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di Chioggia
GENNAIO 2022
Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.6
Notiziario delle 8:30
“Cinque anni affinché i chioggiotti siano orgogliosi della propria citta” Il neo eletto sindaco Mauro Armelao fa un bilancio dei primi cento giorni servizio a pag 6 e traccia un elenco di priorità per il 2022
TURISMO
Chioggia, da visitare per il New York Times OPPOSIZIONE
Con la maggioranza i primi mal di pancia BENIAMINO BOSCOLO CAPON
“Record di produttività del Consiglio comunale” L’INTERVISTA
Assessore Griso: “La città fuori dall’isolamento” ECONOMIA
Fermo pesca e Mose, buone notizie TURISMO
Ranieri, nuovo presidente Cisa Camping
Resilienza, ripresa e buona politica Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L
a posta in gioco è alta, l’obiettivo è ambizioso e agognato: fare del 2022 l’anno della ripresa, della rinascita, mettere in campo energie e risorse, far circolare idee nuove e opportunità, gettare le basi per un diverso modello di sviluppo. Dopo un biennio all’insegna dell’emergenza e dell’incertezza è tempo di guardare oltre e di progettare il rilancio economico e sociale. Una bella sfida. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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5 Resilienza, ripresa e buona politica Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Il New York Times promuove Chioggia C
hioggia nella lista dei 52 luoghi del pianeta da visitare nell’anno appena iniziato. Un riconoscimento inatteso eppure che ha suscitato tanto orgoglio nei chioggiotti perché ad attribuirlo è stato niente po’ di meno che il New York Times. La “Venezia in miniatura” è stata presa in considerazione dalla prestigiosa rivista, insieme alle altre due mete italiane, Courmayeur e Napoli, nella classifica che punta sul turismo sostenibile in cui anche “i visitatori possono fare una differenza”, si legge nell’articolo. Chioggia viene proposta come “deliziosa alternativa per un viaggiatore alla ricerca di destinazioni meno note”, scrive il quotidiano. Il New York Times osserva che, mentre Venezia dopo la fine della pandemia tornerà ad essere meta del turismo di massa, Chioggia, all’interno della Laguna, invece può rappresentare una valida proposta alternativa, ricca di proposte culturali ed ambientali e valida per “allentare” la pressione su Venezia. Grande la soddisfazione del primo cittadino di Chioggia, Mauro Armelao, che si è detto pronto ad accogliere i turisti amanti del turismo slow. “Questo articolo – ha commentato - è un motivo in più per essere orgogliosi della nostra città, la Chioggia che siamo e che amiamo, che riscopriamo ogni giorno nella sua peculiare bellezza, spirito e creatività e che vogliamo far conoscere al mondo. Mare, laguna, orti, spiagge, pesca, prodotti della terra, sapori e profumi inconfondibili, opere d’arte, ponti, l’orologio da torre più antico al mondo, paesaggi e tramonti indimenticabili: l’elenco è davvero lungo. Noi accoglieremo a braccia aperte i nostri amici americani e faremo come sempre la nostra parte per ospitare nel miglior modo possibile chiunque voglia trascorrere le vacanze nei nostri litorali di Sottomarina, Isola Verde, nell’entroterra, come nel nostro centro storico di Chioggia e di Sottomarina”. Un riconoscimento che ha voluto sottolineare anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e che aggiunge un tassello in più al percorso della candidatura della città a Capitale della Cultura 2024.
di Chioggia
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Nella sua classifica la colloca tra le 52 mete da visitare nel 2022 per il turismo lento
È un periodico formato da 22 edizioni locali mensilmente recapitato a 426.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Mentre il mondo della sanità continua compatto la sua battaglia contro la pandemia, ma anche contro la paura e l’indifferenza, mese dopo mese si stanno definendo i contorni di interventi, piani straordinari, progetti e iniziative, il tutto accomunato da un unico obbiettivo: ripartire, ma anche ricostruire, rimediare ai passi falsi del passato, lavorare insieme per un mondo migliore. Può sembrare uno sdolcinato elenco di buoni propositi, come ne abbiamo sentiti tanti, ecco perché è necessario dare solida concretezza alle parole, trasformare le buone intenzioni in buone azioni. Le occasioni ora non mancano. Pensiamo al citatissimo Piano nazionale di ripresa e resilienza, la cui sigla è destinata ad affiancare per almeno un quinquennio numerosi interventi nei campi più disparati, resi espliciti nelle sei “missioni”: digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute. Lungo queste direttrici si stanno sviluppando linee di azione che da tradurre in progetti per miliardi di euro. Il Veneto ha già mosso alcuni passi importanti e si è mobilitato per “far fruttare” quasi un miliardo di euro su trasporto urbano e digitale, edilizia residenziale pubblica, medicina territoriale, digitalizzazione delle città e della pubblica amministrazione. A questo si aggiungono i due miliardi, tra fondi europei, statali e locali, che la Regione è chiamata a gestire fino al 2027 nel programma di investimento di coesione sociale, con il mandato di creare nuova occupazione, favorire la competitività e la crescita economica, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di una migliore qualità della vita. E qui entra in gioco la politica, a patto che sia “buona politica”: spetta ai nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, dare concretezza a queste opportunità, favorire azioni positive sul territorio, lontane da logiche di spartizione o di interessi di bottega. A questo dovrebbe servire la “buona politica”, a questo, più che alle poltrone e ai giochi di potere, si dovrebbe guardare in questi mesi.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 14 gennaio 2022
Chioggia
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Amministrazione. L’intervista al sindaco Mauro Armelao
“Tra 5 anni voglio sentire i chioggiotti orgogliosi della loro città” Il primo cittadino traccia un bilancio dei primi cento giorni, dalle questioni prioritarie alla situazione epidemiologica, al confronto con la minoranza, ribadendo la volontà di essere il sindco tra la gente
“I
l bilancio è più che positivo. Ho praticamente incontrato tutti gli enti che hanno competenze sul nostro territorio; e quando dico tutti sono proprio tutti. Ho trovato molta disponibilità nei confronti della nostra città e sono molto fiducioso che in futuro potremo contare su una valida collaborazione, concreta e leale. Diciamo che in questi primi tre mesi mi sono concentrato sulle cosiddette pubbliche relazioni. Volevo presentarmi come sindaco e portare al tavolo le priorità per il bene della nostra città.” Esordisce così Mauro Armelao, il neosindaco di Chioggia al quale abbiamo rivolto alcune domande sui primi cento giorni. Quali sono i temi caldi da affrontare con gli assessori nei prossimi mesi? “I temi di cui occuparsi saranno Pnrr, infrastrutture, turismo, sicurezza, l’assunzione di nuovo personale, la questione della pesca, dei parcheggi legati al futuro della Ztl, viabilità, opere pubbliche legate allo sport. In questo anno andremo a mettere le basi per il prosieguo della legislatura. Non possiamo permetterci di perdere tempo prezioso. Abbiamo la responsabilità di amministrare e governare la nostra città, e noi con serietà cercheremo quanto più possibile di onorare l’ampio mandato ricevuto dai cittadini che con il loro quasi 56% ci hanno premiati. Tra cinque anni vorrò sentire i chioggiotti dire che sono orgogliosi di vivere in questa splendida città”. Qual è il clima che si respira in Consiglio Comunale, compresi i
rapporti con l’opposizione? “E’ ottimo nella maggioranza. Con la minoranza ci sono stati degli screzi, che poi sono rientrati. Io lo ribadisco, da parte nostra c’è tutta la buona volontà di collaborare con la minoranza, ma abbiamo notato che in questi primi mesi c’è stata una rincorsa a presentare ordini del giorno per i più svariati motivi. Alcuni di questi sono di sicura importanza, ma potevano benissimo essere portati all’attenzione della conferenza dei capigruppo per poterli condividere già da lì. Spero che in futuro cambi questo modo di agire, che per carità è legittimo, ma che rischia di portare alla continua bocciatura degli Odg. Chiedo di mantenere un comportamento corretto e rispettoso verso tutti, perché siamo lì per fare il bene della nostra città. Meno “teatrini“ e più concretezza, perché i cittadini ci guardano e ci giudicano per ciò che accade”. Cosa le è rimasto più impresso dal dialogo con i cittadini? “Sono contento di essere il sindaco tra la gente. Presto sarò operativo al 100%, poiché in questo periodo sono stato impegnato in parecchi incontri istituzionali. Ora che ho completato la squadra nella segreteria, con l’addetta stampa e il segretario particolare, riuscirò ad organizzare gli incontri con i cittadini e con chiunque mi vorrà sottoporre particolari questioni. Mi aiuteranno gli assessori di riferimento. La mia missione sarà anche quella di stare in mezzo alla gente. Cercherò di vedere con i miei occhi le problematiche dei cittadini e mi impegnerò a ri-
solverle nel più breve tempo possibile. Prezioso sarà il lavoro dei dirigenti e tutti i dipendenti comunali che non mi stancherò mai di ringraziare”. La situazione epidemiologica è problematica anche per la città di Chioggia. Vuole lanciare un messaggio alla cittadinanza. “Quasi giornalmente pubblico nella mia pagina Facebook i dati riferiti ai positivi residenti in città, specificando anche i ricoveri ospedalieri, i negativizzatj e pur-
troppo i concittadini deceduti. Mi sento di dire di non abbassare mai la guardia, di indossare la mascherina Ffp2 nei luoghi chiusi e affollati. Igienizzatevi spesso le mani, in particolare prima e dopo aver toccato oggetti di uso comune (es. carrello della spesa). Siamo stati costretti anche ad annullare degli eventi il queste festività proprio perché il rischio era troppo elevato. Credo e spero che i positivi inizino a calare a partire da febbraio”. Luca Rapacciuolo
Buoni spesa, si può presentare la domanda fino al 28 febbraio Da lunedì 17 gennaio e fino al 28 febbraio prossimo è possibile presentare la domanda (esclusivamente online) per ottenere i buoni spesa per alimenti e per generi di prima necessità, nella forma di carte prepagate o di spesa a domicilio. Il budget a disposizione è pari a 381.042,66 euro. Per ciascun nucleo familiare richiedente potrà essere assegnato un buono spesa di massimo: 150 euro per 1 persona; 300 euro per 2 persone; 450 euro per 3 persone; Sandro Marangon 600 euro per 4 persone; 750 euro per nuclei più numerosi. Inoltre, nel caso il nucleo sostenga un canone di locazione superiore a 150 euro mensili, il buono spesa verrà aumentato di ulteriori 150 euro. Le domande di contributo possono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web dedicata, collegandosi all’indirizzo: https://cittadino-chioggia.welfaregov.it/clesius/isee/#/servizi. Prima di presentare la domanda è necessario munirsi di Isee e, laddove ve ne siano i presupposti secondo la normativa vigente, di Isee corrente. Sono in ogni caso esclusi i nuclei familiari
con Isee superiore a 35 mila euro. Le istanze saranno oggetto di valutazione ad opera dei Servizi sociali. A seguito dell’istruttoria, verrà formata una graduatoria, che darà priorità ai soggetti che possano dimostrare di aver subito un peggioramento della situazione economica del nucleo familiare per cause collegate all’emergenza Covid-19 e ai nuclei con un Isee inferiore a 6 mila euro (tale limite, infatti, viene considerato di per sé stesso dimostrativo di una situazione di bisogno). La distribuzione dei buoni spesa verrà effettuata con l’aiuto delle associazioni di volontariato di Chioggia “Caritas Diocesana” e “C.D.S. Anna Dupuis”. “Siamo riusciti anche quest’anno a preparare il bando per l’assegnazione dei buoni spesa per le famiglie che ne hanno i requisiti” ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali e sussidiarietà Sandro Marangon - Si tratta di un aiuto concreto e tangibile per i nuclei familiari che vivono questo momento difficile, in quanto si adatta alle esigenze di ciascuno”.
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Politica. I primi affondi dell’opposizione in Consiglio Comunale
“La maggioranza sente ma non ascolta” Dal Pd, al M5S a Obbiettivo Chioggia: gli esponenti della minoranza manifestano i primi mal di pancia relativi ai confronti sui temi caldi della città
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l Consiglio Comunale clodiense, dopo le prime settimane di insediamento e la nomina ufficiale della squadra di assessori della Giunta, ha iniziato a pieno ritmo le proprie attività. Considerata l’indiscutibile qualità politica ed esperienziale dei consiglieri di opposizione, c’era non poca curiosità nel capire se il propositivo e collaborativo clima di inizio mandato targato Armelao sarebbe resistito di fronte ai primi “temi caldi” che riguardano l’amministrazione della città. Per ora sembra resistere una fase di studio dei partiti, anche se non sono mancati gli affondi di PD, M5S e Obbiettivo Chioggia per bocca dei propri rappresentanti. “Il sindaco non fa tesoro del lavoro che ha fatto il Partito Democratico in Regione per la città di Chioggia e invece di dire alla città metropolitana titolare delle tratte extraurbane e alla Regione Vene-
to che aumenti i contributi per il nostro ente di bacino e si concluda questa partita ormai annosa, preferisce bocciare la nostra mozione pur di non arrecare disturbo ai suoi colleghi di centrodestra nel chiedere più risorse per la nostra città”. La chiosa è quella di Jonathan Montanariello (Pd) in merito alla bocciatura di una mozione presentata dallo stesso e che chiedeva il coinvolgimento dell’ Associazione “Cittadinanza Attiva” nella richiesta di risorse finalizzate a realizzare il collegamento Chioggia-Ospedale dell’Angelo di Mestre via autobus. “Mal di pancia” dello stesso Consigliere erano arrivati anche per la gestione della viabilità di via Cicogna e Via Corner. Fa sentire la propria voce anche Alessandra Penzo, e lo fa su un tema che la aveva riguardata in prima persona durante l’esperienza di assessore della precedente Amministrazione: il nuovo parcheggio
scambiatore di Isola dell’Unione. “Ormai da tempo i lavori di realizzazione del parcheggio scambiatore all’Isola dell’ Unione sono fermi. Alcuni video pubblicati nei social network evidenziano lo stato di abbandono nel quale verte il cantiere” sottolinea nella propria interpellanza la Penzo, che chiede all’Amministrazione tempi stimati per la fine lavori e come si intenda contrastare l’ ingresso di persone non autorizzate dentro lo stesso cantiere. Non poteva mancare la voce anche del M5S, che con le parole di Daniele Stecco se la prende con il bilancio di fine anno illustrato dal Presidente del Consiglio Comuna-
le Boscolo Capon: “Come da sua abitudine, il Presidente fa delle sterili demagogie mostrando ai cittadini un banale confronto dei numeri di chi ha fatto più delibere, giocando sull’ingenuità delle persone, in quanto si dovrebbe entrare nel merito delle delibere. Sembra quasi che per il Presidente contino di più le dimensioni anziché la qualità”. Stecco punta il dito sulle tempistiche dell’approvazione del bilancio di previsione e sul fatto che “… a fine anno si sa che arrivano molti provvedimenti predisposti durante l’anno per essere approvati prima di entrare nel regime provvisorio di bilancio e quindi se
i primi due mesi dell’amministrazione Armelao possono sembrare più produttivi è perché gran parte del lavoro si è svolto nei mesi precedenti”. Dall’analisi dei primi mesi di operato, alcune scelte della maggioranza sono sembrate allineate con l’idea di “tirare dritto” sui temi più scottanti che riguardano Chioggia e il suo territorio. Basti pensare che nessuno della minoranza siede alla presidenza delle commissioni consiliari. Il messaggio sembrerebbe essere “siamo pronti ad ascoltare tutti, ma le decisioni restano in capo a noi”. Luca Rapacciuolo
Chioggia
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Attività amministrativa. Il presidente dl Consiglio Boscolo Capon presenta il suo bilancio
“I numeri parlano da soli, vero record di produttività”
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er la Città di Chioggia è stato, quantomeno, singolare vedere rinnovare l’Amministrazione Comunale verso fine anno e in piena pandemia, con un bilancio quasi chiuso e le tragiche conseguenze dell’aumento dei contagi causati da una grave situazione sanitaria. Va premesso che, in pochi mesi e a fine anno, senza i giusti indirizzi di Giunta, senza l’alacre lavoro da parte dei dipendenti, dei presidenti di commissione e dei consiglieri, il Consiglio comunale non sarebbe riuscito a raggiungere gli obiettivi che ha raggiunto. Con l’aggravante che, nel mese di dicembre, tutte le attività, sono passate online con le dovute difficoltà tecniche e organizzative impreviste, ma realizzate con eccellenza”. E’ il bilancio di fine anno dell’attività amministrativa fatto dal presidente del Consiglio Beniamino Boscolo Capon. “Quantitativamente – prosegue - i numeri, delle attività del Consiglio comunale degli ultimi due mesi del 2021, parlano da soli, un vero record di produttività. In Consiglio Comunale 42 provvedimenti, discussi e approvati di cui: 24 proposte di delibera, discusse e approvate; 16 tra ordini del giorno e mozioni discussi, di cui solo 6 bocciati”. “Se facciamo un confronto con i primi due mesi di attività del Consiglio comunale delle precedenti Amministrazioni – confronto che ha suscitato le critiche
di Stecco del M5S - con il Movimento 5 Stelle erano solo 24 i provvedimenti (- 16), mentre quando c’era il Partito Democratico in maggioranza nel 2011, solamente 12 (- 28)”. “Qualitativamente, aggiunge - il Consiglio comunale, oltre ai provvedimenti di ordinaria amministrazione, ha dovuto, subito, riparare agli errori delle precedenti scelte dell’Amministrazione pentastellata, che aveva lasciato a zero i capitoli per il Natale, i quali sono stati, a fatica, rimpinguati con 30.000 euro (contro i 120.000 euro dell’anno precedente), e più di così non si poteva fare se non andare a discapito di altri servizi essenziali per i cittadini. Altra riparazione importante del Consiglio, è stata quella di modificare il Regolamento del canone patrimoniale per aumenti ingiustificati, dovuti a dati non aggiornati o errori materiali, restituendo il pagamento in eccesso ai cittadini. Altro errore, a cui il Consiglio ha posto rimedio, era che dal 1993 non veniva aggiornato il regolamento per la designazione di rappresentanti negli enti, e il Comune di Chioggia doveva urgentemente nominare in Veritas il suo rappresentante visto che con la precedente Amministrazione mancava nel Cda da oltre un anno, e Chioggia non aveva nessuno a difendere gli interessi della Città. Infine, “in zona Cesarini”, il Consiglio comunale ha dovuto legittimare alcuni debiti fuori bilancio,
All’opposizione: “Arrogante la pretesa dell’accoglimento di tutti gli ordini del giorno, molti fuori luogo in questi due primi mesi d’insediamento”
Beniamino Boscolo Capon
anche se di lieve entità”. E infine la “stoccata” alle opposizioni. “Va evidenziato anche un appunto sui numerosissimi ordini del giorno presentati dall’opposizione (fuori luogo in questi primi due mesi di insediamento), molti dei quali, comunque, approvati con grande spirito di collaborazione da parte della maggioranza, - conclude Boscolo Capon - sui quali non vi può essere l’arrogante pretesa da parte dell’opposizione di accoglimento se non sono concordati insieme e, soprattutto, se impegnano l’Amministrazione comunale su cosa fare, quando farlo e come farlo perché e bene ricordarlo che hanno perso le elezioni e chi ha vinto ha un programma di governo con delle priorità, che si vedono rallentate da questo modo di procedere e i cittadini non lo meritano”.
