Quest’anno sarà ricordato per due date storiche: il 19 e il 26 giugno, rispettivamente la definitiva approvazione dell’autonomia con il voto del Parlamento e la promulgazione della legge, con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ne fissato la piena operatività dal 13 luglio. Ma ce ne è anche una terza: il primo luglio, giorno in cui con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Veneto ha chiesto la riapertura del tavolo di confronto per l’attuazione dell’autonomia differenziata, secondo quanto previsto dalla Costituzione. Con questa lettera si riprende la trattativa sulle nove materie per cui non è prevista la definizione dei Lep, alle quali si affiancano quelle previste nella pre-intesa siglata ancora nel 2018. Il Veneto è pronto e dimostra di credere fermamente nella devoluzione delle competenze. Di fronte alla necessità di dare risposte sempre più adeguate ai cittadini, infatti, è nell’oggetto sociale di un governatore aspirare a ulteriori ambiti di attività. Siamo consapevoli che il percorso dovrà essere graduale perché impone una valutazione attenta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle funzioni. Se da sempre abbiamo affrontato 23 dossier, ognuno per una materia, è stato perché ci ha permesso di poter trattare ampiamente con cognizione di causa l’argomento e presentare una proposta di autonomia differenziata che sia di efficienza, responsabilità e vicinanza ai cittadini. aIl momento di mettersi alla prova è arrivato. Come Veneto siamo disposti a gemellarci da subito con una Regione del Sud che intenda testare assieme questa riforma che per noi significa equa distribuzione del benessere e non del malessere.
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Il sindacato dei pensionati e le opposizioni puntano il dito contro sindaco e assessore chiedendo azioni concrete per garantire il servizio. Maria Rosa Boscolo Chio chiede collaborazione e non contestazioni
Servizio a pag. 13
La riforma
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AUTONOMIA, SI FA SUL SERIO IL VENETO APRE LA TRATTATIVA
Dopo il via libera al disegno di legge e l’approvazione di Mattarella parte la prima richiesta ufficiale
Servizio a pag. 23
UN “COLPO DI SCENA” PER I TRE TEATRI VENETI
Al via la nuova rassegna messa a punto dal Teatro Stabile del Veneto, in arrivo 80 spettacoli e grandi nomi
Servizio a pag. 26
SBye bye “galleggiamenti”
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
aranno state le proteste via via sempre più insistenti e numerose, soprattutto dopo la fine della pandemia, sarà che gli investimenti messi in campo l’anno scorso per le assunzioni e una migliore organizzazione iniziano a dare i loro frutti, fatto sta che sul fronte delle liste d’attesa nella sanità pubblica qualcosa si è mosso, in questi ultimi mesi. I numeri diffusi ad inizio luglio sembrano confermare questa tendenza.
segue a pag. 5
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Trasporti
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di ragazzo, così come la sua équipe medica e il suo approccio clinico: è in grado di gestire in sicurezza anche le più gravi crisi psicomotorie
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cali, parapetti anticaduta e anti scalata. Per la prima volta in provincia di Venezia un reparto ospedaliero è completamente studiato e realizzato a misura di adolescente, così come la sua équipe medica e il suo approccio clinico.
Inaugurato il 13 giugno al quinto piano del monoblocco sud dell’ospedale di Dolo, alla presenza dell’assessore alla sanità del Veneto Manuela Lanzarin, il reparto iperspecializzato di Neuropsichiatria infantile è frutto di un investimento di 725
cucina tisaneria per i ragazzi e un’ampia terrazza attrezzata e in piena sicurezza. Tutti spazi funzionali e di supporto progettati sulla base delle esigenze di pazienti e operatori (compresa la loro sicurezza attiva e passiva), definiti nel dettaglio a seguito di numerosi incontri con i responsabili sanitari. La squadra operativa è composta da quattro neuropsichiatri infantili altamente specializzati e con grande esperienza sul territorio, un assistente sociale, uno psicologo, un educatore, due tecnici della riabilitazione psichiatrica, sette infermieri,
L’attività clinica
L’attività è fondata sugli standard di cura, sulle buone prassi e sulla valutazione delle capacità e delle performance di vita quotidiane, quali l’autonomia personale, operativa e sociale dei ragazzi ricoverati: anche così si garantisce l’efficacia, l’efficienza e la qualità dei servizi. Il lavoro di cura e assistenza in reparto dovrà tener conto degli aspetti evolutivi specifici di funzionamento dei ragazzi, e anche del loro contesto familiare e so-
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che sono stati rivestiti con materiali adeguati e chiusi a chiave. “Le maniglie delle stanze di degenza - spiega ancora - sono state sostituite con pomelli rotondi. Letti e i tavolini nelle stanze degenza sono ancorati e fissati a terra, di materiale solido, ignifugo, certificato”. Infine, il reparto è stato dotato di una stanza per l’attività motoria rivestita completamente con pannelli di materiale a base di elastomero etilene-vinil-acetato, in versione ignifuga, con effetto ammortizzante per la forma ad onda del materiale, dentro la quale i ragazzi potranno sperimentare attività corporee e motorie.
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Una città intera piange Marco Salvagno
Chioggia è rimasta scossa nelle scorse settimane per la tragedia di Marco Salvagno, un giovane di 21 anni morto all’interno del cantiere edile Bielo a Venezia. Il giovane avrebbe, da quanto si è ricostruito anche con l’aiuto delle telecamere presenti sul luogo dello sfortunato incidente, colpito volontariamente la vetrata con un calcio forse in un momento di rabbia o stanchezza. Un vetro gli ha reciso un’arteria alla gamba causando una gravissima emorragia. Nonostante i soccorsi immediati il giovane è morto all’ospedale a Venezia, circa 3 ore dopo l’incidente. Il ventunenne viveva a Sottomarina con il nonno Angelo. Era molto conosciuto anche in ambito sportivo visto che faceva il portiere sia nel calcio a 5 che nel calcio a 11.
Nei tornei che si sono svolti in città, infatti, ci sono stati momenti di raccoglimento per ricordare il ragazzo. Una morte assurda che ha scosso molto i cittadini di Chioggia.
Momenti di preghiera sui sono tenuti fino al giorno del funerale.
Un corteo di 500 persone la sera prima del funerale ha sfilato dall’oratorio dei salesiani, che il ventunenne ha frequentato nella sua infanzia. Gli amici indossavano una maglietta con scritto: “nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta”.
Al funerale del giovane è stata deposta sopra la bara la maglia verde da portiere che indossava nelle gare. Un funerale a cui hanno partecipato centinaia di persone commosse ed incredule che potesse essere capitata una simile tragedia. (a.a.)
La tragedia dell’assurda morte del giovane ha scosso Chioggia
Bye bye “galleggiamenti”
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Come già avevamo annunciato il mese scorso la curva delle prestazioni in attesa per esami e visite specialistiche continua a scendere negli ultimi mesi. I cosiddetti “galleggiamenti” sono ormai pressoché azzerati, assicurano i vertici della sanità regionale, per le prestazioni urgenti, quelle da garantire entro 10 giorni, mentre quelle con priorità a 30 giorni sono passate dalle 82.811 di maggio 2023 alle 13.913 dello scorso fine maggio, con un calo dell’83%. Sono scese del 62%, invece, le attese per visite ed esami da garantire tra i 60 e i 90 giorni, passate da poco meno di 75 mila alle attuali 28 mila.
Scendendo nel locale, in alcuni territori va meglio, in altri restano delle criticità, soprattutto dove mancano strutture e dove c’è ancora carenza di personale, come denunciano le organizzazioni sindacali che continuano a chiedere maggiori investimenti nel pubblico e meno ricorsi alle strutture private. Dai singoli direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere fino al presidente della Regione tutti assicurano che il “dirottamento” delle prestazioni nelle strutture private resta l’ultima spiaggia, una scelta necessaria solo quando non vi sono veramente altre alternative in ballo. E’ sensibilmente calato anche il numero dei pazienti che rinunciano alle cure nel pubblico, di fronte ai lunghi tempi di attesa, e si rivolgono ad ambulatori o cliniche private, pagando decisamente di più, pur di avere un riscontro in tempi più rapidi. Eppure la voce dei cittadini continua a farsi sentire, in particolare per le visite e gli esami più difficili da prenotare: ortopedia, dermatologia, oculistica, pneumologia e colonscopia, solo per citarne alcuni. A questo si aggiunge la maggiore distanza da affrontare per eseguire gli accertamenti, visto che le prenotazioni vengono assegnate a strutture lontane anche 50-60 chilometri dalla residenza del paziente. Ora, in soccorso degli operatori e dei cittadini, arriva anche l’intelligenza artificiale, in grado di incrociare centinaia di informazioni ed elaborare l’appuntamento “ideale”. Ben venga, purché al centro continui a rimanere la persona.
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di
Direzione,
Appuntamenti. Dal 30 luglio al 3 agosto prossimo il titolare accoglie gli spettacoli
Dopo 15 anni, tornano i grandi concerti con interpreti di prestigio
Mahmood, Alfa ed Emma i nomi di prestigio della prima edizione di Sottomarina Sound Beach, che ospiterà peraltro anche due eventi ad ingresso libero
I l litorale di Sottomarina si appresta ad ospitare dal 30 luglio al 3 agosto prossimo Mahmood, Alfa ed Emma e due eventi ad ingresso gratuito: Holi - il festival dei colori - e la serata di Radio Company. La prima edizione di Sottomarina Sound Beach, organizzata dalla Città di Chioggia in collaborazione con DuePunti Eventi ed il sostegno di vari sponsor e media partner, si terrà nell’area ora denominata Marina Beach Life, grazie ad un concorso del pubblico. Portare grandi concerti a Chioggia era uno degli obiettivi dell’attuale Amministrazione comunale.
“La nostra volontà è di rendere la nostra città un polo attrattivo per il sano divertimento, soprattutto per i giovani - ha affermato il sindaco Mauro Armelao - ma anche per i turisti e per tutti coloro che vorranno venire qui. La nostra è una città che può offrire tutto: mare, natura, storia, arte, un’offerta gastronomica impareggiabile”. Un entusiasmo condiviso dall’assessore al Turismo e agli Eventi del Comune Riccardo Griguolo: “Dopo 15 anni, torneremo a ospitare concerti di prestigio a Chioggia! Questo è solo l’inizio di un percorso che renderà la nostra città sempre più protagonista nel panorama dei grandi eventi ed attrattiva per il sano divertimento. Continueremo a lavorare con passione per promuovere la cultura e l’intrattenimento di qualità nella nostra amata città”. Il 30 luglio farà tappa a Sottomarina il cantante Mahmood, che sarà accompagnato dalla sua band - Francesco Fugazza alla chitar-
ra, Marcello Grilli alla tastiera e Elia Pastori alla batteria - e dalle coriste Arya Del Gado e Debora Cesti, proporrà una scaletta che comprende anche i successi meno recenti e nuovi arrangiamenti di “Inuyasha”, “Brividi”, “Rapide” oltre a “Soldi” e “Tuta Gold”. Inizio spettacolo alle ore 21.30. Il 31 luglio (alle ore 21.30) concerto del giovanissimo Alfa con “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato - tour estivo”. L’album, composto da dieci canzoni, comprende “Vai!” (certificato disco d’oro), brano presentato con successo al Festival di Sanremo insieme all’emozionante duetto con Roberto Vecchioni. Il 1 agosto inizia alle 18.00 l’Holi, il festival dei colori più famoso d’Italia, che celebra 10 anni di vita col nuovo tour estivo “10 Years anniversary“. Emma sarà a Sottomarina il 2 agosto alle ore 21.30 con la sua voce graffiante ed appassionata e un grande show. “Femme Fatale” è il nuovo singolo, il fortunato album “Souvenir”, già disco d’oro per le oltre 25mila copie vendute, segue il successo sanremese “Apnea”, doppio disco di platino con più di 28 milioni di streaming su Spotify. Musica live con Radio Company che il 3 agosto farà ballare tutta la spiaggia con il suo sound (ingresso libero, dalle 21.30). Vi saranno molti ospiti che animeranno la “Big Bang Company”: Boro, Nico Heinz, Fabio De Magistris feat. Mia. I biglietti sono disponibili nel circuito Ticketone (on line e punti vendita). Info su https://sottomarinasoundbeach.it/
Eugenio Ferrarese
Stadio Aldo e Dino Ballarin, partiti i lavori di adeguamento. Si concluderanno in agosto
Sono partiti, per concludersi entro il mese di agosto, i primi lavori necessari all’adeguamento dello Stadio Aldo e Dino Ballarin. L’intervento è stato aggiudicato alla ditta Fratelli Cavalletto Srl di Marghera. I lavori riguardano la manutenzione straordinaria della Tribuna Est, che attualmente ha la necessità di interventi manutentivi.
“Abbiamo iniziato, come promesso. La politica ha fatto in modo che si stanziassero le risorse economiche nei capitoli di spesa. Gli uffici tecnici adesso lavoreranno sodo, come sempre, per raggiungere l’obiettivo, nel rispetto dei tempi e delle procedure di legge. Non a caso abbiamo l’esempio di alcune squadre di serie A che dovranno giocare le prime partite del prossimo campionato fuori casa proprio per via degli interventi di manutenzione degli stadi” commenta il sindaco Mauro Armelao.
“Solo a parole è tutto facile e semplice. Puntualizzo – prosegue non senza qualche vena polemica - che non sarebbe stato sensato iniziare prima i lavori, solo ora abbiamo la certezza dell’avvenuta iscrizione della nostra squadra in serie C. Chi ci
critica ora, ci avrebbe criticato adducendo ad interventi prematuri. E ai gufi che sono già entrati in azione dico: a parole stiamo a zero, i fatti contano. L’amministrazione va avanti per la sua strada per dare risposte concrete alla città”.
Il progetto, del costo di 190 mila euro, prevede la sabbiatura della struttura esistente, l’integrazione o sostituzione delle porzioni ammalorate (in particolar modo tiranti e controventi), lo smontaggio dei paramenti vetrati e la sostituzione del manto di copertura.
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Tradizione. La contrada di san Michele ha vinto la XXXIV edizione
Palio de “La Marciliana”, un successo: tre giorni “storici” bellissimi
Circa 400 volontari hanno fatto rivivere nel centro storico le vicende della guerra combattuta tra il 1379 e il 1381, con un costante lavoro di approfondimento da parte del Comitato che coinvolge sempre più persone di tutte le età
L a contrada di san Michele ha vinto la XXXIV edizione del Palio de “La Marciliana La fiera franca del sale” 2024. Anche quest’anno erano circa 400 i volontari che per tre giorni, dal 14 al 16 giugno, hanno fatto rivivere al centro storico le vicende della guerra combattuta tra 1379 e il 1381, quando si utilizzavano le Marciliane, imbarcazioni costruite nei cantieri di Chioggia e utilizzate per il trasporto di merci di ogni tipo in Adriatico e nelle rotte verso i porti del Mediterraneo orientale.
