La Piazza di Cavarzere - Novembre 2022

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Energia sostenibile

Periodico d’informazione localeAnno XXIX n. 212 di Cavarzere servizi alle pagg 6 e 8 Munari, primo anno da sindaco: “Soddisfatto del lavoro svolto” Ricordati i passaggi difficili ma anche i risultati ottenuti grazie all’assunzione di nuovo personale comunale. La critica delle opposizioni: “Si deve fare di più” CDA DELL’IPAB Il Tar dà ragione al sindaco 5 CARO ENERGIA Sabato edifici pubblici chiusi 9 FUSIONE Crocco (Pd): “Come si procede?” 10 EVENTI Torna il Concerto di Natale 13 TEATRO SERAFIN A via la nuova stagione 12 CONA Lampioni spenti di notte 16 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE NOVEMBRE 2022 ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto Notiziario delle 11:30 Notiziario delle 18:30 Notiziario delle 8:30 Notiziario delle 17:30 segue a pag 5
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
to sulle
internazionali.
M entre il nuovo governo corre ai ripari adottando le prime misure miliardarie per mitigare l’effetto del caro bollette e per i prezzi del gas si annunciano mesi sull’ottovolante con ripercussioni evidenti su famiglie e imprese, si accende il confron-
soluzioni da mettere in campo per garantire al nostro Paese l’energia necessaria per scongiurare i vertiginosi aumenti dovuti a speculazioni e tensioni

Ipab Danielato. Il Tar dà ragione a Munari

Rivoluzione nel cda dell’Ipab Danielato di Cavarzere: fuori 3 dei consiglieri che furono nominati lo scorso anno in chiusura di mandato dall’allora sindaco Henri Tommasi. Il primo cittadino che gli subentrò, Pierfrancesco Munari, annullò subito in autotutela il provvedimento del predecessore, che all’epoca suscitò forti polemiche per il contestato tempismo. Ora la conferma dal Tar, che ha accolto il ricorso di due consiglieri ma non quello dell’Ipab. Per cui, Valentino Ruggini, Bruno Cassetta e Andrea Orlandin sono ufficialmente fuori dal cda. Per quanto riguarda Luciana Mischiari e Ilaria Armarolli, che presentarono ricorso individualmente, rimarranno in carica in quanto il Tar ha annullato il provvedimento di Munari solo per quanto riguarda la loro nomina. Soddisfatto, parzialmente, il sindaco Munari, che riepiloga così: “L’amministrazione precedente, a poche settimane dalle elezioni amministrative, aveva nominato il Cda e io con provvedimento annullai in autotutela le nomine sulla base di una serie di valutazioni. Ad esempio, non era stata fatta nessuna manifestazione di interesse, non erano stati scelti i candidati sulla scorta dell’esperienza, anzi c’erano dei curricula molto carenti. Al mio provvedimento hanno fatto opposizione due consiglieri dell’Ipab e l’Ipab stessa”. “Noi fin da subito abbiamo evidenziato che l’Ipab non doveva avere un interesse in merito a questa vicenda perché si tratta di nomine personali e il Tar ci ha dato ragione – riferisce il sindaco -. Infatti la posizione dell’Ipab è stata cassata. Quanto ai due consiglieri che si sono opposti, restano in carica perché secondo la sentenza il potere di eliminare le nomine fatte da un’amministrazione può essere in capo solo all’amministrazione regionale e non al sindaco. Un ragionamento che non condivido, ma attendo di vedere la comunicazione ufficiale”. Intanto, Munari dovrà sostituire i tre consigliere decaduti. “La sentenza, che è immediatamente eseguibile, parla chiaro: l’annullamento che io ho fatto è efficace e quindi procederò in questo senso appena avuta l’ufficialità”.

Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere e Cona per un numero complessivo di 7.007 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Energia sostenibile

Superare il deficit energetico è ormai una necessità dopo anni di attendismo tra passi avanti e indietro, tra polemiche e prese di posizione dall’una a dell’altra parte su nucleare, trivellazioni, rigassificatori, centrali a carbone, impianti fotovoltaici ed eolici. Ora è il momento di agire, sentiamo ripetere tutti i giorni, e di fare delle scelte chiare e non contraddittorie, per condurre l’Italia sulla strada della transizione energetica e della sostenibilità ambientale. L’energia sostenibile non può essere un’ideologia o una teoria ma deve trasformarsi in pratica quotidiana, grazie alla ricerca, all’innovazione tecnologica che sappia dare delle risposte alla necessità di garantire soluzioni che non perdano di vista l’impatto ambientale. Abbiamo il dovere di lasciare un mondo migliore e più pulito ai nostri figli ma sentiamo anche l’urgenza di superare le difficoltà del momento e di individuare delle vie d’uscita a breve e medio termine se non vogliamo che la nostra economia e i bilanci familiari ne risentano. Sul fronte energetico il Veneto è sempre stato in prima linea e piuttosto sensibile alle tematiche legate allo sviluppo delle fonti rinnovabili, come anche al loro impatto sul territorio.

La nostra regione è ai primi posti sul fronte del fotovoltaico e non si contano le aziende che in questi anni stanno adottando soluzioni sostenibili per decarbonizzare i settori più energivori. Sappiamo bene però che proprio nella nostra regione in questi anni mantenere il delicato equilibrio fra installazioni di pannelli fotovoltaici e difesa del suolo ha provocato non pochi attriti, fino ad arrivare ad una legge regionale che mette dei paletti anche con l’obiettivo di evitare contenziosi. In questi giorni, poi, si parla molto di trivellazioni, un vero e proprio spauracchio per il Polesine e non solo, che ha provocato una levata di scudi e che condizionerà a lungo anche il confronto politico. La strada per l’energia sostenibile è lunga e incerta ma, come diceva Enrico Mattei, un vero e proprio pioniere in questo settore, spesso inascoltato e osteggiato, “l’ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono”.

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Giorgia Gay
Cda, fuori tre consiglieri nominati alla fine del mandato di Tommasi
di Cavarzere
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Facciamo il punto
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è un marchio proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 14 novembre 2022

Politica. Un anno di amministrazione, il bilancio del sindaco

Munari: “Siamo una bella squadra che ha saputo affrontare le emergenze”

Il primo cittadino

Esattamente un anno fa Pierfrancesco Munari indossava per la prima volta la fascia tricolore da sindaco. Un vero e proprio battesimo del fuoco, il suo: nelle ore immediatamente successive all’insediamento dovette confrontarsi con un forte maltempo che creò gravi disagi alla città. Da allora il cammino non è stato sempre facile e in discesa, con ripercussioni locali di problemi nazionali (vedi la guerra in Ucraina e il caro energia) e anche qualche tegola prettamente cavarzerana.

Sindaco, ripensando a questo anno cosa prova? Se l’aspettava così questa esperienza, oppure più facile o più dura?

“Sinceramente non posso dire se la credevo più o meno dura, perché non abbiamo neanche avuto il tempo di lamentarci o pensare e ci siamo messi subito al lavoro. L’importante, secondo me, è che si sia costruito un bel team di lavoro anche con gli assessori, con i dipendenti, e che sia stata data al mandato l’impostazione che volevamo. Ci siamo messi subito all’opera per portare a casa i risultati, per la programmazione futura”.

Quale il risultato di cui è più orgoglioso in questo primo anno?

“Sicuramente l’assunzione del personale: abbiamo fatto due concorsi, uno per i vigili e uno per amministrativi e così siamo riusciti ad aumentare la forza lavoro, che è fondamentale per portare a casa i progetti”.

A proposito della macchina amministrativa: anche se la conosceva già quando era all’opposizio-

ne, ora che è sindaco come è stato rapportarsi all’apparato burocratico?

“Effettivamente c’è molta burocrazia. Io vengo dal privato come libero professionista e mi rendo conto che c’è una visione completamente diversa. Però stando attenti e facendo lavorare gli assessori per ogni ambito di competenza credo che i risultati si possano trovare, magari con qualche ritardo rispetto al privato, però sicuramente abbiamo brave persone che lavorano”.

A proposito della squadra di governo, è soddisfatto? La riconfermerebbe a un anno di distanza?

“Sì, assolutamente sì. Son soddisfatto, abbiamo una squadra coesa. Consideri che, al di là dell’ordinaria amministrazione, quest’anno abbiamo avuto due grosse problematiche: una è quella del caro energia, che ha colpito non solo le famiglie ma anche i nostri conti. La seconda è quel debito fuori bilancio di 700mila euro (per il cosiddetto “lodo San Silvestro”, ndr) che mi son trovato sulle spalle. È ovvio che son due cose che vanno a condizionare molto l’operatività del mio mandato, però non ci scoraggiamo e cercheremo di affrontare al meglio tutte le problematiche”.

Il momento più bello e il momento più brutto di quest’anno?

“Beh il momento più bello, se ci penso, è stato quando ho vinto (ride, ndr). Quanto al momento brutto, credo la tegola dei 700mila euro fuori bilancio, perché veramente ha un po’ tarpato le ali ai miei progetti”.

E’ nato il Bosco dei Bambini

Lo scorso 9 novembre, nel parco di Via Dante Alighieri, è stato inaugurato il “Bosco dei bambini”.

55 alberi sono stati piantati nel grande parco verde; 44 sono stati donati da WikiScuola srl - Società accreditata al ministero dell’Istruzione e 11 sono stati messi a disposizione dallo scrittore cavarzerano Andrea Franzoso.

Inoltre, la cooperativa Titoli Minori- cooperativa sociale onlus ha donato la “Quercia dei bambini”, un alberello che crescerà e vivrà secoli.

Presenti all’inaugurazione il sindaco Pierfrancesco Munari, l’assessore all’Ambiente Marco Grandi, la dirigente dell’IC Cavarzere Ilaria Finotti e lo scrittore Andrea Franzoso.

“Un meraviglioso parco – ha commentato il primo cittadino – proprio di fronte alla scuola in modo che la crescita delle essenze sia costantemente monitorata dai bambini”.

Ad allietare la mattinata alcune classi della scuola primaria DanteAalighieri e della scuola dell’Infanzia Collodi che hanno portato i loro contributi canori e poetici.

“I bambini erano entusiasti e sono convinto che la loro generazione avrà un rispetto per l’ambiente

I rapporti con l’opposizione non sono sempre stati sereni.

“Io sono sempre a disposizione, parlo con tutti. A volte però sono stato attaccato su cose ingenerose. Scusi se ritorno sempre sullo stesso problema, ma sul debito fuori bilancio hanno voluto scaricare le colpe. Come ha ammesso la stessa consigliera di minoranza Crocco, non si tratta di una mia responsabilità, mentre qualcuno giocava a fare un po’ la caccia alle streghe. Però voglio dire che ho grandissima stima della minoranza e mi auguro che sui grandi progetti che abbiamo in programma a breve ci sia una collaborazione leale e non una presa politica di posizione”.

e per il verde che generazioni più datate purtroppo non hanno – ha scritto Munari sulla sua pagina Facebook – questo è stato il primo passo di un progetto molto ambizioso che porterà la nostra città ad essere esempio di “città giardino” per lasciare, a chi verrà, un paese migliore”. (b.c.)

6 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
ricorda tra i passaggi difficili, i danni causati dal maltempo e il cosiddetto lodo San Silvestro, ma rivendica con soddisfazione le assunzioni del personale

S ull’operato dei primi 12 mesi della giunta di centrodestra arriva l’analisi del consigliere di opposizione del gruppo “L’altra Cavarzere” Andrea Fumana. E non si tratta di un giudizio lusinghiero circa l’attività della giunta di centrodestra guidata dal sindaco Munari.

“Sono consapevole – spiega Fumana - che 12 mesi sia un periodo troppo breve per poter esprimere un giudizio sull’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Munari.

Da ottobre 2021, tuttavia alcune osservazioni e considerazioni si possono fare. Ho sempre affermato con chiarezza che la nostra lista è alternativa al centrodestra e che avrei assolto il mio ruolo di consigliere comunale di minoranza con serietà e obbiettività, non facendo mancare il mio appoggio alle iniziative finalizzate al rilancio economico e sociale della nostra città. Questioni vitali e irrinunciabili quali la fusione Cavarzere Cona, lo sviluppo, il lavoro, l’agricoltura, il

potenziamento dei servizi sociosanitari, la tutela dell’ambiente, le manutenzioni ed il decoro, il sostegno al welfare e al sociale, alla scuola e alla coltura, allo sport e tempo libero, e soprattutto attenzione alle frazioni. Su questi temi sarebbe necessario un continuo e maggiore impegno, un deciso cambio di passo da parte del sindaco, degli assessori e consiglieri Comunali di maggioranza e minoranza. Penso che sindaco e assessori

abbiano constatato in questi mesi che governare è cosa ben diversa dall’essere all’opposizione”.

Fumana poi sottolinea come le cose che non vanno sono tante, e sarebbe facile fare un elenco visto che a suo parere in questi ultimi 12 mesi non è stato fatto nulla di concreto.

“Sarebbe troppo semplice - dice Fumana - fare un elenco, anche perché ad ora non è stato fatto nulla di concreto, sarà mio compito fare la mia parte d’opposizione in consiglio comunale”.

Per il consigliere de “ L’Altra Cavarzere” Andrea Fumana infine c’è un motto che in questi casi vale sempre e in particolar modo per l’operato della giunta di centrodestra che da un anno governa la cittadina dell’area sud del veneziano.

“È sempre di attualità - conclude il consigliere un famoso detto: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, un detto che mi sembra descriva bene la situazione”.

Il decimo anniversario di “Pes Abbigliamento”

Il primo novembre il noto negozio di abbigliamento “Pes” in Via Don Minzoni ha spento le candeline per il suo decimo anniversario. “Aprire un negozio in un periodo di crisi e per giunta in un paese piccolo è stata una bella sfida – dice la proprietaria – lo scopo è stato, fin dall’inizio, di diventare un punto di riferimento per cavarzerani e non solo. C’è stata da sempre la volontà di seguire le mode e le tenenze del momento, di osare, di ricercare marchi particolari, facendo attenzione ai dettagli e alla qualità dei tessuti. L’obiettivo di Pes è soddisfare un vasto pubblico, dai più giovani alle taglie oltre la 48 e di rendere il cliente unico, coccolandolo e consigliandolo a trovare il look più adatto a lui”. Numerosi sono stati gli auguri ricevuti tra cui anche quelli del sindaco Pierfrancesco Munari.

