conetta, insieme ad altri da Bagnoli (una cinquantina in tutto, quasi tutti nigeriani), alla chiusura del Giubileo della Misericordia e della porta santa al Santuario di Terrassa Padovana. Insieme a loro, altri profughi provenienti da diversi centri di accoglienza: un centinaio in tutto. È stata un’occasione per pregare insieme e per favorire momenti di incontro e condivisione. Non solo “spettatori”, i migranti hanno anche animato la celebrazione e la preghiera del Rosario con i canti e l’accompagnamento musicale. Al termine della messa hanno partecipato alla processione e assistito alla chiusura definitiva della porta della misericordia. “Non sarete mai soli. In qualunque parte del mondo vi troviate ricordate che Gesù sarà sempre con voi” ha detto, rivolgendosi direttamente ai migranti, il rettore don Francesco Resini. E don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per l’ecumenismo, ha aggiunto: “Se pensate che in Paradiso vadano solo i bianchi vi sbagliate. Basta guardare cosa succede qui oggi: siamo di colori diversi, veniamo da Paesi diversi e parliamo lingue differenti, eppure stiamo bene insieme e condividiamo la stessa fede”. Un altro segnale di integrazione possibile viene da Monsole, sempre a Cona, dove 6 profughi accompagnano ogni mattina a scuola i giovani studenti della località in pulmino. “È da un po’ che va avanti questa iniziativa - fa sapere Antonio Bottin di Intesa per Cona - e i genitori sono contenti. Quando si ha a che fare con piccoli numeri, come in questo caso, è possibile fare qualcosa di buono!”. G.G.
Eventi a Cavarzere 11-18 dicembre Mercatino di Natale. 11 dicembre ore 15,30 Lancio dei palloncini con letterine a Babbo Natale con animazione, cioccolata calda e vin brulè per tutti. 17 dicembre l’Esibizione Itinerante di Jazz animerà il centro, accompagnata da balli di samba. 17 dicembre Concerto di Natale del coro e dell’orchestra sinfonica Tullio Serafin presso il Duomo di Cavarzere a partire dalle ore 21. 18 dicembre Premiazione del Concorso Caro Gesù bambino ti scrivo: la classica letterina di Natale può essere occasione per dare libero sfogo alla creatività che può trasformarsi in poesia, in piccolo racconto oppure in una richiesta speciale. 18 dicembre Camminata non competitiva dei Babbo Natale in collaborazione con Auser per le vie del centro dalle 15,30. A conclusione le premiazioni e doni per i bambini presenti. 29 dicembre Summertime concerto Gospel.
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Conetta, grandi movimenti dentro e fuori la base e le solite preoccupazioni Il prefetto rassicura: si sta cercando di alleggerire la situazione ma il sindaco non ci crede. Un gruppo di residenti di Conetta ha protestato a Venezia, un gruppo di Eritrei manifesta: vogliamo andare in Germania
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ono state settimane intense a Conetta, dentro e fuori l’ex base che ospita, al momento, oltre 1250 richiedenti asilo. All’esterno, sale la tensione tra i residenti che hanno provato a portare a Venezia le proprie preoccupazione presentandosi fin sotto la Prefettura con striscioni. Una ventina i manifestanti in un piovoso sabato di novembre: “È stato un modo per dimostrare che Cona esiste e che deve essere presa in considerazione - ha spiegato uno di loro -. Vogliamo ottenere risposte con umiltà. Questo non vuol dire essere calpestati. Siamo andati a Venezia per mettere in luce una situazione che non profuma di accoglienza bensì di un sistema che ci sta e che ci penalizzerà per il resto di vita del nostro paese. Non siamo razzisti, chiediamo ciò che è nostro”. Solo pochi giorni dopo la Prefettura ha rilasciato una nota ufficiale, in buona parte dedicata proprio alla situazione locale: “Si sta compiendo il massimo sforzo per alleggerire la situazione di Cona - si legge nel comunicato stampa -. Pur ribadendo che nell’ex base militare adibita a struttura temporanea di accoglienza sono rispettati gli standard previsti, non c’è dubbio che, soprattutto al fine di agevolare l’integrazione degli ospiti, si rende necessario pervenire a un’equa distribuzione dei migranti in tutti i comuni”. “È in corso, pertanto, l’individuazione di nuove unità alloggiative, offerte dai soggetti di solidarietà sociale proprio nei comuni dove finora non sono stati accolti migranti - aggiunge la Prefettura -. Inoltre, sulla base di positive esperienze registrate in altre aree del paese, si sta studiando la possibilità di coinvolgere maggiormente le famiglie, ovviamente sempre su base volontaria e con la corresponsione di un adeguato contributo economico”. Nel frattempo, una sessantina di profughi sono stati trasferiti altrove, ma la capienza nell’ex base risulta ancora eccessiva. E proprio mentre i residenti di
La manifestazione del gruppo di residenti di Conetta a Venezia sotto la Prefettura
Cona manifestavano a Venezia, un gruppo di una quarantina di eritrei ha inscenato una protesta bloccando la strada per Agna, dicendo di non voler restare in Italia ma di voler andare in Germania. Esattamente come avevano fatto, 24 ore prima, i richiedenti asilo ospitati nella vicina ex caserma di Sar Siro a Bagnoli. Amaro il commento del sindaco di Cona Alberto Panfilio: “Sempre di più si va delineando l’idea che - nonostante il tentativo delle istituzioni di cercare quella distribuzione diffusa che
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in realtà non c’è - Conetta sarà destinata a essere ancora per molti anni quel “magazzino di vite umane” che non trovano altre soluzioni in provincia. Ho letto della richiesta fatta dal prefetto al sindaco di Scorzè per l’ex base di Peseggia: è evidente che le idee stanno a zero e che questa è l’unica direzione intrapresa sul fronte dell’accoglienza”. A preoccupare il primo cittadino non solo il presente, ma anche il futuro: “Quando arriveranno i documenti per la protezione internazionale, come potranno queste mille persone integrarsi in un piccolo comune come il nostro? È vero che c’è chi vuole andare in Germania, ma si tratta perlopiù solo di persone di origine eritrea. Tutti gli altri come li integriamo?”. Giorgia Gay
Chioggia, il sindaco precisa “Dopo i nostri solleciti al fine di evitare l’aumento delle presenze di migranti nel territorio di Chioggia, ho parlato personalmente con il Vice Prefetto il quale mi ha informato che gli 11 migranti in arrivo non vanno ad aggiungersi a quelli già presenti nel nostro territorio, ma vanno a ricoprire i posti vacanti, dovuti al trasferimento di altri 11 profughi in strutture presenti in altri comuni italiani o che sono riusciti ad ottenere il ricongiungimento familiare in altri Stati membri dell’Unione Europea”. Così il primo cittadino di Chioggia, Alessandro Ferro, ha voluto precisare all’indomani della diffusione della notizia dell’imminente arrivo di 11 nuovi profughi a Chioggia, provenienti dalla ex base militare di Cona. “E’ molto importante per me poter rassicurare i miei concittadini circa il non arrivo e confermare il numero attuale di immigrati presenti” ha concluso il sindaco.
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Dal Ben: con la riforma sanitaria solo benefici Il commissario dell’Ulss 14 ricorda i lavori di ristrutturazione e potenziamento dell’ospedale di Chioggia a cui andranno ad aggiungersi gli interventi alla Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere. Zaia ha destinato a questa Ulss ancora 7 milioni di finanziamenti compare l’Ulss 14, che viene inglobata nella nuova Serenissima, ma in termini di servizi non si profila nessuna scure. La riforma sanitaria recentemente approvata dal Consiglio Regionale ridisegna la geografia delle aziende sanitarie locali, che passano dalle attuali 21 a 9. Il bacino d’utenza di Chioggia, Cavarzere e Cona viene quindi assorbito della realtà veneziana, in termini pratici l’attuale Ulss 12. Una rivoluzione che, secondo la Giunta Regionale, si prefigge l’obiettivo di razionalizzare le risorse, andando a ottimizzare la spesa delle strutture amministrative, non tagliando quindi i servizi sanitari. Sarà davvero così? A rassicurare la cittadinanza sulle ripercussioni della riforma è l’attuale commissario dell’Ulss 14, Giuseppe Dal Ben, che dipinge il quadro dell’attuale realtà locale. “Da alcuni anni e, precisamente dal 2012 — spiega Dal Ben
— l’ospedale di Chioggia sta vivendo un momento di riqualificazione che si tocca con mano nelle strutture, nelle tecnologie e nelle risorse umane. Recentemente, tra i servizi potenziati pensiamo al Pronto Soccorso e alla Anestesia e Rianimazione per cui, di recente, abbiamo inaugurato la nuova Terapia Intensiva”. Il commissario ricorda che il Governatore Luca Zaia ha garantito altri 7 milioni di finanziamento per continuare i lavori di ristrutturazione e di potenziamento del nosocomio. “Tutto questo — prosegue il commissario — si traduce in un’attenzione forte verso l’ospedale, che ora concentreremo anche verso altre realtà importanti sul territorio. Ad esempio sulla Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere, un ambulatorio polispecialistico con sala chirurgica sorto dalle ceneri dell’ex struttura ospedaliera cavarzerana, dove si erogano servizi in piena sinergia
La sede della Cittadella sociosanitaria a Cavarzere. Nella foto piccola il commissario dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben
con la Ulss 14, nel cui edificio, che necessita di un rinnovamento dal punto di vista strutturale, vengono ospitate varie attività territoriali importanti per i cittadini come la Medicina di Gruppo Integrata e una sede distrettuale dell’Ulss 14”. Massima attenzione, quindi, alla capillarità del servizio, non dimenticando l’importante realtà cavarzerana. Dal Ben precisa, quindi, che nei disegni degli organi dirigenzia-
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li non è previsto alcun ridimensionamento; bensì, all’opposto, si profila un potenziamento. Il commissario esprime pertanto massima soddisfazione per l’assetto che si sta delineando. “Si tratta di una riforma estremamente positiva — conclude — che si tradurrà in servizi eccellenti per i nostri cittadini. Il nuovo assetto geografico, che accorpa le aziende in base alla provincia di appartenenza (nel nostro caso Ulss 12, Ulss13, e Ulss 14 insieme
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Il “Concerto di Natale”a Cavarzere, ormai una tradizione S
i rinnova il tanto atteso appuntamento con il concerto natalizio del coro ed orchestra “T. Serafin” che quest’anno si terrà il 17 dicembre presso il duomo di Cavarzere: diretti dal M° Renzo Banzato, i musicisti prepareranno la città al Natale con un evento giunto ormai alla sua 27esima edizione. La serata, patrocinata della Regione Veneto, è realizzata dall’assessorato alla Cultura di Cavarzere, in collaborazione con la Parrocchia di San Mauro, l’Avis di Cavarzere e Cona, la Pro Loco, il Gruppo Solidarietà S. Giuseppe, il Gruppo Culturale S. Mauro e il sostegno della Ditta Turatti di Cavarzere. Il programma, che sarà adeguatamente illustrato dal prof.