Decoro urbano. L’appello: “Paletta e sacchetto per raccogliere le deiezioni dei propri animali” Il cambio di rotta che la nuova Amministrazione vuole imprimere a Chioggia e il suo territorio deve coinvolgere in prima persona anche i cittadini stessi. Deve avere pensato questo il sindaco Armelao quando, durante le festività natalizie, ha chiesto in maniera diretta (via social network e comunicato stampa) un “atto di amore” ai clodiensi per garantire il decoro degli spazi comuni; in particolare in riferimento alla frequente presenza di deiezioni canine su marciapiedi, calli, portici, strade e giardini pubblici. “Amare la propria città vuol dire anche tenerla pulita – sono le parole del primo cittadino, che aggiunge – recentemente ho ricevuto varie segnalazioni fotografiche di marciapiedi costellati di escre-
menti di cane, che costringono gli utenti della strada, comprese persone con disabilità in sedia a rotelle oppure genitori con passeggini, a continui slalom per non calpestarli, con il fastidio che tutto ciò comporta”. Un tema meno banale di quanto possa sembrare soprattutto per i cittadini a limitata capacità di deambulazione, categoria su cui il sindaco non ha mai nascosto la propria attenzione sin dalla campagna elettorale. L’azione deterrente passerà per forza di cose attraverso possibili sanzioni (si rischiano fino a 200 euro) per i trasgressori. Le zone più segnalate proprio negli ultimi giorni del 2021 sono state viale Trieste e via Cristoforo Colombo a Sottomarina, Riva Vena e numerose calli del centro storico a
Chioggia. “Il mio invito – conclude – è soprattutto rivolto ai proprietari: gli animali sono amici incredibili, ma è necessario prendersene cura in ogni aspetto, avendo in passeggiata con sé paletta e sacchetti per raccogliere le deiezioni. Chiedo solo di amare e rispettare la nostra stupenda città”. “La pulizia è il primo presupposto del decoro – conferma l’assessore al Decoro urbano Massimiliano Tiozzo Caenazzo – ed è anche a partire dall’attenzione alle piccole cose che possiamo ottenere dei risultati concreti. La stragrande maggioranza dei proprietari di cani sono attenti ed educati, ma è giusto sollecitare il senso civico di tutti e cercare di aumentare i controlli”. (l.r.)
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L’intervista. L’assessore Elisabetta Griso riflette sul cammino da percorrere nei prossimi mesi
“La città ha bisogno di uscire dall’isolamento” “Il dialogo con la Regione e, soprattutto, con le autorità statali competenti, è avviato. Bisogna anche ricostruire i rapporti con gli altri enti dopo un periodo passato di difficoltà”
E
lisabetta Griso da qualche mese fa parte della squadra di assessori chiamati dal sindaco Armelao ad amministrare Chioggia e il suo territorio comunale. L’abbiamo contattata per un’intervista. Lei è un nome nuovo per la politica e per la città di Chioggia. Cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida? “Ho accettato questa sfida partendo da ciò in cui credo: l’affermazione e il rispetto dell’uomo nella totalità delle sue esigenze di verità, bellezza, giustizia, bontà e felicità. Tutto il gioco della vita sociale dovrebbe avere come scopo supremo quello di mantenere vivo e alimentare il desiderio da cui scaturiscono valori e iniziative che mettono insieme gli uomini. Far coincidere la propria attività lavorativa in un’amministrazione locale significa contribuire a fare delle nostre città una casa abitabile per tutti e per ciascuno”. C’è curiosità nel sapere qualcosa di più delle sue esperienze pregresse “Ho origini chioggiotte quindi l’ho sempre frequentata e vi ho abitato per alcuni anni. Attraverso i miei referati, m’impegno in ciò che ho ereditato nelle esperienze pregresse: dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio, sono stata tirocinante presso alcuni studi di commercialisti del territorio polesano; impiegata nel controllo di gestione; impiegata all’interno della cooperativa Giotto di Padova per attività legate all’assistenza tecnico informatica di Infocert e Infocamere. Per passione, mi sono sempre interessata all’architettura ed oggi persino questa mi è di supporto soprattutto nei momenti di lavoro ai tavoli tecnici con istituzioni come la Sovraintendenza a tutela dei palazzi e manufatti della città di Chioggia oppure con l’Ex Magistrato alle Acque a salvaguardia con la Legge Speciale di Venezia di cui il territorio chioggiotto è ambito di intervento”. Chioggia e le sue frazioni comunali rappresentano un territorio dove le questioni da af-
frontare non mancano. Cosa ha “appuntato in agenda” da qui ai prossimi mesi? “La città non si esaurisce nel centro storico di Chioggia e in Sottomarina, ma è composta da insediamenti caratteristici e peculiari, le frazioni, dove vi abitano
numerosi cittadini del comune. Occorre tenere conto di queste realtà da molto tempo trascurate dalla politica cittadina. Per questo è importante il dialogo con i Comitati delle Frazioni per capire le problematiche. Alcuni interventi di ordinaria manutenzione
Elisabetta Griso
sono stati già avviati, ed insieme con il sindaco ne stiamo pianificando altri più consistenti al fine di un più efficiente collegamento dei trasporti, l’asfaltatura di tratti di strade profondamente dissestate o la videosorveglianza per una maggior sicurezza, cercando di calibrare priorità e spesa. Stessa apertura al dialogo e alla concertazione con i dirigenti scolastici dei cinque Istituti comprensivi”. Lavori pubblici, edilizia scolastica, Legge speciale per Venezia, trasporti, viabilità, mobilità e rapporti con le frazioni sono referati importanti. A lei il compito di contribuire all’idea di fare uscire la città dall’isolamento “cronico” di cui soffre da decenni. “La città ha bisogno di uscire da un isolamento fisico per l’assenza di collegamenti infrastrutturali adeguati. Il dialogo con la Regione e, soprattutto, con le autorità statali competenti, è avviato. Bisogna anche ricostruire i rapporti con gli altri enti dopo un periodo passato di difficoltà di dialogo. Questo permetterà alla città di intessere relazioni e collaborazioni significative facendo conoscere il nostro patrimonio naturalistico, artistico, storico e culturale che i numerosi visitatori ammirano. Un’attività complessa ad ampio spettro, che non mancherà di un solerte dialogo con gli stake holders per le opportune modifiche ai progetti ereditati dalla scorsa amministrazione in fase di avvio già inseriti nel programma triennale. Nuovi progetti e grandi prospettive ci devono accompagnare nei prossimi mesi per rendere questa meravigliosa città ancora più vivibile e confortevole”. Luca Rapacciuolo
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Pesca. L’annuncio del primo cittadino alla flotta clodiense
Buone notizie sul fermo pesca e sulle difficoltà legate al Mose L’aumento dei cosiddetti giorni di fermo aggiuntivo si limiterà al 2%. Da Roma una prescrizione per il disagio creato dalle aperture e chiusure delle paratoie. Mazzaro (Mercato Ittico): “Chioggia non è più cenerentola”
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rriva qualche buona notizia per i pescatori della flotta clodiense in questo inizio anno. Il confronto delle scorse settimane tra il sindaco Mauro Armelao e il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha portato a due importanti risultati che tutelano l’operato di numerosi addetti al comparto ittico. Prima questione: fermo pesca. “L’aumento dei cosiddetti “giorni di fermo aggiuntivo” si fermerà al 2% rispetto al 2021, a fronte di un valore iniziale 3 volte superiore – racconta il primo cittadino, che aggiunge – sono stati riconosciuti i sacrifici che dal 2019 la nostra flotta sta affrontando lungo il cammino della sostenibilità ambientale, che dovrà portare la pesca medi-
terranea all’obiettivo del Massimo Rendimento Sostenibile (MSY) entro il 2025”. Ricordiamo che da anni tutte le imbarcazioni che operano nell’ Adriatico osservano una riduzione delle attività; che su scala settimanale si traduce in attività operative al massimo per 4 giorni o 72 ore. Seconda questione: difficoltà del comparto durante l’operatività del sistema MoseE. Sembra cosa certa che da Roma verrà emanata una specifica prescrizione che consentirà alle imprese operanti nei Compartimenti marittimi interessati dal problema di modificare la scelta tra “ore” e “giornate” in concomitanza con le aperture e le chiusure delle paratoie. Ad oggi infatti ciascun armatore è
costretto a scegliere quali siano i propri limiti operativi (giornate o numero di ore) per l’intera stagione, senza possibilità di rivedere gli accordi. L’ostacolo del fermo obbligato a causa del Mose verrebbe quindi gestito con una maggiore flessibilità negli accordi delle flotte pescherecce.
“Grazie alle richieste che ho portato avanti per la mia comunità – aggiunge il sindaco Mauro Armelao – si avrà, così, una soluzione che permetterà alle nostre imbarcazioni, soprattutto quelle di maggiori dimensioni, di svolgere l’attività di pesca senza dover ridurre l’operatività più di quanto
non venga già richiesto dalle regole internazionali (CGPM e Ue) che, attraverso i fermi aggiuntivi e continuativi, stanno contraendo anno dopo anno il lavoro dei nostri pescatori, con lo scopo di trovare un nuovo punto di equilibrio tra sforzo di pesca, stato delle risorse e dinamiche commerciali”. Ottimismo e allineamento di vedute traspaiono dalle parole direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia Emanuele Mazzaro: “Una notizia certamente positiva per la nostra marineria: l’amministrazione comunale si è fatta ascoltare a Roma ed è stata premiata l’unità operativa messa in campo negli ultimi mesi grazie alla sensibilità del sindaco in primis, ma allargherei a tutti coloro che sono stati vicini ai pescatori. Chioggia non è più una cenerentola, ma candidata naturale ad essere con Mazara del Vallo la Capitale della Pesca italiana”. Luca Rapacciuolo
Kick off Day Stati generali della Pesca, un successo Tempo di bilanci per il “Kick off Day Stati Generali Pesca” celebrato a Chioggia per lanciare la 4 giorni di maggio che abbraccerà tutto il Veneto con iniziative preannunciate a Venezia, Caorle, Porto Tolle e Chioggia. Nella suggestiva location dell’auditorium San Nicolò, si sono – infatti –riuniti i principali players del settore ittico regionale e nazionale. Accanto alle istituzioni e alle sigle della Pesca del Veneto sono intervenuti i principali rappresentanti dei sindacati italiani dell’agroalimentare, politici ed amministratori di ogni livello, rappresentanti della Cultura e del Turismo, influencer, artisti e ovviamente pescatori, armatori e tante imprese del set-
tore ittico dell’Adriatico e di altre regioni costiere, con un saluto anche da Mazara del Vallo dei pescatori rapiti l’anno scorso in Libia e liberati dopo 108 giorni di prigionia. Un evento che ha puntato il faro dell’attenzione sui gravissimi e pressanti problemi che stanno minacciando la tenuta stessa di migliaia di aziende che operano nel settore ittico. Grande la soddisfazione degli organizzatori: l’assessore regionale del Veneto alla Cultura e Pesca Cristiano Corazzari, il Presidente del Consorzio Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia Massimo Barbin, l’Onorevole Rosanna Conte coordinatrice commissione PECH al Parlamen-
to Europeo e l’avvocato Emanuele Mazzaro Direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia che ha curato il programma e l’organizzazione della kermesse. I numeri dell’evento: 400 partecipanti nell’arco della giornata, 30 partners ufficiali, 60 interventi e speaks, 4 cooking show e 2 concerti, una rappresentazione teatrale e una regia ledwall da notte degli Oscar. “E’ stata una giornata memorabile non solo per il Veneto e Chioggia, ma per tutta la Pesca italiana: una rappresentazione ben riuscita della nostra Blue Economy, non più cenerentola del Pil del territorio, ma protagonista di sinergie ed intrecci con colossi dello sviluppo economico e sociale.
La Pesca – in tutte le sue forme e declinazioni ha parlato, nel 2022 siamo pronti a dare battaglia. La tutela del made in Italy deve considerare anche i prodotti ittici locali e nazionali” chiudono gli organizzatori.
