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Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’
è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail. Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita. segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
La “Caminà per Ciosa e Marina” si conferma non solo un evento sportivo, ma una festa per tutta la città che ha coinvolto oltre 2000 podisti giunti da tutto il Veneto, ma anche da altre regioni. Gli appassionati podisti lo scorso 1 maggio hanno percorso, a scelta, 7 o 14 chilometri con partenza e arrivo all’Isola dell’Unione, passando per il centro storico di Chioggia, la spiaggia e il lungomare di Sottomarina con sullo sfondo i kitesurf che volteggiavano nei pressi della diga. Una marcia accessibile a tutti anche a persone con disabilità. Si è trattato della 38a edizione di questo evento sportivo organizzato dal gruppo podistico Asd Marathon Cavalli Marini di Chioggia con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, la Proloco Chioggia Sottomarina, il sostegno di numerosi sponsor e l’ospitalità della scuola professionale Enaip. Una gradita sorpresa la presenza di Manuela Levorato, campionessa di atletica - detiene ancora il record nazionale sui 100 metri - che ha accolto all’arrivo i partecipanti e con piacere ha acconsentito a farsi fotografare con molti di loro. Presenti alla manifestazione podistica il sindaco di Chioggia Mauro Armelao, i consiglieri regionali Marco Dolfin e Jonathan Montanariello, il presidente del Consiglio comunale Beniamino Boscolo Capon. Al ristoro finale all’Isola dell’Unione i podisti hanno anche potuto degustare le vongole offerte dal CO.GE. VO. I gruppi più numerosi sono stati premiati con prodotti tipici della tradizione chioggiotta. Il gruppo con il più alto numero di iscritti è stato quello della scuola media “Galilei” di Sottomarina.“La “Caminà per Ciosa e Marina” anche quest’anno è stato un successo e rimane una delle marce podistiche più partecipate nella nostra regione - afferma con soddisfazione Achille Penzo, presidente dei Cavalli Marini. - Ed è anche un’occasione per promuovere il turismo e far conoscere il centro storico di Chioggia e la spiaggia di Sottomarina. Ringrazio vivamente tutti quelli che hanno collaborato alla marcia e tra questi in particolare il gruppo sportivo Delfino Triathlon”.
di ChioggiaAd essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.
C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.
Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.
Questa
Oltre 2000 podisti, da tutto il Veneto, hanno partecipato all’evento sportivo
edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero
I benefici: maggiore sicurezza in Romea, sviluppo della crocieristica, nuovi eventi. E’ stato inoltre incrementato l’organico. C’è l’importante capitolo dei parcheggi. Sotto la lente d’osservazione la viabilità cittadina
E’ stato approvato a fine aprile il bilancio consuntivo 2022 dell’amministrazione comunale clodiense. E’ dunque arrivato in maniera formale il momento di tirare le somme sull’operato di Giunta e sindaco. Chiaramente per una realtà complessa e importante come Chioggia non è facile “dare i voti”, soprattutto se c’è l’esigenza di sintetizzare un intero anno di lavoro.
E’ in ogni caso soddisfatto il sindaco Mauro Armelao, che invita a riconoscere come la città sia uscita da una sorta di isolamento e autoreferenzialità che aveva caratterizzato il recente passato. Migliorate le relazioni con ANAS, Autorità Portuale, Polizia di Stato e Marina Militare; condizioni che hanno determinato rispettivamente l’incremento della sicurezza in Romea (attraversamento a Sant’Anna, sovrappassi verso Sottomarina, rotatoria e sottopasso a Brondolo), lo sviluppo della crocieristica, lo spostamento della sede della Polizia presso Cittadella della Giustizia e la realizzazione dell’evento “I 7 mari” (che ha permesso di visitare il Sommergibile “Romei” e la nave “Aretusa).
“Con onestà intellettuale va anche detto che alcune attività sono state intraprese e iniziate dalle Amministrazioni precedenti - precisa il sindaco, che però aggiunge - abbiamo ereditato una pianta organica sottodimensionata e la Giunta fin da subito
si è attivata per procedere all’assunzione stagionale di agenti di polizia locale e un paio a tempo indeterminato, oltre ad una decina di assunzioni in tutti i settori, pensando anche alla sostituzione per il prossimo anno di varie quiescenze, oltre a provvedere subito agli assistenti sociali”.
Parlando di cifre, l’aumento salariale dovuto ai dipendenti comunali e l’impennata dei prezzi dell’energia, sono costate oltre 2 milioni in più all’ Amministrazione.
Capitolo parcheggi in città. “E’ stata apprezzata la veloce riapertura dei parcheggi multipiano all’Isola dell’Unione, del Nuovo Park Padova a Sottomarina, del Park ex Canevini a Borgo San Giovanni” dichiara Armelao, che ricorda inoltre come abbia liberato spazio per le auto in Campo Cannoni anche lo spostamento del Farmer Market in Piazza Europa. Iniziati gli interventi per: riapertura il parcheggio ex Boemia in Lungomare; parcheggio in prossimità della torre piezometrica zona stazione treni e soprattutto spostamento del parcheggio dei bus a Borgo San Giovanni, che dovrebbe garantire centinaia di posti aggiuntivi.
Sulla viabilità cittadina si giocherà molto del credito dell’Amministrazione nell’immediato futuro.
“L’attivazione della ZTL a Chioggia consentirà di migliorare quanto finora previsto per la
regolamentazione del transito e della sosta in centro storico. E’ stata inoltre affidata la progettazione del terzo lotto della Strada degli Orti che verrà realizzata per ridurre il traffico di Viale Mediterraneo e sta procedendo spedi-
tamente anche la progettazione del Nuovo Lungomare” chiarisce Armelao. Il sindaco cita inoltre gli interventi allo stadio Aldo e Dino Ballarin, la manutenzione straordinaria alle scuole, il tema mensa scolastica e quello
del Distretto del Commercio (di cui avevamo parlato nelle nostre precedenti edizioni); per fotografare il lavoro che assieme alla squadra di assessori è stato fatto durante l’ultimo anno.
Luca RapacciuoloCrociere in città significa anche crescita dell’offerta e dei servizi. Per questa ragione è stato organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e dal Comune di Chioggia un progetto di Workshop dal titolo: “Chioggia: destinazione crocieristica”. L’idea è avvicinare ulteriormente gli operatori del settore turistico clodiense al tessuto storico, culturale e gastronomico di Chioggia, attraverso incontri, esperienze, momenti formativi. Parole d’ordine, quindi, sono “Rafforzare conoscenze e competenze”, per arrivare a parlare un linguaggio comune e soprattutto adeguato alle richieste che arriveranno da questa nuova forma di turismo in città. I 4 eventi che si sono svolti a cavallo tra aprile e maggio hanno registrato un ottimo riscontro in termini di partecipazione (160 operatori iscritti in totale) e interesse; segno che la voglia di crescere non viene manifestata solo a parole. “A nome dell’Amministrazione ringrazio l’Autorità di Sistema Portuale per l’attenzione e le forze che sta investendo sul nostro territorio – ha dichiarato nell’evento inaugurale l’assessore alla Portualità Serena De
Perini, che ha aggiunto poi – un grande ringraziamento va a tutti gli operatori dei vari settori turistici che sono presenti ai workshop. Sono tutti eccelsi professionisti del nostro territorio che hanno deciso di mettersi in gioco e di crescere, cogliendo questa opportunità. Il nostro Porto dal punto di vista turistico sta sfruttando una meravigliosa occasione, che con un bel lavoro di squadra non può che portare benefici a tutta la città”. Il sindaco Mauro Armelao ha sottolineato come l’impegno dell’Autorità di Sistema Portuale testimonia che la strada intrapresa da Chioggia ormai non è più quella di un’alternativa, ma di una vera destinazione crocieristica. “Questo importante lavoro sulla formazione potrà essere utile agli operatori economici della città a prescindere dalla specifica dimensione crocieristica. Si tratta prima di tutto di un’ottima opportunità di crescita professionale” ha aggiunto ancora Armelao. Gli argomenti trattati negli eventi hanno riguardato: “La gastronomia clodiense” - “L’offerta culturale” - “Esperienze e mestieri identitari” - “Eventi ed intrattenimento”. (l.r.)
Il sindaco Armelao e l’assessore Tiozzo hanno ribadito l’impegno dell’amministrazione a dare delle risposte concrete: le promesse saranno mantenute, in primis la realizzazione della pista di atletica
La precaria condizione degli impianti sportivi presenti a Chioggia e la futura realizzazione della “Cittadella dello sport” sono stati discussi davanti ad un folto pubblico - e con molte altre persone collegate in streaming - al convegno “Sport e Atletica Leggera: l’importanza dello sport nella società moderna” promosso dal Panathlon Club di Chioggia all’Auditorium comunale san Nicolò. La presidente del Panathlon Stefania Lando si è fatta portavoce delle istanze delle molte associazioni sportive presenti in città coinvolgendo in questo convegno Giorgio Chinellato, membro del board del Panathlon mondiale, Dino Ponchio, presidente regionale del Coni Veneto, Sergio Baldo, vicepresidente nazionale della Fidal (federazione italiana di atletica leggera), Gabriele Bassi, responsabile Sis (servizio impianti sportivi) del Coni, e la primatista italiana dei 100 metri, Manuela Levorato, da anni socia del Panathlon Club di Chioggia. Il sindaco di Chioggia Mauro Armelao e il vicesindaco
e assessore allo Sport Daniele Tiozzo hanno ribadito l’impegno dell’amministrazione a dare risposta al mondo sportivo locale - che purtroppo spesso deve uscire dal territorio in quanto non trova strutture sportive adeguate - con la realizzazione della Cittadella dello Sport nel parco degli orti dando priorità alla pista di atletica e avviando i necessari studi preliminari. Fondamentale importanza per la realizzazione di un impianto sportivo è il colloquio con i futuri utilizzatori e con quelli che poi dovranno materialmente gestirlo, tenendo conto anche della sostenibilità ambientale. La progettazione di importanti impianti, per poter ospitare gare, deve obbligatoriamente rispondere a requisiti molto severi dal punto di vista strutturale, ben chiari comunque agli enti certificatori che devono essere sempre coinvolti a livello preventivo. L’impianto, una volta realizzato, dovrà poi essere omologato dal Coni, unico ente preposto a poterlo fare. E nel sogno della campionessa Manuela Levorato la pi-
sta di atletica a Chioggia sarà blu, come il mare e la laguna che circondano la città. La Presidente del Panathlon Chioggia Stefania Lando, ringraziando tutti i partecipanti e le associazioni sportive presenti, ha garantito all’Amministrazione Comunale la massima disponibilità e la più ampia collaborazione con il Coni e la Fidal affinché il progetto dei nuovi impianti sportivi “possa correre il più velocemente possibile”.
Eugenio FerrareseUn ricordo dei fratelli Ballarin nel 74esimo anniversario della tragedia di Superga
Lo scorso 4 maggio, Daniele Tiozzo Brasiola, vicesindaco e assessore allo Sport, ha reso omaggio alla memoria di Aldo e Dino Ballarin, nel giorno del 74esimo anniversario della tragedia di Superga.
“In quella squadra del Grande Torino – ha ricordato l’assessore - c’erano due nostri concittadini, Aldo e Dino Ballarin, due simboli dello sport clodiense ai quali siamo onorati di aver dedicato una sezione speciale del nostro Museo civico”.
