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In questi giorni sentiamo spesso parlare di soldi, tanti soldi, i fondi del Pnrr. Miliardi di euro che l’Europa ci presta (è bene ricordarlo) per raggiungere una serie di obiettivi che permettano di gettare le basi di quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. Due anni dopo la loro introduzione ci rendiamo conto di quanto sia arduo e incerto impiegare al meglio le generose risorse disponibili.
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Abbiamo in mano un portafoglio pieno di soldi ma spenderli è più difficile del previsto e ormai è una corsa contro il tempo, vista la scadenza del 2026 sempre più vicina. Il governo non intende rinunciare, anche in parte, ai generosi fondi ma sta lavorando alla “rimodulazione” del piano per risolvere le criticità emerse negli ultimi mesi. L’intenzione è quella di eliminare i progetti che non potranno essere portati a termine nel 2026 e destinare le relative risorse ad altri interventi che invece potranno essere conclusi nei termini.
Confindustria non nasconde la preoccupazione e teme che senza una strategia precisa il piano possa arenarsi. Quindi ben venga la trattativa con l’Europa per la rimodulazione. “Il Commissario Gentiloni - hanno dichiarato gli industriali nei giorni scorsi - ha aperto alla possibilità di maggiore flessibilità. Un segnale certamente positivo, ma l’Italia deve comunque dimostrare di essere un Paese credibile, rispettando le scadenze. Bisognerà puntare sui progetti effettivamente realizzabili e non sugli interventi a pioggia”.
Intanto su fronte politico si alza la voce critica delle opposizioni. Il Pd ha chiesto di fare chiarezza in Parlamento: “nella maggioranza è caos totale, basta scaricabarile, basta ritardi”. Il Movimento 5 stelle ricorda che “parliamo di soldi ottenuti con estrema fatica in Europa, dopo un lungo braccio di ferro con i Paesi frugali, risorse che rappresentano un’occasione unica per il rilancio dell’Italia”.
Che Sottomarina fosse una delle spiagge in cui ci si abbronza più facilmente e una delle più ricche di iodio, curativo per bronchi e polmoni, questo i locali lo sapevano già. Anche gli esperti del posto, più di una volta, lo hanno sottolineato mettendo in evidenza i benefici effetti di quella lunga distesa di sabbia, che si estende per oltre una decina di chilometri. Ma ciò che fa particolarmente piacere è il riconoscimento ufficiale di queste proprietà benefiche della battigia chioggiotta, esaltate niente di meno che dalle pagine del quotidiano nazionale il “Corriere della Sera” nell’articolo di Marianna Peluso. La giornalista, elencando i tanti primati del Veneto, cita anche Sottomarina come la spiaggia in cui ci si abbronza più velocemente di qualunque altra in Italia. E specifica le sue proprietà ricordandone la composizione della sua sabbia finissima, con grande presenza di augite, quarzo, ed elementi micacei che, uniti a una ventilazione moderata e costante, rendono questa spiaggia particolarmente indicata per la tintarella. Non bastasse la prestigiosa firma del “Corriere della Sera” ricorda anche che si tratta di una delle spiagge più ricche di iodio nell’aria, ideale per bronchi e polmoni: “15 giorni consecutivi a Sottomarina – scrive - e si può dire addio ai raffreddori e alle influenze invernali”.
Continua, dunque, la fase particolarmente felice della città lagunare, apprezzata sempre di più dai media nazionali e internazionali, un biglietto da visita importante per una città che vuole dimostrare di essere diventata “grande” dal punto di vista turistico, seconda a nessuno, nemmeno alla più blasonata e famosa Venezia, di cui fino a qualche anno fa era considerata solo un ripiego.
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Ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute: queste le sei “missioni”, i sei pilastri del Pnrr da cui discendono gli interventi da finanziare. Ma l’Italia si scontra con delle criticità strutturali proprio nell’impiegare le risorse a disposizione. La Cgia di Mestre ricorda che “secondo la Banca d’Italia, le opere durano un’eternità. Per un intervento medio di 300 mila euro di voglio 4 anni e 10 mesi, per un investimento da 5 milioni i tempi si allungano a ben 11 anni”. Le speranze sono riposte nelle riforme della pubblica amministrazione e nel nuovo codice degli appalti. Ma quanto è difficile spendere bene.
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Chiuso in redazione il 17 aprile 2023
Dalle pagine del Corriere della Sera si tessono le lodi della spiaggia veneta e delle sue proprietà benefiche
Corazzari: “Le nuove sfide non sono solo economiche ma anche sociali ed ambientali. È un grande lavoro di squadra che potrà essere assunto dalle Regioni anche per gestire in maniera più efficace ed efficiente le risorse”
Un progetto di rete per sostenere le sfide della sostenibilità della pesca e dell’acquacoltura. E’ quanto hanno previsto di realizzare undici Flag (Fisheries Local Action Group) appartenenti a sette regioni italiane i cui rappresentanti si sono incontrati lo scorso marzo nell’Aula Magna di Palazzo Grassi a Chioggia per la conferenza finale del progetto di cooperazione interterritoriale “Blue Coast Agreements 2030”. Tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu vi è la conservazione e utilizzo in modo sostenibile degli oceani, mari e risorse marine e gli obiettivi prefissati per una efficace “Blue Economy” delle comunità locali devono prevedere non solo la salvaguardia degli ecosistemi marini, ma anche la diversificazione economica, la creazione di posti di lavoro e la responsabilità territoriale delle zone costiere.
Marco Spinadin, presidente del Flag Gac Chioggia Delta del Po capofila di progetto, ha sottolineato l’importanza dei risultati ottenuti da Blue Coast Agreements 2030, ben oltre le aspettative, consentendo sinergie importanti e indicazioni utili per le prossime strategie di sviluppo locale di ogni Flag partner.
“Questo progetto garantisce un nuovo impulso al settore della pesca e dell’acquacoltura, ma soprattutto ha fatto emergere la capacità di fare squadra dei Flag e del mondo della pesca, diventando uno strumento utile per orientare i decisori politici”.
“In questo progetto - ha affermato l’assessore alla Pesca della Regione del Veneto Cristiano Corazzari - i Flag si sono messi insieme per affrontare le grandi sfide di sostenibilità del settore pesca e acquacoltura, che non sono solo economiche ma anche sociali ed ambientali. È stato fatto un grande lavoro di squadra che potrà essere assunto dalle Regioni anche per gestire in maniera più efficace ed efficiente le risorse”.
Il Presidente della Commissione
Pesca al Senato Luca De Carlo ha ribadito l’importanza di essere propositivi rispetto a quella che sarà la nuova geografia della pesca: “Non solo in termini di tonnellaggio del pescato, ma anche in quelli di una vera nuova cultura della pesca. Credo che progetti come Blue Coast Agreements 2030 servano proprio a raccontare e programmare la pesca del futuro e questo progetto ci dà tanti spunti, soprattutto a noi decisori che abbiamo il compito di mettere a terra concretamente le politiche”.
In collegamento da Strasburgo è intervenuta anche l’Europarlamentare Rosanna Conte: “Lavorare per rendere la costa più sostenibile e resiliente sfruttando i vantaggi della Blue Economy e delle opportunità di finanziamento dell’UE, come hanno fatto i Flag italiani con questo progetto, è senza dubbio meritevole di nota. Meritevole è in particolare la linea di intervento sulle giovani generazioni, perché è fonda-
mentale riuscire a coinvolgerle, informale, formarle e sensibilizzarle. È proprio grazie a queste iniziative che si riesce a migliorare il nostro territorio inteso come ambiente, attività e utilità. Grandi sono le opportunità delle zone costiere e grazie a questi progetti si fa il bene della collettività”. Presenti alla conferenza a palazzo Grassi anche Elena Zennaro, assessore del Comune di Chioggia, Michele Grossato, sindaco del Comune di Rosolina, Silvana Mantovani, assessore del Comune di Porto Tolle, e Valeria Mantovan, sindaco del Comune di Porto Viro.
Una giornata formativa rivolta a coloro che vogliono crescere professionalmente e ottenere risultati eccellenti ottimizzando il potenziale della propria struttura ricettiva per la stagione 2023/2024. Molti operatori del settore turistico-ricettivo di Chioggia, Sottomarina Lido, Isolaverde e Rosolina hanno partecipato lo scorso marzo a “Road To Summer”, un evento organizzato dal gruppo Titanka in collaborazione con l’Associazione Albergatori Federalberghi di Chioggia Sottomarina e il Consorzio di Promozione Turistica Lidi di Chioggia all’hotel Bristol di Sottomarina discutendo su come aumentare le performance del proprio sito web, il piano marketing, le strategie e attività per vendere le camere in modo diretto, come sfruttare Facebook e Google per aumentare le prenotazioni e ottenere il massimo rendimento dai dati raccolti durante l’anno. Il Consorzio Lidi di Chioggia è stato presente anche a tre importanti fiere del turismo nazionale ed internazionale in Germania e in Austria: alla fiera di Stoccarda Messe Stuttgart “CMT 2023” dal 1 4 al 22 gennaio, alla fiera di Berlino “I.T.B. Berlin 2023” dal 7 al 9 marzo e alla fiera di Vienna “Messe Wien 2023” dal 16 al 19 marzo scorsi. “Ottimi i risultati ottenuti in questi anni con la promozione del nostro Consorziohanno commentato il presidente del Consorzio Lidi di Chioggia Elena Boscolo Nata ed il vicepresidente Giuliano Boscolo Cegion. - Solo in queste ultime tre fiere
del 2023 abbiamo fatto conoscere a quasi un migliaio di persone la nostra località con le sue tipicità e le sue caratteristiche. Siamo fiduciosi che in molti di questi visitatori abbiamo suscitato curiosità e interesse del nostro territorio e che sicuramente verranno a conoscerlo personalmente”. Si registrano per la stagione estiva 2023 i primi pernottamenti: molte strutture hanno rinnovato il loro aspetto, pronte ad accogliere i turisti per far scoprire tutto il territorio di Chioggia e dintorni. (e.f.)
Il primo cittadino sottolinea come la città non sia più solo una meta alternativa a Venezia ma destinazione a sé e auspica un’offerta sempre più qualificata e di lusso
L a prima nave da crociera approda a Chioggia lo scorso 16 marzo ad inaugurare una stagione che si preannuncia ricca di aspettative e con numeri importanti: 35 crociere in programma fino ad ottobre prossimo. A fare gli onori di casa il primo cittadino che accoglie i turisti giunti dal mare con grande entusiasmo.
“Mi riempie il cuore vedere la nostra bella città “invasa” pacificamente dai turisti” ha commentato Mauro Armelao.
“Sono molto felice di vedere tanti nuovi turisti ammirare la nostra città,- ha aggiunto - li possiamo vedere accompagnati delle guide, muniti del loro cartellino con scritto Viking”.
Ciò che può sembrare scontato per chi vive a Chioggia non lo è per chi invece giunge dagli Stati Uniti o dal Canada per ammirare le bellezze architettoniche e paesaggistiche del territorio.
“Ogni nostro angolo – osserva ancora
il sindaco - diventa un’attrazione senza confronti, i turisti restano incantati di fronte alle chiese, alla Torre dell’Orologio, a Riva Vena, al centro storico, al Refugium Peccatorum, per citare solo alcuni dei nostri luoghi”.
Chioggia, dunque, non è più una meta di ripiego rispetto a Venezia, ma diventa destinazione a sé, inserita nei pacchetti della crocieristica di lusso, un vero orgoglio ma anche una responsabilità che presuppone una crescita e un impegno a migliorare sempre più l’offerta turistica.
“Colossi del settore come la Viking – ha sottolineato Armelao – hanno visto in noi una proposta turistica di primo livello, e noi dobbiamo puntare ad una crescita nell’offerta che ci farà migliorare sempre di più”. “E allora – sono le conclusioni - invito tutti i concittadini ad accogliere questi turisti nel migliore dei modi, con il calore che Chioggia sa esprimere e che
da sempre ci contraddistingue, così da rendere indimenticabile la loro vacanza e rendere sempre più la nostra città una destinazione italiana da visitare”.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale ha comunicato l’avvio del progetto “Chioggia: destinazione crocieristica”, quattro workshop che si svolgeranno presso la sede di Chioggia dell’Autorità di Sistema, il 27 aprile ed il 4 maggio, articolati nella sessione mattutina dalle 9:30 alle 12:30 e nella sessione pomeridiana dalle 15:30 alle 18:30.
Le sessioni tematiche approfondiranno quattro aspetti strategici dell’offerta: la gastronomia clodiense; l’offerta culturale; le esperienze e mestieri identitari, gli eventi e l’intrattenimento.
Le imprese del turismo, dei servizi, dell’artigianato, della pesca, del commercio; le associazioni culturali e sportive; i gestori di beni culturali, le guide turistiche e i narratori della storia locale sono invitati a partecipare per dare il loro contributo nella definizione di una nuova offerta turistica capace di intercettare i gusti e le aspettative del nuovo visitatore della città che giunge con le navi da crociera.
“Chioggia, destinazione crocieristica”, al via i workshop
Economia e territorio. In collaborazione con le associazioni del commercio
Èarrivato il momento di ridare ossigeno alle attività imprenditoriali. Con questo preciso obiettivo l’Amministrazione comunale presenterà cinque specifici bandi che prevederanno contributi a fondo perduto in opere di miglioramento dei servizi. Nel concreto, si tratta di iniziative che serviranno a rivitalizzare l’intero comparto e che rientrano nel progetto del distretto del commercio presentato e finanziato attraverso il bando Regionale del 2022. I settori che saranno interessati saranno: commercio ambulante su aree verdi - negozi sfitti - facciate ed esterni - sostituzione caldaie e macchinari per l’efficientamento energetico - investimenti in digitalizzazione.
