La Piazza di Chioggia aprile 2021

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on-line:

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APRILE 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.62

Regione

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Chioggia ad un commissario? Ferro: “C’è ancora troppo da fare” Il sindaco commenta la fuoriuscita dei consiglieri dalla maggioranza e guarda al futuro appuntamento elettorale: “Valuterò nei prossimi mesi una mia candidatura”

servizio a pag 6

IL DOCUFILM

La critica: “pescatori criminalizzati” CHIOGGIA-ROVIGO

La questione del bus sostitutivo OPERATORI AL LAVORO

Spiagge aperte già a maggio PONTE SUL BRENTA

Lavori e traffico sulla Romea SILVIA ZENNARO

L’appuntamento con le Olimpiadi PIANO DI RIPRESA

Il Veneto alza la voce, Calzavara: “Rivendico il ruolo della Regione

La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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ntere categorie produttive stanno vivendo la loro seconda primavera di restrizioni. Aziende, imprenditori e lavoratori che attendono solo di poter ripartire, molti dopo un anno di stop forzato. Ci sono i mondi della ristorazione, degli eventi, i lavoratori dello spettacolo e della moda, delle palestre e delle piscine. Una schiera alla quale sono stati chiesti sacrifici immani, a fronte di aiuti risicati. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

“Il docufilm sembra un attacco al settore della pesca” “H

o visto Seaspiracy e sono rimasto profondamente deluso: sarebbe tutto condivisibile se ai principi ispiratori sbandierati dai registi (attivisti) non corrispondesse un taglio criminalizzante di un intero settore e di una categoria di lavoratori troppo spesso bistrattata per motivazioni più ‘ideo’ che logiche”. Emanuele Mazzaro, amministratore unico di SST spa, la società servizi territoriali e direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia, proprio non ci sta e all’uscita anche in Italia su Netflix del docufilm Seaspiracy, decide di scrivere una severa lettera aperta al gigante americano della Tv in streaming. “Il problema dell’inquinamento delle acque e del globo – scrive - non può essere di certo scaricato con tanta facilità ed immediatezza su persone che fanno un mestiere durissimo, usurante e in certe situazioni addirittura pericoloso (si pensi al sequestro dei pescatori di Mazara del Vallo in Libia)”. E precisa: “I pescatori – nella stragrande maggioranza dei casi - sono invece dei veri e propri guardiani dei mari e hanno tutto l’interesse alla salvaguardia del loro luogo di lavoro e di vita. In giro per il mondo ci possono essere delle sacche di illegalità ma la realtà generale non è di certo quella apparsa e trasmessa nelle immagini e nelle parole del docufilm. Ci sono stati dei pescatori che hanno lamentato addirittura un certo imbarazzo quando i figli reduci dalla visione del film li hanno esortati a cambiare lavoro…”. Continua Mazzaro: “Il mondo della pesca è fatto di tanta intraprendenza, passione e amore incondizionato verso il mare.” Da Chioggia si chiede a NetflixItalia di riparare efficacemente offrendo una finestra informativa all’altro lato della pesca, quella buona che il Mercato vuole tutelare.

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Il direttore del mercato ittico all’ingrosso Mazzaro critica Seaspiracy e scrive a Netflix

È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Mentre la campagna vaccinale prosegue a strattoni, tra continui stop and go, promesse e dubbi, allarmi e annunci, in questo primo quadrimestre del 2021 molti, moltissimi lavoratori e imprenditori sono stati costretti a rimanere alla finestra, a chiudere, a fermarsi ancora, oppure a non ripartire per nulla, come chi è bloccato ormai da più di un anno. Hanno dovuto misurarsi con i bilanci da far quadrare in ogni caso, con i posti di lavoro da salvaguardare, la necessità di programmare un futuro che ancora deve concretizzarsi ma che va comunque programmato. A loro è stato chiesto, per lunghi, lunghissimi mesi, di resistere. Di attende. Di sperare. Finora non hanno certezze, se non quella dei sacrifici affrontati dall’inizio della pandemia. Gli aiuti - chiamiamoli pure ristori o sostegni, poco cambia - si sono rivelati, fino a questo momento un debole rimedio, per molti una vera e propria delusione. C’è chi è sceso in piazza, chi ha aperto per protesta, chi ha chiesto a gran voce di non continuare ad essere dimenticato. Qualcuno ha dovuto anche gettare la spugna. “Fateci lavorare”, è il coro che si alza unanime nella certezza di poter avere tutte le carte in regola e le potenzialità per garantire una riapertura in sicurezza, nell’affrontare una stagione che ci porterà fuori dall’emergenza. Ciò che non è mai venuto meno, in questi mesi, è stata la forza d’animo, la tensione che precede lo scatto, accompagnata dalla creatività e dall’inventiva. Ci sono negozi e attività che anche durante il periodo di chiusura hanno trovato il modo di mantenere il contatto con i propri clienti attraverso incontri on line o eventi social, oppure palestre che hanno reinventato la loro programmazione all’aperto, realtà sportive che hanno trovato forme alternative di allenamento, promotori di eventi che non hanno mai spezzato il filo che li unisce al loro pubblico. Esempi, storie di tenacia e forza d’animo, di idee e di coraggio, che cerchiamo di raccontare anche da queste pagine e sui nostri canali web. Un ringraziamento è doveroso a chi continua a resistere ed è pronto a ripartire.

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 aprile 2021


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Politica e amministrazione. Intervista al sindaco Ferro

“C’è ancora troppo fa fare per lasciare la città in mano ad un commissario” A distanza di qualche settimana dall’uscita dal consiglio comunale di parte della maggioranza, vuole replicare a chi richiedeva a gran voce un passo indietro? “Su questa questione mi sento di dirle che in questa fase molto delicata, nel pieno dell’emergenza sanitaria, con stagione turistica alle porte, emergenza economica e molto altro; pensare di lasciare la città nelle mani di un Commissario è sbagliato. Questa figura è estranea alla conoscenza del territorio, serve tempo per capire quali sono le dinamiche e le problematiche della città. Mi sento spinto a proseguire con determinazione fino alla fine del mandato, con il coinvolgimento delle altre forze politiche. La trovo una manifestazione di responsabilità nei confronti della città”.

Dopo la fuoriuscita di parte della maggioranza dal consiglio comunale il primo cittadino commenta quanto è successo Le difficoltà quotidiane per gestire un territorio complesso come il comune di Chioggia sono molte. Quali saranno i prossimi grossi impegni da portare a termine da qui ad ottobre? “Di “carne al fuoco” ce n’è parecchia. Sono convinto che ce la faremo ad affrontare i temi caldi di edilizia sostenibile, piano di Protezione civile, bilancio partecipativo, distretti del commercio, programma Legge Speciale e protocolli speciali caserma Vigili del Fuoco e Vigili Urbani; PAT. Dubito che un commissario possa riuscire a portare a compimento queste attività.

Io sono convinto che ce la faremo”. Situazione COVID-19 a Chioggia. Se non ci dovesse essere una frenata dei casi (in risalita), verrà presa qualche specifica iniziativa comunale per arginare il diffondersi del contagio? “Sì certo, in passato sono già state emanate diverse ordinanze. Mi viene in mente l’estensione dei plateatici, l’utilizzo dei posti a sedere su tavolini limitato a due persone; ordinanza quest’ultima ancora in essere. Altre limitazioni hanno riguardato la chiusura di parchi, diga, passeggiata del Lusenzo o sospensione del mercato settimanale. Spero di non dover ricorrere a questi strumenti. I casi ad oggi sono in aumento. Dal picco di circa 1150 positività eravamo scesi ad 80. Ora siamo intorno ai 280. In ogni caso c’è stata una proficua collaborazione con l’Ulss 3 Serenissima con la campagna vaccinale “Nessuno resterà indietro!”. Ci siamo posti l’obiettivo dei 1000 vaccini al giorno. Il nuovo assessore (Angelo Boscolo Bariga, neo assessore alle Politiche Sociali, ndr) darà supporto proprio su questi temi” A volte le polemiche fanno più rumore dei risultati. Lei sta ancora guidando il comune di Chioggia e non è stato sfiduciato in consiglio comunale. Sicuramente ha scelto un basso profilo per le battaglie portate avanti e ha riconosciuto alcuni limiti. Ad ottobre la vedremo in corsa per una eventuale ricandidatura? “Valuterò il da farsi da qui ai prossimi mesi, considerato lo slittamento della data delle elezioni. Farò le mie valutazioni quando saremo a ridosso della campagna elettorale. Mi sento comunque di

Alessandro Ferro

dire che molte delle polemiche di questi anni erano pretestuose, sterili. Tante si sono dissolte come una bolla di sapone. Molti risultati sono stati artificiosamente messi in ombra. Ricordo la legge case sul Lusenzo, il Protocollo per il Forte San Felice e lo stop al deposito GPL”. Luca Rapacciuolo

Angelo Boscolo Bariga, il nuovo assessore si occuperà dell’emergenza sanitaria Un nuovo assessore entra a fare parte della giunta comunale di Chioggia. Si tratta di Angelo Boscolo Bariga, neo assessore alle Politiche Sociali e Sussidiarietà, Welfare in materia sanitaria e Casa. Laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Padova e per molti anni primario di medicina presso l’ospedale di Chioggia, Boscolo Bariga avrà di fronte mesi impegnativi; in particolare per il supporto ai più deboli piegati da difficoltà economiche e sanitarie. “Sono felice dell’ingresso in squadra del dottor Bariga – sono

le prime parole del sindaco Alessandro Ferro – una figura storica della sanità clodiense che porterà la sua vasta esperienza in ambito sanitario nelle varie attività di competenza dell’amministrazione comunale per il contrasto della diffusione del Covid-19”. E’ chiaro quindi, senza troppi giri di parole, che il compito dell’assessore sarà principalmente occuparsi della gestione dell’emergenza sanitaria. “Il nostro Comune risponde all’appello del direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato, aderendo all’iniziativa vaccinale “Nessuno

resterà indietro!”, a supporto dei cittadini fragili nella procedura di prenotazione online, affinché le stesse vadano a buon fine. Non solo, la conoscenza del territorio e dell’associazionismo, daranno un impulso ulteriore alle misure di solidarietà da mettere in campo in questi mesi. Al dottor Bariga faccio i miei migliori auguri di un buon lavoro”. (l.r.)



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Ferrovie. Tratta Chioggia-Rovigo: “Uno schiaffo al territorio

Baldin: “no al bus sostitutivo” F

errovie, l’ipotesi di sostituire la tratta Chioggia-Rovigo con il bus rappresenta “uno schiaffo al territorio del basso Veneto, considerato evidentemente di serie B”. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, esprime la propria contrarietà. “Tutto il mondo va su rotaia, in Veneto torniamo al bus sostitutivo” osserva e accusa. “Tutti conosciamo i problemi della linea Rovigo-Adria-Chioggia - prosegue Baldin - a binario unico, con mancata elettrificazione, che presenta agli utenti mezzi non adeguati, con l’aggiunta di frequenti ritardi e disservizi. Tutto ciò è stato amplificato dalla scarsa attenzione di chi ha il compito di gestire questa infrastruttura, con la conseguenza naturale, dato lo stato delle cose, di un calo drastico dell’utenza negli anni. C’è da chiedersi come mai, con il Recovery Fund, non si sia pensato di prevedere degli investimenti per la nostra linea, visto che si parla tanto di mobilità sostenibile: puntare, invece, al servizio su gomma sarebbe deleterio per gli utenti e un controsenso ingiustificabile sulle politiche di sostenibilità ambientale”. L’eventualità della sostituzione del trasporto su rotaia con quello su gomma nella linea Chioggia-Rovigo è, al momento, solo una delle ipotesi che Infrastrutture Venete

Erika Baldin

srl ha messo sul tavolo. In base alla verifica che l’Autorità di regolazione dei trasporti impone sull’efficienza del servizio, anche in termini di rapporto costi – benefici, Infrastrutture Venete, in queste fasi propedeutiche alla pubblicazione del bando di gara, ha inserito quattro scenari di riferimento (inerziale, conservativo, intermedio e prudenziale). “Sulla linea Rovigo-Chioggia - si legge nella nota di precisazione sulla questione diffusa dalla Regione Veneto - si è privilegiato lo scenario cosiddetto “conservativo”, ovvero quello che prevede, anche se in presenza di un numero mediamente ridotto di utenti, il mantenimento delle corse su treno, con

la eccezione delle ore di “morbida” (ovvero non delle ore di punta del mattino e del tardo pomeriggio), ove si prevedono servizi con autobus sostitutivi nella tratta compresa fra Adria e Chioggia. Questo a causa del ridottissimo numero di utenti attuali e previsti in questa tratta nelle fasce di morbida e per consentire un equilibrio nel rapporto costi-benefici, senza riduzioni o penalizzazioni al servizio offerto”. Nonostante i chiarimenti, tuttavia, questa è una prospettiva che la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle rifiuta e a cui darà battaglia, assieme all’assessore ai Trasporti di Chioggia, Daniele Stecco. “La Regione Veneto non ha affatto condiviso questo scenario con il territorio, - sostiene - è un’ipotesi irricevibile, anacronistica e scellerata nei confronti dei nostri concittadini”. “Ricordo bene - conclude Baldin - le promesse fatte dall’assessore regionale De Berti e dall’amministratore di Sistemi Territoriali, che ci chiedevano di avere pazienza: secondo il loro piano industriale, infatti, sarebbero arrivati nuovi treni... Oggi invece veniamo a sapere che si pensa alla via più semplice per la Regione, a discapito dello sviluppo infrastrutturale di quella parte del Veneto che ha votato Zaia”. C’è tempo fino al prossimo giugno per opporsi e far cambiare idea alla Regione.

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Il sindaco: “E’ un controsenso prediligere il trasporto su gomma”

“Tratta Chioggia-Rovigo, ci sono evidenti contraddizioni dalla Regione, la cui strategia risulta incomprensibile” è il commento del sindaco Alessandro Ferro. “Se da una parte vogliono mettere in sicurezza le tratte ferroviarie chiudendo molti passaggi a livello e lasciando una corsia preferenziale per i treni – osserva - non capisco allora perché nel prossimo bando dirottano il 20% del traffico ferroviario su autobus. E’ un controsenso prediligere il trasporto su gomma. E comunque, anche in quest’ultima ipotesi, si migliori il trasporto su gomma. Ripeto, non vedo una chiara definizione della strategia regionale in merito ai trasporti”.