Presenti alla commemorazione anche il nipote degli atleti, Aldo Cappon, figlio della figlia di Aldo, e Matteo Perini, fiduciario Coni per Chioggia.
Il 4 maggio del 1949 l’areo che riportava a casa dal Portogallo la squadra del Torino si schiantava contro un muro della basilica di Superga. Nell’incidente persero la vita tutti i 31 occupanti del velivolo, fra cui i giocatori, i membri dello staff e dell’equipaggio e i giornalisti al seguito. Una tragedia che colpì l’Italia del dopoguerra.
L’appello. Una lettera scritta a più mani indirizzata al sindaco Armelao
Molte “mani” hanno scritto una lettera aperta al sindaco di Chioggia: mani di chi spinge la carrozzina di un disabile, mani di una mamma che porta il figlio nel passeggino, mani di anziani che si accompagnano con il bastone nel loro lento passo lungo le vie della nostra meravigliosa città.
Che cosa chiedono queste persone? Il diritto e la dignità di poter camminare serenamente su un marciapiede, nel via vai quotidiano verso il lavoro, verso casa, verso gli esercizi commerciali.
“Purtroppo molti marciapiedi, e ci riferiamo in particolare alla riva di Canal Lombardo - come ci spiega Giuliano Scarpa, uno dei firmatari della lettera - sono abitualmente occupati dai tavoli dei ristoranti e dei bar, o da macchine parcheggiate che trovano posto proprio lungo questi spazi riservati ai pedoni. Troppo spesso, quindi, accade di esser costretti a camminare pericolosamente nel mezzo della strada, schivati da auto e scooter non sempre pazienti né tantomeno rispettosi del pedone”.
Nella lettera si fa riferimento al Regolamento Edilizio Sostenibile del Comune di Chioggia deliberato nel maggio 2021 per far fronte alle conseguenze della pandemia: nell’articolo 55, “Passaggi pedonali e marciapiedi”, al comma 4 si stabilisce che “i mar-
ciapiedi devono avere larghezza minima e consentire sempre un passaggio minimo di mt. 1, 50” e al comma 7 che “gli elementi di arredo urbano non devono in ogni caso costituire impedimento o ostacolo alle persone disabili con deambulazione assistita.” Principi affermati anche nel Regolamento di Polizia urbana e sulla civica convivenza della Città di Chioggia (art. 16).
Ferrovia, vertiporto, Romea sono le priorità del sindaco?
“Pensare in grande non fa male, senza dubbio - scrivono questi cittadini nella lettera - ma si dovrebbe cominciare a cambiare questa città dalle piccole cose
Sono piccole cose che, accanto ai grandi progetti, non possono essere trascurate per rendere la città migliore e restituire dignità ai cittadini che la vivono ogni giorno
che sono sotto gli occhi di tutti, difendendo i cittadini più fragili, per far diventare realtà i grandi sogni di un Sindaco che riconosciamo come “Sindaco tra la gente”.
Ci auguriamo che, entro la fine del suo mandato, Lei possa intervenire anche su questi aspetti, che sono piccoli problemi per una città, ma restituiscono dignità a tanti cittadini che la città la vivono tutti i giorni. E se anche alcuni progetti dovessero rimanere solamente abbozzati, possa comunque dire di aver lasciato la sua città “meglio di come l’ha trovata”.
Un brutto atto di intimidazione nei confronti del Dirigente del Commissariato ha fatto molto rumore in città a fine aprile. Il Dott. Gianlorenzo Giannattasio si è ritrovato infatti con il cofano dell’auto privata danneggiato ed un inquietante adesivo attaccato proprio in prossimità del danno (riportante la scritta ACAB); un chiaro segnale di intimidazione che pare sia arrivato da una parte della tifoseria Ultras della squadra di calcio locale.
A motivare il gesto deplorevole pare sia stato il provvedimento Daaspo comminato ad alcuni tifosi, che ricordiamo vieta al soggetto ritenuto pericoloso di accedere in luoghi in cui si svol-
gono determinate manifestazioni sportive.
Solidarietà e vicinanza nei confronti di Giannattasio sono state manifestate da subito da tutta la politica locale e dal sindacato di polizia.
“Esprimo a nome mio, a nome dell’Amministrazione Comunale e di tutta la città di Chioggia
vicinanza, solidarietà e sostegno al Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza clodiense – ha dichiarato il Sindaco Mauro Armelao, che ha poi aggiunto –Chioggia è una città che ama lo sport, una città che ha “sfornato” tanti campioni di calcio ma anche di tanti altri sport. Condanno ogni forma di violenza, minaccia e intimidazione verso chiunque, perché lo sport è ben altra cosa. Colpire il Dirigente del Commissariato di PS equivale a colpire l’intero corpo della Polizia di Stato a cui va la mia infinita stima in primis da collega e poi da Sindaco. Spero che vengano individuati presto i responsabili di questo gesto”. (l.r.)
L’esponente
“Il treno del mare verso Chioggia e Sottomarina anticipa al 2023? Macché, non se ne parla. Anzi, sarà proprio un’estate senza treni dalla laguna sud a Rovigo e viceversa”. Sono le osservazioni della consigliera regionale M5S Erika Baldin in merito alla risposta che la Giunta regionale ha dato all’interrogazione avanzata dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Regione, che chiedeva di avviare la sperimentazione turistica già prevista e confermata per il 2024. Ma l’esito gela la consigliera: la tratta ferroviaria verrà interrotta al traffico per lavori di manutenzione e potenziamento dal 26 giugno al 31 agosto, prima fino ad Adria e poi del tutto.
“La chiamano “riduzione di capacità” da parte di Rfi - commenta Baldin - ma io traduco con auto sostituzioni, che in pieno caldo incrementeranno il traffico lungo le strade come la Romea, obbligando i passeggeri a circa 40 minuti di viaggio in più rispetto al treno, per chi compie l’intera corsa”.
Non significa solo far viaggiare peggio le persone. “Questi provvedimenti - prosegue l’esponente del M5S - scoraggiano la mobilità turistica, considerando che la linea attraversa importanti località balneari come Chioggia e Rosolina, entrambe sedi di fermata. Dacché non è pensabile che i pendolari del mare rinuncino ai loro spostamenti, questo obbliga all’utilizzo delle automobili private, proprio quando andrebbero disincentivate. Il “treno del mare” sarebbe andato in questa direzione, un regalo di addio da Sistemi Territoriali in dismissione”. Conclude Erika Baldin: “Ancora non si conosce, peraltro, quale sarà il gestore della linea dal prossimo settembre, per via del ricorso di Arriva Italia. Altrove le strade ferrate ottengono investimenti, qui la Regione nemmeno finanzia lo studio di fattibilità per riprendere in mano i progetti della Chioggia-Piove-Padova dopo oltre cent’anni. Nelle politiche di Zaia e dell’assessora De Berti, l’area a sud di Venezia e il Polesine sono ancora una volta le cenerentole”.
Alessandro AbbadirMontanariello:
Chioggia eterna Cenerentola di Regione e Provincia. Anche in periodi di portafoglio gonfio e favorevole congiuntura politica, nella città lagunare non arrivano investimenti. Questo almeno è quello che denuncia il consigliere regionale e comunale Jonatan Montanariello, in riferimento ad un cospicuo avanzo di bilancio della Città Metropolitana a fine esercizio finanziario 2022. In merito all’utilizzo dei 71 milioni a disposizione, infatti, sembra che non risultino investimenti destinati al clodiense.
“Dai documenti – argomenta Montanariello – risulta che vi siano a disposizione della Città Metropolitana 71.386.385,95 euro, frutto di un avanzo di amministrazione per l’esercizio finanziario 2022. Tuttavia, non vi è traccia di investimenti per la città di Chioggia. La Città
Metropolitana, per esempio, annuncia un nuovo terminal sostenibile a San Donà di Piave, con area bar ed una accogliente sala d’attesa per gli utenti e la possibilità, quando sarà a regime, di poter ricaricare contemporaneamente 64 mezzi elettrici, realizzato con Atvo nei pressi della stazione ferroviaria. Nulla invece per il terminal bus di Chioggia, attualmente assente”.
Nulla anche per le proprietà provinciali in stato di degrado (giardini di Borgo San Giovanni e palazzetto dello sport), così come, continua l’esponente Dem, ancora una volta non si valuta il collegamento con l’Ospedale dell’Angelo a Mestre. La palla chiaramente passa al sindaco Mauro Armelao, che nelle sedi opportune avrà la possibilità di segnalare l’apparente mancanza di progettualità politica nei confronti del territorio. (l.r.)
“Chioggia, eterna Cenerentola di Regione e Provincia”del M5S polemizza con la Giunta regionale per la risposta ricevuta in merito all’interrogazione che chiedeva di anticipare la sperimentazione turistica già prevista per il 2024 Jonathan Montanariello Erika Baldin
Armelao
Il caso “Bella Ciao”. Ha fatto decisamente “rumore” la polemica politica legata al presunto divieto arrivato dal sindaco Mauro Armelao di intonare la canzone in occasione delle celebrazioni del 25 aprile.
“Siamo indignati dell’atteggiamento del sindaco di Chioggia che in occasione delle celebrazioni del 25 aprile ha vietato l’esecuzione di Bella Ciao – tuona Jonathan Montanariello del PD - è la dimostrazione di una chiusura culturale e politica da parte di questa Amministrazione. Evidentemente c’è una sudditanza a quell’impostazione della destra che fatica a prendere le distanze dal fascismo e a concepire la Festa della Liberazione come patrimonio comune degli italiani, in nome della democrazia e della libertà”. Ancora più pesante l’af-
fondo finale del consigliere del PD: “E’ lo stesso atteggiamento di parte che quotidianamente abbiamo modo di rilevare nei lavori del Consiglio comunale”.
I rumors raccontano di un divieto di esecuzione del brano arrivato via cellulare al direttore della banda. Arriva però pochi giorni dopo la smentita ufficiale del presidente della Banda Cittadina, Maria Grazia Boscolo Todaro, che precisa: “Si ritiene di dover precisare quanto segue: il sindaco Armelao ha preteso che la festa venisse celebrata secondo le regole del cerimoniale che prevede di suonare esclusivamente musiche patriottiche come: “Inno di Mameli” e “La Leggenda del Piave”, così come nella manifestazione nella quale è presente il Presidente della Repubblica”. Il presidente della
Banda chiarisce inoltre che il direttore della banda non ha mai ricevuto alcuna telefonata intimidatoria. “Il sindaco – afferma - mai ha ordinato o preteso che si vietasse di suonare “Bella Ciao”, se non a cerimonia conclusa”. Si tratta pertanto per Boscolo Todaro di un caso inesistente.
D’altro canto, a polemica innescata, non erano tardate ad arrivare le dichiarazioni dello stesso
sindaco.