“La stretta collaborazione che si è instaurata con le associazioni del commercio cittadine – commenta Daniele Tiozzo Brasiola, vicesindaco e assessore al Commercio di Chioggia - ci ha dato la possibilità di recepire quelle che erano le maggiori esigenze delle imprese sul territorio. Sfruttando l’assist della Regione abbiamo deciso di uscire con dei bandi che possano portare ossigeno e incentivare l’attività imprenditoriale. L’obiettivo è dare continuità a questo tipo di iniziative”. Per i dettagli e i requisiti d’accesso è opportuno consultare i testi, sul sito del Comune (www.chioggia.org). Presentiamo comunque una breve panoramica di ciascuno di essi.
Per il bando relativo al commercio ambulante su aree verdi (del
3/4/2023) sarà possibile la somministrazione di alimenti e bevande nei parchi di viale Umbria, viale Nicolò Zeno, scuola Padoan Sottomarina via San Felice, Valli parco Natività, Sant’Anna e Isola dell’Unione senza corrispondere all’Amministrazione un canone. Sarà vincolante l’esercizio dell’attività tutti i giorni (compresi i festivi), garantendo il servizio di apertura, chiusura e pulizia dei parchi.
Per il bando negozi sfitti (del 5/4/2023) verranno erogati 5.000 euro a fondo perduto a fronte del 50% delle spese sostenute; utilizzabili per l’acquisto di arredi interni/esterni, materiali espositivi, manutenzioni che prevedano il miglioramento dell’efficienza energetica riguardanti vetrine, impianti di condizionamento/ riscaldamento, infissi.
Con il bando facciate ed esterni (del 17/4/2023) sarà possibile ottenere 10.000 a fondo perduto a fronte del 50% delle spese sostenute per sistemazione di facciate ed esterni, vetrine e insegne, tende e pergole, serramenti esterni, strutture temporanee;
investimenti in tecnologie per la sicurezza e l’innovazione; adeguamento locali ai requisiti igienico-sanitari e di sicurezza di attività commerciali, di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, di servizi e dell’artigianato.
Il bando sostituzione caldaie e macchinari (del 21/04/2023) è rivolto all’efficientamento e ammodernamento con sostituzione di impianti, macchinari e componenti che possono ridurre i consumi di energia elettrica o termica, ammodernamento o sostituzione degli impianti di illuminazione, ammodernamento o sostituzione di impianti di condizionamento ad alta efficienza; acquisto ed installazione di altre soluzioni di risparmio energetico, diagnosi energetica redatta da tecnici abilitati a rilasciare attestati di prestazione energetica. Anche in questo caso saranno disponibili 10.000 euro a fondo perduto a fronte del 50% delle spese sostenute. Bando investimenti in digitalizzazione (2/5/23): 30.000 euro a fondo perduto a fronte del 50% delle spese sostenute per lo sviluppo di software evoluti, piattaforme informatiche, applicazioni per smartphone, canali di vendita e-commerce, web marketing, vendita on line, tecnologie e sistemi digitali, spese per la connettività, organizzazione di servizi di logistica, trasporto e consegna a domicilio compreso l’acquisto di cicli, motocicli elettrici e automezzi elettrici.
Luca RapacciuoloIl Comune di Chioggia ha redatto, inviato ed adottato il PIAO, il Piano Integrato di Attività e Organizzazione per il triennio 2023/25. Il risvolto concreto per la cittadinanza sarà legato all’assunzione, già da quest’anno, di 11 figure professionali in ambito servizi sociali, polizia locale, asili e ulteriori figure in altri ambiti dell’Ente. Programmare meglio, per funzionare meglio. E’ con questo slogan che è stato pensato questo “strumento” (da applicare da parte di ciascun Comune italiano) che dovrebbe garantire una più agile programmazione
e governance del territorio. Di per sé non si tratta certo di una rivoluzione copernicana, considerato che in sostanza si tratta di accorpare in un unico documento il lavoro che fino ad oggi veniva presentato dai Comuni in separate istanze (anzi, viene da chiedersi per quale ragione si è dovuto attendere così a lungo); ma, quantomeno nelle intenzioni, si dovrebbe vedere notevolmente accelerato l’iter autorizzativo di svariate attività legate a performance, formazione, fabbisogno del personale, parità di genere, contrasto alla corruzione.
Accelerazioni che si tradurranno quindi in un servizio migliore per il cittadino. Chioggia è tra i pochi comuni in Italia che sono riusciti in maniera tempestiva ad approvare il PIAO ampiamente entro i termini di legge, grazie alla rapida approvazione del Bilancio al quale è strettamente legato.
“Questo strumento – commenta Paola Carraro, Segretario Comunale - ha l’ulteriore valenza di aver fatto lavorare tutte le anime del comune in maniera coordinata. L’Ente ha dato dimostrazione che quando c’è da fare una cosa tutti assieme la si fa”. (l.r.)
I settori interessati saranno: commercio ambulante su aree verdi, negozi sfitti, facciate ed esterni, sostituzione caldaie e macchinari per l’efficientamento energetico, digitalizzazione
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Da 12 anni questa sezione dell’istituto era costretta a svolgere le proprie attività di segreteria dapprima presso l’istituto ITIS e da quasi 6 anni addirittura in un container
La Segreteria dell’Istituto Comprensivo 3 di Chioggia finalmente avrà una sede definitiva. Già, perché da 12 anni a questa parte l’Istituto comprensivo più popoloso del Comune (124 docenti, 36 unità tra il personale ATA e oltre 800 alunni) era costretto a svolgere le proprie attività di segreteria dapprima presso l’istituto ITIS e da quasi 6 anni addirittura in un container. Situazione paradossale che coinvolgeva anche i genitori dei ragazzi; spesso costretti ad attendere all’aperto per poter accedere ai locali.
Finalmente si è raggiunta l’intesa per riorganizzare alcune aule al piano terra del plesso Chiereghin; che, grazie ad un intervento di ristrutturazione che ridistribuirà spazi interni e la parte impiantistica, consentirà in aggiunta un risparmio di 20.000 euro/anno per le casse comunali (a tanto ammonta il canone di affitto del container attualmente in uso).
“Grazie al sindaco che ha preso a cuore la situazione della nostra segreteria che era diventata insostenibile – sono le parole della Dirigente Sandra Zennaro, che aggiunge – ora sia il personale che i genitori potranno accedere ai locali anche mentre attendono, attualmente sono costretti a restare fuori all’aperto. Questa amministrazione sta lavorando per migliorare tutta la zona di Borgo San Giovanni, area dove sorge la cittadella scolastica. Lavori sui marciapiedi, pista ciclabile e sulle scuole aumentano non solo la qualità dei plessi ma di tutto il quartiere”.
La soddisfazione di Daniele Tiozzo Brasiola, vicesindaco e assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Chioggia: “Questa è stata una questione che si è posta sin dall’inizio del nostro mandato e noi ci siamo attivati subito per trovare una soluzione per quella che era, oggettivamente, una situazione improrogabile. Finalmente chiuderemo questa partita che in maniera vergognosa si è protratta per quasi un decennio”. Secondo le previsioni dell’assessore all’Edilizia scolastica Angelo Mancin i nuovi spazi saranno fruibili a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico.
Luca RapacciuoloDel vecchio centro congressi comunale dunque non esistono più nemmeno i muri. Di per sé non è una notizia; lo si sapeva da mesi che l’area sarebbe stata interamente “rivista”. La demolizione dell’edificio, necessaria per potere realizzare le valide idee imprenditoriali del soggetto privato che ha acquisito all’asta l’immobile, non lascia però indifferente quella parte di cittadini che la struttura la hanno vista nascere, hanno utilizzato i suoi spazi e hanno indissolubilmente stampati nella memoria ricordi di eventi, convegni, manifestazioni. Di sicuro lo stato di abbando-
no degli ultimi anni era uno schiaffo “fronte spiaggia” che la città non meritava. Tuttavia non sono pochi i clodiensi che passeggiando in prossimità del cantiere di queste ultime settimane si sono chiesti: “Ma una soluzione diversa di questa non esisteva?”
“Questo spazio non dovrebbe forse appartenere al Comune, ovvero alla città tutta, la collettività?”. Probabilmente se si è arrivati a tanto, non c’è da puntare il dito su sull’uno o l’altro partito di maggioranza e opposizione. Se una città di tradizioni e turismo non è riuscita a “mantenere” nel tempo un centro congressi; le ragioni vanno ricercate in una fragile capacità gestionale “bipartisan”; forse legata a scarsa propensione all’apertura verso l’innovazione; alla paura dell’ “osare” per non scontentare nessuno. Sarà comunque un piacere vedere il Kursaal rinascere e, non c’è dubbio, sarà migliore di come lo si ricorda. (l.r.)
Il Kursaal di Sottomarina è stato definitivamente abbattuto
L’esposizione è stata ideata e realizzata da Fernando De Pieri, dirigente di “Veneto Special Sport”, società paralimpica veneta, e mira a far conoscere questo spaccato del mondo sportivo
Cento immagini – opera di Adriano Boscato e Francesco Furlanetto - per raccontare il mondo speciale dello sport vissuto dalle persone con disabilità. La mostra “La bellezza dei nostri sogni. Immagini e storie di un mondo migliore”, allestita nel corridoio di ingresso dell’Ospedale di Chioggia, è stata ideata e realizzata da Fernando De Pieri, dirigente di “Veneto Special Sport”, società paralimpica
veneta con sede a Noale.
“L’iniziativa - spiegano gli organizzatori - mira a far conoscere sempre di più lo sport praticato dalle persone diversamente abili, attraverso le immagini e le storie sintetiche degli atleti che le accompagnano. I quali non solo sono persone che si sono rimesse in gioco praticando ad alto livello lo sport che hanno scelto, ma sono sempre disponibili anche a parlarne nelle scuole, per sen-
sibilizzare l’opinione pubblica”. Il direttore dell’Ulss 3 Edgardo Contato ha sottolineato l’attenzione del mondo della sanità verso il mondo della disabilità:
“Passa di qui, forse più ancora che attraverso altri percorsi - ha sottolineato osservando le fotografie - la costruzione di un mondo migliore. Passa innanzitutto attraverso il valore dell’attività fisica, dello sport - quello vero! - e della competizione le-
ale ed entusiasta, raccontata da queste fotografie. E passa, la costruzione di un mondo migliore, dal riconoscimento del valore di ogni singola persona, ciascuna portatrice di limiti, anche fisici, e ciascuna allo stesso tempo in grado di sfidare questi limiti e di arrivare a fare cose e a compiere imprese, nello sport come nella vita, che sembrerebbero difficilissime, precluse, impossibili da realizzare”.
Ogni anno nel mese di marzo la delegazione Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Chioggia organizza un convegno sulla sana alimentazione con la collaborazione e il patrocinio dell’Ulss3 e della Palestra K. A fine marzo nell’oratorio della chiesa della SS. Trinità sul tema “La postura comunica: movimento e alimentazione- i pilastri della salute” sono intervenuti l’ingegner Luca Romio, referente delegazione Lilt Chioggia, il dottor Carlo Pianon, presidente provinciale Lilt Venezia, la dottoressa Maria Luisa Polo, già referente Screening Oncologici
Ulss 3 Serenissima, il dottor Davide Sanchini, Chinesiologico e Posturologo, la dottoressa Annarita Gambalonga, specialista in Scienza dell’Alimentazione - Nutrizionista.
La Lilt, presente nel territorio nazionale da oltre 100 anni, opera a Chioggia da una decina d’anni grazie alla disponibilità di un gruppo di volontari. Rivolge il suo impegno nella lotta contro il cancro divulgando la cultura della prevenzione e la promozione della salute attraverso varie iniziative nel corso dell’anno: la settimana per la prevenzione oncologica e la sana alimentazione nel
mese di marzo, la prevenzione del melanoma nel mese di maggio, la campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno in ottobre con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di sottoporsi ai vari screening organizzati dall’Azienda Sanitaria locale Ulss 3 Serenissima.
Il prossimo 7 maggio in collaborazione con il professor Mauro Alaibac e la sua équipe dell’Università di Padova e l’Ulss 3 saranno effettuate le visite dermatologiche per il controllo dei nei. “Ne va della tua pelle proteggila - diagnosi precoce del melanoma - al
Durante la visita di presentazione della mostra, a fine marzo, hanno preso parte anche due delle atlete paralimpiche locali, Annalisa Rosada, campionessa di tiro con l’arco, e Francesca Cipelli, che ha partecipato alle gare di salto in lungo alle paralimpiadi di Tokyo. Presente anche l’assessore alle Politiche sociali di Chioggia, Sandro Marangon, che ha voluto ringraziare “Veneto Special Sport”, e l’Ospedale di Chioggia.
Lo scorso marzo una mostra per i 40 anni di attività di supporto e sostegno dei nuclei familiari che si rendono disponibili ai diversi gesti di accoglienza
AChioggia è presente dalla fine degli anni ’80, unisce famiglie adottive, affidatarie e sensibili al tema dell’apertura del nucleo familiare e ha come scopo quello di supportare e sostenere direttamente e indirettamente i diversi gesti di accoglienza. Si tratta dell’associazione Famiglie per l’Accoglienza, nata a Milano 40 anni fa. Nei primi anni ’90 molte famiglie del territorio sono state coinvolte nel gesto di ospitalità estiva di alcuni bambini rumeni dopo la caduta del dittatore Ceausescu; in altri casi le famiglie si sono rese disponibili a collaborare con i servizi per la diffusione della cultura dell’accoglienza attraverso incontri e gesti di diverso tipo come conferenze, feste, film, ma anche risposte a bisogni o emer-
genze. L’Associazione conta più di 2.800 soci in Italia e sedi in diversi Paesi del mondo. Negli anni ha accolto oltre 1.000 minori in adozione e più di 1.500 in affido, supportando oltre 70 famiglie con figli disabili, centinaia di adulti in difficoltà ospitati per periodi più o meno lunghi, ed anche aiutando giovani migranti o minori profughi provenienti da situazioni di guerra. Una mostra per i 40 anni dell’associazione, realizzata l’estate scorsa durante il Meeting per l’Amicizia dei Popoli di Rimini e presentata in tutt’Italia a cominciare proprio da Chioggia in collaborazione con il Centro Culturale Terzo Millennio e con il patrocinio del Comune di Chioggia, è stata allestita nella chiesetta di S. Martino nei pressi della Cattedra-
le dall’11 al 19 marzo scorsi. Alla serata inaugurale in Auditorium comunale sono anche intervenuti il musicista Marcelo Cesena e il fotografo Claudio Tadiotto. E tra i visitatori della mostra anche il vescovo Giampaolo Dianin. L’Associazione è organizzata a livello regionale con una segreteria, con momenti di incontro sui temi dell’accoglienza ed il coinvolgimento di esperti e testimonianze. Lo scorso anno l’Associazione ha partecipato ad un tavolo di coordi-
namento tra le varie associazioni coinvolte con la Diocesi di Chioggia che ha dato vita alla Giornata delle Famiglie a Chioggia in concomitanza con la settimana della Famiglia voluta dal papa. Referente a Chioggia per l’associazione Famiglie per l’Accoglienza è Samuela - cell. 340604515 - Mail: segreteria.veneto@famiglieperaccoglienza.it e sito internet www. famiglieperaccoglienza.it/sedi-econtatti/veneto.