La vita delle Contrade, il Palio delle Balestre Grandi - ripreso in diretta nazionale Rai 3 - la novità del Banco del Cerusico, di fronte Palazzo Municipale, che ha fedelmente riproposto la medicina del ‘300 con l’esposizione delle piante officinali - all’epoca le uniche medicine per ogni tipo di malattia - e la presenza delle donne intente a lavorarle per trasformarle in medicamenti, la benedizione delle contrade, dei milites, dei balestrieri e dello stendardo dei Santi Protettori nella basilica di san Giacomo, l’animazione dei giovanissimi studenti della scuola Caccin che hanno
proposto balli e canzoni, l’assalto alla Torre di Sant’Andrea, il solenne corteo storico col Doge… una festa imperdibile per tutta la città e per gli assai numerosi visitatori che hanno assistito a tutti gli eventi del Palio.
“Sono stati anche quest’anno tre giorni bellissimi - ha sottolineato il sindaco Mauro Armelao, anch’egli in abiti medievali - resi possibili grazie al lavoro instancabile
degli organizzatori, dei figuranti, di tutti i volontari che mettono a disposizione il loro tempo e il loro talento per dare vita a questa rievocazione storica tra le più belle d’Italia. Proprio a tutti loro va il mio grazie più sentito, grazie a Sandro Nordio, ideatore e instancabile organizzatore di questo importante appuntamento della nostra tradizione”.
Per la contrada di san Michele, che ha vinto il Palio con 141 punti, si è trattato della sesta vittoria; al secondo posto con 131 punti si è classificata la contrada di san Martino; terza con 123 punti la contrada di san Giacomo a cui appartiene Giovanni Perini, il miglior tiratore con le Balestre grandi.
“Il Palio della Marciliana - ha aggiunto Elena Zennaro, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Chioggia - è un evento sempre più atteso e apprezzato, che sta crescendo di anno in anno in numeri e qualità. L’approfondimento storico del Comitato è costante e coinvolge sempre più persone di tutte le età”. Eugenio Ferrarese
Riparte la campagna di lotta alle zanzare nel Comune
L’attenzione per quest’estate sarà maggiore in ragione dei numeri record di “casi Dengue” e West Nile che si stanno verificando oltreoceano. “Anche se l’unico caso di West Nile segnalato non si è verificato nel nostro comune, sollecito tutti i concittadini ad adottare alcune semplici norme per arginare il proliferare delle zanzare” raccomanda il sindaco Mauro Armelao. Il primo cittadino invita ad utilizzare il servizio di ritiro gratuito delle pastiglie larvicide distribuite dal Servizio Ecologia e a prendersi cura dei giardini delle aree private per limitare la proliferazione delle zanzare. Attenzione maggiore per chi viaggia all’estero in paesi tropicali. Il Comune di Chioggia si è impegnato nel trattamento dei ristagni di acqua contro le larve nel periodo di riproduzione delle zanzare (primavera-estate) con prodotti larvicidi sicuri per l’uomo e gli animali. A disposizione il servizio di consegna pastiglie larvicide, che verrà allestito in Corso del Popolo a Chioggia (davanti Loggia dei Bandi) il 25 luglio, l’8 agosto, il 5 settembre dalle 8 alle 12. Sul sito www. chioggia.org è possibile scaricare il modulo da compilare per il ritiro. Info mail: ecologia@chioggia.org. (l.r.)
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Il caso. L’accusa del presidente Asa Federalberghi suscita la reazione del sindacato di Polizia
“Chioggia non è una città allo sbando”
L’episodio dei due giovani turisti aggrediti da un gruppo di ragazzi, una baby gang, ha acceso il dibattito, con il presidente di Asa Federalberghi Giuliano Boscolo Cegion che ha espresso tutto il proprio malcontento, denunciando una situazione sempre più pericolosa per residenti e turisti, soprattutto nelle ore serali, quando cala il buio.
Il presidente degli albergatori aveva anche intimato di chiedere l’intervento del Prefetto e, qualora non fosse stato sufficiente, di coinvolgere direttamente il ministro dell’Interno. Furti, aggressioni, spaccio: la situazione, si è lamentato Cegion, è diventata ormai ingestibile, chiedendo al sindaco di intervenire.
Un’accusa quella di Cegion che le Forze di Polizia hanno ritenuto lesive nei loro confronti e non solo.
Con le sue affermazioni – “sembra che Chioggia sia un bronx” - la conclusione alla quale si può arrivare è che lo Stato abbia abdicato al suo ruolo.
“Non è così – risponde la segreteria provinciale di Venezia del sindacato Ftp Polizia di Stato. “Seppur con mille difficoltà, - prosegue la replica del sindacato - le Forze di Polizia riescono a far sì che il territorio clodiense sia ancora considerato una sorta di isola felice”.
“Di certo Chioggia meriterebbe più attenzione anche da parte del Governo nazionale – riconosce - ma ormai da quattro o cinque anni il Ministero dell’Interno non invia più aggregati per il periodo estivo presso il Commissariato locale ma invia solo pochi Cara-
binieri per la Compagnia ed anche per questa estate solo 4 militari”.
Il sindacato poi critica il presidente di Federalberghi che, con le sue parole, “non promuove la città ma anzi ne danneggia l’immagine”.
Di certo non si può chiudere gli occhi e far finta di niente. “Da anni – si sottolinea – come Fsp Polizia di Stato denunciamo questa situazione giudicando insufficienti i rinforzi estivi”.
Ma le categorie – sempre a quanto sostiene il sindacato di Polizia – si limiterebbero a denunciare il problema e, cosa ancor più grave, a piangersi addosso, invece di trovare assieme una soluzione. Quale? Il sindacato ne propone una: “Basterebbe, a rotazione, che in ogni hotel venisse offerta ospitalità per 2 agenti di Polizia – è la proposta - per un totale di 10 hotel. Quindi con un totale di 20 agenti verrebbero garantite 10 pattuglie composte da 2 agenti. Potremmo avere sul
territorio, oltre alla volante del Commissariato e alla Radiomobile dei Carabinieri, due pattuglie in più per ogni turno. In pratica, ci sarebbero tre volanti sera, pomeriggio, mattina e notte. Con 3 pattuglie si andrebbero a ridurre i tempi d’intervento, si avrebbe maggior vigilanza sul territorio e risorse umane in più in caso di liti o risse”.
Il sindacato di Polizia quindi prende le distanze dall’accusa di Chioggia “città allo sbando”, e invita piuttosto il presidente di Federalberghi a fare la propria parte “andando o scrivendo davvero al Prefetto, al Questore e al Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri sostenendo che le categorie sono pronte anche ad aiutare lo Stato ospitando i rinforzi”.
“A quel punto - è la conclusione - non ci sarebbero più scusanti e i rinforzi potrebbe così pretenderli!”
Ornella
Jovane
Baby gang, un fenomeno sempre più marcato
“E’ andata bene, ma non torneremo più”. Sono queste le parole del papà di uno dei due giovani aggrediti sul lungomare di Sottomarina a fine giugno.
Le dinamiche non sono del tutto chiare, ma c’è da scommettere che non siano tanto diverse dagli episodi degli scorsi anni: futili motivi. Questa volta si parla di un vero e proprio branco di una quindicina di ragazzi che se la sono presa con un diciassettenne e un diciottenne, due turisti peraltro in una condizione di inferiorità numerica evidente.
Fatti simili a Chioggia non sono nuovi, ed è triste riscontrare (anche da una banale ricerca on line) come anche le estati del
2020 e 2022 avevano fatto parlare della città, purtroppo, con connotazioni negative. Il fenomeno delle “baby gang” è in realtà ubiquitario nel nostro Paese, ma va riconosciuto che in territori come il clodiense appare sempre più marcato.
La segreteria provinciale Ftp risponde a Giuliano Boscolo Cegion: le categorie invece di piangersi addosso s’impegnino assieme alle Forze dell’ordine a trovare una soluzione
Analizzare le ragioni è lavoro per psicologi cognitivo-comportamentali; ma non può non influire in qualche modo un rafforzato clima di diffidenza verso il diverso (il turista in questo caso). Luoghi di aggregazione, strutture sportive, possibilità di sviluppare abilità che tengano impegnati corpo e mente sono fondamentali per i più giovani e andrebbero affiancati a iniziative di carattere sociale e culturale. L’offerta e le potenzialità della città sono infinite. Sembra strano, ma c’è da insegnare ai giovani quanto è bello alzare lo sguardo oltre la laguna per potere apprezzare la bellezza che li circonda. (l.r.)
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Una nuova veste per il ponte pedonale sul Canale Lombardo
Il sindaco Armelao: “Dalla sua realizzazione non era mai stata fatta una manutenzione così importante” e rivolgendosi alle opposizioni: “Alle critiche noi siamo abituati a rispondere coi fatti”
N
uova veste per il ponte pedonale che collega Isola dei Saloni a Canale Lombardo.
Si è concluso, infatti, a fine giugno il primo stralcio dell’intervento di manutenzione straordinaria che ha comportato l’adeguamento dell’impianto elettrico, l’installazione di nuova lattoneria, la sostituzione di parti meccaniche ammalorate, il ripristino di parti murarie e altre opere per un costo complessivo di 97.966,00 (soldi attinti dai fondi della Legge Speciale per Venezia).
C’è l’impegno da parte dell’amministrazione per ulteriori lavori di rifacimento dell’impalcato che renderanno la struttura più solida e durevole nel tempo. Un punto di ingresso in città, dunque, più sicuro e adeguato, considerato che lo stesso ponte è il primo che salgono i turisti che arrivano dal vicino scalo crocieristico.
“Dalle parole ai fatti!” commenta il sindaco Mauro Armelao, che ritiene l’intervento incisivo anche per i numerosi residenti del quartiere.
“Dal 2001/2002, periodo della sua realizzazione, non era mai stata fatta una manutenzione così importante - precisa e aggiunge - Abbiamo cambiato tavolato e lattoniere, sono stati ricoperti gli oculi che erano diventati un immondezzaio, è stata ripristinata l’illuminazione segna passi, togliendo quella esterna, sistemato tutto a livello meccanico e oleodinamico, rifatto impianto elettrico e sbarre, ritinteggiate le parti murarie”.
Con l’occasione il primo cittadino ci tiene a sottolineare gli effetti concreti dell’operato dell’Amministrazione, mai come in questo periodo bersagliata dalle polemiche delle opposizioni.
“Alle polemiche inutili e pretestuose della minoranza noi siamo abituati a rispondere con fatti concreti. Ripeto una cosa che dico spesso: le cose da fare sono tante in una città come Chioggia, dove tutto è importante. Impossibile fare tutto e subito. Passeremo a breve anche al piano asfaltature e alla sistemazione della pavimentazione in centro storico e a Sottomarina. Noi abbiamo iniziato, altri no”.
Luca Rapacciuolo
I lavori del porto incrociano le braccia: chiedono più sicurezza sui luoghi di lavoro
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Anche i lavoratori del porto di Chioggia (con quelli di Venezia) hanno incrociato le braccia lo scorso 4 e 5 luglio in adesione allo sciopero nazionale indetto dalle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl a causa dello stallo in cui versa il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto lo scorso 31 dicembre. Nell’occasione è stato proclamato uno sciopero di 48 ore di tutti i lavoratori e le lavoratrici dei porti di Venezia e Chioggia. Il segretario generale aggiunto della Fit Cisl Veneto Marino De Terlizzi ha commentato le motivazioni dell’astensione dal lavoro. “Dopo otto mesi dall’avvio della contrattazione sul
rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) con le controparti datoriali – ha detto - sono stati fatti passi in avanti ma non ancora sufficienti. Oltre alla parte economica, deve essere considerata pure quella inerente alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che passa anche per la formazione continua e gli aspetti della conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Inoltre, per favorire il turnover, è necessario anche individuare dei fondi per gli esodi in quiescenza dei lavoratori più anziani. Chiediamo alle parti datoriali di dare risposte positive ai lavoratori in tempi brevi, perché da troppo tempo attendono il rinnovo del contratto”. (a.a.)
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il gestore è Hera Comm, società del Gruppo Hera
per i cittadini. Grazie a questo automatismo,
dell’azienda del Gruppo
le Graduali
Le condizioni del servizio a Tutele Graduali, uguali in tutta Italia, sono quelle definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Le componenti principali del prezzo dell’energia sono due: una prima parte, variabile, è a copertura dei costi di approvvigionamento dell’energia, e deriva dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso (Prezzo Unico Nazionale – PUN).
A questa si somma una componente fissa, volta a coprire i costi di commercializzazione che, in virtù dei ribassi di gara, comporterà per il cliente un risparmio rispetto al precedente regime di Maggior Tutela.
alla fine della tutela elettrica.
Il modello di servizio Hera: cliente al centro, rigore etico e transizione energetica
In un territorio importante come la provincia di Venezia, Hera manterrà lo stesso modello di servizio che l’ha portata fra i primi gestori energetici nazionali: focus sul servizio al cliente, attraverso canali sia remoti (app MyHera, web, call center) che fisici (oltre 160 sportelli in tutto il Paese), rigorosa condotta etica nella proposizione delle proprie soluzioni e decisa propensione nell’accompagnare famiglie e imprese
L’orientamento alla sostenibilità è attestato, fra le altre, da due importanti evidenze. Già oggi il 52% del margine operativo lordo del Gruppo è “a valore condiviso”, cioè legato ad attività che contribuiscono a realizzare gli obiettivi di sostenibilità ONU al 2030 e, da piano industriale, entro il 2027 salirà al 64%. Inoltre, Il titolo Hera è dal 2020 (con verifiche e rinnovi annuali) incluso nel Dow Jones Sustainability Index (sia europeo che mondiale), autorevole indice borsistico internazionale, che include le aziende quotate migliori in termini di performance nelle dimensioni ESG.
dai 75 anni in su, in condizioni di di coltà economica o residenti in zone disagiate. Informazioni di dettaglio sul sito Arera.
Cosa prevede il servizio a Tutele Graduali
La fornitura di energia elettrica a condizioni standard definite da Arera.
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Trasporti.
Spi Cgil e opposizione puntano il dito contro sindaco e assessore
Tagli corse bus. “l’amministrazione deve garantire un servizio essenziale”
Il sindacato dei pensionati protesta per i disagi agli anziani e da settembre per gli studenti che si recheranno a scuola. La minoranza chiede al primo cittadino e a Maria Rosa Boscolo Chio azioni concrete
T
rasporti, il sindacato Spi Cgil insieme con i consiglieri di opposizione puntano il dito contro sindaco, assessore ai Trasporti e tutta l’amministrazione per i continui tagli alle corse che creano molti disagi, soprattutto agli anziani e, da settembre, agli studenti che vanno a scuola. Il sindacato dei pensionati ha organizzato una manifestazione, con un presidio allestito davanti al municipio, alla quale sono intervenuti i consiglieri di opposizione Barbara Penzo (Pd), Alessandra Penzo (Obbiettivo Chioggia) e Daniele Stecco (M5S). Chiamata in causa, anche l’assessore Maria Rosa Boscolo Chio ha tentato di dare una risposta alle sollecitazioni dei cittadini e del sindacato, nonostante le contestazioni. Mario Gianni, responsabile dello Spi locale, ha esordito ricordando come i tagli delle corse Actv sono la conseguenza del mancato rinnovo dell’accordo di servizio – che deve tenere conto dell’aumento dei
costi - che da un anno l’amministrazione, a suo dire, ignora. “Lo Spi – ha raccontato ancora Gianni – aveva presentato al Comune una raccolta di circa 350 firme per sollecitare una soluzione ai tagli che nel frattempo c’erano stati. Ma senza risposta fino a dopo la crisi di Giunta, quando la nuova assessora Maria Rosa Boscolo ha accolto la delegazione del sindacato, formata anche da ex lavoratori Actv, che ha avanzato una serie di proposte che, pur nell’ambito del contenimento dei costi (secondo il sindacato di 350mila euro), avrebbero comunque consentito di garantire il servizio, anzi di migliorarlo”. L’assessora, tuttavia, pur riconoscendo la validità delle proposte – accusa Gianni - non ha però fatto nulla di concreto. L’assessora Boscolo Chio, da parte sua, ha ribadito la propria disponibilità ad accogliere le rimostranze dei cittadini e del sindacato, auspicando però una stretta collaborazione con l’ammi-
nistrazione per smuovere chi deve realmente, Città Metropolitana e Regione Veneto, decidere perché “non è il Comune – ha detto - che gestisce direttamente il servizio dei trasporti ma è Avm/Actv per i trasporti urbani e come organizzazione provinciale, appunto la Città Metropolitana”.
