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Saranno ben 55 mila i turisti attesi da marzo per la visita alla città con l’arrivo di 36 navi da crociera previsto nel corso di quest’anno
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.
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La data per l’attivazione della ZTL nel Comune di Chioggia ancora non c’è. Procede con un po’ di lentezza la raccolta dei dati delle targhe autorizzate alla circolazione quando il sistema sarà attivo, segno che scetticismo e pigrizia da parte di numerosi cittadini non sono del tutto spariti. Peraltro l’organizzazione della raccolta dati e la disponibilità a fornire informazioni sono gestiti da uno specifico ufficio dedicato in via G. Poli, 1 a Chioggia aperto dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 e il venerdì dalle 8.30 alle 12.30. Disponibili inoltre un sito internet (portaleztl.chioggia.org), mail (ztl@ sstchioggia.it) e numero verde (800 761 911) per la richiesta di informazione sugli aventi diritto. E’ un vero e proprio appello quello che rivolge il sindaco Mauro Armelao ai cittadini: “Tengo a precisare che le telecamere poste ai varchi della Ztl in questi giorni non sono attive. L’accesso al centro storico avviene quindi con le modalità consuete. Colgo l’occasione per ricordare che tutti i cittadini che ne hanno i requisiti devono affrettarsi a comunicare la targa del proprio mezzo all’ufficio apposito o con modalità telematica in modo da trovarsi pronti quando la Ztl entrerà a regime, tra maggio e giugno prossimi e comunque prima dell’estate. L’attivazione della Zona a Traffico Limitato è strettamente legata all’ampliamento del parcheggio di Borgo San Giovanni, un park che potrà accogliere circa 320 auto. Non a caso stiamo correndo per spostare il deposito dei pullman in Val da Rio”.
ZTL, lo step successivo prevederà una delibera di giunta che recepisca tutte le modifiche emerse a valle degli incontri tra Amministrazione, SST, cittadini e categorie economiche/turistiche. Seguirà quindi un periodo di pre esercizio. Un’ultima nota: i 15 euro versati da chi ha già provveduto a far registrare la targa del veicolo saranno validi, oltre che per tutto il 2023, anche per tutto il 2024 e la viabilità in calle San Giacomo e Corso del Popolo Sud (dalla Chiesa di San Giacomo verso borgo San Giovanni) rimarrà così come è oggi anche dopo l’attivazione della Ztl.
Luca RapacciuoloÈ un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Nicola
è una testata giornalistica di proprietà di Srl
< Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.
Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Stievano >direttore@givemotions.itPeriodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)
Chiuso in redazione il 20 marzo 2023
Coloro che ne hanno i requisiti devono comunicare la targa del proprio mezzo all’apposito ufficio
Economia.
Si stima che, da marzo, giungano ben 55 mila turisti pronti a visitare la città grazie al fitto calendario di arrivi di navi di lusso
Il porto di Chioggia “decolla”. L’arrivo di navi da crociera nello scalo clodiense per tutto il 2023 sarà continuo e riguarderà ben 36 giganti del mare, con un flusso di turisti che metteranno piede in città stimato in 55 mila unità. Numeri importanti che testimoniano come il Porto di Chioggia integrerà (anche strutturalmente) la propria funzione commerciale con quella turistica. In particolare per l’anno in corso, oltre alla Sea Dream Yacht Club e alla Viking, che già avevano scalato a Chioggia lo scorso anno, pianificheranno i loro itinerari in partenza da Chioggia anche Azamara Cruises e The RitzCarlton Yacht Collection. Per ciascuna crociera di lusso è prevista una sosta di 2-3 giorni. La buona notizia (perché di questo si tratta) è frutto del lavoro di squadra portato avanti dall’ Autorità di Sistema Portuale e la struttura commissariale per le crociere, in accordo con il Comune di Chioggia, la Capitaneria di Porto, il concessionario Venezia Terminal Passeggeri e le compagnie interessate.
“Il porto di Chioggia si candida a divenire nel 2023 uno scalo crocieristico con tutte le carte in regola per diventare una destinazione autonoma e unica e, allo stesso tempo, un laboratorio dove sviluppare un nuovo modello di fruizione turistica della città e del territorio, capace sia di alimentare ricadute economiche e occupazionali positive, nel rispetto di elevati standard di sostenibilità, sia di valorizzare la storia, la cultura, il paesaggio e le attività artigianali e tradizionali di Chioggia e della laguna e, soprattutto, rendendo anche i cittadini protagonisti”.
Con queste parole il Commissario Straordinario Crociere e Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, commenta la notizia che sembra essere stata accolta con soddisfazione da tutta la cittadinanza. Gongola anche il primo cittadino Mauro Armelao, che sul progetto ha investito molto tempo ed energie fin da inizio mandato.
“Grazie a tutti coloro che hanno collaborato per raggiungere questo importante risultato – dichiara il sindaco, che aggiunge – rilanciare la crocieristica a Chioggia è sempre stato uno dei nostri obiettivi, recuperando parti della città che erano in stato abbandono come il Porto dei Saloni. Si è trattato di un lavoro di squadra e per questo ringrazio su tutti il Presidente dell’Autorità Portuale Fulvio Lino Di Blasio. Ricordo che l’Autorità Portuale ha investito 100.000 euro per portare Chioggia ad essere pronta a ricevere i crocieristi. Ringrazio anche il Comandante della Capitaneria di Porto, Dario Riccobene, che ha curato nei minimi dettagli la parte relativa alla sicurezza e le compagnie di crociera che credono nella nostra città. La gestione dei flussi resta una priorità, per garantire da un lato il rispetto della città e dei cittadini e dall’altro quei servizi ai turisti che renderanno la loro vacanza indimenticabile. L’economia locale avrà ovviamente un beneficio dall’arrivo dei crocieristi che, lo sappiamo, desiderano vivere la città e non solo, vogliono visitare anche i dintorni di Chioggia, creando un volano per l’intera Regione”.
Luca RapacciuoloAl via, dal 20 marzo, i lavori di restauro di Ponte Caneva lungo Canal Vena. Si tratta di un intervento che si inserisce nel più ampio progetto di restauro dei ponti Caneva, S. Andrea, Filippini e Zitelle che sta realizzando il Consorzio Venezia Nuova in Accordo di Programma con il Comune di Chioggia. L’investimento totale dei lavori su tutti i ponti ammonta a circa 2 milioni e mezzo di euro finanziati dal Comune di Chioggia in accordo di programma con il Consorzio Venezia Nuova, soggetto attuatore. Sst nei giorni scorsi ha provveduto a comunicare la richiesta di spostamento temporaneo di 3 imbarcazioni che normalmente sostano proprio nella zona a ridosso del ponte. Il provvedimento si è reso necessario per garantire l’esecuzione in sicurezza dei lavori. Per tutta la durata dell’intervento, le imbarcazioni sosteranno al pontile appositamente realizzato dietro la Pescheria al minuto.
Dal 20 marzo al 3 aprile inoltre verrà interdetta la
navigazione lungo il canale in prossimità di Ponte Caneva, per consentire l’installazione della centina (sorta di scheletro che viene posizionato sotto l’arcata del ponte per consolidare la struttura prima di procedere all’intervento). I lavori di restauro, eseguiti dalla ditta C.C.C. Cantieri Costruzioni Cemento spa, avevano subito tre settimane di ritardo nella fase di partenza per consentire lo svolgimento delle riprese della serie tv “Odio il Natale”. La conclusione dell’intervento sul ponte Caneva è prevista per l’estate. Non si tratta di interventi meramente estetici ma strutturali, che andranno a consolidare la struttura portante del ponte. Lavori che implicano lo smontaggio dell’illuminazione esistente per consentire i lavori, verrà tolta tutta la vegetazione che si è formata nel corso degli anni. In seguito verranno rimossi i gradini. Le pietre ammalorate verranno sostituite con quelle integre. Durante i lavori il transito pedonale sul ponte non è consentito.
Il porto di Chioggia “decolla” e si candida a diventare uno scalo autonomo
Ciò che rimane della vettura saltata in aria nell’attentato di Capaci, il 23 maggio 1992 esposta davanti al palazzo municipale. Intitolata a Francesca Morvillo la camminata pedonale est del Lusenzo
“Quarto Savona Quindici”
è il nome in codice della scorta di Falcone ed è anche il nome dell’associazione custode di ciò che rimane della vettura fatta scoppiare dalla mafia nell’attentato di Capaci, il 23 maggio 1992 di cui rimasero vittime il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e i componenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani che è stata esposta davanti al palazzo Municipale di Chioggia dal 10 al 12 marzo scorso.
Nel cinquantenario della nascita il Lions Club Chioggia Sottomarina, con il patrocinio del Ministero degli Interni, Comune di Chioggia, Associazione Quarto Savona Quindici, RAI Cultura, Associazione Nazionale di Toponomastica Femminile, ha organizzato l’iniziativa
“Le mogli di...Francesca Morvillo, Magistrata e Accademica”.
“Si tratta di un service - ha spiegato Silvia Vianello, presidente del Lions clodiense - destinato in particolare ai giovani, che vuole essere un messaggio di quanto sia importante conoscere, sapere e agire affinché la legalità e il riconoscimento delle pari opportunità per tutti siano i valori per combattere l’illegalità e i pregiudizi”.