Eugenio FerrareseNel numero dello scorso marzo a pag. 16 è stata erroneamente scambiata una foto del Comitato Riva Vena con quella dell’associazione omonima, nata solo pochi mesi fa e che riunisce alcune cicchetterie. Riportiamo di seguito la nota giunta in redazione da parte del Comitato: “Il Comitato Riva Vena è un comitato civico spontaneo aperto a tutti i cittadini, aziende e associazioni di buona volontà per promuovere tutta la Riva, storico centro commerciale cittadino, e il Centro storico con attività culturali, artistiche e anche economiche. Il Comitato non è un organo politico o un sindacato di categoria, non richiede una quota associativa e dialoga con tutte le persone oneste”. Ci scusiamo con i lettori e i diretti interessati.
La pubblicazione è stata realizzata per ricordare la nascita della storica associazione sportiva cittadina, la prima società ad avere in convenzione l’affidamento della struttura da parte del Comune
Isogni, i trionfi, le sconfitte, il sudore e la fatica di generazioni di giovani atleti che si sono allenati e hanno giocato nel campo da calcio dell’Isola dell’Unione a Chioggia che compare sullo sfondo dietro una mano che regge un pallone nella copertina del libro di Denis Vianelli “1986-2001 – Quindici anni di AM Sport Chioggia Sottomarina”. La pubblicazione è stata realizzata proprio per ricordare la nascita della storica associazione sportiva cittadina, la prima società ad avere in convenzione l’affidamento della struttura all’Isola dell’Unione da parte del Comune. “Trasmettere la curiosità di scoprire come vivono e vivevano i grandi campioni, ma anche trasmettere la storia sportiva della propria città, le grandi figure del passato che hanno sempre qualcosa da insegnare, al di là del tempo in cui
hanno vissuto: è questo l’obiettivo di un libro come “Quindici anni di AM Sport Chioggia Sottomarina”, scritto dalla memoria storica non solo dello sport della nostra città, ma dei suoi valori più profondi”, ha detto il vicesindaco e assessore allo Sport Daniele Tiozzo Brasiola in occasione della presentazione svoltasi il 4 aprile 2023 nella sala consiliare del comune di Chioggia. Molte immagini, statistiche, ricordi testimoniano la passione per il calcio, le esperienze nei Campionati Sperimentali (dove si incontravano i professionisti), Regionali, Provinciali, la nascita del Calcio Femminile a Chioggia, il Torneo Gambelli e il Torneo Nazionale Nereo Rocco disputato a Milanello in campi e spogliatoi “storici” utilizzati dai grandi campioni; vi sono anche le prime copie del giornalino dell’AM Sport con cro-
nache, risultati di ogni partita, le copertine della pubblicazione del Torneo Gambelli, tutti gli Allenatori e i principali dirigenti. Diversi ex calciatori di allora sono diventati Allenatori Federali con tanto di patentino e a loro volta stanno offrendo il loro prezioso contributo per la crescita di altri giovani e promettenti calciatori. Questo libro è perciò un omaggio all’ AM Sport Chioggia Sottomarina “per quanto di bello e costruttivo ha fatto”, ha affermato Denis Vianelli, “prima Scuola Calcio FIGC riconosciuta della nostra città, facendo in modo che il movimento calcistico locale continui, anche dopo la fusione effettuata negli anni 2000 con il “Chioggia Sottomarina” presieduto da Gianni Pagan, e prosegua ancora oggi all’Isola dell’Unione e a Borgo S. Giovanni”.
Eugenio Ferrarese
Il Festival Biblico, che si terrà in varie diocesi del Triveneto, coinvolgerà quest’anno per la prima volta anche la diocesi di Chioggia. Si tratta della 19a edizione di questa iniziativa organizzata inizialmente dalla diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo che riguarderà sia un lavoro culturale sul testo biblico sia una riflessione su questioni di attualità.
Il gruppo di lavoro di Chioggia sarà presieduto dal vescovo Giampaolo Dianin che si avvarrà della collaborazione di Luisella Siviero, don Gastone Boscolo, Pierluigi Bellemo, Sergio Ravagnan, Sara Laurenti, Orazio Bertaglia e Francesco Callegari. Sono già stati avviati degli incontri con l’adesione di numerosi gruppi: Azione Cattolica, Meic, Agesci (scout) e Masci, Pro Loco Chioggia, Rotary Club, Lions Club, Terzo Millennio, Il Fonda-
co, La Bricola, Oratorio secolare S. Filippo Neri, “Amici di padre Raimondo”, “Vita e servizio” (padre Emilio Venturini), Comitato Torre S. Andrea Museo dell’orologio. La tematica scelta per quest’anno è il libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, in particolare i capitoli 1-11. Dal 19 e fino al 21 maggio prossimo le varie attività e manifestazioni del Festival Biblico interesseranno in particolare Campo padre Calcagno nei pressi della Cattedrale di Chioggia,
Sarà allestita una mostra di numerosi pittori sul tema proposto (Creazione e ambiente: i primi capitoli del libro della Genesi) in chiesetta s. Martino; un’esposizione di opere eseguite dagli studenti delle elementari-medie in campo Duomo; la visione di un recente film di Andrea Segre al teatro don Bosco per gli studenti delle superiori; convegni con relatori il chioggiotto Andrea Tornielli, responsabile editoriale dei media vaticani, il noto biblista Jean Louis Ska ed altri; una meditazione in spiaggia con il gruppo Chorea; domenica 12 maggio nel pomeriggio la processione mariana acquea sul Lusenzo insieme ai Salesiani, preparata dall’équipe del Festival.
Il comune di Chioggia ha già garantito la collaborazione concedendo il patrocinio e l’uso dell’auditorium. (e.f.)
Giacomo Marangon, atleta del Canoa Kayak Chioggia ha conquistato il titolo di campione regionale veneto nel K1 5000m nella categoria Ragazzi, categoria che aveva vinto anche nel 2022.
Il campionato Veneto di fondo 5000m K1 e Canoagiovani 2000m è stato organizzato dal Canoa Club
S. Donà di Piave lo scorso 19 marzo con la partecipazione di 200 atleti. Oltre a Marangon altri canoisti chioggiotti si sono distinti in varie competizioni del campionato Veneto: Nicolò Callegari e Federico
Lanza oro nel K2 2000m Cadetti
A; Riccardo Carturan oro nel K1 2000m cadetti B; Lorenzo Malusa argento nel K1 2000 Allievi B; Leonardo Veronese argento nel K1 2000m Cadetti B; Alex Tiozzo Netti argento nel K1 2000m Allievi A; Davide Grossato bronzo nel K1 2000m Cadetti A; Niccolò Rapolla bronzo nel K1 Allievi B; Tommaso Romagnani bronzo nel K1 2000m Allievi
A. In precedenza, sempre a marzo, dopo tre anni di stop a casa della pandemia, vi era stata una manifestazione sportiva sulla laguna del Lusenzo organizzata dal CKC Chioggia con la partecipazione di 302 giovani sportivi provenienti dal Veneto, Trentino, Friuli e Lombardia appartenenti a 19 società. Alla cerimonia di premiazione era presente il vicesindaco con delega allo sport Daniele Tiozzo Brasiola; il Presidente del CKC Doriano Nordio ha consegnato il “XIII Memorial Domenico Bergo”, trofeo per il più giovane atleta partecipante, a Marko Kozak del Canoa Club Sile. La società dei canoisti chioggiotti è attiva da quasi 40 anni. Nel 1984 un gruppo di amatori della canoa fluviale avevano stabilito la sede a Cavanella sulla riva dell’Adige. Dopo essersi affiliata alla Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK) facendo parte della Polisportiva Libertas di Chioggia, aveva iniziato la partecipazione all’attività agonistica con un numero sempre maggiore di iscritti.
Nel 2000 l’Amministrazione Comunale di Chioggia aveva assegnato alla società un impianto sportivo a Borgo San Giovanni sulla riva del Lusenzo. Nel 2004 l’assemblea dei soci aveva deliberato la nuova denominazione: Canoa Kayak Chioggia ASD.
Nel 2006 viene organizzata, su concessione della FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) la prima gara di canoa sul bacino della Laguna del Lusenzo per l’assegnazione del titolo regionale di canoa di fondo 5000 metri e gara regionale canoa giovani sulla distanza dei 2000 metri. Il CKC conta
attualmente 150 soci e continua a dedicarsi all’attività promozionale rivolta ai bambini della scuola primaria e secondaria. Inoltre dal 2012 collabora con l’Associazione Andos (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) in attività post operatoria e preventiva con il
Dragon Boat.
Luca Boscolo Meneguolo, già atleta del CKC Chioggia ed ora nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, è pluricampione italiano in varie specialità e campione europeo in K2 sui 1000 metri.
Il CKC l’1 e 2 aprile ha partecipato a
Sabaudia (LT) ai campionati italiani di fondo e velocità.
Il prossimo 20 agosto sarà organizzata la 2a edizione di “Chioggia voga” che lo scorso anno ha registrato una partecipazione di 50 equipaggi.
Eugenio FerraresePanathlon club di Chioggia, una serata sul tema “Sport e salute”
Il Panathlon Club di Chioggia dedica ogni anno una serata al tema “Sport e salute”. Il 29 marzo scorso al ristorante Granso Stanco, sede sociale del Club presieduto da Stefania Lando, è intervenuto il professor Enrico Gringeri, docente universitario e professore associato di chirurgia generale presso
l’Università degli Studi di Padova nonché vice direttore dell’Uoc di Chirurgia generale 2 chirurgia epatobiliare pancreatica e trapianti di fegato dell’azienda Università di Padova, che ha effettuato oltre 5000 interventi chirurgici e 800 trapianti di fegato sia adulto che pediatrico. Il fegato, come ha spiegato il prof. Gringeri, svolge molteplici funzioni, tutte vitali, all’interno dell’organismo umano. Il corretto stile di vita, unito ad un’alimentazione sana, contribuiscono a mantenere in forma questo organo. Molti atleti di fama internazionale, dopo avere ricevuto un trapianto di fegato, hanno potuto continuare con regolarità la loro attività sportiva agonistica. Il numero dei trapianti è direttamente correlato alle donazioni. Purtroppo, spesso non si può salvare una persona perché manca il donatore. Anche il vescovo di Chioggia mons. Giampaolo Dianin era tra gli ospiti della serata che si è conclusa con il taglio della torta dov’era raffigurata una pista di atletica per la quale il Panathlon si sta adoperando per promuovere la sua realizzazione a Chioggia. (e.f.)
Buonissime notizie arrivano dal settore giovanile dell’Union Clodiense. Vittoria del campionato regionale e grande festa per i ragazzi dell’Under 15 allenati da Paolo Dal Gesso, che con una giornata di anticipo si sono aggiudicati il girone B del campionato regionale appunto. I numeri parlano da soli: i granata sono rimasti in vetta alla classifica praticamente per tutto il torneo. Unico “inciampo” prima della sosta natalizia, come racconta un entusiasta Dal Gesso. “Siamo rimasti primi in classifica – commenta - fin dalla prima giornata, ma la partita prima della sosta natalizia abbiamo sbagliato gara, perdendo il primato. La prima di ritorno, il 14 gennaio scorso, il match in casa dell’Arcella capolista è risultato decisivo. I ragazzi si sono allenati costantemente durante la sosta, con il solo obiettivo di andare a vincere in casa degli avversari che, a parte con noi, all’andata avevano vinto tutte le partite. Abbiamo vinto 2-0 giocando la “partita perfetta”, preparata tatticamente e psicologicamente al meglio”. Il lavoro da fare con i ragazzi delle giovanili spesso è legato a costruire un buon gruppo, una mentalità vincente. Per il mister dell’Union è proprio dal ritiro estivo di Piancavallo che si sono poste le basi per l’obiettivo da raggiungere. La vittoria non arriva mai per caso e, quasi sempre, è frutto del lavoro di squadra. Per questo Dal Gesso ci tiene a ringraziare i propri collaboratori. “Un grande merito – dice - va al mio collaboratore tecnico Luca Zaccarin di Oriago, che insieme come me dall’anno scorso a Dolo con Allievi Regionali mi ha sempre sostenuto in tutto facendo anche il match analist; cosa che si fa in pochi settori giovanili”.