“I complimenti da parte dell’Amministrazione e dell’intera cittadinanza sono il minimo per chi ogni mattina si alza e tiene vivo il commercio della nostra città” ha scritto sulla sua pagina Facebook. (b.c.)

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Federico Fumana Ad un anno
Politica. dalle elezioni amministrative, il commento dell’opposizione
Cavarzere
Fumana: “Fusione, sviluppo, servizi sociosanitari, serve un maggiore impegno”

Comune e biblioteca chiusi di sabato

Prevista anche una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza

Per la gestione degli impianti sportivi, Munari fa sapere che è stato “chiesto a tutti una razionalizzazione delle luci, degli allenamenti magari anche mediante accorpamento”

Il Comune di Cavarzere adotta misure urgenti per contenere i consumi energetici. È proprio questo il titolo dell’ordinanza firmata dal sindaco Pierfrancesco Munari per provare a far fronte all’incremento dei costi energetici con cui anche l’ente sta facendo i conti.

“L’ordinanza che ho firmato punta a un risparmio energetico negli edifici comunali – spiega il primo cittadino -. Per cui abbiamo chiuso il Comune al sabato, così come la biblioteca. Fortunatamente la scuola quest’anno era già organizzata su cinque giorni e quindi non è stato necessario intervenire. Abbiamo poi posticipato la stagione termica che doveva partire dal 22 ottobre e chiediamo a tutti una maggiore attenzione nell’utilizzo dell’energia elettrica”.

Tra le misure, la concentrazione delle iniziative culturali in biblioteca in soli 2 weekend nei mesi freddi, la riduzione dei tempi per eventuali prove, la chiusura al sabato con apertura pomeridiana il mercoledì. Prevista anche una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza.

Sul fronte degli impianti sportivi, Munari fa sapere che “abbiamo chiesto a tutti una razionalizzazione delle luci, degli allenamenti magari anche mediante accorpamento. Si tratta di soluzioni necessarie, alcune delle quali stanno già dando risultati, come lo spegnimento della fontana che ha permesso da solo un risparmio di 6 mila euro. È ovvio che si tratta di cifre non elevate, ma con piccoli accorgimenti è possibile avere un risparmio considerevole.

Vita nuova alle pensiline di Cavarzere

Grazie a un cospicuo finanziamento ottenuto con i fondi per la rigenerazione urbana, il Comune sta provvedendo alla sistemazione e in alcuni casi alla totale sostituzione delle situazioni particolarmente degradate.

“Abbiamo preso un finanziamento di 90mila euro per il 2022 e di 60mila per il 2023 – annuncia il sinsaco Pierfrancesco Munari -. I fondi per quest’anno li abbiamo investiti per l’ultimazione del cimitero di Rottanova e in una parte residuale per le pensiline. A Punta Pali sono stati sostituiti tutti i vetri, quindi c’è una pensilina praticamente

nuova. Sono state rimosse quelle vetuste che erano in condizioni vergognose e adesso si provvederà alle sistemazioni”.

La conclusione dei lavori è

6mila euro non sono tanti ma moltiplicati per 10 diventano 60mila euro e allora la storia cambia”.

L’amministrazione al momento non ha in agenda l’adozione di altre soluzioni più drastiche, come lo spegnimento dei lampioni negli orari notturni come fatto da qualche altro amministratore, ma certo l’incremento dei costi preoccupa il primo cittadino: “Si tratta di un aumento molto rilevante. Considerate che stiamo parlando di diverse centinaia di migliaia di euro a fronte 86mila euro che abbiamo ricevuto come sostegno dallo Stato. È comprensibile quindi che abbiamo grosse difficoltà. Possiamo solo sperare nell’abbassamento dei costi che sembra profilarsi all’orizzonte”.

“Si

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Amministrazione. Aumento dei costi energetici, l’ordinanza del sindaco prevista entro giugno 2023. tratta di un intervento che non veniva fatto a Cavarzere credo da cinquant’anni, per cui sono molto orgoglioso”. (g.g.)
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Cavarzere

Politica.

La segretaria del

Pd chiede

aggiornamenti

al sindaco “Fusione fra Cavarzere e Cona, come vuole procedere l’amministrazione?

’era una volta la fusione, poi non se n’è più parlato”. A tornare sul tema e chiedere conto al sindaco Pierfrancesco Munari è il PD di Cavarzere per bocca della segretaria Heidi Crocco, che punzecchia l’amministrazione con alcune domande.

“L’attuale sindaco Munari nella sua campagna elettorale ha utilizzato come cavallo di battaglia la questione della fusione tra Cavarzere e Cona – commenta Crocco –. Argomento fortemente sostenuto anche dall’attuale vicesindaco Parisotto che ha sempre ribadito con forza che per lui questa era una priorità e che la mancata realizzazione della fusione stessa avrebbe comportato il venir meno dei motivi costituenti l’attuale maggioranza. Ma da un anno a questa parte, cioè da quando si è insediata l’attuale amministrazione, assistiamo ad un assoluto silenzio rispetto a questa tematica come fosse stata messa nel cassetto”.

Heidi Crocco punzecchia

Munari: “Era un suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, fortemente sostenuto dal suo vice Parisotto; da un anno a questa parte non se ne parla più”

“Forse a seguito del due di picche del Comune di Cona – ipotizza la consigliera – che già da tempo aveva manifestato parere negativo su questo argomento, prima con un sondaggio sottoposto ai propri cittadini e poi con le dichiarazioni del sindaco Aggio”.

E continua: “Oggi forse ci si rende conto che non è possibile pretendere una fusione a senso unico e che molto probabilmente non c’erano già un anno fa i tempi per farla. Ci chiediamo perché l’amministrazione comunale abbia speso dei soldi per predisporre uno studio di fattibilità che non è servito a nulla, anzi è stato ritirato. Non si poteva cercare una sinergia con il Comune di Cona attraverso l’attivazione di convenzioni o intese di programma per iniziare un percorso di condivisione di servizi?”.

“Ci chiediamo quindi – conclude Heidi Crocco – come inten-

de procedere l’amministrazione Munari a questo punto rispetto all’ipotesi di fusione e cosa intende fare nel caso in cui i termini (l’iter va concluso entro il 30 giugno 2023) per poter presentare in Regione le iniziative legislative e le richieste relative a variazioni territoriali non possano essere rispettati, evento che, ormai, appare altamente probabile”.

Rottanova festeggia i 100 anni della Signora Ines

È un bellissimo traguardo quello che il 4 novembre scorso ha raggiunto la signora Ines Longhin, residente a Rottanova. 100 anni festeggiati in compagnia dei figli Dolores, Graziano e Raffaella, dei nipoti, del sindaco Pierfrancesco Munari e dei parroci Don Francesco e Don Virgilio. Originaria di Candiana, Ines ha sposato il rottanovano Giovanni Garbin e si è trasferita a Rottanova: ha lavorato nei campi per molti anni e nel tempo libero si è sempre dedicata al ricamo di tovaglie e lenzuola e alla lettura.

“Mia madre, insieme a mio padre, ci ha insegnato il rispetto verso gli altri – ha detto il figlio Graziano – ricordandoci di apprezzare sempre quello che abbiamo. Dopo la morte di nostro padre, i suoi nipoti sono stati la sua ancora di salvataggio. Si è rifugiata in loro aiutando noi figli, impegnati nel lavoro, nella loro gestione”.

In suo onore, Don Francesco e Don Virgilio, la mattina del 4 novembre, presso la sua abitazione, hanno celebrato una messa.

“Mia mamma è una fervente cattolica – ha concluso il figlio – non ha mai perso la messa, ha sempre pregato tantissimo e ancora continua a farlo”.

Sono stati molti gli auguri ricevuti dalla signora Ines tra cui quelli del Comitato di Rottanova, il Circolo Tullio Serafin, la Polisportiva Quadrifoglio, il Concetto Armonico e l’Archivio storico Tullio Serafin. (b.c.)

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Heidi Crocco

Teatro. Presentata la stagione 2022-23 in programma al Tullio Serafin

Le Domeniche a Cavarzere saranno spettacolari

Tornano a Cavarzere le “Domeniche spettacolari” del Teatro Tullio Serafin con sette entusiasmanti appuntamenti di prosa e danza, che accompagneranno gli spettatori da novembre a marzo. Non mancheranno due momenti dedicati ai più piccoli con l’attesa rassegna Portami a teatro.

E’ stata presentata la Stagione Teatrale 2022/2023 del Teatro Tullio Serafin di Cavarzere. Presenti il sndaco Pierfrancesco Munari, l’assessore alla Cultura Ilaria Turatti, la rappresentante della Adriatic LNG Giorgia Fonsatti, il Referente Coop. Deltartisti, il Maestro Renzo Banzato e il vicedirettore di Arteven Patrizia Boscolo.

“E’ una grande emozione, se non privilegio, essere qui a presentare la stagione 2022/2023 –ha detto il sindaco Munari – ringrazio i presenti perché hanno reso possibile la realizzazione della stagione teatrale a Cavarzere e un ringraziamento speciale all’assessore Turatti che tanto si

è spesa per Cavarzere in questo primo anno di mandato. Ringrazio la città metropolitana di Venezia, Arteven, Regione Veneto, Adriatic LNg e il Ministero della Cultura, attori fondamentali per creare questo evento”.

“Siamo arrivati da due anni tanto difficili per la cultura e quest’anno abbiamo deciso di partire a bomba – ha detto l’assessore Turatti – ci tengo a ringraziare Arteven perché mi è stata vicina, la Regione Veneto, il ministero della Cultura ed Adriatic LNG, sponsor ufficiale”.

“Cavarzere continua ad essere in prima linea per il profilo culturale e credo che la crescita culturale di una collettività sia il

presupposto essenziale per un paese civile – ha concluso il Maestro Renzo Banzato – Il programma va ad accontentare tutti i gusti, dal balletto ai grandi classici. Inoltre, abbiamo spazio anche per il teatro dei piccoli (il 29 gennaio e il 26 febbraio)”.

Dopo il primo appuntamento con lo spettacolo di Marco Paolini, “Antenati, the grave party”

lo scorso 13 novembre, in cartellone il 20 novembre alle ore 17, “Il mercante di Venezia”, TeatroImmagine, quindi il 4 dicembre, sempre alle ore 17, “Veleno a colazione”, Theama Teatro. Il 22 gennaio Cob, la compagnia Opus Ballet presenta “Le quattro stagioni”. Il 12 febbraio andrà in scena Giuseppe Battiston con “La valigia”. Francesxo Gerardi

Un premio per Giuseppe Arpicelli, il blogger che racconta Cavarzere

L’Associazione di Promozione Sociale “Gruppo Animazione S. Mauro” di Cavarzere ha consegnato un attestato di merito al blogger cavarzerano Giuseppe Arpicelli per “l’opera di informazione svolta a favore della Comunità di Cavarzere”.

La Responsabile dell’associazione, la dottoressa Raffaella Pacchiega, ha motivato questo riconoscimento dato a Giuseppe Arpicelli evidenziando la sua massima disponibilità nel presenziare alle varie iniziative sociali, culturali, sportive del nostro paese, sia fotografando sia riprendendo in video i vari

momenti di vita della comunità di Cavarzere.

“Tutto questo impegno – ha sottolineato in più di un’occasione Arpicelli – viene espletato in forma libera e gratuita”. Oltre a ciò, è risultato estremamente importante l’opera di pubblica utilità svolta nel portare all’attenzione le necessità di ripristino e sistemazione di strade e segnaletica.

L’Associazione di Promozione Sociale, piccola nei numeri ma grande di cuore, e che opera a Cavarzere da oltre un decennio, si occupa di attività di volontariato nel paese promuo-

vendo aggregazione e iniziative di solidarietà nei confronti di soggetti deboli del nostro paese. Inoltre, ha contribuito in modo sostanzioso alla raccolta fondi, promossa dalla Parrocchia di S. Mauro, per il restauro del Crocifisso del Paneghetti. Da quattordici anni pubblica un calendario storico-fotografico che attraverso le immagini racconta in modo semplice e divulgativo la storia del paese.

A fine serata si è svolta un’estrazione a premi e il ricavato è stato dato in beneficenza a studenti bisognosi e meritevoli della comunità. (s.c.)

gli spettacoli si terranno la domenica pomeriggio, alle ore 17, eccetto quello del 12 febbraio, programmato per le 21.

12 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
propone invece il 5 marzo prossimo “La cella di seta- Io e Marco Polo”. Infine, il 19 marzo Chiara Francini e Alessandro Federico proporranno “Coppia aperta quasi spalancata. Tutti Giuseppe Arpicelli

Musica. L’atteso appuntamento in Duomo giunge quest’anno alla 32esima edizione

Torna il grande Concerto di Natale

Ritorna il grande di Natale dell’Orchestra Sinfonica e Coro “T. Serafin” diretti dal Maestro Renzo Banzato: un appuntamento molto atteso, che da anni prepara la città alle festività natalizie. La data della serata, giunta al significativo traguardo della 32esima edizione, è fissata per sabato 17 dicembre, alle ore 21.15, nel Duomo di S. Mauro di Cavarzere. Il programma sarà principalmente legato al repertorio per coro, soli, orchestra e organo tradizionalmente legato alla Natività, attraverso l’esecuzione di pagine composte da Bach, Couperin, Wade, Adam, Lopez, Gruber, Redner, Berlin e soprattutto Händel, del quale sarà proposto il maestoso e imponente Zadok the Priest per orchestra, organo e coro a sette voci: si tratta del primo dei quattro Anthems che il musicista tedesco compose per la solenne incoronazione di Re Giorgio II e della Regina Carolina, avvenuta in Westminster Abbey l’11 Ottobre 1727. Non mancherà un omaggio al compositore C. Franck, nella ricorrenza del bicentenario della nascita, dove l’orchestra e coro dialogheranno con il valente soprano coreano Oh Jimin, impegnata anche in altre pagine del repertorio sacro.

Il tutto sotto l’attenta direzione del Maestro Renzo Banzato, docente presso il Conservatorio di Adria, prestigiosa istituzione universitaria dove il Maestro è anche a capo del Dipartimento di Teoria, Analisi, Composizione e Direzione d’Orchestra.