“Abbiamo inviato al Prefetto – ha aggiunto - una segnalazione dei disservizi, perché questa situazione non può andare avanti”. Ha quindi concluso rinnovando la propria disponibilità al confronto e all’impegno per far funzionare il servizio.
“A due anni da quella commissione nella quale fu presentato ad Actv da parte di tutta l’amministrazione una situazione disastrosa – ha detto
Barbara Penzo - ci sono state solo proroghe. In quel contesto avevamo valutato l’opportunità di ripensare tutto il servizio, a causa della serie di criticità che erano emerse, ma non se n’è più fatto nulla da allora. La questione avrebbe dovuto essere inserita in un contesto più ampio che andava a considerare una visione di città nuova, sostenibile. Dire ora che il Comune non ha responsabilità è falso, perché ha un contratto di servizio con Actv e non si può tirare fuori dalle scelte e dalle decisioni da assumere”. “Da tre anni chiediamo all’amministrazione di capire cosa voglia fare per il trasporto pubblico locale – ha detto Alessandro Penzo ricordando che il “disservizio” è stato prorogato fino
Montanariello sollecita più attenzione per le frazioni, in particolare Ca’ Bianca
Amministrazione comunale sotto pressione per la gestione delle frazioni. Dopo i malumori emersi dai comitati locali nella frazione di Sant’Anna (segnalati da Erika Baldin del M5S), ci si sposta a Ca’ Bianca con le annotazioni di Jonathan Montanariello (PD).
Il consigliere comunale e regionale lamenta come l’attuale amministrazione stia attenzionando più gli eventi e i turisti, a discapito della cittadinanza. “I cittadini di Chioggia, quelli che formano la nostra comunità e pagano le
tasse, sono in uno stato di totale abbandono, vivendo in zone attanagliate dal degrado” è la dura presa di posizione di Montanariello. In sopralluogo presso la frazione di Cà Bianca, l’esponente DEM dichiara: “Erba più alta dei cittadini stessi, pezzi di fabbricati di alloggi del Comune che cadono a pezzi. Siamo allarmati di come la vegetazione, compreso il proliferare di animali all’interno, sia completamente lasciata a sé stessa. Nell’ultimo consiglio, l’assessore De Perini ci ha detto
che la colpa è della pioggia, peccato che loro, nell’assestamento di bilancio, hanno tagliato 90.000 euro al capitolo del verde”. I residenti lamentano un inadeguato conferimento dei rifiuti nell’isola ecologica prospiciente la strada, che, a dire di Montanariello, dovrebbe essere scoraggiato con azioni più energiche, considerando per esempio l’installazione di telecamere. Altra richiesta è quella di un tratto di pista ciclabile che permetta ai residenti di arrivare alla fermata del bus in sicurezza.
“Ci volete dire che vengono prima i concerti in spiaggia o le mostre dei privati che noi paghiamo con centinaia di migliaia di euro, oppure 400 metri di pista ciclabile che mettono in sicurezza i nostri cittadini?” incalza Montanariello, che poi chiude: “Invitiamo il sindaco ad avere maggiore rispetto per la città, a concentrarsi più sui problemi veri e non pensare solo a fare bella figura con chi viene da fuori, perché noi amministratori siamo al servizio dei nostri cittadini”. (l.r.)
al 31 dicembre e con un grande punto di domanda su quello che sarà dal 1° gennaio 2025.
“Il problema non riguarda solo Chioggia – ha affermato Daniele Stecco (M5S) – ma le altre città stanno cercando soluzioni. Il nostro Comune invece non investe soldi per migliorare il servizio. E questo è un modo per giustificare il fatto che il servizio finirà nelle mani di privati, facendo ricadere la responsabilità non alla politica locale ma su Actv”. Nel corso della manifestazione lo Spi ha avviato un’altra raccolta firme, con l’obiettivo di portare avanti con più forza nuove iniziative nel caso in cui la situazione non si sbloccasse.
Ornella Jovane
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In alto da sinistra Daniele Stecco ed Alessandra Penzo, sotto, da sinistra Maria Rosa Boscolo Chio e Barbara Penzo
Un mare di cultura a Chioggia, tra innovazione e tradizione
Dalle “Favole sul Ponte”, alle “Baruffe in calle” allo spettacolo le “Stanze pirandelliane”, una serie variegata di proposte, quest’anno nel ricordo di Pierluca Donin
Sono state le “Favole sul Ponte”, racconti di fine serata per bambini di tutte le età, in piazzetta Vigo a Chioggia con lo spettacolo “Sulle ali del vento” ad aprire la rassegna estiva “Chioggia che storia! …Un mare di cultura!”.
Assai vario anche quest’anno il programma di appuntamenti ideato e organizzato dall’assessorato alla Cultura con il Circuito Multidisciplinare Arteven/Regione del Veneto nell’ambito di Reteventi 2024 - Città Metropolitana di Venezia e con la collaborazione della Proloco di Chioggia. Le “Favole sul Ponte”, proposte come di consueto il lunedì sera con inizio alle 21.15 ad ingresso gratuito, proseguiranno il 29 luglio con “Storie d’inciampi e di grandi risate”, e infine il 12 agosto con “Alan Coccodrillo dai longhi denti aguzzi”. Ritornano dal 1 al 5 agosto “Le Baruffe in calle di Pierluca Donin”, un “iti-
nerario teatrale” giunto alla XXVI edizione per calli, rive e campielli ideato e realizzato da “Le Baruffe Chiozzotte” di Carlo Goldoni, con gli attori del Piccolo Teatro Città di Chioggia, i musicisti del Quartetto Geometrie Variabili e le danzatrici del Gruppo Chòrea dove il centro storico diventa l’ambientazione naturale di splendide commedie, un luogo vivo e complesso in cui emergono pregi e difetti descritti dal grande drammaturgo veneziano. Lo spettacolo parte dall’isola di San Domenico alle 20.30. Saranno le “Stanze Pirandelliane” a chiudere la rassegna estiva 2024 “Chioggia che storia! …Un mare di cultura!” il 30 agosto proposte dalla compagnia Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio con Jana Balkan, Isabella Caserta, Francesco Laruffa e Andrea Pasetto con la regia di Isabella Caserta nell’ambito della rassegna “100 Donne
Duse” promossa e organizzata con TSV – Teatro Stabile del Veneto nel centenario della morte della grande attrice. Lo spettacolo sarà rappresentato in forma itinerante alla Cittadella della Giustizia con i testi di Pirandello a contatto diretto con gli spettatori. (ingresso gratuito con prenotazione).
“Che bello avere nella nostra città - ha affermato il sindaco Mauro Armelao - un’offerta culturale così varia e che viene incontro ai gusti di tutti! Difficile non trovare una proposta che sia nelle corde di ciascuno di noi, a partire da quelle “Baruffe in calle” che sono per noi
ormai un appuntamento di Chioggia, nel ricordo del loro ideatore, l’amico Pierluca Donin”.
“Quest’anno, più che mai - ha aggiunto Elena Zennaro, vicesindaco e assessore alla Cultura - ho lavorato con Arteven per fissare due punti focali della visione culturale di questa amministrazione: tradizione e innovazione. Dopo aver confermato “Le baruffe in calle” e “Le favole sul ponte”, che tanto piacciono ai più piccoli, anche per il format che permette loro di seguire gli spettacoli liberi di muoversi in piazzetta Vigo, si è voluto celebrare la grandezza di Eleonora
Duse, nel centenario dalla morte, attraverso le “Stanze pirandelliane”. Uno spettacolo interessante, che permetterà - tra l’altro - di far conoscere ai più la Cittadella della Giustizia, che per una sera diventerà teatro”. Giancarlo Marinelli e Patrizia Boscolo Chio, rispettivamente direttore e vicedirettore di Arteven, hanno sottolineato, in occasione della presentazione della rassegna estiva, il fondamentale apporto alla cultura teatrale da parte di Pierluca Donin per la sua amata città e per la regione Veneto.
Eugenio Ferrarese
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mostrato i tanti frequentatori illustri del mondo dello spettacolo che si sono immersi nelle sue acque termali, da Flavio Insinna ad Ornella Muti, da Dj Ringo a Giovanni Storti, da Giulia Calcaterra a Jakidale, da Vittorio Sgarbi a Marco Bianchi, che le ha dedicato un suo menu pensato per chi pratica attività acquatiche. Oltre a tanti visitatori illustri come Stefano Bollani, Andrea Lucchetta, Domenico Fioravanti, Vittorio Brumotti, Valerio Massimo Manfredi, Giuseppe Vessicchio.
Ad accendere per primo i riflettori in Y-40 come studio di produzione è stato Diego Dalla Palma che ha girato un’intera stagione di Ciao Bellezza per Rete 4 dando il la a numerosi servizi nelle maggiori emittenti giornalistiche e televisive da ogni parte del mondo, come CNN, Fox, Discovery Channel, BBC, EBC Taiwan, TeleFrance1, RAI, Mediaset, SKY, La7. A consacrarla nell’ultima stagione sono state le numerose esterne acquatiche condotte da Umberto Pelizzari per Lo Show dei Record di Canale 5 con Gerry Scotti, nonché l’intera puntata di Generazione Bellezza di Emilio Casalini su Rai 3 dedicata proprio alla struttura unica al mondo e alle molteplici opportunità di sviluppo turistico ed economico aperte da Y-40.
DANZA
Location privilegiata per la danza subacquea, Y-40 ha ospitato gli allenamenti dell’étoile dell’Opera di Parigi Sylvie Guillem, fino ad essere il palcoscenico preferito del volteggiare della performer cinese Dada Li e di numerose altre artiste. Tre video soprattutto sono diventati virali per quel che riguarda la sesta arte: le coreografie a testa in giù della squadra nazionale italiana di nuoto sincronizzato riprese da Fabio Ferioli, gli struggenti passi di danza della campionessa Julie Gautier coreografati da Ophélie Longuet sulle note di Ezio Bosso, ma anche la danza morbida e sensuale del travolgente Tang’o eseguito sott’acqua in apnea dalla ballerina spagnola Ariadna Hafez Navarro con la coreografia di Bastien Soleil, un’incredibile performance subacquea a 10 metri di profondità, per la quale sono servite 600 immersioni in notturna della durata di circa un minuto e mezzo.
PUBBLICITÀ
Y-40® è stata il teatro dell’intera campagna del Ministero
destramento subacqueo.
Diversi gruppi di forze armate e associazioni di volontariato si sono rivolte alla struttura per sfruttare la conoscenza dei suoi operatori in educazione acquatica e speleosubacquea, tra cui: l’Arma dei Carabinieri, l’Aeronautica Militare, l’Esercito Italiano, la Guardia di Finanza, la Marina Militare, la Polizia di Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e, tra i tanti gruppi internazionali, anche l’ Esercito degli Stati Uniti d’America.
Y-40® rappresenta la condizione ideale per la ricerca scientifica subacquea non solo per la sua profondità reale e la temperatura che consente di rimanere in immersione a lungo, ma anche per l’assenza di correnti, e perturbazioni meteorologiche. La USA Navy ha scelto Y-40® per studiare la fisiopatologia degli atleti in apnea nel progetto di collaborazione tra Office of Naval Research, US Federal Agency, ed il dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova diretto dal prof. Gerardo Bosco. Anche la NATO ha scelto Y-40 per il summit del 2022 “Underwater Diving Working Group” sulla sicurezza in mare.
100 Paesi di provenienza
Iniziative. Fino al prossimo 3 settembre le passeggiate serali tra calli e campielli
Alla scoperta del fascino notturno di Chioggia
“Chioggia effetto notte” è il tradizionale appuntamento estivo organizzato dall’associazione culturale La Bricola. La novità dell’edizione XXVIII sono gli itinerari tematici e “Giovedì? Ci vediamo al museo”
Alla scoperta del fascino notturno del centro storico di Chioggia. Il martedì fino al 3 settembre prossimo l’associazione culturale La Bricola organizza le passeggiate serali tra calli e campielli che consentono la visita, a rotazione, delle antiche chiese: Cattedrale, S. Francesco-Muneghette, San Domenico, San Giacomo, Filippini, S. Andrea, Santa Caterina….
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Il tradizionale appuntamento estivo “Chioggia Effetto Notte” è giunto alla XXVIII edizione, quest’anno con la novità degli itinerari tematici: Chioggia al femminile, Safari in città con golosità, Sotto il segno del leone, Clugia dove i luoghi si raccontano. Le visite saranno proposte anche in lingua inglese. Il punto di ritrovo del martedì è piazzetta Aldo e Dino Ballarin a Sottomarina, nelle vicinanze della chiesa di S. Martino, con partenza alle ore 21.00.
Il giovedì sera, fino al 5 settembre, è invece dedicato ai musei cittadini. “Giovedì? Ci vediamo al museo!” consente di visitare, a rotazione, il Museo Diocesano, il Museo Civico della Laguna Sud a S. Francesco fuori le mura, il Museo di Zoologia Adriatica “G. Olivi” a Palazzo Grassi, la storica collezione dei padri Filippini allestita nella parte superiore della chiesa dietro la cantoria,
la SS. Trinità, la millenaria Torre di Sant’Andrea ed il suo famoso orologio realizzato da Dondi nel Trecento, le raccolte naturalistiche del Circolo Linneo a Palazzo Ravagnan. Punto di ritrovo piazzetta Stendardo nei pressi del Palazzo Municipale con partenza alle ore 21.00. Le visite del martedì di “Chioggia Effetto Notte” sono gratuite. Per l’iniziativa “Giovedì? Ci vediamo al museo!” è previsto il pagamento del biglietto a tariffa ridotta da acquistare alla biglietteria del museo.
Le prenotazioni delle due iniziative - realizzare in collaborazione con l’amministrazione comunale, Pro Loco di Chioggia, Consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia, Asa (Associazione Albergatori), Ascom (Associazione Commercianti) Chioggia - si effettuano collegandosi al sito internet www.eventbrite.it (digitando “La Bricola Chioggia” e poi scegliendo “Chioggia Effetto Notte” o “Giovedì? Ci vediamo al museo!”).