Al teatro don Bosco lo scorso 10 marzo si era tenuto in mattinata un incontro con gli studenti delle scuole superiori dedicato a Francesca Morvillo con gli interventi del magistrato Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, di Tina (Concetta) Mauro Martinez, presidente dell’Associazione “Quarto Savona Quindici” e moglie di Antonio Montinaro, il capo scorta di Fal-
cone deceduto assieme ai colleghi durante l’attentato, e di Maria Pia Ercolini, fondatrice e presidente nazionale dell’associazione Toponomastica femminile, che da molti anni sottolinea la discriminazione di genere attraverso l’analisi dei nomi delle strade in Italia. Poco più tardi nei pressi del ponte Baden Powel, alla presenza delle autorità civili e militari, il sindaco Mauro Armelao ha presieduto la cerimonia di intitolazione a Francesca Morvillo della camminata pedonale est del Lusenzo, da ponte Baden Powell al ponte di San Mar-
tino. Tra i presenti all’esposizione della teca contenente ciò che rimane dell’auto della scorta del giudice Giovanni Falcone vi era anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari che ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di vicende così tragiche e di quanti hanno difeso, a costo della propria vita, la legalità: “senza ricordo non c’è futuro”. All’epoca dell’attentato il sindacopoliziotto Armelao era da pochi mesi arruolato nella Polizia di Stato. “Per me, per i miei colleghi del
commissariato, per le forze di polizia e per la città di Chioggia un’emozione unica”.
“Un momento particolarmente significativo per tutti coloro che credono nello spirito di servizioha sottolineato l’assessore alla Cultura e alla pari opportunità Elena Zennaro - Anche se a volte sembra inutile o non importante, bisogna continuare a combattere per la difesa della legalità, per non perdere mai la libertà e la dignità conquistata faticosamente, a volte dolorosamente, nel tempo”.
Eugenio Ferrarese
Ci sarà un campo da bocce, uno per il basket, uno spazio per lo skateboard, un parcheggio che metterà a disposizione 150 posti auto, uno spazio per giocare a scacchi, un supermercato Famila del gruppo Unicomm che darà lavoro per 35 persone e altri posti saranno creati in attività commerciali realizzati nella stessa zona… L’area di via del Boschetto a Sottomarina nel giro di poco tempo cambierà radicalmente.
Il progetto “Ambito 2”, assai impegnativo e ambizioso partito nel 2015 e che finalmente vedrà la sua attuazione, è stato presentato giovedì 9 marzo 2023 nella sala Lampadari del palazzo Municipale. “L’area in questione, nota come via del Boschetto – ha affermato il sindaco di Chioggia Mauro Armelao – era privata e inaccessibile. Dopo questo intervento sarà fruibile per l’intera città, non solo per l’accesso al supermercato, ma per tutti gli altri servizi che verranno realizzati. A nessuno piace tagliare gli alberi, ma le essenze che verranno piantate sono oltre 60”. Il fondatore del Famila, cav. Marcello Cestaro, patron del Gruppo Unicomm, colosso vicentino della grande distribuzione con oltre 7.000 dipendenti tra Veneto e Emilia Romagna, ha sottolineato lo spirito di collaborazione che ha portato all’avvio del progetto. “Vogliamo arrivare a Sottomarina con uno dei nostri punti vendita. Crediamo profondamente nel lavoro che facciamo ma che non sarebbe possibile senza l’aiuto da un lato delle amministrazioni pubbliche e dall’altro senza la gente del luogo. Per questo progetto abbiamo usato materiali non inquinanti e fatto attenzione al risparmio energetico. Assumeremo circa 35 persone solo nel supermercato (altri 50 posti di lavoro verranno creati dal
complesso che ospiterà le attività commerciali dei privati) e invito coloro che si vogliono candidare a mandare il Curriculum al nostro gruppo o a farceli pervenire anche attraverso i nostri contatti in città a partire da agosto prossimo.
Per noi è importante garantire un servizio di qualità, è questo che ci contraddistingue dai nostri inizi”.
“Non è mai venuta meno l’esigenza di rendere armonioso il punto vendita - ha spiegato l’architetto Daniel Tiozzo, progettista e coordinatore dell’intervento - che deve esser parte integrante del contesto urbanistico. Sono rimasto amareggiato per le polemiche di questi giorni. Io sono da sempre attento all’aspetto ambientale. Questo è un progetto ambizioso e tra qualche anno vedremo i risultati positivi sulla città”.
Importanti anche le opere di ur-
Ci sarà un campo da bocce, uno per il basket, uno spazio per lo skateboard, un parcheggio che metterà a disposizione 150 posti auto, uno spazio per giocare a scacchi, un supermercato Famila
banizzazione illustrate dal geometra Luigi Vianello con la trasformazione di via del Boschetto e via Bergamo che diverranno a doppio senso di circolazione, realizzando anche una rotatoria e i sottoservizi, illuminazione e fognature; sotto la pista ciclabile è previsto un mega tubo per la raccolta delle acque piovane. Il costo per l’intervento è di 15 milioni ed è prevista per fine anno l’inaugurazione del primo stralcio nell’area ovest. Alla presentazione del progetto “Ambito 2” sono intervenuti anche Daniele Tiozzo Brasiola, vicesindaco e assessore allo Sport, Massimiliano Tiozzo Caenazzo, assessore all’Urbanistica e Edilizia Privata, Serena De Perini, assessore all’Ambiente, e Angelo Mancin, assessore ai Lavori Pubblici.
Una famiglia ucraina nell’angoscia della guerra, una tragedia per l’intera umanità ancora coinvolta in queste drammatiche e dolorose vicende. E’ questo il soggetto della grande tela intitolata “Perchè” donata dall’artista chioggiotto Amedeo Signoretto alla diocesi di Chioggia per essere collocata nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo (meglio nota come chiesetta di San Pieretto) nei pressi della Cattedrale di Chioggia.
Il dipinto di mt. 1 x 1,5 - che raffigura due giovani genitori con
il figlio colpito a morte - è stato collocato nella parete nord della chiesa quattrocentesca, luogo di meditazione dove si venera un
maestoso crocifisso, alla presenza dell’autore, del direttore del polo culturale diocesano mons. Giuliano Marangon, del collaboratore del museo diocesano Sergio Piva e dell’architetto Emiliano Boscolo. L’opera rimarrà a San Pieretto fino al termine del conflitto tra Ucraina e Russia e sarà successivamente esposta al Museo Diocesano.
Il pittore Amedeo Signoretto e collaboratori saranno anche coinvolti in un evento artistico multimediale nel trecentesco palazzo Granaio in primavera. (e.f.)
Con il passaggio dal Comune all’Agenzia del Demanio dell’area accanto all’ospedale denominata “La Barca” sarà possibile la realizzazione del nuovo distaccamento
IVigili del Fuoco d Chioggia disporranno di una nuova sede nel giro di un paio d’anni o poco più.
Con il passaggio dal Comune all’Agenzia del Demanio dell’area accanto all’ospedale denominata “La Barca”, per la forma dello stabile che visto dall’alto richiama la struttura di una imbarcazione, sarà possibile la realizzazione del nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco a Chioggia.
Nell’area ad est vi è una scuola dell’infanzia, mentre l’altro stabile sul lato ovest, composto da piano terra e primo piano, oltre 600 metri quadrati di edificio e circa 4.000 metri quadrati di verde, è ancora inutilizzato. Nell’ampio spazio esterno potranno essere ospitati mezzi di soccorso anche di grandi dimensioni, mentre questo non era possibile nella vecchia caserma nel quartiere Tombola. Anche la posizione del nuovo distaccamento è particolarmente strategica vista la vicinanza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Chioggia, la facile accessibilità alla viabilità stradale vicino al cavalcavia che si collega con la strada statale Romea ed anche l’utilizzo di mezzi di navigazione.
Il documento è stato firmato il 28 febbraio scorso alla presenza del sindaco di Chioggia Mauro Armelao, dell’ing. Stefano Penzo, Dirigente Settore Lavori Pubblici Comune di Chioggia, dell’arch. Mauro Luongo, Comandante provinciale Venezia - Vigili del Fuoco, dell’ing. Franco Mantovan, Vice Comandante provinciale Venezia - Vigili del Fuoco, del dott. Massimo Gambardella, Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio, dell’avv. Marco Benedetti, Responsabile Servizi Territoriali VE 1 Venezia, Agenzia del Demanio. “Siamo finalmente arrivati ad un momento fondamentale nell’iter della realizzazione della nuova sede della caserma dei Vigili del Fuoco – ha detto il sindaco Mauro Armelao - Il documento sancisce la cessione dell’area all’Agenzia del Demanio che a sua volta la destinerà al Ministero dell’Interno sotto cui ricade la competenza del Corpo”.
Il Demanio potrà disporre dell’area per 99 anni. Dopo la progettazione definitiva ed esecutiva e il successivo appalto degli interventi di ristrutturazione necessari per l’adeguamento del bene alle
esigenze istituzionali, il Ministero dell’Interno investirà oltre 3 milioni di euro.