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Nomine e avvicendamenti. Ranieri è il nuovo presidente di Cisa Camping
“Lavoreremo insieme per la promozione e lo sviluppo della città” “Con la collaborazione di un gruppo di giovani, speriamo di poter dare nuovo impulso al settore che da sempre è asse portante del turismo a Chioggia”
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eonardo Ranieri è il nuovo presidente di Cisa Camping. Ranieri, già vicepresidente nazionale del Sib (Sindacato italiano balneari) e membro del direttivo di Gebis, Gruppo turismo Chioggia e Ascom, subentra a Luciano Serafini che ha guidato l’associazione dei campeggiatori di Chioggia, Sottomarina e Isola Verde per tre mandati. “Un avvicendamento - ha commentato Serafini - che ha l’obiettivo di dare ulteriore slancio all’associazione vista la competenza e l’esperienza che Ranieri ha accumulato in questi anni”. Si tratta di un comparto turistico che in questi ultimi anni ha conosciuto un grande sviluppo accompagnato dal costante aggiornamento delle strutture presenti per offrire una molteplicità
di servizi per le migliaia di turisti che scelgono questo tipo di vacanza balneare. “Il settore del turismo all’aria aperta - ha spiegato il neo presidente Ranieri - ha da sempre fatto parte della mia vita imprenditoriale e oggi, con la collaborazione di un gruppo di giovani, speriamo di poter dare nuovo impulso al settore che da sempre è asse portante del turismo della nostra città. Ci metteremo fin da subito al lavoro per incontrare la nuova giunta e il sindaco per indicare le priorità per il nostro settore mettendo a disposizione le nostre idee e le capacità progettuali. Secondo obiettivo nel breve termine è ritrovare con i colleghi degli altri comparti del turismo di Chioggia una condivisione in questa fase delicata sui temi della ricettività,
della promozione e dello sviluppo urbanistico della città. Svilupperemo ancor di più il contatto con Faita Nord-est che è la nostra associazione regionale e che da sempre ci rappresenta a livello regionale e nazionale”. Il nuovo direttivo, con un sensibile aumento delle quota rosa, comprende Sara Boscolo Moretto (camping Miramare) con il ruolo di vicepresidente, Laura Tiozzo Netti (camping Tre Due), Massimo Boscolo Meneguolo (camping Internazionale), Elena Tiozzo
Fasiolo (camping La conchiglia), Martina Boscolo Anzoletti (camping Tropical). Proprio per chiedere maggiore attenzione al comparto turistico i presidenti di Gebis (gestori stabilimenti balneari), Cisa camping e Ascot (operatori balneari), in rappresentanza del Veneto, e dieci concessionari balneari di Chioggia il 28 dicembre si sono recati a Roma per incontrare il ministro del turismo Massimo Garavaglia e chiedere il sostegno del Governo per accompagnare il comparto
nell’applicazione della direttiva Bolkestein, anticipata dalle recenti sentenze del Consiglio di Stato al primo gennaio 2024. Da parte del ministro è giunta la promessa di presentare a breve una bozza di una norma per il comparto. E tra i problemi da risolvere anche le violente mareggiate che recentemente hanno danneggiato tratti del litorale di Sottomarina e di Isola Verde. Nella zona sud della spiaggia di Sottomarina la forza del mare dovrebbe essere contrastata dalla diga sommersa realizzata alcuni anni fa, ma così non avviene, mentre ad Isola Verde sono in corso i lavori per l’adeguamento dei pennelli anti erosione alla foce, attesi da anni. Per il futuro è anche previsto un intervento progettato per fermare la risalita del mare, ma nel frattempo si dovrebbe intervenire con una corposa operazione di ripascimento per ripristinare la fisionomia iniziale della costa. Eugenio Ferrarese
Chioggia
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Seconda edizione “Radicio de vero”. Il presidente del Consorzio Giuseppe Boscolo Palo
“E’ questa la terra che vogliamo far conoscere e sempre più valorizzare” Un premio e una giornata dedicata al radicchio di Chioggia per riaffermare l’originalità di questo ortaggio e per premiare l’impegno di chi ha contribuito a far conoscere il territorio
L
o scorso dicembre, nella sala convegni del mercato di Chioggia, si è tenuta la seconda edizione del “Radicio de Vero”, premio istituito dal Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia Igp. “Il radicchio di Chioggia è primo per superficie coltivata e quantità di produzione - ha esordito il presidente del Consorzio Giuseppe Boscolo Palo - mentre in tutto il mondo si sono diffuse tipologie che lo imitano, ma non lo eguagliano”. È stata così creata una giornata per riaffermare l’originalità di questo pregiato ortaggio e per premiare l’impegno e la costanza di uomini e donne che con il proprio lavoro hanno contribuito a far conoscere e valorizzare Chioggia e il suo territorio. La scelta dei premiati è stata affidata ad una commissione formata dallo stesso presidente, Giuseppe Boscolo Palo, dal direttore del magazine “Con i piedi per terra” Mauro Gambin, dal presidente della Pro Loco di Chioggia e Sottomarina, Marco Donadi, e dal responsabile dell’Ufficio stampa del Consorzio di tutela, Umberto Tiozzo. Il valore dell’originalità del radicchio è riassunto anche nel nome del Premio, dove la parola “Vero” sta per autentico, in quanto il vero Radicchio di Chioggia Igp è quello che ha alle sue spalle un secolo di storia. Infatti, è ottenuto da seme autoctono conservato gelosamente e tramandato dalle famiglie degli ortolani che
lo coltivano secondo uno specifico disciplinare nel territorio di 10 comuni, delle provincie di Venezia, Padova e Rovigo. Ma de vero (vetro) è anche il materiale con il quale è realizzato il premio. Un’eccellente opera d’arte che il Consorzio ha fatto creare dalla storica fornace Linea Valentina di Murano. Presenti alla premiazione anche il vicesindaco Daniele Tiozzo Brasiola, che ha definito il radicchio come elemento d’iden-
tità chioggiotta, e i consiglieri regionali Marco Dolfin e Jonathan Montanariello. A far da cornice alla premiazione è stato un pranzo a base di radicchio, realizzato dagli studenti e dagli insegnanti della Scuola di Formazione Professionale Alberghiera Enaip di Chioggia e dell’Istituto Alberghiero Enogastronomico Sandonà di Chioggia. Benedetta Cesaro
I PREMIATI Per la categoria Cultura, il premio è stato assegnato al console di prima classe a Zurigo, Gabriele Altana, per il suo personale impegno nella promozione del Radicchio di Chioggia Igp in Finlandia nel 2017/18 quando al tempo ricopriva la carica di ambasciatore italiano. La presentazione del Principe Rosso alla Terza edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo e ad altre occasioni patrocinate dall’Ambasciata italiana sono state di fondamentale importanza per creare relazioni e opportunità commerciali. Per la categoria Economia, il premio Radicio de Vero è andato a Giancarlo Boscolo, imprenditore chioggiotto che agli inizi degli ’80 ha avviato la produzione di radicchio a Salinas Valley, in California, per fornire il mercato americano e inglese di prodotto fresco e confezionato in IV gamma, compreso McDonald’s, che iniziò proprio in quegli anni ad usare il radicchio come sostituto del “vecchio” cavolo rosso. Oggi il marchio Cultiva è riconosciuto in tutto il mondo per le produzioni di IV gamma ed è anche un brand consumer, Cultiva®, che distingue insalate e verdure ottenute da agricoltura convenzionale e biologica. Per la categoria Sport, il nome prescelto è stato quello di Marco Scarpa riferimento importante nel mondo del calcio chioggiotto e non solo, grazie ad una carriera da giocatore e allenatore importante, alla quale dal 2013 si è accompagnata quella di osservatore per la Nazionale di calcio italiana. Ha lavorato a stretto contatto con tutti i ct degli Azzurri: da Cesare Prandelli, ad Antonio Conte fino a Roberto Mancini con il quale lo scorso luglio ha vinto gli Europei di Calcio a Wembley. (b.c.)
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Chioggia
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Il ricordo. Il Centro per l’infanzia dedicato al parroco da poco scomparso
La Barca di don Pierangelo I
l Centro per l’Infanzia realizzato nei pressi dell’Ospedale civile di Chioggia è stato dedicato a don Pierangelo Laurenti, parroco dell’unità pastorale di San Martino e Beata Vergine di Lourdes, scomparso prematuramente a poco più di 50 anni il 10 febbraio 2020. Il suo profilo compare nell’androne a destra sopra la scala che porta agli uffici e alla direzione della scuola con un gruppo di giovanissimi chierichetti insieme alle sue parole: “attenti a non buttare via le briciole. Butteremmo via anche Gesù”. Con pezzi di barche naufragate e con legni di mare spiaggiati è stata costruita una grande croce: il palo verticale della croce è una “sgura” azzurra, la barra del timone, le braccia della croce sono prese dal pagliolato, il fondo dell’imbarcazione. L’edificio stesso è stato ideato dall’architetto Gianni Dal Gesso come una barca con la prua rivolta verso il mare e il movimento delle vele. La Barca, scuola delle “briciole”, gestita dalla Cooperativa sociale L’Approdo, accoglie una settantina di bambini dai 12 mesi ai 6 anni guidati da un gruppetto di 8 educatrici coordinate da Silvia Girardi ed Elena Stoppa e con la presenza di alcuni tirocinanti universitari e operatori socio-sanitari. Tut-
Il suo profilo compare nell’androne rappresentato con un gruppo di giovanissimi chierichetti te le educatrici sono iscritte al percorso di formazione B612 infinito proposto dallo spin-off universitario “mind4children” in collaborazione con ass. CNIS edizioni Erickson. La cerimonia di inaugurazione si è svolta nel teatrino della scuola alla presenza, per motivi di sicurezza a causa della pandemia, di circa 50 persone tra le quali il vicario generale della diocesi di Chioggia mons. Francesco Zenna in rappresentanza del vescovo e gli assessori comunali Elisabetta Griso e Daniele Tiozzo. Un’analoga cerimonia si era svolta il giorno precedente alla presenza dei genitori e i loro bambini. Eugenio Ferrarese
Il profilo del parroco rappresentato nell’androne insieme ai chierichetti
Università popolare, si prosegue con le lezioni E’ dal 1987 che l’Università Popolare “G. Oselladore” di Chioggia esercita un importante ruolo nel territorio proponendo una molteplice serie di iniziative - conferenze, tavole rotonde, seminari, giornate di studio, dibattiti, attività teatrali e musicali, proiezioni cinematografiche, visite a musei e mostre, corsi teorici e pratici… - su argomenti e tematiche di interesse generale oltre che specialistico grazie alla collaborazione di medici, psicologi, docenti, avvocati, professionisti in varie specializzazioni che operano in condizione di volontariato. L’attività dell’associazione è stata fortemente condizionata dall’andamento della pandemia Covid 19 poichè lo scorso Anno Accademico 2020/21 era iniziato, ma poi bruscamente interrotto e le lezioni già programmate tutte sospese. Le lezioni del nuovo Anno Accademico sono regolarmente iniziate il 12 ottobre e termineranno il prossimo 13 maggio. I docenti coinvolti hanno dovuto raddoppiare le lezioni nell’arco della stessa giornata per garantire il giusto distanziamento tra i soci, suddividendo i partecipanti in due diverse aule. E da gennaio 2022 l’accesso alla sede è consentito solo a chi presenta il “super green pass” e indossa correttamente una mascherina di tipo Ffp2. “Oggi possiamo contare su ben 92 iscritti - aggiunge il presidente Bullo - considerando che abbiamo dovuto bloccare le iscrizioni sempre a causa della pandemia”. L’Università Popolare ha anche realizzato la stampa di un dizionario etimologico aneddotico del dialetto chioggiotto, curato dal maestro Giorgio Zennaro, grazie anche al cofinanziamento della Regione Veneto e il contributo del Comune di Chioggia. “Contiamo di presentare ufficialmente questa nuova pubblicazione – auspica Bullo - in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 20212022, che tradizionalmente avviene a febbraio”. (e.f.)
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Il libro. “Pittori del mondo a Chioggia”
La città che ha ispirato più di 800 pittori P
iù di ottocento sono i pittori italiani e stranieri che hanno trovato ispirazione a Chioggia, ma se ne potrebbero aggiungere molti altri che non hanno avuto spazio nelle cronache d’arte. E’ questo il risultato di una ricerca durata vari anni realizzata da Sebastiano Melis divenuta una poderosa pubblicazione di oltre 650 pagine, “Pittori del mondo a Chioggia” (Art&Print editrice 2021), realizzata a cura dell’associazione “Amici di Chioggia Città d’Arte”, col patrocinio del Consiglio Regionale del Veneto e della Città di Chioggia, che si è avvalso della collaborazione di Dino Memmo, Sergio Ravagnan e e Giorgio De Bei. Chioggia e il suo particolare ambiente lagunare hanno catturato l’attenzione e la sensibilità di famosi artisti tanto da divenire tra la fine dell’Ottocento e il Novecento un vero e proprio crocevia della pittura. “Chioggia diventerà un’Accademia di Belle Arti”, scriveva nel 1883 in una lettera il noto pittore monzese Mosè Bianchi che nella città lagunare ha trovato ispirazione per realizzare una cinquantina di quadri con scene di vita
to con la semplice indicazione “Chioggia”, “di Chioggia”, “a Chioggia”. La pubblicazione di Melis è suddivisa con una sistemazione cronologica e geografica: pittori italiani a Chioggia fino all’Ottocento, pittori dell’Italia dopo l’Unità, pittori chioggiotti, pittori stranieri a Chioggia. Il libro è stato presentato alla cittadinanza all’Auditorium comunale S. Nicolò con interventi di Sebastiano Melis e Dino Memmo introdotti da Sergio Ravagnan. Eugenio Ferrarese
Donate nuove tv al reparto di Rianimazione dell’Ospedale
A fianco la copertina del libro
Già 5 sono gli anni passati dall’inaugurazione della nuova Terapia Intensiva dell’ospedale di Chioggia che, grazie ad un finanziamento regionale, è stata completamente ridisegnata con un elevato standard di funzionalità, dotata di 8 posti letto, i quali, oltre ad usufruire di macchinari di ultima generazione, sono stati dotati di nuove postazioni TV che però ospitano i vecchi televisori recuperati dal precedente reparto, inizialmente funzionanti ma attualmente non più adatti alla ricezione degli attuali canali in digitale. A questo inconveniente ci ha pensato Laura Doria, operatrice socio sanitaria del reparto, che si è fatta promotrice di una campagna di sensibilizzazione coinvolgendo le associazioni del territorio chioggiotto Rotary Club, Cuore Amico, Consorzio ConChioggiaSI, Confcommercio Ascom, Cisa Camping e Coope-
Una ricerca durata vari anni realizzata da Sebastiano Melis è diventata una poderosa pubblicazione di oltre 650 pagine chioggiotta, lagune e mari in burrasca. D’altra parte già un secolo prima anche la commedia “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni presentata nel 1762 aveva contribuito a creare l’interesse di numerosi visitatori e artisti attratti dai paesaggi lagunari, i variopinti bragozzi, i caratteristici costumi dei pescatori e delle donne chioggiotte. Grazie alla consultazione di cataloghi italiani e stranieri di mostre, musei, aste d’arte e piattaforme on-line Sebastiano Melis ha individuato 350 pittori italiani, altrettanti stranieri a cui si devono aggiungere oltre un centinaio di artisti chioggiotti. Nella pubblicazione “Pittori del mondo a Chioggia” troviamo così per ogni pittore una scheda con gli elementi essenziali della biografia, la formazione e le loro opere più significative: quasi 2800 opere a tema chioggiot-
rativa SE.GE.AR, le quali, spinte dalla solidarietà che le contraddistingue, hanno donato 8 nuove TV complete di cuffie wifi, consegnate all’Azienda Ospedaliera e installate a servizio delle postazioni letto. La salute dei pazienti dipende senza dubbio dalla professionalità del personale sanitario e dalle adeguate strutture e macchinari, ma anche la possibilità di svago può sicuramente alleviare lo stress psicologico dei pazienti, soprattutto nelle lunghe e sofferte degenze di pazienti vigili/svegli. Tutto lo staff del reparto ringrazia calorosamente tutte le associazioni intervenute nella donazione, oltre a tante altre che si erano rese comunque disponibili ma che non sono state interpellate dato il raggiungimento dell’obiettivo.