“Non ho mai minacciato nessuno in vita mia – ha affermato - e mai ho anche solo pensato di impartire diktat ai musicisti della Banda cittadina”. Smentita anche la presunta minaccia di allontanamento dalla banda in caso di diniego. “Come potrebbe il sindaco arrivare a tanto? - precisa il primo cittadino, che aggiunge – Di certo il Comune ha concor-
Sono molte le iniziative promosse dall’associazione Cuore Amico di Chioggia per la prevenzione delle malattie cardiache attraverso la sensibilizzazione della popolazione e l’informazione sui fattori di rischio e sui corretti stili di vita. Dopo lo screening svolto in Seminario Vescovile a Chioggia e quello a Boccasette di Pila, con la partecipazione di 126 cittadini con una età media di 55 anni, altri ne saranno effettuati a Chioggia nel mese di maggio e successivamente a Pellestrina, Sant’Anna, Valli, Coldiretti, Università Popolare, Liceo Veronese, Sottomarina. Cuore Amico collabora con il reparto di cardiologia dell’ospedale di Chioggia diretto dal Primario dott. Roberto Valle per promuovere la prevenzione e la cura delle malattie
cardiovascolari e per migliorare la qualità dei servizi sanitari a disposizione della popolazione. Nei test, eseguiti in maniera del tutto anonima dagli infermieri del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Chioggia con grande professionalità e soprattutto mettendo a loro agio tutti i partecipanti, sono stati rilevati sesso, età, altezza, diabetico in terapia o no, iperteso in terapia o no, colesterolo, fumatore, familiarità, pressione, ritmo cardiaco. Gli screening consentono di individuare i fattori di rischio per le malattie cardiache, come l’ipertensione, il colesterolo alto e il diabete, in una fase precoce ed anche ridurre le complicazioni. Le schede con i dati raccolti sono state analizzate dal cardiologo dottor Roberto Valle e dal dottor Angelo Ba-
riga, esperto diabetologo.
Emerge ancora un’alta percentuale di fumatori e a tal proposito l’associazione Cuore Amico sta ipotizzando di riproporre un corso per la dissuasione dal fumo, causa di molte malattie e una delle problematiche più importanti della sanità.
L’Associazione Cuore Amico ha ricevuto in dono dal dottor Cesare Iaccheri della Farmacia di Valli di Chioggia sei sfigmomanometri per la rilevazione della fibrillazione atriale. Questi apparecchi misurano la pressione e riconoscono l’eventuale presenza di aritmie del battito, distinguendo in particolare la fibrillazione atriale e le contrazioni premature, ossia battiti cardiaci anomali che alterano la regolarità del ritmo. (e.f.)
dato con la Banda cittadina una scaletta di brani da eseguire in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile (programma in parte disatteso a causa del maltempo che ha flagellato la città). E “Bella Ciao” non faceva parte dei brani da suonare. Questo lo confermo senza problemi, come non ho difficoltà a spiegare il motivo di questa scelta. Le ragioni sono la conseguenza di ciò che è avvenuto in occasione del 25 aprile 2022. L’anno scorso la veemenza ideologica, per usare un eufemismo, con la quale è stato intonato il brano “Bella Ciao” da parte di alcuni partecipanti alla celebrazione ha messo in difficoltà altri. Non era mia intenzione replicare quella situazione, da qui la decisione di non far suonare il brano in questione. Nessuna scelta ideologica quindi ma solo di buon senso. E non certo contro il brano, peraltro non previsto da alcun cerimoniale, ma invece a favore dell’unità”.
Luca Rapacciuoloreplica: “Nessuna minaccia, ho concordato con la Banda cittadina la scaletta e ho evitato di inserirla perché lo scorso anno ha messo in difficoltà alcuni dei presenti alla cerimonia”
“Mi
Sessant’anni, nato a Copparo, nel Ferrarese, laureato in Medicina e specializzato in Radiologia all’Università di Ferrara, il dottor Luca Zattoni è il nuovo Direttore dell’Unità operativa di Radiologia di Chioggia.
“Arrivato da poche settimane – sottolinea il nuovo Primario – ho da subito sentito una naturale empatia con la squadra che ho trovato, e anche con la città e con gli abitanti di Chioggia. Tutto questo è molto positivo: credo che il giusto feeling con l’ambiente circostante sia uno dei presupposti indispensabili per conseguire buoni risultati in un Ospedale e in un Reparto dove il rapporto interpersonale, tra i colleghi e con l’utenza, è fondamentale”.
Zattoni ha cominciato il suo iter professionale presso la Radiologia Interventistica Vascolare dell’Università di Ferrara nel 1995. È stato poi responsabile dell’attività Interventistica della Radiologia di Trecenta. In seguito ha svolto l’attività specialistica alla Radiologia e la sezione di cardiovascolare ed interventistica dell’azienda sanitaria di Rovigo, poi presso i dipartimenti di Radiologia Clinica Diagnostica e Interventistica di Ferrara e di Rovigo. Dal dicembre 2019 ha la direzione della Radiologia interventistica, all’interno della Unità Operativa di Radiologia di Rovigo. Da alcuni anni è docente nel corso di laurea in Tecniche di Radiologia medica per immagine e
radioterapia dell’Università di Padova.
Dallo scorso marzo, infine, ha ricevuto l’incarico di dirigere la Radiologia dell’Ospedale di Chioggia: “Dalla mia prima mia esperienza lavorativa, nel 1995, nel Presidio Ospedaliero di Trecenta – spiega – mi sono occupato di una branca altamente specialistica del nostro settore, la Radiologia interventistica, che comprende tutte le procedure invasive o mini invasive diagnostiche e terapeutiche effettuata mediante il controllo delle metodiche radiologiche”.
“Con la Fisiatria, la Geriatria, l’Oncologia e l’Ortopedia - sottolinea il direttore Sanitario dell’Ulss 3 Serenissima Giovanni Carretta - quello affidato al
dottor Zattoni è il quinto reparto dell’Ospedale a cui diamo un nuovo primario. L’attività radiologica è essenziale per il presidio di Chioggia, in cui il nuovo direttore è chiamato a introdurre le migliori e più recenti pratiche”.
Alessandro Abbadirsono da sempre occupato di Radiologia interventistica e di tutte le procedure invasive o mini invasive diagnostiche e terapeutiche effettuata mediante il controllo delle metodiche radiologiche”Il dottor Luca Zattoni, nuovo direttore dell’Unità operativa di Radiologia di Chioggia
Nomine. Consorzio Lidi di Chioggia, triennio 2023-2025
“I prossimi progetti: la stampa di una nuova brochure dedicata ai brand gastronomici e nuove mappe della città di Chioggia con relativi itinerari bike digitali”
Elena Boscolo Nata rimarrà alla guida del Consorzio di Promozione Turistica Lidi di Chioggia anche per il triennio 2023-2025.
“Sono felice di essere stata riconfermata presidente del Consorzio di Promozione Turistica Lidi di Chioggia - ha affermato la riconfermata presidente - Questo significa aver svolto, nel mandato precedente, un buon lavoro”.
Sono infatti molti i progetti già avviati: la creazione di un Concierge Digitale, la fidelity card, le collaborazioni con la Regione Veneto, con la Diocesi clodiense, con l’Università di Bologna, con la Conferenza dei Sindaci della Costa Veneta, con il Comune di Chioggia, con il G20 Spiagge, con l’Ussl 3 Serenissima, con il
CISET, con l’ENAIP di Chioggia, con l’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), con il Consorzio Ville Venete, con il Delta del Po, con le società sportive del territorio, con enti ed associazioni culturali, con la CARITAS, con l’ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo). A questi si aggiungono anche il supporto ad eventi enogastronomici e folkloristici della città e a giornalisti nazionali ed internazionali; partner ufficiali del Progetto Droni di Salvamento; la presenza a numerose fiere nazionali ed internazionali sul turismo - e tra queste all’ADAC di Monaco, negli aeroporti di Francoforte e Copenaghen - promuovendo il territorio clodiense con la creazione e consegna di
magazine.
“Per i prossimi anni - ha aggiunto - sono già previsti molti progetti, tra i quali la stampa di una nuova brochure dedicata ai brand gastronomici e nuove mappe della città di Chioggia con relativi itinerari bike digitali. Si viaggia sulla digitalizzazione e tutto ciò che è tecnologico. Tutto ciò mi dà la carica per affrontare il nuovo mandato, supportata dai due vicepresidenti Giuliano Boscolo Cegion e Paolo Boscolo Nale”.
Il Consiglio di Amministrazione comprende anche i consiglieri Daniele Bellemo, Fabio Boscolo Scarmanati, Giancarlo Boscolo Chio e Roberto Boscolo Meneguolo.
Eugenio Ferrarese
Il Bacaro FRYTO con i “Galani alla Buzzara” si è aggiudicato il premio del miglior cicchetto alla seconda edizione del Concorso “Cicchettando in Riva Vena” bissando così il successo dello scorso anno. La cerimonia di premiazione si è svolta all’Istituto Enaip all’Isola dell’Unione, scuola che prepara i futuri operatori del settore alberghiero e gastronomico, che ha offerto una cena preparata dagli studenti con l’aiuto degli insegnanti. La manifestazione è stata ideata nel 2022 da Luigi Ranzato, attuale vicepresidente della dell’Associazione Riva Vena, grazie alla collaborazione e supporto di Federalberghi
A.S.A, del Consorzio di Promozione Turistica Lidi di Chioggia, di Ascot Spiagge, del Mercato Ittico e del Mercato Ortofrutticolo di Chioggia. Il concorso è rivolto agli operatori del settore gastronomico in Riva Vena, cuore del centro storico di Chioggia, che si
sta rivelando uno dei luoghi più vivaci e interessanti per gli operatori del settore (nell’ultimo anno si sono aggiunte 23 nuove attività) e permette l’utilizzo solo di prodotti locali, diventando così una vetrina di eccellenza per il vincitore e per il territorio. La giuria del concorso “Cicchettando in Riva Vena”, presieduta da Felice Tiozzo, titolare e chef del ristorante “da Nadia e Felice”, comprende tre membri, rappresentanti i due Mercati all’ingrosso (Giuseppe Palo Boscolo), l’Associazione Riva Vena (Luigi Ranzato) e le Associazioni turistiche (Boscolo Cegion Giu-
liano), e tre membri della Scuola ENAIP di Chioggia (il direttore Stefano Cicigoi e due studenti dell’ultimo anno). In tre giornate sono stati assaggiati i cicchetti proposti da Bacaro Altrove, L’imbriagon, Bacareto da Morgan, Ristorante Riva Vena, 80 fame e sete, Do Lire, Cicchetteria dalla Gina, Ristorante la Sgura, Bacaro Fryto .
Alla premiazione erano presenti anche i consiglieri regionali Marco Dolfin ed Erika Baldin, il presidente del Consiglio Comunale di Chioggia Beniamino Boscolo Capon, il Circolo Nautico “Il Portodimare”. (e.f.)
