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MAGGIO 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.80
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SocialHousing, il programma abitativo per giovani coppie e anziani Ben 52 milioni di euro per la città Metropolitana, Cavarzere è interessata servizio a pag 6 per un patrimonio di 318 immobili
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Sei colonnine elettriche in città EX MACELLO
Parisotto: “Era destinato ad attività produttive” LOMBARDO RADICE
In campo per difendere la scuola TEATRO
Torna la luce sul palcoscenico PEGOLOTTE
Deviazione traffico pesante verso una soluzione MICHELE VEGRO
Il campione di nuoto si racconta
Recovery, occasione da non sprecare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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a maratona è già iniziata: il nostro Paese ha davanti a sé cinque anni per realizzare gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per investire al meglio i 248 miliardi di euro che l’Europa destina all’Italia. “Sbaglieremo tutti a pensare che sia solo un insieme di progetti, numeri e scadenze. Nell’insieme dei programmi c’è anche il destino del Paese” ha sottolineato il Presidente del Consiglio Mario Draghi. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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Recovery, occasione da non sprecare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Mobilità sostenibile, in arrivo 6 colonnine per ricaricare le auto elettriche I
n arrivo a Cavarzere almeno 6 colonnine per la ricarica delle auto elettriche. A darne l’annuncio è il sindaco Henri Tommasi, che parla di “balzo in avanti a favore della mobilità sostenibile e di una più elevata qualità di vita”. Il bando, scaduto il 4 giugno, ha coinvolto operatori del settore chiamati a un’offerta per dislocare un numero minimo di colonnine, “almeno due ciascuna per ora nelle aree a parcheggio di via Roma, via Gramsci e via Dante Alighieri” precisa Tommasi. “È davvero un passo importante verso gli obiettivi di sostenibilità ambientale – aggiunge il primo cittadino -. Usare energia elettrica anziché derivati dal petrolio fa risparmiare tonnellate di Co2 emesse in atmosfera nonché rende l’aria priva di emissioni climalteranti se pensiamo che, stando agli studi in materia, i veicoli elettrici nel loro ciclo di vita richiedono il 58 per cento di energia in meno rispetto a un’automobile a benzina”. L’iter è dunque in corso. Dopo la scelta dell’operatore economico, “verrà sottoscritto una sorta di protocollo di gestione, di durata almeno decennale, con il gestore che garantirà la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti costituenti le stazioni, nonché la gestione informatica delle operazioni e del pagamento delle ricariche effettuate da parte dell’utente”. “È con convinzione e determinazione che abbiamo intrapreso questa strada – conclude il sindaco –. È un servizio importante che offriamo nella speranza che sempre più cittadini scelgano l’elettrico, un altro tassello a costo zero, senza l’utilizzo di fondi pubblici, che si aggiunge all’obiettivo di una mobilità nuova, sostenibile e non inquinante”. (g.g.)
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è un marchio proprietà di
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Tommasi: “E’ un servizio importante che offriamo per una mobilità nuova e non inquinante”
È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere e Cona per un numero complessivo di 7.007 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Il Recovery Plan è senz’altro destinato a lasciare il segno non solo a breve termine, sulla nostra economia fiaccata dalle conseguenze Covid, ma soprattutto sulla generazione che verrà, in molti dei suoi aspetti più significativi, dall’innovazione alle ricadute ambientali, dall’istruzione alle infrastrutture. Un fiume di miliardi che si riverserà su svariati settori, attraverso i rivoli delle “missioni” e delle loro declinazioni pratiche. Risorse vere, concrete, da gestire al meglio da qui al 2026. Gettate le fondamenta, ora questo piano epocale va calato nella concretezza dei progetti e degli interventi, indirizzando al meglio le risorse nelle loro ripartizioni. Perché non possiamo certo permetterci di sprecare una simile occasione o di vanificarne le potenzialità. Sbagliare significa rendere ancora più difficile e incerto il futuro che attende i nostri figli, perdere un’occasione preziosa per imprimere un cambio di passo e anche di mentalità, per costruire quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. A partire dalle sei “missioni” - ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute - il cammino è già tracciato nelle sue direttrici principali, dalle quali derivano le linee di intervento che comprendono progetti, investimenti e riforme collegate. Un piano complesso e ambizioso, da declinare anche a livello locale, aggiustando il tiro, se necessario: pensiamo alle potenzialità del Veneto sul fronte della digitalizzazione e della competitività, missione che abbraccia anche il turismo e la cultura insieme all’innovazione e alla sicurezza nella pubblica amministrazione. E questo vale per tutte le altre voci, nelle quali il Veneto può esprimere il meglio e cogliere l’occasione per dare un impulso nuovo alla produzione industriale, anche in chiave green e sostenibile, per valorizzare la ricerca a partire delle eccellenze dell’Università e della sanità. Inevitabilmente ci sarà da fare molta attenzione alle criticità, al rischio di sprechi e cattiva gestione che potrebbero vanificare anche le migliori intenzioni.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 21 maggio 2021
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Qualità dell’abitare. Un finanziamento di 52 milioni di euro per i 10 Comuni della Città metropolitana
Un programma di SocialHousing per Cavarzere A
nche Cavarzere tra i 10 i comuni della Città metropolitana coinvolti nel Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, coordinato dal ministero delle Infrastrutture, di concerto con i ministeri dell’Economia e della Cultura. Oltre 853 milioni di euro stanziati nel complesso da Roma per gli anni 20202033. Il progetto che riguarda la città punta alla realizzazione di un “SocialHousing per Cavarzere”. I comuni veneziani coinvolti sono, oltre a Cavarzere, Ceggia, Dolo, Fossò, Jesolo, Marcon, Mirano, Pianiga, San Donà di Piave e Stra con i quali sono stati stipulati appositi protocolli di intesa. Tre sono le proposte presentate dalla Città metropolitana, per un importo di 52 milioni di euro a fronte di un finanziamento statale richiesto di 40 milioni. L’approvazione del Mit è attesa per la fine dell’estate.
La città è interessata da un patrimonio di 318 immobili di proprietà comunale; individuate le case di fronte all’Ex Macello, in via Marconi e l’area con le due palazzine di via Cavour “Ringrazio la città metropolitana per il lavoro svolto in sinergia e in pochissimo tempo con i nostri uffici – commenta il sindaco Henri Tommasi -. Cavarzere è interessata da un patrimonio di 318 immobili di proprietà comunale. È esattamente il bando che serviva per poter intervenire con due progetti innovativi che interessano due fasce di popolazione da sostenere, ovvero anziani e giovani coppie. Da qui la scelta di individuare due aree all’interno del patrimonio
immobiliare: il gruppo di case centrali di fronte all’Ex Macello in via Marconi e l’area con le due palazzine di via Cavour”. Nel dettaglio, in via Marconi è prevista la demolizione di parte degli edifici esistenti e la realizzazione di un unico edificio per ospitare 4 alloggi per anziani, “completando così il progetto di rigenerazione dell’area – fa sapere il primo cittadino -. Gli alloggi potranno essere gestiti dal Servizio di assistenza domiciliare o in collaborazione con associazioni locali considerando la presenza nell’area attigua della struttura pubblica dell’ex monta equina”. In via Cavour invece i nuovi alloggi saranno disposti in due blocchi di 4 e 6 unità e saranno destinati a giovani coppie. “Pur diminuendo il numero degli alloggi attuali da 16 a 10 vi è un miglioramento in termini di comfort abitativo e di sicurezza statica – precisa Tommasi -, secondo nuovi criteri che privilegiano la qualità dello spazio con particolare riferimento al rapporto con l’esterno che diventa parte integrante del progetto. I nuovi edifici saranno ad energia quasi zero cioè edifici in cui il fabbisogno energetico, molto basso o quasi nullo, è coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”. “La scelta di partecipare con una quota di risorse comunali derivante dalla vendita dei propri alloggi, come previsto dalla legge regionale, è dovuta alle maggiori possibilità di acquisire un maggior punteggio rispetto alla richiesta totale di risorse statali - conclude il sindaco - era doveroso partecipare a questo bando e siamo fiduciosi di poter ottenere il finanziamento richiesto”. Giorgia Gay
Sopra Henri Tommasi, a lato Via Cavour dove i nuovi alloggi saranno destinati a giovani coppie (foto Giuseppe Arpicelli)
Blue Service, ripartita a pieno ritmo l’attività Arrivano buone notizie sul fronte dell’occupazione per il territorio di Cavarzere nel settore tessile. Nelle scorse settimane infatti, è ripartita a pieno ritmo l’attività dell’azienda Blue Service. Si tratta di una azienda che produce jeans, e da subito ha aumentato anche i volumi produttivi con possibili nuove assunzioni. A spiegarlo i rappresentanti sindacali della Femca Cisl e Filctem Cgil. Si tratta dell’effetto della decisione presa dal Tribunale di Milano, che ha sbloccato l’impasse alla Blue Service, riconoscendo la validità degli accordi fatti con il marchio Jacob Cohen. Sono così tornati al lavoro dopo mesi di cassa integrazione così oltre 50 dipendenti . Lavoreranno per conto della Sinv di Vicenza, autorizzata a produrre il marchio Jacob Cohen. In questo caso, sottolineano i sindacati, si è ottenuto un
risultato molto positivo che permette una ripartenza attesa dei lavoratori a cui si aggiungono altri 60-70 dell’indotto. Ma come si è arrivati a questo risultato? L’azienda tessile era difficoltà a causa di una contesa legale che vedeva coinvolta la Giada Spa di Adria e Jacob Cohen. Da un anno la Giada Spa e il marchio Jacob Cohen avevano rotto definitivamente i rapporti di collaborazione procedendo con scontri e accuse. A causa della contesa fra le due aziende, hanno rischiato di rimetterci il posto sia i dipendenti dell’azienda tessile di Cavarzere sia quelli all’indotto. Ora il clima è cambiato. Gli ordinativi sono già molti, si sta anche pensando di incrementare l’organico. Insomma da un possibile problema sociale si è arrivati al rilancio di un’azienda che sembrava in difficoltà (a.a.)
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Territorio. Munari accusa, Tommasi risponde
Biometano è scontro politico È
scontro politico sull’impianto a biometano in località Ca Venier. Un progetto a cui la Lega si dice “apertamente contraria”, in quanto “troppo vicino al centro, troppo vicino all’Oasi protetta delle Marice e inopportuno su quel sito specifico” pur non essendo contraria a imprenditori che potranno portare investimenti in città. Inoltre, il Carroccio lamenta il mancato coinvolgimento del consiglio comunale, con la maggioranza che, a detta della Lega, ha portato in assemblea un ordine del giorno inviato ai consiglieri solo 36 ore prima e senza voler recepire le modifiche della minoranza. “A oggi siamo ancora in attesa di risposte quali l’eventuale livello occupazionale del progetto, le opere compensative o le indennità di disagio previste”. Il sindaco Henri Tommasi, dal canto suo, ricorda che la complessità del progetto, che coinvolge anche Regione, Arpav, Città Metropolitana, Ulss 3, Consorzio Adige Euganeo, Acquevenete, “ha richiesto confronti con tutti gli enti coinvolti”. E in una nota prosegue: “Fa un autogol la Lega quando chiede chiarimenti
sull’impatto occupazionale dell’impianto. Come si vede dal progetto, è pressoché nullo”. Tommasi sottolinea, poi, il problema del combustibile, che richiede, tra le varie cose, 15.000 t/a di letame bovino e 2.500 t/a di pollina da ovaiole: “Abbiamo noi sul nostro territorio tale tipo di produzioni? E perché, se non le abbiamo, dobbiamo essere felici, come dice la Lega, di smaltire gli scarti prodotti da altri? Non è certo questo - conclude il primo cittadino - il genere di ‘ricchezza’ e investimenti che desideriamo per il nostro territorio”. E conclude: “Quando la minoranza afferma di aver proposto in Consiglio l’ordine del giorno con delle “piccole modifiche”, dove per piccole si intendeva inserire una frase che avrebbe detto no a questo tipo di impianti a Cà Venier lasciando spalancata la possibilità per altre parti del territorio comunale, si mente sapendo di mentire, come si dice” Ma Pierfrancesco Munari, capogruppo della Lega in consiglio comunale, non ci sta a lasciare l’ultima parola a Tommasi: “La nota dell’amministrazione lascia il tempo che trova. Da aprile a dicembre sono
Pierfrancesco Munari
La Lega vota contro l’impianto in consiglio comunale ma attacca la maggioranza: non ci hanno coinvolto, non hanno recepito le nostre modifiche all’ordine del giorno
stati silenti. Non ci hanno fatto vedere le carte, salvo poi chiederci, a dicembre, in tutta fretta, di esprimere un parere, senza averle letto. Noi le cose vogliamo studiarle, prima di dire sì o no”. In quanto al tema occupazione, Munari sostiene che “tutti gli investimenti che Cavarzere ha osteggiato sono sempre andati a finire pochi metri al di là del comune, andando ad ingrassare casse comunali e offrendo posto di lavoro altrove”. Anche il circolo cavarzerano di Fra-
telli d’Italia si oppone alla realizzazione dell’impianto a Ca’ Venier. “La questione è molto sentita dalla cittadinanza - esordisce la nota - la preoccupazione riguarda soprattutto la salute e la sicurezza dei cittadini, oltre al rispetto del territorio”. C’è poca chiarezza, secondo FdI, per quanto riguarda i dati relativi agli odori, ai rumori e all’impatto in una viabilità già fragile. Inoltre, i pareri degli enti coinvolti sono troppo contrastanti. Gaia Ferrarese
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La polemica. Pier Luigi Parisotto sull’ex Macello
Ci possono essere solo attività produttive v“Non è possibile cambiare destinazione d’uso si rischia di perdere il finanziamento per la ristrutturazione”
Sopra Pierluigi Parisotto, a fianco l’ex macello ristrutturato
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scontro politico sull’impianto a biometano in località Ca Venier. Un progetto a cui la Lega si dice “apertamente contraria”, in quanto “troppo vicino al centro, troppo vicino all’Oasi protetta delle Marice e inopportuno su quel sito specifico” pur non essendo contraria a imprenditori che potranno portare investimenti in città. Inoltre, il Carroccio lamenta il mancato coinvolgimento del consiglio comunale, con la maggioranza che, a detta della Lega, ha portato in assemblea un ordine del giorno inviato ai consiglieri solo 36 ore prima e senza voler recepire le modifiche della minoranza. “A oggi siamo ancora in attesa di risposte quali l’eventuale livello occupazionale del progetto, le opere compensative o le indennità di disagio previste”. Il sindaco Henri Tommasi, dal canto suo, ricorda che la complessità del progetto, che coinvolge anche Regione, Arpav, Città Metropolitana, Ulss 3, Consorzio Adige Euganeo, Acquevenete, “ha richiesto confronti con tutti gli enti coinvolti”. E in una nota prosegue: “Fa un autogol la Lega quando
chiede chiarimenti sull’impatto occupazionale dell’impianto. Come si vede dal progetto, è pressoché nullo”. Tommasi sottolinea, poi, il problema del combustibile, che richiede, tra le varie cose, 15.000 t/a di letame bovino e 2.500 t/a di pollina da ovaiole: “Abbiamo noi sul nostro territorio tale tipo di produzioni? E perché, se non le abbiamo, dobbiamo essere felici, come dice la Lega, di smaltire gli scarti prodotti da altri? Non è certo questo - conclude il primo cittadino - il genere di ‘ricchezza’ e investimenti che desideriamo per il nostro territorio”. E conclude: “Quando la minoranza afferma di aver proposto in Consiglio l’ordine del giorno con delle “piccole modifiche”, dove per piccole si intendeva inserire una frase che avrebbe detto no a questo tipo di impianti a Cà Venier lasciando spalancata la possibilità per altre parti del territorio comunale, si mente sapendo di mentire, come si dice” Ma Pierfrancesco Munari, capogruppo della Lega in consiglio comunale, non ci sta a lasciare l’ultima parola a Tommasi: “La
nota dell’amministrazione lascia il tempo che trova. Da aprile a dicembre sono stati silenti. Non ci hanno fatto vedere le carte, salvo poi chiederci, a dicembre, in tutta fretta, di esprimere un parere, senza averle letto. Noi le cose vogliamo studiarle, prima di dire sì o no”. In quanto al tema occupazione, Munari sostiene che “tutti gli investimenti che Cavarzere ha osteggiato sono sempre andati a finire pochi metri al di là del comune, andando ad ingrassare casse comunali e offrendo posto di lavoro altrove”. Anche il circolo cavarzerano di Fratelli d’Italia si oppone alla realizzazione dell’impianto a Ca’ Venier. “La questione è molto sentita dalla cittadinanza - esordisce la nota - la preoccupazione riguarda soprattutto la salute e la sicurezza dei cittadini, oltre al rispetto del territorio”. C’è poca chiarezza, secondo FdI, per quanto riguarda i dati relativi agli odori, ai rumori e all’impatto in una viabilità già fragile. Inoltre, i pareri degli enti coinvolti sono troppo contrastanti. Gaia Ferrarese
Tommasi: “Stiamo realizzando le opere promesse, Parisotto non ha più argomenti” “Non sa più dove attaccarsi, visto che stiamo realizzando tutte le opere che erano nel nostro programma elettorale e visto che l’ex macello è una struttura stupenda, con una viabilità protetta e con servizi nuovi per comunità”. Liquida così la polemica di Pier Luigi Parisotto il sindaco Henri Tommasi sulla destinazione d’uso dell’ex macello da poco inaugurato. “Non sapendo più che pesci pigliare il consigliere Parisotto inizia a tirare fuori particolarità che non servono assolutamente a nul-
la – insiste il sindaco -. Questo va a discapito della comunità e non dovrebbe essere questo l’obiettivo nemmeno di un consigliere di minoranza”. “Parisotto continua a dire che adesso Tommasi non ci sarà più. È vero – conclude il primo cittadino -, ma solo perché non posso ricandidarmi, non certo per il giudizio della comunità. Già 5 anni fa mi dicevano che ero inconcludente, ma l’esito elettorale e i progetti portati a casa hanno dimostrato il contrario”. (g.g.)