Paolo Fontolan, vivrà il suo momento centrale con l’esecuzione della maestosa “Messa in sol maggiore D 167” per soli, coro, organo e orchestra di F. Schubert: capolavoro del compositore tedesco e soprattutto un’autentica testimonianza di fede espressa attraverso il linguaggio universale della musica. Nell’esecuzione dell’opera, in cui vengono raggiunti i massimi vertici dell’ispirazione sacra e trova felice esaltazione l’unione tra fede e arte musicale, interverranno, oltre ai professori d’orchestra, anche i componenti del coro e tre solisti di notevole rilievo: il basso Raffaele Zaninelli, il tenore Matteo Mezzaro e il soprano Miranda Bovolenta. Seguirà un omaggio a W. A.
L’Università popolare augura buon Natale con un concerto
Il coro e l’orchestra Tullio Serafin
L’appuntamento giunge quest’anno al significativo traguardo della ventisettesima edizione, si terrà presso il Duomo, a partire dalle 21
Mozart nel 260° anniversario della nascita, di cui sarà proposto, per la prima volta nella cittadina veneta, l’imponente “Tantum ergo in re maggiore” per coro, organo e orchestra, lavoro scritto nel 1772 dal compositore salisburghese all’età di soli sedici anni. L’apertura della serata sarà affidata alle note di L. Van Beethoven, autore coevo di Mozart ed emblema del classicismo viennese: sarà infatti eseguita la celebre “Romanza in fa maggiore op. 50” per violino e orchestra, nella quale il pubblico potrà apprezzare le notevoli doti virtuosistiche del violinista Stefano Antonello, docente presso il Conservatorio di Vicenza. Ai solisti vocali sarà inoltre af-
fidata l’interpretazione di alcune arie particolarmente significative tratte dal repertorio sacro di G. Rossini (Stabat Mater), G. Fauré (Requiem) e A. Vivaldi (Magnificat). La parte conclusiva della serata sarà dedicata ad alcune celeberrime composizioni per soli, coro, organo e orchestra specificatamente legate alla Natività, tra cui il possente Hallelujah dal Messiah di Händel. La puntuale direzione del M° Renzo Banzato, le capacità dei solisti, del coro e dell’orchestra sono una garanzia della qualità e della buona riuscita dello spettacolo che certamente attirerà un pubblico numeroso e partecipe. L’orario d’inizio è fissato alle ore 21.15; l’ingresso è libero. Nicola Ruzza
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’ Università Popolare di Cavarzere augura buon Natale ai suoi soci e alla cittadinanza cavarzerana con pregevole concerto di Natale: martedì 20 dicembre alle 18, infatti, nel Teatro Serafin, si esibiranno due giovani artisti affermati al livello internazionale: il violinista Davide De Ascaniis e la pianista Sara De Ascaniis. Nato nel 1991 da una famiglia di pianisti, Davide De Ascaniis ha tenuto il suo primo concerto all’età di nove anni e da allora ha intrapreso una carriera internazionale che lo ha visto esibirsi, tra l’altro, al Teatro La Fenice di Venezia, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Teatro dal Verme di Milano, alla Suntory Hall di Tokyo, nella Taipei Arena a Taiwan – dove è stato acclamato da 15.000 spettatori – alla Disney Hall a Los Angeles e al Quirinale in diretta Euroradio RAI Radio 3: Sara De Ascaniis è nata in una famiglia di musicisti e si è avvicinata al pianoforte fin dai primi anni di età tanto che a nove anni ha ottenuto le prime vittorie in vari concorsi pianistici nazionali e internazionali, oltre a debuttare con l’Orchestra eseguendo il Concerto K414 di Mozart. Diplomata con 10, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio “A.Pedrollo” di Vicenza sotto la guida del M° Antonio Rigobello, ha proseguito gli studi pianistici con Claudius Tanski e Imre Rohmann all´Universität Mozarteum di Salisburgo dove si è laureata col massimo dei voti. La sua attività concertistica l’ha portata ad esibirsi in Europa, Stati Uniti e Canada in prestigiose sale. L’ingresso al concerto è libero, ma previa prenotazione presso il foyer del Teatro Serafin dalle 10 alle 12 a partire da lunedì 14 dicembre. N.R.
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CavarzerEventi .
Pagina a cura di >Anna Bergantin<
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Black Saturday a Cavarzere
Brrr... la Russia sbarca a Cavarzere
Una serata di shopping
Sevent, l’aperitivo vip!
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abato 19 Novembre l’intero centro storico di Cavarzere si è travestito di nero per la serata di shopping più famosa. Nativa americana la festa ha visto tanti negozianti aderire tra abbigliamento, gioiellerie, elettrodomestici e cartolerie con tantissimi sconti applicabili a altrettanti articoli. In molti hanno poi prolungato le offerte per la settimana collegandosi al week end successivo. All’interno della serata vari bar e loca-
G
elo glaciale è sceso a Cavarzere con un nuovo aperitivo targato Sevent. In piazza Vittorio Emanuele il Bar Commercio dalle ore 18.00 di domenica 20 novembre si è animato fino a tarda serata. Ad animare i molti presenti il dj Gianluca Durante e la madrina la modella e show girl Elena Rizzello.
tion caratteristiche hanno intrattenuto i clienti intenti nello shopping sfrenato con aperitivi e stuzzichino. Organizzata dal gruppo commercianti, Cavarzere c’è, la serata è andata a buon fine e l’associazione si dice soddisfatta e contenta, Cavarzere si sta riscoprendo con molte iniziative nuove per amare ed animare di più il paese.
Un anno di Dolcezza
il lavoro sapiente, la tradizione, gli antichi sapori, l’innovazione
Crema e cioccolato, auguri!
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abato 19 ha visto all’interno della speciale iniziativa, il festeggiamento del prossimo compleanno di una nuova e dolcissima attività di Cavarzere....Crema e Cioccolato. Il bar e cioccolatieria ha festeggiato il suo primo traguardo insieme alle titolari e ai tanti clienti che in onore della ricorrenza hanno avuto la possibilità di assaggiare del buon gelato offerto. Noi della Piazza auguriamo tanti altri di questi traguardi agli amici di Crema e cioccolato!
Fotovoltaico, Soladria si guadagna la stima della provincia di Padova È
entusiasta e orgoglioso per il risultato raggiunto del risparmio energetico e delle energie rinnovabili con dalla sua azienda Nicola Gennari, titolare di Sola- un occhio di riguardo per gli impianti fotovoltaici chiavi dria, che ha vinto quest’anno un importante bando di in mano per i quali si occupa di tutte le fasi, dalla proLegambiente nel settore del risparmio energetico per l’a- gettazione al post vendita, mettendo al primo posto la rea della provincia di Padova. L’azienda adriese ha scon- soddisfazione del cliente. Fino a oggi l’azienda ha installato ben più di 1200 imfitto infatti la concorrenza di diverse imprese del settore, guadagnandosi il bando come azienda più titolata pianti e la sua rete commerciale copre il Friuli Venezia in quanto a certificazioni. “Già l’anno scorso avevamo Giulia, il Veneto e dal nuovo anno anche l’Emilia Rovinto il bando per l’area della Bassa Padovana – ricorda magna. Ha saputo rialzarsi e diventare ancora più forte Gennari - : quest’anno invece siamo risultati vincitori per dopo un periodo non facile nel 2014, cui ha fatto seguito una buona ripresa nei due anni l’intera provincia di Padova. Questo successivi. Tanto che si appresta a comporta che Soladria sarà il forniFino a oggi l’azienda ha tore di tutti gli aderenti al “gruppo di installato ben più di 1.200 chiudere il 2016 con +12% sul 2015 e +90% rispetto al 2014. acquisto Padova 2016” per impianti impianti e la sua rete Gennari può contare su una orgafotovoltaici, batterie di accumulo, climatizzazione e pompe di calore. commerciale copre il Friuli nizzazione aziendale che oggi può Venezia Giulia, il Veneto vantare anche la divisione assistenza Questo non è che una conferma del su impianti costruiti da terzi, attività valore di Soladria: il bando ha ricoe dal nuovo anno anche molto importante sulla quale puntanosciuto ancora una volta la granl’Emilia Romagna re forte nel 2017. Lo staff è composto de professionalità e l’eccellenza nel campo delle energie rinnovabili. “Questa è una medaglia di 15 dipendenti, giovani e dinamici ai quali è molto ricoche ci attacchiamo volentieri al petto – afferma il titolare noscente: “Sono stato fortunato – ammette – ho trovato – siamo un’azienda di Adria e andare a vincere questo brave persone ed è grazie a loro che siamo ancora in pietipo di bando “fuori”, in un’area come quella di Padova di”. E’ talmente evidente l’attaccamento all’azienda che dove c’è tantissima concorrenza, è un orgoglio davvero dimostrano questi ragazzi che l’impressione è quella di grande”. Soladria nasce nel 2010 per operare nel campo lavorare al fianco di 15 titolari di Soladria.
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Sport .