Leggiamoli allora i nomi dei protagonisti di questa stagione da
primato: Portieri: Koren Nordio
- Daniel Paganin. Difensori: Federico Nordio - Andrea Nordio
- Tommaso Tiozzo - Federico
Cester - Alessandro Castelluccio
- Christian Varagnolo - Enrico
Broggio. Centrocampisti: Lorenzo
Begheldo - Edoardo Bullo - Giovanni Nordio - Elia Nicolasi. At-
taccanti: Filippo Zanellato - Maicol Zanirato - Alessandro Perini
- Riccardo Bertotto - Diego Bo-
scolo - Lorenzo Finotti. Accompa-
gnatori: Stefano Nordio - Loren-
Asd Marathon Cavalli Marini , “Caminà per Ciosa e Marina”, si terrà il 1° maggio la marcia per tutti
zo Varagnolo - Gianluca Nordio. Mister: Paolo Dal Gesso - Luca Zaccarin. I risultati eccellenti premiano il lavoro dell’intero settore giovanile. Ricordiamo che tanti di questi ragazzi iniziano a calciare un pallone fin da piccolissimi; quando tecnici preparati e competenti trasmettono l’amore per questo sport e insegnano valori che poi faranno parte del bagaglio esperienziale di un’intera vita.
Luca RapacciuoloUna marcia aperta a tutti anche a persone con disabilità per percorrere 7 oppure 14 chilometri con partenza e arrivo all’Isola dell’Unione, passando per il centro storico di Chioggia, la spiaggia e il lungomare di Sottomarina. Si terrà lunedì 1 maggio prossimo la tradizionale “Caminà per Ciosa e Marina” giunta alla 38a edizione organizzata dal gruppo podistico Asd Marathon Cavalli Marini di Chioggia con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, Proloco Chioggia Sottomarina, il sostegno di numerosi sponsor e l’ospitalità concessa dalla scuola professionale Enaip. L’Asd Cavalli Marini è una società sportiva ben consolidata nel territorio, con i suoi atleti impegnati in numerose competizioni agonistiche e ludiche in tutto il corso dell’anno sia in Italia che all’estero - con partecipazioni alla Mezza Maratona di Barcellona e alla Maratona di New York - e ottenendo anche ragguardevoli risultati: Fabio Bertaggia ha percorso la maratona di Milano in 2 ore e 55 minuti, Raffaele Forna-
ro la mezza maratona dei Dogi in 1h e 25’, Maristella Brun ha corso l’Ultrabericus di Vicenza (65 chilometri con 2500 metri di dislivello) in 9h e 32’, Romina Boscolo Anzoletti l’Energy Trail di Malo (43 chilometri con 1900 metri di dislivello) in 5h e 47’, Cosetta Giro si è classificata prima di categoria nella gara di Mira. Anche quest’anno i Cavalli Marini da sempre sensibili al sociale parteciperanno alla staffetta RUN4HOPE che si snoda in tutta Italia che inizierà sabato 6 e si concluderà domenica 14 maggio prossimi in coincidenza della giornata speciale Airc dedicata alla raccolta fondi da destinare alla lotta contro i tumori femminili. Lo scorso anno alla “Caminà per Ciosa erano presenti quasi 3000 podisti giunti da tutto il Veneto ed anche da altre regioni. (e.f.)
Un servizio di aggiornamento in tempo reale della viabilità sulla Romea, creato dai cittadini per i cittadini. È la storia del gruppo Facebook “Tutta la Romea minuto per minuto”, creato da Matteo Tonello con l’intento di offrire un canale di informazione immediato per tutti i frequentatori della statale 309. Quando e come nasce l’idea di creare un gruppo in cui informarsi?
“L’idea nasce nel giugno 2014. Ero in autobus ed eravamo fermi da tre ore a causa di un incidente. Mi sono detto: “Ci vorrebbe un gruppo in cui chiunque possa fare segnalazioni sulla viabilità in tempo reale”. E da lì mi sono messo all’opera per crearlo. Non avevo mai fatto nulla di questo genere prima, ma in breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio e senza alcuna sponsorizzazione o promozione, soltanto con il passaparola della gente”.
C’è qualche battaglia che avete seguito?
“Abbiamo seguito parecchie battaglie negli anni. Fra queste la più importante sicuramente riguarda l’aver dato voce alle segnalazioni dei cittadini in merito alla situazione di degrado della fermata sulla Romea all’altezza di
Sant’Anna di Chioggia: in qualche modo siamo riusciti a giungere al cuore dell’amministrazione, perché alla fine ci ha dato ascolto e ha provveduto. Dopo vari incontri con l’Anas, non hanno semplicemente posizionato delle pensiline per la fermata, come mi sarei aspettato, ma hanno provveduto proprio a modificare la viabilità, creando anche uno spiazzo per i bus e facendo davvero un gran lavoro. È stata una grossa soddisfazione per il gruppo, perché ci ha fatto capire che possiamo fare qualcosa anche per il sociale”.
Il gruppo sembra piuttosto ordinato. Come fate?
SENTO MA NON CAPISCO? SORDITA’?
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI RECUPERO DELL’UDITO RAGGIUNGIBILI?
NELLE PUBBLICITA’ È TUTTO BELLO E FACILE MA…
GLI APPARECCHI ACUSTICI E LE ALTRE SOLUZIONI PER L’UDITO SONO PRESIDI MEDICO-SANITARI!
“Il nostro impegno è proprio tenere a bada questo tipo di individui, bloccandoli, silenziandoli o cancellando i post ripetitivi e le foto, che non sono consentite per una questione di privacy”. Quanto è impegnativo gestire un gruppo così?
“Parecchio. Fortunatamente però posso contare sul grande sostegno dell’altra amministratrice, Michela Tuzza, oltre che sul supporto dei membri che non si risparmiano dal segnalare post ed eventuali problemi. E poi c’è un grande aiuto anche da parte delle forze dell’ordine: con la polizia locale di Chioggia abbiamo un ottimo rapporto”.
Dal Palaexpo all’ex Auchan: è aperta a inizio aprile la nuova sede vaccinale mestrina in via don Tosatto 149, accanto alla sede legale dell’Ulss 3 Serenissima. Nella nuova sede, al primo piano del grande centro Terraglio uno, sono stati trasferiti 500 metri quadri di ambulatori per i vaccini e ambulatori, con accesso indipendente, per i tamponi. Fino a quattro le linee vaccinali attivabili. Più le sale d’attesa, di monitoraggio e di consegna referti. E qui da dai prossimi giorni troveranno spazio anche parte delle attività di vaccinazione e di prevenzione del Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp). Il nuovo centro vaccinale di via don Tosatto in zona ex Auchan,
al piano rialzato, è accessibile attraverso due rampe carrabili, una rampa pedonale, due scale mobili e un ascensore per disabili.
Al piano terra ci sono i due ampi parcheggi che si trovano davanti e dietro la grande struttura entro cui è collocato. Alle due entrate indipendenti del nuovo centro, una per effettuare il tampone nasofaringeo e l’altra per sottoporsi al percorso vaccinale, si accede attraverso l’ala posteriore dell’edificio, quella che guarda verso la tangenziale. “Questo ennesimo cambio veste nell’erogazione dei servizi legati al Covid è conferma
dell’abilità delle nostre équipe sanitarie, imparata in pandemia, di modificare priorità, dimensioni, attività e modalità delle prestazioni - spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato - adattando giorno per giorno la nostra risposta alle richieste in continua evoluzione. La capacità di adattamento è tra le lezioni più importanti che ci hanno lasciato questi ultimi 3 anni”.
SENTO MA NON CAPISCO? SORDITA’?
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COSA FARE PRIMA DELLA “FAMOSA
“In breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio, soltanto con il passaparola della gente”
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uditivo si completano per de nire e o rire
L’Ulss 3 si veste di rosa nei ruoli che contano con oltre 50 donne ai vertici dell’azienda sanitaria. Quando lo sguardo si allarga all’intera forza lavoro, dei circa 8 mila dipendenti oltre 7 su 10, oggi, sono donne, affiancate dal 28% dei lavoratori uomini.
Rispetto a 5 anni fa, le dipendenti sono 500 in più, i dipendenti 30 in meno.
Se le dirigenti della sanità veneziana hanno sorpassato gli uomini 102 volte, le sole neo assunte tra dirigenti medici, sanitari e amministrativi nel biennio precedente alla pandemia (2018 e 2019) sono 126, gli uomini 79; le professioniste assoldate invece nel biennio successivo all’emergenza pandemica (2021 e 2022) sono 158, i professionisti 141. Tra queste 660, oltre 50 professioniste negli ultimi anni hanno scalato le gerarchie, conquistando ruoli fino a quel momento occupati in prevalenza da uomini. Con le nomine degli ultimi due anni, solo per citarne alcune, si parte dalla direttrice delle Risorse umane Laura Esposito, si passa per la responsabile dei Servizi informativi Silvia Baldan e si arriva la direttrice della Funzione ospedaliera Chiara Berti, che con Silvia Gallo e Roberta Gavagnin hanno in mano rispettivamente
Dopo la pandemia l’Ulss 3 ha assunto 158 nuove dirigenti: oggi sono 660, accanto ai 558 uomini
l’ospedale di Mestre la prima, gli ospedali di Mirano, Dolo e Noale la seconda e l’ospedale di Chioggia la terza.
Tutte le Professioni sanitarie sono state affidate a Francesca Rossi e la Sanità penitenziaria a Marina Paties. La Formazione aziendale è guidata ora da Elisabetta Spigolon, le Convenzioni con le strutture private accreditate da Bianca Colucci e il Monitoraggio concessioni da Mara Semenzato.
Gli ultimi primariati ospedalieri sono stati conquistati da Silvia Pini, che a Dolo e Mirano è diventata la prima primaria ortopedica del Veneto; Barbara Rossi, direttrice della Nefrologia di Dolo, e Lucia Rampin, primaria della Medicina nucleare di Mestre e Venezia. Nell’ambito della prevenzione, nuove responsabilità a Patrizia Buratti, direttrice dei Mercati ittici di Venezia e Chioggia; a Margherita Trapanese, coordinatrice infermieristica di tutti gli Screening oncologici dell’azienda sanitaria; a Maria
Nicoletta Ballarin, direttrice del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal); a Federica Boin, responsabile Promozione e salute; a Marianna Elia, direttrice facente funzione del Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) e a Laura Chiereghin, responsabile amministrativa del Dipartimento di prevenzione.
Lo sguardo alle nuove apicalità del territorio degli ultimi due anni si posa su ruoli, ad esempio, come quelli di Nicoletta Lo Monaco, a capo delle Cure primarie di Venezia terraferma, Marcon e Quarto d’Altino; di Bernardetta De Caprio, responsabile di Anziani e non autosufficienti dei distretti di Venezia e Terraferma; di Laura Suardi, responsabile del Servizio dipendenze (Serd) di Dolo e Mirano e di Giorgia De Zottis responsabile di Anziani disabili e non autosufficienti di Dolo Mirano e Chioggia.
Con il dilagare del Covid, sono scese in campo tra le altre anche la responsabile della Centrale operativa territoriale (Cot) Francesca Ferraretto, che ha preso in mano la partita della gestione dei punti tamponi territoriali; la direttrice del Servizio infanzia adolescenza e famiglia di Mirano e Chioggia Lorella Ciampalini, che ha guidato il Centro vaccinale di Mirano; e Manuela Barison, coordinatrice infermieristica del Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) di Dolo, Mirano e Chioggia, che ha coordinato invece l’hub vaccinale Palaexpo di Venezia. Senza dimenticare molte tra le direttrici già nominate in era pre pandemica. Ci sono quelle che gestiscono il territorio, come Erika Sampognaro, responsabile del Distretto di Venezia terraferma, Marcon e Quarto d’Altino; Giovanna Busso, a capo della Direzione amministrativa del territorio; Maria
È Marzia Innocente, giovane macellaia 33enne di Montebelluna ad aggiudicarsi il primo posto nella semifinale del campionato giovani macellai andata in scena nelle scorse settimane presso Forte Marghera, a Mestre. Unica donna sui dieci concorrenti under 35 in lizza provenienti da Veneto, Lombardia più uno da Bari (dovevano essere dodici, due non si sono presentati), si è impo-
sta nettamente sui colleghi maschi distanziandoli di gran lunga nel punteggio finale. Presente anche il Presidente di Federcarni nazionale Maurizio Arosio. I primi quattro classificati si giocheranno la finale il prossimo 8 maggio in Fiera a RhoMilano. Al secondo posto si è piazzato il concorrente barese Ludovico Gagliardi, al terzo Andrea Gambato di Vicenza e al quarto Andrea Giuliat-
ti di Verona.
“Non me l’aspettavo” ha dichiarato Marzia “il livello era alto, non sapevamo su cosa avremmo dovuto lavorare ma avevo provato varie preparazioni. Per la finale sarà da prepararsi duramente ma intanto questa esperienza è stata molto positiva”. Soddisfazione per la riuscita dell’evento il Presidente di Federcarne di Confcommercio Venezia Mauro
Chinellato. “I ragazzi – ha commentato - si sono comportati, bene, hanno lavorato duro, anche oggi che era giorno di festa, speriamo siano il futuro della nostra professione. È un mestiere difficile, molti ragazzi non vogliono sacrificarsi, noi però puntiamo molto anche sulla formazione, faremo corsi anche con i cuochi”.
Cristina Mambelli, direttrice del Servizio infanzia adolescenza e famiglia di Venezia e Terraferma; Vania Noventa, a capo delle Cure primarie di Dolo e Mirano; Susanna Zardo, che ha in mano l’Assistenza farmaceutica territoriale e Maria Bianco, che è direttrice della Salute mentale di Venezia e Chioggia (non solo ospedaliera). La Farmacia ospedaliera di Mirano, Dolo e Chioggia è invece in gestione a Daniela Barzan; gli Screening oncologici sono coordinati da Melania Lorio; l’intera gestione di Specialistica e liste d’attesa è in capo a Marta Soave e i Processi di prenotazione a Lorna Salviato; l’Ufficio legale è sotto la responsabilità di Cristina Fort e la Contabilità e bilancio è diretta da Roberta Furlanetto. E poi ci sono le direttrici dei reparti che per prime hanno piantato bandiere rosa negli ospedali veneziani dell’Ulss 3: Licia Laurino con l’Anatomia patologica e Sonia Reccanello con la Fisica medica dell’intera azienda sanitaria; Antonella Franch con l’Oculistica di Venezia; Paola Cavicchioli con la Pediatria e Terapia intensiva neonatale di Mestre, Lorella Altafini con l’Anestesia e rianimazione di Dolo e Mara Rosada con il Pronto soccorso di Mestre.