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Trasporti. Ferrovia Rovigo-Chioggia, opinioni a confronto

Beniamino Boscolo: “Linea da valorizzare”, Dolfin: “In alcune ore non ci sono passeggeri” Se il consigliere di Forza Italia chiede ai rappresentanti chioggiotti in Regione di farsi carico della battaglia per “salvaguare” il servizio, l’esponente leghista in Regione osserva: “Bisogna essere trasparenti e realisti: così non è conveniente”

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’opinione di Beniamino Boscolo Capon, consigliere comunale di Forza Italia, è indirizzata ad una valorizzazione della linea esistente attraverso il suo potenziamento. “La competenza è tutta regionale – dichiara Boscolo Capon - ma come Amministrazione comunale dobbiamo far sentire la nostra voce. Un’idea potrebbe essere di rispolverare i tre studi di fattibilità esistenti (e già pagati) per un prolungamento della rete verso Piove di Sacco o Mestre e, inoltre, pagare i lavori da realizzare e gli interventi con il Recovery Found o progettazioni europee. Se la linea rimane così, senza investimenti o ammodernamenti, è destinata ad esaurirsi, mentre cambiando prospettiva da una criticità per la Città può diventare un’opportunità”. Non manca una piccola stoccata a consiglieri regionali e amministrazione comunale, rei di non “farsi sentire” nelle opportune sedi. “Chiedo ai consiglieri chioggiotti in Regione Veneto di lavorare di più insieme e non fare le “prime donne” litigando sempre su tutto: le nostre divisioni in Regione sono la forza di altri territori che portano a casa risultati, e loro tutti ne sono responsabili. Chiedo inoltre al Sindaco di fare il Sindaco, anche se è a fine legislatura. Se ha smesso di fare il Sindaco abbia la decenza di dimettersi oppure faccia qualcosa per la ferrovia”. Il tema della tratta ferroviaria Chioggia-Rovigo e del suo destino sta particolarmente a cuore a Marco Dolfin, esponente leghista in consiglio comunale e Regione Veneto. “Sono figlio di un ex capo stazione, sono nato con l’odore delle famose traversine sul naso…e parlo di quando la tratta era sotto il compartimento di Bologna – racconta – quindi sul tema penso di essere abbastanza informato. Da parte di chi fa vita da pendolare (direzione Venezia), mi sento di dire che la tratta Chioggia-Rovigo è da sempre poco funzionale in termini di servizio ai cittadini così come commerciali; visto che ad oggi nessuna compagnia portuale fa uso del binario dedicato”. Fatta questa premessa legata all’effettivo utilizzo del servizio, il consigliere passa ad affrontare gli aspetti economici della questione. “Oggi la Regione Veneto è chiamata a mettere in pratica quello che è previsto dalla legge, nello specifi-

Beniamono Boscolo Capon e Marco Dolfin

co da bando europeo. I parametri da considerare sono dettati da ART (Autorità Regolamentazione Trasporti MIT), che identifica tra questi ultimi anche la sostenibilità tra costi e ricavi. La tratta su ferro costa 8,50 euro/km ; a differenza dei 4,50 euro/km su gomma. Non solo, l’analisi della presenza passeggeri evidenzia che solo nelle due fasce, mattutina e pre-serale, vi è una affluenza utile al sostentamento; in tutte le altre dell’intera giornata due, una o zero persone!”. E’ evidente, interpretando il pensiero di Dolfin, che un servizio poco utilizzato e con costi non trascurabili possa essere messo in discussione. “L’ipotesi plausibile può essere quella di avere un servizio “misto”, come già avviene tutt’oggi – continua l’esponente leghista. - Anche io sono preoccupato per il futuro del servizio, ma da cittadino oltre che da figura politica, non posso non sottolineare la situazione nella maniera più realistica possibile. Considerato il silenzio di oltre 50 anni e più della Città di Chioggia e mondo delle associazioni sul tema, ci si dovrebbe concentrare di più verso le direttrici Nord/Ovest, che vedono un utilizzo enorme di pendolari verso Venezia e Padova. Questa è la sfida se vogliamo parlare ancora di Ferrovia per Chioggia!”. Discorso e idee che vengono ribadite in conclusione da Dolfin: “Proprio quando si fa politica a certi livelli, bisogna avere il coraggio e la consapevolezza, oltre che la determinazione, di essere più trasparenti possibili e dire effettivamente come stanno le cose , senza cercare scuse o colpe altrui”. Luca Rapacciuolo

Barbara Penzo (Pd): “Più si creano disservizi, più si disincentiva l’utilizzo” Il collegamento ferroviario Chioggia-Rovigo al centro dell’attenzione politica e cittadina. Dopo decenni di “latenza”, torna d’attualità il tema del binario che collega Chioggia ad Adria e al capoluogo polesano. La discussione nasce in risposta alla gara che Infrastrutture Venete srl sta preparando per assegnare il servizio di trasporto ferroviario sulle linee Adria-Mestre, Rovigo-Verona e Rovigo-Chioggia, attualmente gestito da Sistemi Territoriali Spa. Il nuovo appalto durerà dieci anni, dal 2023 al 2032. La Società, che gestisce direttamente o attraverso società controllate la rete, le infrastrutture e gli impianti per l’esercizio dell’attività di trasporto ferroviario regionale, non ha le idee chiare su quale possa essere il destino del tratto in partenza da Chioggia. Sembra caldeggiata (ed economicamente preferibile) una soluzione che preveda l’inserimento di autobus da utilizzare nelle ore in cui il treno non lo

prende praticamente nessuno; con l’ipotesi non del tutto esclusa di un totale trasferimento del servizio “su gomma”. “Da sempre Chioggia si rivolge alla Regione per chiedere di investire su questo territorio e farci uscire dal nostro isolamento infrastrutturale – commenta Barbara Penzo del PD alla notizia del possibile cambio di rotta – la città vorrebbe rimodernare le nostre linee ferroviarie, insufficienti e obsolete. Sono anni che chiediamo attenzione per questa pseudo ferrovia, che andrebbe potenziata e non penalizzata ulteriormente. Più si creano disservizi, più i pendolari se ne vanno. Tecnologia da terzo mondo, ritardi costanti, cancellazioni improvvise, tempi di percorrenza lunghissimi, sediolini e carrozze inadeguate, aria condizionata inesistente, stazioni abbandonate: è ovvio che così si disincentiva l’utilizzo del servizio”. (l.r.)


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Turismo. Sottomarina e Isola Verde guardano all’imminente avvio di stagione

Spiagge pronte ad aprire già a maggio

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i torna a lavorare in spiaggia per poter riaprire a maggio 2021. Gli operatori delle spiagge di Sottomarina e Isola Verde stanno valutando tutte le soluzioni possibili per garantire il massimo della sicurezza e del comfort per i primi turisti del 2021. Non c’è ancora una data certa, ma i trattori sono da tempo al lavoro. “L’obiettivo è quello di aprire la spiaggia già nel mese di maggio - spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis (Sib Confcommercio) - Verranno allargati maggiormente gli spazi tra gli ombrelloni e, soprattutto, ci sarà maggior distanziamento tra i lettini, inoltre saranno introdotti importanti e nuovi accorgimenti per la sanificazione delle strutture. La “mission” sarà garantire la massima sicurezza rispettando quelle che saranno le indicazioni del Governo e del Comitato tecnico scientifico tenendo conto dell’evoluzione della pandemia. I nostri servizi saranno sempre più digitalizzati: dalle prenotazioni, in gran parte online, alle ordinazioni di cibi e bevande che si potranno fare direttamente sotto l’ombrellone. Puntiamo a spiagge ecosostenibili e sempre più inclusive”. Anche gli stabilimenti di Cisa Camping (Faita Confcommercio) stanno alacremente preparando le strutture e perfezionando i protocolli tenendo conto che da sempre la balneazione

esclusi persino dal bonus affitti). Inoltre non vanno dimenticate le importanti mareggiate che nel corso del 2020 e all’inizio del 2021 hanno distrutto la nostra costa causando ingenti danni alle aziende del comparto balneare. Abbiamo fatto appello alla Regione affinché individui un capitolo di Bilancio (ad oggi mancante) che unisca Ambiente e Turismo, dedicato al ripascimento e alla salvaguardia della costa, e pretenda che parte delle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund sia utilizzato per il nostro settore”.

Si attende un sostegno anche da parte dell’amministrazione comunale affinché predisponga nuove norme finalizzate alla destagionalizzazione delle spiagge anche attraverso un aggiornamento del Piano dell’arenile. Ed anche nuovi provvedimenti che permettano, già nel 2021, di migliorare i servizi degli utenti nel pieno rispetto delle norme antiCovid. L’augurio per tutti è che il vaccino consenta di tornare presto alla normalità per godere le vacanze al mare con la serenità e la gioia di sempre. Eugenio Ferrarese

Interrogazione di Beniamino Boscolo Capon sull’ordine pubblico e il decoro della città Stop ai parcheggi “selvaggi” e ai litigi per un posto auto. Il decoro della città e il rispetto delle regole. Sono i temi di un’interrogazione preparate da Beniamino Boscolo Capon di Forza Italia e presentata formalmente al Comune, nella persona del sindaco Ferro, nel mese di marzo. L’opposizione, in maniera compatta, da tempo lamenta che non c’è una sufficiente attenzione all’ordine pubblico a Chioggia. Un primo tema sollevato da Boscolo Capon è quello relativo al “Far West” dei parcheggi in

Si torna a lavorare per ripartire al più presto. Gli operatori delle spiagge ci credono attrezzata è anche sinonimo di socialità e di rapporti umani. Le aziende balneari di Sottomarina e Isola Verde si confermano un punto di riferimento per la competitività della Costa veneta nel mercato nazionale e internazionale anche per la propria capacità di coniugare sicurezza e socialità in un contesto naturalistico unico. Gli operatori del settore turistico balneare segnalano però anche l’assenza di sostegni economici per la loro categoria. “Pesa la totale assenza di qualsiasi tipo di aiuto specifico a favore degli imprenditori balneari per la riduzione dei costi di gestione - precisa Boscolo Moretto - ad esempio, i canoni demaniali immutati (paradossalmente

centro storico. “Quante volte ci è capitato, camminando per le calli del centro storico di Chioggia, di vedere delle biciclette vecchie, oppure delle carriole, o ancora delle pseudo fioriere, apparentemente abbandonate – osserva il consigliere forzista. - Eppure, se la stessa passeggiata la si fa in orari e giorni diversi si può notare che questi oggetti di degrado vengono puntualmente sostituiti da autovetture” (segno di una sorta di autocontrollo del territorio, ndr). “Non mancano neppure alcune segnalazioni di litigi tra concittadini causati per la difesa di questi “segnaposto fai da te” i quali assolutamente non vanno toccati o spostati, pena la probabile minacciata possibilità di ricevere atti di vandalismo nei confronti dell’autovettura parcheggiata”.



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Solidarietà alimentare. Conclusa la prima tranche a favore delle famiglie in difficoltà

Distribuiti oltre 165mila euro di buoni spesa A

fine marzo via al bando per richiedere ulteriori aiuti destinati in particolare alle famiglie con figli, in difficoltà economiche e numerose Un aiuto concreto in periodo di grossa difficoltà economica. Si è svolta in tempi rapidi la distribuzione di generi alimentari per le famiglie più duramente colpite a livello economico dall’emergenza pandemica. Il Comune di Chioggia, in virtù del finanziamento arrivato dal governo centrale, riuscirà a distribuire aiuti per un importo complessivo di 336.121,61 euro. Significativa la rete di mutua collaborazione tra il mondo dell’associazionismo clodiense per raggiungere gli aventi diritto: Caritas Diocesana (gestore dell’Emporio della Solidarietà di Chioggia), Centro di solidarietà Anna Dupuis (gestore del Banco Alimentare di Chioggia), Croce Rossa di Chioggia, Associazione Nazionale Carabinieri, Salesiani di Chioggia e Cooperatori, ODV Carità Clodiense, Associazione Bersaglieri, Opera Baldo e congregazione dei Padri

Filippini. In totale 85 volontari che hanno dedicato il proprio tempo per il bene altrui. Il totale dei buoni assegnati è stato pari a 581 (556 carte prepagate e 25 spese a domicilio, per le persone in stato di difficoltà con capacità di mobilità ridotta), per un totale di 165.200 euro. La distribuzione vera e propria è iniziata il 24 febbraio ed è avvenuta a seguito della fase di raccolta pubblica delle richieste. Un secondo bando, con relativa nuo-

Si torna a lavorare per ripartire al più presto. Gli operatori delle spiagge ci credono va graduatoria di assegnazione, avverrà nei prossimi mesi, come spiega il sindaco Alessandro Ferro. “L’amministrazione comunale – afferma il primo cittadino - ha in programma a giugno la distribuzione della seconda tranche a

esaurimento dei fondi disponibili, a seguito dell’emissione di un nuovo bando. I Servizi sociali in queste settimane stanno seguendo un importante programma di interventi per le famiglie fragili”. Ulteriori finanziamenti potranno essere richiesti alla Regione Veneto, in accordo alle indicazioni che saranno contenute in uno specifico bando che sarà pubblicato a fine marzo nel sito www. chioggia.org. “La deliberazione 1309/2020 della Giunta Regiona-

le ha individuato varie linee di intervento – spiega il primo cittadino – in particolare: famiglie con figli minori di età rimasti orfani di uno o di entrambi i genitori, famiglie monoparentali e genitori separati o divorziati, famiglie con parti trigemellari o famiglie con numero di figli pari o superiore a 4, famiglie in difficoltà economiche e famiglie numerose che avviano percorsi sportivi a favore dei figli. Luca Rapacciuolo