Henry Tommasi
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Lavori pubblici. Per Parisotto non rispetta il Codice della Strada ma Tommasi assicura: tutto in regola
“Pista ciclabile di via Dante non a norma” “L
a pista ciclabile di via Dante sembra tutto fuorché a norma del codice della strada. È pericolosa soprattutto per i pedoni e gli utenti più fragili. Sarebbe stato opportuno redigere un progetto che prevedesse l’esproprio delle aree necessarie e che garantisse veramente la fruibilità della via delle scuole in piena sicurezza”. A bocciare il nuovo progetto di mobilità lenta in via Dante Alighieri è Pierluigi Parisotto, capogruppo della lista Tricolore. “I recenti atti vandalici commessi contro la segnaletica in via Dante vanno condannati categoricamente - precisa Parisotto -. Certamente, però, mi aspettavo che prima o poi sarebbe successo qualcosa”. Nel definire il progetto “quanto di più sbagliato si potesse realizzare” Parisotto non usa mezzi termini contro l’amministrazione Tommasi: “Lo hanno approvato alla vigilia di Natale, ma evidentemente senza nemmeno leggerlo, altrimenti si sarebbero accorti dalle misure (ammesso che ci fossero) che così concepita non poteva rispettare le norme del codice della strada”. “Essendo questa la via principale che conduce ai plessi della scuola materna, elementare e media del centro - continua il consigliere - il carico di mezzi pubblici e privati, di biciclette e pedoni è enorme da settembre fino a giugno di ogni anno. E proprio i pedoni, imboccando la strada da via Spalato, si ritrovano a dover passare sopra un marciapiede di larghezza modestissima, presente dal lato nord, limitato ulteriormente dai pali della luce o da recinzioni sporgenti. Il marciapiede termina all’entrata della scuola materna e primaria: i numerosissimi studenti, a questo punto, per raggiungere la secondaria di primo grado Cappon dovrebbero attraversare il sedime stradale, passando nel lato sud, dove non troveranno un marciapiede ma un viottolo di circa 50 cm. Non oso immaginare dove possano passare i disabili in carrozzina, o le mamme con uno o più figli al seguito, che si ritrovano gomito a gomito con le biciclette”. E ancora: “È trascorso nemmeno un anno da quando il sindaco, la giunta e la maggioranza hanno approvato il piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Ma per farne cosa?”. Pronta la replica del sindaco Henri Tommasi: “È ovvio che il progetto è a norma e rispetta tutti i requisiti, in quanto redatto da professionista. Non abbiamo bisogno di Parisotto che ci dica cosa
I recenti atti vandalici sui segnali lungo la ciclabile di via Dante
è a norma e cosa no. Dice che la strada è pericolosa? Si ricorda di com’era prima? È da decenni che si critica questa strada, lamentando il rischio di incidenti gravi. Adesso
invece è in sicurezza e realizzata molto bene”. Il primo cittadino rivendica il piano di mobilità lenta del comune, che prevede di ampliare il più
possibile le zone ciclabili e pedonali, per rendere la città più vivibile. “Negli ultimi anni abbiamo realizzato interventi come quello sulla Destra Adige, sulla strada che va verso il cimitero del capoluogo, sulla strada dalla rotonda del nuovo Eurospin, sulla ciclabile di via Mazzini e via Regina Margherita” elenca citando anche il progetto su via Dante Alighieri e via Pio la Torre, “quella sì una strada che non era in sicurezza perché realizzata senza cordoli. E ora c’è il progetto delle aree ciclabili a intorno via Marconi”.
Fitness, l’area work out è stata ampliata per tutti gli amanti dello sport
Giorgia Gay
Dalla seconda settimana di aprile è finalmente a disposizione di tutti gli sportivi, a livello amatoriale e non, l’area work out, finalmente ampliata. “Lo street work out è una disciplina importata dagli Usa e di recente diffusione anche nel nostro Paese, - commenta il sindaco Henri Tommasi - e costituisce la nuova frontiera del fitness: prevede allenamenti a corpo libero da praticare all’aria aperta, in simbiosi con il territorio ed in aggregazione con altre persone che hanno la stessa passione”. “A Cavarzere, di fronte al supermercato Alìper, ad agosto del 2018 – prosegue - era già stata realizzata una prima installazione sportiva di questo tipo e già allora era stata manifestata la volontà dell’amministrazione di ampliare in un secondo momento l’area. Ora questo progetto, di tipo “modulare”, cioè espandibile al bisogno, si arricchisce di nuove attrezzature grazie al gradimento dimostrato dalla comunità”. La nuova installazione in particolare viene ampliata con due “castelli” multidisciplinari, ovvero stazioni dove si possono eseguire più esercizi di diverso tipo, anche contemporaneamente ed in più persone, e di 3 postazioni “singole” per addominali e stretching. Non solo, l’intera area è stata adeguatamente illuminata con lampade a led di ultima generazione, così da potersi dedicare alla cura di sé stessi e del proprio corpo anche la sera. Una vera area benessere. Un’ultima raccomandazione da parte del primo cittadino, forse preoccupato dai disordini causati da ignoti alla segnaletica del paese: “ricordo che ovviamente in questo periodo dovranno essere rispettate le disposizioni di sicurezza anti-covid soprattutto per quanto riguarda il distanziamento”. Inoltre, “è opportuno che i fruitori contribuiscano a mantenere l’area pulita ed in ordine.” (s.c.)
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Scuola. Maggioranza e opposizione firmano all’unanimità un documento per difendere la Lombardo Radice
I bambini della primaria di Boscochiaro trasferiti alla Dante Alighieri di Cavarzere L
a storia si ripete. Dopo che alla scuola Lombardini il prossimo anno non partirà la prima elementare, la stessa sorte sembra toccare anche alla Lombardo Radice di Boscochiaro. A fine aprile, durante una commissione consiliare, l’assessore Fontolan ha comunicato che i bambini dell’istituto di Boscochiaro saranno trasferiti d’ufficio alla Dante Alighieri di Cavarzere. Il consigliere comunale Emanuele Pasquali, però, non ci sta e annuncia: “In consiglio comunale è stato preparato un documento per difendere la Lombardo Radice, che è stato votato all’unanimità dalla maggioranza e dall’opposizione. Chiediamo, come l’anno scorso, una deroga e, nel mentre, prendere in considerazione altre forme, come la pluriclasse. Si tratterebbe di unire la prima e la seconda, con un insegnante che farà un programma diviso in due”. “Presentiamo a gran voce que-
La scuola Lombardo Radice (Foto Arpicelli)
sta richiesta – continua Pasquali –, perché già nell’altra scuola, la Lombardini di via Piave, non ci sarà la prima elementare. Gli otto bambini che si erano iscritti, infatti, sono stati convocati, ai primi di marzo, dalla dirigente didattica di Cavarzere, d’accordo con il Comune, per lo spostamen-
Pasquali: “Ancora una volta, come per la Lombardini, si è voluto dare priorità alle scuole del centro” to in altre scuole del centro di Cavarzere. Si è preferito, ancora una volta, dare priorità alle scuole del centro piuttosto che a quelle più periferiche. Non c’è un aggravio di spesa, non c’è la necessità di inserire altri insegnanti. Visto che i numeri per la Lomabardini non ci sono, anziché mettere il trasporto gratuito e incentivare lo spostamento verso il centro di
Cavarzere, si poteva farlo per la primaria di Boscochiaro”. Poi rincara la dose: “Quando è stato chiesto perché i bambini della Lombardini non sono stati spostati alla scuola di Boscochiaro, la risposta dell’amministrazione comunale è stata un generico ‘adesso vedremo’, sostenendo che fossero state la famiglie dei bambini a fare la do-
manda di trasferimento”. A Cavarzere le scuole elementari sono quattro. Per questo, secondo Pasquali, perdere due prime su due scuole è una tragedia. “Le scuole di periferia sono la vita. Basti pensare alla frazione di San Pietro, dove da quattro anni non ci sono più: 14/15 bambini ora vanno a scuola a Loreo. Sono due anni che chiedo all’assessore
un confronto per capire come recuperare, anche per le prossime generazioni e per i prossimi anni, il rapporto con le famiglie di San Pietro, in maniera tale che i bambini possano tornare su scuole del Comune di Cavarzere”. “Ci stanno portando via i bambini con offerte migliori – avverte -, con agevolazioni per quanto riguarda i trasporti e noi non stiamo facendo niente. Per un comune come Cavarzere è una cosa molto grave. Infine, il decreto del Covid di luglio 2020 scade il 31 luglio di quest’anno. Il Governo ha lasciato ampio margine alle Province e ai Comuni per trovare le soluzioni più adeguate e avere classi meno numerose in spazi più ampi: sfruttiamo anche questa norma, invece di eliminare altre classi”. Giorgia Gay
Nuova recinzione alla Collodi, Tommasi: “Nessuna richiesta di spiegazioni da parte dei genitori” C’è aria di polemica a Cavarzere in merito ai lavori di installazione della recinzione della scuola dell’infanzia Collodi, iniziati qualche settimana fa. A fare chiarezza è il primo cittadino, Henri Tommasi, a seguito di alcuni attacchi ricevuti via social. “Alcuni genitori hanno strumentalizzato il fatto che non avevamo ancora predisposto la recinzione - spiega Tommasi -. Qualcuno ha anche scritto su Facebook che aveva provato a
contattarmi senza ottenere risposta, io però non ho ricevuto alcun messaggio né lamentela”. Tommasi ribadisce, insomma, quanto già precisato in un post sulla sua pagina Facebook , dove scrive: “Se mi fosse stato chiesto avrei spiegato l’iter che abbiamo seguito, dalla progettazione, alla scelta della recinzione, all’ordine effettuato alla ditta (ancora a gennaio), alla messa in produzione dei materiali e alla fornitura e posa. Di tutte le fasi ne è sempre stata
messa a conoscenza ovviamente la scuola e la dirigenza scolastica alla quale abbiamo sempre inviato comunicazioni ufficiali e non per informare delle varie fasi e delle tempistiche”. “Purtroppo – conclude il primo cittadino – c’è sempre qualcuno che vuole strumentalizzare certe situazioni, anche se non esistenti. Proprio per questo motivo, prima che la questione venisse ingigantita più del dovuto, ho placato le acque facendo chiarezza”. (g.f.)
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Pro loco Cavarzere. Il progetto in collaborazione con l’assessorato alla Cultura
Una iniziativa per dare… “una seconda vita” ai libri
L’ultimo saluto di Cavarzere al consigliere Baracco
“S
eppur fortemente condizionati da un clima di preoccupazione ed incertezza, nel nostro direttivo è rimasta viva la voglia di restare attivi e di contribuire a riportare al più presto nella comunità cavarzerana il nostro contributo, lavorando alla programmazione di eventi e iniziative in modo da essere pronti al momento delle riaperture definitive di tutte le attività” afferma la Presidente della Pro Loco di Cavarzere Lina Figoni. La prima iniziativa alla quale la Pro Loco sta lavorando, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, e per cui si chiede l’aiuto della cittadinanza, è il Progetto per il recupero e la condivisione gratuita dei libri. Le casette di legno in piazza del Municipio, donate dalla ditta Turatti, saranno un contenitore di libri a disposizione di chiunque voglia fermarsi, trovare un bel libro da portare a casa o da donare per arricchire la scelta. Recuperando i libri e mettendoli in circolo gratuitamente, non ci saranno – o meglio, si spera che non ci siano più – libri messi da parte o,
Lorenzo Baracco
Le casette in legno che si trovano in piazza del Municipio
Si raccolgono testi usati che verranno poi messi a disposizione gratuitamente per nuovi lettori nelle casette di legno allestite in piazza del Municipio peggio, portati al macero, ma libri che rinascono, pronti a essere letti e valorizzati. “Crediamo nella valenza ambientale e virtuosa di questa iniziativa – conbclude Lina Figoni - perché alla fine i libri sono veicolo di conoscenza, emozioni, sensa-
zioni positive, cultura, e condividendoli si aiuta a creare una società più consapevole. Sarà ammesso lo scambio gratuito di qualsiasi genere di libri, tranne i libri di testo scolastici e riviste. Se avete libri doppi e che non usate, aiutateci a realizzare questa iniziativa: scrivendo sulla pagina Facebook della Pro Loco o telefonando al 3294143617, ritireremo i libri ed appena le misure di sicurezza lo permetteranno, i libri raccolti verranno posti nelle casette a disposizione della comunità”. Samuele Contiero
“Ricordiamo il suo animo generoso, la sua grande correttezza, il suo impegno concreto ed umile al servizio della nostra città. Ci mancheranno la sua saggezza e la sua attenzione ai problemi, la sua capacità di sdrammatizzare i problemi senza banalizzarli”. Con queste parole il sindaco Henri Tommasi ha ricordato il consigliere comunale Lorenzo Baracco, venuto a mancare all’età di 60 anni, a seguito di una grave malattia che in pochi mesi se lo è portato via e che tuttavia non gli ha impedito di partecipare, praticamente fino all’ultimo, alla vita politica e amministrativa del paese, per cui si è sempre speso molto, dal 2016 era capogruppo di Sinistra Italiana in Consiglio comunale. L’ultimo saluto presso il Duomo di San Mauro, lo scorso 8 maggio, è stato molto partecipato nel giorno in cui il sindaco ha proclamato il lutto cittadino in memoria del consigliere
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Teatro. Giorgia Gambato ci porta a conoscere la #luceinpalcoscenico
Un video per tornare ad accendere le luci su attori e spettacoli E
bbene sì, il teatro italiano è sconfitto. Sconfitto da un anno che non gli ha lasciato scampo, un anno duro che ha visto da una parte la perdita di tantissimi spettacoli e dall’altra la malinconia negli occhi di quelli che amano con tutto il cuore questo mestiere: gli attori. L’interesse per l’oblio nel quale il teatro italiano si trova è stato messo alla luce dall’attrice Giorgia Gambato, cavarzerana doc. Giorgia, infatti, grazie alla disponibilità data dal sindaco Henri Tommasi e dal vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo Fontolan, ha usufruito del Teatro Tullio Serafin di Cavarzere per realizzare un video molto significativo in ricordo della categoria alla quale appartiene. Attrice da quando è ragazzina, Giorgia fa parte della compagnia della Filodrammatica di Cavarzere che, come racconta Fontolan, nasce agli inizi del ‘900 ed è una realtà ben consolidata in paese. Da dove è partita l’idea di creare questo video? “Dalla mancanza fisica del teatro, del palcoscenico, del pubblico, dei colleghi. Inoltre, volevo far conoscere una realtà che non è abbastanza conosciuta. Ho pensato ad un modo per invogliare le persone a tornare a teatro, per sensibilizzare le attività teatrali e soprattutto per coinvolgere i giovani di oggi”. Cosa ti manca di più di tutto ciò che avveniva prima e dopo la messa in scena dello spettacolo? “Mi manca la quotidianità. Mi manca arrivare in ritardo, ridere e piangere con i colleghi, i suggerimenti del regista. Mi manca pure la stanchezza che ti assale quando, dopo una giornata di lavoro, devi andare a teatro per provare. La mia, infatti, è una passione. La filodrammatica di Cavarzere rientra nella categoria di Teatro Amatoriale e io ho iniziato a recitare in questa compagnia quando avevo quindici anni”. Nello spettacolo reciti in veneziano degli spezzoni tratti da “Il Campiello” di Carlo Goldoni. Cosa hai provato ad esibirti in una sala vuota acclamata da applausi di spettatori virtuali? “È stato molto strano, emozionante. L’emozione che ho provato però non era del tutto positiva. Nell’ultima scena, infatti, ho salutato Venezia e in quell’esatto momento mi sono staccata dal personaggio che interpretavo perchè l’emozione è stata troppo forte nel vedere il teatro vuoto. Le battute non erano scelte a caso perché pensando a Venezia ho pensato al “mio” teatro, l’ho salutato con dispiacere e ho pianto. È stato molto triste”. Quando sei sul palco ti senti diversa o sei sempre la stessa? “Non credo di essere una persona diversa però sono fortemente convinta che il palcoscenico ti offre l’occasione per far emergere ciò che quotidianamente non emerge, un lato di te stesso che le persone non conoscono”.