“Ringrazio il sindaco – ha detto Marco Veronese, consigliere comunale delegato al progetto del nuovo distaccamento - che considero un collega e che mi ha dato la possibilità di occuparmi di questo progetto oggi arrivato ad una svolta importante. Perché, come dice sempre lui, la sicurezza non ha colore”.
Eugenio FerrareseDieci anni di attività nel territorio di Chioggia. L’associazione di promozione sociale “Amico Giardiniere” rivolge il suo impegno alla salvaguardia dell’ambiente proponendo nel corso dell’anno varie azioni dedicate in particolare alla pulizia della spiaggia, della diga, dei canali…, all’orto didattico alla scuola elementare Caccin e media Galilei e alla cura del giardino di San Michele nell’area del Commissariato di Polizia.
L’associazione ambientalista ha già programmato alcune uscite che dopo quella della diga di Sottomarina, interessano una barena il 16 aprile e il forte san
Proprio nell’occasione del decennale sarà organizzato un incontro pubblico e delle iniziative per adottare una barena, coinvolgendo anche le scolaresche che saranno invitate a visitare questo ambiente unico e delicato della laguna utilizzando i sentieri creati da cacciatori ed ornitologi, per conoscere la particolare vegetazione dell’ambiente salmastro ed un habitat naturale che sembra inaccessibile e per molti ancora sconosciuto.
Il Direttivo di Amico Giardiniere comprende il presidente Micaela Brombo, Paolo Penzo vicepresidente, Francisco Panteghini tesoriere, i consiglieri Luigi Penzo e Fabio Casson. Il decennale dell’associazione sarà festeggiato domenica 7 maggio prossimo. (e.f.)
“Amico Giardiniere”, dieci anni di attività nel territorio di ChioggiaFelice il 4 giugno.
Un nuovo Consiglio Direttivo per il Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia IGP che dovrà lavorare per l’impegnativo compito di rinnovare il settore orticolo. Alla presidenza del Consorzio vi sarà ancora Giuseppe Boscolo Palo, che è così al suo quarto mandato, che sarà affiancato dal vicepresidente Roberto Pavan e da Vittorio Agostini, Roberto Boscolo Bacchetto, Michele Boscolo Nale e Claudio Ferro, Emanuele Baldin, anch’essi già presenti nel precedente Direttivo, a cui si aggiungono anche due giovani ingressi: Alessandro Baldin e Martina Garbin. “Siamo chiamati ad operare - afferma il presidente Giuseppe Boscolo (che è anche amministratore
unico dell’Ortomercato di Brondolo) - in un tempo che, dopo le incertezze operative ed economiche causate dalla pandemia, continua ad essere difficile per l’intero comparto orticolo, in special modo per il “Sistema Radicchio” in generale e per quello nella nostra area a Indicazione Geografica Protetta in particolare. Serve quindi un rinnovato impegno per un nuovo “Risorgimento” dell’ortofrutta veneta in sintonia con la Regione Veneto attraverso un approfondito studio economico con Università di Padova e Veneto Agricoltura per ridefinire il sistema organizzativo del sistema Radicchi IGP del Veneto assieme ai tre Consorzi di tutela: il Treviso, il Verona e
il Chioggia”.
In un incontro col dott. Alberto Zanol, responsabile della Direzione agroalimentare della Regione, sono stati affrontati i temi del costo di produzione, della necessità di avere dati precisi su superfici, investimenti e quantità prodotte in Veneto. Infatti la conoscenza produttiva e l’identificazione di quanto costa produrre consentirà una più marcata traspa-
renza nei rapporti commerciali con un indubbio vantaggio della redditività e quindi della sopravvivenza delle aziende agricole. Inoltre grazie alla differenziazione che proviene dall’IGP, con una produzione in costante crescita, il settore agricolo del nostro territorio potrà tornare ad avere ancora soddisfazioni. Al mercato di Brondolo vengono conferiti nel periodo primaverile
100 mila quintali di radicchio precoce e altri 100 mila di radicchio tardivo in autunno. La pandemia, i cambiamenti climatici, la siccità, le gelate, il cuneo salino, la problematica situazione internazionale sono tante ‘sfide’ che il Consorzio del Radicchio di Chioggia IGP dovrà affrontare oltre a quella della tutela del prodotto.
Eugenio FerrareseL’inaugurazione del XLII Anno Accademico dell’Università Popolare “Guido Oselladore” di Chioggia ha proposto un ricordo del grande compositore e direttore d’orchestra Bruno Maderna nel 50° anniversario della sua morte. Nella gremita sala dell’Auditorium comunale S. Nicolò, dopo i saluti del presidente dell’Università Popolare Eolo Bullo, Loris Tiozzo e Sergio Ravagnan hanno illustrato la vita del noto musicista che ha abitato per alcuni anni a Sant’Anna cui è intitolata la scuola media della frazione di Chioggia.
La passione per la musica ha accompagnato fin dall’età infantile Bruno Maderna che già si esibiva all’età di 5 anni e che a 13 anni
dirigeva l’orchestra dell’Arena di Verona. Il suo percorso artistico lo portò a conoscere Gianfrancesco Malipiero ed altri famosi musicisti. All’apice della sua carriera artistica fu chiamato anche a dirigere l’Orchestra sinfonica della Rai di Milano. Scomparve prematuramente a 53 anni. L’assessore alla Cultura Elena Zennaro nel ringraziare l’Università Popolare per l’impegno culturale che sta portando avanti da oltre 40 anni ha annunciato che in occasione delle celebrazioni per Maderna sarà presentata una pubblicazione sulla sua permanenza a Chioggia a cura di Loris Tiozzo e Sergio Ravagnan. Sono circa 120 gli iscritti all’Università Popolare
“Guido Oselladore” di Chioggia le
cui lezioni si svolgono il martedì e il venerdì pomeriggio da ottobre a maggio nella sede di via Cesare Battisti a Chioggia (l’ex scuola elementare Principe Amedeo) coinvolgendo una trentina di docenti. Nel corso dell’anno accademico sono anche proposte conferenze, attività teatrali e musicali, proiezioni cinematografiche, visite a musei e mostre e durante l’estate la rassegna culturale “Il salotto nel cortile”. L’inaugurazione si è conclusa con l’esibizione del Trio Astra - Laura Loretti al pianoforte, Federica Biondi alle percussioni ed Eleonora Penzo al clarinettopresentato da Paolo Padoan che ha proposto musiche di Ennio Morricone, Nino Rota e Nicola Piovani. (e.f.)
“Serve - commenta - un rinnovato impegno per un nuovo “Risorgimento” dell’ortofrutta veneta in sintonia con la Regione Veneto”
La delusione del consigliere regionale Montanariello: “Dopo trent’anni di promesse ancora nulla di fatto”
Il sogno della ferrovia Chioggia-Piove di Sacco continua. Continua nel senso che a quanto pare resterà un sogno, considerato che la Regione Veneto ne ha bocciato anche solo lo studio di fattibilità. Una “doccia fredda” arrivata ad inizio marzo da Palazzo Ferro-Fini e che scontenta non solo i consiglieri regionali chioggiotti, ma l’intero territorio clodiense; ormai malinconicamente rassegnato all’isolamento infrastrutturale. “Dopo 30 anni di promesse, ancora un nulla di fatto. Ancora una volta il governo regionale e la sua maggioranza dicono no ad una infrastruttura che sarebbe la migliore alternativa al congestionamento e alla pericolosità della Strada Romea” è il commento del consigliere regionale Montanariello del PD. Lo stesso esponente dei democratici, in veste di vice presidente della Commissione Trasporti, enfatizza gli aspetti politici di questa decisione: “Ci saremmo aspettati un’apertura, un segnale che potesse far intravvedere all’o-
rizzonte l’inizio dei cantieri. Invece, alla prova dei fatti, la destra dimostra di saper fare solo promesse da marinaio. É palese lo strabismo che incombe nelle politiche dei trasporti e delle infrastrutture in Veneto: da un lato si costruiscono a rotta di collo strade e mega infrastrutture, come la Pedemontana, dall’altro si trovano tut-
te le scuse per fare un’eterna melina nei collegamenti su ferro”.
Più o meno della stessa idea Erika Baldin del M5S, che punta il dito però anche contro il Consigliere clodiense Dolfin, reo di “seguire gli ordini di scuderia” su richiesta della maggioranza in Consiglio.
Luca RapacciuoloZona a traffico Limitato e parcheggi si intrecciano per forza di cose con il più generale tema della viabilità cittadina. Proprio nel primo week end di marzo arrivava alla nostra redazione la segnalazione di Antonio, cittadino clodiense di lunga data, che così fotografa la situazione attuale: “prendo spunto dalla situazione traffico a Sottomarina di oggi, domenica 5 marzo, con un paese invaso di auto di turisti domenicali giornalieri che, complice il bel tempo, si sono riversati in spiaggia, in diga ecc. Mi piacerebbe si parlasse anche della carenza di infrastrutture viarie. A Sottomarina Lido queste ultime risalgono agli anni ‘80 del secolo scorso; la strada dei comparti parallela a Viale Mediterraneo (sempre “intasato” di auto) vanta progetti che ormai risalgono ad oltre 20 anni fa, ma le ruspe chissà quando entreranno in funzione”. (l.r.)