Date tali premesse il concerto si preannuncia come uno dei principali eventi musicali dell’anno e sicuramente non deluderà le aspettative del numeroso pubblico che ogni anno attende con entusiasmo questo imperdibile appuntamento con la grande musica.

L’evento, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dall’assessorato alla Cultura della Città di Cavarzere, in collaborazione con la Parrocchia di San Mauro, la Pro Loco, il Gruppo Solidarietà S. Giuseppe, il Gruppo Culturale S. Mauro e l’Unitalsi.

L’orario d’inizio è fissato alle ore 21.15; l’ingresso è libero.

Il Premio della bontà riconosce l’opera di suor Bianca Santori e del calzolaio Roberto Visentin

Si è svolto nella suggestiva Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Milano, il Premio internazionale della bontà 2022. La celebrazione, presentata da Nicla Sguotti, ha raccolto numerose Autorità cittadine e nazionali, nonché le Rappresentanze delle Forze di Polizia civili e militari. Questo evento, che ogni anno assume sempre più di rilevanza, e organizzato dall’Associazione di volontariato “Comitato della croce”, con la collaborazione dell’Associazione Fervicredo e del Sindacato Fsp Polizia di Stato, viene dedicato al ricordo del sacrificio di tutti coloro che sono rimasti Vittime del terrorismo, della mafia e di ogni altra forma di criminalità. Fiorenzo Tommasi, presidente del Comitato della Croce, a tal proposito ha precisato come la manifestazione punti “al più generale obbiettivo di riaffermare i valori strategici della legalità e della giustizia, esaltando figure di eroi quotidiani e positivi che è importante indicare come esempi da seguire in ogni semplice gesto”. I vincitori dell’edizione 2022 sono stati Suor Bianca Santori, che ha aperto una casa-famiglia in Romania, ai confini con l’Ucraina, dove accoglie i poveri e bambini orfani, e Roberto Visentin, calzolaio di Cinesello Balsamo, che ripara gratuitamente le scarpe alle persone in difficoltà. Inoltre, durante la cerimonia sono stati consegnati riconoscimenti speciali a tutti coloro che condividono lo spirito di solidarietà che caratterizza l’Associazione organizzatrice: Gian Carlo Caselli, Enrico Leonello, Marco Lucchi, Don Maurizio Patriciello, Don Ernesto Piraino, Francesco Rocca, Maurizio Vallone. A rendere ancora più preziosa la serata sono state le esibizioni del “Piccolo Coro San Paolo di Milano” con il Presidente e Direttore Ilaria Chiara Arlati. (s.c.)

13 www.lapiazzaweb.it Cavarzere Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Sabato 17 dicembre il maestro Renzo Banzato dirigerà l’Orchestra sinfonica e coro “T. Serafin”

Territorio. Grazie ad un finanziamento del Consorzio di Bacino di Venezia

Smaltimento dell’amianto, gli interventi dei privati

Sono previsti per soddisfare 23 domande, la richiesta dovrà essere fatta con documentazione fotografica ma è necessario essere in regola con il pagamento della Tari

Grazie ad un finanziamento del Consorzio di Bacino di Venezia, il Comune di Cavarzere inizierà a smaltire l’amianto. Questo finanziamento, infatti, permetterà alle utenze private di avere un’incentivazione per smaltire, in maniera regolare, manufatti o tettoie di amianto all’interno delle pertinenze private.

“Aspettavamo da molto questo finanziamento – ha detto Marco Grandi, assessore all’Ambiente – è molto importante per un territorio come il nostro con grandi superfici e aree arginali. Come amministrazione, stiamo combattendo quest’ardua battaglia per recuperare i manufatti abbandonati ed evitare la dispersione di altri a tutela dell’ambiente e soprattutto della salute

della popolazione”.

Nel sito del Comune di Cavarzere saranno presenti la documentazione e la modulistica che ogni cittadino dovrà presentare per avere la possibilità di usufruire dell’incentivo. La richiesta verrà fatta al Consorzio di Bacino con documentazione fotografica. Successivamente, verrà valutato se l’intervento potrà essere ammesso. Se la risposta sarà positiva, verrà inviato un preventivo di spesa: lo sconto sarà di 250 euro che saranno scontati in fattura all’utente.

“Lo smontaggio e l’imballaggio verranno fatti dal privato – continua Grandi – il kit per l’imballaggio potrà essere ritirato presso l’Ecocentro Veritas. Sarà necessario munirsi anche di un pallet di legno (classico bancale) sopra

I soldi del Memorial Libero Quagliato in aiuto delle persone in difficoltà

I soldi raccolti in occasione del Memorial Libero Quagliato, che si è svolto lo scorso luglio, sono stati devoluti ai comuni di Cavarzere e Cona e saranno tramutati in buoni spesa da destinare alle persone in difficoltà economiche.

La partita di calcio, coordinata da Gabriele Begheldo, in collaborazione con il figlio di Libero, Luca Quagliato e famiglia, dal 201 3 viene organizzata per raccogliere fondi da devolvere ai più bisognosi.

“Mio padre - ricorda il figlio - da quando è diventato fondatore, presidente e mister degli Amatori calcio di Cavarzere,

ovvero dal 1989, ha aiutato tantissimi ragazzi con problemi sociali”. Ne ha tolti molti dalla strada per ridare loro dignità su un campo da calcio, portandoli a vincere numerosi campionati regionali. Anche con le carceri di Padova e Treviso ha organizzato diverse partite. “Quando è mancato - continua Luca - ha lasciato un grande vuoto. Così da quel giorno ho fatto in modo di seguire il percorso da lui iniziato con rispetto e amore”. Ecco allora i primi tornei estivi e le partite di beneficienza. Anche quest’anno i numeri hanno avuto dell’incredibile: oltre 120 persone presenti. Un riscontro

il quale depositare l’amianto. Ricordo che è obbligatorio seguire passo dopo passo tutte le informazioni fornite, pena il non ritiro del materiale, per far sì che l’amianto possa essere portato via in totale sicurezza”.

Per il comune di Cavarzere, le domande che potranno essere presentate sono 23.

“Ricordo ai cittadini che vorranno presentare la domanda che sarà necessario essere in regola con il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, sennò la domanda non verrà ammessa” ha concluso Grandi.

Per qualsiasi dubbio consultare il sito del Comune di Cavarzere nel quale sono disponibili gli orari e i riferimenti degli uffici preposti.

che parla da sé e che restituisce l’idea, almeno parziale, della persona che era Libero Quagliato. (s.c.)

15 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
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Marco Grandi

Amministrazione. Caro energia, il provvedimento a tempo dallo scorso 3 novembre

Lampioni spenti nelle ore notturne per limitare i costi

Il sindaco Aggio: “Finché non avremo certezze dal governo in materia di aiuti non possiamo fare altro. A luglio abbiamo già speso l’intera somma destinata a pagare le bollette dell’energia per gli stabili comunali”

ACona lampioni spenti nelle ore notturne per far fronte al caro energia. La soluzione adottata dal 3 novembre dal Comune servirà per limitare i costi energetici che stanno mettendo in seria difficoltà le casse comunali. Un provvedimento a tempo, ma che non ha una scadenza perché dipenderà dall’evolversi della situazione, come precisa il sindaco Alessandro Aggio.

“Procederemo in questo modo fino a che non ci siano notizie positive – sottolinea infatti il primo cittadino -. So che il Governo ha annunciato nuovi aiuti ma fino a che non avremo certezze non possiamo fare altro. Siamo pronti ovviamente a tornare indietro, ma la situazione non è semplice. Lo spiego meglio: noi ad agosto abbiamo già ampiamente superato tutte le spese delle bollette dell’intero 2021.

Per quanto riguarda l’energia degli stabili comunali (municipio, ufficio tecnico e scuole) da gennaio a luglio 2022 si è raggiunta la quota spesa di tutto il 2021 e l’ufficio tecnico prevede per la fine dell’anno un aumento totale del 120% rispetto al 2021. Parimenti a luglio 2022 si è raggiunto il costo del metano di tutto il 2021 e la previsione è di un aumento del 165% per la fine dell’anno”.

Ecco dunque la necessità di tagliare i costi. “Fortunatamente sin dal nostro insediamento nel 2019 abbiamo deciso di investire i fondi riservati ai Comuni dal “Decreto Crescita - efficientamento energetico” per la sostituzione delle vecchie lampade con i moderni led – aggiunge il sindaco -. Con il riparto 2022 arriveremo al 75% di sostituzione di tutti i punti luce comunali. L’obiettivo era ovviamente un risparmio significativo, ma l’aumento di questi mesi ha completamente annullato tale previsione e senza l’installazione dei led avremmo visto quasi raddoppiare anche queste bollette”.

Lo spegnimento dei lampioni con orario 01-05.30 non è l’unica iniziativa per il contenimento dei costi: “Abbiamo fatto degli incontri con le società sportive che utilizzano le palestre e ab-

biamo deciso di concentrare tutte le attività nella palestra delle scuole medie chiudendo quella delle elementari per l’uso pomeridiano – spiega Aggio -. Con un po’ di collaborazione e di inventiva siamo riusciti a ottimizzare i corsi in modo da rendere praticabile questa soluzione. Stiamo

lavorando anche a accorpamenti per le squadre di calcio così da poter contenere l’uso delle torri faro. Inoltre abbiamo stabilito un abbassamento della temperatura per gli edifici scolastici e comunali.

Rotonda tra la regionale 104 e la 105, aperti i

cantieri

Un’opera inseguita da anni e ora finalmente divenuta realtà. Sono le parole usate dal sindaco Alessandro Aggio per annunciare l’avvio dei cantieri per la realizzazione della nuova rotatoria tra la strada regionale 104 e la 105. Un’opera che non insiste fisicamente sul comune di Cona, ma che è strategica per il territorio in quanto funzionale all’allontanamento dei carichi pesanti dal centro della frazione Pegolotte.

La questione è annosa in quanto, come riferisce lo stesso sindaco, da almeno 15 anni si cercavano soluzioni: “L’alternativa individuata per sgravare Pegolotte da questo tipo di traffico è sempre stata la Cavarzere Romea, ma da allora l’opzione si è scontrata con il pericoloso innesto tra la SR 104 (Monselice mare) e la SR 105. In effetti si trattava di un innesto in cui spesso si sono verificati incidenti e non era pensabile aumentare il traffico pesante in quelle condizioni, con il rischio di un parallelo aumento dei sinistri”. “L’impegno congiunto tra la nostra amministrazione e quella del sindaco Mauro Fecchio di Correzzola ha consentito di ottenere un importantissimo risultato atteso da anni, ovvero la costruzione di una grande rotatoria in luogo del suddetto innesto” aggiunge Aggio. L’opera consentirà un più agevole afflusso di mezzi pesanti tra la Cavarzere romea e la Monselice mare. “Quindi, oltre ad alleggerire la strada 516 di Pegolotte, risolverà un grosso problema di traffico anche per quanto riguarda la zona industriale di Cantarana” precisa il primo cittadino, che ringrazia Veneto Strade e in particolare all’ex presidente Roberto Turri che ha seguito la pratica. (g.g.)

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Cona
Alessandro Aggio

Economia. Trasformati in vino

310.000

quintali di uva, un risultato eccezionale Vendemmia record, la cantina sociale si conferma la più grande del Veneto meridionale

Vendemmia record dalla cantina sociale di Cona che si conferma come la più grande del Veneto meridionale. A commentare i risultati è il presidente Stefano Tromboni (nella foto).

“Dalla recente vendemmiadice Tromboni - emerge che la Cantina di Cona ha ricevuto dai propri soci ed ha trasformato in vino 310.000 quintali di uva, risultato record che la qualifica la più grande struttura del Veneto meridionale. Finalmente una notizia positiva. La produzione di uva nel nostro territorio è stata ottima per qualità e per quantità, nonostante l’annata agricola sia stata caratterizzata dal grave fenomeno della siccità”.

La cantina conta 320 soci ed un’area di produzione che supera i 1600 ettari. Le aziende associate sono collocate prevalentemente nel territorio del basso Veneziano e della bassa Padovana, ma partecipano anche imprese importanti del Rodigino e del Veronese.

Le aziende socie della cooperativa hanno investito notevolmente nella viticoltura che, al momento, resta il comparto agricolo in grado di garantire il reddito maggiore sul fronte dell’innovazione tecnologica e colturale.

La maggior parte delle aziende, infatti, operano una viticoltura altamente meccanizzata e specializzata, basti pensare che più del 95% delle uve conferite in Cantina sono raccolte meccanicamente. Ma ecco nel dettaglio la produzione: dei 310.000 quintali conferiti circa il 65% (circa 200.000 quintali) sono della varietà Glera, destinati a diventare il pregiato e redditizio Prosecco Doc, mentre il 25% (76.000 quintali circa) è rappresentato dal Pinot Grigio, destinato a diventare Doc delle Venezie. I vitigni a bacca bianca prevalgono e rappresentano più del 90% delle uve lavorate in Cantina.

“Un altro numero che merita di essere citato - aggiunge il presidente Tromboni - è che circa il 30% delle uve lavorate sono provenienti da vigneti biologici e ciò rende la Cantina all’avanguardia in questo settore”. La Cantina stessa, infatti, gestisce un’azienda agricola di 150 ettari totalmente biologici e tale aspetto mette il comune di Cona tra i maggiori produttori mondiali di Prosecco Biologico”.

“Si tratta di una realtà cooperativa molto importante per il territorio che, fin dalla sua costituzione, avvenuta nel 1960, ha rappresentato un punto di riferimento per gli agricoltori del territorio di Cona e Cavarzere, per poi arrivare a comprendere anche molte imprese del Veneto meridionale” racconta Stefano Tromboni. “La certezza di una liquidazione alta è data anche dagli investimenti che la cantina di Cona ha fatto negli ultimi anni

– conclude Tromboni. - Per ammodernare la cooperativa e per aumentare la qualità dei vini e dei mosti prodotti, la Cantina infatti ha investito negli ultimi dodici anni più di 16 milioni di euro e il risultato è che i prodotti della cooperativa sono molto richiesti dal mercato, in particolare dai più grandi gruppi di imbottigliatori italiani. Ciò ha consentito di raggiungere fatturati che sfiorano i 30 milioni di euro”.