Fondazione Cavanis: la professionalità che premia La Fondazione Cavanis di Chioggia in questo periodo di incertezza che ha messo in discussione l’offerta formativa dei giovani, non si è fatta trovare impreparata. Grazie alla sua pedagogia del fare e ai numerosi laboratori, ha dato la possibilità ai suoi studenti di svolgere le attività laboratoriali in presenza. Fin dal primo lockdown nazionale l’assetto formativo è stato interamente ridefinito al fine di garantire le attività in presenza, gli allievi oltre ai sistemi di protezione individuale a cui erano già abituati (tute e scarpe antinfortunistiche per i settori dei comparti vari e divisa per i settori del benessere), sono stati dotati anche di mascherine e visiere. Il poter rivedere i propri compagni di scuo-

la e il rientrare nei laboratori, per i nostri ragazzi è stato importantissimo, siamo riusciti infatti a diminuire le disparità che spesso a casa di fronte al computer si amplificano. Oltre all’assiduo impegno quotidiano con la Dad, la Fondazione Cavanis è riuscita ugualmente a farsi conoscere dai nuovi studenti del prossimo anno formativo e dalle loro famiglie, a proporre laboratori orientativi e a dare le informazioni e supporto per le pratiche di iscrizione on line. I mini stage vista la forte predisposizione al fare a cui è orientata la formazione professionale, in molti casi sono stati essenziali per la scelta del percorso di studio. La risposta di studenti e famiglie per il prossimo anno formativo è stata più che po-

sitiva, questo ci fa comprendere che l’offerta scolastica ed il coinvolgimento Il lavoro sul campo risulta essere per gli allievi un punto in più per trovare un futuro lavoro dopo la formazione. Già dal secondo anno gli studenti possono applicare le loro conoscenze con uno stage in azienda di 120 ore, che nel terzo anno diventano 200; alunni e aziende spesso rimangono in stretto contatto, per molti diventano datori di lavoro, infatti la percentuale di assunti entro il primo anno dalla qualifica è altissima, gli stage perciò risultano essere quindi una passerella per il lavoro. La Fondazione grazie ai buoni risultati ottenuti dalle iscrizioni è soddisfatta del lavoro svolto da tutto il personale e non vede l’ora

di conoscere i suoi studenti del prossimo anno. Ricordiamo che è ancora possibile effettuare l’iscrizione per l’anno formativo 2021/2022 presso la segreteria didattica previo appuntamento. Francesca Avanzi


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Ponte sul Brenta e lavori di manutenzione. L’intervento degli esponenti Dem Zottis e Montanariello

“La Regione deve ridurre i disagi, altri sei mesi sono insostenibili” “I problemi di traffico lungo la Romea non sono più sopportabili” sostengono i consiglieri regionali e sollecitano soluzioni anche temporanee per rendere più funzionale la viabilità

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lavori di manutenzione del Ponte sul Brenta ed i relativi disagi al traffico lungo la Romea, i due consiglieri regionali dem, Francesca Zottis e Jonatan Montanariello hanno depositato una mozione per ridurre le criticità alla viabilità, in particolare all’altezza dello svincolo per Ca’ Lino. “È innegabile che si tratti di lavori indifferibili, ma è altrettanto vero che la situazione è oltre il livello di guardia. La Romea non solo è uno dei principali assi di collegamento tra nord e sud Italia, ma rappresenta la viabilità esclusiva per migliaia di residenti. Per questo il ponte non può essere completamente chiuso, ma la circolazione a senso unico alternato regolata da semaforo crea quotidiani in-

gorghi nonostante il traffico sia ridotto a causa delle limitazioni dovute alla pandemia; nei giorni scorsi ne ha fatto le spese anche un’ambulanza, fortunatamente senza conseguenze. Di questo passo i lavori non si concluderanno prima di sei mesi ed è facile immaginare cosa potrà accadere nei momenti di grande afflusso verso le spiagge durante l’estate”, sostengono. “Da qui l’invito alla Regione – proseguono - a intervenire perché, sebbene la strada sia di competenza di Anas, il funzionamento complessivo della viabilità veneta e la sicurezza dei cittadini la riguardano direttamente. Istituisca un tavolo che coinvolga anche il Prefetto e le amministra-

Ferro, Tommasi e Barbierato incontreranno il Prefetto

Jonatan Montanariello e Francesca Zottis

zioni locali per trovare soluzioni adeguate. Purtroppo la Romea è un percorso obbligato per i mezzi pesanti, che non possono essere dirottati sulla viabilità alternativa, perciò crediamo siano da valutare, ad esempio, l’ipotesi di un

ponte galleggiante temporaneo per il traffico leggero e il prolungamento degli orari di lavoro, con cantieri anche notturni così da concludere l’intervento prima possibile. Altri sei mesi così non sono assolutamente tollerabili”.

Questione lavori Ponte sul Brenta. Il sindaco replica alle tante polemiche arrivate dall’opposizione in questi giorni. “I lavori – commenta - erano previsti e necessari. Sì, è vero, i disagi ci sono e non posso negarli”. Il sindaco Alessandro Ferro, insieme a i colleghi di Cavarzere, Henry Tommasi, e di Adria, Omar Barbierato hanno deciso di incontrare il Prefetto Maddalena De Luca per discutere dei disagi che i lavori arrecano lungo la Romea. Al momento sembra sia rimasta senza risposta la richiesta del primo cittadino di Chioggia all’Anas di avviare i lavori in notturna per accelerare la conclusione. Rimane la richiesta dei tre amministratori di deviare il traffico pesante in autostrada.(l.r.)




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Chioggia

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Lions Club Chioggia Sottomarina. L’assemblea dei soci ha eletto il direttivo

Alessandro Scarpa è il nuovo presidente L

e riunioni in presenza si erano interrotte nel febbraio dell’anno scorso, ma l’attività del Lions Club Chioggia Sottomarina è proseguita per tutto il 2020 con gli incontri on line nella piattaforma Zoom con una frequenza intorno al 75% così come sono proseguiti i vari “Service”. Ora però i soci Lions sperano di “riveder le stelle” il prima possibile e poter riprendere i consueti incontri con i relatori per trattare argomenti di alto valore culturale e sociale. Alla fine del mese di febbraio 2021 l’Assemblea dei Soci, ancora on line, ha ratificato l’elezione del Presidente e del Direttivo per l’anno sociale 2021/22. E così, dopo la “prorogatio” del presidente Luigi Ranzato per l’anno sociale 2020/21, il Lions avrà quale nuovo presidente Alessandro Scarpa. Il Consiglio Direttivo comprenderà anche il Past President Luigi Ranzato, vice presidente Silvia Vianello, segretario Alessandro Vianello, cerimoniere Bruno Crocco, tesoriere Laura Morelli, censore Nica Becciu, consiglieri Lucio Cavallarin e Gianpaolo Beretta, Rit Carlo Alberto Tesserin.

A fianco Alessandro Scarpa

Il Lions Club ricorda Sergio Cecotti

so e a sentirsi impegnati personalmente nella difesa della stessa; continuerò ad occuparmi del “Pianeta Giovani” e saremo impegnati sulle tematiche ambientali (progetto Ambiente e riqualificazione della Riva Vena), in continuità degli anni precedenti. Guardiamo al futuro, partendo dagli straordinari tempi che stiamo vivendo”. Eugenio Ferrarese

Un amico, una bella persona, un socio apprezzato per lo spirito di servizio, per l’attaccamento al Club per gli incarichi svolti sempre con grande disponibilità, umiltà e passione. E’ questo il ricordo del Lions Club di Chioggia Sottomarina di Sergio Cecotti, recentemente scomparso, socio del club da 44 anni ricoprendo anche numerosi incarichi nei consigli direttivi. Era nato nel 1931 a Ronchi dei Legionari in provincia di Gorizia, ma poi si era trasferito a Trieste, a Fiume, a Fogliano di Redipuglia quale profugo istriano, successivamente a Porto Viro, a Cavarzere. Dopo aver conseguito il diploma di perito industriale a Rovigo e dopo varie esperienze di lavoro in giro per il Veneto era poi arrivato a Chioggia quale dipendente dell’Enel. Qui conoscerà la moglie Bruna, arriveranno poi due figlie e, successivamente, 4 nipoti. Si era trasferito ad Adria per continuare la carriera diventando capo agenzia per poi

Saranno soprattutto i giovani al centro dell’attenzione con vari progetti ed iniziative: dal cyberbullismo, alla salute col Progetto Martina. Un occhio di riguardo sarà riservato anche all’ambiente Avvocato e dirigente dell’Azienda Ulss 3 Serenissima, già vicesegretario comunale di enti locali, Alessandro Scarpa nel Lions è Officer distrettuale per il service “Un calcio al bullismo ed al cyberbullismo” e su questi temi è stato impegnato negli incontri con gli studenti delle scuole di Chioggia. “Il service è il caposaldo della nostra Associazione e oggi rappresenta chi siamo e quello che facciamo meglio”, ha sostenuto Scarpa nella serata della sua elezione. “Ci occuperemo ancora di Cyberbullismo, visto il successo degli anni precedenti, continueremo a seguire il Progetto Martina, con l’obiettivo di dare ai giovani un’adeguata informazione sulla prevenzione dei tumori, educandoli a considerare la vita un bene prezio-

tornare a Chioggia quale direttore fino alla pensione. Gianluca, uno dei nipoti, ricorda i racconti del nonno quando gli parlava della guerra mondiale, dei bombardamenti, dell’alluvione e della fuga delle foibe o quando gli indicava “tutti i posti dove la corrente l’hai portata tu o una delle tante case in cui hai vissuto, a Fiume e nelle campagne del Veneto, con quell’aria di un uomo che ha saputo godersi ogni singolo momento di libertà”. Qualche mese fa il Lions Club di Chioggia Sottomarina aveva assegnato a Sergio Cecotti la “Melvin Jones Fellow”, la più alta onorificenza lionistica, per sotttolinearne le qualità umanitarie quali la generosità, la compassione e l’interesse per il prossimo. (e.f.)


Chioggia

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Allevamenti di molluschi. La delibera regionale che modifica la procedura

Corazzari: “Via alla semplificazione dei controlli”

S

emplificare i controlli sugli allevamenti di molluschi bivalvi vivi, destinati al commercio e all’alimentazione, è l’obiettivo della deliberare regionale 255/2021 che è stata approvata nei giorni scorsi con cui si modifica la procedura amministrativa. Con l’innovazione della procedura infatti si intende innanzitutto conciliare l’esigenza di una maggiore velocità dei controlli sanitari e la loro efficacia. Per questo motivo è stata prevista la realizzazione di ambiti di laguna e di mare dal Friuli al Veneto. (18 a Rovigo, 8 a Venezia e 10 in Friuli Venezia Giulia), in cui sarà l’Ulss di riferimento a individuare quale allevamento, in un dato ambito, è più a rischio di tossicità e quindi candidato per prelevare un campione. “Fino a ieri – ha spiegato l’assessore del Veneto alla Pesca, Cristiano Corrazzari – venivano effettuati controllo “a tappeto” su tutti gli allevamenti di molluschi da parte dei Servizi veterinari del-

Cristiano Corazzari

le Ulss venete e dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie”. “Da oggi – ha aggiunto – si cambia totalmente registro, semplificando notevolmente la procedura che prevede, sempre nel rispetto della sicurezza, di effettuare i controlli sanitari su un campione di allevamento per “ambito omogeneo” individuato”. “In questo modo – ha aggiunto l’Assessore - si tutelano tutti i portatori di interesse coinvolti nella nuova procedura: i laboratori dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, che riusciranno a smaltire, in pochi giorni dall’ar-

rivo dei campioni, le necessarie analisi per gli aspetti alimentari; la stessa impresa ittica o di acquacoltura, che avrà la garanzia temporale di immettere sul mercato il prodotto sicuro con pochi giorni di attesa rispetto al momento della raccolta; il consumatore, la cui sicurezza del controllo è sempre garantita”. Il Veneto è una delle regioni italiane in cui è più diffusa la raccolta e la commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi: si contano infatti oltre 3000 imprese con oltre 7000 dipendenti, circa 1700 sono nell’area del Polesine e circa 700 nell’area clodiense, con una stima di circa 98 milioni di euro di fatturato annuo. “E’ un segnale forte, – ha concluso l’assessore Corazzari – dal punto di vista economico, rivolto anche e soprattutto al comparto ittico che da tempo chiedeva la riduzione dei giorni di attesa del controllo per essere competitivi sul mercato rispetto alle imprese residenti in altre regioni”.

Il punto di sbarco di Punta Poli ha un regolamento E’ stato approvato all’unanimità in consiglio comunale l’ordine del giorno che prevede la regolamentazione di gestione del punto di sbarco dei molluschi, orario di apertura, ingresso e circolazione di veicoli, sanzioni. “A seguito dell’affidamento pluriennale, come da apposita deliberazione Consiliare del novembre scorso, del servizio di gestione a SST, partecipata che già gestisce il mercato ittico – dichiara l’assessore alla Pesca e alle Partecipate Daniele Stecco – ora abbiamo concertato con tutti gli enti preposti, ovvero Capitaneria di porto, veterinari, associazioni di categoria e le cooperative di molluschicoltura, questo regolamento che disciplina le modalità di utilizzo dello stesso,

compresi gli orari. Siamo orgogliosi perché il nostro è il primo punto di sbarco pubblico dei molluschi, richiesto da molto tempo dalla Regione Veneto ai vari comuni interessati e, in più, abbiamo portato a compimento uno dei progetti previsti dai patti territoriali”. Qualche malumore per i residenti aveva destato l’ipotesi di un aumentato

traffico veicolare nell’ area. “Voglio tranquillizzare i cittadini residenti – chiarisce l’assessore – che il traffico non aumenterà con questa regolamentazione, poiché l’attività di sbarco avveniva regolarmente ben prima della realizzazione del punto di sbarco. Da oggi chi conferisce in altro luogo è sanzionabile”. Il finanziamento del manufatto è stato ripartito con le risorse dei patti territoriali (200 mila euro) e della Regione (180 mila euro). La superficie del punto di sbarco dei molluschi bivalvi è di circa 800 metri quadrati, dei quali 64 coperti da un manufatto, una tettoia lungo la banchina per consentire che le operazioni di scarico del prodotto e un’area scoperta. (l.r.)

Bricole “vaganti”, il consigliere Boscolo Capon: “Sono pericolose” Pericolo legato alle briccole “vaganti” sui canali della laguna è il tema sollevato con un’interrogazione da Beniamino Boscolo Capon (Forza Italia) a marzo. “Sempre più spesso i tronchi deteriorati si staccano dall’ormeggio e vanno alla deriva, mettendo a rischio la navigazione professionale e quella da diporto”- osserva Beniamino

Boscolo - e di recente sono avvenuti anche incontri fra le amministrazioni comunali e il provveditorato alle opere pubbliche al riguardo. Di interventi concreti, a quanto ci risulta, ancora non se ne vedono e se ci sono stati risultano insufficienti”. Il consigliere forzista si riferisce ad uno stanziamento da parte del Governo, attraverso la Legge di

Bilancio 2020, di una somma pari a 2,5 milioni di euro al fine di sostituire molte briccole della zona Sud della Laguna. “Anche se l’intervento è stato molto atteso e visto di buon grado, non siamo in grado di sapere se una parte di questa somma potrebbe essere destinata per raccogliere questi ostacoli pericolosi della Laguna” conclude. (l.r.)