Bike sharing. L’assessore Serena De Perini traccia un bilancio dei primi mesi di attività
Progettato e realizzato grazie ad un finanziamento della Comunità Europea il servizio “Chioggia... che storia! - Bike-sharing” comprende 12 stazioni di prelievo e riconsegna delle bici muscolari e a pedalata assistita
Bike sharing, un servizio che a Chioggia funziona e viene apprezzato da turisti e residenti. Nei primi 5 mesi da quando il servizio è stato disponibile dal 30 luglio al 31 dicembre 2022 sono stati registrati 2000 prelievi di biciclette che hanno permesso di sostenere i costi della alimentazione energetica e delle manutenzioni.
“I dati - ha affermato Serena De Perini, assessore alle Politiche comunitarie - ci confermano un utilizzo continuo delle biciclette e anche gli stessi chioggiotti lo stanno apprezzando. Decisamente una nota positiva per la nostra città, che denota una particolare attenzione verso la tutela dell’ambiente, senza contare che pedalando tra le nostre calli e piazze la città si apprezza molto di più”.
Progettato e realizzato grazie ad un finanziamento della Comunità Europea il servizio “Chioggia...
che storia! - Bike-sharing” comprende 12 stazioni di prelievo e riconsegna delle bici muscolari e a pedalata assistita che consentono di raggiungere il centro storico di Chioggia, Sottomarina, Borgo San Giovanni, il Lungomare e, grazie alla pista ciclabile di via padre Emilio Venturini e il sottopasso collegato, il Centro Commerciale Clodì a Brondolo. Questo servizio è inserito nel progetto Interregionale taliaCroazia “SU.TR.A.” che si concluderà il 31 marzo. E’ la prima volta che il Comune di Chioggia diventa partner in un progetto di cooperazione transfrontaliera. Il progetto intende promuovere la mobilità sostenibile nelle città costiere dell’Adriatico orientate al turismo, creando nuove soluzioni di trasporto multimodale per migliorare la qualità della vita di residenti e non-residenti e incrementando l’attrattività turistica dell’area.
La maggior parte degli utenti del servizio di bike sharing è maschio, tra i 20 e i 50 anni, servendosi delle biciclette in particolare nelle fasce orarie 10-12 e 20-22 utilizzando l’abbonamento “mini” di una giornata o l’abbonamento settimanale. Le stazioni più frequentate dell’intero periodo sono state quella alla rotonda tra Viale Mediterraneo e il Lungomare, quella accanto al Palazzo Municipale in corso del Popolo e quella vicino al punto IAT (informazioni e accoglienza turistica) sul lungomare a Sottomarina.
Il servizio è stato apprezzato anche dalle categorie turistiche e dagli operatori del commercio che si sono confrontati in un incontro che ha riguardato i bisogni specifici riguardanti la mobilità sostenibile, le azioni concrete e le strategie per favorirne lo sviluppo.
Eugenio FerrareseÈ arrivata alla 6a edizione l’iniziativa chiamata “Donare un sorriso” promossa da Laura Doria che, con la propria famiglia e assieme ad altri amici volontari, hanno visitato varie strutture di assistenza sociale di Chioggia in costume da Clown nelle giornate del carnevale lo scorso febbraio. Musica, balli, semplici gag e tanti palloncini modellati sono il filo conduttore dei momenti in compagnia dove il tema principale è il sorriso, quel momento di spensieratezza che nella tristezza è medicina.
“Pur non essendo professionisti – commenta Laura Doria - siamo riusciti bene ad intrattenere e a divertire, sempre concludendo poi con il recitare tutti assieme la poesia di P. Faber “Valore di un
sorriso”, che racchiude in sé quei sani valori che ci hanno spronato a fare questa esperienza”.
Si ringraziano dell’accoglienza le strutture Prometeo Sociale Onlus, comunità alloggio “Dopo di Noi”, Anffas Onlus Chioggia, casa di riposo F.F.Casson (Boschetto, Girasole, centri diurni e Arcobaleno), Centro Sollievo del-
la cooperativa Titoli Minori e il personale sanitario dell’Ospedale di Chioggia. “Agli utenti – conclude - abbiamo consegnato un piccolo pensierino realizzato da noi oltre a gadget ed articoli vari donati per l’occasione dalle attività commerciali supermercato Conad, McDonald’s e Capricci by Stefy, di Chioggia”.
Lo scorso anno grazie a investimenti e sponsor sono stati raccolti 6000 euro, con 900 ore di lavoro volontario e l’organizzazione di 15 eventi. Molte le proposte anche per l’anno in corso
Édal 2016 che il Comitato Riva Vena si adopera per la riqualificazione e il rilancio di questa parte del centro storico di Chioggia con lo scopo di rendere Fondamenta Riva Vena un posto migliore, più pulito e decoroso e le molte iniziative realizzate in questi anni hanno rivitalizzato questa zona della città. Lo scorso anno grazie a investimenti e sponsor sono stati raccolti 6000 euro, con 900 ore di lavoro volontario e l’organizzazione di 15 eventi, rivolgendo un ringraziamento all’amministrazione comunale, Ascom, Confartigianato, Proloco Chioggia e Palazzo Goldoni. Le informazioni sulle attività del Comitato - che si riunisce ogni primo lunedì del mese a Palazzo Goldoni - possono essere consultate sulle pagine Instagram e Facebook Riva Vena Chioggia. Tra le richieste al comune di Chioggia, alcune già in procinto di attuazione, il completamento dei cartelli che forniscono informazioni culturali, il rinnovo di quelli già presenti, l’installazione di passamano in legno sui ponti per facilitare il passaggio degli anziani, la creazione di stalli per biciclette in prossimità delle botteghe in Riva Vena. In un recente incontro col sindaco si è discusso della pulizia del canale e della riva, della sistemazione della trachite nelle calli, del completamento del circuito delle telecamere nella zona nord e di un piccolo progetto per l’ulteriore valorizzazione del capitello votivo vicino alla Pescheria.Il Comitato Riva Vena ha attivamente collaborato con le iniziative proposte per la festa di San Valentino - “Il salotto degli sposi” a Palazzo Goldoni, la cena romantica al ristorante Riva Vena - il “Magico Settecento” per Carnevale, il compleanno di Carlo Goldoni il 25 febbraio, una conferenza sull’amore il 17 marzo alla Cicchetteria Nino Fisolo. Dal mese di aprile il giovedì nella stessa Cicchetteria saranno organizzati i “ripassoni” per i giovani che si apprestano ad affrontare l’esame di maturità con la collaborazione del prof. Francisco Panteghini ed altri docenti per ripassare storia, letteratura, filosofia e storia dell’arte. Il 2 settembre 2023 si terrà la IV edizione dell’estemporanea di pittura Riva Vena e i suoi colori in collaborazione con Ascom, Confartigianato e l’Assessorato alla Cultura del comune di Chioggia.
Eugenio FerraresePunta all’enogastronomia, ma il programma per l’anno 2023 si presenta assai suggestivo e con molte proposte in grado di attirare l’interesse dei visitatori e degli abitanti del territorio comunale. L’associazione “Riva Vena”, che raggruppa bacari, ristoranti e residenti, ha scelto quale presidente un giovane imprenditore, Morgan Vianello - che assieme alla madre 8 anni fa ha aperto il suo bacaro nella zona nord di riva Vena - che sarà affiancato dal vice presidente e tesoriere Luigi Ranzato, dal segretario Luca D’Ambrosio e dai consiglieri Roberto Pagan e Marco Pozzobon. Lunedì 20 febbraio 2023 la nuova associazione nell’aula
magna di Palazzo Grassi ha illustrato le iniziative che intende proporre alla presenza di vari rappresentanti di associazioni di categorie - Giuliano Boscolo Cegion dell’associazione albergatori ASA, Francesca Pinelli del Consorzio Lidi di Chioggia, Giuseppe Boscolo Palo direttore dell’Ortomercato di Brondolo, Giorgio Bellemo Ascot - del consigliere regionale Marco Dolfin, dell’assessore Angelo Mancin e del consigliere comunale Riccardo Griguolo e di altri ristoratori del centro storico.
Nel mese di aprile si terrà la seconda edizione di “Cicchettando”, manifestazione che ha riscosso un grande successo lo scorso anno; a maggio il mercatino del vinile sparpagliato lungo tutta la riva Vena; a giugno il “Cicchetto de la Marciliana” con un prodotto locale in concomitanza con il Palio; a luglio proiezioni di luci su palazzi e scorci caratteristici; ad agosto festival jazz con musicisti a bordo di gondole e imbarcazioni storiche; a settembre la Sagra del Folpo e i musicisti di strada; seguirà “Ottobre Blu” ospitando gli allievi e ufficiali della Marina Militare.
L’associazione “Riva Vena” prevede anche nuove illuminazioni a tema, angoli selfie e spazi vintage. (e.f.)
Riqualificazione e rilancio di un’area del centro storico
Lo scorso febbraio il Coro Popolare è stato invitato a rappresentare il Veneto nella rassegna corale “ Voci in viaggio” nella splendida cornice del Teatro Comunale “Luigi Russolo” di Portogruaro
Il nuovo presidente dell’associazione Pier Giorgio Tiozzo Gobetto sarà coadiuvato dalla vice presidente Chetti Buseghin, la segreteria è affidata ad Annetta Sambo e Aldo Fuolega. Il Direttivo comprende anche i consiglieri Marilena Gorini, Franco Penzo, Romeo Pilat e Gianfranco Tiozzo Netti. Il maestro Loris Tiozzo, fondatore del Coro, mantiene il ruolo di Direttore e tesoriere.