La mostra. È allestita al Museo Civico della Laguna Sud di Chioggia
Un viaggio nel mondo della scultura dal Novecento ad oggi è quanto viene proposto con la mostra “Il fantasma della forma: la scultura contemporanea” allestita al Museo Civico della Laguna Sud di Chioggia (Ve), organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia in collaborazione con MV Eventi di Vicenza.
Fino al 30 luglio prossimo all’interno degli spazi del museo civico le opere di numerosi e noti artisti, tra i quali Piero Gilardi e Mario Ceroli, uno dei maestri dell’arte povera, il camaleontico Aldo Mondino e il re della pop art italiana Mario Schifano, mettono l’attenzione sul rinnovamento stilistico che si confronta con nuovi materiali, non convenzionali e non propri alla tradizione scultorea del passato, e nuove soluzioni, una contaminazione di linguaggi che si fondano sia sul mondo naturale, ma anche sul progresso tecnologico e scientifico di una società in continua evoluzione. Il Fantasma della forma racconta la vicenda dello stato primordiale di una materia che tende a nascondere, anziché rivelare.
“Una mostra”, ha commentato l’assessore alla cultura Elena Zennaro, “per provocare chi ha paura della forma e non tanto dei fantasmi. Una mostra per stimolare il dibattito su temi di attualità come l’affermazione di sé in una società per certi versi effimera, per altri granitica”. “Il percorso del linguaggio scul-
toreo contemporaneo - ha spiegato il curatore della mostra Matteo Vanzan - lo possiamo leggere attraverso forme complesse e multicolori, essenziali e monocromatiche, traslucide oppure opache; opere in cui la materia si incurva, si sprigiona e utilizza i più disparati materiali come legno, pietra, terracotta, poliuretano, plastica, bronzo,
Fino al prossimo 30 luglio le opere di noti artisti, tra i quali Piero Gilardi e Mario Ceroli, uno dei maestri dell’arte povera, il camaleontico Aldo Mondino e il re della pop art italiana Mario Schifano
vetro, pane, neon, creando un incessante dialogo con elementi più sottili, talvolta sussurrati, in sintonia con le opere di matrice intimista. Un percorso, quello di oggi, fatto di nuovi protagonisti che riflettono sullo stato dell’esistenza, del mondo e della società e che sono stati in grado, con le proprie personalissime ricerche estetiche, di donarci nuove visioni di un’arte che, come affermava Jorge Luis Borges, “vuol sempre irrealtà visibili. Quali sono oggi i nuovi canoni espressivi di una disciplina artistica che trova le sue radici nel nostro più remoto passato?”.
Per informazioni e prenotazioni tel. 041-5500911; mail: info.prenotazionimuseo@chioggia.org ed anche consultando la pagina Facebook del Museo Civico di Chioggia.
Eugenio FerrareseSono gli ultimi giorni utili, fino al prossimo 27 aprile, per ammirare la singolare mostra “De’ visi mostruosi e caricature. Da Leonardo Da Vinci a Bacon”, il progetto della Fondazione Giancarlo Ligabue in programma a Palazzo Loredan, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti a Venezia. Un’esposizione che propone volti deformi e grotteschi, figure esagerate o caricaturali realizzate dai grandi artisti attivi in Italia settentrionale tra il XVI e il XVIII secolo.
Oltre 75 le opere in mostra
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da musei e collezioni private internazionali, dal Musée du Louvre di Parigi alle Civiche
Raccolte d’Arte del Castello
Sforzesco, dalle Gallerie degli
Uffizi alla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Designmuseum Danmark alle Gallerie dell’Accademia di Ve-
nezia fino al Sainsbury Centre for Visual Arts della University of East Anglia di Norwich, per citarne alcuni. E un incredibile nucleo di 17 disegni autografi leonardeschi, tra cui la nota “Testa di Vecchia” in Collezione Ligabue, prestati ecce-
zionalmente dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dalla Pinacoteca di Brera e – per la prima volta in Italia - dalla Devonshire Collections di Chatsworth.
Prestiti che danno vita a un percorso di altissimo livello, tra confronti e rimandi, dal grande da Vinci giunge alla Venezia di Anton Maria Zanetti e dei Tiepolo, passando per Francesco Melzi, Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Arcimboldo, ma anche Carracci e Parmigianino, tra i tanti autori esposti.
“Il
Chioggia. Presentata nelle scorse settimane una attesa manifestazione velica
Sa ranno una cinquantina gli equipaggi provenienti da tutta Italia che si contenderanno a Chioggia dall’8 al 13 maggio 2023 il titolo di Campione Italiano della classe Meteor per il 2023. Questo importante evento sportivo, giunto al mezzo secolo di storia, coinvolgerà tre darsene: Le Saline, il Porto Turistico San Felice e la darsena Mosella, che sarà la sede principale. La manifestazione è organizzata, su delega della Federazione Italiana Vela, da “Il Portodimare”, l’associazione sportiva padovana presieduta da Giuseppe Modugno, con la collaborazione di Assometeor, Yacht Club Padova, Circolo Nautico Chioggia e del Consorzio Lidi di Chioggia. “Per il nostro territorio è una grande opportunità ospitare una competizione di questo livello - ha dichiarato Daniele Tiozzo Brasiola, vicesindaco e assessore allo Sport del Comune di Chioggia. L’evento mette in risalto l’ottima
sinergia che si può creare tra associazioni sportive ed il mondo dell’imprenditoria, a testimonianza del fatto che quando si fa rete si riescono a portare avanti i progetti e realizzare grandi risultati”. E’ la terza volta, dopo le edizioni del 1990 e del 2008, che Chioggia ospita il Campionato Italiano Meteor. E proprio
È la terza volta, dopo le edizioni del 1990 e del 2008, che Chioggia ospita il Campionato Italiano Meteor
nel 1990 fu il chioggiotto Franco Corazza, al timone di Kokkaburra in equipaggio assieme a Lucio e Marco Boscolo, a vincere il titolo italiano. L’ultima vittoria di un imbarcazione chioggiotta è stata nel 2016 a Grignano (Trieste) con “Engy” di Stefano Pistore con il guidone del Circolo Nautico Chioggia. Il campo di regata sarà
posizionato a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Sottomarina e a poche miglia dalla zona di tutela biologica delle Tegnue. Sono in programma da mercoledì 10 maggio 2023 fino a dieci prove, con un massimo di tre giornaliere. Saranno premiate le prime 10 barche della classifica, oltre alle barche vincitrici delle
Ha preso il via la stagione dell’Unione Ciclistica Mirano che in quest’anno festeggia il 50° anno di attività. La società miranese schiererà nelle varie manifestazioni a cui parteciperà ben 50 atleti. Presidente del sodalizio è Paolo Mario Bustreo che da oltre 20 anni conduce con passione e dedizione il progetto dedicato ai più giovani. “E’ da oltre 56 anni che l’Uc Mirano svolge l’attività e durante tutto questo tempo ci abbiamo sempre messo tanto impegno e passione. Per noi è come se fosse la prima volta e questo sta a significare che siamo una società ancora viva e che ha voglia di fare. Questo è merito di persone che ci aiutano come dirigenti capaci e tecnici di grosso spessore che ci danno la forza di continuare. Ai ragazzi, raccomando di farlo con la stessa passione che tutti noi ci mettiamo”. Il direttivo dell’Uc Mirano è composto da Paolo Mario
singole prove di giornata. Assometeor metterà in palio il “Trofeo Assometeor” al vincitore del titolo, il “Trofeo Alberti” al primo armatore-timoniere, al primo equipaggio interamente femminile, alla prima scuola di vela. ”La promozione del nostro territorio - ha commentato la presidente del Consorzio Lidi di Chioggia
Bustreo, Giorgio Manera, Fabrizio Salviato, Gianfranco Cazzin; Gianni Gallo, Maurizio Simionato, Italo Bevilacqua, Oscar Giacomello e Mattia Garzara (direttore tecnico). I corridori sono per gli Allievi: Giovanni Lascatti, Andrea Romano, Alessandro Sbrissa, Giulio Scarpa, Edoardo Scomparin, Gabriele Veronese e Leonardo Volpato. Direttori sportivi Giovanni Cordova, Paolo Garzara e Igor Marangotto. Esordienti: Dimitri De Lazzari, Tommaso De Rossi, Tommaso Rebeschini, Matteo Romoli, Enrico Veronese e Marco Zamengo Miele. Direttori sportivi : Sandro Bettuolo, Oscar Giacomello e Claudio Venturini. Giovanissimi: Riccardo Capovilla, Francesco Cerchiaro, Leonardo Garavello, Nicola Garbin, Housem e Karim Hakim, Andrea Ruggi e Nicolò Zamengo Miele. Direttori sportivi: Federico Capovilla e Stefano Garbin. (l.p.)
Elena Boscolo Nata - avviene anche con gli eventi sportivi. È nostro compito, infatti, investire anche su questo tipo di manifestazioni favorendo la conoscenza dell’identità della nostra città attraverso lo sport, quale volano dello sviluppo economico”. Alla presentazione dell’evento nelle scorse settimane nella sala consiliare del Comune di Chioggia, vi erano il vicesindaco ed assessore allo sport Daniele Tiozzo, il consigliere delegato al marketing Riccardo Griguolo, il consigliere regionale Marco Dolfin, Claudio Ballestriero vice presidente della XII Zona quale rappresentante della Federazione Italiana Vela, Giuseppe Modugno presidente de “Il Portodimare” e il vice Emilia Barbieri, Elena Boscolo Nata presidente del Consorzio Lidi di Chioggia, Giuliano Boscolo Cegion presidente associazione Albergatori Asa e rappresentanti del mondo sportivo velico.
Eugenio FerrareseIl recente taglio al cuneo fiscale, che dovrebbe alleggerire il peso delle tasse per i lavoratori con i redditi più bassi, è l’ultimo dei provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare mesi ancora impegnativi per i conti di famiglie e imprese. Sarà sufficiente? Che altro fare? Ne parliamo con il senatore veneziano Raffaele Speranzon, che a Palazzo Madama è anche vice presidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia.
Senatore, qual è il fronte più caldo che vede impegnato il governo Meloni?
Stiamo lavorando soprattutto sulla riduzione delle tasse, per questo abbiamo messo a punto una finanziaria che taglia il cuneo fiscale e aumenta la platea dei cittadini che si troveranno qualcosa di più in busta paga, partendo dai redditi medio bassi. La nostra riforma fiscale ha l’obiettivo di tagliare le tasse a tutti, a cominciare da chi si trova in maggiore difficoltà. Vogliamo allargare la platea dei cittadini che da questa riforma avranno qualcosa in più.
Come sostenere concretamente le famiglie?
Abbiamo introdotto vari bonus energetici per pagamento bollette, che hanno permesso alle famiglie di affrontare l’impennata dei costi energetici. Abbiamo anche raddoppiato tutti i benefici per i genitori che mettono al mondo dei figli e introdotto un congedo parentale più lungo e più ore di permesso retribuito. Da quest’anno l’assegno unico è aumentato, così come le pensioni minime. In una situazione economica come quella attuale, ancora difficile e con una quotidiana instabilità a livello internazionale, dobbiamo far fronte anche all’aumento dell’inflazione. Che risposte dare invece al mondo delle imprese?
Il primo obbiettivo era scongiurare chiusure di massa, fallimenti e ascesa della disoccupazione. Una volta messo in sicurezza il
nostro sistema economico e produttivo siamo pronti a ripartire. La previsione di crescita dell’1% inserita nel Documento di economia e finanza approvato lo scorso 11 aprile è anche la risposta che diamo ai vari gufi, secondo i quali eravamo ormai sull’orlo del fallimento. Invece il 2023 sarà un anno di crescita, anche se c’è ancora molto da fare. A questo proposito, come superare l’impasse del Pnrr?
Stiamo cercando di snellire procedure per raggiungere gli obiettivi fissati. È bene ricordare che per due decenni l’Italia ha gestito i fondi strutturali per la formazione e per miglioramento della qualità dei lavoratori, oltre che per l’implementazione delle infrastrutture e delle tecnologie. Non siamo riusciti a spendere quasi la metà di questo denaro, ora abbiamo il quadruplo delle risorse, quindi vanno modificate e trasformate le procedure. L’obiettivo è creare le condizioni perché la burocrazia non sia un ostacolo, ma ci aiuti ad utilizzare al meglio questi fondi. Abbiamo centralizzato tutto su Palazzo Chigi proprio per lavorare su questo aspetto cruciale.
Per l’opposizione non state facendo abbastanza, cosa rispondete?
Rispondiamo con i fatti, ormai da mesi: abbiamo riformato il codice degli appalti, abbiamo in
cantiere la riforma della giustizia per garantire a tutti un giusto processo in tempi brevi, perché la lentezza della giustizia produce impunità, stiamo lavorando ad una proposta di legge che va a gravare le pene per chi occupa immobili abusivamente. Abbiamo adeguato il contratto degli insegnanti, bloccato da oltre un decennio. Abbiamo dato il via alla riforma dell’autonomia differenziata e a quella delle province, all’orizzonte c’è anche la riforma del presidenzialismo. Non siamo certo con le mani in mano. Altro fronte che ci vede impegnati è quello della sovranità alimentare e il no al cibo artificiale con cui si vorrebbe uniformare l’alimentazione in tutto il mondo. Noi difendiamo la dieta mediterranea e la nostra filiera di qualità che vale centinaia di miliardi e garantisce anche un’elevata aspettativa di vita.
Si parla ancora di emergenza immigrazione, che fare?