Eugenio Ferrarese
Carlo De Bei e Alberto Boscolo Agostini hanno inaugurato la 32esima edizione del Festival Deltablues
Carlo De Bei e Alberto Boscolo Agostini hanno inaugurato la 32esima edizione del Festival Deltablues nel giardino del mulino al Pizzon di Fratta Polesine. Il festival itinerante, giunto alla sua 37esima edizione, è una delle rassegne musicali internazionali all’aperto più longeve d’Italia. Fin dalla sua nascita nel 1988, il DeltaBlues ha fatto tappa in location diverse per far conoscere i luoghi suggestivi del Polesine.Carlo De Bei, ex chitarrista di Mango e Matia Bazar, è un cantautore e musicista con una carriera iniziata nel 1994. Insieme al cugino Alberto Boscolo Agostini, De Bei ha creato un album interamente dedicato alle voci e alle chitarre, con canzoni folk e blues cantate in dialetto chioggiotto. Il loro progetto “Garbin”, nato durante il lockdown, rappresenta un connubio tra la cultura musicale nordamericana e le radici
chioggiotte.
L’album omonimo del progetto “Garbin” prende il nome da un vento fastidioso che cambia l’umore delle persone e rende difficile la pesca, metafora delle sfide della vita. Le canzoni, tutte originali e scritte da Carlo De Bei, sono profonde riflessioni su vite vissute, sognate o immaginate. Altro aspetto saliente che emerge dall’album intitolato Garbin è la storia di Carlo e Alberto, che hanno trascorso l’infanzia giocando a calcio e poi condividendo la passione per la musica. Una storia singolare che racconta 50
anni di musica insieme.
“Il blues in dialetto chioggiotto, inizialmente visto come un esperimento goliardico, si è rivelato un progetto serio e ricco di emozioni, con un’identità precisa e internazionale nonostante il linguaggio territoriale - dichiara De Bei “Essere al DeltaBlues per noi – è un traguardo significativo, un percorso iniziato quando da ragazzini, senza patente, venivamo a vedere i concerti”.
“È un orgoglio aprire questo festival dopo 37 anni,” ha proseguito De Bei, sottolineando l’importanza del festival per una nicchia di pubblico appassionato. Le chitarre dei due musicisti, durante il concerto, hanno dialogato con sonorità blues e folk, richiamando il grande Ry Cooder. Tra i brani eseguiti, anche tre nuove canzoni che faranno parte del prossimo album, in fase di elaborazione. Guendalina Ferro
Carlo De Bei e Alberto Boscolo Agostini
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Cavarzere, Adria, Rovigo e Zone Limitrofe
garantendo loro divertimento, esercizio e stimolazione mentale. Escursioni nella natura in luoghi mozzafiato, giornate all’avventura e giochi all’aria aperta sono all’ordine del giorno!
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Storia e futuro s’incontrano nel progetto del nuovo Liceo Selvatico a Padova.
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tura e Seingim, mentre l’esecuzione
Tecno Crane è già stata protagonista di importanti progetti di riqualificazione all’interno dei centri storici di numerose città del Veneto. Lavori delicati e, talvolta, anche complessi considerato l’alto valore storicoartistico dei palazzi che il team di esperti montatori ha sempre affrontato dimostrando grande professio-
dell’edificio. Saranno presenti, oltre alle aule didattiche e laboratori artistici, anche uffici, archivi amministrativi, biblioteca storica e spazi espositivi per le collezioni storiche dell’Istituto. Nel progetto, anche la realizzazione di un auditorium indipendente da 150 posti per realizzare eventi culturali anche a scuola chiusa.
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Musica. Il prossimo 20 luglio in Piazza del Municipio a Cavarzere
La grande lirica sotto le stelle rende omaggio a Giacomo Puccini
S arà la doppia ricorrenza legata al Centenario della morte di G. Puccini e al 35° Anniversario della Fondazione del Coro T. Serafin di Cavarzere il tema conduttore della dodicesima edizione del Concerto Lirico Sinfonico che l’Orchestra Sinfonica e Coro T. Serafin, sotto la direzione del Maestro Renzo Banzato, che si terrà sabato 20 luglio. La suggestiva cornice di Piazza Vittorio Emanuele II di Cavarzere diverrà così un teatro a cielo aperto, dove risuoneranno le pagine più celebri del repertorio lirico europeo. Una parte rilevante del concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, sarà dedicata a Puccini: uno tra i più grandi compositori del XIX e XX secolo. Nel corso della serata, che sarà presentata dalla giornalista di Rete Veneta Vanessa Banzato, risuoneranno le pagine più significative della produzione di Puccini (e degli autori a lui coevi), attraverso l’esecuzione delle arie, intermezzi, cori e concertati selezionati dalle opere più celebri del compositore lucchese: Tosca, Gianni Schicchi, Madama Butterfly, La Bohème, Manon Lescaut, Turandot. Di quest’ultimo lavoro, lasciato incompiuto al terzo atto a causa della morte del musicista e completato da Franco Alfano, sarà proposto il possente Finale, maestosa pagina di forte coinvolgimento emotivo. Particolare spazio sarà riservato anche ad alcune pagine di raro ascolto, come il delicato Intermezzo da Suor Angelica. Nel 2024 ricorre inoltre il 35° Anniversario della Fondazione del Coro Tullio Serafin: consolidata realtà musicale che, lungo ben 35 anni di ininterrotta attività, ha diffuso la cultura musicale, portando il nome della Città di Cavarzere e del Maestro Tullio Serafin nei più prestigiosi spazi culturali in Italia e oltre i confini nazionali (Polonia, Germania, Francia, Croazia, Repubblica Ceca, Austria). A tal fine, oltre ai brani legati al repertorio storico del coro, come La gitana da Il trovatore, o il maestoso concertato Inneggiamo, il Signor non è morto da Cavalleria Rusticana, verrà proposto, da Simon Boccanegra, Il lacerato spirito, toccante pagina poco frequentata in ambito concertistico, nella quale il basso Luca Gallo dialogherà con coro e orchestra. Il basso bolognese presenterà poi il Catalogo di Leporello dal Don Giovanni mozartiano.
Piazza del Municipio, dominata dalle linee di Palazzo Barbiani, ospiterà una produzione musica-
le di notevole spessore artistico, che prevede il coinvolgimento dei qualificati professori dell’Orchestra Sinfonica T. Serafin, affiancati dai componenti dell’omonimo Coro, ai quali si aggiungeranno tre solisti vocali di primo piano nel panorama della lirica internazionale, per un totale di oltre cento esecutori: il tutto sotto la magistrale bacchetta del Maestro Banzato, docente presso il Conservatorio di Adria, dove è a Capo del Dipartimento di Teoria, Analisi, Composizione e Direzione.
Il Maestro si avvarrà della presenza del tenore Matteo Mezzaro, del soprano Chiara Milini e del basso Luca Gallo.
Il concerto, realizzato dall’Assessorato alla Cultura di Cavarzere, è reso possibile grazie alla generosità di alcune rilevanti realtà economico-produttive che operano nel territorio.
In caso di maltempo il concerto si svolgerà domenica 21 luglio. L’ingresso è su prenotazione obbligatoria; info 335 - 6139668.
La mostra della scuola “A. Gramsci” di Campongara. Tra suoni e immagini, un viaggio nelle emozioni
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Grande successo nelle scorse settimane alla scuola secondaria di primo grado (scuola media) “Antonio Gramsci” di Camponogara per la realizzazione di una mostra didattica d’arte. Tanti i visitatori nell’orario dedicato al pubblico esterno. Gli organizzatori dell’evento, a cui hanno partecipato con entusiasmo i ragazzi, sono state la professoressa Francesca Renesto, la professoressa Roberta Perosin, la professoressa Margherita
il professor
“Si è trattato - spiegano i docenti organizzatori - di una mostra dedicata alle emozioni, all’uso e scelta dei colori che fanno emergere, spesso in maniera inconscia, le emozioni e gli stati d’animo. Molti sono i riferimenti all’arte contemporanea come le tele ispirate alle famose serigrafie di Andy Warhol ed i tamburi realizzati con secchi riciclati e decorati, richiamando lo stile di Keith Haring. Grazie alla riproduzione di brani ed immagini ci si è potuti immergere in un’atmosfera che ricordasse gli ultimi decenni del ‘900. Sono stati inoltre esposti lavori selezionati, svolti dai ragazzi di tutte le classi della scuola”.
L’entusiasmo per l’iniziativa che si è tenuta negli ultimi giorni dell’anno scolastico alla media fa presagire che quasi sicuramente l’iniziativa sarà replicata anche nei prossimi anni scolastici. (a.a.)
Sambo,
Andrea Stivanello.
La competizione. Hanno partecipato circa 4000 atleti giunti da tutto
il mondo
Ironman chioggiotti in gara a Nizza
Erano circa una decina gli atleti della società Asd Delfino Triathlon Chioggia. Il primo “finisher” tra gli atleti chioggiotti è stato Luca Bellemo che ha completato le tre prove in 12 ore, 31 minuti e 18 secondi
Erano oltre 4000 gli atleti giunti da tutto il mondo a Nizza in Francia per partecipare a due eventi sportivi davvero impegnativi: l’Ironman, che prevede di percorrere 3,8 km a nuoto, 180 chilometri in bicicletta con 2400 mt. di dislivello e infine la maratona di 42,195 km di corsa, e l’Ironman 70.3 ossia la metà di un Ironman completo: 1,9 km a nuoto, 90 chilometri in bicicletta con un dislivello di 1300 metri e la mezza maratona di 21,1 km.
E tra i triathleti presenti a Nizza vi erano anche una decina di sportivi della società Asd Delfino Triathlon Chioggia che si sono cimentati in queste due competizioni che mettono a dura prova la resistenza e l’abilità di tutti i partecipanti.
La partenza dell’Ironman completo è iniziata alle 7.30 con la prova in mare di quasi 4 chilometri con alte onde che non hanno certamente favorito i triathleti; dopo il nuoto un cambio veloce per poi salire in bici e affrontare 180 km di colli intorno Nizza con vari saliscendi anche ripidi in alcuni tratti; ultimo cambio per passare alla maratona dove si dovevano percorrere 4 giri del famoso Lungomare della città della Costa Azzurra.
Il primo “finisher” tra gli atleti chioggiotti che hanno partecipato all’Ironman è stato Luca Bellemo che ha completato le tre prove in 12 ore, 31 minuti e 18 secondi seguito da Sergio Boscolo Bachetto (12h44m14sec), Loredano Boscolo Contadin (13h07m11sec) e infine Angelo Boscolo Todaro (13h54m21sec).
Un’ora prima, alle 6.30, erano partiti quanti si cimentavano nel mezzo Ironman 70.3 e in questa competizione vi erano 5 sportivi della Delfino Triathlon di Chioggia. Il miglior risultato lo ha ottenuto Francesco Sanchini, “finisher” in 5h3828sec, Luca Siviero è giunto al traguardo conclusivo in 5h51m51sec, Filippo Boscolo Marchi in 6h01m47sec e Giacomo Ferrarese in 6h18min33sec. Sfortunata la prova di Stefano Boscolo Buleghin che non ha potuto concludere le tre prove a causa di un guasto meccanico alla
bici. Il prossimo impegno per gli atleti della Delfino Triathlon Chioggia sarà il 21 luglio 2024 per partecipare al Triathlon Sprint ad Alpago sul Lago di Santa Croce (BL): 750 mt a nuoto, 20 chilometri in bicicletta e infine 5km di corsa.
E il 15 settembre 2024 sarà disputata la XXII edizione del Triathlon Sprint Città di Chioggia.
Eugenio Ferrarese
A fianco due immagini degli atleti chioggiotti paretcipanti
Due guide insegnano a respirare e le corrette posture per il benessere fisico e mentale
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feli cità
Una guida alla salute, intesa come benessere fisico e mentale. Con questo obiettivo, quanto mai attuale, Davide e Francesco Sanchini hanno collaborato alla scrittura di “Respirare con il corpo” e “Guida Pratica al Benessere della Colonna Vertebrale”: due libricini che con un linguaggio semplice e diretto (accompagnato da illustrazioni e foto) aiutano i lettori a prendersi cura del proprio corpo. Entrambi apprezzati chinesiologhi che lavorano anche in palestra, Davide e Francesco hanno deciso di realizzare questi due vademecum dopo anni di impegno nel creare percorsi di conoscenza e consapevolezza.
“Deleghiamo ad altri un percorso che in realtà solo noi possiamo fare – racconta Davide Sanchini - vedo che la maggior parte delle persone che mi capita di visitare quasi quotidianamente non sa respirare o non si rende conto che il male alla schiena è provocato da posture e movimenti scorretti”.
Nella guida si sottolinea come fattori scatenanti di svariate lombalgie siano anche stress fisico e psicologico, scarsa attività fisica, sovrappeso, fumo e disidratazione. Di particolare interesse la struttura dei due volumi, scritti con l’intento di spiegare in maniera scientifica (ma comprensibile) le ragioni che giustificano i consigli posturali e di corretta respirazione. Fare uno o più esercizi in maniera consapevole e non “meccanica” è forse il distinguo che aiuta a raggiungere obiettivi duraturi nel tempo. Migliorare la digestione, la circolazione, lenire dolori muscolari oppure alzare il livello di concentrazione. Svariati sono i benefici di una pratica adeguata di respirazione (lavorando sullo sblocco del diaframma) e sul mantenimento di posture corrette. Educare il corpo a stare meglio richiede soprattutto questo. Le guide sono disponibili presso Palestra K. (l.p.)
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Città di Bassano del Grappa
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#Regione
LA RIFORMA. Dopo l’approvazione del disegno di legge alla Camera
Autonomia differenziata, la lunga marcia
Intanto il centrodestra capitalizza il risultato.
Zaia: “Riaperto il tavolo di trattativa nazionale”
Eadesso? Dopo le dichiarazioni cariche di entusiasmo da una parte politica (“abbiamo scritto la storia”) e le stroncature dall’altra (“tutto inutile, non cambierà nulla”), archiviata anche la campagna elettorale, inizia la “lunga marcia” dell’autonomia.
Un percorso tutt’altro che lineare, quasi tutto da definire, e non privo di incognite, ad iniziare da quelle economiche. Ma la spinta impressa con l’approvazione del disegno di legge dopo la famosa maratona notturna alla Camera sicuramente darà l’energia per affrontare almeno la prima parte della riforma, che prevede l’apertura delle trattative fra regioni e Stato per il trasferimento delle competenze sulle materie per le quali non ci sono da garantire i livelli essenziali di prestazione, gli ormai famosi Lep di cui si è sentito molto parlare negli ultimi anni. Vale a dire gli standard minimi che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale per 14 delle 23 materie previste dall’autonomia, tra le quali vi sono la tutela della salute, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti, cultura e commercio estero. Per metterli a punto il governo si è preso due anni di tempo, intanto le regioni potranno avanzare delle richieste sulle altre 9 competenze che riguardano. Il primo a farlo è il Veneto, con
la lettera inviata il primo luglio per aprire le trattative. Le materie sono: i rapporti internazionali e con l’Unione Europea; il commercio estero; la protezione civile; le professioni; la previdenza complementare integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le casse di risparmio, le casse rurali e aziende di credito a carattere regionale; gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale; l’organizzazione della giustizia di pace. Sulla carta sono immediatamente trasferibili, ma dietro a queste voci celano decine di funzioni per la precisione ben 184, che dovrebbero essere normate in autonomia dalle regioni, con il rischio paventato di una nuova selva legislativo e un ulteriore carico burocratico, che nessuno però vuole.