Il Coro Popolare Chioggiotto è un’associazione attiva dal 1979, diventato misto con l’ingresso della componente femminile; aderisce all’AMBAC (Associazione musicale regionale) e alla Gioventù Musicale d’Italia (sezione di Chioggia).
Lo scorso febbraio il Coro Popolare è stato invitato a rappresentare il Veneto nella rassegna corale “Voci in viaggio” nella splendida cornice del Teatro Comunale “Luigi Russolo” di Portogruaro. Si è trattato di un incontro multiculturale con le voci e i suoni di tradizioni linguistiche e canore diverse del Veneto, del Friuli della Slovenia.
Il coro chioggiotto ha proposto alcune canzoni popolari tipiche dell’ambito lagunare assieme a canti di più larga diffusione regionale armonizzate dal direttore Loris Tiozzo.
Il concerto “Voci in viaggio” fa parte di un progetto interregionale Italia-Slovenia denominato PRIMIS, che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio linguistico, culturale e naturale delle comunità linguistiche dell’area, al fine di attrarre la domanda di turismo sostenibile.
Il complesso vocale strumentale “Città di Chioggia”, che comprende la Banda Cittadina e il Coro Popolare, si esibirà in un concerto di musiche popolari e classiche il 14 maggio prossimo all’Auditorium comunale S. Nicolò nell’ambito della 49a Stagione Concertistica organizzata dalla Gioventù Musicale d’Italia.
Il Coro Popolare Chioggiotto sta allargando il proprio orga-
nico; quanti fossero interessati si possono rivolgere ad uno dei componenti del Direttivo e dei soci, al maestro Loris Tiozzo o alla sede dell’Associazione, a Palazzo Ravagnan, Riva Vena 895.
Eugenio FerrareseIl concerto musicale della prestigiosa Cappella Marciana il 18 marzo e la concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Dianin, vescovo di Chioggia, del 19 marzo concluderanno nella cattedrale di Chioggia l’anno giubilare indetto per i 150 anni della fondazione della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia. Nel 1873 padre Emilio Venturini e madre Elisa Sambo danno vita ad una congregazione di religiose per aiutare le ragazze orfane e così sottrarle alla miseria e ai vizi. L’opera dei fondatori si è poi sviluppata anche nell’educazione, nell’assistenza dei malati e creando missioni anche in Messico, Papua Nuova Linea e Burundi. Molti eventi hanno contraddistinto le
celebrazioni di quest’anno giubilare aperto il 19 marzo 2022 dalla messa solenne nella chiesa della Madonna della Navicella, poi proseguito nel mese di maggio con la mostra storico-fotografica “Memoria del passato, speranza per il futuro” nella chiesetta di san Martino, con la festa di san Filippo Neri - essendo stato padre Venturini un sacerdote dell’ordine dei Filippini -, con la conferenza mariana con gli interventi di padre Sergio M. Ziliani e Luciano Bellemo, la festa di Maria Addolorata, la mostra a Rosolina, la solennità di san Vincenzo de’ Paoli, la conferenza “Chioggia nel secondo Ottocento tra immaginario collettivo e realtà storica” con gli interventi di Alberto Naccari e Pierluigi Bellemo, l’anniversario della morte di padre Venturini e della cofondatrice madre Elisa Sambo. La Congregazione delle Serve di Maria Addolorata pubblica una rivista quadrimestrale “Una vita, un servizio” che fa conoscere le esperienze delle suore nel mondo. (e.f.)
Territorio
Chioggia ha ospitato l’evento conclusivo di “Blue Coast Agreements 2030”, il Progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fishing Local Action Groups) in partenariato per promuovere la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU in sette Regioni italiane. Hanno partecipato all’incontro insieme al FLAG GAC
Chioggia e Delta del Po, il FLAG
Veneziano – VeGAL; il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna; il FLAG Marche Centro; il FLAG Marche Sud; il FLAG Costa Blu; il FLAG Alto Tirreno Toscano; il FLAG Costa degli Etruschi; il FLAG Pescando, il FLAG Levante Ligure e FLAG Savonese. Tra le autorità presenti, oltre al sindaco di Chioggia Mauro Armelao e all’assessore alla Cultura, Demianio e Agricoltura Elena Zennaro, anche Cristiano Corazzari, assessore alla Pesca della Regione del Veneto, Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato della Repubblica Italiana e i sindaci Roberto Pizzoli (Porto Tolle), Valeria Mantovan (Porto Viro) e Michele Grossato (Rosolina).
“La pesca del futuro non è solo economia, ma anche cultura, turismo e tradizione e la politica deve riuscire a trovare un
equilibrio. Questo progetto è importante per far capire quanto un’eccellenza come questa possa essere a beneficio di quell’Europa che a volta è un po’ sorda su questo tema” ha dichiarato Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato. “Oggi si parla di pesca sostenibile che non deve però essere slegata dalla sostenibilità economica e sociale – ha sottolineato Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Pesca – e questo è il vero valore in cui poter investire per il futuro. Ciò significa avere prodotti migliori sulle tavole dei cittadini, una filiera che sia sempre più accertata sulla salubrità della pescato e la scelta di tecniche di pesca meno incidenti sull’ambiente. Vogliamo valorizzare le nostre potenzialità per dare fu-
Coinvolti 11 flag in 7 regioni italiane. Individuate azioni concrete all’insegna dell’Agenda Onu 2030
turo ai pescatori e a un’attività radicata nella cultura e nella tradizione del Veneto”.
Tanta la soddisfazione di Marco Spinadin, Presidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po: “Questo progetto si intreccia perfettamente con quella che potrebbe essere una gestione delle nostre coste anche all’interno di comparti o di aggregazione come Contratti di Costa o di Fiume in una sinergia tra terra, laguna e mare”. Dopo un anno e mezzo di lavoro, i frutti sono il Documento di Indirizzo Strategico, il Catalogo delle “azioni pilota” da sperimentare nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, in attuazione dell’Agenda 2030 e lo strumento del Contratto di Costa.
Gaia FerrareseLaura Mosca, responsabile dei progetti di cooperazione per il FLAG GAC Chioggia Delta del Po, qual era l’obiettivo del progetto“Blue Coast Agreements
2030”?
“Il tema è l’individuazione di azioni pilota per mettere a terra su scala locale i 17 obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’Onu nell’ambito della blue economy. E questo a partire dall’obiettivo 14 che è quello che interessa la vita sotto i mari, di nostra diretta competenza, passando da quello della lotta al cambiamento climatico a quello riguardante la gestione dell’acqua, così come obiettivi a carattere più socio-economico ma anche culturale. È stata per noi davvero una sfida: sono stati individuati cinque indirizzi strategici che afferiscono ai diversi ambiti tematici, dalla formazione alla gestione dei rifiuti alle ener-
gie alternative, abbiamo prodotto un catalogo delle possibili azioni e ne state individuate 11 – una per ogni FLAG – che rappresenta un po’ l’azione bandiera, quella che più rappresenta il territorio”.
colta dei rifiuti alla decarbonizzazione, a iniziative di formazione e sensibilizzazione”.
Sono tutte azioni molto concrete dunque, partendo dall’ascolto.
Qual è quella del Flag Chioggia
Delta del Po?
“È un’azione di governance, che si declina in tante attività concrete. Si tratta della costituzione di una ‘blu community’. Gli ambiti di intervento sono vari, dalla rac-
“Assolutamente. Abbiamo cercato di dare anche concretezza e strumenti ai territori per non rischiare di elaborare un progetto che restasse sulla carta. Infatti ache la fattibilità è un criterio di sostenibilità di cui abbiamo tenuto conto. Lo strumento operativo che abbiamo adottato è stato il contratto di costa, che nasce dal contratto di fiume e consiste in un percorso di programmazione negoziata per mettere insieme diversi attori e, attraverso la discussione e la condivisione, trovare un sistema di regole per la gestione integrata delle risorse territoriali a partire da quella prioritaria che nel nostro caso è l’acqua di mare”.