Entro la metà del 2023 arriverà la Fibra su tutta Cona

È confermato: per metà 2023 l’intero territorio di Cona sarà coperto dalla Fibra. L’ufficialità è arrivata a inizio novembre a seguito di un incontro dell’amministrazione comunale con Open Fiber. A darne notizia il sindaco Alessandro Aggio: “La società ha presentato richiesta per inizio dei lavori di posa della fibra ottica nel territorio comunale. I lavori sono previsti per la prima metà del 2023 e tramite una commistione tra cavidotti aerei, passaggi nei pali della luce e alcuni scavi toccheranno tutte le frazioni. La frazione di Cantarana rientra, per motivi tecnici, nei lavori del territorio di Correzzola già in corso”.

Quindi, il primo cittadino spiega: “Open Fiber ha presentato le domande per i permessi di scavo e di utilizzo. Entro il mese di dicembre, per i tempi tecnici necessari, il Comune darà riscontro a queste domande e quindi si potrà partire”.

L’obiettivo della società sarà di arrecare meno disagi possibili con i lavori.

“Si scaverà il minimo indispensabile – evidenzia il sindaco - utilizzando prevalentemente la struttura aerea della Telecom oppure i lampioni della pubblica illuminazione”.

Open Fiber è un’azienda a partecipazione statale nata a dicembre 2015 con l’obiettivo di realizzare reti in fibra (FTTH, Fiber To The Home) sul territorio italiano ed in particolare nelle cosiddette “aree bianche” ovvero in quelle aree in cui gli operatori privati non hanno previsioni di investimenti per la realizzazione di reti a larga banda nei prossimi anni. (g.g.)

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Cona

Spiagge. I sindaci della litorale veneto riuniti in conferenza

Il futuro del turismo, azioni e strategie per guardare avanti con ottimismo

Già lo scorso anno i sindaci riuniti nella Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto avevano deciso di avviare uno studio utile ad analizzare la situazione passata e presente riferita al turismo dei loro territori, in modo da uscire dalla fase di incertezza che il Covid aveva posto durante la precedente stagione balneare.

Uno strumento utile ad avviare una pianificazione strategica per consolidare e rafforzare le posizioni dei territori costieri sul mercato nazionale e internazionale. Il dossier “I Comuni della Costa veneta – Società, economia locale, pianificazione strategica” era stato redatto dal gruppo di lavoro di Tolomeo guidato dal professor Paolo Feltrin, presentato nei comuni alla presenza anche delle associazioni di categoria, degli operatori turistici e altri soggetti istituzionali. Quest’anno lo studio ha visto un aggiornamento e un ampliamento, concentrandosi sull’analisi dei flussi turistici nell’anno post-pandemico e cercando anche di rispondere alla domanda che in tanti, nel biennio covid, si sono posti: “Nulla sarà come prima?”.

“Dobbiamo smettere di pensare che il turismo possa bastare da solo all’economia dei nostri territori –spiega Roberta Nesto, presidente della Conferenza e sindaco di Cavallino-Treporti –. Il covid ci ha portato tante grandi preoccupazioni, ma è stato anche un momento che ci ha portato a interrogarci sul futuro delle nostre destinazioni.

Dobbiamo guardare sempre avanti, continuare ad investire, trovare la forza di proporre sempre delle al-

ternative, come hanno fatto i nostri imprenditori”. Se da una parte gli anni del covid hanno spinto i turisti a mete di prossimità, ci si interroga ora se il ritorno alla normalità influisca sui flussi futuri, e come attrarre nuovi ospiti.

“Messa da parte una stagione molto positiva, il problema è guardare avanti con prudenza – precisa Paolo Feltrin, responsabile del dossier –. Tutti tendono a dimenticare il covid il più possibile, e cominciano a pensare di nuovo a girare il mondo, con mete vicine ma anche nuovamente lontane. Si pone quindi un problema per la costa veneta: attrare il più possibile quel pubblico nazionale ed europeo che per mille ragioni non apprezza andare lontano. Come? Migliorando sempre più i servizi che quel tipo di turista predilige. Bisogna quindi creare un ambiente sociale molto simile a quello che gli ospiti vicino a casa. Il che significa territori con meno auto possibili, più biciclette, mobilità più sostenibile. Come si è ormai abituato tutto il centro-nord Europa. In secondo luogo bisogna attirare più la fascia anziana, che rappresentano una fetta enorme di turisti e che solo in parte il Veneto attrare, al contrario di altri paesi come Spagna e Portogallo”.

Lo studio realizzato sarà presentato nelle prossime settimane ai primi cittadini della costa e agli imprenditori, in modo che possano trarne utile spunto per pianificare utili strategie per preparare la prossima stagione turistica.

“Bisogna iniziare a ragionare come destinazioni – aggiunga la sindaco Nesto –. Non bastano più le strutture da sole, gli imprenditori da soli. Ma serve creare sempre nove opportunità, e lo si può fare creando reti tra pubblico e privato. Quello che emerge dallo studio è sì l’esigenza di avere infrastrutture più adeguate, migliorare l’accessibilità alle nostre località, pensare a un turismo più sostenibile, ma anche e soprattutto creare reti che possono essere orizzontali tra comuni e consorzi, oltre che verticali”. A conclusione dello studio, Feltrin tenta di rispondere alla fatidica comanda: Nulla sarà come prima?

“Sì, no… come la marea, che costantemente modifica la spiaggia, come le mareggiate che la sconvolgono: la pandemia è stata una mareggiata. Questa situazione deve indurre a investire per essere più forti, più reattivi alla prossima crisi: dalla ricerca emerge, in molti interlocutori, consapevolezza e volontà d’azione”.

“La corsa le mie ali”, Manuela Levorato racconta se stessa e i suoi grandi successi sportivi

Mille gare, i successi, le medaglie, i record. Manuela Levorato racconta se stessa, la sua vita, le sue emozioni, la sua tenacia, il suo impegno sportivo nel libro “La corsa le mie ali” nella sede del Panathlon Club di Chioggia.

La Levorato, socia già da alcuni anni del club clodiense, è stata accolta dal presidente Stefania Lando, da tempo amica dell’atleta, insieme con la coautrice del libro Silvia Miazzo.

La presentazione del libro è stata preceduta dalla lettura di una poe-

sia scritta per Manuela Levorato da Guidina Borella Lando, presidente del Gruppo Poeti Città di Chioggia. Tra le varie imprese sportive

sui 100 metri, ancor oggi imbattuto nonostante siano trascorsi oltre vent’anni.

Lo studio guidato dal professor Paolo Feltrin, aggiornato e ampliato, indica la strada agli amministratori: nulla sarà come prima della pandemia, bisogna essere pronti alle nuove sfide

dell’atleta uno spazio particolare è dedicato al giorno in cui la Levorato ha conquistato il record italiano

Tra i numerosi soci e ospiti presenti vi era anche Rossano Boscolo, già referente del Coni a Chioggia, che proprio per incoraggiare l’atletica locale ha trasmesso in streaming l’intero incontro organizzato dal Panathlon ed ha invitato la Levorato a ‘correre’ con i ragazzi chioggiotti per sensibilizzare l’amministrazione locale a dotare la città di un impianto sportivo dedicato all’atletica leggera. (e.f.)

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Economia. A Venezia nelle scorse settimane si è tenuto il “Venice Sustainable Fashion Forum”

Il settore della moda è in crescita e sempre più sostenibile

Un mercato globale, caratterizzato da una crescita sostenuta ma in cui solo una frazione minima attua modelli di economia circolare. In Italia la gestione della sostenibilità è condizionata dalla piccola dimensione delle imprese. A livello globale la mancanza di dati precisi impedisce di misurare e valutare gli impatti del settore in ambito ambientale e sociale. È la fotografia di “Just Fashion Transition”, lo studio coordinato da Carlo Cici, Partner e Head of Sustainability di The European House – Ambrosetti che mette a fuoco le criticità e le opportunità della transizione sostenibile nel settore moda. Lo studio, presentato al Venice Sustainable Fashion Forum, ha valutato le performance economico-finanziarie di 2.700 aziende della catena di fornitura, ha valutato la sostenibilità di 167 aziende della filiera italiana e ha analizzato gli

strumenti di gestione della sostenibilità delle 100 più grandi imprese europee. Soddisfatto del Forum Vincenzo Marinese presidente di Confindustria Venezia area Venezia e Rovigo. “Venezia è la città sostenibile per eccellenza, per questo abbiamo voluto dare vita al primo summit internazionale dedicato alla transizione

green nel settore moda- dice. La Serenissima, regina dei mari, con la Via della Seta ha dato impulso a quello che nel Rinascimento era considerato il primo distretto tessile e della moda del mondo occidentale. Erede della tradizione nata a Venezia nel XIII secolo, il cluster calzaturiero della Riviera del Brenta oggi è tra i più presti-

“Scarpetta d’Oro”, illustrazioni in villa Widmann

La tradizione calzaturiera della Riviera del Brenta erede dei “calegheri” si manifesta nella forza dell’immagine e nel linguaggio universale dell’arte. Fino al prossimo 8 gennaio saranno esposte a Mira a villa Widmann, prestigiosa sede di proprietà della Città Metropolitana di Venezia, ventisette opere realizzate dagli illustratori che hanno partecipato al Premio Scarpetta d’Oro 2022. L’iniziativa, promossa da Acrib, è organizzata dal Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta nell’ambito di Capitale della Cultura d’Impresa 2022, progetto realizzato con il contributo delle Camere di Commercio di Venezia Rovigo, Padova e Treviso Belluno. Il tema del bando 2022 “Nuove scarpe, nuovi passi!”, motivato dalla giuria come segnale di riscatto e speranza dopo il difficile periodo della pandemia, richiama la necessità di guardare alle opportunità future con fiducia ed energia. Varietà ed innovazione delle tecniche utilizzate (sia tradizionali che

giosi luoghi della manifattura. Con Venice Sustainable Fashion Forum, Venezia conferma la propria vocazione alla contaminazione, allo scambio di idee e l’antica tradizione del bello e ben fatto”. I tre principali fattori a trainare i volumi del settore moda nei prossimi anni saranno il Fast Fashion, le tecnologie digitali e i giovani. Le aspettative del settore sono di una crescita annua globale intorno al 6% (addirittura +7.9% annuo al 2026 se si considera solo il Fast Fashion). La velocizzazione dei tempi di produzione è stata, negli ultimi 30 anni, fenomenale. Contestualmente si registra una contrazione dei prezzi: solo in Gran Bretagna dal 1995 al 2014 il costo degli abiti è sceso del 54%, mentre gli altri beni di consumo sono aumentati del 49%. Mancano dati univoci sugli impatti ambientali e sociali del settore moda. In Europa, dove i dati ambientali

sono affidabili e dimostrano che il 75% delle esternalità negative è prodotto fuori dall’Unione Europea. Sul fronte sociale la stima di lavoratori che operano a livello globale oscilla tra i 60 e i 75 milioni, la maggior parte dei quali vive in paesi in via di sviluppo. Se in Europa le principali aziende della moda si concentrano sui temi ambientali, in particolare sul clima, con rendicontazioni e obiettivi specifici relativi a emissioni di Co2 e l’utilizzo delle materie prime. The European House - Ambrosetti ha condotto un’indagine sulla dimensione e la marginalità di oltre duemila aziende italiane da cui risulta la prevalenza di imprese di piccola taglia dove circa la metà ha fatturati annui inferiori ai 5 milioni di euro e solo il 3% supera i 50 milioni. All’aumentare delle dimensioni cresce l’adozione di strumenti per la gestione della sostenibilità.

digitali) e deciso carattere comunicativo contraddistinguono le opere esposte, selezionate dalla giuria presieduta da Andrea Artusi, sceneggiatore e disegnatore. “Ancora una volta, la tradizione manifatturiera della Riviera del Brenta si apre al territorio con la mostra ospitata a Villa Widmann - sottolinea il presidente di Acrib e del Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta Gilberto Ballin. Un’ulteriore occasione per raccontare ai giovani, alle famiglie, ai cittadini del Veneto e ai turisti l’antico legame che accomuna il “saper fare” dei calzaturieri con le arti visive. Nelle nostre aziende il bello prende forma in un prodotto, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Il merito delle illustrazioni esposte è proprio quello di ricordare al visitatore questo aspetto, che rappresenta la forza del nostro distretto”. La tradizionale cerimonia di premiazione dei vincitori si terrà sabato 26 novembre alle ore 11 al Palarcobaleno di Fossò .

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Emergono dati interessanti dallo studio “Just Fashion Transition” in cui sono state valutate le performance di 2700 aziende, e la sostenibilità della filiera italiana. Soddisfazione dal presidente di Confidustria Veneza Vincenzo Marinese Un momento del forum a Venezia

Musica. Il giovane vincitore del Premio Venezia si è esibito al teatro Serafin di Cavarzere

Davide Ranaldi incanta il pubblico al piano

Il teatro “T. Serafin” di Cavarzere ha ospitato lo scorso 6 novembre il concerto del giovane pianista Davide Ranaldi, vincitore a novembre dello scorso anno della 37esima edizione del Premio Venezia, che si è svolto al Gran Teatro La Fenice. Un appuntamento di grande spessore culturale che si presenta in tutta la sua rilevanza anche per Cavarzere in quanto, grazie all’interessamento della pianista Stefania Masiero e al rapporto dell’assessore alla Cultura, Ilaria Turatti, e al “Circolo Tullio Serafin” con Nicla Sguotti, il Comune di Cavarzere, offrendo il concerto al primo classificato del Premio, ha ottenuto l’onore di venire inserito tra gli enti sostenitori del prestigioso Concorso pianistico. Davide Ranaldi ha affrontato, rivelando doti interpretative e capacità virtuosistiche davvero sorprendenti per la sua giovane età, un programma musicale davvero impegnativo. Si è cimentato con le composizioni di Joseph Haydn: Piano Sonata in E-flat, No.62, Hob.XVI/52, Fryderyk Chopin: Fantasie in F minor, Op. 49 e Franz Liszt: Sonata in B. “È stato un pomeriggio memorabile, l’estrema bravura di questo pianista, la sua chiarezza sonora e la sua impeccabile precisione hanno davvero incantato il pubblico - ha commentato l’assessore - Davide ha colpito con tutta la gamma delle emozioni musicali interpretando con maestria i brani virtuosi davvero toccanti.