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Calcio Rottanova, campionato Uisp girone C
Serve una vittoria per tirare su il morale ai ragazzi di mister Sguotti
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avarzere è sempre stato un paese che ha vissuto di calcio. Moltissimi illustri giocatori, anche provenienti da altre città, hanno calcato i campi cavarzerani. Certo il calcio a Cavarzere è sempre stato principalmente l’ASD Calcio Cavarzere (attualmente militante nel campionato di Pima categoria veneta), ma all’ombra del “Di Rorai” molte altre società e squadre hanno contribuito ad incrementare i gloriosi fasti della città veneziana nel mondo del calcio: tra le quali possiamo citare il Real San Marco, che grazie alla passione e all’impegno dei suoi dirigenti e giocatori ha primeggiato per anni nel campionato UISP, il Boscochiaro, che qualche anno fa ha raggiunto il record dei 60 punti nel campionato UISP (venti vittorie su venti partite), l’Adige Cavarzere, la novità che da due anni nel campionato di terza catego-
ria FIGC è l’alternativa all’ASD Calcio Cavarzere, e la Polisportiva Quadrifoglio Rottanova. Quest’ultima, da anni è il cuore dello sport della vicina frazione di Rottanova. La sua squadra di calcio milita nel campionato UISP (girone C) della lega di Rovigo. La rosa della squadra allenata da mister Sguotti è formata da giocatori molto giovani (infatti loro orgoglio e vanto è proprio l’avere un’età media tra le più basse della categoria), quali Reale, Ferrarese, C. Bologna, D’Alessio, Alba, T. Campaci, K. Campaci, Pilotto, Tasso, Slitane, Greggianin, Barbierato, M. Cassetta, Berto, Passadore, A. Bologna, Marangon, Ventura e C. Cassetta. Attualmente naviga tra le parti basse della classifica. Purtroppo il team bianco-verde è riuscito a portare a casa solo una vittoria finora, precisamente alla quarta giornata di campionato in casa
RottanovaAusonia. Un’azione di gioco
contro il San Biagio Canale. Vittoria di misura per 1 a 0, ma che ha dato un segnale positivo agli uomini di Sguotti, visto che è stata ai danni del San Biagio Canale, squadra che sta dando diversi grattacapi a tutte le big del girone. I soli cinque punti in classifica certo non rendono proprio giustizia a quanto stanno facendo i cavarzerani in questo campionato, visto soprattutto anche quanto dimostrato nelle ultime
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prestazioni, come l’importante pareggio per 2 a 2 contro la più blasonata Havana Rosolina (detentrice della Coppa Rovigo). I bianco-verdi di Sguotti devono solo registrare un po’ i meccanismi difensivi (i 26 gol subiti li portano ad avere la temporanea peggior difesa del girone), visto che le 11 reti realizzate fanno loro vantare di un attacco di tutto rispetto. Ora i “Quadrifogli” devono giocare l’ultima giornata del girone di andata contro l’ostica
Rivarese. Avversario duro da battere, ma alla portata, soprattutto perché arrivare al giro di boa con una vittoria sarebbe la cosa migliore, sia per il morale della squadra sia per poter preparare al meglio l’avvio del girone di ritorno. Il campionato è ancora molto lungo, e la Polisportiva Quadrifoglio Rottanova ha tutte le carte in regola per giocarsi l’accesso a disputare la fase finale della Coppa Rovigo. Andrea Boscolo Cegion
Karate, Braggion secondo al Memorial Walter Carlini
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omenica 13 novembre al Palazzetto dello Sport di Quiliano (Savona) si è svolta la settima edizione del Memorial Walter Carlini, un trofeo interregionale di karate importantissimo, che richiama atleti da tutta Italia e anche dalla vicina Francia, organizzato dal Karate Club Savona per onorare la memoria del suo presidente, prematuramente scomparso nel 2009. Anche quest’anno la presenza di karateki di altissimo livello, ulteriormente motivati dalla prospettiva delle prossime Olimpiadi nelle quali in karate sarà presente per la prima volta, ha reso le gare molto entusiasmanti. Alla manifestazione sportiva erano presenti, infatti, oltre cinquanta società provenienti da varie regioni quali Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Toscana, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna; ha impreziosito ulteriormente la gara la partecipazione del club francese della campionessa mondiale Nathalie Leroy. Per i colori dell’Asd Karate Shotokan Cavarzere si è presentato Devis Braggion che ha combattuto nella categoria Master A -67 kg. Dopo aver superato tre avversari in incontri molto intensi, durante i quali l’atleta cavarzerano ha dato sfoggio dalla sua pregevole tecnica e dell’esperienza acquisita attraverso la pratica ventennale delle arti marziali, è approdato in finale dove ha incontrato Alessio Magnelli, atleta proveniente dalle fila dell’Esercito, precisamente dall’Asd 187 Folgore, con il quale ha dato vita ad un match davvero spettacolare e avvincente, a conclusione del quale Braggion è uscito sconfitto soltanto per una tecnica al tronco. Esprimono grande soddisfazione per l’argento conquistato dal loro atleta e tecnico tutto lo staff e gli atleti dello Shotokan Cavarzere, a cominciare dal direttore tecnico M° Ettore Mantovan che sottolinea il grande spirito di sacrificio e l’amore di Braggion per questo antico sport e l’attaccamento alla società di cui si onora di far parte. Nicola Ruzza
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Palestre
Sono due: una interna e una esterna alla scuola
Sezione Primavera Orario Scolastico
con tre possibili momenti di uscita • 8:00-9:00 / 11:30 • 8:00-9:00 /12.30 con pranzo incluso • 8:00-9:00 / 15:50 con pranzo incluso e riposo pomeridiano
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OPEN DAY
Giovedì 15 Dicembre 2016 Giovedì 12 Gennaio 2017 dalle ore 9.30 alle ore 11.00
Il Corpo Docenti e la Direzione vi invitano a visitare e conoscere la nostra Scuola durante l’Open Day Un insegnante vi accompagnerà durante la visita e risponderà a ogni vostra domanda
Scuola dell’Infanzia Orario Scolastico
con tre possibili momenti di uscita: • 8:00-9:00 /11:30 • 8:00-9:00 /13:50 con pranzo incluso; • 8:00-9:00 / 15:50 con pranzo incluso e riposo o attività pomeridiane;
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• Accoglie bambini dai 3 ai 5 anni • Progettazione didattica aggiornata di anno in anno. Per l’anno scolastico 2016/2017 il progetto formativo è orientato sul tema Il meraviglioso mondo di OZ con l’intento di fornire al bambino gli strumenti per conoscere emozioni e sentimenti. • Si lavora per fasce di età attraverso molteplicità di laboratori. • Progetto biblioteca, progetto denti splendenti per una sana igiene orale e progetto di condivisione della merenda per educare ad una alimentazione sana. • Progetto teatro • Laboratorio linguistico e grafico (metodo analogico) per l’acquisizione dei pre-requisiti per l’apprendimento della lettura /scrittura e la prevenzione DSA (dsa legge 170/2010) tenuto da insegnante specializzato. • Laboratorio logico matematico nuovo metodo analogico adottato da A.A. 2015/2016 (Prevenzione DSA) • Laboratorio di inglese con insegnante specializzato • Laboratorio grafo-espressivo • Laboratorio di filosofia x i bimbi • Laboratorio IRC (insegnamento religione cattolica) • Laboratorio motorio con insegnante specializzato
Scuola Primaria Paritaria Orario Scolastico
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Cultura
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Tradizione Mercatini e novità
Claus continuano a non rimanere indifferenti. Lo stile è quello dei mercatini natalizi più famosi dell’Austria e dell’Alto Adige, anche nella scelta di proporre prodotti - sia dell’enogastronomia che nella regalistica - dell’artigianato, nel caso di Jesolo di tutte le regioni d’Italia, con prevalenza del locale. Il progetto è ambizioso fin dal suo debutto tant’è che Jesolo Christmas Village può a buon diritto considerarsi unico nel suo genere per quanto riguarda la Riviera Adriatica ed è secondo per numero di espositori soltanto ai Mercatini di Trento e Bolzano. Al centro del villaggio un gigantesco albero di natale, alto ben 15 metri, e tanti intrattenimenti faranno da cornice alla casa di Babbo Natale che in prossimità delle feste natalizie si farà anche vedere dai bambini, insieme ai fidatissimi elfi aiutanti che raccoglieranno le letterine di richeste e desideri che forse si avvereranno o forse no. Di sicuro il sindaco Valerio Zoggia e tutta la città di Jesolo gongoleranno questo Natale per il regalo ricevuto da Santa Claus: un tassello in più per allungare la stagione turistica, ben oltre il periodo dei bagni estivi.
debutta a Jesolo il villaggio di natale Fino all’8 gennaio prossimo in piazza Mazzini e dintorni 45 casette bianche con delizie e strenne natalizie
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e una volta il solo ed esclusivo villaggio di Babbo Natale si trovava in Finlandia, ai piedi di una curiosa e stravagante montagna a forma di padiglione d’orecchio, il monte Korvatunturi, affacciandosi all’interno della quale il mitico vecchio dalla barba bianca poteva udire, per esaudirli a Natale, richieste e desideri di tutti i bambini del mondo, oggi non è più così. Da tempo ormai il nonnino di rosso vestito di villaggi ne gestisce una estesa e fitta rete che di anno in anno si estende arricchendosi di nuove sedi. E, di villaggio in villaggio, l’incantato
borgo natalizio ha trovato spazio e realizzazione anche a Jesolo, nel litorale veneziano, dove dal 2 dicembre e fino all’8 gennaio del prossimo anno 45 bianche casette, rigorosamente addobbate di luci e decori, faranno di piazza Mazzini e dintorni uno dei più suggestivi angoli natalizi della provincia. Giochi, dolci e delizie, prodotti di artigianato e strenne di ogni foggia saranno i classici ingredienti che daranno vita alla più tradizionale delle atmosfere natalizie per la gioia dei bambini ma anche degli adulti che nonostante tutto alla magia di Santa
Ornella Jovane L’inaugurazione lo scorso 2 dicembre del villaggio con Miss Italia 2016, Rachele Risaliti
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teatro a 3 euro per gli universitari Spettacoli teatrali a 3 euro, alla portata delle tasche dei giovani studenti universitari. E’ questo l’intento della convenzione che la Regione Veneto ha approvato con l’Esu anche di Venezia, oltre che di Padova e Verona, e il Teatro stabile del veneto anche nella sede del veneziano “Carlo Goldoni”. “Con Esu a teatro - - ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan - gli iscritti alle università del Veneto e agli istituti di alta formazione artistica, coreutica e musicale ma anche dottorandi e ricercatori potranno accedere a tutte le rappresentazioni in cartellone nei tre teatri veneti (oltre al Goldoni anche al Nuovo di Verona e Verdi a Padova) esibendo la tessera universitaria o quella Esu. Il Teatro stabile del Veneto si impegna a rendere disponibile un minimo di 40 ingressi per ogni spettacolo in programmazione”.
Pasticceria
dal 1973
letteratura, bruno gambarotta vince a mestre il premio settembrini Il racconto dello scrittore e giornalista Bruno Gambarotta “Non si piange sul latte macchiato” si aggiudica il premio letterario Regione del Veneto “Leonilde e Arnaldo Settembrini”. La serata finale, con l’ufficializzazione del vincitore, si è svolta lo scorso 18 novembre a Mestre, al Teatro Toniolo, condotta dall’attrice Debora Caprioglio. Il racconto di Gambarotta correva per la vittoria dell’ambito premio, l’unico in Italia assegnato alla categoria “racconto”, insieme con “Troppa importanza all’amore” di Valeria Parrella e “Mastica e sputa” di Pino Roveredo, che rappresentavano la terna giunta in finale dopo la selezione della giuria tecnica (Giancarlo Marinelli, Emmanuela Carbè, Massimiliano Forza, Simona Nobili e Manlio Piva presieduta dal professor Giorgio Pullini). Decidere il vincitore è stato invece un compito affidato ad una giuria di 30 giovani studenti dei licei veneziani Franchetti, Morin, Bruno, Foscarini, Marco Polo e Benetti.