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Fai la doccia al posto del bagno, risparmi fino al 75% di acqua
Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti: 1 minuto di acqua corrente sono 20 litri sprecati
Non usare il wc per eliminare piccoli rifiuti, meglio lo scarico differenziato risparmi il 10% di acqua
Mangia a Km0, ogni volta che il cibo viene importato, si importa anche l’acqua contenuta in esso
Spugna e secchio per lavare la tua macchina, risparmi più di 100 litri d’acqua
Usa la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico
Controlla e ripara il rubinetto o il water che gocciolano: una perdita può costare 5mila litri all’anno
Tieni in frigo l’acqua se la vuoi fresca, non la far scorrere dal rubinetto
Lava la frutta e la verdura in una bacinella e ricicla per le piante l’acqua utilizzata
Innaffia le piante la sera, dopo il tramonto l’acqua evapora lentamente
Si è svolta nelle scorse settimane l’assemblea elettiva dei giovani agricoltori veneziani di Coldiretti presso l’agriturismo
“Al Capitellon” a Rio San Martino di Scorzè. Erano presenti all’evento il direttore di Coldiretti
Venezia Giovanni Pasquali, il delegato regionale dei giovani agricoltori Marco De Zotti accompagnato dal segretario regionale
Luca Motta. Durante l’assemblea formata da una sessantina di giovani agricoltori under trenta è stato eletto il nuovo coordinamento formato da undici giovani e tra questi è stato confermato come loro delegato Davide Montino. Di fatto questo che si appresta ad iniziare, è il suo primo mandato da rappresentante dei giovani anche se l’esperienza era già iniziata a tutti gli effetti due anni fa, quando era subentrato in sostituzione di Luca Bertaggia che a causa dei pressanti impegni aziendali aveva lasciato
l’incarico ed è stato ringraziato in presenza di tutti, per il lavoro svolto. Davide Montino è titolare da nove anni di un’azienda agricola di 12 ettari ad indirizzo prevalentemente orticolo a Zianigo località di Mirano dove in centro paese ha aperto anche un punto di vendita diretta dove si possono trovare tutti i prodotti stagionali e rigorosamente agricoli. La storia di Davide ha sin dall’ini-
Montino è titolare da nove anni di un’azienda agricola di 12 ettari ad indirizzo prevalentemente orticolo a Zianigo
zio conquistato l’attenzione di molti in quanto a differenza di quanto accade solitamente fu la sua passione per l’agricoltura a travolgere e convincere l’intera famiglia di madre, padre e sorella
a dedicarsi al settore agricolo e non viceversa. Al termine degli studi di agraria il suo obiettivo fu di trovare un appezzamento di terra ed iniziare a coltivare i campi. “Non è stato facile- ammette
Sono undici i consiglieri di Giovani Impresa tutti al di sotto dei trent’anni nel coordinamento di Coldiretti. Tra loro dopo Davide Montino eletto delegato vi sono Margherita Maggi di Mira che coltiva lavanda impegnata negli orti sociali, Federico Zavan di Mirano che coltiva seminativi, Alessandro Corò di Mogliano Veneto che alleva suini, Francesco e Nicolò Koliotassis di San Donà di Piave viticoltori, i fratelli Giacomo e Filippo Alberto Ballarin di Cavallino Treporti orticoltori, Luca Cecchetto di Portogruaro cerealicoltore, Lorenzo Pajola di Tessera florovivaista e Riccardo Tolomei di Chioggia orticoltore. A coordinare il gruppo di giovane impresa venezia sono i segretari Giacomo Pagan e Calogero Sciarratta. “Le giovani imprese agricole - ha sottolineato il delegato regionale Marco De Zotti - svolgono attività connesse che sono in
prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività. Ecco che è’ necessario riconoscere ulteriormente l’importante ruolo che svolgono le aziende agricole consolidando il lavoro dei nostri giovani imprenditori e sostenendo il loro sogno di investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono e creare opportunità, per avvicinare ancora di più i giovani al mondo agricolo in un’ottica di rinnovamento”. I giovani veneziani saranno inoltre parte dei 55mila giovani italiani che si sfideranno nel concorso Oscar Green rivolto e dedicato a tutti i giovani che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia. Il
Davide- dover iniziare da zero l’attività, ma il mio entusiasmo mi ha portato ad avere importanti soddisfazioni in particolare grazie alla vendita diretta, poiché riesco a stabilire un rapporto con
i miei clienti a cui spiego la stagionalità, le modalità di coltivazione, raccontando i tempi della campagna spesso scadenzati anche da eventi climatici devastanti che mettono a repentaglio il raccolto. Spiegare tutto questo ai clienti porta a suscitare maggiore interesse, apprezzamenti e valorizzazione del mio lavoro. ”Numerosi gli obiettivi del nuovo gruppo di giovani agricoltori tra questi rivolgersi a loro volta ad altri giovani studenti degli istituti di agraria per parlare loro delle sfide a cui si affaccia l’agricoltura del futuro, con la nuova Pac in vigore da quest’anno per i prossimi cinque anni. I giovani di Coldiretti sono stati importanti protagonisti in questi anni di raccolte firme come “stop cibo anonimo” e contro lo spreco di suolo, mentre l’obiettivo di questi ultimi mesi e quelli futuri sarà fermare la minaccia del cibo sintetico.
Guerra? Ancora? Che noia! Voi che ci leggete da casa, e magari non avete partecipato a questa serata penserete che sia stato davvero così, invece noi ragazzi delle terza B che abbiamo partecipato possiamo garantirvi che questa serata a teatro ci ha colpito molto. Nella fantastica cornice del nostro teatro “Tullio Serafin”, accompagnati dalla Dirigente, Dott.ssa Finotti, e dalla nostra professoressa di lettere, Vuocolo, abbiamo conosciuto le dinamiche di una guerra a noi molto vicina, una guerra che sembrava essere lampo e moderna, invece come vediamo anche dal telegiornale si protrae da un anno. A presentare gli ospiti della serata l’assessore Ilaria Turatti, che ha saputo con maestria farli conoscere al pubblico, dando anche informazioni sulla loro carriera, ma anche gestire i tempi, gli interventi … Erano presenti due cronisti di guerra: Fausto Biloslavo, Francesco Semprini inviati dei canali Mediaset e il generale di Brigata Ippoliti. Dopo aver esaminato le cause della guerra, i possibili epiloghi, i due giornalisti hanno raccontato anche con l’ausilio di alcuni video alcuni momenti dal fronte, spesso drammatici perché loro vivono tra le bombe, a stretto contatto con la gente del posto per portare aiuti, per sapere come sopravvivono all’inferno delle bombe, come la pensano, perché sia tra i russi che tra gli ucraini c’è chi vuole questa guerra e chi invece si chiede il perché.
Di fatto come ha affermato anche la vice presidente Ucraina, intervistata da Semprini, l’Ucraina sta vivendo il suo Risorgimento e per questo molto continuano a combattere e a vivere lì. Oltre a spiegarci le cause, le motivazioni del conflitto, il perché i Paesi continuano a dare armi all’Ucraina, perché Putin si ostina a continuare nell’attacco, è stata fatta anche una interessante analisi dei dati riguardanti l’economia
Marzo mese di visite al museo nazionali in villa Pisani a Stra. Sabato 25 marzo è in programma “Luoghi segreti e parco” dalle ore 15. “Vi accompagniamo - spiegano gli organizzatori - ad apprezzare tutta la bellezza del museo e del parco della regina delle Ville nella Riviera del Brenta, facendovi anche scoprire luoghi speciali come il bagnetto Beauharnais e la Coffee House. Un vero pacchetto completo di meraviglie della natura e dell’arte che solo luoghi come questi possono offrire. Il racconto del passato e lo sguardo all’attuale vi sapranno emozionare in un’esperienza indimenticabile. La durata è di 2 ore circa, i posti sono limitati e per questo
è consigliata la prenotazione. Il costo dell’ingresso è di 15 euro (sotto i 10 anni è gratuito).
In caso di pioggia la visita potrebbe essere modificata, comportando l’esclusione del parco dal tour e quindi il costo potrà essere ridotto a 10 euro.
L’iniziativa “Indaga” è in programma domenica 26 marzo dalle 10 alle 14.
“I giochi di indagine del museo sono pensati – spiegano ancora gli organizzatori - per tutte le età, singoli visitatori, gruppi e famiglie. Il modo più divertente e curioso di conoscere il museo, con possibilità di scegliere se esplorare solo parco oppure museo e parco. È disponibile anche la ver-
Nel giornalino dell’istituto raccolte le riflessioni e le impressioni sul conflitto in Ucraina a seguito di un incontro con due famosi cronisti Fausto Biloslavo e Francesco Semprini e al generale di brigata Ippoliti
del Paese invaso.
Infatti, ha sottolineato il generale Ippoliti, si parla sempre di Ucraina come “graniere” dell’Europa, anche se in realtà i dati ci dimostrano che si produce grano soprattutto in Cina e Russia, come pure il numero dei morti al giorno é maggiore in guerre meno conosciute (Arabia, Yemen), quindi spesso i punti di vista variano in base a cosa la cronaca vuole farci intendere, quindi, suggeriva di avere sempre un occhio aperto sui dati certi.
Molte anche le domande da parte del pubblico, perché abbiamo capito ascoltando queste relazioni che davvero ci sono complessi meccanismi che regolano i rapporti e gli equilibri fra gli Stati, lo stesso ruolo dell’Onu é sensibile a questi accordi. Resta il fatto che come sottolineavano gli inviati, quei giovani che soffrono e quegli anziani che vivono in condizioni devastanti potremmo essere noi.
Da oggi i nostri Notiziari
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sione per i più piccoli. Il gioco si avvia all’arrivo dei partecipanti, senza obbligo di orario di partenza (entro 60 minuti dal termine segnato) e permette giocando di visitare e conoscere il museo/ parco in libertà”. E’ previsto un simpatico premio finale. Il costo del biglietto di partecipazione è di 10 euro. Sempre domenica 26 marzo “Il gusto dei Pisani” dalle 16: visita alla scoperta del piano nobile e del parco con conclusione in aula in relax e convivialità. Il piacere di entrare in Villa Pisani e sentirsi coccolati come gli ospiti dei nobili Signori; concludendo con una merenda/spuntino in Villa accompagnati dalla musica. Durata 120 minuti, costo 18 euro.