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Chioggia

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L’intervista. Silvia Zennaro si prepara per le Olimpiadi di Tokyo

“Sarà dura senza pubblico ma voglio pensare solo alle regate” A

ncora pochi mesi separano la velista dal sogno olimpico. Non manca molto infatti al via dell’edizione XXXII della manifestazione sportiva più celebre e prestigiosa, in partenza nel mese di luglio. Ci sarà un po’ di Chioggia in terra nipponica, grazie appunto alle regate a cui parteciperà Silvia Zennaro. L’attesa è febbrile per l’intera città, anche perché le vittorie che sta collezionando l’atleta “di casa” da un anno a questa parte (a settembre 2020 campionessa italiana categoria Laser Radial; marzo 2021 Italia Cup) fanno ben sperare. Silvia, manca poco all’inizio dell’avventura olimpica. Quali sono le tue sensazioni? “Sono felicissima e carica, voglio andare a Tokyo con il sorriso e dare il meglio di me, cercando sempre di rimanere tranquilla e focalizzata”. Quale sarà a tuo avviso l’ostacolo più

“Mi mancheranno i miei tifosi e i miei genitori. Sarà difficile ma punto sicuramente alla Top Ten”

grande da affrontare, quello che ti spaventa di più? “Mi spaventa l’incertezza del momento, non è facile continuare a riformulare i programmi, ricominciare da capo di punto in bianco. Lo spostamento delle Olimpiadi è stato duro, questo Covid ci sta rendendo la vita difficile, ma ho imparato a darmi degli obiettivi giornalieri così che ogni volta non mi si rivoluziona troppo la vita”. E’ ufficiale che le Olimpiadi si svolgeranno senza pubblico proveniente dall’estero. Cosa ne pensi? “Mi spiace molto, sicuramente per chi la vive come prima esperienza sarà una “brutta” Olimpiade, però io ho già assaggiato il clima Olimpico a Rio ed io voglio solo pensare alle regate. Mi mancheranno i miei supporter e i miei portafortuna preferiti: i miei genitori”. C’è un cimelio, un portafortuna, un gesto scaramantico che ripeti prima di ogni gara?

“No semplicemente quando c’è la mamma detta anche “Super Mama” le statistiche dicono che sono più serena e vado meglio, non è detto che se non c’è però vada male”. A Settembre dello scorso anno hai vinto il titolo italiano nella categoria Laser Radial. Ti sei posta qualche obiettivo per la gara olimpica? “Ho appena vinto l’Italia Cup, prima regata da ottobre, è stato stupendo tornare a competere. Sarà dura perché senza un confronto è difficile sapere a che punto si è ma sicuramente punto alla Top Ten”. Luca Rapacciuolo

La velista chioggiotta, dalle prime competizioni, a sei anni, alle Olimpiadi di Tokyo Dalle prime competizioni all’età di sei anni, quando partecipa a Venezia alla sua prima regata (la Lui e Lei) con il padre, vincendo il premio per la coppia più giovane ed il primo classificato di classe, per poi raggiungere la partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016 ed ora un nuovo impegno olimpico a Tokyo. La velista chioggiotta Silvia Zennnaro vanta, fin da piccolissima, un curriculum sportivo davvero notevole. A 7 anni rivince la “Lui e Lei” e inizia la sua attività sull’Optimist. E con questa piccola imbarcazione utilizzata proprio per avviare alla pratica della vela in tutti i circoli nautici del mondo arrivano le prime vittorie, il titolo italiano e la possibilità di competere con le più forti atlete del panorama internazionale. Dal 2004 avviene il passaggio alla classe “Europa”, un natante lungo circa mt. 3,40,

con la conquista del titolo mondiale nel 2011. Nel 2012 in qualità di alfiere ritira il Collare d’Oro, assieme al presidente della Compagnia della vela, nonché sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, consegnatole dal presidente del consiglio Mario Monti. A partire da questo stesso anno Silvia Zennaro gareggia con la barca “Laser Radial” - ora denominata “Ilca 6” - lunga 4 metri. Dopo l’entusiasmante esperienza delle olimpiadi brasiliane nel 2016, l’anno successivo è impegnata in tutte le competizioni “medal race” vincendo anche la “Kieler Woche” il più grande evento velico al mondo per numero di partecipanti che si tiene annualmente sul mar Baltico a Kiel nel nord della Germania, classificandosi poi al 3° posto alla Delta LLoyd Regatta a Medemblik (Paesi Bassi) e settima al Campionato Europeo a Barcellona. Altro significativo trofeo arriva nel 2018

conquistando la medaglia d’Argento ai Giochi del Mediterraneo tenutisi a Tarragona (Spagna). Nel 2020 aggiunge un altro titolo italiano e grazie all’8° posto al Campionato Europeo a Danzica pone le basi per la sua seconda partecipazione Olimpica. E così nel febbraio 2021 Silvia Zennaro è stata selezionata dal consiglio federale della FIV

(Federazione italiana vela) e parteciperà alle olimpiadi giapponesi in programma dal 23 luglio all’8 agosto a Tokyo. “Ringrazio - ci dice Silvia Zennaro - la Federazione Italiana Vela, il mio allenatore Egon Vigna e le Fiamme Gialle (gruppo sportivo della Guardia di Finanza di cui fa parte dal 2015). Dopo gli allenamenti a Gaeta e la partecipazione all’Italia Cup, la prima competizione da ottobre 2020, nel mese di aprile 2021 con gli altri velisti italiani ci recheremo in Portogallo per altri allenamenti e regate internazionali. E non appena sarà possibile andremo in Giappone per testare il campo di regata… ma i programmi a casa del Covid-19 sono in continuo sviluppo”. Gli allenamenti quotidiani prevedono un’uscita in mare di almeno 2 ore e mezza, una sessione in palestra o cardio (remoergometro, bici, corsa). (e.f.)


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Provincia

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Dipendenze. La ricerca dell’Ulss 3

Giocatori d’azzardo, quasi azzerati durante la pandemia Il lockdown, le restrizioni e la vicinanza “costretta” ma salutare della famiglia hanno contribuito in molti casi a controllare e anche sconfiggere la dipendenza

Il dottore Ermanno Margutti

L

a vicinanza “costretta” ma pur sempre salutare della famiglia può essere stato un efficace deterrente per aiutare a sedare, e in molti casi controllare se non proprio sconfiggere, la dipendenza dal gioco d’azzardo. E’ ciò che emerge da una ricerca dell’Ulss 3 Serenissima sui 230 malati di gioco in carico al Dipartimento dipendenze, condotta dal referente scientifico del Piano aziendale di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, Ermanno Margutti. Questi i dati della ricerca: ogni 100 giocatori d’azzardo, 97 hanno smesso di scommettere durante il primo lockdown dello scorso anno. Solo 3 dei 100 si sono riversati nelle scommesse online e nei gratta e vinci delle tabaccherie. E dei 97 che si sono astenuti dal gioco, solo 20 sono ricaduti nella rete dell’azzardo nel maggio scorso, allo scadere delle restrizioni. Gli altri 77, nonostante siano tutti entrati comunque nella fase critica del “craving” (il desiderio irrefrenabile di tornare a scommettere), non hanno ceduto alla tentazione. Nel 2019 gli affetti da questa patologia in carico all’Ulss erano 265 e, di questi, i nuovi ingressi erano stati 94. Dei 230 in cura dal 2020 i nuovi ingressi sono invece 33. Quali potrebbero essere i motivi dell’abbandono del gioco? Naturalmente l’attività costante degli specialisti, in questo periodo di restrizioni resa ancora più efficace dalla clausura forzata imposta dall’emergenza pan-

demica. “I familiari dei giocatori d’azzardo, con la loro vicinanza hanno contenuto lo stimolo a scommettere” osserva infatti il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato. “Questi numeri – aggiunge - ci dicono anche che con la diminuzione dell’offerta del gioco diminuiscono anche le dipendenze”. Altro fattore rilevato dalla ricerca del Dipartimento dipendenze è che la chiusura di casinò e di slot e macchinette nei bar e nelle tabaccherie, non ha comportato un migrare della dipendenza verso i gratta e vinci e il gioco online. “In questo tipo di dipendenza c’è molta fidelizzazione verso il gioco che si predilige - spiega Margutti -, quindi non è detto che il giocatore, tolto lo stimolo, decida di cambiare gioco. Anche in chi giocava prima online, in ogni caso, si è riscontrato una diminuzione drastica della dipendenza durante i lockdown”. Ma c’è ancora chi non ha sconfitto la dipendenza. E la solitudine, accentuata in questo periodo, non aiuta. “I pazienti rimasti in carico in questo momento hanno bisogno di un supporto e un sostegno maggiore rispetto all’era pre Covid – prosegue il dottor Margutti - In questi casi è la solitudine a pesare sulla dipendenza. Le persone sole in questi momenti sono più vulnerabile alla patologia rispetto a chi ha qualcuno a casa”.

“Chiama e vinci”, un’applicazione per interagire con gli specialisti del Serd Una app per prevenire e sostenere i malati, dipendenti da gioco d’azzardo, attraverso un’interazione diretta e immediata con l’équipe del Dipartimento dipendenze. “Chiama e vinci” è già disponibile negli store e consente di interagire, tramite smartphone, direttamente attraverso videochiamate via Skype, chat ed eventi online. L’applicazione è gestita da tutti i referenti dei vari Serd presenti nel distretto dell’Ulss 3 e da un gruppo di professionisti scelti ad hoc per questo disturbo. Si tratta della prima app in assoluto sul gioco d’azzardo che propone, nelle diverse sezioni, vari tipi di intervento di prevenzione al gioco d’azzardo. Alla sezione “Vuoi parlarne?”, ad esempio, dalle ore 8 alle ore 20 sono disponibili quindi psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali ed educatori del team dipendenze. Sono contattabili via Skype o in chat anonima, oppure via Whatsapp o al numero verde dedicato. Con il pul-

sante “Fai da te”, il giocatore invece può verificare autonomamente il suo livello di coinvolgimento con il gioco d’azzardo facendo il test “Canadian problem gambling index”, un questionario autosomministrabile della durata di pochi minuti. Nella stessa sezione sono presenti esercizi pratici per il contenimento della propria dipendenza. Alla voce “Questionario covid”, il paziente può comprendere meglio la natura del proprio comportamento rispetto all’attuale situazione di pandemia dovuta al covid. Nell’area “Mindfulness” sono presenti video ed esercizi di meditazione contro la dipendenza da gioco. Sono presenti anche una mappa degli ambulatori, una “Meeting room” per partecipare attivamente agli eventi collettivi che parlano della malattia del gioco e una sezione “Lo sapevi che?”, con risposte e curiosità riguardo alla propria patologia.


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Provincia

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Ambiente. Il gruppo Cosmo lancia una nuova campagna di comunicazione

“Un modello di sviluppo sempre più sostenibile” R

esponsabilità, sostenibilità, ottimizzazione, riutilizzo e rigenerazione sono queste le parole d’ordine di una campagna e una azione produttiva che ha come obbiettivo principale il recupero e riutilizzo, trasformando ciò che è scarto e rifiuto in nuova materia prima, in energia e risorsa. Protagonista è il Gruppo Cosmo di Noale che ha lanciato in queste settimane sui media una campagna comunicativa sulle cinque parole che rappresentano gli obiettivi anche del futuro. “Come azienda – spiega l’amministratore Fabio Cosmo – siamo quotidianamente impegnati con personale e mezzi, nei cantieri e negli impianti della sede di via Mestrina a Noale, a fare la nostra parte contro il consumo, lo spreco, lo sfruttamento, la speculazione e la distruzione. Il nostro obiettivo prioritario è recuperare e riutilizzare, trasformando ciò che è scarto e rifiuto in nuova materia prima, in energia e risorsa, attraverso un modello industriale che punta alla specializzazione ed efficienza armonicamente orientate alla sostenibilità”. Per questo la campagna comunicativa, che uscirà sui principali media della regione, sarà centrata su 5 messaggi (che corrispondo alle aziende del gruppo) declinati attraverso un’immagine naturale di grande effetto e una citazione di personalità del mondo culturale: un invito a riflettere e ad agire.Questa sarà la prima di alcune attività che Cosmo Gruppo ha in cantiere per il 2021 e che, nei prossimi mesi, vedranno coinvolti anche studenti e giovani del territorio dove l’azienda opera. Il Cosmo Gruppo è l’azienda di Noale che nel 2020 ha celebrato i sessant’anni di attività nel settore delle demolizioni e delle attività di bonifica di siti industriali, è sempre più proiettata verso un modello di sviluppo sostenibile. Grazie alle 5 aziende, che rappresentano le braccia operative (ambiente, centro sviluppo e ricerche, tecnologie ambientali, scavi ed energia) attualmente impegnate inimportanti cantieri del Nord Italia, il gruppo, con i suoi 150 dipendenti, si sta imponendo sul mercato forte del proprio sistema integrato.

Arte dello spettacolo e della calzatura si incontrano in “Casanova Opera Pop”, il nuovo progetto di Red Canzian E’ partita così la partnership tra il celebre musicista e il Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta per la realizzazione delle scarpe in stile Settecento che indosseranno in scena attori, cantanti, ballerini e acrobati. Casanova Opera Pop è un lavoro di teatro musicale, per la regia di Emanuele Gamba, che debutterà a Venezia nel novembre 2021. Un vero e proprio atto d’amore per la città lagunare attraverso una delle sue figure simbolo, Giacomo Casanova. La chiave di lettura innovativa sul personaggio ha acceso la scintilla e ispirato Red Canzian a comporre 35 brani inediti (29 cantati e 6 strumentali)-per oltre 2 ore di musica. “L’arte merita di danzare su scarpe di pregio. Siamo quindi orgogliosi di essere stati scelti per la realizzazione delle calzature che indosseranno i personaggi di Casanova Opera Pop. Nel progetto saranno coin-

volti i nostri studenti e alcune aziende del distretto – dichiara l’amministratore delegato del Politecnico Calzaturiero Antonio Passuello. L’opera porterà così in tutto il mondo l’epoca d’oro della Serenissima, insieme a un saggio della tradizione manifatturiera della Riviera del Brenta”. “Il mio Casanova profumerà di innovazione e di tradizione, le stesse che ritroveremo nelle calzature del distretto della Riviera del Brenta, risultato di secoli di esperienza – afferma Red Canzian. Mi piace immaginare che lo stesso Giacomo Casanova indossasse, a metà del ‘700, scarpe realizzate nel territorio. Inoltre, grazie al Politecnico, avrò l’onore di portare la storia di un’epoca irripetibile all’attenzione degli studenti, che saranno coinvolti nella realizzazione delle calzature dell’opera”.