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Cultura .
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Anteprime A Verona 90 opere che ne illustrano il talento
picasso, genio artistico in continua evoluzione C
hi conosce l’opera completa di Pablo Picasso sa che l’evoluzione artistica di questo pittore è molto varia e, spesso, anche sorprendente. Sicuramente Picasso, con i suoi dipinti, le sue sculture, le ceramiche e altro, è uno dei protagonisti assoluti del XX secolo e meglio di altri incarna il dinamismo di un’epoca storica davvero unica. Conoscere l’artista e la sua parabola intellettuale è oggi possibile grazie ad una mostra di oltre novanta capolavori esposti a Verona all’Amo di Palazzo Forti fino al 12 marzo 2017. La mostra “Picasso. Figure (1895-1972)” è ideata dal Museo Nazionale Picasso di Parigi – uno dei numerosi musei dedicati al prolifico ed inesauribile genio della pittura, che però detiene il maggior numero delle sue opere – e sarà esposta in anteprima a Verona, prima di raggiungere almeno un altro museo
internazionale, ancora non identificato. L’esposizione è curata da Emilie Bouvard, conservatrice del Museo parigino, promossa dal Comune di Verona e organizzata da Arthemisia Group. La retrospettiva presenta le opere più significative quali “Nudo sedut0”, da Les Demoiselles d’Avignon, “Il Baciò”, piccola e struggente tela del 1931, “La Femme qui pleure” e il “Portrait de MarieThèrèse”, che si susseguono in un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui Picasso ha sottoposto la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversava le fasi del precubismo, del Cubismo, dell’età Classica e del Surrealismo, fino a giungere negli anni del dopoguerra a un nuovo concetto di figura. la retrospettiva presenta le opere più significative quali ’Nudo sedutò, da Les Demoiselles d’Avignon, ’Il Baciò, piccola e strug-
gente tela del 1931, ’La Femme qui pleurè e il ’Portrait de MarieThèrèsè, che si susseguono in un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui Picasso ha sottoposto la rappresentazione
L’esposizione propone un focus specifico che riguarda lo sviluppo dell’interpretazione della figura da parte del pittore
venezia, guggenheim tancredi. una retrospettiva Con oltre novanta opere, si apre un’attesa retrospettiva che sancisce il grande ritorno a Venezia di Tancredi Parmeggiani (Feltre 1927 – Roma 1964), tra gli interpreti più originali e intensi della scena artistica italiana della seconda metà del Novecento. Tancredi è stato l’unico artista, dopo Jackson Pollock, con il quale Peggy Guggenheim stringe un contratto, promuovendone l’opera, facendola conoscere ai grandi musei e collezionisti d’oltreoceano e organizzando alcune mostre, come quella del 1954 proprio a Palazzo Venier dei Leoni. Dopo oltre sessant’anni, dunque, l’artista ritorna protagonista indiscusso alla Collezione Guggenheim con una straordinaria selezione di lavori, che ricostruiscono in modo intimo e capillare, tra produzione creativa ed emotività prorompente, la parabola breve, ma folgorante, di questo grande interprete dell’arte del secondo dopoguerra. L’esposizione rappresenta inoltre il ritorno in Italia di una preziosissima selezione di opere donate dalla mecenate ad alcuni celebri musei americani: per la prima volta, dai tempi di Peggy, sono esposti capolavori come la Primavera, proveniente dal MoMA di New York e Spazio, Acqua, Natura, Spettacolo, oggi al Brooklyn Museum. La grande retro-
del corpo umano, mentre la sua arte attraversava le fasi del precubismo, del Cubismo, dell’età Classica e del Surrealismo, fino a giungere negli anni del dopoguerra a un nuovo concetto di figura.
spettiva non manca di documentare la produzione artistica degli anni ‘60, momento di crisi e di completa revisione della propria pittura, a cui Tancredi vuole dare un senso esistenziale e politico. Ed è così che la vena della polemica e della tensione di quegli anni di guerra fredda emergono nel titolo della mostra “La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba”, frase con cui Tancredi risponde agli innumerevoli conflitti dell’epoca, dal Vietnam alla guerra in Algeria, alla tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Di questo momento fondamentale nel suo percorso artistico, sono esposti i tre dipinti della serie Hiroshima (1962). La parte conclusiva dell’esposizione è dedicata ai collage-dipinti, eseguiti tra il 1962 e il 1963, i cosiddetti Diari paesani e i Fiori dipinti da me e da altri al 101%, che a ragione possono essere definiti la vera rivelazione di questa retrospettiva e che sono da considerarsi esempi di eccezionale vigore creativo e drammatica euforia. Sono queste opere a chiudere lo straordinario percorso, geniale e sregolato, della pittura di Tancredi dedicata alla natura e all’uomo. Tancredi muore nel 1964 a soli 37 anni, giovanissimo e pronto a entrare, come scrive Dino Buzzati, nel “mito di Tancredi”.
a Christmas Carol, vivi la favola del natale
Imperdibile, a Cervarese Santa Croce, lo spettacolo “A Christmas Carol”, basato sulla più bella e rappresentativa favola di Natale Un testo scritto agli inizi dell’800 dallo scrittore Charles Dickens, e nonostante tutto lancia un messaggio attuale che rispecchia tutt’ora la società moderna. Il titolo viene sottotitolato con “Vivi la favola” perché questo non è uno spettacolo dove vi è il classico punto di vista dallo spettatore verso il palcoscenico, ma è lo stesso spettatore a far parte della scena, in quanto la storia è sviluppata in un itinerario studiato all’interno del castello dove ogni stanza è un set che rappresenta un pezzo della favola e gli attori interagiranno con lo spettatore su di uno stesso piano rendendolo, così, a sua
volta parte della favola stessa. L’itinerario all’interno della suggestiva cornice del castello di San Martino della Vaneza a Cervarese Santa Croce, sarà condotto da un attore guida che a sua volta sarà anche colui che scandirà i tempi dei gruppi che si susseguiranno uno ogni ora. La produzione sarà curata da Flash Dance Academy, Xenia Spettacoli e Scenografie snc ed è patrocinata dai comuni di Cervarese Santa Croce e Teolo oltre che dalla Provincia di Padova, i Musei di Padova e Provincia e Butterfly Arc. Nel cast moltissimi attori, comparse e cantanti con partecipazioni di prim’ordine, partendo dalla regia di Maurizio Pizzato, alle coreografie di Giorgia Chiurato con la sua crew Jam Session, il coro gospel/pop University Choir. La manifestazione sosterrà il coordinamento nazionale Alluvionati e Terremotati italiani che gestirà il piccolo mercatino di natale difronte al castello di San Martino.
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Editoriale
Umberto Veronesi, il rifiuto delle cure “fra accanimento terapeutico e eutanasia”
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“Credere nella scienza significa credere nel futuro” Vaccini obbligatori, il protocollo veneto
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Aids: fondamentale informare e prevenire a pag 29
i avevano già presentati in occasioni istituzionali, ma ho conosciuto veramente Umberto Veronesi alcuni mesi prima della sua nomina a ministro della Sanità in un soggiorno montano durante le vacanze natalizie in Val d’Aosta. Era giunto per trovare alcuni comuni amici a La Thuile nell’albergo dove alloggiavo e ho avuto l’occasione di averlo come commensale seduto a tavola proprio di fronte a me. La conversazione, iniziata a pranzo, sempre di estremo interesse e di spessore davvero notevole quando si ha a che fare con personaggi di quel calibro, è proseguita per l’intero pomeriggio e poi a cena in una baita di alta montagna raggiunta in funivia in una serata limpida rischiarata da una luna particolarmente splendente. Gli argomenti della conversazione si sono ben presto spostati da argomenti scientifici, ineluttabili quando ci si incontra fra medici, ad interessi di politica sanitaria, (dopo pochi mesi sarebbe diventato ministro della Sanità), alle condizioni della salute e delle offerte dei servizi sanitari nel nostro paese,alle opportunità delle cure e all’equità di accesso alle stesse da parte dei malati nelle diverse aree geografiche, agli stili di vita, lui convinto vegetariano, unico quella sera in un contesto di colleghi che facevano onore ai prodotti valdostani compresi la carne e i formaggi, per concentrarsi poi sui grandi temi della bioetica, oggetto di particolari approfondimenti da parte della classe medica e profondamente sentiti dall’illustre personaggio. Umberto, (mi aveva chiesto di chiamarlo per nome e di dargli del tu come si conviene fra colleghi), da sempre favorevole all’aborto, all’eutanasia, alla liberalizzazione delle sostanze stupefacenti,sosteneva con pacatezza, ma con la forza che deriva da convinzioni radicate nella ragione laica (si professava decisamente ateo), i suoi convincimenti in un confronto che per la maggior parte vedeva su posizioni diverse i suoi commensali. Ancor oggi mi chiedo se le nostre posizioni fossero poi così distanti. A parte la liberalizzazione delle droghe,argomento che mi vedeva e mi vede assolutamente contrario per le mie esperienze professionali anche come responsabile scientifico del progetto Epicuro nella Regione Veneto sull’uso delle sostanze di abuso nei giovani, (esperienze che Umberto non poteva avere essendo il suo interesse rivolto quasi esclusivamente alle patologie oncologiche), per quanto riguarda l’aborto e l’eutanasia molte argomentazioni seppur apparentemente contrarie sembravano sfiorasi e quasi andare insieme, tanto da farlo sorridere dichiarando “siamo nelle più classiche convergenze parallele!”. Tutti quella sera convenimmo sulla drammaticità dell’aborto e sulle conseguenze fisico-psicologiche sulle donne e sul fatto che la legge 194/78 che ha di fatto depenalizzato l’atto abortivo in Italia è invero una legge sulla maternità responsabile per cui l’aborto in ogni caso diventa aborto terapeutico in rapporto alle condizioni di salute o alle condizioni economiche o sociali o familiari o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito e non può essere certo considerato come metodo contraccettivo.