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Servizi ed infrastrutture. Le progettazioni del Comune di Venezia
Una cittadella dello sport a Tessera S
tadio, palasport e piscina. Venezia punta a realizzare tre impianti sportivi di alto livello e di valore internazionale grazie ai finanziamenti del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Un investimento di 250milioni di euro, di cui 50 finanziati dall’Europa e che ha già superato il primo test del MiSe (Ministero per lo Sviluppo Economico) che ha messo sul piatto 580mila euro per lo studio di fattibilità dell’opera. L’idea di creare la cosiddetta Cittadella dello Sport nell’area del “Quadrante” di Tessera rientra tra i 14 progetti di fattibilità presentati allo stesso Mise dalla Città metropolitana di Venezia e si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu (Ngeu). La partita riguarda un intervento di respiro metropolitano allargato, con uno stadio, una piscina olimpionica e un palasport per ospitare grandi eventi internazionali di sport, musica e spettacolo a beneficio dell’intero territorio, ed è una scommessa che il Sindaco di Venezia e della Città metropolitana Luigi Brugnaro vuole giocare e vincere ad ogni costo per consentire a tutto il territorio di poter contare su tre infrastrutture ad uso sportivo, ma non solo, che possano catalizzare l’attenzione di eventi internazionali che vanno al di là della partita di calcio o di basket. Il progetto di fattibilità tecnico ed economica per la realiz-
Il progetto di fattibilità tecnico ed economica per la realizzazione della cittadella (580mila euro l’importo finanziato dal MiSe) prevede anche nuova viabilità e delle opere di urbanizzazione
zazione della Cittadella sport a Tessera (580mila euro l’importo finanziato dal MiSe) prevede anche una nuova viabilità e delle opere di urbanizzazione, che possano servire all’intero territorio della Città metropolitana di Venezia e oltre come l’area trevigiana, padovana e, in parte, friulana”. Brugnaro va nel dettaglio. ”E’ un progetto su cui puntiamo molto – sono le parole del Sindaco Brugnaro. Sono 40 anni che i cittadini aspettano di vedere costruito uno stadio e un palazzetto all’avanguardia e noi
faremo il possibile per darglielo, assieme anche ad una piscina da 50 metri che questo territorio merita dopo aver dato proprio al nuoto tantissimi campioni a livello internazionale”. Il primo step sulle scadenze è quello del mese di marzo per l’assegnazione al progetto di fattibilità del Cig (Codice Identificativo di Gara), poi entro settembre partirà l’iter del progetto con l’aggiudicazione della gara a chi dovrà realizzare il progetto e avrà come termine massimo di approvazione il 31 agosto del 2024.
Turismo, servono ristori alle grandi strutture Nel 2021 le grandi città anno registrato le maggiori perdite a livello di presenze turistiche. I centri storici, secondo un’indagine dell’Istat sui primi nove mesi dell’anno scorso, hanno subìto la più significativa riduzione della domanda rispetto allo stesso periodo del 2019 (-71% contro -38,4% della media nazionale), recuperando leggermente in comparazione al 2020 (+3,0%). Per quanto riguarda l’ospitalità, come attesta l’osservatorio di Confindustria Alberghi, a Venezia l’indice di occupazione degli hotel nel 2021 è sceso al -57% rispetto al 2019. Un dato in linea con le altre città d’arte: Napoli (-43%), Firenze (-56,1%), Roma (-58%). “Dopo un Natale in calo e un Capodanno sotto le aspettative – commenta il Presidente
della Sezione Turismo di Confindustria Venezia Salvatore Pisani – guardiamo con fiducia alle festività pasquali. Del resto, come ha rilevato l’Istat, nei primi nove mesi del 2021 l’Italia è stata la prima in Europa per numero di presenze turistiche e il Veneto tra le regioni più scelte dai clienti residenti. Questo ci
fa ben sperare”. La ripartenza, sempre secondo Pisani, passa anche da una più equa distribuzione degli aiuti stanziati dal Governo per il settore alberghiero. “I ristori, fino a ieri, erano previsti soltanto per le aziende con un fatturato inferiore ai 5 milioni – sottolinea. Un criterio che non solo penalizza gli hotel di maggiori dimensioni, ma pone l’Italia in una condizione di svantaggio rispetto agli altri Paesi che hanno sostenuto anche le strutture più grandi. Nel frattempo, la cassa integrazione Covid è agli sgoccioli. “Ancora non abbiamo ricevuto indicazioni su come procedere in futuro - aggiunge Pisani. Nei prossimi mesi gli ammortizzatori sociali continueranno ad essere indispensabili per salvaguardare l’occupazione”.
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Per 12 mesi, una al mese. Le foto del Veneto che cura
Gli effetti terapeutici delle bellezze venete L
’effetto terapeutico della bellezza, anche quella del paesaggio. E il Veneto può regalare infiniti scorci di grande suggestione. E’ questo il pensiero che ha ispirato l’Ulss 3 Serenissima che dalla ripresa delle festività natalizie ha iniziato ad esporre, una al mese, le 12 fotografie selezionate attraverso il Concorso “Veneto Cura”. Gennaio è un paesaggio di Venezia imbiancata dalla neve, è la prima foto, di Laura Daveggia, che è stata esposta in tutti gli Ospedali dell’azienda sanitaria veneziana. “Resterà esposta per tutto il mese - spiega il Direttore generale Edgardo Contato - per poi lasciare spazio alle altre undici selezionate attraverso il concorso fotografico. In questo momento faticosissimo, abbiamo voluto dare un segno di prospettiva, quasi un augurio per l’anno che
Selezionate attraverso il concorso fotografico dell’Ulss 3 Serenissima, le foto verranno esposte nei 5 ospedali dell’azienda sanitaria si è aperto: dodici mesi saranno segnati da dodici fotografie realizzate dall’utenza. I servizi sanitari, e gli Ospedali in primis, sono impegnati fortissimamente per rendere meno pesante possibile la pressione dell’epidemia; e i cittadini danno il loro contributo, con le loro foto, a rendere un po’ più belli i prossimi mesi anche nei nostri Ospedali”. “Venezia e il Veneto - sottolinea il Direttore dei Servizi sociosanitari, Massimo Zuin - sono un patrimonio di bellezza in grado di alleviare, almeno in parte, anche le fatiche di chi ha necessi-
tà di rivolgersi agli Ospedali. E’ in questo senso che “il Veneto cura”, e diventa, grazie all’abilità dei nostri concittadini appassionati di fotografia, una lunga sequela di splendide immagini. I luoghi meravigliosi del Veneto sono un elemento importante di costruzione del benessere e vanno valorizzati, ma soprattutto vanno visti e vissuti, per quanto è possibile a ciascuno: con questo presupposto avevamo chiesto ai partecipanti al concorso fotografico di ritrarre paesaggi, scorci, dettagli, momenti di vita sociale, riconducibili al territorio del Veneto; grazie alla partecipazione di 173 cittadini-fotografi, ci sono giunte ben 334 fotografie, e dodici sono state selezionate. Saranno esposte, una al mese per un mese intero, presso i cinque presidi ospedalieri di Mestre, Venezia, Mirano, Dolo e Chioggia, e successivamente saranno collocate nei Reparti o nei luoghi di attesa degli Ospedali; saranno inoltre pubblicate con cadenza mensile sul Sito aziendale e sui social media dell’Ulss 3 Serenissima”. La foto esposta si intitola “Solitudini veneziane”. Laura Daveggia, l’autrice di questa prima immagine selezionata del concorso reso possibile anche grazie alla collaborazione di “Vega Carburanti” di Venezia-Mestre, che si è assunta i costi per gli allestimenti delle esposizioni. La Commissione di giuria ha già selezionato anche le undici foto da collocare negli Ospedali: oltre a quella di Laura Daveggia sono state selezionate anche le foto di Enrico Maria Verni, Elisa Ragazzi, Stefano Bobini, Paola Callegaro, Alessia Boscarato, Mattia Nordio, Franco Papini (due le sue foto selezionate dalla giuria), Alessandro Zaramella, Libero Mastromatteo, Chiara Manente.
La mostra su Salvador Dalì a Chioggia “Salvador Dalì: tra psicoanalisi e Surrealismo”, è il titolo della mostra che si terrà dal prossimo 27 marzo al 31 luglio a Chioggia al Museo Civico della Laguna Sud. Oltre 60 opere dell’artista catalano che racconteranno la vita e la psiche del genio surrealista in un excursus storico ed artistico che vuole coniugare l’esperienza artistica con gli influssi determinanti della psicoanalisi di Sigmund Freud. La mostra, curata da Matteo Vanzan, presenterà opere di scultura, incisioni con interventi pittorici, acqueforti, acquetinte e incisioni provenienti da collezioni private di tutta Italia. La mostra è realizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza. “La stampa italiana ed internazionale ci sta dando molta attenzione e noi non possiamo che esserne contenti- afferma l’Assessore Elena Zennaro, - Chioggia ha le caratteristiche perfette per diventare una meta rinomata a livello interna-
zionale e questa amministrazione sta lavorando ogni giorno, sotto diversi punti di vista, per trasformare il sogno in realtà. Dal canto mio, c’è il massimo impegno perché la Cultura diventi asse portante della Città”. “Salvador Dalì – racconta il curatore della mostra Matteo Vanzan – fu artista di incredibili doti narrative. Nella sua interiorizzazione estetica del mondo possiamo riconoscere i tratti di una riflessione tangenziale dei drammi dell’umanità che sconvolsero non solo l’artista, ma tutti coloro che vennero dopo la dispersione delle prime avanguardie storiche. Il dramma della guerra, della morte, dell’eros e della fuggevole esistenza terrena sono raccontati proprio nei lavori esposti in questa mostra. Racconteremo una vita dedicata alla pittura ma non solo: il visitatore sarà chiamato a rapportarsi con le opere interpretandole attraverso un apparato didattico ed emozionale fatto anche di letture, approfondimenti, aforismi, musica e video proiezioni”.
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L’annuncio. L’Assessore Venturini: “Venezia ha il dovere di parlare al mondo”
Confermati il Carnevale e i grandi eventi tra senso di responsabilità e innovazione “Siamo consapevoli del ruolo di player globale che riveste Venezia nella speranza, magari, di poter costituire un banco di prova per alcuni accorgimenti che poi potrebbero diventare buone pratiche”
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enezia rompe gli indugi e conferma i propri grandi eventi per il 2022 candidandosi, ancora una volta, come una delle capitali mondiali della cultura. Ovviamente la Serenissima vivrà, e lo vogliono assolutamente precisare, con responsabilità immaginando anche anche accorgimenti che risultino innovativi rispetto alle disposizioni “standard”. “La nostra Amministrazione – spiega l’Assessore al Turismo, Simone Venturini – è sempre state in prima fila nel contrasto alla pandemia sia per tutti i nostri cittadini, i turisti, le categorie economiche, ma anche consapevole che quanto accade qui ha riverberi a livello internazionale. L’attenzione, dunque, ai messaggi che inviamo con le nostre decisioni è massima e proprio per questo ci siamo subito impegnati seguendo due precisi filoni di intervento: da un lato quello del contenimento della pandemia a turismo e sicurezza sanitaria possono coesistesupporto del nostro sistema sanitario e dall’al- re attraverso soluzioni responsabili, coraggiose tro per garantire le condizioni per un rilancio e e anche innovative. Il nostro Carnevale, ovviamente, dovrà essere diverso rispetto a quelli ai una ripartenza in piena sicurezza.” “Nelle scorse settimane – continua – ab- quali siamo abituati: il programma sarà mobiamo deciso di confermare tutti quei grandi dulabile in base alle condizioni del momento, lavoreremo molto in strutture eventi previsti per il 2022 così indoor pubbliche e private e importanti per la nostra Citutilizzeremo certamente tutte tà e capaci, in un certo senso, “Il programma sarà le opportunità che il digitale di rappresentarne la sua esmodulabile in base ci offre. Spesso dalle situaziosenza: lo abbiamo fatto con alle condizioni ni più difficili si producono pieno senso di responsabilità, reali occasioni di crescita, soconsapevoli del ruolo di playdel momento” pratutto per ciò che concerne er globale che riveste Venezia le dinamiche sociali e di tenunella speranza, magari, di poter costituire un banco di prova per alcuni ac- ta del nostro sistema e della nostra comunità.” “Venezia in questi anni – conclude l’assessocorgimenti che poi potrebbero diventare buone pratiche anche a livello nazionale. In questo re al Turismo – si è ripresa il ruolo che le spetsenso un esempio lampante sono stati l’obbli- ta ovvero quella di Città al top per bellezza, go di Green Pass per partecipare alla Festa del classe ed esclusività - come testimoniato dai Redentore la scorsa estate quando ancora a li- sempre maggiori riconoscimenti internaziovello nazionale non se ne parlava e quello per le nali che stiamo ottenendo – e sono certo che mascherine all’aperto nel periodo pre-natalizio dal Carnevale ad una magnifica edizione della Biennale Arte, passando per il Salone Nautico, anche se si era ancora in zona bianca.” “La nostra – aggiunge Venturini – vuole con- il Redentore, la Mostra del Cinema e molti altri tinuare ad essere una città aperta e capace di eventi - questo trend sia destinata a consolidarlanciare un messaggio forte al mondo: cultura, si e crescere”.
Simone Venturini, assessore al turismo del Comune di Venezia
Sport
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Giovani talenti. Il 17 enne di Mira che gioca nella Benetton ha esordito in nazionale facendo meta
Marco Scalabrin, promessa del rugby italiano
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alla Riviera del Brenta alla nazionale di Rugby under 18 senza mai tralasciare l’impegno scolastico. Sono questi i risultati di Marco Scalabrin 17 anni ex giocatore del Rugby Riviera e ora inserito nell’organico della squadra giovanile della Benetton Treviso . Scalabrin giovane promessa del rugby nazionale, ha debuttato facendo addirittura una meta contro in una partita contro l ’Irlanda vinta dalla nostra nazionale 41-10. Il suo sogno? arrivare, nel tempo, alla nazionale maggiore. E, magari, prendere parte ai mondiali. La vita di Marco Scalabrin, originario di Mira dove risiede la sua famiglia, è scandita dai ritmi della scuola e dello sport. “Da ottobre dell’anno scorso - spiega il giovane- mi sono trasferito a Treviso per poter svolgere con più efficacia la mia attività di sportivo e di studente”. Il 17
enne si allena per cinque giorni alla settimana e poi nei fine settimana ha anche la partita con la Benetton. Ora è alloggiato all’Accademia del Rugby Federale che si trova a Treviso. Il giovane che frequenta la classe quarta del liceo non ha, nonostante i duri allenamenti, insufficienze nella prima parte dell’anno scolastico in corso. Anzi ha buoni risultati. “Quando studio? Di sera dopo cena fino a tarda ora – racconta. Di mattina sono a scuola, di pomeriggio faccio gli allenamenti per ore con la Benetton e di sera studio preparandomi per interrogazioni e facendo i compiti che mi sono stati assegnati. Nonostante tutto sono riuscito a ottenere bei risultati su entrambi i fronti”. “Sono risultati – sottolinea il ragazzo – frutto di tanto impegno e fatica. Ma questo significa che se ci si impegna e
non ci si scoraggia, poi alla fine gli obbiettivi si raggiungono”. L’amore per il rugby di Marco Scalabrin è cresciuto via via nel tempo. La prima partitella a sei anni. Ha fatto parte negli anni scorsi delle selezione dei Dogi Under 14 in un paio di tornei e con l’Under 16 al Meeting di Verona, vinto. Queste presenze in rappresentative hanno fatto
Il ragazzo si allena per cinque giorni alla settimana e poi nei weekend gioca con la Benetton. A scuola, poi, ottiene buoni risultati si che fosse preso in considerazione dai tecnici federali per la selezione in Accademia. Marco ha gli interessi tipici dei ragazzi della sua età : uscire con gli amici e amiche, le vacanze
le letture la musica, la famiglia. Certo va detto, per ragazzi come Marco, che grazie ai loro talenti e sacrifici fanno dello sport un impegno importante, sarebbe opportuno che il sistema sco-
lastico potesse essere ricalibrato. Senza sottrarre ovviamente nulla al doveroso impegno che tutti gli studenti devono dare, sportivi o meno. Alessandro Abbadir
Nasce in Riviera l’accompagnatore turistico sportivo L’Università di Padova ha scelto la Riviera del Brenta per un progetto europeo creando e certificando una nuova figura professionale, quella dell’accompagnatore turistico sportivo. “Rur-activity” è il nome del progetto che sancisce la collaborazione tra il Centro Universitario Sportivo di Padova ed il consorzio Pro Loco BrentaAdige. “E’ per noi un onore – spiega Emanuele Compagno, presidente del Consorzio BrentAdige – aver contribuito a questo progetto che ha consentito a dei giovani studenti di definire una nuova tipologia professionale, quella del manager tra turi-
smo e sport”. La proposta che nasce dall’esigenza di rilanciare, secondo una nuova declinazione turistica, i territori che circondano Chioggia e Venezia, attraverso l’elemento dell’acqua: consiste nel definire esperienze turistiche territoriali integrate tra navigazione fluviale, lagunare e marina, assieme allo sport di nuova generazione, in combinazione con i prodotti territoriali esistenti. L’obiettivo è quello di sviluppare l’autentico turismo esperienziale i custodi del patrimonio intangibile, di recupere lo spazio perduto delle relazioni sociali e umane e l’interesse per il cibo, che sono le principali motivazioni di
viaggio dei giovani. “Il progetto - ha sottolineato Marta Gravina del Cus Padova - nasce come prodotto di un percorso formativo per “Sport and Tourism outdoor Manager” reso possibile grazie al Progetto Enroute cofinanziato dal Programma Erasmus+ Vet, in cui il Cus Padova è capofila”. Si tratta di una nuova tipologia di professione, quella del manager dello sport e turismo all’aria aperta. Un gruppo di giovani laureati in scienze motorie ha potuto così ottenere un badge europeo di riconoscimento delle competenze di questo nuovo profilo professionale multidisciplinare. (l.p.)