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Cultura

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Celebrazioni. 1600 anni di Venezia

La Serenissima, ripartire dalla cultura e dalla storia per puntare ad un radioso futuro Formazione e progetti di alternanza scuola-lavoro per creare nuove figure professionali, animatori culturali per gestire eventi, raccogliere fondi, comunicare al mondo iniziative

L

e celebrazioni per i 1600 anni di Venezia, non solo come occasione culturale per ripercorrere la gloriosa storia della Serenissina, ma anche come stimolo a trarre da un grande passato l’ispirazione per un futuro radioso. Uno spunto per rilanciare Venezia, e di conguenza l’intero Veneto, nel panorama turistico nazionale ed internazionale, una volta superata questa fase di stallo, dovuta alla pandemia. Ci sarà bisogno di figure professionali attrezzate a compiere questa delicata missione, animatori culturali capaci di gestire eventi, raccogliere fondi, comunicare al mondo beni, progetti ed iniziative. Nasce da queste considerazioni la necessità di cogliere l’occasione per puntare ulteriormente sulla formazione, un punto fermo da cui trae ispirazione il Comitato Venezia 1600 - di cui fa parte anche l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan - che intende favorire la cultura e la consapevolezza della storia di Venezia nelle scuole, non solo come elemento del suo grande passato, ma anche come scelta professionale e di vita nel presente. Coinvolgere gli studenti, in particolare quelli veneziani, con progetti di alternanza scuola-lavoro partendo da questo speciale “compleaano” è un tema su cui l’assessore Donazzan si è trovata a confrontarsi con il Direttore della Fondazione Venetian Heritage onlus, Toto Bergamo Rossi, in occasione della visita a Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa proprio nel giorno delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia. Hanno partecipato alla visita anche il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione della Regione del Veneto, il Massimo Marzano Bernardi, il Direttore della Programmazione e gestione formazione professionale e istruzione, Fabio Menin, ed il Direttore della Rendicontazione e contabilità, Massimo Toffanin. Venetian Heritage è un’organizzazione internazionale non profit con sedi a New York e a Venezia

L’assessore regionale Elena Donazzan in visita a Palazzo Grimani, insieme con Toto Bergamo Rossi, Massimo Marzano Bernardi, Fabio Menin e Massimo Toffanin

che agisce nel quadro del Programma congiunto Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia: la Fondazione Venetian Heritage onlus sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, studi e ricerche, ai fini di far conoscere al mondo l’immenso patrimonio di arte veneta in Italia e nei territori anticamente parte della Serenissima. “La bravura del Direttore Bergamo Rossi di coinvolgere il grande mecenatismo internazionale per Venezia – ha osservato l’assessore Donazzan a margine della visita - deve sposarsi con una maggiore cultura e consapevolezza da parte di noi tutti - istituzioni, imprese, cittadini e studenti - di quanto l’amore per Venezia possa aiutare non solo la città, ma tutto il nostro Veneto della bellezza”.

Pittura. Dalle città deserte al pericolo del virus, il Covid 19 raccontato da Sandro Varagnolo Sandro Varagnolo ha presentato in Russia due opere sul tema della pandemia che, per una tragica fatalità, ha coinvolto lo stesso artista. Nel Centro culturale Meridian di Mosca l’artista chioggiotto ha partecipato ad una mostra collettiva allestita fino al 31 marzo intitolata “In casa Russia con gli occhi di Ludmila” e curata da Loreta Larkina, un evento condiviso anche nel canale social YouTube - https://www.youtube.com/watch?v=RhhTsEYM3io - e in un catalogo cartaceo. Si tratta di 2 opere ad olio su tela: una dal titolo “Città deserte” della misura di 120x80cm, uno scorcio del Sagraeto di Chioggia con la presenza di una mascherina sul leone simbolo della città lagunare su un complesso lapideo evocativo la pietas popolare completamente deserto; l’altro è un olio su tela di 50x70 cm, “La verità svelata”: una figura di donna abbigliata da medico della peste con un’atmosfera metafisica ed elementi simbolici presenti a codificare la grande pericolosità del

virus nonostante le protezioni che sono risultate l’unica vera barriera contro questo mostro invisibile. Sandro Varagnolo si è trovato ad affrontare il Covid - 19 con la sua professione di infermiere e poi coinvolto anche direttamente mettendo a repentaglio la sua stessa salute. Solo grazie alle cure tempestive del Pronto Soccorso di Chioggia e il successivo ricovero immediato al centro di pneumologia a Dolo Varagnolo è guarito. “Un sentito ringraziamento - dichiara l’artista chioggiotto - a tutti coloro che sono immediatamente intervenuti per soccorrermi e sconfiggere questa atroce malattia: i miei colleghi del Pronto Soccorso ed il primario dottor Andrea Tiozzo e i colleghi e il dottor Accurso Aloi del centro Pneumologia di Dolo, un’eccellenza nella lotta al Covid”. L’attività culturale di Sandro Varagnolo proseguirà anche con altri eventi che sta organizzando in collaborazione con gli artisti Pregnolato e Doria. Eugenio Ferrarese


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Sport

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Podismo. L’annuncio del comitato promotore e del consiglio direttivo “Tgs Eurogroup”

Su e Zo per i Ponti salta anche nel 2021

I

l mese di aprile è da decenni riservato ad un evento molto atteso a Venezia, la “Su e Zo per i Ponti”. Lo scorso anno la manifestazione venne rinviata a causa della prima fase dell’emergenza dovuta al Covid-19 e tutto faceva presagire che nel 2021 si potesse svolgere la 42a edizione di questa suggestiva e salutare passeggiata di solidarietà, ma non sarà così perché anche l’edizione di quest’anno è stata rinviata dagli organizzatori. Per il secondo anno consecutivo salta tutto a causa della pandemia. L’appuntamento è alla primavera del 2022 quando tutti sperano che la pandemia sia definitivamente conclusa. Il comitato promotore della “Su e Zo per i Ponti” di Venezia e il consiglio direttivo “Tgs Eurogroup”, l’associazione di promozione sociale promossa dai salesiani di Don Bosco che organizza la manifestazione fin dalle origini, si arresnde per il 2021 “Purtroppospiegano- le misure stringenti ma necessarie che caratterizzano questo periodo eccezionale, unite alla proroga dello stato di emergenza al 30 aprile 2021, non ci hanno consentito di confermare l’edizione di

quest’anno. L’appuntamento è dunque rinviato ad aprile 2022: non vediamo l’ora di ritrovarci tutti uniti a Venezia in sicurezza e con serenità, in una giornata all’insegna dell’aggregazione, dell’amicizia e della solidarietà”: Il comitato promotore della manifestazione sta pensando ad un nuovo progetto che ha l’obiettivo di accogliere nuovamente a Venezia gli appassionati in una forma inedita e originale, a partire già da questa primavera. In abbinata

E’ possibile comunque acquistare da subito un “Cartellino di Solidarietà”, per la partecipazione alla edizione 2022 anche un’importante campagna di solidarietà. E’ possibile, infatti, acquistare da subito un “Cartellino di Solidarietà”, per la partecipazione alla edizione 2022 della Su e Zo per i Ponti. Acquistando il Cartellino di Solidarietà ora si avrà l’opportunità di ricevere per primi il Cartellino Su e Zo 2022 non appena sarà messo ufficialmente in vendita, evitando

di incorrere in possibili aumenti che potrebbero essere previsti per l’edizione del prossimo anno. Assieme al cartellino è possibile anche acquistare la “T-Shirt Solidale”, per ciascuna maglietta venduta sarà devoluto 1 euro alle “Missioni Salesiane”. Con l’acquisto del cartellino o della “T-Shirt è possibile effettuare una donazione libera per il fondo

di beneficenza dedicato alle iniziative solidali a sostegno del territorio locale (“premio per le scuole Don Dino Berti”) e delle “Missioni Salesiane nel mondo (per il biennio 2020-2021 il sostegno è diretto alla comunità salesiana Monte Salvado di Quebrada Honda in Perù). Lino Perini

Caterina Gallo, campionessa regionale di tiro con l’arco Grande soddisfazione per il risultato di prestigio conseguito dall’atleta dolese Caterina Gallo che ha conquistato nelle scorse settimane il titolo regionale di tiro con l’arco nella specialità compound, disciplina che è un concentrato di energia e precisione. Nata nel 2007, Caterina Gallo ha iniziato a tirare con l’arco olimpico nel 2016 con l’Accademia Veneziana di tiro con l’arco, l’anno successivo è passata all’Asd Arcieri e Balestrieri di Spinea, sodalizio presieduto da Mario Marin che è stato campione italiano compound nel 2001. Proprio in questa specialità Caterina Gallo ha

iniziato a dedicarsi dal mese di settembre del 2020, seguita dai tecnici Mario e Alessandra Marin. L’associazione di Spinea è ai vertici regionali in quanto nell’ultimo campionato regionale compound ragazzi ha occupato tutto il podio con il vincitore Tommaso Seno, il vicecampione, Leonardo Comelato e Maksim Kyndrat giunto terzo, terzetto che si è aggiudicato anche il titolo regionale a squadre. L’associazione degli Arcieri e Balestrieri di Spinea è una delle poche associazioni che avvia all’arco compound anche i giovanissimi. Fra

l’altro l’arco compound è la nuova specialità del tiro con l’arco che entrerà alle prossime Olimpiadi. È un arco dotato di cam che potenziano la velocità dell’arco stesso e di accessori che permettono un tiro più preciso. Soddisfazione e complimenti alla giovane atleta dolese sono stati espressi dal vicesindaco con delega allo sport Gianluigi Naletto, che ne ha esaltato l’impegno e la forza di volontà “testimone di come poter vincere importanti sfide, in un momento storico così difficile, con duro allenamento, concentrazione e costante determinazione”. (l.p.)

A fianco Caterina Gallo


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#Regione

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Le prospettive. Il Consiglio Regionale ha votato anche due risoluzioni sul tema

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Ora il Veneto vuole poter dire la sua” “V

ogliamo dire la nostra sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, porteremo a Roma le proposte del Veneto e le necessità del nostro territorio”: Francesco Calzavara, assessore regionale al bilancio, rivendica il ruolo delle regioni nei giorni in cui il confronto si fa più intenso in vista del 30 aprile, data entro la quale il Piano dovrà essere presentato alla Commissione Europea. Il Consiglio Regionale del Veneto ha dibattuto a lungo e votato due risoluzioni. “In questo piano, - osserva Calzavara - le Regioni non sono state coinvolte. Nell’ambito della leale collaborazione istituzionale è stata completamente dimenticata la fase ascendente; l’impostazione centralistica finora seguita è destinata a portare pochi frutti e non tiene conto dei reali bisogni espressi dai territori. Le Regioni, invece, devono essere parte attiva nell’utilizzo delle risorse europee, che vedono quali priorità la digitalizzazione, l’innovazione, la transizione verde ed ecologica, l’inclusione sociale e la salute”. L’assessore aggiunge che il Veneto ha comunque cercato di raccogliere le principali priorità facendo sintesi di una serie di progetti necessari per la crescita del nostro territorio, confezionando un Piano regionale per la ripresa e la resilienza che si articola in 13 macro- progetti (crescita e valorizzazione del capitale umano; energia sostenibile; inclusione sociale; infrastrutture per la competitività e per l’attrattività turistica e culturale; innovazione; mitigazione del rischio idrogeologico; olimpiadi invernali Milano Cortina 2026; rafforzamento, innovazione e digitalizzazione delle istituzioni pubbliche; recupero e risanamento ambientale; resilienza sanitaria; gestione delle risorse

idriche; conversione eco-sostenibile del sistema della mobilità), in 155 schedeprogetto, per un valore complessivo di 25 miliardi. “Un piano, peraltro, coerente con il programma di governo illustrato dal Presidente della Regione Luca Zaia, per un Veneto più sicuro, più equo, che cresce sotto l’aspetto della digitalizzazione, creando vere e proprie autostrade digitali per le nostre imprese e famiglie. Investiremo molto anche sulle infrastrutture viarie. Auspico quindi una nuova stesura del Piano – conclude Francesco Calzavara - che dovrà per forza essere arricchito dai contributi che provengono dalle Regioni. E desidero ricordare il grande lavoro svolto nelle ultime settimane dalle diverse commissioni consiliari, nelle materie di rispettiva competenza, e il numero dei soggetti portatori di interesse ascoltati e coinvolti”. Due le risoluzioni approvate dal Consiglio su questo tema. La prima, proposta da Alberto Villanova e Giuseppe Pan chiede di coinvolgere maggiormente le Regioni e le Autonomie Locali per consentire una governance efficace dei processi decisionali, una maggiore attenzione e un puntuale monitoraggio di tutte le azioni a sostegno della ripresa e della lotta alla pandemia. “Dobbiamo utilizzare la transizione ecologica per far ripartire la nostra economia- spiega Alberto Villanova – Le Regioni devono contare di più ed essere pienamente coinvolte nell’utilizzo dei più importanti Fondi europei. dare una mano alle nostre aziende in difficoltà, ai nostri artigiani e liberi professionisti, in modo da distribuire la ricchezza sul territorio. La transizione ecologica rappresenta infatti un fondamentale pilastro, ma non va ridotta a una

Francesco Calzavara

plastic tax, ovvero non deve bloccare la crescita, bensì rappresentare una concreta possibilità di sviluppo per i nostri territori”. Elisa Venturini (Forza Italia) sottolinea che ora il vero problema è il coordinamento delle diverse azioni e il rispetto delle tempistiche indicate per l’impiego delle risorse”. Approvata anche la risoluzione sottoscritta dal Capogruppo Dem Giacomo Possamai, e da Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. “Il Veneto del futuro dovrà essere più digitale, più green, più inclusivo. Siamo di fronte a una straordinaria opportunità per progettare un futuro diverso per la nostra regione, in linea con quanto prevede il Recovery Fund e nel rispetto

L’assessore Calzavara: “Facciamo sentire la nostra voce a Roma, presentando i nostri progetti, le Regioni non sono state coinvolte eppure esprimono i reali bisogni dei nostri territori” delle sue linee portanti: transizione ambientale, digitalizzazione, innovazione e inclusione sociale. Va sfruttata la filiera dell’idrogeno”. La Risoluzione “impegna il Presidente e la Giunta regionale, in particolare, a promuovere e sottoscrivere un “Patto per il Veneto del 2030”.