ZAIA, “IL VENETO
E’ PRONTO”
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha ribadito che il Veneto è pronto a ricominciare a trattare. “Leggo dichiarazioni in cui sembra che per qualcuno sia quasi preferibile un’equa suddivisione del malessere; con l’autonomia abbiamo l’opportunità affinché si compia l’equa suddivisione del benessere. Faremo in modo che si eliminino le disuguaglianze grazie a quell’assunzione di responsabilità che, come ha detto il Presidente Napolitano, è il senso stesso dell’autonomia. Siamo
consapevoli e convinti della gradualità che il percorso impone e della valutazione attenta che va fatta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle rispettive funzioni”, ha concluso Zaia.
LA LEGA ESULTA
Per la Lega, alle prese con le criticità interne e con la concorrenza di Fratelli d’Italia che in Veneto ha fatto il pieno di voti, l’autonomia è un punto a favore, un risultato da rivendicare. Alberto Stefani, segretario della Liga veneta e deputato, “è una riforma che sceglie di tracciare la strada del futuro che permetterà al nostro territorio più risparmi, più efficienza, più servizi per i veneti. Essere relatore dell’Autonomia è stato un onore immenso. E’ un risultato che fa la storia della Lega”.
Gli fa eco il senatore Massi-
mo Bitonci: “Questa riforma non spacca l’Italia ma la unisce.
La compartecipazione è alla base del federalismo e alla base dell’autonomia. Questo significa che una parte delle tasse, non solo dell’Iva, ma anche dell’Irpef può rimanere nella regione. Cioè, si produce il reddito, e una parte di questo reddito viene speso per i servizi ai cittadini. È anche una garanzia per tutta l’Italia, perché con l’inserimento dei livelli essenziali delle prestazioni, soprattutto per quanto riguarda tutte le materie di carattere sociale, c’è finalmente una garanzia che in tutta Italia potranno esserci dei servizi uguali per tutti i cittadini”.
FRATELLI D’ITALIA
PLAUDE AL GOVERNO
E’ il senatore di FdI Luca De Carlo a rivendicare il ruolo chia-
ve del suo partito e a sottolineare che se l’autonomia differenziata è legge «è solo grazie all’impegno, al lavoro e alla serietà del Governo Meloni. Per anni questo è stato un obbiettivo solo a parole dei governi che si sono succeduti alla guida della nazione, ma è solo con Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio e con Fratelli d’Italia al governo che si è arrivati al risultato concreto. E’ l’ennesima prova di come quando Fratelli d’Italia prende un impegno lo rispetta sempre. Quanti, anche in Veneto, per mesi ci hanno attaccato dicendo che con questo governo l’autonomia sarebbe stata bloccata e affossata? Oggi credo siano in molti a doversi ricredere; noi, e io per primo, lo abbiamo sempre detto: quando facciamo una promessa, la manteniamo sempre”.
Il Dem Martella: “E’ solo una scatola vuota,
con
effetti risibili e contraddittori”
Una netta stroncatura al disegno di legge arriva dal segretario del Pd veneto Andrea Martella, che ricorda come il centrodestra abbia voluto tirare dritto senza valutare gli effetti di queste scelte. “Noi non siamo contro il principio dell’autonomia, - sottolinea Martella - infatti avevamo messo sul tavolo delle proposte costituzionali per escludere
prerogative indiscutibilmente nazionali come scuola, energia e reti di comunicazione e lavorare ad un progetto cooperativo fra Stato e Regioni centrato non su 23 ma su alcune precise materie. Questa era la strada da percorrere, invece ci troviamo con una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà effetti
positivi per i suoi cittadini e le sue imprese. Questa è l’autonomia portata a casa dalla Lega, dopo anni e anni di propaganda”.
Nella legge approvata a tappe forzate dal centrodestra, prosegue il segretario regionale, “non c’è alcun contenuto capace di rispondere alle necessità reali del Paese, delle famiglie, delle
lavoratrici e dei lavoratori, delle imprese. E’ una riforma inutile per il Nord e dannosa per il Sud. Non fosse altro per l’evidente ed enorme problema rappresentato dalla mancata definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, per i quali soprattutto non sono state previste risorse, nemmeno un euro”, mette in guardia il segretario veneto Dem.
Andrea Martella
ELEZIONI. Come cambia il quadro politico veneto dopo il test per Bruxelles
Il verdetto delle europee: vincitori e vinti
Tra gli eurodeputati veneti Donazzan, Berlato e Polato (FdI), Tosi (FI), Moretti e Zan (Pd), Guarda (Alleanza Verdi Sinistra)
Le scorse elezioni europee hanno assunto, nel corso di tutti i mesi precedenti, il valore di un test per stabilire i rapporti di forza in chiave regionale e molti dati, a volerli leggere in quell’ottica, sono chiaramente emersi. Anche se, è giusto ricordarlo, le elezioni comunali degli stessi giorni hanno lasciato lo spazio a più di qualche dubbio.
Ma andiamo con ordine.
Come assolutamente previsto a farla da padrone è stata Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni ha fatto registrare il 37,58% dei consensi consentendo di staccare un biglietto per Bruxelles, tra gli altri, all’assessore regionale Elena Donazzan (63.250 preferenze personali complessive in tutto il collegio), a Sergio Berlato (46.011) e a Daniele Polato (31.516). Un risultato di grandissime proporzioni, anche se molto distante da quello della Lega che alle Europee del 2019 in Veneto prese il 49,88% dei voti e che, a quanto pare, nel complicato scacchiere europeo non sta consentendo ai meloniani
di essere determinanti nelle scelte degli assetti, in primis la scelta della Presidente della Commissione Europea che resterà a Ursula von der Leyen, forte di un’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali. Per restare al Veneto, però, questa affermazione mette una seria ipoteca sulla scelta di futuro presidente della Regione. Il Partito Democratico di Elly Schlein ha superato la soglia psicologica del 20% superando, a livello nazionale il 24% dei consensi. In Veneto, terra storicamente difficile, i democratici hanno messo insieme un buon 18,88% crescendo di quasi 3 punti percentuali rispetto alle Elezioni Politica del settembre 2022.
A guadagnarsi l’elezione in Europa, tra gli altri, la riconfermata Alessandra Moretti (82.540 preferenze personali complessive in tutto il collegio) e Alessandro Zan (92.651). Il dato che nessuno si aspettava è che i democratici nel collegio Nordest eleggono ben 5 parlamentari europei: un dato che consente a un altro veneto, il consigliere regionale An-
drea Zanoni, di essere il primo dei non eletti – quindi con grande possibilità di subentro nel corso della legislatura – grazie alle sue 31.682 preferenze.
La Lega Nord subisce, a livello nazionale, il sorpasso di Forza Italia ma in Veneto la spallata immaginata e costruita nei mesi passati dal segretario regionale forzista, Flavio Tosi, (il quale, forte dell’alto numero di preferenze ottenute, oltre 34 mila, sceglie di entrare in Parlamento Europeo) non è riuscita. Nonostante i moltissimi mal di pancia della base leghista uno dei fattori che evidentemente hanno evitato il sorpasso è stata l’intuizione di Matteo Salvini di candidare il Generale Vannacci capace di attirare, soltanto in Veneto, le preferenze di 72.048 elettori molto più della somma di tutti gli altri candidati leghisti. Anche questo caso il dato è molto significativo così come quello di Alessandro Manera - candidato del sindaco di Treviso, Mario Conte da molti indicato come il migliore successore di Zaia – evidentemente non sostenuto dalla Lega fuori dal territorio trevigiano. Manera, infatti, non sarà eletto avendo preso, a livello Veneto, 16.574 preferenze
delle quali 14.088 nelle Marca.
L’Alleanza Verdi – Sinistra, guidata dalla consigliera regionale Cristina Guarda, che entra in Parlamento Europeo, vola sopra il 6%; il Movimento 5Stelle continua a non sfondare in Veneto e non arriva al 5%.
Da Matteo Renzi e Carlo Calenda, almeno in questo territorio, era lecito attendersi di più: entrambi, il primo con Stati Uniti d’Europa (che
Artigianato. Il rapporto presentato da Confartigianato Imprese Veneto a Mogliano
comprendeva anche il Partito Socialista e +Europa di Emma Bonino) e il secondo con Azione, non hanno superato, a livello nazionale, la soglia di sbarramento del 4% e anche in Veneto non hanno brillato; Azione, grazie all’attivissimo segretario regionale Carlo Pasqualetto, scollina la soglia fatidica e, almeno in questa regione, supera il 4% (4,1%), mentre i renziani si fermano al 3,2%. (r.r.)
Il Veneto tiene ma i costi per le imprese sono cresciuti
Negli ultimi quattro anni le micro e piccole aziende hanno speso 4,8 miliardi di euro in più per energia, tassi di interesse e carenza di manodopera
Il rapporto “Le prospettive dell’economia veneta nel panorama italiano ed europeo” presentato da Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, durante l’incontro “Il Veneto si racconta” a Mogliano Veneto, ha evidenziato come, nonostante eventi ad alto impatto economico quali la pandemia, invasione dell’Ucraina, crisi energetica, stretta monetaria e crisi del commercio internazionale, il Veneto abbia risposto con forza negli ultimi quattro anni. Le micro e piccole imprese venete hanno affrontato maggiori costi per 4,8 miliardi di euro in energia, tassi di interesse e carenza di manodopera. Tra gli ospiti il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha ringraziato Confartigianato per il supporto costante nel percorso verso l’autonomia, esortando gli artigiani a mantenere viva la loro motivazione, elemento fondamentale per il successo e il valore riconosciuto a livello internazionale dei
prodotti e servizi Made in Italy. Tornando ai numeri del rapporto, tra il 2019 e il 2023, il Veneto ha registrato la crescita più alta del PIL a livello nazionale, con un incremento del 5,9%, superando la media nazionale di 2,4 punti. La regione ha anche raggiunto la più alta percentuale di occupazione nel Nord Italia, contribuendo a far crescere l’occupazione nazionale del 4,5% rispetto al 2021, un dato migliore rispetto a Germania e Francia. Nel 2023, il Veneto è diventato leader nei settori manifatturieri che coinvolgono quasi 100.000 imprese, eccellendo in moda, abbigliamento, accessori, arredamento, editoria e farmaceutica. Con un peso occupazionale del 28,7%, il Veneto supera abbondantemente la media nazionale del 20,1%, collocandosi al primo posto, seguito dalle Marche (27,6%) e dall’Emilia Romagna (27,3%).
L’incontro, organizzato dopo un lungo percorso di rinnovo delle cariche che ha portato all’elezio-
ne di una nuova classe dirigente di Confartigianato Imprese Veneto, composta da 12 presidenti di Federazione e 67 presidenti di Gruppi di Mestiere, ha offerto una solida base di partenza politico-economica e sociale per la programmazione e rappresentanza dei prossimi quattro anni. Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, ha introdotto l’evento sottolineando la rilevanza delle PMI in Veneto, che contano 404.522 imprese con 1,1 milioni di addetti, rappresentando il 99,2% del tota-
le delle imprese. Ha evidenziato le principali sfide come la glaciazione demografica, la difficoltà nel reperire manodopera, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, necessitando di formazione e competenze.
Dai dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese emerge che il Veneto è leader nazionale nel digitale, con il 70,7% delle imprese che investono in questo settore. Tuttavia, la regione è in ritardo sulla transizione verde, con solo il 25,3% delle aziende che riducono
le emissioni o investono nel risparmio energetico. Boschetto ha sottolineato l’importanza del ruolo di rappresentanza per i neoeletti presidenti delle federazioni, affermando che “nell’era in cui l’aggregazione è sinonimo di forza contrattuale e competitiva, sono certo che noi, come corpi intermedi, stiamo recuperando spazio e autorevolezza nelle sfere decisionali. Rappresentiamo non solo le imprese, ma anche filiere e distretti che operano e collaborano in un quadro organico e collettivo.” (r.m.)
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Con il Teatro Stabile del Veneto 350 giornate di spettacoli dal vivo
“Colpo di scena” porta a Venezia, Padova e Treviso 80 lavori teatrali ma anche proposte per le scuole e co-produzioni
Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, fa il punto sulla nuova rassegna teatrale presentata in Regione. “Colpo di scena”, così si chiama il ricco cartellone di oltre 80 spettacoli, di cui 38 titoli in abbonamento (13 in programma a Venezia, 13 a Padova e 12 a Treviso), numerosi progetti per il territorio, 4 proposte dedicate alle scuole superiori e 15 titoli di produzioni e co-produzioni per oltre 350 giornate di spettacolo dal vivo. Presidente, quali sono le novità e i punti salienti di questa nuova edizione?
Anzitutto i numeri perché quando vengono messe in cartellone quindici produzioni in un solo anno possiamo senza dubbio affermare che siamo un davvero un teatro nazionale. Poi la qualità delle produzioni, che è anche rappresentata anche dagli attori di fama, e di fama nazionale che hanno deciso di lasciarsi coinvolgere dalle nostre iniziative. E infine, credo, di rispetto per il
pubblico, a partire dagli abbonati, che lo scorso anno erano 6.200. Quest’anno contiamo di superare, anche se di misura, quel numero, insieme a quello degli spettatori, che nella scorsa stagione è stato di oltre 150 mila.
L’obiettivo, dunque, è di andare oltre a questi numeri e di coinvolgere, specialmente a Venezia, i turisti, aprendosi quindi ad un pubblico anche internazionale?
Noi abbiamo tre obiettivi. Il primo è che lo spettacolo estivo di Venezia, “Titizè. A venetian dream”, in cartellone fino al 10 ottobre, vada bene. In questo caso dobbiamo fare numeri importanti perché è uno spettacolo circense, che mescola il linguaggio della commedia dell’arte con affascinanti macchine sceniche, quindi per tutti davvero per tutti. È andare al circo in una forma teatrale, quindi un’iniziativa molto importante, alla quale teniamo. L’altro aspetto è allargarci, riguarda le convenzioni in essere con Vicenza e con Verona, affin-
ché continuino a crescere e ad offrire qualcosa in più. Con Vicenza devo dire che già siamo molto impegnati. Terzo obiettivo, infine è internazionalizzare la nostra offerta. La presenza della sovrintendente del Teatro di Fiume, con cui inauguriamo il nuovo teatro di Fiume, devo dire la verità, è di buon auspicio. C’è anche un grande coinvolgimento dei giovani: l’obiettivo è portarli a teatro?
Crediamo molto nella scuola. Il progetto Teseo fatto con la regione Veneto, e poi Veneto Creators, che è un’invenzione del presidente Zaia. E poi avete visto i giovani i giovani accanto a noi in occasione della presentazione della nuova rassegna. Tutto fa pensare al meglio, non possiamo sbagliare.
Quali i grandi nomi, gli attori di fama che ritroveremo sui palcoscenici veneti, nei teatri di Venezia, Treviso e Padova?
Sono moltissimi: Luca Barbareschi, Giuliana De Sio, Maria Amelia Monti, Marco Paolini, Andrea Pennacchi, Silvio Orlando, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Sergio Rubini, Franco Branciaroli e infine Mariano Rigillo che è un
Il programma. Primo appuntamento con “Titizè - A Venetian Dream”
mio grande amico.