Ha saputo arrivare nell’animo di tutti con un suono fluido, chiaro che è arrivato dal suo grande cuore”.

L’assessore Finotti ha omaggiato il pianista consegnando una pergamena in ricordo del Comune di Cavarzere; un altro omaggio è stato consegnato dalla presidente del “Circolo Tullio Serafin”, Nicla Sguotti con un libro scritto da lei sulla storia del Maestro Serafin. Il pubblico, entusiasta e colpito dal talento espressivo del giovane pianista, si è messo in coda per un autografo e una foto ricordo, tra i quali anche molti giovani studenti di pianoforte. soddisfatta la professoressa Stefania Masiero, da alcuni anni promotrice e organizzatrice di questo attesissimo concerto

divenuto oramai una tradizione nell’agenda degli spettacoli del Teatro Serafin.

Davide Ranaldi, classe 2000, inizia lo studio del pianoforte all’età di 4 anni e si diploma al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano concludendo il triennio con il massimo dei voti, la lode e una menzione speciale per qualità tecnico musicali di altissimo livello. Attualmente studia con Alexander Romanovsky. Di recente si è esibito in un recital al teatro la Fenice per celebrare l’anniversario della festa della Repubblica. Infine è stato invitato a suonare il Concerto n2 di Beethoven con il maestro Donato Renzetti in una serie di concerti che condurrà Cortina alle Olimpiadi 2026.

musicista ha affrontato,

Il libro.

“Cercando

Olga”, la prima studentessa nera a Ca’

Foscari negli anni del fascismo

Le cause e gli effetti del colonialismo italiano e il periodo fascista raccontati attraverso la vita di Olga. “Cercando Olga” di Francesco Furlan è la storia di Olga Manente, la prima studentessa afro-italiana dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il viaggio dell’autore inizia nel 2018, quando la sua foto viene esposta in una mostra sull’Università ai tempi del Fascismo: Olga è una lista di studenti “attenzionati” perché ebrei, ma lei è in quella lista perché di pelle nera. “Di lei”, recita il pannello della mostra, “sappiamo solo queste poche cose”. L’autore si mette in viaggio, trova la sua tomba in un cimitero di Verona, lascia un biglietto. Rac-

coglie le prime testimonianze e mette insieme alcuni tasselli della sua vita: la nascita in Eritrea nel 1917, da un rapporto di madamato, l’infanzia trascorsa nel Veneziano, il trasferimento a Verona, il matrimonio sotto le bombe, la madre adottiva che le spalmava olio e borotalco per renderla più

bianca, la separazione dal marito prima della legge sul divorzio, un figlio morto in modo tragico e gli ultimi anni trascorsi in solitudine, forse nella pazzia. Come nel malato immaginario di Moliere, opera alla quale aveva dedicato la tesi di Ca’ Foscari, la sua storia ci nasconde dei segreti che non riusciremo mai a svelare. Ma racconta molto anche di noi, e di quello che siamo stati. E porta a galla qualcosa che ci riguarda, ancora oggi.

Francesco Furlan (1978) è un giornalista veneziano che lavora al quotidiano La Nuova Venezia dove si occupa dei principali problemi della città. Da otto anni collabora alle pagine di Repubblica.

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Il pianista Davide Ranaldi al termine del concerto a Cavarzere
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Il rivelando doti sorprendenti, un programma musicale davvero impegnativo. Entusiasta la professoressa Masiero, da alcuni anni organizzatrice del concerto

Calcio a 5. Dopo le amarezze del finale dello scorso campionato

Il “Città di Mestre C5 Green Agency” ci riprova e punta alla promozione

S tagione positiva quella vede impegnata la squadra del calcio a 5 Città di Mestre C5 Green Project Agency. Una società sana che è nata nel 2005 e da sempre è presieduta dal fondatore (è stato anche giocatore) Marco Chiozzotto. Dalla stagione 2007/2008 ha iniziato l’ascesa al massimi campionati, partendo dalla serie D, vincendo negli anni i campionati di C2, C1 e serie B, anche una Coppa Veneto di C2 e in serie B anche la Coppa Italia di categoria. Nella stagione 2019/2020 la compagine mestrina ha visto realizzarsi il sogno di approdare alla serie A2, grazie alla guida di mister Antonio Candeo che ha diretto un gruppo vincente formato dal direttore sportivo Mariano Bidoia. Quest’anno è alla terza stagione in A2 e non nasconde le ambizioni di voler provare a centrare un salto in avanti, mancato la scorsa stagione a causa di un episodio

molto dubbio. Non tanto per la sconfitta nella semifinale play-off a Pomezia per 3-2, quanto per un gol fantasma non visto a Pistoia a 19 secondi dal termine, che negò la vittoria alla formazione arancionera impedendole di conquistare i tre punti che le avrebbero consentito di scavalcare la formazione toscana al primo posto

e conquistare la promozione diretta in A1. Archiviata l’amarezza, la società è ripartita confermando il capitano Biancato, alla decima stagione con i colori mestrini, il bomber Mazzon, autore di 26 reti lo scorso campionato, gli esperti

Bordignon, Crescenzo, Villano tra i pali, l’italo brasiliano Bellomo, il connazionale Leandrinho e lo spagnolo Juanillo. A loro si sono aggiunti, dalla Fenice Veneziamestre il portiere Molin e l’ex capitano Ortolan, il pivot Del Gaudio, autore di oltre cento gol nelle ul-

Tennis, al torneo Barbuini vince Federico Santon

Fernando Barbuini è stato per molti anni presidente del Tennis Club Dolo e in precedenza anche assessore allo sport dolese. Durante la sua presidenza nel circolo sono stati anche inaugurati gli spogliatoi che erano attesi da decenni. Proprio per onorarne la memoria da alcuni anni si svolge un torneo tennistico che quest’anno è arrivato alla quarta edizione ed è riservato alla categoria maschile. Un evento importante per il circolo tant’è che alla cerimonia di premiazione hanno presenziato anche i figli, la moglie e la nipotina. A rendere più gioiosa l’atmosfera il successo in finale del proprio socio Federico Santon (categoria 4-2) che ha sconfitto Davide Pavanati (categoria 4-1) dello Sporting Club. Una finale combattuta al cospetto di tanti appassionati che vi hanno assistito e che ha vissuto di momenti di incertezza

sia perché entrambi i giocatori hanno accusato segni di stanchezza per la dispendiosa cavalcavata che li ha condotti alla gara finale e sia perché si sono presentati menomati da qualche guaio fisico. Non è comunque mancato impegno e determinazione. In semifinale Santon si era imposto su Michele Causin (categoria 4-1) del Tc Mirano per 6-2, 6-4 mentre Pavanati aveva avuto la meglio su Tommaso Raffaele ( categoria 4-2) del Tc Airone per 7-5, 6-2. Alla manifestazione hanno partecipato circa 150 racchette provenienti da tutto il Veneto e l’organizzazione è risultata perfetta grazie all’impegno profuso dalla direttrice di gara Micaela Barbuini e di molti soci del circolo che hanno voluto collaborare per onorare la memoria dell’ex presidente scomparso. Giudice arbitro è stato Andrea Spolaore. (l.p.)

time tre stagioni e mezza con la maglia del Futsal Villorba, la solidità l’ex nazionale naturalizzato Urio Canaj ex Calvi Noale e Miranese di calcio a 11, il giovane portiere Di Odoardo. Alla guida del gruppo c’è mister Kim Serandrei, coadiuvato dal vice Mirco Vec-

chiato e dal preparatore atletico Aurelio Conte mentre a Sebastiano Menapace compete il compito di allenare i portieri ed a Massimo Peloi e Stefano Mihalich, fisioterapisti, quello di recuperare gli infortunati. Compito importante quello rivestito dal team manager Luca Novello. In campionato la squadra ha fatto registrare due vittorie consecutive importanti, la prima per 3-2 in trasferta con l’Altovicentino e l’altra nel sentito derby con i cugini della Fenice per 6-1. Non è un girone facile con squadre di ottimo livello come Sampdoria, Verona, Asti, Lecco ma il Città di Mestre cercherà di inserirsi nel gruppone di queste provando a centrare uno dei posti disponibili nel prossimo campionato di A2 Elite, sempre sospinta dal proprio pubblico che quasi sempre fa registrare il sold out nella palestra del Franchetti.

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La squadra del presidente Marco Chiozzotto alla terza stagione in A2 si è rafforzata con nuovi innesti
Il momento della premiazione La squadra del “Città di Mestre”

#Regione

In Veneto è di nuovo boom turistico

il futuro

l 2022 è stato un anno molto buono. Un po’ alla volta stiamo recuperando le presenze e i dati del 2019, che continua a rimanere l’anno dei record. Ma se paragoniamo il 2022 al 2021, dove una ripresa turistica c’era già stata, la crescita è notevole”. È tempo di bilanci per il turismo in Veneto. L’assessore regionale al Turismo Federico Caner guarda alla stagione estiva appena conclusa e traccia la rotta per il futuro.

Assessore, è soddisfatto?

“Se guardiamo agli ultimi mesi dell’estate, in particolare luglio e agosto, siamo sotto di circa un tre per cento delle presenze rispetto al 2019, che era l’anno pre-pandemico. Quindi direi che il 2022 è stato un anno molto performante, soprattutto nella stagione estiva. Ci mancano i dati di settembre e di ottobre che, grazie al bel tempo, sono stati sicuramente più importanti non solo rispetto al 2021 ma addirittura agli stessi mesi del 2019. Penso che chiuderemo l’anno a livelli quasi simili a quelli di quell’anno considerato storico per il turismo. Tutto dipenderà da come si presenterà la stagione invernale, in particolare in montagna: non solo dovremo capire se avremo neve, ma cosa succederà con i costi energetici, che stanno mettendo in difficoltà sia gli imprenditori legati al mondo della ricettività sia in partico-

lare gli impiantisti, compreso chi produce neve artificiale”.

Nelle grandi città in questi ultimi mesi ci sono stati numeri importanti, che però portano con sé anche altrettanto grandi criticità in una città come Venezia. Come va affrontato il problema? “Venezia è un caso emblematico e non solo per il Veneto, perché fa scuola a livello nazionale e internazionale sulla gestione dei flussi turistici. Non c’è solo Venezia a subire l’over tourism, ma anche Padova e in particolare Verona. Bisogna cercare di prevenire, già con i tour operator internazionali, il fatto di poter accedere alla città solo su prenotazione. Il problema diventa la gestione dei pendolari, cioè di chi arriva in città al mattino per uscirne la sera. Molti di questi arrivano da fuori regione. A livello regionale siamo favorevoli alla gestione dei flussi e anche alla chiusura della città inserendo una tassa di accesso per i turisti, ma non lo siamo a far pagare una tassa specifica ai veneti. Più che turistico, è un aspetto identitario, storico e culturale, perché Venezia è il nostro capoluogo regionale e la sua accessibilità per un veneto deve avvenire sempre. Poi ci sono situazioni particolari, come il carnevale, in cui una chiusura della città anche ai veneti può essere necessaria a evitarne l’invasione

e tutelarne la fragilità”. Recentemente la Regione ha ampliato l’offerta del cosiddetto turismo emozionale, introducendo le stanze panoramiche in quota. Di cosa si tratta?

“Tutto nasce da prodotti turistici che esistono già in montagna. Abbiamo casi specifici di persone che hanno potuto avere stanze con una superficie vetrata molto allargata e che danno la possibilità di vivere un’esperienza unica, 365 giorni all’anno, sopra i 1.600 metri di quota. Per concedere agli imprenditori questa nuova soluzione l’abbiamo inserita nella legge turistica. Ovvio che deve avvenire in un processo amministrativo più ampio, con l’assenso del territorio, con attenzione ambientale e rispetto della sosteni-

Il Punto

bilità, considerato che siamo in un sito Unesco. La nostra non è una deroga tout court: le stanze sono vicine ai rifugi esistenti. Abbiamo aperto una nuova possibilità ricettiva, che a livello mondiale esiste già”.

Ci sono già delle stime su come saranno, a livello turistico, i prossimi mesi?

“Abbiamo dato vita all’Osservatorio turistico federato, non solo per raccogliere i dati ma per elaborare una previsione dei flussi.

Posso già dire che abbiamo un tasso di occupazione per dicembre, a oggi, del 27 per cento come prenotazioni. Un dato che più elevato rispetto allo stesso periodo del 2019 e quindi la previsione è di un inverno buono, fatta salva la presenza o meno della neve”.

Qual è la ricetta vincente per un turismo di qualità, ma al contempo sostenibile e moderno?

“Il turismo è cambiato e ne va seguita la linea: un turismo green e slow. Penso ad esempio al cicloturismo, esploso in tutto il Veneto grazie alla pedalata assistita. Un turismo alto spendente, che garantisce un ritorno economico molto importante. Credo sia questa la direzione, perché non dobbiamo crescere in termini di numeri, ma dobbiamo aumentare la redditività abbassando le presenze, soprattutto nei siti più sensibili. Un prodotto turistico innovativo, con un’offerta integrata di servizi di qualità. Elevando l’offerta potremmo diventare molto più competitivi”.

Il primo caso di “sbarco selettivo” a Catania è – grazie a Dio – naufragato miseramente. Lo stesso concetto è ripugnante, assieme a quello di “carico residuale” usato dal ministro degli Interni. Stiamo parlando di uomini: prima di tutto ci vuole dignità.

Il problema dei migranti non si risolverà finché l’accordo di Dublino del 2003, modificato ma non sostanzialmente nel 2013, non cambierà e imporrà una solidarietà europea di largo raggio. L’Italia non può essere lasciata sola, ma l’Italia non può lasciare le persone in mare. La vicenda che s’è consumata a Catania, risolta dai medici dell’Asl, dovrebbe insegnare al governo italiano che la politica del pugno duro non è efficace. Così anche il facile trionfalismo dimostrato da Roma è una strada sbagliata: la prova è nella crisi diplomatica che s’è aperta con la Francia e ha

Migranti, la politica s’è rotta

ribaltato un accordo che sembrava concluso. Dall’intesa alle polemiche con Francia ed Europa: il debutto del governo italiano in materia è stato dei peggiori.