Venturini e Bozza: “Bene i vaccini nelle farmacie, ora diventino centri di stoccaggio per i medici di base” “Raggiunta l’intesa con le farmacie come Hub vaccinali, occorre organizzarsi e farsi trovare pronti sul piano operativo a livello regionale e territoriale. Auspichiamo si possa procedere in maniera univoca nei Distretti sanitari provinciali, perché più si agirà uniti in tutta la Regione, prima si riuscirà a debellare questo virus”. Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia, Elisa Venturi-

ni e Alberto Bozza, i quali ricordano di aver posto il problema come gruppo consiliare di Forza Italia: “fin dall’inizio del nostro mandato ci siamo spesi per il coinvolgimento anche delle Strutture private e delle farmacie per sostenere e integrare il Sistema Sanitario pubblico, dapprima nei tamponi e poi nella campagna vaccinale”. Ora, aggiungono, le farmacie possono diventare anche cen-

tri di stoccaggio e fornitura dei vaccini per i Medici di base, compatibilmente con le modalità di somministrazione e le caratteristiche del vaccino medici di base e farmacie, infatti, possono collaborare nella gestione degli aspetti logicisti e pratici della campagna vaccinale. “Ribadiamo come sia prioritario, - continuano Venturini e Bozza - che gli stessi farmacisti vengano inseriti tra

le categorie prioritarie per ricevere la profilassi, al pari di quanto è stato giustamente fatto per medici e operatori sanitari. Ma ciò che più conta è che sul piano politico finalmente si sia riuscito a raggiungere un’intesa tra Governo e farmacie, che possono fungere anche da presidio territoriale dove prenotare le vaccinazioni attraverso il portale di Azienda Zero”.


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Regione

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L’intervista. L’analisi di Giacomo Possamai, capogruppo PD in Consiglio Regionale

Recovery Fund, occasione da non perdere: investire per un Veneto digitale, green e inclusivo “L

e risorse del Recovery Fund sono un’occasione straordinaria da mettere al servizio di un progetto di rilancio e sviluppo del Veneto, per una Regione digitale, green e inclusiva, i tre indirizzi dati dalla Commissione Europea per il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”. Così Giacomo Possamai, Capogruppo per il PD in Consiglio regionale, evidenzia il contenuto della proposta presentata al Consiglio, il ‘Patto per il Veneto 2030’. “Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso questo patto, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita: enti locali, associazioni di categoria, e ambientaliste, sindacati, Camere di commercio, Università, Ufficio scolastico regionale, realtà del Terzo settore e del volontariato e banche. Il Patto deve contenere obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, e l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, come ha messo nero su bianco già l’Emilia Romagna”. Ad esempio, secondo Possamai è importante puntare sulla filiera dell’idrogeno: “Gli ultimi due Governi vogliono investire fortemente su questa fonte rinnovabile per eccellenza. Il Veneto ha tutto per ospitare hub per ricerca e produzione, mettendo in rete atenei, categorie economiche e mondo dell’impresa. Ma finora dalla Regione nessuno detto niente. Sulla digitalizzazione le direttrici sono soprattutto due, pubblica amministrazione e scuola. Per quanto riguarda la prima, servono investimenti finalizzati a semplificare i rapporti con le imprese,

A fianco Giacomo Possamai, capogruppo Pd in Consiglio Regionale

“Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso il Patto per il Veneto 2030, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita, fissando obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, le infrastrutture digitali, la sanità, la sicurezza del territorio”

aiutandole ad essere competitive. Se per sbrigare una pratica impiego lo stesso tempo online o recandomi di persona in ufficio non serve a niente. Per la scuola, invece, siamo di fronte ad una grande sfida: le chiusure rigettano nell’angoscia le famiglie venete. Con la didattica a distanza abbiamo sperimentato come la scuola non in presenza acuisca le diseguaglianze. Ciò che serve, al contrario, è un grande progetto di innovazione digitale in cui le famiglie costrette alla Dad abbiano una possibilità in più, e non una penalizzazione”. In questo contesto rientra anche la necessità di potenziare la banda larga e le infrastrutture digitali anche

nelle zone periferiche della regione, come quelle montane, che vanno preservate da un possibile spopolamento derivante proprio dalla difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, come il medico di base o l’ufficio postale. “Sul fronte della sanità pubblica dobbiamo avere degli obiettivi per il futuro – prosegue Possamai -. Bisogna investire non solo per ristrutturare gli ospedali, ma anche per ammodernarli, realizzando camere singole che permettano l’isolamento per la riduzione dei rischi da infezione. E potenziare in tutta la regione la medicina di territorio e la strumentazione tecnologica per i distretti, in modo che la sani-

tà pubblica faccia ciò che deve fare: diagnosi precoce, screening gratuiti e vaccinazioni. Anche in questo campo va rafforzata la digitalizzazione, così da assicurare la connessione con i sistemi di assistenza medica, infermieristica e terapeutica ambulatoriale per garantire ai pazienti un’assistenza coordinata e continuativa”. Da associazioni di categoria, consorzi e non solo, emerge forte la necessità di mettere in sicurezza il territorio e di avviare con urgenza il Piano invasi con opere che, finalmente, dopo anni di progettazione, vengano realizzate. “Sono interventi strategici che permettono, da un lato, un risparmio della risorsa idrica favorendo la competitività delle imprese agricole e, dall’altro, di ridurre il rischio di alluvioni e frane: abbiamo visto negli ultimi anni le conseguenze dei cambiamenti climatici, con eventi non più sporadici – conclude Giacomo Possamai -. Crediamo, inoltre, che il sistema agricolo dovrebbe essere maggiormente valorizzato, specialmente per quanto riguarda ricerca e sviluppo, e le numerose aziende giovani che non riescono a trovare dalla Regione sufficiente supporto alle loro progettualità. Si tratta di sostenere le piccole realtà con produzioni locali, che hanno bisogno di essere messe in rete per riuscire a competere con il sistema della grande distribuzione”. Eva Franceschini


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Regione

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L’intervista. Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po

“Al lavoro per un’estate sicura” M

ichele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po, racconta quelle che sono le speranze, in ottica estiva, quando ancora tutta l’Italia si trova a dover fare i conti con numerose ristrettezze dovute alla pandemia in atto. Presidente, quali sono le prospettive per l’imminente stagione estiva? “In un periodo così particolare è difficile fare previsioni. Gli ospiti veneti stanno apprezzando ogni anno di più la nostra località, e anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto. Per quello che riguarda giugno molto dipenderà dalle limitazioni e restrizioni. Una vera e grande sorpresa è rappresentata dal mese di settembre, che è sempre stata appannaggio del mercato tedesco, ma che negli ultimi anni ha avuto un maggiore apprezzamento anche per il mercato italiano”. Come stanno preparando-

si gli operatori balneari delle spiagge del Delta del Po? “Tutte le attività stanno facendo del loro meglio per poter accogliere gli ospiti nel modo migliore per la prossima estate, forti degli insegnamenti avuti l’estate scorsa. Posso dire con certezza che saremo in grado di garantire misure e condizioni adeguate alle necessità di tutti i turisti”.

“Anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto” Al riguardo, come vi state attrezzando? “Siamo impegnati in percorsi di formazione e abbiamo attivato una rete di collaborazione tra gli operatori, per poter creare una filiera che possa garantire un servizio migliore, con standard condivisi in tutte le località marittime deltizie. Inoltre, stia-

Nell’immagine Michele Ghezzo (foto di repertorio pre emergenza Covid)

mo facendo un percorso con i portatori di interesse e le amministrazioni comunali, che ci porterà ad avere una reale percezione di un’unica destinazione, da poter fare su tutto il vasto territorio del Delta del Po”. Che cosa vi aspettate di diverso, rispetto all’anno scorso? “Ci aspettiamo più consapevolezza, da parte degli operatori e degli ospiti, circa il difficile momento che stiamo vivendo. Siamo consapevoli di svolgere il lavoro più bello del mondo, ossia l’accoglienza, che sia sotto l’ombrellone, o nel servire un piatto al ristorante oppure nell’ospitare un cliente in hotel. Per questo, tutti quanti, ci stiamo impegnando per offrire una vacanza serena e in totale sicurezza”. Marco Scarazzatti



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on-line:

APRILE 2021

Salute Vaccinarsi in gravidanza

Il messaggio di speranza di due mamme

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Anna e Valentina, le bambine nate già con gli anticorpi contro il Covid Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto a pag 36

Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza a pag 37

osso fare il vaccino contro il Covid 19 in gravidanza? E’ una delle domande che in modo ricorrente si sono poste molte donne in attesa. E fra queste anche Anna Parolo, 36 anni, e Valeria Bernardi, 37 anni, due professioniste sanitarie, la prima immunologa dell’Ulss 6 Euganea, la seconda ginecologa, che lo scorso dicembre, quando è partita la campagna vaccinale, si sono trovate di fronte a questa scelta, anche perché rientravano fra le categorie a rischio, essendo entrambe professioniste sanitarie. E loro hanno deciso, fra le prime donne in gravidanza, di sottoporsi alla vaccinazione. Anna e Valeria hanno discusso con gli esperti dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6, fra cui il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe e la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè, sull’opportunità della vaccinazione in relazione al loro rischio lavorativo, personale e della salute fetale. Prosegue alla pag. seguente

Malattia genetica neurologica. A Padova il primo screening neonatale a pag 38


Salute

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Consulenza scientifica

Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto Uno strumento a disposizione dei cittadini per chiarire dubbi e avere informazioni sicure da fonti autorevoli

Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto

L

e domande sui vaccini sono molte e non sempre le risposte sono chiare o attendibili. Per andare incontro all’esigenza di informazioni autorevoli e chiarificatrici la Regione Veneto ha dato il via lo scorso 26 marzo alla campagna informativa “Io mi vaccino”. Una campagna a sostegno della lotta al Covid 19 tramite il vaccino, con l’obiettivo di supportare il cittadino nella scelta, con informazioni che provengono da fonti sicure e pere domande vaccini sono molmunque fare il vaccino? sone autorevoli, sui cercando di chiarire dubbi esupportare perplessità. l’iniziativa. te e non sempre le risposte sono Il primo protagonista, interpella“Sì, basta una sola dose come diUn Supereroe, un gigante buono è il “testimonial” della chiare o attendibili. Per andare into per fare luce su dubbi e timori, mostrano studi molto recenti”. campagna di vaccinazione contro il Covid19. contro all’esigenza informazioni è eil protettivo professorche Palù, presidente Aifa, Si può contrarre il virus tra prima Raffigura il vaccino, didall’aspetto benevolo autorevoli e chiarificatrici la RegioAgenzia spiega e protegge, che si destreggia attraverso le tanteItaliana e spes- del farmaco, che e seconda dose? ne Veneto ha dato il via lo scorso risponde a delle “E’ possibile perché la copertuso confuse informazioni, mettendo in risalto quelle corrette per semplici domande. 26 marzo alla campagna informatiDi seguito le più frequenti. ra immunitaria, cioè gli anticorpi allontanare dubbi e comunicare in modo semplice, lineare e va “Io mi vaccino”. Una campagna Che garanzia di efficacia offrono neutralizzanti, si forma nel tempo, sintetico l’importanza di un atto così semplice e protettivo. E’ anato sostegno della lotta al Covid 19 i vaccini? quindi c’è una finestra in cui siamo dalla matita di Maria Gianola, disegnatrice veneziana che tramite il vaccino, con l’obiettivo di “I vaccini – è la risposta del proancora infettabili”. ha messo a disposizione la sua creatività per supportare l’inisupportare il cittadino nella scelta, fessor Palù - sono molto efficaci, Quando comunicare malattie o ziativa. con informazioni cheinterpellato provengono fino pere cento, quindi non allergie? Il primo protagonista, per fare lucealsu95 dubbi da fonti e persone autorevoli, abbiamo maidelavuto “Sì, vaccini cosìsola dose “Nelcome momento in cuistudi ci simolto vaccina timori, è ilsicure professor Palù, presidente Aifa, Agenzia Italiana basta una dimostrano recercando di chiarire dubbi e perplesefficaci. L’efficacia si misura sulla c’è un medico che fa un’anamnesi. farmaco, che risponde a delle semplici domande. Di seguito le centi”. sità. prevenzione della malattia, sappia- il virus Quello il momento cui si indipiù frequenti. Si può contrarre traèprima e secondaindose? Un Supereroe, un gigante buono mo che vaccini così efficaci possono cano tutte le condizioni patologiche Che garanzia di efficacia offrono i vaccini? “E’ possibile perché la copertura immunitaria, cioè gli antiè il“I“testimonial” della campagna di Palù prevenire anche le allergie altro” vaccini – è la risposta del professor - sono molto ef- l’infezione”. corpi neutralizzanti, si pregresse, forma nel tempo, quindiec’è una finestra vaccinazione contro il Covid19. Dopo quanto tempo il vaccino ha Quali sono gli effetti collaterali ficaci, fino al 95 per cento, quindi non abbiamo mai avuto vac- in cui siamo ancora infettabili”. Raffigura il vaccino, dall’aspetto effetto? dei vaccini? cini così efficaci. L’efficacia si misura sulla prevenzione della Quando comunicare malattie o allergie? benevolo e protettivo che spiega e possono “Solitamente un’im-in cui ci“Gli effettic’ècollaterali malattia, sappiamo che vaccini così efficaci prevenire per indurre “Nel momento si vaccina un medicosono che faquelli un’aprotegge, che si destreggia attravermunità protettiva in grado di neudi tutti i vaccini. I primi nella sede anche l’infezione”. namnesi. Quello è il momento in cui si indicano tutte le condisoDopo le tante e spesso inforpassarepregresse, locale:ledolore, arrosquanto tempo ilconfuse vaccino ha effetto?tralizzare il virus devono zioni patologiche allergie rigonfiamento, e altro” mazioni, mettendo in risalto quelle almeno 21 giorni. C’è, per quasi tutti samento, nel giro di poche ore o al “Solitamente per indurre un’immunità protettiva in grado di Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini? corrette per allontanare dubbi e coi vaccini, bisogno di una seconda massimo nell’arco di una giornata. neutralizzare il virus devono passare almeno 21 giorni. C’è, per “Gli effetti collaterali sono quelli di tutti i vaccini. I primi nelmunicare modo bisogno semplice, lineare di solito, possono essere nel 30, nel 40 giro forse quasi tutti iinvaccini, di una secondadose doseche che sisi fa fa aa distanza, la sede locale: dolore, Ci rigonfiamento, arrossamento, di edistanza, sintetico l’importanza di un atto di tre o quattro settimane e, quindi, anche 50 per cento dei segni sistedi solito, di tre o quattro settimane e, quindi, bisogna poche ore o al massimo nell’arco di una giornata. Ci possono così semplice protettivo. E’per nato mettere altri30,dieci mici molto come astenia, domettere in controealtri dieci giorni avere bisogna un’immunità com- in contro essere nel 40 forse anche 50 banali, per cento dei casi sistemici dalla matita die neutralizzante”. Maria Gianola, di- giorni per avere un’immunità comlorabilità muscolare, dolore articolapleta, protettiva molto banali, come astenia, dolorabilità muscolare, dolore artisegnatrice veneziana che comunque ha messo farepleta, protettiva e neutralizzante”. e febbre che si risolvono di solito Se ho avuto il Covid devo il vaccino? colare e febbre che si re risolvono di solito molto precocemente”. a disposizione la sua creatività per Se ho avuto il Covid devo co- molto precocemente”.