Il messaggio di speranza dell’attrice della compagnia di Filodrammatica di Cavarzere dopo un anno difficile
Sopra Giorgia Gambato
“Tutto è finto, niente è falso” con questa frase di Gigi Proietti si è aperto e chiuso il sipario (virtuale). Sei d’accordo? “Sì, sono pienamente d’accordo. Il teatro riporta situazioni puramente inventate però ciò che lo anima è tutto vero: l’amore, la tristezza, tutti i sentimenti più forti che caratterizzano l’essere umano sono reali sul palcoscenico. Poi sta alla bravura dell’attore riportare nella finzione la verità di un’emozione. Il teatro fa riflettere, il teatro insegna”. Sul tuo profilo Facebook hai scritto che i teatri sono stati avvolti completamente dal buio, che meritano di essere aperti per tornare a brillare come prima. Con questo video certamente hai smosso la curiosità anche di persone che non sono mai state sedute in platea. La vostra compagnia ha altri progetti in futuro? “Dipende tantissimo dalle risorse che abbiamo, in questo momento siamo fermi poiché finché non saremo tutti vaccinati abbiamo deciso di aspettare. Uno dei nostri obiettivi è quello di cercare di coinvolgere i giovani e, perché no, magari creare dei progetti con e per loro. Io ho iniziato proprio così, con un progetto intitolato “T come Teatro” che prevedeva delle lezioni per imparare l’arte di recitare”. Alla fine c’è una dedica in ricordo del vostro regista Franco Penzo. Cosa rappresenta per te, anzi, per voi? “Franco è stato il nostro regista per moltissimi anni ed è stato proprio lui a farci scoprire questa commedia che purtroppo non abbiamo mai portato sul palcoscenico. Questo video è un ringraziamento per tutto ciò che ci ha insegnato. Volevo inoltre ringraziare le persone che hanno contribuito a realizzarlo: Devid Penguti, Marco Samiolo, Paolo Allodoli, Elaborazioni Aeree”. Benedetta Cesaro
Il libro di Gelindo Baron. E se Dante fosse passato per Cavarzere e Cona? E se Dante fosse passato, nel suo peregrinare in esilio, circa 700 anni fa, anche per le campagne di Cona e Cavarzere, prima di recarsi a Ravenna? E’ la suggestiva ipotesi che il pittore-scrittore Gelindo Baron ha formulato nella sua seconda fatica letteraria “Rimedio Incognito” in cui tra fantasia e realtà l’artista ha colto questa suggestiva possibilità.
Il libro verrà presentato nel corso dell’evento che è in programma a fine giugno, insieme ad una mostra antologica, a palazzo Danielato. L’evento, che rientra nelle celebrazioni del sommo poeta Dante Alighieri nel settecentesimo anno della morte, è realizzato dalla Pro loco, in collaborazione con l’Amministrazione comunale(s.c.)
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Cavarzere - Cona
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Il caso. Le polemiche sul trasferimento di Don Benvenuto
Fontolan: “Il suo spostamento era stato concordato dal sacerdote col Vescovo” L
a comunità di Cavarzere ha salutato e ringraziato calorosamente Don Benvenuto Orsato che, per motivi di età, lascia l’unità Pastorale di S. Mauro, Cà Briani e Passetto per trasferirsi a Chioggia nella casa per sacerdoti della Diocesi. Ma le polemiche non sono mancate. In particolare, il consigliere d’opposizione, Emanuele Pasquali ha espresso il suo rammarico. “Mi dispiace che don Benvenuto lasci Cavarzere – ha scritto sulla sua pagina facebook – Invece di consegnargli la targa… io gli avrei chiesto scusa. Dopo un anno di clausura in un appartamento della casa di riposo, dove tra l’altro pagava l’affitto regolarmente… Dopo essersi vaccinato. Ha solo chiesto di poter uscire...”. E poi prosegue rivolgendosi a Vicariato e Istituzioni. “Non potevate – scrive – trovare un’altra sistemazione? Il nostro territorio perde un prete pastore che amava il suo gregge. Era una risorsa… un baluardo per tutti”. “Da oggi – conclude il suo commento – siamo più poveri noi! Mentre Chioggia conoscerà un prete che si farà sicuramente voler bene!”. Abbiamo quindi chiesto chiarimenti al vicesindaco, Paolo Fotolan, un chiarimento. Vicesindaco, ci aiuti a capire meglio la vicenda. “Per quanto riguarda il trasferimento mi risulta che fosse stato concordato tra Don Benvenuto e il Vescovo, quindi io credo ci sia poco da aggiungere. Sappiamo che era alloggiato in casa di riposo, però chiaramente siamo consapevoli che, in questi luoghi, le limitazioni ci sono e sono appunto legate a ragioni di sicurezza. Questo sicuramente creava problemi a Don Benvenuto per lo svolgimento del suo ministero, quindi si è convenuto con il Vescovo per una soluzione diversa”. Si è alzato lo stesso un bel polverone, nonostante il vostro impegno. “Lo so, e questo mi dispiace davvero molto. Mi dispiace anche che questo avvenimento sia stato strumentalizzato per ragioni meramente propagandistiche, e che sia stato addirittura detto che dovevamo chiedergli, noi dell’Amministrazione Comunale, pubblicamente scusa. Nonostante l’omaggio donatogli quella domenica, nonostante la gratitudine che gli abbiamo espresso per
A fianco il vicensindaco Paolo Fontolan con Don Benvenuto Orsato
il suo lavoro di questi anni. Sono strumentalizzazioni che offendono, in primo luogo, proprio Don Benvenuto, che è una persona che è stata importante per il nostro territorio e che, di sicuro, non merita di essere ridotto a pretesto per qualche politico locale per farsi pubblicità”. Si è parlato anche di tenere la
gente in ostaggio. “Infatti, trovo grave e irresponsabile che un politico locale parli di “tenere la gente in ostaggio” quando si parla delle misure di sicurezza della nostra casa di riposo. Questo è veramente inaccettabile per una persona che ha delle responsabilità pubbliche”. Samuele Contiero
La Pro loco di Cona ricorda Mauro Polo “In questi piccoli paesini, dove solo chi vi nasce e cresce può comprendere cosa siano i legami che uniscono le persone, la Mauro Polo scomparsa di uno di noi ammutolisce e stordisce, facendoci abbassare il capo, quasi in segno di resa, per poi tornare a sollevare lo sguardo verso il cielo e chiedersi se tutto ciò abbia una ragione, perché spesso non la comprendiamo”. Un post Facebook carico d’affetto, ma anche di sgomento di fronte agli inspiegabili e dolorosi eventi della vita, quello che la Pro Loco di Cona ha voluto pubblicare per ricordare il compaesano Mauro Polo, scomparso nel mese di aprile. Un uomo altruista, con un sorriso tanto caloroso da riuscire a far risplendere chiunque gli stesse accanto, sempre in prima linea per la difesa e l’organizzazione degli eventi che riguardavano la sua Cona. “Un uomo indimenticabile”, così lo ricordano e lo ricorderanno i suoi amici. Anche il sindaco di Cona, Alessandro Aggio, ricorda la semplicità e la presenza costante di Polo: “Ho conosciuto Mauro in occasione della campagna elettorale del 2019, ma fin da subito mi sono reso conto che era una persona abituata a spendersi per la sua comunità. Un ragazzo conviviale, sempre aperto al dialogo, benvoluto da tutti in paese e la grande presenza della comunità ai suoi funerali ne è un chiaro esempio. È stato un grande lavoratore e fa rabbia che solo la sfortuna lo abbia strappato ai suoi cari proprio ora che aveva raggiunto la meritata pensione”. (s.c.)
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Cona
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Sicurezza stradale. Deviazione del traffico pesante da Pegolotte
Sarà Veneto Strade a convocare la Conferenza dei servizi “H
o incontrato personalmente i dirigenti di Veneto Strade e mi hanno confermato che il problema del traffico pesante a Pegolotte di Cona potrebbe trovare presto una soluzione definitiva. Invitiamo perciò l’amministrazione di Cona a convocare subito una Conferenza dei servizi tra i comuni interessati, Città metropolitana e Veneto Strade affinché possa esserci l’accelerata definitiva”. Sono queste le dichiarazioni di Jonatan Montanariello, consigliere regionale del Partito Democratico e rappresentante dell’area sud della provincia di Venezia, successive all’incontro con Veneto Strade per trovare una soluzione alla viabilità della strada Piovese della località di Pegolotte a Cona. I consiglieri Antonio Bottin e
Presto una soluzione annuncia il consigliere Montanariello, mentre opposizione e maggioranza trovano una tregua dopo la notizia della convocazione Franco Necchio della lista Insieme per Cona hanno accolto la notizia con entusiasmo. “Veneto Strade ha confermato di essere a buon punto dei lavori per la realizzazione di una rotonda. Tale soluzione era stata voluta dal Comune di Correzzola, che si era opposto alla deviazione del traffico pesante a favore della realizzazione di una rotatoria tra l’intersezione tra la Sr 104 e la Sr 105 (strada che viene da Cavarzere e
va verso Venezia con quella della Mantova Mare)” hanno dichiarato i consiglieri Bottin e Necchio. “Veneto Strade aveva dunque chiesto al Comune di Cona di attivare la Conferenza dei Servizi per la deviazione del traffico - hanno continuato i consiglieri -. Facendo accesso agli atti del Comune di Cona veniamo poi a scoprire che in data 26 aprile il sindaco Alessandro Aggio ha delegato invece al Comune di Correzzola il compito di convocare tale conferenza e di occuparsi della deviazione del traffico di Pegolotte. Una situazione che non comprendiamo, dal momento che il problema riguarda proprio il Comune di Cona!” “Abbiamo redatto una mozione per chiedere di ritirare questa delega al Comune di Correzzola - hanno concluso i consiglieri -, in modo da potersene occupare in prima persona”. “Sì, Veneto Strade ci ha inviato una lettera in cui ci chiedeva di organizzare la Conferenza dei Servizi - ha commentato il sindaco Alessandro Aggio -. Ma grazie all’ottima collaborazione che abbiamo avuto nel raggiungere questo risultato insperato (ossia lo stanziamento dei fondi riguardanti la costruzione della rotatoria) ci siamo accordati per procedere in questa maniera. Abbiamo un ottimo rapporto con il Comune di Correzzola e quando il sindaco Mauro Fecchio ci ha comunicato di volersi prendere l’onere di organizzare tale conferenza, che sarà indetta non appena si avranno notizie ufficiali da Veneto Strade, semplicemente non abbiamo avuto nulla da ridire”.
Dopo queste precisazioni e la notizia che sarà Veneto Strade, quale Ente sovraordinato nella gestione della sicurezza stradale, a convocare la Conferenza dei servizi, nel corso del consiglio comunale, Insieme per Cona ha ritirato la mozione, “volendo attestare – spiega Antonio Bottin – la nostra disponibilità a collaborare con il sindaco Aggio per risolvere questo problema molto sentito dai cittadini sia di Cona che di Correzzola” e annuncia un coinvolgimento dei referenti politici in consiglio regionale. Erika Masiero
Efficientamento energetico. Diminuire i consumi del 54% negli edifici pubblici L’amministrazione comunale di Cona ha in progetto la diminuzione dei consumi energetici del 54%. I lavori riguardano il municipio, le scuole D’Annunzio e Tito Livio e il Centro Civico di via Marconi. Allo scopo il Comune ha firmato un contratto con AcegasApsAmga Servizi Energetici, che investirà 367 mila euro per la gestione e riqualificazione energetica di tutti gli edifici di proprietà comunale. L’ Ase- AcegasApsAmhg Servizi Energetici è incaricata, in sostanza, a migliorare la vivibilità e il confort delle strutture pubbliche interessate del territorio conense, che accolgono ogni giorno centinaia tra studenti e lavoratori, rendendo gli edifici e gli impianti più efficienti e rispettosi dell’ ambiente, con una importante riduzione delle emissioni di gas serra. Si prevede un risparmio energetico di oltre 310mila kwhep tra energia elettrica e termica, con l’eliminazione delle emissioni inquinanti. La durata dei lavori è prevista per un anno circa, con la sostituzione dei vecchi sistemi di illuminazione attualmente in essere, con moderne soluzioni a led, valvole termostatiche e sostituzione dei generatori di calore per una potenza di circa 960 kilowatt, e di pompe elettriche con tecnologia ad inverter, la cui efficienza sarà ga-
rantita da un sistema innovativo di telecontrollo, con monitoraggio 24 ore su 24 in tutti gli ambienti. Il contratto rientra in un più ampio progetto della Città Metropolitana di Venezia denominato “Amica-E”, che riguarda 7 comuni ed enti. Un piano paragonato alla messa a dimora di circa 19 mila nuovi alberi, con una riduzione di oltre 42.308 tonnellate di Co2 immesse nell’ ambiente. E che interessa la gestione di ben 101 edifici pubblici sparsi nei comuni di Cona, Camposampiero, Caorle, Dolo, Eraclea, Fiesso d’Artico, Fossalta di Piave, Fossò, Mirano, Jesolo, Noale, Pramaggiore, San Stino di Livenza,Torre di Mosto,Vigomovo e Santa Maria di Sala, per un periodo contrattuale della durata di 15 anni e che prevede oltre 630 interventi nei vari edifici interessati. (r.f.)