A fianco Emanuele Compagno
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#Regione
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L’analisi. Antonio De Poli, padovano, senatore Udc, è questore anziano
De Poli: “Dalla Legge di Bilancio risposte su pandemia e sostegno alle imprese” “U
na manovra importante, che dà risposte nell’immediato alle problematiche legate alla pandemia, ma che non dimentica anche l’aspetto socio-economico e sociale”. È l’analisi della legge di bilancio fatta da Antonio De Poli, senatore di Carmignano Di Brenta (Padova), questore anziano, in quota Forza Italia-Udc. Senatore, quali le novità e gli interventi inseriti in questa legge di bilancio? “Sicuramente è una manovra importante in primis per quanto riguarda l’aspetto sanitario, con un grande intervento per l’incremento del piano vaccini e un aumento previsto di 50 milioni per il commissario straordinario per il Covid. Il secondo aspetto è quello della ricaduta sul piano socio–economico , con il sostegno alle nostre aziende. Nella manovra trova infatti spazio una serie di interventi soprattutto su un aspetto che preoccupa tutti – sia famiglie sia imprese – cioè quello del caro energia. A questo proposito sono stati stanziati altri 3,8 miliardi per il 2022, in aggiunta
ai 4,7 miliardi del secondo semestre 2021. Per queste ultime il rischio è di aumenti anche del 250% nel settore del vetro, carta, ceramica, cemento, plastica, meccanica pesante, alimentazione, chimica secondo l’ufficio studi della Cga d Mestre. Sempre secondo questi dati, circa 500mila lavoratori potrebbero essere costretti a rimanere temporaneamente a casa”. Reputa sia sufficiente? “Non riusciremo mai a raggiungere l’obiettivo di non avere l’aumento, sia chiaro. Per quello ci vorrebbero ben altre risorse. Pero credo che questo intervento possa dare un respiro importante”. Altri settori vivono un momento difficile, cosa avete previsto? “Purtroppo in questo momento di crisi socio-economica c’è una forte richiesta un po’ in tutti i settori, non ultimo il comparto del turismo, del termale. Penso ad esempio alle Terme euganee. Qui siamo riusciti a mettere un incremento di un fondo di 150 milioni di euro. E se anche in questo caso forse non è abbastanza, dimostra un’attenzione che va ad
aggiungersi agli sgravi Irpef. Sempre a sostegno delle aziende, penso agli interventi per ampliare il Superbonus, che è uno strumento importante per sistemare le abitazioni e far girare l’economia. Questa e il contrasto al caro bollette sono state due battaglie che abbiamo portato avanti con forza e devo dire che abbiamo raggiunto un obiettivo secondo me importante”. Altri aspetti da rilevare? “Un altro ottimo risultato è lo stop Iva per il terzo settore fino al 2024 e credo che questa sia una bella vittoria per tutto quel mondo che soprattutto in questi ultimi due anni, ma non solo, si è dimostrato fondamentale. Aggiungo poi l’inserimento di fondi per la cura dell’autismo, un’altra forte richiesta di tutto il mondo dell’associazionismo e dei famigliari, e per i disturbi alimentari che vengono inseriti nei Livelli essenziali di assistenza. Sono cose che toccano la quotidianità e il cuore di chi ha questi problemi. Poi sottolineo lo poi stop alla tassa sui plateatici e interventi strategici per la scuola”.
Tra pochi giorni si voterà per il Presidente della Repubblica. Potrebbe essere davvero quello di Draghi un nome su cui convergere? “Io credo che oggi al di là della statura della persona, che non si mette in dubbio, il lavoro che sta facendo da premier sia l’aspetto prioritario rispetto ad altre cose”. Giorgia Gay
Designati dal Consiglio Regionale. Zaia, Ciambetti e Possamai “grandi elettori”
“Un onore e una responsabilità rappresentare il Veneto nell’elezione del Presidente della Repubblica” G
randi elettori, tutto come previsto. Il Consiglio regionale del Veneto ha eletto i tre delegati che, come previsto dalla Costituzione, all’articolo 83, parteciperanno dal 24 gennaio all’elezione del Presidente della Repubblica. A rappresentare il Veneto saranno, come da prassi, il presidente della Regione, Luca Zaia e il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, indicati dalla Maggioranza. L’opposizione invece ha trovato un accordo sul capogruppo dei Democratici Giacomo Possamai. I tre delegati, insieme a quelli designati dagli altri Consigli regionali, integreranno il Parlamento in seduta comune dei suoi membri per l’elezione del 13° Presidente della Repubblica. “E’ un onore quello di rappresentare la
nostra regione”, sono le prime parole di Roberto Ciambetti. “Sento il peso di questa responsabilità
– ha detto Ciambetti - e la mia speranza è quella di votare il candidato che sia all’altezza delle sfide che attendono il nostro
Paese e che, mi auguro sinceramente, nel corso del suo mandato firmerà l’autonomia del Veneto così come previsto dalla Costituzione e chiesto dai Veneti con il referendum consultivo del 22 ottobre 2017”. Giacomo Possamai esprime gratitudine per la fiducia e definisce “una bella responsabilità” l’alto incarico. “Ringrazio tutta la minoranza per la convergenza sul mio nome, è una fiducia che mi onora e una bella responsabilità. Saranno giornate impegnative e lo testimonia la fibrillazione di questi giorni. Non sarà semplice trovare un successore all’altezza di Mattarella, un nome veramente rappresentativo di tutti gli italiani, garante della Costituzione e che sia un punto di riferimento per le sfide che ci attendono”.
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Regione
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L’intervista. Andrea Martella, neo segretario regionale
Nuovo corso del Pd: “Partito protagonista della società veneta” In agenda l’assemblea regionale con tutti i circoli territoriali, la scuola di formazione politica e il coordinamento permanente degli amministratori
“I
l Partito Democratico è una grande comunità di donne e di uomini, ricca di competenze, talenti e sensibilità: il mio compito sarà quello di farlo ripartire rendendolo protagonista della società veneta.” Con queste parole Andrea Martella, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria, affronta l’importante sfida alla guida del Partito Democratico Veneto. Su quali fronti concentrerà il suo nuovo impegno? “Abbiamo l’opportunità e il dovere – spiega Martella – di attrezzare il nostro Partito perché sappia interloquire, in profondità, con il Veneto, che sia radicato, capace di affrontare al meglio le fragilità presenti nel nostro territorio e di rappresentare appieno le istanze della componente più dinamica della nostra società. Il lavoro, una nuova idea di sviluppo, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione delle nuove generazione e della componente femminile, la salute e il sociale, la scuola e la cultura, la modernizzazione e digitalizzazione del Veneto: questi alcuni degli elementi centrali del nostro impegno che dobbiamo essere in grado di rendere, a pieno titolo, punti chiave dell’agenda del Veneto, oggi e per il futuro”.
Il PD dopo la debacle delle ultime regionali ha certamente bisogno anche di una riorganizzazione se vuole essere un protagonista della vita politica veneta. Da dove ripartire? “Siamo chiamati ad investire in autorevolezza, competenza e merito; dobbiamo essere in grado di affrontare le questioni in profondità, di avanzare proposte che sappiano guardare avanti e lanciare una sfida di concretezza e modernità. Per farlo io ripartirò dai circoli territoriali del Partito che vanno messi al centro della nostra elaborazione politica e del nostro agire quotidiano: li dobbiamo rinforzare, anche dal punto di vista economico e organizzativo, sfruttando appieno le tante competenze che ci sono”. Quali le prime mosse da mettere in campo? “Io sono fermamente convinto che ogni impresa debba partire da una profonda e articolata organizzazione: credo questo sia un concetto che guardi al futuro e non al passato. Proprio per questo una delle prime cose che farò sarà indire la prima assemblea regionale di tutti i circoli del Veneto grazie alla quale avviare appieno il nostro percorso. Accanto a questa immagino due strumenti, a mio giudizio, decisi: una scuola di formazio-
ne politica e il coordinamento permanente degli amministratori attraverso il quale mettere in rete le tante buone pratiche, affrontare insieme i nodi del nostro territorio e produrre politiche d’insieme oggi indispensabili per consentire alla nostra regione di correre. Del resto, senza voler polemizzare, il Presidente Zaia ha preso moltissimi voti, ma con la sua condotta incentrata su immobilismo amministrativo e paternalismo politico, sta facendo perdere molte posizioni al Veneto”. Cosa serve perciò al Veneto in questa particolare fase? “Noi crediamo che alla nostra Regione sia indispensabile un nuovo piano di sviluppo, centrato sulla transizione ecologica e digitale, accompagnando le nostre imprese, il nostro manifatturiero, a cogliere pienamente una ripresa che oggi è presente, ma che va conquistata giorno dopo giorno. Dobbiamo farlo mettendo al centro il lavoro di qualità, stabile, in sicurezza e che non escluda, come troppo spesso succede, donne e giovani. E accanto al lavoro ci deve essere il diritto alla salute”. Sulla sanità regionale che posizione avete? “La pandemia ci ha fatto toccare con mano, in modo drammatico, tutti gli attuali
limiti del nostro sistema: lo sforzo encomiabile dei nostri medici e di tutto il personale sanitario non può essere vanificato dall’assenza di programmazione, dalla mancata integrazione con il sociale, dagli investimenti che tardano, dalla scarsa attenzione all’assistenza domiciliare e dalle assunzioni di nuovo personale che non arrivano. Il nostro obiettivo è quello di metterci in cammino, di riannodare i fili che legano la nostra comunità e di connetterli, appieno, con quelli della società veneta per costruire, anche attraverso percorsi elettorali inediti che vadano oltre i tradizionali schemi, un’alternativa alle politiche populiste delle destre”.
Il provvedimento. Zaia e Lanzarin: “Un passo significativo, tema forte della nostra richiesta di autonomia”
Risparmi di spesa in sanità, via libera al disegno di legge regionale Via libera da Palazzo Ferro Fini al disegno di legge “Risparmi in Sanità” in cui viene stabilito che, anche a fronte dello stress e del dispendio a cui è stato sottoposto il sistema sanitario regionale durante questo periodo di emergenza, per gli interventi a beneficio della salute la regione potrà attingere all’avanzo di amministrazione. “Quello sanitario è uno dei settori di spesa più rilevanti e, non a caso, è uno
dei temi forti della nostra richiesta di autonomia. - afferma il presidente Zaia - La legge regionale approvata in Consiglio regionale stabilisce, una volta per tutte, che, erogati adeguatamente i Lea (i Livelli Essenziali di Assistenza), i risparmi disponibili nel bilancio di esercizio del Veneto possono essere impiegati per ulteriori finalità sanitarie. Questa legge è la conseguenza diretta della nostra vittoria alla corte costituzionale di fronte alla quale
dovemmo resistere contro l’impugnativa del Governo per l’attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso. Avevamo ragione noi, semplicemente ci hanno fatto perdere due anni”. “Questa legge è un passo molto significativo, - aggiunge l’assessore alla sanità Mauela Lanzarin - perché viene sancito il diritto di ogni cittadino a ottenere quanti più fondi possibili per la sua salute e l’assistenza sociale, e quello della Regione
a utilizzare al meglio le risorse ottenute da una gestione oculata che sappia produrre servizi, ma anche risparmi. Poter utilizzare i risparmi ottenuti dopo aver erogato correttamente i Livelli Essenziali di Assistenza ci consentirà di finanziare nuove partite sul fronte sociosanitario, valutando di volta in volta le necessità sul tappeto. Un’arma in più – conclude Lanzarin – per rispondere alle necessità della gente”.
Regione
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La testimonianza. Firmato dal prof. Rodolfo Bettiol e dal giornalista Giovanni Coviello con prefazione di Renzo Mazzaro
Un libro sul processo “Banca Popolare” “Ciò che è accaduto non va dimenticato” “Questo libro nasce per rendere accessibili in modo immediato documenti e materiali che finirebbero nel dimenticatoio con il risultato di permettere ricostruzioni abborracciate o di comodo”
È
uscito il libro di Rodolfo Bettiol e Giovanni Coviello “Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo” edito dall’Editoriale Elas di Roma. Riportiamo alcuni passaggi della prefazione di Renzo Mazzaro. Il processo di Vicenza è stato il primo ad arrivare a sentenza per un crac bancario nell’Italia degli anni Duemila. Farà giurisprudenza o è solo un sasso nello stagno, destinato ad essere cancellato dalla prescrizione nei gradi successivi? I risparmiatori truffati con l’esercito dei loro avvocati che benefici portano a casa? Le imputazioni contestate dalla pubblica accusa coprono tutte le responsabilità o i pm hanno lasciato indietro qualcosa? Ci si poteva aspettare di me-
glio dal tribunale? La sentenza è equilibrata o era già scritta, come sostiene la difesa dell’ex presidente Gianni Zonin? E il resto del Cda? Se il presidente era il padrone assoluto della banca, come hanno stabilito i giudici, cosa ci stavano a fare i consiglieri? Per che cosa erano pagati? Ricordo che uno di loro, l’avvocato Vittorio Domenichelli, presidente del comitato rischi della banca, con rara onestà intellettuale ha lasciato detto che «se in capo al consiglio di amministrazione era concentrata una serie di funzioni, tale organo se ne deve assumere la relativa responsabilità». È rimasto solo lui a pensarlo? Questo libro nasce per rendere accessibili in modo immediato documenti e materiali che fini-
rebbero nel dimenticatoio con il risultato di permettere ricostruzioni abborracciate o di comodo, di passare sotto silenzio la dinamica di un disastro che affonda le radici in vent’anni di malagestio. Un’operazione civica, la definirei. Prodotta da una singolare joint venture: il burbero, ma benefico nel caso specifico, avvocato Rodolfo Bettiol, già professore
di procedura civile all’università di Padova, e il vulcanico e ridondante pioniere dell’informazione on line di Vicenza Giovanni Coviello. Un’accoppiata nata con le frequentazioni nelle battaglie per costruire un sistema di indennizzo ai soci dei risparmiatori delle banche collassate, cui Bettiol ha tecnicamente contribuito e che Coviello ha raccontato e sostenu-
to. Coviello è stato l’unico a seguire con la telecamera di ViPiù l’intero processo. Ora questo libro celebra il funerale della Popolare di Vicenza, raccogliendo gli atti in 109 video linkabili con QR code. Alcune udienze sono suddivise in più video. Tutti i 116 verbali delle udienze sono trascritti e scaricabili. Le indicazioni su come farlo sono nell’indice.