A Ginevra è stata responsabile scientifico per Clima ed Energia nell’Organizzazione mondiale della Meteorologia, agenzia che opera per l’Onu. Premio anche per l’attrice Pilar Fogliati protagonista di “Odio il Natale”
Roberta Boscolo Anzoletti è il “Clodiense dell’anno 2022”. È stato il sindaco Mauro Armelao a consegnare il “Leon d’oro” alla ricercatrice che, dopo la laurea in Fisica all’università di Padova, ha vissuto per alcuni anni in Spagna e successivamente a Ginevra in Svizzera in qualità di responsabile scientifico per Clima ed Energia nell’Organizzazione mondiale della Meteorologia, agenzia che opera per l’Onu. L’ottava edizione del premio Clodiense dell’anno si conclude per la prima volta con la vittoria di una donna e Roberta Boscolo ha dedicato il riconoscimento ricevuto proprio alle donne di Chioggia e, ricorrendo anche la “Giornata della Terra”, alla sua città che può diventare un esempio di sostenibilità ambientale. Roberta Boscolo Anzoletti ha portato con sé a Ginevra nella sede del WMO (World Meteorological Organization - OMM Organizzazione meteorologica mondiale) dove lavora il Leon d’oro, premio ricevuto quale Clodiense dell’anno 2022, accolta dal finlandese Petter Taalas, segretario dell’organismo internazionale. La presidente del comitato Clodiense dell’anno Stefania Lando in precedenza aveva presentato gli altri 4 finalisti: l’imprenditore del settore di lavori marittimi Luciano Boscolo Cucco, promotore di Chioggia in Italia e all’estero che è riuscito a far sfilare per le strade di New York il bragozzo Teresina; i paramedici del reparto di cardiologia Riccardo Baldo, Katia De Bei, Gina Valentino e Tiziana Cavallarin che lo scorso anno sono riusciti a salvare un giovane viaggiatore vicentino colpito da arresto cardiaco mentre era in volo da Venezia a Parigi; Patrizia Neher, che da Sottomarina si è poi trasferita per qualche tempo negli Usa ed ora è volto noto del programma di Rai2 “I Fatti Vostri” che con la rubrica “Ci pensa Patty” offre utili consigli per le attività quotidiane; Matteo Silverio, assistente alla didattica del Master in Architettura Digitale all’Iuav di Venezia, che ha creato la startup “Rehub”, attiva nel riciclaggio del vetro derivante dagli scarti dei laboratori di Murano.
Un premio “fuori concorso” è stato anche assegnato all’attrice Pilar Fogliati, protagonista della serie televisiva Netflix “Odio il Natale” che, impegnata a Roma, ha invia-
to un video per salutare la città di Chioggia che con le sue calli, canali e viuzze è “cinematograficamente perfetta”. Alla cerimonia di premiazione erano presenti anche il vescovo di Chioggia mons. Giampaolo Dianin che ha invitato a “gareggiare nello stimarvi a vicenda” e l’europarlamentare Rosanna Conte.
Eugenio Ferrarese
La “500 miglia Touring 2023” fa tappa a Chioggia
Tappa nel centro storico di Chioggia lo scorso 29 aprile per la “500 miglia Touring 2023”. Si è trattato della 25a edizione di questa manifestazione non competitiva dedicata alle auto d’epoca e prestigiosi marchi (Ferrari, Bugatti, Maserati, Rolls-Royce, BMW, Mercedes, Jaguar, Lamborghini, Aston Martin, Porsche…) e la città lagunare è stata scelta come destinazione insieme a Brescia, Firenze,
Ravenna e Verona. Il corteo delle 80 auto storiche partito da Firenze e transitando per Castrocaro Terme e Ravenna è giunto a Chioggia accolto dal sindaco Mauro Armelao col cappellino dell’evento. I partecipanti hanno poi effettuato una crociera con cena a bordo per un breve tour a Venezia e poi tornare a Chioggia per il pernottamento.
Il giorno successivo il corteo delle auto della “500 miglia Touring 2023” ha raggiunto Padova, successivamente Verona e infine Brescia per concludere l’itinerario con le premiazioni. (e.f.)
Gli altri eventi: il 10 giugno “Il grande blu” in occasione della “Giornata mondiale degli Oceani” e il 25 giugno “Vita da marinai” per imparare i nodi utilizzati per le barche e le reti da pesca
Un esperto naturalista accompagnerà il 28 maggio prossimo i visitatori del museo di Zoologia Adriatica Olivi di Chioggia a conoscere le tartarughe e poi ci si potrà anche cimentare in un simpatico laboratorio creativo. “Tarto mania”, in occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe, uno degli eventi che il museo di zoologia adriatica propone per la primavera 2023, è stato preceduto il 25 marzo da “Al Museo con Olivia”, per conoscere il grande squalo elefante imbalsamato ospitato al secondo piano del museo chioggiotto e scoprire segreti e curiosità della vita marina degli squali, e il 16 aprile da “Un selfie al Museo” per sfidarsi a scattare le foto più originali nelle sale del museo.
Vi saranno poi altri due appuntamenti: il 10 giugno “Il grande blu” in occasione della “Giornata mondiale degli Oceani” e infine il 25 giugno “Vita da marinai” per imparare a realizzare i nodi utilizzati per le barche e le reti da pesca.
Disposto su due piani del settecentesco palazzo Grassi che si affaccia sul canal Vena in uno dei punti più caratteristici della città di Chioggia, il museo è dedicato a Giuseppe Olivi, uno dei padri della zoologia moderna. Ospita la più importante collezione storica di animali marini dell’Adriatico e consente ai visitatori una “immersione” nell’affascinante mondo marino e avvicinarsi alla pesca e alla vita dei pescatori grazie alla presenza di postazione interattive, scoprire le “Tegnue”, un’oasi di biodiversità molto apprezzata dai subacquei, e la storia della città. I pannelli presenti nelle sale invitano i visitatori a riflettere sull’influenza dell’uomo sugli ecosistemi, i rischi di degrado, la necessità di una gestione sostenibile delle risorse marine e della loro conservazione.
Grazie ad una convenzione con il Comune di Chioggia, l’Università di Padova utilizza da oltre vent’anni palazzo Grassi quale sede di attività didattiche di Biologia marina.
Informazioni sul museo di zoologia si possono consultare nel sito internet www.museolivi.it e nelle pagine social su Facebook e Instagram.
Eugenio FerrareseGianluca Nordio è il nuovo presidente del Leo Club Chioggia Sottomarina
Un giovane laureando in Ingegneria Informatica, Gianluca Nordio, è il nuovo presidente del Leo Club Chioggia Sottomarina. Il Club - un “Service” del Lions - è costituito da giovani che dedicano il proprio tempo libero ad attività di servizio condividendo ideali di amicizia, generosità e solidarietà.
Il neopresidente Nordio con alcuni giovani soci, tra i quali anche il presidente del Distretto “TA3 Leo” Alessandro Salvarani, lo scorso 29 aprile hanno organizzato, in collaborazione con il gruppo Green Bei e una classe seconda dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cestari-Righi” accompagnati da due docenti, una raccolta rifiuti lungo la spiaggia di Sottomarina riempiendo una ventina di sacchi.
Al termine il gruppo di giovani si è ritrovato a “Mare Notus” per un rinfresco offerto da Molin Alimentari dove Elena De Perini, assessore all’Ambiente del Comune di Chioggia, ha salutato tutti i partecipanti di questa lodevole iniziativa. Un ringraziamento è stato rivolto alla Veritas che ha fornito il materiale e la disponibilità per il recupero dei rifiuti. (e.f.)
Turismo. Firmato dai Comuni di Venezia e Chioggia, le capitanerie e le compagnie di navigazione
Ridurre l’impatto di emissioni inquinanti delle navi da crociera, con la volontà di proseguire lungo la strada della sostenibilità e della tutela ambientale. È questo, in sintesi, il contenuto dell’Accordo Venice Blue Flag 2023 che è stato firmato lo scorso 21 aprile a Ca’ Farsetti, frutto della collaborazione tra i Comuni di Venezia e Chioggia, le rispettive Capitanerie, le compagnie di navigazione, ben 33, e gli agenti marittimi.
Se la crocieristica rappresenta un’attività fondamentale per il turismo e l’economia, tuttavia non si può non considerare il delicato ecosistema della Laguna, con la fragilità delle sue città. La tecnologia rappresenta un sempre più efficace supporto ma è necessario anche “educare” i passeggeri al rispetto degli spazi e dei monumenti. E’ nel complesso ciò che si propone di fare l’Accordo.
“Si tratta di una sottoscrizione volontaria – ha esordito l’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin –non di un obbligo di legge e quindi siamo onorati di rinnovare questo accordo per la salvaguardia del territorio. A differenza che in passato, quando si faceva riferimento solo ad un periodo di alcuni mesi legati alla stagione turistica, da alcuni anni la durata del patto che firmiamo è annuale. E nell’arco di questo anno, oltre alle attuali 33 compagnie di navigazione firmatarie, altre potranno aderire. La politica ambientale, che ruota
attorno alla crocieristica e all’attività portuale, deve essere fatta su larga scala. Infine, credo che definire con il Governo, in tempi rapidi, il futuro dei Porti di Venezia e Chioggia sia strategico dal punto di vista economico, infrastrutturale e della tutela ambientale”.
Oltre all’assessore De Martin, che ha fatto gli onori di casa, erano presenti il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, l’assessore all’Ambiente del Comune di Chioggia, Serena De Perini, il comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, Piero Pellizzari, il comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia, Dario Riccobene, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico settentrionalePorti di Venezia e Chioggia, Fulvio Lino Di Blasio, il presidente di Venezia Terminal Passeggeri, Fabrizio Spagna, gli agenti delle compagnie crocieristiche.
Anche il presidente dell’Autorità di Sistema portuale Di Blasio si è soffermato sull’importanza della collaborazione tra enti. “L’accordo Blue Flag – ha ribadito – estende il perimetro dell’intesa al porto di Chioggia dove, ormai da un anno, stiamo valorizzando una
Grazie anche al supporto della tecnologia si vuole proseguire sulla strada della tutela ambientale, insieme a quella del lavoro e dello sviluppo economico
nicchia importante del traffico crocieristico che si concentra sul segmento lusso. Gli obiettivi del Blue Flag sono coerenti con la politica dell’Autorità e della struttura commissariale che intende dare soluzione ai flussi crocieristici sulla base delle indicazioni governative, ma che si pone anche l’obiettivo di strutturare una nuova modalità di fruizione turistica della laguna, più attenta alle esigenze locali e focalizzata sul valore aggiunto delle destinazioni gestite, dove le forze produttive del territorio e le istituzioni culturali saranno sempre più coinvolte per creare nuovo valore e occupazione di qualità”.
L’accordo, dallo scorso anno, assume maggiore rilievo in un contesto modificato dalle limitazioni al traffico crocieristico nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, introdotte dal DecretoLegge 20 luglio 2021, n. 103, che ha portato Venezia a dover costruire un nuovo modello di crocieristica che deve contemperare le esigenze di sostenibilità ambientale e salvaguardia della laguna proprio con quelle di tutela del lavoro e dello sviluppo economico.
Una sensibilità verso la sostenibilità dell’attività crocieristica è necessaria.
“Così come è fondamentale tutelare e promuovere gli importanti aspetti ricettivi ed economici legati al crocierismo, - ha insistito il sindaco di Chioggia Mauro Armelao - altrettanto importante è proteggere l’ambiente. Quello che circonda Chioggia, come tutta la laguna veneta, è un ecosistema delicato, basti pensare alle nostre Tegnue, la cosiddetta barriera corallina che si trova sui fondali antistanti Chioggia. L’adozione di buone pratiche, come questo accordo, rende possibile un turismo sostenibile,
rispettoso dell’ambiente, del territorio e della tipicità. Il mio grazie va, oltre al Comune di Venezia, ancora una volta all’Autorità portuale, che ha creduto nel sogno di portare le crociere a Chioggia e, con noi, in un turismo integrato nel territorio, non impattante e leva economica a servizio della collettività”.
Tra le novità, l’accordo quest’anno prevede che le compagnie di navigazione si impegnino a forni-
re ai croceristi in visita alle Città di Venezia e Chioggia, qualora previsto nei pacchetti di viaggio, prodotti e/o materiali plastic free al fine di ridurre la dispersione della plastica.