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Territorio
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Turismo. Al via la stagione estiva con una promozione mirata per migliorare la visibilità
Le spiagge venete sono pronte a partire U
na promozione mirata sui mercati tedeschi nella prima metà di giugno, per migliorare anche all’estero la visibilità delle località del litorale veneto, e un filo diretto col ministro Massimo Garavaglia, per affrontare il tema del turismo nelle città balneari, sono tra le priorità della pianificazione che gli amministratori di Chioggia, Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle, Jesolo, Eraclea, Caorle, San Michele al Tagliamento e Cavallino-Treporti, hanno individuato nell’ambito della “Conferenza dei sindaci del Litorale Veneto”, già al lavoro dallo scorso aprile per far decollare questa stagione turistica e ripartire dopo la crisi innescata dall’emergenza sanitaria che ha colpito in modo significativo le attività imprenditoriali del comparto. La riapertura degli alberghi, dello scorso 15 maggio, ha rimesso in moto aspettative ed entusiasmo per la stagione che sta per cominciare e le speranze di risalire la china per un settore che, solo nelle spiagge, conta oltre 50mila addetti. “Siamo pronti a ripartire” ha più volte ribadito Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento e presidente della Conferenza dei sindaci del Litorale veneto, sottolineando come già nella scorsa stagione gli amministratori della costa veneta si siano dimostrati pronti per accogliere in piena sicurezza, nel rispetto dei protocolli sanitari previsti per far fronte all’emergenza, i turisti. Una proposta quella del litorale veneto che non vuole limitarsi alla spiaggia ma che l’associazione della “Conferenza dei sindaci” vuole, in prospettiva, far crescere con la messa a punto di nuove strategie, valorizzando sempre di più anche il patrimonio storico, artistico ed am-
Gli amministratori delle nove città balneari della Costa veneta sono al lavoro per far ripartire, dopo la crisi legata all’emergenza sanitaria, le attività imprenditoriali del comparto. Si chiedono regole chiare su protocolli anticovid, vaccini e spostamenti bientale che il territorio offre. “Una questione da porre al Ministro è anche la valutazione dell’opportunità di introdurre nell’elenco delle zone urbanistiche, che possono beneficiare dell’agevolazione del cosiddetto bonus facciate, anche quelle delle strutture ricettive classificate come zona D” commenta il primo cittadino di Chioggia, Alessandro Ferro, a margine della riunione dei sindaci del Litorale veneto tenutasi ad aprile. “Il tema del bonus facciate è stato dibattuto a lungo, perché per beneficiare dell’agevolazione è al momento indispensabile che gli interventi siano effettuati su immobili ubicati all’interno delle zone A e B, ovvero centro storico o area limitrofa – aggiunge – in comuni balneari quale è il nostro, sono molti gli edifici che fanno capo a strutture ricettive che insistono nelle aree centrali dei territori e che, essendo datati, necessitano di ristrutturazione. Come ha spiegato la vicepresidente dell’Associazione Sindaci del Litorale Veneto, Roberta Nesto, sindaco di Cavallino-Treporti, le agevolazioni introdotte dal Governo potrebbero sostenere il nuovo decoro delle città, aggiungendo pregio storico, artistico e ambientale e favorire in generale il restyling degli edifici situati nei centri urbani”. E, tuttavia, armonizzare le re-
gole per contenere la diffusione del Covid-19 con le esigenze dei turisti rappresenta una delle sfide più significative di questa stagione, anche per le località balneari del Litorale veneto che denunciano la forte concorrenza di Paesi esteri. In particolar modo fa notare anche Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, tra le maggiori difficoltà vi sono quelle delle strutture alberghiere, tenute all’osservanza di rigidi protocolli che hanno in qualche modo scoraggiato i turisti, i quali in questa fase ancora un po’ confusa di programmazione hanno dimostrato di preferire per lo più le case in affitto, molto più ambite e richieste. Tenuto presente che il nostro Paese deve garantire seri criteri per presentarsi come sicuro agli occhi dei turisti, anche stranieri, è necessaria quindi una programmazione precisa e chiara attraverso un filo diretto con il Ministro Garavaglia per definire con regole certe i temi fondamentali, quali i protocolli da seguire in materia covid, la questione dei vaccini e degli spostamenti, così come si sollecita anche dal G20s delle principali località balneari italiane, attualmente 26, di cui fanno parte anche le spiagge venete di Bibione, Caorle, Cavallino-Treporti, Chioggia, Rosolina e Jesolo che ospiterà l’edizione 2021 del summit.
Sul litorale sventola ancora la Bandiera Blu Il litorale veneto può vantare anche quest’anno l’ambito “sigillo di qualità” per le sue località balneari, una carta in più da giocare per catturare consensi e attenzioni dei turisti. Chioggia, Rosolina, Caorle, Cavallino Treporti, Eraclea, Venezia, Jesolo, San Michele al Tagliamento e Porto Tolle ottengono la conferma, infatti, della Bandiera Blu, il riconoscimento internazionale istituito nel 1987 che viene assegnato annualmente dalla Foundation for Environmental Education (Fee). I criteri valutati da una giuria nazionale, di
cui fanno parte anche i ministeri della Transizione ecologica, delle Politiche agricole e del Turismo, tengono in considerazione una serie di parametri nell’ottica dell’accoglienza, dei servizi di eccellenza per cittadini e visitatori e della sostenibilità ambientale. Vengono dunque valutate anche le strutture alberghiere, i servizi d’utilità pubblica sanitaria, la gestione dei rifiuti, la depurazione delle acque reflue, la regolamentazione del traffico veicolare, le informazioni turistiche, la segnaletica aggiornata e l’educazione ambientale.
In Italia questa stagione turistica estiva si apre con l’assegnazione di ben 201 Bandiere Blu ad altrettanti comuni del litorale, sei in più rispetto al 2020, con 416 spiagge e 81 porti turistici.
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Cultura
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L’intervista. E’ presidente della giuria del Premio Campiello, la finale a settembre
“Da scrittore e lettore amo le storie e le vite degli altri”
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’è chi lo indica come possibile Presidente della Repubblica, ma lui della sua “vita precedente”, come la definisce, non vuole parlare. A Walter Veltroni, 65 anni, basta il suo incarico di presidente della giuria del premio Campiello. L’ha voluto il presidente degli industriali veneti, Enrico Carraro, che organizzano il premio e gli ha affidato un compito non semplice: dai 360 titoli giunti la giuria ha appena distillato la cinquina finalista dopo la riunione al Bo di Padova. La finale, dalla quale uscirà il SuperCampiello, si svolgerà il 4 settembre all’Arsenale di Venezia. Presidente, lei si sente più giornalista, scrittore o regista? “Quello che mi piace è ascoltare e raccontare delle storie. E questo si può fare in tanti modi: scrivendo, con il cinema, con i documentari; Vecchioni che è in giuria con me lo fa con le canzoni”. In una parola, le interessa la vita degli altri “La motivazione è quella. Il che rende difficile scegliere una forma rispetto alle altre”. Lei ha scritto molti libri: ce n’è uno che preferisce? “Quello cui sono più affezionato è il libro su mio padre, che si intitola “Ciao”. Lui è morto molto giovane e non l’ho conosciuto. Abitava al piano di sopra rispetto a dove abito io del tutto casualmente, e così ho immaginato di incontrarlo sul pianerottolo, di invitarlo a casa mia e di parlargli”. Il suo ultimo libro è “Tana libera tutti”, che racconta la vita di Sami Modiano, bambino uscito vivo da Auschwitz. Perché ha voluto raccontare questa storia così dolorosa? “Perché una vicenda di questo tipo, che fa vedere dove l’uomo è capace di arrivare, rischia di creare paura. E allo stesso tempo è una storia straordinaria, che non si deve dimenticare. Per questo ho usato lo stesso linguaggio di Sami, persona di grande dolcezza, il bambino che sognava di giocare a nascondino e di battere la mano sull’albero e dire, appunto, Tana libera tutti. Ma era ad Auschwitz”. C’è un libro che non ha ancora scritto? “Tanti. Quello che non mi manca sono gli spunti, le idee. Mi sono appuntato tante storie. Non so ancora quale sceglierò”. Qual è il film che ha girato che le piace di più? “Dal punto di vista civile, potrei rispondere il film su Berlinguer o quello su Sami Modiano. Ma quello che mi è piaciuto di più è “I bambini sanno”, dedicato ai bambini dai 9 ai 13 anni che ho
intervistato in giro per l’Italia”. Lo scrittore che ha amato di più da giovane? “Italo Calvino” Che magari avrà anche conosciuto… “No, e mi dispiace molto. Ma questa immaterialità di Calvino mi ha accompagnato nella lettura delle sue opere libero dal condizionamento che deriva da una conoscenza diretta”. Lo scrittore che le piace adesso qual è? “Tra gli stranieri Ian McEwan, tra gli italiani Sandro Veronesi”. È più difficile girare un bel film o scrivere un buon libro? “Se si ha una buona idea e l’u-
Walter Veltroni
miltà di provare e riprovare, non è difficile né l’uno né l’altro”. Un libro di un altro che le sarebbe piaciuto scrivere “Una valanga. A me piace molto il realismo magico, la letteratura sudamericana e quindi rispondo Triste, solitario e finale di Osvaldo Soriano”. Lei ha una produzione impressionante: ma quando scrive? “Ho sempre avuto facilità e rapidità di scrittura. Deve essere merito di mio padre giornalista. Per me è un lavoro: inizio alle otto di mattina e finisco alla sera”. One shot, come si dice, e va bene così? “Macché, sulla pagina ci torno e
ci ritorno”. Ha scritto “Odiare l’odio”: perché? “Perché temo che l’odio stia diventando un codice di comunicazione del nostro tempo. Siccome ho vissuto un tempo di odio che è stato quello del terrorismo e avverto la fragilità politico-istituzionale di questo momento, ho paura che la diffusione dell’odio, di ogni forma di odio, politico, razziale, religioso, sessuale cioè l’idea della negazione della bellezza dell’altro, diventi una specie di senso comune. Quindi ho cercato di scrivere per ribellarmi”. Dal libro alla musica: lei ha firmato il film “Il concerto ritrovato”, l’incontro tra la Pfm e De Andrè. Cosa l’ha colpita? “De Andrè e la Pfm sono proprio l’esempio di un incontro con l’altro: cosa c’era di più lontano della musica d’autore coltissima di De Andrè e del rock progressivo della Pfm? Invece si sono incrociati, hanno avuto l’umiltà e il coraggio di lavorare insieme e hanno prodotto qualcosa di nuovo. Come sempre accade nella vita: quando due diversità si incontrano si genera vita nuova”. Lei è diventato anche una canzone dei Garage gang. Capita a pochissimi, quasi una consacrazione. “Mi ha molto divertito…” A proposito di musica: lei era amico di Morricone, che partecipò perfino alle primarie del suo nuovo Pd. “Certo, ero suo amico. L’ho visto poco tempo prima che se ne andasse, in una singolare circostanza. Eravamo andati lui, io, Francesco Totti e Giovanni Malagò a vedere la mostra su Sergio Leone per i trent’anni della scomparsa. È stato molto bello vederla con lui”. In una recensione del suo commissario Buonvino è stato scritto: a furia di leggere Veltroni si diventa veltroniani “Non so chi l’abbia scritto però mi fa piacere… Buonvino è un personaggio particolare, un eroe triste e malinconico che è caduto e risalito, che avrebbe tante ragioni per non amare la vita ma in fondo la guarda con un occhio dolce, che è molto intelligente ma non se la tira… È una persona che mi piacerebbe conoscere”. Ha un modello tra gli scrittori di gialli? “Agatha Christie”. L’imitazione che fa di lei Crozza la fa arrabbiare o divertire? “Mi diverto, devo dire anche con quella che faceva Guzzanti”. Antonio Di Lorenzo
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Cultura
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Eventi. Dal 1 giugno al 12 settembre prossimo
“Andy Warhol: an american artist”
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n percorso espositivo di oltre 50 opere per raccontare la rivoluzione del genio Andy Warhol, l’artista americano protagonista della mostra che a partire dal 1 giugno e fino al prossimo 12 settembre si terrà nei locali del Museo Civico della Laguna Sud a Chioggia. “Attraverso l’esposizione, tra le altre, delle celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Campbell’s Soup e Interviews racconteremo la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative” sono le parole di commento di Matteo Vanzan, il curatore della mostra, realizzata dall’assessorato alla Cultura di Chioggia in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza, ha pronunciato per presentare il progetto sull’artista di Pittsburgh. “Il percorso di mostra – prosegue Vanzan nella sua presentazione - sarà composto non solo dalle opere d’arte ma anche da una stretta selezione di video, documentari della Factory e da alcuni film dell’artista. Il nostro obiettivo è quello di raccontare l’uomo prima dell’artista, con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell’ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità
di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima degli anni Sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete”. “Andy Warhol: an american artist” è il titolo dell’allestimento che si snoda lungo un percorso espositivo in cui le sue 50 opere amdranno ad inserirsi all’interno della collezione del Museo, creando un intreccio sensoriale tra cultura materiale e arte contemporanea. “Si dà vita così – spiega l’assessore alla Cultura Isabella Penzo - ad un’opportunità di fruizione dell’arte irripetibile nello spazio e nel tempo. Non si è pensato di far trovare, a chi visita, un doppio percorso culturale e nemmeno di allestire un padiglione esclusivo per la Pop Art del suo genio fondatore, le delimitazioni avrebbero segnato confini, mentre le differenze vengono a confluire in un’unica chiave di lettura: la rappresentazione della realtà. L’espressione della contemporaneità in Andy Warhol con la Pop Art trova il suo legame con la narrazione della storia di una Città, delle sue tradizioni, su cui poggia l’ancora attuale centralità del mondo della pesca e dei pescatori, che il museo sapientemente racconta. La visita al Museo è al tempo stesso visita alla mostra, un percorso di eccezionale capacità attrattiva per tutti, in questo periodo, in cui investire nell’offerta culturale risulta tanto complesso per via della pandemia, quanto significativo di un voler guardare oltre”. “Chioggia Città d’Arte vede all’interno del Museo Civico della
Un percorso espositivo di oltre 50 opere allestito nei locali del Museo Civico della Laguna Sud a Chioggia. La contemporaneità della Pop Art si fonde con la narrazione della storia della città lagunare Laguna Sud un allestimento temporaneo diffuso, per coniugare la bellezza del patrimonio locale con l’opportunità di promuoverlo in chiave anche turistica - afferma il sindaco Alessandro Ferro, - La nostra Città, che da sempre è laboratorio per artisti di richiamo con le sue caratteristiche calli, coreagrafici ponti e canali celebra la Pop Art di Andy Warhol che, in quanto strumento di trasmissione di messaggi, potrà essere colta dai residenti per riscoprire le radici con il territorio e dai visitatori per ammirare le tante meraviglie, tra cui mercati del pesce, canali su cui si specchiano case e palazzi, spiagge e molto altro ancora, partendo proprio dal suo Museo. Questa mostra rappresenta un contributo importante per tutti, nell’intento che sperimentare modalità innovative di fruizione museale contribuisca a creare una nuova consapevolezza e coscienza collettiva di rispetto e valorizzazione dei luoghi della cultura cittadina”. La mostra, con biglietto d’ingresso di 4 euro, sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 22 (sabato e domenica solo su prenotazione al numero di telefono 041-5500911 o alla email: info.prenotazionimuseo@chioggia.org.v
Teatro la Fenice, il cartellone di appuntamenti dal 2 giugno al 31 ottobre “Dopo mesi di programmazione annunciata mese per mese, a causa delle incertezze provocate dall’emergenza epidemiologica, siamo finalmente in grado di definire un cartellone a lungo termine, che si svilupperà nell’arco di cinque mesi, da giugno a ottobre” esordisce con queste parole il sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina nel presentare gli eventi della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, in programma dal 2 giugno e fino al 31 ottobre prossimo. “Nel comporlo, - prosegue - abbiamo voluto innanzitutto onorare le promesse fatte, nei confronti sia degli artisti sia del pubblico, e recuperare tutti quegli spettacoli e quei progetti che erano stati annunciati o ai quali stavamo lavorando e che abbiamo dovuto sospendere o cancellare per le cause di forza maggiore. È un po’ come ripartire da dove ci eravamo lasciati”. Ed eccoli dunque gli eventi programmati, in tutto 16 appuntamenti dal vivo, con il pubblico in sala nel pieno rispetto delle norme di contenimento della diffu-
sione del Covid-19: cinque produzioni liriche a partire da “Faust” di Charles Gounod, “Farnace” di Antonio Vivaldi, “Rinaldo” di Georg Friedrich Händel, “Rigoletto” di Giuseppe Verdi ed “Engelberta” di Tomaso Albinoni. Sei concerti: il tradizionale recital pianistico per la Festa della Repubblica del 2 giugno; il ritorno in Fenice di Riccardo Muti con la sua Orchestra Cherubini. Quattro concerti sinfonici dell’Orchestra del Teatro La Fenice con interpreti di prestigio come Umberto Benedetti Michelangeli, Hartmut Haenchen, Mario Venzago e Jonathan Brett con Maxim Vergerov al violino. E ancora, i progetti artistici nati da importanti collaborazioni: l’omaggio a Stravinskij nella Basilica di San Marco, organizzato insieme alla Biennale e alla Procuratoria di San Marco sotto l’egida del Comitato per i 1600 anni della fondazione di Venezia; i concerti al Marghera Opera Estate e al Festival di Mantova; la tradizionale “Opera Giovani” con il Conservatorio di Venezia.