Diabete: importante il rapporto con il medico a pag 29
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Salute L’editoriale
L’intervento
Umberto Veronesi, il rifiuto delle cure “fra accanimento terapeutico e eutanasia”
Alba al termine della notte
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entile Direttore, la vita professionale del medico consta di definitiva è meglio se ti arrangi. La terapia da prescrivere, se 24 ore al giorno. La notte di guardia si declina in vari modi, ricoverare, se fare i raggi, se chiamare un consulente, se attivare da quella in guardia medica a quella del reparto universitario, la sala operatoria che vuol dire mettere in moto una macchina da quella in pronto soccorso a quella in sala operatoria. Ma che prevede almeno 6 persone di cui almeno 3 a casa (2 chirurghi vedere l’alba in pronto soccorso è una costante. Si percepisce ed un infermiere strumentista) nella formazione tipo. Sta tutto a sullo sfondo, dal cambio di luminosità delle finestre, mentre si te. Certo puoi chiedere al chirurgo responsabile dell’équipe di passa dall’edema polmonare del mattino all’incidente in itinere assumersene la responsabilità, ma non va tanto bene. E’ una di quelli che vanno al lavoro in motorino con le strade ghiacciate questione di affidabilità. d’inverno. Ed al mattino seguente dovrai rendere conto di tutto, al A volte te ne accorgi quando la luminosità è già evidente e primario o all’aiuto “anziano” ma in particolare a te stesso, potrai ne sei quasi sorpreso, altre volte hai il tempo di scrutare fuori essere messo di fronte al fatto che non hai fatto abbastanza il nuovo giorno che avanza in mezzo all’aroma del caffè. Non o hai addirittura fatto troppo. Sei condannato a fare “il giusto”. è detto che sia tu a berlo, perché ne hai già buttati giù troppi Sei messo di fronte alla tua prova di professionalità, un esame e lo stomaco si ribella, ma è il classico profumo del mattino, quotidiano per giovani e meno giovani, davanti ai colleghi ed agli che si mescola a quello dei prodotti di pulizia delle sale. Anche infermieri, da cui ad un certo punto ti separerai, e riprenderai questo turno sta per finire ma sembra appena cominciato, sono i vestiti borghesi, ma in testa ti resteranno i pazienti che hai le gambe e gli occhi che te lo ricordano, le prime sono pesanti curato e che si sono affidati a te perché tu sei stato il loro dottore, come la pietra, gli occhi ti bruciano perché in pratica sei in anche se non li hai mai visti prima, ma il vissuto di quella notte piedi da 24 ore, visto che è residuale il tempo che hai dormito vi ha uniti per un tempo limitato in modo diretto ed inscindibile. al pomeriggio prima di andare al lavoro. In sala operatoria se tiri Siamo tutti fatti così noi medici, con piccole variazioni, lo vedo, lo l’alba, chiamato in reperibilità, il tempo è scandito dal cambio percepisco dai discorsi delle 3 di notte chiamato in consulenza al turno: prima gli infermieri, poi gli anestesisti, i chirurghi no, mai, PS, quando ho finito e mi fermo un po’ a parlare prima di tornare quelli restano sempre “lavati“ fino alla fine dell’intervento che in reparto o quando incontro alle 5 il collega della medicina che hanno iniziato. viene in chirurgia a vedersi l’ultimo suo ricovero “in appoggio” E’ una tradizione, una regola non da noi perché ha finito i letti, seguito dal scritta, non detta, si impara fin dall’inizio, Questi medici hanno bisogno corteo dei parenti del malato stravolti da quando si fa ancora in tempo a cambiare una notte da dimenticare. Gli urgentisti della solidarietà strada. Certo se uno ha un problema realmente e costantemente operativi dei loro colleghi, può sempre chiedere il cambio, ma non sono tanti in realtà, statistiche alla in particolare di quelli che non succede praticamente mai, sarà un mano sono in minoranza in ospedale caso. La vita riprende bruscamente al e meno ancora se paragonati alla hanno scelto altre strade, blocco operatorio, comincia alle 7.00 globalità della medicina del territorio perché in un contesto tutta la preparazione per gli interventi o dei distretti, alla odontoiatria ed alla di blocco del turnover che partono dopo le 8.00 nelle altre libera professione. Per questo hanno e delle assunzioni, sale, ortopedia, urologia, oculistica, bisogno della solidarietà di tutti i loro otorinolaringoiatria, e tutte le altre colleghi, in particolare di quelli che loro hanno un’attività chirurgie specialistiche. La chirurgia hanno scelto altre strade, perché in un più usurante generale molo spesso no, quella magari contesto di blocco del turnover e delle è già operativa dalla notte, o stanno ancora pulendo perché assunzioni, loro hanno un’attività più usurante ed esposta ad l’intervento è finito da poco, e può essere un problema per gli errori, questo maggiore impegno dovuto ad una particolare interventi di elezione già programmati in quella sala al mattino. predisposizione d’animo non deve tramutarsi in una condanna, Tu esci stranito e l’adrenalina ti terrà in piedi ancora per un bel deve essere riconosciuto ed adeguatamente considerato, non po’, ma per tutti gli altri sta cominciando una giornata come le solo dalla politica e dalle direzioni, ma anche dagli altri colleghi, altre, ricomincia la vita, le voci, il rumore delle barelle, è il popolo e da tutti i cittadini perché di “quelli della notte” possiamo aver del blocco operatorio. Ti senti un pò distaccato, ed anche quando bisogno tutti e devono essere messi nelle condizioni di lavorare al la gente ti parla ti senti diverso dal solito, poi trovi in spogliatoio meglio delle loro possibilità nell’interesse globale. un collega di un altro reparto che inizia in quel momento e ben Questa solidarietà loro non ve la chiederanno mai, ma io non presto questo conclude il discorso con un: ma và a dormire. Alla mi vergogno a chiederla a voi per loro, ho accettato questo fine dopo le consegne si smonta ma moltissimi vanno a fare prestigioso incarico di presidente apposta. Forse risulterò un un ultimo giro per controllare quello che hanno fatto di notte, pò ripetitivo su certi concetti e me ne assumo la responsabilità magari già in borghese si guardano i primi esami del mattino. ma mi rendo conto che abbiamo a che fare con degli ipoacusici Il distacco è difficile, a volte invece è quasi una fuga, mai un (quelli che ci sentono poco) e quindi continuo su questa strada, passaggio indifferente. La notte è finita, il momento supremo visto che non abbiamo neanche fatto sciopero. della responsabilità, di fare o non fare. E sopratutto cosa. Di notte L’importante è ritrovarsi fra compagni di viaggio, in vite devi decidere da solo, tutto. Certo puoi chiedere a qualcuno, separate ma con le stesse affinità elettive, ed andare tutti nella c’è sempre un telefono che risponde da qualche parte ma in medesima, giusta, direzione.
In ogni caso comunque è previsto un iter procedurale per verificare i disposti legislativi e l’atto dell’interruzione volontaria di gravidanza deve esser eseguito in strutture adeguate e autorizzate e solo su esplicita richiesta della donna. Le considerazioni poi sulla perdita della dignità umana, sull’alleviare il dolore fisico insopportabile, sull’accompagnamento fino all’ultimo respiro, sui casi clinici e sulle esperienze professionali riguardanti i momenti di fine vita ci trovarono in sintonia sulla libertà di scelta in piena coscienza di poter anticipare, in rapporto al proprio vissuto, alle proprie convinzioni e al proprio credo religioso le decisioni sul trattamento di fine vita fino al rifiuto di qualsiasi cura o terapia. Umberto però era oltre, era favorevole a praticare “la buona morte” non considerando l’atto eutanasico come atto a sé stante ma ritenendolo compreso in tutte quelle cure e terapie che devono riguardare non solo la vita ma anche l’accompagnamento alla morte ed era un accanito sostenitore per una legge sulle dichiarazioni anticipate di fine vita. In questo modo il prof. Veronesi ha deciso di andarsene, rifiutando cure che non avrebbero fatto altro che prolungare la sua agonia, accompagnato dall’affetto dei suoi cari che non hanno osato opporsi alle sue volontà. Il tempo cambiò improvvisamente quella notte, cominciò a nevicare in modo così abbondante che ci riportarono alla base della funivia con i gatti delle nevi e dove facemmo fatica a riconoscere le macchine, che avevamo laggiù lasciate, coperte come erano da un manto di neve fresca. Accompagnai il prof. con la mia macchina, dotata di quattro ruote motrici, fino a Courmayer, dove alloggiava, e durante il tragitto ci fu una piacevolissima conversazione sulla natura e sulle bellezze delle nostre montagne. Quando ho appreso che Umberto aveva deciso di “andarsene” rifiutando ogni terapia, rifiutando il cibo e l’idratazione ho ripensato a quella sera, alle sue convinzioni e alla sua coerenza esercitata sia in vita che in prossimità della morte. Non c’è dubbio che la scelta del modo di morire di Umberto Veronesi riaprirà il confronto sulle dichiarazioni anticipate di fine vita e sull’eutanasia non solo nel mondo medico e scientifico ma nelle coscienze e nella morale pubblica dell’intera comunità. Al riguardo sottolineo che il Codice Deontologico Medico nell’affrontare queste tematiche di bioetica sollecita il Medico a non intraprendere accanimenti terapeutici che non hanno più alcun effetto curativo, ma per lo più protraggono sofferenze inutili e, nel respingere il concetto di eutanasia come atto finalizzato a procurare la morte diretta impone a non abbandonare,”perchè non c’è più niente da fare”, ma ad accompagnare all’ exitus i malati terminali con il proprio conforto e con tutte le cure palliative di cui la scienza oggi dispone per alleviare le sofferenze fisiche. Anche se consapevoli che queste come effetto collaterale, a volte, possono anche accorciare i momenti di vita. Ho incontrato altre volte il prof. Veronesi in occasioni istituzionali quando era ministro o professionali come medico e scienziato ma quella giornata è ancora impressa nei miei ricordi, ricordi di un Uomo che non si dimentica!
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Torna l’obbligo delle vaccinazioni ma non in Veneto, per ora Se l’astensione cresce, i bimbi non vaccinati saranno allontanati da nidi e scuole
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econdo i tecnici del Veneto, per le Aziende Ulss dove le coperture vaccinali sono inferiori al 90%, limite di attenzione e/o all’85% limite di allarme per il vaccino esavalente ed il vaccino anti morbillo-parotite e rosolia (MPR), i bambini non vaccinati possono rappresentare un rischio per la salute collettiva, specie all’interno di un nido o una scuola dell’infanzia. Così la Regione Veneto ha deciso che al verificarsi di particolari situazioni epidemiologiche il Servizio Igiene e Sanità Pubblica fornirà parere all’Autorità Sanitaria Locale per disporne il temporaneo allontanamento o la non ammissione alla frequenza ai sensi di quanto previsto dall’art. 117 del D.Lgs n. 112/1998. La delibera regionale indica una serie di azioni in cinque punti, che sono state condivise con la Commissione Regionale Vaccini e sono state presentate ai Direttori Sanitari e ai Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione di tutte le Aziende Ulss. Sarà importante predisporre accordi di collaborazione tra la Regione del Veneto e gli Ordini Professionali e le Associazioni Sindacali di categoria maggiormente rappresentative per la gestione delle segnalazione di controinformazione da parte degli operatori sanitari.