L’arrivo di Dini segna una svolta per il Teatro Stabile del Veneto?
È il più grande direttore artistico che c’è in Italia. Anche qui possiamo farci male solo da soli.
La Regione Veneto investe in questa iniziativa culturale così importante perché ci crede, fino in fondo?
Se vogliamo essere essere in serie
A dobbiamo fare di tutto per restarci anche. Insieme alla regione Veneto ci credono anche i comuni perché negli ultimi anni, in particolare dal Covid in
poi, avrebbero avuto con il covid una buona scusa per ritirare investimenti. Non è mancato nemmeno un centesimo, anzi, a Venezia abbiamo rifatto la sala, a Padova abbiamo rifatto la sala e nessuno ha fatto mancare il suo impegno su questo fronte. Anzi i Comuni ci hanno aiutato anche per raccogliere bene anche tutte le adesioni che abbiamo avuto da parte della fondazione di Venezia come da parte della Fondazione Cariparo. Insomma è stato un gran lavoro di squadra, ora aspettiamo il pubblico a teatro. (g.g.)
Al Goldoni di Venezia ispirazioni classiche e contemporanee
A Venezia “Titizé – A Venetian Dream” con la Compagnia Finzi Pasca, già protagonista della rassegna estiva, apre dall’11 al 13 ottobre il cartellone di prosa del Teatro Goldoni di Venezia. La stagione continua con Marco Paolini e “Il Milione”, Veronica Cruciani e Lodo Guenzi con “Molto rumore per nulla”, Emma Dante con “Re Chicchinella”, Andrea Pennacchi con “Arlecchino?” e Arturo Cirillo con “Don Giovanni”. Quindi “I parenti terribili” del nuovo diret-
tore artistico del TSV Filippo Dini, “La moglie saggia” di Giorgio Sangati, “Buffoni all’inferno” di Stivalaccio Teatro, “Ciarlatani” con Silvio Orlando.
Anche quest’anno non mancano gli eventi paralleli che si raccolgono sotto il titolo “Fuoriserie”: serate evento con attori/attrici, autori, giornalisti e filosofi tra i più importanti in Italia. A Venezia proseguono le indagini sugli autori del passato di Massimo Cacciari, che riprende il tema
del teatro austriaco con un nuovo capitolo dedicato a Karl Krauss, mentre Toni Servillo a partire dai testi di Giuseppe Montesano, guida il pubblico in un percorso alla ricerca del “fuoco sapiente” che animava gli antichi greci e che noi abbiamo perduto. Tra i protagonisti compaiono poi Gioele Dix, Ottavia Piccolo, Aldo Cazzullo, affiancato da Moni Ovadia, Pietrangelo Buttafuoco e Pietro Del Soldà. Confermati al Goldoni i tradizionali appuntamenti con la Big Vo-
cal Orchestra, i Vocal Skyline e con la grande danza classica del Balletto di Mosca.
A Venezia il programma si arricchisce poi con altri cartelloni di qualità quali la rassegna Asteroide Amor, progetto legato ai nuovi linguaggi performativi in collaborazione con Fondazione di Venezia e le Università Ca’ Foscari e Iuav. Riprendono inoltre gli incontri con gli interpreti aperti al pubblico che si terranno al Fondaco dei Tedeschi a Venezia.
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Un momento di “Titizè” che aprirà la stagione a Venezia
PROTAGONISTI A NORD EST
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Arc Ingegneria, la realtà professionale che offre servizi a 360 gradi dedicati alle imprese
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A raccontare la realtà di Arc Ingegneria è il suo fondatore, il geometra Cristiano Rampin.
È partner di Pallavolo Padova, “gruppo splendido con cui abbiamo costruito forti rapporti di collaborazione”
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Può raccontarci qualcosa sulla sua azienda? Come è nata, dove operate e quali sono i vostri punti di forza?
“Arc Ingegneria è uno studio associato di ingegneria nato nel 1990, fondato da me e dal mio socio Roberto. Abbiamo iniziato l’attività con tre o quattro persone e con il tempo abbiamo integrato una serie di attività
perché ci permette di gestire le risorse internamente e soddisfare i clienti in tempi certi. Non dipendiamo da fornitori esterni, il che ci garantisce maggiore controllo e qualità”.
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Pallavolo Padova. Come è nata e qual è il coinvolgimento di Arc Ingegneria?
“Ho iniziato come consulente per la sicurezza, ancora prima che nascesse la ‘nuova’ Pallavolo Padova. Sono stato tra i primi partner del progetto e oggi faccio parte del consiglio di amministrazione. È un gruppo splendido con cui abbiamo costruito forti rapporti di amicizia e collaborazione”. Via Uruguay 67/B, 351 27 - PADOVA (PD) Tel: 049 760 308 - mail: infostudio@arcingegneria.it - www.arcingegneria.it
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Uno degli ambiti in cui operate è quello della sostenibilità, un termine che va sempre più di moda. Negli ultimi anni avete percepito un cambiamento culturale verso l’efficien-
sotto ogni aspetto, dalla
Ecco i significati del Green: parole e concetti che usiamo spesso senza conoscerli
L’uso e l’abuso di molti termini legati ai concetti di cui andremo a parlare provocano disorientamento, che spesso sfocia quasi nel “fastidio”. Vi è mai capitato di alzare gli occhi al cielo quando per la quindicesima volta in poche ore sentiamo pronunciare parole come “sostenibilità” o “cambiamento climatico”?
Usate a sproposito o meno, cerchiamo di fare chiarezza!
Ecco un “glossario” essenziale di quanto può servirci capire.
In primis, SOSTENIBILITA’, che significa vivere e svilupparsi in modo che le risorse del nostro pianeta siano usate in modo responsabile, assicurando che anche le future generazioni possano avere ciò di cui hanno bisogno. Significa prendersi cura dell’ambiente, della società e dell’economia in modo equilibrato, senza esaurire le risorse naturali o causare danni duraturi. In parole semplici, è un modo di fare le cose che permette al pianeta di continuare a prosperare per molto tempo.
Ed alcune derivazioni specifiche, come la mobilità sostenibile, per cui si intende il modo di spostarsi che riduce l’impatto negativo sull’ambiente. Significa usare mezzi di trasporto che inquinano meno, come auto elettriche, biciclette, mezzi pubblici efficienti e camminare di più. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento dell’aria, il traffico e il consumo di risorse naturali, rendendo gli spostamenti più ecologici e salutari per tutti. E lo sviluppo sostenibile, che significa crescere e migliorare la qualità della vita senza danneggiare il pianeta o esaurire le risorse naturali, soddisfare i bisogni delle persone oggi, come cibo, acqua, energia e lavoro, in modo che anche le generazioni future possano avere le stesse opportunità.
La TRANSIZIONE ECOLOGICA è il processo di cambiare il modo in cui
viviamo e produciamo energia, passando da pratiche che danneggiano l’ambiente a quelle che lo proteggono. Significa spostarsi verso l’uso di energie rinnovabili, ridurre l’inquinamento e adottare abitudini più sostenibili per preservare la salute del pianeta. E’ il passaggio ad uno stile di vita e ad un’economia più verde e rispettosa dell’ambiente.
L’EFFICIENZA ENERGETICA è il modo di usare meno energia per fare le stesse cose. Significa utilizzare tecnologie e pratiche che riducono il consumo di energia senza sacrificare comfort o funzionalità. Ad esempio, lampadine a basso consumo che illuminano come quelle tradizionali, ma consumano meno elettricità.
Le ENERGIE RINNOVABILI, che approfondiremo nella pagina seguente, sono fonti di energia che non si esauriscono e che possono essere usate continuamente senza danneggiare il pianeta. Queste includono il sole (energia solare), il vento (energia eolica), l’acqua (energia idroelettrica) e il calore della Terra (energia geotermica).
L’IMPATTO AMBIETALE invece è l’effetto che le nostre azioni hanno sulla natura. Include i cambiamenti che causiamo all’aria, all’acqua, al suolo, alle piante e agli animali.
BENVENUTI
Benvenuti al primo appuntamento delle Rubriche de La Piazza. Da questa uscita ogni mese troverete all’interno di ciascuna delle 23 edizioni territoriali de La Piazza un approfondimento tematico dedicato.
Partiamo con uno dei temi più attuali e sentiti degli ultimi tempi, il Green. Intendiamo raccontarvi in generale e nel dettaglio il coinvolgimento che la rivoluzione green ha e avrà nelle nostre vite. Come ad esempio nei trasporti, ma in particolare nella scelta dell’auto che andremo a fare: elettrica, ibrida o a trazione termica?
Nella prossima uscita approfondiremo gli ultimi modelli delle auto in commercio, con una rubrica dedicata ai Motori. Con l’arrivo dell’autunno vi porteremo con noi nel mondo dell’arredamento, del design e della ristrutturazione, con la Casa in primo piano.
Temi importanti, che ci accompagneranno a rotazione fino alla prossima primavera, quando invece andremo a concentrare l’attenzione sul tema Garden, quindi sugli spazi all’aperto che circondano le nostre abitazioni: giardini, terrazze e orti.
Cercheremo di darvi anche consigli utili e ponderati, attraverso le offerte che le aziende e le attività commerciali del nostro territorio hanno deciso di dedicare ai nostri lettori de La Piazza.
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Fonti alternative. Le principali sfruttano risorse come il sole, il vento, la forza dell’acqua e materiali organici
Focus energie rinnovabili: quali le più adatte al nostro territorio?
Le energie rinnovabili sono una chiave fondamentale per un futuro sostenibile e per la riduzione dell’impatto ambientale dell’umanità. A differenza dei combustibili fossili, che sono limitati e causano significativi danni ambientali, le energie rinnovabili sono inesauribili e più rispettose dell’ambiente. La diversificazione delle fonti di energia rinnovabile è fondamentale per garantire una fornitura energetica stabile e affidabile. Investire in tecnologie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e promuovere politiche favorevoli sono i passi fondamentali per un futuro energetico sostenibile. Vediamo le principali fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomassa.
ENERGIA SOLARE
L’energia solare sfrutta la luce del sole per generare elettricità o calore. Esistono due principali tecnologie: i pannelli fotovoltaici e i collettori solari termici. I pannelli fotovoltaici convertono direttamente la luce solare in elettricità mediante celle solari. Sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, dalle abitazioni ai grandi impianti solari. I collettori solari termici, invece, assorbono il calore del sole per riscaldare acqua o aria, usati principalmente per il riscaldamento domestico. L’energia solare è abbondante e può essere sfruttata quasi ovunque, rendendola una delle fonti di energia più promettenti per il futuro.
ENERGIA EOLICA
L’energia eolica sfrutta la forza del vento per generare elettricità. Le turbine eoliche, con le loro grandi pale, catturano il vento e lo trasformano in energia elettrica tramite un generatore. Le turbine possono essere installate sia sulla terraferma che in mare aperto (offshore), dove i venti sono più forti e costanti. L’energia eolica è una delle fonti di energia rinnovabile in più rapida crescita, grazie ai costi di produzione relativamen-
paesaggistiche e dall’impatto visivo.
ENERGIA IDROELETTRICA
L’energia idroelettrica utilizza il movimento dell’acqua per generare elettricità. Gli impianti idroelettrici sono spesso costruiti su fiumi, dove le dighe creano un bacino d’acqua. L’acqua rilasciata dal bacino fluisce attraverso turbine, generando elettricità. Esistono anche impianti di piccola scala, chiamati micro-idroelettrici, che possono essere installati in piccoli corsi d’acqua. L’energia idroelettrica è una fonte stabile e affidabile, ma può avere significativi impatti ambientali, come la distruzione di habitat naturali e la modifica dei flussi dei fiumi.
ENERGIA GEOTERMICA
L’energia geotermica sfrutta il calore proveniente dall’interno della Terra. Questo calore può essere utilizzato direttamente per il riscaldamento
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o convertito in elettricità tramite impianti geotermici. Le aree geologicamente attive, come l’Islanda o parti degli Stati Uniti, sono particolarmente adatte per l’energia geotermica. I principali vantaggi di questa fonte di energia sono la sua affidabilità e la capacità di fornire energia continua, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Tuttavia, la sua applicazione è limitata a regioni con sufficiente attività geotermica. BIOMASSA
La biomassa utilizza materiali organici, come legno, rifiuti agricoli e urbani, per produrre energia. Questa può essere trasformata in biogas attraverso la digestione anaerobica o in biocarburanti tramite processi chimici. La biomassa è una fonte di energia flessibile e può contribuire alla gestione dei rifiuti. Tuttavia, la sua sostenibilità dipende da pratiche di coltivazione e raccolta responsabili, poiché un uso eccessivo può portare alla deforestazione e alla perdita di biodiversità.
Come mai?
“Semplice: ha installato impianto fotovoltaico, pompa di calore e batteria d’accumulo. Prima dell’intervento spendeva circa 2.000 euro l’anno di gas. Oggi, per tutte le sue esigenze di luce, riscaldamento, raffreddamen-
tutto l’investimento, dalle spese per le componenti sino alla manodopera. Un ulteriore vantaggio che merita di essere sfruttato”.
Quali sono i marchi che piacciono di più ai clienti?
“Dipende. Noi installiamo prodotti delle mi-
Una bella soddisfazione…
“La vera soddisfazione è contribuire a una rivoluzione gentile, che consente alle persone di risparmiare e, contemporaneamente, tutela il nostro pianeta”.
SOLAR Piazzetta Curte Rodulo,
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te bassi e alla sua efficienza. Tuttavia, l’installazione delle turbine può essere limitata da considerazioni
La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse
Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente
L’edilizia sostenibile rappresenta un approccio innovativo alla costruzione e alla gestione degli edifici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, con un occhio attento al benessere delle persone.
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Questa pratica integra materiali ecologici, tecnologie efficienti e design intelligente per creare strutture che siano rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali.
Uno degli aspetti fondamentali dell’edilizia sostenibile è l’uso di materiali a basso impatto ambientale. Questi includono legno certificato, bambù, calcestruzzo riciclato e pannelli solari. L’uso di materiali riciclati, e a Km0, riduce la necessità di trasporto e diminuisce le emissioni di carbonio. Inoltre, i materiali naturali come il legno e il bambù sono rinnovabili e biodegradabili, riducendo quindi l’inquinamento e il consumo di risorse non rinnovabili.
L’efficienza energetica è un altro pilastro dell’edilizia sostenibile. Gli edifici possono essere progettati per massimizzare l’uso della luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale e, di conseguenza, il consumo di energia. L’isolamento termico di alta qualità, finestre a doppio vetro e sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti contribuiscono a mantenere una temperatura interna confortevole con un minor uso di energia. L’integrazione di fonti di energia rinnovabile, come pannelli solari e impianti geotermici, può inoltre ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili. La gestione sostenibile dell’acqua è un punto cruciale nell’edilizia sostenibile. Sistemi di raccolta dell’acqua piovana, rubinetti a basso flusso e impianti di riciclo delle acque grigie aiutano a ridurre il consumo di acqua potabile. Questi sistemi non solo conservano una risorsa preziosa, ma riducono anche i costi operativi degli edifici. Infine, il design intelligente degli edifici sostenibili prevede l’ottimizzazione dello spazio e la flessibilità d’uso. Questo significa progettare spazi che possono adattarsi a diverse funzioni nel tempo, riducendo la necessità di ristrutturazioni frequenti e minimizzando l’uso di materiali e risorse.