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Sport
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Intervista. Calcio. UnaIlgiovane campione promessa di nuoto 16si anni racconta del Veneziano si sta facendo strada a livello nazionale
Michele Davide Fasan Vegro:alla da ribalta grandi sacrifici con il Chievo a grandi Verona risultati
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si è integrato e delle restrizioni è stato semplice: inizialmente prediligevo più le perfettamente premiazioni a causa a giornata na giovane del promessa 25 Aprile, per cal-il giovane profitto nella nuova del Covid19 ma cirealtà. danno degli attestati via la piscina allo studio poi ho capito la sua cavarzerano cistica diMichele Spinea Vegro, si sta è statacon a tutla giovane età non La sensazione ovviamente non è la importanza e sono riuscito a trovare il giusto mettendo ti gli effetti festa; in luce eglinelle infatti,file neldel giornoNonostante dedi- internet. difettastessa già una mama cidiscreta accontentiamo”. Chievo cato allaVerona. Liberazione, Sta rapidamente ha conquistato ilgli titolo tempo per entrambe, riuscendo così anche buon senso del sa- rinunce per de- nella scuola ad avere ottimi risultati. Attualbruciando di CampioneleRegionale tappe il giovanissinei 50 farfalla. turità e unHai dovuto fare grandi crificio, doti che ha acquisito mo Avvicinatosi Davide Fasan, al nuoto classe all’età 2006, di 4 anni per dicarti mente mi sto dedicando completamente al interamente a questo sport? grazie ricevuta in da lunedì a sabato: nuoto e a settembre vorrei tentare il test per che “colpa” da quest’anno della sua paura milita dell’acqua, nel set-Michele è all’educazione “Mi alleno ogni giorno Michele Vegro Haore iniziato a egiocare tore passato giovanile all’agonismo della aformazione sette anni e da famiglia. lì non due in vasca un’ora di palestra tre volte Radiologia all’Università di Padova”. centrale maalle cre-gare che durano anscaligera l’ha più fermato del presidente nessuno. Cam- come difensore la settimana. Dietro Secondo te, per i giovani è importante pedelli. Il nuotoDopo è la suaaver passione iniziato più grande, a scendo non ed cheesprimendo 22,23 secondigrande ci sono tantissime ore di praticare uno sport come il nuoto? Cosa Cosa hai provato in quel periodo? Sei riufisicità buona tecnica, è stagiocare riesce adnel immaginare 2012 nell’Accademy la sua vita senza pi- eallenamento, sudore e fatica. Ho fatto tanti può offrire e quali sono gli aspetti positivi scito ad allenarti in altri modi? to anchesacrifici utilizzato esterdel scina. Padova, società nella quanellasugli mia vita, soprattutto in ambito di questo sport? “È stato un momento difficile. Non sono ni dosia a destra che, nella scorsa le Se dove gli dovessero è rimastochiedere per due di anni, smettere di amicizie”. “Il nuoto è importantissimo fin da piccoli mai stato fermo più di due settimane l’anno. stagione con i granata castelDavide mani la risposta è poi passato sarebbeasecca giocare e categorica: perché ti fa sentire responsabile: ti insegna Sono stati dei mesi lunghissimi perché, oltre Lo scorso 25 aprile ha vinto In quest’ultimo nel NO.settore giovanile del Venezia lani. a sinistra. ad organizzarti, a gestire il tuo tempo nei mi- al lockdown, abbiamo avuto anche problemi ancora unsempre altro prestigioso ruolo quasi rimanendovi periniziato quattroastagionimi particolari non solo in vasca ma anche con la piscina nella quale mi allenavo. Ora Michele, hai gareggiare da ha giocato nello torneo, fornendo regionale ni. Dallaeri società lagunare si Cosa è, nella vita. Il nuoto ti fa evitare le cattive abi- mi alleno tutti i giorni nella piscina di Roquando proprio piccolino. provi scorso titolo: è Campione fianco Davide che Fasan vigo. In quel periodo mi arrangiavo a casa; un contributo importante alla quindi, trasferito Cittadella tudini, ti aiuta a crescere sia Afisicamente quando affronti unaalgara e sali sul podio? nei 50 farfalla. Il prossimo Durante la scorsa stanella stagione prima di squadra. mentalmente. Mi ha insegnato a relazionar- il mio allenatore mi mandava gli esercizi da “Ho scorsa vinto svariate volte i Campionati ReRoma Verona è stata convincente, una corsa, che senso fare della nendo numerosi assist Tut-ma ladicosa gione, e nonostante l’in- è a trasferirsi nuovamente questa ma è vo stato veramente un periodo duro”. mi congol. gli altri piùgran importante gionali, sia in vasca corta che olimpica. Ho infatti appuntamento prossimo 21 giugno e così haancora firmato un contratto visione di gioto questo ha attirato conveniente delilblocco dovuto volta nel club veronese Italiani Moltissime sono le gare che il giomi le haattenzioinsegnato è posizione, l’autostimabuona e la volontà partecipato piùgialloblù volte ai Campionati quadriennale con la società scaco, destro naturale Dal anchevane se sicampione del Chievo covid19, Davide ha dimostra- ni degli osservatori del Chievo Una trasferisi è prefissato; il prossimo di pormi degli obiettivi da raggiungere. e, nel 2019, Verona. sono stato Roma per laalfinache gli sta dando l’opporbene anche pie- èligera chesehanno decisopunto di acquisirne to di poterIlcalcare mento che lo la- regionali Roma, a Giugno 2021, per il LVIII di vista fisicodisimpegna il nuoto fa benissimo ma colobiettivo le nazionale deiha 50costretto farfalla. I apodi sabatopalcoscenici sera non uscivo il giorno tunità di vivere espesinistro. passato è stato vi- Internazionale le prestazioni Dal pun- dade importanti delavevo calcio giovanile sciare la famiglia a Spinea Trofeo setteuna collinuova al quale parè accompagnato una crescitaInpsicologica sono tantissimi, faccio fatica apercontarli. Pro- dopo una gara e questo mi ha por-sportive. rienza giocando nella squadra che accompagnato di vistapentecnicomolto e comportaprofessionistico, segnando ché ora Davide vive in forte; convitto teciperà dal tifo di una parte importante”.sionato anche dal Valencia vo sempre un’emozione è una grande tato a perdere amicianche il to weekend dell’Under15. l’aveva notato cam- giovanile mentale Davide Fasan è un giogola (da difensore a Verona e che ha costretto a la che della sua vita: la sua famiglia. soddisfazione sialopersonale sia per socie-qualche savano divertirsi. A causa della pandemia haidurante dovuto un fondamentale pus estivo ma corte del Chiedi cuore, dotato Lino Cesaro Perini non è cosa “A dascuola, poco conto) e for- allecatore superare anche la nostalgia.Ora tà. Purtroppo, ultimamente, non facciamo rinunciare agli allenamenti in la piscina. soprattutto superiori, non potente, Benedetta
Gli arcieri di Spinea vincono il titolo italiano Grande soddisfazione a Spinea per l’ottimo risultato ottenuto dai tiratori con l’arco della società sportiva Asd Arcieri e Balestrieri di Spinea che si sono brillantemente comportati al 48°campionato italiano indoor di tiro con l’Arco - FSN Fitarco, svoltosi a Rimini Fiera. Tommaso Seno si è confermato campione italiano per la categoria ragazzi, compound mentre alla dolese Caterina Gallo è andata la medaglia d’argento per la categoria ragazze compound. Risultato di assoluto valore visto il lotto dei partecipanti e la presenza degli atleti di punta della nazionale
italiana che hanno gareggiato alla manifestazione riminese. Entrambi i tiratori sono anche campioni regionali di specialità. A rendere ancora più sostanzioso il palmares della società di Spinea l’oro ottenuto dalla squadra ragazzi composta da Caterina Gallo, Tommaso Seno, Alessandra Marin tecnico, Leonardo Comelato e Maksim Kindrat. Grande soddisfazione per i tecnici e gli accompagnatori Alessandra Marin , Mario Marin e Chiara Miorin che hanno visto, con i risultati conseguiti, riconfermata l’eccellenza della scuola. A complimentar-
si per i risultati della società è stato l’assessore allo sport di Spinea Elia Bettin mentre per i risultati di Caterina Gallo e degli altri componenti la formazione di Spinea anche nelle parole del sindaco pro tempore di Dolo Gianluigi Naletto. “Faccio i miei più sentiti complimenti agli atleti e ai tecnici, per i sensazionali risultati raggiunti che riempiono di orgoglio tutta la cittadinanza e l’amministrazione. Gli Arcieri e Balestrieri di Spinea, presenti nel nostro territorio, sono ormai diventati una consolidata eccellenza sportiva su cui contare”. (l.p)
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#Regione
Il dibattito. Dopo i toni accesi in Consiglio Regionale lo scontro si è spostato in Commissione affari istituzionali
L’inchiesta sulla gestione della pandemia infiamma il confronto fra i consiglieri M
entre finalmente il Covid sta allentando la presa, in termini di contagi e ricoveri, arde ancora il fuoco della polemica sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata che ha visto il Veneto alle prese numeri importanti e decisioni contestate. Dopo il dibattito in consiglio regionale il confronto si è spostato in commissione Affari istituzionali sull’istituzione e si è fatto particolarmente vivace sull’istituzione della commissione regionale di inchiesta sulla gestione della pandemia. Motivo del contendere, le due distinte iniziative legislative per l’avvio di una commissione speciale di studio e approfondimento. La prima proposta, primo firmatario il capogruppo del Pd Giacomo Possamai e sottoscritta dagli altri consiglieri di opposizione, presentata a seguito della seduta ‘fiume’ della commissione Sanità di confronto con il presidente Zaia, chiede di mettere sotto i riflettori la gestione in Veneto della seconda fase della pandemia e, in particolare, l’impennata nel numero di contagiati e di morti che si è verificata in Veneto tra ottobre 2020 e marzo 2021. Periodo nel quale “sono morte per Covid in Veneto il quadruplo delle persone morte nei sette mesi precedenti”. La seconda proposta di delibera, presentata dai due capigruppo della coalizione leghista Alberto Villanova e
Luciano Sandonà
Giuseppe Pan, chiede, invece, la riattivazione della commissione speciale di inchiesta sulle case di riposo, avviata a maggio 2020 sul finire della precedente legislatura e decaduta con il suo termine. La commissione d’inchiesta, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe allargare il raggio di studio e approfondimento a tutto il periodo della pandemia “al fine di comprendere le azioni adottate dalla Regione del Veneto nel contrasto della pandemia”. Quattro pertanto i punti di divergenza evidenziati nel primo confronto in commissione: il ‘focus’ della commissione d’inchiesta; la pubblicità dei lavori; gli interlocutori da ascoltare; e, infine, la collaborazione diretta con l’autorità giudiziaria. Nel corso della discussione il
capogruppo del Pd Possamai e la vicepresidente dem della commissione Vanessa Camani hanno definito una ‘forzatura’ l’iniziativa della maggioranza di presentare un provvedimento istitutivo che si sovrappone a quello presentato dalle opposizioni, sottraendo alla minoranza una delle prerogative democratiche. È un sopruso gratuito, un messaggio prevaricatore per rendere ancora più difficoltosi i rapporti - attacca il capogruppo Giacomo Possamai - I veneti attendono risposte: la commissione d’inchiesta deve avere un perimetro d’azione chiaro e preciso, per consentire di arrivare rapidamente ad affrontare le questioni più rilevanti. Per quanto riguarda la pubblicità, di solito le commissioni d’inchiesta sono a porte chiuse
per un motivo semplice: tutelare i soggetti sensibili che andiamo ad ascoltare. La commissione d’inchiesta non è un talk show né un tribunale”. Il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni e la consigliera Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) hanno ribadito la natura di studio e approfondimento della commissione, invitando a non equipararla ad un “tribunale’ e a garantire alle persone convocate la possibilità di esprimersi liberamente, con la scelta di secretare i lavori. Dai banchi della maggioranza il capogruppo della lista Zaia Villanova, i consiglieri della Liga veneta Marzio Favero, Enrico Corsi e Laura Cestari, Tomas Piccinini di Veneta Autonomia e Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratel-
li d’Italia, hanno contestato la natura ‘politica’ e ‘pregiudizievole’ della richiesta delle opposizioni, sostenendo che la loro proposta istitutiva è volta ad isolare un singolo aspetto nella gestione della pandemia e a delimitare il campo degli interlocutori da ascoltare allo scopo di dimostrare un ‘teorema’ accusatorio più che di perseguire la ricerca della verità. Ancora più diretto Luciano Sandonà (Zaia Presidente), che oltretutto presiede la commissione affari istituzionali: “Chiederemo al Consiglio regionale che la commissione d’inchiesta sia accessibile a tutti, senza filtri, secondo un dovere di trasparenza e informazione che è diritto di tutti i veneti. Proponiamo anche di estendere l’inchiesta all’intero periodo Covid, non solo agli ultimi mesi come chiede la sinistra. Chiameremo a testimoniare i più autorevoli scienziati italiani e non è escluso che chiederemo l’intervento anche degli studiosi inglesi che hanno diffuso nei giorni scorsi un’importante ricerca che illustra che, in un’ottica di sanità pubblica, la diagnosi di riferimento non è rappresentata dal tampone molecolare, bensì dal test rapido. Risponderemo così con i fatti ad una sinistra che vorrebbe scienza e medicina al servizio della più becera strumentalizzazione politica”.
Zaia: “Nulla da nascondere, sempre agito nella legalità; chi non è convinto vada in Procura” “Non abbiamo nulla da nascondere e non ci sentiamo neanche nella condizione di essere trattati come dei lazzaroni o di poco di buono”. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dopo giorni di polemiche sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata, in quasi un’ora di intervento in Consiglio Regionale ha ricostruito passo passo, scelta dopo scelta, i 15 mesi segnati dal Covid, spiegando nel dettaglio le misure, le decisioni, i cambi di
rotta, i passi avanti. Quindi la conclusione accorata: “Fin dal primo giorno sono stato criticato per la quarantena dei ragazzi, siamo stati criticati per il pungidito che non serve a niente, siamo stati criticati per i tamponi, siamo stati criticati per tutto quello che abbiamo fatto: non c’è nulla che abbia funzionato. Mi spiace perché abbiamo cercato di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non c’erano le istruzioni per l’uso, hanno sbagliato gli scienziati, ma noi non siamo perfetti. Io
non vengo qua né a giustificarmi e né a farmi processare, ma vengo qua a dirvi come è stata questa storia”. Zaia ha ricordato anche l’impatto sociale della pandemia, l’impegno del mondo sanitario, le tragedie familiari. “Guardate, noi ci mettiamo la faccia tutti i giorni. Abbiamo preso decisioni codificate, comunque sancite dalla legge, perché i miei tecnici sanno che la mia parola d’ordine è sempre una, gliela potrei far dire a tutti, che è legalità, ma comunque van-
no prese le decisioni. A me quelli che giocano la schedina lunedì mattina mi fanno sorridere: non è facile gestire questa tragedia, mai avrei pensato da amministratore di trovarmi davanti a questa tragedia. Se siete così convinti, che ci sia qualcosa di illegale, gestito in maniera maldestra, che ravveda responsabilità personali, metteteci la faccia una volta: andate in Procura e fate una denuncia. Almeno chiariremo una volta per tutte la verità”.