Si ritiene importante, inoltre, attivare una campagna informativa straordinaria per la popolazione generale al fine di sensibilizzare sull’importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute del singolo e della collettività. Promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni mediante un’adeguata informazione e formazione. Ma soprattuto, la cosa che fa più discutere le persone che in questi anni non hanno vaccinato i proprii figli è il fatto che il nido o la scuola richiederanno all’atto dell’iscrizione la documentazione sulle avvenute vaccinazioni. Tale documentazione verrà sottoposta alla valutazione dell’Azienda Ulss. Toccherà infine al Sindaco assumere la decisione di allontanare temporaneamente il bimbo in questione dalla struttura o di non ammetterlo. Si richiederà, inoltre, la collaborazione con tutti gli attori del percorso nascita e con i Pediatri di Libera Scelta, inserendo il percorso del recupero dei rifiuti nei Patti Aziendali. Queste misure straordinarie si associano ad un percorso di gestione di tutto il processo vaccinale con la predisposizione di procedure comuni a tutti i servizi presenti sul territorio.
Coperture vaccinali aggiustate a 24 mesi di vita per 1° dose di morbillo - varicella per province; coorte 2013
L’Aids è ancora tra noi. Fondamentali informazione e prevenzione
Diabete: importante il rapporto con il medico di riferimento
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’Aids l’abbiamo quasi dimenticata ma continua ad esistere. In Veneto solo quest’anno si sono registrati 320 nuovi casi di positività all’Hiv, una dato che dimostra che il rischio di contrarre la malattia è tutt’altro che scomparso. I Rapporti della Sanità regionale indicano che il 77,5% dei casi di Aids si è verificato nei maschi, con un’età media passata dai 33 anni del 1990 ai 47 del 2015. Per le femmine l’aumento dell’età media è stato altalenante, crescendo progressivamente dal 2010 e raggiungendo il massimo di 46 anni nel 2015. Oggi, però, la medicina riesce a combattere il virus e la mortalità nella nostra regione è quasi nulla. Occorre informare i giovani “La mortalità a zero negli ultimi due riguardo a comportamenti a rischio, anni – fa notare l’assessore regionale alla sanità Coletto – dimostra come promuovere corretti stili di vita questa malattia, tutt’altro che scomparsa, venga curata al meglio Nel Veneto, all’interno del Piano Regionale di dalle nostre strutture sanitarie che utilizzano le terapie più avanzate a disposizione della comunità Prevenzione 2014-2018 vigente è attivo un Programma scientifica. Curiamo, direi piuttosto bene visto lo stop Specifico per i comportamenti a rischio Hiv, ma anche della mortalità, ma la guardia non va abbassata”. per l’uso di alcol, tabacco e sostanze psicoattive La prevenzione è importante oggi come lo era negli illegali, basato sulla metodologia innovativa delle anni del boom di questa malattia. Occorre informare “peer education”, che si fonda sulla capacità dei i giovani riguardo a comportamenti a rischio, ragazzi, opportunamente formati, di trasmettere le promuovere corretti stili di vita anche alla luce delle conoscenze acquisite a quelli di qualche anno più modifiche avvenute negli anni della caratteristiche piccoli. comportamentali di chi ha contratto il virus.
a maggior parte dei pazienti diabetici di tipo 2 insulino-trattati in Veneto risulta consapevole, attiva e competente nella gestione della propria patologia per una misura percentuale sostanzialmente in linea con il resto d’Italia. Spicca il ruolo importante dei medici di famiglia che, grazie alle politiche di integrazione organizzativa e professionale ormai consolidate, per oltre la metà dei pazienti (51% contro il 47% del dato nazionale) hanno un importante ruolo di supporto e motivazione nella gestione della malattia. Sono questi alcuni tra i dati più evidenti dell’indagine condotta su scala nazionale da Gfk Eurisko e che, estrapolati a livello regionale, inquadrano il Veneto tra le regioni più avanzate nell’organizzazione, nei servizi sul territorio e, di conseguenza, nella capacità dei pazienti di sapere e poter gestire efficacemente la propria malattia. “Il medico – ha dichiarato Isabella Cecchini, - ha sottolineato Loris Confortin, Presidente della Direttrice del Dipartimento di Ricerche sulla Salute di Società italiana di diabetologia del Veneto - oltre che GfK Eurisko – ha un ruolo fondamentale nell’educare nella formazione di tutte le figure professionali (anche il paziente e renderlo consapevole dell’importanza non mediche) necessarie per affrontare questa vera della cura e di un corretto stile di e propria “epidemia” di diabete, vita. Tale consapevolezza migliora la riteniamo che debba esserlo Il ruolo soddisfazione del paziente attraverso altrettanto nelle strutture sanitarie del Diabetologo per acuti. un migliore controllo della malattia”. L’indagine ha confermato come Il che significa - ha spiegato è centrale per anche in Veneto il diabetologo sia il garantire la propria presenza nel questa patologia momento in cui un diabetico va medico di riferimento per il paziente (lo è per il 75% degli intervistati) ma il incontro ad un fatto acuto come uno medico di medicina generale ha un ruolo più importante scompenso, un intervento chirurgico, un parto o un rispetto ad altre regioni. “Se Il ruolo del diabetologo accesso al Pronto Soccorso dove, affiancando i clinici nell’intero sistema è centrale per il futuro della nostra della struttura di emergenza, è stato possibile nella organizzazione e deve pertanto essere consapevole e sperimentazione che stiamo conducendo, anche evitare partecipe nell’organizzazione dell’assistenza territoriale il ricovero”.
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Appuntamenti
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Rovigo Piazza Vittorio Emanuele II
Capodanno in piazza in stile anni ‘50 Musica, ballo e tanto divertimento per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo, al ritmo del più classico Rock’n’roll
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iazza Vittorio Emanuele II trasformata in una sala da ballo anni ‘50. Rovigo si appresta a vivere la festa di Capodanno con grande entusiasmo. La macchina organizzativa messa in moto dal Comune di Rovigo ha già dato i suoi frutti. Musica, ballo e tanto divertimento per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo, al ritmo del più classico Rock’n’roll. “Una festa che auspichiamo la migliore possibile. Ho lavorato in sinergia anche con gli asses-
sori Alessandra Sguotti e Andrea Donzelli, un lavoro costruttivo che si è concluso grazie al sostegno di Asm set. Un ringraziamento anche a Marco Terrestri e Ilaria Pozzato, commercianti del centro, dai quali è partita l’idea. Come amministrazione comunale siamo molto soddisfatti- ha detto l’assessore ad Eventi e Manifestazioni Luigi Paulon. Cristina Folchini presidente di Asm set ha ribadito l’impegno dell’azienda nel sostenere inizia-
tive volte ad animare la città e a rivitalizzare il commercio. “Come Asm set – ha detto -, abbiamo messo a disposizione 15 mila euro per le iniziative di Natale in un’ottica di sinergia con il Comune. Speriamo che questo serva per portare una nuova energia nel nostro centro storico. La festa in piazza per l’ultimo dell’anno è una tradizione che non poteva mancare”. La serata, come ha spiegato Mauro Tognin presidente
dell’associazione culturale “Delta Foggy Rockers”, che organizza questo tipi di eventi, sarà dedicata alla musica degli anni ‘50, con l’esibizione di due bands. L’inizio è previsto alle 21.30 con una prima parte con DJ, poi i gruppi Western Spaghetti e P-51 e infine chiusura ancora con i DJ. Chi vorrà potrà anche cenare nei locali del centro, che sono stati coinvolti per l’evento.
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Appuntamenti .
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AdriaShopping punta sulla befana con tanti eventi
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Gran finale il 6 gennaio con il Giro delle Befane e il tradizionale spettacolo del Brusalavecia
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nche per quest’anno il menù natalizio di AdriaShopping è pieno di appuntamenti. Eventi che, più che nel periodo di Natale, si concentreranno soprattutto in prossimità dell’Epifania. Infatti le iniziative targate AdriaShopping apriranno i battenti il 27 dicembre, con l’apertura della mostra “Penta Penta Pin Però” in Sala Cordella, dove i bambini di Amatrice racconteranno con le loro foto la vita in tenda dopo il terremoto. Passando direttamente all’anno nuovo, il calendario prevede da martedì 3, sempre in Sala Cordella, l’apertura dell’esposizione dei lavori partecipanti al concorso “La Befana vien di notte” e delle bissole partecipanti al concorso “Decora la tua bissola”; tra Corso Vittorio Emanuele e Piazzetta Oberdan lo spettacolo itinerante dei saltim-
banchi del “Jar creative group”; e, ancora in Piazzetta Oberdan, la tradizionale casetta della Befana, col falegname della “vècia” e il suo tornio. Dal 4 gennaio si raddoppia. Dalle 15.30, in Biblioteca del Ragazzi, si terrà “Filastroccando”, mentre dalle 17 la Befana arriverà in barca lungo il Canalbianco e inaugurerà la sua casetta, dove, dopo il taglio del nastro, riceverà i bambini. Bis per il 5 gennaio. Dalle 15.30 Torototela racconterà “Come viveva la Befana” attraverso una visita guidata tra musei, mestieri e vita contadina di Voltascirocco; dalle 17.30 la Galleria degli Artisti ospiterà “Bissolando”, una dimostrazione di decorazione e degustazione della bissola a cura dei ragazzi dell’Istituto Cipriani. A seguire, ila premiazione del concorso “La Befana vien di notte”, per
Le iniziative targate Pro Loco
Si parte il 27 con la mostra “Penta Penta Pin Però”: i bambini di Amatrice racconteranno con le foto la vita in tenda
le scuole dell’infanzia e primarie, e lo spettacolo di magia del “Mago Zanza”. Gran finale il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania. Dopo il mattutino Giro delle Befane a cura di Tuttinbici, dalle 17 la Befana arriverà sul Ponte Castello, e nell’adiacente Piazza Cavour si terrà il tradizionale spettacolo della Befana, con le premiazioni di “Decora la tua Bissola” e il classico “Brusavecia”. Stefano Chiarelli
contribuire all’organizzazione di eventi dedicati a bambini e adulti durante le festività natalizie ci penserà anche la Pro Loco. Le danze apriranno il 23 dicembre con l’allestimento per quasi un mese tra le rive del Canalbianco e nei pressi di Ponte Castello del tradizionale e galleggiante “Presepe sull’acqua”, che verrà inaugurato il giorno successivo con la benedizione e con una cerimonia di deposizione Bambin Gesù. Lo stesso 23 dicembre chiuderà il concorso “Presepi in chiesa”. Dal 4 al 15 gennaio Pro Loco, Associazione ArteBo e Fondazione Francheschetti e Di Cola cureranno l’organizzazione di “Bononia Docet et Santa Maria in Punta, rassegna internazionale di arte contemporanea che prenderà il via proprio mercoledì 4 alle ore 17.30 presso i locali della Fondazione. Il 5 gennaio alle 17.30 partenza del “Corteo dei Re Magi”. Infine il 6 gennaio presso la chiesa parrocchiale di Cà Emo alle 15 ci sarà il tradizionale Concerto dell’Epifania. St.Ch.