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Con l’arrivo della primavera s’intensifica l’attività atletica e riprendono le manifestazioni. E’ il caso della Dogi’s half Marathon che è ripartita lo scorso anno dopo due anni di sospensione per il Covid ed è giunta alla ventiseiesima edizione che si svolgerà domenica 2 aprile e quest’anno prevede la partenza e l’arrivo a Fiesso d’Artico. La Dogi’s Half Marathon ha origine da un’intuizione, quella di alcuni soci dell’allora Libertas Mira. Allenandosi in outdoor, scoprirono che la distanza tra i due ponti di Stra e Mira sul Naviglio Brenta è esattamente la classica distanza della mezza maratona: 21.097 metri. Le amministrazioni comunali di Stra, Fiesso d’Artico, Dolo e Mira del tempo convennero di sostenere l’iniziativa nascente facendo in modo che ogni anno uno dei quattro comuni diventasse sede di partenza e arrivo, rendendo sotto questo aspetto la Dogi’s Half Marathon unica al mondo. La prima edizione partì da Stra,
nel 1998 e nel corso degli anni ha acquisito sempre più importanza con la partecipazione sempre più numerosa di atleti stranieri di primo piano. L’anno scorso, il 3 aprile, arrivo e partenza a Dolo e buona partecipazione di atleti con la vittoria di un corridore italiano, Stefano La Rosa, dopo anni
La prima edizione della Dogi’s Half Marathon partì da Stra, nel 1998 e nel corso degli anni ha acquisito sempre più importanza
di dominio straniero, era dal 2014 che non trionfava un atleta azzurro, allora fu Carletti. Anche in campo femminile vittoria azzurra di Anna Incerti, anche in questo caso un successo atteso dal 2013, dal successo di Ricotta. In campo maschile negli ultimi anni erano stati gli atleti keniani a farla da padrone, con l’eccezione del Gambia nel 2018, in campo femminile, invece, trionfi sempre di africane
di Kenia ed Etiopia. Quest’anno la curiosità di scoprire se vi sarà il bis azzurri. Nel classico programma primaverile anche l’appuntamento tradizionale “Passeggiata di Solidarietà” organizzata da Tgs Eurogroup denominata “Su e Zo per i Ponti di Venezia” giunta alla 43esima edizione e che quest’anno si svolgerà domenica 16 aprile. Un momento da vivere assieme per godere di una giornata all’a-
Dal 20 marzo sino al 3 aprile, si svolgerà la 73sima edizione della Viareggio Cup, manifestazione che a livello giovanile si può definire un vero e proprio campionato del mondo e che in passato ha visto la partecipazione di numerosi atleti poi divenuti professionisti affermati. Sarà anche la vetrina importante per un giovane calciatore mirese che da due anni fa parte del settore giovanile del Pontedera, ma vanta anche qualche convocazione in prima squadra, formazione toscana che milita nel girone B di
serie C. Si tratta di Davide Rosa, classe 2004, che ha iniziato a giocare molto presto a Borbiago, dove risiedeva, per poi crescere calcisticamente nel settore giovanile del Padova prima di trasferirsi a 1 6 anni, per motivi di studio, segue un corso turistico, in Toscana. Laterale destro fluidificante, Davide Rosa fa della velocità e della fisicità abbinate a buone doti tecniche, i suoi punti di forza e spera di approfittare del palcoscenico della manifestazione giovanile più importante a livello mondiale. Tifoso
ria aperta alla scoperta di Venezia nei suoi luoghi più caratteristici e meno esplorati dal turismo di massa: una proposta all’insegna del turismo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Due i percorsi tra cui scegliere: quello completo di 11 km con 42 ponti, con partenza e arrivo in Piazza San Marco, e quello breve di 5,4 km con 19 ponti, indicato in particolare per le scuole dell’in-
interista, appassionato di musica e di film, Davide comunque ha una grande passione per il calcio che gioca anche con gli amici, La Viareggio Cup vedrà al via quindici squadre italiane a partire dal Sassuolo che ha vinto l’ultima edizione, e formazioni provenienti da tutto il mondo. La squadra di Davide Rosa, inserita nel girone B, farà il suo esordio martedì 21 marzo e del girone fanno parte anche il Torino, gli argentini del Don Torcuato e gli australiani dell’Apia Leichhardt. (l.p.)
fanzia e primarie, con partenza dal Porto di Venezia e arrivo in Piazza S. Marco. Una grande novità per l’edizione 2023: l’Arsenale torna a spalancare le sue porte ai partecipanti della Su e Zo. Sarà presente un ristoro per ciascuno dei due percorsi in Parco Savorgnan per il percorso completo e al Porto di Venezia per il percorso breve.
Lino PeriniOrmai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente. Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui
Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti. Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%. Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020,
quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.
E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a te, tra destra e sinistra
è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.
L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all'eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.
Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”
Altri due passi avanti sulla strada dell’autonoma differenziata, che a metà marzo ha incassato il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha fatto importanti passi avanti nel giro di pochi. L’ultimo in ordine di tempo è l’approvazione definitiva del disegno di legge dal Consiglio dei Ministri. Una decina di giorni prima era arrivato il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza
Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Con alto senso di responsabilità e volontà
di inclusione porteremo avanti questo progetto, ascoltando tutti, consapevoli che questa è una scelta di modernità. Adesso serve che prosegua con efficacia il lavoro per LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Dovrà continuare l’impegno di tutti anche nel far capire che l’autonomia non spacca certo il Paese, né impoverisce qualcuno, ma è una grande opportunità per tutti i territori”.
Zaia si spiega meglio e aggiunge: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L'autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell'amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.
Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece avevano espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare.
Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.
Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha dichiarato - sull’autonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il ministro. “È stato un incontro
costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di questa sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”.
La riforma. Dopo il via libera del progetto da Consiglio dei Ministri e Conferenza delle RegioniLuca Zaia Roberto Ciambetti
Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l'affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un'affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale.
Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.
“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione – commenta il segretario regionale, Andrea Martella – grazie all'immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare. Siamo una grande co-
munità. Non c'è nessun’altra forza politica che si apre all'esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”
“La vittoria di Elly Shlein – continua – rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavoro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e
al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”
“In Veneto – spiega Martella – in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l'elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d'Italia non sembra in grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l'incapa-
cità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”
“Noi siamo in campo – conclude il segretario regionale del Pd –con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e po-
Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale
Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.
“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere in servizio fino ai
Andrea Martellalarizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un'agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”
72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.
L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze; inoltre l’interazione
tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico.
Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza in servizio dei medi-
ci in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici.
Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”
“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”
“Impieghiamo
A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa. Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km).
Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente
della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica.
Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campagne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e
il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sempre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche
nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”.
Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “E’ un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto
risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.
Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto inizialeMatteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb
“Abbiamo quasi superato i 10 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimice, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto questo ha portato a raddoppiare i
Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova
costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno.
E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta, che ne-
gli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”.
Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?
“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro. E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 120 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una telenovela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”.
Agricoltura non è soltanto produrre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale. Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.
“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scartarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò,
però dobbiamo anche dare risposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzionenel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.
Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.
E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime,
alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi
prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale.
Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo dei generi di prima necessità.
Oggi rappresenta in termini di
Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie
fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.
Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri su-
permercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fondamentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti SBudget?
Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facen-
do Aspiag Service Despar parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.
In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?
Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai venire meno in nessuna delle diverse
linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.
Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.
Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincariTre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità Arianna Zoccarato, Responsabile PL
Over64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.
A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.
Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.
In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.
Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività.
Prosegue alla pag. seguente
I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani
In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti
Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).
Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.
In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.
Nel Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.
Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.
Grazie all’impegno delle Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli prepandemici.
“L’HPV – ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.
Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e oro-faringe. Il tumo-
re al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.
La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV.
I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione. Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.
Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni.
Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.
Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).
Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.
Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.
Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.
Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.
Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.
Università di Padova. Lo studio condotto dai ricercatori dello Ior e del Vimm
Guidati dal professor Alimonti gli studiosi sono riusciti a far luce sulle modalità con cui le cellule tumorali agiscono sui neutrofili, il 70% dei globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni
Uno studio fa luce sulla modalità con cui le cellule tumorali interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove strade per prevenire o ritardare alcune malattie oltre al cancro legate all’età, come l’Alzheimer e il Parkinson.
I ricercatori dello Istituto Oncologico di Ricerca e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm), guidati dal Professor Andrea Alimonti, oncologo di fama internazionale e che del Vimm è Principal Investigator, grazie al supporto del premio “Prostate Cancer Foundation 2019 SPGFZE-PCF Challenge Award” assegnato allo stesso Alimonti e del “ 2019 Merck & AstraZeneca-PCF Young Investigator Award” vinto da Arianna Calcinotto, hanno infatti identificato, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia che coinvolge i neutrofili.
I neutrofili rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e sono principalmente coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni.
Grazie alla produzione di sostanze specifiche, i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti “immunosoppressivi”, in quanto in grado di bloccare il
nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici. Questo meccanismo era già stato dimostrato in buona parte nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti.