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Regione
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Economia. A colloquio con Luigi Sposato, alla guida di Eurointerim
“Il mercato del lavoro si è rimesso in moto, richieste per informatici e metalmeccanici”
O
ltre 700 dipendenti, cinquemila lavoratori collocati, 100 milioni di fatturato, sede legale a Padova, quasi una quarantina di filiali in Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana: è la Eurointerim spa, presieduta da Luigi Sposato. Nasce nel 1998, subito dopo l’entrata in vigore della legge 196/97 voluta per incentivare ma anche per normare il mondo del lavoro e dell’occupazione in rapida trasformazione. Prende forma per iniziativa di un gruppo di consulenti del lavoro e si caratterizza, come si legge sul sito aziendale, per essere “l’unica agenzia per il lavoro autorizzata dal ministero, che coniuga la flessibilità e i servizi per le risorse umane con la conoscenza e il rispetto del diritto del lavoro”. Come funziona un’agenzia per il lavoro e che tipo di rapporto stabilisce con il lavoratore? “Il lavoratore che si rivolge a noi sa che sarà tutelato in tutti i numerosi aspetti legali ed economici. Di fatto diventa un nostro dipendente, riceve da noi lo stipendio, avrà rispettati tutti gli adempimenti previdenziali e contrattuali, e sarà un professionista che, una volta inserito con la formula del lavoro somministrato nell’azienda che ci ha chiesto quello specifico profilo professionale, avrà il medesimo inquadramento, e quindi la mede-
sima dignità, di un dipendente interno. Dei 5 mila lavoratori collocati, circa il 25% è dipendente nostro a tempo indeterminato”. Siete quindi un’agenzia di lavoro che assume in proprio e a tempo indeterminato? “Esatto: noi assumiamo con contratto indeterminato molti lavoratori il cui profilo è molto richiesto: con noi hanno un rapporto stabile, mentre di volta in volta sono impiegati temporaneamente laddove le aziende ci segnalano averne la necessità. In questo modo si garantisce serenità e continuità al lavoratore, ma insieme siamo al fianco delle imprese che devono gestire gli alti e bassi della produzione”. Com’è la situazione nel Veneto ore che stiamo uscendo dal tunnel del covid? “In questo momento il mondo del lavoro è dopato: siamo in una situazione di stallo perché non si può licenziare e quindi non si assume. Se da una parte, e capisco, si tutelano i lavoratori, dall’altra però non li si incentiva a intraprendere nuove esperienze. Voler cambiare lavoro non è più, come vent’anni fa, indice di difficoltà, ma un chiaro segnale di dinamicità e di voglia di migliorarsi, di crescere. Un tratto personale che gli imprenditori ormai cercano e apprezzano moltissimo”. Avete comunque segnali che qualche cosa si muova?
“Certamente: rispetto a marzo 2020 nello stesso mese del 2021 abbiamo registrato un incremento del 110% di fatturato, chiaro segnale che il mercato del lavoro si sta positivamente rimettendo in movimento. Preciso che metà del nostro fatturato lo realizziamo in Veneto. E come sempre sono ricercatissimi gli ambiti della metalmeccanica e della information tecnology. Purtroppo continuiamo a scontare una cronica carenza formativa del nostro sistema scolastico. I ragazzi devono uscire dalle aule e imparare davanti alle macchine e ai sistemi di automazione industriale avanzata, a contatto con chi può trasmettere loro conoscenze, esperienza e trucchi del mestiere”. Quali cambiamenti auspica per rilanciare l’occupazione? E quale ruolo possono giocare le agenzie ben strutturate come Eurointerim? “Mi aspetto maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti a tempo determinato: in questo periodo è stato sospeso l’obbligo che imponeva all’azienda di motivare e argomentare l’assunzione temporanea. Ma dal 1° gennaio si ritornerà a dover sottostare a questa norma che complica e mortifica le assunzioni a tempo. Sono dell’idea che realtà come la nostra siano fondamentali per offrire assistenza a quanti cercano un impiego, anche
Luigi Sposato
per la prima volta, per districarsi nella palude della burocrazia. Ma è pure evidente che il nostro servizio alle aziende rimane prezioso e cruciale perché è in grado di proporre e gestire il valore aggiunto della contestualità della prestazione, non vincolante, perché il mercato non dà mai nulla e niente per scontato e definitivo. In questo senso, siamo fieri di poter aiutare e sostenere, insieme, lavoratore e azienda”. Silvio Scacco
Bollo auto, proroga a settembre. Calzavara: “più tempo agli automobilisti per versare il contributo” Su proposta dell’assessore ai tributi, bilancio e programmazione Francesco Calzavara, la Giunta veneta ha approvato un nuovo disegno di legge, poi ratificato dal Consiglio Regionale, che proroga al 30 settembre il pagamento del bollo auto dovuto per qualsiasi scadenza compresa tra il primo gennaio e il 31 agosto 2021. “L’impatto economico della pandemia è evidente e continua a pesare sui bilanci di imprese e famiglie Venete - spiega Calzavara -. Rinviare a settembre il pagamento del bollo auto è una soluzione concreta pensata
per aiutare i nostri contribuenti, dando loro più tempo per il pagamento della tassa automobilistica dovuta per l’anno di imposta 2021”. “Già con la legge di stabilità 2021 abbiamo introdotto la norma sul rinvio del versamento del tributo al 30 giugno - continua l’assessore – e dai dati è emerso che a fine gennaio il 28% dei contribuenti ha avuto bisogno di questa agevolazione rimandando il pagamento della tassa auto a un momento successivo, dimostrando l’utilità dell’iniziativa regionale”.
“I numeri ci confermano che i contribuenti del Veneto non sono mai stati evasori – sottolinea ancora Calzavara -. Le percentuali di soggetti che adempiono correttamente ai propri doveri fiscali sono sempre state molto elevate, ma quando una pandemia colpisce così duramente i redditi e i risparmi dei cittadini bisogna saper trovare nuove soluzioni per non gravare ulteriormente sulla loro situazione economica”. “La norma approvata lo scorso 18 maggio dal Consiglio Regionale, non recherà danno alle entrate della Regione - conclude l’as-
sessore veneto -. Questo ulteriore rinvio va inteso come un supporto agli impegni tributari di imprese e cittadini, con la garanzia di non vedersi applicare sanzioni o interessi aggiuntivi”. Sul portale www.infobollo.regione.veneto.it è sempre attivo il servizio che permette a tutti i contribuenti di registrarsi, fornendo i propri dati, per ricevere non solo gli avvisi di scadenza del proprio bollo auto comodamente tramite mail, ma anche per contatti rapidi ed efficaci con l’Amministrazione regionale.
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Regione
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Stagione estiva. Prospettive positive sulla ripartenza del settore turistico e degli stabilimenti balneari
“Confermata la Bandiera Blu e prenotazioni in arrivo per le spiagge del Delta”
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a stagione estiva è ormai alle porte. Un altro anno segnato dalla pandemia, ma nel territorio del Delta si respira finalmente aria di ottimismo, complici i dati sull’andamento delle prenotazioni e della stagionalità per il 2021 e la conferma del riconoscimento della Bandiera Blu. Nel 2021 sono state 416 le spiagge premiate con il riconoscimento assegnato dalla Foundation for Environmental Education (FEE) ai comuni che garantiscono qualità delle acque, dei servizi offerti e di gestione ambientale. “Tra queste – evidenzia Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione turistica Delta del Po –, anche quest’anno ci sono quelle di Rosolina e Porto Tolle. Un motivo di orgoglio per tutto il territorio”. Inoltre, “il bel tempo, il miglioramento della situazione epidemiologica e il progressivo allentamento delle restrizioni, nelle ultime settimane, hanno avuto un impatto positivo sulle prenotazioni, che stanno arrivando a ritmo costante. Siamo molto soddisfatti, perché prevediamo che questa stagione estiva si riveli nettamen-
te migliore di quella passata” continua il presidente. “Il territorio del Delta del Po sta riscuotendo sempre più interesse nella popolazione veneta e straniera. Siamo dotati
di spazi ampi e spiagge profonde, oltre a offrire escursioni di tipo naturalistico. Non bisogna infatti dimenticare che la natura e la salvaguardia dell’ambiente, due aspetti su cui la destinazione punta
molto, stanno assumendo sempre più valore per i turisti” aggiunge. A ciò si sono poi sommate le recenti novità introdotte a seguito della cabina di regia del 17 maggio: “Anche se la speranza era quella di poter aprire i ristoranti al chiuso anche prima del 1° giugno – afferma Ghezzo –, questa data è incoraggiante. Lo stesso si può dire dello spostamento del coprifuoco alle 23, che poi verrà allentato alle 24 e, infine, dal 21 giugno abolito. Per questo, per la stagione estiva, nonostante il danno, la prospettiva è positiva”. Niente di nuovo poi in termini di distanziamento tra ombrelloni e norme di comportamento rispetto al 2020: “Le regole – aggiunge il presidente del Consorzio – sono le stesse dello scorso anno. Si tratta di dinamiche collaudate e che ormai rappresentano un dato di fatto. In più, gli ospiti hanno imparato ad apprezzarne gli aspetti positivi”. E conclude: “Non è un liberi tutti. Dobbiamo continuare a rispettare le regole con consapevolezza e attenzione, ma ci si può comunque rilassare e divertire”. Gaia Ferrarese
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on-line: MAGGIO 2021
Salute Le campagne di sensibilizzazione
Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni
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Da Tik Tok a Instagram, influencer e vip parlano ai ragazzi del vaccino anti-Covid La ricerca. Un questionario per affrontare il dopo Covid a pag 36
Fibromialgia, le terme possono curare o alleviare i dolori a pag 37
i può raccontare il concetto di immunità di gregge con un musical? Si può raccontare la matematica che sta dietro al funzionamento dei vaccini passando da “Sarà perché ti amo” al “Pulcino Pio” o, per la variante inglese, da Bohemian Rhapsody a The final countdown? Noi ci abbiamo provato, insieme a un Comitato Scientifico di primo ordine”. Sensibilizzare al vaccino e spiegare l’obiettivo da raggiungere ovvero l’immunità di gregge è diventato ormai un tema ispiratore per più di un’artista. Molti personaggi del mondo dello spettacolo e della musica si sono messi a disposizione per comunicare in un linguaggio più leggero e diretto, soprattutto rivolto alle giovani generazioni, ma non solo, l’importanza della vaccinazione in questa lotta contro il Covid. Prosegue alla pag. seguente
Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi a pag 38
Salute
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Consulenza scientifica Un questionario per affrontare il dopo Covid LA RICERCA. Iniziativa dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion
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n veloce questionario on line, rivolto a tutti i veneti, per capire quale impatto ha avuto questo lungo periodo di pandemia sul tessuto sociale. A metterlo a punto e proporlo è l’Osservatorio della coesione sociale Hyperion dell’Università di Padova, come primo passo di una ricerca relativa al grado di “salute circolare” dei cittadini della Regione Veneto. Parallelamente al monitoraggio dell’andamento della coesione sociale, unico in Veneto e in Italia, portato avanti da aprile 2020 con una costante rilevazione settimanale dell’indice di coesione della comunità, Hyperion ha predisposto uno strumento per osservare ciò che viene “messo in circolo” in termini LAdella RICERCA. dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion di promozione salute tra Iniziativa i cittadini, da qui l’espressione di “Salute circolare”. Ne parliamo con il professor Gian Piero Turchi, docente di psicologia clinica e psicologia delle differenze culturali all’Università di Padovaon nonché direttore dell’Osservaton veloce questionario line, rivolto re la diffusione del contagio. Vogliamo rio Hyperion. a tutti i veneti, per capire quale imaiutare i cittadini a capire la distinzione Professore, come nasce l’idea didiquesto sondaggio? patto ha avuto questo lungo periodo fra l’emergenza sanitaria e il modo in cui “Dopo aver mappato dueAmilioni pandemia sul tessuto sociale. metterlodi forme testuali per interagiamo con gli altri. Adesso ci stiamonitorare in questo anno il grado a punto e proporlo è l’Osservatorio della di coesione sociamo affidando al vaccino come soluzione le, abbiamo deciso di estendere la ricerca e chiedere la coesione sociale Hyperion dell’Universifinale, ma il vaccino non risolverà tutto. collaborazione dei primo cittadini, tà di Padova, come passoinvitati di una a compilare il queSe non coinvolgiamo la comunità dei stionario. E’ sufficiente un quarto ricerca relativa al grado di “salute circo-d’ora per rispondere Il professor Gian Piero Turchi cittadini e le loro forme di interazione il alle sull’impatto del Covid nella nostra vita lare”25 deidomande cittadini della Regione Veneto. vaccino potrebbe rivelarsi una soluzione quotidiana. I dati che raccoglieremo Se non coinvolgiamo Parallelamente al monitoraggio dell’an-ci saranno molto uti- ma il vaccino non risolverà posticcia etutto. temporanea”. lidamento per dare indicazioni comeunico guardare oltre alla fase la comunità dei cittadini e le loro forme della coesione su sociale, Il questionario comedisi interazione lega al lavoroil dell’emergenza sanitaria e concentrarsi una soluzione posticcia e temin Veneto e in Italia, portato avanti da sulla dimensione vaccino potrebbe rivelarsi di Hyperion? sociale, sulle frarilevazione le persone. Il questionario si poranea”. aprile 2020 coninterazioni una costante “Siamo bombardati di informazioIl professor Gian Piero Turchi trova sulla pagina Facebook e sul sito web dell’OsservaIl questionario come si lega almalavoro di Hyperion? settimanale dell’indice di coesione della ni sanitarie sappiamo pochissimo torio Hyperion, al cittadino è richiesto di leggere ciascuna “Siamo bombardati di informazioni sanitarie ma sapcomunità, Hyperion ha predisposto uno sulle interazioni fra le persone. Il que- dell’impatto che questa pandemia ha domanda e selezionare la risposta che maggiormente si piamo pochissimo dell’impatto che questa pandemia ha strumento per osservare ciò che viene stionario si trova sulla pagina Facebook sulla nostra vita quotidiana e sulla socieavvicina ciò cheindirette. il nostra vitaoccupando quotidiana e sulla “messo ina circolo” terminiChiude di promonessuno si sta di questo, e sul sito web dell’Osservatorio Hype- tà,sulla questionario un’unica domanda a società, nessuno si sta occupando zione della salute tra i cittadini, da qui rion, sporadicamente. Chiediamo il cittadino richiesto di leggere Onalline 25 èdomande per se dinon risposta aperta”. questo, se diretto non sporadicamente. l’espressione di “Salute circolare”. delle persone: ciascuna domanda e selezionare la ri- coinvolgimento Cosa si intende “salute Chiediamo il coinvolgimento indicazioni Ne parliamo con il per professor GiancirPie- raccogliere perché senza questi datidiretnon sposta che maggiormente si avvicinasu a aiutateci colare”? to delleaiutarci, persone: aiutateci perché ro Turchi, docente di psicologia clinica ciò possiamo diteci che cosa è sucche dirette. Chiude il questionario come guardare oltre alla senza questi dati non possiamo aspetto chedifferenze l’emergenza ha e “Un psicologia delle culturali cesso, raccontateci che impatto ha avuto un’unica domanda a risposta aperta”. messo in luce è comenonché spessodirettore sanifase dell’emergenza aiutarci, diteci sulle che cosa succesCosa si intende per “salute circolare”? questa all’Università di Padova emergenza vostreèvite”. tà e salute vengano considerati dei so, raccontateci che impatto ha “Un aspetto che l’emergenza ha mesdell’Osservatorio Hyperion. Quali gli sviluppi futuri della ricerca? sanitaria e concentrarsi sinonimi. Un conto è la sanità, quel avuto questa emergenza sulle voProfessore, come nasce l’idea di so in luce è come spesso sanità e salute “Dalle risposte vogliamo dare delle che accade all’interno del corpo, sulla sociale stre vite”. venganodimensione considerati dei sinonimi. Une indicazioni questo sondaggio? partendo da cosa sta succequando colpito dal Undi conto è la sanità, quel che accade all’in- dendoQuali gli ambiti. sviluppi futuri trovati della “Dopo viene aver mappato duevirus. milioni nei vari Ci siamo l’interazione fra le persone altro la salute, che ininvece ricerca? forme conto testualiè per monitorare questo terno del corpo, quando viene colpito dal completamente spiazzati, facciamo virtù riguarda gli aspetti interattivi, come “Dalle vogliamo dare anno il grado di coesione sociale, ab- virus. Un altro conto è la salute, che in- di certi erroririsposte e giochiamo d’anticipo, noi interagiamo con gli altri. La salute è qualcosa che cirdelle indicazioni partendo da cosa sta succedendo nei biamo deciso di estendere la ricerca e vece riguarda gli aspetti interattivi, come prepariamoci alle prossime fasi. Non cola, che sta in mezzo alle persone, fra i corpi, non dentro vari ambiti. Ci siamo trovati completamente spiazzachiedere la collaborazione dei cittadini, noi interagiamo con gli altri. La salute è entriamo nel merito delle scelte politiai corpi.a Siamo statiilinformati moltissimo sulla dimensiovirtù diche certi e giochiamo d’anticipo, che circola, ti, chefacciamo sta in mezzo invitati compilare questionario. E’ qualcosa maerrori vorremmo metter a disposizione ne sanitaria individuale ma non ci siamo occupati dell’inprepariamoci alle prossime fasi. Non entriamo nel merito sufficiente un quarto d’ora per rispon- alle persone, fra i corpi, non dentro ai dei dati con i quali poi si facciamo delle terazione, è lì che siamo stati colpiti, che siamo più fragili delle scelte politiche ma vorremmo metter a disposizione dere alle 25 domande sull’impatto del corpi. Siamo stati informati moltissimo scelte politiche, anche comunicare alla eCovid deboli. lavorando Inei di dimensione interazione sanitaria dei datiindividuale con i quali poi si facciamo politiche, sulla nellaSolamente nostra vita quotidiana. dati modi cittadinanza che delle cosa scelte è successo, che possiamo gestire la diffusione del contagio. anche comunicare alla cittadinanza cosa è successo, ci siamo occupati dell’interazioche raccoglieremo ci saranno molto utili ma non Vogliamo impatto ha avutochel’emergenza, aprire aiutare cittadini a su capire distinzionene, fraè l’emergenza impatto ha avuto l’emergenza, aprire questo dialogo lì che siamo statiche colpiti, che siamo per darei indicazioni comelaguardare questo dialogo con la cittadinanza, non sanitaria e il modo in cui interagiamo con gli altri. Adescon la cittadinanza, non solo sui numeri sanitari, macomusulla oltre alla fase dell’emergenza sanitaria più fragili e deboli. Solamente lavorando solo sui numeri sanitari, ma sulla so ci stiamo affidando al vaccino come nei soluzione comunità sé”. nità in sé”. modi difinale, interazione possiamoingestie concentrarsi sulla dimensione sociale,