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Protagonisti
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La testimonianza La missione umanitaria
Albino e Doriana in Kenya insegnano ai giovani a costruirsi un futuro “S
osteniamo insegnando”. E’ questo il motto di Albino e Doriana, bruginesi di nascita, ma un po’ kenioti “d’azione”, che, da vent’anni, frequentano la realtà del Kenya, supportando missioni umanitarie, costruendo pozzi d’acqua, aiutando i bambini con adozioni a distanza e gli anziani dei villaggi con viveri e generi di prima necessità, fino ad arrivare a fondare la loro Onlus, nel 2013, con la missione di insegnare un lavoro alle giovani
generazioni. “Abbiamo iniziato negli anni ’90, perché sentivamo il bisogno di spenderci per aiutare il prossimo – hanno raccontato Albino Valente e Doriana Benetello, nella cucina della loro casa di Brugine, così piena di ricordi, calore ed emozioni, portati direttamente dai loro viaggi – Tramite un parroco nostro parente, abbiamo conosciuto don Luigi Pajaro, missionario in Kenya. Con la nostra esperienza, maturata negli anni – hanno spiegato – abbiamo capito che, se vogliamo aiutare queste persone ad avere un futuro, dobbiamo partire da coloro che potranno davvero cambiare le cose, ovvero i giovani”. E proprio i giovani sono i destinatari di un progetto ambizioso, che ha previsto l’istituzione di corsi professionali legati all’agricoltura biologica, al piccolo allevamento, al cucito e all’intreccio dei capelli, molto in voga tra le donne keniote. “I ragazzi e le ragazze vengono dotati dell’attrezzatura necessaria per imparare un mestiere e, al termine del corso, possono tenere tutto, per poter cominciare subito la loro attività – ha spiegato Albino – La cosa fondamentale, è che noi ci limitiamo ad organiz-
zare e supportare materialmente i corsi professionali, ma coloro che seguono da vicino questi giovani sono insegnanti del posto – sottolinea – Evitiamo, così, ingerenze esterne, lasciando che sia direttamente la gente locale a gestire il progetto”. “Agli studenti, che hanno un’età dai 18 ai 28 anni, vengono consegnati gli attrezzi per coltivare, il materiale per costruire una serra, un kit di sementi, una coniglia ed una gallina e tutto il materiale
Gli studenti del Kenya che imparano un mestiere. A lato il sindaco Giraldo e l’assessore Pinato consegnano ad Albino e Doriana un riconoscimento
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per costruire un alloggio destinato ad accogliere cuccioli che nasceranno – ha spiegato Doriana – Alle ragazze, invece, viene rilasciata la macchina da cucire su cui hanno imparato a lavorare, e tutto il materiale necessario, tra cui stoffe, ricambi e filo. Lo stesso vale per le ragazze del corso di parrucchiera”. Da quest’anno è partito anche il progetto “un pasto al giorno”, dedicato ai più piccoli e finalizzato a garantire il pasto a 350 bambini di una scuola molto povera, per i quattro mesi nei quali il raccolto scarseggia, portando sul posto 6 quintali tra granturco e fagioli ogni mese. “Per noi è importante farci conoscere, ed abbiamo ricevuto molti aiuti, anche dall’amministrazione comunale – hanno concluso, mostrando orgogliosamente il riconoscimento ricevuto dal sindaco, Michele Giraldo, e dall’assessore Sofia Pinato, nel corso dell’ultima edizione di Saccisica in Mostra, per l’impegno profuso a favore degli altri – e siamo stati presenti anche in occasione del mercatino di Natale a Campagnola, l’11 dicembre”. Per aiutare a crescere l’associazione di Albino e Doriana, è possibile destinare la scelta del 5 per mille, segnando, nell’apposito spazio in dichiarazione dei redditi, il codice fiscale 92255100288, oppure donando materiale utile allo svolgimento dei corsi professionali. Per qualsiasi informazione, è possibile visitare il sito www.sosteniamo-insegnando.it, dove è possibile reperire anche l’iban, per chi volesse effettuare una donazione diretta, o mettersi in contatto con i fondatori. Linda Talato
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Turismo .
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India
spirituale Kerala, incantò anche gli hippy Viaggio nello stato più meridionale della penisola indiana, il primo ad essere stato colonizzato dagli europei dopo lo sbarco di Vasco De Gama nel 1498 a Cochin. Poi arrivarono gli olandesi, quindi gli inglesi. Mezzo secolo fa è stato la meta preferita dai “figli dei fiori” Pagina a cura di >Renato Malaman<
E
ra la meta preferita dai “figli dei fiori”, dai giovani che a cavallo degli anni ’60 e ‘70 sognavano un mondo migliore. Una sorta di “terra promessa” il Kerala, con le sue spiagge dai colori cangianti e i suoi richiami spirituali forti e misteriosi. Per tanti anni hippy di tutto il mondo intrapresero avventurosi viaggi, alcuni anche via terra dall’Europa a bordo dei leggendari pullmini Volkswagen, per raggiungere Goa, Cochin, Trivandrum… Il viaggio in India dei Beatles non fece che lievitare l’interesse verso questi luoghi fino ad allora sconosciuti. E ancor oggi nei baretti del lungomare di Kovalam, pittoresco borgo di pescatori a sud di Trivandrum adagiato su una baia dominata da un piccolo promontorio, capita di incontrare qualche hippy solitario in cerca di ricordi e di emozioni mistiche. E dopo il tramonto, sulla sabbia vulcanica della spiaggetta all’ombra del grande faro, è suggestivo assistere a qualche improvvisa-
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to concerto di questi giovani dalle camice a fiori e i capelli lunghi che girano il mondo con zaino e chitarra al seguito. Il Kerala oggi è noto agli italiani soprattutto per la vicenda dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati a Cochin per la controversa vicenda dei due pescatori indiani uccisi da colpi sparati (pare) dalla petroliera Enrica Lexie il 15 febbraio 2012. Un caso ben noto anche all’opinione pubblica locale di cui ora si sta occupando un tribunale internazionale. Echi di cronaca
a parte, questo stato meridionale della federazione indiana è una realtà singolare. E’ lo stato più “europeo” dell’India, e lo è per un fatto storico importante: è il luogo del primo sbarco europeo in India, datato 1498. Fu il navigatore portoghese Vasco De Gama ad approdarvi e furono i portoghesi i primi a colonizzare la regione intorno a Cochin. Lo stesso De Gama vi morì nel 1524 e venne sepolto nella chiesa di San Francesco, per essere poi riportato dal figlio a Lisbona. Dopo i portoghesi arrivarono gli olandesi. Quindi, nell’800, gli inglesi. Ognuna di queste presenze europee ha lasciato traccia nel Kerala, tanto che oggi i quartieri storici delle città conservano degli edifici in stile coloniale davvero interessanti. In particolare quello olandese di Cochin. Un’altra conferma dell’anima multietnica del Kerala arriva dal culto religioso: i cristiani (protestanti e cattolici) sono un quarto della popolazione, un altro quarto è musulmano e la metà è dedita ai culti induisti. Nasce in Kerala il famoso Kathakali, una forma espressiva di teatro-danza indiano (peraltro citato in una delle più celebri canzoni di Franco Battiato) ancora oggi molto viva, con tanto di scuole che ne tramandano la complessa ritualità, a cominciare dal trucco degli attori che impersonano i personaggi epici e popolari di questa spettacolare combinazione di teatro, danza, musica e rituali. A Cochin c’è una scuola di straordinario valore che ogni giorno propone questo spettacolo imperdibile, la cui prima parte consente di assistere dal vivo al trucco degli attori. Tutti maschi secondo tradizione, anche quelli che impersonano figure femminili. Un attore di Kathakali, per prepararsi alla rappresentazione, usa particolari tecniche di concentrazione, accompagnate da abilità e attitudine fisica. Prosegue alla pag. seguente
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spirituale Kerala, incantò gli hippy
I percussionisti, i cantanti, gli artisti del trucco e i costumisti completano l’insieme. In Kerala è nato anche l’Ayurveda, che non è solo una tecnica di massaggi ma una vera e propria filosofia di vita finalizzata al raggiungimento di un benessere fisico e spirituale. Tra le cose imperdibili del Kerala figura anche la crociera sul lago (che in realtà è una laguna) Vembanadu a bordo delle house boat tradizionali in partenza da Kumarakom. L’escursione dura circa una giornata, notte compresa, regalando emozioni uniche per effetto di un paesaggio lacustre particolarmente suggestivo e di villaggi tradizionali immersi nella vegetazione tropicale. Scom-
pare anche il wi-fi da quelle parti e per un momento restare connessi solo con il proprio cuore fa davvero bene. Il momento del tramonto vissuto a bordo della house boat è indimenticabile. Un acquerello di colori. Molto bello anche il parco naturale di Peryar, il cui piatto forte è il giro in battello che consente di osservare sulle rive molte specie animali. Non è raro imbattersi anche in branchi di elefanti che raggiungono le sponde per abbeverarsi. Un santuario della natura che comprende anche alcuni templi. Numerose (e dispettose) le scimmiette che si incontrano all’ingresso del parco. Il pernottamento consigliato è al Mountain Courtyard Hotel che sorge sulle alture circostanti, in un’area dove ci sono tantissime coltivazioni di the,
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Segue dalla pag. precedente
Imperdibile la rappresentazione del Kathakali, una combinazione di teatro e danza dalle origini antichissime citato anche da Battiato in una delle sue canzoni. Da vedere anche il parco Peryar e il lago Vembanadu visitabile a bordo di house boat tradizionali. Nella regione è nato l’Ayurveda: una filosofia, non semplici massaggi
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Nella pagina accanto: la mitica spiaggia di Kovalam che fu uno dei luoghi preferiti di ritrovo dagli hippy provenienti da tutto il mondo. A destra la scena di una rappresentazione di Kathakali a Cochin; sotto un carro dedicato a una coppia di bovini durante una festa tradizionale e un tempio indù. In questa pagina: navigazione sul lago Vembanadu su house boat che si ispirano a imbarcazioni tipiche della zona; una rete da pesca tradizionale, una manifestazione di arti marziali,, un tempio indù e un carro dedicato a una coppia di bovini durante una festa tradizionale. (foto di Renato Malaman)
pepe e spezie varie. Lo si percepisce anche dal particolare profumo dell’aria. Infine vale una visita anche Trivandrum, capitale del Kerala, altra città coloniale posta vicino all’estremità sud della penisola indiana. In lingua locale si chiama Thiruvananthapuram, ma tutti preferiscono chiamarla ancora Trivandrum, come durante l’età coloniale. Il Mahatma Gandhi amava chiamarla invece “la città sempre verde”. Oggi Trivandrum è una piccola metropoli di 800.000 abitanti, nel cui centro storico ci sono due perle da non perdere: il Padmanabha Swamy Temple con la sua caratteristica cupola (visibile purtroppo solo dall’esterno dai non induisti) e il palazzo del maraja, ricco di opere d’arte straordinarie, molte delle quali dono di capi di stato al marajà nel corso dei secoli. In Kerala il clima è migliore rispetto ad altre regioni dell’India. Fa caldo tutto l’anno, ma l’umidità è più sopportabile che altrove. Air India ed Emirates assicurano buoni collegamenti aerei, con scalo intermedio, dall’Italia. Quindi la regione è facile da raggiungere. Un piccolo tour operator di Bergamo, Viaggindia, propone anche dei viaggi su misura. Il titolare, l’indiano Kesar Singh, risponde alla mail kesar@ viaggindia.it Informazioni sul sito www.viaggindia.it
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Ingredienti per la pasta: 1 uovo - 1 etto di farina. Per il ripieno: 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 4 cespi di radicchio - un pizzico di: origano, maggiorana, paprika, curry - 100 g di parmigiano.