Per questa ragione molti gruppi di ricerca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste cellule immunosoppressive da parte del tumore.
Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve; grazie a questo studio, pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione scientifica “Cancer
Cell”, i ricercatori hanno identificato un sottogruppo di neutrofili che può persistere a lungo nel microambiente tumorale e che è in grado di bloccare in modo ancora più importante il nostro sistema naturale di difesa antitumorale rispetto a quanto fatto dal resto dei neutrofili immunosoppressivi.
Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie. In tal modo sarà possibile individuare un nuovo meccanismo che permette al tumore di sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.
“I nostri risultati rappresentano una scoperta significativa, che fa luce su come le cellule tumorali interagiscano con il sistema immunitario a livello molecolare”, ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.
“Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario con gli immunosenolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all’età come l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro” ha aggiunto il Professor Andrea Alimonti.
Ulss 3 Serenissima, Silvia Pini è la prima donna a guidare un reparto di Ortopedia in Veneto
La dottoressa Silvia Pini è la prima donna a capo di un reparto di Ortopedia in Veneto. La terza in Italia. Dal primo marzo è il nuovo primario ortopedico dell’ospedale di Dolo, in provincia di Venezia, dell’Ulss 3 Serenissima.
“Sogno il giorno in cui questa non sarà più una notizia - dice -. Il giorno in cui, e con questa nomina quel giorno per me è arrivato, in quanto donna non devo dimostrare niente a nessuno. Quando le donne perdono tempo a cercare di dimostrare quello che valgono in più rispetto agli uomini, hanno già perso.
Io mi impegno a fare il mio lavoro, a dare quello che ho e che so. Il genere non è nè una marcia in più, né in meno. La cosa che manca ora, nella mia branca specialistica, è l’esempio di altre donne ai vertici. Sarà più semplice per le donne che verranno dopo, avranno una strada finalmente già battuta”.
È nata a Monza, cresciuta a Mogliano Veneto e vive a Padova.
“Sono stata attratta dalla medicina perché mi incuriosiva il funzionamento del corpo umano e di come siamo fatti. Volevo capire com’era - racconta
-. E l’ortopedia è una delle branche chirurgiche più vaste: i distretti chirurgici sono tantissimi, riguardano
differenti parti del corpo e si può avere a che fare con tutte le età, da quella pediatrica all’ultracentenaria. È una chirurgia funzionale, pragmatica: ad ogni problema si cerca una soluzione pratica. Per non parlare della vastità di strumentazione all’avanguardia che qui a Dolo abbiamo a disposizione: le nuove tecnologie in ortopedia e in traumatologia sono in continua evoluzione”.
Prima di approdare alla guida dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale dolese, ha studiato Medicina e chirurgia all’università di Padova dove ha anche conseguito la specialità di Ortopedia e traumatologia. Ha svolto un periodo di attività presso l’ospedale la Timone di Marsiglia, diretta all’epoca dal prof. Bollini, e approfondito una parte di ortopedia pediatrica. I suoi interessi e la formazione sono sempre stati rivolti alla protesica di anca e alle revisioni complesse. Dopo aver lavorato per dodici anni presso l’ospedale di Dolo in Ortopedia e traumatologia, ha prestato servizio al Cto di Camposampiero, dove ha potuto ulteriormente approfondire le problematiche legate alla traumatologia e, in particolare, gestire interventi di protesizzazione complessi su esiti di fratture di bacino e chirurgia di revisione.
Una ricetta tutta da gustare come antipasto o contorno. La barbabietola rossa cotta in insalata è un piatto ricco di vitamine, abbinata alla rucola diventa un piatto saporito. Ingredienti: 2 barbabietole cotte affettate; un mazzetto di rucola pulita; formaggio di capra; 50 gr di gherigli di noci; limone; olio d’oliva extravergine; sale
Preparazione: Cuocere le barbabietole in acqua bollente per circa 30 minuti, finché non sono morbide. Sbucciare e tagliare a cubetti le barbabietole e metterle in una ciotola. Aggiungere la rucola e le noci e condire con olio d’oliva e aceto balsamico. Aggiungere del formaggio di capra sbriciolato e servire freddo.
Un risotto semplicissimo e cremoso, veloce da preparare. Un piatto cremoso e saporito, caratterizzato dal sapore delicato degli asparagi freschi e dal sapore deciso dei gamberi. Ingredienti: 160 g Riso vialone nano; 200 g Gamberi; 120 g Asparagi; 1 Cipolla; 1/2 bicchiere Vino bianco; Prezzemolo; Timo; Brodo vegetale q.b.; Olio extravergine d’oliva; Sale; Pepe
Un secondo piatto vegetariano gustoso e di facile esecuzione. Perfetto per qualunque pranzo o cena di famiglia. Un pasto completo ed equilibrato dal punto di vista nutritivo.
Preparazione: Pulite gli asparagi eliminando la parte del gambo più coriaceo, poi bolliteli per cinque minuti mettendo le punte in alto. Una volta cotti gli asparagi, sollevateli e metteteli da parte. Nell’acqua di cottura aggiungete le teste di gamberi, un filo d’olio e fate cuocere per 20 minuti. Tagliate gli asparagi a pezzetti e mettete da parte le punte. In un’altra pentola, tostare il riso con dell’olio e aggiungere del vino bianco. Aggiungere gradualmente il brodo vegetale e gli asparagi alla pentola del riso, continuando a mescolare. A parte, saltare i gamberetti in una padella con aglio e olio, e aggiungerli al risotto alla fine. Servire con una spolverata di pepe nero e del parmigiano grattugiato.
Ingredienti: 200g di agretti; 4 uova; 50g di formaggio grattugiato; 1 spicchio d’aglio; Olio extravergine d’oliva; sale e pepe
Preparazione: Pulite gli agretti rimuovendo la radice e i filamenti più duri, quindi sciacquarli sotto acqua corrente e lasciarli sgocciolare. In una padella antiaderente, far soffriggere lo spicchio d’aglio in olio extravergine d’oliva per qualche minuto, quindi aggiungere gli agretti e farli saltare per circa 5 minuti. In una ciotola, sbattere le uova con il formaggio grattugiato (grana o pecorino), il sale e il pepe. Aggiungere gli agretti alle uova sbattute e mescolare bene. Versare il composto nella padella con un po’ di olio caldo, livellare con un cucchiaio e cuocere a fuoco medio finché la frittata non è dorata e croccante nella parte inferiore. Girare la frittata con l’aiuto di un piatto, quindi cuocere l’altro lato per altri 5 minuti, finché è completamente cotta.
A marzo la natura si risveglia e si avvicina la primavera. Sperimentare con ingredienti freschi di stagione è un ottimo modo per creare piatti gustosi e nutrienti, che rispettano l’ambiente e la stagionalità degli alimenti
Una nuova consapevolezza di voi stessi vi consentirà di ripartire rigenerati e più fiduciosi. Questo ritrovato equilibrio sarà la carta vincente nelle vostre scelte e nelle vostre azioni. Approfittatene
É tempo di chiudere certi capitoli e cominciare a scrivere pagine nuove della vostra vita. Fatevi ispirare dalla vostra energia positiva e dalla vostra curiosità. Si apriranno scenari inesplorati
TORO GEMELLI
Siete impazienti di mettervi all’opera. Le cose che avete programmato di fare sono tante. Fate però una bella lista per capire quali sono le priorità. Non siate impazienti, riuscirete a fare tutto
Amicizie, impegni e tanta vita sociale vi riempiono le giornate in modo piacevole e divertente. State trovando consensi e intrecciando legami inaspettati. Siete brillanti e motivati
CANCRO
Smettete di idealizzare le persone e accettate il fatto che talvolta possono anche sbagliare. Questo non significa che vogliano ferirvi ma, semplicemente, che sono umane. Siate
più disposti al dialogo
Provate a guardare oltre il futuro imminente e cominciate a pianificare le vostre azioni sui tempi lunghi. Investirete le vostre energie in progetti ambiziosi ma di grande valore
É tempo di uscire dalla propria zona di conforto e aprirsi a nuove esperienze. La vita da eremiti non vi si addice, mettetevi di più in gioco potreste scoprire di avere doti inaspettate
Mettete in risalto le vostre capacità, lavorate sulle vostre insicurezze che talvolta vi impediscono di esprimervi al meglio. Sarete sorpresi dai consensi che giungeranno da più parti
Non è più il caso di temporeggiare, ora si fa sul serio. Siete consapevoli e padroni di voi stessi, nulla potrà impedirvi di procedere lungo la strada che avete pensato per voi. Insistete con ostinazione
Questo mese puntate tutto sulla produttività. Eliminate ogni richiesta di chi vi toglie energie e utilizzate le vostre risorse per concentrarvi su di voi e i vostri progetti. Un po’ di sano egoismo non guasta
Siete più sensibili alle cose che accadono attorno a voi e vi fermate a riflettere sulla realtà che vi circonda. Vi accorgerete di avere vicino persone disponibili ad ascoltarvi e che vi vogliono bene
Avete bisogno di un momento di pausa per ricaricarvi. La scelta migliore è tornare alle origini, ripartendo da dove tutto è iniziato. Questa volta sceglierete strade diverse che non avevate considerato