Dobbiamo far comprendere che il confine italiano è un confine comunitario, quindi l’emergenza riguarda l’Europa intera che non può continuare a stare alla finestra. Tutta l’Europa deve sentirsi coinvolta e responsabile, per evitare scelte drastiche e pesanti conseguenze. Vanno stretti accordi con tutto il Nord Africa e gli altri Paesi del bacino mediterraneo, serve una forte azione
comune se vogliamo evitare altre tragedie.
In Veneto fra poco si vota a Vicenza e Treviso: com’è il rapporto con gli alleati?
Anche stavolta siamo riusciti a fare sintesi sui candidati che guideranno queste città per i prossimi anni, siamo sicuri saremo ancora premiati dal consenso degli elettori, come è stato di recente nel vicino Friuli Venezia Giulia e prima in Lazio e Lombardia. A livello regionale orma è chiaro che Fratelli d’Italia è la forza politica più importante. Confidiamo nella disponibilità di Zaia a dare ascolto alle proposte, alle idee e ai suggerimenti del primo partito in Veneto. Da parte nostra non verrà mai a mancare la lealtà nei confronti della giunta regionale. Ha fatto discutere la presa di posizione di Fratelli d’Italia sulle carriere alias a scuola. Perché quella lettera al liceo?
Più che una lettera al singolo istituto sarebbe stato meglio
fare una lettera aperta su questo tema così complesso che richiede una seria riflessione. Oggi in Italia prima dei 18 anni un giovane non viene considerato sufficientemente maturo per guidare un’auto, votare, consumare alcolici. Anche sul fronte penale un minorenne che commette un reato ha responsabilità attenuate. Riteniamo che sia prematura ogni decisione sulle cosiddette carriere alias da parte di un adolescente. Ad ogni cosa il suo tempo, il cambio di sesso è previsto e regolato dalla legge, è un diritto legittimo ma deve essere frutto di una decisione matura, non presa sull’onda dell’emotività. L’adolescenza invece è una fase di conflittualità permanente, dobbiamo andarci cauti. Meglio se le scuole, anziché occuparsi di questo, si concentrano sul loro ruolo didattico e sulla formazione dei ragazzi.
Nicola StievanoIl Consiglio regionale del Veneto ha votato il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza senza particolari contraccolpi all’interno della maggioranza, in particolare nel rapporto di forza tra Lega e Fratelli d’Italia.
Sono stati confermati il presidente Roberto Ciambetti (Lega-LV), con 37 voti, i vicepresidenti Nicola Finco (Lega-LV) per la maggioranza, con 36 voti, e Francesca Zottis (Partito Democratico) per la minoranza con 9 voti, nonché i segretari Alessandra Sponda (Lega-LV) per la maggioranza con 34 voti, ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) per la minoranza con 9 voti. “Il voto di metà legislatura - spiega il presidente Ciambetti - è previsto
dal regolamento del Consiglio regionale: si tratta di una procedura che serve anche come strumento di verifica e controllo dell’operato di chi gestisce l’assemblea.
Il voto espresso non solo sancisce il riconoscimento del buon lavoro fatto finora ma rappresenta anche un segnale per il percorso che ci condurrà, nei prossimi due anni e mezzo, alla conclusione della legislatura: l’attività legislativa che ci vedrà impegnati è ancora molta, sia in termini di quantità di provvedimenti, sia soprattutto in termini di qualità. Il rinnovo di tutti i componenti rappresenta quindi una continuità che consentirà all’assemblea legislativa di proseguire al meglio”.
Afianco degli studenti e del loro disagio, manifestato in più occasioni, anche in momenti solenni come l’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Università di Padova.
Rachele Scarpa, parlamentare del Partito Democratico, non sottovaluta l’appello che arriva dai giovani alle prese con le difficoltà quotidiane nell’affrontare il percorso di studi.
“La Rete degli studenti medi, l’Unione degli Universitari e il Sindacato pensionati italiani (Spi Cgil) - ricorda la deputata veneta - hanno presentato alla Camera i dati della loro ricerca ‘Chiedimi come sto’. É successa una cosa importante: i 30mila studenti e studentesse che ci dicono come stanno, quanto difficile sia stata la pandemia, che pensano sia necessario un supporto psicologico fruibile e a portata di mano impongono un impegno urgente del Parlamento, come in queste settimane è emerso spesso”.
A fronte di questa situazione l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi hanno presentato in Parlamento una proposta di legge sul benessere psicologico degli studenti, con la proposta di istituire un presidio psicologico con psicologi in ogni scuola e università.
“La scuola e l’università - aggiunge Scarpa - sono l’epicentro da cui parte un grido di aiuto e devono essere quindi l’epicentro della nostra risposta: dai luoghi di istruzione si possono intercettare condizioni di disagio e difficoltà, dei singoli e dei contesti familiari, ma soprattutto si può fare prevenzione e promozione del benessere psicologico”.
“L’istruzione pubblica - continua la deputata del Pd - deve diventare un’àncora di salvezza per chi è in difficoltà e il primo luogo di acquisizione degli strumenti psicologici, sociali e culturali per stare bene: poi servono risposte complesse e di sistema. Serve lo psicologo di base,
perché il benessere di una persona non può essere legato al fatto di potersi permettere di pagare un professionista. E ancora bisogna pensare alla situazione nelle carceri, o alle condizioni limite di chi arriva nel nostro paese dopo aver attraversato il Mediterraneo. Serve una rete di supporto sociale per gli anziani, per non lasciarli soli. Servono sguardi ampi e una grande volontà politica di fare sintesi, con trasversalità e determinazione. Utilizzeremo, per questo, l’intergruppo parlamentare per il benessere psicologico da me promosso: dall’ascolto degli studenti e dal confronto in Parlamento devono partire le risposte urgenti che
la mia generazione sta chiedendo”, conclude Scarpa.
“La nostra proposta di legge - spiega Camilla Velotta, dell’esecutivo nazionale della Rete Studenti Medi - punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che possa basarsi su personale professionista e interfacciarsi con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. Oggi molte scuole e università offrono un servizio psicologico, ma le risorse economiche e il personale a disposizione sono gravemente insufficienti: infatti, noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”.
Con la tappa a Vicenza si è concluso il tour “Comunità Energetiche Rinnovabili e gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente. Uno strumento per la transizione energetica” che ha toccato tutte province venete.
“Il bilancio di questa esperienza è estremamente positivo - commenta Roberto Marcato, assessore
regionale allo sviluppo economico ed energia -. Complessivamente, nell’arco di un mese, ho potuto incontrare oltre 500 sindaci, toccando in pratica tutto il territorio regionale. Ho riscontrato che c’è ampia consapevolezza che le comunità energetiche sono uno strumento importante sul quale investire per il nostro futuro.
Noi faremo la nostra parte come
stiamo già facendo, ora ci aspettiamo dal Governo i decreti attuativi. Ci aspettiamo che renda l’utilizzo delle comunità energetiche molto semplice e facile da costruire e mettere a sistema. Abbiamo davvero l’opportunità di scrivere una pagina importante vero l’autonomia energetica - conclude Marcato -. È una partita fondamentale e ne va dello sviluppo del nostro territorio”.
“Siamo andati ad individuare una necessità delle nostre generazioni. - osserva Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete - Vedere concretamente lo stato di malessere all’interno dei nostri coetanei ha fatto scattare la scintilla su quella che avrebbe dovuto essere la strada da percorrere. A fronte di un’ampia coscienza del proprio stato di disagio, uno dei principali rischi è quello che si vada verso l’assunzione del malessere come parte integrante della propria vita. L’intento politico è sempre stato, dunque, quello di far emergere questa ‘fragilità generazionale’ come punto di partenza per la costruzione di una rivendicazione sul diritto al benessere psicologico, un diritto quasi per nulla esistente, ma che riteniamo debba essere prioritario in futuro e, partendo da questo, bisogna costruire le basi affinché si fondi sui principi di universalità e su misure di welfare pubblico”.
Rachele Scarpa chiede un impegno urgente al Parlamento per garantire un presidio psicologico e una rete di supporto socialeRoberto Marcato Rachele Scarpa e Ivan Pedretti (Spi Cgil)
L’inaugurazione. Aperto al traffico il collegamento da Spresiano alla A27, due chilometri costati 66 milioni di euro
Anche l’ultimo tratto della Pedemontana in provincia di Treviso è stato aperto al traffico. Due chilometri, realizzati quasi tutti in trincea e con un costo di 66 milioni di euro, che collegano il casello di Spresiano con la A27. Alle Dolomiti da una parte, mentre dall’altra, grazie all’innesto con la A28 e più in là ancora con la A4, a Pordenone, Portogruaro, Udine, Trieste, l’Austria, la Slovenia. Insomma, il Nordest e il Nord Europa connesse da una superstrada definita all’unanimità strategica. Al completamento del progetto mancano ancora 12 chilometri, quelli che vanno da Montecchio Maggiore a Malo: se tutto filerà liscio, entro la fine dell’anno il casello di Montecchio (di competenza
della Brescia-Padova) verrà aperto e allora si potrà parlare davvero di grande anello est-ovest dell’intero Nordest.
Per “varare” l’interconnessione della Marca sono arrivati in tanti. Dal vice presidente del Consiglio dei ministri con delega alle infrastrutture e ai trasporti Matteo Salvini al governatore Luca Zaia con la giunta regionale al completo. Parlamentari e sindaci, ordini professionali e vertici della Dogliani, l’impresa che ha realizzato l’opera. “La storia della Pedemontana parte con i primi progetti degli anni Novanta. Si blocca, va in stallo, e solo negli ultimi anni l’impegno della Regione ha portato all’avvio dei cantieri.
L’apertura del collegamento con la
A27 – ha dichiarato Zaia – permette ora di fare l’atteso salto di qualità: decine di comuni, migliaia di aziende, tantissimi abitanti di questi territori hanno finalmente un’arteria importante per il traffico veicolare, in una delle aree produttive più importanti del Paese. Questo significa anche un aiuto all’economia, all’attrazione di investimenti, alla crescita di una porzione di Veneto che viveva sotto scacco di una viabilità secondaria ormai satura”. Da Pordenone a Bassano in un’ora e 55 minuti. Da Portogruaro a Vicenza in un’ora e 20 minuti. Da Treviso Nord a Montecchio in 50 minuti. Numeri che rivoluzionano gli spostamenti in una parte d’Italia storicamente imbottigliata nel traf-
fico. Numeri dettati non soltanto da quei 94,5 chilometri di Superstrada Pedemontana Veneta, ma anche dai 68 chilometri di nuova viabilità ordinaria connessa alla grande opera. L’appello accorato di Zaia (e di Salvini) a usare l’infrastruttura
(“Utilizzatela, utilizzatela, utilizzatela”) va inevitabilmente letto come risposta a chi mette sul piatto i costi dei pedaggi. “I flussi di traffico sono in aumento, con il valore finora record di 33.943 veicoli raggiunto
il 10 marzo scorso. Gli introiti andranno ad aumentare nei prossimi mesi e anni, favorendo una piena sostenibilità economica”, da detto il presidente della Regione. Che tradotto significa: la Pedemontana ci è costata 2 miliardi e 258 milioni di euro, secondo i piani arriveremo a velocità di crociera al nono anno di vita, più viene utilizzata prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi.
Sara SalinZaia invita ad usarla: “è un aiuto all’economia di una parte della nostra regione che viveva sotto scacco di una viabilità satura, prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi”L'inaugurazione della "Pedemontana Veneta"
L’intervista. La riflessione di Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto
L a crisi idrica non molla la presa in Pianura Padana, con fiumi e laghi alle quote minime. La scarsità di pioggia (17 millimetri soltanto a marzo, contro la media mensile di 65, e ad aprile non sta certo andando meglio) sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e il presidente del Veneto, Luca Zaia, il mese scorso ha firmato un’ordinanza regionale che invita i cittadini a evitare gli sprechi d’acqua e a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento. Secondo le parole del presidente veneto, servirebbe dunque un piano d’azione che consisterebbe nel ripulire gli invasi alpini, rendere le cave di pianura dei bacini veri e propri, ottimizzare la rete di distribuzione per l’agricoltura rispetto all’attuale colabrodo che comporta la perdita del 70-80% di risorsa idrica. Ne abbiamo parlato con Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto. Crisi idrica. Come ovviare al
problema e in che tempi?
“La situazione è davvero critica. Non siamo intervenuti in tempo e ora dobbiamo efficientare velocemente, accelerando i tempi.
Abbiamo pensato a trovare modi per incanalare e far defluire l’acqua verso mari e laghi, senza pensare a come gestire davvero questa risorsa che potrebbe invece comunque essere recuperata. Stiamo parlando di circa 22 miliardi di metri cubi di acqua che potrebbero essere recuperati,
depurati e disposti per tantissimi usi, tra cui quello agricolo. Serve dunque mettere in campo un piano, magari facendo ricorso anche al Pnrr per attuare questi interventi, puntando a un cambiamento in tempi magari non brevissimi ma comunque ristretti”. Un problema attuale con radici lontane. Come affrontarlo?
“Non possiamo semplicemente pensare di costruire nuovi invasi per la raccolta delle acque, perché il deficit pluviometrico è
allarmante e come riempiremmo i nuovi invasi? Sarebbe bene piuttosto intervenire sugli invasi che già ci sono con un’attività di manutenzione, aumentandone la capacità. Serve ragionare nello straordinario, e a questo siamo stati abituati negli ultimi anni. Ma serve anche un cambio di passo nell’ordinario”. Si sente parlare spesso ultimamente del ricorso a dissalatori. Cosa ne pensa?
“In alcune zone, come nel Delta del Po, si è già fatto ricorso a questa pratica, ma per un utilizzo legato a una carenza momentanea. Sicuramente possono aiutare, ma hanno costi importanti e richiedono un grande dispendio energetico che a lungo andare non aiuterebbe. Inoltre, nel trattamento restano dei reflui, dei fanghi, che poi vanno smaltiti. C’è poi anche da tenere presente che, proprio anche nel caso del Delta del Po, l’acqua desalinizzata era sconsigliata agli ipertesi, perché
presentava comunque alti contenuti di salinità e in Italia abbiamo una percentuale importante di cittadini con questi problemi che sarebbero quindi esclusi dal privilegio dell’utilizzo di questa risorsa. Dissalatori sì, dunque, ma soltanto nell’emergenza: non possono essere la soluzione”.