La Piazza 2030
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La sinergia. L’esperienza del Gruppo Sostenibilità di Assindustria Venetocentro
Padova e Treviso, le imprese crescono insieme Walter Bertin: “Confrontarsi fa bene alle aziende” Il vicepresidente racconta la filosofia del percorso nato più di sette anni fa nella Marca e da settembre aperto anche alle “cugine” padovane Oggi sono 45 i manager coinvolti nel progetto
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er prima ci aveva pensato Treviso. Che quasi sette anni fa con Unindustria aveva messo attorno allo stesso tavolo un gruppetto di aziende con l’obiettivo di formarle per farle diventare brave in materia di sostenibilità. Cinque piccole medie imprese e un consulente esterno per ragionare soprattutto di ambiente, perché allora era quello il contesto principale nel quale ci si muoveva quando si parlava di sostenibilità. Oggi che il tema è stato messo al centro delle politiche italiane ed europee, con l’accelerazione dettata prima dalla pandemia e poi dal Next Generation EU, il gruppo conta quarantacinque imprenditori e un progetto che dallo scorso settembre ha coinvolto anche le aziende della provincia di Padova, sotto l’egida di Assindustria Venetocentro e la regia di un vicepresidente, Walter Bertin, a cui il numero uno degli industriali dei due territori, Leopoldo Destro, ha affidato la delega specifica. Vicepresidente, come funziona il Gruppo Sostenibilità? “Con regole molto ferree, nel senso che sono ammessi solo gli imprenditori, che poi sono le persone che decidono la politica aziendale. Stiamo facendo un lavoro egregio, da parte di tutti ci sono grande impegno, consapevolezza, voglia di fare, parlarsi, confrontarsi, aiutarsi e aprire le porte della propria impresa secondo una logica che in altri contesti potrebbe essere difficile, ma che
si traduce in disponibilità quando l’obiettivo è diventare un modello di sostenibilità anche per gli altri. Raccontare la propria sostenibilità fa bene, anche fra aziende dello stesso settore, perché credo che sia arrivato il momento di superare la logica della concorrenza, iniziare a lavorare in modo maggiormente sinergico per far crescere il Sistema Italia. Tutti abbiamo da imparare”. Cosa si chiede ai partecipanti? “Un impegno fattivo che porti a fare dei passi in avanti, prima di tutto diventando Società Benefit e poi redigendo il bilancio di sostenibilità. È un mettersi in gioco, con la caparbietà che caratterizza l’imprenditoria veneta”. Qual è lo stato dell’arte delle aziende che fanno parte di Assindustria Venetocentro in materia di sostenibilità? “Quando siamo partiti con il progetto a Treviso si è capito che molte imprese avevano già la sostenibilità nel proprio Dna, magari senza saperlo. In tante erano attente agli aspetti ambientali, molte operavano nel sociale. Però era necessario prendere e iniziare a formarle per creare una vera e propria cultura della sostenibilità, capire quale fosse la loro disponibilità a un percorso in questa direzione. Quando abbiamo deciso di prendere il progetto e allargarlo su Padova, ci siamo trovati di fronte ad aziende che avevano già le idee chiare, una buona consapevolezza e un cammino già tracciato”.
CHI È WALTER BERTIN Vicepresidente di Assindustria Venetocentro con delega ad ambiente e sostenibilità, Walter Bertin è amministratore delegato e fondatore di Labomar, azienda di Istrana che produce conto terzi integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti ai fini medico speciali e cosmetici. Farmacista di terza generazione, classe 1959, dal 2011 al 2018 è stato membro del consiglio direttivo di Federsalus, mentre dal 1989 al 1992 è stato consigliere di Federfarma, contribuendo alla costruzione di Farmarca, ente consortile che raggruppa le farmacie della provincia di Treviso.
Che benefici vengono generati dall’essere parte di questo percorso condiviso? “Ce ne sono molti e in ambiti diversi. Prima di tutto si crea una nuova energia all’interno dell’azienda, perché quando si inizia a parlare sostenibilità si genera automaticamente molto entusiasmo nei lavoratori. E questo è un vantaggio notevole per l’impresa, che comunque in generale diventa più attrattiva perché dimostra di avere una visione diversa del lavoro. Non va dimenticato che ci sono clienti molto attenti a questo tema e che, dopo averti passato allo scanner, ti scelgono proprio per il tuo impegno sostenibile. Certo che per tutti è necessario un passaggio fondamentale, quello di far percepire all’esterno la propria sostenibilità grazie alle capacità di comunicazione”. Nel progetto avete coinvolto anche i giovani imprenditori dell’associazione. “Sono delle macchine da guerra. I giovani hanno una sensibilità diversa su questi argomenti e di conseguenza ottengono risultati più brillanti”. Il tessuto economico di questa parte del Nordest conta grandi colossi industriali, che hanno già fatto della sostenibilità la propria carta vincente, ma trova la propria forza anche in tante realtà imprenditoriali molto piccole. Vi rivolgete anche a loro? “Sono molte le aziende mediopiccole già impegnate da tempo, altre hanno appena iniziato. Poi ci sono le micro imprese, con le quali ci sarà un po’ più da lavorare. Ma l’intenzione è di avvicinarle tutte”. Sara Salin
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La Piazza 2030
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Nuove sfide. La Regione ha approvato lo schema di statuto della Fondazione alla guida del progetto
Venezia, capitale mondiale della sostenibilità Una città laboratorio di riqualificazione urbana Progetti e azioni per dare un futuro solido al capoluogo veneto e alla sua Laguna Dal rilancio di Marghera alla promozione del patrimonio artistico e culturale
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ensi alla città sostenibile perfetta e ce n’è una che i requisiti li ha già tutti racchiusi nella propria essenza. Venezia, adagiata su 118 isolotti, è il luogo iconico che potenzialmente riunisce la maggior parte delle tematiche fondamentali degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (gli SDGs). Lo hanno ben presente la Regione del Veneto e il Comune di Venezia, che non si sono fatti sfuggire l’occasione e hanno deciso di candidare la perla dell’Adriatico, già dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità assieme alla sua Laguna, capitale mondiale della sostenibilità. Il ricco dossier per la candidatura è stato presentato nel marzo del 2021. Alla conferenza sul clima del G20 Economia del luglio scorso è stato sottoscritto il documento programmatico per l’avvio del percorso del progetto e a fine dicembre la Giunta regionale, su iniziativa del presidente Luca Zaia, ha approvato lo schema di statuto e le procedure per la nomina e la designazione dei rappresentanti regionali all’interno della Fondazione “Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità”, che ha per soci fondatori, oltre alla Regione, il Governo italiano, il Comune di Venezia, l’Università di Ca’ Foscari, lo IUAV, l’Accademia di Belle Arti, la Fondazione Cini, il conservatorio Benedetto Marcello, Confindustria Veneto e imprese come Snam, Generali, Boston Consulting Group, Eni ed Enel. Unica per bellezza ma anche per fragilità, Venezia – che il 25 marzo 2021 ha festeggiato i 1600 anni dalla sua fondazione – è un laboratorio vivente con un ecosistema ambientale da proteggere. Dove testare soluzioni innovative di transizione ecologica, economia circolare, cambiamento climatico. Una città con un patrimonio architettonico e artistico con pochi uguali al mondo, con una comunità resiliente. L’obiettivo è promuovere per la città e la Laguna veneta un adeguato modello ambientale, economico, sociale, urbanistico e riuscire così a preservarle. Il programma presentato a suo tempo nel dossier di candidatura ha una spesa ipotizzata di realizzazione che va dai 2,5 ai 4 miliardi di euro, da recuperare attraverso fondi e finanziamenti pubblici e privati.
Il quadro sociale, economico e ambientale di partenza è un insieme di problemi che si rincorrono da anni e che mettono a rischio la sopravvivenza della città. Dall’acqua alta , oggi fronteggiata dal MOSE, ai flussi insostenibili di turismo di massa (34 milioni di presenze nell’ultimo anno pre-pandemia), con un modello economico totalmente dipendente dal turismo stesso. C’è uno spopolamento senza uguali: negli ultimi 40 anni la metà dei residenti ha lasciato il centro storico e pochissimi dei 28mila studenti che Venezia accoglie ci abitano, nonostante la sua attrattività. In alcune aree il 40 per cento degli alloggi è destinato ad affitti brevi, con prezzi proibitivi per chi studia. E ancora, i costi enormi per la manutenzione del patrimonio architettonico, il declino industriale e occupazionale di Porto Marghera, con la necessità di procedere speditamente alle bonifiche. Non ultima la crisi del mondo artigiano, con Murano in cima alla lista. Fra i progetti di intervento e le azioni integrate per dare un futuro solido e sostenibile alla città ci sono la riconversione al green della raffineria di Eni, la creazione di un Polo dell’idrogeno, la promozione di VeniSIA (centro di innovazione e accelerazione delle start-up sui temi della sostenibilità) per fare di Venezia il centro di riferimento mondiale per la formazione accademica e post-universitaria su queste materie, con l’organizzazione di una “Biennale della Sostenibilità” che ogni due anni riunisce istituzioni, accademici, esponenti del mondo dell’arte e delle scienze e imprese a discutere e proporre soluzioni sui temi relativi ai cambiamenti climatici. Ma anche l’affidamento di gestione e contenimento dei flussi turistici a una piattaforma digitale, la sperimentazione del trasporto pubblico elettrico e l’attenzione da porre alle nuove generazioni, grazie a un programma di residenzialità che sia collegato alla formazione accademica e a iniziative sul tema “education” per potenziare l’offerta formativa e i servizi per gli studenti, oltre che per caratterizzare Venezia come campus riconosciuto a livello internazionale. Sara Salin
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Intervista a Giorgia Gay. Direttore responsabile de LaPiazzaweb e LaPiazza24
Intervista a Costantino Da Tos. Consulente per il progetto audio LaPiazza24
“Ecco il notiziario audio che “La straordinaria potenza mancava. Raccontiamo il Veneto dell’audio, un’evoluzione sotto ogni punto di vista” naturale dell’informazione”
Le notizie da tutte le città del Veneto, dal 10 gennaio, sono in streaming nel sito www.lapiazzaweb.it, sui principali siti di informazione veneta e in FM su Radio Pico, Radio Canale Italia, Radio Volami Nel Cuore
“L
a Piazza è entrata a far parte della mia strada professionale nel 2004: da allora sono passati 18 anni e non ha mai smesso di essere un lavoro stimolante. Trovo che il migliore pregio di questa realtà editoriale e di questa squadra sia la capacità di spingersi sempre “un po’ più in là”. E sono stati proprio questa voglia di sperimentare e questa capacità di pensare fuori dagli schemi gli elementi che ci hanno portato a questa nuova sfida editoriale, ovvero il il progetto audio LaPiazza24” Giorgia Gay, direttore de LaPiazzaweb e LaPiazza24, racconta così la novità del 2022. Le notizie da tutte le città del Veneto, dal 10 gennaio, sono in streaming web nel sito www.lapiazzaweb.it, sui principali siti di informazione veneta e in FM sulle radio del
Veneto: Radio Pico (frequenze 90.6), Radio Canale Italia (90.4), Radio Volami Nel Cuore (101.9). Gli appuntamenti con le notizie sono dal lunedì al venerdì alle 8:30, 11:30, 17:30 e 18:30. Il sabato alle 8:30 e alle 11:30. Come vi siete preparati a questa nuova sfida editoriale? “Abbiamo per prima cosa messo in piedi una squadra che fosse in grado di realizzare un prodotto di qualità, sotto ogni punto di vista, in redazione e sul campo. Nel corso degli ultimi due anni, in particolare, la redazione web de La Piazza è cresciuta, con la presenza di collaboratori nelle principali città, che quotidianamente raccolgono notizie, pubblicano approfondimenti, realizzano interviste. Tutti materiali preziosi, a cui abbiamo dato una nuova forma: non solo quella scritta ma, appunto, quella audio. Abbiamo poi coinvolto le nostre principali fonti, informando gli enti con cui dialoghiamo ogni giorno, i protagonisti della politica, i sindaci delle nostre città, le forze dell’ordine. Abbiamo trovato grande disponibilità sotto ogni aspetto e questo ha reso possibile l’avvio dei notiziari che, dal 10 gennaio, raccontano il nostro Veneto”. Un’informazione così mancava nel panorama regionale, giusto? “Sì. E non a caso abbiamo trovato grande attenzione dalle emittenti radiofoniche su cui trasmettiamo. Le radio nel nostro territorio non avevano, fino a oggi, prodotti editoriali professionali, quotidiani, dedicati al Veneto”. Quattro notiziari quotidiani non sono pochi, come li realizzate? “Non sono pochi, è vero. È un flusso di lavoro costante e continuo. Ma le notizie che ogni giorno pubblichiamo nel nostro sito web sono svariate decine, da ogni città - piccola o grande che sia - della nostra regione. La sfida, se vogliamo, è quella di decidere cosa raccontare e come farlo al meglio. Ed è per questo che, dopo una fase di rodaggio, arriveranno presto altre novità, ma per ora non posso svelare nulla”.
“L
a percezione del mondo avviene attraverso i sensi e lo stesso accade anche nel mondo dei media, con cui si raggiungono le persone, gli ascoltatori. Ad esempio, la lettura del giornale coinvolge la vista, il tatto e, un tempo, anche l’olfatto con l’odore di petrolio della carta. Il web è stata la successiva evoluzione de La Piazza, attraverso cui si è aggiunta una nuova esperienza: quella delle immagini e dei movimenti. Un’esperienza che di nuovo coinvolge la vista, ma anche l’esplorazione attraverso la ricerca. Mancava, però un’esperienza legata all’udito, che tra l’altro è uno dei sensi più ancestrali e che ha la straordinaria capacità di ricreare delle immagini: un suono corrisponde a un oggetto che a sua volta viene visualizzato nella nostra mente. Questo ha un’enorme importanza, un grande fascino e valore. L’evoluzione naturale dell’informazione di una testata giornalistica, dunque, non poteva che arricchirsi di un ulteriore linguaggio di comunicazione: l’audio, con il racconto a voce delle notizie”. Costantino Da Tos è il consulente de La Piazza per il progetto audio che è stato lanciato a gennaio, con 4 notiziari quotidiani in onda on line e su Fm. Perché è così importante questa svolta audio? “Pensiamo alla lettura del giornale: mentre sfoglio le pagine e leggo le notizie non ho la possibilità di fare altro. Invece grazie all’audio posso dedicarmi ad altre attività, ad esempio guidare per andare al lavoro e nel frattempo scoprire ciò che succede nel mondo. Ed è l’aggiunta dell’elemento audio che rende l’offerta editoriale della Piazza ancora più speciale: offre tutti gli strumenti per rimanere informato, con immediatezza. L’audio ha in più il fascino della visualizzazione delle immagini tramite il racconto e le voci. Tutto questo rende questo mezzo molto importante: ecco perché dico che per chi fa informazione è un’evoluzione naturale, specie in un periodo in cui l’audio ha assunto un’enorme importanza, grazie alla varietà
di strumenti per poterlo fruire: quelli legati al web e a internet, la tradizionale radio Fm, gli smart speaker”. Come si è arrivati alla definizione dell’offerta con 4 notiziari quotidiani? “È un nuovo impegno per l’editore e quindi è stato scelto di cominciare con questa formula per dare alla struttura tecnica, ai redattori, ai collaboratori e ai giornalisti, la possibilità di rodarsi. Ma pian piano aumenteremo il numero delle edizioni. Intanto, questi quattro notiziari hanno un posizionamento strategico nei palinsesti: durante il drive time la mattina e il ritorno a casa della sera”. Anche da un punto di vista commerciale l’offerta diventa maggiore e più varia. “Certo. Se per l’utente nasce un nuovo modo di rimanere informato, i clienti pubblicitari dal canto loro hanno ora la possibilità di comunicare in modo nuovo con i loro possibili clienti. Ma la cosa più importante è integrare la comunicazione attraverso più strumenti: la carta stampata, il web e tutto il mondo dell’audio, appunto. È questa strategia ideale e vincente per raggiungere in modo più efficiente e nuovo i clienti. Da oggi con un unico soggetto, che è La Piazza, si riescono a utilizzare tutti i media”.