“Un tassello importante sulla strada di una maggior consapevole tutela ambientale delle acque della laguna – hanno commentato i comandanti delle Capitanerie di Porto di Venezia, Pellizzari, e di Chioggia, Riccobene – poiché l’accordo attesta la rinnovata volontà degli operatori della crocieristica e degli enti firmatari di proseguire sulla strada della sostenibilità e della tutela ambientale”.
Il Teatro Villa dei Leoni di Mira ha da poco concluso l’edizione 2022-2023 della rassegna serale “Mira il Teatro fa centro” – progetto culturale promosso e organizzato dal Comune di Mira con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale e con la collaborazione de La Piccionaia, ed è tempo di bilanci. Dati alla mano, si riscontra un significativo aumento del pubblico abbonato che sfiora il 40% rispetto all’anno precedente (212 spettatori nel 2022-2023 rispetto a 154 nel 2021-2022) e si segnala che ben 4 spettacoli su 8 in programma hanno registrato il tutto esaurito. “Un indicatore rilevante – spiegano gli organizzatori - che dimostra la bontà della proposta artistica di questa rassegna è relativo alla media degli spettatori presenti ad ogni spettacolo. In un teatro che ospita 300 posti a sedere, per ogni appuntamento le poltrone occupate erano mediamente 281”. Da novembre a marzo sono stati otto gli appuntamenti di teatro
Il progetto culturale promosso e organizzato dal Comune di Mira con il circuito regionale Arteven ottiene un buon successo, con un aumento del pubblico abbonato che sfiora il 40%
contemporaneo in cartellone, con titoli che spaziavano dalla prosa, alla danza, alla narrazione. Si sono conclusi anche gli appuntamenti del progetto teatrale tutto dedicato alle giovani generazioni de La Piccionaia, promosso dal Comune di Mira, in collaborazione con Regione del Veneto e Ministero della Cultura. La rassegna “Famiglie a Teatro” con 4 appuntamenti la domenica pomeriggio dedicati ai bambini - e le loro famiglie - dai 3 agli 11 anni, si sono sviluppati da dicembre 2022 a marzo 2023,
registrando 857 presenze totali, con una media di 214 persone a spettacolo.
Praticamente raddoppiate le presenze medie rispetto alla stagione precedente che ancora vedeva
una capienza ridotta per la pandemia, ma risultato superiore di almeno un 20% anche se confrontato con le ultime stagioni pre-Covid.
Risultati estremamente positi-
Nasce in provincia di Milano nel 1927. A vent’anni vengono pubblicati i suoi primi disegni a fumetti; lavora nella capitale lombarda, ma anche a Londra negli anni ?60. La vita in famiglia è problematica, la moglie muore. Poi si allontana da Milano nel ’70 perché voleva andare in Vietnam per vedere la guerra che illustrava per le copertine de la “Domenica del Corriere”, lontano da tutto e da tutti. In realtà andrà a Livigno, ma successivamente giunge vagabondando a Pellestrina e in quell’isola della laguna veneta “lunga dieci e larga tre” si costruisce un atelier sull’acqua, una palafitta che chiama “Il mondo della Luna”.
Il libro a cura di Giovanni Scarpa “Giorgio Foresto - Avventure a colori di un pittore fuggiasco” (Edizioni NPE 2022) racconta le vicende di Giorgio De Gaspari, noto illustratore, che vive come un barbone dormendo nella
barca di un pescatore di Pellestrina, ma che col pennello o la matita riesce a realizzare opere visionarie che suscitano interesse e ammirazione.
“Giorgio Foresto” per qualche tempo si allontana dalla laguna, va in India, a Singapore, in Nuova Zelanda, in Australia… una vita strampalata e anticonvenzionale, ma poi a Pellestrina ritorna sempre e continua a produrre dipinti e disegni che finiscono nelle case dell’isola, ma anche in giro per il mondo. La vita di Giorgio De GaspariGiorgio Foresto si conclude a 85 anni nel 2012.
Nel volume illustrato - frutto delle lunghe e appassionanti ricerche di Giovanni Scarpa, docente della scuola media “Paolo VI” di Sottomarina - oltre agli approfondimenti biografici sono presenti alcune opere di Giorgio Foresto, “straniero” di Pellestrina. (e.f.)
vi anche per la rassegna Teatro Scuola, dedicata agli alunni delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Mira e della provincia di Venezia. Rispetto al programma iniziale di 20 spettacoli, sono state aggiunte anche due repliche per la richiesta da parte delle scuole.
Un anno scolastico, questo 20222023, che volge al termine e che è stato segnato dal ritorno alla normalità anche nelle uscite al Teatro Villa dei Leoni. La rassegna si è conclusa 18 aprile con “Vulcania”, spettacolo di Catalyst sulla Costituzione e si sono registrate 5.933 presenze con un tasso di occupazione medio del 90%. Un risultato che conferma ancora una volta l’importanza del teatro per i ragazzi nei percorsi formativi delle scuole, con un bacino d’utenza per il 65% mirese e per il resto provinciale. Praticamente tutti gli istituti scolastici e i plessi del Comune di Mira hanno partecipato al Teatro Scuola e alcune sezioni anche più di una volta durante l’anno.
Tennis. Importante accordo nelle scorse settimane in Riviera del Brenta con Banca Prealpi
Nelle scorse settimane nella sede del Tennis Club Dolo, si è tenuta la presentazione del “Progetto Giovani”, nato dalla sinergia tra l’associazione sportiva dolese e Banca Prealpi SanBiagio, l’istituto di credito cooperativo con sede a Tarzo (Treviso). All’evento, che ha preceduto l’assemblea di bilancio 2023 e l’elezione del nuovo direttivo dell’Asd Tennis Club Dolo, hanno preso parte il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, l’assessore allo Sport Cristina Nardo, il presidente del Tennis Club Dolo, Mario Pigato, assieme alla vice presidente Micaela Barbuni e al membro del consiglio direttivo Stefano Borgo, il consigliere e maestro nazionale Andrea Spolaore oltre a una rappresentanza dei ragazzi e delle ragazze iscritte. Presente in rappresentanza di Banca Prealpi SanBiagio, Luca De Luca, vice presidente vicario, Renato Antonio Segatto, consigliere di amministrazione, e Ines Mazzetto, direttrice della filiale di Dolo. Strutturato lungo un percorso triennale, il progetto punta ad ampliare ulteriormente l’ offerta e il bacino di iscritti del Tennis Club, che oggi conta 8 squadre giovanili e un totale di oltre 110 giovani atleti, di cui oltre 80 frequentanti la scuola tennis e circa una trentina impegnati a livello agonistico. La struttura tecnica vede invece un maestro nazionale, tre istruttori, due preparatori
atletici e uno psicologo, supportati da un’alimentarista e da un massaggiatore esterni. In particolare, l’associazione potrà potenziare diverse attività, tra cui i corsi annuali, tramite l’acquisto di nuovo materiale tecnico, le competizioni giovanili, i corsi preparatori e l’ormai tradizionale “Summer Camp”, il cui avvio è previsto a giugno per cinque settimane. La partnership prevede, inoltre, la creazione di 10 borse di studio per premiare gli atleti con il miglior rendimento in campo e in classe, coniugando quindi l’impegno sportivo con quello scolastico. Mario Pigato, presidente del Tennis Club Dolo, ha commentato: “la genesi del progetto è stata molto breve, ha avuto inizio con un primo contributo al torneo giovanile nel 2022 al quale hanno fatto seguito alcune ipotesi di collaborazione
Doppia promozione dal campionato di Seconda categoria a quello di Prima per le squadre di Riviera e miranese. Sono giunti al termine i campionati di calcio dilettantistico e due squadre sorridono per aver ottenuto la promozione diretta nella serie superiore, si tratta dello Stra Riviera del Brenta e del Campocroce di Mirano. La formazione rivierasca dello Stra è stata promossa senza giocare. Infatti, a causa di un numero dispari di squadre nel suo girone, ha riposato nell’ultima giornata mentre la Camponogarese, che era seconda a soli due punti, giocava l’ultima gara di campionato sul campo del Ponte San Nicolò e vincendo l’avrebbe scavalcata in classifica ma, invece, ha perso è così lo Stra ha ottenuto la pro-
mozione riposando. Grande soddisfazione per l’allenatore Agostini che ha diretto un insieme di ragazzi che strada facendo hanno saputo amalgamarsi e creare un gruppo unito e capace di primeggiare. Gioia anche per il presidente Alberto Menegazzo che dirige la società dal 2019 e che ha saputo ridare entusiasmo ad un ambiente che tornerà a calcare i campi di Prima categoria dopo 16 anni. Nel miranese si festeggia anche a Campocroce. Il team allenato da Federico Michelato ha condotto una stagione di testa e sembrava avviarsi ad una promozione tranquilla sino a poche giornata dal termine. Ma quando era pronto a
più ampia formulate in un incontro nello scorso novembre con i vertici della banca. L’obiettivo è la crescita di giovani individui attraverso la pratica di uno sport”.“Quale istituto - dice Luca De Luca, vice presidente vicario di Banca Prealpi SanBiagio - che da sempre punta alla crescita dei territori in cui opera, anche nelle aree di più recente insediamento, vogliamo supportare la missione educativa di realtà esemplari, come il Tennis Club Dolo”. L’Asd Tennis Club Dolo è attiva dal 1979 e gestisce un complesso di cinque campi in terra rossa, di cui due a copertura fissa tutto l’anno, situato all’interno di una vera e propria cittadella dello sport dotata di una notevole varietà di impianti, tra cui una piscina comunale, un campo di rugby, un palasport e una pista di pattinaggio.
L’Asd Tennis Club Dolo è attiva dal 1979 e gestisce un complesso di cinque campi in terra rossa, di cui due a copertura fissa tutto l’anno. È situato all’interno di una vera e propria cittadella dello sport
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festeggiare ha prima perso lo scontro diretto con i secondi, lo Sporting ScorzèPeseggia, poi pareggiato una gara vedendo scendere ad una solo punto il vantaggio sui rivali, punto difeso strenuamente sino all’ultima giornata. Grande gioia per il presidente Rossetto, e per i poco meno di duemila residenti nella frazione miranese che ora sperano che l’esperienza in Prima duri più delle tre precedenti volte quando la squadra retrocedette subito. (l.p.)