Sul tema, vanno anche ricordati alcuni dati, come ha fatto Andrea Purgatori. Da quando il governo Meloni s’è insediato, sono arrivati in Italia 9000 migranti. Di questi solo 857 sono stati recuperati dalle navi delle Ong. È quindi totalmente falsa l’idea che siano le Ong ad attirare i migranti. Quelli non salvati

dalle organizzazioni, sono stati bloccati o raccolti dalla finanza o dalla guardia costiera. Fermiamo anche loro?

Inoltre, l’agenzia europea del diritto di asilo, Easo, spiega che nel 2021 le richieste di protezione internazionale dei migranti hanno riguardato: la Germania con 191 mila, la Francia con 121 mila, la Spagna con 65 mila, l’Italia con 53 mila. È falso, dunque, che noi siamo il Paese che riceve un danno maggiore dall’immigrazione.

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“I
L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner analizza il bilancio del 2022 e traccia la rotta per
“Crescita notevole, flussi a livello 2019” ASCOLTA IL PODCAST DE IL PUNTO

A Venezia è di scena il Natale

Luminarie, alberi di Natale, mercatini, piste di pattinaggio su ghiaccio, appuntamenti culturali e intrattenimenti per grandi e piccini

L uci, ghirlande e alberi addobbati per accogliere l’appuntamento più atteso dell’anno. Si avvicina il Natale e la città di Venezia si è già attrezzata installando le luci che saranno accese dal 21 novembre e che illumineranno calli e campi, strade e piazze dell’intero territorio comunale. Si intitola “A Venezia è di scena il Natale”, il calendario di eventi – promosso dal Comune di Venezia e Vela spa – che saprà ricreare la magia delle feste natalizie e accogliere residenti e turisti con una serie di appuntamenti per tutte le età.

A dare il via sarà proprio l’accensione delle luminarie, a partire dal 21 novembre , giorno della Festa della Salute.

Grande attenzione sarà data, quest’anno, al rispetto dell’ambiente, limitandone l’impatto e i consumi attraverso un preciso piano di date di accensione e di spegnimento a fasce orarie e con l’utilizzo totale di lampade con tecnologie led a basso consumo. Grazie ad una attenta gestione delle accensioni, sia in termini di orario che di giornate, il costo complessivo dell’energia elettri-

ca sarà pari a quello dell’anno precedente.

Ad illuminarsi saranno la Strada Nuova, principale porta d’accesso a Venezia, nodo di connessione tra la città d’acqua e la città di terra, così come Piazza San Marco e l’area marciana, e le diverse direttrici nei sestieri di Santa Croce, Cannaregio, San Polo, Dorsoduro, San Marco e Castello. Le luminarie in centro storico a Venezia vedono collaborare il Comune di Venezia, Vela Spa, e Camera di Commercio di Venezia, per sostenere in questo Natale chi vive e visita la città. Inoltre American Express , ancora una volta attivo del progetto in veste di sponsor delle luminarie nelle aree di Piazzale Roma, Lista di Spagna e Strada Nuova, partecipa in particolare a supporto del tessuto commerciale veneziano.

Cuore del Natale a Mestre sarà Piazza Ferretto che, con le aree centrali adiacenti, così come tutte “le città di Venezia” dalla terraferma alle isole, incanterà con luci e addobbi scintillanti per regalare sensazioni di stupore e meraviglia ai bambini. In Piazza Ferretto , che rappresenta il

luogo ideale per gli acquisti natalizi e per vivere lo spirito delle festività in un ambiente raccolto e accogliente, sarà protagonista un grande albero, insieme alle installazioni natalizie, vere e proprie sculture di luce, che da Piazza Ferretto si estenderanno lungo le principali vie dello shopping a Mestre: dalle più centrali come viale Garibaldi, corso del Popolo, via Piave, via Carducci, via Miranese, via Circonvallazione, piazzale Leonardo da Vinci, viale San Marco, via Torre Belfredo, a quelle più esterne, fino a raggiungere anche i centri di Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano e Zelarino

Un flusso quasi continuo di luci – anche nelle isole della Laguna, dal Lido a Pellestrina, da Murano a Burano fino a Sant’Erasmo e Vignole – per illuminare ogni comunità del territorio veneziano. A seguire, il 25 novembre sarà acceso l’albero in Piazza Ferretto, mentre il 2 dicembre sarà la volta dell’albero in Piazza San Marco. Dal 25 di novembre, a Mestre si aprirà anche la tanto attesa pista di pattinaggio su ghiaccio e i mercatini con le tradizionali casette in legno che ravviveranno le vie principali della città, Piazza Ferretto e via Poerio, grazie a prodotti artigianali e delizie gastronomiche, mentre il profumo di cannella e vin brulé si diffonderà nell’aria. Il 3 dicembre sarà inaugurata anche la pista di pattinaggio di Venezia, mentre quella allestita in Piazza Mercato a Marghera aprirà i battenti già dal giorno di San Martino. “Venezia vuole celebrare il Natale del 2022 mantenendo vivi i simboli della tradizione, come le luminarie diffuse sul territo-

rio e i grandi alberi addobbati a festa – afferma il Sindaco Luigi Brugnaro – simboli di vita nuova al quale tutti noi guardiamo con fiducia e speranza dopo questi ultimi difficili anni, che faranno riassaporare l’emozionante clima natalizio ai nostri concittadini e a chi sceglierà di visitare il nostro territorio. Le luminarie, che anche quest’anno abbiamo voluto diffuse, ma anche gli alberi addobbati a festa e posizionati nelle nostre piazze, diventano elementi che scaldano questo periodo dell’anno e che ci accompagneranno nei prossimi mesi per sottolineare la voglia di far risplendere questo nuovo spirito. Nelle nostre piazze troveremo percorsi illuminati, mercatini e tante attrazioni che ci inviteranno a tornare bambini. Nella luce, simbolo della rinascita spirituale e culturale, Venezia si presenta e presenta i suoi luoghi più belli e più vissuti, dove condividere gioia e calore. Venezia, le sue isole e la sua terraferma saranno luoghi di magia e di emozioni, dove non mancheranno occasioni di confronto artistiche, musicali e culturali per ricordarci che il Natale è anche un momento di pensiero e di crescita”.

Ma il Natale 2022 porta a Venezia anche occasioni per scoprire il ricco patrimonio culturale della città, con tutti i musei cittadini

aperti durante le festività natalizie alla scoperta della grande offerta del sistema museale, a partire dalle mostre “Anselm Kiefer” – a Palazzo Ducale fino al 6 gennaio – e “Kandinsky e le avanguardie” al Centro Culturale Candiani di Mestre fino al 21 febbraio 2023. Non mancheranno corse di Natale e la tradizionale Festa della Befana, ma la musica non sarà da meno accogliendo il Natale con i tradizionali concerti in Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre a dicembre per proseguire poi con il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice, diretto da Daniel Harding, domenica 1 gennaio 2023 (in diretta su RAI 1 alle ore 12.20).

Per i più piccoli o per gli amanti delle attività sportive , si potrà scegliere di pattinare su scenografiche piste di ghiaccio a Venezia, Mestre e Marghera nelle quali si svolgeranno anche esibizioni di pattinaggio, animazione con dj set e sfilata di cosplayer. E poi i tradizionali e immancabili concerti, attrazioni e spettacoli per adulti e bambini per rivivere assieme la bellissima fiaba di Natale, una cartolina di puro incanto e meraviglia in uno dei luoghi più suggestivi al mondo.

Il programma completo è disponibile sul sito del Comune di Venezia, sul sito e sui canali social di Venezia Unica

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Regione Le iniziative. Il sindaco Brugnaro: “coinvolta l’intera città”

La pubblicazione. Prima uscita pubblica per il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio

“Volti & Storie”, quaranta protagonisti si raccontano nel libro di Domenico Basso

Firme del giornalismo e della cultura, celebrità del mondo del cinema, dello spettacolo e dello sport. Quaranta volti e altrettante storie di protagonisti italiani. Vita, aneddoti e curiosità di donne e uomini vincenti. “Volti & Storie”, edito da Edizioni Antiga, è un viaggio che Domenico Basso ha compiuto nella sua attività di giornalista, sia televisivo che della carta stampata, alla ricerca di storie e di vite vissute intensamente convinto che dietro ad ogni volto ci sia una bella storia da raccontare e spesso da prendere come esempio. Tanti i nomi illustri inseriti in questa galleria di personaggi. Ci sono direttori di giornale come Luciano Fontana, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti. Volti noti della tivù come Bruno Pizzul e Marino Bartoletti ma ci sono anche esponenti del mondo politico come Carlo Nordio, Luca Zaia e Luigi Brugnaro. E ancora protagonisti del cinema e della televisione come Fabio Testi, Debora Caprioglio e Francesca Cavallin. Raccontano le loro storie anche

celebri cantanti come Donatella Rettore, Red Canzian, Jalisse, Mal, Bobby Solo, Sabrina Salerno. Ma anche Arrigo Cipriani, Don Antonio Mazzi, Sammy Basso, Andrea Stella e il fotografo Oliviero Toscani si sono svelati davanti alla penna o al microfono di Domenico Basso.

Non potevano mancare in questo viaggio in cerca di storie anche gli scrittori Fabrizio Caramagna, Stefano Zecchi e Irene Cao.

Spazio naturalmente anche ai prota-

gonisti dello sport. E anche qui sono molti i nomi eccellenti: Andrea Lucchetta, Sara Simeoni, Gabriella Dorio, Manuela Levorato, Kristian Ghedina, Adriano Panatta, Renzo Furlan, Francesco Guidolin, Gianfranco Zigoni, Giancarlo Pasinato, Ivano Bordon, Claudio Pasqualin e l’arbitro internazionale di calcio Daniele Orsato. Ma non poteva mancare in questa raccolta il racconto-incontro con Paolo Rossi, poco prima della sua scomparsa a cui si è aggiunto anche quello con

la moglie, Federica Cappelletti, pochi mesi dopo che lo stadio Menti diede l’ultimo saluto al suo Campione. E a proposito di Paolo Rossi, nell’introduzione a “Volti & Storie” l’autore scrive: “Mi sarebbe piaciuto consegnargli una copia di questo libro con una dedica semplice, un po’ come lo era lui: A Paolo, Campione gentile”. Il debutto del libro è stato a Treviso, nella sede di rappresentanza di Assindustria Veneto Centro. Oltre all’autore sono intervenuti il neo ministro

della Giustizia Carlo Nordio, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina al governo, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco di Treviso Mario Conte.

Nel corso del dibattito si è parlato di efficientamento dei tempi della giustizia in Italia. Carlo Nordio: “Spero di fare un buon lavoro in questo mio incarico. Se un imprenditore vuole aprire un’attività in Italia è soggetto a leggi complesse e contradditorie. Serve semplificare le procedure e individuare le compentenze, oltre a sfoltire il numero di leggi esistenti. Cambiare la giustizia può avere effetto anche sull’economia, evitando la perdita del PIL oggi esistente dovuta all’inefficienza della nostra giustizia. Potremmo recuperarne il 2% circa in questo modo”. “Nordio è capace e competente, è stato un grande procuratore a Venezia, una delle anime più forti nei periodi bui, persona con la schiena dritta, lo ricordiamo con stima” ha sostenuto Luigi Brugnaro nel suo intervento.

Norma anti-rave, “per le Pro Loco nessun pericolo all’orizzonte”

Il Veneto è teatro di eccellenze: artistiche, naturalistiche, enogastronomiche… ma è terra di primato anche per la ricca realtà del volontariato culturale. Un esempio è sicuramente quello delle tante Pro Loco. In questi giorni, con le perplessità suscitate dal decreto legge cosiddetto anti-rave - che pare intervenire pesantemente sugli assembramenti anche in occasione di pubblici spettacoli - viene da chiedersi se anche l’attività delle Pro Loco ne risentirà. Ne parliamo con Giovanni Follador, Presidente Regionale UNPLI Veneto, associazione che raccoglie oltre 530 Pro Loco.

Il timore diffuso è che questa norma possa pregiudicare la libertà di riunione ed essere pregiudizievole anche per gli appuntamenti di carattere folcloristico, che sono il cuore delle attività delle oltre 500 Pro Loco che caratterizzano la nostra regione. Cosa ne pensa?

“Mi auguro che non avvenga assolutamente questo, però in Italia succede sempre così, che vengono fatte

delle norme il cui obiettivo è pregevole - la norma che tenta di evitare quegli episodi successi di questi raduni un po’ fuori dai limiti è condivisibile - ma poi le stesse norme vengono applicate anche in modo distorto. Io però non sono preoccupato, perché quello che svolgiamo noi sono manifestazioni ed eventi che nulla hanno a che spartire con l’obiettivo della legge”.

Invece un aspetto che forse ci dovrebbe preoccupare è lo stato dei bilanci comunali, sempre più scarni. Pensa che nel 2023 riusciremo a garantire un’offerta culturale all’al-

tezza di quella che è stata finora, o ci sarà una compressione delle attività delle Pro loco?

“Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e quest’anno abbiamo visto la ripresa, dopo il Covid, degli eventi e delle manifestazioni che hanno organizzato e stanno organizzando le Pro Loco, con una partecipazione attiva di tantissime persone, sia come volontari e sia come partecipanti. La gente era in attesa di queste riaperture e sta riempiendo tutte le manifestazioni che facciamo. Al di là delle difficoltà che ovviamente incombono anche da un punto di vista dei costi, noi ci auguriamo che le cose si assestino e che si possa andare avanti; nel periodo del Covid, per esempio, i volontari nel Veneto erano passati da circa 50mila a 40mila, e quest’anno siamo ritornati a 50mila: numeri che danno il polso della situazione. Ho fiducia che nonostante le difficoltà che ovviamente ci sono - è inutile negarlo - c’è la consapevolezza che ognuno deve fare la propria parte, e noi faremo la nostra”.

Il Veneto, nel corso dell’estate 2022, ha registrato un considerevole incremento delle presenze turistiche. Può essere dovuto anche all’attività di animazione dei tanti volontari delle Pro Loco?.