Ingredienti: ½ cipolla - 1 carota piccola - 1 pezzo di sedano - 200 g di seitan - 100 g di farina bianca di mais - 100 g di farina gialla di mais - 2 C di passata di pomodoro - 2-3 funghi porcini secchi - olio e sale q. b.
Preparazione: preparare la sfoglia, tagliarla a quadrati di cm.18x18. Sbollentarla in abbondante acqua salata e porla ad asciugare su una tovaglia. Lavare il radicchio, tagliarlo a spicchi in verticale, lasciarlo scolare dall’acqua, quindi ungere una teglia con l’olio, porvi l’aglio tagliato a listarelle, le bacche di ginepro, e gli spicchi di radicchio, unire il sale, le spezie e un filo d’olio. Mettere in forno scoperto a temperatura medio alta per circa 40 minuti avendo cura di rigirare 2-3 volte. Quindi frullare. Procedere alla preparazione degli sformatini in questo modo: oliare lo stampino con un pennello, rivestire con il quadrato di sfoglia, sopra a questo stendervi la foglia di radicchio, dentro riempire con la purea di radicchio. Chiudere il fagottino. In una teglia bassa da forno porre gli sformatini, aggiungere acqua quanto basta per poterli scaldare a bagnomaria. Servire rovesciando il fagottino su una salsa di radicchio*. Servire ben caldo. *salsa di radicchio: frullare tre dei cespi di radicchio già cotti, aggiungere panna di soia quanto basta per ottenere una salsina cremosa.
Broccoletti alla fonduta Ingredienti: 2 broccoletti - 100 g di formaggio morbido - 2 C di panna di soia - 1 pizzico di curry - olio e sale q. b.
Carmen Bellin Educatore Alimentare dell’Associazione Culturale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cucina, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubblicato Metti una sera a cena libro di ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi della natura. LA BIOLCA · www.labiolca.it info@labiolca.it · tel. 049 9101155
Preparazione: fare ammollare i funghi secchi, pulire, lavare e tagliare tutte le verdure e anche i funghi sottili, fare rosolare in una teglia oliata, unire il seitan, rosolare anche questo da entrambi i lati, quindi aggiungere il pomodoro e lasciare insaporire 5-10 minuti. Tagliare il brasato a fettine, frullare le verdure. Disporre sul piatto la purea di verdure, adagiarvi sopra il seitan e guarnire con le knel di polenta bianca e gialla.
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Un libro sotto l’albero E’ sempre una buona idea regalare un romanzo per Natale. Tra le pagine rimangono sogni, promesse e viaggi che coccolano l’anima Lauren Groff
Paolo Cognetti
William Boyd
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Lotto, testardo e sognatore
Pietro, un ragazzino in formazione
Amory Clay, primogenita di una famiglia benestante
Lea, maestra quarantenne
Alter Ego
Matilde, sua moglie, bella e austera
Bruno, un ragazzino conosciuto in montagna
Greville Reade-Hill, suo zio e fotografo del bel mondo
Marco, coetaneo che incontra per caso
Location
Un matrimonio perfetto
Le Dolomiti
Inghilterra di inizio Novecento
Roma
I segreti
I genitori di Pietro
I suoi familiari
Stefano, il quasi marito
Intrigo
Per alcuni la vita è sogno. Lotto e Mathilde, il ragazzo d’oro e la principessa di ghiaccio, si conoscono alla fine dell’università e si sposano subito: giovani, bellissimi e innamorati, si avviano verso un destino di felicità
Pietro e i suoi genitori vivono a Milano, dove il papà fa il chimico in “una fabbrica di diecimila operai” mentre la mamma lavora come assistente sanitaria. Appena possibile partono per le montagne. E qui lui conosce Bruno
Amory impara a fotografare dallo zio, un omosessuale londinese ed eccentrico che ha molta influenza su di lei. Suo padre, invece, è un uomo depresso, fallito, che tenta il suicidio in auto mentre lei, ancora giovane, è a bordo
Lea vive da anni con Stefano, che ha incontrato dieci anni prima agli esami di maturità, lui professore universitario e capace letterato, lei laureata ma desiderosa di insegnare ai bambini delle elementari e di dedicarsi alla loro formazione e crescita
Finale
Lotto depone senza troppo dolore le ambizioni da attore e diventa un celebre autore teatrale, e Mathilde è la moglie ideale, la musa silenziosa. Ma basta cambiare punto di vista e la maschera cade. Il fato cala senza pietà e Mathilde è la furia che libera un carico di rivelazioni
Ai piedi del Monte Rosa, dove sembra quasi di toccare il cielo azzurro, avvengono accadimenti i cui temi sono l’amicizia, la montagna con il suo silenzio e la sua natura incontaminata e la necessità di venire a patti con il passato che ancora turba
Amori, amicizie, un matrimonio, molti viaggi, sogni, passioni e tradimenti, fughe, ritorni e rimpianti: fili che si intersecano formando una rete, tanti destini all’interno dell’unica storia collettiva del XX secolo
Insoddisfatta del rapporto con Stefano ad un corso incontra Marco un coetaneo affascinante di cui si innamora ma lui nasconde un segreto. Tutto si spezza per poi ricomporsi diverso e migliore
Cosa dire del libro
Un romanzo di successo con cui l’autrice ha voluto affrontare l’essenziale ambiguità che è sottesa a tutti i rapporti umani
Un libro rivelazione dal respiro dei grandi classici che affronta un tema difficile, quello dell’amicizia tra maschi
Questo romanzo è un carezza, perché Boyd riesce a trattare temi impegnativi con grandissima leggerezza e intelligenza
Una storia intrigante, densa di emozioni e di personaggi a tutto tondo, uomini e donne del nostro tempo
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l Fisiocenter, le attività riabilitative vengono eseguite esclusivamente da professionisti i quali, ognuno per la propria competenza, guidano il paziente attraverso il progetto riabilitativo, che viene “cucito” su misura e personalizzato sul paziente stesso. Le visite fisiatriche vengono effettuate dal dott. Luca Penzo (Direttore Sanitario del Fisiocenter), specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione. Il ruolo del fisiatra è quello di creare un progetto riabilitativo individualizzato per ogni singolo paziente, poiché ogni paziente ha le proprie specificità e le proprie esigenze nel recupero. Le visite fisiatriche possono riguardare patologie di varia origine: articolare (artriti ed artrosi), muscolare (lesioni mio-tendinee), neurologica (esiti di ictus o di patologie degenerative), posturale (legate alla crescita) o post-traumatica (“colpo di frusta”, fratture o lussazioni). Durante queste visite, il paziente viene sottoposto ad una valutazione completa, non solo dal
punto di vista fisico, ma anche relativamente alla loro situazione familiare e sociale, per comprendere al meglio le esigenze di recupero della funzionalità persa. Le attività fisioterapiche vengono eseguite dalla dott.ssa Monica Redi Nello specifico, il fisioterapista si avvale
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di terapie strumentali e terapia manuale per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità articolare dei distretti interessati, secondo le indicazioni fornite dal fisiatra nel progetto riabilitativo.
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Inoltre il fisioterapista potrà eseguire, in base a quanto riscontra nella propria valutazione del paziente, del linfodrenaggio manuale, oppure applicare dei bendaggi elasto-compressivi, o ancora del taping, a seconda della patologia da affrontare.
Un capitolo a parte merita la “ginnastica correttiva”. Dopo la visita fisiatrica il bambino-adolescente inizierà un percorso volto a migliorare la consapevolezza corporea, in modo da tradurre gli esercizi imparati con il fisioterapista in un corretto stile di vita: ricordiamo infatti che per queste problematiche il percorso è lungo, ma è importante soprattutto il lavoro “a casa”. Il fisioterapista sarà colui che vi segue e di volta in volta modifica gli esercizi da eseguire in base alle esigenze. Inoltre è possibile seguire un corso di Pilates in piccoli gruppi, a cadenza bisettimanale, per chi ha problemi di schiena, o semplicemente per chi vuole praticare un po’ di sport, con particolare attenzione alla muscolatura addominale e del rachide. Tutte le attività proposte da Fisiocenter, essendo fornite da personale sanitario qualificato, rientrano tra le spese sanitarie che possono essere dichiarate all’interno della dichiarazione annuale dei redditi.
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