Il mondo dello sport dilettantistico è preoccupato e s’interroga su quali potranno essere gli effetti che porterà l’applicazione del nuovo decreto del Consiglio dei Ministri con cui sono state approvate le modifiche, relativo all’attuazione della riforma del rapporto di lavoro sportivo. Le novità sono incisive e riguardano non solo i profili previdenziali, ma anche fiscali del rapporto di lavoro sportivo. Ma cosa cambierà? Sono state stabilite tre diverse fasce di compensi. Fino a 5.000 euro, lo sportivo dilettante potrà beneficiare dell’esenzione totale sia dagli obblighi contributivi, sia ai fini fiscali. Per i compensi superiori a 5.000 euro e fino a 15.000 euro, sarà dovuto solo il pagamento dei contributi, ma non l’Irpef. Gli atleti potranno fruire della detassazione completa dei compensi, non più entro il massimale di 10.000 euro an-
nui, ma entro il maggior limite di 15.000 euro, però, scatterà l’obbligo di copertura previdenziale. Superata la nuova soglia sarà dovuta sia l’Irpef e dovranno essere versati anche i relativi contributi previdenziali. E’ un provvedimento che il presidente del calcio Dolo, Moreno Volpe giudica preoccupante. “Alcuni colleghi
presidenti - lancia l’ allarme Volpe - per protesta si sono dimessi. Anch’io ci ho pensato ma per ora preferisco solo sperare che la commissione sorta in Federazione possa modificare questa nuova disposizione che dovreb-
be entrare in vigore dal prossimo primo luglio e che è unita anche allo svincolo di tutti i giocatori, non più dai 25 anni in su”. Volpe spiega cosa lo preoccupa di più. “Premetto - continua - che il tetto dei 5.000 euro ai compensi dei
La pesca come momento inclusivo per chi soffre di disabilità. Con questo spirito si è svolta una giornata di “pesca inclusiva” che ha coinvolto, oltre al Comune di Salzano anche quelli di Scorzè e Zero Branco nel lago San Rocco di Scandolara. Un’occasione di inclusione ed amicizia, di socialità ed aggregazione. È stato proprio questo lo spirito della “Giornata di pesca inclusiva” che ha goduto della collaborazione di Opes Italia (Organizzazione per l’educazione allo sport) e del gruppo di pesca sportiva Piranha Asd e che a questa prima edizione ha coinvolto oltre 35 persone diversamente abili, di età differenti. Queste associazioni, supportate da un gruppo di volontari che fanno parte di più realtà associative del territorio e dalla supervisione di due pescatori del Comitato Italiano Paralimpico, si sono cimentate nella pratica della
pesca sportiva, con l’assistenza dei volontari e in piena sicurezza, in un contesto naturale di grande pregio. I sindaci di Zero Branco Luca Durighetto, di Salzano Luciano Betteto e di Scorzè Nais Marcon, sottolineano: “come rappresentanti delle amministrazioni locali siamo impegnati a promuovere lo sport non solo come sana pratica sportiva, ma anche come veicolo di inclusione, in quando ricopre un ruolo centrale per il benessere psicofisico delle persone con disabilità, più e meno gravi. Organizzare una giornata di questo tipo, frutto del gioco di squadra tra tre Comuni e della collaborazione con molte associazioni del territorio, risponde a questa sensibilità”. All’evento hanno presenziato anche il consigliere comunale Andrea Favaretto, di Salzano e gli assessori allo sport Michela Muffato e al sociale Chiara D’Angelo. (l.p.)
giocatori dilettantistici lo trovo giusto per il contenimento dei costi che sono diventati elevati. Ma quello che mi preoccupa è il fatto che se si supera questa soglia si debbano pagare i contributi. Un aggravio non indifferente
perché non si tratta solo di pagare i giocatori ma anche i tecnici, i collaboratori, tutte le figure che gravitano nel mondo del calcio. Siamo dilettanti e non possiamo anche pagare dei commercialisti per poter continuare a funzionare”. Ma non solo. “Nella nostra società vi operano circa 300 atleti a cui si aggiungono una cinquantina di collaboratori, per lo più volontari. Abbiamo tutte le squadre giovanili che sono classificate nei primi cinque posti dei loro gironi. Ma se non dovesse esserci più il vincolo, rischiamo di perdere ogni anno decine di ragazzi e questo ridimensiona il nostro impegno a farli crescere con la speranza che un giorno arrivino alla prima squadra. Sarebbe la fine dei settori giovanili perché più nessuno avrebbe interesse ad investire, un duro colpo per il movimento calcistico in genere”.
Lino Perini“Si devono pagare i contributi. Un aggravio: non solo i giocatori, ma anche i tecnici e i collaboratori”Una partita di calcio dilettanti nel veneziano
Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.
Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.
I dettagli dell’intervento
Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-
Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale
gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.
Attenzione all’ambiente
E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia
circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.
I commenti
“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha
raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.
“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza
e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.
IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save
Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.
V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.
L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.
H anno confermato la loro pre-
senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan
shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-
tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.
S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima
linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.
I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.
Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico
“Son o estremamente pessimista e penso che tra qualche anno, dopo la morte dell’ultimo di noi, la storia della Shoah tra negazionismi e oblii, non ci sarà più: sarà prima ridotta ad un capitolo, poi una riga nei libri di storia e poi non ci sarà più.”
Quelle pronunciate poco tempo fa dalla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, sono parole dure, sconsolate, di chi per tutta la vita ha cercato di mantenere viva la memoria di uno dei punti più neri della storia del Novecento europeo e che oggi vede le sue fatiche messe a rischio.
Un vero e proprio grido di allarme che pone all’attenzione di tutti la necessità di essere parte di una memoria attiva nel passato e utile per costruire il futuro. È anche col peso di queste parole, che risuonano come un monito forte e un patto tra generazioni, che questa primavera trenta ragazze e ragazzi dei comuni della Riviera del Brenta hanno affrontato “Promemoria_Auschwitz”, il viaggio della Memoria che dal Veneto li ha portati a Cracovia e ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau. Un progetto fortemente voluto dagli amministratori dei comu-
ni di Dolo, Camponogara, Stra, Mira e Vigonovo che ha visto coinvolti partecipanti tra i 18 e i 25 anni. Giovani che hanno seguito una formazione specifica nel corso dell’inverno per poi partire alla volta della Polonia. Accompagnati dall’associazione di Promozione sociale Deina si sono riuniti ad altri 450 giovani provenienti da Trentino Alto Adige e Tirolo austriaco in un viaggio che li ha portati dentro la storia del Novecento. Quattro giorni intensi: si è iniziato con la visita alla città di Cracovia, il museo della fabbrica di Oskar Schindler, l’antico quartiere ebraico della città e i resti del ghetto costruito dai nazisti. Si è proseguito con la visita al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, giornata emozionante, densa e faticosa. Infine, in assemblea plenaria, tutti e cinquecento i partecipanti provenienti dalle diverse regioni
si sono confrontati sull’esperienza vissuta e su che cosa significhi, oggi, addentrarsi in una delle più grandi tragedie dell’umanità. Ed è proprio in questo momento, tra la fatica del viaggio, la difficoltà di dover provare a fare sintesi di tutto quello che si è assorbito, e anche un certo smarrimento e timore nel provare a raccontare in pubblico ciò che si prova, è in quel momento, palpabile, che si percepisce l’emozione della nascita di una comunità viaggiante, fatta di centinaia di teste, occhi, opinioni e punti di vista che si sommano per costruire una nuova consapevolezza, quella della responsabilità collettiva.
Le ragazze e i ragazzi che hanno preso parte al viaggio della Memoria della Riviera del Brenta sanno di non essersi recati in quei luoghi di dolore solo per fare della semplice, anche se sicuramente utile, memoria del
passato. I trenta partecipanti della Riviera, insieme alle altre migliaia che ogni anno da tutta Europa si recano in Polonia, non hanno solo visto quanto accaduto, ma lo hanno conosciuto, e da questa conoscenza dell’orrore deriva l’impossibilità di lasciare questo orrore all’oblio. Andare ad Auschwitz così, insieme, come comunità, significa prendersi carico di quel passato ed esserne responsabili non solo per preservarne il ricordo, ma anche per impedire che esso ritorni oggi sotto nuove, terribili forme.
La voglia di raccontare e le tante belle azioni di restituzione alle comunità che i partecipanti stanno ora organizzando, sono il modo migliore per rispondere alla chiamata della memoria attiva e necessaria. Non si tratta solo di trenta importanti esperienze, ma di trenta possibilità che intere comunità, in questo caso quelle della Riviera del Brenta, si sono date per poter avere al proprio interno gli anticorpi necessari a combattere il revisionismo e l’indifferenza.
La responsabilità della conoscenza è alla base di quel patto generazionale sulla memoria che ancora oggi è più che mai neces-
sario per rispondere ai timori di chi, come la senatrice Segre, conosce la necessità di combattere l’indifferenza per aver vissuto in prima persona i rischi che l’indifferenza crea.
Chi, come gli accompagnatori di questo viaggio di memoria, ha visto le reazioni dei partecipanti, ha raccolto il loro pensiero e accolto le loro paure, sa che questo tipo di progetti sono la miglior risposta ai giusti timori di chi, avendo conosciuto la brutalità dello sterminio, non vuole che l’oblio possa portare l’umanità a commettere gli stessi tragici errori.
I trenta ragazzi e ragazze della Riviera, insieme ai tanti altri che come loro hanno scelto di caricarsi della responsabilità di conoscere, stanno rispondendo con forza all’appello per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa pagina di storia. Fino a quando qualcuno avrà voglia di conoscere e ricordare quanto accaduto, ci sarà la possibilità di ricordare a tutti cosa significa essere umani.
Fino a quando ci sarà chi vorrà conoscere per viaggiare, quella pagina di storia non sarà dimenticata.
Francesco Filippi
• Chi è Francesco FilippiClasse ‘81, trentino, Storico della mentalità, formatore, organizza viaggi di memoria nei luoghi simbolo della storia europea. Autore di saggi e manuali sul rapporto tra passato e presente
Quattro giorni tra Cracovia e i campi di concentramento, l’esperienza e le emozioni dei giovani di fronte ad una delle più grandi tragedie dell’umanità
Èun Guinness World Record
tutto padovano quello che ha portato la Y-40, realizzata nel 2013 all’Hotel Millepini di Montegrotto Terme, a essere dichiarata la piscina più profonda del mondo. Ora, esattamente dieci anni dopo, un nuovo progetto dell’architetto Emanuele Boaretto ambisce ad affiancarsi, letteralmente, alla Y-40 ampliandone le potenzialità.
in ricerca e recupero, le produzioni cinematografiche.
“Un’architettura subacquea che darà molteplici opportunità e diverrà nuova attrazione turistica. La naturale evoluzione di Y-40 in un’opera aperta in grado di ispirare.
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it
Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Uno spazio sommerso aperto all’imprevedibile, al nuovo, all’inatteso” dichiara l’architetto Emanuele Boaretto. Lo spazio acquatico di PHI 1 2 sarà infatti raddoppiato dando maggiore risalto ad alcune delle applicazioni per le quali si è dimostrato Y-40 nei primi dieci anni.
ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
metro, in questo caso del cilindro di 12 metri.