“Sicuramente è un volano non indifferente, ne siamo convinti. E questo soprattutto per quello che un tempo veniva chiamato “turismo minore”, cioè non quello del mare e della montagna, ma quello delle colline, delle città e dei piccoli borghi. Penso al mio territorio, dove anche grazie al riconoscimento UNESCO delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, abbiamo un boom di turisti e visitatori che vengono a percorrere e a vivere le nostre località”. Anche il volontariato e la sua forza sono un’eccellenza tutta veneta.

“Sì, ed è un’eccellenza storica: quest’anno festeggiamo i sessant’anni dalla fondazione dell’UNPLI, cioè l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, unica associazione di fatto esistente nel territorio nazionale”.

La riforma del terzo settore potrebbe

dare un ulteriore impulso al mondo dell’associazionismo e in particolare alle Pro Loco?

“Un impulso non lo so, ma sicuramente una regolamentazione ci voleva. Qualche dubbio l’abbiamo per il futuro, perché aumentare la burocrazia, in Italia, è un esercizio facile che vediamo purtroppo in tutti i settori, e il rischio è che ciò avvenga anche nell’associazionismo”.

29 www.lapiazzaweb.it INGRESSO Contact palazzoroncale.com Regione
Domenico Basso e Carlo Nordio Da sinistra: Mario Conte, Carlo Nordio, Luigi Brugnaro, Elena Donazzan e Domenico Basso L’intervista. Giovanni Follador, Presidente Regionale UNPLI Veneto in foto Giovanni Follador ASCOLTA QUI ZOOM, IL NUOVO PODCAST DI PIAZZA24

Comunità. Persone e sostegno al territorio al centro della strategia di Aspiag Service

Valore delle relazioni e impegno sociale

Favorire un modello di sviluppo fondato su processi solidali e relazioni all’interno delle comunità, sperimentando soluzioni innovative per far crescere e rinnovare il tessuto industriale ma anche per generare impatti sociali e ambientali positivi: su questa direttrice si muove la strategia di responsabilità sociale d’impresa di Aspiag Service che ha scritto nel proprio DNA la volontà di essere parte attiva nel sostegno ai territori e alle comunità che la ospitano. Questa scelta si concretizza in moltissime iniziative a sfondo sociale che il marchio Despar promuove per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto.

La lotta allo spreco alimentare, che vede Despar in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market, ne è un esempio. Un impegno che ha permesso di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative a cui vengono donati i prodotti alimentari in eccedenza, evitando gli sprechi alimentari, un impatto ambientale negativo e aiutando le persone più bisognose nelle comunità. Nel solo 2021 sono state 1.400 le tonnellate di prodotti alimentari raccolte che hanno permesso di preparare oltre 3 milioni di pasti destinati alle persone più in difficoltà. La quantità totale di merce recuperata ha inoltre consentito di non sprecare più di 4.800 tonnellate di CO2 emessa per produrre gli alimenti recuperati. A questo impegno si affianca l’adesione di Aspiag Service alla Giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa da Banco Alimentare, alla quale l’a-

zienda partecipa da oltre 14 anni. L’impegno verso le comunità si concretizza anche in attività di charity in tutte le regioni in cui Aspiag Service è presente: nel 2021 sono stati destinati quasi 1,3 milioni di euro a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Tra le iniziative più significative troviamo ad esempio “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel 2022, in Veneto, il ricavato dell’iniziativa è stato devoluto all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore

Don Calabria di Negrar, centro di eccellenza internazionale per la ricerca e la cura dell’endometriosi, a conclusione dell’attività di sensibilizzazione e prevenzione svolta da Despar negli istituti superiori del Veneto.

Essere al fianco del territorio per l’Abete si concretizza anche in attività solidali a supporto di realtà locali come dimostrano, in Veneto, le donazioni di alimenti alle Cucine Popolari di Padova dove, grazie alla collaborazione con l’associazione #Padovanonsiferma, sono stati preparati oltre 300 pasti di Pasqua per le persone in difficoltà, e ancora le sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio,

creando un rapporto di collaborazione con realtà sportive, culturali e sociali di vario genere. Un progetto particolarmente significativo è, infine, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali.

IL PUNTO

Per Aspiag Service essere un’azienda socialmente responsabile significa anche promuovere progetti sociali volti a favorire stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, per un futuro migliore e più sostenibile. Per questo fin dal 2006 Aspiag Service promuove “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che la concessionaria del marchio Despar offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti al progetto in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna. Il progetto nasce dalla consapevolezza che aziende, scuole, insegnanti e famiglie possono lavorare insieme per portare un progressivo ma profondo cambiamento di abitudini per un reale miglioramento della qualità della vita. Obiettivo de “Le Buone Abitudini” è

quello di diffondere le conoscenze per una sana alimentazione attraverso incontri di formazione, confronto con gli esperti e programmi specifici per le diverse fasce d’età degli alunni. Nel percorso didattico i protagonisti attivi diventano i bambini, che approfondiscono e mettono in pratica, a scuola e a casa, ciò che imparano ogni giorno attraverso attività esperienziali e semplici gesti verso una corretta alimentazione. “Le Buone Abitudini” crea, così, un ponte tra scuola e famiglia, al fine di accompagnare i bambini alla conquista di un atteggiamento sempre più consapevole per una vita più sana. Dalla sua nascita il progetto ha coinvolto oltre 120.000 alunni di 4.850 classi appartenenti a 330 istituti scolastici presenti in più di 127 comuni delle regioni in cui l’iniziativa è attiva.

“Da un’armoniosa collaborazione tutti traggono vantaggio in ugual misura”: tradotto dall’olandese è questo il significato dell’acronimo Despar. Un’espressione che sintetizza appieno l’impegno di Aspiag Service di essere un’azienda socialmente responsabile e attenta ai bisogni delle persone e delle comunità in cui si inserisce. Proprio come un abete, che rappresenta il marchio Despar, anche la nostra azienda ha radici ben piantate per terra, una solidità che, da oltre sessant’anni, significa rapporto con il territorio e impegno per restituire alla comunità parte di quanto riceviamo ogni giorno dai clienti che ci scelgono. Per Aspiag Service infatti essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Per questo abbiamo voluto dare vita a un vero e proprio Manifesto di Sostenibilità con dieci punti che tutti i collaboratori di Aspiag Service, dai vertici ai collaboratori, si impegnano ogni giorno a seguire e che guidano la nostra strategia di sviluppo: dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio.

“Come un abete” è allora il titolo che abbiamo scelto per il nostro Manifesto di Sostenibilità per condividere con i nostri stakeholder le dieci promesse su cui si fonda il nostro impegno e la volontà di mettere radici nei territori in cui siamo presenti, portare valore alla collettività e contribuire a costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile.

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Regione
Despar: un legame sempre più forte con i territori
di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto Despar per le donne
“Le Buone Abitudini”: un progetto sociale per diffondere la cultura della salute e della sana alimentazione

É partita a ottobre la campagna vaccinale antinfluenzale 20222023. Sono 900mila le dosi di vaccino, che la Regione ha messo a disposizione, in distribuzione presso ambulatori vaccinali delle Ullss, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e in alcune Farmacie aderenti. Sono anche disponibile seimila dosi (aumentabili) di vaccino in spray nasale per i bambini da 2 a 6 anni. L’assessore del Veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin, comunica le modalità della campagna stagionale, ribadendo come la vaccinazione non sia obbligatoria ma fortemente raccomandata.

Ma cos’è l’influenza?

Si tratta, di fatto, di una malattia respiratoria acuta, provocata dalla famiglia dei virus influenzali del genere Orthomyxovirus. L’influenza non dev’essere confusa con il comune raffreddore o con altre sindromi simili che compaiono durante il periodo invernale ma che sono causate da virus diversi. In Italia, come nel resto d’Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale.

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Vaccino
Prosegue alla pag. seguente NOVEMBRE 2022 on-line: /category/salute/
Vaccinazione antinfluenzale, al via la campagna 2022-23
dove e perché farlo, chi ne ha diritto gratis
antinfluenzale:
Salute
quando,

Salute

Tumore alla prostata: al via la campagna LILTforMEN2022

Prevenzione per sconfiggere il cancro, se il mese di ottobre è dedicato alle donne a novembre l’impegno della Lilt, Lega Italiana Lotta ai Tumori, si incentra sulla campagna di sensibilizzazione rivolta agli uomini.

A Padova, grazie alla collaborazione con la Provincia, la Camera di Commercio, l’Università, l’Ulss 6 Euganea e Movember Team ENAV, prendono il via una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di promuovere l’importanza delle visite urologiche per la prevenzione dei tumori maschili.

Fino al 30 novembre sono in programma 4 giornate di visite urologiche gratuite presso gli Spazi Prevenzione Lilt, dalle 9 alle 18, nel quartiere Arcella-Albignasego. Tra le altre iniziative di sensibilizzazione, dopo la “mattinata con i baffi”, all’insegna dello sport, realizzata in collaborazione col Comune di Montegrotto lo scorso 6 novembre, il 19 a Mestrino è in programma dalle 9 alle 17, “Padellia-mo”, la terza edizione del torneo dello sport del momento. Infine, il 26 novembre, “riPARTYaMO”, appuntamento al Caffè Pedrocchi di Padova alle 18.30.

In aggiunta dal 21 al 25 novembre prossimo, l’Urologia dell’A-

zienda Ospedale-Università di Padova, offre degli ambulatori gratuiti di prevenzione urologica.

Il check-up urologico verrà effettuato presso le sedi del Monoblocco, in via Giustiniani 2, e l’Ospedale S. Antonio, in via Facciolati 71, lunedì 21, mercoledì 23, giovedì 24 e venerdì 25, dalle 15 alle 18.

Per prenotarsi o avere ulteriori informazioni basterà scrivere una mail a uropd.movember22@gmail.com

“Grazie alle visite gratuite – commenta il dr. Antonino Calabrò, primario di Urologia dell’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia e responsabile del servizio di Urologia della Lilt di Padova - abbiamo potuto individuare tempestivamente 10 neoplasie, di cui 7 alla prostata, 1 al rene e 2 alla vescica, oltre ad altre patologie che avrebbero sicuramente compromesso sia la qualità della vita che la funzionalità renale dei pazienti. Invece, possiamo dire di aver permesso a 10 persone di vivere! Non ultimo in alcuni adolescenti è stato possibile riscontrare un varicocele che qualora non trattato avrebbe portato alla sterilità. Questi dati ci confermano l’importanza di proseguire le attività di prevenzione ed allargarle anche ai giovanissimi”.

Vaccino antinfluenzale

I SINTOMI

L’influenza si manifesta con febbre, brivido, tosse, mal di gola, cefalea, dolori muscolari, astenia, naso chiuso e/o naso che cola. Alcune persone possono manifestare anche vomito e diarrea, sebbene questi sintomi si verifichino con maggiore frequenza nei bambini rispetto agli adulti. Il virus influenzale può indebolire temporaneamente il sistema immunitario, anche in soggetti giovani e sani, e può favorire la comparsa, insieme all’influenza, anche di infezioni batteriche contemporanee come bronchiti, otiti, polmoniti e sinusiti. L’influenza, in chi soffre già di malattie croniche, può causare un loro peggioramento o causare complicanze, anche infarti e ictus.

COME SI TRASMETTE

Il virus influenzale si trasmette prevalentemente per via aerea. Le persone con il virus influenzale possono essere contagiose da un giorno prima dello sviluppo dei sintomi fino a 7 giorni dopo. La trasmissione del virus può avvenire attraverso le goccioline prodotte dagli starnuti, dai colpi di tosse o quando si parla a meno di due metri da una persona. É importante una corretta igiene delle mani per evitare di infettarsi toccandosi occhi, naso e bocca.

PERCHÉ VACCINARSI

Il vaccino serve ad evitare di contrarre l’influenza e, nel caso di contagio, ad essere più protetti e quindi evitare di sviluppare forme più gravi che possono anche portare al ricovero. Il vaccino non serve a prevenire il raffreddore comune o altre infezioni stagionali causate da altri virus. Vaccinarsi aiuta a proteggere anche le persone fragili con cui si entra a contatto.

Vaccinarsi riduce, inoltre, l’utilizzo inappropriato di antibiotici, soprattutto tra bambini, soggetti a rischio, e anziani (si stima una riduzione nel consumo del 6,5% per ogni 10 punti di aumento nelle coperture vaccinali). L’uso improprio di antibiotici può comportare lo sviluppo di batteri resistenti e quindi potenzialmente più pericolosi. La vaccinazione del personale che lavora all’interno delle strutture sanitarie aiuta, peraltro, a mantenere questi luoghi più sicuri. La vaccinazione, inoltre, diminuendo il rischio di gravi complicanze, contribuisce a evitare l’occupazione di almeno 200 posti letto di terapia intensiva solo nella nostra Regione. C’è inoltre da aggiungere l’azione di prevenzione che, con l’andamento epidemiologico dei casi di Covid-19, anche quest’anno risulta ancora più importante. Il vaccino antinfluenzale infatti è un efficace strumento di prevenzione e protezione dai virus responsabili dell’influenza stagionale e dei sintomi correlati. La vaccinazione antinfluenzale, inoltre, può essere somministrata in sicurezza assieme alla vaccinazione anti Covid.

IL VACCINO È GRATUITO PER ALCUNE CATEGORIE DI PERSONE

Coloro che sono ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza; soggetti di età pari o superiore a 60 anni; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; i donatori di sangue; i bambini sani nella fascia di età compresa tra i 6 mesi - 6 anni (per i bambini è disponibile il vaccino in spray); le donne in gravidanza.

DOVE CI SI PUÒ VACCINARE

La vaccinazione è disponibile dal proprio medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta e presso gli ambulatori dei Servizi Vaccinali delle Ulss. Per i soggetti maggiorenni che hanno già ricevuto il vaccino negli anni precedenti e che non hanno fattori di rischio allergico è possibile anche richiedere la vaccinazione presso alcune Farmacie aderenti alla Campagna Vaccinale.