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GENNAIO 2022
on-line:
Salute Covid e contagi
Le misure per fronteggiare l’emergenza
“A
Obbligo vaccinale e green pass rafforzato, le nuove disposizioni
l fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2, si applica ai cittadini italiani e di altri Stati membri dell’Ue residenti nel territorio dello Stato, nonché ai cittadini stranieri che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età”. Così recita l’ultimo decreto legge approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri (sei articoli in tutto). Si introduce, all’articolo 1, l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50. Esenzione o differimento dell’obbligo solo in casi particolari. Il Dl prevede l’esenzione (o il differimento) dall’obbligo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del ministero della Salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti Sars-CoV-2. Per chi sia immunizzato per aver contratto la malattia, l’obbligo è solo rinviato: secondo il testo “l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante – determina il differimento della vaccinazione”. Smart working nel nuovo Decreto legge. Il Consiglio dei Ministri è stato informato dal Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta che è stata adottata d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile. Prosegue alla pag. seguente
Salute
38 Le indicazioni della Regione Veneto
Positivi al Covid o contatti stretti, come comportarsi?
Q
uali procedure seguire nei casi in cui si risulti positivi al Covid-19 o si è stati in contatto stretto con un soggetto positivo? Premesso che è sempre opportuno fare riferimento al proprio medico curante per il monitoraggio delle proprie condizioni di salute, la Regione Veneto ha fornito le indicazioni standard, diversificate a seconda dei casi. Se si risulta positivi al Covid, mediante test molecolare o antigenico, senza particolare sintomatologia, per i vaccinati (con dose booster o solo ciclo primario da meno di 120 giorni) o guariti (da meno di 120 giorni) è previsto un isolamento di 7 giorni che termina con ulteriore test (molecolare o antigenico) negativo, che non va effettuato in farmacia. In caso di positivi (con test molecolare o antigenico) con sintomi sono previsti sempre 7 giorni di isolamento a partire dal giorno in cui hanno avuto inizio i primi sintomi. Se, dopo 7 giorno di isolamento, il test (molecolare o antigenico) effettuato , in ogni caso, dopo almeno tre giorni di assenza di sintomi, risulta negativo, allora si può considerare concluso il periodo di isolamento. Nel caso in cui dovesse essere positivo, il test va ripetuto dopo altri 7 giorni. Se dovesse risultare ancora positivo, l’isolamento si considera terminato dopo il 21° giorno. Se invece ad essere positivi sono i non vaccinati o i vaccinati con ciclo primario incompleto o completo da meno di 14 giorni o più di 120 giorni, allora i giorni di isolamento previsti sono 10 dal test positivo in caso di asintomatici; nei soggetti con sintomi presenti prima del test, il conteggio dei giorni di isolamento parte dall’inizio dei sintomi. Il test di guarigione va effettuato dopo il decimo giorno per gli asintomatici, ovvero dopo il decimo giorno con almeno 3 giorni di assenza di sintomi per i sintomatici. In caso di test ancora positivo, quest’ultimo va ripetuto dopo altri 7 giorni, se è ancor positivo l’isolamento termina dopo il 21° giorno. Se si è stati in contatto stretto con un positivo, allora è previsto un periodo di auto-sorveglianza (auto-monitoraggio quotidiano della temperatura e di eventuali sintomi sospetti) di 5 giorni dall’ultimo contatto con altri 5 di attenzione alla comparsa di eventuali sintomi, e l’utilizzo della mascherina di tipo Ffp2 in tutti gli ambienti frequentati per 10 giorni. Questa procedura è prevista per i vaccinati, con dose booster o solo ciclo primario da meno di 120 giorni, o guariti da meno di 120 giorni. I vaccinati da più di 120 giorni e con green pass valido devono osservare invece una breve quarantena di 5 giorni, dal contatto stretto, e monitorare l’eventuale manifestazione di sintomi. Al termine della quarantena devono effettuare un test molecolare o antigenico (anche in farmacia o presso il proprio medico curante). In caso di sintomi va contattato il medico curante. I non vaccinati, i vaccinati con ciclo primario incompleto o completo da meno di 14 giorni o più di 120 giorni, invece, devono osservare una quarantena di 10 giorni. La quarantena termina con un test (molecolare o antigenico) negativo. Dopo 4 mesi dalla guarigione si può aderire alla campagna vaccinale.
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Le indicazioni della Regione Veneto
Le misure per fronteggiare l’emergenza LE TEMPISTICHE Dal 10 gennaio è obbligatorio il green pass rafforzato (con vaccino o guarigione) per il trasporto pubblico (aerei, treni, navi, bus) anche locale; ristoranti e bar anche all’aperto e al banco; spettacoli (concerti, cinema, intrattenimento, musica dal vivo…) anche all’aperto; alberghi e strutture ricettive (anche ristornati e bar all’interno); sagre, fiere e feste conseguenti a cerimonie civili e religiose, centri congressi, mostre e musei; impianti di risalita, piscine, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, oltre a palestre al chiuso e centri termali, salvo attività terapeutica; centri culturali, sociali e ricreativi anche per attività all’aperto; parchi tematici e divertimento, eventi e competizioni sportive , anche all’aperto, sale giuoco, scommesse e casinò per cui era già previsto. Dal 20 gennaio è obbligatorio il green pass base (anche con tampone) per barbieri, parrucchieri e centri estetici. Dal 1 febbraio entreranno in vigore le sanzioni per gli ultracinquantenni non vaccinati e l’obbligo del green pass base per uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali (escluse quelle di primaria necessità come alimentari e farmacie). Dal 15 febbraio è previsto l’obbligo del green pass rafforzato nei luoghi di lavoro per chi ha più di 50 anni. Chi non ce l’ha dovrà osservare il divieto di accesso ai luoghi di lavoro (l’inosservanza comporta una sanzione con multe da 600 a 1500 euro), conserva il posto di lavoro ma non lo stipendio; è prevista la possibilità di sostituire il lavoratore sospeso per 10 giorni, sostituzione che potrà essere rinnovata fino al 31 marzo. SCUOLA, NUOVE NORME PER LA QUARANTENA L’articolo 4 del Dl disciplina la gestione dei casi di positività nel sistema educativo, didattico e formativo. In sintesi, questa la casistica in base al tipo di scuola e al numero dei contagi accertati. Asili nido (scuole dell’infanzia) In presenza di un caso di positività nella stessa sezione, si applica alla medesima sezione una sospensione delle relative attività per una durata di dieci giorni. Scuole elementari (primarie) – in presenza di un solo caso di positività nella classe, si applica alla medesima classe la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare (testing di verifica) da svolgersi al momento di presa di conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni. – In presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica alla medesima classe la Dad per la durata di dieci giorni. Scuole Medie e Superiori (scuole secondarie di I e II grado) – Fino a due casi di positività in classe: autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo Ffp2 e con didattica in presenza. – Con tre casi di positività in classe: per i non vaccinati che o non abbiano completato il ciclo o guariti da almeno 120 giorni: Dad per 10 giorni. Per gli studenti guariti dal Covid o che abbiano completato il ciclo vaccinale: autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo Ffp2 – Con almeno quattro casi di positività in classe: Dad per la durata di dieci giorni. Test anti-Covid gratis agli studenti in auto sorveglianza TRASPORTO SCOLASTICO Per gli scuolabus o altre modalità di trasporto riservate agli studenti, escluso il trasporto pubblico ordinario, è obbligatorio indossare le mascherine di tipo Ffp2 per gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, almeno fino al 10 febbraio, salvo diverse diposizioni. L’articolo 5 del Dl contiene alcune misure urgenti per il tracciamento dei contagi Covid tra gli studenti. In particolare, il Commissario per l’Emergenza Coronavirus potrà contare su uno stanziamento da 92 milioni e 505mila euro fino al 28 febbraio 2022 per una campagna di test rapidi gratuiti destinata al tracciamento dei contagi Covid tra gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette alla autosorveglianza.
Salute
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Nel Veneziano si registrano significativi incrementi nel 2021 rispetto all’anno precedente
2022, un inizio d’anno coi…fiocchi I primi nati nei vari ospedali del Veneto. Un buon auspicio e un messaggio di speranza per il futuro
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n capodanno differente che vuole guardare al futuro con ottimismo e speranza. E’ ormai una tradizione ma, in questi anni di pandemia, vuole essere anche un segnale di incoraggiamento e di fiducia. Si tratta della piacevole conta dei primi nati dell’anno. A Vicenza il primato del 2022 spetta alla piccola Linda, nata al San Bortolo un minuto dopo la mezzanotte, per la gioia di mamma Francesca e papà Christian. Alle 1,12 è nato anche Romeo e solo un minuto dopo è venuta al mondo Rachele. Maryam, nata 13 minuti dopo la mezzanotte, è la prima dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, accolta da mamma Ilham Bkijri e da papà Abdel Kader Sghir. E, se il buongiorno si vede dal mattino, il 2022 si preannuncia un anno coi…fiocchi per l’Ulss 6 Euganea. Tommaso è venuto al mondo alle 10.23 del 1° gennaio all’ospedale di Cittadella, Milo è nato a Camposampiero alle 13.40. Camilla invece ha chiuso il 2021, affacciatasi alla vita alle 22.15 del 31 dicembre a Cittadella, insieme a Rebecca Stefania, ultima nata a Camposampiero. È nato “con la camicia”, secondo la tradizione segno di fortuna e di prosperità, Ba Bilal venuto al mondo il primo gennaio all’ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, alle 23.12. Con “la camicia” appunto, ovvero con il sacco amniotico integro, ricoperto cioè da una membrana chiara, da cui il termine “camicia”. Si tratta di un evento molto raro, stimato in un bambino ogni 65mila parti. Coccolato e totalmente protetto dalla placenta, come si suol dire, Ba Bilal è nato a inizio 2022 sotto una buona stella! Pochi minuti dopo la mezzanotte, tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, al Ca’Foncello di Treviso si sono sentiti i vagiti di Chiara, la prima nata nell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Alle 2,02, bruciando i tempi, non ha voluto mancare ai festeggiamenti del Capodanno Mattia, il primo nato del Venenziano all’Ulss 3 Serenissima. Papà Davide aveva accompagnato mamma Elena all’Ospedale di Chioggia per un controllo ma Mattia ha spiazzato tutti. E non è il solo bimbo dell’Ulss 3 venuto al mondo nella prima notte dell’anno. All’Angelo di Mestre sono nati David, alle 02.17, Matteo, alle 4.34, e Alessio due minuti dopo, alle 4.36. Nascite che incrementano i risultati record del 2021 raggiunti a Mestre, dove all’ospedale dell’Angelo sono nati ben 2022 bambini, a Venezia 344 (8 in più dell’anno precedente) e 995 a Mirano (8 in più del 2020). Ad Adria Samuele ha atteso le 18.08 del primo giorno dell’anno eppure si è aggiudicato il primato nell’Ulss 5 Polesana.
Salute
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Vaccinati e non, tamponi. Il video che raccoglie visualizzazioni e consensi
Andrea Lorenzon con i suoi “Cartoni morti” spiega le dinamiche del contagio Attraverso un confronto tra Renzo, non vaccinato, e Lucia, vaccinata, racconta in modo semplice ed efficace modalità e tempistiche di diffusione del Covid
Medicina generale. Le misure emergenziali della Regione
Fino a trecento pazienti in più per i medici di famiglia
C M
edici di medicina generale, c’è la possibilità su base volontaria di passare da un tetto di 1500 a 1800 assistiti ciascuno. La Giunta regionale del Veneto risponde con questo provvedimento (che fa parte di una serie di disposizioni temporanee ed eccezionali) alla criticità determinata dalla carenza di medici di famiglia, che risulta ancora più pesante con l’emergenza legata alla pandemia. La delibera regionale del 4 gennaio scorso “ripercorre le varie situazioni nazionali e locali che hanno portato all’attuale carenza e ricorda che, per cercare di risolvere tali criticità, sono state presentate alcune proposte di integrazione all’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale, chiedendo che vengano previste specifiche forme di incentivazione all’accettazione e/o penalizzazioni in caso di mancata accettazione o successiva rinuncia alle zone carenti /vacanti”. Ogni medico di famiglia quindi è incentivato a farsi carico di 300 pazienti in più, con un aumento di stipendio di alcune migliaia di euro l’anno. E’ prevista, si legge sulla delibera, “un’integrazione regionale all’indennità annua per avere il collaboratore di studio pari a due euro per assistito in carico”. I medici di medicina generale in servizio in Veneto sono 2895, ci sono zone in cui la loro presenza è molto carente (secondo i dati dell’assessorato regionale alla Sanità sono 500 le aree carenti), a decine andranno in pensione quest’anno: ne servirebbero alcune centinaia in più. Carente anche il nu-
mero di guardie mediche che, anche in questo caso, andrebbe incentivato per essere più presente nei territori, ne mancherebbero circa 500. Per i medici di continuità assistenziale è stato previsto, nella stessa delibera, “un aumento del compenso da 32 a 40 euro lordi l’ora”. Nel complesso la Regione ha destinato circa 52 milioni di euro per questi incentivi che comunque rientrano in via emergenziale in una serie di decisioni temporanee ed eccezionali “valide non oltre il 31 dicembre 2022”. Da parte regionale, verrà istituito un Tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali per la Medicina Generale per formulare ulteriori indirizzi per la soluzione delle problematiche nel contesto della Continuità Assistenziale. L’auspicio dei sindacati del medici di famiglia, che denunciano da tempo un carico di lavoro eccessivo ricaduto sulle loro spalle soprattutto a seguito della diffusione della pandemia, è che vi sia una radicale riorganizzazione della Medicina generale. “Accorpare i medici in studi professionali, offrire a loro l’opportunità di avere personale amministrativo e infermieristico” è quanto chiede Fimmg Veneto, attraverso le parole del suo segretario Murizio Scassola che riflettendo su queste misure regionali osserva che “il medico singolo difficilmente potrà usufruire di questa opportunità, a meno che non riesca ad unirsi in questo periodo, con altri medici in un unico studio”, proprio in virtù del già oberante carico di lavoro.
ome funziona il contagio per chi ha sviluppato gli anticorpi e per chi non li ha, che funzione svolgono i vaccini e qual è il ruolo dei tamponi, lo spiega in un video divulgativo Andrea Lorenzon con i suoi “Cartoni morti”, su Facebook, Youtube e Instagram. Il video, uscito lo scorso 2 gennaio, è già un grande successo nella Rete, con 600mila visualizzazioni, oltre 48 mila like e 5mila commenti su Youtube, in pochissimi giorni. Lorenzon, 29 anni, originario di Portogruaro ma che da un po’ vive a Treviso, nei suoi “Cartoni morti” realizza animazioni e storie semplici, anche demenziali, che fanno capire qualcosa o fanno solo ridere. Sul suo canale youtube conta quasi un milione di follower e su Facebook ha superato i 65mila seguaci. Questa volta si è occupato della pandemia, tema che del resto lo aveva già ispirato in altri video, e, attraverso un confronto tra Renzo, che non si è vaccinato, e Lucia, che invece ha fatto il vaccino, cerca di spigare le dinamiche del contagio, soprattutto se capita di imbattersi in Rodrigo, un “ragazzo simpaticissimo e contagiosissimo”. Un video leggero e simpatico, ma documentato con dati statistici e fonti citate per poter rappresentare l’evoluzione del contagio. Dopo aver parlato con Rodrigo, nel giro di due o tre giorni Renzo, che non è vaccinato e non ha sviluppato anticorpi che resistono al virus, ha circa il 65 per cento di possibilità di ammalarsi e di contagiare (a quanto risulta da studi specifici), Lucia, invece, vaccinata da meno di 5 mesi, ha gli anticorpi che l’aiutano e quindi ha il 40 per cento di possibilità di ammalarsi e di contagiare. Dunque, “anche i vaccinati possono contagiare – è la chiosa di Lorenzon nel video - ma avendo gli anticorpi si contagiano e contagiano con meno probabilità”. Su 100mila persone i contagiati non vaccinati sono 1535 mentre quelli vaccinati entro i 5 mesi sono 395 (circa un quarto). Renzo, ammalato e contagioso, può essere asintomatico o avere sintomi leggeri o, nel 6,4 per cento dei casi, può finire in ospedale. Lucia, che ha gli anticorpi che stanno
lavorando, ha la possibilità di andare in ospedale con una probabilità inferiore, del 2,4 per cento. Nonostante i non vaccinati siano il 20 per cento, essi rappresentano più del 70 per cento dei pazienti che occupano gli ospedali. Rispetto al 2020, sebbene quest’anno non sia stato fatto alcun lockdown e con una variante molto più contagiosa, abbiamo circa un terzo dei ricoveri e un quinto dei morti. La conclusione dunque dall’osservazione dei dati è che se la circolazione del virus non sarebbe un grande problema per i vaccinati, essa rappresenta tuttavia per chi non ha anticorpi una probabilità più alta di prendersi il virus e finire in ospedale. Il quindicesimo giorno Lucia smette di essere contagiosa, Renzo smetterà di esserlo intorno al ventottesimo giorno. Se fossero stati entrambi asintomatici e liberi Renzo avrebbe avuto più giorni di tempo per contagiare. In tutto questo il tampone ha solo una funzione di monitoraggio valida per un preciso momento, la sua efficacia dipende da come viene usato e dal tipo di tampone stesso. “Il vaccino – è la conclusione - per mesi interi decrementa sensibilmente la probabilità di contagiarsi, di contagiare e soprattutto di finire in ospedale che continua ad essere il problema principale di questa epidemia,… insieme ai virologi che cantano…”.