Si tratta della PHI 1 2, un cilindro dal diametro di 12 metri e profondo 30 metri, riempito usando acqua termale a 32/34°C. Aperto al cielo, sarà in grado di accogliere speciali attrezzature di grandi dimensioni calate dall’alto, ma anche esercitazioni e simulazioni uniche nel loro genere. In particolare, il nuovo spazio acquatico termale sarà dedicato alla ricerca scientifica, medico-subacquea e aerospaziale, la formazione di forze specializzate
Ad arrivare al terzo posto i FOX. Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi
Per quanto riguarda il nome di battesimo della nuova struttura, si legge Fi dodici e si scrive Ф12 e deriva dalla lettera dell’alfabeto greco. In matematica è il simbolo della sezione aurea e l’iniziale del nome greco dello scultore e architetto Fidia, ma in architettura indica anche il dia-
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premiata con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie, ha rapito i cuori dei lettori
PHI 12 sarà inoltre un’opera sostenibile che eviterà l’immissione in atmosfera di oltre mille tonnellate di CO2. Questo sarà possibile perché la struttura non impiegherà acqua da bere, ma riutilizzerà sola acqua calda di origine profonda ipertermale salsobromoiodica, con un ciclo di filtrazione che consentirà un utilizzo efficiente. “L’impiego della risorsa termale, oltre a non sprecare acqua potabile, eviterà anche di dover riscaldare l’intera struttura. Dalla piscina al bar caffetteria, dallo shop agli uffici, tutti
de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
gli ambienti saranno mantenuti in temperatura grazie alla geotermia, evitando ogni anno una produzione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 rispetto ad un comune riscaldamento a gas per questi volumi” spiega l’architetto.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet. C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar,
L’opera, all’interno del parco dell’Hotel Terme Millepini come Y-40, sarà aperta anche ai visitatori che potranno scoprire la piscina fino al fondo, grazie ad un ascensore subacqueo panoramico trasparente che ne consentirà la visita scendendo assieme ad apneisti e sub alla base del cilindro profondo, dove vivere in diretta il momento del touch
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
down delle persone in immersione. “Grazie alla vetrata subacquea che lo circonda interamente alla profondità di 5 metri, sarà consentito girare intorno a tutto il cilindro per assistere a spettacoli di animazione e danza interpretati in acqua, come spettatori di un vero teatro subacqueo. Sarà, così, anche un grosso attrattore di flussi turistici come già è stata Y-40 in questi primi dieci anni di vita” sottolinea l’architetto Boaretto.
ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
La struttura dovrebbe essere pronta in circa due anni. Insomma, parte il countdown per un’altra struttura da record nel nostro territorio.
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IL BILANCIO. Nel corso del 2022 sono stati supportati numerosi progetti culturali e sportivi sul territorio regionale
Ècontinuato anche nel 2022 l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, per consolidare la propria presenza in Veneto, puntando sulla valorizzazione dei prodotti e dei produttori locali e sostenendo iniziative a sfondo sociale per continuare ad essere ogni giorno parte attiva delle comunità in cui l’azienda si inserisce.
Guardando allo sviluppo del business in Veneto, nel 2022 Aspiag Service Despar ha realizzato un fatturato al pubblico complessivo di oltre 918 milioni di euro, sia per gli esercizi diretti che affiliati e, grazie ai 30 milioni di euro di investimenti, ha proseguito nel suo progetto di sviluppo e potenziamento della rete vendita che conta oggi 161 negozi attivi in regione, di cui 89 diretti e 72 affiliati. Uno sviluppo che ha portato anche ad un allargamento della “famiglia Despar” con 192 nuove assunzioni, che fanno salire a 3.921 il numero dei collaboratori in regione.
Anche per il passato esercizio ha avuto una particolare rilevanza la valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere corte attraverso il progetto “Sapori del Territorio” che raccoglie in Veneto oltre 3.700 referenze a scaffale, provenienti da più di 700 produttori locali e che, ormai da molti anni, testimonia
concretamente la vicinanza e il sostegno di Despar alla cultura enogastronomica e alla produzione agroalimentare di qualità presenti in regione. Un’ulteriore declinazione sul territorio di questa strategia che mira alla piena sinergia con i produttori locali è il protocollo regionale di promozione delle tipicità territoriale “The Land of Venice”, attivo in Veneto da oltre tre anni, che contrassegna nei punti vendita dell’abete delle sette province del nostro territorio tutti i diversi prodotti certificati e caratterizzati dalla presenza di specifiche denominazioni geografiche.
Accanto a ciò, Aspiag Service Despar ha continuato a essere motore di crescita per il territorio: una scelta che si è concretizzata nel 2022 in moltissime iniziative a sfondo sociale
che Despar ha promosso per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Sono state così supportate molte società sportive, iniziative e realtà culturali del Veneto, impiegando direttamente una buona parte degli oltre 223 mila euro complessivamente investiti nel 2022 per lo sviluppo dei progetti a ricaduta sociale in regione. Anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo è stato coinvolto in progetti specifici di raccolta fondi, come nel caso della vendita delle originali shopper biodegradabili con la grafica realizzata dalla Cooperativa Down Dadi, o di sensibilizzazione sociale come per la promozione della campagna di prevenzione di truffe e raggiri a danno dei cittadini effettuata assieme alla Polizia di Stato in tutto il territorio regionale.
La rete vendita in Veneto cresce all’insegna della sostenibilità
Nel 2022 Aspiag Service Despar ha proseguito nel progetto di sviluppo e potenziamento territoriale della rete vendita in Veneto e incrementato il numero degli esercizi commerciali di altri 5 punti vendita, di cui quattro localizzati nelle province di Venezia e uno nella provincia di Vicenza. L’azienda ha inoltre proseguito nel processo di riammodernamento dei propri negozi con le ristrutturazioni di un punto vendita diretto Eurospar a Verona e di un punto vendita affiliato a Padova. Particolarmente significativa nel corso del 2022 è stata poi l’apertura del punto vendita Despar di Ponte del Teatro, un nuovo negozio nel cuore di Venezia a servizio di residenti e turisti che rappresenta la volontà di offrire un servizio di prossimità e si inserisce perfettamente nella strategia di sviluppo della rete vendita in un’ottica green. La sostenibilità è infatti uno dei driver strategici di sviluppo
per Aspiag Service Despar che anche per il 2022 ha continuato il percorso di allineamento del proprio modello di business e delle proprie performance ai sette obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che l’azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Tutte le nuove aperture e le ristrutturazioni sono infatti progettate in una prospettiva green, attraverso soluzioni che permettono un’attenzione verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. A ciò si aggiunge l’attenzione che l’azienda pone alle modalità di sviluppo della propria rete vendita che si concretizza nella scelta di prediligere per le nuove aperture una strategia
Tra le iniziative sociali più significative del 2022 va ricordata inoltre l’annuale campagna de “Il mondo ha bisogno delle donne”, attività charity che ormai da diversi anni rappresenta un’occasione per lanciare un forte messaggio di solidarietà sostenendo progetti e associazioni impegnate nell’ambito della promozione dei diritti e del benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel solo Veneto grazie a questa raccolta fondi sono stati raccolti quasi 60 mila euro, che sono stati destinati ai programmi di ricerca e cura dell’Endometriosi e alla collegata campagna di prevenzione negli istituti scolastici regionali. Inoltre, anche nel 2022 è proseguito l’impegno di Despar per la lotta allo spreco alimentare che ha permesso di recuperare in Veneto più di 550 tonnellate di cibo invenduto, distribuito attraverso una rete territoriale di solidarietà di oltre 800 Onlus, che hanno consentito la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai più bisognosi. Un impegno che, oltre alle importanti ricadute in ambito sociale, ha permesso anche di fare bene all’ambiente, permettendo un risparmio totale di oltre 2.025.431 kg di Co2 equivalente e oltre 1.198.016 m3 di acqua (che corrispondono rispettivamente ad oltre 15 mila viaggi in auto da Milano e Napoli e 374 piscine olimpioniche!).
Nonostante un contesto macroeconomico difficile e sfidante per tutto il settore della GDO come quello passato, tra inflazione, rincari energetici e rialzo dei prezzi, anche nel 2022 Aspiag Service Despar ha continuato nel suo percorso di crescita in Veneto, diventando sempre di più un punto di riferimento importante per le persone e le comunità dei territori in cui siamo presenti. L’espansione del business e gli investimenti per lo sviluppo e il consolidamento della rete vendita ci hanno permesso di rafforzare il nostro ruolo nel settore della grande distribuzione in Veneto, impegnandoci a mantenere i prezzi di vendita accessibili per i nostri clienti e favorendo l’aumento dell’occupazione.
di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio.
Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto, lavorando a stretto contatto con i fornitori locali e con i diversi paesi che, come noi, fanno parte del gruppo internazionale SPAR Austria. In un contesto di incertezza come quello vissuto, filiera ed economie di scala sono state dunque le parole chiave per fronteggiare il caroprezzi e continuare a sostenere le famiglie mitigando l’effetto del caro-vita, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che ci ospitano. Anche per il futuro, vogliamo continuare nell’impegno verso i territori in cui siamo presenti, continuando il nostro percorso di sviluppo all’insegna della qualità, prossimità, competenza, partecipazione e inclusione: valori da sempre condivisi da tutta la grande famiglia Despar e che ogni giorno ci permettono di essere un riferimento per le comunità in cui il nostro abete ha messo le sue radici.
Pizzeria da Leo a Sottomarina di Chioggia non è un semplice “pizzeria”; ma una vera istituzione del Clodiense; un’attività che esce dall’ordinario. Sarà per questa ragione che anche l’intervista che avevamo pensato di sottoporre al suo fondatore, Leo Mercantini, si è trasformata in una lunga e piacevole chiacchierata. La passione e l’entusiasmo profusi per decenni tra i forni della bottega di Piazza Italia traspaiono infatti anche dai suoi racconti; e non si può fare altro che ascoltare.
“Ho iniziato a fare questo lavoro a 18 anni a Roma, negli anni 60, quando era davvero dura la vita” ci racconta Leo, con un filo di emozione.
“C’erano poche possibilità e io stesso ho mangiato tanta pizza per tirare avanti. Ricordo il mio primo Datore di Lavoro, una persona molto dura. Per fortuna poi cambiai e trovai una seconda occupazione in zona Torvaianica. Poi la svolta: un giorno mi chiesero se me la sentivo di salire su a Verona. Ricordo che siamo
di farina. Pensi alle difficoltà dei primi tempi, capivo poco di quel dialetto!”.
Fu quella una buona esperienza che porterà Leo a tentare fortuna anche nella zona del Lago di Garda. “Quello invece fu un vero buco nell’acqua! Lì era pieno di stranieri, passeggiavano in paese ma poi pranzavano e cenavano presso le strutture alberghiere”. Ed è proprio in questo momento di difficoltà che Leo conosce un compaesano (diventato poi amico) che lo spinge a cercare fortuna a Sottomarina. “Ricordo il mio primo arrivo in paese – ci racconta con il sorriso – era una mattina di febbraio e soffiava la
hanno portato?! Mi indicarono il posto dove avrei potuto iniziare la mia attività e firmammo subito il contratto. Ecco come sono partito qui. Fu subito un successo”. Le domande preparate sono tante, decidiamo di interromperlo nel suo racconto solo per qualche curiosità.
La concorrenza nel corso degli anni è comunque aumentata; tuttavia la sua pizza è riuscita sempre a distinguersi. Come se lo spiega?
“Sono le materie prime quelle che fanno la differenza. Oltre chiaramente all’esperienza. Le farine, tanto per citare un esempio: ce ne sono decine e decine,
stano di più. Lo stesso vale per il pomodoro e tutti gli altri ingredienti. Io ho sempre scelto di puntare sulla qualità. Aggiungo che non ci si può inventare di aprire una attività senza avere fatto prima un poco di gavetta, senza conoscere il mestiere”. Parlare del legame di Leo con Sottomarina e Chioggia ci porta anche ad una riflessione su come è cambiata la società in questi oltre cinquanta anni. “Non me ne voglia nessuno, ma forse era migliore la società di una volta. Qualcosa è cambiato a partire dagli anni ‘90, soprattutto in riferimento alla gioventù. Ho visto ragazzi più “allo sbaraglio”. Si figuri che io da giovane, per farmi conoscere, giravo per le spiagge tra gli ombrelloni offrendo pacchetti di pizza”. Lo interrompiamo ancora una volta.