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Vaccinarsi in gravidanza

Il messaggio di speranza di due mamme

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sostenerle in questa scelta anche i loro compagni, entrambi professionisti sanitari. Preziosa anche la collaborazione con il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e del professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia. E quindi entrambe le professioniste sanitarie, che non erano mai state contagiate dal virus, si sono sottoposte, nel corso del terzo trimestre di gravidanza, volontariamente a inizio gennaio alla prima dose di vaccino e, a distanza di tre settimane, alla seconda. Il decorso è stato regolare per entrambe le gravidanze: le due donne non hanno segnalato effetti collaterali dopo l’inoculazione del vaccino. Anna (la figlia di Valeria) è nata il 9 marzo scorso e Valentina (la bimba di Anna) il 16 marzo; entrambe alla nascita pesavano circa 3 chili, entrambe stanno bene e sono state allattate al seno. Ma c’è di più: le bambine presentano gli anticorpi contro il Covid 19. “Con la vaccinazione è stata protetta l’ultima parte della mia gravidanza – racconta l’immunologa Anna Parolo – che è quella più rischiosa in caso di infezione da Covid. Sono doppiamente contenta di sapere che anche la mia bambina ha gli anticorpi perché mi fa sperare che sia ben protetta. Consiglio di approcciarsi molto serenamente alla vaccinazione”. “Un’infezione alle vie respiratorie a termine della gravidanza potrebbe rivelarsi anche molto grave – sostiene la ginecologa Valeria Bernardi – Gli studi sottolineano come l’infezione da Coronavirus nei bambini molto Mamme in attesa piccoli possa essere molto seria e professioniste e avere conseguenze importanti. Sono questi i motivi che mi hanno sanitarie, hanno spinto a vaccinarmi, tenendo conto deciso di vaccinarsi del fatto che i rischi di un vaccino sono sicuramente minimi. La mia nell’ultimo trimestre esperienza è stata positiva”. della gravidanza “Le due bambine sono le prime in Italia nelle quali sono stati isolati gli anticorpi su sangue neonatale alla nascita – sottolinea il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6 – infatti gli studi internazionali, ad oggi, si sono basati solamente sugli anticorpi del cordone ombelicale”. “Gli studi sono limitati – rileva ancora il dottor Jorizzo – ma concordi nel suggerire che non ci sono effetti collaterali sulla mamma e sul feto. La vaccinazione quindi potrebbe essere indicata, anche in gravidanza, nelle situazioni con fattori di rischio, come suggerito dalle Società di Ginecologia Italiane”. “L’esperienza di queste mamme è rassicurante perché sono riuscite a sottoporsi ad entrambe le dosi e a partorire a 5,6 settimane dall’ultima dose di vaccino, l’allattamento non è stato compromesso. Il messaggio che vogliamo trasmettere è di fiducia” aggiunge la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè. “Sarà interessante in futuro capire – sostiene - se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-CoV-2 possa proteggere il neonato come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione”. E’ quindi importante offrire anche alle future mamme e alle mamme in allattamento il vaccino anti Covid, - concludono Jorizzo e Ngaradoumbe - se appartengono a categorie a rischio.


Salute

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Covid 19 e diffusione tra i banchi

Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza

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siste realmente una relazione tra diffusione del Covid 19 e la scuola in presenza? La scuola può essere un potenziale luogo che amplifica il contagio? L’argomento è delicato e complesso e se n’è dibattuto a lungo, con le due posizioni, e relative scuole di pensiero, - chi sostiene che vi sia un rischio concreto e chi invece ritiene che non sia così – a confronto quotidiano sulla questione. Un recente studio, tuttavia, nel fare un po’ di chiarezza sul ruolo di bambini e ragazzi in età scolare e delle scuole nella diffusione di SARS-CoV-2, “scagiona” la scuola e i bambini dall’ “accusa” di essere “amplificatori” della pandemia. Lo studio è stato coordinato dal professor Luca Scorrano del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e dalla professoressa Sara Gandini, epidemiologa dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con l’Aulss 9 Scaligera di Verona, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e AbaNovus di Sanremo. Questo studio, “A cross-selectional and prospective color study of the role of schools in the SARS-CoV-2 second wave in Italy”pubblicato sulla prestigiosa rivista “The Lancet Regional Health – Europe”, indica che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre 2020 non può essere imputata all’apertura delle scuole e come la loro chiusura totale o parziale, in particolare in due regioni italiane, non abbia influito sulla diminuzione dell’indice Rt. “Abbiamo pertanto confrontato l’incidenza del Covid 19 tra gli studenti e tra il personale scolastico (docente e non) con quella popolazione generale, dello stesso range di età nel caso del personale scolastico - spiega il professor Scorrano - Abbiamo valutato se in concomitanza con l’apertura della scuola l’incidenza del Covid19 aumentasse prima tra le persone in età scolare che nella popolazione generale, se gli studenti o il personale scolastico positivi al Covid-19 provocassero focolai nelle scuole, se i focolai in contesti scolastici fossero causati principalmente da

Da una ricerca pubblicata su “The Lancelot Regional Health – Europa” sull’impennata della pandemia in Italia tra ottobre e novembre 2020 emerge che gli studenti non sarebbero “amplificatori” delle infezioni da SARS-CoV-2

Ragazzi “influencer” per promuovere una sana alimentazione

Da sinistra: il professor Luca Scorrano e di seguito l’epidemiologa Sara Gandini

studenti, e infine se a livello delle diverse regioni italiane l’aumento dell’indice Rt seguisse le date di apertura della scuola (diverse da regione a regione) a un intervallo di tempo costante. Un intervallo di tempo costante tra apertura delle scuole e aumento dell’indice Rt sarebbe infatti un importante indicatore di correlazione tra scuole in presenza e circolazione virale nella popolazione generale”. Il nostro studio mostra come l’incidenza di Covid 19 tra gli studenti sia stata inferiore rispetto alla popolazione generale – dice la professoressa Sara Gandini. - Le infezioni secondarie a scuola erano Le infezioni secondarie a scuola erano inferiori all’1% e i focolai si sono verificati nel 5-7% delle scuole analizzate. L’incidenza tra gli insegnanti era paragonabile a quella registra tata nella popolazione di età comparabile a quella degli insegnanti. Le infezioni secondarie tra gli insegnanti erano rare e si verificavano più frequentemente quando il caso indice era un insegnante rispetto a uno studente. Nel periodo che ha di poco preceduto l’apertura delle scuole in Veneto e in concomitanza con l’apertura stessa, l’incidenza di Covid 19 è cresciuta massimamente non

tra gli studenti ma negli individui di 2029 e 45-49 anni. Lo sfasamento tra le diverse date di apertura delle scuole nelle regioni italiane e l’aumento dell’indice Rt regionale non è stato uniforme. Infine le chiusure in due regioni dove sono state attuate prima di altre misure restrittive non hanno influenzato la diminuzione di Rt che era già in atto”. “Nel loro complesso, queste evidenze non supportano un ruolo degli individui in età scolare e delle aperture scolastiche come “motore” della seconda ondata di Covid-19” osserva il professor Scorrano. “Il nostro lavoro si aggiunge alle molteplici evidenze accumulate nel corso di quest’ultimo anno che nel loro complesso hanno “scagionato” la scuola in presenza. In salute pubblica – conclude la professoressa Gandini dobbiamo sempre bilanciare rischi e benefici. Alla luce della mancanza di solide evidenze che la scuola in presenza contribuisca significativamente alla diffusione della pandemia, ci sembra che il beneficio non sia chiaro e che il rischio qui sia soprattutto quello delle gravi ripercussioni causate della chiusura delle scuole sulla salute di bambini ed adolescenti”.

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ragazzi e 13 istituti alberghieri coinvolti nel progetto “La salute nel Piatto” Ragazzi “influencer” per promuovere una corretta e sana alimentazione, perché la salute si trova anche nel piatto. E proprio “La salute nel piatto” è il nome del progetto che ha il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Oncologico Veneto e che vede coinvolti gli studenti e le studentesse di 13 istituti alberghieri di tutto il territorio regionale. In tutto 375 ragazzi chiamati a realizzare delle ricette seguendo le indicazioni dei nutrizionisti della Lilt; potranno scegliere al massimo due ingredienti tra quelli indicati dall’équipe di nutrizionisti e creare una ricetta sul tema della corretta alimentazione, specificandone le proprietà nutrizionali e le accortezze da adottare in cottura per ridurre al minimo le alterazioni di tali proprietà e la formazione di possibili composti dannosi. In questo contesto i ragazzi sono chiamati a parlare ai loro coetanei, con un linguaggio vicino alla loro sensibilità, svolgendo un ruolo attivo di “influencer” nel diffondere questo messaggio attraverso i social più praticati dai giovani. L’iniziativa è stata presentata in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica dal Coordinamento Lilt del Veneto e che ha visto la partecipazione di Dino Tabacci, coordinatore Lilt Veneto e Presidente Lilt di Pado-

va, che ha fatto gli onori di casa, il Consigliere e membro della Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Orio Mocellin – simbolo della sana alimentazione è stato individuato l’olio extra vergine di oliva, principe della dieta mediterranea e considerato elisir di lunga vita - l’astrochef ed esperto in sana alimentazione, nonché testimonial del progetto, Stefano Polato. Il progetto ha riscosso grandi manifestazioni di approvazione anche da paerte dell’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan. “Trovo particolarmente apprezzabile ed efficace – ha osservato in occasione della presentazione - che si sia scelto di puntare sul linguaggio e sulle piattaforme social preferite dai più giovani: la consapevolezza deve partire infatti dalla scuola, perché i nostri ragazzi saranno presto chiamati ad essere i professionisti della ristorazione, un mondo che spazia dal bar sotto casa al ristorante stellato, magari puntando a quella vetta rappresentata dal testimonial di questa iniziativa, l’astrochef Stefano Polato”. I 375 ragazzi si sono divisi in 37 gruppi e si sfideranno nella realizzazione di Piatti della salute, sani, replicabili a casa, in grado di valorizzare ingredienti del territorio e di ottenere una buona visibilità sui social. A fine maggio il miglior piatto della salute verrà premiato dalla Commissione di esperti Lilt.


Salute

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Malattia genetica neurologica. A Padova “nasce” il primo screening neonatale A fianco il dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unit Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova

Cometa A.S.M.M.E: dal 1992 al fianco di chi lotta contro le Malattie Metaboliche Ereditarie

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n Italia un neonato su 2000 è affetto da malattie metaboliche ereditarie: a causa di un’alterazione del DNA il metabolsmo non funziona in modo corretto e le sostanze assunte come cibo, anziché trasformarsi in nutrimento, diventano tossiche e producono gravi danni all’organismo. Per sconfiggere le malattie metaboliche ereditarie, nel 1992 un gruppo di famiglie fonda Cometa A.S.M.M.E, che oggi conta più di 3000 tra soci e sostenitori in tutta Italia. L’Associazione, che ha la sua sede a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, da quasi 30 anni è al fianco di malati metabolici ereditari, bambini e adulti, per sostenerli e accompagnarli nelle cure quotidiane. Grazie alla tenacia della Presidente Annamaria Marzenta, all’impegno dei volontari e alla generosità delle famiglie, Cometa A.S.M.M.E ha già investito più di due milioni di euro in progetti di ricerca, prevenzione ed assistenza, tra cui l’acquisto della strumentazione “Tandem Mass Spettrometria” necessaria per lo screening neonatale metabolico allargato, e altri due spettrometri per la ricerca sulle malattie neurodegenerative e sulle malattie lisosomiali. L’associazione ha contribuito a realizzare il nuovo Laboratorio di 1 livello per le MME a Padova al Campus Biomedico Pietro d’Abano, in grado di effettuare ogni anno 40.000 analisi su campioni biologici provenienti da 4 provincie del Veneto (Padova, Venezia, Treviso e Belluno), dal Friuli e dalla provincia autonoma di Trento. L’associazione sostiene costantemente anche borse e progetti di studio per medici specializzati, organizza conferenze e convegni medici e momenti di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza e la ricerca sulle MME.

adova si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nella ricerca scientifica, questa volta grazie al team diretto dal dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova. Nelle scorse settimane l’equipe ha proposto per la prima volta al mondo un nuovo screening neonatale per una malattia genetica neurologica, chiamata AADC o deficit delle decarbossilasi degli aminoacidi aromatici, che determina una grave disabilità motoria con capacità intellettive normali. Per questa malattia è stata recentemente trovata una terapia genica molto efficace ma le possibilità terapeutiche sono strettamente legate alla diagnosi precoce: la malattia, infatti, è molto difficile da diagnosticare e spesso i pazienti vengono riconosciuti solo dopo anni, quando non c’è più molto da fare. I clinici di Padova diretti dal dottor Alberto Burlina sono riusciti a rilevare nella goccia di sangue con cui vengono eseguiti gli screening di legge, una molecola, la cosiddetta “3 metildopa”, che presenta una struttura simile alla “tirosina”, già presente nei kit diagnostici utilizzati in tutto il mondo per lo screening neonatale esteso (per legge italiana attivo dal 2016). La novità interessante è che non ci sarà bisogno di ulteriori reagenti né di processi diagnostici lunghi e complessi per la diagnosi, ma sarà sufficiente aggiungere la struttura molecolare del composto alla strumentazione in uso per lo screening: la Tandem Mass Spettrometria, un macchinario ad hoc acquistato nel 2015 dall’associazione Cometa A.S.M.M.E e donato al Laboratorio MME di Padova per eseguire gli screening neonatali. Pubblicata dalla rivista americana “Molecular Genetics and Metabolism”, una delle più importanti riviste nel campo genetico metabolico e organo della Società Americana di Malattie Metaboliche Ereditarie, la ricerca è frutto dell’esperienza maturata nel campo diagnostico dalla Divisione diretta dal dottor Burlina, diventata negli anni uno dei modelli

più avanzati al mondo nel campo delle prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie. “Sono molto orgoglioso del lavoro svolto da tutto il team, che si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nel suo campo - afferma il Dottor Alberto Burlina - Grazie alla nostra scoperta la diagnosi precoce di questa malattia sarà possibile senza dover sostenere ulteriori costi di strumentazioni o reagenti. Siamo contenti che una rivista prestigiosa come “Molecular Genetics and Metabolism” abbia immediatamente accolto la nostra ricerca”. Molto soddisfatta anche Annamaria Marzenta, Presidente di Cometa A.S.M.M.E. che nel 2015 ha acquistato e donato lo spettrometro Tandem Mass Spettrometria: “Siamo davvero felici di aver dato il nostro piccolo, grande, contributo a questa ricerca - afferma Marzenta - Da quanViene proposto do è nata la per la prima volta al mondo nostra associazione nel per l’AADC, deficit delle 1992, non decarbossilasi degli aminoacidi abbiamo mai smesso aromatici che determina una di investire grave disabilità motoria ma con in progetti di ricerca, capacità intellettive normali prevenzione e cura, acquistando questo ed altri macchinari indispensabili per lo screening neonatale, ma anche sostenendo borse e progetti di studio per medici specializzandi. Questa scoperta ripaga il contributo e l’impegno delle nostre famiglie e dei nostri volontari. Grazie al dottor Burlina e alla sua equipe per il loro lavoro quotidiano”. Congratulazioni al team di lavoro arrivano anche da Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, che si è complimentato con tutti i professionisti coinvolti per aver raggiunto questo ambito traguardo.