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Salute
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Vaccinati e non, tamponi. Il video che raccoglie visualizzazioni e consensi
Andrea Lorenzon con i suoi “Cartoni morti” spiega le dinamiche del contagio Attraverso un confronto tra Renzo, non vaccinato, e Lucia, vaccinata, racconta in modo semplice ed efficace le dinamiche della diffusione del Covid
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ome funziona il contagio per chi ha sviluppato gli anticorpi e per chi non li ha, che funzione svolgono i vaccini e qual è il ruolo dei tamponi, lo spiega in un video divulgativo Andrea Lorenzon con i suoi “Cartoni morti”, su Facebook, Youtube e Instagram. Il video, uscito lo scorso 2 gennaio, è già un grande successo nella Rete, con 600mila visualizzazioni, oltre 48 mila like e 5mila commenti su Youtube, in pochissimi giorni. Lorenzon, 29 anni, originario di Portogruaro ma che da un po’ vive a Treviso, nei suoi “Cartoni morti” realizza animazioni e storie semplici, anche demenziali, che fanno capire qualcosa o fanno solo ridere. Sul suo canale youtube conta quasi un milione di follower e su Facebook ha superato i 65mila seguaci.
Questa volta si è occupato della pandemia, tema che del resto lo aveva già ispirato in altri video, e, attraverso un confronto tra Renzo, che non si è vaccinato, e Lucia, che invece ha fatto il vaccino, cerca di spigare le dinamiche del contagio, soprattutto se capita di imbattersi in Rodrigo, un “ragazzo simpaticissimo e contagiosissimo”. Un video leggero e simpatico, ma documentato con dati statistici e fonti citate per poter rappresentare l’evoluzione del contagio. Dopo aver parlato con Rodrigo, nel giro di due o tre giorni Renzo, che non è vaccinato e non ha sviluppato anticorpi che resistono al virus, ha circa il 65 per cento di possibilità di ammalarsi e di contagiare (a quanto risulta da studi specifici), Lucia, invece, vaccinata da meno di 5 mesi, ha gli anticor-
pi che l’aiutano e quindi ha il 40 per cento di possibilità di ammalarsi e di contagiare. Dunque, “anche i vaccinati possono contagiare – è la chiosa di Lorenzon nel video - ma avendo gli anticorpi si contagiano e contagiano con meno probabilità”. Su 100mila persone i contagiati non vaccinati sono 1535 mentre quelli vaccinati entro i 5 mesi sono 395 (circa un quarto). Renzo, ammalato e contagioso, può essere
asintomatico o avere sintomi leggeri o, nel 6,4 per cento dei casi, può finire in ospedale. Lucia, che ha gli anticorpi che stanno lavorando, ha la possibilità di andare in ospedale con una probabilità inferiore, del 2,4 per cento. Nonostante i non vaccinati siano il 20 per cento, essi rappresentano più del 70 per cento dei pazienti che occupano gli ospedali. Rispetto al 2020, sebbene quest’anno non sia stato fatto alcun
lockdown e con una variante molto più contagiosa, abbiamo circa un terzo dei ricoveri e un quinto dei morti. La conclusione dunque dall’osservazione dei dati è che se la circolazione del virus non sarebbe un grande problema per i vaccinati, essa rappresenta tuttavia per chi non ha anticorpi una probabilità più alta di prendersi il virus e finire in ospedale. Il quindicesimo giorno Lucia smette di essere contagiosa, Renzo smetterà di esserlo intorno al ventottesimo giorno. Se fossero stati entrambi asintomatici e liberi Renzo avrebbe avuto più giorni di tempo per contagiare. In tutto questo il tampone ha solo una funzione di monitoraggio valida per un preciso momento, la sua efficacia dipende da come viene usato e dal tipo di tampone stesso. “Il vaccino – è la conclusione - per mesi interi decrementa sensibilmente la probabilità di contagiarsi, di contagiare e soprattutto di finire in ospedale che continua ad essere il problema principale di questa epidemia,… insieme ai virologi che cantano…”.
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laPiazza
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Veneto
Belluno, la ‘veneziana’ delle Dolomiti oggi riscopre i ‘miracoli’ di Buzzati di Renato Malaman
Nel cinquantenario della morte del grande scrittore e giornalista, la città riscopre la sua casa e i sentieri di Val Morel a lui cari L’occasione giusta per conoscere uno dei capoluoghi italiani dove si vive meglio e che, oltre a monumenti e panorami, vuole rivelarsi attraverso le sue atmosfere, le sue vecchie botteghe e tradizioni antiche come quella degli ‘zattieri’ sul Piave
B
elluno, la città splendente. Il nome viene da Belo-dunum, definizione attribuitole dai Celti, per la bellezza del paesaggio che circonda il luogo. Oggi efficacemente condensato, nella comunicazione turistica in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, nel marchio “Montagne di Venezia”. E’ una città dove si vive bene Belluno: ai primi posti della qualità della vita in Italia. Un riconoscimento ottenuto con discrezione, perché c’è un legame profondo fra Belluno e le sue montagne silenziose. Fra Belluno e il Piave, che sotto la terrazza rocciosa dove sorge il centro storico riceve le acque del torrente Ardo. Il fiume, all’epoca della Serenissima, fluitava fino a Venezia i tronchi destinati ad essere lavorati all’Arsenale, guidati abilmente dagli ‘zattieri’, un mestiere che in Italia non esiste più. C’è ancora il porto fluviale a Belluno: oggi è un caratteristico quartiere ricco di murales. Belluno quest’anno celebra un anniversario importante: i 50 anni dalla morte di Dino Buzzati. Lo scrittore e giornalista del ‘Corriere della Sera’ - che nella sua terra ambientò alcuni dei suoi racconti fantastici, compreso l’ultimo “I miracoli di Val Morel” - nacque proprio a Belluno, in una villa di campagna di serena bellezza. Non si staccò mai da quel luogo e da quel mondo. Oggi la casa natale di Buzzati è ben tenuta dalla nipote Valentina Morassutti, che l’ha aperta a visite e iniziative culturali. Le radici del Buzzati scrittore e poeta sono qui, sotto l’ombra maestosa della Schiara, la montagna per antonomasia che egli imparò a scalare fin da bambino. Oggi la villa cinquecentesca è anche un bed and breakfast di charme e nell’ex granaio vengono ospitate diverse attività culturali. Nella cappella di famiglia c’è la lapide di Dino, ma non le ceneri, che pare siano state disperse dalla moglie tra le montagne. Un segreto mai svelato. A lui è dedicato anche un sentiero che parte da Giaon di Limana, dove si trovano le case affrescate da artisti ispirati ai suoi racconti, come il citato “I miracoli di Val Morel”. Della sua avita dimora ha scritto: “Questa è la casa dove sono nato, questi i prati dove ho imparato a camminare, le piante tra cui bambino ho combattuto le prime battaglie coi pellerossa…”. Belluno ama farsi scoprire piano, rivelando atmosfere inaspettate. Percorrere i suoi portici e fermarsi davanti alle vetrine delle sue botteghe storiche, come la Torrefazione Bristot in via Rodolfo Psaro, è come tornare indietro nel tempo. Ci sono botteghe dove si fa la pasta, macellerie, osterie, pasticcerie. Tutte con le insegne di un tempo. Ci sono tanti buoni motivi per visitare Belluno, città che è ancora molto ‘veneziana’ nelle architetture del centro. L’itinerario ideale inizia in piazza dei Martiri, oggi il salotto della città e luogo dell’aperitivo. I veneziani la chiamavano Campedèl e ha una
La casa natale di Dino Buzzati a Belluno e il giornalista- scrittore scomparso cinquant’anni fa. Sotto: il Bus del Buson, la centralissima piazza Martiri nel cuore della centro storico e una veduta della città. Più sotto la caratteristica Porta Rugo
strana forma ellittica. Dovuta alla posizione della bombarda posizionata su una delle torri del castello. La piazza oggi è intitolata ai quattro giovani partigiani che furono trucidati dai nazisti il 17 marzo 1945. Lungo la passeggiata poi si svelano le altre bellezze del centro: il Duomo di San Martino, il Palazzo dei Rettori, la Torre Civica, Porta Dojona, piazza del mercato, la chiesetta della Salute, Porta Rugo, la chiesa di Santo Stefano. Da vedere il sontuoso teatro comunale, Palazzo Fulcis con il suo ricco museo sull’arte delle spade, i chiostri e l’archivio di Stato nell’ex Scola dei Battuti. Suggestive le zone naturalistiche che circondano la città, primo fra tutti il Bus del Buson, una stretta gola da film Western di origine preglaciale, raggiungibile al termine di una camminata fra i faggi. Qui in origine scorreva l’Ardo. Il torrente ha scavato un canyon profondo, le cui pareti oggi sono un libro aperto di geologia.
Nei dintorni merita una visita il castello di Zumelle, la nobile Mel con il suo interessante e, naturalmente, l’aristocratica Feltre, con cui Belluno ha fieramente rivaleggiato nei secoli, ma che insieme costituiscono una destinazione turistica di grande valore. Feltre che richiede almeno una giornata di visita per esibire tutta la sua bellezza. La gastronomia è ricca. Si val dal pastin (impasto di carne che in ogni angolo del bellunese ha declinazioni diverse) al caratteristico formaggio schiz, uno dei tanti tesori caseari delle latterie della zona. E poi l’immancabile polenta con il mais sponcio. Ci sono poi i radicchietti di montagna, la selvaggina (cervo in primis), i funghi, i fagioli di Lamon e i rari ‘gialet’. Un paniere ricco di cose buone, con la grappa della distilleria Le Crode di Quero che ripropone un antico metodo di distillazione.
A tavola
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Idee in cucina, tra gusto, sapori del territorio e creatività
Zuppa di cavolo, verza e fagioli cannellini
Insalata di finocchi e arance
La zuppa di cavolo verza e fagioli cannellini è un primo piatto di stagione semplice e gustoso. Una ricetta facile e completa, adatta anche a chi segue un regime alimentare d’impostazione vegetariana o vegana.
Per gli amanti dell’insalata anche d’inverno si possono trovare sfiziose combinazioni di ingredienti DI stagione. L’insalata di finocchi, arance è una ricetta facile e veloce, perfetta per un contorno sfizioso e leggero o un antipasto gustoso.
Ingredienti: 1 cavolo verza; 150 g di fagioli borlotti secchi; 2 patate; 1 gambo di sedano; 1 cipolla; 1 carota;1 litro di brodo vegetale; rosmarino; olio extravergine di oliva; sale; pepe (facoltativo) e crostini di pane Preparazione: Lavate i fagioli sotto acqua corrente, versateli in una ciotola capiente e riempite con abbondante acqua fredda. Lasciate in ammollo per circa 12 ore. Scolate i legumi e lessateli in abbondante acqua a fuoco lento, i fagioli devono essere morbidi ma non completamente cotti. Ripulite la verza e toglietele foglie esterne più dure, tagliatela a listarella. Fatela sbollentare in una pentola con abbondante acqua salata per circa 3 minuti. Scolatela, lasciatela raffreddare. In una casseruola fate soffriggere l’olio e la cipolla tritata. Aggiungete ora le patate tagliate a tocchetti e i fagioli, seguiti dalla verza a listarelle. Mescolate, coprite a filo con il brodo vegetale. Salate e insaporite con il rosmarino e lasciate cuocere per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto. Servite la zuppa con crostini di pane tostati.
Ingredienti: 2 finocchi; 2 arance; 6 noci (facoltativo); olio extravergine di oliva; sale e pepe nero Preparazione: Pulite i finocchi, eliminando i gambi e le foglie esterne più dure e filamentose. Tagliatelo a fettine sottili, lavatelo ed asciugatelo per bene. Tagliate le arance, rimuovendo anche la pellicina esterna degli spicchi. Riducete le arance a pezzettini. Disponete il tutto in un’insalatiera. Condite con un giro d’olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Potete aggiungete anche le noci sminuzzate per dare un sapore ancora più delicatocottura finchè non saranno dorate.
Rubrica a cura di
Sara Busato
Oroscopo
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Ariete E’ tempo di dare concretezza ai progetti conservati nel cassetto da tempo. Questo inizio di anno rappresenta la giusta occasione per capire come realizzarli e in cosa investire
Gennaio
Toro Inizia un periodo di grande ispirazione sul piano lavorativo ma anche sentimentale. Fidarsi del proprio istinto e lasciarsi guidare dalle sensazioni è la strategia vincente
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Bilancia L’inizio del nuovo anno rappresenta la giusta occasione per trovare nuovi equilibri, abbandonando vecchie consuetudini, ormai nocive, e nuovi timori. E’ tempo di risanare vecchie ferite
Scorpione
Atteggiamento costruttivo e concretezza per far decollare il nuovo anno
E’ sempre più impellente la necessità di uscire da una dinamica di dipendenza affettiva. I tempi sono maturi per affrontare le difficoltà che potrebbero derivare da questa ricerca di libertà
Gemelli
Sagittario
E’ il caso di allargare gli orizzonti, sia nelle relazioni con gli altri sia in campo lavorativo. Nuove prospettive possono rivelarsi davvero interessanti e stimolanti per crescere
Potresti diventare davvero protagonista della tua vita se saprai mettere a frutto tutto il tuo valore e il tuo potenziale. E’ questa l’occasione per ripartire all’insegna delle novità su tutti i fronti
Cancro
Capricorno
Da gennaio è possibile avere finalmente riscontri incoraggianti dopo tanti sforzi investiti in progetti ambiziosi e di non facile realizzazione. Aumenta l’entusiasmo ma calibrate le forze
Concentratevi sulla vostra forza di volontà per ottenere il meglio da voi stessi. Prendetevi cura di voi per tornare ad essere le persone determinate che eravate, decise a centrare ogni obiettivo
Leone
Acquario
Tirate fuori il meglio di voi stessi, divertendovi, e date spazio alle vostre passioni. Saprete essere contagiosi, con il vostro entusiasmo, e intraprendenti di fronte a nuove prospettive
Immaginate ora il vostro futuro e iniziate a lavorare di conseguenza. Il lavoro sarà prioritario ma anche gli affetti chiedono la vostra attenzione. E’ ora di capire bene cosa volete portare avanti
Vergine
Pesci
Inizia un periodo impegnativo a causa dei tanti compiti che siete chiamati ad assolvere. Capacità organizzative e sostegno dagli affetti non mancano. Sarete soddisfatti del risultato
Concentratevi su di voi e il vostro benessere psicologico e fisico. Potrete trovare nuove energie per affrontare le sfide che il nuovo anno vi pone davanti
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