Quali sono stati i momenti più emozionati di questi oltre 50 anni di attività?
“Devo dire che quando ho fatto le due feste in piazza Italia (in occasione dei 40 e 50 anni di attività, ndr), nel momento in cui
applauso che non finiva più. La piazza era piena. Tutto questo, la gente soprattutto, mi ha emozionato”.
Chiaro che i ricordi sono tanti. Leo ci strappa un altro grosso sorriso quando racconta della figlia di una cliente clodiense, trasferitasi in Germania, che presa dalla nostalgia di Chioggia chiese alla madre che le venisse portata proprio una confezione di pizza da Leo.
Affascina constatare come quello di Leo è un legame indissolubile con la città mantenuto con garbo, educazione e rispetto. E poi c’è la famiglia. “Uno dei valori che ho sempre portato avanti è quello della famiglia, del volersi bene, lo stare insieme” ci confida. Non è un caso se moglie, figli e nipoti si sono succeduti (e continueranno a farlo) nel portare avanti questa bella storia di successo. La storia di un ragazzino nato a poche centinaia di metri dalle Cascate delle Marmore (vicino Terni), che si è fatto volere bene da Chioggia e da ogni turista che abbia messo piede in
Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi
V ivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.
Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.
Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.
Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico.
L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.
“Per attività fisica, s’intende – sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.
Prosegue alla pag. seguente
Giovani e salute
Un altro fattore importante è il tempo in una settimana dedicato all’attività fisica.
“Evidenze scientifiche - si legge dalla pagina Facebook dell’azienda sanitaria padovanadimostrano che praticare attività fisica moderata e vigorosa per almeno due ore e mezza alla settimana produce effetti benefici sulla riduzione del rischio di sviluppare il tumore mammario, cervico-uterino e del colon retto. L’effetto benefico dell’attività fisica dipende dall’innesco di meccanismi biologici come l’aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina che riduce il livello di glucosio, l’attivazione del metabolismo dei grassi, la riduzione dei livelli di ormoni sessuali, la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del marker dell’infiammazione”.
Non meno importante è il beneficio sulla sfera psicofisica: migliore percezione di sé e delle proprie capacità, stimolo alla socializzazione e alla condivisione.
Si c hiama “binge drinking” la pratica assai diffusa tra i giovani di “tracannare” alcolici fino a stordirsi. Un tema su cui l’Ulss 5 Polesana invita a riflettere in occasione del mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica.
Il consumo di alcol, infatti, è purtroppo sempre più diffuso tra i giovani. Ma spesso si ignorano le conseguenze negative dei ricorrenti episodi di ubriachezza e relative al consumo di alcolici in età giovanile.
Bere e ubriacarsi fin dall’adolescenza danneggia le cellule di molti organi, tra cui fegato e sistema nervoso centrale: in particolare, tra i 1 2 e i 25 anni il cervello subisce danni irreversibili per l’incapacità di metabolizzare l’alcol. Inoltre, è un fattore di rischio alla guida: in Italia sono
circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 1 5 ed i 24 anni. In più, predispone a comportamenti violenti e autolesionisti, è associato al rischio di gravidanze non desiderate e di malattie a trasmissione sessuale. Infine, porta a disturbi dell’apprendimento, incidendo sul rendimento scolastico.
Nel lungo termine, poi, favorisce l’insorgere di varie malattie croniche come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e disturbi psichici, senza contare il fatto che rende più inclini a sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.
La corretta informazione sugli effetti provocati dal consumo di alcolici per i più giovani, ma anche per gli adulti, rappresenta dunque la prima forma di prevenzione.
Per stare bene è altrettanto importante un’alimentazione equilibrata, sana e bilanciata. “L’organismo ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente e rendere possibili i processi fisiologici. Alcuni nutrienti infatti sono essenziali per provvedere alla richiesta di energia, per alimentare il ricambio cellulare, altri invece hanno funzioni protettive” sono le indicazioni del Ministero della Salute che in dieci punti elenca le buone abitudini per mangiare sano. 1) É consigliato seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sia sul piano qualitativo che quantitativo. 2) Non va mai trascurata la prima colazione che fornisce una buona energia per affrontare gli impegni della giornata. 3) L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, al giorno dalle quali trarre le quantità di vitamine necessarie di cui il nostro corpo ha bisogno. 4) É buona abitudine bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche senza aspettare di avere sete. 5) É importante cucinare con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. 6) Bisogna sempre fare attenzione alle modalità di preparazione degli alimenti e non eccedere nei condimenti. 7) Limitare il consumo del sale e preferire quello iodato. Non consumare troppi dolci e bevande zuccherate. Aumentare in casa la scelta di frutta e verdura limitando la disponibilità di alimenti e snack troppo calorici. 8) Limitare il consumo di bevande alcoliche, evitandolo in gravidanza. 9) Coinvolgere i bambini nella preparazione dei diversi alimenti giocando con i colori e le differenti consistenze, impareranno a conoscerli. 10) Leggere l’etichetta prima di acquistare un alimento per conoscere cosa contiene e per essere informato sul contenuto di energia e nutrienti.
Un ulteriore elemento a cui bisogna prestare attenzione è la qualità del nostro sonno. Gli esperti consigliano di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte; dormire bene è importante per essere vigili e attivi durante la giornata, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento della memoria e delle cellule del corpo.
La meditazione è il quarto pilastro del vivere in salute. Di recente è cresciuto l’interesse e la sensibilità verso questo tema.
La meditazione è una pratica che consente di concentrarsi su un unico pensiero, allontanando qualsiasi forma di negatività che può derivare dall’ambiente esterno. Gli ormoni rilasciati durante la meditazione consentono di essere più rilassati, aiutano a controllare gli stati d’ansia e a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessi.
bertiIn Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 15 ed i 24 anni
Atrofia muscolare. I risultati aprono nuovi orizzonti terapeutici e diagnostici
Pe rdita di massa muscolare con conseguente insorgenza di uno stato di debolezza e affaticamento, se non addirittura, in caso di determinate patologie, di minore risposta alle terapie. È il processo noto col nome di atrofia muscolare, indotto dall’invecchiamento ma anche da particolari condizioni quali l’immobilizzazione, la malnutrizione, le infezioni, i tumori, il diabete e l’obesità, le patologie epatiche, cardiache, renali e polmonari. La perdita di forza è una condizione che impatta fortemente sulla qualità della vita delle persone. I meccanismi molecolari che inducono l’atrofia muscolare non sono ancora completamente definiti e, ad oggi, non esistono terapie per prevenirla o contrastarla.
Tuttavia, è stato di recente individuato un gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico grazie allo studio del gruppo di ricerca guidato dal professor Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore Ordinario in Patologia Clinica e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.
Uno degli scopi del laboratorio del Prof.
Sandri è di studiare i “geni oscuri” - sconosciuti tra quelli che codificano le proteine: dei 20.000 geni conosciuti, più di 5.000 sono inesplorati, i cosiddetti dark genes - e capirne la loro funzione all’interno del muscolo scheletrico.
I risultati della ricerca, contenuti all’interno dello studio coordinato da Anais Franco Romero e Jean Philipe Leduc-Gaudet (primi
Lo studio del gruppo di ricerca guidato da Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e Professore dell’Università di Padova, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”
fatti portare a una diminuzione della massa muscolare, mentre al contrario un blocco di questo processo potrebbe portare ad un accumulo di organelli e di proteine danneggiate che impediscono una normale contrazione muscolare.
Nello specifico, i ricercatori hanno visto come l’inibizione acuta di questo nuovo gene abbia un ruolo protettivo in caso di tumore, immobilizzazione e assenza di nutrimenti.
in cui i ricercatori hanno trovato una riduzione di espressione di questo nuovo gene. “La scoperta di nuovi geni che controllano la qualità dei nostri muscoli apre nuovi orizzonti non solo terapeutici, con la possibilità di sviluppare nuovi farmaci che preservino la forza, ma anche diagnostici” ha sottolineato Marco Sandri.
co-autori dello studio) hanno portato all’identificazione di un nuovo gene - chiamato MYTHO (Macroautophagy and YouTH Optimizer) – importante per l’integrità del muscolo scheletrico e in particolare del processo di degradazione delle proteine e degli organelli. Questo processo cellulare deve funzionare correttamente e in modo bilanciato: un eccesso di degradazione proteica potrebbe in-
Tuttavia, poiché la funzione di questo gene è critica per la pulizia della cellula, non si può ridurre la sua funzione per periodi prolungati perché si causa un accumulo di materiale non degradato, risultando in una degenerazione cellulare e diminuzione della forza muscolare. Quest’ultima situazione sembra verificarsi in una malattia muscolare genetica chiamata Distrofia muscolare di tipo 1 (DM1),
“Grazie alla conoscenza di questi geni e del loro funzionamento saremo in grado di identificare nuove cure per tutti i pazienti che hanno malattie ereditarie, di cui non si conosce il gene mutato”.
Lo studio, sostenuto in Italia da Fondazione Cariparo e in Francia dalla Fondazione AFM Telethon è stato condotto in stretta collaborazione con un team di ricercatori della prestigiosa McGill University di Montreal, diretto da Gilles Gouspillou e Sabah NA Hussain.
ARIETE
Comincia per voi un nuovo ciclo particolarmente favorevole per realizzare voi stessi e concretizzare i vostri progetti grazie ad un ritrovato equilibrio che inseguivate da tempo
Vi potete finalmente concedere una pausa dopo un periodo particolarmente impegnativo e stressante anche se ricco di successi. Ora è tempo di raccogliere quanto avete a fatica seminato
Riceverete finalmente il giusto riconoscimento e anche una meritata gratifica per quanto avete fatto fin qui. La vostra perseveranza e la convinzione saranno premiate
La fortuna è dalla vostra parte e vi aiuterà a raggiungere il gradino più alto, con significative affermazioni nel lavoro ma anche nella vita privata. Non lasciatevi sfuggire le giuste occasioni
Questo mese rappresenterà una svolta definitiva che vi consentirà di sistemare molte situazioni lasciate in bilico. Le cose stanno cominciando ad andare come da tempo desiderate
Non è tempo di inoltrarsi in nuove esperienze. Vale la pena mettere a posto prima ciò che è rimasto in sospeso. Trovate l’energia e il coraggio per definire situazioni incerte
Vi trovate di fronte ad una serie di novità inaspettate. Interpretatele come delle sfide, applicatevi perché i risultati arriveranno presto e saranno occasione di gratificazione e grandi soddisfazioni
Vi concederete qualche sfizio in più perché a voi piace il lusso ed il bello. Vi meritate qualche premio dopo tanti sacrifici e un periodo non proprio soddisfacente
Dovete avere ancora un po’ di pazienza e aspettare il momento giusto per rimettervi in gioco. Non tarderà ad arrivare anche per voi l’occasione che da tempo attendete
Vivete un periodo ricco di emozioni, talvolta anche contrastanti che vi esaltano o vi confondono. Cercate un equilibrio che vi consenta una serenità duratura. Troverete il passo giusto, come sempre
Siete in una fase di riflessione nella quale state riconsiderando molte situazioni. Vi sentite disorientati ma cominciate a fare ordine. Le giuste risposte arriveranno presto
Riceverete gradi soddisfazioni sul piano professionale e riuscirete anche a stabilizzare una situazione da tempo precaria. Un successo che avrà positive ricadute anche nella sfera privata