on-line:

APRILE 2021

Garden

I colori ed i profumi dei fiori primaverili Ecco le varietà ideali per la stagione e per arricchire terrazzi, balconi e giardini

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assato il grigiore invernale ed il freddo pungente, anche il pollice verde di ciascuno di noi può uscire dal letargo! Con l’arrivo della primavera e delle giornate maggiormente soleggiate è davvero istintivo pensare ai colori ed ai profumi del terrazzo, balcone o giardino. Parliamo di fiori, simbolo inevitabile del risveglio della natura e, diciamolo, grandi alleati del nostro benessere, per due motivi principalmente. Perché veder sbocciare i fiori ed ammirarne i colori ed i profumi di certo migliora il buonumore, così come l’autostima se li abbiamo piantati noi! Senza dimenticare che l’attività fisica derivante dal giardinaggio contribuisce notevolmente alla “remise en forme” propedeutica alla prova costume. Vediamo allora qualche esempio fiorito per la primavera che sboccia. LA PRIMULA Il classico fiore da piantare in primavera, esiste in oltre 500 varianti e con un’ampia scelta di colori: fucsia, giallo, rosso, blu, arancione e moltissimi altri. Le primule si possono piantare all’inizio della primavera in vasi da mettere in giardino o sul balcone: hanno bisogno di uno spazio a mezza ombra per restare sane e robuste. Il terreno deve sempre essere tenuto umido, ma l’ac-

qua non deve mai ristagnare. LA STERLITZIA La strelitzia è originaria dell’Africa e rispecchia davvero la natura rigogliosa, per la forma inusuale e per l’esplosione di colori che dona durante la fioritura, che avviene verso la fine della primavera. La strelitzia ama il sole, spesso viene coltivata in serre (per la vendita come fiore reciso), teme il gelo, vuole innaffiature regolari e un’attenta concimazione. Può essere piantata in giardino ma anche in vaso ed è facile da coltivare. IL CICLAMINO Il ciclamino appartiene alla famiglia delle primulacee e ha circa una quindicina di specie di piante perenni. Si può coltivare in vaso e tenere in casa, oppure in giardino o anche sui balconi, purchè nella brutta stagione sia messo al riparo. Il ciclamino ha bisogno di luce, senza tuttavia essere esposto direttamente al sole. Due le caratteristiche principali, le foglie a forma di cuore ed il profumo che emanano i fiori, sempre molto carichi di colore.

da giardino. I bellissimi narcisi, che a dispetto della delicatezza del loro aspetto sono piante robuste, stanno bene in un terreno a mezz’ombra e vanno annaffiati con molta frequenza. I colori classici di questo fiore sono il giallo e il bianco, ma esistono molti ibridi con altre varianti cromatiche.

IL NARCISO Il narciso è una pianta da terrazzo e

IL RODODENDRO Il rododendro appartiene alla famiglia

delle ericaceae; il suo nome deriva dalle parole greche rhodon (rosa) e dendron (albero). È arrivato in Europa dall’Asia soltanto nell’ottocento. Sono piante sempreverdi da esterno, l’ideale è piantarle in giardino in una zona luminosa ma ombreggiata, dal momento che temono il sole diretto. Anche il rododendro annuncia l’arrivo della primavera, con i suoi fiori coloratissimi dalla forma a campanula.


Garden

42 I consigli. Dalla scelta del vaso alla sua preparazione

Piante aromatiche, è arrivato il periodo giusto

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mesi giusti per seminare le piante aromatiche sono quelli che vanno da aprile a maggio. Iniziamo dal vaso, con una piccola precisazione. I vasi in terracotta sono molto più traspiranti, quindi in presenza di un clima secco le piante avranno bisogno di più acqua. Tutto qui. Perché per le piante aromatiche non c’è un’indicazione precisa, quindi, terracotta a parte, sbizzarriamoci con i colori ed i materiali che meglio si abbinano alla casa ed al giardino. Sul fondo del vaso deve esserci sempre dell’argilla, o della ghiaia, che serve a drenare per bene. Poi si aggiunge il terriccio ed alla fine la piantina aromatica acquistata. Ultimo strato di terriccio ed un consiglio: le piante aromatiche stanno molto bene l’una vicina all’altra.

Non si tratta esclusivamente di una questione estetica, ma anche biologica. Le piante aromatiche traggono beneficio dalla presenza di altre piante aromatiche nelle vicinanze, perché vicine sono in grado di creare una sorta di microclima che per la loro crescita è ottimale. Facendo tuttavia attenzione allo spazio, perché le piante aromatiche devono avere spazio libero tra di loro, senza ostacoli o intralci. Quando pensiamo alle erbe aromatiche ci viene in mente l’estate, la piccola aiuola profumata da realizzare in giardino o al massimo tanti vasi da collocare sul balcone. Ma attenzione alla temperatura! Queste piante hanno bisogno della classica temperatura presente dentro casa durante l’inverno. L’idea-

le è un ambiente che oscilla tra i 18 e i 22 gradi. E se di notte la temperatura scende anche a 15 gradi, poco importa, le piante aromatiche staranno bene lo stesso. Il basilico, la più gettonata delle piante aromatiche, ha bisogno di tanta luce ma non ha bisogno di tanta acqua: meglio bagnarlo poco ma spesso. La salvia, invece, è la pianta aromatica che si adatta meglio perché non ha bisogno di cure particolari. Anche l’origano non ha bisogno di particolari accorgimenti, solo la potatura dopo la fioritura. Il prezzemolo e la menta possono vivere bene anche all’ombra, mentre il rosmarino ha bisogno di molto spazio. Il timo invece resiste bene anche alle temperature più fredde.

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Complementi d’arredo. Gettonati i colori vivaci, dal limone al cobalto , dal pistacchio al fucsia

Quali sono le nuove tendenze per l’arredo giardino 2021? Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax

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nnanzitutto, va specificato che non intendiamo solamente i giardini delle ville, ma anche balconi, logge, verande, terrazze e patio. Iniziamo dai colori, che devono essere vivaci. I colori neutri hanno dominato le tendenze degli ultimi anni, nel 2021 continueranno ad arredare gli eleganti spazi esterni. Ma per il 2021 è in arrivo un’ondata color limone. Ma tra i colori di tendenza del 2021 ci sono il cobalto, il rosso, il pistacchio, il fucsia. Si tratta di toni rilevanti non solo per i mobili per verande e cortili, ma anche per gli accessori. Nella progettazione di cortili e verande, l’armonia con la natura è di fondamentale importanza. Per questo motivo non si può fare a meno dei materiali che la stessa ha creato. Quest’anno vale la pena scommettere sulla diversità utilizzando complementi d’arredo realizzati con i tessuti di juta e cotone naturale, che creano un’atmosfera naturale e aggiungono compatibilità ambientale. I tappeti di iuta sono uno degli accessori più di tendenza nel 2021. La trama naturale sembra incredibilmente elegante e la combinazione con pavimenti in pietra o legno conferisce all’ambiente un tocco esotico. Che si abbia un giardino, un patio o un terrazzo non importa. Nel 2021 è categorico avere uno spazio nel quale concedersi momenti di piacevole riposo all’aria aperta. Può essere un comodo divano o una bellissima chaise longue in vimini. Oppure un dondolo o addirittura una struttura a baldacchino. L’importante è potersi ricavare uno spazio consacrato al relax ed immerso nella natura. E la modularità è il vero re-

quisito del 2021. I divani possono essere facilmente trasformati in due o tre poltrone, le poltrone possono essere unite in un divano o smontate in pouf, i tavoli, se necessario, fungono da bracieri. Se il tempo non permette di concedersi una giornata in pieno relax in giardino, questi elementi possono essere facilmente spostati da qualche parte in un garage o sotto una tettoia. Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può diventare un complemento d’arredo espressivo in grado di aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax. Il nostro spazio esterno verrà sfruttato in particolar modo nel periodo estivo, ma si deve pensare ad un sistema di illuminazione ad hoc per il salotto esterno. Le lampade da terra rendono l’ambiente molto piacevole e creano zone di illuminazione dal sapore romantico, perfetto per le calde serate estive. In alternativa si possono scegliere delle candele da posizionare in bocce di vetro oppure delle lanterne. Il “giardino commestibile” è l’ultima tendenza dell’architettura del paesaggio in voga durante quest’anno. Quando si organizza l’arredo di un giardino, le piante, non possono mancare assolutamente. Fiori, erbe aromatiche e piccoli arbusti, piantati nel terreno o collocati in vasche e vasi da fiori, diventano una decorazione dello spazio esterno. Questa tendenza implica la progettazione di giardini e prati non solo con piante ornamentali ma anche con colture utili.


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Complementi d’arredo. Gettonati i colori vivavi, dal limone al cobalto , dal pistacchio al fucsia

Quali sono le nuove tendenze per l’arredo giardino 2021? Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax

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nnanzitutto, va specificato che non intendiamo solamente i giardini delle ville, ma anche balconi, logge, verande, terrazze e patio. Iniziamo dai colori, che devono essere vivaci. I colori neutri hanno dominato le tendenze degli ultimi anni, nel 2021 continueranno ad arredare gli eleganti spazi esterni. Ma per il 2021 è in arrivo un’ondata color limone. Ma tra i colori di tendenza del 2021 ci sono il cobalto, il rosso, il pistacchio, il fucsia. Si tratta di toni rilevanti non solo per i mobili per verande e cortili, ma anche per gli accessori. Nella progettazione di cortili e verande, l’armonia con la natura è di fondamentale importanza. Per questo motivo non si può fare a meno dei materiali che la stessa ha creato. Quest’anno vale la pena scommettere sulla diversità utilizzando complementi d’arredo realizzati con i tessuti di juta e cotone naturale, che creano un’atmosfera naturale e aggiungono compatibilità ambientale. I tappeti di iuta sono uno degli accessori più di tendenza nel 2021. La trama naturale sembra incredibilmente elegante e la combinazione con pavimenti in pietra o legno conferisce all’ambiente un tocco esotico. Che si abbia un giardino, un patio o un terrazzo non importa. Nel 2021 è categorico avere uno spazio nel quale concedersi momenti di piacevole riposo all’aria aperta. Può essere un comodo divano o una bellissima chaise longue in vimini. Oppure un dondolo o addirittura una struttura a baldacchino. L’importante è potersi ricavare uno spazio consacrato al relax ed immerso nella natura. E la modularità è il vero requisito del 2021. I divani possono essere facilmente trasformati in due o tre poltrone, le poltrone possono essere unite in un divano o smontate in pouf, i tavoli, se necessario, fungono da bracieri. Se il tempo non permette di concedersi una giornata in pieno relax in giardino, questi elementi possono essere facilmente

spostati da qualche parte in un garage o sotto una tettoia. Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può diventare un complemento d’arredo espressivo in grado di aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax. Il nostro spazio esterno verrà sfruttato in particolar modo nel periodo estivo, ma si deve pensare ad un sistema di illuminazione ad hoc per il salotto esterno. Le lampade da terra rendono l’ambiente molto piacevole e creano zone di illuminazione dal sapore romantico, perfetto per le calde serate estive. In alternativa si possono scegliere delle candele da posizionare in bocce di vetro oppure delle lanterne. Il “giardino commestibile” è l’ultima tendenza dell’architettura del paesaggio in voga durante quest’anno. Quando si organizza l’arredo di un giardino, le piante, non possono mancare assolutamente. Fiori, erbe aromatiche e piccoli arbusti, piantati nel terreno o collocati in vasche e vasi da fiori, diventano una decorazione dello spazio esterno. Questa tendenza implica la progettazione di giardini e prati non solo con piante ornamentali ma anche con colture utili.



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Oroscopo

Ariete Avete bisogno di dedicarvi un po’ più a voi stessi e alle vostre passioni. Rallentate il ritmo e ascoltate di più voi stessi.

Toro Toro: E’ un periodo di grande inventiva e di buoni propositi. Mettetevi in gioco, il momento è propizio.

Aprile Il sole torna ad illuminare le nostre giornate e restituisce nuove energie e speranze

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Bilancia Siete determinati verso il vostro obiettivo: ci avete lavorato tanto, è tempo di concretizzare gli sforzi fatti fin qui.

Scorpione Avete bisogno di aria nuova ma per ora dovrete desistere da nuove avventure per rimanere con i piedi ben saldi a terra.

Gemelli

Sagittario

E’ il tempo dei colori e della creatività. Non arrendetevi: siate fantasiosi e tenaci, nella vita e nelle relazioni.

Avete voglia di riscatto. Il momento è buono per tentare di realizzare i vostri desideri, anche se non tutti.

Cancro

Capricorno

Novità in vista che toglieranno un po’ di “polvere” alla vostra vita e vi rimetteranno in moto.

Il vostro proverbiale autocontrollo vacillerà. Inizia un periodo di grande romanticismo, sarete distratti e sognatori.

Leone

Acquario

Vivete alla giornata e continuate con il vostro entusiasmo ad affrontare le sfide di ogni giorno. Avrete le giuste soddisfazioni.

La vostra curiosità vi porterà a conoscere persone nuove. Siete ben disposti verso gli altri. Periodo favorevole.

Vergine

Pesci

Alla fine gli affetti sicuri e il vostro giro di amicizie si rivelano essere indispensabili, non cercate altrove ciò che già avete.

Siete alla ricerca di nuovi stimoli e ritmi nuovi. Lasciatevi andare al cambiamento: il nuovo orizzonte vi stupirà




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