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Le campagne di sensibilizzazione
Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani. Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni I social media sono per lo più il canale individuato per veicolare il messaggio e, man mano che si avvina l’appuntamento con i vaccini anche per i giovani e i giovanissimi, anche il ministero alle Politiche giovanili sta lavorando ad una campagna di sensibilizzazione specifica che prevede il ricorso a Tik tok, con i suoi influencer, e ad Instagram o Facebook con i suoi vip. Tra i vari artisti che si sono già cimentati in questo campo vi è Lorenzo Baglioni, comico, attore e cantautore, che ha proposto un video-musical di 5 muniti, nel quale tra musica e divulgazione scientifica si parla di pandemia, di R con zero e R con t e di immunità di gregge, ma soprattutto vuole essere una cassa di risonanza per promuovere la campagna di vaccinazione. Lo stile di Baglioni è divertente ma rigoroso, il musical nasce da un’operazione di divulgazione scientifica che vede il supporto, con il patrocinio e la collaborazione, dell’Università di padova, quella di Pavia e l’Università dell’Insubria, di Riemann International School of Mathematics e da un comitato scientifico di eccellenza. Nella sua versione italiana il musical è stato presentato sui canali social di Lorenzo Baglioni, totalizzando in brevissimo tempo quasi 600mila visualizzazioni. Ne ha fatto seguito, di recente realizzazione, la variante inglese, che s’ispira a successi rock e pop internazionali, diffuso dal canali social di varie istituzioni che sostengono l’iniziativa e animato dalla grafica di Teresa Sdralevich e Alssandro Calì. Il tono è quello dei musical, che utilizza, nella doppia versione italiana e inglese, brani famosi, ma i contenuti sono approvati dal comitato scientifico interdisciplinare composto da Antonella Viola e Drio Gregori per l’Università di Padova, Antonietta Mira e Daniele Cassani (Rism), Armando Massarenti, Furio Honsell, Paolo Giudici, Raffaele Bruno, Guido Bertolini, Riccardo Bellazzi e Alan Agresti. “Abbiamo l’obiettivo di portare questo video, ricco di musica e di scienza, tra gli studenti europei usando l’inglese come lingua ponte - dice Dario Gregori, responsabile Unità di Biostatistica Epidemiologia e Sanità Pubblica, Dipartimento di Scienze Cadio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica dell’Università di Padova, componente del Comitato scientifico -. È un progetto Made in Italy ma diretto ai giovani della Generazione Erasmus. Sono anche loro, infatti, che devono continuare a muoversi, a viaggiare e a studiare, in modo sicuro ed essere testimonial della fiducia nella scienza”. “Sono fermamente convinta – spiega la professoressa Antonietta Mira - che la musica possa essere un’ottima alleata della scienza soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo affrontando. Penso che con questo progetto riusciremo a comunicare a una fascia significativa della popolazione in modo corretto alcuni concetti di base legati al tema più importante del momento, quello dei vaccini. Per questo ho creato un comitato interdisciplinare con tutte le competenze necessarie per supportare scientificamente Lorenzo”. Il filosofo Armando Massarenti che con il suo libro “La pandemia dei Dati. Ecco il vaccino”, ha ispirato Baglioni, promuove il musical come strumento altrettanto efficace a raggiungere lo scopo di “contrastare il rumore della pandemia dei darti con una informazione mirata e puntuale” Oltre che attraverso i canali social delle istituzioni, la variante inglese del progetto verrà veicolata in Europa grazie al Periscope, una ricerca finanziata dalla comunità europea su un bando H2020 dedicata a studiare le conseguenze socio-economiche oltre che sanitarie del Covid-19. VIDEO IN INGLESE “This is the age of the virus” https://drive.google.com/file/d/1 kWsh6XSHWhG96Qce8G909jvf3ItMB4g9/view?usp=sharing VIDEO VERSIONE ITALIANA “Il vaccino e l’immunità di gregge spiegati con un musical” https://www.youtube.com/watch?v=JvNsllGq9MM
Salute
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Fibromialgia. La diagnosi, i trattamenti e le cure
Le terme possono curare o alleviare i dolori Fangoterapia, bagni all’ozono e bagni in piscina, oltre a riposo e relax, possono essere una efficace risposta alla sindrome, ancora poco conosciuta: sono i risultati del convegno che si è svolto a Montegrotto
Il dottor Livio Pezzato: “Necessari soggiorni lunghi di almeno due o tre settimane”
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e terme possono essere una cura o alleviare i dolori nel trattamento della Fibromialgia? E’ questo il tema conduttore della tavola rotonda che si è svolta lo scorso 12 maggio online, organizzata dal sindaco di Montegrotto terme Riccardo Mortandello e che ha visto la partecipazione di specialisti e rappresentanti di varie associazioni attive sul territorio padovano, ma anche nazionale, per riflettere su questa patologia. Nel giorno in cui l’Italia si è tinta di viola, nella giornata mondiale della Fibromialgia, con l’intento proprio di sensibilizzare l’opinione pubblica su di una patologia per molti versi ancora sconosciuta e su cui, tra indifferenza e ignoranza, continuano a circolare informazioni poco chiare e talvolta anche infondate, nel corso del convegno sono stati presi in considerazione diversi aspetti della malattia e le varie risposte in termini di cure. “Abbiamo visto che di Fibromialgia se ne parla molto, forse troppo ma non in modo completo, né sempre corretto. L’obiettivo di questa campagna di sensibilizzazione nazionale è proprio quello di dare le giuste informazioni. Le varie associazioni hanno dato vita ad un’iniziativa univoca, per parlare con una stessa voce. Abbiamo chiesto aiuto ai sindaci che hanno risposto con grande partecipazione. Spesso i malati di fibromialgia sono definiti malati invisibili: questa sindrome esiste veramente e va riconosciuta anche sul piano dei diritti” ha sottolineato nel corso del dibattito Antonella Moretto, presidente Afi Odv, che ha insistito anche sulla necessità che le varie associazioni del territorio procedano in sincronia per raggiungere in modo questo obiettivo. Elena Gianello, referente Malati Aisf Odv Padova, ha invece concentrato l’attenzione su ciò che il territorio può offrire ai malati di Fibromialgia, in termini di risorse, di informazioni e di assistenza. “La nostra missione è di essere vicini ai pazienti – ha detto – e di renderli consapevoli di quanto il territorio possa offrire. Sebbene non sia ancora stata trovata una cura per la Fibromialgia, e sebbene sia difficile anche diagnosticarla, è importante far sì che professionalità diverse mettano in comune le loro esperienze per dare unità alle azioni di intervento che possano migliorare le condizioni del malato”. Marta Bresciani, del gruppo Operatori volontari Aisf Odv Padova, ha quindi accennato ad una
prima risposta in merito alla domanda posta dal convegno di Montegrotto. “Fra le risorse, - ha sottolineato - le terme rappresentano una opportunità per i benefici comprovati nel trattamento della fibromialgia. I fanghi, i bagni all’ozono e i bagni nelle piscine termali producono significativi effetti positivi a livello fisico ma anche psicologico: sulla contrazione muscolare, sulle parestesie, sulla qualità del sonno, sul recupero di una distensione generale”. Un benessere psicofisico che consente anche di convivere in modo più accettabile con la Fibromialgia. “Il problema – ha spiegato Maurizio Massetti, responsabile scientifico Afi Odv – è che non ci sono linee guida uniche delle società scientifiche del mondo. Prima di procedere ad una diagnosi di Fibromialgia si passa per tante ipotesi: dallo stress, all’esaurimento nervoso, confondendo questi disturbi come cause e non conseguenze, quali esse sono, del problema. La Fibromialgia è stata curata come una forma di reumatismo, poi ci si è resi conto che coinvolgeva il sistema nervoso centrale. Il cervello ha un malfunzionamento arrivando ad attivare dei recettori ipersensibili. Questo approccio ha comportato la necessità di rivedere decenni di ipotesi sulle possibili cure”. Per mitigare gli effetti della disfunzione dei neurotrasmettitori si lavora prima sui cambiamenti dei fattori ambientali e psicologici e quindi si procede con le cure farmacologiche che, tuttavia, non danno la garanzia di gestire la malattia al 100%. Nutrizione e rimedi naturali sembrano tuttavia produrre risultati incoraggianti. Lo sostiene Michela Duregon, referente medico Aisf Odv Padova, almeno sulle infiammazioni croniche di basso grado, che sono insidiose perché silenti. “Moduliamo - ha spiegato – un paniere di interventi, e fra questi anche le cure termali, che ci consentono di evitare o perlomeno contenere patologie croniche degenerative”. Non è semplice gestire questo tipo di malattia anche dal punto di vista psicologico, ed è per questo motivo che il Comune di Montegrotto ha messo a disposizione un servizio di supporto, che l’assessore al Sociale Elisabetta Roetta ha illustrato come sostegno alle ricadute emotive e psicologiche della malattia.
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dare una risposta conclusiva alla domanda che ha ispirato il convegno, “le terme possono essere una cura o alleviare i dolori?”, è stato il medico termalista, Livio Pezzato. Ed è una risposta affermativa. “I trattamenti termali (fangoterapia personalizzata, bagno all’ozono e bagni nelle piscine termali) danno risultati ottimali” sostiene lo specialista. “Il meccanismo d’azione del fango è duplice – spiega ancora – in primo luogo per la stimolazione calorica alla produzione di Cortisolo endogeno ed endorfine che riducono le infiammazioni croniche subdole, a patto però che la terapia del fango sia personalizzata nella temperatura, nella durata e nella quantità di corpo coperta dal fango stesso”. “Vi è poi – prosegue - l’effetto terapeutico e antinfiammatorio delle sostanze contenute nei fanghi, efficaci come rimedio naturale”. A questo tipo di terapia vanno ad aggiungersi i benefici effetti dei bagni all’ozono, efficaci per la loro proprietà di riattivare la circolazione e i bagni nelle piscine termali, ottimali invece per la mobilitazione di muscoli ed articolazioni. A tutto questo si deve aggiungere il valore del riposo, la distrazione, il cambiamento ambientale e di relazioni, tutti “ingredienti” fondamentali a ridurre lo stress. “Le terme quindi – ha concluso il dottor Pezzato - sono un punto di approdo per i malati di Fibromialgia ma i medici di medicina generale non sempre le prescrivono. Oggi, che è più facile individuare questa malattia, sono di fatto pochissime le persone che si sottopongono a cure termali con diagnosi di Fibromialgia”. “Le cure termali tuttavia non possono limitarsi ad un fine settimana ma presuppongono soggiorni di lunga durata, di due o tre settimane, come accadeva un tempo e su questo bisogna sensibilizzare anche gli imprenditori termali, affinché cambino mentalità e approccio relativamente al concetto di vacanza rilassante e curativa”.
Salute
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Trapianto di organi. I vari gruppi di ricerca di Padova fanno squadra
Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi L’obiettivo è di utilizzare in un unico contesto le risorse disponibili, gli spazi di ricerca e le tecnologie e condividere i risultati in un laboratorio per la creazione di tessuti e organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati
CORIS: Il Consorzio per la Ricerca Sanitaria è un’eccellenza internazionale
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l Consorzio per la Ricerca Sanitaria - CORIS è una realtà senza scopo di lucro promossa e supportata dalla Regione Veneto che si propone di promuovere, incrementare e sostenere la ricerca scientifica in senso lato, sia essa di base, traslazionale o clinica, in ambito sanitario e sociosanitario. Ne fanno parte, in qualità di Enti Consorziati, l’ULSS 1 Dolomiti, l’ULSS 2 Marca Trevigiana, l’ULSS 3 Serenissima, l’ULSS 4 Veneto Orientale, l’ULSS 5 Polesana, l’ULSS 8 Berica, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, l’Istituto Oncologico Veneto, l’Università degli Studi di Padova, la Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda Sanitaria Unica di Bolzano e gli IRCCS San Camillo e Sacro Cuore Don Calabria. Il Coris sostiene la ricerca sanitaria mettendo a disposizione dei propri consorziati e dei ricercatori un’ampia gamma di servizi, quali il supporto nella ricerca di fondi e per la stesura di progetti regionali, nazionali e internazionali; la gestione amministrativa e finanziaria dei progetti di ricerca, inclusa la selezione del personale necessario e l’acquisto delle strumentazioni e materie prime necessarie; il coordinamento di progetti o tavoli tecnici su specifiche tematiche. Molto importante è anche l’offerta di corsi di formazione finanziati per i ricercatori, così come la messa a disposizione di risorse condivise tra i consorziati come l’accesso a banche dati e a pubblicazioni scientifiche. Enrico Beda
ebbene la pandemia abbia condizionato l’organizzazione sanitaria di tutto il mondo, l’attività trapiantistica in Veneto non si è mai interrotta, anzi, è addirittura cresciuta nel corso del 2020: nella nostra regione gli organi trapiantati sono stati 496, contro 488 del 2019. I dati sono stati elaborati dal Coordinamento Regionale per i Trapianti del Veneto, che fornisce anche maggiori dettagli: i trapianti di rene sono stati 282 (contro 267 dell’anno precedente), quelli di cuore 49 (41 nel 2019), 132 quelli di fegato (141), 12 quelli di pancreas (7) e 21 quelli di polmone (32). Nonostante questo impegno, i pazienti in attesa di trapianto in Veneto a fine 2020 erano 1.208, un dato in miglioramento rispetto ai 1.243 in lista a fine 2019, ma che evidenzia l’annosa questione dell’insufficienza di organi. “Ogni trapianto riuscito è una vita salvata – afferma l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin – dietro alla quale si muovono in perfetto sincrono centinaia di persone, dalla famiglia che decide la donazione, al volontariato che la promuove, alle decine e decine di chirurghi, medici e infermieri che operano in totale multidisciplinarietà. Ma le vite si salvano anche con la ricerca ed è per questo che è nato il progetto di ricerca LifeLab”. Coordinato dal Coris, il Consorzio per la Ricerca Sanitaria della Regione Veneto, LifeLab comprende 21 progetti attivi in parallelo sulla rigenerazione dei più diversi tessuti e organi: dal cuore ai polmoni, dall’esofago all’udito, dai condotti urinari ai reni, dalla cute al fegato. Partito nel 2018, il programma vede impegnati complessivamente oltre 60 ricercatori dell’Azienda Ospedaliera e dell’Università di Padova. Gli obiettivi sono ambiziosi: a seconda degli ambiti di applicazione, si studia da una parte come “ringiovanire” e ricondizionare gli organi umani, al fine di rendere idonei al trapianto organi che oggi vengono ritenuti non utilizzabili, dall’altra l’applicazione di metodiche innovative per la creazione di organi artificiali con maggiore biocompatibilità rispetto alle attuali soluzioni. In questi primi anni di attività sono già stati raggiunti importanti risultati, come sottolinea il prof. Gino Gerosa, coordinatore scientifico del programma LifeLab, nonché Ordinario di Cardiochirurgia e Direttore del Centro di Cardiochirurgia V. Gallucci dell’A-
zienda Ospedaliera di Padova: “Lifelab nasce da un’intuizione: raccogliere i diversi gruppi di ricerca che a Padova si occupano di medicina rigenerativa in un unico contesto in modo da ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili quali gli spazi di ricerca e le tecnologie, condividere tra i diversi gruppi di ricerca i risultati ottenuti e creare un laboratorio per la creazione di tessuti ed organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati. Tutto ciò è oggi realtà ed è in coerente visione con lo sviluppo della ricerca traslazionale, ovvero portare il prodotto della ricerca dal laboratorio al letto del paziente”. Per il futuro, le prospettive appaiono particolarmente significative: “Non possiamo fermarci ora quando tanti dei progetti avviati sono vicinissimi al raggiungimento dei risultati attesi - sottolinea il prof. Gerosa - Pensiamo solamente alla capacità di rigenerare gli organi prima del trapianto o all’impiego delle stampanti 3D con l’utilizzo di inchiostri biologici per la creazione di tessuti. Il know-how prodotto ad oggi nei laboratori di LifeLab dai diversi specialisti è un valore aggiunto irrinunciabile a disposizione di tutto il sistema sanitario regionale”. Enrico Beda
I ricercatori di Lifelab
SUPERBONUS 110%. VERSO L’ULTERIORE PROROGA FINO AL 2023 Arrivano le prime modifiche alla disciplina del Superbonus Il D.L. n. 59/2021 stabilisce che per gli interventi effettuati dagli IACP, e soggetti assimilati, la detrazione nella misura del 110% spetti per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023, prorogando di sei mesi la precedente scadenza fissata al 31 dicembre 2022. Viene, inoltre, separata la posizione delle persone fisiche da quella dei condomini eliminando, solo per questi ultimi, la regola del 60%, con la conseguenza che saranno agevolate le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza prevedere che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Inoltre entro fine maggio è atteso il decreto Semplificazioni, che porterà gli snellimenti burocratici in materia di appalti, valutazioni ambientali, PA e Superbonus, con le diverse richieste avanzate dal Ministero della Transizione Ecologica e della Pubblica Amministrazione, anche e soprattutto nell’ottica di una più efficace attuazione dei progetti e delle riforme imminenti previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in seno al Recovery Plan italiano.