L’edilizia sostenibile è una risposta necessaria alle sfide ambientali odierne. Integrando materiali ecologici, tecnologie efficienti e un design intelligente, si possono costruire edifici che riducono l’impatto ambientale e migliorano la qualità della vita delle persone.
Tecnologia green per l’edilizia sostenibile
La tecnologia green sta rivoluzionando il settore dell’edilizia sostenibile, offrendo soluzioni innovative per costruire edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Tra le principali tecnologie troviamo i pannelli solari, che consentono agli edifici di generare energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti fossili. Inoltre, l’uso di materiali da costruzione eco-compatibili, come il legno certificato e i mattoni riciclati, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.
Le tecniche di isolamento avanzate, come i vetri a bassa emissività e i sistemi di isolamento termico a cappotto, migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i consumi di riscaldamento e raffreddamento. Le smart grid e i sistemi di gestione dell’energia permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, monitorando e regolando il consumo energetico in tempo reale. Inoltre, l’integrazione di soluzioni di raccolta e riutilizzo delle acque piovane riduce lo spreco idrico, mentre i tetti verdi e le pareti vegetali migliorano l’isolamento termico e la qualità dell’aria. L’implementazione di queste tecnologie green nell’edilizia sostenibile non solo aiuta a mitigare il cambiamento climatico, ma crea anche ambienti di vita più salubri e confortevoli.
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Usalute.
E’ partita l’estate 2024 nel litorale Veneziano: “Benvenuto turista d’Italia e del mondo” è l’incipit del video che l’Ulss 3 Serenissima ha realizzato sull’impegno per garantire l’assistenza in emergenza e sanitaria ai villeggianti che giungono nelle città e nelle spiagge del Veneziano.
“Vacanze sicure” è un progetto che l’azienda sanitaria condivide con la Regione Veneto e che, per l’edizione 2024, consiste in uno sforzo economico di poco meno di un milione e 700mila euro d’investimento. Un impegno che quest’anno ha consentito di potenziare personale e strutture, oltre ai servizi. “Siamo vicini ai territori che nell’estate accolgono milioni di turisti e villeggiantiha sottolineato il Direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. L’obiettivo è garantire a chi arriva nel Veneziano di trovare un sistema che lo accolga con professionalità anche per la sicurezza e l’assistenza medica e sanitaria”. Chioggia, con la sua città d’arte e le spiagge, sta al centro di questo potenziamento dei servizi sanitari.
“Ai due ambulatori medici attivati per la stagione estiva - esordisce il Direttore del Suem118, Andrea Tiozzo, per l’area di Chioggia - si aggiungono quattro punti infermieristici, all’Ascot, allo Stella Maris, all’Astoria, e ai Bagni Smeraldo. Presi-
VACANZE SICURE 2024
Nelle spiagge di Sottomarina e Isola Verde potenziati servizi, personale e strutture. Il miglior benvenuto che si possa dare ai turisti
diamo anche quella spiaggia libera di circa settecento metri ad Isola Verde, che è particolarmente difficile da raggiungere”. Il progetto prevede quest’anno un presidio con l’ambulanza dedicata a Isola Verde. “Fondamentale è la mappatura - ha spiegato il Primario - che ogni anno viene rinnovata sulle spiagge”. C’è poi la collaborazione con gli operatori del salvamento, la quale ha consentito di ridurre anche in modo significativo il numero dei decessi in spiaggia. “Ci aiutano – ha aggiunto Tiozzo - ad essere efficienti anche mezzi: è possibile il volo notturno dell’elisoccorso, l’idroambulanza che d’estate sosta a Pellestrina, e quad per muoverci in velocità sulla sabbia. La novità: le medical e-bike, ad ampia autonomia, dotate di luci stroboscopiche e sirene; a Chioggia sono tra le prime in Italia”.
La formazione per gli operatori è strategica come lo è anche quella fatta a cittadini e villeggianti. A Chioggia e a Sottomarina è pronto il programma di corsi sia di rianimazione cardiopolmonare che di disostruzione pediatrica. Entrano in azione anche i cani addestrati al salvamento.
Estate sicura sul territorio significa anche lotta agli insetti pericolosi. “Siamo
pronti - ha sottolineato la dottoressa Federica Boin - con la lotta all’arbovirosi. Con i comuni, che mappano le aree a rischio, organizziamo i trattamenti larvicidi e, nel caso si presentino casi umani di infezione, avviamo protocolli di trattamento straordinario con larvicidi e adulticidi per la lotta al vettore. Ci impegniamo anche con il Piano caldo per proteggersi dalle ondate di calore”. Il faro della salute resta comunque l’Ospedale. “Chioggia - ha sottolineato il Dg Contato - è uno dei pochissimi poli turistici che hanno un Ospedale vicinissimo all’area balneare, raggiungibile via acqua, via terra e anche dal cielo, grazie all’elisuperficie. Sono stati potenziati il Pronto Soccorso, i servizi di ambulatorio pediatrico e di specialistica”.
Collaudata è la comunicazione al turista, con l’app “Vacanze Sicure” che mette a disposizione i servizi di emergenza-urgenza, di assistenza e di cura. Si lavora sul fronte della telemedicina che si concretizza in tutte quelle attività di consulenze a distanza, ma anche nell’utilizzo dei visori che, indossati dal personale del Suem118, permettono loro di intervenire, in caso di emergenza, restando in collegamento con la centrale.
SERVIZI DELLA FARMACIA
vaccini e tamponi su prenotazione misurazione dei valori pressori autoanalisi del sangue capillare autoanalisi delle urine prenotazioni (esami e visite) ritiro referti controllo del peso dei neonati noleggio bilance pesa neonati e tiralatte noleggo elettromedicali per magnetoterapia preparazioni galeniche preparazioni toterapiche consulenze dietetiche
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Riabilitazione. Sei appuntamenti da giugno a settembre nel territorio veneto
Le squadre del Dragon boat scendono in
acqua
Sono formate da donne operate di tumore al seno che si allenano in questa disciplina particolarmente indicata come attività, riabilitativa psicofisica. Gareggeranno per informare e divulgare all’interno di un progetto regionale
Forza, riscatto, rinascita. Tre parole, un unico obiettivo: riabilitazione!
Dopo l’avvio il 1° giugno a Treviso, l’8 a Mestre (Ve) e il 15 a Bardolino (Vr), una nuova data si è aggiunta – quella del 29 giugno a Padova – alle complessive sei giornate previste per questa iniziativa che fa parte di un progetto della Regione Veneto di promozione del Dragon Boat, in collaborazione con Ugo, l’acronimo di Unite gareggiamo ovunque, le squadre formate da donne operate di tumore al seno, e Lilt.
Il Dragon boat è una canoa con una testa di drago sulla prua, da cui il nome di questa disciplina – di origine cinese - particolarmente indicata come attività riabilitativa psicofisica rivolta alle donne con pregresso tumore al seno. Venti rematori pagaiano al ritmo scandito da un tamburo che si trova a prua dell’imbarcazione mentre a poppa si colloca il timoniere che tiene la direzione. E’ uno sport di squadra che non richiede conoscenze pregresse e può essere praticato da chiunque. In Italia fu praticato per la prima nel 1988 a Roma sul laghetto dell’Eur, mentre i primi campionati del mondo furono in Cina nel 1995. Le gare si svolgono sulle distanze di 200, 500, 1000, 2000 metri. Dal 2016 le Ugo hanno iniziato a gareggiare, sia in Italia che all’estero, con l’obiettivo di promuovere il loro progetto affinché tutte le donne
che hanno avuto la loro esperienza possano conoscere l’attività del Dragon boat e decidere di sperimentarla. Nel 2019 hanno costituito l’Associazione Ugo Unite gareggiamo ovunque Onlus con la mission di promuovere e diffondere i benefici dell’attività fisica, i valori dello sport e la ricerca della salute. Il progetto regionale è stato approvato alla fine dello scorso anno, Dgr 1390 del 20 novembre 2023, e prevede appunto 6 giornate organizzate nelle diverse province del territorio, in cui momenti di approfondimento con medici e specialisti si alternano all’attività fisica su dragon boat. “È da tempo dimostrato – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, in occasione dell’Open Day a Padova – che l’attività fisica praticata regolarmente contribuisca a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella, migliori la tollerabilità dei trattamenti e riduca il rischio di ricaduta di malattia dopo una prima diagnosi di tumore operabile”. In particolare, per le donne sottoposte a linfoadenectomia, che hanno il rischio di sviluppare un linfedema, viene evidenziato che esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching), di mobilità articolare e rinforzo muscolare permettono di ripristinare gradualmente la funzionalità del braccio, facilitando il ritorno linfatico; infatti, se svolti con regolarità, questi esercizi permettono di migliorare i movimenti dell’arto e ridurre il gonfiore.
“Ecco perché assume particolare importanza l’obiettivo regionale di promuovere il movimento tra le donne colpite da tumore al seno, attraverso l’attività sportiva del “Dragon Boat”. Tale disciplina - ha continuato Lanzarin - unisce la ripresa fisica (soprattutto per la riabilitazione del braccio dal lato dell’intervento chirurgico) con quella psicologica e sociale, in quanto lo spirito di squadra e una sana competizione hanno effetti “terapeutici” molto efficaci di sostegno reciproco nella lotta alla malattia oncologica e per una ripresa della vita dopo la malattia”.
In Italia esistono 52 squadre di Dragon Boat, di cui 9 in Veneto. Le tappe successive dell’iniziativa veneta si svolgeranno il prossimo 7 settembre a Solagna (Vi) e ad Arquà Polesine (Ro). La chiusura si terrà a Bardolino (Vr) il prossimo 14 settembre con la presentazione degli esiti finali del progetto e una competizione tra diverse squadre che si sfideranno a colpi di pagaia
APPARENTEMENTE INNOCUE, POSSONO ESSERE UN PERICOLO PER I BAGNANTI
Meduse, come comportarsi in caso di contatto
L’estate è iniziata e sono stati inaugurati anche i primi bagni in mare della stagione, perfetti per godersi un po’ di meritato riposo e un po’ di ristoro nelle giornate di caldo intenso. Tuttavia, è importante essere preparati per eventuali “incontri ravvicinati” con le meduse, organismi marini apparentemente innocui che rappresentano però un pericolo per i bagnanti.
Con le loro punture, infatti, le meduse possono rovinare una perfetta giornata al mare e causare danni, anche permanenti, come cicatrici o macchie sulla pelle.
Ma attenzione: con le giuste informazioni si possono affrontare senza panico anche le meduse!
L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha fornito nelle sue pagine social alcuni utili consigli per intervenire correttamente in caso di contatto e continuare a godersi le proprie vacanze estive in piena sicurezza. Innanzitutto, la prima cosa da fare in caso di contatto è rimanere calmi e cercare di respirare in modo regolare. Se si è vicini alla riva è bene
uscire dall’acqua, in caso contrario è opportuno richiamare l’attenzione degli altri bagnanti per farsi aiutare.
Una volta fuori dall’acqua, si legge nell’infografica dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, è prioritario controllare se sono rimasti attaccati frammenti della medusa. Nel caso in cui vi fossero, se è possibile, è opportuno rimuoverli senza toccarli direttamente, ad esempio con una spatola o una tessera di plastica rigida. Si dovrà quindi sciacquare con acqua di mare la zona colpita. Non va usata l’acqua dolce perché causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante.
Per alleviare il dolore sono consigliati impacchi freddi, anche se bisogna evitare che il ghiaccio entri in contatto con la pelle. Va quindi usato un gel astringente per ridurre il prurito e bloccare la diffusione delle tossine. Lo si può trovare in farmacia ed è utilizzato anche per le punture di zanzara. Infine, è consigliabile non esporre al sole la zona colpita, poiché è sensibile è può scurirsi, provocando macchie e cicatrici antiestetiche.
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Medicina Turistica a Rosolina Mare e Porto Tolle
Due ambulatori e dieci medici per i villeggianti delle spiagge
Medicina turistica, attivi due ambulatori, a Rosolina Mare e a Bonelli di Porto Tolle, riservati ai villeggianti che nel periodo estivo soggiornano nel litorale rodigino.
lservizio che l’Azienda Ulss 5 Polesana assicura è garantito a tutti i non residenti della località turistica, compresi i cittadini stranieri, secondo le tariffe in vigore.
I residenti nella Regione Veneto possono chiedere il rimborso delle spese sostenute, con domanda presentata presso l’Azienda Ulss di appartenenza, se rientrano nelle seguenti categorie: minori di 12 anni; cittadini di età superiore agli anni 60; lavoratori e studenti dimoranti, per ragioni connesse all’attività lavorativa e di studio, fuori dal proprio domicilio; cittadini portatori di handicap con grado di menomazione superiore all’80% ai fini dell’attività lavorativa.
I residenti in altre Regioni devono rivolgersi alle Aziende Sanitarie di appartenenza per informazioni su eventuali rimborsi.
L’ambulatorio di Rosolina Mare si trova in Viale dei Lauri, 80 e può essere contattato ai numeri telefonici 3474461228 e 042668245. E’ attivo già dal 1° giugno e rimarrà a disposizione dell’utenza fino al
prossimo 15 settembre tutti i giorni, compresi i prefestivi ed i festivi, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, con fascia oraria dalle 13.00 alle 15.00 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze. In caso di urgenze notturne, dalle 20.00 alle 8.00 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale di Porto Viro (Ex Guardia Medica) al numero 0425078180.
L’ambulatorio di Bonelli di Porto Tolle, che si trova nel Villaggio “Barricata Holiday Village”, può essere contattato ai numeri telefonici 3334901075 e 0426389930. E’ attivo dal 1° giugno e sarà operativo fino al prossimo 1° settembre solo nei giorni prefestivi e festivi dalle 9.00 - 19.00, con fascia oraria dalle 13.00 alle 15.00 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze. In caso di urgenze notturne, dalle 20.00 alle 8.00 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale di Porto Tolle (Ex Guardia Medica) al numero 0425078160.
Sintonizzati sul futuro.
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Le Havre e Rouen, le due “modelle” Magiche ispirazioni per gli Impressionisti
La due città atlantiche, bagnate dalla Senna, hanno ispirato molte opere di pittori legati al movimento artistico nato 150 anni fa in Francia. Claude Monet le ritrasse sfidando il mare, come fece alle falesie di Etretat, o dalla finestra al primo piano di un negozio di lingerie, per catturare meglio la magia della Cattedrale di Notre Dame
di Renato Malaman
C’è un fil rouge che lega Le Havre a Rouen. Un fil rouge onirico, come i paesaggi lungo la Senna su cui le due città si specchiano. Seguendo questo invisibile filo si possono riscoprire sotto la luce magica dell’arte queste due bellissime perle di Normandia. Un buon pretesto per intraprendere questo viaggio carico di suggestioni è costituito dai 150 anni del movimento impressionista. Che proprio da queste parti lasciò tracce indelebili, grazie alle opere di Monet, Pissarro, Boudin, Renoir, Géricault, Manet e di tanti altri artisti, capaci con i loro sfumati tocchi di pennello di trasporre in poesia ogni soggetto che aveva rapito i loro occhi e il loro cuore.