In Triveneto ed Emilia-Romagna il progetto, ideato e promosso da Aspiag Service nel 2006, si espande e diventa digitale
330 i stituti scolastici di 127 Comuni, oltre 120.000 alunni formati, 350 eventi e 1640 ore di laboratorio organizzati: sono alcuni importanti numeri che descrivono l’attività de “Le Buone Abitudini”, il programma per l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita, avviato nel 2006 da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, nelle proprie regioni di riferimento. Un programma che, grazie alla collaborazione con il Consorzio Despar Italia e le società che ne fanno parte, da quest’anno si allarga su scala nazionale: il progetto, diventato una best practice in Triveneto ed Emilia-Romagna dove è stato avviato diciassette anni fa, è stato infatti esteso a tutte le 17 regioni italiane in cui il Consorzio e le sue società sono presenti.
Le Buone Abitudini è un programma innovativo nato con l’obiettivo di supportare scuole e famiglie, nel perseguire e raggiungere un concetto ampio di qualità della vita, con particolare attenzione ai temi della sana alimentazione, del movimento fisico e del rispetto per l’ambiente. Il programma
è stato studiato come un ciclo educativo completo per accompagnare insegnanti, alunni e famiglie lungo tutto il cammino della scuola primaria, dalla classe prima alla classe quinta. Nel dettaglio, il programma è strutturato in cinque percorsi di educazione alimentare curati e verificati in collaborazione con un team di specialisti e differenziati per ciascuna classe della scuola primaria. Attraverso una metodologia attiva di insegnamento, grazie alla quale i bambini possono approfondire e mettere in pratica quello che imparano con sperimentazioni pratiche e semplici azioni quotidiane, il percorso formativo permette così di sviluppare competenze e tematiche trasversali in linea con le indicazioni nazionali del MIUR.
Il progetto, volto da sempre a coltivare nei cinque anni di scuola primaria un seme speciale, fatto di curiosità, sensibilità ed esperienza, che germogliando possa aiutare i bambini a crescere in modo sano e consapevole, a partire dall’anno scolastico 2022/2023 ha cambiato pelle per rivolgersi verso una dimensione innovativa e digitale. Oggi, infatti, “Le Buone Abitudini” è un programma fru-
ibile interamente online attraverso una piattaforma gratuita (https://www.lebuoneabitudini.despar.it/piattaformascuola/) dedicata agli insegnanti della scuola primaria che possono registrarsi con facilità e usufruire di contenuti scientifici aggiornati e proposte interattive messi a disposizione come video, approfondimenti, materiali didattici digitali e stampabili, attività esperienziali in classe e in famiglia. I contenuti per gli insegnanti si integrano poi con un sistema digitale più ampio rivolto alle famiglie a cui vengono messi a disposizione contenuti e materiali sul sito del programma www.lebuoneabitudini.despar.it, oltre che sulla pagina Facebook e il canale YouTube de “Le Buone Abitu-
dini”, con ricette, consigli degli esperti e attività manuali da svolgere insieme ai bambini. Una vocazione al sociale è parte del DNA di Aspiag Service che ogni giorno si impegna per favorire un modello di sviluppo fondato sulla costruzione di relazioni e valore condiviso per le comunità in cui l’azienda si inserisce.
domande a Filippo Brocadello, membro del team LBA Medico, specialista in scienza dell’alimentazione e fitoterapeuta
Le Buone Abitudini è un ciclo educativo completo che si articola in cinque percorsi specifici per ciascuna classe della scuola primaria. Come sono state scelte le tematiche e quali sono le specificità del programma?
Le tematiche e le competenze sviluppate dal progetto sono trasversali e in linea con le Indicazioni Nazionali del MIUR. Attraverso la nuovissima piattaforma digitale, i nostri specialisti offrono agli insegnanti una formazione qualificata, attendibile e sempre aggiornata. Tutti i percorsi de Le Buone Abitudini si avvalgono della metodologia attiva , grazie a cui i bambini e le bambine diventano protagonisti, a scuola e a casa, approfondendo e mettendo in pratica ciò che imparano attraverso attività esperienziali e semplici azioni quotidiane.
La scuola ha un ruolo importante
nel diffondere corrette abitudini alimentari, ma altrettanto fondamentale è il ruolo della famiglia. In che modo questo programma rappresenta un ponte tra scuola e famiglia su un tema così importante?
Il nostro ciclo educativo si fonda sulla relazione tra società, scuola e famiglia e permette a insegnanti e genitori di lavorare fianco a fianco attraverso la nostra piattaforma e non solo. In tutti i percorsi è prevista la restituzione a casa dei contenuti appresi a scuola, attraverso attività, esperienze e video da visionare in famiglia. Grazie ai nostri canali on-line, inoltre, è possibile fare rete, condividere il lavoro svolto, i consigli degli esperti, approfondimenti, ricette, eventi e tanto altro.
Quali sono gli errori più comuni che si commettono rispetto all’alimentazione di bambini e ragazzi? Può dar-
ci qualche consiglio pratico su come educarli a stili di vita salutari e a un’alimentazione equilibrata?
Uno degli errori più comuni è senz’altro l’eccessivo ricorso (anche più che quotidiano) a merendine, snack, bibite e succhi di frutta, che anziché essere consumati una volta ogni tanto, per esempio nelle occasioni come feste e compleanni, entrano nella dieta di tutti i giorni come fossero indispensabili, andando così a confondere ciò che rientra in un concetto di alimentazione equilibrata rispetto a quello di eccezione. Il consiglio più utile è certamente la coerenza . I più piccoli, infatti, oltre a seguire quanto viene scelto per loro in famiglia, imparano principalmente osservando i comportamenti degli adulti di riferimento, che fungono da esempio fondamentale nell’indirizzare le loro scelte.
sana alimentazione e stili di vita salutari nelle scuole primarieFilippo Brocadello, membro del team LBA, medico specialista in scienza dell'alimentazione e fitoterapeuta
Il mondo scientifico esprime per lo più una posizione a favore del cibo coltivato in laboratorio
Cibo coltivato in laboratorio, quello che nel linguaggio comune è stato impropriamente chiamato “sintetico”, una nuova frontiera che spacca l’opinione pubblica e fa registrare anche tra gli esperti e addetti ai lavori posizioni contrastanti che si dividono tra favorevoli e contrari.
Una questione aperta dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat.
Attualmente la carne sintetica è un prodotto che non è ancora entrato nel mercato europeo. Qualora l’Autorità europea sulla Sicurezza alimentare (EFSA) dovesse approvare la sicurezza della carne coltivata, questa potrà entrare nel mercato europeo e potrà essere acquistata.
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Tra i contrari si colloca il senatore
Luca De Carlo, presidente della commissione industria, commercio turismo agricoltura e produzione agroalimentare, che ha esultato, lo scorso 29 marzo, per l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, che vieta la produzione, l’importazione e la vendita di alimenti “sintetici” in Italia.
“È una grande vittoria per l’intero comparto agroalimentare italianoha dichiarato il senatore, - l’Italia è la prima nazione al mondo che ha dimostrato il coraggio di fermare questa deriva con provvedimenti concreti e lo ha fatto anche con uno strumento chiaro e snello, composto da soli sei articoli”.
Anche Coldiretti si è mobilitata contro il cibo sintetico raccogliendo in tutta Italia mezzo milione di firme a supporto della nuova normativa.
La petizione ha ricevuto l’adesione anche di ministri, sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei, governatori, sindaci, personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e anche numerosi vescovi.
“Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat, il rischio è una diffusione an-
In Italia l’approvazione, lo scorso 29 marzo, in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, ha ulteriormente contribuito ad esacerbare il dibattito.
Ma cos’è la carne coltivata?
che nell’Unione Europea dove già quest’anno – denuncia la Coldirettipotrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce ed al latte mettendo a rischio la naturalità degli alimenti più presenti nella dieta”.
“La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali –osserva il presidente Ettore Prandini, contestando le motivazioni dei sostenitori del cibo coltivato in laboratorio - non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.
Coldiretti Veneto, inoltre, mette in risalto come produzioni da primato siano messe a rischio.
“Rispetto al mercato nazionale, - si sottolinea - il Veneto vanta numeri da leader, concentrando oltre il 40% degli allevamenti avicoli. A questi si aggiungono il 15% del settore bovino e il 10% di quello suino, tanto che la regione è quarta per valore aggiunto in agricoltura con oltre 3 miliardi di euro, grazie anche alle sue 95 certificazioni di origine fra Dop e Igp. Primati che, secondo Coldiretti, in prospettiva rischiano di essere però insidiati dalla decisione della Fda”.
“È un tipo di carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali” si legge nelle pagine del sito della Fondazione Umberto Veronesi, che già nel 2019 si era espressa a favore di queste tecniche attraverso la pubblicazione di un documento di Roberto Defez, dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Napoli e membro del comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi, intitolato “Dagli allevamenti intensivi all’agricoltura cellulare”.
“Attualmente - si legge - la carne coltivata è un prodotto che nasce a partire da cellule animali che vengono prelevate tramite una biopsia e fatte crescere su un terreno ricco di nutrienti. Dal punto di vista della sicurezza alimentare - è la posizione della Fondazione Veronesi - il consumo di carne coltivata non presenta un rischio per la salute umana. In Unione Europea la carne coltivata è considerata un novel food e quindi deve sottostare a stretti controlli e normative che regolamentano l’introduzione di questi alimenti sul nostro mercato”.
Insomma, il dilemma è naturale contro sintetico. Ma di naturale ormai nella produzione attuale di carne c’è ben poco, è l’osservazione che si legge nelle pagine del sito la Fondazione Veronesi, senza considerare i problemi che derivano dalla gestione del mantenimento degli allevamenti attuali, di tipo etico, ambientale e di salute “se pensiamo alla possibilità di diffusione di zoonosi e alla responsabilità rispetto all’antibiotico resistenza”. Chi sostenendo la necessità di trovare perciò delle alternative al consumo di carne la Fondazione veronese ritiene che la carne coltivata sia una delle più valide. “Dal punto di vista nutrizionalesi afferma - non sono presenti degli aspetti negativi da considerare. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, crescendo in un ambiente controllato si riduce il rischio di malattie di origine animale e non c’è la necessità di impiegare antibiotici. Diventa inoltre possibile confezionare un alimento in un unico luogo evitando contaminazioni
esterne”. Non mancano gli aspetti negativi che riguardano invece il punto di vista etico. “Una prima riflessione - si prosegue - riguarda il benessere animale: a oggi viene utilizzato il siero fetale bovino, sottoprodotto industriale della carne come ingrediente fondamentale del terreno di coltura per le cellule Tuttavia sono attualmente in sviluppo alternative che prevedono l’utilizzo di prodotti vegetali”. Del cosiddetto “cibo sintetico” “ci si sta preoccupando troppo presto” e “si è arrivati a definire delle regole quando mancano ancora elementi per decidere”, rileva da parte sua il genetista Michele Morgante, dell’Università di Udine e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. “L’agricoltura cellulare nasce per rispondere al problema della sostenibilità della produzione animale, molto impattante su ambiente”, ha osservato.
“La prima condizione perché l’agricoltura cellulare si diffonda è che riesca a garantire una produzione sostenibile dal punto di vita ambientale ed economico: entrambe - ha rilevato - dipenderanno dalla disponibilità di fonti energetiche a basso impatto ambientale. Solo in quel caso diventerà più sostenibile rispetto all’allevamento animale tradizionale, ma ancora è tutto da verificare”.
Il mondo scientifico, tuttavia, si esprime per lo più a favore del cibo sintetico.
“Non ci sono, a priori, - osserva ancora Morgante - motivi per cui prodotti da colture cellulari potrebbero presentare rischi diversi rispetto a quelli da allevamento tradizionale. Al contrario, ci sono molte ragioni per dire che le carni coltivate sono più sicure in quanto non contengono ormoni né antibiotici, non c’è il rischio di contaminazione da parte di organismi patogeni. La coltivazione avviene infatti in un ambiente sterile e controllato”.
Anche l’immunologa Antonella Viola, sostiene che la “carne sintetica” può produrre “solo vantaggi per uomo e animali” e critica la posizione dell’Italia che esclude il nostro paese “dall’alimentazione del futuro”.
Per l’immunologa, gli allevamenti intensivi, oltre che poter costituire un problema etico, “sono un pericolo per la salute dell’umanità intera” perché “rappresentano un enorme rischio di zoonosi”. Al contrario, a suo avviso, “la carne prodotta in laboratorio è più salubre: niente microbi o antibiotici”.
I risultati di un recente studio. Un team internazionale di ricercatori anche dell’Università di Padova
Il brain-derived neurotrophic factor (BDNF), che garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello, è importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del muscolo del miocardio. La sua stimolazione migliorerebbe la funzionalità cardiaca negli infartuati
Ricercatori dell’Università di Padova nel team internazionale di ricerca che ha individuato specifici stimolanti capaci di limitare il danno causato da infarto cardiaco e migliorare il benessere nel lungo tempo. Una proteina capace di limitare il danno causato da infarto cardiaco e, nel lungo tempo, migliorare il benessere. È il risultato di uno studio, β3AR-dependent brain-derived neurotrophic factor (BDNF) generation limits chronic post-ischemic heart failure, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Circulation Research” e condotto da un team internazionale di cui fanno parte anche ricercatori dell’Università di Padova. La proteina in questione è il brain-derived neurotrophic factor (BDNF) conosciuta perché garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello. Di recente, però, si è visto che il BDNF è molto importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del cuore. Infatti, eliminando le strutture che lo legano sulla membrana delle cellule cardiache, i cosiddetti recettori
TrkB, si nota una riduzione sia della contrazione sia del rilasciamento del muscolo cardiaco. Meno chiaro è il ruolo svolto dal BDNF/TrkB nel contesto dell’infarto del miocardio, ovvero della disfunzione del ventricolo sinistro dopo un arresto di flusso in una delle arterie che fanno arrivare sangue alle cellule cardiache.