MA VEDIAMO NEL DETTAGLIO
Il comma 3-bis del DL59 prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c) e cioè: • istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati • nonche’ gli enti aventi le stesse finalita’ sociali dei predetti istituti,
• istituiti nella forma di societa’ che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprieta’ ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica, le disposizioni riguardanti la detrazione fiscale si applicano anche alle spese, documentate e rimaste a carico degli IACP, sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023. Sostanzialmente si è ottenuta una proroga di 6 mesi rispetto alla normativa precedente, che consentiva la proroga al 30 giugno 2023 solo nel caso di uno stato di avanzamento lavori del 60% (ora invece il termine è prorogato senza condizioni). Per le spese sostenute dal 1° luglio 2022 la detrazione è ripartita in quattro quote annuali di pari importo. In virtu’ delle modifiche apportate dal DL59/2021 al comma 8-bis dell’art 119 del DL34/2020 si hanno le seguenti nuove scadenze: • Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, per i quali alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Il nuovo comma specifica soltanto che la norma si applica alle persone fisiche per le quali restano invariati i requisiti che prima si
applicavano anche ai condomini. • Per gli interventi effettuati dai condomini , la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Con il nuovo periodo viene aggiunta una ulteriore specificazione per i condomini ai quali la detrazione spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza il riferimento allo stato avanzamento lavori del 60%. • L’ultimo periodo del comma 8 bis prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c), ossia gli IACP e altri istituti come sopra indicati, per i quali alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. Ossia per gli IACP spetta una proroga al 31 dicembre 2023 rispetto alla precedente norma che fissava la data al 30 giugno 2023.
GUIDA AL SUPERBONUS
I BONUS PREVISTI PER LE FAMIGLIE DAL DECRETO SOSTEGNI BIS Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio. Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio. Il nuovo provvedimento legislativo introdurrà ulteriori agevolazioni e nuove misure per favorire la ripresa economica del Paese. Vediamo ora i Bonus e gli incentivi per le famiglie e per i cittadini, previsti nel decreto approvato in Parlamento, del quale si attende l’uscita in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore. BONUS SPESA, AFFITTI E BOLLETTE Sono stanziati 500 milioni di euro per l’anno 2021 a favore dei Comuni, da utilizzare per l’attivazione di iniziative di solidarietà alimentare, tramite l’erogazione di buoni spesa e per concedere contributi a sostegno del pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche a favore delle famiglie in difficoltà. BONUS PRIMA CASA prima casa. L’accesso prioritario al fondo di garanzia sui mutui per l’acquisto della prima casa è esteso ai giovani fino a 36 anni di età per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022. Inoltre il fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui (Fondo Gasparrini) è prorogato fino al 31 dicembre 2021. I giovani under 36 sono esonerati anche dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, e hanno diritto a pagare la metà delle spese notarili, per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022, ad eccezione che per l’acquisto di abitazioni di lusso. BONUS VACANZE Cambia la data di scadenza del bonus vacanze 2021: ora la validità del voucher è stata allungata fino a giugno 2022, dunque di due anni. Questa è la proroga stabilita dall’emendamento al decreto Sostegni presentata dal Ministro del Turismo Garavaglia e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. consiste in un contributo fino a
un massimo 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia. A partire dall’approvazione dell’emendamento, è stato prorogato fino al 30 giugno 2022 il termine ultimo per fruire del Bonus vacanze. L’agevolazione è rivolta a
tutti nuclei familiari che presentano un ISEE fino a 40 mila euro. Tuttavia è necessario precisare che la proroga non riguarda l’invio di nuove domande e quindi l’apertura di una nuova finestra temporale di invio delle istanze. Nel Decreto Rilancio figura infatti come data di scadenza per
procedere con la richiesta il 30 dicembre 2020, termine che ad oggi non ha subito alcuna modifica o proroga. BONUS MAMMA DOMANI Pensato per chi diventa genitore nel 2021, è possibile ottenere un bonus dal valore di 800 euro. Per poter beneficiare di tale misura bisogna fare apposta richiesta entro un anno dalla nascita o dalla data di adozione del bambino. BONUS BEBÉ Si presenta come una misura destinata a tutte le famiglie con un bambino di età inferiore ad un anno. Se non si presenta la dichiarazione ISEE, è possibile ottenere un importo minimo di 80 euro al mese, ovvero 960 euro all’anno. In presenza di ISEE particolarmente bassi, invece, conviene presentare tale attestazione, in modo tale da ottenere un importo più alto. BONUS ASILO NIDO Come facilmente intuibile dal nome, per poter beneficiare di tale sussidio è necessario che nel nucleo famigliare ci sia un bambino che abbia un’età inferiore ai tre anni e che la famiglia richiedente effettui delle spese per usufruire del servizio di asilo nido. L’importo di tale misura ammonta a 1.500 euro. Così come già detto con il bonus bebè, anche in questo caso è possibile beneficiare della misura senza dover presentare l’ISEE. In caso di valori particolarmente bassi, invece, conviene presentare tale dichiarazione, in modo tale da ottenere delle cifre maggiori.
MAGGIO 2021
on-line:
LASCIAMOLI ANNUSARE! Per i cani l’olfatto è uno dei primi sensi a svilupparsi, fin dai primi giorni di vita
È
evidente e noto a tutti noi quanto sia importante l’olfatto per i nostri cani. Se pensiamo in astratto ad un cane, di qualunque razza, lo immaginiamo ad annusare, prima ancora che a correre. L’olfatto canino è addirittura il primo dei sensi che i cuccioli sviluppano, prima ancora della vista e del gusto. Sentono l’odore della mamma e soprattutto del latte nelle sue mammelle. In molti lo definiscono un istinto, ma l’odorato nei cani è vera e propria genetica. A differenza da noi umani infatti, i cani hanno una zona specifica nel naso che ospita fino 300 milioni di recettori olfattivi, che consentono di immagazzinare gli odori trasportati dall’aria prima che arrivino ai polmoni, trasformandoli in percezione sensoriale talmente precisa da non avere eguali nel mondo animale. Nel cane, cosi come in altri animali, è presente anche l’organo vomero nasale, detto anche organo di Jacobson, che permette di “sentire” alcune sostanze chimiche, i feromoni, che l’essere umano non può percepire. I feromoni vengono emessi da alcune ghiandole presenti su tutti gli organismi viventi e trasmettono ai nostri amici a quattro zampe ad esempio il segnale di pericolo, oppure la disponibilità per l’accoppiamento sessuale. Tutte queste specificità genetiche
portano dunque il nostro cucciolo ad avere proprio l’olfatto come fondamento per la propria serenità. Ma l’olfatto è anche il primo in assoluto dei suoi sensi, seguito dall’udito, dalla vista, dal tatto e dal gusto. Per noi uomini invece – e questa è la macroscopica differenza – la percezione più importante è data dalla vista, poi dall’udito e dal gusto e solo al quarto posto dei nostri sensi troviamo l’olfatto, seguito dal tatto. Tutto ciò ci porta a capire quanto sia importante permettere al nostro cane di informarsi sull’ambiente in cui vive attraverso l’olfatto, sempre. Impedirgli di annusare durante
le passeggiate ad esempio, per la nostra fretta, equivale a camminare con una benda sugli occhi per noi, il che provoca smarrimento, incertezza e paura se non si è preparati a farlo. Per non parlare poi dell’importanza del “confine odoroso” per i nostri cuccioli, durante le passeggiate o le loro scorribande. Attraverso l’urina infatti ciascun cane traccia il proprio confine, come mettesse il proprio cartello di “proprietà privata”: da qui nasce la necessità per ciascuno di loro di marcare il proprio territorio e di riconoscere, attraverso l’olfatto, i confini.
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Pet
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“CHIAMAMI CON IL MIO NOME” ANCHE L’IDENTITÀ VA ADDESTRATA
P
er noi uomini il nome è la nostra caratteristica distintiva, compone la nostra identità in modo unico. Per gli animali domestici invece il nome è un suono, che può essere come tutti gli altri se non insegniamo al nostro cane o al nostro gatto ad identificarlo come identificativo. I cani e i gatti in questo sono davvero molto simili tra loro, perché per entrambi il nome che assegniamo loro altro non è che un suono. Ma il nostro animale deve arrivare a capire che quando sente quel suono, qualcosa che lo riguarda sta per accadere, che quel suono lo identifica e nel quale deve imparare ad identificarsi.
Ecco 3 modi per insegnare il proprio nome al nostro cucciolo 1 – Sembrerà un trucchetto, ma in realtà è alla base dell’addestramento. Il cane ed il gatto devono associare il suono del proprio nome a qualcosa di piacevole, per ottenere riscontro positivo e dunque perché si identifichino in esso. Un bocconcino, una carezza, l’inizio di un gioco faranno in modo che quel suono diventi per lui importante e non un suono qualunque. 2 – E’ molto importante anche il tono di voce che usiamo per pronunciare il nome del nostro animale, che sia cucciolo o già grande. Un tono neutro lo aiuterà a distinguere sempre e al meglio quel suono rispetto ad altri. Meglio ancora se il tono è neutro e anche allegro. Mai quindi urlare il nome, soprattutto durante un rimprovero. Il nome urlato innanzitutto non verrà subito associato e inoltre si porterà dietro il rischio che lo intenda come qualcosa di spiacevole e che quindi non risponda. 3 - Il nostro compito è quello di aiutare il nostro animale ad associare il suono al proprio nome, per attirare la sua attenzione e distoglierlo da quello che stava facendo. Ripetere il suo nome tante e troppe volte porta ad ottenere l’effetto esattamente contrario, il nostro cane o il nostro gatto inizieranno ad ignorare quel suono ripetuto inutilmente.
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Libri
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Novità letteraria Romanzo d’esordio di Germana Urbani, padovana, giornalista e docente, già direttore de “La Piazza”
“Chi se non noi”: amore e illusione tra cielo e acqua
La testimonianza dell’autrice
“Il Delta nel cuore, che emozione raccontarlo”
Il libro scava nei sentimenti e si immerge nelle pieghe più intime della mente, sullo sfondo il paesaggio del Delta del Po
A
nziché un orologio come ai suoi fratelli, per la prima comunione il nonno regala a Maria una Polaroid: è affascinata dallo spazio intorno a lei e sogna di diventare architetto da grande, di andare a vivere in città e indossare “scarpe violette magari tutti i giorni per andare in giro, a godersi la bellezza, profumando di buono”. E, anche se suo padre le ha detto che “i sogni non si realizzano mai”, Maria ce la fa: si laurea, va ad abitare a Ferrara, lavora a Bologna nello studio di un importante architetto, frequenta i convegni di bioarchitettura e le mostre dei fotografi che tanto ama, insomma ha la vita che ha sempre desiderato. Eppure, ogni venerdì torna nel Delta del Po, quel mondo paludoso che avrebbe preferito dimenticare se Luca, l’uomo che ama con un’intensità febbrile, non fosse stato così legato a quella terra. Lui è criptico, ambiguo, manipolatore, alterna sprezzo a dolcezza. E, quando la lascia, è come se un’onda di piena si rovesciasse sotto quegli “immensi cieli color cicoria”. Germana Urbani, nata e cresciuta a Urbana, in provincia di Padova, è un’insegnante e ha lavorato come giornalista per numerose testate venete, in particolare “La Piazza”, di cui è stata a lungo direttore. Prima di dedicarsi alla narrativa lunga, ha pubblicato numerosi racconti in svariate riviste letterarie. Chi se non noi è il suo primo romanzo che, per dirla con l’autrice, “è rimasto molti anni nel cassetto”. Nel suo romanzo d’esordio, la scrittrice ha voluto immergersi – proprio come un palombaro si inabissa per portare alla luce preziosi reperti – senza remora “nelle pieghe più intime della mente di una donna” e nelle falsità e dolorose contraddizioni che portano allo svilimento dei rapporti umani e alla sofferente rottura. Germana Urbani con il suo tocco che evidenzia una rara e preziosa sensibilità “scova il nodo che può legare l’amore più ingenuo e il dolore più accecante, sfuma i confini opachi tra passione e follia”. Un’altra componente che l’autrice non trascura è la dimensione storica che si intreccia indissolubilmente con la narrazione, presentando un Polesine ancora logorato nel territorio e nelle storie familiari dal ricordo della grande alluvione del ’51. Chi se non
noi si presenta così al lettore: come un vortice in grado di trascinarti e costringerti a confrontarti con “le pulsioni più oscure” della propria mente. Samuele Contiero
Quando ho dovuto decidere dove ambientare la storia che volevo raccontare ho pensato quasi subito al Delta del Po polesano, un luogo bellissimo che ho imparato a conoscere proprio lavorando al giornale La Piazza. Iniziai dal Polesine, infatti, e fu amore a prima vista per questa terra e la sua gente: fui assunta al giornale come redattrice delle edizioni rodigine, curavo Rovigo, Adria, Delta e Basso Polesine, con Badia, Lendinara e Occhiobello. Conoscevo poco le zone e, nei primi tempi, andai diverse volte a intervistare amministratori, commercianti e ad incontrare i collaboratori. Scattavo molte foto, perché si tratta zone bellissime del nostro Veneto, anche se poco celebrate nei romanzi degli scrittori veneti. Grande cantore ne fu sicuramente Gianantonio Cibotto, le cui opere andrebbero sostenute di più sia nelle scuole che negli ambienti letterari. Il Delta, in particolare modo, mi colpì subito per il suo essere una terra lontana, di confine, affascinante per un forestiero come me eppure respingente per i giovani che andavano a studiare fuori con la speranza di non tornare. Forse perché piena di contraddizioni che, come giornalisti, abbiamo cercato di raccontare dando spazio a tutte le voci in campo: amministratori, ambientalisti, imprenditori, persino a Enel quando ancora il dibattito era aperto sul futuro della centrale. Certo è che gli anni in cui ho lavorato a la Piazza e scritto di questi posti, sono stati fondamentali per la scrittura di questo mio romanzo d’esordio. E mi piace ricordarlo, vado fiera del lavoro fatto, e spero che chi leggerà il romanzo senta forte l’impulso a partire per il nostro Delta del Po. Germana Urbani