Due città, Le Havre e Rouen, l’una marittima e portuale e l’altra più storica e culturale, che trovano proprio nell’arte ciò che le unisce. Storie diverse, storie convergenti. Antipodi che diventano un unico polo. Dalle bombe al riconoscimento Unesco Se l’Araba Fenice è rinata dalle sue ceneri, Le Havre è rinata sulle sue macerie, dopo che le bombe nel settembre del 1944 l’avevano rasa al suolo. Le vittime civili furono tante e la distruzione della città fondata da Francesco I nel 1517 (quello del castello di Chambord, che convinse Leonardo Da Vinci a trasferirsi in Francia) fu pressoché totale. Chi poteva immaginare che soltanto pochi decenni dopo Le Havre sarebbe entrata nel Patrimonio Unesco? Il riconoscimento è arrivato nel 2005, ma i suoi presupposti risalgono all’immediato dopoguerra, quando la Francia affrontò uno sforzo titanico pur di ridare vita e luce alla sua finestra sull’Atlantico. Nonostante l’emergenza, l’operazione venne pensata in grande, così da dare continuità alle visioni di Francesco I, ma anche a quelle più recenti dei pittori impressionisti che dalla Le Havre ottocentesca trassero linfa per felici ispirazioni.
Auguste Perret, l’urbanista del cemento armato E’ così che una città di cemento armato, riedificata secondo i rigidi schemi del Classicismo Strutturalista, in cui l’estetica si sacrifica alla funzionalità, può trasformarsi in un luogo di poesia. Le Havre deve una gratitudine speciale ad August Perret, l’architetto che ha pianificato la sua ricostruzione a tempo di record, contando su un formidabile alleato: il cemento armato, materiale di cui l’architetto è stato uno dei pionieri. Perret ha firmato anche la chiesa simbolo, quella di Saint Joseph che dall’alto dei suoi 107 metri domina lo skyline della città. Una vertigine estetica e spirituale.
Oscar Niemeyer e il suo “Vulcano”
A Le Havre approdò poi anche un altro padre dell’architettura moderna: Oscar Niemeyer, quello che edificò Brasilia: fu lui a progettare il provocatorio “Volcan”, centro culturale a forma di vulcano che caratterizza la centralissima piazza che porta il suo nome. Una sfida architettonica è anche la Narrow House, la casa più stretta del mondo creata da Erwin Wurm. Città anche ecologica Le Havre, che si gira facilmente in bici e dove le rotaie del tram spuntano dall’erba.
La luce del Nord al MuMa, i Docks, il porto…
L’altra Le Havre è quella affacciata sull’Atlantico.
Lo stesso Museo MuMa, il museo d’arte moderna “André Malroux” che contiene il maggior numero di capolavori dei pittori impressionisti (in particolare la collezione di Eugène Boudin) sorge in faccia al mare, attingendo alla sua luce. Di straordinario effetto scenico sul panorama urbano hanno i Docks, i magazzini portuali oggetto di una intelligente operazione di recupero. Erano i magazzini del caffé e del cotone: il restyling li ha trasformati in luoghi dedicati allo svago, al lifesyle e alle attività commerciali e congressuali.
E poi c’è il porto, da vivere attraversandolo in battello fra gigantesche navi porta container (nessun porto in Francia ne movimenta così tanti) e da crociera: qui ne approdano 180 all’anno. Di lontano si scorge il Pont de Normandie, il ponte strallato a luce libera più lunga del mondo (850 metri). Un’opera di grande valore estetico.
La seducente Sainte-Adresse, legata al Belgio Seduzione pura a Sainte-Adresse. Altro luogo immortalato da celebri opere degli impressionisti, che proprio dal molo, dalle passerelle e dall’arenile potevano ammirare, lontani all’orizzonte, Deauville, Trouville-sur-Mer e Honfleur, ovvero i villaggi che a fine Ottocento videro nascere il movimento che rivoluzionò il mondo della pittura… Sainte-Adresse fu anche un’enclave belga, perché qui tra il 1914 e il 1918, si rifugiò il governo di Bruxelles per mantenere le sue funzioni durante la prima guerra mondiale. Etretat, le falesie più ritratte di Francia La Le Havre legata all’Impressionismo ha una sua appendice naturale a Etretat, il pittoresco villaggio affacciato sulle scogliere più famose e fotografate di Francia. Qui Claude Monet e gli altri artisti furono attratti come calamite dal fascino selvaggio delle falesie della spettacolare Costa d’Alabastro. Monet
decise di stabilirvisi e quel paesaggio di balze e di picchi lo trasformò più volte in arte. Sopra la falesia più famosa, quella dell’Aiguille, ora sorge uno dei campi da golf più incredibili del mondo. Un luogo da cui ammirare le falesie sono i bizzarri giardini di Etretat, progettati da Alexandre Grivko. Sorgono intorno a una delle più eclettiche ville che i parigini un secolo fa fecero edificare su questo tratto di costa della Normandia, diventato un richiamo di moda. Immerse nel verde ci sono le opere buffe di Samuel Salcedo. Nel cuore di Etretat c’è la Clos Lupin, la casa dello scrittore Maurice Leblanc dedicata al personaggio più famoso uscito dalla sua fervida penna: Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo. La casa e il suo giardino sono un susseguirsi di sorprese e di colpi di scena, legati ai 39 racconti (condensati in 5 libri) che Leblanc dedicò a Lupin. Sul lungomare tanti ristorantino che propongono “moule” (le cozze), ostriche, frutti di mare e poi gli inimitabili formaggi di Normandia. Golosità che si incontrano ovunque in questa regione del Nord. Rouen, la chiesa del “vichingo” e la case a graticcio
A Rouen si incontrano storia e storie. Come quella quella del legame di Monet per la cattedrale di Notre Dame: la immortalò in una trentina di opere, in condizioni di luce diverse. Dipingeva affacciato alla finestra del prospiciente negozio di lingerie. La cattedrale di Rouen è il condensato di mille anni di storia espressi in ricami di pietra. In cui emerge il
ruolo e la vocazione di capitale culturale di Normandia di questa città. Al suo interno anche le tombe di Rollo, l’ultimo dei vichinghi e primo della dinastia dei Normanni, e quella che contiene il cuore di Riccardo Cuor di Leone, famoso per le sue crociate. A Rouen, oltre al pittore Gèricault nell’800 nacque anche lo scrittore Gustave Flaubert, quello di Madame Bovary; due secoli prima Pierre Corneille, scrittore e drammaturgo. Il Museo delle Belle Arti di Rouen, con il MuMa di Le Havre, è lo scrigno più ricco di opere dell’impressionismo. Ambientazioni e allestimenti diversi, ma lo stesso incanto. Lungo le vie del centro di Rouen si affacciano ancora le case a graticcio medievali che sembrano proteggere l’anima e il genius loci di questo luogo lambi-
Nella foto copertina le falesie di Etretat con il pannello che riporta il dipinto realizzato da quello stesso punto da Claude Monte nel 1885. Sotto: a sinistra una veduta di Le Havre con quartieri e la chiesa-torre realizzati da Auguste Perret. A destra: storiche facciate a graticcio nel centro storico di Rouen. Qui a lato: l’opera realizzata con i container all’ingresso del porto di Le Havre e il Gros-Horloge, uno dei simboli di Rouen
to dalla Senna; fiume che poi sfocia nell’Atlantico a Le Havre. Rouen che ricorda anche il martirio di Giovanna d’Arco, messa sul rogo il 30 maggio 1431 per un’accusa di eresia, su cui poi la Chiesa dovette colpevolmente ricredersi. Tanto che quasi cinque secoli dopo, nel 1920, Jeanne d’Arc venne proclamata santa dal Papa. A Rouen c’è un’antica torre dell’orologio, il Gros-Horloge, i cui rintocchi scandiscono la storia da secoli. E’ il simbolo stesso della città, come la luce infinita dei cieli di Normandia è lo sfondo di tante opere degli Impressionisti. Viene voglia di scrivere una cartolina per catturarne un po’ e trasmetterne l’incanto a chi leggerà la dedica. Romantica e struggente Normandia… Come si fa a resistere al suo fascino?
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Inossidabili e professionali le star della soap “Beautiful”
Cheincontri, ragazzi!
Il festival della Tv di MonteCarlo (come ho scritto su “Sorrisi e canzoni tv”) è stata una calamita per tutte le star di Hollywood che non sono mancate al Grimaldi Forum: la fila iniziava ben lontana dalle griglie di accesso.
Laddove nemmeno il richiamo di Morgan Freeman aveva potuto, è arrivato l’inossidabile “Beautiful” a scaldare gli animi delle tifoserie monegasche di Hollywood. Erano centinaia i fan accampati dalle prime ore del mattino - alcuni arrivati anche dalla Spagna - che hanno atteso le dieci per partecipare all’evento con le star di “Beautiful” e “Febbre d’amore”.
Boreanaz: “Mi piacerebbe tornare a recitare con Bones”
David
I protagonisti delle due soap hanno attraversato l’Atlantico per incontrare il loro pubblico europeo, condividere alcuni retroscena e firmare una montagna di autografi. In quota “Beautiful” hanno presenziato Katherine Kelly Lang - che non rinuncia alla sua corsa di 4 chilometri nemmeno quando viene al Principato, alla faccia del jet-lag - e Thorsten Kaye, alias Brooke e Ridge. Per “The Young and the Restless” c’erano invece Joshua Morrow e Melissa Claire Egan, gli interpreti di Nick Newman e Chelsea Lawson.
Il quartetto ha dedicato ben due ore ai loro sostenitori, rispondendo alle loro domande e raccontando le curiosità sui set di due delle soap più guardate al mondo. Concluso l’evento, gli attori hanno firmato autografi e incontrato i fan. Nessuno è andato via senza aver conosciuto i propri beniamini. È la riprova del grande professionismo delle soap delle star, che sanno quanto sia importante coccolare il loro pubblico.
A Montecarlo ho anche organizzato un siparietto con le due star, che si sono amabilmente prestate. Siccome la storia fra i due personaggi va avanti da trent’anni, con sei matrimoni fra loro due (oddio, non tutti validi) ho pensato di mettere loro in mano due cartelli con il verso di una canzone dei Ricchi e Poveri: “Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita”. Mi è sembrata adatta a fotografare la loro situazione che nelle sceneggiature è sempre altalenante.
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Boreanaz è stato un protagonista del festival televisivo di Montecarlo. La star di “Buffy”, “Bones” e “Seal Team” è stato il presidente della giuria di quest’anno per la categoria ‘”Fiction”. Boreanaz ha compiuto da poco 55 anni, esattamente il 16 maggio scorso. È apparso in forma smagliante sul blue carpet, portando molti a pensare che, a forza di interpretare il vampiro Angel, anche il suo aspetto sia rimasto immutato, nonostante il passare del tempo.
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David non era solo: ad accompagnarlo c’era il figlio Jaden Rayne - 22 anni, musicista - avuto dalla moglie Jaime Bergman. La star ha tenuto molto a sottolineare quando l’ho intervistato le sue origini italiane: i suoi nonni, infatti, erano del nostro Nordest, esattamente di Cividale in Friuli. Poi emigrarono e si trasferirono negli Usa: il padre di David è un noto metereologo in televisione. Lui ha scelto un’altra carriera, e bisogna dire, con successo. È inedita la notizia dell’ascendenza veneta di Boreanaz, anche se si conosceva che la famiglia proveniva dall’Italia, ma non era stato mai precisato il luogo. Il suo cognome ancora oggi è presente a Cividale. Il titolare dell’emporio di prodotti elettrici di Cividale si chiama proprio come lui, Davide Boreanaz, a conferma che con ogni probabilità c’è un’ascendenza comune. L’attore ha da poco concluso le riprese della stagione finale di “Seal Team”, serie che lo vede coinvolto nelle doppie vesti di produttore e attore protagonista. “Quale sarà il mio prossimo progetto? Non posso dirvelo, ma sto guardando ‘I Soprano’ ultimamente,” ha svelato, ammiccando.
In questa epoca di eterni ritorni televisivi, lo rivedremo mai di nuovo nelle vesti di Angel? “Amo il mondo di ‘Buffy’ ma no, non è qualcosa a cui sto pensando”. Tutt’altro discorso per Seeley Booth: “Bones è più popolare che mai, posso immaginare un’eventuale prosecuzione anche per come si è conclusa” ha concesso Boreanaz. Chissà che non lo rivedremo accanto a Emily Deschanel, la scienziata forense con cui ha fatto coppia da vent’anni fa.
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Rubrica a cura di Paolo Di Lorenzo
I protagonisti della serie tv si sono prestati allo scherzo con una frase di Ricchi e Poveri
ARIETE
E’ tempo di fare selezione tra le persone che vi circondano e dedicarvi soltanto a chi tiene veramente a voi. Si chiudono certe porte per fare spazio a nuovi incontri.
TORO
Luglio è il mese della leggerezza e dell’allegria. Vi siete a lungo sacrificati e concentrati sui vostri progetti ed i vostri impegni, ora concedetevi un divertente riposo.
GEMELLI
Non ve lo aspettavate così presto ma probabilmente i tempi sono maturi per dare una svolta alle vostre giornate ed intraprendere nuove strade che sapranno condurvi dove desiderate.
Luglio
Luglio, un’esplosione di vitalità
BILANCIA
Approfittate dell’estate per dedicarvi ai vostri interessi e fate cose diverse dalla solita routine quotidiana: un cambio di passo vi restituirà entusiasmo ed energia.
SCORPIONE CANCRO
Dopo tante premesse, è forse giunto il momento di arrivare alla conclusione. Prendete senza rimpianti le decisioni che a lungo avete rimandato e siate fiduciosi.
LEONE
Non potete ancora prendervi il lusso di fermarvi ma avete l’opportunità di rallentare la corsa per rimettervi informa. Importanti novità vi aspettano nella prossima stagione.
Un incontro inaspettato potrebbe sconvolgere il vostro proverbiale equilibrio ma vi piacerà misurarvi su un terreno sconosciuto e apprezzerete anche l’arte di improvvisare.
Sintonizzati sul futuro.
Siete alla ricerca di un nuovo approccio alla vita, più saggio e pacato, più disincantato e sereno. Una persona che vi è molto vicino potrebbe aiutarvi a trovare Uno sguardo positivo.
SAGITTARIO
Manca solo l’ultimo quiz, quello finale, per arrivare al traguardo. Avete condotto la gara con maestria non cedete nell’ultimo metro. Il premio è vicino.
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SALDI ESTIVI
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CAPRICORNO
Dolce far niente: è il programma che vi siete dati dopo un anno di dura fatica, grandi prove e importanti traguardi da raggiungere. La battaglia è finita, ora è il tempo del riposo del guerriero.
ACQUARIO
Giorno dopo giorno si chiariscono tutti i dubbi e le situazioni ambigue lasciano lo spazio alle certezze; finalmente potete vederci chiaro e il futuro vi sorride.
Dovrete coltivare ancora per un po’ l’arte della pazienza per riuscire a realizzare i vostri sogni. Ancora qualche sacrificio e nuove prove vi attendono. Ma voi siete caparbi e non mollate la presa.
P.zza XXVII Ottobre 1 • Venezia Mestre
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