Salute

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una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria
Fino al 30 novembre in programma visite urologiche gratuite e una serie di eventi per sensibilizzare alla prevenzione
La presentazione del programma Liltformen 2022
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Time is brain. I chiarimenti del dottor Caneva e del dottor Bozzoli dell’ospedale di Cittadella

“Ictus, l’importanza di intervenire tempestivamente”

Riconoscere i sintomi e attivare i soccorsi attraverso la chiamata al 118 permette di effettuare con efficacia il trattamento trombolitico che consente di risolvere l’evento ed evitare un eventuale deficit neurologico

Ictus, l’importante è intervenire in modo tempestivo alla comparsa dei sintomi che lo annunciano per attivare in modo veloce i soccorsi attraverso la chiamata al 118.

Per l’ictus, infatti, dicono gli addetti ai lavori, “time is brain”, perché più si aspetta ad intervenire più aumenta il rischio di perdita di cellule cerebrali con conseguenti danni gravi.

É dunque fondamentale conoscere e saper riconoscere quali sono i sintomi che preannunciano l’ictus.

Si fa, di solito, riferimento ad una scala di valutazione medica, nota come “Cincinnati Prehospital Stroke Scale (CPSS)”, che richiama l’attenzione su tre aspetti: il linguaggio, gli arti e la mimica facciale.

In primo luogo, dunque, potrebbe essere un segnale di allarme la difficoltà a parlare, ovvero il modo in cui si riesce a muovere le braccia - un arto che cade o che si muove in modo diverso - e infine i movimenti del viso, in caso di ictus un lato si muove in modo diverso dall’altro. Cosa fare se si notano questi tre segnali? É importante la tempestività con cui si agisce per essere efficaci. Se si notano perciò queste anomalie è fondamentale ridurre i tempi della presa in carico da

parte dei sanitari e attivare l’ambulanzaattraverso il 118 - per permettere di condurre così tempestivamente il paziente in Pronto Soccorso. L’ictus ischemico - si spiega nella scheda della pagina facebook dell’Ulss 6 Euganea - è infatti una patologia tempo-dipendente: più si è veloci nell’affrontarlo, migliori sono i risultati clinici che si otterranno.

“Attualmente è possibile curare il paziente colpito da l’ictus cerebrale ischemico, cioè quando non arriva sangue nel cervello, e, anzi, anche guarirlo” spiega il dottor Giorgio Caneva, Direttore Uoc Neurologia dell’Ospedale di Cittadella dell’Ulss 6 Euganea.

“Esiste - prosegue - un trattamento specifico, con un farmaco che viene chiamato trombolitico, il quale scioglie letteralmente il trombo che causa l’ictus.

Il grosso problema è che, per riuscire a fare questo trattamento e quindi a risparmiare cellule cerebrali dall’insulto, bisogna arrivare al più presto in Pronto Soccorso. È meglio arrivare in ambulanza per permettere ai sanitari di attivare tutto il sistema che intervenga rapidamente nell’eseguire il trattamento giusto, nei tempi ristretti”.

“Il trattamento con trombolitico - conclu-

de - è tempo dipendente, cioè gli esiti dipendono dalla tempestività con cui viene effettuato. Addirittura, se si superano le 4 ore e mezza dall’evento non è più possibile eseguire il trattamento. Perciò, se si hanno sintomi tipici dell’ictus, debolezza di un arto – non riuscire a muovere un braccio – difficoltà con il linguaggio oppure la bocca storta, bisogna al più presto attivare il 118 per arrivare in ospedale e riuscire ad avere il giusto trattamento e, magari, risolvere in pochi giorni l’evento per ritornare a casa senza nessun deficit neurologico”.

“L’intervento è tempo-dipendente - in-

siste il dottor Claudio Bozzoli, direttore Uoc Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cittadella - quindi significa che prima noi arriviamo a fare il trattamento trombolitico prima riusciamo a risparmiare le cellule cerebrali, e migliore sarà la prognosi del paziente. Quindi l’intervento dell’ambulanza e la richiesta dell’ambulanza, quando ci sono quei sintomi sospetti, dev’essere fatta il prima possibile, anche perché durante il trasporto noi cerchiamo di abbreviare i tempi al trattamento, attivando già tutta la catena della rete ictus, il neurologo in sala del Pronto Soccorso, il Pronto Soccorso stesso e il radiologo”.

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Salute

Boris ci fa abbracciare la nostra malinconia

Ametà degli anni Dieci, aziende come Disney, Warner Bros. e Universal capirono che l’avanzata dello streaming capitanata da Netflix avrebbe finito per (s)travolgere i loro bilanci, se non si fossero adeguati allo spirito del tempo. Ecco che l’imperativo diventava uno, il solito. Monetizzare. Archivi di film e serie già trasmessi diventano pedine nel Monopoly degli abbonamenti. Come rendere attuali i cataloghi?

Ci pensa la nostalgia, producendo nuove stagioni di serie cult con l’intento di rintuzzare la - decrescente - attenzione del pubblico. Ti iscrivi per gli episodi nuovi, ma rimani abbonato per quelli vecchi. Da Twin Peaks a The X-Files, praticamente ogni serie mitica ha subìto un esperimento reboot o revival.

In Italia, l’unica serie che poteva prestarsi a qualcosa di analogo era Boris. La serie underdog per eccellenza: romanissima, settoriale, nata su un canale pay-tv e diventata un fenomeno grazie a chi la scaricava da eMule (questo l’ha pure ammesso Fox). Rieccola, l’amata Boris. I nuovi otto episodi su Disney+ hanno dovuto fare i conti con due assenze importanti. Quelle di Roberta Fiorentini - Itala - e di Mattia Torre, cocreatore e co-sceneggiatore con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, entrambi scomparsi nel 2019.

“Boris 4” riesce con brillantezza a dare prova di quanto fosse avanti già nel 2007. Talmente avanti che la quarta stagione gode ancora di quell’innovatività reiterando, semplicemente, sé stessa. Cast e autori sono in stato di grazia - c’è chi fa notare che il tormentone “cagna maledetta” è assente (lo zampino di Disney? Va bene uguale), tant’è che nemmeno Boris 4 sfugge all’inesorabile verità di queste operazioni nostalgia.

I revival sono specchi nei quali speriamo di ritrovare la nostra gioventù, un po’ come alle rimpatriate del liceo. E questo non accade mai, purtroppo (e per fortuna). Aspettative disattese, quindi? Tutt’altro. La dolcezza di Boris 4 - con un emozionante omaggio a Mattia Torre nell’ultimo episodio - sta proprio in questo: permetterci di abbracciare la nostra malinconia, anziché scacciarla.

Dahmer, l’ossessione per il crimine paga

Quando a partire dagli anni Ottanta - all’apice dell’edonismo reaganiano - la televisione scopriva nuovi modelli di racconto, a farla da padrona erano i “villains you love to hate”. Letteralmente, i cattivi che era impossibile non amare. Erano gli anni di J. R. di Dallas, delle zuffe di Alexis e Krystle in Dynasty e della perfida Amanda Woodward di Melrose Place. La linea di demarcazione tra buoni e cattivi ci rassicurava: era tutto nel nome dell’intrattenimento. Con la fine dei primi anni Duemila e la prima recessione globale, l’antieroe (sull’antieroina si potrebbe parlare molto) diventa il perno della serialità occidentale. Walter White ha fatto scuola.

Fino a che punto siamo in grado di provare empatia per personaggi storti, a tratti mostruosi? Dahmer - la miniserie su Netflix - è la dimostrazione che anche questo modello, quello antieroico, ha dei grossi limiti. Ryan Murphy, libero dalle costrizioni delle emittenti, si sbizzarrisce col suo attore feticcio e traccia i contorni di uno dei serial killer più spietati della recente cronaca americana. Lo fa attraverso la lente delle disparità sociali e culturali (le vittime di Dahmer sono per lo più persone nere o appartenenti a comunità marginalizzate) che non riesce - tuttavia - a non risultare manipolatoria. Dahmer cambia le regole del racconto costantemente, senza mai prendere una posizione e nascondendosi dietro l’ossessione per il True Crime (un tempo la chiamavamo cronaca nera).

Chi ne paga il conto? Le vittime - quelle vere - di Dahmer (spendibili nella loro trascurabilità narrativa) - e le loro famiglie, che si ritrovano loro malgrado a rivivere situazioni drammatiche in favore di zeitgeist. L’operazione, ad ogni modo, ha messo a segno il miglior risultato di una serie Netflix dopo Stranger Things 4, con 300 milioni di ore viste nella sua seconda settimana in piattaforma. Trecento milioni sarebbe anche la cifra che convinse Ryan Murphy a spostarsi su Netflix, nel 2018. Quando si dice che il crimine non paga.

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a cura di Paolo Di Lorenzo
Film
e serie tv visti da vicino

FRITTELLE DI CAVOLFIORE AL FORNO

Una ricetta semplice e sfiziosa in padella o al forno. Le frittelle di cavolfiore sono buone calde, tiepide e anche fredde. Da servirle, quindi, anche come antipasto. Ingredienti: Ingredienti: 600 gr cavolfiore; 2 uova medie; 1 cucchiaio farina 00; 50 g caciocavallo grattugiato (o altro formaggio stagionato; aglio tritato; olio extravergine d’oliva: q.b. prezzemolo tritato; q.b. paprika affumicata (o curcuma o curry a piacere); q.b. sale e pepe

Preparazione: Pulire il cavolfiore, togliendo tutte le foglie esterne e il torsolo. Tagliarlo in quattro o più pezzi e grattugiarlo con una grattugia a fori larghi dentro una ciotola. Salate il cavolfiore e lasciarlo riposare per una decina di minuti. Unire poi le uova, l’aglio, il prezzemolo tritato, la farina e il formaggio grattugiato. Aggiungere infine un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Impastare e amalgamare il tutto. Quando il composto è pronto, creare delle piccole frittelle. Sistemare i rosti di cavolfiore nella teglia, informare a 200 °C per circa 20 minuti, rigirando a metà cottura. Lasciare riposare le frittelle per cinque minuti prima di servirle. È possibile cuocere le frittelle anche in una padella antiaderente leggermente unta d’olio extravergine d’oliva.

A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

ORECCHIETTE BROCCOLI E SALSICCIA

Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.

Ingredienti: : 400 gr orecchiette; 2 broccoli medi; 300 gr salsiccia; pecorino sardo; olio extravergine; aglio; sale; peperoncino

Preparazione: Pulire i broccoli dividendoli in cimette, togliere la parte verde e legnosa al gambo e tagliare a pezzetti il cuore bianco e tenero.

Sciacquarli accuratamente sotto l’acqua corrente. Lessare i broccoli in acqua salata per 8-10 minuti. Soffriggere in due cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio e il peperoncino. Aggiungere la salsiccia sbriciolata con una forchetta e lasciar rosolare per 7-8 minuti. Lessare la pasta nella stessa acqua di cottura dei broccoli, scolarla in padella con il condimento e far saltare per un minuto, mantecando con una generosa grattugiata di pecorino. Servire ben caldo con un’ulteriore spolverata di formaggio grattugiato.

TORTA DI MELE COME UNA VOLTA

Una ricetta facile per una torta di mele classica, semplice e genuina, che ci riporta con la mente ai sapori e ai ricordi dell’infanzia. Perfetta a colazione e a merenda.

Ingredienti: 1,5 uova; 75 gr zucchero; 25 ml latte; 30 gr burro; 150 gr farina 00; 8 gr lievito per dolci; 1 mela grande

Preparazione: Per preparare l’impasto frullare le uova e aggiungere lo zucchero, il latte e il burro sciolto. Poi la farina e infine del lievito per dolci. Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. Tagliare a pezzetti mezza mela sbucciata e mescolarla all’impasto. Il resto servirà per la decorazione. Dopo aver versato e livellato l’impasto all’interno di una tortiera decorare la torta con le fettine di mele distribuite su tutta la superficie. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti.

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Rubrica a cura di Sara Busato Con novembre arrivano il freddo, le cotture al forno e i dolci da gustare il pomeriggio, davanti a una tazza di tè caldo. La voglia di scaldarsi ci porta a cercare nuove ricette semplici e genuine.

Ariete

Un cambiamento che attendete da tempo potrebbe spingervi a riorganizzare la vostra vita e voltare pagina. Potrebbe essere un periodo faticoso ma ricco di nuovi stimoli

Novembre

Le nuvole che si prospettavano all’orizzonte sono sparite, godetevi questa fase di serenità che contribuirà a rendere più piacevoli le vostre giornate e i vostri incontri

Novembre, il mese di passaggio e di riflessione

Bilancia

Avete bisogno di un momento di pausa per capire esattamente cosa volete. Per il momento siete confusi, forse anche a causa di una certa stanchezza. Il riposo è la migliore medicina

Siete un po’ impazienti e insofferenti anche se non capite esattamente il motivo che vi spinge ad un comportamento scontroso. Probabilmente è tempo di smaltire lo stress accumulato

Nuovi incontri renderanno più interessante questo mese di novembre che si preannuncia frizzante e all’insegna del benessere e del divertimento. Non perdete le occasioni che vi si presentano

Avete lavorato sodo per far funzionare tutto per bene e vi siete sacrificati molto nelle ultime settimane, ora è tempo di raccogliere i frutti di tanto impegno. Finalmente arrivano le grandi soddisfazioni

Vergine

È questo il momento giusto per dare avvio a nuovi progetti sul lavoro, così come nella vita privata. Una svolta è ciò che serve per cambiare passo e intraprendere nuove strade

Non siate sempre così razionali e lasciatevi condurre dalle sensazioni, dalle emozioni e dall’impulso. Riuscirete a superare i vostri timori e sarete più felici

Non è ancora finito il tempo dei sacrifici ma l’obiettivo è a portata di mano. Occorre aver pazienza ed essere determinati per arrivare alla meta. Non manca molto

Non è questo il momento delle prese di posizione. È bene fermarsi ad osservare e riflettere, molti dubbi si chiariranno e potrete intraprendere con maggiore sicurezza il vostro cammino

Avete bisogno di un’accelerazione per risolvere una situazione che ristagna da un po’ e non vi lascia tranquilli. Dunque, osate e mettete voi stessi in primo piano, ne valete la pena

Troppo lavoro negli ultimi tempi, ora è giunto il momento del riposo e del relax per tornare a dedicarsi a tutto ciò che vi piace e che avete sacrificato a lungo, comprese le amicizie

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Toro Gemelli Cancro Leone
Oroscopo
Pesci Acquario Capricorno Sagittario Scorpione

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