Il recente studio ha evidenziato come la quantità di BDNF prodotta dalle cellule cardiache in risposta ad un infarto sia inizialmente alta ma poi cali nelle settimane successive in coincidenza con la riduzione della capacità del cuore di contrarsi efficacemente. In alcune cellule del cervello, il BDNF è prodotto attraverso la stimolazione di alcune strutture presenti sulla membrana dei neuroni, i cosiddetti recettori βadrenergici (βAR). Questi recettori sono fondamentali per la funzione cardiaca; infatti, vengono stimolati per far aumentare il lavoro fatto dal cuore tutte volte che ci siano condizioni di stress, sia “fisiologico”, come l’esercizio fisico, sia patologico,
come, ad esempio, durante ipertensione arteriosa o altre malattie cardiovascolari. In genere, quando una malattia cardiaca è ormai pienamente manifesta il numero o la funzionalità dei βAR recettori cala drammaticamente.
Sulla base di questa evidenza, i ricercatori si sono chiesti se la stimolazione dei βAR recettori fosse responsabile della produzione di BDNF da parte delle cellule che compongono il muscolo cardiaco, spiegando così la scarsa produzione di questa proteina nel cuore infartuato che ha perso forza di contrazione. Poi, se fosse possibile trovare altre possibilità per riportare la produzione di BDNF da parte delle cellule cardiache in un ambito di normalità. In particolare, gli studiosi hanno preso in considerazione la possibilità che, stimolando direttamente i recettori TrkB che sono sulla superficie delle cellule cardiache, si possa indurre la produzione di BDNF in queste stesse cellule e, così facendo, far aumentare la loro sopravvivenza e capacità di fare lavoro anche
dopo un infarto cardiaco.
“Abbiamo scoperto che, alcune settimane dopo l’infarto, i cuori di topi normali mostravano una drammatica riduzione della sopravvivenza delle cellule responsabili della contrazione cardiaca - spiega il professor Nazareno Paolocci, docente del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e co-autore dello studio -, e che questo danno era fortemente aggravato nei topi il cui cuore era stato reso incapace di produrre BDNF al suo interno, attraverso delle manipolazioni genetiche. In una fase successiva dello studio, abbiamo somministrato sostanze chimiche capaci di stimolare sia i recettori TrkB sia i recettori βAR3, una variante dei recettori βAR che ha funzione di protezione contro l’infarto a livello sperimentale. In entrambi i casi, questi agenti hanno migliorato la funzione cardiaca dei topi infartuati, anche a distanza di tempo dall’iniziale infarto. Da notare che sia l’uno sia l’altro farmaco aumentavano il contenuto cardiaco di BDNF.
La protezione offerta da questi agenti chimici era, invece, quasi del tutto scomparsa o molto attenuata nei topi, il cui cuore è incapace di produrre BDNF all’interno delle sue stesse cellule”.
I ricercatori hanno inoltre evidenziato che le azioni benefiche del BDNF prodotto dalle cellule cardiache attraverso questi stimolanti specifici non era limitato soltanto alle cellule cardiache che si contraggono (e che quindi producono lavoro cardiaco) ma anche a quelle cellule nervose e ai vasi che raggiungono il cuore: le prime controllano/ propagano l’impulso elettrico al suo interno, le altre lo riforniscono di sangue.
La patologia delle donne. In Italia sono 3 milioni che ne soffrono, soprattutto in età fertile
Si verifica quando l’endometrio, il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero, si forma e cresce in una zona anomala. Provoca disturbi importanti ma spesso viene diagnosticata tardi
Nel mondo 150 milioni di donne, di cui 3 milioni in Italia, soffrono di endometriosi, una patologia che si manifesta in età fertile, con un picco di casi nella fascia tra 25 e 35 anni. Ma cos’è l’endometriosi? Si verifica quando l’endometrio, il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero, si forma e cresce in una zona anomala, e può causare infiammazioni, dolore e altri disturbi invalidanti. L’endometriosi può manifestarsi attraverso diversi sintomi: dolore mestruale, dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, disturbi intestinali, disturbi gastrointestinali e urologici, infiammazioni, aderenze, cisti e noduli.
Una pronta diagnosi e un trattamento tempestivo possono migliorare la qualità della vita e prevenire l’infertilità, che, insieme alla difficoltà di concepire, interessa il 30-50% delle donne.
La Regione ha realizzato, nell’ambito del Piano regionale di prevenzione del Veneto, un documento, divulgato nelle pagine Facebook di tutte le Ulss regionali nel mese di marzo dedicato alla prevenzione, nel quale si chiariscono alcuni aspetti di questa patologia.
“Le cause dell’endometriosi - si legge nel documento - non sono ancora del tutto note. Una delle ipotesi principali è la cosiddetta “teoria della mestruazione retrograda”. Se-
condo quest’ipotesi, a causare la formazione e crescita dell’endometrio all’esterno dell’utero sarebbe il passaggio, causato dalle contrazioni dell’utero durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e da queste in addome, con conseguente impianto sul peritoneo, sulla superficie degli organi pelvici e, raramente, su altre sedi”.
Questa teoria non ne esclude altre, tanto che sono stati diagnosticati anche rarissimi casi nel sesso maschile.
Ci sono anche alcuni fattori che predispongono allo sviluppo di questa patologia, tra cui le caratteristiche istologiche del tessuto responsabile della malattia che è caratterizzato da un’alta capacità di “adesività” che gli consente di aderire alle strutture esterne
all’utero.
Altri fattori sono la stimolazione ormonale; le alterazioni del sistema immunitario che permettono l’impianto del tessuto endometriosico, creando successivamente uno stato infiammatorio cronico; la genetica e familiarità: le donne con una madre o una sorella affette da endometriosi hanno un rischio 7 volte maggiore di sviluppare la malattia.
“L’endometriosi - prosegue il documentopuò comparire già alla prima mestruazione e perdurare fino alla menopausa. Il picco di casi si verifica tra i 25 e 35 anni, ma la patologia può comparire anche in più giovane età.
Sebbene sia considerata una malattia dell’età riproduttiva, raramente sono descritti casi anche in postmenopausa, specie in donne che stanno assumendo trattamenti ormonali sostitutivi.
L’endometriosi è una malattia difficile da diagnosticare, perché i sintomi possono essere generici o in alcuni casi assenti. Questo causa spesso un ritardo nella diagnosi della malattia di 7 anni, con gravi ripercussioni psicologiche sulla donna.
Se si sospetta di avere alcuni sintomi riconducibili all’endometriosi è importante parlarne con il proprio medico di famiglia, che considererà una visita da un ginecologo per
una valutazione specialistica di approfondimento. È molto importante sin dalla più giovane età non sottovalutare e non tacere sintomi che possono essere associati all’endometriosi.
L’endometriosi può influire sui livelli di attenzione, causare stanchezza persistente o non riconducibile ad altre cause, ridurre il rendimento scolastico e le prestazioni fisicosportive.
Il dolore pelvico cronico a lungo andare ha un impatto negativo sulla vita, potendo causare patologie psichiatriche come depressione, alterazione della vita sociale e sessuale con possibili ripercussioni negative sul benessere della coppia, oltre che disabilità fisica con conseguenze negative anche sul lavoro.
Esistono dei trattamenti per l’endometriosi, che variano a seconda della gravità della condizione clinica riportata dalla paziente e
alle sue specifiche esigenze, e possono essere di tipo farmacologico o chirurgico. La cura dev’essere personalizzata e prescritta dal proprio medico curante.
L’assunzione di alcuni cibi può essere d’aiuto in quanto intervengono nel ridurre l’infiammazione: alimenti naturalmente ricchi di acidi grassi essenziali omega 3 (frutta secca, semi di lino, di chia, di zucca, salmone, pesce azzurro di piccola taglia, avocado); alimenti ricchi di fibre: frutta, verdure, legumi, cereali integrali.
Può essere utile anche l’uso di integratori di omega 3 e 6, vitamina D, C, la cui assunzione deve avvenire su prescrizione del medico curante.
Sono invece sconsigliati carboidrati raffinati, latticini, carne rossa specie se processata, grassi saturi, caffeina, cibi fritti, alcool, soia, avena, aloe, segale.
Un contorno fresco e saporito tipico della cucina romana. Un piatto molto gustoso, che si presta a essere servito anche come antipasto, accompagnato con pane tostato e della burrata fresca.
Ingredienti: 600 g di puntarelle; 4 acciughe sottosale; 1 spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe
Preparazione: Per preparare l’insalata di puntarelle, pulite i cespi e separate le puntarelle dalle foglie esterne. Mettetele a bagno per circa un’ora in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Tagliatele a striscioline e mettetele in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Trascorso il tempo di riposo sgocciolatele dall’acqua e fatele scolare perfettamente mentre preparate la salsa d’acciughe Diliscate e dissalate le acciughe e tagliatele a pezzetti. Mescolatele con aglio, olio e aceto per ottenere una salsa. Condite le puntarelle con la salsa d’acciughe, pepe fresco e servite.
Un primo piatto dai sapori molto delicati. Un’idea semplice e al contempo raffinata per preparare un risotto cremoso e originale.
Ingredienti: 320 g di riso Arborio; 400 g di finocchi; 12 capesante; 1 litro di brodo vegetale; 1/2 porro; olio extravergine di oliva
Preparazione: Rimuovete la parte esterna e fibrosa dei finocchi e affettare il bulbo molto sottile con una mandolina, tenendolo da parte. Successivamente, occupatevi delle capesante, staccando il muscolo la parte bianca e rimuovendo le parti scure, quindi tenetele da parte. In una casseruola, scaldate tre cucchiai di olio e insaporite il porro finemente tritato, quindi aggiungete le fettine di finocchi e cuocete fino a doratura. Togliete i finocchi e metteteli da parte in una ciotola. Nella stessa casseruola, tostate il riso fino a quando assume una bella tinta dorata e iniziate la cottura, versando gradualmente il brodo. Scottate le capesante in una padella fino a formare una crosticina croccante. Poco prima della mantecatura, unite al risotto i finocchi saltati con i porri e mescolate bene per insaporire il riso.
Un dolce semplice, ideale per una golosa merenda. Accompagnate la torta con una pallina di gelato alla vaniglia o della crema inglese e diventerà per un dessert completo e goloso.
Ingredienti: 450 g di fragole; 2 uova; 160 g di zucchero; 1 limone; 60 g di burro; 150 g di farina 00; 1 bustina di lievito
Preparazione: Con una frusta elettrica montate le uova, lo zucchero e la scorza grattugiata di un limone, fino ad ottenere una miscela chiara e spumosa. Aggiungete il burro fuso, amalgamandolo bene. Unite la farina setacciata insieme al lievito e lavorate con la frusta fino a ottenere un impasto liscio. Aggiungete metà delle fragole, precedentemente tagliate a pezzi, e incorporatele all’impasto. Versate l’impasto in uno stampo a cerniera di 24 cm di diametro, imburrato e infarinato. Disponete le fragole rimaste lungo i bordi e sulla superficie della torta, senza farle affondare nell’impasto, e spolverate con un cucchiaio di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 40-45 minuti. Dopo la cottura, lasciate raffreddare la torta per una decina di minuti.
Con aprile si entra ufficialmente nella stagione primaverile. Grazie alle primizie di stagione che la natura ci offre, si possono realizzare diverse ricette sane e gustose
ARIETE
Avete deciso di stare bene e per questo vi siete concentrati soprattutto sulla vostra mente. È tempo di abbandonare le cattive abitudini e incentivare le buone pratiche
Vi concedete più distrazioni del solito e prediligete il tempo libero agli impegni quotidiani. Fermatevi un attimo a riorganizzare le vostre giornate cercando un giusto equilibrio tra piacere e dovere
TORO SCORPIONE
Avete accumulato un bagaglio di esperienze tali che vi consentono a questo punto di far decollare tutti i vostri programmi. Siate sicuri e sereni, le risposte sono dentro di voi
Con l’arrivo della primavera vi siete dati dei nuovi obiettivi. Si tratta ora di organizzarvi per valorizzare al meglio le vostre risorse. Concentratevi, non mancherete di centrare il bersaglio
Siete al top della vostra forma fisica e mentale. Avete voglia di frequentare i vostri amici, stare in compagnia e allargare la vostra schiera di conoscenze per condividere esperienze e momenti di evasione
Vi sentite molto operosi e per questo avete deciso di dedicarvi alle vostre attività con grande impegno per costruire le basi solide di un futuro progetto che da tempo avete intenzione di realizzare
GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA Oroscopo
Avete giornate ricche di impegni eppure sentite il bisogno di dedicarvi ai vostri affetti e ai sentimenti che talvolta vi distrarranno dalle incombenze quotidiane. Concedetevi qualche pausa piacevole
Avete tirato un po’ troppo la corda fin qui. È tempo di fermarsi e fare dei bilanci, selezionando ciò che realmente merita impegno da ciò che può momentaneamente essere messo da parte
ACQUARIO CAPRICORNO
Avete bisogno di grandi cambiamenti e voglia di iniziare nuove esperienze. Vi sentite intraprendenti e sicuri ma fermatevi un attimo per mettere ordine tra le vostre priorità
È un periodo ricco di sorprese e di risposte, anche inaspettate, alle vostre attese. Dovete comunque pensare più a voi e programmando con maggiore precisione le vostre giornate
Dovete fare un po’ di ordine dentro di voi e aprirvi alle persone che vi sono più vicine per ritrovare slancio ed equilibrio e ripartire con rinnovate motivazioni verso nuovi traguardi